Ragnarok

di ryuga hideki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incubi ***
Capitolo 2: *** Liars ***
Capitolo 3: *** Why? ***
Capitolo 4: *** Idiot ***
Capitolo 5: *** Viaggio Nel Tempo ***
Capitolo 6: *** Verso la fine ***



Capitolo 1
*** Incubi ***


 
Incubo

 

-Non chiudere gli occhi! Resta sveglio!-

Asgard in fiamme. Urla di gente che tenta di mettersi in salvo. Confusione e caos ovunque. Elfi neri, spiriti provenienti da Hel combattevano contro le Dee e gli Dei di Asgard. C'era caldo, dolore e sangue ovunque.

-Resta sveglio!!!-

Urla di una donna alla quale avevano strappato la vita.

 

Loki aprì subito gli occhi. Era completamente sudato con il respiro affannoso e corto. Si passò una mano sulla fronte per asciugare le goccioline sulla pelle. Fece respiri profondi cercando di regolarizzare il battito del cuore e il fiato. Si mise seduto e guardò fuori dalla finestra; il sole era già sorto da un pezzo e si riusciva a sentire di già la città animata dalle voci della gente.

Erano passati due anni da quell'evento accaduto a New York dove lo vedeva la causa dell'intera catastrofe, quando tornò ad Asgard Odino lo fece rinchiudere nei sotterranei per poi liberarlo qualche settimana dopo grazie all'aiuto di Frigga. Non ha mai saputo come avesse fatto a convincere il Padre degli Dei a farlo scarcerare, ma poco gli importava. Era tornato ad essere il principe, se così si poteva ancora definire, di Asgard; era tornato a condurre la sua vecchia vita come se nulla fosse successo ed era tutto ciò che desiderava, certo, non lo avrebbe mai ammesso, ma in cuor suo sapeva che era quello che voleva. L'unica cosa che non era uguale a prima era il suo sonno. Da quando era tornato su Asgard, non faceva altro che fare sogni strani e agitati che lo turbavano parecchio. Erano così veri e precisi che lo terrorizzavano ancora di più. Dentro di sé sapeva che non si trattava di semplici sogni, ma qualcosa di più; qualcosa di molto più grande di lui e dell'intero universo.

Si alzò ed andò in bagno a lavarsi e vestirsi. Scese le scale e raggiunse le stanze di Madre, aveva urgenza di parlarle. Bussò alla porta e lentamente l'aprì.

-Madre, posso entrare?-

-Sì, certo! Accomodati!- lo fece entrare, accogliendolo con un luminoso sorriso. -Hai una pessima faccia, figlio mio! Cosa succede?- gli allungò una mano e lo fece sedere sul letto. Aveva ragione, non aveva per niente un bell'aspetto. Aveva il viso sciupato e più bianco rispetto al solito. La classica aria di chi non dorme da giorni.

-Non dormo bene. Non faccio altro che fare incubi...-

-Vuoi parlarne?-

-No...- si alzò ed andò verso la finestra. -Sto bene, davvero! Ho tutto sotto controllo!- si voltò verso di lei, accennandole un sorriso falsissimo alla quale Frigga non cadde in inganno.

-Come vuoi tu...- gli si avvicinò.

-Madre... posso farvi una domanda?-

-Certo!-

-Se dovessi fare qualsiasi...beh, se dovessi fare delle azioni non tanto positive...voi mi odiereste?- le chiese con uno sguardo da colpevole.

-Oh, Loki! Cosa vuoi fare?- domanda ironica, dato che il figlio non le avrebbe risposto.

-Non importa cosa voglio fare! Rispondete e basta, vi prego!-

Frigga sospirò, guardandolo con uno sguardo investigatore ma allo stesso tempo affettuoso.

-Non potrei mai odiarti, Loki! Sei mio figlio e ti amo in quanto tale!- gli accarezzò una guancia. -Qualsiasi cosa succeda so che è per un motivo...- aggiunse come se sapesse già tutto, perchè in fondo lei sapeva. Conosceva ogni cosa dei suoi figli e vedeva sempre oltre le possibilità di un comune asgardiano.

-Grazie, Madre...- l'abbracciò forte venendo ricambiato.

-Ti voglio bene!- gli diede un bacino sulla guancia.

-Anche io!-

Subito dopo i due scesero in sala a fare colazione assieme a Odino e Thor. Non si parlò molto se non delle solite questioni politiche.

Quando ebbero finito, Loki si ritirò nella biblioteca del Palazzo in cerca di qualche risposta sul suo incubo. Le ore trascorsero velocemente e senza nemmeno accorgersene il sole era quasi tramontato. Chiuse l'ultimo libro che aveva letto, dopo una ventina già consultati, e s'incamminò verso le sue stanze.

-Loki!- lo chiamò Thor, raggiungendolo da dietro.

-T...thor!- lo guardò, agitandosi appena. Si agitava sempre quando lo aveva vicino. Il cuore non faceva altro che battergli all'impazzata e il respiro farsi sempre più corto. Pensava che quelle emozioni le avesse seppellite per sempre, ma invece erano solo state accantonate dalla rabbia che aveva in corpo.

-Vuoi venire con me e i ragazzi a bere qualcosa?- gli chiese, mostrandogli un sorriso radioso.

-Lo sai che non amo ubriacarmi!-

-Ti prego! La verità è che non ho voglia di andarci...solo che non voglio passare per il solito rovina feste! Con te mi divertirei di più, proprio come i vecchi tempi!- lo avvolse con un braccio.

-Eh va bene! Come il Dio desidera!- sbruffò un po', anche se sotto sotto gli faceva piacere

passare del tempo con lui.

-Perfetto! Grande!!!-

 

 

Non ci volle molto tempo nel vedere Sif, Fandral e Volstagg ubriachi e in preda a far baldoria. Nel giro di mezz'ora si erano scolati un barile di birra a testa, se non di più. Thor, invece, stava seduto a capotavola a bere il suo quarto boccale di birra mentre rideva di gusto nel vedere i suoi amici fare casino.

-Animali...- sussurrò appena, Loki, che era seduto vicino al fratello, con le gambe accavallate mentre sorseggiava di tanto in tanto il suo secondo boccale. Nel mentre beveva, si soffermava a contemplare la figura di Thor. Era bellissimo e radioso. I suoi capelli mossi, lunghi e biondi che gli cadevano selvaggiamente sulle spalle; il suo sorriso splendente che riusciva ad illuminare ogni cosa, lo facevano impazzire. Aveva sempre desiderato poter assaporare quelle labbra almeno una volta, per non parlare di tutte quelle volte che bramava di essere stretto tra quelle braccia possenti e calde. Si rattristò un po', sospirando malinconico e bevendo tutto d'un fiato la sua bevanda. Si sentiva solo, anche se era in mezzo a tutto quel caos, si sentiva perdutamente solo. Abbassò lo sguardo, perso nei suoi pensieri, quando una mano di Thor, posata sulla sua, lo fece tornare con i piedi per terra.

-Va tutto bene?-

-Sì! Sto bene...-

-Quando vuoi andare me lo dici e vengo con te!-

-Oh...- disse sorpreso. -Ok...-

 

Dopo aver assistito per qualche ora allo spettacolino, un po' ridicolo ed imbarazzante, dei tre guerrieri, i due fratelli ritornarono a Palazzo. Loki rimase in silenzio per tutto il tempo, troppo impegnato a pensare ai suoi sentimenti e senza nemmeno accorgersi di essere osservato da Thor.

-Vuoi tornare a casa o posso portarti in un posticino...?- gli chiese, portando la testa un po' in avanti cercando di farsi vedere.

-Come vuoi...- rispose senza nemmeno aver ascoltato e senza pensarci. Così il biondo lo portò in un luogo vicino al ponte che portava al Bifrost, un posto completamente isolato dalle luci della città, da cui si poteva ammirare perfettamente il cielo stellato e gli altri pianeti. Loki si guardò intorno, non capendo dove si trovava. -Ma dove...?-

-Hai detto che potevo portarti dove volevo e così ho fatto! Peccato che tu non mi stavi neanche ascoltando!- rise sonoramente.

-Non sfottermi! Stupido citrullo!- incrociò le braccia e si sedette sul prato, venendo seguito dal maggiore.

-Ti piace?-

-Sì... E' bello, qui...-

-Già...-

Rimasero in silenzio per qualche minuto; Loki iniziò ad agitarsi il più del dovuto. Aveva intenzione di dirgli ogni cosa, ma non riusciva ad aprire la bocca e non sapeva come formulare il discorso; così decise di lasciarsi andare senza pensare.

-Senti, Thor...Io devo dirti una cosa che penso da molto tempo, non è che penso è quello che ..ecco quello che, va beh, non importa...- iniziò a dire come una mitraietta, senza nemmeno respirare, mentre Thor lo osservava divertito. -Quello che voglio dire è che...beh ecco, non so, ecco beh...penso che sia più facile disintegrare un pianeta che dire quello che penso. Sono ridicolo, oh mamma! Beh ecco...fin da quando eravamo ragazzi...ecco...ecco...- il biondo rise. -Non ridere di me! Ecco...- poi lo voltò con un dito e lo zittì posando le labbra sulle sue. Loki rimase immobile, cercando di capire quello che stava accadendo, poi ricambiò con più passione. Thor lo fece sdraiare per terra e si mise su di lui, staccando le labbra per ammirarlo. -Cosa...? perchè l'hai fatto?- chiese il moro.

-Perchè parli troppo e ti ho reso le cose più facili...-

-Ma io...non ero in difficoltà!-

-Sì, certo! E io non sto per baciarti!- tornò sulle sue labbra prima che potesse replicare. Poco dopo incominciarono a togliersi i vestiti, sentendo i loro corpi sempre più caldi e bramosi di passione. Si lasciarono travolgere da quel desiderio che ardeva nei loro animi e che non riusciva più a controllarsi. Rimasero lì per tutta la notte ad unirsi fino a che non ebbero più le energie e caddero addormentati.

 

 

Il sole si alzò in cielo, colpendo i corpi seminudi dei due Dei, costringendoli a svegliarsi. Il primo ad alzarsi fu Loki che si guardò intorno sorpreso ed incredulo. Non credeva di aver fatto l'amore con colui che desiderava da tempo e non credeva che fosse stato lui a prendere l'iniziativa. Subito dopo si svegliò anche il fratello di ottimo umore. Si sgranchì le ossa e si mise seduto abbracciando il moro.

-Buongiorno, caro fratello!- esclamò.

-G..giorno...- lo guardò come se stesse vivendo in un sogno, poi venne baciato da Thor che gli fece capire di essere nella realtà.

-Meglio se torniamo a Palazzo, prima che la gente inizi a rompere!- si mise in piedi e si vestì, seguito da Loki.

 

I due arrivarono insieme a casa, lasciando credere di essere appena tornati dalla baldoria con gli amici. Salirono gli enormi gradoni dorati del Palazzo, quando Loki fu invaso da una fitta lacerante alla testa che lo costrinse a piegarsi in due. Sentiva nella sua mente le urla strazianti di quella donna che aveva udito nel suo sogno la notte prima. Vedeva nella sua testa le immagini cruente di quell'incubo che non faceva altro che tormentarlo. Mugugnò per il dolore, mordendosi le labbra.

-Ehi, tutto bene?- gli chiese preoccupato, mettendogli una mano sulla schiena.

-S...sì!- si mise in piedi, mostrando un sorriso finto e doloroso. -Ho solo mal di testa... credo che andrò in camera...tu vai pure avanti...-

-Ok... Verrò a vedere come stai, più tardi!- se ne andò.

Loki si trascinò in camera ansimando. Non riusciva a far smettere quelle visioni. Doveva scoprire cosa si celava dietro di esse per poter essere finalmente libero.

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Capitolo 2
*** Liars ***


 
Liars

 

 

La giornata era passata velocemente, il sole era, quasi, del tutto tramontato lasciando posto alla luna. Loki non si era fatto vedere per tutta l'intera giornata, aveva preferito rimanere in camera propria per riposare un po' e riflettere sulle visioni che aveva avuto quella mattina; così Thor decise di andargli fare visita, come gli aveva detto, per vedere se stava meglio e per tranquillizzare madre. S'incamminò verso le stanze del fratello, percorrendo un lungo corridoio, con una fila di colonne ai lati e alternate di tanto in tanto con delle ampie finestre, che lo avrebbe portato alle scale che conducevano nell'ala privata del palazzo. Prima di proseguire, si fermò, notando Sif appoggiata con le braccia sul davanzale di una finestra.

-Ehi, Sif!- la raggiunse, mettendosi accanto a lei ed ammirando il tramonto di Asgard.

-Ciao, Thor!- si voltò verso di lui, appoggiando la testa su una mano. -Ieri te ne sei andato presto! Troppo impegnato a pensare alla tua midgariana?- gli chiese un po' ironica, prendendolo in giro.

-Ahah! Che scema! No, Loki non stava molto bene...credo, così l'ho accompagnato a casa...- cercò di mentire, inventandosi una balla bella e buona.

-Oh, adesso sta meglio?- gli domandò un po' turbata.

-Non lo so, stavo andando a controllare. Non si è fatto vivo per tutto il giorno...-

-Gli passerà... almeno spero...-

-Non ti preoccupare, non farà niente di stupido...-

La donna sospirò, tornando a guardare il paesaggio.

-Se lo dici tu...-

Rimasero in silenzio per qualche minuto ad ammirare tutta la città che si stava illuminando piano piano, mentre l'aria gli accarezzava il viso. Poco dopo Sif tornò a guardarlo con aria divertita; nello stesso momento Loki scese le scale, facendo attenzione a non farsi sentire da nessuno, per raggiungere la biblioteca reale. Sperava che, tra i libri, potesse scoprire qualcosa di più su tutto ciò che gli stava accadendo e per ciò, preferiva non essere disturbato. S'incamminò, ma si fermò subito, notando i due alla finestra. Poi riprese a camminare con molta cautela, fino a che non sentì ciò che disse Sif.

-Sei ancora innamorato di lei? Ami ancora la midgariana?- a quella domanda Thor la guardò un po' imbarazzato e confuso, mentre alle loro spalle Loki decise di nascondersi dietro una colonna. In un primo momento il Dio del Tuono non rispose, si limitò a dire soltanto dei confusi “cos? Che?” sotto voce, tra una risatina imbarazzata e l'altra, assumendo un sorriso impacciato.

-Non devi sentirti così a disagio! Ci siamo sempre detti tutto...- sorrise divertita nel vedere le espressioni di Thor. Il biondo la guardò un po' più serio e tranquillo, facendo un respiro profondo per poi risponderle.

-Sì...l'amo ancora...-

Non appena Loki sentì quelle tre parole uscire fuori dalle labbra dell'amato fratello, provò una tremenda fitta al cuore. Schiuse la bocca incredulo, sbiancando un po' in viso. Gli sembrava che il tempo si fosse fermato e non avesse intenzione di andare avanti. Si sentiva come se fosse stato trafitto da diecimila frecce; come se gli avessero conficcato un braccio nel petto, facendolo passare da parte a parte, e poi tirato fuori strappandogli il cuore. Gli sembrava di essere caduto in un buco nero ed essere da solo nel gelo della solitudine. Gli occhi gli diventarono lucidi e, prima di poter emettere qualche gemito di dolore, si mise una mano sulla bocca, chiuse gli occhi e scappò in camera, annullando ogni rumore con la magia.

-Lo sapevo!- esclamò Sif, come se avesse vinto una scommessa.

-No, no! Non fraintendere le mie parole!- mise le mani davanti, scuotendole un po'.

-Ah...-

-Voglio dire che amo lei come ogni altro midgariano... Sono una razza molto complessa e brillante, potremmo imparare molto da loro...-

-Quindi, quando eri infatuato di lei, era solo per il suo essere midgariano?-

-Sì! Non bisogna sottovalutarli...-

-Oh... capisco...- si voltò a vedere di nuovo fuori dalla finestra. -Chissà come dev'essere affrontarne qualcuno in un combattimento...-

-Sif...-

-Era solo curiosità!- sospirò. -Allora il tuo cuore non è di nessuno...- lo guardò con la coda dell'occhio.

-Beeh...- si voltò di spalle per appoggiarsi contro il muro. -Qualcuno c'è...-

-Ooh!!!- esclamò con gli occhi illuminati, voltandosi verso di lui.-Chi è?- gli chiese entusiasta.

-Non te lo dico!- le rispose con aria da stronzetto.

-Eh dai!!! Non lo dico a nessuno!!!-

-Nnnnnooo...-

-Per favore!-

-Ahah! No! Ti dico solo che sai chi è e questa persona ha un po' di problemi, ma l'aiuterò a superarli...-

-Mmh...- incrociò le braccia, guardando per terra e assumendo uno sguardo pensieroso ed indagatore. -La conosco.... mmh...-

-Beh, ora vado da Loki! Buon divertimento!- le diede una pacca sulla spalla e se ne andò.

 

Nel frattempo, Loki era in camera sua che piangeva disperato, appoggiato con le mani sulla scrivania. Sentiva un odio crescere dentro di sé , ma allo stesso tempo si sentiva ferito e solo. Un'altra volta aveva perso tutto per colpa di qualcun altro. Era solo, non c'era alcun posto per lui. Singhiozzava e piangeva, sbattendo i pugni contro il legno massiccio del tavolo; poi urlò e in quel momento ebbe ancora una visione. Vide le stesse cose in modo più vivido e con più dettagli: caos e sangue per tutta Asgard. Donne e bambini che urlavano e tentavano di mettersi in salvo; rumore di lame che si scontravano e poi quel grido di dolore smorzato, così famigliare. In seguito tutto si fece ovattato e più chiaro fino a che non vide Odino sbattere tre volte l'imponente scettro per terra. Ritornò in sé con le idee più chiare. Ansimava mentre sentiva il cuore battergli forte contro il petto. Aveva capito ogni cosa, tutto gli era più chiaro, adesso, ma non si sarebbe mai aspettato che si sarebbe sentito ancora più solo nel conoscere i fatti. Poco dopo Thor bussò alla porta ed entrò, senza aspettare il permesso.

-Loki... Stai bene?- gli chiese affettuosamente. Il moro si mise composto e si voltò lentamente verso di lui, assumendo uno sguardo severo e rabbioso.

-Oh, certo...ma è strano vederti qui... Non dovresti essere da Heimdall a farti dire come se la passa la tua terrestre?- gli chiese ironico e con un tono molto acido.

-Cosa stai dicendo?- lo guardò confuso. -Ti avevo detto che...-

-Ma piantala!!! Finiscila di dire cazzate!!!-

-Cosa?- non capiva cosa fosse successo e del perchè si stesse comportando così.

-Non fare il finto tonto con me!!! Vi ho sentito! Ho sentito ogni cosa! Sei innamorato di lei!!! Ma certo! Come potevo IO, il DIO degli INGANNI, essere così stupido!!!- alzò la voce, iniziando ad agitarsi e spostandosi, di tanto in tanto, i capelli all'indietro in modo nevrotico.

-Loki... tu hai... frainteso!-

-Oh, certo!!! E' sempre così! Sono io quello che non capisce mai niente! “Loki, hai frainteso! Non ti ho risparmiato per motivi politici!”. Certo! Certo! Sono io che mi invento ogni cosa!!! Facciamo passare per pazzo il povero figlio adottivo!!! Tanto non gliene frega un cazzo di nessuno quello che prova!!!- si sentiva nella sua voce che stava soffrendo, oltre a poterlo vedere nel suo modo di fare. Aveva le mani che gli tremavano come due foglie appena scostate dal vento; gli occhi lucidi e le guancia rosse.

-Loki...- sussurrò Thor, molto dispiaciuto per averlo fatto soffrire per via di un malinteso.

-E adesso mi vieni a dire che ho frainteso!!! Ovviamente non ho sentito dire “SI, L'AMO!”. Me lo sono solooo sognato! Perchè amo farmi del male!!!- si voltò verso di lui, cercando di trattenere il più che potesse le lacrime. -Mi hai usato per una sveltina, perchè lei era troppo lontano per andartela a scopare per bene! PERCHÉ ERO SERVITO SU UN PIATTO D'ARGENTO VISTO CHE TI STAVO DICENDO QUELLO CHE PROVAVO PER TE!!- gli puntò il dito contro, per poi abbassare la testa. -Non sarò più la bambola di nessuno... Non mi farò usare da nessun altro!- alzò lo sguardo verso di lui. -Non mi riporterai a casa, questa volta...- gli mostrò un sorriso amaro per poi svanire nel nulla.

-Loki!!!- cercò di afferrarlo poco prima che sparisse. Si sedette sul suo letto, mettendosi le mani in viso, cercando di calmarsi.

 

 

Si smaterializzò dietro il trono d'oro di Odino e, senza fare il minimo rumore, gli puntò un coltello alla gola, facendo sbucare metà volto.

-Mettete giù il vostro scettro, Odino...o forse preferite Padre...?- gli ordinò acido.

-Loki, che cosa?-

-Obbedite!-

Senza obbiettare, lo fece cadere per terra provocando un tonfo.

-Che cosa vuoi, adesso?-

-Lo sapevate... Sapevate anche questo...- si sdoppiò, lasciando il clone alle spalle del dio e andando a mettere se stesso davanti al Padre degli Dei.

-Questo? Questo, cosa?-

-Non mentitemi!!! SO CHE SAPETE! Mi avete tenuto nascosto il mio futuro!!!- gli urlò contro, rabbioso.

-Loki...volevamo proteggerti...- cercò di fargli capire.

-Non sono uno stupido!!! Smettete di dire sempre la solita cosa!!! Mentite! State mentendo!!!-

-Loki...- sussurrò il suo nome in modo affettuoso e afflitto.

-Ogni parola è una bugia! Non avete fatto altro che mentirmi per tutto questo tempo!!!- lo guardò, ghignando. -Ma adesso è tardi... Non ha importanza niente, perchè la Fine è vicina e voi sarete portato via da essa con molti rimorsi...- gli disse, avvicinandosi col viso.

In quel momento entrarono nella sala del trono Thor e Frigga che, preoccupati per la scomparsa di Loki, speravano di chiedere aiuto ad Odino. Non appena videro la scena, rimasero spiazzati.

-Loki, che diavolo stai facendo?- lo rimproverò il fratello. Il moro si voltò guardandolo con aria da superiore.

-Oh, niente...hai frainteso...- poi guardò madre, con aria afflitta. -Lo sapevate?-

-Sì...-

-Sapere cosa?- chiese confuso, Thor, guardando prima la donna e poi il fratello.

-Niente, Thor...- gli rispose Frigga.

-Oh, bene! Che bel gesto di affetto!!!- esclamò ironico con aria irritata, il moro.

-Di che parla?- cercò risposte, il biondo.

-Thor!!!- lo guardò il cagnesco la madre come per dirgli di zittirsi.

-Povero Thor...- si mise le mani sui fianchi, prendendolo in giro. -Come ci si sente, fratello, ad essere all'oscuro di molte cose?-

-Male e impotente...-

-ECCO! BENVENUTO NEL MIO MONDO! MA ADESSO FINIRÁ PERCHè LA FINE è VICINA!-

Delle guardie entrarono nella sala, dopo aver sentito urlare Loki, per controllare se tutto fosse apposto. Appena videro il semidio che stava puntando il coltello contro il re, si misero in allerta, rivolgendogli le lance contro.

-Fermo lì! Siete in arresto!- esclamarono.

-Oh, non scomodatevi...me ne vado...- scese un gradino, voltò lo sguardo verso Odino, ghignando. -Odino, preparati- si girò verso Thor, guardandolo con odio e ferito. -Thor...- poi spostò il viso verso la madre, assumendo un'espressione del tutto diversa, più dispiaciuta e distrutta. -Madre...- e poi scomparve nel nulla. 
 

 
Rieccomi con un nuovo capitolo!!! Scusate il finale così brusco e fatto male, ma non sapevo come concludere. Il prossimo capitolo lo posterò il 25 (spero).  Spero che la storia vi intrippi un po'! E grazie a tutti quelli che la seguono e recensiscono! Fatemi sapere che ne pensate!

A presto

Ryuga

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Capitolo 3
*** Why? ***




 
Why?

 

 

La notte era completamente arrivata su Asgard, da quando Loki era scomparso dopo il presunto attentato al Re. Le guardie continuavano a stare in allerta in caso fosse tornato, cosa alquanto improbabile. Subito dopo la sua sparizione, si scatenò un'accesa discussione tra Odino e Thor. Si misero a parlare animatamente di Loki, sul fatto che dovessero andarlo a cercare e chiarire ogni malinteso che si era creato, secondo il giudizio del Dio del Tuono, ma il Padre degli Dei non aveva alcuna intenzione di riportarlo a casa, decisione alquanto fraintendibile che, appunto, fu interpretata male dal figlio. Avrebbe voluto cercarlo e sistemare ogni cosa, ma non poteva, non sarebbe cambiato nulla. Quello che stava succedendo era persino più grande di lui, non aveva alcuna possibilità di porre rimedio a quanto sarebbe accaduto. Loki aveva ragione, sarebbe stato travolto dalla Fine con i rimorsi e i sensi di colpa.

Dopo aver ascoltato i due Dei discutere, Frigga se ne andò nelle sue stanze private per rimanere un po' sola con i suoi pensieri. Si affacciò fuori dal terrazzo, appoggiando le braccia sul parapetto di marmo dorato guardando l'orizzonte e pensando al figlio. Pochi attimi dopo si voltò verso il suo enorme cespuglio di rose, colta di sorpresa da un rumore.

-Vieni fuori... siamo soli...- disse tranquilla. Detto ciò, uscì, da dietro al cespo, Loki con aria affranta. -Da quanto tempo sei qui?-

-Da quando me ne sono andato...- la madre gli si avvicinò e gli prese una mano.

-Cosa devi chiedermi?- gli domandò, sapendo già la risposta.

-Perchè fate domande di cui sapete già la risposta?- la guardò un po' irritato, ma allo stesso tempo dispiaciuto.

-Tu chiedi e io ti risponderò...-

-Perchè non me lo avete detto? Perchè tutte queste bugie? Perchè, Madre? Ditemelo!- era sull'orlo di una crisi, ma doveva controllarsi o l'avrebbero scoperto.

-Quando tuo padre ti ha portato da me... quando ancora eri un neonato...ti ho amato subito, come se fossi mio figlio. Non facevo altro che tenerti in braccio senza volermi separare da te, perchè avevo visto... Fin dalla prima volta che ti ho preso in braccio ho visto quale sarebbe stato il tuo destino; ogni volta che ti prendevo e cullavo...vedevo quello che sarebbe successo, quando piangevi vedevo il fato che ti si mostra a te in questi giorni, mentre quando ti tranquillizzavi ne vedevo uno diverso, più roseo e sereno. Era quello che volevo per te; non questo...- gli accarezzò una guancia affettuosamente, poi si voltò e guardò la città. -Decisi di parlarne con tuo padre e prendemmo la decisione di farti vivere al meglio la tua vita, in modo sereno e pieno di amore per cancellare quel terribile futuro che si sarebbe creato. Quindi avevamo deciso di tenerti all'oscuro di tutto ciò, perchè non pensavamo che si sarebbe presentato di nuovo il problema e che fosse la cosa giusta da fare- sospirò.

-E perchè non ha funzionato?-

Frigga si voltò verso di lui, guardandolo con occhi lucidi e pieni di colpa.

-Stava funzionando, per qualche anno non ebbi più quella visione, ma poi...- abbassò lo sguardo.

-Ritornarono quando seppi di essere stato adottato e quando successe quella cosa su Midgar...-

-Sì...- sussurrò appena, non avendo il coraggio di ammettere tutto ciò.

-Quindi è colpa mia...- indietreggiò shoccato. Frigga alzò lo sguardo su di lui, prendendogli la mano per tranquillizzarlo.

-No, Loki! Avremmo potuto evitare tutto ciò se ti avessi spiegato, prima, la verità su chi eri e che saresti stato sempre amato, indipendentemente da ciò che eri... Le scelte che hai preso erano comprensibili, chiunque avrebbe reagito in quel modo...-

-Madre...mi spiace...- una lacrima gli rigò il viso; si morse il labbro cercando di trattenere le altre. -Vi sto facendo soffrire di nuovo... tutto ciò che avrei voluto non fare...sta succedendo... sono un mostro...- strinse i pugni, chiudendo gli occhi per evitare di incontrare lo sguardo della madre. Lo faceva stare male, facendolo sentire ancora più in colpa di quanto non si sentisse di già.

-Oh, no! Figliolo!- lo abbracciò. -Non sentirti in colpa! Sapevo quello che sarebbe successo e so perchè stai facendo tutto ciò...-

Loki la strinse forte a sé, nascondendo il viso tra l'incavo del suo collo, cercando di calmarsi respirando a pieni polmoni il suo profumo. Grazie anche alle coccole della madre, riuscì a calmarsi. Si staccò e la guardò.

-Devo andare...- disse a malincuore, indietreggiando per poi voltarsi e darle le spalle.

-Loki, aspetta!- lo richiamò, allungando una mano. Il figlio si voltò verso di lei e le sorrise.

-Sì?-

-Prima che te ne vada...promettimi una cosa...- si mise una mano sul cuore.

-Tutto ciò che volete...-

-Promettimi che ascolterai ciò che ha da dirti tuo fratello...- il moro fece roteare gli occhi un po' spazientito per la richiesta, poi sospirò e fece un gesto confuso con la mano per acconsentire.

-Va bene...se è l'unica cosa che volete che faccia...-

-Grazie... Sta attento!-

-Certo...- salutò la madre con la mano e poi scomparve nel nulla. Si teletrasportò nel Hel per parlare con la custode delle anime disperse. Si fece luce con la magia, creando una sfera luminosa, e s'incamminò lungo il sentiero buio fino a che non trovò un albero gigante e nero. Si guardò tutt'intorno e vide delle lance infuocate disposte a cerchio che circondavano l'imponente pianta. Davanti ad essa c'era un trono fatto di ossa, mattoni e pelli di animale; era completamente sporco di sangue. A fianco ad esso vi era un piccolo tavolino di marmo, coperto con pelle di montone, su cui vi era una sfera nera.

-Regina Hel...-

-Chi osa entrare nei miei domini?- chiese una voce alquanto terrorizzante e fredda.

-Sono Loki, il Dio del Caos...dovresti conoscermi per via della leggenda...- continuava a guardarsi intorno cercando di trovarla.

-Loki...il figlio disgraziato degli Jötun e il secondogenito di Odino per adozione... Cosa ti porta qui, Asgardiano?- si mostrò a lui andando verso il trono. Era una Dea abbastanza affascinante, anche se non era bella. Aveva una carnagione pallida, talmente chiara che tendeva al verde. Metà volto era squamato, come se fosse la pelle di un serpente, e lungo la bocca vi era una profonda ferita che le mostravano i denti. Aveva un occhio verde e uno nero. Era alta e muscolosa; indossava un elmo con corna di cervo e un vestito tutto strappato. Teneva in mano un teschio rovesciato in cui dentro vi era del sangue. Si andò a sedere sul trono, accavallando le gambe. Loki fece un piccolo inchino col capo e poi tornò a guardarla.

-E' arrivato il momento che stavate aspettando...-

-Come fai a dirlo?- gli domandò, bevendo un sorso di sangue dal teschio.

-L'ho visto...ho avuto una visione...-

-Oh...e tu saresti la guida?- gli chiese con tono acido e scherzoso. Lui la guardò severo e, entrandole nella testa, la convinse.

 

 

 

Prima di tornare nelle sue stanze, Thor andò a fare una visita alla madre che, preoccupata, era seduta fuori sul terrazzo a fare incantesimi di protezione per il figlio. Bussò alla porta ed entrò.

-Madre...-

-Vieni, Thor!-

Il giovane andò da lei e si sedette vicino. Sospirò malinconico per poi mettersi le mani tra i capelli, con fare disperato.

-Ho combinato un casino! Non faccio altro che perdere Loki!!!-

-Thor... Non è colpa tua...-

-Di che stava parlando, prima?- la guardò confuso e con aria sconvolta.

-Te lo dirà lui...-

-Ma non vuole parlarmi!!! Non mi da retta!-

-Lo farà...sta tranquillo- gli accarezzò la schiena. Thor annuì e scosse la testa.

-Sono un idiota...-

-Perchè?-

-Ha sentito cose che ha interpretato male...e adesso...- sospirò sconsolato.

-Figliolo, l'unica cosa che puoi fare è parlarci...-

-Ma qualsiasi cosa gli dicessi, non mi crederà...- abbassò lo sguardo.

-Thor... fagli capire quanto tieni a lui, è l'unico modo...-

-Non posso perderlo...non lo sopporterei...-

-Lo ami?- lo guardò con un tenero sorriso allegro.

-Beh...sì...- arrossì un po'.

-Faglielo capire...ormai non abbiamo niente da perdere...-

-E come faccio a trovarlo?- la guardò senza speranza.

-Pensa come lui, se Heimdall non riesce a vederlo...ragiona come lui e lo troverai...-

-Mmh...ragionare come Loki...se fosse così semplice a quest'ora non sarebbe successo niente di tutto ciò...-

-Ora vai...-

-Ok...- diede un bacio alla madre e poi volò da Heimdall.

-Heimdall!!!-urlò speranzoso, ma sempre con aria abbattuta e preoccupata.

-Principe...- chinò il capo in segno di rispetto.

-Riesci a vedere Loki?-

Heimdall voltò il viso e cercò di scovarlo da qualche parte. Passarono dei minuti in silenzio con Thor che pregava ogni Dio per aiutarlo a trovarlo.

-Mi spiace...- disse il guardiano. -Si è celato ai miei occhi...-

-Dannazione!!!- si morse il labbro e iniziò a fare avanti e indietro, cercando di ragionare come il fratello. Dopo qualche minuto, molti minuti, gli venne una illuminazione. -Jotunheim!!! Apri il Bifrost e portami a Jotunheim! Loki è lì, lo sento!-

Heimdall aprì il portale e Thor corse verso di esso oltrepassandolo, diretto a Jotunheim.

 


Eccomi con il nuovo capitolo!(interrotto bruscamente ma ben così! XD) Buon Natale a tutti!! E spero che vi sia piaciuto anche questo!!! =) Nel quarto capitolo si scopriranno più cose...prometto! Non ho idea di quendo aggiornerò, forse il 31!

A Presto!!!

Ryuga

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Capitolo 4
*** Idiot ***



Idiot

 

Non ci volle molto, per Thor, ad arrivare su Jotunheim. Non appena vi fece capolinea venne invaso da una gelida ondata di freddo che gli percorse l'intero corpo, fino a penetrargli nelle ossa. Era alquanto strano per lui, dato che, essendo un Dio, non aveva mai provato una tale sensazione. C'era già stato molte volte su quel pianeta eppure era la prima volta che sentiva davvero freddo. Non era il solito gelo che regnava in quel posto, era più rigido, più agghiacciante, penetrante e pesante. Si riusciva a sentire un peso enorme sulla pelle, un peso che non riusciva a spiegarsi. Non capiva, ma forse avrebbe ottenuto chiarimenti una volta trovato e parlato con Loki.

S'incamminò, andando a memoria, verso il luogo in cui pensava di trovare il fratello. Aveva paura di perdersi, ma sapeva quello che stava facendo. In cuor suo sapeva che stava andando nella giusta direzione, avvertiva Loki. Ogni passo che faceva, sentiva il suo cuore e animo farsi più leggero. Ed infatti fu così, non molto dopo trovò una specie di accampamento con molte guardie e delle strane creature, che aveva già visto o così gli pareva, che combattevano tra di loro. Riusciva a sentire che Loki era lì vicino, sapeva che si trovava dentro a quella specie di tenda fatta di ghiaccio.

Si avvicinò impavido, senza paura, e cercò di entrare, ma venne bloccato dalle guardie e venendo guardato in cagnesco dai combattenti che smisero di allenarsi.

-Devo entrare!-

-Oh, sì certo...Asgardiano...fatti da parte!-

-Devo entrare! Lasciami passare o ti fulmino!-

-Non mi fai paura!-

 

All'interno, Loki era seduto sul suo trono di ghiaccio mentre reggeva il suo scettro d'oro. Sedeva svogliatamente, con le gambe accavallate e l'enorme pelliccia nera che si posava leggermente su di esse. In testa aveva una specie di corona d'oro sottile con corna da cervo e delle foglie di smeraldo che gli ornavano i capelli dietro l'orecchio. Il petto, nudo e liscio, era ornato da una collana con un pendaglio di smeraldo, simbolo di potere e sovranità su Jotunheim (o per lo meno così lasciava credere).

Ad un tratto entrò una delle sue guardie, s'inchinò e spiegò cosa stesse succedendo.

-Mio Signore, c'è Thor che vorrebbe entrare...-

-Oh...fatelo passare...- ordinò, facendo un cenno lieve con la mano. Il soldato s'inchinò di nuovo, uscì e portò, bruscamente, dentro il principe asgardiano. -Qual buon vento ti porta qui da me...Thor?- gli chiese con tono acido e irritante. Il biondo lo guardò per qualche minuto senza dire niente, ammirandolo in tutto il suo splendore, poi sospirò e iniziò a parlare.

-Loki, che cosa diavolo ti prende?-

-Ed eccolo che inizia a rimproverarti senza nemmeno sapere nulla! Devo dire che sei uno stupido!-

-Non ti sto rimproverando! Vorrei sapere perchè fai tutto ciò! Se è a causa mia, ti prego di perdonarmi...-

-Perdonarti? Perdonarti un cor...- non finì la frase, si ricordò delle parole della madre alla quale aveva promesso che avrebbe ascoltato ciò che avesse da dire Thor. -Perchè sei qui?-

-Volevo parlarti e poi magari capire cosa sta succedendo...Che cosa diavolo sta succedendo, Loki? Spiegami!-

-Oh beh...finalmente ho capito gli incubi che facevo...non erano altro che premonizioni. Ho visto il mio futuro, Thor. A quanto pare Madre e Padre non ci hanno detto tutta la verità, a quanto pare mi hanno nascosto molto di più che il semplice fatto di essere adottato.-

-E cosa non ti hanno detto? Quale sarebbe il tuo futuro?- chiese un po' allarmato.

-Il Ragnarok sta arrivando...e io sono il portatore di tutto ciò che porterà fine!- si alzò e iniziò a camminare avanti e indietro. -Sono l'ago della bilancia, dovevo mantenere l'equilibrio tra il bene e il male, ma...le mie azioni hanno complicato le cose facendo arrivare ciò che Madre e Padre non volevano che arrivasse. Tutto sommato devo dirti grazie...spezzandomi il cuore hai reso più facile la mia questione di uccidervi tutti...- lo guardò con un sorriso freddo e acido.

-Io...non volevo! Hai frainteso! Davvero!-

-Oh, ma certo! Mi invento tutto!-

-Sif mi aveva chiesto cosa provassi per Jane e le ho detto che l'amavo...sì l'amo ma come tutti gli altri umani! Io amo te, Loki! Avevo intenzione di chiederti di stare con me, ma è andato tutto in fumo per colpa di tutto questo! E devi credermi se ti dico che ti amo! Non posso più starti lontano!-

Il moro lo guardò sorpreso, senza sapere cosa dire. Si sentiva uno stupido per aver pensato che Thor gli avesse mentito, ma non si fidava molto, non riusciva a crederci.

-Che devo fare per farti capire che tengo a te?-

-Io... non ha importanza Thor! Fra poco arriverà il Ragnarok!-

-Ma ci deve essere un modo per evitarlo! Ci deve pur essere una soluzione!!! Non posso perderti ancora! Non per colpa mia...-

-Thor, non c'è soluzione!!! Lo so! Lo sento! Riesco a sentire che si avvicina! E' nelle mie vene, scorre dentro di me! Più i giorni passano e più sento che è inevitabile!- alzò la voce per farsi capire il più possibile e riuscire ad entrare nella sua testona dura.

-Ok! Allora starò con te!-

-Cosa???- chiese incredulo e un po' irritato.

-Verrò ogni giorno da te! Starò sempre al tuo fianco fino a che non arriva la Fine! Non avrò rimpianti! Non ancora! Ti farò capire quanto ti amo! Ti mostrerò tutto il mio amore e mi odierai per questo! E allo stesso tempo mi amerai perchè non riuscirai a fare a meno di me!-

Loki rimase in silenzio per qualche istante. Non sapeva cosa dire, il fratello l'aveva colpito dritto nel cuore. Ma non voleva farsi vedere debole, così decise di indossare la sua solita maschera da duro e acido.

-Sei sempre il solito idiota. Non riuscirai a farmi cambiare idea...-

-Non importa...almeno quando combatterò per la Fine, non avrò rimpianti perchè avrò tentato...- gli disse sorridendo.

-Stupido...- abbassò lo sguardo.

-Lo so e sono felice di esserlo!-

-E' meglio se torni a casa, Thor...ho da fare...-

-Mmmh...va bene...-

-Però aspetta...-gli si avvicinò e gli diede un ciondolo. -Da questo a Madre...se vuole venire a trovarmi può usare quello per raggiungermi ed essere protetta da tutte queste belve...-

-Ok...- gli prese il polso e lo tirò di più a sé. Lo guardò negli occhi con uno sguardo seducente, facendo imbarazzare un po', poi lo baciò con passione e si staccò. -Meglio se vado...-

-Sì...-

-A domani!- uscì dall'alloggio e chiamò Heimdall per tornare a casa. Ora le cose erano molto più chiare. Aveva capito come mai il fratello si fosse comportato in quel modo e aveva capito come mai Jotunheim era diventata così fredda (o per lo meno così credeva), aveva compreso che tutto quel freddo che sentiva era dato dalla vicinanza del Ragnarok, che alimentava di più i poteri di Loki e del male. Tutto sommato non aveva timore perchè sapeva che tutto sarebbe andato per il meglio.

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Capitolo 5
*** Viaggio Nel Tempo ***


Viaggio Nel Tempo

 


 

Passarono alcuni giorni da quando Thor era andato a fare visita a Loki nel suo accampamento dove il suo esercito si stava preparando per la Fine. Questa volta si recò da lui assieme a Madre che era curiosa di sapere come stava suo figlio e non desiderava altro che riabbracciarlo dopo tanto tempo.

Thor diede alla Madre il medaglione che gli aveva dato il fratello per proteggerla dall'ammasso di mostri che erano presenti nella sua milizia e che facevano da guardia al suo alloggio. Andarono da lui senza destare troppi sospetti grazie ad una magia di Frigga che li rese irriconoscibili, passarono la sicurezza che sorvegliava l'entrata del capannone di Loki. Una volta entrati la Madre degli Dei annullò l'incantesimo su se stessa e sul figlio e si mostrarono al moro.

-Madre!!! Cosa ci fate qui?- le si precipitò incontro e la strinse. -E' pericoloso!!! Non dovreste essere qui!-

-Loki, so benissimo badare a me stessa e poi c'è tuo fratello, non devi preoccuparti!- gli sorrise.

-Stupido di un Thor!!! Ti ho detto che non volevo che tornassi!- lo guardò rabbioso.

-Oh, suvvia! Lo sapevi benissimo che sarei tornato, te l'ho pure detto che venivo a farti visita fino a che non sarebbe arrivata la Fine...Non farmi la predica!- rise come al suo solito tirandogli una pacca sulla spalla. Loki lo fulminò con lo sguardo facendolo azzittire in seduta stante.

-Loki, stai tranquillo...- gli accarezzò il viso. -Va tutto bene.-

-Mi spiace, Madre...- la guardò negli occhi con uno sguardo ferito e pentito. -Non avrei voluto che tutto ciò accadesse... Non sono riuscito ad impedire il Ragnarok...- abbassò lo sguardo stringendo i pugni.

-Figliolo, non è colpa tua...- gli alzò il viso. -Io e tuo padre dovevamo rivelarti tutto e subito per impedire tutto quanto...Avremmo dovuto farti capire di più che ti amavamo come figlio, ma tuo padre è un elefante in quanto sentimenti e nel dire le cose! Peggio di Thor!-

-Ehi!!! Vi sento!-

-Ho ragione e lo sai benissimo!- lo rimproverò con sguardo severo ma allo stesso tempo divertito.

Thor incrociò le braccia e posò lo sguardo imbronciato da un'altra parte, comportandosi come un bambino di dieci anni.

-Madre...- rimase in silenzio per qualche secondo e poi riprese a parlare. -Tutto questo poteva non accadere o era già scritto? Ditemelo vi prego! Voi che avete il dono della preveggenza! Rivelatemi ciò che sapete...- chiese con sguardo disperato.

-Beh...Non dovrei dirtelo, ma ormai tutto sta per finire...quindi posso fare un'eccezione.- gli prese le mani, chiuse gli occhi e si concentrò; poi vide tutto quanto su Loki: il suo passato, presente e futuro, sia quello che verrà che quello ormai cancellato. Riaprì gli occhi e gli sorrise.

-Allora?-

-Beh, sarebbe stato un futuro rosee...non sarebbe successo tutto ciò se fossimo stati in grado di risolvere meglio la tua situazione... Sarebbe stato un futuro molto più bello per tutti, specie per te e...- guardò con la coda degli occhi Thor per non farsi sentire.

-Mio e suo?- lo indicò con la testa.

-Sì...-

Thor si voltò come se sentisse che stavano parlando di lui.

-Suo chi?- chiese confuso come se stesse cadendo dal pero, ma i due lo ignorarono per il momento e continuarono a parlare per conto proprio.

-E cosa sarebbe...? Che cosa avete visto?-

-Due bambini che vi assomigliavano parecchio...-

-Di chi parlateee!!! Voglio sapere!!!-

-Due...Ma come...? Che diavolo...?- si guardò e poi tornò sugli occhi della Madre che era alquanto divertita. -Siete sicura?-

-Certo, Loki! Le mie visioni non si sbagliano mai!-

-Ma non è possibile! Come diavolo avremmo potuto?- Frigga rise di gusto portandosi una mano davanti alla bocca.

-Semplice, perchè sei uno Jotun e per voi è possibile una cosa simile!-

-...- rimase zitto per parecchio tempo continuando a guardarsi e a guardare Thor che non capiva praticamente nulla.

-L'unica cosa che non mi è chiara...è come sia possibile che io abbia visto l'altro tuo futuro così nitido... Doveva apparirmi più confuso e sbiadito... Invece era come se lo stessi vivendo nello stesso momento in cui l'ho visto...-

-Oh...cosa alquanto strana...-

-Già...-

-Ci rifletterò un po' su...poi se scopro qualcosa ve lo farò dire da Thor, sempre se capisce di cosa gli parlo...- lo guardò con uno sguardo di uno che si fida poco di colui con cui sta parlando.

-Non sto capeendooo!!!- s'impose il biondo assumendo una faccia molto buffa e infantile.

-Non importa, Thor! Te lo spiego fra poco!!! Mi lasci parlare con Madre?-

-Ok! Ok!!! Stai calmino!!!- si voltò dall'altra parte ispezionando la dimora del fratello.

-Mi perdonerete, vero, Madre?-

-Di cosa?-

-Per tutto quello che accadrà durante il Ragnarok... Per tutte le vite che sarò costretto a portare via...per avervi messa in pericolo...-

-Oh, Loki! Ma certo che ti perdono!- lo strinse forte a sé coccolandolo. -Non voglio portare rancore proprio ora e non voglio rimpianti... L'unica cosa che mi spiace è che non potrai parlare con tuo Padre e non chiarire con lui...-

-Spiace anche a me...- sussurrò appena.

-Ma sono sicura che ti perdonerà... so che ti vuole bene! Se non fosse così, non ti avrebbe trattato come se fossi suo figlio!- gli sorrise.

Loki le prese le mani e gliele baciò ricambiando al sorriso.

-E' meglio se tornate a palazzo, Madre. Non voglio che rischiate per me. Vi teletrasporterò nelle vostre stanze!-

-Come vuoi...-

-Dite a Padre che mi spiace...- avrebbe voluto anche dirle di riferirgli che non lo odiava e gli voleva bene, ma il suo orgoglio glielo impediva.

-Certo!- gli diede un bacio poi sparì con un gesto di mano di Loki.

Thor si voltò e non trovò più Frigga e si preoccupò.

-Dov'è andata?-

-L'ho portata a casa...-

-Ma cosa? C'avrei pensato io!-

-Meglio così...-

-Vuoi uccidermi?-

-Perchè me lo chiedi?- lo guardò alzando un sopracciglio.

-Perchè non mi hai fatto andare via con lei! E perchè...boh...-

-Volevo solo restare un po' con te...- si mise a sedere sul suo trono e abbassò lo sguardò.-Ho paura, Thor. E tu sei l'unico che mi aiuta a non averne...-

-Loki....-gli si avvicinò e lo abbracciò. -Sono sempre qui con te. Lo sarò sempre e se vuoi combatterò con te e non contro di te! Se vuoi possiamo scappare e andarcene lontano da qui...- lo guardò negli occhi, sorridendogli.

-Non voglio che ti schieri dalla mia parte e non posso andarmene...è un potere troppo grande e mi porterebbe automaticamente qui a guidare il Ragnarok...-

-Che potere?-

-Non lo so, ma avverto un potere dentro di me che mi fa fare tutto ciò e non posso controllarlo...quando cercavo di ignorarlo mi faceva stare male...ma ora va meglio perchè sono riuscito ad ascoltarlo...-

-E' come se fossi la chiave di una serratura...-

-Già...- rimase in silenzio per riflettere e poi gli venne l'illuminazione. -Uccidimi, Thor!-

-Cosa?!?- si allontanò un po' spalancando gli occhi.

-Sono la chiave!!! Sono la causa di tutto!!! E' colpa mia!!! Se mi uccidi, magari, risolviamo questa cosa!-

-No! Non lo farei mai! Non posso!-

-Perchè diavolo sei così buono?- alzò la voce e lo guardò in cagnesco.

-Perchè ti amo, Loki!- gli prese il viso tra le mani. -Ti amo da morire e se ti uccidessi morirei anche io! Non posso farti del male! Non riuscirei nemmeno a strapparti un capello! Non puoi chiedermi di ucciderti!-

-Ma...sarebbe l'unico modo per salvare Madre e Padre e tutti gli altri!!!-

-Preferisco morire e lottare, cadere da eroe per essere ricordato come tale, Thor il Dio che si batté con coraggio contro la Fine.-

-Thor...- lo guardò con uno sguardo triste e sul punto di piangere.

-Stiamo insieme fino alla Fine!-

-Ok...- sospirò.

-Oraaa... Cosa ti ha detto Madre?- gli sorrise da ebete.

-Ha detto che in un altro futuro potevamo essere felici e che...beh avremmo avuto due figli...- abbassò lo sguardo diventando rosso.

-Due figli?!? Thor, figlio di Odino, padre!!! Woow!!! Fantastico!!!-

-Thor...non stai diventando ora padre! Saresti potuto diventare padre...-

-Lo so, ho capito! Ma sono felice! Non possiamo fare niente per rimediare?- chiese ingenuamente.

-E cosa?-

-Boh! Sei tu il genio!-

-Madre ha detto che le sembrava strano di avere una visione così nitida su un futuro che non si avvererà...- rifletté un po' mentre Thor diceva cavolate su cavolate. -Forse...no. Non può essere!-

-Cosa?-

-Cambiare il passato...o meglio avvertire in qualche modo i noi stessi del passato per impedire tutto questo...-

-Forte! Facciamolo!!!-

-Sì, certo! E come?-

-Sei tu quello abile nell'abracadabra! Non io!-

-Eh, grazie!- sbruffò atterrito.

-Aspetta! Ti ricordi la storiella che raccontava Padre quando eravamo piccoli?-

-Sssì?- lo guardò stupito.

-Ecco! Lì c'erano due fratelli che viaggiavano nel tempo! Era la storia di due che non ricordo come si chiamavano, ma sono sicuro che l'hanno fatto per davvero!-

-E come fai ad esserne certo?-

-Perchè ho trovato la loro storia nei libri della biblioteca di Padre!-

-Tu che leggi....- rimase incredulo alle sue orecchie.

-Ok, e come si fa?- chiese Loki.

-Concentrarci sul passato, un momento preciso e il mago, cioè te, deve pronunciare le parole magiche!-

-Ok...che sarebbe la filastrocca che era nella favola?-

-Sì!-

-Ok!-

Decisero quale momento ricordarsi, si presero per mano e Loki recitò l'incantesimo e si teletrasportarono nella loro infanzia.

 
 

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Capitolo 6
*** Verso la fine ***




 
Verso la Fine




 
 

 

 

Furono avvolti da un vortice di luce, simile quella emanata dal Bifrost, e ad un tratto si ritrovarono su Asgard di qualche secolo prima.

Si guardarono intorno trovando molta tranquillità rispetto all'anno in cui erano abituati a vivere loro. Si sentiva l'aria di pace e serenità che dominava per tutto il regno.

Camminarono lungo il ponte di luce che collegava il palazzo dorato al Bifrost e nel mentre davano un'occhiata in giro. Una volta vicini alla reggia, udirono delle voci molto familiari di un bambino intento a giocare.

-Credo che siamo a giocare in giardino...- disse Thor con il solito sorriso da idiota sul viso.

-Lo credo anche io...-

Si diressero verso al giardino reale e si nascosero dietro a due alberi per poi sbirciare i due principi. Thor era pieno di energie, intento a fare la lotta con un martello di legno in mano; mentre Loki se ne stava seduto vicino alla fonta a leggere un libro di incantesimi e, di tanto in tanto, dava uno sguardo a Thor diventando lievemente rosso.

-Com'eri carino!!!- esclamò quasi fangirleggiando il Dio del tuono. Loki si voltò verso di lui guardandolo con uno sguardo perplesso e rassegnato.

-Siamo qui per una cosa seria, Thor! E non per fare quattro chiacchere con i bimbi!-

-Ok, ok! Come la fai lunga!- sbruffò rassegnato, incrociando le braccia. -Qual'è il piano, genio?-

-Io parlo con te e tu parli con me!-

-Ma stiamo già parlando...-

-Thor!!! Sii serio e collega il cervello!!! Intendevo dire che io vado a parlare con te piccolo e tu vai da me piccolo! Chiaro?-

-Ah! Sì, certo! Mi sembrava strano! Eheh!- rise imbarazzato, grattandosi la testa. -Aspetta, perchè devo andare io da te?-

-Perchè io so cosa è meglio fare con me stesso e tu con te stesso!-

-E quindi...non sarebbe meglio fare al contrario?-

Loki stava per perdere completamente la pazienza, aveva il fumo che gli usciva dalle orecchie e dalla testa.

-Thor, so io cosa serve a me per farmi stare buono, quindi devo riferire a te come comportarti! Afferrato il concetto?-

-Oh! Sì! Ci sono! Ok, allora vado!- si sistemò il mantello e si diresse verso il piccolo Loki nel mentre il grande Loki andò dal piccolo Thor.

 

Il piccolo biondino si fermò non appena lo vide e lo guardò incuriosito.

-Ti ho già visto da qualche parte...- incrociò le braccia ed assunse un'espressione alquanto buffa.

-Eh beh, ci conosciamo infatti...-

-Oh!!! E chi sei?- saltellò sul posto con entusiasmo.

-Non posso dirtelo, ma sono venuto qui per il bene tuo, di tuo fratello e dell'intera Asgard...- si stupì un po' nel sentire quelle parole uscire dalla sua bocca.

-Oh! Quindi sei una specie di spirito guida?- mise i pugni sotto il mento e lo guardò con devozione. Loki lo guardò per un primo momento con aria leggermente perplessa, poi però si ricordò di avere davanti a sé e che quindi era una normale domanda.

-Sì...diciamo di sì!- gli sorrise e s'inginocchiò davanti a lui.

-Sono tutt'orecchie!-

-Beh, ecco...quando sarai grande il tuo fratellino scoprirà alcune cose che lo faranno stare male. Si sentirà solo, escluso ed emarginato...per ciò combinerà qualche disastro che lo porterà ad uno peggiore...-

-No...- lo guardò con uno sguardo triste.

-Purtroppo sì...ma tu...- gli mise una mano sulla spalla e gli sorrise. -Tu puoi salvarlo, ma devi essere insistente e molto paziente...non sarà per nulla facile. Ti porterà a farti perdere la fiducia in lui, ma tu non devi cedere. Tutto ciò che fa è perchè si sente non amato e usato... tu sii sempre presente e farlo sentire ben accetto, amato, desiderato e non emarginato. Faglielo capire in tutti i modi che puoi e fallo sentire alla tua altezza perchè, anche se non sembra, si sente inferiore a te. Abbraccialo, bacialo e digli che lo ami...-

Il piccolo Thor annuiva di continuo, assumendo uno sguardo serio di volta in volta che il moro gli parlava, uno sguardo che non vedeva spesso in Thor.

-Ha solo bisogno di amore...- abbassò la testa e si morse il labbro. -Amore sincero...nulla più...- rimasero in silenzio per un'istante e poi il piccolo Thor lo abbracciò, facendo rimanere incredulo il più grande.

-Non so, ma sento che hai bisogno di un abbraccio e per questo ti do' un po' del mio affetto...-

-Thor...- sussurrò e lo strinse.

-Giochi con me?- si staccò e lo guardò con un enorme sorriso sulle labbra.

-Certo!-

Nel frattempo il Thor più grande era andato a parlare con Loki. Si sedette vicino al ragazzino e lo guardò.

-Ciao!- gli sorrise, movendo la mano in sengo di saluto.

Il moro abbassò il libro e lo guardò di sfuggita per poi tornare a leggere, subito dopo tornò a guardarlo e arrossì leggermente.

-Ciao...posso aiutarti?- gli chiese con aria differente.

-Mmh...sono il tuo spirito guida, venuto ad avvisarti sul futuro!- gesticolò con le mani come un'idiota. Il piccolo Loki assunse uno sguardo perplesso, poi sospirò con rassegnazione.

-Sì, spirito guida...certo...- commentò ironico. -Dimmi...-

-Il tuo futuro e quello di tuo fratello e di tutti quelli che ami è in pericolo!- disse con tono cupo e serio, facendo spaventare un tantino il bimbo che sgranò gli occhi e impallidì.

-P...perchè?-

-Spiacevoli notizie ti attendono...ma non per questo dovrai sentirti solo. Qualsiasi cosa ti possa accadere, con te ci sarà sempre tuo fratello Thor... Anche se è ingenuo, testardo e molto stupido...lui ci sarà sempre per te. Credigli ogni volta che ti dirà che ti vuole bene e ti ama. Non chiuderti per mostrarti duro e severo, cosa che non sei. Sii come sei dentro... apriti e lasciati aiutare perchè è quello che ha sempre voluto Thor da parte tua...-

Il piccolo abbassò lo sguardo e si morse il labbro sentendosi in imbarazzo.

-Thor ti vuole bene. Ti ama per quello che sei, anche se tu dovessi essere un mostro...lui ti amerebbe ugualmente perchè sei speciale e lo fai sentire speciale- gli sorrise e gli accarezzò la testa. -Lascia che entri nel tuo cuore perchè sa che ce l'hai e non demorderà fino a che non avrà la prova...-

Loki alzò la testa guardandolo con gli occhi lucidi, istintivamente il biondo lo abbracciò forte facendosi sentire tutto l'amore che provava per lui. In quel momento Loki maggiore posò lo sguardo sul suo Thor e s'intenerì.

-Ehi! Stai in guardia o ti tiro un pugno su quel bel faccino!- esclamò il piccolo principe con cui stava giocando.

-Oh, scusatemi!- rise di gusto per poi tirarlo a sé e fargli il solletico.

Il biondo e il piccolo moro si guardarono, il bimbo gli sorrise imbarazzato ed abbassò lo sguardo nel mentre Thor gli sorrideva con quel suo modo così bello e sexy da far sciogliere ed innamorare chiunque.

-Grazie, Thor...- disse il piccolo alzando coraggiosamente lo sguardo per posarlo sul suo. Il biondo rimase per un secondo spiazzato e poi rise imbarazzato.

-Ma io non sono Thor!-

-E io non sono Loki...- lo guardò perplesso.

-Comunque di nulla...- gli diede un bacino sulla guancia. -Dimmi un po'...hai una cotta per quello piccolino, vero?-

Il moro alzò lo sguardo ed arrossì vistosamente per poi voltare il viso e nascondere il suo imbarazzo al maggiore.

-Aww!!! Allora mi amavi già a questa tenera età?- disse con un tono vivace e tenero, mentre il moro annuì. -Resterà il nostro segreto! Anche se ti suggerisco di farglielo notare!- gli fece l'occhiolino.

-C...come?-

-Sii più affettuoso e meno acido! Non chiamarlo sempre e solo stupido...-

-Gli farò dei complimenti?-

-Ok, lo farò!- gli sorrise teneramente.

-Bravo!- gli accarezzò la testa. -Ora devo andare...- si alzò. -Fai il bravo, o almeno provaci!-

-Ok!-

-E ricorda che non sei mai solo!-

Loki annuì e gli sorrise, poi Thor gli accarezzò la testa e si avvicinò all'altro Loki facendogli cenno di andare.

-Devo andare, Thor...-

-No...di già?- disse dispiaciuto, assumendo uno sguardo tanto tenero da far pena a chiunque.

-Eh, sì! Ma guarda...- gli indicò il piccolo che si mise di nuovo a leggere. -Inizia a farlo sentire speciale...chiedigli se vuole giocare con te! Ma non fargli troppo male, è un po' fragile.-

-Ok!!! Ciao!!!- salutò con la manina e corse verso il fratellino per invitarlo a giocare.

I due grandi si sorrisero e si presero per mano. Si allontanarono dal palazzo ed una volta lontani abbastanza si misero in posizione per tornare indietro. Una volta pronti, Loki recitò le parole magiche e di nuovo un vortice di luce li avvolse e li riportò nel loro tempo.

-Ce l'abbiamo fatta!!!- esclamò entusiasta il biondo. -Dimmi...- si voltò verso il moro. -Ti senti diversamente? Magari ha funzionato anche sul nostro futuro!-

-No, mi spiace ma è tutto come prima...-

-Oh...- assunse uno sguardo deluso.

-Non importa, Thor...- cercò di mostrargli un sorriso sincero, ma era talmente triste dentro che non riusciva ad essere felice anche se avevano cambiato il corso della storia.

-Non voglio che succeda...-

-Neanche io...- gli strinse la mano. -Possiamo solo vivere il tempo che abbiamo a disposizione senza avere rimpianti...-

Thor alzò il viso e lo guardò con serietà.

-Allora passa la notte con me... Fai l'amore con me fino a non avere più le forze in corpo!-

Loki arrossì e posà lo sguardo da un'altra parte ed in fine annuì. Thor lo tirò su da terra e lo strinse forte, sentendosi superfelice della risposta che gli aveva dato.

-Mettimi giù! Non respiro!-

-Ok, scusa- lo mise per terra tenendo sempre il sorriso sulle labbra.

Con un gesto di mano Loki creò una sua copia che la fece rimanere lì, per poi uscire dal capannone passando inosservati grazie ad un suo incantesimo. Così si allontanarono dall'accampamento e si recarono in un posto isolato per poter stare da soli.

Passarono l'intera notte insieme come se fosse l'ultima e fino a che non ebbero più l'energie in corpo.




Eccomi con il penultimo capitolo!!! Spero vi sia piaciuto il capitolo!
Comunque v'informo che se volte essere aggiornati sulle storie che scrivo in modo più easy potete mettere un like alla mia pagina ed essere sempre informati: Ryuga Stories 


Fatemi sapere che ne pensate! 


A Presto


Ryuga
 

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