Magic Anna!

di sweetlygirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Magia?!? ***
Capitolo 3: *** Di nuovo amici ***
Capitolo 4: *** Tenebre ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Aprii gli occhi, mi trovavo stesa a terra sul pavimento. La mia mente era vuota, non sapevo cosa fosse capitato. Sentii una voce < Anna > mi voltai e vidi un ragazzo. Bello come il sole, biondo con gli occhi verdi. Mi sorrise ed io instintivamente sorrisi a lui. Mi alzai lentamente da terra < Qui non c’è nessuna Anna > risposi. Lui mi guardò alzando un sopracciglio, mi tirò a se e disse < ma sei pazza? Anna sei tu >. Non sapevo di cosa stesse parlando, per me era uno sconosciuto. Poi improvvisamente lo guardai negli occhi e tutto mi tornò in mente. Cosa aveva di speciale quel ragazzo? < Ah si, scusa Jeremy.. ho avuto un vuoto di memoria > scoppiai a ridere toccandomi la testa.
Quello stesso giorno mi trovavo in casa a studiare, una bagliore luminoso comparve alle mie spalle, mi voltai e spaventata feci un balzo sbattendo alla scrivania. Andai contro questa luce e la toccai. Un’energia pazzesca mi entrò nel corpo, per un attimo mi alzai in aria, dopo pochi secondi toccai di nuovo terra. La luce scomparve.
Mi venne sonno, così mi misi sul letto e mi addormentai fino al mattino seguente. La sveglia suonò ed io come al solito tra una corsa e l’altra arrivai in ritardo a scuola.
Ecco Jeremy, ho una cotta per lui dal primo anno di liceo, ora siamo al quarto. Mi avvicinai a lui e gli bacia la guancia con dolcezza, lui mi sorrise ricambiando il bacio. < Ho bisogno di parlarti > dissi seriamente, lui mi prese per mano e mi portò in un angolino < dimmi > esclamò. Gli raccontai tutta la vicenda e lui si mise a ridere incredulo. < Sono seria Jeremy, perché non mi credi? > dissi arrabbiata < E’ impossibile Anna, impossibile > disse andando via.
Entrai nella mia classe un po delusa dalla reazione del mio amico, mi misi seduta senza dire una parola. Alla seconda ora si alzò quella snob di Alexis, secondo i miei compagni la più bella della classe. < Siete tutti invitati alla mia festa di compleanno > disse in modo altezzoso iniziando a distribuire gli inviti. Venne davanti a me guardandomi disgustata < Tu ovviamente non sei invitata > mi disse con un sorriso del cavolo e mi sorpassò sculettando. < Perché no? > mi voltai verso di lei < Perché sei una perdente > disse ridendo. Alexis aveva un gruppetto di ragazze snob ai suoi piedi, lei era.. come dire, il capo. Appena diceva una parola erano tutti pronti ad obbedire. Nei giorni seguenti queste ragazze cercavano una quinta ragazza che entrasse nel loro gruppo, così mi avvicinai a loro.. < Hei Alexis, ehm.. potrei entrare a far parte del vostro gruppo? > tutte mi guardarono e scoppiarono in una risata. Lei si alzò in piedi < Tu? Tu vorresti entrare nel MIO gruppo? Scherziamo? > < Per favore. > sembravo un cucciolo di cane bastonato. Lei sbuffando disse < Ad una condizione.. farai TUTTO ciò che voglio. SEMPRE >. Dissi subito di si, ma era ovvio che non sapevo a cosa andassi in contro. Mi fecero firmane uno dei loro accordi strampalati, amiche per sempre e blablabla.. Il primo giorno nel loro gruppo fu abbastanza uno schifo. Mi trattavano male, come una serva. Stavo parlando con Jeremy, che era ancora arrabbiato con me per la storia della sfera luminosa, secondo lui lo avevo preso in giro. < Anna, qui > esclamò Alexis, non rispondevo, ero troppo impegnata a parlare con lui. continuavo a non rispondere. Arrabbiata venne vicino a me strattonandomi. < Sei sorda per caso? Quando ti chiamo devi scattare. S C A T T A R E > fece lo spelling di quella parola, poi mi diede una spinta buttando il suo zaino a terra. < Raccoglilo immediatamente e vai subito a prendermi un caffè > mi guardava male.. così presi subito il suo zaino eseguendo i suoi ordini. Arrivai in classe con il suo caffè e glielo diedi con cura, non ricevetti neanche un grazie. Finite le lezione vidi lei arrivare davanti a me, mi alzai immediatamente guardandola. Mi metteva paura, davvero paura. < Allora Anna, ora verrai a casa mia, voglio passare un po di tempo con te > sorrise in modo malefico buttando nuovamente la cartella a terra. La raccolsi sospirando e la seguii fino a casa. < Eccoci qui, questa è la mia casa, ti piace? >
< E’ molto carina > dissi sorridendo < CARINA? > urlò girandosi verso di me. < ehm volevo dire bellissima  stupenda, come te > abbassai il viso. < Molto bene > si girò di scatto entrando in casa. Mangiammo un piatto di pasta al volo, poi salimmo in camera. Prese un piccolo bauletto, e aprendolo vidi tantissimi smalti. < Ora mi metterai lo smalto ai piedi > mi guardò < Ma.. >
< Qualcosa da dire? > mi interruppe. < No > mi inginocchiai prendendo un smalto a sua scelta  
 < Stai attenta, deve essere perfetto >
Passai un intero pomeriggio a farle piedi, mani e capelli. Quando stavo per andare via.. < Anna, per domani devo fare una relazione su questo libro, la farai tu al posto mio ok? Grazie, ciao > mi spinse fuori dalla stanza lasciandomi il libro in mano. Passai l’intera notte a fare quella relazione per lei. La mattina seguente andai a scuola e diedi la relazione ad Alexis non degandola neanche di uno sguardo, lei si avvicino a me.. < dov’è il mio caffè? > disse scocciata.
 < vattelo a prendere da sola > la guardai male. < come osi? > rimase a bocca aperta. Non le risposi, la lezione iniziò. La professoressa di italiano stava leggendo la divina commedia, al suo fianco vidi comparire un uomo anziano, la sua figura era trasparente, quindi non si trattava di un essere umano. Feci uno strano verso e tutti mi guardarono. < cosa succede Anna? > disse la prof guardandomi < ehm, vedo un.. > l’anziano mi fece segno di stare zitta. < nulla > così la prof riprese la lezione.
Non riuscivo a spiegarmi questi avvenimenti tanto strani, la mia vita stava cambiando. 

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Capitolo 2
*** Magia?!? ***


Uscii da scuola, e mi incamminai verso casa. < hei tu > mi voltai. Era Alexis con le altre.. < cosa c’è? > avevo paura.. < pensi di potermi mancare di rispetto come hai fatto questa mattina? > venne verso di me. < senti devo andare e.. > < verrai punita > disse sbattendomi forte al muro. Caddi a terra sbattendo la testa < forse non hai capito chi comanda tesoro > disse sicura di se dandomi un calcio nello stomaco. Chiusi gli occhi per non far vedere le lacrime che però scesero lungo il mio viso, < che fai, piangi? Prima disobbedisci a me e poi piangi? Schifosa > mi colpì nuovamente, istintivamente agitai la mano verso di lei aprendo gli occhi e la vidi scaraventarsi contro il muro. Com’era possibile? Non l’avevo toccata. Rimasi a bocca aperta a guardarla, lei si alzò lentamente e tossì, schioccò le dita guardando le altre < andiamo > venne seguita ovviamente da loro, sembravano cagnolini. Mi alzai di colpo dolorante correndo verso casa, giunta li mi chiusi in camera con le mani tra i capelli ripetendomi a mente che avevo immaginato tutto. < non è possibile > dissi a bassa voce. < invece si > urlai sentendo quella voce e voltandomi vidi quel vecchio che avevo visto quella mattina in classe. < chi sei? > chiesi impaurita. < sono il mago Harnus > < cosa vuole da me signore? > < tu hai bisogno del mio aiuto cara, così ho pensato di donarti parte dei miei poteri infiniti > < queste cose succedono solo nei film > sospirai incredula. < hai un compito molto importante Anna, mi farò vivo più in la > e scomparve. Stavo diventando pazza, questa era l'unica spiegazione. Presi il cappotto, uscii fuori prendendo la bicicletta e pedalai velocemente verso casa di Jeremy. Arrivata suonai più volte al campanello di casa sua, e quando mi aprì lo spinsi dentro chiudendo la porta. < JEREMY, è successa una cosa irreale > < mh.. > mi disse inclinando la testa. Raccontai per filo e per segno l'accaduto, ma ovviamente lui non mi credette. Provai a sollevare un oggetto ma la magia non funzionava. < Anna non farmi perdere tempo, ho da fare > in quel momento vidi scendere dalle scale Alexis, indossava una camicetta lunga e trasparente con sotto un intimo provocante. < c..cosa stavate facendo? > < giocavamo a nascondino > disse ridendo. Iniziai a respirare con affanno ed un'energia si accumulava dentro di me. < Anna, ho deciso di passare sopra all'accaduto di oggi, visto che sono buona. Adesso sparisci che ho da fare > Alexis mi spinse fuori casa sbattendomi la porta in faccia. Scoppiai a piangere, presi la bicicletta e pedalai fortissimo. Non sapevo dove andare così continuai senza fermarmi. Arrivai in un bosco e mi fermai li a pensare. Non potevo credere che il mio Jeremy avesse fatto una cosa del genere. Il sole stava tramontando, si stava facendo buio, ed io ero ancora li. La notte calò ed io iniziai ad avere paura, mi alzai e presi la bicicletta tentando di ritrovare la strada di casa. Non ci riuscii, piansi e gridai aiuto. Sentii delle piccole risatine e vidi delle lucette intorno a me. Una di queste mi venne davanti agli occhi, vidi una piccola fatina. < ciao Anna, seguici >. Mi misi sulla bicicletta e seguii queste lucine che mi fecero trovare la strada di casa. Il giorno dopo mi preparai psicologicamente per un'altra traumatica giornata di scuola. Mi preparai svogliata e andai a scuola in bicicletta. Arrivata li la legai ad un palo ed entrando vidi Alexis e Jeremy limonare. Ero furiosa, sentivo il cuore battere all'impazzata e un nodo allo stomaco. < dividetevi > esclamai con voce rauca mentre li fissavo. Vidi come se qualcuno stesse tirando le magliette dei due ragazzi che immediatamente si allontanarono l'uno dall'altra. Iniziai a capire un po l'andamento dei miei poteri, funzionavano solo quando ero arrabbiata.

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Capitolo 3
*** Di nuovo amici ***


Passarono un po di settimane, ed io provavo giorno dopo giorno ad usare i miei poteri ma con scarsi risultati. Un giorno dovevamo fare educazione fisica, ero nello spogliatoio a cambiarmi con le altre ragazze, Alexis ordinò a tutte di uscire e venne davanti a me. < Anna adesso verrai con me, devi aiutarmi > io mi alzai e senza chiedere spiegazioni la seguii. Arrivammo davanti ad una porta. < come ben sai domani abbiamo il compito di filosofia, in questa stanza ci sono i compiti già pronti > < quindi? > le dissi facendo spallucce. < li su il prof nasconde la chiave. inginocchiati e prendimi sulle spalle > disse ancora con aria da superiore. < la smetti di trattarmi come una pezza da piedi? sono stanca > dissi alzando la voce. Mi tirò i capelli facendomi inginocchiare, ruscì non so in quale modo a salirmi sulle spalle. < in piedi, destra, un po di più, sinistra, Anna se mi fai cadere farai una brutta fine > riuscì a prendere la chiave ed aprì la porta. Entrammo nella stanza e lei si mise a frugare nei cassetti. Prese i compiti, lasciò il cassetto aperto e lasciò una mia molletta che mi presumo aveva preso mentre era sulle mie spalle li a terra. Io non mi accorsi di nulla. Tornammo in palestra come se non fosse successo niente. Il giorno dopo nell'ora di italiano entrò di colpo la prof di filosofia, arrabbiata iniziò a gridare perchè qualcuno aveva rubato i compiti. Venne verso di me e disse < ne sai qualcosa Anna? > io feci spallucce e scossi il capo. < beh, si da il caso che io abbia trovato questa a terra nella sala insegnanti > mi mostrò la molletta ed io mi voltai di scatto verso Alexis che mi fece un sorrisino e un saluto con la mano. Mi alzai in piedi < non sono stata io prof > < e come la spieghi questa? > < è stata Alexis >. Lei diventò seria. < Anna devi prenderti le tue responsabilità, non incolpare gli altri. in presidenza >. Insomma, per colpa di quella gallina mi diedero due giorni di sospensione. Dopo questi due giorni tornai a scuola, vidi Jeremy seduto sul muretto, mi feci coraggio e andai verso di lui. < ciao Jeremy > lui mi ignorava. Poggiai una mano sulla sua gamba e ci guardammo negli occhi. In quel momento lui attraverso i miei occhi riuscì a vedere tutte le cose magiche che mi erano capitate. Mi staccai da lui che rimase a bocca aperta. < non posso crederci... come hai fatto Anna? > entusiasta scese dal muretto e mi abbracciò < scusami per non averti creduta > mi disse con un sorriso sulle labbra. Ero così contenta di avere di nuovo il mio amico con me. Era sera ed ero seduta sulla scrivania a smanettare un po sul pc. < Anna > sentii una voce e mi voltai. < signor mago è lei? > lui comparve e mi fece un si con la testa. < finalmente possiamo iniziare > < iniziare cosa? > chiesi alzando un sopracciglio. Lui unì le mani e fece comparire una sfera di luce che si aprì mostrandomi un luogo. < cos'è? > < questo è un altro mondo, quello che tu e Jeremy dovrete salvare dal grande mago nero > < Jeremy? lui non ha alcun potere > feci spallucce. < questo è quello che credi tu >. Mi diede due ciondoli, uno per ed uno per il mio amico. Ci avrebbero aiutato a raggiungere l'altro mondo. Ora avrei dovuto dire il tutto a Jeremy. Il giorno dopo arrivai a scuola di corsa, lo presi per mano e lo portai in bagno. Gli diedi uno dei due ciondoli e glielo feci indossare, feci lo stesso con il mio ed entrambi si illuminarono. Lui sentì nel suo corpo la stessa energia che sentii io la prima volta. < Anna che succede? > < io e te siamo stati scelti per salvare un mondo, non so molto quindi non posso darti molte spiegazioni >. Stavamo a lezione, eravamo nuovamente vicini di banco e comparve il mago, Jeremy sbarrò gli occhi ma io gli diedi un pizzicotto facendogli capire che doveva stare zitto. Uscimmo dalla classe e il vecchio ci disse che dovevamo andare all'istante in quel mondo. Ci mostrò il metodo del teletrasporto che consisteva nel prenderci per mano e pronunciare il luogo in cui saremmo dovuti andare. Lo presi per mano e il nostro viaggio iniziò.

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Capitolo 4
*** Tenebre ***


Improvvisamente ci ritrovammo in un mondo dall'aspetto meraviglioso, c'erano tanti colori accesi e un sole splendente. < che meraviglia > dissi sorridendo, guardai Jeremy che si guardava intorno entusiasta. < bene, cosa c'è che non va in questo mondo? > dissi. Jeremy fece spallucce guardandomi. Il vecchio mago comparve. < Anna, Jeremy guardate li > indicò un punto e notammo un luogo tenebroso. < presto questo mondo sarà invaso dall'oscutirà > disse preoccupato. Iniziai a camminare verso quel posto tetro, giunta li vidi una linea che segnava il confine tra i due luoghi, l'oscurità stava avanzando, presto avrebbe devastato tutto. Avanzai entrando nella parte oscura, sentii una risata maligna e una voce che disse < benvenuta Anna > mi guardai intorno ma non vidi nessuno. < Anna vieni via da li > gridò Jeremy. Io ripresi a camminare non ascoltandolo. Mi avviai verso il buio più assoluto, arrivai davanti un castello ed entrai. < dove sei? > gridai aspettando che il cattivo si facesse vivo. < vieni fuori > continuai. < sei così impaziente Anna > sentii una voce piena dietro di me. Mi voltai di scatto e lo vidi. Aveva un lungo camice nero con un cappuccio, aveva gli occhi rossi e dei denti affilati. Avevo tanta paura. Stava avanzando verso di me, pronunciò delle parole in una lingua che non riuscii a capire. I miei piedi si alzarono da terra e fui scaraventata addosso al muro dalla sua magia malefica. Arrivarono il vecchio e Jeremy. < presto Anna, dobbiamo prenderci per mano > gridò Jeremy correndo verso di me. Riuscì con uno scatto felino a prendermi per mano e ci teletrasportammo a casa mia. Ero spaventata e respiravo a fatica per la botta. < Jeremy ho paura > dissi con poca voce e con le lacrime agli occhi. < andrò tutto bene tesoro, vedrai > mi rassicurò il mio amico abbracciandomi. Io e Jeremy avremmo dovuto trovare una grande pietra all'interno di quell'oscuro castello, ma con il mago alle calcagna non sarebbe stato di certo facile. Ci esercitammo con i nostri poteri e qualche giorno dopo tornammo in quel mondo. Il mago cattivo era stato chiamato dal mago supremo della magia oscura così non era presente in casa. Entrammo nel castello completamente vuoto. Era tutto troppo facile secondo me, ma comunque ci dividemmo e iniziammo a cercare questa pietra. Dopo un'ora ancora niente, mi appoggiai con le spalle al muro sbuffando, azionai in non so quale modo un passaggio secreto che fece aprire una porta. Entrai, era una stanza buia, dopo pochi passi però si accesero tanti focolai. Ed ecco che vidi quella favolosa pietra verde. Corsi di fretta contro di lei e l'afferrai. Questa però al mio tocco divenne rossa e il palazzo iniziò a tremare. La pietra mi cadde dalle mani ma non si ruppe. A quel punto sentii una risata, la risata del mago. < Anna, mia cara Anna, davvero pensavi di potermi derubare così? > disse il mago ridendo. < si > mi alzai per prendere la pietra, non feci in tempo perchè mi scaraventò contro il muro. Feci comparire una sfera magica e gliela lanciai. La mia magia era troppo debole però, avevo bisogno di Jeremy. Mentre il mago mi parlava, sicuro di se, io con il pensiero provai a contattare Jeremy che mi rispose. Non ci potevo credere, che forza!!! Dissi a Jeremy di raggiungermi in quella parte di castello. Provai nel frattempo a lanciare mille incantesimi a quel mostro, inutilmente però. Ero stanchissima, non avevo più forza.. così ero seduta a terra respirando in modo affannoso. < è giunta la tua fine Anna > disse il mago che stava per annientarmi. < FERMO > era Jeremy finalmente. Venne in mio aiuto, mi prese per mano e riacquistai tutte le energie. Continuammo a tenerci per mano ed entrambi alzammo la mano libera. Pronunciammo una formula magica, quella che ci aveva insegnato il nostro maestro mago. L'incantesimo andò contro il mago, lo stordimmo. Presi di corsa la pietra e ci teletrasportammo nel nostro vero mondo. Il nostro maestro si congratulò con noi, adesso però avremmo dovuto distruggere la pietra. Pronunciammo l'incantesimo che ci permise di disintegrarla in mille pezzi. L'altro mondo era libero dall'oscurità. Finalmente eravamo riusciti in qualcosa, avevamo lavorato insieme. Per la prima volta mi sono sentita utile, ero così contenta. Il mago buono si congratulò nuovamente con noi, ci disse che si sarebbe fatto vivo se ci fosse stato nuovamente bisogno di noi. La nostra vita era cambiata e in senso buono. La paladina della giustizia Anna, e il suo assistente Jeremy avrebbero salvato il mondo da ogni male.

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