Donne senza amore.

di slytherin ele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tieniti le lacrime... ***
Capitolo 2: *** Aspetta il momento... ***
Capitolo 3: *** Raggiungi l'obiettivo... ***
Capitolo 4: *** E sfoga la tua rabbia. ***



Capitolo 1
*** Tieniti le lacrime... ***


Titolo:  Donne senza amore
Autore: slytherin ele
Pacchetto: 17
Prompts utilizzati: Genere: Avventura. Titolo: Donne senza amore. Avvertimento: Raccolta.
Citazione: Guardami. Guarda bene il mio viso. Guarda i miei occhi. Guarda la mia bocca. Ho un'aria familiare? Non assomiglio a qualcuno che hai ucciso? (Kill Bill volume 1)
Canzone: From Heads Unworthy (Rise Against) Luogo: A bordo di una nave. Colore: Blu.
Oggetto: Cannocchiale. Prompt generico: Rabbia.
Fandom: The Avengers
Introduzione: Dopo anni, Natasha medita vendetta contro colui che ha ucciso una persona a lei cara, anche se non la vedeva più da tempo…
Personaggi: Natasha Romanoff, Nuovo Personaggio
Rating: Arancione
Generi: Avventura, Triste
Avvertimenti: What if? ;Raccolta di Flash- fic; Death
Note (opzionali): Dimenticatevi il film, parla solo di Natasha e considera alcuni avvenimenti autobiografici della seconda Vedova Nera. Tutto il resto è farina del mio sacco.

Donne senza amore

Tieniti le lacrime…

Puoi ancora sentire le urla dei tuoi genitori, di tua sorella Anastasia, di tuo fratello Alessio, come se fosse ancora quel maledetto giorno. Il giorno del tuo rapimento, non lo dimenticherai mai. La Mano ti ha portato via da loro, dalla tua famiglia, dalla tua vera vita, dal tuo ruolo di prima ballerina, pronto, perfetto, solo per te. Tutto questo solamente perché sapevi combattere, un po’: le arti marziali erano un gioco per te, nient’altro che un hobby, uno sport. Chi viene rapito per la sua capacità in uno sport? Pensavi nessuno, ma a te è successo, Natasha Romanoff… Perché è così che ti conoscono tutti, ma tua madre, tuo padre, i tuoi fratelli non ti chiamavano così, per loro eri Natalia.
Hai saputo solo molto tempo dopo, quando eri ormai libera dalla setta di mercenari, che erano morti tutti: la Prima Guerra Mondiale aveva portato la rivolta nella tua fredda e amata Russia e con essa lo sterminio totale della tua famiglia. C’è chi dice che Anastasia era riuscita a sfuggire al massacro di San Pietroburgo, qualcun altro aggiunge che si sia innamorata e sposata con un semplice popolano; la storia si conclude per tutti allo stesso modo: un mercenario, forse un ninja, l’ha uccisa durante una serata di agosto.
Non sai neanche se vale la pena piangere, non sei sicura di essere più capace di farlo. Scrolli le spalle, ora come ora sarebbero morti tutti comunque. Non puoi evitare di pensare che se fossi stata lì, qualcosa sarebbe cambiata o almeno saresti morta con loro.
Sai che sarebbe inutile cercare i discendenti dei rivoltosi dell’ottobre 1917 per ucciderli uno a uno, la colpa non è loro. Una cosa non è però inutile: cercare e ammazzare quel mercenario che ha ucciso tua sorella, Anastasia con i capelli rossi come i tuoi, gli occhi azzurri come i tuoi, la tua gemella

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Capitolo 2
*** Aspetta il momento... ***


Aspetta il momento…

Ti ci sono voluti due anni, ma alla fine l’hai trovato. Non t’interessa neanche più sapere se fosse tutta una storiella, sai che vederlo morto ti farà sentire meglio. Questo è tutto ciò che conta!
Prendi il cannocchiale con mirino che lo SHIELD ti ha fornito. Ok, ammettilo! L’hai rubato! Fury non è così idiota da darti più armi e congegni di quelli che già possiedi. Ti serviva. Lo hai preso, in prestito, s’intende. Riesci a vederlo, si trova sulla nave di fronte alla tua. È una di quelle navi da crociera, capaci di fermarsi in un punto indeterminato per giorni, non servono a viaggiare, ma a riposarsi. Stringi la mano destra sul cannocchiale, quel bastardo si riposa! Ha ucciso tua sorella, ma si riposa!
 Gli hanno portato da poco un drink, lo sorseggia con tranquillità. Sicuro che la rivoltella che porta alla cintura possa proteggerlo, che i due gorilla che gli stanno accanto pensino alla sua incolumità.
Aspetterai ancora un po’ prima di agire, quella nave resterà nel bel mezzo dell’oceano Pacifico ancora per un po’, così come la tua. Ti siedi su uno sdraio, lisciandosi il pareo bianco sulle gambe e chiamando il cameriere. Prendi l’ipod dalla tua borsa e lo azioni. La canzone che si addice di più ai tuoi pensieri, alla tua volontà parte: From Heads Unworthy dei Rise Against. Lo ucciderai, sì! Non prima che ti preghi in ginocchio di lasciarlo in vita, gli toglierai il suo potere: la corona scivolerà dalla testa dell’indegno. Lo vedrai per quello che è: un semplice, meschino uomo codardo.

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Capitolo 3
*** Raggiungi l'obiettivo... ***


Raggiungi l’obiettivo…

Sono passati tre giorni: è ormai giunto il momento. Sei pronta, con la tua solita divisa nera, scendi per il bordo della nave in piena notte, agile, scaltra come solo un’assassina professionista sa essere. È quello che sarai anche oggi, esattamente come tutti i giorni della tua vita? No! Oggi lo fai per te! Per Anastasia. I committenti, lo SHIELD non c'entrano nulla.
Per la prima volta, non sarà un lavoro: solo la tua vendetta.
Ti tuffi nell’acqua, il blu del mare per un attimo ti rende calma, è un colore che ti è sempre piaciuto, che ha avuto sempre questo effetto su di te. Non hai tempo da perdere. Ti metti a nuotare. Le due navi sono parecchio distanti; la cosa non ti spaventa. Sei addestrata. Sei allenata. Dopo le prime sei bracciate, senti un fischio sotto l’acqua, segui il rumore e vedi un proiettile conficcarsi nella sabbia. Un cecchino ti ha preso di mira! È preciso, è bravo. Non ti spaventa. Tu lo sei di più. Schivi, nuotando velocemente, una decina di pallottole. All’undicesima, sei obbligata a immergerti con un gran respiro. Ritorni in superfice e sbuffi annoiata. Ti metti la mano in tasca, galleggiando senza problemi; non prendi neppure la mira: sai dov’è! Spari, senti un urlo e vedi il corpo inerme cadere con un tonfo nell’acqua. Devi ammetterlo: questo te l’ha insegnato Clint, non pensavi potesse esserti utile.
Raggiungi con qualche ultima bracciata la nave e ti arrampichi sul fianco sinistro, giusto un attimo prima che la sirena inizi a suonare. “Uomo in mare!” senti urlare, quello che deve essere un semplice cameriere sembra molto preoccupato.
Troppo tardi… Ormai è morto! Pensi mentre ti dirigi verso la stanza del mercenario, non t’importa il suo nome, non l’hai mai letto, non glielo chiederai. Non parli con le tue vittime, sono loro a pregarti di essere magnanima.
Mentre cammini vicinissima al muro, senti una porta cigolare e ti fermi. L’uomo che vuoi uccidere, esce dalla sua camera e ti punta una pistola contro.
“Natasha… Non sei la sola a saper spiare ed uccidere qui! Non prendermi per sciocco!” Sorride, è un ghigno sghembo che allarga la cicatrice che ha sul volto: gli passa sulle labbra e sull’occhio destro, facendolo sembrare più cattivo e pericoloso. Non hai paura, Nat… Ti metti a studiarlo: non sembra tanto vecchio da poter aver ucciso tua sorella, ma chi sie tu per giudicare; sembri avere sempre trent’anni! Ha i capelli neri, lunghi per coprire l’orecchio mezzo mozzato, il naso bruciato e gli occhi blu scuro, intensi con quel guizzo pazzo di voglia di sangue che hai visto nello sguardo di molti dei tuoi colleghi. Sei sicura che lo avresti visto anche nel tuo se ti fossi guardata allo specchio, mentre piantavi una lama nel corpo di qualcuno.
T’irrigidisci, facendo finta di essere spaventata. e giri il volto, vedi il suo ghigno allargarsi.
Sei pronta a colpire.

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Capitolo 4
*** E sfoga la tua rabbia. ***


E sfoga la tua rabbia.

Ti basta un solo movimento veloce per disarmarlo, un colpo di arti marziali per fargli perdere l’equilibrio. Ti trovi sopra di lui a cavalcioni, il pugnale datoti dalla Mano che non usi da tempo è in alto, pronto a colpire come un fulmine che si abbatte su un albero inerme. Lo senti gemere e cercare di liberarsi.
“Guardami!” Urli. Ti eri promessa di non perdere il controllo, ma non ci riesci. Non può averla uccisa questo incapace, non può! Lui punta i suoi occhi sgranati nei tuoi e deglutisce.
“Guardami. Guarda bene il mio viso. Guarda i miei occhi. Guarda la mia bocca. Ho un'aria familiare? Non assomiglio a qualcuno che hai ucciso?” Gli chiedi a bruciapelo, non gli dai il tempo di ragionare e affondi il pugnale nella spalla destra. Lui geme dal dolore, poi ghigna ancora. La tua rabbia sale.
“Anastasia… Sì, l’ho uccisa. Sono stato pagato per uccidere entrambi…” La sua voce è flebile ma lo senti.
“Entrambi?” chiedi. Vedi i suoi occhi socchiudersi e giri il pugnale. Lui guaisce e ti guarda, fatica a girare il volto verso di te, ma riesce a incrociare le sue iridi con le tue.
“Tua sorella e suo marito!” Ride, tossendo. “Non mi hanno detto perché, non mi hanno detto da chi iniziare. Mi è sembrato divertente legarla e farla assistere alla morte del suo amato…” Ride ancora. Tu non ragioni più; la tua razionalità, la tua freddezza spariscono e cominci a pugnalarlo fino a ridurre il suo petto a una massa informe.
Ti sposti dal suo corpo, tremante, e ti appoggi a un muro. Tua sorella è morta, vedendo la persona che amava che veniva brutalmente uccisa.
Hanno privato te dell’amore della tua famiglia, dei tuoi fratelli; lei dell’amore di suo marito e di futuri figli.
Ti passi le mani tra i capelli rossi. Devi fuggire prima che si accorgano che quell’uomo è morto. Aspetterai ancora qualche minuto: il tempo per tornare la fredda Natasha Romanoff di sempre.

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