Alfabeto Asgardiano

di TheRedPhoenix
(/viewuser.php?uid=38512)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A-Albero ***
Capitolo 2: *** B-Banchetto ***
Capitolo 3: *** C-Capelli ***
Capitolo 4: *** D-Dolore ***
Capitolo 5: *** E-Elmo ***
Capitolo 6: *** F-Fantasma ***
Capitolo 7: *** G-Gioielli ***
Capitolo 8: *** H-Hogun ***



Capitolo 1
*** A-Albero ***


                                                                        A-Albero



 
Nonostante Loki volesse far credere il contrario, la sua infanzia non era stata cosi orribile.
Aveva molti ricordi piacevoli, ma i più belli erano legati all'antico albero del giardino reale.
Il suddetto albero aveva migliaia di anni; piantanto da Bor in persona, il giorno della sua incoronazione.
Loki ricordava  interi pomeriggi primaverili, trascorsi a leggere, appoggiato con la schiena sul tronco dell'albero.
Loki ricordava le lunghe giornate afose estive, passate sotto la sua ombra, nella speranza di ricevere un pò di fresco.
Loki ricordava il rosso delle foglie quando l'autunno sopraggiungeva ; di come lui e Thor da bambini creassero  una piccola montagna di foglie su cui poi si gettavano.
Loki ricordava che in inverno la neve  ricopriva l'albero, dandogli un tocco quasi magico; per non parlare delle battaglie a palle di neve che si erano tenute  nei suoi pressi.
Quando gli elfi oscuri avevano attaccato Asgard, l'albero era rimasto distrutto, con sommo dispiace del Dio degli Inganni.
"Padre degli Dei mi avete fatto chiamare?" L'addetto alla cura del giardino reale si inginocchiò rispettosamente, solamente perchè credeva di trovarsi di fronte a Odino e non a Loki.
"Si. Voglio che nel giardino reale venga piantanto un nuovo albero, identico a quello che mio padre piantò anni fa".
 
 
 
Note dell'autrice:
 
Ho voluto iniziare questa raccolta con Loki perchè è grazie a lui che ho avuto l'ispirazione.In seguito proverò a trattare tutti, o per lo meno quasi, i personaggi del mondo di "Thor".
Questo capitolo è piuttosto corto,ma non saranno tutti cosi; la lunghezza dei capitoli non sarà standard.
Spero che vi sia piaciuto, lasciatemi una recensione per sapere i vostri pareri (positivi o negativi).
Se volete aggiungermi su Facebook :https://www.facebook.com/red.phoenix.52459  :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** B-Banchetto ***


                                                                  B-Banchetto




Volstagg era noto in tutti i regni per la sua voracità. Amava il cibo più di quanto amasse le donne e le battaglie; ogni volta che addentava qualcosa assaporava a pieno il suo gusto.
Più di una taverna aveva dovuto chiudere a causa sua.
"Hai appena mangiato un cinghiale intero, dove trovi spazio per mangiare tutto quel maiale?" Fandral lo guardava allibito, lui era uno di quei signorotti attenti a cosa mangiavano, non poteva di certo perdere la sua linea o le signore non lo avrebbero più guardato; parole sue.
"Amico mio, dovresti ormai aver capito che lo stomaco di Volstagg è senza fondo." Thor  rispose al suo posto; lui si che era un bravo ragazzo, non mangiava quanto lui ma di certo non rifiutava una porzione.
"Volstagg, c'è mai stato un tempo in cui non mangiavi cosi tanto?" Domandò lo spadaccino.
Eccome se c'era stato, il grosso guerriero lo ricordava bene.
Il padre di Volstagg era un soldato, morto durante la battaglia contro Jotunheim, lasciando sua madre a occuparsi da sola di 7 bambini.
Volstagg era il figlio di mezzo; troppo piccolo per poter lavorare, troppo grande per poter essere coccolato.
In quel periodo si riteneva fortunato se poteva mangiare un pezzo di pagnotta, figuriamoci addentare la carne!
Sua madre alla fine decise di mandarlo a vivere da sua zia Agnes, una vecchia zia del padre.
All'inizio non capì perchè fosse stato mandato proprio dalla zia che più gli stava antipatica, forse per punirlo; ma in seguitò capì che sua madre  lo aveva fatto per dargli la possibilità di un futuro migliore, cosa che lei non poteva garantirgli.
La zia Agnes era una donna anziana, dai capelli bianchi e il viso pieno di rughe, accentuate dalla sua espressione sempre arcigna.
I primi mesi furono una vera tortuta per lui; la vecchia lo faceva lavorare come un matto e lo maltrattava; la cosa peggiore non era tanto il lavoro di per sè, ma dove lavorava. Sua zia era una cuoca della corte Asgardiana, lavorava nelle cucine del palazzo reale, ovviamente lui non poteva assaggiare nulla di tutto quel buon cibo che veniva preparato. Quando gli chiese il perchè ricevette come risposta: "Questo cibo è per il re, non per te.Ora torna a spazzare i pavimenti e a sistemare le trappole per topi." Seguito da uno scappellotto sulla nuca.
Dunque il povero Volstagg era costretto a vedere, tutti i giorni, ogni genere di pietanza senza poterne assaggiare un pezzo.
La situazione cambiò, quando una sera, sua zia gli ordinò di andare a ai piani superiori.
"Ascoltami ragazzino, ora ti affido un compito difficile: devi andare nella sala da pranzo reale  e dare una mano ad sparecchiare. Se farai il bravo, se non parlerai con nessuno almeno che non tu non sia interpellato; potrei mettere una buona parola per te e farti diventare cameriere. Siamo intesi? Non farmi fare brutte figure ragazzino." Per tutta la conversazione aveva annuito, senza mai fiatare.
Quando salì ai piani superiori, rimase abbagliato dallo splendore che si trovò di fronte agli occhi; non si riferiva alle imponenti costruzioni o ai preziosi ornamenti, ma al cibo sulla tavola.
Dalle cucine poteva vedere solo di sfuggita i piatti e ne vedeva uno o due alla volta insieme, ma qui di fronte a lui c'era un intera tavola bandita, piena di deliziosi avanzi.
Volstagg si avvicinò e inizò a prendere alcuni piatti vuoti, assieme agli altri camerieri. Aspettò che fossero tutti usciti per posare quello che aveva preso e buttarsi sugli avanzi.
Ricorda ancora il primo boccone che aveva assaggiato, un pezzo di agnello, la cosa più buona che avesse mai mangiato.Si domandò come facesse la gente a lasciare anche solo una briciola di tale bontà.
Non si accontentò dell'agnello, provò una coscia di pollo, un pezzo di pane con formaggio,  una frittata di uova e le salsicce. In quel momento raggiunse l'apice della felicità, era tutto così squisito; sarebbe anche potuto andare nel Valhalla in quel preciso istante ed essere comunque felice.
"Hey che stai facendo?" Un bambino, poco più piccolo di lui, lo guardò con curiosità; a giudicare dai suoi bei vestiti doveva essere un nobile.
"Hio mhango." Bofonchiò a bocca aperta, non poteva di certo mentire dopo essere stato colto sul fatto.
"Ti mangi gli avanzi?Non potevi venire al banchetto?"
Volstaggo ingoiò il boccone "Io sono un semplice sguattero, non posso partecipare ai banchetti"
Il bambino sembrò dispiaciuto per lui "Come ti chiami?"
"Volstagg." La voce di sua zia Agnes rimbombò nella sua testa:" Ricorda le buone maniere!" strillò "Volstagg...mio signore." Si corresse subito.
"Piacere di conoscerti Volstagg, io mi chiamo Thor." Il bambinò gli offrì la mano e lui la strinse. Quello non era un semplice bambino, ma il suo futuro re.
"Volstagg, perchè non vieni a giocare con me e i miei amici; giochiamo ai guerrieri."
Acconsentì e seguì il principe, ma senza prima aver mangiato qualcos'altro.
Da quel giorno la vita di Volstagg era cambiata, non solo perchè era diventato amico di Thor, ma perchè finalmente poteva avere accesso ai banchetti reali e a tutto il cibo che bandiva le tavole.
Non passò molto tempo che la gente iniziasse a chiamarlo Volstag "Il Voluminoso", a causa dell'enorme pancia che aveva messo; ma a lui non importava. Perchè dispiacersi nel fare qualcosa che ti rende felice?.






Note dell'autrice:

Eccoci al secondo capitolo , che ho voluto dedicare a Volstagg :) .
Come vi avevo detto nel capitolo precedente, i capitoli non avranno una lunghezza standard.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, fatemi sapere i vostri pareri ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** C-Capelli ***


                                                        C- CAPELLI




Sif non era solamente la prima donna guerriera di Asgard, era anche migliore di molti uomini; non c'era avversario che temesse o sfida che rifiutasse.
Ma Sif era anche una donna e come la maggior parte di esse teneva molto ai suoi capelli.
Fin da  bambina la gente le faceva i complimenti per  le sue lunghe trecce bionde; una volta cresciuta, gli uomini erano rimasti affascinati dalla sua chioma e le donne gelose. Sif apprezzava quelle attenzioni, anche se non voleva darlo a vedere; ma quelle a lei più care provenivano da Thor. Il futuro re di Asgard più di una volta le aveva fatto i complimenti per i suoi bei capelli o glieli aveva accarezzati delicatamente; ogni volta lei sorrideva come una ragazzina alla sua prima cotta.
Sif ricordava perfettamente la mattina in cui si era svegliata e aveva trovato le sue ciocche dorate sul cuscino. Nessuno sapeva che aveva pianto, guardando la sua immagine allo specchio, chiedendosi se Thor l'avrebbe trovata ancora bella.
Passato il momento di debolezza, si era recata da Thor per mostrargli l'accaduto e rivelargli il nome del colpevole.
"SIf, quello che stai dicendo è grave, sei sicura di voler accusare pubblicamente Loki?" Conosceva Thor da tanti anni e ancora faceva fatica a capire l'affetto che provava verso il fratello, che lo rendeva debole e cieco sulla vera natura di Loki.
"Si, è sempre stato geloso del nostro rapporto e tu lo sai bene".
Thor sospirò "Parlerò con  mio padre".
Sif provò un immensa soddisfazione nel vedere Loki punito, costretto a farle forgiare una chioma dai nani e  speranzosa che Thor avrebbe finalmente capito chi veramente fosse suo fratello. Queste sensazioni durarono poco.
Loki aveva fatto un incantesimo ai suo nuovi capelli, che da biondi divennero neri. Non sarebbe mai più stata Sif dai capelli dorati.
"Esigo che Loki paghi per quello che ha fatto!" Urlò furiosa , come mai prima d'ora.
"Mio padre lo ha punito per quello che ha fatto, è inutile continuare a rivangare questa storia"
Estrasse il coltello dalla cintura "Allora mi vendicherò personalmente".
Il Dio del tuono glielo sfilò dalle mani "Tu non farai alcun male a mio fratello!".
Nonostante tutto quello che era successo, Thor continuava a proteggere quell'ingannatore.
Abbassò il capo, in segno di arresa.
"Sif" La mano grande e calda di Thor le accarezzò i capelli corvini "Questo colore ti dona"
Alzò la testa "Dite?"
Thor annuì  "Credo di avere un debole per le more"Le fece l'occhiolino.
Da quel giorno , Sif accettò di non essere più la fanciulla dai capelli dorati.






Note dell'autrice:


Ecco il terzo capitolo, ho voluto mostrare il lato più vulnerabile di lady Sif usando un noto fatto della mitologia.Spero che vi sia piaciuto!
Ringrazio chi ha recensito o ha messo la storia tra le seguite :)
Se volete aggiungermi o avete qualche domanda ecco i miei link:
 https://www.facebook.com/red.phoenix.52459  http://ask.fm/RedPhoenix469

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** D-Dolore ***


                                                            D-Dolore




Nel corso della vita si provano diversi tipi di dolore.
Quando si è bambini, il dolore consiste in un ginocchio sbucciato o in un giocattolo rotto.
Da ragazzi,  è racchiuso in un "no" da parte del proprio amore.
Una volta adulti, raggiunge il suo culmine, con la perdita delle persone care.
Durante la vecchiaia il dolore dovrebbe infievolirsi; il tempo rende più forti, cosi si dice.
Eppure a Odino non sembrava affatto così.
Aveva affrontato ogni tipo di dolore, compresi quelli dovuti alle battaglie, ma nulla avrebbe mai potuto prepararlo al dolore più grande della sua lunga vita: la morte di Frigga.
Da quando aveva stretto il corpo privo di vita della regina ogni suo respiro faceva male come mille lame conficcate nel cuore; ogni risveglio sembrava privo di senso; ogni pasto insapore e ogni notte nel letto, ormai troppo grande, una gran tristezza.
In questi casi i figli dovrebbero essere il conforto più grande, già i figli.
Un ingannatore che pretendeva un trono che non gli apparteneva e un guerriero che rinuncerebbe a tutto per una midgardiana. Quale conforto potrebbero mai dargli?
Frigga era l'unica che avrebbe potuto consolarlo; fin dal giorno delle loro nozze lei era stata la sua roccia, la sua più intima confidente, la sua migliore amica. Avevano vissuto un matrimonio ricco di gioie e quando i momenti difficili erano arrivati, sapevano di potersi aiutare a vicenda.
Se la persona che ha sempre alleviato il tuo dolore, sia anche la stessa a causarlo; come puoi andare avanti?





Note dell' autrice:

Eccoci al capitolo più triste che abbia mai scritto fin'ora!
Odino mi sta altamente sui marron glace, ma ho deciso comunque di dedicargli uno spazietto in questa raccolta.
Fatemi sapere cosa ne pensate:)
Se avete domande o curiosità ecco i miei contatti:
 https://www.facebook.com/red.phoenix.52459  http://ask.fm/RedPhoenix469

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** E-Elmo ***


                                                                E-Elmo



L'appartamento in cui viveva con Jane non era grandissimo, ma neanche cosi piccolo.
La loro convivenza era sempre stata abbastanza pacifica; tranne quando la scienziata riempiva l'intera casa di scartoffie e guai se osava spostarne solo una, oppure quando alle due di notte si metteva a guardare i video divertenti su youtube ridendo a squarciagola, facendo urlare alla sua coinquilina: "Darcy, spegni quel dannato computer!".
Insomma, le cose erano andate bene finché a casa loro non si era accampato Thor.
Ora, l'appartamento andava bene per due ragazze, ma se ci metti come terzo coinquilino un Dio alto più di un metro e novanta, l'appartamento improvvisamente si rimpicciolisce.
Darcy voleva un gran bene a Thor e di certo non gli dispiaceva vederlo girare per casa senza maglietta, ma rivoleva la sua libertà.
Le mancava girare per casa in mutande, non dovere raccogliere ogni mattina i cocci delle tazze da caffè, poter guardare la televisione in santa pace senza che qualcuno subito la riempisse di domande su quello che stavano trasmettendo, ma soprattutto le mancava dormire la notte senza certi gemiti di sottofondo.
"Darcy, non preferiresti uscire? Qui sembra essere passato un uragano" Propose il suo stagista.
"No, è passato un Dio Nordico, che è molto peggio. E comunque non voglio uscire, per una volta che non ci sono Thor e Jane voglio godermi l'appartamento in santa pace e..." Un sorriso maligno si dipinse sulle sue labbra. "Toccare le cose di Thor"
Una volta aveva provato ad avvicinarsi a Myeu-muh, ma il proprietario l'aveva subito fermata; in quel momento era sembrato un bambino di cinque anni a cui toccano il giocattolo preferito.
"Credi che sia una buona idea? Ti ricordo che l'ultima volta hai scatenato un nubifragio" 
"Occhio non vede, cuore non duole" Darcy aprì la porta della stanza di Jane, zona off-limits, trascinando dietro di sé lo stagista.
"Eccolo Myeu-muh"Il martello era posato a terra, incustodito.
Darcy si chinò per afferrare il manico e scattò su per sollevarlo; dalle sue labbra uscì una delle peggiori imprecazioni che avesse mai pronunciato.
Il martello non si era mosso di un millimetro e tutto quello che Darcy era riuscita a ottenere era uno strappo alla schiena, causato dal movimento brusco. Si sdraiò sul letto, sperando di alleviare un pò il dolore.
"Il martello può essere sollevato solo da Thor, non te lo sapevi?" Spiegò Ian, come se fosse la cosa più scontata del mondo.
"Ovvio che no!Non potevi dirmelo?" Si alzò dal letto, continuando a massaggiarsi il punto dove c'era stato lo strappo.
Lo stagista indicò un punto sopra la sua testa, Darcy vi passò la mano e raccolse un paio di mutandine rosse col pizzo.
"E brava Jane, vedo che a Thor non mostri le tue mutandine con le paperelle" Le gettò via.
In quel momento i suoi occhi si posarono su qualcosa che non aveva mai visto. Si sentì come Howard Carter quando mise piede per la prima volta nella tomba di Tutankhamon o come Heinrich Schliemann quando trovò il tesoro di Priamo.
Darcy si avvicinò e afferrò l'elmo di Thor  "Visto che belle alette?"*
"Credo che dovresti posarlo, o vuoi far si che Londra venga sommersa dalla pioggia?"
"Lo rimetterò al suo posto, ma prima voglio divertirmi un pò".


"Io sono Thor, il dio del tuono. Inginocchiatevi!" Urlò Darcy, stando in piedi, sopra al divano.
"Cosi più che Thor, sembri Loki." Constatò Ian.
In tutta risposta, gli puntò contro il suo martello di gomma "Taci mortale!".
Darcy non solo stava indossando l'elmo di Thor, ma per rendere l'imitazione più credibile aveva preso una coperta rosso e indossata come mantello. Sotto aveva solo la biancheria intima, ma per desiderio personale.
Scese dal divano e si avvicinò allo stagista "Che ne dici se mi fai provare il tuo di martello?"Disse con malizia per poi stampargli un bacio appassionato sulle labbra.
"Darcy!!!"In quel momento la voce di Thor rintronò per tutto l'appartamento.
I due furono costretti a staccarsi e a guardare il Dio del tuono, più infuriato che mai e Jane che non sapeva se ridere o se piangere, più probabile la seconda.
Con una velocità che farebbe impallidire Bolt; Darcy si tolse l'elmo, corse verso la porta, afferrò il cappotto e fuggì via.






Note dell'autrice:

Dopo il capitolo Angst eccovi un capitolo che spero vi faccia sorridere!
Adoro Darcy e volevo scrivere di lei, sono certa che gli dedicherò un altro capitolo in futuro.
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione:)
*L'idea delle alette l'ho presa da una delle scene tagliate di Thor, però è Loki che fa i complimenti al fratello per le ali.
Ps: questo capitolo è stato pubblicato in leggero ritardo a causa delle feste e stessa sorte toccherà al prossimo.
Psps: Ho scritto di recente una Pepperony, se vi va di fare un salto  : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2356416&i=1

Per qualunque domanda o curiosità ecco i miei contatti: https://www.facebook.com/red.phoenix.52459  http://ask.fm/account/questions

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** F-Fantasma ***


                                                            F-Fantasma




Thor stava camminando per i corridoio del castello, ma non vi era anima viva, neanche una guardia.
"C'è nessuno?" Urlò nella speranza che qualcuno gli rispondesse.
Silenzio.
Continuò a camminare, finché non intravide figura scura correre. 
"Aspetta! "Urlò per poi iniziare a seguirla, fino a quando non la bloccò in un vicolo cieco.
"Chi sei?"Domandò e la figura  fu costretta a voltarsi verso di lui.
"Loki?" Non era possibile, si disse, suo fratello era morto a Svartalfheim, eppure c'era proprio lui davanti ai suoi occhi.
"Per una volta sono riuscita a correre più veloce di te, ricordo quando da bambini mi battevi sempre"
"Tu non puoi essere qui? Tu dovresti essere..."
"Morto? Fratello pensavo che col tempo fossi diventato più sveglio.Non ho già inscenato una volta la mia morte?"
"Ti abbiamo fatto un funerale, il tuo corpo è bruciato!" Non riusciva a trovare nessuna logica in quella situazione
"Già, lo stesso corpo che tu hai abbandonato nella desolazione di Svartalfheim!" Gli puntò il dito contro.
"Loki, non potevo riportarti ad Asgard, dovevo sconfiggere Malekith"
"Non hai però pensato di coprirmi almeno, come ultimo segno di rispetto. Dici che sono morto con onore, eppure tu non me ne hai dimostrato alcuno" Le parole di Loki erano piene di veleno, ma anche veritiere.
Thor non rispose, abbassò il capo in segno di vergogna "Mi dispiace" Era tutto quello che poteva dire, sapeva perfettamente di essere in torto.
Loki si avvicinò a lui e lo abbracciò, subito Thor ricambiò quel gesto, che il fratello lo avesse già perdonato?
"Con le scuse non ci cambiano le cose" Gli sussurrò al suo orecchio.
Thor non ebbe il tempo di reagire un pugnale gli penetrò lo stomaco; cadde a terra, in ginocchio.L'ultima immagine che vide fu il ghignò di Loki.




"Thor, svegliati!THOR!"
La voce di Jane lo riportò alla realtà,realizzò di non essere più su Asgard, ma su Midgard.
"Cosa...cosa è successo?"Si portò una mano dove prima c'era la ferita, non trovando nulla.
"Hai avuto un incubo, non facevi che urlare il nome di Loki" Jane lo accolse tra le sue braccia, posandogli un bacio sulla fronte 
"No, non poteva essere un semplice incubo" Disse in un sussurrò "Credo di aver incontrato il fantasma di Loki".





Note dell'autrice:

MI scuso per l'enorme ritardo con cui ho pubblicato il capitolo, ma sono ferma a causa degli esami universitari :(.Non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo, spero presto.
In questo capitolo ho voluto parlare del comportamento di Thor dopo la morte di Loki; prima sembra disperato poi come se nulla fosse se ne va? Hanno rovinato una scena che aveva un gran potenziale, finalmente si poteva esplorare il personaggio di Thor e invece si è comportato in modo superficiale.Non fraintendete, io adoro Thor, ma il suo personaggio non ha lo stesso spessore di Loki.
Concludo ringraziando chi ha recensito e messo tra le seguite/preferite/ricordate la storia :)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** G-Gioielli ***


                                                                       G-Gioielli





Se c'era una cosa di cui Frigga era vanitosa erano i gioielli.
Fin da piccola le piaceva aprire il portagioie di sua madre e indossare tutto il contenuto in una volta. I continui rimproveri della sua balia non servivano a farla smettere.
Era incantata da quelle pietre così lucide e brillanti, dalle forme e grandezze diverse , ma soprattutto dai colori.
Un giorno aveva chiesto a sua madre di farle fare un vestito dello stesso blu topazio del suo bracciale e sua madre acconsentì.
Tuttavia, quando ricevette quell’abito, Frigga rimase delusa. Era sì di un blu topazio ma non così splendente come il bracciale della madre, alla quale, comunque, non disse nulla.



Il giorno delle proprie nozze con Odino, il suo neomarito le fece in dono una collana con incastonato il Giubileo Dorato, il diamante più grande che sia mai esistito.
Inutile dire che la sua gioia fu immensa e che quella notte Odino venne ricompensato.



Suo figlio Loki, da bambino, la osservava indossare i gioielli e guardava le pietre con curiosità.
" Perché hai cosi tanti gioielli? " Afferrò un braccialetto verde, rigirandoselo tra le mani: almeno non faceva come Thor che alla sua età, se li metteva in bocca. Una volta aveva anche ingoiato un orecchino.
" Perché me ne regalano molti e soprattutto mi piacciono. " Gli rispose dolcemente.
Afferrò il portagioie e lo mostrò a Loki, in modo che potesse vedere per bene il contenuto.
" Che bracciale mi posso mettere oggi? "
" Ehm... "
Il bambino ci pensò su, per poi passarle il bracciale che teneva già in mano. 
" Questo! "
Frigga sorrise e indossò il gioiello verde, per quanto non si abbinasse al proprio abito arancione.




Quando Thor fece ritorno dal suo esilio, gli raccontò che aveva conosciuta una midgardiana, Jane Foster, e che se ne era innamorato.
Vedere suo figlio così felice e con gli occhi che brillavano ogni volta che pronunciava il nome dell'amata, la fece sorridere, cosa che non capitava dalla morte di Loki.
" Ma ora il Bifrost è andato e non so se potrò mai rivederla. " Disse scoraggiato.
" Sono certa che la rivedrai un giorno e... "Si portò una mano sul collo, toccandosi il Giubileo Dorato. " Quando lei diventerà tua moglie, le darai questa collana. "
" Ma madre, è la collana con cui padre vi ha omaggiata il giorno del vostro matrimonio. "
" E' un pegno d'amore e l'idea di vederlo indossare alla tua amata non può fare altro che rendermi felice. "
Thor le prese le mano e le sorrise raggiante. 
" Grazie. "




Odino in persona mise la collana a Frigga, il giorno del suo funerale. Desiderava che quel pegno d'amore l'accompagnasse nell'Aldilà.
Thor non volle dire al padre che quella collana era stata promessa a lui e alla sua futura sposa, preferì lasciargli quella piccola consolazione. Avrebbe dato a Jane un altro gioiello di sua madre.




Loki, sotto le sembianze di Odino, stava seduto sul trono quando Thor venne a fargli visita.
" Padre, sono qui perché devo chiedervi una cortesia. "
" Di cosa si tratta? " Sperò vivamente che non avesse intenzione di chiedergli se poteva invitare la sua fidanzata.
 "Vorrei poter prendere uno dei gioielli di mia madre, solamente uno, per donarlo a Jane Foster. "
Loki strinse con forza lo scettro, cercando di mantenere la calma.
" Jane Foster è solamente una midgardiana, neanche nobile. Non è degna di indossare i gioielli di una Regina. "
"È la donna che amo! "
" La mia risposta è no! "
La voce di Odino tuonò per tutta la sala.
Thor stava per dire qualcosa, ma si fermò, allontanandosi sconfitto.




Quella notte, al sicuro nelle stanze reali e da occhi indiscreti, Loki riprese le sue sembianze.
Si avvicinò al portagioie di sua madre e guardò tutti i gioielli che conteneva, uno più bello dell'altro.
Sentì la rabbia montargli in petto: immaginare quella sciocca midgardiana con addosso uno di quei gioielli, troppo preziosi per una come lei!
Stava per chiudere il portagioie, quando un bracciale verde attirò la sua attenzione.



Note dell'autrice:
Chiedo scusa se aggiorno dopo mesi,ma non riuscivo più a scrivere :(.Ora cercherò di riprendere, promesso <3
Ringrazio Harmony394 e Alcione per le recensioni dello scorso capitolo e chiunque segua questa storia.
Un grandissimo grazie a  Erin Cleaver che mi ha betato questo capitolo e i precedenti(che sistemerò col tempo).

Per domande o altro vi lascio i miei contatti: https://www.facebook.com/red.phoenix.52459 http://ask.fm/RedPhoenix469


Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** H-Hogun ***


                                                                                                            H-Hogun



Fandral conosceva Hogun da diversi anni ormai. Avevano combattuto insieme, bevuto insieme e si erano allenati insieme, eppure non poteva dire di conoscerlo veramente.
Sapeva tutto di Thor, Volstagg e Sif, ma se gli avessero chiesto qualcosa sul guerriero non avrebbe saputo rispondere.
Fandral decise che avrebbe provato a chiedere in giro, ma le risposte che ottenne non furono molto d'aiuto.
Il maestro d'armi: " La tecnica di Hogun non ha difetti! "
Il fabbro: " Ha due coltelli e una mazza in ferro scuro. "
il locandiere: " La sua bevanda preferita è l'idromele. "
Una sentinella: " Una volta ha incontrato un gigante di ghiaccio , a Jotunheim! "
Altra sentinella: "... e il gigante si è spaventato solo a vederlo! "
Ubriacone della locanda: " Una volta mi ha dato un pugno in faccia: è stato meraviglioso! "
Tutte informazioni superficiali che non lo aiutavano a scoprire di piùsul suo compagno d'arme.
"Fandral, ultimamente ti vedo pensieroso. Non ti sarai forse innamorato? "
" Io innamorarmi? "Guardò Thor divertito. 
" Hai più probabilità di vedere Volstagg in gonnella. "
" Uno spettacolo a cui non vorrei mai assistere. " 
Scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.
" Se mi vedi pensieroso in questi giorni è perché sto cercando informazioni. "
" Su chi? Un nemico? Una fanciulla? Scopri subito se è sposata, non vorrai combattere di nuovo con un marito furioso."
" No, nulla del genere. Sto cercando informazioni su Hogun. "
Thor alzò un sopraciglio. " Per quale motivo? "
" Perché non sappiamo quasi nulla su di lui, sta sempre sulle sue"
Il suo amico rise di cuore. 
" Fandral, dimmi, Hogun è sempre stato un ottimo alleato in battaglia?"
" Sì, se non fosse per lui sarei morto già da un pezzo. "
" Ti ha mai dato prova di non meritare la sua fiducia? "
Rispose scuotendo la testa.
" Tutto quello che ti serve sapere lo sai già. Hogun è un buon amico e un fedele compagno di battaglia. Potrai non sapere dove è cresciuto, ma questo non cambia le cose "
Thor aveva ragione, era inutile che continuasse a cercare delle informazioni futili su Hogun, poiché sapeva le cose importanti.


Quella sera andarono tutti quanti a bere, Fandral offrì dell'idromele a Hogun. Si sentiva in colpa per aver dubitato di lui.
" Il miglior idromele che ho bevuto proviene dalla mia terra, Vanaheim".
" Sei nato lì? "
Il guerriero annuì e riprese a bere 
" Dimmi di più. "



Note dell'autrice:
Eccomi, sono tornata !Ringrazio chiunque abbia messo la storia tra i preferiti/seguiti e soprattuto chi lascia una piccola recensione, che fa sempre piacere <3
Un grandissimo grazie a  Erin Cleaver che mi ha betato questo capitolo e i precedenti :)

Per domande o altro vi lascio i miei contatti:
 https://www.facebook.com/red.phoenix.52459  http://ask.fm/RedPhoenix469

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2331729