Ci sei stata sempre e solo tu

di _miky_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO O1 - IMPORTANTI DECISIONI ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 02 - RIPENSAMENTI ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ● UN INCONTRO INASPETTATO ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 04 - RITROVARSI ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 05 - GELOSIE ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 06 - UN NUOVO RIVALE ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 07 - IL CORAGGIO CHE NON C'È ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 08 - UN VIAGGIO SORPRENDENTE ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 09 - PROFUMO DI MARE ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 1O - TRA BRIVIDI ED EMOZIONI ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 - UN NUOVO INIZIO ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 - UN TUFFO NEL PASSATO ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 - UNO STRANO PARTY ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 - L'IMPOSSIBILE ACCADE ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 - LA CUGINA ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 - PIOGGIA DI EMOZIONI ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 - A... COME AMICIZIA! ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 - SORPRENDIMI! ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 - SEMPRE E SOLO TU ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO O1 - IMPORTANTI DECISIONI ***


CAPITOLO 01 ● IMPORTANTI DECISIONI
 

Finite le scuole medie Sana decise di accettare una nuova proposta di lavoro, anche se l’unico dispiacere era allontanarsi dal Giappone per alcuni mesi e di conseguenza dalla sua famiglia e dai suoi amici.
Era comunque un’offerta che non poteva rifiutare: le avevano assegnato la parte da protagonista per lo spettacolo teatrale “Romeo e Giulietta” tenuto in Europa, precisamente in Italia a Milano nel famoso teatro “La Scala”.
La ragazza era veramente al settimo cielo perché il teatro era una delle sue più grandi passioni e il suo talento era giunto fino in Occidente, inoltre potrete di certo immaginare la felicità di Rei nel sapere che Sana ebbe accettato.
L’Italia le piaceva, anche se inizialmente fece fatica ad abituarsi per il cambiamento d’orario, le tradizioni, la lingua, il mangiare e molte altre cose, ma per fortuna il suo manager le rimase sempre accanto.
Passarono alcuni mesi e arrivò il giorno della “prima” che ebbe enorme successo.
Quando arrivò il momento di ritornare in Giappone, con grande stupore di tutti, scelse di rimanere in Italia per alcuni anni per poter far crescere e migliorare il proprio talento.
Tornava a casa dalla sua mammina solo per alcuni giorni e ovviamente nelle feste più importanti o che le stavano più a cuore, sempre che i suoi impegni di lavoro glielo concedevano. Rei oltre ad essere felicissimo per Sana, si sorprese di questa sua improvvisa decisione, ma si organizzò presto sia per le proposte lavorative che per la scuola, infatti il suo manager le aveva assegnato un’insegnante privato che l’aiutava a studiare nei momenti liberi della giornata.
Insomma era sempre immersa negli impegni di lavoro e di scuola che riusciva a mala pena a rilassarsi o a concedersi del tempo per sé stessa. I suoi amici li sentiva qualche volta per webcam, anche se erano sempre presenti nei suoi pensieri e nel suo cuore.
Soprattutto una persona: Akito Hayama.
Ricordò che prima di partire Akito si stava allenando duramente per migliorare le sue tecniche di karate, anche se sinceramente per lei era già bravo rispetto agli altri ragazzi che frequentavano il suo stesso corso.
“Chissà come sta, se mi pensa tanto quanto lo penso io” si chiedeva spesso. Ma la domanda che le ronzava di continuo in testa era: “Sarà fidanzato? Certo aveva tutte le ragioni per essersi impegnato con un’altra ragazza, infondo sono partita e ancora una volta non sono riuscita a dichiarargli i miei sentimenti. Ricordo ancora la sua risposta dopo avergli confessato la mia decisione: -Se è quello che desideri realmente è giusto che tu parta per l’Italia. Ci rivedremo presto Sana!-. Mi manchi Hayama…”.
Purtroppo però erano passati cinque lunghi anni e l’ultimo lavoro che fece in Italia prima di ritornare nella sua patria fu una sfilata di moda che andò in diretta internazionale. Dopodiché aveva deciso di frequentare l’università in Giappone senza partire per altri viaggi di lavoro e di mantenersi gli studi lavorando semplicemente come fotomodella.
Akito nel periodo in cui Sana partì per lavoro decise di aspettarla per poterle confessare finalmente i suoi veri sentimenti, ma passati due anni si rese conto che era inutile continuare a sperare che tornasse, perché la ragazza aveva deciso di rimanere in Italia per un lungo periodo, perciò provò a dimenticarla.
Iniziò ad uscire con una ragazza di nome Sally apparentemente tranquilla, perché in realtà adorava la vita spericolata e mettersi appositamente nei casini per stare al centro dell’attenzione, così dopo un mese che si frequentarono preferì lasciarla. Successivamente uscì con molte ragazze cercando sempre nei loro occhi quel sentimento che riusciva a provare solo con lei. Voleva dimenticarla ma non ci riusciva ormai Sana era parte di lui, parte della sua vita.
Ogni singola notte passava lentamente perché nei suoi pensieri si soffermava la sua immagine, il suo sorriso e la sua allegria. Le mancava, aveva voglia di abbracciarla e di tenerla stretta a sé, ma queste emozioni le racchiudeva dentro sé stesso senza confessarle mai a nessuno.
Quando usciva con gli amici o le ragazze che frequentava riusciva a evitare di pensarci, ma soprattutto quando correva si sentiva libero da tutti i problemi. Non pensava a niente, la sua mente era libera da tutti quei ricordi che teneva stetti nel suo cuore e che non riusciva ad accettare poiché lo legavano al passato.
Una mattina di inizio primavera Akito si incamminò a far la spesa intanto che sua sorella Natsumi puliva la casa per l’arrivo inatteso del padre dall’estero.
Improvvisamente una ragazza di fretta e soprapensiero gli venne addosso, scusandosi immediatamente per l’accaduto. Il ragazzo educatamente l’aiutò a raccogliere i libri che le erano caduti a terra per colpa dello scontro. Infine Akito decise di accompagnarla in stazione dove Mayu era diretta.
Il treno era in ritardo così decisero di prendersi un caffè insieme. Era carina e molto simpatica, riuscì a capire immediatamente che adorava la lettura e il disegno grazie ai titoli letti sui suoi libri. Mayu definiva le sue passioni un modo per staccarsi dalla realtà e per poter dar alla luce la propria fantasia e immaginazione.
Cominciarono a frequentarsi e dopo pochi mesi la ragazza domandò ad Akito se voleva essere la sua fidanzata. Il ragazzo accettò perché in fondo stava bene in sua compagnia, ma le disse fin da subito di non innamorarsi di lui poiché non sarebbe mai riuscito a contraccambiare quel sentimento.
Certo la rispettava sempre e la trattava con molta gentilezza ma per lui era solo una delle tante, niente di più e niente di meno.
Nei suoi pensieri c’era posto sempre e solo per lei, per quell’unica ragazza che si trovava in un altro continente.
Arrivò la fine dell’estate e a inizio settimana molti ragazzi avrebbero iniziato la scuola, Akito decise infatti di frequentare l’università insieme a Tsuyoshi, invece Gomi lavorava come barista in un locale giovanile e Takaishi come gelataio in un centro commerciale.
Pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico Akito decise di rilassarsi visto che successivamente sarebbe stato impegnato con gli studi e con lo sport. Si sdraiò sul divano e cominciò a cambiare continuamente canale, cercando di trovare un programma interessante.
Improvvisamente sullo schermo apparve lei. Lei, la ragazza egoista che aveva pensato solo a sé stessa e alla sua carriera.
Stava sfilando a Milano ed era diventata ancora più bella di come se la ricordava.
Immediatamente si corresse pensando che era merito dei truccatori e dei costumisti, ma poco dopo senza alcuna coerenza affermò che era sicuramente stupenda anche senza trucco.

 
***


Passarono due settimane dalla sfilata e Sana al suo ritorno rincontrò le sue amiche Fuka, Aya e Hisae, curiose di conoscere tutte le novità accadute in Italia. Naturalmente rispose a tutte le loro domande, raccontando i successi e le difficoltà affrontati nel viaggio; le nuove amicizie e i ragazzi italiani.
Sana al suo rientro scoprì che le prime due amiche nominate erano fidanzate rispettivamente con Takaishi e Tsuyoshi. La prima coppia si era rimessa insieme da poco, poiché quando Sana abitava ancora in Italia, Fuka le aveva raccontato che si era fidanzata con un certo Christian. Mentre Aya e Tsu ormai erano per tutti una coppia storica.
Hisae invece aveva avuto qualche storiella con alcuni ragazzi per alcuni mesi ma nulla di importante.
Così le due amiche entrambe single cominciarono a frequentare dei ragazzi, anche se il più delle volte risultavano degli appuntamenti falliti: una sera infatti Sana era uscita con un ragazzo molto carino ma era talmente timido che alla ragazza risultò di fare un discorso guardandosi allo specchio, perché il suo uscente sembrava conoscesse solo le parole “si” e “no”, in poche parole sembrava parlasse da sola. Così dopo un’oretta decise di dileguarsi con una scusa.
Un’altra volta invece stava frequentando per alcuni giorni un ragazzo simpatico, divertente e dolce ma ogni volta che lo incontrava indossava sempre la stessa maglietta. Lo sapeva che l’aspetto non era tutto ma Sana ci teneva all’igiene e anche se nella sua testa una vocina le diceva che sicuramente il cambiamento della t-shirt avveniva, quando non era in sua compagnia, decise lo stesso di optare per qualcun’altro.
Hisae invece si era fidanzata per un mesetto con Kaito, il quale dopo poche settimane non si fece più sentire. Prese la giusta decisione di lasciarlo perdere e dopo alcuni giorni le telefonò. Logicamente la ragazza non rispose alla chiamata ma gli scrisse semplicemente: “Hai bisogno di qualcosa?”.
Dopo alcuni mesi Hisae propose a Sana di uscire con lei, assicurandole che il suo uscente avrebbe portato alcuni amici. Si erano dati appuntamento al cinema e mentre aspettavano il ragazzo sedute su una panchina Hisae ricevette un messaggio da Kaito, implorandola di ritornare insieme a lui perché aveva compiuto un terribile sbaglio. La ragazza rispose senza alcun ripensamento di lasciarla stare poiché viveva lo stesso senza di lui e di continuare ad essere invisibile proprio come aveva fatto quando erano ancora una coppia.
Pochi minuti dopo arrivò Ryan, l’uscente di Hisae, era carino ma la cosa che sconvolse letteralmente le due ragazze era che arrivò da solo. Mentre il ragazzo pagava i biglietti, Sana approfittò dell’occasione per domandare all’amica dove diavolo erano finiti i suoi amici ma nemmeno Hisae era a conoscenza della risposta. Perciò la ragazza capì che quella sera avrebbe fatto da terzo incomodo, poiché o gli amici erano in ritardo anche se lo escluse fin da subito dato che tra una decina di minuti il film iniziava, oppure che aveva degli amici invisibili.
Hisae invece ringraziò il cielo che la sua amica fosse lì con lei, perché Ryan continuava a parlare durante il film e a fine serata quando si erano seduti in un bar a chiacchierare il ragazzo fece scena muta.
Sana inoltre la prima sera che ritornò in Giappone telefonò ad Akito, ma quando rispose la ragazza non ebbe il coraggio di pronunciare alcuna parola. Si ricordò di quando in passato partì per girare il film “La villa dell’acqua”, e appena riuscì a contattarlo lui le aveva comunicato che si stava frequentando con Fuka.
Rimasero al telefono per qualche secondo finché lei non riagganciò.
Il giorno successivo confessò alle amiche la “telefonata” che aveva fatto ad Akito, le ragazze dispiaciute le rivelarono che il ragazzo si era fidanzato, secondo loro “senza impegno”, con una ragazza di nome Mayu.
Sana non sapeva come prendere la notizia: da una parte provò una forte tristezza e gelosia perché pensò che se non fosse partita per dirigersi in Italia, forse in quel momento sarebbero stati fidanzati; invece dall’altra parte era contenta per lui poiché comunque era riuscito ad andare avanti con la sua vita senza buttarsi a terra, anche se sapeva che la sua partenza gli avrebbe procurato un grande dolore per il forte legame che li univa.
Per questo motivo cercò di voltare pagina e di pensare al futuro, senza rovinare la felicità di Akito e di Mayu.
Le quattro ragazze inoltre frequentavano ormai da otto mesi la stessa università, anche se alcuni corsi non combaciavano per interessi di materie diverse. Spesso si incontravano in biblioteca o a casa per poter confrontare i propri appunti, aiutarsi a studiare e cercare di chiarire anche gli argomenti che non erano riuscite a comprendere o difficili da memorizzare; dato che tra qualche mese avrebbero dovuto sostenere degli esami per poter passare al secondo anno.

Le quattro amiche si trovarono al bar del centro per l’aperitivo aggiornandosi sulle novità del momento e per distrarsi dagli esami che affronteranno da lì a poco.
“Ora io vado, ho concesso un secondo appuntamento a Ryan!” affermò Hisae mentre finì di bere.
“Veramente?! Non è da te!” rispose sorpresa Fuka.
“Anche tu Sana vai con lei?” chiese Aya.
“No grazie. Rifiuto molto volentieri! Lui e i suoi amici che hanno il potere dell’invisibilità!” disse seccata Sana.
“Sta volta mi ha assicurato che i suoi amici ci saranno e tu mi dai buca!” affermò Hisae.
“Una volta basta e avanza, inoltre esco con Yuri” rispose Sana con un sorriso.
“E’ da un po’ che uscite voi due eh!” le disse Fuka.
“E’ così tenero ti viene sempre a prendere e spesso vi ritrovate a parlare sotto casa tua, ti ha masterizzato un cd con i tuoi gusti musicali in modo da poterlo ascoltare quando vuoi nella sua macchina. Inoltre non dimentichiamoci come è sempre gentile e premuroso nei tuoi confronti!” affermò Aya con occhi sognanti.
“Per di più non ha nemmeno fretta di baciarti o portarti a letto come la maggior parte dei ragazzi!” continuò Hisae.
“E non dimentichiamoci che l’altra sera ti ha regalato dei bellissimi fiori!” concluse Aya.
“E’ solo un amico niente di più” si giustificò Sana.
“Però stai bene in sua compagnia, altrimenti non continueresti a frequentarlo” affermò Fuka.
“Ma se ci esci praticamente da due mesi” disse Hisae.
“Ve l’ho detto siamo solo amici… Comunque se succederà qualcosa ve lo dirò. Ora vado, vi scrivo dopo!” salutò Sana.

Quella sera Sana e Yuri avevano deciso di andare a giocare al bowling optando per una serata tranquilla, perché lei si sentiva esausta a causa del troppo studio mentre il ragazzo era tornato dal lavoro poco fa.
Per questa occasione Sana si vestì semplicemente con dei jeans stretti, una felpa leggera e scarpe da ginnastica, in modo da essere comoda nei movimenti. Successivamente si truccò leggermente e dopo pochi minuti arrivò il suo amico a prenderla.
“Ciao!” salutò Yuri con un dolce sorriso.
“Ciao tutto bene?” rispose Sana chiudendo la portiera della macchina.
“Molto bene! Vedo che stai migliorando!” disse divertito il ragazzo.
“In che senso?” gli chiese inarcando un sopraciglio.
“Sei più puntuale rispetto al solito!” rispose Yuri intanto che accese la macchina.
“Già. Ma non ti ci abituare!” scherzò Sana.
Yuri era un ragazzo molto bello, i suoi capelli erano come sempre spettinati e di colore nero come il carbone. Apparentemente sembravano naturali ma in realtà adorava curare i suoi capelli, anzi a dir la verità ci teneva parecchio al suo aspetto fisico e cercava di essere sempre ben ordinato. I suoi occhi erano all’ombra grigi con qualche sfumatura marrone ma appena incontravano un raggio di sole incominciavano a diventare azzurri. Non praticava nessuno sport, infatti non era molto muscoloso ma nemmeno mingherlino, aveva quei giusti addominali per far colpo su una ragazza. Naturalmente il tutto era completato da quella poca abbronzatura che gli donava.
Nei confronti della ragazza era sempre premuroso e cercava spesso di farla ridere perché adorava il suo sorriso. Uno dei difetti che però Sana non sopportava era il suo egocentrismo. Yuri sapeva benissimo di essere bello e non perdeva quasi mai l’occasione di mostrare la sua bellezza o bravura.
Dopo una ventina di minuti arrivarono nel luogo prestabilito, entrarono e videro che quella sera il bowling non era molto popolato.
“Meglio, così potremo giocare immediatamente senza dover aspettare il nostro turno” affermò Sana.
“Già, ci divertiremo. Vado in cassa a prendere le scarpe!” disse Yuri.
“D’accordo il mio numero è il 37” rispose Sana.
Poco dopo Yuri tornò con due paia di scarpe e si diressero alle pista numero 4.
Sana non era molto abile a giocare, anzi a dir la verità era proprio negata. Erano solo al terzo tiro e la ragazza aveva totalizzato solo quattro miseri punti, al contrario di Yuri che per poco non fece un secondo strike.
“Sono una frana, se colpisco due birilli è già tanto! Mi servirebbero le “barriere” utilizzate dai bambini per non far cadere la palla nei bordi” scherzò amareggiata Sana.
“Aspetta ti aiuto!” disse il ragazzo andandole incontro.
Yuri cercò di spiegarle molto semplicemente come tirare la palla da bowling e l’aiutò a colpire almeno la metà dei birilli. Era molto carino e ancora una volta non aveva perso l’occasione di esprimere il suo ego.
“Se Hayama fosse stato qui sicuramente mi avrebbe dato della stupida prima di venirmi forse ad aiutare a tirare la palla! Ma cosa sto dicendo… Sono qui con Yuri e penso ad Hayama! Sono proprio una stupida, devo levarmelo dalla testa!” pensò Sana.
A quasi fine partita un giovane ragazzo si avvicinò a Sana chiedendole un autografo e una foto con lei. La ragazza accettò volentieri anche se desiderava essere trattata come una persona normale e non come una “star”.
Finita la partita si sedettero al bar del bowling e la ragazza notò che Yuri aveva cambiato atteggiamento. Non parlava anzi sembrava abbastanza alterato e infastidito. L’unico momento in cui le rivolse la parola fu per dirle che era arrivato il momento di ritornare a casa, poiché il mattino seguente si sarebbe svegliato presto.
Si diressero in macchina accompagnati da un profondo silenzio fino a quando Sana non resse più la situazione.
“Scusa Yuri… ma ti stai annoiando?” domandò Sana.
“Perché?” rispose infastidito.
“Non mi rivolgi la parola, non capisco il motivo” spiegò la ragazza.
“Mi irrita moltissimo il fatto che quel ragazzo sia venuto da te per chiederti una foto insieme a lui” si sfogò Yuri.
“Ah per quello… Lo so può essere fastidioso però mi sembrava scortese rifiutare. Non dirmi che sei geloso” rispose Sana con un sorriso.
“Beh diciamo che non mi lascia indifferente anzi…” si giustificò Yuri.
“Capisco, però potevi immaginare che poteva succedere” gli disse.
“Giusto, perché non sarà la prima volta… Bene, siamo arrivati a casa tua!” affermò Yuri fermandosi davanti all’abitazione della ragazza.
“Mi dispiace che ti dia fastidio però se puoi cerca di accettarlo. Anche io certe volte non vorrei trovarmi in quelle situazioni però…” cercò di tranquillizzarlo la ragazza.
“Sai io solitamente non sono molto geloso, ma con te è diverso. Mi piaci sul serio sai, adoro ogni cosa di te. Quando ridi diventi sempre più bella e quando ti imbarazzi o tieni il muso mi ricordi una bambina dolcissima. Inoltre sei sempre nei miei pensieri… Ma il problema è che non riesco a capire cosa provi nei miei confronti” confessò Yuri avvicinandosi al viso di Sana e accarezzandole i morbidi capelli che le cadevano davanti.
“Ecco… Yuri lo sai, sto bene in tua compagnia e sei sempre dolce e premuroso nei miei confronti. Cerchi di accontentare sempre i miei desideri, come quella volta che siamo andati a quel concerto che ci tenevo tanto. Diciamo che mi piace il rapporto che abbiamo. Ora sarà meglio che vada, domani devo alzarmi presto che ho lezione. Grazie per la bella serata!” rispose imbarazzata.
Sana si avvicinò come sempre per dargli un bacio sulla guancia, ma quella sera il ragazzo si spostò leggermente per appoggiare le sue labbra all’angolo della sua bocca. Inizialmente la ragazza contraccambiò quel bacio a fior di labbra fino al momento in cui nella sua testa apparve l’immagine di Akito.
“Cosa sto facendo… Lui… Lui non è Hayama!” pensò Sana e si distaccò subito scendendo velocemente dalla macchina e salutandolo.
La ragazza corse in bagno a struccarsi e a infilarsi il pigiama per poi dirigersi immediatamente a letto.
Quella notte Sana si addormentò con le lacrime agli occhi, capendo che Akito era ancora importante per lei e non era semplicemente un amico (se si poteva considerare ancora tale visto che non si sentivano più), lo amava e non lo aveva ancora dimenticato dopo tutto il tempo che era passato.
Nessun altro ragazzo sarebbe riuscito a sostituirlo, nemmeno Yuri che la trattava sempre in modo speciale.
 
 
SPOILER:
“Lo so, tu sei un ragazzo adorabile e con me sei sempre affettuoso. Ma non devi riservare questo comportamento a me. Io sono ancora innamorata di un altro ragazzo e ieri sera quando mi hai baciato… Ecco me ne sono resa conto. Scusami, lo so sono un mostro” spiegò Sana.
Lo sguardo di Yuri si rattristò rapidamente e le chiese se lui non sarebbe mai riuscito a prendere il suo posto.







Ciao a tutte! :D
Dopo aver letto numerose FF, ho voluto provare a scriverne una!
Quindi questa è la mia prima FF ideata con una mia cara amica :)
Scusatemi per gli errori (orrori) ortografici.
A presto,

Miky

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 02 - RIPENSAMENTI ***


CAPITOLO 02 ● RIPENSAMENTI
 

Le tre amiche stavano aspettando ansiosamente Sana all’ingresso dell’università, curiose di sapere come fosse andato l’appuntamento con Yuri. Ma come al solito la ragazza era tremendamente in ritardo, perciò decisero di cominciare a dirigersi in aula.
Poco dopo la ragazza ritardataria arrivò e si sedette di fianco alle altre, nascondendo con un sorriso la tristezza che provava dentro di sé.
Le lezioni di quasi fine anno cominciavano ad essere pesanti per l’accumulo di argomenti da portare all’esame, e noiose per via delle bellissime giornate primaverili.
In pausa pranzo decisero di fermarsi al bar della scuola, siccome l’intervallo di quel giorno sarebbe durato solamente quarantacinque minuti.
“Come è andata ieri sera? Hai dovuto utilizzare gli occhiali a raggi x?” domandò divertita Sana.
“Lasciamo perdere! Non capisco perché non mi avete fermata ieri pomeriggio” rispose Hisae seccata.
“In che senso? Allora eravate da soli!” affermò Sana.
“Sarebbe stato meglio!” disse Hisae innervosita.
“Per quale motivo? Chi c’era?” chiese curiosa Fuka.
“Io, Ryan, un suo amico e una coppia fidanzata da circa un anno e mezzo. Ryan ha passato tutta la sera a parlare con il suo amico, mentre il ragazzo fidanzato stava controllando completamente il cellulare alla sua morosa” raccontò Hisae.
“Cioè?” domandò Aya.
“Quando dico completamente intendo i numeri di messaggi inviati, destinatari, chiamate, eccetera” spiegò Hisae.
“Wow… E tu cosa hai fatto intanto?” chiese Fuka.
“Niente perché se parlavo non mi ascoltavano nemmeno… Anzi penso di aver dialogato di più con la cameriera. Dopodiché un’amica di Ryan lo ha chiamato per chiedergli un passaggio” rispose Hisae battendo un pugno sul tavolo.
“Non ci credo! Non dirmi che ha accettato!” affermò sconvolta Sana.
“Si e ha pure avuto la faccia tosta di chiedermi se volessi stare in compagnia dei suoi amici o accompagnarlo! Ovviamente ho optato per la seconda opzione, siccome i suoi amici anche se erano presenti dal mio punto di vista erano comunque invisibili” disse Hisae.
“E come era questa ragazza?” domandò Aya.
“Molto carina, stava andando dal suo fidanzato per fargli una sorpresa siccome era ammalato. Adesso non capisco il motivo perché ha chiamato proprio lui! Per fortuna domani farò l’esame pratico per la patente e non avrò più problemi di dipendere da passaggi altrui, soprattutto dal suo!” continuò a raccontare Hisae.
“Sono sicura che lo passerai. Comunque è proprio un idiota!” commentò Fuka.
“Toglimi una curiosità, ma con lei parlava oppure vinceva anche in quell’occasione il gioco del silenzio?” chiese curiosa Sana.
“Si abbastanza. Comunque quando ha accompagnato la sua amica, gli ho chiesto se poteva riportarmi a casa perché il giorno dopo sarei dovuta andare all’università. Quando siamo arrivati a casa mi ha domandato se mi andava di uscire venerdì sera con lui” affermò Hisae.
“E tu cosa hai risposto?” domandò Fuka.
“Si, in un’altra vita. Adesso posso capire che gli amici siano importanti ma io non sono di certo il suo zerbino! Ha capito proprio male il ragazzo. Tu Sana invece con Yuri?” cambiò discorso l’amica.
“Siamo andati al bowling. Ho scopertp di essere una completa frana in quel gioco e così ha approfittato di mettere in luce la sua bravura aiutandomi. Naturalmente ha vinto lui, successivamente è arrivato un mio fan e Yuri si è ingelosito parecchio. Arrivati a casa mia mi ha confessato i suoi sentimenti e mi ha domandato cosa provavo io per lui” raccontò in poche parole Sana.
“Caspita e tu cosa hai risposto?” domandò Fuka curiosa.
“Che in sua compagnia sto bene e che il nostro rapporto mi piace. Infine scendendo dalla macchina… Ecco lui… Come dire… Mi ha baciata…” affermò imbarazzata.
“Sul serio? Non ci credo!” disse Fuka felice.
Sana annuì semplicemente.
“Perché quella faccia? Avessi io un fusto così che mi fa la corte!” esclamò invidiosa Hisae.
“Ecco inizialmente ho contraccambiato il bacio ma poco dopo ho pensato che lui non era… Hayama” affermò Sana sussurrando quest’ultimo nome.
“Dopo tutto questo tempo non lo hai ancora dimenticato?” domandò Aya dispiaciuta.
“No e no-non è la prima volta che paragono un ragazzo ad Hayama” rispose afflitta Sana.
“Oh cielo!” esclamò Aya.
“Perciò Yuri non ti piace?” chiese Fuka schietta.
“Ecco… Non è che non mi piace. E’ un ragazzo d’oro, a parte alcuni difetti che non sopporto…” spiegò l’amica.
“Non è bello illudere le persone e questo lo sai bene!” la rimproverò Fuka.
“Lo so benissimo. Infatti pensavo di passare davanti a casa sua e di chiarire la situazione” disse Sana.
“Probabilmente ha frainteso” affermò Aya.
“In che senso?” domandò inarcando un sopraciglio.
“Beh vi frequentate da un paio di mesi ormai e ieri sera gli hai confidato che il rapporto che avete instaurato andava bene… Ecco probabilmente lui pensava che tra voi stesse sbocciando qualcosa che va oltre alla semplice amicizia” spiegò la sua tesi Aya.
“Capisco… Quando tornerà dal lavoro passerò da lui” disse Sana.
“Ora cerca di pensare allo studio. Per fortuna ancora due ore e poi abbiamo finito per oggi” cambiò discorso Fuka.
“Giusto, ci vediamo domani pomeriggio per andare a prendere un gelato va bene?” chiese Hisae.
“Perfetto!” rispose Aya.
Finite le lezioni Sana inviò un messaggio a Yuri per chiedergli se poteva passare davanti a casa sua finito il lavoro. Il ragazzo rispose con un tenero messaggio dicendole che non vedeva l’ora di vederla.
“Chissà se avrà ancora voglia di vedermi quando gli confesserò quello che provo. Che brutta situazione cavolo” pensò Sana.

“Ciao Tesoro!” la salutò Yuri cercando di darle un bacio sulle labbra, ma Sana si spostò immediatamente dicendogli che aveva bisogno di parlargli.
“Che c’è? Qualcosa non va?” domandò Yuri.
“Ecco vedi… Riguarda ieri sera” rispose Sana.
“Non preoccuparti, non sono più arrabbiato per quel tuo fan” affermò il ragazzo cercando di avvicinarsi nuovamente alla ragazza.
“Lo so, il problema sono io. Non mi sento pronta…” gli disse mentre una lacrima scendeva lungo la sua guancia.
“In che senso?” chiese inarcando un sopraciglio.
“Non sono pronta a buttarmi in una storia seria” rispose tutto ad un fiato Sana.
“Beh non mi sembra di averti messo fretta anzi…” commentò Yuri.
“Lo so, tu sei un ragazzo adorabile e con me sei sempre affettuoso. Ma non devi riservare questo comportamento a me. Io sono ancora innamorata di un altro ragazzo e ieri sera quando mi hai baciato… Ecco me ne sono resa conto. Scusami, lo so sono un mostro” spiegò Sana.
Lo sguardo di Yuri si rattristò rapidamente e le chiese se lui non sarebbe mai riuscito a prendere il suo posto.
“Non lo so. Ma per ora non voglio illuderti e non voglio soprattutto che tu stia male per me” confessò Sana.
“Hai altro da dirmi?” rispose Yuri con un tono freddo e distaccato.
Sana non rispose.
“Ci si vede ciao” salutò il ragazzo dirigendosi verso la porta di casa sua.
Sana vide Yuri sbatterle la porta in faccia sia “fisicamente che mentalmente” e tornò a casa con le lacrime agli occhi.

 

***

 
Le tre amiche ricevettero un messaggio da Hisae con scritto “Passata! Ci vediamo alle 17:00 per il gelato!”.
Quel pomeriggio Sana raccontò la vicenda alle sue migliori amiche che cercarono di distrarla da quei pensieri che le frullavano continuamente in testa. Si sentiva in colpa per come si era comportata nei confronti di Yuri e per quell’amore impossibile con Akito.
“Sentite che ne dite se sabato sera andiamo a festeggiare noi sole donne la patente di Hisae!” esclamò Fuka.
“Ottima idea! Possiamo andare all’inaugurazione di un locale qua vicino che dite?” rispose Aya.
“Perfetto, vi passo a prendere in macchina per le 21:30. Naturalmente Sana per te l’orario sarà per le 21.00, considerando la tua puntualità!” scherzò Hisae.
“Esatto, non vorremmo passare tutta la sera in macchina ad aspettarti” disse ridendo Fuka.
“Lo sapete che non lo faccio apposta. Il problema è che quando apro l’armadio rimango scombussolata a vedere tutti quei vestiti da abbinare” si giustificò Sana.
“Allora comincia a pensarci già da ora a cosa mettere!” affermò Fuka.
“Bene! Gli altri usciranno sicuramente insieme tra di loro!” esclamò Aya.
“Gli altri chi?” chiese Sana non capendo di chi stesse parlando.
“Tsu, Takaishi e Akito andranno sicuramente al locale di Gomi” spiegò l’amica.
Sana sentendo il nome di Akito si immerse nei suoi pensieri: “Da quanto tempo non lo vedo. Quando l’avevo chiamato a settembre feci scena muta. Spero che non si sia accorto che ero io… Che stupida come poteva essersene accorto non avevo nemmeno pronunciato una sillaba. Inoltre sono passati più di otto mesi, non si ricorderà nemmeno di quella telefonata!”
“Terra chiama Sana!” disse Hisae passandole una mano davanti agli occhi.
“…Cosa? Stavo ascoltando!” sussultò Sana.
“Non ci inganni tu stavi pensando a qualcuno!” affermò Fuka conoscendo fin troppo bene l’amica.
“E noi sappiamo benissimo a chi!” continuò Aya.
“Esatto! Questa cara persona inizia con la lettera A!” scherzò Hisae.
“Dai ragazze non è vero! E poi lo sapete è fidanzato…” spiegò Sana imbarazzata.

Mancavano ancora due giorni alla serata che avevano organizzato le ragazze, così Sana in quei giorni si concentrò sullo studio per distrarsi dagli avvenimenti successi negli ultimi dì.
La madre della ragazza si meravigliò di vederla così impegnata nello studio, che aveva addirittura paura che potesse venire a grandinare e nevicare rosso per la grande novità.
“Figlia mia cosa è successo!” sbucò improvvisamente alle spalle di Sana, la quale si spaventò.
La ragazza decise di raccontarle in grandi linee la storia di Yuri e il ricordo di Akito che non riusciva più a nascondere.
La madre l’ascoltò molto attentamente e finito il racconto le disse che era molto contenta che aveva imparato a sfogare i suoi sentimenti come le aveva insegnato in passato.
Ma inaspettatamente diede una potente martellata alla figlia.
“Mamma cosa fai? Perché mi colpisci?” chiese massaggiandosi una mano sulla testa.
“Come hai potuto lasciare perdere Yuri! Povero ragazzo gli avrai spezzato il cuore!” rispose malinconica la signora Misako.
“Non era mia intenzione spezzargli il cuore, ho capito solo dopo che per lui provavo solo amicizia!” spiegò la figlia.
“Ti meriteresti venti martellate per il tuo comportamento. Non è carino illudere le persone lo sai!” la rimproverò la madre.
“Certo che lo so. Ma non l’ho fatto di certo apposta” cercò di giustificarsi Sana.
“Non sto dicendo questo, però non penso proprio che improvvisamente tu ti sia accorta del sentimento che provi per Akito. Credo che tu abbia cercato solo di nasconderlo a te stessa e di dimenticarlo con la forza. Sana non sei una macchina e non puoi di certo comandare le tue emozioni, se hai così tanto interesse nei confronti di Akito perché non provi a parlargli” le consigliò la madre.
“E’ fidanzato con un’altra ragazza e non voglio piombare nella sua vita così” rispose la figlia con le lacrime agli occhi.
“Capisco, è una storia seria? Almeno hai provato a contattarlo?” domandò la signora Misako.
“Ecco… Sinceramente ho fatto scena muta quando l’ho chiamato!” disse Sana.
“Che figlia scema che ho!” urlò la madre mentre Maro, lo scoiattolo, scivolava dalla testa della signora per lo spavento.
“MAMMA!” esclamò offesa la figlia.
“Se fossi in te cercherei di chiamarlo per sapere se è ancora fidanzato. Inoltre potreste almeno rimanere amici” affermò la madre.
“Dici? Hai ragione!” esclamò Sana alzando una mano al cielo come segno di vittoria.
“Bene e ora STUDIA e non fare finta come hai fatto finora!” disse Misako intanto che risaliva sulla sua inseparabile macchinina.
“Spiritosa! Devo riconcentrarmi!” affermò mentre si risedeva sulla scrivania.
Ogni volta che cercava di studiare per gli esami, c'era sempre qualcosa che la faceva distrarre. Dopo vari tentativi la ragazza riuscì finalmente a dedicarsi sullo studio, fino a quando sfortunatamente le arrivò un messaggio, "Ma chi è ora?" si disse.
"Hey Sana, domani pomeriggio io e le ragazze andiamo al centro commerciale. Vuoi venire anche tu?" era un messaggio di Hisae. Appena lo lesse Sana incominciò a fare mente locale sui suoi impegni e realizzò che per il giorno dopo aveva la giornata libera così rispose "Ok va bene per che ora?".
La risposta dell'amica non tardò ad arrivare "Alle 15:00 in piazza, ok?" "Va bene, così ho anche il tempo di studiare!".
 

***


Quando Sana uscì di casa erano già le 15:00 passate. Incominciò ad avviarsi in fretta e furia verso la piazza, per raggiungere le sue amiche che la stavano aspettando.
Arrivata vide Fuka seduta su una panchina, così si incamminò verso d lei.
“Ciao Fuka! Ma dove sono le altre?” salutò Sana.
“Ah eccoti finalmente Sana. Le altre sono andate a prendere Tsu mentre ti aspettavo” rispose semplicemente Fuka.
“Tsu? Pensavo fossimo solo noi ragazze” disse l’amica pensando se con lui ci fosse anche Akito.
“Inizialmente era così, poi Tsu ha insistito nel voler venire. Ah ecco stanno arrivando!” spiegò Fuka.
“Dove? Non li vedo” disse guardandosi in giro alla ricerca dei suoi amici.
“Siamo dietro di te!” esclamò Aya.
“Ah eccovi, non vi avevo visto” rispose sorridendo Sana e abbracciando Tsuyoshi che era da molto tempo che non lo vedeva.
“Dai su andiamo a fare compere!” disse Hisae incamminandosi verso il centro commerciale.
Mentre le amiche stavano parlando tra di loro, Tsu era immerso nei suoi pensieri ignaro che la sua ragazza lo stesse osservando intanto che chiacchierava con le altre.
Una volta entrati le quattro fanciulle si diressero verso i negozi, mentre il ragazzo le aspettò fuori.
“Hisae non ti sembra che Tsu sia molto pensieroso, da quando ci siamo incontrate con le altre?” chiese Aya all’amica.
“Si beh in effetti… Ora che me lo fai notare non ha parlato molto durante il tragitto, anzi è stato parecchio silenzioso” commentò Hisae.
“Se non ti dispiace vado fuori da lui” le riferì Aya intanto che usciva dal negozio.
“Cioccolatino mio che cos'hai? Sei pensieroso…” domandò preoccupata la ragazza.
“Non so se dire o no quella notizia a Sana” rispose dubbioso Tsu.
“Su su, ditemi quello che mi dovete dire che sono curiosa ora!” disse Sana sbucando all’improvviso dietro alla coppia, la quale si spaventò.
“Si tratta di Akito…” affermò Aya guardandola negli occhi.
“Oh è successo qualcosa?” chiese Sana abbassando lo sguardo.
Il solo sentire il suo nome spense il sorriso della ragazza e sul suo volto apparve uno sguardo teso e preoccupato.
“Beh... Sai... Io e Akito non riusciamo a parlare molto per i vari impegni personali… Anche quando siamo all’università non si riesce mai a trovare il momento giusto” spiegò Tsu.
“Capisco, ma dov’è il problema?” domandò Sana che non riusciva a comprendere dove volesse arrivare l’amico.
“E’ da poco che ho scoperto che è ritornato single. Lui e Mayu non stanno più insieme, non voleva illuderla ulteriormente” continuò a raccontare.
Gli occhi di Sana si illuminarono, ma cercò subito di nasconderlo. Da una parte era contenta che si fossero lasciati, però alla fin fine le dispiaceva anche se non li aveva mai visti insieme, era pur sempre una coppia che si era divisa.
“Ah ho capito… Mi dispiace per loro. Come mai l’ha lasciata?” chiese Sana cercando di mantenere un tono serio e distaccato.
“Non me lo ha spiegato… Ma io penso che lui non si sia mai dimenticato di te Sana e credo, no anzi ho la certezza che l'abbia lasciata perché in fondo prova ancora qualcosa nei tuoi confronti… È palese!>> affermò Tsuyoshi.
In quel momento Sana si allibì, non si aspettava di certo tutte quelle notizie; non avrebbe mai pensato che Hayama avesse lasciato la sua ragazza per lei.
Sicuramente Tsu si stava sbagliando non l'avrebbe mai fatto per lei di questo ne era certa.
“Ecco l’altro giorno l’ho incontrato per strada mentre stava tornando dai suoi allenamenti di karate, così ci siamo messi a chiacchierare del più e del meno, infine abbiamo deciso dove ci saremmo incontrati sabato sera. Scelto l’orario cominciai a raccontargli della mia dolcissima Aya, e Akito conoscendomi che mi sarei dilungato ha cominciato a guardarsi intorno. Ad un certo punto notai che stava fissando una fotografia di una pubblicità con uno sguardo triste. La ragazza su quel manifesto eri tu Sana. Logicamente quando gli chiesi se gli mancavi lui cambiò discorso, ma io lo conosco e sono sicuro al cento per cento che lui ti vuole e ti desidera ancora” raccontò l’amico.
“Grazie Tsu per avermelo detto, sei un amico” affermò sorridendo Sana.
“Bene e ora si ricomincia con lo shopping!” esclamò Aya.
 
 
SPOILER:
“Non ci posso credere!” esclamò Sana guardando verso il bancone.
“Che cosa è successo?” chiese preoccupata Hisae.
“C’è Yuri!” rispose semplicemente l’amica.
“È in dolce compagnia!” commentò Fuka.



 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ● UN INCONTRO INASPETTATO ***


CAPITOLO 3 ● UN INCONTRO INASPETTATO
 

Finalmente arrivò sabato sera e le ragazze erano pronte a divertirsi e a festeggiare finalmente la patente di Hisae. Arrivate sotto casa di Sana le amiche cominciarono ad innervosirsi: era in ritardo ancora più del solito.
Dopo quindici minuti la ragazza finalmente arrivò.
“Sana sei sempre la solita! Per fortuna Hisae è passata a prendere prima me e Aya. Per di più l’orario per te era per le 21:00, sono già le 21:45! Non cambierai mai” si lamentò Fuka.
“Scusatemi, ho avuto qualche problema con la frangetta. Mentre mi pettinavo c’era un ciuffo che non intendeva rimanere al suo posto. Perciò ho dovuto lavarli e rifare la piega” spiegò Sana scusandosi e chiudendo la portiera.
“Dai ragazze, finalmente possiamo andare a divertirci!” esclamò Aya cambiando discorso.
“Allora come ti senti Sana?” domandò Aya.
“In che senso?” chiese Sana non capendo a cosa si riferisse.
“Ieri sembravi abbastanza sconvolta per la bella notizia!” rispose l’amica.
“Ahh… Beh anche se è single, non posso di certo andare sotto casa sua e dirgli sai sono ritornata da ben otto mesi, ti avevo chiamato al mio ritorno, ma quando mi hai risposto sono stata in silenzio come un pesce!” commentò Sana.
“Vedrai si aggiusterà tutto! Poi ci siamo noi a sostenerti!” affermò Fuka.
“Grazie amiche, ma ora pensiamo a divertirci!” esclamò Sana con un sincero sorriso.
Le quattro fanciulle erano splendide e si poteva notare che avevano già indossato alcuni vestiti o accessori comprati il giorno precedente.
Hisae abbinò una canottiera aderente con dei jeans stretti e dei splendidi tacchi argentati, i quali riprendevano le decorazioni disegnate sulla maglietta. Fuka anche lei indossava una canottiera senza spalline a righe, con una cintura sotto il seno dello stesso colore delle zeppe. Aya abbinò una simpatica mezza manica con dei pantacollant e degli stivaletti estivi; e Sana un vestito a monospalle aderente con dei semplici tacchi.
Dopo una mezzoretta arrivarono e trovarono parcheggio poco più avanti del locale.
All’ingresso c’erano moltissimi giovani con in mano un drink e intenti a parlare e a scherzare con la propria compagnia.
Era un disco pub abbastanza ampio, in un lato c’era la pista da ballo e alcuni ragazzi si erano già “buttati” in pista a ballare; mentre dall’altra parte c’erano dei tavolini con dei divanetti ancora liberi, le ragazze occuparono due di quest’ultimi. Poco dopo arrivò la cameriera con le liste e ordinarono le loro bevande.
“Non ci posso credere!” esclamò Sana guardando verso il bancone.
“Che cosa è successo?” chiese preoccupata Hisae.
“C’è Yuri!” rispose semplicemente l’amica.
“È in dolce compagnia!” commentò Fuka.
“A quanto pare l’inaugurazione di questo locale è arrivata all’orecchio di tutti. Lei è la ragazza del suo migliore amico, sarà qui con i suoi amici!” affermò Sana alzando gli occhi e sbuffando.
“Infatti! Chissà i ragazzi dove saranno andati!” disse Aya.
“Magari anche loro vengono qui!” esclamò Fuka.
“Ma gli avete detto in che locale andavate?” domandò Hisae.
“Solo che andavamo in un disco pub in zona!” rispose Aya.
“E loro invece?” chiese Sana ansiosa.
“Spero proprio che Fuka o Aya sappiano dove i ragazzi passeranno la serata… Non voglio rivedere Hayama… Non sono pronta… Non ancora” pensò Sana mordendosi un labbro.
“Non so, non avevano ancora deciso. Solitamente vanno al locale dove lavora Gomi” affermò Fuka.
“Per me ce li ritroveremo qui!” scherzò Hisae.
“Perfetto! Ci mancava solo questo!” sbuffò Sana incrociando le braccia al petto.
“Dai Sana non credo che vengano qui, perché ce l’avrebbero detto prima. Inoltre c’è così tante gente che sarà difficile che tu possa incontrare Akito o che Yuri ti veda” la rassicurò Fuka.
“Beh finito di bere andiamo a ballare va bene!” cambiò discorso Hisae.
 

***
 

I quattro ragazzi si incontrarono al locale di Gomi e quella sera il ragazzo non era di turno, perciò propose di cambiare posto. Aveva sentito parlare i clienti nei giorni precedenti, di un disco pub che avrebbe aperto sabato sera qui in zona.
Andarono con due macchine, precisamente con quella di Takaishi e di Akito. Quest’ultimo adorava aver a disposizione la sua macchina in modo tale da essere autonomo, senza essere “succube” degli altri.
Quando arrivarono decisero di sedersi sui tavolini di fuori e ordinarono da bere.
Poco dopo Gomi incontrò un’amica dai lunghi capelli neri e con una ciocca fucsia, il suo viso era particolarmente grazioso e dolce come tutta la figura in sé. Fece un timido sorriso e poi si sedette con loro portando al tavolo anche alcune sue amiche.
A metà serata Sana e le altre erano in pista, mentre Aya stanca di ballare decise di andare a prendere una Coca-Cola al bancone.
Mentre aspettava la sua bibita, la ragazza alla sua sinistra vide Tsu in preda ad ordinare il suo cocktail.
“Ciao Tesoro!” esclamò Aya avvicinandosi al suo ragazzo
“Ciao Pasticcino mio! Anche tu qui, che bella sorpresa!” sorrise Tsu.
“Si te l’avevo detto che andavo in un disco pub! Come mai non siete al locale di Gomi?” gli chiese.
“Oggi era la serata libera di Gomi, inoltre aveva sentito parlare di questo posto così ci siamo diretti qui. Dove sono le altre?” spiegò il ragazzo.
“A ballare e invece gli altri?” disse Aya intanto che ordinò il suo drink.
“Sono seduti ai tavolini di fuori! Venite lì?” le domandò.
“Va bene! Il nostro divanetto è stato occupato quando ci siamo alzate!” rispose la ragazza felice.
“Bene andiamo a chiamarle!” disse Tsu seguendo Aya.
“Eccole! Ma Sana dov’è?” domandò alle amiche.
Le ragazze salutarono Tsuyoshi.
“E’ andata in bagno!” spiegò Hisae.
“Bene allora scrivetele un messaggio, così andiamo a sederci con gli altri!” rispose il ragazzo.
Fuka e Hisae accettarono.
Quando arrivarono al tavolino le amiche di Gomi si infastidirono nel vederle, poiché capirono che a  parte Tsuyoshi anche Takaishi era fidanzato.
Fuka si sedette di fianco al suo moroso fulminando le tre ragazze, dopodiché domandò dov’era Akito e che con loro c’era anche Sana.
Una delle ragazze rispose che si era diretto in bagno e che al suo ritorno sarebbero usciti insieme.
“Io non ne sarei così sicura!” affermò in modo schietto Hisae con un tono di sfida.

Intanto in bagno Sana stava sistemandosi il trucco e nel momento in cui cercò il cellulare per leggere il messaggio che le era arrivato, un ragazzo alto e abbastanza robusto la fermò di colpo  appoggiando un braccio sul muro davanti a lei.
“Ehi! Come siamo belle stasera!” disse il ragazzo.
Sana non rispose e cercò di andarsene, immaginando che probabilmente fosse ubriaco. Quest’ultimo infastidito dall’atteggiamento di indifferenza della ragazza l’afferrò per un braccio, dicendole inoltre di andare a divertirsi insieme.
“Non ti azzardare a toccarmi” urlò Sana mentre cercava di liberarsi tirandogli una sberla.
In quel momento un ragazzo appena arrivato nell’atrio del bagno osservò la scena e incredulo riconobbe immediatamente la ragazza. Senza pensarci due volte prese il braccio dell’ubriaco e gli disse di lasciarla stare, anche se questa “gentilezza” risultò invana perché egli si voltò urlandogli di non impicciarsi. Akito in preda alla rabbia rigirò con forza l’ubriaco e gli tirò un forte pugno sul viso.
Sana non ci poteva credere, Akito l’aveva appena salvata.
La bella ragazza non si sarebbe mai aspettata di incontrarlo proprio stasera in questo locale, per di più in bagno. Lui era un angelo custode per lei, ogni volta che era in pericolo o aveva bisogno di una spalla su cui piangere lui era sempre presente. Si ricordò di quando la consolò per la storia di Rei; di sua madre che svelò in un libro che era stata adottata per ritrovare chi l’aveva messa al mondo; di quando l’accompagnò a conoscere la sua vera madre oppure ancora quando la rincorse perché i suoi amici avevano creduto al pettegolezzo tra lei e Naozumi… Akito era sempre lì. Era presente sempre e in ogni momento.
“Ma allora perché quando stavo per ritornare in Giappone finito lo spettacolo teatrale, mi ha detto che era fidanzato? Mi aveva fatto capire che mi avrebbe aspettata e invece no. Scelsi di rimanere in Italia proprio perché ormai stava insieme ad un’altra… Perché non mi hai aspettata? Perché non me lo hai detto fin da subito?” pensò Sana.
“Tutto bene Sana?” le chiese preoccupato il ragazzo.
“…Ha-Hayama… Grazie!” affermò Sana incredula abbracciandolo.
Akito la strinse forte a sé mentre la ragazza si tranquillizzava.
“Andiamo dai!” le disse staccandosi dall’abbraccio.
Sana lo seguì fuori dal locale, era contenta che la situazione non fosse degenerata e inoltre che il suo angelo custode fosse ancora lì a difenderla, anche dopo tutti questi anni.
Era bellissimo proprio come se lo ricordava o di come lo vedeva nelle foto appese in camera.
Si era alzato ancora di alcuni centimetri, il suo viso era maturato, i suoi occhi erano misteriosi e bellissimi come sempre. Ogni volta che li guardava Sana rimaneva incantata.
Indossava una camicia nera a mezze maniche con dei jeans abbastanza stretti che gli facevano un lato b niente male.
Il disco pub lentamente si stava svuotando e infatti uscirono rapidamente dal locale, raggiungendo al tavolino i loro amici.
La ragazza che aveva una cotta per Akito si alzò di scatto.
Sana dal suo atteggiamento capì che era la tipica persona che amava stare al centro dell’attenzione. Una delle prime cose che si notavano in lei erano i suoi lunghissimi capelli di colore castano-biondo, i quali toccava spesso per giocarci con le sue dita. Le sue unghie erano molto lunghe e curate.
Molto probabilmente per far colpo sui ragazzi puntava su questi elementi, compresi gli occhi che erano truccati evidenziandole lo sguardo, e per non parlare delle sue curve prosperose.
Dava l’idea che se avesse voluto qualcosa in un modo o nell’altro riusciva ad ottenerlo, grazie anche alla sua bellezza.
La ragazza prese per mano Akito e gli disse “Andiamo a fare un giro da qualche altra parte?!”.
Il ragazzo si spostò e con grande sorpresa di tutti, ma soprattutto di Sana affermò “Io e Kurata andiamo a fare un giro, è da tanto che non parliamo!”, prese la giacca e abbracciando Sana si diresse in macchina.
Sana era felice. Non si sentiva così spensierata e allegra da tanto, troppo tempo, anzi non si ricordava nemmeno quando lo era stata l’ultima volta. Tra le sue braccia sapeva di essere protetta. I suoi pensieri erano rivolti tutti verso di lui e su quel momento indimenticabile che avrebbe voluto non finisse mai.
Improvvisamente la ragazza sentì quella sua voce ipnotizzante e meravigliosa che riusciva a colpirla ogni volta che parlava, “Siamo arrivati alla macchina!” disse Akito.
Sana salì in auto pensando che ormai ne era certa, i suoi occhi e la sua voce facevano parte di lei.
Il ragazzo mise in moto la macchina e uscì dal parcheggio.
Si percepì un forte disagio tra loro, sciolto da Sana che domandò dove si stessero dirigendo.
“Ho fame, andiamo a mangiare un panino!” rispose semplicemente Akito.
“E’ un po’ imbarazzante, non trovi?” domandò Sana arricciolandosi una ciocca di capelli.
Hayama inarcò il sopraciglio guardandola con la coda dell’occhio. Capì che la ragazza era molto agitata perché oltre a giocare con i suoi capelli come segno di nervosismo, notò che il suo viso si era arrossato.
“Beh rincontrarsi così di sorpresa dopo più di cinque anni intendo…” continuò Sana.
“Abitiamo nello stesso paese, prima o poi sarebbe successo” affermò semplicemente Akito continuando a guardare la strada.
Poco dopo scesero dalla Golf Gtd e i due ragazzi si diressero davanti ad un furgoncino che vendeva panini ai lati della strada, solitamente i giovani usciti dai locali si fermavano a mangiare un boccone in tarda serata.
Sana si sedette su una delle sedie disposte accanto al furgoncino, intanto che Akito andò al bancone ad ordinare.
Pronto il panino si sedette di fianco alla ragazza che lo fissava attentamente. Non ci poteva credere era seduta a pochi centimetri da Hayama.
“Che hai da fissare Kurata? Se vuoi ti prendo un panino!” le chiese.
“No gra-grazie, no-non ho fame” rispose balbettando la ragazza.
“Allora ho capito!” esclamò il ragazzo.
“Cosa?” domandò sorpresa non capendo a dove volesse andare a parare.
“Sei rimasta colpita dalla mia bellezza!” affermò sicuro di sé.
“…Ma cosa stai insinuando! Ho solo notato che sei sporco sulla guancia di salsa” rispose deviando la sua affermazione.
Akito si pulì e la guardò con il suo solito sguardo misterioso.
“Perché mi guardi in quel modo?” domandò preoccupata Sana.
“Perché quel giorno quando mi hai telefonato a casa hai fatto scena muta?” chiese schietto.
Sana rimase colpita, come aveva fatto a capire che era lei. Per fortuna pochi giorni fa si era rassicurata che non si sarebbe nemmeno ricordato di quella telefonata, invece…
“Come hai fatto a sapere che ero io?” domandò preoccupata.
“L’ho immaginato, quindi è vero” le rispose.
“Si, non so. Non vedevo l’ora di vederti e di raccontarti tutto quello che era successo però ho avuto paura…” gli disse.
“Di cosa?” chiese il ragazzo guardandola profondamente negli occhi.
“…Di sapere che tu…>> rispose sinceramente ma fu interrotta da un rumore.
DRIN DRIIN DRIIIN…. Improvvisamente il cellulare di Akito suonò, fu una telefonata corta ma Sana riuscì lo stesso a capire che stesse parlando con una ragazza.
All’idea si rattristì molto, sperava di cuore che le parole ascoltate il giorno precedente da Tsu fossero vere.
“Scusa era mia sorella” affermò mettendo in tasca il cellulare.
“Ma non ti ho chiesto di dirmi chi era al telefono!” gli rispose.
“Si capiva benissimo che eri gelosa” disse con un ghigno.
“Beccata in pieno! Ma come fa? Non ci vediamo da più di cinque anni eppure mi conosce come un libro aperto…” pensò Sana.
“Come sta?” cercò di deviare sia il discorso in corso che quello precedente.
“Molto bene. Solo che in questo periodo ha l’influenza e mi ha chiesto se prima di tornare a casa, potevo passare a una farmacia notturna a prendere alcune medicine” rispose il ragazzo.
“Mi dispiace… Spero si riprenda presto!” disse Sana con un tenero sorriso.
Si era fatto tardi quando i due ragazzi decisero di ritornare a casa. Salirono in macchina e cominciarono ad avviarsi verso l’abitazione di Sana.
Durante il tragitto Akito decise di accendere la radio per coprire quei lunghi silenzi imbarazzanti che si continuavano a creare tra i due.
“It's all right I survived I'm alive again
Cuz of you made it through every storm
What is life what's the use if you're killing time
I'm so glad I found an angel, somewhere
Who was there when all my hopes fell
I wanna fly looking in your eyes

Because you live, and breathe
Because you make me believe in myself when nobody else can help
Because you live girl, my world has twice as many stars in the sky” *

La ragazza incominciò a canticchiare la canzone a bassa voce.
“Sei proprio stonata” disse lui cercando di tapparsi le orecchie,  ma nel vederla così allegra venne contagiato anche lui dalla sua felicità. Inoltre le parole di quella canzone gli ricordarono quei momenti d’infanzia trascorsi in solitudine. Era solo grazie a Sana che era riuscito a sentirsi di nuovo vivo e di non pensare più alla morte.
“Mi è venuta in mente un'idea!” esclamò di colpo Sana.
“Le tue idee mi fanno paura” affermò Akito senza peli sulla lingua.
“Posso provare a guidare la tua macchina” domandò Sana.
“Non se ne parla proprio! Donne al volante pericolo costante” rispose immediatamente il ragazzo.
“Come come come?!?” gli disse offesa.
“È vero noi uomini siamo più portati nella guida rispetto a voi donne che state a specchiarvi senza guardare la strada, per non parlare dei parcheggi. Inoltre ci tengo alla mia macchina” affermò Akito continuando a guidare.
Sana rispose con una linguaccia.
Pochi minuti dopo il ragazzo accostò e la ragazza non capendo cosa stesse succedendo gli chiese il perché fosse sceso.
“Non volevi mica guidare?” rispose Akito.
La ragazza appena udì quelle parole si precipitò immediatamente al volante.
“Sei la prima ragazza che guida la mia macchina” affermò il ragazzo mentre Sana ingranò la marcia.
Lei si girò guardandolo stupita, ma subito lui la rimproverò dicendole “Guarda la strada! Questa è la dimostrazione di come guidano le donne!”.
“Che bella sensazione!” pensò Sana, peccato che durò solo il tempo necessario per fare un giro attorno l’isolato.
Una volta arrivati davanti all’abitazione della ragazza, i due si salutarono con la promessa di non “perdersi di vista” nuovamente.
Arrivato a casa Akito prese il cellulare dalla tasca e decise di scrivere un messaggio a Sana “Domani pomeriggio ti passo a prendere sotto casa tua”.
Per una volta ascoltò il suo cuore e non l’orgoglio, aveva voglia di vederla e di stare con lei. Per troppo tempo erano stati lontani e in fondo il ragazzo sapeva bene che non l’aveva mai dimenticata.
Ogni notte si addormentava pensando a lei, all’unica ragazza che era riuscito a rubargli il cuore.
Sana era appena andata a letto quando lesse il messaggio, ma rispose immediatamente “Va bene ti aspetto per le 16:00. Grazie per la serata Hayama!” e cadde nelle braccia di Morfeo con il sorriso sulle labbra.


*Jesse McCartney - Because you live ( http://www.youtube.com/watch?v=Qq4OIfXlytw&hd=1
)
TRADUZIONE CANZONE
“E’ vero sono sopravvissuto, sono di nuovo vivo,
grazie a te ho superato tutte le tempeste.
Cosa è la vita, a cosa serve se sei morto dentro.
Sono così felice di aver trovato un angelo,
qualcuno che fosse lì quando crollarono tutte le mie speranze.
Vorrei volare guardandoti negli occhi.
Perché tu vivi e respiri,
perché mi fai credere in me stesso quando nessun altro ci riesce.
Perché tu vivi ragazza.
Il mio mondo ha il doppio delle stelle nel cielo.”
 
SPOILER:
Pochi minuti dopo Sana uscì dal cancellino di casa sua, ma non vide nessuno. Improvvisamente alla ragazza venne un dubbio “Se il messaggio non era per lei, ma per qualcun’altra! No impossibile non poteva aver sbagliato ad inviare il messaggio! Eppure…”.





Ciao a tutte! :D
Finalmente oggi c'è il sole! Non ne potevo più della nebbia!
Tornando al capitolo, finalmente Sana e Akito si sono incontrati *-* e hanno trascorso il fine serata insieme.
Non ho voluto descrivere il solito Akito offeso e arrabbiato con Sana perchè è stata via per tanto tempo. Ma creare un Akito che avesse voluto stare con lei dopo cinque lunghi anni che non si vedevano.
Un po' come se avesse rincontrato una sua vecchia amica (anche se il loro rapporto non si può definire amici) e non portasse rancore.
Naturalmente nei prossimi capitoli il ragazzo chiederà spiegazioni!
Non sono una fan di Jesse McCartney (anche se questa canzone mi piace), ma leggendo la traduzione di "Because you live" mi è venuto in mente il periodo in cui Sana ha salvato Akito dai sensi di colpa, dalla solitudine e riavvicinato la sua famiglia.
A presto,

Miky

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 04 - RITROVARSI ***


CAPITOLO 04 ● RITROVARSI
 

Era domenica mattina e Sana stava ancora dormendo.
La sera precedente decise di non puntare la sveglia, per potersi concedere una giornata di relax senza pensare allo studio o ad altro. Inoltre si era addormentata pensando alla stupenda serata trascorsa con Akito e al pomeriggio che avrebbero passato insieme.
DRIN DRIIN DRIIIN... “Uffa! Ma chi è a quest’ora del mattino!” pensò Sana cercando il telefono.
“Pro-pronto…” rispose assonnata.
“Buongiorno dormigliona! Abbiamo fatto sogni d’oro immagino!” esclamò Fuka.
“Fuka… Sei tu… Ma perché mi chiami così presto?” le chiese sbadigliando.
“Guarda che è quasi mezzogiorno! Non dirmi che stai ancora dormendo! SVEGLIA!” la rimproverò scherzando l’amica.
Sana guardò la sveglia e si accorse che la sua amica aveva ragione: era già mezzogiorno.
Era da tanto che non dormiva così rilassata, solitamente si addormentava pensando a quanto le mancasse Hayama, ma questa volta era diverso. Si sarebbero visti e non vedeva l’ora che arrivassero le 16:00 del pomeriggio.
“Ehi Sana ci sei? Non ti sarai mica riaddormentata!” cercò di attirare l’attenzione dell’amica.
“Si ci sono, scusami è che sono tornata a casa tardi ieri sera e non ho puntato la sveglia” spiegò Sana.
“Immaginavo! Allora com’è andata?” domandò curiosa.
“Bene! Siamo andati a mangiare un panino e abbiamo parlato un po’. Voi invece?” rispose vago Sana.
“Quindi è andato tutto bene! Noi siamo rimasti in quel locale, puoi immaginare già Aya e Tsu senza che te li descriva. Invece Hisae e Gomi ad un certo punto hanno cominciato a discutere se fosse la donna o l’uomo a cucinare meglio. Inoltre non so perché ma l’amica di Gomi sembrava abbastanza gelosa che Hisae parlasse con lui, in fondo sono solo amici. Mentre la ragazza che faceva il filo ad Akito, quando voi ve ne siete andati è entrata dentro al locale, presumo a ballare con qualcuno” le raccontò.
“Non me lo aspettavo nemmeno io che Hayama decidesse di uscire con me, anzi…” affermò Sana ancora incredula di quanto fosse successo.
“Beh alla fine si è conclusa bene la serata, a parte che ho litigato con la terza ragazza seduta al tavolo con noi, aveva gli occhi puntati su Takaishi!” finì di raccontare Fuka.
“Mi immagino la scena!” scherzò Sana.
“Oggi io e Takaishi andiamo al cinema. Tu invece cosa fai?” le chiese.
“Ecco oggi pomeriggio…” rispose titubante Sana.
“Esci con Akito!” l’anticipò l’amica.
“E tu come fai a saperlo!” le disse sorpresa.
“Quando te l’ho chiesto ho sentito che la tua voce era imbarazzata e poi ho tirato ad indovinare! Quindi gli hai chiesto di uscire?” le domandò.
“In realtà è stato lui a chiedermelo!” spiegò Sana.
“Bene sono veramente felice per voi! Ora ti lascio andare a mangiare e a farti bella!” disse felice Fuka.
Finita la telefonata Sana si accorse di avere una grande fame così si diresse in cucina salutando la sua Mammina, Rei e la signora Shimura.
La tavola era già apparecchiata e dopo quindici minuti la famiglia si ritrovò a tavola per pranzare.
Rei si accorse che Sana aveva un’aria diversa rispetto agli altri giorni, così le chiese cosa le era successo.
La ragazza rispose semplicemente che la sera prima aveva incontrato Hayama e che quest’oggi sarebbero usciti insieme.
Il suo manager rimase colpito da quella notizia, a differenza della madre che era felice per la sua figliola. Non sapeva come erano andati i fatti, se Sana avesse telefonato al ragazzo o se si erano incontrati per caso, ma era contenta che i due ragazzi ricominciassero a frequentarsi almeno come amici.
“Hai per caso bisogno di un passaggio?” le chiese Rei appena si riprese dal colpo.
“Ma non dovevi vederti con la signorina Asako?” domandò la signora Misako.
“Non preoccuparti! Mi passerà a prendere alle 16:00” rispose Sana con un sincero sorriso.
“Capisco, se vuoi ti accompagno. Non è un problema!” insistette il manager.
“In che senso scusa?” gli chiese inarcando un sopraciglio.
“Vengo insieme a voi!” affermò semplicemente Rei.
A quell’affermazione Misako prese il martello di plastica e glielo tirò in piena fronte aggiungendo “Cosa ti salta in mente! Non sarai mica geloso vero?”.
“Mi preoccupo quando Sana è in compagna di Hayama!” si giustificò Rei massaggiandosi la fronte.
“Non preoccuparti Rei, non corro alcun rischio!” rispose Sana cercando di rassicurarlo.
La ragazza infatti sapeva benissimo che Rei era molto protettivo nei suoi confronti: qualche volta la trattava come figlia, altre volte come sorella minore oppure anche come sua pupilla per il mondo dello spettacolo.
Rei adorava Sana in tutto e per tutto e le voleva veramente bene, ancora oggi la ringraziava per averlo salvato da giovane da quel vuoto in cui era precipitato.
“Perfetto, tu concentrati sulla tua relazione Rei! Non vorrai mica trascurarla vero?” affermò divertita la signora Misako.
“Quando chiederai alla signorina Asako di sposarti?” domandò incuriosita Sana.
A Rei gli venne un secondo colpo sentendo questa domanda.
“Ecco preoccupati per questo, invece di farti prendere da queste gelosie da “padre o fratello maggiore”!” lo rimproverò scherzando la signora Misako.
“Dai Mamma! Sono felice che Rei si preoccupa per me! Comunque ormai è da tanto che siete fidanzati e poi è così una bella ragazza. Dovresti sbrigarti prima che qualcuno te la rubi!” affermò la ragazza facendo l’occhiolino a Rei.
“Certo,avete ragione!” rispose sconfitto il ragazzo.
“Che mangiata! Ora vado a farmi un bel bagno caldo!” disse Sana alzandosi dal tavolo.
“Ma se hai appena mangiato!” esclamò Rei preoccupato per l’ennesima volta.
“Non preoccuparti lo farò veloce!” lo rassicurò ancora una volta la ragazza.
Si diresse in camera per poter scegliere cosa indossare nel pomeriggio.
La giornata era magnifica proprio come il suo umore, non era presente nemmeno una nuvola nel cielo e c’era un piacevole venticello.
Sana rimase immobile davanti all’armadio per una decina di minuti, fino a quando decise di cominciare a fare il bagno, poiché non voleva ritrovarsi alle 16:00 ancora davanti al mobile. Prese l’intimo da un cassetto e andò a riempire la vasca d’acqua preparando lo shampoo, la crema e il bagnoschiuma. Quest’ultimo mentre la vasca si stava riempiendo lo versò per creare delle bolle di sapone. Quando l’acqua riempì metà della vasca, Sana si immerse dentro sdraiandosi per alcuni minuti prima di cominciarsi a lavare.
Quando uscì dalla vasca si asciugò velocemente e si riempì di crema. Adorava questo prodotto perché le rendeva la pelle profumata e morbida.
Successivamente cominciò ad asciugarsi i capelli e a truccarsi.
Si erano fatte le 14:45 e all’appuntamento mancava ancora un’oretta circa, così decise di mettersi lo smalto intanto che pensava all’abbigliamento.
Quando lo smalto finalmente fu asciutto, scelse di mettere un paio di jeans a sigaretta con delle ballerine. Le mancava solo la maglietta, non la voleva né troppo elegante ma nemmeno troppo sportiva.
In quel preciso istante il telefono squillò.
“Oh cavolo! Come minimo è Hayama per dirmi che è arrivato!” pensò Sana.
Infatti era lui, le aveva scritto un messaggio per informarla che era davanti a casa sua. Così indossò una semplice canottiera bianca abbinata ad una lunga collana con un bel ciondolo e una giacca di pelle.
Pochi minuti dopo Sana uscì dal cancellino di casa sua, ma non vide nessuno. Improvvisamente alla ragazza venne un dubbio “Se il messaggio non era per lei, ma per qualcun’altra! No impossibile non poteva aver sbagliato ad inviare il messaggio! Eppure…”.
Pochi secondi dopo arrivò una macchina che si fermò proprio davanti a lei.
“Scusami! Mi sono fermato a fare benzina. Inoltre immaginavo che fossi in ritardo!” disse Akito guardandola negli occhi.
“Le donne si fanno sempre aspettare!” ribatté lei intanto che saliva in macchina.
Il ragazzo rimise in moto la macchina e mentre Sana si allacciava la cintura, pensò che non l’avesse nemmeno degnata di un sguardo.
Invece il ragazzo con la coda dell’occhio continuava ad osservarla. Era rimasto affascinato da tanta semplice bellezza, e ogni volta che la vedeva per lui diventava sempre più bella, proprio come accadeva in passato.
Come la sera precedente Sana gli domandò dove fossero diretti, pensando che Akito avesse già organizzato qualcosa, invece le rispose che non ne aveva la minima idea.
“Andiamo al centro commerciale allora!” affermò la ragazza.
Ad Akito solo a sentire nominare “centro commerciale” gli si raddrizzarono i capelli, non voleva ritrovarsi a tenere i sacchetti della ragazza girando tutti i negozi. Doveva assolutamente trovare un altro posto dove andare.
“Stavo scherzando! Certo che so dove andiamo!” disse Akito scherzando.
La ragazza a quell’affermazione tirò fuori il suo martelletto di gomma per tirarglielo in testa “Perché non me lo hai detto subito!”urlò.
Improvvisamente al ragazzo venne in mente un posto non troppo lontano da dove abitavano, e poi rispose “Non ti piacciono le sorprese Kurata?!”.
Sana rimase incantata ancora una volta dal suo sguardo.
“Le a-adoro…” rispose Sana balbettando e sbalordendo gli occhi.
“Soprattutto se sei tu a farmele” pensò Sana guardando fuori dal finestrino.
Dopo circa quarantacinque minuti arrivarono e parcheggiarono. Si trovavano in un sentiero vicino ad un fiume con tantissimi alberi, i quali si riflettevano sull’acqua. L’aria era fresca e si sentiva il profumo delle piante e dei fiori. Dopo pochi minuti di camminata si presentò davanti a loro un bellissimo campo fiorito con tantissime sfumature diverse. C’erano famiglie, amici e fidanzati che passeggiavano tranquilli, si rilassavano sotto gli alberi oppure con un bel pic-nic. Ormai l’estate era alle porte.
“E’ bellissimo Hayama! Grazie per avermi portata qua!” affermò felice la ragazza.
Vicino ad un albero c’era un piccolo chiosco che vendeva gelati. Sana si prese un cono a tre gusti: cioccolato, fragola e fiordilatte, invece Akito una coppetta di due gusti nocciola e vaniglia.
Intanto che si gustarono il fresco gelato spuntò fuori l’argomento esami.
“Come procede lo studio? Tra poco ci saranno gli esami!” chiese Sana.
“Si è vero saremo presi in quelle settimane” rispose semplicemente.
“Io sono agitatissima, per fortuna io e le altre ci aiuteremo a vicenda per prepararci al meglio!” continuò la ragazza con un tono di ansia e preoccupazione.
“Devi stare tranquilla. Prima dell’esame fai un respiro profondo e libera la mente da tutte le preoccupazioni inutili. Sono sicuro che ce la farai, sei una ragazza determinata e hai lavorato in televisione e all’estero superando grandi ostacoli” affermò Akito cercando di tranquillizzarla.
Sana rimase colpita da quelle semplici parole e rispose con un grande sorriso ringraziandolo.
“Kurata sei tutta sporca di cioccolato! Sei proprio un’imbranata, un bambino mangerebbe meglio di te” cambiò discorso Akito per “sdrammatizzare” la situazione.
“Hayama ritira immediatamente quello che hai detto!” urlò fingendosi offesa la ragazza.
Sana riprese il suo martelletto per scagliargli un furioso colpo, ma Akito lo evitò con grande classe. I due giovani cominciarono a rincorrersi tra i campi fioriti in quella bella giornata di sole. I loro occhi esprimevano felicità, le loro menti erano lontane dalla realtà e l’unico pensiero era quello di vivere insieme quei momenti spensierati e liberi che mancavano ad entrambi.
Successivamente Akito si sdraiò nell’erba e Sana cominciò a realizzare una corona di margherite con il vento che le accarezzava dolcemente i capelli.
“Ma cosa stai facendo?” esclamò sconvolta la ragazza girandosi verso di lui.
“Tolgo la maglietta! Ho caldo, ci siamo seduti al sole!” rispose semplicemente Akito.
Mentre il ragazzo si toglieva la maglietta, Sana rimase colpita dal suo fisico perfetto. I suoi muscoli erano ben delineati e la ragazza immaginò che fosse merito dei duri allenamenti ed esercizi che continuava a fare.
“Tutto bene?” chiese Akito inarcando un sopraciglio.
“Ce-certo perché?” rispose Sana riprendendosi dalla bella visione.
“Da quando mi sono levato la maglietta hai cambiato espressione. Sembri un pesce lesso!” affermò Akito scherzando.
“Spiritoso! Tutto perché solo tu sei senza la t-shirt tutto qua, anch’io ho caldo ma non resto mica in reggiseno!” ribatté la ragazza.
“Peccato, sarebbe un bello spettacolo! Se vuoi ti aiuto a togliere la maglietta!” rispose con un ghigno.
“SEI MATTO? IL CALDO TI DA’ ALLA TESTA!” urlò agitandosi imbarazzata.
“Stavo scherzando! Rilassati altrim…” affermò Akito.
“Altrimenti cosa?” disse Sana in tono di sfida.
“Avrai ancora più caldo di ora” rispose semplicemente.
“Giusto hai ragione! Sei tu che mi fai agitare!” disse sospirando la ragazza.
“Lo so è colpa della mia bellezza!” affermò sicuro di sé e sdraiandosi di lato per poter guardare la sua semplice bellezza.
“No, hai proprio frainteso!” rispose seccata la ragazza che non sapeva più come salvarsi da quella situazione.
“Se lo dici tu! Però non capisco perché mentre mi parli, continui a fissare i miei pettorali e addominali” chiese fissandola negli occhi.
“Oh cavolo! Ha proprio una bella faccia tosta! Come faccio a guardarlo negli occhi, quando rimane senza maglietta e a pochi centimetri da me!” pensò Sana che non seppe come rispondere all’affermazione di Akito.
Il ragazzo sorrise in modo compiaciuto, poiché intuì che la ragazza era ancora attratta da lui.

Bip Biip… Tsu aveva appena inviato un messaggio sia a Sana che ad Akito: “Ciao! Noi siamo a far l’aperitivo in piazzetta, ci raggiungi? Stiamo parlando di un argomento importante e servirebbe anche il tuo parere”.
I due ragazzi si guardarono e capirono che era arrivato ad entrambi lo stesso messaggio, sembrava una cosa seria e così si diressero verso la macchina. Se fosse stato per loro sarebbero rimasti ancora seduti in quel parco a ridere e scherzare, a prendersi in giro fino a finire a litigare per gioco. Volevano vivere quell’emozioni e sensazioni ritrovate dopo tanto tempo e che non riuscivano a provare per nessun altro. Il loro rapporto era unico e niente e nessuno avrebbe potuto sostituire quel legame che li univa come il sostenersi l’uno per l’altra, il riuscire a comprendersi con un semplice sguardo, per perdersi poi negli occhi dell’altro senza capirne il vero motivo.
Infatti nel periodo in cui Sana si trasferì in Italia, entrambi si trovavano spesso nel letto a pensare a quei giorni che il vento aveva portato via come bolle di sapone. Ricordavano tutte le occasioni sprecate per colpa di incomprensioni o per il loro orgoglio, in cui avrebbero potuto confessare i loro sentimenti. Cercavano di soffocare dentro sé stessi tutte quelle piccole cose che riportavano a galla quei dolorosi ricordi.

Sana e Akito arrivarono al bar e raggiunsero i loro amici al tavolo, erano presenti tutti: Fuka, Takaishi, Aya, Tsu, Hisae e Gomi.
Le loro espressioni erano contente e sembrava che non vedessero l’ora di parlarne anche ai due appena arrivati.
“Ciao ragazzi! Sapete Hisae ha avuto una bellissima idea!” esclamò contenta Aya.
“Ovvero?” domandò Sana sedendosi di fianco all’amica.
In quel momento arrivò il cameriere per domandare ai due ragazzi appena seduti al tavolo cosa volessero da bere. Sana ordinò un the alla pesca mentre Akito uno spritz.
“Finiti gli esami che ne dite se andassimo in vacanza tutti insieme? Non so se lo sapete, ma ho una casa al mare. I miei quest’anno non riescono ad andare perché lavoreranno, così ho pensato che potevamo andarci tutti insieme!” spiegò Hisae.
“E’ una splendida idea!” affermò con un sorriso Sana.
“Infatti, inoltre Takaishi e Gomi chiederanno le ferie per quei giorni” disse Fuka.
“Vieni anche tu Akito vero?” domandò Tsu all’amico.
“Certo!” rispose immediatamente.
“Allora è deciso, partiremo tra un mesetto circa!” esclamò Aya.
“Non vedo l’ora di partire!” commentò Hisae.
“Così potremo stare insieme ancora di più Pasticcino mio!” affermò Tsu rivolgendosi alla sua amata.
“Scusate se interrompo il vostro momento di dolcezza! Ci sono due camere, in una staremo noi e nell’altra voi ragazzi. Purtroppo non ci sono i letti disponibili per tutti, così avevo pensato di comprare un paio di brandine. Che ne dite?” spiegò Hisae.
“Ok! Ci sarà da divertirsi!” confermò Takaishi.
“Scusa la domanda, ma quanti bagni ha la tua casa?” domandò curiosa Sana.
“Non preoccuparti, ne ha due. Così uno l’utilizzeremo noi ragazze e l’altro loro” la rassicurò Hisae.
“Bene, ora che abbiamo deciso… Come mai voi due siete arrivati insieme?!” domandò Gomi indicandoli.
“Emh ecco…” rispose Sana imbarazzata.
“Siamo usciti insieme e comunque è maleducazione indicare con il dito” affermò con il solito tono calmo Akito.
“Ecco infatti!” disse Sana annuendo.
“Quindi avevate un appuntamento” insistete Gomi.
“Ma cosa stai dicendo!” disse Sana arrossendo.
“E noi vi abbiamo interrotto, scusateci!” affermò Hisae.
“Ma cosa state dicendo! Il caldo dà alla testa a tutti oggi!” rispose Sana incrociando le braccia al petto.
“Non è che magari il caldo dà alla testa solo te!” commentò Akito mentre beveva il suo Spritz.
“Non ho chiesto un tuo parere Hayama!” gli rispose con una linguaccia.
Mentre i due ragazzi bisticciavano, i loro amici si avvicinarono per bisbigliarsi che forse questa vacanza sarebbe servita a far riavvicinare finalmente Sana e Akito, ma si promisero di non intromettersi nella loro “relazione”.
Finito l’aperitivo Akito accompagnò la ragazza davanti a casa.
“Purtroppo non credo che potremo vederci in questi giorni per colpa dello studio e del lavoro. Però se vuoi ci vediamo nel fine settimana…” disse Sana pronunciando l’ultima frase tutta in un fiato. Aveva paura della sua risposta.
“Ok poi ci metteremo d’accordo” affermò Akito voltandosi verso di lei.
La ragazza salutò Akito con uno dei suoi sorrisi da togliere il fiato, era veramente felice.
 
***
 
Dopo cena Sana chiamò Aya per domandarle quando si sarebbero incontrate per poter ripassare in vista degli esami. L’amica le rispose che si sarebbero viste dopodomani in biblioteca verso le 15:00, per poter consultare ulteriori libri in caso di dubbi.
Finita la telefonata Sana si diresse immediatamente a letto, perché il giorno dopo doveva presentarsi al lavoro. Cadde velocemente nelle braccia di Morfeo con un unico pensiero: tra un mese sarebbe partita per il mare con i suoi amici e con Hayama.
 

SPOILER:
"Posso chiederti una cosa?" domandò Sana dopo aver bevuto un sorso del suo drink.
"Dimmi" rispose Akito alzando lo sguardo verso di lei.
Sana rimase colpita dal suo sguardo, ma cercò di riprendersi subito e facendosi forza e coraggio gli disse "Ecco… Tra te e Jessi c’è qualcosa?".





Ciao a tutte!
Eccoci con il quarto capitolo :D
Mi è piaciuto molto scrivere "l'appuntamento" tra Sana e Akito. In particolare i battibecchi, le loro emozioni e lo stuzzicarsi avvicenda.
Ringrazio tutte le ragazze che seguono la mia FF, spero soddisfi le vostre aspettative.
Un bacio a tutte quante e buon fine settimana! :)

Miky


 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 05 - GELOSIE ***


 CAPITOLO 5 ● GELOSIE
 

A casa Kurata quella mattina ci fu un gran baccano: come al solito Sana non aveva sentito la sveglia, perciò dovette lavarsi e vestirsi in fretta e furia per essere pronta “puntuale”.
Mentre Rei era molto agitato perché conosceva fin troppo bene il fotografo. Era un signore assai esigente e soprattutto odiava il ritardo e i ritardari, di conseguenza aveva paura che potessero cancellare a Sana il servizio fotografico.
La ragazza durante il tragitto lo rassicurò dicendogli che sarebbero arrivati sicuramente puntuali. Infatti pochi minuti dopo l’orario prestabilito arrivarono, fortunatamente il fotografo era in ufficio a parlare con un cliente.
Sana si diresse rapidamente nei camerini e la truccatrice e la costumista cominciarono ad eseguire il loro lavoro. In questo servizio fotografico doveva pubblicizzare alcune borse della collezione primavera/estate Guess.
Quando lavorava mostrava sempre il suo lato allegro e spensierato, separando la vita privata dalla sua professione e cercando di impegnarsi al massimo in modo da poter convincere l’osservatore a comprare quel determinato prodotto.
Mentre Sana stava finendo di lavorare, la signora Misako telefonò a Rei chiedendogli se prima di ritornare a casa potessero passare a prendere le pizze.
Arrivati in pizzeria, Sana scese dalla macchina per cominciare ad ordinare intanto che Rei parcheggiava.
Entrò e vide che c’era un po’ di gente davanti a lei e quando arrivò il suo turno alla cassa, la ragazza che la servì le pareva familiare.
“Ciao, dimmi pure!” disse la cassiera.
“Ciao, volevo quattro pizze: una quattro stagioni, una tricolore, una margherita e una salsiccia e patate al forno” elencò Sana.
“Basta così?” affermò la cassiera.
“Prendo anche una birra, una Coca-Cola e due Fante” affermò Sana prendendo il portafoglio dalla borsa.
“Ok, per ogni pizza c’è una bibita in omaggio. Quindi in totale sono 25€” disse la cassiera intanto che faceva lo scontino.
Sana annuì.
La cassiera intanto che aspettava di ricevere i soldi alzò lo sguardo e riconobbe la ragazza. “Scusami… Ma tu sei Sana Kurata”> chiese con un tono alterato.
“Si perché?” rispose semplicemente Sana.
“Conosci per caso Akito Hayama?” domandò sempre più infastidita.
"Si… Perché me lo chiedi?” disse la ragazza cercando di capire a chi appartenesse quel volto già visto.
“Io sono la ragazza di sabato sera. Quella che doveva uscire con Akito!” rispose fredda la cassiera.
“Ecco dove l’avevo già vista!” pensò Sana.
“Ma poi sei arrivata tu e hai rovinato tutto!” la colpevolizzò.
“Guarda che è stato Hayama a scegliere con chi uscire, io non gli ho chiesto niente!” si difese Sana.
“Hai per caso una relazione con lui?” le domandò schietta.
“Co-cosa? No perc…” balbettò Sana sconvolta dalla situazione.
“Bene allora non impicciarti!” la minacciò la cassiera.
”Cos’è sei la sua ragazza?” chiese Sana in tono di sfida.
“No però è da tanto che voglio uscire con lui e sabato sera era sicuramente l’occasione giusta!” affermò sicura.
“Beh se hai qualche problema con lui, non devi di certo prendertela con me. Comunque tieni i soldi, io sono qua fuori quando sono pronte le pizze chiamami grazie” disse Sana uscendo dalla pizzeria.
Poco dopo arrivò Rei scusandosi per averla fatta aspettare e non appena le pizze furono pronte si diressero a casa.
 
***
 
“Che rapporto avranno quella ragazza e Hayama! Uff… Magari si frequentano… Però lei ha detto che è da tanto che vuole uscire con lui. Forse prima di incontrarmi in bagno Hayama aveva deciso di uscire con lei. Che confusione, magari in questi giorni si vedranno… Mi piacerebbe tanto sapere come stanno realmente le cose. Mi sembra di tornare indietro nel tempo, precisamente a cinque anni fa quando avevo saputo che Hayama si era appena fidanzato. Quante volte ho riletto quel messaggio:” Volevo dirti che mi sono fidanzato da poco con una ragazza”. Chissà chi era quella ragazza… Io da grande stupida non ho risposto nemmeno al suo messaggio, non ne avevo avuto il coraggio e non ho raccontato niente alle mie amiche.” pensò Sana rigirandosi nel letto.
Bip Biip… “Ciao Sana! Com’è andato il lavoro? Domani ci vediamo alle 15:00 in biblioteca. Ti voglio bene!” era un messaggio di Fuka.
In quel momento Sana si domandò se era il caso di raccontare all’amica gli avvenimenti passati e quelli appena successi. Compose velocemente il numero sul telefono, ma al momento di premere la cornetta verde, cambiò idea decidendo di risponderle semplicemente con un messaggio: “Ciao Fuka! Il lavoro tutto bene, come al solito la giornata è volata e sono stanchissima. A domani un bacio grande!”.
 
***
 
Arrivate in biblioteca le ragazze si sedettero al solito posto, aprirono i libri e cominciarono a ripassare le materie in cui avevano maggiori dubbi o che non erano riuscite a comprendere totalmente gli argomenti.
Sana cercò di dimenticare i suoi problemi personali per potersi concentrare al meglio sullo studio.
Verso le 17:00 uscirono dalla biblioteca e si incamminarono verso la solita gelateria.
Mentre si gustavano il fresco gelato in quella splendida giornata di sole, Sana decise di raccontare alle amiche quello che le era successo la sera precedente.
Finito il racconto le ragazze rimasero abbastanza sconvolte, non sapevano nemmeno loro che rapporti avevano quella ragazza e Akito, così consigliarono a Sana di domandarlo direttamente al ragazzo per evitare fraintendimenti.
Sana però non aveva voglia di affrontare l’argomento, aveva paura di conoscere la verità.
Hisae vedendo l’amica preoccupata le disse che si potevano incontrare sabato sera al locale di Gomi, così che non dovesse affrontare la situazione da sola.
Quella sera Fuka invitò casa sua Sana a dormire, in modo tale che la ragazza potesse sfogare i suoi dubbi o le sue preoccupazioni ormai note.
A cena erano presenti i genitori di Fuka, i quali erano molto simpatici e contenti di avere Sana come ospite. Tra di loro era presente anche Takaishi che rimase lì solo per cena, poiché dopo aveva il turno serale in gelateria.
Finito di cenare Sana salì in camera a mettersi il pigiama, intanto che l’amica accompagnava il suo ragazzo alla porta. Quando Fuka rientrò in camera, Sana non riuscì a capire lo sguardo dell’amica.
“Ho parlato con Takaishi di questa storia. Scusa se ho raccontato gli affari tuoi al mio ragazzo ma volevo sapere se lui sapeva qualcosa” la informò Fuka.
“Non preoccuparti, mi fido di te!” rispose sorridendo Sana.
“Beh… Non è molto, però Takaishi mi ha detto che questa ragazza si chiama Jessi e ha avuto sempre un debole per Akito. Non si sono mai frequentati, però certe volte quando Akito esce con Gomi e con quest’ultimo è presente anche la sua “amica” che secondo me frequenta, insomma…” raccontò l’amica.
“C’è anche lei, capisco…” intuì Sana.
“Ma il lato positivo è che sono solo amici!” sdrammatizzò Fuka.
“Almeno per ora… Dai! Lei quando mi ha visto mi ha fulminato. Era arrabbiatissima e poi è una bella ragazza, magari Hayama sta solo aspettando l’occasione giusta!” spiegò la sua tesi Sana sdraiandosi sul letto.
“Allora perché lo scorso sabato sera non è uscito con lei?” disse incoraggiandola mentre si sedeva accanto all’amica.
“Cosa ne so io! Lo sai che Hayama è strano” affermò Sana.
“Per me anche tu lo sai, ma non lo vuoi ammettere!” disse Fuka schietta.
“Può essere. Ma se prova qualcosa nei miei confronti dovrà essere lui stesso a dirmelo chiaramente. Non voglio illudermi e soprattutto non voglio triangoli!” le confessò Sana dandole la schiena.
“Bene perfetto! Allora adesso gli scrivi per sabato!” esclamò Fuka.
“Come o-o-ora?” disse alzandosi di scatto dal letto.
“Certo, perché ti conosco e voglio essere testimone che gli invierai il messaggio” affermò sorridendo Fuka.
“Va bene…” rispose prendendo il cellulare appoggiato sul comodino.
La ragazza compose il messaggio: “Ciao Hayama! Tutto bene? Sabato sera pensavo di passare al locale di Gomi. Ci vediamo là? Fammi sapere buona serata!”.
A questo punto doveva solo schiacciare il tasto di invio, “E se non mi risponde!” chiese all’improvviso Sana all’amica.
“Risponderà di sicuro!” le rispose Fuka.
“Magari ha già preso altri impegni!” ribatté la ragazza.
“Sana non vorrai rimanere con il dubbio per un ulteriore tempo vero? Inoltre l’ultima volta ti ha chiesto Akito di uscire e tu quando vi siete salutati gli hai proposto di vedervi nel fine settimana! Quindi ora inviagli quel messaggio e se non riesci schiaccerò io il tasto di invio!” rispose Fuka.
Sana cominciò a riflettere velocemente sul discorso appena fatto dall’amica e aveva ragione, così premette il tasto invio.
Drin Driin Driiin era il telefonino di Sana che squillava.
Quando prese il cellulare e lesse sul display il suo nome la ragazza rimase immobile e dopo il terzo squillo esclamò “Perché mi sta chiamando!?”.
“Non è mica il diavolo! Su coraggio rispondi!” le disse Fuka sconvolta.
Sana fece un respiro profondo e rispose con la voce che le si bloccava in gola.
“Ciao, va bene per sabato sera” affermò Akito che al contrario di lei era calmo e rilassato.
“Ah ok bene!” rispose felice Sana.
“Ci vediamo là per le 22:00 ok?” le disse per poi salutarla.
Finita la telefonata Sana sorrise all’amica, la quale contenta disse “Bene, ora direi di guardare un film! Poi andiamo a dormire che domani c’è scuola!”.
 
***
 
Sabato sera arrivò più veloce del previsto per via delle lezioni impegnative e per le tesi da completare.
Intorno le 18:30 Takaishi arrivò a casa di Fuka: avevano programmato di cenare insieme per poi dirigersi al locale di Gomi, dando uno strappo anche a Sana. Ma poco più tardi il ragazzo ricevete una chiamata dal suo datore di lavoro, per informargli che quella sera avrebbe lavorato poiché un suo collega era indisposto.
Fuka appena saputa la notizia chiamò l’amica per riferirle l’accaduto e così cambiarono programma: Takaishi avrebbe portato Fuka a casa di Sana prima di andare al lavoro, in modo che le due amiche potessero prepararsi insieme per poi andare al locale con la macchina di Sana. Quest’ultima non era mai stata al locale di Gomi per paura di poter vedere Akito, al contrario di Fuka che qualche volta era andata con il suo ragazzo.
Le due amiche arrivarono puntuali grazie a Fuka che aiutò Sana nelle sue piccole difficoltà nel prepararsi.
Davanti al pub non videro nessuno, così decisero di andare a salutare Gomi e prendersi due drink. Il barista era abbastanza libero, perché mentre preparava le ordinazioni chiacchierava con la sua solita “amica”.
“Chissà se ci sarà anche Jessi con lei…” pensò immediatamente Sana quando la vide.
Presi i drink andarono a sedersi ai tavolini di fuori e aspettare gli altri che da lì a poco sarebbero arrivati.
Infatti Aya e Tsu si stavano incamminando verso le ragazze accompagnati da Hisae e un ragazzo, Sam il suo nuovo uscente. L’amica aveva raccontato qualcosa di lui in settimana, ed era proprio bello come l’aveva descritto: moro con i capelli alzati leggermente verso destra, i suoi occhi erano di colore nocciola e i lineamenti del suo viso erano abbastanza marcati.
A Fuka e Sana diede l’impressione di un ragazzo che sapesse il fatto suo.
Improvvisamente Sana sentì delle mani appoggiarsi sulle sue spalle scoperte e girandosi di colpo spaventata, vide Akito salutare il resto della compagnia.
Prima di sedersi andò a prendersi una birra salutando il suo amico barista e tornato al tavolo si accomodò di fianco a Sana.
Il locale cominciava a riempirsi sempre di più e molti ragazzi erano concentrati a vedere la fine della partita. Finita quest’ultima andarono tutti dentro a ballare tranne Akito e Sana, la quale pensò che era l’occasione più adeguata per chiedere al ragazzo chiarimenti del “triangolo” che si era creato tra di loro.
“Posso chiederti una cosa?” domandò Sana dopo aver bevuto un sorso del suo drink.
“Dimmi” rispose Akito alzando lo sguardo verso di lei.
Sana rimase colpita dal suo sguardo, ma cercò di riprendersi subito e facendosi forza e coraggio gli disse “Ecco… Tra te e Jessi c’è qualcosa?”.
“Perché me lo domandi?” chiese alzando un sopraciglio.
“Tu rispondimi” gli intimò.
“Non sono affari tuoi” rispose Akito girandosi.
La ragazza rimase abbastanza infastidita dalla reazione del ragazzo, non si aspettava di certo una risposta del genere.
“Io e te non siamo fidanzati, quindi non devo di certo darti spiegazioni” continuò Akito.
“Perfetto. Allora puoi dire alla tua intima amica che se ha problemi con te di non prendersela con me. Guarda parli del diavolo e spuntano le corna! Ora potete discuterne quanto volete, ciao!” sbottò Sana innervosita.
Detto questo la ragazza andò dai suoi amici e Akito rimase perplesso per quello che Sana gli aveva appena riferito, “Che cosa sarà successo tra di loro?” si domandò.
Sana chiese alle amiche se potevano accompagnarla in bagno e giunte lì, la ragazza cominciò a sfogarsi per come il ragazzo le aveva risposto.
“Dai non fare così o ti rovinerai il trucco! Aspetta cerco un fazzoletto nella borsa” la consolò Aya.
“Gli uomini sono tutti uguali, sono capaci solo di rovinarti il mascara!” affermò Hisae.
“Ci sono rimasta veramente male. Se non mi ha risposto vuol dire che quella là è importante per Hayama, se no perché mi ha trattato così” disse alle amiche intanto che si asciugava le lacrime.
“Dai, conosci Akito. Prima di tutto non è il tipo che confida i propri sentimenti a qualcuno; secondo non si aspettava di certo una domanda del genere e terzo… C’è un terzo vero ragazze!?” affermò Fuka facendo il punto della situazione.
“Certo che c’è! Terzo lui vuole divertirsi con quella morettina da tre soldi? Perfetto, tu fai lo stesso, fatti vedere felice almeno davanti a lui, perché nessuno, nemmeno il signorino Akito Hayama ha il potere di rubarti il sorriso” disse Hisae continuando il discorso dell’amica.
“Grazie amiche! Se non ci foste voi!” rispose sorridendo.
“Bene e ora usciamo, sistemati e fatti vedere bella come il sole!” le disse Aya.
Uscite dal bagno le ragazze andarono a ballare vicino alla loro compagnia.
“Ciao Sana!” le urlò qualcuno improvvisamente.
La ragazza non ci poteva credere, era già il secondo sabato che lo incontrava.
“Yuri ciao! Che ci fai qui?” affermò allegra Sana.
“Beh quello che fai tu no?” scherzò il ragazzo.
“Giusto…” rispose la ragazza rendendosi conto di ciò che gli aveva appena chiesto.
“E’ un po’ imbarazzante vero?” sdrammatizzò Yuri.
“Si, considerando la nostra ultima conversazione” affermò Sana.
“Dai ti offro qualcosa!” le disse Yuri felice di averla incontrata.
“Va bene andiamo a bere qualcosa” lo seguì Sana.
Andarono al banco per prendere il drink e poi uscirono.
“Allora come vanno le cose con quel ragazzo?” chiese curioso il ragazzo.
“Ti interessa davvero? Insomma considerando che è lui il problema che la nostra storia non è andata avanti anzi non è nemmeno cominciata!” gli rispose Sana.
“Beh, sei stata onesta e non mi hai illuso. Sai all’inizio ero arrabbiato e parecchio anche però alla fine al cuore non si comanda” affermò Yuri con un sincero sorriso.
“Certo, hai ragione… Anche se mi sento lo stesso in colpa!” affermò Sana.
“Potevi accorgerti prima comunque! Beh allora dov’è?” le chiese Yuri.
“Lasciamo stare, è qui insieme ai miei amici… Ma non c’è niente tra noi… Anzi credo che sia con quella sua “ammiratrice”” spiegò la ragazza.
“E’ un attore anche lui?” domandò Yuri.
“No, però questa ragazza ha una bella cotta per lui” rispose Sana raccontandogli brevemente la situazione all’amico.
“Capisco… Beh se sei veramente innamorata di lui perché non gli confidi i tuoi sentimenti?” le consigliò.
“Perché ho paura” gli spiegò abbassando gli occhi.
“Di essere respinta?” intuì Yuri.
Sana annuì.
“Beh finché non ci provi, non lo saprai mai” le disse facendogli l’occhiolino.
Sana sorrise e quando si girò vide Akito con Jessi seduti allo stesso tavolo da soli.
“Quindi è lui il ragazzo che ti ha rubato il cuore!” intuì l’amico.
“Cosa? Come fai a saperlo?” domandò sbalordita.
“Da come vi siete guardati. Sembrava abbastanza infastidito di vederti in mia compagnia” spiegò Yuri.
“Dici? Affari suoi, non devo di certo dargli spiegazioni” affermò scocciata e fulminando i due ragazzi seduti al tavolo.
Yuri si mise a ridere, poi riprese “Secondo me i vostri sentimenti sono ben chiari ma non volete ammetterveli. Siete entrambi dei cocciuti!”.
“Ora basta parlare di me, raccontami di te! C’è qualcuna eh?” cambiò discorso Sana.
“Dunque, ho conosciuto una ragazza l’altro giorno, però non è speciale come te!” affermò Yuri.
“Sei proprio un rubacuori!” scherzò Sana arrossendo.
Fuka poco dopo raggiunse i due ragazzi, per prendere una boccata d’aria e notò con grande compiacere che Akito era infastidito nel vedere Sana parlare con Yuri.
Ormai tardi, le due amiche decisero di salutare gli altri per dirigersi verso casa, e arrivate sotto l’abitazione di Fuka rimasero un po’ a parlare.
“Allora com’è andata tra te e Yuri?” domandò curiosa Fuka.
“Niente di che. Abbiamo parlato del più e del meno, anzi soprattutto di Hayama” le confessò l’amica.
“Sai Akito era infastidito nel vedervi insieme, non smetteva di guardarti” la informò.
“Anche Yuri mi ha detto la stessa cosa! Beh la prossima volta impara a comportarsi così!” rispose Sana.
“Comunque ripensandoci per me Akito voleva farti ingelosire con Jessi” intuì Fuka.
“Sarà, ma io non ho intenzione di corrergli dietro. Ha capito male!” sbottò Sana.
“Ora che pensi di fare?” domandò Fuka.
“Non ne ho idea. Mi sento uno schifo, anche se sono felice di avere chiarito definitivamente con Yuri e che stia bene!” rispose l’amica confusa.
“Ora salgo, fammi sapere quando arrivi a casa e grazie per il passaggio!” la salutò Fuka.
“Non preoccuparti Fuka, grazie a te. Buona notte!” contraccambiò il saluto.


SPOILER:
Improvvisamente sentì degli strani rumori battere sul vetro della finestra, ma si rilassò subito pensando che fosse il vento. Dal momento in cui il “picchiettare” cominciava ad essere più frequente, decise di alzarsi dal suo comodo letto per andare a vedere qual’era la causa del continuo rumore.
Aprì la finestra e vide una chioma bionda fuori dal suo giardino, così scese le scale e andò alla porta di ingresso per domandargli cosa volesse nel cuore della notte.
Quando Akito la vide rimase di sasso: Sana indossava semplicemente una canottiera e dei pantaloncini corti.








Ciao a tutte! :D
Allora questo capitolo rispetto agli altri non mi piace particolarmente... Forse perchè ci sono pochi momenti tra Sana e Akito.
Parlando del capitolo: per fortuna che c'è Fuka a far ragionare la nostra protagonista ;)
Ho voluto anche chiarire la situazione tra Sana e Yuri, perchè in fin dei conti mi dispiaceva che il loro rapporto "finisse" in malo modo. 
Inoltre Akito è geloso nel vederli insieme... Chissà come reagirà!
Vi anticipo che nel prossimo capitolo i due finalmente chiariranno alcune cose, anche se si aggiungerà un nuovo personaggio (amico di Akito) a complicare il loro rapporto.
Un abbraccio,


Miky


 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 06 - UN NUOVO RIVALE ***


CAPITOLO 06 ● UN NUOVO RIVALE
 

Quando Sana vide che l’amica era entrata in casa, mise in prima e partì per tornare nella sua abitazione, fortunatamente il tragitto fu corto.
La ragazza si sentiva più stanca del solito, molto probabilmente per tutte le novità accadute negli ultimi giorni.
Infatti appena arrivò a casa, salì le scale per incamminarsi verso la sua camera  e per infilarsi il suo comodo pigiama color fragola.
“Che strano… Ho come la sensazione che mi stia dimenticando di qualcosa!” pensò Sana mentre si dirigeva in bagno per lavarsi il viso.
Prese dall’armadietto il cotone e il tonico, e guardandosi allo specchio cominciò a struccarsi pensando a ciò che Fuka le aveva detto poco fa.
“Se ad Hayama gli ha dato così fastidio che io parlassi con Yuri perché non è venuto da me a chiarire la situazione? …Dimenticavo! Era troppo impegnato a conversare con la sua cara amica… Uff probabilmente tra loro due c’è del tenero, inoltre sono rimasti a chiacchierare per parecchio tempo. Che nervoso! E dire che gli ho anche chiesto io di uscire. Un momento… Devo scrivere a Fuka che sono arrivata a casa! Che sbadata!” pensò la ragazza.
Così prese immediatamente il cellulare dalla sua borsa e scrisse “Scusami Fuka stavo per dimenticarmi, sono arrivata a casa sana e salva. Buona notte ti voglio bene!”, infine tornò in bagno per lavarsi i denti.
Finalmente pronta si infilò sotto le lenzuola e cominciò a guardare le foto sul suo telefono, in particolare si soffermò su quelle di Hayama. Erano fotografie vecchie dell’elementari e delle medie, le aveva inserite dal computer al cellulare quando era tornata dall’Italia.
Osservando le foto rifletté su quanto erano cresciuti entrambi e di come era cambiato il loro rapporto.
Improvvisamente sentì degli strani rumori battere sul vetro della finestra, ma si rilassò subito pensando che fosse il vento. Dal momento in cui il “picchiettare” cominciava ad essere più frequente, decise di alzarsi dal suo comodo letto per andare a vedere qual’era la causa del continuo rumore.
Aprì la finestra e vide una chioma bionda fuori dal suo giardino, così scese le scale e andò alla porta di ingresso per domandargli cosa volesse nel cuore della notte.
Quando Akito la vide rimase di sasso: Sana indossava semplicemente una canottiera e dei pantaloncini corti.
“Al posto di rimanere imbambolato a guardarmi, rispondi alla mia domanda!” esclamò innervosita Sana.
“Non pensavo di trovarti in pigiama” affermò Akito mentre la osservava dalla testa ai piedi.
“Beh a quest’ora la gente dorme sai, quindi se non ti dispiace ritorno nel mio letto visto che alle mie domande non vuoi mai rispondere” sbottò Sana chiudendo la porta.
“Aspetta... Volevo sapere chi era quel ragazzo" domandò Akito afferrando la porta.
“Ragazzo… Quale?” gli disse guardandolo perplessa.
“Mi stai prendendo in giro?” domandò il ragazzo inarcando un sopraciglio.
“No, non ricordo nessun ragazzo” rispose sinceramente Sana.
“Eri al locale con lui a parlare stasera” chiarì Akito.
“Ah ho capito, stai parlando di Yuri. Beh non dirmi che sei geloso!” gli disse in tono di sfida.
“Per niente!” affermò immediatamente il ragazzo.
“Allora non capisco perché me lo domandi” gli disse capendo di avere in mano la situazione.
“C’è stato qualcosa fra voi?” domandò Akito cercando di tenere un tono distaccato.
“Una volta un ragazzo mi disse che non erano affari suoi con chi parlava” rispose Sana pensando alla risposta che le aveva detto precedentemente lui.
“Ma che risposta è!” disse scoraggiato Akito.
“Inoltre lo stesso ragazzo mi ha risposto che io e lui non eravamo fidanzati e di conseguenza non gli dovevo nessuna spiegazione” continuò fiera Sana.
Dopo queste risposte la ragazza si sentì soddisfatta e pensò “Chi semina raccoglie!”.
“Questa volta è diverso!” affermò Akito.
“Eh no mio caro! Non è diverso solo perché sei tu a voler sapere se c’è del tenero tra me e Yuri. Vuoi delle risposte? Bene prima rispondi alle mie domande!” disse schietta Sana.
Il ragazzo abbassando lo sguardo accettò, non sopportava l’idea di pensare che la “sua” Sana appartenesse ad un altro ragazzo. Dopo tutti questi anni lei riusciva ad avere ancora un forte potere nei suoi confronti.
“Dai entra così chiariamo questa situazione” affermò Sana facendogli segno di entrare.
Si diressero verso la cucina e Sana cominciò a far bollire l’acqua per preparare un the caldo, mentre Akito si sedeva su una sedia.
Nella stanza c’era un profondo silenzio, nessuno dei due intendeva iniziare il discorso ed evitavano di guardarsi.
Pronto il the caldo lo versò dentro due tazze e si sedette aspettando che la sostanza liquida si raffreddasse e che il ragazzo iniziasse il discorso.
“Quindi vorresti sapere in che rapporti siamo io e Jessi?” domandò Akito.
“Esatto” confermò Sana.
“Non c’è molto da dire. Quando vado a trovare Gomi al locale, la incontro sempre lì con le sue amiche. Inoltre certe volte esco con i ragazzi ed è presente anche Milena, la ragazza che frequenta Gomi e di conseguenza il più delle volte c’è pure Jessi” spiegò Akito.
“Perciò?” gli chiese.
”Non c’è nulla tra noi. Poi prima quando stavamo parlando al tavolino le ho domandato cosa era successo tra voi due” raccontò il ragazzo.
“E lei ti ha detto quanto è matta?” commentò Sana.
“In realtà lei mi ha detto che sei stata tu ad aggredirla” affermò Akito.
“COSA?” urlò Sana innervosita.
“Inoltre ha aggiunto che tu l’hai minacciata se non mi avessi lasciato in pace e altre assurde cose” concluse Akito.
“CERTO ORA IO SAREI LA CATTIVA DELLA SITUAZIONE, MA COME SI PERMET… Aspetta un momento, hai detto assurde?! In che senso, credi a me e non a lei?” cercò di tranquillizzarsi Sana.
“Non credo che tu saresti capace di dire certe cose. Inoltre ricordo che in prima media quando mi ero fidanzato con Fuka non hai tentato di dividerci anche se soffrivi, anzi per non creare disagio e complicare ulteriormente la situazione sei sparita tenendo la tua sofferenza dentro. Ti basta?” le confessò.
Sana annuì imbarazzata, ma felice di sapere che Hayama credesse a lei e non a Jessi.
“Bene, ora è il tuo turno” la intimò Akito.
“Cosa vuoi sapere?” domandò Sana.
“Cosa c’è tra te e quello” affermò Akito.
“Prima di tutto “quello” ha un nome ed è Yuri. Secondo si, c’è stato qualcosa tra noi… Un bacio…” rispose sincera.
“Ah capisco…” rispose Akito che cercò di nascondere la rabbia e la gelosia dentro di sé sorseggiando la sua tazza di the. L’unica cosa che desiderava era di uscire da quella casa per sfogare il suo dolore.
“…Non c’è stato nient’altro. Subito dopo ho capito che in realtà non ero così tanto interessata a lui” gli confessò.
Quell’affermazione risollevò l’umore del ragazzo che le domandò quale era stato il motivo che le avesse fatto capire che non era interessata ad una “relazione” con Yuri.
La ragazza non si aspettava di certo questa domanda, non sapeva cosa rispondere così decise di essere sincera “Ho pensato ad un’altra persona, comunque ora si è fatto tardi! A proposito come sta tua sorella?” cercò di deviare il discorso.
“Si sta meglio, ti saluta. Comunque hai ragione è meglio che vada, ci sentiamo ciao” rispose Akito.
Sana accompagnò il ragazzo alla porta e corse in camera sua, prese il telefono e digitò il numero di Fuka, la quale stava già dormendo.
“Pronto…” rispose l’amica assonnata.
“Fuka non sai che è successo!” esclamò la ragazza.
“Spero sia un motivo valido perché io stavo dormendo” affermò seccata Fuka sbadigliando.
“Come di già!” si sconvolse Sana.
“Lo sai che ore sono vero?” disse Fuka sedendosi.
“Certo quasi le 3:00” rispose la ragazza come se nulla fosse.
“Lasciamo perdere… Dimmi!” disse Fuka in attesa di ascoltare il problema dell’amica.
“Hayama è stato qui a casa mia, ci siamo chiariti. Tra lui e Jessi non è successo mai niente e avevi ragione, Hayama è tremendamente geloso” affermò allegra e sorridente.
“Capisco sono contenta per te, ora se non ti dispiace ne parliamo domani. Ho bisogno di dormire perché la bellezza ha bisogno di riposo per essere contemplata” rispose Fuka capendo che non era successo niente di grave.
“Mi sembri Yuri, comunque io volevo rimanere al telefono per parlarti di quanto sono felice!” insistette Sana.
“Bene domani ti chiamerò e ne parleremo, notte!” la salutò Fuka.
“Va bene notte!” contraccambiò il saluto Sana.

***

L’indomani il tempo non era dei migliori, il cielo era coperto da nuvoloni scuri dai quali scendevano grosse gocce d’acqua. Il caldo dei giorni precedenti era sparito, sostituito dal freddo vento.
Quel giorno il Paese offriva una fiera di bancarelle di degustazione, vestiti, accessori e prodotti domestici, e Sana avrebbe lavorato come ragazza immagine per pubblicizzare delle automobili.
Ma a causa del maltempo, l’organizzatore dell’evento decise di rinviare a domenica prossima la fiera in modo tale che il tempo migliorasse.
Nel pomeriggio libero Sana cominciò a sistemare la sua cameretta, sperando che intanto smettesse di piovere.
La stanza era abbastanza disordinata e decise di iniziare dai libri scolastici disposti sulla scrivania, raggruppandoli e posizionandoli sulla libreria. Aprì vari cassetti che contenevano accessori, lettere, fotografie, disegni e catalogò quelli da tenere e da buttare. Tutti quegli oggetti le trasmettevano forte emozioni, soprattutto quando trovò alcune foto scattate durante la sua infanzia o prima di partire per l’Italia. Ne selezionò alcune per poterle appenderle al muro accanto ad altre immagini già attaccate. Infine dispose sul letto i suoi vestiti, per poter scegliere quali tenere e quali invece scartare.
Finito di sistemare si sentì soddisfatta, finalmente la sua camera era in ordine.
Stanca di rimanere in casa prese le chiavi della macchina e i sacchetti che contenevano i vestiti scartati per portarli al mercatino dell’usato.
Uscita dal negozio decise di passeggiare per le vie del centro e girato l’angolo incontrò Fuka in compagnia di Takaishi che uscivano da una gioielleria.
“Ciao ragazzi!” urlò Sana.
La coppia si girò e mentre le andavano incontrò contraccambiarono il saluto, poi optarono di andare al solito bar per far l’aperitivo e per poter chiacchierare tranquillamente.
Dopo una mezzoretta Takaishi salutò le due ragazze, perché doveva dirigersi in aeroporto a prendere i suoi genitori che tornavano da una breve vacanza.
“Avanti Sana raccontami di ieri sera, lo so che non vedi l’ora di parlarmene” affermò Fuka conoscendo fin troppo bene l’amica.
“Ma cosa dici, non è vero!” ribatté l’amica che poco dopo cominciò a raccontarle per filo e per segno tutto quello che era successo la sera precedente.
Quando Sana finì di raccontare per la quinta volta l’accaduto, Fuka le chiese perché non avesse confessato ad Akito i sentimenti che provava, siccome secondo lei era l’occasione più adeguata dal momento in cui erano in vena di sincerità.
“Anche se è geloso, non è detto che prova qualcosa per me” ribatté velocemente Sana.
Arrivata l’ora di cena le due amiche si salutarono, si sarebbero incontrate il giorno dopo all’università insieme ad Aya e Hisae.

***

La settimana per Sana trascorse abbastanza velocemente. Fortunatamente in quei giorni non dovette lavorare, così ne approfittò per portarsi avanti con lo studio in compagnia delle sue amiche. La maggior parte delle volte si ritrovavano a studiare al parco, poiché il tempo stava migliorato e il caldo delle settimane scorse piano piano stava ritornando.
Verso fine settimana Sana, Aya e Fuka decisero di andare al negozio di parrucchiere ed estetista della mamma di Hisae, per concedersi un tranquillo pomeriggio di relax.
Le amiche cominciarono a parlare del più e del meno, iniziando con le vacanze che si stavano avvicinando fino agli ultimi avvenimenti accaduti nella settimana. Erano davvero contente sia per Hisae che per Sana, finalmente entrambe erano felici: la prima aveva trovato un ragazzo che le dava le giuste attenzioni, mentre la seconda aveva chiarito con Akito le loro gelosie, anche se le amiche speravano che forse di questo passo sarebbero finalmente riusciti ad essere una coppia.
“Che ne dite se sabato sera andiamo al cinema? Sono già d’accordo con Tsu e Akito, ma non abbiamo ancora scelto il film” affermò di colpo Aya.
“Ci sto, è da un po’ che io e Takaishi volevamo andarci. Inoltre è uscito un film comico, potremmo andare a vedere quello no?” rispose Fuka.
Le ragazza accettarono.
“Così tu e Akito sarete vicini vicini…” scherzò Aya.
“E appoggiando il braccio sul bracciolo del divanetto, vi sfiorerete la mano!” continuò imitando la scena in compagnia di Hisae.
“Già e magari scapperà qualche intesa di sguardi fino a che non unirete le vostre labbra!” concluse Hisae.
“Credo che stiate esagerando… No?>> chiese Sana impaurita dalla determinazione delle amiche.
“No! Siamo solo realiste!” affermarono convinte.
“Comunque ci troveremo all’ingresso del cinema intorno alle 21:00 va bene?” riferì Aya.
Le ragazze annuirono.

***

Alle 21:00 si incontrarono tutti e otto al cinema: le ragazze erano in fila a ritirare i biglietti intanto che i ragazzi ordinavano da mangiare.
Dopo una mezzoretta la sala aprì, salirono le scale e si diressero nella sala che proiettava il film scelto dai ragazzi.
Trovati i posti segnati dai biglietti, Sana e Akito si ritrovarono seduti vicini. In quell’istante la ragazza ricordò il discorso delle amiche del giorno precedente, cominciava a preoccuparsi che quello che le avevano detto poteva accadere realmente.
“Kurata posso bere la tua Coca-Cola? Mi sono dimenticato di prenderla” improvvisamente una voce la riportò al presente.
“Ce-certo Hayama non preoccuparti” rispose balbettando la ragazza.
“Come mai così gentile?” ribatté scherzando il ragazzo.
“Io sono sempre gentile!” affermò la ragazza che si posizionò sul lato opposto del divanetto.
“Guarda che non mordo mica!” scherzò Akito notando il comportamento strano della ragazza.
“Lo so, ma non si sa mai da te. A volte hai degli atteggiamenti strani, meglio mantenere le distanze!” disse la ragazza.
“Non preoccuparti me ne starò buono e tranquillo a vedere il film!” rispose appoggiando la Coca-Cola.

Finito il film le ragazze andarono in bagno e i ragazzi le aspettarono all’ingresso.
Rimasero fuori dal cinema a commentare e a scherzare sul film, fino a quando poco dopo Sana salutò gli amici per tornare a casa: la mattina dopo si sarebbe dovuta svegliare presto per lavorare.
Arrivata quasi alla macchina si ritrovò Akito accanto a lei.
“Perché mi segui?” si spaventò Sana.
“Mi dai un passaggio? Sai non ho voglia di tornare a casa con Tsu e Aya mi è bastata l’andata, non facevano altro che riempirsi di complimenti” rispose Akito disgustato.
“Capisco! Va bene ma la tua macchina dov’è?” gli domandò.
“L’ho imprestata a mio papà per un impegno di lavoro” affermò Akito.
“Ah capito, beh allora ti fidi della mia guida!” disse Sana aprendo la macchina.
“No infatti guido io!” rispose il ragazzo avvicinandosi alla portiera di sinistra.
“Allora puoi rimanere a piedi” affermò decisa incrociando le braccia al petto.
“Non ne avresti il coraggio!” la sfidò.
“Non sfidarmi, lo sai che lo faccio” gli disse.
“E va bene, altro che cinture di sicurezza!” commentò Akito arrendendosi e aprendo la portiera.
“Non offendermi!” gli rispose facendogli una linguaccia.
Salirono in macchina e dopo neanche dieci minuti arrivarono sotto l’abitazione di Akito.
“Domani cosa fai?” le domandò tranquillo il ragazzo.
“Purtroppo devo lavorare, pubblicizzerò delle macchine in fiera, tu?” rispose la ragazza.
“Magari faccio un salto” affermò mentre scendeva dall’automobile.
“Ok ti aspetto, ora vado perché se no domani non mi alzo più!” gli disse sorridendogli.
Il mattino seguente Rei svegliò Sana con almeno tre ore di anticipo, non voleva far ritardo o correre in fretta e furia come al solito.
La ragazza infatti (come immaginò il suo manager) si alzò dal letto con enorme fatica, dirigendosi immediatamente in bagno. Si fece una doccia veloce e finita si precipitò in camera per prendere i vestiti che le aveva procurato l’organizzatore della festa. Indossò una mezza manica bianca semplice con dei leggins e infine i tacchi.
“Uffa dovrò tenere questi trampoli tutto il giorno. Sono sicura che tornerò a casa con male ai piedi” pensò Sana che intanto stava facendosi i boccoli davanti allo specchio per poi truccarsi.
Sana e Rei arrivarono in fiera con un largo anticipo, le vie del paese erano piene di bancarelle di ogni genere e i venditori stavano finendo di preparare le ultime cose.
Si diresse verso la sua postazione dove incontrò un signore di mezza età che aveva il compito di fornire maggiori informazioni ai clienti.
Rei andò a sistemare sul retro di un tavolo due bottiglie d’acqua nel caso la ragazza dovesse aver sete nell’arco della giornata, mentre Sana si sedette sul tavolo in attesa che i cittadini cominciassero ad arrivare.
Nel pomeriggio la città si riempì di persone che passeggiavano osservando le bancarelle e chiacchierando in famiglia e tra amici.
Il compito di Sana non era particolarmente difficile doveva sorridere e farsi fotografare insieme ai ragazzi e ragazze con la passione per le automobili o che semplicemente erano suoi fan.
Anche la ragazza rimase particolarmente colpita dalle macchine esposte, erano veramente favolose anche se non avrebbe mai desiderato possederne una. Inoltre sperava che nessuno le chiedesse informazioni sulle autovetture, perché non se ne intendeva.
A metà pomeriggio incontrò le sue amiche con in mano alcuni sacchetti. Rimasero per poco tempo insieme a Sana perché erano curiose di vedere il resto delle bancarelle. Takaishi e Sam sembravano abbastanza stufi di girare in mezzo a quel casino, al contrario di Tsuyoshi che era molto allegro e pimpante proprio come le altre.
“Chissà dov’è Hayama… È strano che non sia con loro. Magari è uscito con Gomi e le sue amiche.” pensò Sana intanto che era in posa con un ragazzo.
Durante la pausa la ragazza accettò molto volentieri il panino che le aveva procurato Rei, dopodiché andò a sedersi su una panchina. Non ne poteva più di rimanere in piedi, fortunatamente mancavano ancora un paio d’ore e poi era libera di togliersi quei maledetti tacchi.
La pausa durò una mezzoretta e ritornò al posto di lavoro.
“Scusa ma quanti cavalli ha questa auto?!” chiese un ragazzo.
Sana si voltò verso quest’ultimo non avendo la più pallida idea della risposta.
“Lui potrà rispondere a tutte le tue domande!” esclamò Sana sorridendo e indicando il suo collega.
Successivamente un altro ragazzo parlò, ma questa volta sapeva da chi proveniva quella voce.
Era lui. Era arrivato finalmente.
“Ciao Hayama! Sei venuto alla fine!” esclamò sorridendo la ragazza.
“Ciao Kurata! Te l’avevo detto che sarei passato. Inoltre queste auto non sono niente male anche se tu sei un’ignorante in materia!” affermò Akito.
“Senti io devo solo fare bella presenza e poi hanno pagato quel signore per chiedere informazioni!” gli disse facendo la finta offesa.
“Piacere io sono Eddi! Comunque anche se non te ne intendi di macchine, la tua bellezza è sufficiente. Sai in televisione sei bella ma dal vivo sei veramente stupenda!” affermò l’amico di Akito.
Sana rimase sorpresa e pensò “Ma questo da dov’è saltato fuori, tutte questa confidenza poi!”.
“Grazie… Sei molto gentile!” gli rispose imbarazzata.
“Akito non mi aveva detto che eravate amici!” affermò Eddi.
“Perché avrei dovuto dirtelo scusa” domandò inarcando un sopraciglio.
“Beh allora sabato possiamo uscire tutti in compagnia che ne dite?” chiese sicuro l’amico.
“Va bene. Ora devo tornare al lavoro!” rispose Sana ingenuamente.
“Posso fare una foto con te?” le chiese Eddi approffitandone.
“Va bene che auto preferisci?” gli domandò indicando le varie macchine esposte.
“Quel Mercedes mi piace” affermò.
Akito era abbastanza infastidito. Quanto mai era venuto con Eddi, il suo compagno di università.
“Ecco ora ho un nuovo rivale! Inoltre sono sicuro che quell’oca non si è nemmeno accorta che lui ci stia provando con lei!” pensò Akito mentre si stringeva i pugni.
“Allora ciao ci vediamo” urlò Sana ed Eddi tornò dall’amico dicendogli “E’ veramente una bella ragazza, sai sabato ci proverò con lei. La voglio conquistare”.
“Ma se non la conosci nemmeno!” gli rispose immediatamente.
“Non fa niente la conoscerò meglio sabato! Cavolo quanta gente, non si riesce nemmeno a camminare” disse Eddi cambiando discorso.
 

SPOILER:
Stava per scendere dalla macchina quando ad un tratto una mano l’afferrò delicatamente per un polso. Sana si girò di colpo e rimase immobile a fissarlo. Akito lentamente le si avvicinò e le diede un piccolo bacio sulla guancia, quando si allontanò percepì che la ragazza avrebbe voluto ancora un altro bacio.
 





Ciao a tutte! :)
Allora in questo capitolo si è scoperto che Jessi ha una bella cotta per il nostro Akito, ma tra loro non è mai successo nulla! (Y) :)
Sana e Akito piano piano iniziano a riavvicinarsi *.*, anche se quest'ultimo ha un nuovo rivale: Eddi. Questa volta il nostro Hayama si è tirato la zappa da solo :P
Non vedo l'ora di pubblicare il prossimo capitolo, perchè è uno dei miei preferiti. Tra incomprensioni; gelosie e momenti romantici (come si deduce dallo spoiler)... ne vedremo delle belle!
Bacioni

Miky




 
 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 07 - IL CORAGGIO CHE NON C'È ***


CAPITOLO 07 ● IL CORAGGIO CHE NON C’È
 

“Che brutto umore che hai. Cosa è successo?” chiese Tsuyoshi sedendosi davanti ad Akito.
“Niente perché?” mentì il ragazzo.
“Non so… Da domenica sei più solitario del solito, inoltre è da quattro giorni che continui ad evitare Eddi. E’ successo qualcosa con Sana?” intuì l’amico.
“Ciao ragazzi, che si dice?” salutò Eddi di colpo.
“Niente di che tu?” rispose Tsu.
“Hai impegni sabato sera? Devi uscire con Aya?” domandò Eddi.
“Pensavamo di andare a mangiare fuori perché?” affermò Tsu.
“Io e Akito usciamo con Sana Kurata, quella della televisione. Hai presente? La voglio conquistare!” gli spiegò.
“COME?! Certo che la conosco è una nostra cara amica. Beh sabato sera possiamo unirvi a voi io e Aya?” disse immediatamente Tsuyoshi.
Akito stava cercando inutilmente di ignorare il discorso concentrandosi sui libri. Non voleva mostrare che in realtà soffriva al solo pensiero che Eddi ci provasse con lei.
“Certo! Però non so cosa potremmo fare?” domandò pensieroso Eddi.
“Tsu ma non avevi detto che dovevi andare a cena con la tua ragazza? Potrebbe offendersi se annulli su due piedi la vostra cenetta romantica” affermò di colpo Akito.
“Sono sicuro che non si arrabbierà con me anzi…” gli disse con uno sguardo di rimprovero.
“Perfetto fammi sapere il posto e l’ora Eddi. Ora se non vi dispiace cerco un tavolo più tranquillo” salutò gli amici infastidito.

Era un pomeriggio di metà settimana, Sana e Hisae decisero di andare a farsi una nuotata in piscina.
“Ho i muscoli a pezzi!” si lamentò Sana.
“Per forza! Pratichi sport una volta o due al mese” scherzò Hisae.
“Lo so, ma con tutti gli impegni che abbiamo non riesco mai a trovare il tempo” spiegò Sana.
“Dai tra circa due settimane abbiamo gli esami e poi finalmente si va al mare, non vedo l’ora!” esclamò l’amica.
“Anch’io! Scusa mi puoi imprestare il bagnoschiuma l’ho finito” affermò Sana dirigendosi alla doccia.
“Certo! A patto che mi dici che intenzioni hai con Eddi!” chiese curiosa l’amica.
“Che intenzioni dovrei avere?” domandò ingenuamente Sana.
“Beh l’altro giorno ci hai raccontato del vostro incontro. Io e le ragazze abbiamo dedotto che ha una cotta per te” le spiegò.
”Spero che gli passi allora! Inoltre è un amico di Hayama e io non lo conosco nemmeno!” si giustificò la ragazza.
“E perché hai accettato allora?” chiese stupita Hisae.
“Volevo vedere la reazione di Hayama, ma come sempre è rimasto impassibile” rispose Sana.
“Sarà, ma secondo me muore di gelosia… Sabato vedremo. Dove andate?” le disse.
“Non ne ho idea sinceramente, al massimo più tardi chiamo Hayama. Voi ci siete?” affermò Sana sotto la doccia.
“Chiedo a Sam se lui e i suoi amici vogliono uscire con noi” rispose sorridendo l’amica.
“Ok poi domanderò anche a Fuka e ad Aya” conclusa Sana.
 
***
 
“Mamma mia quante pagine che mi mancano!” si disse fra sé e sé Sana.
Ormai era da due ore che studiava e decise di prendersi una piccola pausa.
“E’ già giovedì sera, domani ho l’ultima lezione all’università e poi il giorno seguente vedrò Hayama! Chissà perché non mi chiama per dirmi cosa hanno deciso di fare sabato… Magari se la sarà presa perché ho accettato, ma in fondo mica mi ha chiesto un appuntamento… Anzi usciamo in compagnia. Provo a chiamarlo magari risponde” pensò Sana.
Compose il numero che ormai conosceva a memoria e aspettò che il telefono squillasse, ma non rispose nessuno.
“Magari sta finendo di cenare, in fondo sono le 20:45 oppure si starà allenando. Aspetterò la sua chiamata non posso dimostragli apertamente che desidero solo lui… Un desiderio forse irraggiungibile, ma il solo pensarlo fa accantonare tutti gli altri miei pensieri” rifletté la ragazza.
Improvvisamente sentì suonare il suo cellulare e quando lesse il suo nome sul display ebbe un tuffo al cuore.
“Pronto” affermò Sana cercando di mantenere un tono calmo.
“Mi hai chiamato?” le chiese Akito.
“Si volevo domandarti cosa facciamo sabato sera” domandò la ragazza andando subito al sodo.
“Pensavamo di andare al Molo. Hai presente la piscina vicino a casa di Fuka?" rispose il ragazzo.
“Si ma in piscina farà freddo!” esclamò Sana.
“Alla sera apre il locale della piscina, naturalmente la piscina sarà chiusa” le spiegò con calma Akito.
“Ah ok! Per che ora?” domandò Sana.
“Alle 22:00 ci troviamo lì. Ciao!” la salutò immediatamente.
“Aspetta! Hai bisogno di un passaggio?” affermò velocemente Sana.
“No a mio papà non serve più la macchina” le disse Akito.
“Ah va bene allora a sabato… Ciao!” rispose Sana.
“Si… Ciao!” chiuse la telefonata il ragazzo.
Finita la telefonata Sana avvisò le amiche del posto che i ragazzi avevano scelto, anche se immaginò che molto probabilmente Hayama avesse già informato i fidanzati delle sue amiche.
 
***
 
Sana, Fuka e Takaishi arrivarono al Molo e quando entrarono videro parecchia gente, così si diressero al bancone a prendere da bere per poi cercare il resto della compagnia.
Poco dopo li trovarono seduti su degli sdrai.
“Caspita ma in quanti siamo?!” esclamò Fuka.
“Già c’è pure quella lì” affermò infastidita Sana.
Quella sera erano presenti proprio tutti: a partire da Gomi in compagnia di Milena e della sua amica Jessi, la quale non perse l’occasione di sedersi accanto ad Akito.
Hisae invece aveva convinto Sam e alcuni suoi amici a venire, quest’ultimi stavano ballando sulla spiaggia insieme ad alcune ragazze. Infine su qualche lettino più in là c’erano Aya e Tsu che parlavano tra di loro.
“Scusa Sana ma chi è Eddi?” domandò curiosa Fuka.
“Non so, si vede che non è ancora arrivato!” rispose la ragazza alzando le spallucce.
A Sana non interessava sapere dove fosse Eddi, l’unico suo desiderio era quello di passare una piacevole serata con Hayama. Sapeva bene che il prossimo fine settimana non sarebbe riuscita ad uscire poiché voleva concentrarsi al meglio in vista degli esami.
Fuka conosceva fin troppo bene l’amica e capì subito che non sopportava vedere Akito in compagnia di Jessi, così prese per mano il suo ragazzo e intimò Sana di seguirla.
“Ciao Akito e ciao… Scusa non ricordo il tuo nome!” disse ironica Fuka.
“Jessi” affermò la ragazza senza alcun timore.
“Ehi scusate per il ritardo! Jessi che ci fai qui?” affermò all’improvviso una voce maschile.
Sia Sana che Akito sapevano fin troppo bene a chi appartenesse quella voce.
“Come voi due vi conoscete?” esclamò Sana sorpresa.
“Certo, uscivamo insieme un po’ di tempo fa” disse Jessi con un malizioso sorriso.
“Fantastico!” pensò Sana bevendo un goccio del suo alcolico.
“Io vado a fare un giro” disse infine Sana.
“Aspetta ti accompagno!” esclamò di colpo Eddi.
Sana era seduta su uno sdraio e poco dopo Eddi si sedette di fianco a lei parlandole in generale.
Era una persona molto estroversa e non aveva alcuna paura di esporre i proprio pareri, anzi adorava mettersi a confronto. Anche fisicamente non era un brutto ragazzo, quasi rasato con gli occhi azzurri e un fisico da calciatore.
La ragazza la maggior parte delle volte rispondeva a monosillabo e poche volte esponeva qualche frase di senso compiuto. Non voleva che si accorgesse che non fosse interessata ai suoi discorsi.
“Ma dove sono le altre quando servono!” si disse fra sé e sé.
Infatti capì solo in quel momento, seduti su quello sdraio a pochi centimetri di distanza che lui era interessato a lei.
“Chissà se Hayama è insieme a quella lì! Forse dovrei lasciarlo perdere e provare a frequentare Eddi… Ma che sto dicendo! Illuderei un’altra persona come ho fatto con Yuri. Inoltre Hayama non me lo leverò mai dalla testa… Certo che anche lui prima mi dice che tra loro non c’è niente però chissà per quale motivo è sempre a parlare con lei” rifletté Sana sbuffando.
“Ti stai annoiando?” la risvegliò Eddi.
“No no che dici!” mentì la ragazza.
“Se faccio una cosa non ti arrabbi?” chiese Eddi.
Si notava che era abituato a corteggiare le ragazze dal suo comportamento.
“Dipende… Cosa vuoi fare?" rispose curiosa.
Di colpo il ragazzo si avvicinò alle labbra della ragazza e cominciò a baciarla dolcemente.
Sana non si aspettava certamente un bacio.
Ciaff… “Ma come ti permetti!” urlò furiosa la ragazza intanto che Eddi si massaggiava delicatamente la guancia.
“Non sai nemmeno se sono impegnata con un altro ragazzo e come se non bastasse ci conosciamo da nemmeno un’ora! Inoltre non bacio mica tutti quelli con cui esco!” alzò la voce ancora di più.
“Come sei permalosa! Era solo un bacio niente di più… Inoltre se fossi impegnata, il tuo ragazzo sarebbe qui con te" ribatté Eddi che si alzò lasciando sola la ragazza.

POV AKITO
“Aspetta ti accompagno!” affermò Eddi rivolgendosi a Sana.
Quando udì quelle tre parole gli venne l'istinto di alzarsi per raggiungerli e fermarli.
Sapeva benissimo che quello era il momento più adatto per Eddi di provarci con Sana e lei sicuramente non sospettava di nulla, ingenua com'era.
Ma qualcosa lo trattene, molto probabilmente non voleva far capire a Sana che era geloso, tremendamente geloso. Il suo orgoglio non glielo permetteva.
Di colpo una voce lo risvegliò dai suoi pensieri.
“Hey Aki ti va di andare a fare un giro insieme?” affermò Jessi sorridendo.
“No grazie preferisco restare qui sdraiato" rispose seccato Akito.
Notò che sul viso della ragazza apparve un velo di tristezza, ma che ci poteva fare lui aveva in testa solo Sana.
“Ma aspetta un attimo che sto facendo?! Questa è un'ottima opportunità per spiarli” rifletté.
“Dove vai?” gli chiese Jessi vedendo Akito alzarsi.
“Ho cambiato idea andiamo!” affermò il ragazzo alzandosi.
“Davvero?” disse con un sorriso a trentadue denti.
Il ragazzo annuì.
Si incamminarono lungo un sentiero e la ragazza incominciò a parlare a mitraglietta. Sembrava un disco incantato, continuava a ripetere sempre le solite cose.
Ad un certo punto stufo della sua parlantina incominciò a non ascoltarla più, il suo unico scopo era di cercare Sana e quel fesso in sua compagnia.
"Mi sono proprio tirato la zappa sui piedi da solo! Cosa mi è saltato in mente di farla conoscere a quello svitato?! Dovevo capire fin da subito che ci avrebbe provato con lei” pensò.
“Ma mi stai ascoltando?” esclamò offesa Jessi.
“Come scusa?” domandò Akito.
“Come immaginavo non stavi nemmeno ascoltando una minima parola di quello che ti stavo dicendo” affermò arrabbiata la ragazza.
“Scusa ma tu continuavi a ripetere le stesse cose e io mi sono stufato” le rispose sinceramente.
“Come scusa?” gli disse alzando un sopraciglio, ma la ragazza non ricevette risposta.
“Ho capito perché hai accettato di fare una passeggiata con me, per far ingelosire quella. Tu non hai alcun rispetto nei miei confronti!” continuò ad urlargli dietro.
A quelle parole Akito non ci vide più, ma come si permetteva di parlare così?
“Hai ragione! Non ho alcun interesse nei tuoi confronti, inoltre sei noiosa e non sopporto le persone che si attaccano come le cozze” affermò Akito seccato.
“Ma come ti permetti di parlarmi in questo modo. Sai che ti dico vai a cercare la tua amica! Ti saluto” disse la ragazza alzando i tacchi.
Akito nemmeno la salutò andò dritto per la sua strada alla ricerca di Sana.
"Ah eccoli finalmente" pensò.
Li vide seduti su delle sedie a sdraio uno di fianco all'altro e questo dettaglio gli dava particolarmente fastidio, in quell’istante voleva essere al posto di Eddi.
Erano lì a chiacchierare, anche se aveva l’impressione che Eddi stesse parlando da solo perché lei sembrava indifferente a lui.
“Come minimo quell’idiota non si è nemmeno accorto che Sana non sta ascoltando nemmeno una parola dei suoi discorsi. Probabilmente ha solo un unico scopo” si disse.
Nel vederla avvolta nei suoi pensieri provò tenerezza. Avrebbe tanto voluto sapere a cosa stesse pensando e se da qualche parte nella sua testa ci fosse presente anche lui, ma purtroppo la maggior parte di quelle idee e fantasie le condivideva solo con sé stessa.
Purtroppo a quella distanza non riusciva a sentire ciò che si dicevano e in quell’istante vide quell’imbranato avvicinarsi alla ragazza per strapparle un bacio.
Akito aveva il nervoso alle stelle, l’unico pensiero che gli passò per la mente era quello di andare da Eddi e spaccargli la faccia.
Stava per uscire dal suo nascondiglio, quando Sana tirò una cinquina al ragazzo.
Non gli sembrava vero: la ragazza lo aveva rifiutato e Akito cominciò a ridere di goduria.
Infine decise di dirigersi immediatamente verso gli altri amici, prima che Sana ritornasse lì e cominciasse a farsi strane idee.
 
***
 
Sana prese il cellulare dalla tasca dei pantaloncini di jeans e inviò un messaggio a Fuka “Vieni insieme alle altre. Dobbiamo parlare ci troviamo in bagno”.
L’amica lesse il messaggio mentre stava ridendo e scherzando con Takaishi, Hisae e Sam sdraiati su degli sdrai.
Fuka era preoccupata e curiosa di sapere cosa fosse successo, così chiamò le due ragazze e insieme si diressero in bagno.
Davanti all’ingresso della toilette c’era Sana più sconvolta che mai, sembrava furiosa.
“Che è successo? Hai una faccia…” affermò Aya.
“È meglio che Eddi mi stia distante almeno venti metri” urlò Sana irritata.
“Questa scena mi ricorda una vicenda dell’elementari… Quando Akito ti ha baciata in gita sulla torre di Tokio” scherzò Hisae.
“È vero hai la stessa espressione di dieci anni fa” ricordò Aya.
“Per forza quello screanzato mi conosce da neanche un’ora e già si permette di baciarmi!” spiegò furiosa Sana.
“Calmati ora!” esclamò Fuka.
“Non dirmi di calmarmi perché mi innervosisco ancora di più! Se lo prendo tra le mani non so che gli faccio!! urlò Sana ancora più nervosa.
“Cominci a farmi paura!” disse Aya sconvolta dalla reazione dell’amica.
“Non preoccuparti ci penserà Akito a dargli una lezione” affermò Fuka scoppiando in una forte risata.
“Ma tu come hai reagito quando ti ha baciato?” chiese Hisae curiosa.
“Gli ho tirato uno schiaffo! Penso di avergli stampato cinque dita sulla guancia” rispose Sana facendo un gesto di vittoria.
“Comunque da noi non è ritornato, non so dove sia finito” le confessò Fuka.
“Non centra con Eddi però volevo dirtelo… Io e Tsu abbiamo visto Jessi che se ne stava andando via furiosa” le raccontò Aya.
“Cioè?” spalancò gli occhi Sana.
“Akito sembrava abbastanza infastidito quando ha visto che Eddi ti stava seguendo e…” spiegò Aya.
“Abbastanza? Vorrai dire TOTALMENTE” commentò Hisae.
“Infatti! Comunque dopo un po’ si sono alzati e penso siano andati a fare una passeggiata e poco dopo è ritornata arrabbiata, ha preso la borsa e ha salutato Milena e Gomi dicendo che non si sentiva bene. Aveva gli occhi lucidi, penso che abbia litigato con Akito” finì di raccontare l’amica.
“Ah…” rispose semplicemente la ragazza.
“Come ah! Sana ora tu vai da Akito e…” si infuriò Fuka.
“Sentiamo cosa dovrei fare? Mi imbarazza la cosa” si giustificò Sana.
“È meglio chiarire la situazione prima che ci siano altri fraintendimenti! Quindi ora vai da lui e gli parli” la incoraggiò Fuka.
“E cosa gli dico? Sai il tuo amico mi ha baciato e io l’ho rifiutato perché sono innamorata di te!" disse Sana incrociando le braccia al petto.
“Perfetto va benissimo!” applaudì Fuka.
“CO-COME?!” rispose sconvolta Sana, non si aspettava una risposta del genere.
“Non stai esagerando Fuka?” affermò Aya in difesa dell’amica.
“No per niente! Questi due mi faranno venire i capelli bianchi, si corrono dietro come due cagnolini dall’elementari. Forse è arrivato il momento non trovate?” spiegò Fuka calmandosi.
“In effetti. Anche perché ora Jessi è passata in ritirata ma Akito è un bel ragazzo e anche molto affascinante… E magari un’altra ragazza potrebbe provarci con lui… O meglio magari qualcuna ci sta già provando!” affermò Hisae dando ragione a Fuka.
“COSA?! Ora vado lì e mi sente!” urlò Sana incamminandosi verso gli sdrai dove si trovava il resto del gruppo.
“E dire che stavo scherzando!” disse sorpresa la ragazza.
“Almeno l’hai motivata” risposero in coro Fuka e Aya.

La ragazza si incamminò verso Akito in modo determinato e deciso.
Non aveva alcuna intenzione di perderlo di nuovo e non voleva nemmeno che un’altra ragazza ci provasse con lui o che glielo portassero via come era accaduto quasi sei anni fa.
Lui era l’unica persona con cui riusciva ad essere se stessa, anche se certe volte aveva paura che un piccolo gesto o parola potesse rovinare tutto.
Lui riusciva a consolarla e farla sentire protetta fra le sue braccia, a prenderla in giro per poi finire a litigare per gioco.
Lui le faceva battere il cuore davvero solo con dei piccoli gesti e quando stava in sua compagnia era veramente contenta.
Lui per lei era tutto il suo mondo.
“HAYAMA DOBBIAMO PARLARE. SUBITO!” urlò la ragazza quando lo vide in compagnia di Tsu.
“Mi fai paura Kurata, che ti prende?” chiese intimorito il ragazzo.
“Seguimi per favore e non fare storie!” ribatté subito Sana.
“Gentile come sempre” disse intanto che si alzò dallo sdraio per seguirla.
Si diressero verso i bordi della piscina e quando furono lontani dalla folla si fermarono e si trovarono uno di fronte all’altro.
La ragazza era sul punto di raccontargli tutto in un fiato quello che era successo tra lei ed Eddi, incluso che voleva trascorrere la serata in sua compagnia. Ma quando si ritrovò davanti a quei profondi occhi ambrati le parole le morirono dentro.
“Si può sapere che ti prende tutto ad un tratto?” esclamò Akito.
“…Oh niente di che, ma non dovresti bere così tanto!” mentì Sana.
“Ma cosa ho appena detto! Con tutte le frasi che potevo dire per mentigli proprio questa ho scelto. Che idiota che sono!” pensò Sana.
“Ma che stai dicendo? A parte che ho bevuto solo due drink e poi non credo che mi hai portato fin qui per dirmi questa cosa. Dai Kurata sputa il rospo!” rispose il ragazzo non credendo a quello che Sana gli aveva appena detto.
“Emh ecco…” si imbarazzò Sana arricciolandosi una ciocca di capelli.
“Dimmi” le disse calmo Akito.
“Sai domenica scorsa?” affermò la ragazza.
“Si quando ci siamo visti alla fiera” ricordò Akito.
“Ecco precisamente quando ci siamo messi d’accordo per uscire in compagnia…” continuò la ragazza.
“Veramente l’ha proposto Eddi e tu hai accettato coinvolgendomi in questa uscita” la corresse Akito irritato.
“Si ma il problema è che io non volevo rimanere in compagnia di Eddi! Solo che quando ti ho visto insieme a Jessi mi è venuta una forte fitta allo stomaco!” rispose sinceramente Sana.
“Però vi siete isolati lo stesso mi sembra!” si innervosì il ragazzo.
“Non mi ero nemmeno accorta che mi stesse seguendo. Se poi sapevo che ci provava con me e che per di più voleva baciarmi prendevo prima le distanze di sicurezza!” ribatté in tono deciso.
“Anche un cieco lo avrebbe capito!” commentò il ragazzo.
“Peccato però che io l’ho respinto! Invece tu ogni volta che ti vedo sei sempre in dolce compagnia” lo rimproverò.
“Appena te ne sei andata ho detto a Jessi che non ho alcun interesse per lei” disse Akito abbassando gli occhi e nascondendoli dietro ai capelli che si appoggiavano sulla fronte.
“Stasera avrei voluto trascorrere con te la serata…” arrossì Sana.
“Si può sempre rimediare a questo” rispose immediatamente il ragazzo senza nemmeno pensarci “Dove ti piacerebbe andare?”.
“Non saprei…” affermò la ragazza guardandosi in torno.
“Stiamo qui allora” esclamò sedendosi a bordo piscina e mettendo i piedi nell’acqua.
“Ma non si può! E’ vietato!” gli disse Sana.
“Tanto non ci vede nessuno” affermò il ragazzo.
La ragazza si sedette di fianco a lui.
Un silenzio imbarazzante prese il sopravento ed entrambi non ebbero il coraggio di parlare. Forse perché non sapevano se cambiare discorso o se continuare quella strana confessione dei loro reciproci sentimenti.
Akito per cercare di distrarsi da quel disagio imbarazzante, cominciò a giocherellare con l’acqua non accorgendosi però che qualche schizzo raggiungesse le gambe della ragazza.
“Hayama vedi di stare attento! L’acqua è fredda!” urlò immediatamente la ragazza.
“Davvero?!” rispose il ragazzo cominciando a schizzarle maggior acqua.
Sana contrattaccò subito bagnandogli i vestiti e il viso.
“Va bene, va bene basta!” disse Akito arrendendosi.
“Andiamo da qualche altra parte?” chiese Sana sorridendo.
Il ragazzo annuì alzandosi ma in quel preciso istante la ragazza cercò di spingerlo dentro alla piscina. Akito avendo i riflessi pronti l’afferrò forte ed è ebbe giusto l’attimo per affermarle “Vieni dentro con me!” per poi finire in piscina entrambi.
Cominciarono a ridere, a scherzare e a giocare come bambini non accorgendosi di quanto l’acqua fosse fredda. Non gli importava dove si trovavano, scordarono tutto il resto del tempo, perché l’essenziale era essere lì insieme.
Quando tornarono i loro amici non erano né a ballare né seduti sullo sdraio, così Sana prese il cellulare lasciato dentro alla borsa e lesse un messaggio da parte di Aya “Noi siamo andati via, divertitevi! ;)”.
“Ci hanno lasciato qui!” affermò Sana dopo aver letto il messaggio.
“Dai andiamo in macchina, fa un freddo!” rispose Akito.
“Ma come facciamo ad asciugarci?” domandò Sana.
“Dovevi pensarci prima di buttarmi in piscina!” disse divertito il ragazzo.
“Ehi senti chi parla!” affermò facendogli la linguaccia.
“Per fortuna ho un asciugamano in macchina!” la tranquillizzò.
“Cosa ci fai con un asciugamano in macchina?” chiese Sana sorpresa.
“Sono andato al parco con Tsu e altri compagni dell’università l’altro giorno e mi sarò dimenticato di toglierlo. Dai vieni qui Kurata prima che prendi il raffreddore!” le disse prendendo l’asciugamano dal baule.
“Ma tu non ti asciughi scusa?” chiese la ragazza.
“Certo! Ci asciugheremo insieme!” affermò Akito.
Il ragazzo coprì Sana e poi l’abbracciò avvolgendosi con lei nell’asciugamano.
I loro visi si trovavano a pochi centimetri di distanza e Akito riusciva a sentire il buon profumo che i suoi capelli umidi emanavano.
Era semplicemente bellissima.
“Ha-hai ancora freddo?” domandò il ragazzo rompendo quel silenzio imbarazzante.
“Meno tu?” rispose con un filo di voce sorridendo.
“Anch’io” confermò Akito perdendosi nuovamente nei suoi occhi.
Sana appoggiò il viso sul petto del ragazzo, era bello restare tra le sue braccia e sentire il suo battito accelerare sempre più.
“Scusate ragazzi, è vostra quella macchina giusto?” domandò cortesemente una voce a loro sconosciuta.
“Si perché?” chiese Akito voltandosi verso di lui.
“Stiamo per chiudere perciò se spostate la macchina dal parcheggio possiamo mettere le sbarre” affermò il proprietario.
Akito annuì.
“Grazie, ma perché siete bagnati?” chiese all’improvviso il signore.
Akito prese l’asciugamano e lo posizionò sui due sedili e senza rispondere al proprietario (anche perché non sapeva che scusa inventarsi) salì in macchina.
“Mi raccomando Kurata non appoggiare la schiena al sedile prima che si rovini” le ripeté per l’ennesima volta.
“Si papà” rispose nuovamente Sana.

“Ti va di vederci un giorno di questi?” le chiese quando arrivarono sotto l’abitazione di Sana.
“Va bene, però ti fa niente se ci vediamo domenica prossima? Perché questa è l’ultima settimana e devo assolutamente fare un ripasso generale” gli spiegò.
“Non preoccuparti, ci sentiamo allora nei prossimi giorni per metterci d’accordo ok?”
“Si allora ciao e grazie di tutto” rispose felice Sana.
Stava per scendere dalla macchina quando ad un tratto una mano l’afferrò delicatamente per un polso. Automaticamente si voltò verso di lui rimanendo incantata a guardare quei splendidi occhi ambrati che riuscivano a suscitarle ogni volta incredibili emozioni.
Akito lentamente si avvicinò al suo volto per darle un delicato bacio sulla guancia e quando si allontanò percepì che la ragazza avrebbe desiderato ancora un altro bacio.
“Non ti agiterai mica per un bacio vero Kurata?” affermò il ragazzo con un ghigno.
Trovò una grande forza di volontà per resistere alla sua bellezza e alla tentazione di strapparle un secondo bacio.
Sana a quell’affermazione aprì gli occhi ed esclamò offesa “Sei sempre il solito Hayama! Notte!”.
Entrò in casa e dopo aver chiuso la porta d’ingresso si appoggiò ad essa sfiorando la guancia che aveva appena incontrato le labbra di Akito.
Il suo cuore batteva ancora ad una velocità smisurata, più passava il tempo in sua compagnia e più si innamorava di lui.
 

SPOILER:
Cominciarono a camminare tra le vie del Paese e poco dopo si ritrovarono lì, al loro solito posto.
"Quando ero in Italia ci sei mai ritornato?" chiese improvvisamente Sana.
“Tutti i giorni! Ogni volta speravo sempre di vederti tornare” avrebbe voluto risponderle Akito che invece si limitò a dirle semplicemente "Qualche volta!".
Si sedettero sotto al gazebo ed entrambi senza parlare ricordarono tutti quei bei momenti che avevano trascorso insieme, fino ad arrivare all’ultimo giorno, ovvero poco prima della partenza di Sana per l’Italia.






Ciao a tutte ragazze! :D
Questo capitolo è un pò più lungo rispetto agli altri, perciò spero di non avervi nè deluso nè annoiato!
La serata non inizia nei migliori dei modi per Sana e Akito... Tra incomprensioni e gelosie...
Ma alla fine, dopo la loro solita litigata di gelosia riescono a chiarire e a passare una serata divertente e voglia di stare l'uno con l'altra. *.*
Finalmente possiamo salutare Jessi e di conseguenza anche Eddi che si è beccato una bella cinquina dalla nostra Sana! ihih
Nel prossimo capitolo Sana e Akito avranno un altro momento di dolcezza e gli otto ragazzi partiranno per il mare!
Beh fatemi sapere che cosa ne pensate! :D
Vi abbraccio,

Miky







 

 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 08 - UN VIAGGIO SORPRENDENTE ***


CAPITOLO 08 ● UN VIAGGIO SORPRENDENTE
 
 
Mancavano esattamente sette giorni agli esami e tra chi non vedesse l’ora e chi no, sarebbe giunto il fatidico giorno. Tutti i ragazzi sotto esame erano “rinchiusi” nelle loro abitazioni a ripassare: chi in compagnia e chi da soli. Ma tutti legati dal fatto che l’ansia, il nervosismo e l’angoscia erano all’ordine del giorno. Inoltre una delle paure maggiori era di non riuscire a superare le prove e quindi di dover ripetere gli esami in futuro e di conseguenza di andare fuori corso.
Sana e le sue amiche studiarono la maggior parte del tempo da sole. Si incontravano solamente qualche mattina per far colazione al solito bar e due pomeriggi interrogandosi avvicenda per valutarsi in modo obbiettivo.
Tra un incontro e l’altro Sana raccontò dettagliatamente la serata passata con Akito, infatti le amiche erano molto curiose di sapere come si erano evoluti i fatti dal momento in cui la ragazza aveva urlato ad Hayama di seguirlo per poter parlare a quattrocchi.
L’amica mentre raccontava la serata con un sorriso sulle labbra, ricordava tutte quelle intense e indimenticabili emozioni provate. Aya, Hisae e Fuka la ascoltarono attentamente cercando di non interromperla e finito il discorso, cominciarono ad esprimere i loro pareri e a farle il terzo grado.
“Bene allora vi vedete domenica? Cosa avete pensato di fare?” domandò incuriosita Aya.
“Non so… Voi che mi consigliate?” rispose Sana.
“Dunque potreste andare al cinema, in un bar, al parco, rimanere a casa a guardare un film…” elencò Hisae.
“L’ultimo luogo lo escluderei a priori, prima che si faccia strane idee” scherzò la ragazza.
“E come farete in vacanza? Magari vi ritroverete in una stanza da soli” affermò divertita Hisae.
“C’è ancora tempo ci penserò!” rispose prontamente Sana.
“Per me hai solo paura di non poterti controllare ad averlo a pochi millimetri da te” indovinò Fuka.
Sana arrossì imbarazzata.
Era vero, quando si ritrovava accanto a lui perdeva ogni razionalità e il resto del mondo spariva in un istante.
“Non cominciare a fare la psicologa Fuka” commentò Sana.
“Comunque sono veramente felice che vi stiate frequentando. Era ora!” esclamò Aya.
“Si ma non distrarti che hai gli esami da superare!” affermò Hisae.
“Guardate che io e Hayama non ci stiamo frequentando! Avete preso un buco nell’acqua ragazze” disse Sana convinta.
“Ci scommettevo che avresti risposto così!” esclamò Fuka.
“Per forza, non abbiamo mai parlato di frequentarci. Siamo solo usciti insieme un po’ di volte… Abbiamo scherzato, parlato degli esami, discusso su Yuri, Eddi e Jessi. Poi l’ultima volta ci siamo ritrovati abbracciati nello stesso asciugamano e sta-stavamo per baciarci…” disse velocemente elencando alcuni momenti passati insieme, per poi riprendere “Oh cielo! Sta succedendo e io non mi sono nemmeno accorta!”.
“Per fortuna ci siamo noi, le tue amiche!” scherzò Fuka.
“Comunque non ti agitare Sana! È dall’infanzia che vi state frequentando quindi…” notò Hisae.
“Esatto cerca di comportati come al solito” affermò Aya.
“Certo ora che ho razionalizzato la faccenda è strano però… MI PIACE!” disse Sana urlando le ultime due parole.
“Che cosa ti piace esattamente?” chiese Aya interessata.
“Non lo so, però sono contenta!” rispose la ragazza con un sorriso.
“Meglio così!” dissero in coro le amiche.
Bip-Biip… Il cellulare di Sana squillò e quando lesse il mittente del messaggio il suo sorriso si evidenziò. “Ciao Sana! Allora ti passo a prendere verso le 20:45 ok?”.
“Cosa ti ha detto?” esclamò di colpo Fuka.
“Ma come hai fatto a sapere che era Hayama! Ora sei anche una veggente?” scherzò Sana.
“Semplicemente ti si sono illuminati gli occhi” osservò Fuka.
“Ciao Hayama! Ok va bene a domenica!” rispose poco dopo al messaggio.
 
***
 
Domenica pomeriggio la camera di Sana era particolarmente disordinata. A parte i libri e i fogli sparsi sulla scrivania che ormai era un’abitudine per tutta la famiglia vederli lì, la ragazza aveva sparpagliato anche sul suo letto e sul tappeto vestiti e scarpe.
“Sana cos’è tutto questo casino?!” chiese sconvolta la signora Misako entrando nella stanza della figlia.
“Quale casino mammina? Comunque per fortuna sei arrivata qui, sai non so cosa mettere... Non ho nulla nell’armadio!” rispose Sana con noncuranza.
“Tu dici?! Forse dovresti vedere cosa hai sopra il letto!” scandì le ultime parole.
“Mamma non fare la spiritosa, parlo sul serio. Stasera esco con Hayama e non so cosa mettere!” disse la ragazza sedendosi su un angolino libero del letto.
“Ora capisco l’origine di questo disordine, beh dove andate di bello?” domandò la signora.
“Non lo so, è questo il problema!” alzò le spallucce la figlia.
La madre uscì dalla stanza ridendo e urlandole “L’importante è che indossi qualcosa se non vuoi che ti salti addosso, inoltre non credo che si soffermerà su come ti vesti!”.
“Ecco sono al punto di partenza! Dovevo aspettarmi una risposta del genere!” pensò Sana.
Per non perdere tempo decise di andare a farsi una veloce doccia pensando intanto a cosa potesse indossare. Successivamente si spazzolò e si asciugò i capelli per poi legare le due ciocche che le sfioravano il viso. Si truccò velocemente e indossò dei semplici pantacollant abbinati ad una canottiera che era nascosta dietro ad alcuni vestiti.
Finalmente scelto cosa mettere riordinò velocemente la stanza e si infilò le ballerine.
Non fece in tempo a guardarsi allo specchio che il cellulare suonò: era arrivato.
Scese di corsa le scale salutando tutti ed uscì di casa.
“Ciao Hayama!” salutò felicemente la ragazza “Perché quella faccia?”.
“Sei puntuale, pensavo ci impiegassi come minimo mezzora a scendere” affermò il ragazzo prima di venire colpito dal martelletto della ragazza.
Cominciarono a camminare tra le vie del Paese e poco dopo si ritrovarono lì, al loro solito posto.
“Quando ero in Italia ci sei mai ritornato?” chiese improvvisamente Sana.
“Tutti i giorni! Ogni volta speravo sempre di vederti tornare” avrebbe voluto risponderle Akito che invece si limitò a dirle semplicemente “Qualche volta!”.
Si sedettero sotto al gazebo ed entrambi senza parlare ricordarono tutti quei bei momenti che avevano trascorso insieme, fino ad arrivare all’ultimo giorno, ovvero poco prima della partenza di Sana per l’Italia.
Proprio lì la ragazza aveva informato Akito che sarebbe partita per alcuni mesi.
Lui la lasciò andare, non perché non tenesse a lei, ma proprio perché l’amava ed era giusto che potesse scegliere liberamente. Inoltre era sicuro che sarebbe ritornata da lui appena avrebbe potuto, anche se in realtà non fu così.
Ancora non sapeva il perché Sana non fosse ritornata come gli aveva promesso e avesse fatto trascorrere cinque lunghi anni.
Avrebbe voluto domandarglielo, ma Sana fu più veloce e cambiò discorso.
“Andiamo alla fontana del parco!” esclamò.
“A fare? Non ho voglia” rispose Akito.
“Dai non fare il bambino vieni! In Italia quando sono andata a Roma c’era una bellissima fontana!” disse entusiasta.
“La fontana di Trevi” precisò il ragazzo.
“Ecco appunto…” affermò spiazzata pensando “Ma questo sa sempre tutto!” poi riprese a parlare “Comunque c’è una tradizione: si volta le spalle alla fontana e si lancia dietro di sé una monetina. Io ho lanciato due monete: una per ritornare a far visita alla città e con la seconda ho espresso un desiderio”.
“Non dirmi che tu credi a queste cose!” ghignò il ragazzo.
“Certo! Inoltre quando ero lì ti stavo pensando e siccome non so se andremo mai insieme a Roma… Che dici se lo facciamo qui insieme?” gli confessò arrossendo.
“Se ci tieni tanto…” disse prendendo una moneta dal portafoglio.
In realtà il ragazzo era contento. Non si sarebbe mai aspettato che Sana avesse pensato a lui in quel momento, e intuì che il desiderio della ragazza espresso a Roma era quello di ritornarci in sua compagnia.
“Bene, sei pronto?” affermò Sana con un sorriso.
Il ragazzo annuì.
Diedero le spalle alla fontana ed esprimendo un desiderio lanciarono la moneta dietro di loro.
 
***
 
“Oggi è il grande giorno, devo mettercela tutta. Passeranno in fretta questi giorni e poi finalmente si partirà per il mare insieme a tutti i miei amici e potrò rivedere Hayama… Che bella serata abbiamo passato ieri! Che stai dicendo Sana concentrati sull’esame, all’amore ci pensi dopo!” pensò Sana intanto che si dirigeva verso l’istituto.
Arrivò all’università e fortunatamente davanti a lei c’erano altre persone, così approfittò dell’occasione per ripassare alcuni termini che non riusciva a tenere in mente.
“Certo che queste prime interrogazioni stanno andando per le lunghe” rifletté.
Il suo turno si stava avvicinando e le emozioni erano talmente tante che nemmeno lei riusciva a capire cosa stesse provando in quel momento, l’unica cosa che desiderava era che arrivasse velocemente il suo turno per togliersi il peso di dosso.
“Sana Kurata” urlò poco dopo la professoressa tutto ad un tratto.
In quell’istante la ragazza rimase impassibile, era talmente agitata che non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, ma di certo non poteva rimanere lì seduta. Si fece coraggio e si diresse verso il luogo del colloquio ricordandosi le bellissime parole pronunciate da Hayama poco tempo fa: “Devi stare tranquilla. Prima dell’esame fai un respiro profondo e libera la mente da tutte le preoccupazioni inutili”, e così fece.
Uscì dall’aula felice per il risultato ottenuto informando subito Akito con un messaggio “28 (; fammi sapere poi com’è andato il tuo!”. Successivamente chiamò la sua mamma e Rei, per poi andare a cercare nell’istituto le sue compagne per confermare la bella notizia.
I giorni passavano e tutti quegli ostacoli che fino a poco tempo fa sembravano enormi, insuperabili e creavano timore e paura dentro a sé stessi, ora si dimostravano sempre più piccoli.
 
***
 
Le quattro amiche terminati gli esami si ritrovarono al locale di Gomi per festeggiare. Finalmente potevano godersi le meritate vacanze, anche se purtroppo Sana e Hisae erano state bocciate in una materia.
Le due ragazze erano dispiaciute perché sapevano che avrebbero dovuto ridare l’esame, ma in quel momento non volevano pensarci.
“Avete già preparato le valigie?” affermò Fuka sorseggiando l’ennesimo drink.
“No, però ho fatto una lista su cosa portarmi, così non rischio di dimenticare niente!” rispose Aya alzando il bicchiere.
“Caspita come sei ordinata Aya! Io non ci ho ancora pensato…” commentò Sana.
“Dai c’è ancora tempo, mancano ancora tre giorni!” disse Hisae.
“Sono arrivati i ragazzi!” esclamò Fuka.
Akito, Tsuyoshi e Takaishi raggiunsero le ragazze, e durante la pausa Gomi andò a sedersi in loro compagnia per poter discutere dei ultimi dettagli per la partenza.
“Allora finalmente siete in vacanza! Io devo lavorare ancora per due giorni” affermò il barista.
“Anch’io, spero passino alla svelta” sbuffò Takaishi.
“Ma non pensate di aver bevuto abbastanza?” chiese Tsuyoshi preoccupato.
“Stiamo festeggiando allegramente!” disse Fuka.
“Dai non deprimetevi! Comunque va bene se partiamo domenica mattina?” ritornò sul discorso Hisae.
“Ok, direi verso le 9:30 ok?” confermò Takaishi.
“Perfetto! Con che macchine andiamo?” chiese Fuka.
“Io vengo assolutamente con la mia!” disse Akito.
“Questo credo lo sapessimo tutti” scherzò Sana intanto che sorseggiava il suo cocktail.
“Ci serve una seconda macchina: primo perché siamo in otto e secondo se dovessimo dividerci” affermò Aya allegra.
“Purtroppo la macchina che uso io abitualmente serve ai miei genitori, perché la loro è dal meccanico” rispose Gomi.
“Vengo io con la mia, non c’è problema!” disse Hisae.
“Ma però tu ci offri già la casa!” commentò Tsu.
“Non fa niente, alla fine le macchine di Sana e di Takaishi sono troppo piccole, mentre tu, Aya e Fuka la dividete con i genitori. L’unica cosa è che non mi fido a guidare in autostrada!” rispose Hisae.
“Guido io non c’è problema! Allora è deciso si va… Emh scusate… Ma non ricordo come si chiama il posto!” si alzò di scatto Sana.
I sette amici rimasero sbalorditi per la domanda dell’amica.
“Sana sei sempre la solita, non cambierai mai!” la rimproverò Fuka.
“Andiamo vicino a Osaka” rispose Aya.
“Comunque ci troviamo sotto casa mia!” disse Hisae.
“Perfetto! Cin-Cin” affermò Gomi prima di riprendere a lavorare.
Gli ultimi giorni erano dedicati ai preparativi.
I ragazzi portarono solo lo stretto necessario infatti prepararono le valigie in un baleno.
Al contrario delle ragazze che avevano riempito i loro letti di vestiti, scarpe, accessori e prodotti per potere scegliere cosa era più opportuno portare.
Fortunatamente si erano organizzate di dividersi i “compiti”, ad esempio: Aya e Fuka portavano i phon mentre Sana e Hisae le piastre.
Alla vigilia della partenza i bagagli erano pronti e posizionati all’ingresso di casa.
 
***
 
“Ma dov’è finita!” domandò irritata Fuka che stava aspettando Sana insieme agli atri davanti all’abitazione di Hisae.
Come al solito Sana non aveva sentito la sveglia o meglio, quando era suonata aveva scaraventato l’orologio a terra; così Rei non vedendola scendere, salì in camera per chiederle a che punto era e aprendo la porta esclamò “Sana scusa ma non dovevo accompagnarti a casa della tua amica? Sei in ritardo lo sai”.
Quando entrò in camera, vide la ragazza dormire tranquilla nel suo letto. Non poteva crederci, era in ritardo anche in questa occasione.
Le si avvicinò immediatamente e cominciò a scuoterla gridando “Sana sei in ritardo! Muoviti dobbiamo andare sono già le 9:30!”.
La ragazza spalancò gli occhi capendo che era già arrivato l’orario prestabilito per la partenza, si alzò dal letto e cominciò a prepararsi in fretta e furia.
Fortunatamente i bagagli erano già pronti dal giorno precedente e questo solo grazie a sua madre che l’aveva costretta a preparare le valigie per tempo.
“Sei riuscita ad arrivare finalmente!” le disse Fuka appoggiando le mani sui fianchi.
“Pensavamo ti fossi persa!” esclamò Aya.
“Sei la solita ritardataria!” affermò Hisae.
“Scusatemi non avevo sentito la sveglia!” cercò di giustificarsi Sana.
“Dovresti comprarti più sveglie, così se suonano tutte insieme magari le sentì!” disse ironicca Fuka.
I ragazzi ormai abituati dai ritardi di Sana non le dissero nulla, anche perché sapevano che era un discorso a senso unico. Così cominciarono a sistemare le valigie nelle macchine.
Era un viaggio abbastanza lungo e a metà strada Sana cominciò a sentire un lieve dolore alla caviglia, così chiese alle amiche se potevano fermarsi al prossimo Autogrill.
Le ragazze acconsentirono e avvisarono i ragazzi, che si fermarono immediatamente.
Passarono una decina di minuti e non vedendole arrivare i ragazzi cominciarono a preoccuparsi, “Ma dove si sono cacciate! Ora chiamo Sana” pensò Akito.
Compose il numero e dopo pochi squilli partì la segreteria telefonica, facendo innervosire maggiormente il ragazzo. Decise di chiamare Aya, sicuramente molto più responsabile.
“Pronto” rispose Aya.
“Ma dove cavolo siete?” domandò alterato Akito.
“Sana non ha visto l’Autogrill ed è andata avanti! Stavo per chiamare Tsu ma mi hai anticipato. Comunque temo che noi ci fermeremo al prossimo” spiegò brevemente la ragazza.
“Puoi mettermi un attimo in vivavoce?” le chiese.
“Certo, aspetta un attimo... Fatto!” rispose Aya.
“Kurata mi senti?” si assicurò Akito.
“Si!” affermò Sana.
“Sei una stupida” la rimproverò il ragazzo.
“Ci vediamo dopo Hayama” affermò Sana ignorando la provocazione.
Finita la chiamata Akito si girò verso il gruppo, i quali capirono di salire in macchina.
“Chissà quante ragazze in bikini ci saranno in spiaggia!” esclamò Gomi.
“A me basterà vedere la mia dolce Aya in costume. Invece tu Akito?” rispose Tsu.
Akito era così intento a cercare l'Autogrill che non stava ascoltando minimamente i discorsi dei suoi amici.
“AKITO? Ci sei?” lo richiamò Gomi.
“Si, che c'è?” affermo distrattamente.
“Ma hai sentito di cosa stavamo parlando?” domandò Takaishi.
“No, sto cercando l'Autogrill” disse Akito.
“Tu non vedi l’ora di vedere le ragazze in bikini?” ripeté Gomi.
“Dipende” rispose vagamente.
“Da cosa?” chiese l’amico.
“Secondo me dipende se si tratta di Sana o di un'altra ragazza” scherzò Tsuyoshi.
A quella battuta risero tutti, tranne Akito che era assorto nel cercare parcheggio.
Scesi dalla macchina si diressero verso le ragazze che stavano chiacchierando all’ingresso.
“Allora ragazze com'è andato il viaggio finora?” domandò Takaishi abbracciando la sua ragazza.
“Bene bene. Non ci sono stati incidenti con Sana, dopo tocca ad Aya a guidare!” rispose Fuka con un sorriso.
“Davvero? Come mai?” chiese Tsu.
“Perché a Sana fa male la caviglia quindi ci alterniamo” affermò la sua ragazza.
“Dai entriamo che ho fame!” esclamò Sana.
“Mi pareva strano che il tuo stomaco non richiedesse del cibo” scherzò Fuka.
Entrati dentro c’erano differenti ristorazioni.
I ragazzi decisero di andare a mangiare al McDonald’s, eccetto Akito che si oppose appena vide un ristorante di sushi. Gli amici cercarono di convincerlo ad andare al tavolo con loro, ma il ragazzo era più convinto che mai.
“Suvvia Hayama non fare il bambino!”gli disse Sana.
“Io entro, voi fatte quello che volete. Ci troviamo qui quando abbiamo finito di mangiare” rispose il ragazzo dirigendosi all’ingresso del ristorante.
“Quando vede il sushi è tremendo” commentò Fuka, seguita da Tsu “E’ stato amore a prima vista”.
Dopo l’interminabile coda, i sette fortunati ragazzi riuscirono a trovare un piccolo tavolo dove potersi sedere per mangiare, mentre Akito stava ormai già finendo una delle tante porzioni di sushi.
“Poveretto, sta pranzando tutto solo soletto!” disse Aya dispiaciuta.
Detto questo, gli amici guardarono in direzione di Sana e di Akito. Lei stava per addentare il suo prezioso McRoyal, intanto che lui stava gustandosi il suo adorato cibo.
“Perché mi guardate?” disse Sana improvvisamente accorgendosi che continuavano a fissarla.
“Oddio! E’ mai possibile che non capisca mai niente” commentò Fuka mettendosi una mano sulla fronte.
“Se non mi parlate io come faccio a capire” si giustificò.
“Perché non vai a fare compagnia ad Akito!” le disse Aya immediatamente.
“Per questo mi fissavate? Comunque io ora starei mangiando”
“Beh puoi andare a mangiare insieme a lui” affermò Hisae prontamente.
“Cioè dovrei andare a sedermi insieme a lui con la consumazione di un altro posto?!” disse prendendo una patatina.
“No, però potevi accompagnarlo” spiegò Fuka.
“Ma noi eravamo in maggioranza e poi lo sai che adoro questo panino!” esclamò Sana.
“Fai come vuoi” si arrese Fuka.
“Dai su sbrigati!” insistete Hisae.
“Non vorrete che mi resti tutto sullo stomaco”
“Se è per farti andare da lui… Si lo vogliamo!” rispose l’amica.
Passarono quindici minuti e la ragazza finito il pranzo andò a sedersi vicino ad Akito.
“Che ci fai qui? Non pensavo ti piacesse il sushi” disse il ragazzo vedendola sedersi davanti a lui.
“Infatti non mi piace, mi hanno chiesto di farti compagnia” rispose Sana.
“Non sei mica obbligata” rispose inarcando un sopraciglio.
“Lo sai pure tu che non sono venuta qui per obbligo. Sai...Quando sono in tua compagnia sto bene, mi sento felice. Ora finisci di mangiare che dobbiamo ripartire”
Sana e Akito raggiunsero poco dopo gli amici all’uscita dell’Autogrill notando che avessero fatto la spesa.
“Ma cosa avete comprato?” chiese la ragazza.
“Anche secondo me hanno esagerato ma…” disse inutilmente Aya poiché Hisae e Fuka ribatterono subito “Fino a stasera non si mangia quindi abbiamo pensato di prevenire!”.
“Diventerete delle balene!” scherzò Takaishi imbarazzato per tutte le bibite e le patatine comprate.
Le due amiche si girarono verso quest’ultimo fulminandolo con lo sguardo per poi dirigersi in macchina.
“Aya aiuto!”
“La mia macchina!”
“Ma aya… Odio qualcuno ci salvi!” urlarono in ordine Sana, Hisae e Fuka.
Le amiche non si sarebbero mai aspettate che Aya alla guida fosse così spericolata e scatenata, perché nella vita di tutti i giorni era sempre calma e tranquilla.
Andava talmente veloce che superava in continuazione le altre automobili compresa quella dei ragazzi. Infatti quest’ultimi rimasero sbalorditi per la guida inaspettata di Aya.
“Ma quelle non sono mica le ragazze?” chiese sorpreso Takaishi.
“Si sono loro ma come hanno fatto a sorpassarci? Erano molto più indietro!” rispose meravigliato Gomi.
“Vedete… Aya quando guida è un’altra persona!” disse di colpo Tsu.
Ormai erano vicine all’uscita dell’autostrada quando Fuka, sostenuta da Sana e Hisae chiese ad Aya se potevano accostare.
“Avete il vomitino? Sarà per tutto quello che avete mangiato!” rispose la guidatrice che si fermò non appena vide una piazzola d’emergenza.
I ragazzi grazie al navigatore, usciti dall’autostrada riuscirono a trovare immediatamente la casa estiva di Hisae.
“Chissà dove sono finite le ragazze... Pensavo fossero già arrivate” osservò Tsuyoshi.
“Spero non sia successo nulla di grave” affermò Akito.
“Non penso, se no ci avrebbero chiamati” disse Gomi.
“Aspettate un attimo… Ma quella non è la macchina di Hisae?” indicò Takaishi.
“Dove?” chiese Tsu.
“Là, in fondo alla via” precisò il ragazzo.
“Si è la sua macchina! Sono arrivate era ora!” esclamò Gomi.
“Ehi ragazze come mai questo ritardo?” urlò Tsuyoshi avvicinandosi.
“Mi sono dovuta fermare perché le altre hanno avuto il vomitino. Sicuramente hanno mangiato troppo!” affermò Aya scendendo dalla macchina.
Sana, Hisae e Fuka scese dall’auto non riuscivano a restare in piedi, era come se fossero salite sulle montagne russe e avessero fatto qualche giro di troppo.
“Non è stato solo colpa del cibo ma anche della guida spericolata di Aya” intervenne Fuka.
“Ecco cosa mi ero dimenticato di dirvi prima!” le disse Tsuyoshi.
“COSA!? Tu lo sapevi e non ci hai detto nulla!” urlò Sana.
“Scusate, me ne ero dimenticato… L’importante è che siete sane e salve” si scusò il ragazzo.
“Ora che lo sappiamo ce lo ricorderemo per sempre” scandì le ultime parole Fuka.
“Dai entriamo così riposiamo un po’” disse Hisae cercando le chiavi di casa.
 
SPOILER:
“Ehi!” disse Akito a pochi centimetri di distanza dal viso della ragazza.
“Cosa c’è?” balzò indietro spaventata.
“Come mai mi stai fissando?”
“Ma-ma… Ma che stai di-dicendo? Sarà stata la fame!”
“Se era la fame perché le altre stanno già mangiando e tu hai ancora il piatto vuoto?”
“Questo non è proprio vero!”
Sana man mano che rispondeva alle affermazioni di Akito, si accorse di quanto il ragazzo avesse ragione. Il suo piatto era completamente pulito, al contrario di quello delle sue amiche che stavano già finendo la loro prima porzione.
“Devo inventarmi una scusa all’istante, anche se… Come faccio a ragionare con Akito Hayama a un metro di distanza da me e-e… E solo in pantaloncini!” pensò velocemente Sana, giustificandosi subito dopo “Lo sai Hayama, mi conosci… Sono altruista e gentile, volevo che riempissero prima loro i piatti”.
“La prossima volta inventane una migliore Kurata” rispose il ragazzo mentre si dirigeva verso la griglia per portare la carne sul tavolo.





Ciao a tutte ragazze :D
Scusatemi se ieri non sono riuscita a pubblicare il capitolo, ma ho avuto un terribile mal di testa e non riuscivo a stare davanti al computer. Oggi pomeriggio fortunatamente sto un po' meglio :)
Che ne pensate di questo capitolo? Adoro il momento della fontana *-* !
Gli esami sono finiti e finalmente i ragazzi possono godersi l'estate :D
Quando Akito vede il sushi non capisce più niente ahaha per lui in quel momento esiste solo il suo alimento preferito :P
Povere Sana, Hisae e Fuka hanno avuto il privilegio di assistere direttamente alla guida spericolata di Aya ahaha :D! Beh ho voluto far uscire un lato spericolato di Aya visto che è sempre tranquilla nella vita di tutti i giorni :)
Cosa succederà durante la vacanza? E come procederà la convivenza tra i ragazzi, ma soprattutto tra Sana e Akito?
Beati loro che sono al mare! Uff noi siamo qui al freddo :( ! Dai però tra poco è natale evvai ! Spero di riuscire ad andare a sciare settimana prossima :D
Spero che continuerete a seguirmi! <3
Baciii

Miky

 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 09 - PROFUMO DI MARE ***


CAPITOLO 09 ● PROFUMO DI MARE
 

Era una casa su due piani situata vicino al mare.
Il cancello pedonale portava ad un giardino ricco di fiori e cespugli, al centro era posizionata una piccola fontana circolare di pietra e vicino ad essa un ombrellone con un tavolino e quattro sedie. Era tutto molto curato e ordinato, inoltre dall’entrata del cancellino fino all’ingresso di casa vi erano delle pietre incastonate che avevano la funzione di passaggio.
Entrando nella porta di casa ci si trovava nell’atrio, dove lateralmente era posizionato un grazioso attaccapanni e davanti a quest’ultimo un lungo specchio.
Proseguendo dritto vi era un arco che portava alla sala anch’essa molto ospitale. Nel lato sinistro della stanza vi era un divano a L e una poltrona con al centro un elegante tavolino e dei bellissimi fiori. Di fronte al sofà c’era un mobile porta Tv e al di sopra un altro mobile appeso al muro con su una pianta di edera, libri e alcune fotografie.
Lateralmente vi si trovava una grande porta finestra che portava al terrazzo e al giardino nel quale si poteva eventualmente pranzare fuori.
Mentre nella parte destra della sala era presente un tavolo per il pranzo e di fianco a quest’ultimo una porta per entrare in cucina. La cucina era molto semplice e aveva lo stretto necessario.
Le camere si trovavano al piano superiore e anch’esse erano molto belle e ben illuminate, grazie alle enormi finestre che si affacciavano davanti alla spiaggia a pochi metri da casa, e da cui si poteva sentire il dolce suono delle onde del mare. Gli armadi erano molto spaziosi ed entrambe le stanze possedevano un letto matrimoniale. I bagni erano due, uno per ogni piano e ambedue disponevano sia della doccia che della vasca.
Infine ritornando in giardino, nel retro della casa vi era un garage che conteneva strumenti da giardino, una griglia, dei giocattoli per la spiaggia, due tavoli vecchi e altro.
“Spero vi piaccia! I miei hanno chiamato pochi giorni fa la donna delle pulizie per riordinare la casa” disse Hisae.
“Se ci piace?!” esclamò entusiasta Gomi.
“E’ bellissima!” si complimentò Tsuyoshi intanto che Takaishi la ringraziava.
Le ragazze invece stavano esplorando ogni angolo della villetta, si erano innamorate di ogni particolare della casa.
“Non starete esagerando? Piuttosto dovreste andare da Hisae e ringraziarla” le rimproverò Akito.
“Ecco dove eri finito. Come mai sei in camera?” affermò Sana avvicinandosi a lui.
“Avevo sonno, ma appena sono entrato in camera sono rimasto colpito dal paesaggio che offrono queste camere” rispose il ragazzo affacciato alla finestra.
“Vuol dire che anche la mia stanza offre questa visuale?! E’ meraviglioso, immagina il tramonto!” esclamò Sana.
“Scendete ragazzi! Andiamo in giardino a bere qualcosa di fresco!” urlò Aya.
“Arriviamo! Sarà una vacanza indimenticabile vero Hayama?” rispose Sana.
“Si”

I ragazzi si ritrovarono seduti in giardino e riuscirono addirittura a fare un piccolo aperitivo grazie alla “spesa” di Hisae e Fuka all’Autogrill.
Rimasero un’oretta a rilassarsi e a chiacchierare prima di risalire in macchina per dirigersi al supermercato.
Durante la spesa si divisero in quattro gruppi: Aya, Tsu e Fuka andarono a comprare gli alimenti, Akito, Takaishi e Gomi a scegliere le bevande, mentre Sana e Hisae a prendere i detersivi, cartigenica e prodotti per il bagno.
Uscirono con un grosso carrello per tutto ciò che avevano deciso di comprare, ma almeno erano sicuri che sarebbe bastato per un po’ di giorni.
Ritornati a casa i ragazzi prepararono la griglia in giardino, invece le ragazze sistemarono le valigie, la spesa e prepararono la tavola sul terrazzo.
“Secondo voi dobbiamo fidarci di questi uomini?” chiese Hisae intanto che disponeva i vestiti sul letto.
“Beh loro sono più pratici di noi” rispose Aya mentre preparava le brandine.
“Sarà… Ma io sento odore di bruciato non so voi!” ribatté Fuka mentre scendeva le scale per andare a controllare.
“Lo sento pure io! Coraggio ragazze seguiamola!” disse infine Sana che seguì l’amica insieme a Hisae e Aya.
I ragazzi nel frattempo erano in giardino a preparare la griglia. Avevano disposto su un piccolo tavolo trovato in garage gli spiedini, le costine, le salamelle, le salsicce e alcune verdure da cuocere sulla piastra.
“Tsu avevi detto che eri capace di grigliare!” affermò Akito inarcando un sopraciglio.
“Infatti lo sono, ma è questa griglia che non funziona!” rispose l’amico.
“Non dare la colpa alla griglia che funziona benissimo!” ribatté Gomi.
In quel preciso istante arrivarono le ragazze preoccupate per ciò che avevano appena udito. Fortunatamente Takaishi le rassicurò immediatamente affermando che avevano fatto una prova solo con una piccola confezione di carne.
Dopo aver apparecchiato tavola le quattro amiche accesero lo stereo e si sedettero al tavolo a chiacchierare aspettando che la cena fosse pronta.
Immaginavano la giornata di domani, non vedevano l’ora di sdraiarsi al sole, di giocare con la palla e di fare lunghi bagni. Le loro facce infatti erano rilassate e contente, ormai le scuole erano finite e la vacanza tanto sognata finalmente era arrivata.
Erano tutte emozionate, tranne Sana che si soffermò sull’immagine di Akito intento a cucinare e a controllare che nulla si bruciasse. Ancora una volta la ragazza rimase incantata nel vederlo solo in bermuda, si ricordò del loro incontro al parco e di quando si tolse la maglietta.
“Ehi!” disse Akito a pochi centimetri del viso della ragazza.
“Cosa c’è?” balzò indietro spaventata.
“Come mai mi stai fissando?”
“Ma-ma… Ma che stai di-dicendo? Sarà stata la fame!”
“Se era la fame perché le altre stanno già mangiando e tu hai ancora il piatto vuoto?”
“Questo non è proprio vero!”
Sana man mano che rispondeva alle affermazioni di Akito, si accorse di quanto il ragazzo avesse ragione. Il suo piatto era completamente pulito, al contrario di quello delle sue amiche che stavano già finendo la loro prima porzione.
“Devo inventarmi una scusa all’istante, anche se… Come faccio a ragionare con Akito Hayama a un metro di distanza da me e-e… E in solo pantaloncini!” pensò velocemente Sana, giustificandosi subito dopo “Lo sai Hayama, mi conosci… Sono altruista e gentile, volevo che riempissero prima loro i piatti”
“La prossima volta inventane una migliore Kurata” rispose il ragazzo mentre si dirigeva verso la griglia per portare la carne al tavolo.
Poco dopo anche i ragazzi riuscirono a sedersi a tavola per mangiare.
“Mmh… È tutto buonissimo!” si congratulò Hisae.
“Hisae da quando sei un’intenditrice di carne?” scherzò Gomi.
“Se ti da così fastidio non farò più apprezzamenti, specialmente nei tuoi confronti”
“Dai non prendertela, stava solo scherzando” affermò Aya.
“Infatti, io non prenderei mai in giro le tue doti!” rise Gomi.
Tra una chiacchiera e l’altra sul vassoio era rimasta solo una fetta di carne e dato che nessuno si decideva a prenderla, Akito ne approfittò.
Nel momento in cui stava per addentarla, si accorse che qualcuno dei presenti lo stesse fissando. Alzò la testa e guardò uno a uno i suoi amici, finché il suo sguardo non cadde sugli occhi di Sana che lo stavano fulminando.
“Quel pezzo doveva essere mio!” sbatté la mano sul tavolo.
“Hai detto bene “doveva” essere tuo. Inoltre tu non eri mica quella altruista?”
“Certo, ma solo con le mie amiche”
“Ehi di cosa state parlando voi due piccioncini!” disse Fuka.
“Prima di tutto non siamo piccioncini e secondo mi ha rubato la mia salamella” incrociò le mani al petto Sana.
“Poco fa Kurata ha detto di essere altruista” commentò Akito.
“Lei altruista?” affermò incredula l’amica.
Scoppiarono tutti in una grossa risata.
Lei adorava aiutare il prossimo, ma l’amore che provava per il cibo era un sentimento troppo grande da controllare.
“Non c’è niente da ridere. Poco fa ho aspettato prima di servirmi la carne” esclamò offesa Sana.
“Ah si? Noi pensavamo che stessi pensando ad altro dato che non rispondevi alle nostre domande” spiegò Hisae.
“Ecco, allora avevo ragione. Come sempre del resto” ghignò Akito.
“Su cosa?” domandò curioso Tsuyoshi.
“Secondo lui io lo stavo ammirando” affermò la ragazza inarcando un sopraciglio.
“Addirittura ammirando? Io avevo utilizzato semplicemente il termine fissando. Inoltre ti ho colta in flagrante” commentò il ragazzo.
“Sarà stata una tua impressione. Ti trovavi tra me e la carne” si difese la ragazza.
“Vi prego basta. Ci farete venire il mal di testa” disse Fuka.
“Ehi domani pranziamo al bar della spiaggia?” cambiò discorso Aya.
Gli amici annuirono.
“Non vedo l’ora di domani ragazzi. Scusate è Sam che mi sta chiamando!” affermò sorridendo Hisae sentendo il suo cellulare suonare.
“Ma se siamo a tavola!” la rimproverò Gomi.
“Non sarai mica geloso? E poi pensa alla tua Milena!” rispose Hisae.
“Io-io geloso? Ma-ma ti pare!” arrossì.
Verso le 22:40 decisero di riordinare il giardino per poi buttarsi letteralmente a letto.
Tra il viaggio, la spesa e la grigliata era stata una lunga giornata e l’unico pensiero era quello di riposare in attesa della giornata successiva.


La mattina seguente tutti si svegliarono di buon’ora, eccetto Sana che come al solito aveva faticato ad alzarsi dal letto.
Gli amici affamati si avviarono in spiaggia ad ordinare due ombrelloni e otto sdrai in prima fila vicino al mare, per poi concedersi una buona colazione.
Dopo quasi un’ora che i ragazzi erano usciti, Sana si alzò dal letto per dirigersi in bagno a prepararsi. Si lavò velocemente e ritornò in camera per prendere dal cassetto il costume da bagno, “Non vedevo l’ora di indossarlo. L’ho comprato qualche mese fa e ancora ricordo che mi aveva colpito fin da subito” pensò.
Infine mise nella borsa della spiaggia: l’asciugamano, la crema solare, i fazzoletti, alcune monete, la macchina fotografica e infilandosi gli occhiali da sole uscì finalmente da casa.
Immaginò che i suoi amici avessero già fatto colazione così si fermò al bar della spiaggia per mangiare una brioche al cioccolato e una spremuta d’arancia.
“Sei arrivata prima del previsto!” scherzò Aya all’arrivo dell’amica.
“Si mi sono fermata un attimo al bar a far colazione. Scusate per il ritardo!” rispose Sana mentre si toglieva i pantaloncini e la canottiera a righe bianca e blu decorata con una piccola farfalla nel lato in basso.
Akito era comodamente seduto su uno sdraio mentre osservava il movimento grazioso delle onde. Quando arrivò Sana si voltò verso di lei rimanendo piacevolmente stupido di vedere quanto la ragazza fosse bella anche senza un velo di trucco e di come il suo fisico fosse maturato.
Si ricordò ancora di quando frequentavano l’elementari: era una bambina vivace, buffa, sempre allegra e con la voglia di aiutare il prossimo. Ora erano cresciuti e lei era diventata una bellissima ragazza.
Gli piaceva osservarla, vederla sorridere e ridere di gusto. Adorava i suoi lineamenti del viso, i suoi occhi pieni di felicità e le sue espressioni di quando si arrabbiava o si imbarazzava.
Notò anche di quanto fossero cresciute le sue curve rispetto a quando studiavano alle scuole medie.
“Akito ci sei? Ti ho chiesto se andiamo a fare il bagno!” chiese di colpo Tsuyoshi continuando “Sei rimasto incantato nel vedere Sana, di la verità!”.
“Ma cosa stai dicendo!” ribatté Akito.
“Dai non negarlo, sei rimasto colpito da Sana, come sempre del resto!”
L’amico però lo ignorò e alzandosi gli disse “Tu parli troppo. Ora vado a fare il bagno”.
Mentre i ragazzi erano in acqua, le ragazze si rilassarono sui loro sdrai godendosi il calore del sole accompagnato dal dolce suono delle onde.
Improvvisamente sentirono degli spruzzi sul loro corpo e quando aprirono gli occhi, videro i quattro amici con in mano delle pistole d’acqua.
Le quattro amiche si alzarono di colpo dagli sdrai e cominciarono a rincorrere i ragazzi cercando in tutti i modi di rubare le loro pistole.
“Ragazzi ora siete fregati!” esclamò Fuka.
“Questo è quello che pensate voi!” affermò Gomi cono tono di sfida.
“Guardate che questi giochetti psicologici non funzionano con noi” disse Sana.
“E tu come fai ad esserne certa?” domandò ironicamente Akito.
“Perché vi conosco!”
“Siete sicuri che cederanno?” bisbigliò Takaishi ai compagni.
“Che cosa state tramando?” chiese Hisae.
“Stiamo organizzando un piano!” improvvisò Tsuyoshi.
“Non mi freghi Tsu, vi ho sentiti!” urlò indicandoli Sana.
“Come hai fatto a sentirci?”
“Non ci credo” affermò sicuro Akito.
“Invece si. Takaishi ha domandato: “Siete sicuri che cederanno?””
“Si si certo” negò Gomi.
“Vi ho pure registrato, sentite” disse la ragazza prendendo in mano un piccolo registratore. Schiacciò il tasto Play e dall’apparecchio uscì la conversazione registrata.
“Visto! Vi siete fregati con le vostre stesse mani” rise Sana.
“Grande Sana!” esclamò Aya.
“Ma come hai fatto? Non ti abbiamo vista” disse sbalordito Tsuyoshi.
“Più che tutto… Da dove ha tirato fuori quell’apparecchio?” chiese Gomi.
“Sono tattiche di mimetizzazione che conosco” si vantò la ragazza.
SPLASH… Sana in meno che non si dica era sott’acqua.
Akito era sbucato dietro alla ragazza e di sorpresa l’aveva presa al volo facendole fare un tuffo.
“HAYAMA COME TI SEI PERMESSO!” urlò appena riemerse.
“Anch’io conosco queste tecniche di mimetizzazione” ghignò Akito.
“Questa me la paghi!” urlò la ragazza.
“Ti consiglio una dieta, pesi parecchio! E dire che l’acqua dovrebbe diminuire il peso!”
“QUESTO E’ TROPPO! SE TI PRENDO NON SO CHE TI FACCIO!” lo rincorse.
“Dai stavo scherzando!”
Sana e Akito cominciarono a rincorrersi in acqua schizzandosi avvicenda, mentre Aya e Tsu decisero di andare a fare una passeggiata romantica, Fuka e Takaishi andarono a sedersi in riva al mare e Hisae e Gomi rimasero a scherzare intanto che nuotavano.
“Chissà se quei due riusciranno mai a dichiararsi” domandò Aya al suo ragazzo.
“Non so, ma anche se litigano si vede che si vogliono un gran bene!”

***
 
Intorno le 13:30 i ragazzi si rincontrarono al bar della spiaggia per pranzare.
Akito e Sana si diressero nella villa per cambiarsi il costume, siccome erano rimasti fino a pochi minuti fa nell’acqua e non potevano entrare con il costume bagnato.
Arrivati nell’abitazione entrambi andarono nella propria camera per asciugarsi e cambiarsi.
Si ritrovarono in salotto poco dopo seduti sul divano a bere qualcosa di fresco.
“Sono esausto” disse il ragazzo mentre sorseggiava un bicchiere d’acqua.
“A chi lo dici, abbiamo corso e nuotato senza fermarci!” rispose Sana
“E’ stato divertente però!”
Pochi minuti dopo si addormentarono entrambi, stanchi dopo tutto quel movimento.
“Ma si può sapere perché quei due spariscono sempre!” esclamò Fuka seduta al bar.
“In effetti, almeno potrebbero avvisare!” disse Hisae.
“Anche perché poi scopriamo che ci siamo preoccupati per niente” affermò Tsu.
“Intanto mangiamo. Inoltre lo sapete che alla fine anche se non lo ammettono quei due fanno coppia fissa” commentò Gomi.
“Infatti hanno fatto sempre così” affermò Takaishi.
“Chissà cosa staranno facendo?!” domandò Tsu.
“Non so… Ma sono troppo belli!” disse Aya.
“Ma noi lo siamo di più” commentò Tsuyoshi.
“Questo è ovvio Pasticcino mio!”
Verso metà pomeriggio si svegliarono e si ritrovarono abbracciati.
La ragazza si sentiva protetta e a proprio agio tra le braccia di Akito e se fosse stato per lei sarebbe rimasta lì per il resto della giornata. Anche il ragazzo adorava stringerla a sé, perché era solo in quei momenti che poteva sentirla realmente sua, e l’immagine di Sana nelle braccia di un altro lo faceva innervosire.
Entrambi non avevano più sonno, ma nessuno dei due fece cenno di muoversi e continuarono a tenere gli occhi chiusi fingendo di dormire.
Dopo una decina di minuti il telefono di casa suonò, così Akito si alzò e andò a rispondere cercando di non fare rumore.
“Pronto” rispose Akito sbadigliando.
“Dove siete? E’ da ore che vi stiamo aspettando e al cellulare non risponde nessuno!” urlò Tsuyoshi dall’altra parte della cornetta.
“Se ho risposto significa che siamo a casa. Ci eravamo addormentati”
“Ce lo dovevamo aspettare da due dormiglioni come voi. Comunque noi andiamo a fare un giro in paese, volete venire anche voi?”
“Ok arriviamo”
Sana era ancora sdraiata sul divano così Akito decise di farle uno scherzo.
“Ehi Kurata svegliati dobbiamo sbrigarci!” esclamò Akito.
“Perché? Che succede?”
“Gli altri stanno andando via. Devono ritornare a casa subito e se non ci sbrighiamo ci lasciano qua”
“No è impossibile, non ci credo! Perché dobbiamo ritornare a casa?” domandò Sana.
“Non ne ho idea” rispose il ragazzo.
La ragazza non sapeva se crederci o meno, gli sembrava impossibile. Così andò a prendere il suo cellulare nella borsa e vide un messaggio di Hisae “Venite in paese?”.
“Vuole la guerra? E guerra sia!” pensò.
“Dai su Hayama muoviti!” gli urlò.
“Guarda che quella lenta sei tu mica io!”
“Non credo proprio e siccome alla guida tu sei troppo lento ho deciso che guiderò io la tua macchina”
“COME? Non ho capito bene”
“Hai capito benissimo, ti aspetto in macchina e non restare lì imbambolato a guardarmi!” esclamò Sana.
“Non starà dicendo sul serio. Sono sicuro che quando la raggiungerò la vedrò sul sedile del passeggero” rifletté Akito.
“Sei arrivato finalmente! Su sali andiamo!”
“Scendi immediatamente” affermò preoccupato.
“Dai Hayama non perdere tempo!”
“Ok questo è troppo. Era uno scherzo!”
“Lo so anche il mio!” gli disse facendogli l’occhiolino.
“In che senso? Sapevi che ti stavo prendendo in giro?”
“Si, mi aveva scritto Hisae. Comunque andiamo in Paese?”
“Si però prima mangiamo, andiamo da qualche parte?” le domandò.
“Va bene allora mando un messaggio a Hisae per dirle che ci fermiamo a mangiare qualcosa e poi li raggiungiamo!”

Si fermarono a magiare un trancio di pizza e infine raggiunsero i loro amici.
“Oh guardate ci onorano della loro presenza” scherzò Fuka vedendoli arrivare.
“Scusate il ritardo” disse Sana toccandosi i capelli.
“Stai contagiando anche Akito con il tuo ritardo” rise Takaishi.
“Cosa avete mangiato?” domandò Gomi.
“Sicuramente sushi” affermò Tsu sicuro.
“No abbiamo mangiato la pizza. Voleva portarmi a mangiare il sushi ma ho insistito per andare in una pizzeria. Se non ci credete ho delle prove” disse Sana orgogliosa.
“Non ti stiamo mica accusando. Ma che prove hai?” domandò curiosa Fuka.
“Ecco qui, ho delle foto con me!” disse Sana.
“Ma lui odia farsi fotografare” esclamò Tsu incredulo.
“Lo so, ma ho usato la scusa di scrivere un messaggio” affermò mettendosi le mani sui fianchi.
“Facci vedere!” urlarono gli amici.
“Ma come hai fatto?” esclamò incredulo Akito.
“Semplice, vedi questo tasto lo clicchi e scatti la foto” gli spiegò ironicamente.
“Stupida! Non intendevo quello” affermò il ragazzo.
“Allora a cosa ti riferivi?”
“Ad avermi fatto delle foto a mia insaputa”
“Semplice sono più furba di te!” gli disse facendogli una linguaccia.

Il paese era piccolo ma molto carino. C’erano prevalentemente negozi per la spiaggia, ma anche di vestiti estivi molto belli; bar e disco pub sul lungo mare; un’ampia ristorazione; un supermercato e molti negozietti come di macelleria, panetteria, pescivendolo e altro.
Ai ragazzi piaceva molto perché era un posto tranquillo, ma se si voleva “più vita” bastava prendere la macchina e in cinque minuti ci si trovava in una città piena di giovani.
Le ragazze si diressero verso casa per lavarsi e siccome i ragazzi sapevano che ci avrebbero impiegato molto tempo, decisero di fermarsi a fare l’aperitivo per parlare dei programmi serali. Secondo Gomi le ragazze avrebbero voluto andare a ballare, invece Akito la pensava diversamente. “Va bene scommettiamo che ho ragione io?” disse Gomi.
“Scommessa accettata. Se hai sbagliato pagherai da bere!” rispose sicuro Akito.

SPOILER:
“Quando ci siamo rivisti un mese fa non hai risposto alla mia domanda” affermò tutto ad un tratto Akito.
“A quale?” rispose titubante Sana.
“Ma di cosa sta parlando? Perché improvvisamente è diventato così serio?” si domandò la ragazza.
“Ti avevo chiesto per quale motivo avevi fatto scena muta al telefono e tu mi avevi risposto che avevi avuto paura!” le ricordò.
“Ah si… Ricordo…”
“Ma cosa mi è saltato in mente di isolarmi con lui. Cosa gli dico adesso...” pensò la ragazza stringendosi i pugni.
“Bene ora voglio una risposta”
“Perché? Non ha più importanza ormai”
“Per me si”
“Ti sei mai chiesto perché sono rimasta cinque anni in Italia?” alzò la voce la ragazza.
“Tutte le notti. Ora hai la possibilità di rispondermi!” affermò guardandola negli occhi in cerca di una risposta.




Ciao a tutte!
In questo capitolo i ragazzi hanno trascorso le prime due giornate di vacanze :) e come al solito Sana e Akito non hanno perso l'occasione di stuzzicarsi, di ammirarsi e di litigare come solo loro sanno fare! =D
Come si legge nello spoiler succederà qualcosa di importante tra i due protagonisti. Akito proprio come la prima sera vuole delle spiegazioni! Finalmente chiariranno? Chi lo sa =P
Non so quando riuscirò ad aggiornare il prossimo capitolo (se ho un momento libero domani, anche se ne dubito fortemente) perchè tra gli ultimi acquisti, preparativi e imprevvisti... Le giornate sono stra piene. Inoltre ormai manca proprio poco a natale ^.^
Vi faccio i miei migliori Auguri di Buon Natale =D ;*
A presto <3,

Miky

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 1O - TRA BRIVIDI ED EMOZIONI ***


CAPITOLO 10 ● TRA BRIVIDI ED EMOZIONI
 

Tornati a casa i ragazzi si sorpresero nel vedere che tutte e quattro le amiche fossero pronte per tempo. Così andarono a turno a lavarsi e Akito, a suo malgrado, fu l’ultimo e quando aprì la doccia l’acqua era gelida.
“Si può sapere perché l’acqua è gelata? Gli altri non sono stati tanto sotto la doccia, di conseguenza sarete state voi donne le responsabili!” urlò il ragazzo mentre tremava dal freddo.
Le ragazze sedute comodamente sul divano si guardarono tra loro, e capendo di averla fatta grossa urlarono all’unisono: “Scusaci! Non succederà più!”.
Dopodiché cominciarono a pensare dove sarebbero potuti andare quella sera, infine optarono per il Luna Park e informarono i ragazzi.
Tutti erano contenti a parte Gomi che capì di dover offrire da bere a tutti.
Finalmente pronti partirono e poco dopo arrivarono al parco di divertimento. Era un Luna Park con varie attrazioni: autoscontri, case stregate, case degli specchi, ruota panoramica, montagne russe, giochi a premio e sala giochi.
“Cominciamo con gli autoscontri?” domandò Takaishi.
Il gruppo acconsentì e salirono a coppie sulle automobili: Fuka con il suo ragazzo; Tsu insieme ad Aya; Hisae in compagnia di Gomi e infine Sana con Akito.
“Dai Hayama accelera! Su su anche mia mamma è più veloce con la sua automobilina e lo sai!” esclamò Sana.
“Stai calma, non è una corsa. Bisogna schivare le macchine e andare addosso agli altri” spiegò tranquillo Akito.
“Si ma sei lento” sbuffò la ragazza.
“Ma se sto schivando tutti!”
“Al prossimo giro guido io!” propose Sana.
“Illuminami” gli rispose.
Si scambiarono di posto e la situazione precipitò.
“Tu guidi come una gallina senza testa!” la rimproverò Akito.
“Cosa vorresti insinuare?” gli disse offesa.
“Vai a caso e non colpisci nessuno” affermò il ragazzo.
“Questo non è ver… AHIA!” urlò Sana.
“Non voglio uscire dall’auto pieno di lividi! Quindi impegnati!” la sgridò.
La situazione tra Aya e Tsu non era tanto meglio. Infatti quest’ultimo negli occhi della ragazza riusciva a percepire il fuoco che ardeva in lei carico di adrenalina.
“Tesoro non credi che tu stia esagerando?” domandò debolmente il ragazzo.
“Ma perché? Non vedi come sono brava! Schivo e colpisco tutti!” gridò la ragazza accompagnata da una perfida risata.
“Attento Takaishi!” urlò Tsu.
“Attento Takaishi! Aya ci sta alle calcagna!” affermò in contemporanea Fuka inutilmente.
Aya li aveva colpiti.
“Caspita che botta… Non invidio Tsu!” continuò la ragazza.
“Già è meglio stare alla larga da Aya quando guida” rispose scherzando Takaishi.
Intanto nella macchina di Gomi e Hisae si accese una forte discussione: ad entrambi non piaceva il modo di guidare dell’altro, così dopo un paio di giri decisero di andare a giocare in sala giochi per non rischiare di litigare.
Successivamente le tre coppie raggiunsero i due amici in sala giochi.
All’ingresso di quest’ultima c’erano due macchinette acchiappa pupazzi: la prima conteneva alcuni peluche della Disney, mentre la seconda dei palloni da calcio.
Sana si precipitò verso la prima macchinetta per controllare quali personaggi si potevano vincere e quanto sarebbe costata una partita. Di fianco alla pulsantiera lesse il prezzo esposto.
Prese dalla borsa il portafoglio e si diresse in cassa per cambiare le banconote nel prezzo stabilito. Dopodiché ritornò alla macchinetta e inserì la prima monetina: voleva a tutti i costi vincere il peluche del coniglietto Tamburino. Era troppo dolce con quel musetto e con quegli occhietti teneri, inoltre era uno dei suoi personaggi preferiti.
Con la pulsantiera mosse il gancio che afferrò il peluche scelto, Sana stava già esultando per la facile vittoria fino a quando non vide cadere sotto ai suoi occhi il coniglietto.
“Uffa ci devo riprovare!” si lamentò Sana inserendo una seconda monetina.
Questa volta la ragazza riuscì a spostare di pochi centimetri il peluche e innervosita gli urlò “Vuoi la guerra Tamburino? E va bene che vinca il migliore!”.
“Non starai mica parlando con un pupazzo Kurata!” ghignò Akito.
“Anche se fosse? Non è mica proibito!” rispose scocciata inserendo un’altra monetina.
“Hai intenzione di spendere tutti i tuoi soldi per uno stupido pupazzo?” le chiese.
“Certo che no! Questo sarà l’ultimo tentativo che faccio!” disse Sana demoralizzata visto l’ennesimo buco nell’acqua.
“Quale peluche vuoi?” domandò dolcemente Akito.
“Quel piccolo coniglietto!” indicò la ragazza.
“Dai lascia fare a me!” affermò il ragazzo prendendo una moneta dalla tasca e inserendola nella macchinetta. Con la massima concentrazione posizionò il gancio sopra il peluche che desiderava vincere, e quando fu pronto premette il tasto “OK” per prelevare il coniglietto che cadde nella cesta dei vincitori.
“Sei stato bravissimo Hayama, complimenti!” esclamò Sana battendo le mani.
Akito prese dalla macchinetta il coniglietto vinto intanto che la ragazza lo ringraziava.
“Perché mi ringrazi?” le domandò inarcando un sopraciglio.
“Che domande! Per il coniglietto… Lo hai preso per me no?!” affermò sicura.
“Questo è mio, pescatelo da sola!” le rispose infilando il peluche in un sacchetto.
Sana stringendosi un pugno e con un’espressione imbronciata e arrabbiata pensò “Dovevo aspettarmelo da lui!”.
“Sana che fai? Non vieni a giocare?” domandò Hisae uscendo dalla sala giochi.
Sana annuì e seguì l’amica all’interno.
Giocarono inizialmente a qualche videogioco e poi crearono un piccolo torneo di calcio balilla, utilizzando le coppie di prime.
Il primo turno fu disputato da Fuka - Takaishi contro Hisae – Gomi ed uscirono vincitori quest’ultimi. Venne il momento di Sana – Akito VS Aya e Tsu, la prima coppia cominciò a litigare come al solito poiché Akito insultò vivacemente le doti di Sana.
“Sei proprio un’imbranata!” urlò Akito dopo aver perso un altro punto.
“Non farmi distrarre! Ecco hai visto, hanno fatto un altro goal” ribatté la ragazza continuando “Se per caso non avessi capito lo scopo del gioco è fare goal. Non so se ti rendi conto ma hai fatto solo due reti!”.
Aya e Tsu invece se la cavavano abbastanza bene e gli amici non si aspettavano di certo una Aya così combattiva.
“Evvai abbiamo segnato ancora!” disse felice Tsu.
“Impossibile era fuori gioco!” tentò di difendersi Sana.
“Guarda che qui non esistono i fuori gioco!” rispose Aya.
 Il risultato fu di quattro a sei per Aya e Tsu.
Akito sembrava abbastanza alterato, odiava perdere e in male modo disse alla sua partner di gioco che era proprio un impiastro.
Sana cercò di non farci caso e affermò “È solo un gioco, come sei competitivo. Dai ti offro un gelato” e uscirono dalla sala giochi.
L’ultima sfida era composta da Hisae – Gomi contro Aya – Tsu.
Fu una partita molto impegnativa perché entrambi erano molto bravi e infatti finì in parità.
 
***
 
“Ti sei calmato?” chiese ridendo Sana.
“Lo sai che odio perdere” rispose andando a sedersi su una panchina.
“Si ma tanto in palio non c’era niente!” si giustificò.
“Sana…” sussurrò il ragazzo.
“…Si?” gli domandò debolmente.
“Quando ci siamo rivisti un mese fa non hai risposto alla mia domanda” affermò tutto ad un tratto Akito.
“A quale?” rispose titubante Sana.
“Ma di cosa sta parlando? Perché improvvisamente è diventato così serio?” si domandò la ragazza.
“Ti avevo chiesto per quale motivo avevi fatto scena muta al telefono e tu mi avevi risposto che avevi avuto paura” le ricordò.
“Ah si… Ricordo”
“Ma cosa mi è saltato in mente di isolarmi con lui. Cosa gli dico...” pensò la ragazza stringendosi i pugni.
“Bene, ora voglio una risposta”
“Perché? Non ha più importanza ormai”
“Per me si”
“Ti sei mai chiesto perché sono rimasta cinque anni in Italia?” alzò la voce la ragazza.
“Tutte le notti. Ora hai la possibilità di rispondermi” affermò guardandola negli occhi in cerca di una risposta.
Sana spalancò gli occhi, non si aspettava di certo una risposta del genere.
Si ricordava come se fosse ieri di quel giorno in cui decise di non ritornare in Giappone.

INIZIO FLASHBACK
Quel giorno da dimenticare Sana era appena uscita dalla doccia e quel pomeriggio non doveva sostenere nessuna prova e nemmeno studiare, insomma poteva finalmente dedicarsi una giornata tutta per sé.
Si vestì e si asciugò velocemente, prese il cellulare e compose a memoria il numero di Akito. Pochi secondi prima di digitare gli ultimi due numeri il suo telefono squillò. Cancellò il numero per poter leggere il messaggio, avendo paura che qualcuno la stesse avvisando per svolgere una prova decisa all’ultimo minuto.
Non poteva crederci, era lui: Akito Hayama.
In fretta e furia aprì il messaggio felice di poter risentire finalmente la persona che più le mancava e che aveva voglia di riabbracciare.
La sua felicità purtroppo fu subito contrastata dal contenuto del messaggio.
Non poteva crederci, Akito si era fidanzato. In quel momento il mondo le cadde addosso.
Quel pomeriggio rimase seduta accanto all’armadio a pensare, a piangere e a capire perché avesse scelto un’altra ragazza. È vero, non erano fidanzati ufficialmente perché entrambi non avevano avuto mai il coraggio di affrontare l’argomento ma cosa importava, prima di partire avevano trascorso la maggior parte del tempo insieme e in questi mesi si sentivano tutti i giorni.
Fuka, Hisae, Aya e Tsuyoshi conoscevano bene sia Sana che Akito e secondo loro era come se fossero fidanzati da sempre, perché a loro non servivano grandi parole ma fatti importanti.
Era stato sempre così.
“Cosa è successo? Perché sono venuta a saperlo solo in questo momento. Perché nessuno mi ha informata…” si chiese più volte.
Si ricordò di quando partì a girare “La villa dell’acqua” e dentro di lei ritornò la stessa tristezza, delusione e solitudine.
"Dovevo aspettarmelo… Il lupo perde il pelo ma non il vizio…” pensò stringendosi il cuscino al petto mentre le guance si bagnavano nuovamente.
Il giorno dopo si svegliò presto con un unico pensiero: “Questa volta non voglio che il tempo si fermi… Che la mia vita si fermi! Voglio continuare, devo essere forte e reagire, impegnandomi nello spettacolo e nel lavoro, ma soprattutto non voglio scaricare i miei problemi addosso agli altri…”
I giorni passarono e ormai lo spettacolo si stava avvicinando come il giorno della partenza.
Non voleva ritornare a casa, non voleva rivederlo, non era pronta.
Ormai era passato un mese da quando aveva ricevuto la terribile notizia, ma ancora non era riuscita a cancellare il suo viso dai suoi pensieri e per Sana non aveva senso ritornare a casa perché lui non ci sarebbe stato.
Così terminate l’esibizioni confessò a Rei di voler restare ancora in Italia.
Nel frattempo Akito l’aveva cercata più volte, ma Sana non aveva mai avuto il coraggio di rispondergli.
Sparì senza dargli una spiegazione e nemmeno si congratulò con lui.
Tutte le notti rileggeva infinite volte i suoi messaggi e riguardava più volte le loro foto, ormai uniche parti di lui rimaste.
Passarono alcuni mesi, ma l’amore che provava nei confronti del ragazzo non passava, quel sentimento era più grande di lei. Quella piaga formatasi nel suo cuore, aveva provocato un profondo dolore dentro di lei.
Lui aveva distrutto in un attimo il loro rapporto e  la voglia di vivere di Sana.
Al lavoro o in compagnia indossava una maschera: si dimostrava sempre serena e felice.; ma quando rientrava nella sua stanza si creava un enorme vuoto dentro di lei.
Voleva raccontare l’accaduto a qualcuno, voleva sfogarsi, voleva essere capita e consolata, ma anche quando provava ad affrontare l’argomento finiva con il deviare il discorso.
Era più forte di lei, solo il pensiero le spezzava il cuore.
Passarono un paio di anni e Sana continuò a sentire le sue amiche senza mai rivelare il vero motivo della decisione di rimanere in Italia. Le mancavano, ma ancora non era pronta a tornare e dopo aver saputo anche da loro che Akito aveva cominciato a frequentare alcune ragazze, preferì dedicare tutta sé stessa nel mondo del lavoro.
Dopo cinque anni la ragazza capì che era arrivato il momento di ritornare in Giappone e di affrontare i fatti convinta che ormai l’avesse dimenticato.
Al suo ritorno provò a telefonargli, ma al solo sentire la sua voce le tornarono in mente tutti quei terribili ricordi e le parole vennero a mancare.
Così nei mesi successivi uscì con alcuni ragazzi e con le sue amiche per distrarsi, facendo sempre molta attenzione a non andare nei posti che Akito frequentava.
Infine la ragazza giunse alla conclusione che la colpa fosse unicamente sua. Si, perché Sana aveva scelto di partire e di conseguenza di rinunciare a lui. Perciò era giusto che anche Akito avesse fatto la sua scelta.
Tutto filò per il verso giusto fino a quando non lo rincontrò in bagno e uscirono insieme.
Quando lo aveva rivisto dopo cinque lunghi anni era come se il tempo fosse ripartito.
Il cuore della ragazza cominciò a battere all’impazzata, ma non voleva dimostrarsi inferiore a lui anzi, cercò in tutti i modi di nascondere quel sentimento che sbocciava tutte le volte che i suoi occhi incontravano quelli del ragazzo che amava tutt’ora.

FINE FLASHBACK

Sana decise di raccontargli tutto quello che era successo, finalmente poteva sfogare tutto quel dolore che si era tenuta dentro. Man mano che proseguiva con il racconto i suoi occhi si inumidirono e le guance si bagnarono. Non si sarebbe mai immaginata che la prima persona che venisse a conoscenza della sua tristezza e della sua decisione fosse proprio la persona che aveva dato alla luce il vuoto dentro di lei.
“Ora sai tutto. Ci vediamo dopo… Non ce la faccio a rimanere qui” disse Sana alzandosi.
“Aspetta” disse Akito prendendola per il polso e continuò abbassando lo sguardo “Guarda che io non mi sono fidanzato con nessuna nel periodo in cui stavi provando per lo spettacolo teatrale… Ho cominciato a frequentare altre ragazze solo dopo due anni che tu sei partita".
“Ormai che importanza ha… È passato e l’unica che ha sofferto per cinque anni sono stata io!” rispose in lacrime la ragazza andandosene via.

“Ma perché me ne sono andata! Lui è rimasto ad ascoltarmi e io cosa ho fatto? Ho preso e me ne sono andata. Sembrava sincero quando mi ha detto che lui non ha mai scritto una cosa del genere… E allora perché a me è arrivato quel messaggio? Basta Sana, basta pensare a quei giorni. Ho già pianto per troppo tempo e non voglio che questo riaccada, sono in vacanza e devo divertirmi più che posso. Anche se sarà difficile non pensare a questa serata nei prossimi giorni… La vacanza è appena iniziata e mancano ancora molti giorni al rientro, per di più dormiamo sotto lo stesso tetto. Non posso mica evitarlo tutte le volte. Cosa posso fare… ” pensò Sana.
Fuka, Takaishi, Hisae, e Gomi usciti dalla sala giochi andarono a prendere qualcosa da bere, mentre Aya e Tsu incontrarono Sana.
“Ehi perché hai gli occhi rossi Sana?” domandò dolcemente Aya.
“Niente sarà l’allergia” mentì la ragazza.
“Ok se lo dici tu… Ci accompagni a prendere le patatine fritte per Tsu?” chiese Aya e Sana annuì.
I due fidanzati scherzarono cercando anche di coinvolgere Sana in quei discorsi, ma lei non riusciva a pensare ad altro se non a quello che era successo poco fa. Si sentiva confusa e continuava a rivedere nella sua mente gli occhi sinceri di Akito mentre le dicevano che non si era fidanzato con nessuna.
“Andiamo a fare un giro sulla ruota panoramica?” chiese Aya vedendo l’amica soprapensiero.
“Si andate io resto qui a finire le patatine, ci vediamo dopo!” rispose Tsu al posto di Sana.
In fila per la ruota panoramica un ragazzo biondo e alto si avvicinò verso le due ragazze e cercando di attaccare bottone disse “Ciao non vi ho mai viste da queste parti”.
“Siamo qui in vacanza” rispose semplicemente Sana.
“Piacere io sono Alan, vivo qui ma ho origini tedesche” si presentò il ragazzo.
Sana e Alan cominciarono a chiacchierare e a scherzare.
Aya capì immediatamente che il ragazzo ci stava provando con la sua amica, così con una scusa si allontanò per un momento per andare a chiamare Tsu e appena lo trovò iniziò a raccontargli velocemente quello che stava accadendo.
Il ragazzo andò subito a cercare Akito, sapeva benissimo che ormai il suo amico e Sana si erano avvicinati parecchio e non voleva che si riperdessero nuovamente.
Infatti in quei cinque anni che Sana era in Italia ricordò di come Akito stesse male. Si era rinchiuso nuovamente in sé stesso, proprio come quando era piccolo e non voleva che ricapitasse per l’ennesima volta. Entrambi sapevano che la loro felicità dipendesse dall’altro.
Lo trovò poco dopo seduto su una panchina, aveva uno sguardo perso nel vuoto come se fosse concentrato su qualcosa in particolare.
“Ehi Akito perché non sei in compagnia di Sana? Sai l’ho vista un attimo fa e aveva gli occhi lucidi, come se avesse appena finito di piangere. È successo qualcosa?” chiese premurosamente all’amico.
“No, non so cosa le è successo…” mentì Akito.
“Sai Aya mi ha informato che un ragazzo tedesco ci sta provando con Sana!” disse di colpo Tsu.
“Capisco…” affermò l’amico senza ascoltare realmente quello che gli stava dicendo.
Era troppo impegnato a pensare a come o meglio chi avesse scritto a Sana un messaggio del genere.
Ricordò il suo primo anno delle superiori: c’erano alcune ragazze della sua classe o della scuola che ci avevano provato con lui, ma aveva sempre rifiutato in malo modo.
Nei suoi pensieri c’era sempre e unicamente lei.
“E se fosse stata qualche ragazza che ho rifiutato… No, impossibile… Mi conoscevano solo di vista… Eppure… Non trovo altra spiegazione!” rifletté il ragazzo.
Improvvisamente tutto gli apparve più chiaro.
Si ricordò che una mattina mentre ritornava in classe con i suoi compagni dalla lezione di educazione fisica, una ragazza stava sbirciando nella sua cartella.
“Che stai facendo?” affermò Akito afferrandole un braccio.
“Ni-nie-niente…” rispose impaurita la ragazza con in mano il suo cellulare.
“Perché hai preso il mio telefono?!”
“E-ecco… Io… Volevo aggiungere il mio numero alla tua rubrica”
“Vattene!”
“Stai aspettando che l’attrice ritorni non è vero?!” disse in tono beffardo.
“Non sono affari che ti riguardano! E ora vattene e non farti più vedere!” urlò Akito arrabbiato.

“Proprio in quel periodo Sana non si era fatta più sentire…” rifletté il ragazzo.
“Ambarabàcicicocò tre civette sul comò, che facevano l’amore con la figlia del dottore…” disse Tsu verificando se Akito lo stesse ascoltando.
“È stata lei!” affermò Akito.
“Lei? Lei chi?” domandò Tsuyoshi non capendo.
“Hai visto Sana?”
“Non hai ascoltato proprio niente!” disse Tsuyoshi mettendosi le mani fra i capelli.
“Cosa? È successo qualcosa?”
“È alla ruota panoramica ed è…” rispose Tsu non riuscendo a completare la frase, poiché Akito si stava dirigendo velocemente nel luogo indicato dall’amico.

Sana in compagnia di Alan stava aspettando Aya che non decideva a ritornare, “Ma dove si è cacciata?” pensò.
“Guarda è il tuo turno, saliamo insieme?” le domandò Alan.
“Ecco… Non credo sia una buona idea. Vai pure salirò al prossimo giro” affermò la ragazza.
“Ci mancava solo questo Don Giovanni! Ma che vogliono tutti da me!” si chiese Sana.
“Perché? La tua amica tanto non torna... Non dirmi che sei fidanzata!”
Gli aveva appena servito la scusa sul piatto d’argento e la ragazza non poteva farsela sfuggire.
“Esatto! Sai è molto geloso il mio ragazzo e se ci vede insieme potrebbe pensare male” mentì Sana.
“Ma non stiamo facendo niente di male dai!” affermò il ragazzo avvicinandosi al suo viso.
“Ma quanto è insistente questo! E mollami!” pensò la ragazza.
“Sana saliamo insieme?” disse una terza voce che Sana conosceva benissimo.
“Veramente gliel’ho già chiesto io!” intervenne Alan.
“E tu chi saresti?” chiese Akito scocciato.
“Piacere Alan, tu?” disse alzando il braccio per dargli la mano.
Akito si girò verso Sana e la prese per mano portandola dentro alla cabina e ignorando completamente il ragazzo.
“Hayama che c’è? Non abbiamo nient’altro da dirci” esclamò Sana.
“Ho bisogno di parlarti!”
“Credevo che soffrissi di vertigini. Perché sei salito?”
“È importante. Ecco… Volevo dirti che non sono stato io a scrivere quel messaggio” le confessò.
“Questo me lo hai già detto prima” rispose Sana guardando il paesaggio.
“Lo so, c’è stato un malinteso! Centra una ragazza…”
“Che strano… Non me lo sarei mai aspettata, sei circondato da donne!” disse sarcastica.
“Vedi questa ragazza continuava a provarci con me finché un giorno ho perso la pazienza… Lo sai che non sopporto la gente appiccicosa!” le spiegò.
“Continuo a non capire… Che centra questa ragazza con il messaggio?” domandò Sana voltandosi verso Akito.
“È stata lei a scriverti il messaggio con il mio cellulare! Ricordo di averla beccata a frugare nella mia cartella di nascosto… Che-che su-suc-succede?!”
“Ci siamo fermati!” affermò Sana guardando giù.
“Questo l’ho notato!” rispose sarcastico.
Aya e Tsu avevano pagato il signore della giostra in modo tale che Sana e Akito potessero chiarire la situazione senza essere disturbati.
“Ma con tutte le giostre che c’erano proprio qui dovevi salire?” si lamentò Akito.
“Non l’ho proposto io! E poi volevo vedere tutto il panorama e questa è l’unica giostra che lo permette”
Akito chiuse gli occhi per distrarsi dal luogo in cui si trovava e riprese a parlare.
“…Senti io non sono uno che parla molto…”
“Ah beh questo lo abbiamo capito tutti” affermò Sana.
“Non complicare le cose e fammi parlare!”
La ragazza annuì.
“Io non sono uno che parla molto… E mi fido anche meno… Ma di te mi fido e voglio che tra noi funzioni… Veramente” le confessò Akito.
Sana rimase piacevolmente sorpresa dalle parole che aveva appena sentito. Non si sarebbe mai aspettata che Akito salisse sulla ruota panoramica per lei sapendo inoltre quanto la odiasse.
“Comunque se un giorno scenderemo da qui ne riparleremo!” riprese a parlare il ragazzo.
“Chissà quando tempo ci vorrà!” scherzò la ragazza.
“Non dire così” la implorò.
“Hai bisogno di qualcosa che ti aiuti a distrarti” sorrise Sana.
“Siamo a venti metri da terra, come puoi pretendere che…”
Il ragazzo non fece in tempo a completare la frase che sentì due morbide labbra sfiorare le sue.
Aprì gli occhi di sorpresa e colpito dall’iniziativa della ragazza contraccambiò il bacio allungando una mano per accarezzare quel dolce viso.
"Dovrei tirarti il martelletto di plastica?!" le disse staccandosi leggermente dalle sue labbra.
"Zitto e baciami!" sorrise Sana.
In un attimo le loro bocche si riunirono in un bacio a fior di labbra.*


*Scena OC_Stagione 1_Puntata 09 I sentimenti.
 
SPOILER:
“Ciao Sana come stai?” chiese una voce sconosciuta alle quattro amiche e Sana si voltò verso il ragazzo.




Ciao a tutte!
Spero abbiate trascorso un sereno e felice natale! =)
Evvaiiiiii, sono riuscita ad aggiornare!
Sana e Akito finalmente sono riusciti a chiarirsi e a confessarsi i reciproci sentimenti! Era ora! *.*
Beh spero di essere riuscita ad esprimere la tristezza di Sana.
Come sempre tra Sana e Akito c'è uno/a ragazzo/a a intromettersi fra di loro. Ma l'importante è che siano riusciti a dichiararsi!
Ho preso ispirazione da una scena di The O.C. copiando alcune battute e cercando di personalizzarla.
Inoltre volevo che fosse Sana a baciare Akito, siccome solitamente era sempre lui a farlo.
Di conseguenza ho scambiato i ruoli e Akito a fine capitolo fa la battuta del martelletto siccome Sana lo picchiava sempre dopo che lui le rubava un bacio.
Come sarà il loro rapporto da fidanzati?
Spero di non avervi deluse con questo capitolo!
Alla prossima! <3

Miky



 

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 - UN NUOVO INIZIO ***


CAPITOLO 11 ● UN NUOVO INIZIO
 

Verso mezzanotte i ragazzi decisero di ritornare a casa, stanchi dopo quella lunga e movimentata giornata. Durante il tragitto, gli amici notarono con grande sorpresa che le mani di Sana e Akito finalmente erano unite.
“E dopo anni e anni di corteggiamento finalmente i due eroi riuscirono a fidanzarsi!” scherzò Fuka contenta di vedere la sua amica felice dopo tanto tempo.
La nuova coppia camminava dietro di loro intuendo che stessero parlando di loro.
“Non faccio in tempo a girarmi che c’è già qualcuno che ci prova con te!” disse Akito improvvisamente alla ragazza quando arrivarono in giardino.
“Di che stai parlando?” chiese Sana fingendo di non capire a cosa si stesse riferendo.
“Di quel biondino!”
“Sei geloso!” esclamò allegramente la ragazza che non fece in tempo a terminare la frase.
Akito si voltò verso di lei e la strinse forte a sé per poi strapparle un bacio a fior di labbra.
Sana si lasciò trascinare da quel momento e capì di non essere mai stata davvero tanto felice.
“A domani Sana” affermò dolcemente con un piccolo raro sorriso.
La ragazza emozionata  rimase immobile ad osservare il suo ragazzo entrare in casa.
Si risvegliò da quello stato di trans appena udì la voce di una delle sue amiche “Allora Sana non ci racconti niente?”.
Le tre amiche mentre si dirigevano in camera per cambiarsi e infilarsi il pigiama ascoltarono Sana raccontare in breve ciò che era successo.

Appena appoggiò la testa sul cuscino la ragazza ripensò con il sorriso sulle labbra al saluto di Akito di quella sera. Perché se oggi ti parlo di domani vuol dire che domani ci sarò. “A domani” è promessa; domani è esserci; domani è presenza. Domani è quella tregua di serenità fra il già passato e quello che verrà. Perché domani io e te saremo ancora noi.*
 
***
 
La mattina successiva la ragazza si svegliò presto, continuava a rigirarsi nel letto ancora emozionata per la sera precedente.
“È successo così… All’improvviso… Chi l’avrebbe mai detto che l’amore ha il potere di farti sentire così bene, da non pensare nient’altro che a lui. A lui che ti fa battere forte il cuore per ogni minimo gesto. Ma il mio si può già chiamare amore? Secondo me si. In tutti questi anni di amicizia abbiamo condiviso emozioni, esperienze, sensazioni nuove… La nostra non è mai stata una semplice amicizia, ma qualcosa di più profondo” pensò.
Scese dal letto e senza far rumore si diresse in cucina per preparare la colazione in giardino, successivamente risalì le scale e andò in camera dei ragazzi.
“Ma chi è che russa in questo modo, mamma mia è assordante!” si chiese avvicinandosi alla brandina di Akito.
“Hayama dai svegliati!” gli bisbigliò.
Il ragazzo borbottò qualcosa e la ragazza riprese a parlare “Buongiorno! Dai su alzati!”.
“Cosa è successo? È prestissimo sono solo le 7:00 del mattino! E soprattutto perché sei già in piedi?” le disse sorpreso.
“Dai dormiglione vieni” sorrise Sana.
Il ragazzo si alzò dal letto non capendo cosa stesse succedendo, si vestì e seguì la ragazza.
Arrivati in giardino Akito rimase piacevolmente sorpreso: vide su un piattino alcune fette biscottate con accanto un barattolo di marmellata, in un altro piatto delle brioches e infine due bicchieri di spremuta sul tavolo da giardino.
“Te l’avrei portata a letto, ma sai com’è…” disse Sana alzando le spalle e continuò “Ti piace?”.
Akito le diede un tenero bacio sulla guancia e prendendola per mano, i due si sedettero per iniziare a mangiare.
“Hai freddo?” le domandò.
“Un pochino…” gli rispose la ragazza timidamente.
“Dai vieni qui, sei proprio una bambina Kurata!” le disse scherzando mentre la prendeva in braccio per riscaldarla e approfittandone per coccolarla.
Sana a quell’affermazione mise il broncio proprio come una bambina e il ragazzo accortosi, le toccò le guance dicendole “Ma sei la mia bimba preferita!”.
Durante la colazione parlarono e scherzarono, anche se in realtà era più la ragazza a dialogare. Akito alcune volte la interrompeva per prenderla in giro o per esprimere il proprio parere.
Adorava ascoltarla, vederla ridere di gusto e percepire la grinta e la perseveranza delle sue idee.
Dopo un’oretta arrivarono in giardino Fuka e Aya, ciascuna con una tazza di caffè in mano e quando videro Sana già sveglia urlarono di colpo.
“Cosa ci fai già sveglia? Non può essere vero, che ne hai fatto della nostra amica!” urlò Fuka preoccupata per ciò che si trovava di fronte.
Subito dopo Takaishi la raggiunse esclamando “Fuka cosa hai da urlare?”.
“Sana è già sveglia e mi ha appena riferito che è in piedi dalla 7:00! Sono sconvolta!” rispose la ragazza.
Aya era talmente sorpresa che dopo l’urlo non era riuscita a pronunciare una sola parola.
“Finita la tranquillità!” sussurrò Akito nell’orecchio di Sana.
Quando tutti i ragazzi furono svegli notarono che il tempo non era dei migliori così decisero di andare a fare un giro al centro commerciale. Parcheggiarono le due macchine e salirono sulle scale mobili.
Il primo negozio che visitarono esponeva articoli per la spiaggia, e Sana infilò uno strano cappello ad Akito scoppiando a ridere ed esclamando “Come sei buffo!”.
Il ragazzo guardandosi allo specchio gli scappò una piccola risata.
Provarono altri copri capi e occhiali da sole, alcuni erano veramente stravaganti e Sana cominciò a scattare alcune foto ai suoi amici. Adorava immortalare quei momenti felici per poterli ricordare poi in seguito.
Successivamente entrarono in molti altri negozi per comprare qualche abito, finché i ragazzi tra un acquisto e l’altro si sedettero su una panchina stufi e annoiati.
“Stasera scegliamo noi dove andare!” affermò deciso Gomi.
“Giusto! Cerco su internet qualche locale!” disse Takaishi.
Le ragazze intanto stavano ammirando l’ennesima vetrina che esponeva vestiti serali per ragazze. “Sono veramente belli!” esclamò Hisae.
“Voglio provare assolutamente quel vestito!” affermò Sana.
“Allora che aspettiamo entriamo!” disse Fuka.
Lo stomaco dei ragazzi cominciò a brontolare e la pazienza a diminuire.
“Tra quanto usciranno secondo voi? Sono passati ormai venti minuti!” si lamentò Gomi.
“Qualcuno dovrebbe andarle a chiamare!” affermò Tsu girandosi verso il suo migliore amico "Bene la persona più indicata sei tu Akito!".
“Perché proprio io?” chiese il ragazzo con lo sguardo dei suoi amici addosso.
“È molto semplice! Sei la persona più adatta a queste cose, a te ti ascolteranno” spiegò Tsu.
Akito si alzò ed entrò nel negozio.
Era strutturato su due piani e frequentato da molte ragazze, alcune accompagnate dai propri fidanzati, i quali esprimevano completa noia.
Cominciò ad avviarsi tra un corridoio e l’altro finché non riconobbe la voce di Sana. Non poteva credere ai suoi occhi: stava litigando con un’altra ragazza per un vestito.
“Mollalo subito!” affermò Sana decisa.
“Vai Sana, riprenditi il vestito!” la sostenne Fuka.
“L’ho visto prima io!” ribatté la ragazza con cui stava litigando.
“Questo è quello che pensi tu, devo provarlo assolutamente!” disse Sana tirando il vestito verso di sé.
“A te starebbe sicuramente malissimo!”
“Ragazze potete litigare appoggiando il vestito, prima che lo rompiate!” affermò innervosita la commessa.
Le due ragazze appoggiarono l’abito su un mobile e poi ripresero a discutere.
“Bene, allora possiamo sfidarci in qualcosa” disse Sana.
“Ci sto!”
In quell’istante una signora prese in mano il vestito appena appoggiato dalle due ragazze e si diresse in camerino.
“Ehi quello è mio!” urlarono le due litiganti.
“Emh… Fossi in voi ritirerei quello che avete appena detto!” intervenne Fuka.
“Perché?”
“Cosa avete detto?” urlò una signora alta e abbastanza in carne, che al solo guardarla metteva a disagio.
“Il ve-vestito le starà be-benissimo!” affermò Sana con un finto sorriso.
“In-infatti ottima scelta”> disse l’altra ragazza.
“Tra i due litiganti il terzo gode” scherzò la commessa.
“Non ci posso credere! Stavi litigando per un vestito!” affermò Akito rivolgendosi alla sua ragazza.
“Uffa mi piaceva così tanto!” sbuffò Sana.
“Ma se ci sono un sacco di vestiti!”
“Non puoi capire, era amore a prima vista! Beh cercherò qualcos…”
“Non se ne parla nemmeno!” la interrupe immediatamente.
“Perché?” si lamentò Sana.
“Perché è ora di pranzo!”
“Ma io non ho fame…"
In quel momento lo stomaco di Sana brontolò.
“Certo… Dai andiamo!”
Sana andò a chiamare le sue amiche e finalmente tutti e cinque uscirono dal negozio per dirigersi a pranzare.
Si diressero tutti e otto in un bar e appena informato il cameriere le loro ordinazioni, i ragazzi iniziarono a lamentarsi per il comportamento delle ragazze.
Di conseguenza tra i due sessi opposti ci fu un piccolo battibecco risolto da Aya affermando che quella sera i quattro ragazzi avrebbero scelto liberamente dove andare.
A metà pomeriggio tornarono a casa e i ragazzi durante il tragitto optarono di passare la sera in un locale chiamato “Le Chic!”: un ristorante con la particolarità che verso le 22:00 offriva un’ampia sala dove ballare.
Dopo aver saputo il programma della serata, salirono in camera per scegliere cosa indossare.
Aya e Fuka lasciarono andare prima Hisae e Sana a truccarsi,sapevano che loro due erano le più lunghe a prepararsi, intanto le due amiche rimaste in camera cominciarono a scegliere i vestiti per l’occasione.
Fuka optò per un abito a balze senza spalle di colore giallo e intanto che aspettava che si liberasse il bagno, prese la piastra e cominciò a crearsi dei piccoli boccoli sulle punte dei capelli.
Aya invece indossò un vestito colore blu che le lasciava la schiena scoperta.
Poco dopo Aya prese il posto di Hisae che aveva terminato di truccarsi.
La prima ragazza ad essere pronta fu proprio Hisae, che scelse un vestito rosso con un’ampia scollatura a V.
Intanto che aspettava il proprio turno per truccarsi, Fuka scelse l’abito che avrebbe indossato Sana per quella occasione. Conosceva fin troppo bene l’amica e sapeva che quando sarebbe entrata in stanza le avrebbe urlato “Ehi Fuka cosa posso mettere stasera?”, inoltre voleva vedere la reazione di Akito nel vedere la sua ragazza più attraente che mai.
Infatti successivamente Sana entrò nella stanza e urlò “Ehi Fuka ho finito in bagno, però mi consigli cosa mettere stasera!”.
“E’ sul letto, sono convinta che ti starà benissimo!” rispose Fuka facendole l’occhiolino.
L’abito scelto dall’amica era molto aderente, infatti seguiva le forme perfette della ragazza valorizzandole il sedere e il seno, sotto quest’ultimo vi era decorata una fascia argentata.
Finalmente le quattro amiche erano pronte.
“Ma siete sicure di questo vestito? Non so mi sembra un po’ troppo…” chiese Sana.
“E’ perfetto!” disse Hisae seguita da Fuka “Fidati! Sei bellissima e poi puoi permetterti di indossare un vestito così”.
Scesero le scale e videro i ragazzi vestiti in jeans e camicia intenti a giocare a un videogioco.
“Siamo pronte! Stasera qualcuno di voi maschietti guiderà la mia macchina!” esclamò Hisae.
Gomi era al telefono con Milena, ma quando vide Hisae con quel vestito rosso salutò velocemente la sua ragazza per rispondere all’amica “Gu-guido io!”.
“Bene allora io, Aya e Tsu andiamo con Gomi; Sana, Fuka e Takaishi insieme ad Akito” affermò Hisae.
Salirono in macchina, Sana e Fuka si sedettero nei sedili posteriori.
“Hai visto avevo ragione!” bisbigliò l’amica nell’orecchio di Sana.
“Che cosa?! Non mi ha fatto nessun complimento!” disse tranquillamente la ragazza.
“Ma cosa hai davanti agli occhi? I prosciutti! Non ti toglie gli occhi di dosso, l’hai steso… KO!” scherzò Fuka.
In quel momento Sana guardò nello specchietto gli occhi di Akito che contraccambiarono all’istante e per tutto il tragitto ci fu un continuo gioco di sguardi.
“Le Chic!” era un locale ampio con grandi finestre e aveva molti tavoli a disposizione, i quali la maggior parte erano occupati. Al centro della sala c’era una piscina illuminata, accompagnata da un ponte elegante per raggiungere facilmente l’altra sponda.
“Ma quanta fila c’è?” si meravigliò Sana.
“E’ molto conosciuto come posto, si dice che si mangia benissimo” rispose Gomi.
“Allora varrà la pena aspettare!” disse Hisae.
“Si ma chissà per quanto tempo… Ho una fame!” si lamentò Fuka.
“Dai tesoro tra poco tocca a noi!” affermò il suo ragazzo.
Dopo circa una ventina di minuti il cameriere si avvicinò per informarli che un tavolo si era appena liberato.
“Abbiamo fatto bene ad aspettare, ci hanno dato il tavolo più bello secondo me” disse allegra Sana.
Dal loro tavolo potevano godere di un’ottima vista. Erano posti vicino ad un’ampia vetrata con vista giardino, anche se assomigliava di più a un parco per quanto fosse grande. Si intravedeva poco più in là un piccolo laghetto accompagnato da un ponticello in cui alcune coppiette stavano passeggiando.
“Dopo andiamo a fare un giro in giardino?” chiese Fuka.
“Si, perché ho letto all’entrata che la discoteca è in giardino” rispose Takaishi.
“E’ vero, il personale sta allestendo!” affermò Sana continuando a guardare il giardino.
“Chissà che specialità offrirà questo ristorante!” esclamò Tsuyoshi.
“Secondo voi faranno il sushi?” chiese speranzoso Akito.
“Ma tu mangi solo ed esclusivamente sushi?!” rispose Sana scandalizzata.
“Se potessi si!”
“Hisae posso chiederti una cosa?” domandò tutto ad un tratto Gomi.
Hisae annuì.
“Ma tu e Sam ecco… State insieme seriamente?” affermò il ragazzo giocando con le posate.
“Non so… Per ora ci troviamo bene perché?”affermò la ragazza.
“E perché non è venuto in vacanza?” domandò curioso.
“Gomi tu che mi consigli di mangiare?” cercò di deviare il discorso Fuka.
“Hisae hai visto che bella la piscina” l’aiutò Aya.
“Ho forse detto qualcosa di male?” domandò Gomi non capendo.
“Meglio non entrare in questi argomenti” rispose Sana.
“Aveva una gara di pesca” disse semplicemente Hisae.
“Chi?” chiese Gomi.
“Sam. Per questo motivo non è potuto venire” rispose seccata.
“Pesca anche il pesce per fare il sushi?” domandò Akito.
“Ma ti sembra il momento!” urlò Sana picchiandolo con il suo martello di plastica.
“Che ho detto di male?” disse il ragazzo massaggiandosi la testa.
“Perché volevi saperlo?” chiese Hisae a Gomi.
“Co-così…” rispose imbarazzato.
“Milena non ti ha detto niente che sei venuto in vacanza senza di lei?” gli domandò Hisae.
“Non c’è nulla di serio tra noi…”
“A me non sembra!” commentò Akito.
“Non ti impicciare!” esclamò Gomi.

Finita la cena andarono verso al parco per trascorrere la seconda parte della serata.
Il personale aveva finito da un pezzo di allestire, perché la musica era abbastanza alta e in pista c’erano già molte persone che ballavano. Altri ragazzi erano seduti sui divanetti o nei tavoli intorno alla pista anch’essi molto eleganti.
Come aveva previsto Fuka, Akito non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Sana. La bellezza della sua ragazza lo attraeva come una calamita e quella sera era tremendamente geloso: non voleva che altri ragazzi godessero di quella splendida creatura.
“Andiamo a ballare?” chiese Hisae.
“Si!” risposero in coro le ragazze.
“Vieni anche tu Hayama?” domandò Sana al suo ragazzo.
“Lo sai che non mi piace ballare!” rispose il ragazzo.
“Va bene, allora mi guarderai!” affermò sorridendo la ragazza dandogli un piccolo bacio sulle sue labbra.
Le quattro amiche andarono in pista accompagnate da Takaishi e Tsu mentre Gomi rimase insieme ad Akito.
“Ti piace Hisae allora!” affermò Akito all’amico.
“Come fai a saperlo?” chiese sorpreso Gomi.
“Tu e Milena vi frequentate da un po’… Come mai improvvisamente ti interessa Hisae?”
“Non so, rivederla mi ha scombussolato. Non me la ricordavo così… Solo che ora lei sta insieme a Sam. Cercherò di godermela in questi giorni, tu non vieni a ballare?” rispose Gomi.
Akito rifiutò la proposta.
I sette amici tornarono poco dopo da Akito e le ragazze andarono a sedersi su un divanetto intanto che i ragazzi andarono ad ordinare da bere.
“Qualcuna di voi in futuro non dormirà di notte!” scherzò Sana.
“Ma che dici!” disse Fuka.
“Non sto scherzando, stamattina sono entrata in camera dei ragazzi per chiamare Hayama e c’era qualcuno che russava alla grande. Un trombone è niente paragonato al rumore che emanava!” rispose ridendo la ragazza.
“Ciao Sana come stai?” chiese una voce sconosciuta alle quattro amiche e Sana si voltò verso il ragazzo. Era Alan, il ragazzo del Luna Park e continuò “Sarà destino? E’ già la seconda volta di seguito che ci troviamo!”.
“Ciao Alan… Si hai ragione… Che coincidenza” rispose vagamente la ragazza mentre guardava le tre amiche in cerca d’aiuto.
“Anche stasera ti ha abbandonato il tuo ragazzo?” chiese con aria “so tutto io”.
“No! E’ qui, ma cosa ti interessa?” affermò seccata Sana.
“Capisco! Sei proprio una bella ragazza sai!” disse Alan avvicinandosi per darle un bacio sulla guancia.
Sana si scostò dandogli uno spintone e il ragazzo se ne andò.
“Ma che vuole questo da me! Con tutti i locali che ci sono proprio qua devo ritrovarmelo, non lo reggo!” disse alle amiche arrabbiata.
“Speriamo che Akito non abbia visto niente se no…” affermò Hisae.
“Troppo tardi!”esclamò colpo Aya.
Akito stava per prendere i due drink al bancone e quando si girò, vide Alan dare un bacio alla sua ragazza. Senza pensarci due volte lasciò i due bicchieri al banco del bar e si diresse immediatamente verso il biondino.
Quando i tre amici si girarono per  ritornare al tavolo con le ragazze, Akito non era più di fianco a loro ma stava camminando velocemente verso una direzione a loro ignota.
“Akito dove vai?” disse Sana preoccupata.
“Stai qua!” rispose accompagnato da due freddi occhi infastiditi.
A Sana ricordò immediatamente lo sguardo di quando era piccolo.
Il ragazzo raggiunse Alan e lo voltò di colpo “Pensi che sia stupido?” gli urlò.
“Ehi cosa ti prende? Non ti ho fatto niente” gli rispose seccato Alan.
“Ti ho visto baciare la mia ragazza”
“Ah era la tua ragazza. Beh non mi interessa niente di lei, sono qui con la mia e poi sono in compagnia di altre ragazze!”
“Allora stagli lontano” rispose infine Akito per poi ritornarsene al tavolo.
Quando il ragazzo si avvicinò al tavolo Sana lo prese per mano e si avviarono nel parco, in cerca di un posto tranquillo.
“Se-sei arrabbiato con me?” chiese timidamente la ragazza dopo essersi fermati vicino al ponticello che si vedeva dal ristorante.
“No, perché?” rispose abbracciandola.
“Cosa vi siete detti?” domandò preoccupata, aveva paura che avesse scatenato qualche rissa.
“Gli ho chiesto se mi stava prendendo in giro e lui ha risposto che era qui con altre ragazze… Non preoccuparti non gli ho alzato le mani” spiegò in tono calmo.
Sentendo quelle parole Sana si sorprese.
“Era ubriaco” spiegò Akito.
La ragazza si tranquillizzò e poi gli disse sorridendo “Sei cambiato. Il vecchio Akito Hayama gli avrebbe sicuramente mollato un pugno!”.
“Il vecchio era così male?” domandò Akito.
“No, però ogni tanto mi faceva un po’ paura” rispose Sana.
Lentamente i loro visi si avvicinarono e le loro labbra cominciarono a sfiorarsi delicatamente fino ad approfondire quel bacio, caratterizzato dalle loro lingue che giocavano e si accarezzavano.
“Domani pomeriggio usciamo insieme?” chiese dolcemente il ragazzo staccandosi con dispiacere dalle labbra di Sana.
“E’ un appuntamento?” domandò arrossendo.
Il ragazzo annuì.
“Che bello sarà la nostra prima uscita ufficiale!” sorrise allegramente la ragazza stringendolo forte a sé.

* Frase di Massimo Bisotti
 

SPOILER:
Di colpo sentì una voce maschile sconosciuta “Buonasera da questa parte!” e subito dopo riconobbe la voce di Akito rispondere “Sera!”.
“Ma dove stiamo andando?” chiese curiosa.
“Attenta ora ci sono una serie di scalini” disse semplicemente.
Arrivati in cima alle scale, Sana riusciva a sentire ancora il canto dei gabbiani, l’aria fresca sul suo viso e il rumore delle onde che erano aumentate rispetto a quando si trovavano in spiaggia.
Il ragazzo slegò la sciarpa azzurra dal viso di Sana e quando lei aprì gli occhi il paesaggio che le si presentò davanti era a dir poco favoloso.
La luce del tramonto si rifletteva sul mare dipingendolo di un rosso vivo, le onde si infrangevano lentamente sulla costa bagnando la riva con la sua spuma bianca. All’orizzonte il mare e il cielo pian piano si stavano fondendo diventando così un unico sfondo di moltissime sfumature: rosa, rosso, giallo e arancio.



Ciao!
Nel prossimo capitolo Akito organizzerà e porterà Sana in un posto speciale *.* e finalmente avranno il loro primo appuntamento ufficiale. Olèèè :D
Auguro a tutte un buon anno nuovo! :)
A presto,

Miky



 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 - UN TUFFO NEL PASSATO ***


CAPITOLO 12 ● UN TUFFO NEL PASSATO
 

Fuka e Aya il pomeriggio seguente decisero di sfidare i rispettivi ragazzi ad una partita di beach-volley, intanto che Hisae e Gomi erano seduti al bar della spiaggia a mangiarsi un fresco ghiacciolo.
Quest’ultimi due osservando due ragazzini intenti a discutere amichevolmente, si ricordarono alcuni aneddoti dell’elementari e delle medie. Inoltre entrambi erano curiosi di conoscere gli avvenimenti e le novità accaduti durante gli anni delle superiori.
Era in quei momenti in cui riuscivano a comunicare tranquillamente senza essere disturbati che notarono quanto fossero cambiati in dieci anni. Oltre ad essere cresciuti e maturati, si accorsero di avere qualche interesse in comune al contrario di alcuni anni fa in cui entrambi si potevano paragonare a due colori contrastanti.
Sana e Akito invece si trovavano a casa per prepararsi per il loro primo appuntamento.
Il ragazzo come si può di certo immaginare era già pronto. Stava aspettando la sua ragazza seduto sul divano mentre cercava un canale interessante alla televisione. Ogni tanto le domandava se era pronta, ma la ragazza o non rispondeva oppure si limitava a dirgli “Non ancora!”.
Ormai erano quasi le 16:00 e Sana non si decideva a scendere, così stufo di aspettare si diresse in camera della ragazza per capire cosa stesse combinando in quella stanza, aprì la porta e ironicamente le disse “E’ arrivata l’ora o non ancora?”.
Le ultime parole furono quasi sussurrate, non si aspettava di trovare Sana avvolta in un piccolo asciugamano che le copriva solo lo stretto necessario. È vero l’aveva già vista in spiaggia coperta da un semplice costume, ma vederla così con i capelli umidi e con semplicemente un panno addosso faceva tutto un altro effetto.
“Ma non ti hanno insegnato a bussare?” chiese la ragazza imbarazzata.
Solo all’ora Akito si riprese da quello stato di trans e rispose “No-non sei an-ancora pronta”.
“Il problema è che non so cosa mettere, perché non so dove andiamo. Logico come ragionamento no?” disse Sana.
Mentre la ragazza gli esponeva il suo dubbio, il ragazzo entrò nella stanza e le si avvicinò attirato dalla sua bellezza. Le loro bocche si trovarono a pochi centimetri di distanza fino a quando Akito decise di eliminare anche quel piccolo spazio rimasto.
Cominciò ad assaporare le sue morbide labbra fino a scendere lentamente sul suo collo stampandole dolci baci. Pochi istanti dopo le loro bocche si riunirono e la ragazza tra un bacio e l’altro si divertiva a mordergli il labbro inferiore.
La prese in braccio a cavalcioni e si avvicinò al letto per poi sdraiarsi sopra di lei pensando a quanto fosse bella e fortunato.
Sana gli accarezzò i capelli e questa volta fu lei ad eliminare la distanza fra loro dandogli un bacio a fior di labbra, intanto che una delle sue mani era impegnata a toccargli i muscoli del torace.
Akito ritornò a baciarle il collo fino a morderle dolcemente l’orecchio e sussurrarle “Ti desidero”.
La mano del ragazzo scese lentamente fino a slacciarle l’asciugamano per poter sentire la sua pelle liscia e profumata.
“Scusami” esclamò di colpo Sana cercando di coprirsi con il panno.
“Che c’è?” chiese Akito dandole un tenero bacio sulla guancia.
“Non… Non mi sembra il momento…” gli disse guardando le lenzuola e aggiunse ”Lo so, ci conosciamo da una vita ma vedi… No-non sono pronta”.
“Non preoccuparti” le rispose con un piccolo sorriso baciandole la fronte.
“Sei arrabbiato?” domandò preoccupata la ragazza.
Non finì di terminare la frase che Akito la strinse forte a sé dicendole “Abbiamo tutto il tempo che vogliamo! Dai ora preparati altrimenti arriveremo tardi”.
“Dove mi porti?” chiese Sana allegramente.
“Se non sei pronta entro trenta minuti da nessuna parte!” scherzò il ragazzo.
“Ok va bene!” rispose facendogli una linguaccia ed entrambi si alzarono dal letto.
Akito andò in salotto e Sana si ritrovò per l’ennesima volta davanti all’armadio.
Decise di indossare una semplice canottiera bianca abbinata a dei pantaloncini di jeans, dopodiché si diresse in bagno per truccarsi velocemente e finito si infilò un paio di All Stars.
Scese le scale ed esclamò “Sono pronta!”.
“Finalmente mi stavo per addormentare” rispose il ragazzo intanto che entrambi si dirigevano verso la porta pronti per uscire e salire in macchina.

“Ma dove stiamo andando?” domandò curiosa Sana.
“È un po’ lontano” rispose Akito.
“Ho notato, è da quarantacinque minuti che siamo in auto. Sono già le 17:30!” si lamentò Sana.
“Se tu non ci avessi impiegato più di un’ora a prepararti, a quest’ora saremmo già arrivati!” la rimproverò Akito.
“Ma devi mettere sempre i puntini sulle i?”
“Sempre!”
Quindici minuti dopo stavano percorrendo una piccola stradina lontana dal centro abitato, circondati dalla natura e dal canto dei gabbiani, alla loro destra si presentò una solitaria spiaggia bagnata dalle onde del mare.
Arrivarono in un piccolo parcheggio e posteggiarono lì la macchina per poi dirigersi in riva al mare in quella splendida giornata di sole. Sulla costa a poca distanza da loro, si intravedeva un faro di colore bianco con due strisce rosse e Sana pensò “Chissà che splendida visuale si gode da lassù!”.
Mentre camminavano la ragazza si divertiva a tirare dei piccoli calci alle fragili onde che arrivavano a riva, fino a quando involontariamente finì per bagnare i pantaloncini di Akito.
“Sembra che ti sei fatto la pipì addosso!” affermò ridendo divertita.
Pochi secondo dopo Akito imbarazzato e infastidito schizzò l’acqua sul viso della ragazza che continuava a ridere di gusto.
“Dai come sei permaloso, stavo scherzando! Inoltre è meglio che la finiamo qui prima che ci ritroviamo in acqua come quella sera in piscina!” gli disse.
“Perché sai di perdere” rispose con tono di sfida Akito.
Sapeva benissimo che non avrebbe avuto speranze con il suo ragazzo, ma non voleva dargliela vinta facilmente così affermò “No sono sicura che vincerei io, ma al momento del ritorno se sarò ancora bagnata non mi farai salire in macchina!”.
“Quindi posso approfittarne!” le disse prendendola come un salame e fingendo di buttarla nell’acqua.
“Ti arrendi?” continuò a provocarla.
“Va bene va bene hai vinto tu!” disse ridendo la ragazza.
“Quindi mi merito un premio!” affermò egocentricamente.
“Addirittu…” rispose la ragazza interrotta da un bacio a fior di labbra.
“Che ore sono?” chiese il ragazzo interrompendo il contato delle loro labbra.
“Sono quasi le 19:00 perché?” domandò incuriosita.
“Dobbiamo andare!” si limitò a rispondere.
Salirono in macchina e Akito prima di mettere in moto la macchina prese dal sedile posteriore una sciarpa leggera di colore azzurro e la legò agli occhi di Sana.
“Mi vuoi rapire?” domandò divertita la ragazza.
“Può essere!” rispose con un ghigno il ragazzo.
Sana riusciva a sentire il vento fra i capelli e il calore del sole sul suo viso, non sapeva dove erano diretti ma accanto ad Akito sapeva di essere protetta.
Improvvisamente si fermarono e intuì che fossero arrivati perché udì l’auto spegnersi e la portiera di Akito sbattere.
Il suo ragazzo la prese per mano e l’aiutò a scendere dalla macchina per poi incamminarsi al luogo dove la stava portando.
Di colpo sentì una voce maschile sconosciuta “Buonasera da questa parte!” e subito dopo riconobbe la voce di Akito rispondere “’Sera!”.
“Ma dove stiamo andando?” chiese curiosa.
“Attenta ora ci sono una serie di scalini” disse semplicemente.
Arrivati in cima alle scale, Sana riusciva a sentire ancora il canto dei gabbiani, l’aria fresca sul suo viso e il rumore delle onde che erano aumentate rispetto a quando si trovavano in spiaggia.
Il ragazzo slegò la sciarpa azzurra dal viso di Sana e quando lei aprì gli occhi il paesaggio che le si presentò davanti era a dir poco favoloso.
La luce del tramonto si rifletteva sul mare dipingendolo di un rosso vivo, le onde si infrangevano lentamente sulla costa bagnando la riva con la sua spuma bianca. All’orizzonte il mare e il cielo pian piano si stavano fondendo diventando così un unico sfondo di moltissime sfumature: rosa, rosso, giallo e arancio.
Akito l’abbracciò forte dal dietro e la ragazza non sapendo come ringraziarlo per averla portata al faro, gli disse semplicemente grazie accompagnato da un dolce sorriso e da un bacio appassionale. Abbracciati in silenzio osservarono il tramonto.
Quando ormai il sole fu nascosto dall’orizzonte del mare i due fidanzati scesero le scale e al piano terra incontrarono una coppia di signori.
“Spero che il paesaggio sia stato di vostro gradimento” affermò gentilmente la signora e continuò “Sai il tuo ragazzo ha chiamato ieri mattina per organizzare tutto quanto!”.
Sana arrossì, non poteva crederci. Akito le aveva organizzato tutto questo.
“È stata una bellissima sorpresa!” disse la ragazza con un ampio sorriso.
“La cena è quasi pronta se volete accomodarvi in quella stanza laggiù” rispose la signora.
Sana e Akito si avviarono nel luogo indicato dalla donna e si trovarono davanti ad una tavola apparecchiata per due persone con al centro una candela, si sederono e poco dopo arrivarono alcune specialità di mare.

I visi dei due ragazzi mentre si dirigevano verso casa esprimevano felicità. Lei non riusciva a smettere di sorridere e continuava a ripensare allo stupendo pomeriggio trascorso con Akito, mentre gli occhi di lui erano rilassati e sereni.
Parcheggiarono la macchina e prima di scendere la ragazza pronunciò il suo cognome interrompendo quel silenzio. Akito si girò verso di lei per ascoltarla.
“Grazie per oggi, è stata una giornata meravigliosa” affermò timidamente.
“Sono stato bene anch’io!” le disse.
Si sapeva Akito non era di grande parole ma Sana capì dalla sua voce e dai suoi occhi che anche lui provava lo stesso sentimento di felicità.
“Sai stavo pensando che tu sei il mio faro!” esclamò la ragazza.
“Come?” le chiese sorpreso alzando un sopraciglio.
“Si come le barche che considerano il faro un elemento fondamentale e lo utilizzano per orientarsi, ecco… Tu Akito sei il mio punto di riferimento. Perciò… Grazie di esserci!”.
Il ragazzo rimase colpito da quelle semplici ma importanti parole, l’abbracciò forte a sé e attirati da una forza più grande di loro le loro labbra si ritrovarono unite in un dolcissimo e lentissimo bacio.

Entrarono in giardino e trovarono i loro amici riuniti in un tavolo a giocare a carte mentre chiacchieravano del più e del meno.
“Siete tornati! Dalle vostre facce si capisce che avete passato un bel pomeriggio eh!” esclamò Fuka.
“Si ci siamo divertiti!” rispose Sana sedendosi accanto all’amica.
“Bene sono contenta, domani però sei nostra cara amica!” affermò Hisae.
“In che senso?” domandò la ragazza.
“Be vogliamo sapere cosa avete fatto per esempio” rispose Aya facendole l’occhiolino.
“Siete proprio delle pettegole” commentò Gomi.
“Come scusa?” affermò Hisae offesa.
“In effetti non sono fatti vostri!” intervenne Takaishi.
“Nessuno ha chiesto il vostro parere. Comunque Akito domani mattina hai organizzato già qualcosa?” rispose Fuka.
“Domani mattina io andrò a correre impiccione!” affermò Akito.
“Vedete! Anche Akito la pensa come noi!” disse Gomi sicuro di sé.
“Allora invece di poltrire perché non andate anche voi a correre!” esclamò Hisae.
“Infatti pigroni!” disse Fuka incrociando le braccia al petto.
“Perché voi invece vi alzereste presto vero?” rispose Takaishi alzando un sopraciglio.
“È una sfida?” si alzò Fuka sbattendo la mano sul tavolo.
“Prendila come vuoi” ghignò il suo ragazzo.
“Va bene, allora ci sfideremo in tre prove. Chi vincerà sceglierà la punizione per la squadra avversaria” affermò Hisae.
“Perfetto” rispose Gomi in tono di sfida.
“Che la sfida maschi contro femmine abbia inizio!” alzò un braccio in aria Fuka.
“Non starete esagerando?” affermò sconvolta Sana.
“Infatti dai!” intervenne Aya.
“Non ci tradirete mica!” urlò determinata Fuka.
“Eccomi, ho messo del ghiaccio alle bevande per rinfrescarle” disse Tsuyoshi tornato in giardino.
“Tsu domani si va a correre!” esclamò Gomi.
“Co-come?” balbettò il ragazzo sorpreso.
“Sono leggermente impazziti” commentò Sana avvicinandosi al ragazzo.
“No è una questione di principio” affermò Hisae.
Aya raccontò al suo ragazzo la situazione e Akito stufo della conversazione andò a letto.
“State scherzando? Vado in cucina per dieci minuti e succede il finimondo” commentò Tsuyoshi sconvolto.
“Bene e ora tutti a letto, domani sveglia presto” esclamarono in coro Fuka e Gomi.
“State scherzando spero?” disse Aya.
“Ti pare che stiamo scherzando?” urlarono.
“State calmi” intervenne Sana.
Sana, Aya e Tsu si alzarono per dirigersi a letto terrorizzati dagli occhi infuocati dei loro amici.
Sana stava per aprire la porta della propria camera quando Akito uscito dalla sua stanza, la prese dal dietro per i fianchi e le sussurrò all’orecchio “Buona notte Kurata!”.
“Hayama mi hai fatto spaventare!” balzò di colpo.
Si scambiarono un bacio a fior di labbra ed entrambi entrarono nelle proprie camere.
 
***
 
La mattina successiva Fuka e Hisae cercarono di svegliare le due amiche, le quali non avevano alcuna intenzione di alzarsi.
La prima ad arrendersi fu Aya che stufa di sentirle urlare andò in bagno a prepararsi, invece Sana continuò a dormire tranquillamente.
Fuka più testarda di lei si diresse in cucina e mise alcuni cubetti di ghiaccio in una ciotola, dopodiché ritornò in camera e rovesciò il ghiaccio dentro alla canottiera di Sana, la quale si svegliò terrorizzata ed esclamò “Ma dico siete impazzite!”.
“Guarda che ieri sera non stavamo scherzando ora alzati e preparati!” le disse Hisae.
“Non ho voglia di correre!” rispose Sana togliendosi i cubetti di ghiaccio dalla canottiera.
“Guarda che ti fa bene un po’ di corsa” affermò senza arrendersi Hisae.
“Si si io continuo a dormire!” le rispose rigirandosi dall’altra parte del letto.
“Sana… Vuoi un po’ di ghiaccio?!” disse stuzzicandola Fuka.
La ragazza si alzò di colpo, non voleva ripetere l’esperienza di poco fa e in un attimo fu pronta.
Le quattro amiche uscirono di casa e cominciarono a correre su un viale parallelo al mare.

Poco più tardi Akito si svegliò e andò in bagno a prepararsi per il suo allenamento.
Stava per uscire dal cancellino quando ricordò di aver dimenticato l’ipod così a passo felpato ritornò in camera per recuperarlo. Improvvisamente sentì la sveglia di Gomi suonare e il ragazzo borbottare qualcosa che assomigliava alla parola alzarci.
“Ma perché dobbiamo alzarci? Io odio fare attività fisica!” si lamentò Tsu mentre prendeva gli occhiali appoggiati sul comodino.
“Secondo me le ragazze non sono ancora sveglie!” affermò Takaishi mentre si stiracchiava.
“In realtà sono già uscite, la porta della loro camera è aperta!” gli informò Akito che subito dopo scese le scale per andare a correre.
“Muoviamoci!” disse velocemente Gomi.
Entrambi i due gruppi correvano sul lungo mare: Sana, Aya, Tsu, Hisae e Gomi dopo pochi minuti furono già abbastanza affaticati; al contrario di Fuka, Takaishi abituati per lo sport che praticavano.
Akito sorpassò in poco tempo il gruppo delle ragazze, le quali si domandarono come avesse fatto a raggiungerle visto che erano partite prima di lui, poi si chiesero dove fossero gli altri tre ragazzi.
“Ora glielo domando!” esclamò Sana partendo a tutta velocità.
“Ma dove trova tutta quell’energia?” domandò sconvolta Aya.
“Hayama!” urlò Sana.
”Che fai mi segui?” chiese Akito vedendola di colpo dietro di lui.
“Le altre vorrebbero sapere se i ragazzi dormono o cosa” disse la ragazza mentre riprendeva fiato.
“Mi hai fermato per chiedermi questa sciocchezza simile! Ci vediamo dopo” rispose riprendendo il suo duro allenamento.
“Maleducato!” affermò Sana mentre riprese a correre.

Le ragazze tornarono a casa per farsi una doccia veloce, per poi dirigersi in spiaggia a mangiare qualcosa e a rilassarsi sul lettino.
Quando aprirono la porta d’ingresso rimasero colpite di trovare i tre ragazzi appollaiati sul divano a vedere la televisione.
“Non siete andati a correre?” domandò Hisae immediatamente.
“Siete degli scansafatiche!” commentò Fuka intanto che entrava in cucina.
“Certo che siamo andati a correre!” rispose Gomi mentre cambiava canale.
“Infatti, vi stavamo aspettando per andare in spiaggia” disse Takaishi alzandosi dal divano.
“Impossibile! Abbiamo visto Akito e voi non c’eravate!” affermò Fuka.
“Eravamo leggermente più indietro” spiegò Gomi.
“Effettivamente abbiamo fatto pochi metri e poi siamo andati in spiaggia a fare colazione” confessò Tsuyoshi.
“Che stai dicendo Tsuyoshi!” lo rimproverò Gomi.
“Bravo Tsu, la sincerità è sempre apprezzata!” disse Hisae mentre si dirigeva a fare la doccia.
“E noi che ci siamo affaticate tanto!” sbuffò Aya.
“Appunto, per colpa della vostra stupida sfida stamattina ho avuto un risvegliò traumatico!” si lamentò Sana fulminandoli.
“1 a 0 per noi ragazze!” affermò Fuka facendo il segno di vittoria.
“Avete vinto la battaglia ma non la guerra!” disse Takaishi.

Arrivate in spiaggia le ragazze decisero di sdraiarsi sui lettini a prendere il sole, pensando già a cosa avrebbero chiesto se avessero vinto la sfida. Fuka e Hisae erano molto determinate e continuavano a consultarsi su penitenze assurde da fargli fare.
“Non pensate di essere troppo crudeli?” domandò Aya.
“No anzi…” risposero in coro Hisae e Fuka.
“Lascia stare Aya, ormai le abbiamo perse. Oh no eccoli che arrivano, spero solo che Hayama e Tsu ci tirano fuori da questa assurda battaglia!” affermò Sana.
“Abbiamo scelto la seconda sfida perdenti!” esclamò Gomi avvicinandosi ai lettini.
“Ovvero?” domandò curiosa Hisae.
“Ora vi insultate anche da soli!” commentò Fuka togliendosi gli occhiali da sola.
“Sapete giocare a bocce?” domandò sicuro di sé Takaishi.
“No! Co’è?” dissero in coro.
“E’ un gioco molto semplice” rispose Gomi.
“I giocatori di ogni squadra lanciano una delle proprie bocce a turno cercando di avvicinarsi il più possibile al boccino, una sfera più piccola rispetto alle altre palle. I giocatori possono allontanare le bocce avversarie colpendole con le proprie>> spiegò brevemente Takaishi.
“Quando tutti i giocatori hanno lanciato le proprie bocce si controlla quale di queste è più vicina al boccino e si ottiene un punto. Se la seconda boccia più vicina è della stessa squadra le si assegna un ulteriore punto. Vince chi arriva prima a dodici” finì Gomi.
“Perfetto dov’è il campo?” si alzò Fuka.
“Laggiù andiamo!” indicò Gomi.
“Vi prego scappiamo!” bisbigliò al resto del gruppo Sana.
“Ora che sono girati!” suggerì Tsuyoshi.
“Pronti… Via!” esclamò Aya.
Quando Fuka, Hisae, Gomi e Takaishi si girarono per parlare con il resto del gruppo videro Sana, Akito, Aya e Tsu raggiungere di corsa il bar della spiaggia, il quale offriva un piccolo aperitivo. Arrivati lì esclamarono in coro “Siamo salvi!”.
Ordinarono le bibite e successivamente cominciarono a chiacchierare allegramente gustandosi qualche stuzzichino.
“Sapete questa storia è un tuffo nel passato!” esclamò Tsu.
“In effetti! Vi ricordate quando all’elementari Gomi e Hisae litigarono per le pulizie!” affermò Aya.
“Solo che questa volta non ci siamo noi insieme a loro, ma Fuka e Takaishi” concluse Sana.
 
SPOILER:
“Kurata stai delirando! Siamo in spiaggia e ho i pantaloncini corti mica sono nudo!” rispose il ragazzo.
“E no mio caro, perché tu offri alle ragazze un bel pacchetto!” urlò Sana intanto che Akito la guardava perplesso e continuò “Si hai capito bene un bel pacchetto! Pettorali e addominali da urlo accompagnati dai tuoi occhi profondi!”.
Il ragazzo si avvicinò lentamente al viso della ragazza per stamparle un dolce bacio sulle sue morbide labbra e finalmente Sana rimase in silenzio.
“Hai trovato il modo migliore per farmi star zitta!” disse la ragazza staccandosi dalle labbra di Akito.
Il ragazzo sorrise per un attimo alla ragazza e poi muovendo i suoi muscoli le disse scherzando “E così avrei dei pettorali e addominali da urlo!”.
“Stai zitto e baciami!” rispose la ragazza sorridendo e avvicinandosi al suo ragazzo.






Ciao!
Come è iniziato il nuovo anno?
Il 31 dicembre mi è arrivata l'influenza e di conseguenza ho finito e iniziato l'anno con la febbre. =(
E' tornato pure il brutto tempo uff... Vabbè lasciamo perdere le mie lamentele e passiamo al capitolo.
Allora Akito ha portato Sana a vedere il tramonto al faro e inoltre c'è il desiderio da parte di entrambi di diventare una cosa sola, ma Sana non è ancora pronta.
Il resto del capitolo come avete visto parla della convivenza tra i ragazzi e la competizione che si è creata tra le ragazze e i ragazzi.
Nel prossimo capitolo la sfida continuerà e dallo spoiler si può notare che Akito ha combinato qualcosa... =P
Se riesco aggiornerò domani!

Miky

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 - UNO STRANO PARTY ***


CAPITOLO 13 ● UNO STRANO PARTY
 

Sana, Akito, Aya e Tsu finito l’aperitivo si diressero a casa per pranzare, le due ragazze avevano optato di cucinare intanto che i ragazzi apparecchiavano la tavola.
“Aya prepari il sushi?” chiese Akito ignorando completamente la sua ragazza.
“Guarda che cucinerò anch’io!” lo informò Sana.
“Appunto, conosco le tue doti in cucina” spiegò semplicemente il ragazzo.
“Hai qualche dubbio sulle mie capacità?” rispose offesa.
“Non ho alcun dubbio, solo certezze!” ghignò Akito.
“FINITELA!” gridò di colpo Aya.
Akito, Sana e Tsu si spaventarono dall’urlo emanato dall’amica e la fissarono da capo a piedi con molta attenzione. Aya era una persona molto graziosa e tranquilla, e tutti e tre ricordarono che una delle poche volte che l’avevano sentita urlare fu all’elementari. Quando confessò all’intera classe  di avere una cotta per il suo attuale ragazzo: Tsuyoshi.
“Tesoro tutto bene?” chiese preoccupato Tsuyoshi.
“Ho deciso che si mangerà la pasta al pesto. Tu sana mi farai da assistente, sono sicura che non farai disastri mentre voi uomini se avete finito di apparecchiare andate a fare i letti” ordinò dolcemente Aya.
“Ok da dove iniziamo?” rispose allegra Sana.
“Comincia a scegliere il tipo di pasta che preferisci” affermò l’amica.

“Ehi Akito perché non mi aiuti a fare i letti?” domandò Tsuyoshi.
“Perché stasera ci ritorno a letto!” spiegò Akito.
“Ma che ragionamento è? Un letto ben fatto concilia meglio il sonno!”
“Dici?”
“Dimenticavo con chi ho a che fare!” si arrese Tsuyoshi.
“Volete anche un po’ di verdura per caso?” domandò all’improvviso Aya entrando in stanza.
“Che ci fai qui?” disse Akito spalancando gli occhi e alzandosi immediatamente dal letto.
“Hai lasciato Sana da sola in cucina!” affermò preoccupato l’amico.
“Si perché? Quando bolle l’acqua le ho detto di chiamarmi” rispose Aya tranquilla.
“Meglio scendere e controllare!” disse Akito.
“SANA NON TOCCARE NIENTE MI RACCOMANDO!” urlò Tsuyoshi.
“Che c’è? Ho solo messo la pasta dentro alla pentola siccome bolliva” esclamò Sana.
“Solo questo?” affermò allarmata Aya.
“Meno male che ti fidavi” commentò Akito.
“Forse è meglio metterci al riparo!” scherzò Tsuyoshi.
“Quanto siete spiritosi! Vado a vedere la Tv, visto che nessuno si fida di me. Quando è pronto dimmi Aya che ti aiuto a servire i piatti” affermò Sana sedendosi sul divano con le braccia incrociate al petto.
 
***
 
A metà pomeriggio le due coppie si diressero in spiaggia e sotto l’ombrellone incontrarono Fuka, Takaishi, Hisae e Gomi che avevano trascorso la giornata in spiaggia.
“Allora com’è andata?” chiese euforica Sana alle amiche, le quali non risposero.
“Hanno perso per questo non parlano!” disse ridendo Gomi e battendo il cinque a Takaishi.
“Ride bene chi ride ultimo!” rispose di botto Fuka offesa.
Poco dopo gli otto amici si alzarono dai lettini e corsero in acqua a giocare e a rinfrescarsi da quella calda giornata.
Il mare era leggermente mosso e i quattro amici cercavano spesso di acchiappare le ragazze per buttarle tra le onde oppure sfidandosi a coppie tra di loro: i ragazzi prendevano sulle spalle la propria compagnia e quest’ultime dovevano far cadere dalle spalle l’avversaria.
Uscite dall’acqua Fuka e Sana si diressero con gli altri a fare la doccia e poi si isolarono sedendosi su un pedalò situato in riva al mare.
“Dovevi vederci prima me e Hisae a giocare a bocce, eravamo ricoperte di polvere del campo e poi non sapevamo lanciare nemmeno le palle” disse ridendo Fuka che non ricevette risposta.
L’amica notò che lo sguardo di Sana era perso ad osservare le onde del mare così dopo essere riuscita ad attirare la sua attenzione le domandò se fosse successo qualcosa.
“Posso domandarti una cosa Fuka?” chiese all’improvviso Sana.
“Certo chiedi pure Sana!” rispose l’amica sorridendo.
“Ecco…”
“Avanti Sana non essere timida!” la incoraggiò.
“Com’èStataLaTuaPrimaVolta?” affermò velocemente e imbarazzata.
“Sana parla lentamente! Non ho capito nulla!” le disse Fuka.
“Com’è stata la tua prima volta?” arrossì Sana.
“Ma che razza di domande mi fai?” esclamò Fuka rimanendo di sasso, non si aspettava di certo una domanda del genere e in quel momento.
“Volevo chiederti un consiglio” spiegò la ragazza.
“Non ci credo! Tu e Akito ieri l’avete fatto?”
“No…” rispose Sana raccontandole la vicenda del giorno precedente.
“Capisco, se non eri pronta hai fatto bene ad aspettare”
“Quando ero in Italia come ti avevo già raccontato sono uscita con qualche ragazzo, ma niente di che… Anche perché ero troppo occupata con il lavoro per impegnarmi in una relazione. E anche qui in Giappone quando sono ritornata, sono uscita con qualcuno ma tra una cosa e l’altra non è mai capitato. E ieri quando stava succedendo…” affermò Sana.
“Hai avuto paura” percepì l’amica.
“Esatto!” confermò Sana.
“Tu e Akito vi conoscete da una vita e non siete mai stati semplici amici ma sempre qualcosa in più o mi sbaglio?”
Sana annuì.
“Io sono sicura che Akito ci tenga molto a te e questo lo sai pure tu. Tutte e due conoscete i vostri pregi e difetti e lo so che la prima volta ci si aspetta che sia speciale e romantica, ma questo secondo me lo diventa solo se lo si fa con la persona che veramente si ama e che è importante per te. Senza programmare o organizzare niente… Succede e basta” spiegò secondo il suo punto di vista Fuka.
Sana annuì e lasciò che l’amica continuasse a parlare.
“Sai Sana tu sei “fortunata” io invece in passato ho commesso un errore…”
“Cosa vuoi dire?” domandò Sana non capendo.
“Non volevi mica sapere com’era stata la mia prima volta. Ti ricorderai di Chris vero?” affermò Fuka.
“Certo, come dimenticarlo! Non lo sopportavo, ma che centra?” chiese l’amica confusa.
“Mi sembrava affascinante, sia fisicamente che caratterialmente ed era sempre gentile nei miei confronti… Almeno questo era quello che credevo io. Adoravo i suoi occhi, il suo splendido sorriso, il suo modo di parlare e scherzare, mi faceva ridere e stare bene. Mi piaceva trascorrere il tempo in sua compagnia e amavo tutto di lui. Il problema è che gli occhi degli innamorati non mostrano la realtà. Una sera dopo alcuni mesi che ci frequentavamo sono andata a casa sua e poco dopo ci siamo ritrovati in camera. Mi sembrava fantastico, speciale ma… Era solo una mia illusione perché pochi giorni dopo lui cambiò completamente nei miei confronti: era freddo, distaccato e arrogante. Dopo un bel periodo di tira e molla mi resi conto di come in realtà era… È stato difficile e ho dovuto sbattere la testa più di una volta per capirlo e soprattutto per accorgermi che non ero sola in quella situazione, ma che accanto avevo i miei genitori e i miei amici” raccontò Fuka.
“Mi dispiace Fuka… Ma perché non me lo hai mai detto? Io pensavo che la tua prima volta fosse avvenuta con Takaishi!” rispose Sana.
“Semplicemente perché è stato un errore, un terribile errore. Dovevo ascoltare i pareri e i consigli dei miei amici, ma almeno ho imparato la lezione, e anche se dagli sbagli si impara io preferisco lo stesso dimenticare. Non fraintendermi, non sto ancora male per lui ma perché è una parte della mia vita che preferisco escludere. Comunque ora sono contenta perché per fortuna dopo alcuni mesi ho ripreso i contati con Takaishi. Con lui mi sento felice, completa e sono sicura insieme a lui. Sembrerà strano, ma è come se la mia prima volta fosse avvenuta con il mio attuale ragazzo, perché ho capito che l’emozioni che provavo per Chris non erano niente in confronto a quelle che provo tutti i giorni con Takaishi” affermò Fuka.
“L’importante è che tu stia bene! Scusa se non ti sono stata vicina quando tu avevi bisogno…” disse Sana abbracciando forte l’amica.
Improvvisamente arrivò Takaishi per chiedere alle ragazze se volessero il gelato e Fuka appena lo vide si alzò e l’abbracciò forte dandogli un bacio a fior di labbra.

Arrivati al bar videro i loro amici in fila in cassa per prendere lo scontrino.
Dopo dieci minuti abbondanti finalmente fu il loro turno e poterono ordinae il gelato che desideravano, per poi andare a sedersi in un tavolo lì vicino a giocare a Uno.
Durante la partita Akito e Gomi annoiati dal gioco andarono a prendere qualcosa da bere e mentre aspettavano di essere serviti al bancone del bar arrivarono accanto a loro due belle ragazze.
La ragazza vicino ad Akito era alta e snella, i capelli erano legati con una coda di cavallo e indossava un bikini a righe bianco e verde accompagnato da un pareo legato con un nodo in vita; mentre la sua amica che si era avvicinata a Gomi era anche lei snella ma più bassa, i capelli scuri erano tirati indietro grazie ad un semplice cerchietto che riusciva a delinearle il viso, indossava un costume a fascia rosso con degli short.
“Piacere io sono Jasmine e lei è la mia amica Samantha!” disse la ragazza accanto ad Akito.
“Ciao io sono Gomi! Volete qualcosa da bere?” chiese il ragazzo rivolgendosi alle nuove arrivate.
“Questo vuole pure bere qualcosa in loro compagnia! Se Sana mi vede insieme a queste due ragazze mi spacca la testa con il suo martelletto di plastica” pensò Akito mentre cercava con lo sguardo un cameriere.
“Grazie, stasera c’è una festa sulla spiaggia venite?” domandò Samantha.

“Ma quelle due ci stanno provando con Gomi e Akito!” esclamò Hisae.
“Vieni con me!” affermò Sana prendendo per un braccio l’amica.
“Akito ti stavo cercando! Prendi anche una bottiglietta d’acqua” disse di colpo Sana avvicinandosi al suo ragazzo e poi continuò “Piacere io sono Sana e voi?”.
“Ciao io sono Jasmine! Così ti chiami Akito, carina la tua sorellina!” rispose la ragazza.
“So-sorellina? Ma come ti permetti?” si infuriò Sana.
“Dai Sana andiamo!” affermò di colpo Akito trascinando la sua ragazza sotto l’ombrellone.
“Ci hanno invitato ad una festa sulla spiaggia!” disse Gomi ad Hisae.
“E dove la fanno?” domandò Hisae.
“In due spiagge più in là!” rispose Samantha indicando alla sua destra.
“Perfetto magari ci vediamo là, ciao è stato un piacere!” salutò Hisae prendendo per mano Gomi.

Nel frattempo sotto l’ombrellone Sana continuava a mormorare fra sé e sé parole poco carine nei confronti delle due ragazze conosciute al bar.
“Posso sapere cosa stai borbottando? Stai dicendo cose senza senso!” chiese Akito alzando un sopraciglio.
“Mi sto sfogando in solitudine!” rispose Sana.
“Non è successo nie…” il ragazzo non riuscì a terminare la frase che Sana sorridendo lo precedette “Lo so, mi fido di te!”.
Ci fu un attimo di silenzio e Sana riprese a parlare “Comunque è colpa tua che mostri il tuo bel fisico alle altre donne!”.
“Kurata stai delirando! Siamo in spiaggia e ho i pantaloncini corti mica sono nudo!” rispose il ragazzo.
“E no mio caro, perché tu offri alle ragazze un bel pacchetto!” urlò Sana intanto che Akito la guardava perplesso e continuò “Si hai capito bene: un bel pacchetto! Pettorali e addominali da urlo accompagnati dai tuoi occhi profondi!”.
Il ragazzo si avvicinò lentamente al viso della ragazza per stamparle un dolce bacio sulle sue morbide labbra e finalmente Sana rimase in silenzio.
“Hai trovato il modo per farmi star zitta!” disse la ragazza staccandosi dalle labbra di Akito.
Il ragazzo sorrise per un attimo alla ragazza e poi muovendo i suoi muscoli le disse scherzando “E così avrei dei pettorali e addominali da urlo!”.
“Stai zitto e baciami!” rispose la ragazza sorridendo e avvicinandosi al suo ragazzo.
 
***
 
Intorno alle 20:30 i ragazzi si riunirono a tavola in giardino per cenare e tra un discorso e l’altro saltò fuori anche l’argomento “Festa sulla spiaggia”.
La maggior parte di loro voleva partecipare a quel party e così terminata la cena ognuno andò a prepararsi per la serata.
“Ma dobbiamo proprio andare?” si lamentò Sana mentre si infilava una minigonna.
“Cosa vuoi che sia? È solo una festa!” rispose tranquillamente Fuka.
“Non capisco perché Gomi ci tenga tanto a conoscere Samantha! In fondo è fidanzato con Milena!” chiese Hisae all’improvviso.
“Magari si sono lasciati e poi l’altro giorno ha detto che non c’è niente di serio tra loro ricordi?” affermò Aya intanto che si pettinava.
“Sarà… Ma mi sembra strano!” disse decisa Hisae.
“Cos’è sei gelosa? In questo periodo passate molto tempo insieme, non sarà che sotto c’è qualcosa?” rispose Fuka maliziosa.
“Ma stai scherzando? Siamo solo amici punto e stop… E poi c’è Sam!” urlò Hisae mentre si sistemava il top appena infilato.
Erano quasi arrivati alla festa e già riuscivano ad udire la musica e le urla dei ragazzi che si divertivano. Quando arrivarono videro alcuni gazebi di colore bianco occupati da gruppi di amici impegnati a chiacchierare, a bere oppure da coppie che flirtavano; altri ragazzi erano radunati intorno ad un chiosco; molti invece erano vicino alle casse a ballare e infine in mezzo alla festa c’era un grosso falò.
I quattro amici si diressero a prendere qualcosa da bere intanto che le ragazze cercavano alcuni sdrai dove sedersi.
“Ciao non ci sono i vostri amici?” chiese una voce familiare ad Hisae.
La ragazza si girò e vide davanti a lei Samantha in compagnia di alcune sue amiche.
“Se cerchi il ragazzo di oggi pomeriggio è andato a prendere da bere” rispose Hisae con un mezzo sorriso.
“Quando torna digli che lo sto cercando! Deduco anche che c’è quel fusto insieme a lui!” affermò Samantha facendole l’occhiolino e andandosene.
“Cosa vuoi che sia? È solo una festa! Ecco perché non avevo voglia di venire!” affermò Sana sbuffando.

Quando i ragazzi arrivarono con i drink in mano si sederono vicino alle ragazze e Hisae informò Gomi che Samantha lo stava cercando.
“Andiamo a ballare?” chiese immediatamente il ragazzo.
“Si veniamo noi con te!” rispose Fuka che si alzò prendendo per mano il suo ragazzo.
Poco dopo anche Akito e Sana si alzarono per andare a fare un giro e videro Gomi in compagnia di Samantha e le sue amiche, tra di loro c’era anche Jasmine. Quando quest’ultima li vide si diresse verso di loro e ridendo disse “Sono contenta di vedervi, ma tu non dovresti essere a letto?”.
Sana pensò che molto probabilmente Jasmine era ubriaca e nel momento in cui stava per risponderle, la ragazza ammanettò Akito e quest’ultimo esclamò “Che stai facendo?!”.
“Non lo sapete? Stasera c’è lo scambio delle coppie!” rispose Jasmine maliziosa.
”Toglimi subito queste manette!” affermò Akito.
Ma la ragazza lo ignorò e chiamò un suo amico che si incamminò verso di loro.
“Ciao Tom, hai già trovato la ragazza per questa sera?” domandò al ragazzo e continuò “Ho quella che fa per te!”.
Tom guardò velocemente il corpo di Sana e dopo pochi secondi l’ammanettò.
Sana stufa di questa pagliacciata esplose “Non ho alcuna intenzione di partecipare a questa sceneggiata, perciò liberami subito!”.
Jasmine prese le due chiavi e le infilò nel cordoncino della sua collana.
“Non vi fidate l’uno dell’altro? È solo un gioco in fondo” affermò sorridendo.
“Si che ci fidiamo!” ribatté Sana immediatamente.
“Molto bene allora dimostratevelo!” affermò la ragazza provocando la coppia.
Sana andò con Tom al chiosco per prendere qualcosa da bere e lì vide Gomi in dolce compagnia di Samantha.
“Giuro che finita la festa uccido Gomi con le mie stesse mani!” pensò la ragazza intanto che ordinava il suo drink.
Akito invece era accanto a Jasmine e ad altre due coppie. In quel momento vide Fuka in compagnia di un biondino e Takaishi annoiato seduto su un tronco con un’altra ragazza; perfino Aya e Tsu furono costretti a partecipare involontariamente.
Hisae durante la festa aveva trovato degli amici di infanzia che ogni anno incontrava quando veniva al mare e passò la serata in loro compagnia raccontandosi vari aneddoti.
Gomi passando di lì vide Hisae abbracciare un ragazzo che non aveva mai visto, intanto che Samantha scherzava con dei suoi amici.
Ad un certo punto preso dalla gelosia trascinò Samantha dai suoi amici per chiedere spiegazioni ad Hisae.
“Devi lasciarla stare!” urlò arrabbiato Gomi al ragazzo.
“Ma che stai facendo?” chiesero in coro Hisae e Samantha.
“Guarda che è già fidanzata!” continuò Gomi ignorando le due ragazze.
“Hai preso un granchio amico!” rispose tranquillamente il ragazzo.
“Lui è un mio amico d’infanzia e là c’è la sua fidanzata insieme ad altri nostri amici!” disse infastidita Hisae.
“Così tu sei Sam! Piacere io sono Marco” si presentò l’amico della ragazza.
"No lui non è Sam. Marco ti presento Gomi, Gomi lui è Marco” intervenne Hisae.
“Comunque non capisco perché sei qui, stai facendo aspettare Samantha!” aggiunse Hisae intanto che i due ragazzi si stringevano la mano.

Poco più in là Jasmine stava ballando con delle sue amiche intanto che Akito era appoggiato ad un palo a parlare con Tsuyoshi e la compagna sconosciuta.
“Visto a venire a queste feste cosa succede!” disse arrabbiato Akito.
“Ma che colpa ne abbiamo noi, non lo sapevamo mica!” si difese l’amico e riprese “Ma Gomi non sta mica con Milena?”.
“Quello ha altro per la testa” rispose Akito.
“Perché cosa è successo?” domandò Tsu.
“Niente di particolare” concluse il ragazzo senza dare alcuna spiegazione.

Nel frattempo Sana era seduta annoiata su un tronco vicino a Takaishi, i loro due compagni si conoscevano e stavano scolandosi l’ennesimo bicchiere insieme ad un’altra coppia di amici.
“La prossima volta è meglio che vi informiate prima di accettare l’invito ad una festa!” disse Sana arrabbiata.
“Scusaci, ma noi come potevamo saperlo?! Dovevamo andarcene!” rispose Takaishi.
“E dare la soddisfazione a quella presuntuosa?! Non se ne parla!” affermò la ragazza.
“Vuoi qualcosa da bere?” le chiese Tom.
“No, grazie!” rifiutò in malo modo.
“Non mi piacciono le ragazze arrabbiate con il mondo!” disse il ragazzo.
“Io non sono arrabbiata con il mondo! Sono semplicemente stufa di stare qui! Inoltre non capisco perché la tua amica tiene le nostre chiavi mentre quelle di tutti gli altri sono in quella bacheca!” si infuriò Sana.
“Quanto ti lamenti!” commentò Tom che non riuscì a sorseggiare il suo drink, poiché Sana lo stava strattonando per andare verso il suo ragazzo.
“Guarda cosa hai combinato, mi hai sporcato tutto! Ne ho abbastanza di te. Andiamo da Jasmine che ci libera da queste manette!” urlò Tom stufo.
“Finalmente!” esclamò allegra Sana.

“Ehi!” la chiamò Akito.
“Non ti ricordi ancora il mio nome? Mi chiamo Jasmine!” affermò sorridendo avvicinandosi.
“È inutile che cerchi di fare colpo su di me. Lo riconosco sei una bella ragazza, ma non sei il mio genere e soprattutto non sopporto le ragazze egocentriche come te. Perdi solo tempo!” spiegò il ragazzo.
“Mi piacciono le sfide!” lo stuzzicò.
“Perderesti in partenza!” affermò Akito guardando la sua ragazza avvicinarsi.
“Sei innamorato di lei.” disse più a sé stessa che a lui.
La ragazza lo aveva capito semplicemente dallo sguardo che Akito rivolgeva a Sana. Quanto avrebbe voluto che qualche ragazzo la guardasse in quel modo e non solo per la sua bellezza.
I pensieri di Jasmine furono interrotti quando Sana la prese per un braccio.
“Allora ti diverti?” le chiese Jasmine voltandosi verso di lei.
“Per niente! Hai visto ci fidiamo l’uno dell’altra perciò ora liberaci da queste stupide manette! Inoltre il tuo amico non mi sopporta più” si lamentò Sana.
“Guarda che mi ha fatto la tua amica! Mi ha fatto rovesciare il drink addosso!” disse furioso.
“Sei sempre la solita Kurata!” ghignò Akito.
“Non l’ho fatto apposta! ” rispose Sana.
“Forza Jasmine chiama le tue amiche e andiamocene. Voglio andare a cambiarmi!" esclamò Tom.
“E dove andiamo dopo?” domandò Jasmine mentre liberava le due manette.
“Degli amici hanno organizzato un party in una villetta sulla spiaggia!” rispose il ragazzo.
“Forza allora!” disse la ragazza seguendo il suo amico, ma prima di andarsene si voltò un'ultima volta verso Sana e le urlò "Sei fortunata!".
“Fortunata? Che vorrà dire?” pensò ad alta voce Sana.


SPOILER:
Si ritrovarono sdraiati uno sopra all’altro sul letto di Akito.
Le loro lingue si cercavano, si assaporavano sempre di più. La mano di Sana sfiorava dolcemente il viso di Akito mentre lui le accarezzava delicatamente il seno.
La ragazza scese a baciargli il collo e il ragazzo a quel contato le strinse la mano sempre più forte.
“Tsuyoshi…” sussurrò Sana tra un bacio e l’altro.
“Pensi a Tsuyoshi mentre mi baci?” le domandò Akito inarcando un sopraciglio.

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 - L'IMPOSSIBILE ACCADE ***


CAPITOLO 14 ● L’IMPOSSIBILE ACCADE
 

La mattina successiva Fuka, Takaishi, Aya, Tsu, Hisae e Gomi andarono in spiaggia: le ragazze si sdraiarono sui lettini a prendere il sole mentre i ragazzi si sedettero al bar a far colazione.
“Uffa sto cuocendo, fa troppo caldo!” si lamentò Hisae.
“Che ne dite se andassimo in riva al mare a ballare? E’ appena arrivata una ragazza che fa animazione!” disse Aya.
Le amiche presero parte del gruppo di ragazze e signore per eseguire gli esercizi di riscaldamento proposti dall’istruttrice, per poi cominciare con i balli estivi.
Poco dopo arrivarono Tsu, Gomi e Takaishi e quest’ultimi due appena le videro non persero tempo per prenderle in giro.
“Ma come vi muovete! Sembrate degli struzzi” disse Gomi scoppiando in una forte risata.
“Tu lo sei anche quando cammini” ribatté semplicemente Hisae.
“Ragazzi perché non venite qui con noi è divertente!” affermò Aya.
“Aya sei un genio!” esclamò di colpo Fuka.
“Era meglio se rimanevo in silenzio!” pensò fra sé e sé Aya intanto che l’amica riprese a parlare “Vi sfido! Chi riuscirà a ballare tutti i balli proposti dall’istruttrice vincerà la sfida! Naturalmente non bisogna mai fermarsi”.
“E chi perderà dovrà pagare la punizione scelta dai vincitori!” completò il discorso Hisae.
“Non ho intenzione di mettermi in ridicolo!” disse Takaishi.
“Perché hai paura di perdere?” rispose ridendo Hisae.
“Certo che no! Adesso arriviamo, che vinca il migliore!” ribatté Gomi.
“Guarda che Fuka è brava e preparata a ballare!” bisbigliò Takaishi all’amico.
“Cosa vuoi che sia, solo perché fa ginnastica mica è una prima ballerina!” gli rispose sicuro.
Aya e Tsu intanto decisero di andare a fare una passeggiata romantica in riva al mare.
L’istruttrice aveva preparato un cd con le ultime canzoni del momento e dopo alcune tracce Hisae e successivamente Takaishi si arresero, stanchi da tutti quei movimenti rapidi e difficili da eseguire per colpa dell’acqua. Intanto che aspettavano la conclusione della prova si sedettero in riva al mare ad aspettare che la/il proprio compagna/o vincesse.
“Vai Fuka sconfiggi quel mollusco!” le gridò Hisae.
“Chi sarebbe il mollusco?” le rispose Gomi girandosi.
La vide ridere e scherzare in compagnia di alcuni ragazzi che non aveva mai visto in quei giorni trascorsi in spiaggia, e preso dalla gelosia si diresse verso di lei per capire chi fossero.
Prima ancora che Gomi riuscisse a raggiungere Hisae, fu sorpassato da Fuka che correndo gli schizzò involontariamente l’acqua addosso.
“Pronta a decidere la punizione?!” esclamò la ragazza battendo il cinque all’amica e continuò girandosi verso i nuovi arrivati “Piacere sono Fuka! Voi chi siete?”.
Takaishi e Gomi si avvicinarono al gruppo in attesa di una risposta che arrivò all’istante.
“Io sono Antony, lui è Josh e infine lui è Shin, siamo cresciuti insieme a Hisae” rispose il ragazzo più alto.
Hisae presentò Takaishi e Gomi ai suoi amici e poi riprese a chiacchierare contenta di rivederli dopo tanto tempo.
“Ma si può sapere che ti ha preso?” chiese Takaishi.
“Non pensavo fossero ancora altri suoi amici…” rispose amareggiato l’amico.
“Ma perché ti interessa sapere con chi parla Hisae?”
“Lo facevo per Sam!” affermò Gomi impulsivamente.
“Mi sembri strano… E poi perché sei uscito con quella ragazza ieri sera? Non stavi mica con Milena?!” chiese Takaishi cercando di farsi il punto della situazione.
“Non sono affari tuoi con chi esco! E ora vado a farmi una nuotata!” disse il ragazzo incamminandosi tra le onde che si infrangevano su di lui.
“Ma cosa gli prende?” domandò Fuka che aveva osservato la scena.
“Non lo so, però sembra geloso che Hisae sia in compagnia di quei ragazzi. Inoltre insieme a Milena stava bene e non capisco perché ieri sia uscito con Samantha!” rispose Takaishi pensieroso.

***

Quella sera Hisae decise di invitare Antony, Josh, Shin e Marco a casa sua per cenare con una allegra grigliata. I quattro ragazzi legarono velocemente con il resto del gruppo e Sana durante la cena firmò anche due autografi richiesti da Josh e Shin.
Dopo aver terminato la grigliata tutti quanti optarono di andare a fare un giretto in centro e di fermarsi in qualche bar lì vicino con lo scopo di non concludere immediatamente la serata.
Quando tutti sembravano pronti ad uscire Fuka e Hisae chiesero a Takaishi e Gomi di seguirle urgentemente, così i due ragazzi preoccupati e incuriositi dalla loro richiesta entrarono in casa, mentre il resto del gruppo si dirigeva fuori dall’abitazione.
“Ve lo scordate!” urlò arrabbiato Takaishi contro le due amiche.
“E no mio caro! Avete perso e ora pagate la punizione!” rispose immediatamente Fuka.
“Ma con tutte le penitenze che potevate scegliere questa è senz…” disse Gomi interrotto dalla risata di Hisae che affermò “E’ senz’altro un idea straordinaria!”.
Passata una mezzoretta i quattro ragazzi uscirono dal cancellino e il resto della compagnia scoppiò in una grossa risata, perfino Akito non riuscì a trattenersi.
Takaishi indossava una folta parrucca bionda, un top abbinato ad una semplice gonna di jeans; mentre Gomi anche egli indossava una lunga parrucca rossa con un vestito dello stesso colore dei capelli che ricordava molto Jessica Rabbits. Ambedue calzavano in malo modo dei tacchi alti estivi e una clutch bag argentata. Infine entrambi i ragazzi erano stati truccati e immortalati da alcune fotografie.
“Che imbarazzo!” dissero arrossendo.
“Siete veramente belle! Sono sicura che farete colpo stasera!” scherzarono Aya e Sana non riuscendo a smettere di ridere.
Il gruppo cominciò ad incamminarsi nelle vie del centro fino a che non scelsero di andare a bere in un pub giovanile abbastanza affollato.
L’allestimento del posto rispettava il nome scelto dal locale: Jamaica.
All’esterno vi era in centro un gazebo con intorno molti tavolini accompagnati da sgabelli, dondoli e panche e ai lati vi erano presenti due barche in cui ci si poteva sedere all’interno grazie a dei comodi cuscini. Dentro il locale, ospitava oltre ai tavolini dello stesso stile esterno, anche dei tavoli più bassi accompagnati da grandi cuscini su cui potersi sedere senza sporcarsi. Al centro del locale c’era un bancone circolare dove i baristi creavano cocktail a base di frutta.
I colori utilizzati nel locale ricordavano la bandiera jamaicana come ovviamente la musica in sottofondo.
Il cameriere fece sedere il gruppo di amici su una delle barche e poco dopo arrivò per prendere le ordinazioni. Akito, Gomi, Takaishi, Hisae, Antony, Fuka e Shin presero una pentola per sette persone a base di vodka e frutta mentre gli altri scelsero il proprio cocktail alcolico o analcolico.
I bicchieri che ordinarono erano composti e decorati prevalentemente con la frutta, infatti il cameriere portò anche dei piattini di plastica per depositare lo scarto dei noccioli o della buccia.
Molti ragazzi seduti nei tavolini vicini ridevano nel vedere Gomi e Takaishi conciati in quel modo, infatti quest’ultimi due cercavano di nascondersi con le mani abbassando il viso o dietro ai loro amici.
Fu una serata molto tranquilla rispetto a quelle trascorse precedentemente.
“Ehi Sana prendi la macchina fotografica!” esclamò Fuka intanto che beveva un altro sorso di Vodka.
“Subito!” rispose l’amica sorridendo intanto che cercava la macchina fotografica dentro alla sua borsa, e porgendo ad Akito il portafoglio e i fazzoletti per trovarla prima.
“Si può sapere cosa hai nella borsa?” chiese Akito sconvolto nel vedere tutti quegli elementi uscire dalla borsetta della propria ragazza.
“Lo stretto necessario: cellulare, portafoglio, fazzoletti, specchietto, beauty, biro, agenda, chiavi, caramelle, pettine, occhiali da sole, i-pod, crema per le mani, ombrellino…” elencò Sana.
“Quante cose inutili! Spiegami cosa te ne fai della crema per le mani in piena estate e dell’ombrellino visto che stasera ci sono le stelle”
“Trovata!” rispose la ragazza ignorando l’affermazione del suo ragazzo.
Cominciò a scattare alcune fotografie e a fare qualche video ai suoi amici intanto che quest’ultimi ridevano e scherzavano tra loro grazie anche all’alcol che faceva la sua parte.
 
***

In quei giorni trascorsi al mare si erano divertiti parecchio, ma purtroppo era giunto il momento di ritornare alla vita di tutti i giorni. Gomi e Takaishi dovevano riprendere a lavorare, Hisae ad aiutare sua madre al negozio, mentre Sana doveva svolgere qualche servizio fotografico.
Durante il tragitto di ritorno le tornò in mente il momento in cui riferì ai suoi amici il nuovo incarico assegnatole.

“Ho sentito Rei stamattina e mi ha confermato che quando torneremo dovrò fare due servizi fotografici per alcuni vestiti estivi!” disse Sana ai suoi amici intanto che Akito l’abbracciava da dietro giocando con una ciocca dei suoi capelli.
“Per chi?” chiese curiosa Aya.
“Per Calzedonia devo pubblicizzare alcuni costumi mentre per Zara alcuni abiti!” rispose felice la ragazza.
Le sue amiche si complimentarono con lei, la quale aggiunse “Se mi regalano qualche vestito ve li porterò ragazze!”.
“Grazie Sana! Un giorno potremmo accompagnarti in qualche studio?” domandò speranzosa Fuka.
“Si ti prego, mi piacerebbe vedere gli stilisti e i truccatori all’opera” continuò Hisae.
“Proverò a chiedere a Rei e poi vi informerò!” rispose Sana.
“Dai andiamo a fare il bagno!” affermò Takaishi.
Tutti si alzarono dagli sdrai e sotto l’ombrellone rimasero solo Akito e Sana, la quale si girò verso di lui per chiedergli “Tu non dici niente?”.
“Scordati i nudi. Per i miei gusti è già tanto che fai un servizio fotografico in costume da bagno!” rispose Akito intanto che la sua ragazza si voltò completamente verso di lui.
“Non sarai mica geloso?!” affermò incredula.
“Difendo solo ciò che è mio!” rispose il ragazzo avvicinandosi al suo viso per depositarle un bacio a fior di labbra.
Sana sorrise.
“Dai andiamo a fare il bagno!” esclamò prendendolo per mano e alzandosi felice.


“Sono a casa!” urlò Sana aprendo la porta di ingresso.
Immediatamente la signora Misako arrivò a bordo della sua inseparabile macchinina rossa impaziente di abbracciare la figlia.
Ma la madre di Sana non era sola, infatti dietro di lei c’erano: Oliver che stava implorando la signora di consegnarle l'ennesimo manoscritto e Rei ormai abituato alla situazione.
“Cosa ci fai qui?!” esclamò Rei vedendo entrare Akito con in mano alcune valige di Sana.
“Rei calmati! Mi sta semplicemente aiutando a portare le borse in casa” rispose la ragazza.
“Ciao a tutti!” salutò Akito, contraccambiato dalla signora Misako.
“Ben tornati! Com’è andata la vacanza?” domandò la madre.
“Benissimo, ci siamo divertiti molto!”
“Allora io vado…” affermò Akito.
“Non vuoi fermarti a bere qualcosa?” gli chiese.
“No, devo andare a sistemare le mie valigie. Ti chiamo dopo ok?” rispose il ragazzo.
“Ok… Allora a dopo!” lo salutò Sana dolcemente mentre Hayama usciva dalla porta.
“E così tu e Akito siete diventati una coppia…” affermò in tono serio la signora Misako.
“CHE COSA?” urlò Rei in contemporanea a Sana che domandò “E tu come fai a saperlo? Voglio dire… Cosa te lo fa pensare?”.
“Sono tua madre Sana. Seguimi, dobbiamo parlare”
“Ok…” rispose la ragazza preoccupata.
Una volta entrate in camera, Rei si precipitò ad origliare il discorso della signora Misako.
“Mamma è tutto ok?” le chiese non capendo il suo comportamento.
“Ora che nessuno ci può disturbare volevo sapere…”
“Si?”
“Che giorno preferisci festeggiare? Quali decorazioni possiamo utilizzare per addobbare la casa? Devi dirmi anche che piatti far preparare alla signora Shimura! E non dimentichiamoci di inviare gli invinti!” rispose la madre con un grosso sorriso e tirando per aria i suoi oggetti più strampalati.
Rei spalancò immediatamente la porta per vedere se quello che aveva appena sentito corrispondesse alla realtà dei fatti, mentre Sana alla reazione eccessiva della madre era rimasta ancora a bocca aperta.
“Mamma… Non ti sembra di esagerare?” domandò Sana non appena si fu ripresa.
“Certo che no, vi siete fidanzati finalmente! Chi dice che i miracoli non esistono?!” rispose Misako provando un grosso cappello per l’occasione.

***

Passata una settimana Sana si incontrò a casa di Hisae insieme a Fuka per discutere del regalo di compleanno per Aya. Intanto che continuavano a pensare e a consultarsi per cosa donarle, avevano deciso di crearle un album con incollate alcune fotografie da quando erano piccole fino ad ora e con scritte alcuni loro pensieri o frasi di canzoni legati a quei ricordi.
Nel pomeriggio andarono in un centro commerciale a cercare il regalo più adeguato e infine decisero di comprarle una collana con un ciondolo a goccia abbinato a degli orecchini e un braccialetto semplice in argento.
Le tre amiche si sentirono soddisfatte dell’acquisto e quando stavano per svoltare l’angolo per dirigersi all’uscita del centro commerciale videro Tsuyoshi salutare una ragazza.
“Ciao Tsu anche tu qui!” disse allegramente Sana intanto che si avvicinava al ragazzo in compagnia delle sue amiche.
“Oh ci-ciao ra-ragazze! Che ci fatte qui?” chiese il ragazzo.
“Siamo venute a comprare il regalo per Aya, non vediamo l’ora di sabato per la festa in piscina!” rispose Fuka.
“Quello che hai in mano è il regalo per Aya vero? Chissà cosa le hai preso!” disse Hisae entusiasta.
“Qu-quale regalo? Ah questo, si è per lei ora devo andare ci vediamo. Ciao!” rispose Tsu andandosene velocemente.
“Ehi non vi è sembrato strano?” domandò Sana alle amiche.
“Sarà successo qualcosa?” chiese Hisae.
“Ora devo andare ragazze!” cambiò discorso Sana.
“Come di già?” disse Fuka dispiaciuta.
“Si, faccio un salto a casa di Akito che ha finito gli allenamenti!” affermò felice.
Sana salutò le amiche, le quali andarono al negozio di Hisae.

DLIN DLON Sana aveva suonato il campanello della casa di Hayama e pochi minuti dopo si ritrovò un Akito appena uscito dalla doccia avvolto semplicemente da un piccolo asciugamano.
“Ciao Kurata! Che sorpresa!” le disse spostandosi dalla porta per farla entrare, ma Sana fu più veloce e gli diede una martellata sulla testa urlandogli “Ti sembra il caso di aprire la porta con addosso solo quel panno!?”.
“Sono appena uscito dalla doccia” le rispose massaggiandosi delicatamente la testa nel punto in cui l’aveva colpito.
“Non l’avevo capito!” disse sarcastica Sana.
“Se vuoi possiamo rifarla insieme...” le chiese avvicinandosi al suo viso.
“Ma se l’hai appena fatta! Ti aspetto in camera tua!” gli rispose salendo le scale con le guance ancora arrossate.
Pochi minuti dopo si ritrovarono sdraiati uno sopra all’altro sul letto di Akito.
Le loro lingue si cercavano, si assaporavano sempre di più. La mano di Sana sfiorava dolcemente il viso di Akito mentre lui le accarezzava delicatamente il seno.
La ragazza scese a baciargli il collo e il ragazzo a quel contato le strinse la mano sempre più forte.
“Tsuyoshi…” sussurrò Sana tra un bacio e l’altro.
“Pensi a Tsuyoshi mentre mi baci?” le domandò Akito inarcando un sopraciglio.
“Scusa... Ma prima io, Fuka e Hisae lo abbiamo visto al centro commerciale con un regalo in mano che salutava una ragazza!”
“Non capisco cosa ci sia di strano!” affermò il ragazzo mentre riprese a baciarle il collo sensualmente.
“Quando ci ha visto si è instranito! Sembrava che lo avessimo beccato a fare qualcosa che non doveva fare!”
“Sei preoccupata?” le chiese guardandola negli occhi.
Sana annuì.
“Va bene stasera gli chiederò cosa è successo!” rispose rassicurandola.
“Grazie!” affermò Sana riprendendolo a baciare appassionatamente.

 
***

Drin Driin Driiin Tsuyoshi appoggiò sulla scrivania il libro che stava leggendo e si alzò per andare a rispondere al telefono.
“Pronto”
“Ciao Tsu sono io Akito!”
“Ciao Akito tutto bene? E’ successo qualcosa con Sana?” chiese immediatamente.
“Ma perché pensa sempre che sia successo qualcosa con Kurata?!” pensò Akito rispondendogli
“No… Volevo solo sapere come stavi e se ti andava di uscire”.
“Non posso, stasera mia mamma è uscita e devo rimanere a casa con mia sorella!” rispose dispiaciuto l’amico.
“Non devi mica farmi da baby-sitter!” urlò una voce femminile all’improvviso.
Akito la riconobbe, era la voce della sorella di Tsuyoshi ormai cresciuta.
“Comunque hai già comprato il regalo per Aya?”
“No non ancora, ma come mai stasera hai così voglia di parlare?” chiese incuriosito Tsu.
“Ma che stai dicendo! Ora scusami ma Natsumi mi sta chiamando, ci sentiamo!”
“Ciao!” rispose l’amico appoggiando la cornetta del telefono e ritornandosene in camera sua.
Non riprese in mano il libro che stava leggendo ma da una sacchetto tirò fuori un pacchetto regalo.
“Lo apro o non lo apro? Oggi sono uscito con l’intenzione di comprare un anello alla mia adorata Aya e invece ho incontrato la mia compagna di corso che mi ha regalo questo pacchetto. Uffa ma perché non ho superato ancora questo problema? Ormai ho vent’anni e non dovrei cedere a questo trauma infantile… Se si può chiamare così…” pensò fra sé e sé appoggiando il regalo accanto ad una foto di Aya per poi coricarsi sul letto.

Venerdì mattina le quattro amiche si ritrovarono a fare colazione al solito posto per poi dedicarsi un rilassante giorno di shopping.
“Casa dolce casa!” esclamò Hisae mentre saliva sulle scale mobili.
“Io adoro lo shopping, specie se è un’occasione importante come questa!” affermò Sana che non stava più nella pelle di provare tanti costumi.
“Vedrai Aya sarai bellissima alla tua festa!” disse Fuka all’entrata di un negozio.
Aya si limitava semplicemente ad annuire alle affermazioni delle amiche, aveva tutt’altro per la testa. Non riusciva a capire il motivo del comportamento del suo ragazzo: tutto ad un tratto la ignorava e non rispondeva alle sue chiamate.
Inizialmente pensò che fosse una sorpresa per il suo compleanno ma ebbe la conferma del contrario quando decise di chiamarlo nuovamente e a rispondere fu la mamma di Tsuyoshi.
“Tutto bene Aya? Ora te lo passo!” rispose gentilmente.
“Si tutto bene grazie!” e aspettò in linea.
“Pronto” disse Tsuyoshi appoggiando la cornetta all’orecchio.
“Ehi ciao tesoruccio! Ti va di uscire oggi pomeriggio?” chiese dolcemente Aya.
“Ah sei tu… Non posso, ho altro da fare! Ci sentiamo ciao!” affermò non curante il ragazzo.
Aya non fece in tempo a rispondere che Tsu aveva già terminato la chiamata.

“È successo qualcosa?” chiese Hisae preoccupata.
“Ni-niente tranquilla!” rispose la ragazza ritornata al presente.
“È da quando ci siamo incontrate che hai il muso lungo…” insitette Hisae intanto che anche Sana e Fuka si avvicinarono.
“È per Tsuyoshi?” domandò Fuka.
Le tre amiche raccontarono ad Aya quanto avevano visto pochi giorni fa al centro commerciale, inclusa la misteriosa ragazza e infine anche lei confessò il motivo di tanta tristezza.
 
***
 
“Tanti auguri!” esclamò Sana abbracciando forte la festeggiata appena la vide.
“Auguri Aya” disse Akito dandole un bacio sulla guancia.
“Grazie che siete venuti! Scusate ma Tsu non è con voi?” chiese preoccupata l’amica.
“Non te l’ha detto? Ha telefonato poco fa ad Akito per dirgli che avrebbe fatto un po’ tardi, ma che sicuramente sarebbe arrivato” mentì Sana.
“È da due giorni che è strano… Quando lo chiamo mi ignora, non risponde oppure inventa scuse assurde per riagganciare la cornetta…” confessò Aya ai due amici.
“Aya…” disse dispiaciuta Sana ma fu interrotta da una voce a lei sconosciuta “Aya sei bellissima!”.
La festeggiata e la nuova arrivata cominciarono a chiacchierare e a scherzare, così Akito approfittò dell’occasione per prendere in disparte la sua ragazza e chiederle spiegazioni.
“Ma cosa ti è saltato in mente?” le domandò il ragazzo.
“E’ il suo compleanno Hayama e non mi andava di rovinarglielo. Allora hai sentito Tsu o no?”
“Ora provo a chiamarlo”
Sana intanto che aspettava che l’amico rispondesse alla chiamata del suo ragazzo, osservava l’ambiente in cui si era deciso di fare la festa.
La piscina era molto grande e spaziosa, comprendeva anche l’idromassaggio, infatti vide alcune compagne dell’università sedute a rilassarsi insieme ad altri ragazzi.
Ai bordi della piscina c’erano dei tavoli con alcuni stuzzichini con di fianco alcuni camerieri che servivano da bere. Il posto era pieno di palloncini colorati e alcuni ragazzi li presero per giocarci, altri invece erano a ballare e a chiacchierare su dei tavoli oppure su degli sdrai confortevoli. Tutti gli invitati indossavano un costume da bagno come richiesto dall’invito per la festa.
“Niente non risponde!” affermò Akito dopo averlo chiamato un paio di volte.
“E ora?” domandò la ragazza preoccupata.
“Vado a cercarlo tu stai vicino ad Aya e informa anche le altre a dopo!” rispose il ragazzo dirigendosi verso l’uscita.
Dopo aver visto scomparire dalla porta il suo ragazzo, Sana si diresse immediatamente verso Hisae e Fuka che stavano chiacchierando con Takaishi e informò entrambe dell’accaduto.
Le tre amiche poco dopo raggiunsero Aya in compagnia di altri invitati a bordo piscina per chiacchierare e tirare su di morale la festeggiata.
Successivamente i regali sul tavolino cominciarono ad essere parecchi e così Aya decise di iniziare ad aprirne alcuni. Ricevette molti oggetti utili come: libri, trucchi, vestiti, accessori, peluche... e tra un dono e l’altro la ragazza continuava ad osservare la porta d’ingresso in attesa che il suo ragazzo varcasse quella soglia.
Arrivò il turno di aprire il presente delle sue tre migliori amiche e quando vide quel bellissimo album pieno di fotografie che ritraevano momenti memorabili e di frasi importanti e significative, non riuscì a trattenere le lacrime per la felicità, perché le sue amiche anche dopo tutti quegli anni passati erano ancora lì accanto a lei.

“Hisae perché continui a guardare Gomi?” le domandò incuriosita Aya mentre prendeva in mano il suo cocktail.
“Ma cosa stai dicendo Aya… Mi stavo solo chiedendo perché  Gomi non è qui con Milena!” affermò Hisae alle amiche.
“Non lo sai? Si sono lasciati pochi giorni fa” rispose Fuka.
“Come mai?” chiese immediatamente Hisae.
“Non so di preciso, ma l’altra sera io e Takaishi siamo andati a salutarlo al pub. Ci ha raccontato che ha lasciato Milena perché è interessato ad un’altra ragazza e non voleva illuderla inutilmente” spiegò l’amica.
“Non so voi ma quella Milena non mi è mai piaciuta!” commentò Hisae senza peli sulla lingua.
“A me sembrava simpatica anche se è amica di quella serpe di Jessi!” disse Sana intanto che mangiava una pizzetta.
“Beh ma tornando a Gomi… Chi è questa ragazza?” domandò sempre più curiosa la ragazza.
“Ma Hisae perché sei così curiosa? Non è che ti sei presa una cotta per Gomi” intuì Aya.
Hisae arrossì, non sapendo cosa rispondere. In vacanza si erano ritrovati e riavvicinati molto però non sapeva nemmeno lei se era semplice amicizia oppure qualcosa in più.
Fortunatamente Hisae fu salvata in corner, perche dopo qualche secondo arrivò Takaishi in compagnia di Gomi e di altri ragazzi.
“Bella festa Aya e auguri ancora!” affermarono i nuovi arrivati.
“Grazie a voi di essere venuti!”
“Ehi Hisae, Sam non viene?” domandò Takaishi.
“No!” rispose innervosita Hisae.
“Come mai?” chiese Jon, un loro amico in comune.
“Perché non poteva!”
“E perché non poteva?” domandò Sana.
“Uffa quante domande! Domani deve svegliarsi presto perché ha una gara di pesca!” rispose Hisae alterata.
“Una gara di pesca?!” affermò Gomi alzando un sopraciglio.
“E allora?” chiese fulminandolo Hisae.
“È un ragazzo molto impegnato… Ti lascia sempre da sola vedo!” commentò Gomi provocandola.
“Se non sbaglio non sono l’unica ad essere da sola!”
“Ti sbagli sono con lei” disse il ragazzo abbracciando la ragazza accanto a lui.
“Certo che Sam pensa solo a pescare…” commentò Fuka.
“Mi ricorda tanto quel cartone animato… Com’è che si chiamava? …Ah si, Sampei!>> esclamò Sana ridendo.
“Non comincerete anche voi!” disse Hisae perdendo la pazienza.

Poco dopo le amiche vedendo Aya giù di corda la presero per mano e insieme si buttarono in pista.
Non volevano vederla triste soprattutto nel giorno del suo compleanno.
Sana mentre ballava continuava a guardare l’ingresso nella speranza di vedere Akito e Tsu varcare quella porta e pensando a dove fossero finiti.
Improvvisamente vide arrivare qualcuno.
Inizialmente pensò che fosse Akito, ma più la sagoma si avvicinava a lei, più capiva che quello non era il suo ragazzo. Aveva una camminata e una corporatura diversa, infatti il suo corpo era più esile e meno muscoloso. Lentamente riuscì a riconoscere quei lineamenti perfetti e quei occhi blu oceano.
Era Naozumi.
“Ciao Nao! Non credevo di incontrarti qui!” salutò Sana andando incontro al ragazzo.
“Ehi Sana! Mi ha invitata la tua amica Aya, ci siamo incontrati l’altro giorno in un negozio e ho pensato di passare per un saluto” rispose sorridendo l’amico.
“Se le vuoi dare il regalo è laggiù in pista insieme alle altre!” disse indicando la folla.
“Scusa la domanda, ma Hayama non c’è?”
“C’è stato un problema con il fidanzato di Aya ed è andato a cercarlo” affermò Sana intanto che si incamminavano verso la festeggiata.
“Tra voi due tutto bene?”
“Ecco… Non te l’ho ancora detto…” disse timidamente la ragazza.
“Vi siete fidanzati!” rispose al suo posto il ragazzo.
“E tu come fai a saperlo?”
“Semplice. A parte che sei diventata tutta rossa quando ti ho domandato dov’era Hayama e poi era inevitabile che vi fidanzaste. Lo sanno anche i muri quanto ci teniate l’uno all’altro. Quindi vi siete chiariti?”
“Si” disse Sana guardandolo negli occhi e curiosa della sua reazione.
“Sono contento per voi e spero che ti possa rendere veramente felice” rispose con un sincero sorriso e riprese a parlare “Io e Francesca invece ci siamo lasciati pochi giorni fa, ho scoperto che si vedeva di nascosto con un altro ragazzo”.
“Mi dispiace veramente Nao. Comunque ti consiglio di non farti riconoscere dalle tue fan se stasera vuoi sopravvivere!” scherzò Sana.
“Tantissimi auguri di buon compleanno Aya!” esclamò il ragazzo arrivati vicino alle amiche di Sana.
“Sei riuscito a venire, sono veramente contenta!” affermò sorridente Aya.

“Ti ho trovato finalmente!” esclamò Akito in piedi davanti a Tsuyoshi che era al bancone di un bar.
“Akito? Come hai fatto a trovarmi?!” chiese l’amico sorpreso.
“Non è questo il problema! Lo sai che oggi è il compleanno di Aya vero?!” lo rimproverò Akito.
“Certo che lo so!” affermò seccato Tsu.
“Allora perché non sei alla festa con lei?” gli domandò intanto che si sedeva accanto all’amico.
“L’altro giorno sono andato al centro commerciale per comprare il regalo di compleanno per Aya. Lì ho incontrato una mia compagnia di corso di inglese e…”
Akito ascoltava il racconto di Tsuyoshi con molta attenzione e gli dispiaceva vedere l’amico triste e confuso.
Voleva aiutarlo come in precedenza aveva fatto con lui quando non stava ancora con Sana.
Voleva fargli capire che era disponibile ad ascoltarlo e a consigliarli la scelta più opportuna secondo il suo punto di vista.
“Siamo andati in un bar a bere qualcosa e quando ci siamo salutati lei mi ha fatto un regalo confessandomi i suoi sentimenti!” disse amareggiato Tsuyoshi mentre continuava a fissare il tavolino del bar.
“Ma Aya lo sa che tu hai questa debolezza!” rispose Akito cercando di confortarlo.
“Appunto è questo il problema! Io non posso prendermi una cotta per qualsiasi ragazza che mi dona qualcosa, perché io in realtà sono innamorato solo di Aya” esplose il ragazzo.
“Allora va da lei e diglielo!”
“Hai ragione! Muoviamoci” esclamò Tsu intanto che si alzava dal tavolo e continuò “Grazie mille Akito sei un amico!”.
“Ma cosa ti ha regalato questa tua nuova ammiratrice?” domandò curioso.
“Non lo so, non ho aperto il suo regalo. Quando sono uscito di casa ho messo in tasca il regalo per Aya e quello che mi ha donato l’altra ragazza l’ho buttato nel cestino. Non sono venuto alla festa perché non avevo il coraggio di guardare negli occhi Aya… Ho sbagliato Akito” disse l’amico con gli occhi lucidi.
“Finiscila di piangere, ora sali in macchina e andiamo!”

Intanto alla festa era giunto il momento tanto atteso: l’arrivo della torta. Aya adorava soffiare le candeline e infatti sopra a quella distesa di panna e cioccolato c’erano ventuno candeline accese pronte ad essere spente.
Tutti gli invitati si radunarono intorno a lei per cantarle la classica ed emozionante canzoncina: “Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri ad Aya. Tanti auguri a te!”.
La folla cominciò ad applaudire e la festeggiata guardò tristemente le sue amiche, le quali capirono immediatamente il motivo che turbava la loro amica. Sana, Fuka e Hisae le sorrisero facendole capire che loro per lei ci sarebbero sempre state e così in un attimo Aya si voltò verso gli invitati ed espresse il suo desiderio soffiando le ventuno candeline.
Nel momento in cui stava per tagliare la prima fetta di torta, sentì la voce del suo ragazzo chiamarla. Alzò lo sguardo e davanti a lei vide Tsuyoshi con in mano una margherita che aveva raccolto mentre si stava dirigendo alla festa.
“Aya scusami se sono arrivato in ritardo, non capiterà mai più te lo prometto… Auguri!” le disse afflitto il ragazzo guardandola negli occhi e sperando nel suo perdono.
Aya per un attimo rimase immobile a fissarlo ma dopo pochi secondi successe l’impossibile.
La ragazza si avvicinò al suo ragazzo e in meno che non si dica gli tirò uno schiaffo aggiungendo “Come posso perdonarti? Sei sparito per un paio di giorni senza darmi alcuna spiegazione e ora come se niente fosse ti presenti qui…” disse la ragazza mentre gli occhi le si gonfiavano e le guance cominciavano a bagnarsi.
Tsu cercò di spiegarle quello che era successo ma Aya si voltò, non aveva alcuna intenzione di ascoltare le sue scuse, così buttò a terra il fiore che le aveva regalato e se ne andò in lacrime.
 
SPOILER:
“Ehi ci sei?” domandò Sana muovendogli una mano davanti agli occhi.
“D’accordo a che ora passo?” rispose semplicemente Akito distolto dai suoi pensieri e incurvando leggermente le labbra.
“Per le 12:00, cucinerò per te!” affermò entusiasta.
“Cu-cuci-cucinerai?” balbettò il ragazzo.
“Si, ti preparerò un piatto tipico italiano!” rispose con un sorriso la ragazza.




Ciao a tutte!
Come va? Oggi si riprende la vita di tutti i giorni... Oggi ho smontato l'albero di natale e ho realizzato che le feste sono ormai finite! =(
Passando al capitolo =P Dunque la sfida tra maschi e femmine l'hanno vinta le nostre fanciulle! (Diciamo che sono di parte ahaha) Chi avreste voluto che vincesse?
Fuka e Hisae hanno pensato proprio bene alla penitenza per i ragazzi, infatti li ridicolizzano trasformandoli in due donne! Ahahaha Anche Akito non ha resistito e gli è scappata una risata =D
Purtroppo anche per i nostri protagonisti le vacanze sono giunte al termine...
Ma come fa Sana a resistere ad Akito?! =P Lo sa solo lei ihih
Ecco svelato perchè Sana sussura "Tsuyoshi". Come al solito è preoccupata per il suo amico! E infatti informa immediatamente il suo ragazzo che però non scopre niente!
Alla festa di Aya compare per la prima volta Naozumi! Chissà come reagirà il nostro Akito nel vederlo alla festa eheh!
Come dice il titolo del capitolo: "L'impossibile accade"... Tsuyoshi e Aya hanno litigato! E quest'ultima sembrerebbe molto arrabbiata e delusa. Faranno pace?
Come preannuncia lo spoiler, Sana cucinerà per Akito! Il ragazzo non sembra molto entusiasta... Si sa, Sana e la cucina non hanno mai avuto un ottimo feeling!
Volevo ringraziare tutte coloro che recensiscono, inseriscono nelle preferite, nelle seguite, nelle ricordate e a chi legge soltanto la mia FF! Adoro leggere i vostri commenti e sapere cosa ne pensate del capitolo!
Grazie
<3
A presto,

Miky

 

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 - LA CUGINA ***


CAPITOLO 15 ● LA CUGINA
 

Tutti gli invitati rimasero sbalorditi e shoccati nel vedere Tsuyoshi ricevere una potente cinquina dalla sua ragazza. Nessuno dei presenti avrebbe potuto immaginare una reazione del genere da parte di Aya, perché rappresentavano la coppia del “per sempre felici e contenti”.
In tutti questi anni erano andati sempre d’amore e d’accordo e l’unica litigata storica risaliva all’elementari, quando Tsu si era fatto abbindolare nel ricevere frequentemente dei regali misteriosi da un’ammiratrice segreta.
Gli invitati cominciarono a spettegolare e ad immaginarsi cosa potesse essere accaduto tra di loro e a prendere posizione su chi potesse avere ragione.
Appena vide Aya correre via, Sana cercò immediatamente di raggiungerla perché non voleva vederla piangere e soffrire, voleva consolarla e farla sfogare, farle capire che lei c’era.
Ma in quell’istante una mano le afferrò il polso e intuì che fosse quella di Akito, così mentre si voltava verso di lui gli disse “Lasciami andare! Devo andare da lei e sapere come sta!”.
Ma il suo ragazzo non mollò la presa e con un semplice sguardo le fece capire che quello non era il momento più opportuno: Aya aveva bisogno di sfogarsi e di rimanere da sola.
Tsuyoshi invece si diresse nella direzione opposta a quella di Aya, andando verso l’uscita della festa accompagnato dal suo dolore e dal senso di colpa.
Fuka, Hisae e Gomi infastiditi dai continui commenti inopportuni degli invitati cercarono di prendere in mano la situazione.
“Ciao a tutti! Dunque la notte è ancora giovane…” cercò di affermare qualcosa Hisae per attirare l’attenzione della gente.
“Esattamente, quindi che ne dite se organizzassimo qualche gioco?” continuò Fuka non sapendo a dove volesse andare a parare.
“Ci è stato appena confermato che l’alcol da ora fino alla chiusura sarà gratis!” esclamò di colpo Gomi prendendo dalle mani il microfono all’amica.
A udire quelle semplici parole, la folla andò immediatamente ai banconi per poter ordinare i propri drink e continuare a godersi quella serata in piscina.
“Bravo Gomi!” si complimentò Takaishi.
“Per fortuna che c’ero io, perché se ascoltavamo loro due…” disse Gomi vantandosi.
“Noi due cosa?” chiese acida Fuka.
“Che gioco avreste proposto? Il gioco delle sedie?” rispose divertito il ragazzo.
“E anche se fosse!” esclamò infastidita Hisae.
“Comunque se avete così voglia di divertirvi potremmo organizzare un gioco per i single!” propose Gomi.
“Sarebbe a dire?” affermò infastidita Hisae.
“Perché ti agiti tanto Hisae?” chiese Gomi provocando la ragazza.
“Sono calmissima” rispose innervosita mentre scambiava un misterioso sguardo di sfida.
“Ora se non ti dispiace vado a prendermi da bere!” riprese la ragazza.
“Divertiti” rispose semplicemente Gomi.
“Che maleducata! Mi stavo dimenticando di ringraziarti!” disse ironicamente Hisae.
“E per cosa?” domandò incuriosito.
“Per la tua fantastica idea! Ti sei già dimenticato che hai offerto a tutti da bere? Quindi ti ringrazio di cuore a dopo!” rispose facendogli l’occhiolino per poi dirigersi verso la folla.
“Certo che fatte concorrenza alla coppia dell’anno!” scherzò Fuka.
“E chi sarebbe la coppia dell’anno?” chiese curiosa Sana.
“Che domande mi fai?” inarcò il sopraciglio l’amica.
“Mi sa che sta parlando di noi” bisbigliò Sana al suo ragazzo.
“Guarda che la tarda sei tu!” rispose Akito.
Poco dopo Gomi andò a raggiungere un gruppo di ragazze, molto probabilmente voleva divertirsi con qualcuna di loro.
“Per me qui gatta ci cova!” affermò Takaishi osservando Hisae e Gomi.
“Andiamo a prendere da bere Hayama?”chiese Sana al suo ragazzo che annuì e prendendola per mano si diressero verso il bancone più vicino, ordinarono il loro cocktail e poi andarono a sedersi su uno sdraio.
“Alla fine perché Tsu non è venuto alla festa?” chiese curiosa Sana.
“Solito motivo” rispose semplicemente Akito guardandosi in giro.
“Ma che vuol dire solito motivo? Non è una risposta!” affermò la ragazza cominciando ad agitarsi.
“Mamma mia come sei rumorosa!”
“Allora spiegati meglio”
“Ricordi quando mi hai raccontato del centro commerciale”
“Che centra ora il centro commerciale? Un momento no-non dirmi che… Che quella era l’amante di Tsuyoshi!” affermò Sana di colpo mettendosi le mani fra i capelli.
“Ma che ti salta in mente, è solo una sua compagna di corso. Quel giorno lei gli ha fatto un regalo e come puoi immaginare lui non ha capito più nulla”
“Ancora con questa storia!” affermò Sana leggermente sconvolta.
“Che ci fa qui Kamura?” chiese cambiando discorso Akito.
“Ah si, mi sono dimenticata di dirtelo! Aya lo ha invitato alla festa, si sono incontrati l’altro giorno in giro!”
“Oltre che in televisione devo vedermelo pure qua!” rispose infastidito.
“Non essere scortese! Mi ha detto di salutarti e poi è felice per noi”
“Sembra di fretta!” commentò Akito.
“Avrà avuto un imprevisto magari…” immaginò Sana.

 
***

“Dunque quattro uova… Che vorrà dire?” si chiese ad alta voce Sana.
“Le devi mettere nella ciottola” rispose alla domanda Akito.
“Giusto!” affermò Sana mettendo quattro uova intere nel recipiente.
“Ma cosa stai combinando? Devi spaccarle prima!” la rimproverò immediatamente.
“Co-cosa? Ah si certo! Lo sapevo… Vo-volevo solo vedere se eri attento!” disse ridendo imbarazzata.
“Sicura che non vuoi una mano?” chiese per l’ennesima volta Akito.
“Non preoccuparti ho tutto sotto controllo! Vai pure a sederti sul divano” rispose Sana indaffarata a maneggiare una pentola e sporca di sugo su un lato della guancia.
Akito anche se preoccupato assecondò la richiesta della sua ragazza e accese il televisore.
“Come ho fatto a cacciarmi in questa situazione? Per carità trascorrere l’intera giornata in compagnia di Sana è la cosa che mi rende più felice ma… Vederla ai fornelli mi preoccupa. Si sa, Sana e la cucina non hanno mai avuto un ottimo rapporto…” pensò il ragazzo.

“Domani mammina andrà a trovare la nonna alle terme in compagnia della signora Shimura, mentre Rei passerà la giornata insieme alla signorina Asako” affermò Sana mentre Akito la stava accompagnando a casa finita la festa.
Arrivati a casa Kurata, il ragazzo accostò sul lato della strada e si voltò verso la sua ragazza che era intenta a giocare con una ciocca dei suoi capelli che le scendeva lungo il petto.
“Ecco… Mi chiedevo se… Se ti andrebbe di venire a casa mia” chiese timidamente Sana.
Akito sotto la luce del lampione notò come il viso di Sana fosse diventato improvvisamente rosso.
Ogni volta rimaneva piacevolmente sorpreso di quanto la sua ragazza potesse cambiare radicalmente: a volte era una buffa ragazzina della sua età, altre volte diventava curiosamente donna e poi improvvisamente ritornava bambina. Ciascun particolare di Sana lo faceva innamorare ogni singolo giorno.
“Ehi ci sei?” domandò Sana muovendogli una mano davanti agli occhi.
“D’accordo a che ora passo?” rispose semplicemente Akito distolto dai suoi pensieri e incurvando leggermente le labbra.
“Per le 12:00, cucinerò per te!” affermò entusiasta.
“Cu-cuci-cucinerai?” balbettò il ragazzo.
“Si ti preparerò un piatto tipico italiano!” rispose con un sorriso la ragazza.
In quel momento Akito immaginò la sua ragazza ai fornelli circondata da pentole e in preda al panico. Si sapeva, Sana e la cucina non erano mai andate d’accordo anzi… Secondo lui non si conoscevano nemmeno.
“Non devi scomodarti tanto, possiamo semplicemente ordinare qualcosa…” disse speranzoso.
“Lo faccio volentieri! Allora ti aspetto e vedi di essere puntuale!” esclamò felice per poi salutarlo con un piccolo bacio a stampo e scendendo dalla macchina.
Il ragazzo rimase ad osservarla fino a quando lei non si voltò per rivolgergli un ultimo saluto.


Un urlo improvviso risvegliò Akito dal ricordo della sera precedente e si precipitò in cucina per vedere cosa fosse successo.
“Devo chiamare i pompieri?” le disse immediatamente il ragazzo preoccupato entrando in cucina.
In quel momento Sana era in preda al panico: dalla pentola della pasta continuava a fuoriuscire l’eccesso di acqua che aveva versato precedentemente per cuocere l’alimento e dal forno cominciò ad uscire un fumo nero accompagnato da un intenso odore di bruciato.
“Oh no! La mia torta!” esclamò amareggiata la ragazza.
Akito spense i fornelli e il gas, per poi affrettarsi ad aprire le finestre per far uscire quel fastidioso odore. Quando si voltò vide il viso di Sana deluso e imbronciato affermare lamenti come “Potevano anche specificare il tempo di cottura!” oppure “Stupido libro di cucina!”.
“Scusami Hayama… Ti avevo promesso un piatto tipico italiano e invece…”
“Non preoccupati, dai ordiniamo la pizza! Alla fine è sempre un cibo italiano no?”
La ragazza annuì e Akito si diresse velocemente a prendere il telefono e a comporre il numero prima che lei cambiasse idea.
Dopo un’oretta si ritrovarono a tavola con davanti una semplice pizza margherita e una gustosa quattro stagioni. Entrambi parlarono in generale fino ad arrivare al discorso Aya-Tsu: erano preoccupati per i loro amici perché la litigata della sera precedente sembrava più grave del previsto.
"Stamattina ho chiamato Aya per chiederle come stava, ma non aveva voglia di parlare. Mi ha detto che aveva bisogno di tempo per pensare e che si sarebbe fatta sentire lei. Tu hai avuto notizie di Tsu?” raccontò Sana al ragazzo.
“Sono passato da lui prima di venire da te. Sua mamma ha detto che era ancora a letto” rispose Akito.
Finito di pranzare optarono di guardare un film comico in sala, vista la giornata afosa.
Si sdraiarono sul divano abbracciati.
Akito la teneva stretta a sé mentre lei era attenta a non perdersi nessuna battuta del film. Da quella distanza riusciva a percepire il profumo di pesca che emanavano i suoi capelli, intanto che con una mano le accarezzava lentamente il braccio.
“Prendo il portafoglio e arrivo!” disse una voce maschile mentre entrava in casa, seguita da una seconda voce “Tranquillo Rei pagavo io!”.
Rei entrò con la sua fidanzata Asako in salotto e si ritrovò Sana tra le braccia di Akito intenti a guardare un film.
“Ciao Rei, signorina Asako!” salutò Sana alzandosi in piedi.
“Ciao Sana tutto bene? Lui deve essere il famoso Akito!” rispose con un sorriso radioso Asako.
“Piacere” disse Akito allungando una mano per presentarsi.
“Rei non essere scortese… Saluta Akito!” lo rimproverò la sua ragazza.
“Tutto ad un tratto è diventato gentile!” pensò Rei prima di fare una delle sue solite scenate di gelosia.
“Che ci fai qui con Hayama?” urlò Rei mettendosi le mani tra i capelli.
“Stavamo guardando un film, cercavi il portafoglio? Eccolo è sul mobile” rispose Sana andando a recuperare l’oggetto.
“E dai Rei, ormai Sana non è più una bambina. Complimenti Sana, è proprio un bel ragazzo!” affermò Asako.
“Ma-ma che sta-stai dicendo?” disse sconvolto il ragazzo.
“Oh signore… Rei è la verità. Dai ora andiamo al cinema, ci vediamo presto!” salutò Asako trascinando fuori di casa Rei.
“Ciao” risposero Akito e Sana.
“Quella è la ragazza di Occhiali di Sole?” chiese Akito.
“Si, è bella e simpatica vero?” affermò con un sorriso.
“Ma se quando eravamo all’elementari non la sopportavi” la prese in giro il ragazzo.
“Perché non la conoscevo bene” gli disse facendogli una linguaccia.

Nel tardo pomeriggio Sana, Akito, Fuka e Takaishi si incontrarono in piazza.
Gomi aveva avvertito Akito che sarebbe arrivato in ritardo, ma che li avrebbe raggiunti sicuramente più tardi, Hisae invece quel giorno era impegnata in negozio.
Mentre sceglievano dove andare, le due ragazze e Takaishi optarono di telefonare sia ad Aya che a Tsuyoshi per domandare ad entrambi se avessero voglia di venire a fare un giro.
“Ma perché non li lasciate un po’ in pace” esclamò Akito mentre Fuka stava componendo il numero di Aya.
“Perché sono nostri amici e abbiamo il dovere di sostenerli!” affermò convinta Fuka intanto che aspettava che l’amica rispondesse.
“Pronto Aya come stai? Sono qui con gli altri, ci raggiungi in piazza?” disse la ragazza speranzosa.
“Ha detto di si?” chiese Sana dopo qualche secondo.
“Ah ok va bene, allora sarà per la prossima volta, ciao!” rispose Fuka amareggiata.
“Che ha detto?” chiese Takaishi.
“Che ha già un appuntamento con un’altra persona e che sarà per la prossima volta” riferì agli amici.
“Con un’altra persona? E chi sarebbe scusa?” domandò Sana confusa.
“Non lo so, magari con Tsu… Beh ora lo chiamo e vedo che mi dice” disse Fuka intanto che telefonò all’amico.
“Ehi Tsu tutto bene? Io e gli altri siamo in piazza che fai ci raggiungi?” affermò la ragazza mentre si sedeva su una panchina libera, poi riprese a parlare “Ok allora ci vediamo qui! A tra poco”.
“Bene, abbiamo una bella e una brutta notizia: Tsu ci raggiunge e quindi abbiamo la possibilità di tirarlo su di morale, mentre la brutta notizia è che se Aya non esce con Tsu…” disse Fuka.
“Con chi uscirà Aya!” urlarono in coro Sana, Fuka e Takaishi.
“Ma come fai ad essere così calmo Hayama!” lo rimproverò la sua ragazza.
“Non sono affari miei, inoltre avrà anche altre amiche oltre a voi due e a Hisae” rispose il ragazzo.
Poco dopo si ritrovarono in un bar poco lontano dalla piazza.
Tsuyoshi non aveva un bell’aspetto, molto probabilmente quella notte non aveva dormito molto bene perché aveva due evidenti borse sotto gli occhi.
Non era nemmeno di molte parole, continuava a rispondere a monosillabi o a ignorare i discorsi intorno a lui.
“Stai facendo concorrenza ad Hayama!” scherzò Sana commentando il suo silenzio.
“Hai sentito Aya?” domandò Takaishi.
“Ho provato a telefonarle ma non mi risponde” confessò amareggiato il ragazzo.
“Potresti organizzarle una sorpresa” disse di colpo Fuka.
“Sono sicura che le passerà, lasciala sbollire un po’… Ti chiamerà lei!” cercò di rassicurarlo Sana.
“Da che pulpito” criticò Akito.
“Cosa vorresti dire?” chiese inarcando un sopraciglio la sua ragazza.
“Tu e la tua amica continuate a telefonarle e a starle addosso, come fa a sfogarsi?” spiegò la sua tesi il ragazzo.
“Infatti noi cerchiamo solo di starle accanto!” si difese Sana.
“Esattamente e lo sa che se ha bisogno di qualcosa può contare su di noi” continuò Fuka.
“Solo che adesso vuole sfogarsi con qualcun altro” affermò il ragazzo con un ghigno.
Akito non fece in tempo a terminare la frase che ricevette due potenti martellate sulla testa da parte delle due amiche.
“Ciao ragazzi!” salutò Gomi avvicinandosi al tavolo.
Non era da solo, in sua compagnia c’era una bella ragazza mora più piccola di lui. Non era tanto alta, indossava una maglietta verde monospalla abbinata a dei semplici corti jeans con un paio di sandali. Portava un corto ciuffo scalato di lato spostato con una forcina colorata che riprendeva il colore della sua maglietta, sulla quale scendevano i lunghi scuri capelli mossi. Il viso era coperto da degli occhiali da sole che tolse non appena arrivò davanti al tavolo dove erano seduti i ragazzi.
Salutò con un sorriso Akito e Tsuyoshi.
“Vedo che non siete cambiati più di tanto” disse in modo spavaldo e sicura di sé.
Akito e Tsuyoshi continuarono a non capire chi fosse quella ragazza e quest’ultima riprese a parlare.
“Akito tu caratterialmente non sei proprio cambiato, sempre con quell’aria indifferente ma allo stesso tempo affascinante” affermò guardandolo negli occhi, poi si voltò verso l’altro ragazzo “Mentre tu Tsuyoshi esteriormente sei sempre lo stesso ma non ti facevo così taciturno”.
“Invece loro chi sono, le vostre ragazze? E lui?” continuò con un tono sempre più autoritario.
“Si può sapere chi sei tu?” chiese schietta Fuka.
“Ora ricordo! Tu sei la cugina di Gomi!” esclamò di colpo Tsuyoshi.
“Che cosa? La cugina di Gomi!” urlarono in coro Fuka e Sana.
“E bravo Tsuyoshi!” si complimentò la ragazza.
“Sana, Fuka e Takaishi vi presento Luci, la mia cuginetta” disse Gomi.
Gomi prese due sedie libere e le portò al tavolo.
“Certo che in questi anni sei cresciuta parecchio! Quanti anni hai ora?” affermò Tsu.
“Sedici e tu Akito dopo tutti questi anni non mi dici niente?” chiese lanciandogli un malizioso sorriso.
“Ecco, Emh… Sei di-diversa… Cresciuta” disse Akito ancora sorpreso.
“Di tette?!” lo aiutò Luci.
“No... Che dici… Parecchio” affermò Akito guardandole il seno.
Sana tirò una seconda martellata al suo ragazzo.
“Immagino che tu sei la sua ragazza” disse Luci.
“Si, piacere mi chiamo Sana” si presentò la ragazza.
“Aveva una cotta per Akito da piccola” spiegò Gomi.
“Dopo tutto quello che ho scoperto sulla tua infanzia non mi sorprenderei che tu Akito Hayama ti sia comportato da angioletto nei suoi confronti… Magari hai rubato anche a lei il suo primo bacio!” incrociò le braccia al petto Sana.
“Si ma è passata ormai punto al meglio” affermò la cugina.
“Come non detto!” affermò Sana picchiettandosi la fronte.
“Io sono Fuka e questo è il mio ragazzo Takaishi” disse Fuka sottolineando la parola mio.
“Tranquilla non te lo rubo” rispose la ragazza e poi chiese “Mentre la ragazza storica dov’è?”.
“La ragazza storica?” domandarono Sana e Fuka.
“Aya sta bene” rispose Gomi al posto di Tsuyoshi che ogni volta che si affrontava l’argomento “Aya” rimaneva paralizzato.
“Ebbene quindi siete diventati tutti degli ometti! Certo questo non si può dire anche per mio cugino” scherzò Luci.
“Ehi, sei qui da meno di ventiquattro ore e già ti sei fatta un’idea sbagliata” rispose offeso Gomi.
“Beh allora sono curiosa di conoscere la tua conquista! E invece Aya dov’è? Perché non è qui con voi?” domandò Luci.
“Ecco…” rispose titubante Tsuyoshi.
“Vi siete lasciati!” esclamò la cugina sorpresa.
“Ma cosa stai dicendo? Hanno solo litigato…” disse Gomi.
“Beh anche se sono passati sei anni ricordo ancora che erano inseparabili, quindi non mi freghi Gomi!” affermò sicura di sé.
“Vuoi che ti prenda qualcosa?” domandò Gomi per cambiare discorso.
“Non preoccuparti vado da sola, il barista è proprio un fusto!” disse alzandosi e andando verso il bancone.
“Sei proprio cresciuta!” le disse il cugino.
“Come mai è qui?” chiese Fuka.
“Per le vacanze estive! Mia zia da piccola la faceva venire spesso a casa mia e dopo sei anni è venuta a trovarmi…” spiegò Gomi.
“Ma quando è arrivata?” domandò Takaishi.
“Stanotte, quando siamo tornati dalla festa… Me la sono ritrovata nel mio letto e ora mi tocca dormire sul divano” rispose il ragazzo.
“Certo che ha un bel caratterino!” disse Sana.
“Senti chi parla!” rispose Akito.
“Stasera che fatte?” chiese la ragazza ritornando con uno Spritz in mano.
“Nu-nulla perché?” domandò Sana che aveva paura della risposta della nuova arrivata.
“Ora che siete fuori dai giri lo comando io il Paese!” affermò Luci mentre bevve un sorso del suo Spritz e facendo l’occhiolino al barista.
“Fu-fuori da-dai gi-giri?” risposero in coro i ragazzi.
“Ci sta dando dei vecchi per caso?” disse Sana.
“Casa dolce casa! Tsu, tua sorella come sta? Dopo passo a casa tua a salutarla!” affermò Luci.

 
SPOILER:
Si fermarono, si guardarono ancora una volta e ripresero a baciarsi.
Un bacio che sapeva d’amore, di vero amore.
Quell’amore che non finisce mai.
Quell’amore che fa un giro immenso e che non si sa dove va, ma che poi quando meno te lo aspetti ritorna.
Ritorna.
Ritorna inaspettatamente.
Ritorna senza avvisarti.
Ritorna senza chiederti il permesso.
Ritorna così dal nulla e tu in quel momento capisci di essere fregata.
Fregata perché sai che senza quell’amore non riusciresti a vivere, perché quello è l’amore che ti fa stare bene, che ti da la forza di andare avanti e di superare ogni ostacolo, insieme.
Insieme come i battiti dei loro cuori che palpitano in contemporanea, diventando sempre più irregolari.





Ciao a tutte!
Come al solito Hisae e Gomi continuano a stuzzicarsi come cane e gatto! Ahaha ;)
Come mai Nao è così di fretta? Dove starà andando?
Akito si è salvato in corner dal pranzo di Sana, ahaha se un giorno di questi  non lo avvelena è fortunato =P
Ma sono sicura che tutte noi ci offriremmo volontarie per assisterlo ahaha
Tsuyoshi ha capito di aver sbagliato... Ma sarà troppo tardi? E Aya con chi sarà?
Arriva Luci, la cugina di Gomi: una ragazza solare, attraente, con la voglia di divertirsi e che sa il fatto suo.
Il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti e non vedo l'ora di pubblicarlo, infatti lo spoiler è la mia parte preferita! *-* Perchè spiega il loro amore.
Dunque... Nel capitolo precedente avevo detto che avrei pubblicato in questi giorni, ma ho ritardato perchè vedo che ci sono veramente moltissime visite ma poche recensioni.
Perciò mi rivolgo a tutte le ragazze anonime: Mi piacerebbe molto conoscere i vostri giudizi, pareri, consigli, critiche e altro... In modo da poter migliorare!
Inoltre i vostri commenti sono sempre graditi e infatti ringrazio di cuore tutte le ragazze che seguono la mia storia.
Grazie veramente!
Un bacio,

Miky

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 - PIOGGIA DI EMOZIONI ***


CAPITOLO 16 ● PIOGGIA DI EMOZIONI
 

Alcuni giorni dopo Sana, Fuka e Hisae decisero di andare in piscina per combattere quella giornata afosa.
“Con Sampei come va?” chiese ridendo Sana.
“L’ho visto ieri sera” si limitò a rispondere Hisae.
“Che continui ad andare a pescare, intanto la nostra amica pesca pesci più grossi!” scherzò Fuka.
“Ma cosa stai dicendo?” domandò sedendosi e togliendosi gli occhiali da sole.
“E dai Hisae, ci siamo accorti di te e Gomi!” rispose Fuka.
“Non c’è niente tra noi!” affermò sicura.
“Guarda c’è Gomi in compagnia di una bionda!” disse Sana.
“Certo, come no. Volete solo vedere la mia reazione!” rispose Hisae sdraiandosi sul lettino.
“Non sto scherzando ci sta anche salutando” affermò Sana.
“Salutalo da parte mia!”
“Oddio, sta venendo verso di noi!” continuò l’amica.
“Mi avete stufato! Non c’è proprio niente tra me e quel casanova di Gomi! Inoltre anche se Sam in questo periodo pensa solo a sé stesso, sono ancora fidanzata con lui e riprendendo il discorso di Gomi può uscire con chi gli pare e piace!” urlò innervosita Hisae.
“Sono sempre nei tuoi pensieri allora!” affermò Gomi.
“E-e tu-tu che ci fai qu-qui?” balzò all’indietro la ragazza.
“Sono venuto a fare un tuffo in piscina! A quanto pare il tuo ragazzo nemmeno oggi è con te!” rispose il ragazzo con un ghigno.
“Non sono affari che ti riguardano! Pensa alla tua nuova conquista!” esclamò Hisae alzando gli occhi.
Il ragazzo cominciò a ridere insieme alla bionda.
“Guarda che siamo solo amici!” rispose l’amica di Gomi.
“Beh vi saluto ragazze, ci vediamo!” salutò Gomi dirigendosi verso il bar.
“Ciao!” risposero in coro Sana e Fuka mentre Hisae irritata stringeva l’asciugamano tra le mani.
“Potevate anche dirmelo che stava arrivando!” disse Hisae.
“Ci abbiamo provato, ma tu non ci credevi” rispose Sana alzando le spalle.
“Non preoccuparti, non diremo a nessuno della tua cotta!” affermò Fuka facendole l’occhietto.
“Io non ho nessuna cotta! Comunque non sapete la novità!”
“Quale novità?!” risposero in coro Sana e Fuka.
“Domenica scorsa durante la pausa al negozio, sono andata in gelateria e ho visto Aya con un ragazzo…” disse Hisae.
“Cosa?” urlarono le amiche.
“Non indovinerete mai con chi era!”
“Ci stai facendo preoccupare!” affermò Fuka.
“Naozumi Kamura!”
“Come?! Nao è uscito con Aya!” urlò Sana con le mani tra i capelli.
“Ecco perché domenica è stata così vaga…” intuì Fuka.
“Non  ci posso credere!” continuò Sana.
“Secondo voi cosa facevano insieme?” domandò Hisae.
“E ora? Anche Tsuyoshi è nostro amico! Cosa facciamo, mi sento tra l’incudine e il martello!” urlò Sana sempre più agitata.
“La vuoi piantare!” le urlò Fuka.
“Ehi, calmati Fuka!” disse Sana spaventata.
“Ma se sei tu che continui ad agitarti, lasciamo perdere…” affermò Fuka toccandosi la fronte.
“Io e Hayama abbiamo visto Nao andarsene velocemente dopo la litigata tra Aya e Tsu…” confessò Sana.
“Ma perché non si è confidata con noi?” domandò Hisae.
“Non lo so, ma ha ragione Akito… Dobbiamo aspettare che sia lei a fare il primo passo!” rispose Fuka.
“Giusto, comunque ho chiesto a Rei se potevate accompagnarmi a un servizio fotografico!” cambiò discorso Sana.
“Possiamo?” dissero in coro Fuka e Hisae.
“Si! Ci incontriamo martedì mattina sotto casa mia per le 9:00!”
“Grazie Sana! Non vediamo l’ora!” rispose allegra Hisae.
“Mi raccomando la puntualità!” continuò Sana.
“Da che pulpito viene la predica!” affermò in tono sarcastico Fuka.
 
***
 
Sana quella sera dopo un bagno rilassante si ritrovò in camera sua a riempirsi di crema dopo sole.
Adorava il colorito che era riuscita a prendere durante queste vacanze e non voleva che tutta la fatica fatta a cuocere letteralmente al sole fosse sprecata.
Il cellulare di Sana all’improvviso suonò, era Akito che la chiamava.
“Pronto”
“Ciao Kurata”
“Hei Hayama! Come stai?”
“Non male, andiamo a fare un giro?”
“A-adesso?”
“Stavi già dormendo?”
“No-no! Va bene, ora mi preparo dove ci vediamo?”
“Ti passo a prendere tra mezzora”
“Tra me-mezzora?”
“Si e vedi di essere puntuale! A tra poco”
“A do-dopo!”
Sana saltò giù dal letto e aprì l’armadio per decidere cosa indossare.
“E adesso cosa mi metto? Ma perché non mi dice mai dove andiamo!” pensò disperata intanto che vide la lancetta lunga dell’orologio segnalare che erano già passati cinque minuti.
“Di questo passo non vado da nessuna parte, sarà meglio andare in bagno a truccarmi” rifletté Sana mentre si incamminava nell’altra stanza.
Si truccò velocemente per poi spazzolarsi i capelli, dopodiché ritornò in camera da letto notando che mancassero poco meno di dieci minuti.
Aprì la finestra del suo balcone e constatò che quella sera non faceva così caldo anzi… Sembrava quasi che volesse venire a piovere, così si infilò un paio di jeans aderenti accompagnati da una semplice canottiera e infine infilò un paio di comode zeppe.
“Hayama dovrebbe arrivare da un momento all’altro… Comincio a scendere!” pensò la ragazza prendendo la borsetta e dirigendosi in salotto.
Dieci minuti dopo il ragazzo si presentò sotto casa di Sana avvisandola del suo arrivo.
“Finalmente sei arrivato! Sei in ritardo!” esclamò la ragazza uscendo dal cancello.
“Ma se sono le 22:45!” rispose il ragazzo alzando le spalle.
“Mi hai fatto fare le corse per arrivare con ben dieci minuti di ritardo!”
“Ritardo? Quale ritardo?” affermò facendo finta di niente.
“Mi stai prendendo in giro?!” esclamò agitandosi.
“No per niente” rispose il ragazzo incamminandosi lungo la via.
“Mantieni la calma” pensò Sana sospirando.
“Dove andiamo?” chiese Akito poco dopo.
“Al locale di Gomi?” propose la ragazza.
“È il suo giorno libero!”
“Al cinema?”
“Non c’è niente di interessante”
“Dunque vediamo… Al bar del centro?”
“Non ho voglia”
“Ma non hai voglia di fare niente…”
“Andiamo lì!” esclamò di colpo il ragazzo dopo aver letto un manifesto appeso al muro.
Si trattava di una piccola festa al parco, che offriva alcune specialità del paese compreso il sushi.
“Dimmi la verità, vuoi andare lì per il sushi?” domandò la ragazza conoscendo già la risposta.
“Cosa te lo fa pensare?”
“Ma sono quasi le 23:00”
“Se potessi mangerei il sushi a tutte le ore!”
“E va bene… Andiamo al parco” si arrese Sana.
Alla festa erano presenti alcuni giovani, molte famiglie e anziani. Offriva un palco dove potevano esibirsi alcuni cantanti e una buona quantità di tavolini su cui sedersi, infine all’angolo vi era un lungo bancone dove poter ordinare i propri pasti o bevande.
Akito si diresse al bancone per chiedere il suo piatto preferito invece Sana decise di prendersi una porzione di patatine fritte.
Mentre aspettavano che l’ordinazione fosse pronta andarono al bancone di fianco per prendere due Corone.
Pronte le patatine fritte e il sushi, si sedettero in un tavolino gustandosi il loro piatto e ascoltando la musica che offriva la festa.
Tra le chiacchiere della folla, le urla di divertimento di alcuni bambini ancora svegli e la musica, l’aria cominciò ad essere più fredda e nel cielo si iniziarono ad intravedere alcuni lampi.
“Non è che viene a piovere?” domandò Sana accarezzandosi le braccia dal freddo.
Akito impegnato ad assaporare la sua porzione di sushi alzò semplicemente le spalle non sapendo le previsioni.
“Scusami…” disse all’improvviso una dolce voce alle spalle della ragazza.
Sana  si voltò e vide una tenera bambina coi codini e con in mano una macchina fotografica.
“Dimmi piccola!” rispose Sana con un grazioso sorriso.
“Tu sei Sana vero? Quella della televisione…” chiese timidamente la bambina.
“Si! Tu come ti chiami?”
“Sophia”
“Sai che sei proprio una bella bambina Sophia!”
“Grazie…” arrossì timidamente.
“Dimmi Sophia vuoi fare una foto insieme a me?”
La bimba annuì avvicinandosi a Sana e in pochi secondi scattarono qualche foto.
“Ti piacciono?” chiese Sana prendendola in braccio.
“Si! Dopo le farò vedere a mamma e a papà!” rispose contenta.
“Dove sono?”
“In quel tavolo laggiù! Ci stanno salutando!” affermò felice Sophia indicando i genitori.
“Quanti anni hai Sophia?”
“Quasi sette! E lui chi è?” chiese indicando Akito.
“Si chiama Akito!”
“È il tuo ragazzo!” esclamò la bimba sorridendo e battendo le mani.
“Si...” rispose rossa in viso Sana mentre il ragazzo si imbarazzava.
“E perché è così serio?”
“È fatto così” dissa Sana sorridendo.
“Akito tu hai paura di qualcosa?” domandò la bimba curiosa.
“No di niente!”
“Soffre di vertigini” bisbigliò Sana all’orecchio della bambina.
“Ehi!” esclamò offeso Akito.
“Sto solo dicendo la verità! Vuoi insegnare a Sophia a dire le bugie?! affermò Sana.
“Impicciona!” sbuffò il ragazzo.
“Antipatico!” gli fece una linguaccia.
Sophia a vederli litigare per gioco scoppiò a ridere e disse “Sembrate marito e moglie!”.
I due ragazzi diventarono più rossi che mai e superato lo shock Akito le chiese il perché di quella domanda.
“Domani partirò per il mare… E io non ho ancora imparato a nuotare!”
“Hai paura dell’acqua?” le domandò Sana.
Sophia annuì imbarazzata.
“Sono sicuro che domani il tuo papà ti insegnerà a nuotare” affermò di colpo Akito.
“Sei sicuro?” chiese strofinandosi gli occhi dalla stanchezza.
“Certo! Il tuo papà non vede l’ora di partire per fare i bagni insieme alla sua piccola”
“Grazie…” rispose Sophia con un sorriso e chiudendo gli occhi si appoggiò al petto della ragazza.
Sana rimase colpita dalle belle parole del suo ragazzo e per un momento immaginò Sophia come sua figlia.
Una bambina nata dall’amore di lei e di Akito.
In un attimo i genitori della piccola si avvicinarono, il padre di Sophia la prese in braccio dolcemente intanto che la madre si scusò per il disturbo.
Finite le Corone i due ragazzi si alzarono per dirigersi verso casa, quando di colpo dal cielo iniziò a scendere qualche goccia di pioggia fino a non divenire sempre più fitta.
Sana e Akito corsero velocemente a casa fino a ritrovarsi nell’abitazione di quest’ultimo bagnati fradici.
“Che freddo che fa!” affermò Sana tremando mentre si dirigeva nella stanza del suo ragazzo.
Akito prese un asciugamano e lo avvolse intorno alla sua ragazza cercando di riscaldarla per poi darle dei suoi vestiti asciutti.
“Vuoi andare in bagno a cambiarti?” le domandò.
La ragazza annuì e si diresse nel bagno degli ospiti intanto che Akito si lavò velocemente nel secondo bagno.
“Sono un po’ grandi!” esclamò ridendo la ragazza ritornata in camera.
“Non vuole smettere di piovere” disse il ragazzo in pantaloncini.
All’improvviso un forte tuono rimbombò nel quartiere della famiglia Hayama e la ragazza corse da Akito spaventata.
“Hai paura dei tuoni Kurata?!” chiese divertito.
“No… Pe-per ni-niente!” affermò Sana abbracciando più forte il suo ragazzo sentendo un altro tuono.
Akito la strinse forte a sé per tranquillizzarla.
“Non devi avere paura…” le disse spostandole una ciocca di capelli dietro ad un orecchio e rimanendo incantato ad osservare quegli stupendi occhi color cioccolato.
Quegli occhi pieni d’amore che riuscivano ad esprimere ciò che aveva dentro al suo cuore.
Immediatamente Sana gli sorrise.
Quel magnifico sorriso che Akito amava veder nascere sul suo viso così semplice e delicato.
“Ogni mio sorriso è rivolto a te che sei costantemente al centro dei miei pensieri” pensò Sana sorridendoe guardando quei profondi occhi color dell’ambra.
Lentamente le loro labbra si avvicinarono e pian piano le loro lingue iniziarono a intrecciarsi e a giocare tra di loro.
Si fermarono, si guardarono ancora una volta e ripresero a baciarsi.
Un bacio che sapeva d’amore, di vero amore.
Quell’amore che non finisce mai.
Quell’amore che fa un giro immenso e che non si sa dove va. Ma che poi quando meno te lo aspetti ritorna.
Ritorna.
Ritorna inaspettatamente.
Ritorna senza avvisarti.
Ritorna senza chiederti il permesso.
Ritorna così dal nulla e tu in quel momento capisci di essere fregata.
Fregata perché sai che senza quell’amore non riusciresti a vivere, perché quello è l’amore che ti fa stare bene, che ti da la forza di andare avanti e di superare ogni ostacolo, insieme.
Insieme come i battiti dei loro cuori che palpitavano in contemporanea, diventando sempre più irregolari.
Akito lentamente si sdraiò sopra Sana lasciandole una scia di baci lungo il suo collo fino ad arrivare all’estremità dei suoi seni.
L’emozioni che provava in quel momento erano troppe e indescrivibili, e il cuore di lei si riempì di gioia nell’incrociare nuovamente il suo sguardo.
Quello sguardo che tutte le volte le faceva mancare l’aria.
Le loro bocche si riunirono in un bacio sempre più coinvolgente e il ragazzo accarezzando il morbido corpo della ragazza, infilò una mano sotto alla larga maglietta per raggiungere il suo seno.
“Se continuiamo così… Non credo di potermi ancora controllare…” le sussurrò con voce roca mentre lei con le sue labbra si divertiva a torturargli il collo e raggiungere l’estremità dei suoi  pantaloncini per calarglieli.
In meno che non si dica i loro vestiti erano sparsi ai piedi del letto e le loro mani si divertivano ad esplorare quei corpi ormai nudi.
I loro respiri cominciarono ad essere sempre più frenetici, finché Akito con fatica si distaccò da quelle morbide labbra.
“Sei sicura?” le domandò con il cuore che batteva all’impazzata.
La ragazza annuì dandogli un bacio a fior di labbra e Akito intanto che assaporava quel bacio le accarezzò le lisce gambe.
Delicatamente il ragazzo la fece sua intanto che le loro mani si intrecciavano e si stringevano sempre più forte.
Erano lì, solo loro due e quei due corpi che in un attimo erano diventati una sola entità.
“Ti faccio male?” chiese il ragazzo mentre con cautela la penetrava.
“No…” gli sussurrò mentre lentamente si lasciava andare a lui, respirando la sua pelle e stringendolo forte a sé.
Erano loro due, il resto non contava.


 
SPOILER:

“Non è che è successo qualcosa?” chiese Fuka intanto che uscivano dall’edificio.
“Ma che dite, sono sempre allegra!” rispose Sana ripensando con un sorriso alla nottata passata fra le braccia di Akito.
“Ciao ragazze…” affermò di colpo una quarta voce a loro familiare.
“Aya! Che bello rivederti! Ma come facevi a sapere del servizio fotografico?” dissero in coro Hisae e Fuka andandole incontro.
“Anch’io sono contenta di rivedervi amiche! L’altro giorno Sana mi ha inviato un messaggio e all’ultimo ho deciso di raggiungervi… Mi dispiace di essermi persa il servizio Sana…”



Ciao a tutte Ragazze!
Come state?
Sto notando che tutte le volte che aggiorno piove! Ahaha
Allora cosa ne pensate di questo capitolo?
Che figura che ha fatto Hisae! Ma in fondo testarda e orgogliosa com'è non ha voluto credere a Sana che l'aveva avvertita! =P
Quando ammetterà al suo cuore che Gomi non è più un semplice amico?
Ecco con chi era uscita Aya, con Naozumi! Cosa sarà successo tra i due?
Nel prossimo capitolo come si legge nello spoiler ritornerà Aya che spiegherà alle amiche un po' di cose!
Come promesso il resto del capitolo è dedicato a Sana e Akito!
Ho amato scrivere questo appuntamento! A partire da quando la prende in giro sul ritardo, all'arrivo della piccola Sophia.
Per non parlare della notte di passione che hanno trascorso insieme *.*
E' la prima volta che descrivo "un momento così intimo" (a parte il capitolo 12 dove Sana non si sentiva ancora pronta) e spero di aver fatto un buon lavoro =)
Ho voluto descrivere più cosa provano che l'atto fisico, perchè essendo la loro prima volta era un momento importante in cui volevo raccontare i loro sentimenti e ciò che provavano e descrivere il loro amore. Inoltre il rating è arancione.
Io mi ritengo soddisfatta! =)
Spero di essere riuscita a trasmettervi le loro emozioni e ciò che provano in quel momento!
Ringrazio tutte coloro che mi danno dei bellissimi consigli e che seguono, recensiscono e leggono la mia FF!
Grazie per tutti i bellissimi commenti che mi fate ogni volta, sono veramente contenta che vi appassiona!
Non vedo l'ora di leggere cosa ne pensate!
<3
Un bacio grande,

Miky







 

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 - A... COME AMICIZIA! ***


CAPITOLO 17 ● A... COME AMICIZIA!
 

Martedì mattina, Fuka e Hisae si incontrarono con Sana e il suo manager agli studi per assistere al servizio fotografico dell’amica.
Le due ragazze rimasero colpite sia dalla spontaneità e dalla bravura di Sana che dal fotografo e dai truccatori, costumisti e tecnici.
Fuka e Hisae infatti non riuscivano a contenere la propria ammirazione verso i lavoratori e quest’ultimi giunti al termine della pazienza si innervosirono.
Fortunatamente Sana riuscì a far calmare tutti e il servizio terminò nei migliori dei modi, grazie anche a Rei che cercò di tenere a bada le amiche facendole visitare lo studio.
“Sei stata bravissima Sana! Sai volevo informarti che un mio amico tra qualche settimana terrà un concorso di bellezza per tutte le ragazze e…” spiegò il fotografo interrotto da Hisae e Fuka che urlarono in coro “Un concorso?!”.
Il signore a quelle grida squadrò le due ragazze per poi riprendere “Il premio è un viaggio da sogno per due persone e un book fotografico”.
“Grazie, ma non credo parteciperò!” affermò Sana per poi salutare tutti.
Immediatamente le amiche chiesero a Sana il motivo di tale decisione, ma la ragazza si limitò a rispondere che non aveva intenzione di aver ulteriori impegni.
“Non è che centra Akito?” domandò maliziosa Fuka.
“Cosa centra Hayama adesso?” rispose Sana spalancando gli occhi.
“In questi giorni sei così allegra… Più allegra del solito!”
“Sei un raggio di sole!” la corresse Hisae.
“Non è che è successo qualcosa?” chiese Fuka intanto che uscivano dall’edificio.
“Ma che dite, sono sempre allegra!” rispose Sana ripensando con un sorriso alla nottata passata fra le braccia di Akito.
“Ciao ragazze…” affermò di colpo una quarta voce a loro familiare.
“Aya! Che bello rivederti! Ma come facevi a sapere del servizio fotografico?” dissero in coro Hisae e Fuka andandole incontro.
“Anch’io sono contenta di rivedervi amiche! L’altro giorno Sana mi ha inviato un messaggio e all’ultimo ho deciso di raggiungervi… Mi dispiace di essermi persa il servizio Sana…”
“Sono contenta che sei venuta!” esclamò Sana salutando l’amica.
“Scusatemi… Lo so, in questi giorni non mi sono comportata affatto bene…” riprese Aya abbassando gli occhi.
“Non preoccuparti, l’importante è che tu ora sia qui con noi!” la rassicurò Fuka mentre le quattro amiche si sedettero su una panchina al parco.
“Avevo bisogno di stare da sola, per poter riflettere e capire… Solo che più pensavo su quanto accaduto e più stavo male, così pochi giorni fa ho chiamato Naozumi. Sapete la sera del mio compleanno quando me ne sono andata lui mi ha raggiunto dicendomi che se desideravo sfogarmi potevo contare su di lui, e così l’altro giorno l’ho chiamato e ci siamo incontrati… Sentivo il bisogno di parlare e di potermi sfogarmi con una persona esterna. Spero possiate capirmi…” spiegò Aya.
“Ora stai meglio?” domandò Hisae.
“Si, grazie a Nao ho chiarito le idee e ora sono pronta ad affrontare Tsuyoshi!”
“Ad affrontare Tsuyoshi?” ripeté Sana.
“Si, come sta? Ho ricevuto le sue chiamate… Ma non ho avuto il coraggio di rispondergli”
“Male… Non esce quasi mai da casa e sa di aver sbagliato a comportarsi così…” affermò Fuka.
“Che intenzioni hai con lui Aya?” domandò Hisae.
“Lo sapete anche voi… Sono innamorata di Tsuyoshi e so perfettamente che il suo punto debole sono i regali. È grazie anche ad Akito che ho le idee chiare!” disse sorridendo Aya.
“Che centra Akito?” chiesero in coro le amiche.
“Ecco… L’altra mattina è passato a trovarmi a casa e mi ha spiegato il comportamento di Tsuyoshi nei giorni del mio compleanno e di quanto stesse male”
“Grazie Hayama!” pensò Sana sorridendo intanto che le quattro amiche si scambiarono un affettuoso abbraccio.
“Quindi tu e Naozumi?” domandò Fuka.
“Io e Nao cosa?” chiese Aya.
“Siete solo amici?” chiarì la domanda Hisae.
“Assolutamente. Ci vediamo ogni tanto per chiacchierare un po’!” affermò Aya sorridendo.
Bip Biip “Scusatemi ragazze mi è arrivato un messaggio…” affermò Hisae allontanandosi dal gruppo.
“Ehi che ti prende? Perché sorridi in quel modo?” domandò Fuka curiosa.
“Io? No niente…” rispose imbarazzata.
“Sarà un messaggio di Sampei! Ho indovinato vero?” 
“Eh? Chi? Ah Sam… Esatto è proprio lui! Scusate ma devo scappare, ci sentiamo più tardi!” disse Hisae correndo verso l’uscita del parco.
“Non è da Hisae scappare in quel modo non trovate?” commentò Sana.
“Scusate ma mi sono persa qualcosa in questa settimana?” chiese curiosa Aya.
“No, non è successo nulla di particolare che noi sappiamo…” rispose Fuka.
“Qualunque cosa sia successa lo scopriremo, ma ora andiamo a mangiare un gelato!” disse Sana alzandosi dalla panchina con energia.

“Luci, io sto per uscire!” urlò Gomi alla cugina sdraiata a bordo piscina.
“Ok! Dove vai?” domandò curiosa alzandosi dallo sdraio per prendere qualcosa da bere.
“Esco con alcuni amici! Ha telefonato poco fa mia mamma e mi ha detto che sono arrivati in montagna” rispose Gomi.
“Ok a dopo” lo salutò.
“Come mai non esci?” domandò curioso Gomi.
“Semplicemente perché sono impegnata a fare altro” disse scocciata Luci.
“Ovvero abbronzarti?” rise il ragazzo.
“Anche” fece spallucce.
“Io non ti capisco proprio! Che ci troverai a guardare quel cantiere?!”
“Come sei noioso!” rispose Luci infastidita.
“Io?! Io noioso?” si alterò Gomi.
“Gomi non dovevi uscire?”
“Ah si giusto! Ti ho lasciato i soldi sul tavolo, mi raccomando se esci non fare tardi!”
“Si papà!” affermò Luci intanto che componeva un messaggio: “Stasera ci incontriamo all’entrata del Movida per le 21:30 ok?”.
La ragazza non fece nemmeno in tempo ad appoggiare il cellulare che ricevette immediatamente due conferme dai suoi due più cari amici: Alis, una ragazza della sua età e poco più alta, e da Matti, più grande di entrambe di qualche anno con la passione per il calcio.

***

“È tutto squisito signora Sugita!” si complimentò Sana.
“Grazie, ma il merito è anche di Aya!”
“Siete entrambe due cuoche provette, è fortunato suo marito!”
“Così mi fai arrossire, quando ritornerà dal viaggio di lavoro ho intenzione di preparargli una torta di mele!” affermò la signora Sugita.
“Sono sicura che uscirà ottima!” sorrise Fuka.
“Mi ha raccontato Aya che anche tu Fuka sei molto brava a cucinare!”
“Diciamo che me la cavo!” si imbarazzò la ragazza.
“Tu invece Sana, come te la cavi in cucina? Aya non mi ha mai parlato delle tue doti culinarie…” domandò la signora Sugita.
“Ecco… Diciamo che io e la cucina non abbiamo un buon rapporto!” rispose arrossendo Sana.
“Sono sicura che con un po’ di esperienza tu e la cucina riuscirete a stringere un ottimo legame” la rassicurò la signora.
“Forse in un’altra vita!” scherzò Fuka.
“Come mai Hisae non è qui con voi?”
“Non risponde al telefono mamma…” disse Aya intanto che appoggiava sul tavolo una magnifica torta al cioccolato.
“Pensiamo che sia con Sam, il suo fidanzato” spiegò Fuka.
“Non sa cosa si perde!” affermò Sana mentre ammirava la torta sotto ai suoi occhi.
“Ehi non ci sbavare sopra Sana!”
Dopo aver aiutato a sparecchiare le tre amiche salirono in camera di Aya per guardare comodamente un film.

“Come al solito sei in ritardo Matti!” lo rimproverarono le due amiche.
“Le solite esagerate! Dai entriamo!” affermò abbracciando entrambe.
Il locale era spazioso e illuminato da poche luci prevalentemente di colore caldi, davanti all’ingresso vi si trovava un lungo bancone. Alla propria destra sorpassato un arco vi si trovavano una serie di tavolini e una scala a chiocciola che portava al piano superiore dedicato a chi volesse scatenarsi in pista.
Seduti al tavolo ordinarono due Corone e un Sex on the Beach mentre ricordavano l’estati e gli inverni trascorsi insieme, aneddoti allegri e tristi, e serate ancora da organizzare.
Per via del trasferimento dei genitori di Luci all’età di 8 anni la bambina dovette cambiare Paese, ma la distanza non riuscì ad allontanare l’amicizia tra lei e Alis nata tra i banchi di scuola. Durante le vacanze o le festività la famiglia di Luci tornava a far visita al vecchio Paese natale e con il passare degli anni, durante qualche uscita con gli amici il rapporto tra Luci, Alis e Matti si fece sempre più intenso fino a formare una leale e sincera amicizia.
“Non ci posso credere!” affermò sorpresa Luci.
“Credici! È venuto a chiedermi perdono dopo avermi tradita!” disse Alis sconvolta.
“Non credo si riferisca a questo…” intervenne Matti.
“Cos’è successo Luci?”
“Conoscete per caso quel biondino appena entrato?” domandò speranzosa Luci mordendosi il labbro.
Immediatamente i due amici si voltarono verso l’entrata.
Videro un ragazzo alto e abbastanza muscolo dell’età di Matti dirigersi verso il bancone con alcuni suoi amici. Indossava dei jeans corti e una t-shirt  bianca che gli valorizzava i muscoli del corpo, i suoi capelli erano leggermente alzati e un po’ spettinati.
“No, chi è?” domandò curiosa Alis intanto che il ragazzo si dirigeva fuori dal locale con una birra in mano.
“Lavora nel cantiere di fianco a casa di Gomi!” affermò Luci.
“Non comincerete a parlare di lui vero?” disse Matti alzando un sopraciglio.
“No tranquillo, vado a parlare con lui!” rispose Luci sottolineando le ultime due parole.
“È inutile, non cambierà mai! Sono curiosa di sapere cosa si inventa questa volta!” scherzò Alis.
In quell’istante Luci si alzò, si sistemò i lunghi capelli leggermente mossi e la t-shirt argentata larga sulle spalle ma aderente in vita. Dal suo sguardo determinato e dalla sua camminata decisa si poteva notare quanto fosse sicura di sé stessa.
Fuori dal locale vide il ragazzo che tanto le piaceva chiacchierare divertito con due suoi amici. Osservò quanto fosse ancora più bello a pochi passi da lei e a quel pensiero sorrise avvicinandosi fino a che i loro sguardi non si incrociarono.
“Ehi posso unirvi a voi?” chiese con disinvoltura.
Per un momento i tre ragazzi guardarono la ragazza sorpresi finché uno di loro non accettò.
“Scusate ma sono qui con una coppia di fidanzati e sapete com’è… Ci divertiremo… Dicevano!>> mentì Luci.
“Tranquilla non preoccuparti, è capitato ad ognuno di noi!” affermò uno di loro.
“Piacere io sono Luci!” si presentò sorridendo allegra.
“Ben” disse il più basso dei tre.
“Piacere James”
“Io sono Diego” affermò il biondino stringendole la mano e sorridendole.
“Frequentate spesso questo locale?” domandò Luci.
“Veniamo spesso qui prima di fare serata, tu?” rispose James.
“Qualche volta, ma ora che lo so verrò più spesso!” e detto questo si voltò verso Diego che le sorrise, mentre gli altri due amici scoppiarono a ridere.
“Magari senza fare da terzo in comodo!” esclamò Ben.
“Cercherò di non farmi più fregare!” scherzò Luci per poi bere un sorso di Corona.
“Vado a prendermi da bere che sono appena arrivato. Mi accompagni Diego?” affermò James.
“Ti accompagna Ben che ha quasi finito la sua birra!” rispose il ragazzo per poi girarsi verso Luci per chiederle se le andava bene sedersi a quel tavolo.
“Hai un viso familiare… Ci siamo già incontrati per caso?” domandò Diego dopo essersi accomodati.
“Certo! Lavori nel cantiere di fianco a casa di mio cugino e da quando ti ho visto passo la maggior parte delle giornate in piscina a rilassarmi, godermi il sole e un’ottima visuale” pensò di rispondere Luci, ma optò per un semplice “Può essere!”.
“Studi o lavori?” aggiunse Luci.
“Lavoro, ho finito la scuola quest’anno” rispose Diego.
“Che lavoro fai?”
“Il muratore perché?”
“Ecco perché sei così abbronzato! Mi piace molto” sorrise Luci.
“Dici sul serio? Io vorrei trovare un lavoro meno pesante ma per ora non riesco a trovare nulla”
“Da come ti immagino mentre lavori secondo me sei molto sexy!” e a questa affermazione entrambi scoppiarono a ridere.
“In che scuola vai?” le chiese.
“Io sono qui in vacanza, i miei si sono trasferiti per lavoro quando frequentavo le elementari… Però vengo qui spesso a trovare i miei zii e i miei due migliori amici” spiegò la ragazza.
“Allora adesso verrai trovare anche a me!” affermò Diego accarezzandole il dorso della mano.
Luci a quel gesto sentì le guance arrossire e sorrise imbarazzata.
“Quindi se hai finito la scuola l’anno scorso hai diciannove anni giusto?” riprese.
“Si li ho compiuti a maggio, tu invece quanti anni hai?”
“Quanti ne dimostro secondo te?” domandò Luci curiosa di conoscere la risposta.
“Tu quanti anni vorresti avere?” rispose prontamente il ragazzo.
“Non è giusto! Così mi hai rovinato il gioco” rise Luci “Comunque ne ho sedici! Ad ottobre diciassette!”
“Che giorno?”
“Il 5 ottobre! Guarda che ora che te l’ho detto ci tengo che mi fai gli auguri!”
“È una minaccia?” scherzò Diego.
“No, ma siccome me l’hai chiesto è logico che ora dovrai ricordartelo!” gli disse facendogli una linguaccia per scherzare.
“Eccoci ragazzi! Certo che oggi è pieno di gente!” affermò Ben, l’amico di Diego.
“Si, c’è anche la musica bella!”
“Ora vi lascio al vostro divertimento!” si alzò Luci seguita da Diego.
“Venerdì sera giochiamo un’amichevole di calcetto, vuoi venire a fare il tifo per me?” domandò Diego avvicinandosi.
“Dove giocate?”
“Al campetto vicino al Mercato del sabato mattina. La partita inizierà verso le 20:30… Ci sarai?”
“Tienimi il posto migliore!” affermò facendogli l’occhietto.
 
***
 
Sana, Aya e Fuka la mattina successiva decisero di andare a trovare Hisae al lavoro, curiose di sapere come fosse andata l’appuntamento con Sam la sera precedente, pur sapendo che tra loro in questo periodo non tirava una buona aria.
“L’abbiamo trovata!” esclamò Sana entrando in negozio e vedendo Hisae dietro al bancone.
“Ciao ragazze! Trovato cosa?” chiese curiosa Hisae.
“Ma te naturalmente! Non hai visto tutti i manifesti appesi con la tua foto e la ricompensa?!” scherzò Fuka.
“Com’è andata ieri sera?” domandò Hisae divertita.
“Ohh benone! Non sai cosa ti sei persa! Abbiamo mangiato benissimo!” affermò Sana.
“Si! Le ho stracciate a Scala 40!” si vantò Fuka.
“Tu invece che hai fatto? Abbiamo provato a contattarti, ma avevi il cellulare staccato!” domandò Aya.
“Ah si… La batteria del mio cellulare era morta…” rispose Hisae.
“E com’è andata con la tua dolce metà?” chiesero in coro prendendola in giro.
“Oh benone… Ci siamo divertiti!” sorrise Hisae mentre sistemava alcune pratiche.
“Ci siamo divertiti… Tutto qua?” disse delusa Sana.
Hisae fece spallucce, poi si diresse verso l’ingresso per accogliere le nuove clienti.
“Ciao ragazze! Anche voi qui?” esclamò Luci.
“Ehi Luci! Come stai? È da un po’ che non ci vediamo!” affermò Sana.
“Bene grazie! Oh Aya finalmente ti vedo, come stai?” domandò la nuova arrivata.
“Non mi lamento. Sei sempre più bella!” si complimentò Aya.
“Non esariamo! Sono passata perché volevo regolare i capelli!” disse Luci.
“Hai fatto proprio bene a venire qui, Hisae è bravissima!” disse entusiasta Aya.
“Sapete è la stessa cosa che mi ha detto mio cugino, infatti è proprio lui che mi ha consigliato di venire qui!”
“Gomi…? Tuo cugino… Ha detto così?” affermò incredula Fuka.
Luci annuì sorridendo, mentre Hisae la fece accomodare al lavatesta.

Verso l’ora di pranzo Luci rientrò in casa e vide suo cugino Gomi dormire ancora beatamente sul divano.
“E poi viene a dire a me di non fare tardi! Da che pulpito viene la predica!” pensò Luci prima di essere distratta dal telefono di casa che cominciò a suonare.
“Pronto”
“Ehi ciao Luci tutto bene? Sono Tsuyoshi”
“Ciao tutto bene tu? Sai chi ho incontrato oggi?” affermò la ragazza.
“Non saprei…” rispose il ragazzo non capendo.
“La tua bella fidanzatina!”
“Ah… E con chi era?” si azzardò a domandare.
“Con un bel ragazzo alto, moro, muscoloso e…”
“E…?” chiese con un nodo in gola il ragazzo.
“E stavo scherzando! Era con le sue amiche: Hisae, Sana e Fuka!” rise Luci.
“Ma ti sembrano scherzi da fare!” urlò Tsuyoshi.
“Beh allora perché non vai da lei a chiedergli scusa?”
“Ecco… Io ci sto ancora lavorando su come fare…”
“Beh io ti consiglio di muoverti perché non resterà sola a lungo!”
“Grazie… C’è Gomi in casa?”
“Si, ma sta ancora dormendo!” rispose guardando suo cugino dormire bellamente.
“Ah capisco… Allora salutamelo e digli che ieri sera lo stavamo aspettando!”
“Ma scusa… Ieri non è uscito con voi?” chiese curiosa Luci.
“No…”
“Ah… Ok, dopo gli dico di chiamarti!”
“Ok allora ti saluto!”
“Tsuyoshi… Ricordati che un bel mazzo di fiori e qualche dolcetto sono un buon inizio!” affermò Luci per poi riattaccare.
“Chissà con chi sarà uscito… Uff sono curiosa!” pensò Luci mentre si dirigeva in cucina per preparare due panini.
“Chi era al telefono?” chiese assonnato Gomi.
“Buongiorno anche a te cuginetto! Comunque era Tsuyoshi… Ha detto di richiamarlo!” li riferì.
“Ok grazie… L’altro panino è per me, vero cuginetta?” domandò sbadigliando.
“Solo se mi dici con chi sei uscito!” lo riccatò mentre prendeva dal frigo alcuni affettati.
“Con chi dovrei essere uscito?”
“Non lo so… Dimmelo tu, hai una faccia!”
“Ho fatto tardi con alcuni amici che non conosci!”
La ragazza lo guardò con fare interrogativo e dopo alcuni secondi gli passò il panino che aveva appena preparato.
“Grazie Luci! Tu che hai fatto?”
“Niente di che… Solite cose, sono uscita con Alis e Matti” affermò scuotendo le spalle e guardando fisso il panino.
 
SPOILER:
Akito si tirò su in piedi e Sana continuò a colpirlo scherzando.
“Lo sai che quei colpi appartengono ad un altro sport vero?”
“Io ti consiglio di stare lo stesso attento!” affermò Sana tenendo la guardia.
“Brava, non devi mai abbassare la guardia!” rispose con un ghigno cercando di farle il solletico.
“Hai visto non me la cavo affatto male!” disse ridendo.
“Come te la cavi a terra?” esclamò il ragazzo prendendola in braccio e appoggiandola delicatamente sul pavimento.
“È un discorso di sottomissione, devi costringere il tuo avversario a battere” spiegò il ragazzo sdraiato sopra di lei mentre si perdeva nei suoi occhi color nocciola.
“A battere? Allora non ti interessa solo il karate!”
“È sempre meglio ampliare gli orizzonti e comunque devi far sentire al tuo avversario così tanto dolore da non…” rispose Akito interrottò dalla ragazza che capo voltò la situazione.
In pochi secondi lei si ritrovò sopra di lui tenendogli bloccate le mani e gli disse “Io non mi arrendo mai”.




Ciao a tutte Ragazze!
Come state?
Ho trovato questo spazio libero per pubblicare il nuovo capitolo!
Spero vi piaccia anche se non ci sono scene che ritragono Sana e Akito, ma infatti come dice il titolo inquadra l'amicizia che lega i vari personaggi. Magari non vi coinvolgerà come gli altri, ma spero che sappiate apprezzare anche questi momenti! =)
Beh finalmente Aya si fa viva e spiega il perchè si era allontanata momentaneamente dalle sue amiche: aveva bisogno di una persona esterna a lei e a Tsuyoshi, e questa persona l'ha trovata in Naozumi.
Perciò per ora sono solo amici, poi chissà molto più avanti cosa mi salterà in mente.
Voi chi preferite come coppia: Aya e Tsu (coppia storica )o Aya e Nao(coppia con molte affinità caratteriali in comune)?
Che ne pensate di Luci? Lo so è una storia a parte però ho voluto dare anche a lei alcune scene nella storia proprio per farvi capire il suo carattere e perchè più avanti organizzerà qualcosa =)
Inoltre cerca di dare una svegliata a Tsuyoshi consigliandoli tra una battuta e l'altra di andare a chiedere scusa ad Aya!
Beh nel prossimo capitolo Sana organizzerà una sorpresa ad Akito, anche se ci sarà un imprevvisto...! Cosa o meglio CHI sarà?
Grazie mille a tutte quante che recensite la mia storia e mi fate venire la voglia di continuare!
Vi ringrazio un milione di volte anche per i stupendi complimenti che mi fate ogni volta!
Mi emoziono a leggere le vostre recensioni!
Perciò GRAZIE VERAMENTE!
Spero di leggere i vostri pareri che sono molto curiosa ;)
Baci,

Miky



 

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18 - SORPRENDIMI! ***


CAPITOLO 18 ● SORPRENDIMI!
 

DLIN DLON… Akito al suono del campanello scese le scale per aprire la porta, ma man mano che si avvicinava all’ingresso la sua pazienza diminuiva. L’ospite infatti continuava a premere freneticamente il tasto del citofono fino a quando il ragazzo non gli aprì la porta.
“Di sopra! In camera tua!” disse il suo migliore amico fiondandosi in casa senza nemmeno salutare.
Akito rimase spiazzato dalla determinazione di Tsuyoshi ma lo seguì affermando semplicemente “Prego, fai come se fossi a casa tua!”.
Raggiunta la camera di Akito, Tsuyoshi si accomodò come al solito sulla sedia della scrivania mentre Hayama si sedette al bordo del letto.
“Stavi per caso uscendo?” chiese Tsuyoshi.
“Sei venuto direttamente a casa mia per chiedermi questo?” domandò Akito alzando un sopraciglio.
“Certo che no! Che domande che fai anche tu a volte” affermò Tsuyoshi accompagnato da una risata isterica, mentre l’amico lo fulminava con lo sguardo.
“Ok… Sono venuto qui perché mi devi aiutare!” disse alzandosi di colpo dalla sedia e stringendo i pugni.
Ci fu un attimo di silenzio, interrottò dallo stesso Tsuyoshi che prese ad urlare, a sbracciarsi e ad innervosirsi “Devo riconquistare Aya! Passo la maggior parte della giornata a scrivere e a buttare montagne di lettere, ad ascoltare musica deprimente, a pensare a come potermi fare perdonare, ad organizzarle sorprese! Ogni volta sembrano idee perfette, azzeccate, ma quando decido di passare ai fatti, mi viene il terrore! Mi capisci Akito vero? Vero! Inoltre ieri sera sono uscito per distrarmi, anzi per cercare ispirazione migliore in giro, ma l’unica cosa che vedevo erano coppiette che si sbaciucchiavano! Io non lo trovo affatto giusto!”.
Akito vedendo l’amico in quello stato di “pazzia” si alzò per tirargli un colpo in testa in modo tale da poterlo calmare, ma fu fermato dal citofono di casa.
“Torno subito!” disse precipitandosi all’ingresso intanto che l’amico continuava a sfogarsi e a parlare da solo.
“Ciao Hayama! Allora sei pronto?” lo salutò Sana dandogli un dolce bacio sulle labbra.
“Ciao Kurata, ecco…” affermò grattandosi la testa.
“Non vedo l’ora di vedere la faccia che farai quando scoprirai dove ti sto portando! Sono sicura che ti piacerà!” esclamò entusiasta.
“Credo che la nostra uscita dovrà aspettare… C’è stato un imprevisto…”
“CHE COSA? Non dirmi che non sei ancora pronto! E dire che mi sono presentata anche con soli quindici minuti di ritardo!” disse la ragazza incrociando le braccia al petto ed entrando in casa.
“Vieni, saliamo in camera mia!” affermò il ragazzo abbracciandola e salendo le scale.
“Ehi! Che intenzioni hai?”
“Tu che intenzioni avresti?” rispose maliziosamente Akito mordendole delicatamente l’orecchio.
“Sei sempre il solito!” disse Sana scoppiando a ridere.
“Ma chi è questo pazzo che urla?” continuò la ragazza sull’orlo della porta della camera.
“Ecco il nostro imprevisto…” esclamò Akito entrando in camera e accomodandosi sul letto.
“Emh… Ciao Tsuyoshi!” affermò sconvolta Sana.
“Cia-ciao Sa-Sana!” salutò fermandosi di colpo “Voi due avevate un appuntamento?” continuò indicandoli.
“Si, però se hai bisogno restiamo a casa!” disse Sana.
“Ma se un minuto fa ti lamentavi perché non uscivamo!” affermò Akito.
“Allora… Come stai?” domandò la ragazza mentre colpiva la testa del suo ragazzo con il suo fedele martello di plastica.
“Si tira avanti…” rispose sbuffando Tsuyoshi e sedendosi nuovamente sulla sedia.
“Non sopporto di vederti così giù di morale perciò devo dirtelo!” esclamò Sana.
“O Dio non dirmelo… Luci non stava scherzando! Aya sta con un altro!” affermò Tsuyoshi mettendosi le mani tra i capelli in segno di disperazione.
“No… Ma cosa vai a pensare?! Io e le altre abbiamo parlato con Aya!” cercò di spiegare l’amica.
“Sul serio?” spalancò gli occhi il ragazzo.
Sana annuì e spiegò ai due ragazzi ma soprattutto a Tsuyoshi, che l’ascoltava molto attentamente, il comportamento dell’amica.
“Quel damerino è come il prezzemolo!” commentò Akito una volta finito il discorso.
“Non essere scortese! Ha solo aiutato Aya in un momento difficile, sono sicura che non aveva secondi fini!” lo rimproverò Sana, poi si rivolse all’amico “Tsuyoshi tu sei innamorato di Aya vero? Allora mi chiedo cosa diamine stai aspettando?! Va da lei e sistema le cose! Sono sicura che ti perdonerà… Lei ti ama veramente!”.
“Hai ragione Sana! Grazie sei una vera amica!” rispose Tsuyoshi prima di salutare i suoi amici e raggiungere Aya.
“Da quando sei così esperta in materia?” domandò alzando un sopraciglio Akito.
“E tu?”
“Che centro io?”
“Ho saputo che sei andato a trovare Aya! È stato un bel gesto…” sorrise Sana avvicinandosi al ragazzo per abbracciarlo e scambiarsi un bacio a fior di labbra.
Akito la strinse forte a sé e le chiese “Dove volevi portarmi?”.
“È una sorpresa, andiamo!” affermò Sana prendendolo per mano e correndo giù per le scale.
 
***
 
Tsuyoshi poco dopo arrivò di corsa sotto casa Sugita.
Riprese fiato per qualche minuto e dopo un respiro profondo trovò il coraggio di suonare il campanello.
“Chi è?” rispose la madre della ragazza.
“Buon pomeriggio signora Sugita! Sono Tsuyoshi… Aya è in casa?” chiese ancora affaticato dalla corsa.
“Ciao Tsuyoshi! Vieni accomodati” affermò la madre aprendogli il cancello.
Salì le scale velocemente e in pochi minuti si ritrovò in camera di Aya seduto accanto a lei.
“È da un po’ che non ci vediamo… Come stai?” domandò Aya con uno dei suoi dolci sorrisi.
Il ragazzo rimase incantato nel vedere quel bellissimo sorriso nascere sul viso della ragazza e per un momento dimenticò tutti i loro problemi.
“È da molti giorni che sto pensando a come farmi perdonare per il mio comportamento, ma ho capito che non ci sono parole che possano farti capire quanto mi dispiaccia. Non volevo farti soffrire… Scusami…” affermò Tsuyoshi mentre una lacrima scendeva lungo la guancia.
Aya con molta premura gli asciugò il viso e gli sussurrò all’orecchio “Ti amo”.
Tsuyoshi non poteva credere a ciò che aveva appena sentito, e di colpo si girò in cerca dei suoi occhi.
“Vuol dire che mi perdoni?” le chiese ancora sorpreso dalla notizia.
“Si! Ti amo con i tuoi difetti e con i tuoi pregi. Mi basta un tuo semplice sguardo per sentirmi capita e amata… Ogni coppia ha un momento di difficoltà e debolezza, ma l’importante è sapere rimanere uniti ed essere capaci di affrontare la situazione… Insieme!” affermò stringendogli la mano.
“Ti amo anch’io! Solo con te mi sento completo e felice… Scusami ancora!” disse il ragazzo avvicinandosi alle labbra della ragazza.
“Tieni questo è per te!” disse la ragazza consegnandoli dei dolcetti appena sfornati.
“Oh Aya… Ma… Non dovevi!”
“Quando eravamo all’elementari ti dissi che se qualche ragazza in futuro ti avesse fatto un regalo, io non mi sarei preoccupata, perché ti avrei preparato ancora dei biscotti per riconquistare nuovamente il tuo cuore!” gli sorrise.
Tsuyoshi abbracciò forte a sé la ragazza per poi sussurrarle “Grazie!”

***

“Eccoci arrivati!” esclamò Sana parcheggiando la macchina.
“Siamo tutti interi!” scherzò Akito.
“Ehi! Guarda che al ritorno ti lascio qui!” rispose offesa.
“Non ne saresti capace!” la stuzzicò.
“Non provocarmi Hayama! Vieni andiamo a prendere il biglietto!” disse chiudendo la macchina.
“Dobbiamo prendere il biglietto per visitare un semplice parco?”
“Non è un parco qualunque!” affermò avvicinandosi all’ingresso per poi continuare “Ta-da! Ti ho portato al Parco della Preistoria!” disse indicando l’insegna posizionata sopra alla cassa.
Il ragazzo rimase senza parole, non si aspettava di certo una sorpresa del genere.

“Hayama, ecco il tuo regalo!” esclamò Sana porgendogli un pacchetto.
Il ragazzo prese il suo regalo e cominciò a scartarlo fino a tirare fuori un piccolo modello di dinosauro.
“Hayama, a te piacciono i dinosauri, vero?” disse sorridendogli.
“Non mi dispiacciono” rispose semplicemente Akito.
“Lo immaginavo. Sulla finestra della tua camera ci sono dei pupazzi di dinosauri. Se non ti piacessero non ce li avresti messi, no?” affermò contenta che il regalo gli fosse piaciuto.


“Siamo cresciuti, vero?” disse la ragazza riportandolo alla realtà.
“Già…” rispose il ragazzo entrando nel parco dopo aver pagato alla cassa.
“Forza andiamo a vedere i dinosauri!” esclamò prendendolo per mano e raggiungendo di corsa il primo modello di dinosauro.
Trascorsero un pomeriggio sereno e rilassante immersi nel verde della natura, tra creature vissute milioni di anni fa e animali che vivono ancora ai nostri tempi.
Vicino ad ogni animale finto o vero vi era un cartello che spiegava e illustrava il comportamento, i luoghi, l’alimentazione e altro di ciascun soggetto.
Inoltre i dinosauri riproducevano il proprio verso e movimento.
A metà percorso i due ragazzi si ritrovarono in un’area di ristoro e decisero di fare una pausa dalla lunga camminata.
Comprarono un frappé alla stracciatella e un cono gelato di due gusti per poi sedersi a riposare su una panchina.
“Akito guarda!” esclamò Sana.
Il ragazzo si girò e vide un modello di dinosauro molto più grande rispettp gli altri, si trattava del Brontosauro. La particolarità di quest’ultimo è quella di avere un collo e una coda estremamente lunghi.
“Questo dinosauro mi piace parecchio!” affermò Sana avvicinandosi alla scultura.

Verso sera i due ragazzi arrivarono a casa Hayama e incontrarono il signor Fuyuki rientrare dal lavoro.
“Ciao Sana! Che sorpresa, come stai?” domandò il padre di Akito.
“Molto bene e lei?”
“Sempre preso dal lavoro, per fortuna ci sei tu a fare compagnia ad Akito!”
“Cerchi di non esagerare con il lavoro però!” si raccomandò Sana.
“Perché non ti fermi a mangiare da noi? Mi sono fermato a comprare del sushi per Akito” disse il signor Fuyuki.
“Con molto piacere, così saluto anche Natsumi!”
“Usa pure il telefono di casa se devi chiamare tua madre!”

Dopo cena i due fidanzati salirono le scale fino ad arrivare in camera di Akito e sedersi sul letto.
“È stata una bella giornata, vero?” domandò Sana appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
Akito annuì mentre dolcemente le baciava la testa e si perdeva ad annusare quel profumo di pesca che emanavano i suoi capelli.
“Sono contenta che ti sia piaciuto il Parco!” affermò alzando la testa in modo da poter perdersi nei suoi occhi ambrati.
“Domani pomeriggio incontrerò un signore per parlare dell'apertura della mia palestra” la informò.
“Sono sicura che riuscirai ad aprirla!” rispose Sana per poi riprendere “Ehi perché non mi fai vedere!”.
“Vedere cosa?” chiese il ragazzo non capendo.
“Quello che sai fare! Dai, alzati!” esclamò Sana colpendolo al petto “Su avanti!”.
Akito si tirò su in piedi e Sana continuò a colpirlo scherzando.
“Lo sai che quei colpi appartengono ad un altro sport vero?” domandò con un ghigno il ragazzo
“Io ti consiglio di stare lo stesso attento!” affermò Sana tenendo la guardia.
“Brava, non devi mai abbassare la guardia!” rispose cercando di farle il solletico.
“Hai visto non me la cavo affatto male!” disse ridendo.
“Come te la cavi a terra?” esclamò il ragazzo prendendola in braccio e appoggiandola delicatamente sul pavimento.
“È un discorso di sottomissione, devi costringere il tuo avversario a battere” spiegò il ragazzo sdraiato sopra di lei mentre si perdeva nei suoi occhi color nocciola.
“A battere? Allora non ti interessa solo il karate!”
“È sempre meglio ampliare gli orizzonti e comunque devi far sentire al tuo avversario così tanto dolore da non…” rispose Akito interrottò dalla ragazza che capo voltò la situazione.
In pochi secondi lei si ritrovò sopra di lui tenendogli bloccate le mani e gli disse “Io non mi arrendo mai”.
Lentamente Sana avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo e gli sussurrò maliziosamente “Tu vuoi arrenderti?”.
Akito lasciò la mano della ragazza per tirarle una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
Pian piano la sua mano accarezzò la sua morbida schiena scoperta, fino a scendere sempre più giù e battere in segno d’arresa sul suo fondoschiena.*
In un attimo le loro labbra eliminarono quella piccola distanza che si era creata tra le loro bocche, e le loro lingue iniziarono ad intrecciarsi mentre le mani sfilavano i vestiti.
Sana lasciò una scia di baci provocanti lungo il suo petto fino a raggiungere la sua erezione.
Il respiro di Akito ad ogni suo bacio divenne sempre più irregolare e il desiderio di fare l’amore con lei aumentava, tanto che il ragazzo si tirò su di colpo e con una mossa si sdraiò sopra di lei per poterla fare sua.
Le gambe di Sana gli cinsero la vita e lentamente si lasciò andare a lui.
Dopo aver trovato il ritmo giusto i loro corpi si muovevano come una sola cosa e i loro gemiti di  piacere riempirono la stanza.
“…Su” affermò ad un tratto il ragazzo con voce roca.
“Co-Cosa?” gli chiese riaprendo gli occhi e vedendo il viso di Akito particolarmente eccitato.
“Vieni su…” le rispose stringendola forte e portandola sopra di sé.
Lentamente Sana sentiva nascere dentro di sé una sensazione di potere nel riuscire a far provare al suo ragazzo tutto quel piacere al punto di fargli perdere la testa.
“Ti amo…” le sussurrò mentre la sua lingua assaporava il suo collo.
“Ti amo anch’io”  rispose sorridendogli e abbracciandolo più forte.
In quell’abbraccio i due ragazzi riuscivano a sentire i loro cuori battere all’unisono mentre raggiungevano il culmine del piacere.

“Vorrei che il tempo si potesse fermare in questo preciso istante per poter rimanere così tra le tue braccia” affermò Sana girandosi verso il ragazzo.
“Possiamo farlo se vuoi” le disse guardandola negli occhi.
“E come?” chiese la ragazza sorridendo.
“Resta a dormire qui stanotte” affermò il ragazzo accarezzandole un fianco.
“Sicuro che non disturbo?” gli chiese mordendosi un labbro.
“Sai già la risposta e inoltre lo sai che a mio papà fa piacere quando vieni a trovarci”
“Dovrò cominciare a lasciare un pigiama a casa tua” affermò sorridendogli.
“Non credo ti servirà poi molto” scherzò.
La ragazza dopo avergli fatto una linguaccia gli rispose “Forza andiamo a lavarci! Che film guardiamo dopo?”.

 
***
 
“Ehi Gomi! Io esco con Alis, Matti e Aono**. Vuoi venire?” domandò Luci mentre si sistemava i capelli.
“No, stasera sto a casa che sono stanco per il lavoro. Credo che uscirò domani sera” le rispose sdraiandosi sul divano.
“Va bene! Allora ci vediamo più tardi!”
“Non tornare tardi!”

Poco dopo i quattro amici si incontrarono al campetto dove Diego le aveva dato appuntamento.
“Dovrebbe arrivare anche Josh tra poco!” affermò Matti.
“Chi è?” domandò Luci.
“Un ragazzo che abbiamo conosciuto da poco, è simpatico!” le spiegò Aono.
“I ragazzi stanno entrando in campo!” disse Alis.
“Hai mai giocato contro Diego?” chiese curiosa Luci alsuo amico.
“Non ricordo, può essere!” rispose Matti
“Ciao ragazzi eccomi!” salutò un ragazzo dai capelli biondi.
“Ehi ciao Josh!” salutarono gli amici.
“Ti presento Luci” affermò Aono mentre i due ragazzi si strinsero la mano.
Luci ritornò a guardare il campo in cerca di Diego, il quale la stava salutando con un bel sorriso.

“È stata una bella partita!” affermò Josh al fischio dell'arbitro.
“Ma se è finita in parità!” rispose Aono.
“Beh hanno giocato bene!” spiegò semplicemente Matti.
“Ma chi se ne importa del risultato! Insomma, avete notato quanti bei ragazzi ci sono!” commentò Alis.
“Ehi Luci! Faccio una doccia e poi ti raggiungo ok?” affermò Diego facendole l’occhiolino mentre si avviava allo spogliatoio.
“Ok!” urlò Luci sorridendogli.
Poco dopo Diego raggiunse Luci e i suoi amici, i quali si presentarono e scambiarono qualche chiacchiera.
“Ci sentiamo domani ragazzi!” li salutò Luci.
“A domani ciao ciao!”
“Allora dove vuoi andare?” le domandò il ragazzo abbracciandola mentre si incamminavano al parcheggio.
“Sorprendimi!”
“Tieni questo è per te!” le disse porgendole un casco una volta arrivati alla moto.
“A-andremo in mo-moto?” gli chiese balbettando.
“Non dirmi che hai paura!”
“Certo che si! Non ci sono mai salita!” esclamò.
“C’è sempre una prima volta” affermò lui sorridendole e allacciandole il casco “Inoltre non volevi essere sorpresa?!”.
“Quando hai ragione, hai ragione!” gli disse salendo sulla moto e aggrappandosi velocemente alla sua vita.
“Ehi Luci, non siamo ancora partiti!” rise Diego.
“Lo so, però mi sento più sicura! Mi raccomando vai piano!” affermò Luci stringendosi sempre di più a lui.

“Ehi non distrarti!” lo rimproverò Luci incontrando i suoi occhi fissarla nello specchietto.
“Mi assicuro solo che tu stia bene!” sorrise Diego.
“È strano… Ho sempre avuto paura della moto, ma con lui è tutta un’altra cosa” pensò con un piccolo sorriso mentre lentamente apriva gli occhi per poterlo osservare ancora una volta nello specchietto.
“Siamo quasi arrivati” urlò il ragazzo fermo al semaforo.
“Ok!”
Diego a pochi isolati parcheggiò la moto davanti ad un palazzo che ospitava un bar sulla terrazza.
“Sei mai venuta qui?” le chiese una volta saliti.
“No, è meraviglioso!” affermò Luci ammirando la città illuminata al di sotto di loro.
“Tu sei meravigliosa!” disse avvicinandosi per darle un bacio a fior di labbra.
Quando le loro bocche si staccarono entrambi sorrisero.
“Sono rimasto sorpreso nel scoprire che lavoro di fianco alla casa di tuo cugino!”
“Eh si… Che coincidenza!” rise Luci.
“Un giorno se non hai impegni pranziamo insieme!” gli propose abbracciandola.
Luci annuì sorridendogli.
“Domani cosa vuoi fare?” le domandò.
“Una festa a casa di mio cugino!”
 
*Scena tratta dal film “Never Back Down”
** Aono: sorella di Tsuyoshi.

SPOILER:
Bip Biip Bi
iip… “Ciao Akito! Sei anche tu alla festa a casa di Gomi? Io sono qui in piscina con alcune ragazze in bikini, raggiungici! Eddy”.
“Gomi ha organizzato una festa a casa sua!” affermò Akito dopo aver letto il messaggio.
“E tu come lo sai?” chiese curioso Tsuyoshi.
“Mi è appena arrivato un messaggio”
“Strano che non ci abbia detto niente…”
“Fai vedere!” esclamò Sana.





Ciao a tutte =D
Come state?
Finalmente Aya e Tsuyoshi hanno fatto pace.
Contente o deluse?
Ammetto che ho avuto la tentazione di farli lasciare definitivamente... Ma mi dispiaceva molto e così... Sono tornati insieme.
Magari più avanti il rapporto di amicizia tra Aya e Naozumi potrà diventare qualcosa di più? Voi che dite?
Sana ha portato Akito al Parco della Preistoria *.* Che dolce
<3
Adoro la parte in cui entrambi ricordano immediatamente la festa di metà compleanno !
Per non parlare di quando si ritrovano in camera di lui! *.*
Ho letto nelle vostre recensioni che eravate molto curiose di conoscere cosa succedesse! :D
Spero di non avervi deluso! =)
Akito in un momento di vulnerabilità dice a Sana "Ti amo", la quale naturalmente controccambia!
<3
Lo so anch'io che Akito solitamente non manifesta mai i suoi sentimenti direttamente, però ho pensato che il ragazzo in quel determinato momento intimo sia più istintivo. Inoltre ho cercato di far capire che il ragazzo non era molto in grado di intendere o di volere (detto in modo semplice ahaha)!
Amo anche la parte in cui Sana vuole rimanere con lui per sempre e Akito (a modo suo) esaudisce il suo desiderio.
Luci e Diego hanno avuto il loro appuntamento dopo la famosa partita.
Chi si sarebbe aspettato che la ragazza avesse paura della moto! :D
Beh spero veramente che vi sia piaciuto il capitolo :D
Grazie a chi mi segue e a chi recensisce la mia FF, adoro leggere i vostri pareri!
Spero di sentirvi presto.
Un grosso bacio,

Miky


 
 



 

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 19 - SEMPRE E SOLO TU ***


CAPITOLO 19 ● SEMPRE E SOLO TU
 

“Allora Sana hai capito tutto?” domandò per l’ennesima volta Hisae.
“Ecco… In realtà non mi è chiaro ancora il concetto…” affermò abbassando gli occhi e toccandosi gli indici.
“Ok, te lo ripeto per l’ultima volta va bene?” disse cercando di mantenere la calma intanto che l’amica annuì.
“Secondo Freud, il motore dei sogni sono i desideri inconsci. Infatti quest’ultimi non sono accessibili all’Io e operano ancora all’interno della psiche umana. Ma durante il sonno l’inconscio ha un effetto maggiore a causa della minore attività della coscienza e ha l’opportunità di emergere sotto forma di immagine onirica. Fin qui ci sei Sana?”
“È dolce sognar e lasciarsi cullar nell’incanto della notte…” canticchiò scherzando Sana.*
“Io ci rinuncio” esclamò battendosi il libro sulla testa “Ma ti sembra il momento di cantare?” si alterò Hisae.
“Scusami!”
“Guarda che io non voglio essere nuovamente bocciata e presumo nemmeno tu!” la rimproverò Hisae per poi continuare “Il contenuto detto manifesto è la…”.
“Il contenuto manifesto è la situazione o la scena che appaiono direttamente in sogno, invece il contenuto latente è ciò a cui il sogno nascostamente allude. La differenza è che il sogno rappresenta un desiderio inaccettabile all’Io del soggetto e di conseguenza il contenuto latente viene trasformato in modo da non risultare riconoscibile” la interrupe Sana.
“Esattamente! Ma allora perché me lo stavi facendo ripetere?!” affermò entusiasta l’amica.
“Ho detto tutto giusto?” domandò incerta.
“Si! Complimenti Sana, dopo un’ora che abbiamo ripetuto questo concetto possiamo finalmente girare pagina!” scherzò Hisae.
“Forza e coraggio!” si disse fra sé e sé guardando la pagina seguente.

Verso le 18:30 Sana e Hisae raggiunsero per l’aperitivo Akito, Fuka, Takaishi, Aya e Tsuyoshi al pub dove era di turno Gomi.
“Eccole!” esclamarono Aya e Fuka.
“Ciao a tutti! Scusate il ritardo!” dissero in coro.
“Come sta procedendo lo studio?” chiese curiosa Fuka.
“Bene, siamo a buon punto!” rispose Hisae.
“Anche se preferiremmo fare altro!” aggiunse Sana.
“Allora avete fatto pace voi due eh!” esclamò contenta Hisae riferendosi ad Aya e Tsuyoshi.
“Era ovvio!” affermò Aya abbracciando il suo ragazzo.
“Ciao ragazze! Siete arrivate!” disse Gomi avvicinandosi al tavolo.
“Ciao Gomi! Tutto bene?” salutò Sana.
“Ehi!” disse semplicemente Hisae guardando la lista per scegliere cosa ordinare.
“Si! Oggi non c’è molta gente!”
“Ehi Gomi, quando vuoi io ho scelto!” urlò una ragazza dall’altra parte del locale.
“Ma quella non è Milena?” domandò Tsuyoshi che aveva un’ottima memoria visiva.
“È vero è lei! Ehi Gomi di la verità, ci vuoi riprovare eh!” esclamò Takaishi.
Hisae chiuse la lista e la sbatté violentemente sul tavolo ordinando uno Spritz.
“Tutto ok Hisae?” chiese Fuka.
“C’era una mosca. Una mosca piccola e fastidiosa!”
“Ora che ci siete tutti e tre vi informiamo che stasera abbiamo deciso di incontrarci in centro e poi vediamo cosa fare! Ci sarà anche Sam con i suoi amici?” gli informò Tsuyoshi.
“Non lo so, mi aveva detto che per stasera non aveva altri impegni!” rispose scandendo le ultime cinque parole.
“E tu Gomi ci sarai?” domandò Takaishi.
“Si, però prima devo sistemare una cosa!”
“Mi porti un thè alla pesca per favore” ordinò Sana.
“Va bene” rispose Gomi per poi andare a servire gli altri tavoli.
“Sana ti va se ci prepariamo a casa mia stasera?” le domandò Fuka.
“Ok, però prima devo passare a casa mia a recuperare i vestiti!”
“Tranquilla! Non ci sono problemi!”
“Almeno per una volta arriverai puntuale!” commentò Akito.
“Non ci sperare troppo” rispose Sana facendogli una linguaccia.

Finito l’aperitivo le due amiche salutarono la compagnia e si diressero a casa di Sana per prendere i vestiti consigliati da Fuka, il beauty e alcuni accessori che potevano ritornare utili per completare l’abbigliamento.
“Allora con Akito vedo che va tutto bene!” affermò contenta Fuka intanto che finiva di truccarsi.
“Si! Ma non diciamolo troppo forte!” scherzò Sana per poi chiederle come andasse con Takaishi.
“Tutto bene! Il prossimo fine settimana abbiamo pensato di andare via!”
“Avete già deciso dove?”
“No, non ancora! Aspetta Sana, ti trucco io!” esclamò Fuka alzandosi e prendendo alcuni trucchi.
“Mi raccomando truccami bene” sorrise Sana chiudendo gli occhi.
Quando ebbe l'opportunità di guardarsi allo specchio la ragazza fu molto soddisfatta del lavoro eseguito dell’amica, infatti le sfumature neutre dell’ombretto riprendevano la canottiera bianca aderente e i mini shorts neri già indossati.
Al contrario Fuka aveva optato per una camicia azzurrina a mezze maniche accompagnata da dei jeans corti.
“Ehi Fuka mi presti l’arricciacapelli? Vorrei fare qualche boccolo” chiese Sana intanto che si spazzolava i capelli.
“Certo vado a prendertela!”

“Ehi Luci, io esco ci vediamo dopo! Non fare tardi mi raccomando…” affermò Gomi mentre prendeva le chiavi della macchina.
“Ok, non preoccuparti!” affermò sorridendo Luci e pensando “Caro cuginetto non uscirò nemmeno da casa”.
“Strano…” disse il ragazzo sulla soglia della porta.
“Cosa?” chiese alzando un sopraciglio la ragazza.
“Non è che mi stai nascondendo qualcosa? Di solito fai sempre le tue battute!”
“Ma-ma che ti sa-salta in mente! Dai muoviti altrimenti farai tardi!” esclamò Luci.
“Va bene, a dopo!” affermò Gomi aprendo la porta e ritrovandosi Alis davanti a sé.
“Ehi ciao Gomi sempre in forma eh!” salutò Alis facendogli l’occhiolino.
“Ciao Alis! Tutto bene? Mi raccomando tieni d’occhio Luci!”
“Agli ordini capo!” esclamò ridendo.
“Ciao ragazze!”
“Ciao!”
“Allora è tutto pronto per la festa?” domandò Alis non appena Gomi uscì di casa.

“Ma dove sarà finita Hisae?” domandò Sana abbracciata ad Akito.
“Non ci ha fatto sapere più niente!”
“Provo a chiamarla ragazzi!” affermò Aya allontanandosi dal gruppo.
“Invece Gomi sapete per che ora arriva?” chiese Tsuyoshi.
“Ho provato a telefonargli prima ma aveva il cellulare staccato… Magari sta ancora lavorando!” rispose Takaishi.
“Hisae ha detto che sta andando a casa di Sam… Forse ci raggiunge dopo…” disse tornando Aya.
“Quei due per me si frequentano…” affermò improvvisamente Akito.
“Hisae e Gomi?” rise Sana conoscendo entrambi.
“In effetti…” rispose Fuka riflettendo.
“Beh è da un po’ di giorni che Hisae è strana!” aggiunse Aya.
“Anche Gomi… Trova sempre qualche scusa per non uscire!” affermò Tsuyoshi.
“Ma dai ragazzi, cosa state dicendo!” esclamò Sana.
“Scusa se te lo dico Sana… Ma tu sei lenta a capire queste cose!” disse senza peli sulla lingua Fuka.
“Quindi voi state dicendo che Hisae ha lasciato Sampei per frequentare segretamente Gomi?” domandò per chiarirsi le idee Sana.
“Non sappiamo se Hisae ha lasciato o meno Sampei… Però si, lo ha abbandonato sulla sua barchetta!” affermò Fuka.
“Se è così sono troppo curiosa!”
“Pettegole!” commentò Akito.
“Ehi sei tu che ci hai messo la pulce nell’orecchio!”
“Chissà dove saranno ora!”
Bip Biip Biiip “Ciao Akito! Sei anche tu alla festa a casa di Gomi? Io sono qui in piscina con alcune ragazze in bikini, raggiungici! Eddy”.
“Gomi ha organizzato una festa a casa sua!” affermò Akito dopo aver letto il messaggio.
“E tu come lo sai?” chiese curioso Tsuyoshi.
“Mi è appena arrivato un messaggio”
“Strano che non ci abbia detto niente…”
“Fai vedere!” esclamò Sana.
“Ok… Però prima devi promettermi che manterrai la calma e non ti arrabbierai con me quando leggerai questo messaggio” aggiunse Akito ripensando al contenuto.
“Perché dovrei arrabbiarmi?” rispose sorridendo Sana.
“Perché ti conosco! Ah dammi anche il tuo martelletto di plastica!”
“Ok ok… Tieni…” affermò dandogli il martelletto e prendendo il cellulare.
“Beh cosa stiamo aspettando? Andiamo a casa di Gomi!” disse la ragazza dopo aver letto il messaggio.
“Tutto ok?” chiese Akito abbracciando Sana intanto che i sei amici si dirigevano all’abitazione di Gomi.
“Certo, in fondo lui non poteva sapere che ti sei fidanzato…”
Akito avvicinò le sue labbra alla testa di lei per darle un dolce bacio, mentre la ragazza aggiunse “Certo che sei prevenuto nei miei confronti!”.
“Non volevo beccarmi una martellata più potente del solito!” affermò facendola ridere.
La ragazza di colpo si fermò e indicandolo gli disse “Comunque vedi di tenere a freno gli occhi!”.
“Gelosa Kurata?” ghignò Akito guardandola dritta negli occhi con aria di sfida.
Colpita da quello sguardo che donava solo e unicamente a lei, Sana per un momento non riuscì a pensare a nulla se non a quanto fosse tremendamente bello. “Gelosa? Ovvio. Come potrei non esserlo.” pensò Sana tenendo testa allo sguardo di Akito.
Nel momento in cui la ragazza decise di rispondere, Akito l’anticipò.
“Capisco” affermò semplicemente.
“Che cosa? Cosa hai capito?” chiese la ragazza non capendo a cosa si riferisse.
“Sei infinitamente gelosa” disse sicuro di sé.
“Ha parlato il signorino - Non sono geloso. Difendo solo ciò che è mio -!” lo prese in giro la ragazza incrociando le braccia al petto.
Akito le accarezzò delicatamente la guancia per poi avvicinarsi e depositarle un dolce bacio sulle sue labbra morbide.
“Sana! Akito! Muovetevi!” urlò Fuka.

“Complimenti Luci, bella festa!” affermarono un paio di ragazzi.
“Dovrò cominciare ad essere geloso!” disse Diego cingendole la vita.
“Mi sa che c’è stato un giro di voci, perché io non conosco tutta questa gente!” rispose la ragazza per poi baciarlo.
“Dai andiamo a prendere qualcosa da bere!”
“Va bene però poi andiamo a sederci a bordo piscina con gli altri!”

“Dovremmo suonare?” domandò Tsuyoshi educatamente una volta arrivato davanti all’ingresso.
“È una festa, ci sarà sicuramente la porta aperta Tesoruccio mio!” affermò Aya.
“Cavolo quanta gente!” esclamò sorpreso entrando in casa dell’amico.
“E non ci ha nemmeno invitato! Vi rendete conto!” aggiunse Takaishi.
“Speriamo di non fare brutti incontri!” disse Fuka alle sue amiche.
“Le ultime feste a cui abbiamo partecipato non sono andate nei migliori dei modi!” commentò Sana.
“Sarà difficile… Ehi guardate là! Ci sono le ragazze dell’università”
“Ehi Tsuyoshi quella non è mica tua sorella?” domandò Akito indicando una ragazza in compagnia di una sua amica e di altri due ragazzi.
“Dove?” chiese immediatamente Tsuyoshi.
Non appena la vide si incamminò a passo svelto verso Aono.
“Spero non perdi le staffe!” affermò Aya inseguendo il suo ragazzo preoccupata.
“Aono! Cosa ci fai qua?!” chiese alterato Tsuyoshi.
“Oh ciao! Sei anche tu qui? Ehi Aya, che bello rivederti! Sei bella come sempre” esclamò la sorella.
“Ciao Aono!” sorrise Aya.
“Allora? Mi spieghi cosa ci fai in compagnia di questi due ragazzi!” la rimproverò Tsuyoshi.
“Ehi calmati… Ragazzi vi presento mio fratello. Tsuyoshi ti presento Tayzuke e Minoro, due miei compagni di classe!”
“Piacere di conoscervi! Ve la rubo un momento!” affermò Tsuyoshi prendendo la sorella per il braccio.
“Ci vediamo dopo!” salutò sorridendo la sorella ai due suoi amici.
”Cosa ci fai qui?” urlò Tsuyoshi.
“E tu invece?” rispose a tono Aono.
“La mamma lo sa?”
“Ehi ragazzi che ne dite se andassimo fuori? Non facciamo spettacolo vi prego…” disse Aya intromettendosi nella conversazione.

“Sei sicuro che non ci sia nessuno? Perché io sento la musica” affermò la ragazza staccandosi da quel lungo bacio pieno di passione e di voglia ad andare oltre.
“Saranno i vicini oppure avrà dimenticato lo stereo acceso mia cugina! Inoltre i miei tornano lunedì e Luci sarà già uscita da un pezzo…” rispose Gomi riprendendola a baciare e stringendola forte a sé davanti alla porta d’ingresso.
In quel momento Aya aprì la porta per poter far chiarire in tranquillità Tsuyoshi e Aono.
Immediatamente richiuse la porta esclamando “Non ci credo!”
“Che è successo?” domandarono i due fratelli.
La ragazza rimasta senza parole, aprì semplicemente il portone mostrando anche agli altri due ragazzi ciò che aveva appena visto.
“Gomi?! Hisae?!” esclamò Tsuyoshi.
I due ragazzi non appena udirono il loro amico sussultarono per lo spavento.
“Tsuyoshi? Che diavolo ci fai in casa mia? E chi è tutta questa gente?!” si irritò Gomi vedendo delle persone sconosciute in casa sua.
“Ehi amico non fare il finto tonto! Hai organizzato una festa senza nemmeno invitarci!”
“Ma che stai dicendo Tsuyoshi! Io non ho organizzato un bel niente!”
“Sei sicuro?”
“Certo! Che domande mi fai!”
“Allora è stata…”
“Luci!”
“Dai calmati Gomi!”
Da che pulpito viene la predica!” si intromise Aono.
“Non preoccuparti che dopo riprenderemo il discorso noi due!” rispose il fratello.
“Se becco mia cugina la faccio fuori!”
“Calmiamoci tutti! Ormai la festa c’è perciò andiamo dentro e divertiamoci, domani ne riparleremo!” affermò Aya.
I quattro ragazzi annuirono e ognuno andò a cercare i propri amici: Aya e Hisae andarono in piscina a vedere se Sana e Fuka fossero lì, Aono ritornò dai suoi compagni di classe, e Tsuyoshi e Gomi andarono a prendere qualcosa da bere.

“Cavolo Gomi conosce tantissima gente!” esclamò Sana guardandosi intorno.
“Sarà girata la voce! Chissà dove si sarà cacciato…” rispose Akito.
“Comunque ci voleva una festa. Tra poco si ritorna tra i banchi!” sbuffò Sana.
“Strano che non ti sia venuto in mente di organizzare una festa a casa tua… Di solito è nel tuo stile!” rise Akito.
“Oh si! Certo che ciò pensato, ma Gomi mi ha anticipata!”
“Hai sete?” le domandò.
“Si tu?”
“Vado a prendere da bere, aspettami qui!”
“Ciao Luci! Come stai? È da un po’ che non ci vediamo!” salutò Sana vedendola.
“Ehi… Che ci fai qui?” rispose titubante la ragazza avvicinandosi.
“Hai per caso visto Gomi? Io e gli altri non riusciamo a trovarlo…”
“Quindi non è qui con voi?”
“No… Pensavamo fosse qui!”
“Per fortuna…” affermò tirando un sospiro di solievo.
“Come per fortuna? Luci aspetta!”
“Sarà qui in giro! A dopo!” salutò Luci andando incontro ai suoi amici.
“Ciao Sana!” esclamò una voce maschile all’improvviso.
“Oh… Ciao Eddy…” rispose la ragazza girandosi verso il ragazzo.
“Ma di chi è stata la brillante idea di venire qui? Ah già… Mia!” si disse fra sé e sé.
“Trascorse bene le vacanze?” le domandò.
“Si, mi sono divertita parecchio. Tu?” affermò Sana pensando a come liberarsi da quell’inconveniente.
“Si, sono stato ad Ibiza con alcuni amici! Cavolo Sana ti faccio i miei complimenti, ogni giorno che passa diventi sempre più bella!”
“Ma questo non si arrende mai?! Che casanova! E ora che faccio?” si chiese Sana mordendosi il labbro inferiore.
“Ehi Eddy! Tutto ok?” affermò Akito porgendo il drink alla sua ragazza per poi abbracciarla.
“We, allora sei arrivato! Dai ti presento le altre ragazze così ci divertiamo un po’!” rispose Eddy facendogli l’occhiolino.
“Non mi interessa. Ci vediamo!”
“Aspetta… Non dirmi che ti sei fidanzato sul serio!”
“Perché quella faccia sconvolta? È così strano?” domandò Sana non capendo.
“Dovrò trovarmi un altro compagno!” esclamò Eddy.
“Compagno? Compagno per cosa?” chiese la ragazza.
“Ora devo andare, le ragazze mi aspettano! Divertitevi e salutami Gomi, spero che almeno lui non mi abbia abbandonato!” affermò Eddy.
“No, aspetta!”
“Ciao!” salutò Akito.
“Ehi Hayama, ora mi spieghi!” esclamò Sana fulminandolo.
“Non c’è niente da spiegare Kurata!”
“Cosa voleva dire “Dovrò trovarmi un altro compagno”?” domandò incrociando le braccia al petto.
“I tuoi capelli…” indicò il ragazzo giocandoci.
“Cosa hanno i miei capelli ora?” chiese preoccupata.
“Non mi dispiacciono” affermò semplicemente.
“Si?! Sai avevo voglia di fare qualcosa di diverso dal solito liscio…” sorrise Sana per poi riprendere “Ehi, stai cercando di cambiare discorso!”.
“Non capisco di cosa tu stia parlando!”
“Lo sai benissimo!”
“Non è chissà cosa. Sul serio”
Sana inarcò il sopraciglio mentre il ragazzo esclamò “Guarda, arrivano Aya, Hisae, Tsu e Gomi!”.
“Ciao Sana!” salutò Hisae.
“Ehi, ma dov’eri finita?” chiese Sana abbracciandola.
”Dopo ti spiego, però prima andiamo a cercare Fuka!” rispose l’amica.
“Ok allora ci vediamo dopo ragazzi!” affermarono le tre ragazze lasciando a chiacchierare Akito, Tsuyoshi e Gomi.

“Eccoti Fuka!” esclamarono le tre amiche.
“Ehi Hisae, quando sei arrivata?” domandò la ragazza.
“Poco fa, devo parlarvi… In privato” precisò Hisae.
“Ok! Allora io vado a cercare gli altri, a dopo!” si dileguò Takaishi.
“Allora, cosa devi dirci?” chiesero preoccupate Sana e Fuka.
“Ho lasciato Sampei!”  
“Sul serio? E lui come l’ha presa?” esclamarono spalancando gli occhi.
“Non tanto bene… Secondo lui non c’erano problemi!” spiegò semplicemente.
“Ma quando è successo?”
“Un po’ di settimane fa e…”
“E cosa?” domandarono le amiche curiose di conoscere il seguito.
“Ed esco con un altro ragazzo” affermò velocemente.
“Dici davvero? E chi è lo conosciamo?” chiese impaziente Sana.
“Si e molto bene” si mise a ridere Aya.
“E tu come fai a saperlo?” domandò Fuka.
“Perché io e il mio Pasticcino li abbiamo appena visti!” rispose l’amica.
“Non tenerci sulle spine!” esclamarono le due amiche.
“Esco con Gomi!” confessò Hisae mordendosi un labbro.
“Wow… Ecco perché eri così misteriosa!” commentò Sana.
“E com’è successo? Che c’era del tenero lo avevamo intuito…” rispose Fuka.
“Infatti! Da quanto vi frequentante?” si aggiunse Aya all’interrogatorio.
“Calmatevi ragazze! Se non mi fatte il terzo grado vi racconto tutto!”
Le tre amiche annuirono.
“Vi ricordate quando siamo andate in piscina?” domandò Hisae.
“Certo! Aya non era presente perché aveva litigato con Tsuyoshi” rispose Fuka.
“Ragazze aggiornatemi!”
“Se non ricordo male eravamo sedute sugli sdrai quando ad un certo punto Gomi arrivò in compagnia di una sua amica” spiegò Sana.
“Si e come al solito si sono stuzzicati!” continuò Fuka.

INIZIO FLASHBACK
“Ragazze vado in bagno!” affermò Hisae alzandosi dallo sdraio.
“Vuoi che ti accompagniamo?” domandò Sana gentilmente.
“No, voi state pure qui a controllare le borse” rispose sorridendo Hisae mentre dirigendosi alla toilette pensava“Speriamo siano puliti e che non puzzino troppo!”.
Improvvisamente una mano l’afferrò per il polso fino a trascinarla dietro a delle piante.
“Ehi che fai!? Mi fai male così!” esclamò Hisae.
“Non mi stavi aspettando?” affermò con un ghigno Gomi appoggiandola al tronco.
“Che vuoi Gomi? Ti ha già piantato in asso la tua amica?”
“Cosa hai Hisae? Sei gelosa?”
“Io gelosa di te? Per niente. Ora se non ti dispiace devo andare!” affermò Hisae avanzando per ritornare in bagno.
“Ammettilo!” esclamò Gomi guardandola negli occhi e prendendola per le spalle per farla rimanere ferma.
“Dovrei ammettere cosa sentiamo?” rispose Hisae alzando un sopraciglio.
“Non riesci a fare a meno di me!”
“Non farmi ridere!” affermò la ragazza cercando di mantenere la calma.
“Lo vedo da come mi guardi, da come mi sorridi. Da come ti da fastidio se c’è una ragazza accanto a me e da come cerchi di attirare la mia attenzione” le sussurrò il ragazzo avvicinandosi sempre di più alle labbra di lei.
Hisae rimase lì, ferma immobile ad aspettare una sua mossa e ad ascoltare quelle parole che sapeva benissimo anche lei quanto fossero vere.
“Devi fermarmi se non vuoi farti baciare!”
“E tu? Tu cosa provi per me?” chiese Hisae riprendendo quel poco di lucidità.
Il ragazzo dopo aver udito quella domanda unì le sue labbra a quelle di lei. La desiderava da così tanto tempo che quel bacio riuscì a  farle percepire la voglia, la passione e l’amore che provava per lei.
“Ti basta come risposta?” le chiese staccandosi da quel lungo bacio per riprendere fiato.
Hisae annuì e dopo avergli dato un ultimo bacio esclamò “Ora devo andare, le altre mi staranno aspettando!”.
“Aspetta!” disse Gomi attirandola nuovamente verso di lui per strapparle un ultimo bacio.
“Ti scrivo io!” gli sorrise la ragazza correndo via.

FINE FLASHBACK

“Ecco dov’eri finita!” esclamò Sana finito il racconto.
“Scusatemi se non ve l’ho raccontato subito…” si scusò Hisae.
“Siamo tanto felici per te Amica mia!” affermò Fuka abbracciandola.
“E tra voi va tutto bene?” domandò Aya.
La ragazza annuì felice.
“Andiamo a divertirci ora!” esclamò Sana.

 
***

“Kurata andiamo, ti accompagno a casa!” affermò Akito guardando l'orario che si era fatto.
“Va bene!” sorrise lei salutando tutti i suoi amici e aggiungendo “Gomi! Non sgridare Luci, ci voleva una festa!”.
“D’accordo Sana, solo per questa volta!” rispose Gomi.

“Con quante ragazze sei uscito?” chiese improvvisamente lei mentre si avviavano a casa.
“Perché questa domanda? Non dirmi che ricominci con la storia di prima!” sbuffò Akito.
“Così sono curiosa…”
“Per me ci sei stata sempre e solo tu, non ti basta?”
“Si… però…”
“Anche tu hai avuto altri ragazzi in Italia e quando sei ritornata!”
“E tu come fai a saperlo?”
“Televisione, giornali, interviste… Ovunque mi giravo tu c’eri sempre”
“Beh si… Sono uscita con qualche ragazzo quando ero in Italia ma nulla di che, ero sempre troppo impegnata con il lavoro. Volevo soffocare il mio dolore nel lavoro… E tu?”
“Molto speso uscivo con Gomi ed Eddi per divertirmi con qualche ragazza, così per passare il tempo…” spiegò semplicemente Akito “…Ma non mi sono mai innamorato di nessuna. Solo tu riesci a farmi sentire bene e a far uscire la parte più bella di me”.
A quelle parole Sana sentì il suo cuore riempirsi di gioia e senza rendersene nemmeno conto si avvicinò al viso del ragazzo per dargli un bacio a fior di labbra e sussurrargli ti amo.
“Vieni…” affermò maliziosa la ragazza mentre lo trascinava in casa sua tra un bacio e l’altro, e cercando di non fare rumore entrarono in camera della ragazza.
Dimenticandosi del mondo esterno trascorsero la notte fra la passione, il desiderio e la voglia di diventare un'unica cosa.
Bastava semplicemente osservare come si guardavano: sguardi persi e investiti d'amore.
A loro le parole non servivano, perchè nessun'altro sapeva amarsi come Sana e Akito.



*Canzone Disney- Lilly e il vagabondo




SEQUEL IL CENTRO DEL MIO MONDO: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2446027&i=1
Ciao a tutte Ragazze!
Come state? Io abbastanza bene anche se ad essere sincera ho un po' di mal di testa... Spero mi passi ^^'
Scusate il ritardo ma sto cercando di finire il quinto capitolo del continuo di questa storia, perchè come avrete potuto notare questo è l'ultimo capitolo della mia prima FF: "Ci sei stata sempre e solo tu". Ma non preoccupatevi, se tutto va bene dovrei pubblicare il seguito a fine settimana... Se riesco anche prima =P
Avevo chiesto consigli ad alcune ragazze (che ringrazio di cuore nuovamente) per decidere se continuare qui oppure creare un seguito con un nuovo titolo...
Alla fine ho optato per la seconda opzione per un motivo molto semplice: non volevo andare fuori "tema" perchè comunque il titolo è legato, oltre al significato ovvio della frase, anche nel far capire che sia per Sana che per Akito non c'è nessun'altra persona che possa prendere il loro "posto" anche dopo tutto il tempo passato separatamente.
Inoltre a fine di questo capitolo viene ribadito il concetto, ovvero che se anche ci sono state altre persone in quegli anni nessuna persona è stata in grado di far provare quei sentimenti, quelle sensazioni ed emozioni che solo loro riescono provare reciprocamente.
Ovviamente da quando si sono fidanzati i due piccioncini hanno trascorso i primi mesi stranamente senza alcuna litigata nè problemi gravi, questo perchè secondo me i primi mesi sono quelli più belli, dove tutto comincia e si provano emozioni nuove e sconosciute fino a quel momento.
Perciò nel seguito comincerano i problemi legati alla gelosia, all'insicurezza e altro che non voglio anticiparvi assolutamente!
Tranquille ci saranno anche momenti romantici come il primo capitolo *.*
Spero che mi seguirete lo stesso anche dopo questa mia decisione! *incrocio le dita*
Passando a questo capitolo... Da dove cominciare?
Luci organizza la festa e grazie ad essa i ragazzi scoprono la relazione segreta tra Hisae e Gomi! E finalmente si viene a scoprire come è iniziata... Da quel giorno in piscina!
Ho visto nelle recensioni che molte erano curiose di conoscere i dettagli tra Hisae e Gomi... Beh spero di non avervi deluse! A mio parere dopo Sana e Akito ( ovviamente n.n ) la mia coppia preferita è Hisae e Gomi.
Fatemi sapere che ne pensate!
Aya e Tsu sono tornati insieme ma nel seguito ho intenzione di sconvolgere la loro relazione... Quindi se riesco nel mio intento può esserci la novità: Naozumi e Aya!
Succederà qualcosa anche a Fuka e Takaishi nel corso della storia!
Sono felice anche di sapere che Luci vi piaccia come personaggio, così ho pensato di aggiungerlo ogni tanto anche nel seguito! =)
Sana e Akito... Che ne pensate di loro in questo capitolo?
Io adoro descrivere i loro momenti *.* Sono così belli insieme!
Spero di non aver fatto un pasticcio e di aver concluso bene la storia... Perchè solitamente i miei temi non hanno mai un finale "concreto" (?)
Mi dispiace lasciare "
Ci sei sta sempre e solo tu" perchè mi ci sono affezionata però non vedo l'ora di pubblicare "Il centro del mondo", ovvero il seguito di questa FF!
( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2446027&i=1 ) E spero vi piaccia e vi possa far appassionare come questa appena conclusa!
Volevo ringraziarvi una ad una:

Per aver seguito, recensito, letto la mia FF, spero di risentirvi presto!!!
GRAZIE DI CUORE A TUTTE!
Spero di non deludervi =)
Un grosso bacio
<3
Ci sentiamo a fine settimana con il continuo!
Mi raccomando fattemi sapere il vostro parere!
*.*

Miky





 

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