My Life

di Jessica47jessy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incontro inaspettato ***
Capitolo 2: *** Non Finisce qui ***
Capitolo 3: *** Tu cambi ogni cosa ***



Capitolo 1
*** Un incontro inaspettato ***


Piacere, sono Jessica, ho 19 anni. Vivo in Inghilterra, in un paesino non troppo distante da Londra, i miei genitori sono italiani, ma si trasferirono qui prima che nascessi quindi io sono in tutto e per tutto inglese. Sono abbastanza alta, coi capelli neri e leggermente mossi, ho gli occhi color nocciola, che è l’unica cosa che ho ereditato da mio padre poiché per il resto sono praticamente uguale a mia madre da giovane.     Ho tante passioni, ad esempio adoro suonare la chitarra, il che mi riesce abbastanza bene, perché vado a lezione di musica da quando avevo 7 anni. Mi piace suonare liberamente canzoni di gruppi che mi piacciono, come i One Direction, dei quali ormai so a memoria tutte le note.  Ho dimenticato di dire che ho una sorella gemella, Laura, a dire il vero lei è più grande di me di un anno, ma siamo talmente uguali che si potrebbe dire che siamo gemelle. Lei ha il mio stesso aspetto fisico, a parte il fatto che i suoi capelli sono castani ed è un po’ più alta di me, ma per il resto siamo davvero identiche.                                 Anche a lei piace la musica, lei però canta, ha infatti una voce bellissima, che io non ho, ma in compenso non sa suonare nessuno strumento e spesso ci ritroviamo ad arrangiare pezzi assieme, anche già esistenti. È stata proprio lei a farmi scoprire i One Direction, un giorno venne da me con un cd e mi disse: “devi ascoltarlo, sono bravissimi!” e così iniziò la nostra passione condivisa per la loro musica.           Siamo vicine di casa e spesso siamo una a casa dell’ altra. Facciamo quasi tutto assieme e infatti ci siamo organizzate per andare al concerto dei 1D proprio sabato prossimo, e io non vedo l’ora. Si terrà a Londra e ci noi andremo con la macchina di mia sorella. Ecco, un’altra differenza, lei è molto più concentrata e coerente, io invece, che non penso mai né alle conseguenze né con concentrazione, non sono riuscita a prendere la patente, nonostante ci abbia già provato 2 volte.                                                                                                                                                                                                           Finalmente il concerto è arrivato, e sia io che lei siamo contentissime, partiamo 2 ore prima, per non essere in ritardo. Ma a causa del fatto che avevo fame ci siamo dovute fermare ben 3 volte e questo ci ha portate ad essere appena in tempo.  Arrivate là, ci ritroviamo davanti a una massa incontrollabile di fan, allora Laura valuta un po’ la situazione e poi con decisione mi afferra il polso trascinandomi nel bel mezzo del casino. Io cerco di starle dietro, ma ben presto perdo la presa e finisco trascinata via. Piano piano sento gente che mi spintona e mi porta via, e mi ritrovo al punto di partenza, di nuovo fuori dallo stadio. Un po’ intontita mi rimetto in piedi e tento di creare un passaggio fra la folla, ma niente da fare: ritorno sempre dov’ ero prima.                                                                                                                                 Allora la mia mano corre alle tasche, dove tengo il cellulare di solito, ma mi accorgo con spavento che non c’è. Nella peggiore delle ipotesi è stato calpestato dalla folla, nella migliore è ancora in macchina, cosa non improbabile, data la mia sbadataggine.                                                                                                                                                                                                                                                  Allora mi metto un po’ a riflettere. Di certo non ritroverò Laura fino a stasera, ma se voglio vedere il concerto dovrò trovare un’altra entrata.  Così inizio a camminare e giro l’angolo dello stadio, quando finalmente non trovo un’ altra porta. Mi pare un po’ arrugginita, e vedo anche un cartello che però non mi prendo la briga di leggere ed entro sicura. Rimango un po’ delusa quando vedo un semplice corridoio che termina con un’altra porta simile a quella fuori, allora mi innervosisco e avanzo decisa fino a poggiare la mano sulla maniglia... Ma neanche il tempo di aprirla... E PAM! che vengo scaraventata per terra dall’ apertura della stessa porta. Il dolore al naso è immediato. Così inizio a dire: “vorrei sapere chi è il deficen-“  vengo bloccata da una mano che mi tira su e dice: “scusa, non pensavo fossi qui dietro”. Incontro subito i suoi occhi azzurrissimi, noto il suo ciuffo biondo, e immediatamente capisco che è NIALL HORAN.                                                                                                                                                                       Mi appare come un angelo, mi tira su con una forza tale che mi sento leggerissima fra le sue mani. Rimango un po’ imbambolata poi abbasso lo sguardo accorgendomi che probabilmente dovevo avere una faccia da ebete e aggiungo: “non fa niente, non preoccuparti, ora me ne vado perché non dovrei essere qui, giusto?” lui con sguardo gentile mi risponde: “non preoccupartene, è tutto ok. Ma non posso lasciarti andare senza essermi almeno fatto perdonare, dai, entra” e mi indica la porta aperta.                             Così, un po’ indecisa, entro e vedo una specie di salottino, abbastanza in disordine. Lui prende una busta con del ghiaccio dal minifrigo e me la poggia sul naso, vedendo che me lo massaggiavo dolorante, mormorando qualcosa tipo “attenta che è freddo” e fra me e me penso con un po’ di ironia “giura? Menomale che me lo hai detto tu”, ma rifletto sul fatto che le frasi di questo genere le faccio anch’io quando parlo con Laura e lei di solito mi fa una faccia strana. E poi mi ricordo… LAURAA!                                             A quel punto mi muovo agitata “hey! Io devo andare, mia sorella mia aspetta al concerto, e non posso lasciarla da sola!!” allora lui mi guarda perplesso e mi dice che manderà qualcuno a recuperarla. Così mi rilasso e mi getto su un divanetto, a riflettere sulla fortuna sfacciata che mi ritrovo ad essere nella stessa stanza di Niall.  Lui esce e rientra nel camerino un paio di volte fino a quando non si ferma definitivamente e si siede di fianco a me. Mi guarda e mi chiede un po’ di me e di come mai stavo entrando in una zona con divieto di accesso, così gli spiego a grandi linee ciò che è successo, e lui di tanto in tanto ride, come se fosse la storia più buffa del mondo, e questo mi lascia un po’ così. Allora io ribatto domandandogli: “ma scusa, tu non avresti un concerto da fare?” e lui allora mi sorride e annuisce ma aggiunge “aspetteremo tua sorella e poi andremo in scena, voi potrete seguire dal backstage se volete” scatto: “certo che vogliamoo!”                                                               
 Quasi subito arrivano il resto dei ragazzi, che si mostrano gentilissimi con me, ma anche con Laura quando finalmente arriva esterrefatta. Lei si guarda intorno indecisa su dove sedersi fino a quando un braccio non la afferra e la tira per terra, su un pouf rosso. È Harry. Lei lo guarda prima indispettita, ma poi gli sorride.  Parliamo un po’, ma quasi per niente, perché quasi subito i ragazzi devono andare in scena. E noi ci muoviamo con loro e rimaniamo dietro le quinte a goderci il concerto contente. Io sono talmente felice che quando cantano Over Again (la mia canzone preferita) mi scende una lacrima. Ma è tutto ok. È un sogno che si realizza.

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Capitolo 2
*** Non Finisce qui ***


Capitolo 2 _Non finisce qui_ *Jessica e Laura, sorelle, si dirigono al concerto dei One Direction dove però, a causa di un inconveniente, vengono divise. Allora Jessica trova una seconda entrata e, prima che possa accorgersene viene tramortita da Niall Horan con una porta sul naso, a questo punto si conoscono e rintracciano Laura, incontrandosi infine con tutti i ragazzi che però dopo poco vanno in scena e permettono alle 2 ragazze di seguire il concerto dietro le quinte” Mi emoziono spesso, durante il concerto, e amo vedere così da vicino i loro volti, osservo ogni loro salto e ogni passo, quando cantano assumono espressioni che nessuna foto può descrivere. Ma chi guardo più di tutti è Niall, i suoi occhi brillano in un modo irresistibile, che non gli avevo mai visto, le sue labbra disegnano un sorriso indescrivibile, ed io lo fisso riempiendomi lo sguardo della sua immagine perfetta e luminosa sotto quei riflettori. Di tanto in tanto mi giro verso Laura che guarda allo stesso modo Harry, fin da quando l’ha trascinata sul pouf ha attirato la sua attenzione e ora lei ha occhi solo per lui. Vedo come sorride quando sui grandi schermi appare la sua immagine di lui che canta mostrando le sue fossette che fanno impazzire milioni di ragazze. Quando il concerto termina si spengono le luci e i ragazzi salutano tornando dentro. Noi andiamo da loro per complimentarci, tutti ci ringraziano ma Harry non dice una parola e si avvicina a Laura e la stringe fra le braccia dicendo “siamo stati grandi” poi l’ allontana e sorride, lei è paralizzata da quel gesto ma riesce a sorridere con energia annuendogli. Poi torniamo tutti nei camerini, anche se dopo aver assistito ad una scena del genere siamo tutti un po’ straniti. Io guardo Laura con un’ espressione maliziosa che lei rifiuta subito voltandosi ridendo. Dopo che i ragazzi si sono cambiati ci diamo appuntamento nella saletta del primo incontro. Arrivano tutti tranne Harry allora mandiamo Laura a cercarlo. Lei fa finta di essere contraria ma poi accetta anche volentieri. POV’S LAURA Continuavo a chiedermi il perché di quell’ abbraccio che, nonostante tutto, non mi era dispiaciuto affatto. E quando gli altri mi dicono di andare a cercare Harry ci vado proprio pensando a come chiedergli di chiarirmi le idee. Cammino per un po’, ma non trovando da nessuna parte il suo camerino, decido di chiedere a uno dello staff, il quale mi da’ le indicazioni e poi continua con ciò che stava facendo prima. Infine trovo la stanza e mi ci fermo davanti, sospiro, e busso. In un primo momento non ricevo risposta, ma poi sento la bellissima voce di Harry che dice: “chi è?” e io rispondo: “sono Laura, ti stanno aspettando tutti di là” allora lui mi invita “entra pure!” Io apro la porta e mi spiego: “forse non hai capito, ma di là ci stanno aspettando e noi dobbiamo andare” allora lui arriva, già vestito, ma coi capelli ancora bagnati dalla doccia. Così si precipita a chiudere la porta sbottando “fa freddoooo” e io ribatto “allora asciugati i capelli no?” lo guardo con ironia, lui si morde il labbro e inizia ad avvicinarsi. Io indietreggio quasi spaventata, ma poi mi ritrovo con le spalle al muro e mi fermo immobile. Lui si china leggermente e mi bacia. Rispondo al suo bacio, rapita dalla sua presenza, e intanto tutto il resto sparisce attorno a noi due. Quando ci dividiamo, io sono paralizzata, allora lui mi prende la mano e dice “si, hai ragione, dovremmo andare” e andiamo insieme dagli altri. Io non so che fare, sono ancora più confusa di prima, per tutto il tragitto tengo lo sguardo fisso al pavimento. POV’S JESSICA Ormai quei due non arrivavano più, e noi iniziammo a fare battute maliziose sul loro conto. Poi, finalmente, la porta si apre e loro due entrano. Harry è sorridente, ma Laura ha un’ espressione imbarazzata dipinta in volto che ci insospettisce tutti, ma non facciamo domande e ci accomodiamo sempre sui divanetti e sui pouf. Parliamo e scherziamo per un po’, ma poi decidiamo che è ora di andare a casa, e io e Laura salutiamo tutti. A quel punto, però , Niall mi guarda fisso e mi fa: “h-hey Jessica, devi proprio andare? Cioè che ne dici di fare un giro, io e te?” io sono molto stupita allora rispondo “beh, non saprei, e Laura? Non posso lasciarla tornare a casa da sola, non è carino da parte mia” Laura si muove verso di me dicendo che per lei non c’era problema a tornare da sola, ma Harry salta su e dice: “la accompagno io Laura!!” lei è di nuovo imbarazzata ma accetta. Io mi sento tranquilla e così ci dividiamo. Io e Niall usciamo e decidiamo di fermarci in una pasticceria carinissima per prendere qualche dolce da portare via. Per fortuna è tardi e ormai non c’è nessuno. Niall è famoso, e se si facesse vedere in giro sarebbe assalito dai giornalisti, che probabilmente vedendolo con me si metterebbero ad inventare storie assurde. Così entro io a prendere un vassoio di dolci (abbastanza grande sapendo che non avremo difficoltà a finirli) e lo porto in macchina. Seduti sui sedili mangiucchiamo biscotti e parliamo di tante cose: di noi, di ciò che ci piace, dei nostri hobby, del nostra cibo preferito, dei nostri amici, di episodi divertenti e di altro. Parliamo anche di Laura e di Harry, tutti e due siamo d’accordo sul fatto che deve essere successo qualcosa tra i due, ed entrambi ce lo tengono nascosto. Continuiamo così per tutta la sera ed infine ci accorgiamo che è tardi e allora lui mi accompagna a casa. Quando arriviamo io scendo dall’ auto, poi mentre mi avvio verso la porta di casa, mi giro di scatto e torno da Niall, che intanto ha già tirato giù il finestrino per parlarmi: “che succede?” io continuo: “beh, non so, che ne dici se ci scambiamo i numeri di telefono? Così magari usciamo di nuovo” lui mi scrive il suo su un foglietto e io faccio lo stesso. Quando mi chino per prenderlo, lui si sporge dall’ auto e mi bacia. In quel momento non capisco più niente. Il mio cuore batte all’ impazzata e il mio cervello non pensa più a niente. Tutto bianco. Ci dividiamo, ci salutiamo, e mentre entro lo guardo ancora un po’. Mi salvo ogni istante di quell’ evento nella mente e non penso ad altro per tutta la sera. Così entro in casa. Sbircio alla finestra di Laura e vedo che è tutto buio. Il che significa che non è ancora tornata. Mi preoccupo e le mando un sms: <> POV’S LAURA Prendiamo la sua macchina, e lui si offre di riportare la mia a casa più tardi. Per un po’ non parliamo e io penso a tante domande da fargli, poi mi sfugge un “Perché?” lui si gira un po’ confuso, io lo guardo e alzo la voce: “lo sai cosa! Perché mi hai baciata in camerino? Io lo so che tu hai sempre tante storie in giro per il mondo. So di non essere speciale. Allora perché vuoi illudermi così? Cosa ci guadagni da tutto questo? PERCHE’?!” questa volta urlo. Weeee! Leggete e recensite pleasee :3

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Capitolo 3
*** Tu cambi ogni cosa ***


Capitolo 3 _tu cambi ogni cosa_ *Laura e Jessica, sorelle, conoscono per caso i One Direction. Entrambe però finiscono con l’innamorarsi. Jessica e Niall presto si conoscono e si avvicinano, anche se per Laura ed Harry la storia è un po’ più complicata. Come finirà per i nostri innamorati sventurati?* lui si gira un po’ confuso, io lo guardo e alzo la voce: “lo sai cosa! Perché mi hai baciata in camerino? Io lo so che tu hai sempre tante storie in giro per il mondo. So di non essere speciale. Allora perché vuoi illudermi così? Cosa ci guadagni da tutto questo? PERCHE’?!” questa volta urlo. I miei occhi diventano lucidi e io sento di non poter più trattenere le lacrime. Lui accosta subito con la macchina e si gira verso di me preoccupato. Allunga una mano e me la poggia sul viso, comincia ad avvicinarmisi e mi abbraccia talmente forte che per un attimo mi toglie il respiro. Si appoggia a me e mi sussurra con voce tremante: “non dire mai più una cosa del genere… tu sei speciale, io l’ho capito dal primo momento che ti ho vista, quando ci hanno presentati ed i nostri sguardi si sono incontrati” a quelle parole mi pento di averlo aggredito. Adesso lo abbraccio forte anche io. Chiariamo un po’ di cose. Lui ammette che ha avuto tante storie che però giura non sono durate più di una notte e per convincermi mi promette che con me sarà diverso, e che non mi tradirà. Adesso sento che mi posso fidare un po’ di più di lui. E ora che non ho più dubbi sono io a spostarmi verso di lui per baciarlo. Subito dopo torno al mio posto e gli comunico che Jessica mi ha appena mandato un messaggio ed io dovrei essere già a casa. Così ripartiamo definitivamente. Prima di entrare in casa saluto Harry con un bacio veloce e mi dirigo in casa. Suono alla porta di Jessica che ci mette un attimo ad aprirmi, ed entro di fretta tutta gasata per ciò che mi è successo, ma noto che anche lei ha un’ espressione di una che ha tanto da dire e allora mi levo le scarpe senza neanche guardare dove le ho lanciate e mi metto a sedere sul morbidissimo tappeto peloso del salotto. Lei mi segue e inizia: “non sai quante cose devo dirti!!” e io: “sapessi io!!” e in coro: “INIZIA TU”, lei risponde “no, tu” io “tuu!” lei insiste “TU!!!!” allora mi decido: “ok” sospiro.. “siamouscitiassiemeeabbiamopresolasuamacchinaiomisonomessaapiangeremaluimihaconsolatadicendomichesonospecialeechenonmitradiràalloracisiamobaciatieabbiamopassatounsaccoditempoassiemee-“ Jessica mi interrompe “STOOOOOP! Parla più pianoo non riesco a seguirti!” allora ridiamo assieme e le rispiego tutto con più calma. POV’S JESSICA Laura era proprio gasata. Parlava super veloce (e dire che di solito sono io quella che fa così!) ma sono stranamente calma e divertita nel vederla così. Inizio a pensare che possa essere davvero il ragazzo giusto per lei. Adoro vederla felice. Lei finisce e mi guarda soddisfatta e aspetta che parli io. Allora l’accontento e le dico tutto. E a dirlo così mi sembra quasi una serata stupida quella passata con lui a parlare e mangiucchiare come idioti, e con un solo bacio di conclusione. Ma se ci penso meglio ora so molto di più di lui, e so anche che siamo stati bene. E posso solo sperare che anche lui stia pensando a me, proprio adesso. POV’S NIALL Torno allo studio. E penso solo a Jessica e a tutto ciò che ho dimenticato di dirle, come che adoro il suo profumo alla cannella che ora ha totalmente “invaso” la mia auto, che amo il suo sorriso e tante altre cose, ma so di avere ancora il suo numero di telefono e quindi potrò chiamarla quando vorrò e questo mi rincuora. Quando arrivo, tutti i ragazzi mi guardano con aria maliziosa e fanno lo stesso con Harry quando arriva anche lui. Noi rispondiamo in modo vago a tutte le domande e ci scambiamo un occhiata serena, il che ci basta e avanza per sapere che è andato tutto bene. Mi faccio una doccia e sotto l’acqua calda, penso a Jessica, che adesso ha preso pieno possesso della mia mente. Non so quando la rivedrò ma so che ci sarà una prossima volta, perché non può finire tutto così, non deve. Esco e mi preparo per dormire. Mi metto sul letto e tengo in mano il foglietto sul quale ha scritto il suo numero, penso che siamo i numeri più belli che abbia mai visto, li leggo tante volte e li memorizzo, così mi addormento, pensando a lei. È Louis a svegliarmi e a convincermi ad alzarmi ricordandomi delle prove. Questa tappa durerà una settimana e noi dobbiamo svegliarci presto per provare, ma questo ci concede il pomeriggio libero, con concerto la sera e dopo possiamo uscire di nuovo. Ci rifletto un po’ mentre mi lavo i denti, ma poi mi accorgo di un fatto orribile, lascio cadere lo spazzolino e corro disperato uscendo dalla mia stanza, percorro i corridoi di fretta fino a quando non trovo la porta giusta ed entro nella stanza di Harry e urlo: “Harry!!! E’ un casino!” mi diventano gli occhi lucidi nel dirlo e lui mi guarda confuso “hey, Niall, calmati.. spiegami tutto” “quando questa tappa finisce, finisce tutto, via, noi andiamo via, e loro? Ci avevi pensato? Come possiamo lasciarle? Come posso lasciarla?” vedo lo sguardo di Harry che si incupisce e capisco che ha preso coscienza di ciò che gli ho detto. Allora si gira, prende la sua giacca e corre fuori. “di’ agli altri che oggi non ci sono” aggiunge freddo e mi lascia da solo, allora mi siedo su uno dei divanetti e continuo ad intristirmi, pensando sempre a lei. POV’S HARRY Corro via. Via dallo studio, via da Niall, via da ciò che mi ha detto, via da pensieri spiacevoli. Ma è inutile: non posso scappare. Appena due passi e già qualcuno mi riconosce, non posso girare per strada, allora svolto in una stradina secondaria e sfuggo da tutti. Per un attimo mi illudo che ciò che Niall ha detto non sia vero, ma subito l’idea di non rivederla più mi fa impazzire, allora mi fermo, constatando che più fuggo più mi confondo e decido di tornare indietro. Prendo la macchina e mi sbrigo. La strada la conosco bene, nonostante l’abbia percorsa solo una volta, ogni millimetro di asfalto mi ricorda il poco tempo passato assieme. Fa male solo il pensiero che tutto questo possa finire. Lascio l’auto davanti casa sua e scendo veloce. Quando sono sul punto di salire gli scalini mi squilla il telefono, mi stupisco nel leggere il numero, la telefonata è di…

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