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Mai dare in mano a una
scrittrice compulsiva di fan fiction un nuovo soggetto sui cui
elucubrare e delirare...perché poi vengono fuori cose del
genere. Il mio povero cervello mi ha rinnegata però almeno mi
sono fatta due risate.
Qualche precisazione:
la fic è stata spudoratamente ispirata da Ikunnaprinsessa, una
collaborazione di Ville risalente al '99 con la band finlandese “The
Agents”, è una canzoncina che non ve la togliete dalla
testa nemmeno morti e ha un ritornello micidiale...per chi non lo
sapesse Katsoo in Finnico significa “Guarda”...fate un
po' voi XD
Enjoy
As usual la fic è
dedicata alle mie compagnucce himmiche! Thaanks angels
The princess is
looking out...
Naisiin
ei voi pieni poikanen luottaa Ne suuren ikävän pieneen
sydämeen tuottaa Mut ikkunaa tuijottaa kai pienikin poika
illoin saa Sieltä katsoo prinsessa unelmain
Ruudun
takaa, Ruudun takaa Ruudun takaa tyttöni katsoo vain
(The
little boy can't trust in women They cause in little hearts a lot
of sorrow But even a little boy may stare at a window in the
evening Out of which a dream princess is looking
Behind
the windowpane behind the windowpane My girl is looking out)
Ikunnaprinsessa-
Valo and the agents
Da
brava e die-hard fan degli HIM, una volta in Finlandia la prima cosa
che stavo facendo non era controllare che tutte le mie carte per
l'Erasmus fossero a posto, ne pulire il mio appartamento, ne fare un
giro per la città. Sicuramente starà facendo la spesa,
direte voi. Ebbene mi dispiace deludervi, nessuna di queste cose era
prima nella mia lista
“Cose
da fare appena arrivata nella terra di Ville Valo”
La
prima era incontrarlo, ma su di questa dovevo lavorare ancora
parecchio. La seconda era fare un giro negli hot spot del
Villevalesimo allo stadio acuto.
Il
primo dei quali era il negozio del padre di Ville, il bonario e
gentile Kari Valo, che decidendo di aprire un sex shop a Helsinki non
si sarebbe probabilmente mai aspettato che negli anni, tutto grazie
alla fama di suo figlio maggiore, una buona percentuale della
clientela sarebbe stata composta da fan impazziti per la sua
progenie, tutti in cerca di quindici minuti di valosità
endovena.
E
anche io, dal mio 160 di QI mi trovavo ora li davanti a fare la
figura della fan delirante, pronta a qualsiasi cosa pur di vedere e
possibilmente abbracciare sangue del sangue del mio unico dio
personale.
Avevo
fatto davvero carte false per venire a fare l'Erasmus in quella terra
quasi sperduta, avevo imparato il finlandese in sei mesi, accendendo
ceri al mio cervello che mi sorprendeva ogni giorno. Ora con orgoglio
potevo dire di sapere inglese, italiano e finlandese. Chi mi
conosceva bene sapeva il motivo della mia leggerissima fissa per la
Finlandia, e mi prendevano in giro come disperati, il resto del mondo
semplicemente mi prendeva per pazza. Ormai me ne ero fatta una
ragione.
Presi
coraggio ed entrai nel negozietto, piccolo e colorato, tappezzato di
heartagram ovunque. Era già diventato il mio posto preferito
sulla faccia della terra. Detti un occhiata al bancone. Non c'era
traccia del Sr. Valo, ma solo di un commesso con un orrendo cappello
blu e la testa ripiegata sui gomiti, profondamente addormentato.
Meglio
per me. Potevo vagare incontrollata per il sexy shop senza occhi
fissi sulle mie spalle.
Trovai
un bel frustino nero con un heartagram viola che sarebbe stato
perfetto attaccato alla mia porta. Delle mutande masticabili al gusto
di fragole e panna. Avevo fame, le avrei mangiate una volta uscita, e
varie manette sempre con su disegnato l'amato simboletto. Proprio
mentre mi avvicinavo completamente in adorazione ad un lenzuolo con
un enorme riproduzione di Ville a misura naturale, urtai un qualcosa
per terra che fece un rumore metallico, peggio delle unghie sulla
lavagna.
Ed
ecco che non potevo vagare più incontrastata. Il commesso
iniziò a stiracchiarsi in maniera del tutto disumana e mi
decisi che tanto valeva andare a pagare, sarei tornata presto, con la
speranza di incontrare Kari.
Mi
avvinai al bancone.
Il
commesso era di schiena e il cuore mi mancò di un colpo.
Io
quella schiena la conoscevo.
Ora
si era girato, il cappello gli copriva la faccia, ma i capelli, quei
maledetti capelli, non potevano essere di nessun altro.
E
le gambe non mi ressero.
Franai
per terra come una pera cotta, completamente priva della facoltà
di reggermi in piedi.
“Cazzo”
esclamai caracollando sul pavimento.
“Cazzo,
cazzo, cazzo” continuai non riuscendo a smettere di imprecare,
tanto non mi capiva.
“oh
cazzo” continuai facendo marcia indietro coi pensieri, non
capiva cazzo in italiano ma...
“Ehy,
ho visto che sei caduta non c'è bisogno che continui a
ripetere di guardare” disse lui. Terza persona singolare. Non
c'è nemmeno bisogno di presentarvelo deduco. Capelli soffici
come lo zucchero filato, occhi peggio di un faro di notte, e la voce,
cazzo che voce. Ogni lettera era un orgasmo, se mi permettete la
finesse. E in finlandese vi assicuro, è pure meglio.
Alzai
gli occhi e con la bocca aperta, della serie facciamoci vedere per la
prima volta in posa “pesce lesso”, lo fissai senza
crederci. Scossi la testa, mi diedi qualche pizzicotto sulla guancia.
Mi scoprii il polso e glielo feci vedere.
Vedere
il mio tatuaggio sicuramente gli fece capire che non ero svenuta
perché stavo male, ma solo perché la sua presenza mi
stava provocando un acutissima sindrome di Stendhal.
Punto
1: erano 5 anni, non noccioline, che io amavo lui e solo lui. Pendevo
da ogni singola stronzata che usciva dalle sue labbra.
Punto
2: non lo stavo incontrando ad un meet&greet dove a buona ragione
sarebbe stato scocciato, ma da soli, per caso, in un sexy shop, porca
fragola
Punto
3: avete presente le foto? Dove è bello come un dio greco,
quelle che state a fissarle incredule che possa esistere tanta
bellezza al mondo. Beh dimenticatevele, dal vivo è non meglio.
Di più
Dopo
aver elencato questi 3 punti è un miracolo che io sia colpita
solo dalla sindrome di Stendhal, è un miracolo che io non sia
morta e sepolta. Morta felice eh? Non fatevi strane idee. Ma già
che c'ero avrei rimandato la morte di qualche minuto, giusto per aver
tempo di parlargli due minuti.
Giusto
due chiacchiere in compagnia, sapete com'è.
Respira,
Glen, Respira.
E'
un essere umano come te, non ha una aria divina intorno, ne lancia
fulmini e saette, se gli parli non muori, tranquilla. Era la me
stessa più razionale che stava parlando in quel momento.
Ma
brutta lavativa, togliti dal cappero, non capisci nulla, le dissi. É
Ville Valo, mica Riccardo Scatorcio, o come si chiama, è un
dio, è unico e solo, posso stare qui a fissarlo come una
melanzana per quanto mi pare, lasciami in pace.
In
quel momento mi porse la mano. Capite?! La mano!!! Per aiutare ad
alzarmi. Potevo morire felice ora. Ma magari prima avrei approfittato
un attimo della sua gentilezza.
Presi
la mano. E mi tirai in piedi. Con sommo sforzo riuscii a ridargliela
indietro, non volevo aggiungesse punti alla lista mentale che si
stava facendo “quanto è pazza questa”.
“Grazie”
riusciì a mormorare in un inglese scarso. Non c'era chance di
parlare finlandese. La mia memoria stentava a ricordarsi l'italiano
in questo momento.
“Di
nulla” mi disse ridendo sotto I baffi “faccio questo
effetto lo so”.
Era
pure ironico. L'avevo sempre saputo in fondo che era l'uomo perfetto.
“ma
che ci fai qui?”
Oo
oh.
Aricazzo.
Incontravo
Ville Valo e la prima frase coerente che mi usciva dalla bocca era
Cosa ci fai qui? Ma...ma...cazzoooooo.
Mi
guardò con aria interdetta. Forse aspettava che mi spiegassi.
Proprio
mentre avevo quasi trovato le parole per spiegargli la mia domanda,
fu lui a sorprendermi.
Ok.
adesso dimenticate tutte le pose secssi da servizio fotografico,
dimenticatevi tutte le descrizioni stile harmony che si trovano nelle
fic (I suoi occhi mi distrussero come un fulmine in un mare di
ghiacciata armonia e cose del genere). Una volta che avete fatto
piazza pulita di tutte queste cose, visualizzate la sua smorfia
migliore, un occhio socchiuso, la fronte aggrottata, un lato della
bocca alzato, ed una profonda aria di concentrazione.
Così
mi stava guardando in quel momento.
Ed
era peggio di qualsiasi sguardo da principe azzurro o cowboy
arrapato. Molto peggio. Nel senso migliore della parola.
Per
questa sua smorfia lo amavo ogni giorno di più.
Avendo
ormai perso l'uso della parola quando si decise a parlare cercai di
connettere almeno il cervello per assimilare le sue parole.
“Ma
io ti conosco” esclamò felice.
Mi
conosce?!
“Mi
conosci?!”
Datemi
una bombola d'ossigeno. E portate un defibrillatore. Non solo non mi
aveva cacciato via a calci dopo che gli ero svenuta davanti, ma stava
anche affermando di conoscermi.
Salvatemi.
“Si
si, sono sicuro, sei Glenna Taisio, la campionessa mondiale di
scacchi”
Bocca
aperta. Cervello andato.
Mi
appoggiai al suo braccio e lui mi sostenne finché non mi
ripresi dallo shock. Poi, udite udite, mi prese la mano tra le sue, e
fece un piccolo inchino, inclinando il capo nella maniera più
celestiale che avessi mai visto.
Mi
riscossi un attimo. C'era qualcosa che non andava.
“Fermo,
non muovere un altro solo muscolo” dissi suonando seria “sono
io quella che si deve inchinare, non tu. Dovresti stare fermo e fare
il dio greco quale sei, e farti adorare, non inchinarti. Nono mio
caro non ci siamo”
Di
certo non era come mi ero immaginata di incontrare per la prima volta
il mio eroe personale. Però fino ad ora la cosa prometteva
bene.
Mi
sorrise. Arrossendo come un peperone.
“Per
una volta ti prego, fammi fare il fan ti prego!!” quasi mi
supplicava con gli occhi “ho sempre questa schiera di
adoratrici dietro, per una volta tanto che mi trovo davanti a
qualcuno che sinceramente ammiro, tra l'altro sono convinto di
poterti battere, voglio godermela”
“Si
ma Ville, c'è un piccolo problema” eravamo già
passai ai nomi propri “io sono una tua fan, ma non una normale,
capisci? Sono venuta in Finlandia per conoscerti, avevo tutti I miei
film mentali su come ti avrei trovato e ora mi ti inchini perché
casualmente sono brava a giocare a scacchi?”
Non
rispose. Scoppiò solo a ridere.
Che
dannato bastardo. E aveva pure osato dire che mi avrebbe battuto a
scacchi. Giammai.
Mi
prese sottobraccio. “Senti, quanto ti fermi a Helsinki?”
“Perché?”
“Tu
dimmelo e basta”
“Un
anno”
Gli
si illuminarono gli occhi.
“Allora
siamo a posto, voglio solo vedere la faccia degli altri quando
vedranno chi gli porto stasera alla prove”
Gli
altri?
Le
prove?
Stasera?
Ditemi
che è un sogno. E ditemi che posso non svegliarmi. Vi prego
ditemelo.
Ed
ecco qui il secondo delirante capitolo. Ho cercato, giuro, di
scrivere secondo un filo logico, ma ci ho rinunciato dopo poche righe
e mi sono data alla pazza gioia scrivendo le cose più pazze
che mi venivano in mente XD
Enjoy
“Paratisii”
(heaven)
Perille
kun saavuttiin kukat kukki tuoksui niin meri vaahtosi kuin olut
kuohuaa Heti rantaan kuljettiin liiat kuteet riisuttiin, oli
tunnelma niin huumaavaa.
Per un essere umano
medio, diciamo di razza caucasica e cultura cristiana, paradiso
significa coro d'angioletti, un bel signore paffuto e dolce che li
accolga come tante pecorelle tornate all'ovile, e un eternità
di pace e calma. Per me, piccola pazza senza alcun tipo di fede, se
non quella in Ville-unico vero dio-Valo, il paradiso significa
tutt'altra cosa. Un mondo dove gli angioletti cantino Your sweet 666,
dove l'insulto più grande per un uomo sia Sei proprio un Bam,
e per una donna Che Jonna che sei, e dove sul trono del potere ci sia
lui, Ville-Hermanni-Valo. Sono ripetitiva lo so, ma non trovate che
il suo nome abbia un suono così teneroso che si scioglie in
bocca? (meglio del milka lufflè oserei dire). Essendo inoltre
intelligentissima so che un mondo del genere non esisterà mai,
quindi ciao ciao paradiso, benvenuto inferno! Ma facciamoci a capire,
se Inferno significa essere trascinata per sperdute vie di Helsinki,
dal supremo dio in persona, mica mi lamento.
Fatta questa premessa,
torniamo ai fatti, che sicuramente vi interessano di più delle
mie elucubrazioni filosofiche.
Eravamo rimasti a...
Ah si, a quando l' UVD
(che sta per unico vero dio) [che stava cercando di farsi chiamare
Ville senza successo] (per un miracolo gli avevo abbonato l'inchino a
ogni sua parola), mi aveva preso sottobraccio e trascinato fuori dal
sexy shop di suo padre. Riprendiamo da qui.
“Ma
lasci tutto aperto così?”gli dissi. Si lo so, voi direte
“VV aka UVD ti sta trascinando di corsa fuori da un negozio e
tu ti metti a ricordargli di chiudere il negozio?Avete ragione... ma
non ce la potevo fare, il mio senso dell'ordine e della giustizia si
prendeva possesso di me più spesso di quanto volessi.
“Giusto,
brava che me l'hai ricordato” disse di rimando, cercando
disperatamente le chiavi nelle tasche dei larghissimi pantaloni che
indossava.
In quel momento ebbi la
prima di numerose prove (che vi elencherò) che pure
nell'imperfezione Ville Valo è sempre perfetto. Fino a quel
momento la mia mente e il mio cuore non si erano mai resi conto
quanta bellezza potesse risiedere in una persona che cerca
disperatamente un mazzo di chiavi in tasca. Che eleganza nei
movimenti! Che scatti repentini! che espressioni soavi! Altro che
fissare il tramonto con una coppetta di gelato in mano, da quel
momento decisi che uno dei piaceri della vita era guardare il mio UVD
che nel marasma della sua vita cercava senza successo un paio di
chiavi.
Da circa 5 minuti avevo
già visto che il suddetto mazzo era beatamente disposto sul
bancone in bella vista, ma tale era il mio sospirante piacere nel
vederlo così spaesato che aspettai qualche altro minuto per
dirglielo.
“Ville
mio caro” (non sapete che sforzo a chiamarlo così, aah
dura la vita) “odio disturbarti, ma le chiavi sono esattamente
li davanti a te”
Mi guardò con
quel suo sguardino da cane abbandonato e tutte le ciocche di capelli
intorno. “Dove è che sono?”
“Li”
indicai col dito puntato verso la cassa.
Saltellando le corse a
prendere, dimentico del fatto che io le avevo già viste e non
gliel'avevo detto. Secondo punto della lista, anche nella
sbadataggine e nel non sapersi completamente prendersi cura di
qualcosa, Ville Valo è perfetto. Amen.
Una volta chiuse tutte
le porte, messo su un cartello “Torno subito” sotto mio
consiglio ovviamente, mi preparai a prendere un taxi per andare in
qualsiasi posto lui fosse voluto andare.
Regola numero 1 del
Villevalesimo: vai dove ti porta Ville. (senza fare domande e senza
lamentarti, che sia pure un concerto di Avril Lasagna)
“Dove
pensi di andare mia cara?” disse voltandosi verso la mia
immobile figura già pronta con telefonino a chiamare la
società dei taxi.
“Ville,
mio caro, chiamo un taxi” risposi cercando di suonare più
riverente possibile, ricordiamoci sempre che lui è l'UVD.
“Ma
che taxi, andiamo a piedi, è qui dietro l'angolo” disse
afferrandomi la mano.
Regola numero 2 del
Villevalesimo: per quanto siate fedeli e umili fan del Valo, quando
vi dice “è dietro l'angolo” non fidatevi, saranno
minimo kilometri di distanza, ma da altrettanto brave fedeli
rassegnatevi a seguirlo anche in capo al mondo. Cosa sono vesciche e
fiato corto se a fianco a voi c'è Ville Valo?
Due misere ore
dopo...(per quanto misere possano essere due ore passate con l'UVD
che ti rincoglionisce sulle mosse dei scacchi)
“Ville
siamo arrivati?” chiesi cercando di reggermi in piedi dopo
minimo due 5 kilometri fatti sotto una nevicata mai vista e
completamente fusa dalla massa di domande a cui avevo dovuto
rispondere.
“Sisi
siamo arrivati”
Postilla B della regola
numero 2: se VV aka UVD vi dice che siete quasi arrivati traducete
con “un altra mezzora e ci siamo”
“Aspetta
che telefono agli altri per sapere dove sono”
“NON
SAI DOVE SONO?”
Ok. Glendora. Calmati.
Non puoi urlare al Valo, cosa penserebbero di te tutte le tue compari
fedeli?
“Non
sai dove sono?” riformulai la domanda con tre toni di voce in
meno.
“Ehmm
no” disse usando la faccia numero 3 (mani in tasca, occhi
socchiusi, boccolini al vento. Assolutamente irresistibile) “pensavo
di trovarli al Finnvox ma è chiuso oggi, quindi...”
“Dammi
quel telefonino” gli dissi porgendo la mano.
“Eccolo”.
Regola numero 3 del
Villevalesimo: usate un tono serio e fategli credere che voi
“sapete-come-fare” e lui vi darà tutto, anche se
stesso. Psicologia di base di un caso disperato di specie “non
ho contatto con la realtà intorno a me”
“Come
ce l'hai salvato Gas?”
“Ketchup”
disse usando smorfia numero 5 variante 1/3 (sorrisino con un labbro
alzato, occhi vispi, una mano in tasca l'altra che regge la
sigaretta)
“Poi
me la spieghi” Presi il cel in mano cercando di coordinare le
mani e riuscire a cercare il numero della rubrica, il fatto che “lui”
mi stesse fissando con quella smorfia così' adorabile non mi
era di certo d'aiuto.
Regola numero 4 del
Villevalesimo: non cercate di fare niente di complicato se siete alla
presenza (ma basta anche l'inizio di Poison Girl live sull'ipod) di
Ville Valo, semplicemente con uno sguardo può farvi
dimenticare come vi chiamate, chi siete e cosa state facendo li.
Consiglio altamente di limitarsi all'ascolto di canzoni leggere in
macchina, posso parlare per esperienza. Ho causato un ingorgo
stradale perché troppo incantata dai suoi sospiri in
Resurrection.
Il telefonino
ovviamente era completamente distrutto, i tasti ormai avevano perso
il colore e non si capiva assolutamente nulla di dove potesse essere
la rubrica. Un elettrodomestico degno del Valo.
Dopo vari minuti di
studio (duranti i quali memorizzai il numero di cellulare del UVD
facendomi uno squillo da sola) trovai il numero di Gas.
“Ville?
Che vuoi?” disse una voce impastata dal sonno.
Ed ecco che si entra in
scena. Figlia di un commediante e di una doppiatrice ero stata
allevata nella sublima arte dell'imitazione delle voci. Questa era la
mia prova finale.
“Gassi,
dove siete? Ho una sorpresa per voi!”
respiro 1.2.3 vediamo
se se la beve.
“Siamo
a casa di Linde. Ci stiamo ingozzando di dolcetti che ha fatto Linde
con la bambina”
“Vi
raggiungo tra mezzora, lasciatemene qualcuno”
La faccia di Ville era
tutto un programma. Non avevo ancora classificato questa smorfia,
perché mai l'avevo visto così sconvolto.
Deduco che avessi
passato l'esame.
“Mia
cara, qualsiasi cosa tu facessi prima di oggi, mollala, sei
ufficialmente assunta come mia sosia,” disse mettendosi le
braccia dietro la testa in una finta posa di rilassamento “bye
bye interviste al telefono”
Ok. Stiamo calmi. Ville
Valo non ti ha appena chiesto di lavorare per lui. Stai sempre
sognando. Decisamente si.
“Allora?”
mi chiese usando l'espressione 0 (indescrivibile in quanto fa
sciogliere tutte le molecole del cervello e perdere completamente la
connessione con la realtà”
“Ti..ti
rispondo dopo”dissi voltandomi per non farmi vedere da lui.
Presi la macchinetta fotografica e feci una foto dall'orologio che
avevo al polso insieme alla via.
No, non sono impazzita.
Documento l'evento.
RINGRAZIAMENTI:
linkin park :
aahahha io pure ho fondamentalmente descritto la mia esperienza in
terra finlandese (il 26 agosto si avvicina sempre di più U.U),
ma forse prima di andare dal padre di Ville, penso che io e il resto
della combriccola ci lanceremo verso Munkkinniemi in cerca della
torre...grazie per il commenti. Baciuz
Lostwhite : cosa
significa rakkaus?XD grazie per il commentino!!
Vampire_Heart :
ma noi lo vedremo il nostro UVD, ne sono sicura, anzi me lo sento.
Non so dove ma lo beccheremo da qualche parte, porca fragola Helsinki
non è gigante, ce la possiamo fare
lithi : ah
grazie della concessione Juls! Eh si sai che bel sogno a beccare VV
proprio dentro al negozio del padre...aahhhh * sospiro profondo *
FinKillScler :
ti laurei in finlandese? Fighissimoooo! Mi inchino al tuo coraggio,
io sto studiando qualche frase per la sopravvivenza li e mi ricordo
solo 4 parole XD grazie per il commento^^
Rieccomi qui col terzo
capitolo XD Penso che ormai andrà di male in peggio, ormai
vado completamente a briglia sciolta e nel mentre ho cominciato altre
due fic sul Valo...aiutooooooo
“Mitä
kuuluu?”
Greetings
from Finland
Huomenta!
Good
morning!
Päivää!How
do you do./ Good afternoon.
Iltaa!
Good
evening!
Hyvää
yötä!Good
night!
Mitä
kuuluu? How
are you?
Kiitos
hyvää! Entä sinulle? Fine,
thanks. And you?
Olkaa
hyvä! You
are welcome.
Kiitos!Thank
you.
Anteeksi!
I
am sorry.
Ei
se mitään! Never
mind.
Kiitos!
Thank
you.
Ei
kestä! Not
at all.
Tervetuloa!
Welcome.
Näkemiin!
Goodbye.
“Ville,
dammi una sigaretta va”
Eravamo seduti
sull'uscio di un negozio di dischi in attesa che il taxi, che di mia
iniziativa avevamo chiamato, arrivasse a prenderci. I passanti ci
guardavano in modo strano. Dovevamo essere una scena simpatica.
Una ragazza, alta un
metro e un soldo di cacio, completamente buttata su un anoressico,
vestito da straccione. E i pochi, che sotto l'orrido cappello
riconoscevano l'unico vero dio aka Ville Valo, si inchinavano in un
modo strano.
Ah! Che bella la
Finlandia! In Italia c'è l'assedio di fan pure per le zucchine
che popolano i programmi tipo “Nemici di Maria de Filippi”,
“Uomini e Tonne”, “Il grande fardello” etc
etc. E qui invece nessuno che osava avvicinarsi al sommo e unicamente
indescrivibile Valo. Che poi non mi spiego tuttora come sia possibile
che nessuna ragazza finlandese sana di mente e con tutti gli ormoni
al suo posto non salti addosso a questo pezzo d'uomo, cioè
dico io, devi fare uno sforzo di autocontrollo micidiale anche solo
se non sfiorargli i magnifici capelli sofficiosi.
“Tieni”
tirò fuori dal pacchetto una sigaretta e me la porse.
Giuro, cercai di
tirare su il braccio e prenderla, ma non ce la facevo proprio. Un
quaranta per cento per via della stanchezza, ma un ottimo sessanta
era dovuto al fatto che ero completamente sdraiata sulle sue gambe e
non mi sarei staccata per niente al mondo.
Regola n4 del
Villevalesimo: se mai nella vita dovesse capitarvi di essere a
stretto contatto del sommo essere non staccatevi nemmeno se vi
offrono l'intero jackpot della lotteria. I soldi si possono vincere
sempre. Ville Valo ti capita una volta sola.
Con poca grazia me
la mise in bocca (ebbene si, sono ancora viva per raccontarlo) e la
accese. Quella boccata di sana nicotina mi fece ricominciare a
ragionare logicamente, proprio nel momento in cui un gruppo di tre
ragazze con fare cospiratorio si avvicinavano verso di noi. Ahimè
a Helsinki non ci sono solo finlandesi, e dovevo aspettarmelo che
prima o poi avremmo attratto l'attenzione di qualche combriccola di
himmiche a spasso per la città con il solo scopo di trovare il
Valo.
Le tre si davano
gomitate tra di loro ed emettevano strani squittii da topi in calore.
Una di loro ci stava indicando e le altre la guardavano scuotendo la
testa incredule.
Quella che chiamerò
Esemplare 1 prese il coraggio e venne verso di noi. Io, da brava fan
che ha già raggiunto il suo scopo, mi stritolai ancora di più
verso Ville marcando spudoratamente il territorio. Sulla faccia mi si
leggeva “E' mio e non ve lo mollo nemmeno sotto tortura”.
Lui ovviamente non
si accorse di nulla, continuando beato a fumare la sua sigaretta con
la testa appoggiata alla serranda. Colgo l'occasione per descrivere
la posa n_7: una mano languidamente poggiata sulla gamba e
giocherellare con un buco nei jeans, il volto rilassato con le labbra
socchiuse, e gli occhi chiusi (celestiale!).
L'esemplare 1 arrivò
davanti a noi cercando di attrarre l'attenzione di sua maestà.
Senza successo ovviamente (ah ah, ti sta bene brutta fan blasfema”
mi dissi “se vai in giro con la borsa dei Tokio Hotel non ti
meriti nemmeno uno sguardo di Ville).
Seguì una
folta sequela di parole che non posso classificare come linguaggio
comune, quindi renderò con una sola espressione “OMG”
“Ville”
continuò l'esemplare 1 “sn 1 tua fan da anniiiii ormai,
h adorato RR, adesso xò lovvo VD, e il video di RoTWoaB, è
kosì sbaav, e poi DSABH, kuelle canzoni sn così hot,
ai lov iu Vill...” (in realtà non ha parlato proprio
così, ma rende l'idea no?)
Ville che solo a
metà discorso aveva cominciato ad ascoltare cosa stava dicendo
l'esemplare numero 1 si voltò verso di me con sguardo
interdetto (smorfia 5: un sopracciglio alzato, labbra in posa
schifata)
“Eh?”
disse.
Ovviamente
non aveva capito una mazza di quello che la tizia aveva detto e ora
stava cercando da me una sorta di traduzione del monologo.
“Niente
che vale la pena che tu sappia mio caro” gli dissi facendogli
pat pat sulla spalla. (di certo non avrei riferito al Valo quel
discorso da fan girl impazzita, dovevo proteggerlo da queste cose)
Decisi di prendere
in mano le redini della situazione perché tanto Villuccio
sembrava fregarsene altamente delle tipe che non sembravano essere
alcunché intenzionata ad andarsene.
“Cosa
volete ragazze?” dissi alzandomi in tutta la mia altezza (più
che altro morale) di fan elevata al livello successivo di “amica
di Ville o perlomeno qualcosa del genere”.
“E
tu ki saresti?” disse l'esemplare 2 che aveva preso finalmente
il coraggio di parlare.
“Sono
l'assistente personale di Mr. Valo, per qualsiasi cosa dovete
rivolgervi a me”
I tre esemplari di
fan girlz decerebrate mi fissarono con uno sguardo di odio profondo,
di quelli che si danno a chi ti supera sulla destra in macchina o chi
ti frega l'ultima fetta di torta al cioccolato in una giornata nera.
Ville era la mia
torta al cioccolato in una giornata nera e mi sarei presa qualsiasi
sguardo d'odio senza problemi.
Regola n5 del
Villevalesimo: sappiate che semmai avrete l'onore di essere in
presenza del Valo tutti i vostri punti karma racimolati in anni di
favori fatti, soldi prestati, vecchiette a cui avete dato la
precedenza sulle strisce, versioni di latino passate. Si annulleranno
tutti. Ebbene si mie care. La vostra dose di fortuna si conclude li.
Ma non ve ne lamentate, vi assicuro che ne vale la pena.
“Vogliamo
fare una foto con Ville” disse l'esemplare 1 cercando di fare
la grossa con me.
“Ville
non fa foto con fan dei Tokio Hotel” dissi risoluta.
Le ragazze
guardarono le loro borse ed ebbero quasi una crisi di nervi. Una
cominciò quasi a piangere per la disperazione, mentre le altre
si davano ipotetiche botte in testa per la loro idiozia.
Ben vi sta zucche
che non siete altro.
In quel momento
(grazie signore grazie) arrivò il taxi. Acchiappai Ville per
un braccio e lo trascinai dentro. Mi sentivo molto bodyguard a fare
una cosa del genere, un sentimento di potenza mi pervase
completamente, se fossi vissuta in un fumetto sopra la mia testa
sarebbe apparsa la frase “io può tutto”.
Ma dato che non
vivevo in un fumetto ne tantomeno ero una bodyguard mi limitai a
mettere su un sorriso maligno e a bruciare con lo sguardo quelle tre
soggette. Sono cattiva lo so, ma guardate nel profondo dei vostri
piccoli e oscuri cuori e ditemi la verità...se aveste sua
maestà VV sotto mano non fareste esattamente la stessa cosa?
Lo spero per voi.
Altrimenti siete delle zucche pure voi.
Ci sedemmo
comodamente sul taxi e diedi una gomitata a Ville (30 colpi di
frusta) per svegliarlo dalla sua stasi e far dare l'indirizzo al
tassista.
“Ah,
Glen” iniziò mettendomi una mano intorno alla spalla
(datemi un defribillatore) “non so come farei senza di te”
Quest'uomo è
vagamente esagerato nelle sue esclamazioni di affetto ma essendo
l'UVD gli si perdona tutto.
“Ville,
ce la faresti come hai sempre fatto” dissi riportandolo alla
realtà. Sarà pure un gran pezzo d'uomo ma ora capisco
perché non c'ha uno straccio di donna e l'ultima era il
diavolo fatto persona.
“Eeeehh”
sospirò “ma adesso è meglio, perchè tu mi
farai da assistente vero?” mi chiese con il suo sguardo da
cucciolo adorante.
Ci pensai su un
attimo. Cos'avevo da perdere? Dovevo solo studiare come una dannata
per laurearmi, frequentare le lezioni, fare una vita normale, in
teoria farmi delgli amici, festeggiare fino a notte fonda...ma tutto
sommato giusto per essere fini...STI GRAN CAZZI.
“ACCETTO”
dissi a Ville saltellando come una pazza.
“Oh
bene” disse dandomi bottarelle amichevoli sulla spalla. “Ho
sempre voluto una sorta di sorellina da maltrattare, sei capitata
davvero a fagiolo”
Una sorella?!?!
Miserrima me.
RINGRAZIAMENTI
Vampire_Heart
: eh si ale, siamo completamente e perdutamente fuori di testa,
ma siamo felici di esserlo, almeno finchè il Valo è tra
noi U.U
linkin park :
ebbien si, vo in terra finnica con altre 4 himmiche una più
pazza dell'altra, ti dico solo che metà del nostro itinerario
è basato sulla ricerca del Valo XDXD
lithi :
nooooo julsiiiii non mi morireeee!!! ahah si penso che alla fine
della fic me le salvo pure io e me le attacco in camera tanto per
poter evangelizzare gli infedeli..XD
LaTuM : ma
grashiee, mi piace questa cosa del Rakkaus, suona molto meglio di
LOVE...sopratuttto pronunciato in finlandese (c'è giusto una
canzoncina dove si sente bene ville pronuciarlo)...eeh si, lo sclero
per tutto ciò che sia finnico ormai per i miei lidi è
cosa comune, ormai vedo heartagram ovunque e foto di Ville dove
capiti, sono un caso disperato.
FinKillScler
: zizi vo il 26 agosto e se tutto va come programmato ci torno
insieme ad un bel gruppo di gente per l'Helldone, giuro che se riesco
a trovarmi un lavoro per corrispondeza mi ci trasferisco proprio,
l'Italia fa schifo e la mia scelta è la tra la congelata
Finladia e l'Inghilterra, scelta davvero ardua...ma dove ti laurei in
finlandese? Io non riesco a trovare un corso di laurea che faccia le
lezioni, eppure sono a roma :(
Lostwhite :
Le fotocamere consacrate ahahha XD oddio ti prego posso usarlo nella
fic? È geniale! Cmq grashiee davvero, me immensamente commossa
dall'essere chiamata somma sacerdotessa *inchino profondo* e
tanto per entrare nel mood “tutte insieme alziamo lo sguardo
verso la finlandia e lodiamo il Valo, UVD, oooohm”
Sweet Bee :
magari a trovarlo davvero guarda...anche se un po' ci spero di
beccarlo in giro per Helsinki, e si, la speranza è l'ultima a
morire. Grazie per il commento^^
(che secondo il
vocabolario di finnico che ho rimediato significa Valo is Love)
Lezione di suomi
102
1yksi
2kaksi
3kolme
4neljä
5viisi
6kuusi
7
seitsemän
8kahdeksan
9yhdeksän
10kymmenen
Dato
il mio cambiamento di stato, da fan impazzita ad non meno che
assistente
personale
dell'UVD (un po' come diventare il braccio destro di Satana), è
ora che io per salutare la vecchia me, vi narri i comandamenti della
VERA fan, che a me sono serviti, forse potranno essere comodi anche a
voi.
Una
vera fan degli HIM ama Ville Valo, non solo lo ama per la sua
infinita bellezza e per le gradevoli fattezze. Lo ama quando fa le
faccie strane, lo ama quando lo vede con Bam (anche i dei possono
sbagliare), lo ama quando si mette addosso roba orrenda, lo ama
quando fa il figo, lo ama ancora di più quando fa il piccolo
imouh disperato e lo ama anche quando professa di amare il reggae.
Si miei care, anche in quel caso la vostra fede non deve vacillare.
Una
fan che si rispetti ama anche tutta la band. Si, TUTTA la band,
anche cicciobello detto Gas, boccoli d'oro meglio conosciuto come
Linde, il sosia di Tuomas detto anche Burton, e anche lui,
colui-che-non-sa-cosa-sia-una-doccia, il pacioccone Migè, che
in quanto unanimemente ricosciuto come colui che ha salvato Ville e
suo angelo custode, nonché uno dei pochi che lo fa
sganasciare dalle risate, va amato e rispettato. Amen
Una
vera fan si tatua l'heartagram, ben sapendo che andrà
incontro a una massa di infedeli che non sanno assolutamente cosa
significa e la prenderanno per pazza e/o la tempesterrano di domande
fino quasi a farla pentire di averselo fatto. QUASI. Perché
la vera fan, non quelle farlocche che dopo un anno mollano tutto,
guardando il suo heartagram è felice, e quello le basta.
La
VF sa tutte le canzoni a memoria, anche quelle in finlandese, a
costo di stare ore a ripetere le impossibili parole a costo di
impararle
Ogni
true fan che rispetti trova Ville e/o la Finlandia in qualsiasi
cosa. Come cartelli “Vendesi Ville” o “Ville e
case in vendita”. Il pellegrinaggio obbligatorio per ogni
amante degli HIM è la Finlandia per visitare i Sacri Luoghi:
Il Tavastia, Munkkieniemi (e trovare la torre ovviamente), il
negozio di Kari, il Lost&Found (per chi ha l'età).
Una
vera fan (e qui non transigo) odia Jonna perchè ha fatto
soffrire l'unico vero dio e ce l'ha restituito ubriaco fradicio e
col cuore spezzato (un minuto di silenzio). E più di ogni
altra cosa, una FAN che ha il coraggio di chiamarsi tale, vuole
ammazzare quella piaga umana, quell'idiota senza cervello che è
Bam Margera (ancora prima di sapere che era amico di Ville mi faceva
già schifo, puah).
Enunciate
le 6 regole della VERA FAN che andranno ad unirsi al “Corpus
del Villevalesimo”, è ora di passare avanti e rendervi
partecipi delle mie avventure in terra finlandese.
Sul
taxi Ville era irrequieto, l'incontro con le fangirlz doveva averlo
segnato povero cuore. Anche se mi meravigliai come non ci fosse già
abituato da anni. Cioè, la mattino spero per lui che si
guardasse allo specchio, e lo specchio da brava personcina qual'è
gli facesse capire che non è un essere umano normale, secondo
me non è nemmeno umano a dirla tutta. Capiamoci, è
comprensibile che qualunque ragazza dotata di un ormone potente e un
raffinato gusto per gli uomini rimanga vagamente impalata a
guardarlo. O mi sbaglio? No perchè se non è così
correggetemi voi (a vostro rischio e pericolo, sono peggio
dell'azzeccargabugli quando si parla del Valo).
“Ville
mio adorato, cos'hai?” mi rivolsi a lui con sommo rispetto,
come si deve a un dio.
“Glendy,
forse tu puoi rispordermi a questo mio quesito filo-antropologico che
mi tormenta da anni”
Ecco,
ora mi spara una domanda complicata delle sue e io che non so una
mazza di filosofia ci faccio la figura dell'ignorante e mi odiarà
per sempre. Sob Sob
“Ma
secondo te, perchè quando parlo la gente mi guarda come se
avessi scritto giocondo in faccia? Sopratutto le donne.” disse
con tono sommesso utilizzando la posa n12 postilla 3 (bocca
all'ingiù, mani sotto al mento, occhioni giganti e tristi)
OH
MY VALO
Quest'uomo
è un caso disperato di “non ho capito che effetto faccio
alle donne”, era ora che qualcuno gli facesse capire questo
concetto fondamentale del Villevalesimo, che ci porta direttamente
alla regola n6.
Regola
n6 del Villevalesimo: la voce del Valo è la perfezione
incarnata in delle corde vocali. Non avrai altra voce all'infuori
della sua, la onorerai come onori tuo padre e tua madre. Sbaverai di
piacere ogni volta che la sua gola produce un qualsiasi tipo di
suono. La amerai in qualsiasi lingua conosciuta, ringraziando il
cielo che esista. Amen
“Ville,
come dirtelo...” cercai di trovare le parole adatte “non
ti guardano come se avessi scritto giocondo, tendono solamente a
dimenticare come si chiamano e a perdere completamente l'utilizzo
delle funzioni neurali, quindi il loro sguardo da pesci lessi in
salamoia è dovuto a un profondo SBAV per la tua voce.”
La
sua bocca si aprì in un gigantesco “Oh”
Eureka!
Forse aveva capito. Grazie Signore Grazie.
“Davvero
la mia voce fa questo effetto?”
Volevo
virtualmente sbattere la testa addosso al muro. Come diamine faceva a
non capire? E' umanamente possibile che uno non si renda conto di
avere una delle voci più sexy della storia?
“Niente
Ville, sembra che tu sia più cocciuto di vaso cinese. Ora apri
le orecchie e ascolta bene” gli dissi.
Respirai
a fondo e mi preparai e fare il mio
masterpiece, il
mio studio più difficile, una delle poche cose di cui andavo
davvero fiera. La mia migliore imitazione del Valo.
I
love your skin oh so white I love your touch cold as ice And I
love every single tear you cry I just love the way you're losing
your life
Misi
i migliori accenti su touch, tear e life, sospirai al punto giusto,
feci le pause come il Valo comanda. E poi riaprii gli occhi che avevo
chiuso per la concentrazione. Sperando di cogliere una barlume di
comprensione.
La
sua faccia era tutto un programma, sembrava stesse per avere un
attacco d'asma. Fui presa dal panico, che dovevo fare? Io non so come
curare l'asma, io non so curare nulla, nemmeno un raffreddore, sono
l'anticura per eccellenza, e ora il Valo mi sta per soffocare
davanti. Perdonatemi fan di tutto il mondo, ho fatto quello che ho
potuto. Ero già pronta a designare le mie dimissioni di fan
numero 1 e farmi imprigionare per aver lasciato morire l'UVD.
Quando..
Iniziò
a fare versi strani, che si, era roba da soffocamento, ma sembrava
trarne piacere. Era vagamente interdetta, dovevo intervenire o vedere
cosa succedeva?
Decisi
per la prima.
“Ville,
ville?” dissi scuotendolo “stai male?”
Sembrò
riprendersi e piano piano ridivenne di un colore normale, perdendo il
rosso pomodoro che aveva conquistato mentre ansimava.
“Si
tutto a posto, è solo che la mia stessa voce mi ha fatto un
effetto strano, è davvero sbav, hai ragione tu, mi amo da
solo”
Immaginatevi
la mia faccia in quel momento. Ecco, non dico altro.
@lithi
: Ebbè le pose da sbavo sono tutte merito del Sommo
e Onnipotente, io mi limito solo a renderle note ai comuni mortali da
brava discepuola.
@
linkin
park :Prego
prego, è stato un piacere annientarle (smuahahah), per il
resto diamo tempo al povero UVD di rendersi conto che ha
spudoratamente davanti la donna della sua vita, poi non la chiamerà
più sorella, ve lo assicuro XDXD
@
Hoyden :
ahhhh me muooolto onorata di essere una gradino sotto Ville (se fossi
sopra mi prenderei a cazzotti da sola per tornare giù, giammai
che l'UVD venga superato da qualcuno U.U). Eheh ogni tanto pure io mi
sveglio in preda al panico convinta che Ville sia a fianco a me
(sindrome da sogni troppi realistici) e quando vedo che non c'è
mi prende troppo a male XD
@LaTuM
: il
finnico è davvero una lingua affascinante infatti (poi
contando che la parla Ville...come non potrebbe essere) e ha un suono
a scatti che sembra che si rotolino le parole in bocca quando
parlano, e poi il suono della K...aahh ora mi fermo prima che da
brava linguista pazza cominci a enumerare tutte le meravigliose
caratteristiche del suomi. Nelle canzoni suona anche meglio, a parte
Ikunnaprinsessa e Rakkaus ne ho anche sentite altre e sono
fantastiche.*__*
@AnAngelFallenFromGrace
:
Mors il tuo porcofragolo motivo è che il tuo povero pc è
morto e non sapevo come dirtelo, ora però appena posto questo
ti mando un messagio ooook?XD Cmq mors non sarà mai una fan
zucchina, ne una fan pigna ne un cocco, mors è somma e unica e
per questo Villuccio la aduorerà ad un primo sguardo, ne sono
sicura. (Ps un ringraziamento anche a Mino che so che la legge,
grashieee)
@
Lostwhite :
“Amen”grazie
per la concessione delle Fotocamere Consacrate, conto di usarle a l
più presto possibile nella fic, non vedo l'ora di spiegare a
Ville la teoria della Fotocamere e della Videocamera Santificata...me
ringrazia molto per l'investitura a sacerdotessa del VilleValesimo,
Pam non merita tale onuore XD
@Castalia
: oh
che bello una figliol prodiga come me, anche io avevo avuto un picco
di Vvesimo l'anno scorso, poi erano rimasti nel mio cuore al caldo ma
senza dare segni di pazzia, adesso invece sono tornati in tutta la
loro potenza, tutta colpa del Valo, che sia maledetto, lui e i suoi
fantastici occhi verdi XD
(Mi
vorrete morta, lo so, in una fic senza senso come
questa mi sto anche permettendo di fare una digressione, ma questo articolo ma
la sta tirando fuori con le pinze...)
Lezione
di Suomi 103
Mitäkello on?What is the
time?
Kello on yksi.It is one
o'clock.
Kello on yksitoistaIt is eleven
o'clock.
Kello on
kymmenenyliyksiIt's ten pastone
Kello on kaksikymmentäyliyksiIt's twenty pastone.
Kello on kymmenenvaillekaksiIt's ten totwo.
Kello on kaksikymmentävaillekakstiIt's twenty totwo.
Kello on puolikolmeIt is half past two.
Kello on puoliviisiIt is half past four.
Sono
sempre io, la vostra amata Glendora, non vi siete
ancora stufati di me? Meglio per voi.
Oggi
sul banco dell'università del Villevalesimo c'è un
tema che mi sta molto a cuore e ve ne parlerò prima di riprendere la certamente
più interessante narrazione delle mie peripezie scandinave.
La
storia è questa, mi è capitato sottomano un articolo svedese molto carino di
quelli che ti fanno amare l'UVD ancora di più del solito (e già l'amore non è
poco), finché, e qui viene il problema, non mi sono imbattuta in questa
frase.
“I’m a vegetarian but I am smoking and I try to
get laid, but the problem is that no one wants to fuck me. “
Traduzione:
Sono vegetariano ma fumo e sto provando a farmi portare a letto,il problema è che nessuno mi si vuole fare.
Minuto
di silenzio. Leggetela due volte, assimilatela, l'ha detto davvero questa frase.Non è uno scherzo, ve lo assicuro
* tempo
di riflessione *
Ecco
ora che avete letto e siete consapevoli, possiamo parlarne.
Ma
Ville???? Ma io dico???? Ma come katsoooo...
Ok, mi
calmo.
Lui, l'unico, il sommo, l'onnisciente e
onnipotente Valo dalle cui labbra pendono milioni di
fan (io non mi fido di nessuno ma mi bevo ogni stronzata che dice) afferma che
nessuno se lo vuole fare. Sta affermando che NESSUNO vuole andare a letto con
lui, per chi non lo avesse ancora capito. In questi casi me ne vorrei uscire
come Leonida in 300 e buttarlo giù da un dirupo urlando
Questa
.E'. Spartaaaaaaaaaaaa.
Ma dato
che sono una persona riflessiva e tranquilla, mi vorrei limitare a fargli
notare con quale blasfemia se ne è uscito, è come dire che la terra è
rettangolare, che la Nutella è cattiva, che Bill Kaulitz
è un grande artista, e via dicendo. Qui si parla di cose serie, si parla di
andare a letto con l'unico vero dio, mica robina da
niente. Ora, facciamoci a capire, alzi la mano chi di voi fidanzata, sposata,
frigida o lesbica non ha mai voluto saltare addosso al bel finnico?
...
Lo
sapevo. Non vedo mani alzate. Ecco. E' con questo quesito filosessuofico
che riprendo la mia narrazione.
Il taxi
finalmente si fermò davanti a una villetta molto carina in un quartiere di
Helsinki a me sconosciuto, e ciò mi stupì perché da brava fan del Valo e adoratrice pazza di qualsiasi cosa si riferisse a
lui e agli altri 4 discepoli, avevo studiato a livelli deliranti la cartina di
Helsinki e tutte le sue straduzzole (ho una vaga
tendenza ad imparare a memoria le guide turistiche), ma quella zona non ce
l'avevo proprio presente. Fu mentre mi concentravo nel ricordarmelo che Ville
mi tirò fuori dalla macchina senza tanti complimenti, non mi ero accorta
infatti di essere rimasta qualche minuto di troppo a fissare la strada. Che
ragazza precisa che sono, non trovate?
Consiglio
sul Valo: fatelo aspettare, tanto, troppo tempo,
perché se lo fate aspettare vi farà una faccia di quelle da morte certa.
Smorfia n.32 “Incazzamento puro”, occhi fulminanti,
mani in tasca, bocca semiaperta, pronto a strillare. Una volta nella vita la dovete
vedere. E' come la Tour Eiffel o il Colosseo.
Mi
ripresi dalla visione della smorfia, con difficoltà lo devo ammettere, e lo
segui verso casa di Linde.
Ok, ora
prima di raccontarvi della prima volta che Glendora,
ovvero me medesima, incontrò i suoi beniamini, facciamo un rapido sunto di come
nella mia bacatissima mente mi sono sempre sognata di
incontrarli.
Scena: Glendoraacchittata in tutto il
suo splendore gotico entra al Tavastia e casualmente,
senza premeditazione incontra Gus al bar, fanno subito amicizia (come potrebbe
il cicciobello resistere alla meravigliosa Glen) e
lui la invita a unirsi a loro nel privè del locale. Glen con tutta calma e
tranquillità accetta l'invito e da persona sana di mente qual'è
entra nel salottino senza svenire ne fare un fiato. Si trova davanti Migè e non storce il naso perla puzza, non fa commenti
sull'enorme rasta di Linde, ne prende Burton per i capelli e gli dice con
cattiveria “mettiti un altra volta la canottierina a
rete e ti faccio fuori”, e sopratutto va da Ville e inizia a chiacchierare
amabilmente con lui senza squittire ne facendosi film mentali sul loro
matrimonio e sui nomi dei loro figli.
Questo
è come doveva andare. Ma sappiamo tutti che tra il dire e il fare, c'è di mezzo
il mare. Ed eccovi quindi la vera storia, senza censure, di come una fan pazza
e disperatamente innamorata di cinque finlandesi li ha incontrati per la prima
volta.
“Glen
su muoviti, i ragazzi ci aspettano, saranno troppo felici di vederti, ne sono
sicuro” disse Ville trascinandomi in avanti.
Io ero
un po' meno sicura che sarebbero stati così felici di trovarsi una pazzoide
incontrollata dentro casa, ma mi fidai dell'UVD, in quanto gradirei ricordare
la regola n1 del Vvesimo, (vai dove ti porta il Valo, qualunque posto esso sia) che va sempre e comunque
rispettata.
“Ok ok mi sbrigo” gli risposi accelerando il
passo.
Feci un
respiro profondo e tentai di auto convincermi che non sarebbe successo nulla,
ero sopravvissuta a Ville, potevo farcela anche con gli altri quattro.
Ma...ma...
Quando
il Sommo aprì la porta e mi ritrovai davanti tutti e quattro stravaccati per
terra tra strumenti musicali, dolcetti e la pupa di Linde che scorrazzava
incontrollata per la stanza, il mio piccolo cuoricino nero non resistette.
“Oh
porca fragola, dannato cocco, santa pesca, o mamma melone” imprecai senza
controllo-. Non riuscivo a frenare i miei epiteti fruttivendoleschi
nemmeno se mi sforzavo, mentre pensavo a come far tacere il mio fiume di parole
la mia bocca continuava a produrre di sua spontanea volontà imprecazioni
ortofrutticole, passando alla roba esotica quando i frutti di stagioni si
furono esauriti (oh mio avocado, per tutte le sante ananas etcetc). Mi ero nel frattempo buttata a terra facendomi
piccola piccola contro lo stipite della porta. Ville
che tutto è fuorché un gentiluomo in questi casi, mi sorpassò senza farsi
troppi problemi e raggiunse gli altri.
“Ragazzi,
vi presento GlendoraTaisio,
campionessa mondiale di scacchi e se non ve ne eravate accorti nostra
decisamente pazza fan”
Io alzai
lo sguardo verso di lui, feci un inchino verso i 4 sommi, mormorai “amen” e
caddi nell'oblio della nirvana.
Addio
mondo, ora posso davvero morire felice.
@Castalia: oddio santa papera mi mancava XDXD
la devo aggiungere allla mia lista di epiteti fruttivendoleschi, anzi quasi quasi
ne faccio una nuova con tutti gli animale della vecchia fattoria!!!
@Hoyden: ecco qua il
giuramento, ma sono disposta ad aggiungere altre migliaia di postille se hai qlk altra idea, la tua idea mi ha svoltato la fic, quindi grashieeee XDXD. Parlando
d’altro, anche a me prendono in giro per il tattoo ma fondamentalmente non me
ne po’ fregà de meno, come diremmo qui a Roma.Io lo
amo, amo Ville e tutti gli altri ragazzuoli. Quindi sti capperi. E ancora non sanno che vado a Berna a vedere i
Sommi…(che bello lavorare eavere tanti dindini)
@SkeletonFrankie: ma grazieeee me molto onorata di averti fatta distrarre dallo
studio, meno si studia più il cervello funziona meglio, ne sono convinta U.U
@lithi: Amen! Mio tessorooo i tuoi commenti mi rallegrano sempre la giornata
e sapendo che anche tu sei nel ciclone himmico, mi
rende ancora più feliseee! Peccato che non ci
riusciamo a vedere per pranzo oggi sigh...sarà per
settimana prox però!!!
@claudy: Bam…Bam…*pensa intensamente* dato che sono curiosa come una scimmia…come fa a starti simpatico?XD comuuuuuunque
a parte tutto, grazie davvero tanto per il commento^^
@FinKillScler: mah si w i
commenti/scleriii, sono mooolto
meglio di quelli veri XD io cmq ho un vago sospetto che lui non capisca molto
bene che tipo di persona sia e che effetto ha la sua gente…forse
se il suo specchio parlasse gli potrebbe far capire che è un gran pezzo di
gnocco (con un signor cervello oltretutto)
@AnAngelFallenFromGrace: Muooooors grazie per il commentinoooo!!
Eh si fai bene a chiuderti ad ascoltare la voce del sommo, fa sempre bene!!! Tu
cmq esageri mia bicculamors,
la mia bravura non è neanche lontanamente paragonabile alla tua! A proposito
quando arriva il nuovo caP??’
@EtherealClover:
eeeeeebè le regole sono tutto spudoratamente prese
dai nostri deliri, ci credo che ti riconosci!!! Il Sommo ispira questo e altro u.U
Scusate
il ritardo, chiedo perdonooooo!! Ho avuto gli esami e
migliaia di inghippi da sistemare, domani parto per andare a vedere i Sommi a
Berna però ho un sacco di capitolini già pronti *__* e prevedo molto materiale
dopo il ritorno dal GurtenFestival…
Capitolo 6
“There was a time…”
Suomi
103
Kukasinäolet?|Who are you?
Mina olenGlendora | Sono Glendora
Minkämaalainensinäolet?|Where do you come from?
Mina
olenitalainen |
I’m italian
Kuinkavanhasinäolet?|How
old are you?
Mina olen 21-vuotias | Ho 21 anni
Glendora un giorno, aveva un bel sogno. Un sogno ricorrente, che la
faceva svegliare felice ogni mattina, e le dava tanta forza per continuare la
giornata. Vi direte, si sogna di vincere al Lotto o di incontrare il principe
azzurro, avere una casa con tanti pargoli felice vestiti di rosa e celeste che
giocano in giardino. Ecco che vi sbagliate. Una Vera Fan (che tra parentesi è
di solito anche decisamente fuori di testa) fa solo un sogno…beh
diciamo due, ma uno coinvolge una vasca da bagno e un finlandese nudo quindi
meglio soprassedere. Il sogno della fan è conoscere i 5 sommi, adorarli,
accendere incensi e baciare il terreno dove camminano per ringraziarli ogni
santo giorno di aver inventato il Love Metal. Amen. Una cosina tranquilla
insomma. Cosa c’è di più sano di mente che incontrare cinque musicisti,
vagamente pazzi e sconosciuti alla maggior parte della tua popolazione? Niente
ovviamente.
Sta di
fatto che (riprendo a parlare in prima persona, meglio) trovandomi davanti i
cinque saggi tutti insieme, il mio povero corpicino esile non ce la fece
proprio a resistere e collassò per terra. Per peggiorare la situazione
indovinate chi mi trovai davanti a sventolarmi la faccia con amore?
Esatto, propriolui. The One and Only. Il Sommo. Ville Valo.
Willy Wonka... con qualsiasi nome lo chiamiate va
bene. L’importante è che ci siamo capite. Era lì col suo faccino dolce,
incrinato da una smorfia di preoccupazione che mi sventolava la faccia con una
libricino colorato. Tutto il resto dei sommi era intorno a lui che mi guardava
con ansia aspettando che mi riprendessi. Ma se stavo lì lì
per farlo, sentendo una mano sfiorarmi la faccia e togliermi i capelli dagli
occhi e accorgendomi che la mano apparteneva a una bambina bionda con gli occhi
dolcissimi, abbandonai di nuovo il mondo dei vivi, giusto in tempo per sentire
Olivia sussurrare.
“Zio
Ville, la signorina sta male. E’ colpa tua vero?” Il tutto con un tono di
denuncia. A 5 anni aveva già capito tutto della vita la pupa.
Dato
che ci sono, e sto nel mondo dei sogni, perché non occupare il tempo facendo
qualcosa di proficuo?
Mi chiedo sempre come riconoscere una vera
fan, e assicurarmi che non sia qualche biscia inviata da Jonna
per dare fastidio a noi povere adoratrici del Valo.
E’ una mia sincera preoccupazione assicurarmi che chi mi circonda viva nella
verità e nella legge dei Sommi 5, di conseguenza sotto consiglio di una fedele,
eccovi qui il giuramento al Valo, che dovete fare
pena la vita. Non scherzo, eh?
Giuro di avere un solo dio, di
pensare solo a lui e parlare solo di lui a costo di essere rinchiusa in
manicomio e passarci il resto della mia vita. Di amare solo lui e scannerizzare
ogni altro uomo per cercarvi qualche somiglianza con l’UVD. Giuro di credere
solo in Ville Valo, solo lui e nessun’altro, di
professare la fede himmica e se possibile vestirmi di
nero per onorare i bei tempi andati. Ogni parola uscita dalla bocca del sommo
sarà veritàe non mi azzarderò a
contraddirla, perché lui ha SEMPRE ragione, qualsiasi cosa dica, sfido chiunque
a non annuire in completo stato di smarrimento di fronte a lui, anche quando mi
dice che gli piacciono gli Interpol. Anche li gli do
ragione (incrociando le dita ovviamente). Prometto solennemente di andare in
Finlandia una volta nella vita a onorare i Sacri Luoghi e girovagare per Munkkiniemi alla ricerca di Torre Valo.
Giuro di fare qualsiasi cosa per una
sorella Himmica, perché quando si ama il Valo ci si deve volere bene e sostenere tra di noi,
altrimenti ne usciamo pazze. Giuro di riempire il pc
di foto e video del sommo anche a costo di cancellare le foto della comunione
della cugina del fratello di pinco pallino. Di visitare giornalmente in ValoDaily per la dose quotidiana
del Sommo e comunicare ogni nuova notizia alle compari, per renderle partecipi.
Giuro di spendere gli ultimi risparmi per andare all’Helldone
e fare otto ore di fila nel gelo di Helsinki per stare in prima fila e morire
quando il sommo si toglierà la maglietta.
Giuro di essere una VF, di non
prendere queste regole sul serio, ma a spaccarmi dalle risate ogni volta che le
leggo, e continuare a fare quello che so fare meglio. Sbavare sul Valo e farmi venire i brividi sentendo la sua voce.
“Glen?
Glen?” Ville continuava a cercare di farmi riprendere, ma la sua sola presenza
era direttamente proporzionale alla mia capacità di rialzarmi e riaprire gli
occhi.
“Spostati,
Zio, ci penso io” Olivia aveva deciso di diventare la mia infermiera personale,
e con la coda dell’occhio la vidi che con le manine si appoggiavi ai fianchi di
Ville per spostarlo.
“Clendy (così aveva deciso di chiamarmi) apri gli occhi dai,
lo so che lo zio fa quest’effetto ma sei forte, ce la puoi fare, guardalo bene
ha gli occhi storti e i capelli troppo ricci, non è poi così bello!”
La
faceva facile lei. Aveva cinque anni ed era cresciuta in mezzo ai cinque sommi,
probabilmente l’UVD le aveva anche cantato qualche ninna nanna quando era
piccola. A me NO. A mel’aveva cantata
mio padre, stonato come una campana e con dei gusti musicali decisamente
opinabili. Di conseguenza avevo tutto il diritto di starmene li semisvenuta a
pensare al sommo.
“Papà,
di qualcosa allo zio Ville, non può fare così sempre, lui cattivo”
“Olivia
su dai, lo zio non è così cattivo, è solo che non capisce l’effetto che fa
sulle persone” le rispose Linde, col suo solito fare zen.
Nel mio
stato di dormiveglia annui con forza, o almeno ci provai, per dare il mio
assenso a quella verissima constatazione. Improvvisamente mi rialzai, mi ero
appena ricordata che avevo una missione da compiere per una delle mie sorelle himmiche, poverina si stava scervellando su quella
questione da mesi e ora era venuto il momentodi risolvere questa cosa.
Traballante
scostai il Sommo “Ville mio caro, fatti da parte, ho un missione”. Mi guardò
come se fossi pazza, il che è vero, ma poi si fece da parte.
Presi
Linde, alias Boccoli d’oro alias l’uomo zen, gli misi le mani sulla spalle e lo
feci sedere sulla prima superficie disponibile.
“Mio
caro Linde, devo chiederti una cosa serissima, un dubbio amletico che sta tormentando
la mia povera amica, tu” gli dissi “sei l’unico che può liberarla da questo
peso”
Lindzen da personcina educata qual’era si
mise in ascolto, convinto della serietà della mia domanda.
“Dimmi
pure, Glen” Il mio tono doveva essere stato davvero convincente, pensai.
“Bene, allora…”non sapevo come porgliela nel modo migliore. “Mio
adorato Linde, volevo sapere, sai com’è, MA QUELLE TRE PATATE??? Ma che diamine
significavano??E in tedesco poi???
(nda. Le tre patate o DreiKartoffeln si riferiscono alla quantomeno enigmatica
maglietta indossata dal Lily al concerto di Firenze)
L’uomo
zen mi fissò con sguardo sconcertato, indeciso se ridere o meno. “Sono le prime
parole che ha detto Olivia” disse con molta tranquillità.
“Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” devo dire che questa cosa mi aveva
davvero svoltato la giornata…Dovevo chiamare Darling
e avvisarla!! Subito!!
@ Cherasade: ma grazieee!! Ebbene si quell’uomo proprio non si rende conto
dell’effetto che hai, ha zero autostima povero ciccino
XD ecco un lavoro per noi…tirare su l’autostima al
povero Valoahahahah ancora
grazie per il commento!!
@ SkeletonFrankie: oooh *_* grashieeee davvero. Glen
è la mia piccola creaturina pazza, sono contenta che
non piaccia solo a me XDXD…e la sua reazione beh…è vagamente quello che farei io al cospetto dei Sommi
@ claudy: ohh
allora grazie a tutte e due! E ti capisco per Jackass,
a volte fa anche ridere, ma quell’esserino mi sa di viscido, dopo aver visto
come ha trattato la moglie il giorno del matrimonio…
@ EtherealClover:
eeeeeh beh scandalizzate è dire poco sigh…ma come fa a credere di non piacere a nessuno?? Bah
-.-“…cmqkiitos per il
commento!!
@ lithi: oddio julsi
mi fai morire ahahaha eh si Ville è proprio meglio
della Ceres, ccento volte meglio!!!
@ Castalia: grashiegrashie, lo scambio di improperi è sempre ben accetto, ora
al vocabolario di Glen si aggiungerà Porco Pennello, vediamo se prenderà piede…cmq, spero ti sia piaciuto il chappy
e mi scuso per il ritardo sigh
Mi scuso in anticipo per l’ulteriore delirio di questo capitolo,
in cerca di ispirazione per continuare, ho attinto dalle mie avventure
personali. Qui presentate in questo capitolo due delle mie sorelline himmiche
che portate un po’ all’eccesso sono diventate due personaggi mitici ed
esilaranti…grazie Fra e Ale per essere continuo moto di ispirazione Sommica
XDXD questo capitolo è per voi!
“Ville?
Hello
Angels!”
Heaven may be
running on empty yet the devil rides
Heaven may be running on empty yet the devil rides
Heaven may be running on empty yet the devil rides
Hell burns by angel turns her pillow to the cooler side
Something diabolical
(Something
diabolical – Bloodhound Gang feat Ville Valo)
Io povera misera Glendora sono ancora qui umilmente a
rompervi l’anima settimanalmente, mi scuso se le mie deliranti imprese giungono
sempre più sporadicamente ma ho avuto moooolto da fare e l’ispirazione valica
tardava ad arrivare. Il caldo sta fondendo l’ultimo neurone rimasto, non che
pensassi funzionasse ancora dopo aver constatato con mano che il sommo e i
sommi esistono davvero.
Ma riprendiamo la narrazione.
Mentre mi crogiolavo nella felicità di avere scoperto
il mistero delle tre patate, che stava facendo impazzire la mia dolcissima
amica D, sentii una mano farmi toc toc sulla spalla, e convinta fosse il Valo
presi un bel respiro profondo. Abbiamo già capito l’effetto che fa un
apparizione dell’UVD, e non avevo alcuna intenzione di svenire di nuovo, sapete
com’è...
Ma, quando mi girai scoprii con stupore che si trattava
del Sommo Tastierista, aka Zen 2 o meglio conosciuto come Burton.
“Ehm ciao” gli dissi con un sorriso a cinquemila denti,
non sapendo cosa aspettarmi. Intorno a me diciamo che era tornata la calma, il
Sommo stava facendo un caffè (che non avrei bevuto, diffido altamente delle sue
doti culinarie), Lindzen e Oliviazen giocavano col Wii, e GasGas eMigi facevano dal divano il tifo. Io mi ero
seduta con in mano il telefonino un po’ per riprendere fiato un po’ per
decidere come dire a Sweetie e Darling (meglio conosciute al mondo come Ale e
Frà) che io ERO a casa di Linde, non davanti o fuori stile maniaca o serial
killer. Sicuro S, sarebbe morta d’infarto, e avevo dei dubbi anche sulla
reazione di D. Come al solito mi persi nei miei pensieri e dovetti ricordarmi
che uno dei sommi mi stava parlando.
Un stellina di demerito per Glendora per aver infranto
la regola 7 del Villevalesimo, che forse è il caso che vi illustri.
Regola 7: giammai tu, oh Vera Fan, dovrai ignorare uno
dei 5 sommi, i grandi sacerdoti del Love Metal (ribattezzato da me medesima
“Orgasmic Metal” ma che rimanga tra noi). Se loro sono nelle tue vicinanze ogni
tua attenzione dovrà essere rivolta a loro e solo a loro. Dovrai incensare, se
non letteralmente almeno con il pensiero, l’aria intorno alle loro maestà, e
inneggiare alla loro somma perfezione. Amen…che poi vi sfido ad aver davanti
uno dei sommi e far qualcos’altro!
“Salve” mi disse Burton, mentre gli concedevo tutta la
mia attenzione.
Mi sporsi per dargli la mano e presentarmi come si
deve, io da ragazza moderna e poco abituata alla signorilità mi aspettavo che
me la stringesse. Ma no! Ancora una volta mi sbagliavo. Mi prese la mano e la
baciò, da vero gentleman e si inchinò. Capito??? Si è inchinato, a me piccina e
zucchina. Ero commossa.
“Ma no, Burty, non c’è bisogno che ti inchini, anzi
sono io che devo buttarmi ai tuoi piedi” gli disse cercando di convincerlo
arialzarsi, dato che non dava cenno di
volerlo fare.
“Oh saggia e potente campionessa, mi genufletto al
vostro cospetto”
OH-MY
Mi ero sempre vagamente aspettata che il Sommo
Tastierista fosse un tantinello diciamo “lirico” ma non che parlasse come
Giacomino (conosciuto al volgo come Giacomo Leopardi, il primo imouh della
storia U.U).
“Ehm…si grazie” non sapevo più che dire “puoi anche
alzarti ora”.
Era entrato in stato di adorazione. Io che pensavo che
gli scacchi non importavano un fico secco a nessuno e invece eccomi qui a farmi
adorare da uno dei miei eroi. Porca Fragola, se la vita non è strana io mi
chiamo Victoria-Botox-Beckam.
“Burton, lascia stare la mia Glendora, io e lei
dobbiamo andare a Torre Valo, ho del lavoro da fare”. Già di mio ero felice di
sentire anche solo un H uscire dalla bocca di Ville, ma questa volta mi sciolsi
in un brodo di giuggiole galoppanti, non sapevo più che fare con Burton,
continuava a non volersi alzare. Ma il sommo di nuovo arrivava in mio soccorso.
Potrò mai ringraziarlo come si deve? (no, Glendora, quel tipo di ringraziamento
non vale)
Prima che potessi salutare gli altri, che comunque
ormai sembravano avermi accettata come una di famiglia, Ville con la poca forza
che aveva mi prese per un braccio e mi trascinò via.
“Ville, ma io volevo dire ciao a Olivia” misi su un
broncetto simpatico.
“Stasera veniamo a cena qui” disse facendo
l’espressione 9, *faccia da so quello che faccio, tu non ti preoccupare e
seguimi – me macho*.
A quella faccia, come del resto a tutte le altre, non
avevo modo di resistere e lo seguii senza fare più storie.
In macchina l’ultimo neurone mi suggerì che mi stavo
dimenticando qualcosa, che ero decisamente troppo calma. Feci un attimo una
piccola ricerca nella poca RAM che mi era rimasta e venni folgorata da una
realizzazione.
Io. Glendora aka Nemesi aka Earthling (e chi ne ha più
ne metta) stavo andando a Torre Valo. Non un posticino qualsiasi, che ne so, il
Colosseo, la Torre di Pisa (che è pure storta tra l’altro), ma la Torre doveva
viveva il Sommo. Non era un posto. Era IL posto.
“Glen fai la brava e trattieni la gioia, che il poro
cristo altrimenti ti lancia fuori dalla macchina” disse la Glen Razionale al
mio Io pazzo. Di conseguenza ora mi trovavo a dover limitare la mia
esaltazione, capite?? Stavo andando a Torre Valo. La-la-alalal-la. Volevo
cantare di gioia nella mia stonatissima voce, ma non potevo. Però lo sforzo di
rimanermene buona e calma, ebbe degli effetti collaterali.
“Glen, che ti succede?” mi chiese il Sommo con sguardo
interrogativo.
“Niente, perché?” risposi vaga.
“No, sai, sei diventata viola come il mio cappello e
sembra che ti esca una sorta di fumo dalle orecchie”
Oh porca fragola. Ma una reazione normale io non ce la
potevo avere? E’ chiedere troppo. Devo capire perché le persone comuni
diventano solo rosse e io invece dovevo assomigliare ad un lampone marcio.
Uffi.
“Su su Glen riprenditi che siamo arrivati”
Ville stava aprendo la portiera del taxi ed io feci un
respiro profondo e uscii. In quel momento il mio cellulare comincio a gridare…There was a time when I could breath my life
in you…Guardai il display…la solita telepatia himmica!
“Aleeeeee” urlai nel ricevitore.
“Gleeeeen” ricevetti come risposta “non immaginerai mai
dove siamo” disse.
Dove diamine potevano essere lei e D. alle 8 di sera di
domenica, contando che in teoria non dovevano neanche essere insieme abitando a
8 ore di treno di distanza.
“Dove siete?”
“Ti siamo venute a trovaree!!!” annunciò Ale felice
“siamo a Helsinki, ma non in un posto qualsiasi”.
Mentre mi annunciava che ci trovavamo tutte e tre in
territorio finlandese, mi resi conto che non stavo più sentendo la voce dal
telefonino, la voce veniva da vicino a me. Loro erano li. Volevo cominciare a
saltellare come una pazza ma mi trattenni.
“Ah si? E di preciso dove?”
“Abbiamo trovato Torre Valo! Devi venire subito qui!!!
All’istante” Ale sprizzava allegria da ogni poro e sentivo D. che mi minacciava
che se non arrivavo subito mi toglieva il saluto.
Mi godetti un attimo il mio momento di gloria e poi
risposi.
“Anche io sono a Torre Valo, rimanete li dove siete
arrivo subito” e chiusi la telefonata.
Afferrai la camicia del sommo e me lo tirai davanti.
“Ville, devo avvisarti, ci sono due mie amiche qui davanti, sono tranquille, ma
non posso prevedere la loro reazione nel vederti, quindi, non scappare a gambe
levate, TI PREGO”
Il sommo fece un faccia come per dire “non ti
preoccupare, ce la posso fare”. Sperai davvero che sarebbe stato così e me lo
trascinai con me, diretta verso le mie amiche.
Feci pochi passi e tra le foglie distinsi la figura di
D. che si stagliava in tutta la sua altezza proprio davanti all’entrata di
Torre Valo. Alzandomi sulle punte vidi anche S che saltellava felice facendo
fotografie e sorridendo come un ebete, ah, quante volte l’avevo vista fare
quello sguardo, era uno spettacolo. E se era felice adesso, quando avrebbe
visto chi mi portavo appresso, apriti cielo. Non vedevo l’ora di vedere le loro
faccie, sarebbe stato uno spettacolo da non dimenticare.
“Gleeeeeeeeen” La Frà mi aveva visto. E già si stava
lanciando verso di me, ma prima che potesse arrivare, un'altra voce si unì al
coro. “E Villeeeeee” era Ale, che prima di accorgersi di me, con il radar
himmico che si ritrovava incorporato, avevo visto il Valo.
Ora, io vorrei descrivervi tutta la scena come si deve,
ma è decisamente impossibile, le mie
misere doti narrative me lo impediscono ma farò del mio meglio per narrarvi
l’accaduto.
La Frà non fece in tempo ad accorgersi del Valo che
stava già venendo verso di me ad abbracciarmi, io e il mio unico neurono non so
come, ma ci rendemmo conto che Ale aveva un colorito strano e sembrava non
rispondere più alla realtà circostante. Feci un attimo due più due e capii che
come avevo previsto la presenza del sommo le stava facendo perdere il senno.
Corsi ai ripari.
“Fraaaaa non da me, girati, acchiappa Ale” fece appena
in tempo a girarsi per vedere che Ville in uno slancio felino (ma poi dove la
prende sta velocità che è debole come un pupo?).
“Oh. Cazzo” esclamammo insieme io e Fra. “Non te
Villeeeee, lasciala subito”
Ci eravamo capite alla perfezione. Se la nostra
magnifica S avesse riaperto gli occhi tra le braccia del suo unico vero amore
l’avremmo persa sul serio.
Villuccio ci guardò con circospezione. “Ragazze,
decidetevi eh, mica la posso mollare per terra.”
Io e Fra ci guardammo cercando di inventarci qualcosa
per risolvere la situazione. “Fra prendila tu, io nascondo il Valo”
Ci mettemmo subito in moto, lei la prese e la fece
stendere facendole aria in faccia, io cammuffai il Valo e lo misi dietro un
albero. Poi mi avvicinai a Ale e mi apprestai a prepararla al suo primo
incontro col Sommo.
@lithi:
mio tessoro sono anche io contentissima che tu l’abbia potuta leggere e che ti
abbia potuta salutare prima dei tempi bui. Sappi che io e il Sommo siamo sempre
con te U.U
@Vampireknight: Twiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!!! Per Gee
grazieeee, ora so che sei rinchiusa in mezzo ai truzzetti in quel di Lipari, ma
ti sto mandando un sacco di twin power per aiutarti XD e poi ora ti compri la
chitarra no? Quello si che sarà un sollievo, non vedo l’ora di poter suonare
insieme. Grazie ancoraaaaaa ti liebbbbbo troppo (smuahhaha)
@missmar23: ma grazieeeee!! Me felice che qualcuno non
abbia non solo letto il giuramento ma anche apprezzato! Cmq riguardo alla
barbabietola margera, lo so che è vicino al Dio, pure troppo per i miei gusti,
non è che sia antipatico, è solo una zucchina e io e le zucchine non andiamo
molto d’accordo…
@claudy: allora rispondo con ordine, si sono andata non
uno ma a ben due concerti, il primo a Firenze dove è schiacciata come un
fagiolo e non ho visto nulla con conseseguente odio profondo per gli HIM durato
un mese (poi mi sono riveduta eh), e settimana scorsa (sigh) sono andata
insieme ad altre 4 mitiche sorelle himmiche, a vederli in Svizzera, eravamo in
primissima fila ed è stata un esperienza surreale. Invece la vera storia delle
Tre Patate l’ha scoperta una mia amica, era il nome del primo gruppo di Migè XD
Un bacio a tutte e du e grazie per il commento *-*
@Ethereal Clover: ma come non ti devo ringraziare???
U.U ma ti pareee! Cmq grasssssie as usual, e poi le tre patate, come ho scritto
sopra, alla fine è stato risolto. Un altro colpo andato a segno delle angelz.
We rulez ahahahah
@kiki91: grazie grazieeeeee *-* vedere tutto il
giuramento quotato fa un bell’effetto devo dire *me si inchina* alla prossima
@Castalia: grazieeeeee!!! Ormai sono diventata monotona
ma non so proprio più come ringraziarvi per queste fantastici commenti *me
commossa*