Donne senza amore. di slytherin ele (/viewuser.php?uid=109164)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tieniti le lacrime... ***
Capitolo 2: *** Aspetta il momento... ***
Capitolo 3: *** Raggiungi l'obiettivo... ***
Capitolo 4: *** E sfoga la tua rabbia. ***
Capitolo 1 *** Tieniti le lacrime... ***
Titolo: Donne senza amore
Autore: slytherin ele
Pacchetto: 17
Prompts utilizzati: Genere: Avventura. Titolo: Donne senza amore.
Avvertimento: Raccolta.
Citazione: Guardami. Guarda bene il mio viso. Guarda i miei occhi.
Guarda la mia bocca. Ho un'aria familiare? Non assomiglio a qualcuno
che hai ucciso? (Kill Bill volume 1)
Canzone: From Heads Unworthy (Rise Against) Luogo: A bordo di una nave.
Colore: Blu.
Oggetto: Cannocchiale. Prompt generico: Rabbia.
Fandom: The Avengers
Introduzione: Dopo anni, Natasha medita vendetta contro colui che ha
ucciso una persona a lei cara, anche se non la vedeva più da
tempo…
Personaggi: Natasha Romanoff, Nuovo Personaggio
Rating: Arancione
Generi: Avventura, Triste
Avvertimenti: What if? ;Raccolta di Flash- fic; Death
Note (opzionali): Dimenticatevi il film, parla solo di Natasha e
considera alcuni avvenimenti autobiografici della seconda Vedova Nera.
Tutto il resto è farina del mio sacco.
Donne senza amore
Tieniti
le lacrime…
Puoi ancora sentire le urla dei tuoi genitori, di tua
sorella Anastasia, di tuo fratello Alessio, come se fosse ancora quel
maledetto giorno. Il giorno del tuo rapimento, non lo dimenticherai
mai. La Mano ti ha portato via da loro, dalla tua famiglia, dalla tua
vera vita, dal tuo ruolo di prima ballerina, pronto, perfetto, solo per
te. Tutto questo solamente perché sapevi combattere, un
po’: le arti marziali erano un gioco per te,
nient’altro che un hobby, uno sport. Chi viene rapito per la
sua capacità in uno sport? Pensavi nessuno, ma a te
è successo, Natasha Romanoff… Perché
è così che ti conoscono tutti, ma tua madre, tuo
padre, i tuoi fratelli non ti chiamavano così, per loro eri
Natalia.
Hai saputo solo molto tempo dopo, quando eri ormai libera dalla setta di
mercenari, che erano morti tutti: la Prima Guerra Mondiale aveva
portato la rivolta nella tua fredda e amata Russia e con essa lo
sterminio totale della tua famiglia. C’è chi dice
che Anastasia era riuscita a sfuggire al massacro di San Pietroburgo,
qualcun altro aggiunge che si sia innamorata e sposata con un semplice
popolano; la storia si conclude per tutti allo stesso modo: un
mercenario, forse un ninja, l’ha uccisa durante una serata di
agosto.
Non sai neanche se vale la pena piangere, non sei sicura di essere
più capace di farlo. Scrolli le spalle, ora come ora
sarebbero morti tutti comunque. Non puoi evitare di pensare che se
fossi stata lì, qualcosa sarebbe cambiata o almeno saresti
morta con loro.
Sai che sarebbe inutile cercare i discendenti dei rivoltosi
dell’ottobre 1917 per ucciderli uno a uno, la colpa non
è loro. Una cosa non è però inutile:
cercare e ammazzare quel mercenario che ha ucciso tua sorella,
Anastasia con i capelli rossi come i tuoi, gli occhi azzurri come i
tuoi, la tua gemella
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Capitolo 2 *** Aspetta il momento... ***
Aspetta il
momento…
Ti ci sono voluti due anni, ma alla fine l’hai
trovato. Non t’interessa neanche più sapere se
fosse tutta una storiella, sai che vederlo morto ti farà
sentire meglio. Questo è tutto ciò che conta!
Prendi il cannocchiale con mirino che lo SHIELD ti ha fornito. Ok,
ammettilo! L’hai rubato! Fury non è
così idiota da darti più armi e congegni di
quelli che già possiedi. Ti serviva. Lo hai preso, in
prestito, s’intende. Riesci a vederlo, si trova sulla nave di
fronte alla tua. È una di quelle navi da crociera, capaci di
fermarsi in un punto indeterminato per giorni, non servono a viaggiare,
ma a riposarsi. Stringi la mano destra sul cannocchiale, quel bastardo
si riposa! Ha ucciso tua sorella, ma si riposa!
Gli hanno portato da poco un drink, lo sorseggia con
tranquillità. Sicuro che la rivoltella che porta alla
cintura possa proteggerlo, che i due gorilla che gli stanno accanto
pensino alla sua incolumità.
Aspetterai ancora un po’ prima di agire, quella nave
resterà nel bel mezzo dell’oceano Pacifico ancora
per un po’, così come la tua. Ti siedi su uno
sdraio, lisciandosi il pareo bianco sulle gambe e chiamando il
cameriere. Prendi l’ipod dalla tua borsa e lo azioni. La
canzone che si addice di più ai tuoi pensieri, alla tua
volontà parte: From Heads Unworthy dei Rise Against. Lo
ucciderai, sì! Non prima che ti preghi in ginocchio di
lasciarlo in vita, gli toglierai il suo potere: la corona
scivolerà dalla testa dell’indegno. Lo vedrai per
quello che è: un semplice, meschino uomo codardo.
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Capitolo 3 *** Raggiungi l'obiettivo... ***
Raggiungi
l’obiettivo…
Sono passati tre giorni: è ormai giunto il
momento. Sei pronta, con la tua solita divisa nera, scendi per il bordo
della nave in piena notte, agile, scaltra come solo
un’assassina professionista sa essere. È quello
che sarai anche oggi, esattamente come tutti i giorni della tua vita?
No! Oggi lo fai per te! Per Anastasia. I committenti, lo SHIELD non
c'entrano nulla.
Per la prima volta, non sarà un lavoro: solo la tua
vendetta.
Ti tuffi nell’acqua, il blu del mare per un attimo ti rende
calma, è un colore che ti è sempre piaciuto, che
ha avuto sempre questo effetto su di te. Non hai tempo da perdere. Ti
metti a nuotare. Le due navi sono parecchio distanti; la cosa non ti
spaventa. Sei addestrata. Sei allenata. Dopo le prime sei bracciate,
senti un fischio sotto l’acqua, segui il rumore e vedi un
proiettile conficcarsi nella sabbia. Un cecchino ti ha preso di mira!
È preciso, è bravo. Non ti spaventa. Tu lo sei di
più. Schivi, nuotando velocemente, una decina di pallottole.
All’undicesima, sei obbligata a immergerti con un gran
respiro. Ritorni in superfice e sbuffi annoiata. Ti metti la mano in
tasca, galleggiando senza problemi; non prendi neppure la mira: sai
dov’è! Spari, senti un urlo e vedi il corpo inerme
cadere con un tonfo nell’acqua. Devi ammetterlo: questo te
l’ha insegnato Clint, non pensavi potesse esserti utile.
Raggiungi con qualche ultima bracciata la nave e ti arrampichi sul
fianco sinistro, giusto un attimo prima che la sirena inizi a suonare.
“Uomo in mare!” senti urlare, quello che
deve essere un semplice cameriere sembra molto preoccupato.
Troppo tardi… Ormai è morto! Pensi mentre ti
dirigi verso la stanza del mercenario, non t’importa il suo
nome, non l’hai mai letto, non glielo chiederai. Non parli
con le tue vittime, sono loro a pregarti di essere magnanima.
Mentre cammini vicinissima al muro, senti una porta cigolare e ti
fermi. L’uomo che vuoi uccidere, esce dalla sua camera e ti
punta una pistola contro.
“Natasha… Non sei la sola a saper spiare ed
uccidere qui! Non prendermi per sciocco!” Sorride,
è un ghigno sghembo che allarga la cicatrice che ha sul
volto: gli passa sulle labbra e sull’occhio destro, facendolo
sembrare più cattivo e pericoloso. Non hai paura,
Nat… Ti metti a studiarlo: non sembra tanto vecchio da poter
aver ucciso tua sorella, ma chi sie tu per giudicare; sembri avere
sempre trent’anni! Ha i capelli neri, lunghi per coprire
l’orecchio mezzo mozzato, il naso bruciato e gli occhi blu
scuro, intensi con quel guizzo pazzo di voglia di sangue che hai visto
nello sguardo di molti dei tuoi colleghi. Sei sicura che lo avresti
visto anche nel tuo se ti fossi guardata allo specchio, mentre piantavi
una lama nel corpo di qualcuno.
T’irrigidisci, facendo finta di essere spaventata. e giri il
volto, vedi il suo ghigno allargarsi.
Sei pronta a colpire.
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Capitolo 4 *** E sfoga la tua rabbia. ***
E sfoga la tua rabbia.
Ti basta un solo movimento veloce per disarmarlo, un colpo
di arti marziali per fargli perdere l’equilibrio. Ti trovi
sopra di lui a cavalcioni, il pugnale datoti dalla Mano che non usi da
tempo è in alto, pronto a colpire come un fulmine che si
abbatte su un albero inerme. Lo senti gemere e cercare di liberarsi.
“Guardami!” Urli. Ti eri promessa di non perdere il
controllo, ma non ci riesci. Non può averla uccisa questo
incapace, non può! Lui punta i suoi occhi sgranati nei tuoi
e deglutisce.
“Guardami. Guarda bene il mio viso. Guarda i miei occhi.
Guarda la mia bocca. Ho un'aria familiare? Non assomiglio a qualcuno
che hai ucciso?” Gli chiedi a bruciapelo, non gli dai il
tempo di ragionare e affondi il pugnale nella spalla destra. Lui geme
dal dolore, poi ghigna ancora. La tua rabbia sale.
“Anastasia… Sì, l’ho uccisa.
Sono stato pagato per uccidere entrambi…” La sua
voce è flebile ma lo senti.
“Entrambi?” chiedi. Vedi i suoi occhi socchiudersi
e giri il pugnale. Lui guaisce e ti guarda, fatica a girare il volto
verso di te, ma riesce a incrociare le sue iridi con le tue.
“Tua sorella e suo marito!” Ride, tossendo.
“Non mi hanno detto perché, non mi hanno detto da
chi iniziare. Mi è sembrato divertente legarla e farla
assistere alla morte del suo amato…” Ride ancora.
Tu non ragioni più; la tua razionalità, la tua
freddezza spariscono e cominci a pugnalarlo fino a ridurre il suo petto
a una massa informe.
Ti sposti dal suo corpo, tremante, e ti appoggi a un muro. Tua sorella
è morta, vedendo la persona che amava che veniva brutalmente
uccisa.
Hanno privato te dell’amore della tua famiglia, dei tuoi
fratelli; lei dell’amore di suo marito e di futuri figli.
Ti passi le mani tra i capelli rossi. Devi fuggire prima che si
accorgano che quell’uomo è morto. Aspetterai ancora
qualche minuto: il tempo per tornare la fredda Natasha Romanoff di
sempre.
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