We Are Who We Are

di gloria horan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui ha 7 anni più di me ***
Capitolo 2: *** Pattinaggio su ghiaccio ***
Capitolo 3: *** Un atto d'amicizia ***
Capitolo 4: *** Per te ***
Capitolo 5: *** Novità ***
Capitolo 6: *** Il primo bacio ***
Capitolo 7: *** Il messaggio ***
Capitolo 8: *** Due angeli ***
Capitolo 9: *** Il foulard ***
Capitolo 10: *** La prima volta ***
Capitolo 11: *** NIALL ***
Capitolo 12: *** Ice ***
Capitolo 13: *** Peter ***
Capitolo 14: *** Io non sono cambiata! ***
Capitolo 15: *** Ours ***
Capitolo 16: *** Amore intossicante ***
Capitolo 17: *** Litigi ***
Capitolo 18: *** Sono un mostro ***
Capitolo 19: *** Pregi e difetti ***
Capitolo 20: *** Un passato scomodo ***
Capitolo 21: *** Enchanted ***
Capitolo 22: *** Disegni ***
Capitolo 23: *** Dieta & indecisioni ***
Capitolo 24: *** Niall riparte?! ***
Capitolo 25: *** Frasi ***
Capitolo 26: *** Breathe ***
Capitolo 27: *** Non ho capito perchè mi hai lasciato. ***
Capitolo 28: *** North Carolina ***
Capitolo 29: *** Il coraggio di cambiare ***



Capitolo 1
*** Lui ha 7 anni più di me ***


Perrie Edwards è una bella ragazza di 22 anni, con occhi azzurri, capelli biondi, sorriso ammiccante e un bel corpo. Si è fidanzata da una settimana circa con Zayn Malik.
Bhe... io non sono Perrie. Sono JESY, una ragazzina quattordicenne un po' grassa e bruttina. Zayn era il mio sogno, il principe dei miei sogni...e lei me lo aveva portato via.
Ero in camera mia, il solo luogo in cui potevo piangere e ridere liberamente, a piangermi addosso. Solo qualche minuto fa avevo scoperto il fidanzamento tra Zayn e Perrie. Improvvisamente bussò alla porta Jade, la mia migliore amica, la persona a cui potevo dire tutto, la mia specie di angelo custode. Lei era come una sorella e sapeva più cose su di me che me stessa. L' amicizia tra noi due era un po' come le amicizie nei libri, solo che la nostra era reale.
'Amore non devi sempre piangere per lui! Tu sei fantastica!' disse lei sedendosi accanto a me e abbracciandomi.
'Lo so, ma come posso farlo? Ho appena scoperto che il mio amore ama un'altra! O Jade, non c'è nulla peggiore di un amore non corrisposto, credimi!' E scoppiai in lacrime, poi aggiunsi:
'E la cosa che più mi fa rabbia è che Perrie è così bella! Bhe.. dopotutto credo sia naturale che un bel ragazzo come Zayn si metta con una bella ragazza come Perrie. Non starebbe mai con una bimbetta come me!'
'Non è vero! Tu non sei brutta!' Ma io non la ascoltai, come sempre.
'E per di più, TRA NOI DUE CI SONO SETTE ANNI DI DIFFERENZA! Non potrebbe mai interessarsi di me!'
'Bhe.. ma non ti demoraalizzare così!'
'E invece mi demoralizzo eccome! Perchè i ragazzi si femano a guardare solo la bellezza esteriore delle femmine e non se hanno personalità? Perchè Jade, perchè?'
'Perchè sono sciocchi, e a volte anche immaturi. Ma prima o poi troverai il tuo amore Jesy, quando meno te lo aspetti!' Certo, lei non era preoccupata, prechè era bella: aveva due grandi occhi color nocciola e le fossette deliziose.
'Allora ti sei tirata su un po' di morale?Perchè io devo andare!Fammi almeno un sorrisetto così sto tranquilla!' mi disse Jade alzandosi dal letto e andando verso la porta. Io non avevo proprio alcuna intenzione di sorridere visto lo stato in cui mi trovavo, ma lei mi prese il viso e mi tirò su gli angoli della bocca a forza, così che venne fuori un mezzo sorriso.
'Tu sei pazza!' le dissi accennando a una piccola risatina.
 'Ciao panda, io vado. A domani a scuola! A proposito, hai fatto i compiti di algebra?'
'No! Me ne ero completamente dimenticata!' E mi alzai di scatto dal letto. Jade si mise a ridere. 'Ciao panda dimenticona! Spero che non ti prendi una malattia al cervello perchè saresti persa! Già ora non sei proprio messa benissimo!' E ridemmo in coro.
 
Cinque minuti dopo che Jade se n'era andata, però, ero ridiventata un po' malinconica. Perchè Zayn non mi amava???
 


Ciao ragazze, premetto che non sono una grande fans delle Little mix, ma dei 1D. Però le Little Mix mi piccciono tanto e ho voluto fare questa ff su di loro.
Non sono una cima a scivere, e lo so, ma se potete lasciare una piiiiiicola recensione io ve ne sarei grata.
Fate felice questa povera anima! Baci baci


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Capitolo 2
*** Pattinaggio su ghiaccio ***


Vi chiederete come faccio a conoscere uno che ha 7 anni più di me, ebbene lui è il migliore amico di mio fratello Harry. Harry è un bel ragazzo: ha occhi verdi, capelli ricci e sorriso perfetto, diciamo che aveva ereditato da mamma e papà il gene della bellezza mentre alla mia nascita non era rimasto più niente (lo so, che sfiga!). Ma ritorniamo a Zayn: lo conoscevo da quando ero una bimba, da piccola era stato per me come un altro fratello maggiore. Era stato lui che mi aveva regalato la mia prima chitarra dicendomi che ero portata per la musica. Era stato lui che aveva insistito tanto con mia mamma per farmi andare a Milano per assistere al mio primo concerto. Era lui quello che mi prendeva e mi faceva fare “il giro della morte”, così chiamava uno specie di giro di 360 gradi. Era lui quello che mi faceva sempre ridere quando ero arrabbiata con Harry o con le maestre.
 
Poi eravamo cresciuti; lui era diventato maggiorenne e io avevo iniziato a frequentare le medie. Da allora tutto è cambiato. Credo che avesse smesso di guardarmi come una bambina, non mi cercava più per darmi il suo solito “bacino della fortuna”, altra cosa che si era inventato lui.
Io ero diventata sempre più timida e non osavo più correre verso di lui appena sentivo che era entrato in casa. Ci limitavamo a “ciao, come stai, tutto bene con i prof, lo so rompono molto, tu fatti valere, come va con la chitarra?”. Ogni tanto gli facevo ascoltare come suonavo e gli dicevo le ultime novità sulla scuola. Zayn faceva ogni volta le stesse domande, ma c’era sempre qualcosa di nuovo su cui ridere un po’. Diciamo che non eravamo più amiconi come prima, ma non ci sdegnavamo di parlare insieme.
Credo che in quel periodo in cui io e Zayn c’eravamo allontanati perché io ero CAMBIATA, non so precisamente come fosse potuto succedere, ma il mio modo di pensare si era rovesciato completamente. Non vedevo più Zayn come un amico, ma come un ragazzo bello che mi piaceva. Inizia a perdere quella spensieratezza solita dei bambini, iniziai a fidarmi sempre meno di mamma e a litigare con Harry. Ora non fraintendetemi, la mia vita non era mica bruttissima, i miei mi volevano bene, avevo un’amica fantastica e… bhe, forse il mio aspetto non era il massimo, ma ero felice. Se non fosse per un UNICO pensiero…. Quello di Zayn. Sembrerà patetico, ma a volte le cose patetiche sono quelle più vere. La mia mente non riusciva a non pensare a lui, era diventato come una droga per me! La mattina, quando mi svegliavo, pensavo: “chissà ora che fa Zayn..”, anche se sapevo benissimo che si stava preparando per andare all’università. A scuola ogni suono e parola  mi riportava a lui, a casa lo vedevo un pomeriggio sì e uno no, quindi era difficile non pensarci. La notte lo sognavo, ed era bellissimo, perché appena sveglia ero ancora intontita, pensavo che il sogno fosse la realtà e provavo una sensazione fantastica, come se stessi volando fra le nuvole. Poi quando ritornavo in me e capivo che era solo un sogno rimanevo un po’ delusa, ma cercavo di non pensarci.
 
 
Stavo andando in cucina per prendere un panino, quando Zayn, che era venuto per stare con Harry, mi fermò.
‘Ehi Je, domani noi andiamo al Paradise, siamo io, Harry,Liam e Louis. Devo badare anche a mia sorella Leigh Anne perché i miei vanno fuori casa, se vuoi puoi venire anche tu, così tu stai con lei e noi…’
‘E noi possiamo divertirci senza avervi fra i piedi!’ finì la frase Harry.
‘Ma Leigh Anne non ha 13 anni? Non è abbastanza grande per stare da sola?’ gli chiesi.
‘Sì, ma i miei hanno fatto una noia che alla fine ho dovuto accettare di badarla. Allora… vieni?’ mi chiese Zayn guardandomi con occhi supplicanti. Non sapevo cosa dire, il Paradise era una grande struttura con al suo interno una pista da bowling, una pista per il pattinaggio su ghiaccio, una sala cinema, una discoteca… era fantastico insomma. Appena entravi rimanevi folgorata dalla sua grandezza e dalle luci delle macchinette che brillavano. Devo ammettere che il fatto che Zayn mi aveva invitato mi lusingava molto, anche se l’aveva fatto più per tornaconto.
‘Ok, penso di venirci.’ gli risposi.
‘Oh grazie, vedrai: tu e Leigh Anne diventerete grandi amiche.’ mi disse Zayn. Conoscevo Leigh Anne da abbastanza tempo, non la trovavo proprio la simpatia fatta in persona, ma non mi stava neanche antipatica.
 
Il giorno dopo, alle 18:00, partimmo per andare al Paradise. Arrivati lì giocammo subito a bowling (io ero una schiappa e arrivai penultima, Harry fu più schiappa di me e arrivò ultimo! Ahahah)
Poi mangiammo dei tranci di pizza in uno dei bar e andammo a pattinare. Mentre stavo allacciando i pattini mi chiesi perché Leigh Anne non mi fosse mai sembrata simpatica. In realtà lo era eccome, era gentile e simpatica!
‘Allora, io faccio schifo a pattinare perché sui pattini ci sarò salita due volte al massimo, quindi tienimi per mano ti pregooo!’ dissi a Leigh Anne.
‘Certo, io sono quasi un esperta!’ mi rispose. E’ vero: lei e Zayn andavano lisci come l’olio, anche se avevano imparato da soli.
‘Senti… ti posso chiamare Ley? Leigh Anne è troppo lungo!’
‘Bhe.. sì, è carino Ley!’ Ridemmo e salimmo in pista. Facemmo qualche giro piano piano tenendoci per mano e almeno riuscii a non sbattere il mio sedere sul ghiaccio. Però le mie gambe urlavano pietà, Dio quanto desideravo un divano su cui sdraiarmi! E avevo fatto solo qualche giro! Dopo un po’ notai che Ley era stanca di andare piano come una lumaca.
‘Ehi, ormai ci ho preso la mano! Quindi puoi anche lasciarmi e fare qualche giro da sola!’ le dissi cercando di sembrare convinta.
‘No, no, no. Sto bene così.’ mi rispose.
‘Ma io volevo vederti schizzare sul ghiaccio! Dai, solo per qualche giro!’ Dopo un po’ cedette.
‘Ok ok, ti faccio vedere come salto!’ E partì spedita. Ora ero sola e  il pericolo di cadere era imminente. Provai a fare piccoli passi e vidi che non ero tanto difficile. Dai! Si trattava solo di muovere un po’ i piedi! Vedevo Harry, Zayn, Liam, Louis e Ley passare vicino a me sfrecciando, mentre io andavo piano, ma per le prime volte era più che sufficiente. Iniziai ad andare più veloce, ormai ci avevo preso la mano. Ad un certo punto però misi male il pattino, il piede si storse e persi l’equilibrio cadendo a terra e sbattendo la mano sinistra. Ah che male!
Zayn, il più vicino al momento della caduta, corse verso di me e mi aiutò a sollevarmi. Odiavo quando si avvicinava molto al mio corpo, perché non sapevo come avrei potuto reagire. Forse con il classico “scappa e non voltarti”. Sì: quando mi piaceva un ragazzo tendevo a rigettarlo, a scansarmi da lui anche se mi cercava e non facevamo nulla di male. Era il mio istinto che mi suggeriva di scappare, e io lo facevo automaticamente, senza pensarci tanto, i miei piedi si muovevano senza un preciso comando. Mi ero appena risollevata, quando Zayn mi porse la mano. Io restai immobile perché non capivo cosa stesse a significare quel gesto.
‘Su, ti aiuto io! Prendimi per mano!’ E si avvicinò di più.
Oh mamma.



Ciao ragazze, prima di tutto un enorme ringraziamento a quelle che hanno recensito il primo capitolo. Siete fantastiche!
Lo so che questo capitolo è venuto fuori una schifezza, ma vi prego di essere compassionevoli!
Vi promettto che nel prossimo capitolo ci saranno i 1D in maniera maggiore. Ciao a tutte!!

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Capitolo 3
*** Un atto d'amicizia ***


'Su Jesy, ti aiuto io, devi solo prendermi per mano' mi ripetè Zayn.
Non sapevo cosa fare, stavo iniziando a sudare, ma alla fine decisi di smettere di avere paura e strinsi la sua mano. Dopotutto era solo una stupida mano, cercai di convincermi.
Iniziammo a pattinare piano piano e con il suo appoggio mi sentivo più sicura, ma ero anche convinta di fare la figura della pappamolle, di quelle che hanno sempre bisogno di aiuto. Oh, basta Jesy di fare questi pensieri che ti complicano soltanto la vita! E' stato Zayn che ti ha offerto il suo aiuto, tu non gli hai chiesto niente. Però forse si annoiava a starmi accanto e a non potersi divertire come facevano gli altri.
'Zayn, puoi anche andare ora, ce la faccio da sola!' gli dissi. Ma dentro di me desideravo che restasse sempre al mio fianco.

'No, ti aiuto... stai andando bene, credo che se ti lascio...'
'No! Non mi lasciare all'improvviso!' urlai aggrappandomi a lui. Gli avevo appena detto che potevo farcela e ora facevo la fifona! Ma quando avrei smesso di fare queste figure?
'Ok,ok ti tengo, don't worry!' mi rispose lui. Io gli sorrisi, era stato davvero carino a venirmi ad aiutare, non era mica da tutti! Quel momento era magico, mi sentivo quasi realizzata, ero felicissima: sentivo la sua mano combaciare con la mia e..non so, era indescivibile, so solo che il mio cuore batteva a mille e avevo un po' di paura che anche Zayn se ne accorgesse. Facemmo quasi cinque giri, che per me parvero come 20, sia perchè ero stanca e sia perchè cercavo di assaporarmi quel momento a lungo.


Sentii squillare un cellulare dagli spogliatoi in cui ci eravamo cambiati mettendo i pattini.
'Oh no, è il mio!' urlò Zayn. Ci dirigemmo verso l'uscita, io mi misi a sedere su una panchina per riposare e lui rispose alla chiamata.
'Oh ciao amore! ....... no, non stavo facendo nulla di speciale...' Appena sentii la parola Amore detta da Zayn capii che stava parlando con Perrie, così raddrizzai le orecchie per sentire la telefonata. Capii una cosa anche abbastanza ovvia, ma che per tutto quel tempo avevo cercato di ignorare: ZAYN AMAVA PERRIE DA MORIRE e io dovevo accetarlo, DOVEVO. Mi ero fatta solo del MALE cercando di negare l'evidenza.
Capii anche che il gesto di Zayn era stato un ATTO D'AMICIZIA. E come poteva essere altrimenti? Io ero solo una mocciosa o al massimo una sua amica.
'Stasera? Non  so, ora sono con i miei amici al Paradise e non mi va di abbandonarli...' continuò Zayn a parlare al telefono. Dopo un po' riattaccò, andò nello spogliatoio e tornò senza i pattini ai piedi.
'Ragazzi! Perrie sta male, ha bisogno di me. Torno a casa, voi comunque pensate a divertirvi!' urlò Zayn a tutti noi.
'Ma come? Che le è successo? chiese Liam
'No, niente di cui preoccuparsi! State tranquilli' poi si riferì a Ley 'Tu vuoi restare qui o tornare a casa?'
'Restare qui' rispose lei.
'Harry puoi accompagnarla a casa verso le 22:00, domani a scuola e deve tornare presto!' Aroldo annuì e Ley sbuffò perchè sperava di divertirsi fino a tardi.
Ma quanto era premuroso Zayn con la sua sorellina? Anche per questo mi piaceva.
Ci salutammo e lui andò via, senza lasciare tante spiegazioni su cosa avesse Perrie che non andava. Ma forse era meglio così: mi sarei divertita di più sapendo che non c'era Zayn che mi osservava, poi Ley sarebbe rimasta con me.

Pattinammo per un po', poi andammo a mangiare la pizza in pizzeria.
OH, Liam e Louis facevano pisciare dal ridere con tutte le cavolate che dicevano!!! Prima si mettevano a cantare gli inni delle sguadre inglesi (avevano davvero una bella voce, molto angelica), poi si mettevano a ridere senza motivo e a raccontare le loro "imprese eroiche" nei licei che avevano frequentato. Tutta la gente che c'era in pizzeria ci guardava sbalordita e anche un po' disgustata, ma noi ce ne freghevamo. Ci stavamo divertendo e quello era l'importante. Ridevamo come dei matti per le battute di Louis, quel ragazzo avrebbe dovuto fare il comico in tv.

Dopo qualche ora tornammo a casa, mentre Harry stava aprendo la porta di casa si mise a fare centomila domande.
'OK,ma ora non ti ci abituare ad uscire con i miei amici, sono i miei!' mi disse.
'Sìsìsìsì' Che noia: doveva rompere sempre!?!
'Come sìsìsìsì? Dico sul serio!'
'Ok ,ok' E me ne andai in camera mia. Non ce la facevo a tenermi tutto dentro, avevo bisogno di esprimere come mi sentivo, le emozioni che avevo provato e sopratutto... avevo bisogno di convincermi che l'aspetto non era tutto quello che contava, Così presi la chitarra e iniziai a cantare.
'Mamma mamma mamma mi ha fatto nel modo in cui sono,
il mio viso i miei occhi
qualcuno mi accenda, parlo di quello che ho in testa
E io, e io ho sprecato  un sacco di tempo
per guardarmi allo specchio e odiarmi
Ma ora mi piace quello che vedo

(Lo so lo so) non sarò mai perfetta
(Lo so lo so), ma sto andando a lavorare
Lascia andare lascia andare metti le tue scarpe nuove
metti la nuova te


Noi siamo chi siamo chi siamo
"carina" è solo una parola carina
Brillerò  come una stella
Perché sono l'unica me in questo mondo
Butta via tutti quei libri e riviste
Io non sarò mai come quelle  regine di bellezza
Noi siamo chi siamo chi siamo
E sarò semplicemente me stessa, me stessa.
( traduzione di We are who we are- Little mix)

OK, ora mi sentivo molto meglio.
E avevo anche deciso una cosa: mi sarei impegnata fino alllo strenuo delle forze per dimagrire.



CIAO BELLEZZE,
scusate per il ritardo con cui ho postato, ma tra i compiti e altre cose...pff, sono stanca. Ma mai stanca di scrivere fanfiction!!!
Spero che questo capitolo non vi abbia deluse! Ma siate buone con me!
CIAOOOO


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Capitolo 4
*** Per te ***


                                                                                                    3 ANNI DOPO
 
Uscii dalla doccia con il corpo tutto bagnato e mi pettinai i capelli con la spazzola. Cavolo, era già arrivata l’ora di andarli a tagliare per le doppie punte!
Quando uscivo dalla doccia avevo tipo la sensazione di essere stata purificata completamente, come se mi fossi trasformata in un uccello e ora potessi volare. Mi spalmai la crema dell’aloe sul viso e salii sulla bilancia. Erano tre anni che mi ero messa a dieta, ma non preoccupatevi: non era una di quelle diete dove dopo stavi male e svenivi per la mancanza di zuccheri. No, semplicemente avevo promesso a me stessa di limitare la quantità di dolci, di carne e di pasta. Però a volte non riuscivo a resistere alla tentazione di un bel pezzo di cioccolata e così in quei tre anni avevo perso pochi chili. Ma mi ero alzata in altezza e ora sembravo più magra, poi i brufoli che mi erano comparsi all’età di 15 anni erano ora scomparsi. Così la mia pelle pareva un po’ più liscia.
Sentii il telefono squillare in cucina, ma siccome io ero semi-nuda non potevo uscire a rispondere. Dopo il terzo squillo decisi di svegliare mio fratello Harry dal mondo dei sogni ad occhi aperti.
‘Harry, muovi il sedere o no ?!? Il telefono!’ Urlai.
Sentii la porta della sua camera aprirsi.
‘Calma, calma! La vita va presa con calma e con il sorriso!’ mi rispose. Ma eravamo proprio si curi che fosse LUI il maggiore? Certo che la vita andava presa con il sorriso, ma cercavo anche di essere realista.
‘Hey bello, come stai?’ Questo doveva essere lui al telefono.  ‘Come hai mollato Perrie???’
Appena sentii  quella frase corsi verso la porta e appoggiai l’orecchio per sentire meglio. Zayn aveva mollato Perrie? Avevo capito bene?
‘Come non funzionava più? Così di colpo hai deciso di rompere?’ Sentii urlare Harry.
Restò al telefono per più di mezz’ora, ma di tutta quella conversazione capii bene solo l’ultima frase “ Ci vediamo tra cinque minuti a casa mia”
Mi cambiai con la velocità della luce e arrivai in salotto proprio quando Zayn suonò il citofono. Cercai di sembrare naturale, innocente, come se non sapessi niente.
‘Ciao Zayn! Qualche novità?’ Gli domandai sorridendo.
‘Bhe… una Grande novità: ha mollato Perrie!!!’ Rispose Harry al posto suo.
Ora non sapevo se chiedere più informazioni ( morivo dalla curiosità di sapere perché l’aveva lasciata) o essere più discreta. Sperai che Zayn iniziasse a spiegare qualcosa, ma lui stette zitto. Cercai una scusa per togliermi da quel momento un po’ imbarazzante.
‘Vado  a bere un succo, ne volete uno anche voi?’ Chiesi a loro due.
‘Sì grazie’ mi rispose Zayn sorridendo.
Andai in cucina e li sentii bisbigliare sottovoce, ma quando tornai in salotto si ammutolirono di colpo. Ok, se la mia presenza non era gradita allora era meglio andarsene!
‘Vado in camera, devo fare ancora 1000 compiti!’
‘Oh, buona fortuna allora!’ mi rispose ridendo Zayn.
 
 
Andai in camera, misi un po’ di musica come sottofondo e iniziai a fare i compiti. Dopo dieci minuti mi chiamò Ley.
‘Ciaooooooo Jesy! Le prove della band sono saltata a dopodomani perché giovedì Jade non può venire!’ mi disse allegramente la mia migliore amica (oltre che a Jade).
Nell’ultimo anno io, Jade e Ley avevamo deciso di firmare una band e l’avevamo chiamata  LITTLE MIX, perché eravamo “little” e il nostro era un “mix” di voci. Però andavamo alla grande, eravamo molto brave. Io suonavo la chitarra classica o quella elettrica, Jade il piano e Ley la batteria, contemporaneamente cantavamo. Avevamo scritto anche parecchie canzoni, quella che preferivo si intitolava “Turn your face” perché faceva sentire davvero le nostre voci. Era una figata quella di essere in una band, soprattutto se era composta dalle tue due migliori amiche.
‘Ok, ci sarò’ Risposi a Ley, poi aggiunsi sussurrando ‘ Sai che Zayn e Perrie si sono lasciati? Lui l’ha mollata!’
‘Coooome? Devi raccontarmi tutto nei minimi dettagli, Sbrigati!’ mi urlò all’orecchio.
‘Sì, ma prima calmati che mi farai diventare sorda!’ Le raccontai tutto nei minimi dettagli.
‘Oh mamma, immagino quanto sarai felice!’
‘Bhe sì… però mi dispiace per Perrie! Visto che Zayn non si metterà mai on me tanto valeva che stesse con lei!’ Le risposi.
‘Ma tu non puoi essere felice una volta ogni tanto?’
‘Se ti fa stare meglio sì, sono felice!’ E feci un sorriso forzato che però lei non poté vedere visto che eravamo al telefono. Dopo aver parlato un po’ con lei chiamai anche Jade, e anche con lei dovetti sopportare tutti i commentini come “Già vedo te e Zayn all’altare, ma di che colore sarà il mio abito da damigella? Rosso, vero? Ecc…”
‘Tanto non si metterà mai con me, quindi perché perdere tempo a pensarlo se poi rischi di rimanere delusa?’ Ripetei alla mia amica per la centesima volta.
‘Perché? Tu che hai di brutto? Sei tanto carina… e poi sognare è bello! Quando sogni sembra quasi che sia la realtà!’ Sbuffai, Jade era sempre stata un’anima sognatrice ( e beata lei!)
Guardai l’orologio di soppiatto: erano le 19.30 e io ancora dovevo studiare 30 pagine di geografia sull’Asia per la verifica do domani!!!
‘Jade io devo andare, ciaoo!’
‘Ok, a domani signora Jesy Malik!’
‘Oh Jade smettila! Ciao’ E riattaccai. Presi il libro di geo e me lo misi davanti alla faccia: che la tortura abbia inizio! 
 
Alle 20.00 tornarono i miei e cenammo, poi andai in camera mia a scrivere un testo di una canzone, quella sera mi sentivo particolarmente ispirata. Ero un po’ più felice per la rottura tra Zayn  e Perrie, anche se non volevo sembrare cattiva non riuscivo a non provare un po’ di felicità. Scrissi di getto il testo della canzone:
 
“Tu sei al telefono con la tua ragazza, lei è sconvolta
si sta innervosendo per quello che hai detto,
lei non comprende il tuo stato d'animo come faccio io.
Sono nella stanza, è un tipico martedì notte,
sto ascoltando quel tipo di musica che a lei non piace
e lei non saprà mai la tua storia come la conosco io.
Ma lei indossa minigonne,io indosso t-shirt
lei è una cheer leader, io sono in tribuna,
sognando il giorno in cui tu ti sveglierai e capirai
che quella che stavi aspettando è stata qui tutto il tempo.
Se tu potessi realizzare che io sono la sola che ti capisce,
sono stata qui tutto il tempo
perchè non riesci a capire?
Tu appartieni a me,
tu appartieni a me.
( TESTO TRADUZIONE YOU BELONG WITH ME – TAYLOR SWIFT)
 
Ma verso la fine bussò alla porta Harry.
‘Che vuoi?’ Gli urlai.
‘Ah! E’ così che si risponde al proprio fratellone? Bella roba’
‘Oh scusa! E’ che di solito vuoi sempre rompere!’
‘E invece stavolta no’ Poi aggiunse ‘ Che ne pensi della rottura di Zayn e Perrie?’
O ma non si potava parlare d’altro? Doveva essere quello argomento di discussione per tutta la santa settimana???
‘Niente! Che vuoi che ne pensi?’ Gli risposi mentre iniziavo a sudare.
‘Secondo te perché si sono lasciati?’
‘Bho… che ne so io?! E poi perché me lo chiedi?’
‘Quindi non hai capito perché Zayn l’ha mollata’
‘No’
Fece una pausa prima di iniziare a parlare.
‘Zayn l’ha mollata… PER TE’

 
 
Ciaoooo bellezze!
Finalmente il capitolo è uscito fuori! Lo stavo per pubblicare ieri sera quando all’improvviso s’è cancellato! Dovevate vedere la mia faccia quando è scomparso dopo un’ora di duro lavoro! Ma ora è tutto a posto e vorrei sapere cosa ne pensate ( è orribile- brutto- discreto- carino- bello- stupendo) Io spero che lo troviate stupendo. Anyway vorrei ringraziare tutte le ragazze che hanno recensito gli scorsi capitoli, grazie a voi sono riuscita ad arrivare a 60 recensioni! Grazie mille! Grazie anche alle 12 seguite, 1 ricordata e 4 preferite! Mi rendete felicissime tutte voi!
Ma torniamo al capitolo… siete felici che Zayn abbiamo mollato Perrie? Per ora la faccenda non è molto chiara lo so, ma volevo tenere un po’ di attesa, nel prossimo si chiarirà tutto. Quindi alla prossima!
 
Pubblicità di :  Fanfiction di Sere_Styles “ Io e te una cosa sola”

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Capitolo 5
*** Novità ***


                                          ZAYN AVEVA MOLLATO PERRIE PER ME?
 
‘Harry dai! Non scherzare su queste cose!’ Gli urlai colpendolo al braccio.
‘Ma no! Non sto scherzando!!!!’
Restai cinque minuti con la bocca aperta, ancora non riuscivo a realizzare quella frase… era impossibile, come se il sogno di tre anni e passa fosse diventato realtà all’improvviso e non riuscivo ancora a crederci. Davvero Zayn Malik era innamorato di me? Di una bimba di sette anni di meno? In me provavo un mix di emozioni: felicità e paura.
Paura di quello che sarebbe potuto succedere, paura di quello che non sapevo, dell’ignoto…
Ma anche euforia, la consapevolezza che il mio sogno si stava per avverare. Sarebbe stato tutto fantastico d’ora in poi, avrei avuto l’amore nel senso più puro della parola, avrei avuto Zayn, la cosa più importante per me.
‘Chiudi la bocca Jesy che ti entrano le mosche!’ Urlò Harry nell’orecchio, che mi fece tornare alla realtà.
‘Ma… ma è… impossibile! Zayn è …. E io sono …..’ Mi scappò una piccola lacrima dall’occhio.
‘Ti prego calmati! Sei adorabile e Zayn lo sa! E poi perché piangi?’
‘Perchè sono felice! Non me lo sarei mai aspettato….’
‘Certo che sei strana! Pensavo che avresti saltato dalla gioia! E invece piangi! Zayn mi ha detto che gli piaci, che ti trova bella, simpatica, intelligente, sensibile e dolce! Ha detto che non ha mai conosciuto una ragazza di 17 anni che abbraccia sua mamma come se ne avesse 7 , una ragazza che è sempre gentile con tutti, che cerca di aiutare le persone, che si appassiona delle cose che ama come non mai, che pur essendo semplice e naturale riesce a brillare, che pur essendo molto timida quando ride è bella come il sole…’
‘Ma… ma io… oh, Harry, così mi fai piangere di più!’
‘Calmati Jesy!’ Feci un respiro profondo.
‘Non so come comportarmi… cosa succederà ora? Lui mi chiederà di fidanzarmi con lui o dovrò fare io il primo passo? E dopo il nostro primo bacio cosa dovrò dire? Non ho mai baciato un ragazzo, solo mamma e Jade qualche volta!’
Non avrei mai pensato di parlare di queste cose con mio fratello, mai. Anche se il nostro era un buon rapporto, quelle cose erano troppo private, eppure quella notizia mi aveva scioccata e avevo bisogno di parlare con qualcuno, chiunque egli fosse.
‘E’ qui che arriva il bello.. Mi ha chiesto di dirti se sabato sera vuoi andare a casa sua, guardate un film, mangiate una pizza e parlate’
IL MIO PRIMO APPUNTAMENTO, che bello! Non riuscivo a contenere la mia gioia.
‘Sìsìsìsì’ Saltai al collo di mio fratello e l’abbracciai.
‘L’ho già messo in guardia. Se prova a ferirti o a portarti a letto finirà all’ospedale!’
Adoravo il lato protettivo del mio fratellone, mi sentivo al sicuro con lui. Anche se a volte litigavamo (anzi spesso direi ) ci volevamo bene.
Squillò il mio cellulare: era Niall. Aspettai che Harry uscisse per rispondergli, ma lui rimaneva immobile.
‘Ti dispiace?’ Gli chiesi.
‘Hai bisogno di privacy anche per rispondere al cellulare?! Chi è?’
A volte Harry era fin TROPPO protettivo!
‘Harry è solo una chiamata, è Niall! Puoi uscire dalla mia camera ora?’ Lui uscì con malavoglia e io premetti il tasto verde.
‘Ciaoooo Niall! Come stai?’
‘Bene Jesy, ho una grande notizia: tra un mese, alle vacanze di Pasqua, verrò insieme ai miei a Londra e potremo stare insieme per una settimana,  solo noi due come hai vecchi tempi, non è grandioso?’
‘Cosa???? Oh, ma è fantastico! Stasera penserò a tutte le cose da farti vedere e ai posti in cui andare! Niall… perfetto, mi manchi così tanto e non vedo l’ora di rivederti!’
Niall era il mio migliore amico, ci eravamo conosciuti due anni fa in vacanza in un campeggio ed eravamo subito diventati amici. Però abitavamo a tre ore di distanza, così ci vedevamo quasi esclusivamente in estate.
Ma ora ci saremo rivisti e divertiti da matti, come ai vecchi tempi! Mi ricordavo ancora quando si era versato una graniglia dentro i pantaloni! O quando eravamo usciti la sera al bar, eravamo tornati tardi e lui si era inventato la storia che ci inseguiva uno stalker e per seminarlo avevamo fatto il giro dell’isolato! O quando si era finto bagnino per avere lo sconto sulle pizze!
Era matto, ma era il MIO matto! Riusciva sempre a farmi ridere, lui era l’unico maschio con cui potevo essere davvero me stessa senza avere problemi, era speciale insomma!
Restammo a parlare un altro po’, ma poi riattaccai ed andai a guardare la tv in salotto. 
‘Hey Jesy, dovevo dirti anche un'altra cosa per la verità…. ‘ sussurrò Harry.
‘Sputa il rospo’
‘ A me piace l’ex di Zayn…’ Sbarrai gli occhi, colpita da questa confessione inaspettata.
‘Perrie?’ Lui annuì.
Sì, Perrie. E visto che tu sei una femmina volevo chiederti quando ci badate voi per dimenticare un amore’
‘ Oh, ma è una cosa completamente personale! Dipende da quanto si amava il ragazzo!’
‘Io volevo invitarla ad uscire ma non so quanto tempo devo aspettare per chiederglielo: s’è appena lasciata con Zayn!’
‘Ma da quanto ti piace?’
‘Qualche mese, ma visto che stava con il mio migliore amico io non le ho mai detto niente, sono stato zitto. Ora però è single’
‘Credo che un mese devi aspettarlo come minimo, Perrie non può dimenticare Zayn dall’oggi al domani! Ma dimmi… che ti ha colpito di lei?’
‘Bho… forse il suo sorriso, la sua forza, la sua leggerezza…’
‘Da come ne parli sembra che ti piaccia davvero’
‘Perché infatti è così! Io la amo e voglio stare con lei, però… per farlo avrei bisogno di un tuo aiutino…’
‘Cosa? E in cosa  consisterebbe il mio aiutino?’
‘Bhe...potresti parlarle bene di me, magari diventereste anche amiche!’
‘Cosa? Non credo che voglia diventare amica della ragazza che le ha rubato il suo amore!’
‘Giusto… allora falla entrare nelle Little Mix! Lei adora cantare! Potreste dirle che avete bisogno di un’altra cantante e che lei è perfetta per quel ruolo, che la volete!’
‘E secondo te accetterebbe?’
‘Forse, perché no?’
‘Ma perché sì? Insomma… io, Jade e Ley abbiamo sette anni di meno rispetto a lei, poi siamo molto amiche mentre lei con noi non centra niente. Conosce a malapena me, ma non siamo amiche! Poi comunque ci sarei io nella band, la ragazza che le ha rubato il suo amore!’
Harry mi guardò tristemente, come se ormai avesse gettato la spugna, cos’ aggiunsi ‘Dai, proverò comunque a chiederglielo! Magari sorprende tutti e accetta! Però prima devo avere il permesso dalle altre ragazze!’
Gli occhi di Harry si illuminarono, come se avesse trovato un bagliore di speranza.
Chiamai Jade e Ley, gli spiegai tutto e loro dissero che andava bene, che non avevano nulla in contrario.
 
 
Così eccomi qui, un bel sabato pomeriggio, con gli uccellini che cinguettavano, il sole alto in cielo e la prospettiva di passare la serata a casa di Zayn!! E gia, quella sera sarebbe stata la sera più bella della mia vita, la sera del mio primo appuntamento!
 
Ma prima dovevo fare una cosa per Harry. Ero davanti alla porta di casa di Perrie per chiederle se voleva entrare nelle Little Mix. Mi ero già preparata le cose da dire, anche se ero sicura che quando mi avrebbe aperto avrei balbettato soltanto e avrei fatto la mia solita figuraccia.
Dai Jesy, fallo per tuo fratello, per Harry!
Bussai al campanello , iniziai a sudare.
Sentii dei passi avvicinarsi alla porta, iniziai a diventare molto nervosa.
La porta si aprì e vidi una bella ragazza bionda, Perrie Edwards.
‘Ciao Jesy! Come mai sei qui?’ Mi chiese lei…



Ciao a tutte bellezze,
il capitolo tanto atteso è arrivato, che ne pensate? Per ora credo sia il mio preferito, ma non so voi... allora lasciatemi il vostro parere e fate felice questa povera anima!
In questo capitolo ci sono parecchie novità: un nuovo personaggio, Niall, una nuova possibile futura membra della band e più novità su Jesy e Zayn... anche nel prossimo capitolo ci saranno parecchie cose,
spero di avervi incuriosito quindi. Vi lascio augurandovi un  BUON MARTEDI POMERIGGIO e con una foto che amo particolarmente


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Capitolo 6
*** Il primo bacio ***


‘Ciao Jesy, che ci fai qui?’ Mi chiese Perrie facendomi un sorriso a 32 denti.
‘Io… ehm, volevo chiederti un favore…’ Cercai di usare un tono deciso, ma quello che uscì dalla mia bocca probabilmente non lo era.
‘Che sciocca che sono, mi sono dimenticata di farti entrare! Entra pure in casa!’ E spalancò la porta.
Entrai in un soggiorno molto carino e ordinato, con molti quadri appesi alle pareti. 
Ok,  Perrie mi trattava bene… fin troppo bene direi. Di sicuro Zayn non le aveva detto che l’aveva lasciata per me, era per questo che si comportava gentilmente. Ma quando l’avrebbe scoperto, come avrebbe reagito?
‘Allora Jesy, come stai? Come va con la musica?’
‘Bene, e tu?’
‘Diciamo che sto abbastanza bene. Non so se l’hai già saputo, ma io e Zayn ci siamo mollati e… ci sono rimasta un pochino male’ Ma perché le avevo fatto quella domanda? Era naturale che dopo una rottura non facesse i salti di gioia!
‘Ma non preoccuparti, Perrie Edwards non si lascia mica abbattere da un ragazzo!’
Wow, era davvero una ragazza forte, non so se io avrei avuto la sua stessa volontà d’animo.
‘Comunque, che fai questa sera di bello?’ Mi chiese lei.
Ehm…. Che dovevo dirle? Allora, c’erano almeno tre possibilità:
1- restare sul vago
2- dirle la verità. Ma questo avrebbe compromesso la sua entrata nelle Little Mix, quindi no.
3- Dirle una bugia. Però a me non piaceva mentire, lo facevo solo quando ero costretta, tipo quando volevo andare a vedere a tutti i costi un film pauroso che mia mamma mi aveva vietato. Allora io c’ero andata di nascosto mentendole. Però la mia bugia si poteva considerare una di quelle definite bianche, cioè insignificanti, ammissibili, giusto?
Ok, non era giusto.
Ma perché sto parlando di questo? Torniamo alla chiacchierata con Perrie. Non sapevo cosa risponderle, così decisi di restare sul vago.
‘Niente di che… guarderò Italia’s got Talent credo, e tu?’
‘Io esco con le mie amiche, andiamo in discoteca’
A me non erano mai piaciute le discoteche, solo tanto casino, musica assordante e tipi che ti guardavano continuamente il sedere e il seno. Poi se andava bene, nessuno provava a portarti a letto… Ci fu una pausa di silenzio e decisi che era quello il momento giusto per farmi avanti.
‘Perrie, tu sai che io e altre due mie amiche abbiamo formato una band. Ecco, siamo molto brave e abbiamo già scritto delle canzoni, ma credo che ci manchi qualcosa… un’altra cantante. Potresti essere tu’ La guardai come per dirle “ So che ho sparato una cavolata, ti prego di non mangiarmi”
Lei invece ci pensò un po’ restando immobile.
‘Non so, penso che sia ok. Adoro cantare ed è da quando ero piccola che desidero fare parte di una band.  Magari possiamo fare delle prove insieme per vedere se siamo brave e se va bene ci starò’
‘Fantastico! Allora lunedì ci sei per provare?’
‘Uhm… sì.’ Ci accordammo per vederci.
Quando uscii fuori casa ero raggiante. Aveva detto di sì!!! Non me lo sarei mai aspettato… E’ incredibile come una sola piccola parola di appena due lettere poteva significare tanto. Poteva significare che una persona ti amava, che era tua amica, che ti capiva e che ti avrebbe sostenuto. In una parola potevano essere racchiusi tanti significati, a volte troppo complicati per essere capiti. Una parola detta al momento giusto, ci faceva stare bene e potava ribaltare completamente la situazione.
Tornai a casa saltando le pozzanghere che c’erano sul ciglio della strada. Adoravo quando pioveva e poi tornava il sole, perché restavano le pozzanghere sui marciapiedi e sulle strade, perfette per essere saltate.
Mi sentivo super felice, il mio cuore batteva a mille di gioia: Perrie era entrata nella band, Harry si sarebbe fidanzato con lei, avrei incontrato Niall tra una settimana, sarei stata con Zayn, il ragazzo migliore che esisteva sulla faccia della Terra!
Mi misi le Converse, jeans e una t-shirt rossa e bianca, Zayn sarebbe passato a prendermi alle 20:00.
Alle 19:30 mi sedetti sul divano cercando di rimanere calma.
Alle 19:40 iniziai a mangiarmi le unghie.
Alle 19:50 attaccai la faccia al vetro della finestra per vedere se arrivava.
Alle 19:55 mi misi a saltare sul posto.
Alle 20:00 ero agitatissima.
Alle 20:05 iniziai a fare mille pensieri. Magari si era dimenticato dell’appuntamento o ancora peggio aveva capito che non gli interessavo. Stavo per entrare in crisi, quando fortunatamente alle 20:10 il citofono suonò. Rispose Harry.
‘Hey Zayn! Jesy scende subito… e ricordati, tieni le mani a posto!’ Baciai Harry sulla guancia
( anche per fare pratica) e scesi le scale tutte di fretta. Ok Jesy, questa è la tua chance, quindi non la sprecare! Non ridere come una sciocca e non fare battutine che non fanno ridere, ma piangere.
Vidi Zayn con la sua macchina in mezzo alla strada, salii sul posto del sedile accanto al suo…. Ero sulla sua auto!!! Ed era anche carina…
‘Ciao Jesy, come stai? ‘ Zayn mi sorrise, come d'altronde faceva sempre, e mise in moto l’auto.
‘Benissimo, e tu?’
‘Super bene. Ora andiamo a casa mia, va bene per te?’
‘Oh sìsìsì’ Mamma, ma come faceva ad avere un sorriso così bello? Come faceva ad avere quei grandi occhini neri come la notte? Il tragitto era abbastanza lungo perché lui abitava in campagna, così accendemmo la radio e ci ritrovammo a cantare “ Hall of Fame” insieme.
Aveva una voce stupenda, perché non metteva su una band anche lui?
Parlammo di tante cose nella macchina, di tante cose semplici: scuola, amici, genitori, musica, feste… Zayn era molto divertente, cercava sempre di farmi ridere e io l’adoravo anche per questo.
Arrivati a casa mangiammo una pizza seduti al tavolo guardando la tv, ma per lo più parlavamo.
Mi ero domandata tante volte “ Ma di che parleremo? Non abbiamo molto in comune”, mi ero spaventata che arrivata lì ci sarebbe stato un silenzio di tomba perché non avremmo saputo di che parlare. Invece opra parlavamo, parlavamo come fosse l’unica cosa a tenerci in vita, come fosse per noi l’Essenziale ( come la canzone di Marco Mengoni) . Parlavamo di cose semplici, anche parecchio stupide, ma comunque divertenti. Iniziavamo a conoscerci meglio insomma, come due ragazzi possono fare al loro primo appuntamento.
‘Ehi, seguimi!’ Zayn si alzò e andò al centro del salotto. Feci lo stesso.
‘Ora balliamo!’ Mi strinse a sé, mi misi le mani attorno ai fianchi e iniziammo a dondolare lentamente. Non so come gli era venuta questa idea del ballo, ma mi piaceva, era molto romantico.
‘Ci vorrebbe della musica in sottofondo’ Dissi io.
‘Bhe… tu sei una cantante, canta tu!’
‘E cosa?’
‘Non so, improvvisa. F finta che questo non sia un salotto, ma in palcoscenico di un grande teatro e immagina che laggiù in fondo ci sia il pubblico che ci ammira e ci applaudisce!’
Tu sei tutto matto!’ E risi.
‘Noi matti preferiamo il termine sognatori. D’ altronde siamo giovani e i giovani sognano. Se non lo fanno loro, chi lo farà mai?’ Risi di nuovo, senza motivo. Bhe… però aveva ragione! Se noi giovani non sogniamo chi lo farà al posto nostro?
Iniziai a cantare, senza una melodia definita, improvvisai.
 
 
‘Ci siamo incontrati qualche estate fa….
mi sei venuto a prendere una sera tardi, passando dalla finestra.
Abbiamo 17 anni e siamo selvaggi, non riesco a dimenticare la nostra canzone,
La notte ci infilammo in una festa su uno yacht, fingendo di essere una duchessa e un principe,
Lui mi disse “ guarda, ti preoccupi troppo delle cose che non puoi cambiare,
passerai il resto della tua vita a cantare la tristezza se non cambierai, non vedi le luci delle stelle?
Non sogni cose impossibili?”
Dissi mamma mia che meravigliosa melodia,fu la nostra migliore serata,
noi avrei mai dimenticato come ci muovevamo.
L’intero posto era vestito in tiro e noi ballavamo
Come se fossimo fatti della luce delle stelle…
Lui parla da folle ballando con me,
potremmo sposarci, avere 10 bambini e imparare loro come sognare….
Perchè noi ballavamo come se fossimo fatti della luce delle stelle…’
( TESTO TRADUZIONE STARLIGHT. TAYLOR SWIFT)
 
E mentre cantavo era come se il salotto si fosse trasformato in un teatro, con mille persone che ci applaudivano.
‘Ma da dove l’hai tirata fuori questa splendida voce? Il tuo è un talento Jesy, ora capisco perché hai formato le Little Mix’
‘Già…. A proposito delle Little Mix…’ Mi bloccai: dovevo dirgli di Perrie? Si sarebbe arrabbiato? Decisi che era meglio aspettare… era solo il nostro primo appuntamento.
‘Sì, che volevi dirmi?’
‘Niente Zayn ,dimenticalo. Dovrai abituarti alla mia pazzia!’  Ridemmo.
‘Ok, vuoi vedere la mia camera?’ Annuii e salimmo al piano di sopra. Wow, la sua casa era enorme!  Entrai nella sua camera, era un po’ disordinata, ma carina, ai muri erano appesi dei poster dei Maroon 5 e di chitarre in vendita.
‘Ci sdraiamo sul letto?’
Cosa intendi per sdraiarsi sul letto Zayn?’
‘No Jesy, non quello. Non voglio ritrovarmi all’ospedale per colpa di Harry!’
Risi un po’ nervosa e mi sdraiai accanto a lui.
‘Cosa vorresti fare  da grande?’ Mi chiese Zayn.
‘Non so, sono parecchio confusa sul mio futuro, penso che lo scoprirò solo andando avanti e vivendo la vita!’
‘Bhe, tu ancora hai tutto da decidere, mentre io ho già un lavoro e …’
‘Zayn, io ho 17 anni, mentre tu 24… funzionerà?’
Avevo aspettato tanto per chiederglielo, ma era giunto il momento. Se la risposta fosse stata negativa allora era meglio troncare subito, non permettere ai sentimenti di fare radice nel cuore.
‘Jesy… tutto funziona se c’è l’amore, basta amarsi e tutto viene da se!’
‘Però abbiamo gusti diversi, modi di pensare diversi, aspirazioni diverse…’
‘Ma ci amiamo, non preoccuparti, lasciati andare! Ci amiamo, è questo l’importante!’ Avvicinò le  sue labbra alle mie, sempre di più, sempre di più, finchè non si toccarono.
Quando ci staccammo… provai dei brividi lungo la schiena….  IL MIO PRIMO BACIO!
‘E’ stato perfetto Zayn…credo di amarti!’ Sussurrai al suo orecchio.
‘Io ne sono convinto!’
 
Ritornai a casa alle 23:00 e trovai Harry seduto sulla poltrona che batteva le dita molto nervosamente.
‘Ciao Harry! Mamma e papà dove sono?’
‘Jesy! Come stai?’ Si alzò improvvisamente e venne verso di me.
‘Calmati! Sembra quasi che non mi vedi da 5 anni! Dove sono mamma e papà?’
‘ A letto’ Eh già, a volte mamma e papà lasciavano Harry come sostituto genitore, sicuri che mi avrebbe fatto la ramanzina se necessario e che si sarebbe preoccupato di me. A volte era una fortuna, a volte una sfiga.
‘Su raccontami tutto!’ Mi sedetti accanto a lui e inizia a parlare. Riuscii a sottrarmi dalle sue grinfie solo alle 23:30, quando andai a mettermi il pigiama.
Poco prima di sdraiarmi sul letto per concludere quella giornata pesantissima, spensi il computer che avevo lasciato acceso per sbaglio.
 
FU ALLORA CHE VIDI IL MESSAGGIO DI NIALL ….
 
 
CIAO BELLEZZE,
SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA E SCUSATE TANTO SE CI SONO ERRORI GRAMMATICALI! LASCIATE UNA RECENSIONE, PER FAVOREE!!
*OCCHI DA CUCCIOLA* CIAOOOOOOOO
 

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Capitolo 7
*** Il messaggio ***


IL MESSAGGIO DI NIALL MI SPIAZZO’.

C’era scritto:

“ Jesy… per me è molto difficile dirtelo. Siamo sempre stati buoni amici, anzi spero ottimi amici, però… credo che la cosa non possa durare. Non fraintendermi, non è che non mi stai più simpatica, al contrario mi stai fin troppo simpatica. Il fatto è che da un po’ di tempo penso diversamente a te, non più come alla mia migliore amica, ma come una bella ragazza con cui mi piacerebbe stare…

Mamma dice sempre che le amicizie tra sessi diversi non possono durare perché prima o poi uno si innamora dell’altro, beh… credo che abbia ragione.

Tu mi piaci, ti conosco da un pezzo ormai e amo il tuo sorriso.

Ti scrivo questo messaggio perché non sarei mai riuscito a dirtelo faccia a faccia, sono troppo timido e forse anche un po’ codardo. Ma se tu accetterai di essere la mia ragazza ti prometto che mi trasformerò in un leone e sarò sempre pronto a difenderti.

Tu mi piaci, tanto. Mi piaci tantissimo.

Allora… che ne dici? Vuoi diventare la mia lei?

Non c’è bisogno che tu mi risponda subito, pensaci e dimmelo quando verrò da te in vacanza, tra una settimana. Ciao ;)

                                                                                                         Un bacione, il tuo N.

 

P.s. Mamma mi ha chiesto di dirti che tempo fa a Londra in questi giorni, non sa che abiti mettere in valigia. Io le ho detto di andare su Meteo.it, ma lei dice che non si fida dalla tecnologia!”

 

 

Oh no! Niall innamorato di me? Chi l’avrebbe mai detto? Ma perché me l’aveva rivelato proprio dopo il mio primo appuntamento con Zayn?

A Niall non avevo mai parlato di lui perché già ne parlavo sempre con Jade e Ley, poi lui era un maschio e credevo di annoiarlo con le mie tragedie amorose.

Però ora dovevo dirglielo, dovevo dirgli che no, non volevo stare con lui, che lo ammiravo molto ed era importantissimo per me, ma che non lo amavo. Dovevo anche dirgli che mi ero fidanzata. Ok, io e Zayn non stavamo insieme UFFICIALMENTE, ma presto sarebbe stato così.

Ma come facevo a dire tutte queste cose a un faccino da cucciolo come il suo? Come potevo rovinare il suo bellissimo sorriso?

Beh… l’importante non era come, ma che dovevo farlo, in un modo o nell’altro.

Di sicuro gli avrei rovinato la vacanza, forse non mi avrebbe più parlato per parecchio tempo….ma perchè gli piacevo? Cosa avevo di speciale?  C’ erano mille ragazze là fuori molto più belle che sarebbero andate a letto subito con Niall e Zayn, perché loro avevano scelto me?

Decisi che era meglio pensarci dopo aver fatto una buona dormita, così a mezzanotte poggiai finalmente la mia testa sul cuscino.

 

Arrivò presto lunedì, il giorno della prima prova delle Little Mix con Perrie.

Il giorno precedente avevo pensato a lungo su cosa fare con Niall e avevo deciso di non dirgli niente fino al giorno in cui non sarebbe arrivato a Londra.

Lo sapevo, era un po’ crudele lasciarlo in agonia senza né un sì né un no, ma d’altronde anche lui aveva detto che potevo rispondergli direttamente quando sarebbe venuto qui a casa mia.

Fino a quel momento dovevo solo preoccuparmi della buona riuscita delle prove, così che Perrie entrasse nel gruppo. Magari era meglio diventare anche sua amica, così non mi avrebbe scuoiato viva una volta scoperto che stavo con Zayn.

A distogliermi da tutte le mie preoccupazioni fu il campanello che squillò.

Andai ad aprire e mi trovai di fonte Jade e Ley sorridenti.

‘Ragazze entrate prima che arrivi anche Perrie, vi devo raccontare cosa è successo all’appuntamento e quale bella sorpresa mi ha fatto Niall!’

Gli raccontai tutto e non mancarono i loro commenti.

‘Vi prego aiutatemi! Voi cosa fareste con Niall se foste al mio posto?’

‘ Io mollerei Zayn e starei con lui, scusa Jesy, ma Zayn è mio fratello e sono in grado di dirti che a volte rompe tantissimo. Poi fa i rutti mentre mangia ed è andato a letto con mille ragazze!’ Mi disse Ley.

‘Cosa? E’ andato a letto con mille ragazze?’ Le urlai pensando che io ero ancora vergine.

‘Sì, ma i nostri genitori non lo sanno, quindi non spargete troppo la voce che se no lui viene qui e mi picchia!’ Ok, cerchiamo di essere ragionevoli:


1- tutti i ragazzi ruttano, è nel loro gene, ereditano questo brutto vizio dalla nascita

2- anche mio fratello Harry rompe tantissimo, ma comunque gli voglio un mondo di bene

3- ammettiamolo: Quanti ragazzi di 24 anni non hanno portato a letto tante ragazze? Ben pochi.


Quindi Zayn è perfettamente nella norma, punto e basta.

‘Ley il tuo parere non vale perché tu sei sua sorella, è naturale che no usciresti mai con lui!’ Le dissi facendo la faccia accusatoria ‘Tu che mi dici Jade?’

‘Secondo me devi stare con Zayn. Lo hai sognato per più di tre anni e ora dubiti che lo ami solo perché Niall ti ha detto che gli piaci?’

‘No, io non dubito che lo amo…’

‘ E cosa stai facendo ora?’ Non feci in tempo a ribatterle perché il campanello suonò: era Perrie.

‘Accomodati Perrie, ti spiego cosa facciamo di solito. Jade suona il piano, Ley la batteria e io la chitarra, tutte insieme cantiamo. Ora tu ti metti qui, davanti al microfono, ecco lo spartito con il testo della canzone’  Jade le passò il foglio. ‘ Prova a seguirci, all’inizio non è facile, ma dopo ti abituerai, ok?’

‘ Sì, credo di farcela’ Rispose lei sorridendo come sempre. Deglutii, non sapevo quanto sarebbe durato quel sorriso. Iniziammo a suonare, mentre Perrie restava frema perché cantava soltanto.

 

 

“Hai paura delle cose in cui potrebbero cacciarti?

Questo Ti fa venir voglia di nascondere ciò che è dentro di te?

Tu non sei l’unica, allora lasciali criticare (Ah ah)

Sei intoccabile quando te ne rendi conto, oh oh oh

Cambia, cambia la tua vita, prendi tutto

Staremo insieme, sappiamo che ce la faremo nonostante tutto

Cambia, cambia la tua vita, prendi tutto (sì, prendi tutto)

Lo userai per diventare quello che hai sempre saputo

(Diventa ciò che hai sempre saputo)

Il tuo corpo inizia a vacillare come se nessuno volesse conoscere il suo nome

Solo un’altra anima con dei sentimenti, ma nessuno è lì per sentire il dolore, no no no

Possono farti a pezzi, buttarti giù, farti scendere al loro livello

Ma non potranno mai raggiungere il cuore che hai dentro,

Hai il diritto di mostrare al mondo Qualcosa di mai visto

Vogliamo sentirtelo urlare che Non sei sola,

Cambia, cambia la tua vita, prendi tutto

Staremo insieme, sappiamo che ce la faremo nonostante tutto

Cambia, cambia la tua vita, prendi tutto

(Cambia la tua vita e prendi tutto)

Lo userai per diventare quello che hai sempre saputo

(Diventa ciò che hai sempre saputo).

 

( LITTLE MIX- CHANGE YOUR LIFE, TRADUZIONE)

 

Perrie aveva una voce stupenda, per avere ascoltato il brano solo una volta l’aveva cantato perfettamente! Aveva seguito la base musicale molto bene ed era venuto fuori un bel coretto di voci femminili.

‘ Allora, com’è andata?’  Chiesi a Perrie speranzosa.

‘Per me bene, ma non sono un esperta, come ho cantato?’

‘ Come se noi invece lo fossimo hahaha! Secondo me sei stata perfetta per la tua prima volta, la tua voce è molto potente. Hai stonato un po’ nella seconda strofa ma per il resto sei stata molto brava! Voi che ne dite?’ Mi rivolsi a Jade e a Ley.

‘ Bravissima, tra poco sei più brava tu di noi tre messe insieme!’ Disse Jade.

‘ Adesso non esagerare, che ne dite se riproviamo un altro paio di volte, ancora non mi sento molto sicura’

‘Certo, sempre Change Your Life da capo, ok?’

 

Provammo ancora per un' oretta e alla fine eravamo stanche morte.

‘Ragazze, mi trovo bene con voi e… penso di trovare il tempo per provare almeno due volte a settimana, quindi se la proposta di entrare nella vostra band c’ è ancora…’

‘Oh certo!’ La interruppi per confermare.

‘ Beh, allora sono nella band!’ Urlò Perrie. La abbracciamo felicissime. Ok, meno un problema.

Ora restava solo di convincerla che Harry fosse fantastico, fidanzarmi ufficialmente con Zayn, respingere con la massima delicatezza Niall e… oh mamma,  i problemi non erano mica pochi!

 

 

Eccomi qui ragazze, di nuovo a tormentarvi! Spero che questo capitolo vi piaccia. Finalmente le Little Mix sono ufficialmente complete! Vi ha spiazzato il messaggio di Niall?

Bene, scrivetemelo in una recensione di almeno 10 parole, mi fareste felicissima!

Ringrazio tutte le persone che mi sostengono, in particolare Vero_21D, FeelingAPanda, Gio_1D_StylesNiall_princess, In_Love_With_Books, PJMarianne, lavvy carotina, Euphie_love  e Sere_Styles .

 

Volete leggere una fanfiction davvero molto bella? Allora passate da PJMarianne-  Red,

ve la consiglio vivamente perché è davvero stupenda!

 

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Capitolo 8
*** Due angeli ***


Ero sdraiata sul letto, con un foglio davanti a me e cercavo nuove idee per nuove canzoni: ero convinta che il repertorio delle Little Mix si dovesse evolvere.
 
Ora che era entrata anche Perrie nella band era giunto il momento di migliorare, di cercare di diventare professioniste.
 
Squillò il mio cellulare, perchè naturalmente quando sei occupata tutti ti chiamano, mentre quando non hai un cavolo da fare il cellulare si trasforma in una specie di tomba.
 
Guardai il display: era Louis, l’amico di Harry
 
‘ Ehi Louis, ciao…come mai hai il mio numero di cellulare?’ Gli chiesi dopo una breve pausa di riflessione.
 
‘Me l’ha dato Harry. Ti ho chiamata per pregarti in ginocchio se mi potresti fare un piiiicolo favorino ino ino ino’
 
Ecco: perché quando la gente aveva bisogno di qualcosa andava sempre da me? Forse perché ero sempre la più buona, o forse la più facile da abbindolare.
 
‘Su, spara. Devo pulire la camera al posto tuo? Devo aiutarti nei compiti? Devo…’
 
‘Stai zitta e fammi parlare!’
 
‘Sempre molto educato e gentile il mio Lu! Ok, dimmi!’
 
‘ Faresti da babysitter alle mie sorelline questo pomeriggio? Ho chiesto a mille persone, ma mi hanno risposto tutte che ormai avevano altri impegni ( credo che comunque quella fosse una scusa, in realtà non hanno voglia di alzare il sedere dalla poltrona!)’
 
Mi misi a ridere. Poi ci pensai: io adoravo i bambini, di qualsiasi tipo. Ok, quelli che piacevano fino a farti esaurire no. Però le sorelle di Lu erano abbastanza grandi: c’era Nicole, la più grande di tutte di 13 anni, Brit di 8 e Gemma di 5. Le conoscevo solo di vista e non sapevo molto sul loro carattere, ma a vederle sembravano abbastanza educate.
 
‘Non so… cosa dovrei fare di preciso?’
 
‘Niente di complicato, solo guardarle e fare divertire le piccole. Di sicuro Nicole resterà tutto il tempo chiusa in camera ad ascoltare canzoni deprimenti a tutto volume. Con le altre due non bisogna fare tanto, basta che guardano la tv, giocano a bambole e sono a posto. Ti prego, ti prego dì di sì!’
 
‘Scusa ma tu cosa devi fare di così tanto importante per non poterle guardare tu?’
 
‘Io… voglio andare a giocare a calcio…’ Disse facendo la voce da bambino piccolo indifeso. Oh, ero impossibile resistergli! Lo so, ero troppo buona…
 
‘Ok, ok.’
 
‘Fantastico, ti adoro. Allora alle 16 vieni a casa mia? Sai dov’è,giusto?’
 
‘Sì, lo so.’ Dissi con il tono di voce di una che ha appena capito di aver commesso un grande sbaglio.  Comunque all’ ora stabilita ero davanti alla porta dei Tomlinson. Bussai.
Dopo un po’ venne ad aprirmi Brit, la sorella media. Aveva dei boccoli neri, occhi un po’ marroni con schizzi verdi e un gran sorriso. Bene, lei sembrava innocua. Mi accovacciai fino ad arrivare al suo stesso livello d’altezza.
 
‘Ciao bella, sono un’amica di Louis, posso entrare?’ Le chiesi dolcemente. Lei annuì un po’ timida e aprì la porta. Entrai e cercai con lo sguardo Louis, finalmente lo vedi scendere dalle scale con la tenuta sportiva.  Mi salutò battendomi il pugno. Brit approfittò dell’occasione per raggiungere Gemma in cucina.
 
‘Ciao Jesy, ti adoro, grazie ancora per il favore!’
 
‘Sisisisi, tu vai a divertirti mentre io faccio il lavoro sporco!’
 
‘ E’ a questo che servono gli amici’
 
‘Ma noi non siamo mai stati amici!’ Ribattei io
 
‘Dettagli! Comunque Nicole è nella sua stanza e non credo che voglia uscire, Brit e Gemma giocano alle barbie, quindi tu devi fare poco e niente!’
 
‘Ok, buona partita, ciaoo’ Si diresse verso la porta, poi probabilmente pensò a qualcosa, perche tornò indietro.
 
‘Mi sono dimenticato di dirti una cosa: Nicole è PUNK. Oggi voleva uscire con il tipo che le piace, anche lui punk. E’ per questo che i miei hanno voluto qualcuno che guardasse anche lei. Hanno paura che scappi senza permesso per andare a incontrarlo.’
 
‘ E questa informazione perché non me l’hai detta prima?’ Chiesi scocciata.
 
‘ Avevo paura che ti spaventassi e non venissi! L'ho fatto per giuste cause!’
 
‘Sì, come no! Le TUE giuste cause! Meglio che vai subito via, prima che io cambi idea e ci ripensi!’ Appena finii di dire la frase Louis si dileguò. Fantastico, ora ero solo con tre bambine/ ragazze con problemi. Per prima cosa andai in cucina, dove Brit e Gemma giocavano sdraiate sul pavimento.
 
‘Allora belle bimbe, mi presento. Sono Jesy e sono un’amica di Louis, vostro fratello è andato a giocare a calcio invece di badare a voi e così è toccato farlo a me!’ Dissi scocciata. Ok, forse non dovevo dirlo. Potevano pensare che non mi piacesse stare con loro e che Louis non si preoccupava delle sue sorelline.
Invece le due bimbe scoppiarono in una risata fragorosa.
 
‘Ahahah, Louis è intelligente, si diverte sempre! Anche io da grande voglio essere come lui!’ Esclamò Gemma, una bambina minuta con grandi occhi azzurri. Ma che cavolo, ovunque andassi c’erano persone con occhi chiari: Niall, Harry, Louis…. Solo io ero una comune mortale? Perché proprio io dovevo vivere in mezzo a persone bellissime?
 
‘ Brava, se ci riesci vuol dire che forte, e tu Brit cosa vorresti essere da grande?’
 
‘Una veterinaria, amo gli animali! Ho anche un criceto di nome Lillo!’ Corse in camera sua a prenderlo, poi me lo portò.
 
‘Ma che carino!’ Lei mi sorrise. Che bello! I bambini non si accorgevano quando dicevi una bugia!
 
‘Giochi insieme a noi?’ Mi chiesi Gemma facendo gli occhini da cucciolo. Ma che cavolo, in quella famiglia avevano il potere di costringere le persone a fare il loro volere? Mi accovacciai vicino a loro e presi una barbie mora.
 
 
Era passata mezz’ora da quando avevo iniziato a giocare e mi stavo divertendo un mondo! Perché a 10 anni avevo smesso di giocare alle bambole? Era fantastico! In quella mezz’oretta ritornai una bambina e mi dimenticai di tutti i miei problemi.
 
Squillò il cellulare: un sms da parte di Zayn.
                     “ Siamo due angeli con una sola ala, per volare dobbiamo stare uniti”
 
Da quando il mio ragazzo era così poetico? Gli risposi
                   
                      “ Che carino che sei amore! Hai inventato tu questa frase”
                    
                    “ No, l’ho letta su Facebook, però ho subito pensato a te,
                                           non sono stato carino?”
 
                      “ Nooooo ahahahah. Un  bacio amore <3”
               
                                    “ <3 <3 <3 <3 <3 . Sei incantata”
                   
                             
Purtroppo dopo dovetti abbandonare il gioco per andare a controllare cosa stavo facendo Nicole. Salii le scale. Ma come mai c’era tutto questo silenzio? Louis non aveva detto che ascoltava tutto il giorno la musica a palla? Mi avvicinai alla porta dove era appeso il cartello
 
                                  “NICOLE’S ROOM”
 
Appoggiai l’orecchio per sentire rumori provenienti da lì. Ma c’era solo un silenzio di tomba.
 
‘Nicole, si può entrare?’ Chiesi
 
Silenzio, nessuna risposta.
 
‘Nicole?’
 
Silenzio. Decisi di entrare per vedere cosa combinava.
 
Dentro non c’era nessuno, solo un letto disfatto, libri sparsi ovunque e una finestra aperta.
 
Un attimo! UNA FINESTRA APERTA?
 
 
 
Ciao ragazze, scusate il mio ritardo.
 Volevo ringraziare tutte voi che mi avete fatto raggiungere la quota di ben 143 recensioni. Vi adoroooooo! Cosa ne pensate di questo capitolo ? Cosa succederà nel prossimo secondo voi? Scrivetemelo in una recensione, pls.
 



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Capitolo 9
*** Il foulard ***


Fui colpita da un attacco d’ansia, oh no, avevo perso una ragazzina!
 
Era tutta colpa mia, non le avevo prestato la dovuta attenzione, mi ero quasi dimenticata che ci fosse una terza persona a cui badare!
 
Ok, dovevo calmarmi, reagire e sistemare tutto. Mi affacciai dalla finestra: come avrei fatto a trovarla? Londra era piena di piccole vie brulicanti di persone!
 
“Stupida Jesy, stupida!” mi ripetei più volte nella testa, ma perché a me?
 
Scesi le scale di tutta fretta, andai in salotto da Brit e Gemma.
 
“ Allora bimbe… voi sapete qualcosa su un certo ragazzo che piace a vostra sorella e che  avrebbe dovuto incontrare oggi?” Chiesi speranzosa di trovare informazioni.
 
“ Sì, si chiama Jacopo e puzza di fumo!” Mi disse orgogliosa Brit, come se io fossi una maestra che interrogava i suoi alunni. Uhm.. puzzava di fumo… di ben in meglio!
 
“ E dove vanno di solito per incontrarsi? Lo sapete?”
 
“ Sotto il ponte” Restai un minuto a bocca aperta a pensare.
 
“ Ok, ora ci vestiamo e andiamo a cercarla!”
 
“ Io non posso, ho mal di gola e mamma non vuole che esca!” Disse facendo il labbruccio la piccola Gemma.
 
“ Ti presto la mia sciarpa, almeno la tua gola starà al caldo, comunque ritorneremo subito subito!”
 
“Ma è aprile, non voglio mettere la sciarpa!” Si lamentò lei.
 
“ Non un di lana, più una specie di foulard!” E le misi al collo il mio foulard rosso e giallo. Loro si allacciarono le scarpe, indossarono il cappottino e uscimmo.
 
Andai prima di tutto sotto il ponte, dove mi aveva suggerito Brit, ma non ritrovai nessuno a parte un gatto che corteggiava la sua fidanzata gatta. Naturalmente le bimbe si vollero fermare ad accarezzarli e, visto che erano addomesticati, restammo lì per un po’ di minuti.
 
Dopo averle praticamente trascinate via, girammo tutti i bar più vicini alla nostra via, la piazza principale e i luoghi dove si riunivano i ragazzi a cui piaceva essere chiamati “ truzzi” .
 
NIENTE, NADA, NOTHING, Nicole non c’era e le mie speranze erano pari a zero. Non potevo perdere tutto quel tempo a cercarla a vanvera, dovevo chiamare Louis, lui avrebbe saputo subito dove si era cacciata. Ritornai a casa dopo quasi un’ora e mezza.
 
“ Allora bimbe, oggi abbiamo fatto un giretto per la città, ma questo deve restare il nostro segreto, ok? Non ditelo né a mamma né a papà” Mi raccomandai con Brit e Gemma.
 
“ Ok” Risposero all’unisono.  Presi l’agenda della famiglia Tomlinson e cercai il numero di cellulare di Louis, era giunto il momento di arrendersi. Fu mentre stavo per alzare la cornetta che sentii uno schioppo in cucina. Corsi subito lì e trovai a terra un bicchiere rotto in mille pezzi.
“ Non l’ho fatto apposta, davvero!” Si scusò Gemma.
 
“ Non importa, questo è il danno minore… vado a prendere la scopa per pulire” Andai nello sgabuzzino al piano superiore, aprii la porta e…. mi prese un colpo!
 
Nicole era seduta sugli scatoloni della carta igienica, con il naso tutto rosso, il trucco nero colato dagli occhi e le gambe incrociate.
 
“ Nicole! Che ci fai qui?” Le chiesi preoccupata, sedendomi vicino a lei.
 
“ Ni…niente!” Rispose lei quasi soffocata dal singhiozzo.
 
“ E mentre fai niente piangi a fontana?”
 
“ Scusa, ma… tu chi sei? Sei quella Jase che Louis ha mandato qui?”
 
“ Sì, sarei io, solo che mi chiamo Jesy, non Jase. Visto che vi devo badare vorrei che foste felici, perché piangi?”
 
“ Non potrai mai capire, nessuno mi può capire!” Urlò lei piangendo ancora di più.
 
“ Non è vero, forse io non potrò capire, ma le persone che ti vogliono bene sì!”
 
“ E’ questo il punto! Nessuno al mondo mi vuole DAVVERO bene!” Poi aggiunse “ La mia vita fa SCHIFO! Ho appena chiamato il tipo che mi piace, Jacopo, per dichiararmi e lui mi ha detto che non gli interesso! Anzi, che è innamorato di una del quarto anno con un corpo da modella!
 
Poi ho preso 5 sia in matematica che in tecnica e quest’anno ho l’esame di fine anno scolastico! Se non passo con almeno 8 i miei mi uccidono!
 
Per finire, perché non c’è due senza tre, ho un fratello a cui non importa niente di me, di Brit e di Gemma! Se ci avesse voluto bene non ci avrebbe abbandonato con una ragazza di cui noi non conosciamo un tubo!
 
Ora le mie sorelle lo considerano un eroe perché ancora sono piccole e non capisco, ma io che sono più grande ho capito tutto!”
 
Dopo tutto quel discorso non sapevo cosa replicare per tirarla su, dopotutto non la conoscevo così bene. Però non potevo stare zitta…
 
“ Andiamo per piccoli passi! Primo: il tipo di cui ti sei innamorata non ti corrisponde, ma cosa ha lui di così speciale?”
 
“ Beh… è bellissimo , simpatico e…mi tratta bene… a volte… solo quando si alza con il piede giusto. Ma credo sia normale non essere sempre gentili con tutti!” Appena finita la fase, Nicole capì che Jacopo era diverso da come se l’era sempre immaginato, non era poi così perfetto.
 
“ Ora dimmi: se questo qui non ti tratta bene neanche quando ancora non siete fidanzati, pensi che cambierà?” Lei stette zitta, non rispose perché se avesse detto Sì avrebbe mentito, se invece avesse detto no, avrebbe ammesso una realtà troppo pesante d’accettare.
 
“ Ora passiamo ai voti… potrei aiutarti io. Sono abbastanza brava a scuola, ti darei ripetizioni gratis se ne hai bisogno…” Non feci in tempo a finire la frase che Nicole mi abbracciò quasi fino a soffocarmi.
 
“ Grazie grazie!”
 
“ Nicole… Louis vi vuole un mondo di bene, lo so. Ci tiene un casino a te, Brit e Gemma, la sua vita RUOTA intorno a voi.”
 
“ E allora perché ora ci sei tu a consolarmi e non LUI?”
 
“…. Perché non lo chiedi a lui quando torna? Forse la sua risposta ti sorprenderà!”
 
“Ok, lo farò … ma credo che si nasconderà dietro alle solite banali scuse…. Sempre le stesse, sempre le stesse…” Ripeté delusa più volte. Ma poi aggiunse “ Hey, forse prima mi sbagliavo…. È vero, ci conosciamo da poco, ma sento che mi posso fidare di te, grazie per avermi tirato su di morale!” Mi abbracciò, riempiendomi di calore.
 
Allora capii che Nicole non era diventata Punk così per fare, per dare fastidio ai suoi o per seguire Jacopo, ma perché dentro la sua testa conservava molti pensieri scuri, neri, che la demoralizzavano.
Dovevo fare qualcosa per lei, LOUIS doveva fare qualcosa per lei!
 
“ Allora, scendiamo o no? Brit e Gemma si staranno preoccupando!” Nicole annuì, si pulì un attimo il viso in bagno e scendemmo al piano terra, dove le due piccole guardavano la tv.  Raccolsi tutti i cocci di vetro e li buttai via ne bidone.
 
Alle 18 ritornò a casa Louis e io raccolsi tutte le mie cose per tornare a casa.
 
“ Ora vado, ciao a tutte!” Salutai le tre ragazzine
 
“ Nooooo! Ritornerai, vero?”  Chiese triste Brit.
 
“ Certo, presto” Stavo andando verso la porta, quando Gemma mi bloccò
 
“ Aspetta!! Il tuo foulard!”. Capii dal suo sguardo che gli piaceva un po’ e che me l’aveva ricordato per dovere.
 
“ Puoi tenerlo, ne ho mille a casa”
 
“ Grazie” I suoi occhi brillarono come se le avessi regalato un pony.
 
 
 
 
 
CIAOOOOOO
Per prima cosa vorrei ringraziare tutte voi per avermi fatto arrivare a 208 RECENSIONI in soli otto capitoli! Io vi amo tutte!!!!  Spero che questo capitolo abbia soddisfatto i vostri gusti, scrivetemi cosa ne pensate in una recensioni con più di 10 parole, potete dirmi quello che vi è piaciuto e no, così posso capire cosa vi aspettate da me. Vogliamo parlare degli 12 preferite e 22 seguite? Mi fate morire dalla gioiaaaaaaa!
Ciaoooo a tutte!
p.s. vi piace la mia bio? L’ho appena modificata!!!
 

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Capitolo 10
*** La prima volta ***


Non ci potevo credere ancora: quella sera sarebbe arrivato a Londra Niall, il mio migliore amico, il mio compagno di avventure, la mia scimmietta che si infilava la granita nei pantaloni, il mio pomodorino che diventava subito rosso se messo in imbarazzo, il mio maialino dallo stomaco infinito, il mio dormiglione cronico, il mio…ok, basta, sembro nonna che parla al cane. Mi misi a ridere a quel pensiero, poi smisi perché mi accorsi che non faceva ridere.
 
Poi dovevo anche dirgli che mi ero “fidanzata” con Zayn e che non volevo stare con lui. Mi immaginavo già il suo faccino triste per la notizia.. no Jesy, non pensarci, non ora! 
 
Mi arrivò un sms da parte di Zayn, che diceva:
       “ Oggi non c’è nessuno a casa mia, che ne dici di venire? Ti passo a prendere tra mezz’ora!”
 
Gli risposi di sì, distrarmi era quello che ci voleva. Andai a prepararmi, mi misi leggins tipo jeans, maglia lunga con topolino disegnato sopra e azzardai provando a mettere i tacchi. Me li aveva comprati mia zia perché credeva che alla mia età fosse assurdo non averne un paio. Io credevo fosse assurdo camminarci sopra: erano 10 cm, di un bianco simile alla panna. Devo dire che mi facevano davvero delle belle gambe, ma quando ci provai a camminare cascai ogni metro che feci!
 
Harry entrò all’improvviso in camera mia.
 
“Harry!!! Devi bussare prima di entrare in camera, è la centesima volta che te lo ripeto, quando lo capirai?” Protestai arrabbiata. Wow, con quei tacchi mi sentivo come una diva e volevo provare anche a comportarmi come tale.
 
“ Oh scusa, ma…. Dove vuoi andare con quei tacchi?”
 
“ Harry calmati. Dal tuo sguardo si direbbe che credi che voglia fare la prostituta!”
 
“ Non hai risposto alla mia domanda, dove vuoi andare con i tacchi?”
 
“ E tu non hai bussato prima di entrare, siamo pari! E poi io non ti devo render conto di ogni mia mossa!” Wow, il ruolo da diva era figo, mi si addiceva!
 
“ Jesy oggi sei strana, che ti è successo?” Come aveva fatto a capirlo così in fretta?
 
“ No, niente. Sono solo agitata perché questa sera viene Niall”
 
“ Ah, ok. Sono passato qui per chiederti come va con Perrie, hai già iniziato a parlarle bene di me?”
 
“ No, ancora no. S’è lasciata con Zayn da meno di due settimane, vacci piano! Inizierò quando Niall tornerà a Mullingar. Una cosa alla volta Harry!  Stasera già devo dirgli con non sono interessata a lui, poi devo chiamare Louis per scongiurare un dramma familiare…”
 
“ Cosa è successo a Louis?”
 
“ Niente di grave, penso a tutto io. Ora se non ti dispiace puoi uscire?”
Lui sbuffò scontento, ma finalmente, finito l’interrogatorio, se ne uscì. Libertà! Decisi che avrei tenuto i tacchi, volevo fare colpo su Zayn. Dovevo curarmi se volevo continuare a piacergli. Mi misi anche un po’ di mascara e matita sotto gli occhi. Ok, sembravo un clown, ma senza trucco ero bianca come una morta, quindi….
 
Suonò il citofono, Harry mi urlò che era arrivato Zayn. Di già? Scesi le scale in fretta, fino ad arrivare a Zayn. Entrai nella sua auto. Per tutto il tragitto parlammo del più e del meno.
 
“ Siamo arrivati.” Disse quando finì di parcheggiare l’auto, poi aggiunse “Per oggi avevo in mente una cosa speciale…” Mi lanciò uno sguardo da “ Io sono cosa succederà, tu no!”
 
“Dai, dimmi cos’è!”  Lui mi tappo la bocca con la sua mano, entrammo in casa sua e ci sedemmo sul divano. Ero ancora con la sua mano sopra la mia bocca, impotente di parlare. Per arrivare fino a lì avevamo camminato come zombie, stretti stretti. Non ne potevo più, così gli morsi la mano.
 
“ Ahiaaaaa!” Urlò Zayn. Caspita, non credevo di fargli così male! “ Ehi, credevo mi volessi bene, invece tenti di ammazzarmi!”
 
“ Scusa, la prossima volta doserò meglio la mia super potenza, ma te la sei cercata!” Ridemmo
 
“Che ne dici di salire in camera  mia?” Mi chiese con gli occhi da cucciolo, a cui non potevo resistere. Salimmo le scale e una volta arrivati lì ci sdraiammo sul suo letto. Iniziammo a parlare, non mi ricordo più neanche di cosa, ma a un certo punto mi bloccai. Zayn stava cercando di abbassare i miei pantaloni. Un  brivido mi percorse tutta la schiena.
 
“Zayn…Zayn…cosa fai?” Gli sussurrai.
 
“ Penso che dovremmo ...farlo. Stiamo insieme da un po’ ormai….” Erano solo due settimane.
“ Credo che tu abbia paura di provare… ma io ti amo, non ti abbandonerò dopo averti avuta. Non ti userò come fanno gli altri, io… ti amo”
 
Le sue parole mi risuonavano nelle testa. Una parte di me diceva “su, continua” l’altra invece “Stop, stai al tuo posto, tieni giù le mani. Non mi faccio ingannare!”
 
“ Eddai Jesy, avrai sempre paura della tua prima volta e non vivrai mai quest’esperienza, solo perché hai PAURA! Io ti amo, se lo devi fare per la prima volta io sono la persona giusta..” La sua voce era dannatamente sexy, mi tentava, ma non dovevo cedere.
 
“ No Zayn, magari un’ altra volta…Pensa se lo venisse a sapere Harry, ti manderebbe dritto all’ospedale!” Sussurrai poco sicura. Iniziavo a sudare, la mia fronte era piena di goccioline.
 
“ Sono disposto a correre il rischio per te!”
 
Non sapevo cosa fare, dentro di me vedevo la faccia di Harry delusa, quella di Niall che piangeva, sentivo la voce di Ley che mi ripeteva “ Zayn è andato a letto con mille ragazze!”
Io ero una di quelle mille? Cosa avevo in più di loro?
 
“ Zayn.. no Zayn” Quelle parole erano un flebile sussurro, che se non fosse stato per l’estrema vicinanza tra i nostri corpi, non avrebbe sentito. 
 
Lui ignorò le mie suppliche. Si tolse tutti i vestiti e tolse anche i miei, mentre io continuavo a gemere debolmente, protestando non decisa, quasi lo facessi più per obbligo che per dovere.
 
 
CIAOOOOO
Dovete scusarmi, ad alcune di voi avevo detto che in questo capitolo sarebbe arrivato Niall, ma in realtà ho deciso di non fare tutto in una volta e così ci sarà nel prossimo, scusatemi tanto!!!
Che ne pensate del capitolo? Appoggiate Zayn o secondo voi ha sbagliato?
Jesy doveva opporsi di più?
Fatemelo sapere in una recensione!!!
 
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Identik di mitchie Justice 
 
Io e te una cosa sola di Sere_Styles 

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Capitolo 11
*** NIALL ***


NON RICORDO ESATTAMENTE COSA SIA SUCCESSO DOPO, O FORSE NON VOGLIO RICORDARE.
So solo che alla fine decisi di dare una possibilità a Zayn, forse lui aveva ragione, forse dovevo smettere di avere paura e buttarmi. Volete sapere il risultato di tutta questa faccenda? E’stato bello!
 
“Non mentire Jesy, non cercare di far apparire le cose per quello che in realtà non sono!” Sentii la mia coscienza dirmi da dentro.  No, io non stavo mentendo a me stessa, pensavo davvero che alla fine era stata la cosa migliore buttarsi.
 
“Certo, come no! Ti crederò quando Harry smetterà di farsi gli affari tuoi, quando ti tingerai i capelli di viola e quando…”
Basta! Ero davvero fastidiosa! Io AMAVO Zayn perciò era più che NATURALE quello che avevamo fatto. Poi io ero PRONTA, all’inizio ero solo un po’ spaventata ma ero pronta, punto e basta.
 
“Ma chi vuoi prendere in gir…” Zittii la mia coscienza.
 
Ora mi trovavo sulla macchina di Zayn, che mi stava riportando a casa. Non vedevo l’ora che arrivassero le 18:30, così sarei andata all’aeroporto per prendere Niall !!!
 
“ Allora Jesy, acqua in bocca riguardo quello che abbiamo fatto oggi, se lo viene a sapere tuo fratello…”
 
“ Ma non avevi detto che eri disposto a prendere un pugno in faccia da Harry pur di avermi?” Gli chiesi ridendo.
 
“ Ero disposto, mica muoio dalla voglia! Cosa credi?” Ridemmo, poi lui aggiunse “ Ecco, siamo arrivati, buona fortuna con questo Niall, non tradirmi!”
 
“ Come potrei scusa? Dove lo ritrovo un ragazzo bello, buono e simpatico come te?” Esclamai per tranquillizzarlo. Ci baciammo e io scesi dall’auto, per poi entrare in casa mia e cambiarmi per andare a prendere Niall. Tolsi i tacchi alti e misi le Converse. Quando stavo con lui il mio aspetto fisico era l’ultimo dei problemi e questo mi faceva sentire…leggera, come se un peso che portavo per quasi tutto il giorno, si togliesse all’improvviso.
 
“Allora, sei pronta per Niall?” Mi urlò Harry dalla cucina. Gli risposi ( naturalmente urlando ) di sì e uscii dal bagno. Mentre ero in macchina, destinazione aeroporto, ero tutta un fremito. Avrei incontrato Niall, quella settimana sarebbe stata la più bella della mia vita in assoluto. Nessuno sapeva farmi ridere come ci riusciva lui…one moment! Era normale pensare quelle cose di Niall e non di Zayn? Cioè…. Zayn era il mio ragazzo e perciò avrebbe dovuto essere lui quello che riusciva a  farmi ridere più di tutti…no?
 
Ok, l’amicizia e l’amore era davvero due cose diverse: con Niall ridevo sempre perché non avevo paura di sembrare un po’ pazza, brutta e strana. Sì, era proprio lui quello che mi prendeva sempre n giro dicendomi che sembravo una papera mentre ridevo, ma scherzava!
Invece con Zayn… certo, ero a mio agio, ma avevo un po’ paura che non fossi la ragazza a cui pensava sempre, che trovava più bella in assoluto…. Insomma, c’erano mille altre meglio di me.
 
“Jesy, siamo arrivati, perché non ti precipiti fuori dall’auto ad abbracciare Niall?” La voce roca di Harry mi riportò alla realtà. Oh di già eravamo arrivati! Uscii velocemente e camminai senza meta precisa, guardandomi intorno cercando l’irlandese. Ma dove si era cacciato?
Sentii qualcuno urlare “Jesy sta attenta!” Ma non feci in tempo a capire, perché caddi a terra, inciampando sul bagaglio di qualche signore. Niall corse verso di me e mi aiutò a sollevarmi.
 
“ Wow immaginavo il nostro incontro un po’ diverso… ero sicuro che saresti cascata prima o poi, ma sin dal primo istante no! La tua incantataggine è peggiorata! Dai… dopo ti porto da un dottore, lui riuscirà a curarti…” Disse Niall accarezzandomi come si fa con un cane.
 
“ Ehi! Se quella signora non avesse lasciato la sua valigia incustodita in mezzo alla strada non sarebbe successo! Non è colpa mia se al mondo ci sono persone così stupide, sbadate, cretine…”
 
“Certo, certo, non è colpa tua Jesy…” Lo schiaffeggiai sul braccio, mi stava prendendo in giro!
 
“Ehi, non trattarmi come una matta e ora abbracciami stupido!” Ci abbracciamo stretti stretti.
 
“Mi sei mancata tantissimo, ora che ti ho di nuovo accanto non riesco a capire come ho potuto vivere tutto questo tempo senza di te!” Mi sussurrò all’orecchio.
 
“Mi vuoi far piangere, vero? Sei troppo dolce, anche se a volte il tuo scarso senso di umorismo rovina tutto!” Ridemmo insieme. Salutai il signore e la signora Horan e andammo ognuno verso la propria macchina per tornare a Londra. La famiglia Horan aveva prenotato un albergo poco distante da casa nostra. Stavamo per partire quando la signora H. aprì il suo sportello e raccolse la valigia in cui avevo inciampato, dicendo “Che sbadata, stavo quasi per dimenticarla qui!”
 
Oh no! Era la sua valigia!!! Io e Niall ci guardammo attraverso i finestrini delle nostre auto e scoppiammo a ridere.
 
 
 
 
 
La sera, dopo che gli Horan sistemarono le loro cose nell’hotel, vennero tutti a casa nostra per cena. Io e Niall, mentre aspettavamo che il cibo fosse pronto, ci rifugiammo in camera mia.
“Ti prego ti prego ti prego, fa che si sia dimenticato di quel messaggio che mi aveva inviato” pensavo dentro di me. Ok, forse era meglio tornare in salotto, in pubblico, dove di sicuro non mi avrebbe chiesto se volevo essere la sua ragazza.
 
“Niall, torniamo dagli altri? Magari il ciboè pronto e…”
 
“Jesy, no. Dovrei dirti una cosa…” Oh no, se n’era ricordato!
 
 
 
CIAOOOOOOOO
Sono riuscita ad aggiornare entro una settimana, erigetemi una statua!!!!
Ok, faccio pena, la smetto. Spero di non aver deluso le vostre aspettative sull’arrivo di Niall, ditemi il vostro parere in una recensione, vi prego! Vi lascio con un po’ di belle foto…
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Capitolo 12
*** Ice ***


‘Ieri ho pensato a te’ Mi disse Niall abbassando lo sguardo sulle mie ginocchia.
 
‘Come mai?’
 
‘ No, come sempre’ Risi, che dolce che era stato! ‘Ho pensato a me, a te, a Londra…a tutto ciò che forma “noi”… mi sono chiesto come cambierebbe la mia vita se ci fidanzassimo’
Per un attimo pensai che avesse cambiato idea e che non fosse più interessato a me. Wow, i ragazzi cambiavano parere in fretta! Però le successive parole mi fecero intuire tutt’altro.
 
‘ Credo che diventerei l’uomo più felice del mondo e…’
 
‘Come se tu fossi un uomo!’ Risi cercando di sdrammatizzare la situazione, ma lui rimase impassibile. Ok, meglio stare zitta...
 
‘ Stavo dicendo….      Io credo di amarti… lo so, come si può amare una persona se non l’hai neppure baciata? Ma per me tu sei essenziale, appena ti vedo mi sento subito felice, ho PIANTO al pensiero di non poter averti qui accanto a me. Se questo non è amore…’
 
‘Niall io…’
 
‘ Jesy, vorresti fidanzarti con me?’ No, non posso Niall, io amo Zayn. Anche se tu sei fantastico, il ragazzo più simpatico del mondo, il mio confortatore…. Io non sono la tua ragazza ideale, credimi, se ti metterai con me prevedo che soffrirai parecchio, io non sono convenzionale come le altre…
Avrei voluto dirgli tutte quelle parole, per fargli capire anche la ragione del mio rifiuto, invece dissi solo un debole ‘No’
 
Lui impallidì. La sua pelle era molto chiara e ora vedere tutto quel colore mi sembrava piuttosto strano. Non si meritava di stare male per colpa mia…
 
‘ Credevo che stessi bene con me..’
 
‘Ed è cosi infatti! Ma sono già fidanzata, si chiama Zayn e sono cotta di lui da circa…sette anni.’
 
‘ Perché non mi hai mai parlato di questo qui? Noi ci diciamo tutto..’
 
‘ Tutto tranne le situazioni amorose. Quello è un argomento delicato e anche se ci conosciamo da tanto tempo, preferisco parlarne con delle ragazze’
 
‘Ok, raccontami un po’di voi due, su!’ Si vedeva che non era per nulla interessato, ma che lo faceva solo per nascondere la sua tristezza e per farmi felice. Ma io non potevo essere felice se non lo era neanche lui. Era possibile dipendere così tanto da qualcuno? Gli raccontai un po’ la nostra storia, anche se fu piuttosto breve visto che stavamo insieme da soli tre settimane.
 
‘ E perché lo ami?’ Quella domanda mi colse alla sprovvista. Mhm…mhm…
 
‘ Perché è fantastico…gentile…simpatico…’ Non volevo dire “bello” per non fare la figura di una che guarda solo l’aspetto esteriore. ‘ Anche….lui è Zayn, punto. Ora cambiamo discorso, ok?’
 
‘ Va bene. Ti ho portato una cosa dall’Irlanda…. È un regalo diverso dal solito, spero ti piaccia altrimenti lo riporto indietro’ Estrasse da sotto il letto una gabbia con dentro un gattino tigrato che dormiva all’interno. One Moment… come ci era finito lì? Perché non me ne ero accorta?
‘ L’ho messo lì quando sei andata al bagno. Tranquilla, ho chiesto prima ai tuoi se potevi permettertelo, loro hanno detto di sì, a patto che lo baderai tu e che pulirai tu i bisognini. So che ami gli animali e che hai desiderato per tanto tempo averne uno…’
 
‘Niall..’ Lo fermai meravigliata ‘ Hai davvero fatto questo per me? Ti sei preso questo disturbo per me?’ Aveva portato un animale dall’Irlanda fino a Londra per la persona che l’aveva appena respinto.
 
‘Ha viaggiato in aereo nella camera riservata agli animali. E’ una femmina, l’abbiamo trovata per strada che era piccolissima, appena svezzata. Ho pensato subito a te, così piccola…innocente…’
Ora che ero andata a letto con Zayn non ero più tanto innocente.
 
‘Non dovevi farlo, davvero. Ma ora come la chiamo?’ Passammo quasi mezz’ora a cercare un bel nome originale, ma facevano tutti pena.
 
‘ Niall meglio smettere, ci penseremo più avanti.’ Mi soffermai a guardarla. Il pelo era liscio, marrone con chiazze nere, occhi azzurri come il ghiaccio, come quelli di Niall.
 
‘Ho trovato, ha gli occhi color del ghiaccio, perciò Ice!’ Esclamai contentissima. Battemmo il cinque e proprio in quel momento entrò Harry in camera.
 
‘Non si bussa?’ Gli feci notare.
 
‘ Volevo cogliervi di sorpresa. Avevo dei dubbi su quel che facevate qui dentro…’ Oh mamma ma perché doveva SEMPRE mettermi in imbarazzo? ‘ Comunque sono venuto qui per dirvi che è pronta la cena, quindi sbrigatevi a venire!’
 
 
 
 
 
 
 
La cena andò bene, i signori Horan erano molto simpatici e ogni volta che mi vedevano, dicevano che diventavo sempre più bella, quindi ero arrivata ad adorarli! Ringraziai mille volte i miei per avermi permesso di tenere il gatto e comunicai anche il suo nome. Ice dimostrò subito la sua indole avventurosa, praticamente si arrampicò per il divano rischiando quasi di graffiare un cuscino, Fortunatamente la fermai in tempo e dopo che l’ebbi rimproverata più volte si sdraiò sulle mie ginocchia addormentandosi. Era bellissimo sentire le sue fusa!
Dovevo assolutamente ricambiare il regalo a Niall, assolutamente!
 
 
Il cellulare mi squillò: Nicole.
 
‘Hey Jesy sono io, Nicole, ti prego vieni  qui, subito! Scusa se ti chiamo nel bel mezzo della serata, ma ho bisogno del tuo aiuto !’
 
Presi subito giacca e borsa,mi scusai con gli ospiti, spiegai in fretta l’accaduto e la storia di Nicole alla mamma e mi dileguai, diretta a casa Tomlinson. Niall si era offerto di aiutarmi, ma preferivo parlare a Nicole faccia a faccia, da sole.
 
Arrivata lì suonai il campanello più volte, le luci erano tutte spente tranne quella della camera di Nicole. Venne ad aprirmi solo dopo il decimo squillo. Il suo viso era tutto rosso e rigato dalle lacrime, si vedeva che aveva pianto per molto tempo, senza essere consolata.
 
‘Non pensavo saresti venuta… ma puoi anche tornare a casa, scusami tanto, ho sbagliato!’ Ricominciò a piangere dopo aver pronunciato le parole “Ho sbagliato”
 
‘No, non me ne vado. Che è successo?’ Lei si buttò letteralmente su di me piangendo. Restammo lì per un po’, mentre sentivo freddo, però l’importante era consolarla. Dopo cinque minuti entrammo dentro casa.
 
‘Dove sono gli altri?’
 
‘ Louis fuori in qualche pub, i miei a ballare. ….scusami, scusami, ho sbagliato’
 
‘Ma sbagliato cosa?’ Lei non rispose ‘ Puoi dirmi tutto, non ti giudicherò, promesso’ Continuò a non rispondermi. Ci sedemmo sul divano, lei incrociò le gambe e mi tese la chitarra acustica di suo fratello. Voleva che suonassi? In effetti avevo appena composto una  canzone  ispirandomi alla situazione di Nicole, ai suoi sentimenti precari.
 
‘Non potevo dirti perchè lei si sentisse in quel modo 
si sentiva così ogni giorno ed io non potevo aiutarla,
potevo solo guardarla mentre faceva sempre gli stessi errori 

Cosa c'è di sbagliato ora? troppi, troppi problemi. 
Non so a quale posto appartiene,
Lei vuole andare a casa, ma non c’è nessuno a casa,
è dove lei sta, distrutta dentro 
senza nessun posto dove andare,
nessun posto dove andare, per asciugare i suoi occhi, è distrutta dentro. 

Apri i tuoi occhi e guarda fuori, cerca di trovare uno scopo alla vita
sei stata rifiutata, e adesso non riesci a trovare quello che hai lasciato dietro 
sii forte, sii forte, adesso 
troppi problemi, troppi problemi. 

Lei nasconde le sue sensazioni, non riesce a trovare i suoi sogni 
sta perdendo la testa, sta cadendo in basso 
Non riesce a trovare il suo posto, sta perdendo la sua fede 
sta perdendo il contegno…

Lei vuole andare a casa, ma non c’è nessuno a casa,
è dove lei sta, distrutta dentro 
senza nessun posto dove andare,
nessun posto dove andare, per asciugare i suoi occhi, distrutta dentro.
(TRADUZIONE NOBODY’S HOME- AVRIL LAVIGNE)
 
‘Jesy è stupenda..’ Sussurrò lei. Aveva quasi smesso di piangere.
Non so bene che emozioni provai in quel momento, ma vedere una ragazzina con tutta la vita davanti così triste mi fece stare davvero male. Mi fece sentire in obbligo di aiutarla. L’abbracciai più forte che potei, stando attenta però a non soffocare il suo respiro affannato.
 
A staccarci da quell’abbraccio fu la sirena, la sirena di una polizia che si fermò davanti casa Tomlinson.
 
‘Nicole….hai combinato qualcosa di grave?’ Chiesi allarmata. PERCHE’ LA POLIZIA ERA LI’???
 
Lei ripeté di nuovo le parole “ Ho sbagliato” . Cosa aveva sbagliato?
 
‘Nicole dimmelo, dimmelo!’ Le urlai in faccia perdendo la calma.
 
Qualcuno bussò alla porta.

 
 
 
 
 
 
Lo so che mi odiate perché termino sempre i capitoli con suspance, ma adoro farlo!!!
Volevo ringraziarvi per le 44 recensioni al capitolo precedente, vi amo! Che ne pensate di questo capitolo? Lasciate il vostro commento qui sotto, ciaooooooooo!
 
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Troublemaker di Giger 
 

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Capitolo 13
*** Peter ***


‘ Nicole dimmelo ora! Ti prego, prima che sia troppo tardi: perché la polizia è qui?’
 
‘ Io…ho sbagliato lo so….volevo essere come le ragazze ricche della mia classe che sono sempre così alla moda e a cui vanno dietro tutti i ragazzi! Ma i miei non si degnano mai di darmi quattro soldi per comprare qualcosa che mi faccia sentire bella almeno la metà di quanto lo fossero loro! Ma naturalmente i miei sono troppo tirchi!’
 
‘Nicole, sai bene quanto me che i tuoi genitori stanno passando un periodo difficile economicamente e se loro non ti prestano dei soldi ci sarà di sicuro una buona ragione!’
 
‘Certo, per te è facile dirlo, la tua famiglia è quasi ricca!’ La guardai ferita. Come poteva aver detto quelle cose? Mi stava dando dell’ipocrita? Le stavo parlando con il cuore e lei non lo apprezzava.
‘Scusa non volevo dire questo. Vedi come sono fatta? Finisco sempre per rovinare i rapporti con le persone a cui voglio più bene, come te. Scusami!’
 
Bussarono alla porta per la quarta o quinta volta, ma questa volta sentii una voce maschile gridare
“ Aprite, sappiamo che siete li dentro, c’è la luce!” Andai verso la porta con le gambe che tremavano e aprii. Vidi un uomo sulla quarantina, con i capelli lunghi marroni e degli occhiali senza montatura, dall’aspetto sembrava abbastanza cordiale.
 
‘E’ lei Nicole Tomlinson?’
 
‘No, sono una sua amica, che è successo?’ Cercai di sembrare il più rilassata possibile ma in realtà dentro di me ero molto agitata.
 
‘La signorina deve venire con me in caserma per alcune domande. E’ stata beccata mentre rubava da un negozio una borsa, due vestiti, un jeans e una t-shirt con il simbolo della pace’ Disse leggendo su un foglio, poi aggiunse ‘ Non siamo potuti venire prima perché abbiamo dovuto sbrigare altre faccende più importanti. Ma ora siamo qui e dobbiamo interrogare Nicole Tomlinson’
 
Mi sembrava la mia prof di matematica che con lo sguardo maligno e un po’ contento voleva fare una strage di quattro durante una verifica. Mi girai a guardare Nicole: s’era seduta sul divano, guardava il quadro appeso alla parete di destra per non guardare me.
 
‘Vengo anche io’
 
‘Lei chi è? Quanti anni ha?’
 
‘Sono Jesy Styles e compio diciotto anni tra cinque mesi, sono una sua amica intima’
 
‘Non ha gradi di parentela e non è maggiorenne, mi spiace ma non può venire. Dove sono i genitori di Nicole Tomlinson?’ Il fatto che la chiamasse anche per cognome mi dava un gran nervoso, come se fosse un oggetto e non una persona con dei sentimenti.
 
‘Non sono qui, sono via, molto distante’ Mentii ‘Le suggerisco di portare anche me in caserma, con me Nicole si sentirà a più agio e sarà più disposta a parlare, non crede?’ Lui mi guardò come colto in fallo.
 
‘Ok, venite in macchina’ Mi misi la giacca e solo quando uscii capii che erano già le 20 di sera. Niall e la sua famiglia mi stavano aspettando. Bene…ormai non potevo farci più niente, dovevo solo aiutare Nicole. Era colpa mia se lei aveva fatto quel gesto così orribile, forse non le avevo fatto capire bene quanto la sua famiglia l’amasse. Arrivati in caserma Nicole e il poliziotto entrarono in una stanza mentre io dovetti restare fuori da sola per circa mezz’ora. Quando lei uscì il poliziotto mi fece cenno di andare nel suo ufficio. Quando entrai mi sedetti su una comoda poltrona.
 
‘Dal colloquio con la tua amica sono emerse parecchie cose, anche poco utili per il nostro caso. Tipo che l’ha fatto per far concorrenza a Brit, una ragazza bellissima della sua classe, o che suo fratello Louis non le vuole bene per niente….lei ne sa qualcosa?’
 
‘Beh…in realtà conosco Nicole da poco ma le posso assicurare che è un ragazzina molto dolce, solo che ora sta attraversando un periodo brutto della sua vita, complicato diciamo. Ma lei non farebbe del male a una mosca tanto è gentile e carina con tutti.’
 
‘Non so cosa fare…i suoi genitori non sanno niente di questo furto, lei sembra essersene pentita e devo ammettere che da come ha parlato mi ha fatto anche un po’ pena. Mi ha colpito una sua frase: MI SENTO COME SE FOSSI IN UN CORRIDOIO E AVESSI AL MIO FIANCO MILLE PORTE, SIA A DESTRA CHE A SINISTRA. QUALE PRENDERE? Quando ha detto quella frase strozzata dai singhiozzi io….’ I suoi occhi si illuminarono a quel punto ‘Mi sono ricordato di quando avevo la sua età e sembrava che tutto il mondo fosse ingiusto…’
 
‘Che tu fossi bruttissimo..’ Lo aiutai a continuare la frase presa anche io dal “ ritornare adolescente”
 
‘Che ci fosse sempre qualcuno migliore di te…’ Continuò lui.
 
‘Che dovessi dimostrare tutto a tutti…’
 
‘Esatto così! Mi sono riconosciuto talmente tanto in lei che ora non riesco neppure ad alzare la cornetta per chiamare i suoi genitori. Ricordo ancora lo sguardo deluso di mio padre ogni volta che combinavo una marachella da giovane. Non mi ha mai menato, per carità, ma il suo sguardo pungente faceva più male di mille calci nel sedere. Non voglio che anche Nicole si senta così’
 
Era la prima volta che la chiamava per nome e non Nicole Tomlinson.
 
‘Ah, a proposito, io mi chiamo Peter’ Ci stingemmo la mano.
 
‘Allora che farà agente…Peter?’
 
‘So che non sto facendo la cosa giusta, ma credo che chiuderò un occhio’ Appena finì la frase lo abbracciai felicissima.
 
‘Graziegraziegraziegrazie!’
 
‘D’altronde non mi è mai piaciuto essere un poliziotto, lo sono diventato solo per far contento mio padre. Fu lui a pagarmi gli studi e perciò fu lui a decidere la mia carriera’ I suoi occhi avevano un velo di tristezza, come un uccello al quale hanno tagliato le ali, desideroso di volare ma rinchiuso in una gabbia.
 
‘Può sempre cambiare professione, sa?’
 
‘Non penso che lo farò. Anche se mio padre è morto, questo lavoro mi da uno stipendio assicurato! Poi orami ne ho fatto una ragione, meglio accontentarsi.’
 
Non insistetti più a lungo perché non volevo che cambiasse idea con Nicole. Così mi alzai dalla sedia e ci stringemmo la mano per la seconda volta.
 
‘Allora…. Arrivederci’ Dissi sussurrando poiché non sapevo come salutare un poliziotto che ti aveva accompagnata in caserma.
 
‘Arrivederci, spero fuori dal mio ufficio a mangiare un gelato e non perché devo interrogare qualcuno su una rapina però’ Ridemmo. Uscii e cercai Nicole, che era seduta a bere un caffè perso dalla macchinetta.
 
‘Non è roba per te ancora!’ Dissi prendendo il cafè e gettandolo nel bidone. Lei mi guardò arrabbiata. ‘Non fare questo sguardo, Peter ha detto che non dirà nulla ai tuoi genitori!’
 
‘Chi è Peter?’
 
‘Il poliziotto a cui ora dovresti andare a dire “grazie”!’ Lei sorrise per la bella notizia, entrò nell’ufficio di Peter e lo abbracciò come una bambina di cinque anni. Poi uscimmo da quel tetro luogo, l’ accompagnai a casa e tornai alla mia. Chissà se gli Horan erano ancora da noi oppure erano tornati in albergo…
 
 
 
CIAOOOOOOO
 
Scusate immensamente per il ritardo, ma sono piena di impegni. Ora più che mai mi dovete perdonare! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, io ci ho messo il cuore!
 
Lo vorrei dedicare a una persona in particolare: mia cugina GretaGrossiProblemi. Le sue recensioni per me sono speciali perché so che vengono dal cuore e dicono sempre ciò che vorrei sentirmi dire! Sei speciale Greta!
 
Passiamo a noi, vi prego recensite!!! Ora devo scappare, ma intanto vi consiglio di passare da questa ff che io ho trovato stupenda
 
I MISSED di Euphie_love 
 

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Capitolo 14
*** Io non sono cambiata! ***


Fortunatamente gli Horan erano ancora a casa mia, seduti con mamma e papà sul divano che sorseggiavano allegramente un drink.
 
‘Jesy ti sembra questo l’orario di ritorno? Mi hai fatto stare in pensiero, non farlo mai più!’
Indovinate chi era questa voce. Mamma? Papà? No, Harry, mio fratello / sostituto genitore. Perché non potevo avere una normale famiglia dove erano i genitori a preoccuparsi dei propri figli mentre i fratelli erano dei complici per coprire le cavolate che facevi? No, nella mia famiglia Harry era il mio capo, il mio angelo custode, pff!
 
Raccontai tutto cercando di essere breve e dopo aver saputo l’accaduto fui giustificata da Harry per il mio “madornale tardo ritorno, che ci ha fatto stare tutti in pensiero” ( così ha detto lui, anche se i miei mi parevano tranquillissimi) Dopotutto avevo 17 anni, quando avrei avuto la mia libertà?
 
‘Jesy andiamo in camera?’ Presi Ice, il mio nuovo gattino adorabile, e andai in camera con Niall.
‘Ti devo parlare…’ Oh no, adesso incomincerà a dire che Zayn è un poco di buono, che lui mi ama da impazzire e la serata finirà molto male.
 
‘Niall prima di tutto io…’
 
‘No, non interrompermi. Devo parlare…di te.’
 
Me? Moi? Dom? ( è “me” in irlandese) Mene? (croato) Mhe? ( russo) Mimi? (swahili) Bana? (turco)
 
‘Sei cambiata troppo in questi ultimi anni, sia di aspetto fisico che di carattere. Prima di tutto credo che non sia stato salutare perdere tutti i chili che tu abbia perso negli ultimi due anni. Poi sei cambiata nel carattere, credo che hai perso la spensieratezza di un tempo, prima non ti preoccupavi ogni cinque secondi di come stavano i tuoi capelli e  di come apparivi agli altri.’
 
‘Allora…. Non ho perso poi tanti chili come dici tu, solo qualche decina e…’
 
‘Qualche decina? Venticinque chili ti sembrano pochi? Non dico che non potevi dimagrire, ma non fino a diventare uno stecchino! Guardati: se vai avanti così tra un anno diventerai anoressica, non capisci? Pesi 50 chili Jesy, due anni fa 75, guarda in faccia la realtà: se vai avanti così tra un anno potresti arrivare a pesare 37, 5 chili. Ho fatto dei calcoli matematici e tu sai quanto odio la matematica, ma l’ho fatto perchè ti voglio bene!’
 
‘Tu non capisci….non sei stata la ragazzina quattordicenne che pesava un quintale e che in classe prendevano tutti in giro ok? Non hai guardato per cinque anni consecutivi la persona di cui eri follemente innamorata stare con un’altra bellissima e super magra, ok? Non hai…’
 
‘E’ vero non l’ho fatto, però l’hai fatto tu. E io condivido tutta la tua vita Jesy perché ti voglio bene, è come se lo avessi fatto in una specie di vita parallela. Comunque….in una cosa ti posso capire, quando hai detto guardare la persona di cui sei follemente innamorato stare con un altro…l’ho provato stasera, quando mi hai detto di Zayn.’
 
Davvero, ora mi stavo chiedendo come faceva Niall a essere sempre così carino con me. Forse aveva ragione, forse avevo esagerato, forse dovevo ritrovare il senso della vita.
 
‘Non hai mai pesato un quintale, ti pare che 75 chili siano così tanti?’
 
 
‘Per una ragazzina di quattordici anni erano davvero molti!’
 
‘ Ora però stai diventando una donna che ha bisogno di energie, ok? Promettimi che d’ ora in poi mangerai quando avrai fame e non dopo esserti pesata e aver visto che sei dimagrita ancora di un chilo, me lo prometti?’ Annuii, il suo tono di voce mi aveva fatto tranquillizzare. In quei momenti era come un papà per me.
 
‘Lo sai la cosa che più mi ha fatto arrabbiare in questi anni? Che ho visto la mia migliore amica cambiare, i suoi occhi farsi sempre più spenti e la sua gioia affievolirsi. E’ stato terribile, per un attimo ho anche pensato che non fossi più quella di prima, ma non è vero: sarai sempre la mia Jesy.’
 
Lo abbracciai. Il suo calore mi fece sorridere come un tempo, quando ero bambina e non mi preoccupavo di cosa gli altri pensassero di me.
 
‘Ho capito perché hai voluto dimagrire così tanto…per la ex di Zayn!’
 
‘Chi? Per Perrie?’
 
‘Si, per lei. Ai tuoi occhi era perfetta perché stava con Zayn, allora hai cercato di imitarla per diventare come lei! Ho ragione?’
 
‘No, l’ho fatto per me, ovvio, perché volevo essere più carina’ Dissi subito sulla difensiva. Però poi ci riflettei su: forse aveva ragione, mi ricordo che quando Perrie stava con Zayn la invidiavo parecchio.
 
‘Non lo so Niall, troppo complicato per una povera mente come la mia! Grazie per tutto quello che hai fatto, se dovessi dire il nome della persona di cui sono sicura di poter sempre contare farei il tuo. Spero che non ti stancherai di avere accanto una tale rottura come me’
 
‘Scherzi? Rottura tu? No,  sei la mia Jesy, non devi neanche pensare queste cose! Non oso immaginare la mia vita senza il tuo sorriso, ho bisogno di te e della tua voce calda.
 Sai…mentre  stasera sei andata via per aiutare Nicole, ho scritto una specie di canzone, posso?’Mi chiese indicando la mia chitarra appoggiata al muro.
 
‘Certo che puoi suonare Niall. Che grande onore, Niall Horan sta toccando la mia chitarra!’
 
‘Smettila scema’ Iniziai a ridere come una pazza, averlo accanto mi faceva quell’effetto. Però ammutolii appena sentii la sua splendida voce cantare.
 
 
‘Ragazza quello dovrei essere io, che guido fino a casa tua,
busso alla porta, ti bacio sulla bocca.
Stringendo la tua mano, ballando nel buio
perché io sono stato il solo che ti ha amato per primo.
Ma adesso quando ti vedo con lui il mio mondo si distrugge in mille pezzi, perché…
Ho aspettato, tutto questo tempo per poterlo dire,
 ma adesso che vedo il tuo cuore preso
niente potrebbe andare peggio, baby io ti ho amata per primo.
Ho avuto le mie possibilità, avrei potuto essere quello che è lui,
 è questo che mi ferisce di più.
Ragazza io sono venuto vicino a te, ma tu non saprai mai che  ti ho amato per primo.
Ragazza quello dovrei essere io, che chiamo al tuo telefono,
ti dico che sono l’unico e che non ti lascerò mai
Non ho mai capito, a che cosa assomiglia l’amore
ma l’ho sentito subito appena ti ho guardata negli occhi.
Ma adesso quando ti vedo con lui tutto il mio mondo cade a pezzi.
Ho aspettato, tutto questo tempo per dirlo,
ma adesso che vedo il tuo cuore preso
niente potrebbe andare peggio, baby io ti ho amata per primo.
Ho avuto le mie possibilità, avrei potuto essere quello che è lui,
è questo che mi ferisce di più.
Ragazza io sono venuto vicino a te, ma tu non saprai mai che…ti ho amato per primo.
La prima volta che ci siamo sfiorati, il primo bacio,
la prima ragazza che mi ha fatto sentire così,
il cuore a pezzi mi uccide,
ti ho amata per prima perché non l’hai capito?
(TESTO TRADUZIONE ONE DIRECTION- LOVED YOU FIRST)
 
 
Oddio, la canzone era bellissima certo, ma…era la prima volta che lo vedevo triste mentre cantava e questo mi fece preoccupare molto: Niall che cantava triste era un brutto segno. Forse voleva dire che mi amava davvero come aveva detto, che quello che provava era sincero, reale.
 
Ma anche quello che provavo io per Zayn era reale e sincero. Non avevo nessun dubbio: amavo Zayn, non potevo cambiare il mio cuore.
Niall prima o poi avrebbe capito che al mondo c’era mille altre ragazze migliori di me. Si meritava di più che qualcosa come Jesy Styles. Lui era bellissimo, gentilissimo, simpaticissimo e tutto il resto, mentre io ero solo Jesy, l’insulsa Jesy.
 
Qualche bicchiere di vino e qualche chiacchierata in più gli Horan andarono all’albergo per prepararsi a dormire, mentre io andai a “rifugiarmi” in camera mia, che ora senza Niall mi pareva vuota. Però il giorno dopo avevo in mente di passare l’intero pomeriggio insieme e fargli vedere Londra, non vedevo l’ora!!!
 
 
 
CIAOOOOOOOO
Allora prima di tutto vorrei ringraziarvi come sempre, per continuare a seguire la ff.
Però ultimamente ho pensato che avrei potuto cancellarla, non so…non mi convince!
Va beh…spero che questo capitolo vi piaccia, mi sono divertita ad andare su Google Traduttore e vedere in quanti modi si puoi dire “me” .
Jesy è testarda, continua ad amare Zayn, però a voi non fa tenerezza Niall? Mi fa sciogliere!
Come vedete i pensieri di Jesy non sono poi cos’ diversi da quelli di Nicole, sono tutte e due parecchio pessimistiche anche se non lo vogliono ammettere.
Allora…ho in corso una one shot che credo metterò nella sezione “romantico”. Mi fa strano scrivere qualcosa che non riguarda i 1D, lo so che questa ff è nella sezione Little Mix ma sono presenti anche loro in buona parte. Però la os che pubblicherò (forse) non sarà su nessun personaggio famoso, descriverà solo i miei sentimenti nei confronti di una persona speciale.
Ok, lo spazio autrice oggi è straordinariamente lungo, new record! Mi dileguo,  spero in una vostra recensione: ricordare che più lunga è più io sono felice, ciaooooooooooo Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 15
*** Ours ***


Ero sdraiata sul letto, con le cuffiette nelle orecchie e ascoltavo la mia musica. Ci voleva proprio una pausa per riposarmi: era da più di tre ore che studiavo e avevo gli occhi che mi lacrimavano. Ma naturalmente quando cerchi di riposarti c’è sempre qualcuno che ti interrompe, giusto? Questa fu la volta di Niall, che entrò nella stanza e si sedette accanto a me.
 
‘Allora oggi usciamo? Voglio vedere il Tower Bridge, il Buckingham Palace, il Big Ben e…’
 
‘Certo, mi preparo e usciamo tra mezz’ora.’ Lui annuì soddisfatto e uscì. Uffa mi ero dimenticata di avergli promesso che l’avrei portato a visitare Londra! Però ora non potevo annullare la promessa. Mi alzai con malavoglia dal letto cercando di farmi forza. Mi misi i jeans, le mie comode scarpe senza tacco, una maglia nera e una giacca rosa, visto che iniziava a fare freddo. Squillò il cellulare.
 
‘Hey amore indovina chi sono?’ Era l’inconfondibile voce di quel cretino del mio fidanzato.
 
‘Zayn cosa vuoi?’ Dissi scocciata.
 
‘Come cosa vuoi? Sei arrabbiata  con me? Perché usi quel tono?’ Oh mamma in fatto di domande era peggio di mio fratello Harry!
 
‘Scusa amore è che sono un po’ stressata…mi ero appena sdraiata per riposare perché ho mille cose da fare ultimamente, le prove con le Little Mix, i compiti di scuola, poi…’
 
‘Tesoro ci sono io ora e ti farò tornare l’allegria, perché solo se tu sei felice lo sono anch’io!’ Oh che carino che era stato! 'Oggi facciamo un giro insieme, ok? Ho preparato una sorpresa per te…’
Sorrisi all’idea di svagarmi un po’, ma poi mi ritornò alla mente che dovevo stare con Niall.
 
‘Proprio oggi? Non potremmo fare domani…’ Azzardai titubante.
 
‘Cosa hai da fare Jesy? Mi avevi appena detto che ti stavi riposando, dai che ci divertiremo! Ti passo a prendere alle diciotto, ciao amore!’ E riattaccò prima che potessi dire qualcosa.
Zayn era stato davvero molto carino a preparare questa sorpresa e a pensare di tirarmi su il morale, ma…..NON SAPEVA ASCOLTARE! Non mi dava mai la possibilità di parlare e dire la mia, era un po’ come se le decisioni le dovesse prendere per forza tutte lui.
 
Andai in soggiorno dove Niall guardava la tv seduto sul divano mentre mangiava dei biscotti.
 
‘Niall ti devo dire una cosa….mi sono appena ricordata che oggi ho in agenda un appuntamento importantissimo…che ne dici se visitiamo la città domani?’ Caspita dirlo era stato più difficile del previsto! Lui mi guardò deluso. Gli avevo anche mentito…ero una persona orribile!
 
‘Niall lo so che sei deluso e che volevi stare con me, ma…’ Ma cosa? Ma Zayn è più importante di te? Ma non so farmi valere con il mio ragazzo? Lui restò impassibile. Sperai che dicesse qualcosa per riempire il silenzio che si era creato…non avevo mai sentito un silenzio così rumoroso.
 
‘Senti Niall io ti voglio molto molto molto bene e solo perché adesso non posso uscire con te…’
 
‘Cosa devi fare Jesy? Stavi mentendo prima, l’ho capito subito’ Porco piccone imbalsamato! Perché mi conosceva così bene?
 
‘No davvero ho un impegno importante con la scuola!’
 
‘Ritenta, ti conviene. Neanche da piccola riuscivi a mentire a tua mamma e le dicevi sempre che gli scarabocchi sul muro erano i tuoi. Non sei riuscita neanche a nascondere la tua prima nota a scuola, né quando hai mangiato le ciliegie, a cui sei allergica. ’ Ma quando gli avevo raccontato tutte quelle cose di me?
 
‘Devo uscire con Zayn: mi ha chiamata e mi ha detto che gli manco e che mi ha preparato una sorpresa speciale e che mi farà ritornare allegra e che non so più neanche io cosa!’ Dissi esasperata attorcigliando la lingua sulle mille ripetizioni che avevo fatto.
 
‘Non c’è bisogno di fare così, vai Jesy, noi usciremo domani’
 
‘Davvero?’ Lui mi sorrise comprensivo.  Lo abbracciai fortissimo e finalmente sorridemmo tutti e due. In quel momento suonò il citofono, era Zayn.
 
‘Hey hai notato che ogni volta che ci abbracciamo c’è sempre qualcuno o qualcosa che ci disturba?’ Mi  sussurrò lui nell’orecchio facendomi il solletico. Mi alzai di malavoglia perché avevo ancora voglia di quell’abbraccio. Salutai la mia allegra famigliola e corsi verso la macchina di Zayn.
 
‘Allora dove mi porti?’ Chiesi appena lo vidi.
 
‘In un posto speciale, prima però dobbiamo passare a casa di mia nonna che abita in campagna e prendere le uova per mia mamma’
 
‘Zayn ma dai! Dobbiamo fare una cosa romantica e tu prima devi fare il fattorino a tu mamma!’ Urlai falsamente arrabbiata. Ridemmo. Raggiungemmo la campagna in circa mezz’ora. Devo ammettere che sono sempre stata una ragazza un po’ selvaggia e quindi mi piaceva molto il luogo. C’erano alberi ovunque, galline che camminavano tranquillamente sul ciglio della strada e una casetta di mattoni in mezzo a tutto quel verde.
 
Scendemmo e ci venne incontro la nonna di Zayn  che consegnò le uova al nipotino.
 
‘Zayn questo posto è bellissimo, possiamo restare per un po’?’ Lo guardai implorante.
 
‘Se mi fai quegli occhi non posso resisterti…nonna restiamo cinque minuti qui!’ Poi mi sussurrò ‘ Ora ti porto in un luogo segreto’ Prese la chitarra che evidentemente aveva portato per la sorpresa, mi prese per mano e insieme camminammo fino a raggiungere un piazzale d’erba in mezzo a una specie di bosco. Il solo rumore che si riusciva a percepire era il canto degli uccellini e l’acqua lenta che scorreva poco avanti a noi in un ruscello.
 
‘Ma è bellissimo, sembra un posto delle fiabe!’ Sussurrai meravigliata.
 
‘Lo so. Era il mio luogo preferito da piccolo. Questo spiazzale è un po’ come una camera insonorizzata, nessuno ci può sentire qui. Mi ricordo che quando avevo dieci anni per esercitarmi a cantare mi sedevo proprio su quel trono intagliato.’ E indicò il tronco su cui ero seduta io, poi aggiunse ‘ Ora invece ci sta la mia donna’
 
La mia donna…mi fece uno strano effetto sentirlo. Però era vero, io appartenevo a lui, noi due ci amavamo alla follia e se le cose sembravano così complicate era solo perché la vita le faceva sembrare così. Lui era il mio uomo. Il nostro era un amore complicato, ma reale.
 
‘Vuoi che ti canti qualcosa?’ Mi chiese prendendo la chitarra. Annuii felicissima.
‘Tasti dell’ascensore e aria mattutina,
il silenzio degli estranei mi fa venir voglia di prendere le scale:
se tu fossi qui rideremmo dei loro sguardi vuoti,
ma in questo momento, la mia voce appartiene a loro.
Sembra come se ci sia sempre qualcuno che disapprova:
giudicheranno come se conoscessero me e te.
E il verdetto uscirà da quelli che non hanno nient’altro da fare:
la giuria ha deciso, ma la mia scelta sei tu.
Allora non preoccupare la tua piccola testolina,
le persone lanciano pietre alle cose che brillano
e la vita fa sembrare l’amore difficile.
Gli ostacoli sono grandi, l’acqua è burrascosa,
ma questo amore è nostro.
Non puoi mai saper cosa le persone tengono in serbo nelle loro maniche;
i fantasmi del tuo passato si abbatteranno su di me,
strisciando nelle tenebre con i loro sorrisi illuminati dal lucidalabbra,
ma a me non interessa, perché in questo momento tu sei mio.
Non è compito loro speculare sul fatto se sia sbagliato e
le tue mani sono testarde ma sono il posto a cui appartengono le mie e
combatterò il loro dubbio e ti darò fiducia con questa canzone per te,
perché amo lo spazio tra i tuoi denti,  amo gli enigmi che dici.
Ed ogni osservazione maliziosa di mio padre sui tuoi tatuaggi sarà ignorata.
Allora non preoccupare la tua piccola testolina,
le persone lanciano pietre alle cose che brillano
e la vita fa sembrare l’amore difficile.
Non possono prendersi quello che è nostro.
Gli ostacoli sono grandi, l’acqua è burrascosa,
ma questo amore è nostro.
 
( TRADUZIONE TAYLOR SWIFT- OURS)
 
Era proprio vero quello che aveva cantato Zayn e poi era quello che avevo appena pensato io! Dopotutto potevamo sembrare  diversi, con sette anni di differenza, modo di comportarsi diversi, ma ci amavamo.
 
‘Sei la cosa più importante per me Jesy e non ti abbandonerei per nulla al mondo, ricordalo. Anche se gli altri ti parlassero male di me ricordati che ti amo all’infinito.’
Le nostre labbra si sfioravano.
 
‘Anche io Zayn ti amo all’infinito e scusa se a volte penso che non può funzionare tra noi due…’
 
‘Cosa? Quando lo pensi?’
 
‘Quando non ci sei, quando non ti fai sentire per una settimana e poi magicamente ricompari dicendomi che mi ami, quando penso a tutte le complicazioni che amare una persona comporta…’ Zayn mi abbracciò e asciugò le lacrime che mi erano scese in volto.
 
‘ Pensi anche adesso queste cose?’
 
‘No, ora no, ora ti amo’ Ci baciammo.
 
 
 
CIAOOOOOO
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, che ne pensate? Finalmente è tornato il mitico Zayn, vi era mancato tanto, vero? Che ne pensate del fatto che Jesy ha mollato Niall per stare con Zayn?
Conosco da poco Taylor ma già l’amo e soprattutto amo la traduzione di Ours, non l’amate anche voi?
 
Ad ogni modo non so se vi ricordate che nello scorso capitolo avevo scritto di voler postare una os romantica…l’ho fatto! Ecco il titolo:
Uno zero per..
Se ci ciccate sopra si aprirà la pagina. Se non siete già passate vi prego di farlo ora. Vi lascio, ciaoooooooo

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Capitolo 16
*** Amore intossicante ***


‘Ehi Zayn…non che non mi piaccia baciarti ma…attendo ancora la mia sorpresa!’ Gli sussurrai quando finimmo di baciarci.
 
‘Già,vero. Ok, ora andiamo via da qui per raggiungere il luogo segreto’ Disse alzandosi dall’erba, seguito da me. Era già un’ ora che ci trovavamo in quel piazzale in campagna. Lui salutò sua nonna e poi partimmo per la sorpresa. In macchina mi ritrovai più e più volte a incantarmi a guardare il suo viso. Pelle liscia, occhi che al centro nascondevano un luccichio che si rivelava mentre rideva, zigomi perfetti da principe. Mi ricordai di quando per quattro anni ero stata dietro a lui, mentre lo vedevo stare sempre incollato a Perrie, di quanto la invidiassi…Eppure ora ero io la sua ragazza, ero io la persona che amava, tutto aveva trovato un senso, ora avevo qualcosa per cui lottare.
 
Arrivammo dopo mezz’ora di viaggio in un vecchio campeggio estivo fuori dalla rumorosa città di Londra. All’inizio pensai che Zayn si fosse sbagliato visto che quel campeggio pareva deserto e non funzionante da un bel po’ di tempo. Le pareti delle case erano sbiadite e con qualche macchia qua e là. I prati erano per la maggior parte incolti e davano l’impressione che ospitassero molti insetti.
 
‘Zayn potevi almeno informarti sulla strada che avresti dovuto prendere, no?’ Sbuffai. Lui mi guardò perplesso.
 
‘Beh...in realtà è questo il luogo segreto’ Ammutolii ‘ So che da fuori sembra un vecchio rovere in disuso ma dentro è molto bello, aspetta e vedrai! E’ di mio zio Jonathan, nei primi anni ci faceva una specie di camping estivo, ora però ha smesso l’attività’ Dove mi aveva portato? ‘Allora, scendiamo? Ti vedo un po’ impaurita e non capisco perché. Tu lascia fare a me’
 
Stavo rovinando tutto, lui era stato tanto dolce da farmi una sorpresa e anche se non ci era riuscito era stato comunque carino, io lo stavo ripagando con una faccia spaventata e schifata! Cercai di sfoggiare il mio sorriso. Entrammo nel camping e constatai che le mie supposizioni erano vere. Però cercai di nascondere la delusione, Zayn non aveva il senso del romanticismo, pazienza.
 
‘Jesy dove stai andando? Per di qua!’ E mi indicò una strada che sembrava conducesse poco fuori del campeggio. Per fortuna! Le zanzare mi stavano uccidendo! Lo presi per mano.
Alla fine di quella stradina trovai davanti a me una tenda…un  momento…non vorrà mica…
 
‘Dormire in tenda, ecco cosa faremo. Accenderò un falò, canteremo, mangeremo la pizza che ho portato…non ti piace?’ Ecco, riconfermo le parole di prima, Zayn non ha senso di cosa sia il romanticismo.
 
‘Sì, che bello!’ Mentii, ma lui lo capì subito.
 
‘Sapevo che c’erano delle probabilità che non ti piacesse, ma non fino a questo punto!’
 
‘No Zayn sei stato davvero carino a pensare a me e molto…originale! Ti amerei anche se mi portassi sulla luna’ Lo baciai dolcemente.
 
‘Io volevo farti una sorpresa piacevole, volevo farti capire che mi sono pentito ti averti costretta a fare cose per cui non eri ancora pronta. Qualche giorno fa ho sentito una ragazza che parlava male del suo fidanzato con la sua amica e diceva che lui non la capiva. Jesy io non vorrei mai che tu potessi pensare le stesse cosa su me, perché ti amo, ti amo, ti amo e…ti amo. Vorrei tanto non rovinare con il mio caratteraccio questa relazione.’
 
‘Zayn ti stai sottovalutando. In realtà sei un fidanzato perfetto e mi sembra ancora impossibile che tu sia mio perché ti ho sognato per troppo tempo!’ Mi gettai sulle sue braccia che si aprirono immediatamente. In quel momento capii una cosa. Niall era sensibile, così incredibile che avrebbe fatto ingelosire tutte le mie amiche single. Lui diceva sempre quello che avevo bisogno di sentire, non potevo chiedere di meglio, era quel tipico ragazzo che ti apre la portiera della macchina e che ti dice sempre “sei bellissima”. Niall rispettava i miei spazi, non mi faceva mai aspettare quando ci mettevamo d’accordo per incontrarci e chiamava esattamente quando diceva che l’avrebbe fatto. Era affezionato a mia mamma, parlava d’affari con mio padre e aveva l’approvazione di Harry, cosa non da poco.
 
Ma Zayn…con lui l’amore era complicato, intossicante, selvaggio e pazzo. Fatto di litigi, di urla e di baci sotto la pioggia quando facevamo pace. Quell’amore che a volte ti faceva comportare in modo folle, che ti faceva sentire come su delle montagne russe che andavano troppo veloci. Quell’amore che ti portava a non dormire la notte al suo pensiero e a maledire il suo nome alle due di mattina. Ma poi quando si faceva pace era come se potessi toccare il cielo con un dito, anzi tutte e dieci le dita,  provavi una sensazione stranissima, un misto di gioia, incredulità e affetto.
 
Io amavo Zayn, punto. Non potevo cambiare i miei sentimenti. Forse qualunque altra ragazza avrebbe scelto Niall perché era più conveniente, ma non io.
 
‘Allora…che facciamo?’ Gli sorrisi e lui si rianimò.
 
‘Prima di tutto mangiamo perché sto morendo di fame e poi…bho, lo vedremo’
 
Ci divertimmo tanto insieme, come hai vecchi tempi quando eravamo solo amici, facemmo delle gare a chi mangiava più velocemente, a chi uccideva zanzare. Eh già, c’erano anche quelle che ci davano un po’di fastidio, ma limitatamente. Si fecero presto le undici di sera.
 
‘Jesy io….ho portato solo una tenda quindi dovremmo dormire insieme, ma se ti crea problemi posso anche stare fuori io, tanto è caldo.’
 
‘No Zayn non ce n’è bisogno. Voglio stare accanto a te!’ Lui sorrise e io lo baciai.
 
 
 
 
 
 CIAOOOOOOO
 
Perdonatemi perdonatemi perdonatemi.
Sono stata assente per moltissimo tempo ma ho le giustificazioni. Ho avuto l’esame di terza quest’anno e non vi sto ad elencare tutti i miei impegni, sappiate solo che questo è il mio primo giorno d’estate e la mattina l’ho passata a scrivere il capitolo quindi…spero che vi piaccia, lasciate il vostro commento! 

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Capitolo 17
*** Litigi ***


Il giorno dopo la sorpresa di Zayn tornai a casa la mattina verso le 11:00 perché avevamo deciso di passare tutta la notte lì. Non vi dico la scenata che mi ha fatto Harry appena mi ha visto varcare la soglia di casa.
 
‘Jesy! Ti pare questa l’ora di tornare senza dire niente a nessuno che saresti stata fuori tutta la notte?! Ci siamo preoccupati tutti da bestia e io…’
 
Lo interruppi. ‘Ma ho lasciato un messaggio a papà sul cellulare dove gli dicevo tutto. Non è colpa mia se poi lui vive nella preistoria e non controlla i messaggi ricevuti’
 
La sua faccia era tutta rossa ‘ Un messaggio? Grazie mille per aver sprecato così tanto tempo della tua preziosa vita per degnare a noi comuni mortali Jesy! Chiamare ti sarebbe costato troppo?’ Ok, forse avevo sbagliato. Ma il punto era questo: avevo passato una serata fantastica e di certo non avevo pensato alla mia famiglia. Avere un momento di break senza pensieri era pur giusto, no? Perché ora Harry doveva guastare la mia allegria?
 
‘Harry…scusa. Papà e mamma si sono preoccupati?’
 
Mi guardò male, ma poi sbuffò e rispose: ‘ No, avevano immaginato che avreste fatto tardi. Però io so quanto tu e Zayn siate immaturi, soprattutto lui. Va bene, dimentichiamoci tutto che è meglio. Piuttosto…raccontami che è successo’  Gli raccontai a grandi linee la serata, stando attenta a non evidenziare il fatto che quel campeggio era praticamente deserto e che eravamo soli.
 
‘Sembra che ti sei divertita…e per quanto riguarda la notte? Dove avete dormito?’ Diventai rossa, immediatamente. Aveva chiesto dove avevamo dormito, ma ero pur certa che dopo avrebbe chiesto anche come e non potevo dirgli che eravamo stati insieme.
 
‘In una tenda, l’aveva portata lui.’ Mi corressi prontamente. ‘Cioè in due tende, una per me e una per lui!’ Pareva a me oppure c’era tensione nell’aria?
 
‘Ne sei sicura? Perché in realtà non sembra.’ Fece una piccola pausa. ‘ Jesy non dirmi che….che voi…insomma io mi sono fidato di te e spero che tu non mi abbia deluso!’
 
‘Stai scherzando?’ Dissi con voce stridula e falsa ‘ Io non potrei mai deluderti, cioè…ti voglio bene…sei mio fratello. Poi io…c’erano due tende…Harrysìtihotradito’ Sussurrai debolmente.
 
‘Cosa hai detto? Jesy parla più forte!’ Fui tentata di dirgli “niente, andiamo avanti…” ma così non avrei risolto la cosa. Lui si meritava di sapere. Dovevo farmi coraggio.
 
‘Ho dormito con Zayn. Io lo amo e lui non mi sta usando, ci amiamo tantissimo. E’ stato un momento di debolezza Harry, insomma tu puoi capire…anche tu hai avuto delle storie e quindi credo che sia accettabile se anche io…’
 
‘Hai ignorato i miei consigli. Vedo che mi vuoi molto bene!’
 
‘Non erano dei consigli, erano dei divieti. Esatto, tu non fai altro che impostare la mia vita sulle regole che piacciono a te, ma la vita è mia e decido io cosa farne!’ Urlai arrabbiandomi. Non avevo mai visto le cose sotto questo punto d vista e avevo sbagliato. Fu come se d’un tratto avessi capito tutto. La vita era mia e mio fratello doveva restare al suo posto!
 
‘ Ma quelle regole erano per il tuo bene! Pensa se fosse nato un bimbo da questo rapporto, oppure se avessi contratto delle malattie!’ Poi aggiunse ‘ Immagino che non sia stata tu la prima a dar inizio alla cosa, di sicuro Zayn ti ha indotto a farlo! Lurido sporco doppio giochista! Gli avevo spiegato molto bene come stavano le cose, gli avevo detto che non ti doveva toccare!’ Disse in preda all’ira. Non l’avevo mai visto così arrabbiato, mi faceva anche un po’di paura. Per fortuna che i nostri genitori erano al lavoro.
 
‘Zayn non deve ascoltare sempre tu Harry! Non sei il suo guru, devi capire che non puoi decidere per gli altri.’ Restò per qualche secondo immobile mentre io ero sul “ chi va là” e poi prese le chiavi della sua macchina. Cosa aveva in mente? Privai a mormorare un “ dove vai?” ma lui mi interruppe come suo solito.
 
‘Vado da Zayn, devo fargli due chiacchiere.’ Mi si gelò il sangue. Zayn non poteva sapere che avevo confessato tutto ad Harry, si sarebbe arrabbiato con me, avrebbe detto che ero inutile e che non sapevo reggere niente. Si sarebbe sentito tradito.
Ma dai Jesy, è il tuo ragazzo. Se non ti capisce lui, chi lo farà? Di sicuro ti abbraccerà dicendoti che non è successo niente e che è tutto a posto, con la sua voce roca e sexy. Ti dirà che quello che sbaglia è solo Harry e che tu non hai colpe. Nel tempo in cui io tentavo di auto-consolarmi Harry era già uscito e aveva messo in moto la macchina.
 
Dovevo fermarlo.  
Ma cosa potevo fare? Non avevo una macchina e non sapevo neppure guidare! Tolsi velocemente le mie ridicole ciabattine con il coniglio e misi le scarpe. Scesi a tutta velocità le scale e quando mi ritrovai sul marciapiede iniziai a gridare “ TAXI!”. Insomma, eravamo a Londra e non c’era neanche un cavolo di taxi libero? Finalmente dopo cinque minuti se ne  accostò uno. Raggiunsi la casa di Zayn con la massima velocità consentita dal traffico londinese e al momento di pagare lasciai all’autista non so quante sterline di mancia. Ora non m’importava quello stupido, la cosa più importante era Zayn. Vidi la macchina di mio fratello parcheggiata davanti. Grande, era già arrivato!
 
Suonai al campanello e la persona che mi aprì fu proprio lui, Harry. Se ne uscì molto arrabbiato, spinse la chiave dentro la fessura della macchina e sgommò via. Wow, lui era un guidatore prudente che rispettava sempre le regole stradali e non superava mai i limiti di velocità. La porta dell’ingresso di casa Malik era socchiusa. Mossi un paio di passi verso quella direzione, poi mi bloccai. Ero sicura di voler entrare? Quella porta mi incuteva un po’ di timore, ma alla fine mi decisi. Entrai in un salotto, dove la centro c’era un divano su cui era seduto Zayn.
 
Andai da lui e lo abbracciai. Solo dopo qualche secondo notai la mora che aveva all’angolo della sua perfetta bocca. Oh no, Harry. Accarezzai delicatamente e dolcemente la sua ferita senza pronunciare parole per paura di dire quelle sbagliate. D’un tratto lui si scostò da me, quasi schifato dalla mia presenza.
 
‘Credevo che tenessi a me, che mi potessi fidare, invece non riesci a tenere la bocca chiusa!’ Mi urlò in faccia facendomi star male dentro ‘ Dovevi per forza raccontare tutto ad Harry? Quando imparerai a vivere la tua vita senza la sua influenza?’
 
‘Io… io…’ Balbettai ‘Non puoi darmi questa colpa Zayn, non ho fatto nulla!’
 
‘Certo, tu non hai fatto nulla, sei stata un angelo’ Disse ironico ‘ Ora puoi andare via? Devo riflettere su alcune cose’ Presi la mia borsetta e me ne uscii cerando di essere dignitosa, ma in realtà dentro di me ero demoralizzata. Zayn mi odiava. Ancora non riuscivo a capacitarmi di tutto quel che era successo. Avevo sbagliato, avevo rovinato tutto, però….però Zayn avrebbe potuto essere anche più gentile con me! Ma su quali cose doveva riflettere? Sulla nostra relazione? Oh no…non avrà pensato di mol…mollar…non riuscivo neanche a dirlo. Mollar…mollarmi. Trascinai i miei piedi fino a casa e quando arrivai a destinazione decisi che l’unica cosa che poteva tirarmi su in quel momento era un bel bagno caldo e una dormitina. Così mi immersi nell’acqua calda cercando di rilassarmi.
 
 
CIAOOOOOO
Sono riuscita ad aggiornare puntuale. Cosa ne pensate del capitolo? Ho voluto che con questo la storia si travolgesse un po’. Così…Jesy ha detto ad Harry che lei e Zayn erano andati a letto insieme, lui ha reagito male dando un pugno a Zayn e quest’ultimo si è arrabbiato con la povera Jesy. Beh…volevo fare un capitolo dove succedevano molte cose, spero che vi sia piaciuto! Mi lasciate il vostro parere in una recensione? Grazie mille per il successo che sta avendo la ff, non me lo merito! A presto, ciaoooooo
 

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Capitolo 18
*** Sono un mostro ***


Dopo una giornata come quella, in cui avevo litigato sia con il mio fidanzato Zayn e mio fratello Harry, l'unica cosa che potevo fare per rilassarmi e pensare a ciò che era successo era fare un bel bagno. No, non avrei pensato a quello che era accaduto, non volevo deprimermi ancora di più. Aprii il rubinetto della vasca, regolai la temperatura e restai li in attesa che si riempisse. Dopo mezz’oretta mi immersi chiudendo gli occhi. Feci proprio come volevo, non pensai a niente.
Bussarono alla porta.
 
‘Chi è?’ Urlai. Certo, ci doveva essere sempre qualcosa o qualcuno che ti disturbava quando ti rilassavi.
 
‘Perrie è in salotto.’ Era Niall. ‘ Dice che è venuta qui per parlarti di un’idea che le è venuta per una nuova canzone. Cosa le dico?’ 
 
‘Dille che tra dieci minuti arrivo. Falla restare lì ' Sentii i suoi passi sempre più lontani, segno che si stava allontanando per andare in soggiorno. Wow, non potevo rilassarmi neanche un po’. Uscii dalla vasca tutta di fretta rischiando di cadere a causa dell’acqua versata a terra, mi vestii velocemente e mi asciugai i capelli alla bene e meglio. La maglia che avevo messo si inumidì visto che prima di indossarla mi ero scordata di asciugare il corpo. Mi dava un gran fastidio….
Dopo quindici minuti circa riposi il phon nell’armadietto e andai in salotto. Dentro la mia testa non avrei mai immaginato quella che sarebbe accaduto lì a poco…
Perrie si alzò venendo furiosa verso di me, con il dito indice puntato sulla mia faccia e le vene del collo leggermente rialzate.
 
‘Come hai potuto?’ Mi gridò. ‘ Come hai potuto? Credevo fossi mia amica e invece giocavi alle mie spalle! Da te questo è un colpo basso!’ Non capivo ciò che intendeva dire: di cosa stava parlando?
 
‘Pezz, calmati! Qualunque cosa sia successo io sono una tua amica e ti voglio bene!’ Poi aggiunsi confusa ‘Ma che è successo?’ Intanto Niall ci osservava appoggiato allo stipite della porta.
 
‘Come se non lo sapessi, ora non cercare di fingerti una bimba innocente perché non lo sei assolutamente. Mi hai rubato Zayn. Lui era il mio ragazzo e tu me l’hai preso. Era mio, io l’amavo e lui ricambiava. Poi sei arrivata tu e quando ti ha chiesto se volevi fidanzarti con lui hai accettato. Non hai pensato a come mi sarei sentita io? Non hai pensato alla nostra amicizia?’
Rimasi spiazzata. Non avevo più pensato a come difendermi quando questa cosa sarebbe venuta a galla. Ero impreparata e mi sentivo uno schifo perché Perrie aveva ragione.
 
‘Io….allora non eravamo amiche,  tu sei entrata nelle little mix solo dopo e successivamente abbiamo fatto amicizia’ Fino ad allora avevo mantenuto un tono quasi formale, ma dopo scoppiai a piangere per la tensione ‘ Non puoi capire cosa ho provato quando me l’ha chiesto: l’avevo sognato per quattro anni Perrie. Quattro anni passati a pensare a lui. Quando mi ha detto che mi amava non ho pensato ad altro, era quello che avevo aspettato per così tanto tempo e ho accettato di essere la sua fidanzata. Ti avevo invidiato perché eri così bella e perché soprattutto potevi baciarlo e la prospettiva di diventare come te era così elettrizzante. Se lo vuoi sapere non me ne sono pentita; io amo Zayn e lui ama me. Mi dispiace Perrie, ti ho portato via una cosa a te molto importante…’
 
‘Già, l’hai fatto. Tu dici che io non posso capire come ti sei sentita quando ti ha detto che ti amava e tutto quelle sciocchezze, ma tu puoi capire come mi sono sentita io quando mi ha mollato? Puoi capirlo Jesy? Puoi farlo, hai forse dei super poteri?’ Era a pochi centimetri dalla mia faccia e sentivo il suo alino che profumava di menta ‘ Tutti dicono che sei gentile, carina con tutti e che hai un grande cuore. Ma ora ho capito che quello che fai tu è solo fingere. Fingere di essere gentile mentre in realtà sei cattiva.’ Il suo tono di voce passò dalla rabbia alla tristezza e scivolarono lentamente sulla sua guancia delle lacrime. ‘ Ho tanti ricordi di me e Zayn insieme. Li vorrei al tempo stesso sia ricordare sia dimenticarli. Mi ricordo di quando andavamo al mare insieme e lo buttavo sempre sott’acqua, ricordo che mi faceva vincere apposta alle carte e che ogni sera mi mandava il messaggio della buonanotte. Ero così felice quando stavo con lui, il mondo aveva trovato un senso, mi ripetevo sempre. Eppure ora non so in che senso sta andando la mia stessa vita, ho tanti dubbi e….’ Fece una pausa. A sentirla parlare dei suoi ricordi il rimorso e il senso di colpa si erano aggravati. Ero stata malvagia e forse aveva ragione lei quando aveva detto che ero cattiva. Già facevo schifo, avevo fatto piangere e star male una mia cara amica.
 
‘La cosa più brutta è che il colpo basso me l’hai inflitto tu, Jesy. Se fosse stata una persona qualunque avrei accettato di malavoglia, ma tu Jesy….eri mia amica, almeno lo pensavo…Ho appena scoperto che  sono stata tradita dal mio fidanzato e dalla mia amica, fantastico, la giornata più bella della mia vita!’ Dai suoi occhi spenti potevo percepire il dolore che aveva dentro e che aveva paura di dimostrare. Sì, aveva versato qualche lacrima perché erano scivolate senza il suo “permesso” ma dentro di se aveva almeno cento lacrime da far fuoriuscire. Eppure voleva tenere alto il suo orgoglio, già profondamente ferito.
 
‘Toglimi una curiosità’ Aggiunse ‘ Perché mi hai fatto entrare nelle Little Mix dopo esserti messa con il mio ex? Per farmi sentire ancora di più una nullità?’
 
‘ No! Io…’ Mi bloccai. Non potevo dirle che l’avevo fatto perché Harry era innamorato di lei e le voleva avvicinarsi. Anche se io e lui avevamo litigato era pur sempre mio fratello. ‘ Perché è stata un’idea delle mie amiche: hai una voce stupenda e ci servivi’ Sussurrai mentendo. Non avevo più guardato Niall da quando ero scoppiata a piangere, mi voltai verso di lui. Era nella stessa identica posizione e ci fissava senza fiatare.
 
‘Lascio le Little Mix, lascio te come amica. Ho bisogno di cercare delle persone che mi amino e che mi vogliano bene, che mi accettino e di cui possa fidarmi. All’inizio pensavo che voi ragazze potevate esserlo, ma in realtà  mi avete voluto solo perché vi servivo.’ Prese la sua borsa e se ne andò a testa china fuori da casa sbattendo la porta d’ingresso. Mi buttai di peso sul divano e scoppiai a piangere per la centesima volta.
 
‘Mi dispiace’ Sollevai la testa e notai che Niall era arrivato vicino a me senza far nessun rumore.
 
‘Perché? Non è colpa tua. E’ solo mia, sono un mostro, proprio come ha detto Perrie. Niall riesci a capire cosa le ho fatto? L’ho ferita, l’ho delusa, le ho preso la persona che amava e poi sono diventata sua amica fingendo che non era successo niente. Le ho tenuto nascosto tutto.’
 
‘Non sei un mostro, sei una ragazza bravissima, la migliore che conosca. Jesy…sono stato io a dirle che eri fidanzata con Zayn. Stavamo parlando liberamente, quando è saltato fuori per caso. E’ in parte anche colpa mia Jesy.’ Mi buttai sul suo petto. Era così dolce, anche se non ne aveva colpe cercava in tutti i modi di consolarmi.
 
‘No, è colpa mia. Devo riparare le cose con Harry, Zayn e Perrie.Ce la farò, ce la farò…’ Ripetei per convincermi.
 
‘Con Harry parlerò io e lo farò riflettere. Tu pensa a Zayn e a Perrie…’ Ero commossa del suo aiuto.
 
‘Grazie Niall, tu ci sei sempre e cerchi di aiutarmi. Ti voglio bene’
 
‘Jesy non ho finito di parlare. Devo dirti ancora un  paio di cose.’ Il suo sguardo si fece cupo.
Cosa mi doveva dire?
 
 
 
 
Scusate davvero tanto il ritardo.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Perrie è venuta a sapere che jesy è fidanzata con il suo ex Zayn e…s’ è giusto un pochino arrabbiata….Comunque vorrei precisare una cosa: so che in questo capitolo risono molte parti parlate e sebbene io non amo quando sono troppe, servivano in questo caso. Ora scappo, lascio il link della mia os. Scommetto che chi la leggerà si immedesimerà in quello che ho scritto perché parla dei sentimenti che provo per il ragazzo che mi piace e tutte noi prima o poi siamo stata innamorate. ( tranne la mia amica Serena, a proposito la saluto, ciao pomodora)

 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1864301&i=1

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Capitolo 19
*** Pregi e difetti ***


                                 
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Ero disperata, completamente disperata. Stavo perdendo tutto in pochi giorni e in quel momento il mio solo desiderio era buttarmi di peso sul letto e ascoltare canzoni tristi e depresse -come me- . Invece Niall mi aveva preso per un braccio e mi aveva detto che mi doveva parlare, che era urgente. Un’altra dichiarazione d’amore, pensai mentre versavo un po’ di vino nel mio bicchiere.
Non avevo mai apprezzato alcuna bevanda alcolica, ma in quel frangente mi serviva proprio qualcosa di più forte.
 
‘Jesy non evitarmi. Siediti accanto a me’ Mi invitò Niall dando una pacca sul divano libero vicino a lui. Deglutii e mi sedetti, dentro di me pensavo “ormai la tempesta è scattata, tanto vale lasciarsi trasportare dal vento”
 
‘Jesy, hai paura? Stai bevendo…vino?’
 
‘Sì, perché sei così meravigliato? Ho diciotto anni e credo che non sia poi così strano. Che mi volevi dire?’
 
‘Prima promettimi che non ti arrabbierai o offenderai, non voglio che litighiamo anche noi!’
Non lo volevo neppure io, quindi feci almeno tre promesse per tranquillizzare del tutto il biondino.
‘Ok….Jesy io credo che Zayn non ti faccia bene proprio per niente. Ha una brutta influenza su di te e soprattutto ti fa stare male, la metà delle volte che ritorni da un’uscita con lui, avete discusso.
Ti arrabbi perché  non ti sa ascoltare e si comporta un po’da capo, nel senso che vuole prendere tutte le decisioni personalmente, ma alla fine lo accetti dandogliele tutte vinte.’
 
Non sapevo cosa dire. La prima frase che mi passò per la mente fu “come ti permetti di parlare così del mio fidanzato?” ma poi mi ricordai della promessa di non arrabbiarmi o offendermi.
Rimasi di nuovo senza parole. Come poteva Niall, il mio migliore amico, dirmi tutto quello? Come poteva offendere Zayn conoscendolo solo da pochi giorni? Non mi sarei mai aspettata un comportamento simile da lui, da tutti meno che da lui. Mi aveva deluso.
 
‘Lo dici solo perché vuoi che lo molli e che mi metta con te!’ Le parole mi sfuggirono dalla bocca, andarono fuori senza permesso. Mi guardò offeso.
 
‘Credi che sia capace di farlo Jesy? Credi che lo farei davvero? ….pensavo che mi conoscessi meglio e che non avresti mai dubitato della mia amicizia.’
Non avrei dovuto dirlo, perché la mia bocca una volta tanto non poteva stare ferma e zitta?
Il suo sguardo deluso mi fece capire che mi ero sbagliata di grosso, che mi aveva parlato perché era mio amico e voleva il mio bene.
 
‘Non ti rendi conto di quanto per me sia stato difficile dirti tutto questo? Sai che siamo tutti e due molto sensibili e avevo una gran paura che dicesi proprio quello che hai detto poco fa. Poi però avevo pensato “lei è mia amica. Non penserà mai queste cose di me”, invece l’hai fatto’
 
Già, avevo fatto un torto orribile a Niall, lui mi voleva aiutare –anche se non ci era riuscito con quel discorso, ci aveva provato- e io l’avevo ricambiato così miseramente.
 
‘Niall scusa scusa scusa, ho sbagliato, io so che tu sei il mio migliore amico e che mi vuoi un mondo di bene. E’ una delle cose più chiare e sicure che so nella mia vita e non capisco come abbia potuto dubitarne. Mi perdoni?’ Lo guardai con una faccia implorante, a cui non riuscì a resistere.
Mi abbracciò cingendomi il collo con le sue braccia. Mi fece stare subito bene quella manifestazione di calore.
 
‘ Ma Niall’ Aggiunsi una volta staccati dall’abbraccio ‘ Decido io quello che farò. E io voglio stare con Zayn perché lo amo, anche con i suoi mille difetti.’ Lui annuì accondiscendente.
 
‘Però mi prometti che ci rifletterai almeno un po’ su? Credo che tu abbia dato troppa importanza all’amore che prova Zayn per te, come se, se venisse a mancare questo, saresti persa. A volte ne fai la tua ragione di vita e della tua felicità, ma devi capire che con o senza di lui, sarai ugualmente felice. Ci saranno altre cose che ti faranno sorridere nella tua vita, non solo un ragazzo. Ok?’
Annuii debolmente. Aveva ragione, ma quel discorso non mi era piaciuto perché mi aveva fatto capire una cosa che avrei voluto tenere lontana dalla mia mente.
Forse avevo esagerato, però quell’idea non mi allettava proprio, volevo sia scacciarla dalla mia testa e fare finta di niente, sia ragionarci perché era importante.
 
‘Ora vado al bar qui alla fine della via. So che ci sta Harry, magari riesco a farti perdonare da lui, ci proverò’
 
‘Grazie mille Niall, come farei senza di te?’
 
‘Saresti disperata, persa in un mondo oscuro dove nessuno ti capisce o ti ascolta. Non è mica facile trovare un santo come me!’ Ridemmo, mentre con la mano gli scapecciavo i capelli biondi e lui tentava di ribellarsi. A volte lo trattavo come un peluche, il mio povero piccolo Niall.
Si alzò dal divano, prese il giacchetto verde e mi salutò con la mano dirigendosi verso la porta. Quando uscì per andare da Harry, tirai un sospiro di sollievo. Volevo stare da sola, volevo pensare a Zayn.  Ma non quei pensieri del tipo “ quanto è carino, adoro il suo sorriso furbetto, quegli occhi mi fanno impazzire”. No, questa volta ero seria, volevo pensare a quello che mi aveva detto Niall, volevo essere oggettiva e mettere da parte i  sentimenti che provavo per lui.
Allora….presi un foglio di carta per organizzare meglio le idee.
 
ZAYN”  scrissi in cima al foglio.
Pregi:
Carino, dolce, disponibile quando hai un problema, ti aiuta quando sei in difficoltà, ti fa sentire a suo agio quando stai con lui e sua madre fa le migliori cheese cake di Londra.
Cancellai l’ultimo punto, era troppo irrilevante e sciocco.
Difetti:
E’ molto irascibile. Se non lo fai comandare potrebbe diventare leggermente nervoso e quell’adorabile vena che ha sul collo raffiorerebbe . Il suo collo…stupendo. Jesy! Devi descrivere i sui difetti, non il suo corpo perfetto!
Non ce la facevo, sul serio. Non potevo scrivere queste cose di lui, per me era perfetto e equivaleva a tradirlo, a parlargli male alle sue spalle. Non potevo. Strappai il foglio e lo gettai nel bidone.
Zayn era perfetto, ammettiamolo. Tutti i suoi difetti erano pari a zero in confronto a tutto il resto, a come mi facava sentire. Non mi ero lasciata trasportare dai miei sentimenti, anzi ero stata bravissima: completamente razionale, assolutamente oggettiva. Giusto?
 



Due ore dopo
 
Ero in cucina, quando sentii la porta d’ingresso sbattere, così mi catapultai  in salotto, convinta che fosse Niall di ritorno con Harry. Speriamo che lo abbia convinto, speriamo che lo abbia convinto, mi ripetevo . Feci  dei passetti verso il soggiorno e spiando dietro alla porta, vidi  proprio loro due che si slacciavano le scarpe. Ok  Jesy, è ora di scoprirlo.
 
‘Ciao’ Li salutai cercando di essere naturale. ‘ Come è andata?’
 
‘Bene’ Mi rispose Niall ‘ Vado in cucina a prendere un bicchiere d’acqua’ E uscì dalla stanza lasciandoci soli. Non sapevo come iniziare, cosa significava il “bene” di Niall? Che mi aveva  perdonato oppure che ancora aveva dei risentimenti verso di me ma era quasi tutto passato?
 
‘Di cosa avete parlato tu e Niall al bar? Le  solite partite di football?’ Chiesi con nonchalance.
Harry era importante per me, era  il mio fratellone e non volevo vedere che mi teneva il muso, ci rimanevo troppo male. Litigavamo molto, sì è vero, ma ci volevamo bene.
 
‘Sì, abbiamo discusso di un nuovo giocatore che è entrato da poco in una squadra’ Mhm…perché non mi parlava delle cose che gli aveva detto Niall?
 
‘E  chi è?’
 
‘Tanto non lo conosci, quindi che differenza fa se te lo dico?’ Mhm…a quanto pare non mi aveva perdonato perché era ancora ostile, che peccato. Abbassai lo sguardo al pavimento, ora non sapevo proprio come fare…
 
‘Sciocca, fai un sorriso, ti ho perdonata’ Sussurrò mentre io alzavo gli occhi che d’improvviso diventarono brillanti dalla gioia.
 
‘Grazie’  Mi dette una pacca sulla spalla, prima di raggiungere Niall in cucina.
 
 
 
CIAOOOOOO
Scusate il solo ritardo, avrei dovuto aggiornare due giorni fa ma non ho potuto!
Che ne pensate del capitolo? Vi ha sorpreso la cosa che ha detto niall a jesy oppure un po’ ve lo aspettavate? E che dire di Harry che ha perdonato jesy? Poi come avrete notato Jesy non riesce a pensare a Zayn senza lasciarsi guidare dai sentimenti che prova per lui, anche se non se ne accorge.
Grazie mille per tutto quello che fate per me! Fatemi sapere che ne pensate del capitolo con una recensione, l’apprezzerei davvero molto!
Importante: ringrazio tantissimo 
fedee_missmalik per lo stupendo banner.
 

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Capitolo 20
*** Un passato scomodo ***


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Ero molto sollevata dal fatto che io e Harry avessimo fatto pace, ma ancora dovevo chiarire le cose con Perrie e Zayn.
Zayn prima di tutto, senza il suo sostegno non avrei potuto vivere e avevo bisogno di sentire la sua voce di prima mattina che mi chiamava per chiedermi come stavo. A volte la gente lo considerava pieno di difetti, un po’rozzo, immaturo e irascibile. Però io conoscevo il vero Zayn, quello romantico e tenerone. Il fatto che si fosse arrabbiato con me per quella questione non significava nulla, di questo ne ero più che convinta. Dopotutto è sbagliato giudicare una persona e di certo non volevo somigliare al mondo fuori da questa casa che ti etichettava come “irrecuperabile” e si dimenticava di te. No, non avrei prestato attenzione a quello che le altre persone affermavano, io avevo il mio cervello e il mio cuore. Per una volta tanto questi due erano puntati verso un’unica direzione e perciò dovevo per forza ascoltarli. Al diavolo le persone che sussurravano “qui c’è qualcosa che non va Jesy, se non ci ascolti potrebbe andarti male!”
Loro che ne sapevano? Avevano mai capito il vero Zayn come lo avevo fatto io? NO! Nessuno s’era mai sforzato al mio stesso modo e perciò parlavano senza sapere la vera situazione. Tutti hanno dei difetti, ma non per questo tutti siamo dei malviventi, giusto?
Ero del parere che la gente si intromettesse troppo negli affari altrui, però io non li avrei degnati.
Ero pronta a prendere i miei rischi e ad iniziare quella scalata.
Presi il mazzo di chiavi, qualche spicciolo dal portafoglio di Harry ( non se ne sarebbe accorto incantato com’era!) e la borsa. Destinazione: casa Malik.
Arrivata sul marciapiede chiamai un taxi che mi portò lì. Non mi assicurai neanche della quantità giusta di sterline che usai per pagare il taxista tanto era assorta nei miei pensieri.
Davanti al campanello mi resi conto che m’ero precipitata in quel posto senza sapere esattamente cosa dire o fare. Non avevo pensato minimamente neanche ad un piano efficace.
Forse meglio così, almeno le parole che avrei detto sarebbero state al cento per cento naturali.
Suonai il campanello e dopo una musichetta alquanto singolare, mi aprì la signora Malik.
 
‘Salve.’ Mi presentai. ‘C’è suo figlio?’ Quando dissi il mio nome, la donna parve sconcertata. Conoscevo la mamma di Zayn da quando ero piccola perché da bambini noi due eravamo amici. In tutti quegli anni era sempre stata carina con me, ma ora dal suo sguardo capii che qualcosa era cambiato. Zayn le aveva parlato male di me? Fantastico, il rapporto con la suocera sarebbe iniziato bene sin dall’inizio!
 
‘E’ in camera sua, ti consiglio di andare da lui perché non credo che abbia voglia di scendere.’ Il solito pigrone, pensai soffocando una risatina. ‘ Però…è leggermente irritato.’ Aggiunse. Dal suo tono cappi che avrebbe voluto anche dire “con te”.
“Leggermente irritato” forse era un modo carino per nascondere la sua rabbia per niente leggera….
Entrai e salii le scale con il cuore in gola. Arrivata davanti alla sua porta feci un sospiro prima di bussare. Da piccola avevo sempre pensato che cresciuta avrei trovato l’uomo giusto per me e che sarebbe andato tutto liscio, o almeno che l’amore avrebbe trionfato, come nei film. Insomma, l’amore non dovrebbe farti felice? Allora perché io ero sempre così agitata e pensierosa? Di certo non era colpa di me e di Zayn perché insieme stavamo da Dio, erano tutti gli altri che ci ostacolavano…giusto?
 
‘Chi è?’ Mi rispose la voce roca di Zayn.
 
‘Indovina?’ Per un attimo ci fu un silenzio tombale, ma poi sentii qualcosa  muoversi.
 
‘Styles vai via, immediatamente, non voglio parlarti né vederti.’ Il suo tono di voce era così freddo, feci fatica ad incassarlo e ad andare avanti con disinvoltura.
 
‘Io invece muoio dalla voglia di vederti, lo sai?’
 
‘Ora sì,  ma non mi interessa più di tanto, lo sai?’ Pronunciò le ultime due parole imitandomi e a quel punto sentii che era davvero troppo. Ero venuta a chiedergli scusa perché avevo confessato ad Harry una cosa che non avrei dovuto dirgli, ma ero stata costretta dalle circostanze e Zayn avrebbe dovuto capirmi!
JESY, QUI QUELLA CHE  HA SBAGLIATO  SEI  STATA SOLO TU, ZAYN HA REAGITO NORMALMENTE. NON DARGLI COLPE CHE NON HA.
Quella vocina dentro la mia testa aveva ragione, Zayn non aveva colpe, al massimo era colpevole dell’accelerazione del battito del mio cuore quando si avvicinava alla mia pelle, tutto qui.
 
‘Tu mi devi perdonare Zayn, devi se vuoi che io ritorni a sorridere.’ Sussurrai quelle parole, ma ero sicura che mi stesse sentendo. Lo stavo quasi pregando. ‘Tu ancora mi ami.’
Attesi la sua risposta a lungo.
 
‘Il pugno che mi ha dato Harry fa ancora male’ Per un attimo mi balenò nella mente l’immagine di un bambino che si faceva male giocando e correva dalla mamma piagnucolando. Zayn era quel bambino.
 
‘Ma il tuo cuore non ha subìto nessun danno, perciò quello che provavi per me è rimasto identico.’
 
‘Jesy, lasciami solo. Devo riflettere.’
 
‘No! Stai sempre a riflettere e non cogli l’attimo! Dimmi solamente che mi ami e tutto si risolverà. Solo queste due parole.’ Ero disposta a mettermi anche in ginocchio.
 
‘Vai ora,  queste sono le uniche due parole che posso dirti.’ Asciugai la lacrima che mi era colata fino ad arrivare all’attaccatura del vestito, provocando una sensazione fastidiosa. Mentre scendevo le scale inciampai rischiando di cadere a terra e non ricambiai il minimo saluto alla mamma di Zayn per la vergogna.
 
‘Jesy…’ Era proprio lei. ‘Non prendertela con Zayn. Credo che tu sia fantastica e oggi hai gestito la situazione splendidamente, hai mostrato molta umiltà e pazienza. Lui è fatto così, dopo un po’ capisce i suoi errori e fa di tutto per rimediarli, ma ci vuole del tempo. Sono sicura che capirà che tipo di persona sei e ti chiederà scusa. Sarebbe uno sciocco se non lo facesse e Zayn non è sciocco.’
 
‘Grazie mille Tricia. ’ Le sue parole mi avevano davvero incoraggiato e rassicurato.
 
‘Oh, chiamami Ti, come tutte le mie amiche.’ Mi abbracciò. ‘ Sentii, non so i tuoi piani per questa  sera, ma mi piacerebbe parlare un po’ con te in privato. Facciamo alle otto al bar dietro l’angolo?’
 
‘Ok sono libera Tricia. Cioè Ti.’ Mi corressi dopo un suo sguardo “severo”. Ridemmo.
 
 
Quella sera partii molto presto per arrivare all’appuntamento con Ti, ma seppure ero lì cinque minuti prima dell’orario prestabilito, lei era già seduta comodamente vicina ad un tavolino che sorseggiava un drink. Zayn era il suo ritratto: stessa pelle scura che alla luce fioca si illuminava e diventava brillante, stesso naso ben definito e stessi capelli scuri e folti. Sembravano entrambi due angeli. Appena si accorse di me, scostò la borsa per farmi spazio.
 
‘Hai trovato problemi a venire qui?’ Mi chiese con il tipo tono da mamma apprensiva.
 
‘No, mi ha accompagnato mio fratello Harry, anche se presto prenderò la patente e perciò potrò andare in giro più liberamente. Lei non sa quanto un fratello si può arrabbiare se gli si chiede di accompagnarti per cinque minuti da una parte. Può farti la lagna per ore e ore.’
Lei sorrise e posò il drink da un lato. I tratti del suo viso le conferivano un aspetto quasi regale e un po’ severo, ma quando sorrideva pareva molto dolce. Come Zayn.
 
‘Ad ogni modo Jesy…ho voluto invitarti qui perché volevo parlarti di mio figlio. Ho capito che lo ami davvero molto e che lui ricambia i tuoi stessi sentimenti. Immagino che non ti abbia mai raccontato molto della sua infanzia.’
 
‘Ma Ti noi eravamo amici dall’infanzia non si ricorda? Io e lei non ci siamo mai parlate tanto ma con suo figlio ho sempre avuto un bel rapporto.’
 
‘Sì lo so. Mi ricordo che Zayn andava sempre a casa di tuo fratello Harry e che stava anche con te, ma non penso che abbia raccontato né ad Harry né a te nulla di ciò che ti sto per dire ora.’
Sbarrai gli occhi. Harry era il suo migliore amico, si dicevano tutto, quasi fossero due femmine.
 
‘Zayn è nato sfortunato. Sin dai primi mesi di vita è stato perseguitato dai continui esami che doveva fare per i problemi d’ asma. Durante la notte si svegliava quasi soffocato e lo portavamo abitualmente all’ospedale. Quando non riusciva a respirare pareva quasi che stesse per morire da come la sua pelle diventava trasparente. Non ti nascondo che una volta un medico ci disse che l’asma  era molto pericolosa e risolverla era questione di vita o di morte.
Poi, quando ha iniziato ad andare a scuola, è stato subito preso di mira dai bulli. Tornava quasi tutte le mattine nascondendo le lacrime agli occhi. Questo Harry non può saperlo perché lui e Zayn andavano in scuole differenti e non l’ha mai raccontato a nessuno tranne che alla sua famiglia. E’ stato profondamente segnato da questi avvenimenti che si sono interrotti solo qualche anni fa.
Ma il colpo più duro che ha avuto è stata la separazione di me e suo padre.  E’ stato malissimo e di notte ha ripreso a non respirare. Siamo andati da un medico ma ci ha detto che probabilmente era una causa dello stress e dell’agitazione.’
Durante tutto quel lungo discorso, la mia bocca si apriva ogni minuto di un centimetro in più, così che alla fine era praticamente spalancata. Non potevo crederci. Stavo con un ragazzo di cui in realtà non conoscevo nulla. Rimasi scioccata: ecco il perché di tutti i suoi comportamenti strani. Le persone pensavano male di lui senza sapere cosa aveva passato nella sua vita.
 
‘Grazie mille Ti per avermi raccontato tutto, immagino che non sia stato facile neanche per te tutto questo. Ti ammiro perché invece di seppellire il passato doloroso come fanno alcuni, tu sei coraggiosa e lo affronti.’
 
‘Grazie a te Jesy, sei la prima ragazza di Zayn che mi piace davvero.’
Mi strinse la mano e in quel momento capii che anche se quella donna pareva molto giovane, aveva parecchi anni alle sue spalle. Le rughe sulla mano lo testimoniavano.
Ma la cosa più importante, il mio chiodo fisso in quel momento era solo uno: ora sapevo cosa avrei dovuto dire a Zayn per farmi perdonare.
 
 
Eccomi qui donzelle,
prima di tutto scusatemi scusatemi scusatemi per il ritardo, lo so…il capitolo era pronto anche ieri, solo che lo dovevo ricontrollare. Per farmi perdonare l’ho fatto più lungo e ho anche deciso che d’ora in poi li allungherò sempre di un pelino di più. Contente o no? Se non vi piace la mia idea ditemelo!
Comunque… che ne pensate del capitolo? Jesy non ha fatto pace con Zayn ,ma in compenso è venuta a sapere di cose del suo passato prima sconosciute. Poi ha stretto anche amicizia con Trincia, mamma di Zayn. 
Grazie mille per le recensioni che mi lasciate, a volte mi dimentico di ringraziarvi ma lo dovrei fare sempre! Spero che siate numerose anche in questo. ringrazio come sempre 
fedee_missmalik per il bellissimo banner. ciaoooooooooo
 
 

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Capitolo 21
*** Enchanted ***


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 Ora sapevo cosa fare per farmi perdonare da Zayn.
 
‘Scusa davvero Ti ma ora devo proprio andare a casa, è stato un piacere conoscerti.’ Mi alzai dalla sedia, sistemai i pantaloni stropicciati e mi affrettai ad uscire dal locale, ma arrivata alla porta d’uscita feci marcia indietro.
 
‘Scusa se non ti ho salutato ben bene.’ Dissi abbracciandola dolcemente.
 
‘Oh non ti preoccupare. So che i giovani d’oggi sono parecchio sbandati e tra le nuvole. Ho tre figlie e l’ho imparato con il tempo.’ Risi per poi correre nuovamente verso l’uscita. Presi un taxi diretta a casa, arrivata lì entrai nella mia camera da letto, presi la chitarra e ritornai sul marciapiede dove il taxista mi aspettava impaziente.
Seduta nei sedili posteriori, mi sentivo elettrizzata e confusa. L’odore che emanavano quei tessuti scadenti e vecchi, sporcati qua e là da bibite, era davvero nauseante. Forse non avevo mai preso un taxi così sporco. Aprii il finestrino per cambiare un po’aria ma il taxista mi ordinò di richiuderli, senza darmi una spiegazione sufficiente del perché. Certa gente è proprio maleducata, pensai tra me e me. Arrivata a casa Malik, suonai il campanello e questa volta mi aprì la porta Zayn.
 
‘Oh.’ Fu il commento che fece appena mi vide.
 
‘Oh anche a te!’ Dissi entrando con disinvoltura e con un po’di forza dentro casa. Sapevo che il signorino di fronte mi avrebbe lasciata fuori per tutta la notte se fosse stato possibile.
Salii velocemente le scale ed entrai in camera sua, posizionandomi seduta sul letto con la chitarra tra le mani. Ero sicura che mi avrebbe raggiunto prima o poi. Conoscevo Zayn: faceva il sostenuto ma poi non riusciva a tenere a freno la curiosità.
Come volevasi dimostrare, entrò con la coda tra le gambe dopo neppure dieci secondi.
 
‘Prima che tu parli.’ Dissi iniziando ad accordare lo strumento. ‘Ho bisogno di spiegarti una cosa, ma non lo farò parlando, bensì cantando.’
 
‘Come se una melodia potesse rendere più dolce la tua voce così fredda.’ Rimasi a bocca aperta. Nessuno nella mia vita aveva mai fatto un commento su di me così cattivo, nessuno. Scossi leggermente la testa come per dimenticare quella frase e cercai di non pensarci, avevo un piano e dovevo attenermi a quello. Iniziai a suonare e poi a cantare.
 
‘Ed eccomi di nuovo, questa sera A forzare le risate, fingendo sorrisi
Lo stesso vecchio stanco, luogo solitario con  Mura di insincerità
Occhi in movimento ed il vuoto, Tutto scomparve quando vidi il tuo volto
Tutto quello che posso dire, è che è stato incantevole incontrarti
La conversazione inizia Contro tutte le tue osservazioni veloce
Come note di passaggio in segreto.
Questa notte è scintillante, Non lasciarla andare
Sono super meravigliata, Arrossendo per tutta la strada verso casa
Passerò la vita a chiedermi se tu sapevi che Ero incantata di conoscerti
Una domanda mi tiene sveglia, sono le 02:00, mi ami tu ?
So che sto camminando avanti e indietro, Desiderando che tu sia alla mia porta
l’aprirei e tu diresti ‘hey’, E’ stato incantevole incontrarti…

Questa sono io che prego perchè questa sia la prima pagina, Non dove la storia finisce
Il mio pensiero farà l’ eco al tuo nome, fino a quando non ti rivedrò
Queste sono le parole che ho trattenuto quando ci siamo lasciati troppo presto
Ti prego, non innamorarti di qualcun altro.’
(TRADUZIONE ENCHANTED DI TAYLOR SWIFT)
 
Finita la canzone, alzai gli occhi e vidi il viso di Zayn bianco come il latte.
 
‘Io…’ Balbettò. ‘Io…io…non m’innamorerò di nessun altra. Anche per me è stato incantevole incontrarti, anzi…magnifico.’ Feci un sorriso a trentadue denti e lo abbracciai rischiando quasi di soffocarlo.
 
‘Hey hey stai attenta!’ Urlò scherzosamente.
 
‘Scusa ma è da troppo tempo che aspettavo questo momento!’
 
‘Ma se abbiamo litigato sì e no tre giorni fa!’
 
‘Per me tre giorni senza di te sono un’ eternità!’ Ci baciammo e in quel preciso istante capii che era lui l’uomo della mia vita, solo lui. Insieme ci completavamo, insieme riuscivamo ad essere noi stessi, solo insieme. Provai una sensazione di sollievo senza pari e di felicità immensa.
 
‘Ora che abbiamo fatto pace…vogliamo divertirci?’ Chiese dando una pacca sul suo letto. Capii immediatamente le sue intenzioni.
 
‘Zayn sono stanchissima, non ora ti prego. Meglio che vada a casa.’ Sussurrai alzandomi e dirigendomi verso la porta. Notai la sua espressione, chiaramente delusa, eppure in quel momento non me ne curai più di tanto. Un pensiero stava vagando per la mia mente: perché dopo solo un minuto che avevamo fatto pace, Zayn aveva pensato subito ad andare a letto insieme? Insomma, non voleva gustarsi un po’ il momento romantico, fatto di carezze e di baci? Perché voleva affrettare così le cose? Mi considerava una persona oppure occasionalmente anche un oggetto?
Troppe domande, troppe. Non volevo rovinare il sollievo provato dall’avere fatto pace con lui, perciò le ignorai. “Forse sbaglio a ignorarle” pensai mentre camminavo davanti ad un bar affollato di persone sulla trentina, ma in quel momento mi sentivo esausta e le mie povere membra non avevano la forza di fare niente.
Arrivai a casa a notte fonda, non mi tolsi neppure i vestiti per andare a dormire. Sfilai solamente le scarpe con un calcio vigoroso e mi buttai di peso sul materasso. Volevo dormire, tutto quello che volevo era dormire.
Volevo dormire per tanti tanti tanti anni, non svegliarmi più e restare sempre nel mondo dei sogni. I problemi mi assalivano, non mi lasciavano respirare. Perché a soli diciotto anni la mia vita era così incasinata?
 
 
La mattina seguente mi svegliai all’alba, verso le 06:00. Appena alzai la testa dal cuscino, capii di avere un forte mal di testa, perciò dopo aver sbadigliato, andai in cucina a prendere un’aspirina. Poi mi diressi in bagno e mi infilai sotto la doccia fredda. Finito di lavarmi, asciugarmi e vestirmi, mi guardai allo specchio per la prima volta nella giornata. Ero orribile: pelle tutta rossa e un po’ scorticata, capelli spettinati e brutte occhiaie. Basta, non ne potevo più.
Presi una saponetta, me la sparsi per tutta la faccia e poi risciacquai con l’acqua.
Mi pettinai i capelli per dieci minuti e li lisciai il più possibile.
Presi il fondotinta e me lo passai sotto gli occhi, coprendo le occhiaie e dei piccoli brufoli. Visto che avevo già iniziato a truccarmi, mi misi pure il mascara e l’eyeliner. Possibile che dovevo sempre ricorrere al trucco per essere carina? Possibile che dovevo impiegare ogni mattina un’ora per rendermi presentabile?
Mi massaggiai lentamente le tempie pensando alla giornata che mi aspettava: dovevo fare pace con Perrie, lei era mia amica e poi un membro importante delle Little Mix. No, in quel momento l’unica cosa che mi sentivo in grado di fare era star immobile e aspettare che tutto si risolvesse. Eppure dentro di me sapevo che nulla si risolveva per caso senza prima dargli una smossa.
 
 
 
Alle dieci di mattina mi incamminai verso la casa di Perrie, con la paura di disturbarla.: forse stava ancora dormendo….ormai ero lì però , non potevo tornare indietro e aspettare ancora.
Arrivata a destinazione bussai leggermente alla porta d’ingresso e aspettai. Mi aprì un signore sulla quarantina, grassottello e un po’ pelato, probabilmente suo padre.
 
‘Salve’ Mi presentai. ‘Sono Jesy, un’amica di Perrie, lei c’è?’
 
‘Certo, è in salotto, entra che ti porto da lei.’ Varcai la porta e mi pulii le scarpe sul tappetino. Passammo per un lungo corridoio, per poi arrivare in una sala gigantesca e luminosa con tavoli, divani e mobili di lusso. C’era Perrie sdraiata su uno dei due divani, mangiava delle patatine e guardava la tv con occhi spenti.
 
‘Ciao’ Mi sedetti accanto a lei, che si scostò leggermente. Era infastidita dalla mia visita, questo era ovvio, però non mi sarei fatta abbattere facilmente. 
‘Perrie mi dispiace davvero molto. Io amo Zayn e lui mi ricambia. Tutto questo sarebbe successo prima o poi, anche se tu e lui non vi foste mai messi insieme. Noi due ci completiamo ed è una cosa unica, lo dovresti capire. Se non vuoi fare pace con me, almeno torna nella band per Jade e Leigh-Anne, loro hanno bisogno di te! Perché questo litigio deve ripercuotersi anche su loro?’
 
‘Io invece mi chiedo che bisogno c’era di ferirmi così, di tradirmi e poi fare finta di niente, sorridermi come se volessi essere mia amica. Mi hai rubato Zayn, il mio amore!’
 
‘Ma io voglio essere tua amica, non lo capisci?’
 
‘Allora non ci sei riuscita, hai fallito. Anzi, qui quella che ha fallito sono solo io.’ Sussurrò abbassando gli occhi al pavimento tirato a lucido. Nella sua voce percepii una nota di delusione che mi fece rabbrividire.
 
‘ Tu non hai fallito, basta guardarti intorno. Hai una famiglia che ti ama, una casa stupenda che ti invidio con tutto il mio cuore e un corpo semplicemente perfetto! E hai anche un’amica che sta facendo di tutto per riaverti accanto.’ Sorrise a quest’ultima frase, un piccolo sorriso nascosto.
 
‘Devo pensare Jesy, scusami tanto. So che sei mia amica, ma credo che le Little Mix non siano per me. Non sono il tipo a cui piace far parte di una band e voi tre siete così unite, mentre io sono quella più grande, quella più…no, non fa per me. Sono più una cantante solista io.’
 
‘Mi…mi dispiace. Eri un ottimo membro, molto utile. Sarà difficile rimpiazzarti, ma se cambierai idea…sono sempre al solito posto, casa mia.’ Sorrise leggermente mentre io mi alzai dal divano. Andai verso la porta e poco prima di uscire la salutai. Non ero riuscita a fare pace completamente con lei, ma qualcosa avevamo risolto più o meno. Era un risultato di cui ci si poteva accontentare.
Sbuffai pensando a quell’idea: perché nella vita ci dobbiamo sempre accontentare? Non possiamo almeno una volta dire “è esattamente come avrei voluto che fosse” oppure “è perfetto”? Non c’era mai quella sensazione di completa beatitudine, al contrario, ogni giorno si formava un problema nuovo e inaspettato da risolvere. Mai in pace. Sempre con gli occhi aperti. Sentivo che il mio cervello stava andando in cortocircuito, eppure avevo solo diciotto anni, la mia età non doveva essere fatta solo di uscire in discoteca e di spensieratezza? No, quest’ultima se ne era andata quando ero entrata a far parte del mondo, quello vero.
Mentre prima giocavo nel cortile con le spade di legno tra bambini, ora ho capito che là fuori la guerra esiste davvero. Mentre prima quando si perdeva si riniziava da capo, ora ho capito che qui tutti tengono il punteggio. Ogni lezione genera una nuova cicatrice, ma io vorrei tanto poter imparare senza ferirmi.
Non era più facile ai giorni del cestino del pranzo, quando tutti credevano in te e tu credevi a tutto? Non era meraviglioso correre selvaggiamente e poi cadere addormentati, prima che i mostri ti catturassero? Non era bellissimo quando c’era sempre un letto più grande in cui infilarsi e tutto era fuori dalla tua portata, così che arrivava qualcuno più grande che te lo portava giù?
Ok Jesy basta rimuginare su queste cose, concentrati sul presente, pensai. Ora bisognava trovare un sostituto di Perrie, non potevamo essere solo in tre nelle Little Mix. Ma chi?
Chi cantava bene ed era disposto ad entrare in una band che non era proprio il massimo? Dopo averci pensato per mezz’oretta, si accese una lampadina sopra la mia testa. Ecco chi!
 
Buongiorno a tutte! So che sono in ritardo per la centesima volta ma con l’estate ho rallentato i ritmi, mi perdonate? Come promesso il capitolo è più lungo, anche se togliete la traduzione della canzone di Tay. Per me è stato quasi un obbligo metterla!
Jesy e Zayn hanno fatto pace, siete contente? Perrie ha deciso che non tornerà nella band, almeno per il momento. Allora chi credete che sia la persona che ha in mente Jesy per sostituirla?
Devo ringraziare di cuore
GiulNialler12_13 per quello che ha fatto con la mia ff.
E come sempre per il banner 
fedee_missmalik.
 

 

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Capitolo 22
*** Disegni ***


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Scesi a tutta birra le scale dirigendomi verso la porta d’ingresso. Dovevo andare da lei, dovevo chiederle se voleva entrare nelle Little Mix. Ero così assorta nei miei pensieri, che feci un balzo quando Niall si posizionò davanti a me, facendomi di conseguenza fermare.
 
‘Ehy, ti sei dimenticata di me?’ Mi chiese scocciato. ‘Sono in vacanza a casa tua da una settimana e tra qualche giorno parto di nuovo per l’Irlanda. Gli unici momenti in cui stiamo insieme sono i pasti! Perché Jesy?’ Mi venne un colpo sentendo quelle parole. Come avevo potuto “dimenticarmi” di Niall? Lui mi aveva fatto fare pure pace con Harry e io lo ripagavo in quel modo? Era il mio migliore amico e il fatto di averlo qui con me durante le vacanze di Pasqua era un miracolo visto che di solito ci vedevamo solo d’estate.
 
‘Scusa Niall. Scusa, è che sono stata sommersa da mille impegni. Però questo pomeriggio ti prometto che staremo insieme. Andremo…al fiume, ok?’ Lui mi guardò come per capire se facevo sul serio e se si poteva fidare di me.
 
‘Ok. Partiamo alle tre.’
 
‘Ehm…alle tre ho le prove con le Little Mix.’ Niall mi guardò deluso, come se si fosse già pentito di avermi dato fiducia. ‘Non possiamo fare alle quattro?’ Chiesi sperando nella sua misericordia infinita. A volte approfittavo della sua bontà , ne ero consapevole, però era comodo farlo.
 
‘Ok, vada per la quattro, ma ti voglio puntuale!’
 
‘Certo, più puntuale che non si può, io sarò!’ Dissi scherzosa facendo la rima, mentre camminavo verso il portone. Niall scoppiò a ridere. Ogni sciocchezza che facevo era seguita da una sua risata e io mi chiedevo ogni volta se era merito anche della sua cotta per me. Arrivata sul marciapiede, chiamai come al solito un taxi, che mi portò davanti a casa Tomlinson. Suonai il campanello e dopo neanche due secondi mi aprì proprio lei, Nicole.
 
‘Ciao Nik’ La salutai abbracciandola mentre lei si faceva stringere inerte ‘ Come stai?’
 
‘Come al solito.’ Sussurrò senza guardarmi in faccia. Capii al volo che qualcosa non andava. Dal silenzio che regnava in quella casa, dedussi che erano tutti via. Ed ecco un primo punto a svantaggio di Nicole: quasi sempre restava a casa da sola, così se aveva bisogno di ricevere conforto o sfogarsi, non aveva nessuno.
Entrai e mi sedetti senza fare complimenti sul divano, in salotto.
 
‘Vuoi da bere?’ Mi chiese tirando fuori dal frigo aranciate e coca cola. Presi un bicchiere di aranciata e un altro di coca. Sapete tutti che sono molto golosa.  ‘Perché sei venuta qui?’
 
‘Allora…’ Feci un respiro prima d’iniziare il discorso. ‘ Ultimamente ho avuto delle discussioni con un membro delle Little Mix, che alla fine ha deciso di lasciare la band. Così quando ho cercato chi poteva essere una sostituta valida, ho pensato a te. So che sei brava a cantare, non ti preoccupare: neanche noi siamo il massimo. So anche che hai lo spirito adatto per far parte di una band. Si tratta solo di incontrarci due volte a settimana per provare e a volte, se qualcuna di noi ha l’ispirazione, ci mettiamo giù cercando di scrivere delle canzoni. Ti va?’
 
‘Mhm…’ Restò parecchio tempo a braccia conserte per pensare. ‘Fammi capire bene. Una vostra amica se n’è andata e ora voi volete che io la sostituisca. Quindi io sarei la ruota di riserva? Sarei la persona che si chiama quando tutte le altre hanno già rifiutato?’
 
‘No, cosa dici? Non avevamo mai pensato a te come cantante perché stavamo bene così, in quattro, senza complicazioni…’ Solo dopo averlo detto mi accorsi dello sbaglio madornale.
 
‘Stavate bene senza di me e ora mi servo all’improvviso. Sarete disposte a prendervi questa complicazione però?’ Il suo sguardo era fulminante.
 
‘Nik, forse non hai capito, ti voglio un bene dell’anima e ti penso sempre. Da quando ti ho incontrata non faccio altro che cercare di conquistarti con premure e attenzioni. Devi distinguere le persone che ti voglio bene da quelle che non te ne vogliono.’
 
‘Scusa scusa. E’ che in questo periodo sono parecchio giù. Mi sento come se fossi tutta sbagliata e ho paura dello sguardo degli altri. Intorno a me ci sono ragazze stupende, sicure di sé e con una vita felice. Io sono brutta, insicura, ho una vita schifosa fatta di “niente” . Dei giorni riesco anche a pensare che nulla è perso e che dopotutto non sono così male, ma la maggior parte del tempo io…vorrei solo chiudermi in camera e piangere fino a rimanere senza liquidi.
Tu non mi puoi capire, hai una bella vita! A volte mi sveglio e mi sembra di vivere la vita d’un estraneo. ’  Soffiò il naso con un fazzoletto molto consumato, quasi fatto a brandelli. No, Nicole si sbagliava. Anche io avevo provato tutto quello alla sua età e ne risentivo un po’ anche nel presente. Anche io mi sentivo schifosa in tutto e mi richiudevo dentro me stessa. Anche io ero insicura e a volte arrivavo a fare pensieri irrazionali. Anche io passavo dei giorni in cui odiavo tutto ciò che mi circondava, tutte quelle ragazze perfette che si vantavano della loro bellezza e dei loro successi con i ragazzi. Ma questo non doveva fermare Nicole come aveva fermato me.
 
‘Senti Nik…devo dirti una cosa importante e spero che tu la capisca. Queste emozioni che provi sono legittime e anche le ragazze belle le hanno. La realtà è che nessuno è mai contento di come è. Ci si preoccupa troppo del proprio aspetto perché su questo gira il mondo, invece dovremmo gustarci la vita. Dovremmo imparare ad amare realmente, non con un amore finto. Dovremmo tornare bambini. Noi siamo chi siamo e non possiamo cambiarci.  Dovremmo smettere di aver paura di dire la nostra, come se le nostre idee siano sbagliate a prescindere. Ci sono alcuni che si legano ad un sorriso nella speranza che li sorregga, ma non basta fingere di stare bene. Bisogna stare bene realmente e per riuscirci a volte occorre anche chiedere aiuto.’
Il mio discorso l’aveva immobilizzata e ora stringeva ancora più forte il fazzoletto al petto. Il suo viso non lasciava trasparire emozioni, a parte la tristezza e io mi sentivo sempre più scoraggiata. Mi alzai, presi un bicchiere d’acqua per me e uno anche per lei. Finito di bere, mi appoggiai allo stipite della porta e per la prima volta notai che nella parete davanti a me erano appesi dei disegni di bambini.
 
‘Di chi sono?’ Chiesi indicandoli. Nicole sollevò la testa e potei notare che la sua faccia era tutta rossa. Tirò su con il naso per un paio di volte e poi iniziò a parlare.
 
‘Miei, di Louis, delle mie sorelle…un po’ di tutti. Quello è il mio.’ Indicò un disegno con sopra una barca a vela a strisce rossa e blu. ‘Anche quest’altro.’ Aggiunse. Ne indicò uno raffigurante una donna e un uomo, probabilmente i suoi genitori. Le linee erano semplici, i colori sbordavano dai contorni ed era tutto molto stilizzato. Eppure nell’insieme facevano un bell’effetto.
 
‘Ti piaceva disegnare?’
 
‘Molto, l’adoravo. Mamma mi racconta sempre che volevo dipingere anche le pareti di casa e che spesso mi sgridavano ma io me ne fregavo e continuavo con i miei pennarelli. Una volta mio padre in uno scatto d’ira li ha gettati fuori dalla finestra cacciandoli chissà dove, allora io sono scesa a cercarli per mezz’ora e alla fine li ho trovati sotto un cespuglio dei vicini.’ Sorrise ricordando i vecchi tempi.
‘Ok, ora ti sciacqui la faccia perché così non ti posso vedere, ti pettino i capelli e poi dipingiamo un po’ qualcosa.’ Annunciai prendendomi molta libertà. Lei mi guardò perplessa ma capii dai suoi movimenti che approvava la mia idea. Andammo in bagno, si sciacquò il viso, pettinai i capelli nodosi e ritornammo in salotto. Nicole aprì un cassetto, tirò fuori dei fogli bianchi e dei pastelli e li posizionò al centro del tavolo.
 
‘Bene, si comincia.’ Dissi entusiasta. Il suo sguardo d’approvazione, ma soprattutto di felicità, mi fece sentire bene. Adoravo passare del tempo con quella ragazzina e se riuscivo anche a renderla gioiosa… tanto meglio. Disegnai un albero e due bambini che giocavano a pallone, con in sottofondo delle montagne. Nicole invece fece un villaggio turistico estivo con varie persone. Mentre muovevo i colori mi sentivo spensierata ed era evidente che anche lei si sentisse così. Alla fine del lavoro, ognuno prese il disegno dell’altra per scriverci sotto il voto di valutazione.
Il suo villaggio era estremamente curato, ogni capannina era piena di dettagli e i colori  accostati perfettamente. Le diedi un nove e mezzo. Quando ripresi in mano il mio disegno, che in confronto faceva proprio schifo, fui sorpresa di leggere il voto: dieci.
 
‘Nicole, vuoi scherzare? Io faccio pena, tu sei molto più brava!’
 
‘Meriti dieci in tutto. E’ il mio ringraziamento per essere venuta qui oggi, per avermi pensato e per avermi tirato su di morale, ti ringrazio.’ Mi baciò sulla guancia e mi abbracciò teneramente. Fu spontanea e questo mi piacque. ‘E…sì. Voglio far parte delle Little Mix, credo che sia un gruppo stupendo e solo l’idea di stare con te mi piace. Non so se riuscirò ad essere brava come voi, però vi prometto che mi impegnerò al massimo.’ Ero felicissima, aveva detto di sì!
 
 
 
Quel pomeriggio arrivai tardi all’appuntamento con Niall. Quando mi vide arrivare tirò un sospiro di sollievo. Mi dispiaceva molto farlo sempre aspettare, davvero. Per me lui era importante e anche se qualunque persona osservandoci dall’esterno avrebbe affermato il contrario, io consideravo Niall un elemento essenziale della mia vita.
 
‘Solo mezz’ora di ritardo, stai migliorando Jesy.’ Sbuffò cercando di nascondere il suo scontento.
 
‘Scusa Niall.’ Non sapevo che altro dire, immaginavo che fosse stanco di perdonarmi sempre.
 
‘Sarà la quarta volta in questo giorno che pronunci queste parole.’ Sbuffò nuovamente. ‘ Almeno hai già indossato il costume?’  Annui per confermare. Stranamente con Niall non mi preoccupavo di stargli davanti con il costume, era l’unica persona. Con lui non pensavo al mio aspetto fisico come facevo con tutti gli altri perché ero convinta che per lui sarei stata bellissima in qualunque modo e posto. . Non era come le persone che ti giudicavano sempre. Era una liberazione che ti faceva stare bene dentro. Entrai nella sua macchina (o meglio quella dei suoi genitori) e partimmo con la radio a tutto volume. Stare con lui era come assaporare la vera vita per la prima volta.
Arrivati al fiume stendemmo gli asciugamani sui ciottoli e entrammo in acqua. Era gelida!  Naturalmente Niall si buttò per primo e poi, dopo alcuni istanti di esitazione, lo seguii pure io. Lui si diresse dritto dritto verso una sporgenza delle rocce da cui ci si poteva tuffare. Si arrampicò abilmente e un attimo dopo si tuffò spostando una gran quantità d’acqua. Pareva un bambino, un bambino sexy però. Scacciai quel pensiero dalla mia testa: ero una fidanzata fedele e dovevo provare certi sentimenti solo per Zayn.
 
‘Non vieni anche tu?’ Gridò appendendosi ad un ramo incurvato pericolosamente.
 
‘No, sto bene qui!’ Mi guardò accigliato ma non fece in tempo a dire niente perché il ramo si ruppe e cadde dell’acqua di botto. Quando ne uscì fuori scoppiammo a ridere. In quel momento fu  come se ci fondessimo diventando una sola persona e tutto questo mi fece paura. Stavo provando  cose che non avrei dovuto provare, avrei dovuto trattenermi e pensare al mio amore per Zayn.
Zayn, il mio ragazzo adorabile, il mio ragazzo adorabile, il mio ragazzo adorabile….
 
‘Stai bene Jesy?’ Mi chiese Niall leggermente preoccupato. ‘Ti ha morso qualcosa? Sembri strana…’
 
‘No no no. Sto bene grazie.’
Uscimmo dall’acqua mezz’ora dopo e ci sdraiammo sui teli a prenderci il poco sole che stava spuntando da una nuvola.
 
‘Sono felice che finalmente possiamo stare un po’ insieme in santa pace. Mi mancherai quando tornerò in Irlanda.’
 
‘ Anche a me, tanto tanto tanto.’ Gli accarezzai il braccio e restammo immobili a guardare l’acqua scintillare davanti a noi.
 
 
Eccomi qui!
Che ne dite di questo capitolo? E’ abbastanza lungo vero? Come avete potuto leggere,
Niall si sentiva messo da parte da Jesy e allora hanno passato il pomeriggio insieme al fiume.
E’ tornata Nicole, un personaggio  che personalmente adoro perché mi rispecchia molto. Spero che vi sia piaciuto il dialogo tra lei e Jesy perché viene dal profondo del mio cuoricino.
Come sempre un grazie per il banner a: fedee_missmalik
Sarei felicissima di sapere che ne pensate del capitolo, a presto, ciaoooooo

 

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Capitolo 23
*** Dieta & indecisioni ***


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Oggi sarebbe arrivata Nicole per la sua prima prova con le Little Mix. Sinceramente ero agitata, anche se ero sicura che Jade e Ley  l’avrebbero fatta sentire sin dal primo istante parte del gruppo.
La loro simpatia travolgeva tutti. Comunque avevo sempre delle piccole paure: Nicole era, in un certo senso, un  po’strana. Faceva difficoltà a imparare a fidarsi degli altri e spesso credeva che tutti parlassero male di lei alle spalle.  
Alle 16:00 arrivarono quasi contemporaneamente le tre ragazze e, dopo i convenevoli come le presentazioni, iniziammo subito a provare. Nelle prime canzoni Nicole non tirò completamente fuori la sua bella voce, anzi sussurrò quasi. Probabilmente si sentiva in imbarazzo, ma verso le ultime canzoni riuscì a risplendere. La sua voce era chiara, nitida, limpida e molto dolce. Non era all’altezza di quella di Perrie, questo era vero, però funzionava. Bastava solo lasciare del tempo sufficiente per far ingranare il meccanismo…
                             
‘Hey…’ Esclamai finita la canzone Red Planet. ‘Ieri mi è venuta un’idea di una base musicale per una nuova canzone. Mi ricorda vagamente le canzoni jazz che ascoltava sempre mio nonno la sera prima di addormentarsi. Ora vorrei scrivere il testo insieme a voi.’
Loro annuirono e ci mettemmo subito a lavoro. Immaginavo grandi cose per quella canzone, forse sarebbe addirittura diventata il simbolo delle Little Mix.
Dopo circa due ore avevamo scritto una traccia da modificare un po’, ma già avevamo fatto il grosso del lavoro. Tutte si complimentarono con me perché avevo inventato una base musicale davvero originale e ritmata e io, naturalmente, ne fui lusingata.
“Forse le Little Mix potrebbero diventare famose un giorno” pensai sbattendo la penna sul tavolo, come era mio solito fare mentre riflettevo. No, scossi la testa qualche secondo dopo: il nostro era un hobby e poi non saremmo mai arrivate ad un’altezza elevata. Ci divertivamo così come eravamo e non aveva senso rovinare tutto per un pugno di successo. Sorrisi soddisfatta, riconoscendo la mia maturità nelle scelte della vita e bevendo un sorso di Coca. Mamma quanto adoravo quella bibita, dovevo trattenermi dal bere l’intera bottiglia! Ma dai, un altro bicchiere non farà scoppiare la Terza Guerra Mondiale, pensai , posso anche concedermi qualche piacere: domani pranzerò solo con un paio di mele. Sorrisi di nuovo per qualche secondo.
Solo dopo aver scolato tutta la bottiglia capii lo sbaglio che avevo fatto: non potevo permettermi di ricadere nelle cattive condizioni alimentari di un tempo. Non volevo sentirmi di nuovo una grassona non adatta per fare nulla. Non volevo.
Una lacrima scivolò furtiva sulla mia guancia e l’asciugai prontamente con un dito. Trattieniti Jesy, sei una donna forte, trattieniti. Anche se la vita è un pubblico difficile, ce la puoi fare.
 
 
                                                            *    *     *
 
‘Ora balliamo!’ Zayn mi strinse a sé, mi mise le mani introno ai fianchi e iniziamo a dondolare lentamente. Non so come gli era venuta quest’idea del ballo, ma mi piaceva:  era romantico.
 
‘Ci vorrebbe della musica in sottofondo.’ Dissi io.
 
‘Beh…sei tu la cantante qui, canta tu!’
 
‘E cosa?’
 
‘Non lo so, improvvisa. Fa finta che questo non sia un salotto, ma un palcoscenico di un grande teatro e immagina che laggiù in fondo ci sia il pubblico che c’ammira e ci applaude!’
 
‘Tu sei tutto matto!’ Esclami ridendo.
 
‘Noi matti preferiamo il termine sognatori. D’altronde siamo giovani e i giovani sognano. Se no lo facciamo noi, chi lo farà?’
 
                                                             *     *    *
 
Sorrisi ricordando il primo appuntamento avuto con Zayn, lo stesso in cui ricevetti il mio primo bacio. Da quel giorno erano cambiate parecchie cose, molte s’erano complicate ad ammetterlo. Ma per nulla al mondo tornerei indietro e modificherei qualcosa: io e Zayn siamo perfetti insieme. Il nostro amore è qualcosa di unico, che durerà per l‘eternità. Litighiamo spesso, è vero, ma è così per tutte le coppie: ci sono alti e bassi. Siamo riusciti a superare tutti i bassi e questo fa capire che siamo una coppia forte ed unita. A proposito di me e Zayn…era da un po’ che soffrivo la mancanza di un appuntamento “elegante”tra noi due. All’inizio della nostra relazione lo facevamo spesso, ora invece ne avevamo perso l’abitudine.
Forse avrei potuto organizzare io una serata come si deve. Sì, era una buona idea. Presi il cellulare e composi il numero di Zayn.. Gli dissi di tenersi libero per quella serata, senza però rivelargli cosa avevo in mente. Poi feci un giro di telefonate abbastanza complicato per organizzare il tutto.
Alle 18:00, quando mi passò a prendere con la sua macchina come gli avevo chiesto di fare, notaii che si era vestito elegante per l’occasione. Sorrisi mentre lo guardavo dalla finestra suonare il campanello e aspettare nervoso il mio arrivo. Naturalmente lui non poteva sapere che lo stavo “spiando” e quando utilizzò lo schermo del cellulare per controllare se il naso era pulito, scoppiai a ridere. Decisi di andare ad aprire e di porre fine a questa bravata. Zayn fece un fischio d’approvazione alla mia vista. In effetti m’ero fatta carina: un vestitino di pizzo, tacco alto, tanto trucco sugli occhi. Mio fratello Harry mi aveva definito “troppo provocante” ma io l’avevo zittito. Stavo bene con me stessa solo in quel modo, con la consapevolezza di essere in parte “finta”: un pensiero preoccupante per molti, ma una sicurezza per me. Forse la maggioranza commenterebbe che qui c’è un problema, ma io non capisco dove sia: sto bene.
 
‘Sei bellissima.’ Mi sussurrò all’orecchio Zayn provocando un leggero solletico. L’osservai più da vicino in tutto il suo splendore, dire che è sexy equivale ad usare un eufemismo. La barba appena fatta gli dava un aspetto adulto, i capelli pieni di gel erano perfetti e i suoi occhi… infiniti.
 
‘Grazie, ma mai quanto te.’ Replicai mentre iniziavo a dirigermi verso l’auto, sicura che lui avrebbe seguito. D’altronde mi seguiva sempre, a parte quando era arrabbiato e allora faceva il cocciuto. Sapere che mi sosterrà sempre qualunque cosa faccia, mi faceva sentire bene e, in un certo senso, anche potente.  Dopo aver viaggiato per un’oretta ci fermammo davanti al ristorante in cui avevo prenotato e scendemmo dall’auto.
 
‘Solo un ristorante?’ Commentò lui sarcastico e un po’ accigliato. ‘ Pensavo di meglio da un’organizzatrice come te, inizio a rimpiangere il comodo divano che mi sta aspettando a casa!’
 
‘Sta zitto e muovi quel sedere! Tu mi hai portato in una tenda in mezzo a moscerini e zanzare, era ora di fare una cosa un po’ più romantica. Se non ci pensassi io…’ Esclamai allargando le braccia in modo teatrale. Dopo una piccola e sana risata entrammo nel locale e prendemmo posto nel tavolo prenotato apposta per noi.
 
‘Che prendiamo?’ Chiesi allungando la mano verso il menù.
 
Dopo un attenta lettura richiuse i fogli. ‘Ho deciso: che ne dici di un piatto di tortellini caldi e poi una bella bistecca?’
 
‘Io sarei a dieta in realtà. Non vorrei strafogarmi oggi e poi essere costretta a digiunare domani. Non vorrei sentirmi neppure in colpa e svegliarmi nel cuore della notte con la sensazione scomoda di avere nella pancia il peso di un bue.’ Lui parve chiaramente deluso, ma dopo qualche istante sospirò rassegnato e annuì comprensivo.
 
‘Ok, allora lascio scegliere a te, credo che sia l’unica soluzione!’
 
‘Perché non prendiamo un’insalatina con un po’ di  pesce? Però non quello fritto, lì c’è troppo olio che fa male, preferirei quello alla griglia. Meglio mantenerci leggeri, no?’
 
‘Già.’ Boffocchiò poco convinto. Mi resi conto che gli stavo dando delle costrizioni inutili. Non dovevamo per forza ordinare le stesse cose e io potevo anche seguire la mia dieta da sola. Non avrei di certo “sofferto” troppo nel vederlo addentare quella bistecca succulenta o inghiottire quei caldi tortellini che ti ristorano lo stomaco. Eravamo lì per divertirci!
 
‘So che muori dalla voglia di ordinare cose pesanti e unte, d’altronde tu sei magro e te lo puoi permettere, quindi puoi farlo. Non mi offenderò.’
 
‘D..davvero?’ Annuii convinta e lui esultò. Sinceramente ci rimasi un po’ male: poteva anche fingere di preoccuparsi un po’ di più, in fondo il suo sostegno morale mi sarebbe tornato comodo. Ma cosa stavo dicendo? Ero stata io, dieci secondi fa, ha dargli il permesso, lui aveva solo reagito di conseguenza. Quando arrivò il cameriere, ognuno fece le proprie ordinazioni e io cercai di nascondere il più possibile l’invida che provavo per Zayn quando gli posarono davanti un piatto pieno di carne appena cotta. La mia insalata era buona, lo devo ammettere, ma l’odorino che proveniva dalla bistecca era molto più invitante e ogni tanto non potevo fare a meno di lanciargli un’occhiata. Jesy ricorda perché stai facendo ciò che stai facendo: è per la tua salute, per il tuo bene. Vuoi davvero tornare come una balena? Lo vuoi davvero? No, piuttosto devi affrontare la realtà per quanto può essere dura.
 
‘Ehi…sembra che il tuo amoroso sia la bistecca, non io!’ Osserva Zayn a metà pasto. ‘ A me non degni minimamente ma il piatto lo fissi con uno strano desiderio, mi dovrei preoccupare? Vorrei tanto rivedere quello sguardo quando siamo in camera mia da soli, lo sai?’ Distolgo gli occhi dalla carne, colta di sorpresa e riprendo a masticare la foglia verde che è sulla mia forchetta. Caspita che schifo, direbbe la sorellina più piccola di Louis.
 
‘Scusa Zayn, devo andare in bagno, ho un po’ di mal di pancia.’ Usai una scusa per allontanarmi da quei piatti che per me equivalevano a una tentazione. Mi alzai dalla sedia, entrai nel bagno delle signore e una volta chiusa a chiave, mi sedetti sul water per poi scoppiare a piangere. Avrei voluto il sostengo di Zayn, avrei voluto sentire la sua voce ferma dire “se tu ti impegni giorno dopo giorno in questa sfida, per oggi sarò con te” . Avrei voluto un atteggiamento comprensivo in poche parole, non menefreghista. Stavo esagerando, lo sapevo bene, non avrei dovuto piangere per un motivo così sciocco e poco rilevante, eppure era la mia valvola di sfogo e non riuscivo a fermarmi.
Volevo sentire una voce familiare, volevo sentirmi vicina a qualcuno, così chiamai Jade. Segreteria telefonica, come pure da Ley. Telefonare a Nicole non mi pareva opportuno:  a lei occorreva sapere buone notizie, non cattive. Perciò non rimaneva che…Niall. Composi il suo numero a memoria e ad ogni squillo la voglia di riattaccare era più forte, ma dopo un po’ sentii la sua voce. Calda, familiare, dolce, proprio quello che volevo.
 
‘Niall’ Dissi singhiozzando. ‘Mi ricordi perché sei innamorato di me?’
 
La sua risposta tardò. ‘ Perché sei la persona più disponibile al mondo, perché dai l’anima alle persone che ami, perché sai capirmi quando ne ho bisogno. Perché la tua vicinanza mi rafforza e il tuo sorriso mi fa sbriciolare in mille pezzi. Perché amo guardarti camminare con la tua falcata leggera e sexy e la tua voce mentre canti così vulnerabile ma allo stesso tempo potente. Amo tutto di te.’ Sentirmi elogiare mi fece smettere di singhiozzare così che tornai un po’ più positiva. Aveva ragione, tutto quello che aveva detto aveva un senso.  ‘Ma stai piangendo?’ Mi chiese preoccupato.
 
‘Ora non più, grazie mille di tutto Niall, davvero, sei un angelo. Il mio angelo.’  Precisai mentre gli angoli della bocca erano rivolti in su e sulla mia faccia sbocciava un sorriso. ‘Ora devo proprio andare, ci rivediamo quando torno a casa.’
 
‘Certo. Visto che hai pianto credo che organizzerò qualcosa per noi due, qualcosa di divertente. Perciò non tornare troppo tardi e soprattutto, sii felice.’
 
‘Mi impegnerò, ciao!’
 
‘Ciao’ E riattaccai. Mi alzai immediatamente della tavoletta del water, mi guardai allo specchio ritoccando il trucco colato e tornai al nostro tavolo. Speriamo che Zayn non si sia annoiato o preoccupato della mia lunga assenza, pensai mentre cercavo di ricordarmi dove eravamo seduti. Girai per ogni tavolo, eppure in nessuno d’essi c’era Zayn. Provai in veranda con lo stesso risultato. Allora rifeci il giro  e quando l’occhio puntò sul cartellino 48 mi ricordai che quello era il nostro tavolo, eppure di Zayn neanche l’ombra. Il suo piatto era vuoto, segno che aveva finito di mangiare. Vicino al suo bicchiere trovai con molta sorpresa un bigliettino scritto da lui.
 
             “Scusa Jesy ma sono dovuto scappare, spero che avrai i soldi per tornare con il taxy a
               casa, ho già pagato alla cassa la mia parte della cena. Scusa tanto, un bacio. Zayn.”    
 
Sbuffai e gettai quel biglietto a terra dopo averlo accartocciato in un accesso di rabbia.
Ma soprattutto quel biglietto mi inquietò: non aveva neppure accennato al perché della sua improvvisa fuga. Forse era successo qualcosa di grave alla sua famiglia e preferiva non dirmelo?  Io ero la sua fidanzata, l’avrei capito e sostenuto, avrebbe dovuto informarmi. Decisi di lasciare nel piatto l’insalata insipida e andai alla cassa per pagare il resto della cena. Ero stata previdente e avevo portato parecchi soldi, perciò quello non era il problema più grande. La mia mente era concentrata su altro.
Uscita da quel locale, provai a chiamare Zayn per avere più informazioni, ma il telefono squillò all’infinito senza una risposta, perciò dopo poco riattaccai. La nostra serata romantica era stata rovinata proprio sul più bello, niente andava mai secondo i piani. Per quanto potevo organizzare tutto, il destino rivoluzionava la situazione come se fosse contro di me.
Cosa era successo a Zayn?
 
 
 
Eccomi qui!
Personalmente adoro questo capitolo perché c’è la prima prova delle LM con Nicole, c’è un flash back preso dal sesto capitolo che ho trovato molto carino e poi un appuntamento molto particolare tra Jesy e Zayn. Allora, secondo voi perché è scappato? Mi sa che non lo indovinerete, però vorrei sapere la vostra opinione. Poi ho notato anche un’altra cosa….dai primi capitoli credo di essere migliorata molto e ne sono felice. Tutto grazie a voi perchè mi date la forza di continuare con i vostri commenti, perciò fatelo ancora!
Ho pubblicato una poesia ultimamente e sarei felice se la leggeste perchè molte di voi hanno commentato che si sono riconosciute in ciò che ho scritto e perciò spero chi piaccia anche al restante delle ragazze! se cliccate sul titolo si aprirà la pagina: 
Nascosta.
Ringrazio come sempre fedee_missmalik  per il banner.
 

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Capitolo 24
*** Niall riparte?! ***


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Arrivata a casa fui colpita nel  vedere le luci accese dentro casa, poi mi ricordai: la sorpresa di Niall. Trascinai i miei piedi doloranti fino all’ingresso: il taxi preso per tornare a casa era scomodissimo e pieno di puzza di fumo. Avevo provato a chiamare Zayn per altre tre volte, ma senza risultati soddisfacenti. Stavo iniziando a preoccuparmi seriamente e per qualche minuto mi era anche venuta la voglia di andare a casa sua per vedere come stava o se c’erano problemi, ma poi avevo rinunciato. Ero stanca, esausta e non avrei di certo sopportato altre complicazioni.
Girai la chiave nella toppa, entrai dentro casa e fui immediatamente colpita da un orsacchiotto gettato per aria: pochi metri davanti a me c’era Niall, seduto a carponi sopra una cesta contenente i vecchi giochi di quando io e Harry eravamo piccoli. Li stava afferrando con foga per poi gettarli a terra senza cura.
 
‘Hey hey.’ Si girò di scatto e quando mi vede, fece un’espressione chiaramente delusa.
 
‘Sei…sei tornata. Non è troppo presto?’
 
‘Eh già, lo so. Diciamo che c’è stato un contrattempo.’ Sussurrai facendogli capire che non avevo voglia di parlarne, ma allo stesso tempo sforzandomi di sembrare positiva. Mi sedetti sul bordo del divano. ‘Che stavi facendo?’
 
‘Stavo mettendo a posto gli ultimi punti della mia sorpresa, ma ormai hai rovinato tutto! Grazie mille!’ Si alzò dal pavimento e si sedette  accanto a me.
 
‘Fidati: avrei preferito restare al ristorante per molto più tempo! Comunque sono stata  felice di vedere che ritornata a casa, qualcuno era ad aspettarmi. Immaginavo ci fosse anche Harry dato che vuole sempre controllarmi. Allora, voglio ricevere la mia sorpresa!’
 
‘Ormai sei arrivata, come posso organizzare tutto?’
 
‘Vado in camera e intanto tu fai quello che devi fare.’
 
‘No, preferisco stare qui con te. Comunque abbassa il tono della voce che i tuoi dormono!’
Sorrisi pensando al suo evidente interesse per mia madre e mio padre. Erano diventati molto amici, per quanto possibile, e secondo me lui era convinto che facendo una buona impressione su di loro, l’avrebbe fatta anche su di me. Peccato che non si rendeva conto di quanto già lo amassi. Come amico, ovvio.
 
‘Che facciamo allora?’ Chiesi giocando con le ciocche dei miei capelli e sfilando i tacchi dai miei piedi doloranti. ‘Ti va di farmi un massaggio ai piedini?’
 
Niall fece una smorfia. ‘Non mi abbasso così tanto Jesy. Piuttosto tu dovresti farlo a me.’
 
‘No, tu!’ Passammo circa mezz’ora a “litigare” per chi dovesse fare il massaggio e alla fine crollammo tutti e due stanchi morti. Al mio terzo sbadiglio, ci alzammo, andammo in bagno per metterci il pigiama a turno e poi ci salutammo dandoci la buonanotte. Mi ricordai che da piccola al momento di andare a nanna ci davamo sempre un bacio, ma in quel momento non mi pareva  opportuno visto i sentimenti che provava Niall per me e la mia relazione con Zayn. Però quella bella sensazione che avevo provato tante volte sfiorando la sua pelle candida e morbida quanto un peluche mi mancava. Niall, quasi mi leggesse nel pensiero, chiese:
 
‘Ti ricordi che da piccoli al camping ci davamo sempre il bacio della buonanotte? Non ti mancano quei momenti?’ Annuii. ‘Allora perché per una sola volta non lo rifacciamo? Ti prometto che capirò che non c’è nulla di sentimentale nel bacio.’ Annuii per la seconda volta e a quel punto Niall si avvicinò a me, portano le sue labbra carnose sulla mia guancia. Il contatto durò più del previsto e sentii che piano piano si stava spostando fino agli angoli della mia bocca. Quando arrivò al centro, lo spinsi immediatamente lontano da me. Aveva osato baciarmi sul serio! Ero consapevole della difficoltà di trattenere i propri sentimenti quando si è ad un passo dalla persona che ami, ma credevo che Niall potesse riuscirci. Dovevo pure ammettere che come stava andando la situazione non mi disturbava, d’altronde Niall era un bel ragazzo, ma ero stata costretta dalla mia coscienza ad allontanarlo. Ero fidanzata con Zayn. Lo guardai con un misto di delusione e compassione.
 
‘Scusa’ Fece lui per poi camminare all’indietro e rinchiudersi nella sua camera. Mi massaggiai le tempie per diminuire la tensione: perché i rapporti con gli altri erano così complicati? Perché Niall mi aveva fatto questo? Non era successo nulla di che a pensarci meglio. Un bacio che non si sarebbe ripetuto mai più, un bacio tra amici. Ma la cosa che mi preoccupava da bestia era il fatto che mi fosse piaciuto! Quel pensiero mi assaliva facendomi venire tantissimi sensi di colpa e domande. Avrei dovuto tenerlo nascosto a Zayn? Che reazione avrebbe avuto una volta scoperto? Cosa significava il fatto che mi era piaciuto quel bacio? Ero una fidanzata infedele? Non dormii per tutta la notte, rigirandomi tra le coperte come un’ indemoniata. Odiavo la situazione in cui mi ero andata a cacciare. Siccome il sonno proprio non mi apparteneva quella notte, mi alzai all’alba, feci una doccia rinfrescante, mi vestii e mi truccai togliendo quelle brutte occhiaie. Quando mi guardai per la prima volta allo specchio, scoppiai a piangere. Non ne potevo più di tutti quegli alti e bassi, avrei voluto solo una vita tranquilla, senza preoccupazioni. Avrei voluto una roccia solida su cui sostenermi, ma in giro non ce n’era neanche l’ombra. Zayn era scomparso e dalla sera precedente non si era fatto più sentire. Con Niall i rapporti stavano diventando sempre più complicati. Jade e Ley non le sentivo da parecchio tempo se non durante le prove delle Little Mix, le stavo un po’ trascurando ma loro sembravano capirmi e lasciare perdere. Nicole aveva lei stessa bisogno di sostegno e lo trovava in me, ma anche io avevo i suoi stessi problemi. A quel punto allora, chi avrebbe sostenuto me? Nessuno, ecco la risposta.
 
 
Due ore dopo, ero seduta sul divano che sfogliavo svogliata una rivista di mamma.
C’erano alcuni paesaggi del North Carolina stupendi, con colori vivaci e panorami mozzafiato.
Spesso trovavo immagini di fiumi o rive del mare davvero paradisiache. Come lessi in un articolo, la maggior parte della popolazione viveva in casette di legno sparse per il Paese. Potevano distare tra loro anche chilometri in alcuni casi, ma per la maggior parte si trattava di un paio di centinaia di metri. Per qualche secondo desiderai con tutto il mio cuore trovarmi lì lontano dalla società moderna.  In quel  momento scese Niall dalle scale e ci salutammo con un debole “ciao”. All’inizio fui tentata di ignorarlo ma poi capii che avere un atteggiamento da bambini non sarebbe servito a niente. Era meglio affrontare la questione una volta per tutte.
 
‘Dormito poco? Ti svegli sempre dopo le dieci, ora sono solo le otto di mattina.’
 
‘Sì, ho dormito solo un paio d’ore, per il resto ho pensato. A ieri.’
 
‘Oh’ Fu il mio breve commento. ‘ E a che conclusione sei arrivato?’
 
Sospirò prima di rispondere. ‘Oggi parto, con due giorni d’anticipo. Ho controllato l’orario dei voli per l’Irlanda, ce n’ è uno questo pomeriggio alle quattro in punto. I miei genitori resteranno, non posso chiedergli di venire via con me. Sto ancora cercando una scusa da dire per giustificare la mia partenza improvvisa.’ Rimasi paralizzata dopo quelle parole, non avrei mai immaginato che Niall potesse prendere decisioni così drastiche. Lo consideravo più…pappamolle, senza offesa caro amico.
‘Ma…non penso sia necessario. Se è questa la tua decisone però l’accetterò, ne sono costretta giusto? Ormai non c’è niente che posso fare per impedirlo, vero?’
 
‘No, tranne dire che mollerai Zayn e ti metterai ufficialmente con me. Voglio la prova che  mi ami davvero e non che ti piaccio soltanto. Altrimenti credo che non potremo rimanere amici come prima, ormai quel che è fatto è fatto. Provo dei sentimenti forti per te Jesy, ma d’altra parte so che sei di Zayn e non mia. Tutto questo ci sta solo demolendo, capisci?’
No che non capivo! Il mio migliore amico stava scappando da me mentre io lo stavo solo aiutando nella sua fuga. Stava facendo la cosa giusta, stava impedendo ai sentimenti di avere la meglio, di questo n’ero consapevole, ma non volevo che andasse via. Non potevo rinnegare l’amore che provavo per Zayn, non potevo dirgli che l’avrei amato come amavo lui.
 
‘Stai razionando troppo le cose. Scappare non è mai la soluzione giusta.’ Tentai per l’ultima volta di dissuaderlo. ‘Potremmo trovare una soluzione, io potrei…’ Mi bloccai. Non potevo fare nulla, questa era la verità. Non potevo innamorarmi di Niall e lasciare Zayn, mentre lui non poteva ignorare i suoi sentimenti.
 
‘Mi mancherai.’ Sussurrò Niall abbracciandomi per un breve secondo. ‘Sto facendo la cosa più dolorosa ma più giusta. Così potrai stare felicemente con quel moro e io ti dimenticherò più facilmente. Avrai successo Jesy, ne sono sicuro, quando diventerai famosa ricordati del tuo vecchio compagno d’avventure.’
 
‘Oh Niall.’ Scoppiai a piangere. ‘Non passerai mai via dal mio cuore, sarai sempre di moda, non  diventerai  vecchio in nessun modo. Anche tu mi mancherai! Non dovevano finire così le cose. Questa vacanza è stata più dolorosa che bella.’
 
‘Ti sembrerà strano ma io la considero la più bella vacanza della mia vita perché ti ho baciato per la prima volta ed è stato esattamente come me l’ero sempre immaginato: perfetto.’
Ci abbracciamo di nuovo con la pesante consapevolezza che la nostra amicizia era andata in frantumi.
 
 
                                                *                 *                    *
 
 
‘Allora, mi spieghi perché te ne sei scappato ieri?’
Ero a casa di Zayn ed eravamo seduti sul divano con davanti una tazza di cioccolata calda fatta da Ti, la sua mamma fantastica con cui ero diventata da tempo molto amica. Avevo deciso di andare a trovarli pochi minuti prima,  una decisone improvvisa ma forte. I primi scambi di battute tra me e Zayn erano stati carichi di tensione, benché avessimo solamente parlato dei progetti per il week end. Lui cercava in tutti i modi di evitare il discorso sulla sera passata ieri in compagnia al ristorante e questo mi dette fastidio perché volevo spiegazioni. Così gli rivolsi la domanda riportata qualche riga precedente, che fu seguita dal suo silenzio imbarazzato. Era evidente che stava cercando le parole giuste per dire qualcosa di importante e avevo la sensazione che non si trattasse di una buona notizia.
 
‘Ti ha morso la lingua il gatto?’ Smorzai la tensione con una piccola battuta che però fu ignorata. ‘Ehi Zayn sono qui per sostenerti,  ricordalo. Non aver paura di dirmi la verità, ci deve essere sincerità tra noi due.’
 
‘Credo che la sincerità sia un problema molto grosso nella nostra relazione.’
‘In che senso?’ Chiesi preoccupata dalle sue parole e dalla sua espressione infastidita.
 
‘Nel senso che a volte facciamo tutti e due gli attori, fingiamo di amarci come se dovessimo seguire un copione sulla nostra vita, come se ignorando alcuni pensieri un po’ scomodi ci andasse meglio.
Ho notato che non mi ami più come ad un tempo e che anche i miei sentimenti sono meno forti di prima.’
 
‘Non è vero! Noi ci amiamo un mondo! E’ naturale che in una coppia ci siano degli alti e bassi, aiutano a rafforzare il rapporto.’ Obbiettai immediatamente  facendo cadere un po’ di cioccolata calda sui miei jeans.
 
‘Stai ignorando la realtà Jesy, stai leggendo il tuo copione che ora dice di fare la fidanzata convinta e fedele. Ma io non voglio continuare a far parte di questa sceneggiata pessima, non ne ho la minima intenzione. O ci togliamo le maschere oppure è finito tutto. A volte il buio è confortante perché possiamo nasconderci da quello che non vogliamo accettare, ma prima o poi dobbiamo affrontare la luce.’ No, non poteva accadere davvero, Zayn non poteva rifiutarmi, non dopo tutte le avventure passate insieme, non dopo tutti quei baci. Io ero già nella luce, avevo già affrontato il sole! Ditemi voi se dare tutto ad una persona non significa amore vero! Ditemi voi se fidarsi ciecamente di una persona e ritenerla più importante della propria vita non è amore vero!
E allora perché aveva tutti quei dubbi, perché doveva fare preoccupare pure a me?
 
‘Io non capisco che ti prende!’ Sbottai urlandogli nella faccia. ‘Prima sei tutto coccole e abbracci e poi mi dici che non ti amo e che è meglio lasciarci. Ci sei o ci fai? Ho anche io dei sentimenti  e mi hai rotto con i tuoi sbalzi d’umore! Cerco sempre di comprenderti e di abbassarmi per fare pace ma sono stufa di farlo!’ La mia faccia era diventata rossa come un pomodoro e avevo perso il controllo di me stessa. Siccome Zayn rimaneva immobile senza fiatare, afferrai energicamente la mia borsa e mi diressi infuriata e delusa verso la porta, ignorando Ti che tentava di calmarmi.
Era pazzo quel ragazzo, credeva forse fossi un peluche con cui giocare? Credeva forse fossi un cane che rimane fedele pure se gli tagli la coda? Cosa credeva quello stupido? Una famiglia di matti, ecco cos’era la loro, una famiglia di matti! E io non volevo averci più a che fare….
 
 
Eccomi qui bellezze.
Scusate il ritardo ma con l’inizio della scuola credo che ognuno ha rallentato i suoi ritmi, almeno personalmente io sì. Come state ora?
Che ve ne pare del capitolo? Succedono cose molto sconvolgenti, lo so…Zayn e Jesy si lasciano ma soprattutto, male non mi vogliate, Niall parte prima del previsto e ha detto che la loro amicizia è rovinata.
Eh già, è così. 
Grazie come sempre per il bellissimo banner a : fedee_missmalik.
Lasciatemi il vostro parere e quando avete tempo passate qui?
Nascosta

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Capitolo 25
*** Frasi ***


                                                   

Mentre camminavo sul marciapiede, incurante delle persone che mi passavano affianco, ribollivo di rabbia. Loro avevano di certo una vita più facile della mia: avevo perso la fantastica amicizia con Niall che mi aveva sempre confortato e anche il più bel ragazzo bastardo mai esistito sulla faccia della Terra. Niall  Sarebbe partito di lì a poche ore e non avevo la minima voglia di fermarlo o rivederlo. Cosa avrei potuto dirgli? “Ho rotto con Zayn ma non voglio comunque stare con te” oppure “Non partire, sei la salvezza della mia vita!” No, non funzionava, non suonava bene.
Perché Zayn mi aveva fatto soffrire così tanto, perché non poteva essere un buon fidanzato come tutti gli altri, ma soprattutto: perché continuavo a perderci tempo? La risposta era ovvia: perché non potevo esistere senza di lui, perché era il mio ossigeno, perché mi faceva volare in un mondo parallelo ad ogni bacio.
Arrivata a casa, mi chiusi in camera e presi un quaderno qualsiasi dallo scaffale dei libri. Volevo sfogarmi scrivendo alcuni versi che avrebbero potuto tornare utili per qualche canzone delle Little Mix.
 
“E’ il momento di quando sei sotto la doccia e le lacrime si confondono con l’acqua.”
 
“Hai gli occhi gonfi di chi piange di nascosto e le labbra stanche di chi sorride per finta.”
 
Ti dicono “hai degli occhi bellissimi” e poi te li fanno gonfiare per tutte le lacrime che ti fanno scendere.
 
“Fossi in te io..” “No, tu fossi in me niente. Tu non sai cosa vuol dire essere me.”
 
“Io sono quella che chiede scusa quando qualcuno le pesta un piede.”
 
“A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo. Tristezza, solitudine, rabbia. Quasi tutte le canzoni che mi piacciono ne parlano. Suonandole è come se affrontassi quei mostri, soprattutto quando non riesci neanche a dare loro un nome.”
 
Una vita senza sogni è come un giardino senza fiori, ma una vita di sogni impossibili è un giardino di fiori finti.
 
“Tu ti preoccupi sempre degli altri." 
“Sì, è vero. Lo faccio perché so come ci si sente quando nessuno si preoccupa di te.”
 
Al diavolo i ragazzi di oggi con quegli odiosi cappellini, i pantaloni a vita bassa, il rap a palla dall’ultimo modello di iphone con cui si fanno tutte quelle foto del cazzo con quelle pose swag o come si dice. Al diavolo, dico. Dove sono finiti i ragazzi con le felpone e il cappuccio tirato su? Quelli che ascoltano rock con le cuffiette, li rivoglio indietro. Quelli che si innamorano una volta ogni, ma che quando lo fanno, lo fanno per davvero. Quei ragazzi che non hanno paura a dirti cose sdolcinate ma che ti mandano a fanculo senza mezzi termini. Quelli che ti mordono sempre le labbra, e ti fanno giocare a braccio di ferro e sembra che ti lascino vincere ma poi alla fine no e tu ti incazzi allora loro ti baciano per farti stare zitta. Quelli che ti portano in biblioteca e ti guardano anche un’ora intera sfogliare libri, e poi te ne regalano uno a natale, o al compleanno, o semplicemente perché gli andava di farlo. Quelli che vanno bene a suola ma non lo ammettono. Quelli che ti porterebbero al mare se solo glielo chiedessi. A volte mi chiedo se esistono ancora dei ragazzi così e mi dico che devono pur esserci là fuori. Poi però mi guardo allo specchio e mi dico che sì, esistono i ragazzi così, ma nessuno di loro si innamorerebbe di me. Quindi potrei stare qui ore a dipingere il ragazzo ideale, a descriverne le qualità, ma non servirebbe a nulla. Una come me non se la fila nessuno, quindi non devo star qui ad immaginarmi il principe azzurro. Per avere un principe devo essere anch’io principessa, o almeno contadina, non certo ranocchio. È una balla la favola, sappiate che i ranocchi non li caga nessuno, ve lo garantisco.
 
“Scrivi, invii e te ne penti. Scrivi, non invii e te ne penti. Era meglio restare analfabeti.”
 
Lei non prende sonno, e quando dorme trema.
 
“Io sono quel tipo di persona che si siederà nel bagno e piangerà, ma poi esce fuori come se non fosse successo niente.”
 
“Come stai?” Sto per piangere. Crisi di panico. Ho bisogno di una mano. Sono lacerata. Nessuno mi capisce. Odio. Non mi capisco. Voglio un abbraccio. Amore. Mi manca l’aria. Voglio qualcuno con cui parlare davvero. Rabbia. Devo sfogarmi. “Bene.”
 
“Lo so, non sono perfetto. Ma chissenefrega! Nemmeno la luna è perfetta: è piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui: è troppo salato. E il cielo? Sempre così infinito! Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali.”
“Tutti a dire ” Meriti di più” e mai nessuno disposto a dartelo sto di più.”
 
“Forse l’ho capito perché ancora non ho trovato la mia dolce metà. Perché sono troppo buffa, perché arrossisco troppo e perché passerei la mia vita a guardare serie tv e leggere, mentre mangio del gelato, con i capelli scompigliati e una maglia un po’ troppo grande per me.”
 
“Sai che posso piangere in un camerino perché i vestiti che ho preso non mi stanno bene? 
E sai che poi esco tutta sorridente dicendo che non mi piacciono più? Sai che alcune volte non mangio per un giorno intero?
E ci sono giorni in cui non riesco a smettere di ingurgitare cibo?
Lo sai che le persone mi dicono che sono magra e io mi incazzo da morire perché per me non è così? Lo sai che odio il mio specchio? 
Lo sai che odio tutte quelle ragazze magre che dentro i negozi possono comprarsi tutto quello che vogliono perché non hanno problemi con il loro fisico? 
Sai che non mangio mai niente quando sono in compagnia di altre persone che non siano i miei genitori? 
Lo sai che divento tanto triste quando vedo ragazze magrissime? Lo sai che devo stringere la pancia continuamente? 
È che ormai è diventata quasi una cosa normale farlo? 
Lo sai che la mattina prima di andare a scuola sto ore davanti allo specchio nel capire se gli altri possano vedere quanto sia grassa? Lo sai che odio andare al mare perché non voglio stare in costume? Lo sai che ogni giorno è una battaglia con il mio corpo? 
Che ci sono giorni in cui non me ne frega nulla e altri in cui vorrei strapparmi il grasso dal corpo e bruciarlo? Le sai queste cose? CERTO CHE NO, PERCHÉ SEMBRO SEMPRE COSÌ FOTTUTAMENTE FELICE E CONTENTA.”
 
“Ogni giorno della mia vita, vedo ragazze bellissime: in tv, sui giornali, sui internet ed anche su tumblr.
Ogni giorno della mia vita, mi guardo allo specchio e mi chiedo perché non posso essere bella come loro. 
Ogni giorno della mia vita, voglio sempre migliorare il mio aspetto fisico per assomigliarli il più possibile. Ogni giorno della mia vita, guardo come queste ragazze sono truccate e cerco d’imitarle.
Ogni giorno della mia vita, provo a comportarmi come loro, con il modo di porsi con le persone.
Ogni giorno della mia vita, non mi vado mai bene. Ogni giorno della mia vita, capisco che non sarò mai abbastanza bella per essere come quelle ragazze.
Ogni giorno della mia vita, muoio un po’.”
 
 
Ecco, ora mi sentivo davvero meglio. Decisamente più sollevata e leggera. Bussarono alla porta e senza aspettare una mia singola parola, entrò il mio fratello rompiscatole Harry.
 
‘Niall parte e tu non vuoi neanche salutarlo? Che è successo Jesy? A me puoi dirlo…’ Appoggiai la testa sul cuscino facendo scompigliare tutti i capelli. No, non volevo salutare Niall perché vederlo andare via mi avrebbe fatto solo più male, soprattutto con la consapevolezza di avere parte della colpa. Sì, ne avrei potuto parlare con Harry, ma come sempre preferii chiudermi in me stessa con un guscio e restare in silenzio. Le parole proprio non volevano uscire dalla mia bocca.
 
‘Se Niall va in Irlanda, porta via anche una parte di me e io non posso permetterglielo.’ Sussurrai alzando per qualche breve secondo la testa dal cuscino e stropicciando gli occhi.
 
‘Allora non permetterglielo, bloccalo!’ La faceva facile lui! Non sapeva del bacio che c’eravamo scambiati la sera prima, non sapeva dei sentimenti che Niall provava per me, non sapeva un cavolo. E forse non sapevo nulla neppure io e cercare di aggiustare le cose era solo una perdita di tempo. Cosa potevo pretendere di fare? Cosa poteva importare che Niall fosse la ragione di tutti i miei sorrisi o che non potessi vivere senza di lui o che stessi per affogare nella disperazione?
 
‘Importa eccome Jesy.’ Sussurrò Harry come se mi avesse letto nel pensiero. ‘Non puoi negarlo.  Siete sempre stati uniti e questa situazione è solo passeggera,  dovete solo guardarvi dritti negli occhi e dirvi la verità. Non lasciatevi sfuggire tutto solo perché avete paura o volete che le cose vadano come vi pare a voi. Non bisogna ignorare i propri sentimenti. Se la vita ha predisposto una cosa per te, allora puoi fare di tutto per evitarla ma sarà inutile.’
 
‘Ma da quando sei diventato così saggio?’ Gli chiesi perplessa e un po’ arrabbiata. Proprio quando volevo solo sentirmi dire “hai fatto la cosa giusta” lui doveva diventare filosofico? Da quando aveva smesso di giocare alla play station per capire la vita? Oppure aveva acquistato un nuovo gioco al computer dove dovevi indovinare dei proverbi scritti da degli anziani? Boh…un mistero…
 
‘Da sempre, solo che non lo do a vedere. Devo mantenere la mia immagine di ragazzo figo.’ Rimasi con la bocca spalancata per una manciata di secondi. Me ne sarei dovuta accorgere, dopotutto era mio fratello! E così Styles non era completamente scemo, buono a sapersi.
 
‘No Harry, è qui che ti sbagli.’ Dissi con leggera prepotenza. ‘Se fossi davvero saggio non ti importerebbe della posizione che hai a scuola nella piramide sociale!’ Lui mi guardò come se gli avessi detto che la Luna distasse un chilometro dalla Terra. L’avevo colto in fallo.
 
‘Ok, forse hai ragione.’ Ammise conservando il suo orgoglio. ‘ Quindi se io cerco di essere me stesso, tu vai a salutare Niall e cerchi di convincerlo a rimanere?’
Restai immobile per qualche secondo, concentrata nel pensare. Dovevo accettare oppure no?
 
 
Ancora non avevo capito perché avessi detto di sì ad Harry. Ormai la scelta di Niall era definitiva e io non ero pronta di  dirgli che sarei stata disposta ad amarlo. Stavo correndo all’impazzata attraversando la hall dell’aeroporto di Londra e guardando a destra e sinistra se ci fosse Niall. 

 

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Capitolo 26
*** Breathe ***


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Non riuscivo proprio a capire dove mi fossi cacciata. Mi ero persa.
Tutto era cominciato da quello stupido di mio fratello che mi aveva indotto ad andare all’aeroporto per cercare Niall. Non capivo più nulla, ero super confusa. Probabilmente il mio ex migliore amico aveva già preso il suo volo per allontanarsi da me e dalla mia cattiveria. No, di  certo non l’amavo, però gli volevo bene.
E avrei voluto salutarlo, avrei voluto chiedergli scusa, abbracciarlo per sentire solamente il suo calore e i suoi  capelli sfiorare la mia pelle.  Invece ero stata una sciocca, avevo perso tempo ad auto disperarmi e di conseguenza avevo perso pure lui.
Lui, il ragazzo più gentile e felice sulla faccia della Terra, lui che mi aveva sempre protetto come se fossi rimasta una bambina, semplicemente lui. In quel preciso istante non mi importava minimamente di  Zayn, volevo solo fare pace con Niall perché ne avevo bisogno. Non una semplice voglia, né un capriccio, ne avevo BISOGNO. Come se ogni cellula del mio corpo mi ordinasse categoricamente di andare da lui, come se per la prima volta nella mia vita cervello e cuore fossero collegati tra loro.
“Certo, proprio in questo momento critico doveva accadere?” mi chiesi massaggiandomi le tempie e accasciandomi su una panchina di ferro grigia. Ormai Niall era partito, non c’era nessun dubbio. Non l’avevo salutato, non l’avevo abbracciato, non gli avevo detto che gli volevo bene. Fantastico! Una lacrima scese velocemente  dal mio occhio fino ad arrivare al mento, dove gocciolò sui jeans.
Mentre mi stavo lasciando prendere dalla sconforto e dalla tristezza, sentii qualcuno che picchiettava sulla mia spalla. Mi voltai di scatto e vidi Niall in carne ed ossa davanti a me.
Gli saltai immediatamente al collo scoppiando a piangere come una fontana. Mi era mancato così tanto e non l’avevo visto solo per due giorni! La consapevolezza di aver litigato con lui e di non aver risolto la questione mi aveva ucciso fino a quel momento ma quando sentii le sue braccia  stringersi intorno a me, capii che tutto era superato.
 
‘Non piangere Jesy, altrimenti lo faccio pure io!” Mi ammonì il biondino continuando ad abbracciarmi.
 
‘Ma sono lacrime di felicità, almeno da quando sei venuto qui. Credevo di averti perso senza fare nulla per impedirlo, credevo fossi già sull’aereo per allontanarti da me e credevo che mi odiassi.”
 
‘Io?’ Esclamò con fare teatrale. ‘Odiare te? Questo mai!’ Per tutta la conversazione eravamo restati avvinghiati l’uno all’altro e alla fine ci staccammo per poterci guardare negli occhi. Almeno fu quella la prima cosa che feci io. Restammo muti per qualche secondo e nella mia mente si creò un buco nero che risucchiò tutti i miei pensieri: in quel momento c’era solo lui. Le persone che ci passavano di fianco non esistevano più, erano solo delle lucine che creavano un’atmosfera magica e la voce dell’altoparlante era il suono delle onde che si infrangono tempestose sulla riva.  
 
‘Non partire.’ Sussurrai provandoci per l’ultima volta.
 
‘Non partirò solo se tu mi dirai che mi ami veramente, altrimenti starti vicino diventerà una tortura per me.’ Mi rispose con la sua voce roca e maledettamente sexy . Forse potrei amarti, con il tempo, forse, pensai dentro la mia mente. Sapevo sin dall’inizio che quella risposta non sarebbe andata bene, un forse non era abbastanza.
 
‘Quindi questo è un addio…temporaneo?’ Gli chiesi dando per scontato che non sarei mai riuscita ad amarlo come un fidanzato. A quelle parole, i suoi occhi ebbero come un cedimento, come se per qualche secondo la luce che sprigionavano continuamente mancò di esistere. Eppure si riprese velocemente, ormai ben abituato alle mie delusioni.
 
‘Un addio non è mai temporaneo. O è un vero addio, oppure un saluto.’
‘E il nostro cos’è?’
 
‘Un semplice saluto. Non potrà mai e poi mai essere un addio.’
 
‘Però noi due non saremo più quelli di prima! Dopo quanto tempo riacquisteremo quella scioltezza, quella dolcezza e quell’amicizia indistruttibile che ci ha contraddistinto per tutti questi anni? ’ Lo contestai per la decima volta. Niall fece un profondo e lungo sospiro prima di rispondere, forse per prendere tempo e pensare alla risposta.
 
‘Si vedrà, tutto dipende da noi.’ Disse dopo qualche secondo. Fantastico, pensai, io rovino sempre tutto quindi rovinerò anche questa cosa. Lo fissai di nuovo negli occhi, dove scorsi un barlume di speranza e di felicità. Improvvisamente gli angoli della sua bocca si piegarono in un sorriso e subito dopo la sua risata squillante fuoriuscì. Restai a fissarlo sbalordita mentre si piegava in due appoggiando le mani sulle ginocchia per rimanere in equilibrio.
 
‘Ma cosa ridi?’ Gli chiesi con tono da professoressa, leggermente scocciata. Io stavo malissimo mentre lui addirittura scoppiava dalla felicità?
 
‘Rido perché non posso fare altrimenti guardandoti. Sei troppo bella per suscitare in me reazioni negative. Ti amo, ricorda.’  Rimasi sorpresa dalle sue parole, forse più di tutte le altre volte. Mi aveva fatto appena capire che non importa dove sei, come sei, perché sei o quando sei, l’importante è con CHI sei. Perché sono le persone che ci circondano a cambiare la nostra vita, sia in bene che in male.
 
‘Sei speciale, non finirò mai di dirlo. Mi chiedo cosa abbia fatto per meritare di incontrare questo angelo nella mia vita.’ Dissi indicandolo con l’indice e con il cuore in mano.
 
‘Vedo che anche tu hai iniziato a chiedertelo!’ Rispose ironicamente, facendomi sorridere anche in un frangente un po’ triste. Una voce metallica e poco chiara annunciò dall’altoparlante che il volo Londra - Dublino sarebbe partito tra un quarto d’ora. Per me fu come la voce che dice che tra poco dovrai morire, era inconcepibile. Mi sentii cadere dentro una voragine senza fondo e senza fine.
Nessuno dei due aveva il coraggio di iniziare a parlare e salutare l’altro, restammo in un silenzio carico di paura e di aspettazione per parecchio tempo.
 
‘Allora…’ Incominciò Niall con voce tremante. ‘Meglio che salga, se no non riesco a trovare dei buoni posti. Non voglio stare seduto vicino ad un grasso che russa, né tanto meno ad un  moccioso scalpitante ed urlante.’
 
‘Ok’ Riuscii a dire. Ci abbracciammo goffamente per poi lasciarci trasportare dal calore e baciarci sulla guancia. Ogni parola in quel momento risultò superflua. Quando ci staccammo, raccattò la sua valigia lasciato in mezzo al corridoio incurantemente. Ma chi se ne fregava di una stupida valigia dopo aver fatto pace?
 
‘Allora ciao.’ Lo salutai con la manina, avendo chiare in testa le sue frasi “‘Un addio non è mai temporaneo. O è un vero addio, oppure un saluto. Il nostro è un semplice saluto. Non potrà mai e poi mai essere un addio.”
 
‘Ciao’ Fece eco muovendo i primi passi verso la pista di partenza dell’aereo. All’inizio restai a guardarlo ma poi non ce la feci più, faceva troppo male. Mi voltai, alzai la testa al cielo per impedire alle lacrime di scivolare giù ed increspai le labbra fino a farle diventare una linea sottilissima. Mi decisi ad andare via dal quel luogo solitario e mi incamminai verso la macchina ( sì, avevo preso la patente da poco!) con passetti piccoli quanto un centimetro  e mi sentii terribilmente piccola rispetto al mondo. Non riesco ad accendere il motore con la consapevolezza che con gli occhi lucidi non vedrò bene la strada, inoltre non ho la ben che minima voglia di restare concentrata su qualcosa. Allora accesi la radio nella speranza di trovare una bella canzone adatta . E così fu: http://www.youtube.com/watch?v=b-_8um_ZfXM (vi prego di ascoltarla mentre leggete).
 
                    
                       “ Vedo  il tuo viso nella mia mente mentre guido, 
                      perché nessuno di noi pensava che sarebbe finita così.  
                      Ma le persone sono persone e a volte cambiano idea,
                      però mi sta distruggendo vederti andar via dopo tutto questo tempo.
                       La musica inizia a suonare come alla fine di un film triste
                       ed è il tipo di finale che non vuoi proprio vedere,
                      perché è una tragedia e ti farà solo abbattere.
                       Adesso non so cosa essere senza te
                        e sappiamo che non è mai semplice, mai facile
                       mai chiara una rottura.
                       Tu sei la sola cosa che conosco come il palmo della mia mano
                       e non riesco a respirare senza te,
                       ma devo respirare senza te, devo.
                        Non ho mai voluto questo, non ho mai voluto vederti ferito.
                       Ogni piccolo dosso per strada, ho sempre cercato di schivarlo.
                       Ma le persone sono persone, e a volte non funziona,
                       niente di ciò che diciamo adesso ci salverà dall’accaduto.
                      Sono le due di mattina
                      Mi sembra di aver appena perso un amico.
                      Non riesco a respirare senza te, ma devo respirare senza te.”
 
 
Arrivata lentamente a casa, senza sapere bene quanti incidenti aver schivato per poco dalla vista appannata, mi gettai nel divano con tutta la mia forza. Già mi mancava.
Guardai le foto appese nella parete del soggiorno , in una c’eravamo noi due da piccolini. Eravamo molto teneri abbracciati l’uno all’altro. Già mi mancava. I  ricordi delle giornate passate insieme erano ormai indelebili, sarebbero rimasti nella mia memoria per sempre. Ma già mi mancava!
Non sapevo più che fare: da una parte volevo pensare a lui, dall’altra volevo smettere.
Certo, il nostro non era stato uno di quei saluti frettolosi, al contrario ci eravamo parlati con calma e chiarito le cose. Solo che… appena chiudevo gli occhi o mi ritrovavo da sola in una stanza, non potevo  fare a meno di vedere il suo viso. Mi sentivo perseguitata e sapevo che non avrei mai trovato qualcuno come lui. 

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Capitolo 27
*** Non ho capito perchè mi hai lasciato. ***


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Erano passati esattamente due mesi da quando Niall era partito per tornarsene in Irlanda e due mesi e un giorno dalla rottura tra me e Zayn.
A volte mi sentiva un po’ sola, ma non potevo di certo affermare che non m’era rimasto più nessuno: c’erano sempre le mie amiche che mi circondavano d’amore.
Nicole mi telefonava ogni giorno e mi raccontava come era andata a scuola, poi io le dicevo come stava e si facevamo forza a vicenda.
Jade e Ley erano quasi sempre a casa mia e questo contribuiva ancora di più all’alone di calore che si creava tra noi. Con Perrie…le cose erano rimaste le stesse, ancora non avevamo fatto pace.
Lei si ostinava a tenere alto il suo orgoglio e non pareva più interessata a far parte delle Little Mix. Evidentemente non eravamo diventate così amiche da superare un piccolo ostacolo come quello che s’era presentato a noi. Però ormai per me era acqua passata, non ne facevo un problema più grosso di quello che in realtà era.
Le cose che mi premevano nella mente erano tutt’altro, come tenere buono il rapporto d’amicizia con Niall e fare pace con Zayn. Già, non l’avevo minimamente dimenticato. Quando lo vedevo ogni mattina alla panetteria vestito con la tuta da jogging e i capelli spettinati mi mordevo il labbro per non urlare. Quando entrava in casa per stare con mio fratello Harry, facevo finta di ignorarlo mentre dentro di me desideravo saltargli addosso come una maniaca. Volevo solo riaverlo e più lo vedevo più cresceva questo desiderio.
Ormai ero legata a lui. Era stata la mia prima volta, il mio primo vero amore, il primo ragazzo a cui avevo confidato i miei segreti…quelle consapevolezze non sarebbero di certo svanite dalla mia memoria.
A volte Jade asseriva che fossi innamorata dei ricordi che mi legavano a Zayn e non di lui, ma io sapevo dentro di me che realmente non era così. Questo era poco ma sicuro. Zayn non era diventato un mostro, perché tutti ormai lo consideravano perso? Era sempre lo stesso, con la differenza che s’era rotta la sua bussola : doveva solamente ritrovare la strada giusta, poi tutto si sarebbe sistemato di conseguenza.
Con Harry era sempre la stessa storia, litigi su litigi e qualche occasionale giornata di tenerezza. Finalmente aveva lasciato le redini più libere e non mi controllava più come un maniaco. Soprattutto perché s’era fidanzato. E non immaginerete mai con chi…
Con Perrie.
Sì, alla fine c’era riuscito, s’erano messi insieme ed erano molto felici. Io non me l’ero presa quando me l’avevano detto, mio fratello poteva mettersi con chi voleva e poi Perrie era una brava ragazza, anche se con poca capacità di perdonare.
Così, ogni volta che loro due uscivano per le loro serata romantiche, io potevo stare con le mie amiche e divertirmi per dimenticare. Come quella sera speciale, quando andai in discoteca con Jade, Ley e Nicole. Mentre all’ingresso un tizio tatuata dalla testa ai piedi ci faceva entrare, pensai che potevo ritenermi felice.
Avevo tre amiche fantastiche, un amico a distanza e un fratello che mi voleva bene. L’unica cosa che non quadrava era Zayn. Chissà se s’era fidanzato con un’altra ragazza da quando c’eravamo lasciati. Chissà se si ricordava dei baci che ci scambiavamo con passione. Chissà se m’amava ancora…
 
‘Jesy!’ Urlò Jade riportandomi al mondo reale e facendomi inciampare nei miei tacchi 12. ‘Sei tra noi oppure no?’
 
‘Sì, sì. Ho solo un po’ di mal di testa, qui la musica è troppo alta!’ Urlai per farmi sentire. Eravamo entrate nella sala principale dove tutti erano ammassi e viaggiava per aria la puzza di fumo e alcool. Non avevo pensato che mi sarei sentita così vuota una volta dentro. Intorno a me solo volti sconosciuti e antipatici. Neppure la musica assordante riusciva a coprire i miei pensieri più intimi, che naturalmente avevano come oggetto lui. Zayn Malik. Restammo a ballare per un po’ e sorseggiammo qualche drink, anche se non mi divertii completamente.  Ley, con la sua bellezza affascinante, fece colpo su un tizio sulla trentina che la trascinò lentamente sulla pista e le sussurrava ogni tanto frasi banali del tipo “I tuoi occhi brillano come stelle.” Jade aveva trovato una sua vecchia amica delle medie e s’era fermata a parlare, mentre io, accanto a lei come un cane da guardia, sbuffavo e guardavo ogni cinque secondi lo schermo del  cellulare.
Ero consapevole del fatto che in quel momento stavo risultando antipatica a quella ragazza e una palla al piede per Jade, ma non ne potevo fare a meno. Ero un peso per molte persone.
Durante la discussione su come mettere al meglio la matita sotto gli occhi, che trovai parecchio noiosa, decisi che era meglio andare fuori a prendere una boccata d’aria.
 
‘Ehy Jade.’ Le toccai la spalla, così che si voltò a guardarmi, speranzosa che volessi finalmente entrare nella conversazione. Mi dispiaceva deluderla, ma come ho già detto, non ne potevo fare a meno. ‘ Esco un po’ a prendere una boccata d’aria.’
 
‘Come farai a rientrare?’ Mi chiese evidentemente scocciata.
 
‘Troverò un modo, tranquilla.’ Salutai con la mano l’altra ragazza, di cui avevo già scordato il nome. Raggiunsi a sgomitate l’uscita e una volta fuori tirai un sospiro di sollievo. Finalmente un po’ di pace. Non ero tipo per le discoteche, io.
Mi accasciai sulla panchina e iniziai a vagare con la mente, cosa che a volte si rivelava la mia peggior nemica. La mente, così contorta e subdola, che si crea illusioni, spera e poi rimane delusa. La mentre, con i suoi sogni infiniti, le speranze annegate e le convinzioni persuase.
Presi la mia borsetta e passai sulle labbra un leggero filo di rossetto, poi guardai nuovamente il cellulare: le 24:30. Facendo un rapido calcolo, capii che sarei dovuta restare lì per almeno un altro paio d’ore. Mi massaggiai delicatamente le tempie, cercando di non pensarci. Quando alzai lo sguardo, vidi una figura nera avvicinarsi a me.
Era un uomo, con la camminata da fighetto e una sigaretta sulla bocca.
Dapprima mi spaventai, ma poi lo riconobbi subito:era il mio ex.
 
‘Che ci fai qui?’ Mi chiese sedendosi accanto, come se fosse il gesto più naturale del mondo. ‘Questo non è il genere di posti che ami frequentare.’
 
‘C’è sempre una prima volta.’ Risposi leggermente scettica. ‘Da quanto fumi?’
 
‘C’è sempre una prima volta.’ Disse lui facendomi l’eco. Qualcosa nella sua voce nascondeva una punta di sarcasmo, eppure a vederlo era serissimo. Lo fissai per qualche secondo: non era cambiato per niente, tranne la barba che spuntava sotto il mento e la cresta più alta del solito.
Per il resto era sempre il vecchio Zayn, solo con un atteggiamento diverso. Forse aveva imparato a diventare più maturo, o forse era ancora più menefreghista, questo non lo riuscii a capire.
 
‘Tu invece che ci fai qui?’ Ricambiai la sua domanda.
 
‘Nulla che ti possa interessare diciamo.’ La sua risposta mi lasciò a bocca aperta. Mi stava prendendo in giro! Prima era venuto a sedersi accanto a me come se stessimo ancora insieme, mi aveva chiesto che cosa facevo e aveva usato quel tono da superiore. Le mie vene ribollivano di rabbia e di umiliazione. Credeva davvero che fossi in peluche da strattonare a proprio piacere?
 
‘Mi stai prendendo in giro Zayn?’ Urlai. ‘Dimmelo perché se è così ti do un calcio dove sai tu e te lo darò forte così che ti farai male! Smettila di trattarmi così, chiaro? Sei geloso, sei scemo o cosa? Non riesco a capire perché mi sono innamorata di te e ti ho difeso davanti a tutti e ho perso il mio tempo e perché mi hai trattato così e…perchè mi hai mollata. Ancora non l’ho capito.’  Quest’ultima frase la sussurrai, come se solo a sentirla chiaramente potessi graffiarmi con il vetro pungente. Zayn mi guardò colpito e infastidito. Si grattò la nuca e, dopo qualche istante di silenzio, si alzò dalla panchina.
 
‘Perché era evidente che amavi da pazzi quel tuo migliore amico irlandese. Ti faceva sentire in un modo che io non riuscivo ad imitare. Era orribile starti accanto sapendo che potevo essere meglio, che un altro ragazzo mi stava superando. Non negarlo, non avevo più nel tuo cuore il posto che avevo all’inizio quando amavi me da pazzi. Ho rischiato per te, ho sognato di poter tornare ad essere quelli che eravamo prima, ho tirato pugni verso il muro per la rabbia. Mi da il nervoso quando pensi che tu sia stata l’unica che ha sofferto in questa coppia!’
Restai a fissarlo strabiliata da quelle parole, chiedendomi perché non fossero arrivate prima di quel punto. Non riuscivo più a resistere a quella situazione così strana. Tra me e Zayn c’era un filo che cercava disperatamente contatto con entrambi, ma noi l’ostacolavamo. Da una parte lo facevamo apposta, dall’altra ci veniva naturale. Era tutto così difficile…con lui mi sentivo sola, come con un fantasma.
 
‘Cosa hai da dire?’ Mi chiese guardandosi la punta dei piedi.
 
‘Che vorrei non essermi mai cacciata in questa situazione.’
 
‘Tutte le cose belle hanno dei pro e dei contro.’
 
‘Vuoi dire che noi due siamo una cosa bella?’ Un briciolo di speranza invase la mia mente, ma fu distrutto con il suo silenzio infinito. In quei secondi desiderai con tutta la mia volontà una sua parola, ma non arrivò. Non capivo i ragionamenti di Zayn: prima alludeva ad una cosa, ma non la confermava mai. Ciò che diceva non era mai una certezza. ‘Non ti capisco.’ Ripetei confusa, per poi andarmene via. Cercai in mezzo alla gente Jade o Ley e dopo parecchie ricerche le trovai insieme sedute davanti ad un bar-man davvero carino. Le strattonai e loro si girarono evidentemente scocciate: avevo interrotto una possibile conquista.
 
‘Pensavamo ti avessero rapita!’ Esclamò Jade.
 
‘No, sono viva e vegeta, almeno all’esterno. Dentro invece sono morta. Ho incontrato Zayn e ci siamo parlati.’ Le mie amiche spalancarono gli occhi e Jade mi prese per il polso, trascinandomi verso i bagni e lasciando Ley con il bar-man.
Il resto della serata lo passai vicino ad un water, sommersa di fazzolettini bagnati dalle lacrime e sporchi dal trucco. Ricordo che ogni minuto Jade si allungava per abbracciarmi e che una volta superato l’argomento “Zayn Malik” eravamo passate a parlare di peluche, come delle mezze drogate deficienti, solo che noi eravamo sanissime.
Tornammo a casa tardi, molto tardi, e per tutto il resto della nottata restai a pensare al perché il destino avesse scelto di farci incontrare di nuovo. Era un segno oppure solo una coincidenza?
 
 
Eccomi qui, scusate il ritardo che come sempre ho.
Questo capitolo mi piace, spero che sia per voi lo stesso!
Devo dire che mancano davvero pochi capitoli alla fine, massimo tre, quindi preparatevi. Grazie per le recensioni che mi avete sempre regalato, anche se ultimamente sono diminuite.
Ancora non tutte di voi sono passate dalla mia nuova ff e spero davvero che troverete il tempo per farlo perché credo davvero di essere migliorata.
Che ne dite di questo capitolo e dell’incontro andato male di Zayn e Jesy?
Spero in un vostro parere, intanto vi lascio il link della mia nuova ff:
I segreti del mare

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Capitolo 28
*** North Carolina ***


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Passai gran parte dei giorni seguenti a pensare a Zayn, a come ero stata incantata dal suo fascino e dalla sua gentilezza, a come fosse impossibile dimenticarlo.
Lui era speciale, di questo ne ero sicura, era unico e perfetto. Ma chissà se saremmo mai riusciti a combaciare come un principe e la sua principessa…
 
‘Jesy!’ Urlò Harry dal salotto. ‘ C’è Niall al telefono.’ Rimasi sorpresa: come mai Niall mi aveva chiamato al telefono di casa e non al mio cellulare, come al solito? Mi alzai dal letto e presi in mano la cornetta.
 
‘Sì?’ Chiesi cercando di essere il meno possibile meravigliata.
 
‘Mi dispiace di essere scappato come un coniglio fifone e di averti messo in questa posizione scomoda. Ho fatto tutto da solo, mi sono illuso e ho sognato una storia romantica tra noi due quando ero consapevole che non sarebbe potuto accadere.’ Disse tutto d’un fiato, come se facesse uno sforzo indescrivibile. Una lacrima scese lentamente dal mio occhio: era da mesi che desideravo sentire quelle parole e vedere risolto il nostro rapporto completamente. Niall era un angelo puro e riusciva sempre a fare le cose nel modo migliore.
 
‘Ti voglio bene angelo.’ Gli dissi con il cuore in mano. ‘Nessuno è come te.’
 
‘Penso la stessa cosa di te, quando stiamo insieme non mi importa nulla degli altri, di cosa possano fare o se ci parleranno dietro. Riesci a farmi cambiare solo con il tuo sguardo e insieme creiamo una bolla di sapone che ci separa da tutti. Riesco a dirti cose che non ammetto pure a me stesso.’
 
‘E ci sentiamo bene solo sapendo che siamo uno accanto all’atro, giusto?’ Aggiunsi con entusiasmo.
 
‘Sì, e ci sfoghiamo anche per le minime cose, che per noi sono importanti ma per l’altro sono assurdità. Però ci consoliamo l’un l’altro come se condividessimo la stessa vita, giusto?’
 
‘Certo, e…ci vogliamo bene, soprattutto.’
 
‘E’ bellissimo, non tutti hanno questo rapporto con un amico.’ Detto questo, restammo un po’ in silenzio. Dentro di me ero super sollevata, finalmente avevamo fatto pace e mi sentivo come su una nuvola. Eppure…quelle frasi  che avevamo appena detto…facevano riflettere.
Davvero provavo quelle cose con Niall? Certo! E allora perché non stavamo insieme? Perché non mi dimenticavo di Zayn, che era insulso?  Lui mi aveva detto che aveva sofferto dopo la rottura, ma questo non significava che volesse riprovarci, né che fosse pronto per comportarsi in modo più maturo.
 
‘Senti Niall..’ Provai per un secondo l’irrefrenabile desiderio di ignorare i miei pensieri e dirgli  che l’amavo, ma poi fui bloccata. Non so esattamente da cosa, ma mi ricordo che restai zitta e cambiai idea.
 
‘Sì?’
 
‘No niente. Ora devo andare, ci risentiamo, ok?’
 
‘Ok, ciao Jesy.’
 
‘Ah, dimenticavo, ricorda che ti voglio bene.
 
‘E’ la terza volta che me lo dici!’ Ribattè leggermente scocciato.
 
‘Ma è la verità. Ciao Niall.’ Riagganciai, con la consapevolezza che non sarei mai riuscita a provare sentimenti forti, come l’amore, per lui.
 
 
Due mesi dopo, mi trovavo sulle spiagge del North Carolina, seduta accanto alla mia tavola da surf e una fotografia che avevo scattato prima di partire per questo viaggio.
La presi per la centesima volta in mano e restai ad osservarla. C’eravamo io, Nicole, Jade e Ley. Loro avevano pianto all’idea di abbandonarmi, ma io avevo detto che sarei stata via solo per un anno. Avevo preso quella decisione qualche giorno dopo la mia rappacificazione con Niall: avevo bisogno di un po’ di riposo e d’allontanarmi dalla vita frenetica di Londra. Era un gesto decisivo e importante, ma andava fatto. Volevo svegliarmi senza avere la paura di incontrare di nuovo Zayn e sentire la sua voce così apparentemente dolce.
Siccome la mia famiglia ne aveva la possibilità economica, m’ avevano accontentato. Naturalmente in North Carolina lavoravo, in una piccola impresa artigianale della zona, e così riuscivo a mantenermi in qualche modo.
Mi era costato tantissimo separarmi dalla mia vita, da mio fratello, dalla mie amiche, dai miei genitori…ma lì mi sentivo libera come non mai.
Ero come un uccello liberato dopo essere stato rinchiuso per anni in una gabbia restrittiva.
La vita in quei piccoli paesi era semplice: m’alzavo presto la mattina, preparavo la colazione, andavo a lavorare, tornavo verso le quattro a casa e quando avevo finito di sbrigare le faccende, andavo in spiaggia. Senza preoccupazioni o pensieri in eccesso. Restavo per intere ore ad osservare la distesa del mare davanti a me, quando non c’erano altre persone. I suoi colori, le onde che si rincorrevano…mi davano nostalgia di casa e allo stesso tempo un senso di familiarità.
I tramonti erano periodi speciali, magici, in cui io sognavo ad occhi aperti di trasformarmi in una nuova a diventare rossa o arancione o gialla come loro.
Sedersi sulla sabbia e restare ad ammirarli era uno spettacolo impagabile, infondeva una calma paradisiaca.
E se magari mi capitava di rimpiangere le carezze di mamma che mi consolavano quando ero triste, o Harry che entrava continuamente in camera mia per assicurarsi che stavo bene, o le mie tre migliori amiche con la loro infinita dolcezza, mi bastava guardare uno di quei tramonti e sentirmi come adottata delle nuvole. In effetti era un po’ così, io e quel posto eravamo diventati una sola cosa. Potevo allargare le braccia in un abbraccio e sentire calore umano.
Siccome comunque un po’ di solitudine la provavo, avevo adottato un cagnolino che avevo chiamato Scricciolo. Mi dava un senso di sicurezza in più quando la notte ero sola in casa e poi era amichevole, voleva essere accarezzato e leccava la mano quando gliela porgevi. La sera lo facevo giocare sulla spiaggia, lanciando un bastone in acqua oppure prendendo una pallina morbida da mordere. Non gli mancavano mai le forze e mi faceva ridere continuamente con le sue capriole e le faccine dolci che faceva per ottenere qualcosa.
Naturalmente m’ ero fatta anche delle amiche umane: da un po’ di tempo andavo spesso al bar vicino alla spiaggia e chiacchieravo con due ragazze del posto. Avevano un accento del Sud molto marcato e a volte facevo davvero fatica a capirle, ma piano piano mi stavo abituando.
Si chiamavano Anna e Marta, abitavano lì sin dalla nascita ma avevano origini spagnole.
Anna aveva un corpo da modella, biondi capelli a caschetto e occhi azzurro scuro, quasi grigio. La sua voce era squillante e sapeva essere ironica oppure seria nei momenti giusti.
Marta era leggermente più in carne, dai lunghi capelli mori e occhi azzurri come il mare. Era sempre pronta a dire la sua, però sapeva ascoltare in una maniera incredibile.
Mentre tutte le altre ragazze del posto s’erano limitate a salutarmi, loro due avevano dato il via ad una conversazione che ci aveva portate a conoscerci sempre meglio, fino a diventare amiche.
Ed era quella una cosa che adoravo di quella piccola città sperduta nel North Carolina: gli sconosciuti diventavano conosciuti in un battito di ciglia, mentre a Londra nessuno si calcolava. Ognuno conduceva la vita ignorando la maggior parte delle persone, quasi come se non avessero nulla di speciale.
Lì mi sentivo amata, incondizionatamente, e per la primissima volta nella mia vita si trattava di un amore da ricambiare senza alcun problema, un amore del tutto genuino, che non si sarebbe ribaltato neanche con la tempesta più forte. Certo, ero consapevole che prima o poi sarebbero giunti i problemi, anche seri, ma in quel momento volevo solo annusare l’aria piena di salsedine, buttare la testa all’indietro e chiudere gli occhi rilassandosi. Liberarmi di tutto lo stress che m’ero portata dietro negli ultimi anni.
 
‘Ehy Jesy!’ Mi voltai dopo quest’urlo e vidi Anna e Marta raggiungermi correndo sulla spiaggia. ‘Cosa ci fai qui tutta sola?’
 
‘Guardavo il tramonto.’ Di fronte a noi si stagliava il cielo rosso come il sangue, uno spettacolo davvero poetico, che non mi sarei mai stancata di vedere. Si sedettero accanto a me, dalla parte sinistra e osservarono anche loro il cielo. Dopo qualche minuto di silenzio, Anna sospirò.
 
‘Sai Jesy, ci hai raccontato molte cose di te in questo poco tempo, però in alcuni punti sei stata parecchio evasiva, come quando hai raccontato di quel tuo ex e del tuo migliore amico.
Ci piacerebbe conoscere la storia fino infondo, ma solo se tu vuoi naturalmente. Comunque ti promettiamo che non ne faremo un pettegolezzo.’ Dopo quella richiesta, sbuffai anch’ io, mi feci coraggio e iniziai a raccontare.
Non so esattamente perché lo feci, non credo per accontentare loro due, piuttosto per fare chiarezza nella mia mente. Mentre narravo tutto, facendo anche un po’ di confusione, riuscii a vedere in modo più distaccato quegli eventi. Capii definitivamente quanto Zayn mi avesse consumato sentimentalmente e quanto Niall era stato dolce ne miei confronti.
Capii che Perrie non era mai stata mia amica e che forse era meglio se non avevamo fatto ancora pace. Capii tantissime cose.
 
 
CIAOOOOO
spero che questo capitolo vi piaccia, contiene una grande svolta nella vita di Jesy: s'è trasferita in North Carolina per lasciarsi alle spalle la vecchia vita e tutti i suoi problemi. Io la invidio un po', onestamente.
Comunque, personalmente mi piace molto la parte in cui riflette sulla vita in quella piccola città, spero sia piaciuta pure a voi! E che dite della chiamata di Niall? 
Lasciatemi il vostro parere. Intanto vi avviso che il prossimo sarà l'ultimo capitolo di questa ff.
Ringrazio tantissimo per il banner 
emotjon.
Poi vi chiedo se potreste passare da questa mia nuovissima ff, vi pregooooo: I segreti del mare

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Capitolo 29
*** Il coraggio di cambiare ***


                                       Image and video hosting by TinyPic



Dopo un anno, mi sentivo di aver trovato proprio quello che avevo da sempre cercato: la pace con me stessa. Quei dodici mesi in North Carolina erano stati davvero preziosi perché avevo imparato che la vita non era solo cercare di raggiungere una cosa per poi rimanere tremendamente delusa. No, c’era molto altro, solo che bisogna andare a cercalo, e una volta trovato, afferrarlo con tutta la grinta possibile. Avevo imparato a non odiare il mio corpo, anche se non era il massimo. Ero davvero in pace con me stessa, non una finta pace, di quelle che non duravano più di una settimana, una pace vera.
 
In quel momento stavo camminando sulla spiaggia, erano le sei di sera e il sole si stava preparando per raggiungere le sue amiche montagne. La gente iniziava a raccogliere la propria roba e  chiudere gli ombrelloni. Ma io non mi accorgevo delle loro azioni, perché ero molto concentrata nel pensare.
Pensare a come certe persone ti possono all’improvviso mostrare la loro doppia faccia.
Pensare a come certe persone finiscono per non rispondere alle tue aspettative.
Pensare a come invece certe persone riescono ad amarti nonostante tutto.
Ormai erano parecchi mesi che non sentivo più le voci di Nicole, Ley e Jade. Le loro chiamate s’erano fatte sempre più rare e quando tentavo di telefonare io, mi parevano molto distanti, come se fossimo diventate delle estranee.
Strano, no? Dopo aver condiviso così tanto, dopo tutti quegli anni, la nostra amicizia non aveva retto. Naturalmente di primo acchito ero rimasta molto delusa perché avevo perso delle amiche stupende, che mi avevano sempre aiutato, ma con il tempo ero arrivata ad accettarlo.
Erano umane e il tempo passato insieme sarebbe rimasto sempre nel mio cuore, sempre. Avevano reso la  mia vita più dolce, erano state una pillola di zucchero che poi s’era sciolta una volta entrata in acqua. La nostra amicizia era annegata.
 
Anche ogni rapporto con Zayn aveva cessato d’esistere. Chissà se nel frattempo s’era fatto crescere la barba o se aveva comparto una moto…ero completamente all’oscuro di tutto e mi andava bene così. Mi piaceva il fatto di non potergli attribuire un viso preciso e ricordarlo così come era un anno fa. Se ora lo rincontrassi per strada casualmente, penso che prima gli darei uno schiaffo per tutto il male che mi ha fatto, ma poi lo abbraccerei fortissimo ringraziandolo di essere stato il mio primo amore. Dopotutto eravamo due ragazzini e avevamo fatto il passo più lungo della gamba.
Ma d’altronde questo non fa parte dell’amore?
 
Amore… finalmente Niall aveva trovato la sua anima gemella: un’irlandesina di qualche anno in più conosciuta all’università. Devo ammettere che quando me lo disse, rimasi scioccata. L’avevo sempre considerato mio ed ero anche un po’ gelosa.
Ma non era una gelosia giusta. Niall meritava tutto l’affetto del mondo, aveva trovato la ragazza giusta e quindi non potevo intralciare il loro percorso. Mi costò molto “lasciarlo andare” perché dopotutto io e lui eravamo un po’ come due fidanzatini, a volte.
Mi ricordo che quella sera, dopo il suo annuncio al telefono, avevo deciso di dormire fuori, in una tenda piantata sulla spiaggia libera. Forse quest’idea fa un po’ ridere, ma io lo facevo spesso.
Restai a guadare il cielo, chiedendomi se Niall facesse lo stesso, magari abbracciato alla sua ragazza.
Forse sarei stata io lì accanto a lui se avessi capito tutto sin dall’inizio, forse non mi sarei ritrovata in quella spiaggia desolata, sola soletta, a guardare le stelle numerose.  Forse sarei stata felicissima, vicina ad un camino con il fuoco acceso, una coperta sulle gambe e il suo respiro sulla mia pelle.
Ma forse non sarei neppure andata fuori dal Regno Unito e non avrei mai conosciuto nuove persone. Non avrei capito quando posso valere, anche da sola, e che non ho estremo bisogno degli altri.
Alla fine, accettai la nuova ragazza di Niall e quando lui mi raccontò dei loro piccoli nomignoli e dei primi insignificanti litigi, mi venne quasi da ridere. Già, perché se lui era così felice, anch’ io ero felice. Niall era stato l’unico mio amico con cui avevo sempre mantenuto i contatti, nonostante la distanza e i vari problemi. Il minimo che potevo fare era essere felice insieme a lui.
Gli volevo davvero bene…
Mi ricordo anche che quella sera stessa, feci un grande cuore sulla sabbia con un bastoncino trovato per terra e al centro scrissi:
               
                 “A chi ha il coraggio di cambiare e a chi ha la forza di restare”
 
Non so perché lo feci, mi venne spontaneo, so solo che il mio desiderio era quello di lasciare una traccia del mio passaggio. Perché anch’io, un essere come tutti gli altri, ero importante. Ero importante, ero libera di fare le mie scelte e consapevole che a volte sarei potuta cadere a terra ferita. Ma non avevo paura, non più. Avevo chiuso con la Jesy bambina che tentava solo di sopravvivere, ora miravo a vivere al meglio.
E ci stavo riuscendo, sorprendente ma vero. Volevo gridarlo a tutto il mondo, che c’è sempre una speranza nascosta da cercare, che non importa quante persone bastarde puoi incontrare perché puoi riuscire comunque a mantenere il sorriso, che non esistono scuse per giustificare un’amicizia scomparsa perché decidiamo tutto noi, che non dobbiamo mai demoralizzarci e fare atti estremi per cercare di essere capiti.
Dovrebbero insegnare questo a scuola, altro che Teorema di Pitagora o Rivoluzione Industriale, dovrebbero insegnare l’amore e il rispetto, perché in questo mondo siamo tutti sbandati e ci accorgiamo veramente tardi delle cose meravigliose che abbiamo.
E non serve a nulla fingere di essere fighi o di essere prepotenti perché siamo tutti sulla stessa barca senza una meta precisa. Se quella barca farà naufragio, io sarò sicura di potermela cavare anche da sola, perché l’ho imparato; e se quella barca arriverà ad un castello, io sarò sicura di essere una principessa di tutto rispetto.
Quello che siamo stati non dovrebbe influenzare il nostro futuro. I posti che abbiamo visitato non definiscono la persona che siamo ora.  Anche un drogato o un assassino possono cambiare, se lo desiderano.
Io sono cambiata.
 
Non ho nessun rimpianto. La vita va in modo imprevedibile, forse è una frase fatta, ma è anche incredibilmente vera. Potrei rimpiangere il fatto di non essermi fidanzata con Niall o di non aver capito subito il pericolo che correvo con Zayn, ma non sarebbe servito a nulla. Non avrei imparato ad uscire dalle situazioni difficili, cosa che i ragazzi della mia età ignorano completamene.
Loro pensano solo alla Play Station, ai video games,  ai trucchi, alla moda…tutte cose giuste, che però non portano da nessuna parte.
E forse mi stancherò presto pure io di pensare al futuro, forse tra qualche mese mi limiterò a vivere all’ordine del giorno, ma per ora mi piace fantasticare. Sognare ad occhi e mente aperti ti cambia la vita. Ribalta tutti i tuoi pensieri, a volte negativamente, come quando capisci che non riuscirai mai a raggiungere un certo risultato, ma a volte positivamente, come quando ti accorgi che la tua vita non è poi così tanto male.
E allora tutto è diverso, anche il modo in cui ti alzi il mattino, anche il modo in cui saluti il postino, anche il modo in cui cammini per i marciapiedi.
Ci possono essere pure delle giornate brutte, questo è ovvio, ma…
Ma la ragione per cui non farci abbattere da queste è individuale, ognuno ha il proprio motivo. Allora bisogna solo capire questa ragione, ricordarsela bene  e vivere la vita in base ad essa.



Eccomi qui, con l'ultimo capitolo. 
Grazie di cuore a quelle che mi hanno sempre sostenuto, grazie ad ogni singola visita e recensione. Grazie perchè solo per voi ho continuato questa ff. 
Spero vi sia piaciuta la morale dietro a questa storia e anche il finale che non è nè triste nè felicissimo. Diciamo che è molto riflessivo. 
Spero di avervi lasciato qualcosa.
Spero anche di ritrovarvi nella mia ff che ho iniziato da poco: 
I segreti del mare


 

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