Sunlight

di Mirko Gavelli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nostra isola ***
Capitolo 2: *** Ritorno a Forks ***
Capitolo 3: *** Il dubbio di Charlie ***
Capitolo 4: *** Alla battuta ***
Capitolo 5: *** Una strana malattia ***
Capitolo 6: *** Confusione e certezze ***
Capitolo 7: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 8: *** Charlie e Bella ***
Capitolo 9: *** Verità ***
Capitolo 10: *** Problemi in Paradiso ***
Capitolo 11: *** Brivido ***
Capitolo 12: *** La calma prima della fine ***
Capitolo 13: *** I Volturi ***
Capitolo 14: *** Per sempre ***
Capitolo 15: *** Bella e Edward ***



Capitolo 1
*** La nostra isola ***


1
La nostra isola

Edward

Sposto il gancetto della cintura della barca e
prendo la mano di Bella.
Le sue mani sono così soffici e vellutate, mi se-gue fuori dalla barca e scendiamo vicino alla nostra villa privata.
«Sei pronta signora Cullen?»
«Pronta per cosa?»
«E' un'ora che ti guardo…»
«Un'ora? Così poco?»
Lei mi guarda fintamente smorfiosa. Sento i suoi respiri su di me, anche se siamo lontani di qualche metro.
Mi avvicino alla casa e con la chiave apro la porta e invito il mio amore a entrare prima di me.
«Non hai perso le buone maniere vedo…»
«Non le perderò mai con te tesoro mio»
Lei sorride e la seguo dentro.
Ha un vestito molto carino, un completo marro-ne scuro, fatto su misura, con le spalle scoperte.
In Australia faceva caldo, si stava bene, qui all'Isola D'Esme non c'è un clima estivo.
Mi avvicino a Bella e gli metto un velo sulle spalle, lei sorride e annuisce ringraziandomi.
Le bacio la tempia sinistra e mi dirigo verso la cucina con la valigia, una piccola borsa con dei ghiaccioli per mantenere il sangue che ci servirà in questi giorni di svago.
«Dobbiamo chiamare Renesmee…»
Bella si morde un labbro mentre sistemo le sacche di sangue nel frigorifero.
Mi giro verso di lei e annuisco, con un cenno le
rispondo:
«Tra un po’, voglio farti un po’ di coccole ades-so…»
«Come sei dolce Edward Cullen…»
«Mai come te Isabella Swan…in Cullen»
Bella ride di gusto, adoro le sue labbra quando s'inarcano in questa maniera, la sua solarità mi cattura sempre, mi sento fortunato a farne parte.
Smette di sorridere e mi guarda, con quello sguardo serio e corrucciato.
«Cosa c'è che non va Edward?»
«Niente…pensieri d'amore…»
Bella corre velocemente verso di me e mi bacia lentamente, sento le sue mani sulla mia schie-na, non mi fa più male da tempo ormai.
Bella continua a baciarmi e io chiudo gli occhi.
Mi faccio trascinare da lei, in un vortice sensuale e pieno d'amore.
Mentre mi bacia, lei continua a sussurrarmi:
«Quanto ti amo…Ho voglia di te…non dire di no adesso…»
«Non posso…»
Bella smette di baciarmi e mi guarda, il suo volto è serio adesso.
«Non posso smettere di avere voglia di te!»
Il suo sorriso torna in un istante.
«Sei sempre il solito… Vieni andiamo di là.»
Bella si toglie i sandali e m'invita a seguirla in camera da letto.
La camera è molto spaziosa, è stata ricostruita diversi anni fa, la prima volta…quanti ricordi.
Bella mi guarda e accenna un sorriso gi-randosi, io non posso non ammirare il suo sedere, mi sento un pochino imbarazzato.
«Edward…mi slacci il vestito?»
Io scuoto la testa un attimo e annuisco.
«Certamente»
Le slaccio i due bottoni che legano la cerniera del vestito dalla nuca e la tiro giù.
«D'accordo Signora Cullen… ora può togliersi il vestito…»
Bella si abbassa il completino rimanendo in reggiseno e mutandine scure, lei si gira e nota il mio imbarazzo misto a compiacimento.
«Sei proprio un guardone sai?»
«Scusa Bella, non riesco a non guardare la per-sona più sexy del mondo…»
«Sexy? Hai bevuto troppo vino invece del san-gue?»
«Dico solo la verità…»
Bella mi sorride e si avvicina a me. Inizia a slacciarmi i pantaloni.
Io sorrido imbarazzato, lei si morde il labbro quando si slaccia l'ultimo bottone.
«Ora Signor Cullen, deve togliersi i panta-loni…»
«E se non voglio?»
«Sarò costretta a toglierglieli con la forza…»
«Non mi faccia del male!»
Faccio una faccia fintamente preoccupata e lei mi abbassa i pantaloni e rimango con la cami-cia blu e le mutande, mi strappa in un colpo la camicia, rimango a petto nudo di fronte a lei.
La baciò delicatamente mentre mi le slacciò il reggiseno e velocemente corre via verso il letto mettendosi dentro le coperte.
Mi sorride maliziosa mentre la guardo e m'invita a togliermi le mutande.
«Forza signor Cullen, non ti azzardare a venire qui con i tuoi poteri, voglio che ti spogli davanti a me… voglio vederti davanti a me…»
Sorrido sornione, e le punto il dito.
«Chiudi gli occhi…»
«Non fare scherzi…»
«Non ti preoccupare.»
Lei chiude gli occhi e io mi tolgo le mutande ri-manendo completamente nudo, sento il mio sesso ingrandirsi, la mia eccitazione sta aumentando.
«Apri gli occhi Bella…»
Bella apre gli occhi e inizia a guardarmi, dalle gambe passa al mio pene, lo guarda sorridendo e mordendosi le labbra, sento un brivido, il suo sguardo mi provoca sensazioni forti.
«Non c'è male… complimenti Edward… Vieni qui… e fammi sentire quanto mi ami…»
«Ti farò sentire in paradiso e oltre…»
Lei sorride mentre entro nel letto e la bacio for-temente sulle labbra, la mia erezione e al mas-simo, ho voglia di fare l'amore con lei.
La bacio mentre lei mi tocca tra le natiche, sen-to la sua voglia di essere penetrata nelle sue mani.
Mi assiste inserendo il mio membro tra le sue cosce umide. Spingo lentamente e sento i suoi sospiri sotto di me.
Bella mi riceve così, guardandomi negli occhi, occhi vogliosi di me.
«Più forte amore…»
mi sussurra la mia Bella.
Aumento il ritmo, da dolce inizio a essere più vigoroso.
Sento il mio membro sempre più duro, lei è in estasi.
I suoi gemiti si uniscono ai miei ed ecco che ar-riva il suo primo orgasmo.
Il suo nettare esce lentamente e scivola tra le sue cosce sempre più umide dal sudore e dalla voglia.
«E' bellissimo!»
ansima la mia donna, lei mi guarda mentre con le mani m'invita a cambiare posizione.
Si mette sopra di me e mi guarda sorridendo.
Lei si abbassa e baciandomi il petto, l'addome e l'interno coscia mi provoca una sensazione da brivido.
Bella inizia a leccare la parte più profonda tra il mio pene e l'interno coscia, inizio a gemere più silenziosamente.
Lei mi guarda ed io appoggio la testa sul cusci-no.
Bella inizia a leccare lentamente il mio pene, la sua lingua conosce a menadito il mio membro.
Lo sento indurirsi, lo sento pronto a esplodere, lei continua a leccare, poi con la mano inizia a masturbarmi succhiando dolcemente il mio pe-ne.
Sono in estasi completa e dopo un po’ di tempo sento che sto per esplodere.
Ho un orgasmo favoloso, lei riceve il mio seme, dolce, copioso. Bella gusta il mio piacere, in-goiandolo e leccandomi continuamente il pene, questo mi fa impazzire. Sono in estasi, lei sale su di me, so benissimo cosa vuole.
Facciamo l'amore così, senza pause, senza con-trollo. La nostra passione è irrefrenabile.
Godiamo di ogni istante fino all'ultima goccia di piacere.
La notte passa e Bella dorme su di me, la nostra estasi ci abbraccia completamente.

 


Renesmee

Sono seduta sul letto e aspetto Jacob, sono ve-stita con una piccola vestaglia, sto per fare l'a-more con lui. Ho un po’ di timore.
Non per lui, è che dopo l'arrivo di Felix mi sento sempre stressata e non riesco a godermi niente.
Jacob entra sorridendomi ed io accenno una smorfia e lui, a torso nudo, si avvicina a me.
«Ehi sei pronta?»
Inizia a baciarmi dolcemente, io, però non rie-sco a fare di meglio che mettergli le mani sulle spalle.
Lo fermo e lo guardo negli occhi, sono triste.
«Che succede Nessie?»
«Non ce la faccio… sono troppo stressata, penso ai Volturi. Non riesco a rilassarmi!»
Jacob è deluso ma fa finta di non esserlo e mi bacia sulle labbra.
«Va benissimo, non ti preoccupare. Avremo tut-to il tempo possibile»
Lo bacio e mi appoggio sul suo petto caldo e in-vitante. Cerco di addormentarmi e così avviene.
Mi alzo la mattina dopo e noto che Jacob non c'è, San Francisco è una città molto bella ma senza di lui è una città come le altre per me.
Mi alzo dal letto e sul pavimento vedo una stri-scia di sangue, la percorro preoccupata.
Il sangue mi porta fuori dalla casa che ab-biamo affittato, ci sono corpi ammassati. Sono i miei genitori, il nonno Charlie e i miei nonni, Jacob è quello che sta più in cima in questa piramide mortale.
Corro verso di loro e mi accorgo che Aro è dietro di loro.
«Ah. Sentivo che ne avessimo lasciata uno… Renesmee… che nome buffo!»
«Maledetto! Che cosa hai fatto! Non è il mese stabilito! Impostore!»
«Lo so ma i Volturi si fanno le regole da soli, dovresti saperlo Renesmee… comunque questo è solo un sogno tesorino mio…sappi che tra due mesi e tre giorni diventerà realtà. Tu sarai l'ultima a morire! Poi ci chiederai pietà e noi quali esseri generosi, ti accontenteremo!»
Mi sveglio di colpo e Jacob e con me, si sveglia anche lui e mi chiede:
«Renesmee! Che succede? Un altro brutto so-gno?»
«Il tuo scacciapensieri non funziona più…»
«Vieni qui, ti proteggerò io…»
Mi stringe ed io lo abbracciò fino ad addormen-tarmi nella sua protezione.

 

Bella
-68 giorni all'arrivo dei Volturi…

Il sole ci sta illuminando come al solito, qui all'isola di Esme, la luce arriva come un vortice illuminante, mi piace sentire il brillio sulla mia pelle, mi aiuta a prepararmi per la giornata, oggi è l'ultimo giorno di vacanza qui, domani torneremo a casa, lo stesso giorno in cui Renesmee e Jacob torneranno da San Francisco, sono stati una settimana da soli, spero che non abbiano fatto danni.
Edward sta preparando la valigia, che bello che è con quei pantaloncini e quella camicetta leggera, è proprio un uomo fantastico. Il mio uomo.
Edward si avvicina e mi sorride, mi porge una tazza, c'è un po’ di sangue dentro.
Un sorso e mi sento già rigenerata, la giornata sarà delle migliori, per un po’ dimentico che i Volturi ci hanno sfidato ufficialmente…
«Che succede Bella?»
«Pensavo ai Volturi…»
«Che pensiero inutile, vieni qui, non ci faremo rovinare l'esistenza da quei mostri…»
«Disse il mostro…»
Edward sorride e mi bacia dolcemente, tengo le sue braccia nelle mie e lo abbraccio delicata-mente.
«Non mi dire che ti sei fatto il bagno senza di me?»
«Scusa Bella ma eri stremata, dovresti dormire sai?»
E' sempre così ironico su questa storia che i vampiri non possono dormire, almeno per i Cullen è così…
«Sai come mi manca dormire amore… Oppure appoggiarmi sul tuo petto e addormentarmi…»
«Puoi sempre farlo per finta sai?»
Io gli do un buffetto sulla spalla e gli sorrido, il cellulare suona e corro con le mie doti da vampira verso di esso e lo prendo, è Renesmee.
«Hey! Ciao amore mio!»
saluto la mia piccola che sta partendo per Forks, in meno di poche ore sarà già lì.
«Mamma, ciao come sta andando la vacanza?»
«Tutto bene e tu piccola mia?»
«Benissimo, stiamo tornando a casa.»
«Si? Allora domani ci vedremo, partiamo anche noi oggi, Papà ti saluta!»
Edward sorride mentre prende un paio di coltelli per la nostra colazione al bacon, siamo pure sempre dei tradizionalisti!
«Jacob sta preparando la motocicletta, mi man-chi mamma, devo parlarti»
«Certo tesoro mio, arrivo e parliamo non ti preoccupare. Vuoi parlare con papà?»
«No, lascia stare…»
io annuisco e faccio una mezza smorfia e saluto la mia bambina, che mi sembra diversa.
Non vorrei che avesse fatto qualcosa con Jacob, e si vergogni di dirmelo.
«Allora vado mamma, Jacob ha preparato tutto, ci vediamo domani, ti chiamo quando arrivo ok?»
«Certo piccola mia, stai attenta!»
«Si mamma, ciao.»
«Ciao amore…»
chiudo il cellulare e vedo Edward un po’ sulle sue, mi avvicino e lo bacio sulla spalla.
«Non vuole parlare con me?»
«Dai! Non essere triste adesso, sono cose da donne…»
«Donne? Che ha fatto con Jacob?»
«Ehi! Nostra figlia è una brava ragazza!»
«Anche Jacob! Non vorrei che si fosse approfit-tato di lui!»
Scoppiamo in una risata assurda come le nostre frasi e ci baciamo ancora.
Gli sussurro parole dolci appoggiando la mia fronte alla sua.
«Vuoi mancarmi di rispetto un po’?»
«Cosa intendi per mancanza di rispetto?»
«Tanto spropositato sesso…»
«Signor Cullen! Come si permette! Sono una signorina di diciotto anni!»
«Diciotto più otto…»
Lo bacio appassionata come sempre e gli tocco il sedere, come mi piace farlo.
«Isabella! La deve smettere di provocarmi!»
Io sorrido sorniona e mi giro prendendo la pa-della con il bacon, abbrustolito come piace a noi.
Sento le mani di Edward sul mio didietro e sor-rido, mi bacia la nuca e chiudo gli occhi, mi sa-rei fatta prendere in quell'istante ma non posso, mi giro e lo guardo sorridendo.
«Sei proprio una birbantella sai?»
«Birbantella? Siamo nel XXI secolo Edward!»
«Ahahahha ti amo!»
«Anch'io… ti amo più di ogni cosa!»
Lo bacio e sistemo il bacon nel piattino sul tavolo in cucina, quante volte abbiamo fatto l'amore qui… solo il pensiero mi fa sorridere.
«Che pensi? Perché sorridi?»
«Vecchi ricordi…»
taglio corto mangiando un po’ di bacon, sa-porito e delicato, come piace a me.
Edward mangia delicatamente il suo bacon senza proferire parola, adoro la sua compostezza, mi piace guardarlo mentre mangia, a dire il vero lo guarderei sempre, che ci posso fare, lo amo.
Edward continua a masticare a bocca chiusa, allora gli chiedo:
«Quando partiamo?»
«Tra un paio d'ore, adesso andiamo a caccia, abbiamo finito le sacche… Ho visto dei conigli mentre mi facevo il bagno…»
«Conigli? Strano!»
«C'era un allevamento qui, sono scappati quando gli allevatori sono andati via…»
«Capisco»
Mi alzo e prendo il mio e il suo piatto, lo bacio sulla mano e inizio a lavarli velocemente.
Edward prende la valigia ed esce per siste-marla nella Jeep, la nostra fiammante macchina enorme.
Inizio a canticchiare mentre sistemo i piatti nel lavello, una canzoncina del momento, non riesco a toglierla dalla mente.
Edward si avvicina e sorridendo commenta:
«Sei fissata con questa canzone?»
«Colpa tua! Non volevi ascoltare i Poets!»
«Mmm e sarei io la fissata?»
Lui fa una smorfia, sembra un bambino quando fa così, lo adoro ancora di più.
«Dai cantante! Andiamo a caccia!»
Gli sorrido mentre gli chiedo:
«Il fucile? L'hai preso?»
«Spiritosa… ti basta questo fucile?»
I suoi denti fuoriescono un po’ e mi fa vedere la sua natura vampiresca, è strano… non riesco a sentirmi ripugnata da questo, siamo fatti così.
Siamo vampiri, non siamo umani, l'unico mio cruccio è che i vampiri non hanno le stesse ne-cessità degli umani.
Noi non dormiamo, non ci ammaliamo, non in-vecchiamo e soprattutto non siamo mai stanchi di fare l'amore, questo non è un cruccio… ap-punto.
Adoro essere una vampira, lo sono da otto anni ormai, e conto di esserlo per sempre, quel sem-pre che sto vivendo con lui, il mio Edward, la mia ragione, il mio tutto. Lo seguo ed entro nella Jeep, la natura ci chiama, la natura da predatori quali siamo.
Edward si mette al posto di guida e mi sorride, E' pronto per andare a caccia di animali, pur-troppo non potrò cacciare i leoni di montagna qui.
Me ne farò una ragione, almeno credo.
Edward mi porta fino alla foresta e si ferma, mi guarda:
«Sei pronta Bella?»
«100 punti a preda?»
Edward sorride e mi schernisce:
«E sarei io l'insensibile… predatrice!»
«Ehi! Non rovinare il divertimento, senno andavo al supermercato prima di salpare!»
Sorridiamo e ci baciamo, è brutto per chi non capisce la nostra natura, ma dobbiamo nutrirci, non possiamo farlo sempre con le confezioni da negozio, dobbiamo sentire la carne viva, siamo vampiri è diverso per noi.
E' la nostra natura.

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Capitolo 2
*** Ritorno a Forks ***


2
Ritorno a Forks

-67 giorni all'arrivo dei Volturi

Edward

Bella è al telefono con Alice mentre sto guidan-do a velocità moderata, siamo quasi arrivati a Forks.
Renesmee è già arrivata ieri, ho parlato con lei ma la sentivo diversa, peccato non poter leggere il pensiero dal telefono…
Deve essere per questo che non vuole par-larmi, si vergogna di qualcosa. Ne parlerà con Bella, e lei parlerà con me… alla fine lo saprò.
Che padre impiccione che sono!
«Ok Alice, stiamo arrivando, si lo so che lo sapevi. Ciao!»
chiude il telefono e fa una smorfia, mia sorella è proprio senza ritegno, sempre a prevedere il futuro della gente.
«Darai mai credito a tua sorella Alice?»
«Da quando l'ho beccata a barare nella partite di baseball? Assolutamente no!»
«Esagerato! E' solo una partita!»
Sorridiamo insieme e gli porgo la mano e me la bacia dolcemente, sento il suo candore su di me, sento la sua passione attraversarmi i polpastrelli, mi mordicchia l'anulare e il mignolo, mi assapora e mi bacia e in quell'istante mi azzittisco.
Adoro guardare la sua dolcezza in quel momento, mi piace sentirla così, vicina e lontana, lontana da me con lo sguardo e vicina con quella bocca desiderosa di essere baciata all'infinito.
«Bella d'accordo! Non parliamo più di Alice, se mi guardi così ancora, fermo la Jeep…»
Lei sorride, non sono proprio autoritario, lei mi bacia la guancia avvicinandosi.
«Ecco l'insegna, siamo arrivati a casa.»
Bella indica con la mano la vecchia insegna di legno che indica l'inizio di Forks, siamo arriva-ti.
Bella sorride mentre svolto per casa di Car-lisle, ci stanno aspettando tutti lì.
«Sono passate due settimane, sembra ieri quando Garrett si è sposato con Kate»
Bella mi guarda mentre ricorda il matrimonio dei nostri due amici, le brillano gli occhi, non riesco a leggere i suoi pensieri, maledetto scudo, però riesco a capire lo stesso a cosa pensi, il nostro matrimonio, la sua voglia di vivere con me, una vita straordinaria che sperò non finisca mai.
«Amore?»
«Si Edward?»
«Sei bellissima oggi!»
E' vestita con dei jeans e una camicetta blu, adoro quel suo gusto casual, la rende normale e semplice, mi ha fatto innamorare la sua semplicità.
«Anche tu, quei pantaloni però non mi piaccio-no!»
«Li devo togliere?»
«Magari dopo…»
«D'accordo Signora Cullen!»
Lei sorride si gira verso il finestrino, siamo en-trati nella via di casa di mio padre, sono par-cheggiate due macchine, il vecchio carro di Bel-la, il che significa che Emmett non ha ancora aggiustato la sua BMW e la macchina di Esme, una familiare molto spaziosa.
Una marca tedesca, non ricordo il nome.
Un odore di casa ci invade, quel sapore di foglie e alberi, la foresta di Forks ci ha fatto innamorare, non posso dimenticare quell'o-dore.
«Ecco, adesso parcheggio, Bella prendi la vali-getta…»
Lei annuisce e la porta di casa si apre, è Carlisle che esce dalla porta, ci sorride e ci invita a entrare in casa.
Usciamo dalla Jeep e Carlisle scende la sca-letta di casa e ci viene incontro.
«Eccovi! Ci siete mancati tanto!»
«Dov'è Renesmee, Carlisle?»
Bella vede la piccola Renesmee uscire dalla porta e correrle incontro abbracciandola.
Le due sorridono mentre stringo la mano di Carlisle, Jacob non c'è, oggi doveva lavorare, appena tornato a casa, deve guadagnarsi la pa-gnotta.
«Amore mio! Mi sei mancata tantissimo! Fatti stringere! Oh!»
«Mamma! Ciao! Non mi stringere così…»
«Si così la stritoli Bella…»
Commento io e Renesmee mi guarda accennando un sorriso.
«Renesmee?»
«Papà?»
«Non mi abbracci?»
«Certo, certo…»
Lei mi abbraccia dolcemente e cerco di entrare nella sua mente ma qualcosa me lo impedisce, siamo alle solite, solidarietà femminile.
Lancio un'occhiataccia a Bella che fa cenno di no con la testa ed entriamo in casa.
Esme ci viene incontro salutandoci e abbrac-ciandoci.
«Amori miei! Bentornati!»
I suoi abbracci sono sempre così calorosi, anche se la sua temperatura è gelida come la nostra.
Bella mi porge la valigia e si rivolge poi a nostra figlia:
«Dai andiamo di sopra, così parliamo…»
Bella e Renesmee corrono di sopra a parlare ed io mi sento di troppo, ecco una cosa che accomuna i vampiri e gli umani: quando si parla di ragazzi, con il padre non ci si confida mai...
Entro in soggiorno con Carlisle ed Esme e aspetto l'arrivo degli altri che stanno arri-vando, sono vicini, sento la loro presenza, questo gli umani non possono farlo.

Bella

Renesmee mi sta raccontando la sua vacanza con Jacob a San Francisco, i suoi occhi brillano.
E' vestita con una tuta scura molto bella, gliel'ho comprata diversi anni fa, l'ho presa in un negozio vicino a Seattle.
Renesmee non vuole parlare di tutto, sento che è in ansia per qualcosa. Allora mi prendo coraggio e inizio io questo discorso, è la prima volta che parliamo seriamente di ragazzi.
«Renesmee… Dimmi un po’, con Jacob com'è andata?»
Renesmee arrossisce un attimo ed io sorrido con lei mentre mi risponde con gli occhi ab-bassati:
«Mamma… è stato molto romantico e dolce ma non sono riuscita ad andare fino in fondo…»
«Perché amore mio?»
«I Volturi… mi hanno distrutto l'esistenza! Mi sento stanca e non riesco a rilassarmi, dove an-dremo domani? Non so che fare mamma!»
Abbraccio la mia piccola e le sussurro:
«Non devi avere paura, e poi è un ottimo modo per scaricare la tensione sai? Hai bisogno di stare in contatto con lui, non perderti d'animo. Avrai il tuo momento d'intimità con lui!»
Adoro guardare la mia piccola così imba-razzata, per me sarà sempre quel cucciolo indifeso che cresceva dentro di me, sentivo che sarebbe stata speciale e non mi sbagliavo.
«Mamma?»
«Si tesoro?»
«Com'è il sesso con papà?»
Io rimango di stucco, quella domanda mi ha colto alla sprovvista.
Non so se rispondere e lei mi guarda ansiosa di sapere come mi piace essere posseduta da suo
padre.
«Nessie… stiamo parlando di te…sono tua
madre!»
«E io sono tua figlia, racconta su!»
Inizia a darmi dei pizzicotti affettuosi e sorri-diamo come due vecchie amiche che parlano di ragazzi, la mia bambina sta crescendo, sempre più velocemente. E questo non è dovuto alla sua natura ibrida. Sta diventando una donna.
«D'accordo ma non ne parlare con tuo padre ok? Mai!»
«Sicuro!»
«TI racconto la mia prima volta con lui, così ca-pirai meglio cosa si possa provare. Papà era perfetto, aveva paura di farmi del male e fu molto delicato, sai ero ancora umana non voleva uccidermi durante la luna di miele!»
Renesmee mi guarda con quelli occhi sognanti e ci sdraiamo meglio sul letto.
«I suoi baci mi facevano sentire amata, sentivo sempre di più aumentare la mia passione e la voglia di essere un'unica cosa con lui. Si mise sopra di me e scivolò dentro di me, mi ricordo ancora quel primo sussulto, la paura svanì in un attimo.»
«Hai avuto un orgasmo mamma?»
«Renesmee! Che dici?»
«Ah non lo hai avuto?»
Mia figlia mi sta prendendo in giro allora io inizio a farle il solletico e l'abbraccio dolce-mente.
«Mi sei mancata tanto mamma!»
«Anche tu piccola mia, dai andiamo di sotto. Papà ti vorrà un po’ per sé!»
«Si ma non dirgli niente della nostra conversa-zione! Mi vergogno a parlare con lui di que-sto…»
«Lo so, gli sto bloccando i tuoi pensieri, così non te li legge.»
Scendiamo di sotto e sentiamo le voci di Alice,
Emmett e Rosalie di sotto, Jasper è con Edward
che sta intonando delle canzoni dei Poets Of The
Fall al pianoforte.
Alice mi viene incontro correndo e mi ab-braccia:
«Bella! Come ci siete mancati! Non andate più via per così tanto ok?»
«Tanto sapresti quando torneremmo no?»
«Non scherzare davvero…»
Mi abbraccia di nuovo e Rosalie mi saluta con la mano, Alice si stacca e abbraccio i miei due cognati.
Emmett si avvicina e mi stringe tra le sue brac-cia possenti.
«Abbiamo mantenuto il fortino, siamo pronti Bells!»
Emmett, Carlisle e Jasper hanno esplorato la zona e i vampiri neutrali se ne sono andati sanno che i Volturi ci hanno sfidato.
Do una pacca sulla spalla ad Emmett e lo ab-braccio ancora e il mio sguardo va ai due che sono al piano.
Jasper mi vede e si alza venendo da me.
«Ciao Bella!»
Mi abbraccia lentamente e mi sussurra:
«A casa ti abbiamo lasciato una sorpresa…»
«Che cosa Jasper?»
«Se te lo dico, non è una sorpresa!»
Guardo Edward per vedere se sa qualcosa.
«Non guardare me, non so niente anch'io…»
Faccio una smorfia, sono sempre curiosa, Jasper è molto bravo a farci queste sorprese!
Mi avvicino a Edward mentre Jasper ci lascia soli.
Saltella tornando da Alice e io lo guardo e ri-mango sorridente, ho un cognato troppo buffo.
Edward mi fa sedere sulle sue ginocchia e mi bacia dietro la spalla.
«Che ti ha detto Renesmee?»
«Cose da donne»
«Va bene arriverò al punto: ha fatto l'amore? Dimmi solo si o no…»
«Non posso…»
«Se non lo fai tu, andrò da Jacob, vedrai che lui me lo dirà!»
«Lascia stare Edward! No…»
«No? Ok… mi piace sempre di più Jacob…»
«Sembri mio padre!»
Ci mettiamo a ridere e continuiamo a baciarci mentre Rosalie viene verso di noi.
«Ehi voi due! Venite di là, si sta parlando di Volturi...»
I nostri volti cambiano espressione, la serietà dell'occasione ci fa pensare alla minaccia di quei maledetti.
Ci alziamo e seguiamo Rosalie in salotto.
Alice, Jasper sono seduti sul divano centrale insieme a Emmett che ha lasciato un posto vuoto a Rosalie mentre sulla poltrona a destra è seduta Esme. Carlisle è in piedi.
Renesmee è seduta sull'altra poltrona a sini-stra.
Carlisle si accorge di noi e ci invita a sederci sul divano centrale.
«Eccovi. Devo informarvi che i Volturi stanno reclutando vampiri dall'Asia, sappiate che sono molto forti e hanno una tempra più forte della nostra. Hanno anche dispiegato ordini ai loro preposti, i vampiri neutrali stanno scomparendo, non avremo aiuti esterni, quando arriverà il momento, chiederemo aiuto agli altri!»
«E se non verrà nessuno?»
«Speriamo di no Bella…Da soli non potremmo sconfiggere i Volturi…»
«Già…»
Appoggio la testa sulla spalla di Edward e vedo Renesmee sempre con gli occhi bassi, è
spaventata.
La guardo e la invito a raggiungerci sul divano e lei fa cenno di no. Suona il campanello e tutti abbiamo un sobbalzo.
E' Jacob il suo odore si sente anche a porta chiusa.
E poi Renesmee era saltata dalla poltrona, ecco per lui lo fa, Edward si alza e va da lui e Renesmee lo segue timidamente.

Renesmee

Papà apre la porta e io sospiro un secondo, non voglio che parli con Jacob, è capace di chiedergli qualcosa sulla nostra notte di niente.
«Ciao Jacob»
«Edward! Come va?»
«Benissimo vieni pure dentro!»
Stringe la mano al mio ragazzo e lo invita ad entrare, mi vede e sorride e mi da un tenero bacio.
«Nessie, sei bellissima.»
«Sei stanco vero? Dopo ti faccio un massag-gio…»
«D'accordo»
«Vieni si sta parlando di Volturi con nonno!»
«Il mio secondo argomento preferito: ammazza-re i vampiri!»
papà si gira verso di lui e Jake fa una smorfia simpatica:
«Tranne i Cullen ovviamente…»
papà sorride e insieme a lui raggiungiamo gli altri che stanno discutendo su chi debba fare la guardia aldilà della foresta.
«Ecco Jacob!»
Emmett vuole sentire il suo parere.
«Senti Jake secondo te è meglio la ronda fatta da noi o da voi lupi? Di notte…»
Alice lo interrompe:
«Che domande! Secondo te chi potrà mai di-re…»
«I vampiri di giorno e i lupi di notte. Siamo più agili al buio.»
Emmett sorride e si avvicina a Jake.
«Esatto! Direi di mettere ai voti! Chi vuole l'al-ternarsi di lupi e vampiri alzi la mano altrimenti il contrario!»
Rosalie, io, papà, mamma e Jasper alziamo il braccio e viene deciso che la notte Jake, Sam e gli altri scruteranno la presenza di vampiri o altre minacce, non vogliamo un altro caso Cy-ris.
Ci alziamo tutti e Jacob si avvicina a me ma papà lo precede e mi dice:
«Piccola mia… vuoi venire con me di là?»
«Si papà, d'accordo.»
Lancio un'occhiata a Jacob che mi sorride.
Spero che mio padre non voglia sapere i detta-gli della mia notte, non pervenuta, con il mio ragazzo.

Edward

Prendo Renesmee per mano ed esco di casa con lei, lei è un po’ preoccupata di parlare con me, glielo leggo negli occhi, è a disagio.
«Renesmee che è successo?»
«Come papà?»
«Ti ho fatto qualcosa di male?»
«Come? No!»
«E allora perché mi eviti, capisco che di certe cose non puoi parlarne con me…»
«No, papà è che…»
«Ti ha fatto del male?»
«No…»
«Ti è piaciuto allora!»
«No!»
«No?»
«Papà! Vedi perché non voglio parlare con te di queste cose!»
Mi metto a ridere e le fa una faccia sofferente, la stavo prendendo in giro.
La abbraccio e le do un bacio sulla guancia:
«Non ti preoccupare Nessie, Jacob è un bravo ragazzo…Quando vorrai parlare con me, io sono qui»
«Non è successo niente…»
«Ah no?»
Faccio il finto sorpreso, naturalmente non posso dirle che so già tutto.
Le appoggio una mano sulla spalla.
«Perché se posso…»
«Volturi…»
«Che centrano i Volturi adesso»
«Non riesco a rilassarmi, ne parlavo con mam-ma, ho paura papà.»
«Non ti dirò che non ho paura anch'io, sarebbe una bugia, è normale avercela. Però non puoi farti soggiogare da loro, è quello che vogliono amore mio!»
La prendo in braccio e lei rimane un po’ impac-ciata.
«Papà! Non sono più la piccola Nessie che puoi prendere in braccio! Dai!»
La stringo forte a me, non m'interessa se il tempo passerà, lei sarà sempre la mia piccola Nessie.
La faccio scendere e ci incamminiamo alla macchina quando vediamo Bella uscire con Jacob. I due ci guardano sorridendo e arrivano da noi. Jacob si avvicina a me.
«Edward ora devo andare, ti dispiace se parlo un attimo con Renesmee?»
«No figurati Jake…Ti aspettiamo in macchi-na…»
Io e Bella entriamo in macchina mentre i due si baciano salutandosi.
«Che c'è?»
«Smettila di guardarli, sembri un guardone…»
«Bella! Sono suo padre ricordi?»
«Sei così dolce quando cerchi di fare il geloso, fatti baciare dai…»
Bella mi bacia dolcemente ed io con la coda dell'occhio mi accorgo che Renesmee sta
rientrando.
«Papà! Devi per forza guardare mentre ci
baciamo?»
Mi stacco da Bella che mi guarda con una faccia come dire "che ti dicevo?":
«Hai ragione, scusami piccola mia, dai an-diamo a casa…»
Bella mi appoggia una mano sulla spalla ed io accendo il motore, da dietro Jacob ci saluta.
Partiamo verso casa, la sorpresa ci aspetta, non l'ho detto a Bella, ho mantenuto il segreto con Jasper, sono sicuro che le piacerà, un bracciale d'argento molto carino non può non piacere alle donne.

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Capitolo 3
*** Il dubbio di Charlie ***


3
Il dubbio di Charlie

-62 giorni all'arrivo dei Volturi

Bella

Edward è andato con Carlisle alla clinica, deve sistemare insieme a lui dei documenti per delle visite per Renesmee, ormai ha recuperato tutto.
La vicenda con Cyris ci ha lasciato dei pro-blemi da superare, ormai possiamo dire di avercelo messo alle spalle quel mostro ma-lefico.
Oggi Charlie verrà farmi visita dopo un po’ che non lo vedevo, Renesmee e Jacob dovranno aiutarmi a fingere con lui come al solito.
A volte vorrei dirgli che cosa sono diventata in questi anni, il mio aspetto non è mai cambiato e lui, bravo poliziotto com'è, non credo che non abbia sospettato qualcosa.
Jacob sta aiutando Renesmee con i compiti di scuola, ogni tanto mamma Jackie torna a farci
visita.
Io sorrido perché mi aiuta a non ricordare un periodo così timido della mia vita: la scuola.
Jacob da un bacio alla sua ragazza mentre io vado in cucina a preparare il caffè per mio pa-dre.
Sta arrivando, sento il suo odore da lontano, è a poche centinaia di metri da qui.
«Jake, Renesmee! Charlie è qui!»
I due si alzano e si preparano alla scena che dovranno fare, oggi siamo tutti umani, io ho pure le lenti a contatto. Mi bruciano da matti ma devo resistere.
La macchina della polizia si ferma di fronte a casa mia e Charlie esce mettendosi le mani ai fianchi.
Pensa di essere un gran figo quando fa così, e lo è.
Renesmee esce fuori e corre incontro a suo nonno.
«Nessie! Ciao!»
Charlie è imbarazzato, di solito non da tante
smancerie ma mia figlia apre il cuore di chiun-que.
Esco insieme a Jacob e vado a salutare mio pa-dre. «Hey!»
«Hey…come va Bells?»
Gli do il solito pugnetto, ci salutiamo così, sem-briamo due idioti, ma ci piace così, almeno cre-do.
«Venite dentro dai…»
Jacob stringe la mano di Charlie che fa una faccia sorpresa.
«Edward? Dov'è?»
«E' andato a… cacc…»
Interrompo Jacob dandogli un'occhiataccia.
«Carlisle! E' andato da Carlisle, visita di routi-ne!»
Charlie annuisce e cammina verso casa, io do un pugno sulla spalla di Jacob che guaisce di dolore in silenzio.
Entriamo in casa tutti e quattro e faccio acco-modare Charlie nel salotto.
«Allora papà che si dice in città?»
«Solite cose, ah! Sai che hanno eletto un nuovo sindaco?»
«Chi?»
«Si chiama Dale Monton. Un giovane, viene da Seattle. Gente nuova Bells, mi sento vecchio…»
«Ma no Capo Swan! Non sei vecchio…»
Jacob da una pacca sulla spalla di Charlie che fa una smorfia.
«Tu invece Bella…sei rimasta tale e quale… non sei cambiata per niente.»
Jacob e Renesmee sono imbarazzata da quel commento ed io rispondo mordendomi il labbro:
«Fortuna papà, solo fortuna.»
«Tu dici?»
«Mmm mmm…»
Charlie guarda sospettoso la figlia ma Jacob riesce a fargli cambiare discorso, iniziano a parlare di baseball.
Io offro una tazza di caffè a mio padre quando la macchina di Carlisle si ferma affianco a quella di Charlie.
Mio padre mi guarda:
«Avevi detto che Edward era andato da Carlisle, A piedi?»
«No, E' venuto a prenderlo lui…»
Sono in imbarazzo, oggi non funziona nulla.
Carlisle entra con Edward e ci vede in soggior-no.
«Ah Charlie! Come va?»
Mio padre fa una smorfia per salutare mio suo-cero e mio marito.
«Tutto bene Carlisle, sei andato a fare delle visite Edward? Tutto apposto?»
«Si Capo Swan, il cuore batte forte e chiaro!»
Edward accenna un sorriso mentre si avvicina e mi bacia la mano dolcemente.
«Isabella Swan…»
Mi sussurra sorridendo capendo il mio disagio di fronte a mio padre.
Del resto non potevo non stare con lui e viverlo come gli altri della famiglia.
Una famiglia strana ma speciale.
Charlie si alza, quando ci sono troppe persone, s'irrigidisce e scappa via.
«Ok. Devo andare la pattuglia mi attende, del resto Liam non è tanto avvezzo con il tempo di Forks, anche se ormai sono mesi che è qui!»
Mi alzo insieme agli altri, saluto mio padre ab-bracciandolo e nota una cosa:
«Sei fredda Bells…»
Tutti s'impietriscono e rimangono fermi, io ac-cenno un sorriso e dico:
«E' una novità?»
Lui sorride e lo accompagniamo alla porta lo salutiamo. Edward chiude la porta di casa nostra ma continua a fissare di fuori.
«Che c'è Edward?»
«Tuo padre pensa che gli stai nascondendo qualcosa…»
«E' così evidente?»
Carlisle si avvicina a me.
«Si Bella, questa storia sta andando troppo
lontano…»
Edward guarda ancora fuori dalla porta, Char-lie sta guardando la macchina di Carlisle.
«Che sta facendo?»
«Cerca indizi…Sangue… Ho lasciato le sacche nel sedile posteriore! Accidenti!»
Jacob corre verso la porta e sa già quello che deve fare.
Esce dalla porta insieme a Renesmee, un'ottima scusa la troverà.
«Mi dispiace Bella…»
«Non è colpa tua…è mia.»
«Vieni qui…»
Mi abbraccia e mi sento di nuovo bene mentre vedo Jacob parlare con Charlie.
Sta cercando di distrarlo dai suoi dubbi e dalle sue strane indagini.

Renesmee

Jacob sta parlando con nonno Charlie mentre io li raggiungo.
«Edward ti è sembrato malato in questi giorni?»
«No. Ha solo fatto degli esami, semplice routi-ne.»
«Si nonno. Nonno Carlisle lo sottopone spesso a questi esami. A volte lo fa anche per puntiglio.»
Nonno ci guarda perplesso e continua a fare domande strane:
«E Bella? Si comporta in modo strano ultima-mente?»
«Che intendi per strano?»
«Intendo se è stata male o altro… non me lo di-rebbe mai, devo saperlo da voi!»
Guardo Jacob intimorita, mi fa paura il nonno quando è così.
Jacob sorride e mi mette una mano sulle spalle.
«E va bene te lo diciamo…»
Io rabbrividisco e guardo Jacob in malo modo, che sta facendo? Non vorrà rivelare tutto a nonno Charlie?
«Bella voleva fare un regalo a Sue, solo che non voleva sembrare ridicola, sai è sempre un maschiaccio… vuole fare la dura!»
Io sospiro e annuisco ridendo.
«Ah beh… non c'è problema allora…»
«Visto?»
nonno Charlie fa una smorfia dopo aver sentito la mia voce e mi saluta con la mano.
Saluta anche Jacob e rientra in macchina e ri-parte verso la stazione di polizia.
«Credi che mollerà?»
«Nonno non molla mai…dobbiamo trovare il modo per farlo desistere…»
«Ci penso io, tu vieni con me, lo seguiamo e ve-diamo dove va!»
«Ok Jake, aspetta che vado a dirlo a mamma»
papà esce da casa e ci viene incontro.
«Lo sappiamo già, ogni tanto ti scordi di essere circondata da vampiri eh?»
sorride di gusto mentre io gli faccio il verso.
«Dici che è una buona idea Edward?»
«Ma si Jacob, non spogliarti stavolta ok?»
«Spiritoso!»
Jacob e Edward scherzano tra di loro mentre
mamma ci guarda dalla porta e accenna un sorriso. Anche lei è d'accordo, anche se ha paura che nonno possa scoprirci.
«Non succederà tranquilla…»
Guardo papà stranita.
«Cosa?»
«Non vi beccherà»
«Papà! Stai ancora leggendo la mia mente! Mamma!»
Mammà mette lo scudo su di me e così papà non può leggermi i pensieri.
«Tanto ho letto quello che mi serviva…»
Mi fa un sorriso beffardo e sgalletta in casa mentre io e Jacob saliamo sulla moto parcheg-giata.
«State attenti!»
grida mamma, avrà spaventato i cervi da quanto ha gridato forte. Ci stanno guardando tutti, è così fastidioso!
«Che cosa gli diremo?»
«Che Carlisle sta facendo il vaccino per l'in-fluenza ai suoi figli.»
«Sei proprio diabolico Jake…»
«Hey! Sono un lupo…i lupi non sono diabolici»
fa una faccia fintamente seria e mi bacia una delle mani che tengo sul suo addome.
«Tieniti forte…»
«Ok! Andiamo amore!»
Jacob accende la moto e fa partire il motore e premendo l'acceleratore, la moto inizia a percorrere la strada verso il centro della città, dovremmo convincere un capo della polizia ma noi siamo arruolati nel mentire, lo facciamo da anni ormai.
Stiamo lontani da nonno Charlie che si ferma al diner prima di tornare in ufficio.
Sta parlando con dei passanti, le solite cose di routine e dopo aver salutato i proprietari del diner, esce ritornando in macchina.
«Non è che ci scopre?»
«Ma figurati…»
«E se ci vede?»
«Nessie! Inventeremo la solita scusa del "ehi il mondo è piccolo…"»
«Va bene»
deglutisco turbata dal pensiero che nonno possa capire tutto e quindi mettere a disagio mamma.
Nonno Charlie riprende il suo tour, la stazione di polizia è qualche isolato da qui, invece di gi-rare a sinistra, Charlie prosegue dritto verso la clinica di Carlisle.
«Sta andando alla clinica!»
«Te l'avevo detto Jacob! Non è stupido!»
«Allora reggiti forte, facciamo l'altra strada!»
Jacob sterza bruscamente a sinistra e percorre la strada parallela per non farsi vedere da mio nonno. Ho paura che possa scoprirci.
«Stai tranquilla Nessie»
Io stringo ancora più forte le mani nei suoi fianchi, non mi trovo affatto male tra i suoi muscoli.
Senti come sono spocchiosa, eppure non riesco ad andare oltre con lui… ridicola.
«Ecco si è fermato, sta parlando con un'infer-miera, la signora Thompson che cosa gli sta di-cendo?»
«Sta parlando delle visite di Edward e Carlisle.»
«Che vuole sapere Nessie?»
«Se arriveranno notizie dei risultati, l'infermie-ra Thompson gli sta dicendo che non sono stati qui! Dannazione!»
«Aspetta Nessie, ci penso io…»
Jacob si ferma scendendo dalla moto e va incontro a nonno Charlie.
«Che fai Jake?»
«Lascia fare a me!»
Jacob chiama a gran voce mio nonno.
«Capo Swan! Aspetta!»
Nonno fa una faccia stranita, non si aspettava di vederlo così presto.
«Jacob! Mi stavi pedinando?»
«Ma che dici?»
«Renesmee…»
«Perché sei qui?»
«Hey sono io il poliziotto Jacob Black… visto che non mi volete dire nulla, ho deciso di indagare per conto mio»
«Te l'ho detto! E' un regalo di compleanno!»
«Non ci casco Jacob! Troppe volte Bella si è comportata in maniera strana, ora devo
sapere perché?»
«D'accordo te lo dirò»
«Ok. Sto ascoltando…»
«E' per te…»
«Che cosa è per me?»
«Il regalo, è per te e Sue… una nuova casa ap-pena fuori Forks, una villa!»
«Villa? Cosa?»
«Si! Bella non vuole che tu lo sappia deve rimanere tra noi intesi? Un regalo ecco tutto! E se non mi credi allora, mi offendi Charlie!»
«Per te sono il capo Swan!»
Jacob annuisce abbassando un attimo la testa.
«E va bene, una villa? Dopo avermi pitturata la vecchia casa? Strano…»
«Perché devi vedere tutto strano! Accidenti!»
«E' che Bella mi sembra strana in questi mesi, ho paura per lei…»
«Ma no! E' sempre la stessa. Non ti preoccupa-re!»
«D'accordo, ciao Jacob. Devo andare in ufficio, scartoffie e Liam mi aspettano.»
Jacob stringe la mano a mio nonno e torna da me.
«Dovevi fare l'attore sai? Eri perfetto. E tre-mendamente sexy… dammi un bacio»
Prendo il mio ragazzo tra le braccia e lo bacio appassionatamente, le sue mani mi toccano la schiena e poi lo abbraccio avvolgendomi in quel calore.
Ripartiamo, oggi dovrò studiare e fare una montagna di compiti, sono al penultimo anno di liceo, la vita oltre ai Volturi va avanti, e se non mi diplomo, sarà veramente la fine per me… altro che Volturi. Arriviamo a casa, mamma e papà non ci sono, devono essere andati a caccia e fare la loro cosa, quella cosa magnifica che farei con il mio Jake se non avessi paura del domani.

 

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Capitolo 4
*** Alla battuta ***


4
Alla battuta

-55 giorni all'arrivo dei Volturi

Bella

Il cielo è coperto come sempre a Forks, qui il sole è una rarità.
Meglio così, possiamo girare tranquilli.
E oggi è anche giorno di baseball, ci si sta pre-parando per partire alla partita, la prima dell'anno.
L'anno scorso abbiamo questa specie di assurdo campionato che facciamo tra di noi.
Noi saremmo io, Edward, Carlisle e Jasper. Avevamo vinto l'ultima partita a inizio Gen-naio.
Di solito giochiamo a Natale ma con Edward appena uscito dalla storia di Cyris, abbiamo preferito rimandare al primo mese dell'anno.
Siamo nella Jeep. Io, Edward che guida, Alice e Jasper che si tengono per mano dietro di noi.
Nell'altra macchina ci sono Carlisle, Esme, Emmett al volante e Rosalie. Renesmee e Jacob sono già sul campo, la motocicletta del mio futuro genero è più veloce dei nostri veicoli.
Genero…pensare che anni fa aveva altri pensieri, poi la mia piccola Renesmee ha compiuto il miracolo: ha unito noi tre.
L'equilibrio che ci meritiamo.
Arriviamo al campo e come al solito Esme e Carlisle iniziano a sfidarsi, sembrano dei bam-bini, adorabili e così belli da vedere.
Siamo come sempre vestiti con le tutine sporti-ve, marche differenti, però sempre alla moda.
Renesmee è sdraiata a pancia in giù affianco di Jacob, ci sorridono e ci salutano.
Ci prepariamo ed Esme vince il sorteggio con Carlisle che fa una smorfia.
«Iniziamo ragazzi!»
Carlisle è pronto a battersi.
Il baseball dei Cullen è un po’ contorto e diverso da quello che si vede in televisione.
Due squadre di quattro persone che dispongono di turni di battuta, i giocatori possono fare al massimo quattro punti per turno, o inning.
Essendo vampiri non abbiamo bisogno degli
esterni vista la nostra velocità. Quando si eli-mina una persona, prendendo la pallina del battitore al volo senza farla cadere o chiudendo la base, non può più battere a differenza del baseball canonico.
La difesa rimane immutata, il che rende tutto più agonistico, quando si è soli contro quattro è dura.
Io gioco con Edward, Carlisle e Jasper.
Nella squadra di Esme, invece, fanno parte Ro-salie, Emmett e Alice che oggi non la vedo trop-po bene, è assorta nei suoi pensieri.
Esme da una pacca sulla spalla a Carlisle mentre i nostri si posizionano sulle basi, Jasper alla prima, Edward alla seconda, io alla terza e infine Carlisle alla casa base.
Esme si avvicina alla pedana che Jacob e Renesmee avevano preparato.
Edward mi mette le mani sui fianchi da dietro e mi bacia il collo mentre guardiamo la nostra piccola Renesmee, non più piccola d'età ma sempre uno scricciolo per noi, che si prepara al lancio.
Esme è sempre stata un'ottima battitrice, Renesmee va sempre in difficoltà con lei.
«Ok spara pure Renesmee!»
grida con un mezzo sorriso Esme.
La pallina viene lanciata dalle mani di mia fi-glia, una palla curva bassa che va oltre la traiettoria valida dello strike, nel gergo questo fallo si chiama Ball.
«Ball!»
Jacob fa l'arbitro e gli scoccia dover andare contro la sua ragazza ma le regole sono le regole.
Tre Ball equivalgono a un trasferimento auto-matico del battitore in prima base.
«Vai con la seconda»
Esme è sicura di sé, sa che se la palla va in traiettoria sarà facile per lei colpirla. Renesmee deve giocare sull'orlo del Ball.
«Forza piccola!»
la incitiamo da dentro il campo io e Edward.
La seconda è una palla veloce, non tanto dritta ma in traiettoria, Esme sorride e colpisce la pallina, velocissima corre verso la prima base, non contenta raggiunge anche la seconda e si ferma proprio di fronte ad Edward che riprende la palla ridandola a Renesmee.
Carlisle continua a battere le mani per autoconvincersi che non siamo in difficoltà. Non funziona.
Ora è il turno di Alice che si sistema il cappelli-no e Jasper le sorride.
«Che ti sistemi a fare sei già bellissima!»
«Ehi! Smettetela ora siete nemici!»
Carlisle scherza con i due.
«Giammai!»
Esclama Jasper inarcando il sopracciglio de-stro.
Renesmee lancia una pallina veloce che Alice non prende, è il primo Strike della partita.
Un' altra veloce che però stavolta Alice riesce a colpire in velocità. La pallina viaggia veloce-mente attraverso Edward che corre come un fulmine, Esme è già in terza base quando Ed-ward rilancia la pallina verso Carlisle.
Esme arriva in casa base prima della pallina e segna il primo punto per la sua squadra.
«Mangia la polvere Carlisle!»
Esme sfida Carlisle che accenna un sorriso.
Alice si è fermata in prima base e ora è il turno del gigante, il turno di Emmett.
«Forza piccola!»
Emmett agita la mazza e Renesmee lancia la pallina veloce contro il corpo di lui, con un colpo di reni riesce a colpire la palla di striscio e schizza via in aria.
Emmett sorride e corre come un forsennato e si ferma in seconda base.
Alice supera la terza base e segna il secondo punto per la squadra.
Siamo due a zero adesso.
La prima partita dell'anno è sempre dura per noi, poi ci riprendiamo sul finale di stagione, che gergo sportivo che sto usando! Mi sentisse Charlie.
Rosalie si prepara sulla pedana, è il suo turno.
Renesmee lancia la pallina, una curva contra-ria.
Rosalie non la recepisce e muove la mazza a vuoto.
E' il primo strike.
Secondo lancio: una curva al cuore che Rosalie non colpisce ma rientra proprio all'ultimo, un altro Strike.
Il terzo lancio è una veloce che elimina Rosalie, la ragazza si arrabbia e lancia la mazza a terra.
Carlisle si avvicina a lei per rimproverarla.
«Ehi! Si vince e si perde con sportività!»
Rosalie abbassa la testa, ora è il nostro turno
alla battuta.
Il primo a battere è Jasper che saltella come un ragazzino, da un bacio da lontano alla sua Alice che accenna un sorriso.
Renesmee lancia una palla curva che innesta il
primo Strike.
«Stai attento Jasper!»
«Si Carlisle…»
La seconda è una semidiretta che Jasper riesce a colpire con potenza, la pallina salta in aria e nessuno riesce a prenderla al volo.
Jasper è una saetta, corre velocissimo e supera le tre basi arrivando a casa base, un Home-Run!
Esultiamo con Jasper che alza le braccia al cie-lo.
«Avete visto! Sono un campione!»
Emmett sbuffa ma è già il turno di Carlisle che sorride e agita la mazza.
«Vai Renesmee!»
La palla lanciata da Renesmee è lenta, Carlisle la colpisce perfettamente e corre verso la prima base.
Si ferma lì e così ora tocca a Edward.
Alice da lontano grida:
«Non barare Ed!»
«Senti chi parla!»
I due si guardano male mentre Renesmee si prepara a lanciare la pallina.
«Vai Nessie!»
Renesmee lancia una curva al petto di Edward, molto forte e molto veloce, ma è fuori traiettoria, è Ball.
Il secondo lancio è una semidiretta bassa che Edward non tocca pensando che fosse il secondo Ball ma la pallina rientra all'ultimo. E' Strike.
Edward si prepara a un altro lancio di Rene-smee che questa volta spara una veloce centra-le, Edward colpisce la pallina potente e riesce a rimandarla lontano, Carlisle corre e arriva in terza, e poi realizza il nostro secondo punto. Edward si ferma in seconda base e Alice lancia la pallina a Renesmee.
Alice abbassa gli occhi e si pulisce il naso.
«Che succede Alice?»
«Che dovrebbe succedere Ed?»
«Niente, ti vedo strana…più del solito!»
«Pensa a giocare!»
Alice da una pacca sulla spalla di Edward e ora tocca a me.
La palla che mi lancia Renesmee è una curva che colpisco di striscio, la battuta è valida e de-vo correre per non essere eliminata, Edward va alla terza base mentre io rimango alla prima il nostro turno è concluso.
Siamo due pari con un eliminato per la squadra di Esme contro nessuno dei nostri.
Ecco Alice che si prepara per il secondo turno.
Renesmee lancia una semidiretta che Alice prende subito ma Edward è veloce e la riprende prima che Alice possa muoversi non oltre la prima base.
Alice rimane ferma sulla pedana vicino a Ja-sper che le prende la mano e la bacia.
«Bel gioco signora…»
«Grazie messere!»
I due scherzano sempre, fanno sempre finta di far parte di un'altra era…beh è vero.
Esme si prepara a colpire la pallina, la sua sicurezza è così limpida.
Renesmee si trova sempre in difficoltà con Esme, una bestia nera per lei.
La palla lanciata è una curva, Esme fa una smorfia ed esclama:
«Prevedibile…»
colpisce la pallina con forza che vola senza che Edward possa prenderla al volo, è troppo in al-to.
Alice corre come un furetto insieme ad Esme e realizzano una doppietta.
Le grida di gioia ora sono dalla loro parte, sia-mo in difficoltà sebbene abbiano un giocatore in meno.
Emmett si prepara sulla pedana con il suo soli-to fare da gigante buono e colpisce la pallina con forza senza guardarla nemmeno, una veloce molto lenta…
La pallina rimbalza a terra ed Emmett può solo andare in prima base e il turno della squadra di Esme finisce.
Carlisle ci da una pacca sulle spalle e ci inco-raggia a non mollare.
Jasper si prepara sulla pedana e lancia una pallina curva che mio cognato colpisce con tranquillità, purtroppo il vento è sfavorevole la palla s'impenna rimanendo in aria troppo lentamente, Jasper non corre nemmeno, Alice prende la pallina al volo e lo elimina.
Iniziamo nel peggiore dei modi il secondo turno.
Carlisle è già pronto, colpisce la pallina forte-mente e corre verso la prima base, non può an-dare oltre, Alice è ispirata oggi.
Edward mi si avvicina e dice:
«Non è che sta prevendendo dove vadano le palline?»
«Addirittura! Dai Edward è tua sorella non es-sere così diffidente…»
«Sorellastra…»
Accenna un sorriso ed io gli do un pugnetto sulla spalla, Carlisle chiama Edward che deve battere.
Edward si sistema pronto a colpire la pallina.
Renesmee lancia una curva che Edward non colpisce, il primo Strike.
La seconda è molto carica d'effetto, oggi il vento
sta giocando contro di noi.
La seconda è una veloce che Edward non vede neanche, il secondo Strike.
La terza è una curva inversa che viene colpita da con precisione, la pallina sbatte contro un albero e va lontano dal campo, Alice corre per prenderla.
Carlisle e Edward corrono e i due riescono ad arrivare rispettivamente alla seconda base e alla terza.
Siamo a un passo dal pareggio, devo fare una giocata importante.
Jasper mi passa la mazza e mi sorride.
«Dai Bells! So che ce la farai…»
Mi metto in posizione e Renesmee mi sorride.
«Non la prenderai mamma…»
«Lancia scricciolo!»
La palla è una curva al cuore che colpisco con potenza e precisione, il vento è favorevole, la pallina aumenta la velocità e così possiamo correre per tentare la tripletta.
Carlisle e Edward riescono a realizzare il punto ma io sono ancora alla terza e Edward mi grida:
«Fermati lì Bella!»
Io mi blocco e il nostro turno è finito.
Siamo quattro pari con un eliminato per squa-dra.
Esme incita i suoi mentre si preparano alla battuta per la terza volta.
La partita dura finché una delle due squadre non avrà più battitori.
Una volta abbiamo giocato per sei ore di fila. Ci teniamo perché ci scommettiamo sempre qualcosa, questa volta abbiamo scommesso che chi perde avrebbe aiutato Carlisle alla clinica, con quelle scartoffie da compilare e se avesse vinto la squadra di Esme: pulizie di tutte le nostre case per un mese senza potere.
Ora tocca ad Alice che si sistema per bene.
Renesmee le lancia una semidiretta che prende male, quel tanto che basta per correre, Jasper prende la pallina al volo con una mano sola, eliminando Alice che rimane a bocca aperta.
«Come hai fatto?»
«Ho previsto la tua mossa...»
«Spiritoso!»
Lo bacia dolcemente prima di abbandonare il campo e mettersi vicino a Rosalie.
Un lancio potente e diretto viene colpito da Esme che corre velocemente attraverso le basi.
Un altro punto di Esme che ci sta facendo a pezzi.
Ora tocca a Emmett che colpisce la pallina con potenza, la pallina s'incastona in un albero e Edward deve salire per toglierla, Emmett è già arrivato in terza base ed è troppo tardi, siamo sei a quattro a due adesso.
Carlisle si avvicina a noi e ci invita a non avere timore, Renesmee è stanca non può lanciare alla perfezione per sempre.
Carlisle si prepara alla battuta e Renesmee lancia una pallina lenta che svirgola verso de-stra, Carlisle la colpisce in pieno correndo verso le basi da superare.
La prima, la seconda e infine Carlisle si ferma alla terza sistemandosi i capelli.
«Possiamo vincere ragazzi!»
Ora tocca a mio marito che è pronto a battere.
Strike uno. Una palla veloce che Edward non
vede.
Strike due. Una curva al fianco che sembrava un Ball.
Strike tre. Una curva inversa che si abbassa proprio al momento della battuta, Edward è stato eliminato.
«Eh si!»
Esulta Esme mentre Edward va da Carlisle.
«E meno male che doveva essere stanca…»
Ora tocca a me, mi metto sulla pedana e sono pronta provare a raddrizzare la partita che ha preso una bruttissima piega.
La palla lanciata da Nessie è una veloce, la prendo benissimo, un fulmine accompagna la pallina verso destra, nessuno la raggiunge, cor-riamo come gazzelle e realizziamo due punti.
Siamo sei pari con due eliminati per parte.
Sta per iniziare il quarto inning.
Esme è pronta, colpisce per l'ennesima volta la pallina ma questa volta il vento non l'aiuta, la pallina rimbalza vicino alla seconda base, si deve fermare alla prima.
Emmett si sistema sulla pedana, il primo lancio è l'ennesima veloce che s'infrange sul petto di Jacob che chiama lo Strike.
La seconda è una curva che Emmett prende bene, la palla s'impenna ma Edward riesce a prenderla al volo eliminandolo e obbligando Esme a non andare oltre la prima base.
Ci siamo difesi bene, Esme è da sola ora.
Ora tocca a me e Carlisle che è il primo come sempre.
Non colpisce la palla, appoggia solo la mazza e corre verso la prima base, vuole realizzare la doppietta, confida in me.
Eccomi sulla pedana che do qualche calcio alla mazza sporca di terra e Renesmee lancia una pallina veloce che non vedo e fa il primo Strike.
La seconda è una curva inversa che s'infrange aldilà del mio tentativo a vuoto, sono due Strike adesso.
Il terzo lancio è una curva angolata, sembra un Ball ma non riesco a colpirla mentre rientra dentro la traiettoria di battuta. Sono fuori.
Il risultato è sempre lo stesso, sei pari con tre eliminati per squadra.
Sono rimasti solo Carlisle ed Esme.
Esme si avvicina a Carlisle, lo bacia sulla guancia e gli sussurra:
«Se vinco io, stasera potrai fare quello che vuoi…»
«Diavolessa tentatrice!»
Carlisle da una pacca sul sedere di Esme e la mia squadra si prepara a cercare di eliminare Esme.
Niente da fare la pallina veloce di Renesmee è troppo lenta per mia suocera che la colpisce con veemenza e tranquillità, una pallina veloce che attraversa tutti, Esme fa il settimo punto della squadra e ora tocca a mio suocero, se viene eliminato è tutto finito altrimenti si ri-comincia.
Carlisle è pronto, non sorride più, è preoccupato per gli esiti della partita, non ha voglia di pulire la casa per un mese.
Siamo tutti in silenzio quando Renesmee lancia la veloce che Carlisle colpisce benissimo.
Sfortunatamente la pallina colpisce un albero e torna indietro verso Esme che sorride di gusto.
«Lasciatela a me»
Si raccomanda mentre con una mano prende al volo la pallina che fa terminare la partita, ab-biamo perso per sette a sei.
Tutto per un albero…
Esme festeggia con gli altri della sua squadra mentre Carlisle ci mette le mani sulle spalle e cerca di rincuorarci.
«E' andata così…ci rifaremo la prossima volta!»
Esme si avvicina a Carlisle che la guarda con gli occhi tristi.
«Chi ha vinto Carlisle?»
«La squadra avversaria…»
«E chi è il capitano della squadra avversaria?»
Alice cade in ginocchio e mentre Carlisle ed Esme scherzano tra di loro io li avverto.
«Ragazzi! Alice!»
Jasper corre verso di lei e la prende tra le brac-cia, Alice sta avendo una visione.
«Qui… E' qui…»
«Cosa amore?»
«Questo è il luogo…»
La sua voce cambia tono, un tono gracchiante e
sinistro.
La voce grida con veemenza:
«Questo è il luogo dove morirete!»
Alice perde sangue dal naso e la visione spari-sce, Jasper la pulisce e noi capiamo.
Il campo di battaglia dove i Volturi ci incontre-ranno sarà qui, dove abbiamo giocato poco tempo fa.
I Volturi hanno rovinato la nostra atmosfera giocosa, per un paio d'ore non erano nei nostri pensieri, quei maledetti la pagheranno per tut-to.
Alice si rialza grazie a Jasper e tutti ci indiriz-ziamo verso le nostre macchine, non parliamo, l'aria di festa è scomparsa, ora c'è solo angoscia e rabbia.

 

 


Renesmee
-50 giorni all'arrivo dei Volturi

Sono passati cinque giorni dalla visione di Ali-ce, come se non servisse ad aumentare la ten-sione.
Ora siamo in parte tranquilli e oggi papà e mamma mi porteranno con loro a caccia.
E' la prima volta per me, non so se riuscirò a fare bene.
Jacob sta lavorando come sempre all'officina, siamo dentro la Jeep e ormai siamo nei pressi della
foresta.
«Prima ti faccio vedere io amore poi scopriremo sai fare tu ok?»
mamma mi spiega cosa dovrò fare.
«In ogni caso stai dietro di noi, non avere pau-ra, ricordati che sei tu la più forte tra i due.»
«Va bene mamma»
«Quando mordi, non devi andare oltre qualche secondo, non permettere che la frenesia ti
assalga.»
«Ok papà…»
Eccoci arrivati alla foresta, oggi il tempo è co-perto, non piove per fortuna.
Usciamo e papà mi tiene per mano.
«Mi raccomando Renesmee, ascolta i tuoi sensi e non farti scrupoli, devi nutrirti…»
«Certo papà!»
Entriamo nella foresta lentamente e ci accor-giamo della presenza di un gruppo di cervi a poche centinaia di metri da noi.
«Ecco il primo gruppo, Renesmee guarda la
mamma perché poi toccherà a te.»
«Ma non scapperanno?»
«Infatti, tu dovrai rincorrerli e attaccarne alme-no uno… non farteli sfuggire!»
annuisco ascoltando le parole di papà.
Mamma fa un balzo e velocemente prende il collo di un cervo e lo atterra uccidendolo sul colpo.
Gli altri cervi, naturalmente impauriti, iniziano a scappare in gruppo verso destra.
«Ora Renesmee! Corri!»
Inizio a correre velocemente verso i cervi e li ho quasi raggiunti quando mi accorgo della presenza di un animale molto grande nelle vicinanze.
I cervi sono troppo lontani ormai ma dietro di me c'è un orso bruno.
«Accidenti…»
Mi giro verso l'animale che mi guarda con av-versione ed è pronto a difendersi, io sono più veloce di lui e così facendo graffio gli occhi dell'orso che rimane accecato.
Mamma e papà corrono verso di me nel momento che io affondo i miei denti sulla testa dell'orso.
«Renesmee!»
grida mia mamma mentre l'orso cade su di me tramortito dal mio morso al cervello.
Papà corre verso di me e solleva l'orso, mi rial-zo.
«Tu e mamma siete uguali in questo: volete sempre fare le cose in grande…»
«Hey il mio era un leone di montagna!»
«Hai preso un orso amore! Brava!»
mamma mi abbraccia e insieme a papà portano l'orso alla macchina.
«Che ci facciamo con il corpo?»
«Lo scuoiamo e lasciamo la pelle e gli organi che non ci servono qui, diremo che è stato qualche lupo al massimo…»
Guardo papà imbronciata e lui è perplesso.
«I lupi sono creature buone papà…»
«Disse la fidanzata del lupo…»
papà e mamma ridono di gusto mentre poi scuoiano la pelle dell'orso e del cervo appena catturati.
Ci puliamo e siamo pronti per tornare a casa.
La mia prima caccia è stata molto strana, mi sono sentita diversa, più come un animale.
Penso ai Volturi, potrò affrontarli così come quest'orso? La domanda mi lascia pensierosa per tutto il tragitto di ritorno.

 

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Capitolo 5
*** Una strana malattia ***


5
Una strana malattia

-46 giorni all'arrivo dei Volturi

Edward

Carlisle mi ha chiamato stamattina, sembrava
strano, era alla clinica e cose strane sono successe.
Bella è assorta nella sua cucina, non voglio disturbarla adesso. Renesmee è a casa di Jacob.
Esco da casa per respirare un po’ d'aria fresca.
Il cellulare suona. E' Carlisle.
«Carlisle?»
«Devi venire alla clinica, è successo qualcosa di strano…»
«Ancora? Che cosa è successo?»
«Te ne parlo quando arrivi…»
Chiudo la conversazione e rientro in casa per prendere le chiavi.
Bella si accorge della mia frettolosità e mi raggiunge.
«Che succede amore?»
«Carlisle, mi ha detto di seguirlo alla clinica»
«Vuoi che venga con te?»
«No, tranquilla, non è niente di serio. Almeno
credo…»
Do un bacio veloce a mia moglie prendendo le chiavi della Jeep. Esco di fretta.
Vado a una velocità corretta, la velocità di chi non è preoccupato.
Dopo Cyris, la mia malattia e i Volturi, ci mancherebbe un altro problema.
Arrivo alla clinica dopo una decina di minuti.
Entro e saluto Mary alla reception, lei mi fa un sorriso, accidenti! Sono un uomo sposato Mary! Leggere i pensieri delle persone non è sempre
positivo.
Entro nell'ufficio di Carlisle, non c'è nessuno.
Mio padre si alza dalla sedia e viene a stringermi il braccio.
«C'è un problema»
Ecco ci risiamo.
Inarco le labbra, sono proprio all'oscuro di cosa
possa essere.
Carlisle chiude la porta e si avvicina a me sussurrandomi:
«Credo che ci sia un problema con le sacche del sangue…»
«Stanno finendo?»
«No. Sono infette.»
«Infette? Come? Da cosa poi?»
Carlisle è preoccupato, gli leggo il pensiero.
«Pensi sia un vampiro? Perché?»
«Non lo so, possono essere loro…»
«I Volturi? No. Sono bastardi ma non si esporrebbero così. Deve essere un vampiro più inesperto.»
«Uno appena nato?»
«Potrebbe… dobbiamo cercarlo prima che infetti tante persone, i primi casi sono arrivati?»
«Ancora no. Credo che oggi o domani arriveranno. Credo che dovrò farli una trasfusione.»
«Drenerai il sangue?»
Carlisle annuisce con la testa ed io mi alzo. Lui si alza con me e mi accompagna alla porta.
«Vado a casa, lo dirò a Bella adesso.»
«Giusto, dille di tenere d'occhio Charlie, sta facendo un po’ di domande, Mary era imbarazzata, non sa che dire. Del resto non sa che il suo capo è il capo di una famiglia di vampiri.»
Annuisco mentre esco dalla porta salutando mio padre ed esco per tornare a casa da mia moglie.

Bella

La cucina profuma delle mie spezie, sto preparando un polpettone.
Edward adora i miei manicaretti, come si dice:
prendi un uomo per la gola, e non solo per quella.
Sto sistemando la padella con l'impasto ripieno
nella padella quando sento la Jeep fermarsi da
vanti al vialetto, Edward è tornato.
Mi tolgo i guanti e vado a baciare mio marito che appare un po’ pensieroso.
Mi guarda ed io capisco che qualcosa lo rende a disagio.
«Che succede amore?»
«Stai preparando il polpettone?»
«Si tra mezz'ora sarà pronto, dimmi amore, che voleva Carlisle?»
«Ha il sospetto che il sangue delle sacche sia stato infettato, da chi non lo sa. Dovrà fare dei test.»
«Come? O accidenti! Ci mancava solo questa…»
Annuisco e ci sediamo nel soggiorno.
«Dimmi Edward centrano i Volturi?»
«L'ha pensato anche Carlisle, no amore, non credo. Non sono così sprovveduti, dopo millenni di basso profilo poi…»
«Hai ragione»
Accavallo le gambe, per un momento non penso a questa minaccia, ammiro la mia femminilità, oggi sono così femminile e sexy.
Sono vestita con una gonna lunga nera e una camicetta viola, coperti da un grembiule bianco.
Mi da proprio l'idea di quelle donne degli anni '50 che aspettavano i propri mariti in casa con una cena squisita.
E' una visione un po’ maschilista è vero, è anche, però, una visione di famiglia che ho sempre sognato e non la perderei per niente al mondo.
«I primi pazienti sono arrivati alla clinica?»
«No amore. Carlisle pensa che arriveranno entro stasera, sta facendo gli straordinari apposta.»
«Oh, capisco»
Si alza ed io lo imito, l'abbraccio e Edward mi bacia il collo.
«Odori di buono sai?»
«Grazie Edward Cullen…»
«Piacere tutto mio Isabella Swan…»
Lo bacio appassionatamente e da lontano sentiamo l'odore di Jacob unito a quello di Renesmee.
«Quando quei due faranno l'amore, puzzeranno
così?»
Sorrido al mio Edward, lo colpisco alla spalla con un pugnetto e lui fa il finto ferito.
Corro ad aprire la porta alla nostra ragione di vita. Renesmee e Jacob entrano, ci salutano con i loro sorrisi, che bello vederli così felici.
Spero che duri tanto la loro forza, spero che continuino ad amarsi come me e il mio amore.
Spero tante cose ma se non sconfiggeremo i
Volturi, anche quella, la speranza, sarà
frantumata.

Renesmee

Abbraccio mamma rientrando in casa e penso di aver interrotto qualcosa tra i miei genitori.
Sono imbarazzata ma sorrido lo stesso.
«Venite in soggiorno parliamo un po’»
Jacob ed io seguiamo i nostri genitori, ci sediamo con loro e iniziamo a parlare di tutto e niente.
Mamma mi guarda, sembra assorta da qualcosa.
«Devo dirvi una cosa importante ragazzi»
«Cosa papà?»
«Sono stato da Carlisle, crede che ci sia qualcuno che ha infettato le sacche di sangue.»
«Chi? Non i Volturi?»
«No piccola mia, credo sia un vampiro rinato, è come un animale selvatico»
Jacob annuisce guardandomi e mi tiene la mano.
«Sei sicuro di questo Edward?»
«Si Jacob, Carlisle deve fare dei test, ancora non si sono presentati pazienti infetti ma è solo una questione di tempo.»
Guardo Jacob negli occhi, ho un dubbio atroce adesso. Tornando a casa abbiamo visto un ragazzo, il figlio di Alfred Thomas, zoppicare vistosamente, sanguinava dal naso.
Abbiamo pensato fosse per il freddo, del resto a Forks non c'è un clima favorevole per le persone graciline come Mike Thomas.
«C'è qualcosa che non va tesoro?»
«No papà, è che abbiamo visto una stranezza, ricordate Mike Thomas?»
«Sì il figlio di Alfred»
papà conosce tutti in città.
«Credete che possa essere uno di loro? Zoppicava e gli usciva sangue dal naso, era diretto verso la
clinica!»
«Si tesoro mio, potrebbe…non so.»
Suona il telefono di casa e mamma risponde.
«Sì, Carlisle. Si te lo passo.»
papà si alza, nonno Carlisle ha delle notizie.
«Carlisle, come va?»
«Edward, credo che siano arrivati i primi pazienti, dobbiamo tenerli alla clinica per dei test, sono quattro.»
«C'è Mike Thomas tra di loro?»
«Si come fai a saperlo?»
«Renesmee e Jacob l'hanno incontrato per strada, sanguinava dal naso e zoppicava. Credo che sia nella fase due, o li facciamo la trasfusione oppure dobbiamo farli trasformare.»
«Hai ragione Edward. Facciamolo in fretta, vieni qui alla clinica insieme a Bella.»
«D'accordo.»
Papà chiude il telefono e si gira verso di noi.
«Dobbiamo andare a fare la trasfusione, quattro pazienti rischiano di morire, dobbiamo farlo subito ed evitare l'epidemia. Dobbiamo scoprire chi è questo vampiro.»
«Posso parlare con Sam e gli altri Edward»
«D'accordo ma fate attenzione, i rinati sono molto forti.»
«Si vero.»
«Allora andiamo…»
«Aspetta, il polpettone!»
«Ci penseranno Jacob e Renesmee giusto?»
annuisco sorridendo mentre papà e mamma escono velocemente dalla porta.
«Siamo soli tesoro…»
guardo Jacob accennando un sorriso nervoso e vado in cucina.
«Ah! La mia fantasia più grande! Tu, Renesmee, che cucini per me!»
«Jacob Black! Occhio a quello che dici!»
«Ora non fare mamma Nessie eh!»
«Disse Jackie!»
Il mio Jacob sorride con quei denti così bianchi e sicuri, voglio baciarlo ma devo togliere il polpettone dal forno.
«Jacob che cosa hai intenzione di fare con Sam?»
«Non so, credo che non sarà difficile per noi trovare un vampiro rinato, lasciano sempre tracce»
Appoggio la casseruola sull'appoggio di ferro e mi tolgo i guanti.
«Lasciamolo qui, ci penserà mamma quando torna, ora non ho fame.»
Bacio Jacob sulle labbra e lo tengo tra le mia braccia, sento il calore della sua pelle invadermi, lui continua a toccarmi.
Mi blocco e mi tirò indietro e lui sospira, non gli è piaciuto questo gesto.
Non è un rifiuto per me, è solo che non sono pronta, deve capirlo.

Edward

Usciamo dalla macchina, non siamo preoccupati, non è la prima volta che facciamo delle
trasfusioni.
«Sei pronta Bella?»
«Certo Edward»
Entriamo nella clinica, Carlisle ci viene incontro e ci invita a seguirlo. E' vestito con il camice, è sporco di sangue al centro di esso.
Ha già drenato il sangue almeno di una persona e ora ha bisogno di noi.
«Ecco i pazienti, sono stati sedati, devono dormire, così potremmo fare la nostra operazione. Pronti?»
Annuisco e ci avviciniamo ai quattro che stanno dormendo.
Prendiamo le braccia e iniziamo a succhiare il sangue dalle loro vene, dobbiamo estrarre l'infezione per poi trasferire le sacche pulite nelle vene dei pazienti.
Dopo aver estratto tutto il veleno ci sediamo e Carlisle inizia l'operazione di trasferimento.
Usciamo dalla stanza e ci sediamo nella sala
d'attesa.
Bella mi prende la mano e mi bacia pulendomela del sangue che è rimasto sulle dita.
«Sei così saporito amore mio…»
«Tu dici?»
«Chissà che staranno facendo i ragazzi a casa…»
«Sesso sfrenato sul tavolo in cucina…»
Bella mi guarda male ed io sorrido.
«Sto scherzando…staranno guardando la televisione, oggi non c'è quell'idiota che vi piace a voi?»
«Ah! Mi sono dimenticata! Speriamo che Nessie registri la puntata, oggi è l'ultima puntata della stagione di Mr. Maddox!»
«Ringraziando Dio non si sentirà più quello
strazio!»
«Edward, qual è il tuo problema? Sei troppo geloso di Ronald Peterson. Eppure ti assomiglia così tanto!»
«Non dirlo neanche per scherzo, non assomiglio per niente a quell'idiota, prima di tutto è biondo, non si cura mai, sempre con questa barba incolta, sembra un ubriacone!»
«E' così sexy…»
«Sì, d'accordo…»
Bella ride come una bambina, si diverte a farmi fare la parte del geloso.
«E poi è mono espressivo, chi gli ha insegnato a recitare? Hollywood fa schifo tesoro…»
Carlisle esce con un mezzo sorriso.
«Ragazzi è andata bene, almeno per ora sembra tutto stabile, purtroppo non possiamo sapere chi abbia usufruito della toilette, il posto dove sono stati trovate le sacche di sangue infette. Ora andate, grazie per l'aiuto ragazzi»
siamo gli unici che possono resistere, insieme a Carlisle, al sangue degli umani.
Abbiamo proprio un dono noi tre, siamo
vegetariani nel midollo.
«Dai amore andiamo a casa…»
Mi alzo insieme a Bella e salutiamo Carlisle prima di uscire dalla clinica.
Mentre esco dalla clinica Bella prende un braccio e se lo mette sulla nuca.
«Sei tu il mio sex symbol, idiota!»
La guardo e la bacio sulla mano. La mia Bella.
Entriamo nella Jeep e partiamo per tornare a
casa.
Polpettone, chiacchere e un po’ di spensieratezza allontanerà i problemi, almeno per una notte.

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Capitolo 6
*** Confusione e certezze ***


6
Confusione e certezze

-41 giorni all'arrivo dei Volturi

Bella

Una mattina calma all'apparenza ci accompagna nella nostra sessione di caccia.
Abbiamo appena finito e stiamo portando via le nostre prede. La situazione non è delle migliori, questo vampiro rinato sta spaventando gli
animali. Dobbiamo trovarlo presto.
Edward si avvicina e nota la mia preoccupazione.
«Va tutto bene?»
«No amore…siamo alle solite»
«Non ti preoccupare, ce la faremo.»
Lo bacio sulla spalla prima di entrare nella Jeep e rannicchiarmi nel sedile.
La situazione alla clinica non è delle migliori, sono stati curati ventitré pazienti.
Altri ne stanno entrando proprio in questo momento, la città è in pericolo.
Dobbiamo scoprire dove sta nascosto, questo idiota che non ha ancora capito come succhiare il sangue.
Sono frustrata, non riesco a capire come si possa essere così stupidi.
«Amore che c'è?»
«Questo vampiro dev'essere uno stupido! Contaminare le sacche…che idiota!»
«Forse non sa farlo, non sa nutrirsi. Devi capire amore, è come un neonato. Non è colpa sua…»
«Dio come ti amo…»
Lo bacio ancora sulla spalla e lo guardo sorridendo. Come fa a essere così buono? E' così bello adesso, lo guardo con gli occhi a cuoricino mentre imbarazzato fa finta di non sentire il mio sguardo su di lui.
«Ferma la macchina…»
«Che c'è amore?»
«Ho voglia di fare l'amore…»
Siamo appena fuori la foresta, nessuno ci disturberà, e poi ho troppa voglia di lui adesso.
«Aspetta amore è sicuro farlo qui?»
«Ferma qui…»
Edward ferma la Jeep ed io salto sopra di lui, lo desidero, lo voglio adesso.
Mi mette le mani sul sedere, inizio a muovermi per farmi sfilare le mutandine ma sento un rumore venire da fuori.
«Aspetta Edward! C'è qualcuno…»
Usciamo dalla Jeep sistemandoci i vestiti e possiamo sentire la presenza di qualcuno nella
foresta.
Corriamo dentro la vegetazione e un essere velocissimo scappa dall'altra parte.
Non riusciamo a prenderlo ma possiamo vederlo, è un ragazzino, deve avere circa una ventina d'anni, è alto, magro e con gli occhi verdi, i capelli castani lisci e lunghi. Questo è il vampiro rinato che sta infettando Forks.
Ci sembra di averlo visto da qualche parte.
«Amore anche tu l'hai riconosciuto?»
«Si! Sembra Matt Lomer… Non saprei però… I suoi genitori sono morti l'anno scorso…»
«Hai ragione, ora sappiamo che faccia e che odore ha però! Lo troveremo presto.»
«Dai andiamo a casa…»
Guardo Edward e capisco che la nostra sessione di sesso all'aperto è finita senza neanche
incominciare.
Entriamo nella Jeep e torniamo a casa, oggi Renesmee non c'è, è uscita con le sue amiche, abbiamo casa tutta per noi, non vedo l'ora di tornare.
Non vedo l'ora di essere nuda di fronte a lui.

Renesmee

Sono in giro con Claire e le altre siamo appena state al cinema, abbiamo visto un bel film, peccato che mi sono dimenticata il titolo.
Uno di quelli che sarebbe piaciuto al mio Jacob che è andato a fare una ronda nella foresta, sicuramente in modalità lupo.
Ho un sussulto pensando a lui ma Claire non se ne accorge, vorrei parlare con lei delle mie paure ma non posso rivelarle tutto, specialmente sui Volturi.
Lei mi guarda e mi chiede:
«Piccola che succede?»
«Niente…»
«Jacob vero? Ti manca già!»
«Sei insaziabile Nessie!»
esclama la mia amica Dana, una cheerleader della scuola.
Io accenno un sorriso e mi metto la giacchettina, fa un po’ freddo stasera.
Ho voglia di tornare a casa ma penso che sia troppo presto e poi sono sicuro che mamma e papà vogliano stare soli a fare le loro cose.
«Andiamo al pub ragazze?»
«Sicuro!»
Lisa, l'altra mia amica, è alta come me ed è molto simpatica. La seguiamo verso il pub, dove potremo bere una buona Coca-Cola.
Entriamo nel locale e ci sediamo al tavolo in fondo, io mi rannicchio sulle spalle di Claire, è molto affettuosa con me.
La barista arriva e ci chiede cosa vogliamo da bere.
Claire parla per tutti:
«Due coche, Un'aranciata e una birra piccola»
«Ok. A dopo ragazze»
Accenniamo un sorriso.
La birra piccola è per Dana che è un po’ più grande di noi, ha diciotto anni.
La barista porta le quattro bevande su un vassoio di metallo e le porge sul tavolo.
«Ecco. Due coche, una birra e un'aranciata»
«Grazie»
Sussurro a malapena sorseggiando la bibita fresca. Dolce e gassata come piace a me.
Ricordo quando Jacob mi porta a bere qui, è così gentile, mi guarda sempre mentre sorseggio la mia coca, è così dolce e amorevole.
Sono cotta lo so, non riesco a non pensare a lui, anche per una sera appena.
«Ragazze avete visto alla clinica? C'è una brutta malattia in giro!»
Ascolto le parole di Dana e annuisco.
«Tuo nonno che dice Nessie?»
«E' un virus, Dana, non so che cosa faccia ma è pericoloso, ha detto di non preoccuparci. Andrà tutto bene.»
«Speriamo! E' strano però, vero ragazze?»
Lisa e Claire annuiscono sorridendo e sento la presenza di qualcuno, una presenza che potrei riconoscere ovunque, il mio Jacob.
«Scusate ragazze, vado un attimo fuori a prendere una boccata d'aria…»
Uso questa scusa per sgattaiolare fuori del pub e nell'ombra vedo lui, il mio Jake che m'invita a raggiungerlo.
Corro verso di lui e lo abbraccio dandogli un bacio sulle labbra. Ha un odore buonissimo.
«Hey Nessie, come sta andando con le amiche?»
«Solite cose, hai fatto le tue ricerche amore?»
«Allora ho perlustrato la foresta, è andato a nord verso le montagne, è veloce ma è anche inesperto, lascia tracce facili da seguire, lo troverò in pochi giorni, Edward mi ha chiamato.»
Guardo Jake pensierosa:
«Che ti ha detto?»
«Mi ha detto di sì! Posso sposarti…»
Sorride mentre lo dice ed io gli tengo il broncio, mi sorride ancora e lo bacio sulla guancia.
«Non scherzi a parte… mi ha indicato il volto del vampiro, gli ha attaccati oggi, o meglio, è scappato di fronte a loro.»
«Oddio, non me l'hanno detto. Perché mi vogliono sempre tenere all'oscuro delle cose…»
«E' per il tuo bene, non devi avere paura amore mio, ti vogliono solo proteggere»
«Questo proteggere non serve a niente, guarda i Volturi per esempio, stanno usando una scusa per attaccarci e non c'è niente che possiamo fare per evitarlo!»
Il mio tono è triste ma consapevole, so che la
realtà è questa, devo accettarla e così potrò andare oltre in tutti i sensi.
«Dai ti lascio andare dalle tue amiche amore mio, non ti preoccupare, è tutto apposto. Ti amo.»
Mi prende tra le sue braccia e il suo calore mi avvolge, mi bacia dolcemente e le sue labbra mi invitano ad avvolgermi meglio in lui.
«Ok amore, ti chiamo quando torno a casa»
«Ok Nessie, ciao!»
Mi bacia la mano e si stacca da me tornando nell'oscurità ed io torno dalle mie amiche.


Edward
-37 giorni all'arrivo dei Volturi

Mancano cinque settimane allo scontro decisivo, la nostra vita va avanti lo stesso.
Bella ha portato Renesmee a scuola con la Jeep mentre io rimango a casa a riposare, siamo alla ricerca di quel vampiro ma è abile a nascondersi.
Sento il telefono suonare, mi alzo dal divano e lo prendo in mano. E' Bella.
«Amore…hai portato Renesmee a scuola?»
«Sì. Charlie…»
«Che succede?»
«Hanno aggredito Sue, dei lupi penso…»
«Sta bene?»
«Sì, è solo un po’ scossa…»
«Poverina… vengo lì…»
«No amore, sto tornando a casa io, ho voglia di abbracciarti…»
«D'accordo, allora ti aspetto.»
Rimetto il telefono sul tavolino vicino al divano e penso a come possa essere dura adesso per Charlie. Mi dispiace non poter fare niente per loro.
Bella arriva dopo una decina di minuti e corre verso di me.
E' scossa e impaurita. La tengo tra le mie braccia e la rassicuro.
«Hey! Stai tremando…»
«Se succedesse a te, morirei… ho paura amore… ci mancavano anche i lupi!»
guardo Bella stranito.
«Non sono lupi normali?»
«Sue ha detto che erano molto grandi, sembravano orsi più che lupi. Sono loro amore…»
«Ma perché?»
«E che ne so io… ho solo paura, e se i lupi ci abbandonano, è finita… non sconfiggeremo mai i Volturi! Maledizione! Non ce la faccio più!»
«Lo so amore… ce la faremo. Vieni qui.»
L'abbraccio ancora e le bacio il collo, cerco di rasserenarla e sentiamo l'odore di Jacob nelle vicinanze.
«Jacob…è qui»
«Si amore vado ad aprire»
Cammino verso la porta e vedo il nostro amico.
Esco da casa e gli vado incontro, mi stringe la
mano come fa sempre.
«Edward…hai saputo di Sue?»
«Si…dicono che siano stati dei lupi, Sam che
dice?»
«Sam è mortificato… crede che siano dei lupi che stanno creando un nuovo branco…»
«Non vorrei sembrarti scontroso ma sai quanto voi siate importanti per lo scontro, non possiamo perdere nessuno di voi… è troppo importante»
Jacob annuisce e mi mette una mano sulla spalla.
Fa per andarsene ma lo fermo.
«Jacob…»
«Dimmi Edward.»
«E per il vampiro rinato?»
«Deve essere nelle vicinanze delle montagne, ormai non ha scampo, lo troverò.»
«L'ospedale è pieno di malati, siamo a quaranta ormai, sta finendo il sangue e la gente inizia a insospettirsi, dobbiamo agire con cautela.»
Jacob annuisce mentre mi saluta e saluta Bella da lontano.
«E' ancora scossa vero?»
«Si. Mi raccomando Jake, stai attento!»
«Certo! Ci vediamo presto Edward»
«Ciao Jacob!»
il nostro amico se ne va con la motocicletta ed io torno da mia moglie.
«Hai sentito tutto?»
«Si, appena trovo quel lupo che ci ha messi in questa situazione, lo distruggo!»
E' arrabbiata, si gira per andare in cucina, le afferrò le spalle per calmarla.
«Non devi avere paura Bella, andrà tutto bene! La luce vince sempre sull'oscurità…»
«E' una delle frasi che Mr. Maddox dice sempre…Allora lo segui anche tu amore!»
«Conosco il mio nemico…»
Bella sorride, finalmente le sue labbra ritornano a sorridere, che sensazione libera.
«Vieni sul divano con me e riposiamoci, andiamo da Charlie tra mezz'ora ok?»
«Certo amore, ho voglia di coccole…»
Ci rannicchiamo con lei sopra di me e ci scambiamo quelle carezze che ci rendono liberi e felici.
Non permetterò a nessuno di toglierci questi momenti, Volturi, vampiri rinati o lupi.
Non permetterò a nessuno di toglierci la nostra infinità felicità. Tengo Bella tra le mie braccia mentre le gratto la fronte, è così amorevole.
Passa una mezz'ora e ci decidiamo ad andare alla clinica a visitare Sue e Charlie.
Intanto Jacob indagherà anche sui lupi e scoprirà chi è questo piccolo nuovo branco.

Renesmee

Sto camminando lungo la foresta, sto seguendo Jacob che non sa della mia uscita prematura da scuola. Lo seguo per vedere dove va, ho saputo di Sue e voglio sapere che sta succedendo.
Jacob è trasformato adesso, la sua pelliccia lo
avvolge.
Per sbaglio schiaccio e Jake si gira e si accorge della mia presenza, dai movimenti e dal ringhio si capisce che non è contento della mia presenza, ma dovrà farsene una ragione, so badare a me stessa.
In poco tempo mi rannicchio vicino a lui dietro ad un albero e ci accorgiamo che tre lupi stanno bevendo al fiume.
Sono in forma umana, sono Seth e altri due.
Jacob si trasforma in uomo e si gira verso di me, alzo la testa imbarazzata e lui mi dice:
«Renesmee! Che ci fai qui?»
«Ti ho portato i vestiti… ho saputo di Sue…»
«E' pericoloso accidenti!»
«Hey! Non sono una bambina! Cerca di capirlo!»
«D'accordo stai qui io vado di sotto, passami i pantaloni.»
Io gli passo i pantaloni senza guardarlo, mentre si gira, non riesco a non distogliere lo sguarda dal suo sedere, arrossisco mentre Jake si abbottona i pantaloni per andare giù a parlare con Seth.
«Che state facendo Seth!»
«Jake! Come va?»
«Come va? Avete aggredito Sue razza d'idioti!»
«Sta bene?»
«Per fortuna Charlie l'ha portata via appena in tempo, vi volete staccare da Sam?»
«Si Jacob… basta…»
«Perché?»
«Non è la nostra guerra sai! Siamo stanchi di girare intorno ai Cullen! Ci abbiamo perso e basta!»
«I Cullen sono nostri alleati!»
«Lo dici solo per Renesmee, anche tu saresti dalla nostra parte se non ci fosse stato l'imprinting! Del resto ti sei staccato da noi una volta…»
«Smettila, sei proprio un infantile e debole.»
«Non dirmi che non è vero!»
«Non è vero, ho seguito i Cullen ben prima dell'imprinting…»
«Per forza ti piaceva Bella!»
«Ero stupido e immaturo, proprio come te adesso!»
«Smettila di offendermi, non sono più un ragazzino!»
«Sentilo… vuole fare il duro!»
Un altro dei lupi si avvicina a Seth e Jacob.
«Non puoi batterci, levati di torno prima che sia troppo tardi per te!»
«Posso darvi una lezione benissimo.»
«Non t'immischiare Sean»
«Va bene Seth.»
«Ah sei tu il capo Seth? Ricordati con chi hai a che fare! Io sono Jacob Black, sono figlio di un capo della nostra tribù e tu devi tornare al tuo branco! E' un ordine! Sono stato chiaro?»
«Scordatelo Jake!»
«Non dirmi che ti avevo avvertito! »
I due si trasformano e iniziano a scontarsi.
I lupi si mordono e si graffiano, Jacob viene colpito al fianco ma Jacob è più agile e con un balzo sale sopra Seth bloccandolo.
Lo scontro è finito, Jake e Seth tornano in forma umana.
«Ora smettila! Siamo lupi! Non ci arrendiamo davanti ai vampiri, volete fare la fine di Riley? Ve li ricordate? Tornate a casa da Sam, vi sta aspettando! E' preoccupato per voi!»
Seth e gli altri annuiscono mentre Jacob si rimette i pantaloni.
Ha risolto il problema, Seth e gli altri torneranno
a casa da Sam ed io lo guardo con estremo amore.
Jake mi guarda sorridendo ed io gli vado incontro:
«Grazie amore…»
«Di cosa Nessie?»
«Grazie per amarmi…»
Lo bacio dolcemente e lo abbraccio forte, il suo calore mi avvolge e mi sento al sicuro.

 

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Capitolo 7
*** L'inizio della fine ***


7
L'inizio della fine

-30 giorni all'arrivo dei Volturi

Edward

Manca un mese ormai, oggi Emmett, Rosalie, Jasper e Alice, partiranno verso l'Alaska, il Sudamerica, l'Europa centrale e l'Egitto.
Siamo a casa di Carlisle ed Esme.
I quattro devono radunare gli altri amici che ci aiuteranno a sconfiggere i Volturi, una volta per tutte. Bella è con Renesmee e sta tornando da scuola con lei, oggi c'è il colloquio con i genitori ed io non ci sono potuto andare. Sta finendo un altro anno e Renesmee sarà sicuramente promossa.
E' molto brava. Specialmente in storia, come me.
Carlisle abbraccia Alice che è molto preoccupata.
«Non preoccuparti figlia mia… andrà tutto bene!»
«Si Carlisle.»
«Ascoltatemi bene tutti. Il vostro viaggio è importantissimo, per il bene della nostra famiglia, dovete convincere tutti.»
«Sarà dura convincere Alastair»
«Lo so Emmett, alla fine verrà»
«Si Alice, riesci a vedere le visioni del nostro scontro?»
«Solo distorsioni e immagini poco chiare»
«Ora andate, non possiamo perdere neanche un giorno, tra una settimana vi aspetto di ritorno, almeno uno di voi…»
Ci abbracciamo tutti formando un cerchio ed Esme si avvicina a me e mi stringe avvolgendo il suo braccio su Emmett alla sua sinistra.
«Emmett mi raccomando»
«Certo. Proteggerò i piccoletti!»
«Proteggi anche te stesso!»
Esme abbraccia mio fratello mentre sospira amaramente. Una madre odia abbandonare i propri
figli.
«Jasper stai attento là fuori…Tieni»
Gli passo un CD dei Poets Of The Fall.
«Ti farà compagnia quando Alice dormirà»
«Grazie fratello.»
Abbraccio Jasper e tutti ci avviamo all'uscita di casa. Le macchine sono cariche di provviste e doni per i nostri amici.
Emmett e Jasper si mettono ai posti di guida, Esme e Carlisle salutano i loro figli abbracciati, Esme tra le braccia di Carlisle sospira
amaramente.
«Andrà tutto bene Esme…»
«Si Edward, vieni entriamo»
Seguo i miei genitori tornando in casa e penso alla malattia di Forks.
«Carlisle?»
«Dimmi Edward.»
«Come va con i malati alla clinica?»
«Siamo giunti a trentacinque pazienti in clinica e quaranta curati. Dobbiamo trovare quel vampiro!»
«Si sta muovendo dalle montagne verso il fiume, potremo prenderlo in quel momento.»
«Ok. Bella e Renesmee quando dovrebbero
tornare?»
«Tra poco, penso che siano in macchina…»

Bella

Sto guidando la Jeep e sto per tornare a casa, mi sono persa la dipartita di Alice e gli altri.
Questi colloqui sono noiosi e inutili, servono solo per rimproverare gli alunni non bravi davanti ai genitori. Renesmee non è tra quelli alunni.
Per fortuna.
Stiamo parlando in macchina, un momento intimo tra noi due:
«E così hai paura di fare l'amore…»
«Mamma!»
E' imbarazzata la mia piccolina, vorrei strapazzarla adesso di baci e carezze.
«Parlamene, non desideri essere un tutt'uno con lui? Non ti viene mai la voglia?»
«Si mamma! E' solo che non siamo come te e
papà!»
Sorrido maliziosa pensando a noi due, creature della notte legate dal destino infinito.
Renesmee sta giocherellando con le dita, è ansiosa di tornare a casa.
«Menomale che Jacob ha risolto questa cosa con i lupi, Seth è stato messo in riga…»
«Eh si Nessie!»
«Mamma mi da fastidio quando mi chiami così»
Mi tiene il broncio ed io la bacio sulle labbra, non resistivo più, è troppo dolce.
«Ti voglio bene amore mio!»
Lei sorride e annuisce.
«Non fare la timidona, dillo che vuoi bene alla mamma…»
«Ok, ok! Ti voglio bene!»
Rido inarcando le labbra all'insù mentre svolto dentro la foresta per arrivare a casa di Carlisle, oggi pranzeremo da loro.
Edward deve essere lì.
Svolto a sinistra e arriviamo sul vialetto di casa di Carlisle. Questo posto mi da sempre soddisfazioni e ricordi positivi.
La famiglia di Carlisle mi ha accolto da subito, è stato molto bello unirsi a loro.
Parcheggio la macchina e invito Renesmee a uscire. Apro la portiera e velocemente Edward esce da casa per venirci a salutare.
Lo guardo sorridendo e lui mi prende tra le sue braccia mentre lo bacio dolcemente sulle labbra.
«Signora Cullen… ben arrivata…»
«Grazie, ti amo.»
«Anch'io tesoro mio.»
Renesmee tossisce per farsi vedere dal padre e ci stacchiamo un attimo, sorridiamo guardando nostra figlia che è imbarazzata di fronte a noi.
«Io avrei un po’ di fame…»
Edward si avvicina a Renesmee e la bacia sui capelli ed entriamo in casa.
Entrando notiamo che Esme e Carlisle stanno amoreggiando in cucina, sentiamo i loro sorrisi e mormorii. Carlisle tiene Esme dai fianchi da dietro e bacia la nuca di Esme che apprezza.
«Hey! Affittatevi una stanza voi due!»
Edward fa il finto sostenuto e scioccato.
Io sussurro a mio marito appoggiandogli una mano sulla spalla destra:
«Noi facciamo un po’ peggio sai?»
Lui si gira e mi guarda, i suoi occhi sono così belli, un castano dorato lucente, mi affascina sempre.
«Credo che tu abbia ragione Bella…»
Sorride come un bambino ed io lo bacio teneramente sul mento. E' vergognoso se lo vorrei adesso?
Credo di sì…davanti a tutti…
Ci sediamo a tavola nella sala da pranzo aspettando Esme che ci porti da mangiare.
Mia suocera ha imparato a cucinare di tutto in questi anni, abbiamo anche preso un corso di cucina a Seattle. E' stato molto bello, ci divertimmo molto. Edward si versa un bicchiere di vino, così lo chiamiamo noi a cena, il "vino" è sangue per noi.
Beve un sorso passandosi la lingua sul labbro inferiore, quanto è sexy il mio uomo.
Esme arriva, oggi ha cucinato un pollo arrosto con patate saporite. Un primo buonissimo.
«Sembra buonissimo»
commenta Carlisle mentre Esme lo punzecchia.
«Sembra?»
Carlisle mastica una patata saporita.
«Hai ragione amore, è squisito!»
Esme sorride compiaciuta, noi battiamo le mani lentamente e lei fa un piccolo inchino.
«Brava nonna!»
«Grazie piccola mia! Mangiate che se no si fredda!»
Edward commenta sorridendo:
«Più freddi di noi…non credo proprio.»
Tutti ridiamo alla battuta di mio marito.
Un ottimo pranzo, buono e semplice.
«Allora Carlisle, i ragazzi sono partiti?»
«Si Bella, è stato difficile, però sono in viaggio»
«Difficile?»
«Sì, è dura far andare via i propri figli»
Io annuisco capendo che significa.
Esme aggiunge:
«Specialmente se li mandi in posti sperduti.»
«Mi dispiace…è colpa mia…»
«Bella! Non lo pensare mai! La colpa è dei Volturi, Sei una di noi, lo sei sempre stata!»
Carlisle mi ha accolta come una figlia da subito, mi ricordo la prima volta che lo vidi.
Ebbi l'incidente nel quale Edward mi salvò la vita, era così affascinante con quel camice, tale padre tale figlio.
Appoggio la testa sulla spalla di Edward mentre Esme racconta la dipartita dei ragazzi.
La casa sembra così vuota senza di loro, senza la voce cinguettante di Alice, la risata potente di Emmett, le battutine di Jasper e gli abbracci di Rosalie a me e mia figlia.
«Torneranno presto… facciamo un brindisi»
Carlisle si alza in piedi.
«All'inizio della fine dei nostri problemi! Alla nostra felicità, ai nostri ragazzi…»
«Ai nostri ragazzi.»
Ripete Renesmee con un alone di tristezza e timore. La minaccia dei Volturi è sempre più vicina, ora ce ne accorgiamo.
Saremo pronti allo scontro? Se dovesse succederci qualcosa non so che farei, stringo il braccio di Edward che mi bacia la tempia dolcemente.
Esme si alza per andare a lavare i piatti ed io mi alzo con lei.
«Vado anch'io, devo spezzare la tensione!»
Edward sorride e mi bacia la mano.
«A dopo amore mio.»
Sorrido e seguo Esme, perché Edward mi fa sentire sempre così amata? Sono così felice mentre mi guarda sorridendo, e sono sicura che mi stia guardando il sedere adesso mentre gli do le spalle.
Adoro quando lo fa, mi fa sentire donna, la sua donna.
Sto asciugando i piatti lavati da Esme e sorrido a mia suocera, ho sempre apprezzato questi piccoli momenti familiari tra noi. Mi piace guardare la famiglia di Edward ogni giorno, sento il loro amore per la vita, la vita eterna.
Esme si gira ed io l'abbraccio da dietro, la stringo a me mentre lei sorride.
Le sussurro parole di ringraziamento:
«Grazie, grazie per volermi bene, grazie perché mi hai accettato subito, ti voglio bene!»
«Oh piccola!»
Esme si gira e quanto vorrebbe piangere, la sua espressione è quella, peccato che noi vampiri siamo bloccati da questa cosa!
Mi mette le mani sulle guance ed io sorrido. Mi abbraccia dolcemente ed io mi rannicchio sul suo petto, una seconda mamma. La prima non la vedo mai, è sempre a Jacksonville e non viene mai qui. Lei mi accudisce e mi ama da quasi nove anni.
«Tu hai portato luce in questa famiglia, sei speciale Bella, sei la persona più forte che abbia mai conosciuto, sei cresciuta in fretta…»
«Grazie. Ti voglio bene»
Ci stacchiamo e sorridiamo fortemente.
Usciamo dalla cucina mano nella mano e arriviamo dai nostri uomini e dalla piccola Renesmee che è al telefono con Jacob.
Mi siedo sulle gambe di Edward che mi accoglie con un sorriso.
«Sei speciale anche per me Isabella Swan…»
«Cullen!»
Mi bacia dolcemente le labbra, ha ascoltato le parole di Esme, questo possono fare i vampiri, udito potentissimo. I migliori voyeur del mondo.
Lo bacio ancora e Carlisle fa altrettanto con sua moglie. Una telefonata al cellulare di mio suocero rompe l'incantesimo. La sua assistente ha bisogno di aiuto, stanno entrando troppi pazienti, non c'è più posto.
Stranamente mi arriva un messaggio sul mio cellulare proprio mentre Carlisle chiude la conversazione.
E' un messaggio di Charlie, mi chiede come sto e se domani possa andare a trovarlo alla stazione di polizia.
Gli rimando un messaggio di risposta, domani lo vedrò e parleremo.
«Tuo padre?»
Annuisco a Edward che si alza, è ora di andare a casa. Prendo le mani di mio marito alzandomi dal divano.
«Mamma mi potete lasciare da Jacob?»
Guardiamo nostra figlia e annuisco alla mia piccola. Ha bisogno di stare da sola con il suo ragazzo.
«D'accordo, andiamo ragazzi»
Edward è impaziente di tornare a casa, capisco il perché: vuole fare l'amore con me.
«Ci vediamo Carlisle, ciao Esme.»
Abbraccio i miei suoceri uscendo di casa ed entriamo nella Jeep. Renesmee entra di dietro e digita al cellulare, probabilmente sta avvertendo Jacob che ha il permesso di vederlo tra poco.
«State attenti ok? C'è un vampiro selvatico la fuori…»
«Mamma stai tranquilla. Poi Jacob mi difenderà benissimo, anch'io poi so difendermi eh!»
Io sospiro e Edward mi stringe la mano, fredda e gelida come la mia.
Lo guardo e gli apro lo scudo, sto pensando all'altro giorno quando abbiamo fatto l'amore in bagno, è stato molto gratificante.
Lui sorride e capisce le mie intenzioni mentre richiudo lo scudo.
«Messaggio ricevuto Signora Cullen!»
Sorridiamo mentre arriviamo all'officina di Jacob e Renesmee si sistema i capelli.
«Sei bellissima amore, non ti preoccupare»
«Jacob mi porterà a casa per le cinque!»
Lei sorride e ci saluta con la mano uscendo dalla macchina.
«Tu a sedici anni non eri così però…»
«Io a sedici anni ero una bambina inesperta di tutto.»
«Adesso sei una donna, unica e speciale. Parola di mamma!»
Lo bacio dolcemente prima che riparta verso casa.
«Ho voglia di perdere i sensi con te. Andiamo a casa…»
Lui sorride e ripartiamo verso casa, il piacere è l'amore sono una cosa sola per noi.
Non parliamo durante il tragitto di ritorno, sono tesa e sospiro. Ho voglia di fare l'amore con lui.
Si ferma di fronte a casa nostra, il nostro nido d'amore, mi bacia e mi accarezza i capelli.
Usciamo velocemente dalla macchina e Edward mi appoggia sul cofano baciandomi dolcemente sulle labbra, sento il suo desiderio aumentare.
Lo tocco dolcemente sulle spalle e lo spingo all'indietro, voglio farmi rincorrere.
Corriamo verso casa e mi faccio raggiugere sulla porta e lui mi appoggia su di essa.
Mi bacia il collo e con la lingua mi lecca dolcemente l'orecchio.
Ho un piccolo brivido lo sposto per aprire la porta.
«Un po’ di pazienza Edward…»
«Ho fame di te…»
Mi giro e lui mi mette le mani sui fianchi sospirando, si appoggia a me e sento la sua erezione spingermi dolcemente.
Apro la porta e commento:
«Sposta le chiavi della Jeep dei pantaloni tesoro!»
Mi giro e lo guardo maliziosa, mi piace prenderlo in giro prima di fare l'amore con lui.
Mi prende da dietro e mi appoggia al muro, inizia a slacciarmi la camicia scura lunga. Mi sfila uno a uno i bottoni ed io sorrido guardandolo negli occhi.
Mi bacia intensamente, le nostre lingue s'intrecciano provocandoci brividi e sussulti.
Mi toglie la camicia e rimango con il reggiseno nero, lo bacio e gli tiro via il maglioncino che indossava. Lo guardo a torso nudo e poi lo bacio sul collo. Mi bacia ancora in bocca e velocemente corro via sulle scale, mi raggiunge grazie alla sua velocità vampiresca in un attimo e mi distende sui primi gradini, quante volte mi ha posseduta qui. Quante volte ho avuto brividi di piacere in questi gradini. Mentre è sopra di me, lo bacio e lui si strofina a me che ho le gambe intorno ai suoi fianchi. Lo alzo di peso e lo sbatto al muro, lo bacio appassionatamente e la sua erezione è al
massimo.
Lo guardo mentre slaccio il bottone dei suoi pantaloni, lo bacio sul mento mentre lui mi slaccia i bottoni dei miei jeans stretti.
Ho le mutandine già bagnate al pensiero di lui che mi sta sfiorando le cosce mentre mi sfila i pantaloni. Lo bacio sul collo e lui mi prende in braccio.
Sorridiamo di felicità e saliamo le scale per poi andare in camera da letto.
Mi mette giù ed io lo lancio sul letto e posso notare la sua erezione che sta cercando di uscire dai pantaloni e dai suoi boxer. Si siede sul letto ed io mi metto a cavalcioni su di lui.
Tiro giù la cerniera dei pantaloni di Edward e glieli tolgo velocemente sbattendogli a terra.
I boxer sono rigonfi ed io sorrido guardandolo maliziosa, ho voglia di lui.
Con le mani mi tira a se ed io lo bacio dolcemente sulle labbra e poi mette le gambe sopra il suo stomaco, sono seduta su di lui adesso.
Mi slaccio il reggiseno e lo butto sul pavimento. Lui sorride vedendo il mio seno, me lo tocco istintivamente mentre poi lo bacio sdraiandomi su di lui. Lui rotola su di me mettendosi sopra di me, mi bacia il collo, mi lecca il seno dolcemente, io ho un brivido, mi metto un dito in bocca e mordo. Lui scende baciandomi l'addome, l'osso puberale e le cosce. Vuole andare proprio lì.
Io alzo le braccia e le tiro all'indietro, dietro la mia testa, le appoggio rilassandomi mentre Edward continua a leccare l'interno delle mie cosce.
Edward mi toglie le mutandine con un movimento rapido e inizia a leccare il mio sesso di sorpresa, io ho un brivido e mi tiro all'indietro, lui continua a baciare e assaporare il mio piacere.
Edward continua a leccarmi lì mentre ansimo e respiro dolcemente. Sono vicina ormai.
E' così rilassante ed eccitante, i suoi colpi di lingua continuano a farmi sospirare, esplodo poco dopo, un orgasmo dolce che mi parte dai piedi fino alle cavità del mio sesso.
Lui assapora tutto il mio piacere e si alza a cavalcioni su di me baciandomi, posso sentire i miei umori sulle sue labbra.
Lo bacio con la lingua che assapora tutto dolcemente e avidamente allo stesso tempo.
Con le mani gli abbassi i boxer e lui mi guarda sorridendo, lo voglio dentro di me.
Sento la sua erezione liberarsi dalla sua biancheria intima e lo appoggia su di me, io trattengo il respiro mentre entra dentro di me.
Sento un piacere fantastico e lui inizia a spingere sempre più veloce, lo prendo e affondo le mie mani sul sedere togliendoli completamente i boxer, spingendolo a me. Lui aumenta il ritmo e i sensi mi stanno abbandonando in un altro orgasmo, questa volta lo sento arrivare dal cuore, ansimo e urlo di piacere, lui affonda la testa mentre vengo con passione. Si distende affianco a me ed io scivolo sul lato destro baciandogli il petto, l'addome e poi lo vedo, in piena erezione, invitante.
Bacio lentamente il sesso di mio marito che inarca la testa all'indietro, lo prendo con una mano e con la lingua lo ricevo dentro la mia bocca.
Un sapore misto dei nostri piaceri, succhio con foga quel pene maestoso di fronte a me, Lui mi mette una mano sul sedere per poi farla scivolare nella mia vagina, lo sento che mi sta infilando un dito dentro dolcemente, il piacere è infinito.
Sto assaporando il sesso di Edward con forza e lui mi tiene la testa dolcemente. Lo guarda sorridendo e gli bacio il pene.
Lo guardo e sorrido, quanto lo amo.
Mi metto a cavalcioni su di lui, ho voglia di lui, ancora e ancora.
Prendo il pene di Edward e lo appoggio sulla mia vagina inserendolo dentro, inizio a muovermi agitando il sedere avanti e indietro, il suo pene è sempre più duro e mi provoca un piacere estremo. Urliamo insieme, sento che sta per venire, saltello su quel pene come una selvaggia, e il suo calore mi attraversa, il piacere di un orgasmo in due, veniamo insieme e sento il suo piacere esplodere in me, perdo i sensi e crollo su di lui, ci accasciamo stremati, lo amo da morire, non voglio perdere per niente questa sensazione. Ho voglia di sentirlo mio per sempre e oltre.
Mi rannicchio sul suo petto e lo bacio dolcemente.
«Ti amo Edward. Ti amerò fino alla fine»
«Anch'io Bella, ti amerò per sempre»
Lo bacio sulle labbra e mi rimetto su di lui sospirando in questo pomeriggio di piacere con lui.

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Capitolo 8
*** Charlie e Bella ***


8
Charlie e Bella

-29 giorni all'arrivo dei Volturi

Bella

Sto camminando con Charlie nella stazione di polizia, stiamo discutendo come al solito, sulla mia stranezza, sul mio non invecchiare.
Alice mi ha sempre aiutato a mascherare la mia età con un po’ di trucco ma non è facile mentire allo sceriffo oltre che mio padre.
Mi guarda sospettoso e mi chiede:
«E' incredibile come il tempo si sia fermato, sei uguale a otto anni fa…come fai?»
«Esercizio papà, ho una ragazza da crescere sai? E poi diciamolo ho solo ventisei anni!»
«Sarà…E' tutto così strano Bells»
«Che cosa intendi per strano?»
Lui mi mette una mano sulla spalla, la ritraggo, non voglio che mi tocchi e possa sentire troppo la mia temperatura.
«Vedi? Mi stai nascondendo qualcosa…»
«Ancora? E' tutto per il regalo di Sue! Basta Charlie! Sei paranoico…»
Charlie inarca i baffi.
«Forse hai ragione»
Io sospiro lievemente, usciamo dalla stazione di polizia e Charlie mi accompagnerà a casa, del resto è venuto lui a prendermi con tanta insistenza.
Potrei tornare a casa in un minuto ma devo fingere di essere Bella, la ragazza di ventisei anni, figlia di uno sceriffo e casalinga.
Charlie non può sapere chi sono, è troppo pericoloso per lui. E poi ho anche timore della sua reazione, dei suoi sentimenti per me.
Cambierebbero? Cosa penserebbe di me? In ogni caso entro in macchina e Charlie accende il
motore. Oggi Liam ha il giorno libero, o glielo ha dato mio padre per cercare di estrapolarmi qualche informazione sui suoi sospetti? Mi giro verso il finestrino e sto zitta tutto il tempo. Voglio solo tornare a casa. Edward sta andando a caccia di conigli, oggi ho voglia di fare uno stufato, spero che ne trovi in abbondanza, è un periodo fiacco per la caccia, tutta colpa di quel vampiro rinato. Ci sta facendo scappare tutte le prede.
Sento lo sguardo di Charlie e mi giro d'istinto.
«A cosa pensi Bella?»
«A niente, è solo che sono stanca, oggi ho pulito tutta la casa, ho preparato il pranzo per Renesmee e poi devo aspettare che Edward torni da quelle due commissioni che ha da fare…»
Lui annuisce e la nostra conversazione sorprendentemente finisce, a dire il vero parliamo pochissimo da sempre.
Charlie ferma la macchina proprio davanti al diner di Forks.
«Che ne dici? Un boccone?»
Guardo Charlie perplessa.
«Sto seguendo una dieta speciale…»
«Dieta speciale? Non me l'avevi detto. Che cosa mangi, stai bene Bella?»
«Si! Accidenti papà! Sto bene!»
grido esasperata e Charlie mi guarda stranito.
A volte mi fa veramente imbestialire.
Charlie riparte e il silenzio invade il nostro spazio vitale, voleva rivivere uno dei suoi momenti con me, voleva avere un momento con sua figlia.
Sono proprio una scema, un'insicura.
«Scusami… non dovevo arrabbiarmi»
«E' tutto apposto Bells, è solo che mi preoccupo
per te»
«D'accordo. Andiamo a casa mia, ti faccio un caffè quando arriviamo»
Lui accenna un sorriso e ci rimettiamo in strada, forse per oggi l'interrogatorio è finito.

Edward

Sto correndo velocemente nella foresta, ho già cacciato e catturato tre conigli, ma sto seguendo una traccia particolare, l'odore di quel vampiro rinato, lo posso sentire adesso, è molto vicino.
Oggi Bella è in giro con suo padre, Jacob e Renesmee stanno pranzando a casa Black a insaputa di Bella, accidenti glielo devo dire quando arrivo a casa! Mi sistemo la camicia nera e continuo a seguire la traccia, a sinistra e poi a destra, proseguo dritto per mezzo miglio e vedo un'altra impronta, c'è del sangue sopra, è lo stesso odore, sono ancora più vicino.
Mentre corro penso alla mia Bella, penso all'altro giorno, quanto è stato bello essere insieme a lei, fare l'amore con lei, sentirmi unito a lei in questo sentimento grandioso.
Tocco il mio anello e lo fisso e sento dei passi velocissimo provenire da sinistra.
E' un altro coniglio, l'ultima preda per oggi, devo però lasciarlo andare, sto seguendo quel dannato vampiro che ci sta portando un sacco di problemi.
La malattia infettiva sta provocando seri guai a Carlisle, le trasfusioni hanno bisogno di donatori, e gli unici donatori possono essere vampiri. Non possiamo destare troppo sospetti, dobbiamo eliminare o far allontanare questo vampiro.
Correndo verso sinistra mi accorgo che le tracce si perdono, aldilà della strada per rientrare in città.
Il vampiro è tornato nella zona d'entrata della foresta. E' una zona trafficata da macchine.
Corro ancora più velocemente ma sto andando alla cieca, le tracce sono scomparse.
«Accidenti! Dov'è finito?»
Sospiro affannosamente e dietro di me c'è un orso pronto ad attaccarmi.
L'orso è alto un metro più di me e mi guarda minaccioso, è anche spaventato, deve aver visto il vampiro prima di me e ora pensa che io sia come lui. Non ha tutti i torti a essere ostile. 
L'orso avanza verso di me ed io non ho tempo per l'animale, indietreggio e corro via dall'altra parte, l'orso è veloce ma non quanto me.
L'animale rimane dietro ed io ho scampato il pericolo, mi guardo intorno, risento l'odore del vampiro, è stato qui qualche minuto fa. E' molto vicino, mi rimetto a cercarlo, oggi lo troverò.

Bella
 
Stiamo attraversando la foresta, tra poco arriveremo a casa, sento un odore putrido e violento.
Accidenti! Quel vampiro è qui nella zona, posso sentire il suo odore molto vicino.
Charlie frena bruscamente e si ferma davanti ad un ragazzo. L'odore putrido arriva proprio da lì.
Mio padre esce dalla macchina.
«Hey ragazzo! Che ti è successo?»
Il ragazzo è alto quanto Charlie ha i capelli biondi corti, gli occhi castani ed è sporco di fango in faccia. Io esco dalla macchina e il ragazzo scompare.
«Bella! Resta in macchina»
«Ma papà!»
«E' troppo pericoloso!»
Il ragazzo sbuca da dietro gli alberi e attacca Charlie da dietro, lo atterra. Charlie grida:
«Va via Bella! Corri via!»
Non posso farlo, non ho altra scelta, velocemente attacco il vampiro e lo prendo dal collo rialzandolo e lanciandolo lontano. Charlie rimane sbigottito.
Ora non ho tempo per lui, corro velocemente verso il vampiro e lo afferro per le braccia, il vampiro è forte ma io so il suo punto debole, il collo.
Mordo il collo del ragazzo e poi glielo spezzo e in un attimo lo uccido.
Il vampiro cade a terra, ed io ansimo con gli occhi rossi pieni di adrenalina e rabbia.
Mi giro verso Charlie che è ancora a terra. Mi asciugo le labbra del sangue e ritorno in me.
Lui mi guarda, è ancora incredulo di quello che ha visto. Avanzo verso di lui ma Charlie indietreggia.
«Charlie»
«No! Stai lontana!»
Mi fermo un secondo poi mi avvicino a lui, Charlie mi guarda con paura.
«Stai lontana da me! Che cosa sei?»
«Charlie lascia che ti spieghi…»
«Cosa? Che sei un mostro? Oddio! Era questo che mi tenevi nascosto! Sei un mostro!»
Gli tendo la mano e lui si allontana da me rialzandosi, corre verso la macchina.
Lo guardo con gli occhi tristi mentre apre la porta della macchina.
«Charlie aspetta! Papà!»
«Papà? Tu non sei Bella!»
«Si che lo sono! Sono io!»
«Non è vero. Non è possibile. Mia figlia è un vampiro! Non ci credo! Stai lontana!»
Estrae la pistola in modo impacciato.
«Cosa vorresti fare? Spararmi?»
Prendo la pistola velocemente e lo disarmo tenendolo per un braccio.
«Non voglio più vederti! Stai lontana da me!»
Lo lascio andare e lui corre dentro la macchina.
Accende il motore e corre via sgommando
ritornando verso la città.
Io cado all'indietro, mio padre ora sa chi sono veramente. Un mostro che si nutre di sangue per sopravvivere. Una vampira.
Mi copro gli occhi e vorrei piangere, dentro di me le lacrime stanno uscendo come la pioggia.
Non volevo che mio padre scoprisse tutto questo, l'ho tenuto a distanza in questi anni per questa ragione. Non volevo ma è successo. Come tante cose che non avrei voluto, fisso il cadavere del vampiro rinato appena ucciso.
Charlie mi odia adesso, ha paura di me, e come potrei biasimarlo, sua figlia è un'assassina. Cammino verso casa, non ho la forza mentale per tornarci con i miei poteri.
Sento dei passi provenire da destra, sento l'odore, un odore famigliare, l'odore dell'uomo che amo.
Edward è qui, lo guardo e lui mi fissa con dolcezza. Mi abbraccia e capisce tutto.
Glielo lascio leggere nei miei pensieri, gli apro lo scudo, sono così indifesa adesso.
Ho appena perso mio padre.

Edward

Mi avvicino a Bella lentamente, è seduta sul terreno, a pochi metri da lei c'è il cadavere del vampiro, è morto.
La mia Bella ha il volto così triste, mi siedo vicino a lei e restiamo in silenzio.
Sto leggendo i suoi pensieri, ha lasciato lo scudo aperto per me, non riesce a parlare.
Suo padre ha appena scoperto che Bella è una vampira, la cosa lo ha scioccato.
E' scappato via da lei, Bella non sa se per paura o per vergogna.
Ancora le rimbomba la frase…
"Non voglio più vederti! Stai lontana da me…"
Prendo la mano di mia moglie e la stringo lievemente, poi trovo il coraggio di parlarle:
«Amore…Mi dispiace»
«Mi odia…»
«No che non ti odia!»
«Invece si. Non mi vuole vedere! Per lui sono un mostro!»
«Non è vero Bella!»
«Che cosa siamo Edward? Se non mostri feroci? Costretti a nutrirci come delle sanguisughe?»
«No! Bella tu sei molto più di questo, sei la donna del mio destino, il mio tutto.»
«Charlie questo non lo capisce, ora poi…»
Bella mi lascia la mano e se le mette tra i capelli coprendosi il volto.
«Quanto vorrei piangere! Invece sono intrappolata in quest'armatura di vetro! Maledizione!»
I suoi occhi sono pieni di rabbia e tristezza.
La guardo e le bacio la tempia.
Appoggia la testa sulla mia spalla.
«Mi dispiace cucciola mia… non ti meriti questo… vieni andiamo a casa…»
Ci alziamo lentamente e lei non riesce a camminare, è troppo sconvolta.
«La Jeep non è molto lontana da qui, solo un chilometro»
La prendo per le gambe e la prendo in braccio.
La mia Bella è così indifesa adesso.
«Con lui ho condiviso troppe cose Edward, ora non vuole più vedermi…»
«E' solo lo shock, non ti preoccupare. Andrà tutto bene?»
«Sei sicuro? Non solo i Volturi ci stanno rovinando l'esistenza, ora anche mio padre sa che sono una vampira! Cos'altro succederà?»
«Guarda il lato positivo: il vampiro è morto. L'epidemia è scongiurata.»
Leggo ancora i suoi pensieri, è l'ultimo di questi va al ragazzo vampiro appena ucciso.
«Ti stai proprio divertendo a leggermi la mente…»
Bella accenna un sorriso mentre la sto trasportando sulle mie braccia.
«Ti amo Bella…»
«Tu non sai quanto io ami te… non mi lasciare…»
«Non ci penso nemmeno un secondo, fino alla fine e oltre. Dal principio alla conclusione, qualunque essa sia!»
Arriviamo alla Jeep dopo una decina di minuti e lascio Bella che entra lentamente.
Mi siedo al posto di guida e partiamo verso casa. Bella sta pensando a quando dovette litigare con Charlie per colpa di James.
Ora sa tutto, sa anche di me, non credo che sarò il benvenuto in casa Swan.
Non ho fatto niente di male, amo sua figlia, cosa potevo fare? Come potevo resisterle?
L'amore non ha confini e spazi limitati, guardo il mio piccolo scricciolo indifeso tutta rannicchiata verso il finestrino.
Accendo la radio e una canzone passa, sembra destino, una canzone di Bob Marley.
La canzone si chiama "Three Little Birds", parla del non arrendersi mai, anche se i problemi sono insormontabili.
Lei si gira verso di me e mi guarda:
«Non sapevo ti piacesse Bob Marley»
«Era un grande, scriveva poesie non canzoni.»
Le tengo la mano ascoltando la canzone con lei, iniziamo a canticchiare il ritornello.
«Don't worry about a thing. 'Cause every little thing gonna be alright. Singin', don't worry about a thing. 'Cause every little thing gonna be alright...»
Bella sorride con me, riesco per un momento a toglierle quell'alone di disperazione.
Le bacio la mano e lei abbassa la testa.
«Hai cacciato immagino…»
«Si tre conigli per lo stufato…»
«Scusa amore ma oggi non mi va di cucinare…»
«Fa niente ci penserò io.»
«Tu non sai farlo! Non fare casini in cucina
Edward Cullen!»
Io rido di gusto mentre la mia piccola Bella mi guarda con amore infinito.
«Mi rimani solo tu…»
«Varrà pur qualcosa no?»
Mi guarda come se avesse detto qualcosa di sbagliato. Se non fosse pallida come me, sarebbe rossa come un peperone.
«Non intendevo quello, scusami amore!»
«Ho capito benissimo…»
«Per forza mi leggi i pensieri! Basta adesso!»
Bella rimette lo scudo e ritorniamo a ridere come dei ragazzini. La mia Bella è stata colpita al cuore ma non ha perso il suo animo.
Sarà un mostro, una creatura violenta ma è sempre la ragazza che mi ha fatto venire i brividi quando la vidi nuda al chiaro di luna quando eravamo appena sposati.
Un momento che iniziò il nostro per sempre. Siamo sempre stati io e lei da quel momento, e lo sarà fino alla fine dei nostri giorni.
«Eccoci a casa, la nostra mostruosa casa…»
«Piena d'amore e vita, anche se siamo morti!»
Sorrido alle parole di Bella e usciamo dalla Jeep.
Parlerò con Charlie, adesso devo consolare Bella.

 

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Capitolo 9
*** Verità ***


9
Verità

-24 giorni all'arrivo dei Volturi

Renesmee

Dopo essere stata alla clinica da nonno Carlisle oggi sto tornando a casa con Jacob, la malattia è stata curata completamente.
Il vampiro rinato si chiamava Matt Lomer, disperso da tempo e ora ricongiunto con la sua famiglia aldilà del tempo e dello spazio.
Jacob guida la motocicletta, sta andando piano, i nostri pensieri sono su mia mamma.
La città è stata salvata ma a caro prezzo per lei.
Nonno Charlie non vuole vedere nessuno di noi, pensa che siamo dei mostri.
Ha paura di noi, noi che gli vogliamo così bene.
Poi mi metto nei suoi panni e penso che gli faccia più male la bugia.
Perpetrata negli anni, si sentirà ingannato e
offeso. Io, però, devo sostenere mia madre, non posso accettare che soffra.
La moto si ferma davanti a casa mia ed io corro dentro.
Papà e mamma sono seduti su una poltrona, lei è accucciata sul petto di lui e non dice niente.
Lui le sta accarezzando i capelli e le bacia dolcemente la nuca, la sta consolando da cinque giorni ormai. Povera mamma. Mi si stringe il cuore a vederla così, così triste.
Eppure mi avvicino insieme a Jacob e loro si accorgono della nostra presenza.
Papà sorride a noi, mamma resta con lo sguardo perso nel vuoto.
«Ciao piccola, sei stata da Carlisle?»
«Si papà, è tutto finito. La malattia è stata scongiurata completamente.»
«Sono contento. Ciao Jacob.»
Jacob accenna un sorriso e si avvicina a mamma.
«Hey. Come stai Bella?»
«Sto male Jake, come posso stare?»
«Mi dispiace tanto.»
mamma non risponde, rimane sulle sue.
Io non resisto più e l'abbraccio iniziando a piangere, mi spezza l'anima vederla così.
Lei mi abbraccia, e cerca di consolarmi.
«No mamma, sono io che devo consolarti. Non è giusto quello che ti è successo.»
«Dovevo essere sincera con Charlie. Non lo sono stata e ho pagato.»
«No amore. Tu lo hai protetto.»
mamma ascolta le parole di papà e si gira verso di lui mentre mi stacco asciugandomi le lacrime.
«Tutta questa protezione non serve a niente!»
Si alza bruscamente da papà e va via verso la camera da letto.
Papà ci è rimasto male, va avanti così da cinque giorni, papà dice una frase sbagliata e lei si deprime ancora di più e corre via arrabbiata.
«Statele vicino, devo andare a fare un po’ di provviste.»
«Si papà. Non ti preoccupare.»
lo abbraccio mentre lui sospira amaramente.
Jacob si avvicina a me e saluta papà con un piccolo sorriso.
«Tranquillo Edward, ci siamo noi adesso…»
papà sorride alle parole di Jacob e gli stringe la mano, poi esce ed io bacio il mio Jake.
Jacob ed io andiamo da mamma che è sdraiata sul letto.
Jacob prende coraggio e inizia a gridare:
«Bella! Basta adesso! Tu sei più forte di così!»
«Lasciami stare Jacob!»
«Non ti permettere di dirlo! Noi siamo la tua famiglia! Noi! Charlie non ti accetta? Affari suoi! Io ti ho accettato e sono un lupo! Perché lui non può?»
«Gli ho mentito Jake. Capisci?»
«L'hai protetto per salvarlo dai Volturi e ora più che mai hai fatto bene a farlo. Mancano ventiquattro giorni Bella! Dobbiamo essere pronti!»
mamma guarda il soffitto e chiude gli occhi, vorrebbe piangere ma Jacob continua a spronarla.
Si avvicina a lei ed io faccio altrettanto.
«Edward non ce la fa più a vederti così, soffre e questo non è giusto Bella!»
«Non ci posso fare niente, sto male perché mio padre non vuole vedermi, avrò diritto a soffrire?»
«Si certo Bella! Ma devi anche capire che non sei sola. Maledizione Bella! Pensi di essere la sola a soffrire questa situazione? Tutti noi stiamo con il cuore in gola per te. Lo capisci? La tua famiglia!»
mamma si gira dall'altra parte ma Jake, che conosce e sa cosa dire a mamma in questi momenti, torreggia su di lei.
«Io amo tua figlia, morirei senza di lei, i Volturi stanno arrivando ed io non posso immaginare il mio mondo senza di lei! Tu devi rialzarti, per Edward, per Renesmee e per me! Lo capisci Bella?»
Le parole dolci di Jacob mi fanno ritornare a piangere lentamente, sono lacrime d'amore per il mio uomo. Non l'ho mai amato come in questo momento, è così bello, forte e premuroso verso la sua amica che è anche mia madre, la madre della donna del suo destino.
«Hai ragione Jake. Io non posso rinunciare alla mia famiglia, specialmente adesso!»
Si rialza lentamente e con un movimento abbraccia il mio Jacob. Che dolce momento.
Lui indietreggia un secondo, e poi affonda le sue braccia calorose.
«Si! Però devi farti un bagno Jake…»
«Senti chi parla, dovresti metterti un cappotto, sei fredda come il ghiaccio!»
Mamma ride fortemente e la sua risata coinvolge tutti noi, la mamma è tornata sul pianeta Terra.
Ha abbandonato il pianeta Depresso.
Abbraccio la mamma con Jacob e sento i suoi pensieri, pensieri d'amore e amicizia. Quelli della sua famiglia che l'accetta per quello che è.
Una mamma, moglie e amica fantastica.

Edward
-20 giorni all'arrivo dei Volturi

Venti giorni, la nostra vita sta per cambiare.
I Volturi si muoveranno molto presto. Prima, però, devo risolvere un problema.
Devo parlare con Charlie, devo farlo per Bella.
Il mio amore è così teso, Jacob le ha tirato su il morale l'altro giorno ma la notte la sento sospirare amaramente mentre ci riposiamo.
Sono in giro con la Jeep e sto arrivando a casa di Charlie, qualche mese fa io, Emmett e Jasper l'abbiamo ristrutturata. E' stato un buon momento, Charlie non c'era, usammo i nostri poteri per fare più in fretta.
Quanti ricordi questa casa, il primo bacio con Bella, la fuga da James, il mio ritorno da Volterra, la notte prima del matrimonio. Come dimenticare?
Eccola apparire di fronte a me, la macchina della polizia è parcheggiata nel vialetto.
Fermo la Jeep nella via e scendo, adesso devo parlare con Charlie. So che sarà difficile, è l'unica cosa che posso fare: spiegargli tutto.
Suono il campanello, non c'è nessuno, non sento la presenza di nessun altro tranne lui che apre la porta e rimane sbigottito di fronte a me.
«Capo Swan…»
«Che cosa sei venuto a fare qui?»
«Mi ascolti…»
Charlie fa per chiudere la porta:
«Non abbiamo niente da dirci.»
Chiude la porta di fronte a me.
Giro intorno alla casa, non mi arrendo.
La finestra della camera di Bella è aperta, salto e in un attimo entro dentro casa.
Esco dalla camera e vedo Charlie che guarda la televisione, scendo le scale.
«Capo Swan mi deve ascoltare!»
lui si gira di scatto e afferra la pistola dal cinturone e me la punta addosso, è spaventato.
«Come hai fatto a entrare…»
Io sto sulle mie e Charlie intuisce:
«Certo! Sei un mostro anche tu…che domande! Stai fermo Edward!»
Mi punta la pistola contro ed io alzo le mani.
«Capo Swan aspetti… non le servirà a nulla… Le pistole non possono ucciderci.»
«E certo! Sei un vampiro!»
«Si signore. Lo sono, tutta la mia famiglia lo è.»
«Maledetti! Avete ucciso mia figlia! Avete tolto a sua madre una figlia! Che siate maledetti!»
«Io non volevo. Non è stata una mia scelta, è successo perché Bella l'ha voluto. Deve capire che lei è tutto quello che ho…»
«Quella non è Bella! Quello è il mostro che ha preso il suo posto! Sei un assassino!»
Charlie mi viene incontro e cerca di colpirmi ma con la mia velocità lo schivo e lui colpisce l'aria.
«Capo Swan! Deve calmarsi!»
«E come posso farlo? Ogni cosa in cui credevo era un'illusione, mi avete nascosto tutti che mia figlia è diventata una specie di succhiasangue!»
«Hey! Sua figlia è molto più di questo. E' la mia vita, lo sarà per sempre.»
«Come l'hai soggiogata! Dimmelo! Voglio sapere tutto!»
«Se si calma, lo farò.»
Charlie si siede sulla poltrona ed io inizio a raccontare ogni cosa.
«Qui a Forks vivono tre tipologie di esseri, i vampiri, noi della famiglia Cullen, i lupi, di cui Sam è il capobranco e Jacob è uno di loro e poi ci siete voi esseri umani. Noi Cullen non ci nutriamo di sangue umano ma di sangue animale, ci chiamiamo vegetariani. Io m'innamorai di Bella subito, volevo bere il suo sangue ma non potevo. Non volevo ucciderla.»
«Si certo!»
«Poi tre vampiri provenienti da fuori hanno scoperto che Bella era umana e uno di loro, James, ha cercato di ucciderla. E' per questo che litigò con lei, per proteggerla da quel vampiro.»
Charlie fa una faccia stranita. Io continuo il mio racconto.
«James morse Bella ed io la salvai togliendo il veleno da lei, finì in ospedale per questo… Il giorno del suo compleanno ci fu un episodio spiacevole.»
«Quale episodio?»
«Mio fratello Jasper non era forte come noi alla resistenza del sangue. Cerco di attaccare Bella quando si tagliò con la carta regalo. Dopo questo episodio lasciai Bella, non potevo darle una vita così. Non se lo meritava…»
«E perché sei tornato?»
«Jacob fece un errore, mi disse che Bella era morta, lo fece per farmi del male. Io, pensando che Bella era morta, volevo raggiungerla.»
«Ma se non potete morire...»
«A Volterra, in Italia, c'è una famiglia di vampiri nobili, i Volturi. Essi sono molto potenti e decidono delle sorti della nostra razza. Il segreto dev'essere mantenuto a qualunque costo per loro. Possono anche uccidere chi svela al mondo la nostra natura. Io volevo fare questo, mostrarmi alla luce del sole. Bella arrivò giusto in tempo per salvarmi. Era viva davanti a me.»
«In Italia?»
«Si capo Swan. I Volturi vollero incontrarci e dopo una discussione decisero che Bella doveva essere trasformata entro un anno. Non volevo assolutamente che accadesse tutto ciò mi deve credere.»
«E poi?»
«Poi ci fidanzammo e ci sposammo, la prima notte fu un disastro. Le feci male e non me lo perdonai, solo che non potevamo stare distanti. La seconda volta andò meglio ma il giorno dopo mi accorsi che qualcosa non andava. Bella aveva un ritardo.»
«Renesmee!»
«Lo sapevo! Che cosa avete fatto?»
«Era incinta, solo che questa bambina cresceva in fretta, velocemente e Bella ne soffriva fisicamente. Stava morendo.»
«Ecco perché mi chiamò… Era qui a Forks vero?»
«Si signore. Abbiamo capito poi che il sangue la faceva stare meglio, ma tutto è andato in frantumi quando era in procinto di partorire.
Si spezzò la colonna vertebrale ed io e Jacob dovemmo assisterla. Fu un momento tragico, Bella partorì mentre io gli iniettavo il mio veleno nel cuore, senza di esso non sarebbe sopravvissuta.»
«E poi?»
«Poi è morta. Ed è rinata come la vedete oggi. Più forte e veloce. Più reattiva.»
«Un perfetto killer.»
«Non dica così. Sua figlia è un gioiello. Il più prezioso tra tutti.»
«Continua Edward Cullen…»
Sospira inarcando i baffi.
«D'accordo. Renesmee crebbe forte e scoprimmo che aveva una stranezza.»
«La sua crescita dovuta a una malformazione? Una balla anche questa vero?»
«Sì. Renesmee è un ibrido. Non è né una vampira né un umano. Una via di mezzo. Una mia zia andò dai Volturi per riferire loro dell'abominio che secondo lei era accaduto. Secondo lei, Irina, Renesmee era un bambino trasformato da noi, una regola che i Volturi vietano aspramente.»
«E invece?»
«Invece era naturale, i Volturi sono venuti qui, pronti per ucciderci ma grazie alle testimonianze di tanti altri vampiri abbiamo chiarito le cose con loro.»
«Altro da aggiungere?»
Sospiro fortemente e ricordo di Cyris.
«Vuole sapere se le ho mentito ancora?»
«Come fai? Mi leggi nel pensiero?»
«E' il mio potere speciale. Tutti noi abbiamo un potere speciale, per esempio io leggo il pensiero, Alice prevede il futuro, Bella ha uno scudo mentale, protegge la sua mente e tutti quelli intorno a lei da attacchi psichici.»
«Anche Renesmee?»
«Lei ha ereditato il mio potere, solo che lei deve toccare le persone per farlo. Quasi sei mesi fa ho rischiato di morire. Un vampiro ci aveva minacciato. Mi raccomando non ne deve parlare con nessuno di quello che sto per dirle. E' molto importante»
«Chi mi crederebbe?»
«Questo vampiro si chiamava Cyris ed era un ex dei Volturi. Lo abbiamo ucciso e una malattia mi ha colpito fortemente, Renesmee mi ha salvato la vita ma i Volturi ci hanno sfidato.»
«Sfidato?»
«Si. Vede, i Volturi avevano orchestrato tutto, volevano colpirci e per farlo avevano bisogno di una scusa, Cyris a sua insaputa era stato soggiogato dal clan e tra venti giorni precisi, sul campo della foresta, i Volturi ci attaccheranno per ucciderci! Siamo pronti allo scontro»
Charlie è esterrefatto:
«Non potete fuggire?»
«No. Ci troverebbero comunque, tra venti giorni la nostra vita sarà a rischio. Sono venuto a dirle tutto questo per sua figlia, capo Swan. Ha bisogno di lei in questo momento nero»
Charlie si alza dalla poltrona e mi guarda.
«No capo Swan. Non è giusto lo so.»
«Capirai che per me è difficile accettare tutto
questo?»
«Si signore. Però adesso le faccio una domanda, Bella le è sembrata diversa in questi anni? Sia
sincero…»
«No. Non tanto diversa. E' diventata più matura! E' una madre, per forza!»
«Cerchi di capirmi. Sono qui con la massima umiltà per dirle di pensarci a sua figlia, la chiami e ci parli. Lo so che è dura da mandare giù, Bella non si merita quello che sta passando. La prego.»
«Puoi andare Edward. Lasciami solo…»
«D'accordo Capo Swan. Un' ultima cosa: tra venti giorni deve lasciare la città, è per il suo bene. Arrivederci.»
Esco dalla porta principale e vado verso la Jeep. Sospiro e penso di non poter fare altro. Charlie sa quello che deve fare, deve solo trovare il coraggio.

Bella
-18 giorni all'arrivo dei Volturi

Renesmee oggi sta sistemando la sua cameretta, che carina che è quando è indaffarata a pulire.
Sto preparando qualcosa per stasera, sono indecisa se fare un altro stufato o un bel pollo arrosto.
Mi metto le mani ai fianchi e indosso il grembiule.
«Vada per il pollo arrosto…»
Edward è andato da Carlisle per accertarsi che la malattia sia completamente debellata.
Ormai ho accettato la scelta di mio padre, se non vuole vedermi, è un suo diritto.
Non è pronto ad accettarmi, era un rischio che dovevo prendere tempo prima.
Non l'avrei illuso per così tanto tempo.
Allungo le braccia per prendere la padella argentea che ho comprato qualche mese fa.
Sento una folata di vento, sangue umano.
Non è Jacob, è mio padre.
Che è venuto a fare qui? Che cosa vorrà?
Suona il campanello e Renesmee corre giù velocemente, apre la porta e saluta Charlie.
Entra in casa e chiede a mia figlia:
«Dov'è la mamma Renesmee?»
«E' in cucina nonno…»
Lei accenna un sorriso e Charlie la congeda.
Viene verso di me, mi tolgo il grembiule e lui entra in cucina.
«Hey Bells…»
«Hey…»
Siamo imbarazzati e non so cosa dire.
Lui si avvicina ed io indietreggio. Mi sento confusa e lui accenna un sorriso.
«Non avere paura di me Bella. Sono io, Charlie.»
Rido come non ho fatto da giorni e lui mi guarda perplesso.
«Sei tu che avevi paura di me… Sai "sono un mostro! Uhhh!»
Lui inarca i baffi e mi sorride, mio padre mi odiava e pensava fossi un mostro.
«Bella, ascolta, io non posso dire di essere contento di questa situazione. Però sappi una cosa, non è vero che per me sei un mostro. Sei la mia piccola Bella, quella che tenevo in braccio e ora è diventata una donna. Una donna un po’ stravagante ma la migliore figlia che potessi avere…»
Quelle parole mi stringono il cuore, vorrei piangere ma non posso.
Lo abbraccio e lo stringo forte, per poco non lo stritolo. Lui fa una smorfia dolorante.
«Ehm. Bella, sai sono umano…»
«Scusa. Scusa. Ti voglio bene papà…»
«Papà…»
«Ok. Capo Swan Charlie?»
«No no. Papà va benissimo.»
Metto la testa sul suo petto e mi lascio cullare come una volta. Sento la Jeep fermarsi, Edward è qui. Adesso sono contenta veramente.
Mio padre mi accetta per quello che sono e non ho più tristezza nel cuore.
Scommetto che Edward centra qualcosa, mi stacco da papà e insieme andiamo all'entrata di casa.
«E' tuo marito giusto?»
«Si…papà»
sorride ascoltandomi, gli piace proprio. Dovevo farlo più spesso.
Edward entra in casa ed io lo abbraccio.
Lo bacio teneramente e lui saluta Charlie.
«Capo Swan»
«Edward…»
Lui è imbarazzato ma capisco bene il perché. Mi avvicino a mio marito e gli sussurro:
«Stanotte ti farò impazzire, ti amo.»
Edward sorride e invita Charlie a sedersi sul divano per parlare di baseball. Io invece vado a
preparare l'arrosto.
Mi sento in una famiglia al completo adesso, mancano diciotto giorni, ce la possiamo fare.
Se siamo uniti come adesso.

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Capitolo 10
*** Problemi in Paradiso ***


10
Problemi in Paradiso

-14 giorni all'arrivo dei Volturi

Renesmee

Io e Jacob stiamo sistemando delle cianfrusaglie nella sua officina, ferraglia ovunque, il mio Jake è proprio disordinato a volte.
Lui sta sistemando una motocicletta mentre io lo prendo in giro sul suo ordine.
«Sei una frana Jake!»
Lui sorride guardandomi.
«Saremo sempre così?»
«Così come?»
«Complici, amore!»
«Certo, piccola.»
Mi guarda e io ho un piccolo fremito.
Penso che manchino solo due settimane a quel fatidico arrivo dei Volturi.
Ho paura adesso, ho paura di perdere tutto, di perdere lui, il coraggio però mi abbraccia.
Non ho paura di loro, ho solo timore di perdere il mio amore.
Ma sono sicura che sarò con lui, fino alla fine.
«Che c'è Nessie?»
«Manca poco Jake. Sei pronto?»
«Certo Renesmee.»
«Anch'io sono pronta, faremo poltiglie di quei maledetti!»
«Cosa? Scordatelo proprio!»
«Che vorresti dire Jacob?»
«Starai a casa, è troppo pericoloso!»
Apro la bocca, basita e indignata. Non posso credere a quello che mi sta dicendo.
«Hey! Non sono una bambina! Smettila di trattarmi così!»
«Non è per quello!»
«E' per cosa?»
«Devo proteggerti! Non puoi…»
«Dici che non sono capace di affrontarli, Hey sto andando a caccia sai?»
«E credi che basti con i Volturi? Non essere stupida! Non posso rischiare di perderti!»
«Mi perderesti comunque, se dovessero ammazzarvi, credi che si fermerebbero a voi? Ucciderebbero anche me! E allora tanto meglio, preferisco rischiare di sopravvivere con te accanto che vivere un'esistenza da sola!»
«No Renesmee! Non si discute! Punto!»
«Sei proprio testardo! Non te l'ho chiesto poi!»
«Accidenti! Ascoltami Renesmee! Non fare l'eroina, non ti servirà con quelle bestie!»
«Tu credi che sia ancora una bambina! E' questo dai! Dimmelo?»
Sono arrabbiatissima, è la prima volta che litigo così animatamente con Jacob.
«Smettila…»
«Dillo! Dì quello che pensi!»
«Sei tu che pensi di essere ancora una bambina! Non è colpa mia se sei ancora insicura di te stessa!»
Io capisco dove voglia andare a parare e allora m'incupisco.
Arrabbiata e corrucciata corro via da lui e vado via tornando a casa tutta arrabbiata, sbatto la porta di casa e mamma si accorge della mia presenza.
«Hey! Che modi sono questi?»
«I miei, mamma! Li accetti o penserete che sarò sempre una bambina capricciosa?»
Papà arriva da dietro e vede il mio nervosismo, non voglio che mi legga il pensiero e corro via.
Io non sono una bambina, maledizione! Quello che mi ha detto Jacob è stato un colpo basso, come ha potuto dirmi che sono un'insicura solo perché non voglio fare l'amore con lui? Sono arrabbiata e dispiaciuta, piango sul letto e mi rannicchio sul cuscino cercando di addormentarmi.
Mamma entra subito dopo e mi guarda dalla porta, non ho voglia di parlare, faccio finta di
dormire.
«Hai litigato con Jacob?»
Non rispondo, voglio solo dormire, mamma mi bacia una gamba.
«Quando avrai voglia sono di là amore, ti lascio da sola, e per la cronaca: non sei una bambina per me, tu sei la mia piccola grande Renesmee!»
Mamma esce chiudendo la porta ed io mi giro con le lacrime agli occhi, me li asciugo e alla fine mi addormento.

Bella

Scendo le scale e raggiungo Edward.
«Che cos'ha?»
Lo guardo con tristezza.
«Non me l'ha detto, credo che abbia litigato con Jacob…»
«Per cosa?»
«E chi lo sa…»
Mi avvicino a mio marito e penso che sia normale litigare tra fidanzati, ma non ho mai visto Renesmee così arrabbiata.
Non mi aveva mai risposto così male.
Sentiamo il rumore della motocicletta in lontananza, Jacob sta arrivando qui.
«Jacob è qui…»
M'informa Edward, sono arrabbiata con lui, ha ferito la mia bambina e questo non lo sopporto.
«Bella?»
«Che c'è?»
«Non ti agitare, lascialo parlare, ok?»
«Ok! Lo lascerò parlare. Almeno per un po’!»
Edward accenna un piccolo sorriso e apre la porta a Jacob che è visibilmente sconvolto.
«Hey Jake!»
«Ciao ragazzi. Come state?»
«Benissimo, tu non hai una buona cera Jacob!»
Edward è sempre così cordiale con lui, anche se sua figlia piange perché ci ha litigato.
E' proprio cambiato il loro rapporto, a dire il vero Edward è sempre stato rispettoso nei suoi confronti, era Jacob quello scorbutico e malfidente.
«Renesmee come sta?»
«Non lo so diccelo tu Jake…»
Edward mi lancia un'occhiataccia.
«Bella… abbiamo saputo del vostro battibecco, che è successo Jacob?»
«Abbiamo litigato di brutto. Mi sento a terra.»
«Nostra figlia piange da quando è qui, vorrei tanto sapere il perché!»
Sono adirata con lui, mi aveva promesso di trattarla sempre bene.
«Bella, ascoltalo, non è come sembra. Jacob ha buone intenzioni, come sempre.»
«Si, Bella. Renesmee vuole combattere contro i Volturi, io non sono d'accordo, è troppo pericoloso!»
Rimango stranita ma tengo il punto.
«E poi?»
«Poi sono volate parole grosse, io da scemo quale sono gli ho rinfacciato di essere un'insicura…»
«Jacob!» esclamo con delusione e lui abbassa la testa. Il fidanzato di mia figlia è proprio deluso dalle sue parole.
«Mi dispiace tanto Bella, però ho ragione io, non posso permetterlo, Renesmee deve stare fuori dallo scontro!»
«Questo lo deve decidere lei Jacob!»
«Ma Bella! Non ci pensi alla sua sopravvivenza?»
«Meglio morire tutti insieme che vivere da soli!»
«Non è giusto! Lei deve vivere!»
«E poi chi te lo dice che non ce la faremo?»
«Ma a quale prezzo?»
interviene mio marito appoggiando la mano sulla spalla di Jacob.
«Il prezzo scelto da Renesmee, Jacob»
Lui abbassa la testa e ci saluta. Non va a salutare Renesmee ed io sospiro.
La mia piccola. Chissà come sta adesso? Guardo Edward con dolcezza.
«Sei stata brava e coscienziosa!»
«L'avrei ammazzato! Ma ha ragione. Renesmee non può essere della partita, lo sai!»
«Vedremo. Non si sa mai amore…»
Edward mi stringe a sé e poi andiamo a vedere come sta la nostra piccola.
Saliamo le scale e notiamo che ha chiuso la porta a chiave.
Edward ci rimane male.
«Le passerà amore. Vieni! Andiamo a farci un bagno rigenerante…»
«Mmm che tentazione!»
Mi raggiunge in bagno e il vapore ci sommerge in un momento così i nostri corpi nudi si rilassano, in attesa della battaglia più pericolosa della nostra vita.

Edward
-13 giorni all'arrivo dei Volturi

Vedere mia figlia così triste mi spezza l'anima, non si merita questa sofferenza.
D'altronde Jacob non ha tutti i torti, come possiamo permettere a una ragazza così giovane di combattere con dei mostri come i Volturi.
Siamo a casa di Carlisle e c'è anche Charlie con noi, stiamo pranzando tutti insieme, finalmente senza timori e preoccupazioni. Charlie è diventato finalmente uno di noi.
Ci sono tutti. Io, Bella, Renesmee, Jacob, Carlisle, Esme, Charlie e Sue.
I miei fratelli sono in giro per il mondo alla ricerca dei nostri amici, alcuni non verranno, lo so, ma potremo contare su Benjamin, sta per arrivare insieme alla sua compagna Tia dall'Egitto.
Mia moglie ha cucinato con Esme un arrosto buonissimo, Charlie è curioso, ci chiede:
«Come mai mangiate arrosto?»
«Cosa credevi? Che bevessimo sangue da caraffe d'argento?» scherza Carlisle. Sono molto complici adesso. I due si sono chiariti e si sono parlati su tutto quello che è successo in questi anni.
Charlie accenna un sorriso. Il suo volto è meno contrito del solito.
«E le croci?»
«Cosa intendi con "le croci"?»
«Non vi spaventano Carlisle?»
«No. Ci piacciono molto.»
«Ah, ok! Volevo regalarvene una per lo scontro con… come si chiamano? Volteri?»
«Volturi. Grazie Carlisle»
Ringrazio mio suocero del pensiero e Bella mi stringe la mano dolcemente.
Renesmee è silenziosa mentre Jacob, seduto distante da lei è visibilmente intristito.
«E quindi brillate?»
«Qualcosa del genere.»
«Interessante. Quindi aglio, sole e croci non vi fanno male…»
«Sciocchezze amico mio…sciocchezze di un pazzo irlandese…»
Bella mi sussurra:
«Tuo padre deve aver visto "intervista col vampiro"…» e sorride guardandomi negli occhi.
Ricordo la scena tra Brad Pitt e Christian Slater. Capisco perfettamente cosa voglia dire il mio amore. Renesmee non ha molta voglia di scherzare. Si alza dalla sedia dopo aver finito il suo pollo.
«Vi saluto, devo andare a studiare. Ci vediamo nonno Charlie…»
Jacob alza lo sguardo ma Renesmee corre via indispettita. C'è un po’ di imbarazzo.
Charlie spezza il silenzio con un'affermazione.
«Problemi in paradiso Jake?»
«Scusate, devo andare anch'io. Ci sentiamo prossimamente, iniziamo l'allenamento domani ok?»
annuisco a Jacob e lo salutiamo.
E' una scusa lo so, Jacob tende a tenersi dentro le sofferenze per Renesmee. Gli parlerò.
Charlie sta bisbigliando qualcosa a Sue nell'orecchio, sono molto innamorati. E' bello vederli così.
Carlisle sta imboccando Esme dolcemente ed io mi
sento felice. So che non è sempre cosi, però, mi godo questo piccolo momento di semplicità.
Quella che cercheremo di preservare tra tredici giorni con quei maledetti Volturi.
Charlie si alza in piedi e propone un brindisi.
«Quest'ottimo vino, che ho portato io…»
sorridiamo insieme a Charlie e lo lasciamo
continuare.
«Vi auguro il meglio che la vita possa darvi. A mia figlia e mio genero.»
Tutti brindiamo, Bella è un po’ imbarazzata, non ama stare al centro dell'attenzione.
«Poi volevo farvi una proposta Carlisle.»
«Dimmi pure Charlie»
mio padre si mette a braccia conserte.
«Sono un poliziotto ragazzi, vorrei fare qualcosa per questa cosa dei Volturi. Che ne dite?»
Bella fa di no con la testa.
«No Charlie. Non è il caso. E' pericoloso.»
Carlisle ha ragione, Charlie non può affrontare quei mostri con noi, verrebbe ucciso facilmente.
«Cosa avete capito? Non sono mica scemo! Vorrei far evacuare la città. MI inventerò qualche scusa sulla sicurezza. Avrete tutto il tempo per affrontarli senza problemi. Che ne dite?»
Bella si rincuora e annuisce e risponde:
«E' una cosa fantastica Charlie.»
«D'accordo. Allora a tra tredici giorni.»
Rialza il bicchiere in mano per un altro brindisi.
«Per la nostra famiglia!»
Carlisle si alza e con il suo bicchiere brinda insieme a Charlie.
Non sarà facile, lo so perfettamente, abbiamo
fiducia però. Sentiamo quella scintilla di speranza,
una scintilla d'amore che ci permetterà di
superare qualsiasi avversità.
Bella mi stringe la mano ancora e mi bacia dolcemente, il suo freddo è così caloroso per me.
Mi lascia leggere i suoi pensieri, vuole sentire quanto la ami. Vuole fare l'amore.
Salutiamo i nostri genitori e torniamo da Renesmee che sta studiando sul divano nel soggiorno.
«Che fai Renesmee?»
Renesmee risponde senza guardarci:
«Studio. Non si vede?»
«Vieni. Dobbiamo andare a casa…»
«Posso dormire qui stanotte?»
Bella mi guarda e annuiamo. Le passerà questo modo di fare. Spero che le passi presto.
«D'accordo. Ciao piccola mia. Ci vediamo domani!»
«Ok. Ciao!»
Non è la prima volta che Renesmee dorme dai miei, però mi dispiace lasciarla sola adesso.
Bella mi prende e la tengo sottobraccio, andiamo alla macchina e le bacio la tempia.
Guardo Bella e la provoco un po’.
«Mi piaci quando metti questa gonna.»
«Mi si vedono le gambe vero?»
«E che gambe!»
Sorrido mentre lei mi guarda fintamente offesa ed entra in macchina.
«Che sfacciato signor Cullen!»
«Pensi a lei signora Cullen. Non mi faccia ansimare in attesa.»
«Ti farò ansimare durante…»
Mi bacia con foga e passione, la sua lingua percorre strade conosciute, la vorrei qui, dentro la nostra Jeep davanti a casa dei miei, mi fermo e accendo il motore.
«Non mi guardare così. Non possiamo fare sempre i trasgressivi!»
«Hey! Non abbiamo una stanza dei giochi noi!»
«Ancora quel libro? Sei perversa sai?»
«Io perversa? Tu che sei la reincarnazione di Mr. Grey?» Mi metto a ridere fintamente offeso dell'accostamento.
Tra poco saremo nudi e senza fiato, al solo pensiero mi manca il respiro.
Come sempre del resto guardando la mia Bella così vogliosa di me. Un desiderio infinito ci attrae, un desiderio d'amore e passione. La amo con tutto me stesso. La proteggerò fino alla fine e oltre.
«A che pensi Edward?»
«Penso che ti amo alla follia…senza di te non c'è vita. Ora capisco perché Renesmee deve combattere con noi. Meglio morire insieme che vivere separati!»
«Per sempre Edward…»
«E oltre, Bella…»
Bella mi guarda con amore e arriviamo a casa, la bacio dolcemente e usciamo dalla Jeep.

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Capitolo 11
*** Brivido ***


11
Brivido

-9 giorni all'arrivo dei Volturi

Bella

La situazione tra Renesmee e Jacob sta diventando ridicola, i due non si parlano e non si vedono.
Renesmee è convinta che combattere con noi è il suo destino, d'altro canto Jacob pensa che non sia così che deve andare.
Non so se è il suo senso di protezione o la paura di perderla, Jake non sa più che fare con lei.
Io e Edward stiamo passeggiando lungo la foresta mano nella mano, ci piace sentire la natura e il vento sfiorarci la pelle.
«Sei bellissima amore…nuovo vestito?»
«Sì, l'ho comprato l'altro giorno…»
Un completino lungo che mi arriva fino alle ginocchia, non porto di solito gonne ma questo vestito mi è piaciuto e l'ho comprato.
«Vieni qui»
Mi avvicino a lui e lo bacio delicatamente e lui mi alza un attimo il vestito.
«Sei proprio insaziabile eh!»
«Eh si…»
«Aspetta amore…»
Lo scanso un attimo e lui chiude le labbra un secondo.
«Che cosa c'è piccola?»
«Pensavo a Renesmee e Jacob. Dobbiamo farli
parlare»
«Non so, non vorrei essere un impiccione, amore.»
«Mancano otto giorni Edward, abbiamo bisogno di Jacob al meglio se vogliamo vincere!»
Edward si fa serio e capisce la serietà delle mie parole, lascia la mia mano e risponde:
«Hai ragione. Dobbiamo intervenire subito.»
«Io vado a parlare con Renesmee. Tu vai da Jacob, dovrebbe essere nell'officina.»
«Ok Bella, facciamolo subito.»
mi metto di fronte a lui e appoggio le mani sul suo petto, sistemo la fronte sul suo collo e glielo bacio lentamente, poi gli bacio le labbra.
«Ciao amore mio…»
Corre via per andare da Jacob, io mi rimetto in strada per partire verso casa nostra, Renesmee oggi sta studiando per il compito di dopodomani.
I Volturi non fermano lo studio.
Corro veloce e torno a casa in poco tempo, siamo sole, io e la mia piccola ragazzina innamorata e testarda. Entro in casa e la vedo che sta guardando un attimo la televisione.
C'è la pubblicità e Renesmee si accorge di me.
«Ciao mamma. Che fai?»
«Ti devo parlare Nessie!»
Si gira di scatto, di solito non la chiamo così.
Renesmee si alza dal divano e viene da me in cucina, si siede sulla sedia e sbuffa.
«Come stai?»
«Sto bene mamma, perché me lo chiedi?»
«Perché non è vero. Ti vedo, sei sempre nervosa!»
La mia piccola si mette le mani sulla fronte, non ha voglia di ascoltarmi. Si alza in piedi e cerca di andare di sopra.
«Hey! Sto parlando con te!»
«Mamma…»
«Niente "Mamma", Jacob ha ragione! Ha paura di perderti, devi capirlo no?»
«Io sono una donna! Non voglio perdere tutti voi! Inizierete a trattarmi come tale?»
Mi avvicino a lei e vedo la sua tristezza.
«Allora è questo? Pensi che ti trattiamo come una bambina? E' questo? Dimmelo!»
«Si! Sono un ibrido, non mi sento apprezzata! Che ci posso fare? Mi sento sola mamma!»
«Ti senti sola… ascoltami ragazzina, tu non sei sola, è ora che inizi a crescere! Hai una famiglia intera che farebbe di tutto per te, hai un ragazzo che ti adora ed è disposto a sacrificarsi per te, cos'altro vuoi Renesmee?»
«Mamma…lasciami stare!»
«Mancano otto giorni Renesmee! Stanno arrivando, non verranno qui per vedere chi sei, verranno per ammazzarci! Lo vuoi capire? Dannazione!»
La piccola è sull'orlo di piangere, mi avvicino a lei e l'abbraccio tenendo la sua faccia sul mio petto.
Inizia a singhiozzare lentamente liberando la tensione, si sfoga su di me, le sue lacrime sono quello che le serviva. Aveva bisogno di parlare con qualcuno, spero che Edward convinca Jacob a venire qui, basterà poco, anche uno sguardo per i due.
Ne sono sicura.
«Piangi amore…piangi.»
Le bacio i capelli e la stringo a me, Renesmee si stacca e con le lacrime agli occhi e poi si pulisce il naso mentre io le asciugo le lacrime.
«Sono proprio una piagnona…»
«Sei speciale piccola mia. Devi promettermi una cosa… qualsiasi cosa sceglierai di fare, non pensare mai che la tua famiglia non sia con te! Io ti amo più di tutto, sei il mio sangue il mio tutto. Sei per sempre amore mio!»
«Promesso, mamma…»
La bacio sulle labbra e la stringo a me ancora.
Ci stringiamo forte e penso che la mia piccola debba stare da sola con Jacob, quando tornerà Edward ce ne andremo fuori, ho voglia di finire la nostra passeggiata.

Edward

Entro nell'officina di Jacob e lo vedo che sta be-vendo un sorso di acqua gelida. E' molto sudato, gli vado incontro, lui è molto sorpreso di vedermi.
«Ciao Jacob!»
«Edward, che ci fai qui?»
Non ero mai andato a trovarlo in officina, lui si è preoccupato subito.
«E' successo qualcosa a casa? Renesmee!»
«No, Jake. Aspetta…»
Jacob sospira agitato e si siede su una sieda di ferro vicino a una delle moto appena riparate.
«Devo parlarti… Jacob, Renesmee sta male, ha bisogno di te!»
«Dici? Mi ha cacciato l'ultima volta. Come se fossi un mostro, io volevo solo proteggerla!»
«Jacob non puoi farlo! Nessuno può, ha ragione lei! Devi difenderla certamente, non potrai fare altro.»
«Io la amo Edward, non so che farei se le succedesse qualcosa!»
«Lo so, anch'io ho paura per lei, è la mia unica figlia, è la mia fonte di vita insieme a Bella. La mia famiglia, la nostra famiglia! Ascoltami Jake, tu sei uno di noi, non pensare mai il contrario, non ti sei più fatto vedere, perché?»
«Volevo stare in disparte, lontano da lei…»
«E come ti senti?»
«Uno schifo!»
«Lo vedi? Hai fatto come me quando lasciai Bella, che stupido che sono stato!»
«L'hai lasciata a me…»
Accenniamo un sorriso e metto una mano sulla spalla di Jacob, lui smette di ridere.
«Seriamente Jake, dovete parlare, i Volturi stanno arrivando, che lo vogliamo o no, saranno qui!»
«Hai ragione Edward, domani lo farò…»
«No! Adesso! Non perdere più tempo, ne avete già preso abbastanza!»
Jacob annuisce e si sistema la maglietta e si guarda allo specchio per vedere se sta bene.
«Stai tranquillo Jacob, le basterà solo uno sguardo, è innamorata di te, è solo un po’ insicura ma chi non lo è a quell'età!»
«Speriamo Ed!»
Sorrido abbracciando da dietro Jacob che s'irrigidisce un secondo, lo imbarazzo a volte.
«Però una cosa la devi fare sai?»
«Cosa?»
«Mettiti un profumo accidenti!»
«Senti chi parla! Quello che si deve mettere un cappotto! Sei gelido!»
Ci mettiamo a ridere e usciamo insieme per tornare a casa.
«Mi dai un passaggio Jake? Devo andare a prendere mia moglie a casa mia, volevo camminare un po’ con lei per la foresta…»
«D'accordo salta su Edward!»
Mi metto dietro di lui e partiamo verso casa nostra, e posso sentire il suo cuore battere a mille, è nervoso. Non vede Renesmee da molto.
Speriamo vada tutto bene. Jacob svolta a destra e ci ritroviamo a casa. Scendiamo dalla motocicletta.
«Forza Jacob!»
«Grazie Edward…»
«Di cosa?»
«Per avermi parlato… lo apprezzo davvero!»
Bella esce di casa e ci vede. Sorrido a mia moglie e Jacob accenna un saluto.
«Ciao ragazzi. Jake, vai da lei. Ha bisogno di te!»
«Si, grazie Bella!»
Bella da un pugno sulla spalla di Jake che fa una smorfia di dolore.
«Questo è per avermela fatta piangere cinque giorni! Sembrava una zombie!»
Jacob e noi sorridiamo e salutiamo il ragazzo di nostra figlia mentre si avvia per parlare con lei.
«Che cosa hai escogitato Edward?»
«Ho dato ragione a nostra figlia e tu?»
«Ho dato ragione a lui, due menti geniali all'unisono!»
L'abbraccio e sento il suo corpo stringersi a me.
«Andiamo a farci una passeggiata piccola, lasciamoli soli a questi due pazzi innamorati!»
Metto il braccio intorno al suo collo e andiamo a camminare per risentire la natura sulla nostra pelle.

Renesmee

Papà e mamma sono andati via, sento Jacob appena fuori di casa e il cuore mi sta battendo forte.
Apro la porta e lo saluto con gli occhi bassi.
Entriamo in casa e lui si siede sul divano nel soggiorno, io faccio altrettanto, mi siedo sull'altro divano di fronte a lui.
«Renesmee…»
«Jacob…»
Siamo imbarazzati e non sappiamo chi debba incominciare a parlare, prendo coraggio e inizio io.
«Quello che volevo farti capire, Jacob, era che io sono una persona capace di prendersi cura di se stessa.»
«L'ho capito. Hai ragione Renesmee. E' che ho paura, paura di perderti per colpa di un gruppo di maniaci!»
Il suo volto è così triste e malinconico, deve essere stato proprio male in questi giorni.
«Ascolta. Non posso nascondere di non avere paura, credimi Jake, potessi evitarlo lo farei!»
Jacob si alza in piedi e si avvicina dove sono seduta io, si siede affianco a me. Io arrossisco.
«Mi dispiace Jacob, ti ho detto cose bruttissime…»
«Tu? Io ti ho rinfacciato una cosa così delicata, sono stato un'idiota, scusami tanto amore mio…»
Le sue labbra sono così desiderose di baciarmi ma lo fermò, non voglio risolvere tutto così.
Deve capire di avere a che fare con una giovane donna e non una bambina.
«Amore. Promettimi di stare attento.»
«Certamente Renesmee. Ci sarai tu con me.»
«No, Jake.»
«No?» Jacob è a bocca aperta.
Ho deciso, il mio compito per questa battaglia
sarà un altro.
«Aiuterò nonno Charlie ad evacuare la città, ci rincontreremo dall'altra parte. Se dovessi morire io non vivrei più, i Volturi possono disporre di me e uccidermi!»
«Non lo dire amore!»
«Me lo spieghi qual è il senso di vivere senza di te Jacob? Come potrei pensare di respirare l'aria che non respiri tu?»
Lo voglio baciare, mi avvicino alle sue labbra e lui mi abbraccia e mi stringe a sé.
«Oddio quanto mi sei mancata…»
Lo bacio dolcemente e lo guardo intensamente, sento un brivido invadermi la schiena.
Ho voglia di fare l'amore con lui.
«Voglio che tu sia mio…adesso!» lui mi guarda
sorridendo.
«Sei sicura Renesmee?»
«Certo!»
Ci alziamo e lui mi prende in braccio e io sorrido felice e spensierata, la tensione accumulata sparisce. Sto per attraversare una delle fasi più importanti della mia vita, sto per fare l'amore.
Saliamo le scale e arriviamo in camera mia. Mi adagia sul letto e ho un piccolo tremore. Sento i suoi respiri aumentare adesso che mi guarda, occhi pieni di passione, ha voglia di me anche lui.
Mi tolgo la maglietta e rimango con il reggiseno e lui mi guarda sorridente.
Mi guardo e mi sento bellissima.
Si avvicina a me e si siede sul letto. Lo bacio aiutandolo a togliersi il maglioncino scuro. Rimane a torso nudo, quanto mi piace il mio Jacob!
Gli tocco la schiena mentre mi bacia appassionatamente, le sue labbra mi provocano una sensazione di piacere immensa. Mi slaccio i pantaloni della tuta e la abbasso rimanendo con le mutandine. Lui sale sopra di me e inizia a baciarmi.
Sento il suo spingere lento dei suoi jeans sul mio pube, mi sto eccitando. Lo sento e lo voglio.
Come è dolce da guardare, sento un altro fremito quando si siede affianco a me per slacciarsi i pantaloni, sorrido imbarazzata quando rimane solo con i boxer bianchi. Ci siamo ormai, sta per farmi sentire il suo amore completamente.
Si rimette sopra di me e io lo invito ad entrare dentro di me, un altro brivido mi invade, si abbassa i boxer e libera la sua erezione, mi sfila le mutandine, lo guardo e lo bacio, con la lingua e le mani lo invito ad entrare.
Piano, entra dolcemente, sento un dolore e stringo i denti. Chiudo gli occhi e poco dopo iniziò a ridere, la sensazione di piacere è immensa. Che bello fare l'amore, che bello che è. Mi stringe a se mentre continua a spingere sempre più veloce, sempre più forte. Un piacere fantastico, lo sento dentro di me, entra ed esce con passione e amore, l'amore del mio uomo.
Io, la sua donna, sto per avere il primo orgasmo della mia vita, sento un altro brivido partire dalle cosce e scoppiare in un sussulto. Sto godendo del piacere immenso che Jacob mi da. Anche lui sta per arrivare all'amplesso. Mi guarda e mi bacia in poco tempo aumenta il ritmo e così esplode su di me. Che sensazione unica, lui sta ancora ansimando mentre si accascia su di me. Non mi accorgo neanche che sto piangendo, lacrime di soddisfazione, lacrime d'amore.
«Ti amo da morire Jacob!»
«Oh Renesmee! Amore mio! Il mio destino!»
Mi bacia con foga e mi abbraccia, i nostri corpi nudi si stringono in quella posizione. Il calore di Jacob mi avvolge e io mi sento finalmente donna.

 

 

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Capitolo 12
*** La calma prima della fine ***


12
La calma prima della fine

-3 giorni all'arrivo dei Volturi

Edward

Alice, Jasper e gli altri stanno tornando, ci hanno chiamati ieri sera.
Sono a Seattle e dovrebbero arrivare oggi pomeriggio, sono riusciti a convincere sei vampiri ad aiutarci.
Con loro stanno viaggiando anche Benjamin, Tia, Vladimir, Stefan, Kate e Garrett.
I Volturi saranno al completo con altri adepti pronti a fare ogni cosa in loro potere per sopraffarci.
Bella sta sistemando la sala da pranzo, stasera ceneremo tutti insieme a casa nostra.
Non è semplice sfamare ventuno persone, abbiamo fatto caccia grossa stamattina presto.
Bella è stata perfetta, ha catturato ben sei cervi.
La mia donna mi sta sorridendo mentre mi avvicino alla sala da pranzo. E' vestita con i suoi soliti jeans scuri e maglietta lunga, mi piace come al solito.
«Quando arriveranno Alice e gli altri?»
«Tra un paio d'ore amore, sarà tutto pronte per allora?» accenno un sorriso mentre mi guarda negli occhi.
«Si amore, non dovrei ritardare più di tanto. Se tieni le mani apposto Signor Cullen!»
«Per chi mi ha preso?»
«L'uomo più bello che abbia mai visto…»
«Così mi lusinga Signora Cullen…»
Mi spinge via sorridendo.
«Su! Lasciamo lavorare!»
Renesmee non c'è, è all'officina da Jacob. Quei due hanno fatto pace e sono inseparabili, la vedo diversa.
La sento diversa, credo abbia fatto il grande passo.
La mia piccola non è più una ragazzina, sta crescendo troppo in fretta. Chi sono io per dirlo?
L'eterno diciasettenne, Mi siedo sul divano e mi rilasso un attimo. Suona il telefono, è Carlisle.
«Carlisle. Come va?»
«Benissimo Edward. Senti, quando arriveranno Emmett e gli altri dobbiamo prepararci allo scontro, lo sai vero?»
«Allenamento?» chiedo perplesso consapevole di non essere tanto propenso a una nuova sessione di lotta con Jasper e gli altri.
«Perché no, Edward»
«Non credo che si servirebbe, sappiamo difenderci. I Volturi, in quanti saranno?»
«Benjamin ha scoperto che saranno undici. Mi ha informato proprio un ora!»
«Saremo di più di loro! Possiamo farcela Carlisle!»
«Non cantare vittoria troppo presto, lo sai, le giubbe rosse sono più forti di qualsiasi vampiro. Dobbiamo stare attenti!»
«Hai ragione. Ti lascio andare Carlisle, ci vediamo stasera a cena. Credo che Bella abbia bisogno di me in cucina.»
«D'accordo, ci vediamo dopo. Ciao.»
«Ciao Carlisle» chiudo la conversazione e vado da mia moglie che sta preparando l'arrosto.
«Non intenderai fare anche il dolce?»
Bella mi guarda perplessa.
«Edward Cullen, cosa vorresti dire del mio dolce?»
«E' troppo buono… abbiamo una congrega di vampiri killer da affrontare, ci farai ingrassare!»
La nostra ironia è veramente strana, scherziamo dei pericoli come niente e la cosa che ci avvicina di più è proprio questo momento incerto.
Si avvicina e mi bacia la guancia. Io sorrido.
«Ti amo Edward»
mi sussurra e in quel momento la nostra piccola entra in casa. Jacob è con lei.
Si tengono per mano e sono molto complici, il loro litigio è un lontano ricordo.
I due ci salutano entrando in cucina.
«Ciao mamma, ciao papà. Gli zii ancora devono arrivare?»
«Tra poco arrivano amore. Ciao Jacob.»
stringo la mano del fidanzato di mia figlia.
«Ciao Edward, ciao Bella.»
I due si congedano correndo in camera, ci guardiamo sorpresi e iniziamo a ridere.
«Quando intendevi "dobbiamo farli parlare" pensavi a questo? Si rintanano sempre per fare…»
«Tu credi?» chiede Bella
«Secondo te no?»
«Beh. Noi non possiamo proprio parlare eh!» si avvicina Bella e si stringe a me baciandomi le labbra.
Mi tocca il sedere e mi guarda intensamente, le bacio la fronte e l'abbraccio. Quanto amo questa donna.
I suoi respiri, il suo animo, amo ogni cosa di lei.
Il suo carattere, il suo corpo, la sua essenza.
Mi piace da morire. La amo da morire.
La bacio con forza e in quel momento diverse macchine arrivano sul vialetto. I ragazzi sono arrivati.
«Proprio sul più bello…»
«Non ti preoccupare Bella, ci rifaremo. Abbiamo un eternità da vivere…»
Charlie e Sue escono per primi e ci salutano da lontano, Carlisle ed Esme abbracciano mio padre e la sua compagna. Bella mi sorride, la speranza di battere i Volturi adesso è palpabile. Esco con Bella e guardiamo i nostri amici e fratelli uscire dalle loro macchine.
Stringo la mia Bella e le sussurro.
«Ecco la speranza…»
Lei mi guarda pensierosa e poi si appoggia su di me.

Bella

Alice, Jasper e gli altri escono dalle macchine e ci vengono incontro sorridendo.
Alice corre verso di me e mi abbraccia forte. Quanto mi era mancata la mia sorella mancata.
«Amore mio! Mi sei mancata tantissimo!»
«Anche tu Alice!»
Rosalie ed Emmett arrivano insieme a Benjamin e Tia.
«Ciao ragazzi. Questa è mia moglie, Tia.»
Abbracciamo i due mentre Emmett mi prende in braccio, fa sempre così, da quando ero umana.
«Ciao Bells! Ti abbiamo portato i rinforzi visto?»
Emmett mi rimette giù e Rosalie scherza:
«Sei sempre un energumeno sai?»
Sorridiamo tutti insieme e Kate e Garrett escono dalla macchina in fondo. Bellissimi e abbronzatissimi. Il sole e la quiete dell'Australia ha fatto benissimo ai due. Jasper sta parlando con Edward e Kate si stringe a me sussurra:
«Avevi ragione tu. Il sesso post-matrimoniale è fantastico!»
Come mi è mancata la mia Kate. Le sorrido e invito tutti a entrare.
«Aspetta abbiamo un'altra coppia!» dice Jasper con un sorriso.
Dalla macchina di Kate e Garrett escono altri due vampiri, sono Vladimir e Stefan.
Io e Edward sorridiamo, i due non sono tanto contenti di vederci.
«Come li avete convinti?» chiede Edward.
«I Volturi sono alla caccia di chiunque sia stato nostro alleato, non vogliono darci vantaggi. Gli altri non verranno, sono in fuga.» spiega Emmett.
I nostri sorrisi si fermano pensando a quanto i Volturi abbiano condizionato le nostre vite.
Vladimir e Stefan ci salutano e stringiamo la mano ai due vampiri fratelli provenienti dalla Romania.
Edward invita tutti a entrare e ci accomodiamo nel soggiorno. Renesmee scende dalle scale con Jacob e corre incontro ai suoi zii.
Guardo Jacob e lui accenna un sorriso.
«Dobbiamo parlare io e te…»
lui mi guarda sospettoso e poi annuisce.
Edward si siede accanto a me e i divani vengono occupati dai nostri ospiti, non abbiamo mai avuto così tante presenze in passato.
Affianco a noi due sono seduti Alice, Jasper e Kate. Carlisle, Esme, Charlie, Sue, Jacob e Renesmee sono seduti sulle poltrone. Rosalie ed Emmett stanno scaricando le
valigie. Kate, Garrett, Vladimir, Stefan e Garrett si siedono sul divano di fronte.
C'è un silenzio intorno a noi, Jacob rompe il ghiaccio.
«Allora Garrett com'è stato il matrimonio?»
«Devo dire molto lungo, ancora siamo in luna di miele!» tutti sorridono ed Emmett entra in casa con le valigie in mano.
«Avete scelto un posto perfetto…» scherza Carlisle.
«Si…da morire!» risponde ironicamente Kate.
Tutti si mettono a ridere ed io mi alzo.
«Vado ad aiutare Rosalie, ci vediamo dopo ragazzi!»
Tutti annuiscono e Edward mi bacia la mano prima che raggiunga Rosalie di sopra.
Mia cognata sta portando la valigia di Kate con sé.
«Hey, vuoi una mano?»
«Grazie Bella.»
Mi abbraccia dolcemente ed io chiudo gli occhi. Rosalie è sempre così fintamente fredda, sa essere molto calorosa se vuole.
Detto da uno del popolo dei freddi poi…
«Mi sei mancata tanto…»
«Anche tu Rosalie.»
«Non so che succederà, sappi che staremo al tuo fianco fino alla fine ok?»
Io annuisco e le do un bacio sulla guancia.
Rosalie s'imbarazza ed Emmett ci raggiunge:
«Forza! Dobbiamo sistemare le borse! Non perdiamo tempo, voglio assaggiare il dolce di Bella!»
Guardiamo il ragazzo con una faccia strana e poi
ridiamo come due bambine.
Aiutiamo Emmett a sistemare le borse di Kate e Garrett che dormiranno da noi insieme. Benjamin, Tia, Vladimir e Stefan, invece, dormiranno a casa di Carlisle. I Volturi stanno per arrivare.
Non ci avevo ancora pensato oggi, non ho paura è che sono un po’ tesa adesso. Ho un brivido che mi percorre le spalle. Rosalie mi abbraccia e sussurra:
«Dobbiamo stare uniti Bella. Insieme ce la faremo!»
Scende con Emmett ed io rimango sola un attimo.
Lei ha ragione, la nostra speranza è l'unità della nostra famiglia. E' questo che farà la differenza, sarà il nostro asso nella manica. Un asso di cuori.

Edward

La cena ormai è finita, Alice e Bella stanno già lavando i piatti. Rosalie scherza con Renesmee ed io sto parlando con Carlisle, Emmett e Jasper di baseball e altre cose. Bella e Alice tornano da noi e Carlisle si alza in piedi, è in vena di discorsi.
«E' stata una vita indimenticabile la mia, spero di poter raccontare ancora qualcosa nel futuro. Non vi nascondo la paura che provo per i giorni futuri. Ho paura di tutto quello che potrà succederci.
La mia famiglia è stata minacciata da un clan di persone narcisiste e sadiche. Non è una competizione su chi sia migliore di chi.
Credo fermamente che siamo migliori di loro. Abbiamo quello che cercano da sempre e non potranno mai raggiungere, l'amore. Alziamo il bicchiere per la mia famiglia, per il futuro!»
Brindiamo tutti alzando i nostri bicchieri pronti allo scontro e mi faccio coraggio prendendo la parola.
«Amici, mia famiglia, tra meno di una settimana affronteremo la nostra sfida più importante, so che ce la faremo, però, vi chiedo la massima attenzione. Anche la perdita di uno solo di noi sarebbe inaccettabile, non posso pensare neanche lontanamente la mia vita senza la mia famiglia. Siete tutto quello che ho
sempre chiesto!»
Guardo la mia Bella che mi sorride e la mia piccola Renesmee che stringe la mano di Jacob. La mia famiglia così unita e pronta allo scontro finale.
«Grazie mia famiglia, salute e fortuna! Ci servirà!»
Mi risiedo e Bella mi bacia dolcemente e poi si alza.
«Insieme alle persone più importanti della mia vita, a mio padre che ora sa chi io sia, a voi amici che avete deciso di rischiare la vita per la nostra famiglia, e a te amore mio, sei tu la ragione di tutto quello che sto facendo, senza di te la mia vita non avrebbe senso. La mia piccola Renesmee, il mio amore! Siete voi la ragione della mia vita. Siete voi il mio tutto, vi chiedo mia famiglia. Aiutatemi a difendere la mia felicità!»
Tutti si alzano in piedi e sorridono alla mia Bella. E' sempre così brava a fare discorsi, la mia piccola ha il carisma di una capo. La amo come non mai mentre mi bacia appassionatamente e tutti applaudono, il nostro amore è indissolubile e saremo pronti a difenderlo contro qualsiasi minaccia.
Alice si alza insieme a Bella e Rosalie per sistemare la tovaglia e si accascia un attimo.
Jasper si preoccupa subito, sta avendo un'altra visione, Alice è agitata e preoccupata.
Borbotta e ansima fortemente. Jasper l'aiuta a sedersi e Alice si calma.
«Che è successo Alice?» chiede Jasper.
«I Volturi! Non verranno il 15 giugno! Il giorno prima! Ci vogliono cogliere di sorpresa!»
«Dobbiamo far evacuare la città subito!» commenta Charlie e Carlisle annuisce.
«D'accordo ragazzi! Allora è deciso, domani faremo evacuare la città e l'alba del 14 giugno i Volturi saranno qui a Forks!»
«Ok. E' deciso! Renesmee domani mattina verrai con me e Sue, dovremmo inventarci qualcosa d'importante!»
«Ok nonno Charlie!»
Siamo eccitati e preoccupati, la sfida sarà anticipata, quei maledetti ci volevano colpire alle spalle, dovevamo immaginarcelo. Quei mostri farebbero di tutto per distruggerci. Non succederà. La nostra famiglia riuscirà a vincere quest'altra sfida della vita.

Renesmee
-1 giorno all'arrivo dei Volturi

Io, nonno Charlie e Sue abbiamo radunato tutti gli abitanti di Forks all'uscita della città.
Nonno ha inventato una scusa grandiosa, c'è stata una grande esplosione nella foresta e gli animali si sono impauriti, chiameranno rinforzi entro la giornata di domani.
Sarà tutto finito per le prime ore di pomeriggio, chissà come andrà a finire? Ho un fremito di paura adesso, nonno mi da una pacca sulla spalla. E' proprio bravo in questa veste di sceriffo della contea. E' così fico!
«D'accordo Liam, dobbiamo fare il perimetro dei confini! Aiuta gli altri a trasportare i cittadini negli alberghi fuori città.»
«Si! Capo Swan!»
Liam è un poliziotto sulla trentina ed è molto legato a nonno Charlie, egli è alto poco meno del mio Jacob, ha i capelli neri rasati e gli occhi scuri.
Ci saluta con la mano, noi dovevamo restare qui per la giornata e augurarci con gli altri lupi, che gli abitanti non sarebbero tornati indietro.
«Straordinario! Ora tocca agli altri!» sorride nonno.
E' proprio a suo agio!
«Renesmee?»
«Si?»
«Non ti preoccupare! C'è il capo Swan! Ti proteggerò io! L'ho promesso a tua madre!»
Stringe le labbra, i suoi baffi si muovono insieme a esse.
 Rido come una bambina, quella che ero qualche anno fa quando mi teneva sulle gambe.
Sembra passata una vita, ed era soltanto ieri.
Per un momento dimentico i Volturi, i problemi che ci causeranno e il rischio di morire.
Il pomeriggio passa e gli abitanti rimangono negli hotel, qualcuno imprecherà ma gli abbiamo salvato la vita.
Torniamo a casa, i lupi sorveglieranno i confini. Sam, Seth e Leah saranno con gli altri domani all'arrivo dei Volturi.
Gli altri lupi dovranno controllare la zona per eventuali attacchi secondari di quei maniaci.
Esco dalla macchina della polizia, saluto il nonno che mi dice di prepararmi per stanotte, dormirò da lui e poi andremo a controllare il perimetro dei confini. Sarà un compito difficile.
Saluto nonno ed entro in casa e ci sono mamma, papà, il mio Jacob, Kate e Garrett che mi salutano, basteremo contro i Volturi? Sono un po’ impaurita, domani a quest'ora non so quale sarà il mio destino. E' qualcosa di macabro e allo stesso tempo eccitante. Saluto tutti e porto Jacob in camera mia, non passerò il pomeriggio a parlare di teste da staccare e bruciare i corpi, ho voglia di farmi accarezzare dal mio amore.
Lo prendo per mano e gli altri non dicono niente, potrebbe essere l'ultima volta che potrò stare con Jacob.
Entro con lui e inizia a spogliarsi, lo amerò per
sempre.

Bella
-6 ore all'arrivo dei Volturi

E' arrivata la sera, Renesmee si è trasferita da mio padre. Ha salutato Jacob con le lacrime agli occhi.
La mia piccola grande donna! E' dura lasciare andare il proprio amore, io non ci riuscirei.
Edward è solo con me, gli altri si sono addormentati chi nella stanza di Renesmee, chi sui divani.
Siamo soli adesso, lo guardo con amore, potrebbe essere l'ultima volta che ci guardiamo così.
«Devo dirti una cosa Edward…»
«Che cosa, amore mio?»
«Stare con te è stato un privilegio immenso, ti amo e ti amerò anche dopo la nostra fine!»
«Non dirlo Bella! Non ci sarà fine per noi, andrà tutto bene, vedrai!»
«Noi non siamo vampiri potenti come i Volturi, non abbiamo grandi speranze.»
«Non è vero. Siamo forti anche noi, abbiamo una scintilla in più. L'amore per la nostra famiglia ci aiuterà a vincere quest'ultima sfida!»
«Ti amo Edward Cullen…»
Lo bacio con intensità e lui mi abbraccia stringendomi forte, ho voglia di fare l'amore con lui fino a svenire. So che non succederà, siamo vampiri, ma questo è quello che voglio fare adesso con lui. Ho voglia di stringermi a lui e sentirlo scivolare dentro di me, ho voglia di chiudere gli occhi e non pensare ad altro. Solo noi, io e il mio Edward in questa notte prima della fine o del principio.
Mi stacco da lui e lo inizio a spogliare, slaccio i bottoni della camicia e gli bacio il petto, lui mi sorride.
Lo stringo a me e mi bacia sulle labbra, con la lingua gli lecco il collo e l'orecchio, questo lo fa impazzire.
Mi tolgo la maglietta nera che mi aveva regalato anni fa e lui mi guarda.
Mi tolgo il reggiseno e mi sussurra:
«Mi hai letto il pensiero?»
«Lo faccio sempre!»
Mi bacia mentre ci togliamo i vestiti e rimaniamo nudi una di fronte all'altro.
Mi accarezzo le mani e lo guardo sorridendo. E' bellissimo, non riesco a smettere di pensare a quanto ami questi momenti tra di noi, mi abbraccia.
«Sei la perfezione per me, Isabella Swan Cullen!»
Mi bacia ancora e mi appoggia sul letto. Lo vedo in piena erezione e sorrido, il mio amore è bellissimo!
Si accascia vicino a me ed io mi metto sopra di lui, lo bacio e con un colpo ora è lui a stare sopra di me.
Lo guardo con passione e sospiro, lui inizia a baciarmi il collo, il petto, mi lecca i capezzoli ed io mi mordo il dito per frenare la mia passione.
Mi guarda e sorride, mi sto eccitando e lui continua a leccarmi l'addome per poi baciarmi le cosce e arriva fino alla mia vagina piena d'umori d'amore.
All'improvviso mi lecca proprio lì ed emetto un grido di sorpresa.
Meno male che le stanze sono insonorizzate! La sua lingua e audace e veloce, continua a farmi sentire eccitata e in poco vengo con violenza. Ho un amplesso fenomenale, quasi animalesco.
Gli stringo i capelli mentre mi dimeno con la pancia per la goduria appena ricevuta.
«Vieni qui! Entra dentro! Dai amore!» lo incito a farmi sua da sopra e lui si mette sopra e scivola dentro di me. Un altro grido di sorpresa sconfina nel piacere estremo che provo quando lui mi penetra così in profondità, non resisto molto e in poco tempo ho un altro orgasmo, oggi mi sta facendo sentire ancora di più amata del solito. Lo amo sempre di più.
«Ti amo Edward!» esclamo ansimando mentre lui annuisce con gli occhi chiusi. Ho voglia di stare un po’ sopra adesso. Esce da me e mi adagio sopra di lui, tengo tra le mani il suo sesso e sorrido e in poco tempo assaporo i nostri godimenti. E' così sensuale.
Lecco quello strumento d'amore e piacere, il mio saporo mischiato con il suo mi fa eccitare molto e inizio a succhiarlo con avidità.
Lui sta godendo glielo leggo negli occhi e nelle labbra, gli piace quando faccio così. Lo assaporo, lo bacio, lo lecco e lo prendo completamente, sono sua e lui è mio. Lo sento che sta per esplodere ma non voglio, ho voglia di stare sopra di lui e ora è alla massima erezione, mi siedo a cavalcioni su di lui che mi guarda.
«Sei l'amore Bella! Ti amo! Ti amo!»
Sono sicura del suo amore da quella volta in ospedale quando voleva lasciarmi andare a Jacksonville, quando mi disse che non poteva andare da nessuna parte senza di me. Mi amava a tal punto di morire per me, la sua vita non contava nulla senza di me.
Lo amo mentre inizio a muovermi avanti e indietro, la sua erezione mi fa gridare, sto godendo fino all'ultimo istante, sempre più veloce, mi stringe le mani mentre ho l'ennesimo orgasmo e lui mi sta per raggiungere in quest'oasi d'amore.
«Ecco! Sto venendo anch'io!» esclama Edward.
Lo sento esplodere dentro di me, il suo seme caldo m'inonda nelle cavità e le sue grida si placano poco dopo mentre mi accascio su di lui e lo bacio intensamente.
«Sei la mia vita Edward! Ti amo!»
«Amore mio…domani a quest'ora saremo ancora qui! Io e te…per sempre!»
Lo bacio e ci accasciamo riposandoci, domani sarà il giorno dello scontro, stanotte faremo l'amore ancora e staremo insieme. Domani difenderemo il nostro per sempre dai nostri nemici, noi contro loro.

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Capitolo 13
*** I Volturi ***


13
I Volturi

Edward

L'alba sta arrivando a Forks, siamo tutti pronti e aspettiamo i Volturi arrivare da nord, oltre la nebbia del mattino.
Ci siamo tutti: io, Bella, Jacob, Carlisle, Esme, Alice, Jasper, Rosalie, Emmett, Kate, Garrett, Sam, Seth, Leah, Benjamin, Tia, Vladimir e Stefan.
Diciotto guerrieri contro una squadra di vampiri assassini forti e spietati. 
«Ognuno il suo! Non molliamo la tattica ragazzi!» mormora Jacob. E' il meno impaurito forse, ha paura per Renesmee non per la battaglia.
I quattro lupi sono già nella loro forma naturale. La loro amicizia è diventata una sorpresa giornaliera.
Noi siamo pronti all'arrivo dei Volturi e una grande folata di vento ci percuote i timpani. Sono qui.
Ecco giungere i Volturi sono in undici: cinque che non conosco mentre al centro ci sono Jane, suo fratello Alec, Felix a sinistra e i tre anziani in mezzo. Marcus, Caius e lui, Aro.
Bella, io e Carlisle c'incamminiamo al centro del campo di battaglia per le ultime diplomazie.
I Volturi sono all'antica e per loro è un duello d'onore.
Aro, Jane e Caius si avvicinano a noi tre.
«Eccoci arrivati Carlisle!» s'introduce Aro con un sorriso maligno. Quanto lo odio!
«Perché fate questo?» chiede Carlisle
«Perché avete infranto le regole! Non si uccidono i Volturi!»
«Ma non era uno di voi! Lo avevate cacciato!» grida Bella e Jane sorride.
«Se avessero ucciso uno dei tuoi che avevi rinnegato, ti saresti arrabbiata pure tu! Potevate venire da noi! Invece no, come al solito fate tutto di testa vostra! I Volturi decidono e i Volturi non danno…»
«Seconde Chances…lo so… cambia disco Aro!» lo schernisce la mia Bella.
«Per questo dovete morire Cullen… siete diventato un problema per noi. Non possiamo tollerare altri crimini contro la nostra amata stirpe…»
Carlisle sorride e guarda i tre.
«E' solo una scusa e tu, Aro, lo sai benissimo. L'unica cosa che v'interessa è il potere sugli altri. Volete scontrarvi con noi? Benissimo. Fatevi sotto!»
Aro sorride beffardo come sempre e alza le mani come per fermarci.
«Ci sarebbe un qualcosa che potrebbe placarci…»
«Cosa?» chiedo al capo del clan dei Volturi.
«Inginocchiatevi a noi e sacrificate una della vostra famiglia e saremo soddisfatti!»
Iniziamo a ridere ironicamente.
«Non dite che non siamo misericordiosi!»
commenta Caius, Carlisle facendosi serio si avvicina e gli risponde: «A morte i Volturi!»
i tre annuiscono e tornano indietro, le diplomazie sono finite.
Aro sta preparando il suo clan allo scontro, da grande oratore inizia il suo discorso:
«Bene! Oggi siamo qui per affrontare una famiglia che ha deciso di sfidarci da molto tempo. Forse abbiamo dei metodi strani ma siamo stimati da tantissimo tempo mentre questi usurpatori non sono visti di buon occhio dai vampiri del resto del mondo! Oggi renderemo giustizia al fratello Cyris. Oggi, questi mangiatori di cervi incontreranno la morte che tanto hanno cercato. Oggi, i Volturi cancelleranno i Cullen!» Le grida dei Volturi fanno rabbrividire i nostri ma Bella non è da meno e inizia il suo incitamento:
«Da quando sono qui, ho affrontato di tutto, oggi aggiungeremo un clan di malati psicopatici alla lista! Siete la mia famiglia e vi difenderei sempre, se ammazzereste e trucidaste innocenti, però, non vi vorrei più vedere, questo ci rende diversi da loro. Grazie a Carlisle abbiamo visto questa straordinaria vita e la viviamo secondo come la natura lo impone, non quei pazzi di fronte a noi! Qui mi sono innamorata e qui vado a rischiare di morire, con voi, per voi! La mia piccola Renesmee oramai è una giovane donna, sarà lei il mio futuro, più della mia stessa vita, lei è la speranza in un mondo migliore, dovessimo morire oggi, lei continuerebbe il nostro viaggio! Ma non è questo il giorno di morire. Oggi, con i primi raggi della luce del sole, spediremo i Volturi verso il loro ultimo viaggio! Oggi vinceremo! Per noi e nessun altro! Non per stupidi ruoli e tradizioni, vinceremo perché siamo una famiglia libera! Forza e coraggio! A morte i Volturi!» tutti siamo pronti adesso! Le nostre grida e gli ululati dei lupi ci preparano alla sfida. I Volturi corrono da nord e noi gli andiamo incontro da sud, lo scontro ha inizio.
Siamo disposti in linea quasi retta: a sinistra ci sono Benjamin, Tia e Jacob dietro me e Bella. Dietro di noi ci sono Carlisle, Esme, Garrett e Kate.
I lupi sono al centro del nostro gruppo, alla loro destra ci sono Vladimir, Stefan e i miei fratelli Jasper, Emmett, Rosalie e Alice.
Jacob corre insieme a Emmett per scontrarsi con Felix che sorride alla loro vista.
Bella va incontro a Jane che è pronta a battersi fino alla fine con mia moglie.
Carlisle, Esme e i lupi si muovono insieme, a loro toccano le giubbe rosse senza gradi.
Marcus, però, si mette tra di loro e li ferma.
«Tocca a voi morire!» grida l'anziano dei Volturi.
«Fatti sotto Marcus!» lo sfida Carlisle.
I lupi si staccano dai miei genitori e partono all'attacco delle giubbe rosse e Alec, il fratello di Jane.
Caius corre verso Vladimir e Stefan che gridano parole di guerra. Sono eccitati a scontrarsi con i loro nemici di sempre. La loro vendetta sarà ripagata.
Benjamin e Tia vanno incontro a due giubbe rosse per affrontarle mentre Rosalie, Jasper e Alice rimangono dietro per non far passare i Volturi oltre il campo di baseball.
Io corro al centro del campo, Aro cammina e mi attende, il mio nemico mi sorride.
«Edward Cullen. Sei stato un notevole spasso…»
Mi attacca senza preavviso ed io evito il primo colpo grazie alla mia velocità.
«Non male… ma ho solo iniziato!» esclama Aro.
Corro a destra e lui continua a seguirmi. Lo colpisco alla spalla ma lui è molto veloce, quasi come me.
Non sente troppo dolore, il suo corpo è duro come una roccia di pietra lavorata nel tempo.
«Pensavi sarebbe stato facile uccidermi? Non sono un comune vampiro!» mi colpisce sul petto e vengo scaraventato a sei metri di distanza.
Benjamin e Tia si stanno battendo con coraggio e una delle due giubbe viene uccisa. Il suo collo viene spezzato dalla velocità e dal ghiaccio dei coniugi
egiziani.
«Brava amore!» sorride Benjamin
«A destra! Attento!» grida Tia.
Benjamin evita l'adepto dei Volturi e lo colpisce allo stomaco.
Lo scontro con i Volturi è frenetico, ognuno sta affrontando qualcuno. Siamo in maggioranza ma non conta nulla.
Quei maledetti hanno la pelle durissima.
Mentre mi rialzo, Aro è fermo che mi sta aspettando, il suo aspetto nobile è quasi peggiore della sua forza fisica e mentale.
Marcus ha afferrato Carlisle per il collo con la mano sinistra.
Esme riesce a liberarlo dando un calcio sulla schiena al capo del clan che urla dal dolore.
«Maledetta! Adesso ti ammazzo!» minaccia Marcus.
«Non toccare mio marito! Schifoso!»
Carlisle si riprende e si mette a sinistra mentre Esme si piazza sulla destra. Marcus viene colpito da entrambi e cade a terra.
Aro guarda i tre con preoccupazione poi si gira verso di me.
«D'accordo. Facciamo sul serio Edward Cullen!»
«Fatti sotto Aro!» grido sfidandolo.
Lui corre gridando verso di me, la mia vita si deciderà in questo scontro.

Bella

Jane mi guarda mentre cammino vicino a lei. Lei sorride sbeffeggiandomi.
«Non hai il coraggio di affrontarmi senza lo scudo!»
«Non mi freghi Jane! Lo so che mi colpiresti subito con i tuoi poteri! Devi batterti come un comune vampiro!»
Lei corre via cercando di scappare ma la rincorro e capisco che la sua era solo una finta, giunge dietro di me e mi colpisce alle spalle.
Cado a terra ma mi rialzo in fretta.
«Vigliacca!»
«Comune vampira, giusto?» sorride Jane.
«Ti ammazzo stronza!»
Corro verso di lei e le afferro le braccia ma lei è molto veloce, riesce ad evitare il colpo e iniziamo a prenderci a pugni a vicenda.
Uno scontro cruento e duro, Jane non riesce a visualizzarmi, io faccio fatica a vederla nei suoi rapidi spostamenti. Eccola che riappare a destra e mi colpisce sullo stomaco, mi piego dal dolore.
E' veramente forte.
Con la coda dell'occhio vedo Caius con la testa di Vladimir in mano. L'ha appena ucciso.
Stefan urla dal dolore e va incontro all'assassino di suo fratello. Caius butta la testa di Vladimir sul terreno e colpisce Stefan al petto. Lo penetra e gli strappa il cuore, muore sul colpo.
Stefan e Vladimir sono morti.
Mi rialzo prima che Jane possa uccidermi ed evito la gomitata sulla nuca.
«Ora tocca a te! Visto che non si scherza con i Volturi?»
«Stai zitta! Maledetta!»
«Io? Maledetta? Sei tu quella che porta morte da quando sei arrivata…» mi accusa Jane.
«Non è vero! Io non ho ucciso nessuno!»
«Cyris, James, Victoria, tua madre…»
Quella maledetta mi fa ricordare la morte di mia madre, è morta l'anno scorso, il tumore al pancreas me l'ha portata via all'improvviso. Non pensavo a lei da tanto, come ho fatto a scordarmi di lei?
«Il tuo elenco è incompiuto maledetta! Manchi tu alla lista! Non nominare mia madre!»
Cerco di darle un calcio ma mi prende la gamba e mi tira a sé. Mi guarda negli occhi prima di mordermi il collo. Io grido dal dolore e inizio a perdere sangue dalla spalla appena morsa.
Edward si sta scontrando con Aro come un leone, i due si stanno evitando da ben dieci minuti, uno non riesce a colpire l'altro.
Emmett e Jacob se la stanno vedendo brutta contro la forza bruta di Felix, egli colpisce Jake facendolo spostare di qualche metro ma non evita il pugno di mio cognato.
«Piacere, Emmett!»
«Muori mollusco!»
I due iniziano a prendersi a pugni come due selvaggi ed Emmett è in estrema difficoltà contro quel mostro.
Sam, Seth e Leah hanno appena sbranato due dei cinque Volturi di basso livello, non li conosco, non so come chiamarli.
Le fauci dei tre riescono a mutilare e uccidere le giubbe rosse, ora sono rimasti in otto.
Rimangono i veterani e qualche adepto.
Jacob si riprende e corre verso Emmett e Felix che si stanno scontrando.
Lo prende alle spalle facendolo cadere. Emmett sale sopra di lui e inizia a colpirlo con le mani.
Jane è sorpresa dalla caduta di Felix. Si accende una piccola luce di speranza.
«Fatto sotto Jane! Ho tolto lo scudo!»
Lei si gira verso di me e mi sorride.
«Dolore!»
Cado a terra e grido dalla paura e dal dolore immenso che mi contorce la testa.
«Sei stata una stupida. Non dovevi essere così…»
La sua testa viene staccata da Kate e Garrett che erano corsi dietro di lei. Piano riuscito alla perfezione. Mentre muore mi avvicino a lei.
«Così…ingenua?» e sorrido mentre lei cade a terra.
Emmett sta ancora dando pugni a Felix che viene colpito senza pietà e muore sventrato in pochi minuti, la raffica di violenza di Emmett non ha eguali.
E' lui il più forte tra i due. Si rialza e si gira verso Jacob.
«Grazie per la spinta Jake!» il lupo annuisce e si gira verso di me, Kate e Garrett.
Lo scontro non è per niente finito.
Alec corre verso Jane, gridando dal dolore per la perdita della sorella.
Mi guarda con odio mentre viene fermato da Seth, Sam e Leah.
Lo scontro è violentissimo, Sam riesce ad evitare la furia del fratello di Jane ma non Seth che viene colpito al cuore, muore poco dopo.
«Seth! No!» grido da lontano. Il lupo simpatico, scherzoso, non c'è più. E' stato ucciso da Alec.
Leah corre verso di lui e gli salta sulle spalle, Alec se la scrolla di dosso e con un colpo sulla testa la uccide sul colpo. Leah si accascia morta al suolo.
Sam non può fare niente contro Alec, la sua foga è troppo forte anche per il capo dei lupi.
«Scappa Sam!» Urlo e lui corre verso Esme e Carlisle che sono in difficoltà con Marcus.
Jasper, Alice e Rosalie si guardano e sono pronti a intervenire anche loro. Corrono verso Marcus e gli ultimi due adepti rimasti.
Riescono a uccidere gli adepti con violenza, Marcus, però, è più veloce e riesce ad evitare lo scontro.
Ora sono cinque contro uno.
«Non siete leali!»
«Quando mai lo siete stati voi?» risponde Carlisle.
«Vi ucciderò tutti!» grida Marcus prima di venire fermato da Jasper, Rosalie e Alice.
Cade in ginocchio e viene tenuto fermo dai tre e Carlisle si avvicina insieme a sua moglie.
«Questo è per averci fatto vivere un inferno!»
Carlisle stacca la testa di Marcus e poi s'inorridisce d'averlo fatto. Non è abituato a uccidere senza pietà, i Volturi hanno permesso anche questo.
Una persona buona come Carlisle si è dovuta sporcare per colpa loro.
Alec è quasi arrivato da me e mi guarda con odio. Kate e Garrett si mettono alla mia destra.
«Pagherai maledetta!»
grida Alec fermandosi di fronte a noi.
Lo scontro è appena entrato nel vivo.


Renesmee

Siamo seduti sulla macchina della polizia: io, nonno Charlie e Sue. Siamo in attesa della fine dello scontro, è la cosa peggiore, aspettare la fine.
«Nonno, ho paura…»
Appoggio la testa sulla sua spalla. Lui me la tiene con la mano sinistra.
«E' normale sai? Anch'io ho una paura fottuta…non lo dire a nessuno ok?»
muove i baffi e le labbra e sorridiamo per un secondo. Nonno sa consolarmi in ogni momento. Anche quelli cruenti e pericolosi come questo.
«Non ti preoccupare! Ce la faranno, vedrai!»
«Speriamo nonno…»
«Ma si! I lupi gli aiuteranno!» interviene Sue.
Sue è proprio carina, sono contento che nonno Charlie abbia trovato l'amore. Mi dispiace per nonna Rene, morta così giovane, aveva trovato il suo equilibrio. Mi ricordo ancora quando mamma la vide nel letto morente, dopo il funerale non andò più a trovarla al cimitero. La mamma soffre dentro.
«A che pensi piccola?»
«Al mio Jacob…» mento non vorrei far ritornare un brutto ricordo a nonno Charlie.
Sentiamo urla e ululati da lontano, la battaglia è ancora viva e vegeta, i miei cari lo saranno?
Quest'attesa mi sta dilaniando!
Vorrei sapere subito cos'è successo ma devo stare qui e controllare insieme agli altri lupi e nonno Charlie che non venga a nessuno la buona idea di tornare in questo campo di guerra.

Edward

Io e Aro siamo fermi uno di fronte all'altro.
Potremmo continuare per giorni, non sono stanco e nemmeno lui.
«Sei forte Edward Cullen! Però non riuscirai a sconfiggermi, sarò io a vincere!»
«Vincere? Per te è un gioco… la nostra vita vale di più! Maledetto sadico!»
Corro incontro a lui mentre vedo a sinistra che Benjamin e Tia hanno ucciso l'altro adepto, corrono verso Caius che è in difficoltà contro Sam, Carlisle e gli altri.
Caius viene preso da Jasper e con un colpo Alice gli perfora il petto, estrae il cuore e il vampiro cade a terra, un altro sconfitto in questa barbarie senza sosta.
Esme, Rosalie e Sam uccidono gli ultimi adepti rimasti e i bastardi rimangono in due: Alec e Aro.
Da soli hanno sterminato interi villaggi, i peggiori Volturi sono proprio loro. Spietati e sadici.
«Siete rimasti in pochi Aro!»
«Basteremo… poi ricostruiremo il nostro clan, il vostro sarà solo un brutto ricordo!»
Corre verso di me mentre lo evito per l'ennesima volta, mi colpisce con un calcio e cado a terra. Sono in difficoltà, Aro è carico d'odio e paura, la paura mette le ali anche al più vigliacco dei vigliacchi.

Bella

Alec è di fronte a me e con un salto giunge vicino al corpo decapitato di Jane.
«Mia sorella è sempre stata sicura di vincere questo scontro… non ho niente da perdere adesso Isabella… Ti strapperò il cuore con le dita!»
Lo guardo mentre corre verso di me. Io, Kate e Garrett lo afferriamo, lui evita i colpi e ci butta a terra.
La sua rabbia cieca è indomabile.
«Pagherete per avere ucciso mia sorella!»
«Siete voi che siete venuti qui per ucciderci!»
«Fate sempre così! Uccidete e incolpate gli altri!»
«Da che pulpito! Sei ridicolo!»
«Sta zitta abominio!»
Alec sputa a terra e cerca di colpirmi ma lo evito e con velocità arrivo dietro di lui, lo tengo per le spalle mentre Kate lo prende per le gambe.
«Siamo una famiglia, Alec, ci difenderemo contro
chiunque voglia spezzarla!»
sussurro alle sue orecchie mentre Kate e Garrett tirano le gambe dalla loro parte.
Alec urla di dolore mentre il suo corpo viene spezzato in due parti. E' morto anche lui.
E' rimasto soltanto Aro.
Edward è a terra e l'ultimo dei Volturi è sopra di lui che cerca di strozzarlo.
«Lascialo stare!» grido correndo verso di loro.
Aro viene distratto da me e Edward riesce a liberarsi. Aro corre all'indietro ma viene fermato da una lastra di ghiaccio. Benjamin gli ha bloccato la strada. Siamo tutti intorno a lui adesso.
«Che cosa volete?» Aro cerca di essere ancora una volta diplomatico e viscido.
«La tua testa sul pavimento di casa!» grida Emmett.
«Dopo tre giorni puzzerebbe di morto!» aggiunge Jasper.
«Vogliamo che ti batta con noi!» esclama Edward.
«Un clan contro uno… quanta giustizia nei vostri occhi, Cullen!»
«La giustizia non esiste in questo campo di battaglia!» esclama Jacob raggiungendoci nella sua forma umana. Si è rimesso i vestiti per fortuna.
«Oggi pagherai per tutto Aro!» esclama Carlisle.
«Carlisle! Amico mio! Abbiamo condiviso tanto…»
«Sei solo un viscido vigliacco!» grida Esme.
«E voi cosa siete? Niente di meglio. Non siete quell'allegra famiglia che dicevate di essere! Siete solo degli assassini. Hey! E' la vostra natura!»
«Hai perso Aro…ammettilo!» mormora Garrett.
«Isabella…non hai da dire niente? Non vuoi infierire anche tu sul debole come i tuoi famigliari?»
Guardo Aro e mi avvicino a lui.
«Aro…addio! Questa è la fine dei Volturi!»
Benjamin blocca Aro al suolo con il ghiaccio e come abbiamo fatto con Cyris, interveniamo tutti insieme.
Jacob colpisce Aro alle spalle.
Garrett e Kate stanno indietro con Benjamin
Carlisle, Esme, Jasper, Alice e Rosalie gli mordono le gambe mentre io e Edward ci avviciniamo di fronte a lui mentre sta gridando dal dolore mortale.
Lo guardiamo negli occhi mentre insieme gli spezziamo il collo.
«Addio Aro… Questo è per Renesmee!» esclama Edward e tutti lasciamo andare il vampiro che cade all'indietro. Fa un tonfo potente mentre si accascia morto con gli occhi aperti al cielo.
I Volturi che ci hanno sfidato sei mesi fa, sono stati sconfitti e non ci sono più.
Guardo Edward e lo abbraccio, il nostro incubo è finito. Potremo vivere finalmente liberi da questo dramma continuo, da quei nemici che odiavano il nostro modo di vivere.
«Ti amo Bella…»
«Ti amo anch'io amore mio…» mi bacia dolcemente.
Gli altri si avvicinano, sembrano increduli come me che lo scontro possa essere finito e noi siamo ancora vivi! Abbiamo sconfitto i Volturi.
Il prezzo è stato durissimo da pagare. Jacob sta piangendo insieme a Sam le perdite di Seth e Leah e noi ci avviciniamo abbracciandoli.
Non c'è bisogno di parole in questo momento, ci uniamo e pensiamo alle vittime cadute in questo scontro finale.
Abbiamo vinto ma anche perso.
Renesmee arriva poco dopo insieme a Charlie che ci sorride da lontano mentre la piccola ci viene incontro.
Ci abbraccia mentre noi ci puliamo il visto dalle ferite e Jacob ci prende da dietro sorridendo.
«Ce l'avete fatta! Siamo liberi!» esclama nostra figlia e Jacob ci lascia mentre guarda la sua Renesmee.
«Si! Abbiamo vinto! Ti amo Renesmee!»
«Ti amo anch'io Jacob!» i due si baciano e si abbracciano mentre noi ci guardiamo felici, siamo finalmente liberi da quest'incubo. Charlie ci abbraccia da dietro guardando Renesmee insieme a noi.
«E' fatta, ragazzi?» chiede ironicamente.
«Si papà…» esclama Bella, è una delle poche volte che lo chiama così. Sta pensando a sua madre adesso, vorrebbe averglielo detto.
«Amore? Lo scudo…»
Bella mi sorride e mi blocca di nuovo i pensieri, potevo starmene zitto? Sorrido e la bacio mentre Charlie si congratula con gli altri.
Emmett e gli altri stanno facendo cori da stadio, abbiamo visto il nostro superbowl, quello della vita.
Bacio Edward e finalmente posso sentire l'aria infinita sulla mia pelle. Vivremo quell'infinito come abbiamo sempre sognato.

 

 

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Capitolo 14
*** Per sempre ***


14
Per sempre

Edward

Sono passati tre giorni dal nostro scontro con i Volturi e devo dire che mi sento finalmente libero.
E' bello guardare Renesmee così spensierata come non l'avevo mai vista, sento di aver superato ogni fardello possibile, mi sento appagato adesso.
Bella è con me adesso mentre sto suonando il pianoforte, non c'è nessuno in casa.
Renesmee sta passeggiando con Jacob, speriamo non prendano la nostra abitudine di far l'amore
all'aperto. Kate e Garrett ci hanno salutato stamattina insieme a Benjamin e Tia.
Sono tornati alla loro vita infinita come noi. La minaccia dei Volturi è scomparsa per tutti, abbiamo sentito di feste a Londra e Parigi.
Un gran bel servizio al resto dei vampiri nel mondo.
Bella sta, come al solito, ascoltando le note delle mie melodie musicali.
Lei mi sorride mentre suono la sua ninna nanna, si avvicina e si siede affianco a me.
«Fermati Edward…» chiede la mia Bella.
«Dimmi amore, qualcosa non va?»
«Assolutamente no! Finalmente mi sento libera… Va tutto benissimo!» e mi sorride.
«D'accordo Isabella… Che ne dici di farci una doccia liberatoria?»
mi guarda e mi da un colpetto sulla mano e sbaglio la nota. Sorrido insieme a lei.
«Hai fretta di fare sesso?»
«Abbiamo tutto il tempo del mondo…non c'è problema!»
Mi mette le mani nei capelli e mi bacia appassionatamente, è così dolce.
«Ti amo…»
«Pure io, Edward Cullen, pure io!»
«E' stata dura, vero?»
«Oh si! Ne è valsa la pena.»
Mi guarda mentre annuisco e mi alzo dal pianoforte.
«Dove vai?»
«Vieni con me in cucina?»
Bella mi segue e quando arriviamo in cucina e mi
giro verso di me chiedendo:
«Amore? Mi apri lo scudo?»
Lei sorride e lo apre e posso vedere i suoi pensieri.
I suoi ricordi mi avvolgono in un attimo.
Mi ricordo quando la vidi la prima volta nella mensa, tremavo dentro. Avevo voglia del suo sangue ma dovevo resistere, non era giusto. Quando mi presentai durante l'ora di chimica. Com'ero impacciato, ero già innamorato dei suoi modi di fare.
«Ricordi la monofase?» chiede Bella.
«Oh si! Avevamo ragione entrambi.»
«Mi avevi già stregata…»
i suoi occhi rossi mi guardano con la stessa innocenza di quei giorni. La amo con tutto me stesso.
Un altro ricordo le viene in mente, la prima partita di baseball, James e la finta litigata con Charlie. Le sue lacrime nel camioncino. Quante ne abbiamo passate. L'assalto di James e la sua uccisione.
Quando ho dovuto risucchiare il veleno fuori dal suo braccio, l'ho quasi uccisa quella volta.
Ho sempre avuto paura di farlo dall'inizio. Dal primo bacio in camera sua. Che emozione, che ricordo d'amore. Mi sentivo così eccitato e voglioso di andare avanti. Non potevo farlo, non eravamo ancora pronti, ho voluto sempre la mia Bella felice di scegliere cosa fosse meglio per lei.
Ed ecco Jacob nei nostri pensieri, testardo e duro con me, il suo "nemico".
Questo mi fa pensare al periodo più brutto, quando la lasciai dopo il suo compleanno.
«Ho passato un inferno Edward… Ero morta dentro, mi mancava tutto di te! Eri il mio ossigeno, è stato terribile!» mi guarda con estrema serietà adesso.
«Mi dispiace Bella. Dopo tutti questi anni non riesco a perdonarmi di averti fatto così male.»
Lei mi fa cenno di no, e le leggo il pensiero.
Non c'è bisogno di parlare ormai, ricordare il passato per migliorare il futuro.
Ricordo quando andai dai Volturi, li ho portati io nella nostra storia, quanto sono stato idiota.
Pensavo che fosse morta, Jacob mi aveva fatto un brutto scherzo, ancora oggi anche lui non se lo perdona. Io e lui abbiamo passato vari tunnel per arrivare qui. Oggi è il mio migliore amico.
Bella sta pensando al ritorno a casa e la promessa ai Volturi, doveva essere una di noi entro un anno.
Le chiesi di sposarmi poco dopo che ci riconciliammo, solo così avrei acconsentito.
«Sei proprio all'antica sai?»
«Eh si…» sorrido baciandole la mano, lei è contenta.
«Per questo ti amo!»
Ora ricordiamo di Victoria, del bacio dato a Jacob e del nostro tempo in discussione.
Avrei lasciato andare Bella se l'avesse voluto, la sua è stata una scelta voluta. Non avrei mai obbligato lei ad amarmi. Non è giusto.
Mi ricordo quando uccidemmo Victoria, lei era l'esca, lo fece per me, mi salvo la vita.
Un gesto d'amore che mi fa stringere di più a lei, e lei lo capisce adesso. Mi sorride con fierezza.
«Sei bellissimo quando ti emozioni…» commenta lei.
«Sei bellissima quando ti apri a me...»
Ed ecco uno dei ricordi più belli, lei cammina verso di me, con suo padre che la tiene per il braccio.
Il suo vestito bianco è bellissimo, cammina verso di me per sposarmi.
Mi guarda impaurita e indifesa, ha così paura di cadere, ancora oggi rido a quella visione.
E' l'amore della mia vita. Il mio tutto.
Ci sposammo e facemmo la luna di miele prima a Rio e poi sulla nostra isola, l'isola D'Esme.
Ricordo benissimo quella notte, si stava benissimo.
Andai a farmi un bagno al chiaro di luna, lei arrivo poco dopo, la guardai ed ero così emozionato.
Era nuda e bellissima di fronte a me, mi abbraccio e la baciai, la volevo con tutto me stesso.
Avevo paura, però, di farle del male e quando ci appoggiamo sul letto, fu la notte più bella della mia esistenza.
La nostra prima volta fu bellissima ma le feci del male e le lasciai dei lividi sul corpo.
Non volevo più toccarla in quel modo, non potevo rischiare di ucciderla. Lei soffriva di questo e cercava di provocarmi in tutti i modi.
Fu dura resisterle ma ebbi la meglio per un po’.
In compenso abbiamo giocato tantissimo a scacchi e fatto tante escursioni. Che giornate felici e spensierate, un po’ come facciamo quando siamo liberi da minacce vampiresche e quant'altro di soprannaturale. Una sera lei era girata di spalle ed io la sentii piangere. Si girò verso di me e lei mi chiese di fare l'amore, era così tanto dolce e mi baciò, fu la seconda notte più bella della mia vita, una delle innumerevoli volte che il nostro destino ci ha regalato.
Il giorno dopo ci accorgemmo che aveva qualcosa che non andava con lei. Ricordo della notizia della sua gravidanza, io la presi davvero male.
L'ennesima volta che fui stupido.
«Non eri stupido amore!» mi dice Bella.
«Invece si! Come ho potuto abbandonarti la seconda volta, proprio in quel momento!»
Ricordiamo quando litigammo dopo aver saputo che non c'era niente da fare per lei, il parto la stava uccidendo. Mi disse di amarlo, ancora non sapevamo il sesso di Renesmee, una sua parte sarebbe stata con me. Non avevo scelto questo, non avrei potuto amare, la mia idiozia era così grande, la paura di perderla mi fece pensare cose assurde.
«Ti sei ripreso amore, questo è quello che conta!» mi riprende Bella e mi tiene le mani. Ricordo la gravidanza e i lupi che volevano farci fuori. La tregua per loro era saltata, quanti ricordi!
Iniettai il veleno nel cuore di Bella, poco dopo morì per poi tornare…
Quando nacque Renesmee, avevo capito ogni cosa, la mia famiglia era riunita sul letto.
Ricordo la paura che ebbi quando Bella passò nello stato transigente tra l'umano e il vampiro.
Poi tornò da me e i lupi si fermarono quando videro che Jacob aveva subito l'imprinting.
Renesmee era il destino del lupo, e tutto formò un equilibrio. Un equilibrio d'amore.
«Quei maledetti non hanno mai capito. Noi siamo una famiglia che si ama…» commenta Bella.
«Non hanno mai amato come noi. Mi fanno pena come Cyris, sono solo un ricordo ormai.»
Ricordo i Volturi che tornarono all'attacco credendo che Renesmee fosse una di quei bambini immortali, quando provammo le nostre ragioni uccisero Irina così barbaramente. Passarono gli anni ed eravamo felici, Cyris arrivò nelle nostre vite.
E ora pensiamo ai giorni nostri, allo scontro con i Volturi, alla nostra vittoria, al nostro per sempre.
Bella ricorda ancora quando abbiamo fatto l'amore l'altro giorno, poteva essere l'ultima. Chiude lo scudo e rimango a bocca aperta.
«Lo chiudi sempre quando pensi di fare l'amore…»
Sorridiamo e ci baciamo innamorati come allora.
Il nostro amore è vero e perdurerà nel tempo.

Bella
2 anni dopo la morte dei Volturi

La mia piccola Renesmee è diventata la signora Black due settimane fa ed è tornata dal suo viaggio di nozze a San Francisco.
E' una donna ormai, il suo corpo si è fermato e non crescerà più. Adesso potrà vivere il suo infinito con Jacob che è felice con lei.
Hanno fatto un bel viaggio, si sono divertiti e Jacob domani tornerà al lavoro. Renesmee, invece, vuole fare la scrittrice. Magari scriverà di noi un giorno.
Siamo tutti seduti sul divano di casa nostra e il mio regalo più grande mi guarda con gli occhi sorridenti.
«Grazie mamma. Grazie del regalo!»
Io, Edward, Emmett e gli altri avevamo costruito casa sua di nascosto, adesso potrà vivere con Jacob per sempre.
E' dura lasciarla andare ma fa parte della vita, mia madre lo fece con me, ora tocca a lei.
Sorrido a Renesmee mentre aspettiamo i nostri mariti, sono andati a caccia insieme a Emmett e Jasper. Renesmee mi sta raccontando del suo viaggio, della festa che hanno visto insieme al chiaro di luna, le passeggiate.
Ecco arrivare i quattro che suonano il clacson.
«Ecco i nostri uomini!» commenta Renesmee.
Usciamo di casa e vediamo i due con Emmett che trasportano un alce grandissimo.
«Vi serve una mano?» chiedo a mio marito.
Lui fa cenno di no ed entriamo tutti e quattro in casa lasciando i due sposini da soli.
«Come sono carini vero?» dico agli altri che sorridono. Sono estremamente contenta di vedere la mia piccola figlia essere una donna ormai.
E' così fine e dolce da vedere. 
«Ragazzi portiamo l'alce nel garage, lo scuoiamo
dopo ok?»
Gli altri ascoltano le parole di Edward mentre lo seguono fuori con l'alce per lasciare la preda nel garage.
Renesmee e Jacob entrano in casa mano nella mano, che carini che sono!
«Hey suocera!» mi chiama Jacob scherzando.
«Si, genero?» inarco il sopracciglio destro.
«Volevamo farvi una proposta» afferma Renesmee.
«Che proposta?»
«Volete venire a casa nostra stasera per la cena?»
«Cucina Renesmee…» Jacob è imbarazzato e sorridente, sembra un bambino con la più bella sorpresa ricevuta. Mia figlia, la donna del suo destino.
«Cucini tu? Che cosa farai?»
«Sorpresa…»
I tre entrano e Edward esclama:
«Vitello tonnato e insalata francese!»
Renesmee si gira verso Edward indispettita.
«Papà! Ancora?» e lui sorride.
Che belli questi momenti tra di noi, i dispetti tra loro due, le coccole tra me e mio marito, i sorrisi e gli scherzi della nostra famiglia.
Questo è quello che sognavamo da sempre, il nostro infinito continua a sorprenderci ogni giorno.
«Che c'è mamma?»
«Niente piccola. Tutto bene.»
Sono felice, ecco cos'è. Felice di aver combattuto fino alla fine per un traguardo speciale. La nostra felicità, la nostra vittoria più grande, la nostra libertà.
Edward si avvicina e mi mette le mani sulle spalle, tengo una delle due mani e lo guardo.
Lui capisce tutto, è il nostro segnale. Lo amo da sempre proprio per questo, lui capisce sempre i miei stati d'animo. Ora sono finalmente contenta senza timori e paure. Sono libera d'amarlo per sempre.

Renesmee
22 anni dopo la morte dei Volturi

Oggi è stato un giorno tristissimo, nonno Charlie ci ha lasciato. E' morto due giorni fa.
Un infarto lo ha portato via da noi, la sua famiglia che lo ha amato fino all'ultimo e continuerà a farlo anche dopo la sua morte. Sono passati ventidue anni dallo scontro con i Volturi e le cose non sono cambiate, è sempre stato tutto uguale. La nostra felicità continuava a camminare con noi. 
Questa notizia ci ha colpiti all'improvviso, anche se nonno Charlie era destinato a questo triste momento. La vita è fatta di fasi, una di queste è la morte. Mamma è molto triste adesso, ha perso i suoi cari ed io penso a quanto sono fortunata, non potrò mai perderli. Per chi come mamma che ha vissuto con nonno Charlie, però, dev'essere terribile.
Non si supera un momento così, era suo padre.
Papà tiene mamma tra le braccia e cerca di consolarla, vorrebbe piangere ma non può. Un'altra imposizione della nostra natura.
Oltre a vedere morire i nostri amici e parenti umani, non possiamo piangere e apparire, quindi, senza emozioni.
Jacob sta piangendo e cerco di consolarlo, il mio lupo è rimasto sempre lo stesso, sono passati vent'anni e per non invecchiare continua a trasformarsi la mattina per andare a caccia per me. Siamo una bella squadra, lui caccia ed io cucino.
Penso a questo cose anche in questi momenti, sono stupida, lo so.
Papà si avvicina con mamma e gli accompagniamo fuori di casa di nonno Charlie, lasciamo Sue da sola a piangere la morte del marito.
«E' terribile… non riesco a togliermi dalla testa le sue ultime parole…ti voglio bene Bells…me le ha dette tre giorni fa…»
Mamma guarda a terra mentre arriviamo alla macchina, papà apre la porta e la fa entrare a destra.
Entriamo dentro e papà si avvicina a mamma.
«Lo so amore. Mi dispiace tanto.»
La bacia dolcemente cercando ancora di consolarla, lei si gira verso di lui.
«Voglio andare a Phoenix…»
«A Phoenix? Vuoi andare a trovare tua madre?»
«Si Edward. Possiamo farlo?»
papà sospira e annuisce.
«C'è il ricevimento stasera…»
«Al diavolo! Papà non l'avrebbe neanche voluto. Voglio andare a salutare mia madre!»
la mamma è arrabbiata adesso. Papà le prende la mano e cerca di calmarla, lei sospira.
«Ok. Portiamo Jacob e Renesmee a casa loro, poi partiremo per Phoenix. Prenoteremo il volo e saremo lì per domani, va bene?»
Mamma annuisce e papà gli bacia la mano e parte verso casa, non parliamo per il tragitto di ritorno ma sappiamo che la tristezza per noi vampiri è inevitabile, essere immortali non è tutto rose e fiori.
Dovremmo vivere la vita al meglio delle nostre facoltà ma sapendo di abbandonare i cari che non sono come noi, molti di noi non hanno scelto questo, mamma l'ha fatto e sa che la sua scelta ha portato delle conseguenze in questa famiglia.
«Scusate ragazzi…» dice mamma all'improvviso.
«Figurati mamma! E' normale!»
«Si Bella, che scherzi? Non ti preoccupare!»
esclama Jacob tirando su il naso.
Arriviamo a casa e usciamo dalla macchina, una Volvo rossa comprata d'istinto da mamma due anni fa. La Jeep l'abbiamo regalata a Kate e Garrett. Edward ci aiuta a uscire e mamma ci abbraccia.
«Vi voglio bene! Ciao ragazzi! Ci vediamo tra un paio di giorni…»
«Va bene mamma…salutaci nonna ok?»
«Lo farò amore mio.» Mi bacia la fronte e salutiamo mamma e papà entrando in casa.
Il nostro piccolo nido, così spazioso per noi due che stiamo bene ovunque. Jacob mi apre la porta ed io gli sorrido.
Mi tolgo la giacchetta e l'appoggio sulla sedia in soggiorno, guardo il mio Jacob e capisco di essere fortunata, posso amarlo per sempre.
E' bello vivere questa vita, anche se a tratti lascia delle piccole ferite lungo il cammino, so che è dura ma ho il mio Jacob con me, questo mi rende felice.

 

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Capitolo 15
*** Bella e Edward ***


15
Bella e Edward

Edward
2 anni dopo la morte di Charlie

Abbiamo preso una decisione, non possiamo più vivere a Forks, la gente continua a farsi domande su di noi e leggendo i loro pensieri sento che hanno dubbi strani.
Anche Carlisle è d'accordo con noi, dobbiamo lasciare questo paesino sperduto del Nordovest ma non lasceremo i ricordi, quelli rimarranno ovunque
andremo.
Siamo in macchina adesso, abbiamo appena salutato tutti, Renesmee piangeva, li avremmo rivisti tra qualche settimana ma si sentiva triste.
Un'altra fase della nostra vita straordinaria, nei suoi alti e bassi, come la natura ci ha imposto.
Stiamo viaggiando per l'aeroporto di Seattle, prenderemo il primo volo per l'isola d'Esme, è quella la nostra destinazione, il nostro paradiso terrestre.
Bella mi stringe la mano mentre ci sediamo ai nostri posti sull'aereo.
«Se mi addormento, svegliami ok?»
scherza la mia Bella girandosi verso il finestrino.
«D'accordo mogliettina…»
«Mogliettina?» si gira di scatto guardandomi fintamente seriosa.
«Preferisci compagna di vita? Mia metà? Il mio destino?» arriva l'hostess che ci dice le solite procedure dell'aereo. Quando va via, ci sorride.
«Che c'è Bella?»
«Se torna qui, gli spezzo le ossa a quella…»
«Sei sempre gelosa dopo tutti questi anni…»
«Sei solo mio, Edward Cullen!» e mi bacia appassionatamente mentre l'aereo parte per la nostra destinazione, per la nostra casa del destino, l'isola
d'Esme.

Bella
15 anni dopo la morte di Charlie

Sono passati sette anni dalla morte di mio padre e noi ormai ci siamo stabiliti in questa casa fantastica sulla nostra isola, la sera possiamo nuotare nudi senza che nessuno ci disturbi, è tutto così romantico.
Sono cambiate tante cose in questi anni, Renesmee e Jacob sono gli unici rimasti a Forks.
Anche Carlisle ed Esme e gli altri sono andati via.
Rosalie ed Emmett sono andati a New York, la città che non dorme mai, e loro si sono immersi tra la folla e nessuno si accorge del loro brillare.
Alice e Jasper hanno sempre sognato di vivere a Parigi, oggi vivono a Nizza su una casa discreta ma amorevole, una volta al mese andiamo a trovarli.
E' così bello non perdere i contatti con loro, siamo una famiglia indissolubile.
Carlisle ed Esme hanno incominciato a girare il mondo per tre anni e giusto un mese fa si sono stabiliti definitivamente in Alaska, vivono vicino a Kate e Garrett e gli altri vampiri.
Edward arriva dalla spiaggia, è nudo di fronte a me ed io m'imbarazzo sorridendo.
«Hey? Signora Cullen? Che fa? Si vergogna?»
«Mettiti qualcosa addosso…possono vederti!»
«Eh chi? I pesci nel mare?»
Ridiamo pensando alla desolazione che ci circonda e a quanto l'abbiamo cercata.
«E' pronta la cena?» chiede baciandomi.
Lo sculaccio e lui sorride.
«Non ancora cowboy…vestiti che fra un po’ farà freddino…»
Ridiamo a crepapelle, capiamo solo noi la nostra sottile ironia della nostra vita da vampiri.
Siamo proprio senza speranza… l'amore che ci circonda ci fa vivere al meglio. Questo è il mio sogno.
Entriamo in casa e Edward si mette i pantaloni rimanendo a torso nudo. E' bellissimo da vedere.
Io mi sistemo i capelli un attimo e tiro fuori dal forno il polpettone che avevo preparato.
«Oggi si festeggia?»
«Cosa Edward?»
«Polpettone, di solito lo fai nelle feste…»
«Sei tu la mia festa!» lo bacio con dolcezza.
Edward è così bello che mi viene voglia di stringerlo tutto il tempo.
«Hey! Siamo dei vecchietti adesso, dobbiamo darci una calmata…»
«Ho solo 63 anni…»
«Li porti bene sai?»
«Mi avresti desiderato ancora se fossi stata umana?»
«Si…»
«Pervertito!» sorrido prendendolo in giro.
«Non avrei potuto però, ti avrei ucciso, sarebbe bastato anche un abbraccio…»
«Diciamo che abbiamo risolto il problema, gli abbracci, i baci e le coccole non mi uccideranno Edward Cullen, basta che me ne dai all'infinito!»
«D'accordo Bella, affare fatto!» mi stringe la mano e suona il telefono.
Prendo il ricevitore portatile e metto il vivavoce.
«Renesmee! Come stai?» grido mentre mia figlia mi saluta, è così bello sentire la sua voce, non la vedo da un mese.
«Ciao ragazzi! Tutto a posto! Devo darvi una notizia…è morto Sam.»
«Mi dispiace Jacob…» mormora Edward.
Sam aveva deciso di lasciare il branco qualche anno fa, non aveva più voglia di essere capo. Smise di trasformarsi per vivere una vita comune, è morto ieri.
Incidente stradale, una morte comune per un grande capo lupo.
«Adesso cosa succederà al clan?» chiedo a Jacob.
«Sono io il nuovo capo della tribù.» risponde il nostro genero e amico.
«Ah si? Alla fine hai scelto il tuo destino…»
«Ho scelto il mio destino quando vidi Renesmee!»
Guardo Edward e sorridiamo sottovoce.
E' così dolce il nostro Jacob!
«Volevamo salutarvi, tra una settimana è il compleanno di Alice. Andiamo a Parigi tutti quanti ok? Ci saranno anche Benjamin e Tia!»
«Tra una settimana allora amori miei!» Li saluto mandando baci e saluti alla mia piccola Renesmee che ormai è una donna di 44 anni.
Saremmo dei cari vecchietti se non fossimo dei predatori con le fauci appuntite.
La sera arriva all'isola e dopo aver cenato e ben digerito, ci stendiamo un po’ sul letto.
Mi giro verso Edward che mi guarda, ha le mie stesse intenzioni. Si toglie la camicetta e rimane torso nudo, mi bacia dolcemente e si mette sopra di me.
Lo amo, lo voglio, ora e sempre.
Mi bacia dolcemente la fronte e mi aiuta a togliermi la maglietta rimanendo solo con le mutandine.
Lo guardo e sorrido dolcemente, mi mette sempre in imbarazzo tutta la sua bellezza e dolcezza.
«Sei bellissima amore mio…»
«Ti amo!» lo bacio prendendolo e stringendolo a me posso sentirlo crescere su di me.
Lo prendo per i fianchi e con un colpo velocissimo sono io sopra di lui, gli tolgo i pantaloncini e libero la sua erezione e lo guardo vogliosa di assaporarlo.
Bacio il suo petto e lui emette dei suoni di godimento, accarezzo le gambe e bacio il suo addome, inizio a leccare l'interno delle cosce per poi arrivare al suo sesso, lo lecco lentamente, non ho fretta.
Lui appoggia la testa sul cuscino e lascia fare a me. Sento che quando inizio a succhiare con foga, Edward inizia a godere con passione.
«E' bellissimo! Non smettere di farmi godere! Mai!»
Chiudo gli occhi e aumento la velocità con una mano mi aiuto a sentirlo dentro di me, assaporo i suoi umori per un bel po’, lo sento che mi vuole.
Sente anche lui che voglio che entri dentro di me.
Mi appoggia e in un secondo mi penetra con forza e sento tutta la sua erezione entrarmi dentro.
Sto godendo in quel momento così passionale, lui si appoggia sulla mia spalla e continua a spingere.
«Si! Ti amo Edward! Vengo!» e in un attimo esplodo in un amplesso favoloso. Lui si ferma per qualche istante e lo invito a continuare spingendo le sue natiche verso di me.
Lo bacio dolcemente e ritorno a succhiare i suoi sapori mischiati con i miei. Amo il mio uomo, amo godere con lui, sentirlo sussultare ogni volta che lo lecco all'improvviso, mi piace quello stupore. Mi eccita.
Mi metto sopra di lui e inizio a cavalcarlo lentamente, lo guardo mentre sto godendo e tutta la sua erezione è dentro di me.
«Ti amo Bella! Ti amerò per sempre!»
Aumento il ritmo e in poco tempo un brivido mi percuote la schiena, un altro orgasmo, una goduria indescrivibile, urliamo insieme e in poco tempo lo sento arrivare. Mi guarda e in un attimo esplode.
Urla e si dimena, godiamo e continuiamo ad ansimare per qualche istante, sono ancora sopra di lui e lo bacio dolcemente sulle labbra.
Lo amo e amerò sempre il mio Edward.
Mi accascio sulle sue spalle e mi metto su di lui, siamo nudi e ci viene in mente un idea.
«Andiamo a farci un bagno?»
«Ok Bella!»
Ci alziamo e corriamo fuori di casa, arrivando alla spiaggia, completamente nudi, ci tuffiamo.
«E' fredda?»
«Non come noi Bella!» sorridiamo e ci abbracciamo.
Lo bacio dolcemente e lo stringo ancora a me.
«Ti amo! E' stato così bello, come sempre del resto!»
E' bello sentirsi appagata dal proprio uomo, è qualcosa di speciale.
Nuotiamo per una buona mezz'ora e poi andiamo a riva, la luna è quasi piena stanotte.
Ci sdraiamo sul nostro telo e ci guardiamo.
«Sai Bella, a volte penso che sia tutto un sogno…»
Lo pizzico sulla spalla. Lui fa un piccolo lamento.
«Visto? E' tutto vero…»
«Grazie per avermi scelto, grazie per amarmi…»
«Grazi a te Edward, sei il mio destino!»
Mi bacia e lo stringo a me sentendo i suoi respiri su di me, sono così fortunata, amo quest'uomo e lo amerò per sempre, l'infinito ci attende.
«Mi hai dato tutto quello che un uomo poteva solo sognare di desiderare… Mi hai dato il piacevole incanto e desiderio di amarti per sempre. Un sogno per me, un predatore, un mostro per molti.
Amato dal più bel angelo che abbia incontrato in questa vita piena di sorprese. Sei il mio tutto Bella Swan Cullen, sei tu l'amore. Grazie!»
Ascolto le parole di Edward e ricordo tutto di lui, sento le sue labbra quando mi baciò la prima volta e sento il nostro amore ora che sono felice con lui.
Apro il mio scudo e lo faccio entrare, mi emoziona pensare a noi, il nostro amore è cresciuto nel tempo e si è consolidato sempre di più.
Ne abbiamo passate da quell'incidente a scuola, tutti i nostri dubbi e incertezze sono scomparse.
Siamo rimasti sempre uno innamorato dell'altra.
Sono dovuta morire per trovare il mio destino, la mia migliore scelta.
Il padre di mia figlia, il mio Edward.
«A che pensi?» mi chiede ironico.
«Penso che sei una persona straordinaria, penso che ti amo alla follia e sono felice, qui con te.»
Lo bacio e lo stringo salendo su di lui, i nostri sospiri si congiungono ancora. Il nostro amore continuerà a vivere per sempre, l'infinito è nostro.
«Ti amo Bella… Ti amo!»
«Ti amo Edward» lo bacio e chiudo gli occhi.
La luna ci illumina e la luce brilla intorno a noi, ci alziamo in piedi e ci guardiamo negli occhi.
Il nostro abbraccio ci avvolge, il nostro amore è per sempre.
"Bella e Edward continuano a vivere il loro infinito, oggi come allora. Non smetteranno mai di amarsi. Il loro sentimento è uno dei miei ricordi più belli…"
 

FINE

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