L'amore non conosce confini...neanche sezioni

di Naruchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuoco e Ghiaccio ***
Capitolo 2: *** Vivi il tuo sogno ***
Capitolo 3: *** Un amore impossibile ***
Capitolo 4: *** Libri e Lettere ***
Capitolo 5: *** Il grande giorno ***



Capitolo 1
*** Fuoco e Ghiaccio ***


 

Merida sbatté la porta violentemente ; non riusciva a comprendere il desiderio di sua madre , credeva di aver risolto la faccenda 'Matrimonio' e invece se ne era rivenuta fuori con questa storia del promesso sposo.

Esausta e arrabbiata si buttò sul letto.

Non poteva neanche uscire fuori per tirare con l'arco , dato che sua mamma glielo aveva impedito.

 

 

Gli occhi color del cielo si riempirono di lacrime che prepotentemente cercavano di sfuggire alle ciglia.

 

 

Fuori dalla finestra , attirato dalla confusione , il guardiano del divertimento si fermò ad osservare la ragazza.

Provò uno strano moto di compassione e tristezza al vederla così...Forse perché il suo compito era anche togliere la tristezza dai visi dei bambini...Anche se lei , si poteva considerare più una ragazza , in effetti...

 

La chioma rossa e ribelle della principessa si mosse , a causa del gesto repentino ; si era alzata dal letto e ora fissava con occhi vuoti il vetro della finestra. Rimase sbalordita quando si accorse che ghirigori di brina stavano formando dei disegni , considerando poi che era ancora Agosto.

 

Si avvicinò per osservare meglio quello spettacolo.

Prima un arco con le frecce, poi un forma strana simile ad un fuoco fatuo e infine un semplice cuore.

Con uno scatto aprì la finestra , ma fuori non c'era nessuno.

 

 

Jack sobbalzò vedendo il viso della ragazza così vicino.

A quella distanza poteva benissimo distinguere ogni sfumatura dei suoi occhioni azzurri , o contare tutte le lentiggini che comparivano sul suo bel viso.

 

Il cuore batteva all'impazzata e non riusciva a capire come lei facesse a non sentirlo.

 

“MERIDA!!”

La principessa sbuffando , chiuse la finestra e si diresse fuori dalla stanza , lasciando Frost solo e con un'inspiegabile peso sullo stomaco.

 

 

 

Entrando nella sala vide i genitori discutere e senza che potessero interromperla gli domandò ad alta voce “Esiste una creatura in grado di manipolare il ghiaccio...per caso?”

Re Fergus rispose per primo alla figlia “No cara”

La madre sospirando esasperata , invece lo contraddì “Veramente ci sarebbe uno spirito del gelo...Il suo nome è...Jack Frost. Ma non capisco cosa centri adesso visto che siamo in piena estate!”

La rossa senza dare spiegazioni si girò e corse verso la sua stanza.

Una volta arrivata, spalancò nuovamente la finestra e, sporgendosi facendo ondeggiare i riccioli ribelli disse solo “Grazie Jack Frost !”

 

 

Jack sobbalzò sentendosi ringraziare da...Merida? Si chiamava così...giusto?

Era la prima volta che qualcuno lo ringraziava.

Sul volto , ora animato da uno strano rossore , si aprì un timido sorriso.

E , dal suo angolo nascosto , si spostò in direzione della ragazza.

 

 

Stava per richiudere la finestra quando vide spuntare la figura di un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi color del ghiaccio , che le sorrideva.

 

Di niente Merida..”

 

 

 

 

 

 

Note Autrici:

 

Adoriamo questa coppia (perché siamo in 2 :chitta97 e Cherrols)..sono così pucci :3 !! Speriamo che vi sia piaciuto almeno quanto è piaciuto a noi scriverla....Quindi , niente , ancora grazie per averla letta e lasciate un commentino , di qualunque genere ,sono sempre bene accetti XD

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Capitolo 2
*** Vivi il tuo sogno ***


 

Titolo: Vivi il tuo sogno

 

Coppia: Jack\Rapunzel

 

Fandom: Le 5 leggende & Rapunzel l'intreccio della torre

 

Rating: verde

 

POV : Rapunzel

 

Genere: Romantico, Malinconico

 

Note: Ecco il “continuo” ci scusiamo del ritardo, in due è più difficile, speriamo che vi piaccia. Anche se non è una Jack\Merida ma non preoccupatevi ci sarà.
http://25.media.tumblr.com/e2fe8e8e6c5b2df7f6095084086791cc/tumblr_mgot51I6zZ1r2j6c3o1_500.png sarebbe la nostra copertina per questo capitolo, ma siamo negate e non riusciamo a metterla, qualcuno ci aiutiii >

 



 

Finalmente avevo ritrovato la mia famiglia, stavo per sposarmi, ero arrivata al mio lieto fine.

Ma c'era una cosa che mi tormentava...anzi, qualcuno.

Mi sedetti, stando attenta a non rovinare il mio vestito da sposa, avrei dovuto dirlo a Flynn?

No, era solo una cotta da ragazzina, non aveva senso rovinare tutto solo per una futile infatuazione.

Tanto non era e non sarebbe mai tornato.

 

“Mamma, ma perché non posso uscire?”

Gothel le accarezzò i capelli “Perché sei ancora una quattordicenne, sei troppo piccola e sarebbe pericoloso farti uscire ora. Quando sarai più grande ne riparleremo.”

Sbuffai esasperata, era da quando avevo dieci anni che diceva sempre così, quando sarei diventata “grande” ?!

E poi volevo solo andare a vedere le Luci !

“Su, non essere triste! Vado a comprare gli ingredienti per cucinare il tuo dolce preferito, domani è il tuo compleanno d'altronde.”

“Che bello!”

“Ciao, ti voglio bene.”

“Io di più.”

“E io più del tuo più.”

E dopo avermi dato un buffetto sul naso, se ne andò.

Mi affacciai alla finestra, continuando a rimirare il paesaggio, cercando di consolarmi per la mancata uscita.

Restai lì per ore, sognando ad occhi aperti ciò che non potevo vedere; quando una voce mi fece sobbalzare: “CALMONIGLIO?!! Qua non c'è, deve essere già passato...”

Mi girai da dove credevo provenisse, e mi ritrovai davanti il protagonista del libro che avevo cominciato a leggere per passare il tempo: Jack.

“T-tu che c-cosa ci fai qua?”

“Come? Riesci a vedermi?”

“Non sei Jack...Jack Fr-qualcosa?”

“Frost. Sono Jack Frost.”

Dopo l'attimo di stupore, lo spirito del divertimento si alzò da terra, il tanto necessario per comparirmi davanti agli occhi. Mi prese le mani -a quel contatto ebbi un fremito, erano davvero ghiacciate- e con naturalezza, mi chiese “Non hai voglia di prendere le uova del Canguro?”.

Neanche finito di parlare,mi trascinò verso di se e con l'ausilio di un po' di vento, mi ritrovai sul praticello verde sotto la mia torre. L'attimo di meraviglia e felicità, lasciò il posto alla paura. Mia mamma mi aveva sempre avvertito sui pericoli del mondo di fuori: forse non era esagerata. Mi immaginai ogni sorta di tortura: ladri, mostri, animali feroci ed ogni entità maligna dei miei innumerevoli libri. Così gli gridai di riportarmi dove ero, come se avesse tentato di uccidermi o chissà cos'altro.

Lui per tutta risposta mi fissò con un'aria incredibilmente seria, per poi dire “Certo che hai dei capelli davvero lunghi!”

Lo guardai malissimo, e continuai a strepitare per una buona mezzora, camminando avanti e indietro. “E ora-ora che succederà? Come faccio a ritornare là sopra? E se mia madre mi scopre...Oh!”. Mentre io ero impegnata a disperarmi, lui, con il solito tono calmo, e anche un po' irritante, continuò “Dai, stai tranquilla. Se arriva tua madre ti riporto su, va bene? Però tu devi fare una gara con me, ci stai?”

Ci pensai su, d'altronde non poteva accadermi niente di così brutto se giocavo qualche minuto con lui... “Okay, ci sto. Cosa devo fare?”

“Facile. Bisogna cercare delle uova colorate, chi ne trova di più vince un premio...Cominciamo!”

Una folata di vento sollevò Jack e io mi precipitai a cercare quelle uova.

 

Dopo un'ora la gara era giunta al termine. Ci ritrovammo al punto di partenza, io soddisfatta con 10 uova, lui celando le sue dietro la schiena. Lì per lì pensai di aver vinto e che lui si vergognasse del misero risultato che aveva ottenuto. Invece portò sotto i miei occhi un sacco pieno di uova; saranno state il doppio delle mie. Storsi il naso “Uff, dai cos'hai vinto?”

Sul suo volto apparve un sorrisetto fastidioso. Si avvicinò e mi sussurrò “Un tuo bacio.”

Avvampai di botto e tra i denti sibilai un categorico “scordatelo”.

“I patti erano questi, non puoi sottrarti. Se fai la brava ti darò un premio di consolazione.”

“E cosa sarebbe?”

“Mh...Un nuovo amico...all'incirca...”

“V-va bene. Allora ci sto.”

Non so perché mi feci convincere, la sua risposta vaga non mi aveva certo rassicurato. Fatto sta che accorciai gradualmente la distanza tra noi due, fino a che i nostri nasi si sfiorarono. Chiusi gli occhi. Il cuore batteva all'impazzata. E prese a battere ancora più forte quando le nostre labbra si sfiorarono. Ghiacciate, come le sue mani, erano le sue labbra. Mi staccai, il mio volto che sperimentava ogni sfumatura di rosso.

Era il mio primo bacio. E se continuavo a restare rinchiusa lì, probabilmente sarebbe stato anche il solo.

Di nuovo quel ghigno sul volto di lui. Ma questa volta non riuscivo a capirne il motivo, dopotutto avevo fatto quello che mi aveva detto...giusto?

“Io non ho mai detto che volevo un bacio in bocca.”

Gli mollai uno schiaffo, mi girai dandogli le spalle e urlai un irritato “Riportami su!”.

“Ehi, guarda che sei te che mi hai baciato!”

“Portami su e basta!”

Ero veramente arrabbiata: come faceva ad essere così insopportabile?!

“Ma non vuoi neanche il tuo premio di consolazione?”

Ci pensai su, d'altronde me la meritavo una consolazione e non avevo niente da perdere, visto poi che la mia dignità era andata a farsi friggere. “Va bene, ma fai in fretta.”

Mi prese in braccio come prima e mi riportò nella torre. Al mio sguardo interrogativo lui rispose con un semplice “Be, insistevi tanto per ritornare quassù. Comunque non è questo il premio: ecco.”

Dalle sue mani fece capolino un cucciolo di camaleonte, davvero bellissimo.

Lo presi e le sue zampette sulla mia pelle, facevano il solletico.

“Ma è dolcissimo! Grazie.”

Ero sinceramente contenta, non mi aspettavo un regalo del genere.

Lui sorrise, questa volta non con malizia, ma con tanta dolcezza.

“Ci rivedremmo presto.”

Di nuovo la distanza tra noi si annullò. Mi aveva baciato. Un'altra volta.

Ma prima che potessi fare alcunché una folata di vento lo portò via.

E io rimasi lì, basita.

 

 

 

 

“Rapunzel, vuoi tu prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Eugene Fitzherbert?”

La voce del prete mi aveva riscosso da quei ricordi. Mi voltai verso Flynn che sorrideva.

Ma non è quello che catturò la mia attenzione. Bensì un leggero strato di brina sul vetro della chiesa.

 

Mi girai nuovamente e risposi con decisione “Si, lo voglio.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Vivi il tuo sogno .”

Frost. Jack Frost. 

 

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Capitolo 3
*** Un amore impossibile ***


Titolo: Un amore impossibile.

Coppia: Jack Frost x Vanellope Schulz 

Fandom: Le 5 leggende e Raplh Spaccatutto

Genere: Angst, Malinconico, Fluff.


 




 

Ralph glielo aveva detto, l'aveva avvisata, ma lei testarda non l'aveva ascoltato e si era innamorata.

 

Era successo per caso, un bambino come tanti, una partita come tante che poi si era trasformate in tante partite e mai una perdita.

 

Il ragazzo in questione era Jack, non era bellissimo, un normalissimo bambino. Capelli color cioccolato e due zaffiri al posto degli occhi.

La cosa che lo rendeva speciale a gli occhi di Vanellope era il suo sorriso sempre allegro e poi una cosa che molti l'avrebbero definita da sfigato ma invece lei adorava e che era sempre accompagnato dalla sorellina Emma, una bambina piccola e a prima vista fragile.

 

 

Il loro primo incontro, se così si poteva chiamare, fu in un pomeriggio d'estate i ragazzi di solito preferivano andare al mare ma lui per sua sorella, così diceva e Vanellope non capiva almeno per i primi incontri, rimaneva volentieri in città.

“Emma, vieni prova questo gioco!”

la sorellina trotterellerò vicino a lui

“Ma è un gioco d'auto!” si lamentò la piccola

“Si ma guarda come è carina la protagonista”

Vanellope arrossì da dietro lo schermo, il primo complimento da un ragazzo in tutta la sua vita.

“Uhm, uhm, a me piace più quella bionda!” strillo la bambina facendo storcere il naso alla regina del gioco e ghignare la persona tirata in ballo.

“Ma cosa dici! Comunque il gettone è mio e scelgo io l'avatar”

 

La corsa fu spettacolare, una delle migliori di sempre; quando Vanellope alzò la coppa Jack le diede anche un bacio, facendo ridere la sorella. “Grazie per la corsa dolcezza, noi ora andiamo a casa! A domani”

Vanellope assunse un'espressione trasognata: il suo primo bacio e ora aveva anche un appuntamento! Doveva dirlo a Ralph!

 

“Ma non puoi innamorarti di un essere umano, il vostro è un amore impossibile!”
“Ma mica mi sono innamorata...”

“Vanellope, non dire le bugie come una bimba cattiva!”

“Non trattarmi come una bambina piccola, sono una regina e so' prendere le giuste decisioni.”

“Ma se hai detto che i panni della regina non ti piacevano!”

“Bla bla, stai zitto grassone puzzone!”

 

Continuarono così per una buona mezz'ora.

 

Il giorno dopo Jack si presentò puntuale all'appuntamento e si compì il solito rituale: chiamò la sorella, fecero due partite, le vinsero entrambe, e ad ogni vittoria mandava un bacio alla sua dolce Vanellope. E così passarono le settimane, e poi anche i mesi, fino a che giunse Settembre.

La sorellina di Jack gli chiese maliziosa “Ma Vanellope è la tua fidanzataaa?”

“Sì, ma tu sarai sempre la mia principessa.”

“Allora io vi farò da damigella d'onore. Io sono una grande amica di Vanellope.”

“Va bene, io ci sto'.” Detto ciò la prese in braccio affettuosamente, mentre da dietro lo schermo Vanellope sorrideva felice.

 

Poi per due giorni non vennero. E quando il terzo giorno arrivò Jack si presentò da solo e con un aspetto più sciupato del solito. Andò direttamente al gioco di Sugar Rush, ma mentre giocava invece di sorridere si vedeva che tratteneva a stento le lacrime.

“La tua cara amica, Vanellope, ormai è all'ospedale. L'unico che può fare qualcosa sono io però...” Un singhiozzo lo interruppe e Vanellope si accorse che stava piangendo. E lei continuava a non capire.

 

Passarono settimane e dei due fratelli non si ebbe più notizia e anche la regina era da un po' che non correva più. Finalmente un ragazzo si avvicinò al gioco. Era pallido, più magro del solito e con i capelli quasi bianchi, ma gli occhi erano dello stesso color del cielo: era il suo Jack.

Insieme c'era anche la sorella, anche lei più magra e gracile del solito e poi una terza persona, una signora con un fazzolettino in mano e gli occhi rossi. Si sedette al posto di guida, prese la sorella in braccio e sussurrò alla bambina “Ecco qui, la nostra ultima corsa, mia dolce Vanellope.”

Giocò e vinse come al solito. Ma alla fine, quando solitamente avveniva il rituale del bacio, incominciò a tossire e sul fazzoletto caddero delle gocce di sangue. La signora incominciò ad urlare e lo trascinò fuori, soltanto la sorella rimase vicino al gioco.

“Ciao amica, hai notato che mio fratello non sta' molto bene, vero? Lui è un eroe, mi ha salvato. Se non fosse stato per lui io non sarei qui ora. Sei proprio fortunata ad averlo come fidanzato. Mi dispiace solo che non vi rivedrete più, probabilmente la mamma non lo farà più uscire dall'ospedale neanche se lo pregasse come ha fatto oggi.” Incominciò a piangere, forse anche per questo non sentì le grida disperate di Vanellope che chiedevano spiegazioni.

 

Passarono altre settimane, forse due, forse più, Vanellope non lo sapeva. Si rifiutava di giocare e nessuno, neanche Ralph, riusciva a tirarla su di morale.

Solo quando sentì dei ragazzini pronunciare il nome del suo Jack si riscosse per un attimo.

“Hai sentito di Jack? Dicono che non abbia più molte speranze, ormai è all'ospedale Parkland da troppo tempo e probabilmente sopravvive solo grazie a quella macchina.”

“Sì, peccato, era molto simpatico e poi era anche il più bravo giocatore di Sugar Rush. Sono tutti suoi i record. Sotto il nickname di “Jack<3Vanellope ”.

La bambina cominciò a singhiozzare, prese la sua auto e si diresse fuori dal proprio gioco, anche se non sapeva dove avrebbe dovuto andare.

Vagò per qualche giorno senza una meta, quando finalmente riuscì a raccogliere le informazioni che le servivano per arrivare dal suo Jack. Riuscì a infiltrarsi nella macchina che segnalava i battiti deboli del cuore del ragazzo, e il suo viso comparve sullo schermo al posto della linea ormai quasi piatta.

Cominciò a bussare contro il vetro e gridare, cercando di svegliarlo, quando finalmente il ragazzo si girò, mettendole addosso i suoi occhi color del ghiaccio.

“Ehy, dolcezza, come mai qua? Sei venuta per un'altra partita?”

Disse cercando di sorridere attraverso la mascherina.

“Non so se lo sai, ma non posso più correre con te. Come vedi non sono messo troppo bene.”

“Ma non puoi lasciarmi così!” Singhiozzò lei.

Il ragazzo continuò a sorridere e le chiese “Io non ci sarò più, però ti affido mia sorella. Falla divertire come hai fatto con me, sei la sua più cara amica.”

Si mise una mano sugli occhi e pianse “Anche tu sei la mia più cara amica, anzi, la mia “fidanzatina”. Nessuno è venuto a trovarmi a parte te; che tra l'altro non esisti neanche. Sono peggiorato così tanto da avere le allucinazioni...!”

“No, ci sono veramente!”

“Ma anche se non esisti tu per me sei stata molto importante.” Avvicinò le dita alle labbra e le mandò un bacio. “Corri anche per me.” Furono le sue ultime parole quando...biiiiip.

 

Vanellope si girò, con ancora le lacrime agli occhi, e si avviò sconsolata verso la sua casa, mentre in sottofondo sentiva le urla e i singhiozzi disperati della madre e della sorellina di Jack.

 

Io te lo avevo detto di non innamorarti”

lo so Raplh, ma la mattina quando mi alzavo non era per correre, ma per gareggiare con lui.

Perché con lui era tutto più bello.

 

 

 

“Ehy, sono venuta anche oggi!” Era Emma che le sorrideva. “Vinciamo per lui mi raccomando.” Fece al suo indirizzo, mentre le strizzava l'occhio.

 

 

Dopo la partita tornò a guardare la sua foto, la foto del suo Jack che avevano appeso per ricordo davanti al gioco. Sotto c'era scritto: ragazzo morto per una grave malattia dopo aver salvato la sorella da quella che sarebbe stata la sua fine. Jack e miglior giocatore di Sugar Rush insieme alla sua Vanellope.

 

 










 

 

NOTE DELLE AUTRICI:

Non odiateci > < okay, forse è una cosa un “pochino” triste e angosciante, non odiateci lo stesso. :*

Un bacio a tutti e recensite in tanti, anche solo per minacciarci di morte :P

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Capitolo 4
*** Libri e Lettere ***


Titolo: Libri e Lettere

Coppia: Jack Frost x Edith (leggero)

FandomLe 5 leggende e Cattivissimo me

Genere: Generale, Fluff.


NOTA: Può contenere spoiler del trailer del secondo film di Cattivissimo me!

 

 

 

 

 

Edith proprio non riusciva a capire cosa ci trovasse sua sorella nell'uscire con quel Devery. Si sarebbero divertite di più entrambe a giocare insieme come avevano sempre fatto.

Gru diceva che ormai Margot era grande ed era normale che facesse certe esperienze, ma non avrebbero potuto farle insieme come al solito?

No, doveva stare con “Deveryyy” come se lui ci fosse sempre stato nei momenti peggiori, come se avesse sostenuto Margot come avevano fatto lei ed Agnes.

 

Sbuffò e roteò gli occhi mentre si girava sul letto mettendosi a pancia in giù. Stava per buttare giù il cuscino quando una vocina allegra la distolse dai suoi pensieri: “Edith, me la leggi questa storia! Non capisco i Minions mentre leggono.”

“Agnes ora no..”

“Ti prego-Ti prego-Ti prego!”

“Uff, e va beeene.”

Prese in mano il libro di malavoglia notando con sorpresa che sulla copertina non c'erano i soliti unicorni arcobaleno.

Cominciò a sfogliarlo: “C'era una volta, in un paese lontano, un ragazzo di nome Jack che per salvare la sorella divenne una leggenda, il quinto guardiano...” Andò avanti per un pezzo fino a quando la minore la interruppe piagnucolando un “Ma non c'è neanche un unicorno!”.

“E quindi? La storia non è mica brutta.”

“Ma io voglio gli unicorni!” E preso il suo enorme pupazzo “unicornoso” se ne andò delusa.

Edith la guardò stranita mentre andava via, per poi riposare lo sguardo su quelle pagine.

A mezza voce borbottò tra se e se un “tanto non ho niente di meglio da fare”, a mo' di giustificazione, per poi continuare a leggere.

 

 

Senza accorgersene lo finì, sospirò e quasi senza accorgersene sorrise inebetita davanti all'immagine di Jack Frost.

 

 

Più tardi, a cena, Margot stava raccontando per l'ennesima volta di quanto fosse bello e intelligente “il suo Devery”. Edith non ce la fece più e senza quasi accorgersene disse a voce un po' troppo alta: Jack Frost è molto più bello del tuo Devery!”

 

Gru domandò subito con una certa preoccupazione: “E chi è questo Jack Frost?”

 

Guardò sua sorella maggiore e le vide un'espressione basita sul volto, quindi optò per continuare il gioco. Ghignò e assunse un'aria vaga : “No, è solo un ragazzo che ho conosciuto per caso...Ha una sorella, è coraggioso ed è un po' più grande di Margot.”

Quest'ultima replicò subito: “Allora è troppo grande per te!”

“Invidiosa perché è più bello del tuo Devery?”

“Ehi!” si alzò dalla sedia sporgendosi verso la biondina.

Lei, d'altra parte, si sistemò il cappello e, per niente intimidita, mentre andava in camera sua continuò “Se ti scaldi tanto vuol dire che avevo ragione.”

 

 

Entrò in camera e sbatté la porta infastidita, sbatté i piedi a terra per la rabbia e poi si girò verso il letto, dove c'era un ragazzo sdraiato a leggere tranquillamente il suo libro.

Strabuzzò gli occhi e rimase a fissarlo per qualche minuto, fino a quando il ragazzo alzò lo sguardo su di lei e sorridendo lievitò verso di lei, ancora imbambolata.

“Una nuova fan! Ehi, piccola come ti chiami?”

“E-Edith...”

“Beh, Edith hai davanti a te l'unico inimitabile Jack Frost”

“Non può essere vero... VOGLIO UNA PROVA”

“Sto' volando... e poi...” atterrò davanti a lei e, sempre sorridendo, si avvicinò una mano alla bocca e soffiò facendo nascere una palla di neve.

“Come nel libro... Ma perché sei qui?”

“Sai... non sono molti i bambini che credono in me, non ho una festa tutta mia come Nord o il Canguro, non sono conosciuto come Dentolina o Sandy. Ecco perché voglio conoscere tutti i bambini che credono in me! Poi se sono così belli...” e le fece l'occhiolino

Edith ridacchiò, arrossì e strusciò il piede per terra imbarazzata facendo ridere Frost.

 

“Ora scusami ma devo andare”

“Aspetta! Ma se ti voglio sentire come faccio? Margot ha il cellulare per sentire Coso, io?”

Jack, che intanto era accucciato sulla finestra aperta da dove era entrato, si guardò intorno circospetto e vedendo che non c'erano i suoi colleghi guardiani le disse:

“Beh, basta che scrivi una lettera e poi ne fai un aeroplanino, lo lanci da questa finestra infine il vento del Nord lo porterà da me. L'aspetto con ansia” .

 

 

Passarono alcuni giorni e lo scambio di lettere avveniva regolarmente con stupore di Edith che inizialmente pensava che fosse solo una bufala.

 

 

Spesso approfittava di quei messaggi per fare invidia a Margot, ma solo un po'...

La cosa era nata solo a quello scopo, ma ora le piaceva molto di più e, doveva ammetterlo, riusciva a comprendere la sorella almeno un minimo.

 

Gru, se prima era abbastanza contrario, mentre casualmente leggeva una delle lettere ( Chi usava più delle lettere? Dove si era fermato quello? Nell'1700?) aveva capito che tra quel Jack e la sua bambina non c'era niente di più che un'amicizia; e allora il suo modo di vedere la cosa mutò: si inteneriva ad ogni sospirò della biondina e si trovò a sussurrare: “Anche te stai crescendo...” Mentre chiudeva la porta della loro stanza dopo aver dato alle tre la buonanotte.

 

 

Il ragazzo se ne stava seduto su un albero mentre il vento gelido gli scompigliava i capelli bianchi.

“Ancora quelle lettere? Ormai saremo a più di migliaia!” Fece il Calmoniglio alla sua direzione.

“Già...Ormai sono ben 10 anni che ci scriviamo, ormai sarà adulta...” Finì di scrivere l'ennesima risposta e poi lasciò la busta ancora una volta nelle mani del vento.

 

 

 

 

 

 

 

Note delle autrici: Ciao...Siamo vive, sì, per vostra sfortuna u.u

Siiii sono passati tre mesi (NON PROPRIO MANCA QUALCHE GIORNO AL 27)

Quindi... baci e coccole a tutti quelli che lasceranno un commento, sappiamo che ci seguite... lo possiamo vedere... e vi adoriamo comunque <3 (ma vi adoreremo molto di più se voi e tutti i lettori silenziosi ci lasciassero un commentino XD)

e speriamo che il grande spoiler non abbia disturbato nessuno :3

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Capitolo 5
*** Il grande giorno ***


Titolo: Il grande giorno

Coppia: Jack Frost x Elsa 

FandomLe 5 leggende e Frozen

Genere: Generale, Fluff.


Oggi è il gran giorno. Anna lo sapeva.
Per la prima volta si svegliò presto e di buon umore, per giunta. Kristoff si spaventò già di prima mattina correre allegramente da sua sorella. La saluto di sfuggita, rimanendo basito; poi si ricordò…
 
Oggi era quel giorno. Il giorno in cui la sua amata avrebbe fatto da testimone. Sorrise pensando alla buffa compagnia con cui si sarebbe svolta la cerimonia. Addirittura a portare le fedi sarebbe stato un alquanto improbabile pupazzo di neve.
 
Beh, forse era tempo che anche lui si andasse a preparare per il lieto evento…
 
Anna entrò urlando: “Oggi è il gran giorno!” –per chi non l’avesse ancora capito- E poi rimase piacevolmente sorpresa nel vedere la sorella tentare di infilarsi l’abito da sposa da sola. L’abbracciò da dietro dicendole in tono confidenzialmente tenero: “Lascia che ti aiuti io Elsa.”
Armeggiò un poco con i vari lacci per poi scostarsi e ammirare l’altra in tutto il suo splendore.
 
“Sei davvero un incanto sorellina” le disse con gli occhi luccicanti di emozione.
“Basta sentimentalismi, piuttosto aiutami a sistemarmi questo disastro di capelli che tra poco…si inizia…” Sospirò e dal respiro tremolante si intuiva facilmente la sua tensione.
 
“Ehi, non stai mica andando al patibolo, è il tuo matrimonio!” Sorrise l’altra cercando di far forza alla sorella.
“Appunto! Sì, dovrebbe essere il giorno più bello della mia vita, ma se non fosse così?”
“Non essere così pessimista tesoro, vedrai che andrà tutto alla grande.”
“Parli bene tu, te e Kristoff siete perfetti insieme.”
“Ma anche tu e Jack lo siete!”
 
 
 
 
 
 
La sala era scolpita interamente nel ghiaccio, e per questo Calmoniglio bofonchiò tra sé e sé che faceva decisamente troppo freddo; ma era il testimone e certo non poteva lamentarsi. Quel bastardo, avrebbe scommesso che l’aveva scelto apposta per non permettergli di lamentarsi.
Così, a denti stretti si costrinse a tacere, saltellando da una zampa all’altra cercando di riscaldarsi un poco.
 
 
Jack continuava a toccarsi a tratti i capelli a tratti la giacca azzurrata con fare nervoso. Poi volgeva lo sguardo verso North che continuava a fargli segno di stare tranquillo, che stava andando tutto benissimo, era normale che la sposa fosse in ritardo.
 
 
Quando sentì riecheggiare la solita marcia nuziale e vide la testimone della sposa, Anna, agitarsi in preda all’euforia, capì che era giunta la sua amata…La vita da scapolo sarebbe ufficialmente finita.
E la cosa non gli dispiaceva per niente, anzi, si ritrovò a fissare Elsa che percorreva la navata della chiesa con gli occhi luccicanti e lo sguardo da pesce lesso.
Era meravigliosa. Con quell’abito a sirena con un lunghissimo strascico cosparso, come tutto il resto dell’abito, di brillanti cristalli di ghiaccio, l’acconciatura non troppo elaborata, semplicemente una crocchia fermata da brillanti fermacapelli che poi si congiungevano con il velo: lungo, lunghissimo anzi e retto dalla piccola Sophie che le veniva dietro, dolcissima nel suo abitino da bomboniera.
 
 
 
Jack l’aiutò a salire sulla pedana ed a sedersi infine. La cerimonia cominciò e i due quasi sposi si scambiarono un dolce sguardo d’intesa.
 
 Tutto era davvero, davvero perfetto.
 
 
 
Dentolina incominciò a piangere –a dire il vero aveva già iniziato da quando era entrata in chiesa- e continuò fino alla fine della cerimonia. Le lacrime le finirono giusto in tempo per il tradizionale lancio del riso. Anche se effettivamente non poteva definirsi “lancio del riso”.
Perché quei stupendi fiocchi di neve erano molto più incantevoli del classico riso.
 
Ed erano semplicemente perfetti per i due protagonisti della giornata.
 
 
Lo Spirito del gelo e la Regina della neve.
 
 
Mai si era vista coppia più perfetta…e più felice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Elsa lo so che hai sempre pensato che eri diversa, che eri un mostro. Anch’io lo pensavo, ma noi non siamo mostri. Ti amo Elsa, e voglio salvarti. Vieni con me, sposami…vuoi sposarmi?”
Da quella frase tutto questo era iniziato.
 
 


 

 
Note delle autrici: Ciao…sì, siamo ancora vive! Scusate ma la scuola ci sta uccidendo e troviamo davvero poco tempo da dedicare alle nostre ff. Ma prima o poi le completeremo tutte, don’t worry ^^
Sì, sappiamo che ora starete tutte piangendo, care fingirl, perché il nostro caro Jack non è più scapolo, ma…capiteci, erano troppo shippabili quei due ** Detto questo speriamo che questo capitoletto vi piaccia e…alla prossima!
 
P.S. Non essendo ancora uscito Frozen non possiamo essere completamente sicure dell’IC dei personaggi, abbiamo fatto ad istinto quindi…in caso di errore perdonateci please ^____^
Bacioni <3 <3

 
 
 
 
 
 
 

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