Shock Termico

di Goran the Ancient
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fronte Caldo ***
Capitolo 2: *** Tempesta Vulcanica ***
Capitolo 3: *** Ricostruzione ***



Capitolo 1
*** Fronte Caldo ***


Winx Club e tutti i relativi personaggi appartengono a Iginio Straffi e Rainbow Srl
Janine appartiene a me

Capitolo 1 – Fronte Caldo

 
Le rosse distese argillose e la nera roccia vulcanica risplendono del medesimo lucore, illuminate dalla luna immacolata di Pyros.
Con occhi d’oro, Bloom fissa il cielo; per l’ennesima notte, cerca la pace fra le stelle e, nuovamente, non funziona.
Sono passati ormai sette mesi dal giorno in cui Roxy venne a chiederle soccorso… in seguito le riferirono come tutto andò a finire e deve ammettere che un po’ le spiace per Flora… ma, quantomeno, lei non è sola…
Non rinuncerebbe mai alla sua Janine ma… loro le mancano…
Anche se, volendo essere onesti, non è certo la solitudine a pesarle, in questo momento: è il terrore che le sue amiche, coloro che non sono in grado di difendersi, stiano covando una serpe in seno!
Loro credono che non vi sia pericolo ma…
Ma lei non si fida!
Ricorda distintamente ogni scontro, ogni attacco, ogni graffio e ogni rancore…
Oramai sa quanto sia difficile sopravvivere e sa che una cieca fiducia è un fattore fortemente sfavorevole.
Si dice che il lupo perda il pelo, ma non il vizio… e il lupo in questione era molto, molto cattivo!
Non può lasciarle fare!
Spiega le ali al vento vulcanico, incandescente anche durante la notte e…
“Mamma? Che succede?”
Janine… la sua piccola, preziosissima, Janine… non può certo lasciarla sola…
Ma forse…
“Janine, la mamma sta per partire per controllare una cosa… ti andrebbe di venire anche tu? Sappi che sarà un viaggio molto lungo e mangeremo in volo! Te la senti?”
Il sorriso della piccola basterebbe a illuminare tutta Pyros, tanto è raggiante.
Janine corre fra le braccia della madre… non è ancora abbastanza forte da sostenere uno sforzo che una trasvolata del genere comporterebbe e a Bloom la cucciola non pesa affatto.
Flette le zampe e si lancia nel vuoto.
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Mille toni di indaco e blu danzano in una ballata quasi ipnotica nel tardo pomeriggio; il mare di Andros si estende in ogni direzione e, al centro di esso, si staglia il maestoso palazzo della famiglia regnante.
Ad uno dei suoi balconi più alti s’affaccia una coppia d’amanti: lui ha la carnagione abbronzata, lunghi capelli violacei, caldi occhi olivastri dai riflessi dorati e forti braccia che avvolgono la compagna in un dolce abbraccio; lei è pallida come la più bianca delle nevi, ha lisci capelli azzurri e argentei e iridi di ghiaccio… con le mani affusolate massaggia un evidente e gravido ventre.
“Cavoli! A vedervi così, non direi mai che siete gli stessi che dichiararono guerra alla dimensione magica, meno di un anno fa!”
I due sono più che lieti dell’improvvisa compagnia… in fondo, è solo grazie a lei se sono ancora li a godersi la loro nuova vita, anziché negli abissi artici della dimensione Omega.
“Cugina! Che bella sorpresa!”
“Tritannus, Icy…” con un cenno del capo, li saluta.
“ Allora, come va la pancia?”
Icy guarda in basso, prima di rispondere.
“Mi sa tanto che qui dentro si nasconda una piccola furia: non fa altro che scalciare! Anche se… non è di certo uno stupido… o stupida… guarda caso smette proprio dopo i pasti, per permettermi di digerire! Mai vista una gravidanza senza vomito o nausea?”
“Eheh!” ride la fata “Tu dagli torto! Modestamente, a palazzo abbiamo ottimi chefs: i migliori di tutta Andros!”
“Cugina Aisha… avrei bisogno di parlarti, vuoi?” nonostante il tono leggero della conversazione, Tritannus pare dannatamente serio.
“C-certo… allora… Icy, noi siamo qua vicino, per ogni evenienza, ok?”
Mentre il sole volge al tramonto, la futura madre annuisce e i due escono dalla stanza.
Non appena la porta si chiude, all’orizzonte s’intravede una figura scarlatta.
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“Insomma, Tritannus, che succede?”
“Io… ho bisogno d’aiuto… ho promesso ad Icy che, una volta nato il bambino, l’avrei sposata ma…”
Aisha coglie l’insicurezza nella voce del cugino.
“’Ma’ cosa? Non ti starai mica tirando indietro?”
“Cosa? No! Per chi mi hai preso? Non sono certo Sky!”
La tragica storia di Bloom è ormai cosa nota, fra i pochi che l’hanno conosciuta, e il re di Eraklyon viene usato sempre più frequentemente come esempio negativo.
“No! Io… so che può sembrare di pessimo gusto, visto quanto vicini ci siate andati tu e Nabu e la tragica conclusione ma… io proprio non ho idea di da che parte iniziare! Per me è un campo completamente nuovo e sconosciuto per cui… vorresti aiutarmi ad organizzare il mio matrimonio? Sai com’è: non voglio che Icy se ne preoccupi, visto il suo stato attuale…”
Aisha gli salta al collo.
“Oh, Tritannus! Sarà per me un onore! Sarò felicissima di darti una mano!”
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Icy è seduta ad un piccolo tavolo da the con abat-jour e legge un voluminoso romanzo dalla copertina verde, quando viene colta di sorpresa: una forte folata di vento la investe e, per istinto, si copre…
L’ex-strega sposta la sua attenzione dalla lettura al terrazzo aperto: nella luce dorata del crepuscolo che volge alla tenebra, le grandi ali e le squame lucide paiono avvampare come fiamme vive; occhi di brace la fissano…
“Dobbiamo parlare!”

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Capitolo 2
*** Tempesta Vulcanica ***


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Janine appartiene a me

Capitolo 2 – Tempesta Vulcanica

 
Janine è curiosa: perché sua mamma l’ha nascosta dietro quell’ingombrante fioriera, sul balcone? Chi è quella strana signora? E perché mamma è tanto diffidente?
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Icy è terrorizzata: perché Bloom è lì? Come ha fatto a non accorgersi di lei? Di cosa vuole parlarle? Ha forse intenzione di portare a termine quanto iniziato, tanto tempo fa, nell’Oceano Infinito?
La dragonessa tace, si muove in silenzio, in circolo, attorno alla nemica di sempre e poi, senza preavviso alcuno, solleva di peso il grande letto matrimoniale in legno massiccio e lo usa per bloccare la porta.
Si volta di nuovo; il viso della rettile è a meno di una spanna da quello dell’ex-strega…
Può sentire il caldo fiato della predatrice sferzarla…
Non ha mai avuto tanta paura!
Forse solo nel cerchio runico, quando Flora è caduta.
“B-Bloom… io… c-cosa vuoi da me?” chiede, timorosa, Icy.
“Risposte!” ringhia l’altra “Voglio risposte per ogni domanda che ti porrò, voglio la verità, voglio la certezza che non tenterai nulla per fare del male alle Winx, voglio un valido motivo per non sbranarti… o per farlo! Per me non cambia molto…” la fioca luce dell’abat-jour su riflette sulle zanne di lei, rimembrandole ulteriormente la pericolosità della belva che la inquisisce.
Se un tempo gliel’avessero, avrebbe riso di gusto: la signora dei ghiacci che rabbrividisce dal terrore… ma sfida chiunque a non tremare di fronte a una fiera del genere, una fiera con la dichiarata e ferma volontà di ucciderla.
Un colpo!
“Icy, che succede?” chiede Tritannus.
“Icy! Icy, perché la porta è bloccata?” urla, spaventata, Aisha.
Lo sguardo di fuoco di Bloom le gela il sangue nelle vene.
“N-nulla! Va tutto bene! Datemi solo un po’ di tempo e… e si sistemerà tutto!” risponde loro, per non innervosire la rossa minaccia… e prega che capiscono.
“Icy… va tutto bene lì dentro?”
“T-Tritannus… ti prego… abbi fiducia…”
Passano alcuni secondi di silenzio, e poi “Se avrai bisogno, io sarò qui!”
“Lo so, amore mio… lo so…”
“Hai finito col siparietto?” sibila, irritata, Bloom “Ora, rispondi! Che cos’hai in mente?”
L’ex-strega deglutisce a fatica “B-Bloom… io non-“
“NON MENTIRMI!” ruggisce, sferzando con la coda il pavimento e lasciando un profondo solco nel marmo.
“Bloom? Bloom, che ci fai lì dentro? Ti prego-“
“SILENZIO, AISHA! E tu, non azzardarti a mentire! Ricordo ogni torto e ogni sopruso! Ricordo ogni scheggia di ghiaccio, ogni graffio, ogni insulto! Se chiudo gli occhi posso rivedere ogni singolo attacco portato a noi o a chiunque altro: i miei genitori, Mirta, gli specialisti, l’intera Dimensione Magica! Io ti conosco! Io ho visto il mostro che sei! Sai qual è la differenza tra me e le altre? Io ho aperto gli occhi! Io non ho timore di fare quel che devo…” le punta un nero artiglio alla gola “Io non ho paura di spargere sangue…” minaccia con una voce cosi fredda e spietata che persino la Dimensione Omega, a confronto, appare come il più incandescente degli inferni.
Paura…
Ora Icy sa per certo cosa sia!
E chi, al posto suo, non lo capirebbe?
Tutto ciò che le passa per la testa è che, da ora in poi, la morte, per lei, non avrà più l’aspetto di una tenebrosa dama falcata: essa avrà l’aspetto di un rosso drago dagli occhi incandescenti!
“B-Bloom, ti prego! Io s-sono cambiata! Le mie sorelle mi hanno abbandonata e rinnegata! Hanno cercato di portarmi via l’uomo che amo e il frutto del nostro amore! Perché mai dovrei continuare a seguire quella strada? Le Winx, coloro che credevo le mie più acerrime nemiche, mi hanno soccorso e protetto… persino le antenate, sui cui insegnamenti e dettami noi Trix avevamo basato la nostra vita, ci hanno solo usate! Perché dovrei continuare a farmi tutto ciò?” chiede e implora la donna.
“Per lo stesso motivo per cui l’hai fatto tutte le altre volte: perché non sei altro che una folle megalomane!” ringhia la rossa.
“Bloom, guardami! L’unico uomo che abbia mai amato veramente ha rinunciato a tutto ciò che bramava solo per me e per nostro figlio! Io ho perso i miei poteri e siamo nel cuore politico e militare di Andros! Non posso fare nulla! Non potrei farlo nemmeno se lo volessi, e posso assicurarti che non è questo il caso!”
La dragonessa la squadra con diffidenza.
“Quante volte tu e le tue sorelle avete brandito la menzogna come un arma, quasi fosse la più affilata fra le spade o la più acuminata fra le picche? Quante pugnalate alla schiena pensi di poterci infliggere, prima che impariamo? Sei come quelle serpi che si fingono morte per attendere che la preda abbassi la guardia… infame e bugiarda fino all’ultima goccia di sangue!”
Icy sospira…
Nemmeno il terrore è in grado di bloccare la domanda che fuoriesce dalle due labbra.
“Bloom… nulla che io possa dire o fare cambierà il fatto che tu sia qui per condannarmi… perché mentire a entrambe dicendo che sei qui per la sicurezza altrui? Tu vuoi vendetta, non è così?”
Non ha nemmeno il tempo di battere le ciglia, prima che un artiglio cremisi attraversi fulmineo il muro di fianco alla sua testa.
“NON PARLARMI IN QUESTO MODO! SE PROVO TANTO ODIO PER TE È SOLO COLPA TUA! SE NON MI FIDO DI TE È SOLO SOLPA TUA! E SE-“
“Mamma?”
Bloom pare congelarsi.
“Mamma, perché fai così?”

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Capitolo 3
*** Ricostruzione ***


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Janine appartiene a me

Capitolo 3 – Ricostruzione

 
“Mamma, perché fai così?”
Quattro parole… non una formula magica né un qualche bizzarro incanto, bensì quattro semplici parole sono bastate ad avvolgere l’intera stanza in una sorta di stasi.
“Janine, ti avevo detto di stare nascosta!” sibila Bloom.
“Ma, mamma… tu ti stai comportando male!” risponde la piccola “Non sei mai stata così… lasci sempre stare i dinosauri e i draghi mamma… perché fai così?”
La dragonessa sta per risponderle, quando nota un movimento con la coda dell’occhio: Icy si è lasciata cadere in ginocchio, si copre la bocca con le mani e piange… non piange lacrime di paura, dolore o tristezza… non piange finte lacrime per salvarsi… piange lacrime di commozione!
“B-Bloom! Lei è…”
“È mia figlia! E se solo ti sfiora l’idea di farle del male io…”
“Farle del male? Bloom… è bellissima!”
Bellissima? Detto da Icy? Per lo più, pare sincera!
Che si sia sbagliata? Che tutta questa faccenda delle sorelle che la rinnegano e attentano alla sua felicità l’abbia realmente cambiata? Che, realmente, si sia redenta colei che riteneva irredimibile?
“Bloom… come si fa?”
“Come, prego?” la dragonessa è spaesata.
“Come si fa a essere una madre?” la domanda dell’ex-strega la colpisce “Non sei l’unica a temere le ombre del mio passato, Bloom… non passa secondo, di ogni minuto di veglia e, a volte, anche nei sogni, in cui non mi chieda che madre sarò: seguirò la strada che la tua furia, l’amicizia di Aisha e il sacrificio di Flora hanno tracciato innanzi a me o lo stress mi riporterà sui miei passi? Ricadrò nel gorgo dell’egoismo e dell’edonismo? Sarò di quale esempio per il mio bambino? Non appena saprà del mio passato, perché lo verrà sicuramente a sapere, mi vedrà ancora come la madre che l’ha portato in grembo? Sarò anche per lui il mostro che più e più volte ha rischiato di porre fine a tutto ciò che di buono esiste nella Dimensione Magica e altrove? So che sei venuta qui con tutt’altra intenzione ma… aiutami! Come si fa a essere madre?”
Bloom la squadra in silenzio, come se si trovasse al cospetto di una perfetta sconosciuta… poi volge la sua attenzione alla figlia; Janine, di rimando, la guarda con grandi occhi supplichevoli… la piccola la prega e la implora di darle una possibilità.
Che fare?
Sa che genere di persona fosse Icy… ma ha anche fiducia nel giudizio della sua Janine… che scelta fare? Cuore o mente?
Certo, la vecchia Icy non sarebbe mai stata in grado neppure di recitare parole accorate come quelle di prima, neppure allo scopo d’ingannare il prossimo, senza vomitare…
Che le sentisse veramente sue?
Che le venissero dal cuore?
Che Icy abbia un cuore?
O, perlomeno, che l’abbia ora?
“Non si fa!” dichiara la rossa, all’improvviso.
“C-come?” chiede, confusa, Icy.
Tu mi hai chiesto come si fa ad essere una madre… non si fa! Lo si diventa e basta! Tu non sei mai stata una madre, ma lo sarai: nel momento in cui la vita che porti in grembo verrà alla luce, anche tu rinascerai come madre. Dovrai dare ascolto a tutto ciò che il cuore e l’istinto ti diranno, poiché essi ti guideranno nella tua nuova priorità: lui…” le posa una mano sul ventre “… o lei, che sia.”
Donna e drago si fissano per un lungo momento; tutto ciò che hanno passato le ha condotte a questo istante: ogni lotta o screzio, ogni amicizia o incontro, ogni vittoria e ogni sconfitta… non vi è singolo dettaglio nelle loro vite, dal primo incontro/scontro nel parco di Gardenia, in cui Bloom conobbe Stella, che abbia deviato da questo cammino…
Un rumore di passi leggeri attira l’attenzione di entrambe.
“Janine, che stai facendo?”
“Scusa, mamma… è solo che…” guarda negli occhi Icy, con aria di meraviglia, “C’è davvero un bambino nella tua pancia? È così che nascono i piccoli?”
“Janine…” la richiama la madre, ma l’altra sorride.
“Non c’è problema, Bloom… si, piccina, c’è mio figlio nella mia pancia e aspetta solo di nascere! A quanto mi è stato raccontato, la più grande differenza fra voi due è che lui rimarrà dentro un po’ più a lungo e non si chiuderà in un guscio…”
La piccola rettile è l’immagine stessa dello stupore e, senza nemmeno rendersene conto, allunga la mano verso il ventre turgido; Icy volge lo sguardo a Bloom e questa annuisce.
Con gentilezza, colei che un tempo regnava sui ghiacci afferra la zampina rossa e la conduce al suo addome.
“Ora chiudi gli occhi e concentrati sul tatto… e poi aspetta!”
La cucciola, incuriosita, obbedisce.
Dopo una manciata di minuti, Janine ritira di scatto la mano e sgrana gli occhi.
“C-cosa era quello?”
“Quello…” le risponde Bloom “… è il suo cucciolo!”
“Esatto! È il mio bambino… sembra sia molto felice di conoscerti!”
Icy pensa di non aver mai visto un volto che meglio rappresenti la felicità.
Mentre la cucciola la tempesta di domande, la donna dalla chioma d’argento nota con la coda dell’occhio la dragonessa che risistema il pesante letto al suo posto, permettendo, finalmente, a Tritannus e ad Aisha di entrare ed assistere, esterrefatti, alla bizzarra e serafica scena che si sta svolgendo nella stanza.
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Il sole sta già sorgendo sul grande oceano di Andros, quando Bloom raccoglie la figlia stremata fra le braccia e spiega le ali alla volta di Pyros, lasciando tre amici a fare i conti col sonno che, dopo ore di ritardo, li raggiunge.
Congedatasi da Aisha e coricatasi al fianco dell’amato, Icy riflette brevemente sulle conseguenze di quella strana notte, mentre s’accarezza la pancia: non può certo dire che tutto sia risolto, fra lei e Bloom… ma certo, grazie a un bambino non ancora nato e a una draghetta di buon cuore, sono sulla strada giusta.

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