Emerald

di Rouse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Emerald... capitolo 1

"La spada ancora bagnata dal verdognolo sangue lasciava dietro di sè chiazze scure sul terreno arido. Il giovane la trascinava a fatica, non gli era mai sembrata così pesante; zoppicava a causa della profonda ferita al fianco, il suo sangue purpureo si mescolava a quello demoniaco, ricoprendolo interamente.
La dama sollevò lo sguardo, gli occhi arrossati erano ricolmi di lacrime che le rigavano il bel viso, non riuscì a distinguere la figura che si stava avvicinando, il suo pianto irrefrenabile le appannava la vista...poi capì.
Le lacrime di disperazione si trasformarono in lacrime di gioia, corse verso l'amato e lo baciò come mai aveva fatto prima."
Kate richiuse il libro appena terminato in modo tale che il professore non la vedesse, lo nascose sotto al proprio banco... sorrise immaginandosi la scena letta.
L'insegnante leggeva ad alta voce, quella sua tanto detestata voce, senza ritmo, senza passione, senza nulla che invogliasse ad ascoltarlo.
La campanella risuonò nel corridoio, l'aula si svuotò in modo incredibilmente rapido, l'edificio venne avvolto da un rombo assordante, poi il silenzio. La ragazza si trovava nel solitario ingresso, camminava lentamente, la corta gonna dell'uniforme scolastica le sfiorava le gambe sottili ad ogni passo, la sua mente era un tumulto di immagini ed emozioni.
Avrebbe voluto che la sua vita non fosse quell'instancabile ripetersi di azioni giorno dopo giorno, giudicata per essere diversa dagli altri... o almeno per sentirsi diversa.
'Kate?' si voltò nella direzione da cui proveniva la voce, riconobbe nel viso che le stava sorridendo Anne: aveva un anno in più di lei, ma mentalmente avrebbe potuto averne cinque di meno...o forse di più..
Erano ormai fuori dall'istituto, il cielo grigio le sovrastava schiacciandole con le sue pesanti nuvole. 'Oh ciao...' rispose al suo enigmatico sorriso Kate, anche se avrebbe voluto far finta di non averla sentita e allontanarsi il più rapidamente possibile.
'Allora ci senti! E' da mezz'ora che ti chiamo!!' riprese lei, le si avvicinò e la prese sotto braccio, aggrappandosi come se non riuscisse più a camminare con le proprie gambe. Iniziò a parlare, un fiume di parole straripanti, ma Kate non la stava già più ascoltando...


Il tempo che il treno impiegò per arrivare sul binario le parve interminabile.. La stazione era affollata: un numero straordinario di persone camminava rapidamente su e giù per le larghe scale di marmo... sarebbe stato bello sapere perchè dovevano partire, per dove, quando...
Kate fece appena in tempo a sedersi che il treno si mosse, Anne stava facendo le sue considerazioni sull'abbigliamento (a suo parere orrendo) di una ragazza che aveva visto, sembrava che neppure la confusione che faceva da sottofondo potesse fermare la sua lingua.
Sospirò infilandosi la musica nelle orecchie, era nauseata da quella pressante presenza... anche se tutto quel giorno sembrava nausearla.
Guardando fuori dal finestrino il paesaggio che scorreva rapido, la sua mente si svuotò, la musica (forse a volume troppo alto) riusciva ad isolarla da tutto e da tutti. I suoi occhi verdi ruotarono rapido in direzione di un ragazzo che aveva preso posto davanti a lei... Aveva i capelli neri, tagliati corti e molto spettinati, era vestito interamente di nero, un cappotto grigio lo copriva fino alle ginocchia. La ragazza si riscosse dai propri pensieri accorgendosi di essersi incantata a fissarlo; gli occhi di lui, sebbene scuri, erano gelidi e penetranti, la mettevano a disagio.
Kate ritornò a guardare il paesaggio senza alcun entusiasmo, ma si rese conto che qualcosa nel riflesso del ragazzo era strano...
Fissandolo con più attenzione si accorse che nel vetro si rifletteva un'immagine deformata: la pelle era insolitamente pallida,il volto era sfregiato da una lunga cicatrice sopra l'occhio destro, i denti appuntiti, un ghigno inquietante.. Quando la ragazza si stropicciò gli occhi e li riaprì vide che al posto del mostruoso essere un sottile strato di ghiaccio aveva appannato il finestrino....
Probabilmente era stata la stanchezza... Kate non riusciva proprio a spiegarselo.
Il giovane sorrise, sembrava divertito dall'espressione incredula comparsa sul volto della ragazza.. Anne salutò l'amica con un sorriso e scese dal treno...Kate rimase qualche secondo a fissarla mentre si allontanava, solo quando il treno riprese la sua corsa si rese conto di essere rimasta sola.. con lui. Lo scompartimento era deserto, tranne per un uomo che doveva essersi addormentato...non poteva certo aiutarla.
Quelle che prima le apparivano come stupide fantasie ora la terrorizzavano... avrebbe voluto alzarsi, ma le gambe sembravano non riuscire a staccarsi da terra..
Il buio avvolse l'intero scompartimento: erano appena entrati in una galleria.. Un tonfo...poi la luce filtrò nuovamente all'interno del treno, accecando la ragazza.
Nel sedile davanti a lei non c'era più nessuno, il giovane era come svanito nel nulla.
"Tutto questo non ha senso..." sospirò avvilita. Il treno frenò di colpo, lei scese frettolosamente gli scalini di ferro, il vento le scompigliava i lunghi capelli castani costringendola a scansarli dal pallido viso.
Diede una rapida occhiata alla carrozza, anche l'uomo che stava dormendo sembrava scomparso... decise di non pensare più a quelle sciocchezze e di non farsi troppi viaggi mentali... come era suo solito fare.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Emerald... capitolo 2

Non riusciva a respirare...la gelida mano del ragazzo attorno al suo collo premeva con sempre maggiore forza, soffocandola.
La ragazza piangeva disperatamente, ad ogni singhiozzo il dolore aumentava... I grandi occhi neri di lui la fissavano sgranati... un ghigno apparve sul suo viso... lo stesso ghigno di quella volta...
Kate si svegliò ansando, riconoscendo la propria stanza fu rassicurata: aveva avuto un incubo; si portò ugualmente una mano alla gola, inarcando dubbiosa le sopracciglia. Si rimise sotto le coperte, quel sogno le era parso così reale che le sembrava di sentire ancora un dolore lancinante al collo.
Passò il resto della notte a rigirarsi agitata nel letto, la sveglia suonò che non era ancora riuscita a riaddormentarsi. Indossò frettolosamente la divisa della scuola... era andata davanti al piccolo specchio appeso alla parete per truccarsi quando vide un'enorme chiazza violacea sul collo.
Sussultando fece cadere la matita per occhi... Non poteva essere... Forse stava ancora sognando... Sua madre la chiamò dal piano di sotto... era in ritardo come al solito. Si coprì la gola con una lunga sciarpa e corse giù per le scale.
Arrivata in stazione salutò con un cenno della mano sua madre e si precipitò sul treno... Ancora col fiatone percorse il piccolo corridoio tra un sedile e l'altro.. il vagone era insolitamente silenzioso, guardandosi attorno si accorse che non c'era nessuno. ' Meglio..' pensò ' così potrò dormire in pace'. Si sedette... il treno cominciò la sua corsa, le piccole scosse sembravano cullarla, udiva solo il ritmico rumore delle rotaie sotto di lei.
Kate aprì gli occhi... doveva essersi addormentata... il treno era ancora in movimento..Si ricompose sul sedile..Quando alzò lo sguardo di fronte a sè rimase pietrificata... Il ragazzo del sogno, che aveva incontrato giorni prima sullo stesso treno, era seduto davanti a lei... Senza scomporsi rimase serio a fissarla. La ragazza si alzò di scatto, con una rapida occhiata scorse ogni sedile del vagone...non c'era nessuno.
Presa dal panico iniziò a correre il più velocemente possibile verso il vagone successivo, sperando di trovare qualcuno... Aprendo la porta sul suo volto apparve un'espressione di orrore.. Anche quel vagone era deserto.. erano completamente soli.
Voltandosi lo vide alzarsi e dirigersi verso di lei.. Sperò con tutta se stessa che quello fosse un altro brutto sogno, si pizzicò più volte la guancia...ma inutilmente.
Riprese la sua corsa verso la porta del bagno più vicino e vi si chiuse dentro... si rannicchiò a terra, come se così facendo potesse scomparire..
Sentì i suoi passi farsi sempre più vicini fino a quando non si fermarono davanti alla porta... Con uno scatto la chiave girò su se stessa come se avesse vita propria... La maniglia si abbassò... Con una sommessa risata il giovane aprì lentamente la porta...


Il ragazzo fece un passo verso di lei...istintivamente Kate si rannicchiò con le braccia strette attorno alle ginocchia... Gli occhi neri di lui continuavano a fissarla senza che neppure chiudesse le palpebre, sembrava ipnotizzato. Chinandosi lentamente avvicinò la mano al volto di lei.. “Non mi toccare!!” urlò la ragazza con tutto il fiato che aveva ... Nascose la testa tra le braccia.. molte volte si era domandata che cosa o a chi avrebbe pensato in un momento come quello... la verità era che non riusciva a pensare a niente..
D'improvviso il treno frenò bruscamente la scaraventò contro la parete.. il giovane perse l'equilibrio. La ragazza ne approfittò per rialzarsi e tentare di uscire, scappando il più lontano possibile da lui.
L'adrenalina le faceva battere il cuore all'impazzata, tanto da farle male al petto.
Giunta finalmente alla porta d'uscita scorrevole tirò con forza la maniglia metallica... ma nulla.. non si mosse di un millimetro.. Come impazzita urlò: “NO!!Maledizione no!!!”, avrebbe voluto scoppiare in lacrime, ma non era certo il momento di lasciarsi andare... doveva trovare una via d'uscita... in fretta.
Si precipitò verso la porta scorrevole del vagone successivo, ma anche quella era bloccata. La gente che si trovava sul marciapiede della stazione sembrava non accorgersi delle sue urla disperate contro il vetro...
Nel frattempo il ragazzo, il quale rialzatosi a sua volta l'aveva seguita, osservava compiaciuto la scena... calmo, immobile... come se sapesse che era tutto inutile.
Perfino i finestrini erano bloccati... Kate era ormai arrivata alla fine del treno... come un lampo un pensiero attraversò la sua mente: il capotreno doveva trovarsi per forza nei paraggi!
Si avvicinò alla cabina... con un cigolio la porta semichiusa si aprì del tutto... con orrore vide il corpo senza vita di un uomo in divisa... un grido le morì in gola.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Emerald.. capitolo 3

“Sono sempre stata una ragazza normale..” continuava a ripetersi “.. nella mia vita non succede mai nulla.. NULLA!.. è tutto così assurdo..”.
Il corpo esanime era rivolto faccia a terra... le mani erano strette in una rigida morsa... aveva visto spesso dei cadaveri per televisione, ma sapeva benissimo che erano solo degli attori.. ora invece.. si trovava davanti ad un omicidio reale... Queste ultime parole continuavano a riecheggiare nella sua mente... Reale? Niente di quello che le stava accadendo poteva rientrare nella sua concezione di reale.
Un brivido le scivolò lungo la schiena.. voltandosi si ritrovò faccia a faccia col ragazzo dagli occhi neri... ma c'era qualcosa di diverso nel suo sguardo... sembrava più vacuo, più triste.. più umano.
Con un rapido gesto il giovane si portò alla mano un piccolo pugnale.. la lama tagliente luccicava nelle penombra.. le bianche e sottili mani di Kate tremavano senza controllo..e così... tutto stava per finire?
Una silenziosa lacrima seguì la curva della sua guancia candida.. la paura non le impediva di continuare a fissare i suoi intensi occhi color ebano... erano davvero belli.
“Uccidimi..” le disse porgendole il pugnale... “Uccidimi ti prego!”
La ragazza fissava l'arma ad occhi sgranati... Il suo sguardo tornò ad incrociare quello di lui.. I suoi grandi occhi verdi si potevano specchiare in quei neri cerchi.. i quali avevano ormai assunto un'espressione supplichevole... sembrava che stessero per riempirsi di lacrime.
“Ma che diavolo stai dicendo?” infuriò lei “sei... uno squilibrato.. tu.. tu sei un assassino!!” urlò indicando l'uomo ai suoi piedi.
“Perdonami..” rispose “...ma ti scongiuro di uccidermi...io...” sussurrò..dovette deglutire più volte per terminare la frase “ Io non voglio fare del male... a nessuno...mai più..”.
“Smettila!!” Kate non sapeva se essere sollevata per non aver fatto la fine di quel poveretto o se essere ancora più spaventata di prima per quella inaspettata richiesta.. “Non cercare di prendermi in giro... Non sono così stupida!!”. Urlandogli addosso sentiva di liberarsi dal turbine di emozioni provate poco prima... ma stranamente avvertì un senso di colpa per quello che stava facendo..
“Prima di incontrarti vivevo in pace la mia vita... “ ... “Se ti dicessi la verità..” la interruppe lui alzando la voce.. una voce che si sarebbe potuta definire melodica, ma che ogni tanto produceva una suono gracchiante... rauco.. “... peggiorerei soltanto la situazione... L'unico modo per non coinvolgerti è far finire tutto adesso!”.
A quelle parole la giovane si sfilò dal collo la sciarpa, mostrando una chiazza violacea ed informe che risaltava sul suo pallido collo... “Penso di essere abbastanza 'coinvolta' perchè tu possa dirmi la verità... Che diavolo sta succedendo?!!”....



Il ragazzo rimase in silenzio... il tempo sembrava essersi fermato.. quella calma innaturale la agitava più di qualsiasi parola.
Lui deglutì rumorosamente, come se fosse riuscito a trovare le parole per cominciare... Iniziò a parlare con lentezza come se anche solo muovere la bocca gli costasse un'enorme fatica: “Sono ricercata dalla polizia...” Le sue parole colpirono Kate, non tanto per il loro significato, ma perchè come inizio era davvero poco rassicuranti.
“.. Ho distrutto la scuola che frequentavo... ho ferito gravemente cinque agenti e ho...” ebbe un tremito appena percettibile nel tono della voce “..ho ucciso quest'uomo... ma è come se qualcuno riuscisse a manovrarmi... qualcuno si è in qualche modo impossessato del mio corpo!!” la calma iniziale era svanita... parlava in fretta, sovreccitato, come se si stesse liberando di un peso enorme “Riesce a farmi fare quello che vuole... Riesce a farmi perdere il controllo!!”... si fermò per prendere fiato... Kate lo guardava con rabbia, stavano solo perdendo tempo.. “Cavolate!” sbottò “Sono tutte balle... non penserai davvero che sia così stupida da crederti?!! Sei uno squilibrato... altro che posseduto!”.
Il ragazzo era impassibile... alzò il braccio destro facendo un rapido gesto con la mano tesa... la porta del treno si aprì con uno schianto.. “Sapevo che non mi avresti creduto... sei libera di andartene” disse con un sussurro... Si fece da parte per lasciarla passare e con il braccio ancora alzato accennò ad un inchino, inclinando il capo e tenendo sempre lo sguardo fisso su di lei.
“Che trucco è questo?” gli domandò.. quel rumore improvviso l'aveva fatta sussultare cogliendola di sorpresa.. Lui.. sorrise.. Non era più un ghigno, ma un sorriso talmente bello da poter sembrare
quello di un bimbo, ma anche estremamente triste. “Nessun trucco...(purtroppo)” le rispose “E non è stato un trucco nemmeno quando sono entrato nel tuo sogno e ti ho procurato quei lividi... o meglio... Lui te li ha procurati.. Oppure quando hai visto nel riflesso del finestrino quello strano volto... O del fatto che io conosca il tuo nome... Catherine Headley... ”.

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