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Lista capitoli: Capitolo 1: *** 1. I miei occhi nei tuoi [SaiHina ~ to Fofolina] *** Capitolo 2: *** 2. Nemici & Amanti [KisaHana ~ to SuperEllen] *** Capitolo 3: *** 3. Your Music [ShikaTayu ~ to ElderClaud] ***
Capitolo 1 *** 1. I miei occhi nei tuoi [SaiHina ~ to Fofolina] ***
i miei okki nei tuoi
Salve. Non so che dire, sono sincera, solo che dedico questa a Fofolina e che spero piaccia a tutti! A presto!
1. I miei occhi nei tuoi [SaiHina ~ to Fofolina]
Hinata osservava sempre - ogni volta che poteva - Naruto, anche se questo non se ne accorgeva mai.
Solo raramente accadeva che il biondo si accorgesse della piccola
Hyuuga e quelle volte lei finiva sempre per svenire... come quel giorno.
Si era praticamente ritrovata faccia a faccia con l'Uzumaki che, con la
sua solita grazia e con il suo tatto, la abbracciò in saluto.
Subito il sangue le andò alla testa - facendola diventare rossa
come un pomodoro - e causandole l'immediato mancamento, ma non
toccò terra.
Riprese quasi subito i sensi e si ritrovò sorretta da un ragazzo moro.
Non arrossì per una volta persa in quelle iridi nere - erano
degli occhi strani, quasi vuoti e senza sentimenti, così come il
sorriso che le venne rivolto.
" Salve Bel Seno!"
La ragazza si irrigidì all'istante per quell'apprezzamento.
" Sai! Sei sempre il solito perverso!", lo riproverò Naruto,
guardando però le morbide e abbondanti forme di Hinata senza
aggiungere altro.
Quello sguardo e quel successivo silenzio imbarazzarono ulteriormente
la mora, che scappò subito per andare a nascondersi.
Quello era decisamente un giorno da dimenticare.
Ma sfortunatamente non ci riuscì.
Non tanto per l'imbarazzo che aveva provato ma per quegli occhi.
Le erano entrati dentro, imprimendosi a fuoco nella sua memoria.
Le erano subito parsi anormali in quanto sembravano privi di luce.
Erano neri - il nero era l'assenza totale di colore - e tristi.
Sì. Tristi.
Non poteva sbagliarsi.
Forse fu anche per curiosità che quando si incontro di nuovo con
Sai, sola, nel parco non fuggì, osservandolo semplicemente da
lontano.
Dipingeva e quello stranamente la rallegrò.
" Perché ti nascondi?", sussultò e notò che il moro si era voltato verso di lei inclinando il capo confuso.
" E-ehm... io... beh...", iniziò a torturarsi le mani, causando
ancor più confusione nel ragazzo, che decise di avvicinarsi.
Ad ogni passo però Hinata sentiva l'impellente bisogno di fuggire ma le sue gambe sembravano incollate al terreno.
" Sei strana...", constatò Sai ormai davanti a lei. " Perché l'altro giorno sei scappata?"
" P-per...", non poteva dirgli che si era imbarazzata a causa sua, ma
forse la sua espressione diceva molto di più delle parole.
" È a causa mia? Ho detto qualcosa di sbagliato?", sembrava
confuso a sua volta. " Eppure ho letto che per avere delle relazioni
con il prossimo si devono dare dei nomignoli..."
" A-ah..."
" Il nomignolo era sbagliato, quindi."
Calò il silenzio e Hinata, anche se avrebbe preferito fuggire, decise di saziare la sua curiosità.
" D-dipingi?", domandò.
Sai annui.
Erano ignari che da quel momento non sarebbero più riusciti a separarsi.
Entrambi silenziosi cercavano la compagnia dell'altro ogni giorno
iniziando a scambiarsi piccoli racconti riguardanti il loro passato.
Fu così che qualche settimana dopo la Hyuuga apprese uno degli aspetti più importanti di Sai.
" Nel RooT ci hanno insegnato a dimenticare noi stessi. Ci hanno reso macchine da guerra prive di sentimenti."
Hinata - seduta di fronte a lui - lo guardò stupita.
" N-non... provi s-sentimenti?"
Il moro assentì.
" Ho letto molto sull'argomento ma non credo di essere capace di rapportarmi con il prossimo."
" M-ma io?"
L'artista si ritrovò a sorridere - non si era mai accorto che
con Hinata sorrideva per davvero e che non aveva bisogno di fingere.
" Tu sei diversa. Sei il mio angelo ispiratore."
La mora avvampò e balbettò un: " T-tu hai s-sentimenti...
c-chi d-di-dipinge come t-te non p-può non s-sen... sentire
n-niente."
Sai la guardò poi si alzò sedendosi al suo fianco, e
mentre gli occhi candidi della Hyuuga scorrevano sull'ultima opera del
ragazzo che la raffigurava - ultimamente dipingeva sempre e solo lei -,
lui coraggiosamente, e un poco incerto, le passava un braccio attorno
alle spalle sussurrando un sommesso: " Resterò con te per tutta
la vita perché mi stai insegnando ad amare."
Questa è tutta per
SuperEllen! Spero piaccia anche a tutti gli altri lettori!
Recensioni!
- Fofolina: Grazie mille! Sono contenta che ti sia piaciuta!
- SuperEllen: Ed ecco qui la tua coppia! XD so già che ti
piace e ne sono felicissima!
- Ballerinaclassica: Grazie tesoro!
- Wolly: Naruto è sempre un uomo! XD grazie mille!
Buona lettura!
2. Nemici & Amanti [KisaHana ~ to SuperEllen]
La notte le loro labbra si incontravano fameliche
mentre i loro corpi danzavano, sfiorandosi e sfregandosi in lussurione frizioni.
[Amanti...]
Di giorno si combattevano cercando di uccidersi e laddove prima si posavano le
labbra e dove le mani donavano dolci carezze ora c'era solo sangue.
[Nemici...]
Il giorno il dolore.
La notte il piacere.
[Nemici e Amanti] Come era iniziato tutto quello?
Era iniziato con un inganno. Una menzogna che aveva condotto due anime all'amore.
Un amore impossibile nato tra nemici in tempo di guerra. Come Romeo e Giulietta, destinati a poter stare insieme solo
nella morte. Ma il fato per loro aveva scelto una via diversa.
Hana si mosse tra le ombre allungate degli alberi attorniati di una luce rosso
sangue.
La luce del crepuscolo.
Era diventato il suo momento della giornata preferito il tramonto. La fine di una vita e l'inizio di una nuova. Il momento in cui poteva mettere giù la sua fredda maschera
da kunoichi di Konoha e incontrare il suo amato.
Kisame Hoshigaki la attendeva paziente e silenzioso, osservando con ansia il
momento in cui la notte avrebbe inghiottito il sole lasciando spazio a sua
figlia, regina del cielo e protettrice del suo amore, la Luna.
" Kisame...", un sussurro, un soffio lasciato al vento e da lui
afferrato.
" Hana...", rispose voltandosi.
Un sorriso spontaneo nacque sul suo viso.
Era bella la sua donna.
Forse troppo per uno come lui ma lei lo amava.
A lei non interessava il suo aspetto.
Non le importava il fatto che lui fosse un traditore,
suo nemico, membro dell'Akatsuki.
Aveva anche ignorato il fatto che all'inizio, prima di innamorarsi, lui era una
spia infiltrata.
L'aveva amato ugualmente.
Le mani della giovane donna si posarono sulle sue spalle scendendo sulle
braccia in una carezza.
" Sei tutto intero..."
" Anche tu sembri in gran forma."
Hana sorrise.
" È quel che sembra. Devo dirti
una cosa."
" Shh...", le posò un dito sulle labbra. " Ti amo."
Ora quelle due parole gli uscivano quasi con naturalezza.
Aveva faticato all'inizio a lasciar spazio a quel sentimento e dopo averlo
accettato si era ritrovato buttato in mezzo a una
guerra.
Dovevano uccidersi a vicenda.
Era possibile che il giorno dopo fossero morti e tentava
di dirgli quel 'ti amo' in ogni momento, come se fosse l'ultima parola che si
scambiassero.
" Anch'io ti amo.", l'Inuzuka gli baciò il dito per poi scostarlo e
posare le sue labbra su quelle dell'uomo.
Le loro lingue duellarono lussuriore e i loro corpi iniziarono a danzare.
Insieme.
Uniti.
Neanche la morte li avrebbe potuti separare - almeno spiritualmente.
Il fato aveva ucciso il suo Romeo, colpevole di amare
troppo e di non voler tradire la propria famiglia - l'Akatsuki era come una
famiglia per lui.
Ora il suo corpo giaceva sotto la pioggia, dimenticato dai suoi assassini,
ricordato solo da chi era stato amato.
Hana si chinò su di lui, lacrime e pioggia si confondevano
tra di loro, gli chiuse gli occhi e lo baciò.
Poi, lentamente si sposto sul suo orecchio.
" Kisame... ti dovevo dire che ero incinta..."
Capitolo 3 *** 3. Your Music [ShikaTayu ~ to ElderClaud] ***
3. Your Music [ShikaTayu ~ to
ElderClaud]
Non
era la prima volta da quando l'avevano condotta in quella prigione,
curata dalle ferite riportate in combattimento, che tentava la fuga e
quello portava all'esasperazione Shikamaru che, in quanto suo tutore,
doveva fare in modo che stesse calma.
Per quanto quella ragazza fosse una seccatura, però, non
poteva darle torto in quelle occasioni.
Non doveva essere bello vivere in una cella, al chiuso.
Lui sarebbe di certo impazzito senza l'aria aperta e senza potersi
coricare sull'erba fresca ed osservare le candide nuvole.
Per quello riusciva a lamentarsi di meno e a riproverarla in modo
blando.
Se
solo si fosse calmata Tayuya sarebbe potuta essere reintegrata nel
mondo dei ninja, sempre con le dovute restrizioni, ma avrebbe in ogni
caso riacquistato la possibilità di suonare all'aria aperta.
Sospirò
e lanciò l'ennesima occhiata allo sciamano, un ragazzino
moro dagli
occhi grigi, che stava mettendo dei sigilli sulle mura e sulla cella
della rossa, che a sua volta lo fissava imprecando.
Erano delle misure necessarie ma che rendevano ancor più
pesante quella prigionia.
" Ecco fatto. Così non scapperai più.",
ghignò il moro.
" Razza di stronzetto! Un giorno uscirò da qui e vedrai! Ti
aprirò in due per via rettale!", gridò la ragazza
irritata.
Shikamaru scosse la testa sconsolato.
" Dai, va via Soichi, il tuo lavoro qui è finito.", disse
calmo avvicinandosi.
Il ragazzo lo guardò e dopo aver lanciato un'occhiataccia a
Tayuya se ne andò.
La rossa lo seguì, truce, con lo sguardo per poi spostarlo
sul Nara.
" Ancora qui frocetto?! Gira al largo!"
" Non l'hai ancora capito che con quest'atteggiamento non concluderai
mai nulla."
" Non me ne frega! Non ho intenzione di ascoltarti!",
esclamò lei.
" Potresti essere di nuovo libera.", aggiunse il ragazzo.
Calò per un attimo il silenzio ma non durò per
molto - Tayuya non era tipa da non parlare.
" Vai a farti fottere!", e la kunoichi gli diede le spalle andando a
coricarsi nella sua brandina.
Il castano la osservò silenzioso, poi si
allontanò lentamente, certo che le sue parole avessero avuto
l'effetto desiderato.
Tayuya
era uno spirito libero. Lo si capiva dal suo modo di atteggiarsi e dal
suo aspetto, era una forza della natura: non era fatta per vivere
dentro quattro mura.
" Ehi, stronzo!", si fermò a quel poco educato richiamo,
voltandosi per guardarla.
La ragazza teneva lo sguardo spostato dalla parte opposta, quasi
imbarazzata.
" Dimmi."
"
Questi sigilli bloccano il mio chakra, quindi non è
più necessario che
mi teniate lontana dal mio flauto... cazzo! Lo rivoglio indietro! Ora!
Subito! IMMEDIATAMENTE!"
Shikamaru sorrise appena.
" Come si
dice?", Tayuya grugnì e, pensando di aver fallito il suo
tentativo,
tornò a sedersi borbottando: " Razza di stronzo, bastardo..."
Il
Nara la fissò quasi divertito e si avvicinò di
nuovo, tirando dentro la
cella il famoso flauto, l'aveva aggiustato lui in persona - tanto per
passare il tempo, si era detto.
La rossa fisso lo strumento appena
stranita e lo raccolse, ma quando alzò lo sguardo per
guardare il
ragazzo questo era già lontano.
" EHI!", gridò forte, ma lui non si fermò. "
Grazie!", riuscì a dirgli.
Si sentiva stranamente felice tanto che iniziò a suonare,
per la prima volta senza l'intenzione di creare un jutsu.
Era una musica lieta, quasi allegra ma sempre con un velo di malinconia
per quella prigionia.
Poi, sentì dei passi vicino alla finestrella della cella e
vi si arrampicò, riconoscendo Shikamaru.
"
Ehi!", cercò di attirare la sua attenzione, riuscendoci, e
appena fu
abbastanza vicino riprese a suonare, osservando quei piedi
lì fermi
sull'erba che lei poteva solo vedere.
Erano più vicini di quanto potessero immaginare e a entrambi
quella sensazione piaceva.
Il Nara si distese con un sorriso, rilassato da quella dolce melodia e
sollevato per quel leggero miglioramento della kunoichi.
Solo
quando quel suono finì si sollevò appena, un po'
stupito ma anche
triste, e vide una mano uscire dalle sbarre, avvicinò la
sua, un po'
incerto, stringendola.
La stretta venne ricambiata prontamente, forse era quello che
desiderava Tayuya.
" Sei brava quando ti ci metti... ma sei sempre una seccatura."
" Anche tu non sei malaccio ma sei sempre un frocetto."
E
questa è fatta! Spero che piaccia a tutti voi, cari lettori!
Alla prossima! XD
Ah, dimenticavo le recensioni!
- Ballerinaclassica: arriverà presto! Tranquilla!
- SuperEllen: La mia vittoria più grande è che ti
sia piaciuta! Grazie veramente!
- Steffa: Seguimi pure! Ne sono orgogliosa!