Believe

di Wrecking_Ball
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Believe ***
Capitolo 2: *** ONE ***
Capitolo 3: *** TWO ***
Capitolo 4: *** THREE ***
Capitolo 5: *** FOUR ***
Capitolo 6: *** FIVE ***
Capitolo 7: *** SIX ***
Capitolo 8: *** SEVEN ***
Capitolo 9: *** EIGHT ***



Capitolo 1
*** Believe ***


BELIEVE


 
“Credo in un sacco di cose..  all’amore a prima vista, il destino, il paradiso. Credo che bisogna vivere la vita al massimo, che il mondo sarebbe perduto senza la musica, che ognuno di noi è bello. Io credo che tutto è possibile, ma più di tutto, credo che i sogni possano diventare realtà.”

Eden Blakely è una bella e brava ragazza, e ha un sogno.
Sogna di fare le cose in grande, gli album più venduti, esibirsi sul palco, girare il mondo, diventare una fonte di ispirazione e di fare la differenza.
Justin Bieber è una delle più grandi superstar del mondo, e lui ha già successo: vende dischi, si esibisce sul palco, gira il mondo, è di ispirazione per molti e fa la differenza tutti i giorni.

Quando Eden viene scoperta da un talent scout dell’Islam Dej Jam, la sua vita cambia radicalmente, non sarà più la stessa.
Si ritroverà a fare i conti con la fama e con una carriera molto impegnativa, cercando anche di vivere una normale vita da adolescente.
Sperimenterà l’amore, nuove amicizie, tradimenti e dolore.
Eden e Justin si ritroveranno insieme  per lavoro, ma ben presto, si renderanno conto che ci nascerà qualcosa di più di  semplici affari.


- Come riesci a farlo? -
- fare cosa? -
- Farlo sorridere senza dire una parola. – 

Traduzione.
autrice originale: 
@ausbieberauhl
ff in lingua inglese originale: http://www.justinbieberfanfiction.com/viewstory.php?sid=49960
 

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Capitolo 2
*** ONE ***


One.


- Eden, lui è Leo Goldings, Leo questa è mia figlia. –


 

*Eden*

“And now I know the truth,                                 “e ora so la verità,
That anything could happen,                             che tutto può succedere,
Anything could happen,                                     tutto può succedere,
Anything could happen..”                                   può succedere di tutto.”


Cantai mentre mi sistemai l’ultima ciocca di capelli guardando la mia immagine allo specchio.
I miei capelli castani scuro che raggiungevano la vita, gli occhi del medesimo colore che brillavano vivacemente e la mia pelle perfetta.
Applicai rapidamente del lucidalabbra rosa per poi emettere un grande sbadiglio.

- Dai Eden, il mio turno inizia alle 9:00! Se vuoi venire con me devi muoverti.- urlò mio padre, Darren, al piano di sotto.
Afferrai la mia borsa, la mia chitarra e corsi per le scale e, una volta uscita, chiusi la porta notando mio padre che mi aspettava all’interno della Range Rover.
Entrai in macchina e posai tutta la mia roba sul sedile posteriore lasciandomi fuoriuscire un sospiro appena mio padre mise a moto.
Adesso credo che dovrei usare questo tempo per parlarvi di me, giusto?
Beh, il mio nome è Eden Rose Blakely, e ho diciotto anni.
Sono nata il 15 gennaio a Queensland, in Australia,ho vissuto con la mia famiglia sulla Gold Coast fino ai quattordici anni, finché hanno offerto una grande proposta di lavoro a mio padre qui, a Los Angeles.
Ho appena finito la scuola così trascorro le mie giornate al lavoro (bagnina presso la piscina locale) o altrimenti mi dedico agli amici e al canto.
Essere una cantante famosa è il mio sogno, vorrei essere una fonte di ispirazione e rendere le persone felici.
La musica è ciò che amo fare, è ciò per cui vivo e voglio condividerla con il resto del mondo.
Mio padre, Darren Blakely, è un medico. Lavora per i bambini malati di cancro e altre malattie di questo genere. Ogni venerdì vado con lui al lavoro e trascorro il tempo giocando con i bambini, e canto con loro. Amo farlo, mi piace vederli sorridere, e questa è la meta dove siamo diretti adesso.

- Io non ho programmi questa mattina, quindi posso vederti cantare. – disse mio padre con un enorme sorriso sul volto. Lui è il mio più grande fan e la mia ispirazione, mi ha sempre detto di inseguire i miei sogni ed è esattamente quello che ho intenzione di fare.
- Sono emozionata! – strilacchiai mentre ballavo sul sedile, facendolo sorridere.
Dopo circa mezz’ora arrivammo all’ “Hospital Childrens Hospital”, scesi dalla macchina incamminandomi verso l’ingresso con mio padre.
- Buongiorno Dottor Blakley, buongiorno Eden, i bambini ti stanno aspettando da tutta la mattina. – Affermò calorosamente Lynda, l’infermiera.
- Giorno Lynda, ciao Ally. – salutò mio padre anche la nuova infermiera.
- Oggi è più bello del solito, dottor Blakley. – rispose Ally facendo un occhiolino ammiccante per poi sbattere le ciglia.

Ignorandola, andammo verso l’ala ovest dove c’era la più grande sala-giochi, ed è proprio lì che canto, in modo che tutti i bambini possono assistere insieme.
- Devo solo andare a cambiarmi, ci vediamo nella sala ovest. – disse mio padre svoltando a destra dirigendosi verso l’ascensore.
- Va bene, a dopo. -
Entrai nella sala dove mi aspettavano circa trentacinque bambini, una di loro mi corse incontro appena mi vide entrare. L’abbracciai forte.
- Buongiorno Madison, come ti senti questa mattina, bene? – chiesi mentre scorrevo il pollice accarezzandole la guancia.
- Bene, ora hai intenzione di cantare Edey? E dopo possiamo giocare insieme? -   domandò con la sua dolce vocina.
- Certo tesoro. – le sorrisi e le diedi un bacio sulla fronte per poi andarmi a sedere sullo sgabello all’angolo.
 - Eden, protesti aspettare ancora un po’? il secondo piano sta ancora facendo colazione. – mi chiese cordialmente Melissa, un’altra infermiera.
Annuì e mentre aspettavo mi misi a giocare con un ragazzino di nome Davis.
Dopo circa venti minuti circa settantacinque bambini erano seduti a terra, mio padre insieme ad altri medici, infermieri e genitori sulla soglia ad aspettare che iniziassi a cantare.
Era pieno, tanto da non riuscire più a vedere i quadri appesi alla parete, ma mi ero abituata a questo, accadeva ogni settimana. Mi piace moltissimo la sensazione delle persone che amano la tua voce e vogliono vederti, è sorprendente.
- Woooo vai Eden!- urlò mio padre facendo ridere tutti che iniziarono a battere le mani.
- Allora, che canzone canto per prima? – chiesi ai bambini seduti di fronte a me.
Molte manine si alzarono contemporaneamente, indicai una bambina di circa sette anni che era seduta sulle gambe della madre.
- Quale canzone vorresti, bellissima? – le domandai. La piccola sussurrò qualcosa nell’orecchio della madre.
- Vorebbe “Firework” di Katy Perry. – mi sorrise e annuii.
Presi la chitarra, che ho chiamato Johnny (perché l’ho chiamata in questo modo? Non chiedetemelo) e iniziai a sfiorare le corde cominciando a cantare.
 
"Do you ever feel like a plastic bag?
ti sei mai sentito come un sacchetto di plastica?

Drifting through the wind, wanting to start again?
trasportata dal vento, che vuole ricominciare tutto da capo? 

Do you ever feel, feel so paper thin,
ti sei mai sentita sottile come un foglio di carta,

Like a house of cards, one blow from caving in?"
e come un castello di carte, ad un soffio dal cadere?”

Intanto guardavo i volti sorridenti davanti a me, che oscillavano e cantavano insieme a me.
I genitori anche, guardavano i loro figli pieni di felicità.
A metà canzone, notai un uomo in fondo alla sala in piedi, accanto a mio padre.
Avrà avuto poco più di vent’anni, e non stava godendo molto la mia prestazione o, almeno, non lo dava a vedere.
Era come se mi stesse giudicando con lo sguardo, smisi di fissarlo e continuai a colpire le note perfettamente.
- Adesso che canzone volete? – domandai.
La maggior parte dei bambini alzarono le mani in aria. Stavolta feci scegliere a un ragazzo di dodici anni.
- Che canzone vorresti, bellissimo? – lo feci arrossire, impressionante.
- Beyoncé – rispose piano.
- Oh, io amo Beyoncé! – affermai facendolo ridere.
Mi schiarii la gola, presi un respiro profondo e iniziai a cantare una delle mie canzoni preferite, “Halo”.

"Remember those walls I built?
ricordi quei muri che ho costruito?

Well, baby they're tumbling down,
Bene tesoro, stanno crollando,

And they didn't even put up a fight,
e non resisteranno,

They didn't even make a sound,
non faranno nemmeno rumore,

I found a way to let you in,
ho trovato un modo per farti entrare

But I never really had a doubt,
ma non avevo mai davvero avuto un dubbio,

Standing in the light of your halo,
restando nella luce della tua aureola.

I got my angel now."
ho il mio angelo adesso.

Chiudo gli occhi, mettendo tutto il mio cuore e la passione in quella canzone. Come li aprii notai che il ragazzo di prima stava sorridendo con il suo iPhone in mano, puntato su di me. Mi stava riprendendo? Avvisatemi.

Una volta finito di cantare posai la mia chitarra e andai a giocare con i bambini. Di solito resto per almeno  un’ora, a volte anche due. Ma non è un problema, mi piace spendere il mio tempo qui.
Iniziai a spazzolare i capelli delle bambole insieme alle bambine, finché mio padre entrò nella stanza con uno stupido sorrisino sul volto.
- Hey papà, che succede? -
- Mi dispiace, ma devo prenderti in prestito per qualche minuto. – Mi alzai e camminai fino al suo ufficio, quando entrai notai seduto sulla poltrona davanti la scrivania l’uomo di prima.
Confusa, mi andai a sedere sulla poltrona vicino a dove era seduto lui.
Appena mi sedetti, alzò lo sguardo dal suo telefono e mi sorrise. Ricambiai il sorriso per poi voltarmi verso mio padre.

- Eden, lui è Leo Goldings, Leo questa è mia figlia. – ci presentò.
Leo tese la mano verso di me e io, tremante, glie la strinsi.
- Piacere di conoscerti. – sorrise con calore.
- Piacere mio. – risposi gentilmente.
- Questo signore, è un talent scout dell’ Island Def Jam Music Group ed è molto interessato a te. – continuò mio padre.
Un enorme sorriso si formò sulle mie labbra.
- Sul serio? – non ci potevo credere.
- Ero venuto qui per mia nipote, che è malata, ma devo dire di aver trovato un talento. Hai una voce incredibile, è davvero sorprendente. – disse seriamente.
Non riuscivo a smettere di sorridere.
- oh, grazie. -
- Il signor Goldins – iniziò a dire mio padre prima di venir interrotto.
- Per favore, mi chiami Leo. -
- Certamente.. Leo, mi stava chiedendo se sei interessata ad iniziare una carriera nel mondo della musica. -
- certo caz.. – mio padre mi lanciò un’occhiata severa
Leo soffocò una risata. – lo prendo come un sì. Ho già parlato con tuo padre riguardo la parte economica. Ho già inviato il video in cui canti “Halo” al produttore discografico LA Reid e lui è già d’accordo con me, ma ovviamente vuole prima incontrarti. Dobbiamo incontrarlo lunedì, ha detto di organizzare l’incontro subito prima che lo fa qualcun altro  - disse ridendo.
LA Reid è interessato a me? Guardai mio padre che mi sorrideva con orgoglio.
- ..wow. – sussurrai in stato di shock – questo è tutto così incredibile.- ammisi facendo un sospiro profondo.
Leo si alzò e io lo abbracciai stringendolo forte – grazie mille! -
rise di nuovo ricambiando l’abbraccio.
- Io dovrei ringraziarti, LA ci ha raccomandati di trovare il prossimo grande talento della musica e io sono sicuro al 100% di averlo appena fatto. Restiamo in contatto e vi faccio sapere tutto per lunedì. – disse stringendoci la mano e uscendo dall’ufficio. Aspettai che Leo entrò nell’ascensore per gridare a squarciagola.
- Dimmi che non è frutto della mia immaginazione e che tutto questo è successo realmente! – saltai per tutto l’ufficio.


@ EdenBlakely : Non indovinerete mai cosa è successo oggi ! Se sto sognando , non svegliatemi da questo sogno ! :) # Lifechanging  # wow

@ LeoGoldings : Sono eccitato! Ho appena trovato qualcuno che ha qualcosa di veramente raro e davvero speciale. Justin Bieber , Miley Cyrus , Demi Lovato , Cody Simpson , One Direction - Fareste meglio a guardarvi alle spalle!


Bonjour!
questo è il primo capitolo, era essenziale per farvi avere un’idea di come Eden, da ragazza normale, viene scoperta da qualcuno e viene catapultata in un mondo completamente diverso.
sono forti i tweet a fine capitolo, vero? Ahah, ce ne saranno tanti in questa fan fiction. Verrà descritto tutto al meglio.


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 News Justin Bieber
 fanfiction I belong to them

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Capitolo 3
*** TWO ***


Two.

-Bene, che ne dici di metterci al lavoro? –

*Eden*

Da: Leo Goldings
Messaggio: Giorno Eden! Ricorda di portare la chitarra con te, hai preparato le tre canzoni, giusto? Inoltre, LA ha invitato qualcuno ad unirsi a noi, sarà il tuo mentore, penso che questa sia una grande idea! Ci vediamo alle 3:00

Si, oggi è il grande giorno! Il giorno che forse cambierà la mia vita.
Oggi, i miei genitori si incontreranno con LA Reid, Leo e la persona che a breve sarà il mio mentore.
Devo eseguire tre brani a mia scelta per LA e sinceramente non vedo l’ora. Ho aspettato questo momento tutta la mia vita e finalmente la mia occasione è arrivata.

A: Leo Goldings
Messaggio: Buongiorno Leo, sono eccitatissima! Mi chiedevo se posso cantare una canzone che ho scritto io.. chi è questo mentore? Ps: si chiama Johnny. (:

Sorrisi mentre inviai il testo, con Leo avevo già instaurato una specie di rapporto fratello-sorella
parliamo molto e lui è una persona incredibile. Lui è sicuro al 100% che oggi firmerò il mio primo contratto di lavoro, e questo mi fa sentire molto meglio perché mi fido di lui.

Da: Leo Goldings
Messaggio: per prima cosa: si! certo che puoi cantare un tuo pezzo! Seconda cosa:Per scoprire chi è il tuo mentore devi aspettare. Terza cosa: Eh? Johnny?

A: Leo Goldings
Messaggio: non posso aspettare più * faccia imbronciata *  avanti Leo, dimmelooo. Oh, Johnny è la mia chitarra.

Da: Leo Goldings
Messaggio: No, aspetta per sapere (: Bene, assicurati di portare Johnny allora. Ci vediamo presto.

Sospirai e buttai il cellulare sul mio letto, cercando nel mio guardaroba dei vestiti decenti.

- Lucyyy – urlai mentre lanciai il cuscino a forma di cuore che avevo in mano sul letto.
Lucy era venuta qui insieme a Roman – i miei due migliori amici – per aiutarmi.
- Per favore, alza il tuo culo e vieni qui! Non so cosa indossare! – gridai dalla cabina armadio. La sentii sospirare e venire da me. Canticchiava mentre rovistava tra i miei vestiti, con i capelli raccolti in una coda che mostrava il suo bellissimo viso.
- Yo ragazze! -  ci salutò Roman mentre entrò in camera con un hot dog in mano. Il mio cane lo avevo seguito scodinzolando fino in camera mia.
- Tua madre ha detto che hai venti minuti di tempo. – ci informò con calma.
Io e Lucy ci guardammo a bocca aperta in modo drammatico.
- Merda. – urlai colpendo il braccio di Roman.
- io ti consiglierei di metterti questi vestiti. Ora ti sistemo i capelli mentre tu scegli il trucco. – disse Lucy correndo verso il bagno.

Faceva caldo oggi, quindi decisi di indossare dei pantaloncini con un top floreale.
Mi truccai come ogni giorno, e applicai sulle mie labbra del lucidalabbra al gusto di ciliegia.
Lucy continuava a sistemare i miei capelli proprio come li desideravo io, oggi tutto doveva essere perfetto.
- Tesoro, sono le 12:30, dobbiamo andare. – disse mia madre, Susan, bussando alla porta.
Era già ora di andare? cacchio.
Afferrai Johnny, il mio telefono, abbracciai Lucy, diedi un bacio sulla guancia a Roman e corsi verso la porta d’ingresso.
- Buona fortuna! – urlarono entrambi.
Prima di uscire dalla porta sentii delle braccia cingermi la vita in un abbraccio.
- Buona Fortuna Eden. – disse mio fratello maggiore, baciandomi sulla guancia.
- Si Eden, diventa una super star! – aggiunse mia sorella minore, Chanelle.
mi misi a ridere.
- Grazie, siete i migliori fratelli del mondo. – ammisi.
Mi precipitai fuori entrando in macchina e mio padre mise velocemente in moto dirigendoci verso l’autostrada che avrebbe portato alla sede principale dell’ Island Def Jams.

- Stai bene? – domandò mamma rompendo il silenzio che regnava in macchina.
Annuii. Stavo benissimo, ero solo nervosa. Solo spaventata. Solo terrorizzata.
Questo era la mia unica possibilità, e se fosse andata male?
- Andrà tutto bene, vedrai. – mi rassicurò papà.
Sorrisi, tirando fuori il cellulare. Decisi di scrivere qualcosa di dolce ai miei quasi 7000 seguaci su twitter.

@ EdenBlakely : Oggi è il grande giorno! #WishMeLuck  #WatchOutWorld Sto arrivando!

Pubblicai il tweet, alcuni follower mi risposero augurandomi buona fortuna, mentre altri mi chiesero cosa stessi per fare. Leo mi aveva detto di non dire a nessuno cosa stava accadendo, infatti le uniche persone a conoscenza di ciò erano Lucy, Roman e ovviamente i miei genitori.
- Siamo arrivati. – affermò mio padre contento. Guardai fuori dal finestrino. C’era un edificio gigantesco di circa sei piani e numerose macchine lussuose parcheggiate fuori. In questa struttura si organizzano incontri e gli artisti vengono a registrare i loro singoli e album.
Scendemmo dall’automobile e, prendendo la mia chitarra, ci recammo all’interno di questo paradiso.
Entrando, presi coraggio e andai a parlare con la receptionist.
- Salve, sono qui per un incontro con LA Reid e Leo Goldings , delle 3:00 del pomeriggio. -
Nome? – mi chiese mostrando un sorriso forzato.
- Eden Blakely. -
- E’ ancora presto, quindi puoi andarti a sedere lì. – indicò dei divani di pelle nera, ringraziai e andai a sedermi lì con i miei genitori. Inutile parlare del mio nervosismo.
- Hey splendida. Come ti senti? – Qualcuno disse. Alzai lo sguardo per vedere Leo sorridermi.
Mi alzai e lo abbracciai.
- Bene, solo un po’ nervosa. – risposi sinceramente.
- Non esserlo. Stai per stupire LA. – affermò sicuro di sé trasportandomi lungo il corridoio.
Mamma e papà ci seguirono, emozionati tanto quanto me.
Leo ci fece fermare davanti a una porta con scritto ‘LA Reid’ su un blocchetto d’oro.
- Pronta? – domandò posizionando la sua mano sulla maniglia.
Annuì e lui aprì la porta: LA Reid in carne ed ossa seduto, a leggere dei documenti. Una donna bellissima accanto a lui stava invece parlando con quella che sembrava la sua guardia del corpo. Troppo forte.
- La stella è arrivata. – Annunciò Leo facendomi entrare nella stanza lussuosa.
LA e la donna sorrisero guardandomi, e io ricambiai.
- Oh Eden, è un piacere conoscerti, finalmente. – si alzò venendomi incontro e mi tese la mano.
Io glie la strinsi e per un attimo, non mi sentii più agitata. Era un uomo così caloroso che mi tranquillizzò, nonostante una delle mie più grandi ispirazioni e uno delle più grandi stelle della terra era lì, proprio di fronte a me.
- Grazie. E’ un onore conoscerla – risposi io.
Lui riandò a sedersi mentre la donna, Beyoncé, si avvicino sorridente a me.
- Ho sentito parlare molto di te, Eden. E il video che Leo mi ha mostrato è incredibile! – mi confessò lei.
oh mio Dio.
- oh, Grazie mille. È un onore conoscere anche lei, io sono una sua grande fan. – dissi mentre lei mi abbracciò.
- Prego, sedetevi tutti. – ci interruppe LA.
Io mi sedetti su una sedia vicino a Leo, e i miei genitori vicino a me.
- Questi sono i miei genitori, Darren e Susan Blakely. – li presentai.

- Bene, che ne dici di metterci al lavoro? – consigliò LA rompendo il silenzio. Annuii e lui sorrise.
- Che canzone hai intenzione di fare per prima? – domandò guardandomi negli occhi.
Mi guardai intorno prima di rispondere.
- Hm, posso suonare quel pianoforte? – chiesi indicando dietro Beyoncé.
LA mi guardò con occhi pieni di eccitazione. – Sai suonarlo? -
- Sì, suono il piano, la chitarra, la batteria e un po’ il violino. – sorrisi mentre LA digitò qualcosa sul suo Ipad.
- Impressionante. Comunque certo che puoi. -
Mi alzai andandomi a sedere sullo sgabello del pianoforte. Allungai le dita sui tasti.
Guardai verso Beyoncé e Leo che mi stavano riprendendo sorridenti con il loro telefoni, poi vidi i miei genitori, papà sollevò il pollice facendomi ridere. Presi un respiro profondo e iniziai a suonare le note della canzone ‘Fix a Heart’ di Demi Lovato.

Its probably what’s best for you,
è probabilmente ciò che è meglio per te,

I only want the best for you,
voglio solamente il meglio per te,

And if I’m not the best then your stuck.
e se non sono la miglior cosa, sei confuso.

I tried to sever ties and I ended up with wounds to bind,
cerco delle certezze e ho finito con le ferite da bendare,

Like you’re pouring salt in my cuts.
come se stessi versando del sale sui miei tagli.

And I just ran out of band-aids,
e ho appena finito i cerotti,

I don’t even know where to start,
non so neanche da dove cominciare,

Cause you can bandage the damage,
perché puoi fasciare il danno,

You never really can fix a heart.”
non si è mai davvero in grado di riparare un cuore”

Continuai a cantare, la mia voce potente risuonò anche fuori dalla stanza, e forse, anche nel resto dell’edificio.
Mentre cantai l’ultima strofa tutti si misero ad applaudire.
- Incredibile! Vuoi cantarci qualcos’altro? – esultò Beyoncé e LA annuì.

Ovviamente felice di quella proposta, iniziai una nuova canzone: When I look at you di Miley Cyrus.

“Everybody needs inspiration,
tutti hanno bisogno di ispirazione,

Everybody needs a song,
tutti hanno bisogno di una canzone,

A beautiful melody, when the night's so long,
una bellissima melodia, quando la notte è così lunga.

'Cause there is no guarantee that this life is easy,
perché non c’è garanzia che questa vita sia facile,

Yeah, when my world is falling apart,
e quando il mio mondo cade a pezzi,

When there's no light to break up the dark,
quando non c’è nessuna luce a rompere il buio,

That's when I, I, I look at you,
è in quel momento che ti guardo.

When the waves are flooding the shore,
quando le onde inondano la riva,

And I can't find my way home anymore,
e non riesco più a trovare la strada di casa,

That's when I, I, I look at you,”
è in quel momento che ti guardo.

Questa è una delle mie canzoni preferite di tutti i tempi, chiusi gli occhi tanto da sentire la pressione e l’emozione correre attraverso di me. Una volta finito, guardai verso loro che rimasero sbalorditi.
- Wow. – fu tutto quello che uscì dalla bocca di LA.
- Lei sa anche scrivere,  vero Eden? – mi chiese Leo, facendomi l’occhiolino.
- Si, ho portato una canzone che si chiama All In My Head. -
Annuirono tutti come per aspettare che continuassi.
sorrisi e prendendo la mia chitarra, Johnny, iniziai a suonare.

“I see you with her, and it crushes me inside,
ti ho visto con lei, e questo mi ha schiacciata dentro.

I guess I should stop thinkin' about you all the time,
credo che dovrei smettere di pensarti tutto il tempo,

Maybe this is what I needed,
forse è questo quello di cui avevo bisogno,

Maybe this is a sign,
forse questo è un segno.

Maybe I've been blind to reality, baby tell me...
forse sono stata cieca alla realtà, baby dimmi..

Every little glance my way, everytime you wanted to hang,
ogni piccolo sguardo a modo mio, ogni volta che volevi appendere,

You seemed so interested, could you tell me?
sembravi così interessato, potresti dirmelo?

Was it real or was it all in my head?”
Era vero o era solo la mia immaginazione?”

*Un’ora dopo*

- Va bene, basta che firmi qui. – indicò LA alla fine del mio contratto.
Presi la penna e lo feci.
Benvenuta nell’Island Def Jam.
lanciai un gridolino e abbracciai tutti, i miei genitori e anche Leo.
- Adesso puoi considerarti sotto la mia ala. – rise Beyoncé.
- Tutto questo è così incredibile! Beyoncé è il mio mentore! Chi sarà il mio manager? – domandai con curiosità.
- Leo. – rispose LA. – ti ha scoperto, ti conosce bene, penso si possa fare. Ti sto promuovendo come manager di Eden. – Leo sorrise felice.
Presi il mio cellulare dalla tasca per connettermi a twitter e lessi una notifica.

@Beyonce: Oggi ho visto un po’ di talento incredibile! Lei sta per spaccare tutto. Benvenuta all’Island Def Jam @EdenBlakely! *link su youtube*

@EdenBlakely: @Beyonce Grazie! Tu sei il mentore più sorprendente. Non posso credere che il mio sogno si stia avverando! #Muchlove #WOW

@LeoGoldings: ora sono ufficialmente il manager orgoglioso di @EdenBlakely … questo viaggio sarà incredibile! #keen


Zao!
Ecco il secondo capitolo (:
So che ancora non appare Justin, ma l’attesa è finita perché nel prossimo ci sarà, ve lo prometto. Non vi chiedo niente, solo.. recensite se vi piace? Vi supplico. Al prossimo capitolo babies.


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Capitolo 4
*** THREE ***


Three.

-Senti, la vuoi per il tuo atto di apertura o no? –

*Justin*

- Justin! Beyoncé è all’Ellen show adesso! – urlò Alfredo dal soggiorno.
Mi alzai di scatto dal letto e corsi in salotto. Non ho mai perso una singola intervista di Beyoncé.
-Ah, non c’è bisogno di correre, c’è la pubblicità.- Ridacchò Fredo e lo colpii dietro la nuca.
- Cazzo. – mormorai buttandomi sul divano e mettendomi comodo.
- Bentornati! Siete pregati di accogliere con un applauso la bella Beyoncé! – la voce di Ellen tuonò dal televisore, partì la musica e apparì Beyoncé in forma come sempre. Accidenti, se è bella.
- Benvenuta nello show! – l’accolse Ellen abbracciandola e facendola sedere sulla poltrona rossa.
- Grazie, è un piacere essere qui. Non ti vedo da un po’. – sorrise.
- E’ passato troppo tempo. – rise Ellen – come vanno le cose? Come sta il piccolo? -
- Tutto bene, e Blue Ivy è incredibile, cresce ogni giorno di più. -
- Molto bene. Qualche news da condividere con noi? – chiese Ellen.
- Non so, oltre a dirti che sono un mentore orgoglioso, cos’altro? -
Ellen alzò le sopracciglia, anche se era abbastanza evidente che già conosceva queste informazioni.
- Lo sapevi Scoot? – domandai a Scooter che era seduto al tavolo.
- No. –rispose alzandosi e mettendosi davanti allo schermo al plasma.
- Ho incontrato questa bella e giovane artista, Eden Blakely, un paio di settimane fa. Ero lì quando ha firmato il contratto con LA Reid, è una ragazza davvero sorprendente. Un talento incredibile. – continuò Beyoncé.
- Oooh dicci di più. – la spronò Ellen chinandosi in avanti.
- Lei è dietro le quinte, può semplicemente venire a raccontarci lei stessa la sua storia. -
- Signori e signore, date il benvenuto a Eden Blakely!- esclamò Ellen.
Una giovane ragazza uscì da dietro le quinte. Si, era bella. Quei capelli castani, un viso dolce e un corpo abbronzato stupefacente.
- Ciao, è un piacere conoscerti- disse dolcemente la ragazza abbracciando Ellen e sedendosi vicino a Beyoncé.
- Piacere mio. Così ti chiami Eden, e hai diciotto anni, giusto? -
la giovane cantante annuì.
- Raccontaci di come sei stata “scoperta”o come si dice.
il pubblico rise alle parole di Ellen e anche Eden si fece scappare una piccola risatina. Dio, la sua risatina.
- Beh, mio padre lavoro al Children’s Hospital di Los Angeles, e ogni venerdì vado lì a cantare con i bambini. Un giorno per caso, Leo Goldings, un talent scout dell’Island Def Jam era in quell’ospedale per sua nipote e mi ha sentito cantare. Ha inviato alcuni miei video a LA Reid, così l’ho incontrato insieme a Beyoncé, e ho firmato il contratto il giorno stesso. – spiegò mostrando il suo splendido sorriso.
- wow, fai visita all’ospedale tutti i venerdì? – chiese Ellen.
- Si, dalle 9:00 fino alle 5:00, gioco con i bambini, canto per loro, ci scherzo. Mi piace. Sono tutti così belli e particolari, voglio bene a tutti loro. – rispose Eden, si capiva che ci metteva davvero passione in quello che faceva. Il pubblico applaudì insieme a Beyoncé ed Ellen.
- Sei nata in Australia? – domandò Ellen.
- Sì, sono nata sulla Gold Coast, ma mi sono trasferita a Los Angeles insieme alla mia famiglia quando avevo quattordici anni. -
- Quindi Cody Simpson ti abitava vicino? – disse Ellen riferendosi al fatto che anche Cody è australiano ed è nato sulla Gold Coast.
- Si, credo di si. – rispose Eden facendo ridere il pubblico.
- So che sei una cantante incredibile, ho visto i tuoi video su youtube. – sullo schermo apparve un video di Ellen che canta Halo. Non stava scherzando Beyoncé quando ha detto che è un talento sorprendente.
- Sei anche bella, stai per conquistare tutti i ragazzi del mondo, quindi mi sento in dovere di chiederti: sei single? –
Sei pregata di essere single, sei pregata di essere single, sei pregata di essere sin..
- Sono single. -
Perfetto.
- Ecco fatto ragazzi! – disse Ellen facendo un occhiolino verso la telecamera. - Allora Beyoncé, quali sono i tuoi piani per Ellen? -
- Abbiamo iniziato a lavorare su un album, chiamato ‘Beautiful’ e che uscirà il 20 novembre. Fino ad adesso comprende già sei canzoni composte da Eden. Scrive anche, e oggi si esibirà con il suo singolo ‘Tonight I’m Getting Over You’
- ci informò Beyoncé.
- Bene, dopo la pubblicità ci sarà l’esibizione di Eden, non andate da nessuna parte! – Annunciò Ellen facendo partire gli spot pubblicitari.
- Porca miseria,è incredibile.- dissi.
Volevo incontrarla. Avevo il bisogno di incontrarla.
- Hey Scoot, abbiamo un atto di apertura per il Believe Tour? – domandai.
- Non esattamente, Cody può fare solo la seconda metà del tour. -
- Pensi che potremmo contattare Eden? – proposi.
Un ghigno comparve sul viso di Scooter.
- Dai, per favore! – implorai.
- Perché la vuoi così tanto? – chiese sorridendo.
- Perché è incredibile. -
- Aspetta almeno di vedere la sua performance. Potrebbe essere una merda nel live, se è brava chiamo LA per entrare in contatto con il suo manager. –suggerì Scooter.
- Siamo tornati, ora si esibirà Eden Blakely con il suo singolo ‘Tonight I’m Getting Over You.’ – la voce di Ellen mi fece riporre l’attenzione sullo schermo.
La telecamera si spostò su Eden, che indossava un vestitino corto e bianco.. molto sexy. La musica partì, e rimasi positivamente colpito dalla sua voce potente.
Si esibiva con i suoi ballerini senza sbagliare un passo, senza avere neanche il fiatone. E’ impossibile credere che sta facendo questo da neanche un mese.
- Come diavolo riesce a farlo? – Alfredo indicò la tv.
- Che cosa? Cantare e ballare allo stesso tempo? – domandai confuso.
- No, ballare ma mantenere le tette all’interno del vestito. – dichiarò con una risata.
Spostai lo sguardo sul suo seno e scoppiai a ridere insieme a lui.
- Ti immagini se gli si cala il vestito proprio in diretta televisiva? – dissi io.
Scooter tossì guardandomi male.
- cosa c’è? Io sono un ragazzo e lei è bella. – mi difesi alzando le spalle.
- Senti, la vuoi per il tuo atto di apertura o no? – chiese, e io annuii rapidamente.
- Vado a chiamare LA per scoprire chi è il suo manager e organizzare qualcosa, non ti illudere troppo, magari è già occupata. -
Lei finì di cantare e il pubblico applaudì.
Ero assolutamente affascinato da lei.

*Eden*

Tornai nel camerino con Beyoncé. Avevo appena fatto la mia prima intervista e il mio primo live.
Era stato incredibile, in quel momento desideravo solo tornare indietro nel tempo e farlo di nuovo.
- Ben fatto ragazza. Sei stata chiara nel parlare, hai fatto una buona presentazione e performance. Non ho parole. – mi abbracciò Beyoncé.
- E quel vestito è sbalorditivo su di te. – aggiunse facendomi ridere.
- Grazie, voglio farlo di nuovo! – ammisi.
Presi il mio telefono e mi sedetti sul divanetto iniziando a leggere i messaggi.

1-  Da: Lucy
     Messaggio: oh mio Dio! Sei stata incredibile, ben fatto amore! x.

2-  Da: Chanelle
     Messaggio: orgogliosa di te sorellona! Posso prenderti in prestito quelle scarpe?

3-  Da:  Dale la balena
     Messaggio: Ho le lacrime agli occhi. Seriamente. Sono così orgoglioso di te!

4-  Da: LA Reid
     Messaggio: Lavoro incredibile Eden! L’Island Def Jam è orgogliosa di te, complimenti!

5-  Da: Mamma
     Messaggio: Ben fatto tesoro, sembravi ancora più bella del solito. Baci!

6-  Da: Papà
     Messaggio: Sono orgoglioso di te, bambina. Ti ho visto con i bambini, hanno fatto tutti il tifo                  per te! Buon lavoro.

7-  Da: Roman
     Messaggio: Vai così ragazza! Eri mozzafiato. (:

Risi e poi risposi a tutti loro, dopo mi collegai a twitter: 2 milioni di seguaci! Cazzo, come è possibile?

@EdenBlakely: @ TheEllenShow ti ringrazio per oggi, mi sono divertita molto! Spero che a tutti è piaciuta la mia performance :)

@EdenBlakely: il mio nuovo singolo è disponibile ora su iTunes. Andiamo a comprarlo #TonightImGettingOverYou


Andai a leggere i tweet delle persone, la maggior parte si congratulavano con me, altri invece dicevano che ero sexy, penso che dovrò abituarmi anche a questo.
Andai avanti a leggere finché notai un tweet.

@justinbieber: @EdenBlakely wow. Ti ho appena visto al The Ellen Show.. sei incredibile! Devo tenere gli occhi aperti #BiebersCompetition

@EdenBlakely: @justinbieber grazie! Ma non sono così incredibile come te ;)

@justinbieber: @EdenBlakely haha sono d’accordo ! Dobbiamo incontrarci qualche volta.

@EdenBlakely: @justinbieber Staremo a vedere.. :p


Inviai l’ultimo tweet e arrossii. Voglio dire.. andiamo, è Justin Bieber!
Le tendenze mondiali catturarono la mia attenzione.

#EdenBlakely

#Edenators

#BieberAndBlakelyFlirting

#Jeden

#BiebersCompetition


… Jeden?! Ma che diamine! dopo quattro tweet saremo già una coppia per la gente?
- oi superstar!- alzai gli occhi per vedere Leo camminare all’interno del mio camerino.
Mi alzai e l’abbracciai.
- La tua performance è stata incredibile, eri bellissima. – mi baciò la guancia.
- Grazie.. sei stato su twitter? -
Scosse la testa.
- Bene…. ho guadagnato circa due milioni di seguaci. Ho scoperto che i miei fans si chiamano Edenators, a quanto pare per le persone sto già uscendo con Justin Bieber e il nostro nome da coppia è Jeden. – dissi tutto in un unico e grande respiro.
- Oh, grazie per non aver detto al tuo manager che hai un fidanzato. – disse con un’espressione ferita sul viso, scherzosamente lo colpii sulla spalla.
- Non l’ho ancora incontrato. -
- Allora sono felice di annunciarti che presto lo farai. Ho parlato con il manager di Bieber, dobbiamo fare una riunione domani a pranzo, e ci sarà anche Justin. – mi spiegò calmo Leo
e iniziai ad agitarmi.
- Uhm, c’è un motivo? -
- Sì, ma devi aspettare domani per scoprirlo, Justin vuole chiedertelo direttamente.

- Quindi è un incontro di lavoro? – domandai. Si strinse nelle spalle e annuì.
- Io lo sapevo che qualcuno avrebbe voluto un po’ del tuo culo sexy – disse ridendo mentre mi diede scherzosamente uno schiaffetto sul sedere.


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Capitolo 5
*** FOUR ***


 
Four.
 
- Lei è sicuramente libera, ed è un’opportunità straordinaria, non credi Eden? –



*Eden*

- Eden! E’ meglio per te che tu sia pronta! – urlò Leo dalla porta d’ingresso.
Presi velocemente delle scarpe con il tacco, mi buttai sul letto per infilarli più in fretta che potevo.
- Hai solo tre minuti altrim..-
- Sono qui! – lo interruppi.
Leo sorrise afferrando la valigetta e sistemandosi la cravatta.
- Guarda come sembri intelligente così, mr. Goldings. – lo presi in giro afferrando una mela dalla fruttiera e uscimmo una volta per tutte fuori da casa.

@EdenBlakely: pranzando oggi con @LeoGoldings, @scooterbraun e @justinbieber.. una delle mie più grandi ispirazioni. Non vedo l’ora di incontrarlo! #excited

on instagram



Mentre salii in macchina con Leo tenni la testa abbassata, c’erano alcuni paparazzi che cercavano di fotografarci, lampi accecanti e rumori di macchine fotografiche.
Devo abituarmi anche a questo, si.
Ci fermammo davanti al ristorante e, una volta entrati, una cameriera ci si avvicinò per portarci al tavolo.
- Prenotazione per Braun. – disse Leo.
- ID (Identity Document), prego. – dichiarò la cameriera lanciandomi un’occhiataccia. – tutti e due. – aggiunse sogghignando.
Dieci e lode per le sue competenze… no.
Tirammo i nostri documenti fuori la borsa e glie li mostrammo.
- ok, da questa parte. –disse. Noi la seguimmo verso la parte posteriore dove c’era un solo tavolo in un angolo, Scooter e Justin seduti lì.
In realtà Justin era seduto di spalle quindi non potevo ancora vederlo in faccia, ma era abbastanza ovvio che fosse lui.
Scooter alzò gli occhi accorgendosi della mia presenza e si alzò velocemente.
Justin, si girò e si alzò nervosamente facendo stridere la sedia contro il pavimento. Per quale diavolo di motivo era nervoso?
 
- Scooter, piacere di rivederti! – disse Leo salutando Scooter e poi anche Justin.
- Eden, ho sentito molto parlare di te, è un piacere conoscerti. – Scooter mi strinse la mano.
- Piacere mio, sono onorata. – risposi sorridendo. – Piacere di conoscerti, Justin. – lo salutai porgendogli la mano.
Dio, se era perfetto.
Indossava pantaloni scuri con scarpe di un giallo brillante, una maglia bianca e un cappello verde scuro con la visiera dietro.
I suoi occhi dorati mi guardarono e le sue braccia mi tirarono in un abbraccio.
- E’ mio il piacere, morivo dalla voglia di conoscerti! – disse prima di prendermi la mano e di farmi sedere al tavolo.
Justin si sedette accanto a me, Leo e Scooter di fronte a noi.
- La tua carriera è appena iniziata, ma io sono già un tuo fan. – disse facendomi sorridere.
- Davvero? – domandai timidamente e lui annuì deciso.
Pranzammo mentre chiacchieravamo su.. me, principalmente.
- Devo dire che la tua performance da Ellen è stata incredibile. – si complimentò Scooter.
- E’ stato meglio di incredibile. Le parti vocali, il ballo, l’aspetto, era tutto perfetto. – aggiunse Justin.
Mi sentii arrossire, provai a nascondere il viso, Leo se ne accorse facendosi scappare una risatina, per farlo smettere gli diedi un calcio agli stinchi sotto il tavolo.
- Comunque, Justin non smette di parlare di te, e abbiamo un’offerta da proporti. – annunciò Scooter.
Alzai un sopracciglio e guardai Justin, il mio cuore stava battendo veloce rispetto alla norma, troppo.
- Ho un tour a settembre, e non abbiamo ancora un atto di apertura, quindi mi chiedevo se ti andrebbe di unirti a noi per farlo tu. – mi spiegò tranquillamente.
- Sul serio? – rimasi scioccata.
Lui annuì mostrando un sorrisino, improvvisamente lo abbracciai felice e lui ricambiò il gesto.
- hu-hum.- tossì falsamente Leo facendoci separare. – come fai a sapere se sei libera da settembre in poi o se ho già altri impegni per te? -
Non c’era nessun altro cazzo di impegno.
- Ho letto il tuo programma Leo, sono libera. – risposi con un sorrisetto.
- Si lo so, stavo scherzando. Lei è sicuramente libera ed è un’opportunità straordinaria, non credi Eden? – chiese Leo.
- oh mio Dio si! -
Justin ridacchiò e quasi smisi di respirare quando sentii la sua mano scivolare sulla mia gamba.
- Lo farà. – concluse Leo. – quanto durerà? -
- Per il momento il tour dura circa sei mesi, con pause in mezzo e comprende l’America, l’Europa e l’Australia. -
Avrei visitato tutti questi continenti? Oh Dio.
Scooter e Leo iniziarono a parlare dei dettagli lasciando a me e a Justin il tempo di conoscerci.
E’ davvero uno dei ragazzi più belli con cui abbia mai parlato.
Sa anche flirtare molto bene, con me lo ha fatto numerose volte tanto da lasciare un rossore sulle guance permanente.
E’ quel tipo di persona che è impossibile non osservare, o ignorare, o dimenticare.
- Ragazzi? – Scooter spostò la nostra attenzione su di lui. – Partiremo il 29 settembre, tra due settimane. E’ necessario che proviate entrambi tutti i giorni, e tu Eden, devi disporre almeno cinque canzoni. Sei in grado di farlo? -
- Certo, nessun problema signor Braun. – risposi io, Justin iniziò a ridere istericamente.
- Cosa c’è? - gli chiesi confusa.
- Eden, non devi chiamarlo “il signor Braun” – disse ancora ridendo. – Fai parte della mia crew, quindi puoi chiamarlo Scoot. Bhé, abbiamo finito di mangiare, no? -
- Si, perché? -
- Vuoi venire a casa mia? – mi propose, guardandomi con quegli occhi da cucciolo. Non si può dire di no ad uno sguardo così.
- Certo, ma prima devo passare a casa mia, ho lasciato il cane dentro. - risi nervosamente immaginando Benji mordere tutto il mio divano.
- Ho l’auto, ti porto a casa tua e poi a casa mia. -
Annuii, anche se quella non era una domanda. 
Ci alzammo, salutammo sia Leo che Scooter e ci dirigemmo verso l’uscita.
- Oh Justin, Eden! – ci richiamò Scooter.
- Sì? – rispose Justin.
- Le prove iniziano domani alle 10:00 per tutti e due, Eden puoi portare anche i tuoi ballerini?-
Annuii.
- Va bene, ci vediamo lì.-
Appena uscimmo dal ristorante, venimmo bombardati dai paparazzi.
“ JUSTIN USCITE GIA’ INSIEME?
EDEN STAI USANDO JUSTIN BIEBER PER LA FAMA?
I TUOI FANS SONO CONTENTI DEL VOSTRO RAPPORTO?”
Li ignorammo e salimmo in macchina di Justin, e mandai il messaggio ai miei ballerini per fargli sapere delle prove.

AIndi; Kobe; Sadie; Georgina;
Messaggio: Hey ballerini sexy. Indovinate un po’? stiamo andando in tour con Justin Bieber! Sono l’atto di apertura! La nostra prima prova è domani alle 10:00 al Dance Studio di MJ Elliot, mostrate il vostro ID alla receptionist. Ci vediamo presto. xx

*Justin*

Guidai verso l’indirizzo che Eden mi aveva appena dato, raggiungemmo la sua casa che era a pochi passi dalla mia. Questa ragazza stupenda viveva a pochi minuti di distanza da me e non l’ho mai saputo.
- Puoi entrare se ti va. – ridacchiò dietro il finestrino della macchina.
Annuii e la seguii, tirò fuori la chiave per aprire la serratura e, appena entrammo all’interno dell’abitazione, un cane corse verso di noi.
Eden accarezzò la sua testa, poi l’animale si avvicinò a me e mi balzò sopra. “E’ affettuoso, come Eden” pensai.
Entrammo in una camera rosa e bianca, suppongo fosse di Eden. C’era un cuscino a pezzi, la trapunta masticata, una scarpa distrutta, oggetti e fogli a terra.
- Benji! – urlò Eden al cane. – Chanelle ti ucciderà! Queste erano le sue scarpe preferite!-
- Chi è Chanelle? – chiesi curioso.
- Mia sorella, e lei impazzirà quando vedrà la sua stanza. -
Non potei fare a meno di ridere guardando Eden che provava con tutte le sue forze a far uscire il cane testardo fuori da casa.
- Bene, ora sono pronta ad andare. – annunciò una volta che Benji si decise ad andare in giardino.
Aprii lo sportello della mia Ferrari e la feci entrare in auto, poi salii al mio posto e misi in moto.

- Mi piace casa tua. – affermò Eden appena aprii la porta di casa.
- Grazie, sei la benvenuta ogni volta. -
Lei sorrise e le mostrai tutta la mia abitazione.
Parlammo del tour e giocammo a ping- pong, e dopo un po’ di partite (che vinsi, ovviamente) decidemmo di guardare un film.
- Scegli il film, i DVD sono su quello scaffale. – dissi indicandoglieli.
Ne prese uno e lo infilò nel lettore, dopo di ché si andò a sedere sul divano opposto da dove stavo io.
- Siediti affianco a me. – mi lamentai.
- Se insisti. – sospirò drammaticamente e si sedette vicino a me, mantenendo comunque un po’ di distanza.
Presi una coperta e la misi sulle nostre ginocchia e “ Il Re Leone” apparve sullo schermo.
Sorrisi alla sua scelta del film, c’erano circa cento film e lei ha scelto l’unico cartone.
Dopo quindici minuti Eden era rannicchiata al mio fianco, il mio braccio intorno alle sue spalle e la sua testa appoggiata sul mio petto.
La conoscevo appena, e già mi piaceva. Come è potuto succedere?
Quella sera parlammo molto, gli spiegai bene come venni scoperto da Scooter, e lei mi raccontò la sua storia anche se entrambi in realtà già lo sapevamo, ma è sempre più bello raccontarselo faccia a faccia.
- E per quanto riguarda la tua famiglia e i tuoi amici? – mi domandò guardandomi.
Un piccolo sorriso comparì sulle mie labbra prima di rispondere, amo parlare della mia famiglia, significano il mondo per me.
- C’è mia madre, Pattie, che è una donna incredibile. Onestamente non so dove sarei adesso senza lei. Mio padre, Jeremy, vive in Canada con la sua compagna Erin, poi ho una sorella più piccola che si chiama Jazzy e un fratello più piccolo di nome Jaxon. Ci sono anche i miei nonni in Canada, Bruce e Diane. I miei due migliori amici sono Ryan e Chaz, ma anche Lil Twist.Ma poi c’è anche Alfredo, Scooter, Kenny, Ry Buono, Alison, Carin, Dan, e tutta la mia crew. Siamo una famiglia. – spiegai.
Lei sorrise e annuì.
- Tu? -
- Mio padre si chiama Darren ed è un medico, tratta i neonati e gli adolescenti malati di cancro o malattie simili. Mia madre, Susan, è stata una levatrice per oltre 15 anni. Poi c’è mio fratello Dale che ha 22 anni e Chanelle ne ha 16 ed è la reginetta del dramma. Ho due migliori amici: Roman e Lucy.. -
A fine discorso, lei era stretta al mio petto. Completamente.
Quando arrivò il momento in cui iniziò la canzone di Hakuna Matata lei si mise a cantare.. la scena più carina che abbia mai visto.
Tirai subito fuori il mio telefono e la registrai, pubblicando il filmato su viddy.

@justinbieber: Guardando Il Re Leone con @EdenBlakely *linkviddy* #HakunaMatata

Alla fine del cartone, mi accorsi che Eden si era addormentata e pian piano, lo feci anche io.

Mi svegliai appena sentii un forte colpo sulla mia guancia, aprendo lentamente gli occhi vidi Alfredo.
- Il sole del mattino, buongiorno! – disse con quel suo stupido sorrisetto stampato sulla faccia.  
Mi guardai intorno, non ero nel mio letto, ma sul divano in salotto, con Eden rannicchiata al mio fianco, le sue gambe attorcigliate alla mia vita.
Sorrisi guardandola dormire.
- Perché mi hai svegliato? – chiesi intontito a Fredo.
senza rispondermi, prese semplicemente il mio IPhone e sbloccandolo mi fece vedere l’ora:
12:48.
Cazzo.
12 chiamate perse da Scooter, merda.
- Forse dovresti alzare il culo, Scooter è incazzato al massimo. Tre ore di ritardo, Bieber è nei guai. – disse lasciando la stanza.
- Eden.. – la scossi leggermente facendola svegliare, strofinandogli leggermente la gamba con la mano. Lei sospirò silenziosamente e si strinse al mio petto ancora di più.
- Dai piccola, devi alzarti. -
- Justin.. – gemette.
Oh, dio. Non mi provocare, non ora. 
- Vattene. – continuò Eden.
Devi alzarti. – ribadii.
Lei lentamente aprì gli occhi per poi chiuderli di nuovo.
- Mi sento una merda. – appoggiò la testa sulla mia spalla, poi si alzò e andò in bagno.
- Che ore sono? – chiese prima di chiudere la porta.
 - tra un minuto le 10. – mentii con calma.
I suoi occhi si spalancarono e corse verso il telefono. Io mi alzai e presi qualcosa per fare colazione – o forse dovrei dire pranzo?
Quando tornai in soggiorno Eden aveva il viso coperto da lacrime, mi precipitai subito da lei.
- Hey hey hey, perché stai piangendo? – le domandai con dolcezza asciugandole le lacrime con le dita.
- E’ che… - non riuscì a continuare la frase che iniziò a piangere più forte.
La strinsi a me per tranquillizzarla.
- Tre ore di ritardo alla mia prima prova, ora Scooter penserà che io sono inaffidabile, non si fiderà di certo di me e mi odierà. – disse tra un singhiozzo e l’altro.
Era difficile trattenermi dal ridere, era così tanto drammatica?
- I miei ballerini saranno incazzati, Leo e Scooter anche. Ho deluso tutti. Mi sento una merda, non ho energie, al momento sono crollata moralmente, ho i crampi e per coronare il tutto, mi sono arrivate le mie cose. – sussurrò timidamente l’ultima parte.
- E ora sono seduta qui come un’idiota a sfogarmi con Justin Bieber, sono così stupida. – pianse ancora più forte.
Mi  lasciai comunque uscire un sorriso e la abbracciai strofinandole la schiena.
- Non sei stupida. Scooter sarà arrabbiato con me, non di certo con te. Non è colpa tua, io dovevo impostare la sveglia. Nessuno è deluso da te, Eden.- Dissi baciandole la fronte.
Andai in camera e mi cambiai, poi accompagnai Eden a casa sua e mentre la aspettavo in macchina, decisi di chiamare il mio manager.
- Dove sei? – rispose Scooter al primo squillo.
- Sulla buona strada.. mi dispiace.- dissi con calma.
- Justin.. quattro ore fa dovevi essere qui… perché sei così in ritardo?! E anche Eden dovrebbe essere qui già da un pezzo! – la sua voce tuonò attraverso il cellulare.
- Scooter calmati! – urlai. – Ci siamo addormentati sul divano e mi sono dimenticato di impostare la sveglia, siamo in ritardo è vero, ma non è morto nessuno!-
- Questo non è accettabile da parte vostra! – urlò lui ancora più forte.
- Va bene, ho capito. Ma non te la prendere con Eden. – lo implorai.
- Justin, non ho intenzione di andarci piano con te, quindi perché dovrei andarci piano con lei? – percepivo tutta la rabbia nella sua voce.
- Non ha avuto un buon risveglio e per di più sta anche male. – cercai di difenderla.
- Non importa se sta male, è in ritardo di quattro ore! -
- Ma ha il ciclo.. -

- Oh.. – disse Scooter goffamente.
- Quindi cosa intendi fare, licenziarla? È colpa mia, comunque. – sospirai.
Come vidi Eden venire in auto riattaccai.
Entrò, allacciò la cintura di sicurezza e misi in moto.

 
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Capitolo 6
*** FIVE ***


 

Five.

- P-posso avere un tuo autografo, per favore? –


*Eden*


Quando finalmente arrivammo alla scuola di ballo, Scooter, il tempo di guardarci, e già era incazzato.
Avevo la sensazione che oggi non sarebbe stato un grande giorno, non potevo credere di aver pianto davanti a Justin e di avergli detto che avevo il ciclo… mi sono messa in imbarazzo da sola.
- Mi dispiace per il ritardo, ragazzi. – mi scusai con i miei ballerini, buttando la borsa per terra.
- Non ti preoccupare, abbiamo comunque provato tutte le performance, quindi non ci hai fatto perdere tempo. – disse Indi facendomi l’occhiolino.
- Voi ragazzi siete fantastici. – ammisi racchiudendo tutti in un abbraccio di gruppo.
- Oh Justin. – sospirai ricordando che anche Justin era nella stanza e ne approfittai per presentargli la mia crew. – Lui è Indiana Mitchell, ma noi la chiamiamo Indi, loro sono Kobe Martin, Georgina Clyde e Sadie Kadden. Dove sono i tuoi ballerini? – gli chiesi, e lui si strinse nelle spalle.
- Scooter li ha mandati a casa. – sospirò prima di sedersi sul pavimento e appoggiandosi alla parete a specchio della scuola di ballo.  – Quindi rimarrò qui per vedere te. – aggiunse con un sorrisetto impertinente. - cercherò di non distrarti. – finì facendomi un occhiolino, e io alzai gli occhi al cielo facendolo ridere.
- Bene, stasera proviamo Tonight I’m Getting Over You, Battlefield, Give Your Heart A Break, Ready Or Not, e infine This Kiss. – dissi, la crew annuì e ci mettemmo ognuno nella sua posizione.

*Justin*

La guardai con soggezione mentre ballava in modo perfetto, e solo con il reggiseno sportivo potrei aggiungere. Nessuno dei ballerini sbagliò un passo, fu uno spettacolo molto bello.
Ero così preso a guardarla che non mi accorsi neanche che Scooter e Alfredo si erano seduti accanto a me.

- Siamo stati grandi ragazzi! – esultò Eden riprendendo fiato. Riniziò a cantante per altri quaranta minuti.
I ballerini si diedero il cinque e si unirono in un abbraccio di gruppo conversando un po’, io ovviamente, non riuscii a capire mezza parola ma probabilmente stavano parlando delle ottime prove che avevano fatto. Eden prese la sua borsa da terra e si diresse verso il bagno.
- Siete stati incredibili. – mi complimentai con i ballerini facendoli sorridere. – Da quanti anni ballate? -
- Da quattordici anni. Ho iniziato a quattro anni.  – disse una ragazza dai capelli scuri, mi sembra che il suo nome fosse Georgina.
- Io da poco più di dieci anni. – rispose allegramente Sadie
- Circa undici anni. Ho iniziato lezioni di ballo a sette anni ma in realtà danzavo da quando ho iniziato a camminare – spiegò Kobe.
- Mi sembra, a quattro anni. Quindi sono già quindici anni. – Annunciò Indi infine.
- Tutti quegli anni di corsi di danza sono stati ripagati, eh? – chiese Scooter, tutti annuirono.
- Girerete il mondo con Eden, non è una cosa da poco. – aggiunse Scoot.
- Non ci posso ancora credere. – esultò Sadie con un sorriso stampato sul viso. La conosco da circa un’ora e non ha mai smesso di sorridere.
- Siamo così grati a Eden di averci scelto tra circa cento persone che hanno partecipato alle audizioni. E’ una ragazza sorprendente. –aggiunse Kobe.
Io annuii, la pensavamo allo stesso modo.
Eden entrò nella sala un po’ agitata, poi però sorrise appena ci vide parlare tranquillamente.
Si andò a sedere sulle ginocchia di Indi.
- Hey, come stai? – disse baciandogli la guancia e avvolgendo le braccia intorno al suo collo.
Indi invece posò le mani sui suoi fianchi accarezzandoli.
I miei occhi si fecero più scuri, sembravano una coppia osservando il modo in cui lei si sedette così comodamente sulle sue ginocchia e come quel bacio sembrava così naturale.
Quando le loro mani si intrecciarono sentii la gelosia crescere dentro di me.
- Io sto bene, tesoro. Te? – chiese Indi.
La chiama tesoro? Davvero?
- Sono stata meglio. – sospirò Eden appoggiando la testa contro la sua spalla.
- Eden. – la chiamò Scooter.
Lei si ricompose leggermente. – Sì? -
- Da quanto tempo balli? – chiese il mio manager.
Grazie a Dio non aveva detto niente sul nostro ritardo.
- Da sempre, ma non ho mai preso lezioni di danza .- rispose stringendosi nelle spalle.
- Che cosa? – urlò Alfredo incredulo.
- Non ho mai preso lezioni di danza. – ripetè Eden con calma.
- Ma come? È impossibile. Sei allo stesso livello dei tuoi ballerini! – affermò Alfredo.
- Non esagerare dai. – arrossì Eden.
Nella sala tornò il silenzio, si sentiva solo il respiro pesante dei ballerini e il telefono di Fredo vibrare nella sua tasca.
- In questa squadra ci diciamo tutto. – iniziò Scooter rompendo il silenzio. – come dico sempre, l’onestà è la miglior politica. Giusto Justin? -
- mh, si. – risposi cercando di capire dove voleva andare a parare.
- Allora tu e Indi vi frequentate? – domandò Scooter a Eden.
se la risposta fosse stata di si, le possibilità di chiederle di uscire insieme sarebbero diminuite in una frazione di secondo.
Loro si guardarono per un secondo prima di ridere a crepapelle.
- Ma che diavolo, no! – rise Eden asciugandosi le lacrime agli occhi.
- Sarebbe così strano!- aggiunse Indi.
- Lui è come un fratello per me. – spiegò.
Grazie a Dio, cazzo.
 
*Eden*

Osservai Justin sorridere come spiegai che Indi non era il mio fidanzato.
Voglio dire, lui è un ragazzo bello, dolce, premuroso, e sarebbe anche un fidanzato perfetto ma lo conosco da tanti anni, sarebbe come uscire con un fratello.
- Perché sembri così felice, Bieber? – domandai a Justin con un sorriso da bastarda.
Era evidente che si era ingelosito, tanto valeva attaccargli un post-it in fronte con scritto ‘sono geloso’
- Per nessun motivo, Blakely. – rispose innocentemente.
Alfredo ridacchiò scuotendo la testa.
- Voi ragazzi potete andare adesso,  siete stati qui per oltre cinque ore. Grazie per essere venuti in orario. – disse Scooter ai ballerini sottolineando le parole ‘in orario’
Salutai tutti i miei ballerini che abbandonarono la palestra.
- Quello che è successo oggi, ovvero quattro ore di ritardo, non è accettabile. – inizò a rimproverarci Scooter.  Non gridava, era anche fin troppo calmo. – Non è successo niente di grave stavolta, ma vedete di non ritardare di nuovo. – parlò con fermezza. – okay? -
Io e Justin annuimmo.
- Mi dispiace davvero tanto Scooter. – chiesi di nuovo scusa.
- Va tutto bene, Justin mi ha spiegato il motivo del ritardo. – mi sorrise comprensivo – Bhé, io ho una riunione quindi vado, voi ragazzi potete anche tornare a casa. -
-  Ciao. – lo salutai.
- Vado anche io. Ci vediamo domani mattina – affermò Alfredo.
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
- A domani amico. – lo salutò Justin, Fredo se ne andò lasciandoci soli.
- Quindi ad.. -  - Ora dob… - parlammo contemporaneamente iniziando a ridere come idioti.
- si torna a casa. – affermò Justin.
- io stavo per chiederti se ti andava di andare al McDonalds prima di tornare ognuno a casa propria – gli proposi sorridendo prendendo la mia borsa.
- Sì certo. Aiutami ad alzarmi-
Lo presi per le mani e lo tirai su grugnendo ma non ci riuscii e caddi con il culo per terra.
-  Non posso farcela, sei troppo grasso. – risi io.
- Sono  grasso? – sbuffò Justin con un’espressione scocciata.
- no, volevo solo dire che.. -
Justin mi interruppe ridendo.
- e così Eden mi dice che sono grasso. – mise il broncio prendendomi per la manica e buttandomi a terra e caddi su di lui, sul suo cavallo.
- Non è colpa mia se non sei in forma. – mi strinsi nelle spalle, cercando di non sorridere.
- Non sono in forma?! – chiese tirando su la maglietta per mostrarmi gli addominali.
oh dolce Gesù bambino.
- Bello eh? – rise fissandomi.
- Ho visto di meglio. – sospirai, sentendo le sue mani posarsi sui miei fianchi.
- Oh, ma davvero? – disse guardandomi negli  occhi.
I suoi erano dorati, e erano così vicini ai miei che sentii il suo respiro sulla mia pelle.
- Mhmm. – mormorai.
Si continuò ad avvicinarsi facendo toccare i nostri nasi.
- E’ meglio andare. – sussurrai goffamente contro le sue labbra rompendo il silenzio e alzandomi rovinando il momento che si era creato. Tranquilla Eden.

*Justin*

Stavo per baciarla, ero così vicino.
- B-benvenuti al McDonalds, come p-posso aiutarvi? – balbettò il ragazzo dietro il bancone guardando Eden, evidentemente era nervoso a causa della sua presenza.
- mh, vorrei ordinare l’happy meal, pepite e succo d’arancia. – disse Eden cortesemente con un sorriso stampato sul volto.
- Davvero Eden? L’happy meal? Quanti anni hai? – le chiesi scuotendo la testa. – Io prendo un Big Mac e una sprite. – ordinai.
Poggiai venti dollari sul bancone e lui mi consegnò il resto.
- ehm.. – il cassiere con la targhetta con su scritto ‘Josh’ cercò di attirare la nostra attenzione. – p-posso avere un tuo autografo p-per favore? – chiese guardando Eden.
- il mio? – domandò Eden.
- ..sì, sono un tuo fan. – ammise con la voce un po’ tremolante.
- oh certo! – sorrise Eden firmando il retro della ricevuta consegnandola al ragazzo.
- Grazie – lui sorrise – qui ci s-sono i vostri pasti. Buona g-giornata. -
Prendemmo i nostri vassoi e ci andammo a sedere a uno dei tavolini liberi.
- Primo fan, eh? – domandai, Eden sorrise ed annuì.
- Non pensavo che la gente mi avrebbe riconosciuto. – ammise lei.
- Eden stai scherzando? Parlano tutti di te in questo periodo, chiunque sa chi sei, quello sarà stato il primo fan che hai incontrato, ma non sarà l’ultimo. -
- Lo pensi davvero? – mi chiese
- certo- risposi addentando un pezzo del mio hamburger.
- uhm.. scusate se vi interrompo.. – un ragazzo di circa ventuno anni si rivolse a Eden.
- Siamo dei tuoi grandi fans, possiamo avere un tuo autografo o fare una foto con te? – domandò un altro ragazzo.
- Sì! – esultò Eden alzandosi e mettendosi in mezzo ai due ragazzi per la foto per poi firmare le loro magliette.
- Allora, potremmo avere il tuo numero? – chiese il primo ragazzo speranzoso.
- No, mi dispiace ragazzi. – ridacchiò Eden.
- Ci hai provato. – rise l’amico accanto. – Grazie per tutto Eden. – sorrise lui baciandole la mano.
- Edenators per sempre. – gridarono mentre uscirono dal ristorante facendo ridere Eden che tornò seduta accanto a me.
- Pronti a partire? – dissi una volta che finimmo di mangiare.
- Si, andiamo. Ti avverto: mia sorella è pazza di te, ti chiedo scusa per tutte le cose imbarazzanti che può dirti o farti. -
- Va bene. – risi io.

-

- Hey Justin, è un piacere conoscerti. – un ragazzo seduto a bere un frullato mi tese la mano, immaginai fosse il fratello di Eden. – Sono Dale, il preferito di Eden. – aggiunse scherzando.
- Piacere mio. – sorrisi io leggermente.
Prima che potessi dire altro Eden mi prese per il braccio trascinandomi al piano di sopra.
- Lui era mio fratello, parla solo di lavoro, pulcini e auto. E’ un coglione. – alzò gli occhi al cielo. - Adesso che ci penso potreste diventare ottimi amici. -
- … i miei sentimenti! –misi il broncio toccandomi la parte dove c’è il cuore.
- Oh shh! – ridacchiò lei trascinandomi all’interno davanti l’ultima camera del corridoio.
- Chanelle? – chiamò Eden bussando alla porta.
- Aspetta Steph.. – sentì una ragazza mormorare all’interno della camera. – Cosa c’è? – urlò.
- posso entrare? – domandò Eden.
- HO DA FARE! ….è solo mia sorella. – disse la ragazza infastidita.
- Ho un amico con me, è un bel canadese. – sospirò Eden.
- Davvero? – la voce si avvicinò alla porta.
- Si cavolo, basta che apri la porta Chanelle!-
- E’ la persona che penso che sia? -
- Sì, sbrigati ad aprire questa porta.
– sbottò impazientemente Eden.
- Ma i miei capelli sono un disastro! -
- Ok, ciao allora. – gridò Eden trascinandomi in camera sua.
mi buttò letteralmente sul suo letto e Benji, il suo cane, occupò l’altra metà.
- Xbox? – mi propose offrendomi un controller.
Sorrisi prendendolo, giocava anche all’xbox? Impressionante.
- non c’è posto per me – mise il broncio tentando di far scendere il cane dal letto.
Allargai le mie gambe e gli feci cenno di sedersi avanti a me. Sorridendo, lo fece. La sua schiena era premuta sul mio petto tonico, mi piaceva essere così vicino a lei.
- Sei pronta? Ti farò un culo enorme. – affermai io
- Non mi sottovalutare, Bieber. –rispose a tono lei.
Percepivo il suo sorriso compiaciuto.
- Boom! – esultò dopo aver vinto il primo gioco “Call Of Duty”
- Ti ho lasciato vincere. – mentii io.
- mmh, si certo. – ridacchiò lei impostando un altro gioco.


@ justinbieber : @ EdenBlakely solo tu sei riuscita a battermi a Call Of Duty ... come è successo?!
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Capitolo 7
*** SIX ***


Six.

Ma non posso passare la mia vita continuando a pensare a questo senza fare nulla.

*Justin*

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LA POP STAR JUSTIN BIEBER E LA NUOVA CANTANTE EDEN BLAKELY AVVISTATI INSIEME..DI NUOVO.




Eden (18 anni) è nuova al mondo della fama. Lei ha firmato il contratto all’ Island Def Jam Music Group pochi mesi fa e ha già milioni di fans. Non solo ha talento, ma anche un bell’aspetto e un cuore d’oro.
Justin Bieber (18 anni) ha iniziato il suo tour mondiale il 29 settembre a Glendale, tre giorni fa.
Il cantante ha annunciato su twitter che la Blakely sarà l’atto di apertura del tour.

Bieber e Blakely sono stati avvistati tutti i giorni negli ultimi 11 giorni. Al cinema, alle partite di basket, al McDonalds,  ai centri commerciali, ai parchi e anche all’ingresso delle loro rispettive case. I due si sono anche scambiati un bel po’ di tweet.
..sono entrambi giovani artisti, cosa vi fa mettere in discussione il loro rapporto?
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Lessi l’articolo più e più volte.
La verità è che mi piaceva, mi piaceva passare tempo insieme a lei, perché è perfetta.

- Justin!- Alfredo scroccò le dita davanti al mio viso.
- Eh? -
- Preparati, la cena è alle 7:00. – mi ricordò lui.
Abbiamo preparato una cena per festeggiare l’inizio del tour, c’è la mia crew, mia madre, la crew di Eden e i suoi genitori.
- Amico, perché non le chiedi di uscire? E’ super ovvio che ti piace, e sono abbastanza sicuro che ricambia, cosa stai aspettando? – mi domandò Fredo.
Feci spallucce. – Non lo so. Forse ho paura di un rifiuto. – sospirai.
- Ma ti stai ascoltando? Dannazione, ragazzo. Sei Justin Bieber, il ragazzo più fiducioso in questo mondo. Potresti avere qualunque ragazza. – affermò.
- Non ho avuto Selena. – lo interruppi.
- L’hai avuta. Per ben due anni. Se poi non ha funzionato non è colpa tua. – disse scuotendo la testa.
- Mi ha spezzato il cuore, e lo potrebbe fare anche Eden. – sussurrai.
- Non paragonare tutto a Selena. Il vostro rapporto era tossico. E poi le rotture fanno parte della vita, ognuno prova a cercare la persona giusta.. ed Eden potrebbe essere quella persona, ma non lo saprai mai se non corri il rischio. – provò a convincermi Alfredo.
- E se non lo è? Non è che possiamo essere amici come prima, sarebbe troppo strano. L’ho incontrata poche settimane fa ma lei significa già tanto per me, non voglio perderla. – spiegai.
- Non volerai mai se hai paura di cadere. – pronunciò quelle parole scoppiando a ridere. – questa conversazione sta diventando troppo profonda. E poi è ora di andare. Pensa positivo, se dice di no, è lei a perderci. -
- Grazie fratello. – gli sorrisi correndo nella mia camera per cambiarmi.
Dopo la conversazione con Fredo, nella mia testa si aprì un vero e proprio dibattito: dovevo o non dovevo provarci?
Se avrebbe detto di si, saremmo diventati la coppia più perfetta che questo mondo avrebbe mai avuto ed io sarei stato il ragazzo più felice del mondo.
Ma se avesse detto di no la nostra amicizia sarebbe stata imbarazzante e scomoda, avrebbe lasciato anche il tour? urgh.
Il mio cellulare squillò trascinandomi fuori dai pensieri.
Sorrisi vedendo il nome sullo schermo.

DaEden
Messaggio: Sei quasi pronto Jus?

Sorrisi prima di risponderle. Lei era l’unica che mi chiamava così, perché sapeva che mi dava fastidio il nomignolo ‘Jus’

AEden
Messaggio: Mi servono altri dieci minuti, devo sistemare i miei capelli. (:

DaEden
Messaggio: Sbrigati ):

Ridacchiai sistemandomi i capelli e mi spruzzai del profumo.
Mi vestii, mi abbottonai la camicia, presi il mio telefono e corsi giù per le scale.

A: Eden
Messaggio: Pronto.

Quando scesi l’ultimo scalino il respiro mi rimase in gola.
Eden era lì, più bella che mai. Indossava un vestito giallo, i capelli sciolti leggermente ondulati alle punte.
- Hey – mi salutò con un po’ di imbarazzo appena si accorse che i miei occhi indugiavano il suo corpo.
- Ciao, sei bellissima. – le sussurrai.
- Dai, smettila. – arrossì leggermente. – pronto a partire? – indicò la porta alle spalle e io annuii.
- Bella macchina. – esclamai guardando la Lexus parcheggiata nel mio vialetto.
- Lo  so, è tutta mia. – disse Eden appoggiandosi al cofano dandomi la visione perfetta del suo culo perfetto. – scherzo, è di mio padre, purtroppo. -
Era una bellezza di macchina.
Entrai in auto e mi allacciai la cintura, mettendo una mano sulla leva del cambio. – questa ha una carica potentissima, non è vero? – domandai retorico.
- Sì, e non mi trattengo ad usarla. Mi piace andare veloce e mi piace sentire il rumore del motore. – disse ridendo. – non voglio ucciderti, solo avvertirti se il tuo cuore dovesse battere troppo veloce. -
“ già mi fai battere il cuore troppo veloce.”pensai.
Appena uscimmo dal mio vialetto i paparazzi ci inseguirono, a quanto pare avevano associato la Lexus a Eden.
Quando ci fermammo davanti al semaforo, non potei far altro che ridere insieme a lei. Non avrei mai immaginato lei al volante guidare così veloce.

Quando arrivammo al ristorante, tutti erano già seduti al tavolo in attesa del nostro arrivo.
Attraverso i vetri scuri si potevano vedere i paparazzi circondare l’automobile, era impossibile per noi uscire da lì con sicurezza.
- Invio un messaggio a Kenny e Troy. – disse Eden tirando fuori il suo cellulare.
- Troy? – chiesi io.
- La mia guardia del corpo sexy.. – spiegò lei.
- L’hai assunto solo perché è sexy.. – scossi la testa ridendo.
- non solo per quello. – rise lei.
 Quando Kenny e quello che immaginai fosse Troy ci raggiunsero spinsero i paparazzi e ci portarono fino alla porta d’ingresso del ristorante, la mia mano era appoggiata sulla vita di Eden in modo protettivo.
- Hey! – ci salutarono tutti appena entrammo.
- Justin.. vieni qui. – mi chiamò Eden. Mi avvicinai a lei e intrecciai la mia mano con la sua,sentendo le dita formicolare.
- Questi sono i miei genitori, Susan e Darren Blakely , e mio fratello e mia sorella , Dale e Chanelle ma li hai già incontrati . – sorrise lei presentandomi tutti.
- Piacere di conoscervi. – Tesi la mano libera nella direzione dei genitori che la strinsero con affetto.
- E 'bello vedervi di nuovo - aggiunsi riferendomi ai fratelli.
- Avrai cura di nostra figlia, vero? Aiutarla con la fama, ecc.. sai cosa vuol dire, no? – disse la signora Blakely sorridendo.
Chiacchierai un po’ con loro e dopo decisi di presentare Eden a mia madre.
- Mamma, questa è Eden. Eden, lei è Pattie Mallette. –
Mia madre, come al solito, sorrise e l’abbracciò felice di conoscerla. 
Incrociai gli occhi di mia madre che mi guardavano con sguardo complice, aveva capito che ero attratto da Eden.
- Vuoi sederti accanto a me? – sussurrai ad Eden posando una mano sulla sua schiena.
Annuì semplicemente sorridendo.
- Per il Believe Tour. – Scooter alzò un bicchiere in aria.
- Per il Believe Tour! – applaudimmo tutti insieme scontrando i nostri bicchieri.

*Eden*

- Ti ho detto che sei bellissima stasera? – mi domandò Justin.
Dopo una meravigliosa cena con la crew, Justin mi propose di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia e io, ovviamente, accettai. Ed è proprio dove siamo ora: a piedi scalzi, sulla sabbia, le nostre mani intrecciate e il mio stomaco pieno di farfalle
svolazzanti.
La luce della luna illuminava le increspature del mare, era bellissimo.
- Almeno trenta volte. – risi baciandolo sulla guancia.
- Lo dico di nuovo allora. Sei bellissima stasera. -
Lo guardai negli occhi senza dire niente, gustandomi tutta quella magia.

- Eden? – disse Justin dopo un po’ di minuti di silenzio confortevole. Ci eravamo fermati a osservare l’oceano, la mia testa appoggiata sulla sua spalla.
- Mmh? – mormorai.
- Devo dirti una cosa. –iniziò. Le sue mani iniziarono a torturarsi a vicenda. Sembrava nervoso.
- Cosa c’è? – domandai un po’ preoccupata.
- Non so se questo causerà danni alla nostra amicizia, e sappi subito che non voglio perderla. Ma non posso passare la mia vita continuando a pensare a questo senza fare nulla. Il fatto è che, Eden, lo so che non ci conosciamo da tanto tempo ma sento che mi piaci davvero. – i miei occhi si spalancarono. – e io non so se ricambi però.. voglio dire.. intendo.. -
- Justin. – provai a interromperlo senza risultati.
- Vorrei capire, perché quando ti prendo per mano o quando mi avvicino a te .. -
- Justin.. – riprovai a fermarlo senza riuscirci.
- .. o quando ti tengo tra le mie braccia, sento qualcosa.. qualcosa che non ho mai sentito con nessun altro. Non posso fare a meno di sorridere se so che tu sei qui con me. Sei semplic-
Stavolta lo interruppi  schiantando le mie labbra contro le sue.
Inizialmente sembrò sconvolto da quel gesto, ma ben presto ricambiò il bacio.
Le mie braccia si strinsero intorno al suo collo e le circondarono la mia vita facendo avvicinare il mio corpo al suo.
Percepii il suo sorriso nel bacio e mi staccai dalle sue labbra lentamente.
-  Anche tu mi piaci. – sussurrai.
- Sei sicura o me lo stai dicendo solo per..-
lo interruppi di nuovo. - Sono sicura Justin. Mi piacevi anche prima di ammettere tutto questo.
Guardai verso il basso e senza dire nulla, lui con un dito sollevò il mio mento e premette le sue labbra sulle mie ancora una volta, prima di iniziare a camminare di nuovo sulla spiaggia.
Non aveva bisogno di nessuna parola, il suo sorriso diceva tutto.

*Justin*

Il. Miglior. Bacio. Di . Sempre.

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Capitolo 8
*** SEVEN ***


Seven.
 
Voi due sareste perfetti insieme.


 



*Justin*

- Hai imballato tutte le tue cose? – le domandai baciandole la fronte.
- Non ancora.- sospirò Eden. - Lo faccio dopo, voglio le coccole ora. – gemette strofinando il viso nell’incavo del mio collo.
Chiusi gli occhi ascoltando il suono del suo respiro morbido sulla mia pelle.
Le accarezzai i capelli e iniziai a canticchiare ‘Die in your arms’ e appena lei riconobbe la melodia iniziò a cantare con me.
- E’ meravigliosa questa canzone. – affermò baciando il mio petto nudo, proprio sopra la mia corona tatuata.
- non bella come te. – sorrisi baciandole le labbra carnose. – non vedo l’ora di dire a tutti che sei mia. -
- ah si? -

- si.. voglio dire: ‘lei è Eden, la mia ragazza’ – mormorai facendola sorridere.
Erano passati due giorni da quel bacio mozzafiato, il miglior bacio che abbia mai avuto.
Ogni volta che sfioro le sua labbra sento la stessa scintilla, che ormai non va più via.
Mi fa impazzire e non se ne rende nemmeno conto.
In realtà non le avevo ancora chiesto ufficialmente di essere la mia ragazza, ma praticamente era quello il suo destino.
- Hey Eden. Dopo il primo concerto di domani, ti porto a cena fuori ok? -
- Mi piacerebbe molto. -
Si avvicinò per baciarmi e appena io approfondii il bacio si staccò.
- Devo fare i bagagli.. – sussurrò.
- Se proprio devi. -
- Non ci metterò molto.
– si alzò dal letto e entrò nella cabina armadio, io intanto accessi il mio portatile e entrai su twitter.

@justinbieber: # BELIEVETOUR inizia domani #EXCITED

@justinbieber: @EdenBlakely veloce con la valigia!
- Ciao ragazzi! – dissi mentre registravo la twitcam per i miei fans. – sto aspettando Eden che sta ancora finendo le valigie per il tour, appena ha fatto si unisce a noi e risponderemo alle vostre domande. Ecco la sua camera – ridacchiai mentre girai il portatile facendo vedere a tutti la stanza color menta con i mobili bianchi. – e guardate che faccina da pulcino. – dissi avvicinando il computer a una cornice che ritraeva Eden che faceva facce stupide con la sua migliore amica.
- stai parlando di te stesso? – sentii urlare Eden dalla cabina.
- no! Sto parlando con i miei beliebers tramite la twitcam. – risposi tranquillamente.
- Ah, va bene. -
- Vieni qui piccola! – urlai.
I miei occhi si spalancarono a quello che avevo appena detto.
L’avevo chiamata ‘piccola’ in una twitcam dove tutti l’avrebbero sentito. Merda. E cosa cazzo faccio adesso?
Scenario 1: sbattere il portatile a terra e poi twittare: problemi tecnici.
Scenario 2: difendermi dicendo che io chiamo tutti ‘piccola’
Scenario 3: correre via
oppure.. scenario 4: comportarsi come se non fosse successo niente.
Decisamente il numero 4.

Eden mi raggiunse sedendosi sul letto accanto a me.
- Perché non ti metti una camicia? – chiese lei prima di colpirmi il petto dolcemente.
 - Perché ai fans piace, vero ragazzi? – dissi ridendo mostrando i muscoli.
- Smettila. – disse ridendo tirandomi le braccia giù. – Prima domanda: Justin, quanto ci metti per sistemarti i capelli? – Eden lesse uno dei tweet sullo schermo.
- Umm.. 10/20 minuti. Non ho molto tempo per me stesso – scherzai con un sorriso impertinente. – Prossima domanda, Eden puoi incontrare e salutare i fans in tour? -  Lessi io.
- Non lo so. – rispose stringendosi nelle spalle. – posso farlo in strada, ma è troppo tardi per organizzare biglietti ai concerti. – spiegò mettendo il broncio.
- Puoi partecipare ai meet&greet con me. – gli proposi dandogli una gomitata.
si mise a ridere e poi continuammo a leggere.
-Com’è Eden quando non ci sono le telecamere? Esattamente come quando ci sono, lei non è falsa, è come la vedete adesso. Una specie di pazza strana. – risposi io.
Lei rimase a bocca aperta e mi colpì la spalla.
- sto scherzando, è una bella persona dentro e fuori, e divertente.
Eden arrossì alle mie parole e una fan scrisse Eden, hai bisogno di un ventilatore?
Eden sorrise. – No, arrossisco sempre non fateci caso. -
- Scriverete una canzone insieme? Forse, un giorno. – risposi io con un sorriso.
- Eden, qual è la tua canzone preferita di Justin? Umm, ne ho diverse. Favorite Girl e Fall, ma confesso che One Time le batte tutte. – Rise iniziando a cantare One Time e imitando il video musicale.
- Basta! – mi lamentai io.
Lei non lo fece, quindi la spinsi delicatamente ma cadde dal letto facendo un tonfo a terra.
- Merda! Scusa Eden. – dissi appoggiando il portatile sul letto mostrando ai miei fans i miei addominali, e loro di certo non si lamentarono.
- Stai bene? – domandai, lei rise e annuì.
- Non mi sento più il sedere. – sussurrò per non farsi sentire, cercai di non ridere e tornai a guardare lo schermo. 
Ignorando tutte le domande su di me, ne trovai una rivolta a Eden.
- Eden ho comprato i biglietti per il concerto di Justin solo per vederti, mi può seguire? @ EdensManwhore  non so se dovrei essere offeso oppure.. – scherzai io.
- certo tesoro, ti seguo subito. – disse prendendo il suo cellulare.
Justin hai intenzione di tornare insieme a Selena?
Rabbrividii a quella domanda.  Forse le mie ferite erano ancora fresche.
- No. Ho i miei occhi su qualcun altro. – feci l’occhiolino alla webcam.
- Chi? – chiese Eden a bocca aperta, con lo sguardo divertito.
- Te l’ho già detto chi. - la guardai in modo giocoso. – com’è avere Beyoncé come mentore? -
- Sorprendente. E’ bella e dolce. Mi ha dato un sacco di consigli e sua figlia.. aw! lei è così dolce. Ho bisogno di rivederla prima di andare in tour. -
- Posso venire anche io? – domandai eccitato.
- No! – rispose immediatamente Eden facendomi una linguaccia.
- Che cattiva – Mi lamentai.
 Lei mi mise la mano davanti alla bocca per farmi stare zitto ma io, invece, gli leccai il palmo.
- Hai leccato la mia mano. Che schifo! – urlò correndo verso il bagno per sciacquarsi.
E’ tipo una maniaca dei germi.
- Beh, io vado. Ciao, vi amo. Ci vediamo in tour! -
Prima che potessi stoppare la web Eden arrivò di corsa e saltò su di me.
- Swag! – urlò e chiuse il portatile.
Si mise a cavalcioni su di me e iniziò a baciarmi. Le nostre labbra si muovevano insieme ad un ritmo perfetto. Improvvisamente la sua lingua entrò nella mia bocca facendomi gemere di piacere.
- Perché tutto questo improvvisamente? – Domandai appena si staccò leggermente.
 - Ho davvero voglia di baciarti. – si strinse nelle spalle innocentemente con un piccolo sorriso sul volto.
Misi la mia mano dietro la sua testa avvicinandola a me e la baciai.
- Allora state insieme..? – una voce provenì dalla porta.
Eden velocemente si alzò da sopra di me e Chanelle comparì sulla soglia.
- No, un po’, non lo so, una specie. – spiegò Eden molto velocemente.
- Niente di ufficiale. – aggiunsi.
- Non dirlo a papà, per favore! Non voglio che applica la modalità “protezione” su di me mentre sono in tour con Justin.. – implorò Eden.
- Non lo dirò. – ci tranquillizzò Chanelle. – ma solo se mi procuri i biglietti dei One Direction per il mese prossimo. Sai, fanno un concerto a Los Angeles, ma è sold-out -
- Si, consideralo già fatto. Ora sparisci. -
Chanelle urlò per l’eccitazione e sparì in camera sua.
- Tu sei un buon amico dei One Direction, giusto Jus Jus? – mi chiese sbattendo le ciglia con un tenero broncio sulle labbra.
- Sì, gli chiederò dei biglietti, non ti preoccupare. – sorrisi io dandogli un bacio sulla fronte.
- Bene, io vado a salutare Beyoncé. – mi avvisò mettendosi gli occhiali e dei tacchi alti.
- Ma perché non posso venire?! – mi lamentai con un broncio.
- Perché fai il pervertito con lei! Mi ha raccontato di quella volta che le hai toccato il culo ai VMA! -
Mi misi a ridere. Bei ricordi..
- Ho avuto l’occasione e l’ho colta. – spiegai.
Lei mi fulminò con lo sguardo.
- Io ti tocco il culo tutto il tempo, eppure non ti lamenti mai. – dissi schiaffeggiando il suo culo.
- Oh dai. – arrossì. – Io vado, tu sbrigati. – Afferrò la borsa prima di uscire.
- ssssì. – urlai rincorrendola.

*Eden*
- Puoi sederti qui in salotto. Io finisco questa telefonata e ti raggiungo. – mi disse Beyoncé tornando nel suo studio e chiudendo la porta.
- Hey principessa! – dissi alla piccola bimba nella culla. – Vieni da zia Eden! – la presi tra le mie braccia.
Mi sedetti sul divano e la strinsi facendola ridere. Aveva la risatina più bella del mondo.
- Sei così bella piccolina. – affermai.
Justin mi guardò con un sorriso sul volto. Si, alla fine ha insistito così tanto che l’ho lasciato venire con me.
- Cosa c’è? – gli chiesi.
- Potresti essere una madre fantastica. – si sedette accanto a me accarezzando la manina della bambina.
- Lo pensi davvero? – mi lasciai sfuggire un sorriso timido.
- Sì. – mi baciò sulle labbra appena sentimmo il rumore e la luce di un flash.
- Siete stupendi. – urlò Beyoncé facendoci vedere la foto che aveva appena scattato. Sembravamo una famiglia ed era stupendo.
- Perché non mi avete detto che voi due state insieme? E da quanto tempo va avanti questa storia?-
- Beh.. Non è ancora niente di ufficiale. – spiegai.
- Non ancora. – aggiunse Justin baciandomi la guancia.
- Voi due sareste perfetti insieme. – urlò eccitata lei come un’adolescente.


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Capitolo 9
*** EIGHT ***



Eight.

E’ bello vedere finalmente un vero sorriso sul tuo viso.

*Eden*

- Eden tocca a te tra 15 minuti. –
gridò uno dei direttori di scena bussando alla porta del camerino.
Ero nervosa, ma i nervi erano sopraffatti dalla quantità di eccitazione che stava nascendo dentro di me.
Ero ansiosa, il mio piede sbatteva su e giù a ritmo incontrollato, il mio parrucchiere stava sistemando un ultima volta i miei capelli, lungo la schiena scorrevano i riccioli sciolti.
La mia stilista, Katrina, ha ritoccato la gonna sulla mia vita così da farla arrivare alla giusta lunghezza sopra le ginocchia.
Il mio abito era color oro, un due pezzi: una gonna e un top ritagliato che aveva paillettes ovunque. Mi ero innamorata di quel vestito appena Katrina me lo mostrò.
Sentii ad un certo punto la voce di mia madre, mi girai e fui felice di vederla insieme a mio padre.
- Sei stupenda principessa! – esclamò mio padre baciandomi sulla guancia.
- Oh Eden, sei così bella. – aggiunse poi mia madre abbracciandomi.
 - Siamo venuti a dirti che siamo orgogliosi di te e per augurarti buona fortuna per stasera. – sorrise mio padre.
Li ringraziai e li abbracciai di nuovo.
- Eden! – Leo entrò e mi prese per mano allontanandomi dall’abbraccio di gruppo. – Tra 10 minuti tocca a te, hai bisogno di un discorso preparativo per essere grintosa al tuo primo spettacolo. -
Lui mi trascinò nel corridoio della zona backstage dove si udivano i fans urlare il mio nome. Non quello di Justin. Il mio.
Noi tutti ci stringemmo in cerchio, i miei ballerini, Leo, mamma, papà, Dale, Chanelle, Lucy, Roman, tutta la crew di Justin e Justin.
Erano lì per sostenermi nel mio primo concerto in assoluto e nel primo concerto del secondo tour di Justin.
Sentivo il braccio di Justin intorno alla mia vita nuda e le sue dita disegnavano dei cerchi immaginari sulla mia pelle. Pattie se ne accorse e ci sorrise.
- Così eccoci qui. – iniziò Leo. – Sono stati due mesi molto impegnativi, ma ora ce l’abbiamo fatta. -  
- Non solo per Justin, ma anche per la crew di Eden. Se non c’eravate anche voi, questo concerto non sarebbe così speciale. Volevo ringraziare tutti, dai stilisti ai ballerini, e ovviamente Justin ed Eden, per il vostro duro lavoro e la dedizione per la squadra. – disse Scooter guardando il braccio di Justin.
- Sembra sia passata solo una settimana dal ‘my world tour’ – ridacchiò Kenny.
- Justin sei cresciuto così tanto da allora, siamo orgogliosi di te. – aggiunse Scooter.
Pattie era in lacrime, che Dio benedica quella donna straordinaria.
- Grazie ragazzi, significa molto- sorrise Justin.
- Eden sono così orgoglioso di te. Sono sicuro che avrai una lunga carriera, e oggi vogliamo vederti brillare su quel palco. – Leo urlò e tutti applaudirono.
Pattie recitò una preghiera prima che tutti noi mettemmo le nostre mani  al centro una sopra all’altra e gridammo ‘believe!’
- In bocca al lupo! – Leo baciò la mia guancia.
- Buona fortuna, bella. – Justin sorrise, e mi baciò affettuosamente sulle labbra.
Fredo mi fece segno di seguirlo sulla piccola piattaforma sotto il palco.
- Ci vediamo dopo lo spettacolo. – dissi io, sorridendogli e prendendo il microfono.
Aspettai che la piattaforma iniziasse a muoversi verso l’alto, in direzione del palco.
- 5…4…3…2…1…-
Un secondo dopo mi ritrovai sul palco, nessuna riproduzione musicale come sottofondo, solo i fans urlanti. Il mio cuore batteva così forte tanto da esser sicura che si sentiva così forte nonostante le urla.
Le luci erano ancora spente, ma un secondo dopo, illuminarono la mia figura e il fumo circondò le mie caviglie. Il pubblicò impazzì.
La musica partì e io iniziai a cantare la prima strofa.

I wanna smash your fears,

And get drunken off your tears.”

Kobe prese la mia mano e mi condusse giù per le scale dove tutti i ballerini iniziarono a ballare con me. L’adrenalina iniziò a scorrere nelle mie vene.
Era una sensazione incredibile, non riuscivo a vedere tutto a causa delle luci accecanti su di me causati dai flash, ma l’atmosfera era qualcosa di straordinario.
Stavo amando ogni minuto.
Avrei fatto volentieri questo tutte le notti della mia vita.
- Voi ragazzi siete incredibili! Grazie! – Urlai dopo l’esibizioni, un po’ a corto di fiato. Tutti gridarono.
- Siete pronti per Justin Bieber? – feci con le mani la forma di un cuore e camminai attraverso le tende ritrovandomi dietro le quinte.
Si congratularono tutti con me, felici e soddisfatti.
Mi guardai intorno in cerca di Justin, e si stava avvicinando verso di me, ma prima che potesse farlo, venne trascinato letteralmente nella direzione opposta, per venire legato a delle ali immense per la sua grande entrata.
Lui mi guardò e mise il broncio, io risi e gli mandai un bacio, facendolo sorridere.
Justin fece finta di prenderlo e di metterselo in tasca prima di sparire dietro le tende nere. Guardai sul monitor del backstage lui arrivare sul palco, con il suo volto pieno d’amore. Lo rendeva così felice esibirsi per i fans.

*Justin*

Dopo il mio primo concerto del tour ero esausto.
I fans erano stati incredibili, Eden era stata incredibile, anche io onestamente ero stato incredibile. Il tutto era così semplicemente incredibile!

- Hai intenzione di dirmi dove stiamo andando ora? – domandò Eden impaziente guardando fuori dal finestrino, il cielo era nero pece con qualche stella occasionale.
Avevo parlato con Chanelle di qualcosa che avrebbe sempre voluto fare Eden: era da quando aveva tredici anni che sognava di andare su una mongolfiera di notte con una persona speciale.
E ciò che Eden vuole, Eden avrà.
Appena ero tornato a casa avevo prenotato un volo in mongolfiera per due quella notte,   lei avrebbe amato tutto ciò, lo so.
- Guarda là Eden. – dissi indicando fuori dal finestrino uno mongolfiera in lontananza.
Lei rimase senza fiato e strinse il mio bicipite.
- E’ per noi? – chiese con entusiasmo.
Annuii. – ti piace?
- Sì! – esclamò baciandomi l’angolo della bocca. – Ho sempre sognato di andare in mongolfiera! Non hai idea di quanto lo desiderassi! -
- Già. – sorrisi nel vederla così felice, come una bambina.
- Kenny! Guida più veloce forza! – ordinò, Kenny si mise a ridere.
- Sì, signora. -

-

- Andiamo Justin! – strillò Eden correndo verso la mongolfiera. – Se non vuoi correre almeno cammina veloce! -
- Signor Bieber e Signorina Blakely,  è un piacere avervi a bordo questa notte. – ci salutò amichevolmente il proprietario aprendo il cancello del carrello facendoci entrare nella mongolfiera.
- Il mio nome è Frank, controllerò la mongolfiera mentre voi piccioncini vi godete la vista. -

-

- Bellissimo, vero? – Chiesi abbracciando Eden da dietro, osservando tutte le luci delle città e le stelle che illuminavano il cielo notturno.
Entrambe le mie braccia erano avvolte attorno alla sua piccola vita, lei appoggiò la schiena al mio petto.
- Questo è così perfetto. Grazie. Non c’era bisogno di farlo però. – si girò e mi baciò delicatamente sulle labbra.
- Farei qualsiasi cosa per te. -
Lei mi sorrise.
- Eden, sai già cosa provo per te, e penso che provi le stesse cose per me. Ho davvero voglia di farti mia.- ammisi io.
Lei rise e mi accarezzò la guancia con il pollice.
- Senza girarci intorno, potresti farmi il ragazzo più felice del mondo diventando la mia ragazza? -  chiesi nervosamente con un sorriso.
Prima che potessi aggiungere altro le sue labbra trovarono le mie. – Lo prendo come un sì? – volevo sentirglielo dire.
Eden sorrise nel bacio. – E’ un grandissimo sì. – mi abbracciò poggiando la testa sul mio petto.
- stanca, piccola? – le domandai, e lei annuì assonnata.  - ci credo, dopo l’esibizione di oggi. Sei stata davvero brava. – aggiunsi accarezzandogli la schiena.
- Grazie a te, fidanzato. – ridacchiò lei.
Risi baciandole la fronte, e lei sorrise amorosamente.

@justinbieber : Trascorrendo la notte con una persona speciale..

-

- Buonanotte, bella. – sussurrai al suo orecchio.
Si era addormentata in macchina, quindi la portai nella sua camera del bus sistemandogli le coperte fino alle spalle.
Andai nel piccolo salottino del bus.
- Com’è andata? – chiese Fredo sussurrando dato che la maggior parte della crew stava già dormendo.
Mi sedetti comodamente sul divano in pelle.
- A giudicare da quel tuo grande sorriso sul viso ha detto di sì, vero? – ridacchiò.
- Si. Eden Blakely è la mia ragazza. Io sono Justin, il ragazzo di Eden. E’ la mia ragazza ora. Eden Blakely è tutta mia ades..-
- Ho capito! – mi interruppe Fredo ridendo.
- Mi piace il modo in cui suonano queste parole – spiegai.
- Sono felice per te, è bello vedere finalmente un vero sorriso sul tuo viso. – disse seriamente.
Sapevo di non essere stato uno dei ragazzi più felici ultimamente, ma è impressionante come tutto è cambiato da quando ho incontrato Eden.
- Lei mi rende felice, tanto. -


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