Awkward

di Feith_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New City ***
Capitolo 2: *** New People ***
Capitolo 3: *** Hi Fet! ***
Capitolo 4: *** We Are Frozen ***
Capitolo 5: *** 'I can give you a lift' ***



Capitolo 1
*** New City ***


New City

 

Dio solo sa quanto io ce l’abbia con i miei genitori per avermi portato in questo posto.
Amavo New York, stavamo nella grande mela, una delle città più belle del mondo, non capisco la necessità di trasferirsi a Londra.
Beh si, un motivo c’è, mio padre ha ottenuto il ruolo di presentatore in un nuovo show televisivo che verrà girato qui a Londra e ha voluto la famiglia vicino.
Non si sono resi conto, però, che loro e la mia sorellina Chloe erano gli unici a volersi trasferire.
Io e mio fratello Niall avremmo mille volte preferito restare.
I nostri genitori sono ‘stupiti’ dal nostro rapporto, pensano che sia quasi impossibile che due fratelli vadano cosi d’accordo.
In realtà, Niall è la mia ancora di salvezza e gliene sono molto grata.
Io ho 17 anni, lui ne compirà 18 fra qualche settimana, mentre Chloe ha da poco compiuto 10 anni.

Il problema che attualmente mi affligge è trovare degli amici che non stiano con me per i miei soldi. 
Con questo ruolo nello show papà ha cominciato a togliersi qualche sfizio.
Uno di questi, è quello di vivere a Richmond, la zona ‘dei ricchi’. 
Quando ce l’ha comunicato l’idea non mi andava a genio. 
Insomma, non sono mai stata quel tipo di persona alla quale piace atteggiarsi. 
Poi ha avuto l’idea migliore che potesse venirgli: dato che io e Niall siamo abbastanza grandi da autogestirci, ha pensato di comprare un cottage in Warwick Road dove poter stare con gli amici senza che ‘gli distruggessimo casa’. 
Inizialmente, nonostante l’eccitazione, abbiamo ribattuto dicendo che, a quanto riporta la cartina, le due zone sono distanti fra loro, ma lui ha immediatamente risolto il problema consegnandoci le chiavi delle nostre nuove macchine, piccole ma eleganti. 
In seguito è sorto il problema principale: gli amici.
Per noi non è mai stato un problema farci nuovi amici, ma, come già detto, non voglio che delle persone si avvicinino a noi solo per passaggi in auto e feste nel cottage. 
Comunque andrà, so che Niall ci sarà sempre per me, e viceversa.

Mentre la riproduzione casuale del mio IPhone riproduce ‘Same Love’ di Macklemore, guardo il territorio britannico sfrecciarmi sotto agli occhi.
Sento una lacrima calda scendermi sulla guancia, ma subito l’asciugo.
Non voglio che qualcuno mi chieda cosa c’è che non va –nonostante sia più che evidente-, mi troverei in difficoltà spiegandolo.
Mi mancano i miei amici. Erano la mia vita, e adesso che la mia vita non c’è più io che cosa faccio?
Su quale spalla piangerò, oltre che su quella fraterna di Niall?
Con chi passerò i pomeriggi di noia?
Con chi condividerò i ricordi più belli della mia adolescenza?
Trovo tutto questo ingiusto.

“la vita è uno schifo, e poi muori.”

Per quanto diretto possa sembrare, ha esattamente centrato il punto.

L'unica cosa che mi rallegra al pensiero di questa nuova ‘vita’ è che a Londra avrò la possibilità di incontrare alcune delle celebrità che preferisco, probabilmente.
Eccoci finalmente. Siamo arrivati. Non è male come pensavo.
Le vie sono carine e, almeno qui, sono alberate.
Prima di raggiungere il portone della grande casa si passa all’interno di un giardino grande e rigoglioso, ma ben curato.
Quando stavo a New York gestivo un blog d’abbigliamento.
Con l’aiuto di un’amica facevo degli scatti agli abbinamenti che trovavo più interessanti e li postavo.
Avevo anche ottenuto la fama di fashion blogger più all’avanguardia.
Mi sarebbe comunque piaciuto fare delle foto nel bel mezzo del verde, cosa quasi impossibile a NY, con tutti i grattaceli che la compongono.
Adesso, potrò continuare a gestirlo e fare anche quegli scatti che desideravo.

La casa è bianca, piena di pilastri che le attribuiscono un’aria da ‘reggia’. 
Entrando si nota immediatamente una lunga scala in vetro che conduce al piano superiore. 
Vado subito a scegliere la mia stanza. 
Sono tutte molto spaziose e fornite di letto a due piazze, bagno privato e camera guardaroba. 
La prima cosa che noto è la saletta-armadio. La adoro! E’ perfetta, considerata la mia passione per i vestiti. 
La luce si accende con un battito di mani ed è piena di specchi. 
Un punto a favore della mia nuova vita a Londra. 
Il bagno è molto elegante. 
Ci sono una vasca, uno specchio enorme e una toeletta spaziosa.
Per quanto riguarda la camera, è morta. 
Ci vuole un tocco di colore. Non me ne sto con le mani in mano, domani comincio a pitturarla. Penso che sceglierò una tonalità di blu più chiara, quasi tendente al viola. E poi l’adornerò con delle luci attorno alle due grandi finestre che danno su un bellissimo parco dall’altra parte della strada. 
Forse, dopotutto, non sarà cosi male vivere qui
.

Siamo arrivati intorno all’ora di pranzo, quindi, posate le mie cose, mi catapulto in camera di Niall e cominciamo a mangiare dei panini appositamente preparati per l’arrivo.
La sua camera è come la mia, ma le due finestre danno sulla piscina del vicino.
Ora che ci penso, chissà se anche noi ne abbiamo una! Controllerò più tardi.

‘Cosa ne pensi?’ mi chiede Niall mentre scarta il secondo panino.

‘Meglio di quello che mi aspettavo’ rispondo cercando, invano, di sorridere senza sembrare un opossum. Infatti cominciamo a ridere come stupidi.

Dopo pranzo prende la sua chitarra e comincia a suonare una canzone composta da lui. Credo che le sue mani siano magiche, scrive come un poeta.

Passiamo la giornata cosi, ridendo, cantando e abbracciandoci, promettendo l’uno all’altra che ce la faremo a creare una nuova vita.
Forse non sarà così male.

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Capitolo 2
*** New People ***


New People

Sono le otto del mattino e, non so perché, sono in camera di Niall. Probabilmente mi sarò addormentata dopo aver parlato con lui per ore ed ore. 
A quest’ora papà sarà già andato in studio e mamma in ufficio per il suo primo giorno di lavoro. 
Prima che ci trasferissimo ha cercato lavoro qui e ha avuto la possibilità di continuare a fare l’avvocato per una compagnia di legge. 

Ciò vuol dire che io, Niall e Chloe staremo soli per circa 16 ore su 24, se ci va bene.

Tolgo il braccio di mio fratello dal collo e scendo al piano di sotto per preparare la colazione. 
Prima però passo dalla camera di Chloe per controllarla. 
Dorme come un angioletto e in quel letto enorme pieno di peluche sembra una bambolina. Le stampo un bacio sulla fronte e la lascio dormire. 
Credo che i ragazzi dormiranno per un altro paio d’ore, cosi approfitto della tranquillità in casa per preparare dei pancakes. 
Mentre lascio che l’impasto riposi, preparo una cioccolata e la sorseggio dando un’occhiata alla casa. 
Ci sono una marea di porte-finestre che danno sul bellissimo giardino. 
Mi affaccio ad una di queste. Il portico è bagnato, deve aver piovuto stanotte, ma non fa niente, mi piace la sensazione del pavimento bagnato sotto ai piedi nudi, e amo l’odore della pioggia. 
Dall’altra parte della strada ci sono un sacco di ragazzi che camminano in gruppo con le loro tracolle in spalla. Ma certo, vanno a scuola! L’idea di cominciare una nuova scuola mi mette un po’ d’ansia.
Nonostante stiano per arrivare le vacanze di Natale papà vuole iscrivermi pomeriggio, cosi non mi troverò indietro con il programma di gennaio, dice lui. 
Quindi, quello di domani sarà il mio primo giorno di scuola.

Finisco la mia cioccolata, lavo la tazza e comincio a preparare i pancake. 
Mentre sto per versare nel padellino l’ultima porzione di impasto vedo Niall scendere le scale con un’aria assonnata.

Buon giorno principessa.’ dice lui, con un’aria evidentemente addormentata, ma comunque tenera.

Giorno. Dormito bene?

Faith, non ti sei accorta che stanotte mi hai praticamente dormito addosso?’ chiede come se la cosa fosse ovvia. 
Mi viene istintivamente da ridere, coinvolgendo anche lui nella mia risata che sveglia anche Chloe. 
Cosi ci ritroviamo a fare colazione tutti insieme. 
Metto in tavola i pancakes, del succo d’arancia e cominciamo a scherzare, come quando eravamo tutti più piccoli.

Finita la colazione, con l’aiuto di Niall do una pulita ai piatti e corro a provare la nuova vasca. Mi serviva un bel bagno caldo rilassante.

Papà è tornato, quindi andiamo a fare l’iscrizione a scuola. 
Nonostante sia pomeriggio, nella scuola ci sono ancora dei ragazzi. 
Alcuni studiano in biblioteca, altri sono in sala prove con il loro gruppo. Mi piace l’atmosfera che c’è qui.

Faith vado a parlare al preside. Perché non fai un giro?’ dice papà, e senza aspettare una risposta entra nell’ufficio del dirigente chiudendosi la porta alle spalle.

Avrei altra scelta?’ dico tra me e me.

Alzo gli occhi al cielo, aspettandomi il ‘menefreghismo’ di mio padre, e continuo a camminare per il corridoio in direzione della caffetteria, indicata da un cartello sulla porta. 
Mentre giro l’angolo, non mi accorgo della ragazza che sta per venirmi contro, facendo cadere tutti i fogli che tiene tra le mani. 
Lei mi scivola addosso, e di conseguenza cado giù anch’io.

‘Oddio scusa, ti sei fatta male?’ chiede premurosamente lei alzandosi. Noto subito i suoi occhi, di un nero intenso e profondo, truccati con una linea leggera di eyeliner e un po’ di mascara, e i capelli, lunghi e ricci, tendenti al rosso.

Si, sto bene.’ le rispondo accennando un sorriso.

Mi dispiace tantissimo..’ dice sistemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Non preoccuparti, davvero.’ dico io, sfoderando un sorriso più rassicurante, rispetto a quello precedente.

Piacere, Mari Thirlwall.’ dice porgendomi la mano.

Faith Horan, piacere mio.

Non sei inglese, vero?

No, sono americana. Mi sono trasferita ieri.

E frequenterai questa scuola?

Si, farò il quarto anno.

Anche io. Potresti seguire i miei corsi.’

Sarebbe fantastico.’ le rispondo, dirigendomi verso la caffetteria. 

Prendiamo un frappuccino e continuiamo a parlare, conoscendoci meglio.
Alla fine della giornata, so che Mari vive in una strada non molto lontana da Richmond, ama i libri, la musica e il canto, è molto riservata e sempre disponibile. 
Sembra una mia copia, credo che con lei mi troverei bene. 
Ci scambiamo i numeri di telefono e poi le do un passaggio a casa.

*giorno seguente*

Stamattina ho sentito Mari. Dato che questo è il mio primo giorno, lei mi farà da guida. 
Passo a prenderla sotto casa. Comincio a canticchiare una canzone sentita alla radio, quando la vedo uscire di casa, intenta a pulire gli occhiali da sole e litigando con la tracolla della sacca che non ne voleva sapere di star ferma sulla sua spalla. 
Mi scappa una risata, mentre sale in macchina e ci salutiamo come se ci conoscessimo da tempo.
Credo che le mie previsioni fossero errate, ho trovato un'amica, e lei sembra proprio quella giusta.

 

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Capitolo 3
*** Hi Fet! ***


Hi Fet!

Siamo appena arrivate a scuola, parcheggio e scendo dalla macchina, tutta gasata, con la mia tracolla in spalla. 

Mi piace il mio look oggi. Ho indossato un paio di jeans attillati, un maglione di lana di quelli enormi, sui toni del rosso, e delle dr.martens nere. Ho legato i capelli in uno chignon con qualche ciuffo che scende ai lati. Gli occhiali ci sono, il sorriso anche.. Ottimo! Non sto più nella pelle! 
Non ho preso bene il trasferimento a Londra, è vero, ma sto per cominciare una nuova vita, e voglio cominciarla al meglio.

Andiamo a prendere un caffè, cosi ti presento gli altri.’ dice Mari aprendomi il portone.

Ad un tratto mi blocco. ‘Altri? Ci sono degli ‘altri’?’

Beh, ma certo. Ti presento i miei amici.’ dice lei, tutta sorridente, mentre io mi lascio prendere dal panico. 
Come già detto in precedenza, fare amicizia per me non è mai stato un problema, ma adesso sono agitata. Io sono quella nuova che dovrà adattarsi, e mi preoccupa. 
Con l’ansia fino al collo, ci dirigiamo verso la caffetteria, dove vedo un gruppo di ragazzi e ragazze che si gira nella nostra direzione e prende a sbracciare per farsi vedere. E, come da copione, cominciano tutti a fissarmi e a parlare fra di loro.

Buon giorno gente. Vi presento Faith, viene da New York e frequenterà la nostra scuola.’ dice Mari presentandomi.

Ciao ragazzi’ saluto, sfoderando un sorriso a trentadue denti, con tanto di fossette.

Ciao Faith, piacere di conoscerti, io sono Liam.’ dice un ragazzo porgendomi la mano.

Loro sono Danielle, Louis, Eleanor, Zayn, Perrie..’ continua, presentandomi gli altri ragazzi. Tutto sommato, non sono poi cosi male, mi fanno sentire a mio agio.

..e quell’asociale li è Harry.’ finisce, scherzando sul ragazzo che sta in disparte, attaccato al suo iPhone. 
Ha l’aria cupa, misteriosa. E’ abbastanza alto, almeno venti centimetri in più di me. Ha dei bellissimi capelli ricci e svariati tatuaggi sul corpo, alcuni coperti dalla camicia. 
Stiamo tutti a fissarlo finchè non capisce di essere osservato.

Hai detto qualcosa, Liam?’ chiede al ragazzo di prima, completamente sovrappensiero.

Grazie per la considerazione. Ti stavo presentando Faith, la nostra nuova amica.’ Questo ragazzo mi piace! Mi ha già fatto integrare.

Ah. Si, ciao Fet.’ dice lui, curandosi poco della mia presenza.

Io mi chiamo Faith.’ rispondo, con un tono quasi di sfida.

Come ti pare Fet.’ ribatte lui, senza degnarmi di uno sguardo. 

Mi giro un attimo verso Mari, che ha chiaramente intuito quanto possa avermi dato fastidio quella sua risposta, e mi fa segno di non farci caso. 
Ma io ci faccio caso, eccome..

Ti dispiacerebbe staccare gli occhi da quello stupido cellulare e degnarti di pronunciare bene il mio nome?’ la mia reazione è del tutto spontanea. Non avrei voluto reagire cosi, ma il tizio qui non mi ispira per niente simpatia. 
Comunque, devo avergli dato una scossa, dal momento che si decide ad alzare lo sguardo e a fissarmi con la bocca semichiusa, come se non si aspettasse una tale risposta. 
Evidentemente deve essere stato abituato con gente che se ne fregava del suo comportamento. 
La prima cosa che noto, guardandolo in viso, sono quei bellissimi pozzi verdi che ha al posto degli occhi. 
Credo di non aver mai visto occhi più belli.
Dopo l’espressione stupita, le sue labbra si inarcano in un leggero sorriso e gli si formano delle carinissime fossette ai lati della bocca.
E’ antipatico, menefreghista e viziato, a primo impatto, ma non è nemmeno tanto male, è un bel ragazzo, in fondo.
Comincia a guardarmi con la faccia da pesce lesso, come se non avesse mai visto una ragazza in vita sua.

Hai ragione, scusami. Piacere di conoscerti, Faith. Sono Harry.’ dice scandendo bene il mio nome e porgendomi la mano, che esito un po’ a stringere.

Ora va meglio.’ rispondo ricambiando il saluto e accennando un sorriso, giusto per non sembrare scorbutica già dall’inizio.

Però. Ti ha dato del filo da torcere, eh?’ dice Zayn rivolto ad Harry, che risponde con una pacca sulla spalla, riprendendo a spolliciare sul suo iPhone. 
Tutti scoppiano a ridere, mentre il riccio arrossisce e abbassa lo sguardo, ma è comunque sorridente.

Che corsi seguirai, Faith?’ chiede Louis, per cambiare discorso.

Credo che seguirò i corsi di scrittura creativa, chimica e marketing.’ rispondo, sicura delle mie scelte.

Oh, anche io seguo il corso di chimica.’ dice Harry, sorridendomi.

Non sai che piacere che mi fa.’ rispondo ironicamente, suscitando una gran risata nel gruppo.

Mentre tutti ridono, il riccio prende a fissarmi dritto negli occhi e comincia a mordersi le labbra. 
Ora, non so esattamente come funzioni qui a Londra, ma a New York, i ragazzi che si mordevano le labbra non avevano mai buone intenzioni. Erano quasi tutti pervertiti con scarsa autostima. 
Anche se non mi sembra il caso di Harry, un ragazzo all’apparenza sofisticato ed elegante, sul mio viso compare un’espressione disgustata e distolgo il mio sguardo dal suo, che sorride e affonda un mano nella folta chioma, scuotendola un po’.

In cerca di una scusa per allontanarmi da quell’energumeno estremamente carino, chiedo a Louis di mostrarmi le aule, dato che il primo corso della giornata, marketing, lo seguiamo insieme.
Saluto Mari e i ragazzi dandoci appuntamento per pranzo nel giardino della scuola.

Allora? Che te ne pare? Ti stiamo simpatici?’ scherza Louis.

Si, eccome. A proposito, grazie per avermi fatto sentire a mio agio fin da subito.’

Figurati piccola, ora sei una di noi.’ dice lui, con quel suo sorriso tenerissimo, mettendomi un braccio intorno al collo. 
Credo che amerò questa scuola, e queste amicizie, soprattutto.

Camminando per il corridoio vedo mio fratello Niall, e non posso evitare di saltargli al collo e abbracciarlo, come se non lo vedessi da mesi.

Ehi piccola. Già fatto nuove amicizie?’ chiede lui, gettando un occhiata al ragazzo dietro di me.

Niall, ti presento Louis..’ neanche finisco di parlare che i due si salutano con una stretta di mano.

..oppure no.’ continuo io, sicura di essermi persa qualcosa.

Principessa, io ho già dei nuovi amici.’ dice mio fratello pizzicandomi la guancia.

Cominciano a parlare del più e del meno. Dopo una lunga conversazione, trascino Louis in classe e saluto mio fratello.

Piccola, non ti ho chiesto una cosa. Sinceramente, cosa ne pensi di Harry?’ chiede lui, fissandomi.

Sinceramente?

Si, certo.

Beh.. Louis, mi sta sul cazzo.’ rispondo, in tutta sincerità. Scoppiamo a ridere ed entriamo nell’aula chiudendoci la porta alle spalle.

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** We Are Frozen ***


We Are Frozen

La prime tre ore di lezione sono andate alle grande. 
I prof sono simpaticissimi e i compagni fantastici, mi hanno accolto senza problemi. 
E’ quasi ora di pranzo. Io e Louis usciamo dall’aula, lui annoiato, io gasatissima per la mia giornata.

Che facciamo adesso?’ chiedo elettrizzata.

Andiamo a pranzare. Prima, però, passiamo dal laboratorio di chimica.’ risponde Louis.

Perché?

Passiamo a prendere Harry.’ risponde lui, quasi temendo la mia reazione.

Non può venire da solo?’ chiedo, alquanto irritata. 

Non ricevo nessuna risposta, solo una risatina. 
Harry è davvero un bel ragazzo, curato ed elegante, ma c’è qualcosa in lui che mi spinge a non farmelo piacere del tutto. 
Sarà il suo modo di fare. La prima impressione che mi ha dato è quella di un ragazzo abituato ad avere tutto in un momento e con la puzza sotto il naso. 
E’ vero, non bisogna giudicare un libro dalla copertina, ma io ho già una opinione sulla sua persona. 
Poi chi lo sa, potrei anche cambiare idea.

Faith, perché non chiedi a tuo fratello se ha voglia di pranzare con noi?’ chiede Louis distraendomi dai miei pensieri.

Ma certo. Gli invio un messaggio.’ rispondo, prendendo il cellulare dalla tasca e cominciando a scrivere il testo. 

Nel frattempo il riccio esce dal laboratorio cominciando a scherzare con Louis su un esperimento di chimica andato male. 
Io evito di partecipare alla conversazione, cosi me ne sto in disparte fingendo di scrivere ancora a Niall.

Ciao, Faith.’ dice dopo un po’ Harry, calcando il tono sul mio nome e facendo in modo che mi rendessi conto che l’aveva pronunciato bene. 

Alzo lo sguardo, lo fisso per un attimo e ritorno a prestare attenzione al mio cellulare. 
Con la coda dell’occhio posso notare il suo sorriso, un sorriso con un pizzico di imbarazzo per quel saluto non ricambiato.

Lou, andiamo a prendere un tavolo?’ dico, prendendo il ragazzo a braccetto e snobbando del tutto il riccio.

Si Faith, andiamo a prendere un tavolo.’ risponde Harry al posto di Louis, prendendo a sua volta me a braccetto. 

Forse dovrei smetterla di essere acida con lui. 
Magari diventiamo amici. 
Ridiamo tutti insieme e, sempre a braccetto, ci dirigiamo verso la mensa, dove troviamo Liam e Mari intenti a discutere su una relazione di chimica.

Mari, fidati, quella è una reazione, non puoi metterla fra le trasformazioni fisiche!’ dice Liam cercando in tutti modi di dimostrare alla ragazza la sua teoria.

Dio quanto sei irritante! Va bene, faremo a modo tuo.’ dice Mari alzando gli occhi al cielo e lasciando perdere il discorso.

Buon giorno a voi.’ dico io con l’intento di riportare la tranquillità di poco prima.

No. Aspetta. Sei a braccetto con Harry e non è ancora scoppiata una guerra?’ scherza Liam ridendo. 

Senza rendermene conto, io e il riccio siamo stati più di un quarto d’ora estremamente vicini. 
Lascio subito la presa sul suo braccio e mi fingo infastidita, anche se a dir la verità, non mi è dispiaciuto per niente stargli cosi vicina.
Il riccio, dal canto suo, si limita ad assumere un’aria compiaciuta, come se avesse raggiunto il suo scopo, facendo nuovamente comparire sul suo volto quelle adorabili fossette.

A distogliermi dai miei pensieri su di lui ci pensa Niall stringendomi alla vita e dandomi un bacio sulla guancia. Ricambio l’abbraccio e poi passo alle presentazioni.

Ragazzi, per chi non lo conoscesse, lui è mio fratello, Niall.

Piacere di conoscervi.’ Dice lui, posando il suo sguardo sulla ragazza al mio fianco. 

Comincia a guardarla come se fosse la creatura più bella che avesse mai visto, ma lei, senza rendersene conto, continua a fissare il suo iPhone scorrendo la timeline di twitter. 
Le do una gomitata per riportarla nel mondo reale, ma evidentemente non ha afferrato il senso del gesto, perché comincia ad imprecarmi contro lamentandosi per il dolore. 
Con gli occhi le indico il biondo che la guarda sempre più assorto, divertito dalla sua reazione. 
Quando finalmente si rende conto di quei bellissimi occhi blu puntati su di lei, arrossisce come una pesca e inizia a ridere per la pessima figura.
All’improvviso si sente del feeling fra i due, cosi decido di lasciarli da soli a scherzare dirigendomi verso il gruppo, intento ad organizzare una festa per i 18 anni di Louis, che compirà proprio alla vigilia di Natale.

Gente, dobbiamo fare le cose in grande.’ comincia Harry.

E’ facile per te dirlo dato che non devi pensare alla location!’ ribatte Eleanor, la fidanzata di Lou. 

Harry risponde semplicemente facendo spallucce e continuando ad ascoltare le proposte.

E se la organizzassimo a casa sua?’ propone Zayn.

Ma ovvio Zayn. Il ragazzo esce dal bagno e gli urliamo ‘sorpresa!’ mentre è in accappatoio. Dai!’ risponde Perrie, suscitando una fragorosa risata. 
Dalla sua risposta, capisco che si tratta di una festa a sorpresa, infatti Louis al momento è con Danielle a fare la fila al self service.

Possiamo affittare un locale per una sera, tipo starbucks.’ dice Liam, riscuotendo l’approvazione della maggior parte dei presenti.

Ad un tratto mi viene un’idea.

E se la facessimo da me?’ propongo io.

Credi che i tuoi te la lascerebbero fare?’ chiede Eleanor.

Mio padre ha comprato un appartamento per me e Niall, proprio per stare con gli amici. 
Si trova nella zona di Earls Court. 
Ha due piani, una cucina, due bagni e qualche camera da letto. 
Sarebbe perfetta per una festa. 
Tra l’altro, non ci sarebbe nessun genitore ad urlarci contro per la musica troppo forte.'

Dici sul serio?’ chiede Zayn, abbastanza incredulo.

Beh, ovvio.

Dio Faith ma io ti amo!’ dice Perrie venendomi incontro e abbracciandomi.

Si beh, anche io.’ dice Harry unendosi all’abbraccio.

Tu sparisci, energumeno.’ dico al riccio, scherzando.

Perché? Tu non mi ami?’ chiede lui, facendo gli occhi dolci. 

La mia risposta si consuma in uno ‘ptff’ che lo lascia, ancora una volta, sena parole. 
Da una parte però mi fa davvero tenerezza. 
E’ strano il modo in cui cerca di avvicinarsi a me. 
Forse non dovrei respingerlo cosi, ancora prima di averlo conosciuto davvero.

Anyway, Lou è tornato. 
Fingiamo di non aver mai parlato della sua festa. 
I nostri atteggiamenti sono comuni e normali.
Mari e Niall stanno ancora parlando, credo si stiano scambiando i numeri di telefono. 
Liam e Danielle parlano di un nuovo taglio di capelli per lei. 
Zayn e Perrie si scambiano teneri baci. Boh, li amo. 
Louis ed Eleanor si fanno foto come due truzzi. 
E poi ci siamo io ed Harry. Più freddi del ghiaccio in Groenlandia. 
Sigh.

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Capitolo 5
*** 'I can give you a lift' ***


I can give you a lift

 E’ finito il primo giorno di scuola. No. E’ finita la scuola. 
Praticamente mio padre ha iscritto me e mio fratello a scuola per frequentarla un solo giorno. 
Quindi, prima di ricominciare, abbiamo due settimane di vacanze natalizie. 
Buono, da una parte, cosi avrò modo di trascorrere più tempo con Mari e gli altri ragazzi, sempre che lei non sia troppo impegnata con mio fratello.

L’ultima campanella è suonata da almeno dieci minuti, ma noi siamo ancora in caffetteria ad aspettare che la folla diminuisca in modo da uscire senza problemi.

Faith, mi presteresti la tua auto?’ chiede Niall.

E la tua?’ chiedo io, di conseguenza.

E’ dal carrozziere, voglio darle una sistemata. Dai, per favore.’ dice ancora lui facendo una specie di faccia da cucciolo.

'Niall, io come torno? Devo anche dare un passaggio a Mari.

Non preoccuparti, per lei ci penso io.’ risponde lui, prendendo la mano della ragazza che sta al suo fianco.

Quindi, quella che attualmente è la mia migliore amica e mio fratello.. adesso escono insieme?

Alzo gli occhi al cielo come per rassegnazione.

Grazie Faith.’ dice stampandomi un bacio sulla guancia. Lo stesso fa Mari.

Si ma io come torno?’ ripeto, senza ricevere risposta.

Posso darti un passaggio.’ una voce roca si materializza alle mie spalle, facendomi sussultare. Come immaginavo, è Harry.

No. Grazie lo stesso.’ rispondo, evitando di incrociare il suo sguardo.

Smettila Faith. Sali.’ dice, aprendo lo sportello della sua macchina.

Non ho altra scelta. Faccio spallucce e prendo posto sul sedile accanto al suo.

Per un po’ domina il silenzio fra di noi. 
Sono come incantata dal suo modo attento di guidare. 
Mi piacciono le sue mani. Sono davvero attraenti. 
Sulla mano sinistra ha una croce tatuata fra il pollice e l’indice. Porta anche un anello nel dito medio.

Prima o poi dovrai parlare con me.’ Dice lui, rompendo il silenzio.

Non è necessario farlo.’ Rispondo io.

Sorride.

Cosa c’è?’ chiedo.

Lo hai appena fatto.’ Dice ridendo.

Coinvolge anche me, e per un po’ sembriamo quasi amici.

Perché non ti piaccio Faith?’ chiede lui, con un’aria seria.

Scusami?

Non ti sto simpatico, lo so. Perché?

Beh, Harry, è ancora presto per dirlo. Magari non mi hai fatto una buona impressione, ma..

Ma non ti sto simpatico.’ ripete, facendo un sorriso abbastanza forzato.

Ha un’aria tenera, mi sento quasi in colpa. Prima che possa rispondere continua.

Dove abiti?’ chiede.

Richmond’ rispondo.

Cade di nuovo il silenzio.

Sto valutando l’idea di riavvolgere il filo e ricominciare. Insomma, non potrò vederlo come un ragazzino snob per sempre.

Hey Harry.’

Si?

Perché non ricominciamo?’ propongo io.

Ricominciamo?’ chiede confuso.

Si. Potremmo ‘ricominciare’ e potrei provare ad essere carina con te.’

Beh mi sembra una buona idea.

Bene allora.’ sistemo i capelli e mi metto dritta sul sedile guardandolo.

Ciao, sono Faith.’ dico ridendo e porgendogli la mano.

Mi guarda, sorridendo con la lingua fra i denti. E’ adorabile.

Ciao, sono Harry.’ dice, anche lui ridendo e porgendomi la mano.

Scoppiamo a ridere.

Parliamo per tutto il tragitto. Non sembra cosi male, ma comunque non voglio dare l’idea di essere una ragazza che lega facilmente con tutti.

Arriviamo nella zona di Richmond e gli indico la mia villa.

Eccoci qua.’ dice lui.

Grazie per il passaggio.’ dico, accennando un sorriso.

Figurati.’ risponde.

Sto per chiudere lo sportello quando mi fermo un attimo e rimetto la testa dentro la macchina.

E comunque, ci vorrà di più per conquistare la mia simpatia.’ dico, lasciandolo con un’aria sorpresa.

Richiudo lo sportello della macchina ed entro in casa chiudendomi il cancello alle spalle.

Sento la sua auto ripartire nel momento in cui chiudo il grande portone di casa.

Salgo velocemente le scale, dimenticando del tutto di controllare se Niall, con la mia macchina, è già rientrato. 
Entro in camera e mi butto sul letto, restando a fissare il soffitto. 
In fondo, mi sono divertita con lui, anche se per poco. 
Ma, come già detto in precedenza, non voglio dargliela per vinta, ci vorrà di più di una semplice conversazione perché si abbatta il ‘muro’ creato fra di noi.

Oddio, e adesso perché sento le farfalle nello stomaco?

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