He's in my veins.

di red_1924
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo UNO. ***
Capitolo 2: *** Capitolo DUE. ***
Capitolo 3: *** Capitolo TRE. ***
Capitolo 4: *** Capitolo QUATTRO. ***
Capitolo 5: *** Capitolo CINQUE. ***
Capitolo 6: *** Capitolo SEI. ***
Capitolo 7: *** Capitolo SETTE. ***
Capitolo 8: *** Capitolo OTTO. ***
Capitolo 9: *** Capitolo NOVE. ***
Capitolo 10: *** Capitolo DIECI. ***
Capitolo 11: *** Capitolo UNDICI. ***
Capitolo 12: *** Capitolo DODICI. ***
Capitolo 13: *** Capitolo TREDICI. ***
Capitolo 14: *** Capitolo QUATTORDICI. ***
Capitolo 15: *** Capitolo QUINDICI. ***
Capitolo 16: *** Capitolo SEDICI. ***
Capitolo 17: *** Capitolo DICIASSETTE. ***
Capitolo 18: *** Capitolo DICIOTTO. ***
Capitolo 19: *** Capitolo DICIANNOVE. ***
Capitolo 20: *** Capitolo VENTI. ***
Capitolo 21: *** Capitolo VENTUNO. ***
Capitolo 22: *** Capitolo VENTIDUE. ***
Capitolo 23: *** Capitolo VENTITRE. ***
Capitolo 24: *** Capitolo VENTIQUATTRO. ***
Capitolo 25: *** Capitolo VENTICINQUE. ***
Capitolo 26: *** Capitolo VENTISEI. ***
Capitolo 27: *** Capitolo VENTISETTE. ***
Capitolo 28: *** Capitolo VENTOTTO. ***



Capitolo 1
*** Capitolo UNO. ***



Allora, premetto che ero indecisa su quale protagonista inserire nella fan fiction, alla fine ho scelto Demi, anche se in questa fan fiction la vedrete un po’ in panni diversi.
Joseph? No non è Joe Jonas ma è molto simile a lui.
Poi mh che dire? Per ora nulla, mi piacerebbe ricevere tante recensioni, sia positive, sia negative, voglio che questa fan fiction esca nel migliore dei modi e se c’è qualcosa da modificare sarò ben accetta alle vostre proposte.
Bene buona lettura gente.



“Dai passamela” risi, ammiccando verso Steve che teneva la canna tra le labbra.
Mi sporsi in avanti per afferrarla, la posizionai sul labbro inferiore per poi stringerla e aspirare.
Era una serata come le altre, io e i miei amici seduti per terra o sugli scalini di un vicolo, a scherzare, fumare e bere.
“Demi basta cosi, stasera hai esagerato.”
Steve mi fece un mezzo sorriso togliendomi l’involucro di sostanze tossiche dalle labbra e gettandolo per terra.
Mi alzai di malavoglia, sbuffando e sbattendo i piedi per terra.
“Steve lasciami fare quello che cazzo voglio” sentenziai prima di afferrare il mio cappotto e andarmene via.

Mi strinsi nella giacca, era una serata particolarmente fredda.
A passo svelto camminavo verso casa; mia madre lavorava fino a tardi ed io ero sola, mio padre invece era chissà in quale posto esotico, insieme alla sua nuova compagna.
Continuai a camminare quando mi accorsi che il pacchetto di sigarette scivolò dalla mia tasca. Mi chinai per afferrarlo, quando due abbaglianti mi si puntarono contro. Mi spostai velocemente il più possibile vicino al margine del marciapiede.
La macchina frenò bruscamente e sentii la portiera aprirsi e chiudersi di colpo.

“Tutto bene?” una voce preoccupata si fece eco nel silenzio di quel postaccio.
“Magari la prossima volta, quando guidi, fai attenzione. Hai preso la patente all’autoscontro?” mormorai acidamente.
Sentii un ghigno abbastanza divertito, poi il ragazzo si avvicinò a me abbassandosi al mio livello e porgendomi la mano.
“Qualcosa di rotto?” sorrise in modo maledettamente dolce, tanto dolce da volergli spaccare il muso.
“No. Credo sia tutto apposto.”
Ignorai il suo aiuto e mi sollevai da terra; sentii una risata di sottofondo, subito dopo lui fece lo stesso.
Era quasi terrificante come la sua altezza torreggiasse su di me.
Lo osservai con nonchalance, esaminando ogni dettaglio. Era.. mozzafiato. Cavolo.
Ad un tratto una fragorosa risata mi risvegliò da quello stato di trance.
“Stai osservandomi bene, in modo tale da denunciare alla polizia anche la marca dei miei vestiti?”
Arrossii leggermente, ma ringraziai che in quel momento ci illuminava solo la luce soffusa della luna.
“N-no ma che dici. E’ che sto cercando di capire se sei una specie di maniaco.” Non credevo nemmeno io alle mie parole, figuriamoci lui.
“Vuoi un passaggio? E’ il minimo per averti quasi ucciso.”
“Sono ubriaca fradicia e non sono cosciente delle mie azioni. Forse domattina nemmeno mi ricorderò di questo. Quindi ok.”
Lo spinsi un po’ di lato e mi feci spazio sulla strada per poi entrare in auto.
“Fa come se fosse tua” mugolò il ragazzo alle mie spalle.
Mi raggiunse e mise in moto.
Mi chiese dove abitavo, e all’inizio pensai volesse pedinarmi, ma poi mi accorsi che ero in macchina sua e lui mi stava dando un passaggio, cosi risposi un po’ incerta.
Ci fu lungo momento di silenzio. Lentamente mi addormentai in quel silenzio cosi piacevole, osservando la strada che si muoveva veloce davanti ai miei occhi.


*****
 
Sentii una mano premere sulla mia spalla e sussultai, per poi toccarmi la testa e premere sulle tempie.
Il post sbronza faceva tanto male.
“Ehi tu sei?” mormorai al tipo che mi stava di fianco.
“Sono il ragazzo che stava per metterti sotto mezz’ora fa”
Cosa? Mi stavano mettendo sotto? Avevo accettato un passaggio da questo ragazzo?
Quando cazzo avevo bevuto?
“C-cosa?” lo guardai spaventata, tirandomi indietro sul sedile.
Se non ricordavo che avrei potuto morire, figuriamoci se potevo ricordarmi cosa avevo o non avevo fatto con lui.
“Cavolo eri strafatta” mormorò tra se e se, per poi allungare delicatamente una mano verso di me. “ehi tranquilla, non ti ho nemmeno sfiorato, giuro.”
Sbarrai gli occhi, toccandomi addosso. I vestiti stavano la.
“Chi me lo assicura? Chi sei? Cosa vuoi da me? Che è successo?”
Guardai l’orologio dell’auto. Segnava le tre del mattino. Merda.
“Tranquilla ok? non ci siamo sfiorati, nulla..stavo per metterti sotto con l’auto e ti ho offerto un passaggio, visto che era il minimo che potessi fare. Davvero.”
Afferrò la mia mano delicatamente e sentii un brivido percorrermi la schiena.
Avevo paura, lo ammetto, ma nel suo sguardo c’era qualcosa che mi diceva che era la verità.
Annuii lentamente e ritrassi la mano.
“S-siamo a casa… mia?”
Abbassò lo sguardo verso le nostre mani unite e si morse nervosamente il labbro inferiore.
Cos’aveva?
“Ehi, cosa succede?”
Continuai a domandare.
“Nulla.” Affermò, per poi continuare a parlare più tranquillamente. “Si, questa è casa tua no?”
Mi sporsi ad osservare la strada e vidi casa mia, tornai a guardarlo e annui.
“Grazie..” Lo incitai a presentarsi.
“Joseph..piacere. Joe per gli amici.” Mi sorrise, quasi fiero del suo nome, credo.
Risi leggermente e gli afferrai la mano. “Demetria Devonne.. per gli amici Demi.”
Imitai goffamente la sua smorfia precedente e scoppiammo a ridere.
“E’ tardi..grazie del passaggio Joseph.”
Aprii lo sportello e gli sorrisi una seconda volta, prima di scendere dall’auto.
Purtroppo il post sbronza, provocava anche tanta debolezza, e non feci in tempo a scendere, che mi accasciai per terra.
Joseph mi venne vicino velocemente e mi prese in braccio.
“Ehi ti porto dentro, prometto che vado via, ma in queste condizioni non puoi stare sola.”
“N-no davvero, non voglio recarti problemi.”
Rise e mi guardò.
“Problemi? Stai parlando con il tizio che a momenti ti spediva in ospedale.”
Non volle discussioni, mi accompagnò fino alla porta di casa.
Aprii la porta, ancora in braccio a lui, e lo feci entrare, mi fece stendere sul divano e mi mise una coperta addosso.
“Vuoi qualcosa? Un bicchiere d’acqua? Cose di questo tipo?”
Gli occhi si appesantivano secondo dopo secondo.
Mugolai un “No, sto bene” e sentii una risatina di sottofondo, dei passi farsi sempre più lievi e infine una porta chiudersi delicatamente.
Lentamente sospirai regolando il respiro e mi persi fra le braccia di Morfeo.


Bene, come primo capitolo sembra nulla.
Ma secondo voi? Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Diciamo che sta a voi scoprirlo..quindi recensite e soprattutto datemi consigli su come poterla migliorare.
Baci.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo DUE. ***


Bene stranamente ho fatto subito u.u di solito ci metto molto ad aggiornare.
Comunque ecco a voi il secondo capitolo che vi lascerà un po’ in sospeso ahahaha.
Mh bhè buona lettura u.u

 

Sentii un tonfo, e la forte luce proveniente dalle finestre mi costrinse a socchiudere gli occhi.
Mi svegliai in un posto che conoscevo, ma che non era la mia camera.
Misi bene a fuoco la stanza. Mi trovavo in soggiorno. Come mai?
 
“Aww..che mal di testa. Merda.”
Mi strinsi la testa tra le mani, per poi sotterrarmi sotto la coperta.
“non usare questo linguaggio Demi.”
Una voce femminile riecheggiò nella stanza.
Era mia madre. Probabilmente era stata lei a provocare il rumore che mi aveva svegliata poco prima.
“Buongiorno anche a te mamma.” Mugolai.
Sentii dei passi allontanarsi. Probabilmente era salita in camera a riposare.
Aveva lavorato nelle ore notturne, e mi sembrava normalissimo essere stanca.
 
Mi voltai a fissare il soffitto, ancora tra le coperte, cercavo di ricordare cosa era successo la sera precedente, ma nulla.
 
Osservai il polso. Notai che mancava qualcosa.
“No..no no no cazzo.”
Mancava il bracciale che mio padre mi regalo al mio sedicesimo compleanno.
Erano passati due anni, come avevo fatto a perderlo ora?
Mi avevano derubata?
Se si, come cavolo facevo a non ricordare nulla?
Decisi di non farmi prendere dall’ansia. Cercai in borsa, nelle tasche del jeans e del cappotto, in giro per casa. Nulla. Nemmeno l’ombra.
 
Passai vicino lo specchio, e mi fermai ad osservare la mia figura.
Cavolo ero conciata malissimo, occhiaie nerissime e matita sbavata, capelli sconvolti.
Ero stata forse violentata?
Non ricordavo nulla, la mia mente si fermava al primo giro di vodka, in un pub del posto, con Micaela, la mia migliore amica, Steve e altri suoi amici.
 
Scossi la testa velocemente, provando a levarmi quel mal di testa tremendamente forte.
Decisi di rimandare la ricerca del braccialetto a più tardi.
Salii al piano di sopra e mi chiusi in bagno.
Si serviva una doccia. Bollente.
Forse avrei ricordato almeno come ero tornata a casa.
Mi spostai sotto il getto di acqua calda, dopo essermi levata di dosso i vestiti della sera scorsa, e insaponai i capelli, per poi sciacquarli e passare ad insaponarmi il corpo.
 
Circa mezz’ora dopo ne uscii, indossai l’accappatoio e filai in camera, alla ricerca di qualcosa da indossare.
Aprii l’armadio, ma sentii l’avviso del cellulare, segnalarmi l’arrivo di un messaggio.
Mi gettai sul letto, afferrando il telefono sul comodino e lessi.
 
“Bonjour Devonne.. io, tu, in centro, solito posto, tra mezz’ora. Si pranza fuori. Mi manchi. –Michy”
 
Sorrisi e le risposi velocemente.
 
“Certo stronza, manchi anche tu.. e poi devo chiederti di ieri sera, sai non ricordo nulla ahaha… ci si vede tra poco bellezza. –Dev”
 
Posai il telefono e corsi verso l’armadio, indossai un paio di shorts chiari strappati ed una canotta nera. Asciugai velocemente i capelli e mi truccai con un po’ di matita e del lucidalabbra.
Presi la borsa infilando dentro il necessario e scrissi un bigliettino a mia madre.
 
“Sono a pranzo fuori con Michy, non so verso che ora torno. Qualsiasi cosa, chiamami. –Dev”
Lo appesi sul frigorifero, poggiando sopra una calamita a forse di stella marina e uscii di casa.
Mi incamminai verso Starbucks. Era quello il “solito posto” , io e Michy stavamo perennemente li.
Arrivata, mi sedetti ad uno dei tavolini, 5 minuti dopo vidi in lontanza la chioma bionda di Michy e mi alzai correndo verso di lei, per poi abbracciarla forte.
“Mi mancavi troppo” risi per poi stringerla più forte.
Io e lei ci conoscevamo dalla seconda elementare, si era trasferita, e la presi subito in simpatia.
“Stronza, si sparisce cosi? Che fine avevi fatto poi ieri sera? Hai quasi urlato contro Steve e sei sparita” disse Michy quasi divertita.
Un mini flashback della serata precedente si fece spazio nella mia testa.
Avevo davvero risposto male a Steve.
“Michy, giuro, non ricordo nemmeno come sono arrivata a casa.”
Il suo viso assunse un’espressione quasi sconcertata.
“Wow era davvero forte la canna.”
“Mi sono fatta una canna?” Sbarrai gli occhi e rimasi a bocca aperta.
Michy mi prese sottobraccio e insieme ci incamminammo verso un piccolo locale in cui eravamo solite pranzare.

 

***** 


Raccontai a Michy della perdita del mio braccialetto e del fatto che non ricordavo niente di ciò che avevo fatto la sera scorsa.
 
Avevamo ormai finito di pranzare da quasi due ore, ed eravamo andate in spiaggia, raggiungendo Steve e gli altri, per vederli giocare a palla a volo.
 
“Secondo me hai incontrato un fustaccio che ti ha baciata, ti ha portata a letto e poi ti ha riaccompagnata a casa.” Disse divertita la mia amica.
“Michy, non c’è nulla da ridere. E poi anche se fosse, come si spiega il mio braccialetto che ora non si trova più?”
Michy stava per parlare, ma sentii il cellulare vibrarmi in tasca e le tappai la bocca.
 
“Pronto?” una voce familiare parlò.
“Dev, sono tua madre.. ascoltami, ragazzo è passato da casa, veramente è ancora qui in cortile, dice che ha qualcosa che ti appartiene”
“Chi? Come scusa? Chi è?” sgranai gli occhi.
Chi era adesso questo tipo?
“Dev, cosa gli dico?”
Guardai l’orario sul telefono di Michy, per poi riconsegnarglielo.
“Mezz’ora e sono a casa. Digli di aspettarmi.”
“lo invito ad entrare, fai veloce tesoro.”
Chiusi il telefono e presi per mano Michy trascinandola con me.
“Dove stiamo andando Dev?” Mi urlò scocciata.
“A casa mia, non so chi, ha qualcosa di mio. Forse ho passato con lui la serata.”
Avevo abbastanza paura di chi mi si potesse presentare. Ma ero curiosa.
Chi era responsabile di qualsiasi cosa mi fosse successa ieri sera?

 
 
Allora, vi pongo delle domande.
Chi sarà il ragazzo che l’aspetta a casa? Cosa possiede?
Quale sarà la reazione di Demi?
Voglio ricevere tante recensioni per vedere quali sono i vostri pareri u.u
Anche commenti negativi eh, se qualcosa non vi piace basta dirmelo.
Baci.

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Capitolo 3
*** Capitolo TRE. ***


Bene eccomi qua come promesso, ad aggiornare, questo capitolo devo dire mi piaciucchia di più, inizia a vedersi il lato dolce di Demi, e il lato protettivo di Joe.
Bhè non vi anticipo nulla, buona lettura.

 

 
“Sono io, apri mamma”.
Bussai ripetutamente alla porta, mentre sentivo la voce acuta di mia madre, riecheggiare in casa, in una sonora risata.
Michy mi aveva abbandonata, decidendo di tornare a casa.
Ad un tratto la porta di aprì, mostrando mia madre con un viso sereno.
“Cosa succede?” mugolai, guardando stranita la donna che mi aveva messo al mondo.
“Niente tesoro, il tuo amico è davvero un bravo ragazzo, gentile e simpatico”.
Si spostò in modo tale da permettermi l’accesso, feci qualche passo fino in soggiorno e notai un ragazzo, seduto sul mio divano. Un ragazzo che non conoscevo.
Aveva la pelle chiara e rosea, un accenno di barba scura gli contornava le labbra leggermente carnose. I suoi capelli corvini erano spettinati e qualche ciuffo gli ricadeva sulla fronte, dandogli un aspetto misterioso e sexy.
Bhè, se ero andata al letto con lui, ne ero ben fiera.
Mi voltai verso mia madre, incitandola a lasciarmi da sola con questo tipo, lei ammiccò e sparì sulle scale, andando in camera sua, probabilmente a prepararsi per il lavoro.
 
Intrecciai le mie dita, nervosamente, e mi sedetti sul divano vicino a quel tipo.
 
“Allora..tu sei?”
Lo incitai a parlare, lui scoppiò in una fragorosa risata.
“Come? Non ti ricordi di me? Ti ho quasi procurato un infarto”.
“Lo hai cosi grande?” La mia voce stridula uscì quasi in un sospiro.
Mi pentii subito della mia affermazione quando lo vidi spalancare gli occhi e aumentare di un tono la sua risata.
Arrossii, nascondendo il viso tra le ciocche di capelli scuri che ricadevano in avanti, e sprofondai nella vergogna.
“Cosa? Non abbiamo fatto nulla Demi, stavo per investirti.”
Aspetta. Sapeva il mio nome?
Mi inumidii le labbra, passando di sopra la lingua, e continuai a fissarlo.
“Come conosci il mio nome? Mi stavi mettendo sotto?”.
Dio che imbarazzo. Portai gli occhi al cielo, per poi nascondermi il viso tra le mani.
Il mio essere troppo diretta, spesso, mi portava in situazioni imbarazzanti e sgradevoli.
“Si, Demi. Eri ubriaca e strafatta, vagavi per il buio della strada, poi le ruote della mia auto hanno slittato, e ti sarei finito addosso, se non avessi frenato subito. Ti sei accasciata sul marciapiede, cosi ti ho invitata ad entrare in auto per riaccompagnarti a casa.”
Ascoltai curiosa il suo racconto.
Mi vergognai dello stato in cui mi aveva vista.
Mi venne spontanea una domanda.
“Mia madre ha detto che hai qualcosa che mi appartiene e.. visto che non è la mia verginità” soffocò una risata, ed io non curandomi di ciò, continuai. “cos’è?”.
Afferrò la mia mano. Al suo tocco rabbrividii. La sua pelle era ruvida, ma piacevole al tocco.
L’altra mano estrasse qualcosa dalla tasca del suo giacchetto in pelle, per poi sfiorare con entrambe le mani il mio polso.
“Eccolo”.
Il mio sguardo sorpreso, lo fece probabilmente sorridere.
“Come facevi ad averlo tu?”
Dissi quasi felice, come una bambina che aveva appena ricevuto in regalo la sua bambola preferita.
“Bhè ti era scivolato, mentre ti tenevo le mani. E le condizioni in cui eri..bhè..insomma non volevo portarti a casa, e poi non sapere più nulla di te..di come stavi intendo.. ho trovato una scusa.” Sorrise beffardo, e poi lasciò le mie mani.
Mi accorsi di aver avuto, in quei pochi istanti in cui mi tenne le mani, una sensazione di pienezza, che mi abbandonò nel momento in cui le sue mani scivolarono via dalle mie.
Sorrisi. “In tutto ciò, ancora non so il tuo nome”
Mi corresse alzando l’indice.
“In teoria, non lo ricordi.. piacere Joseph, Joseph Morris, per gli amici solo Joe”.
 
Stavo per stringergli la mano, quando sentii il telefono squillare.
“Chi parla?”
Una voce maschile e cupa, rispose.
“Sono Steve, Dev stasera party hard da Mike, io porto sola solita roba” disse enfatizzando le ultime due parole e ridendo, poi continuò. “Tu e Michy portate da bere.”
“Mh certo Steve, a stasera.”
Annuii, per poi posare il telefono sul tavolino.
 
Sinceramente odiavo quella vita, ma da quando mio padre ci aveva abbandonate, trovai rifugio nell’alcool e nella droga, trascurando tutto il resto.
Mai avuto un ragazzo serio, mai avute delle amiche serie. Solo Michy.
Intorno avevo persone che si approfittavano di me, ed io ricambiavo il favore, approfittandomene a mio vantaggio.
Conobbi Steve ad una festa, con lui feci la mia prima canna, da li ci unì un legame destinato solo allo scambio di sostanze e cose varie. Niente di più.
 
Uno schiocco di dita avanti ai miei occhi, ed una risata in sottofondo, mi risvegliarono dai miei pensieri.
“Ehi tutto bene? Ti sei incupita ad un tratto. Cosa succede?”
Voleva sapere. Davvero voleva sapere come stavo? Cosa avevo?
Perché?
Vidi il suo viso incupirsi, gli occhi scuri, diventare quasi neri.
Le mani sulle sue gambe si serrarono in due pugni.
Lo sguardo di Joe scivolò sul mio telefono.
 
JOE’S Pov.
 
Probabilmente il microfono del telefono di Demi era troppo alto.
Udii la conversazione con il suo amico.
Non conoscevo Demi, ma aveva un qualcosa, non so cosa, che mi istigava a proteggerla in una certo senso.
Non potevo accettare il fatto che si immischiasse in situazioni del genere, si faceva solo del male.
Scossi la testa senza farle notare nulla.
 
Le sue labbra si serrarono, formando quasi una linea retta, probabilmente stava per dire qualcosa, ma la tenne per se.
 
“Senti, voglio farmi perdonare per averti quasi messo sotto con l’auto, per essere piombato in casa tua cosi, e averti preso il braccialetto. Ti va di uscire questa sera?”
 
Sperai accettasse, non volevo che lei andasse in quel posto, qualsiasi posto fosse, a drogarsi, bere, a rovinarsi.
Era cosi...piccola.
 
Mio fratello rovinò la sua vita per questo motivo, la interruppe a soli 17 anni, non volevo che lei facesse la stessa fine.
Si sa, quando si entra in questo giro, è difficile controllarsi.
 
Uscii dai miei pensieri, posando il mio sguardo sul suo viso.
Un rossore nacque sulle sue guance, e si morse il labbro.
 
“Veramente..h-ho un impegno”.
 
Disse quasi dispiaciuta.
 
“Vieni con me, non credo sia un impegno cosi importante. Voglio farmi perdonare.”
Le sorrisi per poi sfiorarle una mano.
 
Fece un sorriso mozzafiato, e annuì, scuotendo la scura frangia che stava, scompigliata, sulla sua fronte.
 
“Passo a prenderti per le otto ok?”
 
“Mi farò trovare pronta. A stasera Joe.”
Mi accompagnò alla porta, le porsi la mano, in segno di saluto, e lei la scacciò via, alzandosi sulle mezze punte, e stringendo le sue esili braccia intorno al mio collo.
La strinsi forte a me, quando lei ricambiò l’abbraccio, per poi distaccarsi e fare un passo  indietro.
 
Accennai un sorriso per poi raggiungere la mia auto e andare via.
 

 
Beneeee, allora che ne pensate di questo capitolo??
Secondo voi l’appuntamento si svolgerà normalmente?
Non anticipo nulla sul nuovo capitolo, aspetto solo le vostre recensioni per vedere cosa ne pensate.

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Capitolo 4
*** Capitolo QUATTRO. ***


Allora scusatemi per il ritardo, avrei voluto postare ieri, ma non avevo il pc.
Quindi bhe non anticipo nulla, prometto che domani aggiorno se mi fate un parere.
Buona lettura u.u

 

DEV’S Pov
 
Sinceramente? Non so perché decisi di abbracciarlo, ma mi infondeva una sicurezza tale da affidarmi a lui, non totalmente, ma sapevo che potevo fidarmi in un certo senso, forse non era come tutti gli altri. Opportunista, menefreghista, e tanto altro.
 
Dopo che Joe fu andato via, corsi sotto la doccia, stetti nel getto di acqua bollente per un lungo lasso di tempo. Poi raggiunsi la mia camera e mi chiusi dentro, intenzionata a trovare qualcosa di carino per la serata.
 
Osservai, allo specchio, il mio corpo con qualche in più, che in alcuni giorni odiavo e in altri no, indossare un paio di jeans scuri e strappati sulle cosce con una canotta bianca, sopra una giacca nera con le toppe grigie posizionate sul punto in cui dovevano stare i gomiti, e i risvolti delle maniche dello stesso colore. Ai piedi un paio di stivaletti bassi, un trucco leggero e i capelli scuri, sciolti sulle spalle.
 
“Non male” annunciai soddisfatta.
 
Il cellulare ad un tratto vibrò sul letto, mi precipitai a rispondere.
“Chi parla?”
“Dev stiamo passando a prenderti, fatti trovare pronta”.
La voce della mia amica risultava squillante e fastidiosa alcune volte, tra cui questa.
Mi schiacciai una mano sulla fronte. “Merda” mi maledissi da sola.
“Michy, purtroppo..ehm..vedi io..” Io non potevo di certo dire che non andavo al party di Mike – che infine si era spostato in un lurido pub che conoscevo bene – per andare a cena con un tipo conosciuto ieri sera. “..mia madre..mia madre non sta bene, resterò a casa con lei.”
Potevo inventare una scusa più plausibile.
I miei ‘amici’ non avevano mai visto il mio lato premuroso.
Mi domandai se avessero mai visto un lato diverso da quello di tosta o stronza.
 
“Dev andiamo, siamo sotto casa tua. Scendi.”
La sua voce insistente mi risvegliò dai miei pensieri.
Sentii, poi, un mormorio aggressivo di sottofondo. Mi morsi il labbro e ascoltai.
“Che cazzo ha? Falla scendere”.
Steve. Tipico. Figuriamoci se si preoccupava un minimo. Dovevamo tutti soddisfare i suoi capricci.
“N-no Michy davvero, non posso ok?”.
Le attaccai il telefono in faccia e nemmeno cinque minuti dopo sentii bussare aggressivamente alla porta.
 
“DEV APRI QUESTA CAZZO DI PORTA”.
La voce di Steve risultava minacciosa.
“NO…ANDATE VIA”.
Urlai di risposta.
Sentii placare l’aggressività di Steve. Ci fu silenzio.
Ad un tratto la porta sul retro si spalancò alle mie spalle.
Lo sguardo di Steve era minaccioso, sembrava quasi infuocato dalla rabbia.
Si avvicinò a me, facendomi indietreggiare, ma non diede attenzione alla mia paura, mi afferrò dalle gambe violentemente e mi caricò su una spalla, stringendomi ancora più forte.
Sentii un leggero tonfo. Probabilmente qualcosa era caduto.
Quello fu l’ultimo rumore che sentii prima di abbandonare casa.
Mi trascinò in giardino, sussurrando aggressivamente al mio orecchio.
“Ho promesso ad un tipo che ci saresti stata. Vuole passare la notte con te e se non lo farai, lui verrà a cercarmi. Quindi sta zitta ok?” disse come se stesse parlando ad un bambino.
“Mollami razza di bastardo” mi dimenai nella sua forte presa, che lo costrinse a contrarre i suoi muscoli per farmi star ferma. Le sue braccia erano come corde intorno al mio corpo.
Trasalii. Cercai di scappare ancora, ma nulla.
Venni scaraventata di peso nei sedili posteriori dell’auto.
Steve andò alla guida e accelerò.
Michy intanto gesticolava.
“Che diavolo volete eh? Avevo altri programmi”.
Michy mi urlò contro, anche lei.
Era innamorata di Steve, non so perché, figuriamoci se gli andava contro.
 
“Che cazzo ti salta in mente eh? Preferisci davvero fare altro, piuttosto che passare la serata con noi a divertirti?”.
Sgranai gli occhi.
Divertimento? No.
Non era un divertimento. Non lo era mai stato. Mi drogavo, bevevo, fumavo, ma non mi divertivo.
Non avevo mai detto questo, piuttosto il mio era un modo per scappare dalla realtà in cui vivevo.
“Lo chiamate divertimento questo?” dissi massaggiandomi il fianco su cui Steve fece pressione poco prima. Aveva stretto troppo forte e probabilmente si sarebbe formato un livido abbastanza grande.
 
Il mio sguardo cadde sull’orologio.
Il mio pensiero andò ad una sola persona.
Joe.
Erano le otto e dieci e probabilmente lui mi stava aspettando.
Purtroppo non mi sarei presentata.
Forse avrei potuto passare una serata diversa, una serata dedicata solo alla buona compagnia.
Desideravo tanto uscire con lui.
Incrociai le braccia al petto sbuffando e osservai il paesaggio che scivolava sotto i miei occhi, per poi trasformarsi in un vicolo buio e disgustoso. Un vicolo in cui avevo passato diverse serate a farmi del male. Era un posto scuro, isolato dal resto della città.
Sfiorai le tasche dei miei jeans accorgendomi di essere senza cellulare.
Probabilmente il rumore che sentii in casa prima di uscire, era stato provocato dalla caduta del mio telefono.
 
Una grande mano afferrò il mio polso costringendomi a scendere dall’auto.
“Steve faccio sola, ormai sono qui”.
Dovevo ancora chiarire la questione del “passerai la notte con lui”.
Da quando mi programmava le serate? Da quando mi spacciava per puttana?
Al solo pensarci diventai rossa dalla rabbia, stringendo le mani in due pugni, nonostante il mio polso fosse ancora stretto nella sua presa violenta. Ecco un altro segno che sarebbe rimasto.
“Steve, sei una merda”. Urlai, per poi sorridere amaramente.
Si fermò di colpo strattonandomi. Si voltò verso di me.
La vena del suo collo pulsava ben visibile sulla sua pelle, e il suo sguardo continuava ad essere pericoloso.
“Cosa?” mi guardò, ancora, severamente.
Presi un respiro e continuai imperterrita. “Non passerò la serata con nessuno dei tuoi luridi amici ok? Nessuno dovrà azzardarsi a mettermi le mani addosso.”
Sapevo che Steve stava perdendo il controllo. Probabilmente avrei pagato per questo. Lui era violento se non si rispettavano i suoi ordini.
Perché lo frequentavo? Per convenienza.
“Tu muovi quel culo che ti ritrovi, entri in questo fottuto pub, vai da Jason e fate quello che dovete fare. Stai zitta ok?”
Mi afferrò dal gomito strattonandomi per poi trascinarmi dentro il pub, prima che, però, Michy ci interruppe.
“Dev…mi stai chiamando?” Assunse un’espressione interrogativa.
Osservai lo schermo illuminarsi. Chi chiamava dal mio telefono?
 
JOE’S Pov
 
Arrivai a casa di Demi cinque minuti in anticipo. La aspettai in auto ascoltando un po’ di musica.
Il tempo passò velocemente. Si fecero le otto e dieci. Di Demi nemmeno l’ombra.
Scesi velocemente dall’auto, un po’ preoccupato, lo ammetto.
Mi diressi alla porta di casa sua, bussando più volte, ma nessuno rispose.
Feci un profondo respiro quando una voce femminile alle mie spalle parlò.
 
“Cosa ci fai qui?? Aspetti Demi?”
La madre di Demi sorrise. Era ancora in divisa da infermiera.
Scossi il capo portandomi una mano sulla nuca. Ero imbarazzato.
“Ero..ero passato per portarla ad uscire..sua figlia intendo..non lei..non che lei sia una brutta donna..voglio dire..” la donna rise e mi interruppe.
“Ehi calmati, so che sei qui per Demi.. non c’è in casa?”
Un rossore leggero colorì il mio viso.
“Ehm no..no ho bussato ma non apre nessuno.”
La donna aprì la porta, per poi invitarmi ad entrare.
Posò la borsa e si diresse in cucina, mi offri qualcosa da bere, ma avevo lo stomaco chiuso.
Ero solo preoccupato per Demi. Che fine aveva fatto?
Mi sedetti, in ansia, sul bracciolo del divano.
Qualcosa di scuro per terra attirò la mia attenzione. Mi avvicinai mordendomi il labbro.
Lo afferrai. Era un cellulare.
Lo mostrai subito alla madre di Demi, la quale affermò che non era suo, ma di sua figlia.
Notai, dirigendomi in cucina, che la porta sul retro era socchiusa.
Cosa stava succedendo?
La madre non sembrò mostrare tanta preoccupazione, probabilmente era abituata all’assenza di Demi in casa. Io però avevo un brutto presentimento.
L’ansia si stava impossessando del mio corpo, decisi di scovare tra le ultime chiamate di Demi, magari avrei rintracciato qualche sua amica.
Lessi diverse volte “Michy” e decisi di chiamare lei.
Uscii in giardino senza farmi notare, e avviai la chiamata.
Una voce femminile rispose.
“Chi parla?”
Sentii la voce di Demi in sottofondo, urlare quasi come se cercasse aiuto.
“C-cercavo Demi..è con te?” mormorai quasi con affanno.
Il cuore mi salì in gola.
Sentii Demi urlare ancora, ma di dolore, credo.
“Cazzo Steve lasciami, mi fai male.”
Corsi subito in auto.
“Puoi passarmela??”
“Ti vogliono Dev…” Le urla si placarono, sentii solo un leggero gemito di Demi.
“C-hi parla?” Disse con voce spezzata.
Chiunque si fosse permesso a farle del male, l’avrebbe pagata.
“Demi come stai? Dove cazzo sei?”
Prese un profondo respiro, sentii il vociare della gente diminuire.
Probabilmente si stava allontanando.
“J-joe..sono..sono con i miei..amici” disse quasi con disgusto l’ultima parola. “..scusa”.
“Quelli non sono amici tuoi..che ti hanno fatto?”
Misi in moto accelerando pericolosamente.
Sentivo della musica in lontananza e..quel tipo di musica lo suonava solo un locale.
Era Jazz.
In quel locale mio fratello mise fine alla sua vita, ed io non avrei permesso a Demi di fare la stessa cosa.
“Dove sei? Sto venendo.”
“N-no Joe..sto bene..mi..mi dispiace di non..non averti avvisato.”
“Sssh tranquilla Demi..andrà tutto bene…non lascerò che ti facciano del male.”
Sentii un singhiozzo, per poi ascoltare un urlo minaccioso. “Chiudi quel cazzo di telefono, il mio amico sta aspettando, datti da fare Demi.”
Fare che? Avrei spaccato il culo a tutti.
 
“non venire Joe..t-ti prego.. io..” la telefonata si chiuse.
Probabilmente le avevano preso il telefono dalle mani.
Accelerai di più.
Li mio fratello perse la vita. Avrei salvato Demi. Non avrei lasciato che le facessero del male.
 

 
Allora che ne pensate??
Il prossimo capitolo vi avviso che probabilmente vi farà venire il diabete.
Ahaha bhè, voglio sapere cosa ne pensate.
Daaaaai..cosa farà Joe secondo voi? E Steve?
Bhom aspetto vostri commenti u.u

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Capitolo 5
*** Capitolo CINQUE. ***


Allora vi avviso, questo capitolo è corto.
Il prossimo sarà molto più lungo u.u
Bhe non vi anticipo niente, vi lascio.
Buona lettura.

 

 
DEV’S Pov
 
La mano di Steve lasciò aggressivamente la mia mascella, facendola spostare di lato.
“Il mio amico è dentro, va da lui”.
Si avvicinò al mio viso in attesa di qualche mia mossa.
L’unica cosa che feci fu quella di sputargli in faccia.
“non accontenterò né te, né quel  bastardo, siamo intesi?”
Con la stessa mano di prima, afferrò nuovamente il mio viso, stringendolo ancora più forte.
Trasalii. Un altro evidente segno della sua violenza e aggressività.
“Va da lui..subito”.
Mi strattonò spingendomi sullo sgabello vicino al suo amico.
Quest’ultimo mi guardò maliziosamente, posando una mano avidamente sulla mia coscia, scendendo poi verso l’interno.
La mia mano si posò sulla sua, per poi affondare le unghie nella sua pelle umida e sporca.
“Figlio di puttana” la mia mano si diresse aggressivamente verso il suo viso, lasciando un marchio rosso. Mi tolsi la sua mano di dosso e uscii fuori.
Michy reagì. Stette appiccicata a Steve, che iniziò a baciarla avidamente a suo piacimento, quando gli andava.
Non stanno assieme, ma a lui piaceva sfruttarla per il proprio piacere, a lei piaceva soddisfarlo.
 
Ero da sola, fuori, nel buio del vicolo.
Mi accasciai su uno degli scalini e scoppiai in un pianto disperato.
Quella che credevo fosse la mia migliore amica, non alzò un dito quando vide le intenzioni di quel tipo. Steve, che credevo mio amico, anche se non c’era un forte legame, mi stava costringendo a scopare con un tipo mai visto prima, e nella stessa sera mi aveva procurato diversi lividi.
Tolsi il pacchetto di sigarette dalla bocca e ne accesi una, ispirando quel fumo che mi dava un senso di benessere momentaneo. Intanto il mio pianto continuava. Fumavo tra i singhiozzi.
 
Due abbaglianti mi puntarono, quell’auto frenò bruscamente. Poi sentii la portiera aprirsi e chiudersi velocemente.
Ebbi un sussulto. Ora chi era? Cosa voleva?
Il mio cuore iniziò a battere velocemente, quasi non respiravo.
Sentii dei passi avvicinarsi. Sentii un respiro affannato. Sembrava essere un ragazzo.
Non riconobbi la persona. Era buio, e avevo gli occhi appannati dalle lacrime.
“Che vuoi? Chi sei?”
Il ragazzo diede un ultimo respiro affannato, per poi calmarsi e far diventare quel respiro più regolato. Si schiarì la voce.
Io aspirai di nuovo il fumo dalla sigaretta, facendolo uscire verso la sua direzione.
 
“Dovrei smetterla di puntarti le luci addosso”.
Il mio cuore perse un battito. Era Joe.
La sua voce premurosa e divertita l’avrei riconosciuto ovunque.
Rise amaramente. Si avvicinò a me, prese la sigaretta dalle mie mani, la osservò velocemente e la gettò per terra, schiacciandola con il piede.
“Non era finita..” Mormorai cercando di nascondere la voce spezzata al pianto.
Non mi diede retta, si avvicinò a me afferrandomi delicatamente dalle spalle, per poi scrutarmi il viso, che cercai inutilmente di nascondere tra i miei capelli.
Sbarrò gli occhi. Per poi sfiorarmi alcuni punti doloranti sulle mie guance e sulla mascella.
“Chi cazzo si è permesso? Hai altri lividi?”
Il suo sguardo era preoccupato.
“F-forse” mi fermai per poi togliere le sue mani dal mio volto e abbassarle.
“J.joe?”
Mi porse una mano, facendomi alzare dal gradino per poi portarmi più vicina a lui.
Dovetti alzare la testa per poterlo guardare in quegli occhi scuri e dolci che avrebbero incantato chiunque.
La sua altezza era imponente, ma stranamente mi faceva sentire al sicuro.
Si abbassò al mio livello, accarezzandomi il viso e asciugando le parti umide rimaste sul mio viso a causa del pianto.
“Dimmi”Sussurrò.
“V-voglio andare a casa..” Mormorai abbassando lo sguardo, quasi intimidita dal suo che mi fissava.
Mi strinse nelle sue forti braccia. Rimasi sorpresa.
Quei lividi che Steve mi aveva procurato, ora non erano cosi dolorosi.
“Ti accompagno..vieni qui”.
Mi riparò dal freddo posando la sua giacca sulle mie spalle, facendo poi alcuni passi verso la sua auto. Mi avvicinai a lui e strinsi in un debole pugno la sua maglia, tirandolo.
Si voltò e tornò a guardarmi.
“Rimani con me? Mia madre lavora e..ho paura..non voglio rimanere sola..”
Il suo viso dai contorni angelici annuì.
Mi contornò le spalle con il braccio, facendomi poi entrare nella sua auto.
Raggiunse il posto del guidatore e mise in moto, dirigendosi verso casa mia.
 
Forse era un errore, non avrei dovuto invitare un tipo conosciuto due giorni prima, a dormire a casa mia.
Eppure mi faceva sentire al sicuro, si preoccupava per me.
Lui si preoccupava, non quei bastardi dei miei ‘amici’.
Si preoccupava lui, uno sconosciuto entrato nella mia vita per caso.
 

 
Allora cosa ne pensate?
Cosa succederà a casa di Demi?
Come prenderanno Steve e Michy, la scomparsa di Demi?
Riusciranno ad avere un appuntamento serio Joe e Demi?
Ok vi lascio con queste domande su, ditemi cosa ne pensate.
Se avete qualche richiesta o domanda, o semplicemente volete parlare, io sono xJovato_ su twittah.
Ora vi lascio.
Baci bellezze.

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Capitolo 6
*** Capitolo SEI. ***


Allora ecco il sesto capitolo BHAM.
Spero vi piaccia.
Non vi anticipo niente u.u
Buona lettura
.
 

 
JOE’S Pov
 
Con quei suoi occhi scuri mi fissava, quasi pregandomi di farle compagnia.
Ovviamente accettai. Non l’avrei lasciata sola nemmeno per un secondo.

 

 *****

Arrivati a casa, parcheggiai.
Lei scese dall’auto e corse verso la porta d’ingresso. Probabilmente le faceva freddo, si vedeva da lontano il suo tremolio alle gambe.
Risi tra me e me, per poi raggiungerla.
“Ehi sei sicura? Insomma sono uno sconosciuto, se tua madre torna e mi trova qui?”
Rise per poi aprire la porta.
“Aww non preoccuparti per lei, non passa mai a controllarmi.”
Posò le chiavi di casa su un mobiletto, per poi sfrecciare in cucina.
“Joe, vuoi qualcosa? Succo, acqua, latte..o magari passo all’alcool, ho uno scaffale pieno di..”
La interruppi.
Non volevo bevesse, ok anche io bevevo, ma non come lei.
“..No grazie.. un bicchiere d’acqua mi va benissimo”
Mi sorrise per poi andare in cucina e ritornare qualche minuto dopo con un bicchiere d’acqua.
 
“Casa tua è molto bella” ammisi, posando il bicchiere ormai vuoto nel lavello.
“Grazie..” sorrise timidamente e continuò. “L’arredò mio padre, io scelsi i colori delle pareti.”
Si morse il labbro e il suo viso diventò cupo.
“Ehi succede qualcosa?”
Annui lentamente, fissando il vuoto.
“Pensavo al fatto che..mio padre non ci ha pensato su due volte a scappare.”
Si sedette sul tavolo della cucina e dondolò le gambe nel vuoto.
Teneva il viso basso, quasi come se si stesse sforzando di trovare una ragione al comportamento del padre.
“Com’è successo?”
Presi uno sgabello e mi sedetti di fronte a lei, osservando il suo volto farsi leggermente roseo.
Probabilmente era imbarazzata.
“I miei litigavano tanto in quel periodo, ed io non sopportavo più di vederli in quella situazione. Un giorno mio padre stava per alzare le mani su mia madre, ma si bloccò non appena mi vide piangere, nascosta dietro la porta. Le urlò contro cose cattive del tipo ‘sei una stronza, pretendi e basta, io lavoro per farti avere un tetto sulla testa’ cose simili, insomma dopo 6 anni di matrimonio si rinfacciavano tutto..” parlò tutto d’un fiato, poi si fermò per pochi istanti, prese un respiro mordendosi il labbro inferiore e proseguì. “Mio padre il giorno dopo non c’era già più..mamma ha detto che fece i bagagli presto, prese il primo aereo e volò via. Da allora non l’ho più visto, ho solo ricevuto il braccialetto e qualche sua lettera a Natale e al mio diciottesimo compleanno. Lettere a cui non ho mai risposto.”
Nei suoi occhi leggevo solo tanta tristezza. Mi alzai dallo sgabello, sedendomi poi di fianco a lei.
“Ti manca vero?”
Annuì leggermente, mentre fissava i suoi stivaletti.
Non insistetti di più, vedevo che le faceva male parlarne.
Saltai giù dal tavolo porgendole una mano.
“Facciamo qualcosa?” Domandai rivolgendole un sorriso.
 
DEV’S Pov
 
Afferrai la sua mano e saltai giù dal tavolo.
“Sono un po’ stanca, andiamo a dormire?”
Sbadigliai leggermente. Vidi lui sorridere.
“Mostrami la mia camera dai.”
Lo guidai su per le scale, trascinandolo fino alla camera degli ospiti.
Avrei sperato in un ‘ dormo con te?’, ma nulla.
Qualsiasi altro ragazzo mi avrebbe già portata in camera da letto per soddisfare i suoi ormoni impazziti.
“Ehi aspettami qui, non muoverti Joe.” Dissi frettolosamente.
Corsi nella camera in cui stava mio fratello, prima che lui partisse per andare a vivere in Italia con la sua ragazza, attuale moglie.
Cercai goffamente qualcosa da fargli indossare, nei cassetti.
Presi un paio di pantaloncini di una tuta da basket, e una canotta bianca, oltre alla biancheria ovviamente.
Mi chiusi la porta alle spalle e lo raggiunsi.
Lo trovai seduto sul letto.
“Ecco indossa questi..erano di mio fratello, lui non vive più qui, quindi puoi prenderli.”
Gli porsi gli indumenti, quando osservai il suo sguardo corrucciato posarsi su di me.
“Hai un fratello?”
“Oh si, Nate. Ora abita in Italia, lo vedo spesso attraverso la webcam sai? Ha una moglie bellissima, quanto acida e un figlio.”
Rise alla descrizione che feci di mia cognata.
Cambiai argomento senza pensarci. Cavolo aveva quasi rischiato una rissa per me.
“Ehi la..la doccia..voglio dire, hai il bagno in camera, puoi farti una doccia..o anche due, dipende dalle tue abitudini..fa..fai come se fosse casa tua, ecco.”
Scoppiò in una sonora risata, probabilmente causata dalla mia goffaggine.
“Vado a cambiarmi anche io..sono stanca e i lividi fanno tanto male.”
La sua risata andò a sfumare, si alzò posizionandosi di fronte a me e mi abbracciò forte.
Un gesto inaspettato, ma bellissimo.
Ricambiai la stretta, quando notai che le sue labbra si posarono sui miei capelli, lasciando un dolce bacio.
Rabbrividii al tocco.
“Buonanotte Demi..qualsiasi cosa, vieni a chiamarmi ok?”
Annuii e mi diressi in camera.
Ero quasi scossa da tutto ciò che era accaduto in due giorni.
Ero scossa dal suo abbraccio, dal suo profumo che ricopriva i miei vestiti, da.. lui.
Feci una velocissima doccia, per poi infilare slip e reggiseno con sopra una maglia enorme che mi arrivava fino a sotto il sedere.
Mi spazzolai i capelli e sentii una fitta sul fianco.
Alzai la maglia, dove vidi un livido troppo visibile, grande quasi quanto la mia mano.
“Fanculo Steve.”
Lasciai ricadere la maglia al suo posto e mi infilai nel letto.
Non mi andava di lasciare solo Joe. Non mi andava di rimanere sola, non dopo che quei bastardi mi avevano portata via da casa mia.
Niente li avrebbe fermati, sarebbero stati capaci di entrare ora e venirmi a prendere.
Chissà, forse mi avrebbero portata nel letto di qualche maniaco, avrebbero ricevuto soldi solo per aver dato la mia verginità a dei bastardi.
Dovevo smetterla di pensare.
Il mio respiro diventava sempre più pesante e il mio petto si muoveva in modo irregolare.
Mi sedetti sul materasso, fissando il vuoto.
Ero spaventata, e se avrei continuato cosi, sarei finita in qualche manicomio di periferia.
Afferrai il mio cuscino e vagai per i corridoi della mia casa.
Arrivata sulla porta della camera di Joe, feci per bussare.
Ma se dormiva? O se era nudo? O sotto la doccia?
Non potevo piazzarmi in quella camera.
Forse mi avrebbe preso per una pazza psicopatica, per una vogliosa di sesso.
Ovvio io avrei solo voluto compagnia ma, non potevo comunque infiltrarmi in camera sua.
No non potevo.
Ritirai la mano voltandomi di spalle.
“Oh andiamo” mormorai tra me e me.
Presi coraggio e bussai.
Nessuno aprì.
Feci per bussare di nuovo, ma la porta si spalancò, mostrando Joe già in pigiama.
Sorrideva dolcemente. Dio quel sorriso era perfetto.
Mi guardò. Io posai il mio sguardo per terra, contorcendo i miei piedi, in modo da distrarmi mentre parlavo.
“Ecco io..ehm..” dondolai sui piedi, bloccandomi ad ogni parola. “volevo..volevo chiederti se..insomma..pensavo alla brutta serata e... mi hanno presa..prima intendo..ho paura che tornino.. insomma..ti va..ti va di dormire con me?..Non ti tocco..se vuoi dormiamo distanti, io..io ho paura da sola..ho bisogno di..”
Rise leggermente per poi stringermi in un abbraccio.
“Sssh, vieni in camera? O preferisci stare in camera tua?”
Ricambiai il suo abbraccio e alzai la testa per guardarlo, inutilmente.
Era troppo alto.
“Qui va bene..grazie.”
“Ehi, ti ricordo che siamo in casa tua. Grazie a te.”

 

 *****

Eravamo sotto le coperte, e mi cingeva le spalle con le sue braccia possenti.
Mi sentivo protetta. E in più ero al caldo.
Nessuno dei due riusciva a dormire.
Decisi di rompere il ghiaccio.
“Hai una ragazza?”
Mi maledii in quel momento per la mia domanda troppo diretta.
“No” Mi sorrise.
“Come mai? Sei affascinante.”
Ammisi con un ghigno.
“Lo so modestamente pft..sai quando incontri qualcuno che ti prende tanto all’inizio, ma che poi non ti da niente dopo? Bene a me è capitato cosi..conobbi una ragazza grazie..a.. mio fratello..” il suo tono divenne più basso, per poi riprendere quello iniziale. “Era davvero bella, alta, occhi chiari, bionda, due gambe lunghe e snelle..”
‘E tu sei nel letto con una che, è praticamente l’opposto’ pensai tra me e me.
Lui continuò, posando il suo sguardo sul mio. “..ci frequentammo per qualche mese, poi capii che era una grande troia. Stava con tutti nel modo in cui stava con me. Contemporaneamente aveva quattro ragazzi” Rise.
“Poco zoccola mi dicono..bhè..hai fatto bene ad allontanarti..insomma nessuno vorrebbe conoscere una tipa cosi.”
Il suo sguardo si incupì. “L’ho fatto per mio fratello..Nicholas..lui era innamorato dell’amica di questa ragazza, ma non era bravo a parlare con le ragazze, cosi con la scusa, lui conobbe Meredith, l’amica di quella troia. Meredith era l’opposto. Dolce, seria, aveva dei sani valori. Ecco perché Nicholas si era innamorato di lei.”
Si morse il labbro, cosi capii che qualcosa non andava.
“Cosa è successo?” Domandai quasi sapendo che suo fratello c’entrava qualcosa.
“Mio fratello è..morto due anni fa. Aveva diciassette anni.”
Non era pronto ancora per parlarne. Decisi di cambiare argomento, senza dire nulla, semplicemente gli strinsi la mano, per fargli capire che se voleva, io ero li. Li ad ascoltarlo.
“Quanti anni hai tu?”
“Ventidue.” Fece un mezzo sorriso.
“Wow io diciotto..un anno in meno e ti avrebbero preso per pedofilo sai?”
Il suo sorriso si allargò, trasformandosi in una risata.
Notai però che la sua mano non si staccò dalla mia.
“Bhe allora ringrazio tua madre per averti fatta prima”.
“Si, a diciotto anni sei figa..mi sento potente ad essere maggiorenne.”
Si morse il labbro osservandomi.
“Diciotto eh? Non dovresti andare a scuola?”
Mi morsi l’interno della guancia e lo guardai.
“Diciamo che ho deciso di abbandonare gli studi. Non perché non me lo potessi permettere, mia madre ha insistito tanto per farmi continuare. E’ che non volevo. L’anno scorso ho deciso di mollare tutto.”
Assunse un’espressione stranita.
“Al quarto liceo?”
Annuii.
“Si, i miei professori dicevano che se avrei continuato in quel modo avrei perso l’anno e, rinunciai in partenza. A Gennaio abbandonai gli studi. Insomma, la gente parlava, troppo. I bulli mi minacciavano, e quando gli andava bene, mi facevano..male. Sopportai questo per un anno. Forse scoprirono la mia storia, e mi presero di mira, io non reggevo tutto. Ho preferito lasciare la scuola.”
“La gente parlerà sempre lo sai?” mormorò.
Mi strinse di più a lui.
“Si. So che è stato un male lasciare la scuola o iniziare a bere, a drogarmi, a fumare. Lo so. E’ che non credo che la mia vita meriti di essere vissuta. “
I suoi muscoli si irrigidirono.
Fissò i suoi occhi scuri nei miei.
“Ascolta Demi.. sei qui ok? La tua vita merita di essere vissuta, tu meriti di essere qui. Sei fantastica. Te lo dice uno sconosciuto ok? Non dovresti buttarti a terra cosi, non dovresti rifugiarti in qualcosa che ti fa solo del male.”
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime ripensando a tutto ciò che avevo dovuto sopportare per un anno.
Joe se ne accorse perché finì di parlare.
Posò le sue mani delicate sul mio viso e asciugo quelle poche lacrime che erano scese.
“Se tu vuoi, io ti farò uscire da tutto ciò. Non so cosa si prova, ma so cosa si prova a perdere qualcuno che ami per colpa della droga. Lo so Demi. Nick è morto per i tuoi stessi motivi. Ed io non permetterò che tu ti faccia del male ok?”
Spalancai gli occhi. Suo fratello morì, per essere entrato in questo tunnel.
Suo fratello morì. E se avessi continuato di questo passo , sarei morta anche io.
Mi strinse forte a se. Lasciò un bacio sulla mia fronte e mi guardò.
“No. Non è un riscatto, non è un modo per riscattare me stesso perché non sono riuscito a salvare mio fratello. Ti ho conosciuta per caso Demi, e in pochi giorni ho capito quanto tu sia fantastica. Io voglio farti smettere. Non voglio che tu ti faccia del male ancora.”
Rispose a quella questione, ancora prima che mi balenasse in testa.
Poggiai il mio viso sul suo petto marmoreo e accogliente allo stesso tempo.
Mi feci stringere nelle sue braccia. Mi sentii protetta, ancora una volta.
Annuii, facendogli intendere che accettavo la sua proposta.
Da sola non sarei mai uscita da quel giro.
Lui si preoccupava per me. Non potevo dargli una delusione.
Nonostante lo conoscessi da due giorni. Sapevo che potevo fidarmi di lui.
Non so cosa. Ma qualcosa mi spingeva ad affidarmi a lui.
Mi sfiorò con il pollice il livido sulla mascella.
“Non permetterò a nessuno di farti del male ok? E quel coglione che ti ha fatto questo, pagherà.”
Posò il suo mento sulla mia testa, ancora poggiata sul suo petto.
“Buonanotte Joe.” Sorrisi e intuii che lui fece la stessa cosa.
Mi strinsi di più a lui e sollevai la coperta su di noi.
“Dolcenotte Demi.”

 
 
Allora? Cosa ne pensate mh? Non sono dolcissimi? Jhfiaof.
Secondo voi Joe cosa ha intenzione di fare a Steve?
E Demi? Riuscirà a ‘guarire’ pian piano da tutto?
Si conoscono da poco eppure sono cosi legati, strano ma vero ahahaha.
Ok mi dileguo.
Spero in tante vostre recensioni per sapere cosa ne pensate..baci.
PS: per chi vuole su twitter io sono xJovato_

 

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Capitolo 7
*** Capitolo SETTE. ***


Go go go tante sorprese per voi in questo capitolo u.u
Non anticipo nulla come al solito, quindi sta a voi commentare.
Bene buona lettura bellissime <3

 

 
 
DEMI’S Pov
 
Mi svegliai tra le braccia di Joe.
Era qualcosa di magnifico svegliarsi accanto a qualcuno. Soprattutto qualcuno che tiene a te.
Cercai di togliermi dalla presa di Joe, sgattaiolando da sotto le coperte.
Come mio solito, scesi in cucina.
Riscaldai del latte, nel mentre salii su una sedia, afferrando un pacco di biscotti in alto nello scaffale.
Scesi, portando la sedia al suo posto, e misi i biscotti nel vassoio.
Probabilmente sarei apparsa una stupida, ma mi piaceva l’idea di portare la colazione a Joe, nel letto. Insomma, era il minimo che potessi fare. Mi aveva difesa da Steve e aveva accettato di rimanere a casa mia.
Versai il latte in due tazze, e le misi nel vassoio.
Lo afferrai saldamente, e con cautela salii al piano di sopra.
Arrivata alla porta della camera, la aprii con un piede, posando il vassoio sul comodino. Aprii le tende, e saltai sul letto, dove Joe ancora dormiva.
“Sveglia, sveglia è già mattina”
Risi dell’espressione buffa che il viso di Joe assunse.
Sentii un mugolio di sottofondo.
Presi un biscotto e lo passai sotto il naso di Joe.
“mmmh cioccolata, ne vuoi uno?”.
Gli occhi di Joe si socchiusero, e un sorriso contornò le sue labbra.
“Buongiorno Demi” Afferrò il biscotto dalle mie mani e lo mise in bocca.
“Ehi, era mio” misi il broncio per poi sistemarmi sotto le coperte. “Guarda, ti ho portato latte e biscotti..ma se vuoi cè, scendo e ti preparo altro.”
Rise per poi sedersi.
Si stiracchiò, per poi passare le mani tra i capelli e scompigliarli.
“Va benissimo cosi, non sono un tipo che mangia tanto a colazione sai?”
“Oh allora i biscotti sono tutti miei.” Risi e ne mangiai uno.
“Non dirlo nemmeno per scherzo”
 
Continuammo a ridere, finendo la colazione, e ci ritrovammo a scherzare come due stupidi.
“Demi dove sei??” disse facendo finta di cercarmi.
Uscii da sotto le coperte saltandogli addosso, e lo feci scivolare per terra.
Scoppiai in una risata, piegandomi in due sul letto.
“Che idiota, non sai nemmeno sederti sul letto” ammisi, per poi continuare a ridere.
Lo vidi massaggiarsi il collo, piegandolo leggermente di lato.
Dio solo sapeva quanto io lo trovassi sexy in quel momento.
Sentii un calore sulle guance. Arrossii notevolmente e decisi di alzarmi.
Joe mi afferrò dalla vita, catapultandomi sul letto e prese a farmi il solletico.
“Ah si? Vediamo l’idiota chi è allora”
Risi per circa mezz’ora.

 

 *****


“Ehi Joe, se vai in camera di mio fratello puoi prendere qualcosa dall’armadio, ti fai una doccia e ti vesti. Non crearti problemi ok?”
Lui annuì, ed io mi precipitai in camera.
Mi spogliai e corsi sotto la doccia.
 
JOE’S Pov
 
Dopo essere uscito dalla doccia, sistemai un asciugamano intorno alla vita e andai in camera di Matt, come Demi aveva detto.
Mi guardai intorno.
Vidi diverse foto che ritraevano due bambini. Probabilmente erano lei e suo fratello.
E pazzesco, il suo viso è rimasto comunque adorabile, da quando era bambina.
Il suo sorriso era rimasto lo stesso. Sempre dolcissimo.
 
Decisi comunque di non soffermarmi troppo.
Andai verso l’armadio e presi una camicia a mezze maniche, a quadri, bianca e blu, una maglia a mezze maniche bianca e dei jeans.
Presi un paio di boxer, e andai in camera a cambiarmi.
Dopodiché scesi in soggiorno, accesi la tv e mi soffermai sulla replica della partita che probabilmente avevano trasmesso ieri.
Sentii in lontananza un telefono squillare.
Il mio stava in tasca, perciò era di Demi.
Controllai chi fosse.
Sullo schermo apparve il nome di “Steve”.
Mi morsi il labbro nervosamente e chiusi la telefonata.
Come si permetteva quel coglione a richiamarla?
 
Dei passi leggeri attirarono la mia attenzione.
Posai il telefono e mi voltai.
Demi era in piedi sulle scale, indossava degli shorts di jeans e una canotta nera. Ai piedi le infradito.
 “Ciao bellissima.” Sorrisi e notai il suo viso diventare rosso.
“I lividi fanno ancora tanto male?” lei si limitò solo ad annuire. Probabilmente voleva eliminare il ricordo di ciò che le era successo.
“Ehi..qualcuno stava chiamando?” mormorò.
Forse avrei dovuto evitare di dirglielo ma..
“Era Steve..”
“ohw..”
Il suo viso da roseo divenne pallido ed il suo sguardo si precipitò nel vuoto.
“Ehi Demi, ci sono io qui con te..”
Le afferrai le spalle, e la strinsi forte a me.
“Se quel bastardo prova a toccarti ancora, la pagherà.”
“Joe io..io non voglio altri lividi..non voglio più vederlo.”
Aveva un aria da bambina, era impaurita, spaesata.
Semplicemente era traumatizzata dal dolore che aveva sopportato.
Continuai a tenerla stretta a me.
“Sssh tranquilla..sono qui con te.”
Mi allontanò, guardandomi.
“Joe tu hai una vita..io..tu non puoi restare.. ti stai mettendo in situazioni pericolose per..per una sconosciuta.”
Mi sedetti su uno scalino e la tirai, facendola sedere sulle mie gambe.
“Ascolta, nessuno mi ha costretto a rimanere..tu lo hai chiesto, ma ho scelto io di rimanerti affianco ok? Io lavoro pomeriggio, e finchè non mi assicurerò che tu stia bene, non ti lascerò sola ok? Aspetteremo tua madre. In caso contrario verrai con me al lavoro.”
Annuì semplicemente.
 
Il suo telefono squillò ancora.
Per la seconda volta la telefonata si chiuse, e stavolta fu Demi a deciderlo.
Mise il telefono in tasca e mi guardò.
 
“Andiamo al parco? Non mi va di stare chiusa in casa.”
“Ovvio.” Annuii sorridendole.


***** 

Passeggiavamo vicino al laghetto.
“Mi sembra di conoscerti da una vita Joe.”
Sorrise e continuo a camminare, per poi correre verso una panchina libera e sedersi.
La raggiunsi e mi sedetti.
“Già, lo stesso è per me..forse è perché abbiamo passato praticamente due giorni e mezzo, insieme.”
Rise.
La vidi cercare qualcosa in borsa.

 
DEMI’S Pov
 
Presi dalla borsa il mio pacchetto di sigarette, ne estrassi una e l’accesi,
La posai sulle labbra e aspirai.
“Demi… toglila.”
Joe si irrigidì.
“Ma è una sigaretta. Non mi uccide mica.”
Tolsi il fumo dalla bocca per poi aspirarne ancora.
Mi tranquillizzava. So che mi faceva del male ma, ero calma.
Ripensai alla prima che fumai.
Diciamo che fui costretta.
Era stato circa un mese prima del mio abbandono della scuola.
Un ammasso di stronzi diceva che non ne ero capace, che ero una buona a nulla.
Cosi per non dargliela vinta, ne presi una e la fumai.
Rimasero sconvolti, io ero la brava ragazza.
Mi presi una specie di rivincita, almeno all’epoca la pensavo cosi.
Potessi tornare indietro, non lo farei.
Joe ad un tratto afferrò la sigaretta dalle mie mani e la gettò per terra, spegnendola.
“Cosa vuoi?”
Mi lamentai.
“Di cosa abbiamo parlato ieri eh?”
Abbassai lo sguardo per poi tornare a guardarlo.
“Sai forse è inutile, ormai è da più di un anno che la mia vita va avanti cosi, non credo di poter smettere.”
Strinse le mani in due pugni.
Trasalii. E se mi volesse fare del male?
Probabilmente notò la mia espressione terrorizzata. Rilassò i suoi muscoli e prese un respiro profondo.
“Scusami..” sospirò, per poi continuare. “Io so che tu puoi farcela ok? Sei forte abbastanza. Ho visto le foto in camera di tuo fratello. Puoi ritornare ad essere serena come lo eri una volta. Ho visto come sorridevi, all’apparenza sembra che il tuo sorriso non sia cambiato. Ma io so che i tuoi sentimenti sono diversi. Provi rabbia, provi schifo verso tutto quello che ti circonda, lo so.”
Come poteva sapere quello che sentivo? Come?
Ero nella sua vita da tre giorni, tre.
Sentii il cellulare vibrarmi in tasca.
Era un messaggio.
 
Steve
:
Dove cazzo sei? Perché mi chiudi il telefono in faccia? Demi, appena ti trovo te la faccio pagare.
 
Assunsi un’espressione spaventata.
Joe lo notò, prese il mio telefono dalla mani e lesse.
“Lurido pezzo di…”
Lo fermai.
“Joe calmati per favore..”
Mi restituì il telefono e mi guardò.
“Dove si trova? Voglio chiedergli di persona che cazzo pretende da te.”
“Joe lui..”
Alzò di un tono la sua voce, mi spaventai.
“Dove sta, Demi? Dove sta?”
“L-lui..ora sarà in spiaggia..di solito gioca a palla a volo li..”
“Bene …vieni con me?”
Ad un tratto la sua calma mi preoccupò.
Annuii.
Arrivammo alla sua auto, entrammo e nel giro di pochi secondo l’auto partì.


***** 

Il tragitto fu breve ma silenzioso.
Arrivati in spiaggia lo aiutai a cercare Steve.
“Joe io..non voglio che tu ti metta nei casini.”
“Sssh..tranquilla, voglio solo parlare. Lo vedi?”
Cercai tra la folla della spiaggia, vidi la figura di Steve accasciarsi per terra sulla sabbia.
Rideva. Mi faceva schifo.
“E lui..” lo indicai.
Joe mi fece segno di rimanere li.
Trovai un muretto libero, e mi sedetti di sopra.
Osservai la figura di Joe dirigersi verso Steve e..avevo fottutamente paura.
 
JOE’S Pov
 
Eccolo li. Quel bastardo.
“TU” urlai indicandolo.
Il suo sguardo si posò su me.
“Che vuoi? Chi sei?”
Gettò il pallone per terra, dirigendosi verso di me.
“Sono un tipo abbastanza incazzato con te. Lascia in pace Demi ok?”
Rise. Io provavo solo disgusto per lui però.
“Wowowow. Ha mandato il suo nuovo amichetto? Quella puttana dove ti ha rimorchiato eh?”
Sentii la rabbia ribollire dentro, penso che la vena sul mio collo fosse cosi visibile da fare paura.
“Dille alla tua amichetta che il mio amico ancora aspetta.”
Rise assieme al suo gruppo di amici, bastardi e squallidi quanto lui.
“Non ci posso credere, è sempre stata sola, te l’ha data a pagamento?”
Non mi controllai più. Sapevo che Demi stava guardando, sapevo che vedere una rissa le avrebbe provocato ancora più paura.
Ma il mio istinto prese la meglio.
Sferrai un pugno in faccia a quel bastardo, facendolo cadere per terra.
In un secondo gli spaccai il setto nasale e il sangue iniziò a scendere sul suo viso.
“Chiamala ancora ‘puttana’ e di te non ci rimarrà nulla ok?”
Minacciai.
Mi voltai per raggiungere Demi quando una mano si posò aggressivamente sulla mia spalla.


Eccomi nel mio angolino ahahahah
Allora che ne pensate?
Cosa succederà a Joe?
E Demi come prenderà la situazione?
Voglio tanti tanti tanti pareri.
Ho bisogno di sapere cosa ne pensiate u.u
Quindi su, aspetto i vostri commenti u.u
Per qualsiasi cosa, io sono su twitter xJovato_
Baci bellezze.

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Capitolo 8
*** Capitolo OTTO. ***


Scusate il ritardo, ma proprio non ho avuto tempo di aggiornare prima t.t
Allora, ecco a voi il nuovo capitolo.
Demi inizierà a capire cosa prova per Joe e…
Ssssh, non dico niente che è meglio u.u
Leggete e commentate voi.
Voglio i vostri pareri, sia negativi che positivi.
Su su, buona lettura bellezze <3

 
DEMI’S Pov
 
“JOE” urlai quasi disperata.
Era inutile. Steve gli sferrò un pugno in faccia, poi nello stomaco.
Lo fece accasciare per terra
Corsi verso di loro, arrivai quasi senza fiato.
Questo non mi impedì di allontanare Steve. Mi inginocchiai per terra vicino a Joe, lo scossi un paio di volte, probabilmente perse i sensi, perché non si svegliò.
“Sei un coglione Steve.” Sputai.
Lui si avvicinò pericolosamente a me, afferrandomi da un braccio.
“Tu sai che non mi faccio problemi a farti del male, quindi chiudi quel cesso di bocca e vieni con me.”
Nonostante sapessi che Steve non aveva scrupoli, feci di testa mia.
“Col cazzo. Mollami stronzo” con la mano libera gli tirai uno schiaffo.
Ok probabilmente gli fece solo il solletico, ma non mi sarei mostrata una debole.
Lui prontamente mi afferrò il polso, bloccandomi anche l’altra mano.
“Ok fallo ancora” mi provocò.
Ad un tratto lo vidi piegarsi in due e gemere dal dolore.
Qualcuno gli aveva tirato un calcio nello stomaco.
“Ti ho detto che non devi più toccare Demi ok?”
La voce di Joe era roca e spezzata. Guardai verso di lui, con la manica si tolse il sangue in eccesso sul labbro, sorrise amaramente e con fatica si alzò. Tirò un secondo calcio nello stomaco a Steve, seguito da un terzo, da un quarto, da un quinto.
Praticamente stava sfogando la rabbia su di lui.
Quando vide che Steve non dava più segni di vita si fermò, sputando sopra di lui.
“Lo hai ucciso?”
Chiesi quasi terrorizzata.
Ok, fargliela pagare era un conto, ucciderlo era tutt’altra cosa.
Scosse la testa.
“Purtroppo si riprenderà, ma non credo verrà più a cercarti.” Sorrise. Con un piede mosse la sabbia, facendola cadere sul viso di Steve.
“Vaffanculo bastardo.” Mugolò Joe, per poi prendermi per mano e trasportarmi fino alla sua auto.
La gente intorno rimase terrorizzata, se non peggio.
Probabilmente conoscevano entrambi, e non si aspettavano che Joe avesse la meglio su Steve.
“Stai bene?” Mi chiese premurosamente. “Ti ha fatto del male?”
Scossi il capo, massaggiandomi i punti in cui Steve aveva stretto.
“No tutto bene, piuttosto tu. Passiamo dalla farmacia ok? Prendo il necessario per non farti perdere più sangue. Anzi no..no tranquillo, a casa mia ho tutto. Andiamo.”
Scosse la testa ridendo, e mise in moto.
Dopo poco arrivammo a casa.
Parcheggiò, 10 minuti dopo eravamo dentro casa.
“Allora siediti ok? Controllo se c’è mia madre, in caso chiedesse, tu di che..mh..ti ho picchiato io.”
Scoppiò in una rumorosa risata.
“Scusami Demi ma..insomma, forse dovrei trovare una scusa più accettabile.”
“Ok, pensaci su.”
Rise ed io salii di sopra.
“Mamma sei in casa?”
Sentii una voce provenire dal bagno.
“Si tesoro, entra pure.”
“Buongiorno mamma” la abbracciai, poi vidi che mi stava fissando il viso.
“Cosa sono quei lividi Dems?”
“Oh..” cercai di nasconderli. “Niente mamma, sai come sono distratta, ho sbattuto contro l’armadio.”
Risi cercando di nascondere tutto, ma lei non ci cascò. Lascio comunque stare.
“Mamma ricordi Joe? Quel ragazzo che è venuto qui qualche giorno fa?”
Annuì. “Bene, ha..diciamo che sta perdendo sangue dal naso.. mi dai qualcosa per medicarlo?”
“Certo tesoro..ma dimmi, c’è qualcosa tra di voi?” Ammiccò, dandomi leggere gomitate.
“Mamma, va a prendere ciò che mi serve” arrossii violentemente.
Aprì un armadietto e mi diede della garza, del cotone e del disinfettante.
“ Tampona con il cotone le parti ferite, e poi copri con..”
“Si mamma, so tutto.” Mi chiusi la porta alle spalle e scesi giù.
Vidi Joe che si guardava le mani, assumendo un’espressione di dolore.
“Ecco l’infermiera lalala” Canticchiai.
Mi sedetti accanto a lui e poi rise.
“Che infermiera carina, credo proprio che mi farò male più spesso.”
Lo spinsi più indietro ridendo, poi mi avvicinai.
“allora, questo farà un po’ male, ma sei un uomo tu, quindi sopporti” Risi, mettendo del disinfettante sul cotone.
“Io faccio il capitano” assunse una buffa espressione, che mi fece ridere.
Lui fece lo stesso.
Subito dopo mi avvicinai al suo viso, osservando le ferite. “Wow ci è andato giù pesante.”
Portai il cotone vicino le sue labbra e tamponai.
“Non hai visto cosa gli ho combinato io, però”
“Non farti il figo, le hai prese comunque” ridemmo entrambi.
Quando sfiorai la ferita più aperta, con il cotone, lui trasalì, poi però strinse i pugni e resistette.
Continuai per circa 10 minuti, medicandogli ogni ferita.
“La prossima volta prendo a cazzotti chiunque ti fa del male, sai com’è, mi annoio a guarire le ferite.” Risi e posai tutto sul tavolino, poi continuai. “Ora stai meglio?”
Lui annuì, io mi sedetti accanto lui. Quasi spontaneamente mi accoccolai tra le sue braccia.
Lui rimase spiazzato all’inizio, poi mi cinse le spalle con un braccio e mi strinse a se.
“Sei davvero tanto dolce a preoccuparti per me.” Alzai lo sguardo verso di lui.
“Sei una ragazza fantastica Demi, non voglio perderti.”
Mi morsi il labbro, sorridendo.
Poi scossi il capo.
“Ti manca tanto vero?”
Assunse un’espressione confusa e mi guardò.
“Di chi parli?”
“Di tuo fratello” ammisi.
Lui si passò una mano tra i capelli e annuì leggermente.
“Non sono riuscito a salvarlo, eppure sapevo ciò in cui si stava cacciando. Ero troppo preso dalle mie cazzate per prestargli attenzione. Eppure lui era.. era un fratello, un amico, c’era sempre per me. Io ero l’unico a sapere Demi, e non ho fatto niente per salvarlo. Ma anche se mi sento in colpa, ogni fine settimana vado al cimitero, credo che parlargli mi faccia sentire meglio..”
Istintivamente lo strinsi forte a me.
“Tu non sei colpevole di nulla, è brutto dirlo ma..l’unico colpevole probabilmente era lui, come lo sono io, nonostante so che tutto questo non mi fa bene, io continuo a farlo, continuo a bere, a fumare, continuo a farmi del male Joe. Io so che tuo fratello non vorrebbe vederti in queste condizioni, non vorrebbe vederti soffrire. Non darti colpe che non hai.”
Mi guardò quasi sorpreso. “Hai ammesso che ti fai del male..”
Abbassai lo sguardo. Si, per la prima volta lo avevo ammesso pubblicamente.
Non so perché, ma da quando Joe era entrato nella mia vita, la voglia di farmi del male diminuiva sempre di più.
Magari era perché ‘farmi del male’ non era il mio pensiero fisso. Magari era perché Joe mi distraeva. O probabilmente era perchè Joe mi faceva stare bene.
 “Posso farcela Joe.”
Lui annuì sorridendo, mi diede un bacio sulla fronte, per poi continuare a stringermi forte.
Dei passi rumorosi e per nulla eleganti, si fecero spazio nel silenzio della stanza.
Mia madre scendeva le scale, e probabilmente ci vide accoccolati sul divano, perché assunse un’espressione felice, come se mi stessi sposando.
Io e Joe ci allontanammo subito imbarazzati.
“Ehm..mamma, che ci fai qui?”
“S-salve signora.”
Mia madre scoppiò a ridere e ci raggiunse.
“Demi abito qui..ciao Joe, come stai? Le ferite tutto bene?”
Lui annuì, assumendo un colore roseo sul viso.
Io volevo morire. Perché mia madre doveva mettersi sempre in mezzo?
“Joe rimani a cena stasera?”
Spalancai gli occhi, mia madre mi guardò di sfuggita e rise.
“No veramente..io ecco..mia madre..i miei, mi..mi aspettano”
“Oh credo che se li avvisi non ci rimarranno male.”
Prese il telefono e lo porse a Joe.
“Chiamali pure, io vado a cucinare.”
Si dileguò in cucina ed io sprofondai nella vergogna.
“Scusala Joe, mia madre è fatta cosi..sei il primo ragazzo con cui, insomma, sei qui a casa mia. Sei la prima persona che porto qui.”
Rise e compose un numero sul telefono.
“Tranquilla, credo sarà una bella serata.”
Mi fece l’occhiolino e si alzò per andare a telefonare.

 
*****
 
Eravamo tutti e tre a tavola.
Stranamente mia madre e Joe presero confidenza subito, al contrario io mi sarei aspettata un silenzio imbarazzante.
Invece parlammo di varie cose. Mia mamma indagò sul tipo di ragazzo che era Joe, gli chiese se lavorava, se aveva studiato, che intenzioni aveva per il futuro. Solite cose di mia madre.
“Parlando di lavoro, oggi ho completamente dimenticato di avvertire Jason, cavolo.”
Si schiacciò la mano in fronte.
“Jason?”
Dissi stranita.
“Si il mio capo, probabilmente non era di necessaria importanza la mia presenza, altrimenti avrebbe chiamato lui. Domani mi toccherà fare il doppio turno.” Ammise quasi come se fosse stanco, già prima di iniziare.
“Tranquillo, farò un salto al centro commerciale, poi verrò a trovarti.” Risi.
“Verrai in un negozio di cose sportive, per uomini?”
Disse quasi sconvolto.
“Già..mh, dirò che devo fare un regalo, e chiederò di parlare con te”
Mia madre rise e contagiò anche Joe.
Le sue labbra rosee si aprirono in una risata divertita, il suo viso era rilassato e nonostante i graffi che lo ricoprivano, era comunque bellissimo.
Demi, Demi no, che fai? Mi presi ad offese da sola.
Che diamine, dovevo smetterla di fare certi pensieri.
La cena continuò tra alti e bassi, io ruppi un bicchiere, ma nulla di grave.
 
“Allora ti aspetto domani al negozio, ok?”
Eravamo sulla soglia della porta, la cena era finita, e.. mi sentivo quasi vuota.
Non volevo che Joe andasse via.
Annuii.
“Va bene..” Gli sorrisi, lui si avvicinò a me e mi abbracciò forte.
“E’ strano lasciarti dopo tre giorni che siamo stati praticamente appiccicati.”
Annuii stringendolo forte a me, poi continuò.
“Domani sera ti porto a cena, ci stai? Stavolta però mi assicurerò che tu non sia rapita da maniaci psicopatici.”
Rise e mi diede un bacio sulla fronte.
“Dove mi porti?”
Dissi curiosa, guardandolo.
“Mh..no, non te lo dico.”
Mi strinse più forte e poi si staccò.
“Dolcenotte Demi..ti aspetto in negozio domani, non darmi buca.”
“Pft ovvio che no, a domani..notte Joe.”
Mi poggiai allo stipite della porta, osservandolo mentre si allontanava.
Era bellissimo, dolcissimo, mi faceva stare bene come..come mai nessuno aveva fatto prima.
Sorrisi tra me e me quando lo vidi entrare in auto e andar via.
Per la prima volta, qualcuno si preoccupava per me.
Per la prima volta qualcuno mi faceva sentire..viva.

 
Spazio a me lalalala.
Che ne pensate??
La madre troppo invadente eh? AHAHAH
Comunque, secondo voi Joe cosa intendeva per “mi assicurerò che tu non sia rapita da maniaci psicopatici” ???
Cosa avrà intenzione di fare mh?
E secondo voi come sarà l’appuntamento?
Dove la porterà?
Lascio spazio a voi adesso, spero vi piaccia.
Baci bellissime.

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Capitolo 9
*** Capitolo NOVE. ***


Perdonate il ritardo bellezze e scusate in anticipo se questo capitolo non sarà il massimo, prometto che nel prossimo ci saranno scene tanto dolci e scene che forse non vi piaceranno.
Comunque non anticipo nulla dai, buona lettura, aspetto i vostri commenti. Ehm NON L'HO RILETTO, QUINDI MI SCUSO IN ANTICIPO SE CI SONO ERRORI.

 

 
JOE’S Pov
 
Quella mattina mi svegliai di buon umore.
Sarebbe stata una serata giornata perfetta, se solo non avessi dovuto subire una mattinata di “Mi scusi, dove posso trovare questa felpa, più grande?” oppure “Non è che può ordinarmelo?”.
 
Mi feci una doccia velocissima, mi vestii velocemente e scesi in cucina.
Presi il caffè, il più veloce possibile. Ero in ritardo cazzo.
Purtroppo era uno dei difetti del vivere solo.
Da quando era successo il casino di mio fratello, decisi di andare via di casa, ero abbastanza grande e..reggere gli sguardi dei miei genitori e dell’altro mio fratello, bhè era orribile, perché io sapevo, sapevo del giro in cui stava e non avevo fatto nulla. Vedevo i miei solo durante le feste.
Presi velocemente la giacca, e uscii di casa chiudendo a chiave.
Entrai in auto sfrecciando verso il centro commerciale.  Jason mi avrebbe ucciso.
Trovai un parcheggio, e dopo pochi secondi mi ritrovai a correre per il centro commerciale.
Arrivato al negozio, vidi Jason consegnare una busta in mano ad un ragazzo.
“Scusa, scusa, scusa Jason..vedi ho avuto problemi e…”
Mi interruppe accennando un sorriso.
“Vai coglione, cambiati e corri qua.”
Andai a cambiarmi e poi lo raggiunsi.
“Eccomi..ehi Jason, senti, più tardi verrà una ragazza, se tipo mi fermo a parlare con lei, non dare peso alla questione ok? Voglio dire, è una questione importante..”
“Oh certo Joe, importante… scommetto che è bella, e che ti piace.”
“Un cliente..” Corsi verso il tipo che era entrato.
Jason mi conosceva da anni ormai, e poteva intuire se qualcuno mi piaceva.
Ma non volevo parlarne. Insomma Demi era..Demi. Aveva un sorriso perfetto.
E i suoi occhi erano dolcissimi, era bellissima.
Era.. Joe che cazzo fai?
Mi concentrai sul cliente, quando vidi una chioma scura fare capolino sulla soglia del negozio.
Lasciai la felpa nelle mani del ragazzo.
“Ti starà bene.”
Sentii un ‘è grandissima’ in sottofondo, ma corsi da Demi, tappandole gli occhi.
“Chi sei?? Che vuoi?” Disse posando le sue piccole mani sulle mie.
Probabilmente capì che ero io, perché le sue labbra si curvarono in un sorriso perfetto.
“Buongiorno signor commesso, ehm dovrei fare un regalo..”
Rise. Le tolsi le mani dagli occhi per poi stringerla in un abbraccio.
“Buongiorno signorina, le consiglio un bel paio di boxer”
Rise ancora, dandomi una leggera spinta.
“Visto che sono passata a trovarti? Mamma si è messa a fare il terzo grado.‘perché sveglia cosi presto?’ ‘perché sei vestita cosi carina?’ ‘ti vedi con Joe vero?’ è insopportabile.”
Ridemmo entrambi, la porta con me nel retro del negozio e la feci sedere sulla scrivania, per poi sedermi accanto a lei.
“Stasera allora ti porterà finita”
“Non voglio minimamente immaginare cosa farà, aspetta, stasera lei lavora, sarò sola”
Fece un’espressione quasi felice. Io invece fui colto dal panico.
Dovevo trovare un modo per non farla stare da sola.
Certo. Avrei chiesto a Selena, sicuramente si sarebbero piaciute.
Sentii una mano posarsi sul mio ginocchio. Demi mi guardava preoccupata.
“Successo qualcosa?”
Scossi la testa sorridendole.
“Ehi Dems, io devo scappare, Jason mi uccide. Ci vediamo stasera ok?”
Lei saltò giù dalla scrivania e mi stampò un bacio sulla guancia.
“Va bene Joe, ti aspetto alle otto eh”.
Risi e la accompagnai fino all’uscita del negozio.
La abbracciai, per poi vederla correre verso i parcheggi.
Dio era bellissima.
 
DEMI’S Pov
 
Arrivata a casa mi buttai sotto la doccia.
Avevo proprio bisogno di rilassarmi.
Uscii mezz’ora dopo e mi piantai di fronte lo specchio.
Osservai il mio viso, erano spariti i lividi lasciati da Steve, rimaneva solo quello sul fianco, e non era più cosi doloroso.
Passai un po’ di crema sul viso e strinsi la cintura dell’accappatoio, aprii la porta e scesi in soggiorno.
Stare sola non era poi cosi male, però Joe mi mancava.
Demi, Demi, Demi stupida, lo hai visto stamattina, sei un’idiota.
Scossi la testa per non pensarci, ultimamente quello era l’argomento principale dei miei pensieri.
Feci per alzarmi, quando sentii bussare alla porta.
E se era Joe? Naah, lui lavorava.
Steve? Merda.
Corsi alla porta, spiando prima dalla finestra chi era.
La aprii leggermente e vidi una ragazza dai lunghi capelli scuri, che si guardava le scarpe.
“Ehi ehm..tu sei?”
La ragazza sorrise e mi porse la mano.
“Sono Selena, la migliore amica di Joe.”
Le strinsi la mano e mi scostai leggermente per farla entrare.
“io sono Demi, ma credo tu lo sappia”
Ridemmo entrambe e poi mi osservò.
“Mh vedo che sei già pronta.”
Rise e mi prese per mano, per poi continuare.
“camera tua?”
La guardai quasi sconvolta, ma risi della situazione che si era creata.
Selena si metteva subito a suo agio e contagiava la gente intorno a se.
“Vieni qui” Le passai avanti e la trascinai verso camera mia.
Mi fece sedere sul letto per poi correre al mio armadio.
“So che ti sembro pazza Demi, ma Joe mi ha mandata per non farti restare sola e, voglio che tu sia la sua ragazza, mi parla sempre di te, sta diventando assillante sai? Dice che sei dolcissima e, voglio davvero che lui sia felice.”
Mi fermai a quelle parole.
Davvero Joe parlava di me alla sua migliore amica?
Davvero diceva quelle cose?
Credo che un rossore mi colorò il viso, perché sentii un eccessivo calore.
“Si, hai confermato le parole di Joe.”
Rise e mi porse degli short di jeans, una canotta nera, e una camicia a quadri sul rosa da indossare sopra.
“Va a cambiarti, al trucco e ai capelli ci penso io”
Mi spinse verso il bagno, presi la biancheria e mi vestii.
Diedi una veloce occhiata allo specchio, e ciò che vedevo mi piaceva.
Stavo bene, non erano i soliti abiti scuri.
Questa camicia non ricordo nemmeno di averla mai messa.
Uscii dal bagno e vidi Selena quasi meravigliata.
“Cavoli sei stupenda, davvero, te lo dice una sconosciuta.”
Rise per poi farmi sedere di fronte lo specchio.
Per circa un’ora lavorò sul trucco, chiesi di non farlo troppo forte.
Volevo apparire il più naturale possibile.
Mi fece guardare allo specchio, e ciò che vedevo continuava a piacermi. Non ero una modella delle riviste, ma ero io, mi piacevo, davvero.
Passò ai miei capelli. Ordinai a Selena di lasciarli sciolti. Cosi fece, modificandoli un po’ verso il basso, li fece mossi.
Ero bella, mi piacevo.
Inaspettatamente sentii le braccia di Selena stringermi forte.
“Ehi Joe sta arrivando e tu sei bellissima, devi solo essere te stessa, come lo sei stata fino ad ora.”
Annuii stringendola forte a me, avevo bisogno che qualcuno mi desse quella sicurezza.
Selena era magnifica, capivo perché era amica di Joe. Erano due persone fantastiche.
Quasi mi sentivo un’intrusa. Erano belli entrambi, dolci, premurosi.
Io conducevo una vita da..ero tutto il loro opposto.
Ma sarei cambiata. Mi ero ripromessa di cambiare vita.
Volevo vivere.
Quello che facevo io era solo un modo per sopravvivere.

 
 
Passarono altre due ore, io e Selena parlammo del più e del meno. Mi ritrovai ad avere molte cose in comunque con quella ragazza, dal cibo ai gusti musicali.
Criticammo Joe per un po’, lei mi raccontava di alcuni episodi in cui Joe si era messo nei casini.
 
Qualche minuto dopo aver chiuso la tv, qualcuno bussò alla porta.
Corsi ad aprire. Era Joe.
Indossava jeans scuri e camicia a quadri blu. Sopra una giacca di pelle e le vans ai piedi.
La barba era fatta, ne rimaneva solo l’ombra, i capelli erano scompigliati.
Il suo sorriso mi fece quasi andare in tilt. Era bellissimo, forse anche di più.
Era tutto concentrato li, bellezza, dolcezza.
Era li per me.
Mi stampò un bacio sulla fronte per poi stringermi forte a se.
“Sei bellissima, Dems” mormorò dandomi un bacio fra i capelli.
“Sei bellissimo tu” sorrisi, stringendomi di più a lui.
Sentimmo una finta tosse, proveniente dalla figura di Selena alle nostre spalle, che ci fece allontanare subito.
“Ciao carciofo. La lascio nelle tue mani, non fare cazzate Joseph.” Rise dandomi un bacio sulla guancia e dando una pacca sulla spalla a Joe e andò via, lasciandoci soli.
“Allora bellissima? Che ne dici? Andiamo?”
Non vedevo l’ora di varcare la porta di casa e andare con lui, qualsiasi posto sarebbe andato bene, mi importava di restare al suo fianco.
Poteva sembrare strano, lo conoscevo da pochi giorni, eppure la sua presenza era qualcosa di magico quasi. Era come se lui fosse il mio sangue, mi rendeva viva. Era nelle mie vene.

 
 
Allora cosa ne pensate?
Ok fa un po’ schifo come capitolo, ma il prossimo promette bene.
Come andrà l’appuntamento di Joe e Demi?
Scatterà subito qualcosa tra loro due?
E Secondo voi Michy e Steve che fine hanno fatto?
Tutto questo e tanto altro lo scoprirete più avanti, ora
Lascio a voi i commenti, quindi su, datemi i vostri pareri.
Ciao bellezze.
 
PS:Ricordo a tutte voi che se volete chiedermi qualcosa, io sono su twitter. xJovato_

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Capitolo 10
*** Capitolo DIECI. ***


Ecco adesso che ci sono le vacanze prometto di aggiornare presto u.u
Mh ecco a voi il decimo capito che, come anticipato, possiede scene dolcissime e scene che forse odierete.
Detto questo non mi prolungo più di tanto, quindi buona lettura u.u

 
DEMI’S Pov
 
Joe mi portò a mangiare in una pizzeria. Odiavo le cose troppo romantiche, tipo cena a lume di candela, in un ristorante, seduti ad un tavolo appartato da tutto e tutti.
Sinceramente? Mi sentivo a mio agio in quel posto.
Non sarei stata all’altezza di seguire l’etichetta e comportarmi da lady.
Stavamo consumando la pizza, quando mi sporsi sul tavolo per fregare un pezzo della sua pizza e metterlo nel mio piatto.
Ridemmo entrambi del mio gesto, quando lui fece la stessa cosa subito dopo.
“Cosi siamo pari no?”
Diede un morso al pezzo preso dalla mia pizza e risi nel vedere la sua faccia soddisfatta.
Dopo diversi minuti finimmo entrambi di mangiare.
Diedi una veloce occhiata all’orario.
Possibile che abbiamo fatto cosi tardi? Erano quasi le undici di sera.
Vidi Joe dirigersi verso la cassa e corsi subito da lui, lasciando le mie cose sul tavolo.
“Joe, Joe…Joseph fermo, devo mettere la mia parte.”
Lo fulminai con lo sguardo, quando lui mi bloccò in una semplice presa, entrambe le mani.
“Ho già pagato, mi dispiace bella”.
Rise per poi abbracciarmi e arruffarmi i capelli.
“Ehi, questa me la paghi.”
Mi maledissi per la cazzata che avevo detto.
“In realtà, ho già pagato” Rispose lui schiettamente, scoppiando in una risata.
Corse al nostro tavolo, per poi raggiungermi e mettermi il cappotto sulle spalle.
“Grazie” gli sorrisi, sistemandomi la giacca.
“Dove vuoi andare di bello, Dems?”
Amavo quando mi chiamava Dems. Certo altra gente prima di lui mi aveva chiamata cosi, ma detto da lui suonava cosi bene.
“Mh scegli tu, sei tu ad avermi invitato.”
Annuì imbarazzato, e sorrise, posandomi un braccio sulle spalle.
Nel mentre, eravamo già arrivati alla sua auto.
Non riusciva a trovare le chiavi. Io decisi di poggiarmi alla portiera dell’auto, in attesa che le trovasse.
Ma forse lui voleva proprio questo, perché mi si avvicinò ad un tratto, posando entrambe le mani ai lati delle mie spalle mentre mi guardava.
Ebbi un brivido. Quella vicinanza tra noi due era pericolosa. Pericolosa per me, non sarei riuscita a tener duro per troppo tempo.
Posò le sue labbra sulla mia fronte ed io decisi di stringergli le braccia intorno ai fianchi.
“Non ho perso le chiavi sai?”
Risi annuendo contro il suo petto.
“Si, sei altamente sgamabile sai?”
Dissi imitando il suo tono di voce.
Mi prese il viso tra le sue mani e rise, per poi darmi un bacio sul naso.
“Andiamo in spiaggia, ti va?”
Disse, senza muoversi di un millimetro dalla posizione in cui era.
Io annuii semplicemente. Tolse le mani dal mio viso e aprì la portiera, in modo da farmi entrare.
Mi sedetti e allacciai la cintura, lui poco dopo fece lo stesso e nel giro di mezz’ora arrivammo in spiaggia.
Los Angeles era una città enorme, ma bellissima allo stesso tempo.
Era pur sempre la città degli angeli no?

 
*****
 
Ero seduta fra le sue gambe, lui mi teneva stretta a se.
Sembravano quelle scene da film, ed io mi sentivo la protagonista.
Il rumore del mare leggermente agitato, agiva da sottofondo.
Joe mi baciava fra i capelli, sulla fronte, mi teneva strette le mani, e si lasciava andare qualche volta, stampandomi dei leggeri baci sul collo.
Amavo il suo essere cosi delicato, non era come tutti.
Se intuiva che io non volevo andare oltre determinate azioni, lui si fermava.
Mai nessuno mi aveva dato cosi tante attenzioni.
Gli diedi un leggero bacio all’angolo delle sue labbra, ciò significava che lui poteva lasciarsi andare.
Ma quando sorrise, avvicinandosi pericolosamente al mio viso, un telefono squillò.
Era il mio. Sbuffai rumorosamente, lamentandomi del momento che aveva scelto questo tipo- chiunque sia - per chiamarmi.
Strisciai il pollice sullo schermo del telefono e risposi scocciata.
“Chi parla?”
Joe in tutto questo, rise per le mie smorfie, forse a lui sembravano buffe.
Una voce roca e aggressiva rispose.
“Dove sei, puttanella?”. Quella voce maschile marcò l’ultima parola.
Io mi gelai al suono di quella voce.
Era Steve.
Joe intuì che non era una situazione gradevole, mi strinse a se.
“Cosa vuoi, bastardo?” Sputai.
“Voglio sapere che fine hai fatto, e perché mi hai mandato il tuo amichetto. Cos’è? Lo hai trovato per strada e ora che te lo scopi ogni sera, non hai più tempo per i tuoi amici?”
Quanto poteva essere lurido quest’uomo? Uomo per modo di dire.
“Mettiamo in chiaro che non sono una puttana, come la tua ragazza. Tu e lei non siete MAI stati miei amici, quindi dimenticati di me, dimenticatevi entrambi di me. Non voglio più avere a che fare con voi ok?”. Attaccai il telefono, furiosa.
Come si permetteva a darmi della puttana, quando la sua ragazza, nonché mia ex migliore amica – e avrei da ridire su questo termine – l’aveva data a quasi mezza città?
“Ehi tutto bene Dems?”
Joe poggiò la fronte contro la mia, posando poi le mani sulle mie spalle e mi guardò preoccupato.
“Tutto bene Joe, voglio solo dimenticarmi di aver passato del tempo con quei bastardi. Farò finta di non averli mai conosciuti.”
Senza accorgermene, una lacrima rigò la mia guancia. Joe se ne accorse prima di me, e con il pollice la tolse via.
“Non piangere, ti prometto che tutto questo farà parte di un bagaglio che terrai chiuso per sempre. Sarà tutto dimenticato. Io ti aiuterò a ricominciare da capo ok?”
Annuii abbracciandolo fortissimo. Forse era la prima volta che piangevo in presenza di qualcuno.
Quando mi calmai, Joe mi prese per mano e mi fece alzare.
“Ti accompagno a casa ok? Tua madre sarà in pensiero.”
“Non vedo mia mamma da un bel pezzo, lavora sempre.”
Risi per togliere via lo sconforto di poco tempo prima.
Passai le mani ripetutamente sui miei vestiti, per togliere via la sabbia in eccesso.
Poi con Joe al mio fianco, raggiunsi l’auto.
In pochi minuti, ci ritrovavamo sulla strada. La sua auto sfrecciava veloce verso casa mia.
Io osservavo dal finestrino ogni cosa che passava sotto i miei occhi.
“Ancora preoccupata?”
“No..Joe ho intenzione di andarmene di qua. Questo posto ormai possiede troppi ricordi che..voglio eliminare.”
“Non credo che andare via del tutto ti farà bene, ma se vuoi, per qualche tempo potrai staccare da qui. Partiamo.”
Disse, accostando verso il margine destro della strada. Non eravamo ancora arrivati a casa mia.
Mi voltai verso di lui, ed il suo sguardo era luminoso.
Aveva seriamente intenzione di partire con me?
“Cosa?”
Gli chiesi confusa. Lui posò una mano sul mio ginocchio, guardandomi.
“Ascolta, qualche giorno, il tempo necessario per farti svagare. Farai shopping, gireremo le città più famose, passerai del tempo lontana da tutto e tutti.”
Chissà mia madre cosa avrebbe detto riguardo a questa situazione.
Forse mi avrebbe spinta a partire.
Sapeva anche lei che io qui non stavo bene.
E lei per qualche giorno se la sarebbe cavata.
Io sarei ritornata più serena, e forse la mia vita avrebbe preso una piega migliore.
“Lo dirò a mia madre, sarebbe fantastico.” Risi e lo abbracciai forte.
Quel ragazzo possedeva qualcosa che mi attraeva e mi faceva star bene.
Pochi minuti dopo essermi staccata, mise in moto di nuovo e si avviò verso casa mia.
Arrivati, spense il motore.
Uscì dall’auto e aspettò che facessi la stessa cosa. Lo raggiunsi, per poi dargli un  bacio sulla guancia e ringraziarlo per la serata.
Mi avviai nel vialetto di casa mia e stranamente non sentii nessun rumore alle mie spalle. Mi voltai, vedendolo ancora appoggiato alla sua auto, con le braccia incrociate sul petto.
Mi guardava, forse aspettava che entrassi in casa.
Gli rivolsi un sorriso, e lo salutai con la mano, proseguendo sul vialetto, salii i tre scalini che precedevano la porta d’ingresso, e cercai in borsa le chiavi.
Quando le trovai, feci per infilarle nella serratura, ma una mano dal tocco leggero me le fece cadere per terra.
Mi voltai, quasi spaventata, ma il mio sguardo si rilassò non appena vidi Joe, con un sorriso sulle labbra.
La sua mano, che prima teneva il mio polso, scese lentamente fino al mio fianco, per poi passare dietro la schiena e stringermi a lui.
Sentii il mio respiro aumentare insieme al suo.
Le mie labbra si dischiusero. Osservai il suo volto, era impegnato a mordersi leggermente il labbro inferiore. Li capii che era questione di secondi prima che succedesse ciò che Steve aveva interrotto.
La mia mano vagò sul suo petto, per poi arrivare fino a dietro il collo. Infondo perché aspettare e fare la sostenuta? Anche io volevo.
Accennai un lieve sorriso, lui fece lo stesso. L’altra sua mano, si posizionò anch’essa dietro la mia schiena. Il suo corpo, quasi marmoreo, premette contro il mio. Feci scivolare la borsa per terra e passai ad accarezzargli i capelli.
“Dovevo darti la buonanotte.” Sussurrò sulle mia labbra, mentre sorrideva.
Persi un battito. Le sue labbra si posarono sulle mie, sembravano combaciare alla perfezione.
Dischiuse le labbra. Rimasi sorpresa quando la sua lingua sfiorò il mio labbro inferiore, sapevo che intenzioni aveva perché, anche io volevo.
Imitai il suo gesto di pochi secondi prima. Finalmente quel bacio tanto aspettato, arrivò.
Sentii le farfalle svolazzarmi nello stomaco.
Quel bacio divenne sempre più avido.
Lentamente sentii il distacco che creò Joe. Sapevo che non voleva spingersi oltre, nonostante l’attrazione fosse tanta. Non eravamo pronti, era troppo presto.
Prima di farlo allontanare del tutto, gli morsi leggermente il labbro inferiore.
Sorridemmo entrambi.
“Buonanotte Dems.” Mi diede un leggero bacio a stampo, per poi scendere gli scalini e dirigersi verso la sua auto, che non appena venne messa in moto, sfrecciò verso casa sua.
Raccolsi le chiavi e la borsa. Entrai in casa e trovai mia madre addormentata sul divano.
Le misi una coperta di sopra e le diedi un bacio in fronte.
Salii in camera mia e mi gettai di peso sul letto, fissando il soffitto.
Sei felice Demi? Si lo sono.
Da circa dieci minuti avevo un sorriso in viso, quasi da ebete.
Mi sentivo lo stomaco in subbuglio, ma era qualcosa di piacevole.
Mi morsi il labbro, assaporando ciò che era rimasto di quel bacio.
Era stato fantastico, Joe era fantastico.
Sapeva di..non so esattamente di cosa sapeva quel bacio, so che sapeva di buono.
Sfiorai le labbra con il pollice, continuando a sorridere e a fissare il soffitto.
Quel ragazzo era qualcosa di magnifico e io..io bhè, non riuscivo più a farne a meno.
Tolsi le scarpe e mi infilai sotto le coperte. Chiusi gli occhi, facendomi scorrere in testa le immagini di quel momento, e lentamente, mi addormentai con un sorriso stampato in volto.
 Ero felice.

 
 
Ecco il mio angolino BHAM:
Allora cosa ne pensate del capitolo?
Vi piace?
Che ne pensate del bacio?
Finalmente si sono spinti un po’ oltre eh? AHAHA
Sono curiosissima di sapere cosa ne pensate, e se ci sono errori, mi scuso.
Allora, non vi anticipo nulla del prossimo capitolo.
Se avete domande o volete semplicemente parlare con me, io sono xJovato_ su twitter u.u
Baci bellezze <3

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Capitolo 11
*** Capitolo UNDICI. ***


Alloraaaa ahm, sorry, non volevo impiegarci cosi tanto a postare.
Ma tra le feste e cose varie, non sono riuscita a mettere il nuovo capitolo.
Quindi non picchiatemi c.c detto questo bham, ecco il nuovo capitolo
Vi lascio quindi, buona lettura bellezze. 


DEV'S Pov

Era passata una settimana da quel bacio.
Io e Joe continuavamo a sentirci, mi chiamava, messaggiavamo, ma non riuscivamo a vederci, o mancava lui, o mancavo io.
In tutto ciò, avevo trovato il tempo anche per frequentare Selena, era una ragazza dolcissima. Era il mio opposto, ma sapeva ascoltarmi e confortarmi.
Forse anche in amicizia gli opposti si attraggono no?
In più avevo accennato a mia madre del viaggio con Joe, e lei era stata ben felice di accettare.
Quel Sabato mattina decisi di rimanere nel letto, sotto le coperte.
Era Aprile, eppure pioveva fortissimo.
Scostai leggermente le tende vicino al mio letto, e vidi una forte luce. Sobbalzai, quando capii che da un momento all'altro sarebbe arrivato un forte temporale.
Mi voltai dalla parte opposta, afferrando il cellulare sul comodino.
Chissà se qualcuno mi aveva cercata? 
Feci scorrere il dito sullo schermo, sbloccandolo.
Visualizzai tre messaggi e una chiamata.
Due messaggi e una chiamata di Selena, e un messaggio da Joe.
Sorrisi tra me e me nel vedere il suo nome sul mio schermo.
Aprii velocemente il messaggio di Joe.

"Mi manchi tanto cucciola. Sai? Oggi è la mia giornata libera, ho impedito a Sel di darti impegni. Tu oggi ti dedichi a me ok?ok -Joe"

Sul serio? Impediva alla sua migliore amica di stare con me?
Risi rumorosamente, e probabilmente svegliai mia madre, perchè sentii la porta di camera sua aprirsi velocemente.
"Demi tutto bene?" la sentii urlare, quasi in panico.
"Si mamma, scusa, stavo ridendo, non volevo svegliarti. Torna a dormire."
Sentii un mugolio fuori la mia porta e poi sentii la porta della camera di mamma chiudersi.
Scossi la testa, mordendomi il labbro e risposi al messaggio.

"Ma sentiti, manchi una settimana, e poi impedisci a Sel di vedermi..bene bene Joseph, me le segno queste cose hahahah. In ogni caso ti raggiungo a casa, non voglio mia madre intorno. -Dems"

Subito dopo aprii i messaggi di Selena, uno diceva di richiamarla non appena avevo tempo, l'altro diceva che non c'era più bisogno.
Un pò lunatica la ragazza.
Risi e decisi che dopo l'avrei chiamata ugualmente.
Tolsi le coperte di dosso e indossai le ciabatte, per poi scendere in cucina e fare colazione.
Non appena finii, corsi in camera.
Avevo bisogno di una doccia.
Mi spogliai velocemente per poi dirigermi sotto il getto di acqua bollente.
In quella settimana scoprii un Joe che non era solo quello romantico, premuroso, dolce.
Era anche un tipo abbastanza divertente, quasi comico, mi faceva ridere come non mai, e in più aveva un lato perverso che non mi spaventava.
Non era un maniaco o cose simili, ma era un ragazzo, tutte parlano del principe azzurro, elegante e fine, bhè io mi ero innamorata dell'opposto, ma quell'opposto mi piaceva da impazzire.
Aspettate. Ho davvero detto "innamorata"?
Ok mi sono confusa.
Continuai ad insaponarmi il corpo, e dopo essermi sciacquata, ne uscii, avvolgendomi intorno il mio amato accappatoio rosa.
Mi diressi verso l'armadio, ma notai il mio cellulare illuminarsi.
Credevo fosse un messaggio di Joe o Selena.
E non nego che entrambi mi avevano scritto, ma a questi si aggiungeva un altro messaggio.

"Senti Demi, mi dispiace per come siano andate le cose. Mi manchi. Se vuoi ci troviamo al solito posto, prendiamo il nostro frappuccino con panna, e chiariamo. Ho sbagliato. Puoi anche non rispondermi se vuoi, alle 16:00 ti aspetterò li. Scusa. -Michy".

Sinceramente? Non sapevo se fidarmi o meno.
Non si era fatta scrupoli ad ignorare Steve, mentre mi faceva del male.
Non risposi, decisi di chiamare Joe.

"Ehi bellissima." La sua voce risuonava come una canzone che non ti sancheresti mai di ascoltare.
"Joe io.ho bisogno di parlare con te, e anche con Sel." Sentii delle risate provenire dalla telefonata.
Probabilmente era con gli amici.
"Chiamo Selena e ti raggiungiamo subito ok? Tu non muoverti da casa."
Aveva intuito che qualcosa non andava e, forse sapeva già a chi mi riferivo.
Risposi con un semplice si, lo salutai e attaccai.
Andai a vestirmi, indossando un paio di pantaloni di tuta neri, ed una canotta bianca con la felpa dello stesso colore dei pantaloni di sopra.
Asciugai i capelli e senza truccarmi scesi sotto.
Il cuore batteva forte. Forse l'agitazione, la paura di avere di nuovo addosso le mani avide di Steve, di provare di nuovo quel dolore.
Scossi la testa evitando di pensarci.
Forse Michy voleva davvero chiarire con me.
Forse un cervello lo aveva anche lei per capire che Steve non era una brava persona.
Sentii una mano accarezzarmi le spalle e ritornai alla realtà.
"Mamma" rimasi sorpresa quando si sedette accanto a me e mi abbracciò.
"Ricordi quando ti chiesi dei lividi che avevi in volto?"
Sapevo già dove voleva arrivare, annuii semplicemente.
"E' stato quel tuo amico vero? Steve."
Continuai ad annuire.
"Sono felice che sei stata in grado di capire che quelle non erano brave persone e sono felice che tu ora stia frequentando Joe e Selena."
Avevo bisogno di sentirmi rassicurata in questo modo da lei.
Mi mancava parlare con lei.
"Grazie mamma, ho capito che fino ad ora mi sono fatta del male. E a settembre, probabilmente inizierò a studiare di nuovo."
I suoi occhi sembravano brillare, mi strinse più forte e scoppiammo a ridere entrambe. "Non ti deluderò più mamma, promesso."
Scosse il capo, quando qualcuno bussò alla porta.
"Vai Dems, io esco dal retro cosi la tua mamma non ti assilla." Rise della sua stessa frase, e la imitai.
Mi diede un bacio sulla guancia e uscì di casa.

Mi sistemai, osservandomi allo specchio e poi andai ad aprire.
Mi ritrovai Selena e Joe, quasi in ansia.
Selena mi diede un bacio sulla guancia e corse in cucina.
"Scusa tesoro, ma sto morendo di sete."
Risi. "Fa come se fossi a casa tua." Dissi ridendo, ma sapevo che lei già si comportava come se abitasse con me, non c'era bisogno di ripeterglielo.
Mi voltai, quando due mani calde afferrarono i miei fianchi e due occhi color cioccolato si posarono su di me.
"Buongiorno piccola, credi davvero che ti lasci andare senza prima avermi salutato come si deve?"
Joe sorrise malizioso. Passai le mie mani dietro il suo collo, alzandomi leggermente sulle mezze punte.
I nostri visi si avvicinarono di più, quando le sue labbra si posarono sulle mie.
Ancora quella volta sentii le farfalle svolazzare nel mio stomaco.
Mi spinse lentamente contro la parete più vicina alla porta, la sua mano vagava sulla mia felpa, quando questa venne alzata e la sua pelle entrò in contatto con la mia.
Un gemito uscì pianissimo dalle mie labbra, quando riprese a baciarmi di nuovo. Il suo corpo quasi ardeva contro il mio.
Lui era mancato a me, e da quel bacio capii che anche io gli ero mancata abbastanza.
Una voce ci fece fermare.
"Oh bene, voi vi sbaciucchiate, ed io vi guardo. Fate tranquilli ragazzi." Selena parlò sarcasticamente.
Io e Joe, forse troppo imbarazzati, scoppiammo a ridere.
Prima di farlo allontanare del tutto da me, gli stampai un bacio sulle sue labbra rosee.

*****

Io e Selena eravamo sedute sul divano, e Joe camminava per il soggiorno, mentre rifletteva sul da farsi.
Avevo raccontato loro del messaggio di Michy e delle mie preoccupazioni.
"Se Steve ha qualcosa in mente, stavolta non sarà da solo, sicuramente porterà con se alcuni amici." Affermò Joe.
Io e Selena lo guardavamo, ed entrambe annuimmo.
Quando lei parlò.
"Joe chiama i tuoi amici, accompagneremo Demi da Michy. Andrò io con lei, se le cose degenerano, tu e gli altri intervenite."
L'idea sembrava ottima.
"Perfetto" continuò Joe. "Chiamo Kevin, Jason e Matthew il mio migliore amico."
Selena saltò dal divano "Perfetto carciofo."
Risero entrambi ma io no. Ero davvero preoccupata.
La voce di Joe fu rassicurante quando si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio.
"Andrà tutto bene Dems."
Scossi la testa allontanandomi.
"Non capite ok? Io non voglio chiarire con Michy. Non ho motivo di andare li."
Selena mi afferrò la mano costringendomi a guardarla.
"Hai motivo. Se Steve ha intenzione di farti del male, ci siamo noi, ma metti caso non vai, uno di questi giorni Steve si presenterà qui. Non possiamo permettere una cosa del genere Dems."
Entrambi mi strinsero in un abbraccio.
L'ora di pranzo passò e nessuno dei tre toccò cibo.
Io andai in camera a prepararmi.
"Voi telefonate ai vostri amici, io faccio subito."

*****

Quando scesi al piano di sotto, vidi che dentro il soggiorno c'erano Joe, Selena e altri tre ragazzi.
Li raggiunsi, muovendo la mano in segno di saluto.
"Salve ragazzi."
Joe me li presentò.
"Lui è Jason, il mio capo." Gli strinsi la mano, era un tipo simpatico già da come si presentava, ma aveva un aspetto da duro. Capelli cortissimi, pelle olivastra e qualche tatuaggio che gli colorava il collo e un braccio. Non era spaventoso, anzi.
"Invece lui è il mio migliore amico Matthew o Matt, come vuoi chiamarlo tu." Risi, stringendogli la mano. Aveva i capelli castani, con un ciuffo abbastanza alto, occhi castani e pelle chiara, e fisico quasi da modello. Era figo.
"Infine lui è mio fratello Kevin." Mi strinse la mano quasi entusiasto di conoscermi. Notavo una certa somiglianza tra i due, solo che Joe era più basso e aveva i capelli più lunghi e più scuri.
"Lei è Demi ragazzi, ma lo sapete già. Quindi, andiamo?"
Disse Joe, per poi guardarmi.
Io annuii e gli altri, quasi felici, iniziarono ad urlare.
Guardai Selena perplessa.
"Tranquilla Dems, sono maschi."
Risi, per poi uscire e chiudere la porta.
Io, Joe e Selena andammo in auto con Joe, e gli altri tre erano nell'auto di Kevin.

*****

Eravamo io e Selena.
I ragazzi erano nei paraggi, ma non si facevano vedere.
Selena mi tranquillizzava stringendomi la mano.
Mi guardò quasi come se volesse rassicurarmi.
"Andrà tutto bene Dems."
Entrammo, entrambe dirigendoci verso un tavolino.
Il telefono mi vibrò in tasca.

"Io sono qui, spero di vederti seduta al nostro tavolino. -Michy"

Non risposi, vidi una chioma bionda (finta) entrare nel locale.
I suoi occhi parvero illuminarsi e, alla vista di Selena, spegnersi.
Mi fece segno di andare verso di lei, io, tiubante, mi alzai e la raggiunsi.
In ogni caso, qualcuno sarebbe intervenuto.
Mi abbracciò fortissimo. "Mi dispiace Dev."
Quella frase non sembrò riferirsi al fatto che avevamo discusso.
Deglutii, quando vidi un uomo con una felpa e il capuccio in testa, entrare e posizionarsi dietro Michy.
La spinsi via da me velocemente, ma la mano di quell'uomo, che era Steve, mi afferrò, avvicinandomi a lui e posando una mano sulla mia bocca.
"Ssssh Devonne, zitta. Seguimi e basta se non vuoi che uno dei tuoi amici venga fatto fuori."
Spalancai gli occhi.
Li avevano beccati? Chi avevano preso?
Se parlava di Joe?
Mi sentii morire.
Feci come Steve aveva detto, lo seguii, facendo finta di nulla.
Lui si fermò, però.
Andò verso Selena, le parlò in un orecchio e poi vidi lei arrendersi e seguirlo.
La gente intorno ci fissava quasi spaventata, ma nessuno mosse un dito.

Io e Selena ci ritrovammo nell'auto di Steve, che si mosse ad alta velocità.
Michy ci aveva preso entrambi i cellulari.
"Ma guarda il tuo povero amichetto. Si preoccupa cosi tanto da farti 25 chiamate." Rise, Steve, tra se e se.
Tirai un sospiro di sollievo a quella frase.
Allora non parlava di Joe.
Fuori uno, erano rimasti Kevin, Matt e Jason.
Dopo circa 10 minuti, l'auto si fermò.
Ci trovavamo di fronte ad una casa abbandonata.
Io e Selena ci guardammo spaventate. Qualcosa era andato storto nel nostro piano.
Come faceva Steve a sapere che noi ci eravamo organizzati?
Ci fecero scendere di forza, spingendoci all'interno di quel casolare abbandonato.
Steve legò i miei polsi con una corda e mi tappò la bocca con del nastro adesivo.
Mi spinse in una camera buia, chiudendomi dentro.
Sentii solo le urla di Selena, poi il silenzio totale.
Ok. Ero finita.
Avrei tanto voluto sapere le intenzioni di Steve.

 *****

Mi addormentai quasi, quando sentii la porta aprirsi e mostrare la figura di Steve a petto nudo.
Deglutii, quando mi si avvicinò pericolosamente alzandomi il viso con una mano.
"Finalmente ci ritroviamo eh? Ssh, non rispondere, potresti metterti nei guai ancora di più"
Il suo sguardo ardeva.
Mi fece alzare di forza dalla sedia, spigendomi sul letto, vicino alla parete.
Mi strappò il nastro adesivo dalla bocca, provocando un urlo di dolore che fuoriuscì immediatamente.
"Sei solo un pezzo di merda."
"E tu sei solo una puttana."
Rise, sbottonandosi la cintura dei jeans.
Si mise su di me, schiacciando il mio corpo con prepotenza.
Prese a baciarmi il collo, ma quei baci facevano solo schifo. Esattamente come lui.
Mi strappò la maglia di dosso e subito dopo mi levò il reggiseno.
La corda sui miei polsi faceva pressione.
Lo sputai in faccia.
Non volevo che mi toccasse ancora.
Lui estrasse un coltellino dalla tasca dei jeans, facendomi un taglio profondo sul fianco.
Gemetti di dolore e senza accorgermene, delle lacrime uscirono amare dai miei occhi.
"sssh, segui le mie indicazioni e basta."
Le sue labbra avide, procurarono un succhiotto doloroso sul mio collo, poi scesero e baciarmi sul petto.
"Steve per favore"
Ormai piangevo disperatamente.
Cercai di dimenarmi, ma lui si oppose, mettendosi a cavalcioni su di me.
Mi tolse velocemente i jeans, infilando la mano dentro gli slip.
"STEVE SMETTILA" urlai tra le lacrime.
Bassò il bordo dei miei slip, ma una porta si aprì.
"Smettila figlio di puttana."
Era Joe, insieme a Kevin.
Kevin si scaraventò su Steve, prendendolo a cazzotti.
Potevo percepire il dolore che stava provando.
Joe mi mise addosso una coperta, che stava a piedi del letto e mi prese in braccio portandomi fuori da quella stanza, ma prima parlò a Kevin.
Non capii cosa si fossero detti, mi abbandonai all'abbraccio di Joe.
Volevo solo sparire da quel postaccio.
Chiusi gli occhi e sentii solo le parole di Joe "pochi minuti e sarai al sicuro Dems, tutto questo non sarebbe dovuto accadere."
Le sue labbra si posarono sulla mia fronte, ed io mi addormentai stretta a lui.

JOE'S Pov

Quel bastardo non avrebbe dovuto farlo.
Jason era sparito per colpa sua, non sapevo dove fosse andato, ma soprattutto aveva ridotto Demi in quelle condizioni.
Avrei voluto ucciderlo con le mie mani, ma ora ci stavano pensando Kevin e i suoi 12 anni di Boxe.
Raggiunsi Matthew. 
Era in una specie di garage, teneva in braccio Selena.
Non aveva nessuno graffio, forse si era solo addormentata.
Fortunatamente ci eravamo accorti di Steve che correva verso la sua auto e non perdemmo nemmeno un secondo.
Entrammi in auto e lo seguimmo, magari avremmo anche scoperto dove aveva messo Jason.
Purtroppo arrivati li, di Jason nemmeno l'ombra.
Matt sorrise nel vedere Selena tra le sue braccia.
"Buongiorno dolcezza."
Selena arrossì velocemente, coprendosi il viso con le mani, per poi poggiare le testa sul petto di Matt.
"Dove sono?" Mormorò lei, ancora nascondendo il viso.
"Tra le mie braccia." Rise Matt. Selena lo colpì sulla spalla e scoppiarono a ridere.
Incredibile come quei due riuscivano a ridere in un momento del genere.
Sorrisi nel vederli. Poi tornai a guardare Demi.
Il suo fianco sanguinava ancora, cosi tanto da macchiare anche la mia maglia.
La strinsi forte a me.
"Ragazzi, Demi ha perso i sensi e sta perdendo troppo sangue, chiamate Kevin, andiamo in ospedale."
Matt fece scendere Selena per terra e la afferrò, sostendola dai fianchi. Probabilmente era troppo debole per camminare sola.
Ad un tratto Jason comparve alle spalle di Matt, mostrando la sua maglia, a tratti strappata, e il suo viso sanguinante.
"Scusate il ritardo, ho avuto da fare." Rise.
Raggiungemmo l'auto velocemente e Kevin ci raggiunse poco dopo.
Sistemai Demi in modo da non farle perdere ancora sangue, e partii diretto verso l'ospedale. Matt e Selena stavano dietro.
Jason e Kevin invece andarono direttamente a casa. Ci avrebbero raggiunti poco dopo in ospedale.
Solo Dio sapeva quanto cazzo avrei voluto prendere a pugni Steve.
Ma non sarebbe finita qui, l'avrei denunciato alla polizia, e se quest'ultima non avrebbe risolto, avrei risolto io. Con le mie stesse mani.



Ok non ammazzatemi.
Forse non sarà scritto nel migliore dei modi, e ci saranno molti errori.
Solo che sto avendo un pò di fretta.
Quindi vi chiedo scusa, se non è descritto nel migliore dei modi.
Ci ho impiegato una giornata a scriverlo nel migliore dei modi, ma non credo di esserci riuscita t.t
Comunque vi lascio, per ogni cosa io sono xJovato_ su twitter.
Baci bellezze, scusate ancora t.t






 




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Capitolo 12
*** Capitolo DODICI. ***


Allora, eccomi con il nuovo capitolo u.u
Non anticipo nulla ok?ok.
Aspetto solo le vostre recensioni.
AVVISO: A 6 recensioni, aggiorno, promesso u.u Sotto
Le sei recensioni, non lo faccio u.u
Oggi mi sento un po’ dispettosa ce ahahah
Detto questo mi dileguo e vi lascio.
Buona lettura bellezze.
 

 
JOE’S Pov
 
Erano due giorni che Demi era in ospedale, aveva perso i sensi per una forte emorragia causata dal taglio. Ma si era ripresa e adesso riposava. Sua madre era passata diverse volte a controllare, essendo che lavorava li, ma in ogni caso lei era nel reparto pediatria, quindi non poteva esserci perennemente. Cosi mi chiese di controllarla.
Il suo corpo era ridotto male, la forza di Steve era quasi disumana.
Non so come ci sia riuscito a procurarle due lividi ai lati del bacino.
Oltre alle macchie scure sul suo corpo, quel taglio –ora fasciato- era in primo piano.
Aveva spesso attacchi di panico durante la notte ed io ero rimasto a farle compagnia.
 
“Joe?” una flebile voce mi richiamò all’attenzione.
“Dimmi Dems, vuoi dell’acqua? Hai fame?”
Scosse debolmente il capo, spostandosi su un lato del letto. Era notte, avrebbe dovuto riposare.
Spostò una mano sulla parte libera del letto e picchiettò pian piano, facendomi segno di andare da lei.
“Dormi con me? Ho freddo?”
“Dovrei chiedere di dimin…” Mi interruppe scuotendo lentamente la testa.
“Stai zitto e vieni qui, era una scusa.”
Sorrisi tra me e me, e mi distesi accanto a lei, facendo attenzione a non staccare nessuno dei fili incollati alle sue braccia.
“Voglio partire il più presto possibile Joe.” Continuò, stringendosi di più a me.
“Non appena sarai uscita da qui, prometto che ti porto via. Andiamo a Parigi ci stai?”
I suoi occhi parvero illuminarsi, poi annuì.
“Adoro Parigi, mi porti a Disneyland?”
Annuii ridendo e lei posò la testa sul mio petto, chiudendo gli occhi.
Dopo poco sentii il suo respiro regolarsi pian piano, e vidi il suo petto muoversi su e giù regolarmente. Si era addormentata.
La strinsi a me e posai la testa sulla sua, per poi addormentarmi assieme a lei.
 
Nella notte mi svegliai. Mi voltai di scatto, sentii delle voci provenire dal corridoio.
Non erano ne medici ne infermiere, conoscevo quelle voci.
Lentamente mi alzai, e andai in corridoio chiudendomi la porta alle spalle, mi strofinai il viso con i segni evidenti della stanchezza e mi voltai verso quelle due voci.
Erano Selena e Matt. Che belli che erano, lui accoccolata nelle sue braccia, mentre si scambiavano baci e carezze.
Si conoscevano da tempo, ma solo oggi era nata questa strana attrazione tra loro due.
Che strano.
Feci due colpi di tosse per distrarli. Una scena epica. Selena saltò giù dalle sue gambe e arrossì, mentre Matt si scompigliò i capelli.
“Venite in ospedale per limonare? Ma che gentaglia.” Scoppiai a ridere e mi diressi verso la macchinetta delle bevande, inserendo la monetina e facendo uscire il caffè. Ne avevo bisogno.
“Ehi Joe come sta Demi?”
Disse Selena velocemente, per cambiare il discorso.
“Oh sta bene,è solo debole, ma è normale…” Afferrai il bicchiere, sorseggiando un po’ della bevanda e mi posai con la schiena contro il muro. “…Se prendo quel viscido…Dio lo ammazzo con le mie stesse mani.”
Matt provò a calmarmi. “Joe, smettila, un modo per fargliela pagare, lo troveremo. Ora devi pensare a Demi.” Annuii, finendo il caffè, per poi gettare il bicchiere nel cestino.
Stavo per rispondere quando una porta si aprì, mostrando Demi con il camice stropicciato addosso, e una mano sugli occhi, mentre li strofinava.
Sorrisi nel vederla, era dolcissima. “Joe perché sei andato via?” Sussurrò con voce stanca.
La raggiunsi velocemente, prendendola in braccio. “Che hai fatto eh? Non dovevi staccare le macchine da dosso, sei una bimba cattiva Devonne” risi mentre la riportavo in camera, prima di voltarmi verso Matt e Selena “Ragazzi ci vediamo domani, tornate a casa, come vedete sta bene”.
Arrivati nella stanza, la feci stendere di nuovo. Ma lei iniziò a contorcersi, assumendo un’espressione di dolore. Le uscirono delle lacrime mentre urlava quasi.
“Joe fa male..fa male..non ce la faccio Joe.”
Chiamai subito un’infermiera, che corse in camera, alzando leggermente il camice a Demi.
“I punti le si sono tolti, la ferita si è riaperta ecco perché le fa male..esca fuori, non ci vorrà molto.”
Annuii. Quando uscii dalla camera altri due medici, più o meno della mia stessa età, entrarono in stanza con un carrellino.
Si chiusero la porta alle spalle ed io mi sedetti su una sedia ad aspettare.

 
Mezz’ora dopo ne uscirono. Scostai lentamente la porta e vidi Demi con gli occhi un leggermente gonfi, forse per il pianto precedente causato dal dolore. Dormiva cosi decisi di sedermi sul lettino affianco ad aspettare che si svegliasse.

 
*****
 
Un’altra settimana era passata, e Demi oramai era a casa.
Io la tenevo sotto controllo, spesso capitava che la portavo al lavoro con me, Jason non obiettava.
Quel giorno era l’ultimo per me.
Il giorno seguente io e Demi saremmo partiti per Parigi.
Mi arrivò la sua telefonata. Cucciola, era in crisi.
“Joe cosa metto in valigia? Uff..so che sei al negozio, ma io proprio non so come gestirmi.”
Risi, mentre immaginavo il suo viso farsi buffo, mentre pensava a cosa mettere in valigia.
“Piccola calmati ok? Sarà solo una settimana.”
La sentii sbuffare, ed un altro sorriso si fece largo sul mio viso.
“Una settimana? Come minimo dovrò metterci tutto l’armadio dentro.”
“Ehi Dems, metti dentro tutto ciò che vuoi ok? Io devo chiudere o Jason mi sgozza. Ci vediamo stasera?”
Sentii un rumore, probabilmente aveva gettato i vestiti per terra.
“Si, si, si… almeno vedo cosa hai messo tu in valigia.”
“Allora perfetto, alle sette stacco, vado a casa, faccio una doccia veloce e dopo cena ti raggiungo ok?”
“Va bene, ti aspetto, bellissimo.” Immaginai il suo viso arrossire, ogni volta che mi chiamava cosi, si imbarazzava.
“A stasera, bellissima”.
Attaccai la telefonata e mi dedicai agli ultimi clienti.
 
 
DEMI’S Pov
 
Ero cosi emozionata per questo viaggio.
Non solo perché avrei visto Parigi, ma perché con me ci sarebbe stato Joe.
In più per una settimana, non avrei avuto problemi del tipo..Steve.
Scossi il capo a quel pensiero, sfiorando il taglio, ancora evidente, sul mio fianco.
In quel momento, quando Steve mi tagliò, ho subito pensato che sarei morta. Probabilmente sarebbe stato cosi, se Joe non fosse apparso.
Mi alzai dal letto, infilando le ultime cose in valigia e andai a farmi una doccia.
Ne uscii, e indossai un semplice vestitino rosa a fantasia, con una fascia sotto il seno, nera, che arrivava sopra le ginocchia e delle ballerine nere.
Da quando Selena era entrata nella mia vita, il mio guardaroba era cambiato.
E lo adoravo. Erano presenti più colori, diversi modelli di top e jeans.
Sembravo essere diventata un’altra persona.
Non facevo più uso di droghe da un po’, forse perché la mia vera droga era Joe.
Devonne cosa dici? Non lo conosci nemmeno da un mese.
Scrollai le spalle e legai i capelli in due codine.
“Sei figa Devonne.” Dissi, mentre mi osservavo allo specchio e ridevo.
“E sei anche idiota.” Continuai.
In quella casa da sola, non avevo nulla da fare.
Mamma ultimamente era perennemente in ospedale, e Selena frequentava Matt all day, all night.
Quei due erano dolcissimi, Matt era innamorato di lei, tanto quanto lei era innamorata di lui.
Erano perfetti insieme.
Sorrisi ripensando ai diversi baci scambiati con Joe e mi morsi il labbro, quando sentii il campanello suonare e guardai l’orologio.
Erano le otto di sera.
Aprii la porta e vidi un cappello buffo, spuntare, e poi un ragazzo con una pizza in mano.
“Salve, grazie per avermi portato la pizza.”
La afferrai pagando il ragazzo delle pizze e gli lasciai la mancia. Avevo troppa fame per aspettare ancora.
Gli sorrisi e chiusi la porta, trascinandomi velocemente in cucina e aprendo il contenitore di cartone.
“mmh finalmente si mangia”
Presi una fetta e la consumai, facendo cosi con tutte le altre.
Verso le nove e mezza qualcuno bussò alla porta, e quando vidi che era Joe, gli saltai praticamente addosso, facendolo indietreggiare di poco.
“Ehi ehi, cos’è questa euforia? Lo sono che sono sexy ma..”
Gli diedi un leggero bacio sulle labbra per farlo star zitto.
“Non lo so, ma sssh, oggi mi sei mancato sai?”
Risi, consapevole del fatto che ero troppo entusiasta.
Con una mossa abile, mi sollevo sulle sue spalle, iniziando a correre per casa.
“Joe mi fai cadere.” Risi, stringendomi a lui.
“Voglio farti cadere infatti.” Continuò a correre per poi farmi scivolare sul divano e stendersi addosso a me, posando le braccia ai lati del mio bacino, per non far peso su di me.
“In questa posizione potrei fare qualcosa di grave sai?”
Mi guardò con uno sguardo malizioso e mi sorrise.
“Ah si?” Si avvicinò lentamente a me, per poi posare le sue labbra sulle mie, baciandomi dolcemente.
Io ricambiai. Amavo il calore delle sue labbra sulle mie, amavo il suo tocco delicato, amavo il fatto che le sue labbra combaciavano perfettamente con le mie.
Lentamente si allontanò, continuando a sorridere.
“Sei pronta per visitare la città dell’amore?”
Annuii, spingendolo indietro mentre ridevo.
Con quel suo sguardo mi provocava, ed io non avevo intenzione di cedere al momento.
“Parlando di Parigi… hai prenotato tutto? Non voglio dormire in strada.”
Mi guardò a rise.
“E’ un modo per dirmi ‘hai preso la camera? Voglio dormire con te Joe.’?”
Lo spinsi, continuando a ridere quando lo vidi cadere per terra.
“Si, ho cosi tanta voglia di starti appiccicata, ti stancherai di me.” Dissi, ridendo ancora.
Lui si alzò, posando un braccio intorno ai miei fianchi, in modo tale da stringermi di più a lui.
“Mettiti in testa, che non posso stancarmi di te. Ok?”

 
ANGOLINO MIO
Allora? Che ve ne pare eh??
Non sono dolcissimi? Hgdsfalkisy
Comunque bhom, voglio almeno 6 recensioni, e poi
Posto il capitolo del viaggio in aereo mlmlml.
Bene ragazze, vi lascio, aspetto con ansia le vostre recensioni.
PS:Scusate se non rispondo spesso alle recensioni, è che
Mi capita di guardarle dal telefono, e non riesco da li, e poi mi dimentico di
Rispondere quando sto al pc  t.t
PPS: Se mi volete, sapete che su twitter sono xJovato_
Baci <3

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Capitolo 13
*** Capitolo TREDICI. ***


Ecco che aggiorno u.u
Allora, non mi uccidete se non sarà un capitolo eccellente ok?
Mi scuso già in anticipo per gli errori. COME AL SOLITO A SEI RECENSIONI, AGGIORNO.
Alloraaaa buona lettura <3

 

 
DEMI’S Pov

 
Mi svegliai alle 6:00 quella mattina, feci una colazione veloce, mi infilai sotto la doccia e ne uscii mezz’ora dopo.
Asciugai in fretta i capelli, indossando dopo un vestitino a fascia rosa pallido, una giacchetta di jeans sopra, e ai piedi delle ballerine dello stesso colore del vestito.
Parigi mi stava aspettando, ci stava aspettando, ed io non vedevo l’ora.
Dopo aver sceso le scale, controllai le ultime cose.
La valigia era pronta, stava vicino la porta.
La mia borsa da viaggio anche.
Io era emozionata, ma sono dettagli. Dio, sarei stata con Joe a Parigi.
Sorrisi a quel pensiero, quando sentii bussare alla porta.
Mia madre, ancora in pigiama, alle mie spalle, mi corse letteralmente addosso e mi abbracciò.
“Divertiti tesoro, e chiama ogni giorno ok?” Annuii stringendola forte a me.
“Mamma devo andare, Joe sta aspettando e…tu mi soffochi” Risi facendo fatica a respirare.
Mia madre mi lasciò, ed io fui libera di aprire la porta, e saltare fra le braccia di Joe che mi strinse forte a se, per poi salutare mia madre.
Dopo i soliti convenevoli della mamma, io e Joe entrammo in auto e arrivammo all’aeroporto.
Facemmo i soliti controlli che si fanno prima di un viaggio, dopodiché sentimmo subito la vocina fastidiosa chiamare il nostro volo, cosi salimmo sull’aereo.
Dopo aver trovato i nostri posti, quasi lottai contro Joe per avere quello vicino al finestrino.
Lui rise nel vedere il mio broncio e mi lasciò il posto libero.
“Agitata?” mi chiese dolcemente, mentre mi osservava.
Io mi limitai ad annuire. Era successo tutto in cosi poco tempo.
Conoscevo Joe da qualche settimana, niente di più, e stavo partendo con lui per andare a Parigi. La cosa straordinaria è..che ero tranquilla con lui.
Il viaggio sarebbe durato 12 ore, quindi mi sistemai comodamente e posai la mia testa sulla spalla di Joe, che spostò una mano intorno alle mie spalle e poggiò la testa sulla mia.
In quella posizione ci addormentammo. Stavo cosi bene.
 

*****

 
Joe mi mosse la spalla. Eravamo arrivati.
Mi stiracchiai nel sedile, sbadigliando. Provocai la risata di Joe, che mi porse la giacchetta di jeans.
La indossai e presi la borsa.
“Buongiorno piccola cucciola.” Rise, dandomi un bacio sul naso.
Poi mi prese la mano. Fu un gesto inaspettato. Sentii le farfalle prendere il volo nel mio stomaco, e sorrisi a quel gesto, stringendo la sua mano nella mia.
Era qualcosa di meraviglioso quel ragazzo.
Scendemmo dall’aereo e prendemmo i nostri bagagli. Arrivati fuori dall’aeroporto,  raggiungemmo il nostro taxi.
Nell’auto, Joe mi coccolò tutto il tempo. Sembravamo davvero una coppia di fidanzati.
Forse lo eravamo, forse no, lui non mi aveva proposto nulla ed io mi sentivo un po’ stupida a chiedergli ‘cosa siamo io e te?’.
Avrei aspettato qualche sua frase.
L’auto si fermò nel parcheggio di un Hotel enorme.
Sulla porta d’ingresso, anch’essa enorme, c’era la scritta in grande “Hôtel Georgette”.
Sembrava un posto carino, avevamo optato per un tre stelle.
Non volevamo spendere moltissimo, infondo in Hotel ci saremmo stati ben poco.
Spalancai la bocca posando le valigie per terra.
Il portiere ci aprì l’ingresso e Joe mi diede una scrollata alle spalle per farmi riprendere.
Afferrai le mie valigie ed entrai assieme a lui.
Arrivammo alla reception e Joe chiese il numero della nostra camera, gli consegnarono una scheda e lui arrivò da me con un enorme sorriso, mi prese alla sprovvista abbracciandomi di colpo.
“Siamo a Parigi piccola, non sei felice?”
Risi per la sua espressione quasi da cucciolo e lo strinsi forte a me.
“Felice credo sia dir poco.” Continuai a ridere, quando lui si avvicinò a me e mi diede un leggero bacio sulle labbra, che ricambiai.
Un fattorino si avvicinò, chiedendo il numero della camera.
Joe rispose confermando il numero “213” per poi ringraziarlo.
Io lo presi per mano e ci dirigemmo a visitare un po’ l’hotel, passando per la sala in cui si pranzava, poi andando in quella che doveva essere una sottospecie di discoteca.
Passò una mezz’ora. Arrivate le nove di sera decidemmo di andare in camera nostra.
“E’ meravigliosa” Dissi sedendomi sul letto, per poi levarmi le scarpe e distendermi.
“Già, solo un po’ meno di te.” Rise e si stese accanto a me, abbracciandomi forte.
“Mh, quello meraviglioso tra i due sei tu però.” Sorrisi, stuzzicandolo mentre gli mordevo le labbra.
“Tu però provochi Devonne.” Mi accarezzò un fianco, scendo fino a prendermi la mano e stringerla.
“Io? Io sono innocente, Joseph.” Sorrise, mordendomi leggermente la lingua, per poi baciarmi dolcemente. Non lo feci aspettare a lungo, ricambiai immediatamente il bacio.
Era una droga per me. Le sue labbra si muovevano sulle mie, erano morbide.
Ci dividemmo per riprendere fiato e lui sorrise nel guardarmi.
“Dio, sei bellissima. Come fai eh?”
Rimasi confusa a quell’espressione, poi lo abbracciai fortissimo.
“Vado a farmi una doccia Joseph, dopo voglio uscire, mi accontenti vero?”
Lui annuì per poi lasciarmi andare.

*****
 
Eravamo in giro per Parigi, mi aveva portata in tanti posti bellissimi, di cui ora non ricordavo il nome.
Sentimmo qualche goccia di pioggia , farsi spazio nella città e ricadere su tutte le persone presenti.
Cosi mi prese la mano e corremmo sotto il primo luogo coperto.
Entrambi guardammo il soffitto di quel monumento, credo, e ridemmo. Entrambi ci eravamo accorti di essere finiti sotto l’arc de triomphe.
“Quando smetterà di piovere, potremmo andare, l’hotel dista parecchio da qui.” Disse Joe continuando a tenermi per mano.
Ci sedemmo per terra, poggiandoci con la schiena ad una delle enormi colonne e guardammo il paesaggio intorno a noi.
“E’ fantastico qui Joe, grazie.” Mi voltai verso di lui.
“Sssh, domani ho intenzione di farti una sorpresa.”
Assunsi un’espressione confusa anche stavolta. Cosa aveva intenzione di fare?
“Mi porti a Disneyland?” Il mio viso questa volta mutò espressione, assumendo la faccia si una bambina felice per aver ricevuto in regalo un viaggio nel mondo delle fiabe.
“Forse si, ma prima ho intenzione di fare un’altra cosa.”
Misi il broncio e lui mi strinse a se.
Ci accorgemmo che la pioggia era finita, cosi raggiungemmo l’hotel nel giro di un quarto d’ora.
Arrivati in camera, Joe si spogliò, rimanendo in boxer.
Io rimasi a fissarlo. Aveva un fisico..ok era indescrivibile. Sembrava un dipinto, una statua, nel suo corpo non c’erano imperfezioni e se c’erano, ai miei occhi diventavano perfezioni da aggiungersi a tutto il resto.
Fece un mezzo sorriso, guardandomi.
“Ho qualcosa che non va?”
Scossi la testa imbarazzata e probabilmente arrossii.
Gattonai sul letto per poi tirarlo verso di me. Questa mossa ci fece cadere entrambi sul letto. Lui su di me.
Quel momento era assolutamente perfetto. Avrei voluto rimanere li in eterno.
“Dems, è pericoloso vederti cosi ok? Potrei spogliarti da un momento all’altro”.
Gli afferrai il viso tra le mani, facendolo star zitto e lo baciai dolcemente.
Stavolta il bacio divenne più intenso, secondo dopo secondo.
Avevo una voglia assurda di sentirlo mio e..non eravamo nemmeno fidanzati.
Ma mi sentivo legata a lui in un modo strano, ma straordinario.
Le sue mani vagarono sui miei fianchi, stringendomi a lui, quando allontanò il viso da me scuotendo la testa divertito.
Cosa c’era di divertente?
“Non ora, se le cose andranno nel verso giusto, succederà presto ok?”
“Sei un fottuto stronzo però.”
Incrociai le braccia al petto, mettendo il broncio.
Lui avvicinò il suo viso al mio e mi morse il labbro che sporgeva leggermente.
“Sssh. Sai che sei bellissima quando metti il broncio eh?”
Lo spinsi via e lui scoppiò a ridere dirigendosi in bagno.
Io decisi di sistemare le mie cose, non volevo tenerle in valigia.
Dopo aver fatto ciò, indossai il pigiama. Un pantalone nero a pois bianchi e una maglia rosa, che richiamava sul fiocco che stava sulla maglia, sul colletto e sui polsini la fantasia del pantalone.
Era tenerissimo. Mi guardai allo specchio e decisi di struccarmi. La matita era scesa e sembravo un panda.
Pettinai i capelli e li legai in due codini, senza stringere troppo l’elastico.
Mi sedetti per terra, aprendo il frigobar, e presi una bottiglietta d’acqua, bevendone un po’, per poi riporla all’interno.
Mi alzai e vidi Joe uscire dal bagno con un paio di pantaloncini da tuta blu e bianchi, ed una canotta bianca.
“Non hai freddo? Guarda come sono conciata io.” Dissi quasi sconvolta.
“No, io a casa mia dormo sempre in boxer, qui fa leggermente più freddo e poi non potevo presentarmi in boxer, saresti svenuta credo.”
Disse convinto di se stesso, mentre si sistemava sul letto, ponendo le sue mani dietro la nuca e poggiandosi sul cuscino.
Dio, quella sua convinzione era maledettamente sexy.
“Oh. Io mi sento ridicola allora.” Ammisi, dirigendomi verso di lui e mettendomi sotto le coperte.
“Invece sei bellissima, sei ancora più cucciola del solito cosi sai?”
Sfiorò il naso con il mio, ed io non potei fare a meno di arricciarlo.
Lo sentii ridere, e mi venne spontaneo imitarlo. La sua risata era contagiosa.
“Ti ricordi la prima sera che abbiamo dormito insieme?” mi chiese facendosi più serio.
“Non hai dormito in boxer. Questo lo ricordo bene.” Rise, tornando poi alla sua espressione precedente. “Si, come posso dimenticarlo?” Continuai sorridendo amaramente.
“Quando ti parla di mio fratello bhè.. decisi di darti tutta la fiducia possibile. Non credo di essermi mai aperto cosi tanto con qualcuno. Eppure con te era quasi naturale parlarne. Ala mia ex ragazza, ho raccontato di mio fratello quasi dopo tre mesi. Con te invece è successo subito. Non so cosa tu abbia di cosi speciale, ma mi infondi sicurezza. Io ho piena fiducia in te.”
Lo lasciai parlare. A quelle parole mi si gonfiò il cuore, mi veniva quasi da piangere e Jose probabilmente lo notò, perché mi diede un bacio sulla fronte, tenendomi stretta a se.
“Non so quanto possa essere importante, ma per te ci sarò sempre, in qualsiasi situazione. Nemmeno io mi ero mai aperta con qualcuno in quel modo, mi conosci più tu, di chiunque altro.”
Mi diede un bacio a stampo e tornò a guardarmi.
“Non ho mai provato per nessuna ciò che provo per te, nonostante credevo di amare la mia ex, ora mi sono reso conto che quello più che amore era un banale legame che ci univa, niente di più.”
Aspettate. Fermi tutti. Aveva detto indirettamente che mi amava?
“Mi sento legata a te. In un modo quasi assurdo, sei diventato quasi la mia droga Joe e non scherzo. Ormai se passo un giorno senza di te io..mi sento vuota. Non credo sia possibile legarsi cosi tanto ad una persona, in cosi poco tempo. Eppure è successo. Ciò che provo per te supera di molto tutti i sentimenti che ho provato nei miei 18 anni di vita, è qualcosa di..meraviglioso.”
Perché gli stavo confessando ciò che provavo? Che qualcuno mi fermi maledizione.
“Sei bella…sei bellissima anzi, sei qualcosa di fantastico Dems.”
“E tu sei un lecchino.” Lo spinsi via ridendo. “Vai via da me.” Continuai a ridere e lui mi strinse ancora di più, dandomi un altro bacio sulle labbra.
“Buonanotte piccola.”
Sorrisi a quel soprannome che pronunciato da lui, mi faceva battere il cuore a mille.
“Dolcenotte bellissimo.”
Gli strinsi la mano, accoccolandomi nelle sue braccia e mi addormentai.

 
 
IL MIO ANGOLINO FIGO BHAM:
Allora che ve ne pare?
Ribadisco, mi scuso per gli errori, è che l’ho scritto ora, senza nemmeno rileggerlo.
Secondo voi cosa ha intenzione di fare Joe?
Dove la porterà?
Sarà qualcosa di bello o no?
A voi i commenti, spero vi piaccia.
Qualsiasi cosa, io sono xJovato_ su twitter, ma lo sapete già.
Ciao bellezze <3

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Capitolo 14
*** Capitolo QUATTORDICI. ***


Allora ora mi ammazzate, lo so.
In ogni caso non vi anticipo nulla e vi lascio subito alla lettura del capitolo t.t
Buona lettura bellezze <3

 
DEV’S Pov
 
Quella mattina mi svegliai avvolta in un calore quasi magico.
Socchiusi gli occhi leggermente, prima di mettere a fuoco il posto in cui mi trovavo.
Non era la mia camera, ma era una stanza meravigliosa.
Ripensai al giorno precedente, e focalizzai tutto.
Ero a Parigi, con un ragazzo meraviglioso.
Ritornai sulla terra e mi resi conto di avere il braccio di Joe attorno ai miei fianchi. Mi stringeva delicatamente, ma allo stesso tempo era come se lui avesse paura che io andassi via.
Bhè per nessun motivo al mondo sarei scappata da lui.
Lentamente mi voltai staccando la mia schiena dal suo petto, per poi posare una mano sulla sua spalla, accarezzandogli il collo.
Lo vidi sorridere, probabilmente dormiva ancora.
Mi avvicinai a lui sorridendo e stampai un leggero bacio sulle sue labbra.
Lui arricciò il naso, e lentamente le sue labbra si aprirono in un sorriso raggiante.
Come faceva a essere così perfetto anche appena sveglio?
“Buongiorno dormiglione.” Sussurrai avvicinandomi a lui.
“Giorno a te, bellissima.” Rise dandomi un bacio a stampo, per poi stendersi di schiena sul letto, passare le sue mani sul viso e poi sui capelli, scompigliandoli leggermente.
“Da quando mi guardavi eh?” Domandò, mentre mi osservava, sempre con quel bellissimo sorriso in viso.
“Da un po’.” Ammisi sorridendo, e subito dopo mi sentii arrossire.
Nascosi il mio viso sul cuscino e mi sentii accarezzare i capelli.
“Quante volte dovrò dirti che sei bellissima quando arrossisci?” Mi sussurrò all’orecchio. Quel gesto mi fece rabbrividire.
“Oh andiamo, non è vero.” Risi, spingendolo un po’ indietro.
Mi alzai dal letto e andai in bagno.
Mi feci una doccia bollente, e mi cambiai direttamente li.
Indossai dei pantacollant neri, e una camicia abbastanza lunga e bianca, con un cinturino sui fianchi. Ai piedi i soliti stivaletti neri.
Mi osservai allo specchio per poi pettinare i miei capelli e asciugarli.
Uscii, raggiungendo Joe sul letto. Lo trovai addormentato.
Mi sedetti sul suo lato del letto, accarezzandogli il viso.
“Scemo, ti ho lasciato sveglio pochi minuti fa e ti sei addormentato di nuovo?”
Dalla dolcezza passai a scrollarlo in modo tale da svegliarlo.
Lui mugolò qualcosa, per poi stiracchiarsi e guardarmi.
Strinse le sue mani attorno ai miei fianchi tirandomi addosso a lui.
“Cos’è? Con me devi usare sempre la dolcezza brutta stronza”. Rise dandomi un bacio sulle labbra e poi posò la fronte contro la mia. “Sei bellissima.” Continuò.
“Alzati, razza di pigrone patentato. Oggi hai detto che mi avresti fatto una sorpresa e adesso la pretendo.”
Dissi ridendo, mentre lo colpivo leggermente sul petto più volte.
Mi fece scivolare sul lato opposto del letto, mentre rideva sonoramente, e si alzò.
Prese dei vestiti dall’armadio e si chiuse in bagno.
Io mi stesi sul letto fissando il soffitto e lo aspettai. Non dovetti attendere molto. Dopo mezz’ora tornò pronto e bello come sempre.
“Sei bellissimo e mh… Copriti, le parigine sono famose per provarci con gli stranieri.”
Ora spiegatemi questa mia dimostrazione improvvisa di gelosia.
Rise scuotendo la testa e si avvicinò a me, posando le mani ai lati dei miei fianchi, stendendosi su di me.
“Sai che alle parigine non avevo proprio pensato eh? Sono tanto sexy. Quasi, quasi me ne prendo una e la porto a casa.” Rise.
Io lo fulminai con lo sguardo. Poi mi accorsi di averlo su di me e quasi rabbrividii.
Lui se ne accorse, perché ne approfittò lasciandomi dei baci lungo la mascella, scendendo poi sul collo e sulla spalla.
“J-Joe...” se solo avesse provato a fare un altro gesto, avrei agito di conseguenza.
Sentii il suo corpo fare ancora più pressione sul mio. Prese il mio viso fra le mani e mi baciò dolcemente.
“Sei bellissima quando arrossisci. Sarà la centesima volta che te lo dico.” Rise alzandosi e prendendo il cellulare, il portafogli e il pass per rientrare nella stanza.
Io in tutto ciò ero rimasta spiazzata e con le gambe tremolanti.
Mi alzai, ricomponendomi un po’ e presi la borsa, per poi corrergli dietro.
“Sei uno stronzo, ma questo lo sapevamo già. Ora dovrai farti perdonare.” Misi un finto broncio, lui rise ancora e mi strinse un braccio sulle spalle.

 
*****
 
Mi aveva portato a Disneyland.
Da piccola era sempre stato il mio sogno andarci, e siccome i miei si separarono, non ne ebbi mai l’opportunità.
Avevo realizzato il mio sogno. Ok forse in tarda età, ma lo avevo realizzato. Solo grazie a lui.
Avevamo fatto il giro di Adventureland, dove avevo scattato la foto con i pirati dei Caraibi insieme a Joe, con il cappello di Jack Sparrow. Dopo andammo verso la parte di Frontierland e subito dopo in Main Street, U.S.A. Andammo su tantissimi giochi e la sera iniziava a farsi presente. Pian piano il sole andava via per lasciare spazio alla luna. E ci trovavamo sul ponte, appena dietro il castello della Walt Disney.
A momenti avrebbero presentato il solito show dei fuochi d’artificio e quello era uno dei posti migliori per vederli bene. Risi staccando un pezzo di zucchero filato e metterlo in bocca.
Lo guardai sorridendo mentre masticavo e lui rise.
“Cosa c’è?” Domandai facendo scivolare le braccia lungo i miei fianchi.
“C’è che sei bellissima, non smetterò mai di dirtelo.” Si avvicinò a me e posò entrambe le mani sui miei fianchi, stringendomi a lui.
Stavolta aveva uno sguardo diverso. Era serio e allo stesso tempo  quasi felice per la situazione che si era creata. Stranamente sentii di nuovo il tremolio alle gambe e fui costretta a stringermi di più a lui per evitare di cadere. Il cuore iniziò a martellare dentro il petto, quasi volesse uscire.
Intanto i fuochi d’artificio erano iniziati. Intorno a noi era come se ci fosse il vuoto. C’eravamo solo io e lui, e non so per quale assurdo motivo avevo questa sensazione, ma rimanevo convinta del fatto che anche per lui fosse lo stesso.
Il suo respiro bruciava sulle mie labbra, mentre il suo petto si alzava e si abbassava lentamente premendo sul mio.
“Ti amo Dems.”
Persi un battito e quasi non mi si bloccò il respiro. Alzai lo sguardo, osservando il suo viso. Non ebbi il tempo di rispondere che continuò. “Ti amo e… voglio stare con te. Voglio te, più di ogni altra cosa al mondo. Sei perfetta. Non credevo potesse essere possibile provare determinate cose per una persona, pensavo fossero solo cose da film. Invece no, con te no. Con te è tutto realtà.”
Istintivamente mi alzai sulle punte dandogli un bacio a stampo sulle labbra. Rimase spiazzato forse, perché socchiuse la bocca e mi guardò confuso.
“Ti amo Joe. Voglio te più di tutto il resto. Tu sei perfetto.”
Sorrise stringendomi le braccia attorno ai fianchi, mi sollevò da terra e mi baciò.
Quel bacio conteneva tutto ciò che i baci precedenti non avevano voluto svelare. Non era più un segreto. Io lo amavo e lui amava me. Ed era tutto assolutamente perfetto.
Tornai a terra, con il cuore che batteva ancora a mille. Gli strinsi le braccia intorno ai fianchi e posai la testa sul suo petto, mentre lui mi teneva chiusa tra le sue braccia, con la testa posata sulla mia. Osservavo quelle luci che esplodevano in cielo. No. Non erano belle quanto lui. Lui era perfetto.
 
Dopo lo spettacolo dei fuochi d’artificio, mi prese la mano e uscimmo dal parco.
Decidemmo di tornare in hotel a piedi.
Ancora non avevo realizzato tutto. Stavamo insieme.
In poco tempo lui era diventato la persona di cui avevo sempre avuto bisogno.
Era diventato la persona che mi aveva salvata dal baratro. Mi aveva trasformata. Era come se la Demi precedente non fosse mai esistita.
Ero me stessa. Capii che in realtà la vera Demi era quella che ero adesso, prima c’era solo una maschera a coprirmi.
Non ero mai stata tanto felice.
Non avrei mai saputo ringraziarlo abbastanza. Dovevo solo dirgli grazie di esistere.
Alzai lo sguardo verso di lui e mi sorrise.
“Adesso non smetterò mai di ripetertelo sai?”
Fece una finta espressione confusa e rise.
“Di dire cosa eh?”
“Di dirti che ti amo.”
Mi strinse di più a lui e mi baciò fra i capelli.
Arrivati in Hotel, raggiungemmo la sala in cui si pranzava.
Ordinammo una pizza da consumare in camera e quando ci fu consegnata, non perdemmo tempo.
Arrivati nella stanza, ci fiondammo sul letto consumando la pizza e dopo averla finita, ci stendemmo sul letto a guardare un po’ di TV.
Stavo a pancia in giù con la testa sul cuscino. Ero stanca di vedere le fiction in francese. Non ci capivo nulla.
“Joe” Mi lamentai tirandolo dalla manica della maglia.
Lui rise e prese a guardarmi.
“Dimmi cucciola di papà.” Rise. Ok forse sembravo una bambina.
Sorrisi, stendendomi su un fianco per poi posare la mia testa sulla sua spalla e guardarlo.
“Voglio stare con te, e intendo senza tv.” Gli rubai il telecomando dalle mani e la spensi. Lui avvicinò il mio viso al suo con una mano e mi baciò dolcemente.
“E cosa vuoi dopo?” sorrise sulle mie labbra, mentre con la mano scendeva ad accarezzarmi il fianco alzandomi leggermente la maglia.
“Ho già detto ti voglio no?” sorrisi, mordendogli le labbra. In meno di un secondo mi ritrovai sotto il suo corpo marmoreo.
Scesi le mie mani sui suoi fianchi alzandogli la maglia, per poi toglierla via.
“Demi io non posso. Voglio dire, tu provochi troppo. “ Rise e prese a baciarmi sul collo, salendo fino alle labbra. Mi baciò, e quel bacio divenne sempre più intenso, fino a che lui non si staccò allontanandosi di poco. Mi osservava, ed io guardavo lui, in tutta la sua perfezione.
Le labbra curvate in un mezzo sorriso, gli occhi scuri fissi sui miei. I capelli scompigliati e quel leggero accenno di barba che lo rendeva ancora più bello.
Non riuscivo a credere che lui fosse mio adesso.

 
 
ANGOLO AUTRICE:
Allora allora allora.
Cosa ne pensate? Scusate ancora per il ritardo e per i possibili errori t.t
Secondo voi adesso cosa succederà?
Lascio tutto in mano ai vostri commenti.
Spero vi piaccia. Sciao bellezze. <3
Per ogni cosa io sono xJovato_ su twittah.

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Capitolo 15
*** Capitolo QUINDICI. ***


Alloraaaaaaaa BHAM ora mi uccidete ahahah
Scusate il ritardo ma ma ma, ho avuto il raffreddo re t.t
Bene bene bene, mi ucciderete anche per questo capitolo t.t
Ma è mio dovere metterlo aw, quindi buona lettura. 
AVVISO: A 100 RECENSIONI, UNA SORPRESA PER VOI U.U

 
DEV’S Pov
 
Il suo corpo premeva sul mio, le sue mani stringevano i miei fianchi nudi, la maglia era leggermente sollevata. Le sue labbra passarono dal mio collo, sulla mia pancia, dove lascio piccoli baci che mi provocarono dei brividi.
Volevo lui, tanto quanto lui voleva me.
Sollevò un altro po’ la maglia, facendola scivolare sul pavimento e prese a baciarmi sul centro del petto. Quando scese più giù, sentimmo un rumore fastidioso interrompere il tutto.
Sbuffai nervosamente e lui affondo il suo viso nell’incavo del mio collo, mordendo leggermente provocandomi dolori piacevoli. Riuscii ad ignorare per poco il rumore acuto che continuava a ripetersi.
Si sollevò leggermente, dandomi un bacio sulle labbra, che ricambiai senza volerlo lasciare. 
“Rispondi su.” Fece cenno con la testa verso il mio telefono. Scossi la testa e mi alzai sbuffando ancora. Afferrai il telefono e risposi.
 “Chi parla?” dissi acidamente.
Una voce femminile che non sentivo da un paio di giorni, rispose acuta ed entusiasta dall’altra parte del telefono.
“Oooh, finalmente sento mia figlia.” Disse quasi soddisfatta di se, come se sapesse la situazione che si era venuta a creare tra me e Joe poco fa e ne andasse fiera del fatto che aveva interrotto tutto.
“Oh ciao mammina cara.” Dissi sarcasticamente.
“Come stai tesoro?”
“Bene mamma, oh cavolo, è tardi, devi andare. Ciao ti voglio bene.”
Stavo per riattaccare, ma la sua voce sembrava implorare.
“ No ti prego Dems, mi manchi. Ho solo questo momento libero oggi.”
Misi il broncio e mi sedetti sul letto a gambe incrociate.
“Mamma veloce, da me è tardi sai?”
“Sisi, come sta andando? Vi divertite?”
Sentii un calore dietro la mia schiena nuda, avvicinarsi sempre di più.
Le labbra di Joe premettero sulla mia spalla, salendo fino al collo, mentre con una mano mi spostava i capelli su un lato.
“Ssi mamma, ci stiamo divertendo molto.” Dissi ridendo e spingendo la mia schiena all’indietro per allontanare Joe.
“Che avete visitato?” Continuò insistente.
Le braccia possenti di Joe mi circondarono i fianchi. In un secondo mi ritrovai seduta fra le sue gambe, con lui dietro che continuava a baciarmi.
Voleva davvero continuare a torturami in quel modo? Maledetto.
“Disneyland, poi l’arc li come si chiama lui, tanti posti mamma.”
“Fai delle foto, voglio vederli tutti.” Rise. Mi mancava, ma non potevo concentrarmi su di lei ora che avevo Joe letteralmente appiccicato a me.
Le sue mani vagarono sui miei fianchi salendo fino all’allacciatura del reggiseno, che con una mossa abile, slacciò. Sentii dei mugolii di Joe e di nuovo riprese a baciarmi la schiena, facendo scivolare una spallina del reggiseno, che io tenni stretto con una mano. 
“Si mamma, awww, è tardi…” Feci finta di sbadigliare “Buonanotte mamma, o meglio buon lavoro. Ti voglio bene.” Attaccai di fretta lanciando il telefono sul comodino.
“Era ora.” Dissi con un sorriso enorme.
“Si ma…vedi sono stanco io..è tardi.” Sbadigliò e si mise sotto le coperte. Rimasi turbata. 
No eh, ora non poteva andare a dormire. Mi allacciai il reggiseno e gli tolsi le coperte, stendendomi su di lui, mentre gli mordicchiavo il collo.
“lo so che non sei stanco.” Mormorai.
Rise, arricciando il naso. Sembrava un bambino, ma era stramaledettamente bellissimo. Più lo guardavo, più ero felice. Mi trasmetteva un senso di benessere assurdo. Mi sentivo viva.
L’ho detto e lo ripeto. Lui era nelle mie vene, lui era il sangue mi dava vita. Pulsava al cuore, cosi forte da farlo battere a mille. Era lui. Lo aspettavo da una vita.
Afferrò saldamente i miei fianchi e mi baciò ripetutamente sulle labbra, scandendo, ad ogni bacio la fatidica frase “Io ti amo.”
Per la seconda volta rimasi spiazzata e il cuore perse un battito.
Gli accarezzai il viso con una mano, mentre con l’altra giocavo con i suoi capelli arruffati.
“Ti amo Joe.” 
Sorrise e mi diede un altro bacio.
“Vogliamo fare una pazzia?” Ammiccò.
Strinsi le labbra, guardandolo preoccupata.
“Che pazzia?” Rise e si alzò guardandosi allo specchio.
“Andiamo in piscina. So che sarà chiusa, ma a chi importa? Non ci faremo vedere.”
Mi sedetti sul letto incrociando le gambe, mentre lo osservavo.
“Ci sto.” Mi alzai saltellando sul letto e mi diressi all’armadio, dove presi il costume.
Andai in bagno e lo indossai. Mi tolsi il trucco che avevo, per non sembrare un panda, e indossai un vestitino bianco sopra.
Uscii e trovai Joe che giocherellava con il suo ciuffo.
“Già pronto? Cazz, sei flash.”
Mi ritrovai la sua figura a due passi da me, mi strinse a se circondando le mie spalle con le sue braccia, ed io sprofondai in quell’abbraccio, posando il mio viso sul suo petto.
“Sono cosi flash, che se non ti muovi, ti stupro sai? Sei estremamente sexy.”
Mi allontanai di poco e lo fulminai con lo sguardo.
“Non prendermi per il culo Joseph, sono struccata e indosso un vestito striminzito. Come posso essere sexy?”
“Tu saresti sexy anche con il pigiama di mia nonna addosso.”
Nei suoi vedevo un qualcosa che confermava la sua frase. Diceva davvero.
Sorrisi e lo spinsi verso la porta.
“andiamo cascamorto.”
 
*****
 
Eravamo in piscina. Avevamo superato i sorveglianti e Joe mi aveva aiutata a scavalcare il muro che porta all’interno.
Camminavamo sul bordo piscina, la mia mano stretta nella sua.
Si abbassò leggermente schizzandomi un po’ d’acqua. Io per vendicarmi lo spinsi in acqua e scappai su una sdraio.
“Sei una stronza, vieni qua.” Tutto bagnato si spostò su di me, stringendomi in un abbraccio. Ero tutta ricoperta d’acqua, ma lui non perse tempo. Mi afferrò di peso mettendomi su una spalla e mi gettò dentro.
“Io sono la stronza? Joseph questa me la paghi.”
“Mandami il conto Devonne.” Disse alzando le mani in segno di arresa.
Sbuffai e sprofondai in acqua.Qualche secondo dopo lo vidi tuffarsi e si avvicinò a me.
“Nessuno sconto sai?” Risi guardando le sue labbra, per poi dargli un leggero morso.
Lui con mossa abile afferrò le mie labbra tra le sue e mi baciò dolcemente.
“Oh, io invece credo che non pagherò un bel niente.” Rise e continuò a baciarmi senza darmi tempo di rispondere. “Perché tu adesso stai zitta e mi baci ok?” Le sue labbra si muovevano sulle mie con facilità, combaciavano perfettamente. “Sei stramaledettamente bellissima.” Rise per poi allontanarsi di poco e guardarmi.
“Ti amo razza di stronzo.”
Mi baciò a stampo e si allontanò ancora.
“Ti amo perfezione.”
 
ANGOLO AUTRICEEEEE:
So che è corto, so che ci sono errori perché non ho ricontrollato.
Ma spero che il contenuto vi piaccia t.t
Non sto bene ultimamente, l’allergia odiosa t.t
Beneeee lascio a voi i commenti.
Secondo voi la serenità durerà abbastanza?
Succederà qualcosa?
A voi i commenti dolcezze.
Per sapere quando aggiorni, per sapere la novità a 100 recensioni, per ogni cosa io sono xJovato_ 
AVVISO: A 100 RECENSIONI, UNA SORPRESA PER VOI U.U

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Capitolo 16
*** Capitolo SEDICI. ***


MI AMMAZZATE? SI.
Allora vi chiedo scusa se ci sono errori non corretti.
L’ho scritto di fretta solo per riuscire a postarlo entro oggi.
Se passava un altro giorno, mi ammazzavate sicuro.
Bene, A SEI RECENSIONI AGGIORNO.
E RIPETO CHE A 100 RECENSIONI CI SARà UNA SORPRESA.
BUONA LETTURA BELLISSIME.

 

JOE’S Pov

Era l’ultimo giorno di quella vacanza.
Io e Dems, la MIA Dems, eravamo sul letto a a riposarci prima del viaggio, mangiavamo caramelle e schifezze a non finire.
Quel viaggio era stato qualcosa di pazzesco, lei era qualcosa di pazzesco.
In realtà la sorpresa che dovevo farle era semplicemente portarla al castello della walt disney e dirle che lei per me era una persona importante. Quel ‘Ti amo’ invece era uscito da solo. La cosa strana era che non me ne pentivo.
Lei era quella persona che oltre alla mia ragazza, rappresentava un’amica, rappresentava una persona che in ogni caso ci sarebbe sempre stata per me. Era assolutamente perfetta.
Con nonchalance si stese addosso a me, stampandomi un leggero bacio sulle labbra.
“Amore, credo sia ora di andare sai?”
“Mmmh, io voglio stare qui con te.” Le circondai i fianchi con le braccia, stringendola a me.
“Anche io, ma la vita a Los Angeles ci aspetta.”
Il suo viso, a quella frase, divenne cupo. Sapevo a cosa stesse pensando. Ma stavolta non avrei permesso che Steve le avrebbe fatto del male.
Scosse il capo e mi guardò. “Sai amore, non sento mia mamma da due giorni.”
Si morse il labbro, guardando verso il basso.
“Probabilmente sarà stata impegnata con il lavoro.” Provai a tranquillizzarla, lei annuì.
Però sapevo che mentiva, non era tranquilla. E nemmeno io lo ero adesso.

 

 *****

 
Eravamo in viaggio, tra qualche ora saremmo arrivati. Selena ci avrebbe aspettati, credo insieme a Matt.
Avremmo dormito a casa di Selena, dove viveva anche Matt. Quei due affrettavano tutto, ma erano dolcissimi.
“Mh, amore ci siamo?” Demi al mio fianco, si stiracchiò, parlando con voce roca.
“Credo che manchi poco.”
Si sollevò un po', sorridendo e dandomi un bacio.
Era bellissima. Indossava una tuta ed era senza trucco, eppure non avevo mai visto una donna cosi perfetta.
“Ti amo.” Sussurrò, per poi sistemarsi sul sedile.
“Ti amo anche io” Le sorrisi e tornai a fissare quella stupida rivista.
In realtà non avevo letto nemmeno una parola. Avevo una brutta sensazione addosso, ma non volevo dirlo a Demi, si sarebbe preoccupata di più.
La madre di Demi aveva chiamato ogni giorno durante quella settimana, gli ultimi due giorni, incece no.
Ok che il lavoro la impegnava, ma non per due giorni di fila.
Una Hostess mi richiamò, dicendo che il nostro volo stava per atterrare.
Io e Demi ci preparammo all’atterraggio e quando scendemmo, Selena ci corse incontro abbracciandoci entrambi, mentre Matt si limitò a darmi una pacca sulla spalla e abbracciò Demi.
“Dovete raccontarmi TUTTO.” Enfatizzò Selena.
“Ovvio tesoro, prima però passo da casa, poso le valigie e andiamo da te ok?”
Demi sorrideva, ma si vedeva lontano un miglio che era esausta.
La macchina di Matt sfrecciava per le strade buie di Los Angeles e arrivati a casa di Demi, si fermò.
Demi scese ed io la seguii prendendo le sue valigie. Piccola mia, non riusciva a trasportarle.
Aprì la porta ed entrò.
“Mamma sono tornata.” Urlò. Nessuna risposta fece eco in casa.
Ingoiai il groppo in gola che avevo e mi trascinai al suo fianco, posando una mano sulla sua spalla.
“Mamma? Dove sei? E’ Venerdi, il tuo turno è di giorno.”
Demi si tolse dalla mia presa, salendo al piano di sopra e cercando in ogni stanza.
Non si fece prendere dall’ansia, ma notavo la sua preoccupazione.
Presi il telefono e glielo porsi.
“Chiamala, magari è in ospedale.”
Lei annui, con il fiatone, e afferrò il telefono.
Compose il numero, ma nessuna risposta.
“Joe, maledizione non risponde.”
Riprovò diverse volte, ma nessuno rispondeva.
Io istintivamente la abbracciai e lei prese a piangere.
Una voce femminile ci distrasse.
“Ci vuole molto per…” Era Selena, che vedendoci in quella condizione si fermò e corse vicino a Demi.
“Che succede?”
Il suo sguardo divenne cupo.
Merda. Lo sapevo. La mia sensazione era giusta.
Sapevo che in quel casino, c’era il nome di Steve.
“Non risponde Sel, mia mamma, non risponde.”
Il telefono di Demi vibrò. Calò il silenzio. Intanto Matt ci raggiunse.
“D-devo rispondere? Non conosco il numero Joe.”
Il suo sguardo implorava quasi pietà, non voleva più vivere in quel casino. Era esausta.
Le presi il telefono di mano e risposi.
“Bello il viaggio a Parigi?” La sua lurida voce fece eco dall’altra parte del telefono.
“Che cazzo vuoi, bastardo.” Sputai.
“Ho qualcosa..o meglio, qualcuno, per cui vale la pena stare zitto e ascoltarmi sai?”
Strafottente, schifoso, bastardo. Sarebbe morto, stavolta per mano mia.
“Che le hai fatto?” Urlai.
“Ancora nulla, domani mattina ci vediamo alle 8:00 in punto ok? Nessun ritardo. io, tu e la tua dolce troietta. Alla S Grand Ave n° 4. Non farne parola con nessuno.”
Mi attaccò la telefonata.
“Pezzo di merda.”
Demi mi venne incontro, stringendosi fra le mie braccia. Singhiozzava. Non potevo sopportare tutto il male che le stavano facendo.
“Ha detto che domani mattina dobbiamo vederci alla S Grand Ave n°4. Alle 8:00. Non dovrei farne parola con nessuno.” Il mio sguardo vagò alla ricerca di quello di Matt. “Ha detto che dobbiamo andare io e te Demi, e cosi faremo vedere. Matt sarà dietro di noi. Quel  bastardo la pagherà una volte per tutte.”
Demi mi implorò diverse volte di non fare cazzate. Ma avevo deciso. Questo bastardo sarebbe morto. Matt conosceva un tizio che gli avrebbe dato le pistole.
Non ero mai stato violento, mai. Ma Demi soffriva. Quel bastardo continuava a divertirsi facendola star male.
A star male adesso sarebbe stato lui, una volta per tutte.
h Decidemmo di dormire a casa di Demi. Per evitare altri casini.
L’indomani sarebbe stata una giornata pessima, già lo sapevo, ma sapevo che Steve sarebbe sparito dalla faccia della terra.
Io e Demi andammo nella camera di sua madre a dormire, Selena e Matt dormirono in camera di Demi.
“Joe, per favore. Ti farà del male.”
La tenevo stretta a me, continuava ad implorarmi e piangeva. Ma non potevo vederla star male ancora.
“Amore, tranquilla ok?” Le diedi un bacio sulla fronte e la guardai. “Morirà. Pagherà per ogni cattiveria fatta. Tu starai bene. A me importa solo questo.”
Scosse il capo e si strinse sul mio petto. “No, andrai in prigione Joe, ed io non voglio.”
“Non mi beccheranno ok? Matt sa come proteggermi.”
Sospirai. La stavo solo rassicurando, ma la probabilità che sarei finito in prigione era alta.
“Ti amo Joe, c’è un altro modo, io lo so.”
“Invece no Demi, non c’è. Lui continuerà.”
Continuò a piangere.
“Sei un coglione Joe, non puoi. Noi andremo li, prenderemo mia madre e scapperemo via, in qualsiasi posto.”
“Sssh, sei stanca amore.”
Non volevo più discutere, le diedi un bacio a stampo e spensi le luci. Feci finta di addormentarmi, percependo la sua delusione. Doveva pagare quel bastardo.

 
ANGOLO AUTRICE LALALA:
 
Allora so che ora mi ucciderete, ma prometto che mi farò perdonare t.t
Non odiatemi ok?
Secondo voi Joe ucciderà Steve?
Andrà in prigione?
Demi come reagirà?
E Michy? Secondo voi che fine ha fatto?
Mi aspetto una risposta ad ogni domanda, a 6 RECENSIONI, AGGIORNO.
PER OGNI COSA SONO: xJovato_ su twitter.
Baci bellissime <3

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Capitolo 17
*** Capitolo DICIASSETTE. ***


Per farmi perdonare del ritardo scorso, stavolta posto il nuovo capitolo subito u.u
Però non mi uccidete, giuro che tutto tornerà al proprio posto…forse.
Bene vi lascio, buona lettura gente.

 

 
DEMI’S Pov

Erano le 7:30.
Io non avevo chiuso occhio, avevo troppa paura di quello che sarebbe successo tra mezz’ora.
Mi alzai contro voglia dal letto e m’infilai sotto la doccia. Joe ancora dormiva.
Era un coglione. Si stava mettendo a rischio. La polizia lo avrebbe preso, io lo avrei perso. Non avrei retto una situazione simile.
Il mio pensiero si soffermò su mia madre. Chissà cosa le stavano facendo?
Uscii dal getto di acqua calda, indossando dei semplici jeans, le converse e un top con una felpa di sopra.
Legai i capelli in una coda e uscii dal bagno.
Joe non era nel letto, scesi le scale e raggiunsi la cucina, dove trovai lui con Selena e Matt. Tutti e tre erano pronti.
“Buongiorno.” Mormorai sedendomi su uno sgabello.
Selena mi porse una tazza di caffè che rifiutai. Avevo lo stomaco chiuso.
Matt aveva al suo fianco una valigia piccola, non sapevo cosa contenesse, ma potevo immaginarlo.
“Giorno amore.” C’era tensione tra me e Joe. Selena lo intuì, perché lo guardò male.
Joe mi si avvicinò per baciarmi ed io, senza farlo notare troppo, trovai una scusa per alzarmi.
“Sono quasi le otto, andiamo?” Joe rimase freddato, indurì i muscoli del viso.
Fece segno a Matt di prendere la valigia e andammo in auto.
Matt e Joe avanti ed io e Selena dietro. Joe alla guida.
Raggiungemmo in pochi minuti il vicolo indicato da Steve.
Non c’era nessuno.
Joe ed io scendemmo dall’auto.
Matt sarebbe stato dietro di noi, al momento giusto avrebbe sparato. Selena faceva da guardia.
Sentimmo uno strano rumore provenire da un casolare vicino a noi. Un urlo e poi silenzio.
Steve si presentò avanti a noi, due ragazzi dietro di lui, che tenevano mia madre, legata.
A quella vista non potei fare altro che piangere.
Mai mi sarei aspettata questo. Mai avrei potuto pensare di frequentare gente pericolosa. Mai avrei potuto sapere che quelli che definivo amici, avrebbero messo a rischio la vita di mia madre. La mia vita.
“Che cosa vuoi, Steve?” urlai.
Un sorriso sghembo si dipinse sul suo viso.
“Te. Ecco cosa.”
Sentii Joe imprecare qualcosa. I passi pesanti di Steve si diressero verso di me, mi afferrò il viso, sollevandolo di poco e rise. Il suo alito sapeva di alcool. Bene. Aveva anche bevuto.
“Un patto, piccola stronza. Tu stai con me, e tua madre, i tuoi amici e Joe non passeranno nessun guaio.”
Sentii il respiro bloccarsi in gola. Non poteva farmi questo.
“I-io.” Balbettai per l’agitazione. Joe mi spinse via dalla presa di Steve e lo affrontò a muso duro.
“Tu non le torcerai un capello, intesi? Veditela con qualcuno della tua stazza, bastardo.”
Lo spinse all’indietro e Steve di risposta gli sferrò un pugno sul viso.
Nel giro di pochi secondi gli amici di Steve fecero accasciare mia madre a terra, Joe si accasciò sull'asfalto con il naso sanguinante, Steve mi afferrò da un braccio, e quei due bastardi presero a calci Joe.
Dove cazzo era finito Matt?
“Lasciami Steve.”
Sentimmo un colpo di pistola farsi eco in quella situazione.
Tutti ci bloccammo. Tirai un sospiro di sollievo. Forse era Matt.
“Lasciala” mugolò Joe, con voce roca, ancora steso sull’asfalto. Il suo tono, però, aveva un qualcosa di minaccioso. Steve mi lasciò andare, io corsi da Joe che mi spinse dietro le spalle di Matt.
Tolse la pistola dalle mani del suo amico e la puntò verso Steve.
“Come ci si sente ad essere in pericolo eh?” Joe aveva riacquistato forza, era in piedi, di fronte al corpo immobile di Steve. Intanto mia madre aveva raggiunto Selena. Io ero immobile. Non potevo lasciare Joe.
“Che cosa provi eh? Questo è quello che ha dovuto sopportare Demi. Ansia, paura, paura della fine di tutto, voglia di scappare, dolore, sofferenza. Come ci si sente Steve?” Joe iniziava a fare paura, anche a Steve che aveva la paura dipinta sul volto.
“Per favore Joe, andiamo via.” Lo implorai con le lacrime agli occhi.
Scosse il capo e mi sorrise. Poi guardò Matt. “Portala via.”
Il suo tono era freddo, distaccato, ma aveva un qualcosa di premuroso e… spaventoso.
Matt mi afferrò dal braccio delicatamente e mi trascinò nell’auto, che si trovava in un posto in cui nessuno poteva vedere.
Arrivati, Matt raggiunse Selena e mia madre che dormiva in auto. Io rimasi allo sbocco del vicolo.
Sentii uno sparo, un urlo di dolore, poi il silenzio.
Steve era morto.
Joe sarebbe finito in prigione.
Cosa ne sarebbe stato di me?
 

*****

Si erano liberati del corpo di Steve.
Io ero chiusa in camera di Selena. Sotto le coperte.
Joe, Selena e Matt erano in soggiorno. Mia madre era a casa a dormire.
Decisi di scendere.
Erano tutti tranquilli, tranne me.
Joe rideva con Matt, mentre Selena cucinava qualcosa.
“Amore, vieni qua?”
Joe mi richiamò, ma io non risposi e andai in giardino.
Presi un pacchetto di sigarette e ne accesi una, aspirando ed espirando il fumo.
Sapevo che nel giro di qualche giorno avrei ripreso la mia vecchia vita.
Avevo assistito indirettamente a un omicidio. Un omicidio procurato dal mio ragazzo.
Lui sarebbe finito in prigione. Ed io? Che fine avrei fatto?
Tolsi la cenere in eccesso, facendola ricadere sull’erba bagnata.
Poi sentii dei passi avvicinarsi a me. Joe mi si sedette accanto.
“Amore, è tutto finito. Cosa ti prende?”
Lo spinsi via con rabbia e dolore. Mi alzai in piedi e mi voltai di spalle.
“Lo hai ucciso Joe. Hai ucciso qualcuno. Per quanto bastardo potesse essere, ora sei tu che finirai in galera. Volevi farmi stare bene vero? Questo non mi fa stare bene.”
Senza accorgermene, iniziai a piangere.
Potevo leggere dolore e disperazione nello sguardo di Joe, ma non potevo di certo consolarlo o capirlo.
Aveva ucciso.
“Demi..mi dispiace.”
Si alzò, avvicinandosi di poco a me, ma lo allontanai subito senza parlare. “Ti amo, Dems.”
Continuai a piangere, non volevo farlo, ma mi usciva naturale.
“Ti amo anch’io coglione, ecco perché ti avevo pregato di non farlo.”
Gli tirai un leggero pugno sulla spalla, non con l’intenzione di fargli male. Volevo solo che capisse che quella situazione ci stava allontanando. Volevo capisse che quella situazione mi faceva male.
Joe, senza proferire parola, mi strinse a se. Io continuai nel mio pianto, volevo allontanarmi, ma non ci riuscivo.
“Non dovevi, Joe.” Sentii la mia maglia inumidirsi. Piangeva?
Allontanai un po’ il viso per poterlo guardare negli occhi. Lui aveva il viso basso, piangeva. Piangeva anche lui.
“E’ meglio che vada via.” Mormorò.
Si avvicinò a me, dandomi un leggero bacio sulle labbra. In quell’istante provai diverse emozioni. Disperazione, paura, dolore. Tutte si riconducevano ad una conclusione. Era finita.
Nel giro di pochi secondi, il calore del corpo di Joe mi lasciò, lasciandomi nel freddo totale di quella sera.
La sua mano sfiorò la mia, poi vidi solo il suo corpo, di spalle, allontanarsi.
“JOE TORNA QUI.”
Gli urlai contro, lo rincorsi, ma non era in casa. C’erano Selena e Matt, ma Joe no.
Uscii dalla porta e non lo trovai. La sua macchina non c’era.
Era… scappato.
Mi accasciai sull’asfalto. I miei occhi non avevano tregua. Le lacrime cominciarono a scendere.
Sentii una stoffa coprirmi le spalle, mi voltai e vidi Matt.
“Entra su.” Mi fece alzare e mi portò in casa.
 

*****

Selena e Matt erano in cucina e parlavano di questa situazione.
Io? Ero persa. Stavo seduta sul divano, avvolta nella coperta di lana, con in mano una tazza di tè, non ancora iniziata, ormai fredda.
Fissavo il vuoto e pensavo alle ultime ore.
Steve morto. La lite con Joe. Il nostro addio.
“Ehi Demi, vuoi tornare a casa?”
Selena era cosi dolce con me.
Scossi il capo, volevo rimanere. Non avevo le forze per tornare a casa.
Ora mia madre era al sicuro e stava bene.
Io avevo bisogno di loro due.
“Tornerà?”
Guardai Selena speranzosa, anche se conoscevo la risposta.
Ci fu solo silenzio.
Mi arrivò una telefonata a cui risposi contro voglia.
“Chi sei?”
“Sono Michy. Io.. Sto tornando a casa. Casa mia. Non farò da spia a Joe, meritate di stare bene dopo tutto il male che ti abbiamo fatto. Volevo solo dirti questo.”
Non risposi.
Grazie Michy. Ti scusi dopo tutto il casino? Dopo che il mio ragazzo..anzi ex ragazzo, finirà in prigione comunque? Puoi andare a farti fottere troia.
Attaccai il telefono e ripresi a piangere.
“Perché è scappato?”
Passai la serata tra le braccia di Selena, con Matt affianco che mi consolava.
Senza nemmeno accorgermi della situazione, caddi in un sonno profondo.
Mi svegliai la mattina dopo avvolta ancora nelle coperte, senza Selena e Matt intorno.
Sentii solo il silenzio in casa. Probabilmente erano usciti.
Mi trascinai in cucina, bevendo un po’ di caffè freddo.
Una suoneria abbastanza sconosciuta si fece eco nella casa vuota.
Mi precipitai a cercare il telefono e lo trovai sotto diversi cuscini sul divano.
Era di Selena. Vidi la foto comparire sullo schermo. Era Joe.
Non persi tempo e accettai la chiamata.
Non risposi.
“Selena? Come sta Demi? Dio io non ce la faccio a starle lontano. Sono un mostro. Come potevo non vedere il suo dolore? Mi lamento di Steve, ma io le ho fatto più male di tutti. L’ho delusa Sel, vorrei solo sparire. Credo che dirò alla polizia che sono stato io, ormai non vale la pena restare libero.” Iniziai a singhiozzare al telefono, e lui intuì che non era Selena. “Ehi? Demi?”
“N-non farlo Joe. Troviamo un modo.”
No Demi, ho sbagliato. Ho sbagliato anche a chiamare, dovrei sparire. Fai finta di nulla. Come se non mi avessi sentito. Vado a dire che sono stato io. Addio.”
Scossi la testa da idiota, come se potesse vedermi.
Non doveva consegnarsi. Avremmo trovato un modo.
“Joe. Joe non farlo. Joe troviamo un modo, promesso.”
Purtroppo a parlare ero da sola. Aveva staccato la telefonata.
Infilai le scarpe e impugnai il primo mazzo di chiavi sul mobiletto. Chissà cosa avrebbero aperto.
Andai in garage e vidi solo il motorino di Matt parcheggiato.
Salii e misi in moto, sfrecciando verso la caserma di polizia.
Superavo sicuramente il limite di velocità, ma chi se ne frega? Il mio ragazzo sta commettendo un errore.
Sorpassai tre auto di fila, sentii diverse persone mandarmi a quel paese, ma continuai a correre.
Vidi un’auto tagliarmi la strada e in pochi secondi mi ritrovai stesa sull’asfalto.
Sentii alcune persone urlare, altre preoccuparsi, altre ancora continuare a camminare indifferenti. Poi vidi il buio. Sentii l’allarme delle ambulanze riecheggiare per la strada e una dottoressa mi controllò il polso. Mi caricarono di peso su una barella. Poi non capii, il buio divenne silenzioso, ed io persi i sensi.

 
ANGOLO AUTRICE:
*Si nasconde* non prendetemi a mazzate ok?
Che ne pensate? Voglio tanti pareri t.t
Cosa ne pensate dai dai daaaai.
Tutte le critiche le accetto.
Mi ucciderete lo so, ma mi farò perdonare.
Per qualsiasi cosa sono xJovato_ su twittah.
Come al solito a 6 RECENSIONI aggiorno u.u
E a 100 ci sarà una piccola sorpresina u.u
Ciao <3

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Capitolo 18
*** Capitolo DICIOTTO. ***


NON UCCIDETEMI,NON UCCIDETEMI, NON UCCIDETEMI.
BHAM, NUOVO CAPITOLO ED ECCO A VOI LA SORPRESINA U.U
ALLA FINE DEL CAPITOLO, VEDRETE.
BUONA LETTURAAAAA

 
JOE’S Pov

Ero quasi arrivato in caserma. Presi un bel respiro e svoltai l’angolo.
Dovevo confessarlo. Certo è da idioti uccidere qualcuno e poi consegnarsi in mano alla polizia.
Ma dovevo, avevo fatto del male a Demi, avevo rovinato tutto, solo per la mia impulsività, o rabbia, o coglionaggine. Chiamatela come vi pare.
Mi diedi un’occhiata in giro, una ventata di aria fredda mi travolse in pieno. A momenti sarebbe scesa la pioggia. Giornata ideale direi.
Osservai per secondi interminabili l’insegna dell’edificio. Si. Dovevo.
Qualche passo prima di varcare la soglia dell’enorme portone, il telefono iniziò a squillare.
Mi fermai e osservai lo schermo.
“Selena?” Non ci pensai su due volte e risposi.
“Dimmi tutto.”
Sentii singhiozzare la mia amica dall’altra parte. Poi ci fu l’eco della voce di Matt, che sembrava tranquillizzarla.
“Selena, cosa succede?” Continuai impaziente.
“Demi. Joe, Demi è in ospedale.”
Sentii il cuore fermarsi in gola.
“Cosa?”
“Ha preso il motorino di Matt, senza avvisare nessuno, non sapeva guidarlo cazzo. Stava venendo da te, a prenderti, non voleva ti consegnassi alla polizia, sei una testa di cazzo. Vieni qui, ora.”
Provava a mettere qualche parola insieme, ma non riusciva a spiegarmi.
Selena era in queste condizioni, Demi era in grave pericolo.
Tutto per colpa mia.
“Arrivo.” Riposi il telefono in tasca e senza ripensamenti iniziai a correre verso l’ospedale.
Distava qualche chilometro da li, ma non avevo il tempo di tornare a casa per prendere l’auto.
Non so quando tempo impiegai ad arrivare, ma non appena varcai l’entrata dell’ospedale, chiesi subito di Demi.
Arrivato in camera sua, vidi Selena chinata sul letto, che teneva fra le mani la mano fasciata di Demi.
Continuava a piangere. Matt non era li.
Erano sole.
O meglio. Selena era sola. Demi sembrava essere addormentata.
“Sel?”
Lo sguardo della mia amica si posò all’istante su di me, si avvicinò e mi tirò un pugno sulla spalla.
“Sei un coglione.”
Con la testa fece cenno di avvicinarmi a Demi, e poi lasciò la stanza.
Alla vista di quell’immagina non potei fare altro che sentirmi un mostro.
Era piena di tagli sul viso, che ancora le sanguinavano di poco.
La mano destra fasciata, come la fronte. Diversi tubi attaccati a parti differenti del corpo.
Mi sedetti affianco a lei e le strinsi delicatamente la mano.
“Sono un mostro, mi dispiace averti ridotto cosi, non sai quanto vorrei esserci io in questo maledetto letto, nelle tue condizioni, tu non meriti tutto questo dolore, non meriti uno come me. Meriti qualcuno di migliore. Ti ho deluso. Ti amo e ti ho deluso. Che razza di mostro farebbe una cosa del genere.”
Senza accorgermi della situazione, iniziai a piangere.
Era la prima volta che piangevo dalla..morte di Nick.
Sentii la mano di Demi muoversi leggermente e stringere la mia.
Un leggero gemito uscire dalle sue labbra, poi vidi i suoi occhi aprirsi e fissarmi.
“Non..t-ti sei c-consegnato. Vero?”
Scossi il capo e subito le mie labbra si curvarono in un sorriso. Certo non stava bene, ma era viva.
“No Demi, io.. volevo vedere come stavi.”
In realtà mentivo, io volevo solo starle accanto, ma non potevo dirglielo. L’avevo delusa, trasformandomi in un mostro.
“Rimani?”
La sua voce debole e spezzata dal dolore, mi sorprese. Voleva davvero che rimanessi, dopo tutto quello che le avevo fatto?
“Non posso.”
“Ti amo, Joe.”
“Cosa?”
Forse stavo solo immaginando la scena perfetta. Forse Demi dormiva ancora, ed io non ero li.
Era praticamente impossibile che Demi mi amasse ancora.
“Ho detto c-che..ti amo. Troveremo un-n modo Joe. Rimani qui. C-con me. Per sempre.”
Stavo per rispondere, ma un medico entrò nella stanza, sorprendendosi di trovare Demi sveglia.
Semplicemente mi limitai ad annuire,  sussurrandole ‘Ti amo’ per poi darle un bacio sulla guancia, e uscire da quella camera.
 
DEMI’S Pov
 
Joe sarebbe rimasto nella mia vita. Ci saremmo trasferiti, e nessuno avrebbe saputo dell’omicidio. Criminale o no, dentro questa storia c’entravo anche io. Non lo avrei lasciato da solo.
Sentii parlare dei medici al di fuori della mia camera. Parlavano delle mie condizioni.
“Servirà del tempo prima che possa riprendere a camminare come prima. Dovrà fare terapia e starà su una sedia a rotelle. Ma il tempo di qualche mese e tornerà in ottime condizioni.”
No. Io dovevo tornare a camminare. Subito.
Per quanto tempo avrei dovuto sopportare di essere invalida? Non dovevo dipendere da nessuno.
“Quanto tempo servivà?”
La voce di Joe era piena di delusione e dolore. Lo potevo capire.
“Circa due mesi come tempo minimo.”
Iniziai a piangere, come al solito. Non potevo sopportare di stare in quelle condizioni, per due mesi.
Vidi Joe e Selena entrare in camera, provarono a spiegarmi la situazione, ma già sapevo tutto.
“Io tornerò a camminare subito, lo so. Stavano scherzando.”
Provai a giustificare la situazione. Ma era inutile, ero destinata a stare per due mesi, seduta.
“Demi, potrai svolgere la solita vita, solo che dovrai fare più attenzione. Devi tenere a riposo le gambe, quindi farai riabilitazione e starai su una sedia a rotelle, ma solo per sicurezza.”
Selena mi rassicurava. Ma non era nella mia situazione, non poteva capire.
Il medico, che prima parlava con Joe, entrò in camera dicendo che il giorno successivo sarei potuta tornare a casa, perché non avevo lesioni gravi.
Joe parlò con mia madre e insistette per farmi rimanere a dormire da lui in quei due mesi.
Voleva assicurarsi di stare con me 24h su 24. Parlò con Jason, chiedendo due mesi di ferie.
Gliene concesse solo uno, ma parlò con Selena dicendole di stare con me durante i suoi turni di lavoro.
Forse l’attesa dei due mesi, non sarebbe stata cosi orribile.

 
 
ANGOLO AUTRICEEEE:
 
Allora, vi è piaciuto?
Voglio sapere tuttiiiiiiiiiii i vostri pareri.
Ed ecco a voi la sorpresina u.u
Ecco i tre banner, sto scrivendo una nuova storia.
Voi dovete scegliere il banner che vi piace di più, la maggioranza vince u.u
Premetto che i protagonisti non saranno quelli del banner, loro saranno solo i presta volti (?)
Detto questo, aspetto tante recensioni, stavolta a 8 recensioni aggiorno u.u
Per ogni cosa sono xJovato_ su twitter u.u


BANNER UNO.



BANNER DUE.


BANNER TRE.



SCEGLIETE U.U E COMMENTATE IL CAPITOLO AHAHAHAH

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Capitolo 19
*** Capitolo DICIANNOVE. ***


ALLORA, QUESTO CAPITOLO E’ UN POCHINO HOT.
NO OK SCHERZO AHAHAHAH, ALLORA PREMETTO CHE NON SONO BRAVA A DESCRIVERE QUESTE SCENE.
QUINDI NON ODIATEMI, ANZI DOVETE PERDONARMI.
DAI DAI, SONO PERDONATA PER IL CAPITOLI PRECEDENTI?
VI LASCIO ALLA LETTURA E POI VOGLIO SENTIRE LA VOSTRA.
AH, UHM. NON SO SE LO AVETE NOTATO, MA HO MESSO IN OGNI CAPITOLO IL BANNER DELLA FF.
CHE VE NE PARE?
BHE’ BUONA LETTURA <3

 


 
DEMI’S Pov
 
“Joe aiutami.” Una casa a due pieni non era la miglior cosa per una ragazza con la sedia a rotelle.
Non aspettavo altro che la fine di questa tortura.
Joe si avvicinò a me, e con fare abituale mi prese in braccio e mi fece stendere sul letto.
Le gambe non facevano male,  continuavo a non capire il perché di quei due mesi da invalida.
“Scusami, è più di una settimana che ti stresso amore.”
Ridendo si posizionò su di me, senza far troppo peso sul mio corpo, si reggeva con le braccia.
Si avvicinò al mio viso e mi stampò un leggero bacio sulle labbra.
“Sssh, stai zitta, ti hanno mai detto che parli troppo?”
Disse ancora ridendo.
“Mmh, si. Tu. Da più o meno tre mesi.”
Dio era impossibile, erano passati quasi tre mesi dal nostro incontro.
Erano cambiate cosi troppe cose.
Gli accarezzai la nuca con entrambe le mani, che poi feci scendere sul colletto della sua camicia. Lo attirai a me e lo baciai, stavolta la mia lingua chiese accesso fra le sue labbra. Un accesso che non negò.
Ogni bacio, era come il primo. Anzi, anche meglio.
Le sue mani scesero lungo i fianchi, lentamente mi alzò la maglietta e scese a dare piccoli baci sullo stomaco, che in quel momento era pieno di farfalle svolazzanti.
Sali lentamente a baciarmi il collo, ma lo fermai.
“Amore? Mi dai il tuo telefono?”
Mi guardò stranito, ma senza ripensamenti, afferrò il telefono dalla tasca posteriore dei jeans e me lo diede. Non persi tempo, premetti sul tasto di accensione/spegnimento, e il telefono si spense. Feci lo stesso con il mio e li posai entrambi sul comodino gattonando sul letto, viasto che non potevo muovere troppo le gambe.
Ritornai sotto il suo possente corpo e lo guardai.
“Nessuno potrà interromperci stavolta.” Sorrisi soddisfatta. Ciò provocò una fragorosa risata in Joe, che mi stampò, in seguito, tanti baci sul collo.
Stavolta feci io la prima mossa, sbottonai lentamente la sua camicia, che in pochi secondi gettai chissà dove, in quella stanza.
I nostri respiri lentamente aumentavano, i nostri vestiti? Quelli diminuivano.
Rimasi in biancheria, come del resto anche lui.
Eravamo poco affannati, ma ciò non impedì a Joe di parlare.
Posò la fronte contro la mia e mi guardò. “Sei sicura amore?”
Annuii, incastrando le mie labbra nell’incavo del suo collo, dove iniziai lentamente a mordere e a succhiare.
Le sue mani stringevano le mie in modo possessivo. Amavo quel gesto. Sembrava non volesse lasciarmi andare. MAI.
Sentii un leggero gemito gutturale, provenire dalle sue labbra.
Non ero esperta in quelle cose, ma ogni mio gesto veniva naturale. Come se lui mi guidasse, anche se in realtà non faceva nulla.
La sua mano vagò sul mio stomaco, scendendo lentamente giù, mentre mi lasciava baci sul collo.
Quella stessa mano, si infilò nei miei slip. Il respiro mi si bloccò e Joe lo capì, perché il suo sguardo si posò immediatamente sul mio. “Rilassati amore, andrà tutto bene ok?” Annuii nuovamente.  Poi fece scendere i miei slip, togliendoli del tutto.
Avevo il respiro in gola, il cuore accelerava ogni secondo di più. A momenti sarebbe esploso.
Ma stavo bene.
Con una mossa abile mi slacciò il reggiseno, togliendo anche questo. Prese a baciarmi sul collo, scendendo fino al centro del petto, poi fino alla pancia, dove lasciò leggeri baci, alternati a piccoli morsi, che mi provocarono una risata.
“Sei bellissima quando ridi. Sai?”
Accarezzandogli il collo con le mani, lo portai fino al mio livello, dandogli un bacio sulle labbra.
“Pensa un po’. Tu sei bellissimo sempre.”
Ridemmo entrambi, poi gli tolsi i boxer. In quel momento, stranamente, la mia goffagine era andata a farsi fottere. Veniva tutto naturale.
Senza spostarsi da sopra di me, allungò una mano nel cassetto del comodino, da dove ne estrasse una bustina, la aprì e infilò il preservativo.
L’agitazione saliva. Ma non mi sarei fatta indietro.
Lo volevo, tanto quanto lui voleva me.
Le sue mani strinsero delicatamente il mio viso, lui mi lasciò un leggero bacio sulle labbra, che ricambiai sorridendo. Poi dal viso, le sue mani passarono alle mie, che strinse e le sue labbra premettero sul mio collo, lasciando umidi baci. Mi fece divaricare leggermente le gambe, in modo da posizionarci nel migliore dei modi.
Il suo petto premeva contro il mio, ed entrambi si alzavano e si abbassavano allo stesso istante, combaciavano, come combaciavano le nostre labbra. Eravamo fatti per stare insieme. Lo so.
Nel giro di pochi istanti, penetrò dentro di me. Provai dolore all’inizio, e anche tanto. Ma quel dolore ben presto si placò, trasformandosi in piacere. Gemetti di piacere, inarcando di poco la schiena ad ogni spinta.
Nel suo viso vedevo felicità. Le sue labbra continuavano a lasciarmi umidi baci sul collo. E tra un bacio e l’altro, uscivano dalle sue labbra frasi come “Ti amo” e “Sei bellissima”.
Quel ragazzo mi avrebbe fatta morire. Era possibile amare qualcuno cosi tanto, nel giro di pochi mesi?
Era possibile che quel ragazzo, rappresentasse per me..tutto?
Possibile o no, sapevo che era la verità.
Pochi minuti dopo, il suo corpo si staccò dal mio. Lui mi lasciò un leggero bacio sulla fronte e si diresse verso il bagno. Dal qualche ne uscì poco dopo, indossando i boxer.
Si infilò sotto le lenzuola e mi mostrò i miei slip, rise e dopo poco me li infilò, vitando a me di infilarmeli da sola.
Non potevo credere a ciò che era appena successo.
Avevo fatto l’amore con Joe, ed era stata l’esperienza più bella della mia vita. Forse non era stata un granchè per lui, non ero esperta, non ne sapevo un bel niente. Eppure era dannatamente felice.
Sentii le sue braccia avvolgermi i fianchi e stringermi a lui, e le sue labbra premere appena dietro il mio orecchio.
“Ti amo, piccola.”
Il suo respiro caldo sulla mia pelle, mi provocava brividi assurdi.
Mi voltai verso di lui, premendo il mio corpo contro il suo e gli presi il viso tra le mani.
“Ti amo da morire.”
Sorrise e si avvicinò a me, baciandomi dolcemente.
Ne ero sicura, non c’era nulla di più perfetto al mondo di lui.
“E’ stato tutto perfetto. Tu lo sei amore.”
Lui sorrise e mi morse le labbra.
“Tu sei perfetta.”
Il mio maledetto vizio di parlare, mi spinse a fargli quella domanda, che ormai mi tormentava da qualche minuto.
“Come sono stata?”
Il suo sguardo si stranì, ancora una volta. Poi rise di gusto.
“Ehi, se non ti è piaciuto, almeno evita di ridere.”
Sbuffai e misi il broncio.
Lui mi accarezzò il viso, placando la sua risata e prese a guardarmi.
“Per me? E’ stato tutto perfetto. E’ normalissimo avere un po’ di difficoltà. Ma solo il pensiero di averti mia, di sapere che nessuno prima di me ti ha toccata, sapere che tu mi hai dato tutta la fiducia possibile, bhè.. questo mi rende il ragazzo più felice del mondo.”
Socchiusi la bocca a quelle parole. Ero come incantata.
Dio, quanto poteva essere bello quel ragazzo?
Non sapevo che per lui significasse tutto questo. E ora stavo ancora meglio di prima.
“Te ne sei pentita?” Mormorò, scrutando la mia espressione.
Ritornai in me, curvando le mie labbra in un raggiante sorriso.
“Pentirmi di amarti? Mai.”
Stavolta sorrise anche lui, mi strinse il viso tra le mani e con tutta la dolcezza del mondo, prese a baciarmi.
Lo amavo, e nulla sarebbe cambiato.
Non avrei mai amato più nessun altro nel modo in cui amavo lui.

 
 
ANGOLETTO AUTRICEEEE:
Mi odiate? Ammettetelo, non mi odiate più t.t
*mette il broncio*
Dai perdonatemi, dopo questo capitolo, dovete perdonarmi.
Allora? Che ve ne pare?
Voglio sentire tanti tanti pareri.
Quindi su, stavolta sono più cattiva, visto che le recensioni sono aumentate *-*
A 10 recensioni, aggiorno u.u
Per ogni cosa, sono xJovato_ su twitter.

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Capitolo 20
*** Capitolo VENTI. ***


SCUSATE COME AL SOLITO IL MIO RITARDO T.T
MA LA SCUOLA MI STA UCCIDENDO T.T
COMUNQUEEEEEEEEE, ECCO IL NUOVO CAPITOLO. SPERO VI PIACCIA.
A 10 RECENSIONI AGGIORNO U.U
E NOVITà DELLE NOVITà.
IL PROLOGO DELLA NUOVA FAN FICTION E’ PRONTO.
QUINDI QUANDO POSERò IL NUOVO CAPITOLO QUI, METTERò ANCHE LA NUOVA STORIA.
BENE, BUONA LETTURAAAAAAAA.
 


DEV’S Pov

La mattina mi svegliai un po’ dolorante fra le gambe.
Ehi, sarà anche ridicolo, ma sono una tipa delicata.
“Amore? Svegliati.”
Scrollai le spalle di Joe, che si stiracchiò e mugolò qualcosa.
“Amore mio, è tardi dai, e poi devo fare pipì. Ti ricordo che non posso camminare.”
Rise alla mia affermazione e si voltò verso di me.
“Buongiorno anche a te amore.”
Si avvicinò, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra e mi strinse forte a se.
“Amore, io devo fare pipì. Se mi stringi, la faccio qui.”
“Che palle che sei.” Mormorò.
Continuava a starmi appiccicato, ed io mi stavo facendo addosso sul serio.
Mi abbassai al livello del suo petto, e lo morsi sul braccio.
“Ahiii. Ma sei una bestia.”
Io risi di gusto, mentre lui si massaggiava il punto dolorante.
“No amore, altrimenti farei pipì nel letto, come le bestie.”
“Gne gne gne.” Mi fece il verso e si sedette, passandosi le mani sul viso per svegliarsi meglio.
“Ridi, che quando sei di cattivo umore sei antipatico.”
Sbuffai e mi sedetti anche io, lui velocemente si abbassò al livello della mia pancia e mi fece distendere nuovamente sul letto, mi alzò la maglia e mi diede tanti piccoli morsi sulla pancia.
“Amore, mi fai male.” Risi, provando a toglierlo via, ma si alzò su letto, prendendomi di peso sulle spalle, come un sacco di patate. Uscì dalla camera e si diresse verso il bagno.
“Decido io quando fai pipì, ok?”.
“Oh, ok amore, tanto da qui ho una bella vista sai?”.
Risi e abbassai le braccia, fino a farle scendere dentro le tasche posteriori dei suoi jeans.
“Gnam, tutta questa roba e mia” risi.
Lui mi srinse più forte, portando le mani sul mio sedere.
“E tutta questa roba qui, è solo mia. Guai a chi ti sfiora con lo sguardo.” Disse lui con fierezza.
Amavo il nostro modo di scherzare, offenderci e poi fare i due gelosoni del cavolo.
Amavo tutto del nostro rapporto. Amavo lui. Semplice.
Rise e mi poggiò per terra.
“Su, vai cagna, fai quello che devi fare.”
“Fly down bestia.”
Feci qualche piccolo passò, sforzandomi il meno possibile.
E feci i miei bisognini, come una cagna si.
Lui era poggiato allo stipite della porta, di spalle. Aspettava che finissi.
No, ma ci rendiamo conto della vita che dovevo condurre?
Sembrava fossi davvero un cane.
Dopo aver finito gattonai verso di lui e gli morsi una gamba.
“La tua cagna è qui amore.”
Risi e mi poggiai con la schiena al muro. Lui si sedette affianco a me e mi prese una mano, per poi posare il suo sguardo su di me.
“Stasera te la senti di uscire? Insomma non voglio che sforzi le gambe.”
A quella proposta sorrisi istintivamente, eravamo chiusi in casa da un po’ di tempo ormai, mi sentivo maledettamente in colpa a costringere Joe a stare in casa.
Mi sporsi verso di lui, abbracciandolo fortissimo.
“Si amore, qualsiasi cosa va bene, voglio cambiare aria.”
Alzai lo sguardo verso il suo e incontrai un meraviglioso sorriso farmi compagnia, e due occhi fissarmi con amore.
Quel ragazzo era perfetto. Non avrei mai smesso di dirlo.
“Allora andiamo su.”
Rise e si alzò, chinandosi poi verso di me e prendendomi in braccio.
Fra le sue braccia mi sentivo come…come se fossi a casa.
Ero protetta, mi sentivo bene, ero sicura. Ero amata.
Mi portò in camera e mi scelse qualcosa da indossare.
Si ok, lo ammetto, usavo un po’ la scusa del “non posso camminare” per farmi fare qualche favore.
Andiamo, qualsiasi cosa avrei indossato, Joe avrebbe detto di no.
Non sembrava, ma era un tipo tanto geloso.
Mi lanciò in faccia un jeans, strappato sulle gambe, chiaro, ed una canotta nera, con sopra una giacca nera che possedeva dei risvolti bianchi alle maniche.
Visto? Niente di più semplice. Niente di scollato. Niente di stretto.
Niente che potesse attirare attenzione.
Tipico di lui. Ma stranamente amavo questa gelosia.
Non era possessività, ma era paura di perdermi. Era scontato che non mi avrebbe persa mai, ma adoravo comunque il fatto che fosse geloso.
Lo costrinsi ad uscire dalla – sua – camera e mi vestii velocemente dopo essermi fatta una doccia, con un po’ di fatica per via delle gambe.
“AMOREEEEEEEEE” urlai seduta sul letto.
Lui corse da me, quasi impaurito.
“Cosa succede?”
Disse con il fiatone.
Io scoppiai a ridere alla sua espressione. Sembrava avesse visto un fantasma.
“Niente. Sono pronta.”
La tensione presente sul suo viso si tramutò in umiliazione.
Povero, si aspettava fosse successo qualcosa.
“Sei un cretino, sai amore?”
Mi misi a ridere, piegandomi in due sul letto.
Joe mi si catapultò letteralmente addosso e si mise a cavalcioni su di me, prendendomi poi a cuscinate.
“Tu sei una fottutissima stronza, sai amore?”
Mi fece il verso e continuò a prendermi a botte con il cuscino.
“Si si si, certo amore. Mi ami.”
Lanciò il cuscino per terra e piegò il busto su di me, stringendomi le mani, mentre mi lasciava tanti baci sul collo.
“Purtroppo per me, si. Ti amo alla follia.”
Rise e avvicinò le sue labbra alle mie, per poi imprigionarle in un dolcissimo bacio.
Amavo il suo sapore. No. Non sapeva di menta, di tabacco, di qualsiasi schifezza che a lungo andare ti da la nausea. Sapeva di buono.
Ok, è strano dirlo, ma giuro. Amavo quel sapore.
Si allontanò da me e mi prese in braccio.
Si, era più il tempo che passavo in braccio a lui, che quello che passavo sulla sedia a rotelle.
Ma andiamo, chi non approfitterebbe delle braccia del proprio ragazzo, piuttosto che stare seduta su una sedia a rotelle?
Scese le scale di corsa e mi portò in auto, facendomi sedere nel migliore dei modi e mi allacciò anche la cintura.
In quell’ultimo periodo il suo essere protettivo era aumentato ancora di più, ma non lo trovavo fastidioso, anzi.
Sembrava che tutto andasse per il meglio.
Steve e i suoi scagnozzi erano spariti dalla circolazione. Michy non mi disturbava più.
La polizia, stranamente, non sembrava indagare sulla morte di Steve.
Non ne parlavamo mai, ma entrambi - sia io che Joe – sapevamo che i guai sarebbero arrivati. Speravamo il più tardi possibile, ma sarebbero arrivati.
Arrivati al ristorante, Joe mi portò in braccio fino al tavolo, dove mi fece accomodare. Tutti ci fissavano straniti. Bhè in effetti non capita tutti i giorno di vedere un ragazzo che porta in braccio la propria fidanzata in un ristorante.
Ordinammo entrambi una pizza, non eravamo per cibi sofisticati.
Appena il cameriere ci servì le ordinazioni, iniziammo a mangiare.
Una cameriera si avvicinò al nostro tavolo per chiedere se desideravamo altro.
Non le diedi molta importanza all’inizio. Poi mi voltai verso di lei.
Tenevo una mano su quella di Joe, che alla visione della ragazza, strinsi forte.
Osservai ogni minimo dettaglio.
Era passato forse un mese da quando non la vedevo.
“Michy…” esclamai, quasi senza respiro.
 
SEL’S Pov
 
Io e Matt stavamo mangiucchiando diverse schifezze sul divano, mentre guardavamo uno dei suoi soliti film d’azione. Stranamente mi ero fissata anche io con queste storie.
“Amore, domani scelgo io.”
Mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulle labbra.
“Mmh si amore, basta che mi concedi milioni di altri baci su queste labbra bellissime, ok?”
Risi e mi accucciai sul suo petto.
“Sei un lecchino.”
Prese una caramella dalla ciotola, e la portò alla mia bocca.
“Mangia, diventi più dolce almeno.” Rise lui stavolta, ed io afferrai la caramella con i denti, mordendogli – volontariamente – il dito.
“Ho detto mangia, ma intendevo la caramella.” Disse guardandomi divertito.
“Tu sei più buono.”
Si, Matt poteva sembrare il classico stronzo.
Ma in realtà era tutto il contrario, aveva una storia difficile alle spalle, era sempre stato solo.
Ed io lo conoscevo da tanto tempo ormai. Avevo sempre avuto una cotta per lui, poi tutto è successo e..BHUM. Ci siamo messi insieme.
La cosa più bella della mia vita.
Il telefono di Matt vibrò, facendomi allontanare dal lui.
“Scusa amore.”
Disse dispiaciuto, voleva restassi appiccicata a lui.
“E’ Joe.” Disse guardandomi.
Venimmo colti entrambi da una brutta sensazione.
Joe non poteva chiamare ora, non aveva mai chiato ad un orario simile.
“Rispondi amore.”
Lo invitati a rispondere il più velocemente possibile, lui strisciò il dito sullo schermo e mise il vivavoce.
“Amico, dimmi tutto.”
“Michy è qui, cioè io e Demi siamo al ristorante vicino casa vostra, e Michy lavora qui e… un casino cazzo, la polizia sta indagano Matt.”
“COSA?” urlammo all’unisono.
No, ora che tutto procedeva nel verso giusto, ecco l’altro guaio.
Non poteva succedere.
“Venite qui tu e Sel, vi spieghiamo meglio. Dovremmo allontanarci da Los Angeles, per un bel po’.”


ANGOLO AUTRICE BHAM:
MI PIACE IL MIO ANGOLINO U.U
COMUNQUE CHE VE NE PARE?
ORA COSA SUCCEDERà?
ANDRANNO VIA DA LOS ANGELES?
MICHY AVRà PARLATO CON LA POLIZIA? COSA GLI AVRà DETTO?
MATT E SELENA? SEGUIRANNO JOE E DEMI O LI FARANNO RAGIONARE?
TROVERANNO UN MODO?
OK TROPPE DOMANDE, IN OGNI CASO RISPONDETE A TUTTE.
10 RECENSIONI E AGGIORNO U.U
ALLA PROSSIMA.
PER OGNI COSA SONO
xJovato_ su twitter.

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Capitolo 21
*** Capitolo VENTUNO. ***


Allora, mi scuso se il capitolo di prima è stato una vera e propria schifezza.
Purtroppo sto avendo molto da fare e non riesco a fare del mio meglio quando scrivo t.t
Ma adesso ho una giornata intera, quindi mi concentro e scrivo.
Spero vi piaccia il risultato.
Quindi mh, buona lettura.
PS: per chi non lo sapesse, ho postato la nuova fan fiction. COLLIDE. Spero vi piaccia.
A 5 recensioni l’aggiorno.
Bene mi dileguo.

 
MATT’S Pov
 
Eravamo arrivati al ristorante.
Non appena entrammo, il mio sguardo cadde su Joe che batteva pugni al muro e Demi, rannicchiata sulla sedia. Erano abbastanza distanti dal resto della sala, quasi nessuno poteva notare la loro preoccupazione.
Presi per mano Selena e li raggiungemmo subito.
“Cosa succede?”
Joe ci fece sedere, ma Selena non diede molta importanza alla questione, corse ad abbracciare Demi.
Dovevo assolutamente rendermi utile. Il mio migliore amico non avrebbe passato nessun guaio per colpa di quella stronza.
“Michy è stata chiamata dalla polizia, è andata a testimoniare. Non ha fatto il mio nome , ma ha fatto intuire che parlava di me.”
Lo sguardo di Joe era quasi assente, vuoto. Nessuna espressione.
Non lo avevo mai visto in questo stato. Cosa potevamo fare?
Un modo per uscirne puliti doveva esserci.
Joe prese una sedia e si mise vicino a me, parlando a bassa voce.
“Io e Demi domani mattina partiremo,  andremo a stare per un po’ a casa di mia zia a San Francisco. Non voglio che Selena si preoccupi, la conosco e starebbe male, parlale tu ok?”
“Amico, potremmo venire con voi.”
“Avete la vostra vita, questo è un casino in cui mi sono cacciato io. Se non fosse stato per la testardaggine di Demi, sarei partito solo.”
“No, se partite, io e Selena vi seguiremo.”
“Matt..”
“Taci. Si parte alle 6:00. Ci troviamo a casa mia.”
 
DEV’S Pov
 
Non poteva esserci nemmeno un secondo di pausa nella mia vita.
Ogni volta che andava tutto bene, qualcosa veniva a rovinare tutto.
Continuavo ad abbracciare Selena, come se questo potesse sistemare le cose.
Michy aveva confessato tutto. Era tornata dal suo viaggio, ed era andata dritta dalla polizia.
“Demi, stai tranquilla, tutto si sistemerà.”
La mia migliore amica continuava a stringermi forte e a sussurrarmi queste parole.
Io sapevo, invece, che nulla si sarebbe sistemato.
Joe sarebbe finito in galera, io sarei rimasta sola e la mia vita sarebbe finita, ancora una volta, nel baratro.
Decidemmo di uscire, per evitare altre scenate in pubblico.
Andammo tutti e quattro a casa mia.
Joe, come al suo solito mi aiutò con la sedia a rotelle, ma gli veniva difficile salire ogni gradino.
Maledicendo per l’ennesima volta la mia vita, mi alzai e spinsi la sedia a rotelle per terra.
“Non sono una fottuta invalida, ok?” .
Ero sull’orlo di una crisi di nervi. Non poteva succedere a me.
Le braccia di Joe mi avvolsero in un abbraccio, che ricambiai subito, scoppiando a piangere.
“Io non voglio che tu finisca in prigione. Io ho bisogno di te Joe, tu hai dato un valore a tutto quello che ero, hai dato un senso alla vita squallida che conducevo. Io non posso perderti.”
Il suo sguardo, adesso spento, si posò sul mio e le sue mani vagavano sulle mie guance asciugandomi le lacrime.
“Io non me ne andrò. Mi dispiace. Non era mia intenzione farti cosi male, avrei dovuto ascoltarti.”
Mi rifugiai nuovamente tra le sue braccia e lo strinsi forte a me.
“Stai zitto, ormai è passato. Io voglio solo che tu rimanga con me.”
“Rimango, te l’ho promesso, ricordi?”
Annuii e lui mi strinse di più.
Decidemmo di entrare. La sedia a rotelle rimase li, stesa nel giardino. Poco m’importava, non volevo usarla.
 

*****

Joe era seduto sul divano, ed io poggiai la mia testa sulle sue gambe.
Nonostante la situazione, lui era rimasto comunque calmo e premuroso nei miei confronti.
“Ti amo, Joe.”
Alla mia affermazione, Matt e Selena, seduti dall’altra parte del divano, a fissare la tv, sorrisero.
Joe, invece mi accarezzò il viso e si chinò per stamparmi un leggero bacio sulle labbra.
“Ti amo anch’io.”
Le sue labbra si curvarono in un sorriso, che mi contagiò.
Mi sistemai meglio, sedendomi sulle sue gambe e lo abbracciai.
“Qualsiasi cosa succeda, io ti prometto che farò di tutto per proteggerti.”
Rise leggermente alla mia affermazione.
“Il mio piccolo scricciolo che mi difende? Wow è davvero cambiato il mondo.”
Mi stampò un bacio sulla fronte e mi strinse forte.
“Andiamo a fare i bagagli amore? Cosi partiamo presto.”
Lui annuì per poi guardare Matt e Sel.
“Ragazzi, ci vediamo qui domattina alle 5:00. L’aereo parte un’ora dopo, possiamo farcela.”
Matt si alzò dal divano e prese per mano Selena.
“Va bene amico. Dev, avvisa tua madre. Dille che staremo lì a tempo indeterminato.”
Mi schiacciai una mano sulla fronte.
“Cavolo, mi ero dimenticata di avvisarla. Grazie Matt, le scriverò un bigliettino.”
Selena e Matt uscirono da casa e Joe ed io ci dirigemmo in camera a fare i miei bagagli. Subito dopo saremmo andati a casa di Joe, per fare i suoi.
Non avevo per niente pensato a come mia madre avrebbe reagito. Ok, si fidava di Joe.
Ma come potevo dirle che andavo a vivere per lungo tempo, a casa della zia del mio ragazzo?
Come potevo lasciarla da sola?
Non sarei stata capace di far nulla , sapendo che lei era da sola qui.
“Starà bene.”
La voce di Joe mi risvegliò dai miei pensieri.
Mi sedetti a gambe incrociate sul letto, mentre piegavo una delle tante maglie.
“Come fai a saperlo? Sarà da sola.”
Joe si sedette accanto a me, bloccando le mie mani e guardandomi negli occhi.
“Ha messo al mondo te, ti ha cresciuta senza un uomo affianco. Continua a darti tutto ciò che vuoi e che ti serve, senza mai farti mancare nulla. E’ una donna forte, riuscirà a stare per un po’ di tempo da sola.”
Mia madre era una donna forte, avrei voluto essere come lei.
Era perfetta.
Abbracciai nuovamente Joe e lo guardai.
“Grazie.”
“Sssh, zitta, non ho fatto niente.”
“Invece si, hai reso la mia vita migliore.”
Gli presi il viso tra le mani e posai le mie labbra sulle sue, baciandolo dolcemente.
Sembrava essere passato un secolo dal nostro ultimo bacio.
“Dai, finiamo qui, cosi poi riposiamo un po’.”
Rise e poi continuammo a fare i bagagli.
Forse scappare sarebbe servito a far dissolvere tutto, o magari no. Magari era solo un atto di codardia e quando saremmo tornati, la polizia avrebbe preso Joe.
Non potevano separarmi da lui, era la mia vita.

 
ANGOLO AUTRICE:
Allora, so che non è un capitolo dei migliori, ma mi sono sforzata per recuperare l’errore della volta scorsa, quindi spero vi piaccia.
In caso contrario, ditemelo, vedrò cosa fare.
Bene, volevo ricordarvi che ho postato la nuova fan fiction. COLLIDE.
A cinque recensioni lo aggiorno.
Spero vi piaccia. <3
Per ogni cosa sono xJovato_ a presto <3

 

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Capitolo 22
*** Capitolo VENTIDUE. ***



ALLORA, SCUSATEMI PER IL RITARDO. DAVVERO NON ERA MIA INTENZIONE.
MA HO AVUTO DA FARE, CON LO STUDIO E…PROMOSSA *-*
BENE DETTO QUESTO HO MODIFICATO UN Po’ IL MIO MODO DI SCRIVERE, O MEGLIO, ESSENDO CHE HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO NEGLI ULTIMI DUE GIORNI, NON SO, E’ VENUTO NATURALE.
SE NON VI PIACE, BASTA DIRLO. CONTINUERO’ SU QUELLA SCIA. SI SO CHE è STRANO, PERO’ RIPETO E’ UNA PROVA. SE NON VI PIACE BASTA DIRLO.
ECCO IL NUOVO CAPITOLO. PS: ORA HO DUE ACCOUNT TWITTER xJovato_ e xWarrior_ SEGUITEMI SU ENTRAMBI, STARò MOLTO Più TEMPO SUL SECONDO ACCOUNT.
BENE, EHM BUONA LETTURA. <3



DEV’S Pov

Un colpo di pistola, un urlo straziante. Corro ma non c’è nessuna strada da imboccare. La mia mano stretta a quella di Joe e il panico nei suoi occhi. Ad un tratto una nube nera ricopre la mia visuale e quella sensazione di pienezza, sparisce. La mia mano va alla ricerca di quella di Joe, ormai scomparsa, mi giro e sono da sola.
 
Getto un urlo e mi metto a sedere di colpo. Sono tra le coperte del mio letto e Joe mi stringe la mano, accarezzandomi il viso, preoccupato.
“Amore,  era solo un incubo, vieni qui.”
Sospira, come se stesse buttando via tutta l’ansia accumulata in quei secondi. Poi le sue braccia mi circondano attirandomi a se.
Sento le pulsazioni del cuore andare a mille, e il mio respiro affannato, calmarsi lentamente.
“Nel sogno, o incubo, tu sparivi Joe.”
Lo guardo preoccupata. Si forma il solito nodo in gola, che da un momento all’altro potrebbe farmi piangere. Joe nota la mia preoccupazione, e mi prende il viso tra le sue mani, poggiando la fronte contro la mia.
“Qualsiasi cosa succeda, io ti amo ok? Io resterò, in un modo o nell’altro. Quel fottuto bastardo anche dall’aldilà continua a tormentarci, ma non sarà in grado di separarmi da te.”
Annuisco, quasi sorpresa dalle sue parole. Ma non sono convinta, la sensazione di vuoto continua a perseguitarmi.
Mi accoccolo nuovamente a lui, ma ad un tratto sentiamo un tonfo provenire dal piano di sotto, che si ripete ancora.
Scendo di corsa, proviene dalla porta, probabilmente qualcuno sta bussando.
Mi avvicino cautamente e apro.
Due uomini in divisa, da tratti duri e stanchi, fanno ingresso in casa.
Sono due poliziotti. Sgrano gli occhi alla vista del loro distintivo e perdo un battito. Sono qui per Joe?
“Il signor Morris?”
Joe sbuca da dietro la porta della cucina, mostrando un cenno con la mano.
“Deve seguirci in commissariato. La signorina Jones, Micaela Jones, l’ha denunciata. Vorremmo approfondire l’accaduto, dovrà rimanere in prigione per qualche giorno, fino a che il giudice non darà la sua sentenza.”
Senza ascoltare altro, mi accascio a terra con le lacrime agli occhi.
Joe si china, prendendomi il viso tra le mani e mi bacia dolcemente. Un bacio di bisogno, paura, voglia.
“Ti amo, ti prometto che uscirò da li ok? Tu stai tranquilla e chiama Selena e Matt.”
Annuisco, senza sapere bene cosa dire.
“Ti amo.” Faruglio. Stringo le mani attorno al mio stomaco. Ecco il senso di vuoto.
I due agenti chiudono le manette attorno ai polsi di Joe e subito dopo spariscono nella luce mattiniera.
Ecco il silenzio.
Rimango li, seduta, per non so quanto tempo, secondi, minuti. Forse ore?
La porta si apre e la figura di mia madre corre ad abbracciarmi.
“Tesoro cosa succede?”
Inizio a singhiozzare nuovamente e in seguito le racconto tutto. Posso fidarmi di lei.

 

 *****



Selena e Matt fanno ingresso nella mia camera. Hanno saputo tutto da mia madre, io sono chiusa qui da..bhè da quando è accaduto tutto.
La mia migliore amica senza dir nulla, mi stringe le sue braccia sulle spalle, confortandomi, e Matt mi tiene la mano.
“Andrà tutto bene Dems, Joe saprà cavarsela.”
Le parole di Matt risuonano come un eco nella mia stanza. Io mi limito ad annuire.
So bene che le cose rimarranno cosi, so bene che Joe è il colpevole.
So bene che nessuna prova può scagionarlo.
 
Matt e Selena mi fanno compagnia, guardiamo un po’ di Tv. Io senza dar troppo peso alla fiction che stanno trasmettendo, mi addormento, accoccolata nelle braccia di Selena.
 
Di nuovo il buio totale. Sono da sola, urlo il nome di Joe, ma sento solo una perfida risata risuonare in quel posto freddo e buio. Sembra la risata sgradevole di Steve. “Dove sei? Chi sei?” continuo a ripetere come un mantra. Ma nessuno risponde. La risata continua a farsi spazio nella nebbia fitta. Vedo una pistola per terra, ed un viso sconosciuto, forse. Aspetta. Ho già visto quel ragazzo.
 
 
Mi sveglio con le lacrime agli occhi, sussultando per lo spavento.
Selena dorme accanto a me. Che ore sono?
Guardo l’orologio, che segna le tre del pomeriggio.
Ho dormito cosi tanto? Matt dove si trova?
Ohw, forse sarà andato al lavoro.
Scompiglio i miei capelli crespi e mi passo le mani sul viso.
Che razza di incubi sto facendo? Chi era quel ragazzo del sogno?
Deciso di non dar troppo peso ai miei pensieri, mi alzo lentamente, facendo attenzione a non svegliare Selena, e mi dirigo in bagno. Ho bisogno assolutamente di una doccia.
Mi tolgo di dosso la maglietta, e a seguire tolgo la biancheria, mi infilo sotto il getto di acqua calda e mi abbandono a quella piacevole sensazione. Ne avevo proprio bisogno.
 
Mezz’ora dopo esco dalla doccia, avvolgendo intorno a me l’accappatoio.
Osservo la mia figura allo specchio. Dio sono un mostro. Occhiaie, pelle pallida. Sembra di essere tornata indietro nel tempo.
Esco dal bagno, ed indosso un pantalone di tuta nero ed una canotta bianca.
Selena ancora dorme. Ha un’aria riposata. Probabilmente starà sognando Matt. Sono bellissimi.
Scendo al piano di sotto, e decido di accoccolarmi sul divano. Stringo le gambe al petto e vedo un po’ cosa trasmettono in televisione. Come previsto, niente di interessante.
Chissà cosa sta facendo Joe. Lo avranno interrogato?
Non posso sopportare questo, non posso accettare il fatto che lui dovrà stare chiuso in carcere per chissà quanto tempo.
Già mi manca. Lui deve tornare qui con me.
Giro a vuoto nella stanza, quando sento un telefono squillare. Conosco la suoneria. E’ di…Joe.
Cerco di trovarlo mettendo in disordine mezza stanza, poi lo vedo sul tavolo in cucina. Corro a prenderlo e rispondo subito.
“Chi parla?”
“Sono Meredith. Chi sei?”
Meredith? Meredith. La zia di Joe.
“Salve signora sono..Demi. Un’amica di Joe.”
Sento la sua risata diffondersi attraverso il microfono del cellulare.
“Amica. Certo tesoro. Dove siete? Vi sto aspettando.”
Ohw. Joe non l’ha avvisata. Come poteva?
“Non..il viaggio è stato annullato, signora. Abbiamo avuto un piccolo imprevisto e..”
Meredith mi interrompe subito.
“Joe sta bene?”
Dio. Non posso mentire cosi spudoratamente.
“Si. Sta bene. E’ che..sono io a non sentirmi molto in forma ecco.”
“Cos’hai? Io vi aspetto eh. Devi prendere qualcosa, vai al pronto soccorso.”
Mi limito ad acconsentire alle sue parole, dopo circa dieci minuti, attacco.
“Chi era?”
La mia migliore amica, assonnata e scalza, si trova dietro di me.
“La zia di Joe. Le ho detto che non stavo bene, e non siamo potuti partire.”
Inconsapevolmente, mi mordo il labbro, per trattenere le lacrime. Selena si accorge subito di ciò e viene ad abbracciarmi.
“Sssh, tesoro, tutto tornerà al suo posto.”
“Io…Sel, e se non fosse stato Joe?”
Selena sgrana gli occhi e mi fissa, come se fossi un fantasma.
“Eravamo li, tutti quanti.”
“No. Non eravamo li. Eravamo fuori.”
Sel scuote il capo e ritorna ad abbracciarmi.
“Sei scossa Demi, devi riposare.”
Forse ha ragione. Forse sono troppo testarda. Non voglio accettare la situazione e cerco di trovare stupide scuse a tutto.
Ma quel sogno, o meglio incubo.. mi chiedo il perché. Non ha senso.
Deciso di togliermi questi pensieri di dosso per il momento. Non ha senso pensarci.
Eppure so che le cose avranno una svolta. Non so quanto questo possa essere positivo, ma è una sensazione. Chissà.


ANGOLO AUTRICEEEEE:
ALLORA CHE NE PENSATE? VOGLIO AVERE TANTI VOSTRI PARERI, VOGLIO SAPERE COSA NE PENSATE DEL MIO NUOVO MODO DI SCRIVERE (?)
OK SPARISCO, RIPETO SEGUITEMI SU xJovato_ e xWarrior_ PER ESSERE INFORMATE SU QUANDO AGGIORNO. BACI <3

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Capitolo 23
*** Capitolo VENTITRE. ***


Eccomi qua, di nuovo in ritardo, ma d'estate l'ispirazione va via t.t
Comunque ecco il nuovissimo capitolo su cui sto lavorando da una settimana haahaha.
Spero vi piaccia. NEWS NEWS NEWS: Ho cambiato profilo su twitter QUINDI SEGUITEMI
E CERCATEMI TUTTE SU xwashappy Ecco ora vi lascio.
BUONA LETTURA.



 

DEV'S Pov

Sono passati diversi giorni dall’arresto di Joe, e nonostante le novità arrivino, io non riesco ad ascoltare niente.
Riesco solo a sentire la sua mancanza, più di qualsiasi altra cosa.
Selena è a conoscenza di tutto, prova a spiegarmi, ma io non reagisco più a nulla. Ho totalmente annullato tutto. Ho annullato me stessa.
“Cazzo, Demi basta. Finiscila di fare l’idiota, ti porto buone novità, e tu tieni gli occhi sulla tv, spenta”.
Selena continua a urlarmi contro, Matt la prende da parte, sussurrandole qualcosa, poi raggiunge me.
“Ascoltami Demi, Joe probabilmente uscirà dalla prigione, dovresti sorridere. Perché reagisci cosi?”.
Le sue mani sono poggiate sulle mie spalle, ma il mio sguardo cade a terra.
“Non voglio illudermi Matt.” Sussurro. Poi mi stringo le gambe al petto e ritorno a fissare lo schermo nero della televisione. Non voglio sperare di rivederlo, per poi scoprire che rimarrà in carcere, crollerei … totalmente.
Sento un telefono squillare, è quello di Selena. Lei risponde, e per la prima volta mi ritrovo ad ascoltare ciò che dice.
“Davvero? ...  Quindi è libero? ... Come è successo? ... Va bene, la ringrazio.”
Scuoto la testa, provando a capire cosa sia è successo. Selena inizia a urlare, e Matt sorride assieme a lei. Sono davvero una coppia fantastica.
Entrambi si siedono davanti a me, e mi prendono le mani.
“Fatti bella Demi, Joe sta tornando.”
Le mie labbra si curvano subito in un sorriso, e stringo Selena a me, mentre Matt abbraccia entrambe. Quel senso di … pienezza. Eccolo. Joe tornerà qui, potrò riabbracciarlo, potrò colmare quel vuoto che ho avuto fino ad ora. Potrò essere felice.
Salto giù velocemente dal divano e corro sotto la doccia.
In meno di un quarto d’ora sono già fuori, indosso un paio di shorts e una canotta nera e scendo giù, in attesa che Joe varchi la soglia della porta di casa.
Selena e Matt sono visibilmente felici, ed io ho ripreso a vedere tutto a colori. Strano come nel giro di un ora il mio mondo sia cambiato.
Sono felice, finalmente abbraccerò Joe, lo riempirò di baci e non lo lascerò solo nemmeno un attimo. Dio solo sa quanto mi sia mancato. La sua assenza è orribile, è un vuoto che solo lui sa colmare.
Presa dall’emozione non mi sono nemmeno resa conto che Kevin, suo fratello, ci ha raggiunto.
Corro da lui abbracciandolo fortissimo. Strano vederlo adesso.
Non si è fatto vedere nemmeno una volta da quando Joe è stato arrestato.
“Demi finalmente sorridi”. Sbarro gli occhi in attesa di una risposta alla sua stessa affermazione.
Finalmente?
“Quand’è che mi hai visto?”
Kevin scuote il capo divertito e mi abbraccia nuovamente.
“Sono venuto tutti i giorni a trovarti idiota, Selena, Matt e tua madre mi hanno visto, chiedi a loro.”
Stranita, da tutto ciò, lo stringo di nuovo a me. E’ confortante abbracciare Kevin.
Il campanello suona e tutti quanti ci voltiamo verso la porta, dove mi precipito di corsa subito dopo.
La apro ed eccolo lì … quei capelli arruffati, gli occhi scuri incollati ai miei, quel suo sorriso perfetto, il suo petto scolpito, le sue braccia aperte, che mi aspettano. Eccolo qui.
Lentamente avvicino le mie mani al suo viso, sfiorandolo, capacitandomi del fatto che non è un sogno. Lui è qui. Le sue mani mi stringono i fianchi, tirandomi verso di lui, il suo naso che sfiora lo spazio libero tra il mio collo e la spalla. E tutto cosi perfetto, non svegliatemi vi prego.
Mi ricopre il viso di baci, senza lasciare uno spazio libero, poi le sue mani raggiungono le mie guance e le sue labbra si posano sulle mie, creando quel contatto che aspetto da troppo tempo.
“Ti amo, ti amo, ti amo cazzo. Non voglio lasciarti, non ti lascerò mai più, ti terrò sempre stretta a me. Per sempre Demi.”
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, ma non do retta a questo piccolo particolare, lo stringo nuovamente a me.
“Non lascerò che ti portino via da me ancora, a costo di tenerti legato, tu non te ne andrai più ok?”
Annuisce sorridendo e mi bacia nuovamente, mentre mi asciuga quelle poche lacrime fuoriuscite.
 

 *****



Ci ritroviamo tutti quanti seduti sul divano, io fra le braccia di Joe, Selena vicino a noi, Matt seduto sul bracciolo del divano di fianco a Sel e Kevin sulla poltrona.
“Com’è successo? Voglio dire come ti hanno tolto fuori?” Kevin e il suo essere diretto.
Joe ride, finalmente sereno, il suo viso rilassato. M’incanto solo a guardarlo. E’ perfetto.
“Quando siete andati via, avete sentito un colpo di pistola, ricordate? Bene, non sono stato io a sparare a Steve, ma uno dei suoi scagnozzi credo, non lo so, fatto sta che questo ragazzo, mi ha minacciato dicendo che se avessi parlato, avrebbe ucciso me e te …” Dice guardandomi, e si morde il labbro. Poi continua, facendo un profondo respiro. “…io non volevo di certo che venisse a prenderti, cosi ho diciamo costretto Michy a confessare il falso. Poi però, la polizia, indagando in quel posto dov’è accaduto tutto, ha trovato una telecamera nascosta. Cosi hanno arrestato il colpevole, e anche Michy per falsa testimonianza”.
Tutti e quattro lo fissiamo a bocca aperta.
“Wow, beh, sappi che da oggi in poi non farai nessun movimento senza consultarmi, Joseph.”
Tutti e cinque scoppiamo in una fragorosa risata, quando sentiamo la porta aprirsi e mostrare mia madre sorridente con una borsa, abbastanza grande, nelle mani.
“Oddio, Joe.” Lascia cadere il bagaglio per terra, e corre ad abbracciare Joe, facendogli quasi il terzo grado.
Incantata da questa scena, non mi accorgo che alla porta si trova un uomo voltato di spalle, e una donna che mi pare di aver già visto, intenzionata a litigare con il lui.
Mia madre si allontana da Joe e invita a entrare quelle due persone.
“Mi sono dimenticata di avvisarti che Nate, Melissa e Marco sono venuti a trovarci, staranno qui una settimana.”
Salto giù dal divano, osservando meglio le due figure, che adesso erano ben tre. Mio fratello, mio nipote e la moglie. Oddio erano totalmente cambiati. Tutti.

Corro tra le braccia di Nate e lo stringendolo forte a me.
“Fratellino, mi sei mancato, sei diventato…wow, sei altissimo.” Le sue braccia mi stringono i fianchi, sollevandomi da terra e mi stampa un bacio sulla guancia.
“E tu sei diventata meravigliosa, mamma mi ha parlato di un futuro cognato. E’ un tipo fortunato.”
Scoppiamo entrambi a ridere, mentre mi posa per terra.
“Ehmmm, si. Mamma parli troppo.” Le lancio un’occhiataccia andando verso Joe e afferrandolo per mano.
“Lui è Nate, mio fratello. Nate lui è Joe”.
Si stringono la mano e Nate sorride. “Sei un bel tipo Joe, trattami bene Dems.”
Joe, un po’ imbarazzato sorride e annuisce mormorando un “ovvio.”
Marco, il mio nipotino mi corre incontro e abbracciandomi le gambe. Lo prendo in braccio riempiendolo di baci sulle guanciotte.
“Joe, lui è Marco, il mio bellissimo nipotino. Guarda quanto è sexy”.
Ridiamo entrambi, e Marco si sporge per andare in braccio a Joe.
“Quanti anni ha? Ormai è grande”. Domando quasi sorpresa.
“Tre anni tra un mese.”  La voce acuta di Melissa fa  eco nella stanza.
“Oh, ciao Melissa.” Mi limito a salutarla con due baci sulle guance. Non la sopporto.
Cerco di cambiare discorso. “Nate, loro sono Selena, la mia migliore amica, Matt, il suo ragazzo e Kevin il fratello di Joe.” Indico tutti e tre e Nate cordialmente saluta tutti.
“Bene, dopo le presentazioni, noi andiamo, abbiamo un po’ di cose da fare.” Il finto sorriso di Melissa, convince il marito a disfare i bagagli. Dio, non so che cosa Nate abbia trovato in lei.
Melissa prende Marco in braccio e Nate sale i bagagli al piano di sopra, mia madre sparisce in cucina, intenzionata a preparare una cena fantastica e rimaniamo noi cinque in soggiorno.
“Dems, noi andiamo, si è fatto tardi e poi hai visite.” Dice Selena enfatizzando le ultime due parole. Le avevo parlato di Melissa, la odiava anche lei.
Annuisco stringendola forte a me. “Domani ti chiamo e usciamo, meno sto qui in casa, meglio è.”
Ridiamo entrambe e saluto anche Matt e Kevin. Joe fa lo stesso e rimaniamo io e lui.
Poggio le spalle alla porta e sospiro rumorosamente. Poi sorrido, guardandolo.
“Cosa c’è?” Domanda, Joe, curioso.
“C’è che finalmente sei tutto mio, mi sei mancato.” Rido e gli corro incontro, saltandogli addosso.
Mi afferra da fianchi ed io intreccio le gambe dietro di lui, lasciandogli piccoli baci sulle labbra.
Gli intreccio le braccia dietro il collo e mi allontano di poco per guardarlo meglio.
“Stasera ti obbligo a rimanere per cena, e anche dopo.”
Gli sussurro per poi mordergli il labbro.
“Sai che casa mia è vuota da quando ti conosco? Non ci metto piede da una vita”.
Ride e mi guarda, sfiorando il naso contro il mio.
“Sssh zitto. Occuperemo anche tua, amore”.
Mi avvicino a lui, baciandolo dolcemente. Quanto mi erano mancate le sue labbra, cosi perfette.
“Ehm ehm.” Una voce alle mie spalle interrompe il mio momento di dolcezza. Chi diavolo è?
“Demi, il bagno dove si trova?”
Sbuffo, tornando con i piedi per terra, mormorando un “scusami” a Joe.
Melissa e il suo tempismo del cavolo.
Le passo vicino, facendo segno di seguirmi.
“Eccolo. Potevi anche chiedere a Nate sai?”.
Fingo un sorriso e mi volto per tornare da Joe.
“Affittate una stanza, Marco potrebbe scandalizzarsi.”
Rimango immobile per qualche secondo, poi decido di ignorarla.
Odio. Odio. La odio.
Arrivo giù e afferro per mano Joe, trascinandolo in cucina.
“Mamma, rimane anche Joe per cena, e a dormire. Tranquilla, la camera degli ospiti è occupata, dorme con me”.
Sorride e scuote il capo.
“C’è la camera di tuo fratello che è libera, poiché loro occupano la camera degli ospiti, Joe dormirà li.”
“Ma…mamma, Marco dormirà li.”
Intenzionata a mescolare la pastella nella ciotola, continua a scuotere il capo.
“Non se ne parla.”
Lascio Joe sulla soglia della porta e mi avvicino a lei.
“Ti sei fidata a lasciarmi partire con lui, e ora non ti fidi se dorme con me? Secondo te abbiamo dormito separati li?”. La incalzo. A questo punto non può contraddirsi.
“E va bene, ma se sento rumori strani, vengo a cercarvi.”
Batto le mani saltellando per casa e abbraccio Joe. “Tranquilla mamma”.
Ridiamo tutti e tre e porto Joe in camera mia.
“Tu sei una grandissima stronza. Sai amore?”
Chiude a chiave la porta alle sue spalle e mi raggiunge.
“Come mai?”
Rido, sedendomi sul letto.
“Fai sentire tua madre in colpa, ma ho fatto bene  a stare zitto. Almeno stanotte sei tutta mia”.
Si china su di me, baciandomi dolcemente, e in pochi secondi mi ritrovo stesa sotto di lui, con le mie mani fra i suoi capelli.
I suoi baci mi erano mancati, mi era mancato lui. Questi momenti perfetti.
Avrei voluto fermare il tempo.
“Ti amo Joseph.” Gli stampo un bacio sulle labbra e mi guarda sorridendo.
“Ti amo Devonne.”


ANGOLO AUTRICE:
Allora che ve ne pare?
Susususu voglio tante recensioni, anche negative, le accetto.
Anzi mi aiutano a scrivere meglio.
RICORDO A TUTTE DI SEGUIRMI SU xwashappy
ALLA PROSSIMA DOLCEZZE.

 

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Capitolo 24
*** Capitolo VENTIQUATTRO. ***


Non ho aggiornato dopo un bene, bensi dopo 13 giorni, sorratemi comunque.
Stavolta aggiorno a 10 RECENSIONI, si sono cattiva oggi t.t
Dai fatemi questo favore t.t
Per ogni cosa sono xwashappy su twitter.
 





 

DEV’S Pov


Le mani di Joe vagano sui miei fianchi in attesa di qualcosa di più, che vogliamo entrambi, ma qualcosa ci distrae. Il rumore cupo proveniente dalla porta.
“Ragazzi è pronta la cena”.
Joe ed io saltiamo giù dal letto in pochi secondi e ci risistemiamo, guardandoci e sul punto di una grossa risata.
“Arriviamo, mamma”.
Scosto Joe dallo specchio, e mi sistemo i capelli, mentre Joe alle mie spalle mi osserva.
“Che vuoi?” Mi giro facendogli una linguaccia e ride.
“Ti andrebbe, dopo cena ovviamente, un giro in moto? Vado a prenderla a casa e andiamo”.
Le mie labbra si piegano in un sorriso, come quello dei bambini che ricevono in regalo un giocattolo nuovo, e battendo le mani, gli salto addosso.
“Adoro andare in moto, soprattutto se alla guida ci sei tu”.
Mi stampa un bacio sulle labbra, mi prende per mano e scendiamo in cucina.
A tavola la situazione è veramente silenziosa.
Non avevo un buon rapporto con Melissa, e questo pregiudicava anche il rapporto con mio fratello e mio nipote, che era molto legato alla madre.
“Joe” Le mani di Melissa coprono le orecchie di Marco e Matt si stranisce, poi lei continua. “Quando avete intenzione di fare le vostre schifezze, non fate rumore. Marco stava per scandalizzarsi. E’ ancora un bambino”.
La forchetta che tenevo in mano mi cade nel piatto, e leggo nel viso di Melissa un’espressione di fierezza. Era soddisfatta, ora.
“Melissa, mi dispiac…” Mia madre stava per scusarsi, ma senza farla continuare la interrompo.
“Punto uno, per fare tuo figlio anche tu hai fatto le TUE schifezze o ti ha messo incinta lo spirito santo? Punto due, non facevamo niente, siamo fidanzati, facciamo ciò che ogni coppia fa, divertirsi e coccolarsi, c’è qualcosa di male? Punto tre, se ti fai gli affari tuoi, vivi anche di più”.
Stavolta a essere soddisfatta sono io. Afferro per mano Joe e raggiungiamo camera mia.
“Fanculo. E’ una stronza patentata. La odio. Che poi non so nemmeno cosa le ho fatto”.
Cammino nervosamente per la stanza, mentre Joe mi osserva nascondendo un sorriso e ascolta ciò che dico.
“Andiamo, quanto può goderci nel farmi fare figuracce in pubblico? Poi con mia madre”.
A un tratto Joe si alza e mi cinge i fianchi con le sue braccia. Quel contatto calma il mio nervosismo all’istante.
“Sei stata una grande, voglio dire, chi avrebbe reagito cosi in presenza della madre?” Ride e continua.
“Melissa sarà solo invidiosa, voglio dire, tuo fratello è davvero tanto legato a te, magari è questo che le da fastidio, devi solo ignorarla, e quando stuzzica troppo, rispondile come hai fatto prima”
Spontaneamente, gli getto le braccia al collo e lo bacio dolcemente.
“Dio quanto sei bello”.
Ridiamo entrambi poi poggia la fronte contro la mia.
“Allora? Il giro in moto ci sta ancora?”
Annuisco e lo abbraccio fortissimo.
Joe indossa il suo cardigan grigio, che lo rende ancora più sexy. Ed io mi limito a indossare la sua felpa, che aveva lasciato a casa tempo fa.
Scendiamo al piano di sotto e vediamo Matt e Melissa che giocano con Marco e mia madre che guarda la tv.
“Famigliola felice, noi usciamo”. Dico con una nota di sarcasmo.
Quando Melissa era qui, regnava la falsità in casa.
“No Demi, voglio che tu rimanga a casa”.
Mia madre, con l’espressione seria in viso, mi fissa.
“No, noi usciamo, e se sei cosi convinta da credere alle parole di Melissa, adotta lei”.
Giro i tacchi, trascinando Joe con me e ci incamminiamo verso casa sua.
“Quei pochi giorni che stavo in carcere, ho conosciuto un ragazzo, che aveva litigato con la madre, poi lui è finito in carcere, per non so cosa, e la madre è morta”.
Il mio sguardo si posa sul viso di Joe.
“Che cosa hai intenzione di dirmi, Joseph?”
“Che non devi litigare con tua madre, per colpa di Melissa, lei andrà via, ma la discussione rimane, e potrebbe essere troppo tardi per pentirsene”.
Aveva ragione. La sua riflessione, sapevo bene, che si collegava alla storia di suo fratello Nicholas.
“Si”.
“Sì, cosa?”
“Sì, hai ragione. Dovrei chiederle scusa, anche se non ho fatto nulla”.
Annuisco, stringendolo forte a me, mentre continuiamo a camminare.
Non so cosa lui abbia provato nel momento della morte del fratello, ma so che si sentiva tremendamente in colpa, e non doveva.
“Ehi, mi hai salvato la vita”.
Si ferma, stringendomi a sua volta e mi bacia tra i capelli.
“E’ la cosa più bella che tu potessi dirmi, sai?”
Alzo lo sguardo verso di lui, scovando i suoi occhi lucidi e il suo sorriso perfetto.
“Tu sei la cosa più bella che potesse capitarmi”.
Le sue labbra si posano sulle mie e ancora una volta, desidero poter fermare il tempo.
“Ehi, pretendo il giro in moto, me lo hai promesso”.
Mi stringe forte a se, sollevandomi da terra e mi bacia ancora.
“Possiamo fare tutto ciò che vuoi”.


*****

“Adesso stringiti forte, siamo in salita e non voglio che tu cada”.
La voce di Joe, strozzata dal vento, si fa eco in quel posto.
Avevo gli occhi bendati, quindi la mia vista era impedita.
“Dove mi stai portando amore?”.
Avevo un enorme sorriso stampato in faccia. Ero cosi felici di passare del tempo con lui.
Mi era mancato troppo.
Con il naso gli sfioro le spalle, lasciandogli piccoli baci.
“Se finisci di fare cosi, arriviamo in un posto davvero bello, altrimenti mi fermo, adesso”.
Ride e accelera.
“Voglio saperlo uffa”.
“Tra poco lo saprai”.
Nel suo tono di voce ascolto una nota di divertimento. Lui e le sue sorprese del cavolo.
Dopo qualche minuto, la moto rallenta, finché il motore non si spegne del tutto. Sento Joe scostarsi dalla mia presa e scendere dalla moto.
Mi prende per mano e mi fa scendere, e poi mi fa camminare per qualche metro.
“Dove siamo?”
Mi toglie la benda, e rimango meravigliata.
Siamo sul lago, illuminato dalla luce soffusa della luna e da qualche lampione. Più giù, sull’erbetta, vedo un plaid, già steso, e più avanti, in acqua, una canoa.
“Ma è bellissimo”.
La sua mano si posa sotto il mio mento, chiudendomi la bocca.
“Non è niente di speciale, ma ci tenevo a passare del tempo, io e te da soli. Selena era d passaggio qui, e le ho chiesto di farmi qualche piccolo favore”.
Lo guardo, nascondendo una risata.
“Che favori?”
“Lo scoprirai dopo”.
Mi prende in spalla, e scendiamo giù, dove si trova il plaid. Poggio i piedi per terra, ammirando meglio il panorama. Era davvero bello, non c’ero mai stata. Qualche volta, quando ancora mio padre mi portava a uscire, sono passata di qui, ma non abbiamo mai fatto una sosta.
Joe si siede sulla coperta, allargando le gambe e facendomi segno di sedermi in mezzo.
Obbedisco, senza farmelo ripete un’altra volta, e mi stringo forte al suo petto, facendomi accarezzare i capelli.
“Non riesco ad immaginare la mia vita senza di te, Joe. Davvero. Sei entrato, sconvolgendo tutto, mi sono innamorata di te, ed ora non voglio perderti. Non voglio che tu vada via, per nessuna ragione al mondo. E se lo facessi, sappi che io sarei disposta…” Non mi fece finire la frase perché la completò lui al posto mio.
“Sarei disposto ad aspettarti per sempre”.
Si china su di me, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.

 
 
ANGOLO AUTRICE:
Ecco qui, spero vi piaccia, perché il prossimo capitolo sarà mlmlml.
E non dico altro ahahaha.
RICORDO CHE A DIECI RECENSIONI AGGIORNO u.u
Sciao bellezze <3

 
 

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Capitolo 25
*** Capitolo VENTICINQUE. ***


Okok non mi uccidete. Avevo promesso un capitolo mlmlml e all’inizio sarà cosi, ma non mi uccidete per il seguito, vi prego.
Allora a 10 recensioni aggiorno con il seguito. A 10 ue u.u
VI PREGO, LEGGETE L?ANGOLO AUTRICE ALLA FINE DEL CAPITOLO PERCHE’ E’ IMPORTANTE.

BENE. Ora vi lascio alla lettura. A presto bellezze. <3

  

 

DEV’S Pov

 
Joe mi ha convinta. E dopo tanti tentativi mi ha portata sulla canoa.
Avevo paura, non c’ero mai salita sopra, ma non si sa mai.
“Allora? La sorpresa ti è piaciuta?”.
Joe mi domanda con il suo perfetto sorriso, mentre è intenzionato a muovere la canoa con i remi.
“Da morire”.
Gli prendo il viso tra le mani, sorridendo, e lo bacio dolcemente.
Lui lascia i remi, afferrandomi dai fianchi e avvicinandomi a lui.
“Dio, quanto ti amo”.
E' perfetto. Lui, quel momento, noi. Tutto perfetto.
Avrei voluto fermare il tempo, ma non c’era bisogno. No. Avremmo passato tutta la vita ad amarci cosi. Ne ho la certezza. Lui è la mia certezza, la mia unica eccezione.
La canoa si accosta sulla riva del lago, fermandosi del tutto.
Joe lancia un’occhiata alle sue spalle, per poi guardarmi e mordermi il labbro e baciarmi. Quel bacio pieno di bisogno, paura, amore. Tutto in uno.
Le mie mani scendono sul suo petto, entrambi abbiamo le stesse intenzioni.
Le sue labbra premono sulle mie, insaziabili. Joe mi fa stendere delicatamente sotto di lui mentre mi solleva di poco la maglia. Si stacca da me guardandomi e sorride.
“Che brava bimba che sei”. Continua a ridere, per poi poggiare le labbra sulla mia pancia e mordicchiare.
“Sei la mia bimba, e ti mangio tutta”.
“Ehi, non tutta, se no poi cosa ti rimane di me?”
Ridiamo entrambi, poi lo avvicino a me e lo bacio dolcemente. Mi solleva del tutto la maglia, togliendola, ed io faccio lo stesso con la sua. Le sue mani sfiorano ogni parte coperta e nuda del mio corpo, ed è cosi rassicurante.
In un attimo ci ritroviamo senza vestiti, in una canoa nel lago, ed è dannatamente eccitante e dolce allo stesso tempo.
I suoi baci riempiono ogni parte del mio corpo, mentre i nostri respiri si fanno più pesanti.
Intreccio le mie gambe con le sue, sentendo il bisogno di non lasciarlo andare più via.
“Sei la cosa più bella che potesse capitarmi, lo sai?”.
Il suo affanno rende quella frase ancora più bella.
“Sei la mia vita”.
Sorride, mostrando ancora una volta il suo sorriso perfetto, poi scende a baciarmi sul seno, scendendo fino allo stomaco, provocandomi un misto di sensazioni.
Poi si sistema, senza far peso sul mio corpo, e in un secondo lo sento dentro di me. Un piacevole dolore, che non finirei mai di provare.
Le sue mani stringono le mie, mentre le mie labbra gli sfiorano il collo lasciandogli umidi baci.
I nostri respiri ansimanti si fanno più pesanti ancora, era qualcosa di indescrivibile.
Pochi minuti dopo, non so bene quanti, si scosta leggermente, lasciando un senso di vuoto dentro di me.
Mi sorride, dandomi un altro bacio sulle labbra, ad io lo porto nuovamente su di me, abbracciandolo fortissimo, mentre gli sfioro la schiena con le dita.
“Ti amo,  Joseph. Forse lo dico troppo spesso, o lo dico poco, ma ti amo e lo ripeterò fino all'ultimo giorno della mia vita”.
“Ssssh. Amarti è ciò che farò fino all'ultimo giorno della mia vita”.

*****
 
 
Avevamo passato una serata fantastica, dopo il nostro momento ehm… intimo, avevamo fatto un altro giro in canoa, e avevamo guardato le stelle.
Era stata una serata magica. Da favola.
Poi eccoci ritornati alla normalità.
Mi trovo con lui sul divano di casa mia.
Melissa aveva organizzato una cena a sei. Lei, Nate, Io, Joe, una sua amica di nome Ronnie , di origini spagnole, che non prometteva bene, e il suo presunto ragazzo,  Jordan o Jacson.
“Ragazzi, andiamo. Ronnie e Jacson ci aspettano li”.
Melissa afferra la sua borsetta striminzita e mi fissa con un sorriso soddisfatto in volto.
Cosa avrà da essere soddisfatta poi non lo so.
Lei è in tiro, indossa un abitino corto, color prugna e tacchi alti almeno 12 centimetri.
Mi vergogno ad indossare dei semplici stivaletti bassi ed un jeans.
Usciamo di casa e ci avviamo verso il locale.
All’ingresso – come da me previsto – non c’era nessuno, così decidiamo di entrare.
Il locale è abbastanza carino, dei morbidi divanetti sostituiscono le sedie, e la luce era sul rosso, leggermente soffusa.
“Joe, fai il bravo”.
Lo fulmino con lo sguardo, lui ride di gusto e poi mi bacia dolcemente.
“Sai bene che per me non esiste nessun’altra. Tu hai tutto ciò che voglio”.
Stavolta a baciarlo sono io. La cameriera ci scorta verso il nostro tavolo, leggermente appartato dal resto del locale.
Nate e Melissa occupano il primo divanetto, io e Joe occupiamo quello centrale lasciando libero l’ultimo, per Ronnie e Jacson.
“Allora? Quando arriva la tua amica?”.
Non ho idea del perché lei vuole presentarci Ronnie.
“A momenti”. Dice Melissa distrattamente, osservando l’orologio.
Ad un tratto la porta si apre, mostrando la figura di una ragazza davvero seducente.
Capelli castani, fisico formoso, labbra carnose e seno ben in mostra. Doveva essere Ronnie.
Si avvicina al nostro tavolo, salutando Melissa con fare troppo caloroso.
“Mel, sei bellissima. L’aria italiana ti fa bene”. Un risata e via, si getta tra le braccia di mio fratello.
Senti cosa, intanto ti calmi, giù le mani da mio fratello.
Si volta verso di me, guardandomi con aria superiore, ma chi sei?
“Piacere, sono Ronnie”.
Mi stringe la mano e si volta verso Joe, osservandolo e sorridendogli.
Stringo istintivamente la mano di Joe e le sorrido cattivamente.
“Lui è il mio fidanzato, Joe”. Le mostro le nostre mani unite e le sorrido cattivamente anche io.
“Lo so, Melissa mi ha informata”.
Sorride strafottente e si siede accanto a Joe, e accavalla in modo provocatorio le gambe, in modo tale che il suo abito striminzito si alza di poco.
“Jacson non potrà raggiungerci prima di mezzanotte, il lavoro lo mantiene in ufficio”.
“Ohw, mi dispiace tesoro, ma tranquilla, ci siamo noi intanto, poi andiamo in discoteca”.
Melissa le risponde, sistemandosi anche lei con le gambe accavallate.
Queste due hanno in mente qualcosa.
“Allora Joe, di cosa ti occupi?”
Ronnie incrocia le mani sotto il suo mento, poggiando i gomiti sul tavolo e guarda Joe, sbattendo ripetutamente le sue ciglia finte.
“Lavoro in un negozio di abbigliamento, al centro commerciale”. Sorride imbarazzato, passandosi una mano dietro la nuca.
A momenti avrei ucciso Ronnie.
La serata passa velocemente, ed io mi innervosisco sul serio. Ronnie ci prova spudoratamente con Joe.
Mi alzo di scatto, afferrando la mia borsa e vado in bagno, lasciano la cena a metà.
Mi è passata la fame nel momento in cui Ronnie si è appropriata della giacca di Joe, dicendo di aver freddo.
Joe mi fissa, senza capire bene le mie azioni, io senza dargli importanza chiudo la porta alle mie spalle, poggiandomi contro la parete fredda ed inspirando.
Era la prima volta che mi trovavo in questa situazione, non avevo mai dubitato di Joe, non me ne aveva mai dato motivo, e adesso?
Mi sciacquo il viso, e dopo circa mezz’ora ritorno a tavola.
Non trovo nessuno, afferro il telefono e vedo un messaggio di Joe.
 
‘Amore siamo fuori ad aspettarti, fai veloce cosi andiamo a ballare.   –Joe’
 
Wow, potevano anche aspettarmi.
Decido di non rispondere, mi reco direttamente fuori e trovo loro quattro vicino la macchina di Joe.
“Grazie per avermi aspettata”.
Fingo un sorriso, evidenziando il sarcasmo nella mia frase e Joe viene ad abbracciarmi.
“Non avevi più fame, e visto che la gente aspettava, abbiamo liberato il tavolo. Scusa”.
Mi scosto dalla presa di Joe, camuffando in modo ridicolo un tentativo di allontanarmi.
“Che hai? Tutto bene?”.
 Joe mi posa le mani sulle spalle e mi fissa. Menti Devonne, non mostrarti gelosa o debole. Menti.
“Tutto bene, sarà stata la birra Joe”.
Sorride e poi si sposta, entrando in auto.
“Allora andiamo?”
Ronnie batte le mani, strillando come un’oca.
“Ronnie, vai in auto con Joe e Demi, qui c’è il seggiolino di Marco”.
Urla Melissa, chiudendo lo sportello della sua auto.
Ronnie apre lo sportello di dietro, entrando e sistemandosi al centro.
Un volta entrati, Joe mette in moto e andiamo verso il Beat, un locale aperto da poco.
Io fingo entusiasmo per tutta la serata, ma l’unica cosa che mi ronza in testa è il pensiero di Ronnie con Joe.
Ok, so che lui ama me, ma lei è… sexy, attraente, femminile, bellissima. Ha un carattere da schifo, ma paragonata a me, lei è qualcosa di perfetto. Non potrei reggere il paragone.
Nel locale la musica è altissima direi, i corpi ondeggiano in pista, e dei ragazzi sono seduti al bancone a consumare cocktail.
Joe mi prende per mano e mi trascina in pista, iniziamo a muoverci a ritmo, e per qualche minuto mi libero dai pensieri negativi, siamo solo io e lui.
Perfetti, come sempre.
Poi Ronnie si intromette, tirando Melissa e Nate con se,  prende la mano di Joe e si muove, in modo provocante.
Sento la rabbia tramutarsi in lacrime e salire ai miei occhi, ma cavolo non darò questa soddisfazione a nessuno.
Tolgo la mia giacca, posandola su primo tavolo libero, mostrando il mio top a fascia, poso anche la borsa e mi butto nella mischia. Se Joe vuole fare questo gioco, allora avrà pane per i suoi denti.
Inizio a muovermi nella folla, distaccata da loro quattro, tre ragazzi molto carini mi si avvicinano e allora prendo la palla al balzo, inizio a comportarmi come Ronnie, solo con un po’ più di classe.
Alle spalle del ragazzo che balla con me, vedo Joe, innervosirsi e osservarmi, poi leva le mani dai fianchi di Ronnie, e si precipita verso di me.
Sposta il ragazzo che ballava con me, allontanandolo con una gomitata e mi afferra dal braccio.
“Che cazzo stai facendo Demi?”
La rabbia si percepisce attraverso il suo sguardo, adesso più cupo.
“Fa male eh? E’ fastidioso vedermi ballare con un altro, giusto Joe?”.
Tolgo il braccio dalla sua presa, lasciandolo in mezzo la folla, in un misto di confusione e rabbia.
Afferro la borsa e la giacca e mi incammino nel parcheggio del locale.
Vedo due ragazze accendersi una sigaretta, poi avvicinarsi a me.
“Ehi, stare da sole qui è pericoloso, vuoi unirti?”.
La ragazza dai lunghi capelli castani mi offre l’ultima sigaretta del pacchetto, accetto.
“Non sono sola, sono con il mio ragazzo, mio fratello, la fidanzata e una sua amica e bhe…lei ci prova spudoratamente con il mio fidanzato”.
Ispiro, sbuffando via il fumo dalla mia bocca.
Poi la biondina parla.
“Successe anche a me tempo fa, poi il mio ragazzo andò a vivere  con lei, alla fine tornò da me, ed io lo mandai a fanculo”.
Rise di gusto. E se succedesse la stessa cosa?
“Spero non accada lo stesso”. Fingo una risata, e loro si uniscono a me.
Ad un tratto una voce maschile alle mie spalle, attira la mia attenzione.
“Nelle mail dicevi che avevi smesso di fumare Dems”.
Mio fratello mi porge il telefono, probabilmente lo avevo dimenticato in discoteca.
“Ragazze lui è mio fratello Nate e loro sono…ehm…”
“Natalie”.
Risponde sorridente la brunetta.
“E io sono Rosie”.
Dice la bionda stringendo la mano a Nate.
“Ragazze, posso rapire mia sorella? Ve la riporto dopo, promesso”.
Le due ragazze acconsentono con una risata e Nate mi prende per mano, allontanandomi.
“Perché sei uscito?”
Chiedo sedendomi su un muretto, vicino l’ingresso del locale.
“Per trovarti, e perché Melissa si è messa a ballare con una sua amica, ritrovata dopo tanto tempo”.
“E…Joe?”
Chiedo con timore, ho paura di sentire la sua risposta.
“E’ sparito. Ora che mi ci fai pensare, non l’ho visto dal momento in cui ha fatto la sfuriata con te”.
Annuisco, stringendomi nella giacca.
Nate sorride tra se e se e poi si avvicina, stringendomi in un caloroso abbraccio.
“Vedrai, risolverete tutto. Lui ti ama Dems, andiamo, si vede.”
Mi mordo l’interno della guancia, mostrando poi un grande sorriso.
“Entriamo dai, inizia a far freddo”.
Prendo per mano Nate ed entriamo. Con lo sguardo cerco i capelli o lo sguardo corvino del mio ragazzo, ma niente. Ci avviciniamo al bancone, e Nate ordina due drink.
“Fratellino, aspettami, vado in bagno tieni la borsa”.
Rido lasciandogli la borsa e la giacca e mi dirigo verso il bagno.
C’è un lungo corridoio scuro, con qualche luce soffusa proveniente dalle varie stanze. Ma non riesco a trovare il bagno.
Apro diverse porte, ma la maggior parte sono stanze con degli scatoloni.
Apro l’ennesima porta, e boom. Il mondo mi crolla addosso.
Joe poggiato contro la parente bianca della stanza, con le mani poggiate sui fianchi di Ronnie, e lei intenta a baciarlo sul collo.
“Vaffanculo”.
Urlo, sbattendomi la porta alle spalle e correndo via, niente lacrime, ne dolore, solo delusione.
Mi dirigo verso Nate, a prendo le chiavi dell’auto.
Mio fratello mi riempie di domande, ma senza parlare gli indico l’ingresso del corridoio, dove si trova Joe, con i capelli scompigliati e la camicia mezza sbottonata.
Poi esco dal locale, ed entro in auto, sfrecciando verso casa della mia migliore amica.
Non la vedo da qualche giorno e ora ho bisogno di lei. Ho bisogno di sfogarmi. Ho bisogno di scappare. Da Joe, da Ronnie, da quel posto.
 


ANGOLO AUTRICE:
 
Avevo deciso di non continuare questa fan fiction, perché parla di un argomento abbastanza personale, un argomento che adesso fa…male…ecco, ma ho deciso di continuarla, perché ho visto che piace a voi, e perché non devo farmi fermare da cose che mi portano a star male. Anzi, questo è un modo per sfogarmi.
PS:LEGGETE LA MIA OS, CI TENGO MOLTO.
Ecco volevo solo avvisarmi ahahah
Detto questo, non uccidetemi, vi prego c.c
Come reagirà Selena alla notizia del tradimento di Joe?
E Demi? Cosa deciderà di fare? Lo perdonerà o no?
Nate come la prenderà?
E Melissa e Ronnie? Cosa mi dite di loro?
Per qualsiasi cosa, sono xwashappy su twiiter.
A 10 RECENSIONI, AGGIORNO.
Alla prossima belle <3

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Capitolo 26
*** Capitolo VENTISEI. ***


Allora, non uccidetemi, perché secondo me amerete questo capitolo.
Mi odierete in seguito probabilmente.
Allora, come sempre a 10 recensioni aggiorno.
Mi scuso se ci sono errori.
LEGGETE DI NUOVO L’ANGOLO AUTRICE, E’ IMPORTANTE.
BUONA LETTURA DOLCEZZE <3

 

Dev's Pov


Parcheggio l'auto di Joe nel vialetto di casa Gomez.
Sbatto aggressivamente la portiera e busso alla porta della mia migliore amica.
“Maledizione Sel, apri”.
La mia amica, in pigiama, e il suo ragazzo dietro, mi aprono la porta. 
“Dems che succ... ” 
La interrompo entrando in casa e gettando le chiavi dell'auto per terra.
“Quel bastardo. Non voglio più vederlo”
Il mio tono si alza di qualche ottava e Matt e Selena mi fissano, confusi.
“Dev che succede?” Domanda Matt, sedendosi sulla poltrona.
Non reggo più, non posso fingere anche con loro, mi conoscono troppo bene. A un tratto mi accascio per terra e inizio a piangere. Matt e Selena mi abbracciano, senza chiedere spiegazioni.
Dopo poco inizio a raccontare l'accaduto. Dire che Matt e Selena erano incazzati è dir poco.
“Pezzo di merda, non doveva permettersi”
Matt è quello più incazzato. Inizia a girare per casa nervosamente, alludendo al fatto che Joe la pagherà. Io però non voglio questo. Mi ha spezzato il cuore, ma lo amo. Sacrificherei la vita per lui. 
“Merita una ragazza come Ronnie. Lei è bellissima.”
Mormoro tra me e me, ma entrambi mi sentono e Selena inizia a urlare.
“Sei matta? Te sei meglio di qualsiasi oca appariscente. Quelle le trovi da tutte le parti. E in ogni caso, questo non da il diritto a Joe di trattarti cosi.”
Matt le si avvicina, sussurrandole qualcosa e lei placa la sua ira. 
“È stata la... la scena più brutta cui io abbia assistito dopo quella in cui... mio..mio padre minacciò mia madre” mormoro, stringendomi le braccia sullo stomaco. Al ricordo di quella scena altre lacrime minacciano di uscire, ma mi mordo il labbro inferiore, cosi da placare quella voglia di urlare e piangere.
Selena mi posa una coperta sulle spalle, e con una salviettina mi leva il trucco sbavato sul viso, poi dolcemente mi stringe a se.
“Voglio tornare a casa”.
Matt raccoglie le chiavi dell’auto di Joe da terra, e mi porge la giacca.
“Ne sei sicura? Puoi restare a dormire qua..”
Scuoto il capo, afferrando la giacca dalle mani di Matt. Non volevo disturbarli ancora.
“No, voglio vedere com’è la situazione, domani ci sentiamo ok? Se le cose non migliorano, vengo direttamente qui.”
Selena annuisce e mi abbraccia nuovamente. Matt indossa un paio di jeans e una t-shirt e poi dopo poco ci ritroviamo in viaggio verso casa mia.
“Ehi Dems, entro con te?”
Matt percepisce la mia tensione, e non appena svolta l’angolo, s’intravede l’auto di Nate a casa.
Probabilmente erano tornati. Chissà se Ronnie era li.
“No, grazie Matt, faccio sola”.
Sospiro, in ansia e vedo Matt scuotere il capo.
“Non se ne parla, entro con te”.
Ferma l’auto e si piega verso di me, abbracciandomi “sei pronta?”.
Annuisco ed entrambi scendiamo dall’auto, dirigendoci verso la porta d’ingresso.
Sento Nate urlare, solo lui. Urlava contro Joe?
“N-non voglio entrare Matt...” Faccio qualche passo indietro, ma il mio migliore amico mi ferma.
“Entriamo insieme, ok?”.
Prendo un respiro profondo, e poi annuisco. Afferro le chiavi di casa e apro la porta.
Tutti si girano verso di me. Nate, Melissa, Ronnie… Joe.
La sua figura è mal ridotta con una mano sanguinante, una guancia arrossata e gli occhi gonfi. Ha pianto e qualcuno l’ha preso a botte. Il mio sguardo si ferma su Nate, poi ritorna su Joe.
A un tratto non sento più niente dei sentimenti provati fino ad ora. Ho solo voglia di corrergli incontro, abbracciarlo e baciarlo.
'Joe..io..'
Faccio qualche passo per avvicinarmi, ma Matt mi tiene lontana. Joe m’interrompe e si avvicina a me, ma Nate lo spinge indietro urlandogli contro.
“Lasciala in pace, coglione”.
Melissa interviene, cos’altro vuole? Mi ha rovinato la vita, è felice no?
“Nate lascia stare”.
Mio fratello continua a urlare contro tutti, è incazzato, lo so. Ma questa faccenda non riguarda lui.
“Joe... voglio parlare solo con te.”
La mia voce è come un sussurro in tutta quella confusione ma Joe sembra percepirla. Non appena si alza e viene verso di me, tutti ci guardano sorpresi, e intravedo sul volto di Matt un sorriso compiaciuto.
Era deluso da Joe, ma tifava ancora per noi.
Salgo le scale, per arrivare in camera mia, seguita da Joe, che si chiude la porta alle spalle, poggiandosi contro di essa. Non riesco a guardarlo, dargli le spalle è l’unica possibilità che ho per rimanere lucida e parlargli senza essere raggirata dai suoi occhi. Da lui.
"Demi, è stato un gesto imperdonabile, non so cosa mi sia preso, forse i cocktail di troppo, forse... ". 
'Forse sei un coglione' gli sussurro io, accennando una risata amara.
Senza guardarlo, mi volta e lo raggiungo. Gli afferro la mano ferita, togliendo il sangue in eccesso con le dita. Poi, finalmente alzo lo sguardo verso i suoi occhi, scuri, cupi.
“Tu... tu provi qualcosa..per Ronnie?'
Domando impaurita. Terrorizzata dalla sua risposta. 
"No... è stata la situazione, io non voglio giustificarmi, sono stato un mostro, tu non ti meriti niente di tutto ciò che ho fatto stasera... Sei .. Sei il capitano e decidi tu".
Accenno un mezzo sorriso, fissando le sue scarpe. Sono sporche, come i pantaloni, avrà corso nel fango.
"Ma quale capitano? Mi sento piccola, impotente su tutto”.
La sua mano libera si muove verso di me, poi ritorna al suo posto. Continuo a sfiorargli le nocche con il pollice, fissando le sue scarpe. 
“Ti piace?...Lei? Ronnie?”
“Non è niente in confronto a te, al tuo sorriso, al tuo modo di fare. Tu sei perfetta “.
Annuisco, lasciandogli la mano, poi raggiungo il mio armadio e prendo un borsone.
Lui è ubriaco, tutti lo avevamo notato, puzzava di alcool. Ma adesso ha bisogno di me, tanto quanto io ho bisogno di lui.
“Che intenzioni hai?”.
La sua voce è spezzata, come la mia. Posso sentire l'ansia e la paura.
“Mi hai ferita, Joe…” Mi fermo, infilando nel borsone alcuni vestiti e la biancheria.
“Lo so, e mi dispiace, non te lo meriti, sono uno stronzo e..”. Continua a guardare per terra, sento i suoi singhiozzi. Scuoto il capo tra me e me, e chiudo la zip del borsone.
Probabilmente sto facendo un grosso errore.
Lo interrompo e continuo a parlare.
"...Ma io ti amo".Finalmente il suo sguardo incrocia il mio. Nei suoi occhi noto un luccichio di speranza. Lo sento trattenere il respiro. 'Mi fido di te. Non provi niente per lei e..ti perdono. Se non è fatto con sentimento, non è un vero tradimento.'
Le sue labbra si curvano in un sorriso, e i suoi passi accelerano fino a raggiungermi. Le sue braccia mi cingono i fianchi, mentre le mie mani si stringono intorno alle sue spalle. 
'Io ti perdono, ma ci vorrà tempo per sistemare tutto'
Lui annuisce, senza lasciarmi andare.
“Prometto che riuscirò a farti fidare di me, non mi comporterò mai più cosi, mi farò perdonare. Io..io ti amo più della mia vita Demi”.
“Ti amo anch’io” 
Mi allontano leggermente e afferro il borsone, per poi soffermarmi sul suo sguardo.
“Posso..possiamo dormire da te? Non voglio restare qua..sai..”
Annuisce, prendendo il mio borsone.
“Tutto quello che vuoi”.
“Ehi, fa guidare me, non puoi”.
Dopo diverse negazioni, riesco a vincere, mi metto alla guida e dopo venti minuti arriviamo a casa sua. Joe si è addormentato, cosi picchietto un po’ sulla sua spalla. I suoi occhi scuri si aprono, fissandomi. Per tutta la serata ho avuto il suo sguardo lontano e per la prima volta, quella sera, riconosco il mio Joe. 
È perfetto. 
“Ehi, come ti senti?” Sussurro a pochi centimetri da lui. 
Mi sorride, sereno, e mi bacia dolcemente. Ma dopo un po’ mi allontano. 
Nei suoi occhi leggo di nuovo la paura.
“Hai bisogno di una doccia, puzzi di alcool” Gli sorrido accarezzandogli il viso, provando a rassicurarlo. 
“Voglio stare con te, e cercare di farmi perdonare”. 
Lo zittisco e scendo dall'auto. Lui mi raggiunge, e insieme saliamo in camera sua. 
“Sei ubriaco fradicio” mormoro, posando il suo giacchetto sulla sedia, mi avvicino a lui, togliendogli la camicia. 
“Che cosa vuoi farmi eh?” Sorride maliziosamente. 
Le sue mani mi stringono i fianchi, ma prontamente mi allontano, per poi spingerlo in bagno.
“Fatti una doccia, e dopo vieni a riposarti.”
È stata una lunga serata. Davvero dolorosa. 
Ma non riesco a immaginare di  stare, per un solo giorno, senza di lui. Non ci riesco. Forse me ne pentirò, ma lo amo e..non posso perderlo. 
È cosi, quando ami qualcuno dai tutto pur di starci assieme.
Mi sono stesa nel letto di Joe, tirandomi le coperte fino a sotto il mento e osservo quella camera. È tappezzata da foto che ritraggono lui assieme ad un ricciolino, dai tratti simili ai suoi. Doveva essere Nick. 
“Ehi Nicholas, non mi conosci lo so..chissà se sei fiera di tuo fratello. Quando si mette d'impegno, è davvero stronzo. Ma lo amo, e sono sicura del fatto che anche tu lo amassi. Non capisco perché tu non ti sia fatto aiutare da Joe. Io ero come te, lo sai, mi avrai vista da lassù, giusto? Hai visto il disastro che ero. Lui mi ha salvata. Mi ha salvata da me stessa..”.
A un tratto Joe fa il suo ingresso in camera, con indosso solo i boxer. Si fionda fra le coperte e stringe le sue mani attorno a me, per poi posare la testa sul mio seno.
'Sei morbida e bella.'
Rido tra me e me, per poi invitarlo a dormire, mentre gli accarezzo i capelli.
"..sono sicuro che se ti avesse conosciuta, adesso mi starebbe prendendo a cazzotti, peggio di come ha fatto Nate..e anche lui si..si sarebbe innamorato di te".
Mugola prima di addormentarsi. Aveva ascoltato tutto, e si sentiva davvero male per ciò che aveva fatto. Siamo umani no? Tutti commettiamo errori.
Sento il suo respiro addolcirsi e lentamente, assieme a lui, mi addormento anch’io.
 

*****

 

 

La luce del sole colpisce i miei occhi, che copro istintivamente.
Poi pian piano metto a fuoco la stanza, e mi accorgo di Joe, al mio fianco, che mi osserva, stringendo il cuscino.
“Buongiorno principessa”.
Sorrido, nascondendomi sotto le coperte. Avevo un viso orribile appena sveglia. Soprattutto dopo la serata trascorsa.
“Ehi, ehi, ehi. Togli quelle coperte, sei bellissima”.
Eccolo, il ragazzo che amo. Che sa leggermi nella testa, che anche quando non parlo, sa cosa voglio sentirmi dire.
“Sono molto meglio di qualsiasi stronzetta trovata per strada… o conosciuta in un ristorante”.
Ovviamente la mia frecciatina ha fatto effetto. Il viso di Joe si incupisce e bassa lo sguardo.
“Ehi, scherzavo, tranquillo. Sono qui, con te”.
Gli affero il viso tra le mani, baciandolo poi dolcemente.
Dopo un po’ si allontana, continuando a tenermi stretta fra le sue braccia.
“Giuro, mi sento un mostro”.
Sfioro il mio naso contro il suo e lo bacio nuovamente.
“Non lo farai più, lo so. Io mi fido di te, Joe”.
“Prometto che recupererai tutta la fiducia in me”.
Mi sorride, e perdo un battito.
La sua barba cresciuta di poco, i suoi capelli scompigliati, i suoi occhi scuri fissi nei miei.
E’ cosi perfetto, ovvio che tutte avrebbero provato a portarmelo via. Ma è mio, mi appartiene, come io appartengo a lui.
“Facciamo la doccia insieme, tesoro?” Dice maliziosamente, per poi scoppiare in una risata cristallina.
“Scemo, vai prima te, io avviso Nate e gli altri che sono qui”.
“Va bene principessa”.
Mi stampa un bacio sulle labbra, e si incammina in bagno.
Io afferro il telefono, componendo il numero di Selena.
“Chi parla?”
La voce assonnata della mia migliore amica, risuona dall’altra parte del telefono.
“Genietta, indovina un po’?”.
Rido, aspettando una sua risposta.
La sento squittire e poi iniziare a parlare a raffica.
“Sei con Joe? Com’è andata? Avete dormito assieme? E con quella stronza?”
La zittisco, spiegandole tutto. Lei è felice, e anche Matt.
Sono i nostri migliori amici, ovvio che sono felici per noi.
Sento Matt fare ulri da stadio, urlando “Jemi, Jemi, Jemi”.
Poi dopo un po’ decido di attaccare.
Adesso mi spettava la telefonata più difficile, non volevo chiamare Nate, ma dovevo.
Sono sicura del fatto che Nate, ora, odiasse Joe.
“Pronto fratellino?”
Sento sospirare Matt, come se fosse in ansia da ieri.
Finalmente Demi, dove cazzo sei?”
“Da… ehm… Joe”.
Sento il silenzio, e poi in sottofondo la voce di Melissa, blaterare qualcosa.
“Sei da quel bastardo? Ora vengo a prenderti. Non devi più vederlo.”
Come previsto. Sarei stata capace di scappare assieme a Joe, se Nate avesse continuato con questa sceneggiata.
“No, no e no. Tu stai la dove sei, abbiamo chiarito, ed io sto bene, stiamo bene. Invece di pensare a Joe, pensa a alla troia dell’amica di tua moglie ok?”.
Detto questo, gli attacco il telefono in faccia, al momento giusto.
Joe esce dal bagno, indossando un telo intorno la vita, che gli copre i fianchi, scendendo fino al ginocchio.
“Chi era al telefono?”
Dice sedendosi accanto a me e afferrandomi le mani.
“Nate, odia il fatto che io sia qui, ma chi se ne importa”.
Sorrido, per poi gettargli le braccia al collo e guardarlo.
“Amo il tuo sguardo”.
Lui sorride e risponde, avvicinandosi di poco a me.
“Ed io amo il modo in cui sorridi guardando me”.
Sfioro il naso con il suo, sussurrando.
“Io amo quelle tue labbra perfette che si piegano in un sorriso ogni volta che dico che ti amo”.
Avvicina le labbra alle mie e mi bacia dolcemente.
“Ed io amo te, da sempre, da morire… anzi no, da vivere.”
Si stende su di me, e mi bacia dolcemente, poi dopo poco, ci ritroviamo avvolti nelle lenzuola, intenzionati a coccolarci, mentre lui mi bacia fra i capelli.
“Restiamo cosi?”
Domando, alzando lo sguardo verso di lui.
Mi sorride e mi lascia un umido bacio sulla fronte.
“Per tutta la vita, abbracciati cosi, io e te.”
Inizio a disegnare piccoli cuori immaginari sul suo petto nudo.
“Sarebbe bellissimo, ma tu devi andare a lavoro no? Jason ti ucciderà.”
Si schiaccia la mano contro la fronte, gettando la testa all’indietro, sul cuscino.
“Cazzo.”  Poi mi guarda e ride. “Vieni al lavoro con me?”
Sbarro gli occhi, e mi allontano di scatto.
“Non se ne parla Joseph, il lavoro è tuo. Io andro da Selena, Matt vi raggiungerà.”
Il suo viso prende l’espressione di un cucciolo.
“No, no e no Joe.”
Lo fulmino con lo sguardo e ride, poi si alza e inizia a vestirsi.
“Qualche giorno verrai con me.”
“Si certo, quando mi sposi.”
Dico ironicamente, gettandogli la maglietta dello staff del negozio.
“Allora presto.” Mi strizza l’occhio, ammiccando mentre entro in bagno.
“Non fare l’idiota,e  vai, è tardi.”
Dopo infiniti convenevoli, viene verso di me, dandomi un leggero bacio sulle labbra ed esce di casa, promettendomi che sarebbe tornato per pranzo.
Mh, chissà, forse avrei potuto fargli una sorpresa.

 
 
ANGOLO AUTRICE:
Allora bellissime, volevo che leggeste questo angoletto stavolta, perché davvero, devo ringraziarvi di cuore, per tutto quello che fate per me. Grazie per tutto il supporto che mi date e grazie per leggere e recensire questa ff.
Ci tengo molto come avrete ben capito.
Detto questo, ancora grazie.
Ripeto a 10 recensioni aggiorno, e per qualsiasi cosa, sono xwashappy su twitter.
ALLA PROSSIMA <3

 
 

 

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Capitolo 27
*** Capitolo VENTISETTE. ***


Allora, ci ho messo un po’ perché ero senza ispirazione.
Non ammazzatemi t.t
Comunque a 10 recensioni, aggiorno nuovamente e vi chiedo un favore.
Piccolo piccolo t.t Leggete la mia oneshoot?
E’ davvero importante t.t
Ok allora a 10 recensioni, ci sentiamo di nuovo.
Buona lettura bellezze.

 
 


JOE'S Pov

Sono in negozio, oggi la giornata è piuttosto fiacca, e continuo a pensare alla serata di ieri. Sono stato un coglione, non merita un trattamento del genere. Cavolo è perfetta. Solo un bastardo poteva farle una cosa del genere. Solo io. E lei mi ha perdonato. La sposo.
Un chiacchiericcio di sottofondo mi distrae dai pensieri assurdi che faccio.
Qualche ragazzo da un'occhiata agli scaffali, o alle scarpe sportive, ma c'e poca gente, sarà perché il Natale si sta avvicinando e aspettano gli sconti? Sicuramente.
Vedo Jason avvicinarsi a me e darmi una pacca sulla spalla.
"Giorno Joe".
Ride, sedendosi poi, con un abile salto, sul bancone.
"Con Dems? Tutto ok?"
Che cosa vuole farmi capire esattamente con questa domanda? Che vuole? Lui non è solito domandarmi della mia vita amorosa.
"Situazione complicata. Ieri stavo per farmi l'amica di sua cognata. Non immagini, non puoi immaginare un fisico da paura, capelli scuri, bellissima. Ma Demi è... Perfetta".
Sorrido, dando un leggero pugno sul marmo dove sta seduto Jason.
“Come mai non ci sei andato a letto? Sveglia Joe, si vive una volta sola.”
“Sono fidanzato Jason, da quasi un anno, e non voglio che lei stia male, la amo.”
Jason mi da una leggera spinta e poi mi fulmina con lo sguardo. Ok, non gli andava bene. Ma sono problemi suoi.
"Sei un coglione, andiamo, io tifo per te e Demi, ma alla tua età dovresti divertirti". 
Le sue parole mi lasciano perplesso, io mi diverto, sono felice con Demi.
A un tratto il mio migliore amico, Matt, fa ingresso nel negozio. 
Lui lavora lì da poco. Raggiunge me e Jason e mi sferra un cazzotto nello stomaco, non troppo forte.
"Scusa amico, è per ieri… te lo meritavi'".
Lo mando a quel paese, dandogli una spinta. Poi mi rimetto in sesto, iniziando a ridere.
A un tratto Matt si innervosisce, guarda me e Jason, mentre si tortura le mani.
"Bene, dovrei parlarvi ragazzi". 
Jason ed io ci guardiamo e poi ritorniamo con lo sguardo sul nostro amico. Lo spingiamo a continuare. L’ansia mi stava mangiando lo stomaco.
Matt prende un respiro profondo e poi decide di mettere fine alla tortura.
"Chiederò a Selena di sposarmi e dovrà essere tutto perfetto".
Matt si rilassa e ora a essere nervosi siamo io e Jason.
"Ne sei sicuro?" mormora Jason, continuando a fissarlo.
Infondo non era una cattiva idea, avevano l'età giusta per sposarsi, ventidue anni a testa. Poteva andare. Si amano. Matt annuisce alla domanda di Jason, ed entrambi non possiamo far altro che congratularci.
"Organizzerò una cena con voi, e le farò la proposta. Sono nervosissimo. Dovrà essere perfetto."
Jason da una pacca sulla spalla a Matt, mentre io mi avvicino, abbracciandolo. Ok può sembrare una cosa da femminucce, ma cavolo è il mio migliore amico. Si sposa.
Dopo circa mezz’ora stiamo decidendo gli ultimi particolari della serata. Il giorno in cui dovrà svolgersi.
“Per stasera, ovvio. Che pensavate?” Matt ci guarda come se io e Jason fossimo alieni.
“Stasera?” Sbarro gli occhi e lo stesso fa Jason.
Matt annuisce. Alla fine acconsentiamo al desiderio di Matt di farle la proposta stasera.
Cosi decido di telefonare Demi e dirle che non sarei riuscita ad essere lì per pranzo.
“Amore?”
La sua voce entusiasta mi risponde.
“Amore, non vedo l’ora che torni, sto preparando un pranzetto tutto per te, so che è casa tua, infatti, non avevi niente da cucinare, se non schifezze. Ho fatto un po’ di spesa e…”
La interrompo. Cavolo quanto mi dispiace.
Forse dovrei raggiungerla.
Ma Matt ha bisogno di me, deve ancora comprarle l’anello, e comprarsi un completo per stasera, e anch’io.
“Piccola, mi dispiace ma non posso essere lì per pranzo.”
Sento un po’ di silenzio, poi sospira.
“Fa niente amore, tranquillo. Chiamerò Selena, pranzerò con lei. Per che ora sei qui?”
“Devo dirti una cosa…”
Dovevo dirle della proposta di Matt, ma Jason mi urla da dietro la cassa che un cliente mi sta aspettando.
“Amore devo chiudere, ci sentiamo dopo ok? Ti amo.”
Attacco la telefonata e corro a servire il cliente. Speriamo non si sia innervosita.
 
DEV’S Pov
 
Fantastico, al diavolo tutto.
Butto il telefono sul divano, e spengo i fornelli. Non mi va più di cucinare, andrò a mangiare con Selena, sicuramente in qualche fastfood.
Getto tutto nel cestino, mi lavo e mi vesto velocemente, poi esco, per andare dalla mia migliore amica.
Chissà cosa doveva dirmi. E… se… Ronnie fosse andata al negozio? Oh cavolo.
Con l’auto sfreccio verso casa mia, entro velocemente e vedo Ronnie alle prese con i bagagli.
“Stai andando via? Dove sei stata?”
Il cuore mi batte a mille, e il suo sguardo non promette niente di buono.
“In giro, ultimo giorno di shopping.” Dice enfatizzando l’ultima parola. E’ stata da Joe? “ora scusami, ho un aereo, ciao principessa”. Mi mostra un sorriso perfido ed esce di casa.
Maledizione. Non può essere, non può essere andata da lui, dopo ciò che è successo ieri sera.
Vedo Nate scendere le scale, mano nella mano con Melissa.
“Dems, dove stai andando?”
Mi domanda la consorte di mio fratello.
“Va all’inferno Melissa.”
Mi sbatto la porta alle spalle ed esco, più nervosa che mai, raggiungo casa di Selena e senza darle spiegazioni la porto da McDonald’s.
Le spiego tutto, e lei aggiunge di aver visto Matt un po’ strano nei suoi confronti. Come se nascondesse qualcosa.
“… mi ha dato buca anche per pranzo. Chissà dove sono entrambi.”
Finisco il cartoccio di patatine e poi usciamo.
Mi arriva una telefonata, rispondo, ed è Joe.
“Ehi amore, senti, scusa per prima. Jason mi ha chiamato e…”
“Sei stato con Ronnie, vero?”
Non potevo tenermi quel macigno sullo stomaco un altro secondo in più.
“No, che cosa ti viene in mente Demi? Te l’ho promesso, te l’ho detto cazzo. Amo te, di lei non mi importa.”
“Allora che stai facendo?”
“Sei con Selena? Devi stare zitta, non fare nessuna espressione o urli, come fate voi ragazze. Allora, Matt vuole farle la proposta di matrimonio”.
Oddio. Matt, Selena, insieme. Matrimonio.
Cavolo.
Non avrei dovuto dubitare di Joe. Sono sicura che è incazzato.
“Mi dispiace. Joe non volevo, scusa.”
“Lascia stare, ci vediamo alle sette, passo a prendervi io. Devi dire a Sel, che stiamo organizzando una cena, tutto qui. Ciao.”
Mi attacca il telefono. Merda. Merda, merda.
Sono una stupida.
Come ho potuto dubitare?
“Sono una stupida, stanno organizzando una cena, ed io l’ho accusato di avermi tradita con Ronnie. Che cavolo.”
Selena mi abbraccia, stringendomi fortissimo a lei, mentre mi accarezza i capelli.
“Sssh, tranquilla tesoro, stasera chiarirete tutto.”
Annuisco, portandola, poi, in giro per negozi. Dovevo comprare un abito per la serata, e ovviamente doveva comprarlo anche lei.
 
 *****
 
Eccoci qui, a casa di Selena, già pronte.
Sel indossa un tubino con corpetto nero e gonna bianca, con una balza in vita dello stesso colore. E’ davvero bellissima, e sexy. Già, Matt è un ragazzo fortunato.
Io mi sono fatta convincere da lei, invece, a comprare un abitino striminzito, argentato. Con scollo profondo sulla schiena, abbastanza corto. Sopra indosso una giacca nera leggera, per coprire la scollatura. Spero che Joe non s’incazzi nuovamente.
Alle 20:00 Joe bussa alla porta. Un’ora di ritardo. Di bene in meglio eh.
Selena indossa la giacca ed usciamo.
“Siete bellissime ragazze.”
Matt si complimenta con noi, e Joe affianco sorride, confermando ciò che ha detto Matt. Dietro di loro vedo in un’auto nera, sportiva, Jason, con una ragazza. Bionda, molto bella. Credo sia la fidanzata.
Ci incamminiamo verso le nostre auto e ci dirigiamo verso il ristorante in cui hanno organizzato tutto.
 
 *****
 
Dopo aver cenato, eravamo tutti emozionati, perché sapevamo cosa sarebbe successo adesso.
Matt sposta un po’ indietro la sedia, e si inginocchia ai piedi di Selena, che fa un’espressione confusa.
Quanto sono belli.
Le prende la mano, e Selena intuisce qualcosa, perchè la vedo prendere un profondo respiro mentre gli occhi le si inumidiscono.
“Ti conosco da molti anni ormai, e solo quest’anno ho deciso di confessarti ciò che ho sempre provato per te. In questi anni, in amicizia o in amore, ne abbiamo passate davvero tante. E mi sono accorto di quanto tu sia speciale. Mi hai cambiato la vita, hai cambiato me. Sei il mio angelo custode, che veglia su di me da vicino, e rende ogni giornata perfetta. Ed io ti amo, come non ho amato mai. So che forse sarà presto, ma io ecco...Io voglio che tu diventi mia moglie, voglio poter dire di aver sposato la ragazza più bella del mondo. Tu che ne dici?”
Le mostra l’anello e Selena gli salta letteralmente addosso, riempiendolo di baci.
“Si, si si si si si e si, si infinitamente si. Dio, quanto ti amo Matt.”
Dopo averla posata di nuovo per terra, le infila l’anello al dito e la bacia dolcemente.
La ragazza di Jason, Alicia, si alza, tenendo con sé un bicchiere di champagne.
“Auguri ai futuri sposi”. Tutti noi la imitiamo e dopo i soliti abbracci e i complimenti, decidiamo di andare a fare un giro.
 
 *****
 
Joe ovviamente è ancora incazzato, e non sa della mia profonda scollatura del vestito, visto che ancora non ho tolto la giacca.
Abbiamo optato per andare in discoteca a festeggiare. Stavolta saremo solo noi, tre coppie, Joe non si farà distrarre. E’ il mio ragazzo.
Matt ha prenotato un tavolo per noi, quindi entriamo, sedendoci sui divanetti. Mi tolgo la giacca, senza far conto della scollatura.
Joe mi stringe istintivamente la coscia e mi mormora qualcosa nell’orecchio.
“Non faccio scenate, perché sei dannatamente bella, ma mettiamo in chiaro, che questo vestito te lo tolgo solo io, ok?”.
Mi sorride maliziosamente, e ricambio il sorriso allo stesso modo, per poi avvicinarmi a lui e baciarlo dolcemente.
Decidiamo di ordinare qualcosa da bere prima di buttarci nella folla in pista.
Dopo che ci hanno serviti, io e Selena andiamo a ballare.
A breve dovrà sposarsi, meglio che si goda adesso gli ultimi attimi di pazzia.
Mi trascina in pista tenendomi per mano e iniziamo a ballare. Alicia dopo un po’ ci raggiunge.
Certo che però, devo ammetterlo, questo vestitino è davvero corto.
Sono sempre pronta ad abbassarlo, perché ad ogni movimento il tessuto si alza.
Il mio sguardo si posa su quello di Joe, che mi sta letteralmente spogliando con gli occhi. Ottima mossa Devonne.
Se volevo essere più sexy di Ronnie? Certo. Se ci stavo riuscendo? Sicuro.
Vedo Joe posare la bottiglia di birra sul tavolo e alzarsi, passandosi la lingua sul labbro inferiore, cosi decido di voltarmi verso le mie amiche e continuare a ballare.
Ad un tratto due mani si posano sui miei fianchi, ma non sono quelle di Joe. Le sue le avrei riconosciute tra mille. Queste erano ruvide e secche, enormi. Mi giro, ma senza nemmeno avere il tempo di guardare il tipo in faccia, Joe gli sferra un cazzotto nello stomaco.
“Provaci ancora con la mia ragazza, e sei morto.”
Rimango sconvolta. Da quando Joe si comportava cosi?
La sua dolcezza e la sua gelosia che teneva nascosta dov’erano finite?
“Ehi Joe, finiscila, non mi ha fatto niente.”
Mi stringe le braccia intorno ai fianchi e mi bacia tra i capelli.
“Ci stava provando con te, era evidente. Tu sei la mia ragazza.”
Mi afferra il viso tra le mani e mi bacia con avidità, voglia. Ma quello non era il mio Joe.
Possibile che fosse già ubriaco?
Mi scosto leggermente, guardandolo negli occhi.
“Hai bevuto? Tanto?”
Senza aspettare una sua risposta, osservo il tavolo dove prima era seduto, e vedo un sacco di bicchieri e bottiglie.
Ok li avevamo consumati noi, ma non tutti.
“No, è che sei dannatamente sexy, e voglio farti mia, proprio adesso, proprio qui.”
Mi stringe a se, infilando una mano nella scollatura del vestito, e a sua volta nei miei slip, stringendomi il sedere e avvicinandomi a se.
Devo dire che quel gioco un po’ mi divertiva. Ma non qui, non adesso, non con tutta questa gente. Non con Joe in quelle condizioni.
Decido di allontanarlo, ma lui non si fa ostacolare, mi spinge verso il muro più vicino, senza dar caso alle persone intorno a noi, e mi bacia con forza, come se volesse solo scoparmi. Tutto qui, come se fossi una delle tante.
La sua mano vaga sul mio corpo, passando sul seno, scendendo sul ventre, e fermandosi sull’interno coscia.
“Joe, smettila, mi sto innervosendo.”
Provo a spingerlo, ma mi tiene bloccata, dandomi umidi baci sul collo.
La mano sale fino ad arrivare sui miei slip.
La sua bocca succhia e morde la pelle del mio collo, scoperta.
Cosa vuole? Sono la sua ragazza o una da scopare in discoteca?
“Joe smettila, vaffanculo.” Gli urlo, per poi spintonarlo.
“Finiscila, siamo io e te, sai che ti amo, perché devi farti questi problemi?”
“Ti comporti con me, come hai fatto ieri con Ronnie. Vaffanculo, lasciami.”
Ad un tratto, arriva Matt in mio soccorso, afferrando Joe dal gomito e portandolo vicino a lui.
“Ti hanno per caso drogato? Che cazzo fai? E’ la tua fidanzata, nemmeno il più lurido dei violentatori di questa città avrebbe trattato una ragazza come hai fatto tu ora. Ti pare modo?”
Tiro un sospiro di sollievo.
Quando alle spalle di Matt, sopraggiunge Jason.
“Calma ragazzi, lo ho convinto io a divertirsi un po’, ha quasi ventitre anni, volete già farlo un uomo di famiglia?” Inizia a ridere, divertito, come se ci fosse qualcosa di divertente in questa situazione, e da una pacca sulla spalla a Joe.
Colcavolo che io rimango qui ad assistere a questo schifo.
“Giusto, perché se Jason ti dice buttati sotto un treno, tu lo fai.”
Lo spingo indietro, raggiungendo di corsa il tavolo, senza dar caso a Selena, Alicia e molte altre persone che si erano accerchiate intorno a noi. Afferro la giacca ed esco dalla discoteca.
Ed eccomi qui, quasi a distanza di un anno, da sola, di nuovo, in mezzo ad una strada.
Come diavolo gli è saltato in mente di trattarmi in quel modo? Al posto mio ieri c’era Ronnie, ma lei è… non è me. Non lo ama da morire, può soddisfarlo quando vuole, ma non è me, non può dargli ciò che sono capace di dargli io.
Forse ci serve una pausa? Forse Jason ha ragione, dovrebbe divertirsi.
Io dovrei diplomarmi, i corsi iniziano tra una settimana.
Ormai la situazione non si regge più. Joe è diverso in questo periodo.
Di nuovo due abbaglianti mi illuminano, e di nuovo cado per terra, accostandomi il più vicino al marciapiede.
Ma stavolta l’auto non ha sbagliato, stavolta voleva davvero farmi cadere per terra.
La voce di Joe si fa eco in quella strada.
“Demi ascolta, non ho scuse, lo so, è che ho bevuto e non dovrei nemmeno essere qui, ma non ci ho visto niente di male, non ho dato caso al posto, pensavo solo a te. Poi quello stronzo ti ha messo le mani addosso, solo io posso toccarti, mi dispiace davvero.”
Me lo ritrovo vicino, che mi stringe le mani, e di nuovo quegli occhi lucidi. La sua mano ancora possiede i residui della ferita di ieri.
“Joe, mi accompagni a casa...mia?”
Sospira, come se fosse deluso.
Si alza ed entra in auto, facendomi segno di salire.
Dopo circa mezz’ora di un lungo silenzio imbarazzante, arriviamo a casa mia.
“Allora grazie, ci sentiamo domani.”
Faccio per scendere, ma la voce spezzata di Joe mi blocca.
“Cazzo Demi mi dispiace, non ne faccio una giusta in questo periodo. Non so cosa mi prende, so che ti sto perdendo, e non voglio.”
Annuisco, accarezzandogli la mano.
“Ne parliamo domani ok? Ora per favore guida piano, non ci vuole molto per arrivare a casa tua, chiamami appena arrivi.”
Vedo una lacrima scendergli lungo il viso e istintivamente, l’asciugo.
“Mi ami ancora?”
Mi sussurra, guardandomi.
Annuisco, per poi continuare. “Certo che ti amo, ora vai a casa, per favore.”
Si avvicina a me, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
“Mi dispiace. Ci sentiamo dopo. Ti amo Dems.”
Scendo dall’auto senza rispondere.
Mi fa male vederlo in quel modo, ma so che se restassi con lui ora, finirei per perdonarlo, ancora.
Ora ho bisogno di un po’ di tempo per me.
Sento la sua auto ripartire, cosi decido di aprire la porta.
Entro posando la borsa per terra.
“Matt, sono tornata, dormo qui stasera.”
Nessuna risposta, poi mi giro e vedo la persona che non mi sarei mai aspettata di rivedere.

 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Allora non uccidetemi. Ho fatto un po’ di ritardo perché non avevo molta fantasia, e questo capitolo non mi piace tantissimo. Ma questo è ciò che è uscito ahahah.
Allora, chi avrà trovato Demi in casa?
E cosa succederà con Joe?
Per qualsiasi cosa sono
xwashappy su twitter.
Alla prossima dolcezze, ricordo che a 10 recensioni, aggiorno u.u
Baci <3

 

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Capitolo 28
*** Capitolo VENTOTTO. ***


Allora, lo so che mi odiate, perché sono mesi che non aggiorno.
Ma ho perso l’ispirazione.
In ogni caso, volevo scrivere una nuova fan fiction, chi è pro, chi è contro?
Detto questo..buona lettura dolcezze. Scusate ancora.

 

 

DEV'S Pov

Faccio qualche passo, chiudendomi la porta alle spalle.
"Cosa ci fai qui?" 
Domando, rimanendo immobile, vicino l'ingresso.
Poi ecco la sua voce, cupa e profonda, che non ascoltavo da.. bhe... da molti anni.
"Riunione di famiglia. Nate mi ha telefonato, dicendomi che era qui e sono passato. E poi… volevo venire a vedere quanto la mia piccolina è cresciuta."
Certo. Ti fai vivo solo tramite stupide lettere, ed un fottuto braccialetto, e pretendi di ritornare nella mia vita? 
Che vuoi fare? Vuoi essere quel padre che non sei mai stato?

"Wow. Mamma lo sa?" 
Annuisce avvicinandosi a me, allargando le braccia, ma decido di scostarmi. 
"Ho sonno. Notte."
Non potevo chiamarlo 'papà' e chiamarlo per nome era assurdo.
Oltrepasso la sua figura, salendo poi verso la mia camera.
Ecco un altro problema da aggiungere alla lista. Mio padre.
Cosa pretende? Che faccia finta di nulla, dopo che per anni non si è fatto vedere? Dopo che ha trattato me e mia madre in quel modo? Dopo che si è fatto la bella vita, mentre noi dovevamo risparmiare per arrivare a fine mese? 
Troppi pensieri, troppa rabbia, troppa delusione.
Decido di farmi una doccia bollente, almeno mi avrebbe distolta un po’ dai troppi pensieri.
Poco prima di entrare in bagno, sento il mio telefono squillare. Mi precipito ad afferrarlo, magari era Selena. 
"Chi parla?"
Domando, con un nodo in gola che si sarebbe sciolto a breve, facendomi urlare.
"Ehi, sono arrivato a casa... cosa succede? Che hai?"
La sua voce, cosi perfetta e rassicurante. Come poteva sapere le condizioni in cui stavo?
“J-Joe..vai a dormire, sei ubriaco.”
Percepisco il suo stato di tranquillità, mutarsi in nervosismo, e ascolto i suoi sospiri.
“Dems, per favore, sono stato un bastardo, ma puoi fidarti di me, lo sai.”
Annuisco, pur sapendo che lui non può vedermi. Prendo un profondo respiro e rispondo alla sua precedente domanda.
"M-mio padre è... è tornato Joe, ed io... non lo voglio qui"
A momenti sarei esplosa in un pianto isterico. Non potevo reggere tutto questo.
"Ehi ssh calma, so che mi prenderesti a pugni, ma sono qui per te, per ascoltarti... posso venire li e..." 
Lo fermo. Non poteva venire qui, dovevo restare da sola. Solo io potevo gestire la situazione con mio padre.
"No, Joe. Devo rimanere da sola. Io... io devo andare, ora riposati. Domani ti chiamo ok?"
Poi ecco che a zittirmi è lui.
"No ok? Niente domani. Io ho bisogno di te, ora, e so che tu hai bisogno di me. Sto venendo da te. Vengo a piedi, cosi stai anche più tranquilla. Aspettami, ok?"
Chiude il telefono e lo stesso faccio io, lasciandomi sprofondare nel letto.
Ci sarei ricascata ancora, lo avrei perdonato di nuovo. Ma a chi importa? Io ho bisogno di lui, adesso. Io ho bisogno di lui ora e sempre.
Mi faccio velocemente la doccia, per poi uscire e indossare un pantalone da tuta nero, una canotta bianca e una felpa nera con cappuccio.
Scendo nuovamente in soggiorno, aspettando Joe.
Vengo distratta da alcune voci. Faccio qualche passo, e vedo ciò che non vedevo da anni. Sembrava essere passata una vita dall’ultima volta. Mia madre e mio padre seduti insieme sul divano. A parlare. Come due normali esseri umani.
Mi poggio allo stipite della porta e li osservo in silenzio. Dove diavolo voleva spingersi quel bastardo?
Senza riflettere, inizio a parlare. La mia voce aveva preso il controllo.
"Ritorno di fiamma? Mamma, c'e troppa gente in questa casa che voglio evitare. La moglie di mio fratello e lui oppure me. Scegli."
Mia madre mi guarda perplessa e l’uomo di fianco a lei le lascia le mani e si alza, mentre lei prova a giustificarlo.
"Tesoro, non parlare cosi a tuo padre".
Questa frase doveva tenerla per se, che cosa pretendeva? Ora che finalmente stavamo bene e avevamo una situazione economica abbastanza agiata, lui ritorna? Lui non è mio padre. Mi ha solo concepita.
Per l’ennesima volta, la mia voce esce fuori senza comando, o forse per merito della rabbia che provavo.
"Mio padre? Può chiamarsi padre una persona che sparisce per anni, con una nuova compagna ai Caraibi, abbandonando quella che era la sua famiglia?” Gli punto il dito contro, continuando con gli insulti a ruota libera. Si, finalmente potevo rinfacciargli tutto. “Per colpa tua, ho passato anni nelle peggiori strade di questa città, ho lasciato la scuola, mi sono rovinata la vita. E tu ora torni qui, come se niente fosse? Sei il peggior bastardo che avessi mai potuto avere nella mia vita. Tu o io in questa casa."
Senza nemmeno aspettare una sua risposta, sento il campanello suonare e mi precipito alla porta ad aprire. 
Le braccia di Joe mi stringono forte, mentre lui mi sfiora i capelli con il naso, lasciandomi piccoli baci sulla fronte. Era incredibile come potessi stare bene fra le sue braccia. In quel momento ogni cosa negativa, diventava positiva. Ogni cosa incasinata tornava al suo posto.
Lui è il ragazzo che io amo. 
"Come stai?" 
Mi sussurra, mentre avvicina il suo viso al mio per guardarmi negli occhi.
Istintivamente basso lo sguardo, ma in ritardo, lui ha già notato che ho gli occhi lucidi. 
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia dolcemente. 
Poi una voce, alle mie spalle, ci disturba.
"Chi è alla porta Demi?".
Mia madre.
Faccio entrare Joe e chiudo la porta, per poi prendergli la mano e dirigermi verso le scale.
"Nessuno che ti riguarda".
Saliamo i primi scalini, ma vedo Joe scuotere il capo, poi prendermi la mano e trascinarmi in soggiorno con i miei.
“Non voglio stare con loro, per favore Joe.” Sussurro, ma lui sembra non sentire.
"Lui chi é?" Domanda l’uomo che mi ha concepita, con un tono di acidità e superiorità nella voce. Ma come si permette?
“Io sono J…” Joe fa per presentarsi, ma prendo io la parola.
"Come ti permetti? Lui è la persona che mi ha salvata dai casini in cui mi hai fatta finire tu". 
Urlo con tutto l'odio e la rabbia presenti dentro di me.
Senza essermene accorta mi sono spinta in avanti, ma Joe prontamente mi ha bloccata. Avrei potuto prenderlo a schiaffi per quanto mi facesse schifo, ma la prese di Joe era ben salda, cosi alla fine mi arresi.
"Joe, per favore, non voglio stare un secondo di più in questa stanza".

 

*****


Siamo nel mio letto, con la porta chiusa a chiave. Nate e Melissa nella stanza affianco, con le urla del mio bellissimo nipotino, che non aveva niente in comune con la madre.
Era tutta colpa di Nate se ora stavo cosi, sapeva bene che non volevo vedere mio padre. Lui lo conosceva da più tempo, erano stati insieme per più tempo. Io, però, lo odiavo.
Joe mi sfiora i capelli con le dita e nessuno dei due parla, ma io stavo bene cosi. Mi bastava averlo affianco.
Poi ecco la sua voce cosi roca, ma allo stesso tempo perfetta.
"Incredibile. Ti faccio del male, eppure sei l'unica persona che mi fa star bene anche in queste circostanze, anche in letto senza dire parole, cosi come stiamo ora. Dems, mi dispiace, credimi mi sento un mostro."
Non posso far altro che ammirare la sua bellezza, e osservandolo meglio noto i suoi occhi lucidi, pieni di senso di colpa. Decido di non pensare ai problemi e di stringermi più forte a lui. 
"Mi giuri che io e te, non diventeremo lo schifo che sono diventati i miei?"
"Non giuro quasi mai, ma stavolta lo giuro su tutto. Saremo molto meglio, perchè io ti amerò ogni giorno della mia vita, e quando ci sposeremo, in ogni caso, ci sarai sempre e solo tu al primo posto, nemmeno il lavoro o le spese. Solo una baby te o un baby me potranno raggiungere il tuo livello. Ti darò tutto il meglio".
Nelle sue parole, nei suoi occhi nella sua voce, posso percepire solo sincerità. È una promessa la sua.
Non lo avevo mai sentito parlare del futuro con questa convinzione. Voleva davvero una famiglia, voleva davvero me. Rispecchiava per la prima volta i miei desideri.
"Sarei disposta a vivere anche sotto un ponte. A me basti tu."
Vedo le sue labbra piegarsi in un sorriso, e i suoi occhi illuminarsi e di conseguenza mi scappa una risata.
"Che c'e? Che ho detto?".
"C'e che hai detto la cosa più bella che potessi dirmi."
Si sporge verso di me, sfiorando il naso con il mio per poi baciarmi dolcemente. 
"Ti amo, Joe."
Poggia la fronte contro la mia, e mi osserva. Stessa cosa faccio io. I suoi occhi, cosi scuri e cosi intensi.
"Ti amo da morire." Mi sussurra.



 
ANGOLO AUTRICE:
Sono stata buona dai, che ve ne pare?
Non vi ho lasciato con i miei soliti “Cosa succederà…?”
Stavolta sta a voi esprimere un giudizio sul quello che potrebbe accadere in generale.
Per ogni cosa, sono xwashappy su twitter. Scusatemi bellissime. <3

 

 

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