Non aver paura d'amare

di jessicaxoxo1d
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo:

 
Non capisco perché la vita debba essere così complicata, le persone a cui tieni volano via in una frazione di secondo e tu inizi a ucciderti, in ogni modo, inizi ad aver paura di amare il prossimo perché sei convinto che le cose belle finiranno presto, il destino ti lascerà da solo, mentre il buio ti sorprende e tu non capisci più cosa sia il bene o il male, l’amore o l’odio, la vita o la morte.


Mi chiamo Ariana per gli amici Ari, ho 18 anni e vivo con la mia migliore amica, Demi, io e lei abbiamo molte cose in comune …
Sono nata a Los Angeles, ma per questioni lavorative io e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Londra quando avevo solo 5 mesi. Ho passato la mia infanzia spensierata a Londra dove ho conosciuto molte persone, ma senza dubbio la persona che non dimenticherò mai sarà il mio primo ragazzo. Fino a quando una tragedia non mi ha segnata per la vita, mio padre è morto in un incidente aereo quando avevo 10 anni e mia madre è entrata in una sorta di depressione decidendo che dovevamo tornare a Los Angeles.
 Così oltre a perdere mio padre persi anche l’unica persona che mi voleva bene davvero, di cui mi fidavo, il mio migliore amico, il mio ragazzo.
 Nella mia città natale tutto era diverso, le persone, la scuola, lo stile di vita mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Eppure a scuola ero abbastanza popolare e rispettata ma per me niente era bello ormai, non mi sentivo in pace con me stessa, mi sentivo sbagliata, sofferente.
 Forse a salvarmi fu una ragazza che vidi per la prima volta a scuola, vidi i suoi occhi pieni di rabbia, tristezza e malinconia, molto simili a i miei.
 Dopo una breve conoscenza capimmo che saremo state entrambe uno scoglio su cui appoggiarsi l’un l’altra per non sprofondare nell’oscurità.
Dopo aver appena compiuto 17 anni mia madre iniziò ad ammalarsi di cancro e io lasciai la scuola per starle accanto ma bastò un anno, mia madre si aggravò ulteriormente e morì.
Mi arresi, ormai avevo capito che niente in questo mondo era fatto per me, avrei voluto farla finita, uccidermi, morire, mi sentivo una vigliacca in quel momento avrei voluto solo scappare da quella vita che a me non aveva ancora riservato niente di buono.
 Ma sono stata salvata dall’amore del mio ragazzo che conobbi due anni fa e da allora mi era stato sempre accanto e mi aveva sempre amata e mai giudicata e per Demi, sicuramente è per loro che sono ancora qui. Nonostante il loro appoggio io iniziai a tagliarmi avevo bisogno di sfogarmi in qualche modo ma lo tenni nascosto sia a Stefan che a Demi anche perché ero stata proprio a far smettere quest’ultima di auto-lesionarsi anni prima.
 Passavano i giorni ed io non riuscivo a vivere più in quella casa che profumava ancora di mia madre, in quel posto che mi ricordava solo lei e le mie sofferenze, così, decisi di andarmene con Stefan e Demi a Londra per iniziare una nuova vita.   
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

 
‘ Ari siamo in ritardo ti vuoi sbrigare, Stefan ci sta aspettando! ’,
 stavo dando l’ultimo addio a quella casa e sentì le mie lacrime scendere a fiotti dal mio viso mentre avevo la foto di mia madre in mano, quella stanza profumava ancora così dannatamente di lei.
Ogni  oggetto sentivo che la rispecchiava: le pareti di un rosa pallido, mi ricordavano tanto la sua dolcezza e la sua premura oh mamma perché mi hai lasciata, mi avevi promesso che saremo state per sempre insieme dopo l’incidente di papà e invece te ne sei andata! Mi hai lasciata sola, sono rimasta sola, dove sono tutte le promesse che mi hai fatto quelle notti in cui non riuscivo a dormire e mi infilavo nel tuo letto per sentire il tuo calore, il tuo calore la cosa che mi manca di più mamma, ti prego stammi vicina io avevo bisogno di te, io ho bisogno di te .
Ormai le lacrime scorrevano libere incontrollate, avevo tutto sbiadito la vista, la mente ed il cuore. Non ce la facevo più, controllai se in borsa avevo quello con cui riuscivo a liberarmi della disperazione, un coltellino a manico di mio padre, anche se lui lo usava per altre ragioni sicuramente.
Prima avvertii Demi di avere un problema intestinale e che ci avrei messo un po’ in bagno per non farla insospettire, in questi mesi sono stata molto brava a nascondergli una cosa del genere anche perché dopo aver tentato di suicidarmi non mi perdeva d’occhio neanche un secondo. Iniziai a trafiggermi la pelle e un liquido denso e scuro iniziò a uscire abbondante ed io mi sentì in un attimo meglio, ma il tutto durò troppo poco
 ‘ Tesoro sei lì? Sbrigati o perderemo l’aereo ’, cazzo era Stefan dietro la porta
 ‘ Emh no amore ora esco dammi due minuti ’
ripulì il sangue velocemente, riposai il coltellino in borsa mi riaggiustai il trucco e i capelli leggermente spettinati e dopo essermi ripulita il polso metto dei braccialetti che avevo in borsa per nascondere gli evidenti segni.
Aprì la porta e lo trovo seduto nel letto di mia madre, quando spostò lo sguardo su di me, lo vedo strano i suoi occhi erano due fessure che esaminavano attentamente una parte inferiore del mio corpo, spostai anch’io lo sguardo, MERDAAA mi ero sporcata sulla coscia di sangue che grazie ai pantaloncini era ben visibile,
‘ S-Stefan i-io ti posso spiegare ‘ ,
 ‘ Ari almeno te la sei disinfettata questa ferita? Dove ti sei graffiata? ‘ grazie Gesù per avermi salvata!!
 ‘ emhh no ecco io, il fatto è che ho sbattuto contro uno spigolo ‘ , la mia inventiva lasciava non poco a desiderare pregai ogni santo che ci credesse intanto mi ripulì la coscia,
  ‘ Ragazzi porca puttana sono le 9:15 correteeeee ‘ okay la poca delicatezza della mia amica si notava, ma in effetti era davvero molto tardi quindi ci catapultammo in macchina.
In pochi minuti eravamo all’aeroporto, era immenso quel posto, appena entrai strinsi la mano di Stefan come una bambina stringeva la mano al suo papà, ma lui prontamente mi cinse la spalla con il braccio e posò le sue labbra sulle mie premendo dolcemente, adoravo quel gesto ma decisi di non farglielo capire, non so perché mi comportavo così anche con lui, ma in questo momento non riuscivo a non essere fredda, eppure lui non me lo faceva pesare.
“Ragazzi l’imbarco è tra dieci minuti, dobbiamo andare verso la dogana” , disse Demi con il fiatone,
quella ragazza aveva sofferto molto, il padre abusava di lei quando aveva solo 8 anni, e aveva sofferto di bulimia eppure era sempre così dolce e buona, chissà se sarei riuscita anche io a far finta di niente e ad andare avanti con quel sorriso finto.
  
‘ LONDRA TREMA SIAMO ARRIVATI ‘ , Demi era abbastanza eccitata, bhè anche io in effetti ero felice di essere ritornata qui ho sempre amato Londra,  salimmo in un taxi che ci portò in breve tempo davanti alla nostra modesta villetta che mio padre e mia madre avevano intestato a mio nome, loro erano entrambi uomini d’affari ed erano molto facoltosi per cui mi avevano lasciato una modesta somma che probabilmente mi permetteva di vivere senza la preoccupazione di cercarmi un lavoro, eppure in qualche modo dovevo pur distrarmi.
Camminando per il vialetto che mi conduceva alla porta, mi ritornò in mente un ricordo

INIZIO FLASHBACK

“ Tanto ora ti prendo” un  bambino poco più grande di me mi rincorreva
“No invece, io sono più veloce” , in tanto lui in pochi minuti mi aveva già presa e fatta inciampare nell’erba, si distese sopra di me mantenendosi con le mani e iniziò a farmi il solletico, ridevo e provavo a dimenarmi quando improvvisamente
“Promettimi che resteremo per sempre insieme” mi disse serio, ero confusa perché mi aveva fatto quella domanda, di una cosa però ero certa
“Te lo prometto” dissi convinta.

FINE FLASHBACK

“Ari tutto apposto?” quando mi risvegliai da quello stato di trance mi accorsi di essermi fermata nel mezzo del vialetto, e Stefan mi guardava con aria preoccupata.
“ Si si “ risposi velocemente non so perché ma non volevo raccontargli del mio ricordo.
“Che bello nel retro c’è anche la  piscina” disse Demi spuntando dal retro, in effetti non mi ricordavo di quel particolare, le feci segno di venire e ci avviammo verso la porta d‘ingresso, aprì la mia borsa e tirai fuori le chiavi, mentre aprii quella porta mi senti il cuore in gola era così familiare, la casa non ostante non ci abitasse nessuno era arredata modernamente probabilmente perché mia madre la curava molto anche da lontano, la faceva arredare ogni due anni , non ho mai capito il perché. L’ ingresso era molto ampio dove alla destra  c’era il salone e alla sinistra la cucina, Demi aveva un espressione indecifrabile, sorrisi nel vederla così. Salimmo le scale dove c’erano tre grandi stanze da letto    
 ‘ Questa stanza è assolutamente la mia! ‘, disse Demi entrando nella camera più grande che un tempo apparteneva a i miei genitori,
‘ Ok ok ma io mi prendo questa! ‘, disse Stefan entrando nella ex camera degli ospiti.
A me rimaneva la mia vecchia camera, scherzo del destino, appena entrai a malincuore vidi che non era rimasto molto di quello che era ma notai le pareti dello stesso lilla di 8 anni fa. Ero molto felice di essere tornata qui ma avevo bisogno di prendere un po’ d’aria e decisi i uscire un po’ dopo aver avvisato i ragazzi che stavano prontamente ‘ riempendo ‘ le loro stanze di roba uscì. La cosa che notai subito fu il cielo era scuro e pieno di nuvole che promettevano una tempesta, troppo diverso di Los Angeles dove la pioggia probabilmente era scono..
 ‘ Ahhh ‘ in che diavolo avevo sbattuto?
‘ Potresti stare più attenta ragazzina ‘ appena alzammo lo sguardo non so perché ma rimanemmo  tutti e due a bocca aperta… anzi si che lo sapevo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 
La cosa che notai subito fù il cielo era scuro e pieno di nuvole che promettevano una tempesta, troppo diverso di Los Angeles dove la pioggia probabilmente era scono.. ‘ Ahhh ‘ in che diavolo avevo sbattuto? ‘ Potresti stare più attenta ragazzina ‘ appena alzammo lo sguardo non so perché ma rimanemmo  tutti e due a bocca aperta… anzi si che lo sapevo.


POV. HARRY
Questa giornata non poteva andare meglio oltre che andare a vivere con i ragazzi ora sbatto contro questa specie di angelo? E dal suo sguardo esterefatto direi proprio che Styles ha colpito i nuovo.
 “ io ragazzina? Ma come ti permetti poi si da il caso che sia stato tu a venirmi a dosso “ che cazzo m’ero perso, sembrava che l’avevo imbambolata con la mia bellezza e poi…  fa niente mi piacciono le sfide
“ Hey dolcezza calma, sai non sei la prima che mi viene a dosso per fare la mia conoscenza e fingersi poi la vittima “ le feci l’occhiolino e lo sguardo più sexy che mi riusciva
 ma stranamente non mi saltò a dosso, come credevo, ma se ne andò mimando un flebile ‘vai a farti fottere’.
Mi lasciò di sasso mai nessuna ragazza aveva scaricato Harry Styles ma questa situazione diventava sempre più eccitante. Interruppi i miei pensieri ricordandomi il motivo per cui ero uscito, guardai l’orologio e merda erano le 20  meno un quarto e tra mezz’ora Zayn sarebbe tornato a casa e se non mi sbrigavo la festa a sorpresa per il suo compleanno sarebbe iniziata senza di me, ahh si è vero anche senza la torta ma questo è un dettaglio.
“ Harry ce l’hai fatta! Pensavamo ti fossi perso “ Liam mi fece ripensare a quello che era successo poco tempo prima e sorrisi,
 Niall, Louis e Liam mi lanciarono uno sguardo interrogativo come per dire ma che cazzo ti ridi e io sussurai un ‘vi racconto dopo’ appena enatrai in salone vidi Perry e la salutai con un bacio, non mi aveva mai convinto la sua storia con Zayn ma in fondo mi devo fare i cazzi miei.
 “ Eccolo nascondiamoci” Sussurrò Niall mentre mi trascinava al buio sotto un tavolo.
 Appena Zayn rientrò uscimmo tutti come dei deficienti a fargli gli auguri.
Zayn era un tipo strano preferiva una festa intima con i suoi amici e la sua ragazza invece di una super mega festa in discoteca con mezza Londra (mezza ovviamente sta per tutte le ragazza fighe di Londra) che avrebbero fatto a me, ma vabbè com’è che si dice? Il mondo è bello perché è vario.
La festa inizia e tra partite alla play, alcool e nicotina la festa procede abbastanza bene finchè Zayn e Perry spariscono in balcone ed ecco qui la solita scenata da parte della bionda, odio quando iniziano a litigare, Perry è davvero troppo gelosa insomma quando stai con uno come Zayn Malik dovresti sapere di star a che fare con ragazzine che gli vanno dietro, poi insomma se Zayn va a letto con le altre se lo dovrebbe fare un esame di coscienza la bionda, ho sempre saputo che non l’amava ma ostinava a portare avanti questa relazione. Il tutto finì con Liam che li fa riconciliare per l’ennesima volta, se non ci fosse lui saremmo tutti criminali con 30 anni di pena da scontare, anche se Perry stavolta non aveva uno sguardo del tutto convinto.
 A parte questo fatto la serata procedette bene e ci mettemmo a parlare sul divano
 “ Allora caro ci vorresti spiegare che cosa ti è accaduto di così epico oggi, dal farti essere di buon umore? “Louis mi guardava con uno sguardo divertito
“ niente… “
 “Che?? Ora fai il misterioso racconta”
 “Ok ok oggi sono andata a sbattere con un angelo meraviglioso”
 “ a sbattere in quale senso?” stupida battuta di Louis a cui rise solo Niall, lo fulminai con lo sguardo indignato
“ Ma per chi mi hai preso”
“Per Harry Styles” disse Zayn facendo ridere tutti mentre Louis lo guardava storto.
 


POV. ARIANA

Mi aveva chiamato ragazzina? Scommetto le ovaie che non fosse più grande di me, certo non sono mai stata una stangona ma da qui a chiamarmi ragazzina ce ne passa, la sfacciataggine la odio.
 Che pensava? Di attaccare bottone con quella patetica frase da don giovanni, ha sbagliato persona! Sbattei la porta con tutta la rabbia che avevo nel corpo e me ne accorsi solo quando vidi la mia amica avanzare verso l’ingresso con aria preoccupata.
“ Che succede? “
 “Niente di importante uno mi ha fatto girare i coglioni!” e me ne andai senza degnarla di uno sguardo in camera.
Ormai Demi era abituata al mio carattere scontroso e sapeva bene che lasciarmi da sola a riflettere fosse la cosa migliore. Da piccola ero un angelo mi ricordava sempre mia madre ero generosa, altruista, paziente poi però qualcosa dentro di me è cambiato, non mi affeziono più alla gente da quando è morta anche mia madre.
Spesso penso di essere una calamita per le sventure.
Guardai il telefono per controllare l’ora e notai che oggi era il 1settembre.
Nel frattempo l’incazzatura era passata e scesi giù a mangiare qualcosa dove trovai Demi con delle buste, che provava a scaldare un qualcosa che assomigliava tanto a una pizza, poi notai stranamente che c’eravamo solo noi in casa
 “Stefan?” dissi mentre mi sedevo nello sgabello dell’isola,
 “Ah è vero ha incontrato un vecchio amico e diceva che usciva a bere qualcosa con lui” ,
 “strano non mi ha detto niente!” ,
la mia amica si limitò ad alzare le spalle mentre metteva nei piatti un po’ di pizza.
Erano le 1:20 e Stefan non si decideva a tornare, lo stavo aspettando in salone mentre guardavo un vecchio e noioso musical. E dopo 15 messaggi, decisi di chiamarlo ma merda segreteria telefonica allora decido di lasciargli alcuni messaggi vocali.  
Senti la porta scricchiolare e mi alzai di soprassalto dal divano guardai l’orologio erano le 3.45 vidi Stefan che in un punta i piedi per non farsi sentire provò a salire le scale senza fare rumore, patetico.
 “ E’ questa l’ora di rientrare? “ lo guardai confusa e abbastanza incazzata,
 si girò e nei suoi occhi c’era terrore, probabilmente non si aspettava che fossi sveglia,
“ Allora? “ indugiai ma ebbi come risposta uno sguardo ancora più intimorito.
 Che cazzo aveva combinato per fare questa scenata?
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3



“Aspetto una tua risposta allora? Che cazzo hai combinato di così grave?”,
 intanto ci eravamo seduti in salone e cercavamo di parlare il più piano possibile non volevo che Demi si svegliasse
 “Non te lo posso dire mi dispiace” almeno aveva parlato,
 mi stavo seriamente cominciando a preoccupare di questa situazione e del suo comportamento,
”come sarebbe a dire che non me lo puoi dire? Pensavo che tra noi non ci fossero segreti insomma stiamo insieme merda!”
 “no non te lo posso dire okay?? Ora vado a riposare sono stanco ne riparliamo domani”
stavolta non risposi ero talmente incazzata che sarei stata capace di ucciderlo, meglio evitare, la cosa che mi preoccupava è che lui era un tossico-dipendente e non vorrei mai che il suo ‘vecchio amico’ fosse uno spacciatore, stavo così male a quel pensiero, lanciai un veloce sguardo all’orologio che segnava le 4:27. Decisi di andare a letto, salii le scale e mi misi a letto con l’intento di addormentarmi, ma ovviamente non presi sonno. Il  primo pensiero che mi balenò in testa fù quel ragazzo, aspetta con tutti i problemi che ho vado a pensare a uno sconosciuto? Eppure quel ragazzo dovevo ammetterlo non riuscivo proprio a togliermelo dalla testa, non mi ero fermata a guardarlo attentamente non volevo lasciargli la soddisfazione di avermi ‘stregata’, basta, che mi stava succedendo! Dovevo distrarmi così allungai il braccio verso il primo cassetto del comodino lo aprì e presi le mie fidate cuffie che attaccai al mio galaxy e cominciai a scorrere la lista di canzoni e scelsi California King bed di Rihanna, quella canzone aveva il potere di portarmi in un altro mondo, un mondo senza problemi, dolori e preoccupazioni.
Uno strano bagliore mi colpì in volto, mi alzai e notai che le cuffie della sera prima erano appoggiate al lenzuolo da cui si sentivano leggermente le note di Rihanna. Guardai l’ora del telefono ohh cazzo le 12:32 e per fortuna che non avevo sonno, pensai mentre mi alzavo velocemente dal letto ed andai a farmi una doccia fredda, almeno mi sarei svegliata prima, uscì dalla doccia e mi misi davanti allo specchio, ok avevo un aspetto orrendo, avevo delle occhiaie terrificanti così misi del correttore un po’ di fard, il mascara e un filo di matita sotto gli occhi, asciugai i miei capelli rossi e li raccolsi in una coda alta . Ancora in accappatoio uscì al bagno e mi diressi all’ armadio, dove scelsi l’intimo, una canottiera turchese un paio di pantaloncini jeans e le vans dello stesso colore della canottiera.
Scesi di corsa giù e trovai Demi che stava guardando un film,
“Alla buon ora” mi disse sarcastica girandosi verso la mia direzione,
non gli risposi ero troppo concentrata a guardarmi intorno, ma niente, Stefan non c’era, possibile che stesse ancora dormendo
“ Emh buongiorno, Stefan ancora non si è svegliato” gli chiesi sperando tanto che la risposta fosse no.
“Si si è svegliato ha lasciato questo per te “ mi disse mentre si era alzata per darmi un pezzo di foglio, lo presi e lo lessi
 
Buongiorno amore, mi spiace per ieri sera ma ero abbastanza nervoso però sappi che ogni cosa succeda io ti amo Sono dovuto uscire, mi spiace era una cosa urgente torno presto.
Stefan x


Accartocciai il foglio che avevo in mano, un'altra giornata iniziata nel migliore dei modi proprio.
Demi mi guardava con una faccia tra la preoccupata e la curiosa era così tenera che ebbi l’istinto di abbracciarla, ovviamente lo feci e lei mi strinse a sé senza chiedermi niente, è questo che amavo di lei che quando stavo male e avevo bisogno di un semplice abbraccio, lei c’era, era sempre lì nel bene o nel male.
“Ti voglio bene” le disse, dio se era vero
“Anch’io tesoro” mi disse con quella voce così dolce che mi calmò definitivamente i nervi.
Ci sedemmo entrambe nel divano, avevo il bisogno di raccontarle tutto, così in pochi minuti le raccontai dei tutti i comportamenti strani che aveva Stefan in questi due giorni:
“Non capisco Ar, tu sai quello che penso della vostra storia”
“Si so che per te non sembriamo una vera coppia a parte quando ci scambiamo qualche bacio per il resto sembriamo fratello e sorella e che non dovrei illuderlo e dirgli che lo amo quando in realtà provo per lui un grandissimo affetto che non si avvicina minimamente all’emozione chiamata amore e per questo glielo dovrei dire” le dissi tutto d’un fiato, ciò che mi aveva detto lei poco tempo fa. E la feci sorridere
“Giusto!” mi disse entusiasta
“Ma non cambia le cose Dem io ho paura che ci sia ricascato” le dissi abbassando lo sguardo
“La cosa migliore che puoi fare è parlargli e chiarire il vostro rapporto soprattutto! Ricordati che prima glielo dici meno soffrirà”
“Grazie Dem ti voglio bene” le dissi abbracciandola e dandogli un leggero bacio sulla guancia. E lei mi regalò uno dei suoi sorrisi meravigliosi che mi riempivano il cuore.
“Che ne dici se usciamo a mangiare qualcosa fuori” , mi chiese insicura
“Va bene dai almeno mi distraggo un po”
Presi il cellulare e le chiavi che misi nella borsa di Demi, notai il suo abbigliamento un paio di leggins neri con una maglia extra-large bianca con un enorme croce davanti, un paio di converse nere borchiate e una borsa sempre nera, aveva un look decisamente diverso dal mio ma io lo adoravo, aveva i capelli tinti di biondo chiaro con le punte celesti, raccolti in uno chignon.
“Allora dove andiamo?” le chiesi curiosa siccome era solo da ieri che eravamo qui e non ero sicura che conoscesse già un buon ristorante
“Non so, ora controllo su internet e cerco il miglior ristorante nei dintorni” ebbi un flash, quella strada era molto famigliare e poi mi ricordai.
“No lascia perdere, vieni con me” le dissi prendendole la mano e trascinandola verso la fine della strada
“Mi dici dove mi stai portando?” mi chiese sorpresa
“Aspetta..” altri due metri, “ecco qui” dissi fiera appena arrivata davanti a un edificio.
“Angel&Devil ?” mi chiese, in effetti rimasi anch’io stizzita. Non era così che me lo ricordavo eppure ero sicura che il posto fosse questo, ci rimasi un po’ male ma era un posto carino ugualmente, così entrammo
“Questo non ha proprio l’aria di un ristorante” mi fece notare Demi, era un grande atrio dove c’era un bancone alla destra e una sala enorme a sinistra.
“Io credo sia una discoteca” le dissi imbarazzata
“Certo che è strano che una discoteca sia aperta a l’una e un quarto di pomeriggio”
“Liam ti sei dimenticato di chiudere un’ altra volta!” un ragazzo, alto e dai capelli corvini sbucò da una porta in fondo la sala, e si diresse nella nostra direzione.
“Ciao ragazze, mi dispiace ma siamo chiusi” ci disse cordialmente, ma quando posò lo sguardo su Demi si bloccò
“Comunque io sono Taylor” disse allungando la mano verso Demi, ok mi sentivo abbastanza di troppo era una situazione molto imbarazzante
“Allora chi era?” disse un ragazzo dai capelli biondo scuro che aveva più o meno la nostra età, ma si azzittì subito guardando la scena, allora si avvicinò
“Piacere Liam” mi porse la mano e mi fece un sorriso, però era davvero un bel ragazzo..
“Pi-piacere Ariana” fanculo timidezza,
Liam lanciò uno sguardo divertito verso Demi e Taylor che nel frattempo si erano messi seduti un tavolo in fondo alla sala. Liam mi fa segno di seguirlo e ci mettemmo negli sgabelli vicino al bancone
“Non siete di qui vero? Non vi ho mai viste” mi chiese
“Emh no ecco veniamo da Los Angeles” gli dissi
“Wow Los Angeles! E che vi ha portato a venire qui?” mi chiese curioso, non mi sembrava il caso di raccontargli la mia storia, in pratica era uno sconosciuto!
“Volevamo cambiare aria” gli dissi con un sorriso che di vero aveva ben poco…
“Capisco, frequenterai la scuola oppure sei già diplomata?” sembrava che mi stava facendo un interrogatorio ma non mi dispiaceva
“Ecco non lo so anche perché, per alcuni motivi personali non ho preso il diploma emh tu conosci qualche scuola buona” ,forse la scuola era quello che mi ci voleva per distrarmi un po’
“Camphon High School è il college dove studio io e ti assicuro che è il migliore di Londra” mi disse fiero, io sorrisi era davvero dolce quel ragazzo
“Ne parlerò con Demi e poi ti farò sapere” gli dissi con un sorriso SINCERO, ma fui subito interrotta da una vibrazione del cellulare, mi scusai con Liam e lo estrassi alla tasca, un messaggio di Stefan. Subito lo aprii
Ciao amore mi dispiace ma ho incontrato un amico di vecchia data e per qualche giorno starò da lui, ti chiedo già scusa se non ti risponderò ai messaggi e alle chiamate ma da lui non c’è campo. Non ti scordare che ti amo!
Stefan x
 
 
 
 
      Ciaoooooooooooooooooooo stupendose ragazze (?) spero abate passato un natale stupenderrimooo (?) come il mio *-*
Ma parliamo della storia allora inizio con il dirvi che non so se continuarla non so ditemi se varrebbe la pena, io questa storia la scrivo più per voi che per me e se a voi non interessa mi sembra inutile perderci tempo quindi vi chiedo il favore di dirmi nelle recensioni se volete che la storia continui, aspetterò 6 recensioni prima di pubblicare il prossimo capitolo.
Ahhhhhhhhhhh ecco io vi volevo svelare chi sono i protagonisti, purtroppo non posso mettere le foto perché ho un problema con il computer:
 
Ariana----------- ariana grande
Demi------------- Demetria Lovato
Stefan----------- Paul Wesley
Liam------------- Liam Payne
Taylor--------- Taylor Lautner

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


 
POV. STEFAN
Merda ero nei guai quel Michael voleva i soldi e io non ce li avevo, mi dovevo nascondere, dovevo scappare, sono stato un coglione a comprare la droga da lui dovevo sapere che era un boss della mafia, dove sarei andato? Come minimo dovevo cambiare stato ma non potevo salutare la mia Ariana, la dovevo lasciare fuori da questa storia, se quel mostro provava solo a guardarla lo avrei ucciso, Sono uno stronzo, la sto abbandonando per salvarmi il culo, ma lo faccio anche per lei, spero solo non soffra, quanto me, non se lo merita, ha già sofferto troppo.
“Signore siamo arrivati, all’aeroporto” mi disse il taxista
“Emh si ecco” gli diedi i soldi prima di uscire, e mi incamminai a malincuore verso la mia unica salvezza.

POV. ARIANA
“Ariana siediti e calmati! Vedrai che Stefan ha una spiegazione” mi disse la mia amica
“CALMARMI? MI STAI CHIEDENDO DI CALMARMI, MENTRE NON SO COSA STIA FACENDO CON CHI E DOVE IL MIO RAGAZZO? CHE PER GIUNTA NON VEDO DA IERI SERA” stavolta ero fuori di me se ce lo avevo davanti gli avrei tirato uno schiaffo e lo avrei lasciato, come minimo.
“Si Ariana ti chiedo di calmarti perché non vale la pena sprecare le lacrime per lui” mi disse passandomi il pollice sulla guancia liberandomi così da una lacrima
“se non ha saputo renderti felice e ti ha causato solo problemi e preoccupazioni allora significa che non ti merita, tesoro. Lo devi lasciare, tu non hai bisogno di lui per vivere, diciamoci la verità non ne eri innamorata, forse si gli volevi bene ma un bene fraterno niente di più, e se lui se ne è andato per farsi una nuova vita allora lascialo fare, tu te ne farai un'altra” proseguì mentre mi teneva le mani 
“Ti voglio bene” ebbi la forza di dirle prima di cadere in un pianto liberatorio.
Erano le 18:00, io e Demi stavamo nella mia camera
“Senti, ho pensato ma se ci iscriviamo a una scuola, insomma nessuna delle due ha il diploma” , Demi era stata bocciata all’ultimo anno.
“Dici sul serio?! E’ un idea stupenda Ari” mi disse entusiasta
“Ma quale, noi non ne conosciamo nessuna” proseguì
“Emh, io in verità si” si mise seduta di fronte a me e mi fece segno di continuare,
“Ti ricordi del ragazzo della discoteca, Liam?” le chiesi
“Ah si si c’è l’ho presente” mi disse
“Ecco mi ha consigliato di andare alla Camphon” gli dissi
“Meraviglioso allora cerco su internet informazioni e faccio la domanda d’iscrizione” mi disse entusiasta mentre si dirigeva verso la sua camera, mi alzai e andai a chiudere la porta a chiave. Avevo bisogno di pensare e di stare un po’ sola, guardai per la millesima volta il cellulare sperando che Stefan si facesse sentire dopo i 43 messaggi che gli avevo lasciato, ma niente, allora c’era solo un modo per smettere di deprimermi, mi alzai e attraversai la stanza per dirigermi all’armadio, lo aprii ed estrassi la mia borsa dove si trovava, il coltellino a manico di mio padre, lo presi e mi diressi in bagno dove non avrei sporcato, e lì iniziai a tagliarmi e stranamente, stavolta non mi sentì meglio forse tagliarmi serviva a togliere la disperazione e non la rabbia, ma comunque continuai, per almeno 5 minuti.
Erano le 20:00 decisi di scendere giù dove trovai Demi attaccata al suo pc, 
“Ho finitooo!” disse girandosi verso di me e facendomi un sorriso a 32 denti, sorrisi
“Ti va di fare un tuffo in piscina” le chiesi
“Certo” mi disse sorridendomi, allora andai su a indossare il mio bikini a due pezzi rosso pieno di brillantini, indossai un accappatoio e raccolsi i capelli in una cipolla e scesi giù, dove Demi mi stava aspettando, uscimmo di casa e andammo nel retro che non vedevo da tempo, la piscina era illuminata da luci azzurre che al buio le dava un effetto rilassante, andai a bordo piscina e immersi un piede, per vedere se l’acqua fosse calda, Demi però mi spinse e caddi in piscina, appena riemersi in superficie, guardai la mia amica in cagnesco che si butto in acqua, schizzandomi tutta e lì iniziammo a ridere come due forsennate, restammo a parlare fino a quando lo stomaco non iniziò a brontolare allora uscimmo per dirigerci verso casa, ma qualcosa mi fece ripercorrere i miei passi per poi fermarmi davanti un garage.
“Cosa c’è?” mi chiese Demi confusa.
“Non so, ma sono curiosa di vedere cosa ci sia dentro” le dissi premendo un bottone alla destra del garage, la serranda iniziò a salire scoprendo una grande stanza piena di roba, ma la cosa che attirò la mia attenzione fu un grande telo che copriva una cosa davvero grande, allora spinta dalla curiosità alzai il telo e scoprì una macchina sportiva rosso fiammante, rimasi a bocca aperta, non me ne intendevo ma sembrava una macchina davvero costosa
“Qu-quella è-è u-una la-lamborghini” disse Demi più a se stessa che a me 
“E’ stupenda, meravigliosa, unica, devi assolutamente prendere la patente” disse girandogli intorno
“Vado subito a cercare una scuola guida” mi disse correndo verso l’interno della casa
“Prima però mangiamo” strillai con l’intento di farmi sentire, mi guardai intorno c’erano un sacco di scatoloni, mi avvicinai ad uno e trovai il mio nome scritto sopra con un pennarello verde, decisi di prenderlo e lo portai in camera, ma non lo aprì, lo misi sotto al letto, mi cambiai e scesi giù a preparare qualcosa da mangiare. Passai per la stanza di Demi e la vidi attaccata al suo pc, la avvertì che scendevo giù a preparare qualcosa, appena arrivai in cucina sentì suonare il campanello, che strano chi mai poteva essere a quest’ora, pensai. Uscì di casa e attraversai il vialetto, arrivando così al cancello dove vidi Taylor, come diavolo sapeva dove abitavamo.
“Ciao” mi disse sorridendomi,
“Ciao” gli dissi aprendo il cancello e ricambiandogli il sorriso,
“Scusami il disturbo, ma c’è Demetria?” mi chiese
“Nessun disturbo emh si Demi c’è” gli dissi sorridendo, era davvero un bel ragazzo, alto ,muscoloso, capelli corvini.
“DEMII!” strillai sulla soglia della porta, cercando di farmi sentire dalla mia amica e la vidi sporgersi dalle scale con un espressione da ‘che cazzo ti urli’ ma appena posò lo sguardo su Taylor, le si illuminò lo sguardo e gli sorrise, scendendo le scale ad una velocità disumana e andandolo ad abbracciare, li salutai e mi dileguai in cucina, avevo davvero fame, aprii il frigorifero e mi feci un panino, salì in camera a mangiarlo siccome non volevo essere d’intralcio ai due ‘piccioncini’.
Aprì la porta della mia camera e mi misi seduta sul divano ad acqua con il mio pc sulle cosce e il panino in mano a cui davo un morso ogni tanto, entrai su Facebook, era tanto che non mi connettevo, e si poteva ben capire dalle 1145 notifiche i 53 messaggi e le 124 richieste di amicizia, in effetti non ero proprio il tipo di persona che non si filava nessuno, ero abbastanza ‘cercata’ probabilmente per i soldi e non per quello che ero. Aprii le richieste d’amicizia cominciando ad ignorarle e ad eliminarle, tanto non valeva la pena avere persone su facebook che volevano conoscerti solo perché sei ricca, scorrendo però, mi ritrovo Liam Payne, aprì il suo profilo e vidi il ragazzo che avevo conosciuto quella mattina, accettai la sua richiesta e sorrisi, continuai a scorrere la lista e mi soffermai su un certo Harry Styles dalla foto del profilo mi sembrava una faccia conosciuta così aprì il suo profilo e ritrovai il ragazzo in cui avevo sbattuto la era precedente, come diavolo sapeva il mio nome, in ogni caso senza pensarci tanto accettai la sua richiesta d’amicizia e mi ritrovai a scorrere per i post, aspetta ma che stavo facendo? Scossi la testa, chiusi il pc e finì il mio panino. Mi stesi sul letto prona e guardai il soffitto bianco quando mi ricordai della scatola, mi alzai velocemente dal letto e mi abbassai sul tappeto bianco che copriva ¾ del pavimento della mia stanza e estrassi la scatola. Mi alzai, appoggiando il contenitore sul letto, mi batteva il cuore troppo velocemente, aprì la scatola e cominciai ad estrarre bambole,e altri giochi sul fondo della scatola raccolsi un ciondolo, era davvero bello ed aveva la forma di una stella, lo aprì e trovai la foto di un ragazzo


INIZIO FLASHBACK 

“Ariana tu sei molto importante per me” ero seduta sul letto con un ragazzo
“Anche tu!” gli dissi sorridendogli 
“Davvero?!” mi chiese sorpreso, non so perché ebbe questa reazione io gli volevo tanto bene, 
“Si” risposi
“Allora devi lasciare che faccia una cosa” mi disse serio, avvicinandosi sempre di più a me, ormai pochi centimetri ci dividevano e in meno di un secondo annullò quella distanza premendo le sue labbra dolcemente contro le mie, qualcosa all’altezza dello stomaco iniziò a muoversi dentro di me, era una sensazione bellissima, chiusi gli occhi quando si spostò dalle mie labbra, guardandomi, come se volesse leggere i sentimenti che avevo provato nei miei occhi,
“Ti amo” mi disse congiungendo le nostre fronti, aveva detto che mi amava, quella parola l’avevo sentita dire solo da mio padre o da mia madre e ora lo stava dicendo a me
“Anche io” gli dissi, lui sposto i suoi occhi sulle mie labbra e le riavvicinò nuovamente colmando il vuoto che le divideva, ed ecco di nuovo quella sensazione, mi feci cullare dalle sue labbra e da quella bellissima sensazione che mi faceva provare,lui, finche mia madre non irruppe in stanza come un uragano, con gli occhi rossi e pieni di lacrime e guardandomi si avvicinò e mi abbracciò, io cominciai a piangere non potevo vederla così,
“Mamma che succede” le chiedo allarmata e con la voce rotta dal pianto
“Tuo padre, t-tuo padre è morto” mi disse senza guardarmi negli occhi.

FINE FLASHBACK


Le lacrime mi stavano appannando la vista e per la seconda volta mi chiusi in bagno con il mio taglierino e tagliai il mio polso, mi sentì libera in quel momento, felice era davvero una sensazione appagante, mi faceva dimenticare tutte le sofferenze, non sentivo il bruciore o il dolore che mi avrebbe provocato invece un graffio, no, questa era una bella sensazione senza dolore. Smisi appena la testa non iniziò a girare abbastanza forte, cavolo stavolta avevo esagerato, il sangue continuava a uscire, presi un asciugamano prima mi lavai il polso, dove uscivano ancora fiotti di liquido caldo e denso, mi misi seduta a terra, ormai non ce la facevo più a stare in piedi, cercai di bloccare la ferita con l’asciugamano con tutta la forza che mi era rimasta, poi ricordai di avere delle fiale di ferro nella scatola delle emergenze, lo presi e lo bevvi velocemente, mi bagnai la fronte con dell’acqua e mi accasciai a terra sperando che il sangue smettesse di uscire.





SCIAOOO TESOREEE
LA MIA ARIANA STAVOLTA HA ESAGERATO UN PO’ CON IL SUO POVERO POLSO, MIO DIOOOOOOOO CHE SUCCEDERAAAAAA, APEEETTAA IO LO SO MUHAHAHAHAH (?) E QUESTO RAGAZZO? E’ LA SECONDA VOLTA CHE SI RICORDA QALCOSA CON LUI, CI SARA’IN QUESTA STORIA O MEGLIO CHI SARA’ IN QUESTA STORIA?  LO SCOPRIRETE NON PRESTO MA LO SCOPRIRETE LO PROMETTO, MA INTANTO POTETE PROVARE A DIRMI LE VOSTRE IDEE NELLE RECENSIONI   
MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI D’ORTOGRAFIA, CHE MI POTETE FAR PRESENTE NELLE RECENSIONI, CHE DOVRANNO ESSERE ALMENO 6 PER SAPERE COSA ACCADRA’ ALLA NOSTRA PICCOLA ARIANA
RINGRAZIOOO TUTTI VOI PER IL SOSTEGNO E PREZIOSI CONSIGLI E ALLA MIA SESTA RECENSITRICE (?) @Eightsvoice UN ENORME BACIO
MI DILEGUOOOOOO BACI DALLA VOSTRA JESSICA XX
PS. SE VOLETE AVERE NOTIFICHE DI QUANDO AGGIORNO SEGUITEMI SU TWITTER jessicaxoxo1d E DITEMI CHE SIETE VOI DI EFP COSI RICAMBIO E CREO UNA LISTA DOVE VI AGGIORNERO’ PERSONALMENTE          

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 
Aprii gli occhi e mi alzai, cavolo, quanto avevo dormito?, la testa mi girava molto ed ero debole, ma dove diavolo ero? Intorno a me un prato di margherite! Margherite? Come ero finita qui, sbattei gli occhi cercando di svegliarmi ma niente, quel paesaggio non cambiava, allora iniziai a correre, correre ma quel prato sembrava fosse infinito, una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare, era così famigliare
“Ariana piccola mia che ci fai qui?” mamma! Mi girai con gli occhi ormai lucidi, si era lei non me lo ero sognato
“Mamma!” strillai andandole incontro, ci separavano solo una decina di metri, io correvo ma quella distanza non accennava a diminuire.
“Mamma aspettami” le dissi, avrei dato la vita per poterla abbracciare, aveva un aspetto strano, una lunga veste bianca le copriva il corpo, i piedi scalzi e una coroncina di fiori che le cingevano la testa, i capelli lunghi e ondulati liberi sulle spalle, una strana luce la avvolgeva.
“Ariana guardati ti sei sporcata di nuovo la gonna sei proprio un maschiaccio!” mi disse iniziando a ridere
“Mamma ma che dici? Aspettami per favore non andar via, di nuovo!” le dissi piangendo ma lei continuava a ridere, poi ad un certo punto smise di ridere e mi guardò con sguardo serio
“No tesoro mio, non è ancora ora! Tu devi restare” mi disse e poi in una frazione di secondo tutto scomparve, ora solo il buio c’era davanti a me, però potevo sentire delle voci, diverse da quelle che avevo ascoltato prima, ma altrettanto famigliari.
“Ari per favore risvegliati, sono un amica del cazzo ecco che sono! Non mi sono presa cura di te quanto mi ero ripromessa di fare” era la voce di Demi rotta dal pianto, aspetta ma perché piangeva? Cosa era successo? E perché diavolo non riuscivo a vedere, allora provai a parlarle, ma stranamente nessun suono uscì dalle mie labbra, o meglio, le mie labbra non si mossero, provai a muovere un piede, poi la gamba, la mano, il braccio, la testa, niente il mio corpo non rispondeva, gli occhi non si aprivano, niente, eppure io c’ero, non ero morta, non ancora.
“Tay, Demi andate fuori a riposare e a prendere qualcosa, Demi è da ieri sera che non mangia, starò io qui con lei, vi prometto che appena si sveglierà, vi chiamerò” disse Liam con una voce calda che rassicurò anche me, aspetta c’era anche lui? Che diavolo ci faceva qui?
“grazie Liam” disse una voce che riconobbi in quella di Taylor, fantastico, sembrava una riunione di condominio il problema era che l’argomento ero io...
Iniziai a provare un leggero dolore alle ossa, come se qualcosa mi stava schiacciando, pian piano diventava sempre più insopportabile, il dolore, non ce la facevo più, sentivo come se il mio corpo stesse per sgretolarsi, era un dolore accecante avevo bisogno di urlare ma non potevo. Non ce la facevo più a combattere ciò che mi stava opprimendo, non avevo più la forza quindi lasciai liberamente la mia fonte di dolore schiacciarmi


INIZIO FLASHBACK

“Ari ancora non sei pronta?” mi disse un ragazzo mentre aspettava che uscissi dal bagno, misi un po’ del profumo che mi aveva regalato la mia mamma a Natale e uscì
“Eccomi, ma dove andiamo?” gli chiesi mentre uscimmo dalla mia stanza dirigendoci, fuori dalla villa, oggi era stranamente silenzioso
“Emh voglio farti un regalo, siccome la tua mamma ha detto alla mia che ve ne andrete” mi disse con un tono triste, aumentando il passo, io mi fermai
“ Cosa? Io non me ne voglio andare voglio stare qui con te!” dissi, mentre le lacrime avevano preso il sopravvento su di me, lui si girò e finalmente potei incrociare il mio sguardo con il suo e notai che aveva gli occhi lucidi e arrossati, aveva pianto, aveva pianto per me!
Principessa ti prometto che un giorno, io e te ci incontreremo di nuovo e staremo insieme per sempre, te lo giuro, ti fidi di me?” mi chiese, avvicinandosi a me e prendendomi le mani
“Si” gli dissi in preda ai singhiozzi, iniziò a raccogliere le mie lacrime con le sue dolci labbra e mi abbraccio come se fosse l’ultima volta che l’avrebbe fatto

FINE FLASHBACK 


Non so che diavolo stava succedendo, ma basta, dovevo reagire e trovare una risposta a tutte quelle domande che mi tormentavano, il dolore era sempre lì, ma stavolta cercai in tutti i modi di non fargli prendere il sopravvento su di me glielo avevo promesso. Il buio iniziò ad affievolirsi sempre di più, prima grigio, poi bianco, mi sentivo meglio, il dolore scomparve in pochi attimi,  provai ad aprire gli occhi ma li richiusi subito, la luce era accecante.
“Si è svegliata!” Liam strillò così tanto che credevo mi avesse perforato i timpani, pian piano mi adeguai alla luce e aprì gli occhi completamente, ma un groppo in gola mi fece richiuderli, ero in un ospedale! Mi ricordai subito anche il perché ci ero finita, così posai istintivamente lo sguardo sui miei polsi e notai che erano fasciati e disinfettati, ma a me non facevano male quelle ferite, erano altre a bruciarmi dentro, ma quelle non si potevano rimarginare di certo con un po’ d’acqua ossigenata e delle bende. Ma questo i medici non lo capivano. Scorsi lo sguardo per il braccio e notai vari tubi, alcuni portavano sangue, altri un liquido trasparente. 
“Buongiorno” mi disse un uomo con un camice bianco, entrando.
Buongiorno” gli dissi, educatamente
“Allora come ti senti” mi chiese appoggiando il porta-listini sul comodino, affianco al mio letto, e cominciando a visitarmi
“Un po’ stanca” gli dissi
“E’ normale” mi disse annuendo,
“Allora devo prenderti un po’ di sangue, dobbiamo fare delle analisi” mi disse infilandomi un ago nella pelle, quello si che bruciava e non i miei tagli, comunque mi limitai ad annuire non volevo mi prendesse per pazza.
Appena finì, mi salutò e mi disse che ci saremo rivisti stasera, per il controllo serale e le risposte dell’analisi e uscì, nello stesso punto dove vidi scomparire il corpo del medico vidi dopo due secondi spuntare la testa di Demi, che controllò velocemente se fossimo sole, e dopo aver constatato che non c’era nessuno, corse ad abbracciarmi  stritolarmi, non riuscivo a respirare, poi iniziò a baciarmi, quando smise mi disse 
“Sei una stronza! Mi hai fatto prendere un colpo” mi disse cominciando a piangere, le sorrisi
“ E ora perché piangi?” le chiesi
“Sono felice, non puoi capire come sono stata queste 12 ore, ho creduto di perderti” mi disse
“ma io sono qui ora” le dissi abbracciandolo,
“Ah stavo per dimenticarmi,sai non sono stata sola qui in ospedale, Taylor e Liam sono stati sempre qui” mi disse guardando la porta, da dove pochi attimi dopo entrarono Liam e Taylor con un mazzo di orchidee gialle in mano, sorrisi erano davvero teneri.
“Come stai?” mi chiese Liam chinandosi per darmi un bacio in guancia,
“Ora bene grazie” gli dissi sorridente,
“Ci hai fatto prendere uno spavento” disse Taylor, io lo guardai
“Lo so e mi dispiace ragazzi” dissi abbassando lo sguardo
“L’importante è che ora stai bene” disse Liam togliendoci da quel silenzio imbarazzante, gli sorrisi ringraziandolo con gli occhi, mi sorrise.
Erano le 16:00, stavo in stanza da sola, i ragazzi erano usciti per lasciarmi riposare, ma io non riuscivo a dormire, quando Liam entrò in camera, senza fare rumore, probabilmente voleva controllare se dormissi
“Sono sveglia” gli sussurrai, lui rise
“Scusami, ti ho per caso svegliato io?” mi chiese dispiaciuto
“No tranquillo non riesco a dormire” gli dissi rassicurandolo
“Capisco, se vuoi ti faccio compagnia” mi chiese
“Certo” gli dissi, e iniziammo a parlare
“Sai ora abito con i miei amici, diciamo che non siamo di certo ragazzi tranquilli, siamo abbastanza rumorosi” mi disse ridendo
“Una volta erano le due di notte e stavamo suonando, la vicina in vestaglia da notte era venuta a suonarci e sbatteva una padella contro la porta” mi stava facendo morire dal ridere
“Sembrano simpatici i tuoi amici” dissi
“Oh si lo sono, se per simpatici intendi pazzi, un giorno quando uscirai da qui te li presenterò” mi disse sorridendomi,
“Voi suonate?” gli chiesi alludendo a quello che aveva detto prima
“Si abbiamo una band, sai a scuola siamo molto famosi” mi disse con aria pavoneggiante, era davvero buffo, risi
“Sai io suono la chitarra e studio canto da quando avevo 4 anni” gli disse con un filo di tristezza nella voce,
“Davvero? Allora devi cantarmi qualcosa” rimasi sbalordita dalla sua richiesta, mi aveva chiesto solo di cantare!, ma io non lo facevo da quando mia madre era morta e non volevo iniziare oggi,
“Mi dispiace ma non posso” gli dissi abbassando uno sguardo,
“Hey va bene, tranquilla” mi disse poggiandomi la mano sul mento per farmi alzare lo sguardo, annui, lo abbracciai avevo bisogno di qualcuno che mi stava vicino in quel momento e anche se conoscevo Liam da poco lo abbracciai, lui non disse nulla ricambiò solo quella abbraccio, poggiando un bacio sui miei capelli.
 
“Buonasera” la cuoca di turno passò a portarmi il pasto, o meglio dire lo stesso pasto, un brodino freddo e delle patate lesse senza sale, le sorrisi e si dileguò, buttai tutto nel cestino vicino al letto, non avrei mai mangiato quella roba, poi non avevo neanche fame, pensai.
“Buonasera” mi disse il medico, iniziò a farmi il controllo e poi mi disse che le analisi si stavano stabilizzando e che domani mattina mi avrebbero rimessa, meglio così non ce la facevo più a stare in questo posto, appena il dottore uscì Demi e i ragazzi entrarono
“Allora domani torni a casa” mi disse Demi entusiasta
“Già” le sorrisi, “Ma hai cercato per la scuola guida” le chiesi, stavo cercando di evitare il discorso per cui ero finita in ospedale, non mi andava proprio di parlarne, in quel momento.
“No sinceramente non ho controllato” mi disse,
“Vuoi prendere la patente?” mi chiese Liam,
“Si, perche?” gli chiesi
“Se vuoi conosco una scuola guida, è molto buona appartiene al padre di un mio amico e la sta frequentando un altro mio amico, ti troverai bene sicuramente, io e i miei amici abbiamo fatto il corso lì” mi disse
“Okay dammi il nome e l’indirizzo,” gli dissi sorridendogli
“Okay allora il nome è Horan&Drive, la via precisa non me la ricordo è molto che non ci vado ma se vuoi appena ti rimetti andiamo insieme” mi disse
“Benissimo” gli dissi sorridendo.
 
Erano le 8:00 e tra poco mi avrebbero dimessa, stavo preparando il borsone che Demi mi aveva portato, quando un infermiera entrò
“Buongiorno signorina, allora appena raccoglie le sue cose può pure andare, i suoi amici la stanno aspettando giù” mi disse, la ringraziai e appena uscì presi la mia borsa e mi recai verso l’uscita dove Demi e i ragazzi mi stavano probabilmente aspettando.
Appena uscì Demi mi venne ad abbracciare e mi stampò un bacio in guancia, andai a salutare Taylor e Liam e ci dirigemmo verso un’auto parcheggiata, era davvero una bella auto sportiva, nera con gli interni in pelle bordò, quando Liam salì nella parte del guidatore constatai che fosse sua, doveva essere abbastanza ricco se possedeva una macchina così. In breve tempo arrivammo avanti casa,  Liam chiese il mio numero, glielo scrissi sul suo Iphone 5, mi diede un bacio in guancia e gli sorrisi, lanciai un occhiata verso Demi e Taylor e li vidi scambiarsi un bacio tutt’altro che casto, io e Liam ci guardammo e scoppiammo in una fragorosa risata.
“Ti passo a prendere alle 4” mi sussurrò Liam in un orecchio, prima che prendessi la mia amica, se no ci avrebbero denunciati per atti osceni in luogo pubblico.
“Sai che io e te dobbiamo parlare!” mi disse Demi, appena entrammo in casa.
“Si ma ora non posso proprio devo andare a farmi una doccia” dissi correndo verso le scale,
“Non puoi sempre scappare!” strillo cercando di farsi sentire, ma non risposi mi chiusi in bagno e feci una doccia calda. E scesi giù a prendere qualcosa da mangiare, siccome l’ultima cosa che avevo mangiato era un panino due sere fa.
Per fortuna Demi non era in cucina, anche se non potevo scapparle per sempre, lanciai un occhiata all’orologio e notai che erano le 13:45, aprii il frigorifero e presi della pasta e del pollo, mangiai abbastanza lentamente, volevo perdere tempo non so a quale scopo, ma non vedevo l’ora che questo giorno finisse. L’ultima forchettata di pasta e notai che erano le 14:15, mi si illuminò lo schermo del cellulare che era appoggiato sul bancone,

Ciao dolcezza cambio di programma ti passo a prendere alle 15:00 così poi ti faccio fare un giro per Londra baci
Liam xx

Sorrisi, poi alzai lo sguardo per riguardare l’ora ed erano le 14:15, aspetta tra meno di un ora Liam sarebbe stato qui ed io ero impresentabile, misi i piatti nella lavastoviglie e andai sopra, mi vestii con un abitino a fiori colorato, con un giacchetto leggero in jeans e un paio di zeppe alte  dello stesso motivo del vestito, andai in bagno e creai delle grosse onde con la piastra e mi truccai con del fard e del blush pesca sulle guance, il mascara e la matita sugli occhi, un rossetto naturale sulle labbra e misi il mio fidato Chanel n. 5. Ora ero pronta guardai l’ora, le 14:55 benissimo, scesi le scale e trovai Demi che chattava con il telefono.
“Io esco con Liam probabilmente torno tardi” le dico
“Ah okay anch’io passerò il pomeriggio con Tay” sorrisi per il soprannome che gli aveva dato.

Il campanello suonò, andai ad aprire e trovai Liam in tutto il suo splendore: capelli raccolti in un ciuffo non molto alto, jeans e una maglietta bianca aderente.
“La mia dama è pronta?” disse in modo galante porgendomi il braccio, arrosì e sentì la risata di Demi che guardava la scena divertita, io intrecciai il mio braccio con il suo, prima di chiudere la porta feci una linguaccia alla mia amica facendola ridere. 
 
 


CIAOO RAGAZZE MIEE
ALLORA LA STORIA PRENDE PIAN PIANO PIEGA, VE LO ASPETTAVATE CHE FINIVA IN OSPEDALE? DITELO CHE VI HO IMPRESSIONATO EEE  LOL
RINGRAZIO CHI HA RECENSITO LA STORIA E L’HA MESSA TRA PREFERITE/RICORDATE/SEGUITE ASPETTO I VOSTRI IMPORTANTISSIMI PARERI SUL CAPITOLO E MI SCUSO SE NON HO ANCORA RISPOSTO A MOLTE RECENSIONI LO FARO’ MOLTO PRESTO SPERO.
ASPETTO 8 RECNSIONI PER IL PROSSIMO CAPITOLO (mi serve tempo ma shhh)
RIBADISCO CIO’ CHE HO DETTO NELLO SCORSO CAPITOLO SE VOLETE AVERE NOTIFICHE DI QUANDO AGGIORNO SEGUITEMI SU TWITTER jessicaxoxo1d E MANDATEMI UN INDIRETTO DICENDOMI CHE SIETE VOI DI EFP COSI’ CREO UNA LISTA DOVE VI POTRO’ AGGIORNARE PERSONALMENTE.
BACIIIIIIII
JESSICAAA ;)
 
ARIANA GRANDE




DEMETRIA LOVATO


STEFAN 


TAYLOR LAUTNER


IL MIO LIAM PAYNE *-*

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

 
Chiusi la porta e mi girai verso Liam per salutarlo con un bacio in guancia,
“Sei bellissima” mi sussurrò, abbassai lo sguardo per non fargli notare che le mie guance si erano imporporate. Ci incamminammo per il vialetto e notai che nella cassetta delle poste c’era una lettera, strano Demi le aveva raccolte quando eravamo arrivate, la presi e la misi nella mia borsa, l’avrei letta in macchina.

“Prego” mi disse Liam aprendomi lo sportello della sua auto,
“Grazie” gli sorrisi ed entrai in macchina, iniziò a guidare e dopo una decina di minuti si accostò.
“Ecco qui” mi disse spegnendo la sua auto, uscimmo e ci ritrovammo davanti un edificio con una grande insegna ‘Horan&Drive’ verde.

Entrammo ed una ragazzo biondo ci venne incontro,
“Hey” gli disse Liam dandogli una pacca sulla spalla, gli sorrise ricambiando il gesto. Poi posò i suoi occhi azzurri su di me
“Allora credo tocchi a me fare le presentazioni: Niall lei è Ariana. Ariana lui è Niall uno dei miei migliori amici, con cui convivo” ci disse
“Piacere di conoscerti Ariana, Liam mi ha parlato molto di te” lanciai uno sguardo divertito a Liam. Aveva parlato di me? E notai che stava guardando Niall in un modo non molto carino. Risi erano davvero simpatici.
“Anche per me è un piacere e anche a me Liam ha parlato molto di voi” dissi sorridendogli,
“Allora sei qui per la patente?!” mi chiese.
“Emh si” gli dissi
“Bene seguimi andiamo a fare l’iscrizione così potrai iniziare il corso oggi stesso” mi disse mentre ci dirigemmo in un corridoio stretto e illuminato da molte luci. Ci fermammo davanti una porta, la aprì e notai una grande scrivania su cui era poggiato un portapenne, dei fogli bianchi, e diverse cose.
“Allora, oggi mio padre non c’è quindi ti faccio l’iscrizione io, riempi questo foglio con i tuoi dati” mi disse porgendomi un foglio bianco da compilare, mi accomodai su una delle sedie poste davanti la scrivania e iniziai a scrivere.
“Ecco qui” gli dissi sorridendogli e porgendogli il foglio compilato dopo 5 minuti.
“Benissimo! Bro stai pure qui la accompagno io in classe” disse a Liam. Uscimmo e iniziò a farmi delle domande.
“Di dove sei?” mi chiese sorridendomi,
“In realtà sono nata a Londra ma per alcuni motivi ho passato la mia vita a Los Angeles sono tornata qui da qualche giorno” gli dissi sorridendogli amaramente,
“Capito, comunque avremo modo di conoscerci meglio più in là. Questa è la tua classe, tranquilla l’istruttore è molto bravo” mi disse aprendo la porta,

mi ritrovai in un aula dove alla destra c’era la cattedra e alla sinistra due file di banchi, di fronte a me invece delle finestre riempivano la parte centrale del muro, le pareti erano dipinte di un celeste molto chiaro.
“Mike lei è la nuova ragazza di cui ti avevo parlato, trattamela bene” disse facendomi l’occhiolino. Gli sorrisi. Fece per andarsene,
“Ci vediamo dopo” mi sussurrò, gli sorrisi e mi avvicinai al signore, aveva la barba e i capelli brizzolati doveva avere una cinquantina di anni se non di più.
“Qual è il tuo nome?” mi chiese cortese, gli sorrisi.
“Sono Ariana Grande ho 18 anni e vengo da Los Angeles” guardai la classe e notai che la maggior parte erano 40enni.
“Benissimo signorina Grande si può accomodare vicino a Styles” mi disse indicando l’ultimo banco della fila. Aspetta Styles non era? Spostai lo sguardo sperando fosse qualche parente o qualsiasi persona che non fosse lui, ma appena posai lo sguardo vidi il riccio guardarmi maliziosamente, appena arrivai al banco mi misi seduta accanto a lui che mi fece un sorriso a 32 denti mostrando le sue adorabile fossette, notai che aveva gli occhi di un verde ammaliante. Okay che diavolo stavo pensando era sempre il ragazzo sfacciato di qualche giorno fa.


“Ci si rivede dolcezza” mi disse con tono smielato, se pensava di fare colpo in questo modo aveva fatto i conti male. Non mi facevo imbambolare così facilmente, oramai, non più.
“Purtroppo” gli dissi acida, per poi posare la mia attenzione alla lezione, non ero di certo venuta qui per ascoltare un ragazzo sfrontato.        
La lezione a parte il fatto che Harry mi fissava ogni 5 secondi proseguì bene, dopo all’incirca 2 ore Mike ci comunicò che la lezione era finita e che potevamo andare, posai nella borsa il piccolo quaderno che avevo preso dove avevo annotato le cose che ritenevo più importanti, mi alzai per andarmene sentendo ancora lo sguardo del riccio addosso, che dopo pochi attimi si alzo mettendosi le mani in tasca. Uscì dall’aula per dirigermi nella stanza dove Niall e Liam mi stavano aspettando, però qualcosa non quadrava perché Harry mi stava seguendo?


“Si può sapere perché mi segui?” dissi dando voce hai miei pensieri,
“Ma dolcezza io non ti sto seguendo andiamo solo nella stessa direzione” mi disse come se la risposta fosse ovvia. Cercai di ignorarlo fermandomi davanti la porta, notai con la coda dell’occhio che anche lui si fermò, cosi mi girai guardandolo con un sopracciglio alzato.
“Senti dolcezza non ho di certo bisogno di seguirti, se solo voglio ti farei cadere ai miei piedi così velocemente che neanche tu non te ne accorgeresti”  mi disse altezzoso, mi stava facendo saltare i nervi.
“Provaci!” gli dissi sfidandolo, nessuno poteva trattarmi come una puttana. Mi stinse i fianchi e mi appoggiò delicatamente sulla porta, sorridendomi cominciò a guardare le mie labbra chinandosi man mano, ma la porta si aprì facendoci cadere sul pavimento freddo, Harry era sopra di me aveva poggiato i gomiti per terra per non pesarmi, alzai gli occhi e vidi Liam, Niall e un altro ragazzo ovvero colui che aveva aperto la porta guardarci stranamente mentre quest’ultimo se la rideva sotto i baffi. Nel frattempo Harry si era alzato e mi porse la mano per aiutarmi, ma mi alzai ugualmente solo con le mie forze. Ero diventata rossa, sentivo le guance andarmi a fuoco mentre Harry se ne stava tranquillamente come se non fosse successo niente.


“Vedo che hai conosciuto Harry” mi disse Liam lanciandogli uno sguardo di fuoco, io annuì velocemente evitando di guardarlo.
“Ehi ci sono anche io!” disse il ragazzo moro dagli occhi azzurri che non conoscevo, prolungando la ‘o’ più del dovuto.
“Visto che nessuno vuole fare le presentazioni qui! Io sono Louis” mi disse prendendomi la mano e lasciandoci un delicato bacio, arrossì
“I-io sono Ariana” gli dissi,
“Lou è un altro nostro amico che vive con noi” mi spiegò Niall, mentre chiudeva a chiave la porta principale,
“Dov’è Zayn?” chiese Liam a Louis, immaginai fosse l’altro loro convivente, siccome mi ricordai che Liam mi aveva precisato che erano cinque.
“Da Perry” disse Louis.
“Ho intenzione  di far visitare ad Ari la città, volete venire?” chiese Liam
“E’ un idea stupenda così ci conosciamo meglio” disse Louis entusiasta e gli altri annuirono sorridendo.


Ci dirigemmo verso l’auto di Liam anche se Louis e Niall salirono su un’altra auto, una bella mini cooper rossa, tipica macchina inglese. Notai che invece Harry ci seguiva, cercai di evitare di guardarlo sarebbe stato troppo imbarazzante. Decisi di sedermi dietro. Ci fermammo davanti a un locale e prendemmo un frappè e camminammo per il centro di Londra, mentre Liam cercava di spiegarmi la storia dei monumenti.

Arrivammo di fronte al London Eye, era immenso, metteva soggezione.
“Saliamo!” disse Niall guardandomi, a me non piacevano affatto le altezze ma mi sembrò scortese dirgli di no, quindi accettai con un groppo in gola. La fila era abbastanza lunga intanto ci dividemmo in coppie, una sarebbe stata da tre , io cercai di avvicinarmi a Liam non volevo di certo salire con Harry. O meglio forse lo avrei voluto ma non potevo permettermi di affezionarmi a lui, sarebbe stato un disastro, tutto!
“Liam tu sali con me” gli chiesi giusto per esserne certa,
“Emh mi dispiace ma io devo stare giù ho la fobia dell’altezza” cavolo, mi girai verso Niall sperando di salire con lui ma aveva già fatto coppia con Louis, così mi girai verso l’ultimo rimasto. Si avvicinò a me
“Tranquilla dolcezza ci conosceremo meglio” mi disse in modo sensuale, la sua voce roca mi stava facendo impazzire. Mi limitai a guardarlo con uno sguardo decisamente non amichevole, avevo tremendamente paura che la mia voce potesse tradirmi.

Il nostro turno arrivò dopo un po’ di tempo ed entrammo nella grande sfera di vetro che ci avrebbe portato ad un altezza mostruosa. Non ci dovevo pensare. Non ci dovevo pensare. Non ci dovevo pensare.
“Perché tieni gli occhi chiusi?” mi chiese con un tono e uno sguardo divertito, stavo morendo di paura e lui si divertiva che galantuomo non ce che dire!
“Emh niente sono stanca” bella scusa, complimenti Ariana! Lui rise e continuò a guardarmi spostando il suo sguardo lungo il mio corpo, okay ero stata clemente fino ad ora, ma adesso basta.
“Senti Harry se pensi che io sia il tipo di ragazza che appena ti guarda finisce nel tuo letto, allora si vede proprio che non mi conosci!” gli dissi acida. Intanto la ruota continuava a salire lentamente sempre più in alto.
“Dolcezza, sei tu che mi sopravaluti io non ho intenzione di fare la corte ad una troia, se pensassi che fossi tale non mi stancherei a provare ad avere una relazione con te” mi disse pacatamente guardandomi negli occhi,
“Perché parti dal presupposto che io mi voglia mettere con te?!” dissi facendo una risata nervosa.
“Perché sono convinto che non manca molto al momento che ti innamorerai di me” mi disse avvicinandosi sempre più , alle mie labbra. Ma prima che potesse solo sfiorarle
“Mai” gli gridai in faccia spostandomi dalla sua morsa, si mise a ridere. E ora perché rideva?. Cosa c’era da ridere?
“Perché ridi?” gli chiedo,
“Perché? Semplicemente perché così mi piaci ancora di più, e perché oltre ad avere un bellissimo corpo hai anche un bellissimo carattere e perché non mi fermerò prima di averti conquistata” mi disse con il tono di voce basso e roco.
“Perdi tempo” gli dico sbuffando.
“E perché?” mi chiese. Quel gioco stava durando fin troppo e mi stavo stufando, non avrei mai permesso che si avvicinasse a me.
“Il perché Harry non te lo posso dire, anzi non mi va di dirtelo ma fidati di me è meglio se lasci stare” gli dico, guardai fuori e notai che la ruota iniziava a fermarsi, bene almeno quello stupidissimo dialogo era servito a qualcosa, nel frattempo Harry uscì e mi porse la mano per aiutarmi, stavolta lo accettai, avevo un vestito non potevo certo fare movimenti bruschi. O forse era una scusa.
“Eccovi” ci disse Liam e notai che Louis e Niall erano già usciti,
“Già” disse Harry guardandomi maliziosamente. 


Salimmo in macchina e Harry fece di tutto per farmi salire davanti stavolta, accettai quasi subito, non volevo ascoltare la sua voce per troppo tempo, mi avrebbe fatto solo male.
“Ecco qui!” mi disse Liam parcheggiando davanti casa mia,
“Vi va di fare un salto da me? Non so se Demi è ritornata quindi sto da sola” chiesi a tutti.
“certo tesoro” mi disse Niall avvicinandosi per darmi un bacio in guancia, vidi l’espressione di Harry scurirsi, era davvero geloso?

Entrammo in casa,
“Wow” disse Liam sorpreso entrando, sorrisi nel vedere la sua faccia.
“Potete mettervi qui” dissi a loro indicando il divano bianco,
“Fate pure come se foste a casa vostra, io devo andare a cambiarmi, torno subito” dissi a loro sorridendo,
 e mi diressi verso la mia stanza la aprì ed entrai, posai la borsa sul comò, mi tolsi il vestito e le scarpe e mi misi una canotta verde e un paio di pantaloncini e poi infilai le mie dolci e calde scarpe a forma di panda. Feci per uscire quando mi ricordai di un particolare, la lettera di questo pomeriggio era ancora nella mia borsa andai ad aprirla e la presi, decisi di scendere, l’avrei letta giù.

Trovai i ragazzi a parlare, erano adorabili, si poteva benissimo vedere che avevano un bel rapporto
“Hey piccola” mi disse Harry guardandomi, dolcemente? E così tutti posarono lo sguardo su di me, arrossì, la trovai una situazione abbastanza imbarazzante, Liam probabilmente se ne accorse
“E’ la lettera di oggi pomeriggio?” mi chiese curioso quest’ultimo, osservando la mia mano sinistra in cui stringevo quella busta, gli annui e mi sedetti tra lui e Louis.
“Perché non la apri?” mi chiese Niall osservandomi, già bella domanda!, perché non la aprivo?, probabilmente sapevo cosa conteneva e soprattutto sapevo chi me l’aveva inviata, avevo tremendamente paura che fosse una lettera di Stefan che mi spiegava il perché mi aveva lasciata in questo modo, eppure aspettava da tanto una sua spiegazione, e allora perché non la aprivo? Avevo paura ecco cosa!  
“Emh si ora la apro” osservai Liam, anche se lui non aveva conosciuto Stefan il suo sguardo aveva il potere di tranquillizzarmi, sembrava capisse la mia preoccupazione anche se ignaro della situazione. Notai Harry fissarmi intensamente, era preoccupato? E di cosa? In ogni caso mi feci forza e aprì quella lettera, rimasi a bocca aperta non riuscivo a parlare, ad emettere fiato, fissavo un punto della lettera, i ragazzi mi guardarono preoccupati, Liam mi prese la lettera dalle mani ed iniziò a leggerla ad alta voce, glielo feci fare.


Ciao Ariana,
 fammi presentare sono Michael un caro amico del tuo Stefan, se così si può definire il nostro rapporto. Sai cucciola il tuo Stefan se n’è andato senza dirti nulla e senza darti una spiegazione, quanto mi dispiace! Proprio a causa di questo mio tremendo dispiacere ho deciso di essere io a svelarti il motivo della misteriosa scomparsa del tuo ragazzo o ex? Ti racconto tutto dal principio:
io e Stefan siamo in contatto da più di due anni,e anche se ti aveva promesso che non faceva più uso di droghe, lo faceva. Il problema mia orsettina è che io ho sempre abitato a Londra quindi il denaro che mi doveva era diventato davvero tanto.Una volta qui ho giustamente cominciato a chiedergli ciò che mi spettava. Indovina un po’ il motivo della sua fuga? Tesorino tu sei rimasta la sola che possa rimborsare i soldi che mi doveva dare quel demente in un modo o nell’altro. Quindi non te la prendere con me se non ti lascerò in pace per un po’. In caso tu zuccherino mio non voglia incontrarmi o facesti il tremendo errore di chiamare la polizia o qualche tuo amichetto,  non saprei cosa potrebbe accadere alla tua cara amica Demi. Ti aspetto stasera alle 23:45 nell’Oxford Street 145, vieni sola ti conviene.
                                                 Il tuo caro amico, Michael.   




CIAOO BELLE, SCUSATEMI DEL RITARDISSIMO  MI INCHINO MA NON FATEMI FUORI SE NON SAPRETE MAI COME CONTINUERA'
IL CAPITOLO, SPERO DI AVERVI INCURIOSITO E FATEMI NOTARE TUTTO CIO' CHE SECONDO VOI NON VA, NON SO PERCHE' MA QUESTO CAPITOLO MI SEMBRA BRUTTINO! VOI CHE DITE? ASPETTO 10 RECENSIONI PRIMA DI PUBBLICARE IL SEGUITO ORA VI MANDO UN ENORME BACIOOOOO :*****


ARIANA

 

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