Il gioco dei sogni

di Ausel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cercasi lavoro ***
Capitolo 2: *** La famiglia Parker ***
Capitolo 3: *** Al ritrovo ***
Capitolo 4: *** Questioni di cuore ***
Capitolo 5: *** Nuove abitudini ***
Capitolo 6: *** Un'ambiziosa segretaria ***
Capitolo 7: *** Parlando d'amore ***
Capitolo 8: *** Licenziata...? ***
Capitolo 9: *** Piccoli disguidi ***
Capitolo 10: *** Un cuore immensamente grande ***
Capitolo 11: *** La mamma del cuore ***
Capitolo 12: *** Aria di novità ***
Capitolo 13: *** Strani discorsi ***
Capitolo 14: *** Parole non dette ***
Capitolo 15: *** Quando nasce un amore ***
Capitolo 16: *** Un amore non meritato ***
Capitolo 17: *** Clandestinità ***
Capitolo 18: *** Il picnic ***
Capitolo 19: *** Vendetta ***
Capitolo 20: *** Ladra io ?? ***
Capitolo 21: *** Cercasi moglie ***
Capitolo 22: *** La cena ***
Capitolo 23: *** Allo scoperto ***
Capitolo 24: *** Brutta cosa, la gelosia... ***
Capitolo 25: *** Rivali in amore ***
Capitolo 26: *** SOS fidanzato ***
Capitolo 27: *** Riconciliazione ***
Capitolo 28: *** Finti amori ***
Capitolo 29: *** Vuoti di memoria ***
Capitolo 30: *** Confusione ***
Capitolo 31: *** Una nuova famiglia ***
Capitolo 32: *** Bugie ***
Capitolo 33: *** Una nuova arrivata ***
Capitolo 34: *** Brutte notizie ***
Capitolo 35: *** Una famiglia da salvare ***
Capitolo 36: *** Alleanze ***
Capitolo 37: *** Il processo ***
Capitolo 38: *** Gente che va.... e gente che viene ***
Capitolo 39: *** Ricordi del passato ***
Capitolo 40: *** Incomprensioni ***
Capitolo 41: *** La fine di un amore ***
Capitolo 42: *** Troppo tardi ? ***
Capitolo 43: *** Una lacrima sul viso ***
Capitolo 44: *** Preparativi ***
Capitolo 45: *** Chiodo scaccia chiodo ? ***
Capitolo 46: *** Scuse ed epilogo ***



Capitolo 1
*** Cercasi lavoro ***


Era una calda giornata di sole nella repubblica monarchica di Santa Juliana.

Faceva particolarmente caldo in una pensione dove non c'era l'aria condizionata !
Fuori era pieno di gente. C'erano persone che prendevano il sole, che giocavano, che chiacchieravano e che... si prendevano cura di fiori. Tra quest'ultime ce n'era una in particolare : Ninì.
Ninì era una giovane ragazza un po eccentrica ma allo stesso tempo insicura. Aveva i lunghi capelli castani raccolti in una coda di lato, indossava dei pantaloncini di jeans e un top giallo coperto per metà da una leggera giacchetta a maniche corte piena di fiori. I fiori.. già, i fiori erano la passione di Ninì. Forse aveva preso un po dal nonno Hèctor, giardiniere dell'ambasciata di Santa Juliana. Fatto sta che ogni momento libero che aveva, Ninì lo passava o con i fiori o col nonno. A volte anche con la sua migliore amica Vicky. 
Ninì non aveva un lavoro, ma le sarebbe molto piaciuto averlo; magari uno a stretto contatto con le piante. Il suo problema, era uno solo : attirava i guai come se fosse una calamita ! Ma con la natura ci sapeva fare...

Un giorno, mentre camminava per un parco, l'attenzione di Ninì fu attirata d una pagina di giornale accartocciata su una panchina. Era piena di annunci di lavoro. Uno in particolare la colpì. Diceva : Cercasi segretaria apprendista per lavorare nell'ambasciata di Santa Juliana. "Strano che il nonno non me l'abbia detto," penso Ninì " ma d'altronde non c'è da stupirsi : con i suoi problemi di memoria... " Ninì non era un granché in matematica, ma sarebbe stata disposta a tutto pur di potersi mantenere in proprio.
Fu così che quello stesso pomeriggio si presentò in ambasciata. Non era la prima volta per lei, c'era già stata qualche volta quand'era molto piccola, visto il lavoro del nonno. Conosceva anche le poche persone del personale che lavoravano lì da anni.
Ninì si accorse subito di non essere l'unica presente per prendere quel posto. Mentre aspettava di essere chiamata, vide dei bambini correre nel prato. Uno di loro, anzi "una", l'incuriosì particolarmente. Stava per toccare a lei, quando si accorse che la bambina era caduta sul prato sbucciandosi un ginocchio. Ninì non aveva ne fratelli, sorelle o figli; ma con i bimbi ci sapeva fare molto bene. Senza pensarci due volte, corse fuori e accorse la bimba.

- Ninì : Ti sei fatta male ?
- Bambina : Un po, ma tu chi sei ?
- Ninì : Mi chiamo Ninì, sono qui per il posto di impiegata. Cosa posso fare per aiutarti ?
- Bimba : Io mi chiamo Cecilia. Potresti aiutarmi ad alzarmi ? Così vado in bagno e, se vuoi, mi aiuti a mettere un cerotto !
- Ninì : Certo, andiamo ! 
Detto questo, Ninì prese Cecilia per mano e quando furono in bagno la disinfettò e le mise un cerotto.

Intanto, il turno di di Ninì era già passato da tempo. A fare i colloqui, secondo il giornale, sarebbe stato l'avvocato dell'ambasciatore. Fu proprio quest ultimo che, dopo aver assistito a tutta la scena svoltasi tra Ninì e Cecilia, si avvicino a Ninì.

- Ambasciatore : Ciao ! Tu sei qui per il posto d'impiegata ?
- Ninì : Sì, mi chiamo Nina Gomez. Sono la nipote del giardiniere. Ma lei chi è ?
- Ambasciatore : Io sono l'ambasciatore Tomàs Parker. 
- Ninì : Oh cielo, mi scusi non l'avevo riconosciuto !
- Ambasciatore : Non preoccuparti... piuttosto... ho visto quello che hai fatto per mia figlia, te ne sono grato e vorrei ringraziarti. Ti andrebbe se ti offrissi un posto di lavoro come tata dei miei quattro figli ?

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Capitolo 2
*** La famiglia Parker ***


- Nnì : Sta dicendo sul serio ?
- Ambasciatore : Certo ! Ho visto che con i bambini te la cavi molto e, visto che io sono sempre impegnato col lavoro, mi piacerebbe che fossi tu a prendertene cura !
- Ninì (sorride imbarazzata) : La ringrazio molto, però 4 bambini...
- Ambasciatore : Sono un pò tanti ? Tranquilla. Due di loro sono già ragazzi e sanno badar a se stessi. Vorrei che tu ti occupassi principalmente dei due piccoli, Cecilia e Chama. Accetti ?
Ninì era ancora un pò incerta : l'ambasciatore si sarebbe accorto che non era molto responsabile ? Ma l'idea l'allettava, e così...
- Ninì : Ok, la ringrazio infinitamente.
- Ambasciatore : Sono io che dovrei ringraziarti ! Ti va di incominciare a lavorare da adesso ? A meno che tu non abbia qualcosa da fare...
- Ninì : Stia tranquillo Sig. Parker, non ho mai impegni.
- Ambasciatore : Va bene, se mi segui ti presenterò la mia famiglia.

I due rientrarono in ambasciata e l''ambasciatore chiamò a raccolta tutti.
- Ambasciatore : Ho il piacere di presentarvi Ninì, lei è la vostra nuova tata !
- Ragazzo : Uffa.. Non credi che io e Chow siamo un po troppo grandi per avere una baby-sitter ?
- Ambasciatore, rivolto a Ninì e poi al ragazzo : Perdonalo, a volte è un pò nervoso.. Per quanto riguarda te, Martin, Ninì si occuperà principalmente di Chama e di Cecila.
- Cecilia : Che bello, tu sei quella che mi ha aiutato quando sono caduta !!!
- Ninì : Sì, sono io !
- Bimbo : Ciao, io sono Chama ! Ti piaciono gli alieni ?
- Nin : Non ne so molto, ma sarei contenta se tu mi insegnasi qualcosa su di loro ! =D
- Ragazza : Ciao, io sono Chow. Piacere di conoscerti.
- Ninì : Piacere mio..
- Ambasciatore : Bene, a quanto vedo avete già fatto amicizia.. Posso lasciarti qui con loro, Ninì ?
- Ninì : Ok, va bene...
- Martin e Chow : Papà, noi andiamo al ritrovo...
- Ambasciatore : Ok, divertitevi !
- Ninì : Ok, bimbi... che vi piacerebbe fare ?
- Chama e Cecilia : Ti va se usciamo fuori ?
- Ninì : Mi va benissimo !
I tre stavano uscedo in giardino, quando ad un certo puntto...
- Donna : E tu chi saresti ??? Cosa ci fai qui ??? Perchè sei con i figli di Tomàs ???
- Ninì : Ecco, io...
- Cecilia : Lei è la nostra nuova tata. E' molto più brava di te, brutta strega !!!
- Ninì : Cecilia, non si parla così ! Scusi, non per mancarle di rispetto.. potrei sapere chi è lei ?
- Donna : Io ? Sono Celina. Il braccio destro di Tomàs, nonchè sua fidanzata...

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Capitolo 3
*** Al ritrovo ***


-

- Ninì : Ah... Mi scusi non lo sapevo...
- Celina : Allora la prossima volta pensa, prima di aprire la bocca...
E se ne andò.
- Chama : E se andassimo al ritrovo a trovare Martin e Chow ?
- Cecilia : Buona idea !
- Ninì : Va bene, se vi fa piacere andiamo.

Al ritrovo.
- Martin : Non so se anche tu,hai la mia stessa impressione... mi sembra che ci stiano guardando tutti male..
- Chow : Non ci stanno guardando male. Ci fissano così solo perchè siamo nuovi...
- Martin : Può essere...
.... : TUM - TUM - TUM TUM - TUM
- Martin : Cos'è questo rumore ?
I ragazzi si girarono.
- Chow : Guarda ! Dev'essere quella ragazza con i tamburi ! Suona bene, vero ?
-- Martin : Gi, è brava...
Intanto erano arrivati Ninì e i bimbi.
- Martin : Ehi, che ci fate qui ??
- Ninì : Mi scusi signorino, ma i suo fratelli volev..
Martin la intrruppe.
- Martin : Non provare più a chiamarmi "signorino" o a darmi del lei !- disse ridendo.
Si misero a ridere anche gli altri.
- Chama : Che bella bambina che c'è lì...
- Ninì rivolta ai bimbi : E' vero ! Perchè non andate un po a giocare con lei ? 
I bimbi : Ok..

- Chow : Ninì, conosci quella che sta suonando ?
- Ninì : Sì, è una mia amica. Si chiama Lola, ve la presento ?
- Chow : Ok. Se dobbiamo stare ancora tanto qui a Santa Juliana, preferirei avere un'amica...
- Ninì : Brava Chow, così si parla !
Poi, rivolta a Martin.
- Ninì : Tu non vieni ?
- Martin : No, sto ancora qui a rilassarmi...

Intanto, in ambasciata...
- Celina, rivolta all'ambasciatore : So che hai assunto una tata per i tuoi figli...
- Ambasciatore : Sì, volevo che stessero con qualcuno che badasse a loro. Io sono sempre così occupato...
- Celina, avvicinandosi a lui : Potevi chiedere a me, in fondo sai che su di me puoi sempre contare..
- Ambasciatore, allontanandosi da lei : Sì, sì, lo so. Però Ninì mi è sembrata cosi buona con loro...
- Celina : Stai cercando di dirmi che io non sono abbastanza brava con loro ???
- Ambasciatore : No. Sto solamente dicendo che comunque, da quando ti conosco, non mi sembra che tu ti sia interessata molto a loro...
- E con questo cosa vorresti insinuare ?

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Capitolo 4
*** Questioni di cuore ***


- Ambasciatore : Non intendo insinuare niente, credo solo che tu non sia la persona più adatta a crescere i miei figli.
- Celina : Dunque...
- Ambasciatore : Dunque fine del discorso !

Al ritrovo.
- Ninì : Ciao Lola ! Ti presento Chow, è nuova di qui. Quel ragazzo che vedi seduto là è suo fratello, Martin.
- Lola : Molto piacere ! 
- Chow : Suoni bene il tamburo, sei una professionista ?
- Lola : Professionista io ? Ma figurati ! 
- Ninì : Bhè, vi lascio un attimo da sole. Vado a vedere i bimbi. Voi intanto continuate pure a parlare.

- Chama : Vuoi giocare con me ? Mi chiamo Chama.
- Bimba : Io sono Zoe. Ok, va bene.
- Cecilia : E io ??? 
- Chama : Tu vai a giocare da qualche altra parte !
- Ninì : Bambini, perchè urlate così ?
- Cecilia : Chama non vuole che io giochi con loro.
- Ninì : Dai, non preoccuparti... Ti va se chiacchieriamo un po?
- Cecilia : Va bene...

Dopo una mezz'ora, tornarono tutti in ambasciata.

- Ambasciatore : Ciao ! Vi siete divertiti ??
- Cecilia : Sì, tantissimo !!! Ninì è dolce come il miele...
- Ninì : Oh... Grazie piccola, sei simpaticissima!
E l'abbracciò.
- Ambasciatore : Ninì, vieni nel mio ufficio. Vorrei mettere a punto il tuo orario di lavoro e altre cose...
- Ninì : Va bene.

In ufficio.

- Ambasciatore : Innanzitutto, avrei bisogno dei tuoi dati : nome, cognome, data e luogo di nascita, stato civile...
- Ninì : Nina Gomez, Ninì per gli amici, 15 marzo 1983, nubile.
- Ambasciatore : Ok. Dove vivi ?
- Ninì : Alla pensione che c'è qui vicino, con la mia amica Vichy.
- Ambasciatore : Non hai una vera casa ?
- Ninì : No, cioè, insomma, ecco io.. Qualche volta vengo nella casa del guardiano dove sta mio nonno, ma comunque...no. Perchè me lo chiede ?
- Ambasciatore . Perchè nel tuo contratto ci dev'essere scritto anche questo... Comunque ho visto che con Cecilia hai legato veramente tanto...
- Ninì : Credo di sì, prima non voleva neanche lasciarmi venire nel suo ufficio. =)
- Ambasciatore : Che ne diresti di venire qui ? Non fare quella faccia strana, non mi sono espresso bene ! Intendevo chiederti se vuoi alloggiare nella stanza del personale che è rimasta libera.
- Ninì : Ah, ecco ! E quanto mi costerebbe ?
- Ambasciatore : Ninì, per me e Cecilia sarebbe un piacere averti qui... Dunque gratis.
- Ninì : Ah, se è per Cecilia... allora accetto !
- Ambasciatore : Benissimo ! Ti accompagno in quella che diventerà camera tua =D

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Capitolo 5
*** Nuove abitudini ***


- Ninì : Wow... è bellissima !
La camera era abbastanza grande, i muri erano giallo ocra e sulla parete opposta alla porta c'erano due grosse finestre che davano sul giardino dell'ambasciata .
- Ambasciatore : Come vedi, non ci sono molti mobili. Quando hai tempo vai pure a comprarli e non badare a spese : paga tutto l'ambasciata.
- Ninì : Grazie, ma non vorrei disturbarla troppo...
- Ambasciatore : Ma quale disturbo ! Era tutto compreso nel contratto.
- Ninì : Ah, certo...
- Ambasciatore : Domani porta pure qui la tua roba. Se vuoi posso chiedere a Orazio, il maggiordomo, di aiutarti...
- Ninì : Grazie, ma farò da sola. =)
- Ambasciatore : Va bene. Ci vediamo alle 7 a cena.
- Ninì : Certo...

A cena.
- Celina : Perchè quella dipendente è ancora qui ?
- Ambasciatore : Da oggi vivrà qui, soggiornerà nella camera del personale.
- Cecilia : Che bello !!! Staremo sempre insieme, vero Ninì ?
- Ninì : Ma certo =)

Il giorno dopo, a colazione.
- Ninì : Vado a prendere un po d'acqua, qui è finita...
- Ambasciatore : Grazie.
Ninì sia alzò dalla sedia e si diresse verso la cucina. Appena arrivò, si accorse che il rubinetto perdeva acqua.
- Ninì : Oh, no ! E ora cosa faccio ?
Così incomincio ad armeggiare un pò tra i tubi.
Dopo pochi minuti, l'acqua usciva ancora più in fretta.
Intanto era entrato l'ambasciatore, e Ninì era tutta fradicia.
- Ambasciatore : Che sta succedendo qui ?
- Ninì : L'acqua ha incominciato a uscire e io provato ad aggiustare ma...
- Ambasciatore : Perchè non mi hai chiamato ?
- Ninì : Non volevo disturbarla... aspetti che provo a chiudere il rubinetto.
Ninì, sbadata com'era, si sbagliò; e invece che chiudere l'acqua, l'aprì al massimo.
- Ninì : Scusi, scusi,scusi,scusi. Non volevo !
- Ambasciatore : Ormai è tardi per le scuse... Sono completamente bagnato.
- Ninì : Posso fare qualcosa per lei ?
- Ambasciatore : Sì, torna di là a fare colazione....

In sala.
- Celina : Tomàs, amore mio, come mai si tutto bagnato ?
- Ambasciatore : Niente di che, ho avuto un problema con il rubinetto e Ninì mi ha aiutato.
Ninì era stupita. Come mai l'ambasciatore si era preso la colpa ? Perché non aveva detto la verità ?

Dopo colazione.

- Cecilia : Ninì, andiamo a giocare fuori ?
- Ninì : Certo !
- ... : Ragazzina, vieni un attimo. 
- Ninì si girò. Era Celina.
- Ninì : Posso esserle utile ?

- Celina : Ascoltami bene, mocciosa... Lo so che sei stata tu e non Tomàs a combinare quel guaio... Mi chiedo perchè Tomàs ti abbia difesa.. Ma ti avverto : I tuoi occhietti dolci non funzionano con me... se vuoi restare a lungo in questa ambasciata, ci sono alcune regole che devi rispettare..

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Capitolo 6
*** Un'ambiziosa segretaria ***


Ninì la guardo sorpresa.
- Celina : Numero 1... Stai lontana da Tomàs, sappi che io posso schiacciarti come una mosca fastidiosa in qualunque momento. 

Numero 2... Ciò che ti dico per te dev'essere un ordine. Numero 3... numero 3..... Bhè, per adesso non ne ho altre, ma quando mi verranno in mente...
Intanto era arrivato l'ambasciatore.
- Ambasciatore : Di cosa state parlando ? E tu, Ninì, perchè non sei con i bambini ?
- Celina, prima che Ninì potesse parlare : Di niente amore mio, stavo rispondendo ad alcune domande di Ninì, che è molto confusa...
- Ninì (pensa) : Che strega bugiarda...
- Ambasciatore : Va bene, ok. Se avete finito, gradirei che Ninì tornasse a lavorare, anche tu Celina...
- Ninì : Certo, Sig. Parker.
E andò dai bambini.
- Ninì, a Cecilia : Dov'è andato Chama ?
- Cecilia : In camera sua, ha detto che non si sentiva bene...
- Ninì : Allora, forse, è meglio che vada a vedere come sta...?
- Cecilia : Dopo, adesso giochiamo un po ?
- Ninì : Va bene...

Intanto, nell'ufficio dell'ambasciatore, Tomàs chiacchierava con Sebastiàn (il suo avvocato, nonché migliore amico).
- Sebastiàn : Come va tra te e Celina ?
- Ambasciatore : Bhè, diciamo che in un modo o nell'altro va...
- Sebastiàn : Tu non me la racconti giusta... secondo me tra di voi c'è qualche buco.. Ma cambiamo argomento...cosa ne pensi della nuova tata dei tuoi figli?
- Ambasciatore : Mi sembra molto portata, prima l'ho vista parlare con Celina... Mi sembravano tutt'e due molto agitate. Comunque, Cecilia ha un debole per lei. =)
Intanto, Celina entrò.
- Celina : Posso entrare ? Non vorrei disturbarvi...
- Sebastiàn : No, no. Tranquilla, non disturbi nessuno !
- Celina : Grazie. Per favore Sebastiàn, potresti lasciarmi da sola con Tomàs ?
- Sebastiàn : Certo.. A dopo, Parker !
Sebastiàn uscì.
- Celina : Stasera sono libera ed è un pò che non usciamo io e te da soli... Che ne dici di andare in un bel ristorante romantico ?
- Tomàs : Mi piacerebbe, ma purtroppo io e il cancelliere abbiamo un po di affari in sospeso... Sarà per un'altra volta.
- Celina : Ultimamente non ti riconosco più..Dimmi la verita, Tomàs. Tu mi ami ?
- Ambasciatore : Bhè, ecco, io...
- Celina : La verità, Tomàs.
- Tomàs : Bhè, diciamo che ti voglio bene...
Celina si mise a piangere e, prima che l'ambasciatore potesse dire qualcosa, corse fuori dall'ufficio; dove vi era Sebastiàn.
- Sebastiàn : L'hai fatta grossa, Parker...

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Capitolo 7
*** Parlando d'amore ***


Era già passata una settimana da quando Ninì lavorava in ambasciata, Celina e l'ambasciatore si erano definitivamente lasciati. Ormai tutti si erano abituati alla presenza della ragazza, tutti meno che Celina...
Ninì lavorava a tempo pieno. tanto che ormai Cecilia la considerava quasi come una madre. L'ambasciatore n'era molto felice, così decidette di congratularsi personalmente con lei.Ninì era uscita un attimo in giardino per cercare suo nonno, quando incontró l'ambasciatore.

- Ambasciatore : Sono molto fiero di te, Ninì. Stai facendo un ottimo lavoro e mia figlia Cecilia è sempre allegra !
- Ninì : La ringrazio...
- Ambasciatore : E' arrivata addirittura a dirmi che ti vorrebbe come madre (Ninì diventò rossa) ^^. 
- Ninì : Ma lei ha una madre... giusto ?
- Ambasciatore : Sì, ce l'ha. Si chiama Fernanda. Purtroppo è una madre assente, i bimbi la sentono solo per telefono.. E questo ferisce profondamente tutti loro, soprattutto Cecilia.
- Ninì : Se non sono troppo indiscreta... potrei sapere come mai lei non vive con voi ?
- Ambasciatore : Qualche tempo fa ricevette una proposta di lavoro molto importante e dovette andare a lavorare all'estero. Lontano da noi...
- Ninì : E... le manca ?
- Ambasciatore : Non molto. Forse è stato meglio così, infondo tra noi due non c'era più niente...E questa faceva star male anche i nostri figli.
- Ninì : E un amore che fa star male troppe persone, non è amore..
- Ambasciatore : Questo è vero..
- Ninì : Ma... con la signorina Celina va meglio, vero ?
- Ambasciatore : Veramente ci siamo lasciati...
- Ninì : Ah, mi scusi, non lo sapevo , io...
- Ambasciatore : Tranquilla, non chiedere sempre scusa, in fondo la colpa non è tua...
Si girò e le fece un dolce sorriso...
- Ninì : La ringrazio.
- Ambasciatore : Comunque, cambiamo argomento. Hai portato tutta la roba che avevi nella pensione, nella tua stanza ?
- Ninì : Sì, mi mancano solamente poche cose...Pensavo giusto di andarle a prendere stasera.
- Ambasciatore : Vai da sola ?
- Ninì : Sì, perchè me lo chiede ?
- Ambasciatore : Perchè una signora della tua età non dovrebbe andare in giro da sola...
- Ninì (voltando la testa di lato) : Io non sono una signora... Molte persone dicono che sono infantile ingenua...
- Ambasciatore : E invece no, tu sei signora ! Il fatto che tu sia ingenua e infantile è solamente perchè hai poca fiducia in te stessa. Nasce tutto qui, nella tua testa.
E gliela toccò.
- Ambasciatore : Mi permette di accompagnarla alla pensione, bella signora...?
- Ninì (diventando rossa e sorridendo) : Va bene...
I due stavano andando verso l'uscita, quando comparve davanti a loro Celina...

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Capitolo 8
*** Licenziata...? ***


- Celina : A quanto vedo, Tomàs, mi hai già rimpiazzato...
- Ambasciatore : Celina, non dire sciocchezze !
- Celina : Allora posso sapere dove stavate andando ?
- Ninì : Da nessuna parte, stavamo solamente entrando in ambasciata...
- Ambasciatore : Sì, è vero...
- Celina : Va bene... Tomàs potresti lasciarmi sola con Ninì ?
- Ambasciatore : Ok.
Ed entrò in ambasciata.
- Celina : Ti avevo avvertito, mocciosa, di non metterti sulla mia strada...Ma a quanto vedo mi hai disubbidito... lo sai cosa ti succederà ora ?
- Ninì : Ma n-no, g-guardi che io non stavo facendo niente..
- Celina : Ho già visto e sentito abbastanza... mi dispiace cara ma... sei licenziata !!
- Ninì : Licenziata ?? Ma io..
- Celina : Non m'interessa, sparisci se non vuoi che ti accada di peggio !
E Ninì, sconsolata, se ne andò.

La mattina dopo, a colazione.
- Cecilia : Papà, dov'è Ninì ?
- Celina : L'ho vista prima, mi ha detto che stamattina non farà colazione perchè non si sente bene...
- Cecilia : Ma dopo giocherà con me, vero ?
- Celina : Non credo.
- Ambasciatore : Dopo andrò a vedere come sta.
- Celina : Ma no, dai ! Non credo che sia il caso, è meglio che stia a riposo...

Il pomeriggio.
Ninì entrò in ambasciata.Era andata a prendere la sua roba e aveva il terrore che Celina la vedesse.
Entrò nella stanza del personale e iniziò a riempire qualche borsa...
Incuriosito da tutto quel rumore, entrò anche l'ambasciatore.
- Ambasciatore : Ninì, che ci fai in piedi ! Dovresti riposare, cosa stai facendo ?
- Ninì : Perchè dovrei riposare ? Sto preparando la mia roba, ma stia tranquillo che tra poco me ne vado...
- Ambasciatore : Te ne vai ?? Perchè ??
- Ninì : Ma come, non lo sa ? Non gliel'ha detto la signorina Celina ?
- Ambasciatore : Celina non mi ha detto niente, solo che eri ammalata ! Cos'altro dovrei sapere ??
- Ninì . Ammalata ??? Guardi che io sto benissimo, me ne sto andando solamente perchè ieri sera la signorina Celina mi ha licenziata...
- Ambasciatore : Licenziata ???????

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Capitolo 9
*** Piccoli disguidi ***


- Ninì : Sì, licenziata... Credevo che lei lo sapesse.
- Ambasciatore : E invece no, io non ne sapevo niente ! La massima autorità, qui dentro, sono io; Celina non può prendere decisioni così importanti senza dirmi nulla !
- Ninì : Perchè, questa per lei è una decisione importante ?
- Ambasciatore (imbarazzato) : Bhè, sì... Se nn ci fossi tu chi altri baderebbe ai miei figli ?
- Ninì : Ah... magari la signorina Celina...?
- Ambasciatore : No... Celina non ci sa fare con loro...
- Ninì : Ah ok... dunque cosa faccio...? Vado o... resto ?
- Ambasciatore : Ma che domande, resti !
- Ninì : Ma la signorina Celina...
- Ambasciatore : Tranquilla, a lei ci penso io.
- Ninì : La ringrazio, lei è sempre così buono con me...
- Ambasciatore : E tu con i miei figli.
Ninì abbasso la testa.
- Ambasciatore : Adesso vado. A dopo.
- Ninì : A dopo...

Nell'ufficio dell'ambasciatore.
- Ambasciatore : Ma come puoi licenziare dei dipendenti senza chiedermi il permesso, Celina ???!!!
. Celina : Ammettilo Tomàs, tu la vuoi tenere solamente perchè provi qualcosa per lei !
- Ambasciatore : Io ?? Non è affatto vero. Non potrei mai innamorarmi di una ragazza così... così... così infantile !
- Celina : Eppure ieri sera non mi sembrava...
- Ambasciatore : Ieri non è successo niente, e se anche così fosse ormai non ti riguarda più.
- Celina : Come fai a dire questo !! Tu non ti rendi conto che io sono l'amore della tua vita ! Lo dico anche per te, non vuoi che i tuoi figli crescano con una madre ?
- Ambasciatore : I miei figli ce l'hanno già una madre ! Solo che è assente e lontana... come succede in molte famiglie. E adesso vai, per favore... devo finire di lavorare.
- Celina : Ma io credevo che...
- Ambasciatore : Celina, adesso basta ! Ti chiedo gentilmente di uscire...
Celina, senza dire nulla, usci dall'ufficio sbattendo la porta.
Dopo 5 minuti bussò qualcuno.
- Ambasciatore : Avanti !
Era Sebastiàn.
- Sebastiàn : Ciao Parker tutto bene ? Dobbiamo assolutamente finire entro oggi di valutare queste proposte e ottenere la firma dell'imprenditore di cui ti parlavo ieri... Amico, c'è qualcosa che non va ? Non hai spiccato parola...
- Ambasciatore : No, tranquillo. Va tutto bene...
- Sebastiàn - Dimmi la verità.... Qual'è il problema ?
- Ambasciatore : Celina crede che io provi ancora qualcosa per lei e questo non è vero. Inoltre, ieri sera, ha licenziato Ninì senza chiedermi il permesso...
- Sebastiàn : Dunque se ne andrà ? 
- Ambasciatore : No, ho appena risolto tutto...
- Sebastian : Vedi Parker, è questo il tuo problema... Ninì !
- Ambasciatore : Che cosa intendi dire ?
- Sebastiàn : Intendo dire che quando nella vita ad un punto di ritrovi al settimo cielo a guardare le stelle e un attimo dopo precipiti in un baratro profondo, c'è un solo motivo... l'amore !
- Ambasciatore : Ma va là, cosa vai a dire ! Mi dispiace per lei, visto che è cosi brava con i miei figli...
- Sebastiàn : Sarà, ma non ti credo....
 
 

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Capitolo 10
*** Un cuore immensamente grande ***


Il giorno dopo la famiglia Parker (Celina compresa) decise di andare a fare una gita in barca. Per accontentare Cecilia fu invitata anche Ninì, che soffriva il mal di mare e non sapeva nuotare ma che per far felice la bimba sarebbe stata disposta a tutto.
L'ambasciatore aveva affittato una bellissima barca : fuori era tutta bianca e dentro... dentro era grande come una casa intera. Aveva una cucina, tre camere da letto, un salotto e due bagni. 
Ninì non voleva certo attirare troppo l'attenzione, così appena arrivò si sedette su una sedia in disparte. Dopo pochi minuti, arrivo Cecilia.
- Cecilia : Ninì, Ninì ! Andiamo fuori a vedere il mare ??
- Ninì : Mi piacerebbe piccolina, ma io soffro il mal di mare... e ho un'immensa paura di cadere in acqua.
- Cecilia : Se cadi in acqua, vengo io a salvarti !
- Ninì (pensa) : Che dolce... non posso certo deluderla !
- Ninì : Va bene... andiamo.

Sulla poppa della barca.
- Chama : Guardate che belli, ci sono i delfini !
Tutti erano felici, o quasi. Celina era infatti di pessimo umore per via della presenza di Ninì.
Ad un certo punto una raffica di vento colpì in pieno la barca e l'ambasciatore fu costretto a fare una pericolosa sterzata. Visto che gli era piombata un sacco di acqua addosso, andò in bagno a cambiarsi.
Ad un certo punto...
- Cecilia : Aiuto, papà, sono in acqua !! Non so nuotare !!!!!!!
Ninì fu presa dal panico : l'unica adulta presente era lei, infatti Celina aveva preferito andare in cucina a farsi un caffè.
- Ninì : Oh mio Dio, e adesso che cosa faccio ????
Senza pensarci due volte,si gettò in acqua e afferrò Cecilia al volo. Purtroppo, la ragazza, si ricordo che neanche lei sapeva nuotare e fu improvvisamente assalita dal panico più totale.
Intanto era arrivato l'ambasciatore.
- Ambasciatore : Aspettatemi, vengo a salvarvi !
E si tuffò.
Chiese poi a Chama di lanciare in acqua due salvagenti, che Ninì e Cecilia afferrarono prontamente. Intanto l'ambasciatore tirò fuori, dalla prua della nave, una scala d'emergenza. Fece salire prima le due e poi salì lui.
Fu così che la gita finì, e tutti tornarono in ambasciata. Fu chiamato un medico per visitare Cecilia e Ninì, ma quest'ultima rifiutò dicendo che si sentiva bene. 
 
All'interno dell'ambasciata c'era un corridoio con le foto degli ambasciatori precedenti. Dentro il prima da sinistra vi era... un montacarichi ! Attraverso questo, si poteva accedere a una stanza che in pochi conoscevano : la stanza dei giochi.
Ninì, per isolarsi dagli altri, vi andò.

Nella stanza dei giochi.
- Ninì : Ti prego, fai che Cecilia stia bene... Non me lo perdonerei mai se le succedesse qualcosa...
Intanto era entrato anche l'ambasciatore, che aveva sentito tutto.
Ninì si girò di scatto.
- Ninì : Ambasciatore ? Lei conosce questo posto ??
- Ambasciatore : Sì, ci venivo da bambino. Vedi, ad esempio quella torre è mia... E tu come l'hai scoperto ?
- Ninì : Anche io ci giocavo sempre qui da bambina ! Ma guardi che quella torre è mia... 
- Ambasciatore : No, è mia ! L'ho costruita quando papà era ambasciatore qui...
- Ninì : Pensi che io ci giocavo sempre...
Per cinque minuti ci fu un silenzio imbarazzante.
- Ambasciatore : Volevo ringraziarti per quello che hai fatto oggi... Ti sei tuffata in acqua per Cecilia e neanche sapevi nuotare !
- Ninì : Lo fatto senza pensarci... è stata una cosa che mi è venuta dal cuore...
- Ambasciatore : Non pensavo che fossi così generosa... Non pensavo che tu avessi un cuore così immensamente grande...

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Capitolo 11
*** La mamma del cuore ***


- Ninì : Non dica così, mi mette in imbarazzo...
- Ambasciatore : Non c'è niente di cui vergognarsi...
- Ninì : ... Come sta Cecilia ?
- Ambasciatore : Meglio, ora sta dormendo.
- Ninì : Bene.
Si guardò in giro, come se cercasse qualcosa.
- Ninì : E' meglio che io vada... Con permesso.

Dopo qualche ora Cecilia si svegliò e fece subito chiamare Ninì che andò in camera sua.

In camera di Cecilia.
La porta della stanza si aprì lentamente e Cecilia vide sbucare un calzino.... Guardando meglio, si accorse che  era un ventriloquo a forma di lumaca... Naturalmente, a organizzare tutto era Ninì !!
- Lumaca : Mi hanno detto che in questa stanza c'era qualcuno che si annoiava...
Cecilia rise.
. Lumaca : Dimmi un po, bella bimba, come stai ?
- Cecilia : Bene grazie, tu ? 
- Lumaca : Ora che sorridi sto molte bene...
Intanto l'ambasciatore, vide e ascoltò tutto da dietro la porta.
- Cecilia : Quanto vorrei che fossi tu la mia mamma, Ninì...
Sia Ninì che l'ambasciatore rimasero a bocca aperta.
- Ninì : Io non sono la tua mamma, però se vuoi... posso essere la tua mamma del cuore !
- Cecilia : Siiii, che bello !!!!!!!!!
- Ninì : Va bene... da oggi e per sempre... sarò la tua mamma del cuore ♥ !
Si abbracciarono.
Intanto entro l'ambasciatore, che fece finta di non sapere nulla.
- Ambasciatore : Che bello Cecilia, ti sei svegliata ! E ci sei anche tu, Ninì...
- Cecilia : Papà, lo sai che Ninì è diventata la mia mamma del cuore ???!!!
- Ambasciatore : Davvero ? Ne sono contento.
- Ninì : Bhè, vi lascio soli... Ciao Cecilia !
- Cecilia : Ciao, mamma del cuore !!
Dopo qualche ora, Ninì e l'ambasciatore si incrociarono in giardino.
- Ambasciatore : Ciao, Ninì.
- Ninì : Buona sera, Sig. Parker...
- Ambasciatore : Grazie per essere diventata la mamma del cuore di Cecilia, sono felice che sia tu...
- Ninì : Ah, come mai...?
- Ambasciatore : Bhè; tu sei gentile, dolce, generosa...
- Ninì : Adesso non esageri.
- Ambasciatore : Io non esagero affatto...
La situazione si stava facendo un po strana per Ninì, così ringraziò e salutò l'ambasciatore e se ne andò in camera sua.
Prima di addormentarsi ripensò a ciò che era successo quel giorno. Quante emozioni...

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Capitolo 12
*** Aria di novità ***


A colazione.
- Cecilia : Ninì, lo sai che oggi è il mio compleanno ??!!
- Ninì : Davvero ???!!! E dimmi un po... che cosa ti piacerebbe avere ?
- Cecilia : Niente, la cosa più bella che potessi desiderare è avere una mamma del cuore come te...
- Ninì : Grazie piccola, sei veramente gentile...
- Ambasciatore : Ninì, senti... Posso parlarti un attimo sa soli ?
- Celina (pensa) : Chissà cosa dovrà dirle...
- Ninì : Certo.

Fuori dalla sala.
- Ambasciatore : Sai, visto che oggi è il compleanno di Cecilia pesavo di organizzarle una festa a sorpresa... Ti andrebbe di aiutarmi ? 
- Ninì : Ma certo, lo farei con molto piacere, però... Oggi devo lavorare.
- Ambasciatore : Non preoccuparti di questo, oggi ti do la giornata libera.
- Ninì : Ah, se è così... Accetto ! Comunque stia tranquillo, dalle mie labbra non uscirà neanche una parola su questa festa !
- Tomàs: Le tue labbra...
- Ninì: Che hanno?! Ho forse i baffi?
- Tomàs: No... è che le tue labbra sono belle...
- Ninì : Ah... grazie !

Il pomeriggio.
- Cecilia : Nonno (si riferiva al nonno di Ninì), perchè mi hai messo questa bandana intorno agli occhi ?
- Nonno : Aspetta e vedrai...
- Cecilia : Va bene.
- Nonno : Ok, ora siediti...
Cecilia si sedette.
- Nonno : ... e togliti la bandana !
Cecilia se la tolse.
Ciò che vide fu indescrivibile... Un grande tavolo pieno di cibi stava al centro della sala, sulle scale erano appesi un sacco di palloncini e davanti a lei c'era la sua famiglia e... Un enorme palco !
Ad un certo punto, dal palco, uscì un pagliaccio dall'aria familiare...
Pagliaccio : Buon giorno bimbi, facciamo tanti auguri a Cecilia !
- Cecilia : Ninì !!!!!!
- Ninì : Signore e signore, vi presento il io aiutante...
E dal palco uscì un altro pagliaccio dall'aria familiare...
- Cecilia : Papà !!!!!!!
Il pomeriggio passò in allegria... Ninì e l'ambasciatore intrattenerono i bimbi con palloncini, giochi, ...
- Ambasciatore : Grazie Ninì per avermi aiutato con la festa di Cecilia !
- Ninì : Si figuri, per lei e la sua famiglia sarei disposta a tutto...
- Ambasciatore : ... Grazie...

Qualche ora dopo, nell'ufficio dell'ambasciatore.
- Sebastiàn : Allora Parker... Com'è andato il compleanno di tua figlia ?
- Ambasciatore : Benissimo ! Ci siamo tutti divertiti un sacco !!
- Sebastiàn : Sicuro ? Mi sembri un po sovrappensiero...
- Ambasciatore : Credo di essere innamorato, Sebastiàn. Non ho mai provato  in vita mia quello che provo adesso e non riesco a capire perchè proprio ora. Perchè ???
- Sebastiàn : Innamorarti è la cosa più bella che ti potesse succedere !
- Ambasciatore : E comunque, se poi lei non provasse gli stessi sentimenti...?
- Sebastián : Prova gli stessi sentimenti che provi tu. L'unico modo per appurarlo è affrontare Ninì e...
- Ambasciatore : Non ho detto che si tratta di Ninì. Non l'ho detto !!
- Sebastiàn : Tomás...
- Ambasciatore : Io la amo. La amo con tutto me stesso, Sebastiàn. Con tutte le mie forze. Io amo Ninì.

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Capitolo 13
*** Strani discorsi ***


- Sebastiàn : Bravissimo, Parker !!! Adesso devi solamente andare da Ninì e dirglielo !
- Ambasciatore : Fosse così facile...
In quel momento entrò Celina.
- Celina : Di cosa stavate parlando ?
- Ambasciatore : Di lavoro...

Intanto, in camera di Ninì..
- Ninì : Lo sai cosa mi ha detto oggi l'ambasciatore ?
- Vicky : No, cosa ??
- Ninì : ..... Che ho delle belle labbra.....
- Vicky : Bhè, cosa c'è di strano ? Ti ha fatto un complimento !
- Ninì ; Sì, lo so... è solo che questo mi rende ancora più confusa...
- Vicky : Confusa...?
- Ninì : Sì, non capisco cosa mi succede...Quando lo vedo è come se avessi le farfalle nello stomaco...
Vicky : E' amore ! Quello che senti per l'ambasciatore è amore !
Intanto, Celina passava davanti alla porta. Sentì tutto ed entrò.
Le due ragazze si girarono di scatto.
- Ninì : Signorina Celina, che sorpresa.... Come mai è qui ?
- Celina : Non fare la finta tonta.... Ho sentito benissimo quello che avete detto !!!! Prova ad avvicinarti a Tomàs, e io ti schiaccio senza pietà. Come se tu fossi uno schifoso scarafaggio da tenere lontano !!!
Attirato dalle urla, entrò anche l'ambasciatore.
 - Ambasciatore : Che succede qui ?
- Celina : Niente di che Tomàs, stavo ricordando a Ninì che è pagata per lavorare.... Non per chiacchierare con le amiche.
- Ambasciatore : Va bene, grazie. Vai pure, ci penso io.
- Vicky : Io mi sono appena ricordata che ho un appuntamento importante... Ciao Ninì !
- Ninì : Ciao, Vicky.
- Ambasciatore : Allora...
- Ninì : Non si preoccupi, mi metto subito al lavoro.
- Ambasciatore : Veramente ti cercavo perchè ho bisogno di dirti una cosa davvero molto molto importante per me. Devo dirtelo in questo momento, non posso permettere che perdiamo altro tempo.
- Ninì: Che perdiamo? Chi?
- Ambasciatore : Tu ed io. Lasciami parlare perchè ogni secondo che passa è un secondo in più di sofferenza per me. Non posso più aspettare. Da quando sono arrivato qui all'ambasciata la mia vita ha subito una svolta importante...
- Ninì: Anche la mia, una svolta importantissima.
- Ambasciatore : Lo so benissimo perchè stiamo provando gli stessi sentimenti. Ninì, quello che voglio dirti è che... che...
 

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Capitolo 14
*** Parole non dette ***


- Ninì : ...Che ?
In quel momento entrò Carmen, la segretaria.
- Carmen : Sig. Parker, finalmente l'ho trovata ! Deve assolutamente andare nel suo ufficio, c'è il cancelliere al computer che le vuole parlare.
- Ambasciatore : E' così urgente...?
- Carmen : Sì.
L'ambasciatore si girò verso Ninì e la guardò negli occhi per qualunque secondo. Poi sospirò.
- Ambasciatore : Noi due parliamo dopo...
- Ninì : Certo...
Quando uscì, Ninì prese il telefono e chiamò Vicky.


Al telefono.
- Vicky : Ciao Ninì ! Come mai mi hai chiamata ?
- Ninì : Non immagini cos'è successo...
- Vicky : ... Cos'è successo ?
- Ninì : Non lo so ! No, cioè.. prima che entrasse Carmen l'ambasciatore mi stava per dire qualcosa che sembrava molto importante... 
.- Vicky : Da cosa l'hai capito ?
- Ninì : Bhè, ecco... Mi ha detto che da quando è arrivato in ambasciata la sua vita ha preso una svolta importantissima e poi...
- Vicky : E poi...?!
- Ninì : E poi ha detto che proviamo gli stessi sentimenti.
- Vicky : Ti ha detto che ti ama ??
- Ninì : No..cioè....forse... Oh, non lo so Vicky !! Sono così confusa...
- Se fossi in te, io entrerei in azione...

Intanto, nell'ufficio dell'ambasciatore era finita la riunione col cancelliere. C'era solo Sebastiàn.
- Sebastiàn : Allora, amico... Hai detto a Ninì quello che provi per lei ?
- Ambasciatore : Ci stavo provando... poi purtroppo è arrivata Carmen e non sono riuscito a finire.
Intanto entro Ninì.
- Ninì: E' permesso...?
- Sebastiàn : Vi lascio soli.
Ninì entrò e si mise davanti all'ambasciatore. 
Sebastiàn era uscito.
- Ambasciatore : Posso esserti d'aiuto ?
- Ninì : Bhè, io... volevo chiederle cosa intendeva dirmi prima. Non mi sembrava che mi stesse parlando di lavoro...

N. A. Scusate per la lunghezza del capitolo, mi rendo perfettamente conto che é cortissimo !! E' solo che sono una peste e ho decise di lasciarvi sulle spine...
Ringrazio tutte le persone che stanno leggendo la mia FF, che mi hanno recensito e che mi hanno aggiunto nelle storie seguite !!

Ora sarò buona... Vi lascio col prossimo capitolo, per scoprire cosa dirà l'ambasciatore a Ninì...
Un bacio =)

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Capitolo 15
*** Quando nasce un amore ***


- Ambasciatore : No, infatti era di altro che ti volevo parlare.
- Ninì : ...
- Ambasciatore : Ci sono cose che sono difficili da dire a parole...
- Ninì : E per dirle come si fa...?
- Ambasciatore (che in tanto si era alzato e stava andando verso Ninì) : Non si dicono... si fanno capire...
E prima che Ninì potesse dire qualcosa... la baciò.
Le diede uno di quei baci lunghi, veri, che non si dimenticano...
Quando si staccarono uno dall'altro, seguirono 5 minuti di silenzio abbastanza imbarazzanti.

Entrò Cecilia.
- Cecilia : Ciao Ninì ! Come mai hai quella faccia ? 
- Ninì : Niente di che, tranquilla...Come mai sei qui ?
- Cecilia : Volevo chiederti se ti andava di andare fuori in giardino.
- Ninì, guardando l'ambasciatore : Posso...?
- Ambasciatore, sorridendo : Certo...
Uscirono dall'ufficio ed entrò Sebastiàn.
- Sebastiàn : Amico, che sorriso ! Cos'è successo ?
- Ambasciatore : Mi sono riconciliato con l'amore...
- Sebastiàn : Sei riuscito a dire tutto a Ninì ??
- Ambasciatore : Meglio... L'ho baciata !
- Sebastiàn : Bravo, Parker ! E ora che si fa ?
- Ambasciatore : Si aspetta...

Intanto, in giardino.
- Cecilia : Come mai oggi non metti le mani nella terra, Ninì ?
- Ninì : Perchè lo faccio solo quando sono triste.
- Cecilia : E oggi non lo sei ?
E Ninì ripensò a quel bacio. Ciò che era durato solo pochi secondi le sembro un'infinita. Nel silenzio di quella stanza, l'unico rumore che si era sentito era il battito accelerato di quei due cuori innamorati. 
- Ninì : No... Tutt'altro...
- Cecilia : Sono contenta per te.
- Ninì : Adesso però tardi, andiamo a mangiare ?
- Cecilia : Certo !

A pranzo.
- Ambasciatore : Ninì, mi passi il sale ?
- Ninì : Tenga.
Le loro mani si sfiorarono...
Ninì girò la testa da un'altra parta.
- Celina : Attenta a non rovesciarlo, Ninì... Ci manca solo che ci porti sfortuna.
- Ambasciatore (guardando con la coda dell'occhio Ninì) : A me non potrebbe andare meglio... 
- Celina : Come mai ?
- Ambasciatore : Oggi ho parlato col cancelliere e ci siamo messi d'accordo su molte cose importanti.
- Celina : Se ti serve aiuto dimmi pure... Lo sai che su di me puoi sempre contare...
- Ambasciatore : Grazie, ma non credo che ne avrò bisogno.
Celina guardò male Ninì.
- Ambasciatore : Come mai, Ninì, sei così silenziosa ?
- Ninì : Non ho niente da dire...
 

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Capitolo 16
*** Un amore non meritato ***


Il pomeriggio, Ninì e Vicky, lo passarono a chiacchierare.
- Vicky : Non sei contenta ?! Ti ha detto che ti ama !!
- Ninì : Sì, sì... lo sono... però...
- Vicky : Però... ??
- Ninì : Hai sentito anche tu che cos'ha detto quella strega di Celina... So che per l'ambasciatore sarebbe veramente disposta a tutto. Non dimenticarti che una volta mi ha persino licenziata.
- Vicky : In amore si rischia...
- Ninì : Hai ragione, quando c'è l'amore tutto il resto non conta.
- Vicky : Brava, Ninì ! Questo è l'atteggiamento gusto !  Adesso cosa pensi di fare ?
- Ninì : In che senso...?
- Vicky : Nel senso che adesso voi due...cosa siete ?
- Ninì :Sinceramente ? Non lo so...
- Vicky : Secondo me sareste una grande coppia !
- Ninì : Spero che anche l'ambasciatore la pensi come te...

Intanto, nell'ufficio dell'ambasciatore...
- Ambasciatore : Avevi veramente ragione quando mi hai detto che innamorarmi era la cosa più bella che mi potesse accadere... Però non sono ancora sicuro che Ninì provi ciò che provo io....
- Sebastiàn : Come ha reagito al tuo bacio ?
- Ambasciatore : Bhè... tutti e due eravamo in evidente imbarazzo, infatti nessuno dei due ha spiccato parola. Però non mi è sembrata infastidita o qualcosa di simile... Non ho potuto chiederle niente perchè poi Cecilia è venuta a cercarla.
- Sebastiàn: Sai come sono le donne... Alcune come Celina ti dicono che ti amano dalla mattina alla sera. Altre come Ninì... fanno più fatica a esprimere i propri sentimenti ! Ma dimmi...era molto che avevi voglia di... baciarla?
- Ambasciatore : Credo dal primo momento che l'ho vista...
Sebastiàn si mise a ridere.
- Ambasciatore : Come faccio a capire se anche lei è innamorata di me ?
- Sebastiàn: Usi il metodo più semplice... glielo chiedi !
- Ambasciatore : Fosse facile... e se poi mi rifiuta ?
- Sebastiàn : In amore si rischia...

Nel tardo pomeriggio, l'ambasciatore e Ninì si incontrarono in giardino...
- Ambasciatore : Ciao Ninì... Tutto bene ?
- Ninì, imbarazzata : Salve Sig. Parker... Tutto bene grazie.
L'ambasciatore sospirò.
- Ambasciatore : Senti... riguardò a ciò che c'è stato tra di noi...
Il cuore di Ninì iniziò a battere molto forte.
- Ambasciatore : Ecco..io... mi chiedevo... insomma... tu...
- Ninì : Io ?
- Ambasciatore : Sì, tu. Ecco... cosa provi per me ?
- Ninì : Bhè... io... io.... di tutto.
- Ambasciatore : E cose sarebbe "tutto" ?
- Ninì : Bhè... tutto ! Simpatia... ammirazione... amicizia... e...
- Ambasciatore : E...?
- Ninì, a bassa voce : ... Amore ?
L'ambasciatore sorrise. Stava per darle un bacio, quando Ninì si sposto.
- Ninì : La prego.. non lo faccia.
- Ambasciatore : Perchè ?
- Ninì : Bhè..io... sento di non meritarmelo.
- Ambasciatore : Di non meritartelo... ??
- Ninì : Si, io sento di non meritarmi tutto l'amore che lei mi può dare.

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Capitolo 17
*** Clandestinità ***


L'ambasciatore rise.
. Ambasciatore : Lo sai Ninì che cosa voglio dalla mia vita? 
- Ninì : Cosa? 
- Ambasciatore : Stare così, insieme a te... per sempre.
- Ninì : Ma...
- Ambasciatore : Il mio cuore mi dice che io non posso vivere senza di te e che ti amo, come non ho mai amato nessuna nella mia vita. 
E la baciò. Questa volta Ninì non si oppose.
- Ambasciatore : Tu ti meriti tutto l'amore del mondo...
- Ninì : Sig. Parker...
- Ambasciatore, ridendo : Dopo tutto quello che sta succedendo, vuoi ancora chiamarmi Sig. Parker ?!
- Ninì : E come dovrei chiamarla...?
- Ambasciatore : Tomàs...
- Ninì, ridendo : Ci proverò... Tomàs.
- Tomàs : Così... non suona molto meglio..?
- Ninì : Decisamente... Però... avrei una domanda...
- Tomàs : Quale ?
- Ninì : ... E la Signorina Celina ?
- Tomàs :Tra noi due non c'è più niente... te l'ho già detto !
- Ninì : Questo lo so, ma... se ci scoprisse ?
- Tomàs : Non lo scoprirà nessuno... e sai perchè ?
- Ninì : No... Perchè ?
- Tomàs : Perchè sarà un segreto... il nostro segreto. A parte Sebastiàn che sa già qualcosa...
- Ninì :... e Vicky che sa già tutto !!!
I due risero e si diedero un altro bacio.
- Tomàs : Credo di aver capito il significato di quel buco che fino a poco tempo fa sentivo nel mio cuore... era la mancanza di amore. Di amore vero.
- Ninì : Amore vero ?
- Tomàs : Sì. Tu sei l'unico e vero amore della mia vita. 
Ninì sorrise.
Ad un certo punto arrivo Celina.
- Celina : Tomàs... che cosa ci fai qui con quella bambinaia ?
- Ninì : Parlavamo... di lavoro !
- Celina : L'ho chiesto a Tomàs... non a te !
- Tomàs : Calma Celina. Ninì ha ragione, parlavamo di lavoro.
- Celina : Quello che dovrebbe svolgere anche in questo momento...
- Ninì : Stavo giusto andando... Con permesso !
- Tomàs e Celina rimasero soli.
- Celina : Scusami Tomàs se ti ho fatto alzare la voce... E' solo che lo dico per i tuoi figli, non vorrai mica che per colpo di quella stracciona rimangano soli !
- Tomàs : Ninì non è una stracciona. E i miei figli non rimarranno, soli... ci sarò sempre io.
- Celina : Va bene... Perchè non vai a farti un bel bagno caldo ? Ti ho già preparato la vasca...
- Tomàs : Grazie Celina, ma non ne ho voglia.
Le diede un bacio sulla testa e se ne andò.
- Celina : Ninì... questa me la paghi !

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Capitolo 18
*** Il picnic ***


Il giorno dopo, al suo risveglio, Ninì trovò una lettera sotto il proprio cuscino.
La busta era tutta rossa, sopra non c'era scritto niente. 

L'aprì.
"Cara Ninì,
oggi è un giorno speciale. Oggi è il primo giorno in cui ti guarderò negli occhi pensando che tutti e due proviamo gli stessi sentimenti. 
Oggi è il primo giorno in cui il mio cuore sente la tua mancanza. 
Oggi è il primo giorno di una grande storia d'amore che spero non finirà mai.
Oggi è il primo giorno in cui posso dirti con tutta sincerità ''Ti amo''
Tuo
Tomàs.
P.S. Conserva questa lettera al sicuro !"


- Ninì : Quant'è dolce...
Piena di voglia di vederlo, scese di corsa le scale e andò in cucina con un sorriso stampato sulle labbra.

In cucina.
- Ninì : Buon giorno a tutti !
- Tomàs : Buon giorno ! Come mai sei così allegra oggi... ?
- Ninì : Mi sono svegliata con la voglia di vivere...
- Celina : Sarebbe meglio che tu ti svegliassi con la voglia di lavorare...
Ninì e Tomàs la guardarono male.
- Tomàs, a bassa voce : Non farci caso... piuttosto : ti è piaciuta la lettera ?
- Ninì, a bassa voce : Era stupenda...
- Cecilia : Ninì, oggi andiamo a fare un picnic in giardino ?
- Ninì : Mi piacerebbe, ma non è a me che devi chiedere..
- Cecilia : Capito... Papi, posso ?
- Tomàs : Certo ! E io sono invitato ? 
- Cecilia : Sì, siete invitati tu e Ninì. La strega no...
- Tomàs : Cecilia... quanto volte ti ho detto di non chiamarla così ? E poi non è giusto invitare tutti tranne che lei... (lo disse, ma anche lui avrebbe fatto volentieri a meno di Celina.)
- Celina : Lascia perdere, Tomàs... Sinceramente non ho neanche voglia di venire,non vorrei mai rovinarmi uno dei miei splendidi vestiti per starmene seduta su uno schifoso prato.

A pranzo, in giardino.
- Cecilia : Che bello... sono veramente contenta che ci siate tutti e due ! E' questa la famiglia che vorrei...
Ninì e Tomàs si guardarono.
- Ninì : Allora,che si mangia di buono ?
- Cecilia : C'è di tutto ! Ho chiesto a Lupe (la cuoca) di preparare più cose che poteva. 
- Tomàs : Quand'è così... non so voi ragazze ma io incomincio a mangiare !
E tutti lo imitarono.
Quando il pranzo finì, Cecilia aveva voglia di giocare.
- Ninì : Cosa ti piacerebbe fare ?
- Cecilia : Nascondino !
- Ninì : Va bene, chi conta ?
- Cecilia : Io ! Voi due vi nascondete...
E i due adulti si nascosero.
Ninì era dietro a un cespuglio, Tomàs... non si vedeva.
Ad un certo punto qualcuno toccò la spalla di Ninì, che si girò di scatto.
-... : Scusami, non volevo spaventarti !
- Ninì : Tomàs ? Che ci fai qui ?
- Tomàs : Avevo voglia di vederti...
Prese Ninì per la vita...
- Ninì : Attento, se Cecilia ci vede...
- Tomàs : Tanto la bambina è intelligente... ormai ha già capito tutto !
...E la baciò.
 
 

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Capitolo 19
*** Vendetta ***


I tre giocarono per tutto il pomeriggio. Quando ormai il sole stava per tramontare, rientrarono in ambasciata.
- Cecilia : Oggi mi sono divertita tantissimo, vorrei vivere altri 100 giorni come questi...
E abbraccio Ninì e Tomàs.
- Tomàs e Ninì (a mente) : Non sai quanto lo vorrei anch'io...
In quel momento arrivò Celina.
- Celina : Bene, bene... Dove siete stati per tutto il giorno ?
- Tomàs : A fare il picnic, non ricordi ?
- Celina : Ah, già... Senti Tomàs, potresti lasciarmi da sola con Ninì ?
- Tomàs, diffidente : Uhm.. Va bene, ma fate presto perchè dopo devo chiarire alcune cose di lavoro con Ninì...
- Celina : Certo, stai tranquillo....
Tomàs se ne andò.
- Ninì : Bene... che mi voleva dire ?
- Celina : Stai zitta, stracciona ! Qui parlo solo io.
Ninì si morse il labbro.
- Celina : Quei tuoi occhietti dolci non mi ingannano.. Ho già capito tutto !
- Ninì : Ma io non so di cosa stia parlando....
- Celina : Sto parlando del fatto che credi di essere la mamma di Cecilia e non ti stacchi un momento da Tomàs !
- Ninì : Non è per niente vero ! Per me Cecilia è solo una dolce bambina a cui voglio tanto bene.
- Celina : E di Tomàs che mi dici...?
- Ninì : Lui è il mio capo... E basta.
- Celina: E allora perchè state sempre insieme ?
- Ninì, cercando di essere convincente : Per parlare di lavoro... Sa com'è legato ai suoi figli, mi parla tanto perchè vuole assicurarsi che stiano sempre bene !
- Celina : Non mi inganni Ninì, non mi inganni...
E se ne andò.
Ninì sospirò.
Il suo telefono squillò.
- Ninì : Pronto ?
- Tomàs : Hai finito di parlare con Celina ?
- Ninì : Sì....
- Tomàs : Allora vieni qua in ufficio, ho voglia di stare da solo con te...
- Ninì : Ok.
Ninì andò in ufficio.

In ufficio.
- Tomàs : Che ti ha detto Celina ?
- Ninì : Niente di importante...
- Tomàs : Sicura ? Mi sembri turbata...
- Ninì : Tranquillo, sto bene ! Piuttosto... posso farti una domanda ?
- Tomàs : Tutto quello che vuoi...
- Ninì : Perchè hai scelto me ? Cioè.. una persona come te... rigorosa, formale... come hai fatto a innamorarti di una come me ?
- Tomàs : Cosa intendi per "una come me" ?
- Ninì : Lo sai... Una persona infantile, un pò brutta... Cosa non andava con la signorina Celina ?
- Tomàs : Tu non sei brutta...Tu sei fantastica ! Celina diciamo che è... una persona elegante, efficiente, disponibile... ma tu...
- Ninì : E io chi sono? Una stupida, incapace, ignorante ?!
- Tomàs : No, tu sei una principessa...la mia principessa. ♥
- Ninì : Tu sei troppo buono, io non mi merito tutto questo...
- Tomàs : E invece sì...
E la baciò.
Celina aveva visto tutta la scena da dietro la porta.

Quella sera, dopo cena.
Celina entrò in camera propria e aprì l'armadio. N'estrasse una bellissima pelliccia marrone. Allora prese un paio di forbici e incominciò a fare qualche grosso e brutto taglio qua là. Dopodiché la mise in camera di Ninì.

Il mattino seguente.
- Celina, urlando : Dov'è finita la mia pelliccia ??!!
Tomàs entrò in camera sua.
- Tomàs : Cos'è successo ? Perchè urli così ?
- Celina : La mia pelliccia... quella più costosa che avevo... è scomparsa !
- Tomàs : Non esagerare, Celina... L'avrai dimenticata da qualche parte.
- Celina : E' impossibile, Tomàs... L'ho messa in questo armadio ieri sera.
- Tomàs : Allora può darsi che l' abbiano presa i bambini per farti uno scherzo...
- Celina : Va bene, allora dì a Carmen di perquisire tutta la casa e di cercarla. Dille di entrare anche nella stanza di quella bambinaia..
- Tomàs : Non c'è n'è bisogno, Ninì non sarebbe mai capace di una cosa simile.
- Celina : Lo credi tu...

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Capitolo 20
*** Ladra io ?? ***


- Tomàs : Va bene, tanto vedrai che alla fine salterà fuori.

Quando Ninì si svegliò, si trovò un strana pelliccia vicino al letto.
- Ninì : E questa...?

A colazione.
Ninì entro in sala da pranzo con la pelliccia in mano.
- Celina : La mia pelliccia !! Argh, che le hai fatto ??
- Ninì : Io ? Niente, stamattina l'ho trovata vicino al mio letto ed era già così.
- Celina : Non ti credo ! Dimmi Ninì, perchè ce l'hai con me ??
- Ninì : Ma io non ce l'ho con lei !!
- Celina : E allora perchè mi hai distrutto la cosa a cui tenevo di più ??
- Ninì : Le ho già detto che non sono stata io !!
- Celina : Non ti credo, sei una ladra !!
- Ninì : Ladra io ??
-Tomàs, spazientito : Adesso basta. Celina, l'importante è che l'abbiamo trovata. Non preoccuparti per il suo stato, dopo vieni in ufficio e ti do i soldi per comprarne un'altra. Per quanto riguarda te, Ninì... seguimi, ho bisogno di parlarti.
Celina sorrise sotto i baffi.
Ninì e Tomàs uscirono dalla cucina.

In ufficio.
- Tomàs : Ti prego, Ninì. Io sono sicuro che non sei stata tu, ti conosco ! Ma se non è così, mi spieghi che cosa ci faceva quella pelliccia in camera tua...? 
- Ninì : Vorrei saperlo anche io.
- Tomàs : Tu non hai niente di brutto nei confronti di Celina, giusto ?
- Ninì : No. Io no...
- Tomàs : Perchè, lei sì ?
- Ninì : ...
- Tomàs : Ninì, mi stai facendo preoccupare. E' successo qualcosa tra te e lei ?
- Ninì : ...
- Tomàs : Adesso ci sono !! Ieri sera.. ecco perchè eri così intimorita... Dimmi, cosa ti ha detto ?
- Ninì, sospirando : Mi ha detto più volte di stare lontana da te...
- Tomàs : Perchè non me l'hai detto subito ?
- Ninì : Non lo so...
- Tomàs : Sicuramente è stata lei a rovinarsi la pelliccia e a metterla in camera tua... voleva che io mi arrabbiassi con te ! E per un momento c'è anche riuscita... Dev'essere gelosa di quello che c'è tra me e te.
- Ninì : Cosa intendi fare ?
- Tomàs : Niente.. Però d'ora in poi dobbiamo stare più attenti. Se Celina ti ha voluto giocare questo brutto scherzo, probabilmente sospetta qualcosa...

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Capitolo 21
*** Cercasi moglie ***


Il giorno dopo.

In ufficio...
- Sebastiàn : ..... e dopo hai la cena con gli imprenditori tedeschi.
- Tomàs : Cavolo, me n'ero completamente dimenticato ! A che ora arrivano ?

- Sebastiàn : Verranno tra due ora per parlare d'affari e stasera alle 7 per per cenare.
- Tomàs : Se non ci fossi tu a ricordarmi queste cose...
- Sebastiàn : ...ci sarebbe un'altro !
. Tomàs : Non dire così ! Piuttosto, hai visto Celina ?
- Sebastiàn : Ma allora sei proprio una causa persa ! Celina è da suo fratello, torna domani.
- Tomàs : Scusami Sebastiàn, è che oggi ho la mente altrove...
- Sebastiàn : Ninì ?
- Tomàs : Sì... dopo ciò che è successo ieri sera, non penso ad altro.
- Sebastiàn : Pensi davvero che sia stata Celina ?
- Tomàs : Al cento per cento.
- Sebastiàn : Ti capisco...Adesso mettiamoci a lavorare, prima che arrivino i tedeschi.

Due ore dopo, nell'ufficio.
- Imprenditore n.1 : Non vedo l'ora che sia stasera ! Sono sicuro che lei saprà stupirci !!
- Tomàs : Grazie della fiducia.
- Imprenditore n. 2 : E ci dica un po : chi ci sarà ?
- Tomàs : Bhè... i miei 4 figli, il mio avvocato e... basta.
- Imprenditore n. 1 : E sua moglie ?
- Tomàs : ... Mia moglie ?
- Imprenditore n 2 : Sì, sua moglie ! Non ci dirà che non è sposato. Lo sa che noi crediamo fortemente nei sentimenti... sapere che non è sposato potrebbe farci cambiare opinione su di lei.
- Tomàs : Avete ragione, mia moglie ! Sì ci sarà anche lei... scusatemi ma oggi ho la testa un po altrove.
- Imprenditore n. 1 : Non si preoccupi... non vediamo l'ora di conoscerla ! Adesso noi andiamo, lebewohl !
(Vuol dire "arrivederci", in tedesco.)
- Tomàs : Arrivederci...
Appena i due uomini uscirono, Tomàs chiamo Ninì.

Al telefono.
- Tomàs : Senti amore, ho combinato un guaio...
 

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Capitolo 22
*** La cena ***


- Ninì : Che guaio ? Non mi dirai che ci hanno scoperti...
- Tomàs : No, però stasera ho una cena con degli imprenditori tedeschi che vogliono conoscere mia moglie...
Ninì si mise a ridere.
- Ninì : Non ci posso credere ! Cosa gli hai risposto ?
- Tomàs : Gli ho detto che gliel'avrei presentata...
- Ninì : Non starai mica dicendo che...
- Tomàs : .... vuoi essere mia mogie per una sera ?
- Ninì : E Celina ? Non sarà gelosa ?
- Tomàs : No, è ancora da suo fratello Victor... Devo pensare che accetti ?
- Ninì : Certo !! Non vedo l'ora...
- Tomàs : Pensa io... Finalmente potremo essere noi stessi senza dare sospetti.
- Ninì : Allora è deciso... stasera ci sposiamo...
- Tomàs : Già, peccato che sarà solo per una sera...
- Ninì : A me basta... Adesso devo andare. Bacio !

A cena.
Tutti quanti erano stati avvertiti, naturalmente la più entusiasta era Cecilia !
- Imprenditore n. 1 : Allora Signor Parker... dov'è sua moglie ?
- Tomàs : Sta arrivando proprio in questo momento...
Ninì entrò in sala da pranzo. Indossava un lungo vestito bianco con un bellissimo fiore giallo di lato...
Rimasero tutti incantanti.
- Imprenditori : E un grande piacere vederla.... Finalmente conosciamo la Signora Parker !
- Ninì : Il piacere è tutto mio... Vogliamo mangiare ?
- Imprenditori : Certo !
E iniziarono a mangiare.
- Imprenditore n.1 : Da quant'è che siete sposati ?
- Tomàs : 3 anni.
- Ninì : 2 anni.
Ninì e Tomàs si guardarono.
- Imprenditore n. 2 : Da due o da tre anni...?
- Ninì : Da tre, però per me è cose se ne fossero passati due...
- Imprenditore n.2 : Ah, certo... e questi bei ragazzi sono i vostri figlioletti ?
- Tomàs : Sì, li abbiamo adottati tutti da quattro posti diversi.
- Imprenditore n. 1 : Dovete avere veramente un gran cuore per essere così generoso...
- Imprenditore n. 2 : E ditemi un po'... Come mai non avete le fedi ?
- Ninì : Preferiamo metterle solo quando usciamo...
- Imprenditore n. 1 : L'ambasciatore è davvero fortunato ad avere una donna come lei... Lei è bella e dolce !
- Tomàs : Lo so.. infatti questo mi fa innamorare ancora più di lei !
- Ninì : Grazie...
- Imprenditore n.2 : Non per essere un ficcanaso... ma non siete molto aperti tra voi due, o sbaglio ?
- Ninì : Non é vero, perchè dice così ?
- Imprenditore n. 2 : Bhè, non vi abbiano ancora visto darvi un bacio !
- Tomàs : E che non ci piace farlo in pubblico...
- Imprenditore n. 1 : Al nostro paese il bacio è segno d'amore ! Se non lo si fa in pubblico, vuol dire che non ci si ama !
- Imprenditore n. 2 : Non vorrete mica non rispettare le nostre tradizioni..
- Cecilia : Infatti ! Su, fate i bravi e datevi un bacio !
Ninì diventò rossa. 
Tomàs si chinò su Ninì e..

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Capitolo 23
*** Allo scoperto ***


xxx : Tomàs !
- Tomàs : Celina ! Che ci fai qua... non dovevi essere da tuo fratello ?
- Celina : Sono tornata in anticipo perchè avevo un brutto presentimento, che a quanto vedo è fondato...
- Imprenditore n. 1 : Si può sapere chi è questa signora ?
- Celina : Io sono...
- Tomàs : ... la cameriera ! Sì, lei è la cameriera.
- Celina : Tomàs, ma cosa...
- Tomàs : Continuate pure a mangiare, io parlo con la cameriera del suo anticipo...
Celina e Tomàs andarono in cucina.

In cucina.
- Celina : Si può sapere che ti è preso ? E chi sono quei due uomini ? E soprattutto... perchè c'è Ninì ??
- Tomàs : Loro sono gli imprenditori tedeschi di cui ti avevo parlato. Stasera sono venuti a cena e volevano conoscere mia moglie.... Così ho chiesto a Ninì se poteva fingere di esserla.
- Celina : Perchè non mi hai chiamato ? Potevo aiutarti io...
- Tomàs : Non volevo disturbarti... tu eri con tuo fratello.
- Celina : E ho fatto bene a tornare ! Ammettilo Tomàs... tu stavi per baciare Ninì !
- Tomàs : ...
- Celina : E' così, lo sapevo !!
- Tomàs : Celina, ti prego, calmati ! Sono gli imprenditori che ce l'hanno chiesto.
- Celina : Potevate rifiutare !
- Tomàs : Ti sbagli ! Loro sono molto suscettibili, se li contraddissi rischierai di far saltare l'affare. Adesso andiamo di là, si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto.
Entrarono in sala.

In sala.
- Imprenditore n. 2 : : Finalmente ! Avete chiarito tutto ?
- Tomàs : Sì, non ci dovrebbero essere più problemi...
- Imprenditore n. 1 : Bene ! Allora potete continuare dov' eravate rimasti...
- Ninì, a bassissima voce : Tomàs, io non...
Ma Tomàs la prese e la baciò. Lì. In sala da pranzo. Davanti ai figli, agli imprenditori, a Sebastiàn... ma soprattutto a Celina... Si baciarono.
Quando si staccarono Ninì chiese di andare in bagno, ma mentre tornava incontrò Celina.
- Celina : Bene, bene... Immagino che tu sia contenta ! Mi hai messo in ridicolo davanti a tutti e ora baci anche Tomàs !
- Ninì, con la testa chinata : Dovevo obbedire...
- Celina : Certo, come se ti dispiacesse. Per questa volta chiudo un occhio. Ma ti avverto... stai lontana da Tomàs o ti toccherà uno scherzo come quello della pelliccia !
Ninì annuì in silenzio e tornò in sala.
In quel momento entrarono anche Orazio (il maggiordomo), gli imprenditori e Tomàs. 
- Imprenditore n. 1 : Che succede Sgnora Parker, non si sente bene ?
- Orazio : Signora Parker ? Guardi che si sbaglia ! Non c'è nessuna Signora Parker...Lei è Nina Gomez, la nipote del giardiniere.
- Ninì e Tomàs : Oh, no.....
- Imprenditore n.2 : Ma che presa in giro è questa ! Il Signor ambasciatore ci ha detto che questa ragazza è sua moglie !
- Tomàs : La prego, mi lasci spiegare...
- Imprenditore n. 2 : Va bene, ma le concediamo una sola possibilità.
- Tomàs : Grazie... Per favore, voi altri uscite. No, Ninì.. tu resta qua.

Uscirono tutti.
- Imprenditore n. 1 : Avanti... L'ascoltiamo !
- Tomàs : Vedete... Per me quest'affare è molto importante, avevo paura che se vi avessi detto la verità sarebbe saltato.
- Imprenditore n. 1 : Signor Parker... Se lei ce l'avesse detto, avremmo potuto cambiare opinione su di lei, ma mai sarebbe saltato l'affare !
- Tomàs : Vogliate scusarmi... Io non volevo cacciarmi in questo guaio.
- Imprenditore n 2 : Comunque tra lei e la signorina c'è qualcosa...
- Tomàs : Come fa a saperlo ?
- Imprenditore n. 1 : Quando si è innamorati, lo si legge in faccia. E poi si vede anche dal modo in cui vi comportate... Lasciatemi dire che siete davvero una bella coppia !
- Tomàs : Noi non siamo una coppia... è vero, siamo innamorati ma... non lo sa nessuno. O quasi... Se lo venisse a sapere Celina...
- Imprenditore n. 1 : La cameriera ?
- Ninì : Celina non è una cameriera... e l'ex fidanzata dell'ambasciatore.
- Imprenditore n. 1 : Se non stanno più insieme, dov'è il problema ?
- Tomàs : Il problema è che Celina non lo accetterebbe... Poco tempo fa ha giocato un brutto scherzo a Ninì per farmi allontanare da lei.
- Imprenditore n.2 : Ora capisco tutto... Comunque noi la perdoniamo.
- Tomàs : Davvero ?
- Imprenditore n. 1 : Sì... Perchè quando c'è l'amore è giusto che voi siate felici. Vi auguriamo di superare tutte le difficoltà che potreste incontrare, ma sappiate.. Insieme potete farcela ♥.

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Capitolo 24
*** Brutta cosa, la gelosia... ***


- Tomàs : Vi ringrazio moltissimo e vi chiedo mille volte scusa... 
- Imprenditore n. 2 : Noi la perdoniamo completamente a una condizione.
- Tomàs : Ah... Quale ?
- Imprenditore n. 2 : Deve prometterci che si terrà stretto questa bellissima ragazza !
- Tomàs : Certamente !
- Imprenditori : Bene... Allora, noi togliamo il disturbo. E' stato un piacere conoscervi ! 
-Ninì e Tomàs : Anche per noi.
E i tedeschi uscirono.
- Ninì : Non posso ancora crederci...
- Tomàs : Pensa io.
E si misero a ridere.

Il giorno dopo.

A colazione.
- Celina : Tomàs, voglio ricordarti che oggi arriverà mio fratello Victor... Sai, per quel colloquio di lavoro.
- Tomàs : Certo, sono curioso di conoscerlo.
- Celina : Vedrai, non ti deluderà...

Nel pomeriggio, Victor arrivò in ambasciata. 
Ninì era in giardino.
- Victor : Scusi, sa dirmi dov'è l'ufficio dell'ambasciatore ?
- Ninì : Certo ! Entra in ambasciata e vede che al centro c'è un grosso divano... Sulla sinistra c'è l'ufficio del Pelato. 
- Victor : Di chi, scusi...? 
- Ninì : Ops ! Dell'ambasciatore.
- Victor : La ringrazio...
- Ninì : ... Ninì ! Cioè, io mi chiamo Nina... Ma tutti mi chiamano Ninì !
- Victor, ridendo : E' un piacere conoscerti !  Diamoci del tu... Io sono Victor, il fratello di Celina.
- Ninì : Ah... Della cornacchia ! Oddio mi scusi non volevo offenderla, è solo che...
- Victor : No, no. Stai tranquilla ! Lo so bene che Celina non è proprio adorabile...
- Ninì : E' vero.
- Victor : Bhè, io vado ! Non vorrei mica far tardi il mio primo giorno di lavoro.
- Ninì : Ah... Lei lavorerà qui ?
- Victor : Sì !
- Ninì : Allora vedrà che si troverà benissimo ! Se ha bisogno... conti su di me.
- Victor : Lo terrò presente ! Ciao. 

Nell'ufficio di Tomàs.
- Victor : Sai, in giardino ho conosciuto una ragazza simpaticissima. Mi sembra che si chiami... Ninì !
- Tomàs : Ah... E così l'hai conosciuta.
- Victor : Sì... Quasi quasi ci faccio un pensierino... Sai mica s'è fidanzata ?
- Tomàs, nervoso : Sì, lo è ! Adesso per favore vai a lavorare.
- Victor : Agli ordini, capo !

Dopo una mezz'ora, Victor incontrò Celina,
- Victor : Sorellina... Come ti vanno le cose ?
- Celina : Male... Ormai per Tomàs non esisto più.
- Victor : Oh... Che notiziona ! Poi bhè, con il carattere che ti ritrovi...
- Celina : Stupido ! Il carattere non c'entra niente.. è tutta colpa di una ragazza che li sta appiccata. E il brutto è che a Tomàs piace !
- Victor : Come si chiama ?
- Celina : Ninì.
-Victor : Ninì ? Ora capisco perchè Tomàs ha reagito così male quando gli ho chiesto se era fidanzata....
 

Note dell'autrice.
Viste le poche recensoioni lasciate a questa storia, ho deciso che  continuerò a scrivela quando (IN TOTALE) ce ne saranno almeno 13 :)

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Capitolo 25
*** Rivali in amore ***


Dopo che Victor se ne andò, Ninì entrò nell'ufficio di Tomàs.
- Ninì : Indovina chi mi ha appena invitata a prendere un gelato...
- Tomàs : ... Victor.
- Ninì : Esatto ! Logicamente, ho rifiutato.
- Tomàs : Hai fatto bene.
- Ninì : Gia. Che fai stasera ?
- Tomàs : Purtroppo devo uscire con Celina... Ha insistito tanto perché dice di avere una sorpresa per me.... Quasi dimenticavo ! Ha detto che devi asolutamente venire anche tu.
- Ninì : Sento puzza di bruciato...
- Tomàs : Anche io... Comunque accetti ?
- Ninì : Solo perché ci sei anche tu.

La sera, a cena fuori.
- Tomàs : Allora... Dov'é questa grande sorpresa ?
- Celina : Eccola qua !
- Ninì e Tomàs : Victor ?
- Celina : Si... Perché quelle facce ? Non siete contenti di vederlo ?
- Tomàs : Sì, é solo che credevo che fosse una cena a due..
- Celina : E invece é a quattro ! Sei contenta, Ninì ?
- Ninì : Si, sì...
- Victor : Bene. Ci sediamo ?

Nel corso della cena...
- Celina : Ninì, mia cara, lo sai che Victor é un vero gentiluomo ? Pensa che ha voluto guidare lui, visto che io ho un leggero mal di gambe...
Ninì annuì.
- Victor : Sorellina, non esagerare... L'ho fatto con piacere ! Che bella cravatta che hai Tomàs, dove l'hai presa ?
- Tomàs : E' un regalo di Celina.
- Victor : Che gentile, si vede che ci tiene a te !
- Tomàs : Sì... Ninì, come mai sei così silenziosa ?
- Ninì : Mi sento un po' a disagio...
- Victor : Non dovresti, infondo siamo tutti amici Vero, Tomàs ?
- Tomàs : Certo...
Poi li venne un'idea.
- Tomàs : Come mai non mangi la carne, Ninì ?
- Ninì : Preferisco le verdure.
- Tomàs : Davvero ? Pensa che, invece, Victor é un vero carnivoro... Mangerebbe una mucca intenra in dici minuti.
- Victor : Ahaha, divertente,,,
Celina prese in mano la situazione.
- Celina : Ninì, come pensi di tornare in ambasciata ?
- Ninì : Credo che prenderò un taxi.
- Victor : Un taxi ? A quest'ora ? E' troppo rischioso per te, ti accompagnerò io.
- Tomàs : Victor, non essere maleducato... Se vuole tornare in taxi, lasciala fare.
- Victor : E invece io insisto, chissà quanti malintenzionati potrebbero esserci in giro !
- Celina : Tomàs, Victor ha ragione... Non preoccuparti per loro due.
- Tomàs, alzandosi improvvisamente da tavola : E invece dovrei,perche Ninì é una mia dipendente !
- Celina : Tii prego Tomàs, non insistere...
- Tomàs, rassegnato : Fate come volete... A domani.
- Ninì : A domani...



 






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Capitolo 26
*** SOS fidanzato ***


Victor e Ninì passarono il viaggio di ritorno chiaccherando.
- Victor : Ninì, Tomàs mi ha detto che sei fidanzata. E' vero ?
- Ninì : Sì, perche ?
- Vicor : Curiosità... Mi farebbe piacere conoscerlo, perché non lo inviti domani in ambasciata ?
- Ninì : Invitarlo... ? Non so se sia il caso, é un tipo piuttosto timido...
- Victor : E' un peccato, anche perché avrebbe messo un freno alla gelosia di Celina...
- Ninì : E' gelosa ? E di chi ?
- Victor : Di te, crede che tu e Tomàs vi frequientiate.
- Ninì : Ah... Beh, se lo cose stanno così poso pur sempre chiedergli se é disponibile a venire !

Quando Ninì arrivo a casa, la prima cosa che fece fu mettere Tomàs al corrente di tutto.

Il giorno dopo, a colazione.

- Victor : Allora, Ninì, hai invitato questo tuo famoso fidanzato ?
- Ninì :  Sì, verrà a pranzo.
- Victor : Come si chiama ?
- Ninì : Damiàn.

A pranzo.
Ninì : Victoor, lui é Damiàn. Damiàn, lui é Victor.
Dopo le presentazioni, si accomodarono e iniziareno a mangiare. Dopo pochi minuti, arrivò anche Tomàs.
- Victor : Tomàs, ho il piacere di presentarti Damiàn... E' il fidanzato di Ninì. Adessso scusatemi, esco un attimo a cercare mia sorella.
Victor uscì dalla stanza e Ninì emise un respiro di sollievo. Verso la metà del pranzo, comparve anche Celina.
- Celina : E' un vero piacere conoscerla, Damiàn !
- Damiàn : Anceh per me.
- Celina : Sono contenta di sapere che anche Ninì ha un fidanzato.
- Ninì : Cosa intende per "anche" ?
- Celina : Ma come, Tomàs... Non gliel'hai detto ? Vabbé, ci peno io : Tomàs ed io stiamo di nuovo insieme !



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Capitolo 27
*** Riconciliazione ***


Ninì guardò Tomàs.
- Victor : Davvero ? Che bello !
- Ninì : Scusate, vado un attimo in bagno.
- Tomàs : Anche io.
Celina fece per trattenerlo, ma Victor la bloccò.
- Victor : Lasciali andare, ormai sono agli ultimi sgoccioli del loro amore.
 
Fuori dalla cucina, in salotto.
- Tomàs : Ninì, ti giuro... Non so di che cosa Celina parlasse !
- Ninì : Davvero ? Allora perchè non l'hai smentita ?
- Tomàs : Perchè tu non me ne hai dato il tempo... Te ne sei subito andata !
- Ninì : Ti prego, dimmi la verità... Cos'è successo quando, dopo la cena, tu e Celina siete tornati in ambasciata ?
- Tomàs : Niente... Abbiamo parlato.
- Ninì : E che cosa vi siete detti ?
- Tomàs : Niente di importante. Celina mi ha solo detto che le manco, che io sono l'amore della su vita e che lei non può stare senza di me.
- Ninì : E tu cosa le hai risposto ?
- Tomàs : Non le ho detto niente.
- Ninì : E' questo il problema ! Lei deve averlo preso come un "sì". Adesso come farai a farle cambiare idea ?
- Tomàs : Non lo so, ma visto che siamo in vena di domande... Tra te Victor cos'è successo quella sera ?
- Ninì : Niente. Mi ha solo chiesto di fargli conoscere il mio fidanzato. E poi mi ha fatto qualche complimento.
- Tomàs : Del tipo ?
- Ninì : Non so... Che sono carina...Dolce...Simpatica. Ma a me lui non interessa.
- Tomàs : Va bene.
- Ninì : Perchè non provi a parlare con Celina e a dirle che si è confusa ?
- Tomàs: Anche se lo facessi non cambierebbe opinione su di me. E se poi mi chiedesse il perchè di tanta ostilità nei suoi confronti, che cosa le risponderei ?
- Ninì : Anche questo è vero.
-Tomàs : Aspetta... E se questo fosse la soluzione ai nostri problemi ?
- Ninì : Non ti seguo.
- Tomàs : Il nostro problema è che noi non possiamo farci vedere insieme da nessuno proprio perchè Celina è gelosa. Ma se tu fingessi di stare con Damiàn e io con Celina...
- Ninì : ....
- Tomàs : Ti spiego meglio. Se io avessi voglia vederti, dovrei solo dire a Celina che ad esempio vado da Sebastiàn, e se tu dovessi giustificare una tua assenza per "colpa" mia... Dovresti solo dire che eri con Damiàn ! Che ne pensi ?
- Ninì : Non so... Però mi fido ! Adesso torniamo di là, si staranno preoccupando.
 

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Capitolo 28
*** Finti amori ***


I due tornarono in sala da pranzo.
- Victor : Ninì,  finalmente ! Come mai ci hai messo così tanto ?
- Ninì : Ho avuto qualche problema digestivo.
- Celina : E tu Tomàs ?
- Tomàs : Io cosa ?
- Celina : Come mai ci hai messo così tanto a tornare ?
- Tomàs : Ho avuto anch'io qualche problema a digerire.
- Ninì : Visto che io ho finito di mangiare, tolgo il disturbo... Con permesso.
- Damiàn : Vado anch'io. E'stato un piacere, con permesso.
E uscirono.
- Tomàs : Io vado a lavorare. A dopo.
Rimasero solo Celina e Victor.
- Celina : E' logico che quello non può essere il fidanzato di Ninì.
- Victor : Lo so.
- Celina : Se lo sapevi, perchè allora l'hai invitato ?
- Victor : Volevo vedere cosa s'inventava Ninì...
- Celina : Hai visto ? Tomàs non ha fatto repliche quando ho annunciato la riconciliazione. Ormai è quasi fatta !
- Victor : Fosse così facile anche per me... Anche se quel ragazzo non è il vero fidanzato di Ninì, resta comunque il problema che a Ninì interessa Tomàs.
- Celina : Ma ormai Tomàs sta con me, dunque anche se tu stessi con lei non potrebbe opporsi.
- Victor : Su questo hai ragione, sorellina.
 
Più tardi, in camera di Ninì.
TOC- TOC.
- Ninì : Chi è ?
- Tomàs : Sono io.
- Ninì : Avanti.
Tomàs entrò.
- Tomàs : Sono venuto per...
TOC - TOC.
- Ninì : Aspetta... Chi è ?
- Victor : Sono io.
- Ninì : Che faccio ?
- Tomàs : Fallo entrare, non vorrei che si insospettisse.
- Ninì : Ok. Avanti.
- Victor : Ciao Ninì. Tomàs... Che sorpresa. Cosa ci fai qui ?
- Tomàs, mentendo : Ero venuto a chiedere a Ninì se poteva portare Cecilia a giocare fuori. E tu, piuttosto ?
- Victor : Io ? Ero venuto a domandare a Ninì se le andava di chiedere a Damiàn se potevamo fare una passeggiata tutti e tre insieme.
- Tomàs : Mi dispiace,Victor, ma Ninì adesso deve lavorare.
- Victor : E se con noi tre venisse anche Cecilia ?
- Tomàs : Mi dispiace ma non voglio che gli impiegati mischino il lavoro con la vita privata.
- Victor : Andiamo Tomàs... Lascia decidere a Ninì.
- Tomàs : Va bene. Allora Ninì, cosa vuo fare ?
- Ninì : Bhè... ecco... io... Il signor Parker ha ragione... Non sarebbe giusto.
- Victor : Ninì, non vorrai mica farti condizionare da quello che dice l'ambasciatore !
Tomàs guardò male Victor.
- Victor : E poi, Tomàs, mia sorella ti sta cercando. Non la vorrai mica far aspettare.
- Tomàs : Assolutamente no, ma in qualità di ambasciatore devo sapere che cosa c'è tra gli impiegati. E poi Cecilia è mia figlia.
- Ninì, sospirando : Va bene.. Allora chiamo Damiàn e gli chiedo se vuole venire a fare la passeggiata con Cecilia e con te, Victor.
- Victor :Perfetto ! Allora io ti aspetto giù.
E uscì.
- Tomàs : Perchè hai accettato ?
- Ninì : Perchè, se rifiutavo, chissà cosa poteva pensare...
 

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Capitolo 29
*** Vuoti di memoria ***


Al parco.
- Cecilia : Avrei preferito che ci fosse anche papà.
- Ninì : Cecilia !
- Victor : Lasciala parlare, non ci offendiamo.
- Ninì : Grazie.
- Damiàn : Vi va un gelato ?
- Ninì : A me sì.
- Victor : Ma l'altro giorno non mi avevi detto che non ti piaceva ?
- Ninì : Ah... Sì, infatti ora mi sono sbagliata. Volevo dire... Che io non prendo un gelato, prendo una granita. 
- Victor : Ok.
- Ninì : Tu, Ceci, vuoi qualcosa ?
- Cecilia : Un gelato alla fragola, non al cioccolato perchè sono allergica.
- Ninì : Ok.
- Victor : Vado a prenderli io, voi aspettatemi qua.
- Ninì : Va bene.
Victor andò in gelateria.
- Damiàn : E' simpatico quel ragazzo.
- Ninì : Sì, niente male.
- Cecilia : .... Ma a te piace papà ! Vero ?
- Ninì : Cecilia ! Non si dicono certe cose.
- Cecilia : Però ho ragione, giusto ?
- Damiàn : Intelligente la bambina !
- Ninì : Lasciamo perdere.
Cecilia, per attirare l'attenzione di Ninì...
- Cecilia : Ehi, Ninì... Prova a prendermi !
E si mise a correre.
- Ninì : Fermati, Cecilia !
Cecilia corse in mezzo alla strada.
In quel momento arrivò Victor con i gelati.
In strada, una macchina stava per investire Cecilia.
- Ninì : Cecilia, attenta !!!
Ninì si gettò su di lei.
Victor lasciò cadere i gelati a terra.
- Victor : Ninì !!!
- Damiàn : Presto, andiamo !!!
E corsero verso le due.
Attorno a Ninì e Cecilia c'era già una piccola folla.
- Damiàn : Presto, qualcuno chiami un'ambulanza !! Io intanto avverto l'ambasciatore.
Dopo pochi minuti arrivò un ambulanza.
 
In ospedale.
- Tomàs : Sono arrivato. Si può sapere cos'è successo ?
- Victor, con tono sarcastico : Cecilia si è buttata in strada e Ninì, per salvarla, si è fatta investire...
- Tomàs : Come stanno ?
- Damiàn : Ancora non lo sappiamo.
In quel momento arrivò un dottore.
- Tomàs : Dottore ! La prego, mi dica come stanno mia figlia e Ninì.
- Dottore : La bambina non è grave. Riporta solamente qualche ferita sul braccio e sulle gambe, tutte molto superficiali.
- Tomàs : Grazie al cielo... E Ninì ?
- Dottore: La ragazza ? Bhè... Siamo in una situazione un pò incerta.
- Tomàs : Cosa vuol dire ?
- Dottore : Ha ripreso conoscenza ma c'è un problema... Lo shock le ha causato un'amnesia.
- Victor : Cosa significa ?
- Dottore : Significa che non ricorda più niente..Tra poco potrete portarla a casa, ma non dovrete assolutamente dirle niente; anche se vi farà delle domande. Dovete aspettare che sia lei a ricordarsi tutto. Se sbaglia qualcosa non rimproveratela, e se vi confonde.... Assecondatela.
- Tomàs : Va bene.
 

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Capitolo 30
*** Confusione ***


Prima che Ninì tornasse in ambasciata, furono tutti avvisati dell'accaduto.
 
In ambasciata.
- Ninì : Che bel posto ! E' casa mia ?
Tomàs stava per dirle di no, poi si ricordò delle parole del dottore.
- Tomàs : Esatto. Ti piace ?
- Ninì : Molto... Ma lei chi è ?
- Tomàs : Io ?
- Ninì : Si, lei... mi sembra familiare. Ma certo, ci sono ! Lei è il mio fidanzato, giusto ?
- Tomàs : Ehm... Ecco, io...Sì, esatto.
- Victor : Tomàs...
- Tomàs : Scusami Victor, ma il medico ha detto di non contraddirla. Per te va bene, Damiàn ?
- Damiàn : Certo.
- Ninì : Che bello ! Sono veramente felice che lo sia lei ! E quel signore con gli occhiali da sole ?
- Victor : Io ?
- Ninì : Sì. Lei è... Mio cugino !  Sì, ne sono sicura ! E' giusto, vero ?
- Victor : Sì, certo.
In quel momento entrò Celina.
- Ninì, indicando Celina : E lei invece è la perfida de "La carica dei 101" !
- Celina : Ma come ti permetti brutta...
Tomàs la interruppe.
- Tomàs : Celina, ti prego. Il medico ha detto che bisogna assecondarla. Ha confuso tutti noi.
- Celina : E chi crede che siate ?
- Victor : Io il cugino...
- Tomàs : ... e io il fidanzato.
- Celina : Scommetto che non ti dispiace, Tomàs.
- Tomàs : Smettila.
- Ninì : Che avete da confabulare voi ? E lei, signorina, stia lontana dal mio fidanzato.
- Tomàs : Assecondala.
- Celina : Io vado a farmi una tisana.
E uscì.
- Ninì : Che antipatica... E quel signore con gli occhiali e òla pancia ? Senza offesa, eh... La pancia le sta bene ! Lei è... Bhò... Chi è lei ? Aspetti un attimo... Sì, lei è mio papà ! Oh, scusami papà se no ti ho riconosciuto.
E abbracciò Damiàn.
In quel momento entrò il nonno.
- Ninì : Nonno !
- Tomàs : E' incredibile... Si ricorda del nonno.
- Nonno : Nipotina mia... Che ti è successo, stai bene ?
- Ninì : Sto benissimo, non mi è successo niente.
In quel momento entrò anche Cecilia.
- Ninì : E lei è... Cecilia ! Sì, lei è Cecilia. Mia figlia, vero ?

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Capitolo 31
*** Una nuova famiglia ***


- Victor : Bhè, io vado da Celina.
- Ninì : Come mai vai da quella strega ?
- Victor : Ehm... Così le dico di star lontana da Tomàs !
- Ninì : Grazie.
- Victor : Ciao.
 
Intanto, Celina e Victor...
- Celina : Tutto questo è assurdo.
- Victor : E non hai ancora sentito niente... Ninì crede che Cecilia sia sua figlia !
- Celina : E noi non possiamo fare niente ?
- Victor : No. Il dottore ha detto che non possiamo darle nessuna informazione, vera o falsa che sia, perchè altrimenti... Non si sa cosa potrebbe succedere.
- Celina : Spero che questa situazione finisca presto.
- Victor : Dici ? A me potrebbe essere comodo, diventare suo cugino...
 
- Ninì : Mi sento così felice ! Andiamo a fare una passeggiata, amore ?
- Tomàs : Mi dispiace, ma devo lavorare.
- Ninì : Oh... Che peccato. Senti, che lavoro fai ?
- Tomàs : Non te lo ricordi ?
- Ninì : Aspetta... Fuori c'era un cartello con scritto "Ambasciata della Repubblica Monarchica di Santa Juliana"... Fai l'ambasciatore ?
- Tomàs : Sì.
- Ninì : Che bello, dunque io sono un'ambasciatrice !
Tomàs rise.
- Ninì : Perchè ridi ?
- Tomàs : Così... E che ti amo, te lo ricordi ?
- Ninì, sorridendo : Sì, questo sì !
E lo baciò.
- Ninì : Adesso vado a cercare Cecilia !

In camera di Cecilia.
- Ninì : E loro chi sono ?
- Cecilia : Sono i miei fratelli ! Martin, Chow e Chama.
- Ninì : Ah, scusatemi ! Non ricordavo di avere così tanti figli.
Risero tutti.
- Ninì : Ma si può sapere perchè oggi ridete tutti ?
- Cecilia : Niente... Siamo felici !
- Ninì : Se siete felici voi, lo sono anche io.
 
A cena.
- Ninì, a bassa voce : Tomàs... Come mai c'è anche la strega ? Lavora qui ?
- Tomàs : Sì.
- Ninì : Ah... Ok.
- Cecilia : Mamma, mi passi il pane ?
- Ninì : Certo, piccola !
- Cecilia : Grazie...
- Martin : Senti, mamma... Mi passi il sale ?
- Ninì : Certo, tesoro !
- Chow : Senti, mamma, mi puoi passare l'acqua ?
- Tomàs : Ragazzi... Potete anche prendervele da soli le cose.
- Ninì : Non sgridarli... A me non da fastidio aiutarli.
- Chama : Esatto, papà...
 
 

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Capitolo 32
*** Bugie ***


Ormai si era fatto tardi e Ninì stava andando a dormire.
- Victor : Ninì !
- Ninì : Ciao ! Come stai ?
- Victor, sorridendo : Bene, tu ?
- Ninì : Bene, grazie.
- Victor : Senti... C'è una cosa che dovrei dirti, solo che non è una bella notizia. So anche che il dottore ha detto che devi ricordarti tutto da sola, però non vorrei mai che lo scoprissi in malo modo. Riguarda Tomàs.
- Ninì : ... Di che si tratta ?
- Victor : Bhè, ecco...
- Ninì : Allora ?
- Victor : .... Sta con Celina.
- Ninì, inizia a piangere : No... no...no ! Non può essere vero, non può essere !
- Victor : E invece è così
- Ninì : Perchè non me l'avete detto prima ?
- Victor : Te l'ho già spiegato..
- Ninì : Ma non può essere vero, Tomàs mi ha detto che mi...
- Victor : Che ti...?
- Ninì : No, niente. Adesso scusal ma vado a dormire. Dov'è Celina ?
- Victor : Nell'ufficio di Tomàs, perchè ?
- Ninì : Niente, è solo che non vorrei incontrala.
Victor : Ok, 'notte.

Invece che andare a dormire, Ninì andò in camera di Tomàs.
 
In camera di Tomàs.
- Tomàs : Ninì ! Che ci fai qui ?
- Ninì : Sono venuta a dirti che ho deciso di andarmene.
- Tomàs : Andartene ? Perchè ?
- Ninì, piangendo : Perchè ho scoperto tutto ! Ho scoperto che stai con Celina. Come puoi dirmi che mi ami e poi metterti con lei ?
- Tomàs : Ninì, lasciami spiegare...
- Ninì : Non c'è niente da spigare. Addio.
- Tomàs : No, Ninì, aspetta !
Tomàs l'afferrò per una manica.
- Ninì : Non toccarmi !
- Tomàs : Va bene, non ti tocco... Ma almeno lasciami parlare.
- Ninì : Solo 1 minuto.
- Tomàs : Grazie. Allora... è vero che sto con Celina, ma l'avevamo deciso insieme. Avevamo detto che io fingevo di stare con Celina e tu con Damiàn.
- Ninì : Con papà ?
- Tomàs : Damiàn non è tuo papà, è un tuo vecchio amico che Celina e Victor credono sia il tuo fidanzato.
- Ninì, asciugandosi le lacrime : Fammi indovinare... Allora Victor non è mio cugino.
- Tomàs : No, è il fratello di Celina.
- Ninì : E perchè abbiamo inventato questa bugia su Damiàn ?
- Tomàs : Per poter stare insieme senza essere scoperti.
- Ninì : Allora non è una bugia, il fatto che mi ami... Giusto ?
- Tomàs : Giusto. E non sai quando vorrei poterlo fare senza nascondermi.
- Ninì : Credo che mi sia tornata la memoria.

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Capitolo 33
*** Una nuova arrivata ***


Il giorno dopo, a colazione.
- Victor : Allora... come sta la mia cuginetta ?
- Ninì : Victor, non prendermi in giro.
- Victor : Cosa intendi dire ?
- Tomàs : A Ninì è ritornata la memoria.
- Ninì : Infatti, e approfitto di questo momento per scusarmi con tutti voi della confusione che ho fatto... Soprattutto con lei, Signorina Celina.
- Celina : Spero che la prossima volta ci penserai su due vote, prima di chiamarmi "strega".
- Ninì : Certo.
- Cecilia : Anche se ti ricordi tutto, resterai ancora la mia mamma del cuore... Vero ?
- Ninì : Logico piccola, lo sarò per sempre.
- Celina, a bassa voce : Che orrore.
- Cecilia : Cos'hai detto, strega ?
- Tomàs : Non chiamarla così.
- Celina : Niente... Ho solo detto che non dovresti dare così tanta confidenza al personale di servizio.
- Cecilia : Sei solamente gelosa perchè io voglio più bene a Ninì che a te.
 - Tomàs : Cecilia, niente linguacce. E poi, Celina, calmati. Ormai per tutti noi Ninì è come se facesse parte della famiglia.
- Ninì : Grazie Signor Parker.
 
Più tardi, nell'ufficio di Tomàs.
- Sebastiàn : ... e così Ninì si sarebbe ricordata tutto ?
- Tomàs : Già. Un po' mi dispiace, in fondo era bellissimo che Ninì potesse esprimere liberamente l'amore che provava per me... Ma almeno, adesso, Victor non potrà più ingannarla. Ci pesi a cosa avrebbe potuto dirle ?
- Sebastiàn : Hai proprio ragione... Mai fidarsi dei tipi come lui, dovresti licenziarlo.
- Tomàs : Mi piacerebbe, ma con che scusa ?
- Sebastiàn : Hai ragione anche su questo.
- Tomàs : Ma adesso parliamo di te... Qualche ragazza ti ha rapito il cuore ?
- Sebastiàn : Forse... forse sono innamorato. Forse mi piace tantissimo una donna.
Tomàs : Come si chiama?
- Sebastiàn : E' Vicky... La migliore amica di Ninì.
- Tomàs : E bravo il mio amico ! Adesso conquistala.
- Sebastiàn : Mi piacerebbe, ma non so come fare.
- Tomàs : Ma guarda te.... Mi sembra di vedere me stesso nei tuoi occhi.
- Sebastiàn :Noi uomini, quando siamo innamorati, proviamo le stesse emozioni.
In quel momento entrò Adelfa, l'addetta alla sicurezza.
- Adelfa : Signor Parker, scusi se la disturbo, ma fuori c'è una donna che vuole assolutamente vederla.
- Tomàs : Chi è ?
- Adelfa : Non lo so, dice di chiamarsi Fernanda.
 
 
 

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Capitolo 34
*** Brutte notizie ***


- Tomàs : Fernanda ?!
- Adelfa : Sì, la conosce ? La faccio passare ?
- Tomàs : Va bene, falla pure venire qui.
La donna entrò.
- Sebastiàn : Bhè... io vi lascio soli.
E se ne andò.
- Fernanda : Tomàs Parker.
. Tomàs : Che ci fai qui ?
- Fernanda : Sono venuta a vedere come stanno i miei figli, non posso ?
- Tomàs : Non ti sei mai interessata a loro...
- Fernanda : Bhè, adesso voglio vederli. Dove sono ?
- Tomàs : In camera loro, ma non penso che la cosa sia reciproca.
- Fernanda : Questo lo dici tu. Accompagnami.
 
In camera dei ragazzi.
TOC- TOC.
- Cecilia : Avanti...
- Fernanda : Ciao, Cecilia.
- Cecilia : Mamma !
E corse ad abbracciarla.
- Fernanda : Come stai ?
- Cecilia : Bene.
- Fernanda : Eh guarda un po chi altro c'è... E voi tre come state ?
- Chama : Ora benissimo !
- Martin : Io me ne vado.
- Fernanda : Perchè ?
- Martin : Perchè non ho voglia di vederti.
E uscì dalla stanza sbattendo la porta.
- Fernanda : Da quando è diventato così ?
- Tomàs : Da quando te ne sei andata.
- Fernanda : ... E tu Chow, come stai ?
- Chow : Bene, grazie.
In quel momento entrò Ninì.
- Ninì : Ah... vedo che siete occupati. Allora vado, scusate il disturbo.
- Cecilia : No, Ninì... Resta !
Cecilia si alzò e portò Ninì da Fernanda.
- Cecilia : Ninì, lei è Fernanda... La mia mamma ! Mamma, lei è Ninì... La mia mamma del cuore.
- Ninì : Molto piacere.
- Fernanda : Mamma del cuore ? Cosa sarebbe ?
- Cecilia : E' come se fosse la mia seconda mamma.
- Fernanda : Perchè, non te ne basta una ?
- Cecilia : Una che non c'è mai ?
- Tomàs : Adesso smettila, Cecilia.
- Cecilia : Ma, papà !
- Tomàs : Niente "ma". Adesso stai un po qua con Ninì, intanto io vado fuori a parlare con tua mamma.
- Cecilia : Va bene.
 
Fuori dalla stanza.
- Fernanda : Come puoi permettere che tua figlia dia così tanta confidenza a quella ragazza ?
- Tomàs : Ora che ti è comodo Cecilia è diventata mia figlia, eh. Comunque, quella ragazza è la sua baby-sitter. Cecilia le vuole molto bene... Sono inseparabili.
- Fernanda : Inseparabili fino ad adesso.
- Tomàs : Che vorresti dire ?
- Fernanda : Voglio portami via i bambini.

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Capitolo 35
*** Una famiglia da salvare ***


- Tomàs : Cosa ?
- Fernanda : Hai sentito bene. Voglio portarli tutti via con me.
- Tomàs : Ma... Per qualche giorno, vero ?
- Fernanda : No, per sempre.
- Tomàs : Tu non puoi, non ne hai il diritto !
- Fernanda : E invece sì.
- Tomàs : Se la metti così, sono disposto a tutto per impedirtelo. Anche ad andare in tribunale.
- Fernanda : Fai come ti pare, ma vedrai che sarò io ad ottenerli.
 
Più tardi, nell'ufficio di Tomàs.
- Tomàs : ... ti rendi conto ? E' un mostro !
- Sebastiàn : Bhè, secondo la legge...
- Tomàs : Forza, continua ! Non tenermi sulle spine.
- Sebastiàn : Al momento del divorzio i bambini sono stati affidati a te, ma se Fernanda vuole riprenderseli... Occorre prima andare in tribunale e, se la giuria le da ragione, bisogna che prima superi una prova per dimostrare di essere idonea.
- Tomàs : Mi stai dicendo che c'è la possibilità che mi tolga i miei figli ?
- Sebastiàn : Sì.
- Tomàs : Non può essere ! Ti prego Sebastiàn, devi aiutarmi !
- Sebastiàn : Conta pure su di me. Adesso però, secondo me, dovresti andare a dirlo ai bambini. Hanno il diritto di scegliere con chi stare.
- Tomàs : Va bene.
 
Nella camera dei ragazzi.
- Martin : Allora... si può sapere perchè ci hai fatto venire tutti qui ?
- Tomàs : Martin, per favore, calmati... è una questione molto seria.
- Chow : Sarebbe ?
- Tomàs, sospirando : Fernanda... Vuole che andiate tutti a vivere con lei.
- Martin : Non può farci questo !
- Tomàs : E invece, secondo la legge, sì.
- Cecilia : Papà, io voglio stare qui con te e Ninì !
 - Chama, Chow e Martin : Anche noi.
- Tomàs : Lo so, ragazzi. Prima però bisogna vedere cosa deciderà il tribunale... Voi mi promettete di lottare per restare qui ?
- Tutti : Certo.
 - Tomàs : Grazie... Adesso vado.
E uscì.

Fuori dalla porta c'era Ninì.
- Tomàs : Ninì, stai piangendo. Come mai ?
- Ninì : Non è niente.
- Tomàs : Ninì...
- Ninì : Ho sentito tutto.
- Tomàs : E per questo che sei triste ?
- Ninì : Sì... Non posso pensare di non rivedere più Cecilia, Chama, Chow, Martin...  Ti prego, fai in modo che non succeda.
- Tomàs : Lo farò.
- Ninì : Grazie.
- Tomàs : Visto che ci tieni così tanto, ti andrebbe di farmi da testimone ?
- Ninì : Certo.

E si abbracciarono.

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Capitolo 36
*** Alleanze ***


Il giorno dopo, Fernanda era di nuovo in ambasciata. Mentre che si dirigeva nell'ufficio di Tomàs, incontrò Celina.

- Celina : E lei chi è ?
- Fernanda : Io ? Sono l'ex moglie di Tomàs.
- Celina : E perchè è qui ?
- Fernanda : Voglio convincere Tomàs ad affidarmi i suoi figli. Desidero che vengano a vivere con me.
- Celina : Davvero ? Guardi, secondo me lei hai tutte le sue ragioni per farlo. Le auguro con tutto il mio cuore di riuscirci.
- Fernanda : Finalmente qualcuno che mi da retta ! Con chi ho il piacere di parlare ?
- Celina : Sono Celina Martinez Paz, braccio destro di Tomàs nonché sua fidanzata. Posso accompagnarla in ufficio da lui ?
- Fernanda : Certo.
 
In ufficio.
- Tomàs : Che ci fai, Fernanda, di nuovo qui ?
- Fernanda : Lo sai già.
- Tomàs : Ieri ho parlato con i bambini, nessuno di loro a intenzione di venire con te.
- Fernanda : Peggio per loro, questo non mi farà lo stesso fermare. A proposito... Prima ho incontrato la tua fidanzata, Celina.. Lei è d'accordo con me.
- Tomàs : Cosa stai dicendo ?
- Fernanda : Che mi ha chiaramente detto che spera che io ottenga l'affidamento.
- Tomàs : Dopo le parlerò, adesso per favore vai via. Ti ho già detto ieri al telefono ciò che Sebastiàn mi ha riferito. Non c'è altro d'aggiungere.
 
In camera di Tomàs.
- Celina : Amore, perchè mi volevi vedere ?
- Tomàs : Non chiamarmi "amore".
- Celina : Va bene... Ma cosa ti è successo ?
- Tomàs : E così tu saresti d'accordo con Fernanda, eh ? Ti piacerebbe così tanto che i miei figli se ne andassero via, vero ?
- Celina, stupita : No, mi dispiacerebbe per te, però... Devi capire anche lei, è normale che voglia trascorrere del tempo con loro.
- Tomàs : Del tempo ? Vuole tenerseli per sempre !
- Celina : Scusami, non l'avevo capito.
- Tomàs : Lasciamo perdere.
 
Più tardi, Tomàs incontrò Ninì.
- Ninì : Tomàs.... Come stai ?
- Tomàs : Male, malissimo. Stamattina non c'è niente che mi vada bene, sono troppo preoccupato per i miei figli.
- Ninì : Ti fidi se ti dico che ti sono vicina ?
- Tomàs : Grazie, Ninì. Non so come farei se non ci fossi tu.
- Ninì : Io per te e per i tuoi figli darei la vita.
- Tomàs : Grazie... In questo momento mi sento già meglio. Vorrei tanto poterti stare vicino per sempre.
- Ninì : Faremo in modo che succeda, ma prima occupiamoci dei tuoi figli; che ora sono la nostra priorità.
- Tomàs : Hai un cuore veramente grande.
E la baciò.

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Capitolo 37
*** Il processo ***


Passarono i giorni, e finalmente arrivò quello del processo .
 
In tribunale.
- Sebastiàn : La prima persona che chiamo a testimoniare è... Nina Gomez.
Ninì si alzo e si sedette vicino al giudice.
- Sebastiàn : Allora Nina ... Da quanto tempo, lei, conosce i figli del signor Parker ?
- Ninì : Bhè... Da quando il signor Parker mi ha assunta qui.
- Sebastiàn : Secondo lei, perchè i bambini dovrebbero restare al signor Parker ?
- Ninì : Perchè il signor Parker è un padre fantastico, ha un gran cuore, tratta benissimo i suoi figli e loro gli vogliono tanto bene... Io non ho mai conosciuto mio papà, ma sarei contentissima se fosse come lui.
- Sebastiàn : Grazie. Può farci un esempio in cui il Signor Parker è stato premuroso con uno o più dei suoi figli ?
- Ninì : Ecco... Il primo che mi viene in mente è quando, qualche mese fa, c'è stato il compleanno della piccola Cecilia. Io e il signor Parker le abbiamo organizzato una festa a sorpresa e tutti quanti si sono divertiti molto ! La signora Fernanda, invece, non si è neanche presentata.
- Avvocato di Fernanda : Obiezione ! La signora Fernanda non poteva presentarsi perchè lavora lontano.
- Sebastiàn : Obiezione ! L'obiezione appena fatta sta a dimostrare che la signora Fernanda considera il lavoro più importante dei figli.
- Giudice : Obiezione accolta.
- Tomàs : Bravo, Debastiàn !
- Sebastiàn : Grazie, Nina. Adesso vorrei chiamare a testimoniare... Cecilia Parker.
Cecilia andò a sedersi al posto di Ninì.
- Ninì : Stai tranquilla piccola... Rispondi con sincerità, ok ?
- Cecilia : Ok, per papà sì.
 - Ninì : Bene.
- Sebastiàn : Allora... Cecilia. Com'é Tomàs come padre ?
- Cecilia : Come ha detto Ninì, è un papà molto buono, molto bravo e molto affettuoso. Anche se a volte mi sgrida e mi rimprovera, lo fa solo per il mio bene e perchè deve educarmi. Mi vuole bene, e anche ai miei fratelli... Molto. Io gli voglio bene più che a me stessa, perchè so che mi ha adottato quand'ero ancora in fasce. Lui si che mi voleva bene, mia madre no. Davvero, signor giudice, lui è bravissimo e non ce la farei ma a stargli lontana !
- Giudice : Va bene grazie. Basta così.
Intanto, Tomàs piangeva.
- Ninì : Ti sei commosso ?
- Tomàs : Sìl
- Giudice : La giuria ha emesso il verdetto ?
- Giuria : Sì, abbiamo deciso a chi i bimbi verranno affidati.

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Capitolo 38
*** Gente che va.... e gente che viene ***


- Giudice : E sarebbe ?
- Giuria : La giuria ha deciso che i figli del Signor Parker e della Signora Fernanda saranno affidati... al signor Parker.
- Tomàs : Ce l'abbiamo fatta !!!
Tomàs corse ad abbracciare i suoi figli, Sebastiàn, e poi Ninì.
- Ninì : Sono felicissima, avevo una paura di perdervi tutti..
Tomàs si girò verso Fernanda.
- Tomàs : E tu, che ci fai ancora qui ?
Fernanda lo guardò male e se ne andò.
- Tomàs : Dobbiamo festeggiare.
- Cecilia : E come ?
- Tomàs : Non lo so. Avete qualche idea ?
- Chama : Potremmo fare una festa !
- Celina : Mi piacerebbe esserci, ma stasera io e mio fratello andiamo a mangiare fuori.
- Tomàs : Va bene, vai pure.
- Victor, a bassa voce : Celina, perchè hai detto così ?
- Celina : Odio le feste...
- Victor :... però così lascerai Ninì e Tomàs da soli.
- Tomàs : Che state dicendo ?
- Victor : Niente di importante.
- Chama : Allora papà, stasera facciamo la festa ?
- Tomàs Certo, tesoro.
 
La sera.
- Cecilia : Hai avuto proprio una bellissima idea, Chama !
- Chama : Lo so.
La serata passò tra balli, scherzi e risate.
- Tomàs : Signorina Gomez... Mi offre questo ballo ?
- Ninì : Certo, Signor Parker !
- Tomàs : Vorrei passare il resto della mia vita a ballare qui con te.
- Ninì : Intanto godiamoci la serata.
- Tomàs : Se devo essere sincero con te... Per un momento ho avuto paura che tu provassi qualcosa per Victor.
- Ninì : Quando ?
- Tomàs : Quando hai perso la memoria e credevi che fosse tuo cugino... Credevo che il tuo subconscio ti avesse fatto credere che lui facesse parte della tua famiglia proprio perchè ti piaceva.
- Ninì : Peccato che il mio subconscio mi ha anche fatto credere che tu fossi il mio fidanzato.
- Tomàs : E non lo sono ?
- Ninì : Sì che lo sei, sei l'amore della mia vita !
- Tomàs : Ho tanta voglia di darti un bacio.
- Ninì : Non farlo, se i bambini scoprissero tutto...
- Tomàs : Secondo me lo sanno già, in fondo sono intelligenti.
- Ninì : Dici ?
- Tomàs : Sì... Vuoi che provo a chiederglielo ?
- Ninì : E cosa vorresti dirli ? "Ehi, ragazzi ! Secondo voi io e Ninì stiamo insieme e siamo perdutamente innamorati l'uno dell'altra ?" ?
- Tomàs : Anche.
- Ninì : Di loro possiamo fidarci ?
- Tomàs : Certo.
- Ninì : Allora, se proprio devi, fallo.
- Tomàs : Fare cosa ?
- Ninì : Darmi un bacio.
- Tomàs : Non me lo faccio ripetere due volte.
E la baciò.
- Martin : Ehi, piccioncini ! Avete intenzione di passare tutta la serata a ballare o potete anche tenerci un po di compagnia ?
- Tomàs : Avevamo in programma la prima opzione... Ma se proprio ci tenete possiamo prendere in considerazione anche la seconda.
- Martin : Grazie.
- Cecilia : Papà, vorrei tanto che Ninì fosse la mia mamma... Mi prometti di sposarla ?
Tomàs diventò rosso.
- Chow : Tranquilla Cecilia, questi due sono cotti come dei peperoni ! Ancora un po di pazienza.
- Cecilia : Non vedo l'ora !.
E abbracciò Ninì.
- Tomàs : Si è fatto tardi, andiamo a letto ?
- Chama, Cecilia, Chow e Martin : Ok.
In quel momento, però, qualcuno bussò alla porta.
- Tomàs : Chi sarà a quest'ora ?
- Ninì : Vado a vedere...
 

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Capitolo 39
*** Ricordi del passato ***


Ninì aprì la porta.
- Ninì : Tu ?!
- ... : Non sei contenta di vedermi ?!
- Ninì : Sì, tantissimo !
E l'abbracciò.
- Ninì : Qual buon vento ti porta ?
... : Ho saputo che abiti qui, dunque ho pensato di fare un salto a salutarti ! Io sono solo di passaggio, tra pochi giorno torno al mio paese.
Intanto arrivò Tomàs.
- Tomàs : Ninì, non mi presenti il tuo amico...?
- Ninì : Hai ragione, scusami. Tomàs, lui è Franco Fritzenwalden (viva la fantasia ! n.d.r.); un mio vecchio amico ! Franco, lui è Tomàs Parker... L'ambasciatore.
- Franco : Molto pacere ! Non vi ho disturbato, vero ?
- Ninì : No, tranquillo. Stavamo giusto per andare a dormire.
- Franco : Ah... A proposito di questo, sapreste indicarmi un albergo qui vicino che costi poco ?
- Ninì : Non sai dove passare la notte ?
- Franco : No.
- Tomàs : Perchè non rimani qui ? Abbiano un'altra camera del personale, potresti stare lì.
- Ninì : Tomàs ha ragione ! Accetta Franco, mi farebbe molto piacere.
- Franco : Se insistete... Va bene.
 
Il giorno dopo, a colazione.
- Ninì : ...e questa è la sala da pranzo.
- Franco : Wow, quest'ambasciata è grandissima !
- Ninì : Già, io la conosco come le mie tasche.
Intanto entrò Tomàs.
- Tomàs : Buongiorno a tutti.
- Ninì : Ciao ! Dormito bene ?
- Tomàs : Sì grazie.T u Franco, come ti sei trovato ?
- Franco : Molto bene, grazie. Mi fermo a fare colazione, ma poi vado a cercare un albergo in cui passare i prossimi giorni. Non vorrei mai disturbarvi.
- Ninì : Ma quale disturbo ! Puoi fermarti qui tutto il tempo che vuoi, vero Tomàs ?
- Tomàs, scettico : Certo.
- Franco : Ma...
- Ninì : Niente "ma", è un ordine !
- Franco : Va bene... Grazie ancora.
Entrò Celina.
- Celina : E questo, chi sarebbe ?
- Ninì : E' Franco un mio vecchio amico.
- Celina : E che ci fa qui ?
- Cecilia : E' arrivato ieri durante la festa.
- Ninì : Sì, passerà qualche giorno qui.
- Celina : Ti sei già stancata di Damiàn ?
- Ninì : No e poi le ho detto che è solo un'amico.
- Franco : Chi è Damiàn ?
- Ninì : Nessuno...
- Celina : Come "nessuno", é il fidanzato della nostra Ninì !
- Franco : Ah... Scusami non volevo essere curioso.
- Ninì : Tranquillo, è tutto a posto.
- Tomàs : Bene... Io vado a lavorare.
- Ninì : Anche io.
- Franco : Posso venire con te ?
- Ninì : Certo !
 
In corridoio.
- Franco : Che lavoro fai qui ?
- Ninì : La baby-sitter ai figli di Tomàs.
 
Nella camera delle ragazze.
- Ninì : Allora... Che volete fare oggi ?
- Cecilia : Una passeggiata con te e papà.
- Ninì : Come no... Così magari tu scappi di nuovo in mezzo alla strada, io vengo di nuovo investita e poi riperdo la memoria. 
- Franco : Cos'è successo ?
- Ninì : Lascia perdere, è una storia lunghissima....
- Cecilia : Allora niente passeggiata, a me basta che ci siate tu e papà.
- Ninì : Papà non può, sta lavorando.
- Cecilia : Uffa.... Non possiamo fare come ieri alla festa, quando vi siete baciati ?
- Ninì : Cecilia !
- Franco : Tu e l'ambasciatore vi siete baciati ? Ma non stavi con un'altro ?
- Ninì : Ecco, veramente... Cecilia, per questa volta ti perdono, ma non dire mai più cose del genere davanti agli altri; ok ?
- Cecilia : Sì...
- Franco : Mi vuoi rispondere ?
- Ninì : Ecco, vedi... Quella di Damiàn è tutta una finta. Io fingo di stare con lui e Tomàs finge di stare con Cellina. Ma in realtà io e lui stiamo insieme.

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Capitolo 40
*** Incomprensioni ***


- Franco : Adesso capisco tutto ! E chi altro lo sa, oltre a loro quattro ?
- Ninì : Vicky, la mia migliore amica, e Sebastiàn, il migliore amico di Tomàs. Celina e suo fratello Victor sospettano qualcosa, ma non credo che lo sappiano.
- Franco : Cambiamo argomento. Vi va di uscire fuori a giocare ?
- Cecilia : Sì, che bello !

Verso l'ora di pranzo, Tomàs andò a chiamarli.
- Tomàs : E' pronto da mangiare, andiamo ?
- Cecilia : Papà, non possiamo stare ancora un po qua ? Franco è così simpatico.
- Tomàs : Mi dispiace ma è tardi... Semmai dopo.
- Ninì : Papà ha ragione, Cecilia.
- Cecilia : Uffa.
- Tomàs, a bassa voce : Ho visto che il tuo amico mi guardava strano. Sai dirmi come mai, Ninì ?
- Ninì : Dev'essere perchè gli ho detto la verità su di noi.
- Tomàs : Tutto ?
- Ninì : Sì... Cecilia si è lasciata scappare un'informazione e così ho dovuto confessare. Ma stai tranquillo, di lui possiamo fidarci.
- Tomàs : Lo spero.

 

Dopo pranzo, nel pomeriggio, tornarono di nuovo a giocare.
- Franco : Ci sai veramente fare con i bambini.
- Ninì : Grazie, ma anche tu sei molto bravo. Guarda come ridono !
- Franco : Grazie. Qui in ambasciata non ti occupi d'altro ?
- Ninì : Bhè... A volte aiuto un po in giro e, visto che ora vivo qui, mi prendo anche cura del nonno.
- Franco : Hai veramente un cuore grande, lo sai ?
- Ninì : Grazie, sei molto gentile. Come ma sei venuto qui, in città ?
- Franco : Avevo voglia di vederti.
- Ninì : Solo per questo ?
- Franco : Sì... Da quando mi hai lasciato non faccio altro che pensare a te. Mi manchi.
- Ninì : Grazie. Anche tu mi sei mancato.
Prima che Ninì potesse accorgersene, Franco l'attirò a se e le diede un bacio.
Tomàs, che era dietro di loro, li vide e, prima che potessero girarsi, tornò in ambasciata.
- Ninì : Ma che fai ?!
- Franco : Ho bisogno di te, ti prego.
- Ninì : Tu sei completamente pazzo, lasciami !
- Franco : Sì, è vero sono pazzo... Pazzo di te.
- Ninì : Lasciami stare, toglimi 'sto braccio di dosso.
- Franco : Ma Ninì... Io ti amo.
- Ninì : Ma a me piace Tomàs, lo vuoi capire ?
E corse via.

 

In ambasciata, incontrò Tomàs.
- Tomàs : Che ci fai qui ?
- Ninì : Volevo vederti.
- Tomàs : Sì, peccato che io ti pago per stare dietro ai miei figli e non per portare qui i tuoi fidanzatini o per vedermi.
- Ninì : Ma cosa dici, perchè sei così arrabbiato ?
- Tomàs : Lo sai benissimo. Adesso, per favore, vattene.
- Ninì : E invece no, io non so niente.
- Tomàs : Ho visto tutto...
- Ninì : Visto cosa ?
- Tomàs : Tu e Franco... Il vostro bacio.

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Capitolo 41
*** La fine di un amore ***


- Ninì : Ma, ma.... Non sono stata io ! E' stato lui a baciarmi, io non volevo.
- Tomàs : Mi dispiace, ma non ti credo.
E se ne andò.
Ninì si mise a piangere.
 
 Tomàs, mentre andava in camera propria, incontrò Celina.
- Celina : Amore, che cos'hai ? Ti vedo stanco.
- Tomàs : Sì Celina, sono stanco. Senti, volevi parlarti di una cosa importante... Ti ricordi di quella proposta di matrimonio che mi hai fatto tempo fa ?
- Celina : Sì...
- Tomàs : Ecco... E' ancora valida ?
- Celina : Mi stai chiedendo di sposarti ?
- Tomàs, sospirando : Sì.
Celina abbracciò Tomàs.
- Celina : Certo che è ancora valida, non vedo l'ora ! Mi hai fatto felicissima, ma posso sapere perchè me lo chiedi proprio ora ?
- Tomàs : Ho capito che di vero amore, nella vita, ce n'è uno solo.
 
Intanto, in salotto.
- Franco : Ninì, perchè piangi ?
- Ninì : Vattene via, mi hai rovinato la vita.
- Franco : Ma...
- Ninì : E' tutta colpa se adesso Tomàs non mi vuole più parlare, ti detesto !
Franco, deluso, se ne andò.
 
La sera, a cena.
- Celina : Ho un'annuncio importantissimo da farvi... Tomàs, lo faccio io o lo fai tu ?
- Tomàs : Fallo tu.
- Celina : Va bene... Tomàs e io ci sposiamo !
Ninì si sentì il mondo crollarle addosso.
- Celina : Ninì, cos'è quella faccia ? Non sei contenta ?
- Ninì : Sono felicissima per voi.
- Victor : E brava, la mia sorellina. Benvenuto in famiglia, Tomàs !
- Cecilia : No, papà ! Mi avevi promesso che ti saresti sposato con Ninì !
A Ninì veniva da piangere.
- Ninì : Cecilia, basta ! Andiamo in camera tua, vieni.
- Chow : Ci hai deluso.
E, seguita dai fratelli, se ne andò anche lei.
- Celina : Lasciali perdere, Tomàs. Non sanno quello che dicono.
 
In camera di Cecilia.
- Martin : Ti prego, Ninì, non piangere.
- Ninì : Come faccio a non piangere, Tomàs si sta per sposare con quella strega ! E io che credevo che fosse il mio principe azzurro.
Cecilia l'abbracciò.
- Ninì : Mi aveva detto che un giorno saremmo usciti allo scoperto... Mi aveva promesso di amarmi per tutta la vita... C'eravate anche voi quando ha detto che vorrebbe sposarmi ! Che cos'ho fatto di male per meritarmi questo ?
- Chow : Niente, Ninì, tu sei la persona più buona che io conosca. E' papà che avrebbe dovuto ascoltarti. Se l'avesse fatto, tutto questo non sarebbe successo.
- Ninì : E' proprio vero... I sogni non sono mai come uno se li immagina.
 

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Capitolo 42
*** Troppo tardi ? ***


 

La mattina dopo, Franco andò nell'ufficio di Tomàs.

- Tomàs : Che ci fai qui ?
- Franco : Volevo parlarle.
- Tomàs : Noi due non abbiano niente da dire.
- Franco : E invece sì ! Io lo so che lei sposa Celina solo perchè io e Ninì ci siamo baciati, ma la colpa è mia ! Sono stato io a baciare lei.
- Tomàs : Come no... Eppure, quando vi ho visti, lei non sembrava molto dispiaciuta.
- Franco : E allora non ha visto tutto ! Quasi subito Ninì si è staccata. Lo sa cosa mi ha detto, quando io le ho detto di amarla ?
- Tomàs : Cosa ?
- Franco : Che non poteva... Che non poteva perchè era innamorata di lei. 
- Tomàs : Uhm...
- Franco : Tomàs... Tu ami Celina ?
- Tomàs : E questo cosa c'entra ?
- Franco : C'entra eccome ! Tu non l'ami, la sposi solo perchè vuoi vendicarti con Ninì ! Non ti rendi conto che così fai del male a te stesso e a lei ?
- Tomàs : Lo so... Però ho agito d'impulso, ormai è troppo tardi.
- Franco : Forse e troppo tardi per tornare insieme, ma non per tornare ad amarvi. Risveglia il cuore di Ninì, nel vostro destino è scritto che insieme sarete felici !
- Tomàs : Come fai a dirlo ?
- Franco : Vi si legge negli occhi... E poi io conosco Ninì molto bene.
- Tomàs : Come mai ?
- Franco : Bhè... ecco... Una volta stavamo insieme.
- Tomàs : Ah.
- Franco : Ma non hai motivo di essere geloso ! Ninì è innamorata di te... non di me.
- Tomàs : ...
- Franco : E giusto per rimanere in tema... Me ne sto andando. Adesso vado a salutare Ninì. Grazie dell'ospitalità.
- Tomàs : Franco...
- Franco : ...Sì ?
- Tomàs : E' stato un piacere ospitarti, scusami se sono stato geloso e ti ho trattato male... A Ninì tengo troppo.
- Franco : Lo so... E' facile volerle bene. Mi fai una promessa ? 
- Tomàs : Quale ?
- Franco : Tientela stretta.
E detto questo, Franco, se ne andò.

 

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Capitolo 43
*** Una lacrima sul viso ***


Poco dopo, Tomàs andò in camera di Ninì.
La trovo sul letto, intenta a piangere.
- Ninì : Non ti hanno insegnato a bussare ?
- Tomàs : Avevo bisogno di parlarti.
- Ninì : L'hai fatto, adesso per favore vattene.
- Tomàs : Ninì...
- Ninì : "Ninì" un corno ! Se sei qui per dirmi ancora un sacco di cattiverie, sei pregato di andartene !
- Tomàs : Infatti, non sono qui per quello.
- Ninì : Allora puoi restare, ma fai veloce.
- Tomàs : Grazie. Allora... Stamattina è venuto Franco da me.
- Ninì : ...
- Tomàs : Mi ha detto che è stato lui a baciarti e che tu l'hai respinto dicendoli che sei innamorata di me.
- Ninì : ....
- Tomàs : Io... Mi sento in colpa. Non volevo che tu soffrissi così per causa mia.  Io ti amo ancora.
- Ninì : E con questo ? Anche se tu mi ami, tra poco ti sposerai con Celina !
- Tomàs : Ma io non mi sposo con lei perchè l'amo, lo faccio solo perchè credevo che tu non mi volessi.
- Ninì : Ormai è tardi.
- Tomàs : Non è tardi... Anche se non possiamo più stare insieme, possiamo comunque continuare ad amarci.
- Ninì : Per cosa ? Per poi farmi di nuovo soffrire quando andrò in giro per l'ambasciata e ti vedrò avvinghiato a Celina ?
- Tomàs : Ma Ninì...
- Ninì : Io posso anche perdonarti per il modo in cui mi hai trattato. Nonostante tutto, continuo a sentire che tu mi piaci, però... Ormai non c'è più niente da fare. Tu ti sposerai con quella strega e io... e io... Resterò sola.
- Tomàs : Non può finire così.
- Ninì : Se non volevi che finisse così, dovevi ascoltarmi quando ti ho detto che era stato Franco ! E invece sei corso da Celina chiedendole di sposarti ! Ti rendi conto che così mi hai rovinato la vita ?
- Tomàs : Lo sai cosa mi ha detto Franco?
- Ninì : Cosa ?
- Tomàs : Che è scritto nel nostro destino che saremo felici... Secondo me ha ragione. Ti sei già dimenticata i bei momenti che abbiamo passato insieme ? La cena con gli imprenditori, il ballo che abbiamo fatto alla festa dell'altra sera... Tutto questo non puo' finire ed essere dimenticato solamente perchè io mi sposo con un'altra !
- Ninì : Non possiamo più farci niente.
- Tomàs : Ma...
- Ninì : Niente "ma". Adesso per favore vai..
- Tomàs : Ninì...
- Ninì : Vai !
- Tomàs, sospirando : Va bene.
Si diresse verso la porta, poi però tornò davanti a Ninì.
- Tomàs : C'è una cosa che ho dimenticato di dirti.
- Ninì : Cosa ?
- Tomàs : Ti amo.
Le diede un bacio e uscì.

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Capitolo 44
*** Preparativi ***


Il giorno dopo, a colazione.
- Celina : Sono emozionatissima, amore mio, non vedo l'ora che ci sposiamo ! Di che colore dovrebbe essere, secondo te, il mio vestito ?
- Tomàs : Sceglilo tu.
- Celina : Secondo te, Ninì ?
- Ninì : Io non mi intendo di certe cose.
- Celina : Va bene... Vorrà dire che ci penserò da me.
- Ninì : Io ho finito... Con permesso.
E uscì in sala.
Quando si girò verso le scale, vide un uomo andare avanti e indietro.

- Ninì : Scusi, e lei chi sarebbe ?
- Uomo : Io ? Sono l'organizzatore del matrimonio della Signorina Celina ! La futura Signora Parker, sa...
- Ninì . Ah, certo...
In quel momento entrarono Tomàs e Celina.
- Celina : Vedi che hai già conosciuto l'organizzatore del matrimonio, Ninì.
- Ninì : Sì.
- Tomàs : Che cos'è 'sta roba che ha attaccato alle scale...?
- Celina : Sono delle strisce bianche, non ti piacciono ?
- Tomàs : No, no.. Vanno bene.
- Ninì : Vi lascio soli.
E se ne andò.

Il pomeriggio, in camera di Celina.

- Victor : Devo ammettere che mi hai stupito, sorellina... .Non mi aspettavo che Tomàs volesse sposarti così in fretta.
- Celina : Già... E quel che è meglio è che quella povera stracciona sta soffrendo un sacco !
- Victor : E logicamente ci penserò io ad accoglierla tra le mie braccia per sfogarsi...

Più tardi, in giardino.
- Victor : Ninì ! Che sorpresa, non mi aspettavo di vederti ! Come stai ?
- Ninì : Insomma...
- Victor : Io sono felice, per via del matrimonio di mia sorella. 
- Ninì : Ne sono contenta.
- Victor : C'è qualcosa che non va ? Ti vedo triste.
- Ninì : Non preoccuparti... 
- Victor : Se qualcuno ti ha da fastidio, dimmelo e provvederò a dargli una bella lezioncina !
- Ninì : Grazie Victor... Di te si che posso fidarmi.
- Victor : Se avrai un problema o semplicemente vorrai qualcuno con cui chiacchierare, sappi che io ci sarò sempre.
- Ninì : Grazie... Ho un'idea ! Ti andrebbe di andare a fare una passeggiata insieme ?
- Victor : Dici sul serio ? Mi farebbe molto piacere.
- Ninì : Bene.
- Victor : Posso sapere il perchè di questa tua decisione ?
- Ninì : Ho bisogno di stare con qualcuno che mi capisca.
- Victor : Sappi che hai trovato l'uomo giusto...

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Capitolo 45
*** Chiodo scaccia chiodo ? ***


- Ninì : Ok.
- Victor : Se non sono troppo indiscreto... Posso farti una domanda ?
- Ninì : Quale ?
- Victor : Tra te e Damiàn... ?
- Ninì :... non c'è più niente. Ho chiuso con lui.
- Victor : Mi dispiace, non volevo essere...
- Ninì : Tranquillo, non mi da fastidio.
- Victor : E' per lui che stai così male ?
- Ninì : No... Per un altro.
- Victor : Un altro uomo ?
- Ninì : No ! Un altro motivo.
- Victor : Mi sembrava. Andiamo fuori ?
- Ninì : Certo.

Durante la passeggiata.
- Victor : Raccontami qualcosa di te, mi sembra di conoscerti ancora poco.
- Ninì : Bhè, che dire... Sono una ragazza a cui piacciono i fiori, i colori e che qualche volta confonde la realtà con la fantasia.
- Victor : Tutte qualità che apprezzo in una donna. 
- Ninì : Grazie.
- Come mai tu e Damiàn avete chiuso ?
- Ninì, pensando a Tomàs : Ci siamo resi conto che era una storia impossibile.
- Victor : Impossibile ?
- Ninì : Sì.
- Victor : Adesso posso sapere come mai sei così triste ?
- Ninì : Non lo so... Sento che la vita non mi sorride.
- Victor : La vita ti sorriderà quando tu sorriderai a lei.
- Ninì : Bella frase ! E' tua ?
- Victor : Non proprio... Io l'ho solo modificata un po'.
- Ninì : Non sapevo che fossi così poetico.
- Victor : Se me ne darai l'opportunità, ti farò scoprire tante cose di me che ancora non sai.
- Ninì : Cosa intendi dire ?
- Victor : Ninì.... Ti piacerebbe frequentarmi ?

Intanto, in ambasciata.
- Tomàs : Vichy, hai visto Ninì ?
- Vichy : No.
In quel momento entrò Celina.
- Celina : E' con mio fratello, sono usciti insieme a fare una passeggiata. Ma non pensare a loro, adesso... Pensiamo al nostro matrimonio.
- Tomàs : Mi dispiace ma devo lavorare.
Tomàs andò in ufficio e chiamò Ninì.

Intanto, con Victor.
- Victor : Che fai, non rispondi ?
- Ninì : Va bene... Pronto ?
- Tomàs : Ninì !
- Ninì : Ah... Signor ambasciatore.
- Tomàs : Sei in giro con Victor ?
- Ninì : Sì, in questo momento è vicino a me.
- Tomàs : Cosa ci fai con lui ?
- Ninì : Una passeggiata.
- Tomàs : Non puoi !
Victor strappò il telefono dalle mani di Ninì.

- Victor : E perchè non potrebbe ?
- Tomàs : Perchè questo è il suo orario di lavoro. Siete pregati di tornare in ambasciata... ADESSO.
Tomàs riattaccò.
- Ninì : Che dice...?
- Victor : Si torna in ambasciata.

In ambasciata.
- Tomàs : Eccovi...
- Victor : Non c'era bisogno che ci aspettasse.
- Tomàs : Si può sapere perchè eravate insieme ?
- Victor : Facevamo una passeggiata, Ninì te l'ha detto.
- Tomàs : Mi dispiace ma non tollero che ci sia questa confidenza tra il personale.
- Victor : Poteva dircelo prima...
- Tomàs : Prima di che ?
- Victor : Bhè, visto che me lo chiedi ti do la grande notizia...
Victor mise un braccio attorno al collo di Ninì.
- Victor : Io e Ninì stiamo insieme.

 

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Capitolo 46
*** Scuse ed epilogo ***


Cari lettori, 

purtroppo mi trovo nell'impossibilità di completare questa storia; poiché in totale conterebbe una novantina di capitoli e non dispongo del tempo per scriverli tutti.

Quests FanFiction ė del tutto opera mia l'ho scritta nel 2011 sulla pagina facebook che purtroppo non amministro spesso.

Se volete leggerla tutta, trovate i capitoli al seguente link. 

Mi scuso per questa decisione e per il fatto che i capitoli che troverete al link sono molto sgrammaticati e scritti in uno stile che non mi appartiene più.

Grazie della comprensione,

pasionbertotti.

LA STORIA COMPLETA SI TROVA QUI > https://www.facebook.com/media/set/?set=a.212606535466820.53570.128384013889073&type=3

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