A new begin, un nuovo inizio.

di __Chiaraa__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Prologo

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
21 novembre 2013
 
Ancora, per l’ennesima dannata volta.
Non ho mai capito il motivo per cui deve succedere ogni santissima volta.
Mi sento sbagliata, inutile, come se non appartenessi più a questo dannato universo.
Ora basta, basta! Non voglio più apparire come la “ragazza facile”, o come la ragazza sfigata in amore.
Voglio , cambiare, dimenticare il passato, vivere il presente e sperare nel futuro.
E’ ora di cambiare.


 
 

Capitolo 1

Dicembre 2012

Stessa storia, ogni anno, ogni 31 dicembre è obbligo restare con i miei. Mi ero lamentata tante di quelle volte che non ricordo nemmeno quante, ma fu tutto inutile, il 31 si andava a fare festa. Con i miei genitori.
Fortunatamente c’era con me la mia migliore amica Sophie, la adoravo , potevo sempre contare su di lei e lei su di me, nonostante ci stessimo allontanando, a causa sua, che stava prendendo un brutto giro.
Comunque, quella sera era con me. Decidemmo lo stesso di prepararci, ci truccammo, vestimmo per bene e andammo a questa sorta di festa assieme ai miei. Fortunatamente, non eravamo le uniche “obbligate”, incontrammo altri ragazzi. Mangiammo e bevemmo e forse, ma forse ci divertimmo anche un po’.
Arrivarono le undici spaccate, mancava un’ora a mezzanotte, un’ora al nuovo anno.
Improvvisamente sentii la mia squallida suoneria del cellulare, mi chiesi subito chi potesse essere lo sfigato/a  che scrive prima della mezzanotte.
Sbloccai il telefono, un nuovo messaggio, Thomas.

Mi scrisse che era venuto in città per le vacanze, e che in quel momento si trovava in paese, a due passi da me. Mi chiese di uscire dalla festa e di andare da lui a salutarlo. Lo raccontai a Sophie e in un attimo sgattaiolammo fuori dalla sala e dissi a Thomas di vederci al campetto.
Ringraziai Sophie migliaglia di volte.
Lei mi coprì tutta la sera, rimase con un suo amico, e onestamente, non ho mai capito cosa successe quella sera con lui. Ero rimasta sola, si congelava, camminavo pian pianino con le mie belle scarpe col tacco, mi avvicinavo sempre più al campetto, così vicino che riuscivo a vedere Thomas.
A dire il vero, ero emozionata all’idea di rivederlo, purtroppo avevamo occasione di vederci solo durante le vacanze, siccome lui si era trasferito perché i suoi divorziarono. Arrivai, e prima che io potessi dire qualcosa, mi salutò, dicendomi «Buonasera principessa» . In effetti, lo sembravo un po’ con il vestito che indossavo, ma da lui, da Thomas non mi sarei mai aspettata una frase del genere. Ovviamente, sapevamo tutti e due il motivo per cui eravamo lì, sapevamo che sarebbe scattato un bacio, e qualcosa di più, come del resto scattava ogni volta che avevamo l’occasione di vederci. Non immaginavo, però , di arrivare fino a quel punto, tanto che lui mi chiese, durante i lunghi e infiniti baci: «Vuoi farlo con me Babi?».
Tutti mi chiamavano Babi, a dire il vero non ho mai capito il perché, ma era la prima volta che sentii da lui chiamarmi con il mio soprannome.
Rimasi bloccata, per un secondo, poi realizzai. Non potevo farlo così, a caso, tutte le volte che lo avevo fatto ero innamorata o almeno lo facevo con la persona che ci stavo assieme. Ma fu diverso, a un certo punto dal nulla gli chiesi: «Li hai almeno? » e lui rispose « certo che li ho sciocchina».
 A quel punto,mi sorrise, continuò a baciarmi e le sue mani dal collo scendevano fino giù, non avevo paura, e forse, non mi rendevo nemmeno conto di quello che succedeva. Era tutto così eccitante, avevo una voglia pazzesca di farlo con lui, lui era bellissimo, mi attirava troppo.
Realizzò, quindi, che ero d’accordo alla sua proposta e in un attimo si abbassò i jeans, mi guardò, mi mise in una strana posizione, e a quel punto, si proprio in quel momento scattò la mezzanotte.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Febbraio 2013  

Navigando tra le conversazioni del mio social - network, ne trovai una in particolare, con un ragazzo, di cui non ricordavo niente. Era una conversazione vecchia di circa tre anni fa, di un certo Ryan Deprais.
Leggendo i messaggi, ridevo in un modo assurdo per il modo in cui scrivevo anni fa.
Comunque sia, non avendo di meglio da fare, quel giorno decisi di scrivergli.
Rispose, e anche lui si ricordò poco e niente di me. Cominciammo a chattare, ci scambiammo i numeri, e messaggiammo  per un sacco di tempo. Un giorno decisi perfino di chiamarlo, era davvero bello parlare con lui, era diverso dagl’altri ragazzi che avevo conosciuto prima. Ero molto presa di lui, anche solo stando al telefono. Le giornate a chiacchierare con lui passavano sempre più veloci,e legammo sempre di più.
Ebbe perfino la brillante idea di chiedermi di vederci, io ovviamente accettai. Da quello che ricordo, mi venne a prendere fuori casa in macchina, e mi portò a scuola. Avevo un po’ paura, perché non lo avevo mai visto prima di persona, ma quello che feci in passato, thomas compreso, era molto peggio, e ricordarlo mi fece stare meglio, e trovai le palle di uscire e vederlo.
Quando uscii di casa, lui era fuori dalla macchina ad aspettarmi, mi fece entrare e guidò fino alla mia scuola.
Più lo fissavo più mi piaceva, era veramente bellissimo, e la mia voglia di baciarlo e abbracciarlo saliva sempre di più, ma io come sempre, avevo paura di non piacergli.
Arrivammo fuori scuola, e  decisi di rimanere un po’ con lui prima di entrare. Faceva un freddo assurdo, la parte più bella fu quando per il gelido mi abbracciò, per tenerci caldo a vicenda. Ero così felice, non lo ero così da quando mi mollai con il mio ex Evan.
 Alla fine dovetti entrare a scuola, lui mi abbracciò e mi disse che potevamo rivederci il pomeriggio, e infatti, fu così.
Venne al paese, per stare con me, faceva ancora tanto freddo, e lui mi abbracciava.
Camminando per la strada, ci fermammo in un parchetto, ci sedemmo, e parlammo del più e del meno.
Era così bello stare con lui, mi faceva stare bene, provavo già qualcosa di sensazionale standogli vicino.
Improvvisamente, tra una risata e una chiacchierata, finimmo per guardarci dritto dritto negl’occhi.
Lui mi sorrise, tenendo la testa poggiata sulla mia, così da essere tanto vicini. Quello che volevo in quel momento era che lui mi baciasse, non desideravo altro. I nostri sguardi si avvicinarono sempre più, mi accarezzò lentamente il viso, avevo i brividi. Ricordo tutto di quel momento, la paura, l’emozione, la felicità e il cuore che batte, che batte forte. Lo voglio, lo voglio, pensai .E pian piano arrivò finalmente il gran momento, mi baciò,  e quello si che era stato un vero bacio.
Dopo le tante carezze e bacetti, quando ci separammo, entrambi eravamo imbarazzati, non sapevo più che dire, ma lo vedevo bene, e anche io devo dire che ero davvero felice.

Le giornate con lui passarono in fretta, e molte volte non andavamo d’accordo, a causa mia.
Ogni santissima volta, quando mi affeziono a una persona, rischio sempre di rovinare tutto, per il semplice motivo che ho una paura assurda di perderla. Lui mi fece ragionare tantissimo, era davvero stupendo.
Ma forse, ero solo una stupida bambina, e lui il ragazzo di 21 anni. Ma io gli volevo troppo bene, ormai mi ero affezionata, e perderlo sarebbe stato un incubo. Lui ci teneva a me, almeno per come la vedevo io, e comunque continuavamo a vederci e a stare bene assieme.
Io, ormai ero legatissima a lui, fino a quando non successe il finimondo, almeno così la vedevo io.

Una sera, mi chiamò come ogni sera, e lo sentii diverso. Fece tanti di quei giri di parole, che penso siano stati per circa un’ora e mezzo. Io ero sotto le mie coperte, e dopo le tante parole al vento, mi disse:

 «Babi, devo andarmene»

«in che senso devi andartene?» gli chiesi.

«devo partire, devo pensare al mio futuro, al mio lavoro. Per quanto possa volerti bene»

«Stai scherzando spero? E non pensi a me? Credimi, mi viene da piangere, non puoi andartene»

«Devo, se voglio avere un briciolo di speranza in questo mondo.»

«Per quanto tempo te ne andrai?»

«Un anno» mi disse.

«E’ finita?» gli chiesi.

«Se è destino, ci rincontreremo.»

«Non puoi farmi questo.»

«Devo, anche se mi spezza il cuore. Mi è stato imposto.»

«Non avrebbe più senso, senza te» dissi

«Ne troverai di migliori, in fondo ci frequentiamo da poco».



Rimasi scioccata, delusa, stavo delirando. Mi sentii persa per un attimo.

Restai tutta la notte a scrivergli, ma lui non rispondeva. Andai a scuola, e penso che un pianto cosi lungo e intenso non lo feci mai. Le lacrime fuoriuscivano dai miei occhi, volevo sentirlo, ero a pezzi, ma lui non rispondeva.
Ero in classe, ancora con il cuore a pezzi, e finalmente, trovai un messaggio, Ryan.
Mi spiegò che finì il credito, e che essendo a lavoro tutta la mattina non aveva tempo di uscire a ricaricare.
Così sfruttò la sua pausa pranzo per comprarsi una dannatissima ricarica.


Passarono giorni, e la sua mancanza si sentiva, mi mancava, altroché se mi mancava.

Non avevo sue notizie, non sapevo se fosse partito o meno, e nemmeno volevo saperlo.
So solo che nei mesi successivi, mi diedi alla pazza gioia: tra alcool, fumo,e tanti di quei ragazzi che non ricordo nemmeno il numero esatto.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 
Maggio 2013
 
Non avevo idea di dove mi trovavo, né cosa successe la sera prima.
Mi svegliai con un mal di testa allucinante, e non mi rendevo conto di cosa avevo combinato.
I miei occhi si aprivano lentamente, per il tanto dolore che avevo e man mano che li aprivo, vedevo sempre  più una grande luce che mi accecava.
Dopo vari tentativi, riuscii a svegliarmi del tutto, cercai nella borsa il cellulare, erano le nove. Non capivo ancora dove mi trovavo, al dire il vero non avevo paura, fino a che non sentii il tintinnio dell’acqua della doccia proveniente dalla stanza affianco.
Me ne stavo li sotto le coperte, stringevo forte il cuscino,  tremavo. Mi sentivo la febbre, e mi veniva da vomitare. Ad un certo punto, mi alzai da quel letto enorme, ero completamente nuda e non me ne ero accorta prima, mi venne da piangere. Decisi di vestirmi, misi il mio vestitino della sera prima, mi pettinai e mentre cercavo di infilarmi le scarpe, qualcuno era uscito dalla doccia e stava tornando in quella camera.
In quel momento, avevo terrore, non sapevo chi fosse, e non sapevo cosa pensare.
Non avevo idea di cosa sarebbe potuto accadere, mi avrebbe fatto del male? Sarei morta?
A parte questo, non volevo nemmeno sapere cosa fosse successo la sera prima, anche se con le sere dei mesi precedenti, avevo già un’idea di cosa potesse essere accaduto.
Sentivo i passi per il corridoio, tremavo, rimasi senza fiato per un secondo. Vedevo il manico della porta che si stava aprendo, avevo il cuore a mille, avevo quasi paura di guardare, la porta si apriva lentamente, volevo non esistere in quel momento, paura, tanta paura. La porta si aprì, e con la luce che filtrava dalla finestra, non riuscivo a vedere di chi si trattava. Ero sul letto, con le coperte addosso, e il cuscino tra le braccia.
La persona, si avvicinò sempre di più a me, fino a quando non si fermò e mi disse:
 
«Buongiorno, come ti senti?»
 
« Dove accidenti mi trovo?» gli dissi mormorando.
 
« Non ricordi proprio niente, vero?»
 
« No, ti prego dimmi dove mi trovo, non capisco...»
 
«Hai paura, piccola?»
 
« No che non ho paura!! Non chiamarmi così, non ho idea di chi tu sia e non so dove mi trovo, ti pare?»
 
« Non c’è bisogno di aggredirmi, in fondo ieri notte, non mi sembravi tanto preoccupata, anzi..»
 
« Cosa è successo ieri notte? Anzi non voglio saperlo..Dimmi solo dove mi trovo»
 
Non avevo idea di cosa fosse successo la notte precedente, e lui non mi faceva paura, anzi, a dire la verità se fosse successo qualcosa, ne sarebbe valsa la pensa, era davvero molto bello.
 
«Se magari, la smetti di scaldarti tanto ne parliamo» mi disse con tono scherzoso.
 
«Va bene!» risposi
 
«Se proprio lo vuoi sapere, non sono un mostro come pensi. Ecco, vedi, ieri notte ti trovai fuori il Sound ubriaca a terra, stavi piangendo.»
 
«Ah, e tu hai colto l’occasione mi hai presa, mi hai portata qui e mi hai sc… »
 
Prima che potessi finire la frase mi interruppe, e mi disse:
 
«Scopato? E quello che volevi dire? Nono piccola, sei fuori strada. C’erano dei tizi assai pericolosi, che volevano portarti via, volevano drogarti. Allora sono intervenuto, ti ho presa con la forza, e ti ho portato qui.»
 
«Ah e tu non mi avresti trombata?! Come spieghi allora il fatto che stamani, ero praticamente senza vestiti? Non prendermi per il culo, sarai tanto più grande di me, ma non sono stupida.»
 

«Prenderti per il culo? Se non sbaglio, ieri notte eri tu che ti sei voluta spogliare e volevi…»
 
In quel momento, mi sforzai di ricordare, pensando che se fosse successo qualcosa di quel genere che pensavo, almeno un po’ me lo sarei ricordata. Capii quindi che mi disse la verità, che lui voleva solo aiutarmi e che avevo fatto una gran figuraccia.
Dopo la chiacchierata con lui, mi fece fare una doccia, siccome sapevo ancora di alcool.
Non era male come persona, era proprio un figo pazzesco, grande casa, grande macchina…
Mi riaccompagnò a casa, e mi lasciò il suo numero.
Lo chiamai la sera, ringraziandolo per quello che aveva fatto per me. Era molto gentile con me, mi disse perfino di smettere di bere e fumare, voleva a tutti i costi aiutarmi.
Uscimmo a cena fuori, in un ristorante pazzesco, non mi sentivo molto a mio agio, però stavo bene assieme a lui. Parlammo del più e del meno, delle nostre vite, io ovviamente dissi ben poco della mia, anche perché non c’era molto da dire. A fine serata, mi chiese cosa mi andava di fare, e io risposi che andava bene qualsiasi cosa. Così, decidemmo di andare nella sua stra fottutissima, stupenda villa.
Mi offrì un martini, ci sedemmo sul divano in pelle, e continuavamo a parlare, fin quando non mi fissò dritto negl’occhi dicendomi:
 
«Lo sai, hai degl’occhi stupendi»
 
«Grazie..» risposi confusa
 
«Sei così bella» mi disse avvicinandosi sempre più.
 
Tra una parolina dolce e l’altra, si avvicinò sempre di più, e mi baciò.
 
 
Un’altra mia bellissima avventura, finita dopo neanche un mese, ma non avevo idea di quello che mi aspettava…

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