la vita cambia con un click

di potterheadlove1D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** fotografia ***
Capitolo 2: *** nulla passa inosservato ***
Capitolo 3: *** la distanza non cambia le cose ***
Capitolo 4: *** ooooops ***



Capitolo 1
*** fotografia ***


Quella mattina il vento fresco d’autunno soffiava molto forte, ululava. Erika stava sognando per l’ennesima volta quel ragazzo dagli occhi verde smeraldo i capelli ricci ribelli, la guardava e chiedeva aiuto  voleva essere salvato e sembrava che solo lei potesse farlo ma come ogni giorno la sveglia suonava e Erika si alzava dal letto lasciando stare quello che secondo lei, era solo uno stupido sogno. Si fece un caffé, indossò la divisa di scuola che tanto odiava(le gonne non facevano per lei) e andò in camera dell’amica Serena per svegliarla -Sere alzati- intimò dolcemente all’amica  – mmmh non ho voglia, sono solo le sette- ricevette come risposta- e poi oggi è sabato-
-Si ma se ricordi abbiamo aderito al corso di fotografia insieme a Marty e Eugy , loro di sicuro sono già pronte-
-Non è colpa mia se loro sono mattiniere…-continuò la ragazza tirandosi su le coperte.
-Serena Skinni non costringermi a usare le maniere forti!-
-mmmh-,
Erika conosceva bene l’amica e una delle sue doti innate era la pigrizia, così si avvicinò al letto e con tutta la delicatezza possibile iniziò a scuotere il materasso facendo scivolare la povera Serena per terra.
-Ma che cavolo combini?-
-ahahahha avrei dovuto filmarti-
-certo, con le altre due mani che hai dietro la schiena-disse lei con un po’ d’acidità.
-Come ci siamo svegliate bene oggi…-disse Erika infastidita
- La prossima volta ti sveglio io- replicò Serena
-L’ultima volta che volevi svegliarmi tu siamo arrivate tardi a scuola-  le ricordò la ragazza
- ah già, facciamo che ci provo a svegliarti ma che la sveglia la metti anche tu?- disse serena con ancora indosso il pigiama di topolino che tanto le piaceva
-si ma ora muoviti o anche questa volta arriviamo tardi-
- si capitano- disse sorridendo Serena
- Se entro 10 minuti non sei pronta giuro che ti faccio fare gli addominali, visto che fai tanto la simpatica ahhaha- . Così dicendo uscì dalla stanza e corse a suonare alle sue vicine di casa nonché vecchissime amiche d’infanzia.
-Martyyyyy- iniziò a gridare Erika, ogni mattina la stessa storia, era come un rito per iniziare bene la giornata e loro lo facevano ogni volta.
- Ekaaaaaa- ed ecco subito la risposta della ragazza, ma non era ancora finita
- Geuniaaaa- di nuovo Erika da fuori la porta.
- Ekaaaaaaa-  rispose urlando Eugenia.
Finalmente la porta si aprì e le due ragazze salutarono l’amica con un caloroso abbraccio di gruppo a cui non mancò ad arrivare Serena.
Presero la cartelle e decisero di avviarsi verso scuola ma appena arrivate nel pianerottolo del palazzo in cui alloggiavano sentirono aprire una porta alla loro destra e smisero subito di ridere. Era un ragazzo dai capelli scuri tutti scompigliati, ma glielo si poteva concedere dato che era prima mattina, gli occhi marroni si posarono sul gruppetto di ragazze che si era fermato a vedere chi mai si sarebbe svegliato a quell’ora di sabato mattina.
Alla fine dopo averle squadrate dalla test ai piedi disse:
-scolarette eh?-disse con fare altezzoso e  accennando un sorrisetto
Sicuramente il ragazzo non sapeva con chi aveva a che fare, infatti la risposta non mancò a tardare-
-senti tu, scolarette un bel niente, semmai studentesse e per favore vatti a pettinare che sembri uno scappato di casa-disse l’acida Serena.
-senti ragazzina, mi avete svegliato facendo tutto quel casino io mi sono appena trasferito e se pensate di farlo tutte le mattine io vi fermo già dal principio. Voglio dormire la mattina avete capito? Svegliatemi un’altra volta alle 7:30 e mi arrabbio-.
Questa volta intervenne Martina, che questi comportamenti proprio non li sopportava.
-senti tu coso, noi abitiamo qui da quasi due anni e sinceramente non cambieremo le nostre abitudini perché un ragazzo con  un bel aspetto e un sorriso perfetto ci viene a riprendere…stai attento tu piuttosto sembriamo carine e docili ma le apparenze ingannano  un bel pugno no!- disse con molta enfasi .
- bel caratterino il tuo, ma non hai nulla di speciale quindi ora io me ne ritorno a dormire, nel mio adorato letto caldo. Buona giornata ragazzine-.
Zayn (quello era il nome del ragazzo) non era sempre così sfacciato e scorbutico, ma proprio come Serena odiava alzarsi presto e quando succedeva andava su tutte le furie.
 
 
Dopo 15 minuti di corsa per non fare tardi il gruppetto riuscì ad arrivare 5 minuti prima del suono della campanella, salutarono con un sorriso finto le
cheerleader costrette ad andare al corse per avere crediti in più e si fondarono in cerca di un posto in classe.
-Eugy,Eugy vieni qui- disse una voce proveniente dal fondo della classe- ti ho tenuto il posto-.
Erika e Marty si guardarono con uno sguardo complice, tutte e due pensavano che dietro a quella facciata da amico che Niall aveva nei confronti di eugenia c’era molto di più. 
Le due ragazze non sapendo stare zitte commentarono subito la scena
-oooooh Geunia….-disse Erika in modo scherzoso
La ragazza la fulminò con gli occhi e si sedette vicino al ragazzo biondo dagli occhi color mare che nel frattempo era arrossito.
 
Con l’arrivo del professore Basic la lezione iniziò. Essendo che alle ragazze interessava molto la fotografia furono attente per tutta la durata della lezione anche se ogni tanto, a turno avevano degli attacchi di sonno.
Il professore Basic alla fine della lezione diede dei compiti “mostrami l’autunno”, durante la settimana bisognava trovare un immagine che trasmetteva la vera essenza dell’autunno, sicuramente non sarebbe stato facile ma la fotografia piaceva molto a quel gruppetto di strane ragazze che certamente avrebbero trovato la foto perfetta al momento giusto.
 
 
Erika, Martina, Eugenia  e Serena dopo una faticosa mattinata passata al corso di fotografia, decisero di ordinare del cibo cinese, come facevano del resto quasi tutti i sabati.
Sedute a tavola le ragazze iniziarono a chiacchierare su i vari paesaggi che avevano in mente per rappresentare l’autunno
-credo che fotograferò il Big Bang- disse Serena con evidente felicità.
-il Big Bang?- risposero le ragazze in coro.
- Si- disse lei convinta- le persone si radunano tutte lì,  gli ombrelli e le foglie gialle e rosse sparse in giro rappresenta molto bene l’autunno-.
In effetti non era una cattiva idea pensarono.
-Scusate, ma per quand’è questo compito?- intervenne Eugenia.
- come per quand’è?! Il professore lo ha ripetuto una decina di volte!- rispose serena.
-emh…non ero molto attenta- disse la ragazza avvampando.
- e cosa facevi invece di ascoltare ?-
-Erika smettila!- urlò l’amica- tra noi non c’è assolutamente niente-.
-ceeeerto- uscì dalla bocca di Martina che in cambio ricevette uno sguardo fulminante da Eugenia.
-Guarda che noi non abbiamo insinuato nulla- disse Serena, che nel frattempo aveva messo la testa nel frigorifero in cerca di qualcosa da bere.
Le ragazze iniziarono a ridere, sapevano bene che la loro amica era cotta di quel biondino con gli occhi azzurri, ma sapevano anche che lei nonostante con loro fosse sfacciata e divertente con lui era timida e introversa.
 
 
 
                                                      Ж
 
 
Pov’s  Zayn
 
Non erano neanche arrivate da 3 ore e già le sentivo urlare dalla mia stanza. Il soffitto sopra la mia testa cominciò a tremare, ma che diavolo stanno facendo lì sopra?
-ahahahahahah Eka pettinati che sembri il tizio di sta mattina!- disse una voce piuttosto acuta, sembrava  volessero farmi sentire.
Ecco di nuovo il soffitto tremare, ora basta salgo.
Devo mantenere la calma, infondo sono solo ragazze; si ma sta mattina ti avrebbero volentieri tirato un pugno.
Conta fino a dieci, Zayn mantieni la calma, 1-2-3 oh al diavolo
-Apritemi forza!- pronuncia quelle parole duramente forse troppo,ma ormai avevo parlato.
Mi venne ad aprire una ragazza, aveva dei jeans strappati sulle ginocchia e la maglia nera monospalla faceva risaltare le sfumature di verde nei suoi occhi, una ciocca di capelli le cadde sul viso ma appena si accorse di chi aveva bussato la spostò dietro l’orecchio e incrociò le braccia
-che vuoi emh…- disse forse la ragazza che mi aveva risposto sta mattina
-zayn, mi chiamo così- risposi
- ah zayn? Che bel nome- disse mostrandomi un sorriso
- emh si sono di origine pakistane- risposi incerto.
- Marty, chi cazzo è?- chiese una voce  proveniente dal salotto, di sottofondo si sentivano tante risate di gusto.
- Eugy!! È Zayn quello di stamattina- disse la splendida ragazza che avevo davanti. Di tutto il casino che si sentiva prima non ne rimase traccia, sentì soltanto la corsa veloce di una delle tre ragazze rimaste. Dalla porta spuntò la faccia di quella ragazza che mi aveva detto con molto garbo di pettinarmi.
- oh vedo che ti sei pettinato- mi disse
- gia però tu no-
-oooh questa brucia Sere- sentì urlare dalla stanza affianco
-ahaha molto spiritoso…allora che vuoi?- disse Serena almeno credo che fosse questo il suo nome. I suoi occhi si posarono su di me aspettando una risposta che in quel momento non riuscivo a elaborare, stavo guardando il sorriso di Martina
- Hey, ti riprendi?-fui riportato alla realtà dalla ragazza che stavo osservando.
-eh, oh si volevo dirvi di fare meno casino, ho il soffitto che trema.-
- si si ok ora ti salutiamo abbiamo da fare- mi congedò marty.
 
 
 
                                           Ж
 
 
Le giornate passarono veloci e arrivate a Giovedì Serena, Eugenia e Martina avevano trovato la foto che secondo loro riusciva a trasmettere meglio il senso dell’autunno.
Serena come già aveva detto andò a fotografare il Big Bang, fu molto soddisfatta del risultato che ottenne.  Per scattare la foto aveva dovuto raggiungere un vialetto dove tra alberi spogli e alberi pieni di foglie rosse e gialle spuntava il grande orologio che segnava le 10  in punto. Nel vialetto erano presenti anche delle persone che con i loro ombrelli o giacche a vento passeggiavano, godendosi quei attimi di tranquillità.
Eugenia invece che al contrario di Serena non le piaceva andare fuori con quel freddo decise di farsi scattare una foto vicino a un camino una coperta sulle gambe e un bel libro in mano. Per lei l’autunno era questo, godersi ogni singola parte del calore trasmesso dal camino e leggere libri di cui non si sarebbe mai dimenticata.
Per Martina invece l’autunno era fatica, stress e niente divertimenti lei adorava l’estate ma infondo chi non l’adora?
Aveva fotografato Zayn che lavorava in giardino con il rastrello in mano intento a raggruppare le foglie cadute, decise poi di usare alcuni effetti sullo scatto, tolse colore a tutti gli oggetti presenti escluse le foglie così da farle risaltare.
A quel punto mancava solo Erika che continuava a rimandare il lavoro o per fare altri compiti o solamente per pigrizia.
-Erika lo sai che il compito è per sabato vero?- disse martina
- eh? Certo che lo so, solo che oggi devo proprio studiare chimica domani mi interroga…- rispose erika
- si ma domani è venerdì cosa pensi di fare? Scattare una foto a un albero e dire che per te quello è l’autunno?- intervenne allora Eugenia preoccupata
-ma va, domani uscita da scuola andrò a fami un giro e di sicuro troverò qualcosa- concluse Erika. Non le piaceva essere ripresa, ma infondo sapeva che lo facevano per il suo bene.
 
 
Venerdì mattina la sveglia suonò e Erika come al solito aveva sognato  quel ragazzo ma quella volta stava ridendo, sembrava felice. La ragazza si era svegliata un’ ora prima per ripassare chimica, tutte le cose riguardati la scuola le mettevano ansia e le sue amiche lo sapevano bene, le fecero trovare la colazione pronta e Serena di solito a dormire era sveglia e pimpante pronta per ascoltarla e farla stare tranquilla.
Andarono a scuola e Martina senza farsi notare dalle altre infilò la copia di quella foto che aveva scattato sotto la porta di Zayn, quel ragazzo che tanto la incuriosiva tanto la faceva infuriare.
La giornata finì in fretta, Erika prese il suo bel voto e dopo aver mangiato qualcosa prese la sua canon  corse a cercare qualcosa da fotografare.
Fotografò parti del boschetto vicino casa, le persone nei parchi, gli stormi di uccelli che migravano ma tutto le sembrò banale finchè non notò un ragazzo seduto su una panchina vicino al fiume Tamigi , le sfumature del tramonto rendevano tutto molto più tenue il cielo aveva acquisito una sfumatura rosastra forse l’unica volta in cui Erika accettò quel colore.
Non perse tempo si mise in posizione e scattò la foto a quel ragazzo che pensava, sembrava malinconico proprio quello che erika pensava dell’autunno. Si era già fatto molto tardi e ma Erika non si accorse del tempo che passava, si era fermata lì a fissare quel ragazzo di spalle così malinconico, così triste ma la suoneria di spongebob la fece riprendere e rispose subito al cellulare
-Erika! Dove cavolo sei? Sono le 19:00 è tardi- disse Eugenia
- ah davvero? Oh scusatemi non ho visto l’ora emh mezz’ora e arrivo- rispose
- mezz’ora?! Ma dove sei andata?-
- e sono vicino al Tamigi, non ricordo come sono arrivata qui- disse un po’ in imbarazzo
- la solita svampita- sorrise eugenia- dai ti aspettiamo, a già a cena c’è Niall…non fare battutine ti aspettiamo muoviti-.
Erika ripose il cellulare nella tasca dei sei jeans a macchie blu e nere, fece per girarsi quando
-hey tu?- erika pensò che si trattasse del ragazzo- si quella con la macchina fotografica-
- emh ciao…- si girò Erika titubante. Durante quell’attimo di tempo in cui gli occhi della ragazza e quelli del ragazzo si incrociarono Erika rivide in lui qualcosa di familiare, di già visto. Le venne in mente il sogno.



SPAZIO AUTRICI:

ciao a tutte/i noi siamo Francy, Sara e Giulia siamo in tre a scrivere la storia , speriamo tanto che vi piaccia. recensite in tante e fateci sapere cosa ne pensate 
un bacio.

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Capitolo 2
*** nulla passa inosservato ***


La sorpresa della ragazza era molto evidente e chiunque l’avesse guardata in faccia se ne sarebbe accorto, infatti il ragazzo poco dopo disse
-ehy ti senti bene, pare che tu abbia visto una fantasma- .
Erika era assorta nei suoi pensieri che senti solo l’ultima parte della frase
-fantasma? Dove dove? Scappiamo- disse avventata iniziando a correre.
Erika era conosciuta per tante cose a scuola: la sua pazzia, la voglia di aiutare gli altri, l’ossessione per Harry Potter ma di sicuro non per la sua agilità o la capacità di stare in piedi, infatti dopo neanche 2 metri la ragazza inciampò su una pietra e ruzzolò per altri 2 metri cercando di fermarsi. Il ragazzo la guardò rimettersi in piedi e ricadere per terra senza un motivo ben preciso, gli corde incontro e l’aiutò ad alzarsi.
-ti senti bene? Ti sei fatta una bella caduta-
- no no tranquillo, ci sono abituata. Avresti dovuto vedere quella volta che sono caduta dalle scale e preso in pieno il tizio che avevo davanti.- rispose
- ci sei abituata? Ahaha se cadessi così io mi frantumerei- rispose il ragazzo mostrando un sorriso sorprendente che fece andare in tilt Erika
- oh non credo che ti romperesti con quelle spalle e le tue braccia- disse senza pensare
- emh devo prenderlo come un complimento?- disse lui arrossendo
- oh cavolo perché non sto mai zitta, certo che lo devi prendere come un complimento sei ecco beh…bello- Erika era completamente senza parole
- ahahah sei arrossita- cambiò argomento lui
- chi non arrossirebbe dopo essere scappata per un possibile attacco da un fantasma, essere rotolata per 2 metri e aver detto a un ragazzo di cui non sa neanche il nome che è bello-
- il mio nome è Harry- rispose sorridendo- e il tuo?-
- Erika-
- non sembra per niente inglese il tuo nome lo sai?-
- certo che lo so ahahah. Mia mamma è italiana, ha conosciuto mio papà durante una vacanza e si è innamorata persa. Si è trasferita portandosi dietro i miei nonni e le miei zie, ora abitano tutti qui.-
-wow che cosa fa l’amore-
- già è la cosa più potente che ci sia dopo un avada kedavra fatto bene.-
- Harry potter?-
-siiiiiiiiii è lui, finalmente qualcuno oltre le mie amiche che capisce- disse Erika saltellando.
- ahhaha stai ferma che rischi di cadere di nuovo-
- si si mi calmo.-
Il tempo passa in fretta quando ci si diverte e la seconda chiamata di Eugenia non mancò ad arrivare.
 -ERIKA! SONO LE 19.30 DOVE CAVOLO SEI FINITA?-
Erika fu costretta ad allontanare il cellulare dall’orecchio per non farsi stonare un orecchio.
-sto arrivando, calmati. Mi sono solo fermata a chiacchierare con emh…cavolo non mi ricordo il nome-
Eugenia sentì una voce profonda che non apparteneva a nessuno delle persone che conosceva
-Harry  è la terza volta che te lo dico- rise il ragazzo-
- ah si Harry mi sono fermata a parlare con Harry è il soggetto della mia fotografia, 30 minuti e arrivo.- Erika attaccò sapeva che appena arrivata a casa le sarebbe toccata una bella ramanzina da parte dell’amica. Si sentiva sempre così responsabile del fatto che tutte si sentano bene.
 
 
-ciao Harrry, mi sono divertita, ci si vede in giro-
- aspetta, io ho la macchina. Vuoi un passaggio?- disse premuroso- non mi fido a lasciarti in giro a quest’ora-
- ahahah cosa vuoi dire?!-
- credo di aver capito che sei pazza! Non ti lascio andare in giro da sola-
- ah ma grazie per il bel complimento – disse ridendo la ragazza
- fidati, è un bellissimo complimento-
- però è banale, quasi tutti me lo hanno fatto, non tutti in modo positivo però…-
- se vuoi un complimento basta che lo dici- disse il ragazzo con un mezzo sorriso che fece arrossire Erika.
- No, facciamo un'altra volta- disse la ragazza scoppiando a ridere.
 
Salirono in macchina, dopo 10 minuti arrivarono.
-ciao ci vediamo in giro.-disse Harry
-si certo!-
Martina stava osservando quella grossa macchina dalla finestra, cercava di capire chi ci fosse dentro.
 
 
 
                                                   Ж
Pov’s Marty
 
 
Ok , non sono curiosa, di solito non spio la gente dalle finestre, però una porche non si vede tutti i giorni qui. Deve essere una persona importante.
Allora aguzziamo la vista, al posto di guida chi c’è??
È alto, hai chiaramente capelli ricci una bella schiena, ma chi se ne frega fatemi vedere la faccia! Aspetta, aspetta quella lì è Erikaaaa.
Che cavolo ci fa in una macchina così costoso insieme a un ragazzo? Lei non da confidenza facilmente.
Oh cavolo gli ha dato un bacio sulla guancia! Odia il contatto fisico e bacio uno sconosciuto? Che persona pessima, ora lo dico a Eugy.
  • Eugyyyy, vieni a vedere da che macchina scende Erika-
-arrivo arrivo-
-hai visto che c’è un ragazzo?- rido
- oh cavolo Erika insieme a un ragazzo?-
- Sereeee , Erika è con un tizio-
- cosaaa?? Erika? La nostra Erika?
-siiii, proprio lei.-
-ahahah ora posso prenderla per il culo pure io!-
- Niall non azzardarti a fare una cosa del genere, poi si vendica-
- si hai ragione però ne varrà la pena-.
-ora fate finta di niente che arriva-.
 
 
 
                                                Ж
 
 
La ragazza prima di scendere lascio un dolce bacio sulla guancia di Harry che a sua volta ricambiò. La ragazza appena scesa si accorse di quello che aveva fatto .
 
 
 
Pov’s Eka
 
Non ci posso credere, che cosa ho fatto! Sei così idiota, lo hai appena conosciuto e già ti sei fatta accompagnare a casa, sei veramente una persona pessima Erika una persona pessima. Cavolo le chiavi dove sono finiti, dovrei iniziare ad andare in giro con una borsa, sono più grandi e fanno più bella figura al posto del mio solito comodo zainetto.
Maledettissime chiavi, se avessi una bacchetta basterebbe un aleohmora.
Oh qualcuno sta aprendo la porta
    -hey ciao-  è il tizio che abbiamo incontrato la settimana scorsa come si          chiamava qualcosa del tipo zaino
- ciao- 
-tu sei la vicina di casa di Martina?-
-si sono io-
-puoi dirgli che la foto che ha scattato è molto bella?_
-certo lo farò, stai tranquillo- dico sorridendo
                             
                                               Ж
 
 
Erika salì le scale e siccome aveva perso le chiavi fu costretta a bussare, le andò ad aprire Eugenia che batteva un dito sull’orologio
-facciamo pure con comodo eh, la prossima volta arriviamo pure alle nove, tanto qui nessuno si preoccupa per te!- disse la ragazza, a Erika ricordò sua madre
- scusami mamma, solo che mi sono fermata a parlare e non ho tenuto conto dell’ora- rispose la ragazza con un fintissimo tono triste
 Tutte quante scoppiarono a ridere, Erika si lavò le mani e si sedettero a tavola a gustare l’ottima pasta al rugù di Eugenia.
-ah Marty, ho incontrato quel ragazzo del pian terreno, mi ha detto di dirti che “quella foto era stupenda- disse imitando il suo tono di voce
-oh davvero…quale  foto?-  chiese lei arrossendo
- non lo so, però magari le tue guance si!- disse Serena ridendo fragorosamente facendo ridere di gusto anche Erika
- tu cosa ridi?! Chi era quel ragazzo che ti ha accompagnato a casa e che ha anche ricevuto un bel bacio sulla guancia dalla ragazza “se mi tocchi ti spezzo una gamba”?- disse Marty assumendo un tono un po’ aspro che si addiceva molto di più a Serena
Nella stanza calò il silenzio, tutte aspettavano la risposta di Erika che sicuramente non sarebbe arrivata, o meglio sarebbe arrivata ma sarebbe stata una bugia.
Erika aprì la bocca ma gli uscì solo un versetto molto simile a uno squittio, deglutì e rispose
-beh è un mio vecchio amico di infanzia, lo rivisto al parco e mi ha offerto un passaggio-
- che amici d’infanzia hai avuto? Quello ha una porche! È ricco sfondato te lo dico io- disse Geunia tutta esaltata
- ahahah perché ti stai esaltando tu?-  disse  Marty sorpresa
- perché- si avvicinò a Erika abbracciandola- la mia bimba si sta innamorando- disse imitando il tono di voce della madre della ragazza.
-ahahahah tu non stai bene, hai bisogno di riposo.- disse Serena divertita
- già infatti ora tutti a letto che domani sveglia presto, il corso di fotografia ci aspetta.-
Dopo aver salutato Niall le ragazze si infilarono nei loro letti e chi subito e chi un po’ più tardi si addormentarono.
 
 
 
                                                      Ж
 
 
 
Le due di notte, Martina non riusciva a prendere sonno. “aveva detto che gli piaceva la foto” continuava a pensare, non riusciva a togliersi dalla testa quel ragazzo che aveva visto solo una volta, che con quei suoi occhi nocciola gli faceva fermare il cuore e con il suo sorriso glielo faceva ripartire.
Alla fine decise, si alzò dal letto con molta delicatezza aprì la porta di casa la accostò e scese le scale arrivando davanti a quella porta color mogano, dove dietro dormiva Zayn. Sapeva anzi aveva capito che al ragazzo piaceva dormire, ma quella cosa era molto importante.
Busso 1-2-3 volte, quando la sua mano era già partita per la 4° volta la porta si aprì e stranamente da come se lo aspettava Martina indossava un paio di jaens strappati e una maglietta con uno scheletro disegnato sopra.
-Hey ciao, non ti aspettava a quest’ora- disse lui guardandola da capo a piedi sorridendo appena si accorse che indossava un pigiama.
- perché quando mi aspettavi?- disse lei non sapendo cosa dire.
- oh non lo so, però sapevo che saresti arrivata-
- prevedi il futuro?-
- no, però vorrei-
- oh non dirlo a Erika- rispose la ragazza ricordansi l’amica piena di fantasie assurde
-Erika?-
- oh già tu non le conosci tutte…beh lei è quella che hai incontrato prima capelli lunghi mossi vestita sempre colorata- disse lei. Dalla porta arrivò uno spiffero d’aria e Marty rabbrividì.
- vieni dentro, fa più caldo e ti posso dare una coperta-
-si, grazie-
La casa era un po’ in disordine i muri, di solito dipinti con colori pastello, erano bianchi ma in ognuno era presente un disegno fatto con le bombolette( facile deduzione dato che erano sparse ovunque), la tv era accesa e Marty sbirciò cosa stesse guardando “ l’evocazione” lo aveva visto con Erika ben 2 volte e ormai sapeva quando chiudere gli occhi nella scena della bambola.
-allora perché sei qui?-disse Zayn lanciandole una coperta e facendola accomodare sul divano
- hai visto la mia foto, volevo sapere cosa ne pensi- disse tutto di un fiato
- Erika non te lo ha detto? È bellissima, trovo fantastica la scelta dell’effetto di colori-.
- già mi piace mettere in risalto le cose più significative-
-perché mi hai aggiunto in quella foto?_chiese di botto Zayn lasciando senza parole la povera Martina.
- oh beh, lì tu stavi lavorando, ti stavi annoiando e stancando, stavi rappresentando in pieno cosa significa per me l’autunno.-
- quindi è per un compito?-
-si-
-beh grazie per avermi scattato una così bella foto, credo sia la prima-
- oh dai come fa ad essere la prima- la scena della bambola era vicina e a Martina le bambole non piacevano per niente, neanche finita la frase chiuse gli occhi e tirò su la coperta. Aspetto un po’ per riaprire gli occhi
- è finita?- chiese
-si, tranquilla- rispose sorridendo il ragazzo
-ah bene, non sopporto proprio le bambole, mi terrorizzano-
- tutti abbiamo paura di qualcosa, io ho paura dell’acqua ma tu questo non lo dire a nessuno-,
Martina decise di vedere la fine del film con quel fantastico ragazzo che abitava sotto casa sua, ma la stanchezza si vece sentire e si addormentò sulla spalla di Zayn  che felice la prese in braccio e la portò a casa sua.
Salì le scale e dopo aver raggiunto la porta dell’appartamento di Eugenia e Marty aprì la porta e con molta delicatezza raggiunse la stanza della ragazza che portava in braccio.
La stanza tutta in ordine aveva dei poster attaccati alle pareti, tutti rappresentavano dei cantati famosi e la maggior parte piaceva anche al ragazzo.
Poso la ragazza sul letto, la coprì e le lasciò un leggero bacio sulla fronte.
Nel frattempo Eugenia che aveva sentito dei rumori era già in crisi. La sua testa aveva iniziato a farsi film mentali da oscar così si alzo dal letto aprì la porta della sua stanza e si precipitò in salotto dove trovò…
 
 
 SPAZIO AUTRICI
Ciauuu a tutte quante , per questo capitolo abbiamo impiegato più tempo e ci dispiace. Allora, questo capitolo diciamo che è un po’ più tranquillo però nei prossimi succederanno un sacco di altre cose.
Continuate a leggere e se vi va recensite.
                                    Ж

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Capitolo 3
*** la distanza non cambia le cose ***


                                                                                                    Ж
Dove trovò un ragazzo dalla corporatura media ma della presenza imponente. Zayn era intento a cercare la porta per uscire dall’appartamento quando un urlo lacerò la calma e il silenzio, facendo sobbalzare il  ragazzo. Erika che era intenta a guardare un programma televisivo spaventata da quel raccapricciante urlo dell’amica corse in suo aiuto. Accese la luce del salotto: la ragazza era saltata addosso al loro vicino di casa, le braccia circondavano il collo dell’intruso che cercava in tutti i modi di togliersi Eugenia dalle spalle.
-Geunia! È solo quello che abita sotto di noi.- urlò cercando di fare calmare la ragazza.
- quello che abita sotto di noi, ha un nome- protestò lui, mentre Eugenia allentava la presa dal suo collo e scendeva dalla sua schiena.
- emh si ma ora mi sfugge-
- Zayn, mi chiamo Zayn!.-
- Erika, ti rendi conto che si è intrufolato nel  MIO appartamento per fare non so cosa?-
- io non mi sono intrufolato da nessuna parte stavo solo…-
- rimettendomi a letto- proseguì Marty che nel frattempo si era svegliata per colpa di tutto quel trambusto.
- ora questa me la spiegate- ghignò Erika
- e invece te la spiegheranno domani. Sono le tre e noi dobbiamo andare a scuola- disse infuriata Eugenia spegnendo l’ entusiasmo della ragazza.
- e ora andatevene subito fuori-.
Erika, Zayn e Martina si avviarono verso la porta.
-Marty tu abiti qui!-
- ah già, scusate è colpa del sonno-.
Le ragazze si infilarono sotto le loro coperte chi prima e chi dopo si addormentarono.
Zayn si mise nel letto, provò e riprovò a dormire ma ormai il suo cervello o il cuore ( non era certo quale dei due stava lavorando), divagava su quella ragazza che si era presentata lì in piena notte solo per chiedergli cosa ne pensava di una foto. Quella ragazza che fin dal primo momento gli aveva dato filo da torcere. Si addormentò con quel pensiero che gli risuonava nella testa.
 
                                      Ж
 
  La mattina arrivò, la sveglia era suonata da un bel pezzo ma tutti tranne Eugenia  erano ancora nel letto.
La ragazza si era fatta una bella doccia e dopo essersi asciugata i capelli indossò l’uniforme azzurra e bianca tipica della Muybridge, preparò la colazione e corse a svegliare la sua compagna di stanza.
-Marty svegliati-
-si Zayn, ora mi sveglio- rispose addormentata
- cosa? Zayn? Io sono eugenia brutta rimbambita-
-cosa, Zayn? Chi lo ha detto – riprese martina che nel frattempo aveva realizzato cosa aveva detto e si era fiondata in bagno
-Muoviti , mi sa che Erika e Serena dormono ancora.-
Nel frattempo nell’appartamento affianco il suono della sveglia raggiungeva tutte le stanze.
“teenage dream in a teenage circus…”
We are golden di Mika era ripartita per l’ennesima volta.
Eugenia si avvicinò alla porta da dove proveniva la musica, prese la sua chiave di riserva per le emergenze e aprì la porta. Quando entrò trovò Erika sdraiata sul divano con la tv ancora accesa dalla notte precedente e Serena sdraiata nel letto a dormire.
-SVEGLIAAAAAAAA!!!!!- Urlò Eugenia con ancora la musica di sottofondo. Erika nel bel mezzo del suo sogno spaventata dall’urlo dell’amica sobbalzò e cadde dal divano.
-ma che cavolo!?-
-alzati, lavati, vestiti e fatti trovare pronta tra dieci minuti con la cartella fatta. Io vado a svegliare Serena…-
Erika che non aveva voglia di litigare di prima mattina iniziò a prepararsi.
Dopo il solito rituale per svegliare Serena, la ragazza si svegliò e si preparò per andare al corso di fotografia. Intanto Martina si era accorta del ritardo e decise di prendere un po’ di coraggio e di andare a chiedere un passaggio a Zayn.
-ehm Zayn, è presto lo so ma se sei sveglio non è che potresti accompagnarci fino a scuola siamo in ritardo- disse con voce leggermente tremante. Stranamente Zayn era sveglio e accettò la richiesta, anche per farsi perdonare dalla sera precedente.
 
 
Arrivati in macchina Martina si mise seduta nel sedile davanti mentre Eugenia occupava il posto dietro il guidatore e a seguire erano posizionate Serena e Erika.
Zayn si fermò a un semaforo rosso e i pedoni attraversarono la strada. Liam caro amico di zayn si dirigeva a lavoro e riconobbe subito il ragazzo.
-hey Zayn, che ci fai con ben 1-2-3-4 ragazze in macchina! E tutte meravigliose- disse sorridendo a Erika che nel frattempo era sbiancata insieme ad Serena, lo sguardo del ragazzo si posò su quella che 10 mesi prima gli aveva preso il cuore e non glielo aveva mai più restituito…Serena.
 
 
Pov’s Serena
 
Cavolo Liam! Non è cambiato per niente, tranne per i muscoli credo quelli siano  aumentati molto.
Cavolo mi sta guardando, come ho fatto a resistere per tutti questi mesi senza vedere  i suoi occhi e toccare i suoi capelli?
Ah già grazie a Erika, quella svampita mi ha tenuto compagnia per ben 4 settimane di seguito per farmi riprendere, non mi ha mai mollato è sempre stata accanto a me proprio come una vera amica,ma che dico come una sorella!
Il destino ci aveva separato e ora cosa fa!? Me lo fa ritrovare qui,vicino a dove vivo con un bel sorriso in viso senza avvisarmi di niente ovviamente
-le accompagno a scuola, corso di fotografia per crediti extra anche se a loro non servono- Zayn ma che cavolo dici!?
-oh si immagino quanto siano brave e intelligenti- cavolo la sua voce, mi sento in paradiso- emh Zayn facciamo tardi, riparti?- ecco Erika.
-oh si certo. Magari dopo mi vengo a prendere un caffè al bar ok?-
- si certo, ti aspetto-
Ecco che ripartiamo, dovrei salutarlo? No, fai finta di niente come se nulla di tutto questo fosse mai successo. Bene ecco la scuola.
 
 
                                                  Ж
 
Le ragazze odiavano le cheerleader, arrivate a scuola infatti incontrarono il solito gruppetto di oche che confrontavano le loro foto.
-Quale compito?!- Disse Juliette Dale, una delle ragazze più polari della scuola, certo, se con popolari intendiamo “che la danno a tutti senza distinzioni”. Ma erano piccolezze.
-Le foto sull’autunno, per il laboratorio di fotografia.- Rispose la sua amica Stacy, un’altra cheerleader e sua migliore amica, mentre si limava le unghie. –Perché nessuno mi ha avvisato?!- Ringhiò Juliette, togliendo con un gesto brusco la lima dalle mani dell’amica e spezzandola in due –Adesso come faccio? Se prendo un’altra nota verrò sospesa!-
-Era ora!- Esclamò Erika che, nonostante si trovasse dall’altra parte del corridoio, le aveva sentite. Quelle si girarono e la guardarono in cagnesco mentre Martina le tirava una gomitata nello stomaco.
Juliette gettò i due pezzi della lima a terra e si diresse sculettando verso le due ragazze –Scusa, tu, ma chi ti credi di essere?-
-Ma chi ti credi di essere tu!- Replicò Erika facendo un passo avanti con fare minaccioso, benché arrivasse a malapena al mento di Juliette che era alta come una modella.
Juliette rise, aveva la risata irritante tipica delle oche da cortile –Io, sono Juliette Dale.-
-Mmm, mai sentita.- rispose- aaah forse ho capito, sei sicuramente una di quelle ragazze che fa pubblicità scadenti in quei programmi che non guarda mai nessuno- terminò Erika facendo scoppiare a ridere il gruppo di ragazze dietro di lei. Juliette non era certo una ragazza educata  ma sbruffona e piena di se stessa, certo bellissima ma troppo stupida per sfruttare questo dono in modo vantaggioso (escluso il piacere personale).
La faccia della cheerleader divenne il ritratto della rabbia,di sicuro nessuno si sarebbe mai permesso di rispondere così sfrontatamente a lei ma non aveva tenuto conto di Erika.
-Senti nanetta se non vuoi farti strappare i capelli uno per uno è meglio che chiedi scusa e mi dai il tuo compito di fotografia-.
Erika si girò e fece per andarsene ma la ragazza la bloccò
-eh no, piccoletta, tu non te ne vai da qui.
-allora chiariamo subito le cose, tanto per cominciare piccoletta lo dici a tua madre, io sono Erika! E secondo, il compito di fotografia al massimo te lo infilo su per il …-
Martina e Eugenia fermarono la ragazza prima che potesse finire la frase, trascinandola in classe e facendola sedere lontana a quella bisbetica di Juliette.
 
 
Le ragazze esposero i loro scatti ricevendo dal professore ottimi consigli per le loro foto future e una valutazione non del tutto indifferente.
 
 
                                            Ж
 
-ci presentò Erika- iniziò Liam che vedendo la faccia perplessa di Zayn aggiunse- quella dagli occhi verdi e i capelli mossi-.
- aaaaah ok ok, prosegui-.
- lavoravamo nello stesso posto un bel po’ di anni fa. Un giorno usciti da lavoro Serena si presentò all’uscita per venire a prendere la sua amica. Per tutto il tragitto da quel negozio a casa mia non facemmo altra che ridere e scherzare, ovvio succedeva anche con Erika ma con lei tutto era diverso.
I giorni passarono ormai era diventata un abitudine tornare a casa insieme le risate aumentavano e il legame si rafforzava man mano che imparavamo a conoscerci. Un giorno Erika mancò a lavoro per colpa di un brutto raffreddore, ma lei nonostante mancasse l’amica si presentò comunque. Quella sera le risate si erano trasformati in sorrisi, i suoi occhi erano più dolci e anche se casa mia l’avevamo superata da un pezzo continuammo a camminare. Non ci fu bisogno di parole, le sue guance arrossirono, i miei occhi incontrarono i suoi color nocciola a quel punto non mi riuscii a trattenere. Le mie labbra incontrarono le sue  prima di quanto immaginassi
questo perché Serena voleva la stessa cosa. La cosa finì quando mio padre mi chiamò da Praga per questioni lavorative.- il ragazzo finì di raccontare, il tono della sua voce era cambiato, riportare tutte quelle cose a galla gli aveva fatto capire quanto fosse stato stupido a lasciarla da sola come se non fosse nulla, come se per lui  lei non avesse valore ma i suoi pensieri furono interrotti da Zayn che lo aveva ascoltato senza dir parola fino a quel momento.
-cavolo amico, e per quale motivo io non sapevo niente!? Ora sei tornato, datti da fare la riconquisterai-
- Fosse facile e poi non te l’ho detto perché tutti sanno quanto sei bravo a tenere segreti-.
- ancora con quella storia? Te l’ho detto che è stato un incidente ahahah-
- LIAM PAYNE torna immediatamente a lavorare è da 10 minuti che sei fermo- parlò il responsabile del bar.
- si signor capitano, ciao Zayn ci sentiamo così ci facciamo un giro-
- Si ok, buon divertimento- rispose il ragazzo con un sorrisetto.
 
 
 
SPAZIO AUTRICI.
Beneee questo è quello che è uscito dai nostri piccoli cervelli. Capitolo 3 un po’ di casini con Zayn e Liam. Se vi interessa sapere che fine hanno fatto le chiavi perdute di Erika e alcuni particolari della fantastica “amicizia” tra Niall e Eugenia continuate a leggere.
Sappiamo di non essere ottime scrittrici ma ci divertiamo.
Un bacio a tutti/e

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Capitolo 4
*** ooooops ***


-Harry muoviti che non ho voglia di fare tardi!- urlò una ragazza esile dai lunghi capelli biondi.
-Si si, mi metto le scarpe e arrivo- rispose annoiato il riccio mentre allungava una mano per prendere la scarpa finita sotto il letto.
-Harry!- ecco un altro richiamo da Gemma
-Eccomi- rispose prendendo le chiavi della macchina- Forza, esci di casa-.
                                                
                                                    Ж
 
-Eugy, noi andiamo a fare compere per la tua festa di compleanno di domani-. L’avvisò Martina aprendo la porta e facendo passare Erika.
- ci vediamo quando torniamo ok?-
- si, mi raccomando comprate tante patatine e nutella.-
-ovviamente- la risposta di Erika rimbombò per il palazzo.
Martina chiuse la porta dietro di se.
Le ragazze si erano preparate una lunga lista per non dimenticare nulla. La loro memoria non era di certo una  delle migliori.
Dopo aver preso due pullman raggiunsero finalmente il supermarket come al solito affollatissimo. Presero un carrello e raggiunsero il reparto dolciumi.
-allora cosa c’è scritto che dobbiamo prendere?- chiese Marty
-mmm allora liquirizia, quelle che sanno di coca-cola,  i duplo, i kinder cereali, barrette kinder, la nutella e per finire gli orsetti gommosi-. Erika concluse la frase prendendo un gran respiro, Martina man mano che l’amica elencava prendeva almeno due di tutto e li aggiungeva nel carrello che si riempì appena raggiunsero il reparto dedicato alle patatine e i salatini.
Dopo due ore di ricerca si misero finalmente in cassa.
-allora abbiamo preso tutto?- chiese Erika
- oh yes, proprio tutto-. rispose la ragazza con un sorriso a 32 denti
-bene, ci rimane che chiamare il nostro regalo a sorpresa per Eugy-
- già, ci pensi tu?-
- si ci penso io che sono più convincente-
- no Erika, non sei più convincente sei solo più petulante-.
- vedila come vuoi ma alla fine la gente fa sempre quello che chiedo- rispose la ragazza con un ghigno malefico, che fece scoppiare a ridere Martina.
- Hai ragione, cerca di convincere la cassiera a non farci pagare-
-potrei controllarle la mente-
- sei proprio peggiorata in questi giorni lo sai?!- chiese Martina intenta a mettere un sacchetto di patatine alla paprika in cassa.
- ahahah il problema? Leggo troppo, ma non posso farne a meno-.
La cassiera che aveva ascoltato tutto non poté far altro che farsi scappare delle risatine pensando a quanto assurdo e fuori luogo era quel discorso.
 
 
                                              Ж
In tanto dall’altro capo della città Harry era occupato a portare sua sorella Gemma ad un emporio appena aperto.
-Allora mi terrai compagnia mentre faccio spese?- chiese lei sorridendo.
- neanche per sogno- rispose lui senza togliere lo sguardo dalla strada ma diede un occhiata a sua sorella che aveva assunto la faccia da cuccioletto- eh no, neanche se mi guardi così- disse ridendo.
- oh ma sei proprio un pessimo fratello- parlò Gemma provando a nascondere il fatto che in realtà pensava il contrario.
- quante volte ti devo dire che non sei brava a dire bugie?- rise lui
-oh ma dai…-Gemma abbassò lo sguardo. Un paio di chiavi avevano attirato la sua attenzione.
-Harry di chi sono?-
-Di chi sono cosa? Sto guardando la strada.-
-sono chiavi…hanno uno strano portachiavi- disse Gemma facendole tintinnare fra di loro.
-chiavi!?- Harry si fermò ad un semaforo rosse e si girò verso la sorella che continuava a scrutare quello strano simbolo in cerca di un significato, le venne in mente subito quella ragazza incontrata solo ieri che non appena si era accorta che anche a lui piaceva Harry Potter aveva iniziato a saltellare. Sorrise involontariamente.
-Hey…terra chiama Harry, terra chiama Harry-
- oh si, credo siano di una mia amica…gli saranno scivolate dallo zaino.-
-chiamala e portagliele. Le starà cercando non credi?- chiese la bionda.
- Con la testa che ha molto probabilmente neanche se ne è neanche accorta e poi non ho il suo numero-. Concluse la frase ingranò la marcia e ripartì.
- come non hai il suo numero!?- chiese stupida Gemma
- non c’è l’ho e basta, gli ho solo dato un passaggio a casa.-
-allora portagli le chiavi lì-.
Harry si fermò davanti all’enorme entrata del negozio, attese che sua sorella scendesse e aggiunse
-si, farò così-.
 
 
 
                                              Ж
 
-oooh ma io c’è la faccio più! E tutto il giorno che camminiamo questo diavolo di pullman è stracolmo- disse Erika sbuffando.
-avanti pigrona, ancora tre fermate e arriviamo così potrai spaparanzarti sul divano-. Rise Martina
-già, ma devo ancora chiamare Louis-.
-quello lo puoi sempre fare sul divano, e poi non sarà mica un lavoraccio. Il fratello di Eugy ti adora-. Dichiarò Martina ripensando all’estate prima, dove Louis e la sua pazza amica l’avevano fatta morire dal ridere.
- e io adoro luii!- esultò Erika.
Il pullman si fermò e la maggior parte di persone scesero. Lasciando posto alle ragazze con i loro miliardi di sacchetti della spesa che tenevano ben stretti.
-ancora una!-. Disse la ragazza seduta vicino al finestrino.
-posso respirare-  esordì Martina.
Durante i minuti dalla penultima fermata a casa loro le ragazze non parlarono d’altro di come organizzare la festa, le persone da invitare, come disporre i festoni e il cibo. Finalmente raggiunsero casa, aprirono la porta di casa e sfinite lasciarono cadere i sacchetti sul pavimento.
-Siamo a casaa- urlò Erika per avvisare le due amiche rimaste nell’appartamento.
-Era ora- dichiarò Serena
-Cos’è vi mancavamo?- sghignazzò Marty.
-a noi no, ma sicuramente lui stava sprecando tempo.- parlò eugenia indicando un ragazzo dai capelli ricci seduto sul divano.
- E lui chi cavolo è?-
-Lui è Harry quello che mi ha accompagnata a casa ieri-. Rispose Erika alla domanda di Martina
-wow ti sei ricordata il mio nome, pensavo mi avessi rimosso-sorrise il ragazzo.
- oh ma lei si ricorda solo quello che gli interessa… e sicuramente tu lo sei-. Esordì Serena con un ghigno malefico.
- ma che diavolo stai dicendo?!- disse Erika arrossendo.
- solo la verità-
-oh sei odiosa…-
-sono state molto gentili, mi hanno anche offerto delle patatine.- disse Harry ridendo a quella scena esilarante che si trovava davanti. Erika ancora sulla soglia di casa tutta rossa e le sue amiche che la mettevano in difficoltà.
- attento! Hanno fatto così anche con me e ora guarda come mi ritrovo. Sommersa di buste e stanca morta-. Martina che fino a quel momento era stata zitta a sogghignare prese le difese della svampita cercando di sviare il discorso.
Il ragazzo scoppiò a ridere e con lui Serena e Eugy.
-che cosa ci fai qui?- chiese Erika
-ero preoccupato, sono stato un idiota a farti salire le scale da sola saresti potuta scivolare e rotolare.- disse Harry – no, in realtà ti sono scivolate le chiavi dallo zaino e te le volevo restituire. Poi le tue amiche mi hanno chiesto di restare e come si fa a rifiutare un pacchetto di patatine e la compagnia di due meravigliose ragazze ?-
-già, come si fa?- rise Erika – comunque sei stato gentile, dove sono le chiavi?-
-nella tua camera sulla scrivania-.
-gli avete fatto vedere la mia camera?!- disse Erika adirata – È un macello, ci sono libri ovunque e poi i poster e il letto non era neanche fatto!-.
- oooops- dissero all’unisolo Serena e Eugenia.
- i-io vi ammazzo!-
-Dai tranquilla, anche la mia stanza è così, senza però i doni della morte disegnato sopra il letto e le varie parti del libro scritte sul muro-.
Erika non sapeva se essere più arrabbiata o imbarazzata, probabilmente tutte e due le cose, ma era troppo orgogliosa per darlo a vedere. Soprattutto davanti a Harry. Non ostante le sue buone intenzioni non riuscì a non arrossire violentemente.
-Io te lo avevo detto che mi piaceva Harry Potter…-
-lo avrei capito anche se tu non me lo avessi detto- sorrise Harry facendo arrossire ancora di più Erika.
-Senti domani è il mio compleanno ti va di venire? Così potrai conoscere cose in più verso quella ragazza.-disse Eugenia ammiccando verso Erika
-ok ci sto, hey dammi il tuo numero così posso chiederti cosa preferisce la tua amica- azzardò il riccio
-o-ok…Marty diglielo tu che io non lo ricordo- Erika abbassò la testa
-ci avrei giurato- disse Harry avvicinandosi alla ragazza e alzandogli il volto coperto dai capelli per far incontrare i loro occhi.
-non ti azzardare ad abbassare lo sguardo, hai degli occhi così belli- la voce roca del ragazzo raggiunse le orecchi di Erika che se avrebbe potuto si sarebbe sciolta davanti a tutta la combriccola ma purtroppo aveva una dignità da difendere.
-pensavo usassi trucchi un po’ più avanzati per abbordare le ragazze Harry…- lo stuzzicò lei
-vedo che ti sei ricordata il mio nome-rispose lui tranquillo
-ricordo solo quello che mi interessa- sorrise la ragazza
-allora questo numero lo vuoi si o no?- la voce di Martina fece allontanare i due ragazzi.
-certo che lo voglio!- sorrise il riccio in direzione di Erika.
Martina non ci mise molto a dettare il numero a Harry, che senza dar troppo peso alle sue azioni si chinò su di Erika lasciando un caldo bacio sulla guancia e salutando con un gesto della mano le altre ragazze per poi sparire dalla porta.
 
 
 
DICONO LE AUTRICI:
 giornoooo a tutte/i ecco il quarto capitolo dopo secoli, come sempre ci siamo impegnate molto e speriamo che vi piaccia.
 
 
Stupid girl
Per la felicità di Francesca.
 
 
 
 
 
 

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