La triste vita di una Babbana

di Ausel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anche Babbo Natale fa surf ***
Capitolo 2: *** Niente di nuovo sul fronte occidentale ***
Capitolo 3: *** Notte bianca... In tutti i sensi ***
Capitolo 4: *** Un Tassorosso e una svitata ***
Capitolo 5: *** Non tutti i mali vengono per nuocere ***



Capitolo 1
*** Anche Babbo Natale fa surf ***


Giovedì, 20 giugno

 

Stamattina mi sono svegliata con la pioggia. Ottimo. Sono a Caravaccio da appena un giorno e già devo rinunciare al mare.
O meglio, alla spiaggia. La scuola é finita da un pezzo e le mestruazioni, dunque, non potevano che venirmi ieri.
Il tempo fa veramente cagare, non mi stupirei di vedere Babbo Natale che fa surf.
Vabbé, passiamo ad altro.

Dopo una colazione fatta rigorosamente da sola, cosa inevitabile visto che ho la tendenza a svegliarmi sempre per ultima, sono andata con gli altri a fare la spesa.
Matteo si é fatto comprare due pacchetti di patatine. Povero fegato.
Alla cassa mi stavo tranquillamente facendo i cavoli miei, quando un'amorevole vecchietta mi ha detto 
« Scusa, tesoro, ti puoi spostare ? » . Ho obbedito ed é così che l'ho visto : un orrendo cassiere identico a mio cugino.

Siamo tornati a casa sani e salvi, nonostante che a guidare fosse mio padre.
Ho mangiato con la stessa velocità di una lumaca e così, dopo mezz'ora, mi sono ritrovata sotto un gazebo a pranzare con un triste piatto d'insalata quando tutti erano dentro al riparo.
Che solidarietà.

Verso le quattro il tempo non é cambiato, anzi. 
Così, abbiamo pensato bene di andare a farci una passeggiata a Fievoli.
Non l'avessimo mai fatto.
Siamo riusciti a uscire dopo diversi minuti, visto che continuavo a dimenticare qualcosa sul tavolo e me ne ricordavo solo quando Fabrizia chiudeva a chiave la porta.
Non sembrava molto felice.
Abbiamo di nuovo usato la macchina e mi sono ritrovata schiacciata come una sardina tra lei e Matteo.
Che adorabile bambino.
Lo conosco da quando andava in giro con i pannolini e, adesso che ha dieci anni, rimpiango quando ancora non si muoveva.

La passeggiata é durata cinque minuti, dopodiché ho avuto l'impressione di essere tornata alla prima e unica volta in cui sono stata al Lucca Comics.
Acqua. Acqua dappertutto.
Il tempo di capire che la pioggia stava aumentando e mi sono ritrovata fradicia come lo straccio che usa mia madre quando mi lava i capelli (lo so, a sedici anni dovrei imparare a farlo da sola).
Siamo corsi tutti e tre sotto un portico, nel frattempo Luisa é andata a comprare un ombrello. 
Il resto preferirei dimenticarlo.
Ci siamo divisi in due gruppi : Luisa e Matteo sotto un ombrello e io sotto quello nuovo con Fabrizia. Mio padre é un maschio, può permettersi di bagnarsi i capelli.
Grazie a Dio, poi il diluvio é finito.
Ho potuto costatare, mentre camminavo, che mio papà ha lo stesso modo di rispondere di mia nonna. 
Quella sorda, che se tu le chiedi l'ora lei ti risponde 
« Il sole splende » .
Una cosa buona, però, c'é stata. Ci siamo fermati in un bar e Luisa ha comprato un Gratta e Vinci a me e suo nipote. Ho vinto due euro, mi cambieranno la vita.
Stavo bevendo un succo, quando sono successe due cose disastrose :

  1. Ne ho rovesciato un po' sulla mia meravigliosa e pulitissima maglia dei Doni della Morte.
  2. Ho confuso l'involucro di un cioccolatino con uno scarafaggio. Ho iniziato a urlare come una pazza, facendo ridere tre fighi dietro. Stronzi, all'inferno c'é un girone anche per voi.


La giornata si é conclusa abbastanza bene.
Abbiamo impiegato un'ora per disputare due partite a "Uno !", perché Matteo continuava a tirar fuori strane regole e nessuno di noi sapeva se aveva ragione o meno. Alla fine abbiamo telefonato a suo padre, l'ex-marito di Fabrizia e che se ne intende di più, e abbiamo scoperto che mentiva.
Ha vinto tutt'e due i giri Luisa e mio padre, da grande fidanzato, si é offeso.
Io, da brava figlia, l'ho consolato.
« Dai, papà, é fortunata nel gioco ma sfortunata in amore ».

 

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Capitolo 2
*** Niente di nuovo sul fronte occidentale ***


Venerdì, 21 giugno
 

Oggi é il primo di giorno d'estate e c'é il sole, dunque potrei anche crederci.

Stamani siamo andati al mare.
La spiaggia era quasi completamente vuota, ma non me ne può fregar di meno. Ciò che mi sta a cuore é il fatto che non ci fosse nemmeno un ragazzo, solo vecchietti.
Diciamocelo : L'estate é fatta per rilassarsi, divertirsi e innamorarsi. Non per vedere un vecchio di novanta chili che si spalma la crema solare sulla pancia.

E a proposito di pancia.
Sto ancora dissanguando, motivo per il quale ho passato tutta la giornata su una sdraio.

Ho pranzato con quattro pizzette e un panino, logico che in seguito avessi ancora fame.

Dopo qualche ora sono andata a bagnarmi i piedi e a vedere Matteo che cercava d'ammazzarsi camminando sugli scogli. Che dolce visuale.

L'unico fatto degno di nota di questa giornata é avvenuto poco prima che tprnassimo a casa, nel tardo pomerigio.
Un certo moccioso mi ha fregato il pallone e l'ha prestato ad una bambina in topless per fare colpo.
Forse non propro in topless, visto che avrà avuto sugli otto anni.

La sera siamo andati in paese e mio padre mi ha comprato un gioco del DS di "Harry Potter". Grande uomo, mio padre.
Inutile dire che Matteo era felicissimo per me e che, per dimostrarmelo, ha sprecato un'ora della sua inutile vita calpestandomi i piedi.
Dannato bambino. Se un giorno imprecherò in pubblico, sarà solo colpa sua.

 

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Capitolo 3
*** Notte bianca... In tutti i sensi ***


Sabato, 22 giugno
 

Siamo stati tutto il giorno al mare, stesse avventure di ieri.
Matteo ha trovato un granchio.
No, putroppo non é stato pizzicato.

Alla sera siamo andati a Lisano, per via di una "notte bianca".
Abbiamo fatto cena nello stand di una Pro Loco. Tradotto in parole povere : Ho assaggiato la pasta, non mi é piaciuta, se l'é magnata mio padre e io mi sono ingozzata di frittelle e patatine fritte.
Nel giro di un' ora, siamo arrivati.

La strada era piena di banchi, banchetti e banconi e  le strade venivano illuminate da luci e candele.
Uno scenario davvero suggestivo, ma gli altri hanno trovato più turistico entrare in un bar a prendere un caffé.
Ci siamo spostati con una mappa, in teoria. In pratica, io guardavo la mappa e mio padre andava dove voleva.

Verso le nove, abbiamo trovato la piazza.
Traboccava di gente, perché alle 23.00 si é esibito un cantante molto famosso di cui non ricordo nemmeno il nome. Tanto per cambiare mi sono comprata (vabbé, fatta comprare) una sua spilla, visto che le colleziono.
Fabrizia e Matteo si sono appostati davanti al palco, mentre noi altri ci siamo appollaiati su delle sedie.

E per una volta nella mia vita, ho avuto culo.
Vicino a me, vale a dire a meno di 5 millimetri, c'era quell'uomo che si vede sempre a Sanremo.
Il conduttore d'orchestra, sì !

Papà conosce mezzo mondo e, logicamente, conosce anche lui.
Si é sbracciato finché non ci ha visti e gli ha spiegato chi sono (la figlia di blablabla e blablabla). 
Ci siamo dati una stretta di mano (poi l'ho lavata, ahimé) e ci siamo fatti una foto.
Mio padre l'ha cancellata perche non si vedeva bene.
Avete presente Rose, quella di "Titanic" ?
Ecco, mi sono sentita come lei.
'Non ho niente di lui, nemmeno una sua foto. Vive solo nei miei ricordi'
Vallo a spiegare a chi mi darà della bugiarda.

Non so fino a che ora sia durato il concerto, fatto sta che all'una eravamo ancora lì.
Alla fine, siamo andati a dormire.
Che trasgressivi.

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Capitolo 4
*** Un Tassorosso e una svitata ***


Domenica, 23 giugno

 

Stamattina sono venuti a trovarci il fidanzato di Fabrizia e suo figlio, Luca. 

Troppo timida per attaccare bottone, l'ho salutato con un gesto della mano e ho sperato con tutto il mio cuore che fosse pazzo di "Harry Potter" quanto me. Così, ho messo in atto una strategia.

« Matteo, caro, mi aiuteresti a superare questo livello ? »

« Uhm... Che devo fare ? »

« Sparare incantesimi a casaccio finché non ammazzi la Umbridge. »

Ho lanciato un'occhiata a Luca. Indifferente.

Dopo pranzo papà è uscito. È tornato con un meraviglioso adesivo di HP e finalmente mi si é presentata l'occasione giusta.

Luisa ha guardato Luca e gli ha detto « Alicia adora "Harry Potter", a te piace ? »

Ha annuito.

Sono saltata in piedi come se avessi preso la scossa e gli ho chiesto « Libri o film ? »

« Libri. »

« Dopo tutto questo tempo ? »

« Cosa ? »

« BABBANO, È "SEMPRE" ! »

« Ah, già.... Sempre. »

Tralasciando questo piccolo dettaglio, è venuto fuori che ha una collezione micidiale di bacchette (io ne ho solo due, ma una si illumina ed è fighissima), si definisce un Tassorosso e ha fatto un cosplay di Moody.

Mi si scioglie il cuore.

« Sei su facebook ? » gli ho chiesto.

« Sì e abbiamo già l'amicizia. »

« Ah. »

Nel pomeriggio siamo usciti e ho indossato la mia meravigliosa maglia con i Doni che grazie al cielo è di nuovo pulita. 

Ci siamo fermati a mangiare fuori e con fare complice ho detto a Luca che stavo rileggendo il primo libro della saga.

Chissà se mi considera normale.

Dopo cena, lui e suo padre sono ripartiti e ci siamo ripromessi di scriverci su facebook.

Contaci.

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Capitolo 5
*** Non tutti i mali vengono per nuocere ***


Lunedì, 1 luglio 2013


Ultimamente non ė successo niente di rilevante. 

 

La routine ė sempre la stessa, anche se adesso abbiamo cambiato spiaggia. Mio padre ha improvvisamente deciso che quella vecchia costava troppo e la solitudine ė la migliore cura per l'anima.

Così, adesso, trascorriamo le nostre giornate in una spiaggia libera frequentate prevalentemente da gente tra i 50 e i 70 anni.

Non vi dirò mai come sono in costume, scordatevelo.

 

Stamattina siamo andati in piscina, non so l'origine di questa decisione.

Matteo è andato subito sulli scivoli ad acqua e a me, che non viene ancora riconosciuta la capicitá di restare a galla, ė toccata la piscina per bambini. Tanti, piccoli, rumorosi, fastidiosi, bambini. Ė in momrnti come questi che inizio a chiedermi cosa mi fossi fumata quando mi sono iscritta a Scienze Umane. Probabilmente, finirò a fare l'avvocato.

Stavo per scendere le scalette, sotto l'amorevole sguardo di una di queste creature in braccioli, quando ho perso l'ecquilibrio, ho sbattuto la testa e adesso sono in Paradiso.

No, ok, sto scherzando. Stavo per cadere davvero, quand'ho sentito qualcuno afferarmi le braccia. Mi sono tiralta su a fatica e ho visto il volto del salvatore.

Biondo, occhi azzurri, fisico da modello.

Sto scherzando, di nuovo. 

Non che fosse tutta sta bruttezza, ma non era nemneno così buttino. Una bellezza normale, insomma.

L'ho ringraziato con un sorriso timido e con la grazia ci vuoi dispongono solo gli elefanti sono entrata in acqua.

Lui era ancora lì che mi guardava.

« Tutto bene ? »

« Il cuore batte, respiro regolarmente e dispongo ancora delle gambe. Sī, grazie, sieri che va tutto bene.»

Ha riso. Una risata niente male, devo ammetterlo.
Ho riso anche io.
« Perchė usi questa piscina ? »

Touchė.

« Bhė, l'acqua ha una temperatura che mi aggrada di più, sono maggiormente viciina alla mia sdraio e..»

« .. non sai nuotare. » Ha concluso.
« So stare a galla ! » Ho assunto un'esprezione stizzita.
Il salvatore ha sospirato. Ed ė entrato in acqua.
« Cosa pensi di fare ? »
« Secondo te ? Comunque molto piacere, mi chiamo Andrea. »

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