Enemies ~ Team Rocket

di Euphemia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cigarettes ***
Capitolo 2: *** Sadism ***
Capitolo 3: *** Defeat ***
Capitolo 4: *** Camouflage ***
Capitolo 5: *** Wanted Team Rocket ***
Capitolo 6: *** My little Ambertwo ***
Capitolo 7: *** Damn Pikachu ***
Capitolo 8: *** I'll come back ***
Capitolo 9: *** You're pretty ***
Capitolo 10: *** My name is Butch! ***
Capitolo 11: *** Alone ***
Capitolo 12: *** Freedom ***
Capitolo 13: *** Creature ***



Capitolo 1
*** Cigarettes ***


Salve popolo di EFP! Ok, sono stata assente per un po’ di tempo sul sito (causa compiti e robe varie), perciò sono ritornata con questa Raccolta di Flashfic sul Team Rocket :D
L’idea mi è venuta durante l’ora di algebra (sì, le mie idee mi vengono sempre in momenti e in luoghi non opportuni e.e”), così ho provato e... Eccomi qui! X3
In realtà questa Raccolta vorrei che facesse parte di una Serie di Raccolte (?) incentrate ognuna su un Team Rivale. Spero di avere il tempo per realizzare questo mio desiderio! X3
Beh, bando alle ciance, cominciamo con la prima Flash! <3
P.S. per coloro che seguono "The Withered Roses": Tranquilli, sto scrivendo il capitolo undici, ma sarò un pochino in ritardo çuç - Perdonatemi - <3 




Cigarettes



 
Se ne stava lì, appoggiato con la schiena alla parete di freddo metallo. Il cappello nero sistemato con cura sui capelli color rosa caldo gli dava fastidio, causandogli un insopportabile prurito. Era sudato, e continuava a sudare parecchio: lì sotto faceva un gran caldo, fin troppo.
Sbuffò, e con un gesto scocciato della mano tirò fuori dalla tasca un accendino e un pacchetto di sigarette: lo aprì con un abile movimento dell’indice e del pollice, e, avvicinandolo alle labbra, afferrò una sigaretta con i denti.
Ripose il pacchetto nella tasca, mentre si sistemava la sigaretta tra le labbra e cercava di accendere quel vecchio accendino arrugginito. Non appena ci riuscì, avvicinò la debole fiamma azzurrina alla sigaretta, quando distrattamente spostò lo sguardo sulla statua grigia di un Persian lì vicino.
Fu allora che gli occhi del felino si illuminarono di un rosso scarlatto.
Il moccioso era lì.
Lasciò cadere l’accendino, la cui fiamma si spense non appena l’oggetto toccò il pavimento metallico, e sputò poco più lontano la sigaretta appena bruciacchiata alla punta.
Afferrò una delle Pokéball dalla cintura grigiastra, e corse attraverso i corridoi più veloce che poteva.
Non aveva neanche acceso la sua sigaretta.





Angolo dell’autrice


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Spero che questa piccola Flash vi sia piaciuta ^^ Se non avete capito, il personaggio protagonista è una Recluta. X3 Ho deciso di far svolgere la scena nella Base Segreta Rocket di Mogania, quindi la Flash è ispirata al Videogioco HeartGold/SoulSilver. ;) Per il fatto della sigaretta, lui l'ha bruciacchiata alla punta, sì, ma non l'ha accesa... Non so se mi spiego X3 Vorrei essere chiara perché una mia amica, leggendo la Flash, mi ha chiesto "Scusa, ma non l'aveva accesa?", quindi... XD
Prima di pubblicare l’ho fatta leggere a mia sorella. Se prima ero abbastanza certa di quello che ho scritto, ora ho un centinaio di dubbi D: (sì, mia sorella è perfida =u=”) Quindi, per favore, se doveste notare qualcosa che non vi va a genio, potreste per favore segnalarmelo? O anche consigliarmi, mi sareste molto d’aiuto! ^^
Piccolo P.S. che ho dimenticato di scrivere sopra: il Team Rocket opera a Kanto e a Johto, quindi ho deciso di unire le due regioni e le due diverse “situazioni”. X3
Beh, Hasta la vista (?), al prossimo capitolo! <3
Euphemia 

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Capitolo 2
*** Sadism ***


Sadism



 
Faceva freddo in quel pozzo profondo: l’umidità gli pungeva il viso, facendogli lacrimare gli occhi, mentre osservava i dintorni della grotta sotterranea.
Vi era acqua ovunque, che si concentrava in pozzanghere, e le rocce e i massi, sui quali crescevano muschio e muffa, erano costantemente bagnati.
Sbuffò, togliendosi il cappello nero e aggiustandosi i ciuffi ribelli dei capelli verdi. Spostò lo sguardo sugli Slowpoke che erano lì e, dopo essersi rimesso il berretto, si avvicinò ad essi.
Il suo sguardo gelido fece tremare i Pokémon di terrore: si erano accorti che negli occhi c’era una luce, un bagliore strano e particolare, che voleva significare soltanto una cosa.
Malvagità.
Il ragazzo dai capelli verdi si avvicinò ancora di più agli Slowpoke spaventati, stringendo nella mano un grosso paio di forbici affilate.
“Ehilà, piccoli Slowpoke!” fece, con tono cantilenante e agghiacciante.
Alzò la mano nella quale teneva il paio di forbici, facendole scattare.
Il rumore freddo e metallico rimbombò nell’aria, facendo gelare il sangue ai Pokémon ormai senza via di scampo, trovandosi addossati ad una parete.
“È arrivata l’ora di donarci le vostre belle codine!” esclamò allegramente il ragazzo, sempre con quello sguardo gelido intriso di malvagità.
Velocemente si piegò, afferrando uno Slowpoke per la zampa.
Lo Slowpoke gemette.
Le forbici scattarono.
Un urlo di dolore, agghiacciante, si espanse per tutto il pozzo; persino le reclute dietro di lui rabbrividirono all’udire quel terrificante grido.
Il ragazzo, invece, rideva.
Rideva, rideva come un ossesso, con occhi che brillavano di luce maligna, mentre tagliava le code bianche agli Slowpoke terrorizzati.
Era dannatamente sadico.  




Angolo dell’autrice
 
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Ehilà gente!
Vi ringrazio anche per aver letto quest’altra Flash, spero vi sia piaciuta!
Stavolta credo che abbiate capito l'identità del personaggio, Milas.Trovo quel personaggio abbastanza “strano”, ma credo che dei quattro generali sia il migliore u_u Forse perché mi piacciono i personaggi sadici come lui, boh! X3
Ammetto che però mi dispiace per quei poveri Slowpoke. çuç
Per favore, se doveste trovare degli errori o delle cose che non vi stanno tanto a genio, potreste indicarmeli? Grazie mille a tutti!
Alla prossima Flash! :D
Euphemia 

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Capitolo 3
*** Defeat ***


Defeat



      
“Bayleef, usa Foglielama!”
“Dragonite, finiscilo con Tuono!”
Una giovane ragazza dai capelli castani raccolti in due graziosi codini e un giovane uomo dai capelli rossi e un mantello nero davano gli ultimi ordini ai loro Pokémon, sicuri della loro schiacciante vittoria sugli avversari.
Lei deglutì: non poteva perdere, non poteva proprio.
Il suo compagno era di livello inferiore a lei, per cui doveva assolutamente darsi da fare per evitare la sconfitta.
Digrignò i denti, prima di dare un comando al suo Pokémon.
“Arbok, schivali!!!” esclamò, con il sudore che le gocciolava dalla fronte.
“Drowzee, Inibitore!!!” fece il suo compagno, cercando di essere utile in qualcosa.
Ma entrambi i Pokémon erano troppo lenti per schivare o attaccare, per cui furono colti alla sprovvista.
Il Drowzee fu colpito dal Foglielama del Bayleef della ragazzina, mentre l’Arbok venne fulminato dal Tuono del Dragonite del Domadraghi.
Solo dopo qualche minuto, lei capì, guardando il suo Arbok.
Era finita.
Ancora una volta digrignò i denti, mentre faceva tornare il Pokémon Cobra nella Pokéball.
“Hai perso, Atena.” Disse l’uomo incrociando le braccia.
“Fermate i vostri loschi piani, razza di cattivoni!” esclamò la ragazzina stringendo i pugni.
Voleva risultare seria, indignata, eppure il suo visino dolce da bambina glielo impediva, dandole un’aria buffa, con quell’adorabile broncio.
Lei sorrise e, dopo essersi passata una mano tra i capelli rossi, incrociò le braccia.
“Pensi davvero che ci fermeremo per una sconfitta, Lance?” disse, ridacchiando. “Povero illuso...”
Il suo sguardo malefico si concentrò sulla ragazzina, e sorrise.
“Piuttosto, tu, ragazzina.” Fece, indicandola. “Sei davvero forte, al contrario di quello che sembri. Sai, penso che però sia davvero uno spreco concentrare le tue forze contro di noi...”
Vide che la castana l’ascoltava, accarezzando il dorso del suo Bayleef, il quale intanto si era avvicinato a lei.
“Che ne diresti di entrare nel Team Rocket?” continuò la donna ghignando. “Le tue capacità ti permetterebbero di arrivare molto in alto, nella nostra organizzazione. Tanto, è inutile mettersi contro di noi. Sappiamo tutti che vinceremo, stavolta.”
La ragazzina tacque, continuando a fissare la donna negli occhi color rubino. Il Domadraghi si voltò verso di lei, allarmato per il suo silenzio.
“Cetra...”
“È ovvio che non entrerò nel vostro orribile Team!” esclamò improvvisamente la castana con un sorrisetto. “Perché sarete voi a perdere.”
Atena sussultò.
Detestava la sconfitta.




Angolo dell’autrice

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Salve gente!
Vi ringrazio ancora per essere arrivati fin qui!
Spero che questa Flash vi sia piaciuta, ho pensato di ambientarla sempre a Mogania, nel Rifugio Rocket. Atena era, diciamo, il “boss” (?) di quel luogo, per cui le ho dato un po’ di gloria qui in questa Flash. :3
Ringrazio infinitamente tutti voi, e ringrazio in particolar modo PervincaViola, A q u i l e g i a, Feralis e i love penguin per il loro appoggio! <3
Come sempre, se notate errori o cose che non vi convincono, potreste indicarmeli? Grazie ancora! <3
Alla prossima, zuccherini! (?) <3
Euphemia 

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Capitolo 4
*** Camouflage ***


Camouflage  



 
La stanza era poco illuminata grazie ad una vecchia lampadina che emanava una luce fioca; le finestre infatti erano sbarrate.
L’armadio era aperto: dentro vi erano tantissimi  vestiti e costumi, che lui collezionava da una vita.
Amava il travestimento.
Prese un abito nero da uomo: sulla giacca vi era inciso il simbolo del Team Rocket.
Con l’altra mano, invece, prese il cappello – abbinato al vestito – che si trovava in un altro scompartimento dell’armadio. Lo indossò con moltissima cura, poi si mise davanti ad uno specchio e rimirò il suo riflesso: ci sarebbe voluto un po’ per nascondere un ciuffo dei suoi capelli viola, come d’altronde il pizzetto.
Nonostante ciò, non si preoccupava molto: lui era il mago del travestimento, ci sarebbe sicuramente riuscito.
Sarebbe stato un “Giovanni” perfetto.
Sorrise soddisfatto, quando involontariamente il suo sguardo cadde sulla “R” rossa stampata sulla giacca che teneva in pugno.
Il sorriso lentamente svanì.
Aveva fatto bene ad entrare nel Team Rocket? Era davvero questo quello che desiderava?
Scosse la testa: non doveva pensarci. Lui era felice così: era un Generale, aveva un ruolo importante. Eppure...
No, niente, doveva scacciare via quei pensieri.
Si sistemò meglio il cappello sulla testa, sorridendo maliziosamente.
Avrebbe seguito il piano.
Dopotutto, i bravi ragazzi seguono gli ordini. No? 




Angolo dell’autrice
 

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Bonjour!
Ringrazio ancora una volta coloro che mi stanno seguendo e coloro che sono arrivati a leggere fin qui. ^^
Il protagonista di questa Flash è Maxus, se non si è capito XD In effetti questo personaggio non è molto considerato (anzi, non lo è per niente), però come potevo non dedicare anche a lui un po’ di spazio in questa raccolta? u.u
Spero di non essere andata OOC! Il carattere di Maxus è abbastanza... Come dire... Bizzarro. Sì, proprio bizzarro. E anche difficile da cogliere... Visto che si ritiene sempre un “bravo ragazzo” e dà informazioni utili al giocatore, ho pensato che, magari, ha dei dubbi sui suoi veri desideri... Questo Maxus è quello del videogioco, comunque, non quello del manga! XD
Beh, che altro... Come sempre, segnalatemi gli errori, per favore! >u<
Alla prossima, zuccherini! <3
Euphemia 

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Capitolo 5
*** Wanted Team Rocket ***


Wanted Team Rocket


 
Se ne stava seduto su dei vecchi scatoloni in un buio magazzino, polveroso e abbandonato.
Indossava ancora l’uniforme nera del Team Rocket: non l’avrebbe mai lasciata.
Ci credeva ancora, dopotutto.
Il suo Capo, la persona che più ammirava in assoluto, era stato vinto da un ragazzino di dieci anni.
Un moccioso, insomma.
Erano passati quasi tre anni da quando Giovanni era stato sconfitto da quel bambino a Smeraldopoli, nella sua Palestra. Aveva visto il moccioso sfoggiare la medaglia Terra, quella del suo Capo.
In quel preciso istante, aveva subito capito.
Giovanni, da quel giorno, se n’era andato: si era rifugiato da qualche parte, probabilmente per allenarsi, per diventare più forte.
Desiderava ardentemente che tornasse quanto prima, che il Team Rocket ricominciasse ad agire.
Riponeva ancora fiducia in lui.
Era certo del fatto che non li avesse abbandonati: dopotutto, il Capo non era il tipo che mollava alla prima sconfitta.
E lui l’avrebbe aspettato.
Il giovane strinse i pugni e alzò lo sguardo, posandolo sulla parete buia di fronte a lui: fu solo allora che notò quel manifesto.
La carta era giallina, rovinata dalla polvere e dall’usura di quel luogo. Vi era una grossa “R” rossa stampata sopra, e una scritta in nero:
“WANTED TEAM ROCKET”.
Si fece scappare un sorriso, che subito dopo si trasformò in un ghigno malefico: un pensiero gli era balenato in mente.
“E così volete il Team Rocket, eh?” sussurrò ridacchiando. “E Team Rocket sia. Ricomincia la festa.”
Avrebbe preso il posto del Capo, durante la sua assenza.
Avrebbe riportato il Team Rocket.




Angolo dell’autrice
 

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Ehilà!
Vi ringrazio per aver letto anche questo capitolo della raccolta “Enemies ~ Team Rocket”!
Questa Flash è dedicata ad Archer, il sostituto di Giovanni dopo la sua sconfitta. Mi è sempre sembrato abbastanza misterioso, devo dire che come personaggio non mi dispiace affatto. ^^ E poi, come non dedicargli una Flash? u.u Se lo meritava! <3
Se ho fatto qualche errore, vi prego di segnalarmelo ^^
Spero che questa Flash vi sia piaciuta, vi ringrazio ancora tanto per l’incoraggiamento! <3
Alla prossima, zuccherini! :3
La vostra Euphemia 

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Capitolo 6
*** My little Ambertwo ***


My little Ambertwo...
 


Guardava il contenitore attentamente, accarezzando con la mano il vetro liscio: all’interno vi era una luce rossa e arancione, che incantava l’uomo.
Questo, da dietro un paio di occhiali spessi, rimirava la luce con occhi fermi, brillanti, speranzosi.
Stavolta doveva riuscirci, a tutti i costi.
Prese dalla tasca una fotografia e la rimirò con un profondo senso di malinconia: vi era l’immagine di una bambina di almeno otto anni. Aveva i  capelli azzurri e lunghi, gli occhi erano blu e indossava un vestitino del colore del cielo. L’espressione del viso era gioiosa e sorridente.
Era la sua bambina...
L’uomo sospirò, e ripose la fotografia nella tasca del camice bianco. Poi tornò a concentrarsi sulla luce nel contenitore.
Credeva nella scienza, riponeva in essa tutta la sua fiducia: la scienza gli avrebbe ridato lei.
Spostò lo sguardo sul contenitore accanto: all’interno, galleggiante nel liquido trasparente, vi era una creatura bianca e viola, dalla forma umanoide: Mewtwo.
Sapeva che, per il suo Capo, la priorità era quell’essere, dalle dimensioni e dai tratti ancora infantili; tuttavia, preferiva la sopravvivenza di lei, alla sopravvivenza di quella creatura.
Nuovamente guardò la luce nel contenitore accanto a quello di Mewtwo, facendo scivolare le dita sulla liscia superficie di vetro.
“Amber...” sussurrò.
L’avrebbe riportata alla vita.




Angolo dell’autrice

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Ehilà zuccheri! :D
Scusate per il ritardo, finalmente sono riuscita ad aggiornare! In realtà questa Flash l’avevo scritta tipo un mese fa... Perdonatemi! ^^”
Dunque... Questa Flash è dedicata al Dr. Fuji dell’anime. Vi ricorderete tutti il primo film dei Pokémon... Ecco, lui è lo scienziato che ha creato Mewtwo.
Nel primo film è stata censurata la parte iniziale, perché considerata troppo triste per i bambini.
Se cercate su internet “Le origini di Mewtwo” troverete un video dove verranno spiegate delle cose, e dove si potrà meglio capire perché Mewtwo odia gli umani. Vedendo il video (se non l’avete già visto) si scoprirà anche qualcosina sul Dr. Fuji...
Se non l’avete visto vi consiglio di vederlo, è molto bello, anche se molto triste! :(
Spero che la Flash vi sia piaciuta! ^^ Se ci sono domande, cose che non vi convincono, per favore, ditemi pure, con un messaggio privato o lasciando una recensione! ^^
Spero di aggiornare più in fretta la prossima volta! XD Grazie mille per aver letto fin qui!
Baci, zuccherini! :D
Alla prossima
La vostra Euphy <3

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Capitolo 7
*** Damn Pikachu ***


Damn Pikachu
 


“Dannato moccioso!!!” sbraitava Jessie furiosa, agitando un pugno per aria.
“Che botta, ragazzi...” si lamentò Meowth, massaggiandosi il fondoschiena e rizzando il pelo sporco di fango.
“Già...” fece James dolorante, ancora intontito per “l’atterraggio” non molto morbido.
Era l’ennesima volta che provavano a rubare il Pikachu di quel moccioso, ritenuto da loro molto forte grazie alla potenza delle sue scariche elettriche. Ed era l’ennesima volta che, dopo aver costruito un enorme robot, stavolta dalla forma di un Wobbuffet, erano stati fulminati da quello stesso Pikachu e spazzati via in aria alla velocità della luce.
Beh, tutto andava come al solito.
Ma stavolta c’era un piccolo particolare che aveva fatto proprio perdere la testa a Jessie: erano atterrati in una palude, in mezzo ad una grossa pozzanghera fangosa.
Adesso erano completamente sporchi e imbrattati di fango.
E Jessie questo non poteva assolutamente sopportarlo.
Si alzò con uno scatto, cercando invano di pulire la sua uniforme bianca da quella schifosa poltiglia che la ricopriva quasi interamente, e poi si incamminò per uscire dalla pozzanghera.
“Stupido moccioso, non lo sopporto!!!” continuava a sbraitare, inferocita. “E nemmeno la sua amichetta capelli-rossi e quel suo amichetto occhi-chiusi!!!”
Agitò nuovamente i pugni per aria, quando all’improvviso si sbilanciò e cadde nuovamente nella fanghiglia, stavolta proprio di faccia.
Fu allora che Jessie urlò con più forza e rabbia di quanto avesse fatto prima di allora, e James e Meowth accorsero in suo aiuto.
“Ehi, Jessie!” fece Meowth, aiutando James ad alzarla.
“BASTA, NON LI SOPPORTO PIÙ!!!” strillò la ragazza, visibilmente stanca ed esaurita.
Non ce la faceva più a fare sempre la solita fine: perché non riuscivano a rubare quel Pikachu? Loro erano ladri, ladri professionisti, membri del Team Rocket, eppure non riuscivano a catturare quel topo giallo.
Era solo un Pikachu.
E il suo allenatore era solo un moccioso di dieci anni, ancora inesperto.
Abbassò lo sguardo, afflitta.
Possibile che fossero davvero così incapaci?
James e Meowth la aiutarono a raggiungere il prato poco più lontano e si stesero sull’erba fresca e dal colore verde brillante.
“Rilassati, Jessie.” Fece il felino sospirando. “Non è la prima volta che veniamo sconfitti.”
“Appunto.” Rispose la ragazza, con gli occhi lucidi.
James la guardò: sapeva che prima o poi sarebbe scoppiata a piangere.
“Siamo degli incapaci. Non riusciamo nemmeno a rubare il topo giallo di un marmocchio...” Continuò lei, con voce tremante.
Meowth non rispose e abbassò lo sguardo, ma James, con coraggio e all’improvviso, afferrò le mani della ragazza, la quale sussultò.
“Jessie.” Fece, guardandola negli occhi. “Se siamo uniti ci riusciremo. Noi ruberemo quel maledetto Pikachu, hai capito?”
La ragazza trattenne le lacrime e il fiato, mentre il ragazzo continuava a parlare, fissandola nelle iridi color cobalto.
“E se non sarà il topo giallo del moccioso, sarà qualche altro Pokémon, anche più forte. Intesi, Jessie?”
Jessie rimase in silenzio, ma, subito dopo essersi tuffata negli occhi verde bosco dell’amico, lo abbracciò con uno scatto, nascondendo il viso nel suo petto.
Quel ragazzo le dava sempre tanta sicurezza.




Angolo dell’Autrice
 
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Ehilà bella gente!
Stavolta sono stata più veloce e ho aggiornato prima. UwU Mi sento fiera di me. (?)
La Flash è ispirata al Trio di Jessie, James & Meowth. Insomma, sono probabilmente i membri del Team Rocket più famosi, come potevo non dedicare loro un piccolo spazietto nella mia Raccolta? X3
Beh, sinceramente, non ho capito se questa sia una Flash o una OneShot, perché è di 500 parole esatte. °^° Vabbe, prendiamola per Flash. XD
Ci sono anche degli accenni a una delle Shipping più belle dei Pokémon, ovvero la Rocketshipping! *u* Andiamo, secondo me sono troppo canon, DEVONO mettersi insieme!! Altro che Jessiebelle, se ne andasse a fare i bigodini alle bambole, quella. (?)
Bene, vi lascio, spero che la Flash vi sia piaciuta!
Grazie mille per aver letto fin qui, alla prossima, zuccherini! <3
La vostra Euphy <3

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Capitolo 8
*** I'll come back ***


I’ll come back
 


La tormenta di neve si faceva sempre più violenta: il vento era freddo e forte, l’aria pungente e ghiacciata.
Lei attraversava a tentoni nella neve, lottando contro la forza del vento e contro il freddo.
Era forte, determinata: non si faceva sconfiggere così facilmente.
Il suo compito era trovare Mew e catturarlo: e lo avrebbe fatto.
Si asciugò le lacrime con la mano destra e proseguì ancora.
Si era persa, lo sapeva.
Il suo pensiero andò alla sua bambina, Jessie. Le mancava molto e le era dispiaciuto lasciarla, ma doveva eseguire la missione.
Prima trovava Mew, meglio era: doveva assolutamente tornare dalla sua Jessie.
La tormenta si fece più forte e il vento, all’improvviso, la fece cadere per terra, tra la neve.
 La donna, esasperata, alzò lo sguardo: lo spettacolo che le si parava davanti era meraviglioso.
Il sole era una palla di fuoco arancione e pian piano scendeva dietro le montagne innevate. Le nuvole e il cielo erano dipinti di rosa e rosso, un colore meraviglioso che trasmetteva così tanta tranquillità, mentre si intravedeva già la bellissima e grande Stella Polare.
“Wow...” fece la donna, entusiasta. “Che bello!!!”
Lei era sempre così felice, allegra, in ogni situazione. Probabilmente era quella gioiosa spensieratezza che la rendeva così forte e quella altrettanto gioiosa cocciutaggine a renderla così determinata.
Con un agile balzo, si alzò in piedi, e allargò le braccia.
“Regola numero uno!” esclamò improvvisamente con un largo sorriso. “Profitto! Regola numero due: economizzare! Regola numero tre: non ci sono quattro e cinque! Regola numero sei: Pokémon!!!”
Rise, divertita, ma non si era accorta che il vento si fosse improvvisamente fermato.
Davanti a lei, con un bagliore, apparve qualcosa , qualcosa di luminoso... Un Pokémon.
Lei sgranò gli occhi, incredula: era Mew.
“Tu... Tu sei...” sussurrò. “Mew...”
Non poteva credere ai suoi occhi: l’aveva trovato, finalmente. Presto sarebbe tornata dalla sua piccola Jessie.
Il Pokémon fece il suo verso, svolazzando attorno alla donna, incuriosito. Ella, intanto, prese dalla tasca una fotografia: vi era una bambina, dallo sguardo dolce, dai capelli magenta. Jessie, la sua adorabile e piccola Jessie.
“Ehm!” fece, attirando l’attenzione di Mew. “Guarda un po’ qui!”
Gli occhi blu del Pokémon si incrociarono con quelli della donna, poi la loro attenzione si spostò sulla fotografia.
“Lei è la mia figlioletta. Adesso è sola... Che ne dici di venire con me?” disse allegramente la donna.
Ancora una volta, il Pokémon fece il suo verso e, pian piano, cominciò a svanire.
“Eh? Dove... Dove vai???” esclamò lei disperata. “Aspetta!!!”
In quell’istante, udì un rumore rimbombante e violento. Si voltò di scatto: una valanga di neve veniva nella sua direzione.
Il suo volto impallidì ancora di più, i suoi occhi si spalancarono, le sue labbra si incresparono in una smorfia di terrore.
La valanga era veloce, presto l’avrebbe raggiunta.
Si inginocchiò di spalle alla massa di neve che l’avrebbe travolta e guardò la fotografia che stringeva tra  le mani. Una lacrima le rigò la guancia.
Strinse a sé la fotografia, facendosi scudo con la schiena.
Ritornerò, mia piccola Jessie. È una promessa della mamma.
Un urlo rimbombò tra le montagne.




Angolo dell’autrice
 
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Ehilà bella gente!
È da tanto tempo che non aggiorno, lo so... çuç Vi chiedo umilmente perdono! ç_ç
Sono stata un mese in un’Accademia per studiare, però adesso sono di nuovo qui! èué
Accogliete numerosi il ritorno della grande, unica e inimitabile Euphemia! èué
*Silenzio*
... Lo so che mi amate, lo so. <3
In ogni caso, questo capitolo è dedicato a un personaggio che non tutti conoscono: la mamma della nostra Jessie. Il suo nome è Miyamoto, è un membro del Team Rocket ed è scomparsa proprio in occasione della vicenda che ho voluto narrare in questa Fic. 
Ho lasciato il capitolo in sospeso perché non si sa se sia ancora viva oppure se sia morta, da quello che ho capito facendo alcune ricerche... Credo che immaginare la fine di Miyamoto spetti a ogni lettore, per cui siete tutti liberi di pensare come preferite su come sia andata a finire la cosa! ^^
Spero di non essere andata OOC! OuO E soprattutto, spero che la Fic vi sia piaciuta! e.e
Grazie mille a tutti coloro che leggono e/o recensiscono questa raccolta, siete fantastici! <3
Alla prossima, zuccherini, cercherò di essere più veloce la prossima volta! XD
La vostra zuccherosa Euphemia <3 

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Capitolo 9
*** You're pretty ***


You’re pretty
 


Erano ore che viaggiava su quell’elicottero: era una giornata limpida, serena, senza neanche una nuvola nel cielo. La sua meta era Fucsiapoli, mancava poco all’arrivo.
Il suo compito era, come sempre, dare dei rifornimenti alle squadre speciali e alle reclute del Team Rocket che erano in missione. Questa volta, però, la squadra che doveva rifornire non era una squadra normale: era il fantastico trio verso cui lui provava enorme ammirazione.
Era il trio di Jessie, James e Meowth.
Finalmente, dopo circa un mese dall’ultimo rifornimento, avrebbe potuto rivedere la sua amata Jessie.
Mondo aveva sempre avuto una cotta per quella ragazza: certo, lui era più piccolo di lei, e poi difficilmente avrebbe potuto avere chance. Tuttavia, a lui bastava vederla per essere al settimo cielo.
Finalmente, dopo ore e ore di viaggio, giunse nel luogo predestinato all’incontro con il trio. Con un’abile manovra, atterrò in una larga distesa di prato accanto alla città di Fucsiapoli e scese dall’elicottero, guardandosi attorno. Solo poco dopo, da dietro la boscaglia che delimitava il prato, uscirono fuori i tre interessati ai rifornimenti.
Alla sola vista del trio, a Mondo si illuminarono gli occhi; ma quando posò gli occhi su Jessie, arrossì di colpo.
“Ehilà, Mondo!” esclamò Meowth alzando la zampa in segno di saluto, seguito da Jessie e James.
Il giovane dai capelli castani, arrossendo ancora di più, agitò la mano tremante per salutarli, mettendosi sull’attenti subito dopo.
“S-Salve!” fece.
“I rifornimenti sono arrivati, finalmente!” esclamò James entusiasta.
“Oh, sì, giusto!” disse Mondo, dirigendosi di corsa verso il retro dell’elicottero e cominciando a tirare fuori degli scatoloni.
“Aspetta, ti aiutiamo...” fece a un certo punto Jessie, avvicinandosi al castano.
Al solo udire il suono di quella voce, Mondo prese ad arrossire ancora di più e a tremare. Vide, accanto a lui, la ragazza che tirava fuori dal bagagliaio dell’elicottero gli scatoloni e sorrise: era così bella da vicino...
Pochi minuti dopo, tutti gli scatoloni erano a terra: la missione era conclusa. James e Meowth, affamati come non mai, afferrarono tutti gli scatoloni del cibo e li trasportarono con occhi lucenti poco più lontano.
Solo Jessie era rimasta  a salutare Mondo prima che egli partisse per una nuova missione di rifornimento.
“Ringrazia il Capo da parte nostra!” esclamò la giovane entusiasta di avere finalmente ricevuto di che mangiare.
“Lo farò.” Rispose Mondo sorridente.
La ragazza stava per voltarsi e il giovane per salire sull’elicottero, quando questo, preso coraggio, con decisione si rivoltò.
“Jessie!” esclamò, richiamando l’attenzione della ragazza.
Jessie si voltò, sorpresa per quell’improvviso richiamo, e Mondo arrossì ancor di più, stringendo i pugni.
“Ecco...” cominciò a dire il castano. “Io... Io credo che tu sia carina.”
Senza dare il tempo a Jessie di rispondere, Mondo saltò sull’elicottero e, con velocità sorprendente, decollò.
Tutto questo sotto gli occhi ancor più sorpresa della giovane, le cui guance si erano debolmente imporporate.
Nell’elicottero, invece, Mondo tremava ancora. Tuttavia, era soddisfatta di aver detto alla sua dolce Jessie ciò che pensava.
Finalmente, ci era riuscito.




Angolo zuccheroso dell’Autrice

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Salve a tutti!
Eccomi qui con un’altra Flash sul Team Rocket! Questa volta, è dedicata a un personaggio non molto conosciuto, ovvero Mondo.
Credo sia un personaggio tremendamente puccioso. Ha pure una cotta per Jessie! <3
A proposito, spero di non essere andata OOC! Nel caso, perdonatemi e segnalatemelo, per favore! ^^”
Se ci sono cose che non vanno, segnalate tutto, bitte! <3
Grazie mille per tutti quelli che leggono e seguono questa Raccolta. Vi amo, zuccheri. <3 
Alla prossima!
La vostra zuccherosa Euphy >.^

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Capitolo 10
*** My name is Butch! ***


My name is Butch!
 
 

Era notte fonda: la cella era completamente buia, avvolta nell’oscurità, fredda.
Dalla piccola finestrella a sbarre posta in alto entrava un po’ d’aria gelida, oltre che dei deboli raggi di luna, accompagnata da milioni di stelle in quella notte senza nuvole.
In quella cella non c’era proprio nulla, se non una squallida e impolverata coperta logora.
La ragazza dai lunghi e meravigliosi capelli del colore dell’oro era accasciata per terra con gli occhi chiusi, nonostante il gelo del pavimento: dormiva, con un viso fin troppo rilassato per qualcuno che, come lei, era stato messo in quelle dure e misere condizioni. Tremava, e non poco: cercava di resistere al freddo della notte, mentre rilassava le stanche membra.
Il ragazzo, invece, non riusciva a dormire: era seduto in un angolo della cella, con la schiena appoggiata al muro e le braccia incrociate.
I capelli verdi risplendevano poco alla luce lunare, gli occhi marroni erano semiaperti, le gambe stanche distese.
Osservava, a qualche metro di distanza, la compagna giacente al centro della cella: la sua pelle così candida era dello stesso colore della luna, le labbra rosse invece dello stesso colore delle rose.
Noi crediamo nel potere dell’amore.” Sussurrò sorridendo il giovane, continuando a contemplare la ragazza.
Lui e Cassidy usavano spesso quella frase, assieme a un motto tutto loro. Erano passati anni da quando si erano conosciuti e avevano cominciato a lavorare in squadra: eseguivano molte missioni difficili per il loro Capo, ottenendo successi e insuccessi.
Il lavoro di squadra tra loro due era molto importante: se uno era in difficoltà, l’altra faceva di tutto pur di aiutarlo e, allo stesso tempo, di eseguire la missione, e viceversa.
Tra mille avventure, era inevitabile che, alla fine, uno dei due si sarebbe innamorato dell’altro: e tale destino era  capitato proprio a lui.
Improvvisamente, la ragazza mugugnò e, semiaperti gli splendidi occhi color porpora, fissò il verde. Poi, allungò la mano.
“Passami la coperta, Patch.” Fece, con uno sbadiglio.
Il giovane sbuffò, adirandosi, e, alzatosi in piedi con uno scatto, agitò i pugni per aria.
“Io mi chiamo Butch!!!” esclamò ferocemente.
“Sì, come vuoi. Ora passami la coperta.”
Il verde digrignò i denti e, afferrata la coperta, la scagliò verso Cassidy, la quale la prese al volo e se la mise addosso.
Mentre la biondina tornava a riposarsi, il ragazzo si sedette di spalle a lei a gambe incrociate, fissando con le sopracciglia inarcate e con un broncio stampato in viso il cielo stellato che si intravedeva dalla finestra a sbarre. Borbottava tra sé e sé: perché Cassidy non pronunciava mai il suo nome nella maniera corretta? Erano passati tanti anni, come poteva scordarsene ogni volta?
Di certo, lui non poteva dimenticarsi il nome della sua amata Cassidy.
Intanto, mentre il verde mugugnava, la biondina, voltata di spalle a Butch, sogghignava.

Era troppo divertente farlo uscire fuori dai gangheri.



Angolo zuccheroso dell’autrice

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Ciao ciao zuccherini! <3
Rieccomi con un’altra Flash di questa magica (no) raccolta sul Team Rocket! *^*
Lo ammetto, per scrivere su Butch e Cassidy mi sono presa molto tempo. Per me questi due personaggi sono risultati, se devo essere sincera, un po’ difficili: insomma, compaiono in poche puntate rispetto al trio di Jessie, James & Meowth... Tuttavia, mi sono impegnata a riguardare le puntate in cui compaiono, specialmente ho badato molto alle prime, ovvero “L’inganno” {Indigo League}, “La rivolta dei Pokémon” {The Adventures in the Orange Islands}, “Il libro”{The Johto Journeys} e “Il Pokémon misterioso”, “I Pokémon infuriati” e “Una promessa è una promessa” {Master Quest}. Ho provato a rivedere anche l’episodio “Cambio di alleanze” {Battle Frontier}, ma non so, in quest’ultimo episodio mi hanno dato un’impressione leggermente diversa rispetto al solito... Forse è una mia impressione, ma vabbe, io sto sempre rimbambita. XD Insomma, si può dire che ho fatto un lavoro molto accurato per quanto riguarda Butch & Cassidy, e ammetto che li ho trovati difficili. Ho avuto talmente tanta paura dell’OOC... Per cui, mi sono data da fare! *^* Spero di non essere andata OOC, non sono ancora del tutto convinta... çuç
 
Oltre a questo, volevo avvisare i miei gentili zuccherosi lettori che, purtroppo, la Raccolta sta per finire. çuç Ci saranno al massimo altre tre Flash, tuttavia, volevo chiedervi un parere: avevo intenzione di inserire Silver, tra le tre prossime Flash... Non ne sono convinta, però. Tecnicamente, è solo il figlio di Giovanni, non fa parte del Team Rocket... Voi che dite? Qui è il pubblico che decide, e voi siete il pubblico, zuccheri. *^*
Fatemi sapere, per favore! <3 E, come sempre, se  dovessi aver compiuto qualche errorino di distrazione, segnalatemelo, bitte! <3
Per tutti i dubbi o domande o consigli, non esitate a contattarmi! ;)
Spero che la Flash su Patch (LOL) Butch e Cassidy vi sia piaciuta, mi sono impegnata davvero molto!
Alla prossima, zuccheri, e grazie mille di tutto! <3
La vostra zuccherosa Euphemia <3
 
P.S. Stavolta ho messo un’immagine più “orizzontale”. (?) Non ho saputo resistere, volevo mettere per forza questa, la faccia di Butch è troppo puccia qui. *^* 

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Capitolo 11
*** Alone ***


Alone
 


Era lì, seduto sul ramo di quel possente albero: da quella posizione,  la vista del tramonto era ancora più bella. Quell’enorme palla di fuoco si rifletteva sul laghetto vicino, le cui acque erano adesso tinte dei caldi e meravigliosi colori del cielo rossastro.
Guardò la Pokéball tra le sue mani incerte: all’interno vi era il Pokémon che aveva rubato da poco dal laboratorio di quello strano Professore a Borgo Foglianova.
Aveva scelto quello che gli era sembrato il migliore, il più forte: Totodile.
Era tentato di farlo uscire, di mettersi subito ad allenarlo; tuttavia, quando sollevò la mano per lanciarla, si interruppe, riponendola poi nella sua tasca.
Alzò lo sguardo, osservando la bellezza del tramonto.
La sua carriera era appena cominciata: certo, rubare un Pokémon non era il modo migliore per iniziarla, ma dopotutto non gli importava più di tanto.
Ricordò il diverbio che aveva avuto con il padre tre anni prima: aveva deciso di andarsene lontano, da solo, per allenarsi, per poi ricostituire un’organizzazione più potente.
L’aveva abbandonato, in parole povere.
 
“Unire le forze di tante persone per generare una forza gigantesca. Questo vuol dire “organizzazione”... Questo è il potere di un’organizzazione! io non sono stato in grado di sfruttare al meglio le forze dei miei subalterni! Ma un giorno ricostituirò il Team Rocket!”
“Senti, papà! Io non capisco, non capisco proprio di che stai parlando!”
“... Arriverà il giorno in cui capirai.”
“E non voglio nemmeno capirlo! Io non sarò come te, papà! Non mi metterò a fare il dittatore solo perché posso contare su una schiera di seguaci, per poi essere una nullità da solo! Io diventerò fortissimo! E lo diventerò da solo! DA SOLO!”

Era stato un diverbio aspro, duro, che gli aveva procurato un’immane sofferenza. Odiava il Team Rocket per questo motivo: erano solo dei deboli.
E assieme a loro odiava il padre: colui che l’aveva generato per poi abbandonarlo in quella maniera, per quella stupida organizzazione di deboli.
Giovanni. Lui era il più debole di tutti.
Sconfitto da un ragazzino della sua età.
Ma lui non era un debole come il padre, lui era forte, fortissimo: e glielo avrebbe dimostrato.
Nessuno sarebbe riuscito a intralciarlo, nemmeno quel Gold, che così beffardamente aveva osato sfidarlo dopo aver rubato Totodile.
Non gli servivano seguaci, non gli serviva una stupida organizzazione.
Lui sarebbe diventato ancora più forte. Da solo. 





Angolino zuccheroso dell'autrice


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Salve salvino (?), o' miei dolci zuccheri.  
Vi piace il mio nuovo angolino? Non lo trovate grazzzzioso
Ok, LOL,
apparte gli zuccheri. (?) {Sto sclerando sulle note della sigla dell'Anime del mio Manga preferito, ecco perché. x"}
Questa Flash è dedicata a Silver, che non è propriamente membro del Team Rocket, bensì il figlio del capo dell'organizzazione. Visto che voi,
pubblico, avete votato affinché includessi il dolce Silver nella Raccolta, beh... L'ho messo.
 
 
Spero di non essere andata OOC! Io credo che l'indignazione con il padre sia causata sia per la sua debolezza, ma anche per l'abbandono che ha commesso nei confronti del figlio... 
Se notate errori, o volete darmi consigli,
pls, contattatemi! ^^
Oh, un'ultima noticina che però è importantissimamente importante: dedico questa FlashFic alla mia dolcissima e caramellosamente caramellosa
, che segue questa Raccolta con grande zuccheroso ammorre (?) e la recensisce sempre. E che ama tanto tanto Silver, con tutta se stessa. E che adora la SoulSilver, una coppia che amo. *^* Grazie mille, , sappi che sei la mia zucchera preferita   
Grazie per coloro che mi seguono e che hanno letto sin qui, alla prossima Flashhhhhh  
La vostra
zucchera Euphy  

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Capitolo 12
*** Freedom ***


Freedom
 


Si guardò attorno: respirava piano, senza far rumore, scrutando con occhi attenti ciò che lo attorniava. Non udiva alcun rumore oltre al suo respiro, al suo battito cardiaco. Artificiale.
Sentiva però che stava per succedere qualcosa, in quel luogo chiuso, su quel campo di battaglia: l’istinto era l’unica cosa di cui si fidava.
All’improvviso, con un guizzo rosso,di fronte a lui comparvero due entità possenti, traboccanti forza e potenza: uno dei due, dalle sembianze di un cane, gli ruggì ferocemente, mostrando le bianche fauci appuntite.
Alzò lo sguardo verso una vetrata presente sulla parte superiore di una delle pareti della stanza: l’uomo che l’aveva raccolto, che aveva deciso di allenarlo era lì e lo fissava con un particolare sorriso sulle labbra.
“Arcanine, Nidoking. Attaccate.” Rimbombò la sua voce attraverso il campo di battaglia.
I due Pokémon senza batter ciglio si scagliarono contro di lui: egli vedette la ferocia nei loro occhi, l’aggressività, ma più in particolare la sofferenza, celata persino a loro stessi, che causava quei rabbiosi e folli sentimenti.
Come erano stati ridotti.
Con i suoi potenti poteri psichici, fermò i due Pokémon, facendoli levitare in aria e scaraventandoli lontano con più forza possibile, schiantandoli contro la parete.
Entrambi erano inermi, stanchi, incapaci di lottare ancora. Messi fuori combattimento con una sola potentissima mossa.
Egli li osservò con una grande pena.
Era questo che lo aspettava?
No. Lui non lo avrebbe mai permesso.
“Molto bene, Mewtwo. I tuoi poteri stanno diventando più forti, di conseguenza anche tu stai diventando più potente. Presto sarai capace di superare anche Mew: tu sei invincibile.”
La voce di quell’uomo rimbombò nuovamente attraverso il campo di battaglia: era convinta, ferma. Anche beffarda.
Mewtwo abbassò lo sguardo, osservando il suo braccio, il suo corpo: era ricoperto di una pesante armatura, artificiale come lui.
Quell’uomo aveva detto che gli sarebbe servita a potenziarsi, per raggiungere il suo desiderio di poter  sconfiggere Mew; ma solo adesso si accorgeva che, per lui, quella non era che una gabbia camuffata.
Il suo sguardo si soffermò nuovamente sugli esausti Arcanine e Nidoking; e in quel momento, i suoi occhi si colmarono di ira.
“È questo ciò che mi aspetta, se continuerò a restare al tuo fianco?” domandò, con una punta di rabbia mista a rigidità nella sua voce profonda.
“Cosa intendi?” fece l’uomo, confuso.
Mewtwo, con i suoi poteri psichici, distrusse la sua gabbia di metallo, illuminandosi di un’aura azzurrina; era per questo che odiava gli umani. E adesso, li odiava anche di più.
“Io non sono un tuo schiavo. E non lo sarò mai.”
Gli uomini erano squallidi, insulsi: credevano che i Pokémon fossero nati per servirli, per morire per loro. Era per questo che l’avevano creato.
Ma no: lui non si sarebbe lasciato sottomettere da quella razza maligna.
Lui sarebbe stato libero.
Con uno dei suoi potenti attacchi distrusse il muro dell’edificio, alzandosi in volo e fuggendo nel cielo infinito, senza fermarsi ai richiami dell’uomo.
Gliel’avrebbe fatta pagare, agli umani. Si sarebbero pentiti di averlo creato.





A
ngolo dello zucchero~

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E bentornati a questa nuova edizione del TG5 (?) di Enemies ~ Team Rocket!
Ebbene sì, ho deciso di dedicare questa penultima Flash a qualcuno di insospettabile, Mewtwo. Non fa parte del Team Rocket, propriamente, però ne ha fatto parte, in un certo senso. Come non inserirlo in questa raccolta? Non potevo non farlo!
Mewtwo è un personaggio ben caratterizzato, a mio parere. Ha una psicologia tutta sua, delineata in una maniera più che perfetta. Ho cambiato un po’ la vicenda con Giovanni, rispetto a quella del film...
Spero di averlo reso IC... E’ anche un po’ complicato, di carattere, eh! XD
Comunque, siamo già arrivati alla penultima Flash, eh...? Per alcuni lati sono felice di poterla finire, però per altri mi sento un po’ triste, perché grazie a questa Raccolta ho conosciuto molte persone che adesso sono molto importanti per me. Io vi ringrazio di cuore, ragazzi, per tutto. <3
Ma i ringraziamenti fatti meglio (?) li farò nella prossima Flash, l’ultima!
Vi ringrazio per aver letto, se trovate errori o avete consigli non esitate a scrivermi! <3

Byeee
Euphy <3
 

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Capitolo 13
*** Creature ***


Creature
 


Era in quella stanza da un po’ di tempo: sedeva su un divano di pelle marrone, con la schiena poggiata sulla morbida spalliera.
Le mani accarezzavano la superficie ruvida del divano: erano mani grandi, robuste, leggermente screpolate e dalle quali si potevano vedere alcune vene, il cui colore blu risaltava con la candida carnagione della pelle dell’uomo. Tuttavia, erano mano forti, non ammettevano la sconfitta, non erano pronte a mollare.
Il suo obbiettivo era vicino, non avrebbe mai abbandonato tutto per colpa di un moccioso di dieci anni.
Sentì un miagolio e spostò lo sguardo verso la porta: sull’uscio vi era un felino dalle dimensioni medie e dal manto pregiato color crema. Aveva una posa maestosa, elegante, uno sguardo fiero, proprio come quello del suo padrone, mentre arricciava la coda soavemente e gli occhi brillavano come il rubino sulla sua fronte.
“Persian, vieni qui.” Disse l’uomo affettuosamente e il Pokémon miagolò di nuovo, prima di avvicinarsi e di salire con un agile balzo sul divano.
Appoggiò il muso e le zampe anteriori sulle gambe dell’uomo, desideroso di coccole, e prese a fare le fusa non appena quello cominciò ad accarezzarlo sul dorso e sulla testa con dolcezza.
Dopo pochi minuti l’uomo si alzò, dando un’affettuosa pacca a Persian, il quale lo seguì quando lo vide avviarsi verso l’entrata  del laboratorio segreto.
Egli scrisse la password di sicurezza sul computer attaccato alla parete, si mostrò alla telecamera per far certificare la sua identità e, dopo che la porta meccanica si fu aperta, entrò nella stanza.
Di fronte a lui vi era un grosso contenitore di vetro trasparente: all’interno, una creatura galleggiava in un liquido anch’esso incolore, attaccata a dei fili.
L’uomo si avvicinò e accarezzò il vetro liscio con le dita tozze e ruvide: la  creatura, di colore bianco e viola, aveva gli occhi chiusi e riposava tranquillamente.
O almeno, così sembrava.
Anche l’uomo chiuse gli occhi, continuando a far scivolare le dita sulla superficie trasparente, mentre il Persian si strusciava contro le sue gambe.
Quella era la sua creatura.






Angolo dell’Autrice
 

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Che dire, ragazzi... Come avrete visto, questa era l’ultima FF della Raccolta sul Team Rocket. Ecco... Non so, mi sento strana! Mi sembra che sia passata una vita da quando ho cominciato a scrivere questa Raccolta! Ricordo ancora il momento in cui mi venne questa bizzarra idea in testa, in classe, quando ero in quinto ginnasio – quindi l’anno scorso. La primissima FF è stata proprio la prima di questa Raccolta, quella della Recluta. E la seconda, beh... La seconda che ho scritto è stata proprio questa. Questa, che avrebbe dovuto occupare l’ultimo posto! Ce l’ho in serbo per voi da ben sette mesi, da Maggio... In questi mesi di certo il mio stile di scrittura sarà mutato, me ne rendo conto... Però non ho voluto riscrivere questa FF, perché mi ricorda quei giorni di quinto ginnasio, quei giorni dove tutto è cominciato! Grazie a questa Raccolta, ho conosciuto una marea di splendide persone... Ma i ringraziamenti a tra poco!
Come potevo non dedicare l’ultima FF al capo dell’organizzazione più cattiva (?) di tutti i tempi, Giovanni? Personalmente, ho sempre amato quel tizio. Non so... I cattivoni sono i migliori, lo dico sempre, io! Hanno quasi sempre una psicologia ben più complessa dei semplici protagonisti – che in genere io non riesco a sopportare per qualche oscuro motivo – e sono anche molto più interessanti! E più fighi, ricordiamoci di Milas, pls. <3 O anche della semplice Recluta della prima Flash, eheh. A proposito di quella Recluta... Ho un importante annuncio da farvi. <3 Visto che ha ottenuto un certo successo, e visto anche che ha cominciato a piacere tanto anche a me, ho deciso di darle un’identità e di farla apparire più spesso nelle storie che andrò a scrivere su questa sezione... Per adesso, vi dirò solo che il suo nome sarà Elliot! ;) Acclamate numerosi Elliot il figone, wooo (?)
Comunque, per quanto riguarda questa Flash, ho voluto ispirarmi ad un ipotetico Missing Moment del videogioco! Spero che sia stata di vostro gradimento anche quest’ultima Flash: se ci sono errori, o avete consigli, vi prego di non esitare a contattarmi!
Siamo già giunti alla fine del mio angolo...? Odio gli addii... *piange*


P.S. In questi giorni, come avrete notato, sono molto. Molto assente. Cercate di capirmi... Il primo liceo classico (per evitare malintesi, il terzo anno delle superiori) è roba da strapparsi i capelli, davvero. E anche le viscere, possibilmente. (?) In più, le giornate volano così facilmente, per via dei numerosi compiti, delle numerose interrogazioni e del giornale della scuola a cui mi sono iscritta (prima o poi vi linkerò il sito <3) e che ha scadenze pressoché brevi. Ma ritornerò nelle vacanze di Natale, lo giuro. <3 Anche perché devo leggere e recensire numerose FanFiction, e non posso abbandonare tutti, non posso, non ho il cuore di farlo. <3

 

Ringraziamenti

Ringrazio sentitamente tutti voi, lettori, che mi avete sorretto fino alla fine, che mi avete spronato a continuare questa Raccolta, che inizialmente pensavo si sarebbe rivelata un vero fallimento. Io, davvero, vi ringrazio con tutto il mio cuore! Senza di voi, Enemies avrebbe preso una piega diversa, forse non l’avrei nemmeno continuata. Ed invece c’eravate voi a darmi lo stimolo per continuare, per migliorarmi. Con questa Raccolta mi sono migliorata tantissimo, ed è tutto merito vostro! Grazie!
Un ringraziamento per coloro che hanno messo la Raccolta tra le preferite:
A c q u a m a r i n a_
Feraligatr
littlewings
 _ o d a m a k i _

Un ringraziamento per coloro che hanno messo la Raccolta tra le seguite:
Blablanche
Ellacowgirl in Madame_Butterfly
Milady Ophelia
Mudie
PervincaViola
Ronnie Stregatto
_ o d a m a k i _

Un ringraziamento per coloro che hanno recensito le varie Flash:
lidiaseifiga
PervincaViola
littlewings
Blablanche
Mudie
_ o d a m a k i _
pokefun
Thunder_PP_SS_White
Amine_Mirabel_Writer
A c q u a m a r i n a_
Feraligatr
Mikashi
Linsday BlackRose

Vorrei fare un ringraziamento davvero speciale a , che mi ha sempre sostenuta <3 Sei la mia zucchera preferita, ricordatelo. <3
E un ringraziamento speciale anche a
Saku: che insieme scleriamo ogni giorno e che mantiene vive le mie giornate noiose sclerando su zebre, cammelli, Jun e Bernardo. <3
Vi ringrazio ancora tutti quanti voi per l’appoggio! Vi voglio bene, zuccheri!
Beh, ma già che ci sono... Perché non annunciarvi che farò un’altra Raccolta simile a questa, che di nome farà Enemies ~ Team Idro & Magma, che ovviamente sarà sul Team Idro e sul Team Magma, e che ho già scritto ben tre nuove  Flash? <3
Vi voglio bene, zuccheri.
Non vi libererete così facilmente di me. <3
Alla prossima Raccolta, zuccheri! <3
Tanti baci,
Euphy >.^

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