Les Lumieres D'Amelìe

di Kamelye
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter Zero: Prologue ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno: Inizio ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Passato, Presente e Futuro. ***



Capitolo 1
*** Chapter Zero: Prologue ***


FT PROLOGO Salve a tutti! Questa è la mia prima ffc in questo fandom, spero che non sia un disastro! L'ho scritta subito dopo il ritorno dei nostri eroi dal salto temporale dei 7 anni, per cui gli eventi avvenuti in seguito (di cui sono venuta a conoscenza solo dopo) verranno leggermente alterati ai fini della trama. Le parole d'ordine saranno botte, un pizzico di dark, botte, un pochino di romanticismo, e tante, tante botte!
Per gli/le amanti dell'azione, troverete pane per i vostri denti u_u
Il titolo, per chi non sapesse il francese (come me, ho chiesto ad un'amica di tradurmelo :') ) dovrebbe significare 'Le Luci di Amelìe', e il significato figurato, bhe, lo capirete leggendo la storia ;)
 Per ora questo è il prologo,  fatemi sapere cosa ne pensate ed eventuali correzioni da fare :D

Les Lumieres d'Amelìe

-Chapter First: Prologue


Buio.
Tutto era buio.
E silenzio. C'erano solo buio e silenzio.
Poi arrivò il dolore, lento e lacerante. Così seppe di avere un corpo, dei polmoni che bruciavano ad ogni respiro, la testa che sembrava esplodere, il cuore battere frenetico, gli arti percorsi da spasmi.
Sentì la Magia scorrerle nelle vene, fondersi con ogni parte del suo essere, la mente colma di parole e immagini che per lei non avevano alcun senso.
Urlò.
Una voce femminile imprecò.
"Non ce la farà"
"Si invece, non è come gli altri. Deve farcela." le rispose una voce maschile.
"Abbiamo sbagliato qualcosa...L'impianto è troppo potente, la sta uccidendo."
"Abbiamo seguito ogni passaggio alla lettera. DEVE funzionare. "
Un altro urlo.
L'uomo imprecò, il volto semi-coperto dall'oscurità. L'unica fonte di luce era il cerchio magico nero-violaceo che ruotava sotto il lettino dove era distesa la figura che gemeva. La donna sospirò. Bagnò una pezza e la poggiò sulla fronte bollente della figura. Per un attimo, solo per un attimo, provò pena per quella ragazza. Non avrebbe mai e poi mai voluto essere nei suoi panni. Ma passò subito.
"Se muore anche lei, il Capo ci ammazza sul serio stavolta" Disse mesta al suo compagno, che annuì grave.
Nel buio, si delineò qualcosa  che dapprima non riuscì a riconoscere.
Solo dopo capì che era un volto, seguito poi dal resto del corpo, fino a prendere sembianza femminili: pelle pallida, occhi color tempesta, capelli lunghissimi e color del grano.
Sembrava risplendere di luce propria.
Fu presa dal panico.

Chi sei?! Chiese.
La figura non rispose. Solo un sorriso dolcissimo si allargò sul suo volto. Lentamente, la figura alzò il braccio fino a toccare la guancia della ragazza, che fremette a quel contatto.
Si staccò subito dopo, e tra le mani della figura silenziosa comparve uno specchio rettangolare.
Questa sono io? chiese nuovamente, mentre lo specchio le restituiva un volto identico a quello della figura silenziosa; Le uniche differenze erano i capelli rossi e gli occhi color verde prato.
Quella annuì. Poi , di colpo, la figura silenziosa la abbracciò di slancio.
A quel punto arrivò la Luce.
Il battito ed il respiro si regolarizzarono, il dolore si affievolì, riprese lentamente il controllo di quello che ormai era il suo corpo. Tutto ciò che si era affollato nella sua mente iniziò ad andare al suo posto.
"Ce l'ha fatta! Ce l'abbiamo fatta!" esultarono i due, animati da una gioia folle. Che si sciolse come neve al sole.
La ragazza spalancò gli occhi, illuminati di luce propria e privi di pupilla. I sigilli impressi a fuoco sulla sua pelle si illuminarono prepotentemente. Dei lacci di luce pura comparvero dal nulla. Si avvinghiarono alle cinghie, bruciandole come acido.
Si sedette e si mise in piedi, barcollando. All'improvviso, un gigantesco cerchio magico apparì sotto ai suoi piedi.
I due, sconvolti ed in preda al panico, cercarono di produrre un qualche scudo magico, ma fu tutto inutile.

Quel giorno, ad uscire da una sconosciuta gilda oscura ormai ridotta in macerie rese infuocate dai raggi del tramonto, fu solo una ragazza dai lunghi capelli rossi che sfumavano fino a diventare biondi.
Gli occhi, uno color tempesta e l'altro di un verde chiarissimo, rimasero per un attimo rimasero accecati dalla luce.
Mosse qualche passo barcollando, poi svenne.
***
10 Anni dopo, Città di Magnolia.

Uff, finalmente sono arrivata! Pensò. Osservò la gioiosa cittadina che si stendeva sotto la collina su cui si trovava, circondata da una fitta e verde boscaglia, che le mise allegria.
Con curiosità notò che una grandissima folla di accalcava nella piazza centrale, ed era così rumorosa che riusciva a sentirla fino a lì!
La scena le strappò un sorriso, e finalmente si incamminò veloce per il sentiero mattonato su cui i suoi stivaletti di cuoio marrone ticchettavano.
In pochi minuti era ai bordi della calca, il rumore era assordante. Si ritrovò a fare slalom fra tantissime persone che ridevano, gridavano o piangevano di gioia, andando a destra e a manca senza una destinazione precisa. Senza sapere come, si ritrovò contagiata da tutta quella gioia.
Vorrei solo capire cosa diamine sta succedendo! Pensò, mentre cercava di avvicinarsi alla calca, ma non c'era niente da fare, non vedeva assolutamente nulla.
Sbuffando si allontanò, cercando un posto in cui fosse più facile scorgere la fonte di quel gran chiasso tra le cinque viottole che contornavano la piazza, ma niente: quel bagno di folla pareva infinita!
Nel suo vagare guardando a destra e a sinistra, scorse una figura che, al contrario di tutti gli altri, era ferma in mezzo alla via, a testa bassa.
Sembrava un ragazzino, all'incirca sui tredici anni, dai capelli così neri da avere riflessi bluastri. Teneva la testa china, i pugni serrati.
Subito la ragazza si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla.
-Tutto bene?- chiese, un po' titubante. Il ragazzino alzò la testa, le spalle che gli tremavano nel tentativo di trattenere i singhiozzi .
-Sono tornati... Natsu, Erza, tutti... Sono tornati, sono tornati!- Disse, con la voce rotta dalla commozione.
-Romeo! Vieni sbrigati! Stanno tornando alla Gilda!- Urlò una voce maschile.
-Arrivo papà!-
Il ragazzino corse subito via, senza curarsi di lei.
Era ora! pensò la ragazza Ce ne hanno messo di tempo!
Con un bel sorriso sulle labbra, girò i tacchi e si incamminò.
Devo trovare una locanda...
Passeggiò con calma, osservando la pittoresca cittadina ora che tutti erano in piazza e le vie mattonate erano vuote e silenziose. Poco dopo, l'insegna di un piccolo hotel catturò la sua attenzione.
Entrò, facendo tintinnare un campanello attaccato alla porta,  ma come aveva immaginato, il locale era completamente vuoto. Era un luogo molto grazioso: i muri erano coperti da una vernice color pastello, e varie piante ornavano la stanza. 
Sorrise, per niente turbata dalla mancanza del personale e si sedette su una sedia di legno scuro li vicino. Sospirando, rovistò nella bisaccia di cuoio che aveva sempre a tracolla, estraendo una lunga custodia.
La aprì lentamente, e ne trasse un flauto traverso argentato che portava i segni di un lungo utilizzo. Iniziò ad intonare una melodia dolce e soffusa, come una ninnananna.
Le sembrò di avere appena iniziato a suonare, quando, più o meno un'ora dopo, un uomo anziano e panciuto seguito da quella che probabilmente era sua moglie, la riscosse mettendole una mano sulla spalla.
Ormai era arrivato il tramonto.
-E' davvero molto brava, signorina, davvero molto brava.- disse la donna applaudendo piano.
-Grazie! - rispose la ragazza, riponendo con cura lo strumento.
-Perdoni la maleducazione, siamo i padroni dell'hotel ma siamo accorsi in piazza insieme a tutta la città!
-Non si preoccupi, immaginavo.- Disse la ragazza alzandosi. -La città era  in subbuglio. -
-Già! Deve sapere che sette anni fa, i  più valenti maghi della Gilda di Fairy Tail erano scomparsi nel nulla, dopo essere partiti per non so cosa su un'isola lontana... Tutto ciò che so è che li dove sono andati c'è stata una grande battaglia, e loro non sono più tornati...
-Li credevamo morti...
-Da allora, la gilda è caduta in rovina, ma sono sicuro che ora che sono tornati, faranno faville!
-Oh caro, hai visto come sono cresciuti?! Sembravano così piccoli quando sono partiti, ora invece sono così grandi...
-Già... Ma andiamo cara, non tediamo la fanciulla con questi racconti! Di sicuro viene da un viaggio, sarà stanca!
-Davvero signore, non si preoccupi! E' vero, non vengo da queste parti, ma pensavo di non trattenermi a lungo... giusto una o due notti- disse la ragazza sorridendo.
-Ma certo cara- disse la signora -Vorresti fermarti a cena? Non abbiamo altri clienti, quest'oggi...-
-Molto volentieri!-

La serata passò velocemente, tra le chiacchiere dei due anziani ed uno spezzatino di manzo assurdamente buono. Il giorno dopo, il sole la trovò sveglia. La ragazza indossò velocemente degli shorts di jeans, una canottiera bianca che lasciava scoperta la schiena e i tatuaggi sulle braccia, una giacca di pelle marrone e si infilò gli stivaletti in cuoio. Afferrò la bisaccia e si catapultò fuori.
Era presto, ma le vie della città erano comunque gremite, forse ancora sulla scia dell'euforia del giorno prima. L'aria frizzante la rendeva euforica.
Senza rendersene conto, si ritrovò davanti alla sua destinazione.
Finalmente Pensò, alla fine ce l'ho fatta!
Fissò la gigantesca insegna con la fata lo sguardo pieno di determinazione.
Spinse con forza la solida porta di legno, e fu travolta da una fiammata che la lasciò sbigottita e bruciacchiata.
Il casino assordante che fino ad un momento prima regnava sovrano incontrastato, tacque all'istante.
-NATSU! BRUTTO IDIOTA, VEDI DI DARTI UNA REGOLATA! GUARDA CHE COSA HAI COMBINATO!-
-Ma Lucy! Ora che sono a casa sono tutto un fuocoo!- Urlò il ragazzo euforico, sparando una fiammata che quasi investì la ragazza bionda.
-Raffredda i bollenti spiriti, deficiente!- gli gridò un ragazzo dai capelli neri che... Era in mutande!
Inutile dire chi fosse e la rissa che scoppiò neanche un secondo dopo.
Ma che diavolo... pensò la rossa In che posto sono finita?!
Facendo lo slalom tra martelli di ghiaccio, pugni infuocati e ogni oggetto lanciabile, una ragazza dai capelli lunghi e bianchissimi la afferrò per un braccio e la tirò dentro. Ripercorrendo la strada a ritroso, finalmente arrivarono al bancone.
-Ma fanno sempre così?!- chiese la rossa, a metà tra il divertito e lo scandalizzato.
-Eh già... ma sono la mia famiglia!- rispose l'altra sorridendo. -Molto piacere, io sono Mirajane! - disse tendendo la mano - Tu?- La rossa sorrise.
-Piacere mio! Io mi chiamo Amelìe, ma potete chiamarmi Amy- rispose stringendo la mano con decisione. -E vorrei unirmi a Fairy Tail!-
Mirajane sorrise raggiante. -Ma è meraviglioso! - Disse, battendo le mani. Amelìe sorrise di rimando, emozionata come non mai.
Mira scomparve sotto il bancone per ricomparire subito dopo con un timbro in mano. -Questo è il timbro con il marchio della gilda! dove vuoi farlo?-
Amy con una mossa agile si sedette sul bancone di legno. Si tolse la giacca di pelle e legò velocemente i capelli carminio in uno chingnon.
-Sulla schiena- Disse con un sorriso un po' mesto -Vedi un po' dove trovi posto- concluse sghignazzando, ma senza che il sorriso le arrivasse gli occhi.
Ma che diavolo-?!
Mirajane era esterrefatta. Aprì un paio di volte la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito dopo.
La schiena di Amelìe era coperta di cicatrici.
-Ehm... dietro la spalla va bene? Effettivamente non c'è molto spazio...- disse, un po' preoccupata di essere inopportuna.
Amelìe scoppiò a ridere.
-Ahaha! Si, hai ragione! Dietro la spalla va benissimo, grazie!-
Sollevata, Mirajane premette il timbro sulla spalla destra, e quando lo tolse, il marchio di Fairy Tail color bianco latte era impresso sulla pelle della rossa.
-Perfetto! Ora fai ufficialmente parte della Gilda! Congratulazioni!-
Amelìe sentì le lacrime di commozione pungerle gli occhi.
Ce l'ho fatta davvero...
Una lacrima solitaria le scivolò sulla guancia.
-Ehi, pel di carota! Cos'è quel muso lungo?! Niente lacrime qui a Fairy Tail!- Disse una donna dai capelli marroni che aveva assistito a tutta la scena dallo sgabello accanto, che con un ghigno gliela asciugò.
-RAGAZZII- urlò, così forte che Gray si bloccò con il pugno diretto sul muso di Elfman a mezz'aria, Gajeel si pietrificò mentre cercava di scrollarsi Natsu che gli mordeva la testa di dosso, e gli altri membri della gilda furono costretti a girarsi.
-CHE DIAVOLO VUOI CANA?! NON VEDI CHE SONO OCCUPATI A DARCELE DI SANTA RAGIONE COME I VERI UOMINI?!- urlò Elfman
-Tsè, DEFICIENTE!- urlò di rimando la donna, schiantando un'intera botte di vino in fronte all'uomo. Poi mise le mani a coppa intorno alla bocca e urlò -NUOVA ARRIVATAA!-
All'improvviso, l'intera folla si rese conto della presenza di Amelìe, che si sentì tutti gli occhi puntati addosso.
-Ehm... Piacere! Io sono Amel- -
Neanche il tempo di finire la frase, si ritrovò sommersa da abbracci, pacche  (devastanti) sulle spalle e strette di mano. 
-Tu! Io sono Natsu Dragneel! E ti sfido! - disse un tipo strano dagli stranissimi capelli rosa.
-Natsu, datti una calmata!- disse quella che Amelìe aveva identificato come Lucy Heartphilia -E' appena entrata nella gilda cavolo!-
Ma la ragazza le mise una mano sulla spalla - Accetto volentieri!- disse sorridendo radiosa - Cercherò di non farti troppo male!- concluse, scrocchiandosi le nocche.
-Una nuova rivale! SONO TUTTO UN FUOCOO!- gridò Natsu battagliero, correndo fuori,
Correndo e ridendo insieme, Amelìe lo seguì a ruota, mentre i suoi nuovi compagni stavano già formando un cerchio intorno a lei e Natsu.
Sentì l'adrenalina scorrerle in corpo, il cuore pompare il sangue sempre più veloce. Sorrise, richiamando la magia che le scorreva nelle vene.
Il tifo la assordava, caricandola di energia, vedeva i sorrisi incoraggianti dei suoi nuovi compagni che la incitavano.
I giorni bui non erano mai abbastanza lontani, ma ora, con loro, poteva tentare di ricominciare.

Qualche ora prima, in un luogo sconosciuto, non poi così tanto lontano da li.

Zeref camminava lentamente tra le macerie ancora fumanti.
Un piccolo demone corse da lui, riportandogli in breve il resoconto della battaglia.
-La città è completamente distrutta mio signore, tutti i maghi annientati. Tutti coloro che non adoperano la magia sono stati trasferiti nella sua tenda come ci ha ordinato. Abbiamo subito alcune perdite. La difesa è stata strenua. -
Il ragazzo dagli occhi rossi annuì, abbastanza soddisfatto. Ormai aveva perso il conto delle città che aveva assediato e distrutto.
I maghi spesso tentavano di difendere se stessi e gli altri, ma potevano davvero poco contro la sua orda di demoni.
Io farò terminare quest'epoca. Annienterò l'umanità e poi annienterò me stesso, affinché il ciclo della vita possa ricominciare e l'ordine sia ristabilito.
Costi quel che costi.
Un'onda di energia nera venne liberata all'improvviso dal suo corpo, riducendo un paio di demoni incauti in un mucchietto di ossa e pelle avvizzita.
-Torno nella mia tenda - disse Zeref al demone rossiccio che stava raccogliendo i corpi dei compagni. - E non voglio essere disturbato.-
Senza aspettare una risposta, girò i tacchi e se ne andò, totalmente indifferente.
Attraversò velocemente la cittadina ed entrò in una tenda perfettamente mimetizzata con la boscaglia che la circondava.
La tenda era davvero molto ampia. Al centro del padiglione vi erano circa una quindicina di persone coperti di lievi ferite, con mani e piedi legati.
Appena il mago oscuro entrò, tutti si zittirono, in preda al terrore.
Un cerchio magico apparve sotto i piedi di Zeref, e immediatamente anche sotto i prigionieri, che presi dal panico, iniziarono ad urlare.
Il mago intonò una fitta litania, e l'incantesimo cominciò.
Lentamente, tra grida di terrore e spavento, nacque una nuova schiera di demoni.



Cantuccetto dell'autrice!
Bene, ecco a voi il prologo! spero non sia una schifezza completa :')
Nel prossimo capitolo vedremo la prima scazzottata!
Allora, ditemi un po': come vi pare il personaggio di Amelìe? Ho cercato di non farla troppo dark, dandole comunque un carattere solare e scherzoso. Che ne dite?
Fatemelo sapere con una recensione, mi raccomando!
Al prossimo capitolo,
Kamelye

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Capitolo 2
*** Capitolo Uno: Inizio ***


FT 2


Les Lumieres d'Amelìe

Capitolo uno: Inizio

Il tifo era letteralmente assordante.
Amelìe e Natsu si fronteggiavano, entrambi con un sorriso raggiante sulle labbra.
Senza preavviso, Natsu sparò una fiammata allucinante, ma Amelìe non si scompose minimamente. Poco prima che la colpisse, alzò una mano ed un cerchio magico di un bianco abbacinante si formò stto i suoi piedi: il tempo parve rallentare fino a fermarsi, e le fiamme si bloccarono a pochi centimetri dalla sua faccia. Come richiamato dal movimento fluido della ragazza, la fiammata si compresse, vorticando su se stessa fino a diventare un globo di pura luce. Obbediendo a dun gesto, il globo schizzò veloce verso la ragazza, che lo inghiottì.
-Wow, complimentì! Non avevo mai assaggiato Luce migliore!- disse sghignazzando.
Natsu e gli altri erano sbalorditi. Lei si godette il silenzio sconcertato come un dessert, allargando il sorriso.
-KYAAAA!- urlò Lucy sconvolta - Anche lei una Dragon Slayer?-
Ma quello non era certo il momento delle domande.
Senza alcun preavviso, la ragazza scattò e solo riflessi temprati da anni di allenamenti e battaglie salvarono Natsu da un cazzotto ben piazzato. Nonostante tutto, il ragazzo fu sbattuto a terra salla sola potenza del colpo.
-Wow, che potenza!- si sentì mormorare dal pubblico in visibilio.
-è merito della Luce che ho 'mangiato' prima.  La potenza del pugno che ho dato era quella assorbita dalla fiammata che Natsu mi aveva scagliato addosso.- spiegò lei sorridendo mentre il mago si rialzava.
-Ti ho sottovalutato- ammise lui - ma adesso facciamo sul serio! Sono tutto un fuoco!-
-Non aspettavo altro!- gridò Amelìe di rimando.
Unì le mani davanti a se e il cerchio bianco riapparve. Quando separò le mani, comparve un grumo di materiale lattescente che mano mano si ingrandiva sempre di più. 
Natsu era in attesa e con la guardia alzata, cercando di capire cosa diavolo fosse quella cosa.
-Scusami, non so nemmeno io cosa sia- disse la ragazza intercettando lo sguardo interrogativo del Dragon Slayer. - Sinceramente non ho mai saputo di cosa si trattasse il mio potere, o quantomeno non ne ho memoria. Così l'ho chiamato semplicemente Plasma...
E questo è quello che riesce a fare!-
Lo lanciò a tutta velocità contro Natsu, che lo schivò facilmente.
-Ha! tutto quì?! - chiese sprezzante. Il sorroso sulla bocca della ragazza però lo rimise in guardia.
Infatti, ad un rapido movimento della ragazza, il plasma tornò indietro e lo colpì, mandandolo a gambe all'aria. Allora cominciò il vero combattimento.
Amelìe, con sorpresa di tutti, iniziò a danzare. Tuttavia servì poco a capire che non era una comune danza: i movimenti erano duri ma allo stesso tempo fluidi. Sembrava come se stesse modellando dell'acqua.
Di contro, ad ogni movimento della ragazza, preciso e studiato, il plasma si muoveva, cambiava forma e dimensione e consistenza, ma soprattutto, attaccava. Natsu si trovò a doversi difendere da quell'ammasso di Luce solida che lo attaccava da ogni direzione e ad una velocità pazzesca. Lo colpì varie volte con dei pugni infuocati, ma non servì a nulla, anzi: più lo colpiva con la sua magia, più diventava grosso.
Proprio come Amelìe continuava a danzare imperterrita, il plasma attaccava senza sosta.
Poi all'improvviso capì.
Se voglio fermare questo coso, devo colpire lei!
Allora con uno scatto fulmineo, superò il plasma e si avventò sulla ragazza con un pugno circondato di fiamme già pronto a colpire. Con sua somma sorpresa, poco prima di colpirla, una solida barriera di luce si frappose tra Amelìe e il colpo.
Ma che diavolo...
Amelìe aveva fermato la sua danza, è vero, ma ad un suo gesto deciso, era apparsa una resistentissima barriera.
Ci fu un solo attimo di stasi.
Assencondando un improvviso scatto delle braccia di Amelìe la barriera si sciolse, e stavolta nulla riuscì a fermare il calcio che la ragazza schiantò in faccia al Dragon Slayer.
Di certo un semplice calcio non poteva mettere KO Natsu, che infatti si era rialzato con un semplice colpo di reni, asciugandosi un rivoletto di sangue che li scendav a dal labbro spaccato.
Come se fosse liquido, il plasma che aveva formato la barriera fluttuò verso la ragazza e si fermò davanti a lei, in attesa.
-Ma sei una forza! - disse Natsu ridendo. -Ora però smettila di trattenerti, combatti seriamente!-
L'urlo stupito di Lucy fece sbottare a ridere tutta la platea, Amelìe compresa.
-D'accordo, mi impegnerò sul serio stavolta- disse ridacchiando. Di nuovo, il cerchio magico apparì sotto i suoi piedi: il Plasma mutò ancora allungandosi e stringendosi sempre di più fino a formare un lungo bastone bianco. La ragazza lo afferrò con decisione, ma il cerchio magico non era ancora svanito: infatti dopo poco, uno strano venticello si alzò, sollevando la polvere tutto intorno.
Con un solo gesto, Amelìe si sfilò la giacca di pelle e la gettò lontano, rivelando i tatuaggi che gli correvano su tutte le braccia come fossero vene. In un secondo, quei tatuaggi si illuminarono della stessa Luce del cerchio magico, che solo in quel momento scomparve.
Natsu ghignò.
-E' inutile che fai tante cerimonie- le urlò ridacchiando. -Tanto ti picchio comunque!- concluse scrocchiandosi le nocche.
-BRUTTO CAFONE, NON SI PICCHIANO LE DONNE!
-Stai zitto ghiacciolo!
-Gray tirati su i pantaloni!
-O merd...
Amelìe rise di gusto.
-Ma fanno sempre così?! - chiese a Mira che le stava vicino. Quella ridacchiò, mentre sventolava pacatamente una bandierina con scritto "GO!" in rosso.
-Si, temo che ti ci dovrai abiture-
Amelìe rise di nuovo.
Credo proprio che mi divertirò qui.
-Ehi tu! Non ti distrarre, stavamo combattendo qui!- Le urlò Natsu che già si stava surriscaldando. Amelìe annuì e si ricompose, in attesa che il Dragon Slayer facesse la prima mossa.
Di certo non la fece aspettare!
-Dragon Slayer Magic: Ruggito del Drago di Fuoco!-
Stavolta Amelìe non aspettò che la fiammata la raggiungesse: ci si infilò direttamente in mezzo. Quella si espanse, gorgogliò e piano piano si rimpicciolì su se stessa, fino a scomparire rivelando la figura di Amelìe che risplendeva leggermente. Sorrise con un ghigno poco rassicurante, e iniziò ad attaccare Natsu roteando il bastone, mentre Makarov la studiava da lontano.
Non usa la Luce come elemento della Caster Magic, ma nemmeno come Sting. Curioso, davvero curioso. Non usa la Luce come mezzo della sua magia, ma la Luce è il frutto della sua stessa energia...Pensò.
Poi, all'improvviso, impallidì. Con una scusa si congedò dal combattimento destando la curiosità dei membri della Gilda, ma senza voltarsi indietro si dileguò.
Gli altri alzarono le spalle e si concentrarono sul combattimento, completamente presi. Amelìe, a discapito del fisico decisamente gracile, si stava rivelando una tipa davvero tosta.
Nonostante il suo potere di assorbire l'energia del fuoco di Natsu era coperta di piccole ustioni ed un grosso livido violaceo post-cazzotto le stava fiorendo sullo zigomo,
ma stava reggendo egregiamente il ritmo serratissimo del Dragon Slayer, che pareva instancabile.
La ragazza rispondenva colpo su colpo, mutando di continuo la sua arma di luce solida a seconda della situazione, ma conservando il suo tipico stile danzante.
Respinse una fiammata con uno scudo di luce, saltando all'indietro per recuperare distanza. Entrambi ansimavano, ma incitati dalle grida quasi disumane degli spettatori si rianimarono e si rivolsero l'ennesimo sguardo di sfida.
Questo è l'ultimo colpo Pensò, soppesando le energie che le rimanevano. O la va lo la spacca!
Sorrise, mettendo Natsu sull'attenti. Anche lui affannato, si concentrò per raccogliere le energie residue.
I rispettivi cerchi magici comparvero sotto i loro piedi. I pugni di Natsu si ricoprirono di fuoco, quelli di Amelìe di una luce abbacinante. Urlando, presero la riconcorsa, saltarono e...
Si schiantarono contro l'armatura di una figura dai capelli rossi, lasciandola totalmente illesa e rimbalzando vari metri lontano.
Ma che diavolo... si chiese Amelìe, la spalla che le urlava per l'impatto.
Lentamente si rialzò, mentre due occhi castani la fissarono con rabbia. Non fece neanche in tempo a deglutire, che sentì il metallo freddo di una spada pungerle la gola.
-E tu chi sei?- chiese la donna con una voce molto autoritaria. Ameliè si guardò intorno. Lucy si era nascosta dietro Mirajane, tremando dalla paura; tutti erano impietriti sul posto: anche Natsu sembrava inquieto.
Deglutì  a vuoto.
-P-piacere! Mi chiamo Amelìe, e sono appena entrata nella gilda- disse con la voce più sicura che potè, mostrando con cautela il simbolo bianco tatuato sulla spalla. La donna la fissò.
Infine sorrise lievemente, afferrandole la mano con tanta potenza da farle scricchiolare le ossa.
-Io sono Erza Scarlett, piacere. Capiti quantomeno a fagiolo. Ci serve tutta la gente disponibile a combattere. ASCOLTATEMI TUTTI!- urlò al pubblico, che si fece sull'attenti. -Un folto gruppo di demoni ha attaccato senza alcun motivo un villaggio qui vicino, uccidendo tutti i maghi e facendo sparire le persone normali. Sono appena tornata da una missione di ricognizione in questo villaggio,
che mi duole dirlo è stato raso al suolo.-
Amelìe impallidì, portandosi d'istinto le mani alla schiena. Il suo gesto non passò inosservato ad Erza, che più che Titania si sarebbe dovuta chiamare Occhio di Falco. Tuttavia non le fece domande. Si limitò a lanciarle un'occhiata, che sembrava dicesse 'ne parliamo dopo'. La ragazza sospirò e si fece attenta.
-Mentre tornavo dalla ricognizione- continuò Erza -  Sono stata attaccata da un piccolo drappello di demoni. Nulla di impegnativo, ma ho scoperto che una vera e propria armata si sta dirigendo ad una cittadina qui vicino. E' abitata da un gran numero di civili, e se i demoni la raggiungono, sarà una carneficina.-
Amelìe si guardò intorno. La figura della donna si ergeva in mezzo a quella folla di gente come un pilastro. Il suo tono aveva fatto intendere ciò che stava per dire, eppure nessuno era spaventato.
Negli occhi di ogni singolo mago che aveva vicino leggeva una determinazione straordinaria. Anche Lucy, che prima era terrorizzata, sorrideva battagliera come un'Erinni* pronta a calare sul nemico.
Natzu pareva fiammeggiare. Un tipo tutto in nero e pieno di piercing sembrava addirittura divertito. La loro determinazione la contagiò, mentre l'adrenalina le correva veloce nelle vene.
-Non sono demoni particolarmente forti, ma sono tanti. Ho bisogno di voi, dobbiamo salvare quella gente!- Gridò, mentre il suo entusiasmo smuoveva gli animi.
-SIETE CON ME?!- urlò ancora più forte. Al coro si 'SI!' si unì anche Amelìe.
Titania sorrise, fiera dei suoi compagni. -Allora qui fra 10 minuti, preparatevi alla battaglia!-
La folla si dileguò in un istante, gasata dall'idea della battaglia. Solo Natsu ed Erza rimasero li. Osservarono Amelìe recuperare la giacca di pelle e infilarsela velocemente con il cipiglio deciso di chi sta per andare a combattere.
-Amelìe!- la chiamò il Dragon Slayer- Sappi che la nostra sfida è solo rimandata!-
-Puoi contarci!- rispose lei, dandogli un cazzotto sul braccio.
-Cos'è quello?- chiese Natzu, notando uno scintillio che prima non aveva visto.
La Dragon Slayer sorrise e tirò fuori dalla maglia una lunga catenina che reggeva  un medaglione dorato, con al centro una pietra grandissima.
-E' un opale- disse. - E' una pietra con delle proprietà particolari. Ci si può immagazzinare dentro energia, e cambia colore a seconda dell'energia magica che contiene. Se ci fosse la tua, suppongo che sarebbe rosso fuoco.- spiegò sorridendo. -Guarda.- La ragazza mise una mano sulla pietra. Entrambi si illuminarono di una flebile luce, e quando allontanò la mano, un globo di luce si staccò dalla pietra.
Amelìe lo inghiottì in fretta.
-Cavolo che buona!- disse, battendosi lo stomaco soddisfatta.
-WOOOOO- Disse Natsu, meravigliato.
-Immagazzino ogni giorno un po' dell'energia magica che ho sottratto ai nemici, e la tiro fuori in caso di bisogno, come in questo caso. Guarda!- disse, indicando le piccole ferite che aveva riportato nella sfida.
-Si stanno rimarginando!- gridò il Dragon Slayer, eccitato come un bambino - NE VOGLIO UNAAA!-
Amelìe ridacchiò divertita. -Sono pietre rare da trovare- disse. -Ma in caso ne scovassi una te lo farò sapere!-
Al mago brillavano gli occhi. -Graziegraziegrazie!!- Disse, abbracciandola calorosamente. Prima ancora che Amelìe potesse arrossire, Natsu si ritrovò spiattellato a terra con un bernoccolo fumante.
-COME OSI SALTARE ADDOSSO AD UNA RAGAZZA IN QUESTO MODO, BAKA NATSU!- Urlò una furia bionda con il pugno ancora alzato.
-M-ma Lucy... Cosa ho fatto?- chiese lui con un'espressione così innocente che Amelìe scoppiò a ridere. Rise così tanto da contagiare tutti i maghi della gilda, che nel frattempo erano arrivati.
-Bene, ci siamo tutti. ANDIAMO!-
-AYE!-



-Alexander.-
Il ragazzo dai capelli corvini si girò, guardando svogliatamente il cuo capo.
-Sai cosa devi fare.-
Quello, sbuffando, ancor più svogliatamente si alzò dalla sua poltrona nera preferita e si avviò, annuendo.
Nella sua Gilda regnava sempre l'oscurità più fitta. Mai una luce rischiarava quel luogo, ma lui di certo non ne aveva bisogno. I suoi occhi felini vedevano come se fosse stato giorno.
Si orientò nel labirintico edificio con dimestichezza. Svoltò una volta a destra, poi a sinistra, il terzo corridoio e poi tutto dritto. Si bloccò davanti ad una porta blindata, quasi invisibile anche per lui nella penombra.
Bussò. -Alec.- disse solo.
La porta si aprì senza un suono. Schiacciò la paura in fondo allo stomaco.
-Sono pronto- disse.
-Farà male, tesoro. La cosa deve essere realistica. -
Alexander deglutì a vuoto e nascose a stento un brivido. Trovò l'anonimo muro della stanza estremamente interessante. Tutto, pur di non incrociare gli occhi sanguigni di quell'essere orribile.
-Sono pronto- ripetè, più a se stesso che al suo interlocutore.
-Se penso a quello che dovrai passare, rabbrividisco. Non sai quanto mi dispiace, che il boss abbia scelto te... .- disse la figura in ombra, scoprendo la dentatura da predatore con un sorriso allarmante.
-Non prendermi in giro, non ti dispiace per niente.- rispose Alec, rispondendo al sorriso sghembo con un sorriso altrettanto inquietante.
-Già, hai ragione - sibilò l'altro.
Bella merda, avere un fratello mezzo-demone. Pensò stizzito.
-Coraggio, fai quello che devi fare.- disse a denti stretti.
Un sorriso sadico fece brillare gli occhi del fratello.
La mano si illuminò di fiamme violacee, cattive, innaturali. Alexander si sfilò rabbiosamente la maglietta, preparandosi psicologicamente.
Appena la mano del fratello si posò sul bicipite, dove aveva tatuato il marchio della Gilda, gli parve di morire. Trattenne a stento un urlo di dolore, ma non voleva dargli alcuna soddisfazione. Strinse i denti fino a farli scricchiolare.
Quando il fratello alzò la mano, il sollievo lo investì come un'onda, e riprese a respirare. Indebolito da quelle fiamme demoniache, vide il fratello afferrare lo spadone a due mani che aveva attaccato alla schiena solo con la coda dell'occhio. L'arma calò su di lui senza che neanche se ne accorgesse. Il dolore fu acuto, insopportabile, cadde, ma non perse i sensi.
-Tranquillo -disse il fratello, la voce che gli arrivava distorta.- non ho toccato punti vitali e la ferita non è tanto profonda. Sopravviverai. Il Master non ti avrebbe scelto, altimenti. Ti porteremo noi sul campo. Sai cosa devi fare.-
Prima di scivolare nell'incoscienza, Alexander maledisse nuovamente quella ragazzina dai capelli rosso fiamma e tutti i guai che gli stava portando.



*Erinni: dee greche della vendetta, dette anche Furie.





Cantuccetto di Kam!

Speto che il capitolo vi piaccia, anche se è un po' corto! sappiate che il prossimo sarà molto lungo e denso di avvenimenti!

See you soon guys-
Kamelye

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Passato, Presente e Futuro. ***


FT3

Les Lumières d'Amelìe
Capitolo 2: Passato, Presente e Futuro.

I rumori che la circondavano erano a dir poco assordanti. La battaglia infuriava senza sosta da ore in quell'enorme spiazzo erboso, nuvole minacciose iniziavano ad addensarsi sopra le teste dei combattentti.
I membri della Gilda ce la stavano mettendo tutta, nonostante la stanchezza iniziasse a farsi sentire.
Erza aveva ragione: i demoni che stavano affrontando non erano particolarmente forti, ma erano un'infinità.
Una mezzaluna luminosa le passò davanti falciando una decina di demoni. Amelìe si girò di scatto, e sorrise vedendo Erza circondata di un alone azzurro, vestita con un'armatura da angelo. La ragazza la ringraziò con un sorriso, e Titania annuì di rimando. Strinse la presa sui due pugnali bianchissimi che aveva modellato con la sua magia e si allontanò, gettandosi all'attacco di un gruppo di bestiacce che stavano dando parecchio filo da torcere a Lucy, la quale era stata allontanata dal gruppo. Con un salto all'indietro lanciò un pugnale nella schiena di un demone che lanciò un grido animalesco. Terminando la traiettoria ad arco del salto si portò all'interno del cerchio in cui era chiusa la sua nuova compagna.
-Tutto ok Lucy? - chiese, notanto che aveva il respro un po' affannato. Quella annuì, ma si vedeva che era affaticata. Di fronte a lei, Taurus mulinava la sua ascia, mostrando tutta la sua potenza. Tuttavia i demoni, piccoli e agili, la evitavano facilmente, dando molto filo da torcere allo spirito e alla sua evocatrice.
Subito Amelìe richiamò a se il pugnale lanciato prima, scomponendolo in Plasma senza forma.
-Lucy! Richiama Taurus e vieni vicino a me!- le urlò per farsi sentire sopra il frastuono. La bionda si girò di scatto e con un gesto della mano richiamò il suo spirito, per poi fiondarsi vicino alla rossa.
 In un colpo solo Amelìe ingoiò il plasma che aveva concentrato in mano. Prese un bel respiro e urlò
 - ENERGY DRAGON'S BREATH!-
 Mettendo la mano a coppa vicino alla bocca e soffiando, liberò tutta la sua potenza, emettendo un raggio di luce che spazzò via ogni singolo demone nelle vicinanze. Mantenendo la magia attiva, Amelìe iniziò a ruotare, lasciano un solco fumante dove il raggio colpiva. Solo quando tutti i demoni furono sconfitti, sciolse l'incantesimo, con il respiro decisamente affannato.
Dannazione, pensò, ho consumato troppa magia nello stesso momento...
-Stai bene Lucy?- disse, con la voce più flebile di quanto avesse voluto.   
-Si! Grazie per l'aiuto!- rispose la bionda sorridendo -Ma tu non sembri stare gran che! Cos'hai?!- disse preoccupata.
Amelìe era di colpo impallidita, le mani le tremavano abbastanza vistosamente. Cadde di schianto sulle ginocchia, subito sostenuta da Lucy.
-Amelìe! Amelìe, che succcede?! -
-L-Lucy, ascolta- disse la rossa. - qui sono abbastanza lontana dagli altri per non causare danni, ma tu devi assolutamente allontanarti da me, adesso!!-
-No, non ti lascio qui da sola! sta arrivando un'altra orda di demoni!- disse Lucy caparbiamente
-Lucy, ti prego, vai via! Ascolta: sono molto debole adesso, e l'unico modo per non farmi ammazzare è recuperare le forze... poi ti spiegherò perchè ma or- NGH!- uno spasmo la bloccò alla fine della frase, scuotendola.
-L'unico modo per non morire è un incantesimo... ANF... che mi fa assorbire rapidamente tutta l'energia che viene dispersa nell'aria... uhh, quando un mago evoca un incantesimo... Solo che adesso non so quanto controllo avrei e potrei assorbire anche la tua magia, lasciandoti indifesa... Quindi ti prego ALLONTANATI!-  gridò Amelìe, e Lucy, dopo averla guardata insistentemente negli occhi, finalmente si decise a correre dietro una fila di alberi, sporgendosi un po' per tenerla d'occhio comunque.
Inspira, espira. Inspira... ok, adesso!
-ENERGY TOTAL DRAIN!- gridò.
Lucy era perprlessa. Nascosta dietro a quel grosso tronco, la maga osservava la ragazza ancora immobile in ginocchio.
Come mai non succede nulla? si chiese rabbrividendo.
Improvvisamente, Amelìe alzò le braccia al cielo e i tatuaggi che le percorrevano si illuminarono di una luce biachissima. In contrasto con il cielo diventato ormai quasi nero dalle nubi temporalesche, una nebbiolina bianca comparve lentamente sopra il gruppo di combattenti ad una decina di metri da loro, diventando sempre più corposa ogni volta che veniva compiuto un incantesimo. La nebbia diventata ormai densissima si mosse velocemente verso Amelìe, che la attirò verso di sè. La nebbia iniziò a girare, dapprima piano, poi sempre più velocemente, fino a sollevare la ragazza in aria e avvolgerla completamente, facendola splendere come una stella.
Lucy dovette coprirsi gli occhi, tanto era forte quella luce. Quando capì che era svanita, aprì gli occhi, guardando stupita la nuova compagna.
-Amelìe!- gridò correndo da lei - Amelìe, è stato fantastico! - disse, tutta contenta. La rossa sorrise, di nuovo in forze, ridacchiando.
-Coraggio, andiamo ad aiutare i nostri amici!- disse a Lucy, che annuì decisa. Le due si gettarono subito nella mischia, perdendosi di vista dopo poco.
Amelìe si batteva come una furia, materializzando le armi più disparate e sconfiggendo demoni su demoni. Si trovò più volte a combattere schiena a schiena con i suoi nuovi compagni di Gilda, che le elargivano continuamente sorrisi incoraggianti.
In quel momento, sudata, sporca di erba, terra, fango e sangue,  nel bel mezzo di una battaglia furiosa, dove i compagni si porteggevano a vicenda per arrivare alla vittoria, Amelìe si sentì a casa.

***

La battaglia era finita. La piccola Wendy zampettava qua e là, tutta presa a curare coloro che erano rimasti feriti, con Charle alle calcagna. Fortunatamente, nessuno aveva riportato lesioni gravi, giusto qualche graffio fastidioso e un po' di stanchezza. Mira stava bendano un braccio a Natzu, borbottando qualcosa sul fatto che agisse troppo senza pensare, ma con un grosso sorriso sulle labbra.
La povera Levi rincorreva Gajeel con delle bende in mano, cercando inutilmente di medicargli una ferita alla testa. Quello continuava a correre in circolo, urlando -E piantala gamberetto, non ne ho bisogno!-, finche la giovane dai capelli azzurri, esasperata, desistette.
-Ah, fai un po' come ti pare- disse stizzita, sbuffando e andandosene via, sbattendo i piedi furiosa. Gajeel si fermò di botto, stupito da quello scatto d'ira. Rimase fisso a guardare la schiena di Levi mentre aiutava Wendy a supportare i feriti, senza proferire parola, confuso. Amelìe sorrise a quella scena, girandosi per cercare con lo sguardo qualcuno a cui servisse il suo aiuto.
Ad un tratto, sentì qualcosa. Era un mugugno, forse un lamento. Si guardò intorno con più attenzione, cercando di capire da dove venisse quel suono.
Me lo sarò immaginato... pensò alzando le spalle. Fece per allontanarsi, quando lo sentì di nuovo. Si bloccò di colpo, rischiando di scontrarsi con Wendy.
-Scusa!- mormorò la piccola, ma vedendo Amelìe così tesa si fermò. -Tutto bene?- chiese. Amelìe stava per risponderle, quando al loro olfatto da Dragon Slayer giunse una zaffata di odore di sangue tale da rivoltargli lo stomaco. Wendy si premette una mano sulla bocca, cercando di non vomitare mentre anche Gajeel e Natsu venivano raggiunti da quel penetrante odore metallico.
Amelìe non ci pensò due volte e ssi mise a correre verso la fonte dell'odore, andando più veloce mano mano che l'essenza dolciastra le impregnava le narici. Corse seguando l'olfatto, che la guidò dietro una fila di alberi che circondava la vallata, mentre le nuvole temporalesche sopra di lei iniziavano ad illuminarsi di sporadici fulmini.
Devo sbrigarmi! Pensò, Se inizia a cadere la pioggia perderò la traccia!
Così iniziò a correre più forte, superando gli arlberi e addentrandosi sempre di più nella boscaglia. Rallentò, scostando rami e foglie con le mani, cercando di non inciampare nelle radici seminascoste, finchè all'improvviso sentì di nuovo quel suono.
A destra...
Corse ancora, ed eccola lì: sotto una piccola nicchia formata dalle radici di un albero gigantesco, vi era una figura rannicchiata. L'odore di sangue proveniva da lì!
-Ehi, c'è qualcuno?- chiese Amelìe. Silenzio.
-C'è qualcuno qui?! Sei ferito?- disse più forte.
Un mugugno le rispose. -Oddio... Aspettami, sto arrivando!-
 Più velocemente che potè si fece strada tra la vegetazione e raggiunse la figura che cercava. Era un ragazzo con una zazzera di capelli neri che si teneva convulsamente il braccio, sul punto di perdere i sensi e pallido come un cencio. Amelìe gli posò la mano sulla fronte e sgranò gli occhi.
Ha la febbre altissima!!
-Ehi mi senti?! Non svenire, ti prego! fra poco arriveranno gli altri, resisti!- gli disse cercando di farlo reagire. Nulla, il ragazzo rimaneva immobile, tremando come una foglia.
-Ce la fai a staccare il braccio da lì? Non riesco a spostarti se stai così!- tentò. Lui, in risposta, alzò lo sguardo e per la prima volta i loro occhi si incontrarono.
 Amelìe percepì una specie di risucchio, come se volesse strapparle via l'anima dal corpo con quei due pozzi neri, così scuri da confondersi con la pupilla. Lentamente, il ragazzo spostò il braccio senza staccare per un momento gli occhi lucidi di febbre da quelli di lei, e per poco Amelìe non svenne. Il petto era dilaniato da un fendente che lo attraversava dall'anca sinistra alla spalla destra.
-Oddio...-
Deglutendo rumorosamente, Amelìe concentrò le forze che le erano rimaste per creare una striscia di Plasma della dimensione di una benda, e cercando di non fargli male cercò di bendarlo più stretto che potè.
-Non svenire, coraggio! Non svenire!- continuava a ripetere come un mantra, forse più a se stessa che a lui.
Finito il bendaggio, uscì dalla nicchia e si mise ad urlare.
-NATSUUU! GAJEEEL! WENDYY! SIAMO QUI!- gridava, sperando che grazie al loro fine udito i Dragon Slayers la sentissero.
Grazie al cielo, pochi minuti dopo, che alla rossa erano sembrati anni, percepì l'odore di cenere di Natsu e quello merallico di Gajeel, seguito dalla brezza marina di Wendy.
-SIAMO QUI!- continuò, finchè non li vide emergere a fatica dalla vegetazione. -Cosa c'è Amy? Stai bene? Sei ferita?- chiese Wendy, spaventata dal sangue che macchiava le braccia della rossa.
-No, non è mio, è suo!- disse sfinita. Natsu e Gajeel si fiondarono nella nicchia, scovando il corpo del ragazzo. -Cazzo, questo è mesos proprio male- disse Gajeel come se stesse ordinando una pizza.
Wendy corse da lui, con il visino teso e concentrato. Ogni volta che la sua magia era utile, la piccola accantonava  tutte le sue paure e insicurezze, mostrando un lato di sè molto determinato.
Amelìe le si mise subito accanto. -Amelìe, togli le bende, devo valutare la ferita! Ma tienile pronte, non posso guarirlo qui, dobbiamo tornare subito alla Gilda! Natsu, tu sei il più veloce di noi, vai ad avvertire gli altri che abbiamo trovato un ferito grave e di prepararsi a tornare indietro il più velocemente possibile!- Natsu annuì e sparì tra le fronde.
-Gajeel tieniti pronto! Appena gli avremmo prestato le prime cure dovrai auitarci a portarlo via. Coraggio Amy, togli le bende! - disse Wendy, e la rossa obbedì.
Merda. Pensò la Dragon Slayer del cielo. Persino Gajeel si era incupito alla vista della ferita. Subito la piccola iniziò a fare incantesimi di guarigione sempre più complessi, senza fermarsi un attimo.
Disinfettò la ferita con la magia e fece coagulare il sangue, fermando l'emorralgia. -Adesso!- Disse, e subito Amelìe si adoperò per mettergli la benda. Finita anche quell'operazoine, Gajeel se lo caricò in spalla, e corsero più velocemente verso la gilda.

***

Nella Gilda il caos si era relativamente calmato. Beh, per quanto può essere calma una Gilda di casinisti epocali come Fairy Tail.
Dopo il ritrovamente del tizio ferito, tutti coloro che avevano una minima conoscienza in medicina si erano accalcati nell'infermeria per dare una mano a Wendy: la poverina infatti era stanchissima. Curare le ferite di tutti i compagni, anche se lievi, le aveva prosciugato parecchie forze e non ne aveva a sufficienza per curare il ragazzo ferito. Gli altri erano rimasti in trepidante attesa, facendo un casino pazzesco come ci si aspettava da loro. Quando poi Wendy e gli altri erano usciti dall'infermeria dicendo che il tipo se l'era vista brutta ma ce l'avrebbe fatta, tutta l'adrenalina che li animava era svanita come bollicine in una bibita gassata.
Stanchi per la battaglia e per le tante emozioni, alcuni erano andati a casa o nei dormitori, altri erano rimasti nel bar della Gilda. Cana ovviamente era occupatissima a scolardi un intero barile di vino rosso, mentre Mira, con un grosso cerotto sul naso per via di un cazzotto ricevuto a tradimento da un demone, asciugava placidamente i bicchieri dietro al bancone, mentre osservava felice la calca che si era creata nella tavola davanti a lei. Dopo essersi rilassati infatti, nei suoi compagni era tornata molto forte la curiosità per la nuova arrivata. La prima a rompere il ghiaccio era stata Levi. Mentre Amelìe si stava curando le ferite grazie a del Plasma estratto dal medaglione che aveva al collo, la ragazza si era avvicinata.
-Scusami- aveva detto, - Il tuo nome è Amelìe, giusto? Piacere, io sono Levi, benvenuta in Fairy Tail!- Amelìe aveva sorriso e le aveva stretto la mano che Levi le porgeva.
-Si, sono io, piacere!- aveva risposto la rossa. Così avevano iniziato una conversazione sui loro libri preferiti, a cui si era unita poi anche Lucy. Vedendole ridere e scherzare, si era avvicinato anche Natsu, poi Gray e di conseguenza Lluvia, e via via tutti gli altri, fino a creare una piccola folla intorno a lei. Amelìe stringeva mani a destra e a manca, finchè tutti non si sedettero.
-Bene ragazzi- aveva detto allora Lucy- Amelìe, mi dispiace tanto, ma è ora dell'interrogatorio!- Detto ciò, tutti gridarono di gioia, pronti a torchiare la rossa che, inutile dirlo, avrebbe preferito essere al posto del tipo in infermeria col petto squarciato. E così era iniziato l'interrogatorio in versione Fairy Tail. La prima domanda era stata di Lucy:
-Raccontaci un po' di te - chiese, appoggiando il gomito sul tavolo e il mento sul palmo della mano. Amelìe aveva annuito, accennando ad un piccolo sorriso.

-Allora... comincerò dall'inizio. O meglio, da dove ricordo. Dieci anni fa, mi sono risvegliata in uno spiazzo erboso vicino ad un cumulo di macerie. Credo fosse una gilda, dato che tra le macerie spuntava il pezzo di un'insegna, anche se non ne sono sicura. Per questo non so dirvi con precisione di cosa si tratti la mia magia: non ricordo come l'ho ottenuta. L'unico indizio che posseggo in merito sono degli spezzoni di sogni raffiguranti un gigantesco drago bianco che mi fissa vicino ad una ragazzina con dei lunghi capelli biondi. Non mi hanno mai detto il loro nome o altro, quindi non so dirvi di più al riguardo. Nonostante l'assenza di memoria, ricordavo come parlare, camminare e scrivere. Così mi sono guadagnata da vivere facendo vari lavoretti e viaggiando di città in città, imparando quanto più possibile sui luoghi che visitavo. -disse sospirando un po'.
-Tre anni dopo il mio risveglio, durante uno dei miei viaggi, sono stata attaccata da un gruppo di demoni. Conoscevo alcuni rudimenti di difesa personale appresi qua e la, ma ovviamente non erano sufficenti. Così  tentai di scappare, ma ovviamente mi raggiunsero, e ora sapete il perchè delle cicatrici sulla schiena. - continuò, volgendo lo sguardo verso Mirajane.
 - Fu in quell'occasione che si manifestò la prima volta il mio potere magico.- riprese, e a quelle parole anche Natsu e Gajeel, i più disinteressati, si fecero attenti.
- Vedete c'è un momento, nella vita di una persona, in cui questa si trova sul filo sottile che divide la vita e la morte. In quell'istane, l'istinto di sopravvivenza o la volontà di non morire, e chissà, anche la paura della morte, liberano nel nostro corpo una quantità immensa di energia. Ero circondata dai demoni, ferita, senza alcuna possibilità di salvezza, eppure in quel momento ho scoperto un attaccamento alla vita che non sapevo di avere. E allora l'ho liberato, e si è scatenata per la prima volta la mia magia. Ricordo solo un grande calore e tanta luce, poi di nuovo il buio.
Quando ripresi i sensi, credetti di essere morta. Invece, un vecchio mi aveva trovato nella radura, mentre era in cerca di erbe medicinali. Si chiamava Hakurei. Mi raccolse e si prese cura di me. Era molto severo - disse, tirando su un sorriso amaro - Per i primi giorni di convalescenza non mi faceva muovere neanche la testa. Anche se non avrei potuto, ero talmente coperta di bende da sembrare una mummia! - i suoi compagni risero, strappandole un sorriso un po' più sincero del primo.
-Poi, mano mano che la situazione migliorava, mi permise di alzarmi e di esplorare la casa. Non che fosse un gran che, ma per me aveva un fascino incredibile. Era piccolissima, palesemente per un uomo solo. Tuttavia era una di quelle case classiche, con le porte scorrevoli di carta di riso, il tatami di canne di bambù per terra e due futon, e per questo la adoravo. Ma soprattutto c'era una stanza, forse più grande di tutte le altre messe insieme. Le pareti erano piene zeppe di armi di ogni genere; ognuna era lucidissima e curatissima, nonostante mostrassero con orgoglio i segni del loro uso.
Così iniziai a fare più caso a certi dettagli di Hakurei. Aveva le mani nodose, piene di calli e piccole cicatrici. Il corpo portava i segni di vecchie ferite: zoppicava un po' sulla gamba destra.
Nonostante l'età, possedeva una forza eccezionale, e ogni volta che lo vedevo guardare quelle armi appese, vedevo una scintilla nei suoi occhi... Un amore profondo verso quelle che inizialmente ritenevo solo pezzi di ferro. Tempo dopo, una volta tolte le bende e scoperto le cicatrici, mi odiai per la mia debolezza. 'Non voglio scappare, mai più.', mi dissi. Allora, memore della sua natura di guerriero, gli chiesi di addestrarmi. Mi aspettavo un rifiuto, che mi ridesse in faccia, che mi prendesse per matta o simili, e invece.... Invece accettò. Nei seguenti sei anni di allenamento, oltre ad insegnarmi l'uso delle armi, riuscì a "risvegliare" la magia che era sopita in me. Fu lui ad intuire che questa "cosa" liquida e informe potesse essere modellata fino a diventare solidae che potesse essere legata alla magia dei Dragon Slayer, dato che riuscivo ad alimentarmi con l'Energia magica libera che mi circondava, seppur con gran fatica. Così, lentamente, unii i due insegnamenti, fondendo le arti marziali con la magia. Inoltre, con gli anni, si era creato un rapporto molto profondo fra di noi. Io ero la figlia che lui non aveva mai avuto, e lui fu come un padre per me. Quando fui abbastanza brava per cavarmela, iniziammo ad andare in giro per i villaggi vicini, aiutando chi ne aveva bisogno. Un giorno, mentre ci trovavamo in un villaggio chiamato Mohara, ci fu un attacco di demoni. Non sarebbe stato troppo difficile elimiarli, non erano nè tanti nè particolarmente forti. Tuttavia, erano comandati da un gruppo di maghi di una Gilda Oscura. Combattemmo insieme, e li sconfiggemmo.
Ma Hakurei morì quel giorno, per difendermi.- Amelìe si fermò, sentendo la voce spezzarsi.
-Dovresti essere felice della morte che ha avuto. E' morto con onore.- Disse Gajeel, sorprendendo tutti.
-E' morto per proteggere qualcuno che amava.- Disse Gray dandogli man forte, dandole una pacca consolatoria sulla spalla. -E' la morte più onorevole che un guerriero possa avere.-
Amelìe annuì sorridendo ai due con gratitudine. Elfman, intanto, piangeva cercando di nascondere le lacrime con il braccio, mormorando qualcosa come ' Quello sì che era un vero uomo!'
-Cosa hai fatto poi?- chiese Cana, resa curiosa dalla botte di vino che si era scolata.
-Beh- disse Amelìe - Perso anche quest'ultimo e unico legame che avevo, ripresi i miei vagabondaggi, alla ricerca stavolta delle mie origini e di informazioni in più sulla mia magia. Nel frattempo scoprii che sarebbe stato più comodo e conveniente, se volevo continuare a combattere i demoni, unirmi ad una Gilda. Mentre cercavo in una biblioteca in un villaggio piuttosto lontano da qui qualche nozione sulla Dragon Slayer Magic, mi cadde l'occhio su un libro piuttosto recente. Ora non ricordo perfettamente il titolo, ma iniziava con la sparizione dei membri della gilda allora considerata una delle più forti della regione, Fairy Tail. Nel libro, poi, narrava le vostre gesta dagli albori fino al salto di questi sette anni. Ancora prima di finirlo, decisi che mi sarei unita a Fairy Tail, ed ora, eccomi qui.- concluse, sorridendo.

 
-Che storia ragazzi!- disse Natzu, entusiasta - Ora ho ancora più voglia di combattere con te!- gridò, sputando fuoco dalla bocca.
-RIVALE IN AMOREEEE- Gridò Lluvia, che non gradiva la simpatia che Gray sembrava nutrire per la nuova arrivata.
Improvvisamente, Erza si alzò da dove era seduta, provocando il silenzio istantaneo di tutti i presenti. Titania fissò Amelìe, stavolta senza lo sguardo ostile che la caratterizzava, ma con un piccolo sorriso che le incurvava le labbra.
-Benvenuta in Fairy Tail- disse pacata, tendendole la mano. Amelìe la prese con decisione, scatenando il giubilo dei suoi festosi nuovi amici. -Grazie- rispose - Per me è un onore-
-ORA BASTA DOMANDE!- intervenne Cana urlando e sventolando un barile neanche fosse una piuma -E' TEMPO DI FESTEGGIARE!-
-AYEEEEE!- risposero tutti, sollevando i boccali e dando inizio alla festa.
Levi cervava di farsi strada, sgomitando per arrivare fino ad Amelìe che era seduta al bancone, parlottando con Mira!
-Amelìe!- disse, riprendendo fiato- Non vorrei sembrarti indiscreta, ma... Potrei chiederti un favore?
-Certo, dimmi pure - rispose quella sorridendo, mentre Cana chiamava un brindisi per la nuova recluta ai compagni già un po' alticci.
-Volevo chiederti se potevi darmi un piccolo campione del tuo Plasma, per poterlo analizzare. Potrei capire un sacco di cose sulle sue origini, potrebbe esserti utile.- spiegò la maga.
Amelìe allargò ancora di più il sorriso, entusiasta. -Ma certo, volentieri!-
Con pochi istanti di concentrazione fece apparire sulla sua mano una quantità di materiale lattescente poco più grande di una biglia. -Ecco qui- disse, e la consegnò a Levi. La piccola maga dai capelli azzurri mise le mani a coppa, e la piccola biglia luminosa vi fluttuò sopra, cadendoci con un tintinnio. Levi la guardò con gli occhi pieni di curiosità e ringraziò di nuovo.
-Mi metto subito al lavoro!- disse, e sparì tra la folla, senza curarsi che uno sguardo viglile la seguiva sempre.
-Dovresti parlarle, sai?- disse Amelìe a sorpresa, facendo sobbalzare Gajeel.
-Umpf, come no. - rispose quello - E per cosa? Per vedermi puntato addosso solo uno sguardo impaurito o disgustato? No grazie, mi va bene così.-
Amelìe rise. Il gigantesco Dragon Slayer d'Acciaio aveva problemi di cuore? HA! Bella questa!
Tuttavia, vedendo lo sguardo profondo del ragazzo mentre guardava Levi, smise, buttando giù uno degli shot che Cana le aveva passato. L'alcool le scese bollente giù per la gola e la rossa sospirò.
-Guarda che stai dicendo una cazzata.- disse, osservando anche lei l'azzurra che si sistemava gli occhiali, ridendo e scherzando con Lluvia e Lucy.
-E' piccola e sembra fragile, ma è una maga di Fairy Tail. Sono in questa specie di casino da meno di 24 ore, e cavolo Gajeel, l'ho capito perfino io che sono tanto forti quanto folli. - Gajeel ora stava osservando Amelìe con uno sguardo indecifrabile. La rossa gli ficcò un mano un bicchierino pieno di qualcosa di rosato, con un odore molto pungente.
-Non la sottovalutare.- concluse, e si allontanò.
Il massiccio Dragon Slayer fissò il contenuto del bicchiere, annusandolo un po'.
-'Fanculo.- disse, lo buttò giù tutto d'un fiato e si diresse quasi marciando verso Levi.




Eh si, vi lascio così, perchè sono SAAADICA.
Scrivere in questo periodo è stato un tantino un'agonia, dato che ho dovuto recuperare quattro materie; 'E' STATO DIFFICILE, MA CE L'ABBIAMO FATTAH!' Sono riuscita a passare senza debiti e ad aggiornare <3 (anche se con un ritardo imbarazzante ma ok.)
Ecco qui il nuovo tenebroso personaggio, anche se visto solo di sfuggita, e un po' di Galevy per i fan della coppia!
Nel prossimo capitolo taaanti casini in arrivo, i primi accenni di OCXOC, Nalu e tante tante tante botte, yay!
Mi raccomando, lasciatemi una recensione, gracias chicos
!

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