I hate you, but I love you.

di It_is_what_it_is
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo -Hi! ***
Capitolo 2: *** Beautiful bastard ***
Capitolo 3: *** Same Love ***
Capitolo 4: *** Maybe I like you ***



Capitolo 1
*** Prologo -Hi! ***


And when I met you on the street...

Sua madre era dietro la porta che bussava insistentemente tanto per rompere i coglioni, dato che erano le otto del mattino. Harry scivolò giù dal letto e si infilò dei pantaloni larghi della tuta e una maglietta nera strappata che gli davano un'aria da sexy e dannato disperato, che diciamocelo, fa girare la testa alle ragazze.
Scese le scale di corsa avviandosi verso la porta tentando di evitare conversazioni poco gradite con sua madre. Cosa che non gli riuscì benissimo dato che -Harry dove credi di andare?- come se gli importasse qualcosa.
-Fatti i cazzi tuoi- l'ammonì lui non volendo continuare quella conversazione sapendo già dove sua madre sarebbe andata a parare, infatti -Lo so che hai la ragazza ma questo non vuol dir...- 
Troppo tardi ormai gli aveva già chiuso la porta in faccia. E poi se avesse saputo che lui era tremendamente gay!
Ah già, lui era gay... ci mise tanto a capirlo, fino all'età di 17 anni era un etero convinto e si era fatto praticamente mezze ragazze della scuola, fino a quando non incontrò Nick. Cazzo, Nick! Si era ripromesso che non avrebbe più pensato a lui ma si smentiva puntualmente ogni sera.
Nick l'aveva fatto soffrire. L'aveva usato come un preservativo e poi gettato via.

Adesso Harry vagava senza meta, uscito da quella casa che conteneva troppi segreti, con quella madre che non riusciva a chiamare tale e il ricordo di suo padre e sua sorella che non vivevano più lì.
I suoi genitori si erano separati quattro anni prima, la causa era che Anne si drogava e non aveva intenzione di smettere, nè per il marito, nè per i figli. Così il padre se n'era andato in un'altra città, Doncaster, portando con sè sua sorella Gemma e straziando la famiglia.

Harry si fermò davanti al campetto di calcio dove si allenava Niall, biondino dagli occhi color del mare, nonchè suo migliore amico. Gli piaceva osservare il suo amico, non era niente male, peccato che etero. Passate due ore si decise a tornare a casa, nel viaggio si fece una sfilza di pippe mentali su come sarebbe andata se Niall fosse stato gay. Ma no, non lo era.

Arrivato a casa gli si presentò davanti uno spettacolo straziante, sua madre distesa a terra con un biglietto, probabimente d'addio, sul petto, tra le mani chiarissime. E pianse, pianse perchè sapeva che sarebbe successo, sua madre lo avrebbe abbandonato, e lo ha fatto volontariamente, per sempre, si era suicidata.
Compose velocemente il numero dell'ambulanza ma non servì a nulla.

 
***
 
Era svenuto e adesso si ritrovava in aereo, che cazzo ci faceva lì da solo? Ah no, accanto a lui c'era un uomo -Hei tutto bene?- chiese quello.
-Mi piglia per il culo?- rispose prontamente Harry. -non so dove sono, non so con chi sono e nemmeno dove sto andando!-
-Sei su un aereo, io sono Liam dei servizi sociali, e stiamo andando a Doncaster, da tuo padre.-
Aereo. Servizi sociali. Doncaster. In pochi secondi fece mente locale e si ricordò della madre.
Gli dispiaceva? Sì.
Tanto? No.
Non l'ha mai considerata una vera madre, non c'è mai stata nel momento del bisogno, era sempre in qualche strada con una siringa conficcata nella vena del braccio. Si è suicidata con delle pasticche, come il peggiore dei codardi. 
Ma una parte di sè se n'era andata con lei, era pur sempre sua madre. Decise di non pensarci.

Pochi attimi e l'aereo era atterrato, la città sembrava carina, ma avrebbe pensato lo stesso della scuola e dei compagni? E suo padre come avrebbe reagito rivedendo suo figlio dopo quattro anni? E Gemma? i suoi pensieri vennero interrotti da uno spintone -Spostati riccio, devo passare!-
Quello sconosciuto aveva una voce meravigliosa ma doveva essere una gran testa di cazzo dato che gli aveva fatto male alla spalla, si girò per guardarlo in faccia ma vide solo una sagoma che si allontanava di fretta sculettando. 'Che culo' si ritrovò a pensare.

E si diresse verso casa di suo padre accompagnato da Liam.

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Capitolo 2
*** Beautiful bastard ***


Harry's POV

*Dlin dlon*
-Chi è?- chiede un uomo sulla cinquantina.
-Sono...tuo figlio- rispondo insicuro. Insicuro perchè sono passati quattro anni da quando lui aveva deciso di partire e io avevo deciso di rimanere con mamma, ancora troppo ingenuo.
-Harry, entra tesoro- fa per abbracciarmi ma prontamente mi scanso.
-Ciao papà- rispondo io non troppo convinto.
Mi ero rasseganto pensando di non vederlo più, non so se sono pronto per gesti affettivi.

Rimaniamo a chiacchierare per un'oretta, tra il mio imbarazzo e la sua voglia di chiedermi scusa per avermi permesso di rimanere con Lei. Quando il campanello suona nuovamente ed entra una ragazza bellissima. -Cazzo- mormoro guardando mia sorella -sei cambiata- continuo io. Lei senza dire nulla si avvicina a me e mi abbaccia, spontaneamente le cingo il collo con le braccia e ricambio l'affetto. Sì, sono pronto.
-Mi sei mancato tanto Haz- sussurra sulla mia spalla. 
Anche a me era mancata, tutto di lei mi era mancato, dal sorriso, agli occhi che si illuminano quando è felice, al broncio che mette quando qualcosa non gli va a genio.

Sono già le otto, mio padre ha preparato una bella cena, è sempre stato bravo a cucinare dato che mia madre non muoveva un dito per aiutarci.
-Comunque sei diventato proprio figo, se non fossi tua sorella e tu non fossi g...passami il sale per favore!- ridacchia mia sorella.
La fulmino con gli occhi, lo stava per dire davanti a mio padre, ma lui sembra non averci fatto caso, grazie a Dio!
-Tieni il tuo sale- le passo il piccolo oggetto e lei ringrazia ridendo.
La serata va avanti così, parliamo e scherziamo tutta la sera, cercando di sapere tutto ciò che ci siamo persi l'uno della vita dell'altra.

***
Mi svegli e automaticamente prendo il telefono in mano: sono le 7.30 -Ma porc...- impreco mentre scatto in piedi, devo essere a scuola tra mezz'ora! Mi butto sotto la doccia ancora mezzo addormentato, con il getto dell'acqua fredda sulla schiena.
Prendo una mela dalla cucina ed esco senza curarmi di avvisare Gemma o mio padre, tanto lo sanno che devo andare a quella merda di scuola e sicuramente non posso arrivare tardi il primo giorno.

Entro in quella struttura tanto bianca da sembrare un ospedale, mi dirigo verso la segreteria dove c'è una donna relativamente giovane, con una strana capigliatura e la smorfia di chi proprio non ha voglia di lavorare.
-Mi scusi sono Harry Styles, mi sono iscritto ieri e...-
-Styles aula 2b, lezione di matematica- mi interrompe quella, ci avevo visto bene, quella donna non ha proprio voglia di svolgere il suo lavoro. Mi sta già sui coglioni.

Cerco la famosa aula 2b, ma si sta facendo tardi così decido di chiederlo alla prima persona che vedo, ed è un ragazzo, anche lui in ritardo che sta correndo verso la sua aula -Hei scusa- lo chiamo.
-Che c'è?- risponde lui senza degnarmi di uno sguardo. Quella voce.
-Ti...ti volevo chie..chiedere, sai dov'è l'aula 2b?-
Si gira verso di me permettendomi di osservare quelle galassie che ha negli occhi e non riesco più a formulare una frase di senso compiuto.
-Perchè dovrei dirtelo, riccio?- sputa lui acidamente.
Riccio. Ecco chi è! E' il ragazzo che mi ha spintonato all'aereoporto!
-Sono...sono nuovo- il mio sguardo si sofferma sul piercing che ha appena sotto la bocca.
-In fondo a questo corridoio, muovi il culo è tardi- risponde finalmente lui altamente scocciato.
-G..grazie- Ma che mi prende? Non ho mai balbettato in vita mia.

Entro nell'aula e mi siedo fra i primi banchi, quando il professore: -Styles, ben arrivato, alzati e presentati ai compagni- oh merda.
Mi alzo e -Ciao a tutti, sono Harry- farfuglio velocemente e mi risiedo imbarazzato.
Noto che in fondo all'aula un ragazzo dagli occhi scuri e profondi mi sta palesemente prendendo per il culo, sono appena arrivato e già si prendono gioco di me.
-Malik! Silenzio- lo riprende il professore.
Ma il ragazzo lo ignora come si farebbe con un pesce rosso e continua a sfottermi, alcune parole come "Styles, povera piccina" o "E' una checca" mi giungono alle orecchie e cerco di non starli a sentire.
-Malik, basta!- continua il professore.
-Sennò cosa mi fa?- risponde il ragazzo strafottente, guardandolo con aria di sfida.
-Fuori! Subito!-
Il ragazzo sorride compiaciuto e si incammina verso la porta che l'uomo continuava a indicare. Nella classe tutti ridono tranne due secchione in prima fila. Ecco, Malik deve essere una specie di Dio per quei ragazzi, è così maledettamente rispettato da tutti.

Nel frattempo mi si avvicina una ragazza, io la guardo curioso così lei si presenta -Ciao, sono Miley! Sei nuovo?- è una delle secchione, occhiali spessi e capelli legati in una coda semiperfetta; l'avrei usare per scoprire qualcosa sulla scuola e sugli strani tipi che la popolano.
-Piacere, Harry. Pranziamo insieme?- Chiedo. 
Le si illuminano gli occhi e diventa tutta rossa. Spero non si sia illusa, voglio dire, non è il mio tipo, nessuna delle ragazze lo è, a dire il vero.
Mentre pranziamo cerco di capire il più possibile del misterioso Malik. Ma si sa, parli del diavolo e spuntano le corna.
Fa la sua entrata trionfante in mensa insieme ad un gruppo tutto piercing e tatuaggi. E' possibile che abbiano tutti un'aria da stronzo colossale e siano contemporaneamente così belli?
Vengo risvegliato dai miei pensiedi dalla vocina irritante di Miley -Harry, mi stai ascoltando? Dico, sul serio stai lontano da lui e da Tomlinson.-
-Tomlinson, e chi è?- chiedo spazientito, non capisco il motivo di tutte queste raccomandazioni.
-Occhi blu, alla destra di Malik, si chiama Louis...- dice lei, abbassando lo sguardo e arrossendo notevolmente.
Merda. E' lui. Il ragazzo fottutamente sexy di stamattina, lo stesso dell'aereoporto.

Si è accorto che lo stavo guardando e adesso viene verso di me, con dietro gran parte del gruppo. 
-Che cazzo hai da guardare riccio?- non devo dargli soddisfazione, non devo.
-Cosa vuoi Tomlinson?- pronuncio calcando bene il suo nome.
-Non mi devi nè guardare nè nominare, Styles, mi sciupi- sento delle risate provenire da dietro di lui, non devo dargliela vinta.
-Scusa, Tomlinson- non so perchè ho osato provocarlo, ma me ne sono già pentito.
-Ti aspetto fuori da scuola, vediamo se farai ancora il simpatico.- mi guarda con quei cazzo di occhi che mi sono trovato ad amare e odiare allo stesso tempo.

Ritorno a lezione con in mente solo i suoi occhi e le sue parole sprezzanti, suona la campanella dell'ultima ora, non voglio fare a botte, anzi non mi riesce. Sono incapace di far male fisico alle persone.
Mi dirigo in silenzio verso l'uscita cercando di non farmi notare da Tomlinson ma qualcuno mi afferra per un polso -Ciao codardo! Già te ne vai?- esorta Louis, con un finto broncio sulla faccia. 
Non faccio in tempo a rispondere che mi sferra un pugno nello stomaco, automaticamente mi piego in avanti.
-Sai Styles, stai bene a novanta!- mi strizza l'occhio e si dirige verso Malik che ha assistito alla scena e ora ride, come tutti, di me.

Il mio odio verso Tomlinson è direttamente proporsionale alla sua bellezza. Tanto, anzi, di più.

Vuole la guerra? E guerra sia!




Spazio autrice:

Heeei bellissimeee, ok la smetto.
Allora se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere, magari con una recensioncina :3
Cercherò di aggiornare presto, anche in base alle recensioni.
Ciau ciau 

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Capitolo 3
*** Same Love ***



Louis' POV


Apro gli occhi e guardo la sveglia di fianco a me: segna le due del pomeriggio. Ops non sono andato a scuola, ero troppo stanco dopo la festa di ieri sera che nemmeno ho sentito la sveglia, o forse ho fatto finta di non sentirla, allungo le braccia per stirarmi quando il mio telefono vibra sulla scrivania.

Chiamata in arrivo: Zaynie

-Tommo, come mai non c'eri a scuola oggi?-
esordisce il ragazzo senza nemmeno salutare.
-Non avevo voglia- dico mentre sbadiglio.
-Lo sento fra, allora dopo si va in quel posto?- chiede lui.
-Certo Zaynie, lo sai che devo farmi il ventesimo tatuaggio!- eh si, ho diciannove tatuaggi, piccoli, ma pur sempre diciannove.
-Coglione lo so che ti piace ricevere attenzioni dal tatuatore...sembra che ti voglia saltare addosso- ridacchia.
-E anche se fosse? è un bel ragazzo!- ribatto io scoppiando a ridere.
-Coglione, allora ti passo a prendere alle quattro- dice e chiude la chiamata.
Mi lascia sempre un sorriso sul volto.


Zayn è il mio migliore amico, abbiamo un carattere simile e all'inizio questo ci spaventava.
La prima volta che l'ho incontrato avevamo undici anni, in prima media. Era il periodo dove la mia famiglia era ancora intatta.
Io andavo bene a scuola, e lui anche. Era una specie di gara la nostra, a chi aveva i voti più alti.
Andando avanti nel tempo, con tutti i problemi che la mia famiglia aveva passato, i miei voti si abbassarono radicalmente. Per non parlare della condotta!
In seconda media, cominciai a fumare nei bagni della scuola, rispondere male ai professori e non fare i compiti per casa.
In terza media le sigarette diventarono canne, le risposte ai professori diventarono vere e proprie offese.
Anche i voti di Zayn calarono tantissimo, così cominciammo a parlare per la prima vera volta, i suoi occhietti scuri e confortanti mi spinsero a confidarmi con lui, gli raccontai tutto.
Dei silenzi che c'erano in casa mia dal mio coming out fatto a soli tredici anni, mio padre non ci voleva credere, o forse non lo poteva accettare "è piccolo e confuso" ripeteva. Il giorno del mio sedicesimo compleanno confermai il mio orientamento sessuale portando a casa il mio ragazzo, Stan. Mio padre mi cacciò di casa dicendomi di tornare quando fossi guarito. Mia madre non parlò, amava quell'uomo, quello che io disprezzo più di tutti.
Così scoprii che anche Zayn aveva avuto diversi problemi e all'età di sedici anni ci trasferimmo nel suo loft. Il mio amico però, dopo un anno e mezzo, è tornato dalla famiglia, sua madre era disperata e lui non riusciva più a farla soffrire. Adesso io vivo ancora nel nostro loft, che è sempre messo peggio.


Alle quattro e mezza, sì mezz'ora di ritardo quel deficiente, Zayn suona al campanello blaterando uno -scusa-.
Salgo sulla BMW e accendo subito la radio, facendomi inebriare dalle note di Same Love di Macklemore.
-Ah Lou, ho una notizia buona e una cattiva, da quale parto?-
-Parti da quella buona- mi sento sempre positivo quando ascolto Same Love, e... accettato. (*)
-Mmh quella vacca della Smith ci ha assegnato un compito da fare a gruppi e noi abbiamo due secchioni che faranno tutto loro!- dice allegro e convinto.
-Ah...ok e la cattiva?-
-E' che i secchioni sono Miley, e Styles.- dice calcando bene il secondo nome.
-Mh, li ignoreremo Zayn, facile- mi stupisco delle mie stesse parole, in altre circostanze avrei detto di ucciderli, ma ora c'è quella canzone.


Entro nel negozio facendo scorrere la porta e chiedo di Josh, tutti i tatuaggi che ho me li ha fatti lui e mi trovo bene, ed è anche un bel ragazzo.
-Ciao ragazzi!- ci saluta appena ci vede e -Sempre più bello Louis-
-Grazie Josh...senti, vorrei un piccolo triangolo, quì- dico indicandomi la caviglia.
-Subito tesoro- 
Mi fa distendere sul solito lettino. Lo osservo mentre mi accarezza la caviglia piano con due dita e socchiudo gli occhi, fino a quando non sento bucare e capisco che ha cominciato.
Lui sa cosa significa il triangolo, lo sa, ce l'ha anche lui sulla spalla destra.
-Sentite ragazzi, stasera ci siete al Black's?- come se non lo sapesse, io e Zayn lo frequentiamo tutti i sabati.
-Certo Jo, a stasera allora- risponde Zayn e usciamo di lì, io con una cerotto bianco sulla caviglia.


***


Prendo una maglietta bianca e scollata che fa intravedere il mio 'it is what is it' che ho sul petto, un paio di pantaloni stretti e neri, ai quali ho fatto un risvolto in fondo, ormai è mia abitudine, ma da stasera si vedra il mio triangolino sulla caviglia, e le mie Vans nere.

Zayn mi fa uno squillo facendomi capire che mi sta aspettando in macchina così prendo il giubbino nero e esco.
Nel tragitto non parliamo molto, c'è silenzio, ma non un silenzio imbarazzante, semplicemente il silenzio di due amici, uno che guida e l'altro che cerca di rollare una canna. Il nostro motto è: Alcool, erba e tanto buon sesso.
Appena arrivati Zayn si getta alla conquista di una biondina, il suo consenso non tarda ad arrivare e io mi ritrovo solo nel giro di dieci minuti.
Mando un messaggio a Josh chiedendogli dov'è, perchè il Black's è grande e non riuscirei a trovarlo.

Nuovo messaggio da: JO :P

   Scusa Lou, ho fatto tardi, 
   arrivo fra 30 min.    J.


Mi rassegno e mi dirigo verso il bancone, in lontananza noto con mio stupore che hanno cambiato barman, questo è molto più giovane, più bello, più riccio e più...Styles. Cazzo. Indossa dei pantaloni neri, ed è...senza maglia, ha solo delle bretelle e un papillon anch'essi rigorosamente neri. Dio, quello stronzetto ha proprio un bel corpo.
Nel frattempo sono arrivato al bancone e sedendomi sullo sgabello e -Una vodka liscia- dico al ragazzo.
Lui si gira e sbarra gli occhi per lo stupore, poi si rilassa e mi porge il bicchiere con il drink.
-Non me la dai la cannuccia, riccio?- chiedo sfoggiando uno dei miei sorrisi più strafottenti.
Lui intuisce il doppio senso e mi fulmina con lo sguardo, o meglio dire con degli occhi meravigliosi.
Sarà l'effetto dell'erba tutto di quel ragazzo, adesso, mi sembra così sexy.
Mi mette la cannuccia nel bicchiere guardandomi storto, io gli sorrido maliziosamente poi afferro il bicchiere e vado incontro a Josh che ho visto entrare nel locale.


Harry's POV

La mia prima serata quì al Black's stava andando benissimo fino a quando non l'ho visto.
Quel coglione di Tomlinson è bellissimo stasara...ma che cazzo penso?! Io lo odio e devo vendicarmi per come mi ha trattato. E sono convinto da come mi guardava che quel ragazzo non ha di etero nemmeno un capello. Mi sentivo il suo sguardo addosso, con quegli occhi liquidi mi scrutava l'addome, mi sentivo trapassare da quell'azzurro. Mi desiderava, eccola la vendetta, lo provocherò fino a quando non mi supplicherà.

-Scusa, mi fai un Sex on the beach?- Chiede una biondina di fronte a me.
-Certo- preparo il drink e glielo porgo facendole l'occhiolino.
Sposto lo sguardo verso Louis e penso che, insieme all'altro ragazzo, si siano fatti qualche altra canna, dato che barcollano entrambi e ridono come dei dannati.
Eccoli che vengono di nuovo a bere.

-Cosa vuoi adesso Tomlinson?- Chiedo al ragazzo strafatto che si è seduto sullo sgabello blu.
-Fammi quello che vuoi- dice con voce...sensuale?
-O...ok mmh ok- balbetto io. No! non devo balbettare ma, cazzo, è così sexy.

"Harry ricordati che devi provocarlo, non farti provocare" dice una vocina nella mia testa, e merda, ha ragione.

Prendo un bicchiere largo e lo posso sul bancone, poi ci metto del ghiaccio e -Lecca- gli ordino indicando i bordi del bicchiere.
Lui mi guarda carico di malizia e piano tira fuori la lingua cominciando a leccare mantenendo il contatto visivo tra di noi.
Dio, qualcosa si sta svegliando sotto.
Metto del sale dove Louis ha leccato e dopo verso la tequila nel bicchiere, poi prendo una fettina di limone, lo mordo a metà e lo infilo nel bicchiere, aggiungendo una cannuccia.
Rimango incantato quando lo guardo, è visibilmente eccitato e dai capelli scendono piccole goccioline di sudore, sarebbe divertente come scena se solo non fossi in queste condizioni anche io.
Con la bocca prende la cannuccia e inizia a succhiare piano, incavando le guance, poi con due dita prende il la fettina di limone e si avvicina lentamente -chiudi gli occhi, Styles- sussura, lo accontento, incapace di fare altro e sento qualcosa di fresco che lascia una scia dietro l'orecchio e subito dopo la sua lingua leccare il percorso fatto dal limone.
I pantaloni si fanno stretti e il respiro affannato.
-L...Louis d...devo lavorare-
Lui alza una mano dal balcone e la fa scivolare piano sul mio addome fino ad arrivare alla cintura dei miei pantaloni, lascia dei piccoli morsi sul mio orecchio, come fossero una punizione e -Continueremo Styles, stanne certo- si gira dirigendosi verso l'uscita.

Non era una domanda, era un'affermazione.




*Same Love, per chi non lo sapesse è una canzone di Macklemore a favore dei matrimoni gay, tra l'altro è una canzone bellissima consiglio vivamente a tutte di ascoltarla e vedere anche il video. Stimo troppo quell'uomo!

Angolo autrice:
Ciao a tutte, la situazione si scalda, per un momento si scordano dell'odio reciproco! 
Harry ha intenzione di provocarlo ma... l'ha pensato prima LouLou a quanto pare!
Comunquee se il capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere, scusate ci ho messo un po' ad aggiornare (è lo studio -.-)
Prometto che ci metterò meno, ovviamente anche in base alle recensioni <3
Ciau ciau! ah,BUON ULTIMO DELL'ANNO A TUTTI !

 

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Capitolo 4
*** Maybe I like you ***


Harry’s POV

-Coosa?!- non ci credo, non può essere!
“Ok, calmati Harry, Miley si sarà sbagliata” penso e mi dirigo dalla professoressa.
-Scusi, le volevo chiedere con chi sono stato messo in gruppo per la ricerca di scienze- chiedo alla Martins.
Lei sfoglia un quadernino stropicciato per qualche secondo e poi –Styles sei con Miley Roberts, Malik e Tomlinson.-
-Ah, grazie e ci sarebbe la possibilità di cambiare gruppo?- incrocio le dita dietro la schiena perché anche se è una cosa stupida, cazzo, non posso stare in gruppo con Louis, non dopo quello che è successo l’altra sera al Black’s!
-C’è qualche problema Styles? I gruppi sono già stati decisi ed è giusto che ognuno lavori col proprio gruppo senza lamentele, ammeno che non ci sia un più che valido motivo per cui tu non possa studiare con questi tre ragazzi.- mi risponde la Martins;
 e ora che cazzo gli dico? In fondo è solo per una ricerca, un paio di giorni, penso, ce la posso fare.
-No, il mio gruppo va benissimo, mi scusi se le ho fatto perdere tempo- dico con un sorriso incerto e, mentre sto per tornare al mio banco, la campanella suona e tutti gli studenti si fiondano in corridoio o ai loro armadietti, come io al mio.


L’armadietto rosso mezzo scassato è coperto da una figura, un corpo, il quale non ci metto molto a capire di chi sia.
-Louis, non ho voglia dei tuoi giochetti adesso, già mi basta che dovremmo lavorare al compito assegnato dalla Martins insieme- spiego, ma lui non sembra molto intenzionato a spostarsi.
-Harry caro, tu sai che io e Zayn non muoveremo un dito per quel progetto, vero?- dice in modo canzonatorio e sicuro di sé mentre ondeggia piano con il corpo e si mordicchia il piercing al labbro e…devo assolutamente distogliere lo sguardo.
-Senti, Tomlinson, io non farò il lavoro anche per te quindi, se non vuoi che la Martins ti sospenda e quindi ti giochi l’anno un’altra volta, ti conviene muovere in culo e aiutarci con la ricerca!-
-Sai Styles, suona tanto come una minaccia- il suo tono non è rabbioso, sembra piuttosto…sensuale; poi lo vedo sporgersi verso di me, lentamente, molto lentamente, fino ad arrivare al mio orecchio e sussurrare –Mi piace quando mi minacci- sul mio collo.
Mi stacco da lui, come scottato da quella vicinanza che mi ha fatto perdere la testa e cercando di ricompormi dico –Oggi alle cinque a casa mia- .
Lui sorride beffardo e –Vuoi già scopare?- scherza, ma cazzo sì.
-La ricerca, idiota!- rispondo mentre lui mi fa l’occhiolino e si sposta finalmente dal mio armadietto, permettendomi di posare il libro di scienze e prendere quello di storia dell’arte.


***


-Harry esco, non distruggetemi la casa!- esclama mio padre ridendo convinto di aver fatto una battuta esilarante.
-Dobbiamo solo fare una ricerca!- urlo da camera mia mentre accendo il computer e sento la porta di casa chiudersi.
Inizio a cercare qualche sito sulle piante, per trovare qualche pianta particolare sulla quale scrivere qualche pagina di compito; quando sento il campanello, spero davvero che sia Miley la prima ad entrare in casa ma, come avrete sicuramente notato, non sono molto fortunato.

Il primo a fare il suo ingresso è proprio Louis, con ben mezz’ora di anticipo, il quale entra in casa borbottando un semplice –ciao- e accomodandosi tranquillamente sul divano.
-Fai come se fossi a casa tua- dico io a presa di culo, ma –grazie Harry- mi risponde lui cominciando a mettere dell’erba su una cartina, proseguendo col filtro e infine rollando il tutto.
-No no no no, forse non ci siamo capiti: in casa mia non si fuma, soprattutto Marijuana!- dico.
Ma lui mi ignora totalmente e si accende la canna, posando i piedi sul tavolino da soggiorno davanti al divano.

Oh no, anche questa non doveva farla, velocemente vado verso di lui ma, impacciato come sono, non ci metto molto a inciampare tra i miei stessi piedi e cadergli addosso.
Non posso aver fatto una figura di merda simile, senza contare che adesso gli sono praticamente caduto sopra e lui non si è spostato di un millimetro.
Sapete cosa significa? Che il mio culo poggia proprio sul suo cazzo, quando realizzo questo, faccio per alzarmi ma lui mi afferra il braccio trattenendomi sulle sue gambe e mentre mi soffia il fumo in faccia dice - Harry, rilassati, sei tutto rosso. Fatti un tiro- mi porge la canna e siccome ho davvero bisogno di calmarmi la prendo, con due dita, me la porto alle labbra e inspiro.

Mi sento già più calmo, più rilassato e quando alzo lo sguardo su Louis, che con quegli occhi maledetti non ha smesso un secondo di fissare i miei lenti movimenti, mi sento anche più eccitato e non so cosa mi prende quando mi avvicino a lui, cazzo dovrei fermarmi, ma sarà che Louis è troppo bello, sarà che ho fumato, sfioro le sue labbra con le mie e non sembra dispiacergli perché in un lampo una sua mano è sui miei capelli, l’altra sulla mia nuca che mi attira a lui, con la lingua chiede il permesso alla mia bocca, che si spalanca per riflesso, le nostre lingue si intrecciano e il cervello di scollega.
Il bacio è frenetico e bagnato e mi eccita da morire, ok forse ad eccitarmi contribuisce anche l’erezione di Louis sotto al mio culo, così preso da un attimo di coraggio mi struscio su di lui strappandogli un gemito che finisce nella mia bocca e continuerei a strusciarmi, davvero lo farei, se solo il campanello non avesse suonato proprio in quel momento.


***


Il pomeriggio è davvero difficile e lungo da passare, con la mia eccitazione sempre un po’ presente e lo sguardo di Louis che non si stacca da me un secondo, ma soprattutto, con la consapevolezza che non l’ho baciato per via del fumo, il motivo vero e proprio non lo so, ma so che quegli occhi azzurri mi hanno stregato, mi piace il modo in cui mordicchia il piercing al labbro, mi piace il modo in cui cammina, come parla, come sorride, e cazzo mi piace tutto di lui.
Mi piace anche il fatto che sia stronzo, ma al contempo, mi spaventa.

 
Dio, non può, davvero, non può piacermi Louis Tomlinson.





Ciao bellissime!
ok, con quale coraggio sono ancora qui lo so solo io.
Emm... ecco... si daccordo non ci sono scuse.
Il fatto è che ci sono stati problemi col computer, l'ho portato ad aggiustare e Puff! la voglia di scrivere era sparita.
Come autrice queste cose forse non dovrei dirvele ma vabbè sono sincera! Adesso sono tornataaa *zan zan*
No, non mi sono fatta una canna insieme a Louis e Zayn, purtroppo :(
Scusatemi e vi giuro che (siccome non ho un cazzo da fare, fidatevi) aggiornerò presto.
Bye bye

Ps: le recensioni son sempre ben gradite :3
Anche quelle negative (un po' meno ahah) ma farebbe comunque piacere sentirmi dire se ci sono errori o qualsiasi altra cosa.

Ora davvero, vado, ciao! 

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