I've tried, seeing the bright side.

di iwashere
(/viewuser.php?uid=222064)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pioggia. ***
Capitolo 2: *** Viaggi. ***
Capitolo 3: *** Hot for a teacher. ***
Capitolo 4: *** "Sebastian? Io mi annoio!" ***
Capitolo 5: *** "Un panino ti sembra una cena?" ***
Capitolo 6: *** What do I have to do to be your latest choice? ***
Capitolo 7: *** Di pratiche e adozioni. ***



Capitolo 1
*** Pioggia. ***


Pairing: Thad/Sebastian.
Genere: Romantico, Fluff, Generale.
Avvertimenti: Nessuno.
Rating: Verde.
Parole: 204.
Capitoli: 1/7
Prompt: Cliché.
Note D’autore: Questa storia partecipa alla Thadastian week, e premetto già di non essere sicura di poter pubblicare in tempo. Chiedo scusa in anticipo e vi terrò aggiornati durante la settimana, promesso <3
Note di betaggio: La sottoscritta iwashere, che ha betato quando era stanca e in ritardo. Se vedete un qualsiasi errore, let me know!
Disclaimer: I Thadastian non mi appartengono, ci credereste? *faccia indignata*
 

Pioggia.

 
Quando litigavano, Thad e Sebastian erano capaci di tirare non solo i cuscini o i libri sui muri, ma anche di lanciarsi addosso parole affilate come coltelli, che puntualmente nessuno dei due riusciva ad evitare.
Quella volta, era stato Thad a dire una frase di troppo, e Sebastian se n’era andato sbattendo forte la porta. Si aspettava che tornasse entro dieci minuti, come faceva sempre, ma la camera non era stata inondata della sua presenza ingombrante per quasi due ore.
Quando aveva cominciato a piovere, Thad era uscito, un cappuccio malandato sulla testa e le mani che tremavano, e quando l’aveva visto su una panchina non era sicuro di potersi permettere di tirare un sospiro di sollievo.
Si era seduto al suo fianco e aveva parlato solo quando ormai erano entrambi zuppi fino alle ossa.
“Mi dispiace.” Un sussurro leggero, quasi completamente coperto dal ticchettio delle gocce che rimbalzavano sul legno verde.
Due parole e Sebastian era ceduto, dandosi dell’idiota e del debole. Si era girato e l’aveva baciato fino a non sentire più il sapore della pioggia sulle labbra di Thad, come solo nei peggiori film d’amore.
Ma alla fine, a chi importava se era un idiota e un debole, se era innamorato?

 

* - * - *


Chi ci credeva davvero nella mia partecipazione? Di certo non io. Ma eccomi qui, pronta ad intasare i vostri schermi con la week più bella di sempre!

Tatiana. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Viaggi. ***


Pairing: Thad/Sebastian.
Genere: Romantico, Fluff, Generale.
Avvertimenti: Nessuno.
Rating: Verde.
Parole: 205.
Capitoli: 2/7.
Prompt: Parigi.
Note D’autore: Questa storia partecipa alla Thadastian week, e premetto già di non essere sicura di poter pubblicare in tempo. Chiedo scusa in anticipo e vi terrò aggiornati durante la settimana, promesso <3
Note di betaggio: La sottoscritta iwashere, che ha betato quando era stanca e in ritardo. Se vedete un qualsiasi errore, let me know!
Disclaimer: I Thadastian non mi appartengono, ci credereste? *faccia indignata*
 

Viaggi.

 
La prima vacanza insieme, Thad e Sebastian l’avevano fatta che erano appena usciti dalla Dalton, un diploma in mano e la consapevolezza di poter guadagnare il mondo, se avessero voluto. Si sentivano potenti e innamorati e giovani.
“Vieni a Parigi a conoscere i miei genitori.” Gli aveva chiesto Sebastian mentre facevano l’amore, e Thad aveva pianto annuendo, perché quel gesto equivaleva a milioni di ti amo non detti.
I genitori di Sebastian si erano dimostrati educati e gentili, sebbene un po’ diffidenti verso il fidanzato ispanico del figlio, e Harwood si era sentito soddisfatto di sé stesso come mai nella sua vita.
Avevano passato due settimane meravigliose, e tutte i complimenti di Sebastian su quanto la Francia fosse bellissima e allo stesso tempo selvaggia si erano rivelati tutti veritieri.
Quando, sette anni dopo, Sebastian aveva proposto di andare in viaggio di nozze a Parigi, sempre mentre facevano l’amore, Thad aveva riso e l’aveva baciato con amore e riverenza, perché mai si sarebbe immaginato di poter avere Sebastian per il resto della sua vita.
“Perché ridi?” gli aveva chiesto il più alto con una faccia guardinga mentre gli lasciava un succhiotto sul collo.
“Perché ti amo.” Aveva risposto Thad, un sorriso dolce e l’amore negli occhi.


 

* - * - *


Giorno due, pubblicato con gli occhi a cuore perchè siamo tantissime <3
A domani (spero), 
Tatiana.

P.s. queste due shot sono le poche che ho scritto al passato. Voi cosa preferite? Questo tempo o il (mio) presente?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Hot for a teacher. ***


Pairing: Thad/Sebastian.
Genere: Romantico, Fluff, Generale.
Avvertimenti: AU – Professor!Sebastian e Student!Thad.
Rating: Verde.
Parole: 1469.
Capitoli: 3/7.
Prompt: In un’altra vita.
Note D’autore: Questa storia partecipa alla Thadastian week, e premetto già di non essere sicura di poter pubblicare in tempo. Chiedo scusa in anticipo e vi terrò aggiornati durante la settimana, promesso <3
Note di betaggio: La sottoscritta iwashere, che ha betato quando era stanca e in ritardo. Se vedete un qualsiasi errore, let me know!
Disclaimer: I Thadastian non mi appartengono, ci credereste? *faccia indignata*
 
 

Hot for a teacher.

 
 
Sebastian ha ventiquattro anni, quando consegue la sua tanto agognata laurea e gli viene accordato il permesso di insegnare.
L’Ohio si dimostra più sconfinato e sconosciuto del previsto, e quando viene spedito ad un’anonima scuola di provincia, invece che alla prestigiosa Dalton Accademy dove aveva fatto domanda, all’inizio quasi si infuria con il si sistema, con sé stesso, con il mondo.
Ma Sebastian è sempre stato così: sputare fuori tutto e subito, per evitare che questo gli si accumuli all’interno, nelle viscere, e lo bruci come acido. Era stato così anche con il suo coming out: quando si era ritrovato ad accettare di guardare il culo ai ragazzi, lo aveva detto ai suoi genitori il prima possibile.
Alla prima lezione, alla quale sopravvive con solo un paio di palline di carta sulla schiena e tutte le ragazze del corso a fissarlo con sguardo imbambolato, non lo nota. In fondo è solo un altro dei suoi studenti ed è più piccolo di lui di cinque anni, perché dovrebbe guardarlo?
Quando legge il suo compito, il primo della classe e restituirlo, perfettamente stampato e impaginato, si ritrova ad appuntare solo un paio di cose su quelle quattro pagine e se ne stupisce a tal punto da decidere di osservarlo meglio la prossima volta.
Quando Thad va a ritirare il suo compito alla cattedra, il giorno seguente, il sorriso che gli spunta sul volto, pieno e fiero, Sebastian non sa definirlo. Non è la cosa più bella che abbia mai visto, perché Thad è ancora immaturo e innocente e intatto, ma è decisamente un sorriso che gli ricorda il suo di qualche anno prima.
Nel giro di qualche settimana, il cognome Harwood è sempre accompagnato dal voto migliore degli studenti e la media più salda.
Innamorarsi di Thad è stato graduale e inevitabile. Perché Sebastian si è innamorato dei suoi saggi, del suo modo di mordicchiare la matita mentre pensa ad una risposta durante un test, di come si illuminano i suoi occhi quando gli fa una domanda a cui sa rispondere.
Quando alla festa di Natale Thad si presenta alla sua scrivania, le guance rosse per il freddo e una scatola rettangolare in mano, a Sebastian si raggela il sangue nelle vene. Perché Thad non può amarlo, non quando ci sono ancora sei mesi di frequentazione scolastica obbligatoria. Non ora che Sebastian ha appena iniziato ad adattarsi in quella scuola.
Così lo guarda per un momento negli occhi, regalandogli silenziose illusioni di cui non è nemmeno consapevole e poi chiude il suo regalo nel primo cassetto, senza dargli nemmeno un’occhiata.
La delusione si legge nelle iridi profonde e scure di Thad, eppure lui, trasparente ma orgoglioso, gli lascia un sorriso quasi di cortesia ed esce dall’aula senza guardarsi più indietro.
Da quel giorno, nonostante la sua media non accenni ad abbassarsi nemmeno di un decimo, Thad smette di fare domande in classe.
 
 

* - * - *

 
 
L’orologio bianco appeso sopra la cattedra segna le nove di sera, e le palpebre di Sebastian sembrano così pensanti da minacciare di chiudersi dopo ogni secondo.
Dopo l’ennesima verifica corretta, il giovane insegnante rimette tutti i suoi fogli, e la sua penna rossa ormai scarica, nella sua vecchia tracolla e chiude l’aula, ben deciso ad andarsene a casa per poi buttarsi a letto senza nemmeno cambiarsi.
Quando passa davanti alla biblioteca, è la luce accesa ad incuriosirlo: la signorina Elizabeth avrebbe dovuto essere a casa già da almeno un paio d’ore.
Una volta entrato, individuare Thad è facile, basta seguire la leggerissima musica che proviene dal corridoio della filosofia. Allunga la testa e lo vede, con la schiena appoggiata allo scaffale di destra e le gambe incrociate e distese, che nonostante tutto non riescono a toccare la libreria a lui opposta. C’è qualcosa di profondamente pacifico in quella visione, pensa Sebastian, e gli viene quasi naturale mostrarsi del tutto facendo quasi sobbalzare il ragazzo, quando dopo una manciata di secondi si accorge della sua presenza.
“Professor Smythe, che ci fa qui a quest’ora?” chiede Thad, e il suo tono, nonostante sia più alto di qualche ottava per via della sorpresa nel vederlo, ha un che d’inquisitorio.
“Dovrei chiederlo io a te, Harwood.” Risponde a tono Sebastian, chiedendosi quando gli ha dato tutta quella confidenza.
Quando hai lasciato che ti innamorassi di lui?
“Devo assolutamente studiare per il test di fine anno di storia e filosofia, e a casa mia ci sono questi preparativi ingombranti e rumorosi per il diciottesimo compleanno di mia sorella, ed è assolutamente impossibile avere un po’ di calma lì.” Le spalle di Thad si abbassano e lasciano confluire al legno dietro di sé la tensione, come se anche solo il pensiero della sua famiglia riuscisse a calmarlo.
Sebastian lo invidia.
“La signorina Elizabeth ti ha dato il permesso di stare qui?” mentre lo chiede, gli occhi verdi del più grande passano in rassegna la pila di libri vicino ai piedi di Thad, e un sorriso gli spunta sulle labbra quando intuisce che no, la custode della biblioteca non aveva idea che Thad avesse intenzione di fare nottata lì dentro.
“Se vuoi posso darti una mano a prepararti. Almeno se ci trovasse qui insieme avremmo una buona scusa, no? E poi, chi pensi possa sgridare un professore?” si lascia scivolare lungo lo scaffale di fronte al suo studente migliore e prende un libro a caso, lasciando distrattamente la tracolla da qualche parte tra le gambe e la schiena di Thad.
Mentre legge le prime parole del manuale di filosofia che si è ritrovato tra le mani, Sebastian si rende conto di quanto stupido e avventato e stupido sia stato permettersi di entrare e preoccuparsi per Thad, ancora una volta.
Quando lo vede togliersi gli auricolari e spegnere la riproduzione musicale, Sebastian lascia andare un sospiro e riprende a leggere.
Passano tutta la notte a studiare e ripetere date e concetti, fino a quando, verso le tre del mattino, non cadono entrambi in un sonno troppo profondo da essere interrotto.
 

* - * - *

 
Dopo quella volta, il venerdì sera Thad e Sebastian si danno sempre appuntamento in biblioteca e il professore lo aiuta a prepararsi per la miriade di test finali che riempiono l’agenda di Thad, a volte facendogli domande o semplicemente ascoltandolo, mentre lui corregge i suoi compiti.
È diventata un’abitudine, e la prima volta che Thad gli dice “domani non posso venire”, Sebastian si rende conto di quanto sia diventata fondamentale e ovvia, e la cosa quasi gli fa paura. Perché si sente come a Natale, quando Thad aveva una cotta per lui e Sebastian non era pronto.
Sei pronto adesso?
Sebastian non lo sa.
 

* - * - *

 
L’ultima notte prima dell’esame, Thad la passa in biblioteca con Sebastian. Quando si sono resi conto di avere solo cinque anni di differenza, il professor Smythe è diventato semplicemente Sebastian, al di fuori dell’aula. Praticamente nessuno sa dei loro incontri di studio, esclusi loro due. Questo patto sancito silenziosamente tra una verifica corretta e una domanda a trabocchetto fa sentire Thad importante e Sebastian al sicuro.
Quando la crisi arriva, alle due e mezza e con il vuoto totale ad accompagnarla, Thad piange. Piange perché non può deludere i suoi genitori, perché non vuole perdere l’anno e perché si è impegnato dannatamente tanto per lasciarsi scappare un’occasione del genere per l’ansia. Eppure le lacrime non smettono di scendere, ed è come se Thad non potesse davvero farci niente, come se stesse accadendo a qualcun altro e lui potesse solo stare lì e guardare in silenzio.
Sebastian gli si fa più vicino e, mettendosi in pericolo e allo scoperto, lo abbraccia stretto, il gomito incastrato tra lo scaffale e le scapole di Thad e il suo viso sepolto tra qualche parte nelle pieghe del collo.
Quando Thad smette di tremare, Sebastian fa per lasciarlo andare, ma Thad gli arpiona la camicia azzurra e gli si rannicchia ancora più addosso. Rimangono così per minuti che sembrano infiniti, e quando il braccio dimenticato di Sebastian comincia a fargli male, è davvero costretto a mollare la presa.
“Perché l’hai fatto?” chiede Thad, e la sua voce è talmente sottile da dimostrare tutti gli anni che ha.
“Perché eri sconvolto, e perché anche io sono passato nel mezzo di una crisi da esame, credimi!” sorride, e quel perché sono innamorato di te gli rimane sulle labbra.
Ma a quanto pare deve essere anche incastrato tra qualche parte nei suoi grandi occhi verdi, perché Thad lo sta guardando come se fosse la prima volta, e dopo un secondo Sebastian non riesce più a metterlo a fuoco da quanto è vicino.
Baciarsi, dopo, è semplice come ricordare le parole della tua canzone preferita. Perché non sono il professor Smythe e l’alunno Harwood, quella sera e le altre mille a venire, sono semplicemente Thad e Sebastian.

 

* - * - *


Io ero completamente senza idee, questa mi è balenata in testa all'improvviso, spero vi piaccia! Leave me a comment, love,
Tatiana. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** "Sebastian? Io mi annoio!" ***


Pairing: Thad/Sebastian.
Genere: Romantico, Fluff, Generale.
Avvertimenti: Nessuno.
Rating: Verde.
Parole: 306.
Capitoli: 4/7.
Prompt: Lezioni noiose.
Note D’autore: Questa storia partecipa alla Thadastian week, e premetto già di non essere sicura di poter pubblicare in tempo. Chiedo scusa in anticipo e vi terrò aggiornati durante la settimana, promesso <3
Note di betaggio: La sottoscritta iwashere, che ha betato quando era stanca e in ritardo. Se vedete un qualsiasi errore, let me know!
Disclaimer: I Thadastian non mi appartengono, ci credereste? *faccia indignata*
 
 

“Sebastian? Io mi annoio!”

 
Sebastian?
 

Siamo a meno di due metri di distanza, Thad, perché mi scrivi?

 
Perché siamo durante una lezione di storia, genio?
Mi annoio.
 

Come posso risolvere la situazione? ;)

 
Non fare il marpione anche attraverso i bigliettini!
Giochiamo a qualcosa. Impiccato?
 

Qualunque cosa pur di farti felice stare buono, stai saltellando su quella sedia come se fosse incandescente da quasi dieci minuti!

 
Che bella parola, “incandescente”. Avrei potuto usarla come primo indovinello…
A_ _ _ _ _ _ O
 

Uhm, partiamo dalle vocali e andiamo sul sicuro. A?
Come mai questa lezione di storia non la sopporti?

 
A _ _ _ _ A _ O
Mhm, sarà che l’argomento non mi interessa un granché.
 

Oppure sarà che storia la odi sempre e comunque?
I?

 
Uffa, stai indovinando troppe lettere!
A _ _ _ I A _ O
E comunque non è vero che odio la storia. Abbiamo soltanto una relazione complicata. Molto complicata.
 

Ah, sempre detto che l’impiccato era un bel gioco!
S?
Ed io che pensavo che la relazione complicata la avessi solo con me, gn.

 
Olè, il signor Smythe sbaglia una lettera! Hai ancora cinque vite prima di perdere!
Cos’è, sei geloso di una materia odiosa e molto meno attraente di te?
 

Tornerò alle vocali, allora.
O?
Dovrei?

 
Assolutamente no, lo sai.
A _ _ O I A _ O
 

Ma che parola facile Harwood: annoiato!
È il mio turno ora?

 
Sì, però ci hai messo un po’ a indovinare :P
A te i giochi.
 

T _ _ _ O
Fossi in te, mi arrenderei.

 
Ancora prima di iniziare?
A?
 

T _ A _ O
Beh, sappiamo tutti io sono imbattibile.

 
Tutti chi, esattamente?
I?
Sto seguendo la tua tattica delle vocali.
 

T I A _ O
Forse questa era fin troppo semplice.

 
Anche io ti amo.
 

Sai vero che ti ho lasciato vincere?

 

* - * - *

 

Ma quanto mi è piaciuto scrivere questo prompt? Penso che sia il mio preferito, fino ad ora! <3
Ve l'ho mai detto, comunque, che siete adorabili? Che belle recensioni che mi lasciate :') Risponderò appena possibile, promesso! :33

Tatiana.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** "Un panino ti sembra una cena?" ***


Pairing: Thad/Sebastian.
Genere: Romantico, Fluff, Generale.
Avvertimenti: Nessuno.
Rating: Verde.
Parole: 325.
Capitoli: 5/7.
Prompt: Cucina.
Note D’autore: Questa storia partecipa alla Thadastian week, e premetto già di non essere sicura di poter pubblicare in tempo. Chiedo scusa in anticipo e vi terrò aggiornati durante la settimana, promesso <3
Note di betaggio: La sottoscritta iwashere, che ha betato quando era stanca e in ritardo. Se vedete un qualsiasi errore, let me know!
Disclaimer: I Thadastian non mi appartengono, ci credereste? *faccia indignata*
 
 

“Un panino ti sembra una cena?”

 
La Dalton Accademy è una scuola di tutto rispetto, e Sebastian questo lo accetta e ammette. Professori preparati, compagni educati, attività extra scolastiche ben organizzate e un preside interessato e responsabile. La Dalton Accademy sembra la scuola perfetta.
Ma la mensa.
Sebastian, abituato ai privilegiati e ricercati piatti parigini, non riesce proprio a farsi andare a genio i pranzi serviti all’accademia.
Quando, per via di una riunione dei warblers straordinaria e lunghissima si sono ritrovati a dover cenare in sala prove, Jeff propone di ordinare tutti da Mac Donald’s.
Mentre Sebastian beve la sua acqua energetica, per poco non si affoga.
“Cosa vorresti mangiare, scusa?” Jeff, dall’altra parte dalla stanza si gira verso di lui, e i capelli biondi troppo lunghi gli scivolano sugli occhi.
“Panino, patatine fritte e coca? Non so, di solito tu cosa mangi ad un fast food?” Jeff sembra davvero sconvolto, o per lo meno confuso.
“Io non mangio ai fast food, di solito!” Sebastian non sembra arrabbiato: è furioso.
“Seb, dai, non fare tante storie. Dobbiamo provare fino allo sfinimento per le provinciali, non possiamo metterci a discutere su dove ordinare la cena!” Thad, autoritario come solo un membro onorario del consiglio può essere, chiude la questione ancora prima che il suo ragazzo cominci a fare polemica.
Quando, decine e decine di armonizzazioni e balletti dopo, il fattorino del fast food fa la sua comparsa bussando alle porte della sala comune, tutti gli warblers si catapultano a prendere il proprio cibo.
Thad, rimasto indietro a spengere il lettore cd e a sistemare gli spartiti, sente le braccia di Sebastian avvolgergli la vita.
“Se tu pensi che un panino sia una cena, morirai quando usciremo per un appuntamento e ti porterò nel ristorante francese migliore di tutto l’Ohio.” Un bacio sul collo, leggero come un sospiro.
“Finché ammetti che è un appuntamento, puoi portarmi dove vuoi.” Thad sorride e Sebastian lo bacia, una reazione ormai automatica alla vicinanza del suo ragazzo.

 

* - * - *


Forse è quella che mi convince di meno, però spero davvero che a voi possa piacere! :3
Piccolo avviso: forse domani non riuscirò a pubblicare per via di impegni - la mia vita sociale (quasi inesistente) mi reclama - ma vi saprò sapere presto quando aggiornerò!
A presto,
Tatiana.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** What do I have to do to be your latest choice? ***


Pairing: Thad/Sebastian.
Genere: Romantico, Fluff, Generale.
Avvertimenti: Nessuno.
Rating: Verde.
Parole: 202.
Capitoli: 6/7.
Prompt: Regalo di compleanno.
Note D’autore: Questa storia partecipa alla Thadastian week, e premetto già di non essere sicura di poter pubblicare in tempo. Chiedo scusa in anticipo e vi terrò aggiornati durante la settimana, promesso <3
Note di betaggio: La sottoscritta iwashere, che ha betato quando era stanca e in ritardo. Se vedete un qualsiasi errore, let me know!
Disclaimer: I Thadastian non mi appartengono, ci credereste? *faccia indignata*
 

What do I have to do to be your latest choice?

 
C’era sempre stato qualcosa di particolare nei gusti musicali di Thad. Sebastian lo sapeva perché si ritrovava a sentirlo cantare sotto la doccia, o mentre fingeva di studiare, e ovviamente alle riunioni del Glee Club.
Quando si erano dichiarati l’un l’altro – dopo la prima mossa di Thad perché a sentirlo, se aspettavo te facevo prima a diventare maggiorenne! – Sebastian aveva avuto fin da subito l’idea perfetta per il compleanno più importante dell’ispanico.
C’era voluta un’enorme forza di volontà, nel capire come funzionassero i siti di prevendita dei biglietti e nel riuscire ad incastrare alla perfezione ogni impegno che avrebbero potuto organizzare.
Quando Thad aveva finalmente compiuto diciotto anni, Sebastian l’aveva baciato forte prima di infilargli silenziosamente una busta tra le mani e allontanarsi un po’ dal suo viso per godersi lo spettacolo. Quando gli occhi del ragazzo avevano finalmente registrato che il pezzo di carta che aveva tra le mani era un biglietto per il concerto della sua band preferita, aveva quasi urlato per l’emozione. Gli angoli della bocca alzati a mostrare i denti bianchi e perfettamente in fila, le guance giusto un po’ rosse e gli occhi luminosi come quando Sebastian l’aveva baciato la prima volta, Thad era una visione meravigliosa.

 

* - * - *


Sapete come si dice, "meglio tardi che mai"?
*chiede perdono in ginocchio*

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Di pratiche e adozioni. ***


Pairing: Thad/Sebastian.
Genere: Romantico, Fluff, Generale.
Avvertimenti: Nessuno.
Rating: Verde.

Parole: 200. (Non so come ho fatto a scrivere una double drabble precisa: duecento parole giuste giuste. *grida al miracolo*)
Capitoli: 7/7.
Prompt: Daddies!Thadastian.
Note D’autore: Questa storia partecipa alla Thadastian week, e premetto già di non essere sicura di poter pubblicare in tempo. Chiedo scusa in anticipo e vi terrò aggiornati durante la settimana, promesso <3
Note di betaggio: La sottoscritta iwashere, che ha betato quando era stanca e in ritardo. Se vedete un qualsiasi errore, let me know!
Disclaimer: I Thadastian non mi appartengono, ci credereste? *faccia indignata*

 

Di pratiche e adozioni.

 
Quando lo avevano visto la prima volta, un cucciolo d’uomo rannicchiato sotto due coperte blu come il cielo, Thad e Sebastian avevano subito capito che era lui.
Avevano speso interi mesi a compilare documenti, a sottoporsi a colloqui, semplicemente ad aspettare tenendo duro.
Kevin era nato di pomeriggio, senza disturbare e quasi timidamente. Sua madre l’aveva tenuto in braccio per un attimo, la tangibile prova del suo altruismo che stringeva appena le manine davanti ai suoi occhi. Quando Sebastian aveva bussato leggermente alla porta bianca dalla camera d’ospedale di Lana – questo il nome della madre di suo figlio – era stato doloroso alzare gli occhi e lasciarlo andare perché sarà sempre una parte di te. Puoi venire a trovarlo quando vuoi.
Innamorarsi di Kevin era stato facile e veloce, per Thad, talmente abituato ad avere Sebastian da rivederlo nel bimbo che teneva tra le braccia in ogni secondo.
E quando chiedeva a suo marito “E’ il neonato più bello che abbia mai visto, non trovi anche tu?” Sebastian rispondeva semplicemente con un cenno della testa, senza parole abbastanza adeguate che spiegassero il collegamento che aveva sentito con Kevin da quando era solo un embrione. Mio figlio, ripeteva silenziosamente ogni minuto.
Mio

 

* - * - *


E' finita, con un doppio aggiornamento riesco a completare la mia Thadastian week - con un mesetto di ritardo ma sono particolari, vero? *si nasconde*
Grazie a tutti per il supporto e le letture, vi adoro!
Tatiana. <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2273897