Cupido

di 3words8letters
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Mamma-papà-divorzio-trasferimento ***
Capitolo 3: *** Ladra di accendini ***
Capitolo 4: *** La ragazza scorbutica del bar?! ***
Capitolo 5: *** L'antipatico ***
Capitolo 6: *** Non pensavo ricco significasse milionario! ***
Capitolo 7: *** Angels and Devils ***
Capitolo 8: *** Proprio a pezzi eh? ***
Capitolo 9: *** Scopamici ***
Capitolo 10: *** -Saresti un ottimo rappresentante sai?- ***
Capitolo 11: *** -Tranquilla, non ti stuprerò- ***
Capitolo 12: *** Il premio ***
Capitolo 13: *** Da preda a predatrice ***
Capitolo 14: *** Che la sfida abbia inizio ***
Capitolo 15: *** Il brivido del rischio ***
Capitolo 16: *** Campagna elettorale ***
Capitolo 17: *** Generosità ***
Capitolo 18: *** Il piano di Zayn ***
Capitolo 19: *** Stress e nervosismo ***
Capitolo 20: *** La bomba esplode ***
Capitolo 21: *** Riparare al danno ***
Capitolo 22: *** Il concerto ***
Capitolo 23: *** Non sento niente ***
Capitolo 24: *** Creatura infernale ***
Capitolo 25: *** Daredevil ***
Capitolo 26: *** Rischi legali ***
Capitolo 27: *** Estraneo ***
Capitolo 28: *** Non sono menzogne! ***
Capitolo 29: *** Io ti aspetterò ***
Capitolo 30: *** Più pericolosa ***
Capitolo 31: *** Sfortuna o fortuna? ***
Capitolo 32: *** Stupida influenza ***
Capitolo 33: *** Cuori simultanei ***
Capitolo 34: *** Entro venerdì ***
Capitolo 35: *** Troppo tardi ***
Capitolo 36: *** It's true ***
Capitolo 37: *** Solo un gioco ***
Capitolo 38: *** Cioccolato e caramello ***
Capitolo 39: *** Ghiaccio per occhio nero ***
Capitolo 40: *** Il sorriso della Gioconda ***
Capitolo 41: *** Prove ***
Capitolo 42: *** Una cosa positiva ***
Capitolo 43: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                                           



Bene, spero non vi dispiace se inizio con un'invettiva, tipo quelle del nostro caro amico Dante nella sua Commedia.
Io dico: "Dio ci salvi dagli imbecilli...che purtroppo ce ne sono troppi in circolazione!"
L'avete già sentita questa frase? Beh si, pronunciata niente poco di meno che dal nostro "amato" ex Cavaliere, Berlusca, come lo chiamo amichevolmente io. Ma lasciamo stare e torniamo a noi.
 
Secondo l'opinione di alcuni soggetti maschi, noi ragazze sotto sotto siamo tutte troie. Che frase assurda, penso che solo degli emeriti coglioni possono davvero esserne convinti.
Vi chiederete: ma esistono davvero?
Ebbene sì, e sono pure parecchi in circolazione. Ecco la razza maschile, puah, e poi dicono che siamo noi inferiori. Detto questo non dovete credere che io sia una femminista sfegatata che grida per tutta la città facendo il simbolo della figa con le mani e che non vede l'ora di sterminare ogni singolo uomo che incontra per la sua strada. Non credo proprio. Anche se sarebbe piacevole castrarli ad uno ad uno con una mazza chiodata. No ok, stavo scherzando, non credetemi pazza furiosa.
Io non li odio veramente, anzi ho anche molti amici maschi, però quando fanno i saputelli  che sentono di sapere tutto su noi ragazze, beh, allora mi fanno incazzare davvero tanto porca merda.
E', a mio parere, da ignoranti pensare di poter raggruppare il genere femminile in una sola categoria, infatti io in quello maschile ne ho individuate ben tre. E stiamo parlando di maschi. Infatti il loro insulso cervello non è poi tanto diverso nell'uno o nell'altro. Diciamocelo, i maschi sono sempre uguali. Soprattutto nell'età compresa dai 15 ai 20 anni. Poi possibilmente il loro cervello si svilupperà e ognuno avrà una propria personalità con idee proprie. Ma fino a quell'età sembrano come degli stereotipi, con delle eccezioni ovvio. Bene, vediamo queste tre categorie e poi decidete se darmi ragione oppure no.
 
La prima è la categoria dei cosiddetti sciupafemmine o di coloro che comunque si considerano tali. Si credono chissà chi solo perché non stanno mai con la stessa ragazza per più di una settimana. Si sentono i più fighi. Stimati da tutti e adorati da tutte le ragazzine stupide che gli sbavano dietro continuamente. Non gli importa di far soffrire una ragazza, l'importante è portarsela a letto. A mio parere almeno il 30% di essi diventerà frocio una volta che si sarà stancato della figa. Bene e fin qui credo che tutti condividete. Insomma quanti se ne vedono in giro di questi, sempre spavaldi e narcisisti? Approfittano del primo vetro di una macchina per andarsi a specchiare e sistemarsi i capelli.
 
Poi ci sono quelli davvero troppo inibiti. Ossia quei ragazzi talmente rincoglioniti che non saprebbero attraccare con una ragazza neanche se avessero l'occasione di tornare indietro nel tempo e ripetere le loro azioni mille volte. La maggior parte di essi sono dei veri cessi,ed è per questo che nessuna ragazza fa la prima mossa con loro. Poi ovviamente ci sono quelli tanto affascinanti quanto bloccati. Sono talmente introversi che è difficile provare a fargli spiccicare qualche parola. E quando lo fanno, si imbarazzano di colpo e scappano via.
 
Infine ci sono i teneroni, quelli che si innamorano della propria ragazza, quelli che farebbero di tutto per vederla felice, quelli che ogni ragazza sana di mente vorrebbe al proprio fianco per tutta la vita. Quelli che spesso si ritrovano delusi, perché hanno scelto in modo sbagliato la propria anima gemella. Però diciamocelo, noi ragazze siamo molto molto più inclini ad innamorarci rispetto ai maschi. A volte riusciamo a innamorarci anche di uno sguardo, ci facciamo tutti i film mentali di questo mondo e poi rimaniamo come dei bambini che scartando i regali di natale trovano un paio di calze (non so voi, ma io odiavo ricevere calze per natale). Ebbene sì, mi trovo ad ammettere che riguardo a questo siamo molto molto più deboli. Non che debba per forze essere una debolezza per carità, però insomma, non fa tanto comodo rimanere imbalsamati quando il ragazzo che ti piace e che non ti ha mai rivolto la parola finalmente ti chiede qualcosa e tu rispondi balbettando come un idiota.
 
Bene adesso vi chiedo una cosa...qual è secondo voi la categoria che mi da più fastidio in assoluto e che vorrei che sparisse?
Avete per caso detto la prima? Beh no, errato. E' impossibile far sparire la prima categoria. Di Don Giovanni ce ne sono fin troppi in giro, e poi sono talmente stupidi e montati che non mi divertirei più se loro non ci fossero.
Non mi giudicate cattiva però, veramente credo che la categoria che in assoluto non dovrebbe esistere più è quella dei poveri sfigati. Non che voglia sterminarli tutti. No. Ma per chi mi avete preso?!? Io credo che sollecitarli farli disinibire un pochino in modo da farli emigrare nelle altre categorie sarebbe un bene anche per loro in fondo.
Il problema è che per far sì che ciò accada ci vuole talmente tanta forza di volontà che non basterebbe nemmeno ad un esercito di vogliose ragazze in calore.
Preferiscono di gran lunga strafarsi di film porno e seghe piuttosto che affrontare una ragazza in carne ed ossa.
Eppure io posso vantarmi di avercela fatta.
Beh non nel senso che pensate voi!Pervertite che non siete altro!
Il mio migliore amico in assoluto, l'altro pezzo del mio cuore, colui che mi fa star bene e mi fa dimenticare tutti i problemi solo con il suo angelico sorriso prima faceva parte di questa categoria. Lui è bello da morire, il volto serafico incorniciato da biondissimi capelli sottili e occhi blu da far paura. Basta un suo sorriso per far risplendere tutto. Non mi capacitavo del perché non fosse costantemente circondato da ragazze che gli facevano il filo. Ogni tanto qualcuna gli rivolgeva la parola, ma lui rispondeva a monosillabi, cercando una scusa per allontanarsi il più in fretta possibile.
Era il primo della classe, sempre attento e diligente, ma quando si trattava di una ragazza, beh, lì ci cascava.
Poi di solito noi ragazze aspettiamo sempre il principe azzurro che ci viene a prendere facendoci salire sul suo cavallo. Ma quando questo principe non accenna a volerci fare salire, beh, allora ci arrendiamo subito, pensando che abbia un'altra in testa.
Questo ovviamente però non fu il mio caso. Mi ero messa in testa che doveva per forza mettersi con una ragazza, non poteva restare solo. Inoltre ero sicura che sarebbe diventato un ottimo fidanzato.
Beh ora voi sicuramente si starete chiedendo, perchè non tu? Precisazione: non sono lesbica, so che molte di voi lo hanno pensato.
Il motivo è semplicissimo : io non sono capace di innamorarmi. Non volevo spezzare il cuore a quel cucciolo di un ragazzo. Forse sono l'unica ragazza che nella sua vita non si è mai innamorata. Mai. Nessun trauma, nessuna delusione. Niente. Sono semplicemente incapace di innamorarmi di qualcuno. Tutti mi dicono che ho il cuore di pietra. Tante volte me lo sono ripetuta che forse me ne sono convinta anch'io.
Ok adesso, dopo tante discussioni inutili forse è meglio che mi presenti.
Mi chiamo Megan, ho 17 anni e non bevo da quindici giorni...ehm no...mi sa troppo di alcolisti anonimi, preferisco mostrarmi e presentarmi a poco a poco. Sempre per la mia stupida ossessione del non fidarmi subito delle persone. Anche se a volte essere sospettosa può tornare utile. Bah, utile sta gran coppola...a scuola mi chiamano Meg-cuore-di-pietra, solo perché ho fatto soffrire un porco della mia scuola.
Beh se l'era cercata, visto che aveva smaronato la mia compagna di classe dopo una notte: io dovevo fargliela pagare, dovevo farlo innamorare e poi lasciarlo come un coglione, solo io potevo farlo, solo una come me, che non è capace di provare sentimenti.
Il mio piano era anche riuscito piuttosto bene. Se n'era andato come un cucciolo ferito rinfacciandomi quanto ero spietata e cattiva per il resto dei miei giorni. Ma tanto a me non importava nulla di ciò che pensavano lui e quelle insulse sciacquette che gli andavano dietro, sono o non sono Meg-cuore-di-pietra?
 
Poi finalmente con Niall, il mio angioletto citato prima, ero riuscita a capire finalmente quale fosse veramente il mio ruolo. Io dovevo fare il Cupido.
Era davvero piacevole scoprire di essere adatta a questo ruolo, anzi in realtà mi calza proprio a pennello: io non sono una ragazza egoista, anzi mi fa piacere quando qualcuno riesce a trovare la propria anima gemella, mi sento soddisfatta.
Con Niall aveva funzionato, adesso lui era perdutamente innamorato della sua ragazza, e tutto questo grazie a me, che ero riuscita dopo tanta fatica a trovare una adatta a lui e alla sua timidezza. Non faceva che ringraziarmi per tutto quello che avevo fatto per lui e io non potevo che esserne contenta.
Ma nel frattempo pensavo: quando verrà anche il mio turno?
Ma forse i Cupidi non sono fatti per innamorarsi, loro svolgono un ruolo ben preciso e non possono permettersi debolezze.
 

 



Salve! Piacere, sono nuova su EFP e questa è la prima storia che pubblico.
Volevo da tempo cimentarmi nella scrittura, quindi ho deciso di partire proprio con un piccolo romanzo su quei 5 idioti che io adoro alla follia. 
Se per caso qualche ragazzo leggesse questo prologo per favore, non giudicatemi femminista, cercavo solo di essere simpatica! 
Spero abbiate apprezzato la mia ilarità e siate rimaste interessate a questa storia.
Bene penso di avervi annoiato abbastanza...Aspetto i vostri insulti, mi raccomando, non deludetemi! ;) 
 

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Capitolo 2
*** Mamma-papà-divorzio-trasferimento ***


                                                                            Image and video hosting by TinyPic 

<< Tesoro come ti senti? >> disse una voce familiare accanto a me.
Ma cosa stava succedendo? Aprii gli occhi e fui accecata dalla luce della cucina.
Ero sdraiata sul pavimento, mio padre mi teneva alzate le gambe e mia madre era accanto a me e mi guardava con le sopracciglia inarcate e un'espressione visibilmente  preoccupata. Sbattei le palpebre più volte, confusa, poi pian piano iniziai a ricordare tutto.
Mamma-papà-divorzio-trasferimento.
Beh, questo era il succo di una discussione durata per più di mezz'ora e che si era conclusa con il mio trionfale svenimento sul pavimento della cucina.
Mi alzai di scattò tra le proteste di mia madre e quelle di mio padre e, nonostante la testa mi vorticasse ancora, me ne andai in camera mia senza dare alcuna spiegazione, sbattendo la porta per giunta.
 
No, non era possibile. Sapevo che i miei non andavano tanto d'accordo già da un bel po', ma non credevo sarebbero arrivati a questo punto.
Mi avevano detto che sarei andata a stare dalla nonna per un pò di tempo. "Ma un pò di tempo quando?" avevo chiesto allarmata io.  
Finché non avessi compiuto 18 anni, a quel punto sarei potuta andare a stare dove desideravo.
"Ma la nonna abita a  circa 10 ore di treno da qui!" avevo ribattuto io.
Loro mi avevano semplicemente risposto che non sarebbe andata tanto male, in fondo potevo sempre prendermi il treno una volta tanto e andare a trovare Niall ogni fine settimana.
Ma non capivano che io non potevo farcela? Che non potevo stare così a lungo lontana da lui? Era inammissibile.
E a quel punto ero crollata come un sacco di patate.
 
Mentre rimuginavo su tutto ciò, mordicchiandomi le unghia per il nervosismo, mia mamma aveva chiamato preoccupata Niall che non aveva esitato minimamente ad affrettarsi per correre in mio aiuto. Pochi minuti dopo aveva suonato il campanello di casa mia e si era precipitato nella mia stanza, cercando di capirmi mentre farfugliavo ciò che era accaduto.
<< Ok Meg, ricomincia tutto daccapo e calmati >>disse il biondo sedendosi sul mio letto e rivolgendomi un'espressione comprensiva ma confusa.
<< Niall me ne devo andare da qui! >>sbuffai disperata.  
Quello strabuzzò gli occhi << Ma che dici? >>
Mi limitai ad annuire per dare la conferma di ciò che avevo appena detto.
<< Oh andiamo non fare così...vedrai che troveremo una soluzione... >>
<< Ma non riesci a capire quanto è seria la situazione? >>gli risposi leggermente adirata. Come riusciva ad essere sempre così ottimista quel ragazzo? Mi dava i nervi.
Però non riuscivo a stare lontana da lui, ero così felice di poter contare sempre su di lui. Lo abbracciai, appoggiando la testa sulla sua spalla e lui mi cinse nell'abbraccio più che potè, accarezzandomi i capelli. Sospirai, più rilassata, ma non avevo la minima intenzione di piangere, non ero così debole.
In quel momento entrò in stanza mia madre senza bussare e Niall arrossì violentemente. In fondo era sempre il solito timidone.
<< Niall, caro, posso parlare con te due minutini? >>
Mia madre che vuole parlare con il mio migliore amico?
<< C..erto signora >>acconsentì lui, non senza gettarmi un'occhiata perplessa. Si alzò e si incamminò in fretta nell'altra stanza seguendo mia madre.
Tentai di seguirli ma mi chiusero la porta in faccia.
Ehi! Ma cosa avevano intenzione di fare chiusi in una stanza?! Dovevo pensare male? Mi tolsi subito quell'idea dalla mente prima che mi si imprimesse nella memoria bloccandomi per sempre la crescita.
Appoggiai l'orecchio alla porta per spiare la conversazione.
Aspetta aspetta aspetta! Qualcuno piangeva!I singhiozzi erano inconfondibili.
Entrai senza chiedere il permesso e trovai con mio enormissimo disgusto una scena raccapricciante. Oh per la miseria, mia madre e il mio migliore amico erano... abbracciati! Ma si può sapere cosa gli saltava in mente a quel genio? Era sempre stato così riservato e adesso abbracciava una signora? E quella signora era mia madre?! Bleah!
<< Niall che cazzo fai? >>esclamai disgustata.
Lui subito lasciò la presa e riuscii a intravedere mia madre ancora in lacrime.
Mi accoccolai accanto a lei, lanciando un'occhiataccia al biondo.
<< Mamma! Ma perché piangi? E soprattutto perché ti fai consolare da quello anziché venire da me?! >>dissi indignata, spingendo il mio amico con una mano.
<< Scusami tanto tesoro....e...Niall scusami anche tu...in questo momento starai pensando "oh povero me, questa è matta"...scusate...sono esplosa...non ce la facevo più... >> disse ancora scossa dai singhiozzi e con gli occhi visibilmente lucidi e arrossati.
<< Mamma andiamo...a me puoi dirlo... >>le dissi io con tono dolce.
Anziché rispondere lei, vedendo che era un pò in difficoltà, intervenne Niall: << Meg, credo dovresti partire...fallo...fallo per tua madre... >>
Coooooosaaaaaa?! No, non era possibile, Niall si era schierato dalla parte di mia madre! Ma che razza di migliore amico mi ero trovata dannazione!?
Senza guardare in faccia nessuno me ne andai nella mia stanza sbattendo la porta.
In fretta e furia presi una vecchia valigia da sopra l'armadio e iniziai a metterci dentro tutto ciò che trovavo, alla rinfusa.
Non adoravo fare shopping, quindi non avevo molti vestiti. Riuscii a fare entrare metà della mia roba, fra vestiti e cianfrusaglie più assurde.
Nel frattempo c'era il traditore che bussava costantemente alla porta, sperando in un perdono. Ma che vada a quel paese.
<< Niall vattene oppure esco e ti prendo a calci nel culo! >>gli urlai con rabbia.
<< Meg smetti di fare la bambina e affronta la realtà per una buona volta! >>mi rimproverò lui << Secondo te io cosa dovevo fare? Tua madre piangeva! Lei lo fa per il tuo bene, sa benissimo che non sarà una cosa facile, ma non puoi restare qui. I tuoi andranno via, ognuno per la sua strada... non sanno ancora a chi il giudice ti affiderà...allora...beh...preferiscono nel frattempo mandarti da tua nonna...sai quanto sono lunghe queste cose... >>
Ero davvero allibita. Davvero anche lui credeva che quella sarebbe stata la soluzione migliore per me?! 
Mentre cercavo di fare entrare qualcos'altro in valigia, mi capitò sottomano una vecchia fotografia, che tenevo gelosamente in custodia da un paio di anni. Lui ne aveva una identica nella sua stanza.  
Quanto eravamo carini due anni fa, o meglio quanto era carino lui con quel sorriso imbarazzato e quelle guancie costantemente scarlatte. Eravamo al parco, seduti sull'erba mentre il vento ci scompigliava i capelli. Lui guardava sorridendo l'obbiettivo, mentre io gli allacciavo le braccia al collo, con espressione spensierata e felice.
Fui sopraffatta dalla rabbia, aprii la porta e gli scagliai contro la foto con tutta la cornice, che cadendo a terra si frantumò in mille pezzi.
Continuai a guardarlo, furente : << Vat-te-ne! >>.
Lui non insistette, se ne andò chinando la testa.
Ah ma stavolta non mi fregava! Quell'aria da cucciolo bastonato non avrebbe funzionato stavolta. Mi chiusi nella mia stanza di nuovo, per evitare di guardarlo mentre se ne andava.
Mi sdraiai sul letto e iniziai a contemplare il soffitto, sospirando.
Ma quanto potevano essere egoisti i miei genitori? Non mi avevano mai voluto regalare una sorellina o un fratellino, no, ero sempre sola, e adesso se ne andavano via, ognuno per i cazzi suoi, e se ne fregavano di me. Ma vaffanculo. Vaffanculo la vita. Vaffanculo i genitori. Vaffanculo gli amici. Vaffanculo tutto.
Volevo spaccare ogni cosa, ogni cosa di questa stanza, visto che non sarebbe stata più la mia stanza.
Chiusi gli occhi, sospirando ancora.
Pensai a come si sarebbe svolta d'ora in poi la mia vita.
Avevo l'ultimo anno di liceo. Questo voleva dire scuola nuova, compagni nuovi, professori nuovi.
Io odiavo i miei attuali professori, beh, e loro odiavano me, la cosa era reciproca.
La mia scuola era una vera schifezza, una topaia oserei dire, qualsiasi scuola sarebbe stata meglio.
Per quanto riguarda i compagni...certo mi sarebbe dispiaciuto un sacco abbandonare i pochi amici veri che avevo, mentre non mi sarebbe affatto dispiaciuto abbandonare i miei numerosi nemici. Forse quella poteva essere una buona occasione per riscattarmi. Un posto dove nessuno mi conosceva, dove nessuno era a conoscenza del mio passato, in fondo non sono mai stata una persona introversa, quindi fare nuove amicizie non sarebbe stato un problema.
Beh in effetti un problema c'era.
Io sono molto selettiva per quanto riguarda che amici scegliere, mentre se qualcuno non mi va a genio, non mi faccio tanti problemi a dirglielo in faccia. Mi sa che stavolta mi sarei dovuta un pò contenere. Dovevo dare una buona impressione.
Beh analizzando bene la situazione...mi trovavo ad ammettere che forse qualcosa di positivo c'era in tutto questo...forse non sarebbe stato un totale disastro.
Ora come ora però era la mia valigia a essere un disastro totale...cazzo...mi sarebbe toccato risistemare tutto. 


 
  

Buonasera a tutti! Mi sono lasciata trasportare dall'euforia e ho deciso di pubblicare anche questo oggi stesso.  Su fatemi sapere!

Ecco qui Niall! E' così tenero!**


 

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Capitolo 3
*** Ladra di accendini ***


                                                                           

Al momento di partire salutai tutti con un abbraccio, parecchie persone erano venute  per salutarmi. La voce che sarei partita si era diffusa in fretta.
Mi venne da piangere però quando non vidi nessuna chioma bionda ossigenata tra la folla. Possibile che fosse talmente offeso da non venirmi nemmeno a salutare?
Già progettavo nella mia testa tutte le parolacce e gli insulti che gli avrei rivolto quando lui avesse osato chiamarmi per scusarsi. Ma che bastardo.
Il treno partiva tra 10 minuti.
Ancora niente.
5 minuti. Se n'erano già andati tutti, rimanevano solo i miei genitori, che non la smettevano di darmi raccomandazioni. Ovviamente io non avevo sentito neanche una parola di quello che avevano detto. Ero troppo occupata a pensare a un modo abbastanza cruento per uccidere quel vile coniglio che non era altro.
Presi il telefono in mano, incerta se chiamargli oppure no. Ma poi lo riposai subito. Insomma perché dovevo sprecare soldi per una persona così ignobile?
<< E' giunto il momento tesoro...fai buon viaggio...ci sentiamo presto >>disse mia mamma tutta contenta.
Ma che cazzo c'avevano da ridere tutt' e due?! Non capivano come mi sentissi in quel momento? Abbandonata. Frustrata. Tradita.
Entrai dentro furiosa più che mai. E indovinate chi mi trovai davanti dopo un po'?
Quel gran pezzo di merda del mio migliore amico, che io adoro alla follia.
Gli corsi incontro felice e quasi lo buttai a terra quando lo abbracciai.
<< Ma che ci fai tu qui? >>chiesi anche se intuivo già la risposta.
<< Sciocchina, pensavi davvero che non sarei venuto a salutarti? >>ridacchiò <<  dovevi vedere la tua faccia... >>cercò di trattenere le risate.
<< Sei proprio uno stronzo! Lo sai che già avevo in mente diversi piani per eliminarti vero? >>dissi cercando di fare uno sguardo assassino.
Attaccammo a ridere insieme come due bambini. La sua risata poi è sempre stata così contagiosa.
Il viaggio fu un vero spasso con lui.
Arrivammo circa dopo dieci ore, esausti.
Niall si era addormentato sopra la mia coscia, e io, non riuscendo a dormire per la troppa agitazione ero rimasta a pensare alle mille cose da fare prima che lui se ne andasse.
Quando ero più piccola andavo ogni estate da mia nonna, quindi la città la conoscevo, in linee generali.
Quando uscimmo dalla stazione era ancora pomeriggio, visto che eravamo partiti alle 6 del mattino, e c'era una splendida giornata.
Era proprio come me la ricordavo, il piccolo bar subito fuori dalla stazione, la strada principale piena di biciclette, le case che mi ricordavano la mia casa di Barbie, e poi la cosa più bella di tutte: il mare da un lato, un'alta montagna dall'altro.
La casa della nonna si trovava molto vicino alla stazione, quindi potemmo andarci a piedi.
<< Ti prego Meg, fermiamoci al bar!! Ho troppa fame...non ce la faccio più a camminare >>.
Alzai un sopracciglio, perplessa: avevamo mangiato poco prima sul treno!
Quasi dimenticavo, lui è Niall Horan: il pozzo senza fondo per eccellenza.
<< Va bene andiamo >> acconsentii, trascinandolo poi al bar più vicino.
Ci sedemmo fuori in modo che io potessi fumarmi una sigaretta in santa pace.
<< Uffa ma devi fumare proprio mentre io mangio? Lo sai che mi da fastidio... >>protestò quello.
<< Senti ho acconsentito ad andare al bar perché stavi morendo di fame, anche se hai mangiato solo 2 ore fa, adesso non devi rompermi i coglioni... >>dissi prendendo dallo zaino il mio pacchetto di Malboro.
Il biondo sbuffò e se ne andò dentro, verso il bancone, per scegliersi qualche porcheria.
Mi ricordavo ancora la prima volta che avevo fatto un tiro. All'inizio non provavo interesse per il fumo, anzi con condividevo chi avesse il vizio, poi beh, una sigaretta tira l'altra e mi ero ritrovata a dover comprare un pacco da 10 ogni due giorni.
Ovviamente ero stata tanto attenta da non farmi mai scoprire dai miei, altrimenti mi avrebbero sicuramente ripudiata. Cosa che hanno comunque fatto.
Noooooo! Porca merda! Ero sicura di aver messo l'accendino nella tasca del giubbotto! Maledizione...non è mai possibile riuscire a tenersi un accendino per più di un mese. O te lo fregano o lo perdi.
Secondo me gli accendini sono gli oggetti più trafficati al mondo, peggio della droga. Cioè passano da un padrone all'altro con una rapidità impressionante.
Uffa, mi sarebbe toccato chiederlo a qualcuno, dovevo assolutamente farmi questa sigaretta, ero troppo nervosa, e quando sono nervosa non è affatto un bene, è meglio starmi ad almeno 1 kilometro di distanza.
Iniziai a tamburellare le dita sul tavolo, guardandomi intorno alla ricerca del mio salvatore.
Eccolo! O meglio, eccoli! Una coppietta a ore 11 proprio a due tavoli di distanza da me.
Beh ok, forse erano un pò impegnati a fare altro in quel preciso momento. Ma che schifo! Come si può essere così spudorati in un luogo pubblico?
Distolsi lo sguardo in fretta dai due polipi e cercai ancora qualcuno.
Perfetto...quel ragazzo bruno di spalle sembrava proprio il tipo.
Classico giubbotto di pelle nero da motociclista, e casco poggiato sul tavolo.
Riuscivo a intravedere solo che stava bevendo un caffè.
Nel frattempo Niall era ritornato, con in mano un'enorme cartocciata.
<< Niall, nel frattempo che sei alzato, vai da quel ragazzo a chiedergli l'accendino? >>gli chiesi cercando di essere gentile e non far prevalere la mia parte prepotente.
<< Non ci penso proprio! Muovi quel culo e vacci tu! >>rispose il biondo con un ghigno.
Sbuffai, mi sarei dovuta alzare un'altra volta... Ero esausta e totalmente svogliata.
Poi mi venne un'idea. Iniziai a dire ad alta voce: << Ehi! Ehi ! Ehi tu, amico,mi senti? >>
Come mi aspettavo il moro si voltò per un attimo per vedere se stavano chiamando lui.
<< Ehi si! Dico a te... Mr. Ciuffo biondo! >>.
Il ragazzo in questione si girò verso di me, con aria interrogativa.
<< Non è che per caso hai un accendino? >>dissi sfoderando uno dei miei sorrisi innocenti.
Quello si riscosse per un attimo dal trance e iniziò a frugarsi le tasche dei pantaloni.
Poi quando lo trovò, me lo lanciò e io lo presi al volo.
<< Grazie! >>
Tentai di accendermi finalmente questa dannata sigaretta, ma ovviamente anche il vento si ci metteva.
Imprecai, tra le risate del mio amico, poi per fortuna dopo un paio di tentativi riuscii ad accendere. Mi girai per tornare l'accendino allo sconosciuto, ma sfortunatamente se n'era già andato.
Mi guardai intorno. Niente. Volatilizzato.
E vabbé pazienza, vuol dire che non aveva abbastanza cura delle sue cose.
Bene, avevo guadagnato un accendino. Evvai! Ero arrivata da meno di un'ora e già mi  sentivo meglio, la fortuna era dalla mia parte una buona volta.
 << Niall potevi dirmelo che se ne stava andando! Adesso penserà che sono una ladra! >>dissi facendo finta di essere arrabbiata, nascondendo la mia soddisfazione.
Ma lui per qualche motivo, aveva preso a ridere e non la smetteva più.
Come al solito. Qualunque cazzata si dica o si faccia, c'era sempre la sua risata a tirarti su di morale. Era il tipo perfetto a cui raccontare barzellette scadenti. Ti faceva consolare.
Ok però quando è troppo è troppo.
<< Che cazzo c'hai da ridere?! >>
<< Mr. ciuffo biondo?ahahahhah >>e non riuscì a dire nient'altro.
Ma perché cosa c'era di male? Aveva davvero il ciuffo davanti tinto di biondo. Per di più era davvero orribile, sembrava la versione giovane di Malgioglio.
Ma come potevano certe persone fare delle cose del genere ai propri capelli?
Beh in effetti anche io mi ero tinta i capelli una volta. E di viola per giunta. Per favore, meglio non pensarci, rimuoviamo immediatamente questo pensiero.
Adesso io adoro alla follia i miei capelli rossicci. Sono quasi castani, però alla luce del sole si intravedono perfettamente i riflessi rossi.
Che poi perché avevo fatto questa pazzia? Ah sì adesso ricordo...mi avevano detto che si intonavano con il mio colore di occhi. Verdi-azzurri. Ma si può sapere chi l'aveva sparata sta cazzata? Boh, ormai non ricordavo più, ricordavo solo che mi ero fatta convincere come una cretina e appena mia madre mi aveva visto era quasi svenuta. E comunque io mi ero pentita subito dopo.
Invece quel tizio sembrava si sentisse davvero un gran figo con quel ciuffo alla Elvis colorato. Il solito truzzo.
Quando Niall finì di mangiare lo trascinai subito fuori, prima che gli venisse ancora fame.
Arrivammo a casa della nonna dopo una ventina di minuti, esausti e super accaldati.
Ogni piccola parte della casa era come me la ricordavo. Il piccolo giardinetto dove da bambina giocavo, la vecchia Panda scolorita della nonna posteggiata in un angolo, il vecchio melo dove ero solita arrampicarmi. Ogni cosa era rimasta uguale. Quanti ricordi mi affioravano in mente. Avevo passato in quella casa praticamente tutte le mie estati, fino a quando avevo compiuto 15 anni, e mi ero rifiutata categoricamente di andarci. Infatti ero quasi sempre da sola e mi annoiavo da morire ogni volta.
Mentre tutti i bambini non vedevano l'ora che arrivasse l'estate, io no, io odiavo l'estate.
Però nonostante questo, in quel momento avevo gli occhi lucidi per l'emozione e non vedevo l'ora di riabbracciare la mia cara nonnina.
Quando la porta si spalancò e apparve una donna dai capelli bianchi e gli occhiali a mezzaluna, non potei fare a meno che gettare lo zaino a terra e correre ad abbracciarla, quasi stritolandola tra le mie braccia.
Niall nel frattempo, visibilmente in imbarazzo, se ne stava dietro di me, aspettando che mi staccassi per avere l'occasione di presentarsi.
Mia nonna è una di quelle persone un pò all'antica, quelle del tipo "una ragazza e un ragazzo soli: sacrilegio!"
Quando vide il biondo, si staccò subito e mi guardò per chiedere spiegazioni. Infatti io, non sapendo della sorpresa che quello mi aveva fatto, non le avevo accennato che un ragazzo mi avrebbe accompagnato.
<< Nonna, questo è il mio migliore amico, Niall Horan, ti ricordi che ti avevo parlato di lui quando ci siamo visti l'anno scorso? >>
La donna si sforzò per ricordare, poi infine annuì e salutò il ragazzo.
Niall aveva un'abilità innata: faceva sempre simpatia agli adulti, forse per lo sguardo da angelo, forse per il portamento educato, fatto sta che tutti si fidavano ciecamente di lui.
Come scordarsi quanta agitazione lui avesse il giorno in cui la sua ragazza, April, voleva presentarlo ai suoi? Ma poi ovviamente era andato tutto a meraviglia e ogni volta che lui andava a trovarli, essi lo accoglievano a braccia aperte.
La stessa cosa non si può dire di me. Io sono totalmente negata in queste cose.
<< Entrate ragazzi, avevo lasciato pronto qualcosina... >>disse mia nonna con dolcezza.
Subito il volto di Niall si illuminò.
<< Tranquilla nonna, noi abbiamo già mangiato... >>.
Il  suo sorriso svanì di colpo e a stento io riuscii a soffocare una risata.
<< Beh a quanto pare il tuo amichetto ha ancora fame...forza...avanti dai >>disse mia nonna a cui non era sfuggito nulla.
Ecco un'altra cosa per cui Niall veniva adorato dalle donne. Mangiava tutto come se fosse la cosa più buona del mondo, complimentandosi costantemente con la cuoca.
Entrammo, c'era il solito profumo d'arancia.
Qualcosina?Qualcosina?! Si poteva sfamare un'intera squadra di football con tutte le cose che aveva preparato! I dolci poi avevano un aspetto così delizioso!
Sarei ingrassata almeno di 50 kili a vivere per un anno con mia nonna, me lo sentivo.
Fortunatamente non avevo affatto problemi di peso, anzi ero addirittura un po' troppo magra, infatti potete immaginarvi la faccia sconvolta di mia nonna quando mi tolsi il giubbotto.
<< Tesoro ma tua madre non ti sfama più?Sei diventata così magra! >>mi disse preoccupata.
Ovviamente io colsi subito la battuta che aveva riservato alla nuora.
<< Ma che c'entra la mamma, sono già abbastanza grande da potermi sfamare da sola...e comunque non sono magra...sono nella norma... >>risposi indignata.
Anche Niall era magrissimo, nonostante si ingozzasse di porcherie e ogni genere di cose. Evidentemente aveva uno strano metabolismo. Mi chiedevo sempre dove immagazzinasse tutto quel cibo.
Iniziò subito a mangiare senza farselo ripetere due volte, sotto lo sguardo compiaciuto di mia nonna, che per fortuna aveva smesso di parlare di quanto fossi magra.
<< Dai Meg mangia uno di questi biscotti, sono davvero deliziosi! >>disse il biondo.
Ma come, si ci metteva anche lui adesso?
<< No no grazie, li mangerò dopo, adesso non ho fame... >>
<< Non starai mica facendo la dieta? >>insistette ancora lui per scherzo.
Aveva osato pronunciare quella parola davanti a mia nonna?! Nooooo! Non ci sarebbe stato più scampo per me adesso.
Infatti subito mia nonna iniziò la ramanzina: << Meg, ma tu non hai mica bisogno di fare diete! >>
<< No nonna tranquilla, non sto facendo nessuna dieta! >> dissi spazientita, poi vedendo che lei mi guardava ancora torva :<< E va bene, prenderò un paio di biscotti...però adesso vado in camera così mi sistemo le cose... >> e corsi su per le scale, assaporando il sapore della vendetta. Adesso Niall sarebbe stato torturato a furia di domande imbarazzanti che ero sicura mia nonna gli avrebbe rivolto. 
Appena fu trascorsa circa un'oretta decisi di andare a salvarlo.
Poverino adesso mi sentivo in colpa.
<< Ehi Niall! Puoi venire ad aiutarmi sopra? >>
Lui zitto zitto mi seguì, poi appena fummo arrivati in stanza e chiudemmo la porta esplose.
<< Ma si può sapere che cazzo ti è saltato per la testa?Lasciarmi da solo!Tu, Megan, sei proprio la regina delle stronze! Sai quanto io mi imbarazzo in queste situazioni! >>iniziò furioso.
Io intanto mi mordevo le labbra per cercare di non ridere.
<< E va bene, scusami...ma tu per forza dovevi insistere per farmi mangiare quei maledetti biscotti! >>e alla fine non riuscii più a trattenermi mentre lui mi guardava con sguardo assassino.
<< Ma almeno si può sapere che domande ti ha fatto? >>dissi con le lacrime agli occhi.
<< Non te lo dirò mai, vecchia arpia bastarda che non sei altro... >>rispose secco.
<< E dai! Va bene per farmi perdonare ti porto a visitare un pò la città... >>dissi mettendomi davanti a lui, facendogli il labbruccio.
<< Ok...ma ricordati che devo prendere il treno fra tre ore... >>si arrese infine.
<< Non c'è problema tranquillo, non ti farò saltare il tuo primo giorno di scuola domani... >>
<< Ma io domani non ho scuola... >>esclamò lui perplesso.
<< Sì che hai scuola! >>replicai, certa di avere ragione.
<< Aspetta aspetta aspetta! Domani che giorno è? >>si stava iniziando ad agitare.
<< 17 settembre... >>
<< Oh cazzo... >>iniziò a sudare freddo << come faccio ad arrivarci in tempo?Ci sono dieci ore di viaggio! >>
Mi feci il conto delle ore. Il treno era alle 21.
<< Beh...tecnicamente...se tutto va bene...dovresti arrivare con un'ora di anticipo >>puntualizzai.
Infine si rassegnò.
<<< Lo so...ed è per questo che ti adoro, stronzo... >>e lo cinsi in un abbraccio.
Dopo quasi tre ore passate a cazzeggiare per tutto il paese arrivò il fatidico momento. L'addio. Porca miseria, non credevo sarebbe stato così doloroso.
Invece non riuscivo a parlare per riuscire a trattenere le lacrime.
<< Mi mancherai un casino... >> dissi infine, lasciando che una lacrima mi scorresse giù.
<< Ma smettila, stupida, questo non è mica un addio...lo sai che verrò a trovarti ogni volta che potrò, vero? >>disse per cercare di consolarmi.
Io annuii restando con la testa affondata nella sua spalla.
<< E guai se non ti fai sentire ogni giorno! >>disse infine, lasciandomi un ultimo bacio in fronte e salendo sul treno.
Ti voglio bene Niall. Non sai quanto. 

 

Bene bene bene! Ecco qui un altro capitolo...puntualizziamo: lo so bene che Zayn non ha più il ciuffo biondo da una vita però a me piaceva e gliel'ho messo. Oddio non è che poi mi piaceva eccessivamente, diciamo che lo preferisco adesso :)   Eccovi qui una sua foto, ciuffo biondo, giubbotto di pelle! Quanto è convinto in questa foto da 1 a 10? AHAHAHA
Per quanto riguarda Niall, mi sono scordata di metterla allo scorso capitolo, quindi la metterò adesso. Per chiunque volesse vederla torni indietro! 

                                                                             

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Capitolo 4
*** La ragazza scorbutica del bar?! ***


                                                                           

Primo giorno di scuola, cazzo, perché ero così agitata?
Ah ecco, forse perché è scientificamente provato che il primo giorno in una scuola nuova una come me deve per forza fare brutta figura.
Cercai di sistemarmi il prima possibile, e scelsi i vestiti con molta attenzione.
Non volevo essere notata eccessivamente. Non volevo che già il primo giorno si parlasse della "ragazza nuova".
Alla fine optai per un semplicissimo paio di jeans, che tuttavia, essendo attillati, mi facessero un bel lato B, e una semplicissima maglietta colorata a maniche corte, con su la stampa del mio idolo: Johnny Depp as Jack Sparrow.
La scuola era abbastanza distante, e ciò significava che avrei dovuto prendere l'autobus. La fermata era a pochi metri da casa quindi, visto che ero leggermente in anticipo, potei truccarmi un pò. Salutai la nonna e partii.
Arrivai alla fermata con 10 minuti di anticipo, quindi potei rilassarmi un pò.
Chissà in che classe sarei capitata. Con quali compagni. Con quali professori.
Non potevo nascondere di essere un tantino preoccupata.
Pochi minuti dopo arrivarono altri due ragazzi, e il mio cuore prese ad accelerare.
Chissà se fossero ragazzi della mia scuola.
Ma doveva essere per forza così : lì c'era solo quella di scuola.
Stavano chiacchierando tra di loro.
<< Dove hai detto che hai trascorso le vacanze quest'anno? >>disse quello più alto, con i capelli castani ben curati.
<< Mah, niente di particolare...sono stato a Disneyland...a Parigi >>rispose l'altro.
Io ovviamente non seppi tenere a freno la lingua : << E Disneyland sarebbe "niente di particolare"?? Io sogno di andare a Disneyland da quando ero una bambina!! >>dissi un pò troppo esaltata.
Ecco. Prima brutta figura.
Quei due si voltarono a guardarmi, come a dire "ma chi è questa matta?"
Io d'altro canto abbassai lo sguardo, rossa in volto.
<< Sai, anche io sogno di andarci da quando ero piccolo...non per caso mi chiamano ancora Peter Pan... >>disse il primo, rivolgendosi a me amichevolmente.
Alzai lo sguardo verso quello che aveva parlato. Mi stava rivolgendo un immenso sorriso, di quelli che farebbero sciogliere chiunque.
Anche io sorrisi e gli tesi la mano per presentarmi : << Piacere, Megan >>.
<< Io sono Louis, e questo è il mio amico Fabrizio >>disse indicando quello più basso.
<< Sei nuova? Non ti ho mai visto qui... >>disse cercando di continuare la discussione. Io annuii semplicemente: non volevo dire tante cose su di me.
Sembrava davvero un bravo ragazzo, mi soffermai sui suoi occhi.
Porca miseria, ma quelli non erano occhi, erano proprio due diamanti!
Mi accorsi che mi guardava con aria interrogativa.
Ok, forse mi aveva chiesto qualcosa e io invece ero rimasta bloccata a perdermi nelle sue iridi.
Mi riscossi in fretta :<< Come? >>
Lui ripeté :<< A che anno sei? >>disse con un altro immenso sorriso gentile.
<< Ehm quinto...però non so ancora in che classe... >>
<< Anche io sono al quinto, chissà se capiteremo insieme...va beh ci vediamo in giro allora... >>disse accennando ad un leggero saluto con la mano, mentre si affrettava a salire sull'autobus, che nel frattempo era arrivato, fermandosi davanti a noi.
Il suo amico lo seguì senza dirmi nemmeno una parola. Era rimasto zitto tutto il tempo.
Occhi-di-diamante e il suo amico Chi-mi-ha-sputato-sul-piatto-di-fagioli si affrettarono ad andare in fondo all'autobus, prendendo due posti dietro.
C'era ancora qualche posto vuoto. Ma chissà perché erano tutti occupati.
Dapprima passai avanti poi quando incontrai ben quattro posti vuoti tutti occupati iniziai a infuriarmi.
<< Sentite ma si può sapere chi li ha occupati tutti questi posti? >>dissi dopo l'ennesimo tentativo.
<< Li ho occupati io, perché? >>mi rispose un ragazzo alto spuntato dal nulla.
<< Beh...a me non sembra giusto che una persona sola occupi tutti questi posti non credi? >>risposi, cercando di mantenere un tono pacato.
<< Beh e a me non sembra giusto che la prima che arriva intenda dare lezioni a me >>rispose a tono quello.
<< Ma chi ti credi di essere? Il padrone di tutto l'autobus? >>dissi iniziando ad innervosirmi. Ma quello mi ignorò totalmente girandosi dall'altro lato.
"Bene Meg, calmati, non è certo il momento e il posto adatto per iniziare una discussione. Adesso fai finta di niente e passa avanti" mi ripetevo costantemente in testa.
Sfortunatamente sono troppo bastarda per obbedire alla mia coscienza buona.
Senza tener conto di quello che il ragazzo antipatico aveva detto, mi sedetti in uno di quei posti che aveva occupato.
Subito suscitai la sua reazione :<< Ma che cazzo sei sorda? Ti ho detto che questi posti sono occupati! >>disse urlandomi contro.
<< Ah si? E per chi? Dubito che un maleducato come te possa avere tutti questi amici! >>anche io avevo alzato la voce.
Ma esistevano ancora ragazzi che a quest'età ancora si comportano in modo così infantile?
Le nostre voci avevano richiamato l'attenzione di tutto l'autobus, anche dei ragazzi che erano appena saliti. E pensare che fino a un attimo prima mi ero messa in testa che non volevo essere notata.
<< Ehi, ragazza... >>aveva chiamato una voce dietro << se vuoi puoi metterti qui...è libero questo... >>
Senza farmelo ripetere due volte andai in fretta a sedermi dietro, senza degnare nemmeno di uno sguardo quell'antipatico.
Anche lui non disse nulla.
Quella che mi aveva chiamato era una ragazza bionda, dal viso gentile.
Subito mi rivolse un sorriso amichevole :<< Piacere, io sono Emily, non fare caso a Liam...lui si sente sempre il padrone di tutto... >>
Liam, eh? Buono a sapersi! Conoscendo il suo nome ero già avanti un passo dal mio nemico.
Risposi cordiale :<< Tranquilla...forse ho esagerato un pò...non volevo creare casino... >> dissi accomodandomi accanto a lei <>
E lei:<< Sì lo so, me l'ha detto Louis, e mi ha detto anche che sei nuova >>
Mi guardai intorno. Proprio dietro di noi c'erano lui e il suo amico.
Lui mi sorrise di nuovo. Sempre quel sorriso stupendo.
Continuai a parlare con Emily per tutto il viaggio. Fu piacevole.
Era una ragazza simpatica. Non mi aveva chiesto niente del fatto che mi fossi trasferita. Ottima scelta: non mi andava affatto di parlare dei miei genitori.
Invece mi aveva detto un sacco di cose su di sé : mi aveva detto che gli era appena nata una cuginetta, Karen, e che aveva un cane che adorava alla follia, Ben.
Ad un certo punto era intervenuto anche Louis e la discussione era degenerata : erano finiti a parlare delle coppie che scopavano all'interno della scuola.
<< E' vero! Lo giuro! Il vicepreside l'ultimo giorno di scuola ha sorpreso Zayn con una ragazza mentre lo stavano facendo nell'aula abbandonata al terzo piano! >>ripeteva quello.
<>rispose Emily, piegata in due dalle risate.
Anche se non avessi la più pallida idea di chi fosse questo Zayn riuscii a stento a trattenere una risata. Dalle loro parole avevo perfettamente capito che genere di ragazzo fosse.
<< E che cosa è successo? >>chiese ansiosa la bionda.
<< Beh ovviamente questa notizia è stata in fretta messa a tacere... >>rispose quello.
<< E allora tu come hai fatto a saperlo? >>intervenni io, spiazzandolo.
Ma lui si ricompose in fretta e facendo il misterioso scherzò :<< Beh carina, io ho le mie spie...i miei informatori segreti... >>
<< Certo... >>dissi con tono ironico, poi scherzando aggiunsi << Balle... >> mascherandolo fra finti colpi di tosse.
Lui fece finta di fare l'offeso e se ne tornò al suo posto.
Emily scoppiò a ridere e mi batté il cinque esclamando: << Evvai, sei riuscita a farlo togliere dai piedi! Devi spiegarmi come hai fatto >>
<< Ehi!Ti ci metti anche tu adesso? Preferisci schierarti con quella nuova anziché con me?! Ah grazie, bella amica, davvero... Questa me la conservo! >>intervenne Louis.
Intanto eravamo arrivati a scuola quindi ci affrettammo a scendere.
Mi sentivo bene. Era incredibile, stava davvero andando bene!
Forse avevo cantato troppo presto.
Infatti appena fummo davanti la scuola sia Louis sia Emily si dileguarono, mentre andavano ad abbracciare vecchi compagni e io restai sola, come un'idiota, a guardarmi le scarpe e ad aspettare pazientemente che aprissero i cancelli, per andare a vedere in quale classe ero capitata.
A pochi metri di distanza c'era il ragazzo antipatico. E mi stava indicando ad un suo amico appena sceso dalla moto, che aveva ancora il casco in testa.
Abbassai in fretta lo sguardo, imbarazzata.
Aspettaaspettaaspetta! Quel casco l'avevo già visto! Solo uno poteva avere un casco così truzzo: nero, con mille saette rosse.
Ecco infatti, quando si levò il casco lo riconobbi subito, quel ciuffo biondo era inconfondibile.
Cazzo. Mi immersi subito nella folla, non volevo farmi riconoscere. E poi non volevo certo ridargli l'accendino! Ormai era mio, me l'ero guadagnato!
Finalmente aprirono i cancelli.
E io mi ritrovai schiacciata mentre tutti facevano la corsa all'ultimo posto.
Oh mamma, peggio di una mandria di bufali impazziti!
Mi allontanai in fretta per non finire calpestata e andai giusto giusto a sbattere contro mister ciuffo, che cazzo di sfiga.
<< Scusa >>mormorai, allontanandomi in fretta.
<< Ehy ma io ti conosco! >>esclamò fermandomi << tu sei la ragazza scorbutica del bar! >>.
La ragazza scorbutica del bar?! Cosa?!
Intervenne anche l'altro buonanulla : << Oh allora vuol dire che non è stata acida solo con me >>disse piazzandosi davanti, incrociando le braccia.
Volevano forse farmi paura, con quelle espressioni da duri dipinte in volto?
<< Ma che cazzo volete da me? Lasciatemi andare... >>dissi io spintonando quest'ultimo e partendo a razzo, per fortuna senza venire fermata da qualcuno.
Bene. Mi ero già guadagnata due palle al piede.
Dopo un pò mi voltai, fortunatamente non mi stavano seguendo, stavano ancora confabulando fra loro.
Arrivai in vicepresidenza, attendendo che qualcuno mi dicesse qualcosa riguardo la mia nuova classe, ma non c'era nessuno.
Aspettai con pazienza per una decina di minuti, poi cominciai a stufarmi. La campanella di inizio stava per iniziare e io ero ancora bloccata lì, senza avere la più pallida idea di dove andare e a chi poter chiedere.
<< Stai cercando qualcuno? >>mi chiese una voce familiare. Louis.
<< Sto aspettando qui da un quarto d'ora...non so a chi chiedere per sapere in che classe sono capitata... >>dissi disperatamente.
Lui rifletté per un attimo poi aggiunse :<< Tranquilla, ci penso io, tu controlla qui fuori che non venga nessuno... >>
<< Aspetta, Louis che vuoi fare? >>chiesi allarmata.
<< Semplice, intendo controllare in vicepresidenza le varie scartoffie, sicuramente ci dovrebbe essere l'elenco degli alunni di ogni classe... >>poi vedendo la mia perplessità aggiunse per convincermi :<< Eh dai, l'ho fatto un mare di volte! E poi se non facciamo così puoi aspettare fino a mezzogiorno... >>
<< E va bene...però sbrigati... >>
Lui sorrise e in un attimo entrò.
Bene, ci mancava solo che il primo giorno di scuola mi cacciassi nei guai.
Fortunatamente dopo pochissimo tempo Louis uscì con un foglio in mano.
Aveva l'aria triste.
<< Che c'è? Non l'hai trovato? >>
<< No...è solo che speravo capitassi con me...invece sei con quell'antipatica di Emily! >>disse sbuffando.
<< Vero? Sono con Emily? Oh che bello, almeno una che conosco! >>esclamai saltellando per la felicità.
<< Brava brava, io sono pieno di delusione e tu che fai? Ti metti a saltellare! >>disse cercando di fare l'offeso.
<< Grazie Louis, sei un tesoro! Ti prometto che ci vediamo a ricreazione! >>dissi liquidandolo e iniziando a incamminarmi verso le scale << adesso vado...non voglio arrivare tardi il primo giorno >>
5^D , no.
5^B ,nemmeno.
3^I , neanche.
Uffa ma dov'era la mia classe? Oh eccola finalmente! 5^L .
Era piuttosto grande come classe.
Trovai già dentro parecchi ragazzi, che al mio arrivo lasciarono quello che stavano facendo e mi fissarono incuriositi.
Poi Emily venne a salvarmi da quella situazione imbarazzante.
<< Ragazzi, lei è Megan, una nostra nuova compagna di classe! >>annunciò rivolgendosi alla folla.
Subito i più estroversi avanzarono verso di me, presentandosi e iniziando a confondermi le idee con mille parole, finché la mia nuova compagna non mi salvò un'altra volta.
<< Forza ragazzi, fatela respirare! >>disse prendendomi per il braccio e trascinandomi all'interno della classe.
<< Vuoi sederti accanto a me? >>mi disse dirigendosi al secondo banco nella fila centrale.
<< Certo! >>dissi sorridendo. Sentii che saremmo diventate grandi amiche.
Quando arrivò il professore ancora non erano arrivati tutti i ragazzi.
C'erano ancora due posti liberi, in fondo alla classe.
Mentre mi alzavo per presentarmi al prof di matematica, un pelato sulla cinquantina, la porta si aprì ed entrarono i due ritardatari.
<< Payne, Malik sempre in ritardo voi due eh? Vi dovete beccare un rapporto anche il primo giorno di scuola? >>
Oh no! Nononononononono! Louis non mi aveva detto che c'erano anche LORO in classe con me! 

 

Eccolo qui il nostro Peter Pan! Non è adorabile? **

                                                                    


E qui c'è il nostro bullo :) 
                                                          
Ma andiamooo! Si sa che non farebbe male a una mosca 
Un bacio grande a tutte :) 
 
 

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Capitolo 5
*** L'antipatico ***


                                                                                

No cazzo! Ditemi che è tutto uno scherzo! Avevo fatto la sfortunata conoscenza di due antipatici in un giorno e giusto giusto mi vanno a capitare in classe?
Anche i due ragazzi mi guardavano perplessi, e si andarono a sedere senza dire una parola al professore.
<< Ragazzi, forse voi già avete avuto modo di conoscere la vostra nuova compagna di classe...il suo nome signorina? >>mi chiese.
<< Sono Megan Stevens >>dissi cercando di mostrarmi sorridente. Ma ebbi l'impressione che il mio sorriso dovette sembrare più una smorfia.
Ritornai al posto silenziosa, mentre quei due parlavano continuamente fra di loro.
<< Malik, ma quel ciuffo biondo? Che cos'è una nuova moda? >>lo provocò il professore.
<< Mi dispiace così tanto che lei non possa farselo professore...le sarebbe stato un incanto... >>rispose quello con una frecciatina bella e buona.  
<< Queste battutine sono all'ordine del giorno fra loro due... >>mi spiegò la mia compagna di banco.
Qualcuno soffocò qualche risate, ma il professore finse indifferenza, iniziando la lezione:
<< Vediamo se c'è qualcuno che non ha ripassato nulla durante queste vacanze... >>
NO NO NO! Non ci siamo! Io in matematica sono una vera schiappa! Ti prego fa che non chiami me! Fa che non chiami me!
<<...mmm vediamo...la nuova arrivata? Che ne dici di farci vedere cosa hai imparato nella vecchia scuola? >>
Cazzo, lo sapevo, sempre la più sfigata, anche nella nuova scuola.
Mi alzai di malavoglia. L'attenzione di tutti era rivolta verso di me. Anche i due seduti all'ultimo banco si erano drizzati nella sedia e avevano smesso di parlottare per vedere cosa combinavo.
<< Bene...allora, signorina Stevens, dove siete arrivati l'anno scorso? >>
Dove cazzo eravamo arrivati l'anno scorso? Meg pensa pensa pensa!
<< Ehm...i limiti... >> risposi di botto. Non ero sicura che quello fosse davvero stato l'ultimo argomento, ma almeno l'avevamo fatto sicuro. Ed ero anche riuscita a prenderci 6. Miracolo divino.
<< Benissimo...anche noi siamo allo stesso punto... >> disse il professore felice di non dover spiegare cose nuove.
Ovviamente non mi ricordavo nulla del metodo di risoluzione e iniziai a improvvisare.
Fortunatamente, fra suggerimenti di Emily e l'aiuto del prof riuscimmo a risolvere quel dannato esercizio.
<< Beh professore...si sarà accorto che non sono una cima in matematica... >>dissi sconsolata.
<< Non c'è problema...scommetto che in questa classe nessuno si è andato a ripassare nulla...ad esempio...Malik, tu che ridi sotto i baffi, vuoi venire a farlo tu un esercizio? >>disse all'improvviso.
Invece a quanto pare, la fortuna era dalla parte del moretto, visto che appena si alzò suonò la campana.
Il ragazzo di nome Liam lo raggiunse in fretta e uscirono fuori tutti e due, non senza rivolgermi un ultima occhiata.
<< Ma perché Zayn ti ha guardato in quel modo? >>mi chiese la bionda incuriosita.
<< E che ne so io...aspetta...hai detto Zayn?Mr. ciuffo biondo è quel Zayn? >>
<< Sì! Ecco perché quando Lou me l'ha detto non riuscivo a trattenermi dalle risate! Immaginavo la sua faccia da pesce lesso... >>e si lasciò sfuggire un'altra risata.
<< Ma perché tu credi davvero che...beh...hai capito... >>
<< Certo! Lo fa da un sacco di tempo! Solo che nessuno se n'era mai accorto... >>
<< Dai, ma che schifooo! Ma non ce l'ha una casa questo? >>dissi arricciando il naso.
<< Certo che ce l'ha, ma preferisce non farlo sapere a tutte dove abita se no poi quando le smarona lo vengono a cercare tutte lì... >>
<< Beh...in effetti...è quasi sensato... >>ammisi.
<< Sì lo so...a prima vista può sembrare un idiota...però in realtà è...beh...in gamba... >>
La guardai, poi: << Non è che ti piace Mr. ciuffo vero? >>dissi sconvolta.
Lei subito mi tappò la bocca :<< No! >>
Era diventata paonazza in volto, io aspettavo ancora una risposta.
Poi infine :<< Eh va bene te lo dico...ero completamente cotta di lui al primo anno... era così figo...poi va beh...col passare degli anni ho capito quanto era coglione e me lo sono tolta dalla testa... >>
<< E allora perché sei diventata tutta rossa? >>dissi io, smascherandola.
<< Beh...diciamo che è diventato davvero un bel ragazzo e ancora qualche volta ci faccio un pensierino...però sia chiara una cosa...io non mi metterei mai e poi mai con uno come lui! >>.
Risi a quella sua reazione.
<< Ok dai, accompagnami fuori, che voglio fumarmi una sigaretta, se non ti dispiace... >>
<< No no tranquilla...figurati, mio padre fuma sempre a casa... >>
Uscimmo fuori in cortile.
<< Conosci un posto un pò isolato? Non voglio far vedere a tutti che fumo... >>
<< Certo seguimi >>
Mi portò proprio dietro la palestra. C'erano poche persone che come me volevano fumare in santa pace. Tra cui anche Zayn. Ma vaffanculo.
Appena mi vide subito esclamò a gran voce : << State attenti a quella ragazza! Probabilmente ha il ciclo ed è una ladra di accendini! >>
Subito tutti i ragazzi che c'erano lì iniziarono a ridere, come un branco di pecorelle.  
<< Io sono acida solo con i pezzi di merda come te, e per quanto riguarda l'accendino... >>dissi accanita, poi cercando l'oggetto fra le tasche dei jeans << ...sei tu che me l'hai lasciato...quindi ora è mio... >>
Poi mentre me ne andavo via, trascinando anche Emily uno dei suoi amici esclamò :<< Però...che bel caratterino... >>
<< E ha anche un bel culo... >>disse quest'ultimo ad alta voce, apposta per farsi sentire da me.
Mi voltai fuori di me, decisa a spaccargli la faccia, ma Emily fortunatamente mi fermò in tempo, continuando a trascinarmi lontano.
<< Ti consiglio di non dargli troppa confidenza... >>mi disse infine.
<< Ma è davvero insopportabile! >>esclamai esasperata.
<< Tu ignoralo...e non ti ritroverai nei casini... >>
Niente, non era destino che mi potessi fumare in santa pace una sigaretta.
Mentre camminavamo nei corridoi mi ricordai di Louis.
<< Veroooo, Louis! Dov'è la sua classe? Gli avevo promesso che ci saremmo visti a ricreazione >>esclamai.
Lei ci pensò su un attimo, poi mi prese per il braccio e iniziò a trascinarmi di nuovo.
Proprio davanti la classe c'era Louis, che stava discutendo con Liam. Con Liam?! Ma tutte a me dovevano capitare?
Appena ci vide arrivare Louis fece uno dei suoi magnifici sorrisi, rivolgendolo in particolare a Emily. Ero bravissima a notare quei particolari, niente mi sarebbe suggito.
Poi Liam :<< Ehi Megan...ti posso parlare un attimo? >>
Guardai perplessa gli altri due, poi annuii.
Quando fummo un pò più distanti da loro lui iniziò, passandosi una mano fra i capelli:
<< Beh, senti...io volevo scusarmi per come mi sono comportato stamattina...beh...sono stato un pò stronzo >>poi visto che io non parlavo, lui continuò la discussione << visto che adesso siamo compagni di classe...sarebbe bello se potessimo ricominciare tutto da capo...io sono Liam, Liam Payne >>disse porgendomi la mano.
Era una situazione davvero buffa, infine gli tesi la mano, senza nascondere la mia perplessità.
Lui scoppiò a ridere :<< Ti prego non fare quella faccia, non stai parlando con uno psicopatico >>
<< Sì lo so...non era per questo >>
<< E allora cos'è? >>
<< Beh...è solo che non capisco...tu sei l'antipatico! Non puoi trasformarti... >>
Ancora una volta lui rise : << Wow, nemmeno ci conosciamo e già mi sono guadagnato il soprannome "antipatico"? Che bella cosa davvero... >>
<< Beh sì...nell'autobus sei stato davvero antipatico... >>
<< Mmmm e cosa devo fare per far sì che cambi idea? >>
Riflettei per un attimo.
A prima botta stavo per dire "voglio che ti togli dai piedi", ma in fondo non mi dispiaceva stare un pò in sua compagnia. Guardai verso Emily e Louis. Stavano chiacchierando allegramente, lei rideva. Meglio lasciarli un pò da soli.
Se la mia intuizione era stata esatta, qui ci stava una bella cottarella.
<< Ok, accompagnami a fumare una sigaretta e non sarai più "l'antipatico" >> dissi infine.
Lui sembrò soddisfatto.
<< Portami in un posto appartato... >>aggiunsi.
Lui si fermò e mi guardò con sguardo malizioso :<< Vuoi un posto appartato? Così presto? >>
<< Sei un coglione! Non dicevo in quel senso... >>dissi dandogli un pugno sul braccio << non voglio che tutti mi vedano che fumo...non sono certo una di quelle che fuma per sentirsi figa... >> Lui capì perfettamente e annuì.
<< Vieni... conosco il posto perfetto >>.
<< Per favore, non dietro la palestra! >>lo supplicai.
<< Perché no? >>mi chiese perplesso.
<< Beh...perché anche lì ci sono troppe persone... >> inventai.
Lui alzò le spalle.
Ci pensò un attimo, poi si illuminò.
<< Seguimi! >>
Entrammo dentro la scuola, prendemmo l'ascensore e arrivammo al terzo piano. O forse era il quarto?
<< Ma dove stiamo andando? >> chiesi debolmente.
<< Nella terrazza! >>annunciò lui raggiante.
Arrivammo davanti a una porta, che si affacciava appunto nella grande terrazza della scuola. L'unico problema è che sembrava apparentemente chiusa a chiave.
Io ero delusa, ma lui con un forte calcio riuscì a spalancarla.
<< Tranquilla...lo faccio sempre... >> disse con un sorriso.
Lo guardai in viso, mentre la luce del sole gli illuminava pienamente il volto. Era davvero un bel ragazzo: aveva i lineamenti semplici, che però gli davano un aspetto da uomo maturo.
<< Bene...spero che questo posto soddisfi i tuoi desideri >> disse inchinandosi per scherzo.
Mi scappò una risata :<< E va bene, ti faccio i miei complimenti...ammetto che non sei poi tanto male... >>dissi prendendo finalmente le mie sigarette e accendendomene una. Lui riconobbe subito l'accendino che avevo in mano.
<< Ma quello è l'accendino di Zayn! >>esclamò.
<< Lo era...adesso è mio! >>risposi io e dopo gli raccontai tutta la storia del nostro incontro al bar.
Alla fine lui:<< Mr. ciuffo biondo? Non ci posso credere...Zayn è proprio un idiota... >>
<< E tu allora? Che ci vai dappresso? >>dissi io in tono pungente.
A quanto pare però lui se la prese sul serio e si incupì di botto.
<< Ma che ne sai tu? Io e Zayn siamo amici da quando avevamo 5 anni...ma questo non vuol dire che io gli faccia da cagnolino! >>disse un tantinello alterato.
<< Tranquillo! >>dissi io sulle difensive << non intendevo dire nulla del genere! >>
<< Sì sì lo so, scusami...è solo che non posso sopportare proprio quest'idea...ti risulta che io sia dappresso a Zayn in questo momento forse? >>
<< Beh, non credo...a meno che lui non sia qui nascosto da qualche parte! >>dissi scherzando, iniziando a controllare ovunque.
<< Ma certo che sei proprio fuori! >>disse quello ridendo.
Nel frattempo che diceva queste ultime parole iniziò ad avvicinarsi pericolosamente a me. E al mio viso. Oddio, sapevo questo cosa voleva dire.
Cazzo...Ma possibile che questo coglione doveva per forza provarci con me il primo giorno di scuola? Ecco fino a un attimo prima mi stava quasi simpatico. Mi soffermai a guardare i suoi occhi. Bruttissimo errore. Le sue iridi marroni sembravano brillare.
Continuando a guardarmi mi disse incurvando le labbra in un sorriso :<< Hai veramente degli occhi meravigliosi...avrei scommesso che un attimo prima fossero azzurri...invece adesso mi accorgo che sono verdi >>disse in modo dolce.
Un attimo prima guardava i miei occhi, un attimo dopo si era soffermato sulle mie labbra. L'elettricità si coglieva nell'aria, tra i nostri due visi.
Sapevo cosa sarebbe successo di lì a poco.  E non mi sembrava affatto una buona idea.
Poi mi ricordai che avevo ancora la sigaretta in mano, così mi voltai per fare un tiro, interrompendo l'atmosfera che si era venuta a creare.
Lui si allontanò. Perfetto, l'avevo scampata.
Per qualche strano motivo, era calato il silenzio.
<< Vuoi fare l'ultimo tiro? Non te l'ho nemmeno chiesto prima, scusami... >>dissi infine io.
Lui si morse il labbro. Poi scosse la testa :<< No no tranquilla >>
Mi limitai ad alzare le spalle, poi buttai la cicca a terra.
<< Bene, possiamo andare... >>
Guardai l'orologio del telefono e sbarrai gli occhi: << La ricreazione è finita da un quarto d'ora! Perché non mi hai avvertito prima? >>lo accusai.
<< Ma che ne sapevo io? Scusa non puoi dare la colpa a me! >>.
<< Zitto e corri... >> dissi trascinandolo via per un braccio.
Arrivammo in classe trafelati, fra le occhiate curiose di tutti.
La professoressa era a bocca aperta :<< Oh, Payne...davvero non me lo aspettavo da te... >>poi si girò verso di me <<...e tu devi essere la ragazza nuova giusto? Complimenti, davvero... >> disse amareggiata.
Oddio. Volevo sprofondare per l'imbarazzo. Già dopo il primo giorno mi ero fatta rimproverare.
<< Professoressa non è colpa sua...si era persa ma per fortuna l'ho trovata io... >>intervenne Liam, vedendo quanto ero paonazza.
<< Wow...abbiamo un gentleman in classe e nemmeno lo sapevamo...andatevi a sedere voi due, farò finta di niente solo perché è il primo giorno... >>
Mentre tornavamo a posto, vidi chiaramente Zayn fare l'occhiolino all'amico.
Anche la mia compagna di banco, curiosa più che mai, mi rivolgeva un occhiata  indagatrice.
<< Poi ti spiego dopo... >>le sussurrai.
Non volevo farmi rimproverare di nuovo.
 
Finalmente le 5 ore di inferno erano passate. Non appena suonò la campanella mi diressi fuori dalla classe in gran fretta, trascinando Emily.
<< Meg, non scappare! Credo proprio che Liam voglia parlare con te... >>mi diceva quella guardandosi indietro, ma ormai eravamo già abbastanza distanti.
Arrivati a un certo punto mi bloccò :<< Senti o mi dici subito cosa è successo oppure... >>
<< E va bene, va bene! >>la interruppi.
Le spiegai tutta la situazione.
<< Vedi che non è successo nulla? Che ti aspettavi che già il primo giorno combinassi danno? >>
<< Beh...Liam sarebbe capacissimo di farlo... >>
<< Che cosa vuoi dire? >>dissi curiosa.
<< Beh...parliamo tanto di Zayn...ma in fondo Liam non è da meno... >>disse sistemandosi i capelli dopo la lunga corsa.
In quel momento mi squillò il cellulare. Era Niall.
Mi illuminai di colpo.
<< Chi è? >>mi chiese Emily, ma già io avevo risposto alla chiamata, facendole un cenno di scusa e allontanandomi un tantino dalla folla di persone che usciva.
<< Niall, sono così felice di sentirti! Che bello allora non mentivi quando dicevi che mi avresti chiamato ogni giorno! >>
<< Ma certo che non mentivo piccola. Allora com'è andato il primo giorno? >>mi rispose una voce angelica dall'altro lato della cornetta.
<< Tutto sommato bene...devi venire a trovarmi questo fine settimana intesi? >>
<< Ehm...certo...ci sarò >>
<< Allora a posto...tesoro ci sentiamo dopo che sono appena uscita da scuola...ciao...un bacio >>e riagganciai col sorriso sulle labbra.
<< Wow...a quanto pare col tuo fidanzato non sei poi tanto scorbutica... >>mi disse una voce dietro di me.
Mi voltai di scatto :<< Che fai Malik?Origli le mie discussioni? >>
Lui non rispose alla domanda e disse invece sogghignando :<< Aspetta che lo venga a sapere Liam... >>
<< Sapere cosa? >>dissi indignata. Ma perché gli stavo dando tutta quella confidenza?
<< Che hai un fidanzato no? >>
Stavo per dire "non è vero, non era il mio fidanzato" ma poi pensai che la storia di essere fidanzata poteva essermi conveniente, e non dissi nulla.
<< Beh tanto questo non basterà mica a fermarlo... >>disse lasciandomi spiazzata << ...ci vediamo a scuola Stevens >>facendomi un segno con la mano.
Subito dopo mi raggiunse Emily :<< Meg mi racconterai tutto dopo...intanto andiamo che stiamo per perdere l'autobus >>disse iniziando a correre verso la fermata.
Ad aspettarci c'era il caloroso sorriso di Louis.
<< Ragazze...ho una bellissima notizia per voi >> annunciò tutto agitato.
<< Forza spara... >>disse subito la bionda, ansiosa.
<< ...ma....quasi quasi...ve la dico dopo... >>disse per tenerci sulle spine.
<< Adesso Tomlinson! Oppure non potrai raccontare più a nessuno la tua barzelletta sui pomodori! >>disse Emily afferrandolo per la maglietta e guardandolo minacciosa.
<< Che cosa vuoi fare alla mia barzelletta schifosa assassina?! >>.
 << Intendo condividerla su Facebook...così non potrai più raccontarla a nessuno! >>proseguì facendo una risata malefica degna dei cattivi della Disney.
<< No, ti prego! Non proprio quella sui pomodori, è la mia preferita >>disse quello supplicante.
Ma si può sapere che razza di amici mi ero trovata? Intanto non potevo fare a meno di vedere quanto erano carini insieme.
Lei lo lasciò e lui finalmente iniziò a raccontare.( Non la barzelletta.)
<< Allora ragazze...siete pronte per la strepitosa, straordinaria, magnifica, incomparabile notizia che sto per darvi? >>disse iniziando a fare il buffone.
<< Forza Lou, taglia corto... >>le ripeté minacciosa la ragazza.
<< Ok ok...bene, il nostro ex-rappresentante ha deciso di organizzare per tutti i ragazzi di quinto una grandiosa festa...e indovinate dove? Nella sua stupefacente villa estiva >>disse tutto d'un fiato.
Poi vedendo le nostre facce deluse :<< Che c'è? Non vi piace? >>
<< Lou lo sai benissimo come sono questo genere di feste! Ragazze che ballano sui tavolini come prostitute, ragazzi completamente sbronzi che vomitano ad ogni angolo della casa e le stanze da letto al piano di sopra che sprizzano scintille... >>
<< Ma dai Emily, è un'occasione unica! Vedrai che ci divertiamo! >>tentò di cnvincerla << Andiamo Meg tu ci stai, vero? O vuoi fare la guastafeste come questa? >>
<< Non lo so...ci devo pensare...ma quand'è? >>dissi indecisa.
<< Sabato sera >>disse lui speranzoso.
<< No mi spiace, sabato non posso...viene a trovarmi il mio migliore amico... >>
<< Eh dai...porta anche lui no?ì?Vedrai che si divertirà... >>
<< Mmmm non ne sono tanto sicura...lui odia le feste... >>
<< Oh e che palle che siete tutti quanti! >>sbottò << Bene, vuol dire che ci andrò da solo! >>disse lui seccato, salendo sull'autobus.
Io e Emily ci guardammo, poi esclamammo all'unisono :<< E va bene... >>
Chissà, forse questa festa poteva essere un modo per conoscere gente nuova.
E poi così potevo presentare Niall ai miei nuovi amici. 

 

Salve :)
Sono già al 4 capitolo (se escludiamo il prologo) e ci sono ancora ben 0 recensioni!  Wow hahah, ma... a parte gli scherzi... sono un po' scoraggiata perché vedo che non sta piacendo molto...certo, io scrivo perché mi piace però avere una piccola ricompensa per l'impegno che metto non sarebbe male :) Bene, a presto, un bacio a chiunque legga questa storia 


 
 
                                                                                    

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Capitolo 6
*** Non pensavo ricco significasse milionario! ***


                                                                          

<< Che cosa vuol dire che non riesci a venire?! >>dissi leggermente alterata.
<< Davvero scusami tanto Meg...ti prometto che mi farò perdonare...ti prego non ti incazzare... >>rispose la voce al telefono.
Gli chiusi in faccia la chiamata.
Era già sabato pomeriggio, io aspettavo con ansia l'arrivo del mio migliore amico, e d'un tratto mi chiama dicendomi che non sarebbe potuto venire.
Che poi per che cosa? Aveva una stupidissima cena con i genitori della sua ragazza e tutta la sacra famiglia e non voleva essere scortese.
E adesso mi toccava andare ad una festa con gente sconosciuta, beh a parte Louis e Emily che sicuramente sarebbero scomparsi dopo un po'.
E poi non avevo ancora la più pallida idea di cosa mettere.
Chiamai Emily, con cui avevo scambiato il numero due giorni prima, per farmi dare un consiglio.
In pochi minuti, dopo avergli spiegato la strada, arrivò a casa mia.
<< Allora, allora, allora...vediamo cosa abbiamo qui... >>disse rovistando nel mio armadio e nei miei cassetti.
<< Tu cosa ti metti? >>le chiesi io.
<< Un grazioso vestitino verde che ho comprato ieri... >>
<< Vestitino? Vuoi fare colpo su qualcuno? >>dissi maliziosa, scherzando.
<< No...ma già so che a questo genere di feste l'eleganza è d'obbligo... >>
<< Se no che succede? Non ti fanno entrare? >>dissi con una certa ironia nella voce.
<< Piuttosto, tu non ne hai vestitini? >>mi chiese dopo avere completamente svuotato l'armadio.
<< Anche se ne avessi non ho intenzione di mettermi niente del genere per una festa di allupati liceali... >>le dissi mettendo le braccia conserte.
<< Ok...fa come preferisci...allora io ti consiglio questo... >>mi indicò un top azzurro con lo scollo all'americana.
Feci un cenno di approvazione. << Benissimo, e jeans di sotto... >>
<< Noooo >> fece lei spazientita << ti ho già detto che devi andarci abbastanza elegante! Mettiti una minigonna >>poi rovistando ancora fece un gran sorriso << questa blu è perfetta...e niente polemiche! >>
Provai a replicare ma alla fine mi arresi.
Che vada per la minigonna.
 
Ero già pronta da un quarto d'ora, aspettando che Louis passasse a prendermi.
Per fortuna c'era lui ad avere già la patente, altrimenti con mia nonna non potevo mai andare da nessuna parte.
Avevo già i tacchi messi e facendo avanti e indietro per il corridoio in attesa che quel deficiente arrivasse, mi stavo già facendo venire le vesciche ai piedi.
Io non amavo particolarmente i tacchi, quindi ne avevo solo un paio, che per di più erano di una scomodità impressionante. Intanto dovevo metterli per forza...le ballerine non le sopporto e non le ho mai sopportate.
Ma dove diavolo si era cacciato?
Mandai un messaggio a Emily, per vedere se già da lei era passato. Arrivò subito la risposta :
" Stai tranquilla, Louis ha un ritardo costante di almeno mezz'ora "
Mezz'ora? Ma quanto cazzo ci sta a prepararsi?
Sbuffai e mi sedetti nella poltroncina del salotto.
Quella gonna mi metteva in imbarazzo. Non ero abituata a stare con le cosce scoperte.
Inoltre le mie gambe non avevano nessuna forma, troppo magre.
Per fortuna almeno il top era comodo. Non mi sarei dovuta preoccupare di sembrare piatta come una tavola da surf, perché il reggiseno imbottito faceva la sua parte, fortunatamente.
Guardando fuori dalla finestra vidi arrivare una macchina. Finalmente!
Mi precipitai fuori senza neanche controllare e mi avvicinai alla peugeot nera parcheggiata di fronte casa mia.
Mi resi conto troppo tardi che quello al volante non era il mio amico, ma Liam, che scese dalla portiera con un sorriso soddisfatto.
<< Buonasera signorina... >>
<< Che cazzo ci fai qui? >>gli dissi brusca.
<< Ma quanta rabbia! Ce l'hai di nuovo con me? Credevo di essere riuscito a farti cambiare idea sul mio conto... >>disse quello, ancora con un sorriso beffardo.
Io mi ero fermata sulla soglia del portone, e non intendevo andare avanti.
<< E va bene, va bene, se la smetti di guardarmi così ti spiego tutto >>disse mentre si avvicinava.
Emily aveva ragione : era davvero una festa in cui l'abbigliamento era di fondamentale importanza.
Liam aveva un gilet nero sopra una camicia bianca, e pantaloni beige molto raffinati. I capelli spazzolati un pò all'insù.
Il suo era un abbigliamento abbastanza semplice, ma era davvero un figo.
<< Così come? >>dissi distogliendo lo sguardo.
<< Come un'allupata! >>mi rispose con un ghigno.
<< Ma come ti permetti? >>dissi  indignata iniziando a tornare indietro per entrare a casa.
Ma lui mi afferrò il braccio in tempo :<< Eh dai, stavo scherzando! >>
<< Levati dai piedi, io sto aspettando Louis! >>dissi liberandomi il braccio.
<< Louis non verrà... >>
<< Che significa? Mi aveva detto che sar... >>iniziai a farfugliare confusa, ma lui mi interruppe : << Non verrà perché lo devo passare a prendere io...e anche a Emily...la sua macchina ha avuto qualche problema... >>
<< Oh... >> riuscii a dire solamente.
<< Che fai allora? Vuoi salire oppure rimani qui a prenderti il freddo? >>.
Ci pensai su un attimo. In effetti potevo volentieri rinunciare alla festa. In fondo non me ne importava nulla. Poi pensai a Emily. Non potevo lasciarla sola. Mi avrebbe ucciso.
Allora dopo aver preso una decisione, avanzai verso l'auto, senza dire una parola.
Lui sorrise e corse ad aprirmi la portiera.
<< Ma smettila di fare il gentiluomo, sappiamo entrambi che non lo sei... >>dissi acida.
<< Ma la smetti di trattarmi male? Cosa ti ho fatto? >>si lamentò lui, accennando però un sorriso.
Sbuffai. Ero sicura che mi sarebbe stato intorno per tutta la serata.
Feci per rispondere, poi mi bloccai. Non volevo dargli l'occasione di prendersi la discussione, per poi doverla continuare per tutta la serata.
Salii in macchina, e lui si mise al volante.
<< Non guidare veloce, perché scendo subito e me ne torno a casa a piedi, ovunque ci troviamo >>lo misi in guardia.
<< Tranquilla, quando ci sono persone non guido veloce...non vorrei mai metterle in pericolo... >>
Anche se era una risposta da sbruffone, almeno mi convinse.
Durante il viaggio lui cercava di attaccare continuamente la discussione. Ma io rispondevo a monosillabi. Ci mancava solo lo scocciatore.
<< Comunque stasera sei proprio uno schianto... >>
<< Pensa a guardare la strada anziché guardarmi le cosce >>risposi secca, mentre lui ridacchiava.
Arrivati davanti casa di Emily mi tranquillizzai. Non aveva mentito, doveva davvero passare a prendere anche loro.
Quando la bionda uscì non seppi trattenermi ed esclamai un :<< Wow! >>.
Nonostante la mia amica non avesse proprio un fisico da modella quel vestito verde le calzava proprio a pennello. Intanto non era troppo corto o attillato, in modo che le sue forme fossero un pò coperte. In più aveva un'ampia scollatura, che le risaltava il seno abbondante, senza però farla apparire volgare. 
<< Sei davvero sexy stasera, amore! >> esclamai da dentro la macchina quando lei uscì un pò imbarazzata trovandosi di fonte  Liam.
Anche a lei il ragazzo fece un grande sorriso e aprì la portiera dietro.
Quando lei entrò in macchina mi salutò allegra, facendomi i complimenti.
Adesso mancava Louis.
Anche lui era davvero elegante, con i suoi pantaloni neri e bretelle sopra una camicia bianca.
Innanzitutto si scusò per il contrattempo dicendo che adesso aveva portato la sua macchina dal meccanico, e che gliel'avrebbe restituita solo fra una settimana.
Nel giro di venti minuti arrivammo alla sontuosa villa dei Williams.
Rimasi incantata per qualche secondo.
Mi avevano detto che l'ex-rappresentante d'istituto, Alan Williams, fosse ricco, ma non pensavo che ricco significasse milionario!
Cazzo la sua villa poteva benissimo essere scambiata per quella di un personaggio famoso. Il giardino, enorme, era pieno di decorazioni graziose e lucine.
La piscina era grandiosa.
Liam ci fece scendere mentre lui andò a parcheggiare un pò più lontano.
Dovevo ammettere  fingersi un gentiluomo gli riusciva davvero bene.
Mi attaccai al braccio della mia amica e mi lasciai guidare da lei, visto che già c'era stata un bel pò di volte.
La festa non era ancora iniziata, infatti il Dj non aveva nemmeno acceso la musica.
<< Ecco, lui è Alan... >>disse Louis indicando un ragazzo con la cravatta che parlava con delle ragazze.
Mi guardai intorno. Non avevo motivo per essere imbarazzata, forse la mia era una delle gonne meno corte di tutta la festa.
Andai a presentarmi.
<< Piacere Alan, io sono Megan, grazie mille per l'invito... >>gli dissi sorridendo cortesemente.
Lui mi guardò dalla testa ai piedi poi disse :<< In realtà era una festa riservata ai ragazzi di quinto anno... >>
<< Ma io sono di quinto anno! >>esclamai irritata.
<< Oh scusami! Scusami tanto! >>cercò di difendersi << Siccome non ti ho mai visto pensavo fossi di primo anno... >>
<< Di primo anno? Va bene che sono minuta, ma addirittura di primo anno! >>
Quello portò le mani avanti e ridendo alla mia reazione si scusò ancora.
Lasciai perdere. Non valeva la pena prendersi questioni con un senza-cervello.
Delle ragazze vicino a me presero ad agitarsi e a gettare gridolini come delle galline.
Ma che cosa avevano?
Mi rivolsi interrogativa verso i miei due amici. Uno alzò le spalle, Emily mi rispose scuotendo la testa sconsolata : << Fanno così perché è arrivato Malik con la sua moto >>
Infatti poco dopo si spalancò il cancello automatico all'entrata e una moto rossa fiammeggiante entrò per percorrere tutta la scivola del cortile e andarsi a posizionare vicino alla porta di casa.
<< Zayn è molto amico di Alan... >>mi spiegò poi Louis.
"E non poteva essere altrimenti", mi dissi pensando a quanto fossero entrambi irritanti.
Poco dopo il Dj attaccò la musica e tutti presero a ballare : la festa era iniziata.
<< Albert! >>gridò ad un certo punto la mia amica correndo incontro a un ragazzo alto con la barba.
I due si abbracciarono.
<< Ma chi è? >>domandai a Louis.
<< Il suo ex... >>mi rispose a denti stretti.
Il suo ex? Adesso Emily doveva proprio spiegarmi un bel pò di cose.
Guardai compiaciuta Louis. Era verde d'invidia.
Trattenni a stento una risata. Lo sapevo!
<< Perché non l'ho mai visto prima? >>chiesi ancora una volta spiegazioni, facendolo rodere ancora di più.
<< Non è della nostra scuola...è...un cugino francese di Alan... >>
<< E....come mai lei gli è corsa incontro? Non sarà mica ancora innamorata di lui! >>insistetti.
Lui esplose : << Ma che cazzo ne posso sapere io! Vallo a chiedere a lei! >>.
<< Ah lo sapevo! >>dissi puntandogli il dito contro.
<< Cosa? >>chiese confuso.
<< L'ho capito subito che ti piace Emily! >>
<< Meg non dire stronzate! Io e Em siamo molto amici e basta... >>cercò invano di convincermi.
Gli misi le braccia al collo esclamando :<< Tranquillo! Ci penso io a farvi mettere insieme... >>
Lui si scollò subito da me.
<< Meg non fare cazzate...ti giuro che se le dici qualcosa e rovini la nostra amicizia con me hai chiuso... >>mi disse minaccioso.
<< Ah allora lo ammetti che ti piace! >>
Lui mi guardò male e si allontanò in fretta lasciandomi sola.
<< Dove credi di andare Tomlinson? Non vorrai lasciarmi da sola! >>iniziai ad urlargli contro, ma la musica era troppo alta e lui si era già confuso nella massa.
<< Tranquilla se vuoi posso farti compagnia io >> disse una voce amichevole alle mie spalle. Un ragazzo alto con dei riccioli mi guardava sorridendo. 

 

Ehilà! Okay ammetto di essere abbastanza scontata alla fine. Penso che avrete intuito tutti chi sia il misterioso riccio :)
Ed ecco l'ultimoooo! Mancava solamente lui! E quindi vi meritate una foto, in smoking e papillon! Wow ;) Un bacione 



                                                                                                                                       

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Capitolo 7
*** Angels and Devils ***


                                                              Image and video hosting by TinyPic 

Mi porse la mano presentandosi :<< Piacere, Harry >>
Sembrava amichevole. Mi presentai anch'io :<< Ciao...io sono Megan >>
<< Sei nuova? Non ti ho mai visto >>
<< Beh sì...mi sono trasferita circa una settimana fa... >>
Lui annuì. Dopo alcuni secondi di silenzio imbarazzante :<< Queste feste sono la classica noia...vuoi bere qualcosa? >>
Mmmm giusto giusto un bicchierino non mi avrebbe sicuramente fatto male.
Annuii e lui contento mi portò verso il bancone dell'open bar.
<< Tu cosa vuoi? >>mi chiese con gentilezza.
<< Bene, allora io voglio un angelo azzurro >>
Lui sorrise :<< Wow...ci vai forte a cocktail, eh? >>
Avevo proprio voglia di qualcosa di pesante, non bevevo da un sacco di tempo, e poi l'alcool mi avrebbe aiutato a sciogliermi un pochino nella conversazione con il ricciolino.
Mi tese il bicchiere, compiaciuto.
Lui invece si era preso qualcosa di rossastro.
<< Cos'è? >>domandai curiosa.
<< Red devil >>
<< Me lo fai assaggiare? >>
Lui alzò un sopracciglio :<< Vedi che è una bomba! >>
Lo rassicurai, poi ne bevvi un sorso.
Mamma mia! Era come se un fuoco mi avesse invaso le vie respiratorie!
Vedendo la mia reazione lui scoppiò a ridere :<< Ti avevo avvertito che era forte >>
<< Ma è orrendo! E' quasi alcool puro! Come fai a bere una cosa del genere? Non ha nessun sapore! >>dissi io, ancora con la gola in fiamme.
Lui si limitò ad alzare le spalle, e anche lui bevve, non senza fare qualche smorfia.
<< Io preferisco mille volte il mio angelo azzurro! >>
<< Bene, tu l'angelo, io il diavolo! >>rispose il riccio.
In quel momento arrivò Emily :<< Oh Meg, ecco dove eri finita! Ti ho cercato ovunque! Mi dispiace di averti lasciato sola... >>poi fermandosi a guardare Harry arrossì violentemente. Per fortuna lui non se ne accorse, intento com'era a bere il suo drink.
Io gli presentai la mia amica.
<< Oh sì...tu non sei nuova! Ti ho vista a scuola tante volte...tu sei la compagna di classe di Zayn e Liam... >>disse quello facendole un sorriso che per poco non la fece svenire a terra.
Lei annuì contenta.
<< Mi dispiace...ehm...Harry, io vado...grazie ancora per la compagnia >>gli dissi.
<< Di nulla, ci rivediamo presto >>mi rispose lui.
Poi trascinai la mia imbambolata compagna un pò più in là, infuriata.
La guardai a braccia conserte :<< Adesso mi devi delle spiegazioni! >>
Ma lei era ancora tra le nuvole :<< Co...come...come hai conosciuto...quel figo pazzesco dagli occhi verdi? >>disse con voce sognante.
<< E' stato così carino da farmi compagnia mentre tu e quell'altro idiota di Louis vi siete dileguati nel nulla! >>
<< Oh Meg, ti rendi conto di quello che ha detto? >>
<< Ma chi? >>domandai spazientita dal suo comportamento.
<< Come chi?! Ma Harry, no? >>
Sbuffai.
Vedendo che non ero per niente interessata al suo discorso disse : << Dovresti ringraziarmi anziché essere incazzata! Non mi pare che ti stessi annoiando in sua compagnia... Con quei drink in mano sembravate proprio a vostro agio! >>
Mi arresi. << Eh va bene... >>
<< Ok allora continuo con il mio discorso!Ti stavo dicendo...ti rendi conto che ha detto che a scuola mi ha notato?A me! Non è una cosa fantastica? >>
Mi lasciai contagiare dalla sua euforia e sorrisi.
<< Tu intanto non devi prima raccontarmi qualcosa? >>dissi io con tono indagatore.
Lei fece finta di non capire, poi vedendo il mio sguardo minaccioso si affrettò in fretta a spiegare :<< Ok...quel ragazzo alto cui sono corsa incontro è Albert...il mio ex... >>
<< Questo già lo sapevo...me l'ha detto Louis. E mi ha detto anche che è il cugino francese di Alan. Adesso io voglio sapere...ma se è il tuo ex perché cazzo sei corsa ad abbracciarlo? >>
<< Beh...perché...noi ci vogliamo ancora bene...cioè...in fondo ci siamo lasciati in modo amichevole...lui è andato ad abitare in Francia e la nostra storia non poteva più continuare...ma io gli voglio ancora un mondo di bene...e lui ne vuole a me...siamo ottimi amici... >>disse un po' in imbarazzo.
<< Beh potevi evitare di saltargli addosso in quel modo...il tuo comportamento ha innervosito anche Louis... >>
Lei sbuffò :<< Sì Louis è sempre il solito rompicoglioni...si comporta sempre come se fosse mio padre! >>
Ma possibile che non si sia resa ancora conto di quanto Louis sia cotto di lei? Intanto non potevo dirle nulla. Non me la sentivo di farlo. Se lei non provava niente per lui avrei rischiato di compromettere la loro amicizia.
E a quanto pare lei era cotta stracotta del riccio.
<< Tu vuoi prenderti qualcosa da bere? Se vuoi ti faccio compagnia... >>le proposi.
Lei scosse la testa :<< No, io sarei capace di ubriacarmi anche con un bicchiere di birra, ma piuttosto...tu come ti senti?Il tuo drink era piuttosto forte... >>
<< Ma figurati...non basterebbero nemmeno tre angeli azzurri a farmi stare male! >>
<< Scommettiamo? >>mi rispose una voce intrusa.
Liam.
<< No grazie...non sono così cogliona da fare una gara con te... >>risposi secca.
<< E perché mai? Hai paura che una volta ubriaca mi salteresti addosso? >>disse con un sorriso malizioso.
<< Ma per favore! Casomai ho paura di romperti il naso...sai se non riuscissi a controllare i miei pugni >>risposi stizzita.
Lui rise ancora una volta. Ma non voleva proprio capire che volevo mi lasciasse in pace?
Mi avvicinai a lui e gli misi le mani sulle spalle. Emily mi guardava scioccata.
<< Senti...se vuoi provarci con me ti conviene toglierti di torno...perché non mi piacciono i tipi insistenti...e tu in questo momento mi stai ronzando intorno come un fastidioso moscone! >>dissi brusca, con staccando gli occhi dalle sue iridi scure.
Lui rimase a bocca aperta per le mie parole. Ma capii che aveva recepito perfettamente il messaggio quando se ne andò senza nemmeno guardarmi.
Sospirai. Finalmente me l'ero tolto di torno!
 
Il resto della serata trascorse in modo abbastanza piacevole.
Emily non mi lasciò più sola e insieme ci eravamo messe a ballare al centro della pista, divertendoci come matte.
Louis non si era più visto.
Erano già le 3 di notte e ormai la sala si era visibilmente svuotata.
Fra poco saremmo dovute andare via anche noi.
<< Iniziamo a cercare Louis e Liam... >>mi propose Emily. Io annuii e alzai la testa per cercare di scorgerli.
<< Forse conviene che ci dividiamo... >>. Lei annuì e si diresse dal lato destro.
Era già passata un'ora e ancora di Liam nessuna traccia. Ma dove si era andato a cacciare?
Chiesi di lui in giro, ma nessuno mi sapeva rispondere. Beh certo, sbronzi com'erano.
Di quelli che conoscevo nemmeno l'ombra. Louis, Harry, nemmeno Alan e perfino Zayn. Tutti spariti.
Poi mi venne un dubbio, potevano essere nelle stanze superiori, e sapevo anche a fare cosa. Oh cazzo...E ora cosa cosa avrei dovuto fare? Erano già le 4, Liam doveva riportarmi a casa prima che la nonna se ne accorgesse.
Salii di corsa le scale sperando di non dover bussare in tutte le porte per cercare quel deficiente.
<< Liam? >>cominciai piano a chiamare.
Nessuna risposta. Aumentai il volume ma niente.
Ok, c'erano tipo una ventina di porte. Ed erano tutte chiuse.
Incominciai a bussare piano alla prima, e accostai poco l'orecchio alla porta.
D'un tratto la porta di spalancò e io, poggiata com'ero, quasi caddi a terra.
Sollevai lo sguardo e mi trovai davanti un petto nudo e un ciuffo biondo.
<< Ehm...scusa...disturbo? >>dissi balbettando.
<< Beh...tu che dici? >>disse scortesemente. Evidentemente avevo interrotto qualcosa, visto che aveva solo un asciugamano che gli cingeva i fianchi e poi era completamente nudo. Anche se non vedevo il letto, ero sicurissima che ci fosse qualcuno.
<< M...mi...dispiace... >>balbettai sempre più confusa a causa dei suoi maledetti pettorali che mi annebbiavano le idee.
Lui cambiò tono, e assunse una voce più maliziosa :<< Beh...se vuoi, ti puoi aggiungere... >>
Mi destai dal mio trance ed esclamai riluttante :<< Non ci penso nemmeno per sogno, Malik! >> Lui però mi fissava ancora. Allora aggiunsi :<< Sto cercando Liam...mi deve riportare a casa...sai dov'é? >>
<< Beh...suppongo sia in una di queste stanze a divertirsi... >>disse compiaciuto, poi, rivolgendomi un'occhiata attenta si affrettò ad aggiungere :<< ...ma visto che tu sei qui, non saprei... >>
<< Senti...non so cosa vi siate messi in testa tu e il tuo amichetto...ma sicuram >>
<< senti tesoro mi dispiace, sentirei la tua vocina stridula e acida per ore, ma ora sono proprio impegnato, non so niente di Liam... >>mi interruppe lui.
Prima che io potessi ribattere aggiunse :<< Sai, non ti conviene andare a bussare alle porte...alcuni già ci stanno dando dentro >>e mi chiuse la porta in faccia.
Fremevo di rabbia come non mai. Sapevo che non dovevo fidarmi di quell'incosciente di Payne!
Speravo che almeno Emily avesse trovato Louis.
Mi sedetti sulle scale, nella speranzosa attesa che qualcuno uscisse fuori e mi desse informazioni, ma più aspettavo, più mi rendevo conto che era inutile.
E intanto il sonno si stava impadronendo di me.
Se mia nonna si fosse accorta che ancora a quell'orario non ero ritornata potevo dire addio alla mia vita sociale.
Stavo per addormentarmi, con la testa poggiata nel gradino superiore, in una posizione scomodissima, quando il cellulare prese a squillarmi.
Era Emily.
<< Meg dove sei? Hai trovato Liam? >>
<< No, tu dove sei? >>le domandai.
<< Sono nel salone, vieni, c'è anche Louis...ehm...lui non si sente molto bene... >>
<< Ok arrivo... >>chiusi la chiamata e mi precipitai sotto.
C'era Louis, buttato sulla poltrona, con la testa all'indietro, visibilmente sofferente.
<< Che cosa è successo? >>domandai allarmata alla mia amica.
<< Il ragazzo ha bevuto un pò troppo... >>mi rispose un accento leggermente francese. Mi voltai, c'era anche Albert.
<< Visto che non hai trovato Liam, Albert si è gentilmente offerto di riportarci a casa... >>mi disse Emily contenta.
Oh grazie al cielo! Annuii e gli feci un gran sorriso :<< Comunque io sono Megan >>dissi stringendo la mano al francese.
Louis non diceva una parola. Mi faceva tenerezza.
Io e Emily lo sostenemmo e lo portammo fino alla macchina e poi a casa. Fortunatamente non parlò per tutto il viaggio. Avevo paura che avrebbe potuto dichiararsi mentre era in quelle condizioni e avrebbe combinato un casino con Emily.
Arrivata a casa, con molta cautela, facendo attenzione a non svegliare la nonna, salii nella mia stanza e mi buttai a peso morto sul letto, senza neanche togliermi le scarpe.
Erano le 5 di mattina ed ero sfinita.
Fortunatamente la situazione si era risolta al meglio ma giurai che Liam me l'avrebbe pagata stavolta. 

 

Oddio oddio oddio oddio!! Sto fremendoooo 
Non vedo l'ora che esca quel benedettissimo video! Sono in agonia da un giorno! ahahha 
Quindi in onore di BSE oggi vi mostro queste graziosissime gifs **






Ceh non sono fantastici?? ** Poi quella al centro è davvero fighissima lol 
A prestissimo bellezze. Vado a sclerare ancora un po'

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Capitolo 8
*** Proprio a pezzi eh? ***


                                                                          

Lunedì. Giorno della resa dei conti.
Ma nell'autobus non c'era, chissà perché.
Aspettai pazientemente che arrivasse in classe insieme al suo amichetto, ma come al solito erano entrambi in ritardo.
Il banco dietro restò vuoto.
Quando però suonò la campanella della seconda ora ecco che qualcuno bussa alla porta ed entrarono entrambi, come se nulla fosse.
Zayn mi guardò, Liam no.
Appena suonò la campanella della ricreazione mi alzai e mi diressi verso di lui, decisa a non farmelo scappare.
Mi piantai davanti a lui, con le mani sui fianchi e aspettai che lui alzasse  lo sguardo.
Zayn, accanto a lui, se la rideva, ma il signorino continuava a ignorarmi come se niente fosse.
<< Ti sei divertito alla festa? >>dissi aspra.
Solo allora lui alzò lo sguardo verso di me, cinico.
<< Terribilmente >>disse sillabando, poi si alzò e insieme a Mr. ciuffo si diressero fuori dalla classe.
Lo afferrai per la maglietta per farlo voltare :<< Ti sembra una cosa carina quella che hai fatto? Prima fai tutto il gentiluomo e poi ci lasci lì mentre tu ti diverti? >>
Lui non mi rispose nemmeno, con uno strattone si liberò il braccio dalla mia presa e se ne andò, indifferente.
Ero molto indignata, sarei potuta correre subito da lui e spaccargli la faccia.
Ma poi dissi che non ne valeva davvero la pena, non mi importava se avesse deciso di ignorarmi.
 
Continuò a fare l'indifferente per diversi giorni. Io, dal canto mio, non intendevo rivolgergli la parola. Tuttavia il suo comportamento mi infastidiva non poco.
Aveva preso lo stesso atteggiamento di superiorità che spesso aveva Zayn.
Una volta mi strattonò in corridoio, facendo finta di non vedermi e non scusandosi nemmeno. Adesso questo era davvero troppo! Andai da lui furiosa, e lo bloccai.
<< Ma chi ti credi di essere, coglione? >>sbottai con rabbia.
<< Che cazzo vuoi Stevens? Non rompermi i coglioni... >>ribatté con lo stesso tono.
<< Ma perché mi tratti così? >>
<< Beh...tu puoi trattare male me senza un motivo e io non posso? >>disse lui continuando il battibecco.
Quella risposta mi spiazzò. Non pensavo si fosse offeso per quello che gli avevo detto alla festa. Va bene, forse ero stata un pò brusca, però lui doveva aspettarselo, visto quanto fastidiosamente mi girava intorno.
<< Se te lo stai chiedendo, beh sì...ci sono rimasto di merda per come mi hai trattato sabato... >> e dette queste parole si allontanò in fretta, lasciandomi a bocca aperta come un idiota.
Cazzo. Mi sentivo proprio di schifo.
Poveretto, in fondo non faceva nulla di male, e io l'avevo trattato come se fosse un molestatore. In fondo era stato carino, perché ero stata così dura?
Mi dispiaceva davvero, ed ero intenzionata a dirglielo.
Stavo per inseguirlo, quando Zayn mi si parò davanti.
<< Senti, Stevens... ti conviene che lo lasci stare... >>
<< Fammi passare...voglio solo chiedergli scusa! >>provai a replicare.
<< Liam è sempre stato un tipo sensibile...c'è rimasto male per come l'hai scaricato, è proprio a pezzi >>.
<< Ma io...non volevo trattarlo male...cioè...io >>
<< Lui ha capito benissimo quello che volevi dire...in fondo è giusto...sei fidanzata e non vuoi rogne >>
Lo guardai negli occhi. Quegli occhi color cioccolato erano forse un pò preoccupati?
Delusa tornai indietro.
Quando Emily vide la mia faccia esclamò :<< Ehi Meg, cosa ti è successo? >>
<< Niente >>sospirai << E' solo che ho combinato un casino, mi dispiace tanto per Liam...non credevo fosse così sensibile... >>
<< Tranquilla...già gli è passato tutto...l'ho visto baciarsi appassionatamente con una ragazza proprio qui fuori... >>
<< Cosa?! Ne sei sicura? >>esclamai.
La bionda annuì.
<< Ma che gran figlio di...mi stava facendo sentire proprio una merda! E' proprio a pezzi, eh?! >>
<< Meg calmati... >>provò a dirmi la mia amica, ma io già ero su tutte le furie perché ero sicura che tutt'e due si erano davvero divertiti a prendermi in giro.
Andai a cercare la mia povera vittima per dirgliene quattro.
Eccolo lì, in compagnia di una mora molto carina, che se ne stava già tornando in classe.
<< Ti sei divertito a farmi fare il ruolo della persona cattiva e insensibile mentre tu facevi la vittima? >>gli urlai contro.
<< Sì, volevo farti stare male per un po'... >>mi rispose lui a tono.
Lo fulminai con lo sguardo.
<< Lo sai che mi sono sentita davvero una merda?! E poi contribuisce anche il tuo amico Malik! >>
<< Allora lo ammetti che in fondo un po' ti importa di me! >>disse trionfante.
Non riuscii a trovare le parole adatte a rispondere e rimasi imbambolata.
Lui però rise e ritornò tutto alla normalità.
<< Perché cosa ti ha detto Zayn? >>
<< Liam è così sensibile! E' davvero a pezzi! >>imitai la sua voce.
Il ragazzo rise ancora più forte :<< Poi lui è proprio esageratooo! >>
<< Sì sì ridi! Bel piano che avete escogitato! Siete proprio due stronzi... >>
Lui si limitò a guardarmi negli occhi, con aria serena.
Mi avvicinai e mi sedetti nel muretto insieme a lui, dove una attimo prima c'era la sua fidanzata, o almeno supponevo che lo fosse.
<< Ehm...allora >>cercai di incominciare il discorso ma lui mi precedette.
<< Beh se te lo stavi chiedendo la ragazza che hai visto prima è Julie >>disse, abbassando lo sguardo << ci siamo conosciuti alla festa... >>
Perché mi stava parlando di queste cose? E soprattutto perché lo stavo ascoltando?
<< Ehm...è la tua...fidanzata? >>chiesi interessata.
In fondo, ero sempre stata così...attenta e curiosa delle situazioni sentimentali.
Non che lo facessi tanto per il piacere di farmi i cazzi degli altri, però in un certo senso mi piaceva aiutare. Come un buon Cupido.
Lui sospirò, poi si mise le mani tra i capelli, come in una sorta di disperazione.
<< Non lo so neanche io... cioè... >>non seppe continuare, poi mi disse :<< Scusami...ti sto scocciando con queste cose... >>si alzò.
<< Ti piace almeno un po' ? O è stata solo una bella scopata? >>lo aiutai io.
Dapprima lui mi guardò incerto, poi mi rivolse un sorriso e tornò a sedersi.
<< No...Julie è davvero carina...però... >>
<< Però ancora non sai se è la ragazza giusta, e non vuoi impegnarti...non è così? >> lo anticipai io.
Lui mi guardò con espressione un pò sorpresa e un pò compiaciuta.
<< Vedo che sei molto esperta in queste cose... >>
<< Beh sì...diciamo che mi piace fare il ruolo del Cupido >>dissi accennando un sorriso. Ma lui vide subito che qualcosa non andava.
Alzò un sopracciglio << Ma perché allora non sembri molto contenta? >>
Ci pensai un po' su.
Davvero dovevo parlare di ciò che mi tormentava ormai da un po' con lui?
Proprio l'ultima persona con cui mi sarei mai sognata di affrontare la discussione?
Non ne avevo parlato neanche con Emily, nè con Louis. L'unico ad essere davvero a conoscenza era Niall.
Ma lui adesso non era più con me, a consolarmi ogni giorno con il suo sorriso, a far gioire il mio cuore con la sua risata. Miglia e miglia ci separavano, e finché non l'avessi rivisto di nuovo, finché non mi fossi di nuovo specchiata nei suoi occhi cristallini mi sarei ancora sentita senza una parte di me.
Avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi. Di qualcuno con cui confidarmi.
Ma uno come Liam che aiuto poteva darmi?
Intanto che a me frullava il cervello lui continuava a guardarmi con aria interrogativa, ma io non rispondevo, in preda al panico.
<< Tranquilla...se non ti va di parlarne...ti capisco... >>disse alzandosi nuovamente con un salto.
La sua espressione non era delusa, si girò verso di me, mi sorrise e si incamminò verso il corridoio, visto che la campanella era già suonata da 10 minuti e rischiavamo di fare tardi un'altra volta.
Io rimasi immobile.
Stavo per squarciarmi in due.
Una parte di me, quella bisognosa d'affetto mi incitava a bloccarlo e a raccontare a quella persona quasi totalmente sconosciuta tutto ciò che sentivo nella mia più profonda interiorità, l'altra parte, quella più sospettosa, mi avvertiva di non fidarmi di lui, perché, diciamocelo, Liam non era ancora niente per me...forse col tempo sarebbe potuta nascere una profonda amicizia, o forse un'inimicizia, o addirittura totale indifferenza l'uno verso l'altro.
Ma per il momento era ancora troppo presto.
<< Liam... >>lo chiamai d'un tratto.
Lui si girò verso di me, come se non stesse aspettando altro.
<< ...che...che scusa ci inventeremo stavolta per il ritardo? >>dissi di getto.
Cazzo. Che idiota. Ero una totale idiota.
Stavolta gli si leggeva in pieno la delusione negli occhi.
E stava sempre lì il problema, non ero capace di fidarmi delle persone.
Forse semplicemente per paura.
Perché sono una vigliacca. 

 

Salve ragazzuole! Avete visto BSE? Lo spero per voi perchè è FE-NO-ME-NA-LE. O meglio PER-FECT! ahahhaha che bello imitare Leeroy ** 
Potrei stare qui per 24 ore a dirvi quanto mi è piaciuto ma...ehm, meglio di no hahha 
Piaciuto il capitolo? E' un po' cortino lo ammetto però vi prometto che aggiornerò presto! Perché non mi lasciate qualche altra recensione? Intanto vorrei ringraziare personalmente quel tesoro di Gya99 che recensisce ogni capitolo e Chicchia99 per la recensione del primo capitolo. Forza sù, non fatevi pregare OwO 
Infine ci tenevo a fare gli auguri di buon anniversario a tutte noi, al nostro bellissimo fandom e a quei 5 idioti che mi hanno cambiato la vita!
LET ME CRY    ç_______________ç



 

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Capitolo 9
*** Scopamici ***


                                                                           

Quel giorno doveva proprio essere un giorno memorabile, una giornata davvero speciale. Tutto perché? Perché finalmente avrei rivisto il mio angioletto, dopo più di tre settimane.
<< Io vado nonna! >>dissi ad alta voce, mettendomi lo zaino in spalla e correndo euforica verso la porta.
Già, nessuno avrebbe potuto rovinarmi quel giorno.
Già, nessuno a parte quello sbruffone prepotente di Malik. 
Proprio mentre passavo dallo stesso bar in cui l'avevo incontrato per la prima volta, lo vidi lì, solo, sempre seduto alla stessa maniera, intento a fumarsi una sigaretta.
Bene, e fino a qui tutto sopportabile.
Prima che riuscisse a vedermi, visto che era girato di spalle, mi accovacciai dietro una macchina e iniziai ad andare avanti, sempre piegata sulle ginocchia.
Non mi importava di cosa la gente avrebbe pensato di me vedendomi camminare in quel modo, la mia priorità era nascondersi da Mr. ciuffo.
E ci ero quasi riuscita se non fosse stato per colpa di quel coglione del mio migliore amico. Porca miseria più coglioni di lui non ce n'è.
Era comparso  in quell'esatto momento in quella strada, e appena mi aveva vista gli era subito venuta in mente la brillante idea di urlare il mio nome ai quattro venti, ad almeno 30 metri di distanza.
<< Megan! Ma che stai facendo lì accovacciata? >>continuò a gridare quando dopo la prima volta lo ignorai.
Quel biondino senza cervello cominciò a venirmi incontro.
Intanto Malik si era destato dal suo trance e si guardava intorno.
Che fare? Uscire e fare una figura di merda colossale? Oppure rimanere lì accovacciata aspettando che lui mi cogliesse in pieno...e fare una figura di merda colossale? Vaffanculo.
Tanto vale provare a sistemare almeno un pochino le cose.
<< Niall sei il solito coglione...mi sto allacciando le scarpe, no? Che altro potrei fare? >> urlai anch'io. Che trovata geniale. Altamente geniale.
Mi sollevai da terra e corsi ad abbracciarlo, consapevole che avevo lo sguardo del moro puntato addosso.
Ma proprio esattamente in corrispondenza del bar ci dovevamo incontrare e abbracciare? Non chiedevo tanto...solamente qualche decina di metri più in là!
Quando mi staccai da lui non potei trattenermi dal guardare nella sua direzione...e indovinate un po'? Ci stava osservando spudoratamente e ridacchiava.
Mi fece un cenno con la mano, per dirmi di avvicinare. Ma non ci penso nemmeno!
<< Lo conosci? >>mi fece Niall incuriosito.
<< Sfortunatamente si... >>dissi ma nemmeno completai la frase che già mi aveva preso per il braccio e iniziava a trascinarmi al bar.
<< Allora devi presentarmelo...voglio conoscere i tuoi amici...e poi avrei anche fame >>si spiegò mentre vedeva la mia faccia sconvolta.
<< E quando mai... >>dissi scettica.
Intanto Zayn compiaciuto si affrettò a spegnere la sigaretta e a farci posto, togliendo il suo casco dalla sedia.
Nota mentale: arrivati a casa massacrare Niall di pugni, trucidarlo a colpi di verza, strangolarlo e infine cuocerlo nell'olio bollente.
<< Piacere, Zayn >>disse educato porgendogli la mano << E tu devi essere il fidanzato di Meg che viene a trovarla ogni fine settimana dico bene? >>disse sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi (aggiungo "finti").
Cazzo lo sapevo!
<< No noi non... >>incominciò a dire.
Cercai di pestare con forza il piede a Niall, in modo che capisse che doveva cucirsi la bocca, ma sbagliai bersaglio, e lo pestai al moro.
Lui quasi saltò dalla sedia per il dolore.
<< Porca puttana! >>imprecò a gran voce, poi rivolto a me << ma si può sapere che minchia ti passa per la testa? >>disse con rabbia.
<< Scusa! Io...io non l'ho fatto apposta! Perdonami non volevo! >>farfugliai in preda all'imbarazzo.
Dopo qualche secondo sembrò calmarsi e si risedette.
<< Cazzo oltre a essere acida sei anche violenta! >>disse con un ghigno.
E ti pareva che non ci scappava la battuta sull'acidità anche adesso. Cercai di ribattere infuriata come al mio solito, ma la risata di Niall già gli diede la vittoria.
Ok, da aggiungere "scuoiare" alle torture.
Possibile che quel ragazzo ridesse proprio per qualsiasi cosa? Anche la cazzata più colossale di questo mondo?
Per fortuna poco dopo vide la mia faccia nera e capì che era il momento di smetterla.
Perspicace...davvero perspicace!
<< Comunque mi sa che adesso dobbiamo proprio andare...è stato un piacere...ehm...Zayn... >>disse salutandolo con una stretta di mano.
Sia ringraziato il cielo! Forse aveva ancora qualche neurone che poteva essere recuperato.
<< Ciao Malik >>dissi io disinteressata con un gesto della mano.
<< Ciao Stevens...ci vediamo a scuola >>mi salutò lui cordiale.
Niente baci, niente abbracci. Bene.
 
Quel fine settimana era passato  davvero in fretta in compagnia di Niall.
Dopo una lunghissima sfuriata che gli avevo fatto appena fummo abbastanza lontani da Malik lui era scoppiato a ridere, e questo aveva complicato un po' le cose ( avevo cercato di strangolarlo davvero) ma dopo un po' l'avevo perdonato.
In fondo ero così contenta che lui fosse lì con me che non potevo di certo sprecare quei due giorni mettendo il broncio e ignorandolo.
E poi quei giorni furono davvero perfetti. Nessun altro incontro sgradevole. Neanche uno.
Presentai Niall a Emily e Louis e insieme andammo a prenderci una pizza fuori.
Come c'era da aspettarselo Louis fece subito amicizia con lui, visto quanto era socievole, mentre Emily era un po' più in difficoltà all'inizio, visto quanto era timido il mio amico.
Ma a fine serata potevo considerarmi davvero soddisfatta.
Niall si era sciolto un po' anche con Emily, e non la smetteva più di ridere alle battute e alle buffonate di Louis, finché con la sua risata non contagiò anche noi.
Usciti dalla pizzeria a prima vista potevamo sembrare ubriachi fradici considerando quanto ridevamo, quando in realtà avevamo bevuto solo un po' di coca.
Ed ecco che era già domenica pomeriggio, e io avrei dovuto di nuovo salutarlo alla stazione.
Mi si spezzava il cuore ogni volta che lo vedevo salire su quel treno.
Per fortuna stavolta non ero sola.
Louis e Emily infatti, intuendo il mio stato d'animo, si erano offerti volontariamente di accompagnarmi. Non riuscirò mai a ringraziarli abbastanza.
Niall li salutò con affetto :<< Grazie per questi giorni passati insieme...è stato bello trascorrerli in vostra compagnia...mi raccomando...tenete d'occhio Megan... >>disse volgendo poi lo sguardo verso di me.
Sentivo gli occhi pizzicare, ma non lo diedi a vedere.
Il biondino venne verso di me, sorridendo, poi afferrandomi per un braccio mi trascinò verso di sé, accogliendomi nel suo abbraccio e cingendomi forte. Un po' troppo forte.
<< Niall, Niall...adesso basta... >>quasi non respiravo più.
Quando mi lasciò esclamai :<< Ma sei coglione? Mi stavi strangolando! >>
<< Non solo ti dimostro tutto il mio affetto, per giunta devo venire anche insultato da te! >> replicò quello, facendo il finto offeso.
Gli saltai con le braccia al collo e lo baciai per l'ultima volta.
Poi lui con un cenno della mano si allontanò, per sparire non appena fu salito sul treno.
Chissà perché in quel momento anche la parlantina di Louis si era fermata.
Avevo parlato troppo presto. Infatti dopo due secondi iniziò con le sue solite battutine.
<< Vedo che siete molto in sintonia tu e il biondino... >>fece finta di riflettere tra sè e sè << però non siete fidanzati.... >>aggiunse passandosi l'indice e il pollice sotto il mento.
<< Louis dove vuoi arrivare? >>dissi facendo l'esasperata.
<< Secondo me...voi siete tipo scopamici! >>disse infine contento, come se avesse finalmente trovato la soluzione di un dilemma esistenziale.
<< Scopamici? E che è? >>
<< Andiamo Meg! Non siete fidanzati però avete comunque una sorta di relazione...basata solo e prevalentemente sul sesso! >>aggiunse serio.
Emily scoppiò a ridere e io alzai gli occhi al cielo.
<< Ah vedo che hai veramente un'alta considerazione di me! >>replicai.
<< Ma proprio non vuoi capire! Essere scopamici è la cosa più figa che possa esistere! >>
<< Bene allora perché tu e Emily non lo diventate? Anche lei mi sembra entusiasta all'idea! >>dissi vedendo che non la smetteva più di ridere.
Oh quanto è bello il sapore della vendetta! Ecco come fare ammutolire Louis Tomlinson.
Perché adesso mi guardava con lo sguardo assassino?!
Per fortuna Emily non è per niente brava a capire queste frecciatine.
Louis si affrettò a cambiare discorso.
<< Sapete la novità? Forse il vostro caro amico e nonché compagno di classe Malik si candida come rappresentante d'istituto >>disse con fare di chi la sa lunga.
Spalancai gli occhi. Avevo sentito bene? Mr. ciuffo alla presidenza?
Non seppi trattenermi dalle risate.
<< Ma chi mai può votare quel coglione? >>dissi quasi fra le lacrime.
Tuttavia Emily rimaneva perplessa. Uffa perché non partecipava con me alle risate?!
<< Io non credo che sia come dici tu >>disse in fretta la bionda. Poi aggiunse :<< Zayn è più popolare di quanto tu pensi... >>
Evidentemente anche Louis la pensava allo stesso modo.
<< Volete dire che ha buone opportunità di vincere? >>dissi quasi scandalizzata.
<< Beh...da come è messa ora la situazione è quasi cosa certa >>mi rispose quello.
Mi misi le mani ai capelli.
<< Questo vuol dire che dovremmo sopportarci quello strafottente come capo tra tutti gli studenti? Ma non se ne parla proprio! Louis andiamo candidati tu! Andiamo! Tu ce l'hai sicuro qualche speranza di batterlo! >>dissi avvicinandomi a lui e facendo gli occhi da cucciolo.
<< Ma non se ne parla proprio! Non mi interessano proprio ste cose! >>disse con tono che non ammetteva repliche.
Sbuffai e misi le braccia conserte.
Poi mi venne un lampo di genio. Ma certo! Payne! Lui era esattamente il tipo da rappresentante di istituto! Intelligente, serio, bello...
Ma avrebbe accettato di fare questo torto al suo amico?
E chi lo sa...che cosa mi sarebbe costato provare a convincerlo?
Non so perché ma avevo la sensazione che la scuola sarebbe stata un disastro se avesse vinto Malik. 

 

Ehilà buonasera a tutti :) 
Mi dispiace se ieri non ho potuto aggiornare, e soprattutto mi dispiace per questo capitolo davvero di cacca 
Diciamo che è un capitolo di transizione! (se se dicono tutti così quando un capitolo è un obrobrio) 
Va bene, vi dico solo di avere pazienza perché i capitoli che sto scrivendo adesso sono mooolto meglio! Non voglio anticiparvi nulla, vi dico solo che Meg ne combinerà davvero tante!
Okay ho finito, a domani spero! 
 
 

 

 

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Capitolo 10
*** -Saresti un ottimo rappresentante sai?- ***


Era già lunedì mattina. Stranamente a inizio settimana ero di buonumore.
E sapevo anche perché. Il lunedì era il giorno che a scuola più adoravo. Perché c'erano 2 ore di educazione fisica!
Ancora non conoscevo il professore, e non sapevo che genere di cose ci avrebbe fatto fare, tuttavia mi consideravo abbastanza brava negli sport, quindi non ci sarebbero stati problemi.
Ma evidentemente per la mia compagna di banco non era la stessa cosa. Lei odiava l'educazione fisica, e il professore, e tutto ciò che aveva a che fare con lo sport in generale. Arrivati in palestra era davvero presa dal panico. Ma non era neanche la sola. Anche le altre mie compagne di classe non erano da meno.
Non capivo il perché di tanta paura.
Cercai di chiedere spiegazioni ma mi risposero solamente :<< Beh, lo vedrai tra poco... >>
Il professore, un uomo robusto, alto quasi due metri, mi squadrò da capo a piedi, prima di dire :<< Tu devi essere Stevens >> più un affermazione che una domanda.
<< Bene...vediamo che sai fare...la vedi quella corda lì? Cerca di arrampicarti fino in cima...ma sta attenta a non lasciare la presa...non voglio feriti nella mia lezione... >>disse con tono autoritario.
Le mie compagne sbiancarono in viso e si girarono a guardarmi con gli occhi spalancati. 
Cazzo...non mi aspettavo affatto una cosa del genere la prima volta che ci vedevamo.
Non mi ero mai arrampicata su una corda, solo su qualche palo o segnale stradale quando ero un po' più piccola. Pensai dovesse essere più o meno la stessa cosa.
Mi diressi verso l'angolo in cui c'era la corda attaccata al soffitto.
Mi voltai. Tutti avevano lo sguardo puntato su di me.
Malik era incuriosito. Liam preoccupato.
Il professore intanto aveva l'aria annoiata.
Presi un bel respiro e feci un grande salto, afferrando la corda.
Avevo preso talmente tanto slancio che quasi finivo schiantata contro il muro, se non avessi messo i piedi davanti per ripararmi.
Non so dove mi era venuto in mente di fare in questo modo. Forse l'avevo visto in qualche telefilm.
Ok, però adesso dovevo iniziare a muovermi, non potevo rimanere attaccata come una scimmia.
Tentai di sollevare un mano, ma mi ci volle un sforzo assurdo.
Liam mi venne in aiuto :<< Aiutati con i piedi... >>mi suggerì.
Il professore lo guardò infuriato e gli intimò di stare zitto.
Grazie al cielo avevo capito il consiglio.
Arrotolai la corda attorno a un piede e riuscii a salire un tantinello più su.
Certamente non stavo facendo una bella figura, ma era davvero la cosa più difficile che avessi fatto.
Il sudore prese a scolarmi dalla fronte, ma io non mi persi d'animo.
Avevo fatto tipo 2-3 metri quando feci un errore e mi arrotolai male la corda al piede.
Ancora con le mani ben fissate alla corda iniziai a precipitare, fra le urla generali, fino ad arrivare a terra, in piedi.  Fortunatamente, un pò perché ero riuscita a frenare, un po' perché non era nemmeno tanto alto, non mi ero fatta nulla, a parte alle mani che avevano come preso fuoco.
Mi accerchiarono tutti. Liam in prima fila.
<< Stai bene?? >>mi chiese preoccupato.
Io annuii, rassicurandolo.
<< Non avrebbe dovuto farti fare questa cosa... >>disse piano per non farsi sentire dal professore.
Facendosi spazio tra la folla il professore si avvicinò a me e prese a sbraitarmi contro.
<< Ma sei completamente fuori di testa? Ti avevo detto di stare attenta >>mi urlò.
<< Si professore, ma a volte non basta l'attenzione! Se io non ce la faccio non ci posso fare niente!!E' pericoloso!!E' lei che deve stare più attento! >>gli risposi a tono, ma subito mi pentii di averlo fatto.
Infatti lui diventò quasi bordeaux per la rabbia.
<< Ma come ti permetti ragazzina! Il professore qui sono io! E decido io cosa potete o non potete fare!! La frase "non ce la faccio" non esiste nel mio dizionario!! >>mi sbraitò contro.
<< La scusi, professore...è che le ragazze sono fatte così... >>
Mi voltai per vedere in faccia il bastardo maschilista che aveva parlato, per dirgliene quattro.
Però quando vidi che a parlare era stato Liam rimasi a bocca aperta, non trovando più che cosa dire.
Il professore gli batté una pacca sulla spalla, con una risata roca.
<< Hai ragione ragazzo mio...ah vedo che però sei abbastanza informato sulle ragazze eh? >>disse il professore in tono più sereno.
Era bastata una semplice frase a fargli tornare il buonumore? Sembrava un'altra persona. Io guardavo quei due sconvolta.
<< E' naturale...lo devo essere se voglio far colpo! >>disse con un sorriso.
Un'altra sonora risata. Ma cosa c'era di tanto divertente??
Il professore si girò, sempre ridendo e si guardò attorno.
Poi gridò :<< Forza ragazze! Dimostrate che non siete così pappemolli come dice quest'impertinente! Allora, chi è la prossima... >>disse sbirciando il registro.
Tutte quante presero ad agitarsi. Emily aveva gli occhi sbarrati, e rivolgeva uno sguardo supplicante a Liam.
Dopo un pò lui si decise a parlare :<< Professore, se non le dispiace vorrei farlo io...così dimostro come si fa... >>
Il professore alzò gli occhi dal registro, prima parve indeciso, poi accettò la proposta del ragazzo :<< D'accordo Payne...così ne approfitti per far colpo su qualcuna di loro... >>disse poi facendogli l'occhiolino.
Ma che cazzo stava succedendo lì?? Possibile che solo io mi preoccupassi di ciò che quei due si dicevano e facevano?
Mi spostai leggermente dalla corda per far passare il mio compagno, che iniziò ad arrampicarsi con esperienza.
Il metodo era lo stesso che mi aveva suggerito prima, ma vederlo fatto da lui era tutta un'altra cosa. Sembrava che nemmeno si affaticasse.
Eppure io notai subito i bicipiti che stavano contratti per lo sforzo.
Il professore lo guardava come incantato.
In pochissimo tempo riuscì ad arrivare in cima, e il prof fece partire un lungo applauso.
Beh, devo proprio essere sincera, se lo meritava tutto.
La campanella suonò e Liam si affrettò a scendere, sempre con naturalezza, non certamente come avevo fatto io. Mi osservai i palmi delle mani, cavolo quanto bruciavano ancora!
<< Ti fa male ancora? >>mi disse quella voce familiare.
<< No Payne, tutto ok >>dissi un pò brusca, e lui se ne accorse.
<< Non ti sarai mica offesa per quello che ho detto al professore?! >>
<< No, non per questo...non sono offesa... >>dissi iniziando a incamminarmi verso l'uscita della palestra, ovviamente seguita dalla palla al piede.
<< E allora cos'è? >>disse insistente.
Mi fermai e mi voltai per osservarlo in viso.
<< Niente...sono solo...delusa...non pensavo tu fossi quel genere di ragazzo >>
Lui continuava a non capire.
Alzai gli occhi al cielo.
<< Pensavo fossi un ragazzo...beh...serio, e non un coglione maschilista che fa tutto il figo col prof! >>
<< Ok ammetto di essere stato un pò lecchino, ma maschilista mai! Io ho detto quelle cose solo perché a lui piace sentirsele dire...è lui quello maschilista, non io! >>
In quel momento sopraggiunse Emily correndo, e andò ad abbracciarlo.
<< Cazzo Liam! Per l'ennesima volta mi hai salvato la vita...di sicuro chiamava me!!! >>gli disse esaltata.
Lui le fece un gran sorriso per risposta.
<< Perché quante altre volte il prof ha cercato di farvi ammazzare in questo modo?? >>chiesi io.
<< Beh, diciamo...quasi tutte le lezioni...fortuna che c'è Liam...è in assoluto il suo alunno preferito, lo adora, dice che non ha mai incontrato un ragazzo in gamba come lui...  >>
Mi scappò un sorriso :<< Liam, fossi in te starei in guardia! >>
Lui dapprima strinse gli occhi, confuso, poi non appena capì il significato delle mie parole ammutolì, portandosi una mano sulla fronte.
<< Porca miseria, mi sono cacciato davvero nei guai!! >>disse preoccupatissimo, e io non potei fare a meno di scoppiare a ridere a vederlo così disperato.
<< Beh te la sei cercata tu! Ahahah vai a fare il figo col professore dai!!! >>insistetti io, cominciandolo a spingere.
Ma Emily di colpo  mi mollò un ceffone nel braccio.
<< Ma che sei scema?? >>esclamai, massaggiandomi l'osso della spalla.
Senza darmi spiegazioni si girò a parlare con Liam.
<< Meg non sa quel che dice... >>disse come scusandosi.
<< Ma che ti è preso?? >>tentai di protestare io, ma lei mi ignorò completamente.
<< ...lo sai anche tu che...beh...come ti salta in mente di pensare che il professore sia gay?? Ahaha che sciocchezze... >>disse con una risatina alquanto finta.
Liam però, che non era certo ingenuo, capì subito il suo comportamento e si insospettì.
<< Mmmm dimmi la verità hai paura che io non mi sacrifichi più al posto vostro non è così?? >>disse quello dopo averci riflettuto per qualche secondo.
Oh! Adesso capivo finalmente! Allora Payne non era altro che la vittima sacrificale preferita del professore! Anche se proprio di vittima non aveva nulla, visto che si immolava di sua spontanea volontà e ne usciva sempre indenne.
Ritornando al discorso del rappresentante d'istituto, credo proprio che Liam sia proprio perfetto per questo ruolo. Lo adorano tutti! In effetti è così gentile!
Ricordai la prima volta che l'avevo visto, l'antipatia e lo sdegno che mi aveva suscitato quella volta, e quasi mi misi a ridere ripensandoci.
A volte ti rendi conto della vera personalità di una persona solo dopo averla conosciuta bene.
Non che fossimo diventati migliori amici di botto noi due, però ultimamente eravamo parecchio in sintonia, e avevamo lasciato tutt'e due alle spalle le nostre prime discussioni.
Prima o poi dovevo uscirgli quel discorso e decisi che non c'era momento migliore.
<< Lo sai che saresti un ottimo rappresentante Liam?? >>dissi cambiando quindi argomento.
Lui cambiò espressione di colpo e restò in silenzio.
<< Che ci stai aspettando a candidarti?? Hai bisogno di incoraggiamento?? Beh ci sono io che sono pronta a sostenerti...e anche Emily >>dissi afferrando la maglietta della mia amica per avvicinarla a me << vero Em?? >>
Sapevo che lei non voleva intromettersi in quella discussione, ma avevo bisogno del suo aiuto e ormai l'avevo tirata in ballo quindi non poteva più tirarsi indietro.
Alla fine dopo che le lanciai un occhiata lei si affrettò ad annuire.
Lui ci osservò per un pò, come a capire se lo stavamo prendendo in giro.
Poi alzò le spalle :<< Nah...non fa per me >>esclamò infine.
<< Ma...ma perché lo escludi a prescindere?? >>cercai di insistere.
<< Te l'ho detto! Non mi interessa! >> disse categorico.
<< Ma perché non ti vuoi mettere in gioco?? In fondo cosa ti costa?? >>
Lui sospirò profondamente. Credo proprio che si stesse alterando un tantino. Ma io non potevo mica arrendermi così!
<< Meg... >>disse con tranquillità << ...quale parte di "non mi interessa" non riesci a capire??? >>disse cercando di trattenersi dallo scoppiare.
Forse era meglio non insistere per il momento...ritirata!
<< Va bene, va bene! Come non detto... >>dissi con delusione incamminandomi verso la nostra classe.
"Non finisce qui Payne, non finisce qui".



AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
*Corre a nascondersi per evitare i pomodori e le uova marce*
Siate clementi, pls!!! Non so perché mi è uscito questa sottospecie di troiaio :(
Io ho cercato di scriverlo meglio possibile, ma portroppo se la scena da descrivere è così stupida a scialba, anche con tutta la buona volontà del mondo non sarei riuscita a migliorarla, rendendola più interessante e accattivante!
Su dai non lasciatemi sola con questa schifezza, potrei cadere in depressione :( Vi prometto che il prossimo sarà migliore!
Tanti bacini a voi dolcezze <3

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Capitolo 11
*** -Tranquilla, non ti stuprerò- ***


                                                                           

<< Credi che funzionerà? >>chiese perplessa Emily.
Feci un ghigno. Eccome se lo credevo, anzi ne ero sicura.
<< Andiamo Em, non lo sai che i ragazzi ubbidiscono sempre alle proprie ragazze? Basterà convincere Julie e anche Liam sarà in mano nostra >> dissi con fare da esperta.
<< Beh intanto Liam e Julie non sono fidanzati e poi... come intendi convincere Julie? >>
Sbuffai: << Lo vedrai... >>
Detto questo, finalmente riuscii a convincerla, e insieme ci incamminammo verso la classe di Julie.
Ad un certo punto però la biondina davanti a me si fermò di colpo, girandosi con espressione dubbiosa. << Non sarebbe più facile se lo facessi tu stessa al posto di Julie? >>
<< Fare cosa? >>
<< Convincere Liam! >>
Aprii la bocca per ribattere, poi la richiusi di colpo. Avevo capito bene?
<< Mi stai chiedendo di sedurre Liam per convincerlo a candidarsi e far perdere il mio acerrimo nemico Mr. Ciuffo? >>dissi con gli occhi ridotti a due fessure.
<< Beh...detto così è un po'...crudele, ma sì. E' proprio questo che intendevo dire >>
Sedurre Liam eh?
Certo, un po' crudele...ma non mi sarei spinta oltre un certo limite...
Ero brava in queste cose, era la mia specialità.
Feci alla mia amica un sorriso complice: << Ci sto! >>
 
 
Per tutta la lezione di matematica non feci altro che girarmi verso di lui. I primi dieci minuti non se n'era accorto, in seguito le mie occhiate risultavano così insistenti che non poteva non accorgersene. Come del resto fece tutta la classe, compreso il prof.
<< Stevens la smetta di girarsi per guardare il suo compagno! So che è un ragazzo affascinante ma un po' di discrezione insomma! >>
<< "Discrezione"...Potrei dire la stessa cosa >>mormorai a denti stretti, mentre mi voltavo.
<< Cosa ha detto signorina? >>
<< Niente professore, dico che ha ragione... >>guardai la mia compagna di banco, che mi rivolgeva un'occhiata allarmata << ...sul fatto che sia affascinante >>
Ok, forse avevo un tantino esagerato.
La mia amica mi guardò a bocca spalancata,  così come tutto il resto dei miei compagni. Cazzo, mi ero rovinata con le mie stesse parole. Le battutine sarebbero state all'ordine del giorno...Ma alla fine era quello che volevo, no?
A fine lezione Liam fece per uscire, e mentre andava via si apprestò ad afferrarmi per il braccio e trascinarmi fuori.
<< A che gioco stai giocando Stevens? >> mi sussurrò per non farsi sentire dai pettegoli che in quel momento non vedevano l'ora di origliare.
<< Per me i sentimenti non sono un gioco >> risposi a tono.
<< Perché adesso? >>
Ovviamente ero pronta a quella domanda e risposi prontamente.
<< Adesso che stai con Julie...beh io ho capito di essere gelosa >>
<< M-ma se fino all'altro giorno mi davi consigli! >>
Ok, adesso era ora di interrompere quella discussione,  di ritirarsi. Momentaneamente, ovvio.
<< S-scusami, io ti giuro che non ti importunerò più...fai finta che non abbia detto niente, ti prego. >>detto questo, abbassai lo sguardo, tornando in classe, dove i compagni stavano aspettando con ansia.
Feci un fugace occhiolino a Emily e mentre avanzavo verso il mio posto ci ripensai, e corsi in bagno, proprio mentre un Liam sempre più confuso rientrava.
 
Durante l'ultima ora arrivò un messaggio. Io ovviamente mi ero dimenticata di metterlo silenzioso, quindi squillò per tutta la classe. Dannazione.
Feci finta di niente, poi quando la professoressa sembrò passarci su, mi affrettai a recuperarlo dalla tasca dei jeans.
Era di un numero che non conoscevo.
Ehi sono Liam, scusami per prima, sono stato un po' brusco. Ne riparliamo alle 2 e 10 vicino al muretto? ;)
Siiii!  Ma quanto sono geniale?
Mostrai il messaggio a Emily e lei mi fece un sorrisone.
Mi affrettai a digitare la risposta.
Okay, ho molte cose da dirti...
Stavo per inviare quando mi venne l'ispirazione.
Cancellai tutto e riscrissi.
Mi dispiace devo prendere immediatamente l'autobus, altrimenti rischio di perderlo...
In realtà non era vero, visto che oggi andavo con Louis, ma ovviamente questo Liam non poteva saperlo. Che genio.
Se vuoi posso accompagnarti io, ho la macchina...
Scusami, non mi sembra una buona idea.
Un attimo prima sei sfacciata un attimo dopo credi di poter fare la timida? Andiamo lo sappiamo che vuoi scopare nella mia macchina, quindi dì sì ,babe, e ti farò sognc0jdsnmvv
Ma che razza di messaggio era? Mi raddrizzai sulla sedia, indignata. Stavo per mandarlo a quel paese quando sentii il telefono vibrare di nuovo.
Scusa, era quell'idiota di Zayn, mi aveva preso il telefono.
Ma si può sapere cosa facevano lì all'ultimo banco?
Oh si non vedo l'ora di slinguazzarti tutta piccola
MALIK SMETTILA! inviai.
Adesso stava esagerando, rischiava di rovinare tutta la mia opera.
<< Malik e Payne la finite lì dietro?! >> li richiamò la professoressa.
Oh finalmente! Allora non era totalmente rincitrullita!
Senti prima mi hai colto proprio di sorpresa, non ero preparato, ti prego accetta di parlarne ancora...
Forse adesso era giunto il momento di accettare, stava quasi per finire la lezione...
Dissi subito a Emily che non sarei venuta con loro in macchina, poi inviai il messaggio di conferma.
Okay, ma solo 10 minuti...altrimenti mia nonna si preoccupa
Stai tranquilla, non ti stuprerò ;)
Sorrisi. Quanto era idiota.
Stavo facendo davvero la cosa giusta? Liam si stava comportando in modo così dolce. Forse non era necessario tutto questo...forse avrei potuto colpire direttamente Malik...
Ma che razza di ragionamenti vado a fare?
Provarci con Malik? Puah, assolutamente mai sarei caduta così in basso.
Almeno Liam era accettabile.
Cioè andiamo, è il classico ragazzaccio fuori ma principe azzurro dentro.
La campanella suonò, e mentre Liam con il suo amico Mr. ciuffo alla Elvis si precipitavano fuori io rimasi a far finta di perdere tempo sistemando lo zaino. Trascorsi quasi 10 minuti Emily mi indicò con lo sguardo di sbrigarmi e io ringraziandola uscii con un gran sorrisone.
Ma che era tutto quel bordello? Possibile che in così poco tempo tutta la scuola fosse venuta a conoscenza della mia quasi dichiarazione a Liam e del nostro piccolo "appuntamento"?
Rimasi delusa quando appresi che io non venivo minimamente cacata, ma la ragione di tanto trambusto era un coppia di teppistelli che si stavano azzuffando.
Quando finalmente la folla riuscì a porre fine allo scontro ecco che potei intravedere un volto insanguinato.
Lì, bloccato da circa 4 ragazzi e con il naso da cui fuoriusciva sangue, in una maschera di rabbia, c'era Liam Payne.
 
 
 
 
POV Liam
Okay  ma solo 10 minuti... altrimenti mia nonna si preoccupa
10 minuti sarebbero stati più che sufficienti per quello che avevo da dirle. Ci avevo riflettuto durante tutta la lezione quindi già sapevo cosa fare.
Stai tranquilla, non ti stuprerò ;) 
Mi girai verso il mio compagno di banco che mi guardava con un sorriso malizioso.
<< Certo che non la stuprerai, non è stupro se lei acconsente... >>mi sussurrò divertito.
Scossi la testa, un attimo dopo suonò la campanella.
Non ero mai stato tanto agitato nel dover parlare ad una ragazza, forse perché non mi era mai capitato di rifiutarne una così carina.
Zayn mi spinse fuori all'istante, chissà perché sembrava più contento lui della quasi dichiarazione di Meg che me.
Usciti in cortile:<< Allora, ne hai preservativi? L'altra volta mi avevi detto che li avevi finiti >>
Lo guardai a bocca aperta. Non stava scherzando, era serio.
<< No Zayn non hai capito... >> dissi passandomi le dita tra i capelli, com'era mio solito fare.
Lui giustamente mi guardò perplesso.
<< Non mi dirai che vuoi fare sul serio con lei, vero? >>
No, non aveva capito proprio un tubo.
<< Senti amico, lascia che ti spieghi >>iniziai con calma << Meg è una bellissima ragazza, ed è anche simpatica ma... >>
Zayn inarcò un sopracciglio :<< Non mi dire che vuoi dirle di no! >>esclamò  scioccato.
Mi afferrò per le spalle:<< Che ti sta succedendo? >>mi guardò con fare preoccupato.
Mi scrollai le sue mani dalle spalle:<< Non mi sta succedendo niente! >>
<< E allora cos'è? >>
<< Fino ad una settimana fa lei mi piaceva, e ci avrei provato volentieri a portarmela a letto ma... >>
<< No, non me lo dire >> I suoi occhi color cioccolato mi guardavano quasi disgustati << Non mi dire che si tratta di quella là... >>
Alzai la testa di scatto, guardandolo dritto negli occhi, minaccioso.
<<  Quella là ha un nome, si chiama Julie >>
<< Liam, mi hai deluso >> Mi guardò con quell'aria di superiorità che sempre lo aveva caratterizzato. Solo che io non ci avevo mai fatto caso, o meglio, avevo finto di non farci caso. Perché in fondo lo credevo un buon amico, e non solamente uno adatto a sfruttarmi. << Che cosa deprimente... >>
<< Essere innamorato non è deprimente! >>replicai con rabbia.
<< Ma non ti rendi conto che ti hanno appannato il cervello con tutte queste fesserie? >>
Sospirai. << Un vero amico sarebbe felice per me... >>
<< Che felicità vedere il suo amico che si incasina la vita! >>commentò ironico.
<< Sei solo invidioso... >> mi uscì di bocca. Ovviamente i suoi occhi lampeggiarono.
<< Invidioso? Io? >> Una sonora risata gli uscì dalla bocca. << Certo sono invidioso del tuo rapporto con quella sciacquetta... >>disse con evidente ironia.
Non potei impedire alle mie mani di afferrarlo per il colletto della maglietta.
<< Non. Ti. Azzardare. Mai. Più. >>
<< Se no che mi fai, eh Liam? Mi picchi? Io ho detto solo la verità >>continuò in tono di sfida << Se l'è fatta mezza scuola, forse manco solo io...beh potrei provved... >>
Quando è troppo è troppo. Quella fastidiosa boccaccia andava chiusa a suon di pugni.
Non che io sia mai stato un tipo violento, e questo Zayn lo sapeva bene, per questo continuava a provocarmi, era sicuro che non avrei reagito.
Ma quando dicono che l'amore cambia le persone...
Senza che se lo aspettasse minimamente gli mollai un pugno dritto sul muso.
Quel pugno ancora oggi mi rende molto fiero. Non me ne pentii per nessuna ragione. Se l'era meritato.
Lui portò entrambe le mani alla bocca, che si macchiarono di sangue.
<< Liam sei un uomo morto! >>mi urlò furioso.
<< Te lo sei meritato! Se quella che ci legava era amicizia, beh allora è finita per sempre... >>conclusi andandomene via prima di combinare altro danno.
Ma Zayn non me la lasciò passare questa.
<< La cosa peggiore che potevi fare, Liam, era perdere la tua dignità in questo modo... >>
<< Ah sì? Perdere la dignità? Scusami ma chi è quello ridotto a perdere sangue? >>stavolta toccò a me utilizzare un tono ironico.
Un violento pugno allo stomaco mi mozzò completamente il fiato. Rimasi piegato in due mentre il mio avversario ghignava soddisfatto.
Un attimo dopo un secondo pugno mi colpì al naso mentre ero ancora debole. La vista mi si appannò completamente e per un attimo credetti di vedere le stelle, poi mi proposi di reagire e mi gettai addosso al mio avversario.
La zuffa era iniziata.
Io ero potente a dare pugni, ma lui non era da meno. Eravamo amici da tanto tempo, a volte prevedevamo uno le mosse dell'altro. Ma quando la rabbia ti acceca in questo modo non riesci più a pensare, a elaborare un piano per colpire. La razionalità va a farsi fottere e resta solo il desiderio irrefrenabile di colpire, di assaggiare il sangue nemico, metaforicamente intendo.  
Intanto le persone presero ad avvicinarsi a noi, allarmati. Sarebbe stata questione di tempo prima di venire separati.
<< Sei proprio un debole, Liam... >>
<< Ma se ti ho appena colpito in faccia! >>replicai con un ghigno.
<< Sai che non intendevo quello... >>
Continuavamo a lottare, parlare e guardarci in cagnesco, e tutto questo contemporaneamente.
<< Avevo affidato a te il compito perché ero sicuro ci saresti riuscito! >>
All'ultimo secondo riuscì a ripararsi per l'ennesima volta il viso da un altro mio colpo. << E invece...bah, che razza di uomo sei? >>disse sputando sangue a terra.
<< Visto che sei tanto uomo perché non ci provi te? >>
Stavo per colpirlo un'altra volta al fianco quando una forza sconosciuta me lo impedì. Beh non era una forza sconosciuta, erano le braccia di 2 ragazzi impiccioni che non sapevano farsi gli affari propri. Guardai davanti a me: la stessa cosa succedeva a Zayn. Nessuno dei due oppose resistenza.
<< Oh lo farò, stanne certo >> mi urlò mentre lo allontanavano.
Merda, senza che ce ne rendessimo conto quasi tutti gli studenti appena usciti si ritrovarono attorno a noi. Anche......cazzo, anche Julie. 

 

Volevate un capitolo lungo? Eccolo! 
Volevate un capitolo avvincente? Eccolo! 
Sono davvero soddisfatta per ciò che la mia testolina ha partorito! Questo capitolo mi piace particolarmente! E voi? La pensate come me o posso farmi rinchiudere in manicomio? 
Spero sarete in molte a commentare visto che a mio parere questo è uno dei capitoli migliori che abbia fatto! :)
Okay, forse mi sto montando un po' la testa, ma mi piace davvero! Dovete credermi! 
Comunque sia....adesso la storia si fa sempre più interessante...Meg cerca di sedurre Liam per raggiungere i suoi scopi malefici e vendicativi (è davvero un diavolo sta ragazza vero?), convinta che Liam l'assecondi, invece.........beeeeh ci rimarrà un po' delusina la ragazza non credete? 
Basta adesso lascio a voi i commenti, gli insulti, i consigli a Zayn e Liam per migliorare i loro pugni e tutto il resto lol 
A preeeeesto  <3

 

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Capitolo 12
*** Il premio ***


                                                                           

<< Si può sapere che cosa v'è preso? >>gli domandai per l'ennesima volta tamponandogli la ferita al labbro. Liam mi rispose con uno sguardo vacuo, poi evitando accuratamente di rispondermi per la centesima volta fece una smorfia di dolore. Le narici erano state tappate con dei tamponi improvvisati e fortunatamente avevano smesso di sanguinare. Grazie al cielo il setto nasale non era rotto, solo un po' gonfio. La sua situazione non era per nulla grave: solo un piccolo taglio al labbro inferiore e qualche livido.
La stessa cosa non poteva dirsi di Zayn: era dovuto scappare al pronto soccorso per farsi ricucire un sopracciglio spaccato. Inoltre aveva perso un dente. Lo ammetto, vederlo sdentato era stato piuttosto esilarante per un momento.
<< Liam >> lo richiamai. Ero ansiosa di ricevere una risposta.
<< Dov'è Julie? Ho bisogno di parlare con lei >> allontanò la mia mano e cercò di alzarsi.
<< Tu non vai da nessuna parte! >> prontamente lo bloccai, spingendolo indietro.
<< Non c'è nessuna fretta, potrai parlarle domani... >>continuai.
<< Ma io ho bisogno di darle una spiegazione! >>
<< Perché non la dai a me una spiegazione?! >>mi infuriai << la tua Julie è scappata subito, io invece sono qui, io non ti giudico, perché vuoi nascondermi cosa è successo?! >>esclamai infuriata.
Lui mi rivolse un'occhiata quasi indecifrabile. Stupore misto a tristezza e sensi di colpa. Forse.
<< Allora è vero che sei gelosa... >>
Ecco stavolta era tristezza, inconfondibile tristezza, ma perché?
E poi aveva detto gelosa? Wow, avevo recitato la mia parte senza saperlo.
In realtà ero solo gelosa perché a lei voleva dire quello che era successo e a me no, e  questo mi bruciava da morire.
<< Sono gelosa perché penso che tu abbia più considerazione per lei che per me >>ammisi.
Avrei potuto fare la mia parte, avrei potuto fare il mio gioco. Qualcosa si era rotto fra lui e Zayn quindi sarebbe stato ancora più facile convincerlo a candidarsi.
Chissà perché però non lo feci, mi limitai a dire la verità. E la verità era che mi dispiaceva che lui e Zayn avessero fatto a botte in quel modo.
<< Mi dispiace per quello che è successo. So che tu e Zayn eravate molto legati, è un peccato che una grande amicizia sia dovuta finire così spiacevolmente... >>
Liam si rabbuiò. << Dispiace anche a me, io non sono un tipo violento, devi credermi... >>. Capii che si vergognava. La sua espressione però si indurì:<< Però se lo meritava quel verme >>
<< Lo sai che gli hai fatto parecchio male,  vero? >>.
Lui si limitò ad annuire.
<< Però non ti penti lo stesso...deve essere successo qualcosa di grave fra voi due per farti reagire in quel modo...fino a un attimo prima sembravate così affiatati >>
Liam sollevò la testa e i suoi occhi scuri mi fissarono a lungo, quasi facendomi sentire in soggezione. << Io non posso stare con te, Meg >>
Quelle parole così decise mi colpirono in pieno. << C-che stai dicendo? >>
<< Quello che ho detto, non posso stare con te, mi dispiace. Adesso scusami, ma devo andare a cercare Julie >>
Detto questo si alzò in fretta dalla sedia, abbassando lo sguardo se ne andò, lasciandomi sorpresa e offesa. Lui mi aveva rifiutato.
Fortuna che non ero davvero innamorata di lui altrimenti avrei contribuito io ad aiutare Malik. Nessuno rifiuta Meg-cuore-di-pietra. Nessuno.
Era successo qualcosa di sicuro in quei 10 minuti. E io dovevo scoprire cosa.
 
 
 
 
 
Il giorno dopo a scuola c'era elettricità nell'aria. Molta elettricità. Potevano andare in tilt le connessioni dei cellulari. No, ora sto esagerando.
Quando Zayn arrivò a scuola con la solita moto e il solito casco in testa sembrava tutto normale, quando però si liberò del casco si intravide nel lato destro del viso un grande cerotto proprio all'altezza del sopracciglio.
Si era saputo in giro che gli avevano dovuto dare ben 4 punti. Dovevo ammettere che Liam non era niente male come boxer. Anche la mano destra era fasciata, all'altezza delle nocche che si erano spaccate per i colpi.
La conclusione era ben nota: se quello che era successo era una sfida era chiaro a tutti chi era il vincitore e chi il perdente.
Tuttavia Zayn continuava a camminare con quell'aria di superiorità che lo caratterizzava, come se nulla fosse successo. Ma i suoi occhi parlavano chiaro: i suoi occhi erano infuocati. Ed io decisi di alimentarlo, quel fuoco.
<< Wow, ecco che arriva il reduce dalla guerra! Bentornato Malik! >>
<< E' sempre un piacere rivederti Stevens, sono lieto dell'accoglienza che mi hai riservato...anche se io preferivo di gran lunga un altro tipo di ricompensa >>mi disse avvicinandosi con tono malizioso. Mio dio, quanto era disgustoso.
<< Più che ricompensa direi premio di consolazione, non trovi? >>. Nonostante quest'ultima battuta però, la sua faccia non smise di avere il solito ghigno.
<< Sono contento che sia finita così...dopotutto io ho avuto il premio che desideravo di più >>
<< Di che premio stai parlando? >>chiesi sospettosa.
<< Lo scoprirai presto Stevens >>e detto questo mi superò a grandi passi, lasciandomi più confusa che mai.
C'era qualcosa nel suo tono di voce che non mi piaceva per niente. Questo confermava in pieno la mia teoria. Era successo qualcosa. E in questo qualcosa c'entravo anche io, ne ero sicura.
 
Tutti a scuola aspettavamo il momento in cui sarebbe apparso Liam. Non scordiamoci che facevano parte della stessa classe ed erano per giunta compagni di banco.
Ovviamente i professori non erano venuti a sapere nulla della lite a scuola, altrimenti sarebbero stati sospesi entrambi.
Quando Liam e Zayn entrarono insieme, e sottolineo insieme, e con indifferenza sconvolgente si andarono a sedere al solito posto, la mia mascella sembrò per un attimo toccare il pavimento. La mia compagna di banco si limitò ad un'alzata di spalle:<< Maschi... >>
<< Cosa? Dici che hanno sul serio fatto pace? >>
<< Non saprei, però sembrano tranquilli...conoscendo quanto è impulsivo Zayn credevo fosse impossibile vederli a meno di 10 metri di distanza >>
Continuai a osservarli per tutta la lezione.
Certo Liam era un po' freddo, ma era proprio Zayn quello che mi stupiva di più: era capace di comportarsi come se nulla fosse successo, anche se meno di 24 ore prima il suo interlocutore lo faceva finire al pronto soccorso.
La mia curiosità cresceva sempre di più, e di certo non aiutava Louis, che nelle ultime 12 ore mi aveva tempestato di domande e sms convinto che io ne sapessi qualcosa di tutta questa storia. Per fortuna lo avevo zittito, affidando il compito di avvertirlo sulle novità a Emily, che proprio in quel momento gli inviava un lungo messaggio sullo strano comportamento dei due.
Emily mi mostrò l'altrettanto lunga risposta di Lou.
Si ho sentito dire che Zayn abbia voluto parlare con lui non appena è sceso dalla sua auto, molti pensavano volesse la rivincita,quindi una grande folla si è radunata attorno a loro  (compreso io). Liam sembrava un po' teso ma alla fine ha acconsentito a parlargli senza avere la scorta. Quindi pare che Zayn si sia scusato e sia tornato tutto come prima ;)
Presi il cellulare dalle mani della mia amica e continuai a parlargli io.
Se sai qualcosa di più dimmela o ti spezzo le gambe
Ragionando quindi era Zayn che si era andato a scusare, forse dunque non era una maschera quella che aveva portato fin dall'inizio della giornata, forse per lui non era davvero cambiato niente. Niente a parte l'aver ottenuto quel premio di cui parlava.
Emily? O.o
Idiota sono Meg!
Oh ecco, mi sembrava strano...Comunque non so nient'altro, e poi dovresti essere tu ad avere più informazioni di me!
Sospirai. Di questo passo non sarei riuscita ad ottenere nulla: Liam non voleva parlarmi, Zayn... beh, con Zayn non volevo parlare io.
<< Emily ci puoi parlare tu con Liam? Dai siete amici e lo conosci da più tempo di  me! >>dissi entusiasta di aver trovato una possibile soluzione.
Lei scosse la testa. << No sono sicura che a me non direbbe assolutamente nulla. Per di più intuirebbe subito che mi hai mandato tu... >>
Sbuffai. << E allora vai da Zayn! >>
<< Non ci penso neanche! >>esclamò decisa.
<< E dai fallo per me! Ti prometto che farò tutto quello che vuoi se riesci a fare uscire qualcosa da quella boccaccia >>
Lei sembrò riflettere per un attimo e valutare l'offerta.
<< Bene, allora promettimi che oggi andremo a fare shopping e poi domani mi accompagnerai a quella serata >>
Nel frattempo suonò la tanto attesa campanella della ricreazione.
<< Quale serata? >>chiesi ingenuamente, ma lo sguardo di Emily diventò furente. Avevo detto qualcosa di male?
<< Come quale serata! Te ne parlo da 3 giorni! Ci sarà anche Albert, è stato lui ad invitarmi... >>
<< Cosa? Albert? >>domandai confusa, poi strinsi gli occhi:<< Mi devi dire qualcosa per caso? >>
Emily sbuffò seccata poi si girò dall'altro lato per prendere il portafogli.
<< Non è che per caso ti piace ancora? >>sussurrai piano con tono indagatore.
<< Se davvero fossi mia amica saresti stata a sentirmi mentre ti dicevo che Albert e io siamo solo amici, e che io vado a quella serata per un motivo ben diverso! >>mi accusò. Dopodiché uscì da sola diretta verso le macchinette lasciandomi sola in classe.
Provai un vago senso di colpa, però poi mi dissi che era un po' esagerato rivolgersi in quel modo. Va bene, in effetti ero stata un po' distratta nell'ultimo periodo, talmente distratta dall'aver ignorato perfino il mio migliore amico. Dovevo assolutamente chiamarlo, mi avrebbe ucciso altrimenti.
Uscii dalla classe in fretta, diretta in un posto tranquillo per fare la telefonata.
<< Meg! >>mi chiamò una voce roca dietro le mie spalle.
Mi voltai per riconoscere due smeraldi al posto degli occhi.
<< Harry! >>sorrisi involontariamente << che ci fai qui? >>
<< Qui nel buio di un angolo dietro la casa del custode? Beh potrei chiederti la stessa cosa >>
<< I-io dovevo fare una telefonata >>mi giustificai.
<< Io non te lo posso dire... >>affermò portandosi una mano sulla nuca.
<< Perché? Devi per caso fare qualcosa di illegale? >> dissi sollevando le sopracciglia.
<< Mmmm non proprio >> disse riflettendoci << non credo che incontrarsi con una ragazza sia illegale in una scuola, ma non si sa mai! >>
<< Ooooh una ragazza! Adesso capisco! Scusami, tolgo subito il disturbo... >>
<< No tranquilla, se vuoi puoi restare >>
<< Cosa? >>dissi iniziando a ridere<< non ci penso proprio! Non starò mica a guardare mentre fate le vostre cose! >>
Anche lui scoppiò a ridere: << Ma dai Meg, non intendo fare nulla del genere! >>poi cambiò idea:<< non senza il consenso della ragazza >>scherzò.
<< Bene allora me ne vado! >>
<< Oh aspetta Meg! Ci sarai domani sera vero? >>
<< Dove? >>chiesi interessata.
<< Alla serata organizzata al Bek! Io e la mia band suoniamo per tutta la serata >>
Oh adesso capivo tutto! Doveva essere la serata di cui parlava Emily, ecco perché voleva andarci! Non per Albert ma per Harry!
<< Certo che ci sarò, e verrà anche la mia amica Emily >>gli comunicai entusiasta.
Lui mi rivolse un gran sorriso prima che mi allontanassi.
Dovevo andare subito a farmi perdonare da Emily.
Fortunatamente la incontrai proprio fuori la nostra classe.
<< Verrò al Bek con te, te lo prometto >>dissi immediatamente prima che si voltasse.
<< C-come hai saputo che era lì? >>
Feci un ghigno compiaciuto:<< Ho parlato con Harry, vuole che andiamo a vederlo suonare >>
<< Hai parlato con Harry?! >>mi urlò all'orecchio << Quando, dove, come e perché? >>
Appena le raccontai tutto le passò immediatamente l'espressione offesa.
<< Comunque anche io ho incontrato qualcuno... >>
La guardai curiosa, invitandola a parlare. << Zayn? >> azzardai.
<< No non ho parlato con Zayn, ma con Julie...dice che Liam ha provato a raccontarle alcune cose ma in virtù della passata amicizia che c'è stata con Zayn non vuole rivelare altro >>
<< Beh? E cosa ti ha detto? >> domandai ansiosa.
<< Che il motivo per cui Liam ha reagito così pare che sia perché Zayn abbia insultato Julie... >>
<< Ma...non ti ha detto nulla riguardo a un premio? >>
Emily scosse la testa, dispiaciuta:<< Questo è tutto ciò che lei mi ha detto di sapere riguardo a questa storia >>
Sbuffai. Non era possibile. Per quale motivo Zayn si comportava in quel modo allora? Non stavo capendo più nulla.
<< Allora? Andiamo a comprare un vestito per domani? >>
<< Che sia chiaro: io non indosserò nulla di imbarazzante >>
<< No no tranquilla, solo un vestitino! >>
<< Ecco, già per me una gonna corta è qualcosa di molto imbarazzante... >>
<< Oh vedrai che starai benissimo! >>e detto ciò mi trascinò fuori con una velocità disarmante.
 
 
Ovviamente poi aveva vinto Emily. Un vestitino! E per giunta molto corto.
Come ho fatto a lasciarmi convincere?! Oh adesso ricordo: le sue lusinghe seguite a implorazioni. Maledizione!
<< Dai vedrai che domani farai un figurone! >>
<< Ma io non voglio fare un figurone! Voglio solo divertirmi in santa pace! >>
<< Uff quante storie, vedrai che ti divertirai! A proposito, domani passa a prenderci Louis >>. Neanche il tempo di rispondere che si era volatilizzata. Ho sempre creduto che la mia compagna fosse iperattiva.
Ma la cosa non finiva qui. Non avrei mai immaginato quante persone ci fossero a quella serata, e soprattutto cosa avrei combinato dopo aver saputo alcune cose. 

 

Ehilà eccomi bellezze! 
Che ne dite di questo capitolo? Vi ha incuriosito un po? 
Se sì, beh, allora commentate! 
Spero di aggiornare domani, anche se mi sono fermata per ora, mi sono impelagata e non so come uscirne fuori...ma non preoccupatevi, in qualche modo risolverò, ve lo prometto! Voi pensate solamente a rendermi felice <3 <3 Vi adoro tutte, un bacione ;)
 
 

 

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Capitolo 13
*** Da preda a predatrice ***


                                                                           

19:00
Era giunta l'ora di iniziarsi a preparare.
Dannazione, avevo finito lo shampo. Sfortunatamente me ne accorsi proprio quando i capelli erano ben bagnati. Merda.
Uscii in fretta dalla doccia e asciugandomi i capelli velocemente con un asciugamano corsi al supermarket a poca distanza da casa di mia nonna. Ancora gocciolante camminavo per strada quando pensai che mi sarebbe preso un infarto. Non tanto per il cane enorme che mi veniva incontro, quanto per il padrone.
<< Stevens >>mi disse con un cenno.
<< Malik >> risposi io allo stesso tono, cercando di superarlo, ma il bestione me lo impedì. Era quasi più fastidioso del padrone con quel ringhiare.
<< Hai paura dei cani? >>mi chiese sorpreso.
<< N-non ho paura dei cani! Ho paura del tuo cane... >>
<< Credi che potrebbe volerti saltare addosso? >>
<< E chi lo sa...se ha preso dal padrone... >>
Fu la prima volta che vidi Zayn sorridere con me in quel modo, un sorriso genuino, spontaneo, senza malizia né vanità. Pensai che non era male. Ma non bastava un sorrisino a farmi smettere di pensare a lui come un maniaco.
<< Bene, allora lo dici al tuo cane di lasciarmi passare? >>
<< E perché dovrei? Lui ubbidisce ai miei ordini >>.
Sbuffai poi cercai di attraversare dall'altro lato della strada.
<< E dai, stavo scherzando Meg! >>
Mi fermai di botto.
<< Che ne hai fatto di Zayn Malik? Il cane ha preso il tuo posto? >>
vedendolo perplesso mi affrettai a spiegare:<< Sembri...diverso, più naturale. E poi non mi hai mai chiamato Meg >>
<< Beh, devo sapere il nome della mia futura ragazza, no? >>disse con tono innocente.
Strinsi gli occhi:<< Beh, punto uno: scordatelo. Punto due: tu non cerchi ragazze, cerchi prostitute. >>
Lui non sembrò offeso:<< Che parole dure... Ti faccio davvero così schifo? >>
<< Mmmm direi repulsione, è più elegante, ma anche schifo va bene... >>dissi acida.
Neanche questa volta lui sembrava offeso, anzi sorrideva ancora.
<< Sarà un piacere farti cambiare idea su di me, allora. >>mi sussurrò.
<< E chi dice che io vorrò starti a sentire? >>
<< Fammi vincere queste elezioni e poi potrò dedicarmi al mio premio. Sarò tutto per te piccola >>
Premio? Aveva detto premio?
Tentai di avvicinarmi a lui per costringerlo a farmi dire di più, ma il cane continuava a stargli davanti come una guardia.
<< Malik, dimmi subito di che parli oppure ti spezzo il collo >>gli intimai con tono minaccioso.  
Zayn sogghignò.
<< Va bene, cosa vuoi sapere? >>disse alzando le spalle.
Incredibile. Si arrendeva? Così presto? Si vedeva quanto lui e Liam fossero diversi.
<< Perché tu e Liam avete litigato? >>
<< Vorresti saperlo davvero? Ti dispiacerebbe molto... >>
<< Perché? >>
<< Perché ti sentiresti in colpa... >>
<< Ma in colpa per cosa? >>chiesi ansiosa.
Continuavo a non capire, e mi stavo infastidendo.
<< Spiegati meglio >>ordinai.
<< Ti sentiresti in colpa per aver rovinato un'amicizia e aver dato il via a una zuffa. Perché è per causa tua che io ho fatto ciò che ho fatto. Ebbene sì, sei tu il premio... >>
Quelle parole mi lasciarono interdetta. Zayn mentiva. Si stava prendendo gioco di me. Come sempre.
<< Perché avresti dovuto farlo? Tu non mi sopporti, e io non sopporto te >>
<< Ti sbagli >>
<< Dovrei credere che io ti piaccio? Ma per favore... >>sbuffai.
<< Io non potevo sopportare che Liam ti rifiutasse per quella lì... >>
<< Parli di Julie? >>chiesi sorpresa.
Lui annuì.
<< Ed è per questo che l'hai insultata? >>
Annuì ancora.
<< Tu vali molto di più >>mi disse subito dopo. Le sue parole erano profonde, così come il suo sguardo. Nessuna traccia di malizia, solo apparente sincerità.
Detto questo mi fece un cenno con la mano e trattenne il cane, in modo che io potessi passare.
Ancora scioccata per quelle parole non mi mossi. Possibile che fosse la verità? Sembrava che i suoi occhi fossero sinceri.
<< Ci vediamo stasera comunque... >> disse lui << altrimenti se preferisci posso aiutarti a completare di fare la doccia >> disse con il solito ghigno seguito da un sorriso malizioso. Ovvio. Quella favola non poteva durare per sempre.
Mi toccai i capelli: erano ancora completamente zuppi.
<< Devo andare >>dissi asciutta, dopodiché mi allontanai in fretta per il supermercato.
 
7:37
Pagai alla cassa lo shampoo mi precipitai di gran corsa verso casa. Quel coglione mi aveva fatto perdere un sacco di tempo. Adesso dovevo fare tutto in pochissimo tempo, considerando che se a causa mia Emily si fosse persa anche solo una canzone di Harry mi avrebbe infilzato con uno spiedo gigante e mi avrebbe messo sul barbecue.
 
8:41
I capelli erano perfetti. Lo shampoo che avevo comprato era fantastico per i miei capelli ondulati: erano davvero morbidi, e non c'era stato bisogno di piastra, arricciacapelli o altri strumenti simili.
Dovevo ammetterlo, il vestito che mi aveva costretto a comprare Emily era proprio grazioso, per nulla scomodo o troppo attillato, anzi, mi sentivo quasi a mio agio con quella gonna a palloncino leggera. Anche lo scollo non era eccessivo e non metteva in mostra la mia più totale assenza di forme. Con un po' di eyeliner e mascara fui soddisfatta di me stessa. E adesso non mi restava che aspettare Louis e casomai prendermela con lui per il ritardo. Già portava un ritardo di 11 minuti. Se Harry avesse già iniziato per lui non ci sarebbero state speranze di salvezza, ma dubitavo Emily fosse così sprovveduta da fissare un orario senza considerare i tempi di Louis. No, era improbabile.
Mentre mi guardavo per l'ultima volta allo specchio, sentii il clacson di una macchina.
 
 
8:56 
La prima occhiata che rivolse a me l'attenzione non appena fui entrata nella sala mi fece venire i brividi. Lui era lì, lui mi aspettava. Sentivo i suoi occhi color cioccolato addosso mentre mi guardavo intorno spaesata. Non avrei dovuto mettere quel vestito. Lui se ne sarebbe compiaciuto.
Oh ma insomma Meg che te ne importa! Vuole importunarti per tutta la serata? Beh caccialo via come hai fatto con altri precedentemente.
Attraversai la sala a testa alta, andando a posizionarmi ad un tavolo con i miei amici.
Non mi aspettavo che ci fosse tutta quella gente. Volsi lo sguardo sul piccolo palchetto in fondo alla sala. C'era una batteria e diversi microfoni.
Che tutta quella gente fosse lì per vedere loro? Wow, avevano parecchi fans allora.
<< Quante ragazze che ci sono per vedere Harry... >>constatò Emily rabbuiata.
<< Quante storie che fai! E' normale che abbia delle fans, non è detto che le conosca tutte >>intervenne Louis.
Sinceramente ancora non riuscivo a capire a che gioco stesse giocando.
Mi aveva confermato quello che provava per Emily, eppure rifiutava categoricamente l'argomento, e per giunta la incoraggiava per Harry. Bah, contento lui. Mi aveva detto categoricamente di restarne fuori, e io lo avrei fatto. Per ora.
 
 
9:25
Finalmente i "White Eskimo" ( è così che si chiamava la band di Harry) avevano iniziato a suonare. Harry era il solista, non suonava nessuno strumento. La sua voce era pazzesca, roca al punto giusto, mi faceva rabbrividire, e mi cullava al tempo stesso. Al termine della prima canzone tutta la folla esplose in applausi ed esclamazioni. Adesso ne ero proprio sicura: i White Eskimo avevano centinaia di fans.
 
9:45
<< Ehi ci prendiamo qualcosa da bere? >>mi giunse una voce da dietro.
Mi voltai sconsolata temendo fosse Zayn, ma era solo Liam. Solo Liam? Ma che voleva ancora?
Sbuffai e con fare plateale mi voltai dall'altro lato. Dovevo fargli capire che il modo in cui mi aveva respinta mi aveva ferito profondamente. No okay non era vero però aveva sicuramente fatto calare la mia autostima. Non ero più in grado di conquistare un ragazzo?
<< E dai Meg non fare la bambina! >>
Ecco aveva colpito nel segno.
<< Senti, non dobbiamo per forza essere amici...io ignoro te, tu ignori me... >>
<< Ma io non voglio ignorarti...senti possiamo parlarne in un posto meno affollato? Per favore... >>mi chiese, infastidito dal chiasso di tutta quella gente.
Un po' indecisa alla fine presi la mia borsa e lo seguii al bancone. Certo si sentiva comunque bordello, ma almeno non eravamo lì in mezzo.
<< Ti posso offrire qualcosa? >>mi chiese gentile.
<< No grazie >>risposi io brusca.
Lui alzò le spalle, poi chiese al barista un quattro bianchi.
Tornando a rivolgere l'attenzione a me, lo interruppi prima che potesse incominciare a parlare.
<< Julie non c'è stasera? >>
<< Non sono qui per parlare di Julie...sono qui per parlare di noi >>
<< Non c'è nessun noi >>
Alzò gli occhi al cielo:<< Perché devi essere così cocciuta? >>
<< Perché devi essere così insistente? >>
<< Senti Meg, ringrazia che non sia un tipo impetuoso, altrimenti ti avrei già mandato a quel paese! >>
<< Non sei un tipo impetuoso? Beh vediamo se Zayn è d'accordo... >>
<< Con Zayn abbiamo chiarito...perché noi non possiamo farlo? >>
<< Beh, semplicemente perché io non voglio farlo... >> dissi, sperando che con quest'ultima frase il battibecco fosse chiuso, non vedevo l'ora di tornare ad ascoltare la band. Ma ovviamente Liam non è il tipo che si arrende facilmente.
<< Si può sapere perché ce l'hai con me? Che cosa ti ho fatto? Pensavo fossi abbastanza matura da superare un semplice rifiuto! Io l'ho fatto, e anche molte volte, da parte tua...eppure sono qui a cercare di convincerti a parlarmi di nuovo... >>
Beh, la sua carica mi aveva un po' spiazzato. E poi...perché ce l'avevo con lui? Facile, perché...perché...oh okay non era facile. E allora perché mi sentivo offesa?
Mi vennero in mente le parole di Zayn di quel pomeriggio. Tu vali molto di più.
E finalmente capii. Io non ero gelosa, ero semplicemente offesa perché aveva scelto lei. Non che avessi qualcosa contro Julie però...andiamo, la classica ragazza poco di buono. Possibile che si fosse davvero innamorato?
<< Scusami Liam, io...è colpa mia, la modestia non è il mio forte e pensavo che tu avessi preferito me a Julie...ma mi sbagliavo, e ciò mi ha ferito. Tu non hai fatto niente...ma mi serve comunque un po' di tempo per superare la cosa... >>gli risposi seria. Lui sembrò capire perfettamente.
<< Anche se vuoi che io ti stia lontano, devo avvertirti di una cosa prima... >>mi disse serio. Io gli chiesi di cosa si trattasse, ansiosa.
<< E'...per Zayn, so che non dovrei farlo visto che siamo tornati amici però...non voglio tu soffra per colpa sua... >>
<< Che cosa vuoi dirmi? Io non ho niente a che fare con Zayn... >>
<< Sì, lo so...tu non lo sopporti >>disse Liam con un sorriso, poi ritornò a fissarmi, serio << Però sta attenta...per lui è tutto un gioco, una sorta di prova di potere nei miei confronti >>
Quella frase mi aprì gli occhi una volta per tutte. Ma certo. Che stupida. Per quelli come Zayn non ci può essere possibilità di redenzione.
<< Intendi dire che c'è sotto una scommessa? >>chiesi timorosa.
<< Niente di materiale...è qualcosa di molto più subdolo >>mi disse apparentemente dispiaciuto.
<< Grazie >>mormorai. Avevo la gola secca. Le frasi dolci, il cambio di atteggiamento. Era tutto un piano ben studiato. Bastardo. Credeva che ci cascassi così.
Tornai al mio tavolo più determinata che mai, cercandolo. Quando i nostri sguardi si incontrarono non fuggii. Mi stavo trasformando da preda a predatore, e non sarei stata tanto clemente con la mia vittima.
Ero ancora più determinata di prima a non farlo vincere. Zayn rappresentante d'istituto? Il suo sogno più effimero. Dopo me.
Voleva me? Reclamava il suo premio? Bene, gli avrei reso la vita un inferno.
O meglio, sarebbe stata l'esperienza più bella di tutta la sua miserabile vita.
Decisi di giocare al gioco in cui ero più forte. Lo avevo fatto altre volte. Punivo le persone per quello che avevano fatto agli altri, ma mai per quello che avevano fatto a me. Ma stavolta era diverso, stavolta il sapore della vendetta sarebbe stato molto più dolce.
E in quel momento stesso, con la velocità di un fulmine, un piano ben definito si formò nella mia mente.
Preparati Malik, non avrai scampo.
 

POV Zayn

Eccola.
L'avevo persa per un po' di tempo ma finalmente era lì, col suo grazioso vestitino che la faceva apparire una proprio come una bambolina.
La pelle chiara del volto era leggermente arrossata, segno che era probabilmente andata a bere un drink.
Sorrisi. Forse questo avrebbe facilitato le cose, avrebbe sciolto un pochino la sua rigidezza.
La vidi allungare il collo, in cerca di qualcosa, o di qualcuno.
Se ero fortunato stava cercando me, ma non confidavo molto in questa possibilità.
La conoscevo già lo stretto necessario per intuire quanto fosse testarda. Testarda e orgogliosa, come piacevano a me. Ero sicuro mi avrebbe fatto penare per un bel po' prima di darmela, ma ero anche sicuro che anche la più resistente delle rocce poteva essere scalfita, bastava trovare un punto debole. E io l'avrei trovato, oh sì che l'avrei trovato.
 
Le sue iridi verdi che si fermarono su di me fu l'ultima cosa che avrei immaginato potesse succedere. Fu solo un istante, ma i nostri occhi si erano incontrati. E lei aveva sorriso, ne ero certo.
Tuttavia ciò mi mise in crisi.
Mi ero sbagliato sul suo conto? Sotto sotto la Stevens era una ragazza facile? No, non era possibile, avevo come un radar per quelle che la davano immediatamente, e lei non era fra queste. Ma allora che le era successo? Possibile che l'alcool l'avesse sciolta così tanto?
A questo punto era impossibile non approfittarne.
Mi alzai dallo sgabello lasciando sul tavolino la mia bottiglia di birra ormai vuota e mi preparai a flirtare per bene. Finalmente. La festa era iniziata. Sei spacciata Stevens.  
 
La sovrastavo di circa mezzo metro, ma lei non si scompose e continuò a rivolgere gli occhi verso il gruppo di cantanti da strapazzo.
Solo quando mi schiarii la voce, distolse l'attenzione da loro per voltarsi nella mia direzione.
Il suo sguardo tradiva una certa curiosità.
<< Ciao Meg >> la chiamai apposta col suo nome, sapevo che avrebbe gradito.
<< Ciao >> mi rispose distrattamente.
<< Mi chiedevo se potevo offrirti un drink >>dissi utilizzando il tono più seducente che potei.
Sembrò dubbiosa ma alla fine acconsentì.
<< Che prendi? >>chiesi.
<< Mmmm succo di mela grazie >>
Risi. << Dici sul serio? >> chiesi scettico.
Lei alzò le spalle. << Certo, io sono una brava ragazza, non sono un'alcolista >>
Scossi la testa ridendo ancora, poi ordinai due succhi di mela.
Lei mi guardò compiaciuta.
Anche se non capii bene il perché della sua farsa seppi di averla colpita.
<< Ti sta d'incanto questo vestito >>constatai.
Lei sorrise e sussurrò un timido grazie.
<< Dimmi Zayn, come vanno le elezioni? >>mi chiese prendendo il bicchiere e sedendosi su uno sgabello.
<< Non potrebbero andare meglio, per ora...praticamente con gli altri candidati vincerei ad occhi chiusi >>
<< Wow davvero modesto... >>
<< Diresti lo stesso se vedessi chi si è presentato >>dissi serio.
Lei alzò le spalle, poi continuò a bere il suo succo.
<< E dopo manterrò la mia promessa, piccola >>dissi riferendomi alla discussione di quel pomeriggio. Dopo le elezioni sarebbe stata mia.
<< Beh, se davvero queste elezioni sono così facili per te perché non adesso? >>disse lei cogliendomi alla sprovvista, di nuovo.
<< Me lo permetteresti? >>chiesi cauto.
<< Non ho detto nulla del genere >> disse mettendo entrambi i gomiti sul tavolino e sporgendosi leggermente in avanti.
Qual era il suo gioco? A cosa voleva arrivare?
Strinsi gli occhi, perplesso.
<< Ti vedo incerto >>mi disse lei puntualmente. Caspita, non le sfuggiva niente.
<< Sinceramente sì...mi stai confondendo parecchio >>dissi portandomi una mano ai capelli per sistemarmi il ciuffo.
<< Che c'è? Non sei abituato alle ragazze che ti fanno le avances? >>
<< Certo che sono abit...mi stai facendo delle avances? >>chiesi sempre più confuso.
Mi afferrò per lo scollo della maglietta, avvicinandomi a lei.
<< E cosa sarebbero queste? Sbatto le ciglia in continuazione, gioco con una ciocca di capelli e ti parlo in questo modo! Sono due le cose, o fai il finto ingenuo o sei davvero molto stupido! >>disse leggermente alterata, dopodiché mi lasciò la maglietta.
Adesso basta. Non potevo permetterle di prendersi gioco di me in questo modo, era ora di reagire.
<< Beh, a quanto pare non c'è più bisogno della promessa >>dissi calmo.
Anche lei si tranquillizzò, e dal suo viso prese forma un leggero sorriso.
C'era malizia nei suoi occhi, e ardore nei miei.
Mi spinsi al di là del tavolo.
Quello sguardo era stato abbastanza. Abbastanza per permettermi di scatenarmi.
Le circondai la testa con entrambe le mani e con forza poggiai le mie labbra sulle sue. Delicate, morbide, sensuali, proprio come le avevo immaginate.  
Avevo fretta, fremevo dalla voglia di avere di più.
La mia lingua cercò impaziente una via d'entrata, ma le sue labbra continuavano ad essere serrate.  
Con uno spintone mi allontanò da sé.
Perché? Cosa avevo sbagliato? Un attimo prima sembrava sul punto di darmela un attimo dopo mi fermava dopo un bacetto puro e casto?
Ma quando incontrai nuovamente i suoi occhi una nuova scarica mi percosse.
I capelli leggermente scompigliati dalle mie mani e le labbra schiuse e rosse a causa del bacio rendevano quel suo sguardo ancora più sexy. Capii che voleva di più. Capii che voleva io insistessi.
Ma ancora una volta quando mi avvicinai mi bloccò.
Iniziavo ad arrabbiarmi sul serio, non poteva guardarmi in quel modo e poi fermarmi.
<< Zayn >>mi sussurrò all'orecchio avvicinandosi un po' << Io devo andare, Emily e Louis vanno a casa >>mi spiegò, allontanando lo sguardo di tanto in tanto per rivolgerlo al tavolo dei suoi amici.
<< Posso accompagnarti io, tranquilla, ho la macchina >>
Scosse la testa. << No io...non voglio che sappiano nulla >> disse seria.
Okay, era giusto, in fondo la sua amichetta non mi sopportava, non avrebbe approvato di sicuro. E se lei non voleva far sapere sta cosa io l'avrei accontentata.
<< Va bene >> dissi accarezzandole la guancia.
<< Però ho casa libera >> buttò lì di colpo.
Ancora una volta la guardai allibito.
Di nuovo quello sguardo. Di nuovo quel leggero sorriso. Notavo solo adesso che delle piccole fossette si erano formate di conseguenza. Erano impercettibili, ma davvero deliziose. E i suoi occhi...un attimo prima erano verdi, adesso di un azzurro brillante.
<< Vieni fra mezz'ora >>mi disse quasi soffiando sulle mie labbra. Mi annotai mentalmente ora e luogo. Ero sicuro che si sarebbero impresse nella mia mente. Ma proprio quando sembravamo così vicini da essere pronti ad un nuovo contatto ecco che si allontana di nuovo, girandosi e dirigendosi in mezzo alla folla, non senza rivolgermi un'ultima occhiata maliziosa.
Cazzo, questa ragazza voleva davvero farmi impazzire. 

 

Ehilà! Dopo tanto tempo sono molto entusiasta di presentarvi il capitolo che tanto mi rende esaltata! 
Eh sì perché...beh, non so perché ma questo è in assoluto uno dei capitoli più elettrizzanti. Finalmente il vero carattere di Meg è uscito fuori pienamente, dopo ben 13 capitoli (eh sì ci voleva proprio un bad boy come lui per farla scatenare ) 
Secondo voi cosa avrà in mente? 
Vi giuro sono ansiosa di pubblicare il nuovo capitolo, purtroppo penso di non poterlo fare assolutamente domani, perché sono fuori tutto il giorno, tornerò la sera molto tardi, stanca ed esausta. 
Poi volevo chiedervi scusa per non aver pubblicato ieri come avevo promesso: il mio computer faceva i capricci e io dopo un po' mi sono spazientita e ho buttato tutto all'aria, chiudendo tutto(eh si sono un tipo molto paziente devo dire lol) 
Fatemi sapere cosa ne pansate mi raccomando, perché, come ho detto prima, di questo capitolo vado molto fiera e mi piacerebbe sapere se è così anche per voi oppure sono una povera illusa :) 
Un bacione graaaaandissimo a tutte 

PS. Awww il primo bacio fra Meg e Zayn! Ve lo aspettavate così? 
PPS. Ci credete se vi dico che sono stata mezz'ora per scegliere il titolo del capitolo? All'inizio avevo messo: avvertimento, riferito all'avvertimento che dà Liam a Meg, ma poi ho cambiato idea e ho pensato: mmm "gioco di seduzione" è spettacolare. Ma poi non mi convinceva neanche questo. Alla fine ho scelto questo titolo prendendolo proprio dalla storia. Che ne dite? Vi piace o meglio uno degli altri 2? 
Okay adesso basta, a nessuno interessava questo inutile monologo. Ignoratemi ahahha 
 
 

 

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Capitolo 14
*** Che la sfida abbia inizio ***


                                                                           

Pov Zayn


Niente mi era mai sembrato interminabile come quella mezz'ora ad aspettare.
E non posso dire che in quel tempo io abbia potuto distrarmi, anzi, niente riusciva a togliermi dalla mente l'immagine di quella bambola che si allontanava, facendo svolazzare la gonna del vestito per poi girarsi e guardarmi con quello sguardo, di nuovo.
Quei 30 minuti, quegli agonizzanti 30 minuti non avevano per niente spento il fuoco che bruciava in me quando lei si era voltata a pochi centimetri di distanza dal mio viso, anzi lo avevano alimentato ancora di più. Ardente desiderio brulicava in me, come in pochi casi mi era capitato. O meglio, come mi capitava spesso, ma solo nel momento clou.
Era pazzesco. Davvero pazzesco.
Finalmente quei 30 minuti d'inferno passati a guardare ed ascoltare quei miserabili cantanti mentre mi consumavo l'anima a poco a poco passarono.
Avrei potuto seguirla, o addirittura andare prima da lei con la scusa che non potevo starle lontano, ma sapevo sarebbe stato scortese. Per non parlare poi che le donne vogliono un po' di spazio in questi casi, per sistemare un po' in giro con candele e cose varie e magari sistemarsi un po' anche loro con un bel completino sexy.
Ebbi un altro brivido nell'immaginare Meg con un completino di langerie nero.
Ma forse mi stavo facendo troppo film mentali. Ora dovevo pensare solo a guidare e ad arrivare da lei. Avevo bevuto un po' quindi dovevo fare attenzione. Non che sia la prima volta che guido dopo aver bevuto.
Frugai nelle tasche della giacca per prendere le chiavi della mia mini ma...dove cazzo le avevo messe?
Niente panico Zayn, forse sono nelle tasche dei pantaloni. Frugai anche lì: niente.
Okay forse adesso è giunto il momento di farsi prendere dal panico.
Possibile che ero davvero tanto sfigato da perdere le chiavi dell'auto e accorgermene solo nel momento in cui già dovevo essere in partenza verso casa sua?
Andai subito al bancone.
<< Scusate qualcuno per caso ha trovato un mazzo di chiavi e le ha portate qui? >> chiesi agitato.
Il barman scosse la testa. Feci la stessa cosa chiedendo ad altri ma il risultato fu identico. Guardai l'orologio: avevo già 20 minuti di ritardo, cazzo.
Bene, alla macchina ci avrei pensato dopo, avrei trovato di sicuro una soluzione, per adesso la mia priorità doveva essere arrivare a quella maledetta casa prima che fosse troppo tardi.
Avevo delle alternative, fra le quali chiamare un taxi, ma preferii chiedere il favore al mio amico Liam. Dopotutto avrei potuto approfittare per vantarmi con lui della mia conquista.
 
 
 
<< E quindi hai perso le chiavi e hai bisogno che ti accompagni in fretta da lei, giusto? >>mi chiese lui un po' frastornato. Ma io lo capivo, si sentiva schiacciato dal mio successo.
Annuii.
Lui si morse il labbro:<< Beh, a questo servono gli amici...vieni, andiamo >>
Sorrisi. Per un momento avevo pensato che avrebbe rifiutato tanto per ostacolarmi, ma forse mi ero sbagliato, era davvero un buon amico.
<< Devi andare in Via D'Annunzio >>dissi una volta salito in macchina.
Lui sembrò perplesso.
<< Sei sicuro? >>mi domandò voltandosi per un attimo nella mia direzione.
<< Certo che lo sono, perché? Cosa non ti convince? >>chiesi distratto. Avevo la testa da un'altra parte, forse anche per colpa dell'alcool.
<< E' dall'altra parte della città...ci metteremo un'eternità ad arrivare >>replicò.
<< E tu fai in fretta allora! L'ho già fatta aspettare abbastanza, può essere che inizi a stufarsi ad aspettarmi indossando un completino sexy, e la troverò solamente in pigiama! >>
Liam rise, ma continuò a guardare la strada, attento. Lui era un ottimo guidatore, veloce ma prudente.
<< Che ti fa pensare che una ragazza come lei possegga un completino sexy? >>
<< L'avresti pensato anche tu se avessi visto come si è comportata questa sera >> dissi tornando ad assaporare il ricordo del bacio e tutto il resto << A parte il succo di mela è stata proprio...provocante >>sorrisi.
<< Succo di mela? >>
<< Si abbiamo ordinato due bei drink al succo di mela, tanto per fare i santarellini, ma in fondo l'ho capito che è una ragazzaccia... >>
<< Beh devi averla colpita parecchio... >>
<< Sinceramente non so come abbia fatto a cambiare idea in maniera così repentina, ma è stato subito dopo essere tornata dal banco dei drink , quindi anche se non sembrava deve aver bevuto un po' >>
Rimanemmo  in silenzio per un po'. Liam cercava di fare l'indifferente ma sapevo che gli bruciava.
<< Come va con Julie? Oggi non l'ho vista... >>
<< Beh, ehm...va bene. Aveva da fare sta sera >>disse rallentando.
Eravamo arrivati in una stradina in cui l'illuminazione era molto scarsa. Il mio amico accese gli abbaglianti: << C-che numero hai detto? >>
<< 71, ne sono sicuro >>
Accostò la macchina poco più avanti.
<< Augurami buona fortuna per la sconvolgente nottata di sesso >>dissi aprendo la portiera e scendendo dall'auto.
Come mi aspettavo Liam non si allontanò. Voleva vedere se avevo detto sul serio. Sogghignai. Oh povero Liam, quanto ci rimarrai male.
Ispirai per bene, poi suonai il campanello.
Perché ero così in ansia?
Deglutii. Non rispondeva nessuno.
Guardai l'orologio: 1 ora di ritardo. Probabilmente si era addormentata, delusa e amareggiata dal fatto che non mi fossi presentato. Mi maledissi per aver perso quelle dannate chiavi proprio quando più mi servivano.
Comunque non avevo intenzione di arrendermi, non lo facevo mai.
Suonai ancora, stavolta più insistentemente.
Dopo qualche minuto, quando stavo per perdere le speranze, rispose al citofono una voce femminile, ancora impastata dal sonno.
<< Mmmm si può sapere chi è a quest'ora? >>
<< Piccola, che fai? Ti eri addormentata? >>
Eh già, si era addormentata eccome, a giudicare dalla voce. Non sembrava nemmeno lei.
<< Sono le 3 di notte, dimmi chi sei o chiamo la polizia >>
<< Sono io! Mi avevi dato appuntamento a casa tua non ricordi? >>chiesi perplesso. Sarà che non era ancora totalmente sveglia.
La mia idea di notte di sesso selvaggio stava sfumando a poco a poco. Ma ci avrei pensato io a risvegliarla per bene.
<< Sei ubriaco fradicio o fatto. Io chiamo la polizia. >>e detto questo la ragazza mi chiuse il citofono in faccia.
Nel frattempo Liam era sceso dall'auto per verificare l'accaduto. E ti pareva. Non avrebbe perso tempo a sfottermi.
Dopo avergli raccontato la discussione al citofono lui alzò le spalle.
<< Era talmente tanto ubriaca da non ricordarsi più?Eppure non sembrava... Ma che le è preso? >>
Nel frattempo Liam mi aveva voltato le spalle. Ero sicuro che se la stava ridendo.
<< Ehm amico... >>mi disse ad un tratto.
<< Che c'è? >>gli risposi brusco. Ero già incazzato per i conti miei per dare retta a lui.
<< Mi sa che hai capito male...questa non è la casa di Meg >>
<< Impossibile, sono sicuro che lei mi abbia detto questa...e poi come fai a saperlo? >>dissi stringendo gli occhi.
Lui mi indicò il citofono. << Vive con la nonna paterna, quindi ci deve essere scritto Stevens >>
<< No, non ci credo...non è possibile che >>
Il rumore di una sirena in lontananza mi interruppe. Cazzo. La polizia! Allora quella donna diceva sul serio.
<< Presto, dobbiamo andarcene, e alla svelta >>ordinò Liam allarmato.
In men che non si dica salimmo in macchina e partimmo a tutto gas. Ero davvero stupito fino a quanta velocità potesse essere capace di andare Liam.
Comunque adesso che eravamo fuori pericolo potei riflettere per bene.
Quella non era la casa della Stevens, adesso era cosa certa.
Non potevo essermi sbagliato, magari sbaglio spesso calcoli di matematica ma questo no, questo non sarei mai stato capace di dimenticarlo o di aver capito male.
Ma allora...
<< Che cosa hai intenzione di fare Zayn? Io torno a casa, sono stanco. Ti lascio a casa tua? >>mi chiese Liam, ignaro della rabbia che si espandeva a poco a poco dentro di me.
<< Quella puttana me la pagherà >>dissi a denti stretti. Ero furente come mai in vita mia. Persino quando mi ero azzuffato con Liam provavo meno odio. << Mi ha preso per il culo fin dall'inizio... >>dissi a me stesso.
<< Zayn, sei arrivato...scendi che devo fare in fretta, altrimenti rischio di addormentarmi al volante >>
Aprii la portiera ma prima di scendere:<< Dammi il suo numero >>ordinai.
Lo vidi esitare.
<< Ho detto dammi il suo numero! So che ce l'hai! >>
Per un momento pensai fosse sul punto di rifiutare, ma poi afferrò il cellulare dalla tasca, e a testa bassa, come se si vergognasse profondamente mi dettò il numero.
<< Grazie amico, ci vediamo a scuola...ti godrai un bello spettacolo >>dissi con tono minaccioso.
Lui mi rivolse un leggero segno del capo, poi si allontanò.
Presi il cellulare e iniziai a scrivere un messaggio: Me la pagherai, puttana.
Che i giochi estremi abbiano inizio. Peccato che siano giochi piuttosto pericolosi per una fanciulla.
 
 
 
 
 
POV Liam

Ero sicuro che Zayn si sarebbe vendicato per bene, glielo leggevo nello sguardo. Per questo avevo accuratamente cambiato le ultime cifre del numero di Meg. In quel momento le minacce di Zayn sarebbero arrivate a qualcun altro. Così come non avevo rivelato che sapevo esattamente dove abitava Meg.
Sapevo che una volta scoperto se la sarebbe presa con me, ma abbiamo fatto 30, beh, facciamo 31.
 
 
 
POV Megan
 
Drin.
Driiiiin.
Ma si può sapere chi cazzo...oh merda...
Saltai giù dal letto con una spinta impressionante.
Improvvisamente tutto il sonno che avevo era svanito.
Accesi la luce in un secondo e guardai l'orario: mancavano pochi minuti alle 4.
Fortuna che avevo il sonno leggero, contrariamente alla nonna.
Con il cuore che batteva all'impazzata scesi le scale.
Non potevo farlo suonare di nuovo altrimenti solamente un sordo avrebbe continuato a dormire.
Ero in pigiama ma non mi importava, ero spacciata, ma dovevo cercare di mantenere un'integrità e non farmi prendere dal panico.
Mi avrebbe ucciso? Beh, forse, ma più probabilmente mi avrebbe stuprato nella mia stessa cucina. Pronta all'evenienza andai in cucina e presi la prima cosa che mi era capitata sotto mano: una padella. Perfetta per stordire lo stupratore.
Mi sentii come Rapunzel nel recente film della Disney.
Lei se l'era cavata, ce l'avrei fatta anche io.  Mentre mi affrettavo ad andare all'ingresso, tenni in mano la padella, e nell'altra il cellulare, pronta a digitare il numero di emergenza. Quando guardai sullo schermo però vidi un messaggio. Era di Liam. Voleva forse avvertirmi che Zayn sarebbe arrivato con in mano un ascia o un frustino?
Deglutii, poi aprii il messaggio.
Ehi Meg devo parlarti immediatamente, sto venendo a casa tua.
Oh cazzo non mi ero sentita mai così sollevata in vita mia. Gettai fuori tutta il fiato che avevo trattenuto per la paura e aprii la porta scoppiando a ridere.
Quando Liam mi vide, in pigiama, i capelli come uno scopino e con in mano una padella non poté fare altro che inarcare un sopracciglio e rimanere a bocca aperta.
<< Scusami...pensavo fosse Zayn, stavo già chiamando la squadra antistupro >>
<< Esiste una squadra antistupro? >>
<< Certo che esiste...o almeno, esiste nei film americani >>
<< Beh non credo che ci sarebbe stato bisogno di una squadra antistupro, sarebbe bastato guardarti in questo stato per farlo andare via, e poi quella padella è inquietante... >>
<< Sì, sì, spiritoso >>dissi con una smorfia<< a me invece stava per venire un infarto >>
Liam alzò le spalle, poi disse: << Allora, mi fai entrare o rimaniamo a parlare sulla soglia con una padella in mano? >>
Spalancai la porta, poi lo invitai a entrare.
<< Però non parliamo forte, c'è mia nonna al piano di sopra >>sussurrai.
Lui annuì.
Ci sedemmo nel divano.
<< Allora? Cosa volevi dirmi? >> chiesi più tranquilla.
<< Che sei una sprovveduta! >> mi urlò in faccia.
Gli intimai di fare silenzio, portandomi l'indice alle labbra.
Lui abbassò la voce, ma continuò senza fermarsi con la sua ramanzina.
<< Ti avevo detto di stare alla larga da lui! E tu cosa fai? Prima lo baci e poi lo prendi per il culo organizzando un imbroglio? >>
<< Beh, tecnicamente m'ha baciato lui... >>
<< Stai zitta! >>mi interruppe. << Ti rendi conto di cosa ho dovuto fare per pararti il culo? Ho mentito al mio migliore amico, per te! >>
<< Sapevo di poter contare su di te, Liam >>dissi abbassando lo sguardo.
La verità era che non ero per niente pentita di ciò che avevo fatto. Anzi tutto era andato perfettamente secondo i piani.
<< Io so dove abiti ma mi sono stato zitto quando mi ha indicato la casa sbagliata! Io so il tuo numero ma quando lui mi ha chiesto di darglielo ho cambiato le ultime cifre! >>
<< Va bene Liam, basta! Se non vuoi stare dalla mia parte allora stai dalla sua! Digli il numero ora stesso! Digli dove abito, così che venga immediatamente, no? Se è questo che vuoi... >>
<< Io non voglio niente, Meg...voglio solo starne fuori. Non mi interessano le vostre stupide battaglie. Ti avevo avvertito, ma non sono stato ascoltato, quindi basta. Ho smesso di difenderti, oggi è stata l'ultima volta, intesi? >>
<< Stai tranquillo, non ho mai voluto metterti in mezzo, credimi...ma ti ringrazio tanto per quello che hai fatto >>dissi calma.
Lui sembrò più sereno. Inclinò leggermente gli angoli della bocca in un sorriso.
<< Se posso chiederti una cosa...perché? >>
<< Perché cosa? >>
<< Perché l'hai fatto? Perché hai organizzato tutta questa messinscena? >>
<< Perché...sono fatta così >>dissi alzando le spalle.
Lui non volle insistere oltre, e si alzò, dirigendosi verso la porta, seguito da me.
Sulla soglia mi disse, preoccupato:<< Devi stare molto attenta Meg, io lo conosco bene, non te la farà passare liscia... >>
<< E' evidente che non conosci me >>dissi in tono di sfida. Vedendo la sua faccia perplessa aggiunsi: << Non credo avrà il tempo di pensare ad un piano per vendicarsi di me... >>
<< Cosa intendi dire? >>mi chiese curioso.
<< Intendo dire che avrà altro a cui pensare... >>dissi con un sorriso.
<< Per esempio? >>
<< Mmm diciamo che da oggi in poi dovrà occuparsi della sua campagna elettorale, non sarà più tanto sicuro di salire... >>
Vedremo chi sarà il più astuto, Malik.  

 

Ehilà! Finalmente ho aggiornato non vedevo l'ora! 
Vi aspettavate una cosa del genere da parte di Meg? Ha voluto dichiarare guerra aperta a Malik, perché? Sarà una sprovveduta, come dice Liam? Beh io credo che un po' lo sia...
Secondo voi in che modo gliela farà pagare Zayn? 
Al prossimo capitolo ci sarà la resa dei contiiiii 
Okay, basta, perché vi sto facendo tutte queste domande? Per la miseria la devo smettere, ok? Ok.  
Scusate la mia idiozia, davvero, ma come al solito al momento di pubblicare un capitolo sono in ansia...che cosa stupida lo so 
Meglio che la smetto di parlare, scrivetemi tante recensioni! Voglio sapere una vostra opinione! 
Baci baci <3

 

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Capitolo 15
*** Il brivido del rischio ***


                                                                            

Dovevo in fretta recuperare la mia spavalderia se volevo vincere. A nessuno fa paura una ragazzina tremante e balbettante.
Mi sciacquai il viso con acqua fredda in modo da svegliarmi bene, poi guardandomi allo specchio feci un sorriso di sfida. Ecco, era questo che dovevo usare contro Mr. ciuffo incazzato.
La verità però era ben diversa. Quel sorriso, le parole che avrei voluto usare per contrastarlo, tutta finzione. Dovevo far finta di recitare in un teatro o in un film. Astuta e calcolatrice. Astuta e calcolatrice. Continuavo a ripetermi queste due parole.
Non riuscii a mangiare nulla per colazione, avevo lo stomaco completamente chiuso.
Mia nonna mi guardava come se fossi un serial killer.
<< Senti nonna, porto questo a scuola, lo mangio lì >>dissi afferrando un cornetto alla crema e mettendolo nello zaino, avvolto in un tovagliolo.
Uscii di casa e feci un lungo sospiro.
Ma insomma di cosa avevo paura?
Devi stare molto attenta Meg erano state le parole di Liam.
Pensai di portarmi una padella a scuola. Magari mi avrebbe fatto sentire più sicura.
Sì certo, andrò in giro con una padella, bella idea davvero!
No Meg. Dovevi solo stare calma e fare il tuo gioco.
Ero piuttosto mingherlina e allora? Avevo la lingua più velenosa di tutti se è per questo, sapevo essere spietata a volte.
L'unica regola era: non trovarsi in alcun modo sola con Malik. Bastava seguire la regola e  poi tutto sarebbe andato per il meglio, ci sarebbero stati con me Julie e Louis, ed ero sicura che Liam sarebbe intervenuto se le cose fossero gravi.
 
 
Arrivai in classe guardandomi le spalle, accompagnata dalla mia compagna.
Lei non aveva approvato quello che avevo fatto, ma mi appoggiava comunque, Louis invece si era congratulato per il piano tutto il tempo.
Lo vidi arrivare dalla finestra. Bene, era ora di indossare la mia maschera.
Passarono 10 minuti ma lui ancora non entrò in classe.
Cauta mi affacciai dalla porta, seguita dalle maledizioni di Em perché non sapevo stare al mio posto.
Uscii il naso dalla porta. E a qualche metro di distanza c'era lui, con Liam.
<< Si può sapere perché mi hai dato il numero sbagliato? La signora a cui ho mandato i messaggi mi stava denunciando per stalking! >>sentii dirgli. Mi trattenni a stento dallo sbuffare a ridere.
<< Ho pensato che intervenire avrebbe reso il gioco più interessante >> ribatté  deciso.
Zayn non seppe ribattere oltre, se non con uno sguardo torvo.
<< Beh, non intervenire mai più d'ora in poi...il gioco è 1 contro 1 >>
<< Ricevuto, non avevo intenzione di farlo >>
<< Bene >>disse Malik con un sorriso. Dopodiché voltò lo sguardo precisamente dove mi trovavo io. I suoi occhi si infiammarono.
<< Adesso scusami, devo sbrigare una cosa... >>disse strattonando leggermente Liam e venendo a grandi passi verso di me.
Avrei potuto fuggire, ma non lo feci. Non ero così stupida, e poi avrei perso di sicuro. Invece rimasi lì, e lo affrontai a testa alta.
Lui si posizionò esattamente davanti a me, come al solito sovrastandomi.
Piegò un angolo della bocca in un ghigno di sfida che mi fece montare i nervi.
<< Ti sei portata la scorta Megan? Hai paura che possa farti del male? >>
<< No io... >>iniziai con tono brusco, ma lui mi interruppe subito, avvicinandomi.
Mi afferrò il mento con due dita, in modo che girassi il viso, poi mi sussurrò all'orecchio.
<< Beh fai bene ad averne... >>disse. Dopodiché mi fece un altro sorriso e si voltò, percorrendo l'intero corridoio per uscire fuori e mischiandosi alla folla di studenti che si trovavano fuori in attesa della campanella d'inizio.
Era una minaccia quella? Beh sì. Ma non mi sarei di certo fatta intimidire, anzi avevo ancora molte cose da dirgli.
 
 
Erano già passate due ore di inglese, per fortuna ci sarebbe stato il cambio dell'ora, non ce la facevo più a sentire la voce di quella cornacchia.
E poi ero stata tutto il tempo ritta sulla schiena, con la sensazione che il suo sguardo mi stesse perforando da una parte all'altra.
Quando la professoressa uscì sentii uno spostamento d'aria e in pochi secondi mi ritrovai davanti Mr. ciuffo. Ma chi cazzo era Edward Cullen?
Comunque mi rivolse un ghigno e poi cercò qualcosa dalla tasca. Estrasse il portafoglio, uscì due banconote da 20 sterline per poggiarle con fare teatrale sul mio banco.
<< Che cosa significa? Mi paghi per ritirarmi dal gioco? >>chiesi scettica.
<< Ti pago perché come prostituta ci sai fare, quindi ho pensato di ricompensarti... >>disse scandendo bene le parole per farle sentire a tutta la classe e mettendovi dentro tutto il suo disgusto.
Spalancai la bocca, scioccata.
<< Ma come ti permetti? >>dissi indignata.
<< Non credo tu possa avere il lusso di giudicare, non dopo ciò che hai fatto tu >>
Lo guardai torva, per poi sfoggiare il mio migliore sorriso, con tanto di fossette.  Era ora di cambiare discorso, o sarei stata in svantaggio.
<< E invece dimmi...come sei venuto a scuola? >>domandai.
Lui, ancora davanti a me, in piedi, si limitò a fare l'indifferente, senza rispondermi minimamente.
<< No sai, perché credo tu abbia perso queste >>dissi estraendo dalla borsa le sue chiavi della macchina e facendole ruotare teatralmente in un dito.
I suoi occhi si spalancarono di colpo.
<< Tu! >>mi accusò.
Incredibile! Davvero non aveva ancora capito che ero stata io a rubargli le chiavi? Forse non era così intelligente come pensavo.
Gli mandai un bacio da dove mi trovavo, sbattendo le ciglia a mo' di bambolina.
Il mio gesto centrò in pieno il bersaglio.
Dilatò le narici e strinse i pugni.
<< Calmati Jawaad ti prego... >>dissi in tono falso. Sì, da oggi in poi avevo scoperto di poterlo chiamare anche così, dopo aver curiosato nel registro.
<< Dammele, ladra. >> ordinò, e cercò di afferrarmele dalla mano, ma io avevo i riflessi pronti e ritirai la mano in tempo. Sentii che stava per scoppiare, poverino. Peccato che non avrebbe potuto uccidermi visto che c'erano 24 testimoni in classe, e per di più stava arrivando la professoressa.
<< Ah ah ah >>dissi scuotendo la testa<< Prenditi i tuoi soldi e tornatene a posto, non voglio essere importunata >>
Lui inspirò bene, cercando di calmarsi, poi si riprese i soldi che aveva lasciato sul mio banco. Quindi mi porse la mano. Okay, un patto era un patto. E io avevo ottenuto la mia vittoria quindi potevo ridargli le sue amate chiavi.
Se ne tornò a posto un minuto prima che arrivasse la prof di biologia come un cane bastonato. Un cane con la rabbia però. Presumibilmente un Pit bull o un Rottweiler. Ma stai tranquillo Malik. Avrei presto chiamato un canile! Un vaccino non ti farebbe male in fondo. Forse, un giorno imparerai a controllare i tuoi sentimenti, come ho fatto io. Allora sì che sarà uno scontro alla pari. Ma fino ad allora, a detta di tutta la classe, Zayn Malik poteva farmi le scarpe.
 
 
 
 
<< Il sistema nervoso è racchiuso entro 3 tessuti, detti meningi: piamadre, aracnoide e duramadre >>spiegava la prof di biologia.
Io con la penna in mano, facevo finta di prendere appunti. Ero sempre stata interessata all'anatomia, ma in quel momento tra le mie cellule nervose non c'era proprio sinapsi (restando in tema).
Qualcuno bussò un po' troppo forte alla porta e mi riscosse dal mio trance neurologico.
Un ragazzo scuro e alto, coi capelli disordinati si rivolse alla mia professoressa.
<< Mi scusi professoressa, Stevens è desiderata in presidenza, credo sia qualcosa che riguardi l'iscrizione >>
Stevens? Aveva detto Stevens? C'era qualcosa che non andava nell'iscrizione?
Scattai su dalla sedia, chiedendo alla prof il permesso di andare.
Con un gesto mi diede il via libera.
Seguii il ragazzo alto per un po', poi lui mi disse che dovevo andare da sola perché lui tornava in classe.
Annuii ma feci caso alla sua espressione. Sembrava...boh non saprei, ma aveva una faccia strana.
Mi venne un dubbio. Il mio fiuto diceva che in tutto questo c'era lo zampino di Malik.
Possibile avesse combinato qualcosa riguardo la mia iscrizione?
Sì, ne sarebbe stato capace.
Ma forse stavo solo diventando paranoica.
In poco tempo arrivai in presidenza, ma lì mi dissero che per questo genere di cose dovevo andare in segreteria. E dov'era sta segreteria? Ma due piani su, ovvio.
Sbuffai. Quasi quasi era meglio stare a sentire la lezione sul cervello, facendo finta di capire.
Lo so, a volte sono fin troppo sfaticata, quindi visto che c'era l'ascensore perché non approfittarne?
Schiacciai il pulsante e aspettai.
Si era appena aperta la porta quando mi sentii afferrare da dietro. Qualcuno mi tappò la bocca con una mano per impedirmi di gridare, dopodiché ci chiuse dentro l'ascensore.
<< Hai ancora voglia di fare la spiritosa Stevens? >>disse continuando a tenermi una mano sulla bocca e una sul busto per bloccarmi le braccia.
Oddio, quella voce.
Sbarrai gli occhi, stavo per cercare di mordergli la mano ma lui l'abbassò per circondarmi il collo.
Eravamo solo lui e io, bloccati dentro un ascensore.
Stavo infrangendo l'unica regola che non dovevo infrangere per garantirmi la sopravvivenza. Adesso erano cazzi amari.
<< Hai qualcosa a che fare con questo richiamo? >>riuscii a dire. Era meglio cercare di perdere tempo. Prima o poi qualcuno si sarebbe accorto che mancavamo entrambi no? Emily? Liam?
Da dietro, avvicinò la sua bocca al mio orecchio.
<< Hai presente quel ragazzo? Beh, è un amico che mi ha fatto un favore... >>mi sussurrò.
Il suo fiato sul collo mi fece venire la pelle d'oca.
<< N-non c'è nessun richiamo, vero? >>dissi deglutendo.
Almeno la mia iscrizione era salva. Ma non io.
Si mise davanti ai bottoni dell'ascensore, in modo che non avessi via di scampo, sempre tenendomi stretta a sé. Perché avevo deciso di prendere l'ascensore? Maledizione era il posto più terribile e spaventoso quando hai un ragazzo incazzato nero che dopo ripetute minacce ti tiene soggiogata.
Tentai di divincolarmi e con una gomitata riuscii a togliermelo di dosso. Ci riuscii perché non mi stava tenendo con una presa molto forte. Sapeva di avermi comunque in pugno. Lo guardai con odio, poi con mani tremanti cercai il mio cellulare nella tasca dei jeans. Era l'ultima possibilità.
<< Cercavi questo? >>disse, tenendo in mano proprio il mio cellulare, con lo stesso tono che avevo usato io di mattina. Merda. Ripagata con la stessa moneta.
<< Te l'avevo detto che te l'avrei fatta pagare... e il tuo teatrino di stamattina ha contribuito ad aumentare la mia determinazione... >> ripose il cellulare in tasca.
Il mio cuore stava battendo con una frequenza impressionante. Ma non persi la mia sfacciataggine. Era l'unica cosa che mi rimaneva, non ero il tipo da suppliche.
<< Che cosa vuoi fare eh? Abusare di me? E questo ti darebbe soddisfazione? >>dissi con tono disgustato. Scattò in avanti e riuscì ad afferrarmi, visto che l'ascensore era così stretto che non potevo sfuggirgli.
<< Beh, devo dire che provo una certa soddisfazione nel fare questo >> Mi schiacciò contro la parete. Rabbrividii, non so se per il contatto con la parete metallica o per la paura.
Col suo corpo che mi inchiodava al metallo freddo, riuscii ad avvertirne il battito accelerato, quasi quanto il mio. Emanava calore. Un calore però che portava gelo dentro di me.
<< O questo >>disse ancora, incominciando con le dita a tracciare  linee lungo il mio collo per poi scendere a percorrere il busto.
Io ero come pietrificata, non riuscivo a reagire.
<< Ma la soddisfazione più grande >>disse con calma, assaporando le sue stesse parole << é quella di vedere la tua espressione terrorizzata mentre le mie mani ti sfiorano >> tolse le mani, e si scostò.
Nel suo viso c'era l'ombra di un ghigno compiaciuto.
<< Vedi? Non sei invincibile, Stevens... >> poi schiacciò il pulsante del piano terra.
Io ancora trattenevo il fiato.
<< T-tu non vuoi farmi del male? >>dissi con voce tremante.
<< Io non sono un mostro Meg, volevo solo farti capire questo >>disse serio cercando di guardarmi negli occhi. Ma io fuggii dal suo sguardo. Primo perché mi faceva schifo guardare il suo sguardo di vittoria e secondo perché mai al mondo avrei fatto vedere quanto ciò che mi aveva fatto mi aveva ferita. Non gli avrei dato questa soddisfazione. Mai. Perché giocando le sue carte lui non aveva vinto. Lui mi aveva schiacciato, mi aveva sotterrato, mi aveva ridotto a nulla.
La porta si aprì e prima di uscire mi porse il cellulare. Lo afferrai con riluttanza.
Quel pizzico di orgoglio che mi rimaneva tentò di affiorare per giocare l'ultima carta. Il mio asso nella manica.
All in. Puntai tutto.
<< Potrai anche aver vinto su di me, ma dovrai davvero impegnarti per vincere su tutti i campi... >>dissi recuperando la stabilità nella voce e anche una certa dose di sfacciataggine.
Vidi la sua espressione cambiare, farsi dubbiosa.
Forse avevo qualche speranza di tenere aperto il gioco.
Spiegai: << Tornerai a vendicarti di me dopo quello che ti dirò? Beh non credo, visto che sarai molto impegnato d'ora in poi... >>dissi tenendolo sulle spine il necessario.
<< A cosa ti riferisci? >>
<< Conosci Harry Styles? >>
<< Quel cantante stonato con un cespuglio per capelli? Certo che lo conosco... >>
<< Beh, d'ora in poi lo conoscerai anche meglio visto che sarà il nuovo rappresentante di istituto >>
Man mano che la sua espressione cambiava e si tramutava dalla faccia da uno che ha appena vinto a quella di uno che ha tutto da perdere io guadagnavo un punto per acquistare la mia spavalderia.
<< Ma da quando...? >>
<< Beh, da quando l'ho convinto ieri sera a candidarsi...e sai anche tu che è molto più popolare di te... >>sembravo quasi tornata in me stessa ormai.
Lui un po' indeciso su cosa dire infine con un'espressione di sfida mi rispose.
<< Non credere che quell' idiota possa riuscire a fermarmi, non ho mai desiderato così tanto una cosa... >> i suoi occhi si fermarono su di me << tranne te >>disse con decisione << e non me la farò togliere un'altra volta da sotto il naso >>
<< Beh dicendo quello che hai detto tutta la frase perde di significato... >> dissi dal tono di chi la sa lunga. Figuriamoci se lui mi voleva davvero. Voleva solo la soddisfazione di aver vinto.
<< Non credi che io ti desiderassi davvero? >>disse con tono sorpreso.
<< Non più di come si desidera una bionda tinta con dei tacchi a spillo, un bel culo, e una 4 di reggiseno >>
Lui stava per ribattere, ma poi si fermò e mi diede ragione.
<< Già, l'elezione è molto più importante di una qualsiasi ragazza >>
<< Appunto >>
<< Infatti >>
<< Beh, vedi di smammare allora... >>
<< Esatto, ho un'elezione da vincere >>
<< Starò a vedere >>
<< Sarò felice di vedere la tua espressione quando salirò >>
<< La stessa cosa io quando lo farà Harry >>
Finito questo battibecco mi voltò le spalle, allontanandosi.
Guardai il cellulare. 3 chiamate perse: Emily.
Mi crollarono le gambe e finii per terra accovacciata. Avevo l'impressione di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. Dopo un lungo sospiro di sollievo mi alzai prima che mi vedesse qualcuno.
La testa mi esplodeva, ma almeno non era tutto perduto.
Una persona normale avrebbe smesso di giocare non appena avesse visto che si era salvata in calcio d'angolo. Ma io non mi sono mai reputata una persona normale. Io non mi sarei accontentata finché il sogno di Zayn non sarebbe finito nel cesso.
Ero ancora in gioco, ero riuscita a riscattarmi. E adesso avevo un potente alleato. Un potente alleato con due smeraldi per occhi, una voce da paura, e una folla di ragazzine urlanti che gli andava dietro.

 

Eccomi qui bellezze! 
Non vi ho fatto aspettare tantissimo, so che molte di voi desideravano la resa dei conti tra Mr. Ciuffo e Meg-cuore-di-pietra ed eccola qui! Soddisfatte? Il gioco non è mica finito ancora! Ne vedrete delle belle...
Basta, oggi sono di poche parole, non so più che dirvi lol 
Un bacione a tutte

 

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Capitolo 16
*** Campagna elettorale ***


                                                                            

Emily non mi aveva più lasciato.
Si sentiva tremendamente in colpa per non essere riuscita ad avvertirmi in tempo.
Diceva che Zayn aveva chiesto di andare in bagno astutamente pochi minuti dopo che io ero uscita e che quindi non aveva suscitato sospetti. Quando poi aveva fatto caso che non poteva essere una coincidenza aveva iniziando a chiamarmi, ma in quel momento probabilmente già ero in sua compagnia, e il cellulare mi era stato sfilato.
Non potevo scordare la faccia di Em quando entrai in classe pochi secondi dopo Zayn. Era sconvolta, terrorizzata, direi che stava per piangere. Poi però vedendo che la mia solita faccia tosta era ancora apposto si era tranquillizzata. Inventai una scusa qualsiasi per la storia della presidenza, non so perché coprii Zayn. Forse perché denunciarlo per molestie non era poi molto soddisfacente. Lo so che sto dicendo idiozie ma per me tutto era un gioco, che si doveva giocare in prima persona.
Quando uscimmo da scuola raccontai tutto a Emily, o almeno, quasi tutto. Omisi un piccolo particolare: che ero rimasta atterrita da quello che sarebbe stato capace di fare. Ammettere la mia debolezza sarebbe stata una cosa ancora più umiliante di sentirselo dire da Zayn.
Non sei invincibile, aveva detto. Beh io avrei voluto esserlo. Sono ambiziosa, lo so, ma questa doveva essere la mia ricompensa per il carattere di merda che mi ritrovavo.
Se non avevo la mia lingua tagliente e le parole pungenti non mi rimaneva altro. Solo un bel faccino che non sarebbe servito a niente.
Per questo lo odiavo ancora di più. Perché mi aveva fatto vedere la mia debolezza. Mi aveva reso innocua. Inutile.
Mi morsi il labbro. Maledizione, io e le mie manie di onnipotenza. Non dovevo per forza essere invincibile. Per adesso mi bastava prevalere su di lui.
Il mio piano era ancora aperto, e non avevo intenzione di interromperlo per uno stupido pericolo passeggero e già rimosso dalla mia mente. La prossima volta avrebbe dovuto trovare un altro modo per vendicarsi di me. Non ci sarei cascata di nuovo. Dovevo dimostrargli che la sua azione non aveva dato i suoi frutti, per non farlo montare troppo, anche se sapeva benissimo che non era vero, me l'aveva letto negli occhi, bastardo.  
Di quanto ero determinata in quel momento sarei riuscita a far salire anche Bonzo, il nostro compagno di classe obeso che adorava fare scorte di panini con la maionese e brioches.
<< Cosa hai intenzione di fare allora, Meg? >>mi chiese speranzosa la mia compagna. Sapevo che la parte di Harry come rappresentante era la parte del piano che maggiormente preferiva.
La guardai con un sorrisetto: << Beh , andiamo da Harry no? >>
I suoi occhi si illuminarono. Gli piaceva davvero il cantante, non c'era che dire. Ma a quanto pare però doveva fare i conti con un centinaio di rivali.
Nonostante questo non si era arresa, la stimavo per questo.
In quel momento anche Louis ci raggiunse, trafelato.
<< Allora? >>chiese agitato.
<< Allora che? >>gli rispose la bionda.
<< Com'è andata oggi con Zayn? >>disse ignorandola e rivolgendosi a me.
<< Beh a parte che rischiavo di essere aggredita tutto bene... >>
<< Rischiavi?! Aggredita?! >>chiese allarmato << dovrei sapere qualcosa? >>
<< Risolto tutto, adesso scusaci, dobbiamo andare da Harry... >>rispose al mio posto Emily, iniziando a trascinarmi per un braccio in direzione della sua classe.
Gettai un'occhiata indietro, dove era rimasto Louis immobile.
Aveva la faccia da pesce lesso, poveretto.
Mimai "scusa" con la bocca, poi mi avviai insieme a Em.
<< Harry! >>esclamò la mia bionda e squillante compagna non appena avvistò il riccio. Alzai gli occhi al cielo, esasperata. Come avrei fatto tutti questi giorni con lei che faceva la gallina?
<< Ehi Emily! Megan! >>
Lo salutai con un cenno della mano.
<< Allora che ne dite se oggi ci vediamo a casa mia e iniziamo a discutere sul da farsi? >>ci propose lui, sorridendo.
<< Beh...pens >>
<< Si certo! >>esclamò la mia compagna interrompendomi. In quel momento avevo tanta voglia di staccargli quelle unghiette finte che si metteva sempre e fargliele mangiare. 
Il sorriso del ragazzo si allargò ancora di più, rivelando due graziose fossette, che lo facevano apparire un bambino. Per forza tutti lo amavano! Chi sarebbe stato indifferente a quelle fossette?
<< Bene allora, a casa mia alle 5! >>disse allontanandosi con i suoi compagni di classe.
Emily si girò verso di me.
<< Allora? Hai qualche idea? >>
<< In che senso? >>chiesi confusa.
Lei sbuffò, come se io fossi tonta.
<< Dobbiamo aiutarlo con la campagna elettorale! >>mi disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
<< Beh, le idee le deve avere lui, è lui che dovrà essere il futuro rappresentante, mica io... >>
<< Ma che dici? Mica può fare tutto da solo una settimana prima delle elezioni! Sei stata tu a proporglielo, quindi dovresti essere tu ad avere idee! >>
<< Va bene! Va bene! >>guai a toccargli il suo Styles.
 
 
Quando arrivai a casa sua Emily era già arrivata da qualche minuto. Mi disse tutta esaltata che era arrivata prima e lui ancora assonnato le aveva aperto in mutande!
Scoppiai a ridere, poi pensai a quanto era fortunata la mia amica.
<< E tu che hai fatto? >> chiesi.
<< Niente! Sono rimasta imbambolata! Poi lui dopo qualche secondo se n'è accorto e si è andato a cambiare, lasciandomi sola qui sotto. >>disse con una certa delusione nella voce.
<< Volevi che ti facesse compagnia? Eh furbacchiotta! >>dissi prendendola e arruffandole i capelli.
Poco dopo Harry si presentò in cucina con una tuta. Mi salutò tutto contento, poi si sedette con noi due nel divano, scusandosi con Em per averla lasciata sola.
Si passò una mano fra i riccioli, spettinandoseli.
<< Allora? Da cosa si inizia? Volantini? Cartelloni? Ditemi... >>disse poi stando ad ascoltarci, a gambe incrociate.
<< Potremmo semplicemente stampare delle foto carine con la tua faccia e inventare uno slogan... >>propose Emily, ma io bocciai subito l'idea.
<< No, non mi piace, troppo seria come cosa, non deve mica essere eletto a sindaco! >>
Lui concordò con me, poi attese la successiva proposta.
Ci riflettei per un attimo, poi un po' indecisa: << Visto che da molti sei conosciuto come membro di una band, potremmo mettere ad esempio il simbolo dei White Eskimo, mi pare si chiami così la tua band giusto? >>
Lui annuì, ma non sembrava molto convinto.
Cercai con lo sguardo cosa lo turbasse.
<< Beh, vedi, noi non abbiamo un vero e proprio simbolo, solo una W intrecciata con una E e non mi piace molto come cosa... >>spiegò.
<< No, in effetti... >>
Tornai a rifletterci su.
Intanto suonò il campanello di casa.
<< Aspettavi qualcun altro? >>chiese Emily, cercando di fare l'indifferente.
<< Oh, sì, deve essere la mia ragazza... >>disse alzandosi dal divano.
Mi voltai verso Emily, la sua espressione diceva tutto. In effetti nessuno delle due sapeva che Harry avesse una ragazza. Forse...oh già la volta in cui l'avevo visto a scuola sembrava stesse aspettando una ragazza, doveva essere lei...e io mi ero scordata di dirlo a Emily! Feci finta di non sapere nulla quando lei me lo domandò.
Quando Harry tornò al divano stringeva la mano ad una ragazza bionda molto carina, con la frangetta. Aveva il viso delicato e il naso all'insù. Sembrava davvero graziosa.
<< Piacere, sono Eva >>disse con voce timida.
Entrambe ci presentammo, anche Emily fece del suo meglio per non sembrare delusa o triste. Ma io sapevo che non era così. In quelle poche settimane avevo imparato a conoscerla.
<< Non ti ho mai visto a scuola >> disse la mia amica con voce ferma.
<< Beh, io vado già all'università >>
<< Oh, quindi sei più grande di Harry... >>intervenni io.
<< Si, di quasi due anni >> si introdusse a questo punto Harry.  
Eva sembrava tranquilla, nonostante avesse trovato il suo ragazzo in compagnia.
Poi però iniziai a riflettere. Poiché lei andava all'università non era possibile che Harry aspettasse lei quella volta. Volli indagare più a fondo.
<< Che carini >>mi complimentai << da quanto tempo vi conoscete? >>
Rispose Harry, portandosi una mano dietro la testa.
<< Diciamo che ci conosciamo da un po', ma ci siamo messi insieme solo ieri sera... >>
<< Oh auguri a voi allora! >>
Emily mi rivolse un'occhiata del tipo: "che sta elaborando quella tua testolina perversa?" ma io la ignorai.
Intanto io traevo le mie conclusioni: Harry Styles donnaiolo? Beh, dovevo informarmi meglio con Emily o Louis. A prima vista non sembrava, ma chi lo sa...
<< Bene, una testa in più è meglio! >>esultai.
Harry occupò di nuovo il suo posto sul divano e invitò la ragazza a sedersi sulle sue gambe. Vidi con la coda dell'occhio Emily alzare gli occhi al cielo.
<< Eva è molto brava a disegnare, può farlo lei il logo >>ci disse il riccio, entusiasta.
<< Beh non credi che prima dovremmo deciderlo il logo? >>intervenne Em con una punta di acidità.
<< Sono qui per questo no? Ditemi che idee avete e vi aiuterò... >>si propose Eva.
<< Qualcosa che abbia a che fare con la musica >>le spiegai.
Lei ci rifletté un po' su, poi esclamò: << Che ne dite di una chitarra? >>
Harry si congratulò con lei. Approvava.
Io e Emily ci guardammo in viso. Ero sicura che entrambe la pensavamo allo stesso modo: << Troppo banale >>esclamammo all'unisono.
Ebbi l'impressione che Eva ci gettò un'occhiataccia, ma fu solo per un secondo, poi anche lei fu d'accordo con noi.
<< Ci vuole qualcosa di artistico... >>Harry.
Eh sì grazie al cazzo, lui non stava pensando assolutamente a nulla! Anzi accarezzava i biondi capelli della sua ragazza!
Dovevo spremermi le meningi, non volevo stare un altro minuto con quei due. Mi facevano montare i nervi! Erano così tranquilli e freschi! Cazzo, solo a me importava questa elezione?
Poi l'idea l'ebbe Emily, a dir poco fenomenale.
<< Possiamo fare una nota musicale intrecciata ad una chiave di violino! >>propose, illuminata in viso.
<< Fantastico! A me piace! Voi che dite? >>chiesi agli altri due.
Harry annuì, entusiasta. Eva invece trovò qualcosa da ribattere:<< Beh, ma che logo è? Deve essere una forma grande, in modo da poter scrivere dentro lo slogan no? >>
Una nuvola di fumo stava sulla testa della mia migliore amica.
Però in effetti Eva ragione.
Poi trovai la soluzione.
<< Facciamo così: una forma esterna a forma di chitarra e di dentro ci sarà questo simbolo...sarà ciò che ti caratterizzerà, Harry >>
Aspettai il suo responso. Perché stava zitto? Non gli piaceva?
<< Meg. Tu. Sei. Un. Genio. >>mi fece uno di quei suoi strabilianti sorrisi.
Caspita quanto era bello, certo che Emily era cotta di lui, qualsiasi persona normale lo sarebbe stata.
Anche Eva fu costretta a congratularsi con me. D'altronde avevo anche rispettato la sua idea.
<< Bene, adesso potete andare, a disegnare posso pensarci anche io... >>concluse Eva.
Ci stava cacciando? Da una casa che non era manco sua?
Bene. Addio Harry, cavatela tu adesso.
Lo sguardo torvo di Emily mi faceva intuire in che stato era lei.
Harry ci portò all'entrata, mentre Eva rimaneva dentro e ci salutò con un leggero bacio sulla guancia.
<< Grazie ancora ragazze, siete state entrambe di grande aiuto >> ci disse gentile.
<< Harry? Ho bisogno di teee per quella cosinaaa >>giunse da dentro una voce civettuola.
Harry inclinò l'angolo della bocca in un sorriso sghembo. Sembrava un sorriso imbarazzato. Lo salutammo in fretta e ce ne andammo.
Quando chiuse la porte giunse un lungo sospiro da parte della mia amica.
<< Ma come fa a stare con quella? >>disse sconvolta.
<< Dai non è male, era solo un po' gelosa... >>
Mi guardò adirata: << Da che parte stai tu? >>
Risi e scossi la testa, ma lei continuò a fare il broncio.
<< Che c'è Em? >>
<< E' perfetta lei, non ha un filo di grasso, è alta, non fa la gallina, è intelligente, insomma non posso competere con lei... >>disse rabbuiata.
<< Oh andiamo è intelligente?! Non fa la gallina?! Ho bisogno di te per quella cosinaaa >> dissi imitando la sua voce.
Emily inclinò un po' gli angoli della bocca, ma poi tornò ad incupirsi.
<< E' pure più grande...si sa che i ragazzi hanno un debole per le donne mature >>
<< Sì ma questo interesse dura solo qualche mese al massimo >>la rassicurai.
<< Beh fino a che non sarà finita io non metterò più piede lì dentro... >>
Mi fermai di botto, bloccandola.
<< Che significa? Vuoi lasciarmi sola? >>
<< Meg, mi dispiace, ma non ce la faccio >>. La vidi col morale a terra. 
La bloccai mettendomi davanti a lei a braccia conserte.
<< Oh andiamo che fine ha fatto la ragazza che non si arrendeva mai? >>
<< Quella non sono io, io sono sempre stata insicura... >>disse rivolgendomi uno sguardo triste << Sei tu quella ragazza Meg, non io, io ho cercato di imitare te...ma non ci sono riuscita >>abbassò lo sguardo.
Le alzai il mento riuscendola a guardare in quegli occhi celesti così trasparenti.
<< Tu sei una persona fantastica, non hai motivo di voler assomigliare a me, cinica, egoista e senza cuore... >>
Mi sorrise: << Come fai a dire di essere egoista e senza cuore? >>
Lo sapevo. Era giunto il momento, sapevo che prima o poi doveva venir fuori.
La solita domanda di rito giunse nei miei pensieri: posso fidarmi?
Questa volta la risposta fu rapida. Sì.
<< Non...vado molto fiera di ciò che ho fatto nella mia scuola, non sempre almeno... >>dissi nostalgica.
Em era attenta.
<< Quello che ho fatto con Zayn...non...era la prima volta che facevo una cosa del genere...a volte...mi sono spinta anche oltre per ottenere...ciò che desideravo >>
Lei mi rivolse un'occhiata preoccupata.
Continuai. Le raccontai la mia storia. La mia vita precedente. Quella dedicata al mio compito da Cupido, alle vendette, agli interessi personali, alle sfide. Niall era l'unico che mi era stato accanto sempre e comunque, l'unico che non mi aveva mai giudicato per ciò che facevo, l'unico che si rifiutava di pensare che fossi senza sentimenti.
Finito tutto alzai la testa, spaventata per ciò che avrei potuto leggere nello sguardo della mia amica: disgusto, sdegno, odio.
Ma non lessi nulla di tutto questo. Spalancò le braccia e mi circondò:<< Io ti stimo per come sei, non sei affatto senza cuore, sei una persona unica... e sei la mia migliore amica >>.
Non appena sciogliemmo l'abbraccio le promisi: << Ti aiuterò io con Harry, te lo prometto... >>
Lo dissi anche se quelle frase andava contro ciò in cui credevo fermamente dal primo momento in cui li avevo visti. Io credevo in Emily e Louis. Erano loro che non ci credevano.
Ma dopo ciò che mi aveva detto sentivo il dovere di realizzare il suo desiderio di stare con Harry. La guardai. Non mi era mai sembrata talmente bella come in quel momento. I riflessi del sole le illuminavano le iridi cristalline, facendole brillare. La stessa cosa avveniva con i suoi capelli color platino.
Non c'è che dire: amavo circondarmi di angeli.  

 

Salve a tutti! 
Chi non muore si rivede eh? ahahha 
Dovete scusarmi per avervi abbandonato per un po' :(    Sono stata davvero taaaanto taaanto taaanto incasinata. 
E per giunta dopo un capitolo emozionante come quello precedente mi presento con una schifezza del genere -.-"" Lo so, praticamente non succede nulla di nulla, è noioso organizzare una campagna elettorale...però almeno è arrivato un nuovo personaggio, Eva! Anche lei sarà molto importante nella storia :) 
E poi alla fine viene un po' svelato il passato oscuro di Meg. Quello che ha fatto a Zayn è solo l'inizio care mie... comunque ci ritorneremo ancora.
Se dimostrate che non mi avete abbandonato ho intenzione di aggiornare domani stesso, anche se sono fuori fino a tardi -.- ma vi prometto che ci riuscirò! Dovessi aggiornare a mezzanotte o anche dopo( beh tecnicamente così non sarebbe più domani, ma non facciamo i puntigliosi )
Bene, credo di avervi detto tutto. 
A prestissimo dolcezze, un bacione a tutte voi ;)
 
 

 

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Capitolo 17
*** Generosità ***


                                                                             

POV Harry 


Il suono degli ultimi gemiti di piacere riempiva l'angusta lavanderia in cui ci ritrovammo intrecciati.
Le sue gambe erano allacciate intorno alla mia vita, il vestito sollevato a lasciare scoperta la pelle delicata delle cosce. La ragazzaccia non portava mutandine quel giorno. Le sue braccia stringevano forte il mio collo, mentre le mie la sostenevano dal sedere. 
Aveva la testa nascosta nella mia spalla, potevo sentire le sue labbra premere contro la pelle calda del mio collo, mentre i suoi gemiti sempre più accelerati mi riempivano le orecchie. 
<< Non fermarti...non ancora >>mi disse quasi supplicandomi.
Sapevo che era giunta sul bordo del precipizio, così come lo ero io. 
Cercai le sue labbra e insieme ci gettammo in un bacio famelico. 
La sentivo gemere sempre più forte, quindi portai una mano alla sua bocca per farla smettere. Non sarebbe stato carino se lei ci avesse sentiti. Aspettava sola da un secolo. 
Con un ultima spinta, che fece sbattere violentemente la schiena della ragazza contro le piastrelle fredde del muro, entrambi raggiungemmo la vetta. Restammo abbracciati in questa posizione per un po', mentre i gemiti si calmavano, ed i muscoli si rilassavano. 
<< Bella sveltina Styles >>mi disse lei in un sussurro affannato. 
Poggiando la testa sulla sua spalla sorrisi. 
Improvvisamente mi allontanai, allentando la presa e mettendola in piedi. 
Lei si lamentò come fa una bambina capricciosa. 
Le gettai una rapida occhiata, poi raccolsi i miei boxer e i miei pantaloni della tuta, affrettandomi a indossarli e a precipitarmi fuori dalla mia lavanderia. 
Perché farlo in lavanderia quando hai un'intera casa a disposizione? Non lo so nemmeno io. Forse la presenza di qualcun altro in casa ci aveva fatto venire quest'idea. In quei pochi giorni che io e Eva stavamo insieme, stavo provando ciò che non avevo mai provato con nessun altra. Lei era un angelo, era la perfezione. La guardai per l'ultima volta, ancora scossa dopo l'orgasmo, coi capelli arruffati e la spallina del vestito scivolata. Le feci un sorriso, di quelli dolci, di quelli che a lei piacevano così tanto e aprii la porta, richiudendomela subito dopo. 
Proprio in cucina trovai un'infuriata Meg che mi attendeva a braccia conserte, col piede che meccanicamente batteva sul pavimento. 
Cercai di aprire la bocca per giustificarmi ma lei mi interruppe subito. 
<< Fattela da solo la campagna elettorale! >>poi prendendo le sue cose si precipitò fuori dalla porta. La seguii. 
<< Aspetta Meg, ti prego! Mi dispiace! >>la supplicai. 
Lei si voltò verso di me, furiosa: << Beh d'ora in poi puoi fottere con la tua ragazza tutte le volte che vuoi, addio! >>
Merda. Ci aveva sentito. Beh, era ovvio, Eva gridava troppo forte. 
<< Ho bisogno di te, ti prego, non puoi abbandonarmi! >>dissi afferrandola per un braccio in modo da trattenerla. Lei strinse i denti mentre si voltava nuovamente verso di me. Mi avrebbe fatto fuori, me lo sentivo. 
<< A te interessa solo scopare, tutto il lavoro lo devo fare io! >>
<< No! Ti giuro che d'ora in poi ti aiuterò, starò sempre con te! >>cercai disperato di convincerla. Senza il suo aiuto non ce l'avrei mai fatta. Aveva ragione lei, per il momento l'unico pensiero era quello di scopare con Eva. Non avevo per nulla pensato all'elezione. A cosa significasse per me essere eletto. Significava nuovo pubblico, nuove conoscenze, nuovi fans, nuove possibilità, nuove opportunità. Non potevo lasciarmi sfuggire quel posto. Era stata lei stessa a convincermi a candidarmi, per ostacolare quel moretto di Zayn. Fra di loro era in corso una battaglia in cui io mi ero ritrovato inevitabilmente coinvolto. 
<< Pensa a Zayn...se mi abbandoni sarà lui a vincere >>buttai lì come ultima possibilità. Il suo sguardo si infiammò ancora di più. 
<< Arrivati a questo punto non so chi sia peggio, il prepotente o il viziato >>disse con disgusto << l'unica cosa che so è che siete entrambi dei montati >>con uno scatto mi voltò le spalle e si allontanò in fretta, per non tornare più. 
Mi maledissi, soprattutto perché sapevo che ciò che era uscito dalla sua bocca con odio era la verità. Semplice e pura verità. Ero un ragazzo viziato e capriccioso, sempre stato troppo sicuro di sé, accecato dalla boria e dalla vanità. 




POV Meg

Mai al mondo avrei sognato di subìre un umiliazione peggiore. Non solo ero disgustata da ciò che avevo involontariamente udito, ero anche profondamente offesa. 
E io che credevo che Harry fosse diverso. Ma col cazzo! Era anche peggio di tutti gli altri. A questo punto qualsiasi modo fosse andata l'elezione la scuola sarebbe caduta in sfacelo. Fortunata che Emily non fosse voluta venire. Quello spettacolo sarebbe stato sicuramente straziante per lei. 
Camminai in fretta per arrivare a casa mia e distrarmi in qualche modo da ciò che mi tormentava l'anima: avevo permesso a Styles di sfruttarmi malamente per i suoi scopi. 
Arricciai il naso, contrariata. Avevo già da un po' avuto questa impressione, ma almeno i giorni precedenti il riccio faceva finta di avere considerazione di me, del mio lavoro.  
Rimaneva ormai poco più di una settimana alle votazioni, almeno mi compiacevo del fatto che Styles non ce l'avrebbe fatta a completare tutto il lavoro senza il mio aiuto. Lui aveva bisogno di me. Finora non se n'era reso conto, ma adesso non avrei acconsentito ad aiutarlo nemmeno se mi avesse supplicato in ginocchio. La prima cosa che feci quel giorno fu andare a cercare Jawaad. Passai per il noto bar vicino alla stazione, e puntualmente lo trovai lì, con la sua solita sigaretta e il solito casco. Ma non si stufava mai di fare le stesse cose? Un po' di novità per la miseria! 
Lui fu sorpreso di vedermi lì. E fu ancora più sorpreso quando, senza nemmeno chiedergli se fosse occupato, presi la sedia di fronte a lui e mi accomodai. 
<< Che ci fai qui? >>mi chiese sospettoso. 
Strano che non avesse il suo solito ghigno sfacciato. Che le elezioni lo stessero stressando e stessero mettendo a dura prova le sue capacità?! Naaaah! 
<< Ci tenevo a dirti una cosa >>dissi squillante. 
Lui aggrottò la fronte, posando la cicca di sigaretta nel posacenere. 
<< Sei venuta a sfottermi perché tu e Styles mi batterete? Beh, puoi anche andartene allora >>disse con durezza << e questo posto non era libero >>aggiunse brusco. 
<< Ah no? E chi aspetti? >>dissi mettendo il piede a cavallo e facendogli un ghigno di sfida. 
Era tutto inutile, anche se mi proponevo di cambiare carattere rimanevo sempre la ragazzina sfacciata e insopportabile. 
<< Aspetto la troia con cui devo andare a letto stasera...ma visto che ti sei seduta tu... >> 
Okay. Ho cambiato idea. Era lui che rimaneva sempre il solito ragazzo insopportabile e sfacciato. 
<< Sei disgustoso...come hai potuto pensare che io ci volessi davvero provare con te? >>dissi con tono velenoso. 
Il colpo andò a segno e lui mi rivolse un'occhiataccia. 
<< In fondo in fondo tu sei attratta da me Stevens...lo so >>
<< Sì, contaci >>gli dissi ironica. 
Rimase zitto per un po', pensieroso, poi mi porse il pacchetto di sigarette. 
<< Beh, visto che sei qui...e non accenni ad andartene, ne vuoi una? >>mugugnò. 
Rifiutai cortesemente. Mi ero messa in testa di smetterla col fumo. 
<< Comunque non è vero che sto aspettando una ragazza, sto aspettando il tizio della stamperia, per i volantini... >> disse calmo << quindi se veramente non devi dirmi niente di importante ti suggerirei di andare ad aiutare il tuo Styles, perché non ti lascerò spifferare la mia idea >>
Alzai le sopracciglia, sorpresa. Wow, allora aveva deciso di impegnarsi per queste elezioni. 
<< Va bene, ti dico solo questo...d'ora in poi non lavorerò più con Harry, sarà una lotta solo fra te e lui >>
Stavolta fu lui ad essere sorpreso. Un leggero sorriso gli illuminò il volto. Forse per lui non era detta l'ultima parola. 
Soddisfatta, mi alzai in fretta, salutandolo con un gesto della mano. 



<< Allora, come sta andando? >>mi chiese Emily il giorno dopo. 
Camminavamo nel corridoio, chiacchierando fra noi dopo che avevamo lasciato Lou nella sua classe poco più indietro. 
Sviai il suo sguardo, alzando le spalle. 
<< E' giunto il momento che faccia da solo... >>dissi con una nota di rabbia che alla mia amica non sfuggì.
<< E' successo qualcosa? >>mi domandò incuriosita, avvicinandosi. 
Tolsi lo zaino dalle spalle, facendo finta di cercare monetine. 
Mugugnai un 'niente di che', poi la trascinai al bar per comprare qualche stupidaggine. 
Feci la fila alla cassa mentre lei aspettava più indietro e gettando un'occhiata al bancone decisi di prendere delle semplici gomme da masticare. 
<< Ehi Meg >>mi disse una voce cauta poco dietro di me. 
<< Scusa Styles adesso non posso parlare >>risposi asciutta, poi mi girai verso il cassiere che aspettava. Finita la fila mi precipitai dalla mia amica senza nemmeno uno sguardo ma mi sentii afferrare dalla manica. 
<< Che cosa vuoi? >>urlai esasperata voltandomi nella direzione dello scocciatore.  
Un ragazzo bassino mi guardava sconvolto. Poteva essere uno studente di primo anno.  
<< Hai...dimenticato il resto >>mi disse timidamente, porgendomi il palmo della mano dove brillavano luccicanti monetine. 
Le afferrai brutalmente e lo ringraziai, tornando ad osservare la fila. 
Styles stava tranquillamente aspettando il suo turno. 
Sbuffai poi raggiunsi la mia amica che mi guardava con le sopracciglia sollevate e le braccia conserte, in un espressione che esigeva subito delle spiegazioni. 
<< Oggi ho il ciclo >>inventai lì per lì << ora sbrighiamoci ad andarcene >>
<< No, devo salutare Harry >>mi disse lei con uno sguardo di sfida. Maledizione, era troppo sveglia la ragazza. 
Alla fine mi arresi, e lasciai che il riccio con tranquillità ci raggiungesse, salutandoci. 
<< Meg ti posso parlare un secondo? >>mi chiese ad un certo punto. Rivolsi un'occhiata alla mia amica e i suoi occhi celesti mi spinsero, anzi mi obbligarono, ad accettare. 
Acconsentii mio malgrado, e andai via con Styles, fuori dalla confusione. 
<< Posso...chiederti un favore Meg? >>
<< Ne hai perso il diritto... >>risposi brusca ancora una volta. Osava anche chiedermi un favore? E quale, lavargli la biancheria o le lenzuola?? 
Nonostante non fossi stata d'accordo lui parlò lo stesso.
<< Puoi...puoi non dire niente a nessuno di quella cosa? >>mi chiese timidamente, rivolgendomi i suoi pietosi smeraldi. 
<< Perché? >>chiesi senza pensarci. 
Lui abbassò gli occhi al pavimento, lasciando che dei riccioli bruni gli scivolassero sulla fronte.
<< Perché...mi vergogno... >>disse mordendosi il labbro. 
Io scoppiai inevitabilmente in una fragorosa risata. Era impensabile. 
<< Ti vergogni a dire che hai scopato con la tua ragazza?? >>chiesi sorpresa, ancora fra le risate. 
<< Vedi non mi sembra una cosa carina da dire in giro né per lei né per me...non sono il tipo di ragazzo che lo va a sbandierare per sentirsi più figo... >>disse prendendo un po' di coraggio dopo essere rimasto senza parole in seguito alla mia reazione. 
<< ...e poi perché mi vergogno per quello che ho fatto a te >>disse calcando l'accento sull'ultima parola. 
Alzai lo sguardo verso di lui, chiudendo la bocca. 
<< Io non ho mai fatto una cosa così vergognosa a qualcuno, e ci tenevo a dirti che mi dispiace tanto e che avevi ragione >>continuò, mentre si torturava le dita delle mani. 
Sembrava un bimbo che chiedeva scusa davanti alla mamma per aver fatto una monelleria. 
<< Avevo ragione su cosa? Sul fatto che fai schifo? >>dissi con indifferenza quasi crudele. Sicuramente non gli avrei messo le braccia al collo perché aveva quell'espressione da cucciolo. 
<< No, sul fatto che sono un egoista, meschino, approfittatore, viziato, montato... >>
<< Sono sicura di non avere usato tutti quegli insulti >>lo interruppi io ad un certo punto mentre un sorriso si affacciava sul mio volto anche se non volessi. 
<< Beh lo dico io... >>sorrise a sua volta << credimi Meg, mi dispiace tantissimo per come ti ho trattato in questi giorni...meriterei di essere lasciato solo come un cane ma... >> 
<< Harry smettila, non ti aiuterò, non avrei dovuto aiutarti fin dall'inizio...sei tu il candidato e tu dovresti occuparti di queste cose...quando diventerai rappresentante non potrai fare affidamento su di me >>dissi meno dura di prima. 
<< Lo so! Ma mancano ormai solo pochi giorni! Ti prego dammi un'altra possibilità... >>mi disse implorandomi e rivolgendomi quei suoi maledettissimi occhi bellissimi.
<< Mi dispiace, Harry, ho promesso a Zayn che non avrei interferito d'ora in poi... >>
<< E dai! Lui non verrà a saperlo! Ti sto chiedendo solo un consiglio! Vieni a casa mia oggi pomeriggio, solo tu, solo oggi, non lo saprà nessun altro, nemmeno Eva! >> 
Mi stava chiedendo di mentire? Un pomeriggio solo lui e me a casa sua? Nemmeno Eva e Emily dovevano saperlo? No non potevo mentire così alla mia migliore amica. 
<< No, Harry, non posso fare questo a Emily... >>dissi per la prima volta con rammarico. Quegli occhi verdi diventarono più accesi. 
<< Se ci fosse anche Emily lo faresti? >>
Merda. Mi aveva messo nel sacco. Fanculo Styles, dove hai imparato cotale arte della persuasione? E poi c'era chi diceva che non era adatto al mondo della politica. 
Alzai gli occhi al cielo, facendogli intuire la mia decisione. 
Le fossette spuntarono all'istante, e dopodiché capii che non desideravo altro da quella discussione: solo rivedere quel sorriso fanciullesco e quegli occhi che brillavano per la felicità. 


Quando Emily venne a saperlo fece i salti di gioia, specialmente per la notizia che Eva non sarebbe stata tra i piedi. 
Quella sera, lavoro tutto il pomeriggio e poi pizza a casa di Styles. Non poteva desiderare di meglio. 
Io invece mi sentivo un po' in colpa...per Zayn. Ecco okay, l'ho detto, ormai l'ho ammesso. Mi dispiaceva un po', specialmente dopo aver visto come si stava impegnando. Forse......ma sì dai, potevo dargli un piccolo aiutino, tanto per equilibrare le cose. 
Lo so, stavo diventando sentimentale e....generosa. Io generosa?? Puah, certo, come no. 
Eppure penso che fu la generosità a spingermi a parlare con Zayn, in toni educati e con un bel sorriso stampato in faccia, che nascondeva tutto il disgusto che provavo per lui. 
<< Che cosa hai detto? >>mi chiese lui per l'ennesima volta, allibito. 
<< Ho detto che voglio aiutarti! C'è qualcosa che posso fare? >>dissi spazientita. A causa della sua ottusità stavo mandando tutto all'aria. Non potevo mettermi a spiegargli tutto! O accettava o no. Punto. 
<< Perché dovrei fidarmi? Fino a ieri stavi con Styles! >>
<< E' proprio per questo che voglio aiutarti! Praticamente per lui ho fatto tutto io e non mi sembra giusto...quindi sono venuta da te per aggiustare un po' la situazione...e che vinca il migliore >>dissi speranzosa. Se aveva capito bene, se no avrei preso le mie cose e sarei andata subito. Era evidente che non voleva il mio aiuto. 
Restai in attesa per un po', dopodiché mi drizzai sulle spalle, voltandomi. 
<< Okay va bene Meg! >>si affrettò a richiamarmi << In effetti credo ci sia qualcosa che puoi fare per me... >> rimase sul vago. 
<< Se è una delle tue solite frasi da maiale me ne sto andando subito >>dissi seccata. 
Lui aprì la bocca per ribattere, poi però sorrise: << Come hai fatto ad indovinare? >>
<< Ormai li conosco troppo bene i ragazzi come te... >>dissi con delusione. 
<< No vabbé parlando seriamente >>disse serio, fissando i suoi occhi cioccolato a lungo nei miei. << Avrei un favore da chiederti >>

 

Tadààààààà 
Ecco vedete? Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! Certo è passata mezzanotte, però solo di qualche minuto...spero che ci sia qualcuno che lo legga anche a questo orario hahha 
Bene, passiamo al capitolo...non so perché ma stranamente mi piace...forse perché sono soddisfatta della prima volta che descivo una scena a luci rosse ahahha 
Lo so che volete ammazzarmi perché ho descritto Eva con Harry :S ma lo faccio per esercitarmi quando poi verrà il momento davvero importante! 
Comunque...il capitolo è finito un po' in aria, però spero di non lasciarvi troppo col fiato sospeso (: 
Bene, detto questo mi dileguo , a presto bellezze ;) 
 
 


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Capitolo 18
*** Il piano di Zayn ***


                                                                           

<< Avrei un favore da chiederti >>
<< Dai, spara >>dissi felice finalmente di rendermi utile.
<< Potresti dirmi dove Styles ha fatto stampare i volantini? Perché io li sto facendo fare ad un tizio, ma non so se il prezzo sia più o meno buono...quindi casomai, se quello costa di meno li porto a stampare lì, non è un problema vero? >>mi disse senza nemmeno prendere fiato.
Wow. Malik che si comportava da persona seria. Non sembrava nemmeno lui senza le sue solite battutine e i soliti ghigni.
<< Harry ha un amico di suo padre che lavora in questa stamperia, e gli ha fatto un buon prezzo...non so se farà la stessa cosa con te, ma ci puoi provare comunque >>risposi cortesemente.
Lui mi sorrise riconoscente, dopodiché si appuntò il nome e l'indirizzo.
<< L'ultima volta che mi hai dato un indirizzo mi hai fatto quasi finire dietro le sbarre per molestie >>ricordò con un sorriso << devo fidarmi stavolta? >>
Anche io scoppiai a ridere poi gli dissi di stare tranquillo.
Stavo quasi per andarmene quando mi venne in mente una cosa.
<< Ehm...Zayn >>. Lui si voltò verso di me, incuriosito.
<< Se posso darti un consiglio: levati quel ciuffo biondo, dai l'impressione di essere buzzurro >>poi mi affrettai ad aggiungere << ovviamente è solo un mio parere >>prima che si offendesse.
Ma da quando in qua mi facevo sti problemi? Dicevo sempre ciò che pensavo, senza paura che gli altri si offendessero. Ero fatta così.
Lui in risposta aggrottò la fronte, ma non mi rispose.
Lo presi come un no, e me ne andai, salutandolo con un cenno della mano.
Bene, avevo fatto la mia opera buona. Mi sentivo stranamente bene con me stessa.
Prima avevo perdonato Styles, poi acconsentito ad aiutarlo ancora, avevo aiutato Malik e gli avevo dato anche un consiglio! Mi stavo forse rammollendo? Io che faccio opere buone? Ma dove quando come e perché? Boh! Oggi ero stranamente serena.
Ero sicura che il karma mi avrebbe ricompensato.
E adesso, Styles, toccava a te.
 
 
<< I volantini li ho portati oggi alla stamperia, entro 2 giorni massimo saranno pronti >>ci informò Harry mentre ci sistemavamo nel divano della sua cucina.
Non gli dissi che avevo dato quell'informazione a Zayn. Mi avrebbe accusato di fraternizzare con il nemico e addirittura aiutarlo...quindi mi cucii la bocca a tal proposito.
<< Sapete il mio rivale a che punto è? >>ci domandò lui, ma sia io sia Emily scuotemmo la testa.
<< Oh andiamo siete nella stessa classe! Non potete...diciamo...cercare di ottenere informazioni?? >>chiese speranzoso.
<< No Harry, noi non le facciamo ste cose >>mentii spudoratamente. Con che faccia, io, la regina degli inganni proclamavo solennemente di non fare ste cose?
Lui comunque capì l'antifona, e non tornò più nel discorso.
<< Comunque, visto che la cosa essenziale, cioè i volantini, sono apposto, adesso bisogna pensare a qualche idea carina per coinvolgere le masse, qualcosa di spettacolare! >>disse Harry sempre più preso. Si vedeva che adesso era molto più interessato. Era Eva che lo distraeva in continuazione.
<< Io un'idea ce l'avrei...e sono sicura che ti piacerà! >>dissi entusiasta. Ci avevo pensato oggi pomeriggio, mentre riflettevo sul significato della bontà e della generosità.
Sia Emily sia il riccio si sporsero più avanti, incuriositi.
<< Farai un concerto di beneficenza! >>dichiarai solennemente, come se già la decisione fosse stata presa. << Tu farai ciò che sai fare meglio, ossia cantare, e darai anche una buona impressione alle masse, perché sarà tutto donato ai bambini malati o cose del genere! Inoltre possiamo mettere dei tavolini con delle cose da mangiare e da bere, e sempre il ricavato andrà a qualche ente benefico oppure come fondo scolastico! >>dissi tutto d'un fiato. Mi sembrava un'idea stupenda, non avrei accettato rifiuti.  
Il volto di Harry si illuminò.
<< Meg, lasciati abbracciare! >>e detto questo si buttò addosso a me sul divano, urlando "sei un genio", "sei un genio".
Anche Emily era abbastanza soddisfatta, anche se non riusciva a comprendere come un'idea del genere potesse essere venuta in mente proprio a me!
Io mi chiedo, perché hanno questi pregiudizi? Perché io non sarei capace di fare un'opera di carità?
Comunque non ci pensai più di tanto, e mi lasciai contagiare dall'euforia di Harry e dai festeggiamenti.
<< Dovresti dirlo, sai, ai tuoi amici della band non credi? >>
<< Penso che accetteranno! Me lo faranno sto favore no? In fondo sono il più piccolo del gruppo e anche quello con più fans! Devono aiutarmi! >>disse sicuro.
<< Beh adesso basta! Si mangia! >>urlò la mia amica. In effetti si era già fatto tardi.
Il riccio annuì:<< Sì, chiamo per la pizza >>disse andando di là a cercare il telefono fisso.
<< Che pizza volete? >>urlò dall'altra stanza.
<< Margherita con le patatine! >>urlammo entrambe allo stesso momento, dopodiché contagiate dalla felicità, scoppiammo a ridere.
Quando Harry era ancora di là, dal divano si sentì un piccolo suono, poi una vibrazione.
Io e Emily ci guardammo, poi entrambe ci fiondammo sul divano, in cerca del presunto cellulare di Harry.
Em lo trovò per prima, ed emerse con uno sguardo trionfante.
Sempre tenendolo ben stretto in mano lesse ad alta voce il messaggio che aveva appena ricevuto, imitando la voce civettuola di Eva.
 Amore che fai? Io sto a casa ad annoiarmi non è che vuoi venire ti faccio vedere una cosuccia ;) E.
 Emily restò per un po' facendosi rigirare il cellulare nelle mani, mentre io osservavo attenta.
<< Cosa farebbe Megan Stevens in questi casi? >>disse Emily riflettendo tra sé come se fosse sola.
<< Dai Em te l'ho già detto: comportarsi come me non è bello...è per questo che sto cercando di cambiare >>cercai di dirle per l'ennesima volta, ma lei fece finta di non sentire, cocciuta com'era.
Scattai in avanti per cercare di afferrare il cellulare, ma lei fu più svelta, ed io troppo prevedibile.
<< Mmmm ci sono! >>disse lei trionfante. Prese a scrivere sul cellulare, allontanandosi da me e girando intorno al tavolo per non farsi prendere.
<< Em che vuoi fare? >>chiesi allarmata. Le premesse non mi erano sembrate per niente buone. Comportarsi come me? Comportarsi da stronza quindi? Cosa aveva in mente?
<< Oh tranquilla Meg, niente di troppo grave, non voglio che Harry se la prenda con me...comunque lo vedrai fra poco, fidati >>disse con una strana luce negli occhi che non mi piaceva per niente.
Quando finì gli afferrai in fretta il cellulare, ma ormai il messaggio era inviato e diceva: Sto a lavorare con Em e Meg, sono occupato, non disturbarmi più. H.
<< Cazzo Emily che hai combinato? Non doveva saperlo nessuno che eravamo qui con Harry! >>gli urlai.
<< Ma di che ti preoccupi? Che Zayn si offenda? Ma per favore... >>mi rispose lei scettica.
<< Emily ti stai comportando come una ragazzina stupida >>affermai.
<< No Meg, ti sbagli. Mi sto comportando come te >>
Ma perché oggi faceva così? Perché ero sempre il termine di paragone quando si trattava di imbrogli e cattiverie?
<< Se davvero ti stessi comportando come me, a quest'ora dovresti essere a flirtare con lui...perché io sono la puttana cattiva giusto? >>dissi con rabbia.
Lo sguardo di Emily si fece dispiaciuto.
<< Lo sai che non penso questo di te... >>disse sincera.
Aveva capito che mi ero offesa per le sue parole di prima. Ma ormai era troppo tardi. Avevo capito che mi toccava essere giudicata. Sempre. Anche da lei, la mia migliore amica.
Abbassai lo sguardo: << Dico a Harry che devo andare...così resterete soli... >>
<< No Meg dai, io non voglio questo! >>cercò di dirmi lei, ma ormai avevo preso la mia decisione.
Intanto Harry era tornato, con un sorrisone stampato sul volto.
Appena si trovò di fronte a quella situazione: io che  prendevo le mie cose e Em che con sguardo di supplica che cercava di convincermi a rimanere, esclamò perplesso: << Che sta succedendo qui? >>
<< Scusami, scusami davvero tanto Harry, ma io...ehm, devo fare una cosa urgente, devo andare, rimarrà Emily a farti compagnia >>
Lui alzò le sopracciglia sorpreso, cercò di replicare ma di fronte al mio sguardo deciso si arrese.
Ci salutammo senza che Emily dicesse nulla.
 
 
 
POV Emily
 
<< E adesso che facciamo? Il fattorino delle pizze ne porterà 3... >>mi disse Harry.
Dio quanto era bello oggi con quella semplicissima maglietta bianca.
Risaltava i suoi occhi. Beh, qualsiasi cosa risaltava i suoi occhi.
Improvvisamente mi sentii in colpa per ciò che avevo fatto. Una serata di festa e divertimento insieme si era trasformata in una cenetta imbarazzante tra me e lui. Con 3 pizze.
Deglutii. Mi sarei dovuta strozzare da sola per ciò che dissi: << Potresti chiamare Eva... >>
Anche lui parve sorpreso dalla mia proposta, ma scosse immediatamente la testa: << No, no lei non sa nulla che voi siete state qua...e poi non voglio che questa serata si trasformi per te in un incubo >>
<< No, tranquillo, per me non è un problema >>dissi cercando di suonare convincente, chissà perché però, col mio tono non avrei convinto nemmeno Dora l'esploratrice che, diciamocelo, è proprio tanto stupida.
Ed ecco che una morsa mi prendeva lo stomaco. Ed ero sicura che non fosse la fame.
<< Sai che ti dico? >>dissi improvvisamente alzandomi dal divano << chiama i tuoi compagni di band, fatti portare altre due pizze e parlagli di questo concerto, io devo andare... >>dissi con decisione.
Lui sembrò deluso, dopo l'ennesima ospite che diceva di dover andare, ma alla fine annuì, ritenendo anche lui che fosse una buona idea.
Nel momento in cui lo salutai capii che stavo mandando in fumo una possibile occasione con lui. Chissà perché però in quel momento l'unica cosa che volevo  fare era comprare una pizza e vedere un film con la mia migliore amica, cercando di farmi perdonare.
 
 
 
 
 
 
POV Zayn

*flashback 1: qualche giorno fa al bar*
 
Finalmente Stevens si allontanava da quel bar.
L'avevo messa nel sacco inventando la scusa del tizio dei volantini.
Se lei diceva di conoscere bene i ragazzi come me, beh io dico di conoscere ancora meglio le ragazze come lei. Dure all'apparenza ma in fondo così fragili dentro.
L'unica differenza era che la corazza di Meg era la più dura che avessi mai incontrato finora. Comunque mi aveva dato una buona notizia almeno: non avrebbe più lavorato per Styles. Sorrisi soddisfatto.
Una bionda molto sexy si sedette dove prima si era seduta lei, circa un quarto d'ora dopo. Gettai il fumo dalla bocca e la squadrai da capo a piedi.
Era ancora più bella di come me la ricordavo, lì, fuori da quel pub, dove ci eravamo incontrati la sera prima.
Indossava dei pantaloncini di jeans molto corti, che gli lasciavano scoperta gran parte delle cosce, e il top, con una scollatura quasi estrema, veniva utilizzato con un push-up inimmaginabile che non lasciava molto spazio all'immaginazione. Sapevo cosa significava quell'abbigliamento. Quella faccia da angioletto che si ritrovava non calzava proprio con il suo carattere, ed i suoi vestiti, c'era come una stonatura.
<< Ciao bambola >>la salutai. Non sapevo neanche il suo nome, ma non mi interessava molto.
<< Senti, sono venuta solo per dirti una cosa >>mi disse brusca.
Alzai un sopracciglio.
<< Non vorrei tu ti fossi messo in testa strane idee >>continuò lei col suo tono duro << quando ti ho dato corda, ieri notte, ero un po' ubriaca, come penso avrai notato anche tu... >>
<< Dove vuoi andare a parare? >>intervenni io a questo punto << non abbiamo fatto sesso, ci siamo solo scambiati i numeri, e adesso non provare a dire che è stato un errore rivolgermi la parola perché non ci credo >>
<< Non abbiamo fatto sesso perché io ti ho fermato >>aggiunse lei asciutta.
Dove voleva arrivare? Mi stavo annoiando a sentire il suo tono incazzato. Lei c'era stata. Ci eravamo scambiati qualche bacio ed eravamo arrivati anche oltre, ma poi lei mi aveva fermato ed era andata via. Non avrei insistito oltre ma quel pomeriggio mi era arrivato un suo messaggio per quell' appuntamento.
<< Dimmi cosa vuoi e vattene, mi sono stufato di starti a sentire >>
Lei sembrò irritata dalla mia risposta, ma sembrò non farci caso.
<< Beh, sono felicemente fidanzata, quindi cancella il mio numero e non se ne parla più, okay? >>
<< Se volevi dirmi solo questo, perché sei venuta da me vestita da prostituta? >>
<< Perché volevo farti vedere ciò che non avrai mai >>mi rispose lei a tono. Però, combattiva la ragazza, l'avevo sottovalutata, in fondo era una ragazza intelligente, e sveglia.  
Mi appoggiai allo schienale della sedia, comodamente, poi le dissi un'ultima cosa prima che se ne andasse.
<< Beh, se per caso il tuo ragazzo ti molla...sai come cercarmi... >>dissi con tono malizioso.
Lei sbuffò:<< Lui non lo farebbe mai, l'ho stregato completamente >>disse soddisfatta, dopodiché si voltò, facendo ondeggiare la sua chioma dorata e muovendosi come se fosse su una passerella.
 
 
 
*flashback 2:dopo scuola*

Quel giorno era stato particolarmente fruttuoso.
Non solo Stevens mi aveva promesso che non avrebbe più aiutato Styles, ma per giunta mi aveva fornito un'importante informazione. La sua espressione oggi sembrava più serena, come se la pace interiore si fosse impadronita di lei e l'avesse trasformata. Risi tra me. Ma che stronzate stavo dicendo? Probabilmente aveva un suo scopo se faceva tutto ciò. Molto probabilmente Styles le aveva detto o fatto qualcosa, e lei per fargliela pagare era venuta da me.
Avevo imparato che io e lei non eravamo poi tanto diversi.
Mentre mi preparavo ad indossare il casco, vidi di sfuggita il mio riflesso sullo sfondo scuro.
Mi abbassai specchiandomi sullo specchietto del motorino.
Quel ciuffo biondo era stato la mia caratteristica per tutta l'estate, mi stava bene ed era una cosa che non aveva nessuno. Avevo lanciato una moda fra i ragazzi insomma.  Ma forse era giunta l'ora di ritornare alla normalità.
 
 
*La stessa sera*
 
Quella sera si prospettava una serata di completa noia.
Liam usciva per l'ennesima volta con Julie (eh sì, avevo imparato il suo nome) ed io non avevo proprio voglia di frequentare ancora qualche bar e incontrare qualche sgualdrina con cui passare una notte come tante altre.
Mi sarei semplicemente guardato una partita di football alla tv. Oggi poi giocava...oh un messaggio.
 E' ancora aperta la proposta?;) E.
 Era la ragazza bionda dell'altra sera. Ovviamente non avevo cancellato il suo numero.
Era divertente vedere con che nome l'avevo salvata in rubrica visto che non conoscevo il suo nome: "Bionda sexy, pub Moon, sera del 25" Meglio di così...
 Che è successo, bellezza? Hai cambiato idea?
 Il mio ragazzo è un bastardo, e io voglio fargliela pagare, ti sta bene anche se lo faccio per vendetta?
 Non potrei essere più felice ;)
 Perfetto vieni a casa mia, via Victoria 5
 Cazzo. Era proprio la mia giornata fortunata.   
 
 
*qualche ora dopo*
 
 Tappai la bocca a quel diavolo tentatore con delicatezza. Cristo! Gridava come un indemoniata!
Però era una vera bomba, era stata una delle nottate di sesso migliori di sempre.
Lei rise, poi mi diede un morso tirando con forza la pelle.
Gridai dal dolore, afferrandole i capelli sottili come fili d'oro con l'altra mano, e tirai, in modo da impedirle di mordermi ancora.
Guardai il suo corpo nudo sotto di me, assaporando ogni centimetro di pelle.
<< Spero non ci sia nessuno a casa, visto come hai gridato dovrei già precipitarmi fuori >>dissi un po' affannato.
<< Non c'è nessuno a casa, e ora continua, idiota, non ce la faccio più >>disse senza prendere fiato.
Inarcò la schiena per sollevare il bacino, chiedendo e pregando perché non smettessi.
Mi piaceva farle aspettare un po' prima di concludere, vederle lamentarsi e poi implorarmi.  
Mi rivolse uno sguardo di supplica a cui non seppi resistere ed io la accontentai con una poderosa spinta, che la fece arrivare al punto cruciale.
Credetti le si fossero squarciati i polmoni. In pochi secondi anche io fui soddisfatto e mi distesi accanto a lei sul letto, mentre la gabbia toracica si innalzava e si abbassava in fretta.
Dopo un po' lei aprì la bocca. Credevo fosse per cacciarmi via, invece disse semplicemente:<< Harry non mi ha mai fatto gridare così tanto >>
In pochi secondi mi drizzai sul letto.
<< Harry? Hai detto Harry? >>chiesi mentre una lampadina si accendeva nel mio cervello. Dunque la mia fortuna poteva non essersi ancora esaurita.
<< Harry Styles, il mio ragazzo >>mi disse lei con una punta di delusione.
Cazzo, non potevo crederci...avevo passato una notte infuocata con la ragazza del mio rivale!
Capii che potevo farmi dire da lei qualsiasi cosa. Si è molto più liberi e incoscienti dopo il sesso. Tuttavia non le dissi mai chi fossi io.
<< Harry Styles è stato un coglione a lasciarti...se vuoi vado a spaccargli la faccia >>dissi circondandole il fianco con un braccio. Lei non mi respinse.
<< No lui....ehm, non mi ha lasciato >>disse fissando il soffitto.
<< E allora cosa ha fatto? Non mi dirai che ti ha tradito? >>chiesi sorpreso. Non credevo Styles capace di fare una cosa del genere. Era sempre ad un passo dietro di me per quanto riguardava come abbordare delle ragazze, ma al contrario mio lui era un debole, lui credeva di innamorarsi! E come in questo caso poi ci rimaneva cornuto e fottuto.
<< No...cioè...non lo so...forse >>disse lei iniziando ad agitarsi.
Le baciai una guancia, cercando di farla calmare.
<< Tranquilla piccola, raccontami tutto...sono qui per questo no? >>
<< No veramente sei qui per scopare >>disse lei con una risata.
Beh, tecnicamente. Però almeno le avevo fatto tornare il sorriso.
Sospirò.
<< Vedi, si sta candidando alle elezioni per diventare rappresentante d'istituto  >>iniziò << e due sue amiche lo stavano aiutando.
La prima volta che le ho viste entrambe a casa sua ,sole, con lui, ho fatto finta di niente ma ero gelosa da morire, quindi ho cercato in tutti i modi di farle ritirare...e c'ero quasi riuscita! >>
<< Che significa c'eri quasi riuscita? Come? >>intervenni.
<< Con una ci sono riuscita subito, facendo la carina con lui tutto il tempo in modo che lui le ignorasse e si rivolgesse solo a me >>disse con determinazione.
<< Sei un genio >>mi complimentai. Lei accettò i complimenti con un sorriso.
<< Quindi dicevo...una ha rinunciato subito, con l'altra è stato un po' più difficile... >>
Ero già sicuro al 100% chi fosse quella più difficile da mandar via.
<< Ma alla fine ce l'avevo fatta >>continuò mentre un sorriso crudele spuntò sul suo viso.
<< E come hai fatto? >>chiesi curioso.
Lei mi rivolse degli occhi blu infuocati. Infuocati e soddisfatti di sé.
<< Ho convinto Harry a fottere mentre c'era lei >> disse ridendo.
<< E già posso immaginare come gridavi! >> risi anche io.
Non ci potevo credere! Ecco perché Meg fosse così incazzata con Styles!
Le accarezzai un'altra volta il viso complimentandomi ancora. Poi però lei si rabbuiò.
<< E poi? Che è successo? >>chiesi sorpreso. Qualcosa doveva essere andato storto se lei era lì con me ed aveva quell'espressione.
<< Non lo so...fatto sta che adesso sono entrambe con lui, e non mi vuole tra i piedi!  >>esclamò con rabbia.
Come sono entrambe con lui? Cioè aveva fallito?
E Meg che mi aveva promesso che non l'avrebbe aiutato più? Mi  aveva mentito?
Beh, forse era meglio così, avrebbe potuto essermi d'aiuto questa situazione.
Comunque la ragazza si riscosse, e cambiò discorso. Sospettavo non volesse più sentir parlare di lui. Almeno per ora. Si voltò di nuovo verso di me, avvicinandosi sempre di più. Mi accarezzò delicatamente il petto, poi mi baciò sulle labbra.
<< Sai che hai fatto bene a toglierti il ciuffo biondo? >>
Sorrisi e annuii.
Sì, ero sicuro che Meg mi sarebbe stata di grande aiuto. 

 

Ehilà bellezze! Eccomi qui :) 
Allora che dire di questo capitolo...Meg dà a Malik l'informazione che gli serviva, poi in preda ad un'attacco di bontà acuta dà a Harry un'idea fantastica (: 
Però...Tadaaaa ecco che Eva entra nuovamente in gioco. 
Vi permetto di dire nelle recensioni tutti gli insulti che volete, accetto ovviamente anche insulti in dialetto e brutte parole a non finire hahahah 
Poi un'altra cosa...siccome qui ho usato diversi flashback forse avete un po' di confusione, provo a farvi capire. Il primo flashback risale allo scorso capitolo, quando Meg, appena litigato con Harry lo incontra al bar. Il secondo invece è di qualche giorno dopo, quando Meg gli offre il suo aiuto. E poi gli altri sono sempre lo stesso giorno, però ad ore diverse :) Spero di essermi fatta capire bene. Ditemi se qualcosa non va. 
Un bacio grandissimo

 

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Capitolo 19
*** Stress e nervosismo ***


                                                                            

La serata con Emily ieri era stata uno spasso. Ovviamente l'avevo già perdonata appena l'avevo vista spuntare davanti alla porta di casa mia, ma l'avevo fatta penare un po' prima di abbracciarla forte.
Adesso mentre aspettavo l'autobus alla fermata lessi il suo messaggio
Ti voglio bene, Meg
Mi intenerii. Aveva rinunciato ad una cenetta romantica col suo Harry per venire da me e farsi perdonare. Era una cucciola!
Anche io te ne voglio, bestia.
 
Appena arrivai a scuola e vidi una chioma riccia mi avvicinai, portandomi il ragazzo in disparte.
<< Allora? L'hai detto ai tuoi amici? >>chiesi impaziente di vedere se la mia idea era risultata gradita anche al resto del gruppo.
Harry annuì contento.
<< Sì, e sono tutti d'accordo! >>mi disse con un grande sorriso, poi mi abbracciò forte. Io un po' perplessa gli circondai le spalle, poi mi staccai quasi subito.
<< Hai avuto un'idea fantastica, davvero, non saprò mai come esserti grato. Praticamente ho già la vittoria in pugno >>
<< Davvero?! >>dissi un po' titubante.
<< Ma certo!! Zayn non può minimamente competere con il tuo cervello! >>
Lo presi come un complimento.
Chissà come se la cavava Zayn. Ancora una volta avevo contribuito a creare un divario tra loro due. E questo divario si stava allargando sempre di più. Specialmente dopo quest'ultima idea brillante.
 
 
 
 
<< Zayn >>lo chiamai.
Lui era posizionato sul muretto dietro la palestra, col piede a cavallo e la sigaretta in mano, intento a discutere con alcuni suoi compari.
Quando sentì la mia voce si voltò verso di me, indirizzandomi uno sguardo severo.
Lo chiamai ancora una volta e lui fu costretto a venire.
<< Che c'è? >>mi chiese spazientito.
Stavo per chiedergli come era andata con i volantini quando mi bloccai sul posto.
<< Ti sei tinto i capelli!! >>esclamai sorpresa.
<< Già... >>alzò gli occhi al cielo.
Il ciuffo era rimasto comunque, ma adesso anziché essere di un biondo quasi ossigenato era del colore naturale dei suoi capelli: un castano scurissimo, quasi nero.
Sorrisi ed ebbi la tentazione di toccarglieli, ma lui si allontanò.
<< Non puoi toccarmi i capelli Stevens...nessuno può >>
Caspita! Aveva intuito quale fosse la mia intenzione!
<< Però mi hai ascoltato! >>dissi riferendomi alla discussione del giorno prima.
<< Sì, Stevens, ma non ti permetto di darmi altri consigli riguardo al mio look. Sto benissimo come sono... >>disse asciutto.
Scossi la testa e lui si affrettò a dirmi: << Quindi? Che volevi? >>
<< Niente, volevo solo chiederti come è andata per i volantini >>
<< Ancora non ci sono andato...ho avuto da fare ieri... >>
<< Beh, vedi di sbrigarti, le elezioni sono tra meno di una settimana! >>lo ammonii.
<< Non c'è alcun bisogno che tu me lo dica, lo so meglio di te... >>
Alzai le spalle, dopodiché mi voltai per andarmene. Ma lui mi afferrò per un braccio, facendomi fare un giro di 180 gradi, come se fossi una ballerina.
Sbattei le palpebre, confusa, chiedendogli spiegazioni.
<< A proposito di elezioni...mi chiedevo se potessi darmi un altro piccolo aiuto...piccolo piccolo! >>
Stavo per rifiutare quando mi vennero in mente le parole di Harry. Grazie a me aveva la vittoria in pugno.
Poi guardai Zayn. Doveva essere davvero molto disperato se chiedeva un'altra volta aiuto a me. E molto disperato se ascoltava persino i miei consigli su come farsi i capelli.
Annuii e lui lasciò la presa sul mio braccio.
<< Ho deciso di organizzare un party >>iniziò.
<< E quindi che vuoi? Delle cubiste? Scordatelo... >>risposi acida come al mio solito. Era inutile, Zayn risvegliava la parte stronza di me. Solo a vederlo in faccia mi faceva diventare cattiva. Era per colpa di quelli come lui che io ero così.
Lui alzò gli occhi al cielo.
<< Lasciami parlare per favore! >>mi disse esasperato.
Gli feci un sorrisino falso.
<< Quindi...avrei intenzione di organizzare questa festa, questa grandiosa festa nella villa di Alan. Volevo chiederti...non è che per caso tu e Styles organizzate la stessa cosa? E se sì, allora quando avete intenzione di farla? Non sarà mica lo stesso giorno, vero? >>disse partendo a raffica con le domande.
<< Ehi frena! >>lo interruppi io prima che mi chiedesse qualcos'altro.
<< Quindi? >>mi chiese impaziente.
<< Beh, non ho capito niente, una cosa alla volta! Ripeti! >>
Lui sbuffò per l'ennesima volta, poi sillabando mi ripeté tutto.
Dopo circa 3 ore finì di parlare.
In poche parole voleva sapere cosa stavamo organizzando, dicendolo con diversi giri di parole...ma io non ero mica stupida, c'ero arrivata subito.
<< Mi dispiace Malik, non posso aiutarti stavolta...non lavoro più con Styles >>
Lui mi rivolse un'occhiata che non capii bene.
<< Questa scusa inventala per qualcun altro...so che ieri sera eravate con lui >>disse con durezza.
<< Ma che dici?? >>dissi allarmata << e poi...come avresti fatto a saperlo? >>
<< Diciamo che ho le mie fonti >>disse vago.
<< Lo stai facendo spiare? >>chiesi preoccupata.
<< Non proprio, ma sono venuto a sapere sta cosa...allora, lo ammetti? >>
Rimasi senza parole, non riuscivo a replicare con nulla. Lui mi aveva scoperto, non c'era più nessuna scusa.
<< Oh andiamo Meg! >>mi esortò ancora << facciamo così, se tu mi aiuti farò finta di nulla e non mi riterrò offeso perché hai infranto la promessa. E poi lo dico anche per te...non sarebbe carino organizzare una cosa lo stesso giorno... >>
Sbuffai infine mi arresi.
<< Sarà giovedì, il giorno prima delle elezioni... e la tua? >>
<< Penso di farla mercoledì, ma ancora niente di certo...devo parlarne con Alan >>
<< Okay, quindi per il giorno siamo apposto. >>conclusi cercando di andarmene ma lui mi bloccò un'altra volta. Uffa! Stava diventando una manìa!
<< E per la festa? >>insistette << andiamo, in fatto di feste non potete competere con me! >>
Mi scrollai di dosso la sua mano.
<< Non abbiamo affatto intenzione di organizzare una stupida festa...sarà qualcosa di molto più costruttivo e spettacolare >>dissi portando in fuori il petto, con fierezza.
<< Sarebbe? >>mi domandò lui sospettoso.
<< Non voglio rovinarti la sorpresa >>risposi asciutta. Non volevo dirgli la mia idea prima del tempo! Doveva essere davvero magnifica.
<< E dai Meg! Hai paura che ti rubi l'idea? Vedi che io già la festa l'ho organizzata >>tentò ancora una volta di convincermi.
Beh in fondo l'idea non poteva rubarcela. Il cantante era Harry, non credevo nemmeno che Zayn sapesse suonare il triangolo.
<< Stiamo facendo un concerto di beneficenza... >>dissi infine, poi mi avvicinai, puntandogli un dito nel petto << Non ti azzardare a dirlo a qualcuno, intesi? >>gli intimai. Lui mi sorrise, soddisfatto, dopodiché mi diede la sua parola. Non che mi fidassi molto della parola di Malik...
 
 
 
*3 giorni dopo* 
 
<< Meg! >>mi chiamò una voce preoccupata.
Stavo percorrendo il corridoio per uscire da scuola e prendere l'autobus. Mi voltai.
<< Emily? Pensavo che oggi dovessi aspettare i tuoi... >>
Una bionda piuttosto affannata si affrettò a raggiungermi.
<< Che è successo? >>chiesi facendole recuperare il fiato.
Lei mi rivolse un'occhiata pietosa.
<< Ho...incontrato Harry >>mi disse con voce tremante.
<< E...? >>cercai di farmi spiegare meglio.
<< Vuole parlarci >>si morse il labbro<< sembra...incazzato >>
<< Ti ha detto qualcosa? >>
<< No, ha detto solo che voleva parlarci >>
<< E allora di che ti preoccupi? >>cercai di tranquillizzarla.
<< Il suo sguardo era...a dir poco furioso >>
Temetti stesse per scoppiare a piangere.
<< Ho paura Meg... >>mi disse con occhi spaventati << ho paura che possa aver scoperto quella cosa che ho fatto... >>
Eh già! Il messaggio! Quello si che era un bel problema. La mia amica non aveva affatto pensato alle conseguenze nel momento in cui aveva premuto 'invio'.
La abbracciai forte. << Tranquilla tesoro, ci sono io... >>la consolai << adesso andiamo e speriamo che non riguarda questo >>.
In effetti le elezioni erano alle porte, mancavano appena due giorni, e in tutto quel tempo Harry era stato parecchio stressato. E si sa che lo stress porta nervosismo. Può darsi che il motivo della furia del riccio non fosse affatto collegato con il messaggio.
Lei si sistemò la chioma bionda e di corsa andammo da lui.
<< Che succede, Harry? >>domandai cauta. In effetti mi ritrovai a concordare con la mia amica. Il suo sguardo era davvero furioso. I capelli ricci erano più scompigliati del solito e avrei giurato anche che il verde dei suoi occhi fosse più spento.
Lo stress fa male, Styles, ricordatelo.
<< Succede che va tutto male, Meg! I volantini dovevano essere pronti ieri invece quello non mi ha ancora chiamato, tutti i pub dove avevamo pensato di fare il concerto sono occupati, non sento Eva da 3 giorni e per giunta oggi mi sono beccato una nota per aver risposto male al mio professore! Che impressione do come futuro rappresentante?! >>scoppiò, iniziando a sbraitare.
Ecco, come dicevo, stress e nervosismo.
Osservai con la coda dell'occhio la mia amica gettare un lungo sospiro.
Harry intanto si aspettava una nostra risposta.
<< Harry, allora...elencaci ad uno ad uno i vari problemi e vedremo cosa possiamo fare >>dissi con calma.
Intervenne la mia compagna:<< Se mi dai il numero di telefono io potrò chiamare alla stamperia >>gli rivolse un sorriso di incoraggiamento.
Anche Harry sembrò rilassarsi per un momento.
<< Grazie >>sussurrò.
<< E per quanto riguarda il concerto non c'è bisogno di un pub...lo potremmo fare qui davanti la scuola, anzi così potranno vederti molte più persone...subito dopo scuola! Potremmo ordinare un bel po' di cose da mangiare... >>consigliai.
Il consiglio sembrò ben accetto quando lo vidi sorridere.
<< Beh per quanto riguarda Eva e la nota...beh sono cose mie voi non c'entrate >>ci disse lui tornato più sereno e ragionevole.
<< Potremmo starti a sentire come fanno le amiche giusto? >>Emily.
Harry non se lo fece ripetere due volte, si vedeva che aveva bisogno di parlare, di sfogarsi.
<< Non sento Eva da tre giorni...lei si aspetta che sia io a chiamarla, ma io sono troppo occupato e mi dimentico sempre. Inoltre sono sicuro che se la chiamo, lei non vorrà solo "parlare". Ma io in questo momento non ho voglia di farlo... >>
<< Beh, chiamala e diglielo no? Digli solo che volevi sentire la sua voce e altre cose sdolcinate come queste...vedrai che ti perdonerà >>gli dissi sorridendogli. Il comportamento di Harry sembrava così infantile e allo stesso tempo così dolce.
 
 
 
POV Harry

<< Perfetto, lo farò... >>dissi a entrambe, un po' più rincuorato.
Come facevano a trattarmi sempre così bene quelle due? Io con loro ero sempre così...duro. E nervoso. Soprattutto nell'ultimo periodo.
E' che avevo la paranoica impressione che tutto mi stesse andando male e che ero destinato a fallire. Non c'era una cosa positiva in quel momento nella mia vita, pensai depresso.
La storia con Eva sembrava andare bene fino a qualche tempo fa. Ma lei era troppo ossessionata dal sesso! Ovviamente io non potevo rifiutare quando mi proponeva di farlo, ma intanto stavo perdendo di vista quale doveva essere il mio obbiettivo in quel preciso momento. Dal giorno in cui l'avevamo fatto nella mia lavanderia non l'avevo più rivista. Né sentita.
Dopo aver ringraziato Meg e Emily mi allontanai, pensieroso, fissando il cellulare.
Poi cercai in rubrica il suo nome, infine la chiamai.
 
 
 
POV Zayn 
 
Quella cavalla selvaggia era difficile da tenere a freno.
Roteò il bacino, il che mi provocò un'ondata di piacere allo stato puro.
Era già la terza volta che ci vedevamo dopo scuola per fare sesso. A quanto avevo capito lei frequentava l'università, e viveva sola in casa.
Quella volta aveva insistito per condurlo lei il gioco, ed io avevo acconsentito immediatamente, curioso.
Dopo l'orgasmo aprii gli occhi. I capelli biondi della frangetta le stavano appiccicati alla fronte, e aveva il respiro affannato.
<< Harry non ti ha ancora chiamato? >>chiesi. Ogni volta che parlavamo di lui una scintilla di odio prendeva vita nei suoi occhi celesti. Un odio che però nel momento in cui stava con me si trasformava in passione.
Ancora una volta lei mi gettò un'occhiataccia.
<< Ti ho detto che non voglio sentirlo nominare >>mi intimò, continuando poi a baciarmi il collo con foga.
A questo punto tolsi le dita dai suoi fili dorati e la afferrai per il bacino, sollevandola e gettandola accanto a me.
La sua espressione era delusa: credeva che il gioco fosse finito, ma non sapeva ancora che con Dj Malik non si finiva mai il gioco.
Capovolsi la situazione, posizionandomi tra le sue gambe.
Incominciai dal collo: piccole scie di baci così leggeri da essere quasi inavvertibili, ma che si vedeva le provocavano un grande piacere quando la sentii gemere forte sotto di me.
Cercò di afferrarmi i capelli: come sempre le veniva involontario e si dimenticava che io odiavo quando mi toccavano i capelli, e soprattutto quando li tiravano con ferocia, perciò lasciai ciò che stavo facendo, alzandomi un po' in modo che lei capisse.
La bionda mi guardò con rabbia, dopodiché si aggrappò al mio collo, per tirarmi di nuovo giù. Non opposi resistenza.
Ero arrivato all'ombelico, lei stava già per esplodere in mille pezzi quando la fastidiosa suoneria di un cellulare prese a risuonare nella stanza.
Lei aveva la fissazione di dover mettere sempre la suoneria al massimo, e la vibrazione. All'inizio la bloccai sotto di me, impedendole qualsiasi movimento, poi, vedendo quanto era distratta, e quanto lo scocciatore insisteva, le consentii di strisciare via ed andare a recuperare il cellulare sul comò.
Mentre io riprendevo fiato distendendomi sul letto lei andò nell'altra stanza a rispondere.
Era già la quarta volta che andavo a letto con lei. Se avessi continuato ancora ero sicuro che mi sarei trovato in una brutta situazione. Ma che stavo dicendo? Lei era tutta presa da Harry...lo faceva con me solo per cercare un modo di ripagarlo per tutte quelle volte in cui l'aveva ignorata. Perché lei era così, odiava essere ignorata, non sopportava di essere messa da parte.
Lei era innamorata di Harry. Ne ero convinto. Ma di un amore ossessivo, quasi maniacale, che tuttavia non aveva fatto risparmiare al bel ricciolino un paio di corna niente male.
Dopo 10 minuti lei tornò nella camera, agitata. Teneva ancora in mano il cellulare, salutò con un bacio l'interlocutore, dopodiché scaraventò l'oggetto sul letto.
Con premura raccolse da terra i nostri vestiti.
Mentre io restavo immobile, cercando di decifrare la sua espressione, lei mi lanciò le mie cose addosso.
<< Devi andartene da qui >>mi ordinò<< Sta arrivando Harry... >>
Harry, sempre Harry! Doveva sempre rovinarmi tutto quel cantante da quattro soldi!
Con calma e con sguardo truce mi rimisi i boxer, mentre lei mi guardava rigida.
<< Perché non ti vesti anziché guardare come mi vesto io? >>dissi ammirando ancora una volta il suo splendido corpo nudo.
Lei mi rivolse un sorriso disgustato:<< Non potrei mai farmi trovare così da Harry, devo farmi assolutamente una doccia, e devo assicurami che tu non ti scorda niente... >>
<< E se viene nel frattempo che sei sotto la doccia? >>chiesi con fare da sapientone.
<< Gli ho detto di venire tra mezz'ora... >>mi disse con una smorfia.
<< In tal caso potremmo continuare sotto la doccia, dove eravamo stati interrotti >>dissi con tono malizioso, alzandomi dal letto e avvicinandomi a lei.
<< No Malik >>mi intimò con uno spintone<< Harry mi ha cercata, tu non mi servi più >>mi disse con durezza.
La guardai intensamente per un istante, poi in mutande stesso uscii dalla stanza, portandomi il resto dei vestiti e della roba.
Se fosse stato un qualsiasi ragazzo si sarebbe offeso molto dopo quelle tremende parole. Ma io no, io ero...sollevato.
Eva non mi avrebbe più calcolato, ed io potevo dire di aver raggiunto il mio obbiettivo. Anche se devo ammetterlo: continuare sotto la doccia non sarebbe stato male...

 

Ehilà! Stavolta ho aggiornato di mattina perché da pomeriggio in poi non ci sono :) 
Comunque passando alla storia, Meg aiuta nuovamente Zayn perché si sente in colpa. Zayn a quanto pare continua con il suo piano...che cosa architetterà il nostro badboy? Harry stressato è un po' insopportabile lo so, ma credetemi, io l'ho provato sulla mia pelle cosa significa fare una campagna elettrale (un mio compagno di classe è diventato rappresentante) e credetemi, diventano intrattabili hahahah
So che questo è un capitolo un po' di passaggio...però vi prometto che il prossimo sarà una bomba! Ed è anche bello lungo! Quindi a prestissimo, un bacione e buona notte di ferragosto a tutte! Non combinate danno e.e  ahahhah

 

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Capitolo 20
*** La bomba esplode ***


                                                                            

Mi ritrovai al party di Zayn completamente sola. E per giunta con un abbigliamento del tutto fuori luogo.
Il disastro era fatto: Harry non mi avrebbe più rivolto la parola, ne ero sicura.
Perché ci andai anche se sapevo che quello non era il mio posto?  
Perché dovevo completare la mia opera.
In preda all'ira mi diressi verso di lui. All'inizio mi salutò, cordiale, e con una punta di sorpresa, ma nel momento in cui mi vide la sua espressione si fece sospettosa. Nonostante avesse capito in che stato ero, non ebbe la capacità di bloccare la mia mano quando un poderoso schiaffo gli stampò 5 dita esatte sulla guancia sinistra. Con uno spintone poi lo gettai addosso ad un tavolino, che si rovesciò: il vetro andò in mille pezzi sotto di lui. Lo guardai con odio, poi mi voltai e a testa alta uscii fuori da quell'insulsa festa.
Presi il cellulare: io avevo combinato il disastro, adesso io dovevo rimediare.
 
 
 
*5 ore prima* 
 
Io e Emily suonavamo al suo citofono da circa mezz'ora.
La bionda prese nuovamente il cellulare. Nessuna chiamata. Nessun messaggio di avviso. Ma si può sapere dove si era cacciato?
<< Basta adesso lo chiamo io >> disse Em categorica.
Io annuii, guardando a terra i 2 scatoloni pieni di volantini che eravamo venuti a consegnargli.
Infatti eravamo appena passati dalla stamperia, ed avevano già tutto pronto. A partire dall'indomani a scuola avremmo potuto iniziare a distribuirli, per concludere il tutto con il concerto.
Sembrava tutto così perfetto, ma perché cazzo Harry non era qui?
Possibile che fosse da Eva? Ma non aveva detto che per colpa sua non voleva perdere di vista quali erano i suoi obbiettivi?
Sarà che c'era cascato un'altra volta.
<< Mi ha chiuso la chiamata! >>disse Emily sconvolta.
<< Forse sta sbrigando qualcosa di importante... >>ipotizzai.
Em mi rivolse un'occhiataccia:<< Sappiamo sia tu che io cosa sta "sbrigando" >>
Il cellulare tremò, ancora tra le sue mani.
 Arrivo, aspettatemi.
 Ohhh, finalmente!
Entrambe sbuffammo.
Mi appoggiai tra le sbarre del cancello automatico.
A casa sua non c'era nessuno. I genitori di Harry erano separati, lui viveva con la madre, che era sempre fuori per lavoro. Harry aveva anche una sorella, ma frequentava un college all'estero.
Si sentì uno scatto automatico, dopodiché il cancello cominciò ad aprirsi.
Davanti a noi finalmente c'era Harry, era arrivato. Posò la macchina dentro il garage, mentre io e Emily raccoglievamo i due pesanti scatoloni.
Harry si precipitò ad aprire la porta di casa, poi ci aiutò a portarli dentro.
Io e la mia amica ci gettammo immediatamente sul divano, esauste. Harry ci dava le spalle.
<< Si può sapere dove sei stato? Ti abbiamo aspettato per mezz'ora! >>iniziai con la ramanzina.
<< Sono stato da Eva... >>disse brusco<< voi due mi dovete delle spiegazioni >>disse con durezza.
Emily mi afferrò il braccio, senza farsi vedere, e iniziò a stringere forte. Cercai di togliermela di dosso, ma sembrava attaccata come un polipo.
Gli gettai un'occhiata di rimprovero, ma Harry interruppe presto la nostra scenetta muta, parlando con rabbia.
<< Credevo di potermi fidare di voi! >>urlò.
Cercai di far finta di nulla:<< Harry ma di che stai parlando? >> dissi con indifferenza. Ma Emily sembrava in preda al panico, e non parlava. Se avesse continuato così probabilmente lui l'avrebbe scoperta subito.
Il riccio si avvicinò a noi, con sguardo truce ed estraendo il cellulare dalla tasca ce lo spiccicò in faccia.
<< Mi dovete spiegare perché io non ricordo affatto di avere inviato questo messaggio! >>
 Sto a lavorare con Em e Meg, sono occupato, non disturbarmi  più. H. riluceva sullo schermo.
Vidi la mia amica impallidire.
<< Chi è stato a inviarlo? >>ci chiese, fissandoci entrambe.
<< Non sappiamo niente, Harry >>negai, alzando le spalle.
<< Ah no? Perché é stato inviato proprio quando c'eravate voi due a casa mia >>ci accusò.
<< Andiamo Harry! Vuoi davvero parlare di questa stupidaggine? Occupiamoci delle cose importanti! >>dissi avvicinandomi ad uno scatolone e aprendolo svelta.
<< Guarda! Sono arrivati i volantini! Non vuoi vederli? >>aggiunsi, prendendone uno in mano e offrendoglielo.
<< Non cambiare discorso Meg, con me non funziona...allora chi è stata di voi due? >>
Gettai il volantino ai piedi del divano, dopodiché tornai a sedermi accanto alla mia amica. Giurai stesse per svenire da un momento a un altro.
Gli occhi verdi del riccio si muovevano minacciosi da me a lei, dopo un po' si soffermarono su quelli blu della mia compagna.
L'aveva scoperta.
<< Emily, tu che mi dici? Sei stata tu? >>chiese con tono fintamente dolce.
La mia amica stava per annuire tremante, quando mi alzai di botto in piedi.
<< Lei non c'entra, sono stata io >>dissi con sicurezza.
L'attenzione di Harry passò allora tutta su di me.
Vidi la mia compagna gettare tutto il fiato trattenuto, mentre lui era concentrato a squadrarmi con occhi di fuoco.
Io sostenni fieramente il suo sguardo.
<< Perché l'hai fatto Meg? >>
Sapevo che avrebbe dovuto rivolgermi quella domanda. Ed ora? Che cosa avrei risposto?
<< Perché mi dava fastidio che ci fosse Eva...non mi dimentico di quella volta >>gettai lì per lì.
<< Ti avevo già chiesto scusa, e ti avevo anche promesso che Eva non sarebbe venuta più... >>mi disse esasperato<< Ma perché, perché tenermi nascosto il suo messaggio e per giunta risponderle in questo modo? >>
Mi guardò per un istante, ma quando capì che non intendevo giustificarmi continuò:<< Lo sai che io tengo tanto a lei, vero? >>
Io annuii, tentennante.
Mi guardò ancora, intensamente. Quegli occhi verdi mi stavano letteralmente perforando.
<< Rispondimi sinceramente >>disse ad un certo punto, pronunciando ogni parola con più calma<< Sei gelosa di lei? >>
Spalancai gli occhi. Deglutendo.
<< Ehm....Harry >>disse una vocina dietro di me. Era Emily, forse voleva salvarmi. << Non vorrei interrompervi ma.... >>disse con cautela<< c'è una cosa che devi vedere... >>
Mi voltai verso di lei e vidi che aveva in mano il volantino che io prima avevo gettato a terra. Aveva un'espressione terrorizzata.
Capendo la gravità della situazione, Harry mi superò con una spallata, andando subito dalla mia amica.
Ringraziai il cielo per quell'intervento divino proprio al momento giunto. E ringraziai mentalmente anche la mia amica.
In quel momento che Harry era occupato dovevo pensare ad una possibile risposta alla sua domanda, e ad un'altra possibile scusa.
<< Merda >>esclamò Harry. I suoi occhi erano sbarrati come non mai, il verde delle iridi riluceva anche a distanza.
Fissava un punto indefinito di fronte a sé, come smarrito.
Mi iniziai ad allarmare: << Harry, che è successo? >> domandai.
Rispose Emily al posto suo, dopo aver visto che Harry era troppo sconvolto per rispondere.
<< Qua-qualcuno ha cambiato i volantini... >>
<< Che significa, Em, spiegati meglio >>
<< Il disegno è identico, è la frase che è cambiata >>
Le strappai il volantino dalle mani sempre più curiosa.
C'era ancora la forma della chitarra con dentro il simbolo particolare di una chiave di violino intrecciata con una nota musicale ma....sgranai gli occhi: lo slogan che avevamo pensato noi                                                 KEEP CALM
                                              AND
                             VOTE HARRY STYLES  
                                    FOR PRESIDENT
 
era stato volgarmente storpiato in
                              KEEP CALM
                                      AND
                            'VIVA U PILU'
Rimasi sconvolta. Forse poteva essere una frase divertente, ma in un altro contesto! Non certo per le elezioni. Capivo come si dovesse sentire Harry.
Cercai di sdrammatizzare un po'.
<< Dai Harry, in fondo è uno scherzo, non penso verrà preso male dalle altre persone, anzi, ci rideranno sicuramente dietro! >>dissi rivolgendogli un sorriso di incoraggiamento, che tuttavia non risultò per nulla gradito.
<< Non capisci un cazzo, Meg >>mi urlò con espressione dura << Come fai a scherzare anche in questi casi? Per me è una cosa seria! >>
<< Lo so! >>cercai di giustificarmi<< cercavo solo di sdrammatizzare...non puoi deprimerti per questo! >>
Dopo qualche secondo di silenzio, in cui nessuno aveva il coraggio di aprire bocca, Harry si alzò di scatto dal divano.
<< Io vado alla stamperia a fare bordello >>ci informò<< Emy vieni con me >>disse afferrandola per una mano.
Vidi la mia amica diventare rossa di botto.
<< Harry >>lo chiamai mentre prendeva le chiavi della macchina. Lui si voltò verso di me, stringendo gli occhi.
<< Hai bisogno di me per qualcosa? >>domandai con cortesia.
<< Ho solo bisogno che tu te ne vada, per adesso... >>mi rispose asciutto.
Mi morsi il labbro, abbassando lo sguardo.
Presi le mie cose di fretta e uscii insieme a loro.
Mentre salivano entrambi in macchina, Em (o "Emy" come la chiamava lui adesso) mi rivolse un'occhiata pietosa.
Mimò un 'grazie' con le labbra, dopodiché mi lasciarono sola sul marciapiede.
Quel cesso non si era manco degnato di darmi un passaggio fino a casa.
 
Mentre rimuginavo ad una possibile soluzione al problema del volantino durante tutta la strada di ritorno mi arrivò una chiamata: Emily.
Possibile avessero già risolto il problema?
<< Pronto Em >>risposi.
Mi rispose una voce agitata dall'altro lato della cornetta.
<< Meg, è successa una cosa... >>
Mi allarmai. Cos'altro c'era adesso?
<< Harry ha ricevuto una telefonata nel frattempo che eravamo qui ad aspettare e... >>
<< E..? Cos'altro c'è, Em, parla! >>urlai.
<< Non so cosa sia successo ma Harry ha avuto una crisi di nervi e si è messo a sbraitare...minacciano di chiamare la polizia >>
Rimasi atterrita. Harry stava davvero esagerando, non poteva uscire fuori di testa per una cosa del genere. Nella vita avrebbe sempre trovato delle difficoltà, delle complicazioni. E il modo in cui stava affrontando questi problemi non era certamente quello più corretto.
<< Cerca di calmarlo come meglio puoi...arrivo >>le assicurai.
La stamperia distava circa tre quarti d'ora di strada a piedi, e anche se l'avessi fatta tutta a corsa non sarei comunque arrivata in tempo. Mi serviva un passaggio, assolutamente. Sfogliai tra la rubrica, indecisa se chiamare Louis o Liam.
<< Pronto >>mi rispose una voce amichevole.
<< Louis ti prego aiutami! >>supplicai.
<< Che è successo? >>
<< Emily è con Harry, ha bisogno di aiuto! >>non dissi nient'altro, sapevo che in tal modo Louis sarebbe arrivato in men che non si dica.
<< Arrivo >>mi rispose con voce seria.
Mentre aspettavo pazientemente battendo il piede sull'asfalto comparve la macchina di Louis.
Salii in fretta.
<< Dove sono? >>mi chiese con ansia.
<< Alla stamperia White e co. >>
Premette a fondo l'acceleratore.
Credeva sicuramente che Emily fosse in pericolo. Mi dispiaceva  infinitamente mentirgli, ma sapevo che era anche necessario. Altrimenti non avrebbe mai corso così.
In meno di 10 minuti dalla chiamata di Emily eravamo già lì.
Spalancai la porta senza alcun permesso e vidi subito una chioma bionda seduta su una sedia.
Louis fu più veloce di me e le corse incontro.
Quando Emily ci vide arrivare fece un'espressione sorpresa nel vedere Louis.
<< Em stai bene? >>le chiese allarmato<< se ti ha fatto qualcosa, se ti ha toccato vado a spac...>>
<< Louis che ci fai qui? >>lo interruppe la mia amica. Aveva stranamente un'espressione serena. Che si fosse già risolto tutto?
Louis però mi gettò un'occhiata confusa.
<< Meg mi aveva detto che eri in pericolo >>disse guardando me, poi lei.
Em scoppiò a ridere.
<< In pericolo? E da chi? >>
Louis mi guardò con un'espressione sconcertata.
<< M-mi aveva detto che eri con Harry, e che avevi bisogno di aiuto >>balbettò.
Io intanto rimanevo in disparte, con una faccia colpevole.
Cercavo Harry con lo sguardo, ma non lo vedevo da nessuna parte.
<< Oh sì, avevo bisogno d'aiuto per calmarlo...ma adesso è tutto apposto >>ci disse.
A questo punto intervenni io:<< Dov'é Harry? >>
Entrambi si voltarono nella mia direzione.
<< E' andato a parlare con il responsabile >>
<< Sta bene? >>chiesi.
Emily annuì:<< Sì, adesso si è tranquillizzato...è stato solo un attimo. Ma ti ringrazio comunque di essere venuta >>
<< Qualcuno può spiegarmi cosa è successo? >>domandò Louis confuso.
<< Harry ha ricevuto una telefonata, comunque all'inizio era tranquillo, poi ha iniziato a sbraitare perché voleva parlare col capo. Io, in preda al panico ho chiamato Meg. Poi quando lui ha acconsentito a vederlo si è finalmente calmato >>spiegò Em con tranquillità.
<< Da parte di chi era la telefonata? >>chiesi curiosa.
Emily scosse la testa, sconsolata:<< Non mi ha detto niente... >>
In quel momento la porta alla nostra destra si spalancò, e ne uscì il riccio insieme ad un uomo in giacca e cravatta. I due si strinsero la mano, poi l'uomo ritornò nel suo ufficio, chiudendo la porta.
<< Meg, che ci fai qui? >>domandò appena mi vide.
<< Ci ha chiamato Emily, chiedendo aiuto >>rispose al posto mio Louis, con tono accusatorio.
Harry guardò prima il ragazzo, poi Emily.
Le chiese scusa per averla spaventata prima, al che Louis si calmò.
L'attenzione adesso era tutta rivolta a Harry. Tutti ci aspettavamo un spiegazione da parte sua. Lui capì e iniziò a parlare.
<< Prima ha chiamato John, un mio compagno di band. Dice che è molto dispiaciuto ma lui e Mike non potranno esserci domani >>disse deluso << hanno ricevuto la richiesta improvvisa di un provino >>
Sia io che Emily ci guardammo, allarmate. Il concerto non poteva avere luogo senza di loro, erano due figure fondamentali nel gruppo.
<< Il concerto è annullato >>ci informò.
Sembrava stranamente calmo.
<< M-ma come è possibile? Così all'improvviso rinunciano? Non lo sanno quanto è importante per te questa occasione? >>dissi incapace di accettare la cosa. Incapace di accettare la sconfitta su tutti i fronti.
<< Non posso dirgli di rifiutare un provino...c'è il loro futuro davanti >>
No, non era possibile. Prima i volantini, adesso questo. Sentivo puzza di bruciato. Nessuno era così tremendamente e fottutamente sfortunato.
<< Non credi possa esserci qualcosa sotto? >>chiesi timorosa.
<< No, non credo. Ne sono sicuro >>rispose categorico << e dopo aver parlato col signor Phelps so anche chi >>
Improvvisamente realizzai. Un nome si impresse a caratteri di fuoco sulla mia testa.  
<< Avrei dovuto aspettarmelo un complotto da parte di Zayn...lui adora giocare sporco >>aggiunse il riccio con una smorfia di odio.
Non seppi cosa rispondere. Mi ero paralizzata. Incominciavano a tremarmi le mani, come se avessi l'impulso improvviso di uscire gli artigli.
Harry mi superò a grandi passi, seguito da Emily e Louis dietro. Ma io rimanevo immobile nella mia posizione. Non mi voltavo, non spostavo lo sguardo.
Gli occhi appannati dall'illusione di averlo davanti a me in quel preciso momento.
L'odio mi stava rendendo cieca.
Emily mi chiamò a gran voce, ma io feci finta di non aver sentito.
Sentii circondarmi il fianco.
Due occhi di diamante mi fissavano preoccupati.
<< Meg, vieni, andiamo a casa...troveremo una soluzione >>cercò di sbloccarmi dal mio trance.
<< Voi andate, io devo prima fare una cosa >>risposi categorica. Emily era un po' riluttante a lasciarmi lì, ma infine acconsentì.
Non avevo bisogno di nessun passaggio. Sarei andata in capo al mondo a piedi pur di vederlo.
Incominciai a camminare, con un passo da zombie. Non avevo premura, la festa sarebbe iniziata da poco, ma io lo avrei trovato lì anche se si fosse fatta notte fonda.
Inoltre dovevo studiare un piano. Il piano più crudele che avessi mai studiato.
Addio bontà, addio buoni propositi. Con Malik andava tutto a puttane.
 
 
 
 
La festa era già iniziata da un po'. La sala era popolata da decine di persone. Ma io non vedevo nessuno. Io avevo in testa solo lui.
Tutti quelli che urtavo al mio passaggio mi rivolgevano parole indignate, ma io non le sentivo nemmeno.
Molti a vedere il mio abbigliamento, certamente poco adatto ad un party, facevano una faccia disgustata o esclamavano qualcosa, ma io non li notavo.
C'era un'unica persona che ero interessata a trovare. Ma guarda caso era anche la più difficile da scovare.
Mi sentii afferrare per il braccio. Una presa forte, potente, ma non ci feci caso, e con uno strattone continuai a camminare.
Ma ecco che di nuovo quella mano tornava a serrarmi il braccio.
Stavolta era più potente e non riuscii a liberarmi.
Mi girai e vidi davanti a me un riccio dagli occhi verdi irriconoscibile. Quello non era Harry, il volto deformato da una maschera di odio e rabbia, che rivolgeva a me, e me soltanto.
<< So cosa hai fatto, credevi di complottare alle mie spalle insieme al tuo amichetto eh? >>mi urlò<< Beh, ci sei riuscita. Complimenti >>
Collegai subito. In realtà avevo già capito di cosa si trattasse, appena l'avevo visto lì e con quell'espressione.
<< Io non cercavo di ostacolarti >>dissi con espressione sicura. Sentii la presa sul mio braccio farsi più forte.
<< Ma non ti vergogni? Hai fatto il doppio gioco per tutto questo tempo e ancora hai il coraggio di giustificarti? >>
Abbassai lo sguardo. Non potevo dire nient'altro. Non adesso. Non sarebbe servito a nulla, non avrebbe capito. Non avrebbe capito mai.
Cosa gli avrei detto poi? Lo avevo fatto perché volevo fare un atto di bontà e mi sono fidata della persona sbagliata?
Beh, meglio dirgli che mi ero innamorata di Zayn e che per questo lo avevo aiutato, forse gli sarebbe sembrata una scusa più valida.
Comunque lui non fece ulteriori domande, e mi lasciò il braccio, allontanandosi.
Proprio in quel momento lo vidi: parlava con dei suoi amici con un sorriso soddisfatto.
Cercai di ispirare a fondo e di iniziare col piano ma non ci riuscii. Le mie gambe camminavano da sole e mi portavano da lui. La mia testa vorticava in preda all'ira. E le mani prudevano, prudevano da morire.
Cercai di essere razionale, ma nel momento in cui lui mi rivolse la sua grandissima faccia di cazzo...beh non ci vidi più. 

 

BOOOOOM!    Beh, come promesso la bomba è esplosaaaaaa!
Hola chicas! 
Probabilmente alcune di voi si aspettavano una cosa del genere dal nostro badboy. Beh, ha proprio deciso di giocare sporco...ma la cosa si fa ancora più grave visto che la colpa di tutto ricade sulla nostra Megan. 
Oltre a spaccargli la faccia come credete che si comporterà d'ora in poi Meg? Ha espressamente rinunciato alla sua fase di bontà e.e 
Hazza riuscirà a perdonarla? 
Per il fatto del volantino mi sono ispirata al film QUALUNQUEMENTE   non so se l'avete visto ma io ve lo consiglio troppo...è un piscio ahahahha 
Un bacione, alla prossima... 
E.....VIVA U' PILU    aahahhahahahahah non ce la posso fare


 

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Capitolo 21
*** Riparare al danno ***


                                                                           

Salutai Niall al telefono con un lungo bacio immaginario, poi riposi il telefono nella tasca e mi appoggiai tranquillamente al tronco d'albero.
Subito dopo aver colpito Zayn ero sgattaiolata fuori dalla festa, rifugiandomi al parco.
Era un posto tranquillo, nessuno poteva origliare qualcosa o spiare, perché ero completamente sola. Anche se era prevedibile, vista la tarda ora.
Di tanto in tanto si sentiva il verso di un gufo o di qualche cicala notturna, nient'altro.
Gettai un lungo sospiro.
Era da tanto tempo che non chiamavo il mio migliore amico, e mi sentivo tremendamente in colpa per questo. Ero stata talmente occupata a svolgere la mia stupida vendetta da ignorare le cose importanti.
Chiacchierare un po' con lui era stato rilassante, piacevole, benefico, liberatorio. Insomma mi aveva curato l'anima, come sempre d'altronde. Niall aveva la straordinaria capacità di purificare tutti, mentre da parte mia era l'esatto contrario. Io sporcavo l'anima delle persone, la rendevo simile alla mia. Degradata, rozza.
Anche adesso, se lui fosse stato come me non mi avrebbe accontentato, invece aveva acconsentito ad aiutarmi, ascoltando quali fossero i miei bisogni e assicurandosi di non deludermi.
Parlavo tanto per Harry e Zayn, ma io ero esattamente come loro. Una sfruttatrice, approfittatrice e senza cuore. Adesso Harry era riuscito a migliorare, fortunatamente si era distinto da me nonostante la mia vicinanza, mentre Zayn...beh, Zayn era caduto più in basso, molto più in basso.
Dandomi una leggera spinta mi alzai in un secondo, provocandomi un leggero giramento di testa passeggero. Ero ancora scombussolata per ciò che era successo, la rabbia che provavo mi consumava leggermente, fino a sfinirmi. Mai sentito parlare di persone che svengono a causa della rabbia? Beh, io potevo essere benissimo una di queste. Non ero proprio svenuta, ma sentivo la pressione talmente bassa da non saper nemmeno stare in piedi senza oscillare sul posto.
Con calma mi avviai barcollante verso casa mia, a circa 4 isolati da dove mi trovavo, ma dopo qualche decina di metri dovetti sedermi nuovamente, nella prima panchina che trovai.
Dovevo prendere assolutamente qualcosa da mangiare, preferibilmente con molto molto zucchero.
Mi guardai intorno sconsolata: nessuna traccia di un maledetto bar nelle vicinanze.
Chiusi gli occhi e gettai la testa all'indietro, mentre le stelle prendevano a turbinare intorno a me.
Ma perché dovevo stare male per lui? Perché per colpa sua dovevo ridurmi in questo stato? Sperai vivamente di avergli fatto male, anche se non ci credevo molto: dopo i pugni di Liam la sua pellaccia sarebbe stata capace di sopportare la qualsiasi.
Il suono di un clacson mi costrinse ad aprire gli occhi. Li ridussi a due fessure nel momento in cui gli abbaglianti mi accecarono.
Anche se non vedevo di chi si trattasse sentii una voce amica gridare il mio nome.
Affacciata dal finestrino del passeggero c'era Emily, con i lunghi capelli che le svolazzavano all'indietro. Ed ecco che riconobbi la macchina di Louis.
Con una frenata un po' brusca accostò esattamente di fianco a me.
<< Meg, che ci fai qui da sola? Ti abbiamo cercata ovunque >>mi rimproverò subito la mia amica. Louis invece che alle volte si rivelava essere un osservatore davvero attento si rivolse a me con tono preoccupato:<< Stai bene? >>mi chiese.
Strinsi le labbra, poi scossi la testa.
Emily aprì lo sportello e in un batter d'occhio mi fu accanto, mentre Louis posteggiava. 
<< Che hai piccola? >>mi chiese con tono dolce.
<< Io...sono talmente tanto nervosa che potrei... >>dissi ritornando al mio solito tono infuriato.
<< E' per Zayn, vero? >>intervenne Louis.
<< Come fai a saperlo? >>
<< Siamo stati da lui, e abbiamo trovato un pandemonio...dopo esserci informati sul responsabile, o meglio sulla responsabile, siamo corsi a cercarti >>spiegò il ragazzo.
<< E Zayn? Come sta? >>chiesi senza alcuna preoccupazione nel tono di voce.
<< Beh, noi non l'abbiamo visto... >>mi spiegò Emily<< era circondato... >>
Mi affiorò un sorriso: almeno con il mio intervento avevo rovinato la festa.
Mi sentii afferrare una mano, che mi aiutò ad alzarmi:<< Vieni, andiamo a casa... >>mi propose la mia amica.
Scossi la testa, riluttante. << Non posso farmi vedere in questo stato da mia nonna! >>esclamai << si preoccuperebbe troppo e mi costringerebbe a farmi mangiare un bue intero, accompagnato con insalata e patate per una tribù, e un intero buffet di dolci >>dissi, sconcertata al solo pensiero.
<< Venite da me, discutiamo un po' e prendiamo una pizza...vi va? >>propose Louis.
Gettai un sospiro di sollievo: mi sembrava un ottima idea.
Chiamai mia nonna per comunicarglielo, poi salii in macchina, senza alcun aiuto.
Già ero riuscita a tranquillizzarmi.
Nel giro di pochi minuti arrivammo di fronte ad un imponente palazzo.
Non ero mai stata a casa di Louis, non l'avevo nemmeno mai vista da lontano, essendo sempre lui il nostro autista.
Lui lasciò la macchina nel posteggio libero di fronte, poi estrasse le chiavi.
<< Sei solo a casa? >>chiesi.
<< No, ma le mie sorelline già a quest'orario dormono, e non vorrei svegliarle >>mi disse in tono dolce, che mi intenerì: sembrava molto affettuoso e quasi paterno con le sue sorelle.
Sapevo ne avesse 4, tutte più piccole di lui, ma non le avevo mai viste. D'un canto speravo di vederle quella sera, ma vista l'ora non volevo che si svegliassero.
Aprì il cancello grande, e ci fece entrare nella scala, poi prendemmo l'ascensore, che ci portò fino all'ultimo piano.
Appena entrai a casa sua avvertii subito un buon odore, di quei deodoranti per ambienti che profumano tutta l'aria. Il salone era spazioso, molto classico, ma lui ci portò in cucina, sempre spaziosa ma con mobili più moderni. Ci spiegò che l'avevano cambiata da un paio di anni.
Emily sembrava a suo agio: probabilmente era già stata molte volte a casa sua, io mi guardavo intorno affascinata. Adoravo guardare alle pareti tutte le fotografie di famiglia. Mi soffermai su una vecchia foto di Louis, sopra una macchina giocattolo, il solito sorriso, che non era mai svanito nemmeno dopo una dozzina di anni.
Poi Louis con una donna, suppongo la madre, e un uomo, che teneva in braccio una bambina. Il ragazzo si avvicinò a me e vedendo dove avevo lo sguardo sorrise.
<< Se vuoi posso spiegarti tutte le fotografie >>mi propose, e io annuii contenta.
Nel frattempo Emily chiamò il fattorino delle pizze.
<< Questo è il mio padre naturale, con la sua nuova compagna, e questa è la mia sorellastra Giorgie >>
Poi fu il turno di un'altra foto:<< Questi invece siamo io, mia madre, e il mio patrigno >>
Arrivati ad una graziosa foto con numerosi componenti, Louis si parò davanti.
<< Ma che fai? >>cercai di spingerlo.
<< Voglio presentarti le mie sorelle di persona! Non voglio che tu le veda in foto >>
Io sbuffai, poi mi spostai.
<< Vieni, andiamo nella mia stanza, così siamo sicuri di non svegliarle >>
Infatti la sua stanza era l'unica ad essere in mansarda. Il tetto era basso, ma sufficientemente adatto per l'altezza di un ragazzo normale.
Tutte le pareti erano dipinte di blu e tappezzate di poster e immagini varie. In un angolo c'era una pianola.
Mi illuminai.
<< La sai suonare? >>chiesi entusiasta.
<< Diciamo che me la cavo...sotto ho anche il pianoforte >>
Ero stupita.
Avevo sempre desiderato saper suonare uno strumento, ma i miei genitori mi ripetevano continuamente che era solo una perdita di tempo. Ma io non ero d'accordo, infatti qualche volta Niall mi dava lezioni di chitarra.
Aspettaspettaspettaspettaspettaspetta! Aveva detto che sapeva suonare la pianola?
Oddio, sentivo che mi stavo sentendo male, di nuovo.
<< Lou ma perché non me l'hai detto prima che sapevi suonare la pianola?! >>lo rimproverai.
Lui alzò le spalle, chiedendo spiegazioni.
<< A Harry servono un pianista e un chitarrista... >>dissi agitata<< e credo di averli trovati entrambi >>aggiunsi soddisfatta, con gli occhi che mi brillavano.
<< Cosa? >>Louis sgranò gli occhi << non penserai che... >>poi vedendo la mia espressione<< ma non suono da un sacco di tempo! Mi sono anche dimenticato come si fa, e poi non sono così bravo, rovinerei lo spettacolo... >>
Intervenne Emily in mio aiuto, dando un piccolo schiaffo a Lou nella spalla:<< Ma smettila scemo, che sei bravissimo! >>
<< Ti prego Lou! >>dissi con sguardo pietoso<< ti prego, ti supplico, ti imploro, sei l'unica mia salvezza! >>
Lui girò lo sguardo, per un po' provò ad insistere, ma poi sotto lo sguardo mio e di Emily fu costretto ad arrendersi.
<< Ma io non so che canzoni suona Harry! >>
<< Vi metterete d'accordo domani mattina, ci saranno pure delle canzoni che conoscete entrambi no?In tutto dovete fare 2-3 canzoni >>ribattei.
<< Se no devi impararle in mezza giornata >>aggiunse categorica Emily.
Louis sospirò:<< Ringraziatemi puttane, questo lo faccio solo per voi >>disse scherzoso.
Emily andò ad abbracciarlo, io rimasi un po' più indietro, ringraziandolo comunque.
Quando sciolsero l'abbraccio, Louis domandò:<< Hai detto che hai trovato un chitarrista, chi sarebbe? >>
<< Vi ricordate di Niall? >>esclamai soddisfatta << lui è bravissimo, inoltre ha una voce spettacolare >>
<< Scusa ma Niall non... >>obiettò Em, ma io non la lasciai nemmeno finire.
<< Sì, ma l'ho chiamato prima...arriverà domani mattina >>annunciai.
<< Dobbiamo avvertire Harry! >>esclamò tutta contenta << il concerto si farà! >>
Anche io sorrisi, e mi lasciai contagiare dalla sua euforia.
In quel momento suonò forte il citofono.
<< Cazzo! Il fattorino! >>esclamò Louis, poi capii che si riferiva l'esclamazione si riferiva al fatto che il citofono avesse probabilmente svegliato qualcuno.
Scendemmo tutt'e tre in cucina, poi Louis si precipitò ad aprire sotto.
Non era ancora tornato con le pizze che una testolina bionda ci spuntò davanti. Anzi due, identiche. Potevano avere al massimo 10 anni, erano adorabili!
Non pensavo che due delle sorelle di Louis fossero gemelle.
Si stropicciarono gli occhi, poi non appena ci videro bene corsero ad avvertire le sorelle probabilmente.
Nel momento in cui Louis spuntò in cucina con tre cartoni di pizza, le sorelle più piccole spuntarono di nuovo, accompagnate dalle sue più grandi.
Anche loro sembravano quasi gemelle, se non fosse stato per il capelli e per l'età.
Una aveva i capelli castani, ed era visibilmente più piccola, l'altra invece aveva i capelli biondi e non appena vide Emily le si gettò addosso gridando.
Louis scosse la testa, mentre posava le pizze e andava a raggiungere le sorelle per presentarmele.
<< Meg, le due gemelle sono Phoebe e Daisy >>. Le due piccoline mi rivolsero occhi curiosi. Non so perché ma mi davano l'impressione di essere delle vere pesti.
<< Questa invece è Fizzy >>disse indicandomi l'unica sorella bruna.
<< Infine... >>cercò di presentarmi anche l'altra, che però era ancora addosso a Emily.
Quando se ne accorse la lasciò e venne da me.
<< Infine Lottie, la maggiore >>
Sembrava davvero graziosa, pensai quando mi porse la mano, ma nel momento in cui guardai i suoi occhi rimasi incantata. Non avevo mai visto degli occhi tanto luminosi ed espressivi. Erano bellissimi: grandi e con lunghe ciglia. Sembrava una bambolina.
<< E la mamma? >>chiese Louis alle sue sorelle.
Rispose una delle gemelle, già mi ero dimenticata chi fosse Daisy e chi...okay vabbé mi ero dimenticata pure quello.
<< Non si è mica svegliata, lei ha il sonno pesante! >>disse con voce squillante.
Sorrisi. Quanto doveva essere bello avere dei fratelli.
Infine ci trovammo a condividere in 7 persone 3 pizze, ma non mi lamentai di certo. Erano tutte molto simpatiche, e mettendosi a insultare Louis e raccontandoci degli aneddoti spiritosi su di lui io e Emily stavamo crepando dalle risate.
 
 
 
Arrivata a casa mi affrettai a recuperare dallo sgabuzzino dei cartelloni e dei colori che sapevo di avere, visto che la nonna a volte si occupava di bricolage.
C'era ancora una cosa che dovevo assolutamente fare, anche se ci avrei impiegato tutta la notte. 

 

Salve bellezze....questo capitolo è un vero schifo lo so, è cortissimo e inutile...spazzatura insomma. 
Ma vi spiego: all'inizio questo capitolo e quello successivo erano insieme, poi però mi sono accorta che era davvero un capitolo eccessivamente lungo, così  ho provato a dividerlo, ma mi è venuto sproporzionato...in poche parole questo è cortissimo, e l'altro sarà moooolto più lungo. Sfortunatamente non potevo spezzarlo in maniera diversa, era l'unica soluzione.
Quindi per farmi perdonare, se avrò anche un minimo numero di recensioni cercherò di pubblicare il seguito domani stesso.  :) 
Un bacione ;) Vi adoro tutte

 

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Capitolo 22
*** Il concerto ***


                                                                            

Erano le 6 di mattina, finalmente i miei lavori erano completi. Tutti e 10.
Non erano eccezionali, ma mi ero impegnata molto e non erano poi tanto male.
Sempre meglio di niente, pensai.
Ero riuscita a non addormentarmi durante tutta la notte per completare l'opera, e avevo delle occhiaie da far paura.
Ormai non avevo nemmeno un'oretta di sonno da poter recuperare, quindi decisi di rimanere sveglia, e cercare di sistemarmi un po'. Dopo una doccia con acqua fredda per tenermi sveglia, misi un po' di fondotinta per coprire il mio colorito da fantasma, e con gli occhi che mi bruciavano da morire, riuscii anche a mettermi un po' di matita e mascara.
Presi sottobraccio i 10 cartelloni e, salutando la nonna che si era appena svegliata, uscii da casa, diretta alla stazione, per aspettare il mio amico.
 
 
 
<< Meg! >>gridò lui appena mi vide. La sua chioma bionda riluceva alla luce del sole, così come il suo viso. Portava solo un piccolo zainetto in spalla e, ovviamente, la sua amata chitarra. Avrebbe usato solo il suo strumento se avesse dovuto suonare, nessun altro.
Si capiva che non ci vedevamo da tanto tempo, ci abbracciammo per mezz'ora di seguito. Recuperati i cartelloni che avevo lasciato in un angolo lui volle sbirciare, curioso. Ne aprii uno per un istante, attenta che non lo vedesse nessuno: doveva essere una sorpresa.
Niall si congratulò con me.
<< Hai fatto davvero un ottimo lavoro! Ma quanto tempo ci hai impiegato? >>mi chiese.
<< Ehm...tutta la notte >>ammisi.
Il biondino mi abbracciò di nuovo, attento a non stropicciare niente.
<< Sono orgoglioso di te >>mi disse dopo.
Io gonfiai il petto per la soddisfazione. Mai nessuno mi aveva detto una cosa del genere, forse perché combinavo sempre disastri.
<< Mi devi presentare questo riccio, nuovo rappresentante d'istituto >>
Sorrisi. Dopo quello che avevo fatto forse avrebbe avuto qualche speranza di vittoria.
<< Già, vi dovete mettere d'accordo su cosa suonare oggi... >>riflettei<< speriamo che Harry accetti >>
<< Perché non dovrebbe accettare scusa? >>mi chiese Niall.
Nel frattempo incominciammo a camminare, diretti a piedi verso la scuola. Era molto distante, ma noi avevamo tempo, e inoltre volevo parlare col mio amico da sola e in tutta tranquillità, e non nel caos dell'autobus.
<< Beh, non lo so...visto quello che gli ho fatto dubito che voglia ancora collaborare con me >>ammisi sconsolata.
<< Oh andiamo! Chi è che non ti darebbe un'altra possibilità dopo quello che hai fatto? >>
Forse Niall aveva ragione. Forse Harry mi avrebbe rivolto la parola, mi avrebbe dato una possibilità come io l'avevo data a lui. Dovevo parlargli, spiegargli che non era mia intenzione tradire la sua fiducia, dovevo convincerlo che era stato Zayn a ingannarmi.
 
Arrivati a scuola cercai Emily e Louis. Dovevano già aver parlato con Harry.
Mi sporsi un po' di più, alzandomi sulle punte, ma poi fu Niall ad avvistarli per primo.
Ci avvicinammo a loro.
Entrambi furono felici di rivedere il mio amico.
<< Allora? Avete parlato con Harry? >>chiesi impaziente.
Louis scosse la testa, poi mi prese per il polso inaspettatamente, trascinandomi lontano dall'entrata.
<< Ma che stai facendo? Non mi dire che non vuoi più farlo! >>esclamai ansiosa.
Fu Emily a rispondere.
<< Dobbiamo vederci al bar con Jonathan, il batterista. Vieni >>
Io e Niall seguimmo lei e Louis fino ad arrivare al bar vicino alla scuola.
Ci sedemmo in uno dei tavolini, poi l'occhio di Em cadde sui cartelloni che portavo sottobraccio.
<< Cosa sono quelli? >>mi chiese sospettosa.
<< I nuovi volantini pubblicitari di Harry >>esclamai entusiasta.
<< Li voglio vedere! >>portò le mani avanti.
Io ne aprii uno e lo feci vedere sia a lei che a Louis, che si sporsero curiosi.
<< M-ma è bellissimo! >>esclamò la bionda << e sono fatti a mano! Li hai fatti tu? >>
Io annuii soddisfatta, poi Niall aggiunse:<< E' stata tutta la notte sveglia per realizzarli >>
Louis e Emily si guardarono con un sorriso, poi si voltarono verso di me:<< Hai fatto una cosa bellissima per Harry, davvero >>mi disse Louis serio.
<< Adesso la sorpresa sarà ancora più spettacolare! >>esclamò contenta Em.
<< Quale sorpresa? >>domandai curiosa.
I due si guardarono ancora una volta, con un sorriso complice, poi spiegarono il piano a me e Niall.
<< Non abbiamo detto niente a Harry perché vogliamo fargli una sorpresa... >>iniziò Emily.
<< Lui non si aspetta niente, quindi entrerà a scuola, depresso e scoraggiato >>intervenne Louis. Lui e Emily si alternavano in perfetta sincronia.
<< Quando uscirà noi gli faremo trovare tutto pronto, e il concerto potrà avere inizio! >>
<< Ma per le canzoni? Come si fa per le canzoni? >>domandai.
<< Per questo abbiamo chiamato Jonathan, vi metterete d'accordo con lui >>
Niall annuì:<< Mi sembra davvero un ottimo piano >>
Anche a me sembrava buono, un po' azzardato ma buono. Harry ne sarebbe stato felicissimo. L'unica cosa che mi preoccupava era se durante la scuola facesse qualche stronzata. Lui ne era capacissimo, e bastava già un'altra nota ad far abbassare la considerazione verso di lui.
Non che Zayn non prendesse mai note o rimproveri, ma proprio per questo Harry doveva distinguersi, doveva far vedere che era diverso, un ragazzo serio, gentile, amichevole, insomma, un ottimo rappresentante.
Ma forse per una volta dovevo fidarmi di lui.
 
Qualche minuto dopo, quando già a scuola era suonata la campanella e gli studenti erano entrati nelle rispettive classi a iniziare le lezioni, un ragazzo molto alto entrò al bar, cercando qualcuno con sguardo confuso.
Lo riconobbi: era il batterista della band di Harry, e probabilmente stava cercando noi.
Anche Emily l'aveva visto e già agitava una mano verso di lui.
Quando si accorse di noi ci sorrise, iniziando ad avvicinarsi.
Portava alle orecchie due grandi dilatatori, e aveva un piercing nel sopracciglio destro.
I capelli nerissimi e quasi brillanti, probabilmente tinti, erano lunghi fino alle spalle.
Si presentò e poi si sedette nel nostro tavolo.
<< Ho portato già la batteria, è nel furgone >>ci informò. Mi affacciai leggermente dal vetro per vedere posteggiato un poco più avanti un furgone nero.
<< Perfetto >>disse Emily prendendo in mano la situazione << adesso io e Meg andiamo a sistemare tutto, tu Louis e Niall vi metterete d'accordo su cosa suonare...se avete bisogno di un posto dove provare, Louis vi porterà nel mio garage, intesi? >>impartì ordini.
Salutai Niall e gli altri con un bacio, dopodiché seguii una Emily alquanto iperattiva, portandomi i miei cartelloni.
 
<< Allora, qui mi sembra perfetto >>disse posizionandosi un poco più distante dall'ingresso principale della scuola. Davvero troppo in vista. Ma d'altronde dovevamo dare spettacolo, quindi quel posto era perfetto.
<< Ho affittato tavolini di plastica dove mettere le postazioni per la raccolta fondi >>mi informò<< per quanto riguarda il banchetto...non si potrà fare, perché ormai è tardi e Harry ieri sera ha annullato la prenotazione, e non credo che noi potremmo permetterci di spendere tutti quei soldi >>
<< Ma figurati, non ha importanza...ci basta che sappiano suonare >>dissi io speranzosa.
Sapevo che Niall avesse un repertorio eccezionale, ma non sapevo nulla di Louis. Comunque, in qualche modo si sarebbero messi d'accordo, non era problema mio.
Quando arrivò il camion con i tavolini, 6 esattamente, chiesi a Em perché così tanti.
<< Ci aiuteranno anche le sorelline di Lou, così potremmo distribuirci bene e non creare troppa confusione. Quanti cartelloni hai fatto? >>
<< 10 >>risposi.
<< Bene, ne metteremo uno in ogni postazione, più qualcuno attaccato al muro e uno lo potremmo attaccare alla batteria di Jonathan >>propose << in più ne teniamo almeno uno per attaccarlo dentro la scuola >>aggiunse.
Sembrava una perfetta organizzatrice.
Sistemammo i tavolini, decorandoli con delle tovaglie di plastica colorate, che aveva portato Emily e che avevamo preso nel cofano della macchina di Louis.
Accanto ad esse c'erano delle piccole scatoline di plastica, probabilmente i contenitori.
In ognuno c'era rappresentato un bambino diverso, tutti dalla carnagione scura, piuttosto magri e con dei grossi occhioni che ti guardavano sorridendo.
<< Su idea di Lottie il ricavato andrà in Madagascar >>mi disse Emily vedendo che stavo osservando le scatoline. Pensai che fosse un'ottima idea. Chiunque si sarebbe intenerito di fronte a quei piccoli cuccioli d'uomo. Perfino Io-sono-il-male-Malik...no okay, forse lui no.
<< Quando ci raggiungeranno le bambine? >>chiesi.
<< La madre non voleva che saltassero tutta la giornata di scuola, quindi usciranno un'ora prima e ci raggiungeranno subito. >>
Mentre chiudevamo il cofano dell'auto, dopo aver recuperato tutto il necessario, ecco che i ragazzi ci raggiunsero.
<< Avete trovato qualche canzone in comune? >>
<< Sì, adesso abbiamo bisogno di provare...ci vediamo dopo >>
<< Possiamo sapere che canzone è? >>
<< Ne abbiamo trovate 2, ma non ve le diciamo! >>ci disse dispettoso Louis. Subito dopo, ignorando noi che avevamo messo il muso, Niall e Louis salirono nella sua macchina, mentre Jonathan sul suo furgone.
Emily sbuffò ma poi, troppo indaffarata cambiò subito discorso.
<< Dobbiamo attaccare i tuoi cartelloni >>
Per adesso ne attaccammo solo 6 mentre gli altri li poggiammo in un angolino.
Nella ringhiera Emily attaccò uno striscione, con su scritto: "concerto di beneficenza" a caratteri cubitali, poi altri 4 con su scritti i nomi dei componenti, infine uno striscione colorato che indicava il Madagascar, e sul quale vi era raffigurata una scuola in lontananza con tantissimi bambini in primo piano.
<< Sia questo striscione, sia le scatole me li hanno dati quando stamattina sono andata a parlare con dei missionari tornati dal Madagascar, i soldi raccolti poi li daremo a loro, in modo tale che essi potranno portarli direttamente lì >>
<< Conosci dei missionari? >>
<< Li conosceva Lottie, è per questo che ci ha consigliato di donare il ricavato ai bambini del Madagascar... >>
Io annuii, poi la aiutai a sistemare quest'ultimo striscione che era parecchio grande.
Si era già fatto mezzogiorno quando nel giro di pochi minuti 3 delle 4 sorelle di Louis arrivarono, accompagnate dalla madre.
<< E Lottie? >>chiese Emily.
Rispose una gemella:<< E' andata da Edward, il suo amico missionario, per convincerlo ad avvicinare >>
<< Oh sarebbe fantastico! >>esclamò Emily entusiasta.
Dopo pochi minuti avvistammo tornare il furgone nero, insieme alla macchina di Lou.
Le sorelle lo salutarono andandogli incontro, poi aiutammo a scaricare dal furgone i vari microfoni, le casse, e infine la batteria.
Stendemmo a terra una sorta di tappetino fatto di un materiale sintetico e poi vi poggiamo sopra gli strumenti e tutto il resto.
Louis si avvicinò a me:<< Il tuo amico è davvero un fenomeno... >>mi disse con un sorrisone. Proprio da questo intuii che le prove dovevano essere andate bene.
Sorrisi anch'io, soddisfatta.
Mancavano pochi minuti al suono della campana, tutto era ormai pronto, Lottie era tornata con Edward, un simpatico ometto pelato con degli occhiali tondi, che si era posizionato in un tavolino, mentre le gemelle stavano insieme in un altro.
Ero ansiosa. Ansiosa di come sarebbe andato il concerto. Ansiosa di cosa avrebbero pensato gli altri. Ma soprattutto, ansiosa della reazione di Harry.
Fortunatamente lui fu uno dei primi a uscire, e vedendo già una piccola folla radunata attorno a noi si era incuriosito, facendosi un po' di spazio e riuscendo a raggiungerci.
Un lampo di stupore attraversò quegli occhi verdissimi, che in pochi secondi guizzavano tutt'intorno per esaminare quello che avevamo fatto.
Emily, accanto a me, aveva un sorriso a 32 denti, io non riuscivo a farne, se non uno troppo forzato.
Harry cercò di trattenere indietro un po' di gente, dopodiché parlò sottovoce a tutti noi.
<< C-che cosa significa questa cosa? Chi sono loro? E tutti questi striscioni e cartelloni?Che avete intenzione di... >>iniziò balbettando.
<< Ehi amico! >>intervenne Jonathan<< siamo qui per suonare no? Preparati ad un concerto coi fiocchi! >>esclamò.
Ma questo non fu sufficiente per far calmare Harry.
Intanto la gente si era radunata sempre di più intorno a noi, e si aspettavano una spiegazione.
Louis prese in mano il microfono, prendendo la parola.
<< Allora gente! Il nostro caro, qui presente, Harry Styles, ha voluto organizzare questo concerto di beneficenza, il ricavato andrà ai missionari del Madagascar, il cui rappresentante è il signor, Edward Giles >>disse passando ad indicare l'uomo, che sollevò una mano contento<< Se volete contribuire a salvare dei bambini, allora non dovete fare altro che depositare un'offerta a vostra scelta in una delle sei postazioni qui intorno, mentre Harry vi delizierà con la sua voce, e noi lo accompagneremo >>disse piuttosto brevemente. Il pubblico già esplodeva, non c'era bisogno di un eccessivo discorso.
Harry si avvicinò agitato dalla sua band improvvisata:<< Che canzoni suoniamo? >>chiese sottovoce.
<< La prima sarà "Summer of '69" >>gli rispose il suo batterista. Vidi Harry annuire, poi sorridere. Perfetto. Conosceva bene la canzone. Poi l'inizio di chitarra da parte di Niall. Tutto perfetto. La voce di Harry, ferma, calma, e tremendamente sexy.
Distolsi l'attenzione da loro quando sentii qualcuno avvicinarsi verso di me.
Il ragazzo che per primo si era avvicinato era Liam.
Mi sorrise, molto contento, poi depositò la prima somma nella scatola.
Molti altri seguirono il suo esempio, e al termine della prima canzone la scatolina era quasi piena a metà.
Guardai gli altri nelle altre postazioni.
Tutti erano quasi al mio stesso livello, tranne la scatola delle gemelline, che strabordava e quella di Lottie, che con i suoi occhi dolci aveva attirato parecchia gente.
<< La seconda canzone si chiama "Wanderwall" penso molti di voi la conoscano >>disse Harry. Il boato che ne seguì fu la risposta.
Intanto io sentivo il rumore delle monete, sempre più frequente.
Finalmente sorrisi anch'io. Era un successone.
Niall, Louis, Jonathan e Harry erano davvero bravissimi, fenomenali.
Vidi Harry gasarsi sempre di più, mentre Lou e Niall lo accompagnavano per il ritornello.
Sapevo che la voce di Niall era fantastica, ma non avevo mai sentito quella di Louis, altrettanto bella. Non era una voce roca e sensuale, come quella di Harry, ma era delicata, angelica. Insieme facevano un connubio davvero invincibile.
Si sbizzarrirono ancora di più nel momento in cui fecero anche la doppia voce.
Al termine della canzone seguì un lungo applauso e urla di acclamazione.
Il sorriso dei miei amici andava da un orecchio a un altro.
<< Ringrazio tutti, davvero, siete un pubblico fantastico! >>urlò Harry, e altre urla seguirono. << Devo essere sincero, quando due dei miei compagni di band per un imprevisto hanno rinunciato a questa iniziativa, io ho perso le speranze, mi sono arreso, avevo annullato tutto... >>iniziò, mentre un improvviso silenzio era calato.
<< Ma le mie migliori amiche non mi hanno abbandonato, mi hanno aiutato ancora, trovando dei sostituti davvero validi >>. Le sue migliori amiche? Intendeva anche me? Sentii gli occhi diventarmi pizzicarmi leggermente.
<< Devo ringraziare Louis Tomlinson, Niall Horan, e infine l'unico componente rimasto della mia band, Jonathan Kent, perché mi hanno fatto divertire come non facevo da tanto, facendo una delle cose che più adoro al mondo, ossia cantare >>
Un lungo applauso partì, mentre Niall e Louis, per niente abituati agli applausi del pubblico, sorridevano imbarazzati.  
Mentre Harry lasciava il microfono fu Edward ad avvicinarsi e parlare.
<< Inoltre io devo ringraziarvi a nome di tutti i missionari e i bambini del Madagascar, perché grazie a Harry, tutti i componenti della band, e il resto degli organizzatori di questa iniziativa  è stato possibile raccogliere una somma davvero soddisfacente >>
L'ultimo applauso fu il più lungo, e quello che mi diede più gioia. Guardando le scatoline piene non potevo fare altre che provare un enorme soddisfazione.
Mi sentii abbracciare da dietro, poi una risata cristallina mi riempì le orecchie.
<< E' stato fantastico Meg >>
<< E' stato fantastico anche grazie a te, Niall, sei stato bravissimo >>mi congratulai<< e poi per te era la prima volta...hai vinto la tua timidezza per aiutarmi, non sai quanto io ti sia grata per questo >>
Gli diedi un lungo bacio sulla guancia, poi lo lasciai ai suoi fans e tutte le persone che volevano congratularsi con lui.
Portai la scatolina appesantita a Edward, che mi strinse la mano, contento, poi andai da Lou che in quel momento si era appena staccato dall'abbraccio delle sue sorelle.
<< Sei stato bravissimo Lou! >>esclamarono le gemelle insieme, non lasciandogli le braccia.
<< Dai fate spazio, devo abbracciare la superstar! >>mi anticipò Emily andando tra le braccia di Louis.
Intanto che i "piccioncini" terminavano l'abbraccio, io andai dal batterista. Infondo era stato bravo anche lui, dovevo congratularmi e ringraziarlo per l'aiuto che ci aveva dato.
Lui mi abbracciò inaspettatamente.
Sbattei le palpebre, confusa, ma forse chi era circondato da fans aveva l'abitudine di abbracciare chiunque.
Quando sciolse l'abbraccio mi fece l'occhiolino, dicendomi:<< Harry vuole parlarti >>
Il mio battito iniziò ad accelerare leggermente, annuii e mi diressi verso la folla di gente al centro che, presumibilmente, circondava Styles.
Essendo parecchio alto, non appena esaminò un po' in giro, vide chiaramente che mi avvicinavo e, allontanandosi dalle fans con una scusa mi venne incontro.
<< Seguimi, ti devo parlare... >>mi sussurrò all'orecchio per non farsi sentire dalle ragazze.
Con molta nonchalance riuscii a seguirlo, mentre mi riportava dentro la scuola, un po' più tranquilla dopo che tutte le classi erano uscite.
<< Harry non possiamo stare qui, staranno per chiudere i cancelli >>dissi iniziando a correre per raggiungerlo.
Ad un certo punto, esaminando che intorno non ci fosse nessuno, si voltò nella mia direzione, rivolgendomi i suoi occhi brillanti.
Dopo qualche secondo di silenzio capii che lui non aveva intenzione di parlare per primo, aspettava le mie scuse.
Inspirai a fondo, poi aprii la bocca per improvvisare un discorso.
<< Io...non volevo complottare con Zayn >>ammisi con sincerità<< ma mi sono fatta ingannare da lui, sono stata una stupi... >>ma non finii la frase perché fui interrotta immediatamente da lui.
<< Lo so...hai fatto tutto questo per me...non mentivo quando ho pronunciato il discorso poco fa >>
Ed eccolo finalmente, il suo meraviglioso sorriso. Ed era rivolto a me, a me soltanto, una delle sue migliori amiche. Mi sentii afferrata, poi le sue lunghe braccia mi intrappolarono in un abbraccio deciso.
Lasciai stare la mia solita rigidezza e mi lasciai cullare da lui, dal calore che emanava, dal suo respiro che mi solleticava la spalla.
Circondai il suo busto con le mie braccia, notando quanto fosse tonico e ben definito sotto la leggera maglietta di cotone.
Dopo qualche minuto in cui ci rilassavamo l'uno nelle braccia dell'altro, mi staccai per prima dal contatto, non senza provare una senso di privazione.
<< Grazie per avermi dato un'altra possibilità... >>
<< Beh, tu l'hai data a me quella volta...e poi come avrei potuto non dartela dopo quello schiaffo che hai dato a Zayn? >>scherzò.
<< Chi te l'ha detto? >>chiesi curiosa. Beh, prima o poi lo sarebbe venuto a sapere.
<< Lui stesso, stamattina... >> affermò Harry, con espressione pensierosa.
Appena me ne accorsi gli chiesi subito cosa lo turbava.
<< No, niente... >>mi rispose immediatamente.
<< Harry Styles dimmi subito cosa ti preoccupa >>dissi con tono minaccioso.
<< Non c'è nulla che mi preoccupa >>resistette<< è solo che... >>
Gli rivolsi un'occhiata incuriosita.
<< Il discorso che mi ha fatto Zayn è stato...come dire, non sembrava neanche lui >>
<< Perché? Cosa ti ha detto? >>
<< Ha cercato di giustificarti e...beh, mi è sembrato strano visto che la sera prima era stato proprio lui ad accusarti... >>
Strinsi gli occhi a due fessure:<< Non fidarti dei cambi d'atteggiamento di Zayn...lui rimarrà sempre un infido manipolatore, è proprio questo che mi ha fregato >>cercai di avvertirlo, ma lui mi zittì con un gesto.
<< Non mi fiderò mai del mio rivale...però...beh mi è sembrato dispiaciuto, tutto qua >>
Alzai le spalle, scettica:<< Beh, non siamo qui per parlare di Malik, ma per parlare di te, e della tua indiscutibile vittoria >>mi rallegrai.
<< Grazie a te >>aggiunse lui << A proposito, i volantini sono fantastici, proprio come li avevamo pensati noi ma con un tocco di originalità >>si congratulò con me.
Annuii, fiera.
<< Adesso andiamo dagli altri, ci staranno cercando... >>mi prese per mano ed uscimmo. Fortunatamente il cancello era ancora spalancato, e c'era ancora molta confusione fuori.
Appena usciti sentii una voce squillante, poi vidi una chioma bionda avvicinarsi di corsa. Lasciai subito la mano di Harry, imbarazzata.
<< Harry, dovevi dirmelo che suonavi oggi! >>lo rimproverò Eva.
Il ragazzo si portò una mano alla testa:<< Scusami, è stato organizzato all'ultimo momento >>
Dopo essersi rivolta ad Harry, la bionda spostò lo sguardo su di me. Mi fece un sorrisetto falso, intimandomi chiaramente di smammare.
Alzai le spalle, infastidita, ma acconsentii alla sua richiesta.
Intanto i miei occhi sfrecciarono in direzione di una moto parcheggiata poco più distante, una moto che conoscevo bene. Ghignai, soddisfatta, dopodiché mi avvicinai, aspettando con ansia il padrone.
Dopo un po' stufa di aspettare mi accomodai nel sedile, consapevole del fatto che sarebbe scattato l'allarme. Un rumore assordante mi spaccò i timpani, ma dopo pochi secondi si arrestò, e vidi comparire dal bar una chioma scura, che si avvicinava a grandi passi.
Io, rimasta sulla moto, non accennavo a parlare. Mi limitai a guardarlo con un sorriso soddisfatto.
Appena fu abbastanza vicino lo vidi rivolgermi un'occhiata timorosa.
Scoppiai a ridere:<< Hai paura che ti picchi ancora, Malik? >>
<< Che cosa vorresti allora? Rinfacciarmi la vittoria? Beh risparmiatelo a domani... >>
<< Uh non mi dire che ti arrendi >>
<< Non  mi importa più di tanto, ormai... >>mi rispose poggiandosi alla sua moto, proprio accanto a me, con tranquillità.
<< Tu menti >>affermai.
<< Pensala come vuoi, ma io mi sono stufato di questa stupida battaglia >>alzò le spalle.
<< Ma come? >>esclamai sorpresa<< Pensavo che il gioco ti piacesse, ti desse soddisfazioni, ops scusa, volevo dire delusioni >>dissi crudele, con tono sfacciato.
Lui si alterò leggermente, rivolgendomi un'occhiata truce:<< Senti Stevens, cosa vuoi? >> mi chiese spazientito << Se vuoi giocare, giochiamo...ma in un altro modo >> si avvicinò con sguardo malizioso.
Lo allontanai con un spintone:<< Perderesti anche in quello >>ridacchiai.
<< Perché non proviamo? Potrei sorprenderti... >> Sapevo che lo avrebbe detto, cazzo, quanto era diventato prevedibile.
<< Non voglio avere nulla a che fare con uno sporco traditore... >>dissi mettendoci dentro tutto il mio disgusto.
<< Tecnicamente sei tu la traditrice >>
<< Vuoi un pugno sul naso stavolta? >>lo minacciai agitando la mano.
Lui ridacchiò.
<< Sai che molti dopo quello schiaffo mi hanno chiesto con chi ti avessi tradito? >>
<< Sono proprio degli idioti se pensavano che potessimo stare insieme...non sanno quanto ribrezzo provo per te? >>dissi con una smorfia.
Mentre io restavo seduta sulla moto lui si scostò leggermente, per posizionarsi di fronte a me. Stava per poggiare i gomiti sulle mie gambe ma lo allontanai con uno schiaffo.
<< Non sembravi provare ribrezzo dopo che t'ho baciata... >> disse guardandomi con quei profondi occhi color cioccolato. Cercava di sopraffarmi con quegli occhi magnetici, sapendo che non avrei resistito, ma ancora non sapeva chi fossi io.
<< Si chiama finzione, Jawaad >>dissi saccente.
<< Non so cosa sia questa "finzione" >>mi disse facendo l'ingenuo.
<< Ah no? Eppure quando ti sei fatto aiutare da me hai saputo sfruttarla bene questa "finzione"... >>
<< Sei ancora arrabbiata per quella storia? >>mi chiese sbuffando.
<< Non sono arrabbiata per quella storia, sono furente per quella storia, e non è certo bastato uno schiaffo a farmi calmare... >>
<< E se ti dicessi che stamattina ho rinunciato all'elezione? >>azzardò.
I miei occhi si strinsero, smarriti.
<< Adesso mi credi quando dico che non ne vale la pena continuare questa battaglia? Hai vinto, basta...è inutile che mi rinfacci la tua vittoria, perché non mi interessa... >>
Scossi la testa con disappunto.
<< Ti sei ritirato proprio perché non vuoi darmi questo sazio... >>continuai imperterrita. Quello che diceva non poteva essere vero. Non gli avrei mai creduto.
Lui alzò gli occhi al cielo.
<< Ti ho detto che hai vinto! Che cosa vuoi di più? >>
Gli puntai il dito contro, furiosa:<< Non provo alcun piacere a vincere in questo modo! Mi spieghi che soddisfazione c'è quando il tuo avversario si arrende? Io voglio arrivare al traguardo, ma non voglio arrivarci come ultima concorrente rimasta! >>urlai esasperata agitando le mani.
Zayn inaspettatamente me le bloccò, afferrandomi per i polsi. Cercai di liberarmi dalla sua stretta ma non ci riuscii. Come tristemente ricordavo, in fatto di forza lui era superiore. Ma la nostra non era una prova di forza, ma d'astuzia.
<< Hai scelto male il tuo avversario, mi dispiace... >>
<< Credevo fossi degno, ma invece sei un debole... >>dissi con crudeltà.
<< Io non sono debole, e lo sai anche tu... >>mi disse lui con decisione, come a volermi ricordare la vecchia discussione tra noi due. Sembrava che le mie parole velenose gli fossero scivolate addosso senza provocare alcun effetto.
<< Perché hai rinunciato allora? >>dissi, cercando di farlo ritrattare, non riuscii però a nascondere un pizzico di dispiacere.
<< Perché non voglio giocare contro di te, voglio giocare con te... >>pronunciò con forza, inchiodandomi con uno sguardo per nulla imbarazzato.
<< Con me non attacca, Malik, li conosco a memoria questi trucchetti >>gli risposi io altrettanto disinvolta.
<< Ah si? Fai la donna vissuta? Cosa hai fatto in passato, Stevens? >>
<< Non sono fatti tuoi, ora lasciami andare... >>risposi brusca. Non gli avrei mai rivelato qualcosa del mio passato.
Lui sembrò allentare finalmente la presa su entrambi i miei polsi, poi però con una stretta finale cercò di attirarmi a sé con la forza.
Mi allontanai involontariamente, senza rendermi conto di non avere alcun appoggio dietro. Rischiavo di capovolgermi ma per fortuna la presa sui polsi era ancora salda.
Senza assolutamente volerlo fu il mio corpo ad andare verso di lui, in modo che non cadessi. Per un attimo avrei preferito fare una capriola all'indietro e finire con la faccia sull'asfalto piuttosto che aggrappata a lui, ma sfortunatamente l'istinto prevalse, facendomi finire tra le sue braccia, come aveva calcolato quello spietato avvoltoio.
Sentii il suo petto vibrare in una risata, mentre mi teneva stretta a sé.
Tentai di spintonarlo, ma rischiavo di fare la stessa fine di prima, quindi cercando di allontanarlo gli afferrai brutalmente il ciuffo, tirando.
Lui si scostò immediatamente. Sghignazzai. Avevo trovato una mossa invincibile da usare contro Malik se ci fossero stati altri attacchi.
Non appena lui fu sufficientemente lontano scesi con un salto dalla moto, guardandolo con occhi di fuoco.
<< Non ti è bastata la lezione di ieri? >>gli urlai.
Lui intanto continuava meccanicamente a sistemarsi il ciuffo. Dio, quanto era vanitoso.
<< Aspetta, dai Meg! >>mi disse quando, voltata nell'altra direzione, stavo per allontanarmi.
<< Rifletti su quello che ti ho detto... >>mi ripeté ancora.
Mi arrestai, per sbuffare spazientita.
<< Primo: non mi hai detto niente su cui possa riflettere, secondo: io non mi faccio le pippe mentali per qualche frase uscita dalla tua schifosa bocca, e terzo: beh...smamma, o meglio me ne vado io...e non mi seguire! >>dissi alterata.
Per una volta, per una santissima volta, lui non si mosse, facendo come avevo chiesto.
Tornai davanti la scuola, insieme ai miei amici, e lo vidi mettersi il casco per salire sulla moto.
Sospirai. L'avevo cacciato, ma solo per il momento. Da quello che mi aveva detto non sembrava volersi arrendere così facilmente.
Comunque riflettei sulle sue parole, ovviamente non su quelle che riguardavano il suo ipotetico "noi", ma sul fatto che si fosse ritirato. Ovviamente aveva visto il nostro successone e si era sentito schiacciato, quindi non se l'era sentita di continuare il gioco. Ma lui aveva detto "stamattina"...
Non me la sentii di andare a riferirlo a Harry, se ne sarebbe accorto lui stesso l'indomani.
Per quel giorno mi sentivo stranamente fiacca, non vedevo l'ora di tornarmene a casa.
Ma sfortunatamente mi venne incontro un euforico Louis, seguito da un' altrettanto euforica Emily, e addio ai miei sogni di pace e tranquillità. 

 

HOLA CHICAS 
Avete visto? Ho mantenuto la parola e oggi eccomi qui :) 
Non ho niente da dirvi se non che sono ansiosa di sapere cosa ne pensate...Meg è stata perdonata da Harry e....Zayn ha rinunciato! O__O 
Hahahah aspetto i vostri pareri, un bacio grande 
Ps  Tecnicamente non so niente di musica quindi ho scelto quelle canzoni solo perché mi piacevano, non so effettivamente quali strumenti sono necessari per suonarle hahaha un po' di libertà a me, perché sono l'autrice hahhah

 

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Capitolo 23
*** Non sento niente ***


                                                                          

Harry Edward Styles. Nuovo rappresentante di istituto.

Ma era prevedibile visto che l'altro candidato valido, Zayn Jawaad Malik, abbia rinunciato all'ultimo momento.
Comunque la vittoria di Harry è stata, a detta di tutti, molto meritata.
La somma raccolta per il Madagascar è stata di circa 400 euro.
Nonostante non fosse la band al completo a suonare, i White Eskimo, il concerto è stato un successone, tale che molti hanno anche consigliato a Harry di lasciare la sua vecchia band.
Il ragazzo però rifiuta categoricamente:- Mi sono divertito molto-afferma- Ma non lascerò la mia band, siamo insieme da 4 anni-
Adesso che il giovane Styles, amato e stimato da quasi tutte le ragazze del liceo e non solo, è a capo dell'istituto, quale sarà il suo programma di rinnovamento per la vecchia scuola?
-Innanzitutto credo di voler dire addio alle continue feste e party organizzati negli anni precedenti-dice il giovane rappresentante, categorico-cercherò invece di organizzare eventi più costruttivi, come ad esempio il concerto di beneficenza a cui ieri hanno assistito quasi tutti gli 800 ragazzi della scuola, ho visto che l'idea è stata ben accolta e....
 
Gettai il giornale scolastico sul banco, stufa di leggere un programma che sapevo a memoria. L'intervista risaliva al pomeriggio di sabato, quando c'era stato lo spoglio, e ovviamente io ero stata una delle prime a sapere il risultato. Avevamo festeggiato per tutta la sera, andando in discoteca, avevamo passato tutti insieme anche la domenica, infine la sera Niall era partito nuovamente. Harry si trovava bene con lui, insieme ridevano alle battute più squallide di Louis, mentre io e Emily ci guardavamo sconvolte. Per nostra sfortuna anche Eva aveva voluto essere presente ai nostri festeggiamenti, e Harry non aveva potuto dirle di no.
In tutte le classi adesso si trovavano le copie di quell'articolo da quattro soldi.  
<< L'hai letta tutta? >>mi chiese Emily, appena entrata in classe, indicandomi il giornale.
Lei ne teneva in mano uno identico.
Scossi la testa. << Ma chi l'ha fatta questa intervista? E' così noiosa... >>
La mia amica mi guardava torva.
<< Beh, faresti meglio a leggerla... >>
<< Perché? >>chiesi curiosa, ma lei si rifiutò di rispondermi.
Presi immediatamente il giornale, e leggendo velocemente intravidi il mio nome.


E' tutto merito di Megan Stevens, dicono alcuni. Lei avrebbe organizzato tutto e sono di sua creazione anche i manifesti.
-Meg mi ha aiutato tantissimo in questo periodo, se non fosse stato per lei non sarei di certo arrivato fin qui-afferma il neo rappresentante con un sorriso.
-C'è molta complicità tra voi due, vedo-
-Sì, noi due stiamo bene insieme-conclude il ragazzo.
Dobbiamo pensare che fra i due ci sia qualcosa di più di un semplice accordo?
Il ragazzo nega categoricamente, ma è evidente che una ragazza come Megan Stevens sia benissimo in grado di accaparrarsi il bottino migliore, dopo aver rotto con Zayn Malik, l'altro candidato che si è "improvvisamente" ritirato.
 
Lessi ad alta voce il commento del giornalista:<< E' evidente che una ragazza come Megan Stevens sia benissimo in grado di accaparrarsi il bottino migliore, dopo aver rotto con Zayn Malik?!?! >>urlai.
<< Ma chi è che si permette di dire queste cose senza prima avere fonti certe e inconfutabili?! Dovrebbero licenziare subito quest'incapace! >>
<< Meg, è un giornalino della scuola... >>mi richiamò tranquillamente la mia amica.
Sbattei il giornaletto sul banco, irritata:<< Il bottino migliore?!Mi hanno dipinto come una ragazza che si fidanza a convenienza! >>
<< Dai Meg, nessuno prende sul serio ciò che si dice in quel giornale >>intervenne una voce fuoricampo, appena entrata in classe. Sperai vivamente che non fosse il mio "ex-ragazzo" perché mi sentivo in vena di distribuire pugni.
Vidi Liam entrare da solo.
<< Vorrei vedere come reagiresti tu se dicessero non una, ma ben due cose assolutamente false su di te! >>sbraitai.
La mia amica alzò gli occhi al cielo:<< Se avessi saputo che avresti reagito così non ti avrei mai detto di leggerlo >>
La guardai assottigliando gli occhi, poi presi nuovamente il giornalino, controllando di chi fosse l'articolo.
Ben Stoker, IV E, perfetto. Preparati Ben.
Uscii a grandi passi dall'aula, proprio nel momento in cui entrava Mr. Ciuffo.
<< Ciao ex-fidanzato >>lo salutai brusca.
Sentii Malik chiedere spiegazioni, mentre io mi dirigevo dall'altro lato del corridoio, a controllare la piantina delle classi in cerca della IV E.
Poi sentii Emily urlare qualcosa e successivamente due mani mi circondarono forte il busto.
Avvertii immediatamente il suo odore inconfondibile di tabacco, segno che aveva fumato da poco. Cavolo, da quanto tempo non toccavo una sigaretta, cosa avrei dato in quel momento per assaggiarne il sapore solo per una volta!
<< Te la sei presa per quell'articolo? >>mi chiese, tenendomi ancora stretta mentre cercavo di divincolarmi invano.
<< Lasciami! >>urlai<< Voglio parlare con quel Ben! Non si può permettere di scrivere queste cose! >>
Sentii finalmente allentare la presa.
<< Ok, ma ti accompagno anche io >>pronunciò. 
Insieme ci dirigemmo verso Ben, un pivello minuto e con gli occhiali tondi.
Mi posizionai davanti a lui a braccia conserte, guardandolo torvo, la stessa cosa fece Zayn.
Il ragazzo alzando la testa, era spaventato. Per forza, lo superavamo di diversi centimetri!
<< Perché hai scritto quelle cose su di me? Che motivo avevi di sputtanarmi? Ti ho forse fatto qualcosa? >>
<< N-no >>balbettò in difficoltà.
<< Meg non ha gradito le insinuazioni che le hai rivolto, per di più sei andato completamente fuori strada...puoi dire addio alla tua carriera da giornalista, pivello, nessuno starà mai più a sentire le tue stronzate >>intervenne Zayn, minaccioso.
Ben si sistemò gli occhiali sul naso, recuperando un po' di coraggio.
<< I giornalisti a volte devono azzardare...e poi non mi sembra che io ci sia andato tanto lontano >>
Lo fulminai con lo sguardo:<< Che cosa stai insinuando? Che io mi diverto a fare una scalata sociale, fino ad arrivare al bottino migliore? Beh a quanto mi risulta hai sgarrato in entrambi i casi, tesoro...io non ho mai rotto con Zayn semplicemente perché non siamo mai stati insieme, e poi anche Harry nega che fra noi ci sia qualcosa!Informati meglio prima di scrivere minchiate...con qualsiasi persona avresti parlato ti avrebbe detto che io e Malik ci odiamo da sempre! >>
Aggrottò la fronte.
<< Veramente, persone affermano che vi hanno visto baciarvi... >>insinuò ancora, insolente.
Fu il turno di Zayn di intervenire. Lo afferrò per lo scollo della maglietta.
<< Senti ragazzino, ti avverto solamente una volta, o ti fai i fottutissimi cazzi tuoi oppure questi occhiali te li riduco a brandelli >>
<< Non è facendo il bullo che riuscirai a farmi stare zitto...io voglio fare il giornalista, e il lavoro dei giornalisti a volte può essere pericoloso... >>resistette ancora, nonostante lo vidi tremare sotto lo sguardo di Zayn.
<< I giornalisti e i paparazzi...la peggior specie di questo pianeta >>continuò con disgusto.
Ridussi gli occhi a fessure.
<< Lascialo Zayn >>intimai. Lui fece come gli avevo detto.
Avvicinai il viso a quello del ragazzino. I suoi occhi celesti erano tremanti sotto il mio sguardo.
<< Aver scritto qualcosa di completamente falso non ti fa per niente onore...quando diventerai un grande giornalista, e lo diventerai, credimi, leggo la determinazione nei tuoi occhi, riterrai questo il tuo più grande errore, ti porterai per sempre dietro il peso di questo fallimento >>dissi esperta, con tono stranamente calmo.
<< Io rimango della mia idea...e la dimostrazione è il fatto che siate venuti qui insieme, complici nell'intimidirmi >>ribatté con sicurezza.
Detto questo si affrettò ad entrare in classe, senza darci il tempo di proferir parola.
Strinsi i denti per la sconfitta, poi vidi Zayn ridere, allontanandosi dalla classe diretto all'uscita.
<< Che fai Zayn? >>
<< Non ho voglia di stare a scuola a sentire chiacchiere varie sul mio conto... >>mi rispose tranquillo. Controllò un po' in giro, poi scavalcò la ringhiera. 
<< Vuoi marinare la scuola? >>chiesi esterrefatta.
Lui annuì, prendendo in mano il pacchetto di sigarette.
<< Vuoi farmi compagnia? Se non sbaglio anche tu non sopporti questi pettegolezzi >>mi disse al di là della ringhiera, mettendosi una sigaretta alla bocca.
Mi morsi il labbro. Desideravo quella sigaretta come non mai. Anche solo un tiro, cazzo.
<< Offrimi una sigaretta e vengo con te >>buttai lì per lì.
Lui meravigliato mi chiese:<< Per te anche tutto il pacchetto, tesoro, ma... non avevi smesso? >>
<< Non ce la faccio...troppo nervosa >>boccheggiai.
Lo vidi guardarsi intorno, poi rivolgermi un'occhiata complice.
<< Vieni, non c'è nessuno per adesso >>mi disse con un cenno.
Non me lo feci ripetere due volte, scavalcai anch'io la ringhiera, per ritrovarmi con lui dall'altro lato.
<< Come si fa con gli zaini? Io il mio l'ho lasciato in classe.. >>mi accorsi che nemmeno lui portava il suo.
Lui scrollò le spalle.
<< Dì a Emily di coprirti... >>mi disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Fortunatamente portavo il cellulare sempre in tasca. Le mandai un messaggio molto breve.
<< Tu non lo mandi a Liam? >>
<< Lui sa cosa fare... >>mi disse con un sorriso complice.
Iniziammo ad incamminarci, attenti a non farci vedere da nessuno. Era...divertente.
Ci fermammo infine in una piazzetta poco distante. Non c'era quasi nessuno ed era tutta coperta da grandi pini, in modo da assicurarci un bel freschetto.
Gli porsi il palmo. << Non scordarti la sigaretta >>
<< Una promessa è una promessa, tieni tesoro >>mi diede quella che stava tenendo in bocca. Feci una smorfia, ma non la rifiutai.
Già il suo tocco mi faceva sentire bene, più tranquilla.
Gli chiesi anche l'accendino, ma lui scosse la testa.
<< Da quando me l'hai rubato non ho più un accendino...a proposito, dov'è? >>mi chiese allarmato.
<< Lo tengo nella mia collezione >>
<< Beh, visto che non fumi più puoi tornarmelo no? >>
Scossi la testa, poi andai di corsa da due tizi poco distanti che stavano parlando. Lui mi seguì con lo sguardo, attento.
<< Qualcuno ha un accendino per caso? >>chiesi a entrambi, uno scosse la testa<< se ce l'hai sei un mito >>mi rivolsi all'altro.
Quello sbarrò gli occhi per un secondo, poi estrasse dalla tasca del giubbotto un normale accendino.
In un attimo mi accesi la mia sigaretta e glielo ritornai. Non valeva la pena di collezionare uno di quelli.
Tornai da Zayn, soddisfatta, facendogli accendere anche la sua.
Lui intanto si era seduto in una panchina, con la gamba a cavallo, in una posa allo stremo della convinzione.
<< Se cerchi di fare una posa sexy non ci sei riuscito...sembri un tricheco su uno scoglio >>dissi acida.
Lui aggrottò le sopracciglia, offeso, poi si sedette normalmente.
<< Sei brava te... >>mi sfidò.
<< Certo, devo ricordarti che anche tu ci sei cascato? >>
<< Per farmi cascare non ha importanza che tu faccia una posa sexy o no...anche se sarebbe piacevole vederti in posa da calendario >>mi disse malizioso.
<< Beh forse nei tuoi sogni potresti... >>ribattei subito.
<< Perché non ti siedi? >>mi chiese lui cambiando discorso.
Scrollai le spalle, poi mi sedetti accanto a lui nella panchina, gustandomi il sapore del tabacco.
Sospirai. Quanto mi era mancato. Come avevo potuto farne a meno in quei giorni? Adesso capivo perché ero così nervosa e suscettibile in quel periodo.
<< Che hai da guardare? >>gli dissi acida dopo aver visto che mi rivolgeva uno sguardo attento.
<< Niente >>rispose indifferente<< perché è vietato? >>disse buttando a terra la chicca di sigaretta ormai finita.
Scrollai le spalle, infastidita, poi mi appoggiai la schiena, rilassata.
Lui mi imitò.
C'era quasi un silenzio imbarazzato.
<< Non parrà sospetto che ci siamo assentati entrambi? >>chiesi ad un tratto.
<< Di che ti preoccupi? >>mi chiese lui tranquillo.
Abbassai lo sguardo.
<< Tanto ormai per tutta la scuola noi siamo stati insieme, no? Che abbiamo più da perdere? >>aggiunse indifferente.
<< Quindi diamo la vittoria a quel ragazzino impertinente? >>esclamai irritata.
<< Fai come vuoi, per me non ne vale la pena >>
<< Perché ti arrendi sempre? >>
<< Perché ti affanni tanto per una cosa stupida? Che te ne importa di quello che pensano gli altri? >>mi rispose continuando a mantenere il suo tono tranquillo e il piede a cavallo.
<< Vorrei solo dimostrargli che si sbaglia >>commentai a denti stretti.
<< Beh, io avrei un'idea... >>disse malizioso, circondandomi le spalle con un braccio << dimostragli che non vuoi Harry, che non vuoi il bottino migliore...avrai comunque una vittoria, anche se a metà >>propose.
Gli allontanai il braccio:<< Sei davvero astuto Malik, ma rifiuto l'offerta e vado avanti >>
<< Uffa Meg perché non vuoi scioglierti un po' una volta tanto, sei sempre così rigida! >>mi provocò << che darei per rivivere di nuovo quella scena... >>disse allusivo.   
Mi afferrò il mento, in modo da farmi voltare nella sua direzione.
<< Solo una volta, ti prego >>mi supplicò, avvicinando il viso e rivolgendomi degli occhi pietosi.
Mi scostai brutalmente.
<< Sei disgustoso >>dissi con una smorfia.
<< Non ho mai provato così tanto ardentemente questo irrefrenabile istinto di voler baciare qualcuno >>mi sussurrò, sincero.
Mi alzai di scatto dal sedile. Non volevo rimanere lì un secondo di più, era stato un errore, un grandissimo errore marinare la scuola insieme a quel maniaco.
Lui si mise una mano sul viso.
<< Aspetta Meg, scusami... >>mi disse piano.
Faceva il pentito, ma io non ci sarei cascata di nuovo, quindi feci un passo per allontanarmi. Anche lui si alzò dal sedile, per venirmi incontro.
<< Meg, hai pensato a quello che ti ho detto? >>mi chiese ad un certo punto, sperando di fermare la mia ritirata.
<< Perché cosa mi hai detto? >>chiesi infastidita, voltandomi nella sua direzione. Sapevo vagamente a cosa si riferiva, anche se praticamente non si era spiegato per nulla, tuttavia feci finta di niente.
<< Tu mi piaci, Stevens, mi piaci parecchio, mi piaci come nessun altra mi è mai piaciuta... >>disse spiccio.
Spalancai gli occhi. Non credevo fosse un tipo da dichiarazioni, per quanto fasulle. Lo avevo sempre creduto come il classico tipo da frasi e occhiate maliziose e doppi sensi.
Sospirai, avvicinandomi un po' ma continuando a mantenere una debita distanza.
<< Queste cose, Zayn, si dicono col cuore >>dissi cercando di fargli la predica, scuotendo il capo.  
<< Beh, scusa se è la prima volta che lo dico! >>ribatté offeso << forse non ho avuto il tono giusto mia cara sapientona? Oppure erano i vestiti che non andavano? >>mi punzecchiò<< anzi, ho trovato: il problema è che sono a mani vuote, avrei dovuto farti trovare come minimo orecchini di brillanti >>
<< Hai una concezione molto distorta dell'amore, sai? >>
<< Beh allora potresti insegnarmi tu... >>disse cambiando nuovamente il tono di voce, da leggermente arrabbiato a comprensivo e dolce. Mi dava il voltastomaco.
<< Scordatelo >>gli sillabai.
<< Perché non vuoi darmi una possibilità? >>
<< Perché al vero amore non si danno "possibilità", si deve esser certi di provare qualcosa...e io non provo niente quindi... >>
<< Non è vero che non provi niente >>affermò lui interrompendomi. Quanto era fastidioso. << E te lo posso anche dimostrare >>aggiunse.
Per una volta, rimasi incuriosita, forse perché aveva assunto un leggero tono di sfida.
<< E come? >>
Con delicatezza mi afferrò per un fianco, avvicinandomi leggermente al suo busto.  Avrei potuto scostarmi, ma preferivo stare a guardare quello che aveva intenzione di fare. Illuso.
<< Se sono giochi da pervertiti ti mollo un altro schiaffo >>lo avvertii, ma lui sembrò ignorarmi.  
<< Guardami >>ordinò, sereno.
Alzai lo sguardo, per incontrare il suo a pochi centimetri di distanza.
Sentivo solamente il suo respiro regolare, nient'altro.
Se aveva intenzione di farmi imbarazzare, beh, non ci stava riuscendo. Continuai a sostenere il suo sguardo ammaliante, mentre prestavo attenzione ai piccoli particolari del suo viso. Per prima cosa notai le sue ciglia: folte e lunghe, naturalmente ricurve, cosa davvero improbabile per un ragazzo. Capii che era proprio grazie ad esse che lo sguardo di Zayn risultava così...ipnotico e dolce, quasi innocente a volte.
Mentre con una mano continuava a pressare debolmente la schiena per mantenermi vicina a lui, con l'altra mi afferrò il polso della mano destra, sollevandola.
<< Cosa..? >>chiesi, ma lui mi zittì immediatamente.
Guidandomi portò la mia mano sul suo petto.
Sbattei le palpebre, leggermente confusa.
Spinse la mia mano al posto del cuore mettendovi sopra la sua, molto più grande.
Chiuse gli occhi, poi parlando piano:<< Senti il mio cuore e dimmi che quello che provo per te non è vero... >>
Curiosa, cercai la posizione perfetta, tastando i suoi leggeri pettorali. Non erano eccessivamente robusti ma al punto giusto: mantenevano la loro morbidezza al tocco. Ma stavo divagando, come al solito non riuscivo a non sbavare di fronte ad un fisico scolpito. Solo che stavolta lo stavo tastando con le mie mani...
Avvertii un leggero brivido nel momento in cui captai un leggero battito sotto il mio palmo. Poi un altro. E un altro ancora.
Lo vidi sorridere quando vide la mia espressione sorpresa, rivelando degli incisivi bianchissimi e dei canini appuntiti, e incastrando la lingua tra i denti.  
Ebbi lo strano impulso di inumidirmi le labbra, ma non fui così sciocca da farlo.
Quando anche io ebbi chiuso gli occhi per avvertire meglio il battito, sentii nuovamente la mia mano muoversi sotto la sua e li aprii di scatto.  
<< Tieni gli occhi chiusi >>mi ordinò ancora una volta. Feci come diceva, perché, mi duole ammetterlo, volevo continuare con quel gioco.
Sapevo che il mio respiro si stava facendo più agitato, anche se non farlo notare a lui fu la cosa più difficile che mi proposi di fare.
La mano saliva, e io arrivai alla parte alta del suo collo. Lasciò leggermente la presa.
Io sentivo sotto la pelle un lieve pizzicore, causato da quel minimo accenno di barba. Man mano che salivo ne avvertivo sempre di più, segno che non si era rasato da poco. Ma in fondo non era fastidiosa quella sensazione sotto i polpastrelli.
Improvvisamente ebbi la voglia frenetica di guardarlo, di aprire gli occhi per guardare i suoi, ma fui troppo codarda per farlo. Incredibile ma vero, Meg, codarda...
Sentivo il suo respiro leggermente affannato, mentre le mie mani continuavano a sfiorarlo, sotto la sua guida attenta.
Arrivato alla guancia si fermò permettendomi di accarezzarla.
<< Dimmi che non provi niente... >>mi sfidò, mentre il suo tono era rilassato e dolce. Incredibile, Zayn Malik, dolce. Il suo nome e quell'aggettivo si contraddicevano da soli. Eppure oggi si stavano sconvolgendo così tante cose.
Deglutii, ma non trovai le parole per rispondere, o meglio, non avevo la più pallida idea di cosa rispondere.
Per fortuna lui non parve voler insistere oltre, ma era impaziente di continuare il suo gioco.
<< Mi raccomando, tieni chiusi gli occhi >> mi sussurrò, attaccato al mio orecchio.
Annuii leggermente con la testa, restando immobile, e in silenzio.
<< Adesso continua tu >>mi propose, e nello stesso momento staccò la mano dalla mia. Subito dopo la stessa cosa fece con quella che teneva fissa sulla mia schiena, lasciandomi totalmente libera.
Ancora con gli occhi chiusi continuai come mi era stato chiesto, non allontanandomi nemmeno di un millimetro, nonostante non avessi più la sua presa a tenermi stretta a sé.
Portai entrambe le mani sul suo viso, alzandomi leggermente in punta di piedi, non seppi il perché.
Feci attenzione a non infilargli un dito nell'occhio, e quando mi accertai che anche lui li aveva chiusi entrambi, coi pollici sfiorai le sue ciglia. Erano morbide, naturali, e non come sotto l'effetto di un qualsiasi mascara, che rende le ciglia belle ma spesse e dure.
Lo sentii ridacchiare lievemente.
<< Perché le ciglia? >>mi chiese.
<< Beh, perché sono strane... >>
<< Strane? >>
<< Sembrano finte... >>ridacchiai anche io<< non se ne trovano molti con le ciglia come le tue >>
<< Devo ammettere che questo è il complimento più assurdo che una ragazza mi abbia mai fatto! >>ridacchiò ancora.
Feci una smorfia, ma visto che aveva anche lui gli occhi chiusi mi resi conto che non poteva vedermi.
Stavo per tornare alle guance quando mi venne un'idea. Un'idea piuttosto subdola per la verità, che mi avrebbe potuto permettere la vittoria anche stavolta. Anche se non avevo più ben chiaro quale fosse lo scopo di questa nostra sfida...
Mi morsi il labbro, poi finalmente mi decisi a fare quello che avevo in mente di fare.
Continuai ad andare su con le mani, fino ad intrecciare le dita ai suoi capelli.
Lo sentii sussultare leggermente, segno che non si aspettava una cosa del genere, ma non si scostò.
Io intanto continuai. Passavo le dita tra i suoi sottili capelli, a mo' di pettine, senza però scompigliarli.
<< Sei furba, ragazzina >>mi disse tranquillo.
<< Lo so >>risposi compiaciuta.
<< Ho vinto io, visto che sei la prima a cui faccio toccare i miei capelli >>mi sussurrò con tono sensuale << a parte la mia mamma >>aggiunse scherzoso.
Io intanto ci avevo preso gusto. Accarezzavo i suoi capelli con delicatezza, immergendo di tanto in tanto le dita nel ciuffo lungo che si ritrovava. Mi chiedevo come facesse a mantenere intatto quel ciuffo e allo stesso tempo avere i capelli così morbidi.
<< Posso fare una cosa? >>mi chiese cauto ad un certo punto.
<< Dipende da cosa vuoi fare... >>
<< Tu sta' tranquilla >>mi disse con tono dolce.
Non gli avevo ancora dato il permesso quando sentii le sue dita infilarsi tra i miei lunghi capelli, all'altezza del collo.
Continuò per un po', come avevo appena fatto io, poi ad un tratto si fermò, afferrandomi la testa.
E come era stato il nostro primo bacio, così lui poggiò nuovamente le labbra sulle mie, con l'unica differenza che stavolta non c'era alcuna fretta. Tutto avveniva con tranquillità e dolcezza, caratteristiche di tutti quegli ultimi minuti insieme.  
<< Dimmi che non provi niente quando mi baci... >>continuò ancora, soffiando tra le mie labbra.
Tolsi le mani dai suoi capelli e mettendole davanti a me lo spintonai. Non ero per nulla decisa a dargli la vittoria su di me. Non così facilmente.
Finalmente aprii gli occhi, disubbidendogli, cercando immediatamente il suo sguardo.
Ma furono proprio quegli occhi a farmi perdere, a convincermi che a volte in una sfida è meglio arrendersi se non si vuole finire schiacciati dal peso di una vittoria inutile, che non ti dà nessuna soddisfazione. Quegli occhi color cioccolato, e con quelle ciglia lunghissime che tanto avevo imparato ad adorare.
Nel momento in cui lo vidi, deluso, frustrato e sconfitto capii che stavo sbagliando, che dovevo rimediare se non volevo porre fine a tutto questo.
Stava aprendo la bocca per rivolgermi qualche parola triste probabilmente, ma non gli diedi il tempo.
Afferrandolo per la maglietta lo attirai a me, poi quando fui sicura che le nostre labbra coincidevano le schiusi leggermente. Sentii un sussurro soddisfatto soffiare dentro la mia bocca, mentre la sua lingua, vogliosa, tentava di iniziare le danze. Gli diedi il via libera e dopo pochi secondi mi lasciai trasportare da un bacio che per poco non mi tolse il respiro. Mi alzai nuovamente sulle punte, mentre la sua mano mi afferrava la schiena con forza, attirandomi contro il suo petto.
Nonostante mi fossi alzata lui continuava ad essere parecchio più alto, quindi dovette piegarsi in avanti, mentre io tenevo la schiena curva all'indietro.
Quando si staccò, continuò a tenermi una mano tra i capelli ed io continuai ad appoggiarmi al suo petto.
Mi osservò attento, in cerca di qualche risposta.
Come al solito io avevo perso le parole. Gli rivolsi un'occhiata smarrita, e lui sembrò capirla, tanto che non mi fece alcuna fretta.
Inspirai bene, poi cercai di riflettere, di cercare in me stessa la risposta.
Io provavo qualcosa per Zayn? Io, Meg-cuore-di-pietra provavo forse qualcosa per l'ultimo ragazzo al mondo cui mi sarei aspettata? 
Forse proprio questo ragazzo, era riuscito a sciogliere il mio cuore?
Come facevo a capire una cosa del genere? Non sentivo né farfalle nello stomaco né nient'altro di svolazzante...Avevo da sempre desiderato poter leggere nel cuore delle persone ma mai nel mio...Forse perché pensavo che leggere dentro sé stessi fosse molto più facile, eppure si rivelava il contrario. Come dovevo fare? Come?
Zayn me lo aveva dimostrato facendomi sentire il suo battito.
Con le mani ancora sul suo petto andai a cercare quel familiare palpitare, che era aumentato nel giro di pochi minuti.
Con l'altra mano, invece, presi ad esaminare il mio, di battito.
Ma la delusione fu enorme.
Il cuore di Zayn sembrava scoppiare in confronto al mio: immobile, stazionario, tremendamente e maledettamente regolare e usuale. Lo maledissi, lo maledissi con tutta me stessa. Per una volta avevo l'occasione di provare qualcosa per qualcuno, ma ecco che si comporta in maniera ordinaria, come se ciò che fosse successo non lo sfiorasse minimamente. Ma perché? Cosa aveva il mio cuore di sbagliato? Dovevo credere che fosse realmente di pietra? Che fosse qualche macchinario che pompa sangue regolarmente senza alcun insolito scatto?
Guardai Zayn e mi sentii male.
<< Scusami, Zayn...io non provo niente >> e detto questo non gli lasciai il tempo per ribattere, ma me ne andai in fretta, quasi correndo, lasciandolo solo e molto probabilmente sconfitto.
Ma se lui aveva perso, perché mi sentivo triste? Come se avessi perso anche io?

 

Eccomi qui bellocce(?) 
Ero tanto ansiosa di pubblicare questo capitolo, e adesso che l'ho pubblicato mi sento esplodere dentro...
So che è una cosa idiota, però questo è il mio capitolo preferito ** ci sono tanto affezionata e spero tanto che piaccia anche a voi come piace a me
E' un capitolo interamente dedicato alla Mayn(?) 
LOVELOVELOVELOVELOVE 
Avete scoperto un'altra parte di me...eh sì oltre essere capricciosa, testarda, spastica, sono anche una romanticona ** Cioè io dico se ZayZay avesse fatto ciò che ha fatto con me...Beh che gli sarei saltata addosso è dire poco hahah 
Spero commentiate in tante, mi farebbe molto piacere per il mio adorato capitolo :) 
Un bacio grandissimo a tutte, vi amo 

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Capitolo 24
*** Creatura infernale ***


                                                                           

POV Zayn.

 
La guardai allontanarsi, senza avere la forza di rincorrerla.
Mai in tutta la mia vita mi ero sentito così offeso, se non con i continui rifiuti di quella ragazza nuova.
Quando mi aveva preso in giro la prima volta, beh, ci poteva stare, era stata furba e vendicativa, non la biasimavo, visto che volevo solo portarmela a letto.
Ma adesso...adesso le avevo aperto il mio cuore, avevo fatto la cosa più dolce e romantica che mai mi fosse venuta in mente. Credevo di averla stregata, credevo che sarebbe caduta ai miei piedi, che sarebbe stata mia.
Invece mi aveva fatto sentire un idiota, ancor più della prima volta.
Non sento niente per te
Ma perché? Perché non voleva ammetterlo? Perché doveva essere così cocciuta, doveva vincere a tutti i costi?
Io sapevo cosa provava lei per me, glielo leggevo negli occhi, glielo leggevo nei suoi movimenti.
Aveva forse paura? Paura di soffrire per un ragazzo come me?
Eppure credevo di averle dimostrato a sufficienza che quello che provavo era reale.
Mi appoggiai alla panchina, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo ancora la piacevole sensazione delle sue dita tra i miei capelli. Caute, delicate, attente.
Diedi un pugno alla panchina di ferro, provocandomi un dolore lancinante, che mi fece quasi lacrimare.
Lo aveva fatto per ferirmi, perché sapeva che ci sarei stato male.
Anche quel bacio, faceva ancora una volta parte del suo subdolo piano per farmi soffrire. Per avere la vittoria su di me. Per lei tutto era una continua sfida, un gioco di potere. Aveva una mente crudele, maligna.
Ero piuttosto repentino nel cambio d'atteggiamento. Anche quella volta non mi smentii: se fino ad un secondo prima il mio cuore batteva forte per quella ragazza con gli occhi da cerbiatta, adesso l'unica cosa che sentivo era il fuoco che mi bruciava dentro. Non fuoco di passione, fuoco di odio per quella creatura che si era rivelata essere un diavolo travestito da angelo. Un'arpia travestita da dea.
 
 
 
 
Non appena vidi con la coda dell'occhio una chioma rossiccia, seguita da una bionda, seppi che era giunto il momento di iniziare a giocare. Di fargli vedere che il vecchio Zayn era tornato, o meglio, non era mai scomparso. Quello astuto, quello calcolatore, quello vendicativo e malizioso. Il ragazzaccio, insomma.
Mi avvicinai alla riccia con cui stavo parlando un attimo fa.
Era solo di terzo anno, ma era graziosa, e non conosceva la mia fama da puttaniere.
La afferrai per la schiena, avvicinandola a me. Lei non si scostò, attenta. Sapevo di averla già in pugno. Il tempo del conquistadores era tornato.
Poi, precisamente come avevo fatto solamente il giorno prima, afferrai la mano della ragazza, portandola al mio petto.
La ragazzina ridusse i due occhi neri a due fessure.
<< Tocca il mio cuore, e vedi come batte forte per te >>dissi con tono dolce.
Era vero che batteva, e anche forte, ma non certamente per lei. Batteva perché dovevo stare attento a giocare la mia parte. Solo un errore e avrei mandato tutto a puttane.
Sempre con la coda dell'occhio vidi che si era fermata a chiacchierare con la bionda.
Perfetto. Avevo attirato la sua attenzione.
La ragazzina sorrise, arricciando il labbro.
Sempre seguendo il copione, trascinai la sua mano fino al mio viso, intimandogli di chiudere gli occhi, poi ad un certo punto mi staccai, proponendole di continuare da sola.
Speravo andasse anche lei a toccare i miei capelli, ma sperai invano.
La sua mano invece, scese inaspettatamente, andando a poggiarsi esperta sul cavallo dei miei pantaloni.
Spalancai gli occhi, per vedere il suo sorriso malizioso.
Ed era di terzo anno porca puttana!
Con tocco intraprendente passò ad accarezzarmi, mentre sentivo il mio amichetto animarsi. La ragazzina ci sapeva fare...
Dopo un sospiro poggiai le mani sul suo culo, avvicinandola a me. Lei squittì, poi mi circondò le spalle con le braccia, spingendomi contro le sue labbra.
Prima di fiondarmi su di lei rivolsi una leggera occhiata alla mia destra.
E quello che vidi fece urlare la bestia che era in me, soddisfatta.
La sua smorfia disgustata mentre mi guardava restò impressa nella mia mente per tutto il tempo in cui io e la ragazzina limonammo al centro del cortile, prima della campanella. << Ripostiglio delle scope, fra 5 minuti >>pronunciai, voglioso, interrompendo il contatto.
Lei mi guardò con uno sguardo attento, poi fece un sorriso complice.
Rimasto solo potei finalmente contemplare pienamente la sua espressione, a pochi metri di distanza.
Lei mandò via con un gesto la sua amica, poi mi venne incontro a grandi passi.
<< Che significa? >>mi chiese alterata.
Sogghignai. << Che significa cosa? >>
<< Questo spettacolino! Sapevi che io stavo guardando! >>
<< Senti tesoro, non sei l'ombelico del mondo >>gli risposi asciutto<< adesso scusami, ma ho un appuntamento nel ripostiglio >>dissi superandola.
Lei mi lanciò un'occhiataccia.
<< Volevi farmi ingelosire? >>mi urlò contro.
Mi fermai per un attimo, voltandomi nella sua direzione.
<< Ci sono riuscito? >>chiesi speranzoso.
Meg serrò le labbra, come se avesse paura di parlare a sproposito, poi scosse la testa:<< Vai a scopare, va... >>
<< Dimenticavo...entrerò alla seconda ora oggi >>aggiunsi dopo che mi fui voltato un'altra volta.
Lei resisteva, ma sarebbe arrivato il momento in cui sarebbe crollata. Ma io non sarei stato sotto di lei a salvarla, questo era sicuro. Semmai sopra, a soggiogarla.
 
 
 
 
 
*31 ottobre, Halloween*
 
<< Che mi dici di Megan Stevens? >>chiesi rivolto al ragazzo biondo e abbronzato. Era un bel tipo ma aveva una faccia tosta.
<< Megan Stevens? La puttana della scuola >>disse sputando sul pavimento.
<< Che intendi dire? >> chiesi curioso.
<< Quello che ho detto, era una puttana senza cuore >>
<< Spiegati meglio >>gli ordinai.
Lui mi fissò coi suoi occhi blu scuri.
<< Vuoi dire che nella vostra scuola non si comporta così? >>mi chiese perplesso.
Sospirai.
<< Dimmi tutto quello che sai, ogni minimo particolare, devi descrivermi tutti i singoli giorni della sua cazzo di scuola precedente >>dissi a denti stretti.
 
 
 
POV Meg
 
<< Niall, oggi non voglio andare a scuola! >>mi lamentai quando il ragazzo biondo venne a svegliarmi per la colazione.
Lui mi rise in faccia:<< Oggi non c'è scuola, Meg, è domenica! >>
Mi rigirai nel letto, affossando la faccia nel cuscino.
<< E allora lasciami dormire! >>borbottai.
Lui sospirò spazientito, poi si sedette sul mio letto.
<< Non ti ricordi? Hai promesso a Emily che saremmo andati a comprare i vestiti >>insistette.
Feci un lamento, poi gridai quando il biondino mi tolse le coperte.
<< Non rompere, Niall! Mannaggia a me che ti ho fatto dormire qui, stanotte! Non potevi tornartene a casa? >>
<< Preferivi che fosse Emily a svegliarti? >>
Scossi la testa, terrorizzata.
<< E allora alzati e scendi a fare colazione, se no tua nonna mi sgrida... >>
<< Sgrida te? >>chiesi ridendo.
<< Sì, stamattina mi ha incaricato di farti mangiare, perché lei non ci riesce... >>ricordò amaramente.
Dopo un po' finalmente mi alzai, e mi andai a cambiare.
Avevo appena finito di mangiare latte e biscotti sotto la supervisione attenta di Niall che Emily suonò al campanello.
<< Hi! >>ci salutò Emily, saltellante. << Buon Halloween! Siete pronti? Lou sta aspettando in macchina così andiamo a comprare sti vestiti... >>ci disse senza un secondo di tregua.
Perfetto, aveva iniziato. Maledizione a me quando avevo acconsentito a fare quella cosa, e soprattutto ad andare a quella stupida serata in maschera.
Il magazzino di vestiti in maschera era stracolmo di gente.
Emily mi tirò per mano:<< Vieni andiamo, altrimenti non troviamo nulla... >>mi trascinò nella parte femminile, mentre Louis e Niall rimanevano lì più confusi che mai.
<< Allora, dobbiamo cercare dei costumi originali ma carini >>disse iniziando a curiosare in giro.
<< Em ma perché mi vuoi far fare sta cosa? Io odio Halloween, è una festa stupida per ragazzini... >>mi lamentai.
Ignorandomi mi lanciò addosso due o tre vestiti, che si accumularono a pila sopra le mie braccia.
<< Questo posto è fantastico, trovi di tutto >>disse ammirata.
<< Ehm...Emily? >>la chiamai.
<< Che c'è Meg? Sto cercando di concentrarmi! >>mi disse seccata << Oooh guarda questo costume di Batman al femminile! E' stupendo! Bene, ho trovato il mio costume, devo solo provarlo... >>disse fra sé, poggiando il vestito sopra la pila.
<< Cazzo Emily! Non puoi prendere duecento vestiti! >>mi lamentai, sempre più in difficoltà.
Lei sospirò. << Va bene, per adesso va bene così, andiamo a provarli >>disse afferrando i due vestiti superiori e guidandomi verso il camerino.
Ce n'era uno solo libero, quindi lei provò per prima.
Il costume di Batwoman era davvero fantastico. Anche lei ne era contenta.
<< Bene, il resto puoi provarlo tu >>mi disse indicandomi la pila di vestiti.
Sbuffai poi presi il primo che mi capitava.
<< Un vestito da diavoletto sexy?! >>esclamai disgustata<< Neanche per sogno! >>
<< E dai, Meg provalo, sono convinta che ti starà bene! >>
<< Non ho intenzione di mettermi delle calze a rete e una gonna da prostituta! >>urlai categorica.
<< E chi poteva essere, se non la voce cristallina di Meg questa? >>intervenne una voce da dietro.
Mi voltai con espressione disgustata.
<< Che ci fai qui, Zayn? >>
<< La stessa cosa che fai tu...scelgo un vestito no? >>
<< Non hai bisogno di nessun vestito, sei già rivoltante di tuo... >>ribattei acida.
<< Ti faccio venire i brividi non è vero? >>continuò lui, poi posò l'occhio sul vestito che tenevo in mano<< wow, non vedo l'ora di vederti così alla festa >>aggiunse malizioso.
Lo guardai torva.<< Non indosserei mai una cosa del genere, e lo sai... >>risposi seria.
<< Beh, in qualsiasi modo tu sia vestita ti troverò... >>mi disse facendomi l'occhiolino e allontanandosi.
Gettai il vestito tra le braccia della mia amica.
<< Trovami qualcosa che mi renda assolutamente irriconoscibile! >>gli ordinai.
Lei mi sorrise soddisfatta.
<< Adesso sì che sarà più facile trovarti un costume >>
In pochi secondi tornò con in mano un solo costume.
<< Per adesso ho trovato questo, ma se non ti piace posso cercarne altri >>
<< Cos'é? >>chiesi curiosa, visto che era impacchettato e non riuscivo a capire.
<< Conosci Occhi di Gatto? >>mi chiese<< Beh, è simile...insomma è un costume da spia, e potresti indossare anche una maschera, così non ti riconoscerebbe nessuno... >>
Afferrai il pacchetto all'istante. Beh, la tutina era un po' troppo attillata ma...almeno non mi avrebbe riconosciuto nessuno.
Accettai, fra le urla di gioia della mia amica.
Non feci neanche il tempo a vedermelo indosso che già Emily me lo aveva tolto, messo nel suo pacchetto ed era andata a pagare.
Scrollai le spalle, poi andai a vedere come se la cavavano i ragazzi.
<< Niall, Louis? >>chiamai.
Nessuna risposta.
Quando mi avvicinai al camerino due idioti mi saltarono addosso, gridando per farmi paura.
<< Ma che razza di costumi sono? >>chiesi schifata dopo averli visti.
Non potevo crederci che li stavo davvero vedendo vestiti in quel modo.
<< Perché? Non ti piacciono Asterix e Obelix? Noi li troviamo fenomenali. >>
Scossi la testa sconsolata quando mi soffermai a guardare Louis col pancione e le treccine arancioni e Niall coi baffetti gialli e le corna da vichingo.
Erano ridicoli!
<< Ragazzi devo ricordarvi che è una festa di Halloween? >>
<< E allora? Saranno tutti vestiti uguali, almeno i nostri sono originali! >>ribatté il ciccione.
<< E poi guarda che facciamo! >>mi disse Asterix, dopodiché entrambi si allontanarono l'uno dall'altro e poi correndo si andarono a scontrare. Niall rimbalzò sul pancione di Louis e finì a terra, tra le risate.
Io alzai un sopracciglio. Scioccata.
Non sapevo se fosse meglio Emily o loro due.
Andai a raggiungere Emily alla cassa.
<< Li hai visti i costumi di quei due? Sono pazzi! >>dissi con occhi spalancati.
<< Sono fighi invece >> disse la voce di Zayn dietro le mie spalle.
Immediatamente mi gettai addosso al mio vestito.
<< Non provare a guardarlo, imbroglione! >>
Lui alzò le mani, con aria innocente.
<< Perché hai due vestiti? >>gli chiese Emily vedendo che portava due pacchetti identici.
<< Ehm...uno è per Liam, non poteva venire a provarselo... >>
Emily annuì, poi dietro Zayn spuntarono i due ragazzi, ritornati normali ma che ancora ridevano.
<< Scusa Zayn, possiamo passare avanti, così possiamo andare insieme? >>gli chiese Louis.
Il ragazzo annuì, poi li fece passare.
Emily guardò i vestiti che portavano in mano, quello di Louis tremila volte più grande, vista la quantità dell'imbottitura.
<< Asterix e Obelix? >>scoppiò a ridere, mentre i due annuivano contenti.
<< Mi è sempre piaciuto fare il ciccione >>affermò Louis, con un sorriso infantile.
<< Sono sicuro che ci divertiremo a questa festa >>intervenne nuovamente Zayn, rivolgendo l'occhiata a me.
Sorrisi falsamente.
Sì, mi divertirò a farti penare, caro. 

 

Ehilà bella gente!  
Mi dispiace per aver inserito quel "31 ottobre, Halloween" spezza un po' il ritmo e non mi piace molto, ma d'altronde è per far capire meglio che è una giornata speciale ewe 
Come avevo già anticipato a qualcuno ho iniziato con un POV di Zayn, proprio a partire da quando Meg lo ha lasciato un po' interdetto. 
Adesso nel prossimo capitolo ci sarà questa grandiosa festa :)  Riuscirà Zayn a riconoscere Meg? hahah 
Secondo voi cosa ha in mente il nostro bad boy, sta combinando qualcosa se avete notato...
okay adesso vado via, a prestissimo tesori
 
 
 

 

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Capitolo 25
*** Daredevil ***


                                                                           

Osservai Niall mentre cercava di attaccarsi i baffetti finti, ridacchiando. 
<< Che c'è? >>mi disse nervoso, mentre un lato gli si staccava, calando. 
Mi trattenei, tappandomi la bocca con la mano, mentre lui mi guardava torvo. 
<< Vieni ti aiuto io >>gli dissi alla fine, cercando di aiutarlo. 
<< Allora, hai capito il piano? >>gli chiesi per l'ennesima volta. 
Lui sbuffò, stufo della mia insistenza. 
<< Devo cercare di sviare Zayn, si lo so... >>disse annoiato. 
<< No Niall non fare così! >>lo rimproverai<< per me è importante che non mi riconosca, e se tu continuassi a parlarmi se ne accorgerebbe subito >>
<< Non capisco perché ti devi affannare così tanto per far sì che non ti riconosca...che te ne importa? >> 
<< Mi starà col fiato sul collo tutta la sera! >>gli risposi esasperata. Avevamo fatto e rifatto quella discussione migliaia di volte. 
<< A proposito, che costume si è preso Zayn? >>gli chiesi. 
<< Mi sembra una specie di costume da diavolo >> 
<< Che significa una specie? >>sbottai irritata. 
<< Non so...non sembrava proprio un diavolo... >>mi disse tentennante << cioè era rosso, tutto rosso, però le corna erano davvero minuscole per essere un diavolo, e non aveva nemmeno la coda >> 
<< Niall ma che stai dicendo? >> 
<< Ti dico solo quello che ho visto >>ribatté infuriato. 
Sospirai, poi mi guardai allo specchio per mettermi il rossetto rosso. Indossai la maschera nera che mi copriva tutto il viso ed ero pronta. 
<< Meg, sai che non sembri più tanto scheletrica adesso? Tua nonna ti tratta bene! >>
<< Io non sono mai stata scheletrica! >>anche se, a dire la verità, era ingrassata di qualche kiletto in quasi due mesi che ero lì. 
<< Adesso sei perfetta, Meg, stai benissimo >>mi fece i complimenti. 
Mi guardai per l'ultima volta allo specchio. La tutina nera era lucida e molto aderente, e analizzava perfettamente tutte le mie forme, senza alcun filo di grasso. Se c'era una che poteva permettersi di indossare quella roba, beh, ero io. Non per essere modesta.
Mi sistemai il cappuccio sopra la testa, nascondendo tutta la mia chioma rosso ramato, e calandomelo sugli occhi. 
<< Sembri un Assassino in tempi moderni >>commentò riferendosi al suo videogioco preferito: Assassin's Creed. Mi aveva fatto provare a giocarci qualche volta, ma non ero proprio portata per i videogiochi, ero un'impedita. 
Conclusi l'opera arrotolando dei nastri rossi intorno alle cosce e al busto, in modo da dare un po' di colore, e li strinsi in un nodino. Sempre lo stesso tipo di nastrino me lo arrotolai intorno al collo. 
Adesso sì che ero davvero perfetta. 
Proprio quando avevo finito Louis suonò il campanello. Tempismo perfetto. 
<< Ho chiesto a Liam di accompagnarci >>mi disse lui immediatamente non appena aprii la porta<< perché con questo pancione non riuscivo a guidare >>si giustificò.  
Gli tirai le treccine scherzosamente, poi salii in macchina, dando il mio avvertimento sia a lui che a Liam. 
Guardai il costume di Liam, che sarebbe dovuto essere lo stesso di Zayn. 
Liam era vestito....da Batman? 
Com'era possibile? 
<< Allora di chi era l'altro costume da diavolo? >>esclamai. 
Liam si voltò nella mia direzione. 
<< Dovrei sapere di cosa stai parlando? >> mi chiese titubante. 
<< Lo sapevo >>dissi tra me << Zayn sta tramando qualcosa, ne sono sicura >>dissi a denti stretti.

<< Prima entrate voi >>dissi ai miei amici all'entrata. 
Niall sbuffò ancora una volta, poi trascinò gli altri dentro. 
Io intanto cercavo la sua macchina o la sua moto, per scoprire in qualche modo cosa aveva in mente, ma dopo un po' conclusi che non fosse ancora arrivato. 
Entrai al locale, dando il biglietto d'ingresso al buttafuori che naturalmente mi lasciò passare. 
Mi immersi nella confusione, leggermente infastidita dalle luci troppo accecanti. 
Strinsi gli occhi, poi controllando che non ci fosse nessun vestito rosso vicino mi diressi verso Obelix. 
<< Louis tu per caso hai visto qual era il costume di Zayn? >>gli chiesi. 
<< No mi dispiace, Meg, ero occupato a provarmi questo maledetto pancione, che mi sta già facendo morire di caldo >>disse sofferente. 
Annoiata cercai di riconoscere Harry. Ero curiosa di vedere che costume avesse scelto. Molto probabilmente coi suoi capelli avrebbe potuto fare lo scienziato pazzo. 
<< Ciao pupa >>mi disse una voce da dietro. 
Mi voltai. Un costume totalmente rosso, con una maschera che copriva il volto, lasciando scoperti solo il naso e la parte sottostante, al posto delle fessure degli occhi una pellicola trasparente rossastra. 
Avrei ucciso Niall. Giuro che lo avrei ucciso. 
Come si fa a non riconoscere Daredevil? 
<< Ti ho trovato >>mi disse soddisfatto.
Strinsi i denti. << Come hai fatto? >>chiesi sospettosa. 
<< Riconoscerei quel culo tra mille >>mi disse disinvolto. 
Improvvisamente mi sentii come se fossi nuda con quel vestito, e cominciai a fremere dalla frustrazione e dalla rabbia. 
<< Che hai? >>mi chiese preoccupato. 
<< Niente >>dissi allacciando le braccia al petto << forse era meglio il costume da diavolo sexy...mi hai riconosciuto subito >>dissi sconsolata<< e poi mi sento talmente in imbarazzo! >>
Mi alzò il viso tenendomi per il mento. 
<< Perché dovresti esserlo? Sei perfetta >>disse sincero. 
Io mi allontanai. 
Come prevedevo non mi avrebbe lasciato per tutta la serata.
<< Zayn smettila di torturarmi >>gli intimai. 
<< No >>mi rispose lui deciso. 
<< Perché? >>dissi esasperata<< Ti ho già detto che non mi piaci! >>
<< Tu non sai quel che dici >>
<< Credi di saperlo meglio di me? >>gli urlai con rabbia << Ora lasciami in pace, già questa festa è abbastanza pallosa senza che ci sia tu a ronzarmi intorno... >>dissi strattonandolo per tornarmene in mezzo alla folla, per cercare i miei amici. 
<< Perché fai così? Cosa c'è di sbagliato nel provare qualcosa? Perché continui a negarlo? >> 
Strinsi i denti. 
<< Io non nego niente >>dissi arrabbiata << E' così e basta >>
Provai a guardarlo negli occhi, ma quella maschera me lo impediva, fissavo solamente delle fessure rosse, come degli occhi di fuoco, che mi intimidivano ancora di più. 
Distolsi allora lo sguardo, allontanandomi. 
<< Già, dimenticavo: tu sei Meg-cuore-di-pietra >>mi disse quasi con tono dispiaciuto. 
Mi voltai di scatto, allarmata. 
Come aveva fatto a saperlo? Non l'avevo detto a nessuno, com'era possibile? 
<< Come fai a... >>iniziai a dire ma lui si era già mischiato alla folla dietro di lui. 
Cominciai a cercarlo. Dovevo trovarlo, dovevo capire come aveva fatto a scoprirlo. 
Spintonai alcune persone, ma non vi feci caso, cercavo solo un fottutissimo costume rosso, che sembrava essersi dileguato nel nulla. 
Feci il giro di tutta la sala, perquisii in lungo e in largo, ma non riuscivo a scorgerlo. 
<< Hai visto qualcuno travestito da Daredevil allontanarsi? >>chiesi un po' in giro, ma fra chi era troppo ubriaco per darmi retta e chi mi ignorava la mia ricerca stava risultando vana. 
Mi feci prendere dal panico. E se l'avesse detto a qualcuno? In pochi giorni quel soprannome si sarebbe diffuso in tutto l'istituto, non lasciandomi via di scampo, com'era successo nella mia vecchia scuola dopo che avevo combinato quel disastro con James. 
Una ragazza mi si avvicinò, vedendomi disperata. 
<< Cerchi qualcuno con un costume da Daredevil? Se non sbaglio l'ho visto oltrepassare quella porta >>mi indicò una porta con la vernice blu scolorita. 
La aprii. C'era puzza di muffa, ed era tutto buio. Cercai a tentoni l'interruttore della luce, e quando riuscii a trovarlo capii che si trattava di un pianerottolo e che di fronte a me c'era una scala, che probabilmente portava alla terrazza su. 
Mi morsi il labbro, tentata, poi percorsi in fretta i gradini, per spuntare di fronte ad un'altra porta, chiusa. 
La spinsi con forza e questa si spalancò, scricchiolando. 
Quel locale stava cadendo a pezzi, per questo riuscivano ad affittarlo per le feste a così poco prezzo. 
Ispirai l'aria leggermente fresca, tipica di una notte autunnale. Mi coprii il collo col cappuccio, poi mi strinsi le braccia intorno, per scaldarmi. Lo sbalzo di temperatura fra dentro e fuori era pazzesco. 
Anche lì sù era piuttosto buio. L'intera terrazza era illuminata solamente da piccole lanterne ai vertici, mentre la caldaia e la cisterna formavano dei piccoli corridoi al centro. C'era anche una piccola struttura, probabilmente un prefabbricato che servisse da studio o da piccolo sgabuzzino. 
Mi affacciai, spiando dentro dai vetri impolverati, ma era tutto profondamente buio. Dubitavo Zayn potesse essere lì dentro. 
<< Zayn? >>chiamai debolmente. 
Quel posto mi dava i brividi, forse anche per il freddo che provavo, che si stava insinuando fino alle ossa. 
Non c'era niente lì, forse era meglio scendere di nuovo alla festa. 
Sentii uno scricchiolio, che per poco non mi fece saltare in aria. 
<< Zayn sei tu? >>chiesi avvicinandomi alla fonte del rumore. Mi appoggiai alle pareti della grande cisterna, e, come a sentirmi più sicura, affacciai solamente la testa. 
Stavolta quando sentii un tocco alla spalla saltai in aria davvero, gettando un urlo. 
<< Zayn! Cazzo mi hai spaventato a morte! >>gli urlai non appena lo vidi dietro di me << Ti sembrano scherzi da fare? Beh che è Halloween però potevo anche rimetterci la vita >>dissi tenendomi il petto. 
Lui non fiatava, non aveva alcuna espressione. Quegli occhi rossi mi scrutavano.
Gli puntai il dito contro. << Devi dirmi come hai fatto a sapere come mi chiamavano al mio vecchio liceo! >>lo minacciai agitando il dito. 
Lui continuava a tenere la bocca serrata. Lo afferrai per le spalle, minacciosa:<< Zayn, parla! >>gli intimai. 
Si scrollò di dosso le mie mani, poi si portò una mano sul viso. 
<< Io non sono Zayn >> si tolse la maschera, identica a quella di Zayn, così come anche il costume, per rivelare un volto abbronzato, con capelli biondi piuttosto scompigliati, e occhi blu scuri, quasi neri al buio della notte. Un bel viso, se non fosse stato per quello sguardo così terrificante. Lo riconobbi all'istante. 
<< James >>mi rivolsi a lui con un flebile sussurro. 
<< Megan Stevens, che piacere rivederti... >>mi disse lui inchiodandomi con quegli occhi blu. 
<< C-che ci fai qui? >>gli chiesi deglutendo. Poi improvvisamente collegai ogni cosa: il doppio costume, le parole di Zayn. 
<< Hai parlato con lui, vero? E' stato lui ad organizzare tutto non è così? >>dissi con voce tremante. << Che altro gli hai detto? >>gli chiesi assottigliando gli occhi. 
<< Solo la verità, mia cara Meggie >>disse afferrandomi per il mento con la sua manona. Odiavo essere chiamata in quel modo, e lui l'aveva sempre fatto. 
<< Voglio sapere cosa >>ordinai, ma con lui le minacce non ebbero nessun effetto. Non più ormai. Vidi che si era pompato parecchio dall'ultima volta, dall'ultima volta in cui lo avevo fatto espellere dalla scuola e finire al commissariato di polizia, circa 5 o 6 mesi fa. Perfino il suo sguardo sembrava cambiato, sembrava più spietato. 
<< Gli ho detto che ti divertivi a fare la puttana a scuola...che i ragazzi migliori sapevi accaparrarteli tutti >>
Mi sentii mancare il fiato:<< Non è affatto vero! >>protestai. 
<< Non negarlo Meggie! >>mi minacciò, sempre tenendomi il mento. 
Con il pollice sfiorò il mio labbro inferiore, con un movimento talmente lento da farmi accapponare la pelle. << Quante persone hanno assaggiato queste labbra, Meggie? >>mi chiese con tono tranquillo. 
Cercai di scostarmi la sua mano dal viso, ma più cercavo di allontanarlo, più lui stringeva sulla mandibola. Cercai di arretrare, ma già dopo un passo incontrai la plastica della cisterna. 
Come avevo potuto confonderlo con Zayn? Lui era indubbiamente più robusto, era un energumeno in confronto a lui. 
<< In base a cosa sceglievi le tue prede Meggie? In base al fisico più pompato? In base al numero di ragazze che si portavano a letto ogni settimana? In base a quanti cuori avessero infranto? >>disse con un pizzico di rabbia.
Non risposi, terrorizzata dal suo tono di voce. Lui era stato uno di questi, lui era stato uno delle mie prede precedenti. Invincibile e instancabile, ero riuscita a catturarlo solo dopo molta fatica. Ma si era rivelata subito una delle prede più pericolose. 
<< Non ti è bastata la lezione, James? Vuoi che ti rispedisca di nuovo dalla polizia? >>lo minacciai. Grandissimo errore. Mai minacciare qualcuno quando non hai armi a tua disposizione. 
Lui rise, una risata gutturale, che mi fece venire i brividi. 
<< Quella volta ci sei andata fortunata, piccola Meggie >>mi ricordò. 
Stessa situazione, stesso tono minaccioso, stesso sguardo furioso. 
<< Ma stavolta non c'é il tuo Niall a difenderti...o meglio, è sotto a ballare e neanche si è accorto che tu sei scomparsa... >>
<< E Zayn? Sarà qui da un momento all'altro, e non ti lascerà fare quello che vuoi fare...lui a differenza tua ha un cuore >>
<< Oh è troppo impegnato a parlare col ragazzino vestito da folletto >>mi rispose sicuro. 
<< Stai mentendo >>
<< Assolutamente no >>mi guardò negli occhi << anche lui è arrabbiato con te, Meggie...e vuole fartela pagare a modo suo >>
Restai in silenzio. Immobile. Dovevo aspettarmi qualcos'altro? 
<< Non capisci che col tuo comportamento finisci col circondarti di un marea di nemici? >>mi chiese, con finta preoccupazione. 
<< I-io ho smesso di comportarmi così, lo giuro...è successo solo una volta, non ho intenzione di fare soffrire più nessuno >>promisi. 
<< E allora perché quel ragazzo, come si chiama...mmm Zayn, cercava informazioni di su te e su come fartela pagare? Io ovviamente ho approfittato della sua richiesta per venire qui di persona...avevamo un conto in sospeso io e te se non sbaglio, no? >>
<< I-io non l'ho fatto apposta stavolta... >>balbettai. 
<< Ah no? >>
<< Non è colpa mia se Zayn non riesce a sopportare un rifiuto... >>
<< Non hai ancora capito, Meggie, che devi stare alla larga da certa gente se non vuoi rogne...ma tu continui a cascarci sempre >>mi disse come se mi stesse dando un consiglio paterno. 
<< Cosa ha intenzione di fare Zayn? >>
<< Credo che in questo momento dovresti essere più preoccupata di quello che sto per farti io... >>
Inspirai forte:<< Non farmi del male, ti prego >>lo implorai. Sapevo che ne sarebbe stato capace. << Dimostrami che sei cambiato, che sei un ragazzo migliore >>
<< Sbagliato >>mi interruppe lui << Sai, quei pochi mesi in carcere hanno fatto uscire la parte più spietata che c'era in me...mi è dispiaciuto davvero tanto quando ho saputo che ti eri trasferita >>
Con l'altra mano passò a tracciare il profilo del mio viso. Serrai gli occhi al suo contatto, trattenendo il respiro. 
Sentivo il suo fiato sempre più vicino. Lo sentivo soffiare rabbioso sul mio viso, ma non avevo il coraggio di aprire gli occhi. Non avevo il coraggio di fissare quegli occhi diabolici. 
Si avvicinò sempre di più, fino a serrarmi il labbro inferiore in un morso, stringendo i denti forte. 
Aprii gli occhi di scatto, per poi agitarmi per il dolore. 
Quando sentii un liquido caldo attraversarmi tutta la gola gettai un urlo strozzato. Mi spinse contro la cisterna, appiattendomi sotto di lui, sotto il suo busto fin troppo muscoloso. Sentivo già la sua erezione premere contro il mio bacino, aveva sempre avuto qualche problemino a controllarsi. 
Mi fece volare la maschera, strappandomi con violenza l'elastico che la teneva ferma e gettandola lontano. Poi sciolse il nastro sul mio collo per passare a leccarlo avidamente e via via dare qualche morso. 
Intanto sentivo il labbro gonfiarsi sempre di più e la terra sotto i miei piedi prendere a tremare incontrollata.
Cercai di artigliargli il viso con le unghie, provocandogli qualche leggero e innocuo graffio sul viso.  
Non avevo nemmeno la volontà di urlare, tanto sapevo che con la musica alta nessuno mi avrebbe sentito. 
Dimenandomi e scalciando gli impedii con tutte le mie forze di toccarmi ancora, e lui, seccato mi lasciò. 
Con uno scatto cercai di arrivare alla porta della salvezza, ma nel momento in cui facevo forza per aprirla lui si pose davanti a me. 
<< Dai, Meggie... >>sbuffò<< Non fare la preziosa, l'hai data a così tante persone, perché a me no? Fai finta di essere ancora la vecchia Meggie, io sono il tuo obbiettivo, dai su, fotti con me, non è divertente se ti agiti, non mi lasci fare bene il mio lavoro >>
<< Io non l'ho data a nessuno... >>risposi asciutta. 
Lui sembrò per un attimo sorpreso. 
<< Vuoi forse dirmi che sei vergine? >>scoppiò in una risata rauca. 
<< Sei libero di non credermi...non mi importa, l'importante è che mi creda Zayn >>dissi provando nuovamente ad aprire la porta. Ma lui la bloccò ancora una volta. 
<< Non penserai mica che ti lasci andare solo perché sei vergine? Anzi le pollastre pure e candide mi eccitano ancora di più. >>disse con tono malizioso. 
Feci un passo indietro quando lui cercò di afferrarmi, poi mi voltai e iniziai a correre senza una meta ben precisa. Ma in poco tempo riuscì a raggiungermi afferrandomi per i capelli e facendomi lacrimare dal dolore. Voltai la testa e riuscii a mordergli la mano con cui mi tratteneva: fui in grado di fargli allentare la presa. Di nuovo mi lanciai nella mia disperata quanto inutile corsa, non senza che una ciocca dei miei capelli fosse rimasta  tra le sue dita. 
Mentre scappavo senza sosta vidi davanti a me il piccolo prefabbricato. In preda alla disperazione cercai di infilarmi dentro, ma la porta era chiusa a chiave. 
Intanto lui si avvicinava a grandi passi, guardandomi con rabbia. 
Mi appoggiai al vetro, sentendomi ormai spacciata, poi ad un certo punto, guidata solamente dall'istinto di sopravvivenza diedi una forte gomitata alla finestra dietro di me. 
Era una vecchia finestra, quindi non fu difficile fare andare in frantumi il vetro, che però mi aprì diversi tagli nella pelle di tutto il braccio destro.
Approfittai del suo breve stupore per abbassarmi sul pavimento. A terra, fra i vari cocci imbrattati di sangue, ne trovai uno particolarmente grosso e lo impugnai, sollevandolo minacciosa contro James. Stringevo quell'arma improvvisata talmente forte da tagliarmi anche il palmo della mano. Sangue prese a scolare anche da lì, ma non vi feci caso, accecata com'ero dal terrore ma anche dalla determinazione nel sopravvivere. L'adrenalina che scorreva nelle mie vene mi faceva agire solamente d'impulso. Non ero mai stata un tipo che si arrende. E non avevo intenzione di esserlo nemmeno quella volta. 
Non potevo contare su nessuno. E io dovevo cavarmela da sola, in quella lotta all'ultimo sangue. 
<< Che fai Meggie? Mi minacci? >>mi disse ridacchiando ironico. Evidentemente non gli davo l'impressione di essere pericolosa. 
Ma gli feci cambiare immediatamente idea quando gli scaraventai contro il pezzo di vetro appuntito, che ruotando come una stella ninja si andò a conficcare nella sua spalla. Avevo lanciato senza una direzione ben precisa, volevo solo che lo colpisse, che si facesse male. 
James fece una smorfia di dolore, mordendosi il labbro per non urlare. Ma non era servito ad arrestarlo, anzi, con un ghigno di rabbia mi afferrò per il collo, sollevandomi da terra all'istante e mantenendomi con i piedi penzoloni. Aveva una forza brutale, nonostante l'avessi ferito al braccio.
Cercai con tutta me stessa di dimenarmi, ma sentivo a poco a poco le forze abbandonarmi. 
<< Volevi uccidermi, Meggie? E' così?! >>
Lanciai un urlo strozzato, con quel poco di fiato che mi era rimasto. 
Gli occhi mi si riempirono di lacrime, appannandomi completamente la vista del suo volto deformato dall'odio. 
Con le ferite che mi ero provocata al braccio quasi non avvertivo più dolore. 
Adesso l'unica cosa che avvertivo era un mancamento d'aria, che sicuramente da lì a breve mi avrebbe ucciso. 
La sensazione più atroce che avessi mai provato: i polmoni che cercano disperatamente aria, ma questa le viene negata. 
Maledizione al fumo e ai miei polmoni malati. Stavo soffrendo il doppio. Sinceramente non sapevo se il fumo c'entrasse molto, ma in quel momento avevo bisogno di prendermela contro qualcosa.  
Il mio braccio destro era ormai andato a puttane, sentivo il sangue fluire a fiotti mentre abbandonava il mio corpo. Ero sicura che fosse a causa di una ferita nella parte alta del braccio. Era da lì che per la prima volta il dolore mi aveva accecato. 
Chinai leggermente gli occhi per esaminarlo, sbattendo le palpebre per far scorrere le lacrime, e intravidi un'altra grande scaglia di vetro che mi aveva lacerato la carne fino in profondità.
Fu con una forza di volontà immensa che riuscii a strapparmela dalla pelle, provocandomi un dolore atroce, che tuttavia repressi, mentre altre lacrime mi inondavano il viso. James non aveva notato nulla, troppo concentrato a cercare di spezzarmi l'osso del collo o soffocarmi con le sue mani. La vista del vetro pieno di sangue mi fece salire la nausea, ma prima che lui si accorgesse di quello che avevo fatto riuscii a ferirlo al viso, con un taglio netto vicino all'occhio. 
Lui mi lasciò andare immediatamente con un urlo di dolore, afferrandosi il viso, ed io non mi feci sfuggire questa occasione. 
Con la testa che mi vorticava furiosamente riuscii a raggiungere la porta e ad aprirla prima che lui piombasse lì davanti. Prima di chiuderla guardai nella sua direzione. Continuava a contorcersi a terra, immerso in un lago di sangue denso e scuro, molto probabilmente più mio che suo. 
Appoggiandomi alla ringhiera credetti tuttavia di non potercela fare. La vista era totalmente appannata, sarei ruzzolata dalle scale rompendomi qualche osso. 
Ma non potevo rimanere lì, dovevo arrivare alla festa, raggiungere i miei amici, affidarmi a Niall. 
La prima volta era stato lui a salvarmi da James, avevo immediatamente chiamato la polizia, lo avevo fatto arrestare, lo avevo fatto espellere dalla scuola anche se non era ancora riuscito a farmi nulla. Ero molto più spietata ai tempi. 
Percorrendo a poco a poco i gradini , barcollando riuscii ad arrivare alla porta blu scolorita. Solo un passo. Solo un ultimo sforzo. 
Stavo per afferrare la maniglia quando la porta si spalancò, e per poco non mi finì in faccia. 
Gettai un urlo quando vidi l'altro costume rosso, senza la maschera, i capelli neri leggermente scompigliati. 
Stavo per cedere, sentivo che le mie gambe non riuscivano a sostenere il mio peso.
I suoi occhi si strinsero, per abituarsi al buio, poi quando mi vide, piegata su me stessa:<< Meg, stai bene? >>mi chiese preoccupato.
Non risposi. 
In un attimo accese la luce, allarmato. 
Un lampo color cioccolato fu l'ultima cosa che vidi prima di crollare.

 

Ehilà belle, finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare.
Come vi avevo accennato questo capitolo è abbastanza...sconvolgente direi! 
Volevo avvertirvi che sarebbe stato un po' violento, ma non volevo anticiparvi nulla. Ho fatto male? Credo di aver rispettato il rating comunque. 
Non so più che dirvi, beh, mi aspetto vostre notizie ;) 
Un bacione a tutte
 
 

 

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Capitolo 26
*** Rischi legali ***


                                                                           

POV Zayn
 

 << Mi prometti che lo pubblicherai domani stesso? >>dissi rivolgendomi al ragazzino vestito da folletto, una ventina di centimetri più basso di me. 
Lui annuì soddisfatto, sistemandosi gli occhiali tondi sul naso. 
<< Mi hai fornito molte cose su cui scrivere >>commentò, chiudendo il suo blocco per appunti. << Ci lavorerò tutta la sera, e domani lo porterò a stampare, puoi stare certo che domani stesso vedrai quell'articolo in ogni classe >>mi disse soddisfatto. 
Stava per chiamare un taxi che lo riportasse a casa, visto che era troppo piccolo per guidare, quando si rivolse nuovamente a me, con tono indagatore. 
<< Ma tu chi sei? Come faccio ad essere sicuro che le informazioni che mi hai dato sono esatte? >>chiese sospettoso. 
<< Sono un vecchio compagno di scuola di Meg...mi chiamo James >>mentii, tanto non riusciva a riconoscermi, poiché indossavo ancora la maschera << e ti assicuro che tutto ciò che ti ho detto è vero, l'ho provato sulla mia pelle >>dissi con sicurezza. 
Prima che potesse rivolgermi qualche altra domanda ritornai dentro, alla festa. 
Avevo speso mezz'ora del mio tempo a dare informazioni a quel ragazzino pettegolo, che ovviamente non si era lasciato sfuggire quell'occasione per dare vita a un lungo articolo diffamatorio. Voleva fare il giornalista, diceva. Beh, era comparso nel posto giusto al momento giusto. 
Tornato alla festa vidi che la sala si era riempita ancora di più mentre ero sul retro a chiacchierare con quel pivello. 
Ma dov'era quel cesso di James? 
Possibile che già fosse all'opera con qualcuno? Era talmente arrapato...
Quel cazzone rischiava di mandare all'aria tutto il mio piano. 
In cambio del favore che mi aveva fatto gli avevo dato il permesso di imbucarsi alla festa, e per fare ciò gli avevo comprato lo stesso mio costume, in modo che lo scambiassero per me. Ma appena entrati lui si era subito dissolto nel nulla, in cerca di qualche pollastra da spennare. 
Vidi da lontano i due vichinghi ballare come degli idioti, tanto per dare spettacolo. Cercai nella folla intorno a loro, ma di Meg neanche l'ombra. E l'avrei notata subito se fosse stata nelle vicinanze: con quel costume lucido era difficile passare inosservata. 
Ma niente, anche del costume rosso, identico al mio. 
Mi tolsi la maschera dalla faccia, per vedere meglio, visto che la pellicola rossa mi oscurava la vista. 
Mi diressi verso Emily, che in quel momento parlava con Liam, vestiti entrambi da Batman, o Batwoman, insomma da Batman e Batwoman.  
<< Avete visto Meg? >>chiesi a entrambi.
Fu la bionda a scuotere la testa per prima, seguita dal mio amico. 
<< Veramente anche lei ti stava cercando prima... >>aggiunse lui. 
Mi si gelò il sangue quando mi venne in mente una possibile situazione... 
<< E non è che per caso avete visto uno che indossava il mio stesso costume? >> chiesi un po' preoccupato, ma nessuno dei due si accorse del mio tono, ed entrambi scossero la testa con indifferenza.
Mi si avvicinò il suo amico biondino, rosso in volto per il caldo. 
<< Ehi amico, qualche problema? >>mi chiese tranquillo. 
<< No, niente >>risposi. 
Non volevo che anche il suo amico si mettesse ad indagare. Me ne dovevo occupare da solo. 
<< I-io mi chiedevo dove fosse il bagno, per caso lo sapete? >>cercai una scusa per allontanarmi, e nel frattempo proseguire indisturbato le mie ricerche. 
Liam mi indicò la porta del bagno, poco più in là. 
Fu in quel momento che vidi la porta blu scolorita. 
<< E quella cos'é? >>gli chiesi subito dopo. 
Liam sembrò rifletterci:<< Mi sembra che dia al pianerottolo per andare su in terrazza >>
In terrazza? C'era una terrazza in quello schifoso locale?
Mi diressi immediatamente lì. 
Avevo una brutta sensazione, non so perché...anzi, lo so: perché non mi fidavo affatto di James. 
All'inizio della festa gli avevo vietato in alcun modo di avvicinarsi a Meg, perché con la zucca che si ritrovava si sarebbe fatto scoprire subito, mandando il mio piano a puttane. 
Però adesso era fermamente convinto che si trovassero proprio insieme. Lui era sparito, lei cercava lui ed era sparita. Troppe coincidenze. Magari erano spariti proprio in terrazza, il posto ideale. Meg con la sua abilità si sarebbe fatta rivelare ogni cosa, e addio articolo e tutto il resto. Addio alla vittoria di Zayn Malik. 
Mi stavo impegnando davvero tanto per averla vinta su di lei, e dopo aver appreso le ultime cose, la mia determinazione era cresciuta sempre di più. Non poteva trattarmi come se fossi una delle sue tante prede, non glielo avrei permesso. 
Arrivai a grandi passi alla porta blu, e la spinsi con forza, di premura. 
Mi accorsi che per poco non avevo preso in pieno qualcuno, che si trovava proprio dietro. Strinsi gli occhi per cercare di abituarmi al buio, e dopo qualche secondo riconobbi la figura esile di Meg. 
<< Meg, stai bene? >>chiesi preoccupato quando la vidi piegata sulle ginocchia, con un braccio penzolone. 
Non ebbi nessuna risposta. 
Cercai con ansia l'interruttore della luce nella parete e finalmente riuscii a trovarlo, illuminando seppur debolmente tutto il pianerottolo. 
Rivolsi gli occhi verso di lei, e il mio cuore smise di battere. 
La vidi chiudere gli occhi, vidi le sue gambe tremanti iniziare a crollare. E con uno scatto la afferrai mentre cedeva, svenuta. 
La sollevai e portandola in braccio la tirai fuori di lì. 
Avevo la testa totalmente in confusione. Tutti i miei pensieri vorticavano non lasciando spazio per ragionare.
Quando la prima ragazza si voltò verso di me e ci vide, corse allarmata dal Dj, dicendogli di staccare la musica, mentre una folla sempre crescente si raccoglieva intorno a noi. 
Non rivolsi più nemmeno un'occhiata al corpo inanimato tra le mie braccia, altrimenti sarei crollato. Riuscivo solamente a guardare di fronte a me. 
Non ero mai stato bravo a controllarmi, e anche in quel caso vedere nuovamente come era ridotta mi avrebbe provocato un'altra pugnalata al cuore. 
Per questo, quando vidi il suo amico biondo corrermi incontro sconcertato la lasciai a lui, perché sapevo sarebbe stata più al sicuro. 
<< Che cosa è successo? >>mi urlò sbiancato in viso. 
<< Non lo so >>mi si mozzò il respiro. 
Lo vidi mentre indaffarato cercava di rianimarla, dandole dei leggeri buffetti sul viso.
Poi la poggiò a terra, tenendole la testa, mentre anche gli altri suoi amici accorrevano. 
<< Chiamate subito un'ambulanza! >>gridò. 
Emily non appena vide la sua amica sbarrò gli occhi, mettendosi una mano alla bocca. 
Louis e Liam mi rivolsero immediatamente un'occhiata. Esigevano una spiegazione, e la esigevano da me, l'unico che poteva dargliela. 
Non riuscivo a respirare lì dentro. Mi mancava l'aria. 
Non potevo stare un attimo di più a guardarla. 
Ero inutile lì. 
Sapevo perfettamente invece cosa dovevo fare. 
<< Dove stai andando? >>mi chiese Liam agitato, vedendo che mi allontanavo. 
<< A fare ciò che so fare meglio >>gli risposi con occhi di fuoco. 
Mi precipitai verso la porta blu, prima che fosse troppo tardi. 
E lo trovai lì quel figlio di puttana, proprio dove avevo trovato anche lei. 
Sentii il mio cuore infiammarsi nel vedere la sua faccia di culo. 
Anche lui perdeva sangue dal braccio e aveva un profondo taglio sul viso. 
<< Che cosa le hai fatto, bastardo? >>gli dissi a denti stretti, riversando tutto il mio odio e la mia rabbia.  
Non gli lasciai il tempo di rispondere che lo inchiodai al muro, afferrandolo per il colletto del costume. 
Lui era molto più alto e massiccio di me, ma non mi importava. In quel momento nessuno avrebbe potuto fermarmi. Nessuno, finché non l'avrei visto ridotto da animale quale era. 
Ignorai il suo sguardo spaventato, ignorai la sua patetica difesa e lo picchiai. 
Lo picchiai come mai avevo picchiato nessuno.
Lo picchiai ignorando il dolore che sentivo alle nocche delle mani dopo ogni colpo.
Lo picchiai desideroso di vedere il suo volto completamente deformato dai miei pugni. 
Dopo un paio di minuti si accasciò a terra, cercando invano una tregua. 
Ma io continuavo, imperterrito. 
<< Zayn! >>mi chiamò una voce dietro di me. Non ebbi bisogno di voltarmi per capire che si trattava del mio migliore amico rompipalle. 
Avrebbe cercato di fermarmi, ne ero sicuro, come aveva fatto tante altre volte, quando finivo in mezzo a una zuffa. Ma questa volta era diverso. Non avevo intenzione di fermarmi. I miei pugni erano instancabili, guidati solamente dall'ira. 
<< Zayn, smettila, basta >>mi disse cercando di calmarmi, tuttavia senza intervenire. Sapeva benissimo che non doveva intromettersi se non voleva che finisse male anche per lui. E poi sarebbe stato inutile. 
<< Zayn se continui così lo ucciderai >>
Non badai alle sue parole, e continuai. 
<< Vuoi davvero ucciderlo? >>mi ripeté. 
<< Lui non avrebbe esitato a ucciderla >>risposi, per la prima volta interrompendo la serie dei miei pugni. 
Parlavo come se ormai quel ragazzo non fosse più sveglio, e in realtà non lo era. O almeno non mentalmente. Continuava a tenere gli occhi aperti a fessura, e a muovere la testa, ma non diceva nulla, l'unica cosa che usciva dalla sua bocca era sangue. 
Vederlo di nuovo mi fece salire un'altra volta un moto di disgusto, seguito da un improvviso istinto omicida. 
Non riuscivo a fermarmi, picchiarlo era diventato come una droga, non riuscivo a farne a meno. Solo vederlo sputare sangue mi faceva sentire meglio. 
Lo vidi reclinare la testa all'indietro, poi i suoi occhi divennero bianchi, segno che avesse perso conoscenza. 
Liam mi afferrò da dietro, circondandomi le spalle. 
<< Zayn, andiamocene, prima che chiamino la polizia >>
<< No >>
Gli diedi una forte gomitata al centro della gabbia toracica, mozzandogli il respiro. 
Proprio in quel momento la porta si spalancò, mentre ero ancora addosso al ragazzo svenuto, con le mani completamente imbrattate di sangue, e la bocca ferma in una smorfia assassina.
 
 
 
*circa 10 ore dopo*
 
POV Meg
 
Quel suono acuto e meccanico disturbava le mie ore di sonno. 
Chiunque si fosse permesso di mettere un aggeggio del genere accanto a dove dormivo me l'avrebbe pagata.
Odiavo essere svegliata bruscamente. L'unica sveglia che riuscivo a sopportare era la voce di Bruno Mars. Quella sì che mi rilassava. 
Tuttavia quel rumore insistente persisteva. 
Aprii leggermente gli occhi per richiuderli di nuovo immediatamente, un po' accecata. 
Chi si era permesso anche di accendere la luce? 
Tuttavia l'odore che sentivo era...di disinfettante, certamente troppo pungente per essere confuso con l'odore delicato di casa della nonna. 
Dove mi trovavo? 
Confusa aprii di nuovo gli occhi, leggermente. 
Cercai di muovere il braccio destro quando una fitta atroce mi fece venire le lacrime agli occhi, e improvvisamente ricordai tutto. 
O almeno, ricordavo qualcosa, e anche molto vagamente, ma almeno capii che dovevo essere all'ospedale. 
<< E' sveglia! >>sentii urlare da Niall. 
Improvvisamente sentii dei passi precipitarsi di corsa nella stanza, dovevano essere di due o tre persone. 
Mi costrinsi ad aprire completamente gli occhi, per trovarmi di fronte due frammenti di cielo, e un sorriso brillante che occupava tutta la mia visuale. 
Cercai da dire qualcosa a Niall di vagamente acido, ma mi uscì solo un lamento. 
Sentii risuonare la sua risata cristallina in tutta la stanza, poi le grida di Emily, infine il bacio di Louis sulla mia fronte. 
Li guardai debolmente provando a fare un sorriso. Poco dopo sentii risuonare altri passi. 
<< Ooooh la Bella Addormentata si è svegliata finalmente! Dormito bene principessa? >>mi disse il riccio appena entrato, con voce gentile. 
Grugnii. 
<< Da quanto tempo...? >>provai a chiedere. 
Mi rispose Niall. << Poco, piccola, sono solo le 11 di mattina, hai solamente fatto una bella dormita... >>
<< Non...siete andati a scuola? >>
<< Ma figurati! Secondo te ti lasciavamo da sola? >>mi disse Emily con un sorriso. 
<< E tu Niall? Devi tornare a casa! >>
Lui scosse la testa, << No ho convinto mia madre a stare qui per una settimana >>
Adesso sì che mi sentivo davvero felice. 
Subito dopo, attirata dal baccano dei miei amici, entrò un'infermiera. 
Era molto giovane, mi sorrise dolcemente. 
<< Bene, vedo che ti sei svegliata! >>disse facendo allontanare i miei amici per venire a controllarmi. Prima gettò un'occhiata al macchinario alla mia destra, poi, mettendosi gli occhiali mi controllò personalmente. 
Il mio braccio destro era quasi interamente coperto da delle bende bianche, come anche la mano con cui avevo afferrato il vetro. 
<< Hai perso molto sangue dalla ferita sul braccio, ma fortunatamente ti hanno portata qui in tempo. La ferita era molto profonda, abbiamo dovuto darti ben 14 punti. Per gli altri taglietti e altre piccole ferite invece non ce n'è stato bisogno, li abbiamo disinfettati e fasciati. Dovrebbero guarire nel giro di qualche giorno >>
Io ascoltavo tutto attentamente. 
<< Dovrai stare ancora qui per qualche oretta, per fare gli ultimi controlli, poi ti potremmo dimettere >>concluse con un largo sorriso. 
Le sorrisi a mia volta, riconoscente. 
<< Per qualsiasi cosa, non esitare a chiedere >>
Annuii, poi lei si allontanò. 
Rivolsi quella domanda che tanto mi spaventava a Niall. 
<< Dov'é mia nonna? Ha saputo cosa mi è successo? >>dissi deglutendo. 
I ragazzi si scambiarono un vago cenno. 
<< Gli abbiamo detto solamente che sei caduta dalle scale, sbattendo contro una finestra e infrangendo il vetro >>
Potei finalmente gettare l'aria che avevo trattenuto nei polmoni, più rilassata. 
<< E dov'è adesso? >>chiesi, stupita del fatto che non fosse lì. 
<< E' in chiesa a pregare >>mi rispose Niall con un leggero sorriso. 
Beh sì, era decisamente dalla nonna affidarsi al Signore per queste cose. La immaginai inginocchiata e con un rosario in mano. Mi si affacciò un sorriso. 
<< Però...ehm, faresti meglio a coprirti il collo col lenzuolo prima che arrivi... >>aggiunse Louis, guardando il pavimento. 
Mi allarmai immediatamente. 
<< Che intendi dire?Cos'ho?  >>
Intervenne Harry:<< Ma niente Meg! Sono solo dei piccoli lividi... >>mi disse tranquillo. 
<< Dei piccoli lividi? >>chiesi con agitazione << Voglio vederli! Datemi uno specchio! >>
I miei amici si guardarono con sguardo un po' preoccupato, poi però acconsentirono alla mia richiesta, e Emily mi porse lo specchietto che si trovava sopra un mobiletto nella piccola sala. 
Lo afferrai con mani tremanti, poi lo diressi verso il mio viso. 
Per poco non lo feci scivolare a terra, disgustata. 
Avevo il labbro inferiore gonfio come un pallone, che mi deformava l'intero viso, e una spessa crosta da un lato. 
Adesso capivo perché avevo difficoltà a sorridere, e anche a parlare. Ero rivoltante. 
Inclinai lo specchio per osservarmi il collo ed ebbi paura. 
Quei lividi rappresentavano esattamente l'impronta delle sue mani mentre mi strozzava. Ripercorsi a ritroso tutto quello che mi aveva fatto. Più sotto si vedevano anche i morsi. Ebbi un fremito e, lasciando cadere lo specchio, afferrai il lenzuolo, portandomelo fin sopra la testa. 
Fortunatamente Emily non aveva mai lasciato completamente la presa, quindi riuscì ad afferrare l'oggetto. 
Iniziai a respirare forte, sotto il lenzuolo, tremando. 
Delle mani cercarono di scoprirmi, ma io non avevo intenzione di mollare la presa. 
Non volevo farmi vedere da nessuno. 
<< Meg, smettila, così soffocherai! >>mi disse Niall, cercando di calmarmi. 
Affacciai solo gli occhi, forse la parte più integra del mio viso. 
<< Non dovete guardarmi! >>ordinai, in preda ad un attacco d'ansia. Louis e Emily si rivolsero un'occhiata preoccupata, non sapendo cosa fare. 
Harry si avvicinò, carezzandomi i capelli dolcemente. 
Mi scostai. 
<< Meg non devi vergognarti >> 
<< Sono orribile! >>mi lamentai. 
<< Non è vero, sei bellissima anche così >>mi rispose lui immediatamente, rivolgendomi un sorriso sincero. << E adesso scopriti, su >>mi incoraggiò. 
Afferrò i lembi del lenzuolo, facendomelo scivolare, e io non opposi resistenza. 
Ero troppo intenta a perdermi nella profondità dei suoi occhi, che mi osservavano con espressione colma di dolcezza. 
Improvvisamente sentii delle urla fuori dalla porta. L'infermiera aveva alzato la voce:<< Non potete fargliele più tardi le domande? Si è appena svegliata! >>tentava di dire, ma subito dopo sentii qualcuno bussare forte alla porta. Senza aspettare risposta, la porta si spalancò, ed entrò un uomo sulla quarantina, brizzolato e con occhiali da sole issati in testa. Aveva uno sguardo rigido, che gettò immediatamente verso di me. 
<< Polizia, sono Logan Brooke >>si identificò. La polizia? La polizia voleva parlare con me? Mi coprii nuovamente con il lenzuolo. 
<< Dovete uscire tutti da questa stanza, voglio parlare solo con la ragazza >>ordinò. 
I ragazzi mi guardarono con espressione preoccupata, poi vennero allontanati dall'infermiera.
L'uomo si avvicinò al mio lettino. Non indossava l'uniforme della polizia, ma era in borghese. 
<< La signorina Megan Stevens? >>mi chiese per conferma. Annuii. 
<< Se non le dispiace vorrei farle qualche domanda. >> Annuii di nuovo. Avevo altra scelta?
<< Conosce James Walker? >>
Deglutii al solo sentirlo nominare. << Sì, era un mio vecchio compagno di scuola >>
<< Mi sa dire perché era qui se lui abita molto più lontano? >>
<< Non lo può chiedere a lui? >>dissi un po' infastidita. Perché mi faceva tutte quelle domande? Io non avevo sporto nessuna denuncia, ed ero sicura che neanche i miei amici o mia nonna l'avrebbero potuto fare. 
Lo sguardo dell'uomo si assottigliò. 
<< Devo dedurre che non sa cosa è accaduto a James... >>
Mi rizzai sul letto a quelle parole, sbarrando gli occhi. 
<< E' stato ritrovato in fin di vita, e adesso è ancora in coma >>mi spiegò. 
<< Chi è stato? >>chiesi allarmata. 
<< E' quello che stiamo cercando di scoprire >>
<< Avete dei sospetti? >>
<< Due >>
<< Due? Chi? >>chiesi agitata.
<< La ragazza che li ha visti dice che era buio e non li ha potuti identificare. Però quando sono scappati ha visto che uno di loro aveva i capelli neri e indossava un costume rosso, mentre l'altro indossava un costume scuro, e portava anche la maschera >>disse calmo, cercando di osservare la mia reazione. Io dal canto mio cercai di mantenere un'espressione neutra. 
<< Ha qualche idea? >>mi chiese guardingo. 
<< No, ad una festa in maschera potevano essercene a milioni con un costume rosso e uno scuro >>dissi atona. 
<< Che mi dice di Zayn Malik? >>mi chiese sospettoso. 
<< Credete sia stato lui? >>dissi leggermente allarmata. Ma fu nel momento stesso in cui lo pronunciò che io non ebbi alcun dubbio se fosse egli davvero il colpevole. 
<< Lui e Liam Payne sono stati visti dirigersi in vicinanza del pianerottolo poco prima, e guarda caso avevano un costume rosso e uno nero. Sono stati entrambi arrestati ieri sera tardi, e si trovano agli arresti domiciliari per il momento, ma nessuno dei due vuole confessare >>
<< No, è impossibile >>
L'uomo mi guardò curioso. 
<< Liam non farebbe male ad una mosca, e Zayn...beh Zayn non avrebbe avuto alcun motivo >>. Non era proprio vero quello che avevo detto, visto che Liam era stato recentemente coinvolto in una rissa, e sapevo con certezza in realtà quale potesse essere il motivo per far scattare la furia di Zayn. 
<< Beh, in realtà un movente ci sarebbe... >>rifletté, fissando su di me i suoi occhi scuri << E' vero che lei è stata aggredita da James? >>mi chiese senza alcun tatto. 
Mi sentii avvampare, ma risposi senza alcuna timidezza. 
<< Stava per uccidermi quel porco, e se non ci crede, guardi queste >>dissi con odio, scoprendomi il collo e facendogli vedere i miei lividi, poi dissi una cosa, che mai avrei immaginato potesse uscire dalla mia bocca:<< Sono riuscita a ferirlo con un vetro, ma...se non fosse arrivato Zayn a difendermi...io probabilmente sarei morta >>affermai con sguardo deciso. 
Non so perché l'avevo fatto, non so perché avevo mentito per lui. 
<< Quindi lo stava coprendo signorina? >>mi disse assottigliando gli occhi, mettendomi nel sacco. 
Non seppi cosa rispondere, quindi lui interpretò il mio silenzio come una conferma. 
Mi parlò adirato:<< Se il ragazzo nella stanza accanto non sopravvive >>mi disse fissandomi minaccioso << il tuo amico dovrà scontare almeno una ventina d'anni in carcere per omicidio >>
E detto questo, dopo un'ultima occhiata inquisitoria uscì dalla stanza, sbattendo la porta.
Solo in quel momento riuscii a collegare tutte le informazioni che avevo ricevuto, riuscivo a riflettere per bene su ciò che era successo. 
Zayn e Liam erano stati arrestati per aggressione. Mi sarei aspettata di Zayn, visto quanto fosse impulsivo, ma perché Liam?
Comunque restava il fatto che James fosse quasi morto, e che adesso era in coma nell'altra stanza d'ospedale. 
Ma la cosa più importante era: COME CAZZO MI ERA SALTATO IN MENTE DI MENTIRE ALLA POLIZIA PER COPRIRE UN IDIOTA COME LUI?
Pensavo che dicendo che era stato lui a salvarmi l'avrei salvato dal carcere? 
Se l'era cercata! E io non dovevo affatto aiutarlo, doveva pagare le conseguenze da solo...ma perché, perché l'avevo fatto per la miseria?!
Forse perché sentivo che lui aveva fatto tutto questo per me, perché vedere i suoi occhi nel momento in cui svenivo mi aveva dato la sicurezza che non mi sarebbe potuto succedere niente. 
In quel momento rientrarono i miei amici. Tutti meno Harry, che era andato un attimino a controllare nella stanza accanto.
<< Ragazzi devo dirvi una cosa >>dissi subito. 
Loro mi guardarono curiosi. 
<< Ho mentito alla polizia, ho detto che è stato Zayn a salvarmi da James, e non che sono stata io a riuscire a scappare >> 
Niall sbarrò gli occhi. 
<< Meg >>mi disse con tono di rimprovero, ma i suoi occhi dicevano tutt'altro. 
Aggrottai le sopracciglia, confusa. 
<< Hai fatto bene, Zayn non si merita di finire in prigione, ha reagito d'impulso, e ha sbagliato, ma l'ha fatto per un buon motivo >>affermò Louis annuendo. 
Capii che anche gli altri la pensavano allo stesso modo, e mi sentii un po' più sollevata. 
<< Ma Liam? Perché è finito in mezzo anche lui? >>
<< Probabilmente cercava di fermare Zayn, ed è stato colto in flagrante >>
Mi ammutolii. 
<< Pensate che andrà davvero in carcere? >>dissi cauta. 
Emily mi prese la mano. 
<< Dobbiamo solo sperare che James si svegli... >>aggiunse sconsolata.
In quel momento entrò Harry. 
Tutti ci voltammo verso di lui, speranzosi di sentire una buona notizia. 
Ma lui scosse semplicemente la testa, desolato.

 

Salve gente! E' un bel casino vero? 
Come avrete capito Zayn non sapeva cosa aveva intenzione di fare James, ma quando vede la sua piccola ** in quello stato non riesce a trattenere la sua ira. 
E ora James è in coma, e Zayn rischia il carcere...oddio che casino. 
Muhahahah  mi sento malefica, adoro queste situazioni...
Beh, detto questo, io tralascerei la storia per un altro motivo

Ma perché oggi quell'orsacchiotto cuccioloso, quell'angelo, quel meraviglioso ragazzo fa 20 anni! Ho voluto aggiornare oggi proprio per questo! 
Tesoro sarai sempre il nostro Batman, il nostro supereroe, il nostro campione! 
Tanti auguri Leeyum! 

 

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Capitolo 27
*** Estraneo ***


                                                                           

Mi
dimisero presto dall'ospedale. 
Obbligai tutti i miei amici ad andare a scuola l'indomani, tranne Niall, che come mi aveva promesso sarebbe rimasto per un po'. 
Mia nonna voleva tenermi segregata in casa tipo per un mese, ma le risposi dicendo categoricamente che sarei tornata a scuola quando Niall fosse andato via. 
Intanto noi due rimanevamo sempre insieme: guardavamo film mangiando pop-corn e altre schifezze del genere, e il pomeriggio, quando anche gli altri mi raggiungevano, giocavamo a qualche gioco di società tutti insieme. 
In quell'ultimi giorni però Harry era stato un po' assente, diceva che doveva sbrigare delle cose a scuola. Del resto era rappresentante d'istituto, non potevo costringerlo a stare appresso ad una malata. 
Liam e Zayn erano ancora agli arresti domiciliari, e nessuno poteva andare a trovarli. 
Il signor Brooke non era più venuto a farmi domande, forse aspettava anche lui che la situazione di James si sbloccasse. 
E si sbloccò solamente 3 giorni dopo. 
Andai all'ospedale con Niall, Emily e Lou per farmi controllare i punti al braccio, e passando dal corridoio intravidi movimento nella stanza di James. 
Immediatamente cercai di informarmi se si fosse svegliato, ma nessuno voleva calcolarmi. 
Louis e Emily andarono a chiedere informazioni a qualche dottore o dottoressa, mentre io e Niall attendevamo notizie da parte di qualche infermiera in sala d'attesa. 
Dopo un po' di tempo, stufa di aspettare inutilmente mi alzai, precipitandomi verso la sala. 
<< Che fai Meg? Non si può entrare! >>cercò di fermarmi Niall, ma visto che nei paraggi non c'era nessun addetto a impedirmelo feci finta di niente. 
<< Tu aspettami qui >>gli ordinai. 
Niall fece un'espressione contrariata, ma non si mosse. 
Mi avvicinai alla stanza di James, che era proprio accanto a quella in cui ero stata ricoverata io, e cercai di sbirciare dal vetro. 
Un sacco di medici e infermiere erano dentro la sala. 
Mi chiesi il perché visto che quando mi ero svegliata io nessun dottore se n'era curato immediatamente. 
Poi appresi invece che stava succedendo qualcosa di grave. Lo vedevo dalle espressioni preoccupate dei medici. 
Capii che dovevo immediatamente andarmene di lì, e infatti non appena riuscii a nascondermi dietro l'angolo si sentì rumore: stavano portando James in sala operatoria. Mi misi le mani tra i capelli. Merda. La situazione si aggravava ancora di più. 
Prestai caso alle parole forti che aveva detto l'agente. 20 anni. 20 lunghissimi anni in carcere. Mi sentii mancare il respiro, dovevo uscire immediatamente da lì. 
Facendo tutto il corridoio di corsa arrivai da Niall, e mi gettai addosso a lui. 
<< Non voglio che Zayn passi 20 anni in carcere! >>dissi agitata. 
Niall cercò di calmarmi: << Non lo farà Meg, sono sicura che James si sveglierà >>
<< L'hanno portando d'urgenza in sala operatoria! Deve essersi aggravato! >>dissi nascondendomi il viso nell'incavo del suo collo. 
In quell'esatto momento arrivarono Lou e Emily, trafelati. 
<< James aveva un trauma cranico...lo stanno operando adesso, fortunatamente se ne sono accorti prima che fosse troppo tardi >>disse la ragazza piegata sulle ginocchia.
<< Un trauma cranico? >>dissi scioccata << come l'ha picchiato Zayn? >>chiesi incredula. 
<< La cosa positiva è che qualora l'intervento vada bene dovrebbe svegliarsi nel giro di qualche ora... >>aggiunse Louis. 
Lo guardai: la sua espressione non era per niente rassicurante. 
Mi raddrizzai sulla schiena. 
<< Quanto durerà l'intervento? >>
<< Ha un ematoma cerebrale, ma solo durante l'intervento si potranno vedere altri eventuali danni, comunque ipotizzo dalle 4 alle 6 ore >>mi rispose lui. Era sempre stato appassionato alla medicina, mentre parlava gli brillavano gli occhi. 
<< Non c'è nessuno dei suoi parenti qui? >>chiese a questo punto Emily. 
<< No, James viveva da solo, era scappato di casa all'età di 16 anni >>risposi io informata. 
Ci riflettei un po' su, poi mi rivolsi ai miei amici. 
<< Voi andate, io rimarrò qui >>dissi con sicurezza. 
<< Che significa rimarrai qui? >>mi chiese Niall. 
<< Aspetterò l'esito dell'intervento >>ripetei categorica. 
<< Non ti lascio sola >>rispose a questo punto, deciso << rimango qui con te >>
Annuii sorridente. 
<< E poi per nessun motivo al mondo rimarrei da solo in casa con tua nonna >>scherzò. 
Lo afferrai per il collo:<< Cane, vedi che io sono ancora peggio della nonna quando mi ci metto >>dissi ridendo. 
Dopo un po' Louis e Emily se ne andarono, raccomandando di avvertire nel caso ci fossero state novità. 
Io chiamai la nonna, e nonostante le sue lamentele riuscii a convincerla a restare. 
<< Lo sai che potremmo anche rimanere qui ad aspettare tutta la notte, vero? >>
<< Sì, lo so >>risposi appoggiando la testa sulla spalla del mio amico, per prepararmi alla lunga nottata. 



POV Harry
Questa non ci voleva. Questa proprio non ci voleva. 
A Meg sarebbe venuto un infarto non appena fosse tornata a scuola. 
Ed io che ero il rappresentante d'istituto, non avevo potuto fare niente. Ormai era troppo tardi. Tutte le voci si erano diffuse. 
Presi il giornale sottile tra le mani, accartocciandolo.
Se solo fossi arrivato in tempo prima di farlo pubblicare! 
Ma ora non bastava bandire il giornalino d'istituto e vietare a tutti di leggerlo. 
Però almeno di una cosa ero sicuro: quel ragazzino, Ben Stoker, l'avrebbe pagata per aver pubblicato qualcosa senza il mio permesso. 
La sua carriera da giornalista era finita, poteva starne certo.
 
 
POV Meg

<< Signorina? >>sentii vagamente. 
<< Signorina! >>disse di nuovo quella voce fastidiosa. Mi domandavo se stesse chiamando me. 
Aprii leggermente gli occhi, vedendo una giovane donna con un camice bianco, leggermente chinata su di me. 
Il tempo di connettere e mi resi conto che ero ancora nella sala d'attesa dell'ospedale, mi ero appisolata sulle gambe di Niall. 
Mi sollevai il busto, sgranchendomi leggermente il collo, poi mi voltai a guardare Niall: anche lui dormiva, e aveva la bocca leggermente aperta. 
Da quanto tempo aspettavamo lì? 
Controllai l'orologio grande nel muro di fronte a me. Erano le 3 di notte. 
Mi stropicciai gli occhi assonnati, poi rivolsi lo sguardo all'infermiera. 
<< Avete finito adesso l'intervento? >>chiesi meravigliata. Erano passate quasi 10 ore! 
La donna scosse la testa. 
<< No l'intervento è finito 4 ore fa, solo che stavate già dormendo, quindi non vi abbiamo svegliato >>
<< Allora? >>chiesi agitata, nel frattempo sentii Niall scuotersi leggermente. 
<< Si è svegliato >>
<< Si è svegliato? >>ripetei incredula ad alta voce, scuotendo il mio amico. 
<< Quindi l'intervento è andato bene! Non è più in pericolo di vita! >>dissi ancora, entusiasta. 
<< James non è più in pericolo di vita ma... >>mi disse abbassando lo sguardo. 
<< Ma? >>
<< Ma ci sono state delle complicazioni e il vostro amico ha perso la memoria >>
<< Ha perso la memoria? >>ripetei di nuovo, il mio era diventato un vizio. 
<< Il trauma cerebrale ha danneggiato buona parte del lobo frontale e l'intervento ha causato una perdita temporanea della memoria >>
<< Temporanea? >>chiesi spiegazione. 
<< Sì, confidiamo che col tempo e con molta pazienza i ricordi possano riuscire a poco a poco a tornare >>
Visto che non parlavo, ancora troppo scioccata per la notizia, e non avevo altre domande fu lei a parlare di nuovo. 
<< Vuole vederlo? >> 
<< Posso? >>chiesi stupita. 
La donna annuì << Magari provi a fargli qualche domanda, per vedere se si ricorda qualcosa >>
Mi alzai di scatto. 
Niall adesso era completamente sveglio, e dopo che gli ebbi ripetuto ciò che avevo appreso dall'infermiera gli dissi di restarsene lì buono, e di chiamare gli atri. 
<< Non ti lascio andare da sola da lui >>disse protettivo. 
<< Oh andiamo è su un lettino di ospedale e non si ricorda nulla, che potrebbe farmi?  >>risposi con ironia.
Poi seguii l'infermiera nella stanzetta. 
Era poco illuminata, forse perché la luce gli avrebbe dato fastidio. 
Appena lo vidi quasi stentai a riconoscerlo. 
Una grossa cicatrice vicino all'occhio, il volto deformato dai lividi e i graffi e gli occhi vacui, che guardavano il nulla di fronte a sé. 
Quando entrai mi rivolse un'occhiata curiosa, ma si capiva che era spaesato, in confusione: non aveva la più pallida idea di chi io potessi essere. L'infermiera ci lasciò soli. 
<< Ciao James >>dissi debolmente. 
I suoi occhi si spalancarono. Probabilmente non sapeva neanche che il suo nome fosse quello. 
Mi rivolse un leggero saluto, per cortesia. 
<< Chi sei? >>mi chiese timidamente. 
<< Mi chiamo Meggie >>gli risposi usando apposta quel nome, forse in quella maniera si sarebbe ricordato più facilmente di me. 
<< Sei...mia sorella? >>
Scossi la testa. 
<< La mia fidanzata? >>mi chiese di nuovo, con un lieve rossore sulle guancie. 
Scossi un'altra volta il capo, desolata. Mi faceva pena, una pena incredibile, nonostante quello che mi avesse fatto. 
<< E allora chi sei? >>
Mi pentii immediamente di quello che dissi, tuttavia la mia lingua non riuscì a trattenersi. 
<< Sono la ragazza che hai quasi ucciso >>dissi asciutta. 
La sua bocca si spalancò e si suoi occhi si accesero di un blu più brillante. 
<< M-ma che dici? >>balbettò in preda alla confusione. 
Capii che di lì a poco avrebbe avuto una crisi, quindi mi avvicinai a lui, con fare materno, per tranquillizzarlo. 
<< James, stai tranquillo, dai su è tutto apposto >>cercai di dirgli, ma lui continuava a tremare. 
<< James ti prego smettila, calmati, ci sono qui io >>
<< I-io non sono un assassino >>
<< Lo so che non lo sei, tranquillo >>
Avevo paura, una paura immensa che le macchine avrebbero preso a suonare, e ad allarmare i medici. 
<< Ti prego James, non fare così >>lo supplicai cercando di afferrarlo per mano. 
Al tocco con la mia mano lui si calmò per fortuna. 
Feci un respiro di sollievo. 
<< Scusami >>gli dissi. 
I suoi occhi mi guardarono curiosi. 
<< Ti ho fatto io quello? >>disse riferendosi al mio braccio fasciato. 
Scossi la testa. << No, tu non c'entri, quello è stato colpa mia >> 
<< Mi puoi raccontare quello che è successo? >>mi chiese. 
Io ero un po' perplessa, non volevo che avesse un altro attacco. 
<< Ti prego, ti giuro che starò calmo...voglio solo sapere >>
Lo guardai negli occhi, alla fine acconsentii. 
<< Ti sei visto il taglio sul viso? E la ferita alla spalla? >> 
Lui annuì. 
<< Beh, te li ho fatti io...per cercare di sfuggirti >> detto ciò iniziai il racconto, da quando eravamo nella vecchia scuola, fino a quando ci eravamo incontrati in terrazza, tutto nei minimi particolari. 
<< E poi come ho fatto a finire all'ospedale con un trauma cranico? >>mi chiese.
<< Beh, vedi, è arrivato un ragazzo e...beh in preda all'ira ti ha ridotto in questo stato. Adesso lui è in prigione per tentato omicidio ma lui non voleva ucciderti, ne sono sicura, non era in sé stesso quando...beh quando ha visto me >>
<< E' il tuo ragazzo? >>
Scossi la testa. 
<< No, ma solamente perché io sono un'idiota >>
Lui capì perfettamente. 
<< Eppure sembra che ci tieni a lui, non vuoi che finisca in prigione vero? >>
Alzai lo sguardo, meravigliata che James fosse diventato così attento. E' vero che a volte un incidente cambia le persone. 
<< I-io tengo a lui...anche se molto spesso litighiamo, anzi quasi sempre... >>iniziai << ma io non posso stare con lui, lo farei soffrire, e io non voglio questo... >>dissi abbassando lo sguardo. 
Era la prima persona a cui dicevo quelle cose. Perché mi stavo confidando proprio con James? Il mio acerrimo nemico! Ero diventata pazza, forse?! 
<< Perché dici così? Perché secondo te lo farai soffrire? >>
<< Io gli voglio bene, così come lo voglio a Niall, Emily, Louis, Harry...ma non c'è nient'altro, e non ci può essere nient'altro... >>
<< Ma perchè? >>mi chiese di nuovo, con insistenza. 
<< Perché quando lui m'ha baciato io non ho sentito niente! >>gli risposi asciutta. 
Lui si ammutolì, facendo cadere quella discussione. Era meglio così. 
<< Meggie? >>mi chiamò dopo qualche minuto di silenzio. 
Rabbrividivo ancora quando sentivo quel nome, anche se era detto con dolcezza. 
Alzai lo sguardo su di lui. 
<< Hai intenzione di denunciarmi? >>mi chiese timidamente. 
Scossi il capo decisa. 
<< Non penso tu abbia bisogno di una punizione oltre quella che già stai scontando qui >>spiegai. 
Lui riflettè un attimo, guardandosi le dita delle mani. 
<< E io ho intenzione di non sporgere denuncia contro Zayn...è stata legittima difesa, anche se indirettamente... >>
Lo guardai, sorpresa. 
<< Dici sul serio? >>dissi con gli occhi che brillavano. 
<< Sono sicuro che chiunque l'avrebbe fatto se fosse stato nella stessa situazione >>mi rispose convinto, alzando i suoi occhi blu acceso in direzione dei miei. 
Gli feci un gran sorriso, poi lo abbracciai. 
<< E...non ti ho ancora domandato scusa per quello che ti ho fatto >>aggiunse con gli occhi lucidi. 
<< Sono sicuro che non farai più lo stesso errore James, sei cambiato, te lo leggo negli occhi... >>
<< I-io non so più chi sono >>disse dispiaciuto << ma di una cosa sono certo: non voglio essere quel James >>concluse con decisione. 
Gli feci un gran sorriso di incoraggiamento. 
<< Potresti iniziare col chiamare i tuoi genitori e scusarti per essertene andato di casa...sono sicuro che loro ti vogliono ancora bene >>gli consigliai saggiamente. 
Lui mi guardò, spaventato:<< Ma cosa gli dirò? Non conosco nemmeno i loro nomi! >>
Lo afferrai per mano. 
<< Stai tranquillo, ti aiuterò io... >>
Mi rivolse occhi pieni di gratitudine, e affetto. Adesso sì che ne ero davvero sicura: il vecchio James non sarebbe tornato, nemmeno dopo aver recuperato la memoria. 
Mi sentii bene, mi sentii apposto con me stessa. Niente rancore verso il mio quasi assassino, era incredibile. Ero sicura anche di questo: anche io stavo cambiando.

 

Salve bellezze! 
Mi dispiace tantissimo per questo ritardo, vi giuro che non ho avuto un attimo di tempo...
Beh che dire del capitolo? E' un po' una palla, ma almeno la situazione si risolve per il meglio..
Oggi sono davvero di poche parole, mi dispiace
A presto ragazze, un bacione
 
 

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Capitolo 28
*** Non sono menzogne! ***


                                                                           

Finalmente era giunto il giorno di tornare a scuola. 
Anche se ero dispiaciuta del fatto che Niall fosse costretto ad andarsene almeno avevo un buon motivo per essere contenta: avrei rivisto Liam e Zayn. 
Li avevano rilasciati entrambi il giorno prima, e anche per loro quello sarebbe stato il primo rientro a scuola dopo una settimana. 
La nonna aveva insistito perché mi facessi dare un passaggio anziché andare con l'autobus, naturalmente chiesi a Louis il favore. 
Avevo ancora il braccio fasciato, ma per non dare troppo spettacolo riuscii a coprirlo con la manica della felpa. 
Per quanto riguarda il labbro, era sgonfiato totalmente, mentre per i lividi fu necessario ancora un po' di fondotinta e una sciarpetta leggera. 
Entrai in macchina con un gran sorriso. 
Emily si girò, rivolgendomi un sorriso stentato, che io notai subito. 
<< Sei agitata per qualcosa? >>
Lei scosse immediatamente la testa, in evidente agitazione, ma evitai di farle altre domande per il momento, non volevo rovinarmi il mio rientro a scuola con le sue paranoie e le sue preoccupazioni. 
Arrivammo a scuola prestissimo, ancora i corridoi erano quasi totalmente vuoti. 
Dopo aver lasciato Louis, Emily mi trascinò di fretta dentro la classe. 
<< Emily, ma che fai? >>le chiesi un po' irritata. 
<< Niente, voglio stare un po' con te, comodamente seduti al nostro banco >>
<< Emily >>le dissi con tono di rimprovero<< sono rientrata adesso, siamo state insieme tutto il tempo in questi giorni, adesso non ho voglia di stare rintanata qui e non vedere nessuno! >>
<< Non hai paura di quello che possono dire? >>
<< In che senso? >>chiesi perplessa. Ero convinta che tutti sapessero fossi caduta dalle scale. << Sanno quello che mi è successo? >>
Vidi la mia compagna in ansia. << No, ma sono sicura che ti rivolgeranno un sacco di domande...hanno saputo di Zayn e Liam e hanno fatto due più due. Non sono per niente convinti della nostra versione... >>
<< Ma che me ne fraga? Io non devo rendere conto a nessuno >>dissi con la mia solita strafottenza. 
Alla fine, dopo le mie insistenze, Emily mi accompagnò a fare un giro. 
<< Secondo me Meg dovevi stare a riposo ancora qualche giorno...sei sicura di poter sostenere una lezione intera? >>
Sbuffai spazientita. Lei e Louis me lo avevano ripetuto decine di volte negli ultimi giorni, secondo me la nonna era riuscita a corromperli...
Tuttavia quando mi metto in testa una cosa, nessuno è capace di farmi cambiare idea, quindi quel giorno ero, con mia enorme soddisfazione, a scuola. 
<< Emily neanche in condizioni normali riesco a sostenere una lezione >>scherzai << almeno così ho una scusa per uscire più volte no? >>
Lei fece un cenno col capo, distratta. 
<< Emily ma dove mi stai portando? Qui non c'è nessuno! >>mi lamentai mentre ci dirigevamo per qualche ignoto motivo verso la palestra. 
<< Così possiamo aspettare Liam e Zayn qui, no? >>mi disse<< Loro si mettono sempre qui >>
In effetti era un buona idea. Perché non ci avevo pensato? 
Non passò molto tempo prima che li vidi entrambi, soli, dirigersi proprio dove eravamo noi. 
Liam aveva un cappello rosso con la visiera, ma non appena mi scorse la sua bocca si curvò in un sorriso strabiliante. Mi venne incontro correndo. 
Anche io fui contagiata dalla sua felicità, e lo aspettai a braccia aperte. Mi prese dai fianchi per sollevarmi e farmi girare intorno a lui, mentre gli allacciavo le braccia al collo. 
<< Meg, stai benissimo! Come va il braccio? Sembri completamente guarita! >>mi disse entusiasta. 
<< Lo sono infatti! >>confermai, con un largo sorriso. Fu in quel momento che Zayn, facendosela con tutta calma, ci raggiunse. 
Rivolsi lo sguardo verso di lui, in cerca dei suoi occhi, ma lui continuava a tenerli bassi. 
Fui io ad abbracciarlo quando mi resi conto che lui non avrebbe fatto un passo. Fu un abbraccio fugace, come se lui volesse fuggire. Anche il suo sguardo era sfuggente. 
Dopo aver visto come mi ignorava mi voltai di proposito verso Liam, che nel frattempo aveva salutato Emily.
<< Quindi... >>cercai di prendere una discussione<< Com'é la vita da carcerati? >>chiesi scherzosamente. 
Liam rise, stava per aprire bocca quando Zayn lo anticipò. 
<< Fantastica >>rispose asciutto. << Adesso dobbiamo andare a salutare gli altri >>aggiunse. Subito dopo si allontanò, trascinando con sé anche Liam, un po' perplesso. 
<< Ma cos'ha Zayn? >>chiesi immediatamente. 
<< Lascialo stare, oggi è scontroso...questo ragazzo è più lunatico di noi ragazze a volte >>mi rispose Em. 
Eppure la reazione che aveva avuto più che un "oggi ho la luna storta", sembrava meditata, come se ce l'avesse con me, o volesse evitarmi. 
Avevo aspettato da tanto questo momento...
Il momento in cui avremmo potuto un po' parlare, il momento in cui io l'avrei potuto in un certo senso ringraziare. 
Ma a quanto pare a lui non sembrava una cosa importante. Io ero quasi morta ed ero stata in ospedale, lui aveva quasi ucciso un ragazzo ed era stato in prigione, e l'unica parola che mi rivolgeva era "fantastico"?! 
Mi sentii tirare la manica. 
<< Forza torniamo in classe... >>insisteva Emily. 
<< Emily tornaci tu in classe! >>dissi brusca<< Io vado a cercare Harry >>dissi superandola. Mi sentii di nuovo afferrare. 
<< Va bene, Meg, vengo anche io >>
<< No adesso tu vai in classe! Vieni con me solo quando ti conviene vero? >>sbottai irritata, lasciandola indietro. Con la coda dell'occhio vidi che non mi stava seguendo. Bene, non avevo voglia di insistere ancora, l'avrei mandata direttamente a quel paese. 
Il cortile intanto prese a riempirsi sempre di più. 
Mi diressi verso il muretto poco fuori il bar della scuola, dove di solito si metteva Harry. 
Appena vidi una chioma riccioluta iniziai a camminare veloce per abbracciarlo. I suoi abbracci per me erano diventati una droga. 
Anche lui appena mi vide fu contento e spalancando le braccia mi accolse a sé. 
<< Hai un bel coraggio ad avvicinarti a lui... >>sentii dire da una voce accanto a me. 
Mi voltai, temendo parlasse proprio di me e vidi un ragazzo scuro, insieme ad altri 3 ragazzi che mi guardavano con una faccia disgustata. 
<< Ma che cazzo vuoi? >>risposi acida. D'altronde il suo tono di poco prima non era stato fra i più cortesi. 
Rivolsi un'occhiata di disappunto verso Harry, per chiedere un appoggio, ma i suoi occhi rifuggivano il mio sguardo. 
<< Lascia in pace Harry, lui è fidanzato >>mi fecero la predica. 
<< Ma chi siete voi? Lo so benissimo che è fidanzato ma non stavo facendo niente di male... >>dissi sempre più irritata. Ma come si permettevano? 
Senza che mi dicessero altro i ragazzi mi diedero le spalle, allontanandosi insieme. 
Rimasi incredula di quanta poteva essere la scortesia della gente. 
Mi girai interrogativa verso Harry, ma di nuovo fuggì. 
<< Scusami Meg, adesso devo andare subito a sbrigare una cosa...tornatene in classe >>
Alzai le spalle, e dopo che l'ebbi salutato mi diressi verso la mia classe. 
All'inizio non avevo fatto caso a quanta gente si voltava nella mia parte al mio passaggio, o a quanti iniziavano a bisbigliare tra di loro. 
Io continuavo a camminare, lievemente infastidita. Ma in fondo Emily mi aveva avvertito. 
<< Bentornata Meg-cuore-di-pietra >>sentii dire da qualcuno. 
Immediatamente mi voltai, allarmata. Ma c'erano troppe persone, non riuscivo a capire chi avesse parlato. Solo uno in quella scuola poteva conoscere quel soprannome. 
Lo cercai con lo sguardo. Ma non riuscii a visualizzare nessuna chioma nera con un imponente ciuffo come il suo. 
Intanto i bisbigli continuavano, alcuni davvero forti. 
<< Quindi Harry sarà la tua prossima vittima? >>disse stavolta una voce femminile. 
<< Harry? >>sentii dire a qualcun altro. << Guai se fai del male a Harry >>un'altra ancora. 
Mi girai in mille direzioni, spaesata. 
Ma di che stavano parlando tutti quanti? 
<< Le puttane come te prima o poi la pagheranno >>insinuò qualcuno. 
A quelle parole mi infiammai. 
<< Chi ha parlato? >>chiesi. Nessuna risposta. Tutti ormai erano voltati verso di me. 
<< Si può sapere chi cazzo ha parlato?! Che abbia le palle di venirmele a dire in faccia queste cose! >>iniziai ad alzare il tono di voce. 
A quel punto un ragazzino si fece avanti. 
Poteva avere al massimo 16 anni, anche se ne dimostrava di meno. Chi se lo sarebbe mai aspettato che dalla sua bocca potesse uscire tanto veleno?
<< Cos'hai contro di me? Cosa ti ho fatto? >>dissi immediatamente, mentre lo scrutavo. 
<< Io odio le puttane come te >>
Basta. Adesso basta. 
Mi diressi a grandi passi verso di lui, e gli puntai contro il dito. 
<< Nemmeno mi conosci...come fai a insinuare una cosa del genere? >>
<< Qui ti conoscono tutti ormai, Meg-cuore-di-pietra >>pronunciò quel nome con sdegno. 
Perché non riuscivo a capire? Cosa cazzo era successo mentre ero assente? 
<< Come sai quel nome? >>dissi cercando di ritrovare un po' di calma per non iniziare a sbraitare. 
<< E' stata semplicemente svelata la tua vita precedente... >>mi rispose lui con tranquillità. 
La mia vita precedente? Che intendeva dire? 
Stavo per afferrare quell'impertinente dal collo quando improvvisamente mi fermai, impallidendo. 
Zayn. 
Era stato lui a diffondere la notizia, ne ero sicura, non poteva essere nessun altro. 
<< C-chi è stato a dirvelo? >>chiesi con voce tremante. 
<< E' su tutti i giornali della scuola >>
Credetti di poter svenire da un momento all'altro. Ed effettivamente mi sentii mancare la terra da sotto i piedi e la testa prese a girarmi furiosamente. 
Poi capii che qualcuno mi stava spingendo fuori di lì. Voltai il capo per trovarmi di fronte degli occhi color smeraldo.
<< Lasciatela in pace >>disse con voce autoritaria a quelle persone, poi mi afferrò per il braccio sinistro.
Dove mi stava portando? Speravo solamente fosse il più lontano possibile da loro.
Ci fermammo dietro la casa del custode, il suo posto preferito evidentemente. 
Il mio respiro non voleva calmarsi. 
<< Meg, mi dispiace, scusami, non dovevo lasciarti andare da sola, sono un codardo >>mi disse dispiaciuto. 
Deglutii a fatica. 
<< Quello...che diceva il ragazzino e tutti gli altri... >>chiesi con difficoltà<< è vero? >>
Lui abbassò lo sguardo, togliendomi la vista di quelle meraviglie verdi. 
<< Purtroppo sì...ed io non ho potuto impedirlo...mi dispice >>disse desolato. 
<< Voglio vedere quell'articolo >>dissi. 
<< No, Meg, non credo sia una buona idea...e poi li ho fatti sequestrare tutti... >>
Inspirai a fondo, in cerca del coraggio necessario. 
<< Che altro diceva su di me? >>chiesi infine. 
Lui un po' titubante all'inizio, poi decise di rispondermi, consapevole che non mi sarei arresa. 
<< Tutto Meg, tutto. Era un intero articolo su di te...è vergognoso, questo non è vero giornalismo, questo è squallido >>
<< Voglio sapere esattamente quello che c'è scritto, e chi l'ha scritto >>ordinai. 
<< L'ha scritto Ben Stoker >>
Rimasi allibita. Non era possibile, il ragazzino che già nel suo primo articolo mi aveva diffamato! Ma io dico cosa aveva contro di me? Perché doveva sempre fare articoli su di me? 
A questo punto non c'erano più dubbi sulla complicità di Malik in tutto il gioco. 
Ecco perché si riufiutava di parlarmi, perché era un ragazzo meschino e sadico. 
<< Cosa c'è scritto? >>urlai, in preda all'ira. 
<< Beh...ciò che facevi nella tua vecchia scuola. Che amavi farti chiamare Cupido per pura antonomasia, visto che l'amore proprio non era nelle tue corde. Che hai iniziato a circondarti di ragazze deluse che chiedevano vendetta. E a questo punto è iniziato il tuo vero ruolo. Spesso ti inoltravi in sfide, scommesse, giochi, di tutto pur di vendicare le tue amiche ferite. Ma non ti bastava, no, tu dovevi dominare su tutti. Tu dovevi avere il controllo di tutte le menti, o meglio i cuori, dei ragazzi più popolari della tua scuola. Per il tuo piacere sadico dovevi averli tutti per te, senza mai amarne nessuno, era tutto un gioco. Per questo ti chiamavano Meg-cuore-di-pietra. Diceva anche che... >>a questo punto Harry si interruppe. 
<< Diceva anche che? >>chiesi con un filo di voce. 
<< Hai sempre ottenuto ciò che volevi...le tue armi erano imbattibili >>concluse. 
Guardai il mattone di fronte a me. Nient'altro. 
Non riuscivo a parlare, non riuscivo a muovere un muscolo. 
<< Non doveva assolutamente permettersi di scrivere queste cose su di te, potresti denunciarlo lo sai? Vige la privacy e lui non ha alcun potere >> 
Scossi la testa. 
<< E' inutile, il danno è fatto >>dissi con tono spento. 
<< Ma che significa? Almeno gliela fai pagare a quel nano di merda no? >>
<< Non ne ho voglia... >>
Calò il silenzio. 
Io continuavo a guardare il mattone. Era di color.....mattone, era un parallelepipedo a faccia rettangolare, per qualche assurdo motivo era stato abbandonato lì a terra da solo...
Due occhi verdi più chiari del solito illuminati dalla luce solare sostituirono il mattone. 
<< Meg, potremmo scrivere un altro articolo...puoi riscattarti! Tutte quelle menzogne... >>
<< Non sono menzogne Harry! >>urlai a squarciagola. 
Subito dopo mi voltai. Non avevo il coraggio di guardarlo in volto. 
Ero sicura che in quel momento si fosse pentito di essere venuto a salvarmi. Doveva lasciarmi lì, mentre gli avvoltoi mi strappavano la carne a poco a poco. 
Nella scuola vecchia era vero, non avevo una buona reputazione...ma erano solo voci, non c'era nessun documento! Inoltre avevo comunque un gruppo di amici. Insieme ci divertivamo, io mi divertivo facendo cose che facevano i ragazzi normali, pub, disco, alcool. Ma quello che si diceva in quell'articolo...un piacere sadico nell'averli tutti ai miei piedi. Per forza che poi mi sparlavano dietro! Era il ritratto di una ragazza spietata, incantatrice e mangiatrice di uomini. 
Ero davvero così? Come mi descriveva quell'articolo? 
Piacere sadico nel dominarli tutti...Non l'avrei mai chiamato così quella voglia che sentivo nel voler vincere una caccia. 
Io volevo davvero dominarli tutti? No, solo quelli troppo puttanieri, che guardacaso erano i più popolari. 
<< Voglio andare via da qui >>dissi ad un tratto, dopo un tempo che parve un'eternità. 
Mi precipitai a grandi passi verso il cortile. Non mi sorpresi minimamente quando nessuno mi fermò. 
Sapevo già cosa fare, dovevo scappare di lì, non farmi vedere da nessuno. 
Mi sentii come se fossi nuda quando attraversai una fila di ragazzi. Completamente scoperta. Sapevano tutto di me, anche i minimi particolari. Comprendevo il loro disgusto verso di me. Anche io stessa mi disgustavo. 
Fregandomene di avere tanti occhi puntati su di me scavalcai la ringhiera, nel punto dove l'avevo fatto con Zayn, con un po' di difficoltà vista la ferita al braccio. Poi di corsa feci tutta la strada principale, fino a fermarmi in una stradina per riposare. 
Perché Zayn mi aveva fatto questo?! Perché?! Per il mio rifiuto? Era veramente così spietato e vendicativo perfino da superare me? 
Proseguii con la stradina, che doveva portare al parco dove io e Zayn eravamo stati insieme, dove lui si era dichiarato. Preferivo ricordarlo così. 
Per qualche strano motivo i miei piedi mi portarono proprio verso la panchina dove eravamo stati. Sfortunatamente era già occupata. Dall'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere. 
Stava con la testa fra le mani, non si era accorto di me. 
Indecisa fino all'ultimo su cosa fare, infine mi avvicinai. 
<< Ciao Zayn... >> dissi debolmente. 
Lui alzò immediatamente la testa, riconosciuta la mia voce. Il suo sguardo si indurì. 
<< Che ci fai qui? >>mi chiese. 
<< Non potevo rimanere a scuola, quindi sono venuta qui...come quella volta >>risposi rimanendo in piedi.
<< Abbiamo fatto la stessa pensata... >>commentò, facendomi segno di sedermi. 
Subito dopo che mi fui seduta gli parlai immediatamente. 
<< Avevo così tanta voglia di parlarti... >> rischiai, osservando la sua espressione. 
Lui alzò le spalle. << Dimmi >>
Fui colta di sorpresa, non pensavo affatto lui avrebbe acconsentito. 
<< Ehm...a proposito di quello che è successo alla festa... >>dissi con fatica << grazie >>
Lui mi rivolse uno sguardo sorpreso. 
<< E per cosa? >>
<< Per avermi trovato, lì sul pianerottolo e... >>
Lui aspettava, con espressione ansiosa. 
<< E...beh lo sai >>dissi incapace di spiegarglielo meglio. 
<< No, so cosa? >>
<< Per quello che hai fatto dopo... >>riuscii a dire. Ero sicura che in questo modo avrebbe capito. Doveva smetterla di fare il finto tonto per mettermi in difficoltà. 
<< Non c'è bisogno che mi ringrazi >>disse con tranquillità<< non l'ho mica fatto per te >>aggiunse poi spiccio. 
Quelle parole mi colpirono come un pugno in pieno viso. 
Sbattei le palpebre, confusa. 
<< Quel coglione mi aveva disubbidito. Non doveva incontrarti per nessuna ragione, altrimenti avrebbe fatto saltare tutto il piano... >>disse scrollando le spalle. 
<< Già...il piano... >>riuscii a dire con voce strozzata. 
<< A proposito, credo che non ci sia dubbio sul vincitore stavolta >>disse con indifferenza crudele. 
<< Perché mi hai fatto questo, Zayn? >>sentii gli occhi pizzicarmi. 
<< Questo cosa? Non stavamo giocando noi due? >>mi chiese in maniera innocente. 
Cazzo, gli occhi mi si stavano appannando. 
<< Vuoi sentirtelo dire? Va bene, hai vinto, Zayn >>dissi con un filo di voce. 
<< Bene, con te ho vinto, adesso mi resta solo la sfida con Liam... >>disse a sé stesso, mentre io rimanevo immobile. La sfida con Liam? Non stava parlando mica di...
<< Sì, proprio quella >>mi lesse nel pensiero<< riuscirò a conquistarti tesoro >>
Quella fu proprio la goccia che fece traboccare il vaso. Sentii le lacrime inondarmi il viso e scendere in maniera incontrollata. 
Non riuscii a guardare quel bastardo in viso. Mi alzai di scatto dalla panchina, precipitandomi immediatamente il più lontano possibile da lui. 
Quando fui di nuovo nella stradina mi accasciai con la schiena poggiata al muro, mentre i singhiozzi non smettevano di bloccarmi il fiato. 
Perché Zayn era diventato così? Cosa gli era successo? Mai, da quando lo conoscevo era stato così maledettamente cattivo nei miei confronti. 
Ma forse ero stata solo un'illusa. 
Un'illusa nel pensare che avesse picchiato James per me. 
Un'illusa nel pensare di poter piacergli davvero. 
Con mani tremanti afferrai il cellulare, componendo il numero che maggiormente chiamavo. 
Una voce allegra mi rispose immediatamente. 
<< Niall >>dissi tra i songhiozzi. 
Lui avvertì subito che qualcosa non andava.<< Che hai piccola? >>
<< Posso venire a stare da te per un po'? Devo andarmene immediatamente via da qui... >>

 

Ehilà!!! 
So che volete uccidermi. Probabilmente molte di voi non si aspettavano una bastardata del genere da parte di Malik. Credevate fosse tutto risolto? Eh no, care, mi dispiace. Zayn è sempre il solito stronzo arrogante. 
Secondo voi perché l'ha fatto? Pensava sul serio ciò che ha detto a Meg oppure era tutta una finzione? 
Eppure Meg ci rimane malissimo. E vuole allontanarsi in fretta. E dove va? E dove se non dal suo angioletto?  
Bene adesso vado.
Un bacione grande ;)  
 Ps. volevo chiedere una cosa. L'altro giorno non so perché ma avevo voglia di fare un banner alla mia storia, anche se ormai è parecchio tardi considerando che siamo già al 27 capitolo lol 
Fatto sta che io ci ho provato, ma siccome sono un'impedita non so fare nulla :(  non è che per caso conoscete qualcuno che possa aiutarmi? Per me il mondo di Gimp o Photoshop è un mondo oscuro e misterioso, pieno di insidie hahhaha
Ohhh dimenticavo!!! Oggi esce This is us!!!! Quante di voi andranno a vederlo?
Beh io no, almeno non per ora :(  Perché sfortunatamente nella mia città è tutto prenotato fino a lunedì. 
Quindi guai a voi se nelle recensioni mi dite qualcosa! Vi prego, non fatemi disperare :( già sono abbastanza disperata per conto mio hahah
 
 

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Capitolo 29
*** Io ti aspetterò ***


                                                                                     

<< Non rispondi al cellulare? >>mi chiese Niall, mentre seduti a una rosticceria mangiavamo un panino.
Scossi la testa, poi presi il cellulare in mano.
Chiamata in arrivo da Louis.
Spensi il cellulare, mentre Niall continuava a guardarmi torvo.
<< Che c'è? >>gli chiesi innocentemente.
<< Da quando sei arrivata qui non ti ho sentito nemmeno una volta parlare con i tuoi amici >>
<< E allora? Non mi va di parlare >>tagliai corto, dando un morso al mio panino. Mi era sempre piaciuta quella rosticceria, proprio al centro della mia città natale.
Era già fine novembre, e là faceva un freddo gelido, quindi era piacevole restare chiusi in quel posto, con i riscaldamenti accesi, mentre fuori vedevi quasi i cubetti di ghiaccio.
<< Io penso che dovresti almeno dare un spiegazione del perché sei scomparsa da due settimane...ti cercano come dei forsennati! >>insistette lui. Ma perché doveva essere sempre così maledettamente rompipalle? Volevo solo gustarmi il mio panino e non parlare di nient'altro, quindi non gli risposi nemmeno.
Lui sbuffò, sconfitto, appoggiandosi con la schiena alla sedia.
<< Senti Meg...a me fa piacere che tu stia qui con me...ma non puoi nasconderti per sempre! >>
<< Oh tranquillo, ho intenzione di cercarmi un lavoro qui, e poi trovarmi una casa...ti prometto che non sarò più un peso per te e la tua famiglia >>dissi con tranquillità.
Lui sbarrò gli occhi:<< Un lavoro? Una casa? Hai intenzione di non tornare più a scuola? >>
<< Perché dovrei tornare? Mi odiano tutti, io non ce la faccio a restare lì... >>dissi abbassando lo sguardo per nascondere la mia angoscia.
<< Meg! >>mi richiamò<< Non puoi! >>
<< Perché? >>
<< Come perché? >>mi disse incredulo<< Ti sembra una cosa normale scappare? >>
<< Perché no? >>risposi con indifferenza<< Le persone lo fanno, scappano anziché affrontare i problemi...beh, anche io voglio fare così... >>
<< Ma non è da te, Meg... >>mi disse con voce delusa.
Inspirai a fondo. Era vero, non era da me scappare. Affrontare i problemi era da sempre stata la mia specialità, sapevo sempre cavarmela di fronte a tutto, il trucco era non arrendersi mai, ma stavolta...
<< Stavolta non ce la faccio >>dissi con voce spezzata<< Mi ha distrutto la vita >>
<< Parli di Zayn? >>mi chiese cauto.
Annuii debolmente. Mi costava doverlo ammettere, mi costava davvero tanto, ma mi aveva stracciato stavolta. Non c'era più niente che potessi fare per recuperare il suo vantaggio.
Quando mi aveva detto che non voleva più giocare contro di me...beh io ci avevo quasi creduto. Era la prima volta che qualcuno mi infliggeva una sconfitta davvero così tanto dolorosa.
<< Ti ha distrutto la vita? Beh, ricostruiscila...non c'è niente che Meg non possa fare >>mi incoraggiò.
Posai il panino, mi era passata anche la fame.
<< No Niall, stavolta è impossibile >>conclusi alzandomi dal tavolino. Presi la mia borsa e indossai il mio giubbotto. Poi, quando mi infilai il cappello di lana mi preparai per uscire fuori alla bufera.
Niall mi corse dietro, come un bravo cagnolino.
Mi affiancò.
<< E dai Meg, vuoi davvero dargliela vinta? Ne proverebbe ancora più soddisfazione... >>
Sapevo cosa stava cercando di fare. Sapeva che le sfide erano da sempre il mio punto debole. Quando si trattava di sfide non sapevo tirarmi indietro.
Mi voltai verso di lui.
<< Sì, Niall, voglio dargliela vinta! >>esclamai esasperata << Non mi importa più >>
 
POV Zayn
 
Due settimane. Due fottutissime settimane da quando non era venuta più a scuola.
Cercavo di ricavare informazioni da Liam o Emily, ma anche loro sembrava ne sapessero poco e niente. Vedevo la bionda sempre con il cellulare in mano, o per chiamarla o in attesa di una sua chiamata, che non arrivava.
La sentii lamentarsi con Harry poco fuori dal cancello della scuola.
<< Perché non mi ha detto che andava da Niall? Me l'ha dovuto dire sua nonna! Perché non mi ha mai chiamato finora? O risposto alle centinaia di chiamate che gli faccio? Cosa le ho fatto io? >>diceva tra le lacrime. Il riccio l'abbracciò con fare fraterno.
<< Tu non hai fatto niente...è stata colpa mia >>ammise, con un po' di vergogna.
Lei si scostò leggermente, per rivolgergli un'occhiata interrogativa.
<< L'ultimo con cui ha parlato sono stato io...le ho detto cosa c'era scritto nell'articolo e...cazzo sono stato un odiota >>si interruppe, probabilmente maledicendosi mentalmente.
<< Perché? >>gli chiese seria.
<< Credevo che quell'articolo fosse tutta una menzogna. Non credevo che Meg potesse...beh, potesse fare quelle cose. Ma quando lei mi ha detto che era tutto vero...beh sono rimasto zitto. Lei è scappata e io non l'ho fermata >>ammise abbassando lo sguardo al pavimento.
Quante fesserie che sentivano le mie orecchie.
Davvero Harry credeva che fosse colpa sua? Ma per piacere...
<< Styles non crederai mica che sia per questo che se n'è andata... >>commentai avvicinandomi a loro con un sorriso amaro.
Al sentire la mia voce entrambi si voltarono nella mia direzione, e mi rivolsero un'occhiata incuriosita.
<< Non sei stato l'ultimo che lei ha incontrato caro mio... >>
La ragazza capì al volo, e mi rivolse uno sguardo minaccioso.
<< Tu! >> mi accusò << che cosa le hai fatto? >>mi chiese con tono disgustato.
<< Le ho detto semplicemente l'amara e cruda verità...e lei è fuggita piangendo >>risposi con indifferenza crudele.
Mi puntò un dito contro.
<< Che cosa le hai detto? >>mi ripeté con un sibilo.
<< Che non sono realmente innamorato di lei...questo è il succo >>risposi con una scrollata di spalle.
<< Non ci credo, lei non ci sarebbe mai rimasta male per quello...lei non prova niente per te >>mi disse con sguardo di fuoco.
<< Forse >>
A questo punto intervenne il riccio.
<< Sei un essere spregevole Zayn...lei stava già affrontando un momento difficile per quella storia dell'articolo >>mi disse puntandomi contro le sue iridi verdi furiose.
Ridacchiai.
<< Sempre per colpa mia...sono io che sapevo tutte quelle cose di lei e le ho dette a Ben... >>
<< Perché? Perché le hai fatto questo? >>si rivolse a me la bionda, scuotendomi. Mi allontanai, irritato.
<< Credevo che a lei piacessero le sfide...e nelle sfide c'è chi vince e chi perde. Doveva affrontare la sconfitta anziché fuggire >>ribattei amaro.
<< Ma non capisci? Ci sono cose più importanti delle sfide nella vita! Lei è stata preoccupata per te! Che tu finissi in prigione! >>mi urlò esasperata.
<< Anche io mi sono preoccupato quando l'ho vista in quello stato... >>ammisi, pentendomi subito dopo di ciò che era appena uscito dalla mia bocca. Infatti la vidi calmarsi un po'.
<< Ammettilo allora che t'importa di lei, non fare il solito coglione strafottente >>
<< Senti, tu non sai niente di me, chiaro? >>gli intimai.
<< Perché allora cerchi sue notizie? >>disse inchiodandomi con lo sguardo.
<< Perché ho ancora una sfida in sospeso...e io non rinuncerò >>conclusi, andandomene via a grandi passi.
Era dal suo amico Niall eh? Dovevo convincerla a tornare.
 
POV Niall.
 
Meg era appena entrata in bagno per farsi una doccia. Bene, era il mio momento.
Frugai nella sua borsa, in cerca del suo i-phone e quando lo trovai mi rintanai nella mia stanza.
Composi velocemente il numero di Emily.
Dopo nemmeno uno squillo lei mi rispose.
<< Meg, finalmente! >>mi urlò felice, spaccandomi i timpani.
<< Non sono Meg, sono Niall, lei è sotto la doccia, ho meno di 10 minuti >>
<< Niall ti prego dimmi cosa le è successo. Dimmi perché non vuole rispondermi. Dimmi come sta >>mi disse con agitazione.
<< Ti posso dire solo che ha intenzione di abbandonare la scuola, per cercarsi un lavoro e una casa qui... >>
<< Cosa?! >>urlò un'altra volta.
<< Io non ce l'ho fatta a convincerla...è troppo testarda >>dissi amaramente.
<< Ho un'idea...io e Louis veniamo subito...e credo che anche Liam e Harry vogliano venire. Proviamo noi a convincerla >>
<< No, non credo ce la farete...c'è una sola persona che può farlo >>dissi con certezza.
<< Parli di quel verme? Non ho alcuna intenzione di chiedergli aiuto >>
<< Ti prego Emily! Sai anche tu che è l'unica possibilità...ti prego convincilo a venire con voi! >>
Lei non parlò per qualche secondo, poi:<< Okay, ci proverò >>mi disse sconsolata.
Sentii l'acqua della doccia chiudersi.
<< Grazie Emily, adesso devo proprio chiudere, ci vediamo >>
<< Niall prenditi il mio numero! Ci sentiamo! >>aggiunse prima di chiudere la chiamata.
Già, il suo numero. Perché non ci avevo pensato prima? Avrei evitato di rischiare la vita. In fretta mi appuntai il numero su un foglio di carta, poi velocemente entrai nella stanza di Meg, buttando il cellulare nella borsa e uscendo di premura, ritrovandomi davanti Meg in accappatoio e capelli bagnati, con uno sguardo furioso.
<< Che ci facevi nella mia stanza? >>mi chiese sospettosa, con gli occhi ridotti a due fessure.
<< Beh, si da il caso che sia comunque casa mia...ma comunque stavo cercando una tavoletta di cioccolato che avevo nascosto sotto il letto... >>inventai.
Lei sembrò immediatamente convinta. In effetti tutto ciò che riguardava il cibo era collegabile a me.
<< E l'hai trovata? >>mi chiese con un sorriso.
<< Sì, già l'ho mangiata...e non ti ho lasciato niente! >>dissi con tono dispettoso, scappando da lei e chiudendomi nella mia stanza.
La sentii ridacchiare, poi anche lei entrò nella sua stanza, richiudendosi la porta.
Mi distesi sul letto a riflettere.
Speravo che Em fosse riuscita a convincere Zayn, a proposito, dovevo salvarmi il suo numero.
Dopo averlo fatto le inviai immediatamente un messaggio.
Emily sono Niall, fammi sapere se ci sono novità :)
 
La risposta arrivò dopo un paio di ore.
Preparati, arriveremo domani pomeriggio. Siamo in 5, ci sarà anche Zayn ;)
Gettai un lungo sospiro. Avevo fatto bene a fidarmi di Emily, sapevo sarebbe riuscita a convincerlo.
 
POV Meg
*L'indomani*  

<< Niall dove mi porti stasera? >>dissi saltellando.
Erano ancora le sei del pomeriggio,e dopo averlo un po' aiutato con i compiti eravamo usciti per farci una passeggiata.
Lui fece spallucce.
Era parecchio silenzioso quel giorno.
<< Perché non andiamo a quella serata di cui ci ha partato Carmen? >>proposi. Carmen era una mia vecchia amica, ma a Niall non era mai stata molto simpatica.
<< Va bene >>mi rispose non molto convinto.
<< Oh andiamo Niall mi vuoi dire cos'hai oggi? >>gli chesi mentre proseguivamo dritto << e poi dove stiamo andando? Non mi pare ci sia niente di là >>protestai.
<< C'è un bar molto carino vicino la stazione...non l'hai mai visto? >>
<< No, veramente no...sei tu quello che presta attenzione ai bar e ai ristoranti >>scherzai. Comunque cercai di ricordarmi mentalmente l'uscita della stazione.
Ma più mi sforzavo, più non riuscivo a ricordare che ci fosse intorno a essa, oltre il nulla.
<< Senti Niall ma da che parte è questo bar? Non mi sembra ci sia qualche edificio vicino la stazione... >>
Lui proseguì indisturbato:<< Ti ricordi che c'è una piccola villa lì vicino? >>
Annuii, continuando ad affiancarlo. Sì, la villa me la ricordavo perfettamente, era poco distante.
<< Bene, lì c'è questo chiosco >>
Sbuffai, poi mi misi le mani dentro le tasche del giubbotto. Avevo dimenticato i guanti e lì faceva sempre freddo. Mi strinsi nel mio cappotto, continuando a camminare, lamentandomi con Niall che la strada per arrivare alla stazione fosse piuttosto lunga.
<< E dai Meg, io l'ho fatta tantissime volte... >>mi rispose con tono un po' brusco.
Mi arrabbiai. << Senti Niall o mi dici immediatamente cos'hai oppure me ne torno a casa >>
<< Quale casa? >>mi disse rivolgendomi un'occhiata di sfuggita, mentre proseguiva a grandi passi.
Oh allora era quello il problema. Sempre quello.
<< Te l'ho già detto, presto ne cercherò un'altra! >>dissi, un po' delusa del fatto che insisteva così tanto per farmi andare via. So benissimo che i ragazzi hanno bisogno dei loro spazi, ma pensavo gli facesse piacere ospitarmi.
<< Meg, hai capito male. Potrei ospitarti a casa mia anche per tutta la vita >>disse con tono un po' più dolce << però credo che tu stia facendo la cosa sbagliata. Scappare, nasconderti...non ti riconosco più >>mi fece ancora la predica.
Mi sentii avvampare peggio di prima.
<< Io sto cercando di cambiare! Non voglio più odiare me stessa! E se questo non ti sta bene allora non puoi definirti mio amico >>gli dissi con tono tagliente.
Lo sentii sospirare. << Sei una sciocca, Meg >>
Capii che quella volta avremmo litigato di brutto. Dal canto mio potevo chiudere con la sua amicizia anche in quel momento stesso.
Quando però vidi le sue iridi cristalline tristi capii che nulla contava al mondo più della nostra amicizia.
<< Io cerco solo di aiutarti...ricorda che io non ti ho mai giudicato per quello che facevi. Mai. E non inizierò certo da ora. Ma puoi stare certa che non smetterò mai di ripeterti che per me fai un grosso sbaglio a mollare tutto >>mi disse serio, accelerando il passo.
Lo raggiunsi camminando un po' più veloce. Intravedevo già la villa, eravamo quasi arrivati.
<< Niall, io ti voglio bene. Ma ti prego, lascia che scelga io per la mia vita... >>dissi supplicante. Quella discussione mi sfiniva. Perché non voleva capire che non avevo la forza per ricominciare tutto da capo? Per ricostruire un muro da quelle rovine che Malik non aveva esitato a spazzare via con un soffio?
<< Già ho capito che nonostante i miei tentativi, non potrò mai farti cambiare idea... >>disse sconsolato.
Intanto eravamo già arrivati al parco. Lì, sotto il riparo degli alberi, non si avvertiva troppo vento. Uscii le mani dalle tasche, poi mi fermai a guardarlo in viso.
<< Mi dispiace >>pronunciai, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Lui alzò il capo verso di me, anche se ebbi l'impressione che i suoi occhi fossero concentrati su qualcos'altro.
<< ...é per questo che ho chiamato loro >>disse infine, facendo cenno di girarmi.
Mi voltai perplessa, per vedere 5 figure ferme vicino al chiosco.
C'erano tutti. Emily in prima fila, insieme a Louis e Harry, e dietro Liam e perfino lui. Quell'essere miserabile.
<< Perché hai chiamato anche lui? >>esclamai indignata, sapeva bene a chi mi riferivo.
Intanto Emily stava già correndo nella mia direzione. Anche lei indossava un giubbotto imbottito davvero pesante, ma i lunghi capelli biondi erano lasciati al vento.
Harry e Louis invece indossavano dei graziosi cappellini.
Mi vennero le lacrime agli occhi quando vidi l'espressione della mia migliore amica.
Si gettò tra le mie braccia, singhiozzando.
<< Perché non mi hai detto niente? Perché non mi hai risposto? Perché non mi hai chiamato? Io sono la tua migliore amica! >>disse tra le lacrime, continuando a stringermi forte.
Non ebbi la forza di rispondere, volevo solamente abbracciarla.
Ma sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontare l'argomento.
Abbracciai tutti, uno per uno, ma quando arrivò il suo turno mi rivolsi acida.
<< Che ci fai qui? >>
Lui abbassò lo sguardo: << Senti Meg io... >>
<< Vattene via >>gli dissi immediatamente, con tono brusco.
Lui sollevò lo sguardo verso di me, uno sguardo pietoso, di quelli che lui sapeva fare benissimo. Ma non mi ingannavi più Zayn. Non più.
Mi voltai verso gli altri, che guardavano la scena incuriositi. Ci avrei scommesso che fossero stati messi al corrente da Zayn stesso. Ovviamente non aveva esitato a raccontare a tutti della sua vittoria.
<< Allora? Andiamo a vedere questo chiosco? >>dissi dirigendomi verso l'entrata.
Con mio grande disappunto vidi che mi seguivano tutti, nessuno escluso.
Ma in quante lingue dovevo dirglielo? Decisi di ignorarlo.
Niall prese un tavolo, poi con un sorriso ci chiese cosa desideravamo, perché voleva offrire lui.
Dopo un po' di lamentele alla fine ottenne la vittoria, e si diresse soddisfatto verso il bancone.
Inspirai a fondo.
<< Allora? Che mi raccontate di bello? >>chiesi per spezzare un po' il silenzio.
Emily mi rivolse un'occhiataccia.
<< Siamo stati tutti in pensiero per te, idiota >>
Accusai il colpo, sapevo ne sarebbero arrivati molti altri.
<< Ci devi spiegare perché non ci hai detto che andavi da Niall, pensavi che te l'avremmo impedito? >>intervenne Louis.
Cazzo, 5 contro 1. Mi avrebbero frantumato.
Mi guardai le mani, accigliata.
<< E' solo che...mi vergognavo >>ammisi.
<< Non devi vergognarti Meg >>disse Harry rivolgendomi contro i suoi smeraldi << Noi siamo tuoi amici. Noi non ti giudichiamo... >>
Gettai un sospiro, mentre tutti aspettavano una mia spiegazione.
<< Lo so ma...avevo paura che mi odiaste anche voi dopo aver letto quelle cose >>risposi continuando a guardarmi le mani, poggiate sopra il tavolino.
Perché Niall non tornava? Volevo sentirlo accanto.
Emily poggiò la mano sopra le mie, poi mi costrinse a sollevare lo sguardo.
<< Se siamo qui è perché non ti odiamo affatto, anzi, siamo stati davvero preoccupati per te >>disse con tono calmo.
Guardai i suoi occhi blu profondi come il mare, e ci affondai dentro. Erano talmente sinceri.
Erano lì, tutti per me. Sempre tralasciando il ragazzo solitario. Sinceramente non sapevo il perché fosse venuto anche lui. Forse per rinfacciarmi un'altra volta che mi aveva stracciato.
<< Vi ringrazio tanto...siete davvero importanti per me. Non sapete quanto io mi penta di essere scappata senza dirvi nulla... >>
<< Ma non ti penti di essere scappata, dico bene? >>Liam.
Scossi la testa, decisa.
<< Mi dispiace...io non penso di tornare >>dissi ad un tratto << ho intenzione di trovarmi un lavoro e cercare una casa qui >>
Dalle loro facce intuivo che già dovevano esserne al corrente.
<< E' principalmente per questo che siamo venuti subito qui. Vogliamo che tu venga a casa con noi... >>mi disse Emily, continuando a tenermi la mano.
Feci scivolare le mani dalle sue, poi le allacciai al petto.
<< Non è riuscito neanche Niall a convincermi...mi dispiace, non credo possiate riuscirci voi... >>dissi desolata.
<< Ma perché? Perché non vuoi tornare? Che te ne frega di quello che pensa la gente? Le voci si stanno già sgonfiando... >>
<< Ho preso la mia decisione ragazzi...io non voglio stare lì. Quello non è il mio posto >>dissi categorica.
Vidi Emily, Harry e Louis rivolgersi un'occhiata.
<< V-voi non capite come ci si possa sentire quando tutti ti sparlano dietro, perfino quelli di primo anno ti guardano e bisbigliano contro di te. La cosa più brutta è che io so benissimo di meritarmi il loro disprezzo. Io mi faccio schifo da sola >>urlai esasperata. Perché non volevano lasciarmi in pace? Ammettere quello mi feriva profondamente, ammettere di non essere immune alle chiacchiere delle gente.
<< Non dire stronzate! >>intervenne a quel punto una voce che ancora non si era sentita. Era seduto più indietro degli altri, quindi tutti si voltarono nella sua direzione. << Nessuno si merita il disprezzo dell'altra gente. Nessuno ha il diritto di giudicare una persona. Nessuno >>disse con voce profonda, guardandomi serio << Tranne il giudice al tribunale, ma non credo sia il tuo caso >>disse per spezzare un po' quell'atmosfera tesa. Tutti lo guardavano a bocca aperta, perfino io. Mi sarei aspettata una di quelle frasi da Liam, sì, lui era decisamente il tipo da frasi a effetto e lezioni di vita, non Malik.
Ma proprio per questo motivo, dette da lui sembravano caricarsi di una forza ancora maggiore.
<< Non posso credere che tu ti stia arrendendo così. Mi hai delusa >>mi disse infine, indossando il cappotto e dirigendosi fuori.
<< Dove stai andando? >>gli domandai.
<< Me ne torno a casa >>mi rispose lui brusco, chiudendosi la porta alle spalle.
Sentivo la gola improvvisamente secca.
Sbattei le palpebre, confusa, poi guardai i miei compagni, più confusi di me.
Infine, senza sapere bene il perché, le mie gambe mi fecero alzare dalla sedia, per uscire fuori, quasi di corsa.
Non mi voltai a guardare le espressioni dei miei amici. Sapevo non avrebbero capito.
Lo raggiunsi in fretta, visto che correvo.
Sentivo il gelo penetrarmi nella pelle, visto che nella fretta non avevo preso il giubbotto.
<< Zayn, aspetta >>lo chiamai.
Fermò immediatamente il passo, come se non stesse aspettando altro.
Recuperai un po' il fiato, poi lo rimproverai.
<< Dici che nessuno può giudicarmi, ma tu sei il primo >>
Mi rivolse un'occhiata interrogativa.
<< Dici che ti ho delusa, semplicemente perché ho fatto questa scelta >>
Lui strinse gli occhi.
<< Punto primo: questo non è giudicare, punto secondo: la tua non è una scelta, tu stai semplicemente scappando >>
<< Non ti azzardare a darmi lezioni >>dissi puntandogli il dito contro << non ne hai il diritto >>dissi con una smorfia di odio.
Lui rivolse gli occhi al pavimento, poi di nuovo verso di me.
<< Non credevo ti fossi offesa per ciò che ho detto >>disse amaramente << lo ammetto: credevo sul serio che fossi una dura senza sentimenti, ma ho capito che mi sbagliavo >>
<< Come puoi dire una cosa del genere? >>gli rivolsi uno sguardo disgustato.
<< Quando mi hai rifiutato io...dovevo fartela pagare >>mi disse sbattendo le palpebre.
<< Ma se hai detto che non provavi davvero quello che hai detto! >>gli dissi con voce strozzata. Non riuscivo a capirlo, non riuscivo proprio a comprendere sto ragazzo.
<< Lo so però... >>disse tornando a contemplare il pavimento, ammutolendosi.
Tornò a parlare solo dopo aver gettato un sospiro.
<< La verità è che sono io quello senza cuore...non provo pietà per nessuno... >>
<< Non è vero...altrimenti perché saresti venuto? >>
<< Vuoi la verità? Perché non voglio che la sfida si concluda, ecco perché... >>buttò giù << ma non è solo per la sfida di per sé...ma perché io mi divertivo a stare con te, mi divertivo a sfidarti. I giochi, le scommesse, per me sono irresistibili. E aver trovato un degno avversario mi rendeva felice. Per questo mi hai deluso quando hai deciso di scappare... >>ammise tutto d'un fiato, come se gli fosse costato davvero tanto ammetterlo.
Capii che forse per la prima volta lui mi diceva tutto in totale sincerità. La prima volta in cui davvero mi apriva il suo cuore.
Forse perché era la stessa cosa che provavo io. Io non provavo nulla per lui, ormai lo avevo accettato, però mi divertivo a competere con lui. Forse perché avevo trovato uno alla mia altezza.
<< Hai ragione... >>dissi flebilmente << sono una codarda...non so perché sono scappata, forse perché è la prima volta che perdo così nettamente e non so affrontare una sconfitta come si deve... >>azzardai. Ma nel momento stesso in cui pronunciai quelle parole seppi che era proprio così.
Finalmente potei incontrare i suoi occhi. Erano...felici.
<< Sei ancora in tempo per riprenderti >>mi disse << io ti aspetterò >>concluse con un sorriso di sfida.
Improvvisamente fui certa di ciò che dovevo fare. Quello che prima mi era sembrato un burrone adesso sembrava essere solo una piccola buca.
Lo fermai ancora, e quando lui si fermò esclamai solamente un "grazie". Lui mi rivolse un cenno, poi si allontanò.
Poco dopo mi raggiunse Niall, portando in mano il mio giubbotto.
Stranamente non avevo sentito freddo in quel frangente.
Mi rivolse uno sguardo sospettoso.
<< Allora? >>mi chiese speranzoso.
<< Niall, avevi ragione...portare qui Zayn è stata una buona idea >>affermai.
Ed era vero. Il mio amico mi conosceva troppo bene da capire che persone come lui, Emily, Lou...non sarebbero state in grado di convincermi, ma solo in grado di farmi infuriare ancora di più. L'unico in grado di farlo era colui che io disprezzavo già talmente tanto che infuriarmi contro di lui non avrebbe fatto alcuna differenza. E poi di una cosa adesso ero certa: non volevo rinunciare ad averlo come rivale per una sfida. 

 

Salve cucciole :) 
Allora, ho tante cose da dirvi. 
Intanto, come potete vedere, ho cambiato carattere, dimensione, insomma ho un po' rivoluzionato tutto. Eh sì, ho deciso di dedicarmi un po' all'estetica di questa storia, che faceva veramente pena. Quando avrò tempo cambierò anche gli altri capitoli
Che ne dite? Vi piace o lo preferivate prima? 
Bene, poi un'altra cosa importante! 
Avete sicuramente visto il banner lì sopra ( se non ci avete fatto caso andate a controllare subito lol ). Già nello scorso capitolo avevo espresso il desiderio di avere un banner e per fortuna qualcuno ha assecondato le mie pazzie e ha realizzato questo fantastico capolavoro! Voi che ne pensate? Per me è stupendo, è proprio ciò che desideravo. 
Quindi un ringraziamento speciale va a La Directioner Senza Nome! Grazie tesoro, sei fenomenale ;)
Ed ecco svelato anche l'aspetto di Meg, finalmente! Io l'adoro ** 
Bene, detto questo, finisco di scassare le ovaie e vado via! 
Un bacio grande :) 


 

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Capitolo 30
*** Più pericolosa ***


                                                                         

La campanella di uscita suonò.
Un sorriso mi uscì volontario: da quel momento iniziavano le tanto attese vacanze di Natale.
Posai in fretta e furia tutte le mie cose nello zaino, impaziente. Niall sarebbe venuto a stare da me per tutte le vacanze, diceva di voler vedere se ero di nuovo a mio agio in quella città.
In effetti da quando ero tornata, circa 3 settimane fa, le chiacchiere sul mio conto non sembravano ancora per nulla diminuite, anzi con il mio ritorno si erano fomentate. Non appena mi avvicinavo a qualcuno, soprattutto a Harry, si sentivano vari bisbigli e insulti.
Forse era per questo che non aspettavo altro che le vacanze di Natale, passare i giorni con Niall, Emily e Louis.
Era incredibile come ancora non mi fosse venuto in mente nessun piano per togliermi di dosso quelle calunnie.
Ero sicura che Zayn si fosse anche stancato di aspettare che mi riprendessi. Ma è davvero difficile recuperare una distanza del genere. Come facevo a riaquistare ciò che mi era stato tolto senza nessun preavviso, e cioè la dignità?
Per carità, non bastava più comportarsi da brava ragazza, camminare a testa alta per i corridoi e rispondere a tono agli insulti che ti rivolgevano. Ci voleva qualcosa di più incisivo. E in quel momento non mi veniva in mente proprio niente.
Nella mia opinione solo il tempo avrebbe fatto scemare quei pettegolezzi.
Mi alzai dalla sedia, e dopo aver augurato un generale "buone vacanze" feci per uscire per prima dalla classe.
Emily mi richiamò con un grido.
Mi fermai sulla soglia, voltandomi interrogativa.
La mia amica si schiarì la voce, poi parlò.
<< Bene, sapete tutti che ogni anno i miei genitori vanno via per le vacanze di Natale >>pronunciò con un sorriso falsamente innocente << quindi anche quest'anno ho intenzione di rispettare la tradizione >>
Mi avvicinai piano piano a Liam, con uno sguardo interrogativo.
Lui mi spiegò sottovoce. << Ogni anno Emily invita tutti noi a trascorrere una settimana di vacanza in casa sua >>
<< Tutti quanti? >>chiesi perplessa.
Sapevo che Emily aveva una casa davvero grande e spaziosa, ma dubitavo ci potesse essere posto per 24 persone!
<< Ah sta' tranquilla, alla fine siamo sempre gli stessi 10 >>
<< Chi? >>gli chiesi.
<< Io, Emily, John, Lucy, Alex, Philip, Claire, Vanda, Jeremy e Louis >>mi rispose lui, tranquillo << anche se penso che quest'anno qualcosa cambierà >>disse enigmatico.
<< Che intendi dire? >>
<< Sta' a sentire >>mi intimò, gettando uno sguardo alla mia amica.
<< Ci siamo divertiti tantissimo gli anni passati, e scommetto che quest'anno sarà ancora meglio. Più siamo e meglio è, quindi ci sarà anche Harry >>affermò lei, entusiasta.
Mi portai entrambe le mani sul viso. Cosa aveva intenzione di combinare? Queste cose non mi piacevano per nulla.
La bionda si girò verso di me, poi afferrandomi per un braccio mi portò al centro.
<< E Meg porterà anche il suo amico biondo, Niall, quello che suonava la chiatarra! >>
Tutta la classe iniziò a bisbigliare. Sapevo che Niall e la sua faccia d'angelo avessero colpito molti cuori.
Quando fu il momento di comunicare chi potesse venire ci fu sicuramente una maggiore affluenza degli scorsi anni.
Emily era raggiante, era proprio quello che desiderava.
Io gettai uno sguardo a Liam, che mi guardava con un'espressione del tipo "te l'avevo detto".
Sentii la mia amica rivolgere la parola al ragazzo in fondo alla classe, col cappello a coprirgli anche gli occhi.
<< E tu Zayn? Ci onorerai quest'anno della tua presenza? >>gli chiese con cortesia, anche se non si aspettava di certo che lui accettasse.
<< Se proprio me lo chiedi in tono così gentile...perché no? >>rispose con tono apparentemente annoiato. Tutti i miei compagni si guardarono sorpresi.
Nonostante anche Emily fosse sorpresa non si scompose: << Bene, con Malik quindi arriviamo a... >>si fece i conti, poi sgranò gli occhi << 22 >>disse con voce strozzata.
Mi impegnai per non scoppiare a riderle davanti. La sua espressione era troppo comica.
<< Se ci sono problemi Em, io e Niall potremmo fare a meno di venire >>tentai.
Lei mi rivolse un'occhiataccia. << Non dire scemenze >>mi rispose brusca.
Dopo un po' di tempo che rifletteva, cercando di trovare una soluzione alla mancanza di spazio esclamò:<< Bene, chi ce l'ha si porti il sacco a pelo >>pronunciò infine.
Poteva essere l'unica soluzione.
Molti annuirono e dopo aver salutato di sfuggita, uscirono dalla classe.
<< Mi raccomando, se volete bere o mangiare portatevi i soldi! Non ho intenzione di pagarvi il pranzo e la cena per una settimana! >>si affrettò ad aggiungere.
Zayn si avvicinò a me e a Liam, sempre con quell'aria profondamente annoiata e stanca. Ma un po' di vita, figlio mio!
<< Liam ma tu che ci sei stato altre volte...che facciamo per una settimana chiusi in una casa tipo Grande Fratello? >>gli chiese.
<< Beh, l'hai detto amico >>scrollò le spalle << vedrai che sarà divertente >>
<< Sicuramente >>dissi tra me e me, con ironia.  
Entrambi si voltarono nella mia direzione.
<< Ma perché non ti sciogli un po'? >>mi criticò Zayn.
Mi sentii immediatamente irritata.
<< Oh senti chi parla! Mr. divertimento! >>ribattei brusca.
<< Vuoi forse insinuare che io non so divertirmi? Guarda che posso benissimo dimostrarti in che modo mi diverto io >>
Roteai gli occhi, ma evitai di rispondergli, gli avrebbe solamente fatto piacere.
<< 22 persone in una casa >>rifletté il moro tra sé e sé << si credo che mi divertirò... >>mi disse facendomi l'occhiolino per provocazione.
<< Guarda che non ti conviene provocarmi, moretto >>dissi alterata.
Lui mi gettò uno sguardo di sfida << Perché se no che mi fai, moretta? >>
<< Sei un deficiente non sai manco di che colore sono i miei capelli... >>ribattei sbuffando e portandomi le braccia al petto.
Lui alzò le spalle: << Castana, rossa, bionda, ti posso chiamare come vuoi tu tesoro >>
Agitai le braccia, in un gesto esasperato: << Guarda non mi chiamare affatto >>esclamai infine << adesso devo andare alla stazione, quindi ciao >>dissi brusca.
<< Se vuoi posso accompagnarti fino al bar...ho la macchina >>butto lì Zayn.
Valutai bene l'offerta, stavo per rifiutare ma poi mi bloccai, richiudendo la bocca.
In fondo dovevo dimostrargli di essere più forte di lui, quindi perché no?
<< Va bene >>dissi alla fine.
Un'espressione sorpresa si allargò sul suo volto. Non si aspettava che io accettassi, ed era proprio questo che mi aveva spinto a cambiare idea all'ultimo momento, fregato!
Comunque si affrettò a cambiarla in un sorrisino compiaciuto.
Salutai con un bacio Emily e Liam, dopodiché lo seguii dove la macchina era parcheggiata.
Roteò con fare teatrale le chiavi in un dito, proma di cliccare il pulsante per aprirla. Riconobbi lo stesso gesto che avevo fatto io quando gliele avevo rubate, e un ghigno involontario mi si affacciò sul volto. Io non ero finita, ero ancora in gioco, lui mi aveva dato l'opportunità di recuperarlo, e io non dovevo farmi sfuggire quest'occasione. Anche se non avevo un piano sapevo che comportandomi come avevo sempre fatto mi avrebbe fatto guadagnare punteggio che, per quanto minimo, mi sarebbe comunque servito.
<< Come mai sempre quel bar, Zayn? >>dissi con indifferenza una volta salita nel sedile anteriore.
<< Ci sono affezionato >>disse con una scrollata di spalle.
<< Certo come scordarsi della prima volta che mi hai visto, eh? >>dissi ironica, mentre lo vidi fare un sorrisino.
<< Già, ti sentivi la padrona del mondo >>mi punzecchiò.
<< Non è affatto vero! >>ribattei immediatamente.
<< E' proprio questo che mi ha colpito di te >>mi disse serio, gettandomi un'occhiata di sfuggita e poi tornando a guardare attento la strada.
<< Quindi la tua prima impressione su di me è stata quella di una ragazza prepotente? >>chiesi curiosa e anche un po' sorpresa.
Lui rimase zitto per un po', concentrandosi per trovare parcheggio vicino al bar. Sfortunatamente dovemmo fare un altro giro in cerca di un posto. Ecco perché preferivo andare a piedi. Maledetti parcheggi.
Dopo un po' ritorno alla discussione. << Vuoi dirmi che non è così? >> mi disse con un sorrisino sarcastico.
<< Beh la prima impressione su di te è stata quella di un montato che si sente figo per il suo ciuffo biondo >>ribattei brusca << vuoi dirmi che non è così? >>ripetei la sua stessa domanda.
Lo sentii ridacchiare.
<< Uh e sei anche permalosa >>aggiunse, strafottente.
Stavo per mandarlo a quel paese con un gesto quando intravidi un posto in lontananza.
<< Lì c'è un posto! >>urlai indicando dall'altro lato della piazzetta.
Non appena lo vide schiacciò l'acceleratore, ma proprio quando eravamo arrivati ecco che un'altra macchina di fronte cerca di prenderlo prima di noi.
Mi affacciai dal finestrino:<< Questo posto l'avevamo visto prima noi! >>dissi rivolgendomi alla donna al volante.
Quella fece finta di non vedermi, e continuò cercando di fare manovra.
<< Ma sei sorda? >>dissi furiosa, mentre allontanavo la mano di Zayn intenta a zittirmi << c'eravamo prima noi e se non ti sposti mettiamo la nostra macchina a forza anche se rischiamo di urtare >>
<< Cos... >>cercò di intervenire Zayn ma io non avevo intenzione di arrendermi quindi lo zittii un'altra volta.
<< Noi dobbiamo solo comprare un pacchetto di sigarette al bar, poi ci togliamo subito >>inventai, cercando di convincere la signora con le buone.
Lei ancora non si spostava.
<< Zayn schiaccia l'acceleratore e cerca di entrare >>gli ordinai.
Lui si rifiutò categoricamente, perché non voleva rischiare di graffiare l'auto.
<< Con l'assicurazione vinciamo noi signora, perché il suo senso di marcia è quello opposto, teoricamente non dovrebbe trovarsi da questo lato >>dissi con fare esperto, subito dopo mi rivolsi di nuovo a Zayn << e tu schiaccia quel cazzo di acceleratore e parcheggia! >>
Finalmente Zayn mi ubbidì, avanzando con cautela, e vedendo che non aveva intenzione di fermarsi la signora acconsentì a spostarsi.
Feci un sorriso soddisfatto, mentre Zayn sospirava di sollievo.
<< Tu sei una pazza furiosa >>mi disse, ancora con gli occhi spalancati.
<< Sapevo si sarebbe spostata >>gli risposi cercando di giustificarmi.
<< E poi dici che non sei prepotente... >>tornò alla discussione precedente subito dopo aver parcheggiato.
Sbuffai esasperata. Odiavo dargli ragione.
<< Ok, lo ammetto, forse un pochino... >>dissi aprendo la portiera e scendendo dalla macchina.
Zayn mi raggiunse in fretta.
<< Dovrei portarti sempre con me, in questo modo troverei parcheggio molto più facilmente >>
Iniziammo ad incamminarci.
<< Non ci fare l'abitudine, Malik >>dissi bruscamente.
Lui si avvicinò, poggiandomi la mano sul fianco opposto, mentre con l'altra mi afferrava leggermente il polso. << A comportarci come una coppietta di fidanzatini oppure ad averti tutta per me sulla mia macchina? >>mi sussurrò avvicinandosi al mio orecchio.
Voltai la testa, con espressione scocciata, poi lo strattonai.
<< Togli le mani, Malik >>tuonai.
<< Andiamo Meg, non ti sarai mica rammollita! >>disse mollandomi e mettendosi davanti a me.
<< Che intendi dire? >>gli gettai un'occhiata torva.
In realtà sapevo benissimo cosa voleva dire, si riferiva alle voci sul mio conto.
Lui non mi rispose, e distolse il suo sguardo dal mio, gettandolo a terra.
<< Sei un idiota, Zayn, lasciatelo dire... >>sbottai superandolo e allontanandomi a passo veloce.
<< Dai, aspetta Meg >>pronunciò debolmente, mentre sentivo i suoi passi che mi seguivano.
<< Non mi riferivo a quello >>cercò di dirmi, ma io lo ignorai, proseguendo verso la stazione. << Mi riferivo alla nostra sfida...che fine ha fatto la nostra eterna lotta? >>
Mi voltai di scatto, lasciando che Zayn mi finisse addosso, colto di sorpresa.
Lo allontanai con una smorfia.
<< Sto cercando di ricostruire ciò che tu non hai esitato a spazzare via! La mia dignità! >>pronunciai esasperata << Io non sono come te, io sono nuova in questa città, la gente che nemmeno mi conosce mi giudica, ed io non sono pronta a superare questa cosa, non ancora. So che la gente giudica sempre e comunque, ma sentirsi chiamare puttana quando ti avvicini a qualsiasi essere umano di sesso opposto è esasperante! >>dissi senza nemmeno prendere fiato. Continuai immediatamente col mio monologo, sfogandomi col mio nemico, con colui che mi aveva fatto questo.
<< Soprattutto quando le voci che hanno diffuso sono estremamente da ipocriti! Cioè le ragazze che sono davvero troie le ignorano, mentre io devo venir torturata ogni giorno!Perché?  >>
Stavolta il mio interlocutore intervenne << E' semplice, perché tu sei più pericolosa >>disse serio.
Gli gettai un'occhiata interrogativa.
<< Nell'articolo si sottolineava proprio il fatto che facessi soffrire le tue vittime >>
Beh, detto così sembrava quasi sadico.
<< Tu li facevi innamorare Meg, li facevi innamorare e poi li mollavi. Per questo ce l'hanno con te, perché al contrario di tutte le sciacquette della scuola, tu sei pericolosa. >>mi spiegò.
Abbassai lo sguardo.
Tutto era iniziato con Max. Lui era il più puttaniere di tutte.
Non si riuscivano a contare di certo sulla punta delle dita tutte le ragazze che esigevano una vendetta per il suo comportamento meschino. Ma la cosa che mi aveva fatto infuriare più di tutte era stata la sua considerazione bassissima del genere femminile. Per lui tutte dovevano essere le sue troiette. E quando un giorno ci aveva provato spudoratamente anche con me, beh, lì non ci avevo visto più.
E da quel giorno la mia vita da Meg-cuore-di-pietra era iniziata.
I ragazzi, sentendo le voci su di me, si sfidavano a vicenda, su chi per primo fosse riuscito a conquistarmi. Ma io non cedevo mai, io non potevo cedere.
Aveva ragione Zayn. Ero pericolosa.
Alzai lo sguardo verso di lui, che mi guardava con espressione dispiaciuta, con quelle lunghe ciglia che rendevano i suoi occhi diversi da tutti gli altri.
<< E tu? Non hai paura di me? Non hai paura di soffrire per colpa mia? >>gli chiesi con una punta di ironia.
Lui scosse la testa << Io sono più forte degli altri, come già ti ho dimostrato >>disse con un ghigno.
Sbuffai, voltandomi dall'altro lato.
<< Beh, ci vediamo da Em >>dissi infine interrompendo quella fastidiosa quanto inutile discussione.
<< Ce l'hai il sacco a pelo? >>mi chiese.
No cazzo, non ce l'avevo. Beh, sicuramente Emily non mi avrebbe fatto dormire sul pavimento. Scossi la testa e lo vidi sorridere.
<< Beh, nel mio ci entriamo in due >>mi disse compiaciuto, poi senza darmi il tempo di ribattere nuovamente mi salutò con un gesto della mano, dirigendosi verso il bar.
Col cazzo, Malik, col cazzo.
 
 
Dopo aver stretto in un lungo abbraccio il mio migliore amico iniziai ad accennargli qualcosa.
<< Aspetta fammi capire >>mi disse lui perplesso << 22 persone tutte in una casa per una settimana? Che genere di gioco perverso è? >>
<< Non è un gioco perverso... >> dissi imbarazzata << loro lo fanno ogni anno, si divertono... >>
<< Con cosa si divertono Meg? >>mi chiese sospettoso.
<< Oh dai, conosci Emily, non farebbe mai qualcosa di scandaloso! >>cercai di convincerlo. Niall doveva accettare per forza, Em non avrebbe mai accettato un no da parte sua e, soprattutto, mia.
Niall alzò le spalle << Beh, come vuoi tu Meg, se tu vuoi andarci verrò anch'io >>promise.
<< Non è che io voglia andarci...ma sai com'é Emily >>
Il mio amico annuì, poi prese la sua sacca e iniziammo a dirigerci fuori.
Parli del diavolo e spuntano le corna: una chiamata da parte di Emily.
Misi il vivavoce in modo che anche Niall partecipasse alla discussione.
<< Ciao Em! >>esclamò il biondo.
<< Oh, sei tu Niall ciao >>rispose lei con tono distratto.
Sentivo che c'era qualcosa che la preoccupava. Non mi tenne tanto sulle spine.
<< Meg, e anche tu Niall, dovete aiutarmi, non so cosa fare... >>disse disperata.
<< Che c'é? >>chiesi preoccupata.
<< Non posso ospitare 22 persone a casa mia! E' impossibile! >>
Ecco lo sapevo. Lei e le sue manie di grandezza. Avrebbe dovuto aspettarselo.
<< Beh, tu quante persone vuoi al massimo? >>cercò di aiutarla Niall.
Sentii Emily borbottare << Non so, una quindicina penso >>
<< Mi sa che sarai costretta ad annullarla >>dissi con tono fintamente dispiaciuto.
Ci fu una lunga pausa, poi un urlo di Emily: << Meg sei un genio! >>
Io? Ma che avevo detto? Io e Niall ci guardammo con stupore.
<< Dirò al resto che è stata annullata, mentre noi 15 la faremo lo stesso! >>disse entusiasta.
<< Aspetta aspetta aspetta >>dissi cercando di calmarla << intanto noi 15 chi? >>
<< Beh, intanto sicuri io, te, Niall, Lou, Harry, Liam, Zayn... >>
<< Perché anche Zayn? >>mi lamentai, interrompendola.
<< Perché in ogni caso lo saprebbe da Liam, e non voglio che si offenda >>
Emily continuò il suo conteggio, parlando più che altro da sola.
<< Poi John, Alex e Jeremy sicuro, perché gli altri anni ci siamo divertiti troppo con loro, sono davvero simpatici. Lucy anche: è una brava ragazza. Vanda e Claire sono un po'...disinibite, ma ci stanno... >>
<< E Philips? Se non sbaglio manca solo lui di quelli che c'erano l'anno scorso >>
<< Oh no, Phil non può venire, andrà in vacanza coi suoi. Quindi 13. Perfetto >>disse immediatamente << grazie ancora Meg, ci vediamo domani sera, un bacio >>subito dopo chiuse la chiamata.
Posai il cellulare in tasca, dopodiché mi rivolsi a Niall.
<< Beh, almeno non saremo in troppi. La casa di Emily è grandissima, in 13 staremo davvero bene >>dissi tutto d'un fiato, più che altro cercando di convincere me stessa più che il mio amico.
<< Chi è il più piccolo? >>mi chiese d'un tratto.
Non mi sembrava che qualcuno di loro avesse fatto la primina, quindi la più piccola...
<< Sono io la più piccola...perché? >>chiesi curiosa.
<< 13 a tavola ci lascia il più piccolo! >>mi urlò, cercando di farmi paura.
Alzai un sopracciglio, rimanendo allibita a guardarlo.
<< Da quando sei così superstizioso? >>domandai spalacando gli occhi, ma la sua espressione cambiò di botto, e Niall emise una fragorosa risata.
<< Sei un coglione >>dissi dandogli un pugno sulla spalla, ma mi feci più male io, visto che era indurita dai muscoli, che lui. Mi massaggiai le nocche doloranti, poi mi vendicai scompigliandogli i capelli.  
 
 
*il giorno dopo*
 
 Il borsone di Niall era rimasto intatto, quindi lui era già pronto per andare dalla mia amica. Mi aiutò ad infilare dentro qualche vestito, principalmente jeans e felpone, visto il freddo, ma anche pantaloni della tuta, di quelli davvero pesanti, e la mia amata maglia di pail. Non era di certo un abbigliamento chic ma d'altronde io avevo sempre freddo, anche se ci fossero stati i riscaldamenti accesi.
Presi in fretta le tovaglie, il pigiama e la biancheria intima, e quando chiusi il borsone mi resi conto di aver dimenticato l'accappatoio. Visto che non ci entrava più nulla vi rinunciai: d'altronde avevo comunque la mia tovaglia gigante.
Come scarpe avevo solamente le mie amate ciabatte con Brontolo e le scarpe da tennis che avevo indosso.
Salutai la nonna con un abbraccio, poi attesi all'ingresso l'arrivo di Louis.
 
Non appena fummo arrivati e Louis posteggiò la sua auto nel garage di Em, rimasi ancora una volta a contemplare quell'immensa casa.
C'ero già stata un paio di volte, ma quando tornavo mi sembrava sempre più grande del solito.
Attraversammo il lungo giardino per arrivare alla porta d'ingresso e ci venne ad aprire una bionda con un sorriso a 32 denti, vestita come se stesse andando ad un party. Indossava una maglia lunga, che le copriva i fianchi, con dei leggins neri lucidi. Notai che su i suoi occhi vi era perfino un filo di ombretto verde, intonato alla maglietta verde scuro.
Guardai Lou e Niall, anche loro con i jeans,e fortunatamente non mi sentii fuori luogo.
Ci fece entrare, mostrandoci come aveva rivoluzionato l'intero salotto.
Il tavolino e il divano erano stati spostati al fondo, e al centro vi era solo un enorme spazio vuoto con un grande tappeto a terra.
I riscaldamenti erano davvero potenti e sentii subito l'esigenza di togliermi di dosso il cappotto, accompagnato con la sciarpona e il cappello, rigorosamente di lana.
Emily ci accompagnò in cucina, dove il tavolo era stato aperto e una grande tavolata era apparecchiata, per 13. Gettai un'occhiata di fuoco a Niall, che se la rideva, poi chiesi a Em in che modo ci saremmo posizionati nelle stanze.
<< Al secondo piano le ragazze, al primo i ragazzi. Semplice no? >>mi disse prendendomi per mano e accompagnandomi al primo piano mentre Lou e Niall ci seguivano parlottando fra di loro.
Emily si rivolse proprio a loro due: << Ci sono due stanze, visto che siete 8 vi dividerete in 4 e 4 >>aprì la porta di una stanza che non avevo mai visto. Le pareti erano di un arancio tenue, c'era un letto matrimoniale e un divano letto, sempre matrimoniale.
<< Louis tu stai con me >>si prenotò il biondino << non conosco gli altri e ho paura >>disse con tono innocente.
Scoppiai a ridere, mentre Lou rispondeva annuendo:<< Va bene  amico, ma comunque puoi stare tranquillo, lo abbiamo fatto ogni anno...ti posso assicurare che neanche da ubriachi mettono le mani addosso >>disse ridendo anche lui.
Suonò il campanello, e altre 5 persone si riversarono dentro.
Erano Jeremy, John e Alex con Vanda e Claire. Poco dopo arrivò Harry, sempre col suo sorriso stampato in faccia.  
Harry si sistemò in stanza con Lou e Niall, accompagnato da Jeremy, che conosceva da molto tempo.
John e Alex quindi sarebbero stati nell'altra stanza con Liam e Zayn.
<< Per quanto riguarda le ragazze invece, visto che siamo solo 5 avremo una stanza da 2 e una da 3 >>annunciò la bionda.
Io ovviamente presi la stanza di Emily e insieme ci posizionammo nel suo lettone ad una piazza e mezza. Non era un letto matrimoniale ma saremmo state benissimo comunque. Vanda e Claire presero invece la stanza dei genitori di Em, sempre col letto matrimoniale, e poi vi era stato aggiunto un letto singolo per Lucy.
Finalmente quando anche il resto del gruppo arrivò potremmo sistemarci per bene.
Erano già le 8 di sera, Emily si posizionò in cima alle scale, per urlare: << Ragazzi tutti a tavola! >>
Quando scesero vidi che molti avevano abbigliamenti piuttosto leggeri, segno che si erano cambiati.
Solamente io rimasi accucciata alla mia felpona.
<< Bene, adesso che siete tutti qui, dobbiamo cucinare qualcosa >>annunciò Emily, con un sorriso.
Mi ero aspettata delle lamentele, soprattutto da parte dei maschi, ma quando non li vidi affatto sorpresi capii che anche gli altri anni facevano così. Era come se fossimo tutti in una grande casa studentesca.
Liam si offrì per primo di cucinare la pasta, esperto di cucina italiana mentre Harry si occupò di preparare condimenti vari, facendosi aiutare talvolta da qualcun altro.
Mi allontanai un po' imbarazzata. Solo io non sapevo fare un'emerita ceppa in cucina?
Ovviamente Niall faceva l'assaggiatore. Emily prendeva dal congelatore dei semplici sofficini, e Louis li friggeva.
<< Non sai cucinare? >>mi disse una voce calma dietro di me.
Incontrai lo sguardo divertito di Zayn. Non avevo ancora potuto osservare bene il moro quel giorno. Indossava dei semplici pantaloni della tuta e una maglietta nera a maniche lunghe leggera. I capelli erano normalmente fissati in un alto ciuffo, tutti perfettamente ordinati. Mi domandai come doveva essere appena alzato dal letto, e con un ghigno feci un pensierino sul fatto di piombare nella loro stanza per svegliarli l'indomani mattina. D'altronde Liam non si sarebbe arrabbiato di sicuro e nemmeno gli altri. L'unico che si sarebbe potuto infuriare era Malik, ma era proprio ciò che progettavo.
<< No, non so cucinare, sono una frana >>ammisi. Lui ridacchiò.
<< Prima o poi tutti dobbiamo fare qualcosa, quindi un giorno toccherà anche a te >>
<< Io non mi tiro indietro, ma poi siete voi che vi dovete mangiare le mie schifezze >>dissi scrollando le spalle.
<< Tranquilla ti farò da tutor >>mi disse con un sorriso obliquo.
<< Perché tu sai cucinare? >>chiesi sorpresa.
<< Certo, sono un fenomeno >>
Il solito modesto. << E allora perché non stai cucinando adesso? >>chiesi sospettosa.
<< Beh non sarebbe bello rivelare le mie carte già il primo giorno...ma vi stupirò >>concluse con un ghigno.
Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
 
Subito dopo la cena, lasciando almeno qualche minuto per lavarci i denti, Emily ci richiamò di nuovo sotto.
Ci ritrovammo tutti quanti seduti in cerchio, sopra il tappeto, tutti zitti, in attesa che Emily parlasse.
Gli occhi della bionda brillavano, mentre rivolgeva sorrisi complici a tutti i presenti.
<< Bene ragazzi >>iniziò con voce calma << questa è la prima serata divertimento, ce ne aspettano ancora 6 >>. Rimasi ad ascoltare, curiosa. Rivolsi uno sguardo a tutti gli altri. Liam, Louis e coloro che già l'anno scorso avevano provato questa cosa erano tranquilli e sorridevano. Io, Niall, Harry e Zayn invece ci scambiammo occhiate. << Visto che quest'anno ci sono persone nuove torno a ribadire la regola principale >>continuò, spostando lo sguardo da me a Niall, agli altri due e poi viceversa. Parlava molto lentamente in modo da creare suspance, e per di più l'atmosfera cupa era accentuata dalla quasi totale assenza di luce.
Solo Emily teneva una lampadina tascabile in mano, per il resto, buio.
Non mi piaceva per niente.
<< Dovete giurare che qualsiasi cosa faremo o diremo non dovrà uscire da questa casa per alcun motivo >>disse con voce calma ma al tempo stesso autoritaria.
Era peggio di quanto immaginassi. 

 

Salve bellezze! 
Mi scuso infinitamente per questo enorme ritardo, ormai sta diventando un vero e proprio vizio :( 
Comunque, anche se adesso inizierà la scuola, anzi a qualcuno è già iniziata, non preoccupatevi, cercherò di rispettare i tempi!
Bene, parliamo del capitolo. E' un po' più lungo avete notato? Beh praticamente non succede nulla, ma si anticipa un bel casino
13 ragazzi totalmente soli in una casa per una settimana tipo grande fratello....mmm, sì, direi abbastanza rischioso hahah 
Spero di avervi incuriosite ;) a prestissimo belle, e in bocca al lupo a tutte per il nuovo anno scolastico! 
Un bacione 

 

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Capitolo 31
*** Sfortuna o fortuna? ***


                                                                           

<< Giuratelo. Giurate che ogni cosa rimarrà in questa casa >>ripeté Emily, soprattutto a noi quattro novizi.
Lanciai un'occhiata perplessa a Niall, concentrato solo su Emily, poi deglutii.
Sentii la voce di Harry, tranquilla:<< Puoi starne certa, ti do la mia parola >> e subito dopo sopraggiunse anche la voce di Zayn.
L'atmosfera era tesa come non mai, per la prima volta sentii veramente caldo.
<< Ci sto >>disse all'improvviso anche Niall. Ero rimasta solamente io, tutti rivolsero lo sguardo verso di me, attenti.
<< E tu Meg? >>mi domandò Emily con voce melliflua.
Ridussi gli occhi a fessure, infine giurai. Le espressioni ansiose dei presenti si trasformarono in sorrisi rilassati. Emily mi rivolse un guizzo brillante.
<< Bene, adesso possiamo alzarci >>ordinò, tornando alla sua solita voce squillante.
Andò immediatamente ad accendere la luce principale, spezzando quell'atmosfera lugubre da film horror che mi stava facendo accapponare la pelle.
Guardai le espressioni tranquille degli altri. Che cosa aveva in mente? Cos'era questo patto? E soprattutto, perché sembravano tutti così freschi?
Ancora una volta tutti si zittirono quando Emily accennò a parlare.
<< Bene, si gioca a Just Dance! >>annunciò soddisfatta, mentre tutti gli altri saltellavano contenti.
Coooosa?! Just Dance? Era questa la cosa terribile che non dovevamo rivelare a nessuno?
Sbuffai a ridere: e io che per un momento avevo pensato a riti satanici o orgie!
Mi sbattei un palmo della mano sulla fronte per la mia stupidaggine, dopo di che presi al volo un telecomando che Louis mi aveva lanciato.
Iniziammo io, Emily, Louis e Harry, sulle note di "So What" di Pink.
Em e Lou erano fenomenali, non sbagliavano neanche un passo, io ed Harry un po' meno, visto che per noi era la prima volta che provavamo quel gioco, ma non andò male.
Alla fine della canzone ero affannata e stanca: quella stronza di Emily aveva preso una delle canzoni più difficili.
<< Adesso ognuno deve scegliere qualcuno a cui passare il telecomando >>disse Emily, scegliendo Liam, che avanzò prendendo il telecomando con sguardo soddisfatto.
Io rivolsi il mio verso Niall, che mi guardava terrorizzato. Sapevo che lui era una frana nei balli, ma era proprio per questo che lo avevo scelto: il modo in cui si muoveva ma soprattutto la sua espressione mentre cercava di stare concentrato e non ridere sarebbe stata esilarante.
Louis si guardò un po' in giro, poi scelse Jeremy, infine toccò ad Harry scegliere.
Puntò il telecomando verso Zayn, che osservava un po' dietro gli altri.
Il moro non si mosse.
<< Zayn, ti ho scelto, devi venire a ballare >>lo incitò il riccio.
<< Io non ballo >>rispose categorico lui incrociando le braccia in maniera capricciosa.
<< Dai Zayn non fare il guastafeste! >>intervenne allora Emily << Abbiamo detto che non uscirà nulla da questa stanza >>lo incoraggiò rivolgendogli un sorrisino. Lui le rispose con uno sguardo torvo.
Dopo un po' di silenzio, in cui tutti aspettavano che Zayn prendesse il telecomando, decisi di sbloccare la situazione, andando a prenderlo personalmente.
Gli allacciai un braccio intorno al suo, tirandolo di fronte al maxi schermo di Em.
Lui dapprima si lamentò, poi quando dissi, con sguardo di sfida << E dai, mettiti in gioco! >> prese il telecomando dalle mano di Harry, con espressione cupa.
Emily si affrettò però a togliere il telecomando principale dalle mani di Liam.
Cosa aveva in mente il suo cervellino bacato?
<< Scelgo io il balletto che dovete fare! E visto che siete tutti maschi... >>disse fecendo uno dei suoi sorrisi più crudeli, facendomi capire perfettamente le sue intenzioni : avrebbe scelto uno dei balli più ridicoli.
Come mi aspettavo scelse una coreografia essenzialmente da donna. Non conoscevo la canzone, ma appena vidi sullo schermo posizionarsi quattro cheerleaders scoppiai in una sonora risata, così come fecero tutti gli altri.
<< Emily, io ti uccido >>disse Zayn a denti stretti, mentre Em restituiva il telecomando a Liam.
Avrei scommesso la capoccia sarebbe stato lui il vincitore: quel ragazzo era praticamente un fenomeno in tutto, per di più non era la prima volta che ballava a Just Dance, quindi poteva anche essere avvantaggiato rispetto a Niall e Zayn.
Però forse gli macava il coraggio di fare una coreografia del genere, perché quando iniziò la canzone i suoi movimenti erano rigidi e impacciati. Per la prima volta vidi Liam in difficoltà.
Niall si sciolse subito, peccato che era talmente scordinato che non azzeccava nemmeno un passo.
Zayn? Beh, lui era il più comico di tutti. Con lo sguardo basso, pieno di vergogna si muoveva meccanicamente, proprio tutto il contrario di ciò che richiedeva la coreografia, dove le ragazze si muovevano con movimenti sinuosi e sensuali.
Eravamo tutti piegati in due dalle risate quando il balletto mostrò le ragazze in mosse estremamente sexy. Liam, Zayn e Jeremy si rifiurarono di farle, l'unico che accettò la sfida fu il biondo, che si portò in vantaggio. Era rosso in volto, sia per l'imbarazzo ma soprattutto per il caldo, nonostante ciò si vedeva che si stava divertendo da matti.
Alla fine della canzone vinse...vinse Niall?! Questi sono i miracoli della Wii, ragazzi.
<< Peccato che non potevamo filmarvi! >>disse Emily non smettendo di ridere nemmeno per un attimo.
<< Adesso a chi lo passate il telecomando? >> chiese Louis.
Vennero chiamati il resto dei ragazzi che non avevano ancora ballato, meno Vanda.
Dopo aver finito anche questo comico balletto, Emily si pronunciò di nuovo.
<< Adesso iniziamo con le sfide a coppia >> disse << Vanda visto che sei rimasta solo tu, scegli il tuo partner per questa sfida >>
La ragazza riccia strinse gli occhi, osservandoci ad uno ad uno, fermandosi infine su Niall, porgendogli il telecomando.
Guardai il mio amico un po' imbarazzato non rifiutare.
<< Invece io scelgo la seconda coppia... >>parlò ancora una volta la bionda.
<< Perché devi scegliere sempre tutto tu? >>chiesi frustrata.
Lei mi rivolse un'occhiata di fuoco. Odiava chi le si opponeva.
<< Perché sono la padrona di casa no? >>mi rispose con un sorriso sfacciato << e visto che hai osato contestare la mia autorità adesso scelgo te >>mi indicò, dispettosa. << E il tuo partner sarà... >>continuò << ... Zayn >>pronunciò infine guardandomi con un ghigno maledetto. << Bellerete sulle note della romanticissima e dolcissima "The time of my life" >>
<< Stai scherzando vero? Quella canzone è una vera palla! >>protestai. Non volevo fare una cosa del genere, e soprattutto non volevo farla con Zayn.
<< Sarà divertente vedervi fare le coppiette >>. Bastarda, ecco cos'era. Avevo un'amica fottutamente bastarda e cinica.
Presi il telecomando col broncio, anche Zayn lo fece subito dopo.
<< Rendiamo il gioco più interessante... >>intervenne un'altra volta quella putroccola bionda << la coppietta che perde dovrà affrontare una penitenza... >>aggiunse cattiva. Tutti gli altri esplosero in urla di consensi e acclamazioni.
<< Ma non è giusto! Zayn è negato a ballare! Perderemo di sicuro! >>protestai mentre Vanda già azionava la canzone, con uno sguardo di determinazione.
Il ragazzo in questione mi spinse per vendetta, facendomi urtare Niall. Il biondino prese a urlare:<< Fallo! Arbitro questo è fallo! >>scherzò proprio mentre le note dolci della canzone già mi urtavano le ovaie.
Zayn da dietro dovette avvicinarsi a me, immobile, voltandomi il viso dolcemente verso di lui, abbracciandomi e facendo passi sdolcinati, mentre io sembravo un pezzo di legno. Chissà perché stavolta appariva quasi bravo.
Mi prese per mano, sorridendo, e facendomi fare un giro su me stessa. Mi voltai un attimo verso di lui: maledetto bastardo, sembrava divertito.
Beh, la cosa che sicuramente non avrei voluto era perdere e affrontare la punizione. Dovevo sforzarmi, anche se ciò avrebbe comportato far cose smielate. Tuttavia quando iniziò la canzone vera e propria dovetti ricredermi completamente: avremmo perso di sicuro. Vanda sapeva a memoria tutti i passi, Niall e Zayn meglio non contarli affatto. Dipendeva principalmente da me.
<< Impegnati Zayn! >>lo richiamai << Non voglio perdere >>
<< Beh anche tu potresti fare di meglio >>ribatté lui mentre eravamo uno di fronte all'altro.
<< Se solo azzeccassi qualche passo potremmo recuperare! >>gli risposi a tono.
Lui sbuffò, poi continuò a ballare, non facendo nulla per cercare di ribaltare la situazione.
Mi girai verso i rivali: Niall come al solito era rosso in volto, ma si stava impegnando davvero tanto per non deludere la sua compagna.
Zayn mi fece fare una giravolta, io feci finta di sbilanciarmi e finii addosso a Niall.
<< Scusa >>sussurrai, per poi rubargli il telecomando dalle mani, visto che era senza laccetto.
<< Meg non barare! Ridammelo! >>protestò.
Mentre continuavo a ballare come meglio potevo scaraventai il telecomando, fornito di protezione, sul divano.
Niall cercò di strapparmi il mio, tentando di impedirmi di continuare a ballare. Lottammo, e alla fine Niall fu costretto a correre verso il divano per cercare di recuperare i punteggi perduti in quel frangente.
Ma ormai era troppo tardi: la canzone era quasi finita e il danno era stato fatto.
Sorrisi quando io e Zayn vincemmo, poi feci la linguaccia a Niall che mi guardava arrabbiato.
<< Non è giusto! E' stata scorretta! Dovrebbero avere loro la punizione! >>protestò.
<< Non mi pare che Emily abbia dettato delle regole...quindi...noi abbiamo vinto e voi fate la punizione >>gli risposi con tono dispettoso.
<< Ho un'idea >>intervenne a questo punto Emily nel battibecco. La sua espressione non mi piaceva per nulla, significava guai. << Entrambi farete la punizione >>
Strabuzzai gli occhi << Ma... >>tentai di protestare, ma la bionda mi ignorò, parlottando con gli altri a proposito della punizione.
<< Allora...che punizione vi facciamo fare... >>disse riflettendo tra sé. Vidi Louis sussurrarle qualcosa all'orecchio. Le idee di quel ragazzo non mi piacevano per niente. Lui era perverso.
Entrambi si guardarono con sguardo d'intesa.
<< Mi sa che dovremmo scombinare tutte le stanze >>disse poi, con la mano sul mento. << Bene, aiutatemi a spostare i divani. Le coppiette avranno una stanza tutta propria durante questi giorni >>
Tutti quanti iniziarono con i fischi mentre io maledicevo mentalmente qualunque cosa passasse tra i miei pensieri.
Giurai che l'avrei uccisa. L'avrei spiaccicata alla parete in modo da fare un'altarino con la sua faccia da angioletto, e poi ci avrei giocato a tiro al bersaglio.
Non ci pensai nemmeno a guardare in faccia Malik. Odiavo vedere il suo ghigno malizioso e sapevo che in quel momento lo stava facendo.
Guardai invece il mio amico e quella riccia di Vanda. Erano entrambi un po' imbarazzati ma alla fine riuscirono ad accettare la cosa con un sorriso. Perché tra tutti i ragazzi mi era toccato proprio il più pervertito? Mi voltai furiosa verso di lui.
<< Non osare fare quello sguardo compiaciuto, se non vuoi che mentre dormi io ti tagli il ciuffo! >>lo minacciai.
Lui ridacchiò, portando entrambe le mani davanti a sé per difesa.
Ecco cos'era successo: il Signore aveva voluto punirmi perché avevo espresso il desiderio di vedere Malik appena alzato, in questo modo lo avrei visto ogni mattino. Eccoti accontantata Meg!
Sbuffai, poi salii in stanza col broncio prendendo le mie cose e portandole nella stanza sotto già sistemata. Tutti i ragazzi erano stati spostati in una stanza e in quella rimaneva solamente un letto matrimoniale.
Liam entrò nella stanza insieme a me, avvicinandosi. << Ti piace? E' perfetta per voi due >>mi sussurrò con un ghigno divertito, rigirando il coltello nella piaga. Gli tirai una gomitata che lui riuscì abilmente ad evitare.
<< Scusa ma non eri tu che mi dicevi di stare lontana da lui? Dovresti preoccuparti per me anziché sfottermi >>lo accusai.
Lui alzò le spalle. << Sta' tranquilla, se sei in pericolo getta un urlo, noi siamo nella stanza accanto >>scherzò.
Poco dopo entrò nella stanza anche Niall per osservare la situazione, mentre io mettevo il mio borsone nell'angolo più remoto della stanza, nascosto, in modo che Malik non potesse assolutamente toccarlo.
<< Voi dove siete stati spostati, Niall? >>gli chiesi subito, infatti non mi tornava il conteggio delle stanze.
<< Oh lì sotto c'è un altro divano letto. Io e Vanda dormiremo lì >>mi disse lui tranquillo.
<< Come fai ad essere così sereno? >>gli chiesi stupita.
Scrollò le spalle. << Non è niente di che, Meg, ho dormito insieme ad un'amica un sacco di volte >>rispose riferendosi a me.
<< Sì, ma si da il caso che quest'amica sia la tua migliore amica, che conosci da una vita, mentre Vanda la conosci solo da poche ore! >>ribattei.
<< Stai cercando di farmi agitare? >>mi chiese perplesso, guardando anche Liam.
Mi sedetti sul bordo del letto, appoggiando i gomiti alle ginocchia, sconsolata.
<< E' solo che a me è toccata la più sfortunata delle sfortune >>sbottai.
In quel momento il moro entrò nella sua stanza, con fare spensierato.
<< Vorrai dire la più fortunata, tesoro. Dormire con Malik può essere solamente fortuna >>disse serio. Il solito impertinente, montato, testa di carciofo.
Lo guardai alzando un sopracciglio << Oh ma davvero? >>chiesi ironica, con tono annoiato.
Lui sembrò bloccarsi un attimo, fissandomi serio.
<< Liam, Niall, potete uscire e chiudere la porta? Devo dimostrare a questa ragazza irrispettosa quanto è fortunata a dormire con me >>pronunciò senza staccarmi gli occhi di dosso, e inchiodandomi con lo sguardo.
Niall e Liam si guardarono ridacchiando, poi fecero come aveva chiesto, salutandomi con un gesto della mano.
Mi ritrovai sola nella stanza con lui. La mia stanza. La nostra stanza.
Mi alzai dal letto di scatto, mi metteva in soggezione quando era così tanto più alto di me. Non che alzandomi cambiasse di molto la situazione, intendiamoci, era comunque molto più alto di me, che gli arrivavo a stento al mento.
<< Non dormirò con te, Malik, anche a costo di dormire per terra... >>dissi con una smorfia.
<< Dici sul serio? Beh, scommettiamo >>rispose lui con un ghigno di sfida a cui non seppi resistere.
<< Spiagati >>dissi interessanta. Se avevo anche solo un modo per far sì che si togliesse dai piedi allora dovevo tentare.
<< Se riesci a resistere tutta la notte sul pavimento, da domani fino al resto della settimana faremo cambio, e sarò io a dormire sul pavimento >>propose con un sorriso obliquo.
<< E se invece non ci riuscissi? >>domandai curiosa.
Si passò una mano tra i capelli, sistemandosi il ciuffo, anche se era come al solito perfetto.
<< Beh, se non ci riuscirai dormiremo assieme per il resto della settimana >>finì.
Cazzo se era un'offerta d'oro!  Resistere una sola notte? Niente di più semplice.
<< Ah dimenticavo, io ho il sonno piuttosto leggero quindi se hai intenzione di barare me ne accorgerò >>aggiunse stringendo gli occhi a due fessure, a mo' di minaccia.
Sorrisi. << Preparati ad avere un bel mal di schiena Malik, ti toccherà il pavimento per un po' >>risposi a mia volta con un ghigno.
<< Secondo me stanotte vorrai tornare accanto a me, desiderando che io ti avvolga tra le mie calde braccia >>
<< Lo vedremo >>lo sfidai ancora. I nostri sguardi erano infuocati. Tutto dipendeva da me,dalla mia forza di volontà.
Ero sicura di non fallire.
 
Andai in bagno per indossare il mio pigiama pesante mentre lui si cambiava nella stessa stanza.
Lo trovai già sdraiato a letto, con le braccia sotto la testa in posizione di totale relax.
Indossava un semplicissimo pigiama blu scuro.
Quando entrai chiudendo la porta aprì gli occhi, squadrandomi dalla testa ai piedi con un'espressione divertita.
<< Fenicotteri rosa? >>disse indicando il mio pigiama arancione con dei disegni di fenicotteri. << E dov'è finito il completino sexy? >>mi domandò con malizia.
<< Io non indosso quella roba, soprattutto con questo freddo >>ribattei brusca, indignata per l'offesa al mio pigiama preferito.
<< Quindi d'estate potrei avere qualche speranza? >>
<< Certo, così come io potrei avere la speranza di averti finalmente fuori dai piedi >>risposi annoiata, prendendo il mio cuscino e gettandolo per terra, ai piedi del letto.
Poi presi una coperta di lana dall'armadio, chiudendo l'anta bruscamente.
<< Siamo arrabbiate stasera? >>mi chiese mentre si posizionava esattamente al centro del letto, allargando braccia e gambe.
<< Sì, nessuno si può permettere di offendere il mio amato pigiama chiaro? E poi neanche il tuo è un granché... >>risposi subito, allacciando le braccia al petto.
<< Il mio non è un granché? Vediamo se così ti piace di più... >> rispose con un ghigno, afferrandosi il colletto del pigiama da dietro il collo e togliendosi il pezzo di sopra con un solo gesto, rimanendo a petto nudo.
Per la seconda volta non potei impedire che i miei occhi si soffermassero sui suoi pettorali e il suo busto, che sembravano ancora più perfetti dell'ultima volta.
<< Chiudi la bocca che ti esce la bava >>mi beccò lui. Lo ignorai, non volendo continuare il suo gioco.
<< Sei andato in palestra in questi mesi? >>dissi senza una punta di imbarazzo. Lui sembrò sorpreso dalla mia sfacciataggine e dal mio comportamento che si rivelava per lui ancora una volta imprevedibile. Che cosa si aspettava? Che avrei negato l'evidenza balbettando come una sciocca? Mi sottovalutava sempre.
Si limitò ad annuire.
<< Beh ti conviene coprirti se non vuoi prenderti un raffreddore >>dissi continuando ad utilizzare un tono indifferente.
Mi gettò il pigiama in faccia. << Prendilo tu, qualcosa con cui coprirsi fa sempre comodo durante queste gelide notti invernali >>
Afferrai il pigiama, e lo gettai a terra, sbuffando, poi dopo avergli augurato una sorta di buona notte mi iniziai ad inginocchiare sul mio giaciglio, mentre ancora lui non spegneva la lampadina, fissandomi incuriosito.
Non appena mi distesi il contatto freddo con le mattonelle mi fece rabbrividire, ma cercai di non farci caso.
Gli gettai un'ultima occhiata vedendo il suo sguardo soddisfatto prima di spegnere la luce, poi mi voltai dall'altro lato, coprendomi col plaid e chiudendo gli occhi, sperando che quella sensazione di totale gelo svanisse non appena fossi riuscita a prendere sonno.

 

Mamma mia quanto è idiota sto capitolo! 
Perdonatemi, non mi è uscito nulla di meglio...volevo solo descrivere una serata divertente tra amici, niente di troppo critico per adesso...Beh, penso che chi possegga Just Dance sia riuscita a capire meglio ;) 
Allora..........Meg e Zayn d'ora in poi dormiranno insieme oppure no? Pur di non farlo quella sciocca si sdraia sul pavimento hahaha 
Riuscirà a vincere la scommessa oppure no? 
Finisco di scassare le palle con la mia storia e ne approfitto per fare gli auguri ad una certa personcina che oggi fa nientemeno che 20 anni! Auguri Nelloooo! ahahhaha auguri nostro angioletto, rimani sempre il nostro 'piccolo' ,con un grande stomaco però lol <3 <3

                                                     
 

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Capitolo 32
*** Stupida influenza ***


                                                                           

POV Zayn

 
Fui svegliato da un rumore leggero ma allo stesso tempo fastidioso.
Non avevo mentito quando avevo detto di avere il sonno leggero. Quel rumore insistente mi stava facendo impazzire. Mi stropicciai gli occhi, poi accendendo la luce della lampadina sul comodino cercai di individuare la fonte del rumore.
Presi ad esplorare con lo sguardo tutta la stanza. Ero sicuro che venisse proprio da lì dentro.
Sollevai il busto, poi mi ricordai della ragazza sdraiata sul pavimento ai piedi del letto.
Scesi dal letto in punta di piedi, per andare ad osservarla.
Era coperta con il plaid fino a metà testa, ma ciò non le impediva di tremare convulsamente per il freddo.
Capii che quel rumore era provocato dai suoi denti che battevano.
Mi inginocchiai  accanto a lei, dall'altra parte, fissandola in viso. Era pallida, e fremeva. I suoi denti non la smettevano di battere forte, ma lei ancora dormiva.
Le poggiai una mano in fronte, spaventato, ma anche quella era freddissima.
Che cosa idiota che le avevo fatto fare. Dormire a terra in pieno inverno, si sarebbe ammalata di sicuro. Mi maledissi, poi la staccai immediatamente dal pavimento freddo, prendendola in braccio.
Ancora una volta lei si ritrovava così fragile tra le mie braccia, per colpa mia. Notai che indossava il mio pigiama, e un sorriso mi sorse spontaneo.
Sentiva talmente tanto freddo che si era perfino abbassata a questo livello pur di non perdere la scommessa. Era una ragazza davvero tanto determinata, anche se a volte questa determinazione e testardaggine non l'avrebbero portata molto lontano.
La poggiai delicatamente sul letto, dove un momento prima c'ero io, facendole trovare le lenzuola già calde a accoglienti.
Nonostante avessi fatto piano lei sussultò, spalancando gli occhi.
Io ero ancora in piedi di fronte a lei e appena capì di essere sdraiata sul letto mi gettò un'occhiata di rimprovero.
<< Bravo, Malik, poi sarei io quella che bara, vero? >>mi disse guardandomi torva, sollevando di poco il busto.
<< Lascia perdere quella stupida scommessa, se stai ancora a terra ti ammalerai per bene >>gli risposi tranquillo, cercando di convincerla.
Ma forse anche lei non ce la faceva più a sopportare il freddo, perciò si sdraiò nuovamente, voltandosi dall'altro lato e portandosi la coperta fino alle orecchie.
Presi il cuscino da terra, insieme al plaid, con cui la coprii poco dopo.
Mi sdraiai dall'altro lato, con cautela, facendo attenzione a non svegliarla di nuovo, visto che sembrava essersi addormantata in tempo lampo.
Mi voltai dal suo lato, vedendo solo i suoi capelli scompigliati sul cuscino.
Ma, nonostante fosse ormai sotto le coperte, e in più gli avessi aggiunto il plaid pesante, non la smetteva di avere dei brividi e tremare.
Mi morsi il labbro. Probabilmente il mattino dopo mi avrebbe ucciso per ciò che stavo per fare.
Piano piano mi avvicinai a lei, fino a poggiare il mio petto caldo alla sua schiena, e la circondai con un braccio, stringendola a me.
Funzionò immediatamente, e lei sembrò tranquillizzarsi, finalmente al caldo.
Era davvero piccola, sentivo di poterla circondare interamente utilizzando solamente un braccio, tuttavia la mia mano si fermò sulla sua pancia piatta.
I suoi capelli mi finivano in faccia, ma non ero infastidito, anzi potei immergermi nella loro morbidezza e nel loro profumo delicato, che mi accompagnò durante quel sonno ormai di poche ore.
 
 
 
POV Meg
 
Che strano, finalmente il caldo mi invadeva, forse Emily aveva messo i riscaldamenti ancora più forti, o forse mi ero abituata alle mattonelle fredde. Fatto sta che mi sentivo in paradiso, come se non volessi in alcun modo svegliarmi.
Purtroppo però a svegliarmi fu l'urlo di qualcuno. Di qualcuno con una voce molto squillante...e chi se non Emily?
Sentii un movimento intorno a me, precisamente addosso a me, e aprii gli occhi urlando.
Quel lurido schifoso maniaco era avvinghiato a me, e non esitava a spostarsi. Mi voltai di scatto, per ritrovarmelo a pochi centimetri dal viso, ancora con gli occhi chiusi. Lo allontanai bruscamente, schiaffeggiandolo e facendolo svegliare con un sussulto. Gli diedi un calcio tale da scaraventarlo fuori dal letto, facendolo crollare a terra come un sacco di patate. Alzai lo sguardo verso la porta lasciata spalancata, ma Emily non c'era più.
Intanto sentii Malik borbottare qualcosa e lamentarsi.
Lo aggredii immediatamente. << Maniaco del cazzo, lo sapevo avresti allungato le mani! >>dissi affacciandomi dal letto dalla parte in cui era caduto a terra.
Lui si massaggiava un fianco. << L'ho fatto solo perché tremavi dal freddo! >>si giustificò.
<< Si certo! >>gli urlai, sempre più adirata.
Mi alzai di botto per correre da Emily e spiegarle cosa era successo. Doveva essere rimasta sconvolta.
Sentii la sua voce provenire dalla stanza accanto.
Aprii la porta di scatto.
<< ...e quindi ho aperto la porta e li ho visti abbracciati! >>diceva lei in preda all'euforia.
Interruppi il suo momento di estasi irrompendo nella stanza a grandi passi.
<< E' stato quel coglione che m'ha abbracciato mentre dormivo! Non ho intenzione di dormire più con quel pervertito! Per fortuna mi sono tenuta addosso il reggiseno se no chissà che avrebbe fatto quel porco non oso immaginare... >>dissi tutto d'un fiato.
Tutti i ragazzi erano stati svegliati dall'urlo di Emily e chi era più o meno cosciente ci guardava perplesso.
<< Perché hai addosso il pigiama di Zayn? >>mi chiese Liam con indifferenza ancora con gli occhi assonnati.
<< Oh mio Dio! >>urlò la bionda al mio fianco.
<< Em la smetti di urlare? >>intervenne Louis infastidito.
<< Cioè ma avete capito cosa è successo?! Vi rendete conto?! >>disse cercando di contenere l'entusiasmo. Trascinai la mia amica con la forza fuori dalla stanza, chiudendo la porta.
<< Ma perché non interessa niente a nessuno? >>si lamentò.
<< Ma perché sono le 8 e mezza del mattino! Tu hai svegliato tutti urlando! >>gli risposi esasperata. Lei mise il broncio, ma io non mi feci intenerire. Le puntai un dito contro.
<< Senti Em, adesso stai esagerando, tra me e Zayn non c'è niente, e lo sai bene...avevo solo freddo questa notte, così mi sono coperta col suo pigiama >>dissi seria. La mia amica si morse il labbro. << Ok, scusami >>pronunciò dispiaciuta << Però era un bello scoop >>
<< La prossima volta gli scoop tieniteli per te, ne ho abbastanza di falsi pettegolezzi sul mio conto >>dissi, ancora arrabbiata.
Dopo che lei annuì me ne tornai in stanza, con espressione indignata.
Entrai sbattendo la porta.
Zayn, chinato sul suo borsone alzò lo sguardo su di me, mentre un lampo di paura gli attraversava il volto.
Mi tolsi in fretta il suo pigiama e glielo gettai addosso bruscamente.
<< Senti Meg >>iniziò << Mi dispiace davvero...ma vedi, tu tremavi e io avevo paura che ti ammalassi per colpa mia, per colpa di quella stupida scommessa. Avevi i brividi ed io non sapevo che fare, così ti ho abbracciato, ma ti giuro che non ho fatto altro Meg, te lo giuro >>mi disse serio, fissandomi con i suoi occhi dalle lunghe ciglia.
Lo guardai sospettosa, infine mi avvicinai a lui.
<< Che non si ripeta mai più >>gli intimai.
Lui mi sorrise, grato che non fossi più troppo arrabbiata, e annuì.
Una volta trovato cosa indossare prese tutte cose e andò in bagno a lavarsi.
Finalmente sola mi sdraiai di nuovo sul letto.
Mi sentivo uno schifo quel giorno. Avevo un mal di gola così potente da cambiarmi la voce in quella di un trans. Ma almeno non sentivo più freddo. Probabilmente non avevo nemmeno la febbre, fortunatamente. Mi sarei rovinata una vacanza.
 
Dopo essermi vestita con gli indumenti più pesanti che avevo trovato scesi a fare colazione. Nel frattempo quasi tutti si erano svegliati e, chi già vestito, chi ancora in pigiama erano già sotto.
Presi assonnata una tazza e del latte, e andai al tavolo dove c'erano già Niall, Lou e Liam. Louis si era riempito talmente tanto la tazza di cereali che strabordavano e si sparpagliavano ovunque nella tavola.
<< Ma scusa anziché fare tutto in una volta perché non fai due giri come ho fatto io? >>gli diceva Niall, esperto.
<< Ho intenzione di farli infatti, sciocchino >>gli rispose con un ghigno soddisfatto.
<< Badate a non finirli tutti però >>intervenne a questo punto Liam.
<< Ecco infatti, date ascolto a quello intelligente >>dissi rauca<< passameli, Liam >>ordinai.
Non appena Niall mi sentì parlare scoppiò in una risata sguaiata.
<< Sembri un trans! >>
Lo guardai con un'occhiataccia.
<< Stai zitto, idiota. Sto male >>
<< Che hai? >>mi chiese Liam, passandomi nel frattempo la scatola di cereali mentre Louis si lamentava.
<< Mal di gola, mal di testa, tosse, raffreddore...per quanto mi riguarda potrei avere la febbre >>risposi con tono indifferente. Non dovevo permettere ad una stupida influenza di rovinarmi le vacanze coi miei amici.
Liam strabuzzò gli occhi, poi cercò di portarmi la mano in fronte per tastarmi la temperatura. Lo evitai.
<< Meg, fammi sentire se hai la febbre! >>mi ordinò, come se fosse un dottore.
<< No, sto bene >>dissi categorica.
Lui sbuffò per la mia testardaggine, ma alla fine non insistette.
<< Come funziona adesso la cosa? >>chiesi ai ragazzi, mentre sgranocchiavo i miei cereali al cioccolato.
<< La mattina e il pomeriggio possiamo fare quello che vogliamo, anche uscire. La sera invece dobbiamo ritrovarci sempre nel salone >>mi rispose Liam, mentre Louis aveva la bocca colma di cereali. Era uno spettacolo disgustoso.
Arricciai il naso, poi rivolsi uno sguardo fuori: nevicava. Probabilmente a nessuno sarebbe saltato in testa di uscire in quel momento.
Vidi già alcuni posizionati sul divano, di fronte la TV, altri a chiacchierare, altri a mangiucchiare qualcosa come stavamo facendo noi.
Vidi Zayn fare zapping annoiato, per poi fermarsi su una partita di baseball.
Harry si sedette in quel momento accanto a me, sempre con il sorriso stampato in faccia, per nulla assonnato.
Salutò tutti poi:<< Oh io adoro questi cereali >>esclamò entusiasta strappandomi lo scatolo dalle mani.
<< Anche noi li adoriamo, amico >>disse Niall ancora con la bocca piena.
Scossi la testa, disperata.
<< Allora, mi hanno detto che hai dormito davvero bene con Zayn stanotte >>si rivolse poi a me il biondino << Non è che mi devi raccontare qualcosa? >>disse interessato.
<< Io stanotte dormo insieme a te, e Vanda con Zayn...io con lui non ci sto >>sbottai.
<< No no no no no >>intervenne Lou<< Le regole sono regole, e una punizione deve essere rispettata >>disse autoriatario.
<< Rompibanana >>lo insultai, tornando alla mia tazza coi cereali.
<< Allora? Non hai risposto alla mia domanda, c'è qualcosa che devi dirmi? >>mi ripeté.
Lo guardai con occhi di fuoco, poi alzandomi di scatto lo afferrai per la maglietta, trascinandolo un po' più lontano.
<< Spero vivamente tu stia scherzando. Davvero pensi che dormire con lui per me sia stato un sogno?! >>dissi indignata.
<< Se c'è qualcosa me la diresti vero? >>insistette.
Lo mandai a quel paese, tornando al tavolo e finendo la mia colazione.
Poco dopo sopraggiunse Emily, vivamente agitata.
Come al solito era sistemata alla perfezione.
<< Ragazzi ha smesso di nevicare >>annunciò entusiasta << Andiamo a giocare con la neve! >>urlò felice.
Mentre gli altri andarono in fretta a prendersi il giubbotto per riversarsi fuori io ero un po' perplessa.
<< Dai Meg, andiamo a giocare! >>mi incitò Harry, facendomi uno dei suoi sorrisi infantili e tenendomi per il braccio. Non seppi dirgli di no, quindi andai subito ad accucciarmi ed uscire fuori.
Uscita dalla porta di casa già erano tutti fuori, e iniziavano a tirarsi palle di neve.
Sorrisi. Quell'atmosfera mi metteva allegria, forse mi avrebbe fatto ignorare il mal di testa.
Non appena misi piedi fuori una palla di neve mi arrivò in pieno petto, mozzandomi per un secondo il respiro.
Ma chi era quest'animale?!
Vidi Niall sorridere ed indicarmi, mentre si batteva il 5 con Lou.
Dovevo trovare un alleato contro quei due. Afferrai il guanto di Harry, poi gli proposi sussurrando all'orecchio di allearsi con me. Lui accettò di buon grado.
Lo trascinai dietro una macchina, accovacciandomi.
<< Allora, tu colpisci Louis, io Niall >>ordinai iniziando a fare una palla di neve.
Lui fece lo stesso.
<< Al mio via >>dissi, dopodiché pronunciai il segnale e sporgendoci dalla macchina lanciammo le nostre palle di neve.
La mia colpì perfettamente Niall sul posteriore, visto che era voltato.
<< Questa è guerra! >>dichiarò con un ringhio, mentre io scoppiavo a ridere.
Io e Harry ci rifuggiammo di nuovo dietro l'auto, iniziando a fabbricare altre palle di neve, pronte per essere lanciate.
Le lanciammo a raffica, mentre i nostri nemici si mettevano al riparo dall'altra parte del giardino.
Di tanto in tanto però sbagliammo mira, colpendo dei poveri malcapitati.
Ci eravamo fatti troppi nemici, adesso ci circondavano da tutti i lati.
Eravamo spacciati, quindi ci alzammo per iniziare a correre a più non posso.
Rotolai sulla neve, bagnandomi praticamente tutti i pantaloni. Imprecai mentalmente, quando finii sommersa dalle palle di neve. Liam venne a soccorrermi.
<< Stai bene, Meg? Sei ruzzolata sulla neve... >>mi disse preoccupato. Non potevo farmi sfuggire quest'occasione, quindi una grande quantità di neve finì direttamente sulla faccia del ragazzo.
Lui rimase bloccato per qualche secondo, con la faccia congelata, mentre io mi alzavo e fuggivo.
Quando si pulì il viso attaccò a rincorrermi, furioso.
Durante la corsa mi voltai: aveva già una palla di neve e da lì a breve me l'avrebbe tirata addosso.
Presa dal panico afferrai la figura del ragazzo moro di fronte a me, riparandomi dalla cannonata di Liam, che finì proprio addosso a lui.
Sfortunatamente avevo scelto proprio uno dei più pericolosi per farmelo come nemico.  
Gli feci un sorrisino finto, per correre nuovamente.
Perché avevo sempre l'abilità di farmi un sacco di nemici?
Mi accasciai a terra gridando una pausa.
Tutte le figure intorno a me stavano vorticando pericolosamente.
<< Meg, sei pallidissima >>mi disse Zayn quando mi raggiunse, con uno sguardo leggermente preoccupato.
<< Non mi sento bene, non mi sento affatto bene... >>riuscii a dire con tono da ebete prima di sdraiarmi completamente sulla neve soffice e fredda, perdendo i sensi.
 
 
Mi ritrovai nella mia stanza invasa di gente.
<< Meg, finalmente! Ci hai fatto preoccupare! >>disse Emily, in prima fila.
Avevo una pezza bagnata sulla testa, i capelli sparsi sul cuscino e avevo indosso il pigiama.
<< Ti ho tolto quegli indumenti completamente bagnati >>mi spiegò Em, vedendomi perplessa.
Io cercai di annuire, ma un gran mal di testa mi spaccò in due il cervello.
<< Hai la febbre un po' alta, Meg >>mi spiegò ancora una volta. Ecco, lo sapevo. Stupida influenza.
Presi a guardare il soffitto bianco, del tutto persa nei miei pensieri.
<< Ti dispiace se noi non stiamo qui con te, Meg? Zayn ha acconsentito a farti compagnia >>. Non avevo la forza per protestare, quindi rimasi in silenzio, chiudendo gli occhi.
Mi salutarono tutti augurandomi di guarire presto. Niall mi diede un grande bacio sulla fronte.
Sentii rumore delle molle del letto, Zayn si era appena seduto.
Aprii gli occhi.
<< Non c'è bisogno che qualcuno mi faccia compagnia, vai con loro >>dissi con fatica.
<< Scherzi? Sei svenuta, qualcuno deve vegliare su di te >>mi rispose senza pensarci.
Neanche stavolta ebbi la forza e soprattutto la mente per oppormi, quindi passai ad altro.
<< Che ore sono? >>chiesi.
<< Ancora le 11 e mezza >>mi rispose tranquillo.
Io rimanevo rigida nella mia posizione, mentre lui era inginocchiato al bordo del letto, che mi guardava con attenzione.
<< Smettila di fissarmi >>dissi acida. Con la voce da trans mi risultava ancora meglio.
<< Se devo accudirti devo fissarti >>mi rispose lui alzando le spalle.
Sbuffai, poi chiusi gli occhi. Sentivo solamente l'esigenza di farmi ancora un bella dormita, non mi interessava se avevo il suo sguardo puntato addosso.
Ancora una volta mi portai le coperte fino a coprirmi metà viso, poi mi addormentai profondamente.
 
 
Un tocco delicato mi scuoteva dalla spalla.
Grugnii, non aprendo nemmeno gli occhi.
<< Meg, ti ho portato il pranzo...mangia così poi potrai prenderti la bustina >>mi disse una voce maschile.
Zayn era ancora qua.
Lo scacciai, voltandomi la testa dall'altro lato.
<< Vuoi che ti imbocchi? >>mi chiese ancora << Tieni la pappina, bimba >>scherzò << Vola l'aereoplano >>
Sbuffai a ridere anche se non volevo, anche se una sola risata mi provocava un dolore atroce alla testa.
<< Dai Meg non farti pregare, vedrai che ti sentirai meglio dopo >>aggiunse ancora, stavolta ritornando ad un tono serio e pacato.
Aprii gli occhi controvoglia, e feci forza sulle braccia per sollevarmi di poco il busto.
Zayn era sempre dall'altro lato del letto, e teneva in mano un vassoietto con un piatto e una bottiglia d'acqua.
<< Che cos'è? >> dissi debolmente.
<< Zuppa >>disse offendomela.
Presi il vassoio, portandomelo sulle gambe.
Non avevo tanta fame, ma forse quel brodo caldo sarebbe stato un toccasana per la mia gola infiammata.
Mi portai il cucchiaio in bocca, poi vidi che lui era ancora lì e non accennava a muoversi.
<< Tu non mangi? >>chiesi curiosa.
<< Ho già mangiato prima... >>
<< E perché la zuppa è così calda? >>chiesi sospettosa << questa è stata fatta da poco >>affermai convinta.
Alzò un sopracciglio:<< Credi che noi abbiamo mangiato una zuppa? >>mi chiese come se fosse ovvio, e in effetti lo era. Come potevo pensare che Niall a pranzo mangiasse una zuppa?
<< Questa te l'ho fatta io adesso, ecco perché è calda... >>aggiunse dopo.
<< Non ti ci vedo a cucinare cibi salutari... >>dissi sorridendo.
<< In effetti non sono la mia specialità...ma almeno la stai mangiando... >>disse scrollando le spalle e puntandomi i suoi occhi scuri.
<< Beh è...accettabile >>dissi con indifferenza, continuando a mangiare, un po' a rallentatore.
Quando ebbi finito mi porse una bustina.
<< Tieni, scioglila in acqua, dovrebbe fare effetto nel giro di poco tempo >>mi disse premuroso.
Versai il contenuto della bustina nell'acqua, poi la mischiai col cucchiaino, infine la bevvi di colpo, con una smorfia.
<< Come sai tutte queste cose? >>gli chiesi una volta essermi ripresa da quel sapore amaro.
<< Beh, ho delle sorelle più piccole...le influenze sono all'ordine del giorno >>mi spiegò. Io annuii, poi rimasi in silenzio. Tutto quella premura nei miei confronti mi faceva sentire a disagio.
<< Senti ora puoi andare...scommetto che starò meglio >>
<< Mi stai cacciando? >>chiese lui incredulo.
<< No... >>risposi abbassando lo sguardo << ma non voglio che tu ti senta obbligato a farmi compagnia >>
Non mi rispose nemmeno, anzi si sedette meglio sul letto, appoggiando le spalle alla testiera, e portandosi le ginocchia al petto.
<< Ho le chiamate gratis...ci stai se facciamo qualche scherzo telefonico? >>mi disse con un ghigno.
Gli rivolsi uno sguardo complice, che lui interpretò come affermativo.
Prese dalla tasca dei pantaloni il suo cellulare.
<< Allora, hai in mente qualcuno oppure chiamiamo persone a caso? >>mi disse euforico.
Strinsi gli occhi, fingendo di riflettere, poi in contemporanea esclamammo: << Estranei! >>
<< E' più bello quando ti rispondono i vecchietti >>aggiunse lui mentre una scintilla divertita gli attraversava lo sguardo. 

 

Salve carissime 
Vi aspettavate che la scommessa tra i due finisse così? 
Beh, ora Meg per punizione si becca l'influenza u.u ci avesse dormito prima con Malik evitava tutto questo ahahha 
Adesso......scherzi telefonici! Io adoro farli, mi spacco dalle risate...non ci trovo nulla di male. Cioè forse a volte se si è troppo volgari o insistenti è brutto...ma alla fine è tanto per farsi quattro risate in compagnia quando non si ha nulla a che fare :P 
Bene, mi dileguo ;) 
Un bacio grande, and now.....a voi la parola 

 

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Capitolo 33
*** Cuori simultanei ***


                                                                         

Iniziammo col digitare un numero a caso, poi lui mise il vivavoce mettendolo davanti a noi.
Rispose la voce di un uomo.
<< Pronto? >>
<< Salve, parla il sexy shop Venere? >>iniziò subito Zayn, senza dargli nemmeno il tempo di rispondere continuò a parlare << Vorrei ordinare qualcosa per soddisfare le voglie della mia ragazza. Un mio amico mi ha consigliato di comprarle un vibratore, dice che alle ragazze piace tantissimo...lei cosa mi consiglia? >>
<< No, guardi forse ha... >>
<< No, no, oppure sarebbe meglio qualcosa da condividere entrambi...vede la mia ragazza non mi ha mai fatto un lavoretto di bocca, forse se prendessi un preservativo al gusto di menta magari la inciterei un po' lei che mi dice? Lei come fa con la sua ragazza? >>disse senza neanche fermarsi.
Non sentimmo nessuno parlare dall'altro lato della cornetta, per un momento pensammo avesse chiuso poi invece dopo qualche secondo parlò.
<< Neanche la mia ragazza mi fa mai un lavoretto di bocca... >>
<< E perché non si prende uno di quei cosi dal suo negozio? >>
<< Il negozio non è mio... >>
<< Oh, giusto, lei è un semplice commesso...vabbé se lo compri no? >>disse Zayn con tono innocente.
<< A volte non ha l'impressione che il sesso sia diventato così vuoto e banale? >>continuò<< forse potrei prendere un frustino o delle manette, per rendere tutto più interessante... >>disse facendo finta di riflettere.
<< Senta Signore...io la capisco, ma ha sbagliato numero, non è il sexy shop questo >> riuscì a dire finalmente lo sconosciuto interlocutore.
<< Come non è il sexy shop?Ma il mio amico mi ha dato questo numero... >>finse innocentemente.
<< No, mi dispiace >>
<< Mi ascolti un attimo, gentilmente! Non è che potrebbe farmi un favore? Siccome non ho il computer a casa, potrebbe cercarmi il vero numero? >>
Per un momento pensai rifiutasse, poi invece sentimmo di nuovo la sua voce.
<< Come ha detto che si chiama questo sexy shop? >>ci chiese gentilmente.
<< Si chiama "Presaperilculo" >>
<< Come scusi? >>disse con tono perplesso.
<< Arrivederci signore! Le auguro una scopata fenomenale oggi! E anche che la sua ragazza le faccia un servizietto! >>
Chiudemmo la chiamata, scoppiando a ridere nello stesso momento.
<< E questo era solo un assaggio >>disse lui, con una punta di malizia.
Digitò in fretta un altro numero, mentre io mi riprendevo.
<< Pronto? >>stavolta rispose una voce femminile.
Zayn parlò un'altra volta.
<< Buonasera signora, parla Radio Horgasm, se lei acconsentisse a rispondere ad alcune nostre domande potrebbe vincere un fantastico viaggio >>disse con la voce di un addetto alla radio.
<< Beh...ho un po' da fare in questo momento >>rispose la signora un po' titubante.
<< Oh, non si preoccupi, le prendo solo 5 minuti...non si lasci sfuggire quest'occasione >>la incitò.
Infine quella acconsentì.
<< Bene signora, partiamo con la prima domanda: lei ha un marito, fidanzato...? >>
<< Fidanzato >>rispose lei immediatamente.
<< Bene...se posso chiedere, quante volte alla settimana fate sesso? >>
<< Uhm...2 >>
<< Ok, preferisce la classica posizione del missionario oppure qualche altra? >>continuò con tono indifferente.
Poi vedendo che lei non rispondeva ancora:<< Signora le nostre interviste sono completamente anonime, glielo posso assicurare >>
<< Preferisco la semplicità >>rispose lei.
<< Benissimo, sono d'accordo con lei, ma passiamo avanti...le piacerebbe andare a Miami o a Parigi? >>
<< Parigi >>rispose subito la donna, euforica.
<< Bene, se risponde a quest'ultima domanda, signora, andrà a Parigi! >>disse Zayn con un tono più esaltato. << Ha mai finto un orgasmo? >>
Riuscii a sentire solamente un borbottio confuso.
<< Signora può ripetere più forte? >>le chiese Zayn.
Avvicinai l'orecchio al telefono, curiosa di farmi i fatti degli altri.
<< Mi dispiace per il mio fidanzato...ma l'ho fatto... >>ammise infine.
Zayn alzò il tono di voce, gridando a squarciagola.
<< CONGRATULAZIONI SIGNORA! >>disse emettendo anche fischi.
Non ne potei più e mi misi una mano a coprirmi la bocca per evitare di scoppiare a ridere.
<< Complimenti >>disse con più calma << Lei ha vinto... >>continuò scandendo bene le parole e mantenendo la suspance << Non uno, ma ben due premi! >>annunciò entusiasta.
Sentii la signora battere le mani felice.
<< L'unica cosa che deve fare è soffiare sulla cornetta dopo il segnale acustico...BIIIIB >>
La signora fece come detto, e soffiò leggermente sulla cornetta.
<< Signora, più forte! >>
Lei ubbidì ancora.
<< No, no, no, non ci siamo...vuole andare a Parigi oppure no? Deve fare un soffio forte e prolungato >>la richiamò ancora una volta.
La nostra vittima ci cascò ancora, soffiando sulla cornetta fino a che il fiato non gli si esaurì.
<< Così ci siamo! >>esclamò Zayn, di nuovo contento << I due premi sono tutti suoi...oggi ha vinto...UNA BELLA PRESA PER IL CULO E UNA FIGURA DI MERDA! >>urlò, chiudendo poi il cellulare.
Stavolta era stato ancora meglio. Mi afferrai la pancia, che mi faceva male per le troppe risate, e mi asciugai le lacrime.
<< Stavolta faccio io! >>esclamai, afferrando il cellulare e digitando un numero.
Mi rispose un uomo anziano, come si intuiva dalla voce.
<< Pronto? >>disse a voce alta. Probabilmente era anche sordo il poveretto.
<< Nonno! >>urlai facendo finta di piangere.
<< Chi sei? >>mi disse.
<< Come chi sono? Nonno sono io... >>continuai con il mio lamento.
<< Sei Francesca? >>mi chiese un po' titubante. Perfetto, avevo anche azzeccato un nonno. << Che hai? Perché piangi? >>mi disse agitato.
Iniziai a singhiozzare.
<< Francesca! Francesca smetti di piangere! Dove sei? >>
<< N-non lo so... >>dissi debolmente.
<< Dove? >>
<< Non lo so! >>ripetei più forte.
<< Ma che hai? >>
Smisi di piangere immediatamente:<< Ma chi io? Sto benissimo! >>dissi con tono perplesso.
<< Come stai benissimo? Prima piangevi... >>
Finsi di non sapere nulla:<< Nonno ma che dici... >>
<< Ma se mi hai chiamato piangendo! >>insistette lui.
<< Ma se mi hai chiamato tu! >>ribattei.
Ci fu una breve pausa, mentre Zayn mi guardava con un sorriso trattenuto.
<< Non è possibile... >>disse infine il vecchio.
<< Nonno, non ricordi? >>dissi fingendomi preoccupata.
<< Ricordo che mi hai chiamato tu! >>mi disse esasperato.
<< Nonno non insistere... >>
<< Ma io...io non sono pazzo! >>disse lui, sempre più agitato.
Non ce la feci più a trattenermi, e scoppiai in una fragorosa risata, facendomi scoprire.
<< Sei un'idiota! Non dovevi ridere! Potevamo continuare a farci quattro risate! >>mi rimproverò Zayn, per poi scoppiare a ridere anche lui non appena sentì la voce del vecchio chiamare "Francesca?"
Prima di chiudere feci una fragorosa pernacchia, poi riattaccai.
Mi sdraiai. << Questa è stata proprio cattiva, poveretto... >>dissi quando ci fummo ripresi entrambi.
<< E' stata proprio divertente invece... >>disse mentre il sorriso non gli scompariva dalla faccia.
<< Adesso basta...non ce la faccio più a ridere... >>dissi mettendomi una mano sulla pancia.
<< Però vedo che stai meglio >>constatò lui, vedendo quanto ero pimpante.
Io annuii, contenta che la medicina avesse fatto effetto.
<< Grazie per avermi fatto compagnia... >>gli dissi seria.
<< Era il minimo per farmi perdonare di quella stupida scommessa >>disse alzando le spalle.
<< Beh, non mi hai mica costretto ad accettare >>
<< Ti conosco abbastanza per dire che di fronte ad una sfida non rifiuti mai >>concluse lui << e poi mi sono divertito... >>aggiunse sorridendo.
<< Già e poi hai ne hai approfittato per starmi attaccato tutto il santo giorno >>scherzai, assumendo il solito tono acido.
<< Ricorda tesoro: io ti conquisterò >>mi disse col tono di chi la sa lunga.
Già, quell'altra scommessa, e come dimenticarla...
<< Mi spieghi perché ci piacciono così tanto le scommesse? >>dissi riferendomi a entrambi. Possibile che fossimo sempre invischiati in giochi e sfide subdole?
Lui scrollò le spalle. << Siamo fatti così...non so perché >>rispose, poi vedendomi un po' rabbuiata si affrettò ad aggiungere << In questo modo però non ci annoiamo mai...la nostra vita è sempre una continua lotta >>
<< Già...continui nemici... >>continuai io.
<< Chi non ha nessun nemico ha una vita grigia...almeno noi riusciamo a capire chiaramente chi sono i veri amici >>mi disse lui, ostentando un po' di orgoglio. Capii che lui era pienamente soddisfatto del tipo di vita che conduceva. Anche se ciò lo portava ad avere dei nemici.
<< Che hai? >>mi chiese lui, cercando il mio sguardo.
<< Niente >>risposi voltandomi dall'altro lato << Pensavo a James...alle sue parole >>
Vidi la sua mascella irrigidirsi. Era naturale, lui non aveva visto com'era cambiato.
<< Che parole? >>mi chiese cauto.
<< Niente lascia stare... >>dissi scuotendo la testa, sperando che non insistesse, ma come al solito i miei desideri non furono esauditi.
<< Che ti ha detto quel figlio di puttana? >>mi ripeté con tono duro.
Ruotai gli occhi.
<< Niente in particolare...pensavo in generale a ciò che era successo. A come il mio comportamento mi abbia quasi fatto rischiare la vita...è a questo che servono i nemici, Zayn? >>risposi, rivolgendogli finalmente lo sguardo.
Sembrò spiazzato per un momento.
<< Meg, se vuoi ottenere qualcosa nella vita dovrai per forza farti dei nemici... >>mi disse infine.
Sospirai. << Sì, lo so... >>
<< Perché allora non mi sembri del tutto convinta? >>
<< Sincera? Non lo so...non so se cambiare atteggiamento, non so se... >>
<< Rimani come sei, Meg >>mi disse categorico. Sembrava quasi un ordine.
Mi morsi il labbro, non sapevo cos'altro dire.
Vidi Zayn chinarsi a guardare il suo orologio da polso.
<< Vado a mangiare adesso...fra un po' vengo e ti porto la cena... >>
<< No adesso sto bene, posso anche alzarmi e scendere sotto >>dissi alzando il busto.
<< Non se ne parla nemmeno >>mi disse serio.
Di fronte al suo sguardo duro fui costretta ad ubbidire, rifugiandomi di nuovo pian piano sotto le coperte.
 
Ritornò in stanza prima del previsto.
<< Ancora zuppa? >>chiesi.
<< No, visto che stai meglio ti ho portato il pollo >>
<< Siii il pollo! >>esclamai entusiasta, scoprendomi dal lenzuolo e mettendomi seduta a letto.
Lo vidi osservarmi mentre mangiavo. << La smetti di fissarmi? Mi metti in soggezione! >>gli dissi esasperata.
<< Beh, non so che altro fare! >>ribatté lui.
<< E fatti una sega! >>risposi a tono, sbuffando.
<< E brava la maliziosa, se proprio insisti... >>disse tranquillo, alzandosi dal letto e iniziando a sbottonarsi i pantaloni.
<< Non qui idiota! >>gli dissi scoppiando a ridere.
Lui si accomodò di nuovo a bordo del letto,ridacchiando, poi però dovette alzarsi, richiamato dalla voce di Emily che chiamava tutti in salone.
<< Vai >>gli ordinai.
Lui stavolta mi ubbidì.
Tornò qualche minuto dopo, chiudendosi la porta dietro.
Avevo ormai finito la cena, e avevo posato il vassoio sul comodino. Chiesi spiegazioni.
<< Serata karaoke >>disse alzando le spalle e gettandosi di nuovo sul letto a peso morto.
<< Non vuoi partecipare? >> Scosse la testa.
<< Non sai cantare o ti vergogni? >>chiesi indagatoria.
Lui non mi rispose neanche questa volta.
<< Secondo me sei stonato come una campana... >>lo sfidai.
Sdraiato, si voltò nella mia direzione, fissandomi attentamente negli occhi.
Lo vidi aprire la bocca, lo sentii schioccare le dita, poi intonare qualcosa. Una canzone dolce, una melodia.
Cantava a cappella, cantava dolcemente, senza stonature.
"Baby you're a star
I just want to show you, who are..."
Restai affascinata dalla sua espressione mentre pronunciava le parole dolci della canzone, dalle sue ciglia che non si muovevano, dal suo sguardo fermo. Solo qualche volta chiudeva gli occhi o sbatteva le palpebre, per poi tornare ad inchiodarmi.
"You should let me love you
Let me be the one to
give you everything you want and need..."
Caspita se era bravo...
"Baby good love and protection
Make me your selection
Show you the way love's
supposed
to be..."
Avevo la pelle d'oca.
"Baby you should let me love you
love you
love you
loooove you..."
Deglutii. La sua voce era divina. Ero rimasta incantata, trasportata dalla sua dolcezza, non volevo che finisse, non volevo che quell'atmosfera si interrompesse.
<< Adesso che mi dici? >>mi chiese Zayn, portandosi un braccio sotto la testa.
<< Dico che la mia autostima è calata terribilmente, qui siete tutti fenomenali...solo io sembro una vacca in calore quando canto >>borbottai.
Lui rise, prendendolo per un complimento, poi mi poropose di provare a mia volta.
Scossi la testa, categorica.
<< E dai, Meg >>mi incoraggiò<< ci sono solo io ad ascoltarti >>
Beh, dopo quello che avevo appena sentito, cantare di fronte a lui sarebbe stato proprio come scavarsi la fossa da sola.
<< No, sono pure senza voce >>risposi << per di più potrebbe venirmi un colpo di tosse o uno starnuto improvviso >>
Lui non insistette oltre.
 
 
 
POV Niall
 
Presi in mano una chitarra che non era mia, ed iniziammo a cantare in coro. Avevamo scelto una canzone che conoscevamo tutti: I'm yours.
Solo io sapevo suonare la chitarra, ma le voci di Lou e Harry erano pazzesche insieme, per non parlare della nuova scoperta: Liam. La sua voce mi piaceva terribilmente: matura, calda, profonda.
Rivolgevo gli sguardi a tutti i presenti, che ci accompagnavano talvolta in qualche nota, quando vidi Vanda fissarmi con un'espressione alquanto incantata.
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva, perciò smisi di suonare, in preda ai colpi di tosse. Vidi gli occhi scuri della riccia cambiare direzione in fretta.
Ci furono dei lamenti per la brusca interruzione, poi Louis mi venne a battere la schiena, e scusandomi, smisi di tossire.
Allora non era stata solo un'impressione...Vanda sembrava avere occhi solo per me, tutte le occhiate, i sorrisini, erano rivolti a me.
Come avrei fatto quella notte a sopportare il peso di quel dubbio?
Ma forse mi stavo solo immaginando tutto...
Meg oggi era stata tutto il giorno male. Sarei voluto andare a trovarla ma Emily me lo aveva impedito, dicendo che se ne sarebbe occupato Zayn.
Però non mi fidavo molto di quel ragazzo. Ero sempre stato molto protettivo nei confronti di Meg, anche se, lo sapevo benissimo, non ce n'era affatto bisogno, visto che sapeva tirarsi fuori dai guai perfettamente da sola. Lei era sempre stata una dura, avrebbe saputo come comportarsi con lui, non le serviva una balia.
Eppure tutto quel tempo passato con Zayn...
Con tutte queste riflessioni non mi ero accorto che qualcuno mi stava chiamando.
Mi girai verso una biondina un po' indignata.
<< Niall, noi stiamo salendo tutti. Buona notte >>
Mi riscossi in fretta e salutai tutto il gruppo, che iniziava già a salire le scale con fatica, vista l'ora tarda.
Sentii afferrarmi per la mano, e quel tocco mi fece sussultare leggermente.
<< Niall, andiamo? >>mi propose una riccia sorridente.
In fretta la aiutai ad aprire il divano letto, e dopo essermi cambiato la trovai già infilata sotto le coperte.
Un po' in imbarazzo entrai anch'io a letto, sentendomi il suo sguardo attento addosso.
Mi voltai nella sua direzione per darle un ultimo saluto, per scoprirla davvero molto vicina a me.
I suoi occhi castani mi fissavano con ammirazione.
<< Non credevo fossi così bravo anche a cantare. La tua voce mi ha fatto emozionare così tanto...sembrava quella di un angelo >>mi disse con voce melliflua e calma.
<< Uhm...grazie >>risposi timidamente.
Sperai avesse finito, invece lei non si spostò di un millimetro dalla mia parte di letto.
Potei contare le lentiggini sul suo viso chiaro.
Le stesse lentiggini che aveva April. La mia April.
Ecco perché non riuscivo a resistere allo sguardo di Vanda, somigliava terribilmente alla mia ragazza, anche se lei aveva i capelli rossi come il fuoco.
Non mi ero affatto dimenticato di lei, non avrei potuto. Io l'amavo, anche se non ci sentivamo spesso, anzi da quando ero venuto qui l'avevo chiamata solo una volta.
Ma la nostra storia era questa, noi eravamo così, ci fidavamo ciecamente l'uno dell'altra, senza bisogno di prove o dimostrazioni.
<< Puoi abbracciarmi? Sento un po' freddo... >>mi disse puntandomi ancora quegli occhi da cerbiatta.
Cazzo. E adesso?
 
 
POV Meg
 
<< Vuoi andare a dormire? >>mi disse vedendo che avevo appena sbadigliato.
Io annuii, posando le carte che avevo in mano e stiracchiandomi un po'.
<< Strano che lo dici proprio nel momento in cui sto per vincere >>mi disse alzando un sopracciglio, sospettoso.
Io sbuffai, ma non gli dissi che era vero.
Appoggiai la schiena al materasso, sistemandomi il cuscino sotto la testa, poi lo vidi alzarsi dal letto. Lo guardai perplessa.
<< Se non vuoi che dorma con te, Meg, posso andare a dormire insieme ai ragazzi. Anche se si lamenteranno un po' alla fine acconsentiranno a farmi un po' di spazio... >>
Abbassai lo sguardo, riflettendo. << Un letto vuoto è così freddo... >>dissi infine.
Lui sorrise leggermente, poi lo guardai svestirsi davanti ai miei occhi e indossare il suo pigiama, infine entrò dentro le coperte.
<< Potevi evitare di fare quello spettacolino di spogliarello... >>gli dissi.
<< E tu potevi evitare di guardarmi >>ribatté.
Sbuffai, poi mi portai la coperte sempre fino a coprirmi metà viso e lasciare fuori solo gli occhi. Adoravo stare in questa posizione durante l'inverno.
<< Buona notte Zayn, e grazie di tutto >>gli dissi mentre eravamo l'uno di fronte all'altra.
Mi sorrise gentile:<< Notte Meg, e come ti ho già ripetuto centinaia di volte non mi costa nulla >>
<< Anche se potrei attaccarti l'influenza? >>
<< Anche se potresti attaccarmi l'influenza... >>ripeté sicuro.
Soddisfatta mi girai dall'altro lato con un sorriso, mentre lui spegneva la luce della lampadina.
Passò poco tempo  che iniziai nuovamente a sentire freddo, e non tardarono nemmeno i brividi. Forse la febbre stava salendo di nuovo.
Sentivo la fronte bruciarmi sempre di più, e la testa pulsare forte.
<< Zayn >>pronunciai debolmente. Lui mi rispose con un grugnito assonnato, segno che aveva quasi preso sonno.
<< Che c'è? >>mi chiese dopo un po', premuroso.
Mi morsi il labbro, stringendomi forte le braccia al corpo.
<< Mi abbracci? >>dissi con tono infantile.
Ecco, l'avevo detto. Mi liberai di un peso.
La prima notte aveva funzionato, forse il suo corpo era una sorta di scudo contro il freddo.
Lui non rispose, e per un attimo temetti si fosse addormantato sul serio, ma nel giro di pochi secondi sentii uno strano calore invadermi, mentre il suo braccio mi circondava, cauto.
Probabilmente temeva una mia reazione violenta come quella mattina.
Risi. << Guarda che non ti faccio niente... >>
A questo punto sentii la stretta farsi più forte, mentre si trascinava piano verso di me, e allo stesso tempo mi avvicinava a lui, scandandomi col calore del suo corpo, mentre mi rannicchiavo in posizione fetale.
Eravamo talmente vicini che sentivo il suo alito caldo solleticarmi il collo, sentivo il suo petto gonfiarsi e sgonfiarsi.
<< Adesso com'é? >>mi chiese.
<< Meglio, grazie... >>
<< Guarisci, piccola >>mi sussurrò prima di addormentarsi del tutto.
Era strano ma...avvertivo perfino il battito del suo cuore, adesso calmo e regolare.
Portai una mano al mio petto.
Batteva in contemporanea. 


 

Holà!!!! 
No, non sono morta, se è questo che pensavate, e sì, questo capitolo è proprio stupido. 
Non mi viene bene a scrivere gli scherzi telefonici...non fanno ridere, e non è la stessa cosa di quando li provi personalmente...
Beh, io ho tentato :\ 
Quindi quindi quindi...escludendo la prima parte che ne pensate del capitolo?
Zayn fa ancora compagnia a Meg :) 
E chi ha detto che solo le infermiere possono essere sexy? Qui abbiamo un bel crocerossino(?) hahahha 
Ovviamente per la canzone da fargli cantare non potevo che scegliere Let me love you *w*  
Io adoro quella canzone, e adoro come lui la canta...è stato l'inizio di tutto e pensarci mi fa rabbrividire ...
Nel frattempo ho deciso di intrecciare alla storia di Meg e Zayn anche un'altra vicenda: ossia Vanda che fa la corte a Niall! 
Forse alcune di voi non si ricordavano che Niall fosse fidanzato...in effetti l'ho detto solo nei primissimi capitoli...ma, beh, è così. Il nostro biondino è ancora fidanzato. 
Okay, sto facendo uno spazio autrice eccessivamente lungo...ma vedete, oggi sono più esaltata del solito :) 
Ora finisco di rompere e scompaio. 
Un baaaacio grandissimo, e perdonatemi per il ritardo ma, come ben sapete, la scuola è iniziata, quindi il tempo per scrivere si è ridotto molto :( 
A presto <3 

 

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Capitolo 34
*** Entro venerdì ***


                                                                         

POV Niall

 
Mi svegliai così come mi ero addormentato la sera precedente, il viso di Vanda a poca distanza dal mio, la sua mano intorno al mio fianco e la mia intorno al suo, mentre l'altro braccio era rigorosamente sotto il cuscino, come mia consuetudine.
Lei dormiva ancora, con un'espressione di beatitidine e serenità stampata sul volto, le labbra leggermente dischiuse.
Come mi ero ritrovato immerso in questa scomoda situazione? Già, non lo sapevo nemmeno io. Quando la sera precendente la ragazza mi aveva quasi implorato di abbracciarla non avevo avuto il coraggio di rifiutare. Il sorriso apparso sul suo volto subito dopo era stato adorabile.
Ma sapevo che così non poteva andare, non doveva andare. Gli stavo solo dando false speranze, perché tradire April, o lasciarla, erano cose che proprio non mi passavano nemmeno per l'anticamera del cervello.
La sentii mugugnare quando strisciai delicatamente fuori dal suo abbraccio e dalle lenzuola, ma fortunatamente era ancora in dormiveglia.
Avevo bisogno di confidarmi con qualcuno, avevo bisogno di un aiuto.
E come mi capitava spesso mi ritrovai a cercare di rintanarmi tra le braccia esperte di Meg.
Lei sapeva sempre come aiutarmi, sapeva sempre dirmi la cosa giusta da fare, e addirittura, sapeva anche intervenire in prima persona quando le cose si mettevano male. Sapeva essere la mia bussola quando mi smarrivo, sapeva essere la mia ancora quando avevo bisogno di un appiglio.
Corsi al piano di sopra, bisognoso di lei, di un suo abbraccio, di una sua rassicurazione.
Visto che era ancora presto dovevano essere ancora tutti a dormire, ma sapevo che per lei non sarebbe stato un problema se l'avessi svegliata.
Consapevole di ciò, aprii pian piano la porta della sua stanza, senza fare troppo rumore per evitare di svegliare Zayn.
Mi avvicinai al letto, col buio, ma vidi solamente una persona.
Forse Meg stavolta non aveva voluto che lui dormisse lì, specialmente dopo ciò che le aveva fatto la notte scorsa.
Quando però fui più vicino capii di essermi sbagliato di grosso: non era una sola persona, bensì due, aggrovigliate talmente strette da dare l'impressione si trattasse di un solo corpo.
Mi trattenni a stento dall'urlare per la sorpresa, poi indietreggiai, ancora sconvolto.
No.
Non era possibile.
Meg e Zayn.
Zayn e Meg.
Impossibile.
Mi chiusi la porta alle spalle, prendendo a respirare forte, come se avessi visto un fantasma.
Incominciai a percorrere il corridoio, barcollante e con gli occhi spalancati, in preda allo shock.
Ripensai alla nostra discussione dell'altra mattina.
<< Se c'è qualcosa me la diresti, vero? >> le avevo chiesto.
Non mi aveva neanche risposto, com'era suo vizio, e mi aveva mandato a quel paese.
In quel momento mi ero sentito uno stupido per averle rivolto una domanda di quel genere.
Eppure adesso sentivo la delusione fluire attraverso tutte le mie vene, e circolare interamente nel mio corpo.
Ma perché non dare ancora la colpa a Zayn, visto quanto aveva fatto la sera prima? Perché dubitavo che lui potesse ripetere quel gesto?
Semplice. Perché Meg non gliel'avrebbe mai permesso, la conoscevo troppo bene. No, doveva essere stata lei stessa a chiederglielo.
Ed ecco che quella spiacevole sensazione tornava ancora a tormentarmi.
Ancora confuso mi ritrovai davanti Liam in accappatoio, appena uscito dal bagno.
<< Ehi amico, che ci fai qui? >>mi chiese lui, vedendomi ancora un po' perplesso.
<< Ero...ero sonnambulo >>risposi. Non volevo rivelare a nessuno quello che avevo visto, prima Meg doveva darmi una spiegazione.
<< Che fai sveglio a quest'ora? >>cambiai discorso in fretta.
<< Faccio la doccia prima che il bagno si occupi >>mi disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Già, dimenticavo che lui era Liam Payne.
<< Bene, io...ehm...adesso vado >>mi congedai, iniziando ad andare.
Lui mi richiamò.
<< Sei passato da Meg? Come sta? >>mi chiese alzando un sopracciglio. Già, ovvio anche quello. Insomma ma chi credevo di essere per riuscire ad ingannare Liam? Lui mi avrebbe scoperto in ogni caso.
<< Credo che stia bene adesso, fra le braccia di Malik >>dissi quasi con disgusto. Non volevo assumere davvero quel tono, ma era stato più forte di me.
Lui spalancò gli occhi.
<< Oh no, non mi dire che Zayn lo ha fatto di nuovo... >>disse con tono esasperato, alzando gli occhi al cielo.
<< Credo che a Meg non dispiacesse affatto >>dissi ancora riluttante.
<< Niall, che ti prende? >>mi disse a questo punto, accorgendosi della mia rabbia. Era inevitabile, non ne sfuggiva una a quel saccentone.
Interrogai me stesso. Che mi prendeva?
Ero deluso sul fatto che Meg non mi avesse detto niente, perché a questo punto era chiaro ci fosse qualcosa. Non appena succedeva qualcosa a me, ero subito a correre da lei, a chiedergli consiglio, proprio come stavo facendo in quel momento, mentre lei...lei voleva sempre cavarsela da sola in tutto, non accettava l'aiuto di nessuno, nemmeno del suo migliore amico.
<< Se davvero sta succedendo quello che credo...e cioè che Meg sta iniziando a provare qualcosa per Zayn... >>dissi più a me stesso che a Liam << ...allora devo essere certo che anche Zayn provi lo stesso per lei. Lei non ha chiesto il mio aiuto, ma io voglio dimostrarle che posso aiutarla, che può contare su di me per qualsiasi cosa... >>dissi con determinazione, alzando gli occhi e incontrando quelli scuri di Liam.
Mi guardavano interrogativi.
<< Tu non vuoi che Meg soffra non è così? >>gli chiesi allora.
<< No, certo che no >>mi rispose tranquillo.
Arrivai al punto cruciale della mia richiesta.
<< E allora fa sì che Zayn si confidi con te...per favore >>
Ci guardammo attentamente, senza neanche sbattere le palpebre, poi quando lui annuì mi tranquillizzai.
 
 
 
POV Meg
 
Non mi stupii quando sentii ancora il suo fiato caldo sul collo.
Sapevo che eravamo avvinghiati, stavolta me lo ricordavo perfettamente. E come potevo non ricordare dopo che ero stata sveglia per oltre un'ora a rimuginare?
Alla fine ero crollata, senza nemmeno riuscire a darmi una spiegazione plausibile.
La sensazione di calore che provavo era talmente piacevole da farmi sentire a casa, nel mio focolare.
Stavolta eravamo ancora più stretti.
La sua mano, alla mia vita, mi teneva quasi in maniera possessiva.
Il calore si propagava velocemente, dal suo petto alla mia schiena, ancora perfettamente incollati.
E come la sera precedente riuscii a percepire quel familiare battito, aveva sempre lo stesso ritmo tranquillo, che per me formava ormai una melodia vera e propria.
Fui stupita del fatto che durante la notte avesse intrecciato i suoi piedi col mio, in un gesto quasi infantile.
E poi....
Cacciai un urlo con tutta la voce che avevo in corpo, svegliandolo all'istante.
<< Me l'hai chiesto tu! Me l'hai chiesto tu stavolta! >>cercò di dire lui, mentre cercava di ripararsi dai miei calci disperati, ancora assonnato.
Come al solito gli assestai una dura gomitata nell'addome.
<< Come. Ti. Sei. Permesso. Di. Poggiare. Il. Tuo. Coso. Sulle. Mie. Natiche! >>strillai come un'indemoniata, mentre lui si affrettava ad uscire dalle coperte e alzarsi per evitare qualche altra violenza.
Ero talmente imbarazzata e allo stesso tempo arrabbiata che il mio viso prese fuoco all'istante.
Come non mi ero potuta accorgere che quel porco strusciava il suo amichetto eccitato su di me?!
Mi salì un moto di disgusto.
Mi alzai dal letto anche io, bloccandogli la via d'uscita. Stavolta quel maniaco non l'avrebbe fatta franca.
<< Scusami Meg, io non l'ho fatto apposta! >>cercò di sfuggirmi saltando dall'altro lato del letto.
In quel momento la porta si spalancò, e mi voltai con sguardo di fuoco, per osservare Niall e Liam confusi.
<< Vi prego ragazzi aiutatemi! >>implorò Zayn.
<< Non vi azzardate a fare un passo per proteggere quel depravato! >>dissi minacciosa, a denti stretti.
Vidi Niall e Liam gettarsi un'occhiata, poi chiedere spiegazioni:<< Si può sapere che cosa è successo? >>
<< Ve lo racconterò non appena il vostro amico sarà bell'e castrato >>serrai i pugni, poi scavalcando il materasso cercai di arrivare dal suo lato, con scarso risultato però, visto che lui a sua volta si era allontanato, ritrovandoci all'inversa situazione.
<< Non è stata colpa mia stavolta, lo giuro! >>cercò ancora di giustificarsi.
Corse verso Liam, nascondendosi dietro ad esso.
A grandi passi mi avviai verso di lui, e se Liam avesse osato mettersi contro di me avrebbe fatto la stessa fine.
Niall però mi afferrò il polso. << Cosa è successo? >>mi chiese cercando prepotentemente i miei occhi. << Ti ha di nuovo abbracciato durante la notte? >>chiese ancora con uno strano tono, che non riuscii a decifrare.
<< No...io... >>risposi balbettando. Gli avrei dovuto dire che ero stata proprio io a chiederglielo? Che figura ci avrei fatto?
<< Allora? >>chiese insistente.
Beh, se non lo rivelavo io l'avrebbe fatto Zayn.
<< No, gli ho dato io il permesso di abbracciarmi >>dissi tutto d'un fiato, come se fosse la cosa più vergognosa del mondo. E in effetti per me lo era.
<< E allora che è successo? >>
Ho già detto che il suo tono era strano? Beh, allora lo ribadisco, il suo comportamento era strano, lui era strano.
<< E' troppo... imbarazzante da dire, ma vi garantisco che è una cosa vergognosa >>dissi stringendo ancora una volta i pugni, e cercando di scattare in avanti per afferrarlo. Ma la mano di Niall ancora mi teneva.
<< Meg, ti ho già detto che non l'ho fatto apposta! Non posso mica...controllare i miei... bisogni >>tentò ancora una volta impaurito.
<< Oh! Dopo quello che ti farò stai certo che non avrai più bisogni di questo tipo >>mormorai a denti stretti.
<< Dai Meg, stai calma >>intervenne Liam, vedendomi su tutte le furie.
Lo guardai a bocca spalancata. << Non ci credo che prendi le sue difese! Per tutta la notte si è strusciato contro di me! >>dissi esasperata, rabbrividendo poi per il ribrezzo.
<< Meg, se ho capito ciò di cui state parlando...beh, posso dirti che per noi ragazzi è una cosa...naturale, non gliene farei una colpa >>tentò.
Adesso era troppo, non poteva giustificarlo fino a questo punto. E poi il suo tono pacato mi faceva infuriare ancora di più.
<< Oh certo! La prossima volta fottimi direttamente, tanto per voi ragazzi è una cosa naturale! >>dissi con ironia, completamente fuori di me.
<< Non esagerare adesso... >> Si ci metteva anche Niall adesso?!
<< Vaffanculo >>conclusi uscendo a testa alta dalla stanza, sbattendo la porta.
Perché dovevo sempre pentirmene quando mi mostravo dolce con lui?
Doveva sempre approfittarsi della mia bontà, ma stavolta c'era andato fortunato ad incontrare Niall e Liam che accorressero in suo aiuto.
Sentii ancora una volta una presa al polso, e mi voltai con sguardo assassino.
<< Niall cosa vuoi ancora? >>sbuffai seccata.
<< Devo parlarti...ehm...andiamo in un posto più isolato? >>disse lui guardandosi intorno, mentre gli altri ragazzi, svegliati dalle mia urla, iniziavano ad uscire assonnati dalla camera.
Acconsentii, nonostante non avessi poi molta voglia di parlare con lui. Non mi era sfuggito infatti il suo sguardo "strano" nei miei confronti, e fremevo dalla voglia di capire di cosa si trattasse.
Ero ancora in pigiama e nonostante il brusco risveglio traumatico ero ancora assonnata.
<< Andiamo in bagno, devo lavarmi la faccia >>gli dissi e lui annuì subito.
Dopo essermi rinfrescata il viso mi appoggiai al lavandino, rivolgendomi verso di lui, seduto nel bordo della vasca da bagno.
<< Allora? Che devi dirmi? >>gli chiesi, ancora con tono irritato.
<< Te lo chiedo un'altra volta Meg: se c'è qualcosa, me la diresti vero? >>disse mantenendo un tono neutro.
<< Di cosa parli Niall? >>
<< Sai di cosa parlo >>mi rispose, stavolta con tono un po' più duro.
Mi morsi il labbro.
<< L'unica cosa che provo in questo momento è rabbia >>risposi distogliendo lo sguardo.
<< Non dico adesso...Meg perché gli hai chiesto di abbracciarti? >>chiese ancora una volta, indagatore.
<< Senti Niall finiscila >> risposi brusca << non siamo ad un interrogatorio >>
Si alzò in piedi, venendomi incontro.
<< Già, hai ragione >>concluse, prima di superarmi e uscire dalla porta.
Sospirai. Sapevo che ci fosse rimasto male ma cosa avrei dovuto dirgli se neanche io conoscevo la risposta?
 
 
 
POV Liam
 
Sentii Zayn sussultare, seduto a mangiare accanto a me, quando lei si unì al tavolo, con un sorriso indifferente, salutando tutti.
<< Meg, vedo che stai meglio oggi >>le disse entusiasta Emily, non appena la ragazza prese un bicchiere di succo di frutta e si accomodò.
<< Sì, sto meglio grazie... >>disse tranquilla.
Niall non era ancora sceso a fare colazione, fu Vanda a chiedere sue notizie.
Tutti scrollarono le spalle, perfino Meg.
Gettai un'occhiata di sfuggita al mio vicino, intento a mischiare lo zucchero, con tanto di sguardo perso nel vuoto. Incredibile a dirsi, ma sembrava persino un po' dispiaciuto per la situazione di stamattina, oltre che imbarazzato.
Meg dal canto suo non lo calcolò di striscio per tutto il tempo della colazione.
<< Abbiamo sentito le tue urla stamattina Meg >>chiese Emily con tanto di frecciatina << Malik ha ancora superato il confine? >>scherzò.
Zayn non si azzardò a parlare, portandosi la tazza alle labbra e facendo finta di niente.
<< Stavolta ha proprio superato il limite...non credo dormirà più con me, a meno che non vuole ritrovarsi evirato >>disse con sottigliezza, tuttavia rimanendo calma e con il suo solito sorriso.
Per poco a Zayn non andò di traverso il latte che stava bevendo, mentre io mi limitavo a ridacchiare.
Era ancora arrabbiata, ma non come stamattina, si limitava semplicemente a fare l'indifferente. Stavolta per Malik sarebbe stata dura.
<< Ti ho già chiesto scusa mille volte! >>intervenne lui, spiazzandomi, visto che credevo avrebbe sopportato in silenzio.
<< Non mi interessano le scuse di un maiale come te >>rispose lei a tono, nemmeno guardandolo.
<< Continua a fare la bambina allora... >>sbottò Zayn, posando la tazza e allontanandosi.
Ahi ahi stavolta la vedevo brutta.
Gli occhi di Meg presero fuoco in un istante, ma lo lasciò andare, continuando a sorseggiare il suo succo con espressione di superiorità.
<< Chi vuole venire oggi al campo? Giochiamo un po' a calcio, anche se fa freddo... >>propose ad un certo punto Emily.
Noi ragazzi che eravamo al tavolo accettammo tutti, meno Niall, scomparso nel nulla, e Zayn, che era nell'altra stanza a guardarsi il baseball alla TV come ogni mattina.
<< Io ci sono! >>rispose subito Meg.
Lucy non voleva uscire, e nemmeno Claire, Vanda era indecisa.
<< Vado a vedere se Niall vuole venire... >>ci informò Meg, alzandosi dal tavolo e correndo al piano di sopra.
A quel punto mi alzai anche io.
<< E io vado a chiederlo a Zayn >>dissi dirigendomi in salotto.
Come mi aspettavo lo trovai sdraiato, mentre faceva zapping annoiato.
<< Noi andiamo a giocare a calcio, vuoi venire? >>gli chiesi.
Sollevò per un attimo il busto, per poi annuire.
<< Chiamami quando siete pronti >>disse tranquillo, tanto portava già la tuta.
Tornai nell'altra stanza, si erano aggiunti anche Niall e, guarda caso, Vanda.
<< Bene, andatevi a cambiare, ci ritroviamo qui fra 10 minuti >>disse Emily, poi ciascuno di noi andò nelle proprie camere.
Indossai in fretta una maglietta a maniche corte e mi coprii con una felpa, accoppiata ai pantaloni della tuta. Infilai le scarpe da ginnastica, poi presi anche il mio giubbotto, il cappello e la sciarpa. Sapevo che ci fosse freddo, ma quando poi ci si riscalda si può giocare anche in pantaloncini, quindi non mi preoccupai più di tanto della temperatura gelida che ci fosse fuori.
 
 
 
 
 
<< Passa qui amico >>urlò Louis agitando la mano.
Visto che era completamente smarcato gli passai in fretta la palla.
Io e Louis insieme eravamo invincibili, anche se devo ammettere che neanche gli altri se la cavavano male. Le squadre erano perfettamente equilibrate, anche se noi avevamo un giocatore in meno: l'altra squadra, quella di Niall, aveva Emily e Vanda insieme, un po' impacciate, noi avevamo Meg, che era davvero agile, anche se direzionare il tiro non era proprio il suo forte. 
Zayn gli si parò davanti, non facendolo passare, e dopo poco tempo riuscì con una finta a recuperare il pallone per andare direttamente in porta, dove lo aspettava Jeremy.  
Ma per lui non fu affatto un'impresa facile, visto che Meg, superando perfino me, con uno scatto si affiancò presto a lui. Le sue esili gambe correvano come se fosse una maratona, i suoi capelli erano portati indietro dal vento e scompigliati. Sorprendendo tutti riuscì a superarlo e a porsi davanti a lui, che fu costretto a fermarsi di botto, non riuscendo a controllare più il pallone, che gli sfuggì più avanti.
Vidi Meg ghignare soddisfatta, poi correre ancora per andarlo a recuperare per prima, instancabile.
Cosa avevo detto prima? Meg non aveva una buona mira?! Beh, mi sbagliavo.
Non appena recuperò il pallone anziché correre o passare a qualcuno la palla, la calciò davanti a sé, di punta, con tutta la potenza che aveva, come se volesse persino fare goal da quella distanza. Non fui sorpreso quando il pallone incontrò un muro ben preciso: Zayn Malik, o meglio, i gioielli di famiglia di Zayn Malik.
Sentii un lamento strozzato, poi lo vidi accasciarsi a terra.
Tutti quanti accorsero verso di lui.
<< Zayn? Zayn ci sei? Stai bene? >>gli chiesi agitato. Il colpo era stato molto potente, sapevo che non stava semplicemente facendo spettacolo.
<< Ti...sembra...che...possa...stare...bene...?! >>riuschì a mormorare flebilmente.
Mi voltai verso la responsabile, con occhi spalancati. Il suo viso era una maschera di ghiaccio. << Ma che ti è saltato in mente? Eri vicinissima a lui perché hai tirato con quella potenza? >>gli chiesi leggermente adirato dalla sua espressione marmorea.
<< Non l'ho fatto mica apposta! >>si giustificò. Certo, come no, anche un idiota avrebbe capito che stava mentendo.
<< Vieni Zayn, ti portiamo da un dottore... >>propose Louis, cercando di afferrarlo e di tirarlo su.
<< NO! >>rispose lui urlando, continuando a contorcersi a terra <<  Il dolore... passerà >>
<< Zayn...mi dispiace io... >>per la prima volta sentii la voce di Meg leggermente incrinata. La vidi mordersi il labbro con ferocia.
Il ragazzo però continuava a tenere gli occhi chiusi, lamentandosi.
<< Cristo...che dolore... atroce >>
<< Su, andiamo da un medico... >>tentò allora di convincerlo la ragazza.
Lui scosse ancora la testa.
<< No, no...sta già passando >>gli rispose, respirando a fatica.
Fu ancora Louis ad intervenire: << Alzati Zayn, ascoltami, è meglio così >> lo afferrò per le braccia e io corsi ad aiutarlo. Stavolta Zayn non si lamentò, e in pochi secondi fu in piedi, anche se piegato su sé stesso.
Alzò gli occhi verso Louis.
<< Cazzo non mi sento più i coglioni >>
<< Tranquillo amico, arrivati a casa faremo tutti i controlli >>rispose quello con tono esperto << Intanto vedi se puoi fare qualche salto oppure sbatti i piedi per terra. Ti assicuro che aiuta... >>
Una goccia di sudore colava dalla fronte del mio amico, e anche con sguardo sofferente provò a fare come diceva Louis.
Sapevo che Zayn odiava mettersi in ridicolo, proprio per questo non avevo alcun dubbio se la sua reazione fosse esagerata o meno.
Dopo un po' Zayn gettò gli occhi al cielo, poi lo aiutammo a salire sull'auto.
Il dolore era quasi passato, non c'era bisogno di andare da un medico, alla fine sono cose che accadono. Per tutti i controlli invece sapevo che Louis fosse abbastanza preparato in proposito. Non c'era da scherzare su queste cose: una botta del genere poteva  provocare anche danni permanenti.
 
 
 
 
<< Allora? >>ci chiesero le ragazze non appena uscimmo dal bagno.
Io e Niall eravamo accanto a Zayn, che adesso si sentiva meglio, e soprattutto molto più sollevato.
<< Tranquille, Malik rimane un maschio a tutti gli effetti >>ci disse Louis rivolgendo un'occhiata complice all'amico, che sorrise leggermente.
Vedere Zayn così debole e mansueto faceva un certo effetto anche su di me, nonostante lo conoscessi già da prima che nascessimo.
Zayn si accoccolò sul divano, gustandosi le attenzioni che le ragazze gli rivolgevano in quel momento. Sogghignai: rimaneva sempre lo stesso in fondo.
Meg con le labbra incredibilmente serrate gli rivolgeva un'occhiata sfuggente.
<< Il mio amichetto non è mai stato più in forma di così... >>disse Zayn guardandosi il cavallo dei pantaloni in maniera esplicita. Vidi le guancie della timida Lucy colorarsi di porpora. Claire invece ridacchiò:<< A quanto pare le minacce di Meg di volerti castrare non erano parole a vuoto... >>commentò, tirando in causa la ragazza, che si era tenuta fuori dalla discussione fino a quel momento.
Dopo un iniziale senso di smarrimento lei gettò via un po' di imbarazzo.
<< Uhm...mentirei se ti dicessi che non l'ho fatto apposta >>disse abbassando gli occhi al pavimento.
<< Sì, beh, me ne sono accor... >>
La ragazza lo interruppe << Ma ti dico con tutta sincerità che mi dispiace...io non pensavo che potessi...beh, provare tutto questo dolore. Non era mia intenzione >>concluse, alzando finalmente lo sguardo per incontrare i suoi occhi scuri.
<< Tranquilla, adesso sto bene >>rispose lui, non distogliendo per niente lo sguardo.
Vidi le labbra di Meg curvarsi in un sorriso sereno, dopodiché mi sentii tirato da qualcuno, che mi portò nel corridoio.
<< Hai visto? >>mi chiese Niall, sussurrando.
Gli rivolsi un'occhiata interrogativa.
<< Hai visto l'espressione di Meg? Come lo guarda? Non c'è alcun dubbio...le piace >>mi disse sicuro, arricciando il naso.
<< Parli di Zayn? >>
Lui annuì, poi mi afferrò di nuovo avvicinandosi al mio orecchio.
<< Conosco Meg, non è ancora troppo tardi. Devi parlare con lui >>mi sussurrò deciso.
Capii che il biondo teneva davvero tanto a Meg. All'inizio avevo pensato che Niall fosse semplicemente geloso, forse sotto sotto anche lui provava qualcosa per Meg, ma adesso capivo che la loro amicizia, il loro affetto, era qualcosa di unico, di indistruttibile. Voleva il bene della sua amica più di quanto lo volesse per sé stesso.
<< Conta su di me, amico >>gli risposi con una pacca sulla spalla.
 
Non fu difficile rimanere solo con il mio amico, dopo pranzo ognuno si faceva i cavoli propri, le ragazze si riunirono in una stanza a confabulare qualcosa, mentre il resto dei ragazzi rimaneva in salotto a guardare la TV.
<< Zayn, posso parlarti? >>chiesi cercando di mantenere uno sguardo indifferente e un tono piatto.
Lui mi scrutò a lungo, poi dopo un po' mi seguì.
Salimmo sopra, nella mia stanza, nella stanza di noi ragazzi.
<< Beh? >>mi domandò una volta entrati.
Mi buttai sul divano, lanciando le ciabatte e rimanendo a piedi nudi. Dopo un po' lui fece lo stesso.
<< Di cosa devi parlarmi? >>mi chiese ancora, con espressione interrogativa.
<< E' da un po' che noi due non facciamo una delle nostre solite chiacchierate per soli uomini... >>commentai con un leggero sorriso.
Stavolta Zayn mi rivolse un'occhiata attenta.
<< Già, da quando stai con Julie >>rispose tagliente << A proposito...Emily non l'ha invitata? >>
<< Va a trovare i parenti in Scozia ogni Natale... >>
<< E...le cose tra voi come vanno? >>
Si può sapere perché mi stava chiedendo quelle cose? Non gli era mai interessato della mia relazione con Julie, anzi da quando stavo con lei sembrava più assente del solito.
<< Perché me lo chiedi, Zayn? >>dissi lasciando trapelare un po' di freddezza.
<< Beh perché... tu hai in mente una storia seria, quindi devo abituarmi a queste discussioni con te ormai, no? >>mi rispose alzando le spalle. Poi vedendomi ancora perplesso aggiunse << so che non mi sono mai interessato alla tua relazione con Julie...e mi dispiace. Ma adesso che ho capito che fai davvero sul serio...beh, che dire amico, buona fortuna >>
Alzai un sopracciglio:<< C'entra per caso qualcuno con questo tuo cambiamento improvviso? >>dissi accigliato.
<< C'entra che rivoglio il mio amico. Rivoglio le nostre discussioni. Adesso mi dici come vanno le cose tra voi due oppure no? >>disse ridacchiando.
<< Vanno...alla grande >>liquidai subito la discussione, non che non volessi parlargliene, ma avevo in mente una conversazione ben precisa << ma non è di questo che volevo parlare >>aggiunsi.
<< Spara >>
<< Ho...visto una certa complicità tra te e Meg in questi giorni... >>buttai lì.
Scrollò le spalle.
<< Già, noi due stiamo bene... >>disse passandosi una mano fra i capelli.
<< Meg è davvero una ragazza fantastica, non trovi? >>chiesi cercando di spillargli qualche altra parola. Maledizione a lui e alle sue risposte ermetiche.
<< Sì lei è... >>iniziò, cercando le parole << ...così violenta! >>sbottò, iniziando a ridere e contagiandomi.
Questo genere di discussione fra ragazze era molto più semplice. Le ragazze si dicono sempre tutto esplicitamente, senza dover decifrare ogni singolo gesto o parola. Perché non potevo andare da Zayn e chiedergli semplicemente: provi qualcosa per Meg? Beh, non è così facile per noi ragazzi. Soprattutto per quelli orgogliosi e testardi come il mio migliore amico.
<< Però anche con Harry sembrano parecchio in simpatia... >>decisi di giocarmela sulla gelosia.
Il ragazzo sbuffò sonoramente: << Che vuoi che faccia quell'idiota?! >>mi rispose brusco. Poteva essere un buon indizio.
<< Meg è già ai miei piedi... >>disse ad un tratto, appoggiandosi la testa alla spalliera, con fare annoiato.
<< Non ti starai montando troppo la testa, amico? Meg è molto diversa dalle solite ragazze che ti porti a letto... >>dissi allora, calcando un po' la mano sul fuoco. Se lui non si decideva a parlare lo avrei fatto io per mezzo di frecciatine.
<< Certo è stato molto più complicato del solito...ma non resisterà a lungo... >>
Serrai le labbra impercettibilmente, confuso.
<< Che vuoi dire, Zayn? >>
<< Sarò lieto di essere il primo ragazzo a far innamorare Meg-cuore-di-pietra >>mi rispose con uno dei suoi soliti ghigni.
Spalancai la bocca, voltandomi completamente verso di lui.
<< Ma...non mi dire che... >>
<< Non mi dire cosa? E' un gioco Liam, andiamo...quella Julie non ti avrà cambiato fino a questo punto! Sai come funziona per me! >>
<< Credevo che con lei fosse diverso! >>
<< E tu che ne sai Liam? >>
<< Sembravi...così preso...io credevo che stessi cambiando! >>
<< So recitare molto bene, amico >>disse ridacchiando.
Mi alzai dal divano, scuotendo la testa.
<< No, non ti credo...io lo so che sei cambiato, ti comporti in modo diverso con lei. Io ti conosco bene, Zayn  >>
Anche lui fece lo stesso, posizionandosi di fronte a me. Incurvò le sopracciglia.
<< Posso dimostrartelo >>mi disse, fissandomi attento. Mi tese la mano. << Entro venerdì >>
Venerdì, l'ultimo giorno in cui saremmo stati da Emily.
 
 
 
POV Meg
 
Mi affrettai a chiudere la porta del bagno a chiave.
Aprii immediatamente l'acqua della doccia, mentre sentivo una morsa violenta allo stomaco.
Sarò lieto di essere il primo ragazzo a far innamorare Meg-cuore-di-pietra.
Un'altra fitta. Sembrava volesse intrecciarmi lo stomaco e tutti gli altri organi togliendomi anche il respiro.
Quante probabilità c'erano che qualcuno passasse casualmente dalla loro stanza e si fermasse ad ascoltare, o meglio origliare?
Quante probabilità c'erano che fra tutti i ragazzi in quella casa, fossi proprio io quel qualcuno? Beh, non sarò una cima in matematica, ma calcoli del genere sapevo farli. Poche. La risposta era poche.  
Tutto ciò che avevo fatto da quando avevo lasciato la stanza delle ragazze per scendere sotto a cercare Zayn era confuso nella mia mente, come appannato.
Mi appoggiai al lavandino, rischiando anche di spezzare il marmo da quanta pressione ci misi.
Una sola lacrima rigò il mio volto. Non una in più, non una in meno. Mi asciugai in fretta quella goccia solitaria con la manica del mio golfino.
Nell'istante in cui sollevai il volto verso lo specchio non vidi una ragazza debole o distrutta.
Vidi una ragazza forte, determinata.
Vidi una ragazza vendicativa, crudele.
Una ragazza che non se n'era mai andata.
Il nome di questa ragazza? Meg-cuore-di-pietra. 

 

'Sera fanciulle :) 
Avete visto? Dopo un capitolo dolcioso e zuccheroso e chi più ne ha più ne metta ecco che siamo di nuovo al medesimo punto -.- 
Con quei due cojons non si va mai avanti...prima Meg fa l'acida, poi Zayn fa lo stronzo 
Eh già, sono tornati normali i ragazzi...ma sarà davvero così? E' davvero tutto come prima oppure è cambiato qualcosa?
Beh vi anticipo già che il prossimo capitolo sarà un vero ordigno esplosivo...vi anticipo solo che descriverò l'ultima serata, il venerdì 
Che cosa ha in mente adesso Meg? E Zayn? 
Beh, vi lascio con un pizzico di ansia...e ci vediamo presto :) 

 

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Capitolo 35
*** Troppo tardi ***


                                                                           

<< Sveglia Meg >>sentii solamente un borbottio confuso.
<< Meg è tardissimo! >>adesso aveva preso a scuotermi la spalla.
<< Ce ne vuole per essere più dormiglioni di me! >>continuò.
<< Zayn lasciami in pace >>mugolai, appena riconobbi la sua voce.
Era la prima volta che non mi svegliavo bruscamente, e volevo godermi quella mattinata in santa pace.
Lo sentii sbuffare, poi mentre rimanevo voltata dall'altro lato lo sentii scendere dal letto.
<< Bene, fa' come vuoi, poi te la vedrai con Emily... >>mi disse con tono scocciato.
Brontolai ancora un po', poi prima che uscisse dalla camera lo richiamai.
Aprii solamente un occhio e alzai le braccia.
<< Mi tiri sù? >>lo pregai.
Lo sentii sbuffare, ma poi intravidi che tornava nella mia direzione.
Prima mi scoprì dal lenzuolo, il che mi provocò un leggero brivido, poi si premurò ad afferrarmi le mani, per sollevarmi a sedere.
<< Così sei contenta? >>mi chiese con tono un po' infastidito.
<< Sì, grazie... >>dissi con un sorriso, poi mentre ancora mi teneva le mani lo tirai giù nel materasso, mentre io mi alzavo di colpo, come rianimata improvvisamente.
Ridendo lo sorpassai, uscendo fuori dalla stanza e chiudendomi nel bagno prima di lui, stando a sentire le sue lamentele.
Inizialmente diede dei lievi colpi alla porta, mentre mi riempiva di vari insulti, poi si arrese.
Lo feci apposta a starci molto più tempo del solito, e quando uscii rinfrescata lo trovai corrucciato fuori dalla porta.
<< Zayn, vedi di sbrigarti...dobbiamo andare a comprare i regali di Natale >>lo rimproverai con un sorrisetto, mentre gli lasciavo il bagno libero.
Eravamo rimasti solo noi due, gli altri erano già scesi da un pezzo.
Mi preparavo a scendere quando mi sentii afferrata per i fianchi.
<< Adesso ti faccio vedere io >>
Gettai un urlo quando mi sentii sollevata da terra, per finire come un sacco di patate sopra la sua spalla.
<< Zayn smettila! Non è ora di giocare! >>strillai, mentre scalciavo.
Mi portò dentro il bagno, chiudendo la porta con un piede.
<< Mai provocare Zayn Malik, ricordatelo >>
<< Te la farò pagare Zayn, te lo giuro, se non mi metti giù adesso... >>
Ma non riuscii a finire la frase perchè mi gettò nel box doccia. Prima che potessi fermarlo un getto d'acqua gelata mi arrivò addosso, senza che potessi in alcun modo evitarlo.
<< Cazzo Zayn! E' ghiacciata! >>urlai ancora più forte, mentre lui se la rideva.
Cercai di afferrargli subito il soffione dalle mani, e un getto d'acqua gli finì immediatamente sul viso, facendo ridere me, stavolta.
Ancora gocciolante volle continuare la lotta e mentre mi dimenavo per uscire mi bagnò dalla testa ai piedi. Ma non mi perdevo d'animo e noi continuavamo  a conterderci  il soffione.
Parecchi schizzi volarono da una parte all'altra, inzuppando completamente anche lui.
Cercai di chiudere il rubinetto, ma lui me lo impedì, afferrandomi entrambi i polsi, mentre il soffione cadeva a terra, schizzando acqua in ogni parte del bagno.
Il suo ciuffo gli era calato completamente sugli occhi, ma questo non gli impedì di fissarmi a lungo, con le labbra ancora incurvate in una risata.  
<< Quanto desideravo fare la doccia con te... >>scherzò.
<< Bene, accontentati perché questa è l'unica cosa che avrai >>dissi ancora bloccata dalla sua presa.
<< Ti ho detto che amo questi fenicotteri? >>disse abbassando lo sguardo al mio pigiama, completamente zuppo.
<< Stavolta se ti piglio ti faccio male sul serio >>lo minacciai alzando poco il ginocchio, visto che avevo entrambe le mani inutilizzabili.
Lui ridacchiò, poi sollevò lo sguardo verso i miei occhi minacciosi.
Non riuscii a capire come e quando ma mi ritrovai schiacciata alla parete della doccia, le mani ai lati della testa.
Mi limitai a stringere i pugni, ma poi aspettai, completamente immobile, che lui facesse la prima mossa.
Inclinò la testa di poco, guardandomi di sbiego, poi si avvicinò inaspettatamente alla mia guancia, sfiorandomi solamente. Con la punta del naso tracciò il profilo del mio viso, poi mi sussurrò qualcosa all'orecchio.
<< Sei diventata davvero docile, piccola >>disse piano, con voce estremamente provocante.
Quelle parole ebbero l'effetto immediato di farmi infuriare come non mai, tuttavia trattenni il fuoco che mi bruciava dentro esternando solo un leggero disappunto.
<< E' colpa tua... >>dissi infine dopo una breve pausa.
Lui si allontanò di poco, per guardarmi con espressione interrogativa.
<< S-sei tu che mi rendi così...debole >>spiegai, facendo finta di essere in difficoltà, anche se perfino io provavo un certo imbarazzo nel dire quelle parole.
Lo sguardo di sorpresa che vidi fu per me una grande soddisfazione, che mi portò inevitabilmente ad inclinare gli angoli della bocca, mentre i suoi occhi mi fissavano confusi. Davvero credeva che mi sarei resa così patetica davanti a lui? Ma per favore...Tutto ormai faceva parte del mio piano, ogni singolo gesto o parola, era dettata dalla ragione.
In quel momento qualcuno prese a bussare alla porta con violenza, e si sentì l'urlo di Emily.
<< Si può sapere che succede qui?! >>
Nemmeno il tempo di staccarci che già la bionda aveva spalancato la porta, e fissava tutta la stanza con gli occhi spalancati, seguita da altri curiosi.
<< Non è come sembra! >>mi affrettai a dire. Classica frase di rito quando si viene sorpresi in comportamenti strani.
<< Sono già le 11 e mezza e voi vi mettete a giocare con l'acqua combinando questo casino?! >>urlò arrabbiata.
Uscii dalla doccia, afferrando in fretta un asciugamano per tamponarmi i capelli bagnati.
<< E' colpa mia Emily, scusa... >>intervenne a questo punto Zayn.
<< Non mi interessa di chi è la colpa! Adesso noi andiamo a comprare i regali e voi state qui a pulire! Capito? >>tuonò, dopodiché invitò tutti ad uscire e chiuse la porta con un tonfo.
<< Ehm...forse abbiamo un po' esagerato >>commentò Zayn, guardando il pavimento del bagno tutto allagato.
<< Stai zitto >>dissi scuotendo la testa e prendendo lo straccio.
Lui intanto si spogliò, rimanendo solo in boxer e gettando il pigiama bagnato ai suoi piedi.
<< Vado a prendermi i vestiti asciutti >>mi informò, aprendo la porta << Devo prenderti qualcosa? Penso che Emily ti uccide se ti sposti così e gli goccioli tutto il pavimento >>
<< Si...ehm...portami le prime cose che trovi >>dissi annuendo, anche se ero un po' in ansia a pensare che Zayn avesse dovuto frugare tra le mie cose. Ma era molto peggio l'ira di Emily.
Mentre lui andava di là a cambiarsi io presi il phone, per asciugarmi velocemente i capelli, che mi diventarono più mossi del solito.
Avevo appena finito quando entrò Zayn. In una mano teneva i suoi boxer neri un po' umidi, che gettò insieme al pigiama, nell'altra portava i miei vestiti.
<< Ti sei divertito a frugare tra le mie cose, vero? >>dissi brusca.
Mi rispose con un ghigno divertito: << Beh, sì, soprattutto tra la biancheria >>disse lanciandomi un paio di mutandine nere in pizzo con il reggiseno accoppiato, facendomi poi l'occhiolino << Questi li adoro >>
<< Sei un brutto porco >>commentai indignata.
<< Sai, pensavo tu prendessi la prima, invece...wow, una seconda,  mi congratulo >>disse ancora mantenendo la stessa espressione.
I miei occhi si strinsero minacciosi.
<< Vattene via, maiale! >>dissi spingendolo via dal bagno.
Maledizione a me quando avevo deciso di portarmi l'unico completino intimo in pizzo che avevo.
Spinsi con un piede i suoi vestiti in un angolino, poi in pochi minuti fui pronta.
Uscii per andare a stendere le cose bagnate, mentre lui mi aspettava proprio davanti la porta.
<< Sono già andati via tutti... >>mi informò.
<< Bene, completiamo qui e poi li raggiungiamo >>dissi superandolo.
Scomparve per un po' in bagno, e lo sentii accendere il phone.
Stesi in fretta i vestiti, poi facemmo a cambio: lui andò in balcone mentre io mi affrettavo a ripulire il disastro che avevamo combinato per evitare di fare eccessivamente tardi.
Era già la vigilia di Natale, e dovevamo comprare tutti i regali. Sinceramente avrei comprato una stupidaggine a tutti, tranne a Niall e Emily, ai quali purtroppo non avevo ancora la più pallida idea di cosa regalare.
<< Sai già cosa comprare? >>chiesi a Zayn una volta saliti in macchina.
<< No, assolutamente...e io sono negato per comprare regali >>
<< Ah bene, di male in peggio... >>
<< Forse conosco un posto carino dove andare... >>mi disse ad un certo punto, lasciandomi incuriosita.
Chiesi di che si trattasse, ma lui non volle anticiparmi nulla.
<< Beh...dall'aspetto non sembra molto "carino"... >>commentai quando arrivammo lì di fronte ad un piccolo negozio col muro scrostato e la porta scolorita.
<< Fidati... >>
Alla fine entrai dietro di lui, e anche l'interno non si rivelò un granchè.
Il negozio era davvero troppo piccolo e buio, e si sentiva odore di polvere.
Lo seguì ancora perplessa, poi curiosai un po' tra gli scaffali.
C'era proprio di tutto: da borse, accessori, scarpe, vestiti, gioielli, occhiali, cianfrusaglie varie. Però erano cose un po' strambe.
Con un sorriso sorpreso mi avvinicinai alla mensola con tutti gli occhiali.
Era pazzesco: avevano le forme più stravaganti che avessi mai visto. Non come quelli a cuore, ormai diffusissimi, ma per stranezze intendo a forma di carte da poker, o da birra, occhiali a forma di bicicletta, e perfino a forma di chitarra elettrica.
<< Oddio! Niall li adorerà! >>esultai prendendo questi ultimi.
<< Vedi? Te l'avevo detto che ti sarebbe piaciuto >>
<< Cioè ma queste cose sono fighissime! >>dissi entusiasta, passando ad un altro scaffale, con tutti i gioielli.
Avvistai subito dei bracciali davvero carini.
<< Senti Meg...ehm...io vado a cercare qualcosa per Liam, ok? >>
<< Sì, sì vai pure >>gli feci un gesto con la mano non staccando gli occhi da tutti quei bracciali con tutti i ciondoli possibili e immaginabili. 
La proprietaria, una ragazza minuta coi capelli corti, si avvicinò a me, chiedendo se avevo bisogno di aiuto.
<< Ci sono troppe cose belle, non so proprio scegliere! >>dissi in preda alla confusione.
<< Devi fare un regalo di Natale? >>
<< Sì, ad una mia amica...lei è...diciamo che le piace molto la moda >>
<< E vuoi comprargli proprio un bracciale oppure non sai ancora? >>
<< No io...non ne ho la più pallida idea >>ammisi. Avevo ammirato per troppo tempo tutti quei bracciali che avevo anche dimenticato che c'erano altre centinaia di cose.
<< Che telefono ha la sua amica? >>
<< Ehm...un iphone 4s >>
La commessa mi fece un gran sorriso.
<< Ho quello che fa per te! >>mi disse entusiasta, portandomi un po' più avanti, dove c'erano tutte le cover dei telefoni.
Mi mostrò una cover a forma di boccetta di smalto chanel, mentre continuava a sorridere raggiante.
<< Oddio... >>rimasi a bocca aperta.
<< Che c'è? Non...ti piace? >>mi chiese lei, mentre il sorriso le si spegneva.
<< No è perfetto! >>urlai in preda all'euforia << L'adorerà! >>
Non avevo mai trovato dei regali di Natale talmente perfetti, quel posto era il paese delle meraviglie.
In poco tempo presi qualcosa per gli altri: dei portachiavi dalle forme più strane e delle calamite. Qualcosa di semplice, ma comunque molto carino.
Andai alla cassa, dove già trovai Zayn che aveva pagato, e si era fatto impacchettare tutti i regali.
<< Hai preso tutto? >>mi chiese.
Io annuii felice.
<< Zayn come ho fatto tutto questo tempo senza sapere l'esistenza di questo negozio?! >> commentai mentre posavo tutto sul bancone.
<< Cosa hai preso? >>
<< Degli occhiali a forma di chitarra per Niall, una cover a forma di smalto per Emily. Per tutti gli altri non te lo dico, visto che sei compreso anche tu! >>gli risposi facendogli la linguaccia << E tu invece? Cosa hai preso a Liam? >>
<< Non te lo dico... >>
<< Perchè? >>chiesi indignata << Io te li ho detti i miei! >>
<< Beh, ti dico solo che questo è anche un sexy shop...vuoi ancora sapere cosa gli ho comprato? >>mi rispose lui con un ghigno.
Ridacchiai. << Dovevi comprare un regalo che piacesse a Liam, non qualcosa per te stesso >>
<< Beh, chi ti dice che a Liam non piacciono queste cose? A tutti piacciono... >>
Scossi la testa, sconsolata, ma non insistetti oltre.
Alla fine erano solo le 13 e già avevamo fatto tutto. Mi sentivo davvero soddisfatta.
Arrivati a casa la mia soddisfazione non poté che aumentare, visto che ancora gli altri non erano tornati.
<< Mi sa che stavolta tocca a noi cucinare... >>disse Zayn, mentre posava la busta con i regali sotto l'albero di Natale nel salotto.
<< E visto che sei così bravo farai tutto da solo non è così? >>chiesi  speranzosa.
Lui scosse la testa con un sorriso divertito.
<< Dai, ti farò da maestro chef... >>
Sbuffai, poi aprii il frigorifero per vedere se ci fosse qualcosa di facile da cucinare.
<< Perlomeno Emily ci perdonerà di sicuro per ciò che abbiamo fatto stamattina... >>disse lui raggiungendomi.
<< Che ne dici di ordinare dal cinese? >>proposi speranzosa, richiudendo il frigo.
<< Cosa?! >>
<< Dai ti prego! Così per una volta mangiamo qualcosa di diverso! >>
Lui sembrò pensarci un attimo: << In effetti l'idea di stare per un po' senza far nulla mi alletta... >>
<< Esatto! >>
Mi guardò sollevando un sopracciglio.
<< Sei proprio una sfaticata >>commentò alla fine, tuttavia si precipitò sul divano.
Esultai mentalmente, poi lo raggiunsi, stirandomi le braccia mentre lui accendeva la TV.
Si erano appena fatte le due quando gli altri rientrarono stanchi e spossati.
Niall si lasciò cadere subito sul divano.
<< Ho una fame pazzesca >>si lamentò.
<< Tranquillo, abbiamo ordinato cinese, è arrivato 5 minuti fa, aspettavamo proprio voi... >>annunciò Zayn.
Niall lo guardò come se gli avesse appena salvato la vita, poi tutti si precipitarono al tavolo.
<< Ma voi li avete già comprati i regali? >>ci chiese Emily.
Annuimmo entrambi. << Ma invece voi come mai tutto questo tempo? >>
<< Chiedilo a Emily e Louis! >>intervenne scocciato Niall << Ci hanno fatto aspettare mezz'ora! Per comprare cosa poi non si sa! >>
<< Ti abbiamo già detto che è una sorpresa! >>si giustificò il ragazzo in questione.
<< No, non mi dite che è quello che penso... >>intervenne adesso Liam, con un sorriso.
<< Beh, è l'ultima notte... >>commentò Emily.
<< Avete comprato alcolici? >>chiesi a questo punto, dopo aver intuito di cosa si potesse trattare.
<< Oh Meg! Era una sorpresa! >> mi rimproverò Emily << E comunque sì...a quantità industriale... >>disse con un guizzo.
In effetti mi era sembrato strano che fino adesso non si erano ancora visti alcolici, se non qualche birra.
Aveva ragione Emily. Era l'ultima notte, era venerdì.
Il mio sguardo si diresse su Zayn. Il giorno era arrivato.
 
 
<< Ehi Meg >>sentii qualcuno tirarmi il braccio. Mi voltai per vedere il volto del mio amico Niall un po' preoccupato.
<< Niall, che c'è? >>chiesi, continuando però a rimanere sul divano accanto a Zayn.
<< Posso...posso parlarti? Andiamo sopra? >>mi chiese allora, rivolgendo di tanto in tanto un'occhiata al moro, il quale continuava indifferentemente a tenere lo sguardo fisso sullo schermo.
Sfaticata come al solito, mi alzai non senza prima sbuffare.
Vidi degli occhi celesti chiedermi di seguirlo nell'altra stanza.
Arrivati nel soggiorno io mi posizionai su una sedia, con i gomiti poggiati sul tavolo, mentre lui socchiudeva la porta.
<< Che devi dirmi Niall? >>sbottai, apparendo un po' brusca, anche se non era mia intenzione. Il biondo però era troppo abituato al mio comportamento per rimanerne offeso, e tornò a rivolgermi quegli occhioni un po' preoccupati.
<< Io...vedi, non mi va di dirti cosa devi fare o cosa non fare...semplicemente volevo avvertirti, perché sei la mia migliore amica e non voglio che tu soffra... >>iniziò lui, dopo essersi anch'esso preso una sedia e accomodato di fronte a me.
<< Spiegati Niall, non capisco... >>
<< Beh, vedo che tu e Zayn vi state...affiatando sempre di più >>
<< Io e Zayn? Affiatando? Ma per favore... >>ribattei ironica, alzando gli occhi al cielo.
<< Beh dormite insieme, state insieme tutto il giorno, giocate e vi fate scherzi...se non è affiatamento questo, allora cos'è? >>enunciò lui, incrociando le braccia.
<< Dormiamo insieme perché Emily ci ha obbligati, stiamo insieme tutto il giorno perché voi ci avete lasciato soli, ci facciamo scherzi come due amici qualsiasi...che non si sopportano >>spiegai, mettendomi nella sua stessa posizione e rivolgendogli uno sguardo convincente << Niall, non devi preoccuparti per me...davvero, è tutto sotto controllo... >>dissi addolcendo un po' la voce.
<< Spero sia davvero così Meg...perché anche con lui la storia si ripete... >>disse mentre un'ombra di tristezza mista a comprensione gli attraversava per un momento lo sguardo.
<< Lo so Niall, lo so... >>
<< Davvero? >>mi chiese un po' sorpreso.
<< Lui non è poi tanto diverso da Max e da tutti quei tipi...non sono scema, l'ho capito subito... >>mentii. In effetti un po' ci speravo che fosse diverso, speravo che almeno per qualcuno io non fossi solo un trofeo, un primato da battere.
Mi riscossi quando sentii un tocco leggero sulla spalla.
<< Vedrai che prima o poi ne troverai uno che possa amarti sul serio... >>mi incoraggiò Niall con un sorriso.
Annuii leggermente. Già, forse. Ma fino ad allora non dovevo fare altro che spezzettare e massacrare fino all'ultimo il minuscolo cuore che Zayn si ritrovava al centro del petto.
 
 
 
Ci ritrovammo come al solito tutti nel grande salone, seduti a cerchio, tranne Emily e Louis, che rimanevano in piedi.
<< Come ben sapete, questa sarà l'ultima notte che passeremo insieme >>iniziò la ragazza con tono dispiaciuto << Perché domani sarà Natale quindi vi lascerò andare a trascorrere la festa con i vostri familiari... >>
Già, i miei familiari: io, la nonna e il pranzo di Natale. Che vacanze allegre.
<< Quindi beh, non poteva mancare la serata sballo, giusto? >>continuò mentre un coro generale di assenso si alzava.
<< Ma visto che noi siamo creativi non ci limiteremo semplicemente a bere...faremo dei giochi di bevute! >>annunciò Louis entusiasta.
Giochi di bevute? Strinsi gli occhi, incuriosita. Non ne avevo mai fatti prima d'ora, ma ne avevo sentito parlare, sarebbe stato divertente. Divertente e pericoloso, ancora meglio.
<< Che cosa hai in mente? >>chiesi alla mia amica con un sorriso complice.
<< Beh, lo vedrai... >>mi rispose enigmatica << Chi vuole iniziare? >>
Dopo qualche istante di silenzio mi proposi io, senza sapere nemmeno di cosa si trattasse. Sapevo sopportare abbastanza bene l'alcool, ma soprattutto ero in grado di fermarmi quando le cose iniziavano a precipitare.
<< Mi servono innanzitutto due squadre da due giocatori...Zayn che ne dici di giocare nella squadra di Meg? >>chiese la bionda. Il moro mi gettò un'occhiata: << Preferivo giocarci contro...ma va bene >>annuì infine, venendomi accanto.
Per l'altra squadra si proposero Harry e Louis, e immediatamente gli feci un ghigno di sfida.
<< Allora? Qual è il gioco? >>chiesi ancora una volta, impaziente.
<< Andiamo in cucina...ve lo mostro >>
Seguimmo la bionda, che saltellava tutta contenta, fino ad arrivare nella grande sala da pranzo. La tovaglia era stata tolta dal tavolo e sostituita con un nylon. Ai lati del tavolo vi erano posizionati tanti bicchierini di plastica disposti a forma triangolare.
<< Aspetta! Conosco questo gioco! >>intervenne Harry mentre gli occhi gli si illuminavano << Si chiama beer pong! E' esattamente come ping pong, solo che non appena la pallina centra uno dei bicchieri l'avversario deve bere! >>
<< Beh, più o meno...solo che non si gioca con le racchette, devi semplicemente tirare la palla e farla rimbalzare nel campo avversario fino a centrare uno dei bicchieri >>spiegò Emily.
<< E si tira uno alla volta? >>chiesi.
<< Certo...ah dimenticavo, c'è un'altra variante: non c'è birra nei bicchieri ma vodka e tequila! >>
<< Praticamente chi perde può bere da 5 a 10 bicchieri di questa roba... >>commentò Louis iniziando a stirarsi le dita.
<< Nel tuo caso potresti berli tutti e 10 visto che sei contro di me >>lo sfidai sogghignando.
<< Senti ragazzina sei sicura di poter sopportare tutto questo alcool oppure poi ti dobbiamo raccogliere da terra con scopa e paletta? >>ribatté lui con lo stesso tono.
<< Basta, finitela >>ci interruppe Emily << Dai iniziamo... >>
Presi in mano la pallina, dopo aver battuto Lou a pari o dispari e lanciai, ma il mio primo tiro finì inesorabilmente a vuoto, poco davanti la prima fila di bicchieri.
<< Devi tirare più alto >>mi cosigliò all'orecchio Zayn. Mi concentrai sul movimento che fece il mio avversario, proprio prima di centrare il primo bicchiere della fila.
<< Bevi tesoro! >>mi disse facendomi la linguaccia.
Sbuffai, ma non me lo feci ripetere due volte. Mi portai il bicchiere alla labbra, mentre il primo coro di incoraggiamento partiva per inaugurare le danze.
Feci una smorfia: vodka alla fragola e un poco di soda, cockail pessimo, tuttavia lo bevvi tutto d'un colpo.
Anche a Zayn andò male la prima volta, mentre Harry sfiorò di pochissimo uno degli altri bicchieri.
Mi concentrai bene stavolta, prima di tirare nuovamente la pallina, ed essa dopo il rimbalzo entrò perfettamente in uno dei bicchierini, tra le esultanze generali.

Stavamo per finire la partita quasi in parità. A me e a Zayn mancavano due bicchieri, mentre ai nostri avversari ne mancava solo uno, da circa 5 minuti. Non seppi quanti tentativi provarono mentre noi recuperavamo a poco a poco.
Fortuna che i bicchieri erano quelli piccoli, altrimenti 5 bicchieri sarebbero stati pesanti anche per me.
Zayn prese infine gli ultimi due bicchieri, obbligando Harry a bere ancora e facendoci vincere la partita.
Mentre altre 4 persone si proponevano per giocare nuovamente io mi accasciai sul divano.
<< Tutto bene? >>mi chiese una voce familiare.
<< Sì Zayn grazie...mi gira solamente un po' la testa, ma ora passa >>gli risposi, mentre lo sentivo accomodarsi accanto a me.
<< Beh, visto che mancano pochi minuti a mezzanotte...voglio darti il mio regalo >>mi disse con un sorriso.
<< Spero non mi avrai comprato nulla di che, perché io ti ho comprato solo una stupi... >>ma non finii la frase che già mi ritrovai un pacchetto rosso davanti al mio naso.
<< Dai... >>mi incoraggiò.
Sbuffai poi iniziai a strappare la carta. << Non dirmi che mi hai comprato qualcosa al sexy shop perché te la faccio ingoiare, qualsiasi cosa sia... >>commentai con una smorfia.
No, non era qualcosa del sexy shop, ma l'aveva comunque comprata al negozio dove eravamo stati insieme, la riconoscevo perfettamente, o meglio "lo" riconoscevo, visto che era un bracciale.
Una semplicissima catenina in acciaio con dei ciondoli: i simboli delle carte da poker, cuori, picche, quadri e fiori.
<< Ma è stupendo! >>dissi immediatamente, senza sapermi trattenere dallo stupore.
<< Ero sicuro che ti sarebbe piaciuto... >>mi disse raggiante.
<< C-come lo sapevi? >>chiesi sorpresa. Mi aveva detto che era proprio negato a scegliere regali!
<< Non lo so...ma appena l'ho visto ho pensato subito a te >>
Abbassai lo sguardo al bracciale, poi lui mi aiutò a metterlo.
Conteplai quei ciondoli intorno al mio polso, sentendo che erano proprio fatti per me.
<< Grazie >>dissi infine, dopo qualche secondo di silenzio << M-mi dispiace...io ti ho comprato una cavolata! >>
<< Ma figurati! Non mi interessano questi regali materiali >>mi disse avvicinando la mano alla mia guancia, portandomi poi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre continuava a fissarmi con la testa leggermente inclinata.
Alzai anch'io lo sguardo, per incrociare il suo.
<< Ah no? E allora che genere di regali ti interessa? >>
<< Te >>mi rispose semplicemente lui, mentre la profondità del suo sguardo tentava di risucchiarmi in quel momento.
Classica parola e classico tono da telefilm sciocchi per donne sciocche. E lui era davvero sciocco se credeva di incantarmi così.
<< Zayn, Meg! Venite! Facciamo un altro gioco! >>ci interruppe Emily, facendoci riscuotere entrambi.
In effetti non ci eravamo neanche accorti che alcuni già si erano precipitati nel salone, pronti per un altro gioco.
Zayn si alzò per primo, porgendomi la mano per aiutarmi.
Ghignai, come quella mattina afferrai la sua mano, poi facendo peso lo trascinai giù nel divano, facendo risuonare una sonora risata mentre lui mi malediceva.
Corsi fino al salone, dove Emily aveva attaccato lo stereo con la musica, Zayn alle mie calcagna.
Ci toccò fare un altro gioco idiota, tutti messi in cerchio. Ero sicura che quello se lo fosse inventato Louis, perché non ne avevo mai sentito parlare, per di più ti faceva bere il doppio. Lui faceva il banco, prendendo un mazzo di carte in mano. Il giocatore successivo doveva scommettere se la prossima carta fosse minore o maggiore di 5. Se avesse sbagliato avrebbe dovuto bere un altro bicchierino, in caso contrario, la "penitenza" sarebbe toccata al banco.
<< Louis ti sentirai male se perderai contro tutti... >>lo ammonii.
<< Non ti preoccupare Meg, oggi mi sento parecchio fortunato >>
Scrollai le spalle, poi iniziammo quella idiozia.
Dopo qualche minuto qualcuno dovette alzarsi, rinunciando a giocare.
<< Dai continuiamo... >>propose Louis, facendo la faccia da cucciolo.
<< No Louis, basta con questo gioco, vuoi finire in ospedale? >>stavolta fu Emily a rimproverarlo.
<< Ma se vi ho battuto tutti! >>ribatté lui contrariato.
<< Cambiamo gioco invece... >>propose a questo punto Harry, che sembrava essere il più lucido di tutti, vista la sua fortuna sfondata.
Louis sbuffò, poi si arrese, incrociando le braccia al petto.
<< Cosa hai in mente? >>
<< Classico gioco stupido... >>disse con un'alzata di spalle << Per rendere le cose un po' più interessanti... >>
Tutti quelli che eravamo rimasti lo guardammo con espressione interrogativa.
<< Sto parlando di obbligo o verità! >>ci spiegò lui.
<< E questo cosa c'entra con i giochi di bevute scusa? >>intervenni a questo punto io.
<< Beh, visto che le cose potrebbero essere anche piuttosto...spinte, chi non vuole farle beve >>
<< Bella amico! Io ci sto! >>intervenne subito Louis battendogli il cinque.
Emily si alzò in un istante, andando a prendere una bottiglia di plastica vuota.
Nessuno si rifiutò di giocare, tranne alcuni che già erano andati via non si sa dove.
Notai che mancavano solo Jeremy, Alex e Claire, quest'ultimi probabilmente erano insieme, vista l'intensità degli sguardi che si lanciavano da circa due giorni.
<< Zayn tocca a te >>disse Emily interrompendo le mie riflessioni e facendomi voltare verso il moro.
<< Uhm...verità >>
Mentre Emily pensava a che domanda fargli intervenni io.
<< Hai mai provato un sentimento puro per qualcuno? >>gli chiesi diretta, non staccandogli poi gli occhi di dosso.
Zayn sembrò un po' sorpreso dalla domanda.
<< Se vuoi puoi anche non rispondere... >>gli propose Harry visto che era calato il silenzio.
<< Io rispondo sì >>disse infine, come liberandosi da un peso, restituendomi uno sguardo esplicito.
Parecchi occhi lo fissarono sorpresi, mentre i miei si assottigliavano.
Che bugia. Che enorme bugia. Era così meschino da mentire perfino ad un gioco per  ubriachi pur di apparire sincero e dolce ai miei occhi. Continuava a prendermi in giro, lo faceva da quando ci conoscevamo. Fingeva sempre, mentiva su tutto.
Mi ritirai presto dal suo sguardo, per paura che potesse avvertire la rabbia che provavo.
<< Adesso tocca a te >>mi disse, indicando la bottiglia che si era fermata proprio nella mia direzione.
<< Io scelgo obbligo >>
<< Bene, allora vai a spiare cosa fanno Claire e Alex e vieni a riferircelo >>stavolta Emily non diede il tempo a nessuno.
<< Non ci penso neanche! >>sbottai.
<< Bene, allora bevi! >>mi rispose la bionda porgendomi un bicchiere, stavolta di quelli grandi.
Ancora una volta bevvi per prima, infuocandomi le vie respiratorie con lo strano cocktail contenuto in quel bicchiere.
Non prestai per niente attenzione al gioco, ritirandomi ancora una volta nei miei pensieri e gettando di tanto in tanto qualche occhiata a Zayn.
Si vedeva che fosse leggermente brillo, come tutti del resto, e si tolse presto la giaccia per il caldo, rimanendo a maniche corte.
Fissai la bottiglia ruotare, pregando che si fermasse proprio su di lui.
Non so per quanto tempo rimasi a fissarla, ma dopo un po' si fermò proprio nella sua direzione. Stavo per aprire bocca quando qualcuno mi anticipò. Liam.
<< Fatti lisciare i capelli da Lucy >>
Stavolta Zayn non ebbe bisogno di tempo per riflettere, e bevve tutto d'un sorso il suo drink.
<< Nessuno mi tocca i capelli, solo poche persone hanno il permesso... >>spiegò.
Oh, ma allora lo faceva proprio apposta. Voleva provocarmi, ne ero certa.
Mi alzai di scatto.
<< Ragazzi io non continuo più...non mi sento bene >>inventai pur di tirarmi fuori.
Non potevo rimanere lì, altrimenti il mio piano sarebbe andato in fumo. Ero troppo arrabbiata per portarlo avanti.  
Anziché andare in bagno mi diressi in cucina.
<< Come ti senti Meg? >> mi chiamò una voce.
Mi voltai velocemente, per imprecare mentalmente contro il mio solito persecutore.
<< Sto bene, volevo solo andarmene... >>risposi sinceramente, non riuscendo a mantenere un tono neutro.
<< Come mai? Non ti stavi divertendo? >>mi chiese avvicinandosi.
Mi voltai ancora, versandomi un po' d'acqua in un bicchiere.
<< Acqua? >>chiesi, cercando di sviare il discorso. Lui scosse semplicemente la testa.
Mi portai il bicchiere alle labbra, mentre lo vidi fissarmi attraverso il vetro.
<< Che c'é? >>chiesi spazientita.
<< Sei strana oggi... >>commentò inclinando un po' la testa.
<< Io? Strana? Pff... >>dissi un po' troppo velocemente alzando le spalle.
<< No è vero...da quando abbiamo iniziato a giocare a obbligo o verità sembri quasi arrabbiata... >>
Da quando in qua Malik aveva sviluppato cotale spirito di osservazione?!
<< Mi dai fastidio tu, col tuo atteggiamento >>sbottai senza pensarci.
Lo vidi accigliarsi. << Io? C-cosa ho fatto? >>
Alzai gli occhi al cielo, mentre lui mi osservava in cerca di una risposta.
<< Ti prego, non fare il ragazzo innamorato, perché il tuo atteggiamento mi da il voltastomaco... >>dissi con una punta di acidità.
I suoi occhi si spalancarono per la sorpresa.
<< Il ragazzo innamorato? Beh, non credo proprio...e anche se fosse cosa ci sarebbe di sbagliato? >>
<< Che significa non credo proprio?! Sei un imbecille se credi che non abbia intuito il tuo piano! >>dissi furiosa, appoggiandomi al bancone della cucina e fissandolo con sguardo truce.
Tutto stava ormai andando a rotoli, non riuscivo a fermare le parole quella sera, proprio non ci riuscivo.
<< E sentiamo, quale sarebbe questo mio piano? >>mi chiese lui ancora più confuso.
<< Tu stai cercando di incantarmi con tutte queste smancerie... >>
<< Scusami? >>mi chiese ancora sbattendo le palpebre.
<< Oh adesso non fare il finto tonto! >>
<< Meg ammetto che siamo entrambi un po' brilli, ma ti prego spiegati meglio...perché proprio non riesco a capire >>mi disse stavolta un po' spazientito, visto che io continuavo ad urlargli contro senza che ne comprendesse il motivo.
Sospirai, cercando di pensare in pochi secondi a cosa rispondere.
<< Io sto cercando di incantare te?! >>riprese lui, visto che io ancora non rispondevo, rimanendo immobile con lo sguardo basso. << Io sto semplicemente passando una serata allegra con i miei amici >>continuò << Poi arrivi tu e dici che ti do fastidio...senza spiegarmi neanche il perché... >>
<< Te l'ho spiegato il perché! >>dissi a denti stretti.
<< Ah sì? Beh allora rispiegamelo, perché non l'ho capito! >>anche lui iniziò ad alterarsi, lo vedevo dalle sue vene che cominciarono a delinearsi sul suo collo.
Scossi la testa: << Niente, lascia stare, torna a divertirti con i tuoi amici >>
Mi afferrò i polsi con violenza, spingendomi contro il frigorifero.
<< No ora mi dici che cazzo ti passa per la testa! >>mi intimò guardandomi in cagnesco.
<< Perché dovrei? >>risposi a tono, per nulla intimorita dal suo sguardo.
Aggrottò le sopracciglia, ma poi mi lasciò i polsi, allontanandosi di poco.
<< Beh, qualsiasi cosa io abbia fatto per farti arrabbiare così...mi dispiace >>disse abbassando un po' il tono della voce.
Le mie mani reagirono d'impulso quando gli afferrai il braccio, prima che se ne andasse.
I suoi occhi scuri cercavano i miei, interrogativi.
Mi sporsi di poco, annullando le distanze tra me e lui, mentre ero sicura del suo sguardo confuso quando le nostre labbra si trovarono a combaciare. Per volere mio.
Intenzione mia. Colpa mia.
Presto le sue mani si trovarono intorno ai miei fianchi, avvicinadomi a sé, mentre le mie correvano sul suo viso poco barbato.
Il nostro bacio diventò più passionale sotto il suo controllo, mentre mi ritrovavo a perdere completamente il mio, di controllo.
Perché mi sembrava così diverso dall'ultima volta? Perché sembrava come se noi due ci stessimo baciando per la prima volta?
Cominciai ad accarezzargli piano il viso, avvertendo il lieve pizzicore sotto i polpastrelli per via di quell'accenno di barba, che evitava di togliersi perché lo faceva sentire più "uomo". Ma dubitavo non fosse un uomo in carne ed ossa quello che mi stava guidando verso una trappola, verso un labirinto di emozioni da cui non sarei più potuta scampare.
La presa sul mio fianco si fece più forte e solida, come segno di possessione, collegata inesorabilmente al ritmo delle nostre lingue, che quasi non ci permettevano di respirare.
Mi staccai dalle sue labbra, poggiando la fronte sulla sua.
<< Scusami >>sussurrai lievemente, riferendomi alla nostra discussione.
<< Quindi hai deciso di darmi il regalo... >>commentò lui sorridendo leggermente. Avvicinò poi la bocca al mio orecchio.<< E' stato il più bel regalo di Natale >>sussurrò roco, e con tono sensuale. Il suo alito fresco si imbatté contro il mio lobo, senza toccarlo con le labbra, ma facendomi tremare.
Tremavo per le sue parole, tremavo per il suo tocco sui miei fianchi che sembrava bruciarmi la pelle, tremavo per il suo sguardo caldo e profondo, adesso attraversato da un lieve bagliore dorato, una piccola scintilla, che definii bramosia.
Inspirai piano. Perché mi soffermavo su queste cose? Perché mi sentivo incredibilmente in imbarazzo sotto il suo sguardo magnetico, ricco di mille sfumature che non avevo mai avvertito?
Rimasi immobile quando capii la sua intenzione di volermi baciare ancora, appoggiando una mano al suo petto.
Le sue mani si strinsero attorno alle mie natiche, facendomi soffiare tra le sue labbra per la sorpresa.
Inaspettatamente con un movimento veloce mi sollevò, facendomi sedere sul bancone della cucina, per poi continuare a baciarmi come se non desiderasse altro che le mie labbra. A questo punto non potevo più resistere: fiondai le mie dita tra i suoi capelli e lo sentii inclinare le labbra in un sorriso.
Non era ancora troppo tardi. Potevo fermarmi prima di cadere definitivamente. Avevo l'ultima possibilità.
Ma mi resi conto di aver perso il contatto con me stessa, con la mia razionalità. No, non esisteva più nulla ormai, solo i nostri movimenti frenetici.
Con uno scatto mi aprì le gambe, posizionandosi fra di esse, poi mi attirò a sé, fino a farmi venire a contatto con il suo corpo che sembrava scottare.
Lasciò una scia di baci infuocati lungo tutto il mio collo, percorrendo con lentezza asfissiante ogni singolo centimetro della mia pelle chiara.
Puoi ancora farcela, Meg...
Gli allacciai le gambe attorno al bacino, avvicinandomi ancora di più.
Non ti arrendere...
Ansimai quando le sue labbra si chiusero in un morso famelico in un lembo di pelle del mio collo.
Respingilo, sei ancora in tempo...
Le mie mani finirono sotto la sua maglietta, accarezzando ogni parte del suo corpo tonico, poi, con un movimento secco gliela sfilai, tornado poi a sfiorargli la schiena nuda.
Fermati ora, Meg, stai degenerando...
Non sentii più il bancone sotto di me, no, non ci trovavamo più in cucina, ma stavamo percorrendo le scale del piano superiore, le mie gambe ancora strette in una morsa intorno alla sua vita.
Non permettergli di farti questo...
Gli permisi di sfilarmi la felpa di pail, sperando che il caldo diminuisse, ma al contrario, la temperatura sembrava far bollire ogni parte della mia pelle già sfiorata da lui. Senza neanche accorgermene arrivammo ai piedi del letto. Mi gettò sopra ad esso, cadendo piano sopra di me.
Non ti fare annebbiare dall'alcool, Meg...
Sollevò il busto, mentre mi rivolgeva uno sguardo tremendamente provocante. Voleva bruciare ogni centimetro del mio corpo percorrendo le mie curve con le sue iridi fatte di oro colato.
Presto la mia canottiera finì ai piedi del letto.
<< Oh sì, il completino in pizzo che mi piace tanto >>disse con voce profondamente roca, come se faticasse a mantenere autocontrollo. Ma che stavo dicendo? Ero io quella che aveva perso tutto l'autocontrollo possibile, riducendomi come ad una marionetta fra la sua presa così salda e protettiva.
Le sue labbra poterono finalmente percorrere bramose le parti adesso lasciate scoperte. Il suono dei nostri respiri leggermente affannati era l'unico suono che riempiva quella casa, o forse eravamo noi a non renderci conto più di nulla.
Lo attirai fra le mie labbra: volevo sentire di nuovo il suo sapore. Sapeva...di alcool, ma d'altronde era un sapore che ci accomunava.
Il mio cervello andò ancora più in confusione quando le sue mani scesero ai miei jeans, e con movimenti veloci e frenetici li sbottonavano e li sfilavano via.
Era da un po' che la vocina nella mia testa non si faceva sentire, che si fosse ammutolita per sempre?
Anche io misi le mani sul bottone dei suoi jeans.
Se lo fai davvero, Meg, sei perduta...
Ecco, tornava sempre.
Senza nemmeno sbottonarli glieli sfilai via, visto che li teneva talmente larghi che sarebbero potuti calare anche con la forza di gravità.
Il suo corpo contro il mio non faceva altro che scottare, il suo corpo contro il mio era pericoloso, eppure non riuscivo a fare a meno di giocare col fuoco.
Guardai a lungo i suoi occhi. Guardai a lungo il motivo di quella scelta. Ciò che mi aveva fatto finire nella perdizione. Quegli occhi spietati ma allo stesso tempo dolci e comprensivi. Quegli occhi dalle ciglia lunghissime e dall'iride ambrata. Quegli occhi che mi guardavano come se fossi la cosa più bella e preziosa del mondo.
Meg, è troppo tardi, è finita, e tu hai perso...

 

Scusatescusatescusatescusate!
Mi prostro ai vostri piedi, o mie care padrone, perdonatemi per l'incredibile ritardo!
Non credo di aver mai superato una settimana prima di pubblicare...fino ad ora :(  e spero di non doverlo fare mai più. 
So che probabilmente vi annoierò adesso con tutte le mie scuse e le mie giustificazioni, ma non posso farne a meno! 
Allora, punto 1: questo capitolo per me è stato piuttosto complicato...non so perché. E' piuttosto lungo e mi mancava l'ispirazione! 
All'inizio non doveva nemmeno finire così, anzi, tutto il contrario! Inveceinveceinvece la mia mente malefica ha elaborato questa cosuccia cattiva e.e 
Punto 2: beh, la dannatissima scuola :( credo sappiate tutte di cosa parlo. Il liceo, puah, non vi iscrivete mai al liceo...spero che molte di voi siano ancora in tempo :P 
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, ve lo chiedo per favore! Ci tengo molto a questo capitolo, e sotto sotto sono soddisfatta di come mi sia riuscito :) 
Okay, accantoniamo queste bazzecole e passiamo alle cose serie. 
Ho appena visto il 1D Day Announcement! Ma io dico...ma scherziamo?? Dovrò stare per 7 ore impalata davanti ad un computer? Era questo il loro intento?! Beh, ci riusciranno...dopodiché dovrò salutarvi, perché mia mamma mi ucciderà di sicuro hahahah 
Se avete qualsiasi cosa da dirmi\chiedermi, se volete sfogarvi per i biglietti o se volete festeggiare per la nuova data insieme a me, non dovete fare altro che commentare! Mi siete mancate tanto, non vedo l'ora di sentirvi! 
Credo di aver rotto le palle abbastanza, quindi smammo... 
Un grande bacio a tutte le mie ragazze <3 <3  

Ps. se a qualcuno di voi interessa vedere i piccoli regalini che si son fatti per Natale eccovi qui le foto! Personalmente adoro tutto! 


http://www.piro89.com/img/occhiali-chitarra-roch%20sito.jpg
http://thegirlwiththeneo.style.it/files/2013/01/chanel-red.png
http://www.torinogioielli.com/bracciale-poker-argento-925/image1_preview
 

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Capitolo 36
*** It's true ***


                                                                          

Mentre mi copriva dolcemente col lenzuolo si avvicinò a me, abbracciandomi da dietro. Rabbrividivo ancora al suo contatto, nonostante fossimo stati ben più in intimità poco prima. Le sue labbra si poggiarono dolcemente sulla mia spalla nuda, solleticandomi poi la pelle con l'accennato pizzetto.
<< Perché non me l'hai detto? >>mi chiese lentamente, portando la mano attorno al mio fianco, per fermarsi a sfiorare leggermente la pancia.
<< Detto cosa? >>chiesi ingenuamente.
<< Lo sai... >>
<< Oh io...non lo so perché...non sarebbe cambiato nulla >>dissi, capendo improvvisamente a cosa si riferisse.

 
Mi ritrovo ad urlare per il dolore mentre un espressione di panico si affaccia sul suo volto concentrato.
Non dice nulla, ma rimane fermo a osservare la macchia scura che si propaga sul lenzuolo, mentre impallidisce come un cencio.
Lo attiro a me << Ti prego, continua... >> lo imploro, assaggiando ancora una volta le sua labbra.
<< I-io non credevo che... >>dice confuso, staccandosi dal mio contatto,  mentre non si decideancora a muoversi.
Muovo il bacino per incitarlo:<< Non importa...ti prego Zayn >>imploro ancora con voce spezzata.
Lo vedo finalmente sorridere.
<< Adoro il mio nome quando lo pronunci così... >>
<< E non ti piacerebbe sentirmelo urlare? >>propongo maliziosa.
<< Da morire >>mi risponde dopo un sospiro. Dopodiché si fionda sul mio seno con avidità, facendomi inarcare la schiena in preda all'eccitazione.
 
<< Sì invece...avrei fatto più piano, non ti avrei fatto male se lo avessi saputo... >>mi disse con un lieve tono di rimprovero.
<< N-non mi hai fatto male... >>mentii. In effetti avevo provato un po' di dolore, ma non era nulla in confronto al desiderio che si diffondeva in maniera impressionante lungo tutto il mio corpo.
Soffiò al mio orecchio, e un brivido si propagò lungo la mia colonna vertebrale.
<< Quanto sei testarda... >>
Le sue dita si andarono ad intrecciare con le mie, facendomi sorridere.
Era normale sentirsi maledettamente bene anche quando ti rendevi conto di aver fatto un errore colossale? Puoi bloccare la tua coscienza, ma non puoi espellerla per sempre dalla tua testa. Tornerà sempre e comunque a tormentarti.
<< Peccato che sia solo l'ultima notte... >>
Una scarica elettrica mi attraversò il corpo alle sue parole. L'ultima notte. Venerdì.
Mi irrigidii di colpo, mentre un morsa al centro del petto iniziava a risucchiarmi come un vortice.
Lui se ne accorse immediatamente.
<< Che c'è, Meg? >>mi chiese confuso quando lasciai la sua mano e mi raddrizzai sul letto, fissando il soffitto bianco.
<< Niente... >>
<< Che ti succede? >>chiese ancora vedendo che respiravo con affanno.
Mi prese il viso tra le mani, costringendomi a voltarmi verso di lui.
<< Meg, parlami >>disse cercando i miei occhi sfuggenti.
<< Vorrei...vorrei solo che tutto questo fosse vero >>mi lasciai sfuggire debolmente, insieme ad una lacrima. Lui aggrottò le sopracciglia, prima di asciugarla via dal mio viso.
<< Ma è vero, Meg >>disse con forza << Questo... >>portò ancora una volta le labbra sulle mie << ...è vero >>disse distaccandosi poi per osservarmi comprensivo.
Perché avrei dovuto credergli? Non aveva fatto altro che mentirmi, che falsare i suoi sentimenti per farmi cadere in trappola, ed io c'ero proprio caduta, anche se sapevo perfettamente che rischi correvo.
Deglutii debolmente, chiudendo gli occhi e annuendo.
Lui mi lasciò un ultimo bacio sulla fronte, poi lasciò il mio viso, cercando nuovamente le mie dita per intrecciarle con le sue.
 
 
 
 
POV Niall
 
Non vedevo Meg da un bel po'. Forse si era sentita male.
Emily fece partire la musica dello spogliarello mentre Harry si spogliava per l'obbligo, rimanendo solo in boxer.
Quel ragazzo non aveva ancora bevuto neanche una volta a quel gioco. Acconsentiva praticamente a tutto.
<< Vorresti scopare con qualcuno in questa casa? >>fecero la domanda a Emily.
La sue guance si colorarono di porpora immediatamente.
Tuttavia manteneva ancora quel minimo di lucidità che gli permise di riflettere un attimo prima di ripondere. Il suo pudore prese il sopravvento e un altro drink finì nella sua gola.
La bottiglia girava velocemente, e la mia testa sembrava seguire il movimento rotatorio come incantata, finché non si fermò proprio su di me.
<< Obbligo >>dissi senza persarci. Se mi avessero chiesto quache verità scomoda non sarei stato sicuramente abbastanza lucido per rifletterci su.
<< Bacia Liam! >>mi dissero.
<< Che? >>
<< E dai, solo un bacetto a stampo! >>insistette Louis.
Mio malgrado acconsentii, perché non sarei stato capace di sopportare un altro bicchiere, anche se ciò significava baciare un uomo.
Poggiai per un istante le labbra sulle sue, mentre lui faceva una smorfia di disgusto.
<< Ehi amico non fare così! Sono un ottimo baciatore io eh... >>scherzai.
<< Eh già, quasi quasi cambio sesso... >>rispose alzando un sopracciglio e scuotendo la testa.
Fu il turno di Louis.
<< Verità >> disse.
<< Hai mai fatto sogni erotici su qualcuna delle ragazze qui presenti? >>chiese subito Harry. Era proprio il migliore nel porre le domande più penetranti possibili.
<< Certo >>rispose tranquillamente lui.
Ridacchiai, guardandomi intorno.
Emily e Vanda erano le uniche ragazze rimaste, che si guardarono imbarazzate.
Adesso toccò ad Harry, che sembrava di gran lunga il padrone del gioco e della serata.
Scelse obbligo ancora una volta.
<< Bacia qualcuno a tuo piacimento, approfondendo il bacio >>propose Emily con un ghigno. Noi che eravamo rimasti fummo d'accordo. Forse stavolta l'avremmo fatto bere.
<< La ragazza o il ragazzo in questione non si potrà rifiutare? >>chiese lui tranquillo.
Ci guardammo tutti, poi scuotemmo la testa in contemporanea.
<< Vuoi? >>disse Emily porgendogli il bicchiere di vodka.
Strisciò con le ginocchia fino ad arrivare accanto a lei, poi tese la mano.
Finalmente anche lui si arrendeva.
Emily riempì il bicchiere, poi con un sorriso compiaciuto glielo porse.
Anziché afferrare il bicchiere lui le afferrò il polso, tirandola verso di sé.
Le labbra della bionda si ritrovarono contro le sue, mentre rimaneva ad occhi spalancati e con il bicchiere in mano.
Liam fece partire un coro quando le mani di Harry finirono sulla nuca di Emily, trattenendola per fare come chiesto.
<< Adesso basta con questo gioco...lo fanno i bambini di 14 anni >>sbottò ad un certo punto Louis.
Harry si staccò dalla ragazza e guardandola con un sorriso se ne tornò a posto.
<< E allora cosa vuoi fare? >>gli chiese.
<< Io? Niente, credo sia arrivato il momento di smetterla... >>
<< Ma come? Non eri tu quello che non finivi mai di divertirti? >>ribatté ancora una volta il riccio, non riuscendo a capire il cambio di atteggiamento dell'amico.
<< Beh adesso dico che mi sono rotto le palle >>rispose quello con tono brusco.
<< Ehm...okay ragazzi...che ne dite di ballare un po' eh? >>intervenne Emily cercando di frenare il loro battibecco.
<< Senti mi spieghi che problemi hai? >>a questo punto anche Harry iniziò ad alterarsi.
Liam lo afferrò per il braccio, trascinandolo un po' più in là.
<< E dai non lo vedi che è ubriaco? >>
Harry annuì, ma gettò comunque un'occhiata torva al ragazzo, poi trascinò Vanda e Emily a ballare.
Presi Louis sottobraccio, portandolo al divano e facendolo sedere.
<< Stai bene amico? >>gli chiesi cauto.
<< Vuoi la verità? No...sto una merda >>mi rispose gettando la testa all'indietro.
<< Beh, forse hai un po' esagerato col gioco del banco... >>
Mi rivolse degli occhioni azzurri un po' scettici.
<< Ma che cazzo ne puoi capire tu... >>disse poi tornando a poggiare la testa sul cuscino chiudendo gli occhi.
<< Credimi amico, neanche io sto poi così bene... >>
In effetti credevo che fosse una delle poche sbronze che avessi fatto in 18 anni.
Sbuffò. << Senti una morsa nella stomaco ogni volta che si avvicina a qualcun altro? Che parla con qualcun altro? Anche solamente che fissa qualcun altro? Speri egoista che nei suoi pensieri ci sia solo tu? >>mi disse tutto d'un fiato, come se si trattenesse da tanto tempo.
Rimasi in silenzio per qualche secondo.
<< Emily? >>azzardai alla fine.
<< Sì, cazzo, quella Emily che si sta strusciando col riccio, quella stessa Emily che mi fa scoppiare il cervello con le sue chiacchere e i suoi capricci... >>disse continuando a tenere gli occhi chiusi.
<< Veramente sta venendo verso di te... >>gli dissi infine sottovoce, vedendo che aveva lasciato Harry a ballare con Vanda e Liam.
Si raddrizzò all'istante, spalancando gli occhi.
<< Cuciti la bocca >>mi disse a denti stretti prima che la bionda arrivasse con sguardo preoccupato verso di noi.
Lo spinsi leggermente come segno di incoraggiamento, poi mi alzai per andare a ballare "il ballo della casalinga" con quei 3 idioti.
<< Beh, Harry adesso potresti coprirti >> gli dissi ridacchiando.
<< Nah, mi piace stare mezzo nudo... >>mi rispose quello con un sorriso alzando le spalle.
<< Posso...posso parlarti un attimo? >>gli feci.
Mi seguì senza fare storie.
<< Sei...ancora fidanzato? >>gli chiesi spiccio.
Lui mi rispose annuendo.
<< Quindi il bacio a Emily... >>
<< E' stato solo per gioco Niall, Eva non ha motivo di essere gelosa... >>
<< Oh ok >>dissi sospirando. Le cose non avevano motivo di risultare ancora più complicate di quanto già fossero. Adesso dipendeva tutto da loro, da Emily e Louis.
 
 
 
POV Louis
 
La vidi avvicinarsi con espressione preoccupata e il mio cuore quasi non si fermò.
<< Stai bene? >>mi chiese premurosa.
Mi limitai ad annuire debolmente.
Si sedette sul divano accanto a me, dove un attimo prima c'era seduto Niall.
Mi passò poi una mano sulla fronte, per scostarmi di poco i capelli che mi erano calati, con un sorriso.
<< Abbiamo esagerato un po' eh? >>
<< Beh, io ho esagerato un po'...tu stai benissimo >>pronunciai ricambiando il sorriso.
Lei ridacchiò << Ah no, è qui che ti sbagli... >>
<< Ma che dici? Sei lucidissima! >>la contrastai solo per il piacere di farlo.
Mi guardò con un ghigno di sfida.
<< Se fossi davvero lucida andrei mai da Harry e lo bacierei di nuovo? >>
<< C-cosa? >>mormorai agitato.
<< Mi ha baciata, Louis...devo scoprire se è stato solo per gioco >>disse iniziando ad alzarsi.
La afferrai per il polso, facendola ricadere all'indietro.
<< M-ma Harry è fidanzato... >>tentai.
<< Sai cosa me ne può fottere di quella gallina >>mi rispose con una smorfia.
Fece per alzarsi ancora, ma io la fermai di nuovo.
<< Che c'è ancora? >>mi chiese leggermente spazientita.
<< Ti prego non andare da Harry >>risposi senza pensarci, pentendomene immediatamente << N-non mi sento tanto bene... >>tentai di salvarmi infine.
<< Vuoi...vuoi provare a vomitare? Forse ti passerà... >>
Scossi la testa.
<< Tomlinson se ti scappa da vomitare qui in mezzo alla casa ne pagherai le conseguenze, sappilo... >>scherzò.
<< Ti ho detto che non voglio vomitare... >>
Eravamo insieme, già, eravamo insieme e stavamo parlando di...vomito. Che schifo.
<< E allora che vuoi? >>
<< Voglio solo che rimani qui... >>dissi infine con tono implorante, socchiudendo gli occhi.
<< Oh vieni qui piccolo Tommo cucciolone >>mi disse affettuosa portandomi un braccio intorno al collo.  
Ormai ero abituato ai suoi abbracci: ci conoscevamo da ben 7 anni e ormai non passava momento in cui non desiderassi averla tra le mie braccia.
<< Ricordi quando ci siamo ubriacati capodanno scorso? >>mi disse ad un certo punto.
<< E come potrei scordarmene? E' stata la miglior sbronza della mia vita >>
Affatto, era stata la peggiore. Stavo quasi per fare una cazzata madornale, tutto perché ero stato fin troppo tempo a guardare lei, con quel vestitino di raso bordeax che risaltava le sue forme meravigliose.
Gettò la testa all'indietro, mentre si lasciava andare ai ricordi, e alle risate.
<< Dopo quello che ho combinato Claire non mi ha rivolto la parola per due mesi! >>
<< Ti rifersci al fatto che hai scolato fino all'ultima goccia l'amato vino del signor Johnson del '62? >>ridacchiai, mentre ripensavo alla sua faccia mentre veniva colta sul fatto.
<< Uff, quante storie per un vecchio vino... >>sbuffò lei.
Appoggiai la testa alla sua spalla, come sempre faceva lei al posto mio, facendomi mozzare il respiro ogni volta.
<< E' normale che quando si è sbronzi si diventa... sentimentali, vero? Beh, perché volevo dirti che è una figata averti come migliore amico... >>
Per un attimo ebbi l'impressione che il cuore mi fosse risalito su per tutta la gola.
<< Lo stesso per me >>mormorai debolmente.
Ma quanto ero codardo? Migliori amici, è questo che vuoi, vero Louis?
Non potevo riuscire a negare i miei sentimenti. Ci provavo e riprovavo, ma ecco che essi riaffacciavano in continuazione, moltiplicandosi ed estendendosi a velocità impressionante.
<< Cosa ci trovi in Vanda? >>mi chiese ad un certo punto.
<< Eh? >>
<< Oh andiamo...non sono scema, e poi a me puoi rivelarlo...siamo o non siamo migliori amici? >>continuò lei, mentre io continuavo a non capire a cosa si riferisse.
<< Cosa dovrei rivelarti, Em? >>chiesi più confuso che mai.
<< Beh sì...in effetti ha un viso carino, dei belli occhi, un fisico invidiabile... >>
<< Emily ma che dici? A me non piace Vanda! >>dissi scoppiando in una risata.
Mi diede un pugno sulla spalla, facendomi sollevare la testa.
<< Non negarlo Lou! Il 'sogno' >>disse mimando le virgolette con il ghigno di chi sa di avere ragione.
<< Oh... >>mi uscì solamente. Il sogno, certo. Che sciocco che ero stato a lasciarmi sfuggire quel 'sì'.
<< Oh? >>mi fece il verso lei << Devo proprio spillartele io dalla bocca le cose, altrimenti non mi dici mai niente! Com'è che non so che ragazza ti piace? Io i miei te li dico sempre! >>disse senza fermarsi << A meno che...oddio, non sarai mica gay?! Beh che non ci sarebbe niente di male...io ti sosterrei sempre e comunque...ma che dico?? Hai appena ammesso di avere fatto un sogno erotico su una ragazza come puoi essere gay? >>continuò con il suo monologo, logorroica come al solito. Normalmente mi sarebbe piaciuto starla a sentire, stare a guardare le sua labbra mentre si muovevano senza sosta.
<< Allora? >>mi chiese alzando le sopracciglia.
<< Cosa? >>
<< Allora parlami di Vanda! >>mi disse spazientita.
<< La smetti con questa Vanda?! >>
<< Ma hai appena ammesso... >>
<< Non ho ammesso un bel niente, cazzo! >>la interruppi brusco << Chissenefrega di Vanda! >>
Lei sbatté le palpebre, confusa, mentre i suoi occhi blu mi osservavano in cerca di una spiegazione.
<< E' te che sogno ogni notte, porca puttana. E' te che il mio cervello non smette di pensare ogni singolo secondo! >>
La vidi irrigidirsi e fissarmi con gli occhi spalancati.
Il danno è fatto, Louis, è finita.
<< Ti prego, dì qualcosa... >>la implorai.
<< I-io non so che dire... >>mi disse con gli occhi persi nel vuoto.
Mi afferrai la testa con le mani.
<< D-da quando...? >>mi chiese tentennante.
<< 2 fottutissimi anni >>risposi immediatamente.
<< Oh mio Dio... >>disse sbattendo le palpebre meccanicamente.
Restammo in silenzio per un po', mentre le mie labbra quasi sanguinavano per la morsa dei denti.
<< I-io...devo andare... >>balbettò.
Non la fermai. La guardai semplicemente salire le scale quasi di corsa, mentre continuavo a tenermi la testa fra le mani e le dita fra i capelli.
Era accaduto proprio ciò che temevo. Era un disastro. Non poteva ritornare più tutto com'era prima. Il nostro rapporto si era spezzato per sempre, lo sapevo. E tutto per colpa mia, della mia stupida lingua e della mia testa di cazzo.
Mi sentivo scoppiare la testa fra le mani, sentivo una morsa allo stomaco che non se ne sarebbe andata tanto presto.
Corsi in bagno immediatamente, rigettando anche l'anima in quel cesso, sperando che con essa se ne andassero via anche il rimorso e la paura.
Ma sperai invano, perché essi rimasero al proprio posto, accanto al sentimento forte che provavo per lei, che niente al mondo avrebbe potuto cambiare.  
 
 
POV Niall
 
Presi la mia adorata chitarra, accasciandomi su uno dei divani, seguito dai ragazzi che riuscivano ancora a rimanere in piedi.
Forse il suono dolce delle corde avrebbe potuto calmare la pulsazione violenta del mio cervello, soprattutto per via della musica.
Harry si mise vicino a me, sedendosi su una cassapanca e improvvisandola come una sorta di tamburo.
Liam e Vanda si misero accanto a me, aspettando che facessi partire la prima nota.
Con movimenti lenti iniziai a suonare la canzone, nonostante sembrasse a rallentatore i ragazzi mi fecero un guizzo.
 
Let's dance in style, let's dance for a while...
 
Liam mi sorrise e lo feci continuare.
 
Heaven  can wait we're only watching the skies
Hoping for the best but expecting the worst

 
Intervenne anche Harry, mentre continuava a tenere la testa bassa e i riccioli calati sulla fronte.

Are you gonna drop the bomb or not?
 
Sollevò il capo, guardandoci entrambi, come a chiedere il permesso di continuare.
 
Let us die young or let us live forever
We don't have the power but we never say never
Sitting in a sandpit, life is a short trip
The music's for the sad men


Iniziai ad aumentare il ritmo, un po' più gasato, e loro mi seguirono con piacere.
 
Forever young, I wanna be forever young
Do you really wanna live forever?
Forever, or never
Forever young, I wanna be forever young
Do you really wanna live forever?
Forever young

 
Non sapevo perché avevo scelto quella canzone senza concordarla con nessuno, ma sembrava davvero la canzone perfetta per quel momento.
3 ubriachi dopo una sbronza che si mettono a cantare che vogliono vivere giovani per sempre. Stavo per mettermi a ridacchiare e quasi non mi ero accorto che avevano lasciato la parte seguente a me. Ma recuperai in fretta.

Some are like water, some are like the heat
Some are a melody and some are the beat
Sooner or later they all will be gone
Why don't they stay young?

 
Sentii un peso su una gamba e mi resi conto che la ragazza che prima si trovava accanto a me adesso poggiava il capo su una delle mie gambe, a debita distanza affinché potessi continuare a suonare. Chiuse gli occhi, cullandosi di quella melodia, e della voce di Harry che intervenne subito dopo.


It's so hard to get old without a cause
I don't want to perish like a fading rose
Youth like diamonds in the sun
And diamonds are forever


Forever young, I want to be forever young
Do you really want...

 
Mi ritrovai praticamente a cantare da solo, quindi finii con un'ultima nota, posando poi la chitarra facendo attenzione alla ragazza che dormiva sulle mie gambe.
Ridacchiai quando vidi Liam con gli occhi chiusi e la testa all'indietro, poggiata sulla spalliera, e Harry con la testa sulla sua spalla, la schiena piegata malamente, in una posizione apparentemente scomodissima.
Scostai i ricci ribelli dal viso di Vanda, e la sentii mugugnare qualcosa.
<< Che ne dici di andarcene nel nostro accogliente letto e lasciamo questi due a dormire più comodi? >>proposi sottovoce.
Lei non aprì gli occhi, ma fece solamente sì con la testa.
Cercai allora di farla alzare, delicatamente.
 
Con un lamento sporse le mani in avanti.
Sorrisi teneramente, poi la presi in braccio come chiedeva, andando verso l'altra stanza, e lei mi allacciò le braccia al collo.  
Il divano letto non era stato ancora aperto, ma me ne sarei accupato dopo.
Prima volevo passare da Louis per vedere come stava.
L'avevo visto correre in bagno di gran corsa, ma avevo fatto finta di niente per evitare di allarmare gli altri e soprattutto, di far scoprire il suo "segreto".
La poggiai delicatamente sul divano, mentre continuava a tenere gli occhi chiusi, in un'espressione di beatitudine.
Ma le sue braccia continuavano a stringermi, rischiando di farmi cadere addosso a lei.
<< Non te ne andare, resta qui con me... >>implorò.
<< T-ti prometto che torno, devo fare prima una cosa... >>
Ma la ragazza non voleva proprio lasciarmi andare. Portai le mie mani sulle sue, dietro il mio collo, cercando di forzarle.
<< Vanda, su lasciami... >>
<< No >>disse lei con tono capriccioso.
Ma prima che potessi farle sciogliere la presa, lei fece peso sulle braccia, e mi ritrovai inevitabilmente col busto su di lei.
La vidi aprire di scatto gli occhi, per nulla assonnata, poi si avvicinò, lasciandomi un bacio a fior di labbra, dispettosa.
Portai le mani ai lati della sua testa, per cercare di alzarmi, ma ecco che le sue mani corsero al mio viso sbarbato, sfiorandomi le guancie e facendomi rabbrividire.
I capelli ricci sparsi sul cuscino e la pelle bianca come il latte la facevano apparire una ragazza indifesa e dolce, ma io sapevo che non era così. No, lei mi stava tentando in maniera insopportabile, e io la odiavo per questo, nonostante nella mia vita io sia sempre stato troppo buono per odiare qualcuno.
<< Non senti questa forza magnetica che ci porta ad unirci? >>mi sussurrò melliflua.
Eccome se la sentivo, era la forza che mi stava impedendo di staccarmi da lei brutalmente e alzarmi.
<< Vanda io... >> afferrò i miei capelli da dietro la nuca, costringendomi ad abbassarmi. Opposi una debole quanto inutile resistenza, poi mi ritrovai ancora su di lei, le nostre labbra che combaciavano perfettamente.
Presto mi ritrovai il cervello in panne, e cominciai ad assecondarla con i movimenti della lingua e delle labbra, prendendone la guida.
Non vedevo l'ora di affondare le mani tra quei boccoli soffici, ma le mie braccia erano impegnate a sostenere il mio peso per far sì che non le crollassi addosso.
Le sue mani intanto continuavano a scorrere tra i fili dei miei capelli, tirandoli e scompigliandoli con foga, come faceva...come faceva....April.
<< No >>esclamai staccandomi di colpo << Non posso, Vanda, mi dispiace... >>
Gli occhioni della ragazza mi guardavano tristi: << Ma... >>
<< Ho una fidanzata...si chiama April...e si fida di me >>spiegai, sollevandomi dal divano << Perdonami per non avertelo detto prima...mi dispiace >>dissi infine, correndo quasi nell'altra stanza.
Mi appoggiai al muro, respirando forte.
Che cosa avevo fatto? E soprattutto cosa stavo per fare?
Non avevo intenzione di far soffrire quella povera ragazza, lei non aveva fatto niente di male, era tutta colpa mia. Avrei dovuto dirle subito che ero fidanzato, e soprattutto non dovevo permetterle di farsi illusioni.
Nonostante la vista appannata vidi di fronte a me i due ragazzi ancora dormienti.
Li aiutai a posizionarsi comodi, con un sorriso divertito, poi andai in direzione del bagno, in cerca di Louis.
Ma prima di riuscire ad arrivare alla porta del bagno mi scontrai con qualcuno che scendeva le scale di corsa.
La ragazza che mi era venuta addosso si scostò i capelli bruni dal viso, per rivelare due occhi arrossati e delle guancie rigate di lacrime.
Mi allarmai a vederla in quello stato, capendo che doveva essere successo qualcosa di grave se la vedevo per la prima volta piangere senza frenarsi.  
<< Meg >>riuscii a pronunciare solamente, mentre la gola mi si seccava.
<< Andiamo via da qui, ti prego >>mi disse lei singhiozzando. 

 

Salve cucciole *^* 
Ci sono un bel po' di disastri in questo capitolo vero? 
Finalmente inizia anche la storia incasinata di Emily e Louis...credevate la ragazza reagisse così alla dichiarazione? 
E Meg? Beh, che fa? Scappa...
Lo so, lo so...non è da lei...ma è semplicemente sconvolta! 
Se qualcuno non l'avesse capito nella parte iniziale quello scritto in corsivo e a destra è un flashback
Adesso devo assolutamente dirvi una cosa. 
Lo so che chiedo tanto ma...ho bisogno di più tempo, ecco, l'ho detto. 
Ho assolutamente bisogno di più tempo...non ce la faccio più ad aggiornare ogni due o tre giorni come facevo prima. 
La scuola è iniziata e già mi tartassano di compiti, e per scrivere lo scorso capitolo, so che probabilmente non ci crederete, ma mi sono ridotta a finirlo alle 4 di notte, dico sul serio. 
E poi siamo già al 36esimo capitolo...questo significa che manca davvero poco... :( mi rende così triste dirlo ma...beh sì, mancheranno al massimo 5 o 6 capitoli, più l'epilogo. E siccome siamo alla fine voglio davvero impegnarmi e scriverli bene :) 
Spero non vi stufiate ad aspettare...vi assicuro che ci metterò tutto l'impegno possibile! Voi intanto, scrivetemi ciò che volete ahahah 
Un bacione, finisco di scassare le ovaie a tutte, che per quello ci sono già le chiamate dei call center alle 3 di pomeriggio e.e 
Uff ma solo a me chiamano ogni giorno a quell'orario?! Eh che cazzo! 
Ok, basta, vado ciau 

 

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Capitolo 37
*** Solo un gioco ***


                                                                          

<< Nonna, sono a casa! >>dissi poggiando il mio borsone all'ingresso.
Andai in cucina, per trovare la nonna ai fornelli.
Si tolse lentamente la presina da una mano poi mi venne incontro con un gran sorriso.
<< Piccola mia, come è andata dalla mamma? >>mi chiese poi.
<< Bene, sono state due settimane fantastiche, adoro Parigi >>risposi io, afferrando una frittella calda che la nonna aveva appena sceso dal fuoco.
La mattina del 25 mi aveva chiamato mia madre mentre andavo alla stazione ad accompagnare Niall, e mi aveva proposto di raggiungerla a Parigi per le vacanze.
Non c'era momento migliore di quello, quindi ne avevo approfittato per visitare una delle città più affascinanti del mondo e passare un po' di tempo con mia madre, che non vedevo da parecchi mesi.
<< Invece notizie da papà? >>chiesi addentando la frittella, mentre tutto lo zucchero a velo di sopra imbiancava un po' il pavimento.
<< Tuo padre sta bene, e ti porta i suoi saluti da Hong Kong >>
<< Oh è in Cina adesso? >>chiesi stupita. Negli ultimi mesi aveva praticamente girato il mondo, ovviamente evitando accuratamente il paese dove stava sua figlia.
<< Mi ha detto di riferirti che verrà presto a trovarti... >>
<< Wow, quale onore... >>dissi ironica, lavandomi le mani e la bocca sporca di zucchero e iniziando a portare il borsone sopra.
Mi gettai sul letto, stanca, poi afferrai il cellulare, in cerca di novità.
Un messaggio da Emily.
Bentornata tesoro ;) pronta per tornare a scuola domani?
Oh Dio, la scuola no. Sbuffando gettai la testa all'indietro, sul cuscino.
No risposi solamente.
Dai non fare così...:( devi solamente ignorarlo e fare l'indifferente
Io e Emily ci eravamo sentite quasi tutti i giorni mentre io ero a Parigi. Non avevo esitato a raccontarle cosa era successo per essermene andata da casa sua senza avvertirla e senza alcun preavviso, e lei mi era stata accanto per tutto quel tempo, aiutandomi a confidare di nuovo in me stessa, mentre mi sentivo come uno straccio, una cosa inutile e sciocca.
Quello che invece non dovresti fare tu la accusai.
Anche lei mi aveva confidato immediatamente la dichiarazione di Louis. Era rimasta sconvolta, e temeva persino a rivolgergli la parola. Non si erano rivisti per tutto il resto delle vacanze. Io cercavo di spillargli qualche parola a proposito dei suoi sentimenti per lui, ma la ragazza rimaneva sempre sul vago, quindi alla fine mi ero proposta di restarne fuori da questa storia, e di dare tempo al tempo.
Ho bisogno di abbracciarti Meg...posso venire da te?
Certo piccola risposi immediatamente.
Qualche minuto dopo fu già al campanello.
Dopo un lungo abbraccio le permisi di entrare in casa.
<< Mmm frittelle >>commentò lei, annusando l'aria, poi entrò in cucina per salutare mia nonna.
<< Oh Meg, dimenticavo di dirti una cosa... >>disse ad un certo punto mia nonna quando stavamo già avviandoci nella mia camera. Ci voltammo entrambe.
<< Qualche giorno fa è venuto qui un ragazzo alto, moro, carino...mi sembra si chiamasse...oh perbacco come si chiamava? >>
Mi si gelò il sangue nelle vene quando intuii a chi potesse riferirsi la nonna.
<< Zayn? >>
<< Oh ecco sì Zayn... >>annuì lei.
Gettai un'occhiata alla mia amica, altrettanto perplessa.
<< E che voleva? >>chiesi aspra.
<< Cercava te...ma visto che non c'eri ha detto che vi rivedrete a scuola >>spiegò lei.
Io strinsi i pugni. Adesso mi veniva a cercare pure a casa? Ma si può sapere che voleva? Pensavo che fosse già abbastanza soddisfatto, a che gli servivo ancora?
<< E' il tuo fidanzato, Meg? >>
Alzai gli occhi al cielo. << Ma quale fidanzato, nonna! E' solo un mio compagno di classe... >>
<< Se è il tuo fidanzato me lo devi dire...così mi informo sulla sua famiglia... >>mi disse guardandomi seria.
<< Nonna! >>la rimproverai, spalancando gli occhi.
Dopodiché trascinai la mia amica nella mia stanza, chiudendo la porta dietro di me.
<< Si può sapere chi gli ha dato l'indirizzo di casa mia? >>chiesi a braccia incrociate, guardandola con espressione sospettosa.
<< Che c'è? Non sono mica stata io! >>disse lei alzando le mani in segno di resa.
Mi accasciai sul letto, portandomi le mani intorno alla testa.
<< Ecco che mi rovina anche questa giornata...ma si può sapere che vuole ancora? Ha ottenuto quello che voleva, no? Perché adesso non se ne va a sfoggiare il suo premio immaginario e mi lascia in pace? >>chiesi esasperata.
<< Forse è venuto a scusarsi... >>ipotizzò la mia amica, ma dopo una mia occhiata scettica cambiò idea << ...o forse non gli è piaciuto il modo in cui l'hai piantato in asso... >>
<< E che cosa voleva? Che mi inginocchiassi ai suoi piedi? No grazie...quel minimo di dignità non l'ho ancora persa... >>ribattei cinica.  
Lei alzò le spalle, poi mi raggiunse a letto, circondandomi con le sue braccia.
<< Mi sei mancata... >>disse teneramente.
Gli restituii l'abbraccio:<< Mi sei mancata anche tu...vedrai che domani andrà bene a entrambe...saremo insieme...ed è questo che conta >>promisi, tuttavia non riuscendo nemmeno a convincere me stessa.
 
 
Avevo appena preso sonno quella notte, ma fui presto svegliata dall'insopportabile sveglia. La voglia di andare a scuola, che già gli altri giorni era pari a zero, adesso andava perfino in negativo. Solo l'idea di uscire fuori con quel gelo non faceva altro che istigarmi a rannicchiarmi nel mio piumone, sperando solo di scomparire.
Parigi: quella sì che era una figata. Niente scuola, niente gelo pungente, e soprattutto, niente Zayn Malik. Chissà che aveva fatto in quelle due settimane, oltre a compiacersi e a raccontare a mezzo mondo della sua impresa.
Con un unico gesto mi scoprii dalle coperte, suscitandomi un brivido involontario.
Se c'era un motivo per cui dovevo andare a scuola era proprio quello: non dovevo assolutamente apparire debole. Perché io non lo ero, non è così? Era stato solo un attimo, un cedimento momentaneo, che mi aveva portato al limite dello strapiombo, senza tuttavia farmi crollare del tutto. Ecco, era questa la mia teoria. Niente è perduto per sempre.
Solo la tua verginità, Meg.
Maledetta voce del cazzo. Scaraventai il cuscino contro il muro di fronte, in un impeto di rabbia.
La giornata iniziava bene, davvero bene. Se non ci riuscivo neanche con la mia coscienza come avrei potuto tenere testa a Malik?
Semplice, dovevo accettare il consiglio di Emily. Non considerarlo. Fra noi non era mai successo niente. Io lo odiavo, lui odiava me. Indifferenza.
Osservandomi allo specchio mi resi conto di avere la forma del cuscino stampata su un lato del viso. Sbuffai, poi mi sciacquai la faccia per bene, cercando di calmarmi.
Innanzitutto dovevo tenere a freno i miei nervi se non volevo che si compiacesse anche di più.
Tu sei più forte, Meg.
Stavolta non era stata la mia coscienza a parlare, ero stata io ad impormi quelle parole. Dovevo fissarmele bene in mente.
Tu sei più forte, Meg.
Così va meglio. Feci un sorriso prima di uscire da casa, diretta alla fermata dell'autobus. Pochi minuti mi separavano dall'inizio della gara, ancora una volta. Solo proponendomi di essere all'interno di una competizione avrei ricavato la forza di volontà necessaria per andare avanti.
 
"Tu sei più forte, Meg" mi ripetevo percorrendo il lungo corridoio per arrivare all'ultima classe, appunto la mia. Emily mi teneva la mano, in un'espressione di apparente tranquillità, anche se sapevo benissimo che era solo finzione, e per giunta per niente ben studiata. Louis non era venuto con l'autobus quel giorno, e non mi sfuggì l'accelerazione brusca di Emily quando passammo davanti la sua classe, anche se lui non era ancora arrivato.
In classe c'era già qualcuno.
Una riccia mi si avvicinò un po' imbarazzata.
<< Ehm...ciao, Meg >>
<< Ciao, Vanda >>le risposi cordiale << Devi dirmi qualcosa? >>chiesi vedendola sul punto di parlare rinunciando infine ad aprire bocca.
<< Beh...io... >>iniziò balbettando e gettando qualche occhiata verso di me, e di tanto in tanto verso Emily. Incitai la mia amica ad allontanarsi, per lasciarmi sola con la ragazza.
<< Riguarda Niall per caso? >>dissi piano, cercando i suoi occhi smarriti.
<< Te l'ha detto? >>mi chiese stupita, guardandomi con occhi spalancati.
Alzai le spalle << Certo...sono la sua migliore amica >>
La riccia tornò ad abbassare gli occhi.
<< Vanda... >>la chiamai, afferrandola per le spalle, cercando di farle alzare lo sguardo. << A lui dispiace tantissimo...credimi. Non avrebbe mai voluto farti soffrire... >>pronunciai con sincerità.
Finalmente incontrai le sue iridi un po' tristi: << Lo so...e anche a me dispiace, avrei dovuto essere più chiara fin dall'inizio >>mi disse annuendo e rivolgendomi un grande sorriso. Avevo davvero sbagliato opinione su di lei. Quando Niall mi aveva raccontato cosa era successo avevo scaricato la colpa esclusivamente sulla ragazza, adesso capivo di essere stata un po' troppo prevenuta con lei. In fondo si dimostrava essere una ragazza per bene.
Gli occhi scuri della ragazza, prima fermi sulla mia figura passarono ad osservare perplessi qualcosa dietro di me, il che mi portò a voltarmi, curiosa.
Camminava verso di me a grandi passi, tenendo ancora il casco fra le mani, i capelli leggermente scompigliati e il classico giubbotto di pelle nera.
Sentii una leggera fitta allo stomaco, ma niente di critico. Solo qualcosa di superfluo, e passeggero, ecco.
Mi voltai subito verso l'interno della classe, intenzionata ad ignorarlo, come mi ero proposta, ma mi fu impossibile, dal momento che mi bloccò per un braccio, obbligandomi a rivolgergli un'occhiata interrogativa.
<< Ciao >>dissi asciutta, tornando a girarmi.
Ancora un movimento del suo polso, e mi ritrovai per l'ennesma volta di fronte a lui.
<< Io e te dobbiamo parlare >>mi disse inchiodandomi col suo sguardo magnetico.
<< Non vedo perché...non abbiamo niente da dirci >> sbottai, cercando di concludere in fretta.
<< Oh io invece credo di sì >>disse con prepotenza, stringendo ancora la presa intorno al mio braccio. Artigliai le unghia alla sua mano, poi con uno strattone me lo tolsi di dosso.
<< Io dico di no >>lo liquidai con espressione dura.
Lui strinse gli occhi, ma non si arrese.
<< Perché hai paura di parlare? >>
<< Non ho paura di parlare, Malik >> risposi a tono << Voglio solo che d'ora in poi tu mi stia lontano...è chiaro? >>gli intimai, non lasciandomi intimorire dal suo sguardo che si stava facendo sempre più nero.
<< Meg, accompagnami al bar >>intervenne una voce esterna.
Lo vidi rivolgere uno sguardo furioso alla mia amica che aveva appena osato intromettersi per portarmi in salvo.
<< Tu non vai da nessuna parte >>mi intimò, come se solo con le sue parole potesse impedirmi di fare ciò che volevo.
<< Insomma vedi di spostarti... >>intervenne ancora una volta Emily, spintonandolo in modo da condurmi fuori. Vidi le narici di Zayn dilatarsi visibilmente quando seguii la mia amica.
<< Grazie Em >>pronunciai, stringendola in un abbraccio, quando ci fummo allontanati abbastanza.  
<< Di niente, Meg...avevi proprio ragione...non vuole proprio lasciarti in pace >>
<< Non posso ignorarlo per sempre... >>pensai a voce alta.
Lei mi rivolse due pozze blu. << Già...come io non posso ignorare per sempre Louis >>commentò con voce spezzata. Sapevo che lei stava soffrendo per questa situazione. Non avere più quell'idiota di Tomlinson in giro poteva farti sentire stranamente vuota. Specialmente poi se si tratta del tuo migliore amico.
La sentii sospirare forte.
<< E' una cosa troppo difficile... >>
Le presi il volto con tutt'e due le mani.
<< Tutto si può superare >>la incoraggiai.
<< Meg...cosa avresti fatto se da un giorno all'altro Niall si fosse dichiarato, dicendo che prova questo per te da due anni? >>mi chiese disperata, ma io non seppi cosa rispondere, rimasi semplicemente ad accarezzarle la guancia.
<< Lo supereremo insieme, uhm? >>le dissi con un gran sorriso di incoraggiamento.
Lei annuì.
<< Io...io devo andare a parlargli...non posso rimanere così >>
Rimasi stupita da quell'affermazione. Non mi sarei mai aspettata tutto questo coraggio da parte sua, ma forse per lei la mancanza del suo migliore amico si stava facendo insopportabile.
Le sorrisi ancora, poi la lasciai andare, prima che suonasse la campana.
Inspirai bene prima di entrare, immaginandomi di trovarlo più furioso di prima, ma le mie paure non ebbero motivo di continuare a tormentarmi, almeno per il momento.
Aveva lasciato il casco sul banco, poi probabilmente era andato fuori a fumarsi una sigaretta per calmare i nervi.
Ma le mie preghiere non potevano durare per sempre.
Approfittò del cambio dell'ora per pararsi davanti a me. Non era la prima volta che lo faceva, e già mi preparavo a sentire il suo tono adirato aleggiare per tutta l'aula.
Emily, al mio fianco, fu costretta ad osservare la scena impotente, come altri miei compagni pettegoli.
<< Ora mi stai a sentire >>mi ordinò, sbattendo entrambi i palmi sul tavolo.
Guardai prima le sue mani a pochi centimetri dalle mie cose, poi alzai lo sguardo, rimanendo seduta.
<< Oh intanto calmati... >>dissi con tono impertinente.
<< Senti Megan, non mi fare incazzare più di quanto non lo sia già >>mi avvertì, tenendo gli occhi minacciosi fissi su di me, come a volermi fulminare.
<< Da quando mi chiami col mio nome per intero? >>chiesi, consapevole che quella domanda gli avrebbe fatto saltare i nervi.
La verità era che mi divertivo. Mi divertivo a vederlo così. Proprio quella mattina mi ero proposta di mantenere la calma a tutti i costi, ed infatti io sembravo la persona più tranquilla di questo mondo mentre lui...beh lui stava per scoppiare.
Lo vidi ritirare le mani, per prendere qualcosa dalla tasca. Un bigliettino, che aprì davanti a me, poi sbattendomelo in faccia.
<< Mi devi una spiegazione, non credi? >>
Riuscii a riconoscere il post-it che gli avevo lasciato quella notte, prima di scomparire per due settimane. Lo aveva tenuto con sé, e sembrava come scottare fra le sue mani.
<< Stà calmo, Zayn... >>gli ripetei, mentre la paura che lui rivelasse tutto di quella sera albergava nelle mie vene. Ma poi presi coraggio: non gli conveniva rivelarlo dopo la scenata che stava facendo, altrimenti sarebbe sembrato quasi che gli importasse di me...no, non avrebbe detto niente, per ora.
<< No, non mi calmo, dimmi che significa... >>sibilò tra i denti.
La mia dea interiore stava ridendo di gusto: "Essere lasciato con un post-it sul comodino non è proprio quello che ti aspettavi, non è così, Malik?"
Tuttavia mantenevo sempre la stessa espressione calma e distaccata, per evitare di provocarlo e farlo arrabbiare ancora. E io sapevo di cosa sarebbe stato capace.
<< Cosa. Cazzo. Vuol. Dire?  >>
<< Non urlare... >>dissi guardando intorno tutte le occhiate curiose.
<< E tu non farmi girare i coglioni e rispondi >>
Sospirai, abbassando lo sguardo per un attimo per poi tornare ai suoi occhi infuocati.
<< Sai leggere? Bene, allora dovresti capire cosa c'è scritto... >>
Questa volta non me la poteva lasciar passare liscia. Vidi il suo petto gonfiarsi in preda all'ira, e le sue mani sbattere ancora una volta sul mio banco, provocando un tonfo più forte del solito.
Rimpicciolii sempre di più sotto il suo sguardo.
<< Malik vai al tuo posto! >>urlò entrando inaspettatamente la professoressa di arte.
Il ragazzo si voltò solo un attimo, storcendo il naso, poi, senza farsi sentire da nessuno, mentre mi passava accanto per tornarsene al suo posto: << Non finisce qui >>mi sussurrò, provocandomi un brivido.
Quella frase aveva tanto il sapore di minaccia.
 
 
POV Zayn
 
Non l'avevo aggredita solo perché mantenevo ancora quel pizzico di autocontrollo che mi imponeva di non picchiare una ragazza, anche se avrei voluto volentieri pigliarla a schiaffi.
Ma no, cosa stavo dicendo? Non ero più in me stesso.
La verità era che mi sarei volentieri preso a schiaffi da solo, per quella scenata che avevo fatto davanti a tutta la classe.
Strinsi le mani a pugno, maledicendomi per essere scoppiato in quel modo.
Per di più non c'era nemmeno Liam a calmarmi, come aveva sempre usato fare.
Il ragazzo era partito pochi giorni dopo capodanno, e sarebbe tornato solo la settimana prossima. Adesso che lui non c'era, la mia natura impetuosa emergeva senza alcun freno.
Cercai ancora qualcosa nella tasca, tirandolo fuori.
Mi rigirai il bracciale fra le dita, contemplando i ciondoli coi simboli delle carte da poker, il bigliettino ancora aperto sul mio banco.
Quelle lettere sembravano impresse col fuoco.
E' stato solo un gioco, per entrambi
Non mi capacitavo proprio del loro significato. Mi scervellavo da quando l'avevo trovato sul comodino, insieme al bracciale, senza riuscire a darmi nessuna spiegazione.
Io...non ero offeso, volevo solo capire. Capire cosa intendesse con quelle parole, capire cosa l'aveva spinta a farlo, capire qualcosa insomma, qualsiasi cosa.
Ma lei doveva fare sempre l'ostinata. Mi faceva montare i nervi questo suo atteggiamento testardo. Cosa le costava parlarmi per un attimo? Non mi meritavo forse una spiegazione? Non avevo fatto niente, se non per sua volontà, non poteva essere arrabbiata con me per quello che era successo. Doveva assumersi la sua parte di responsabilità.
Non avevo sperato che per la ricreazione cambiasse qualcosa, infatti, dopo avermi indirizzato un'occhiata  sfuggente, se ne andò con la bionda.
Mi morsi il labbro, nervoso.
Continuai a rimanere distratto per tutto il resto delle lezioni, beccandomi di tanto in tanto qualche rimprovero che ignorai palesemente.
Guardai l'orologio: 5 minuti alla campana.
Strinsi il braccialetto in una mano, mentre accartocciai il biglietto, gettandolo poi a terra, visto che non  mi sarebbe servito più. D'altronde avevo capito perfettamente che non valeva la pena insistere per ricevere spiegazioni, no, a volte è meglio essere...più incisivo.
Non appena si udì il suono della campanella, scattai dalle sedia, precipitandomi fuori, ma prima che uscissi, passando dal suo posto un po' più avanti del mio, lasciai correre sul suo banco quel braccialetto. Dopo che fui sicuro che quel gesto ebbe attirato la sua attenzione mi precipitai fuori di gran corsa.
Come prevedevo mi corse dietro, lasciando lo zaino e il giubbotto dentro. Diedi una sbirciata dietro di me, poi continuai a camminare veloce, disperdendomi tra la folla di persone che usciva, mentre io andavo verso l'interno.
<< Zayn... >>sentii chiamare da lontano, ma continuai ad ignorarla.
La conoscevo abbastanza ormai per prevedere che la sua testardaggine le avrebbe imposto di restituirmi quel fottuto bracciale, così continuai, certo che mi stesse ancora alle calcagna.
Arrivai ad un angolo che conoscevo fin troppo bene, e guardandomi dietro e confondendomi tra la gente mi nascosi.
Contai i pochi secondi che ci dividevano trattenendo il respiro, poi la sentii rallentare, perché mi aveva perso di vista.
Sgattaiolai fuori proprio quando mi passò davanti, ignara, e in pochi secondi la bloccai con un braccio, portando una mano alla sua bocca, in una presa salda, spingendola poi dentro la piccola aula, che serviva solamente da stanza per le fotocopie.
La sentii dimenarsi sotto la mia presa, visibilmente agitata.
<< Shhh >>sussurrai piano, cercando di calmarla.
Tenendola bloccata chiusi la porta con un piede.
<< Shhh sta' tranquilla, sono io >>cercai di rassicurarla, dopodiché le lasciai la mano sulla bocca, continuando a tenerle fermo il busto.
<< Tu! >> mi accusò << Lasciami andare subito >>si divincolò ancora di più.
Lasciai la presa, facendola scattare in avanti, il più lontano possibile da me.
Io rimasi davanti la porta, in attesa.
<< Che cosa vuoi adesso mi rapisci? >>urlò in una smorfia di rabbia.
<< Se servirà a parlare un po' allora sì...ti ho rapito. E non ho intenzione di farti uscire di qui... >>
Strinse gli occhi, contrariata:<< Sei uno stronzo...io mi metto ad urlare >>
<< Fai pure >>dissi scrollando le spalle << Con questo trambusto nel corridoio non si udirà un bel niente >>
A questo punto lei non seppe come ribattere, e si arrese, mettendosi a braccia conserte.
<< Si può sapere che cazzo vuoi ancora da me? Perché non capisci che voglio essere lasciata in pace? >>chiese esasperata.
Provai ad avvicinarmi un po' a lei, stando attento che non uscisse le unghia improvvisamente. Ma sembrava essersi ormai arresa, forse capiva che se anche mi fosse sfuggita per oggi non poteva sfuggirmi per sempre.
<< Perché l'hai fatto? >>gli chiesi, con tono pacato. Adesso comandavo io, non c'era motivo di agitarsi.
<< A che ti riferisci? Ho fatto così tante cose... >>ribatté. A quanto pare non aveva ancora perso la sua ironia.
<< Mi riferisco al fatto che mi hai liquidato come un idiota con un post-it, e poi sei completamente scomparsa per settimane...ma chi ti credi di essere? >>mi scappò.
La vidi ridacchiare, senza capirne il motivo.
<< Povero Malik...scaricato con un post-it...che brutta cosa per la tua reputazione non è così? Che c'è Malik? Ho preso il tuo posto? Di solito sei tu che molli le ragazze che ti porti a letto, non è vero? >>continuò, prendendo il coltello dalla parte del manico e rivolgendomi un tono accusatorio.
<< Quindi è per questo che l'hai fatto...per farmela pagare? >>chiesi accigliato.
Scrollò le spalle, rivolgendomi poi uno sguardo di indifferenza, come se ciò la facesse apparire più forte.
<< In un certo senso... >>mi rispose semplicemente.
<< Tuttavia non credo di essere stato il solo a provare piacere, no? >>risposi nel modo in cui mi riusciva meglio, cioè con toni provocatori e maliziosi.
L'effetto fu quello sperato. La sua maschera di marmo si incrinò leggermente, rivelando due occhi infuocati per ciò che avevo appena detto.
<< Scusami? >>mi chiese indignata.
<< Non mi sembra io ti abbia obbligata in qualche modo...non vedo perché tu ce la debba avere con me... >>
Uno sbuffo divertito le uscì impercettibile dalle labbra.
<< Non è una novità, Malik, quello che c'è stato tra noi, che tra parentesi ho già rimosso, non cambia la repulsione che provo per te >>
Stavolta toccò a me ridacchiare. Quella era una scusa bella e buona.
Mi avvicinai a lei, mentre continuava a tenere la testa alta, poi le afferrai piano il polso. La sua mano, stretta pugno, si aprì, facendo cadere il bracciale nella mia.
<< No, Meg...io so perché ce l'hai con me >>dissi inclinando un angolo della bocca in un sorriso strafottente << Perché con me hai ceduto... >>pronunciai piano, con voce roca << E perché io ti faccio sentire debole...dico bene? >>osservai a lungo i suoi occhi, con attenzione, e una scintilla quasi impercettibile attraversò le sue iridi cerulee.
<< Io ti odio perché sei un impertinente, arrogante e pieno di sé >>pronunciò con astio.
<< Però nonostante questo sei venuta a letto con me... >>ribattei crudele.
Strinse i denti e cominciò a respirare affannosamente. Non volevo arrivare a questo punto, ma con lei era stato necessario.
Improvvisamente si rilassò, le piccole increspature sulla sua fronte corrucciata sparirono del tutto, e un sorriso si allargò sul suo volto.
<< E' stato solo un gioco, Zayn >>pronunciò melliflua, ancora con quell'espressione di porcellana. Quelle parole furono una seconda volta un pugno nello stomaco, e lei lo sapeva benissimo, per questo continuava a fare quel sorrisino bastardo.
<< Vuoi giocare, Meg? >>le sussurrai, stringendo gli occhi a due fessure << Allora giochiamo >>pronunciai un attimo prima di spingerla contro la macchina delle fotocopie al centro della sala.
 
 
POV Emily
*flashback: poche ore prima*
 
Avanzai lentamente verso la sua classe, intimidita.
Ma prima che potessi fermarmi lì, una voce mi giunse da dietro.
<< Emily! >>esclamò entusiasta il bel riccio che mi corse incontro da dietro.
<< Oh...Harry, ciao >>pronunciai imbarazzata.
<< Che fai qui? Perché non sei in classe? >>mi chiese lui, rivolgendomi uno dei suoi caldi sorrisi, quelli che avevano il potere di scaldarti tutta l'anima. Indossava una felpa scura col cappuccio, qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo ogni giorno che passava mi sembrava sempre più bello, in qualsiasi modo fosse vestito.
<< Io...uhm...cercavo Louis >>dissi indicando la classe accanto.
<< Te lo chiamo io se vuoi >>mi disse gentile, un attimo prima di rivolgermi uno sguardo paralizzante. Perché i suoi occhi avevano quel potere su di me? Quel verde così brillante mi ammaliava tutte le volte che i miei occhi blu lo incontravano.
Annuii, dopo qualche secondo di assoluta immobilità e incapacità di riflettere.
Si sistemò i ricci, disordinandoli con un colpo e poi rimettendoseli a posto, e rivolgendomi un'ultima occhiata si diresse verso la classe di Louis.
Tornò nella mia direzione dopo qualche secondo.
<< Louis non è ancora arrivato...ma se è urgente puoi aspettarlo qui fuori >>mi comunicò << ti posso fare compagnia >>
Sentivo il mio cuore sprofondare lentamente, ma prima che facessi brutta figura rimanendo imbambolata annuii. << Grazie >>dissi, cercando a mia volta di sorridere. Ma ebbi l'impressione che l'unico risultato fu quello di storcere la bocca in una smorfia. Per fortuna Harry non sembrò accorgersene.
<< Allora...uhm >>cercò di prendere la discussione << Come sono andate le vacanze da quando ci siamo separati? Spero solo che i tuoi non si siano arrabbiati per il disastro che probabilmente abbiamo lasciato... >>
<< No, non ti preoccupare...ho risistemato tutto prima del loro arrivo >>risposi io, iniziando ad osservarmi solo e unicamente i piedi. << Per quanto riguarda il resto delle vacanze...beh, è stata una palla non avervi più tra i piedi >>scherzai. In effetti erano state davvero le vacanze di Natale più brutte della storia. Meg non c'era, con Louis non ci parlavamo, e per giunta mi spaventavo anche ad andare a qualche festa o anche solo ad uscire di casa per paura di incontrarlo. << E tu? Che hai fatto? >>chiesi a questo punto.
Lo vidi scrollare le spalle.
<< Idem >>disse con espressone sconsolata. Lo guardai con aria interrogativa.
<< C'è qualcosa che non va? >>gli chiesi, cercando comunque di non sembrare troppo curiosa o invadente.
<< Niente...è solo che...oh Dio, Eva è diventata davvero asfissiante >>sputò fuori.
Evitai di ridere, anche se ebbi la fortissima tentazione di farlo.
<< Oh...mi dispiace >>dissi, non sapendo bene cosa dire in questi casi.
<< No, non devi >>mi rispose lui, rivolgendomi un sorriso dolce, con tanto di fossette << Credo che non potrei essere più felice se ci lasciassimo... >>mi confessò.
Stavolta proprio non riuscii a trattenere un sorriso.
Lui se ne accorse, ma anziché arrabbiarsi mi fece un ghigno divertito.
<< Già, dimenticavo: a voi non vi è mai stata simpatica >>
<< No...non è vero... >>cercai di dire.
<< Sì invece! >>mi interruppe lui con una risata.
Risi a mia volta. In effetti non potevo che essere più felice di come si stavano mettendo le cose.
I suoi occhi si posarono dietro di me, poi indicò una figura.
<< E' arrivato Louis >>
E in quel momento mi dimenticai di tutto. Di Eva, di Harry, dei suoi occhi, del suo sorriso, e le mie gambe avanzarono da sole, per andare a incontrare quel ragazzo con la maglia a righe, che mi guardava un po' sorpreso e un po' perplesso.
<< Emily... >>riuscì a pronunciare, mentre manteneva una faccia da ebete, che quasi mi fece scoppiare a ridere.
<< Sono venuta perché...voglio parlarti... >>
Annuì, visibilmente in ansia.
<< In questi giorni mi sei mancato terribilmente Lou >>dissi con voce spezzata.
Lui se ne accorse, e sollevò lo sguardo dolce.
<< Anche tu Em >>
Gli allacciai le braccia al collo, senza preavviso, poi poggiai il mento sulla sua spalla, stringendolo forte.
<< Mi dispiace...mi dispiace per non averti chiamato, per essere scappata via in quel modo, per non averti spiagato... >>
<< Shhh >>mi interruppe lui << Non importa... >>
Sentii i miei occhi farsi lucidi. Quanto mi erano mancati i suoi abbracci. Non eravamo mai stati separati così tanto tempo. Eravamo amici da quasi sette anni ormai, e non passava giorno in cui non ci sentivamo o non ci insultavamo a vicenda. Solo una volta avevamo litigato così pesantemente che non ci parlammo per una settimana intera.
<< Emily >>mi chiamò debolmente.
<< Mmm? >>mugugnai, ancora immersa nel suo abbraccio, che sembrava non finire mai.
Sentii il suo petto vibrare in una risata.
<< Devo...devo andare in classe >>mi disse << La campana è suonata, e sta per arrivare la prof >>
Mi staccai da lui di controvoglia, facendo una faccia imbronciata.
<< Facciamo così piccola >>mi propose prendendomi il viso << Al ritorno ti do un passaggio a casa...così ti do tutti gli abbracci che vuoi >>disse con un sorriso.
Accettai contenta, poi salutandolo con un bacio sulla guancia mi diressi saltellando verso la mia classe.
 
<< Meg ti dispiace se oggi vado da sola con Lou in macchina? >>dissi alla mia amica una volta suonata la campanella di fine scuola. Lei mi rivolse un'occhiata complice: << Allora tutto bene fra voi due! >>mi disse felice.
<< Sì...sembra...ritornato tutto alla normalità >>dissi sorridendo come una Pasqua.
Zayn passò accanto a noi velocemente, poggiando qualcosa sul banco di Meg.
Lei lo prese subito in mano, per poi vederlo scomparire oltre la porta.
<< Che cos'é? >>chiesi affacciandomi curiosa.
Ma lei non mi degnò di una risposta, e anzandosi di scatto dalla sedia, si affrettò a seguirlo, stringendo fra le mani quell'oggetto a me ignoto.
Scossi la testa, sconsolata, poi presi le mie cose e indossai il cappotto, per dirigermi ancora una volta alla classe di Louis.
Ancora una volta lui mi venne incontro con un grande sorriso, poi prendendomi per mano andammo fino alla sua macchina chiacchierando. Eh già, sembrava proprio che nulla fosse cambiato.   
 
 
POV Meg
 
<< Zayn che cazzo fai? >>gli urlai contro quando urtai con la schiena la macchina delle fotocopie dietro di me. Mi sentii percorrere da una marea di brividi quando la sua bocca si chinò sul mio orecchio. << Giochiamo, Meg >>mi sussurrò ancora una volta, prima che le sue labbra si chiudessero in una morsa intorno al mio lobo.
Le mie mani finirono sul suo petto, spingendolo leggermente. Ma chi volevo prendere in giro? Con quella forza non sarei riuscita ad allontanare neanche una mosca.
<< Io non voglio giocare >>mi opposi con le parole, visto che il mio corpo sembrava non essere più sotto il mio controllo.
<< Lo vorrai presto, piccola, lo vorrai presto... >>disse ancora a voce bassa, con un tono apparentemente rassicurante.
Reclinai la testa all'indietro, per cercare di allontanare il mio viso dal suo, ma l'unico risultato che ottenni fu quello di scoprire buona parte del mio collo, su cui lui ci si fiondò immediatamente. Con mano tremante gli afferrai i capelli, e tirando forte riuscii a scollarlo.
<< Non voglio giocare, ho detto >>ripetei, stavolta più decisa.
Ma le mie parole persero ogni significato quando gli permisi di sfilarmi il pullover.
Si leccò le labbra leggermente, baciandomi poi la pelle delicata del petto.
Lo spinsi via con più forza.
<< Ho detto no >>dissi a denti stretti, guardandolo con sguardo colmo di odio.
Allacciai le braccia al petto, sentendomi fragile sotto il suo sguardo attento, mentre rimasta solo in reggiseno rabbrividivo per il freddo, non più a contatto con il suo corpo.
<< Va bene...vai... >>pronunciò serio.
<< Cosa? >>chiesi spalancando gli occhi.
<< Non volevi andartene? >>mi chiese ancora, immobilizzandomi con il suo sguardo così profondo.
<< S-sì... >>balbettai confusa. Non riuscivo a credere alle mie orecchie << Mi stai lasciando andare? >>
Lui scrollò le spalle, poi mi indicò il via libera per la porta.
Sbattei le palpebre, poi staccandomi dalla macchina iniziai a incamminarmi lentamente verso la porta.
Non mi fidavo di lui, eppure sembrava non volesse intervenire.
<< Ma prima prendi questo, ti prego >>disse aprendo il palmo della mano, e mostrandomi il braccialetto.
Ci riflettei un attimo, poi annuii, porgendogli il polso.
Lui sorrise, soddisfatto, poi me lo allacciò.
<< Bene, adesso ridammi la maglietta >>dissi notando che teneva il mio pullover stretto nell'altra mano.
<< Eh no cara... >>disse mentre un ghigno gli si affacciava sul volto << Sei libera di andartene, ma la maglia la custodisco io... >>
Spalancai la bocca, incredula. Sapevo che non dovevo fidarmi di lui.
<< Ridammela, stronzo >>gli intimai, ma le mie minacce non sembrarono sfiorarlo per nulla, anzi, scosse la testa con espressione compiciuta. Allora fui costretta a tentare di riprendermela da me.
<< Zayn, ti prego, ho freddo! >>tentai di dirgli, mentre avanzavo verso di lui.
<< Beh, so io come farti riscaldare...basta solo che acconsenti... >>
Mi gettai in avanti, pronta ad afferrarla, ma lui prontamente si spostò, portandosela dietro la schiena.
<< Non puoi obbligarmi a rimanere qui! >>
<< Oh ma io non ti sto obbligando... >>mi rispose lui di rimando << potresti benissimo uscire ed offrire un bello spettacolino >>
<< Questo è un ricatto! >>pronunciai a denti stretti. Lui rise di gusto, quando cercai ancora una volta di afferrare la maglietta.
Gli diedi una spinta forte, cercando di suonare minacciosa. << Ridammi subito la mia maglia >> ma provocai solamente un'altra risata.
<< Sai, non ti conviene urlare...se ci trovano così potrebbero pensare male e sospenderci entrambi >>
Il suo tono pacato mi fece infuriare ancora di più. Mi gettai addosso a lui, a velocità, facendolo crollare rovinosamente sul pavimento.
La mia mano cercò il pullover, ma lui se lo nascose sotto di esso, ridacchiando.
Nel frattempo cercai di staccarmi dal suo petto, ma con l'altro braccio lui mi fece ritornare al punto di partenza.
Stavo per piangere, sentendomi impotente, ma non avrei mai fatto una cosa del genere. Chiusi gli occhi per non fargli leggere la mia disperazione, ma fui costretta a riaprirli di scatto quando dopo un movimento mi rotrovai poggiata a terra con la schiena nuda, le sue gambe ai lati del mio bacino.
Deglutii prima di sentire le sue labbra poggiarsi sulla mia fronte, in un bacio dolce.
Lo guardai stranita.
Le sue dita mi accarezzarono l'attaccatura dei capelli, portandomi poi una ciocca dietro l'orecchio.
<< Per me non è stato un gioco >>mi disse senza staccare gli occhi dai miei. Perché solo in questi momenti mi accorgevo delle venature dorate che attraversavano i suoi occhi? Perché solo adesso che era vicino a me osservavo le sue labbra che non mi erano mai sembrate così perfette per combaciare con le mie?
In quel momento sorrise, portandosi la lingua tra i denti, quella lingua che avrei volentieri avuto tra i miei denti.
E poi fu tutto un attimo, una cascata di sensazioni che si abbattevano sulla mia pelle già fragile, facendomi venire la pelle d'oca, quando lo vidi flettere lentamente le braccia e annullare le distanze tra i nostri visi, un crescendo di emozioni tale da far crollare tutte le mie difese, quando le sue labbra fecero più pressione sulle mie, un senso di risucchiamento proprio al centro del petto, quando le nostre lingue danzarono all'unisono.
E poi fu tutto una valanga. Mi tirò con sé, impedendomi di andare via e crollammo insieme, travolgendo ogni cosa, travolgendo i dubbi, i sensi di colpa, le paure. 

 

Hola chicas 
La vostra amica è tornata dal regno degli inferi! Resuscitata col drago delle sette sfere o come preferite voi boh! ahaha 
Comunque, adesso eccomi qui, spero vi sia piaciuto il capitolo. 
Mi sono impegnata tanto, infatti c'ho impiegato un bel po'...credo di averlo fatto abbastanza lungo, per la gioia di alcune di voi :) 
Dai su *^* lasciate un piccolo commentino *^* anche piccino piccino! 
Okaaay, visto che ho esaurito il discorso sul capitolo vorrei esporre la piccola ideuzza malvagia che avevo e.e 
Visto che...questa fanfiction è sulla via della conclusione...avevo tanto la voglia di iniziarne un'altra. Perché ho voglia di scrivere scrivere scrivere, ormai sono drogata :P Ecco, adesso ve l'ho detto. 
Ho già in mente mooolte cose...poi vi dirò tutto a tempo debito. Se sempre siete curiose di saperlo e di leggerla...se invece ne avete già piene le scatole di me......beh, ignoratemi! ahahhah 
Ciau ciau
Vi adoro piccine mie *^* 


 

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Capitolo 38
*** Cioccolato e caramello ***


                                                                           

<< Adesso me la ridai la mia maglietta? >>dissi leggermente indignata, rimettendomi in piedi.
Lo sentii ridacchiare, poi si alzò anche lui, cercando di circondarmi il busto.
<< E tieni anche le tue mutandine... >>disse poi, porgendomi gli slip.
Le afferrai bruscamente.
Dopo che ebbi indossato anche i jeans lo sentii circondarmi la vita da dietro.
Mi baciò una spalla nuda, solleticandomi poi la pelle con la sua barba leggera.
Lo allontanai quasi subito, voltandomi poi verso di lui, con sguardo serio.
<< Questa è stata l'ultima volta, intesi? >>dissi con voce autoritaria. << Non dovrai più torturarmi d'ora in poi, è chiaro? >>
Guardai l'orologio, poi rendendomi conto che di lì a poco avrei perso anche l'ultimo autobus mi allacciai in fretta il reggiseno, indossai il pullover e uscii da quell'aula, lasciando i capelli in disordine.
Arrivata a casa la prima a cercarmi fu Emily.
La testa mi scoppiava, quindi prima di rispondere a qualsiasi chiamata mi infilai sotto la doccia. Sentivo il mio stomaco intrecciarsi sempre di più, quindi ero salita senza neanche mangiare nulla. Questo spiegava il bussare insistente di mia nonna alla porta del bagno.
<< Non mangi? >>mi chiese con evidente tono preoccupato, sebbene il rumore dell'acqua che scorreva copriva un po' la sua voce.
<< No, nonna >> urlai << ho...dimenticato di dirti che mangiavo un panino a scuola >>inventai. Per lei le parole: "no, non ho fame" non facevano parte della lingua italiana.
Mi strofinai bene ogni parte del mio corpo, come a voler levare via tutti i miei sensi di colpa. Ma sapevo che non sarebbero andati via, stavolta. Niente poteva riscattarmi.
Chi cade nella stessa trappola per la seconda volta è proprio un idiota.
Mi afferrai la testa con entrambe le mani, rannicchiandomi poi su me stessa.
Non mi ero mai sentita così...sconfitta, impotente, debole.
Ero sempre stata una ragazza che sapeva controllare ogni cosa, che aveva sempre la situazione sotto controllo, a cui non sfuggiva assolutamente nulla...prima di incontrare lui.
Aveva ragione, aveva sempre ragione: io lo odiavo, lo odiavo con tutta me stessa perché sapeva perfettamente come fare per controllarmi.
Quando mi guardava con quegli occhi ambrati, con delle sfumature così simili al color del miele, la mia natura si addolciva di conseguenza.
Quello che mi chiedevo però era: perché proprio adesso? Perché solo ora il suo sguardo aveva il potere di ipnotizzarmi così?
Forse ne sei innamorata, Meg...
Quella riflessione non giunse mai a termine, e mi affrettai a rimuovere quel pensiero nel momento in cui qualcuno prese nuovamente a bussare alla porta.
Alzai gli occhi al cielo, preparandomi per sentire un'altra ramanzina da parte della nonna, senza che ne sapessi il motivo. A meno che si trattasse ancora del pranzo saltato.
Mi affrettai a finire di lavarmi invece, quando sentii la voce di Emily che mi chiamava insistente.
Avvolsi i miei capelli in un asciugamano, avvolgendolo poi in testa come un turbante, e aprii la porta.
<< Emily, che ci fai qui? >>chiesi un po' sorpresa, ma non infastidita. In fondo lei poteva benissimo venire da me tutte le volte che voleva, personalmente le avrei anche affidato una copia delle chiavi di casa.
<< Visto che non rispondevi sono venuta di persona...avevo paura che Zayn ti avesse rapita >>scherzò lei.
Sentii un groppo salirmi in gola.
<< Beh...come vedi stavo semplicemente facendo una doccia più lunga del solito... >>ammisi, nascondendole la verità. Cosa avrebbe pensato di me se avesse saputo?
Mi prese per mano, trascinandomi nella mia stanza.
<< Io invece sono rimasta fino alle 3 con Louis >>disse entusiasta, gettandosi poi sul mio letto.
Io mi avvicinai allo specchio, iniziando a tamponare i capelli con l'asciugamano.
<< Su raccontami... >>la incitai.
Ovviamente lei non aspettava altro, perciò si posizionò comoda sul materasso, preparandosi per iniziare un lungo monologo.
<< Mi sento...bene, adesso >>disse invece solamente.
Rimasi un po' basita, quindi gli feci qualche domanda per invitarla a parlare. E io sapevo che stava fremendo dall'ansia di raccontarmi.
<< E...avete parlato...di quello? >>
La vidi scuotere la testa di riflesso allo specchio.
<< Come no? >>
<< No...beh, lui ha fatto finta di niente per tutto il tempo...e a me non mi andava di riprendere quella discussione imbarazzante... >>
<< Cosa?! Non potete semplicemente ignorare questa cosa! >>ribattei.
<< Beh, sì invece...oggi è stato tutto bellissimo. Sembrava tornato tutto alla normalità... >>
<< E credi che questa vostra "indifferenza" potrà durare a lungo? >>le chiesi alzando le sopracciglia << Oh, insomma io credo che prima o poi salterà fuori! E allora cosa gli dirai? C'hai pensato? >>
Lei si limitò ad abbassare la testa, il che mi fece capire che non era affatto pronta a quell'evenienza.
<< Però... >>iniziò a dire, con un certo imbarazzo nella voce.
Mi avvicinai, interessata << Però...? >>
<< Ho avuto...una sorta di pensiero >>
Aggrottai la fronte, in cerca di spiegazione, poi rimasi in ascolto.
<< Credo che sia giunta l'ora di sbloccare la situazione con Harry... >>sputò tutto d'un fiato.
<< Eh? >>mi uscì inavvertitamente.
<< L'ho incontrato e...abbiamo parlato un po' >>iniziò a spiegarmi << Dice che le cose con Eva non vanno più bene, e in poche parole sta aspettando solo l'occasione giusta per lasciarla >>
Rimasi per un po' zitta, riflettendo su quella nuova riflessione, e capendo almeno in parte cosa intendesse dire la mia amica.
<< Dio, Meg, ogni volta che lo guardo mi si sciolgono tutti i muscoli, ogni volta che mi parla rischio di rimanere bloccata a fissarlo! >>disse con gli occhi le le brillavano.
<< Quindi... >>
<< Quindi non potrebbe esserci occasione migliore per farglielo capire! >>esclamò la bionda << Se poi lui provasse lo stesso per me allora si risolverebbe tutto anche con Louis! >>
<< Aspetta aspetta aspetta >> la frenai << che significa si risoverebbe tutto anche con Louis? Cosa c'entra Louis? >>
<< Ma non capisci? >>disse con tono ovvio << Se mi fidanzassi con Harry, lui probabilmente non potrà più riprendere l'argomento! Certo, probabilmente prima ne soffrirà un po'...ma poi lo supererà! >>
Sbattei le palpebre, confusa.
<< E' un po' contorto come ragionamento >>riflettei << Cioè...tu vorresti metterti con Harry così da evitare domande scomode da parte di Louis? >>
<< Forse...cioè no...non lo so! >>ammise sospirando lei.
Lasciai stare i miei capelli, e poggiando l'asciugamano sul comodino mi avvicinai a lei, sedendomi accanto.
<< L'unica cosa che so è che Harry mi piace da impazzire... >>mi prese per mano, poi fissandomi con i suoi occhi blu << ...credo...credo di esserne innamorata, Meg >>
A quelle parole scattai, senza preavviso. Ritirai la mano bruscamente: << Come fai a dirlo? >>
La vidi vergognarsi terribilmente: << Ho detto una cosa stupida...davvero troppo stupida >>disse scuotendo la testa nervosamente.
Capii che forse era stato il mio atteggiamento brusco a farla reagire in quel modo, così mi affrettai a rimediare per tranquillizzarla.
<< No, no...io intendevo dire solo: come si fa a capire una cosa del genere? >>chiesi ambigua, ma lei non se ne accorse, pensando ancora una volta che mi riferivo solo a lei.
<< Io...non lo so di preciso...nei film parlano sempre di farfalle nello stomaco e io...  per la miseria, quando incontro lui il mio stomaco è sottosopra! >>
Una morsa allo stomaco proprio in quel momento mi fece attorcigliare anche le budella.
<< E poi... >>continuò lei, mentre con la testa sembrava stesse vagando fra le nuvole << ...quando guardo i suoi occhi... >>
Quando guardavo i suoi occhi color cioccolato, e vi avvertivo quelle leggere sfumature color caramello, non potevo fare altro che pensare a quanto questi due gusti stessero bene insieme, non potevo fare altro che pensare ai dolci, a quanto fossero "dolci" i suoi occhi quando guardavano me, non potevo fare altro che affogarci dentro in modo da rimanere intrappolata, da non voler più...
<< Meg, mi stai ascoltando? >>sentii una voce indignata.
Sbattei le palpebre più volte: << C-certo... >>
<< Oh, allora saprai quello che devi fare adesso... >>mi disse Emily, mettendosi a braccia conserte e attendendo che ammettessi la mia colpa.
Non la feci attendere molto, infatti sbuffai subito dopo.
Fortunatamente non sembrò arrabbiata per la mia disattenzione, e mi spiegò di nuovo senza fare tante storie.
<< Devi aiutarmi tu con Harry... >>
<< Cosa?! >>esclamai, presa alla sprovvista.
<< Devi...solamente accennargli la cosa...insomma, fargli capire un po' la situazione, no? >>mi disse guardandomi speranzosa, << Ti prego ti prego ti prego! >>si affrettò ad aggiungere con tanto di sguardo pietoso.
Sospirai. Mi sarebbe toccato fare un altra volta il Cupido, anche se quella coppia proprio non mi convinceva per niente. Ma avrei fatto di tutto per Emily.
Se sempre ero capace di farlo ancora...perché, sinceramente sembrava che tutto si fosse capovolto.
I pensieri di prima, le immagini dei suoi occhi proprio fisse di fronte a me...oddio, probabilmente avevo fatto quei pensieri solo perché non avevo mangiato nulla.
Il cioccolato con il caramello?! Mai avrei mangiato un dolce del genere: troppo dolce e zuccheroso. E a me non piacevano le cose dolci...perché io non ero dolce...io non mi sarei dovuta addolcire per degli sguardi...
Stavo vagando ancora una volta con la mia mente, senza rendermi conto che Emily si aspettava ancora una risposta.
<< Ci...ci proverò >>promisi debolmente, senza tuttavia assicurarle niente.
Non potevo continuare così, non potevo continuare a farmi distrarre da lui anche quando non era presente per torturarmi di persona.
Già era una cosa abbastanza squallida essere finita con lui per la seconda volta, adesso addirittura mi riducevo a pensarlo? Ma come mi ero ridotta? Come ero finita in questo stato?
 
 
 
 
<< Ciao Meg >>mi salutò Zayn quel giorno, entrando in classe sorridente.
<< Ciao... >>gli risposi, andandomi a sedere al mio posto, anche se la campana non era ancora suonata.
Poggiai i gomiti sul tavolo, afferrandomi poi la testa con le mani, sperando che capisse che volevo mi lasciasse in pace. Ma come al solito speravo invano.
<< Stai male? >>mi chiese immediatamente, avvicinandosi.
Insomma, c'erano altre persone in classe, perché solo lui doveva accorrere in mio aiuto?! Perchè?!
<< Solo un po' di mal di testa... >>dissi piano, chiudendo gli occhi per massaggiarmi le tempie.
Li riaprii di scatto quando sentii le sue dita sfiorarmi la guancia, e mi ritirai immediatamente.
<< Che fai? >>lo accusai, guardandolo torva. 
Riportò la mano in tasca e alzò le spalle, poi mi rispose un po' imbarazzato.
<< Niente...io... >>
<< Mi sembrava di essere stata chiara >>lo interruppi bruscamente prima che dicesse qualsiasi cosa. Che cosa si era messo in testa?
Lo vidi stringere gli occhi, poi avvicinarsi piano il viso, fino a poggiare i suoi gomiti sul mio banco.
<< Chiara su cosa, esattamente? >>
Mi guardai intorno, poi parlai sottovoce.
<< Non...non devi comportarti così. Fra di noi non è successo niente, ok? >> intimai, ma lui non sembrò molto interessato visto che alzò gli occhi al cielo.
A questo punto lo afferrai per lo scollo della maglietta.
<< Zayn, smettila di fare il cazzone >>gli dissi seria.
<< Perché? Perché vuoi far finta che non sia successo niente? >>esclamò lui, con un pizzico di esasperazione.
Stavolta fu il mio turno di alzare gli occhi al cielo.
<< Perché non ha significato niente, Zayn >>spiegai, cercando di essere più incisiva e decisa possibile.
Il ragazzo serrò i denti, ma continuò a fissarmi.
<< Per me invece sì... >>ammise infine.
Ed ecco che i suoi occhi cambiavano, ancora. Lo osservai a bocca aperta mentre rimanevo intrappolata all'interno di essi. Annaspavo, in cerca di una via d'uscita, ma non riuscivo a emergere da quella cascata di oro colato.
Mi appellai a tutta la forza di volontà che possedevo per staccare gli occhi dai suoi, abbassandoli sul tavolo di legno.
Ogni volta che mi trovavo a stretto contatto con quegli occhi perdevo di vista i miei obbiettivi, e questo non doveva succedere, per questo dovevo impegnarmi per non farmi ipnotizzare da essi.
La mia visuale mi permise di vedere solamente i suoi gomiti che si staccavano dal tavolo, sollevandosi, poi continuando a tenere lo sguardo basso lo sentii andare via, allontanarsi, facendomi rimanere abbastanza stupita del suo comportamento.
Con la coda dell'occhio lo vidi uscire fuori, le mani nuovamente in tasca e il passo cadenzato.
Feci un sospiro: non credevo che avrebbe rinunciato così presto, ma ne fui ben sollevata.
Passò solo poco tempo in cui la mia mente potè stare un poco libera e senza alcun pensiero, che arrivò Emily, con passo frettoloso.
<< Mi raccomando... >>mi disse solamente, facendomi capire immediatamente cosa volesse.
Sbuffai: << Lo farò all'uscita, Em, te lo prometto >>
La bionda annuì, poi crollò nella sedia accanto alla mia, agitata fin da ora.
<< Come potrò stare attenta se penso continuamente a dopo? >>mi chiese ansiosa.
<< Che dovrei dire io allora? Mi stai a stressare continuamente! >>risposi un po' brusca. Non avevo ancora pensato a nulla. Cosa avrei detto ad Harry?
Dovevo fargli capire qualcosa, però senza dichiararlo apertamente.
Le 5 ore di lezione passarono in fretta, senza che io ebbi elaborato alcun discorso, tuttavia dissi a Emily di avere tutto sotto controllo.
<< Bene...io...ehm...vado a parlargli. Ti faccio sapere presto >>annunciai, prendendo lo zaino in spalla e dirigendomi fuori prima che Harry uscisse.
Ebbi ancora 5 minuti per riflettere su qualcosa, visto che la chioma del riccio si intravide solo quando la gran parte dei ragazzi era già uscita.
Lui mi venne incontro sempre sorridendo, facendomi un segno di saluto con la mano.
Gli diedi un bacio sulla guancia per salutarlo.
<< Harry hai premura di andartene? >>chiesi senza assumere un tono particolare.
Lui ci pensò solo pochi secondi, poi scosse la testa, deciso.
<< Come mai? >>mi chiese poi.
<< Ehm...ti ruberò solo un po' di tempo. Devo...ehm...parlarti di una cosa >>
<< Dimmi... >>rispose lui, spiccio.
Mi guardai intorno, c'era ancora qualcuno che usciva dalle classi.
<< Potremmo andare in un posto più...appartato? Devo parlarti di una cosa...abbastanza delicata >>dissi mordendomi il labbro.
Per un istante Harry aggrottò le sopracciglia, poi però fece spazio ad uno dei suoi soliti sorrisi.
<< Certo...andiamo nel nostro posto? >>
<< Ossia? >>chiesi, non ricordandomi affatto di che luogo parlasse.
<< Dai Meg...dietro la casa del custode no? >>
<< Oh! Certo! >> mi venne in mente improvvisamente.
Sentii afferrarmi la mano, poi in un batter d'occhio venni trascinata in quel piccolo spazio diroccato.
<< Allora? >>mi chiese con una punta di curiosità, incrociando poi le braccia al petto.
Mi appoggiai al muro, mentre cercavo la frase con cui iniziare tutto il discorso.
<< Ho saputo che fra te e Eva le cose non vanno più bene... >>decisi di arrivare al punto decisivo partendo proprio dalla sua relazione ormai in sfacelo.
<< No...cioè, sì...insomma non è che le cose vadano male...sono io che...beh, non ne posso più >>ammise, abbassando lo sguardo per un secondo.
<< Fammi indovinare: lei è un tipo troppo opprimente, vero? >>
Lui annuì all'istante.
<< Poi in questi ultimi giorni lo è ancora di più! Dice che sente che mi sto "allontanando da lei"...cazzo, non lo capisce che mi sto allontanando proprio perché fa così? >>disse con una punta di isteria.
Sorrisi leggermente: << E quindi...che hai intenzione di fare adesso? >>
<< Niente...aspetto il momento e la situazione più adatti per lasciarla... >>ammise, alzando le spalle.
<< Mmmm...capisco... >>abbassai lo sguardo, non sapendo più che dire.
<< Ma....perché mi chiedi questo, Meg? >>
Riflettei per un momento su ciò che dovevo dire adesso, evitando di parlargli direttamente di Emily.
<< Beh...perché conosco una persona a cui farebbe molto piacere se ti lasciassi... >>
Vidi una strana luce baluginare negli occhi verdi di fronte a me.
<< Ah sì? >>
<< Beh, sì >>risposi ovvia, non sapendo che altro dire.
<< E...perché non mi parli di questa persona che conosci? E' una tua amica? >>
Annuii, cercando di non esporre troppo Emily.
<< E questa tua amica quindi...prova qualcosa per me? >>
Deglutii. Ma che discussione stavamo facendo? Ero io che dovevo parlargli, invece io rispondevo a monosillabi, mentre lui continuava a farmi domande, come se già avesse capito tutto.
<< E' proprio per questo che sono qui...per dirti questo >>risposi, incontrando il suo sorriso caldo, con tanto di fossette.
I suoi occhi continuavano a mantenere quello strano bagliore, che non sapevo interpretare, forse perché non conoscevo poi Harry così bene. Eppure...eppure sembrava rivolgermi uno sguardo un po'...malizioso.
<< Bene, credo che sia l'occasione giusta per lasciare la mia ragazza... >>annunciò, parlando piano, quasi sottovoce.
Aspetta, questo significava che...lui ricambiava?
Non sembrava vero, era stato tutto troppo semplice! Non mi ero dovuta sforzare neanche un po' per fargli capire, e non vedevo l'ora di portare le notizie a Emily. Avrebbe saltellato gioiosa come un pasqua per tutto il resto del giorno.
Involontariamente sorrisi, e vidi sorridere anche lui.
Poi accadde tutto in un istante.
Mi cinse la vita con le sue mani e poggiò le sue labbra sulle mie, incredule, mentre il mio corpo rimaneva completamente immobile per la sorpresa e lo stupore, schiacciato contro il muro dal suo corpo.
Avevo parlato troppo presto.
Harry non aveva capito un bel niente, aveva frainteso ogni mia parola.
 
 
 
 
POV Emily
 
Meg prese lo zaino in spalla e uscì velocemente dall'aula.
La vedevo un po' in ansia, e questo mi preoccupava parecchio.
Ma io dovevo fidarmi di lei, Meg era brava in queste cose, avrebbe avuto tutto sotto controllo.
Adesso dovevo solo aspettare che venisse a portarmi notizie, cattive o buone che fossero.
Mi sedetti sulla mia sedia nella classe ormai vuota, e iniziai a tamburellare le dita sul tavolo. Dopo le dita fu il turno del piede, che prese meccanicamente a battere sul pavimento.
<< Signorina >>mi chiamò qualcuno, facendomi sobbalzare.
<< Qui devo pulire, potrebbe uscire? >>mi chiese la bidella appena entrata, con la scopa e la paletta in mano.
<< Oh certo signora...mi scusi >>mi affrettai allora a raccogliere le mie cose per andarmene in un altro posto.
Perché dovevano sempre iniziare a pulire dalla nostra classe? Erano passati solo 5 minuti dall'uscita dei ragazzi, e ancora c'era qualche ritardatario che usciva con lo zaino in spalla, dirigendosi fuori di gran corsa.
E poi c'era...oddio, quelli erano Meg e Harry!
Spalancai gli occhi, poi mi affrettai a nascondermi dietro un angolino per evitare che mi vedessero.
Si erano incontrati solo adesso, infatti i due ragazzi si stavano ancora salutando.
Harry oggi indossava dei jeans abbastanza stretti, e visto che mi dava le spalle, potevo benissimo contemplare il suo lato B, a seguire le sue gambe sottilissime, molto più delle mie.
Beh, diciamo che io non sono mai stata un peso forma, ma lui era davvero troppo magro! Proprio come Meg.
La prima volta che l'avevo vista avevo pensato fosse anoressica di quanto era magra, adesso era un po' migliorata, ma le sue gambe rimanevano comunque molto più sottili delle mie, che già all'età di 18 anni avevano iniziato a manifestare i primi segni di cellulite.
Scossi la testa, proponendomi di non pensarci, altrimenti sarei scoppiata a piangere, e ritornai a fissare la coppia che parlava.
Ad un certo punto lui l'afferrò per mano, e iniziò a trascinarla fuori.
Ovviamente non potei che seguirli, facendo sempre attenzione a non farmi vedere, altrimenti oltre a mandare all'aria il piano avrei anche fatto la figura dell'idiota.
Rimasi a debita distanza, e vidi che si stavano dirigendo verso la casa del custode.
Ma che volevano fare? Tutti sapevano che quella baracca era pericolante, e nessuno poteva entrarci.
Ma mi ero allarmata inutilmente, infatti i ragazzi non stavano andando dentro, ma svoltarono per ritrovarsi dietro la casetta.
Dannazione, di lì mi sarebbe stato più difficile spiarli. In fondo era quello che stavo facendo: spiare.
Eppure non mi sentivo in torto, in fondo la cosa riguardava me, quindi perché non seguire la situazione di persona?
Persi un po' di tempo per fare il giro della casa e andare dall'altro lato, visto che da lì avrebbero potuto vedermi facilmente.
Cercai di fare più in fretta possibile, curiosa come non mai, e mi appostai un po' più distante. Non sentivo quello che si stavano dicendo, ma li vedevo semplicemente sorridere. E se Meg sorrideva voleva dire che stesse andando tutto bene, no?
E invece no, niente andava bene. Anzi, era tutto il contario.
Tutto andò sottosopra quando quei due si baciarono.
Credetti che il mio cuore, salito fino in gola, potesse strozzarmi da un momento all'altro, e sentivo le gambe cedere, come se fossero diventati due stuzzichini sottili e fragili.
Sbattei le palpebre più volte, come a convincermi che quello che stavo vedendo non era reale, ma purtroppo nonostante la mia mente fosse ormai offuscata, e i miei occhi appannati dalle lacrime che minacciavano di uscire, non mi venne alcun dubbio su ciò che vedevo.
I miei occhi non potevano mentirmi fino a questo punto. Il mio stomaco non avrebbe motivo di attorcigliarsi se non ci avessi visto chiaramente.
E sembrarono ore quelle che passarono quando mi rifiutai di guardare ancora. Il tempo era improvvisamente rallentato, e io correvo per il cortile della scuola, allontanandomi il più possibile da quella scena, che tuttavia continuava a tornarmi in mente come se l'avessi ormai impressa con una colla super resistente.
Non mi importava con chi mi scontrassi, l'importante era correre con tutta la forza che avevo, come non avevo mai corso in tutte le odiose ore di ginnastica.
Ed ecco che finii stesa a terra, con un dolore lancinante al fondoschiena e una scarica alla schiena.
<< Guarda dove corri, ragazzina! >>urlò la ragazza bionda che avevo gettato a terra in quel momento, scontrandomici. Quando la riconobbi mi si gelò il sangue nelle vene.
<< Eva? >>domandai con gli occhi spalancati.
La ragazza si scostò le ciocche di capelli biondi che le erano ricadute sulla fronte, poi massaggiandosi il sedere si alzò.
<< Oh...guarda chi si vede...l'amica di Harry >>mi disse lei, senza sforzarsi di nascondere un tono velenoso.
Non la vedevo da tanto tempo, adesso non portava più la frangetta, e il ciuffo biondo le ricadeva costantemente sugli occhi e sulle ciglia ricolme di mascara.
Il solo sentire il suo nome mi fece rabbrividire.
<< C-che ci fai qui? >>
<< Che ci sto a fare secondo te? Sono venuta a prendere Harry no? >>mi disse con tono ovvio, iniziando a masticare una gomma << Piuttosto spostati, mi hai già fatto perdere troppo tempo >>disse brusca.
<< Temo che Harry non potrà notarti in questo momento... >>dissi, mentre il sangue prese a ribollirmi nelle vene. << E' intento a baciare la mia cara amica Meg >>
sputai quelle parole con tutta la cattiveria che potevo usare, e sogghignai nel vedere il volto roseo di Eva impallidire e il suo corpo longilineo irrigidirsi come una stecca.
Adesso ci sarebbe stato sicuramente qualcun altro a vendicarsi al posto mio.
Al posto dell'ignobile, inutile Emily. 

 

Mi sento in colpa. Mi sento davvero tanto in colpa. 
*si autoflagella* 
Forse solo così riuscirò a perdonarmi questo ESTREMO ritardo. 
Non so che dirvi...dico sul serio. 
Spero mi perdonerete, come già avete fatto e continuate a farlo
Come avete visto la situazione si complica un po'...
Credevate fosse finita, eh? Beh vi sbagliavate LOL 
Un piccolo imprevisto si presenta all'orizzonte...

Mi sento uno schifo, non ho nemmeno risposto alle recensioni e per giunta questo capitolo è scritto di fretta e non so se potrete trovare errori :( 
Tuttavia credo che deprimermi nello spazio autrice non mi faccia bene, e non faccia bene neanche a voi...quindi...
che ne dite di lasciare tanto piccole recensioni così da far tornare il sorriso a questa povera babbuina ritardataria? *^* 
Vadu ciau ciau OuO 

 

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Capitolo 39
*** Ghiaccio per occhio nero ***


                                                                         

POV Emily

 
Vidi ritornare la biondina all'uscita, probabilmente nella sua auto.
Chissà perché non aveva avuto dubbi sulla mia dichiarazione, forse aveva visto la sofferenza nei miei occhi, la sofferenza di essere stata tradita dalla mia metà, sto parlando della mia migliore amica. Perché non mi aveva detto che anche a lei piaceva Harry? Ma era proprio così? A lei piaceva Harry? Non sapevo più che pensare.
Eppure ero quasi certa che fosse, in un certo senso, cotta di Zayn.
Andiamo...altrimenti perché avrebbe dovuto andarci a letto?
Tutti possiamo fare una scelta, più o meno lucida, e lei aveva scelto di passare la notte con Zayn, circa un mese fa. Continuava a ripetere che aveva fatto un errore, che era un'idiota e io la capivo, tuttavia non si era mai interrogata sul perché con lui avesse ceduto, ed io non le avevo mai posto quella spinosa domanda.
Il moro era un bel ragazzo, questo non si poteva negare, sapeva ciò che voleva, e, soprattutto, faceva di tutto per ottenerlo.
Ma perché continuavo a parlare di Meg?
Per me adesso non ci doveva essere nessuna Megan Stevens.
Calciai un sasso che si trovava davanti a me, poi proseguii lentamente verso l'uscita, in attesa dell'autobus.
Proprio posteggiata lì di fronte il cancello vidi la smart di Eva, e una bionda che si truccava all'interno. Si vedeva che aveva pianto: il mascara le era colato sulle guancie, e lei si affrettava a rimuoverlo con una salviettina.
Perché anche la mia incredibile tristezza non si poteva rimuovere con una semplice salviettina? Quel senso di soffocamento ancora persisteva nei miei polmoni, e faticavo persino a guardare avanti per via degli occhi appannati.
Mentre mi dirigevo dall'altro lato del marciapiede sentii afferrarmi piano per un braccio. Mi voltai, vedendo due occhi luminosi sorridermi come avevano sempre fatto, ignari del mio dolore.
<< Ehi ti cercavo...dov'eri finita? >>mi chiese Louis << ti sei dimenticata che devo accompagnarti io oggi? >>
Abbassai lo sguardo, decisa a non fargli notare che stavo per piangere, o che lo avevo fatto.
<< Scusa Lou, vado con l'autobus >>dissi con decisione. Non ce l'avrei fatta a sopportare tutto un viaggio in macchina, volevo solo sdraiarmi su un sedile e mettere le cuffie per estraniarmi dal mondo.
<< E'...successo qualcosa? >>mi chiese puntualmente lui.
<< No, voglio solo stare per i fatti miei, scusami ancora... >>risposi secca, voltandomi dall'altro lato.
<< Ho fatto qualcosa di sbagliato per caso? >>si allarmò.
Sospirai. << No, Lou, tu non c'entri, credimi... >>
<< Se io non c'entro perché non mi guardi in faccia? >>
Deglutii a fatica. Ci mancava solo Louis adesso, volevo solo un po' di pace, perché non riusciva a capirlo?
Tuttavia lo accontentai, sollevando lo sguardo e incontrando i suoi occhi celesti con espressione di sfida.
La fronte del castano si aggrottò dopo pochi secondi.
<< Tu hai pianto! >>esclamò sorpreso.
<< Bene, l'hai capito, adesso mi lasci in pace? >>chiesi con espressione di supplica.
Lui si ammutolì all'istante, tuttavia anziché fare come lo avevo pregato si avvicinò a me.
<< Siamo...siamo amici noi due, Emily? >>mi chiese attendendo in fretta un risposta.
<< S-sì... >>balbettai.
<< Allora sappi che per qualsiasi cosa...io ci sono >>mi guardò intensamente per un istante, prima di abbassare lo sguardo e voltarsi dall'altro lato.
Rimasi immobile mentre lo guardavo dirigersi verso la sua auto.
 
 
 
POV Meg
 
<< H-harry...non... >>protestai quando finalmente i miei muscoli reagirono all'impulso, allontanando il corpo del ragazzo, spingendolo dal petto.
I suoi occhi verdi presero a cercare i miei, confusi, in cerca di una spiegazione. Tuttavia rimasi senza parole, incapace di giustificarmi con lui.
Serrò gli occhi, portandosi poi le mani ai suoi ricci.
<< Sono un idiota >>pronunciò allontanandosi ancora.
<< No, sono io che mi sono spiegata male...mi dispiace >>dissi abbassando lo sguardo. Mi sentivo incredibilmente a disagio, e vederlo in quello stato disperato, con la testa fra le mani, non faceva altro che aumentare i miei sensi di colpa.
<< I-io...stai bene...? >>balbettai, cercando di avvicinarmi.
Ma lui non alzava lo sguardo, anzi sembrava proprio che volesse fuggire da un momento all'altro, probabilmente anche lui in preda all'imbarazzo.
Mi aveva baciata, Harry mi aveva baciata, per non so quale motivo. O meglio, lo sapevo, e me ne prendevo tutta la colpa.
E adesso? Che significato aveva avuto per noi quel bacio, oltre ad essere assolutamente sconcertante?
<< Harry? >>lo chiamai debolmente, mettendogli una mano sulla spalla, mentre il suo volto era coperto dai riccioli scuri che gli cadevano davanti morbidi.
Ad un certo punto però, mentre mio il senso di colpa era quasi arrivato al limite, sentii il ragazzo ridacchiare leggermente, il che mi fece alzare un sopracciglio.
<< Che idiota... >>disse un'altra volta. Ed ecco che finalmente sollevò lo sguardo verso di me, e ogni traccia di disperazione era svanita, lasciando spazio solo ad un sorriso timido.
<< E' Zayn, vero? >>mi chiese dopo un po' di secondi in cui lui rideva e io lo guardavo come se fosse pazzo.
<< C-come…? Comunque no, non c'entra lui…è solo che… >>
<< E' solo che io non ti piaccio come ti piace lui…lo capisco… >>disse col tono di chi la sapeva lunga.
<< Harry… >> iniziai mordendomi il labbro.
<< Ehm...ok. La situazione è stata davvero imbarazzante, però possiamo far finta che non sia mai successo nulla... >>mi disse tutto d'un fiato, continuando a sorridere e a tenere gli occhi spalancati.
Dal canto mio rimasi a fissarlo senza dir nulla, colma di esitazione.
Avevo sconsigliato a Emily di mantenere l'indifferenza fra lei e Louis, e adesso avrei dovuto fare la stessa cosa? Che razza di ipocrita ero?
E cosa ne sarebbe stato della nostra amicizia? Lui mi avrebbe trattato allo stesso modo? Io lo avrei trattato allo stesso modo?
<< Tranquilla... >>
<< Eh? >> chiesi immediatamente, riscuotendomi dai miei pensieri.
<< Stai tranquilla, non sono...innamorato di te o roba simile >>mi assicurò, mettendosi una mano sul cuore.
Quelle parole mi lasciavano un po' turbata, ma allo stesso tempo non potevo che esserne sollevata. Se davvero avesse detto la verità la zavorra che in quel momento mi schiacciava si sarebbe sicuramente allegerita.
Lo guardai indagatoria, assottigliando gli occhi.
<< Perché l'hai fatto allora? >>
<< Diciamo che…mi sono fatto prendere dalla situazione… >>disse, dopo una risata indifferente << Sei una ragazza carina e simpatica, è naturale che... >>
<< E' naturale che provi a baciarmi?! >>chiesi allibita. Ma come capperi ragionava la mente maschile?
Lui dal canto suo non sapeva più che dire, e alzò le spalle.
<< Sei un idiota >>confermai dopo un po'.
<< Dai immaginaci fra 20 anni! Rideremo ancora come matti quando ci ricorderemo di questa cosa... >>
Lo guardai ancora con espressione poco convinta.
Non riuscivo ancora a capire se stava mentendo oppure era sincero, ma forse sarebbe stato meglio far finta di niente. Perlomeno per non far sentire lui in imbarazzo.
Perciò cercai di rilassarmi, e di fingere un sorriso.
<< Già...però sarà il nostro segreto, lo sapremo solo noi ok? >>proposi, prendendomi dal panico per ciò che avrebbe potuto pensare Emily se solo lo avesse saputo.
Lo vidi annuire, sereno.
<< E comunque, a me piacciono le bionde >>affermò.
Non potei fare a meno di ridere, sentendogli pronunciare quest'ultima affermazione, e quella risata mi fece bene, mi fece sentire meno in colpa.
Lo guardai mentre mi sorrideva con naturalezza.
Se stava mentendo dovevo ammettere che era un ottimo attore, mentre manteneva un'espressione leggermente imbarazzata ma allo stesso tempo tranquilla.
Poi improvvisamente sbarrò gli occhi, fissando un punto di fronte a sé, e iniziò a camminare spedito.
<< Harry? >>lo richiamai, seguendolo.
<< Cazzo, mi ero scordato che oggi non ho la macchina, e quindi devo prendere l'autobus... >>
<< Anche io lo devo prendere...ma che ore sono? >>dissi raggiungendolo e aumentando ancora la velocità.
<< Le 2 e 30...l'autobus passerà a momenti... >>
<< Corriamo! >>esclamai, mettendo subito all'opera le mie parole.
Proprio mentre eravamo quasi arrivati all'uscita del cortile, vedemmo passare un autobus blu, senza che potessimo fare nulla per raggiungerlo.
<< Vaffanculo! >>imprecò Harry, fermandosi piegato sulle ginocchia dopo la corsa.
<< E adesso che facciamo? >>chiesi disperata, respirando ancora affannosamente.
<< Se volete posso accompagnarvi io... >>
Mi voltai allarmata al sentire quella voce.
<< Ehi Zayn! >>esclamò Harry rincuorato << Hai la macchina? >>
Il moro annuì, poi con un sorriso amichevole ci fece cenno di seguirlo e iniziò a camminare verso il cancello.
Accettai la proposta solo perché non sarei stata sola con lui, anche se non riuscivo a capacitarmi di come riuscisse sempre ad essere nel posto giusto al momento giusto. Beh, per me: al posto sbagliato al momento sbagliato. Maledetto stalker.
<< Come mai sei rimasto fino a quest'ora? >>gli chiese Harry, come se mi avesse letto nel pensiero.  
<< Avevo...una cosa da fare... >>disse Zayn, cercando di allontanare il discorso.
<< Conoscendoti direi che eri impegnato con qualcuno nella sala delle fotocopie... >>non potei fare a meno di gettare questa battuta ironica. Andiamo, altrimenti cosa avrebbe dovuto fare a scuola fino a quell'orario?
Zayn si bloccò, rivolgendomi un'occhiataccia: << Vuoi sapere cosa facevo? >>sputò con tono di sfida << Recupero di matematica, perché non voglio essere bocciato quest anno! >> rispose bruscamente all'accusa, come se si fosse offeso.
Sbattei le ciglia e abbassai lo sguardo, un po' pentita della battuta che avevo fatto.
<< Non...lo sapevo, scusa... >>
Zayn non rispose, e aprì il cancello davanti a noi, uscendo per ultimo.
Stavo dietro ad Harry dopo essere uscita dal cancelletto, ma lui improvvisamente si bloccò, e io andai a sbattergli dietro.
<< Ma che...? >>iniziai a chiedergli, mentre Zayn si affiancava a me.
<< Oh no >>sentii solamente, così lo superai mettendomi accanto a lui, e vidi camminare verso di noi a passo un po' troppo enfatizzato quella bionda della sua ragazza.
<< E-Eva... >>la chiamò con un sorriso forzato.
Lei ci raggiunse quasi subito, e sempre con enfasi prese a masticare una gomma.
Accanto a me sentii bofonchiare qualcosa, ma mi sorpresi quando vidi che non era stato il riccio, bensì Malik.
<< Tesoro sono venuta a prenderti io oggi visto che non hai la macchina! Sei contento? >>disse la ragazza tutto d'un fiato, con un sorriso.
Non potevo fare a meno di notare che fosse addirittura più truccata del solito. Che volesse apparire più giovane del fidanzato? Beh, tutto quel trucco sicuramente non l'aiutava. Magari l'avrebbe resa più bella di com'era già, ma sarebbe comunque apparsa più vecchia del ricciolino al mio fianco.
I suoi occhi grandi si spostarono sull'altro ragazzo al mio fianco e non potei fare a meno di notare una strana reazione, da parte di entrambi, come se già quei due si conoscessero.
<< Zayn! >>esclamò lei, e ciò confermò le mie ipotesi.
Guardai il ragazzo al mio fianco, che stava in attesa.
La bionda corse ad abbracciarlo, mentre Harry domandava con tono tranquillo da quanto tempo i due si conoscessero e perché lui non ne aveva mai saputo niente.
<< Ma che bel terzetto... >>commentò lei, una volta allontanata dal moro, sviando la domanda << adesso siete diventati tutti amici? >>
Harry sbattè le palpebre, confuso dal comportamento della sua ragazza.
Infatti dopo pochi secondi la bionda scoppiò a ridere.
<< Eva...la smetti di comportarti così e mi spieghi cosa ti prende? >>
Dopo vari secondi passati a ridere forzatamente ecco che la ragazza gli rivolse uno sguardo glaciale.
<< Amici...ma che dico? Altro che amici... >>
Dopo un po' di silenzio i suoi occhi cambiarono direzione, posandosi sul moro, che di conseguenza strinse i suoi.
Io, in mezzo, mi sentivo dannatamente fuori luogo.
<< Zayn, ti sei dedicato alle cose a tre adesso? >>gli si rivolse con un sorriso malizioso.
<< Eva, credo tu stia insinuando cose che non... >>iniziai, non potendone più dei suoi discorsi da matta.
<< Zitta, puttana! >>mi interruppe lanciandomi uno sguardo di fuoco.
Neanche il tempo di ribattere che sentii un dolore lancinante all'occhio destro, e capii di essere appena stata colpita da un feroce pugno.
Per poco non finii col sedere a terra dalla botta, mentre sia Harry che Zayn mi afferravano, impedendomi di cadere.
<< Eva ma che...? >>iniziò ad urlare Harry a questo punto, guardando sconvolto la sua ragazza, che continuava a guardarmi con lo sguardo di un omicida.
Ma se credeva che io sarei rimasta ferma a farmi insultare e prendere a pugni da lei si sbagliava di grosso.
Prima che avesse l'occasione di svignarsela mi liberai delle mani di Zayn che mi circondavano il braccio e la schiena a mo' di protezione, e mi lanciai in avanti, restituendole il pugno.
La colpii al labbro, senza che lei si aspettasse minimamente una mia reazione. Glielo spaccai all'istante, e un rivolo di sangue prese a scorrerle da un lato.
A questo punto Zayn mi afferrò di nuovo, mentre Harry corse a bloccare la sua ragazza, ormai diventata furiosa.
<< So che l'hai baciato brutta troia! >>sputò lei, bloccata fra le braccia del riccio.
<< E tu lasciami stronzo! >>strillò con la sua vocina acuta.
<< Eva, Eva calmati... >>cercava invano di ripeterle lui, mentre la bionda si agitava ancora.
<< Sai una cosa Harry? Non sono io la prima cornuta tra i due >>annunciò infine, perfino con un certo tono di fierezza. Fortuna che aveva smesso di agitarsi, perché a quel punto dubitavo che le mani del riccio la stessero tenendo ancora.
<< E io mi sono anche divertita parecchio… >>aggiunse.
Lui ritirò le mani, fissandola senza espressione. Forse non teneva più ad Eva da un bel po', ma sicuramente avere rinfacciate quelle cose non avrebbe fatto piacere a nessuno. << …vero Zayn? >>continuò guardando il moro dietro di me con un ghigno.
Un moto di rabbia mai provato prima prese ad assalirmi. Ma chi si credeva di essere per trattare così Harry? Aspetta…aveva detto Zayn?
Sentii il moro irrigidirsi mentre mi teneva ancora stretta a sé. Borbottò qualcosa, ma non stetti a sentirlo. L'unica cosa che vedevo erano gli occhi verdi di Harry incupirsi sempre di più.
<< Vuoi una medaglia? >>dissi ironica, utilizzando un tono tagliente.
Stranamente la ragazza non si lanciò contro di me, nonostante fosse ormai libera di muoversi.
Intanto le mani di Zayn continuavano a cingermi da dietro, anche se non avevo intenzione di opporre resistenza. In fondo eravamo pari, non avevo motivo per picchiarla ancora.
Lo sguardo di Eva squadrava prima me, poi di tanto in tanto il moro dietro di me, finendo per fermarsi proprio su di esso.
<< Zayn mi hai deluso davvero…dopo me te la fai con una frigida come lei? >>
Avevo detto che non avevo motivo per picchiarla? Beh mi sbagliavo.
Fortuna che le braccia di Zayn mi tenevano ancora.
Quel Zayn che era stato a letto con quella ninfomane di Eva, quello con cui aveva tradito Harry, quello che si comportava sempre da stronzo puttaniere, il quale non era altro.
<< Sai che c'è Eva? Preferisco le ragazze frigide alle puttane come te >>
Stavolta fu il turno di Eva di spalancare gli occhi, e lo fece ancora di più quando le mani di Harry tornarono a circondarla.
Il ragazzo non sembrava volersela prendere con Zayn, nonostante quello che avesse  appena appreso.  
I due si scambiarono un'occhiata di intesa.
<< Portala a casa >>disse il ragazzo che mi teneva, rivolgendosi all'altro che faceva lo stesso con la sua ragazza. O meglio, ex-ragazza ormai, sicuramente.
Lo vidi annuire, poi trascinò lontano la biondina, dirigendosi verso la Smart posteggiata poco lontano.
Fu solo in quel momento che il moro mi lasciò, posizionandosi di fronte a me.
<< Bel colpo >>si complimentò infine, dopo circa un minuto che mi fissava serio.
Mi rivolse un sorriso sghembo e io non potrei fare altro che ricambiare. << Grazie >>dissi soddisfatta, perdendo il broncio che mi ero proposta di fare.
Rimasi immobile mentre il ragazzo continuava a fissarmi, senza alcun pudore.
Aggrottai la fronte per fargli capire di smetterla senza che mi rivolgessi un'altra volta male a lui.
Sussultai leggermente invece quando mi sfiorò proprio sotto l'occhio, dove mi faceva male per il colpo ricevuto. Non mi scostai, non ancora.
<< Perché? >>mi chiese reclinando leggermente la testa.
<< Perché cosa? >>sbattei le palpebre, ancora una volta confusa dal suo comportamento e dalle sue parole.
<< Si può sapere perché hai baciato Harry dopo che hai fatto sesso con me? Per due volte? >>mi disse in tono leggermente più duro.
Per risposta mi irrigidii, allontanandomi da lui.
<< Non ti devo nessuna spiegazione... >>dissi con freddezza glaciale.
<< Sei…arrabbiata per la storia di Eva? >>mi chiese poi, aggrottando la fronte. << E' stato tanto tempo fa io… >>
<< Non te l'ho mica chiesto… >>dissi crudele << Ti ho detto come la penso su di noi… >>
Lui abbassò la testa, arrendendosi.
<< Già...sei stata abbastanza chiara stamattina >>pronunciò debolmente, come se ne soffrisse. << Vieni...vieni con me, prima che ti diventi l'occhio nero... >>cambiò discorso infine, atono.
<< Non voglio venire con te >>mi uscirono quelle parole di bocca prima che potessi controllarle, prima che potessi frenare quell'odio che reprimevo per lui ormai da un po'.
<< Bene, allora vai a piedi a farti medicare da tua nonna... >>disse ironico << Che scusa gli racconterai stavolta? >>
Stavo per aprire bocca, poi la richiusi, sapendo che aveva ragione. Alla fine acconsentivo sempre, vinceva sempre lui.
Annuii e sebbene dimostrandogli quanto fossi controvoglia salii sulla sua auto.
 
Il viaggio fu silenzioso, se non per qualche botta e risposta su stupide cose riguardanti l'argomento scolastico.
Sapevo mi stesse portando a casa sua, e tutto ciò mi terrorizzava, anche se ero decisa a far prevalere il mio carattere per quella volta.
Passammo dal solito bar in cui si fermava Zayn e in una traversa poco più avanti posteggiammo.
<< Abiti vicino al bar? >>chiesi stupita, prima di scendere.
<< E' il mio bar preferito da quando avevo 4 anni e mia madre mi comprava sempre il gelato... >>mi disse scendendo a sua volta.
Lo seguii per pochi passi, fino a fermarci di fronte ad una piccola villetta singola.
Non sembrava una di quelle case nuovissime, ma era comunque tenuta in condizioni ottime: il prato era ben curato e le ringhiere nere erano così lucide che sembravano essere state dipinte da poco.
Afferrò le chiavi da detro la tasca del giubbotto, poi mi guidò verso l'ingresso, mentre nel grande giardino riconobbi il suo enorme cane appollaiato e legato al guinzaglio poco più in là.
<< Hai...una pomata o qualcosa del genere? >>chiesi cercando spezzare il silenzio.
<< Tranquilla, non si vedrà nulla domani... >>mi assicurò lui, mentre con le chiavi apriva il portone di legno all'ingresso.
Mi guidò per tutto il corridoio, arrivando fino alla cucina.
La stanza non era grandissima, ma le pareti color arancio contribuivano a rendere l'ambiente accogliente. Anche i mobili rustici non erano nuovissimi, ma erano ben tenuti e l'ordine in tutta la casa era quasi maniacale.
<< Siediti >>mi disse Zayn gentile, indicando una sedia.
Andò di fronte al frigorifero, ed aprendo il freezer estrasse del ghiaccio.
Strinse gli occhi quando si avvicinò a me.
<< Che c'è? >>chiesi allarmata.
<< Sta iniziando a gonfiare...non so se si formerà un ematoma...potresti metterti sul tavolo? Così mi verrà meglio... >>disse continuando a contemplare il mio occhio destro. Vi portai una mano sopra, reprimendo a stento un lamento quando sentii dolore.
<< Non...non mi metto sul tavolo... >>dissi secca << Non sono una bambina...posso farlo io... >>dissi porgendogli il palmo. Non dovevo farmi accudire da lui, sarebbe bastato che mi avesse dato la pomata, poi avrei fatto tutto da sola.
Lui sbuffò, poi mi diede il sacchetto col ghiaccio.
Ma non appena lo afferrai due mani forti mi circondarono i fianchi, sollevandomi, per poi poggiarmi sul tavolo, come se fossi una bambola di pezza. E per giunta mi soffiò via anche il ghiaccio dalle mani.
Stavo per lamentarmi ma lui mi interruppe.
<< Dove ti fa male? >>
Prese a tastare vari punti sotto l'occhio e tutt'attorno ad esso, finché non sentì un mio lamento strozzato quando azzeccò il punto.
Vi posizionò piano il ghiaccio, attento a non farmi male, e nel momento in cui la mia pelle gonfia entrò a contatto con la superficie del ghiaccio non potei che provare immediato sollievo, dopo aver rabbrividito per la sensazione incredibilemente fredda.
<< Non l'ho baciato io... >>sussurrai piano, quasi in un sibilo inavvertibile.
<< Cosa? >>mi chiese lui, ovviamente non avendo sentito nulla.
<< Non l'ho baciato io Harry...l'ha fatto lui perché...aveva frainteso le mie parole, e alla fine ci abbiamo scherzato su >>dissi tutto d'un fiato, mentre non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi.
Si può sapere perché mi stavo giustificando con lui?!
<< Oh...ho capito >>rispose lui solamente, facendomi rimanere leggermente delusa.
<< Zayn >>lo chiamai ancora, mordendomi il labbro.
<< Sì? >>rispose lui, continuando a tenermi il ghiaccio sull'occhio, con indifferenza.
<< Credi…credi che io sia frigida? >>sussurrai mentre le mie guance probabilmente si tingevano di porpora.
Mi imbarazzai ancora di più quando lui scostò leggermente il ghiaccio dalla mia pelle, e dopo avermi fissato per un secondo iniziò a ridere, prendendosi gioco di me.
<< Tieni per un po' il ghiaccio così...io torno subito, vado a prendere la pomata >>mi informò, mentre mi lasciava il ghiaccio, ignorando palesemente la mia domanda.
Deglutii a fatica. Ma cosa mi era preso? Spiegargli quanto era successo con Harry era l'ultima cosa che avrei dovuto fare, proprio l'ultima, e per di più gli rivolgevo anche quella domanda così personale e…intima?
Tornò quasi subito, già con la pomata sul dorso della mano, senza alcuna espressione particolare sul volto. Niente tristezza, rabbia o felicità, insomma, nulla.
Restammo in silenzio per tutto il tempo in cui mi passò la pomata, massaggiandomi poi delicatamente. Non potevo fare a meno di osservarlo mentre aveva quell'espressione incredibilmente concentrata sul volto.
Avevo paura di quel silenzio, ma avevo anche paura di interromperlo. Forse era meglio mantenerlo, finché durava nessuno avrebbe sbraitato contro l'altro o detto cose che era meglio non pronunciare.
Quando il movimento rotatorio delle sue dita così rilassante si arrestò bruscamente alzai lo sguardo alle sue iridi. Ma quel contatto non durò a lungo, anzi, venne interrotto presto per stabilire un altro tipo di contatto, stavolta tra le nostre labbra.
Chiusi gli occhi, come se in realtà io non stessi aspettando altro.
Le sue mani mi sfioravano piano la schiena, ed io gli circondai le spalle, lasciandomi andare senza alcuna esitazione. Perché era questo l'effetto che mi procuravano i suoi baci, era questo l'effetto che mi procurava averlo così vicino. Non avevo più il controllo di me stessa, non mi importava più di cosa era giusto e cosa era sbagliato, l'unica cosa che volevo era non staccare le mie labbra dalle sue, così bramose, così eccitanti.
Non mi curai di essere sul tavolo della cucina di casa Malik, e quasi involontariamente le mie gambe si spalacarono, in modo da avere il contatto col suo corpo. Lo attirai a me di mia spontanea volontà e nell'istante in cui le nostre intimità si scontrarono, anche se attraverso i vestiti, un brivido mi percorse tutta la colonna vertebrale.
La sua barba prese a solleticarmi il collo, e la sua risata leggera mi arrivò all'orecchio.
<< Come puoi anche solo pensare di essere frigida? >>disse sfottendomi ancora una volta.
<< Stà zitto, coglione… >>tagliai corto, fingendomi offesa.
Mi guardò mentre ci trovavamo ancora vicinissimi, sogghignando ancora, il che mi fece innervosire ancora di più.
Per vendetta mi lanciai sul suo collo, affondando i denti, intenzionata a lasciargli un segno visibile.
Mi staccai dopo un po' fissandolo con sguardo di vittoria, ma incontrare i suoi occhi mi fece temere il peggio.
<< Cattiva bambina, adesso la paghi >>pronunciò con espressione di sfida, mostrando i denti a mo' di felino.
Mi prese per le spalle, e poi mi spinse con forza sul tavolo, facendomi distendere con la faccia a pochi centimetri dal portafrutta, col terrore che potessi gettarlo a terra da un secondo all'altro.
Le sue labbra corsero ad assaggiare la pelle del mio ventre, dopo avermi sollevato il lembo della maglietta.
<< No, no Zayn, ti prego, sai che soffro il solletico non farmi questo! >>tentai, ma era troppo tardi perché i suoi occhi presero a brillare furbescamente, e i suoi polpastrelli mi tenevano ferma dai fianchi, mentre solamente un suo soffio mi fece contorcere in balia di mille sensazioni.
<< Guarda cosa ho qui… >>mi disse poi, con un tono che non mi piaceva per niente.
Approfittai di quell'attimo di tregua per sollevare di poco la testa.
Le sue labbra erano inclinate in un ghigno malizioso, e in una mano teneva un cubetto di ghiaccio.
Tentai in tutti i modi di alzarmi, ma lui previde la mia reazione, e mi anticipò, bloccandomi con una sola mano entrambe le mie mani, e portandomele sopra la testa.
L'altra sua mano corse sotto la maglietta senza che potessi impedirglielo, e senza alcuna esitazione fece entrare la pelle delicata del mio ventre a contatto col cubetto di ghiaccio. Mi sfiorava con assoluta lentezza, il che amplificava i miei brividi.
Inarcavo la schiena sempre più incapace di sopportare oltre.
<< Zayn…ti prego… >>lo supplicai, ansimando.
<< Ti avevo detto che l'avresti pagata >>mi sussurrò prima di afferrare coi denti la mia maglietta, fino a sollevarmela sopra il seno.
Continuò con la sua tortura, percorrendo ogni centimentro della mia pelle lasciando una scia bagnata che poi si premurava a leccare lentamente.
Prima congelavo, poi a contatto con le sue labbra la mia pelle scottava: era questo meccanismo che faticavo sempre di più a reggere.
Serrai i denti, mentre continuavo ad agitarmi, trattenuta dal ragazzo.
<< Buona… >>mi sussurrò << Stà buona… >>
Si liberò anche l'altra mano, mettendosi il cubetto di ghiaccio tra le labbra, in modo da potermi trattenere meglio.
Mi fece inarcare ancora una volta la schiena, e non appena lo feci, in pochi secondi con la mano libera mi slacciò il reggiseno.
Adesso non ero solamente bloccata ad un tavolo, ma ero persino scoperta per tutta la parte superiore.
Lo vidi sorridere di fronte al mio sguardo terrorizzato, per quello che poteva, visto che teneva ancora il ghiaccio fra le labbra. Dopo avermi contemplato per qualche secondo percorse il solco tra i seni, lasciando il cubetto di ghiaccio proprio lì.
<< Ti odio… >>scherzai, tuttavia pronunciando con astio quella frase.
<< Lo so >>
<< Se mi liberi ti do un bacio >>
<< Solo un bacio? Un bacio posso ottenerlo quando voglio… >>disse alzando le spalle.
Chiusi gli occhi quando mi baciò con enfasi, smettendo di agitarmi, e letteralmente soggiacendo al suo volere.  
Finora ero stata troppo codarda per ammettere persino a me stessa che desideravo così tanto quelle labbra carnose, che desideravo così tanto quella lingua delicata e allo stesso tempo dirompente, che desideravo così tanto quello che stava succedendo.
Ma adesso non sarei stata più codarda, forse potevo rimproverarmi di essere una persona debole, una che si fa manipolare facilmente, ma non codarda.
Non lo avrei gridato al mondo intero, ma dentro di me lo stavo urlando a pieni polmoni.
Mi ero innamorata. Per la prima volta in vita mia mi ero innamorata.
Mi ero innamorata di uno stronzo.  

 

Ehilà bella gente! :) 
Come state? Io tutto bene, sono riposata, rilassata, e finalmente mi sento in pace con me stessa, perché credo di non avervi fatto aspettare molto stavolta...
Bene, passiamo al capitolo...Finalmente la nostra testarda Meg riesce ad ammetterlo a sé stessa: è innamorata **
Tuttavia reputa ancora questa cosa un enorme, colossale errore, un errore a cui però non può resistere ee
Adesso lascio a voi i commenti pelle pimpe :3 
Intanto volevo ringraziarvi tutti per le recensioni stupende dello scorso capitolo ( a cui ancora....ehm ehm...non ho risposto :/ ), riuscite sempre a farmi felice, anche con solo 2 o 3 paroline ^^ 
Poi volevo comunicarvi che........mi sono appena fatta twitter! Yeaaaah! 
Il mio nome è @x3words8letters (
https://twitter.com/x3words8letters), se volete parlare, sparlare, ridere, sclerare per la perfezione di Story of my life....beh, seguitemi che vi seguirò :) 
Detto questo vi lascio...un bacio enorme a tutte *3*

 

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Capitolo 40
*** Il sorriso della Gioconda ***


                                                                          

Rimasi a fissare il soffitto verdino, tirandomi il lenzuolo sopra il seno.
Quella doveva essere la stanza di Zayn. Era arredata con mobili nuovi, quasi tutti con un legno rovere scuro. Le pareti contribuivano a dare un bel pò di colore all'ambiente, considerando l'alternanza del verde più delicato, con quello più acceso.
Il letto ad una piazza e mezza era posizionato esattamente al centro della stanza, ma lasciava ancora un bel po' di spazio tutt'intorno.
Tantissimi quadri erano appesi alle pareti finora non occupate da nessun mobile.
Restai stupita quando capii che non si trattava di fotografie o altre stampe, ma di veri e propri disegni fatti a mano, e dipinti di vario genere.
<< Li hai...li hai fatti tu? >>chiesi alzando leggermente il braccio per indicarli.
<< Sì... >>ammise << Mia mamma ha insistito per appenderli, anche se non sono un granché... >>
<< Scherzi? >>gli dissi immediatamente << Sono belli e sono davvero...originali >> dissi osservando uno di quelli che mi aveva colpito di più. Indicava una ragazza, dall'espressione pensierosa. I lunghi capelli castani le scendevano lungo tutto il corpo, fermandosi alle coscie, coprendo in gran parte il suo corpo nudo. Sulla coscia destra un tatuaggio: un gigantesco dragone, la cui coda squamosa scendeva fino alla caviglia.
La cosa più affascinante però erano le ali di questa donna, ebbene sì, era una donna alata. La definizione delle piume era davvero minuziosa, probabilmente Zayn per farlo ci aveva perso molto tempo.
Tuttavia aveva qualcosa di inquietante quel disegno: sulla testa della donna spuntavano delle piccole corna e inoltre le sue braccia, che teneva attorno al corpo, come per proteggersi, erano strette in fili colmi di spine, che incidevano la sua carne, ferendola. Tuttavia nella sua espressione non c'era alcuna traccia di sofferenza, anzi, gli angoli della bocca erano leggermente inclinati in un sorriso enigmatico.
<< La Gioconda? >>riflettei a voce alta.
<< Cosa? >>mi chiese lui.
<< Ti sei ispirato alla Gioconda per quel sorriso? >>spiegai.
Lo sentii sbuffare divertito.
<< Leonardo da Vinci? E perché no? E' stato un grande uomo... >>ammise, con un tono di ammirazione.
<< Mi piace quel disegno...anche se mi lascia perplessa... >>
<< Cos'è che ti lascia perplessa? Posso spiegarti... >>
Risi, continuando a fissare attentamente il disegno. 
<< Un vero artista non rivela mai il significato delle sue opere...stà all'osservatore il compito di interpetrarle >>dissi sapiente.
Sentii il leggero rumore del lenzuolo che ci copriva, poi una mano calda mi circondò il braccio.
<< Mmm visto che sei così saggia... >>mi prese in giro << ...che cosa interpreti tu? >>mi chiese poi. Capii che stava parlando sul serio.
Cosa vedevo io in quel disegno?
In un certo senso mi ci rispecchiavo...ma non potevo mica dirgli questo giusto?
<< Beh...la donna è...come se fosse metà angelo e metà diavolo >>dissi infine, un po' imbarazzata.
<< Su dai continua... >>mi incoraggiò.
<< E' nuda perché...sotto sotto è fragile >>dissi sentendomi stranamente ispirata.
<< Si copre perché...sotto sotto prova un immenso pudore nell'essere debole >>continuai. << E le spine... >>mi fermai un po' a riflettere << Le spine sono...la sua punizione... >>dissi infine.
Zayn continuava ad ascoltarmi, attento.
<< E il sorriso? Cosa vedi in quel sorriso? >>
Presi aria nei polmoni, poi lo dissi: << Vedo sofferenza celata >>
<< Davvero? >>mi chiese lui, sorpreso.
<< No...ma è ciò che avresti dovuto disegnare... >>
<< Perché? >>
<< Perché lei è ferita! Le spine le lacerano la pelle! Non può rimanere con quel sorriso finto! >>sbottai.
<< Beh, io sono l'artista! Io decido! >>ribattè un po' brusco.
Mi voltai dal suo lato.
<< Non ti sarai mica offeso... >>dissi con un sorrisino divertito.
Ma lui scosse la testa.
Mentre il mio sguardo tornava ad incontrare quello della ragazza nel disegno, Zayn strisciò ancora di più verso di me, sollevandosi poi su un fianco.
Dopo un po' di tempo in cui mi sentivo osservata sentii il tocco morbido delle sue labbra sulla mia spalla scoperta dal lenzuolo.
Rabbrividii senza volerlo, tuttavia non lo fermai quando le sue labbra assaporarono ancora la mia pelle.
<< Se ti piace tanto puoi portartelo... >> propose, tornando al disegno.
<< No io...non c'è bisogno >>scossi la testa << Anzi, adesso devo anche andare... >>
Mi scostai leggermente, tenendomi il lenzuolo mentre recuperavo la mia biancheria ai piedi del letto.
Quando già mi ero infilata gli slip sentii una presa forte sul mio polso.
<< Non te ne andare... >>mi supplicò.
I suoi occhi così imploranti mi lasciarono per un momento perplessa.
<< M-ma...potrebbero arrivare i tuoi...le tue sorelle >>balbettai imbarazzata solamente all'idea.
Ma lui non lasciò la presa sul mio polso, anzi continuò a tenermi ferma, come se potessi scappare da un momento all'altro.
<< Non arriverà nessuno...stai calma... >>mi tranquillizzò << Vieni di nuovo a letto, ti prego... >>
Stavo per arrendermi per un momento, ma poi la mia agitazione tornò.
<< Come fai ad esserne così sicuro? >>chiesi.
<< Altrimenti non ti avrei portato qui a casa mia... >>
Ed ecco che il mio corpo si irrigidì di botto.
Lui avvertì la mia reazione, e si spaventò.
<< Avevi calcolato tutto, vero? >>sputai tra i denti << Sapevi che saremmo finiti a letto, non è così? >>dissi arrabbiata.
Stavolta fu lui ad agitarsi, e lasciò il mio polso.
<< No, io...io non l'avevo programmato >>si giustificò << Ma...non posso nasconderti che ci speravo >>
Mi trattenni a stento da stampargli cinque dita in faccia, e mi limitai solamente ad alzare la voce.
<< Sei un bastardo >>dissi tra i denti.
Lui continuava a non capire, e a mantenere quell'espressione confusa e agitata.
<< Portati a letto Meg-cuore-di-pietra 3,10,100 volte! Vincerai la coppa campioni! >>gli urlai in faccia, cercando di impedire alla lacrime di fuoriuscire.
Sbattè le palpebre, guardandomi poi con un'espressione smarrita.
<< Meg ma...che dici? >>
<< Io lo so, Zayn, so che è stato così la prima volta, e so che è stato così anche la seconda, la terza...e io sono una gran testa di cazzo perché ci casco ogni volta! >>
<< La smetti di parlare a vanvera? >>si alterò a questo punto anche lui.
Io non lo ascoltai, anzi, continuai a vestirmi, facendo finta di niente.
<< Non ne posso più di voi donne! Perché dovete essere sempre così complicate e enigmatiche? Parlate chiaro cazzo! Non riesco proprio a capirvi... >>
<< Oh e io a voi uomini vi capisco eccome! Ecco perché adesso me ne vado! >>
mi tirai su i jeans, poi andai in cucina per recuperare il giubbotto in fretta.
Aprii la porta d'ingresso, ma lui la bloccò, mettendovi una mano di sopra e chiudendola di scatto.
<< Tu non vai da nessuna parte >>tuonò dietro di me.
Mi voltai lentamente, per ritrovarmelo di fronte, più infuriato che mai.
Entrambe le sue mani erano ferme sulla porta dietro di me, e le braccia ai lati della mia testa.
<< Che vuoi fare, Zayn? >>gli dissi con rabbia, quasi sfidandolo.
<< Voglio solo...capire >>disse con una punta di esasperazione.
Abbassai lo sguardo, sospirando.
Una sua mano mi passò sotto il mento, per afferrarmi bruscamente il capo e tirarmelo su.
<< Perché devi sempre andartene così? Perché finiamo sempre col litigare? Perché dopo ogni volta ti senti in dovere di abbandonarmi come un cane frustrato? Perché? >>mi disse tutto d'un fiato, mentre i suoi occhi si facevano più sofferenti, lasciando stare per un momento la rabbia.
Continuai a fissarlo, senza sapere cosa rispondergli, forse semplicemente perché non volevo.
<< E rispondimi cazzo! >>
Sussultai quando l'altra sua mano, quella che teneva fissa nella porta, diede un colpo forte al legno, facendolo risuonare dietro di me di un rumore sordo e potente.
<< Perché... >>iniziai a respirare forte, non riuscendo più a trattenermi dal far sgorgare le lacrime << ...è l'unico modo che ho per sentirmi in pace con me stessa, per alleviare i sensi di colpa che mi attanagliano l'anima ogni volta che penso che ci sono cascata di nuovo, che ho fatto ancora lo stesso errore... >>
La sua mano mi lasciò il mento, e le mie corsero a coprirmi la faccia, mentre le lacrime scendevano.
<< E' l'unico modo per mantenere quel pizzico di dignità che mi rimane... >>dissi singhiozzando. << Hai vinto, Zayn, hai vinto...lasciami almeno questo, ti prego... >>
Non ebbi il coraggio di guardarlo in faccia, non mentre ero conciata in quello stato pietoso, ridotta a piangere davanti a lui, tuttavia riuscii a scorgere la sua mano allontanarsi dalla porta, così come il suo corpo allontanarsi dal mio.
<< E funziona? >>mi chiese ad un certo punto.
<< Cosa? >>chiesi confusa, alzando per la prima volta gli occhi.
<< Questo "modo" funziona? >>
Non riuscivo a capire cosa intendesse dire con quella domanda, quindi rimasi in silenzio, più perplessa che mai.
<< Ti senti davvero in pace con te stessa? Perché sinceramente a me sembra che ne soffriamo entrambi... >>
<< Ma cosa ne sai tu? >>dissi brusca.
<< Vuoi dirmi che non è così? Queste lacrime non ne sono la dimostrazione lampante? >>
<< L'unica cosa che desidero è che tu mi lasci in pace! Sarebbe tutto più semplice, mi sentirei davvero bene! >>
<< Sai, non posso semplicemente scomparire! >>ribattè ironico.
<< Basta che non mi giri intorno e per me è come se tu fossi scomparso... >>
<< Non è quello che voglio...e non è nemmeno ciò che vuoi tu! >>
<< Voglio solo che mi molli, cazzo! >>urlai isterica, dopodiché aprii la porta di scatto, senza dargli il tempo di bloccarmi un'altra volta e corsi fuori.
Voleva spiegato? Ecco, l'avevo appena fatto, più chiara di così non si può! Speravo solo che avesse compreso stavolta, perché sinceramente cercavo di fare di tutto per allontanarlo, ma più lo facevo, più lo rifiutavo, e più i miei sentimenti per lui crescevano. Doveva scomparire per me, io lo dovevo fare scomparire. Era l'unico modo.
Dovevo disintossicarmi da Zayn Malik, solo così avrei potuto salvarmi dalla mia più totale disfatta.
 
 
 
 POV Louis
 
Chiusi lo sportello, dopo aver afferrato il barattolo di Nutella.
Mi avviai poi verso il tavolo, dove mi aspettava un bel pan carré caldo.
Aprii il barattolo velocemente, mentre la mia fame aumentava, e nel frattempo presi un coltello.
Quasi gettai tutto in aria quando mi resi conto che di Nutella non ce n'era rimasta neanche un po', e che qualcuno si era premurato perfino a ripulire ogni singolo grammo di crema facendo la scarpetta con il dito.  
Aprii di nuovo lo sportello, per cercare disperatamente un altro barattolo, poi lo richiusi con un tonfo, sconfitto.
<< Daisy, Phoebe! Quante volte vi ho detto che i barattoli vuoti vanno buttati?! >>urlai irritato, rivolgendomi alle gemelle nell'altra stanza.
Quando però nessuna vocina stridula ribatté mi ricordai che ero solo a casa, e che le gemelle erano ancora a scuola di ballo, mentre il resto della famiglia era dal dentista.
Presi il pan carré, per poi addentarlo di malavoglia.
Non c'era assolutamente niente in quella casa con cui accompagnarlo, nemmeno un po' di filadelfia o che so...burro e marmellata!
Sbuffando mi accasciai sul divano della cucina, godendomi il fatto che fossi solo a casa, visto che altrimenti mamma si sarebbe arrabbiata a vedermi lì per paura che facessi briciole sul divano.
Accesi la tv, consapevole che a quell'orario ci fossero soltanto stupidi film per ragazzini, e non avevo affatto voglia di guardare quella spazzatura che trasmettevano, quindi feci zapping per dieci minuti buoni. Alla fine optai per un documentario in cui uno strano topo ingannava un predatore.
Forse avrei dovuto fare i compiti per l'indomani, ma non avevo idea nemmeno di cosa avevano assegnato. Avevo la testa da un'altra parte in quel periodo.
Il suono del citofono mi fece staccare dal divano.
Speravo fosse mia madre, magari aveva fatto un po' di spesa, o forse erano solo le gemelle appena tornate dalla danza, accompagnate da una compagnetta.
<< Chi è? >>chiesi svogliatamente.
<< Ehm...Louis...sono Emily, spero non disturbo >>mi rispose una voce metallica.
Il mio cuore perse un battito. Emily? Che ci faceva qui? Perché era venuta?
Mi affrettai a cliccare il pulsante che apriva il cancello, poi mi diressi cauto alla porta d'ingresso.
Non sapevo che aspettarmi, ed ero agitato. Mille domande presero ad affolarmi la testa, ma poi decisi di essere razionale e non farmi troppe illusioni.
C'era una spiegazione ben precisa, forse voleva aiuto con la matematica, forse voleva...
Presi un bel respiro, poi aprii la porta giusto in tempo per ritrovarmela davanti con lo sguardo basso.
<< Ehi >>fu l'unica cosa che il groppo in gola mi fece uscire dalle labbra.
Mi premurai di fargli un bel sorriso, anche se probabilmente non poteva vedermi visto quanto teneva basso il capo.
Stavo per avvicinarmi a lei per salutarla con un abbraccio, ma lei mi anticipò, fiondandosi tra le mie braccia con una spinta eccessiva, che mi fece quasi barcollare all'indietro.
Eravamo ancora davanti all'uscio, quando sentii un inconfondibile singhiozzare.
<< Piccola >>la chiamai con voce tremante, preso dal panico.
Sbattei le palpebre più volte, poi la trascinai piano dentro, chiudendo la porta.
Seppur controvoglia mi staccai dal suo abbraccio, poi con entrambe le mani le sollevai il viso, trovandomi di fronte a due gocce blu, completamente stravolte.
Tutto il contorno era arrossato, e la matita intorno agli occhi sfumata irregolarmente.
Le sue palpebre erano gonfie, e quasi totalmente bagnate, così come le sue guance.
Sapevo che non stava bene, sapevo che poche ore prima era successo qualcosa di grave, e quando aveva rifiutato di parlarmene me n'ero convinto ancora di più.
<< Ehi, sei qui, ci sono io... >>tentai di tranquillizzarla, e nonostante la mia curiosità fosse alle stelle evitai di chiederle cos'era successo.
<< Vuoi...vuoi venire di là? Ti prendi un poco d'acqua per calmarti e poi ci sediamo sul divano okay? >>la incoraggiai con un sorriso.
<< Scusami...scusami tanto...io...non dovevo piombare qui >>mi disse singhiozzando.
<< Ma che scherzi? Non dirlo mai più...tu puoi piombare qui quando vuoi >>le risposi con sicurezza << E poi non c'è nessun altro a casa, quindi non ti preoccupare...e sfogati pure... >>le assicurai.
Vidi le sue labbra curvarsi in un sorriso leggero. << Grazie Lou...io...non sapevo dove altro andare >>
A questo punto non potei più trattenermi.
<< Si può sapere che ti è successo? >>chiesi con evidente tono preoccupato. C'era un motivo per cui lei, la ragazza più solare e sorridente di questo mondo, fosse in questo stato, e non poteva essere certo qualcosa di stupido.
<< C'è qualcosa che...posso fare per aiutarti? >>mi affrettai ad aggiungere.
<< Non...non dire niente >>disse scuotendo il capo << Non dire niente e baciami >>
Per poco non mi strozzai con la mia saliva.
<< Come? >>chiesi con un tono di voce più alto del normale, che perfino io stentai a riconoscere.
I due occhi blu che prima mi fissavano tristi adesso si era caricati di una strana luce, e le sue labbra erano pronunciate in avanti, in attesa di una mia mossa.
<< Emily io non... >>
Ma lei non volle aspettare più, non volle aspettare che prendessi una decisione, lo fece lei al posto mio, e, sollevandosi in punta di piedi annullò la distanza che mi separava da quelle labbra rosee così perfettamente definite.
Fu l'atto di volontà più forte che ebbi mai fatto a farmi staccare da quelle labbra delicate.
<< Aspetta...ti prego aspetta... >>pronunciai afferrandola per le spalle e allontanadomi un po' da lei.
I suoi occhi mi guardavano smarriti, e anche un po' spaventati.
<< Io...non voglio rovinare quello che c'è tra noi...quindi...se non sei sicura o...sei confusa...ti prego, ti supplico...non illudermi così. Ne soffrirei troppo >>
E fu come se le mie parole fossero una lama affilata, così taglienti, così pericolose.
Andarono a colpire direttamente lei, ferendola perché comprendeva quanto fossero sincere, quanto fossero dette col cuore.
Si afferrò il viso con entrambe le mani, poi si piegò sulle ginocchia, accovacciandosi su sé stessa, mentre sentii che aveva ricominciato a piangere.
<< Sono una persona orribile. Sono una persona orribile >>continuava a ripetersi.
Allarmato mi avvicinai, mettendomi in ginocchio accanto a lei.
<< Non è vero Emily... >>
<< Sì invece! Merito di stare sola, lasciami sola! >>
Ma invece di obbedirle la afferrai per le spalle, facendola alzare dal pavimento, poi la spinsi tra le mie braccia, circondandola forte mentre lei tentava di allontanarsi.
<< Smettila di fare la bambina! >>le urlai ad un certo punto, mentre lei continuava a dimenarsi << Non posso aiutarti se fai così! >>
La afferrai ancora per le braccia, poi portandola in cucina la gettai sul divano.
Adesso aveva smesso di piangere, e l'unica cosa che si apprestava a fare era combattere contro di me. Ma io non l'avrei lasciata andare, non in questo stato. Non l'avrei lasciata mai.
<< Lasciami sola ho detto! >>
<< No! >>le urlai con lo stesso tono.
<< Non merito un amico come te, uno che mi voglia bene come fai tu, perché sono una persona orribile, una persona inutile, e merito di morire sola a questo mondo >>
Fu a questo punto che non potei più lasciarla continuare. Non seppi mai il perché lo feci, ma la mia mano partì involontaria, per mollarle uno schiaffo che la facesse smettere, che la facesse tacere.
E l'effetto fu immediato.
I suoi occhi si spalancarono per la sorpresa, ma il suo corpo non si muoveva più tentando di scappare da me, solamente la sua mano si mosse, correndo sulla sua guancia adesso arrossata.
<< Non dire mai più una cosa del genere >>dissi a denti stretti << Tu non sei orribile, tu sei una persona meravigliosa, tu sei la mia migliore amica, tu non sei affatto inutile, tu fai parte di ogni mio singolo pensiero, tu fai parte della mia vita e io non potrei mai lasciarti sola >>continuai, animato da non so quale forza suprema.
<< Quindi adesso asciugati quelle lacrime e dimmi che cosa è successo >>dissi infine.
<< Io...io ti ho baciato >>disse con sguardo colpevole << ma... >>
La zittii all'istante.
<< Lo so, stai tranquilla...non parliamo di questo...non adesso >>
<< Ma...ne parleremo, vero? Perché non possiamo continuare a fare gli indifferenti...Meg dice... >>
Notai subito il suo cambio di voce quando pronunciò il nome dell'amica.
<< E' successo qualcosa con Meg? >>domandai, scrutandola attentamente.
Lei si morse il labbro, poi dopo essersi passata freneticamente una mano tra i capelli biondi annuì.
<< L'ho vista baciarsi con Harry >>pronunciò infine, gettando un lungo sospiro per essersi finalmente liberata di quel peso.
Io afferrai in fretta quell'informazione, non senza avvertire una fitta di dolore allo stomaco.
Tuttavia come avevo sempre fatto repressi quella sensazione, e le rivolsi un sorriso consolatore, dopo averle stretto una mano.
<< Come ti senti? >>le domandai un po' ingenuamente. Come doveva sentirsi? Semplicemente più a pezzi di quanto fossi io, visto che era stata anche tradita dall'amica.
<< Mi sento...uno schifo >>disse solamente, guardando il pavimento << Sono così...arrabbiata! E...offesa con lei >>
<< E' normale ma...secondo me devi chiarire con lei...hai fatto male a scappare, se c'è una che si deve sentire uno schifo...beh, quella è proprio Meg >>
Emily si asciugò le lacrime con entrambe le maniche della maglietta.
<< Lo so...io...io ho provato a chiamarla! Ma non mi risponde! Sono preoccupata! >>disse agitata.
Aggrottai la fronte:<< Sei preoccupata? >>
<< Io...ho detto ad Eva che loro due si sono baciati >>disse tutto d'un fiato << Adesso sono preoccupata perché non so che cosa potrebbe farle quella pazza! E mi sento in colpa perché l'ho detto ad Eva senza che prima ne parlassi con Meg! E se le avesse fatto del male? >>
D'un tratto la abbracciai: << Vedi? Sei una persona stupenda... >>
<< No, non è vero, perché io volevo vendicarmi... >>
<< E' normale... >>dissi tranquillo << Ti sentivi tradita ed eri furiosa...tranquilla, Meg sta bene >>le assicurai.
<< Come fai ad esserne così sicuro? >>
<< Oh andiamo! >>dissi con un sorriso sornione << Pensi che Eva possa averla vinta su Meg? >>
Mi illuminai quando finalmente vidi affacciarsi un sorriso sul suo volto.
<< Hai ragione...E' di Meg che stiamo parlando >>mi disse incoraggiata.
Cominciò a respirare regolarmente, e sembrò serena adesso.
<< Grazie >>mi disse poi. Le stampai un bacio in fronte per risposta.
<< Vai a lavarti il viso, hai un'espressione pessima >>scherzai.
Emily mi fece la linguaccia, poi però si alzò per andare in bagno.
Mentre aspettavo che uscisse sentii rumore della serratura, poi delle voci infantili.
<< Dammi la chiave, tu non la sai usare >>le sentii litigare, quindi mi diressi alla porta per aprire.
Non capivo perché mia madre avesse voluto dare una copia delle chiavi alle gemelle.
Io le mie prime chiavi le avevo avute a 15 anni, dopo che una volta avevo aspettato fuori al freddo per 4 ore di fila!
Spalancai la porta, per trovarmi di fronte le mie adorate sorelle, ancora col tuppo da ballerine.
<< Louis! >>gridarono, per poi saltarmi addosso, come ogni volta.
Una cosa era certa: con le mie quattro sorelline non avevo certo carenza d'affetto.
<< Ehi piccole mie, c'è Emily in bagno >>le informai.
Le bambine si guardarono complici.
<< Diciamo a mamma che Emily mangia qui oggi! >>esultarono insieme.
<< Prima dovreste chiederlo a lei... >>
Neanche il tempo di dirlo che già le bambine si diressero verso la porta del bagno, con i tuppi che oscillavano sulle loro teste mentre correvano.
Quando Emily uscì dal bagno si ritrovò inevitabilmente circondata, mentre con le loro chiacchiere insistevano per convincerla a farla rimanere. Alla fine non le rimase altra scelta che accettare.
<< Perché non cuciniamo noi? >>propose Daisy.
<< Si! Faremo trovare tutto pronto alla mamma e agli altri! >>esclamò Phoebe.
A questo punto mi toccò intervenire.
<< Voi non farete proprio niente...cucineremo io e Emily. Ci stai? >>mi rivolsi alla bionda.
<< Certo! Mettiamoci all'opera! >>disse sbracciandosi le maniche.
<< Ma non è giusto! Anche noi vogliamo collaborare! >>protestarono le bambine.
Stavo per dire di no, ma poi intervenne Emily.
<< Forza, andatevi a lavare le mani >>
Le gemelle obbedirono immediatamente, e nel frattempo noi ci mettemmo ai fornelli.
<< Come stai adesso? >>le chiesi sottovoce avvicinandomi.
<< Meglio...mi fa bene distrarmi un po' >>mi rispose sorridente.
<< Che dici Em? Facciamo una frittata di patate? >>dissi ad alta voce consapevole che le mie sorelle sarebbero impazzite di gioia. Infatti non tardarono le loro incitazioni felici.
<< Allora... >> mi rivolsi a loro << Andatemi a prendere dal balcone le patate più grosse che trovate, ok? >>
Loro annuirono all'unisono, e dopo un po' tornarono con le braccia colme.
<< Ma ne avete portate troppe! >>
<< Niente ci fa! Così mangiamo di più! >>
Emily fu la prima a prenderne una, e iniziò a pelarla, subito dopo anche io feci lo stesso.
<< E noi che facciamo? >>chiese Phoebe.
Le diedi una patata già pelata.
<< Lavatela e fatela a pezzettini come fa sempre la mamma...ce la fate? >>
<< Certo! >>
Dopo averle pelate tutte e fatte a pezzettini presi la padella grande.
<< Ehm...forse è meglio che ne prenda due >>dissi poi, rendendomi conto che con una padella sola non avremmo mai finito di friggere.
Avevamo appena messo le patate sul fuoco che sentimmo la voce di mia madre in cucina, seguita dall'urlo di Lottie.
<< Emily! >>le corse incontro, abbracciandola << Che ci fai qui? >>
<< Ehm spero non sia un problema se mangio qui signora Tomlinson >>
<< Sono domande da fare queste? Sei una di famiglia per noi, e lo sai >>rispose mia madre, poi venne a vedere il nostro lavoro.
<< Mmmm frittata di patate, vi amo >>intervenne a questo punto Fizzy, spuntata dal nulla.
Emily salutò anche lei, poi ritornò ad aiutarmi ai fornelli, mettendo anche l'altra padella.
<< Lascia stare Lou a fare il cuoco! >>intervenne mia sorella Lottie, afferrandola per un braccio << Vieni nella mia stanza...devo farti vedere una cosa! >>
La lasciai a mia sorella: probabilmente voleva farle vedere come aveva decorato la sua stanza adesso che avevamo ridipinto le pareti di un bel giallo brillante.
Mia madre prese il suo posto accanto a me.
<< Tesoro adesso puoi andare...completo io qui >>
Non me lo feci ripetere due volte, e mollando la paletta mi tolsi dai piedi, andando nella stanza di mia sorella.
<< Non siamo troppo carini insieme? >>
Mia sorella stava indicando una foto nel suo computer a Emily, così mi avvicinai a grandi passi per conferma di ciò che avevo visto.
<< E questo chi sarebbe? >>alzai la voce. Un bel ragazzo dai capelli castani le stava affianco, sorridendo. Era incredibile che mia sorella non mi avesse detto di avere un ragazzo.
<< Lottie! >>dissi adirato << Perché non mi dici chi è questo? >>
<< E dai calmati Lou >>intervenne Emily al posto suo.
Io la squadravo con occhi a fessure. I suoi occhi azzurri, dello stesso colore dei miei ma molto, molto più grandi mi fissavano un po' dispiaciuti.
<< Lui è...lui è il mio ragazzo Louis >>
<< Mmm il tuo ragazzo >>dissi annuendo << Il tuo ragazzo?! Perché non mi hai detto di avere un ragazzo?! >>
<< Te l'avrebbe detto Lou...presto te l'avrebbe detto >>intervenne ancora Emily dalla parte di mia sorella.
<< Dimmi subito chi è >>
<< Ecco vedi perché non te l'ho detto prima?! Tu andrai da lui e lo spaventerai di sicuro! >>si lamentò Lottie.
<< Se fugge da te per causa mia vuol dire che non ha le palle...e che non tiene abbastanza a te. Adesso dimmi come si chiama >>
<< No, non te lo dico. Emily ti prego, fallo ragionare tu! >>
<< Ti prometto che non gli dirò niente! >>alzai le braccia in segno di resa << Voglio solo sapere il suo nome...per informarmi che sia un bravo ragazzo! Tutto qui! E' un bravo ragazzo, vero? >>
<< Certo! >>
<< Bene allora stai tranquilla! >>la rassicurai.
La vidi rivolgere un'occhiata a Emily, in cerca di consiglio, poi annuì.
<< Si chiama Martin, Martin Kendall >>mi rispose cauta, come se fosse spaventata.
Martin Kendall. Mai sentito.
<< Quanti anni ha? >>
<< Uno in più di me... >>
<< Frequenta la tua scuola? >>
<< Sì >>
<< Ma non la tua stessa classe giusto? Non è stato bocciato o cose del genere giusto? >>
La vidi alzare gli occhi al cielo, poi scosse la testa.
<< Vive qui in città? >>
<< Basta con l'interrogatorio! >>sbottò.
<< Devo informarmi io stesso? >>la avvertii.
<< No, basta Louis! >>
<< Dai Louis, adesso stai esagerando...andiamo a mangiare su >>intervenne Emily, prendendomi per un braccio per trascinarmi di là, mentre una Lottie furibonda spegneva il computer.
<< Non ti azzardare a dirlo a nessuno, intesi? >>mi sussurrò minacciosa quando mi passò accanto.
<< Vuoi dire che la mamma non lo sa? >> chiesi incredulo << A lei bisogna dire tutto! >>
<< Oh Cristo Santo, glielo dirò! Per adesso stiamo insieme da tre giorni! >>mi disse esasperata, e detto questo mi superò con una spallata.
Emily accanto a lei rideva.
<< Quanto sei geloso... >>
<< E' mia sorella, ed è ancora piccola per fidanzarsi... >>
<< Se lei si sente pronta non devi stressarla >>
<< Ma che ne sai tu? Non hai sorelle! >>sbottai ad un certo punto.
Emily si rabbuiò: sapevo aveva sempre desiderato avere una sorella o un fratello più piccoli. Mi avvicinai a lei allora per scusarmi con un abbraccio.
Lei prima sbuffò, come se fosse ancora seccata, infine aprì le braccia.
<< Avanzo ancora di uno schiaffo, Tomlinson, non me lo dimentico di certo... >>
Ridacchiai contro la sua spalla.
<< Già, scusami... >>
<< Me lo meritavo >>ammise alzando le spalle, poi sentii le sue braccia cingermi più forte << Grazie di esserci, Lou, non so come avrei fatto senza di te >>
Ed io? Io cosa avrei fatto senza di lei?
 
 
 
POV Meg
 
Uscii dal suo cortile quasi correndo.
Era già tardissimo, i lampioni per strada erano già accesi, fortunatamente non era ancora buio, altrimenti mi sarei spaventata perfino ad andare a piedi.
In fondo casa mia e quella di Zayn non erano molto distanti, credevo di farcela in circa mezz'ora di camminata.
Guardai l'orario al cellulare, certa che quella sarebbe stata l'ultima mia giornata di vita visto che alla nonna non avevo detto niente.
Strabuzzai gli occhi quando osservai lo schermo.
12 chiamate perse da Emily.
Mi sbattei una mano in fronte. Che gran casino, adesso non era solamente la nonna a volermi uccidere, ma ci sarebbe stata anche la mia amica.
L'avevo lasciata assicurandole che le avrei raccontato la mia discussione con Harry per filo e per segno, e invece non mi ero fatta sentire per tutto il pomeriggio.
Per giunta dovevo anche spiegare ad antrambe le mie ipotetiche assassine il perché dell'occhio gonfio, perché, anche se Zayn aveva detto che era tutto a posto io non ci credevo. Lui aveva preso la scusa di curarmi l'occhio nero solo per portarmi a casa sua e poi, beh...poi fare quello per cui ancora mi maledicevo.
Mi tastai leggermente il contorno dell'occhio, reprimendo un lamento.
Sospirai. Dovevo chiamarla adesso?
E come mi sarei giustificata? Non avevo assolutamente intenzione di dirle dove ero stata, su questo non c'erano dubbi, quindi infine decisi di rimandare.
Tanto probabilmente la nonna mi avrebbe ucciso all'istante o segregata in casa per tutta la vita quindi non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di parlare con Emily. Arrivai addirittura a sperarci.
La mia vita non era già abbastanza incasinata in quel periodo? Beh, per colpa sua mi ero incasinata ancora di più. Per forza quel giorno doveva farmi parlare con Harry? Perché non ci parlava lei stessa così lo avrebbe ricevuto lei il pugno al posto mio?
Camminavo dritta senza nemmeno guardare la strada, a passo svelto, senza sapere nemmeno dove stavo andando. Infatti dopo circa un quarto d'ora che camminavo mi ritrovai in una strada quasi completamente deserta, che non riconobbi.
Nonostante abitassi lì già da qualche mese, ancora stentavo a riconoscere tutte le strade di quella città, anche se non era mica una metropoli.
Iniziai a correre sempre dritto, mentre la fronte mi si imperlava di sudore.
Mi fermai in vicinanza di un incrocio.
Non sembravo conoscere nessuna delle due strade, così mi misi entrambe le mani sulla testa. Il cielo già tendeva ad oscurarsi, mentre l'unica luce che si trovava in quelle strade isolate era il riflesso lunare.
Con mani tremanti afferrai il cellulare.
Se il destino crudele voleva giocarmi un brutto scherzo, beh, ci stava riuscendo.
Perché l'unico numero che mi sembrava di poter chiamare in quel momento era quello di Zayn?
E chi altrimenti?
Non mi andava di spiegare a nessuno il perché mi trovassi lì, a quell'ora, e completamente sola.
L'unico che poteva capirmi, a cui avrei voluto rivelare tutto era a kilometri e kilometri di distanza.
Chiusi gli occhi, poi schiacciai il bottone che fece partire la chiamata.
Ma non lo feci neanche squillare una volta. Me lo staccai dall'orecchio, chiudendo subito la chiamata, e sperando che non gli fosse arrivato nessuno squillo. 
Non avevo bisogno di lui. Dovevo cancellarlo, doveva essere invisibile per me.
Scossi la testa, decisa, poi riniziai a correre, mentre l'aria fredda della sera invernale attraversava il tessuto impermeabile del mio giubbotto, gelandomi le ossa.
Improvvisamente il cartello di un bar mi si parò davanti.
Gettando un sospiro di sollievo entrai dentro.
<< Mi scusi signora >>mi rivolsi alla cassiera << Mi sono persa, mi sa dire dove siamo? >>dissi ancora col respiro affannoso.
La cassiera, una donna sulla cinquantina decisamente in stile anni '60, mi squadrò dalla testa ai piedi, poi però mi rispose con voce cortese.
Mi disse dove mi trovavo in quel momento, e vedendo che non riconoscevo il quartiere mi chiese invece dove desideravo andare, dandomi poi precise indicazioni.
Arrivai finalmente a casa alle 9 passate, e con espressione colpevole mi diressi in cucina, dove probabilmente la nonna stava cucendo a maglia, pronta ad accogliermi con sguardo furioso.
Ma non ci fu nessuno sguardo furioso, semplicemente perché la nonna sedeva con gli occhi chiusi e la testa leggermente reclinata sulla poltrona. 

 

Lo so, lo so, lo so che volete uccidermi...e, detto sinceramente, so anche di meritarmi le vostre ingiurie :/ 
Lasciando stare il ritardo, che ormai non so nemmeno più come scusarmi e giustificarmi...
Beh, penso più che altro che vorreste uccidermi per il comportamento da cogliona di Meg...
Ha ragione Zayn: le donne sono troppo complicate, lo ammetto persino io! 
Comunque prima di inveire e maledirmi ci tengo a dirvi di aspettare la fine della storia almeno hahah so che il comportamento di Meg fa venire il nervoso, credetemi, lo fa venire anche a me! 
La parte finale lascia un po' col fiato sospeso, me ne assumo tutta la colpa lol 
Spero di aggiornare al più presto, ma purtroppo non posso promettere niente perché non dipende solo da me :( Se avessi tutto il tempo di questo mondo a quest'ora la storia sarebbe già finita da circa due mesi....
Poi ci tenevo a ringraziarvi per tutte le recensioni dello scorso capitolo asdsfdfgg    perché vedere per la prima volta tutte quelle recensioni mi ha fatto venire un heart attack **
Beh, che dire, scusate se rompo...ma non ci sentiamo da tanto tempo e la logorrea ha preso il sopravvento su di me hahha
BAAACI

 

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Capitolo 41
*** Prove ***


                                                                         

Mi stropicciai gli occhi, prima di bere il bicchierino colmo di caffé.
Feci una smorfia quando mi resi conto che era troppo zuccherato per i miei gusti.
<< Niall, lo sai che io lo prendo amaro il caffé! >>rimproverai il mio amico, appena entrato nella sala.
Lui si portò un indice alle labbra, intimandomi di non gridare.
Mi voltai allarmata verso il lettino, dove il volto pallido teneva ancora gli occhi chiusi.
Fili bianchi e sottili erano sparsi sul cuscino, a circondare un viso dall'espressione tranquilla. Le labbra sottili erano secche ed increspate, così come le rughe attorno agli occhi, più accentuate per via dell'infarto.
Niall portò l'altra sedia accanto a me, per poi sedersi afferrandomi un mano.
<< Vedrai che starà bene... >>mi incoraggiò con un sorriso.
<< Se solo...fossi tornata prima >>mi portai una mano alla fronte, mentre appoggiavo il gomito al ginocchio.
<< E' viva...sei arrivata in tempo, l'ambulanza è arrivata in tempo...è questo che conta >>
Deglutii a fatica << L'hanno dovuta rianimare, Niall...gli hanno dovuto fare il defibrillatore davanti ai miei occhi...mentre mi convincevo che stava pian piano scivolando via, andando via da me... >>
<< Ma non è successo >>disse con forza, mentre il suo braccio mi corcondava una spalla.
Mi voltai verso di lui, per poi fiondarmi nel suo abbraccio protettivo.
<< Per fortuna che sei arrivato...mi sentivo così sola >>
<< Perché non hai voluto far entrare Zayn? Era proprio qui fuori, era venuto per te, per farti compagnia... >>
<< Non volevo la sua compagnia >>ribattei brusca.
Fortunatamente capì che non doveva insistere oltre, anche se i suoi occhi la dicevano lunga su questo argomento.
<< E Emily? Hai chiamato Emily? >>mi chiese.
Scossi la testa. No, non l'avevo chiamata, non avevo chiamato nessuno eccetto lui.
Lui era l'unico che si sarebbe preso un treno alle 10 di sera per venire a farmi compagnia in una sala d'ospedale mentre operavano mia nonna.
<< Niall... >>lo chiamai.
<< Mmh? >>
<< Sono le 4 di notte, non hai sonno? >>gli chiesi vedendo quando si affancendava per me, portandomi caffé e acqua in continuazione.
<< Tu stai sveglia, io sto sveglio. >>disse categorico.
<< Io sto sveglia perché da un momento all'altro potrebbe svegliarsi...e non voglio che sia sola in una stanza spoglia d'ospedale quando lo farà... >>
<< Vorrà dire che quando si sveglierà non si troverà una, ma ben due facce sorridenti! >>
<< Oh guarda se ti vede con quella faccia le piglia di nuovo un infarto >>scherzai, prima di beccarmi in pieno uno schiaffo leggero sul braccio.
La sua presenza mi aveva tirato davvero su. Quelle ore senza di lui erano state un inferno.
I sensi di colpa mi stavano rodendo poco a poco tutti gli organi vitali prima, mentre il cuore della nonna veniva riparato su un tavolo operatorio.
E poi l'infermiera mi diceva che era arrivato proprio lui, e che attendeva fuori.
Colui che ritenevo responsabile per essere arrivata così tardi a casa.
Sapevo che non era affatto giusto prendersela con lui, era soprattutto mia responsabilità, ma avevo bisogno di scaricare la colpa su qualcuno, e perciò l'avevo fatto senza esitazione.
Non l'avevo nemmeno fatto avvicinare, non l'avevo nemmeno visto in volto. E così doveva essere. Invisibile.
 
 
 
*Il mattino dopo*
 
<< Niall, mi vai a prendere un altro caffè? >>chiesi dopo aver sbadigliato, per la centesima volta in 5 minuti. << Ti prego… >>aggiunsi poi con espressione pietosa.
Il ragazzo, che aveva poggiato la testa sulla mia spalla fu costretto a sollevarla dopo un mio strattone. Sbuffò leggermente, ma non se lo fece ripetere due volte prima di alzarsi, avrebbe fatto di tutto per me in quella situazione.
<< Ti farà male tutto questo caffè >>si lamentò quando già era arrivato alla porta.
<< Non mi importa…non adesso… >>risposi asciutta, liquidandolo e tornando a voltarmi dalla parte del lettino.
In realtà non avevo bisogno di altro caffè, o almeno, non così tanto. Desideravo solamente stare per 5 minuti da sola. Mi veniva difficile spiegare al mio migliore amico che non lo volevo in stanza con me, perché in fondo lui era venuto di tarda notte solo per farmi compagnia. E io gli ero molto grata per questo, però avevo come l'impressione che la nonna si sarebbe svegliata solo con me.
Le afferrai la mano, e le accarezzai la pelle leggermente raggrinzita, ma comunque morbida. Nonostante in quella sala ci fosse l'odore forte di disinfettante, tipico odore di ospedale, di medicine e tutto il resto, la sua pelle continuava a mantenere il solito profumo di arancia.
<< Mi dispiace nonna >>dissi con tono amaro. Era la prima volta che parlavo con lei.
<< Sarei dovuta essere a casa molto prima…so che eri preoccupata per me >>
La mia mano le sfiorò la fronte pallida, laddove c'era l'attaccatura dei capelli, ormai radi per via dell'età.
<< Sono stata troppo incasinata in questo periodo…e non mi sono nemmeno resa conto che tu stessi male…che nipote degenere che sono… >>
Feci un leggero sorriso, mentre continuavo a tenerle la mano.
<< Eh se solo sapessi nonna…penso che mi cacceresti da casa tua >>
Inspirai a fondo, mentre i miei occhi restavano fermi su quelli ancora chiusi della nonna.
<< Posso confidarti un segreto, nonna? >>dissi sottovoce, avvicinandomi al suo orecchio.
<< Credo di essermi innamorata… >>sussurrai, mordendomi poi il labbro.
Tirai su col naso, poi lasciai la sua mano per asciugare via una lacrima scesa sulla mia guancia.
<< Peccato che l'amore non è affatto come mi aspettavo >>pronunciai poi, amara.
Sentii bussare alla porta, e mi raddrizzai nella sedia.
<< A-avanti >>
Era Niall, che mi si avvicinò a grandi passi.
<< Dov'è il mio caffè? >>chiesi vedendo che non portava nulla a mano.
<< Ho visto Emily chiedere informazioni all'infermiera…e sembra piuttosto arrabbiata. Credo stia per venire… >>
Mi alzai immediatamente dalla sedia, deglutendo.
<< Vai a incontrarla…sto io con tua nonna >>mi disse, incitandomi ad uscire in fretta.
Feci come diceva, e mi precipitai immediatamente fuori.
Non Emily…perché proprio adesso? Cosa le avrei detto riguardo a Harry?
"Mi sono espressa male e lui ha frainteso e mi ha baciato!"
Camminando a grandi passi mi misi una mano sulla fronte.
Mi fermai di botto quando vidi in lontananza una chioma bionda che si avvicinava.
La sua espressione era furiosa.
Non potevo più scappare ormai, lei mi aveva vista.
Inspirai bene, per prendere il coraggio di scusarmi prima che lei dicesse qualsiasi cosa.
<< Emily, mi dispiace! Avrei dovuto chiamarti per farti sapere di Harry, ma vedi ero imbarazzata da morire e mi sentivo in colpa! Mi sentivo in colpa perché nonostante tu mi abbia detto quanto ti piace io non ho elaborato un piano, non ho preparato nessun discorso e…e quando gli ho parlato lui ha frainteso e… >>dissi tutto d'un fiato, prima di venire interrotta.
<< Tu >>mi puntò il dito contro << Tu sei un'idiota! >>
<< Risolverò la situazione con Harry, te lo prometto! >>
<< Chi vuoi che mi importi di Harry in questo momento?! >>sbottò isterica.
Aprii la bocca, per poi richiuderla senza capire.
<< Mi importa di te! Sei un'idiota perché non mi hai chiamato! Tua nonna ha un infarto e tu non me lo dici?! Me l'ha dovuto dire Zayn oggi a scuola! >>urlò arrabbiata << Pensavo di essere la tua migliore amica! >>
Abbassai lo sguardo, mordendomi poi il labbro in preda al rimorso.
<< I-io mi sentivo in colpa…volevo in tutti i modi non parlare di quello che è successo con Harry perché… >>
<< Sì lo so, vi siete baciati… >>
Spalancai gli occhi.
<< Come…come lo sai? >>
<< Vi ho visti…ma non parliamo di Harry, non adesso >>tagliò corto, lanciandomi poi uno sguardo penetrante.
<< Sei una stupida, Meg… >>
<< Meg! >>mi voltai per vedere chi aveva urlato il mio nome.
Un biondino dall'altro lato del corridoio agitava una mano per farsi vedere.
Guardai in un attimo di smarrimento la mia compagna, e lei in un secondo mi afferrò la mano.
<< Andiamo >>pronunciò prima di iniziare a correre verso la sala.
<< L'ho vista muovere le dita della mano, così ti ho chiamato subito >>mi spiegò Niall una volta che fummo entrati nella sala.
Lasciai la mano della mia amica, per dirigermi verso il letto, ed afferrare quella della nonna.
Non aveva ancora aperto gli occhi, tuttavia cercava di muovere leggermente le palpebre.
<< Nonna, sono qui…sono io >>dissi con voce tremante.
Nemmeno mi accorsi che i due ragazzi avevano appena lasciato la stanza, chiudendosi la porta dietro di essi.
La mano che tenevo nella mia prese a muoversi, e sentii una leggera presa.
Senza preavviso scoppiai a piangere quando la vidi aprire gli occhi stanchi.
Degli occhi lucidi mi guardavano colmi d'affetto e gratitudine.
Strinsi ancora di più la mano, poi affondai la testa nel suo cuscino, proprio accanto al suo viso.
L'altra mano si mosse, per lisciarmi i capelli.
<< Piccina…tutto si risolverà >>
Sorrisi, alzandomi per fissarla in volto. 
<< Si è già risolto nonna…adesso tu stai bene >>annuii, decisa, asciugandomi poi le lacrime che erano scese.
<< Dicevo le cose col tuo innamorato… >>mi disse con espressione furba.
Oh cazzo, mi aveva sentito?
Sbattei le palpebre, in preda alla confusione.
Visto che mi rivolgeva un sorriso di incoraggiamento mi limitai ad annuire per farla contenta.
<< Sì, lo spero anch'io… >>
Anche se non era precisamente così, in fondo era la verità, le cose si dovevano risolvere, anche se io e la nonna intendevamo il verbo risolvere in modo completamente diverso.
 
 
 
*Il giorno dopo*
 
 
 
<< Non permetterò che tu salti la scuola per fare compagnia ad una malata! >>disse mia nonna a voce alta, con espressione dura.
Sbuffai, esasperata.
<< Ho detto che rimango! >>insistetti incrociando poi le braccia al petto, intenzionata a vincere questa battaglia. << Ti dimetteranno domani, domani andrò a scuola! >>
<< L'infermiera ha detto che sto benissimo, non hai motivo di rimanere qui, io non ti voglio qui! >>disse fulminandomi << Stai facendo urlare una vecchia che ha appena avuto un infarto >>mi accusò poi.
Tentai di ribattere, ma sapevo che ai malati bisognava sempre dare ragione, specialmente se erano cocciuti come lei.
Alzai gli occhi al cielo, poi afferrando la mia giacca dalla sedia me ne andai ancora imbronciata.
Ci avrei scommesso la capoccia di aver visto con la coda dell'occhio le labbra della nonna inclinarsi in un sorriso compiaciuto.
Aspettai l'autobus alla fermata di fronte l'ospedale.
Non avevo neanche lo zaino e i libri necessari, ma questo alla nonna non importava.
A lei bastava che non perdessi noiose spiegazioni a cui tanto non sarei stata attenta lo stesso.
Arrivai in classe ancora col broncio, i capelli scombinati e gli stessi vestiti del giorno prima.
Mi diressi al mio banco, poi mi ci fiondai, rimanendo a braccia conserte.
Avrei fulminato con lo sguardo chiunque mi avrebbe rivolto la parola, sarebbe morto stecchito ai miei piedi.
<< Meg! >>
<< Liam! >>esclamai quando un bel ragazzo alto entrò in aula, abiti perfetti e capelli perfetti. Ah, dimenticavo, sorriso perfetto.
Mi dimenticai di tenere il muso, e corsi ad abbracciarlo col sorriso sulle labbra.
<< Quando sei tornato? >>gli chiesi dopo che mi sciolsi dalle sue braccia.
<< Ieri sera…mia madre ha insistito perché venissi comunque a scuola >>
Alzai gli occhi al cielo.
<< Stessa storia >>commentai fra me.
<< E tu come stai? Ho saputo di tua nonna, adesso è tutto a posto, vero? >>
Io annuii, poi lo ringraziai.
<< Aspetta…sei tornato solo ieri sera…chi te l'ha detto? >>chiesi curiosa. Com'è che si diffondevano quelle voci in tempo lampo? Avrei dovuto aspettarmi che lo sapesse già tutta la scuola?!
<< Con Zayn ci siamo sentiti tutti i giorni…è stato lui a dirmelo >>
<< Oh >> dissi solamente, non riuscendo a nascondere un tono infastidito.
Si sentivano ogni giorno, eh? Certo, Malik non esitava a vantarsi e a raccontare al suo amico quante volte io fossi caduta.
Che poi lui come aveva fatto a saperlo?
Mi chiedevo seriamente se mi stesse spiando. Eppure ero stata molto chiara sul fatto che doveva essere invisibile.
<< Perché quel tono? >>
<< Perché quel tono?! Perché quel tono?! >>ripetei la sua domanda, come se la risposta fosse ovvia. Tuttavia Liam continuava a tenere un sopracciglio alzato.
<< Non mi lascia in pace! >>sbottai con tono isterico. Fortuna che c'eravamo solo io e lui in classe, altrimenti mi avrebbero presa per una pazza anche solo a vedermi mentre agitavo le mani in maniera convulsiva.
Lo afferrai per la giacca, avvicinandomi per sussurrare.
<< Liam, ti prego aiutami… >>gli chiesi in tono pietoso.
Il ragazzo sembrò perplesso, soprattutto per il mio cambio di voce, tuttavia stette ad ascoltarmi in silenzio.
Mi guardai intorno, per accertarmi che non ci fosse assolutamente nessuno nei paraggi, dopodiché gli lasciai la maglietta.
Inspirai per bene, cercando di calmarmi prima di parlare.
<< Non so che genere di scommessa abbiate fatto tu e Malik… >>dissi guardando fissa i suoi occhi scuri, che rimanevano attenti << Ma ti prego, anzi ti supplico… >>caricai quelle parole di così tanta enfasi che il risultato sarebbe stato lo stesso anche se mi fossi messa in ginocchio << dagliela vinta >>conclusi, decisa.
<< Ma che ti prende? >>mi chiese lui all'improvviso.
Dopo tutto il mio discorso lui mi rispondeva in quel modo? Prendendomi per pazza.
<< Non mi lascia in pace… >>dissi, cercando di suscitargli un moto di pietà.
Prossima mossa? Fare il labbruccio: funzionava sempre, anche se era tremendamente imbarazzante.
<< Per forza non ti lascia in pace… >>disse sorridendo.
Che capperi c'aveva da sorridere?
Certo non era lui quello tormentato da Malik…non era lui quello che era già caduto nella sua trappola tre volte e voleva in tutti i modi possibili cercare di non cadere un'al…
<< E' cotto di te! >>
…tra volta. Che?!
La mia mascella sembrò toccare il pavimento per un secondo, poi mi affrettai a richiuderla alla svelta.
<< C-come? >>dissi sbattendo le palpebre. Sicuramente avevo capito male.
<< Gli piaci, Meg…come non gli è mai piaciuta nessuna…credo che sia perfino inn… >>
<< Non lo dire! >>lo minacciai. << Non…lo…dire… >>ripetei, cercando di suonare più minacciosa possibile.
<< Non ci credi? >>mi chiese lui, continuando col suo finto sorriso. Mi stava sfottendo, ecco cosa faceva, mi sfotteva perché ero un'idiota.
<< Certo che non ci credo, perché dov… >>
<< Oh andiamo Meg! Io lo conosco da quando avevamo cinque anni! >>
Continuai a tenere un sopracciglio alzato.
Questo per me non voleva dire nulla, e poi Liam era il suo complice, non dovevo starlo a sentire.
Lo vidi sbuffare, poi inchiodarmi con lo sguardo.
<< Vuoi una dimostrazione? Da quando ti va dietro non ha mai fatto sesso…e credimi, per uno come lui che non sappia cosa significhi astinenza è un grande passo >>
Lo osservai con occhi spalancati, prima di sbuffare a ridere. Ma era serio?!
<< Wow, devo ringraziare Malik per non essere andato a letto con altre donne quindi? Certo perché non gli basta portarsene a letto una, per lui è troppo banale… >>dissi con ironia, sempre trattenendo le risate.
Tuttavia mi fermai quando capii dalla faccia di Liam che qualcosa non andava.
Mi tappai la bocca zittendomi all'istante.
Giurai di vedere gli occhi di Liam fuori dalle orbite per un secondo.
<< L-lui…n-non >>balbettai, in preda all'imbarazzo. Ero sicura che il mio viso avesse preso fuoco in quel momento << Non te l'ha detto? >>dissi infine, prendendo un pizzico di coraggio per rivolgergli quella domanda.
Gli occhi di Liam erano persi nel vuoto, guardavano di fronte a sé come se avesse appena visto un fantasma.
Incominciarono a sudarmi le mani per l'agitazione, quindi continai a mordermi il labbro, mentre mi maledicevo.
<< Tu e Zayn? >>mi chiese per conferma, ancora troppo scioccato per elaborare la cosa e saltare immediatamente alle conclusioni come faceva di solito.
Annuii meccanicamente, abbassando lo sguardo.
<< Quando? >>
<< L-la vigilia di Natale >>dissi con voce tremante << E…al ritorno dalle vacanze >>
Liam sbarrò gli occhi, come credevo non avesse mai potuto fare nessuno.
Era il primo a cui lo raccontavo. Il primo a cui raccontavo di averlo fatto una seconda volta con Zayn.
<< D-due volte? >>
Deglutii a fatica:<< E…e anche l'altro ieri. Prima che mia nonna avesse un infarto >>dissi infine, abbassando lo sguardo.
Avevo sputato il rospo, e mi sentivo totalmente leggera adesso, ma anche molto, molto imbarazzata.
Se c'era uno a cui avresti dovuto raccontare un segreto, beh quello era Liam. Lui evitava di farti domande, o guardarti sconcertato, facendoti sentire a disagio, inoltre potevi fidarti al cento per cento riguardo al suo silenzio. Tuttavia in quel momento non sembrava più essere una cosa così certa.
Perché non parlava? Perché non mi diceva di stare tranquilla?
La notizia lo aveva scioccato così tanto?
<< E dimmi qualcosa! >>sbottai ad un certo punto, dopo un lungo silenzio.
<< I-io…davvero…non so che dire… >>
<< Liam tu sai sempre cosa dire! Hai sempre le parole perfette in questi casi! >>dissi portandomi entrambe le mani alla testa.
Ancora silenzio. Non ne potevo proprio più di quel silenzio.
<< Hai ragione…ce le ho anche questa volta… >>
<< Eh…? >>domandai speranzosa.
<< Volevi una dimostrazione? Beh adesso ce l'hai… >>

 

Sono consapevole che questo capitolo sia una vera merd 
Diciamo però che era necessario, non potevo far crepar la nonnina u.u 
Per di più anche se non ci sono scene Mayn, si risolvono un bel po' di cose, quindi non direi che sia proprio un capitolo inutile...
Sto scrivendo l'ultimo capitolo *sigh sigh* quindi mi servirà un bel po' di forza di volontà per farlo, anche perché non voglio affatto che restiate deluse. Dai, fatemi forza con delle recensioni come avete fatto fino adesso! Devo ringraziarvi perché siete davvero meravigliose, dico sul serio. 
Bene, detto questo non so più che dire, quindi mi dileguo :) 
Baci a tutte 

 

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Capitolo 42
*** Una cosa positiva ***


                                                                          

<< Volevi una dimostrazione? Beh adesso ce l'hai… >>
Liam mi guardava con sguardo trionfante, mentre ancora faticavo a capire appieno cosa significassero quelle parole, o più che altro, che significato avessero per me.
Non l'aveva fatto per scommessa.
Ci mettevo ancora del tempo a metabolizzare quelle parole nella mia testa.
Non l'aveva fatto per scommessa. Mi piaceva quella frase.
Sollevai lo sguardo verso Liam, e incontrai un sorriso incoraggiante.
<< Non dirglielo >>gli dissi con tono di supplica << Non dirgli di questa nostra discussione >>
Liam prima mi rivolse un grande sorriso, poi mimò di avere la bocca cucita.
<< Devo uscire subito da qui… >>dissi prendendo le mie cose in un batter d'occhio.
Delle mani mi afferrarono per un braccio, trattenendomi prima che scappassi fuori dalla classe.
<< No, che fai? Non devi andartene! Devi parlare con lui! >>
Scossi la testa freneticamente.
<< No non posso, non sono pronta, io… >>ma le sue mani non mi lasciavano.
Gli gettai un'occhiata atterrita, ma lui si limitò a ridacchiare.
<< Meg non puoi tirarti indietro! >>
<< I-io lo farò domani…gli parlerò domani…oggi no… >>dissi tremante.
Non ero pronta per quello, non ero pronta a vederlo da una luce diversa da quella del solito puttaniere stronzo. No, non ero pronta ad affrontarlo.
<< E allora non farlo! Questo lo devi decidere tu…ma non puoi scappare…mi meraviglio di te! >>
<< Ciao ragazzi! >>
Ci voltammo entrambi, io con un'espressione di autentico panico.
<< Fratello! >>esclamò il ragazzo accanto a me, finalmente lasciandomi il braccio per correre incontro al suo amico. Peccato che ormai fosse troppo tardi per scappare.
I due ragazzi si abbracciarono, ma di fronte a me era come se non vedessi nulla.
<< Meg >>
Scossi la testa, per ritornare alla realtà.
<< Come va adesso? Come sta tua nonna? >>
Perché mi sentivo come quelle stupide ragazzine che balbettavano quando un ragazzo gli rivolgeva la parola?
<< B-bene grazie… >>risposi, cercando di fargli un sorriso << Scusami se non ti ho fatto entrare quel giorno…io… >>
<< Tranquilla…capisco. Avevi bisogno di un amico… >>
Il cuore sembrò crollarmi quando avvertii un tono triste nelle sue parole, tuttavia non dissi nulla, rimanendo a guardarmi le scarpe in silenzio.
<< Sai non mi aspettavo che oggi venissi a scuola… >>mi disse poi, per interrompere il silenzio che né Liam né io ci premuravamo di spezzare.
<< In effetti non sarei dovuta venire…mia nonna mi ha in un certo senso costretto >>dissi sbuffando << Infatti non ho nemmeno lo zaino >>
Lui annuì, sorridendomi leggermente.
<< Io…ehm…esco a cercare Emily >>inventai poi, pur di non stare un altro minuto in quella classe.
Invece mi precipitai nel bagno, la testa che mi pulsava fastidiosamente.
Mi osservai allo specchio, vedendo la mia pessima cera quella mattina.
Non avevo dormito un granché neanche quella notte, quindi era normale che avessi quelle occhiaie così profonde.
Mi domandavo ancora perché fossi venuta a scuola anziché andare a casa di nascosto e dormire, tanto la nonna non si sarebbe accorta di nulla.
Mi sciacquai la faccia per bene, come non avevo potuto fare quella mattina, poi mi preparai mentalmente per uscire da quel bagno.
Ma quanto in basso ero caduta? Mi stavo nascondendo in un bagno pur di non vederlo o parlargli. Patetica, ecco cos'ero, patetica.
Guardai i miei occhi, riconoscendomi poi in pieno.
Quegli occhi verdi, con delle leggere sfumature tendenti all'azzurro cielo, quegli occhi così determinati, quegli occhi così miei.
Non potevo dubitare di me stessa, nonostante i sentimenti che mi sguazzavano dentro fossero completamente nuovi, quegli occhi rimanevano sempre gli stessi. Sempre ardenti.
Annuii, facendomi forza, e poi uscii.
 
 
Sentivo ciarlare la mia compagna, tuttavia senza preoccuparmi di ascoltare una parola di quello che diceva, mentre rimanevo coi pugni sul mento, cercando di non addormentarmi per quella lezione di inglese così tremendamente noiosa.
Non avevo il coraggio di gettare uno sguardo dietro, così rimanevo semplicemente con la testa dritta di fronte a me, ad osservare la lavagna vuota. Se almeno ci fosse stata qualche scritta potevo fare finta di leggere, invece così sembravo totalmente in trance. E in effetti lo ero, visto che non muovevo neanche le palpebre.
Sentii all'improvviso un violento pizzicotto su un fianco, e poiché ero sempre stata soggetta al solletico in quella zona non potei fare a meno di fare un salto, quasi capovolgendomi sulla sedia. Diventai paonazza quando lo sguardo della prof si posò interrogativo su di me, interrompendo la lezione.
Gettai un'occhiataccia di rimprovero alla mia amica che mi aveva appena fatto fare una figuraccia, poi scusandomi di malavoglia abbassai la testa.
<< Stevens, potresti mostrare un po' più di attenzione alla lezione? >>disse con tono irritato quella cornacchia << E vedo che non hai nemmeno il libro! Come avresti intenzione di seguire? >>
<< La scusi professoressa, ma è stata tutta la notte all'ospedale con sua nonna >>mi salvò Emily, rivolgendo alla donna un leggero tono irrisorio.
Lei si guardò intorno spaesata, poi si rivolse di nuovo a me con tono cortese.
<< Scusami, non lo sapevo… >>
Alzai gli occhi al cielo. Preferivo che continuasse a non saperlo.
Comunque almeno una cosa positiva c'era: continuò la lezione ignorandomi completamente, anzi mi permise di fare quello che volevo, perfino uscire come se nulla fosse se l'avessi desiderato.
Tuttavia continuai a rimanere al mio posto, fissando ancora una volta la lavagna, in attesa solo che suonasse la campana.
Vidi la mia compagna di banco accasciarsi accanto a me, sbuffando, e per la prima volta mi voltai verso di lei, rivolgendole un'occhiata interrogativa.
<< Che c'è? Vuoi ancora parlarmi di Harry? >>sbottai sottovoce, non riuscendo a nascondere un tono un po' irritato. Ormai era da un po' di tempo che ogni volta che parlavamo usciva l'argomento Harry, e benché fossi così cortese da starla a sentire ogni volta adesso proprio non ne potevo più. Ne avevo già abbastanza di cose da pensare, non c'era bisogno che mi affollasse la testa con le sue chiacchiere su quanto Harry fosse perfetto.
Di risposta i suoi occhi segnavano un lieve cenno di offesa.
<< Volevo semplicemente dirti che Zayn non la smette di guardarti >>sbottò con tono asciutto, per poi voltarsi verso la professoressa.
Io invece mi raddrizzai sulla sedia, avvertendo il bisogno improvviso di scappare via per evitare i suoi raggi X.
<< Fagli cenno di smetterla >>le sussurrai poi, ma venni palesemente ignorata.
Dopo diverse mie insistenze finalmente mi considerò.
<< Faglielo tu il cenno >>ribattè scocciata.
<< Ti prego se lo fai potrai parlarmi di Harry tutte le volte che vorrai… >>dissi con tono di supplica. Sapevo che avrebbe funzionato.
Lei prese la matita in mano, cominciando poi a farla rotolare sul banco, annoiata.
<< Non voglio parlarti di Harry >>
<< E' per quello che è successo? >>chiesi immediatamente << Ti ho detto che è stato solo un malinteso >>dissi con tono mortificato.
<< Ho capito che non è il mio tipo, ecco. >>tagliò corto.
La guardai strabuzzando gli occhi.
<< Ma se…avevi detto che… >>borbottai confusa.
<< Ho detto una stronzata, ok? >>
<< O-ok… >>balbettai.
Calò il silezio tra noi due, fino a quando non fu lei ad interromperlo.
<< Non è colpa tua…è solo che ho capito che io e lui…beh, non stiamo fatti per stare insieme… >>mi spiegò poi, continuando a torturare la matita che teneva tra le mani.
Io annuii, poiché capivo perfettamente, in fondo quello era sempre stato il mio pensiero, quindi in un certo senso ero sollevata del fatto che se ne fosse accorta anche lei.
<< Adesso fai capire a Zayn che non deve fissarmi? >>dissi ad un certo punto.
Lei ridacchiò. << Ma che problemi hai con Malik? Ancora non avete risolto? >>mi chiese sospettosa. In effetti le avevo detto che ci ignoravamo a vicenda, anche se poteva verificare lei stessa che avessi mentito spudoratamente.
<< No…non…mi vuole lasciare in pace… >>sussurrai stringendo poi le labbra.
Lei assottigliò gli occhi, gettando di tanto in tanto qualche occhiata dietro, tutto questo nel corso della lezione di inglese.
<< Vuoi vedere che hai fatto cadere Malik ai tuoi piedi? >>mi disse in tono malizioso, dandomi poi una gomitata.
<< M-ma che dici! >>esclamai piano, massaggiandomi poi il braccio.
<< Per forza…altrimenti perché dovrebbe andarti ancora dietro dopo che gliel'hai data? >>
Da quando in qua Emily parlava in modo così spiccio?
E perché tutti quanti quel giorno mi dicevano la stessa cosa? Si erano messi d'accordo?
Bene, con quelle chiacchiere mi appannavano ancora di più il cervello, che già era appannato per conto suo.
<< Va bene, adesso basta Emily >>tagliai corto, cercando di assumere un tono autoritario.
<< Sono o non sono la tua migliore amica? >>
E allora? Voleva incastrarmi con quella domanda a trabocchetto? Beh, ci stava riuscendo.
<< Sì, Emily >>pronunciai con tono esasperando, alzando poi gli occhi al soffitto.
<< E allora? Che hai intenzione di fare adesso? Non capita tutti i giorni che uno come Zayn ti vada appresso… >>disse allusiva, cercando di essere più chiara possibile.
Sbuffai. Perché anche lei doveva essere così stressante?
<< Non lo so, Emily! Non lo so! >>esclamai un po' troppo ad alta voce, dal momento che l'insegnante fermò di nuovo la spiegazione.
Tuttavia riprese dopo qualche secondo, ignorandoci.
Sinceramente preferivo mi mandasse dal preside piuttosto che stare lì, e sopportare oltre agli sguardi di Malik, anche quelli insistenti di Emily.
Dannazione, dovevo tornare immediatamente a casa.
 
La campana suonò quando ormai credetti di non poter sopportare oltre.
Mi alzai in fretta, ringraziando il cielo per avermi finalmente salvato da quell' inferno di sguardi.
Ma ovviamente la cosa non era ancora finita, difatti il mio incubo peggiore mi venne dietro in un batter d'occhio, afferrandomi poi delicatamente il polso non appena mi raggiunse.
<< Devi andare all'ospedale? Vuoi un passaggio? >>mi chiese con fare gentile.
<< No grazie, vado con l'autobus >> Ebbi l'impressione che il tono asciutto e distaccato, che avevo accuratamente scelto di utilizzare non appena me lo sarei trovato di fronte, lui lo avvertì come un tono scocciato.
<< Vedi che non mordo >>mi provocò a questo punto, visto quanto velocemente mi ero voltata per dirigermi alla fermata.
Dovevo velocemente scollarmelo se non volevo che la situazione precipitasse e mi portasse a dire cose che non avrei dovuto.
<< Non devi per forza essermi amico, Zayn >>ribattei brusca, sperando che il tono della mia voce non tradisse il leggero tremolio che sentivo alle gambe quando incontravo i suoi occhi che riflettevano la luce del sole, facendo intravedere quelle sfumature dorate all'interno dell'iride scura.
La sua fronte si aggrottò in un istante.
<< Non devo, o non vuoi tu? >>mi disse poi, mettendosi a braccia conserte, consapevole di avermi messa in difficoltà per quella domanda spinosa.
In poche parole mi stava chiedendo se lo volessi o no come amico. E che dovevo dire adesso?
<< Io…non credo possiamo essere amici >>tagliai corto, osservandolo mentre storceva la bocca.
In effetti era vero, avevo solamente detto la verità, anche se avevo omesso un particolare. Avrei dovuto dire: non credo possiamo essere solo amici.
Tuttavia lui non insistette oltre, e mi lasciò andare indisturbata quando mi voltai e corsi verso la fermata dell'autobus, senza rivolgergli un'altra occhiata.
Forse non avrei dovuto rivolgermi a lui così acida, ma progettavo di riparare al danno il giorno successivo.
 
 
 
 
La mattina dopo mi ritrovai a sognare ad occhi aperti nel letto talmente presto, che dubitavo anche che avessi potuto dormire qualche secondo quella notte.
Tuttavia rimasi sotto le lenzuola a guardare rapita il soffitto, fino a quando non suonò la sveglia.
Saltai giù dal letto, animata da una strana forza quella mattina.
Avevo passato tutta la notte ad autoconvincermi a farmi avanti con Zayn.
Non sapevo il perché me lo fossi imposto con così tanta determinazione, fatto sta che sembrava funzionare. Non potevo negare di essere agitata, ma dopo le parole di Liam e quelle di Emily avevo acquistato un certo coraggio, che si era però manifestato solamente dopo ore e ore di rimunginamento.
Mi lavai la faccia in fretta, proponendomi di sistemarmi al meglio quella mattina.
Mi lavai i denti, poi tornai in stanza per scegliere accuratamente i vestiti.
Di solito non facevo molto caso a queste cose, però a quanto pare essere così tesa mi faceva questo effetto. Sembravo una maniaca dell'ordine e della perfezione quel giorno.
Svuotai praticamente tutto l'armadio sul mio letto, proponendomi di sistemarlo non appena fossi tornata a casa, finché non trovai ciò che desideravo.
Un paio di leggins color jeans molto semplici, e sopra un pullover grigio che mi fasciava perfettamente i fianchi. Poiché mi lasciava il petto scoperto mi affrettai a prendere una sciarpetta di cotone.
Passai un po' di blush sul viso, per dar colore alle guancie, poi solamente un po' di matita nera sul contorno degli occhi. Infine diedi il tocco finale con un mascara non troppo pesante.
Per Dio, non mi indaffaravo così tanto per curare il mio aspetto da almeno qualche mese. Non mi piaceva andare a scuola truccata, quindi lo facevo solo in casi pietosi, il più delle volte proprio nel bagno della scuola, giusto per darmi una sistemata e non farmi apparire uno zombie. Fortuna che per i capelli non dovevo fare granché, in fondo mi bastava spazzolarli un po' e si ravvivavano, perciò quando mi guardai allo specchio perfettamente in orario non potei che essere soddisfatta.
Evitai di svegliare la nonna, che stava ancora dormendo nell'altra stanza e scesi le scale, indossando il giubbotto imbottito e mettendomi lo zaino in spalla.
 
Poiché ero venuta anche quel giorno con l'autobus, arrivai piuttosto presto in classe, e attesi l'arrivo degli altri.
Emily anche quel giorno aveva perso l'autobus, così probabilmente aveva convinto Louis a portarsi la macchina per darle un passaggio.
Solo qualche mese, e poi finalmente l'avrei avuta anche io la macchina. Beh, se quel catorcio che aveva mia nonna avrebbe potuto definirsi macchina.
Ma almeno mi sarei accontentata. Ero praticamente una delle poche persone che al quinto anno viaggiasse ancora con l'autobus, ed ero stufa di questo. Non vedevo l'ora di diventare maggiorenne.
Qualche tempo fa Emily mi aveva chiesto come avrei festeggiato i miei 18 anni.
La verità era che non ne avevo la più pallida idea.
Progettavo una semplice serata tra amici, ma forse sarebbe stato troppo squallido.
Forse era meglio non far nulla, avrei evitato stress inutili.
Guardai il calendario: mancavano esattamente tre mesi. Chissà dove sarei stata tra tre mesi…forse immersa tra i libri per tutte le materie che sicuramente avrei dovuto recuperare, forse ancora a viaggiare da sola con l'autobus.
Immersa nelle mie riflessioni più che profonde non mi resi conto che la classe si era già affollata, e la professoressa era appena entrata. Era strano: ero certa che la campanella non fosse ancora suonata, allora che ci faceva lei qua?
Guardai l'orologio al mio polso, ed esso mi confermò che mancavano ancora 10 minuti buoni all'inizio della lezione.
<< Ragazzi volevo solo dirvi che oggi vedremo un film… >>tuonò la grassottela che insegnava storia, sistemandosi gli occhiali spessi sul naso aquilino.
<< Quindi non appena suona la campana ci vediamo in aula video >>ci comunicò, e detto questo uscì dalla classe, portandosi dietro la sua classica valigetta in pelle marrone chiaro.
In poco tempo anche gli altri ritardatari arrivarono, ma notai che mancava ancora Emily, e anche qualcun altro.
Controllai il cellulare per accertarmi che mi avesse in qualche modo avvertita del suo ritardo ed effettivamente visualizzai sullo schermo un nuovo sms.
 
 Meg oggi non aspettarmi, non vengo…
 
Oh, bene, sarei stata senza compagna di banco quest'oggi.
Allora non aveva semplicemente perso l'autobus, ma non si era presentata per un altro motivo. Probabilmente stava male.
Non avevo soldi nel cellulare per risponderle, così lo rimisi nella tasca, e mi misi lo zaino in spalla per iniziare a dirigermi verso l'aula video insieme ai miei compagni.
La professoressa non ci aveva detto il nome del film, ma probabilmente sarebbe stato uno di quei cortometraggi storici che ci faceva sempre vedere. Un solo pensiero: che palle! Per di più senza Emily sarebbe stata una noia totale.
Mentre camminavo per il corridoio seguendo la mia classe pensai che effettivamente ci sarebbe potuto essere un lato positivo: in quelle ore di film potevo benissimo pensare a cosa dire a Zayn.
Non mi andava di chiamarlo specificatamente per questo motivo, doveva essere tutto molto…naturale e spontaneo.
E mentre ci dirigevamo nell'aula video ecco che lo vidi spuntare in fondo al corridoio, in compagnia di Liam.
<< Dove state andando? >>ci chiesero.
Gli risposero i miei compagni e i due ragazzi si accodarono a noi senza nemmeno passare dalla classe.
I capelli di Zayn erano sempre alzati in un alto ciuffo, stavolta spostato un po' lateralmente, e un cappello con la visiera gli copriva il resto dei capelli.
I giubbotto aperto lasciava intravedere la maglietta di cotone semplice che aveva sotto, con qualche strana scritta che non riuscii a leggere, i pantaloni erano sempre di jeans scuro. Evitai di fissarlo troppo a lungo, anche perché quando mi passò accanto non mi rivolse nemmeno un'occhiata.
Ne fui un po' delusa all'inizio, ma in fondo mi resi conto che stava solo rispettando il mio volere. C'era stato un bel po', ma alla fine ci stava provando ad ubbidirmi.
Peccato che avesse scelto proprio il periodo sbagliato per ignorarmi.
Beh, a maggior ragione dovevo essere proprio io a farmi avanti.
D'altro canto quando mi passò accanto Liam schiacciò l'occhio, facendo poi una faccia complice.
Che cosa aveva in mente? Quell'espressione non mi piaceva per niente.
Arrivammo alla sala col maxi schermo, adibita ad aula video, e già ci iniziammo a posizionarci nei vari banchi.
Liam mi diede una gomitata, e finalmente capii le sue intenzioni: voleva cedermi il posto accanto a Zayn, in modo tale che potessi parlargli un po'.
La paura prese ad assalirmi quando rimasi solamente io in piedi, e Zayn dietro di me che aspettava che mi sedessi in qualche posto.
Mi spostai di lato, facendolo passare, e lui si andò a posizionare nell'ultima fila.
Deglutii, poi sorpassando tutti i posti avanzai verso di lui.
<< Posso…sedermi qui? >>chiesi timidamente.
Lui sollevò lo sguardo verso di me, lasciando intravedere una lieve espressione sorpresa.
<< Perché? >>disse poi, come per sfidarmi, difatti alzò entrambe le sopracciglia, mettendosi a braccia conserte.
Non mi ero aspettata quella domanda, tuttavia non mi tirai indietro.
<< Emily non c'è oggi… >>
<< Credevo di aver capito che non mi volessi come amico >>mi interruppe lui, testardo.
Beh, se lui era testardo, io lo ero ancora di più.
<< Oh e spostati! >>dissi brusca, strattonandolo leggermente per farlo spostare in modo da lasciarmi il posto.
<< C'è Liam qui… >>
<< Non vedi che Liam è seduto in prima fila? Vuole prendere appunti lui… >>
<< E tu? Non ne vuoi prendere appunti? >>
Trattenni a stento una risata ironica, tuttavia senza altre insistenze il ragazzo si spostò, permettendomi di sedermi nella sedia coi braccioli accanto a lui.
<< Allora? Non avevi detto che volevi che io scomparissi dalla tua vita? >>
Ecco, ci risiamo. Voleva rinfacciarmi tutto ciò che avevo detto.
Sbuffai sonoramente. << Beh l'hai detto anche tu: non puoi semplicemente scomparire… >>
Zayn si accigliò.
<< A che gioco stai giocando Stevens? >>
Oh, adesso ritornavamo a chiamarci per cognome?
<< Non sto giocando, Zayn >>sottolineai bene, zittendolo.
Lo sentii borbottare qualcosa di indistinto, poi mi voltai verso lo schermo quando la professoressa spense le luci, facendo partire il film.
Lo chiamai, sussurrando il suo nome, finchè non si voltò verso di me, fingendosi infastidito.
<< Ho capito il significato di quel sorriso >>sputai di botto.
<< Che? >>Le sue sopracciglia si incurvarono, perplesse.
<< Il sorriso! Quello del tuo disegno… >>dissi sempre sottovoce, mentre le guancie mi si colorarono quando pensai alla volta in cui avevamo discusso proprio di quel disegno. Fortuna che eravamo al buio e lui non poteva vedere il mio colorito in quel momento.
<< Oh >>disse, sembrando interessato << E allora? >>mi chiese poi curioso.
<< Beh, eravamo rimasti alle spine. Io avevo visto le spine come punizione…però credo di aver sbagliato… >>
<< Ah sì? >>
Annuii.
<< Credo che quelle spine rappresentassero non una punizione, ma tutte le difficoltà che si incontrano nella vita. C'è chi si lascia abbattere da questi imprevisti, questi problemi…e chi invece, come la ragazza nel disegno, li affronta con determinazione, sempre col sorriso sulle labbra… >>
Quando conclusi lo guardai attentamente: sembrava soddisfatto, quasi orgoglioso del fatto che io ci fossi arrivata.
Dopo un po' che mi fissava col suo solito sguardo intenso, mi voltai, rivolgendo lo sguardo di nuovo al maxi schermo.
<< Ripeto l'offerta: se vuoi te lo regalo… >>
Mi disse questa frase a due centimentri dal mio orecchio, e non facevo altro che chiedermi come si era avvicinato così tanto senza che me ne accorgessi.
Probabilmente si accorse di quanto diventai rigida d'un tratto, così lo fece apposta a soffiarmi sul collo.
Aria calda mi colpì la pelle, che avevo lasciato scoperta quando mi ero tolta la sciarpa.
Un brivido mi salì su per la schiena, ma continuai a fissare davanti a me, sperando solo che non si fosse accorto di che effetto mi facesse averlo a pochi centimetri da me e dalla mia pelle.
<< No, davvero…non è necessario. Tienilo ad abbellire la tua stanza, lì sta molto meglio >>risposi dopo un po'.
<< Perché non mi guardi? Ti vergogni di me? >>
Mi voltai all'istante, colpita nell'orgoglio.
<< Ma che stupidaggini dici? Perché dovrei vergognarmi di te? >>sbottai con tono un po' offeso.
Non potei sfuggire al suo sguardo magnetico, ancora a distanza ravvicinata.
Si era sporto nella sedia, avvicinandosi, ma dopo un po', stanco di rimanere in bilico fu costretto a ritornare al suo posto.
<< Che sei bella oggi >>esclamò, e notai che aveva un tono leggermente sorpreso.
Aggrottai le sopracciglia. << Perché lo dici con quell'aria sbalordita? >>borbottai lievemente offesa.
<< No, non volevo dire che… >> ridacchiò, portandosi le mani avanti << beh, sono sorpreso solamente perché sembri molto…curata. Non che di solito tu non sia curata, è solo che oggi lo sei più degli altri giorni >>
Il suo inutile tentativo di adularmi mi fece sorridere.
<< Oggi ho avuto più tempo del solito per sistemarmi, visto che mi sono svegliata stranamente molto presto >>dissi. Non volevo che pensasse che avevo fatto questo per lui, anche se in effetti era proprio così.
<< Anche se hai dormito poco i tuoi occhi sembrano brillare oggi… >>mi sussurrò ancora, con tono sensuale.
<< I tuoi brillano sempre >>
Non feci in tempo a tapparmi la bocca che già le parole erano uscite da sé.
Mi maledissi mentalmente, poi distolsi lo sguardo dal suo mentre i suoi occhi si spalancavano ancora per la sorpresa.
Dio mio, che stupida! Si può essere più stupidi di così nel dire una stupidaggine così stupida?
Sussultai quando la sua mano si poggiò sulla mia gamba.
<< Zayn che…? >>
Lui mi zittì, nuovamente a pochi centimetri dal mio viso, o forse anche meno.
Strusciò la punta del suo naso contro la mia guancia, poi le sue labbra corsero al mio orecchio.
<< Ho capito cosa vuoi, piccola… >> Soffiò contro il mio orecchio, facendomi allontanare per riflesso, poi lo sentii ridacchiare.
<< Ti pare il momento? >>esclamai sottovoce, con un tono un po' agitato.
Non ero sicura di saper rispondere delle mie azioni, e sicuramente non volevo che nessuno si accorgesse a che distanza stavamo noi due.
Le mie braccia rimesero però ferme ai miei fianchi, e quando lui non esitò a togliere la mano dalla mia coscia mi limitai a mordermi il labbro, col capo rivolto in avanti.
<< Non c'è situazione più erotica… >>sussurrò con voce roca << E poi qui dietro siamo soli, non ci vede nessuno… >>
Gli rivolsi un'occhiataccia. I suoi occhi brillavano di una luce maliziosa, non più dolce. Tornai a concentrarmi sul film, o almeno a fingere di concentrarmi, visto che qualcuno al mio fianco aveva intenzione di farmi impazzire.
Difatti la mano di Zayn prese a salire, mentre accarezzava pian piano tutta la coscia.
I leggins che indossavo erano talmente leggeri, che sentivo come se la sua mano fosse a contatto con la mia pelle, scaldandola.
<< Il film è così interessante, non è vero? >>pronunciò ironico.
Il mio respiro si era fatto sempre più pesante, tuttavia riuscii a rispondergli secca.
<< Sta' zitto >>
La sua mano si insinuò tra le mie cosce, arrivando a sfiorare l'inguine, il che mi fece drizzare sulla sedia, e stringere i pugni.
<< Zayn, ti prego smettila >> Cercai di artigliargli la mano, ma ero debole e tremante, e il mio gesto troppo inefficace e fiacco.
Difatti lui ridacchiò per la mia reazione, continuando a sfiorarmi, consapevole di quanto fossi sensibile, dopodiché mi soffiò ancora una volta nell'orecchio.
<< Alan darà una festa sabato, ci vieni con me? Andiamo a divertirci… >>mi disse con un sorriso eloquente.
<< Non ci penso nemmeno >>ribattei brusca.
Quel suo comportamento stava facendo uscire la mia parte acida a poco a poco.
<< Oh andiamo…so che anche tu lo vuoi… >>disse ancora, mantenendo il suo tono malizioso.
<< Cosa te lo fa pensare? >>chiesi io, asciutta.
Rise ancora. << Per esempio…il fatto che tu sia in questo stato solo perché ti ho sfiorato, tesoro… >>disse col tono di chi la sapeva lunga.
Mi irrigidii, stringendo i pugni.
<< Come…come puoi trattarmi così? >>dissi sentendo gli occhi pizzicare.
I suoi gesti, le sue parole…si stava comportando come se fossi una puttana, solo e unicamente la sua puttana. Gli pareva forse che ero a sua disposizione?!
<< Come dovrei trattarti allora? >>replicò << Ogni volta che provo a parlarti tu mi rifiuti…ho deciso allora di cambiare atteggiamento, visto che è l'unica cosa di me che ti piace! >>sbottò, anche lui utilizzando un tono brusco.
<< Che cosa stai insinuando?! Che mi piace solo fare sesso con te?! >>dissi più arrabbiata che mai.
<< Non è così? >>domandò pungente.
<< Non è vero…io…odio fare sesso con te… >>cercai di difendermi dai suoi attacchi, ma sapevo benissimo che le mie difese erano inutili quanto false.
E rise. Mentre io sentivo che le lacrime sarebbero uscite da un momento all'altro lui rise.
<< Questa sì che è bella… >>disse beffardo.  
Sentii la sua mano insediarsi nei miei leggins, e senza neanche rendermi conto di come ci fosse arrivata, lui mi sfiorò l'estremità superiore degli slip.
Mi alzai di colpo dalla sedia, facendola cadere dietro di me, provocando un gran frastuono.
Tutti gli sguardi si girarono verso di me, rimasta immobile con espressione colpevole.
<< M-mi scusi professoressa… >>dissi con voce tremante << Ho assoluta necessità di andare in bagno. Posso andarci? >>chiesi con tono più supplichevole che mai.
Forse lo avvertì dalla mia voce, forse lo vide dallo sguardo, fatto sta che l'insegnante mi mandò senza fare troppe storie, nonostante non mandasse mai nessuno in bagno durante i film.
Senza guardare nessuno, men che meno Zayn, mi diressi a grandi passi verso l'uscita.
Una volta fuori dalla classe iniziai a correre verso il bagno, sentendomi uno schifo.
Solo entrata dentro scoppiai in un pianto liberatorio, incapace di trattenermi oltre.
Mi aveva umiliata, mi aveva ferita, mi aveva trattata peggio di uno straccio.
Questo era Zayn Malik, ed io per tutto quel tempo mi ero fatta offuscare dalle sue parole, da quelle di Liam e Emily, dalle mie convinzioni.
Lasciando la porta socchiusa mi accasciai a terra, nascondendo poi il volto nelle ginocchia, e accucciandomi.
Addio matita, addio mascara, addio tutto ciò che mi ero premurata a fare quella mattina. Adesso mi sentivo ancora più sciocca.
Ridurmi così per un ragazzo, con lo stomaco intrecciato più volte su sé stesso, creando una voragine al centro del petto, gli occhi stravolti dal pianto, il respiro irregolare per via dei singhiozzi così frequenti…se me lo avessero detto un paio di mesi fa mi sarei messa a ridere fino a farmi venire le lacrime, credendo non fosse possibile. Eppure lo era. Quel ragazzo mi aveva distrutto fin troppe volte ormai, dovevo esserne abituata, invece ogni volta era sempre peggio. Invece ogni volta il dolore aumentava esponenzialmente, la morsa stringeva sempre di più, fino a sfracellarmi il cuore.
Sussultai violentemente quando la porta del bagno si spalancò di botto, andando a sbattere contro il muro di fronte.
Mi rannicchiai ancora di più quando vidi, nonostante gli occhi appannati, Zayn chiudere la porta dietro di sé, come se quella posizione in quell'angolino potesse proteggermi da lui.
Tirai su col naso, poi mi strofinai gli occhi, anche se era impossibile non far vedere quanto avessi pianto.
<< Meg… >>mi chiamò << Mi dispiace io…io non volevo farlo…non so cosa mi è preso… >> disse con tono colpevole
Nessuna risposta arrivò da parte mia, non avevo più intenzione di dargli altre possibilità, se le era giocate tutte, tutte quante. Perfino il suo viso preoccupato adesso non faceva che disgustarmi. O meglio, mi imponevo di farmelo apparire così, anche se sapevo che anche con tutta la volontà del mondo non potevo in qualche secondo mutare ciò che provavo per lui.
Si inginocchiò di fronte a me, stava per sfiorarmi il viso quando ci ripensò, ritirando la mano. Comunque il suo viso rimase a poca distanza dal mio, e i suoi occhi pentiti cercavano i miei senza arrendersi. Quando li trovarono non li lasciarono più.
Sapevo dell'effetto che quegli occhi provocavano su di me, e dovevo imparare ad affrontarli se volevo andare avanti.
<< E' solo che… >>provò a spiegarmi << Io non ti capisco…non ti ho mai capita. Ogni volta che mi lasci mi dici che non mi puoi più vedere, poi ritorniamo sempre insieme, come attirati da una calamita…non so come comportarmi…se faccio il ragazzo dolce mi rifiuti amaramente, se faccio quello sincero credi che menta…che cosa devo fare? >>disse con tono disperato.
<< Hai ragione, sono un'idiota >>risposi atona.
<< Scusami se ti ho trattato da puttana. Io non mi comporterei mai così con te… >>
<< L'hai già fatto, Zayn >>
Lui accusò il colpo, poi con sguardo afflitto provò a prendermi le mani.
<< Ti ho già detto perché l'ho fatto, e non sai quanto sono pentito di questo… >>
Le trovò, dopodiché non me le mollò più.
<< Sono io l'idiota qui. Quello che non capisce, quello ottuso e imbecille, sono stato davvero insensibile…e vorrei solo che non fosse mai successo…ma è successo purtroppo… >>
Continuai a sostenere il suo sguardo, non so con quale forza sinceramente.
<< E nonostante io odi con tutta l'anima ciò che ti ho fatto…c'è anche una cosa positiva in tutto questo… >>
Assottigliai gli occhi. Una cosa positiva? Ero proprio curiosa di sentirla questa "cosa positiva".
<< Sei la ragazza più complicata che io conosca…dico sul serio… >>disse sollevando un angolo delle labbra.
Dove voleva andare a parare? Lo ascoltai con curiosità crescente.
<< Ho impiegato mesi per riuscire a capirti >>continuò.
Mi stava tenendo sulle spine, ecco cosa faceva. E quel suo sorriso mi irritava non poco.
<< Ma finalmente credo di esserci riuscito…dopo oggi credo di farcela a fronteggiarti >>concluse con occhi speranzosi.
Quella conclusione accompagnata dalla sua espressione convinta mi fece scoppiare a ridere. Ancora rannicchiata nell'angolino di quel bagno, con gli occhi arrossati e i vestiti umidi per le lacrime che vi erano cadute, non potei fare a meno di ridere.
<< Malik, non è mica una battaglia >>
<< Beh, per noi sì…dico bene? >>ammiccò lui, lasciandomi spiazzata.
Aggrottai la fronte, prima che il mio viso fosse avvicinato al suo con una mano sotto il mento. Sbattendo le palpebre non mi opposi quando le sue labbra sfiorarono le mie leggermente, premendo in seguito più forte, accertandosi prima che non rifiutassi quel bacio, che però finì lì, dopo qualche secondo.
Un bacio a stampo, ecco cos'era stato. Così semplice ma allo stesso tempo così significativo in quel momento.
Ancora con gli occhi smarriti non fiatai, e del resto lui non aspettò me per dire qualcosa.
<< Te lo ripeto: vuoi venire alla festa di sabato? Come mia fidanzata? >>


 


La storia NON è ancora finita

Bene, spero di essermi spiegata chiaramente hahaha 
In poche parole, manca ancora l'epilogo...
Spero di pubblicarlo presto, insieme al primo capitolo della mia nuova fanfiction, che si chiamerà Revenge. 
Sto accuratamente evitando di parlare troppo del fatto che ormai siamo alla fine, perché altrimenti scoppio a piangere solo al pensiero di dovermi separare da Meg, Zayn, e tutti i miei personaggi...quindi cambiamo discorso che siamo tutti più felici! 
Per prima cosa: avete sentito Midnight Memories? Ma che domande faccio?!? hahaha 
Penso che non potrei mai riuscire a descrivere quanto lo adoro ** 
Seconda cosa: avete visto le 7 ore e mezza di livestream? AHAHA io sì, e non si sa per quale miracolo divino ero sveglissima nonostante si sia fatto così tardi! Non mi sono pentita nemmeno per un secondo di essere rimasta a guardare le loro cazzate in diretta! hahah 
Bene, io vi abbandono qui :) 
Parlatemi, sfogatemi, parlatemi di quello che volete nelle recensioni, mi fa davvero piacere! E se per caso qualcuno avesse twitter, do di nuovo il mio: https://twitter.com/x3words8letters 
Un bacione a tutte :) a presto 

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Capitolo 43
*** Epilogo ***


                                                                        

*3 mesi dopo*
 

Presi il grembiule dal cassetto in basso, indossandolo e allacciandolo dietro velocemente.
Mi misi poi in ginocchio, per cercare nello sportello in basso tutti gli ingredienti che avevo comprato il giorno prima per fare quei maledetti biscotti al cioccolato.
Tenevo il libro di ricette sollevato da un lato del tavolo, e tutte le numerose ciotole e strumenti vari sparsi nei banconi.
Prima di tutto le uova.
Presi a sbatterle goffamente con una forchetta, mescolandole bene, e dopo un po' di tempo le ritenni accettabili.
Non avevo mai cucinato in vita mia, tuttavia era proprio per questo che mi ero imposta di farlo proprio per quel giorno. Oramai dovevo saper badare a me stessa, ormai ero maggiorenne. Era già pomeriggio quella domenica, e avevo spedito la nonna a teatro pochi minuti fa proprio per stare sola.
I miei genitori non si erano potuti liberare per quel giorno, quindi solo io e mia nonna eravamo andate al ristorante, gustandoci un bel pranzo a base di pesce.
Stavo pesando lo zucchero quando qualcuno suonò alla porta.
Senza fare caso a quello che avevo indosso andai ad aprire velocemente.
Nemmeno il tempo di aprire completamente la porta che una bionda mi saltò letteralmente addosso, riempiendomi di baci.
<< Tesoro mio! Auguri! Buon compleanno! >>mi urlò alle orecchie.
La ringraziai, rivolgendole poi un gran sorriso e facendola entrare.
<< Che fai? Stai cucinando qualcosa? >>mi chiese poi, vedendomi col grembiule, e abbastanza affaccendata.
<< Sto facendo, o meglio, sto provando a fare dei dolcetti >>
<< Davvero?! Ma è una cosa romanticissima! >>esclamò lei.
<< Già…se solo mi venissero bene… >>dissi un po' sconsolata.
<< Dai ti aiuto io…non lo verrà mai a sapere >>mi propose, facendomi l'occhiolino. Accettai la sua offerta di buon grado, vedendo affacciarsi una luce di salvezza di fronte a me.
<< Bene, fai sciogliere il cioccolato >>gli ordinai, indicandole le due barrette di cioccolato sul tavolo, mentre io mi apprestavo a fare qualcos' altro.
In un quarto d'ora circa l'impasto era già pronto, e stavamo versandolo nelle formine, quando il mio cellulare prese a squillare.
Mi affrettai a sciacquarmi le mani sporche di cioccolato, e arrivai a rispondere giusto in tempo.
<< Zayn! >>esclamai dopo aver letto il nome sul display.
<< Ehi piccola…cambio di programma, ti passo a prendere alle 9, ok? >>
<< Ma…non posso venire io? Volevo salutare le tue sorelle e tua madre… >>mi lamentai.
<< E come vorresti venire scusa? >>
<< Uhm… >>
<< Ecco infatti…ti passo a prendere io >>concluse.
<< E va bene… >>mi arresi infine.
<< Un bacio tesoro, ti voglio bene >>
<< Ti voglio bene anch'io >>chiusi la chiamata.
Ovviamente Zayn era stato il primo a chiamarmi quella mattina per farmi gli auguri, per l'esattezza ero stata svegliata dal fioraio che mi aveva portato un enorme mazzo di rose da parte sua, e poi aveva detto che mi avrebbe portato a cena fuori. Eh già, una vera e propria cenetta romantica, non sembrava vero neanche a me.
Posai il cellulare, poi mi avvicinai verso il bancone per continuare il mio lavoro.
Incontrai lo sguardo glaciale di Emily.
<< Che c'è? >>gli chiesi alzando le spalle.
<< Che significa "ti voglio bene"? >>disse assottigliando gli occhi.
Rimasi perplessa. << Come sarebbe a dire? >>
<< Intendevo: solo un misero "ti voglio bene"? >>chiese incredula << Dopo tre mesi, e dico TRE MESI che state insieme, ancora un "ti voglio bene"? >>
Adesso capivo cosa intendesse, in effetti nessuno dei due aveva ancora detto all'altro le fatidiche parole, nonostante stessimo insieme già da un bel po'.
Il nostro rapporto era sereno, stavamo bene insieme, e potevo dire anche che ci amavamo, nonostante nessuno dei due lo avesse mai detto apertamente all'altro.
<< Meg tu sei innamorata persa di lui già da una vita! Perché non glielo dici? >>insistette.
Beh, perché non glielo dicevo?
<< Perché devo per forza farlo io? >>dissi prepotente, continuando a passare l'impasto nelle formine.
<< No…non di nuovo… >>
<< Non di nuovo cosa? >>
<< Ancora con le vostre stupide sfide? Ma perché non capite che siete già abbastanza maturi per queste cose! >>
<< Non…è questione di sfida o meno…è solo che…beh, non lo so >>tagliai corto.
<< Su non è mica così difficile…vedi Louis: si frequenta con quella ragazza da meno di un mese e già fanno tutte quelle smancerie in pubblico >>disse con un pizzico di disgusto, che io ovviamente avvertii subito.
Louis ci aveva presentato quella ragazza solo un mese fa: una ragazza magrolina, coi capelli lisci come degli spaghetti e la frangetta.
Era carina, e sembrava anche una ragazza per bene.
Purtroppo da quando stava con lei il nostro Louis sembrava come essere scomparso improvvisamente. Quando eravamo insieme non faceva altro che appartarsi con questa ragazza, che tra parentesi si chiamava Valerie, e chi s'è visto s'è visto.
Spesso evitavo di uscire con Zayn proprio per non lasciare la mia amica da sola, visto che tutti i nostri amici erano in compagnia.
D'altro canto lui non si lamentava, e ne approfittava per fare delle uscite per soli uomini con Liam.
<< Beh non è detto che si siano detti di amarsi… >>
<< Oh fidati…quella lì glielo avrà detto subito, se lo vuole tenere stretto…mica è sciocca come te >>
Alzai gli occhi al cielo, mentre finivo di fare tutte le formine.
Accesi il forno a 200 gradi e vi infilai dentro i dolcetti, mettendo poi il timer per evitare di scordarmeli dentro.
<< Sarei io la sciocca? Non tu che adesso rodi dentro perché Louis si è fidanzato? >>le dissi tagliente, prendendo il coltello dalla parte del manico, metaforicamente.
<< I-io… >>balbettò lei << Ma che ne sai tu! >>borbottò poi, scontrosa.
Quando la vidi rabbuiarsi però capii di aver fatto una cazzata ad aver tirato fuori quella storia.
E' proprio vera la frase: "Non capisci di tenere a quello che hai finché non lo perdi"  
Così era accaduto ad Emily.
Prima lei aveva il cuore di Louis tutto per sé, tuttavia lo aveva tenuto senza accudirlo particolarmente. Adesso che l'aveva perso si rendeva conto di quanto era stata sciocca a farselo scappare.
<< Vuoi vedere cosa indosserò stasera per l'appuntamento con Zayn? >>dissi cambiando discorso.
Come speravo lei si animò di colpo, dimenticandosi di tutto il resto.
Trotterellò al mio fianco fino a giungere alla mia stanza.
Il vestito che avevo comprato solo il giorno prima apposta per l'occasione era già pronto sul letto.
Incredibile a dirsi: era proprio un vestito abbastanza elegante quello che si presentava sotto gli occhi increduli di Emily.
Il colore era di un verde petrolio, le maniche a tre quarti, gonna a balze e scollatura ampia: la mia amica proprio non credeva ai suoi occhi.
<< C-cosa ne hai fatto di Meg? >>mi disse stupidamente, andando a contemplare più da vicino il mio vestito.
<< Sono grande ormai, devo abituarmi ai tacchi e ai vestiti >>
Lei mi guardava estasiata, poi gonfiò il petto orgogliosa, venendomi ad abbracciare.
Io ridacchiai mentre lei mi batteva le spalle con esagerazione, poi ad un certo punto si scollò, guardandomi sospettosa.
<< Dove hai detto che ti porterà Zayn? >>
<< Non l'ho detto…perché non lo so… >>ammisi. Immaginai per un minuto che mi portasse in un posto dove con quel vestito sarei sembrata completamente fuori luogo.
Vuoi vedere che mi stavo complessando per il mio vestiario proprio quando c'erano cosa molto più importanti a cui pensare come ad esempio…
<< Merda i dolcetti! >>esclamo correndo in cucina alla velocità della luce.
 
 
Erano già le 9 meno un quarto, e come tutte le normali donne quando si tratta di appuntamenti, non ero ancora minimamente pronta.
Avevo avuto la brillante idea di farmi i capelli in una maniera diversa da come li portavo di solito, quindi munendomi di piastra e lacca, avevo iniziato a farmi dei boccoli morbidi, che sembrassero quasi naturali. Tuttavia non avevo calcolato di impiegarci quasi un ora, di conseguenza adesso mi ritrovavo come in fondo al mare.
Misi al volo il vestito, poi iniziai a truccarmi sbrigativamente.
Mi prese il panico quando il campanello suonò.
Non volevo farmi aspettare tanto da Zayn, dunque indossai la scarpe e il giubbotto e mi precipitai in cucina per prendere i dolcetti prima di aprire.
Però sentii girare le chiavi nella serratura mentre ero già sull'uscio, e mia nonna entrò tranquillamente dalla porta d'ingresso.
Già, dimenticavo che sarebbe tornata a quell'orario.
Sospirai, posando i dolcetti sul tavolino.
<< Tesoro mio sei proprio la più bella ragazza che io conosca… >>commentò mia nonna non appena mi vide.
<< Nonna non esagerare… >>
Lei mi prese per mano, facendomi fare un giro su me stessa, mentre mi imbarazzavo sempre di più.
<< Nonna hai lasciato la macchina fuori? >>mi venne in mente all'improvviso.
<< Sì Meg perché? >>
<< Puoi accompagnarmi a casa di Zayn? Voglio fargli una sorpresa portandogli questi… >>chiesi speranzosa.
Ovviamente mia nonna non esitò ad accontentarmi, e giungemmo a casa di Zayn prima del previsto, sfrecciando con la sua macchinetta.
Nel frattempo riuscii perfino a completare di truccarmi nello specchietto dell'auto.
Mia nonna mi augurò buona fortuna, e io sorrisi più incoraggiata, nonostante quel vestito e quei tacchi mi facessero sentire un po' in imbarazzo.
La salutai con la mano prima di suonare il campanello.
Mancavano 5 minuti ancora, quindi Zayn non doveva ancora essere partito, visto che anche lui non era poi un tipo troppo puntuale.
Fu proprio lui ad aprirmi, e potei vedere chiaramente la sua espressione confusa non appena mi vide sull'uscio di casa sua, con un vassoio di dolci in bella mostra.
<< Questi sono per te, auguri amore >>gli dissi timidamente, mentre ancora il suo viso non aveva cambiato espressione.
I suoi occhi scuri si fermarono ai cioccolatini che gli paravo davanti, e finalmente gli angoli della sua bocca si inclinarono.
<< Zay chi è? >>si sentì una voce di bambina proveniente dal corridoio.
Non diede nemmeno il tempo di rispondere che vidi una figura affiancarsi al fratello.
<< Meg! >>esclamò entusiasta. << Auguri! >>e detto questo mi saltò letteralmente addosso, e mi avrebbe perfino fatto cadere se non ci fosse stato suo fratello a sostenere me e lei. Allontanai il vassoio prima che i dolci mi sporcassero il vestito, e cinsi la vita della piccola Safaa.
Nel frattempo arrivò anche il resto della sua famiglia, compresi i suoi genitori, e presi baci, abbracci, auguri e complimenti di ogni genere, ringraziando tutti timidamente.
<< Scusatemi, adesso posso fare gli auguri alla mia ragazza oppure no? >>pronunciò Zayn con tono fintamente arrabbiato, visto che tutti l'avevano sbalzato via.
Tutti risero, poi lo lasciarono passare per arrivare a me.
<< Andiamo via Safaa, si devono salutare… >>disse a bassa voce Trisha, afferrando la mano della piccola.
<< No io voglio vedere come si baciano! >>protestò la bambina.
Sia io che Zayn ridacchiammo, mentre la osservavamo lottare per liberarsi dalla madre.
<< Eh dai accontentiamola… >>le feci l'occhiolino, poi diedi a Zayn un leggero bacio a stampo, alzandomi sulle punte.
Un sorriso genuino affacciò sulle guancie paffutelle di Safaa, dopodiché seguì la madre senza fare storie.
Non appena uscirono dalla stanza sentii una forte pressione ai fianchi, e due mani forti mi sollevarono, facendomi ruotare attorno a lui.
Mentre ancora ero in aria gli allacciai le braccia al collo, e finalmente mi diede il bacio tanto agogniato da entrambi.
<< Ancora tanti auguri amore, auguri doppi per la precisione >>mi disse poi mentre mi posava finalmente sul pavimento.
<< Beh, auguri anche a te >>dissi sistemandomi un po' le pieghe del vestito.
Appena sollevai gli occhi notai che Zayn mi stava guardando con un sorriso sghembo.
Alzai un sopracciglio, interrogativa.
<< Wow…sei…so che è banale dirlo…ma sei davvero bellissima >>pronunciò poi, fecendomi sorridere a mia volta.
Rivolse poi lo sguardo ai cioccolatini che avevo poggiato sul tavolino all'ingresso.
<< E questi? >>chiese indicandoli.
<< Sono dei dolcetti al cioccolato, li ho fatti io… >>dissi timidamente << Non so se sono buoni non li ho nemmeno assaggiati per non deprimermi >>
Lo vidi ridere mentre prendeva in mano il vassoio.
<< Li faremo provare a Safaa e alle altre…noi dobbiamo andare, ricordi? >>
<< M-ma non vuoi nemmeno assaggiarne uno? >>pronunciai un po' delusa.
<< Non voglio che mi venga un intossicazione prima della cena! >>scherzò, beccandosi un mio pugno leggero sul torace. Tuttavia senza farselo ripetere due volte aprì lo scatolo, gettandomi di tanto in tanto qualche occhiata fintamente preoccupata.
<< Come aspetto si presentano bene…sono carini >>disse afferrandone uno e iniziando a girarlo e rigirarlo per contemplarlo, mentre io attendevo a braccia conserte battendo il piede.
<< Lo mangio solo se anche tu ne mangi metà, così sono sicuro che non mi vuoi avvelenare >>scherzò ancora, mettendosi fra i denti il dolcetto e lasciandone più di metà fuori.
All'inizio ero scettica, poi però mi avvicinai alle sue labbra e quando vi poggiai le mie staccai un pezzo di cioccolatino coi denti.
<< Wow sono buoni! >>esclamò.
<< Perché ne dubitavi? >>
<< Sicura che non li hai comprati in pasticceria spacciandoli per tuoi? >>mi chiese alzando le sopracciglia e facendomi un sorriso. Gli toccò beccarsi un altro pugno.
<< Dico sul serio, quasi quasi me li conservo tutti per me… >>
<< No dai li ho fatti principalmente per Safaa, so quanto adora il cioccolato >>
<< Come sarebbe a dire li ho fatti principalmente per Safaa? >>mi guardò scioccato, facendo subito dopo l'espressione offesa.
Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa sconsolata.
<< Beh andiamo? Siamo già in ritardo… >>
Lui annuì, prendendo il cappotto e il portafoglio, mettendolo nella tasca dei suoi pantaloni neri.
Anche Zayn era elegante oggi: il cappotto era nero e lungo, non gliel'avevo mai visto, forse perché normalmente utilizzava il suo solito giubbotto di pelle.
<< Ti sei truccata di fretta non è vero? >>mi chiese ad un certo punto, prima di chiudere la porta dietro di lui.
<< Perché? >>esclamai allarmata, chiedendomi cosa avessi combinato.
Lui si avvicinò, sfiorandomi il viso, poi facendo pressione col pollice mi ripulì attorno all'occhio, laddove probabilmente la matita si era sbavata.
Mi guardò per l'ultima volta, poi chiuse la porta e disse: << Perfetta >>
 
<< Mi prometti di tenere gli occhi chiusi? >>mi chiese dopo già parecchi minuti che viaggiavamo in auto.
<< Perché? Siamo arrivati? >>
<< Sì >>
<< Dove stiamo andando? Qui mi sembra tutta campagna… >>protestai, certa che non me la stesse raccontando giusta.
Aveva detto una cena in un ristorante, giusto? Quale ristorante sarebbe stato collocato in un posto talmente sperduto?
<< Tu fidati di me… >>
Pur controvoglia feci come diceva, e mi portai le mani sugli occhi, fino a quando non sentii la macchina frenare.
<< Tienili chiusi >>mi richiamò subito lui, nemmeno il tempo di dare una sbirciatina fuori.
Rimasi seduta in macchina finché non fu lui ad aprirmi lo sportello, e a guidarmi.
Non appena scesi sentii i tacchi sprofondare nella terra, il ché confermò le mie ipotesi.
<< Zayn ma dove… >>
Lui mi zittì all'istante.
<< Potevi dirmi che andavamo in campagna, mi sarei vestita in modo più adatto! >>esclamai ostinata. Iniziavo a preoccuparmi sul serio visto che non sapevo come fare per camminare su quella terra senza rovinare i tacchi o cadere.
<< Così sei perfetta… >>
<< Sì me l'hai già detto >>
<< Vieni, ti aiuto io >>
Alla fine Zayn, vedendo che avevo difficoltà mi sollevò sulle sua braccia, trasportandomi a mo' di sposa fino a quello che giudicai essere l'ingresso pavimentato.
Per fortuna, almeno sapevo che non era una tenda o un bungalow.
<< Bene adesso puoi aprire gli occhi >>mi disse, portandosi dietro di me per farmi vedere dove mi aveva portato.
Tolsi le mani dagli occhi e osservai quella piccola struttura di mattoni che mi si parava davanti. Era una casetta di campagna piuttosto nuova e ben tenuta.
<< Ti ho mai detto di avere una casetta, qui in campagna? >>mi disse lui, mentre osservava attentamente la mia reazione.
<< No…veramente no >>ammisi << E' davvero…graziosa >>
Una cenetta romantica, eh? A quanto pare la storia del ristorante era troppo classica per lui.  Ero curiosa di vedere come aveva sistemato all'interno.
Non avevo mai giudicato Zayn un tipo così romantico da candele e petali rossi sparsi per casa, ma se è per questo non avevo mai nemmeno immaginato potesse essere un tipo da inviare delle rose tramite un fioraio.
<< Dai, entra… >>mi incoraggiò.
Ansiosa spinsi la porta leggermente, ma dovetti ricredermi: niente candele, era tutto profondamente buio lì.
Cercai a tentoni l'interrottore della luce nel muro accanto a me e…
<< SORPRESA! >>
Un coro di persone tutte ammassate in fondo alla sala iniziarono a fare baldoria e a venirmi incontro.
C'era Emily, Liam e Julie, Louis, Vanda, Clare, Jeremy, altri miei compagni di classe, Harry con la sua nuova ragazza, un'altra bionda di nome Allie, infine perfino Niall con April.
Gettai uno sguardo confuso dietro di me, dove Zayn mi sorrideva, poi andai ad abbracciare ciascuno di loro.
<< Non ci posso credere…l'hai organizzato tu tutto questo? >>chiesi a Zayn una volta salutati uno per uno tutti i miei amici.
<< Certo piccola…dicevi che non avevi tempo e voglia di organizzare una festa, beh, c'ho pensato io… >>
Mi fiondai tra le sue braccia, nascondendomi nella sua spalla.
Non sapevo come fare per ringraziarlo, si era davvero fatto in quattro per rendermi felice e poi…e poi lo dissi.
<< Ti amo >>sussurrai, purtroppo con quel trambusto dubitavo si fosse sentito qualcosa.
<< Uhm? >>mi chiese Zayn tranquillo, scostandosi di poco.
D'improvviso le parole mi si incastrarono in gola, impedendomi di pronunciarle nuovamente.
Perché ogni volta era sempre così?
La paura mi assaliva talmente tanto che iniziavano a sudarmi le mani, e infine non riuscivo mai a dire nulla.
Di che cosa avevo paura poi? Che non ricambiasse?
O forse aveva davvero ragione Emily, e mi sentivo come se io e lui ci sfidassimo come ai vecchi tempi?
A proposito di Emily…non l'avevo vista più.
<< Hai visto Emily? >>chiesi a Zayn un po' allarmata.
Lui mi rispose scuotendo il capo, così facendogli un cenno andai a cercarla.
D'un tratto però mi venne in mente una cosa: non avevo visto affatto Valerie.
Ed ecco che nel mio cervello perverso qualcosa si attivò.
Sorrisi involontariamente quando non vidi nessun Louis in giro per casa.
Ero sicura che stavolta Emily non sarebbe stata così sciocca da farselo scappare.
E nemmeno io dovevo essere così sciocca, quindi presi un bel respiro e andai di nuovo da Zayn, che nel frattempo stava parlottando con Liam.
<< Zayn >>lo chiamai.
<< Oh sei qui, non hai trovato Emily? >>
<< Uhm…lei è in buona compagnia >>dissi sorridendo al pensiero, poi però rivolsi nuovamente l'attenzione al mio ragazzo. Lo presi per mano, facendo cenno a Liam che me lo stessi portando via.
<< Devo…devo dirti una cosa… >>gli accennai.
<< Aspetta, prima io… >>
Sbattei le palpebre, curiosa.
<< Non ti ho ancora dato il mio regalo… >>
<< Avevo detto niente regali! Già ci sono bastate le rose! >>lo rimproverai.
<< Tranquilla…come concordato non ti ho comprato nulla… >>
Strinsi gli occhi, aspettando che lui parlasse, tuttavia mi trascinò in un angolino, tirando fuori uno scatolo piatto.
<< Dai aprilo… >>mi incoraggiò.
Tolsi i due nastrini che circondavano lo scatolo, poi lo aprii.
<< Visto che ti piaceva così tanto ma non te lo volevi mai portare… >>iniziò.
Sorrisi nel vedere su una cornice l'amato disegno, quello con la donna alata che sentivo così tanto mio, che in un certo senso sentivo mi rappresentasse.
<< Sai quando l'ho fatto questo disegno? >>
Scossi la testa, poi gli rivolsi uno sguardo curioso.
<< L'ho disegnato quando ero in custodia al carcere…l'ho fatto quando… >>prese un respiro << …quando James ti aveva fatto del male >>
Strinsi gli occhi, non riuscendo ancora a capire dove volesse andare a parare.
<< Tu sei stata la mia Musa, Meg… in un certo senso questo disegno rappresenta proprio te: per me sei un angelo, ma a volte nascondi le fattezze di un diavolo, io so che sei anche fragile, e so che ti vergogni di esserlo…so che le difficoltà non mancano e non sono mai mancate nella tua vita, ma so anche che questo è il tuo sorriso di sfida nell'affrontarle… >>
Lo guardavo muovere le labbra, ma non sentivo più la sua voce, sentivo solo il cuore battermi così violentemente come mai era successo, che credetti potesse saltarmi fuori dal petto da un momento all'altro.
<< Zayn…devo dirtelo, perché sto scoppiando dentro… >>
<< Che devi dirmi? >>
<< Devo dirti che ti amo >>
Chiaro e forte, non poteva non averlo sentito stavolta.
Aveva ragione la bionda: non era stato difficile pronunciarle, la paura era scomparsa in un nanosecondo, lasciando solo spazio al sollievo, alla liberazione.
Alzai gli occhi per incontrare quelli del mio ragazzo, leggermente più spalancati del normale.
<< Oh Meg…anche io ti amo dannazione >>mi sorrise, abbassando poi lo sguardo. << Mi sento così idiota a non avertelo detto prima…sono solo un codardo e come al solito tu sei… >>
Lo interruppi subito, portandogli un dito alle labbra.
<< Non importa chi lo abbia detto prima, e soprattutto non importa il tempo che entrambi ci abbiamo impiegato per pronunciarlo… >>gli dissi a voce bassa, senza staccarmi dai suoi occhi << Ce lo dimostriamo ogni giorno…me l'hai dimostrato con tutto quello che hai fatto per me oggi… >>conclusi con un sorriso.
Le fatidiche parole. E' una fortuna quando a quelle parole fossero seguiti i fatti. Ma io mi ritenevo ancora più fortunata, perché nel mio caso era il contrario: ai fatti erano seguite le parole.
Anche Zayn mi restituì lo stesso sorriso, portando poi le sue mani ai miei fianchi, avvicinandomi a lui, e facendomi scontrare col suo petto. 
<< Adoro quando sei così saggia >>mi sussurrò con voce sensuale.
<< E io adoro quando mi rivolgi quel tono e quello sguardo maliziosi… >>gli sussurrai a mia volta, restituendogli lo stesso sguardo.
Sentii la pressione sui miei fianchi farsi più forte. Era innegabile la tensione che sentivamo entrambi fra i nostri corpi, era innegabile la forza magnetica che ci stava pian piano attirando.
<< Questo vestitino è davvero delizioso…ma credimi quando dico che preferirei togliertelo in un battibaleno… >>
Senza neanche rendermene conto mi ritrovai contro la parete, sentendo la schiena come pizzicata da un milione di spilli.
Presto quella sensazione passò nella porzione del collo dove il moro lasciò un leggero bacio.
<< Credo che tu non abbia ancora avuto tutto il regalo…devi scartare l'ultimo pacco >>
Risi di quest'ultima sua allusione, mentre lui continuava a solleticarmi il collo con quella sua barbetta ispida.
<< Dimmi che hai un letto in questa casetta… >>pronunciai debolmente prima di sospirare.
<< Ho il divano letto…ma in questo momento non mi importa…potrei scoparti anche qui su questo pavimento >>disse con voce roca, come se faticasse a mantenere il controllo.
<< Malik, quanto sei volgare! >>lo rimproverai scherzando.
<< Stevens, anche tu sei una sporcacciona, a chi vuoi darla a bere? >>
Ridacchiai alla sua battuta, prima di sentire la sua mano insinuarsi di poco sotto la mia gonna, ed accarezzarmi piano la coscia.
<< Ehm…Zayn… >>lo richiamai.
<< Che c'è? >>
<< Non credi che non sia molto consono dare spettacolo qui davanti a tutti? >>dissi ridacchiando, rendendomi conto che erano ancora tutti in quella stanza, e ci avrebbero messo poco a vedere che io e lui ci stavamo scambiando effusioni cariche di passione.
<< Beh, allora credo che dovresti cacciarli via…sei tu la festeggiata…credi di potercela fare? >>pronunciò come per vedere se ne fossi davvero capace.
<< Zayn Jawaad Malik, mi stai forse mettendo alla prova? >>dissi fintamente indignata.
<< Ti piacciono ancora le sfide, no? >>disse alzando le sopracciglia, mantenendo sempre lo stesso tono.
Mi piacevano ancora le sfide?
"Non capite che siete già abbastanza maturi per queste cose?" queste erano state le parole di Emily…
<< Da morire >>pronunciai con un ghigno soddisfatto senza rifletterci oltre.
Beh, che dire? Al diavolo la maturità.


 


Hola!
Devo per forza dirlo, per mettermi il cuore in pace: Cupido è finita. Questa storia interminabile, dopo 43 capitoli è finita.
Non mi sarà facile accettarlo, ma purtroppo è così…
Spero che il finale vi sia piaciuto. Non riuscivo a scriverlo, sono stata giorni interi a pensare a questo dannato finale.
Romantico oppure no? Romantico oppure no? Questo è stato il dilemma. Beh, credo che tutte siate riuscite a capire quale parte ha prevalso lol
Spero di avervi fatto sorridere almeno un po', e di non avervi lasciato…beh come dire…deluse.
Adesso devo confessarvi una cosa: la storia che avevo pensato all'inizio dei tempi, quella che avevo in mente prima di iniziare a scriverla…beh, era totalmente diversa.
Non potete nemmeno immaginare quanto doveva finire diversamente! Ancora rido se ci penso…
Se penso che è stata completamente stravolta dalla seconda metà circa…
Volete saperlo? Ok, ve lo dico hahah
Nella mia mente Zayn doveva…ehm…diciamo rimanere più crudele, doveva essere il forever alone del finale ahah
Meg si sarebbe innamorata…ma non di lui.
Si sarebbe innamorata per la prima volta di…*rullo di tamburi*…. Harry!
Però poi…beh, la storia mi ha trascinato troppo e il finale è venuto da solo.
Mi sono letteralmente innamorata di Zayn…e il resto lo sapete già.
Credetemi, io non potrei essere più soddisfatta di come sia venuta. Non potrei mai scegliere un finale diverso da questo.
Scusatemi se sto facendo uno spazio autrice più lungo del capitolo, ma…è l'ultimo spazio autrice di questa storia! :(
Adesso prima di concludere con i ringraziamenti (che sono d'obbligo nell'ultimo capitolo haha) vi comunico che ho già pubblicato il primo capitolo della mia nuova storia: "Revenge"
Spero abbiate il tempo, e la voglia soprattutto, di passare per dare un'occhiata ;) , e magari di lasciarmi un vostro piccolo parere, ne sarei davvero felice *w*


 
Il primo grazie va a coloro che sono arrivati fin qui, ma non hanno la volontà di leggere ciò che scriverò dopo, grazie comunque per avermi letto.
Vi devo tantissimi grazie, e spero di non dimenticare nessuno.
Grazie a te che hai letto tutti i capitoli della mia storia, dal primo all'ultimo.
Grazie a te che non mi hai abbandonata, supportandomi sempre.
Grazie anche a te, che invece hai letto il primo capitolo e hai deciso di andare via.
Grazie a te, che hai speso il tuo tempo per commentare i capitoli, facendomi vivere un sogno con ogni parola.
Grazie a te che mi riempi di complimenti, facendo escplodere il mio povero cuore dalla gioia.
Grazie a te, che hai seguito tutti i capitoli di questa storia senza mai rivelarti.
Grazie a te che hai avuto pazienza, e mi hai aspettato anche quando gli aggiornamenti hanno iniziato a tardare (Causa forza maggiore lol)
Grazie al mio computer, che ha resistito fino a fine nonostante a volte facesse un po' i capricci.
Grazie a mia madre, per avermi minacciato di sequestrarmi tutto, senza tuttavia averlo mai fatto.
Grazie al mio ego, che in questo momento mi fa scrivere questi ringraziamenti come se fossero un discorso solenne.
 
 
 
Grazie ai genitori di Meg, che rappresentano tutti quei genitori assenti,
quelli che per i figli non ci sono mai, quelli che si preoccupano solo del 
lavoro e di loro stessi.
 
 
 
Grazie alla mitica nonna, perché grazie a lei Meg non è più considerata anoressica haha,
per aver trasmesso alla nipote la voglia di lottare e per le sue perle di saggezza, pronunciate persino dopo un infarto.

 


Grazie a Valerie, nonostante essa sia ormai un ricordo di passaggio,
perché grazie a lei Emily si è resa conto di quanto in realtà ami Louis.


 

Grazie ad Alan, e alle sue fantasmagoriche feste.


 
Grazie a Lucy, Claire, Jeremy e Alex, i compagni di classe,
per non aver distrutto completamente la casa di Emily durante quella settimana.

   

 


Grazie ad April, che non è mai comparsa nella storia, ma è sempre rimasta nel cuore di Niall, anche quando era lontana.

 
Grazie a Julie, che è stata la prima a far breccia nel cuore di Liam,
e a far provare a quel ragazzo un sentimento così nuovo, così complicato,
ma anche così maledettamente bello.


 
Grazie a Vanda, che ha saputo rischiare, e che nonostante il rifiuto non si sia abbattuta
e sia riuscita a superarlo con serenità.

 
Grazie a Ben Stoker, impertinente e spregiudicato,
che con determinazione e coraggio ha saputo mettersi contro la furia di Meg
e di chiunque fosse andato contro quelli che fossero stati i suoi obbiettivi.


 
Grazie a James che ha saputo ricominciare,
ricostruendo la sua vita dalle fondamenta,
rendendola sicuramente migliore e meno tenebrosa.

 
Grazie a Eva, che si è presa tutti gli insulti di questo mondo
sia da parte mia che da parte vostra haha



 
Grazie ad Harry, un pochino ingenuo a volte,
che nonostante tutto ha saputo mantenere sempre la pazienza e il sangue freddo,
anche quando la situazione richiedeva qualche occhio nero.


 
Grazie al caro vecchio Liam, perché i suoi consigli sono sempre i migliori,
e la sua mente è sempre quella più svelta,
perché rimarrà sempre il nostro Daddy Payne. 


 
Grazie a Louis, il ragazzo più dolce del mondo,
quello che è riuscito a tenersi dentro tutto quanto per ben due anni, fino a che non è scoppiato.
Grazie per non aver perso la speranza, per averci creduto fino all'ultimo,
perché alla fine sei stato ricompensato.


 


Grazie ad Emily, così esuberante, così gioiosa,
grazie per essere riuscita infine ad aprire gli occhi.
Grazie per aver fatto capire che la perfezione non esiste,
e che la cosa più importante è quella di essere sé stessi, sempre.


 
 
Grazie a Niall, per esserci sempre stato, sempre.
Per averci fatto capire che perfino la distanza non è in grado di spezzare
un legame così forte come quello che ti lega alle persone a cui vuoi un bene dell'anima.


 


Grazie a Zayn, per aver mostrato che dietro quella sua corazza un po' cinica e fredda e maledettamente presuntuosa e arrogante,
in fondo ci sta un ragazzo dal cuore buono come il cioccolato e il caramello **
Perché è  vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima…

Grazie per aver insegnato a Meg cosa significa 'amare', nonostante fosse una novità anche per te,
e grazie per averlo insegnato un po' anche a me.

 

 
Grazie a Meg, per essere quello che è, per essere come la ragazza del disegno,
per il suo carattere combattivo e orgoglioso, per i suoi mille difetti che tuttavia l'hanno resa speciale agli occhi di Zayn,
perché mi ha insegnato che la cosa più importante è lottare, non arrendersi mai,
anche se a volte le situazioni sono talmente incasinate che l'unica cosa che ti viene in mente di fare è quella di scappare via,
lontano da tutto e da tutti, lontano dai problemi…

 
Grazie a entrambi, Zayn e Meg, perché siete così dannatamente sbagliati, eppure non potete fare altro che completarvi a vicenda.
 

Infine grazie a tutte quelle che sono arrivate a leggere fin qui,
senza mandarmi a quel paese o lanciarmi maledizioni varie.
Forse ho un po' esagerato con questi ringraziamenti, ma li ho davvero scritti col cuore.

 

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