Ho fatto un patto di sangue con i miei guai!

di KateEAngy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come ritrovarsi in un posto sperduto - parte 1 ***
Capitolo 2: *** Non toccare quello che è mio, MAI. ***
Capitolo 3: *** Non tutto quello che crediamo sia male lo è. ***
Capitolo 4: *** Un altro litigio, niente di strano. ***
Capitolo 5: *** Davvero Angel?! ***
Capitolo 6: *** Nuove 'amicizie'? ***
Capitolo 7: *** Perché me lo hai detto?! ***
Capitolo 8: *** La storia di una vita. ***
Capitolo 9: *** Ormai sono di famiglia. ***
Capitolo 10: *** "Normale routine." ***



Capitolo 1
*** Come ritrovarsi in un posto sperduto - parte 1 ***


- Sei strana!-
- Io non sono strana, sono originale!-
- No! Te sei tutta strana!- 
- Finitela lì dietro, o vi scendo qui...-
- Meglio di dove stiamo andando...-
- Finitela, vostro zio non vi vede da molto tempo, é felice di passare un po' di tempo con voi!-
- E voi siete felici di sbarazzarvi di noi...-
- Al, cosa stai dicendo?!-
- Non fare la finta tonta Angel, lo sai anche te che ci stanno scaricando dallo zio per tempo indeterminato.-
- Alexia smettila ora, non voglio più sentire una parola, intesi?!-
- Intesi mamma...- mugolammo in coro io e la mia 'adoratissima' sorella. Anzi, neanche sorella, addirittura gemella. Io nutrivo il forte sospetto che una di noi due fosse adottata, magari io visto che non assomigliavano per niente a nostra madre in confronto a lei che ne era la copia sputata. Lei aveva gli occhi azzurrissimi, i capelli biondi molto corti (forse l'unica differenza che aveva con mia madre), io invece ero il suo perfetto contrario, avevo gli occhi verdi e i capelli mori, beh, all'inizio erano mori, poi avevano passato quasi tutti i colori possibili immaginabili, ora per esempio avevo le punte viola e lilla. Beh, a questo punto viene da pensare, che forse ci potevamo assomigliare nel carattere, ma neanche in quello. Anzi nel carattere eravamo ancora più diverse, se era possibile. Io la consideravo un'altra 'ragazza pecora', ovviamente nel senso buono del termine, era comunque mia sorella. Ma se qualcuno guardava in un gruppo di 'ragazze pecora' non riusciva a riconoscerne una dall'altra, tutte seguivano il branco, con rigidi canoni. Insomma tutte uguali in tutto e per tutto. Invece lei mi considerava quella strana, solo perché mi vestivo un po' diversa, solo perché avevo i capelli viola, insomma solo perché non ero come lei e come le sue amichette. Ammetto che un po' di tempo prima anch'io ero una ragazza pecora, per carità, quindi non dico che lei stia sbagliando, anzi. Solo che, cavolo un po' di personalità?! Mica chiedo tanto, ma il minimo indispensabile. Sembrano un esercito di perfette barbie, e non ci tengo a farne parte, grazie.
- Comunque tu sei tutto tranne che originale, Al.- mi sussurrò piano la mia compagna di viaggio.
- Uuuh, sentite, ha parlato miss originalità, il capo dell'esercito di pecore!-
- La finisci di parlare di pecore?! Ma sei fissata?!-
- Tu non hai ancora capito cosa intendo con pecore eh?!-
- Ho capito si, ma io almeno ho delle amiche, per quanto possano essere pecore.-
- Preferisco stare sola innanzi che con quelle lì...- poi mi tornò in mente un cosa - mamma, la chitarra?!-
- É nel bagagliaio testona...-
- E la Nikon?!-
- C'è anche quella...-
- Non ti scordi la testa perché ce l'hai attaccata al collo, Alexia.-
- Piantala angelo!!- mi sarei sicuramente beccata un sacco di insulti da Angel per quel nome, lei odiava essere chiamata così. Ma d'altronde io adoravo farla arrabbiare. E poi ammettiamolo, la brava ragazza di casa con gli occhi azzurri e i capelli biondi come la chiami se non angelo?! Se poi il suo nome é anche Angel...
- Ti ho già detto che non devi chiamarmi così!-
- Scusa Angel, mi è scappato.-
- Ora basta voi due! State zitte. Dormite, spippolate, non m'importa cosa, basta che non mi disturbiate più.- 
Nostro padre, si sentiva di rado nelle nostre litigate, ma dopo il suo intervento rimaneva solo il silenzio, quindi passammo il resto del viaggio in completo silenzio. Un viaggio in giro per gli Stati Uniti diretti in un posti del quale neanche conoscevamo il nome.
Dopo un tempo interminabile finalmente la macchina rallentò e ci fermammo davanti ad una casa mezza sfasciata con il tetto quasi caduto per la pioggia. Qualcosa mi diceva che in quel posto dimenticato da Dio piovesse un giorno si è l'altro pure. Da questa casa uscì immediatamente nostro zio con un sorriso a trentadue denti. Erano un omino bassino con pochi capelli biondi e dei piccoli occhietti verdi. 
- Alexia! Angel! Siete arrivate finalmente! È tutto il giorno che vi aspetto!-
- Mi dispiace, ma papà guida molto lentamente...-
- Al, piantala!-
- Su ragazze, andate in camera. Intanto noi parliamo con lo zio.-
Noi cominciammo a dirigersi verso la casa, quando nostra madre ci richiamò pretendendo un abbraccio. E con la scusa che non ci saremo viste per un po' ci scaricò a casa dello zio.
- Il letto vicino alla porta é il mio!-
- Ok Angy, prendi quello che vuoi.-
- Non brontoli neanche un po' per questo?!-
- No, non mi interessa...- poggiai la mia valigia sul letto, insieme alla mia preziosissima chitarra e afferrai la Nikon affacciandomi alla finestra. Adoravo fare le foto, quasi quanto suonare la chitarra, erano le mie due più grandi passioni. In queste cose non avevo passioni strane, ma non ero la tipica ragazza sportiva, a differenza di mia sorella. Lei tutte le mattine si alzava di buon ora e andava a correre, e faceva minimo due o tre sport, come facesse a trovare il tempo e risultare comunque perfetta era per me un mistero.
- Ma la molli un attimo quella macchina fotografica?!-
- Che c'è di male nel fare foto?!-
- Non fai mai foto alle persone, perché?!-
- Te l'ho già spiegato, non ho trovato il soggetto giusto, quindi finché non l'avrò trovato mi accontenterò dei paesaggi...-
- Ma via...- lei provò a controbattere ma la zittii immediatamente quando vidi i nostri genitori parlare con lo zio.
- Loro sanno?!- lo zio sembrava abbastanza preoccupato mentre parlava, mamma e papà fecero meccanicamente cenno di no con la testa.
- Ma devono rimanere in casa tua per forza?!- chiese timidamente la mamma.
- Assolutamente, loro c'erano prima delle tue figlie. Non li manderò via. Scordatevelo, se non vi va bene, scaricate le due ragazze da un'altra parte.-
- No va bene, loro staranno qui, anche se ci sono quelli.-
- Bene, ora andatevene per favore... Sapete cosa pensano di voi, non vorrei vi vedessero.-
- Certo.-
E mamma e papà salirono in macchina partendo a gran velocità.
- C'è altra gente in casa oltre a noi...-
- Come fai a dirlo?!-
E in quel momento sentimmo un tonfo nella stanza accanto e fragorose risate, mentre qualcuno chiedeva se andava tutto bene. Ci precipitammo lì e vi trovammo cinque ragazzi, tre sul letto che stavano ridendo come matti, uno per terra che si massaggiava la testa, mentre un altro tutto preoccupato gli tendeva la mano cercando di non ridere.
- Uuuh, guardate, qualcuno ci è venuto a fare visita...- uno dei ragazzi sul letto, ci fulminò con gli occhi color nocciola. Aveva la pelle un po' più scura degli altri, che erano stranamente bianchissimi, e i capelli neri alzati in un ciuffo.
- Le gemelle Irwin!- disse il biondo che fino a due minuti prima era sdraiato per terra, e ci sorrise sia con la bocca che con i suoi occhi azzurrissimi.
- Solo feccia qui dentro...- riprese il moro dagli occhi coloro nocciola.
- No, loro no Zay.- si affrettò a rispondere il ragazzo che aiutava il biondo a rialzarsi, lui aveva gli occhi nocciola e una piccola cresta mora. Gli altri due sul letto non avevano aperto bocca. Uno aveva gli occhi verdissimi e dei riccioli mori, mentre l'altro aveva i capelli castani e gli occhi azzurri, ma a volte sembravano grigi. 
Il biondo ci si avvicinò sempre con il suo sorriso.
- Ben arrivate, Carl ci aveva avvisati.-
- C... Carl?!- io è Angel ci guardammo un po' stupite.
- Si, vostro zio Carl...- ora anche il biondo sembrava perplesso.
- Aaah, si lo zio!- mi affrettai a rispondere io con non-chalance, avevamo visto lo zio si e no tre volte e lo avevamo sempre chiamato zio, non ci eravamo mai posti la questione di come si chiamasse.
- Comunque io sono Niall, lui è Liam,- disse indicando il ragazzo che prima lo aveva aiutato ad alzarsi - lui Harry, - il riccio- Louis,- il ragazzo con gli occhi strani - e Zayn.- disse indicando il ragazzo moro che ancora ci guardava male. - E voi siete le...-
- Io sono Alexia e lei Angel, e per favore non chiamarci più le gemelle Irwin, perché io ho ancora dei dubbi che sia mia sorella.-
- Guarda che neppure io ci tengo ad averti come mia sorella...-
- Ok, quindi siete Alexia e Angel.- il riccio, ehm Harry parlò per la prima volta.
- Si Haz, la peggior feccia della terra.-
- Zay!- lo richiamò Louis.
- Dimmi che non è vero?! Dimmi che gli Irwin non ci hanno rovinato la vita? Dimmelo se ne hai il coraggio.-
- Si, ma loro non ne hanno colpa... Carl ti ha già spiegato che loro non hanno niente a che fare con la stirpe degli Irwin se non il cognome.- riprese Liam.
- Non mi interessa, il cognome basta e avanza. Non vedo l'ora che se ne vadano da qui, altrimenti me ne andrò io.- 
Sentii Angel mentre mi stringeva la mano, la guardai in viso. Si stava mordendo il labbro inferiore e tratteneva a stento le lacrime, mi teneva raramente la mano, ma quando lo faceva ne ero felice, perché insomma oltre tutto l'odio eravamo comunque sorelle. Mi lasciò la mano con le guance rigate e corse in camera.
- Non so chi tu sia, e tra l'altro non me ne frega più di tanto. Ma non permetterti mai più di parlare così della mia famiglia, perché non la conosci. E non permetterti mai più di far piangere mia sorella.- e alla fine corsi via anch'io. Angy era sdraiata sul mio letto con la testa sul cuscino, lei era molto più emotiva di me. Io ero riuscita a costruirmi un muro di indifferenza che nessuno poteva scalfire, mi tenevo tutto dentro. Certo ogni tanto scoppiavo, ma sempre quando ero sola, chiusa in bagno, quando nessuno poteva vedermi. Così sembravo sempre una che non aveva sentimenti, ma mi ero adattata. 
- Cosa cavolo vogliono quelli dalla nostra famiglia?!-
- Non lo so Angy, e non m'importa.-
Poi lei si girò verso di me, proprio nel mentre in cui mi stavo asciugando una lacrima con il pollice.
- Stai... Stai piangendo?!- mi chiese mentre si asciugava il viso con la manica della felpa.
- Beh, tu ti stai asciugando con la tua felpa nuova, questo posto deve farci davvero male.- e scoppiammo a ridere insieme, e ci abbracciammo, e forse dalla volta in cui avevo deciso di cambiare quello fu il primo vero abbraccio da sorelle.
- Eh si, questo posto ci fa davvero male.-
E ci rimettemmo a ridere come sceme.

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Capitolo 2
*** Non toccare quello che è mio, MAI. ***


- Tutto ok?!- una testa bionda spuntò nel buco della porta. Io guardai subito mia sorella.
- Ci penso io?!- dissi senza neanche ascoltare quello che il ragazzo stava dicendo. Angel annuì solamente e io mi alzai, mi avvicinai alla porta e la sbattei in faccia al ragazzo. E dalla porta chiusa gli urlai:- Pensate prima di parlare idioti!-
Sentii i passi del ragazzo che tornava in camera e da lì iniziò una lunga conversazione.
- Sei un cretino!-
- Io?! Lo sai cosa hanno fatto a Doniya, lo sai come sono stato. Tu hai anche il coraggio di difenderle?!-
- Zayn, non fare il bambino! Loro non c'entrano niente... Avranno si e no sedici anni e non hanno il gene!- una terza voce si era aggiunta alla discussione.
- Beh, quello non si può sapere!- una quarta voce.
- Ma dai, la loro madre è una Cullen!- la quinta ed ultima voce.
- Si, ma il loro padre é un Irwin, e sapete com'é finita l'ultima volta.-
- Ma loro non hanno niente a che fare... Carl ci ha assicurato che non hanno il gene...-
Dopo un po' mi addormentai sopra mia sorella, che già stava dormendo sdraiata sul mio letto.
- Al?! Al, cavolo svegliati!-
Mugugnai qualcosa, poi mi voltai verso mia sorella che mi stava scuotendo e urlando nelle orecchie. La vidi in piedi di fronte a me, come al solito perfetta nella sua tutina da jogging mattutino. Io invece nel letto con tutti i capelli sul viso e il mio misero pigiama.
- Che vuoi Angy?!-
- Quando stamattina sono partita, quei ragazzi erano già tutti svegli!-
- E allora?! Saranno tipo mattutini, buon per loro...-
- Tu non capisci mai niente eh?!-
- Io capisco quello che devo capire, e questo non mi sembrava un buon motivo per svegliarmi.-
- Si da il caso che io sia sveglia già da tre ore!-
- É colpa mia se sei masochista?!-
- Idiota-
- Pecora!-
- Strana!-
- Io non sono strana!-
- Già è vero, tu sei "originale".-
- Fottiti!!-
- Fanculo!-
- Sangue! Sangue! Sangue!-
In quel momento ci voltammo entrambe verso la porta, il ragazzo moro con gli occhi verdi, Harry, stava saltellando sul posto battendo le mani.
- Harry piantala, su andiamo.- dal nulla era spuntato Liam che lo stava trascinando via mentre scuoteva la testa disperato.
- E dai, era divertente...-
- Piantala, sei peggio di un bambino!- e sparirono nel corridoio.
- Questa più che una casa sembra un manicomio...- aggiunsi appena fui certa che non potevano sentirci.
- Beh, tanta gente normale non c'è...-
Il primo giorno di quella forzata convivenza con cinque individui un po' strani e nostro zio passò alquanto velocemente. 
- Buonanotte Al.-
- Notte Angel.-
Dopo un paio d'ore di sonno aprii gli occhi, e notai un'ombra che sgusciava furtiva fuori dalla stanza. Ammettiamolo, non ero mai stata la tipa più coraggiosa al mondo, ma se qualcuno era entrato in camera mia voleva dire che voleva qualcosa. E se aveva preso qualcosa doveva ridarmelo, perché, insomma, era mio no?!
Mi alzai e corsi subito in corridoio, delle risate provenivano dalla stanza dei ragazzi, ma quelli non dormivano mai?!
- Allora ce l'hai fatta!-
- Avevi dei dubbi?!-
- Beh qualcuno, non ti facevo così coraggioso!-
- Ma fammi il piacere!-
Mi affacciai dalla porta, i ragazzi era tutti seduti sul letto, in cerchio con le gambe incrociate e Niall aveva in mano... Niall aveva in mano la MIA CHITARRA?!
- Cosa ci fai con la mia chitarra?!- tutti si voltarono di scatto verso me, evidentemente non troppo entusiasti di vedermi.
- Ehm... No ma questa non...-
- Riconosco la mia a chitarra, ora ridammela subito.- 
Niall si alzò e mi riconsegnò la chitarra, quando fu vicino a me mi mormorò un "mi dispiace, scusami", ma sinceramente non me ne poteva importar di meno. Mi voltai e riprese la via per camera mia.
Appena fui uscita i ragazzi scoppiarono a ridere, tra le risate parole indistinte. Solo una frase mi arrivò chiara all'orecchio: "Bel vampiro che sei, neanche capace di fregare una chitarra ad una ragazzina."

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Capitolo 3
*** Non tutto quello che crediamo sia male lo è. ***


Avevano detto vampiro?! No impossibile, il sonno mi stava giocando brutti scherzi. E poi, lo sanno tutti  i vampiri non esistono.
Ok, di quello non ero sicura, ma insomma... 
Mi ero fatta troppo suggestionare da quelle parole, ora dovevo sapere. Presi il portatile di Angel e digitai qualcosa tipo "Vampiri in..." in che cavolo di stato stava zio Carl?! " Vampiri in USA" forse un po' generico, ma insomma che eravamo in America era sicuro.
Mi si aprirono oggettivamente troppe pagine google, cliccai sulla prima. 
" Vampiri in America, leggende degli anziani nativi americani. Molte leggende raccontano di uomini e donne che non invecchiano mai grazie alla loro dieta basata sul sangue degli esseri viventi. Viene anche raccontato che questi esseri fossero in gran numero all'alba dei  tempi. Vengono descritti come dei mostri dall'aspetto bellissimo e ammaliante, ma che siano freddi al tatto come morti. Quello che sono, in effetti, perché nel loro corpo non scorre sangue e non respirano." Ero più spaventata di prima quando lessi quell'articolo. Non ci credevo, vivevamo in una casa con cinque vampiri...
- Ciao...-
Balzai sul letto, una visita inaspettata non era quello che desideravo in quel momento, con una botta chiusi il computer e mi rincantucciai nell'angolino del letto più lontano dalla porta.
- Ehm... Ciao...- dissi tentennando, Niall era spuntato sulla soglia della porta.
- Scusami per prima, io non volevo prenderti la chitarra. Mi hanno obbligato i ragazzi.-
- Non... Non è nulla...- la mia voce tremava più di quanto volessi, ma non potevo farne a meno, ero terrorizzata.
- Tutto bene?!-
- Ehm, insomma...-
- Che c'è che non va?!- dicendo questo si sedette ai piedi del mio letto.
- Non avvicinarti di più, io... Io non voglio morire...- che cosa idiota, perché non riuscivo mai a tenere la bocca chiusa?!
- Cosa?!- i suoi occhi sembravano in allerta ma il suo sorriso diceva il contrario, anche se era un sorriso strano. Non era uno di quei sorrisi genuini, quelli che mi aveva mostrato in quei giorni, era un sorriso tirato, forse addirittura forzato, come una maschera.
- Io so cosa sei, ho sentito prima dirlo al tuo amico... e ho fatto una ricerca...- cavolo, ma perché non riuscivo mai a tapparmi quel forno di bocca che mi ritrovavo?!
- Tu hai sentito?!-
- Lo siete tutti vero?! Tutti e cinque?!-
- Mmmh, si. Purtroppo...-
- Mio zio lo sa?!-
- Ovviamente...-
- E i miei?!-
- Si, anche loro...-
- E ci hanno lasciato qui comunque?! Anche se lo sapevano?! Neanche un pizzico di amor proprio quei due!-
- Vieni con me!- detto questo mi afferrò per un polso  e mi trascinò nella camera dei ragazzi. Aveva le mani davvero congelate, come un... Molto fredde insomma.
- Ragazzi, abbiamo un problema...- tutti nella stanza si voltarono verso di noi e ci, o meglio mi, guardarono stupiti.
- Che c'è Ni?! Perché l'hai portata qui?! Lo sai...-
- Lei sa!- Niall interruppe il discorso di Louis.
- Cosa?! Come ha fatto?!-
- Grazie alla tua boccaccia Zay...-
- E quindi?! Ora che si fa?!- dopo quella domanda iniziò per me la serata più brutta ma al tempo stesso stupenda della mia vita.
- Beh, lei sa... Quindi non possiamo far altro che farla fuori.- Harry si avvicinava a me.
- Cosa?!- la mia voce saltò fuori di un paio di ottave più alta del normale. Insomma, ci tenevo alla vita in fondo. 
- Calmati ragazza, non ti faremo del male. Capiscilo, Harry è solo un po' idiota.- Zayn per la prima volta si era rivolto a me con un tono di voce normale.
- Ahahahaha, dovevi vedere la tua faccia! Eri più bianca di Liam!!-
- Simpatico Harry, forse troppo...-
- Bene,- partì Liam educatamente - basta che tu non dici niente a nessuno e non ci sarà alcun problema... Non ti preoccupare, non vi faremo del male.-
- Si, siamo ragazzi per bene noi.- Louis da dietro rideva sotto i baffi. 
- Ma, voi, per... Insomma per...-
- Per mangiare?!- annuì lievemente con la testa.
- Beh, mettila così. Siamo tipo dei vegetariani... Mangiamo solo sangue animale...-
- Oh, che cosa carina.- Louis continuava a tirare battutine. 
- Lou piantala ora!-
- Altrimenti che mi fai?!-
- Meglio che tu non lo sappia.- 
- Uuuh che paura, il grande e cattivo Zayn!!-
Scherzammo e ridemmo tutta la notte, ma dopo poco mi addormentai sul loro letto.

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Capitolo 4
*** Un altro litigio, niente di strano. ***


- Al, Al svegliati!!! Alexia Katrine Irwin svegliati immediatamente!!-
- Che vuoi angelo?!-
- Non chiamarmi così ho detto!!-
- Mi dici che vuoi si o no?!-
- Cosa ci fai nel letto di quei cinque?!-
- Cosa fa una persona normale su un letto, dorme no?! Ed è anche quello che tornerò a fare tra tre, due, uno....-
- No, ora mi dici che ci fai qui!-
- Fatti miei?!-
- Allora rimanici per sempre, non provare neanche a tornarci nella nostra camera.-
- Bastarda!-
- Puttana!-
- Fottiti!- e sparì nel corridoio. 
- Ehi Angel.- delle voci di ragazzi nel corridoio.
- Fottetevi anche voi, insieme a quell'essere di mia sorella!-
I ragazzi entrarono nella loro camera proprio mentre io mi giravo nel letto per riprendere il mio "sonnellino".
- Tosta tua sorella eh?!-
- Chi?!-
- Angel! Quante sorelle hai?!-
- Una, e mi basta e avanza.-
- Su, scansafatiche alzati immediatamente.-
- Potete anche scordarvelo, io da qui non esco... Sono solo le...-
- Dieci e mezzo, non è proprio prestissimo eh...-
- Liam hai un orologio truccato, non possono essere le dieci.-
- ANGEL! ALEXIA! Venite giù subito!- lo zio ci stava chiamando ad alta voce. Io mi alzai mugolando, mentre dalla camera sentii la chiave che girava nella toppa minimo tre volte.
- Si zio?!-
- Devo andare a fare la spesa, ho bisogno di un paio di mani, chi viene?!-
- Io ho bisogno di due o tre cose, vengo volentieri.- e cercai di sfoderare il mio miglior sorriso.
- Beh, se ci viene lei io sto a casa.-
- Ok, allora andiamo Al.-
Andammo fuori e montai in macchina, sul sedile del passeggero. Appena mi voltai indietro vidi Liam, Louis, Zayn e Niall che litigavano per i posti.
Con sguardo perplesso mi girai verso lo zio e chiesi:- E questi che ci fanno qui?!-
- Vengono a darci una mano, sono molto utili quando si tratta di aiutare qualcuno.-
- Mah, se lo dici te.-
Dopo dieci minuti eravamo al supermercato, i ragazzi si erano sparpagliati in giro e io girottolavo in cerca di quello che mi serviva. 
- Ehi Liam?! Lo vuoi un biscottino?! E dai un biscottino!-
- Lou posa immediatamente quella scatola e andiamo.-
Io ero veramente preoccupata... Angel era a casa, da sola, con Harry. Cosa poteva succedere?! Angel non sapeva niente, e per questo mi sentivo molto in colpa, ma Liam aveva detto che doveva restare fra me e loro.
Finita la spesa, montammo in macchina, io ero sempre più preoccupata. Non che non mi fidassi di Harry, ma insomma, lasciare mia sorella da sola con un vampiro non era la cosa più adatta.
- Zio, vai più veloce!! Non arriveremo mai a casa di questo passo!!-
- Al, stai calma, non avere fretta.- 
- Dai zio... Accelera, accelera!!-
- Al! Ora mi hai stancato. Finiscila.-
- Ma zio...-
- Al.. Non voglio sentire ma... Basta. Tappati la bocca.-
- Okay...-

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Capitolo 5
*** Davvero Angel?! ***


Dopo due ore rientrammo a casa, finalmente. Scesi velocemente dalla macchina, mentre lo zio diceva:- Al, porta tu questo sacchetto.- Ma io cominciai a correre e mi diressi verso casa. Harry era al piano di sotto, molto rilassato che guardava la tv, sdraiato sul divano. Ma di Angel non c'era traccia...
- Dov'è Angel?!-
- Stai tranquilla, è sana e salva, solo che non è mai uscita da camera sua.-
- Okay...-
Dopo poco tempo la spesa era sistemata in dispensa.
- Wow, veloci!?!-
- Certo, noi non ci facciamo mancare niente...-
- Siete dei cretini-
- Piano con le parole, signorina...-
- Zayn, non mi chiamare signorina. Se mai ragazza...-
- Okay, signorina.-
- Finiscila. Immediatamente.-
- O se no??-
Proprio in quel momento Angel uscì dalla sua camera. Era molto arrabbiata, si vedeva che non l'aveva ancora sbollito.
- Come va angelo?! Sbollita la rabbia?!-
- Non chiamarmi angelo...- Angel era più arrabbiata del solito, forse sempre per la discussione di stamattina. Non sopportava di vedermi così spigliata con i ragazzi.
- Voglio una risposta!-
- Eccoti la risposta: fanculo, stronza...-
Dopo le sue parole Angel si diresse verso la porta. Harry e gli altri la guardavano, un po' dispiaciuti ma allo stesso tempo stupiti.
- Angel, dove stai andando?! È quasi buio!!-
- Zio lasciami stare, vado dove mi pare!!-
- Angel!!! Torna immediatamente qui!-
Ma Angel se ne andò via, sbattendo la porta. E non la rividi più per tutta la notte. Tutti eravamo preoccupati per lei, era più ribelle di quanto pensassi.
- Quanto mi odio!-
- Non ti devi odiare...-
- Se gli succede qualcosa... È tutta colpa mia...-
- Non è colpa tua... Dai, stai tranquilla, ora riposati, penseremo noi a tua sorella, dopotutto siamo sempre vampiri..-
- Grazie che mi consoli Niall.-
- Non ti preoccupare, fai sogni tranquilli, gli altri si sono già messi al lavoro... Buonanotte Al...-
- Notte Niall...- 
L'ultima cosa che ricordo di quella sera è l'immagine di Niall che esce dalla finestra, con la sua estrema eleganza, mi sembrava un vero e proprio angelo.
La mattina dopo Angel si decise a tornare a casa.
- Dove sei stata, siamo stati tutti in pensiero per te?!-
- Come no...- 
- Angel, fila subito in camera tua...-
- Era quello che volevo fare.- 
Mi passò accanto, non mi rivolse una parola, mi guardò malissimo e i suoi occhi azzurrissimi sembravano grigi dalla rabbia. Passò anche davanti ai ragazzi. Anche a loro non disse nulla. Mi sa proprio che riappacificarmi con mia sorella sarebbe stato molto difficile. Ma dovevo farlo in fretta, a breve sarebbe iniziata la scuola... Si sentì la porta di camera chiudersi, in casa regnava il silenzio. 

Dopo un paio di settimane cominciò la scuola. La scissione Irwin non era ancora finita, Angel non mi rivolgeva ancora la parola.
Il primo giorno di scuola forse fu un po' traumatico, come tutti i primi giorni insomma.
- Ragazze, preparatevi!!! Non vorrete mica fare tardi il primo giorno di scuola?!- 
- No zio, io sono pronta.- Angel era perfettamente perfetta, come al solito.
- Molto carina... Molto, molto carina... Vero Harry?!-
- Finiscila Lou!!-
- A chi state dicendo?!-
- Credo a te... Io non sono perfettamente perfetta, in ogni circostanza...-
- Grazie ragazzi.- 
- Tu Al, sei pronta?!-
- Si... Eccomi... Come sto?- 
- Per me sei semplicemente perfetta...-
- Si... Però ora muoviamoci...-
- Grazie Ni.-
Insieme ai ragazzi ci dirigemmo a scuola, usufruendo dell'enorme pick-up dello zio.
- Eccoci ragazze questo è il vostro nuovo campus...-
- Okay...-

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Capitolo 6
*** Nuove 'amicizie'? ***


Dopo dieci minuti eravamo già dentro, ma Angel era immediatamente sparita, io non me ne ero minimamente accorta.
- Ma... Angel?!-
- Guarda che sei tu sua sorella, a noi neanche rivolge la parola.- rise Louis.
- Oddio, che tanfo...-
- Pensi che...-
- Si, purtroppo sono loro...-
- Ehm,- interruppi Liam e Zayn nella loro discussione - solo io non sento nulla?!-
- Tu non puoi sentire.- Niall mi accarezzò la schiena, e in quel momento capì. "Cose da vampiri" continuavano a ripetermi.
- Stanno arrivando, meglio andarcene.- Zayn quasi ringhiò, benché non fosse nel suo stile.
- Aspettate,- Harry si bloccò di colpo - c'è anche Angel con loro...-
- Cosa?!- la voce mi uscì un po' troppo alta per i miei gusti.
In quel momento dal corridoio svoltarono cinque figure, quella un po' più bassa, la riconobbi subito, mia sorella. Poi vi erano tre ragazzi, entrambi molto alti, molto muscolosi e ben piazzati, ed una ragazza, anch'essa troppo muscolosa, alta e magra per avere la mia età. E tutti e quattro erano davvero molto abbronzati, benché fosse inverno e in un posto dove pioveva in media tutti i giorni.
- Su Al, andiamo per favore...- Niall mi pregava con gli occhi.
- Certo, andiamo...- vedevo che Zayn, stranamente, non era a suo agio.
- Uuuh, guardate chi si vede! Oggi forse uscirà il sole, che ci fate qui?!-
Zayn si era bloccato, lo presi per un polso e cercai di tirarlo via, ma inutile dire che non lo spostai di un centimetro.
- Irwin, ancora vivi?!- Zayn si girò con un ghigno che non gli avevo mai visto. Sbiancai a sentire il nome con cui erano stati chiamati.
- Lei,- mi indicò uno dei ragazzi - lei, è una di noi. Cosa ci fa con voi?!-
- Lasciala stare, lei non ha niente a che fare con feccia come voi.- Niall mi si era parato davanti con fare minaccioso, non l'avevo mai visto così.
- Uhuhuhu, il piccolo Niall ha trovato qualcuno che gli interessa?! Ma che paura che fai mezza calzetta...- 
- Robert, finiscila, non vorrai mica cacciarti nei guai?!-
- Non mi ricordo che l'ultima volta fosse finita troppo bene per voi Styles.-
- Finitela santo cielo!- io ero sbucata da dietro le spalle di Niall. Si, non ero molto coraggiosa, ma ero molto impulsiva, forse troppo.
- Uuuuh, la ragazza tira fuori i denti.- 
- Al, ma che fai?!- i ragazzi e Angel in coro mi guardavano interrogativi.
- È il primo giorno di scuola, non mi interessa chi siate ne cosa vogliate dai ragazzi, ma oggi non è giornata chiaro?!-
Afferrai il polso di Harry che si era avvicinato a me e, si lo ammetto, rabbrividì al contatto con la sua pelle, ma lo tirai via con me.
- Vieni Haz, andiamo. Te lo chiedo per favore.- e fissai i ragazzi. Dovevo avere uno sguardo sconvolto, perché loro mi guardarono preoccupati e acconsentirono subito.

Passate le prime cinque ore c'era la pausa pranzo, ognuna delle ore precedenti ero in classe con uno dei ragazzi. Capì immediatamente che se volevo una media decente dovevo intercettare le lezioni di Liam, se invece volevo divertirmi andavano bene anche Niall, Lou e Haz, mentre dovevo ancora capire bene come relazionarmi con Zayn, anche se nonostante tutto lui mi aveva accettata.
- Vieni al tavolo con noi, Al?!-
- Lo domandi anche Ni?!-
Dopo dieci minuti al tavolo, dove naturalmente mangiavo solo io, arrivò Angel che aveva un diavolo per capello.
- Ora mi spieghi subito!-
- Ehi, rinizi a parlarmi?!-
- Solo per ora, devo capire una cosa...- poi diede un'occhiataccia ai ragazzi come a intimargli di andarsene. Loro si alzarono ma io li bloccai immediatamente.
- Loro restano, se devi dirmi una cosa dimmela. Non mi vergogno di loro.-
- Tu strana, come potevi trovare degli amici normali?! Questo lo sapevo che era impossibile, ma che tu li trovassi addirittura mostri morti che potrebbero ucciderti...-
I ragazzi accanto a me si irrigidirono di colpo, mentre si guardavano in giro sospettosi. No, fortunatamente nessuno ci stava ascoltando o guardando, eccezione fatte per il tavolo dei ragazzi da dove era venuta Angel.
- Come lo sai?-
- Quando avevi intenzione di dirmelo?!-
- Mai.- disse semplicemente Louis dietro di me.
- Non stavo parlando con voi.- Angel sembrava ancora più scocciata. - su rispondimi...-
- Lou ha ragione, non te l'avrei mai detto, non ce n'era bisogno.-
- Ah no? Tu non volevi dirmi che abitiamo con cinque di quei così?!-
- Non chiamarli più così... Tu che stai con quegli energumi.-
- Della peggior feccia aggiungerei, mischiarsi con dei cani.- Zayn si era intromesso.
- Cani?! Mi devi spiegare qualcosa Angy?!-
- Non sono cani, succhia-sangue, sono licantropi. Il che è molto diverso.-
- Licantropi?! Poi ero io quella che aveva amici strani?!- poi ci riflettei un attimo - come hai chiamato Zay?!-
- Succhia-sangue, come quello che è...-
- Tornatene dai tuoi amici, e lasciaci in pace. Non ci provare mai più a chiamare così uno dei miei amici, pecora.-
Angel si allontanò velocemente, finalmente aggiungerei. 
- Grazie Al...-
- Grazie?! Piuttosto scusa se ho una sorella del genere... Mi dispiace ragazzi...-
- Anche a noi.- mormorò a voce bassa Harry.




Spazio Autrici
Dopo ben cinque capitoli, siamo riuscite a ritagliare un misero spaziettino per noi. Questa storia è stata scritta a quattro mani tra Kate e Angy, speriamo che vi piaccia. E se magari lasciaste una piccola recensione ci farebbe molto piacere :)

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Capitolo 7
*** Perché me lo hai detto?! ***


 Arrivai in palestra un po' in ritardo perché nessuno dei ragazzi si era degnato di portarmici e io mi ero persa un paio di volte. Appena entrai notai i nuovi amici di Angel, ma lei non c'era, cercai di non farmi notare, ma goffa com'ero inciampai tipo tre volte nelle mie stesse gambe.
- Ehi Al, anche tu qui?!- l'unica ragazza del gruppetto mi si era avvicinata. Ok, avevo fatto un po' troppo casino entrando. 
- Il mio nome è Alexia, e io non so neanche chi tu sia.-
- Piacere, io sono Litea. Migliore amica di Angel.-
- Beh, ora devo andare, ho lezione.- 
- Aspetta.- mi afferrò per il polso e la sua stretta era troppo forte - voglio farti vedere una cosa.- e mi trascinò verso gli spogliatoi, cercai di dimenarmi per farmi lasciare, ma niente, era troppo più forte di me.
- Su, non fare la bambina e vieni con me... Ora non ci sono quei tuoi piccoli amici succhia-sangue a proteggerti eh?!-
Mi spinse a forza nello spogliatoio dove, neanche a dirlo, c'erano i suoi due compari. Avevo una paura tremenda, non sapevo cosa avrebbero potuto farmi, e i ragazzi, l'unica mia via di scampo, erano chissà dove a fare chissà cosa.
Mi costrinsero ad appoggiarmi spalle al muro, troppo lontana dalla porta per avere anche la minima speranza di poter scappare. Poi ammettiamolo, dopo la scoperta che quelli erano licantropi, anche se fossi stata attaccata alla porta non sarei riuscita lo stesso a scappare.
- Su allora, tu sei una Irwin no?!- annuì impercettibilmente - allora stai insieme a quelli?! Loro portano solo cose brutte. Insomma tu stai insieme a dei morti che per vivere uccidono e si nutrono del sangue degli altri.- 
In quel momento sentì un botto arrivare dalla porta, e con la coda dell'occhio vidi la mano di mia sorella indicare l'interno, ma questa sparì subito lasciando il posto ai ragazzi che entrarono a grande velocità e con estrema velocità mi facevano uscire. 
- Ancora voi?!- la voce di uno dei licantropi.
- Lascia stare Alexia, mi sembrava che fossimo stati chiari questa mattina.- Zayn mi stava difendendo.
- Non abbiamo paura di voi.-
- Si, ma noi siamo cinque, e voi quattro.- Harry, poi sentì un profondo ringhio.
- Andiamo fuori, così potremo batterci ad armi pari, non vi sembra?!- Liam era intervenuto con la sua politica dell'equità. 
Uscirono tutti e nove fuori, talmente veloci che non li vidi neanche, ma il forte spostamento d'aria mi fece capire che erano passati da lì. 
In un angolino trovai Angel, non in lacrime ma quasi, triste che mi guardava con un'espressione indecifrabile.
- Scusa, è colpa mia...-
- Di avermi salvato?! Si, lo so.-
- No, intendevo che sapevo che Litea, Matthew e Nate volevano parlarti, ma non pensavo volessero farti del male. Quando poi ho notato il coltello che aveva Nate e che tu non eri più in palestra ho capito tutto, e sono andata a cercare i tuoi amici. Sono stati davvero carini ad aiutarmi nonostante avessi detto tutte quelle cose orribili su di loro... Mi dispiace tanto.-
- Aspetta, uno dei tuoi amici aveva un coltello?!- la mia voce uscì più alta e stridula di quanto volessi.
- Non proprio amici, e ora sinceramente non voglio considerarli tali.- 
- Ma aveva un coltello?! Voleva uccidermi?! Per quale motivo?!-
- Loro cercavano di abbattere la forte fratellanza tra i vampiri, in modo che commettessero una sciocchezza e così la guerra riniziasse.-
- Ma, io a cosa servivo?!-
- Ne avrebbero distrutto uno, il più debole, il più vulnerabile, in modo che anche gli altri sarebbero caduti e sarebbero stati più deboli quando i licantropi avessero attaccato.-
- Ma io, in questo piano dove mi colloco?!-
- Niall, avevano intercettato lui come il più debole e avrebbero eliminato la ragazza di cui era innamorato, così avrebbero vinto.-
- Cosa?!- ancora il tono più acuto del normale.
- Se non te ne sei accorta allora sei cieca!-
- No... Ma so che non è vero. Non piaccio a Niall. E questo è ovvio...-
- Ma fammi il piacere... È cotto di te. Non ti sentì realizzata?! Hai conquistato un vampiro...-
- Angel. Smettila. Hai rotto.- Con quella frase salutai mia sorella, con una spinta. Me ne andai a testa bassa, sguardo triste, morale a terra. Angel era una stronza e una pecora... Ormai era confermato, ma la cosa che mi faceva paura era che Niall si era innamorato di me... Ma non perché era un vampiro, solo perché avevo paura di fargli del male, avevo paura di ferire il suo cuore freddo.
Tornando a casa pensai, pensai troppo. La testa mi stava scoppiando. Aprì la porte e... Tutti erano a casa, tutti tranne la pecora. Sinceramente, in quel momento, ero più preoccupata per me che per lei, se proprio devo dirla tutta non me ne fregava niente di lei. Questo casino era successo per colpa sua.
- Ciao Al... Tutto bene?-
- Cammina ancora, è un buon segno...- 
- Che simpatico che sei Lou...-
- Lo so.-
- Devo dire che sei anche modesto...-
- E Angel? Dov'è?-
- Non lo so e non mi importa.-
- Avete litigato un'altra volta?!-
- No, tranquillo... È solo che siamo diverse. Ogni piccola cosa ci fa arrabbiare...-
- Ehi, ricorda che siamo vampiri...-
- E che Louis sa leggere nella mente...-
- Giusto. Io mi ritiro in camera mia. Per chi mi desidera: io sarò in coma, sul mio letto, in camera mia. E con la finestra chiusa.-
- Abbiamo afferrato, notte Al...-
Harry sembrava stranamente preoccupato. Cosa strana per un vampiro. Di cosa si dovrebbe preoccupare?! Va be', problemi suoi.
- Notte truppa.-
- Notte Al.-
Poi mentre salivo le scale una frase mi riaffiorò nella mente. "Lou sa leggere il pensiero". Aspetta cosa?! Quando?! Come?! Ma più che altro, perché?!
- Ehi, stavi pensando a me?!-
- TOMLINSON!! Sei uno stronzo!- 
- Io?! Perché?! Cosa ho fatto di male?!- sfoderò il suo miglior sorriso, è visto così sembrava quasi, e ribadisco quasi, innocente. - vedi, lo pensi anche te che sia innocente!-
- Non leggermi nel pensiero!- 
- Ma hai dei pensieri così cariniiii, soprattutto quando pensi al nostro Nialler!-
- Piantala Lou!- 
- Ahahahaha!-
- E poi parla piano! Vuoi farti sentire dal mondo?!-
- Ah, sai un'altra cosa su noi vampiri?!-
- Non vorrei, ma su dimmi.-
- Abbiamo un udito molto sviluppato.-
- Cazzo!-
- Ehi, come siamo delicate!-
- Piantala Tommo!-
- Ok ok, però per un po' mi ospiti in camera tua visto che i ragazzi se ne sono andati...-
- E va bene, vieni. Anche se io volevo dormire!-
- Ti arrangi!-
Lo portai in camera, visto che ancora Angel non c'era. Dove sparisse ogni volta quella era un mistero, bah.
- Puoi sederti se vuoi eh?!- chiesi in tono sarcastico a Lou che giá si era buttato a peso morto sul mio letto, lisciando per poco la chitarra.
- Attento alla chitarra! Ci tengo più della mia vita,-
- Calma. L'avevo vista!-
- Si, come no. Comunque non ho sonno. Che mi racconti?-
- Al... So già dove vuoi andare a parare. Chiedimi quello che vuoi.-
- Giusto. Mi devo ancora abituare al fatto che leggi la mente delle persone. Mi devo abituare a non pensare.-
- È impossibile non pensare. Comunque ognuno di noi ha un dono, si acquista quando si diventa vampiri.-
- Che doni hanno gli altri?-
- Niall ha il dono del volo. Grazie a questo lui può volare.-
- Davvero?!-
- Si... È tutto vero. Poi Zayn ha il dono artistico, gli permette di eccellere nelle arti, di tutti i tipi.-
- Ce lo vedo. Poi? Dai che sono curiosa.-
- Liam ha il dono della guarigione. Lui riesce a guarire quelli della nostra specie e gli umani, anche se vicinissimi alla morte.-
- Questo mi fa sentire molto tranquilla. E Harry?-
- Harry... Ha un dono che possiedono i vampiri più antichi, leggendari e potenti... Il dono del fuoco.-
- Perché?! Non è poi così speciale... Che gli permette di fare? Sei invidioso di lui?-
- Harry riesce a far prendere fuoco qualunque cosa! anche solo con il pensiero. Lui è quello che i volturi vorrebbero di più... I volturi ci vogliono, proprio per questi doni che gli sarebbero utili. Ci sfrutterebbero... Ma non sono invidioso di Harry, solo che solo un vampiro può avere quel dono. Harry è stato fortunato.-
- Ho troppe domande per la testa... Chi sono i volturi? Perché vi vogliono? E in particolare Harry? Perchè i vostri doni non sono unici?!-
- I volturi sono coloro che amministrano e governano il nostro mondo. Vivono a Volterra, Italia, per questo si chiamano volturi. Sono crudeli, soprattutto Haru. Vogliono Harry perché il dono del fuoco è utile nell'uccisione dei vampiri. I nostri doni sono più comuni del suo, ma anche i nostri unici. É un discorso strano, che tu non puoi capire.-
- Haru?! Uccidere i vampiri?!-
- Haru, capo dei volturi. Il più crudele, se violi i tre princi fondamentali ti fa fuori. I vampiri si uccidono staccandogli la testa e bruciando i loro corpo.-
- Tre principi??!-
- Si... Non uccidere in pubblico, non dare dimostrazione di noi stessi e non uccidere gli altri vampiri. Tu non dovresti sapere tutto questo.-
- E me lo dici solo ora?! Quando so giá tutto.-
- Si. Se no non mi avresti ascoltato.-
- Fanculo. Notte Lou. Sto morendo dal sonno.-
- So che non è vero!-
- Fanculo ancora! Perché mi dici queste cose se poi mettono in pericolo me ma anche voi?!-
- Perché lo volevi sapere!-
- Oh beh, allora se un giorno verrò da te e ti dirò ammazzami tu lo farai?!-
- Ovvio, hai anche un buon profumino.-
- Idiota.- scoppiai a ridere mentre gli tiravo un cuscino che, naturalmente, lo lisciò.
- Ehi piano con le parole ragazzina!-
- Non chiamarmi ragazzina, ce l'ho un nome io!-
- Ok, allora ti chiamerò Lexi.-
- Cosa?! Che ti sei bevuto stamattina?!- 
- Ma è carinoooo.-
- Ma anche no!- 
E continuammo a ridere e scherzare, e lui a chiamarmi Lexi, cosa che odiavo con tutta me stessa. Finché non sentimmo aprirsi la porta, cioè lui sentì aprirsi la porta con il suo super udito mentre io che ridevo come una scema non sentì nulla. Solo quando Lou smise di farmi il solletico, e guardava verso la porta come se ci fosse un fantasma, allora alzai lo sguardo e vidi Niall con un'espressione indecifrabile, prima che corresse via.
- Che... Che cos'é successo?!-
- Ehm...-
- Che cavolo succede a quello lì?! È uscito correndo come un pazzo.- Angel era apparsa nel vano della porta e ci guardava con aria di sufficienza.
- È meglio se vado.- disse Lou alzandosi - devo parlare con Niall, devo dirgli che... Insomma devo parlarci!- e come il suo amico poco prima sparì.
- Tutti amici normali si...- mi dissi tra me e me.
- Angel, dove sei stata tutto il giorno?-
- Da quando mi controlli?!-
- Da sempre...-
- Allora smettila. Fatti i cavoli tuoi. Non sono inferiore a te. Capisci questo. Ci vediamo quando é strettamente necessario Alexia Irwin... Addio.-
- Io sono più grande di te. Non rivolgerti a me così capito?!-
- Stai zitta! Sono più piccola di te di cinque minuti. Fottiti.-
- Vaffanculo stronza.-
- Idiota.-
- Pecora.-
- Strana.-
Angel dopo questa chiacchierata molto calma, tranquilla e amichevole si ritirò nella sua stanza, sbattendo rumorosamente la porta. Dal piano di sotto si sentì-:Ci risiamo, hanno litigato di nuovo... Come faremo a calmare quelle due.-
Da lì capii che il nostro tono di voce non era troppo basso, praticamente stavamo urlando. Io e mia sorella eravamo simili solo in una cosa: quando le cose andavano male ci isolavamo dal resto del mondo, io suonando la mia chitarra, Angel mettendosi le cuffie, sparandosi la musica nelle orecchie.
In quel momento Zayn spuntò alla porta.
- Ehy Al.-
- Ehy Zay.-
- Che ne dici se domani andiamo a fare un giro al lago?!-
- Mmmh... Ok, tanto non ho nient'altro da fare...-
- Bene, allora a domani.-
La mattina dopo mi svegliai presto  Angel dormiva lì accanto. Non Presi un paio di jeans e una maglietta e sgattaiolai fuori senza farmi sentire.
- Buongiorno Lexi!- una voce mi arrivò alle spalle e per poco non presi un infarto, e solo quando mi girai e mi trovai quella faccia a pesce lesso di Tommo riniziai a respirare tranquillamente.
- Volevi farmi prendere un infarto Tomlinson?!-
- Probabile.- 
- Idiota.-
- Si anch'io ti voglio bene Lexi.-
- Non chiamarmi Lexi, te l'ho già detto!-
- Ooook, Lexi.-
- Già sveglia?!- una voce fredda si infiltrò nella nostra conversazione. Mi voltai, trovai Niall davanti a noi, aveva gli occhi spenti e quel sorriso splendido ormai non compariva più sul suo volto. In quel momento anche Lou accanto a me si rabbuiò, subito dopo, come una sera prima Niall sparì. Ma stavolta fermai Louis prima che potesse corrergli dietro.
- Che succede?!- un piccolo tremore nella mia voce.
- Niall - si passò una mano sul viso come per rimettere in ordine i mille pensieri che doveva subire - lui pensa che ci stia provando con te... Solo che non é vero, e lui lo sa... Ma, beh, non vuole capirlo.-
- Ooh, Lou cavolo mi spiace... Io, io non volevo proprio...-
- Non è colpa tua Lexi, solo se quell'imbecille di Niall capisse!-
- Non chiamarmi Lexi Tomlinson!!-
- Lo so che in fondo ti piace!-
- Ma neanche un po'!-
Poi Lou si bloccò di colpo, la testa un po' alzata come se cercasse qualche segnale. Un mezzo sorrisino gli spuntò in volto e - Sta arrivando.- disse, naturalmente dando per scontato che io avessi già capito tutto quello che diceva.
- Come?!-
- Niall- disse sbuffando - sta venendo qua, vuole parlarti.
- Scusa se non ho magici poteri che mi permettono di vedere tutto quello che la gente pensa eh.-
- Ahahaha, sarà meglio che vada, se mi ritrova qui mi ammazza.- disse per poi scompigliarmi i capelli.
- Ehi!- ma lui se n'era già andato chissà dove. Mi avvicinai allo specchio e cercai di risistemarmi i capelli.




Spazio autrici
Rieccoci con un nuovo capitolo, almeno questo di una lunghezza decente. Speriamo che vi piaccia, magari fatecelo sapere attraverso una recensioncina... Ve ne saremo molto grate, grazie mille 
- Kate e Angy :)

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Capitolo 8
*** La storia di una vita. ***


- Sapevo di trovarti qui.- mi voltai di scatto, Niall era dietro di me. Come avevo fatto a non vederlo nello specchio?! Inghiottii a vuoto, mi aveva davvero fatto prendere un accidente.
- Cos'è, ora anche tu leggi nel pensiero?!-
- Mmmmh, non proprio.- 
- Allora che cos'hai?! Ultimamente ti vedo molto triste...-
- Niente, lascia stare.-
- No, non lascio stare niente. Ora mi racconti tutto su di te.-
- Per quale motivo dovrei raccontare tutto a te?!-
- Non lo so, ma devi raccontarmi tutto...-
- Lascia perdere. Lo faccio per il tuo bene. Lasciami in pace, lasciami soffrire con la mia maledizione e la mia vita che durerà per sempre.- poi abbassò lo sguardo, ma con un lampo negli occhi si rialzò sorridendomi.- Se vuoi sapere tutta la mia storia reggiti forte. Forse queste cose cambieranno tutto quello che c'è fra noi due. Consideravo importante la nostra amicizia... Ma è destinata a finire.-
- Ehi, tra noi nulla finirà. La nostra amicizia finirà quando io non farò più parte di questo mondo.-
- Okay, se ci tieni così tanto, ti racconterò tutto. Credo che dovresti metterti a sedere.-
- Ma così mi spaventi! Sono pronta.-
- Era il 1873, quando ho abbandonato il mondo dei vivi, per unirmi al mondo dei morti, morti viventi che devastano questo mondo. Ero un ragazzo come tanti, ma nel mio paese era arrivata un'epidemia di peste, che sterminò quasi tutti. La mia famiglia era rientrata da poco, dopo una vacanza. All'epoca eravamo in quattro, una famiglia benestante. Avevo un fratello, che odiavo. Si chiamava Sam, era mio fratello maggiore. Io mi ammalai per primo. I miei genitori erano disperati, non volevano veder morire il loro secondo figlio. La peste mi stava uccidendo lentamente, molto lentamente... Soffrivo come un cane e ogni giorno un pezzo della mia vita mi scivolava via dalle mani, come un soffio, qualcosa di impossibile da fermare. Dopo una settimana in bilico fra la vita e la morte, decisero di portarmi da un medico molto famoso, si chiamava Ronald. Lui mi trasformò in questa orrenda creatura, per salvarmi la vita, ma non si rese conto che mi condannò ad una vita dannata, piena di sangue e omicidio. Un giorno anche la mia famiglia si ammalò e li vidi morire uno ad uno. Mi imploravano di salvarli, emettevano agghiaccianti urla, i loro sguardi erano pieni di disperazione. E io rimasi lì, impassibile, e ogni volta che uccidevo, un pezzo della mia anima si distruggeva, andando direttamente all'inferno. Ma d'altronde questa congiura ha caratterizzato tutta la mia esistenza.  Quella immagine mi viene ancora alla mente. Mio fratello prima di morire di peste disse- Niall, ti odio, spero tu vada all'inferno.-, neanche in punto di morte mi chiese scusa per le calunnie che mi aveva fatto! Ma la sua vita è solo un misero granello di sabbia, paragonato all'eternità che sono costretto a vivere. Prima uccidevo persone, poi conobbi tuo zio. Lui mi salvò dal mio orrendo destino. All'epoca eravamo solo in tre: io, Liam e Louis. Loro mi insegnarono a diventare un vampiro vegetariano, ritrovai la felicità. Riuscivo a convivere con gli esseri umani senza fargli del male. Ma sai, il sangue animale ti fa sopravvivere, ti tiene in forza, ma non è allo stesso livello del sangue umano. Con il passare del tempo divenni bravo. Poi si unì a noi Zayn, anche lui un ragazzo di diciassette anni, scampato di poco alla morte, nel 1869, per una ridicola scommessa fatta con i suoi amici. Fortunatamente incontrò Ronald, che riuscì a trasformarlo per il rotto della cuffia.-
- E Harry?-
- Harry è il più recente vegetariano, non è stato molto tempo lontano dal sangue umano, fu l'ultimo che si unì a noi, nel 1989. È qualche decina di anni che è lontano dal sangue umano, ed è ancora molto dura per lui. A me ci sono voluti ben 100 anni prima di riuscirci bene, anche se a 50 anni ero già in grado di contenere quell'istinto irrefrenabile che provoca in me il sangue umano.-
- Cavolo Niall, che storia pazzesca e tormentata che hai avuto! Ma non mi hai spaventato, perché io conosco solo la persona che sei, non quella che eri. So che non ci farai del male.-
- Hai molta fiducia in me Al, te ne sono grato.-
- Si, ed è la verità, ho molta fiducia in te Niall James Horan.-
- Ehi piccioncini andiamo o no?!- un Harry Styles tutto sorriso e fossette spuntò dalla porta.
- Haz!- lo ammonì Niall. Io scoppiai a ridere come una cretina subito seguita dagli altri due. 

Il lago era un posto magnifico, tipo quelli che si vedono nelle fotografie di quelli famosi. Verso la riva dove eravamo noi l'acqua era talmente pulita che si riuscivano a vedere le pietre del fondale. Sull'altra riva si vedeva un piccolo boschetto dal quale, più indietro, nasceva una montagna che sembrava quasi arrivare al cielo. Poi il lago si restringeva e si perdeva in mezzo al bosco più lontano, era uno spettacolo.
- Ti piace qui?!- 
- Aaaah.- per poco non presi un infarto quando 'qualcuno', cioè Tomlinson, mi spuntò dal dietro.
- Ahahaha, sei facilmente impressionabile. Devo ricordarmelo, potrebbe tornarmi utile.-
- Fanculo Louis.-
- Scusate se mi intrometto ma,- Liam che mi si era appena parato davanti stava lanciando occhiate al pick-up con cui eravamo arrivati - tua sorella?!-
- Lei?!- voltai la testa verso la macchina - fa la parte dell'asociale, non vi preoccupate, prima o poi gli passerà.-
- Ma poverina, è da sola in macchina.- 
- Mica nessuno la obbliga a rimanerci eh, se volesse potrebbe benissimo stare con noi.-
- Posso andare a parlare con lei?!- Harry era appena spuntato da chissà dove.
- Mah, se proprio ci tieni non sarò io a fermarti.- 
Sapevo che se ne sarebbe pentito, insomma con quella scorbutica di Angel nessuno riesce a parlarci senza mandarla a quel paese dopo dieci minuti. Oh, eccetto le sue amiche pecore. Forse mi stavo davvero fissando con questa cosa, avrei dovuto smetterla.
- Ehi, ti va di giocare a pallavolo? Tanto per divertirsi un po'.-
- Ma io sono una frana! Non so nemmeno come si tiene in mano una palla!-
- Dai, ti aiutiamo noi!- 
- Non ci riuscirete mai.-
- Ricordati che noi siamo, sai cosa siamo.-
- Allora mi offro come cavia.-
- Bene, molto bene. Cominciamo.-
Dopo quelle parole Liam fece le squadre e Zayn fece una rete. Erano una squadra di carpentieri perfetti. Poi cominciò la partita, erano impressionanti, super agili e veloci. Era bello vederli giocare, anche perché io me ne stavo lì, con le mani in tasca, senza fare alcuno sforzo.




Angolo autrici
Scusate ma siamo morte entrambe, abbiamo avuto problemi e non siamo riusciti a pubblicare nient'altro :3 comunque dopo tutto questo tempo siamo riuscite ad aggiornare di nuovo... Speriamo che questo capitolo vi piaccia, se volete lasciarci una recensione ci farebbe molto piacere, grazie mille :3 
alla prossima, Kate & Angy. :) 

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Capitolo 9
*** Ormai sono di famiglia. ***


- Lou! È tua!- disse Niall che era dall'altra parte del campo.
- Tranquillo ci penso io.- Louis fece un salto, sembrava che volasse, e fece una schiacciata, che fece scivolare Zayn dieci metri più lontano dal campo.
- Ma sei scemo?!- disse Zayn, tutto sporco di fango.- Volevi distruggere il mio capolavoro?!-
- Zayn, è solo una rete da pallavolo! Non conta niente, ne puoi fare duecento di queste stupide reti!- dal tono della sua voce si capiva che era 'leggermente' arrabbiato, ma si sforzava di controllarsi.- E poi non rompere!-
- Stavi per rompere tutto! Sei uscito di testa?! Potevi ammazzarla se beccavi lei al posto mio?! L'avresti disintegrata!- 
- Non trovare scuse! Lei non giocava nemmeno! Non ho una mira così schifosa!-
- Allora dillo! Che l'hai fatto apposta! Bravo Lou, complimenti!-
- Stai zitto! Non volevo farlo, non ho dosato la forza, allora ho fatto in modo da deviare il tiro!-
- E chiaramente l'hai deviato su di me! Bell'amico!-
- Gente ma vi calmate?!! È stato un incidente Zay! Lou, la prossima volta dosa la forza!-
- Ti ho già detto che non ho fatto apposta!-
- E ha voluto colpire me!-
Ma, ad un tratto la discussione venne interrotta.
La palla e la rete presero fuoco. Com'è possibile?! Poi mi ricordai... Harry, si stava avvicinando a noi. Man mano che si avvicinava le fiamme diventavano sempre più alte e di un rosso intenso. I suoi bellissimi occhi verdi color smeraldo erano diventati rossi. Faceva paura.
- Al, vieni dietro di me! Subito!- e senza obbiettare mi misi dietro a Niall, lui lo conosceva meglio di me e sapeva come reagiva. Gli altri tre rimasero a guardare, impassibili, come se fosse routine... Liam fu il primo che si fece avanti.
- Che hai Harry?!-
- Lasciami stare! Non ti ci mettere anche tu! Ora me ne vado!-
- Harry non cominciare a fare il bambino!-
- Se fiati ti ammazzo! Comincia a stare zitto!-
- Ehi, non ti rivolgere a Louis così chiaro?! Ci vuole rispetto! Siamo qui da più tempo di te!-
- Non rompere biondino! Pensa alla tua amichetta!-
- Ora stai esagerando Harry...- Liam si sforzava di mediare, ma purtroppo nulla aveva il potere di calmare quella furia di Harry. Poi Niall mi sussurrò- Al, vai in macchina...-
- Ma veramente io...-
- Al. Ho detto che devi andare in macchina. Hai capito?! Muoviti!-
- Okay...- Non mi aspettavo una risposta così, da Niall, ma se mi aveva detto di andare in macchina, doveva voler dire che dovevo farlo. Eseguì gli ordini, loro stavano litigando, anche abbastanza vivacemente. Ma aspetta?! Dov'era Angel?! Non era in macchina... Dove cavolo era andata quella stupida di mia sorella?! Ma rendere le cose facile per un volta era troppo difficile per lei vero?!

- Angel?!- ero fuori dalla macchina a cercarla. Si, lo so che Niall mi aveva detto di stare in macchina ma mia sorella era appena sparita, non sapendo che molto probabilmente sarebbe potuta andare a fuoco da un momento all'altro. - Angel, ma dove cazzo sei?!- 
Dopo almeno venti metri a piedi arrivai ad una piccola radura, in un angolo c'era un tronco bruciacchiato da cui saliva ancora del fumo.
- Alexia! Al, sei tu?!- la voce di mia sorella arrivava proprio da quel punto. Corsi verso di lei, ma quando mi avvicinai notai che il tronco stava ancora bruciando e lei era accoccolata contro una roccia con la camicetta annerita dal fumo.
- Angy, tutto bene?-
- Si insomma.- lei tossì un paio di volte prima di riprendere a parlare - ma per favore, tirami fuori di qui.-
Dopo almeno venti minuti riuscì a tirarla fuori da quella specie di inferno. Riuscimmo a malapena a tornare alla auto, vidi subito degli strani movimenti tra i ragazzi.
- Si può sapere dov'eri finita?!- i ragazzi erano più irritati del solito.
- A salvare mia sorella.-
- Perché?!- Liam adesso sembrava davvero preoccupato.
- Perché il vostro amico l'ha quasi uccisa, grazie Harry.-
- Cos'è successo?!- ora Liam si stava rivolgendo a Angel, lei emise solo un lungo respiro. 
- Meglio andare in macchina, quando volete andarvene...-
I ragazzi montarono in macchina subito dopo di noi, Harry sembrava giù, ma non mi interessava più di tanto. Il viaggio verso casa fu estremamente silenzioso, tutto il contrario di quello di andata. 
- Ehi ragazzi, siete tornati?! Com'è andata?!- nostro zio era uscito di casa come per darci il benvenuto.
- Lascia perdere.- fu il solo commento di Zayn mentre entravamo.
- Ragazzi, sembrate a pezzi! Che è successo?!-
- Niente Carl, tranquillo.-
- Liam, non dirmi cavolate.-
- È la verità.-
- Chi ha chiesto il tuo parere Zayn?!-
- Okay, calmati Carl.- Questa cosa non mi convinceva. Io e Angel ci guardammo negli occhi, con uno sguardo perplesso. Come faceva lo zio a mettere in riga  cinque vampiri?! Era una cosa impossibile.
- Forza, parla Liam!-
- Ehm... In realtà...-
- Niente zio, loro non c'entrano niente, è tutta colpa mia.-
- Angel?! Non me lo sarei mai aspettato da te!-
- Si zio, non volevo farlo, e loro mi hanno aiutato.-
- Loro cosa hanno fatto?!-
- Mi sono persa nel bosco, perchè era andata a fare una passeggiata nel bosco e non riuscivo a tornare alla macchina. Loro mi hanno aiutato a tornare indietro.-
- Ah si?-
- Si, tutto vero. Sono stata una stupida, ma mi dispiace.-
- Scusa, allora perché hai la camicetta bruciacchiata?!- lo zio guardò male Harry, credo, anzi so che lo zio sapeva tutto. Ma cosa credeva fosse successo?!
- Ehm...-  
- Carl...-
- Harry...-
- Non è successo niente, davvero zio, non ti preoccupare, sono ancora viva.-
- Guardami negli occhi, quando mi parli!-
Angel alzò la testa, i suoi occhioni azzurrissimi guardarono lo zio. Anche se stava per scoppiare a piangere.
- Muoviti! Fila in camera tua! Punizione!-
- Okay. Buonanotte, a tutti.-
Angel si diresse come un fulmine in camera sua. Non voleva che gli altri la vedessero mentre piangeva, voleva sembrare una dura, anche se non lo era proprio.
- Posso dirti una cosa?- stavolta Harry si rivolse a me.
- Che vuoi?!-
- Non volevo...-
- Non volevi?!-
- Scusa.-
- Non lo devi chiedere a me, idiota.-
- Okay, ma sono sicuro che non riuscirà a perdonarmi, l'ho quasi uccisa. Se non ci fosti stata tu, non ci voglio pensare.-
- Ora basta, andiamo a mangiare, che la cena è in tavola.-
- Ma io non mangio.- 
- Almeno fatemi compagnia?!-
- Andata, andiamo.-
Dopo qualche minuto dalle scale spuntò Angel, aveva gli occhi arrossati e indossava il suo pigiama di pile di almeno tre taglie più grandi di quanto dovrebbe essere.
- Scusa zio, torno su subito, ma avevo bisogno di un po' d'acqua.-
- Non c'è, è appena uscito, lo hanno chiamato, ha detto che era una cosa importante.- gli urlai io in risposta.
- Secondo posso andare a parlarle?!- mi sussurrò Harry.
- Fai come vuoi, magari guarda di non concludere il discorso come oggi, non vorrei trovarmi in mezzo ad una strada perché la casa è bruciata.-
- Simpatica Al.-
- Realistica è il termine giusto, Haz.-
Non feci in tempo a sospirare che Harry era già davanti ad Angel.
- Grazie.- disse solo.
- Di cosa?!- Angel sembrava un po' spaventata da quell'apparizione improvvisa.
- Di non avermi dato la colpa, visto che era tutta mia. Di aver fatto finta che fosse solo colpa tua.-
- Beh, in un certo senso lo era... Non dovevo trattarti in quel modo, ma diciamo che ero ignara delle tue... Ehm... Potenzialità.-
- Ahahahaha.- Harry scoppiò a ridere. - Ti ringrazio ancora, e spero che tu possa perdonarmi, ho ancora qualche problema di autocontrollo.- e di nuovo abbassò il capo.
- Non ti preoccupare, sono ancora viva no?! Magari per farti perdonare ti potrei chiedere qualche favore.- e per la prima volta Angel accennò un mezzo sorrisetto.
- Del tipo?!- Harry la guardò incredulo.
- Mmmmh... Beh, tipo quando dovrò accendere il barbecue.- e entrambi scoppiarono a ridere in mezzo alla cucina. 
- Ma ora credo che debba tornare a letto, se lo zio mi trova qui mi ammazza. Buonanotte a tutti.-
- Notte Angel.-
- Notte angelo.-
- AL!!!-
- Notte.-
Angel, prima di salire le scale, mi fulminò con lo sguardo. Ma credo che non volesse litigare davanti a Harry. 
Giornata finita. Aspettiamo con ansia domani.

Fine settimana, praticamente volato via. Era lunedì e ci aspettava un altro giorno a scuola.
- Odio il lunedì.-
- Buongiorno anche a te Al.-
- Perchè sei sempre dannatamente perfetta?! Fai miliardi di cose eppure sei sempre pronta! Non è giusto.-
- Si, lo so, d'altronde io non voglio sembrare uno zombie come te, la mattina.-
- Io non sono uno zombie! Fanculo!-
- A me sembra di si. Sei veramente strana.-
- Non sono né strana né uno zombie. Per cui fottiti angelo!-
- Cavolo, anche di mattina vi mettete a litigare?! Solo voi!-
- Buongiorno zio. E non ti azzardare a chiamarmi angelo. Capito?!-
- Okay, ripiegherò su... Pecora! Più carino no?!-
- Fanculo strana.-
- Buongiorno. Non dirmi che si stanno scannando anche oggi?!- Disse Niall a Harry, mentre scendevano le scale.
- Mi sa proprio di si. Le dobbiamo sopportare.-
- Forza e coraggio allora.-
- Eh si Lou, ormai fanno parte della famiglia.-
- Si, soprattutto per te cuccioloso Niall. È questa la fortuna di leggere nella mente, vero Harry?!-
- Scappa Tommo.-
- RAGAZZI!!! VI RICHIAMO ALL'ORDINE, IN SALOTTO. ORA!!!-
Cinque minuti dopo eravamo tutti in salotto, lo zio arrabbiato faceva paura.
- Non ho voglia di avere questo caos in casa tutte le mattine, datevi una calmata. Chiaro?! E comunque ora muovetevi, è ora di andare... Forza!-
Una decina di minuti dopo eravamo a scuola. La gente di lì era molto scontrosa e altezzosa. Io e Angel non avevamo fatto amicizia con nessuno. Ci isolavano, infatti cominciavo a sospettare che avessero paura di noi.
- Ciao, noi andiamo, ci troviamo davanti alla macchina, alla fine delle lezioni. Forza, se no farete tardi.-
- Vuoi sapere la verità Liam?! Odio profondamente la mia classe... Odio profondamente anche mia sorella, ma questo è completamente diverso.-
- Dai andiamo, muoviti Al.- E Angel, con la sua delicatezza estrema, che aveva solo con me, mi diede una spinta, più una cartellata in testa. Insieme ci stavamo dirigendo alla nostra aula.
- Al, per la cronaca, ti odio profondamente a anche io. Che sorella.-
- Sssssssh. Io sono unica.-
- Si, infatti secondo me sei stata adottata da piccola, e ti hanno spacciato per mia sorella gemella.-
- Si, va bene?! Provenivo da una famiglia perfetta.-
- Infatti non ti hanno voluto, perché sei troppo strana. Secondo me sei nata con i cappelli viola.-
- Anche se fosse?!-
- Alienooooooo. Ma io sono perfetta. Al contrario di te.-
- Famiglia di pecore, neanche in un gregge ci sono così tante pecore...-
- Al!!! Te e quelle maledette pecore!!!-
- Guarda che ti sei offesa da sola, pecora number one.-
- Fuck, rimandiamo a dopo quest'interessante conversazione. Ma fatto sta che il nostro odio è reciproco. Ora entriamo in classe.-
- Oooook, ma siamo ancora in tempo a scappare. Pensaci.-
- Fuck. Dai muoviti.-
- Ooook, ma...-
- Al?!-
- Arrivo. Uffa però.-
- Al!!!!-
- Arrivo, arrivo.-
Cinque estenuanti ore, ma perché non ero scappata? Ma perché avevo ascoltato quell'affare di mia sorella? Sbuffai sonoramente cercando di mettermi comoda sulla sedia quando il suono della campanella mi riempì la testa.
Mi girai verso il banco di Angel e lei era già schizzata fuori, ma cos'è ora aveva il teletrasporto?! Ma qualcuno di normale io lo conosco?!
- Ehi bellezza!- non mi voltai neanche, avevo visto quell'armadio con le gambe tutto vestito di nero appoggiato alla porta quando ero uscita dalla classe. - Ehi sto parlando con te!- 
Aumentai il ritmo del passo in modo di andare più veloce, ma quel ragazzo dietro di me aveva delle gambe un po' troppo lunghe in confronto alle mie.
- Su tesoro voltati, e dai che ti costa?!- aumentai di nuovo il passo, ma non c'è la facevo più di tanto. Di colpo mi ritrovai in un cortile, dov'ero finita? O meglio dove mi aveva indotto ad andare quel ragazzo? Non avevo mai visto quell'ala della scuola. Non vi erano altre porte tranne quella da dove ero arrivata, che ora era occupata da quel ragazzo che mi guardava in modo sprezzante. Chiusi d'istinto gli occhi, stavo morendo di paura.




Dai seriamente, la cosa dello sport è scontatissima Angy... Visto che ho il pieno potere delle note, devo almeno brontolarla un po', forse dovevo proprio evitare che lo scrivesse, ma ormai è troppo tardi :/ 
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto lo stesso :3
- Kate :3

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Capitolo 10
*** "Normale routine." ***



- Lasciala in pace.- aprì di nuovo gli occhi, i ragazzi erano davanti a me.
- Oh, guarda la ragazza si fa difendere dai figli di papà.- disse con una risata di scherno il ragazzo/armadio.
- Vattene, subito.- ringhiò Liam, e quasi stentavo a riconoscerlo.
- Non mi fate paura, siete alti un metro ed una vigorsol e non avete uno straccio di muscoli.-
- Vattene!- e neanch'io so come ma il ragazzo sparì in due secondi.
- Tutto bene?!- tutti mi guardavano con due palle d'occhio, ma io ero abbastanza tranquilla.
- Ehm, si tutto ok.-
- Non farlo mai più.- mi sussurrò Louis lanciando un'occhiata a Niall che se ne stava già andando.
- Cosa?!-
- Fargli prendere uno spavento del genere.- 
- Dove eravate finiti?! Alexia?! Stai bene?! Ti ha fatto del male?! Che stronzo. Se ti torceva un capello io...-
- Tranquilla Angy. Mi hanno salvato loro.-
- Okay.-
- Tranquilla, sta bene. Ma magari la prossima volta non sparire in un attimo e non lasciarla sola.-
- Lo sapevo che era colpa mia. È sempre colpa mia. Grazie.-
Angel, dopo il consiglio di Niall, abbassò lo sguardo. Voleva nasconderlo, ma era vicina a scoppiare a piangere. Era molto sensibile, ma non si doveva sentire in colpa per quello che mi era successo, non era colpa sua.

Passarono i giorni, Angel aveva il morale sotto i piedi. Sapevo che non era solo per il fatto del mio incontro ravvicinato con il rinomato bullo dell'asociale scuola. No, c'era qualcos'altro sotto. Era scostante, parlava meno del solito e se ne stava tutto il tempo in camera. E il suo sorriso era sparito, non che fosse molto presente da quando eravamo arrivate ma ogni tanto appariva sul suo viso. Si alzava tutte le mattine svogliatamente e non si preparava più perfettamente come sempre. 
- Zio io esco.- la sua voce mi arrivò dal piano di sotto ovattata dalla porta chiusa, non capì cosa le aveva risposto lui.
- Al, apri subito.- la voce di Liam mi stava chiamando da dietro la porta. Scattai in piedi e gli aprì.
- Dobbiamo andare da tua sorella, ha intenzione di suicidarsi.- 
- Cosa?!- Liam era estremamente calmo mentre io non riuscivo come facesse.
- Sbrigati, ti spiegheremo durante il tragitto.-
Dopo qualche minuto eravamo sul bordo di un burrone, nascosti dietro qualche cespuglio.
- Ma come?!-
- È la terza volta che te lo spiego Lexi!- Louis ormai non mi sopportava più.
- Ti prego, un'ultima volta.-
- Riesco a vedere degli stralci sul futuro, ma solo in rarissime condizioni. - disse lanciando un'occhiata ad Harry che passeggiava nervosamente. - e ho visto che tua sorella che si buttava da questa scogliera. Ma il futuro è incerto, basta un azione che questo può essere cambiato.-
- Ma lei non è ancora qui.- dissi guardandomi intorno.
- Arriverà.- disse Harry atono.
Dopo qualche minuto Angel arrivò correndo, si fermò un attimo a qualche metro del precipizio mormorando parole sconnesse. Fu in quel momento che tutto accadde.

- Ferma, non puoi farlo!- Harry era scattato fuori dal nascondiglio ed era andato ad abbracciarla per fermarla. Angel si era accasciata sulla sua spalla e aveva iniziato a piangere urlando di come era ingiusto il mondo, del fatto che lei ora doveva essere con le sue amiche e che era solo colpa dei nostri genitori se loro l'avevano abbandonata per via del trasferimento. Harry continuava ad accarezzarla e a sussurrargli parole rassicuranti all'orecchio.
- Scusami Haz,- ed anche Harry si stupì a sentire il suo soprannome detto da Angel - non lo farò più, scusa se sono una buona a nulla.-
- Sshh. Tu non sei una buona a nulla, tu sei una guerriera, ricordatelo. Combatti sempre per quello che vuoi e lo otterrai.- 
- Angel, ma cosa ti è passato per quella zuccaccia vuota che ti ritrovi?!- dissi mentre le correvo incontro per stringerla in un grande abbraccio.
- Sempre carina Al.-
- Non farmi prendere mai più un colpo del genere, stavo per morire d'infarto o strozzata da Tommo.-
-  No giuro.-
- Sarà meglio.- aggiunse una voce dietro di noi, e poi fummo investite da un abbraccio di gruppo, che, nonostante tutto, trasmetteva tutto il calore del mondo. 
Tornati a casa, eravamo contenti e tutti uniti, finalmente Angel aveva ritrovato il suo sorriso, e la sua perfezione.
- Ragazzi, grazie di tutto, senza di voi avrei fatto qualcosa di cui mi sarai pentita.-
- Ehi, tranquilla, noi teniamo a voi, e faremo di tutto per proteggervi.-
- Si, daremo anche la vita, se potessimo...- Harry aveva un velo di tristezza nella voce, ma Angel gli andò vicino, e ci pensò lei a tirarlo su di morale.
- Harry, sei speciale, non te ne devi fare una colpa. Sei te stesso e sei unico. Non essere triste.-
- Ok, seguirò i tuoi consigli. E ora facciamo festa-
- Esatto... Dai muovetevi...-
- Con calma Tommo.- 
- Angel?! Ti senti bene?! Mi hai chiamato Tommo?! Sto sognando?!-
- No Lou.-
- Ah, grazie Harry, credevo di sentire le voci.-
- Prego-
E insieme scoppiammo a ridere, in sala, tutti ammassati sul divano, con il fuoco e la tv accesa, che non veniva ascoltata da nessuno. La serata più bella che potessi vivere.

Eccoci, erano le 5:30, e Angel mi voleva comprare.
- Dai Al. Vieni. Alzati. Preparati. Vieni. Muoviti. Ti fa bene un po' di sport. Dai pigra che non sei altro.-
- Si, si, tra un po' mi alzo, ma con tutta la calma presente in questo universo.-
- Dai, tanto lo so che non ti alzi. Dai. Muoviti. Fallo per me. Daiiiii.-
- Arrivo arrivo, ma con calma.-
- Daiiii Al. Alzatiiii.-
- Okok. Arrivo.-
- Giuralo.-
- Questo mai.-
- Giura che vieni a correre con me.-
- Mai.-
-Dai, muoviti. Dai Al. Muoviti. Alzati. Vieniiiiii.-
- No. Non mi alzo dal letto. Te lo puoi scordare.-
- Alzati cavolo. Un biscotto.-
- No, non mi compri con un biscotto.-
- Due biscotti.-
- No, neanche due biscotti, non se ne parla.-
- Un pacchetto di biscotti.-
- Ooooh, ora si ragiona. No, aspetta, Al, ritorna in te. No.-
- Un pacchetto dei tuoi biscotti preferiti, quelli con il cioccolato, carichi di calorie e zuccheri...-
- Mmmmm, non posso cedere. Ma non posso resistere ai miei biscotti. Ora mi alzo subito. Comunque questa è corruzione. Non vale, solo perché sono golosa.-
- Ma la corruzione con te funziona sempre. Muoviti, ti aspetto in cucina, se no niente biscotti.-
- Arrivo tra due secondi. E voglio trovare la mia ricompensa sul tavolo di cucina. Biscottini adorati.-
- Si, ma se non vieni, niente biscotti.-
- Arrivo subito!-
In tre secondi ero pronta. La mia ricompensa mi stava aspettando in cucina. 
- Ragazzi, venite anche voi a correre?! Sono riuscita a convincere anche Al. E fuori ci sono le nuvole, niente sole. Allora?!-
- Dai andiamo, ogni tanto fa bene fare sport.-
- Io ci sto, voi?-
- Grande Niall... Comunque appena arriva Al andiamo.-
- Eccomi. Angel! Dove sono i biscotti?!-
- Te li dovrai guadagnare.-
- DAMMI I BISCOTTI!!!-
- Prendili.-
- Ok...-
Dopo un istante io stavo inseguendo Angel, che aveva in mano la mia ricompensa. Eravamo uscite di casa come fulmini. Io volevo i biscotti e lei non me li voleva dare.
I ragazzi invece, super agili e veloci, se la presero con calma, molta calma, forse troppa... 
- Dammi i biscotti.- 
- Corri.-
- Ma non ne ho voglia.-
- Allora niente biscotti.-
- Che bastarda.-
- Lo so.-
- E ne vai anche fiera?!-
- Si, moltissimo.-
- Aiutateli! Aiutate i miei biscotti!-
- Ci penso io.-
Harry, con la sua agilità felina, bloccò Angel abbracciandola, e gli sfilò di mano il pacchetto di biscotti... Il MIO pacchetto di biscotti.
- Fatto Al, non c'é voluto molto.-
- Si, ma solo perché sei te Haz.-
- Ahahahahahahah. Si Angel, hai ragione.-
- Biscotti a me. Ora sono una persona felice, più felice del solito.-
- Ora torniamo a casa ragazzi, dobbiamo andare a scuola.-
- Liam, dai, sembri Carl.-
- Lou, niente storie, muoviti.-
- Agli ordini mamma.-
Quando tornammo a casa io ero stravolta, ma avevo in mano i miei biscotti, cioè, in verità li stavo divorando, ma era impossibile resistere.
- Buongiorno zio.-
- Buongiorno cucciole mie.-
- Zio, ma ti senti bene?! Ci hai chiamato cucciole.-
- Si Angel, perché non posso?!-
- Si, non puoi, io non sono una cucciola e Angel è una...-
- Al!!!-
- Bravissima ragazza, ordinata e...-
- Al!!!-
- Molto carina. Non essere così prevenuta nei miei confronti. Anche se lo devo ammettere, ci stava proprio bene.-
- Finiscila. E muoviti-
- Agli ordini grande pecora.-
- Corri.-
- Perché?! Se no che mi fai?!-
Angel, all'improvviso, tirò fuori da una borsetta il suo profumo. Lo odiavo, era eccessivamente dolce, era stucchevole.
- Vieni qua, ti do il profumo.-
- Piuttosto la morte.-
- Ah si?!-
- Si.-
- Allora preparati a correre.-
- Noooo, ancora?!-
- Profumo o corsa e profumo?!-
- Solo corsa andrebbe più che bene.- Poi partì a razzo, su per le scale. Angel mi segui a ruota, con la bottiglietta di profumo, un'arma letale. Mentre i ragazzi e lo zio, nel salotto scoppiarono a ridere. Dal piano di sopra provenivano grida, risate... Ma questa era normale routine.

Rieccomi, stavolta sono solo Kate perché Angy è momentaneamente morta. Mmmmh, va bè :D scusate se non sono riuscita ad aggiornare prima, ma ho avuto dei problemi, quindi sono qui ora :3 spero che il capitolo vi piaccia, se volete farci sapere qualcosa (qualsiasi cosa) lasciateci una recensione. Grazie mille :3
- Kate :)

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