a new day di Ulissae (/viewuser.php?uid=32329)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** 1 ***
newday
E
se jacob prtisse x l'italia? Se si trovasse a roma? ideuzza partita
durante un'ora noiosissima di disegno. Per favore commentate. Buona
lettura.
Leggenda:♣=jacob Black pov
♥=Laura
pov
1
♣
Sbuffai, l’ennesima volta, il caldo era opprimente e una
fastidiosissima mosca mi girava attorno. Era ottobre ma l’estate
non voleva andarsene, ed io come al solito da tre mesi a questa parte
non facevo nulla.
Sono in questa città da giugno mi ci ha spedito mio padre.
Contro la mia volontà? Forse. Ma non ne sarei così sicuro.
-Jacob Black?- disse una donna. Avrà avuto sui cinquant’ anni anche lei come me era sudata, maledetto caldo!
-Si- risposi
Quel cognome mi fece male; e all’improvviso ricordai quel pomeriggio.
Avevo deciso di tornare, la vita da lupi non faceva per me, entrai in
casa, non so in quali condizioni, ma vidi la faccia di mio padre: era
preoccupato.
-Che vuoi fare?- mi domandò secco, probabilmente aveva capito tutto.
- Non lo so....forse parto?- non sapevo neanche io se quella fosse una domanda o un’ affermazione.
-Dove pensi di andare?-
-Non lo so...Cina, Africa, Australia che importa-
Non mi rispose, ma afferrò il telefono e compose velocemente un numero.
-Jhon?-
E così eccomi qua, nei corridoi di questa scuola, a Roma, dove mio zio Jhon ha fatto fortuna.
Arrivammo davanti ad una porta, la donna bussò ed entrammo.
Mi ritrovai contro cinquanta occhi che mi guardavano, alcuni
incuriositi, altri avevano una faccia tesa che si rilassò
all’istante4; voltai lo sguardo verso la professoressa e
notai una penna immobile sul registro. Capito: avevo interrotto la
scelta del povero interrogato.
-Salve professoressa Banna-
-Buongiorno vicepreside-
-Questo è il nuovo ragazzo-
-Fantastico!- poi si rivolse a me:- Tu devi essere Jacob Black-
-Si esattamente-
-Da dove vieni?-
- America un paesino vicino Seattle-
-Da quanto sei in Italia?-
-Quattro mesi.... più o meno-
-Ma parli un italiano perfetto!- si sorprese, ed anch’io ,
stranamente avevo imparato la lingua presto, sarà stata una
conseguenza della trasformazione, cose da lupi.
L’ insegnante continuò a parlare, ed io mi accorsi di una
ragazza; stava in fondo alla classe, e non aveva alzato lo sguardo
neanche per un momento. Mi incuriosiva, era l’unica a non essere
affascinata dal “gigante americano”.
All’improvviso la Banna parlò:
-Bene direi che adesso puoi andare al posto; guarda ce ne è uno
libero vicino a Laura- ed indicò quella ragazza.
Mi avvicinai e fui investito da un odore fastidiosissimo, dolce e
smielato,arricciai il naso e mi sedetti, non era il suo per fortuna;
lei profumava di fiori, non seppi identificare quale, per abbreviare:
sapeva di primavera.
La osservai di sott’occhi, aveva i capelli scuri ricci, portati
tagliati al mento, gli occhi erano scuri e vivaci, intelligenti, era
carina, niente da dire.
-Da fastidio anche a te?- mi domandò senza alzare lo sguardo da un libro.
-Già, questo profumo è nauseante-
Rise,aveva un bel modo di sorridere, le si formavano due fossette sulle
guance,venne presa di scatto per il braccio da una compagna.
-A quanto pare è arrivato il principe- le sussurrò,
così piano che se non avessi avuto i miei poteri non
l’avrei mai sentita.
Non le rispose ma la guardò male e si riconcentrò sulla lettura.
Io iniziai a vagare con lo sguardo per la classe, e capii cosa aveva
provato Bella in quei mesi, vuoto mi sentivo vuoto. Mio zio si
preoccupava, così come mio padre, quando chiamava gli parlavo
poco o niente. E dei ragazzi nulla, non li avevo più sentiti;
Sam, Quil, Embry.. spariti.
Il nome dell’interrogato mi svegliò dal mio commiserarmi.
-Laura Demofonti passa avanti-
La ragazza si alzò, con il viso rilassato, ma era tutta una tecnica, sentivo i suoi battiti erano accelerati.
- Bene Laura penso che riassumeremo tutto il programma dell’anno scorso. L’inferno di Dante-
Sentii i bisbigli sollevati della classe, seguiti a quelli di commiserazione.
L’interrogazione iniziò e differentemente a quanto avevo
pensato le parole della ragazza mi catturarono. Parlò senza
esitazioni fino al trillo della campanella, ci fu letteralmente
un’evacuazione.
-Secondo me tu sei un vampiro, sai troppe cose, mi inquieti- disse la ragazza con cui prima aveva parlato.
-Te lo ripeto Frà, se fossi un vampiro ti avrei già ucciso-
e ghignò scherzosamente.
-No Laura mi avrebbe fatto conoscere un bel vampiro. Non è
vero?!- la minaccio giocosamente un’altra, la compagna di banco
della prima.
- Giorgia a te ti avrei chiuso in una tomba-
Risero tutte e tre, dopo Laura si girò verso di me.
-Scusa se non mi sono presentata prima. Laura Demofonti- e mi porse la
mano, io la strinsi, era piccola e calda, bhè mai quanto la
mia.- Jacob Black-
-Senti scendi? C’è la ricreazione-
-Ok-
Una volta arrivati in cortile ci mettemmo seduti su un muretto, insieme
ad altri ragazzi della classe. Ad un certo punto ne sentii uno urlare
di dolore.
-Porca....mi sono bruciato-
Subito un altro iniziò un’orazione sulla stupidità della sua azione.
-Fede non sprecare fiato. Ha appena scoperto il fuoco non puoi pretendere che lo sappia già usare!- disse Laura.
Sbottai a ridere, lei mi guardo sbalordita.
-Allora sai ridere?! Mi sembravi il capo indiano di Peter Pan!- e ne fece un’imitazione. Risi un’altra volta.
- Mi dispiace tradire i tuoi presupposti ma sì...so ridere- e gli sfoggiai il mio sorriso migliore.
- E anche bene mi rispose-
Dopo un po’ venne presa dalle due di prima che
l’allontanarono e vicino a me si avvicinarono gli altri.
Iniziarono a parlarmi, ma io non li seguivo, ascoltavo le tre ragazze.
-Hai trovato il tuo tipo- disse Giorgia
-Ma non è detto che lui abbia trovato il suo- le rispose
-Quanto sei pessimista!- disse Francesca
-No sono semplicemente realista-.
La ricreazione finì e risalimmo, ci attendeva la professoressa
di latino. Iniziammo a fare una versione...Cicerone, dannazione
già stavano là. Laura sembrava capisse i miei pensieri.
-Ma tu dove sei arrivato a latino?-
-Cesare-
-Aia!-
Pensò un po’ e disse:
-Senti io oggi sono libera, ti vanno un po’ di lezioni gratuite. Tanto per recuperare-
-Certo! A che ora?-
Ci mettemmo d’accordo e lei mi lasciò il suo indirizzo e il suo numero di telefono.
Uscimmo alle 12.00 e quando entrai nella macchina di mio zio, con cui
mi era venuto a prendere l’autista, mi sentii felice. Dopo tanto
tempo.
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Capitolo 2 *** 2 ***
2
Grazie
1000 x i commenti! Penso di essere abbastanza veloce ad aggiornare
visto che è da un mese che ho la storia in testa e la devo
mettere solo per iscritto!
Questo capitolo sarà narrato da Laura.
Ciao ciao e buona lettura commentate in tanti
2
♥
Finalmente
un cambiamento! Il nuovo ragazzo mi piaceva, in tutti i sensi stavo
fantasticando mentre andavo alla fermata con gli altri.
-Là che gli hai detto?- mi chiese Giorgia
-Curiosa come
al solito?- fece una faccia offesa- Nulla di che, gli ho semplicemente
offerto un aiuto a latino- e feci spallucce.
-Come?!!??!- gli uscirono gli occhi di fuori dalle orbite.
-Te lo ripeto, viene a studiare da me-
-E quando?-
-Oggi alle 16.00-
Sfoggiò un sorriso a 32 denti e diede una gomitata a Francesca.
-A quanto pare Lauretta rimorchia-
-Dacci un taglio Giò- rise come una matta.
Ritornai a
casa, e dopo aver mangiato mi misi subito a studiare, ma non mi
concentravo. Rivedevo sempre la sua faccia bruna incorniciata da quei
capelli nerissimi. Da quanto avevo capito
aveva 17-18
anni ma ne dimostrava molti di più circa 25. Aspettai trepidante
le 16.00, non vedevo l’ora; sentii un rombo in strada e mi
affacciai. Era lui! Su una moto rossa fiammeggiante, si tolse il casco
e lo guardò male, sicuramente lo avevano obbligato a metterlo.
Gli aprii la porta e lo salutai:
-Ciao grande capo Augh- e alzai una mano
-Augh anche a te- mi rispose ridendo
-Sei sola?-
-Si- fortunatamente pensai
-Vediamo……se io sono”grande capo” tu come ti chiami?-
-Non so……vampirella? Sì direi vampirella! Stai attento che ti mordo!- e gli mostrai i denti.
All’improvviso si irrigidì, sbiancò e non proferì parola.
Dannazione chissà che cosa gli avevo detto!
-Vuoi qualcosa da bere?- gli domandai
-Un bicchiere d’acqua grazie-
Lo feci accomodare nello studio, andai in cucina, riempii due bicchieri d’acqua e ritornai.
Lo vidi scrutare la libreria con sguardo torvo, misi il vassoi sul tavolo e mi affiancai a lui.
-Leggi tante cose sui vampiri-
-Si, mi affascinano-
Grugnì come per disapprovare.
-Sono sicuro che la troverai una domanda stupida, ma rispondimi, preferisci i vampiri o i licantropi?-
Mi guardò negli occhi, era serio, e l’atmosfera era surreale, che vuol dire? Che domanda era? Comunque gli risposi
-Te
l’ho già detto, i vampiri mi affascinano- lo vidi
incupirsi- ma non li adoro, anzi mi urtano. Sono così perfetti,
troppo!Sanno sempre cosa fare, superintelligenti, superbelli- anche se
lui non scherzava-nà, non sono per me. E poi sono degli
assassini, che esercitano consapevoli di uccidere, potrebbero nutrirsi
di altro ma non lo fanno-
-Ed i licantropi?-
-Sono vittime, loro non hanno scelto il loro destino, ma lo subiscono, quando si trasformano difficilmente hanno dell’
Autocontrollo,
ma quei pochi che lo hanno non uccidono. Loro in parte sono esseri
umani. Tranne una volta al mese quando c’è la luna piena-
Quando finii
gli sorrisi, e lui ricambiò; il suo sorriso era dolce e caldo,
mi confortava; il viso prima teso si rilassò.
-Comunque stiamo parlando di fantasia-
-Già fantasia- disse pensieroso
-Tu come mai questa avversione verso i vampiri?-
-Niente-
-Fammi indovinare, una ragazza ti ha lasciato per mettersi con uno che assomigliava a Spike?-(ndm si intande Spike di Bufffy^^)
-Quasi- e rise, sfoggiò quel bellissimo sorriso
-Capito tutto! Probabilmente avrai croci per tutta la casa e altri oggetti antivampiri-
Rise ancora più forte
-Allora si va a studiare?-
- Ok –
-Ma la moto?-
-Bella eh!? L’ho rimessa a posto io era un catorcio!-disse soddisfatto. Gonfiò il petto, ne era orgoglioso.
-Da quanto la guidi?-
-Un annetto, ance s fino a ieri stava in garage, non l’ho toccata per quasi quattro mesi-
-Mi piace! Senti perché non barattiamo delle lezioni di larino per dei passaggi?-
-La vedo benissimo-
-Facciamo domenica?-
-Dove si va?-
-Montagna, ne conosco una con un bosco bellissimo vicino-
-Allora domenica ti vengo a prendere-
-Ok, e adesso studio time!-
Passammo un
bellissimo pomeriggio, risi un sacco e pure lui. Pensai proprio che di
ore come queste ne passeremo insieme tante altre.
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Capitolo 3 *** 3 ***
2
Grazie 10000000000000000 per le recensioni!
Effettivamente
il personaggio di laura(cioè me ^^)è molto positivo,
anche per staccare, in tutti i sensi con la nebbia di Forks, e il
pessimissimo vittimista di qualcuno.......
E ora buona lettura, questo capitolo è un pò diverso dagli altri....ma basta non voglio rovinarvi la sorpresa!
3
♣
-Ti prego. Ti prego. Tipregotipregotiprego!-
La odiavo quando faceva così, i suoi occhi sempre vivaci e
sicuri si inumidivano e le cigli facevano su e giù in modo
troppo lusinghiero, la odiavo.
-Dai Jake, accompagnami al concerto- e di nuovo quelle ciglia- Ti prego!- no pure il labbro tremolante.
- Laura te l’ho detto non mi va-
-Ma dai ci divertiremo-
-I biglietti saranno già finiti- dissi speranzoso
- Ehehe…-e rise soddisfatta-lo sapevo che lo avresti detto per
ciò ti ho anticipato, e li ho già comprati, due per la
precisione-
-Perché non chiedi a qualcun altro?- proposi
-No voglio andarci con te, sei la persona a cui tengo di più- no
sta riuscendo a convincermi- e poi solo tu hai la macchina-
-Avrò- precisai
-Sì tra quattro giorni, e considerando che il concerto è tra due settimane………-
-Chi suona?- era riuscita a convincermi dannazione!
- E vai! Ti ho convinto! Comunque tutti punk-
Mi convinse ancora di più, da quando la conoscevo mi aveva fatto
appassionare a quel genere; anche stilisticamente, intendiamoci non ho
la cresta, ma quanto a vestiti.
-E poi tu sei la persona stilisticamente migliore-
Merito suo, mi ricordo ancora quando mi tagliai i capelli, mi avrebbe
ucciso! Fosse per lei dovrei farmi crescere il pizzetto, e la stavo
seriamente considerando come cosa.
-Va bene, accetto, la mia macchina ed io siamo al tuo servizio- scherzai
-Grazie! Grazie! Grazie!-
Si sporse sul banco e mi iniziò a sbaciucchiare,facendo attenzione a non baciarmi sulla bocca. Poi si allontanò.
Ripensai a questi ultimi sei mesi con Laura sono stati fantastici. Lei
è simpatica e indipendente, avevo scoperto che è un
genio, legge tantissimo e adora la musica, quella punk per
l’appunto. Amava la cultura così, se non andavamo con la
moto in giro per le campagne, ci recavamo a mostre e musei, ampliando
il mio sapere.
Tra pochi giorni compivo diciotto anni, ma le avevo direttamente
vietato di organizzare qualunque tipo di festeggiamento, e lei a quanto
pare aveva mantenuto la promessa.
Papà mi aveva spedito la mia macchina, e l’andavo a
trovare ogni giorno in garage; non vedevo l’ora di guidarla
Iniziarono le lezioni, prima ora fisica: mi addormentai immediatamente,
dopo qualche minuto di sonno, almeno così credo, sentii la voce
di Laura chiamarmi”Svegliati Jake!”mi alzai di soprassalto,
lo sguardo inquisitore della professoressa mi sovrastava.
-Black, dimmi visto che ti vedo così interessato perché non mi ripeti l’ultima cosa che ho detto?-
-aemh……-dannazione!
“la luce, ha appena introdotto l’argomento della luce”la voce di Laura mi risuonava nella testa.
-La luce, ha appena introdotto la luce- ripetei
-E in particolare?-
“La dissezione della luce”
-La dissezione della luce- dissi
-Bene Black, la prossima volta cerca di seguire ad occhi aperti-
Appena la professoressa si voltò guardai sbalordito Laura.
Lei era spaventata.
“Mi puoi sentire” pensai
“Si anche se non so il perché, e tu?”
“Si e anche bene”
“Ma secondo te per…”
“Non ne ho la più pallida idea”
“Basta smettiamola”
“Va bene, e grazie per l’aiuto”
La giornata proseguì e noi non ne parlammo ne pensammo a quello che era successo.
Appena arrivai a casa feci una cosa che non facevo da tempo: chiamai Sam.
-Pronto- mi rispose Emily
-Ciao Emily sono Jacob-
-Jake! Come va?-
-Tutto bene, senti c’è Sam?-
-Certo te lo passo subito. Ciao ciao-
Arrivò al telefono
-Ciao Jake! Finalmente ti fai vivo!- era entusiasta
-Ciao Sam, come va?-
-Bene, e tu?-
-Bene bene, i ragazzi?-
-Tutti bene-
-Senti ti ho chiamato per sapere una cosa urgentissima-
-Dì-
-Senti non è che per caso sai di qualcuno che trasformatosi in
lupo come noi riesce a parlare con le persone telepaticamente?-
-No, è la prima volta che sento una cosa del genere-
-Uffa-
-Perché?-
-Bhè mi è successo oggi con un’amica-
-Senti ti prometto che chiederò agli anziani-
-Grazie-
Attaccai e rimasi a riflettere chissà che cosa era successo oggi
in classe. E se mi fossi innamorato? Se tutto questo dipendesse da
qualcosa di superiore all’innamoramento stesso? E se lei fosse la
mia lei? Troppe domande mi affioravano in mente mi distesi sul divano e
mi addormentai. Sognai solo lei.
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Capitolo 4 *** 4 ***
4
Grazie 10000000000000000000 a tutti quelli che commentano, e a tutti quelli che leggono e basta.
xBells87:Grazie il tuo parere per me vale molto visto ke mi segui dal primo capitolo ^^
xblinkina:questo capitolo soddisferà le tue aspettative(almeno spero)
xYlenia87:Che onore! Sono il tuo primo commento!!!!!*e sviene x l'emozione*
x_sefiri_:Chiisà cosa combina in questo cap. il nostro lupacchiotto.....
4
♣
Il
giorno era arrivato, l’andai a prendere sotto casa con la
macchina, era in fibrillazione. La guardai era vestita con dei
pantaloni neri modificati da lei con delle pezze leopardate, la
maglietta anche quella a fantasie animale era nera.
-Sei carinissimo!- e mi sistemò il colletto del giubbotto di pelle nera
-Anche tu-
-Merci beacuop- e rise-Andiamo su! Let’s rock!—
-Va bene- misi in moto
-Quanto vorrei guidare- e guardò avida il volante
-Ma non puoi- la canzonai
-Smettila di
gongolare! Aspetta due settimane e avrai per le strade un nuovo
Schumacher- e imitò l’azione di guidare
-Tra due
settimane io non uscirò di casa solo se sarò certo che la
tua macchina è parcheggiata e che tu non sei al volante!-
-Ah ah ah- disse lapidaria, e si voltò dandomi le spalle
-Non dirmi che ti sei offesa-
La sentii soffocare le risate.
-E come farei?-
Ridemmo entrambi, e le scompigliai i capelli
-Sempre la solita-
Chiacchierammo durante tutto il viaggio, era eccitatissima.
Arrivammo al
concerto in orario, e dovemmo fare a botte per prendere dei posti
decenti, per me non era affatto un problema la gente si apriva appena
mi vedeva.
-Vedi perché ti ho portato-
-Per scacciare la gente?-
-Esattamente!-rise- No dai scherzo-
-Vorrei vedere-
All’improvviso
calò il buio nella sala, due o più fari puntarono sul
palco dal quale il cantante si presentò sulle note della prima
canzone come un folletto malefico: capelli arancioni sparati in aria,
completo scozzese con una cravatta rossa, pantaloni alla zuava con sei
risvolti a scacchi e dei pompon bianchi sui polpacci. Occhi sgranati e
movimenti convulsi.
La botta si sparse nella platea, la gente incominciò a pogare, c’è chi si alza sulle spalle del vicino
-Ti va di salire?-le chiedo- Almeno vedi meglio.
-Certo grazie-
Mi
salì sulle spalle, per me non pesava nulla, io stavo con il
semplice giubbotto senza maglietta, e non era l’unico.
-Nooohhh future nooohhh future- cantavamo a squarciagola.
Il concerto proseguì tra urla, vaffanculo alla società, e altre cose del genere.
Uscimmo con la massa, e Laura mi prese la mano.
-Grazie- mi sussurrò
-E perché?-
-Perché mi sei sempre vicino- si avvicinò al mio petto e la strinsi
-Sei caldissimo-
-Sì lo so, ma già te l’ho spiegato il perché -
-Già- e si fece pensierosa
Ci fermammo
un attimo e ci guardammo negli occhi, la gente ci passava accanto,
tutti si muovevano tranne noi. La vidi in un’altra luce, nuova,
ancora più bella, lei rimase zitta, e pure io. Aveva i capelli
stravolti,l’espressione seria, la faccia arrossata.
Attimi che
sembravano secoli, minuti millenni; la gente ci spintonava ma non ci
muovevamo. Ad un certo punto mi sorrise dolce e comprensiva, aveva
capito il momento giusto in cui smettere.
Ci girammo ed entrammo in macchina.
Lai era
stravolta, così si posò sulle mie gambe e si
addormentò, aveva freddo così le poggiai la giacca sopra
la schiena.
Parcheggiai
sotto casa sua, ma aspettai a svegliarla, era così bella, la
osservai egli accarezzai i capelli. Ad un certo punto il cuore mi
iniziò a battere, mi girò la testa, avevo perso il mio
equilibrio, avevo letteralmente cambiato universo.
Era successo.
Era arrivato, ne avevo la conferma, l’impirtiring aveva colpito
anche me. Lei , la creatura più perfetta del mondo, che dormiva
con i suoi capelli scuri su di me era diventata la mia unica
ragione di vita, la stella intorno a cui ruotava il mio pianeta.
Mentre
riflettevo, la vidi sussultare, la faccia tranquilla di prima fu
sostituita da una smorfia di terrore. Stava facendo un incubo. Ad un
erto punto urlo qualcosa:
-No! Lui no!-
La svegliai.
-Jake dove siamo?-
-A casa-
-Oh Jake ho fatto un incubo orrendo, c’eri tu e…e… poi è stato orribile-
-Non ti preoccupare, sono qua vicino a te, e ci sarò per sempre-.
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Capitolo 5 *** 5 ***
5
Merci beacuop a Bells87 e _sefiri_ che sopportano e recensiscono i miei obrobbri letterali.
XYlenia, blinkina e Les: WHERE ARE YOU? me si sente abbandonata.
Cmq
dopo che vi ho ammorbato con queste poche ma noiosissime parole vi
lascio al 5 capitolo, che a mio parere è il più bello per
ora.
Ciao ciao e mi raccomando recensite altrimenti mi deprimo. ç______________ç
5
♥
Scendemmo dalla moto ed entrammo a scuola.
-Hey Jake, ti va di andare in montagna sabato?-
-Si campeggia?- mi domandò
-Dobbiamo proprio?-
-E dai!—
-Va bene, va
bene; anche se avevamo la casa libera- ma non riuscivo a resistergli.
Ne ero innamorata, pazza, e da molto, però avevo paura di
rovinare la nostra amicizia.
-Allora con la macchina?-
-Si certo-
Lo vidi
soddisfatto. Lui adorava quel luogo da quando lo conoscevo
c’eravamo andati tantissime volte. Diceva che gli ricordava casa
sua, con i boschi, e quelle altre cose. Mi ripeteva sempre “ se
ci fosse una scogliera sarebbe perfetto”.
Mi parla spesso di La Push, ma non degli altri. Chissà perché?
A quel punto venni presa per un braccio da Giorgia, che mi spostò letteralmente di peso.
-Cosa stai facendo?!-
-Muoviti andiamo al bagno-
-Giò mi vuoi dire cosa diamine stai facendo?-
-Sbà-
-Sbà cosa?!-
-Sbà il fatto che mi dovresti dire cosa sta succedendo-
-Cosa sta succedendo?-
-Tu…Jake…luogo romantico…soli in mezzo alla natura…-
-Cosa stai provando a dirmi?-
-Ma sei tonta? Questa è la tua grande occasione!-
-Sei scema?-
-No puramente realista-
La guardai scettica. No non me la sentivo proprio.
-Posso andare ora folletto?-
-Va Va ma ricorda…-
-Si che devo morire! Ma non mi fare Troisi!-
Quando rientrai a casa mi misi subito a fare le valige, saremmo partiti domani all’uscita di scuola.
Uffa mi ero dimenticata di dirgli di portare la tenda, e lui se ne sarebbe sicuramente scordato.
E se
provassi…… no me lo aveva vietato, l’avevamo
vietato. Ma questa volta mi serviva, avevo provato a contattarlo ma non
riuscivo a trovarlo. Chissenefrega io lo faccio.
“Jake?”
“Laura che stai facendo?!”
“Senti niente lamentele, porta la tenda”
“O me lo ero scordato” Lo sapevo risi tra me e me.
“Perché stai ridendo?”
“Mi puoi sentire ridere?”
“Si lo hai appena fatto?”
Riflettei un attimo e se potessimo scambiarci dei ricordi?
“Posso chiederti una cosa?”
“Certo”
“Prova ad immaginare La Push per favore”
“Va bene”
Una scogliera
immensa costeggiata da una strada e ridosso di un bosco, si mostra ai
miei occhi, dei ragazzi alti, con la pelle bronzea, e i capelli corti,
molti simili a Jacob.
“Chi sono quei ragazzi?”
Attesi la sua risposta, fui invasa da una malinconia irrazionale, era quello che provava lui.
“I miei amici”
“Come si chiamano?”
Di nuovo quella sensazione.
“Allora il primo a destra è Embry, poi Quil, Sam Paul”
“Fammi vedere tuo padre……per favore”
Un uomo anziano sulla sedia a rotelle con lo sguardo apprensivo di chi ti è sempre vicino.
“E’ lui”
“Sì”
“Grazie”
“Nulla”
“Senti ora basta è già troppo”
“Ok”
Ci pensai su perché? Come mai questa malinconia?
Arrivò sabato e all’uscita di scuola partimmo.
Notai Jake, era diverso, direi preoccupato ansioso, ma non dissi nulla preferivo aspettare.
Iniziammo a montare la tenda, durante la costruzione si tolse la maglietta e maglione e rimase in bermuda.
-Ma sei matto! Ti prenderai una febbre da cavallo!-
-Mammina non ti preoccupare- mi iniziò a canzonare
Gli diedi una cinquina.
-AHIA!-
-Stai bene- era sconvolto
-Stavo meglio, ma che sei di marmo?-
-Granito- si rilasso e rise
No non era normale come cosa, un ceffone del genere avrebbe fatto girare la testa a tutti, mi ci ero proprio impegnata.
-Hai qualcosa di rotto?-
Mossi la mano, l’aprii e la chiusi più volte.
-No, sono una dura io- e mi battei sul petto
-Mai quanto me-
-Per punizione monterai la tenda- dissi risoluta
-Non credo
proprio!- e mi prese in braccio, o meglio sulle spalle, iniziai a
dargli dei pugni sulla schiena e ad ordinargli di farmi scendere,
allora mi lasciò per terra, dove facemmo la lotta.
Sfiniti ci
mettemmo a guardare le nuvole. Questo posto gli piaceva per questo
diceva “almeno qui le nuvole hanno una forma e non sono una massa
perennemente presente!”
-Con te non c’è gusto vinci sempre!- mi lamentai mentre indicai i pettorali scolpiti
-Allora questa tenda?-
-Uffa, sbaruffa-
Calò
la sera e dopo cena ci stendemmo ad osservare le stelle, quel posto era
perfetto, la luna piena era l’unica luce, e noi fli unici nel
raggio di chilometri.
Ad un certo punto però Jacob si alzò e mi guardò negli occhi, era serio.
-Ti amo- O
mio dio cosa sta succedendo –Lo so che te lo dovevo dire
prima…ma ecco……- si interruppe e prese fiato, io
rimasi pietrificata, Jake…Io?O mamma!
-trovare le parole è veramente complicato ma il problema è che……bhè ecco io non posso amarti-
-E perché?- credo che il mio tono di voce divenne troppo acuto e anche un po’ troppo isterico
-E’
difficile da spiegare…-vidi la faccia incupirsi. Poi si
alzò e si allontanò da me di qualche metro.
-Faccio prima a fartelo vedere-
O cazzo ma che fa? Si spoglia?!?!?!?!?!Tolti i pantaloni era rimasto con dei pantaloncini neri elasticizzati.
-Stai tranquilla non mi spoglio- chissà che faccia avevo fatto
-E allora……?-
-Guarda-
Le nuvole mi
tolsero la luna, resero l’atmosfera cupe e macabra. Avevo paura?
Forse. Jacob tremava come s avesse degli spasmi, così feci per
avvicinarmi, ma lui mi ruggì, penso sia il termine più
adatto, di allontanarmi.
Successe in
un attimo, Jake non c’era più, al suo posto un lupo o
orso, le dimensioni erano strabilianti, rossiccio che mi stava davanti.
Lo guardai sbalordita e domandai
-Sei tu Jake?-
“Si”
-Sei un licantropo?- ma che domanda cretina che faccio
“Si” ripeté
-E sarebbe questo il motivo?-
“Dimmene un altro!”
-Avvicinati per favore-
Soddisfò
il mio favore e si accucciò di fronte a me, io mi misi in
ginocchio col busto eretto. Vidi i suoi occhi scuri, ed i denti
paurosamente enormi ed affilati, ma non mi scoraggia, non dovevo farlo.
Lui era Jacob, il mio Jacob.
-Perché non doveri amarti?-
Aprì la bocca per parlare, ma non poteva. Gli sorrisi dolcemente, nel modo più apprensivo possibile.
-Hai due orecchie- e gli grattai dietro queste, emise un mugolio gioioso.
-Due occhi ed un naso- gli tracciai i contorni di quei diamanti scuri, e gli sfiorai il naso umidiccio. Risi.
-Una bocca- e gli toccai i canini.
-Due arti posteriori e due anteriori- gli accarezzai le zampe
-Respiri-
-Hai un cuore- mi poggiai al petto per sentirlo battere
-E sai amare. Io non vedo proprio dove sia il problema-
Mi
guardò stupito e allora si ritrasformò, mi ritrovai in
ginocchio tra le sue gambe.Con il viso a pochi centimetri dal mio.
-Ma io sono un mostro…-
Poggiai il mio dito sulla sua bocca, ed i centimetri diminuirono, lo sentivo respirare piano.
-Ricordi? Solo una volta al mese- e gli sorrisi
Mi prese il
viso tra le sue mani e mi baciò. Le mie labbra tremavano,
tracciai con la lingua i contorni della sua bocca, mentre lui mi
mordicchiava il labbro. Il mio cuore batteva all’impazzata. Le
mie mani afferrarono i suoi capelli, mentre le sue passarono dal mento
alla mia schiena, e mi strinse ancora più a sé.
Quando finimmo il bacio poggiammo le fronti una sull’altra, e ci guardammo.
-Sei una pazza- mi sussurrò sorridendo
-E tu sei un lupo- sussurrai a mia volta.
A quel punto mi prese tra le sue braccia, mi sollevò e mi portò dentro la tenda dove mi abbandonai a lui.
|
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Capitolo 6 *** 6 ***
6
Thank you very mach for the comments!
xBells87:Grazie x i complimenti qua ho dato il meglio di me
xlorella: che bello una nuova lettrice! Felice di conoscerti
xLes: non preoccuparti l'importante è che ti sia piaciuto il capitolo!
xBlinkina: ben ritrovata=D! E grazie per il complimento
x_sefiri_:non sei l'unica a volere JakeXD
6
♣
Quando la conobbi, ero fermamente deciso di non lasciar nascere una scintilla d’amore. Ma lei mi ha sopraffatto.
Le accarezzai
i capelli che le coprivano parte del viso, e riflettei su quello che
era successo, non aveva avuto paura, la più benché minima
esitazione; mi aveva accettato per quello che ero.
Si mosse sul mio petto nudo e si accoccolò.
-Stai dormendo?-chiesi
-Forse- e sorrise, ma non aprì gli occhi.
-Cosa stai facendo?-
-Penso-
-A che cosa?- aprì gli occhi neri e li puntò su di me.
-A me e te, in particolare a te-
-Mmm?-iniziò a giocherellare con i miei pettorali, passando le dita sui solchi dei muscoli.
-Vedi tu sei
un...- esitò- un licantropo, e quindi tutte le stranezze, il
calore, le cinquine andate a male; sono conseguenze. Vero?-
rialzò lo sguardo.
-Si esattamente-
-Mi parli un po’ di te?-
-Certo- e le sorrisi in modo rassicurante.
Iniziai a narrarle tutto, ora potevo.
Mi interruppe un attimo.
-Scusa, ma non avete delle regole, qualcosa per fare in modo di non essere scoperti?-
-Sì, ma a te posso dire ogni cosa-
-E perché?-
-Vedi
noi “lupi” abbiamo un particolarità, esiste
una forma di innamoramento, l’impirtiring, che però
è qualcosa di più, quando trovi la tua lei, sei sicuro
che le starai vicino per tutta la vita,che ti voglia o no, lei è
la tua lei, la tua metà perfetta, il tuo punto di
gravità, la tua stelle personale, le tua ragione di vita-
-E chi sarebbe per te?-
La baciai dolcemente, e lei ricambiò.
-Hai capito?-
-Direi di sì-
-Quindi non mi lascerai mai?- domandò
-Mai-
-Continua per favore voglio sapere tutto-
-Bene- e ripresi, le raccontai il perché della trasformazione e del nostro scopo.
-Ecco perché quell’avversione!-
-Già è nella mia natura-
-Hai mai ucciso un vampiro?-
-Sì-
-Un umano?-
-No- sospirò di sollievo
-Mai voi lupi avete qualche potere “speciale”?-
-Vediamo
meglio, corriamo più velocemente.. in generale siamo fisicamente
superiori a voi umani, e che altro..ah tra componenti dello stesso
branco possiamo parlarci col pensiero, anzi diciamo che non possiamo
avere segreti: ognuno vedo tutto quello che vede l’altro-
rabbrividì- ma non arriviamo a certe distanze- la tranquillizzai.
-Quanto vivete di media?-
-Rimaniamo perennemente giovani, finché non impariamo a controllare la trasformazione-
-Uffa- sbuffò
-Ma ti prometto che mi impegnerò a rendermi padrone delle mie azioni-
Sorrise soddisfatta.
-Per riassumere: tu sei un lupo per via dei vampiri; hai questa cosa come si dice....-
-L’impirtiring-
-Sì quello per me; hai un branco che ti legge la vita, e cos’altro...-
-Direi che hai detto tutto-
-Mmmmmm....AH! Una cosa! Ma quel fatto della telepatia è collegato con l’innamoramento?-
-Ho chiesto al branco m no, nada, nizbe-
-E quando pensavi di dirmelo?-
-Perché?-
-Forse
perché ho passato due giorni interi della mia esistenza nelle
biblioteche vaticane col pericolo di essere arrestata-
-E come hai fatto ad entrare?-
-Conoscenze-
-Cosa hai scoperto?-
Si fece pensierosa, e si mise a pancia in su, allungando le braccia, le si scoprirono i seni
-Allora, un qualcosa del genere lo fanno alcuni vampiri ma...-
-Ma?-
-Ma visto che tu non sei un vampiro ed io neanche, non vedo soluzione-
-Che altro
hai scoperto sui vampiri, che dopo le mie rivelazioni è
diventato sensato?- ero curioso, Laura era un pozzo di genialità.
-Che in Italia è pieno di vampiri-
-Già ne sento l’odore- ed arricciai il naso , lei rise
-E che a Volterra vivono, per modo di dire, dei vampiri “capo”, una sorta di casata reale-
-Tutto qui?-
-Sì-
-La mia genietta- e la presi tra le mie braccia e la baciai.
-Posso chiamarti lupacchiotto? Ti sta a pennello!-
-Come vuoi madama-
Mi ribaciò forte, ed intanto passava le mai tra i miei capelli.
Fui invaso dal suo profumo fresco e vitale, l’inspirai a pieni polmoni.
-Hai un buon odore- le sussurrai all’orecchio, che poi baciai.
-Anche tu. Di bosco, rugiada, profumi di quelle mattine perfette, in cui la natura sprigiona la sua bellezza-
-Ma che poetessa!-
-Ti amo- e ci guardammo negli occhi privi di segreti.
Le iniziai baciare i collo caldo, scendendo, e di nuovo in quella notte la feci diventare mia.
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Capitolo 7 *** 7 ***
7
xbell87: Auguri per l'esame!
xNew_born: Nuova lettrice ! Ma che bello! Felice del fatto che ti sia piaciuto il concerto!
xYlenia87: Bentornata, spero che i problemi siano risoltiXD
XLes:Grazie x i Complimenti!
xLorella: Felice che ti piaccia la mia storia
x_sefiri_: grazie per i commenti sei sempre la prima! Merci!
Un grazie anche
a tutti quelli che leggono senza rercensire, e a tutti quelli che hanno
messo questa storia tra le loro preferite!
Calia
Les
lorella
Zenity
_sefiri_
Stavo
riflettendo.......ma a Forks? Che succede? Così il mio
cervellino anarchico ha deciso di far trasferire questi due nella
piovosa cittadina anche per vedere che fine hanno fatto quei due (ED
& Bella)...... Perciò eccoli al momento della partenza Buona
lettura!
7
♥
“Si
pregano i gentili signori del volo JKLM084, direzione Port Angels, di
procedere a fare il check-in, l’aereo partirà tra pochi
minuti”
-Corri-
-Jake io non dovrei correre se qualcuno non si fosse scordato i biglietti-
-E noi non saremmo arrivati in ritardo se qualcuno si fosse svegliato-
-E se qualcuno avesse regolato la sveglia, come aveva detto, quel qualcun altro non si sarebbe svegliato tardi!-
Mentre bisticciavamo, saltavamo e scavalcavamo le miriadi di valige e di persone nell’aeroporto.
Arrivammo al banco.
-Buongiorno- quella donna sorrideva troppo, non mi piaceva.
-Salve- le porsi i biglietti.
-Documenti prego-
Le diedi il mio, poi vidi Jacob cercare il suo, che aveva,
naturalmente, messo nella tasca posteriore dei pantaloni. Glielo sfilai
velocemente e lo porsi alla barbie
-Ah ecco dove stava!- lo guardai torva, poi spostai lo sguardo sull’impegata.
-Oh scusate, ho sbagliato a digitare, aspettate un attimo-
Vidi Jake tamburellare con le dita sul bancone, si stava innervosendo e
questa non era una cosa buona. Le dita lente della signora erano
fastidiose quasi quanto il ticchettio della tastiera.
-Scusi ha finito?- le domandò Jacob
-Va di fretta?!?- disse questa acida
-Direi di sì-
-Senta giovanotto, io so come svolgere il mio mestiere!-
Stava tremando, non era affatto una cosa buona. Gli pestai un piede e lo guardai male. Lui sbuffò e si rigirò.
-Ecco fatto. Con un po’ di pazienza si ottiene tutto- lo disse guardando il mio ragazzo negli occhi.
Riprendemmo i bagagli e ci dirigemmo all’imbarco; visto che arrancavo sotto il peso della valigia me la prese.
-Grazie-
-Frefo- Gli tolsi i biglietti dalla bocca. E corremmo verso
l’entrata dell’aereo. Preso. Non dovevamo aspettare altri
tre giorni.
-Buongiorno- ci disse l’hostess che ci accompagnò ai posti; ci sedemmo esausti. Ma che bel inizio!
-Jacob Black ti giuro che la prossima volta che scordi i biglietti te la faccio pagare!-
Lui per tutta risposta mi iniziò a baciare il lobo dell’orecchio destro.
-Smettila!-
-Perdonato?- e feci quegli occhiacci dolci
-Va bene, ma contieniti!- era passato al collo
-E come faccio se metti certe magliette- ed indicò il mio scollo.
-Umpf!- e rise soddisfatto.
Stavamo partendo, il liceo era finito, entrambi promossi con ottimi voti, stavamo andando a Forks dove mi sarei trasferita.
Un’università di prestigio nei pressi di quella cittadina
mi aveva accettato e così…… eccoci qua su un aereo
destinazione Port Angels con scalo a New York.
-Sei felice?-
-Molto- e lo baciai.
Saremmo andati a vivere in un primo momento a casa sua, poi avremmo trovato qualcosa tutta per noi.
Anche Jacob sarebbe andato all’università; ingegneria meccanica, lo avevo convinto a continuare gli studi.
I miei? Felici. Non gli sembrava vero che fossi riuscita ad essere
presa da un’università prestigiosa all’estero; e poi
a loro Jake piaceva, dicevano che era un bravo ragazzo, educato, e
premuroso… se avessero saputo!
Mi addormentai a metà viaggio sulle sue spalle, mi svegliai dopo
sei ore di sonno nella città dei grattacieli con un mal di testa
fortissimo.
Lui invece era tutto pimpante; non vedeva l’ora di vedere suo
padre e gli altri. Chissà se avrebbe sentito quella
Bella… volevo conoscerla.
Toccai terra dopo sedici ore di viaggio, ero sfinita.
Uscimmo dall’aeroporto e li vidi. Sam e gli altri, non erano
cambiati dia ricordi di Jake. Vidi quest’ultimo lasciare le
valige e correre verso di oro, vidi tantissime braccia che lo
abbracciavano.
Notai delle persone che non mi aveva mai fatto vedere. In particolare una ragazza che rimaneva in disparte.
Jacob si girò verso di me ed entusiasta mi sorrise.
-…E questa è la mia ragazza Laura –
-Salve-
-Ciao- mi disse Sam seguito dagli altri.
-Hey Jake vi accompagno in macchina, voi venite con noi, mentre le
valige vanno con Seth e Leah- ecco come si chiamava l’acidona.
-Perfetto-
Salimmo sull’auto e Sam iniziò a parlare.
-Jacob sono felicissimo che tu sia tornato!-
-Anch’io, come sono stati questi due anni?-
- Niente di che, ogni tanto facciamo una ronda ma nulla, tutto
tranquillo; e poi i Cullen se ne sono andati appena sei partito, ma
penso che siano ritornati qualche giorno fa-
I Cullen…i Cullen……, ah sì! I vampiri, scrutai Jacob; era rilassato.
-Hu…allora se capita la vado a trovare-
-Penso che dovrai metterti d’accordo con il loro capo, quel Carlise-
-Già, hey ma poi cosa avete fatto quando l’hanno morsa?-
-Niente, sono andati in Alaska a farlo, quindi visto che comunque lei lo voleva, abbiamo preferito non interferire-
Iniziò a piovere. Che bel benvenuto.
Sam sorrise, probabilmente vide la mia faccia.
-Mi dispiace, ma dovrai abituarti a questo clima-
-Certo…… vedrò di farmelo piacere-
Sam era un bel tipo: cordiale, gentile, calmo.
-Emily come sta?- domandò Jake.
-Benissimo è rimasta a casa, aveva da fare-
Guardai Jacob interrogativa.
-Emily è la ragazza di Sam- mi spiegò
-Ho avuto l’impirtiring con lei- svoltò e poi riprese-
Jacob ma poi come è andata a finire quella storia del pensiero?-
-Nulla, non abbiamo scoperto nulla- rispose- pensavo di chiedere alle sanguisughe-
-Hai ragione, forse sanno qualcosa di più-
Arrivammo a casa, aveva smesso di piovere ma comunque c’era nebbia.
-Leah e Seth sono già arrivati-
Scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo verso di loro. Il terreno era fangoso e odiavo quella sensazione di umidità.
-Ecco l’umana- era Leah a parlare. La faccia era contorta in una
smorfia acida. La squadrai ma non le risposi, la superai e mi presentai
a Seth.
-Ciao! Piacere Laura-
-Seth- mi sembrava la copia di Jake da ragazzo, alto e allampanato,
doveva ancora fare del tutto i muscoli- e questa è mia sorella
Leah- le lancia un’occhiataccia gelida, e col tono più
distaccato possibile la salutai.
-Laura-
-Leah- ci guardammo in canesco, per fortuna Jacob ruppe l’atmosfera tesa.
-Ok ragazzi, grazie di tutto, ci sentiamo domani-
Li ringraziai, ci congedammo, e lo segui per il vialetto.
La casa era piccola ma ben fatta, il tetto a spiovente rosso rompeva la monotonia grigia di quel luogo.
-Benvenuta a casa- e mi stampò un bacio sulla fronte. Prese le valige e suonò.
Ci venne ad aprire Billy, con la faccia stupita e allo stesso tempo gioiosa.
-Jacob!!- vidi il mio ragazzo entrare lasciare le valige e abbracciare
il padre. Rimasi dove ero non volevo rompere quell’ incantesimo.
Quando si ripresero dalla stretta fu Billy a parlare per primo.
-Jake non vuoi presentarmi questa bela ragazza?-
-Certo, papà questa è Laura la mia fidanzata-
-Molto piacere- dissi
-Tutto mio-
Billy era il classico indiano d’America, preciso preciso, sguardo
serio e fermo, naso aquilino, capelli neri lisci. La mia immaginazione
aveva fatto centro.
-Direi di entrare prima che inizi a piovere- e si girò per lasciare libero il passaggio.
Entrai, l’ambiente era accogliente, e caldo. Sorrisi soddisfatta,
era un buon inizio, certo un tocco femminile l’avrebbe
migliorata… però la partenza era ottima.
Alla mia destra si apriva il salotto, un divano rosso scuro davanti una
televisione, e affianco un tavolinetto intagliato nel legno,
sicuramente fatto da uno dei due. Osservai le pareti, pochi quadri, o
per nulla, ma in compenso una sorta di arazzi, non saprei come
definirli, più primitivi, con disegnate delle scene di vita
quotidiana degli antichi Quiete.
Alla sinistra la cucina, era un po’ in disordine, ma avrei rimediato presto.
La stanza di Billy era un po’ più avanti vicino alla scale.
-Sei stanca?- Jake si era avvicinato silenziosamente
-Sì, sono esausta- era vero non ce la facevo più.
-Ti accompagno in camera—
-Buonanotte signor Black-
-Buonanotte-
Jacob mi prese tra le sue braccia calde e mi portò in camera.
Era piccola, o per lo meno in confronto a lui era così. Una
scrivania vicino ad una porta-finestra. Un letto matrimoniale, uff era
ancora da fare. Alle pareti poster e mensole stracolme di libri sulla
meccanica, e fumetti. L’armadio era incassato nella parete.
-Bisognerà dare una sistemata- disse pensieroso.
-Hai detto bene bisognerà-
-Quello è il bagno- e mi indicò una porta
all’interno della stanza. Mi ci precipitai, volevo andare a
dormire, altrimenti sarei svenuta.
-Nfon è folfa mia fe non ho i fufer poteri!- mi stavo lavando i denti.
-Chiara e precisa come sempre- e sghignazzò.
Lo guardai male, ma mi dovetti ricredere subito.
-Hai visto che bravo! Ho fatto il letto- e sorrise soddisfatto.
-Uao! Il nuovo mastrolindo!-
Iniziai a spogliarmi, con un’unica meta: la doccia. Sentii
chiudere la porta e lui che si avvicinava. Aprii l’acqua ed
entrai lentamente, seguita da lui.
Ci guardammo negli occhi.
-Ci puoi giurare- e mi baciò.
Ripensandoci: questo posto non era così male.
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Capitolo 8 *** 8 ***
8
Mamma mia ancora mi seguite? Ma io ne sono onorata! Gracias 5000000000!
xYlenia87: sei sempre molto gentile così mi fai arrossire ^\\^
cmq aspetta qualche capirolo che le cose ti saranno più chiare!
x_sefiri_: Uao meglio di schumacher! Sempre la prima!
xLes: ok taciamo tutti di questo commento al tuo ragazzo! E io ke pensavo fosse troppo lungo il capitolo e volevo dividerlo!
Xnew_born: Adesso iniziano le avventure vere e proprie!
xBells87:grazie x i complimenti!
Come sempre sono grata a tutti quelli che leggono senza recensire
perchè la gioia di sapere che qualcuno si interessa a questa
storia è immensa! E anche a CAMiL92 che l'ha aggiunta tra le sue
preferite!
Ed ora vi lascio a questo capitolo spero vi piaccia, e mi auguro vogliate commentarlo! Buona Lettura!
8
♥
Aprii gli
occhi. Era mattina? Non saprei dire, la camera è buia, sento la
meno calda di Jake sul fianco, la sposto lievemente, e scendo. Indosso
la prima cosa che trovo a tentoni: una maglietta, decisamente troppo
grande.
Urtando più volte contro vari oggetti, e fratturandomi qualche
osso, arrivo alla finestra e la spalanco. Uno spettacolo si apre
davanti ai miei occhi: l’alba senza una nuvola, pulita, candida,
l’annuncio di una giornata perfetta. Io e La Push iniziavamo a
ragionare.
Mi sedetti sul letto e lo osservai, è così bello. I
capelli erano disordinati come sempre, e la sua bocca leggermente
socchiusa; è raggomitolato su un fianco, ancora mi chiedo come
faccia ad entrare in un letto del genere. Aveva scansato la coperta,
così vidi i muscoli. Mi sdraiai anch’io, ed aspettai,
adoravo stargli accanto, mi confortava, era il mio nido, il mio
rifugio, la mia sicurezza.
Alle otto decisi di svegliarlo, non volevo perdere neanche un minuto di quella giornata fantastica.
-Buongiorno bel addormentato-
-Buongiorno Principessa- disse con la sua voce bassa e roca, mi faceva girare la testa, era cupa,profonda, tenebrosa.
-Dai che voglio uscire-
-Cosa?! Sicuramente starà piovendo!-
Per risposta mi alzai ed aprii le tende, la stanza vene inondata dalla luce.
-Ma che cosa……?-
-Eheh hai visto che bella giornata-
-Che magia hai fatto?-
-Niente, e adesso muoviti, che mi devi far vedere un po’ di cose-
Ci vestimmo e scendemmo; ad aspettarci c’era Billy.
-Avete visto che bel tempo!-
-Fantastico- risposi entusiasta
-Aspettava solo voi-
Jacob intanto stava preparando la colazione.
Mangiammo, e poi risalii un attimo e lui mi seguì. Iniziai a
rivoltare la camera, la stavo sistemando mentre lui giocherellava, su
una sedia, con un rompicapo.
-Allora dove vuoi andare?-
-Che mi consigli?-
-Ci sarebbe la scogliera-
-Finisco ed usciamo-
-Va bene- posò il cubo sul tavolo. Dannazione l’aveva finito. Odiavo quell’oggetto; io non ci riuscivo mai.
-Per informazione…- e lo indicò- io l’hi finito- ed iniziò a ridacchiare.
-Perfido!- e gli urlai dietro.
Una volta concluso il mio lavoro da massaia scesi e andai in garage, ero sicura di trovarlo lì.
Giust’appunto.
-Heilà- stava smanettando con qualche attrezzo.
-Ed ecco il tuo rifugio- osservai attorno a me, un garage con qualche
mensola stracolma di oggetti, la macchina non c’era sarebbe
arrivata a giorni. C’era pure un divanetto.
-Cos’è quell’orrore?!?!- e lo indicai; era tutto macchiato e bucherellato qua e là.
-Quello?! Embry e Paul si sono messi a lottare sopra e lo hanno strappato-
-Rimedierò-
-Io qua ho fatto, possiamo andare-
-Ok, prendo il cellulare a casa e vengo-
Entrai,Billy era uscito per non so dove, stavo per chiudere la porta
quando squillò il telefono. Che fare, rispondere o no?
-Pronto-
-Buongiorno, ma questa è casa Black?Oppure ho sbagliato numero?-
La voce era chiaramente femminile, cristallina e senza imperfezioni.
-Non ha sbagliato numero, è casa Black. Chi cerca?- non rispose alla domanda.
-Scusi ma chi è lei?-
-La fidanzata di Jacob- non rispose, silenzio- signorina?-
Si riprese- Sì scusa, me lo puoi passare?-
-Certo, chi lo cerca?-
-Bella- Quella Bella? L’ex fiamma?
-Jake c’è bella al telefono per te-
Stava sulla soglia di casa, teso, col volto tirato.
“Se vuoi dico che non ci sei”
“No, passamela”
-Pronto- Jacob iniziò la telefonata, e mano a mano si
rilassò. Attaccò. Chiuse la porta ed uscimmo, mentre
passeggiavamo ne parlammo.
-Senti domani ti va di andare dai Cullen?-
-Non c’è problema- ero curiosa, chissà come era.
-Sei sicura?-
-Sì, se sto vicino a te-
Arrivammo alla scogliera, era fantastica e possente, le onde si
infrangevano ritmicamente sulle rocce, producendo una ninna nanna
naturale. I disegni della schiuma erano ipnotici. La voce di Embry
interruppe i miei pensieri.
-Jake! Laura!-
-Embry- ci avvicinammo, li vidi in costume.
-Visto che giornatina?!- ne era entusiasta quasi quanto me
-Perfetta-
-Sarà per Laura- suggerì ridacchiando Sam
-Ma che fate qua?- domandai
-Ci buttiamo- mi rispose semplicemente Sam
Guardai piuttosto interrogativa Jacob.
-Cose da lupi- disse Paul
-Esagerati!Ci riuscirei pure io!-
-Non credo proprio- mi corresse
-Tsk, lo dici tu-
-Io dico che ce la fa- intervenne in mio favore Quil
-Scommettiamo- lo sfidò Paul
-50 che si butta-
-50 che non lo fa- si strinsero la mano guardandosi negli occhi
-Sicuramente non oggi- disse Sam
-Già non sono abbigliata nel giusto modo-
-Ma come parli letterata!- ridacchiò Quil
-Effettivamente parla molto bene l’inglese- considerò Embry
“Sei una pazza”
“Non puoi impedirmelo”
“Purtroppo lo so”
-Che forte!- ci girammo- il fatto che parlate col pensiero si intende- Paul era sorpreso
-Evviva la privacy- borbottai, era un aspetto che avevo dimenticato.
Risero tutti, mannaggia al super udito.
-Comunque che ne dite di fare un falò di benvenuto per Laura oggi?-
Ecco finalmente delle cose da indiani!
-Ok-
-Perfetto, ve lo avevo detto che avrebbe accettato-
Avevano organizzato tutto.
Non mi restava che addentrarmi nel loro mondo
|
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Capitolo 9 *** 9 ***
9
Come
sempre inizio il mio intervento ringraziandovi! Grazie! Mi leggete e
recensite e rendete questa povera aspirante scrittrice immensamente
contenta!^^
Che dire....
xNew_born: è il minimo metterti tra i preferiti adoro la tua storia!
x_Sefiri_:non sei l'unica ad avere pensieri pervertiti ^^'
xCamil92: O che bello un'altra lettirce! grazie x aver messo la mia storia tra le tue preferite!
xYlenia87: Penso che questo capitolo metterà in chiaro alcuni rapporti!
xBells87;blinkina,Les, e lorella: appena potete tornate a recensire: Mi mancano le vostre opinioni!
Ed ora vi lascio alla storia, quest'ultimo capitolo sarà
più corto, è di passaggio, dei semplici momenti di vita
quotidiana. E ora.... Buona lettura!
9
♣
-Jake smettila!-
L’avevo messa a testa in giù, e le stavo facendo il solletico.
-Non ci penso proprio- risi ancora più forte e me la presi sulle spalle
-E dai!-
-Va bene- smisi e la poggiai leggermente a terra e la baciai- Perdonato?-
-Che cosa disgustosa!- che palle Leah, non le bastava entrarmi in testa con le sue smancerie
Laura si risistemò e dandole le spalle disse
-Mai quanto la tua faccia-
-Cosa hai detto ragazzina?-
O no! Perché Laura era così orgogliosa?
-Se vuoi te lo ripeto lentamente così lo riesci a capire pure
tu: questa scena non sarà mai tanto disgustosa quanto la tua
faccia-
Disse pacatamente.
-Chiedi scusa altrimenti....- Leah si stava arrabbiando, vidi una scena orrenda nei suoi pensieri, rabbrividii.
-Altrimenti cosa?- la sfidò
-Smettila Leah!- tuonò Sam
-Ti è andata bene mocciosa- le sibilò a denti stretti
-Ciao ciao vecchiaccia-
Seth si avvicinò a Laura con aria colpevole- scusala, ma
rispetto a certe “cose” è un po’ astiosa-
-Fa niente- gli sorrise
Stavamo in spiaggia, il falò era quasi pronto e c’erano tutti.
-Ti spiego dopo- le sussurrai
-Uffa...- e mise un broncio teatrale
-Dai che oggi senti un po’ di vecchie storie indiane-
Si addolcì, colpita e affondata; era troppo curiosa.
Emily ci venne incontro.
-Jake!- si avvicina per abbracciarmi, così mi chino per ricambiare
-Ciao Emily, come va?-
-Benissimo, io e il piccolo stiamo fantasticamente- e si toccò la pancia
Poi notò Laura dietro di me, le sorrise e si presentò
-Ciao, Emily-
-Laura. Complimenti per il bambino-
-Sapete già il sesso?-domandai
-No, ancora no-
Cinsi le spalle a Laura e lei si avvicinò a me
-Sono contenta per voi ragazzi, finalmente ti vedo sorridere Jake!-
A quel punto Laura venne trascinata via da Embry che le presentò
praticamente tutti. Rimasi con Emily, e vidi gli sfregi sulla sua
faccia, mi incupii... e se un giorno avessi perso il controllo?... Fino
ad ora non era successo, ma qui era tutto diverso.
-Jacob che ti preoccupa?-
-Ho paura... per Laura-
Emily si scurì
-Lo sai che non puoi lasciarla adesso; la uccideresti nel modo
peggiore. L’ho vista; è coraggiosa ed intraprendente.
Perfetta per te- mi sorrise- e poi Sam mi ha raccontato come ha reagito
quando glielo hai detto- sorrisi
-E’ unica-
Quil ci interruppe- Jake se non ti dai una mossa morirai di fame!-
-Cosa?! Aspettatemi-
La serata trascorse tranquilla, Laura era spigliata; parlava con tutti,
come al solito. Quando papà iniziò a narrare le solite
storie era entusiasta. Stava seduta tra le mie gambe e non
distolse un attimo lo sguardo dalla faccia di mio padre. Le misi le
braccia intorno al collo e li mi strinse le mani, appoggiandosi al mio
petto.
Quando finirono di raccontare la sentii rilassarsi. Ripresero a
chiacchierare, sui miei anni di assenza, del matrimoni tra Sam e Emily,
della scuola, la partenza dei Cullen.
Laura si addormentò, così la presi in braccio e la portai
in macchina per ritornare. Una volta a casa la poggiai sul letto. La
faccia era illuminata della lieve luce della luna, la baciai sulla
fronte; ringraziando chiunque me l’aveva mandata.
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Capitolo 10 *** 10 ***
10
Merci beacoup! Sono sempre più felice per tutti i commenti che mi lasciate!
xnew_born: i tuoi complimenti mi fanno arrossire^\\^
xlorella:sono felicissima che tu mi legga sempre!
xblinkina: Leah ci avrebbe provato? Bua non lo so nemmeno io
x_sefiri_: Grazie per seguirmi sempre!
Grazie anche a fabyd che la ha aggiunta tra le preferite!
Ed
ora vi lascio al capitolo!L'incontro con i Cullen! Ci sarà un
edward che a mio parere è il vero edward e poi..... Leggete!
10
♥
Mi svegliai,
la casa ormai mi era familiare, cercai Jake nel letto ma non
c’era; così aprii gli occhi. Lo trovai in piedi, ancora in
boxer.
-Buongiorno-
-Bonjour- dissi sbadigliando
-Pronta?-
-Per che cosa?- per che cosa dovevo essere pronta?
-Non te lo ricordi?- diciamo che alle otto di mattina di domenica
appena alzata dopo essere andata a letto a l’una non è che
il cervello mi carburi proprio bene!
-Che mi dovevo ricordare?- chiesi con aria innocente mettendomi a sedere, cercando di abituarmi alla luce
-I Cullen , oggi li andiamo a trovare-
Mi ributtai sul letto sconsolata. Uffa....ma questi non dormono la mattina?!
-Ok aspetta che mi preparo-
Andai a lavarmi i denti e a farmi una doccia visto che la sera prima
ero crollata. Che cosa ci si doveva mettere per andare a trovare
l’ex amore del tuo ragazzo che ora abita in una famiglia di
vampiri ultracentenari e ricchissimi? Scrutai critica il mio armadio,
molto striminzito per mia sfortuna poiché solo martedì mi
sarebbero arrivati i bagagli.
Optai per un paio di jeans scuri, maglietta con bandiera inglese strappata, e un paio di scarpe nere di tela.
Uscimmo e salimmo in macchina. Jacob era tranquillo e rilassato, io un
po’ meno. Dopo tutto stavamo andando a casa di dei vampiri.
-Allora che ti è sembrato ieri?- domandò
-Bello, i ragazzi sono simpatici...l’unica è “quella”-
-Non farci caso neanche io la sopporto più di tanto-
-Sbaglio o ti sei scordato di dirmi qualcosa?- lo guadai indagatoria.
Lui ridacchiò e mi raccontò dell’impintiring tra
Sam ed Emily,. Tutto mi era più chiaro: invidia. Non ripresi il
discorso, anche perché lo vedevo più attento ala guida.
Ad ogni bivio rallentava. Dopo quattro stradine evitate ne imbocco una
della più nascoste.
-Siamo arrivati-
Davanti a noi una casa antica, direi del ‘900, stile Liberty,
grande a due piani. Era bianca, elegante e slanciata risaltava in mezzo
a tutto.
Scendemmo dalla macchina, notai Jake arricciare il naso; come disgustato.
Suonammo. Ci venne ad aprire una ragazza. Rimasi fulminata; i lunghi
capelli castano chiaro scendevano sulle spalle come seta, il chiarore
della pelle lattea era interrotta solo dalle labbra carnose e rosse, il
corpo era slanciato, magnifico. Era una venere di Milo, scultorea,
inumana. Gli occhi avevano un colorito dorato, incorniciai da delle
occhiaie profonde.
-Jake!- e si buttò fra le sue braccia
-Bells!-
-Puzzi!- e rise
-Anche tu!- Evviva la sincerità pensai.
Jacob mi strinse a sé e mi presentò- Questa è Laura-
-Piacere- ed allungai la mano
La sua presa era ferma e fredda, abituata come era al calore mi prese alla sprovvista.
-Bella- mi disse.
Dietro a lei un ragazzo, i capelli ramati e scompigliati gli occhi chiari, e anche lui come lei bellissimo.
-Black- lo disse tra i denti
-Cullen- gli rispose con non sufficienza il mio ragazzo.
Quando mi notò cambiò espressione. Mi prese la mano e me
la baciò. Stoker ci aveva azzeccato; i vampiri erano dei
gentiluomini.
-Edward Cullen- e alzò lo sguardo, rabbrividii di nuovo al tocco delle sue labbra.
-Laura Demofonti-
-Greca?-
-No italiana-
Entrammo, la casa era come loro: perfetta, intatta, completamente candida e luminosa.
Mi vennero incontro altri sei vampiri, tutti così belli da sembrare irreali.
primo un uomo, biondo, anche lui con gli occhi color miele, avrà
avuto sui trent’anni, chissà da quanto tempo!
-Carlise- si presentò- Ho sentito che sei italiana-
-Esattamente- la lingua mi si era sciolta per fortuna
-E di dove?-
- Roma- aprì gli occhi meravigliato
-Che ragazza fortunata! L0italia la conosco bene! L’ultima volta
che ci sono stato avevate un po’ di problemi a formare il
governo. Come si chiamava quel tale……ah Garibaldi!-
Spalancai gli occhi. GARIBALDI!
Bella mi si affiancò e mi presentò tutti.
Il biondino Jasper, la moretta Alice, il colosso Emmett, la fata Rosalie, e la signora Esme.
Alice iniziò a parlare. Strabiliante la somiglianza con Giorgia!
Durante il chiacchiericcio notai un piano.
-E’ meraviglioso- dissi avvicinandomi alla coda candida- Chi lo suona?-
-Io- Edward si mise dietro di me
-Mi puoi suonare qualcosa?- ero curiosa, considerando che erano esseri velocissimi……
-Certamente- si sedette ed iniziò ad eseguire un Lizt. Le mani
volavano sui tasti, li sfioravano producendo suoni particolari che non
avevo mai udito prima.
Jake si spostò dietro di me. Quando Edward finì, gli feci un applauso, seguita da Bella ed Esme.
-Mi dispiace insultarti ma non trovo un aggettivo migliore: PERFETTO-
-Grazie-
-Anche Laura sa suonare- maledetto Jacob!
-Mi pare il minimo che esegua qualcosa-
Guarda male il mio ragazzo.
“Ti odio”
“Ti amo” e rise.
Mi accomodai sul seggiolino, si avvicinarono tutti. Uffa, pure quella Rosalie, metteva soggezione, non era il caso.
Iniziai. Beetovhen. Lui andava a pennello, ci voleva un po’ di
carica Quando finii, grazie a Dio senza neanche un errore, mi girai e
vidi i loro visi entusiasti; perfino la biondina.
-Favoloso- disse Edward
-Sei bravissima- lo seguì Bella
-Niente di chè- arrossii
-Una Beetovniana?-
-Sì: euforica; forte ed innovatrice- gli sorrisi- Invece tu sei un seguace di Debussy. Non è vero?-
Era stupefatto. Avevo azzeccato; non che ci volesse molto con quei capelli. Jake ridacchiò.
-Precisamente un tipo da “Claire de Luine”- continuai.
Due punti consecutivi; che veggente.
-Come….?-
-Per Debussy i capelli, per il brano …… bhè sei un vampiro-
-Bella, Ed facciamole fare un giro per la casa- suggerì Carlise
-Oh certo!- disse Bella, come risvegliata.
-Vengo pure io!- Alice, la folletta, mi stava simpatica. Le sorrisi, e lei ricambiò.
Mentre salivamo le scale sentii gli occhi di Edward scrutarmi.
-Che genere di musica ascolti?- domandò
-Punk- il volto si scurì, Jacob rise, e pure Alice
-Ah….quel rumore-
Stava perdendo punti, regolasse i termini- Mi correggo, quella sottospecie di rumore- MAIDAI MAIDAI, in picchiata verso il suolo
-“Suonato” da quei quattro deficenti- KABOUM si è
schiantato. La mia stima verso quel ragazzo era arrivata sotto lo 0.
Sbuffai offesa.
“incompetente” Jacob rise ancora più forte; mentre gli altri tre alzavano gli occhi al cielo.
Stavo per rispondergli ma un oggetto catturò la mia attenzione:
una croce. Una croce?!?!?! La base dell’antivampirismo?!
-E’ del 1600, della mia vecchia chiesa dove ero pastore-
Ero allibita: un pastore?! Certo questo spiegava la sua calma, ma…
Entrammo in una stanza piena di libri: fantastici; antichi; nuovi;
rari; classici; inglesi; francesi; italiani; latini. C’era di
tutto.
-E’ il mio studio- disse i dottore. Mi girai verso di lui ma non
riuscii a proferire parola. Una decina di quadri favolosi si pararono
davanti ai miei occhi. Osservai le firme: Monet, Raffaello…
L’ultimo mi incuriosì, ne avevo visto uno uguale ai
Vaticani. Quattro uomini bellissimi nei lineamenti affacciati ad un
balcone, due mori, uno anziano ed infine Carlise.
Ecco cosa mi ricordava la sua faccia.
“Spiegato il perché della tua agitazione al museo”
“Elementare Watson”
-Sei andato ad un museo?- lo schernì Edward
Jake non gli rispose; la pratica per riuscire a controllare gli istinti stava dando i suoi frutti.
-Questo quadro è favoloso!- esclamai a Carlise
-Rafaello era un pittore geniale-
-Ma chi sono gli altri?- domandai
-Aro, Caius e Marcus-
-I Volturi?- ero stupefatta; ma mai quanto loro.
-Li conosci?- mi chiesero all’unisono.
-Di nomina, ho letto di loro- spiegai
-Ma…ma…-balbettò Bella- Come è possibile?-
-Non è che si nascondano molto bene-
Edward mi fissò e sbuffò; sembrava gli mancasse qualcosa, cercasse qualcosa.
All’improvviso Alice mi afferrò per un braccio.
-Basta con questo vecchiume, vieni con me- lanciai uno sguardo a Jake e la seguii.
-Benvenuta nella mia stanza- e sfoderò un sorriso.
La camera aveva al suo interno un letto matrimoniale elegante, ma che
probabilmente non usava per dormire. Alle pareti poster di quadri
famosi, in ricche cornici lavorate. La cosa che colpiva di più
era l’armadio: enorme. Era una porta a tre ante, che quando
aprì rivelò una stanza gigantesca, piena di vestiti,
accessori, scarpe, ogni cosa immaginabile.
-O mamma!- rimasi con la bocca aperta.
-Ti piace?-disse orgogliosa
-Mi piace?! E’ il mio sogno proibito!-
Entrai e sfiorai alcuni vestiti; tutti rigorosamente di marca.
-Senti devo dirti una cosa-
-Dimmi-
-Mi serve un consiglio-
-Un mio consiglio?- era strana come cosa
-Esattamente, mi aiuteresti a fare un abbinamento per andare ad un concerto jazz-
-Tuo fratello te lo permette?- dissi sarcastica- Comunque ok-
Partii e mi inoltrai in quel labirinto modaiolo. Ne uscii fuori con una
paio di pantaloni a vita alta, una maglietta arancione, e una sciarpa
di cotone giallo tenue.
-Che ne dici?-
-Aveva gli occhi sognanti- Grazie!- e mi abbracciò- E’ perfetto!-
-L’ho superata la prova di iniziazione?- dissi a braccia incrociate.
Abbassò gli occhi in imbarazzo –Direi di sì-
Risi- Non ti preoccupare, non sono offesa, però promettimi che
mi presterai qualcosa; hai le forniture annuali di La Fayette!-
-Certamente- e rise
-Sei molto simpatica! Penso che ti troverai molto bene qua-
Ero stata accettata.
Grazie anche a fabyd che la ha aggiunta tra le preferite!
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Capitolo 11 *** 11 ***
11
Mamma mia 6 commenti!!!*me sviene* Thanks!!!!!!!
x_sefiri_: Sono contentissima
che la mia storia abbia questo effetto su di te! E' il massimo per una
scrittrice (ndt xke lo sei? ndm ç______________ç)
xnew_born: Grazie grazie!
xlorella: contenta ke tu ti sei divertita
xblinkina: Edward è Edward ha 100 anni!
x bells87: Grazie per aver trovato del tempo per me! Rinnovo gli auguri per gli esami.
xylenia87: Merci merci!
Allora..........Pensavate che
non scrivessi le emozioni di Jake?!?! Ora vi lasco alla mia storia e mi
auguro commentiate in tanti!
11
♣
Ero rimasto
solo con Bella, Laura era andata con la moretta, e Edward era rimasto
con Carlise; stava parlottando, era preoccupato, ogni tanto mi lanciava
qualche occhiata.
-Allora come va?-
-Benissimo. Tu?-
-Mai stato meglio-
-Come è stato…-le indicai i due buchini sul collo
-Doloroso, ma il gioco vale la candela-
Eravamo arrivato sotto ad un pergolato, ci sedemmo su un divanetto.
-Il matrimonio?- vidi la fede: un anello d’oro con incastonato un diamante.
-Tropo sfarzoso, Alice è una macchina da guerra- alzò gli occhi al cielo
-Mi dispiace non essere venuto-
-Hai fatto bene, probabilmente adesso non ci saremmo potuti vedere-
Calò il silenzio.
-Che ne pensi di lei?-
-Devo dirti, non lo avrei mai immaginato di dirlo ma mi piace. E’
spigliata, sicura, solare. La vedo molto bene con te. E poi riesce a
tenere testa a quello zuccone di mio marito!- risi, la guardai negli
occhi
-E’lei-
-Ed anche il mio Jake si è innamorato!- mi diede un buffetto
sulla guancia, le dita gelide e morte mi impressionarono- Te lo avevo
detto che non avevi visto ancora abbastanza del mondo. Pensate di
sposarvi- disse tranquilla.
Mi prese un attacco di tosse convulsa. Sposarci?!?!?! A diciannove anni?! Mica stavamo nel medioevo!
-In futuro, anche perché stiamo ancora studiando entrambi-
-Vi all’università?-
-Sì, ingegneria meccanica. Tu?-
-Aspetto qualche altro anno; troppa gente, troppo pericoloso-
-Sei una succhiasangue anche tu adesso-
-E tu sei un cane- ridemmo
-Lo sai che sono un po’ geloso-
-Non ti basta la mia amicizia?-
-Mi accontenterò-
-Come mai siete tornati?-
-Volevo rivedere mio padre. Adesso riesco a controllarmi, certo una persona alla volta-
-Non temete che qualcuno vi scopra? Dopo tutto è da un paio di
anni che siete qui, e gli umani capirebbero al volo che
c’è qualcosa che non va-
-Carlise non lavora, e noi non andiamo mai i paese-
-E’ vero dopo tutto voi non avete problemi di denaro- Loro
-Vado a salvare Laura dalle sgrinfie di Alice-
-Va bene-
Rientrammo in casa, erano tutti seduti in salotto. Edward stava parlando. Si interruppe e ci fece sedere.
-Stavo dicendo…che ecco…non riesco a sentire i suoi pensieri-
Cosa?! La guardai allarmato.
“Che vuol dire scusa?”
“Lui legge i pensieri della gente, e con te non ci riesce”
-……e loro riescono a sentirsi col pensiero- ci indicò
“Qui hanno uno strano concetto della privacy” era sarcastica.
I volti di tutti allarmati.
-Bhè a me non sembra un gran problema…-cominciò Laura, ma venne sovrastata dal vampiro
-Mi è successo solo con Bella una cosa simile-
-E lei è immune a tutti i tipi di potere,bhè non tutti ed
adesso e quattro volte più resistente di un vampiro normale-
concluse Alice
“Ma che siamo nella famiglia degli X-files?”
Edward la guardò male.
-Stai sottovalutando la cosa-
-Proviamo se Alice ci riesce- propose Bella
-Va bene, solo che deve immaginare il suo futuro senza Jacob-
-Devo proprio?-
-Sì- le dissi, mi guardò esasperata.
-Va bene-
Alice si concertò, ma dopo un po’ la vidi sconfortata. Qualcosa era andato male.
-Sicura che lo hai tolto dalla tua vita? Con tutti gli altri lupi?-
-Sì-
-Allora con me non funziona- disse triste
-Jasper- chiamò Carlise
“Lui cosa sa fare?”
-Riesca a far provare alla persone che lo circondano i suoi stessi
sentimenti, plasmare le loro emozioni- si intromise Edward, era
piuttosto fastidioso.
Passarono i minuti ma non accadde nulla.
-Come ti senti?-
-Felice- azzardò lei-
-No!- esclamò- non funziona. Tecnicamente doveva essere quasi depressa-
-Grazie capo- disse ironica
Sorrisi, Laura riusciva a trovarsi a suo agio in qualunque occasione.
-Quindi?- Era Rosalie a parlare, per la prima volta
-Quindi non abbiamo concluso nulla- concluse sconfortato Carlise
-E il fatto della telepatia?- chiese la mia ragazza
-Non so che dirvi, cose del genere capitano tra vampiri, ma tra uomini
non ne ho mai sentito parlare in quattrocento anni di vita-
-No preoccuparti cara- la rassicurò Esme- troveremo qualcosa-
-Grazie- sussurrò lei
“Speravo in qualcosa di più”
“Bhè sei vampiro immune!”
Il marito di Bella sbuffò scocciato, lo infastidiva non potersi impacciarsi nei suoi pensieri. Risi trionfante
Passò il tempo e mentre Laura parlava con i vampiri Bella riprese a chiacchierare.
-Allora, sei già andato a farti un tuffo dalla scogliera?-
-No, ma Laura vuole tentare l’impresa-
-Cosa?!- e si girò verso di lei con aria sconvolta- Ma è pericoloso!-
-Uhm penso di potercela fare- rispose semplicemente
A quel punto l’orso, Emmett, sembrò svegliarsi dopo un’intera mattinata.
-Secondo me non ce la farai mai-
-Invece io credo di sì, la vedo molto grintosa- era il biondino
-500 che non ce la fa-
-500 che sì-
-Se permettete ce li metto pure io 500 e dico che ce la faccio- che
furba, aveva capito che qui si guadagnava- Emmett per te non è
un problema?- gli sorrise supplichevole. Un’attrice nata.
-Nient’affatto-
-Siete dei pazzi- sentenziò Bella
-Vorrei ricordarti che anche tu lo hai fatto-
-E sono quasi morta!-
-Ma considerando che ci sarà mezzo branco e minimo due vampiri- avevamo ripreso a parlare tra di noi
-Non sei preoccupato?- domandò seria
-Mi fido di lei, e lei sa fino a che punto si può spingere-
-Contento tu.. ma attento-
-Lo sarò-
Verso le 13 tornammo a casa; Laura era entusiasta.
-E’ stato forte-
-Quasi quanto il loro odore-
-Perché? E’ buono!-
-Toppo dolce-
-Segugio?-
-Sì-
-Ti amo- all’improvviso mi baciò facendomi quasi sbandare.
L’imprevedibilità era il suo peggior difetto e la cosa che
più adoravo in lei.
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Capitolo 12 *** 12 ***
12
Eccomi
qui ed inizio come sempre ringraziandovi! Tutte le volte che leggo un
vostro commento inizio a zompettare felice per tutta la casa provocando
reazioni di pena mista a disperazione in mia madre ^O^!
x_sefiri_: ecco l'aggiornamento spero di non averti fatta aspettare
troppo! Non sei l'unica a cui batte il cuore solo per Jake,,, ci sono
anche io! ^^
xNew_born: troppo gentile grazie per i tuoi complimenti
xYlenia87: leggere per scoprire lesranezze di Laura.....
I prossimi due capitoli saranno, come dire, di stabilizzazione. Si
spiega il rapporto che si verrà a creare tra i Cullen e il
branco, e in che modo interagisce la nostra protagonista con loro. Ed
ora come sempre BUONA LETTURA!
12
♥
Era il giorno! Sorrisi soddisfatta;500 bigliettoni mi attendevano.
Baciai leggermente Jake sulle labbra.
-Ma che bel buongiorno- aveva gli occhi chiusi e la voce ancora impastata dal sonno.
Lo osservai e sorrisi. Aprì gli occhi di scatto e domandò
-Perché ridi?-
-Mi sembri un cucciolo arruffato- e gli scompigliai i capelli già disastrati.
-E tu?- mi iniziò ad accarezzare i boccoli, lentamente, giocherellando con le loro curve.
-I miei sono così ventiquattro ore su ventiquattro, quindi non vale- e gli feci una linguaccia offesa.
Lui si mise a sedere facendo scivolare via dal suo corpo perfetto il
lenzuolo. Mi prese a se e mi strinse affondando la testa nei miei
capelli. Io stavo accoccolata sulle gambe. Restammo un po’ in
silenzio.
-Sei pronta?-
-Quando mai non lo sono?- scherzai, poi a malavoglia mi tolsi dal suo
abbraccio e scesi. Ci preparammo ed uscimmo, non feci colazione; meglio
non rischiare.
Jacob stava in pantaloncini, come al solito, mentre io avevo un costume
sotto i vestiti. Ci dirigemmo alla scogliera, ad aspettarci il branco
tranne Sam e Leah.
-Heilà- Embry allegro come al solito.
-Pronta?- Quil, mi sa che teneva ad i suoi soldi.
-Allora vengono anche i succhiasangue?- chiese Paul
-E quando potremmo mancare?- la voce cavernosa di Emmett.
C’erano tutti i ragazzi Cullen: Rosalie scettica come sempre,
Alice e Jasper allegri e pimpanti, Edward asettico e Bella
preoccupatissima.
Si avvicinò a me ed in un sussurrò mi chiese
-Ne sei sicura?-
-Certo!-
Iniziai a togliermi i vestiti, rimasi con il bikini rosso; avevo
freddo. Se non morivo sugli scogli lo avrei fatto per assideramento.
L’erba era bagnata, mi piaceva il suo contatto con i piedi nudi.
Mi avvicinai lentamente verso il dirupo, l’adrenalina cresceva.
-Allora… ne sei convinta?- disse Emmett vedendo in pericolo i centoni.
Non gli risposi ma con una teatrale saluto militare confermai le sue parole.
-HALOA!- e mi gettai
Il vuoto.
Lo sentivo, lo palpavo. A braccia spalancate gli andavo incontro. Piano
piano le chiusi, fino a congiungerle del tutto. Ora era una sfida: io e
la natura; nessun’altro tra di noi.
Il freddo.
Entrai tra di esso con forza inaudita. Risalii; non doveva vincere.
Sentii delle urla confuse e non le capii. La corrente mi era amica, mi
spingeva rendendomi minimo lo sforzo.
Li vidi sulla spiaggia, erano tutti presenti tranne Jacob. Ma in un attimo eccolo con in mano qualcosa. Uscii dall’acqua.
-FREDDO!- urlai
Embry e Emmett borbottarono qualcosa; la sconfitta bruciava. Quil e Jasper erano letteralmente radiosi.
Mi avvicinai e prima di potermi accorgere di che cosa stesse succedendo
mi ritrovai nel caldo abbraccio di Jacob. Confrontante. Indispensabile.
Mio.
-Brava- e mi strinse
-Ho fatto del mio meglio-
Vidi Emmett e Embry tirare fuori i portafogli, così sussurrai a Jake.
-Aspetta che vado a riscuotere- sorrisi. Lui ricambiò. Mi invase, il suo sorriso speciale, quello che usava solo con me.
Mi avviai verso il colosso.
-A…a…aem- tossicchiai
-Capito! Capito!- urlò scocciato. Che belle banconote! Edward e
Jasper stavano sghignazzando palesemente, Rosalie lo faceva sotto i
baffi.
Ci sedemmo sulla sabbia, e notai che dopo qualche minuto l’astio
iniziale si sciolse: parlavano. I due predatore, i lupi ed i leoni, si
scambiavano delle parole.
Bella si avvicinò.
-Mi hai fatto prendere un colpo-
-Ti preoccupi troppo- risi- So badare a me stessa, e conosco i miei limiti-
-Comunque è successa una cosa strana- era Rosalie- la corrente
è cambiata all’improvviso, di colpo; non ho mai visto
nulla del genere…- poi si rivolse a me- adesso ci penserà
due volte prima scommettere!-
Girammo lo sguardo e la scena che ci si presentò era comica.
Embry ed Emmett parlottavano sulle loro scommesse andate a male con i
rispettivi rivali, ed il vampiro si lamentava del fatto che Alice
prevedesse il futuro.
Scoppiammo a ridere e loro si girarono offesi.
Iniziò a piovere così fummo costretti ad andare via, per
fortuna casa era vicina, si stava scatenando un vero e proprio
temporale.
Mi ero divertita; con vampiri e licantropi, ma mi ero divertita.
La cosa suonava strana, ma dovevo iniziare ad abituarmi.
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Capitolo 13 *** 13 ***
13
Come sempre grazie! I vostri commenti mi rendono la vita più facile!
xnew_born: sempre gentilissima! Ancora complimeti x la tua storia bring
me to life*pubblicità occulta ^^* consiglio a tutti di leggerla!
x_sefiri_ anche a te grazie 1000 sei sempre presente ad ogni capitolo!
xsoad: è un vero onore avere una lettrice(ore?) nuova e che per
di più non ha mai letto il libro! Se ri serve una qualunque
spiegazione sulla trama sono a tua disposizione!
xsammy Cullen: due ore?!?! Calmeti altirmenti ti rovini gli occhi e non riesci a leggere i prossimi capitoli!XD
xBells87: Grazie x trovare il tempo nonostante gli esami!
Ringrazio anche tutti quelli che leggono senza recensire che sono
tanti! E anche Sammy Cullen che oltre ad aver messo la storia tra i
preferiti ha aggiunto me, povera scrittrice, tra le preferite!
Vi lascio al capitolo, un sano spezzone di vita quotidiana tra vestiti e bambini! Buona lettura!
13
♥
Un suono, un
fastidiosissimo suono mi sveglia. Apro gli occhi. No! Il cellulare no!
Guardai la radiosveglia: domenica 29 maggio ore 6:30 di mattina. NO!
Rispondo al telefonino con voce impastata.
-Pronto?-
-Pronto Laura sono Alice!- La sua voce trillava nel telefono come se stessero sgranando una collana di perle.
-Oh Alice-
Sento Jacob mugugnare infastidito –No lei no!-
-Ciao, senti disturbo?-
-No, per niente-
-Neanche poco!- si girò verso la mia schiena
-Ho perfetto! Senti dovrei venire, mi serve un consiglio importantissimo-
-Ok-
-NO!- questa volta sta urlando
“zitto Jake!” se la rise
-Chi era?- chiese allarmata
-Oh niente….Jacob parla nel sonno- la sua mano calda e leggera
sfiorava le mie vertebre con gesti regolari provocandomi dei leggeri
brividi di piacere.
-Allora vengo alle 9.30?-
No, ti prego no.
“Laura questo è un buon motivo per trasformarmi!”
Mi giro verso di lui e lo guardo in modo supplichevole.
“Ti prego”
Alzò gli occhi al cielo.
“Va bene”
-Laura?-
-Sì Alice scusa, per te va bene verso le 10.30?-
-Sì perfetto-
-Ciao-
-Ciao-
Mi buttai all’indietro sul suo torace, con i piedi a penzoloni esausta.
-Mi spieghi perché i vampiri non dormono?- chiesi
-Almeno riescono a tartassarti meglio l’anima -
Risi di gusto, per poi lasciarmi andare alle sue carezze. Osservai la
nostra nuova camera. C’eravamo riusciti. Avevamo comprato la
nostra casa. Io lavoravo in libreria per arrotondare mentre lui aveva
trovato lavoro nell’officina di Forks.
Alla parete un pannello di sughero sui cui erano attaccate decine di
foto. Alla festa dei miei 18 anni, in piazzetta con il Colosseo di
fondo, al mare mentre mi gettava in acqua contro la mia volontà
provocando l’ilarità di tutti i nostri amici,
sull’aereo, la prima giornata nella nuova casa, alla scogliera
con i ragazzi. Adoravo quel muro, ero il nostro muro, con la nostra
vita riassunta in piccoli cartoncini, biglietti, frasi.
Sorrisi.
-Perché sorridi?- mi domandò
-Sono felice- e mi raggomitolai vicino a lui
-Visto che “quella” ci ha svegliato che ne dici di far buon uso del nostro tempo?-
-Ma sei un pervertito! Non ti è bastato questa notte?-
-Tu non mi basti mai….-
Iniziò a baciarmi dolcemente, poi lo sentii più forte, la
sua lingua incontrò la mia, e le labbra si unirono perfettamente.
Devo dirla tutta …………… impiegammo il tempo molto, molto bene.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
Udii il suono del campanello, Jake era uscito da quasi un’oretta
sbuffando. Stavo preparando il ragù per le lasagne, almeno gli
avrei alzato il morale. Sorrisi. Pulendomi le mani con uno straccio
andai ad aprire la porta.
-Ciao Alice!-
-Ciao!- allegra come al solito- che profumo!-
-E’ il pranzo, sto preparando le lasagne-
La feci accomodare nel salone.
-Che carino!-
-Grazie-
Le pareti giallo chiaro erano luminose con attaccati alcuni quadri che
i miei mi avevano spedito dall’Italia. Il camino stava davanti al
divano di pelle scura. Una libreria ad arco sovrastava la porta.
C’erano due finestre alte e larghe, le avevo volute così,
rendevano la stanza fresca e solare, per quanto in questo posto si
potesse fare.
-Allora dove mi porti?-
Notai solo in quel momento un borsone, quasi più grandi di lei.
-Andiamo su-
La portai in camera.
-Posala sul letto-
Lei seguì il mio consiglio e l’aprì. Ne tirò
fuori un vestito rosa shocking: tra l’orrido e l’orrendo,
tutto tulle e fiocchi. Mi guardò affranta.
-Rosalie si sposa- sospirò- per l’ennesima volta, e ha
obbligato noi damigelle ad indossare quel coso!- lo guardò con
disprezzo- a meno che non riesca a trovare di meglio. Il problema
è che la cerimonia è tra quattro giorni e i preparativi
sono frenetici, ed io non ho tempo per trovare qualcosa di meglio.
Così considerando che sei italiana ed hai il buongusto nel
sangue………HELP!- risi, stava in ginocchio a mani
congiunte.
-Non ti preoccupare- mi girai verso l’armadio e mi addentrai. Iniziai a gettare dietro le mie spalle alcuni vestiti.
-Cosa cerchi?- chiese curiosa scansandosi ad ogni capo di vestiario.
Mi girai sorridendo a trentadue denti. Tirai fuori un vestito, il mio
preferito, rosso di Valentino. Senza spalline, con la gonna soffice che
si apriva come il body di una ballerina.
Spalancò gli occhi, probabilmente era caduta in estasi……………
-Ma… ma… è bellissimo! Come mai hai un capolavoro del genere qua?-
-L’ho comprato per andare ad una festa di 18 anni di a tema-
-Quale?- lo stava divorando con gli occhi.
-Colori complementari, le coppie dovevano essere vestite con colori
complementare; e visto che né a me né a Jake andava di
vestirsi di giallo…-
Rise probabilmente immaginò Jacob vestito color canarino.
-E quindi lui si è vestito di………?-
-Verde- le indicai una foto della festa di Giorgia. Uno smoking nero
con una camicia verde accesa come la cinta e le scarpe; i capelli erano
legati in una coda lasciando fuori un unico ciuffo. Il mio fidanzato
era very rock! Risi
-Stavi veramente bene-
-Grazie-
-Posso provarlo?-
-Certo-
Mi sedetti sulla sedia a dondolo, che mi aveva regalato per il
compleanno Quil, e la osservai: era perfetta. Fisico da statua greca,
la pelle bianca come l’avorio, quasi trasparente.
-Come mi sta?- fece una giravolta su se stessa.
-Fantasticamente… però…- mi guardò
allarmata -…ci vorrebbe qualcosa di più……
aspetta!-
Scesi a precipizio le scale e uscii in giardino. Il nostro piccolo
spazio di verde era eccezionalmente rigoglioso, non gli donavo neanche
un pizzico del mio tempo ma comunque tantissime piante crescevano
naturalmente. Ogni tanto qualche vecchietta Quilete passava qua davanti
e borbottava qualcosa, si chiedevano come una che non passava neanche
un minuto in giardino potesse avere certe bellezze. La migliore di
tutte era la pianta di rose bianche.
-IA LAULA!-
Mi girai con un sorriso stampato in faccia.
-Ralf!-
Corsi incontro al piccolo figlio di Sam. Le mani cicciotte si aprivano
e chiudevano per salutarmi. Mi misi in ginocchio all’altezza il
del passeggino. Rise divertito, le guance piene si alzavano fino a
socchiudere gli occhietti scuri, mentre i capelli nerissimi e lisci
erano scompigliati dal vento.
-Come sta il mio bimbo preferito?-
Emise dei gorgogli di gioia.
Alzai lo sguardo verso Emily, poi mi alzai e le baciai le guance.
-Ciao come va?-
-Un po’ stanca ma bene. Questo birbante non mi fa dormire la notte!-
-Che fate?-
-L’ho portato al parco, e poi nel ritornare ha chiamato il tuo
nome per tutto il tragitto così ho deciso di farti una visitina-
Sorrisi al bambino. Per lui ero la zia Laura, la sua preferita. Quando
sia il padre che la madre lavoravano e noi stavamo a casa veniva e si
divertiva tantissimo. Tutte le volte era un impresa portarlo via. Era
un bambino gentile, che divideva facilmente le sue cose.
-Piccolo adesso devo andare poi domani passi che ti porto in un posto speciale!-
-Ghe ghe!- annuendo
-Scusa Emily ma devo andare ma ho Alice Cullen in casa-
-Ciao Ciao- feci al neonato
-Tao tao-
-Ciao Laura-
Li vidi allontanarsi mentre Ralf seguiva on lo sguardo un farfalla coloratissima.
Nel rientrare staccai una rosa. La vampira intanto si stava specchiando soddisfatta.
-Ecco- e le infilai il fiore nella fascia sotto il seno
-Grazie ancora- mi abbracciò, un brivido freddo mi percosse tutta la schiena.
-Non ho fatto nulla-
Si rivesti e piegò entrambi i vestiti e li rimise dentro la borsa.
-Sei sicura di non voler tenerti la “bomboniera”?-
-No lascio a te questo onore-
-Uff…-poi si riprese- ma tu vieni al matrimonio?-
Ero stata invitata?
-Non mi è ancora arrivata la partecipazione-
-Oh……… è vero le abbiamo spedite solo ieri-
-Comunque penso di dover chiedere a Jake-
-Ok-
-Ma Rosalie si sposa tutti gli anni?-
-Più o meno-
-Che stress…-rise
-Oddio mi ero scordata!- si girò e tirò fuori una bustina di un negozio di intimo- Per te!-
-Ma perché?-
-Una amica ha bisogno di un occasione particolare per fare un regalo ad un’altra amica?-
Estrassi un completino di pizzo nero: le mutandine leggere erano del
tutto trasparenti, mentre il pezzo di sopra era un corpetto.
-Alice ma come lo faccio a mettere questo coso?-
-Mmmm te lo faccio vedere- mi incitò a spogliarmi e io eseguii,
poi fece passare il capo d’intimo sotto le mie braccia e questo
aderì perfettamente con il mio petto. Poi d’un tratto tiro.
-ODDIO non respiro!- soffocai grazie alla sua stretta d’acciaio.
-Ho stretto troppo?-
I seni mi arrivavano appena sotto la giugulare strabordando dalla stoffa.
-Mi sa di sì-
Allentò la stretta e ripresi a espirare regolarmente. Mi specchiai
-…non mi sta per niente male!-
-Allora ti piace!-
-Certo solo che ora lo tolgo, non è molto comodo per i lavori di casa!-
Mi rivestii e mi sedetti sul letto, dopo qualche attimo di silenzio Alice parlò.
-Sai tu sei l’unica con cui mi sorprendo?-
-Da fastidio?-
-No, è normale, umano- si rabbuiò, poi riprese-Hai sconvolto la naturalezza delle cose-
-In che senso?-
-Bhè fino ad ora non è mai successo che dei licantropi e
dei vampiri si sedessero comodamente e iniziassero a conversare
amabilmente!-
-Sono l’”homus novus”!- sorrisi
Chiacchierammo a lungo. Con lei mi trovavo bene, era spigliata e difficilmente la conversazione cadeva in stallo.
-Penso di dover andare-
-Ok, non c’è problema-
Appena uscita spalancai ogni singola finestra; se Jake fosse entrato in quel momento sarebbe andato in tilt.
Non si fece attendere; dopo appena mezz’ora era a casa.
Io stavo in cucina con lo stereo acceso:
“She sings the revolution
the dawning of our lives
she brings this liberation
that I just can't define
nothing comes to mind
She's a rebel
She's a saint
She's salt of the earth
And she's dangerous
She's a rebel
Vigilante
Missing link on the brink
Of destruction…………”
-Ciao amore- mi sussurrò da dietro stringendomi.
-Ciao- e mi baciò leggermente sul collo
-Questa canzone è perfetta …… She's a rebel, She's
a rebel, and she is dangerous…- canticchiò -Grazie
per avermi aperto le finestre-
-Dovuto-
-Ma che bei piattini……mi sa che oggi scoppio-
-Tutti per te-
-Visto che hai fatto…voilà- mi mise una cravatta sugli occhi
-Ma cosa………- mi zittì con un bacio-va bene sto zitta- lo sentii ridere.
Mi portò in garage cingendomi e anche con le mani; tolse lentamente la stoffa e sussurrò dolcemente:
-Buon anniversario-
O mio Dio! Me lo ero scordato! Che stupida!
-o mio……scusa-
-Perché?- fece ingenuo
-E’ bellissimo-
Un pianoforte di legno chiaro, a muro, impacchettato con un fiocco mi stava davanti. Avvicinandomi sfiorai i tasti
-Grazie- sussurrai
Mi baciò a lungo, appassionatamente, profondamente.
-Aspettami qui-
Ritornai dopo poco.
-Sorpresa!-
-Ma è fantastico!- Stringeva tra le mani il lenzuolo che avevo
cucito per quell’orrido divanetto dal quale Jake non aveva voluto
separarsi.
C’era un lupo stilizzato con addosso un giacchetto stracciato
-WEREWOOLF ARE COOL!- rise-favoloso!-
-Pensavi mi fossi scordata?!- come bluffavo
-Dimmi la verità lo avevi già fatto-
-…..già- dissi sconfortata, riprese a ridere, e poi lo adagiò sul divano
-Proprio figo- sorrisi
Mi prese e poi ci si buttò sopra. Iniziò a baciarmi lentamente, assaporando ogni bacio.
Gli sollevai la maglietta ed iniziai a baciargli il petto enfatica, ma mi fermai.
-Cos’è?- si aprì il suo sorriso
-Un tatuaggio-
Dei simboli erano tracciati sul cuore.
-Cosa significano?-
-Owaka, per sempre, è l’antica lingua Quilete-
Lo baciai e risi.
-Perché stai ridendo?-
-Guarda-
Spostai la maglietta, ed il reggiseno per scoprire il mio di tatuaggio.
Un lupo a muso alzato, piccolino, con solo i bordi neri, e il pelo
colore della mia pelle.
-Ti piace?-
-Direi proprio di sì-
Riprese a baciarmi ancora più ansioso.
Lo desiderai più che mai, e mi promisi che gli sarei stata
sempre accanto, in qualunque momento, qualunque occasione: io ero sua,
e lui era mio; ci bastavamo l’un l’altro, come quei colori,
sì, i complementari che danno il meglio di loro se uniti.
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Capitolo 14 *** 14 ***
14
I ringraziamenti alla fine
14
♥
Dannato professore, di una dannata università, di una dannata città, vicino a questa dannata pioggia!
Ero incazzata nera! Quel maledetto omuncolo si era preso le ferie per
andare a fare una maledetta crociera, rimandando così gli esami
ed impedendomi di partire. Odio. Provavo unicamente odio.
-No!- urlai – Cazzo! Cazzo! Cazzo! Non puoi fermarti stupido catorcio. Non qui a cinque chilometri da casa!-
Rumori occulti provenivano dal motore. Le parole di Jake mi
rimbombavano in testa. “Non prenderla è rotta”.
Perché non lo avevo ascoltato?! A sì ero in ritardo per
lìesame.
-Macchinina bella ti prego non ti fermare- la supplicai. Superai appena la scritta Welcome To Forks.
Ferma.
Macchina imbecille.
-NO!NO!NO!- iniziai a battere le mani su volante. Un tuono. No, anche
questo no………diluvio universale. Fulmini. Ma
perché?
Presi il cellulare; allora: Jacob no, non potevo chiamarlo LUI stava
facendo l’esame. Provai a casa: Billy non c’era.
-Chissà se Sam…………- il cellulare
lampeggiò-…………pure la batteria
scarica! Cos’altro può succedere?-
Decisi di farmela a piedi, mi tolsi il maglione, meglio non bagnarlo.
Lasciai i libri e il cellulare; presi l’ombrello e mi avviai: 5
Km erano tanti. Vento, un vento forte me lo strappò di mano. Io
e la pioggia.
-COSA HO FATTO!- urlai al cielo –COSA?! QUALCUNO MI RISPONDA!-
-Io non lo so di preciso……-
-Oddio!- che spavento. Edward mi stava di fronte con un fastidiosissimo
sorrisino compiaciuto, era un sorriso sghembo, di quelli che il
più bello del liceo fa alla secchiona di turno per
ottenere i compiti.
-Ciao-
-Ciao- rimasi fredda
-Che fai di bello?-
-Sai visto che è bel tempo ho deciso di fare una passeggiata, tanto per…- dissi sarcastica
-Veramente?-
Allungai il passo in modo pesante, schizzando ovunque ad ogni pozzanghera che trovavo.
-Sei venuto per irritarmi?-
-Forse- rise
Lo ignorai e continuai per la mia strada. Cercai con lo sguardo delle
macchine, ma nulla; dopo tutto il mercoledì mattina alle 11.00
chi verrebbe a Forks?
-Allora cosa è successo?-
-La macchina si è fermata-
-Causa della spazzatura che ascolti-
-Senti tu brutto………WA! non ci riesco mi urti troppo!-
-E poi……?-
-Il mio professore ha annullato l’esame impedendomi di partire, e
sto passeggiando sotto un diluvio universale con un vampiro logorroico!-
-Mmmm come va?-
-Fottiti- risposi a denti stretti
-Eilà che paroloni!- Mi girai e lo squadrai
-Fammi indovinare per imprecare che dici “perdindirindina”,
o "pofferbacco"? Se non lo sai esiste pure la parola "acciperbolina"!-
-A volte le uso- fece spallucce.
Mi stava sfibrando.
-Senti roscio vedi di andare via-
-Roscio?- prese in mano una ciocca di capelli –Io direi ramato-
-Piccolo lord tu sei roscio: di che coloro è il rame?-
-Rosso-
-E allora……-
All’improvviso si ripresento davanti a me, e mi afferrò il
polso; chinò la testa e si avvicinò in modo pericoloso.
-Mi sono sempre chiesto come mai il fascino di noi vampiri su di te non funzioni-
-La perfezione, mio caro, è il peggior difetto- stavamo
sibilando, e le distanze diminuivano, sentivo il suo respiro gelido. I
suoi occhi si scurivano velocemente; il dolce colore dorato era stato
sostituito dal nero animale. Vidi le narici muoversi: mi stava
annusando. Avevo paura.
-O forse l’invidia? Voi esseri umani ci invidiate spesso. I
vostri pensieri sono noiosi, banali, scontati. La bellezza e basta-
Sentivo i suoi pettorali premere sul mio torace, mi stava soffocando.
-L’uomo non deve invidiare nulla se non se stesso. Né le piante, né gli animali, né voi. Niente-
Allentò la presa così mi liberai. Pericolo scampato.
-Strano che una ragazza così giovane formuli pensieri così profondi-
-Strano sentirselo dire da uno che biologicamente è un ragazzino-
-Solo biologicamente-
Riprendemmo a comminare.
La maglietta era ormai inesistente. Proprio oggi dovevo mettere la mia unica maglia bianca? E poi con il reggiseno di pizzo.
-Dovresti coprirti- sentenziò
-E tu non dovresti guardare-
-Sono o non sono un uomo?-
-Sposato!-
-Ma uomo-
-Pervertito!-
-E dai per così poco!-
-Dovrei scrivere una lettera a Dracula e chiedergli di impartirti delle lezioni di bon ton!-
-Ti va di salire su di me così arriviamo prima?-
-Certo considerando che sei un ghiacciolo e che io sono tutta bagnata mi prenderei un accidente-
-Scusa non ci avevo pensato-
-Comunque grazie per avermelo chiesto-
Finalmente intravidi le prime case di La Push.
-Credo di essere arrivata-
-Già-
-Allora vado………-
-Sì- aspettò e poi riprese- Ricorda qualunque cosa
succederà nei prossimi giorni non dubitare di lui. Anche se ti
negherà l’aria, la cosa a te più preziosa, non
dubitare. Neanche per un attimo. Ti ama, e lo farà fino alla
fine del mondo se non oltre- era serio e mi guardava negli occhi.
-Cosa….-
Sparito, volatilizzato.
Avanzai verso casa piuttosto confusa. Che voleva dire? Non lo capivo. Perché parlava come un cruciverba?
Sull’entrata vidi Jacob. Era preoccupato, ma appena mi notò si rilassò.
-Dove eri?-
-La macchina si è fermata al chilometro 17- thò che coincidenza- così me la sono fatta a piedi-
-Da sola?- era allarmato
-No con Edward, non senti l’odore?- forse la pioggia. Entrai, stavo morendo dal freddo.
Emise un sospiro di sollievo. Chissà come mai, solitamente iniziava a sbuffare quando sentiva quel nome: strano.
-Vado a farmi un bagno caldo- annunciai
Aprii l’acqua calda, mi spogliai, misi i vestiti zuppi da una
parte e mi immersi. La vasca era più grande del normale, per
Jake. L’avevamo comprata da un antiquario a Seattle.
La riempii fino al limite, così buttai la testa
all’indietro e trattenei il respiro. Ripensai alle parole di
prima:...anche se ti negherà l’aria, la cosa a te
più preziosa, non dubitare. Neanche per un attimo. Ti ama, e lo
farà fino alla fine del mondo se non oltre. La cosa a me
più preziosa? Mi stava divorando. Riemersi e vidi la sagoma di
Jacob poggiata sullo stipite della porta, aveva il volto scuro.
-Mi hai spaventato-
-Scusa- riprende fiato – ti devo parlare-
-Certo entra-
Mi feci da parte e lo osservai togliersi i vestiti. Entrò e mi tirò a sé.
Piegò le gambe, le ginocchia spuntarono fuori. Io mi trovavo tra
di esse, lui mi strinse a sé, e poggiò la testa sulla mia
spalla. Aspettai.
-Vedi………hai presente il potere di Alice?-
-Sì-
-Ha avuto una premonizione. Undici vampiri ti danno la caccia. Non
sappiamo il perché ne quando arriveranno. L’unica cosa di
cui siamo a conoscenza è che sono esperti di guerra, hanno
secoli e secoli di esperienza, e ti vogliono uccidere- si era svuotato
Silenzio.
Una goccia.
Due gocce.
Tre gocce.
Dovevo rispondere, dirgli qualcosa.
Quattro gocce.
Cinque gocce.
Sei gocce.
Aspettava una mia reazione.
Sette gocce.
Otto gocce.
Nove gocce.
Non mi usciva nulla
Dieci gocce.
Undici gocce………Basta.
Non volevo essere la dodicesima goccia.
-Scusate-
-Cosa?-
-Mi dispiace se per colpa mia rischiate la vita-
-Sono stato un cretino egoista, ti ho portato qua dove la
concentrazione di creature assassine è superiore alla media di
qualunque altro posto. Dovevamo rimanere a Roma-
-Grazia- lo spiazzai, mi guardò stupito. Mi girai verso di lui e
poggiai la mia fronte tra e sue clavicole; quello spazio sembrava
essere stato plasmato unicamente per me.
-Grazie per non avermi permesso di continuare a vivere passiva la mia
vita. Se non morirò per colpa di un vampiro l’avrei
sicuramente fatto per noia. Con la consapevolezza di essere una tra i
tanti, come la dodicesima goccia, che si è persa tra le altre,
senza che nessuno la potrà mai riconoscere, ricordare-
-Non hai mai amato le pecore vero?-
-No, ho sempre preferito i leoni-
Eccoci
qua....Piaciuto il capitolo? Sinceramente questo è tra i miai
preferiti, Laura VS Edward bella sfida, e chissà perchè
dei vampiri la cercano....bhò!
Come sempre grazie a tutti quelli
che commentano o più semplicemente leggono e basta, siete
tantissimi! Abbiamo raggiumto le 60 recensioni e sono contentissima! Ringrazio anche lorella che mi ha messo tr i suoi autori preferiti! Ne sono onorata, se hai tampo commenta questo capitolo, mi manca la tua opinione
Vi assicuro che io non sono una
persona romantica, sl ke ho il cervello dissociato e molto spesso i
miei neuroni sn in guerra x decidere sul da farsi XD
xsoad: ehm, sì,
cioè, poichè, allora.....ci sono! (ndt Ti credo hai
finito le congiunzioni -.-) Jake il tatuaggio se lo è fatto la
mattina stessa, e poichè è un licantropo gli si è
subito cicatrizzato...Laura....ehm facciamo che se lo sia fatto il
giorno prima e quando si sono "divertiti" lei avesse il reggiseno,
è la spiegazione più logicache io, povera autrice
distratta e bislacca, riesco a darti. Sorry! Comunque grazie x i
complimenti sono onoratissima!
x_Sammy Cullen: quanto sei
gentile, si vede che hai letto attentamente il capitolo sn felicissima!
E comunque xke nn farsi pubblicità le tue storie sono stupende!
xbells87:Grazie come sempre sei molto gentile, i tuoi complimenti mi rendono felicissima!
x_sefiri_: A quanto pare il capitolo era moltooooooo romantico Grazie x recensirmi sempre
Ed ora gli avvisi...dovrò
interrompere la sotia per una decina di giorni causa viaggio in un
paese in cui a mala pena c'è l'acqu potabile, mi scusa (ndt
EVVAIIIIIIII ndm ç____ç)
Che ne dite di commentare? Non vedete quel tasto in fondo? Non lo sentite chiamarvi.....SONO QUI....CLICCATEMIIIIII
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Capitolo 15 *** 15 ***
15
Ringraziementi alla fine
15
♥
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
Corro,
non so dove sono, ne dove vado. Corro, ansimo, mi fermo. Faccio qualche
passo. Non capisco cosa succede, un corpo al centro di una radura. Chi
è? Emette dei rantoli, gli ultimi. Mi avvicino, devo sapere chi
è. Ci sono quasi………
Basta non ne
potevo più, quell’incubo mi perseguitava, quando mi
svegliavo stavo male, mi sentivo vuota, come se avessi perso qualcosa.
Le voci, le
loro voci mi irritavano. Non le sopportavo più. Due settimane,
due schifosissime settimane rinchiusa in questa casa. Sentii Quil
ridere, oggi era il suo turno insieme a Paul. Mi tenevano a casa mentre
gli altri erano fuori.
Ormai non li sopportavo più. Non sopportavo più nulla.
Sentivo la
pioggia scendere insistente sui vetri; una tempesta, anche i
telegiornali consigliavano di non uscire, ma io stavo impazzendo.
Era buio,
l’unica luce era la lampada sul mio comodino, il letto era pieno
di libri, tutti letti e riletti, non sapevo più cosa fare.
Ero stanca forse avevo esagerato con i ricordi. Non i miei; i loro.
Era da una settimana che ci riuscivo. Potevo entrare nella loro mente, scovare, cercare, scoprire.
Non sapevo il
perché, dopo tutto però non sapevo parlare con il
pensiero a Jake? Più le memorie erano vecchie più mi
sentivo sfinita, ma mi divertivo troppo.
Il migliore era Edward, aveva il triplo dei ricordi, non solo i suoi, anche quelli degli altri. Purtroppo.
Mi incupii, per colpa sua avevo iniziato a fare anche un’altra qualcos’altro: dubitare.
Dubitare
dell’unica cosa di cui ero certa: l’amore di Jacob. Avevo
visto i suoi ricordi attraverso Ed, non volevo entrare nella testa del
mio ragazzo. I ricordi di una notte, di tre anni fa, di una tenda, di
un bacio, di dei sentimenti forti.
Avevo paura, era qualcosa di irrazionale, non controllata.
Sentii bussare.
-Quil stai sicuro sono ancora qui. Non sono scappata-
-Permesso-
-Oh Bella, scusa pensavo fossero loro-
-Niente-
-Come mai qui?- accesi la luce
-Per farti compagnia- sorrise. Provai a ricambiare ma non ci riuscii -Come va?-
-Come
staresti se ti trovassi intrappolata in una casa con un branco di
licantropi ti fa la guardia e otto vampiri rischiano di morire per
colpa tua?-
-Male-
-Ecco-
Notai il braccialetto che aveva al polso. Malinconia. Avevo visto quella scena,quella festa, lei mi notò.
-Dà fastidio? Se vuoi lo tolgo- disse imbarazzata
-No, no- divenni pensierosa
-Non ti arrabbiare con Jake, lo fa per il tuo bene-
-Già- era l’unica ragione che avevo per non odiarlo.
Ormai la
nostra vita di coppia era nulla, arrivava alle sei di mattina a casa
sfinito, si addormentava ed io lo osservavo; di notte stava fuori.
Alice non riusciva a fare una previsione precisa, sapeva che sarebbero arrivati, ma non quando.
-Chi lo suona?-
Indicò il basso poggiato sul piedistallo.
-Jake-
-Veramente?-
-Certo! Aspetta che te lo faccio vedere-
Estrassi una
videocassetta e mandai avanti fino al momento in cui entrava in scena.
La ripresa risaliva a qualche mese della partenza dall’Italia,
eravamo andati a suonare con il mio gruppo in un locale. La pista era
piena di gente urlante e strepitante. Io al microfono spiegavo la
situazione
-Visto che quel cazzone di Phill è strafatto- si sentirono in lontananza i conati di vomito -come potete sentire, lo sostituirà il magnifico Black! Su un applauso per lui!-
La folla
lanciò un grido appena il mio fidanzato entrò in scena.
Il petto nudo con poggiata la fascia per reggere lo strumento. I jeans
strappati a vita bassa erano infilati in malo modo negli anfibi neri.
-Purtroppo il ragazzo è un novellino – gli feci un occhiolino- quindi non potremmo eseguire il nostro ultimo pezzo e perciò faremo una cover che sicuramente apprezzerete-
Una voce si elevò dagli spettatori –Dai che sei come Avril!-
-Chi lo sopprime?- poi ripresi- Stavo dicendo ora il nostro bellissimo pezzo…… And One Two One Two trhee Four!-
Le corde del basso presero a vibrare seguite dalla chitarra e dalla batteria
-My reality is something weird
My unfriendly smile on my way
Nothing new this wearisome day
This world is full of narcissist
The girls dressed are just a put-on
Oops! I'm all thumbs, I'm not like you
Everybody's raping me, everybody's lying to me
Everybody's looking at me, everybody's laughing at me
So what! Don't care what people say.
I'm going my way. I believe in my way
I'm better than you guys
I'm living for my sake, not for their sake, yeah!
I'm finding my way. I'm finding my love
I'm not stupid like you
All that i need is, I only need is selfless love
All I don't need is, I only need is selfless love
They think I'm a lucky girl
But I'm just doing what i want
Hey everybody, they're jealousy about me
You guys are wrong, be truth to yourself
Throw your guns & weapons right now
Let's enjoy your beautiful life with me-
L’assolo
di basso irruppe nella sale,così feci la cosa più
teatrale da fare: baciarlo. Lui non si scompose continuò a
suonare. Quando ci staccammo un boato. Poi ripresi a cantare
-Everybody hates me, everybody's waiting for me
Everybody's hurting at me, everybody's hunting for me
So what! please leave me alone!
I'm going my way. I believe in my way
I'm better than you guys
I'm living for my sake, not for their sake, yeah!
I'm finding my way. I'm finding my love
I'm not stupid like you
All that i need is, I only need is selfless love
All I don't need is, I only need is selfless love
I'm going my way. I believe in my way
I'm better than you guys
I'm living for my sake, not for their sake, yeah!
I'm finding my way. I'm finding my love
I'm not stupid like you
All that i need is, I only need is selfless love
All I don't need is, I only need is selfless love-
-Grazie!- Adoravo quella sensazione di adrenalina pura. La folla era il tuo ostacolo, un animale inferocito da domare.
-BLACK BLACK BLACK!- lo chiamavano. Effettivamente aveva suonato magnificamente: non un errore, non un tentennamento.
-Allora vi piace il bassista? Dovremmo avvertire Phill di sloggiare- Riprendemmo a suonare la nostra ultima canzone, bhe non proprio nostra.
- London's burning! London's burning!
All across the town, all across the night
Everybody's driving with full headlights
Black or white turn it on, face the new religion
Everybody's sitting 'round watching television!
London's burning with boredom now
London's burning dial 99999
I'm up and down the Westway, in an' out the lights
What a great traffic system - it's so bright
I can't think of a better way to spend the night
Then speeding around underneath the yellow lights
London's burning with boredom now
London's burning dial 99999
Now I'm in the subway and I'm looking for the flat
This one leads to this block, this one leads to that
The wind howls through the empty blocks looking for a home
I run through the empty stone because I'm all alone
London's burning with boredom now...
London's burning dial 99999-
Ritornai al presente grazie agli applausi di Bella.
-Sei bravissima! Siete bravissimi!-
Risi.
-Um scusa ma devo andare-
-Ok……certo-
Rimasi seduta sul letto a pensare, rimuginare, soffrire. La felicità di poco prima era svanita.
Dovevo uscire, assolutamente, altrimenti avrei tentato il suicidio.
Un’idea.
Un’idea, ci voleva un’idea. Spogliai con gli occhi la
stanza. Bingo. Entrai nei pensieri di Paul. Bene sarebbero saliti solo
tra quindici minuti.
Accesi lo stereo, il volume al massimo per coprire qualunque suono.
…GOon and take it off
(echo) Take it off!
You gotta shake it off baby, for me
C'mon and break me off
(echo) Break me off!
'Cause I get what I want and I like what I see
Need your love 1,2,3
Stop starin' at my D cup
Don't waste time, just give it to me
C'mon baby, just feel me up
C'mon, just give it up……
Sentii Paul rilassarsi. Fantastico.
Aprii la
finestra, tuoni e fulmini dirompevano nel cielo, uscii e mi lasciai
scivolare sulle tegole, per non cadere mi aggrappai ad un ramo e poi mi
lasciai andare. Uao ero ancora viva.
Silenziosamente mi avvicino alla macchina. Salii e mettei in moto. Cazzo faceva troppo rumore.
Paul iniziò e bestemmiare ed uscì fuori correndo insieme a Quil; si erano trasformati.
“Che fai?” ringhiò Jake
Mi staccai dai pensieri di Paul, troppe voci. Il contatore salì a 120 km orari.
“Fuggo”
Non rispose,
meglio.Ormai avevo percorso una decina di chilometri. Stavo affiancando
il bosco. La macchina sbuffò. Cosa?! Era finita la benzina.
Jacob aveva opportunamente svuotato il serbatoio. Perfido!
Uscii
sbattendo la portiera. Iniziai a correre nella foresta. Stavo scappando
per un po’ d’aria, non lo avrei mai pensato.
Uno spiazzo verde; mi fermai e ripresi fiato.
-Cosa pensavi
di fare?- mi aveva raggiunto. La faccia era carica di mille emozioni:
rabbia, preoccupazione, timore, paure, stanchezza.
-Prendermi un’ora d’aria. Anche i carcerati la hanno!-
-Loro non sono ricercati da un branco di vampiri-
-Basta non ne posso più-
-Cosa stai dicendo?-
-Non me ne
frega niente. Morirò. Te lo ripeto: non mi importa niente,
nulla, nothing, nada, nizbe- mi fermo e lo guardo negli occhi –
Vuoi che te lo dico in un’altra lingua?- Iniziai ad ululare. Non
ero più in me stessa. Il mio corpo non rispondeva hai comandi.
-Adesso basta- sibilò
Avevo toccato il limite senza volerlo, me lo avevo fatto. Dovevo smettere ma non ci riuscivo
-Basta?!
Basta?!- urlai isterica- Basta lo dico io! Basta con la prigionia! Non
ne posso più, sono in trappola, non vivo. Il mio corpo si spinge
avanti per inerzia! Tu non puoi capire-
O forse sì. Lui sa cosa vuol dire essere intrappolato, legato a qualcosa di più grande.
-Qua ti sbagli- non risposi, lo vidi calmarsi –andiamo a casa-
-Jake…….-
Feci per avvicinarmi, mi ero arresa, ma all’improvviso un lampo.
Dolore
lancinante alla testa; ero stata sbalzata via e l'avevo battuta.
Uomini: tre per la precisione, annebbiati, e lui,il mio lupo.
Non vidi bene
cosa succedette, la vista era appannata, l’ultima cosa che
ricordo è un colore; il bianco, candido, puro, inumano, e
qualcosa di freddo e affilato affondare nel collo.
E poi le tenebre.
Eccomi
ritornata! Spero di esservi mancata(ndt: noooooooo) Non ho esitato a
mettervi il nuovo capitolo! Spero di avervi lasciato tante
curiosità! Vi annuncio che ho finito di scrivere a mano la storia e deve
essere finita di battere al computer.E' è composta da 21
capitoli+epilogo. E' in fase di inizio anche il continuo!
Ed ora i ringraziementi!
x_sefiri_:sei morta? spero di no! Altrimenti come farai a leggere questo capitolo! .
xlorella:Se ti piace la sfida laura Ed ti conviene leggere fino in fondo la storia riapparirà
xNew_born: grazie come sempre per i tuoi commenti! L'astinenza è stata colmata?
XSOAD: non ti devi scusare! Anzi! Il tuo commento mi farà stare
più attenta la prossima volta! Per qualunque imperfezione
non pensarci sù e scrivi cosa ne pensi.
xsammy cullen: grazie x il commento, sei sempre molto molto attenta ad
ogni capitolo! Ti concedo il fatto che Ed non sia roscio cm Weasley
però uin minimo lo è! Ribadisco la mia teoria: ha i
capelli ramati.... di che colore è il rame? XD
xylenia87: leggere per scoprire, forse non in questo ma sicuramente nei prossimi capitoli capirai molto su questi vampiri
Per finire vorrei appuntare i titoli delle canzoni da me citati la
prima è ZERO di ANNA TSUCHIYA(nel brano però ho
imagginato che fosse del gruppo dove suonava laura)
La seconda è LONDON IS BURNING dei CLASH, e lìultima
è TAKE IT OFF delle THE DONNAS. Vi consiglio di ascoltarle tutte
e tre sono canzoni ricche di carica e vitalità.
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Capitolo 16 *** 16 ***
16
Ringraziamenti alla fine
16
♥
Il freddo,
erano ore che lo provavo nonostante le dodici coperte. Stavo morendo
veramente? Non credo. Ero nella stanza di Bella e aspettavo; aspettavo
qualcuno, aspettavo la morte, aspettavo un qualcosa.
Ora sentivo le loro voci, non mi infastidivano più, anzi gli ero grata.
-Siamo stati fortunati- era Carlise- Ho appena fatto in tempo a succhiarle via il veleno-
-Come è potuto succedere- domandò Sam
-E’ scappata-
Jacob dove era? Lo volevo sentire, ne avevo bisogno.
-Allora avete qualche previsione?- eccolo
-Sì-
Contro la mia volontà caddi in un sonno profondo.
Questa volta l’incubo era diverso. Sono hai piedi di un tempio,
sola eccezione fatta per un uomo. Ha un pugnale in mano e si trova
davanti ad un altare. Mi guarda e ride, me è una risata vuota,
maligna. Sul torace porta una collana di giada a forma di teschio
umano, a parte questo particolare non vedo come sia vestito, ne la
faccia; ma prima che me ne renda conto affonda la lama nel corpo di un
ragazzo e ne estrae il cuore.
Urlo. Tremavo di paura. Guardai verso la porta c’era Jake
preoccupatissimo. Entrò silenzioso e nello stesso modo si
infilò nel letto. Mi aggrappai a lui, non lo volevo più
lasciare, avevo sbagliato tutto, mi avevano avvertito e io non avevo
capito nulla. Iniziai a piangere a dirotto singhiozzando.
-Calma, calma non è successo nulla- mi sussurrò piano. Iniziò ad accarezzarmi. Non riuscii a smettere.
-Scusa mi sono comportata come una bambina imprudente ed egoista-
Mi baciò sulla testa leggermente
-Sei fredda-
-Lo so. Cosa è successo?-
Sospirò- Ti ha morso- portai istintivamente la mano sul collo.
Due cicatrici circolari, piccole e gelide. Jacob le baciò
dolcemente.
Continuai a piangere.
-Shhh non preoccuparti, non succederà nulla; questa zona del
corpo sarà leggermente più fredda- lo guardai- Alice ha
avuto una visiona, arriveranno tra cinque giorni-
-Da dove vengono?-
-Da tutto il mondo si sono riuniti per te-
-Amore?-
-Sì-
-Me la canti?-
Lo vidi sorridere affettuoso
-Certo- ed iniziò a cantare la nostra ninna nanna. Era una
particolare, di origine indiana, un padre la dedicava alla figlia.
-Tambala ola tu je wa i tu…………Tambala ola tu je wa o iti o……-
Figlia io ci sarò, figlia io ci sarò anche se starai in paradiso ed io all’inferno.
Il calore iniziava a diffondersi nel mio corpo.
La sua voce bassa e cupa mi cullò nelle braccia di Morfeo.
Non feci incubi, non con lui accanto.
Allora,
allora....che dire se non un immenso e gigantesco GRAZIEEEEEE!Siamo
arrivati a 70, e ripeto 70 recensioni! Non me lo sarei mai aspettato
quando ho pubblicato il primo capitolo! Ancora Grazie! Questo è
un capitolino di transizione, abbastanza riflessivo, così come
il prossimo, che non tarderò a postarvi. La ninna nanna esiste
veramente, anche se non so se si scrive così e se ha questo
significato; l'ho sentita cantare da una donna indiana d'america, amica
di un'amica, a suo figlio, così mentre scrivevo ho pensato che
era una bella idea inserirla.
x_sefiri_: Anche tu fan di Anna?!?!?!?
SIIIIIIII! Hai appena raggiunto tutta la mia stima! Considera che io
nel mio gruppo ho quasi fatto un colpo di stato x cantare questa
canzone -_-'
xNew_born:Grazie x i complimenti mi
fai troppo arrossire ^\\\^! Anche tu sei un'intenditrice di musica a
quanto vedo! Commentare le tue storie è un dovere.
xSAmmy Cullen: ok mi aspettavo un
pò più di suspance, ma tanto ho riservato per voi nei
prossimi capitoli una buona dose di
spannung!(muhhahahahuhauhuah)dicevamo.....Grazie x i commenti!
Ed ora vi lascio, ci sono ancora 7
capitoli da pubblicare, e se arrivo alle 100 recensioni ho in mente di
scrivere una storiella comica per ringraziarvi!
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Capitolo 17 *** 17 ***
17
17
♣
Dovevamo
organizzare tutto nei minimi particolari, nulla doveva essere lasciata
al caso. Questi vampiri erano macchine da guerra Da quanto aveva detto
quello che aveva attaccato Laura venivano da tutto il mondo. Non aveva
rivelato altro, dopo aver profetizzato la morte dei Cullen Emmett e
Jasper l’avevano ucciso.
C’era andato vicino, l’aveva quasi uccisa. Non potevo pensarci.
-Jake!-
Mi volto verso Quil.
-Cosa c’è?-
-Dobbiamo andare-
Guardai il bosco ed iniziai a trasformarmi. Rabbia, dolore,
apprensione, paura. Sentivo il sangue ribollirmi nelle vene e la pelle
tirare, e in un lampo eccolo, il lupo.
Mi avvicinai alla mia fidanzata.
“Su Sali”
-Ok-
Si mise a gambe divaricate sulla mia schiena e si appiattì su di essa.
“Tieniti forte”
La sentii irrigidirsi.
-Pronta-
Partii, la pioggia leggera si infrangeva sul mio volto, la tempesta di qualche giorno fa era passata.
Arrivammo nella radura prestabilita, i Cullen ci aspettavano.
-Buongiorno- disse Carlise
Sentii Sam rispondergli e Edward interpretare.
-Non direi tanto buono. Dove sono gli altri?-
-Non siamo riusciti a rintracciarli, sono introvabili e lasciarvi soli per andare a cercarli non sarebbe stato saggio-
Laura scese e si accostò a me posando una mano dietro la mia testa.
-Allora io con chi vado?-
-Bella e ………………- disse Jasper
“Leah”
-Cosa?!- urlarono in contemporanea lei e la mia ragazza, solo che la prima ruggì.
“E’ più sicuro”
“Ed è un ordine”
Si guardarono in cagnesco, era palpabile l’odio tra le due che durante il tempo passato a La Push non era che aumentato.
-Va bene- acconsentì alla fine
“Per me no!” pensò Leah
“Ti andrà bene” le rispose duro Sam, forse esagerava
Non rispose ma spintonò con il muso Laura verso Bella.
-Va bene ho capito, ho capito, è inutile che insisti!-
-Allora ergo che Bella e Laura andranno con Leah-
-Si- tradusse Edward
-Allora ti prendo in braccio- disse la mia amica
-Aspetta- le sussurrò la mia ragazza
A quel punto la vidi girarsi e correre verso di me, mi mise le mani al collo e mi strinse a sé.
Il suo odore invase le mie narici inebriandomi.
“Promettimi una cosa”
“Cosa?”
“Che tornerai sano e salvo”
“Non è una promessa, è un giuramento”
“Allora ci tengo”
Le sorrisi e lei ricambiò un po’ malinconica, poi
lasciò cadere le braccia sui fianchi e si girò
verso Bella, le salì sulla schiena e la vampira resse benissimo
il peso.
In un attimo sparirono con al loro seguito Leah.
Sarebbero andate in una grotta abitata fino al giorno prima da degli orsi, l’odore sarebbe stato in minima parte coperto.
“Ti amo, e ricorda che lo farò per sempre, in eterno”
“E tu ricorda che ti proteggerò ovunque tu sia, l’inferno non sarà un ostacolo per il paradiso”
E di questo ne ero certo.
Ta
dannnnnnnnn, ecco il nuovo capitolo! Ho voluto riscrive sotto il punto
di vista di Jacob per capire come sta passando lui questi momenti di
tensione. Niente di chè. Ed ora passiamo al momento dei Grazie!
Merci!!!!!! tantissimi commenti! e Tantissime letture!
xElisabetta93: Amichettamia!!!!! Alla fine ti sei iscritta! Bene, ho
visto che hai seguito il consiglio di Q"UALCUNO e hai iniziato a
commentare Grazie!!
xylenia87: Sei ritornata, mi sei mancata molto! Veramente ti tengo con
il fiato sospeso? Oddio che onore, per una "scrittrice"(nn
esageriamo)è qualcosa di fantastico ottenere questo effetto!
ODDIO! E non è finita, i prossimi capitoli saranno anche
peggio.....
xSammy Cullen: perdonata, a tutti può capitare di non cogliere
un passo di una storia!La ninna nanna l'ho messa x parcondicion, scusa
>Ed c'ha la sua? Perchè non darla pure a Jake! Per le voci io
me la immaggino come quella di Steven Strait nella song "HOUSE OF
LIHT", se ti capita ascoltala a me fa impazzire.
xNew_born:Grazie! Recensisci sempre! sei fanatstica! Grazie!
X_sefiri_: Anche io ho tutto di entrambe, considera che ho costretto un
mio amico a portarmi da tokio almeno un cd di Anna.Merci per il
commento.
Bene e adesso vi lascio....vi chiedo come sempre di lasciare un
commento, sempre che vogliate, state certi però che mi fareste
veramente molto, motlo felice! ^^ Caio ciao !
P.S. nel prossimo capitolo ci sarà lo scontro vero e proprio!
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Capitolo 18 *** 18 ***
18
Ringraziamente alla fine
18
♥
Correvamo,
Bella mi aveva consigliato di tenere gli occhi ben chiusi, ma io non ci
riuscii. Gli alberi sfrecciavano accanto a noi erano una massa
verdognola, riuscivo a sentire Leah starci dietro.
All’improvviso ci fermammo e così scesi dalla vampira.
La grotta era davanti a noi, buia, cupa e bassa; per entrarci bisognava
piegarsi. Nascosta, quasi introvabile per una come me, non per loro
sfortunatamente.
-Eccoci- sorrise sforzandosi
-Oh- fu l’unica cosa che riuscii a dire
-Dai entriamo che è già tardi, staranno a momenti-
Alice aveva detto che sarebbero giunti a Port Angels verso le 20, poi sarebbe stato un gioco da bambini arrivare fin qui.
La notte aveva invaso il cielo, e la luna combatteva per brillare
più delle stelle. Gli animali tacevano, né un uccello,
né uno scoiattolo aveva il coraggio di fiatare, percepivano il
pericolo.
Entrai nella caverna, un odore acre si insinuò violentemente nel
mio naso disgustandomi; a quanto pare gli orsi puzzavano.
Non vedevo nulla, il buio più totale, le pareti erano viscide e
scivolose così come il terreno. Rischiai più volte di
cadere e dovetti ringraziare Bella che mi salvò dall'atterrare su
qualcosa di spiacevole.
Camminammo per qualche minuto, circa una quindicina, poi sentii la vampira fermarsi ed accendere una torcia elettrica.
-Bene, direi che qui è perfetto-
-Ok tiro fuori il necessario-
Appoggiai lo zaino e iniziai ad estrarne vari oggetti, per prima un lenzuolo che poggiai per terra e poi una coperta.
L’aria era gelida, piccole nuvolette di fiato condensato usciva delle nostre bocche. Era settembre ma sembrava novembre.
Ci sedemmo e aspettammo. Leah rimase fuori, ci avrebbe avvisato in caso di attacco.
Dopo molto tempo ebbi la possibilità di osservarla attentamente, e di riscoprire nuovamente quanto fosse bella.
Era curioso notare come nella mia lingua, l’italiano, che ormai
usavo unicamente per parlare col pensiero con jake, il suo sopranome
fosse uguale a quel aggettivo.
I capelli lunghi e lisci erano di un marrone chiaro, quasi a ribadire
la fragilità dei suoi lineamenti da dea. Non
un’imperfezione osava presentarsi su quel volto, la pelle chiara
le infondeva un’aurea di eternità come una bambola
ottocentesca. Era magra, con proporzioni piccole che però erano
perfette.
Niente a che vedere con me.
Eravamo i due esatti opposti. Io con capelli ricci e disordinati color
dell’ebano, così come i miei occhi, una carnagione scura.
Da brava latina ero prosperosa nei seni.
Anche il nostro carattere si differenziava.
Lei era arrendevole, viveva in funzione di Edward, io non lo avrei mai
fatto. Mai. Il mio rapporto con Jake era di parità. Non saprei
come definirlo, ma ognuno aveva bisogno dell’aereo e dei due
superava l’altro. Ora come ora però le cose erano diverse.
-Cosa stai facendo?-
-Stavo pensando-
-A cosa?-
-Quanto siamo diverse-
-In che senso?-
-Bhè guardaci-
-Effettivamente hai ragione- rise
La mia pancia emise dei rumori di protesta
-Hai fame?-
-Tanta-
Perché non avevo mangiato prima. Una vocina dentro di me
suggerì che forse non avevo toccato il cibo per la tensione.
Dannazione.
-Ecco- mi allungò un tramezzino. Rimasi stupita-avevo immaginato che non avevi mangiato per la tensione-
-E allora me lo hai preparato- sorrisi e morsi il panino: tonno e pomodori, il mio preferito.
-Ehm……no. Io ancora non riesco a sopportare molto il cibo di voi umani- abbassò lo sguardo
-Allora chi devo ringraziare?- ripresi
-Esme, lei è una mamma nata. Farebbe qualsiasi cosa per una persona alla quale vuole bene-
Promemoria nel caso fossi sopravvissuta dovevo assolutamente dirle grazie.
Calò il silenzio. Sentii il vento ululare tra le pareti di roccia. Rabbrividii, avevo sottovalutato le previsioni.
-Hai freddo?-
Si molto
-No- mentii, lei sfruttò quel occasione per riprendere parola
-Allora come ti trovi qui?-
-A parte una dozzina di vampiri che tenta di uccidermi tutto bene-
-Non ti manca la tua vecchia vita? La normalità?-
No, non dovevo dirlo, dovevo resistere; mi ero imposta di non far capire a nessuno quello che provavo.
-Sì- ero crollata
Mi guardò apprensiva e mi fece cenno di continuare.
-Mi manca il sole, il calore, il grattacheccaro sul tevere, i tramonti
sul Tevere, Colle Oppio, via del Corso, i negozio di Via del Corso, la
piazzetta davanti scuola da dove si vede il Colosseo, la pizzeria sotto
casa, la scampagnate con la moto di Jake, i musei, la voce di Marge
Simpson in italiano, i miei vecchia amici, il calore della gente,
l’acqua delle fontanelle- sorrisi sconsolata- direi che è
tutto- avevo vomitato parole senza fermarmi, mi ero sfogata –Ma
non dovrei essere triste –aggiunsi –ora ho tutto quello che
desidero: il mio amore, un posto assicurato nel lavoro, una casa, un
padre adottivo, Billy, il branco che mi tratta come se fossi da sempre
una di loro. Non so che altro desiderare. E poi Jacob non lo
dovrà mai sapere, ne soffrirebbe, si sentirebbe in colpa
più di adesso- finii lei rimase zitta per un po’.
-Sei coraggiosa-
-Perché?-
-Io quando mi trasferii qui mi lamentavo di tutto. Ti invidio sai-
-Io non sono stata mai quel tipo di persona. Sono felice con poco, anche se quello che ho non lo è-
-Siamo diverse anche in questo-
-Già-
Poi fui io ad uscire con una domanda scomoda.
-Soffri del fatto che non potrai mai avere un figlio?-
-Troppo-
-Ma voi vampiri proprio non potete?-
-No-
-Allora se sopravvivremo nostro figlio sarà nelle tue mani- dissi per sdrammatizzare, ci riuscii.
-Mi devo mettere in coda. Probabilmente Esme me lo ruberebbe!-
Ridemmo, l’atmosfera era più rilassata.
-Sei mai stata con un altro ragazzo prima di Jake?-
-No- arrossii- il mio carattere era un po’ difficile: sarcastico,
cinico, combattivo, difficile da domare. I ragazzi preferivano qualche
bambolina senza cervello-
“Laura c’è stato un cambiamento: i vampiri sono quindici; Leah ci deve raggiungere”
Cambiai espressione.
-Cosa succede?-
Leah entrò ed emise dei rumori; il manto argentato era irto sul collo.
-Va bene, Jacob me lo ha detto-
Si girò e corse via.
-Cosa?- urlò Bella
-I vampiri che mi cercano sono quindici, quattro in più del previsto-
-Oddio-
-Già- dissi amara
Ora ero terrorizzata. Ce l’avrebbe fatta? Erano troppi, ed esperti.
Le lacrime mi uscirono senza volerlo, sentivo Jacob soffrire, i lupi ululare.
Isabella si avvicinò e mi strinse a se
-Ti prego andiamo da loro- la supplicai
-No Laura, è pericoloso-
-Ti scongiuro-
-No-
-Lo sai benissimo come mi sento Bella. Ansia, frustrazione, timore, preoccupazione. Voglio vederlo; dargli una mano-
Esitò, così continuai-Ti prego-
Sospirò-Muoviti- si alzò e mi indicò la schiena. Mi asciugai le lacrime e la abbracciai-Grazie!-
Di nuovo quella velocità spaventosa. Gli ululati si fecero
più forti e rumori di lotta si propagavano nell’aria.
-Non muoverti da qui- mi fissò negli occhi –Capito?!-
-Certo, ferma immobile-
Come no……aspettai che si allontanasse e la seguii. Stavo
facendo qualcosa di estremamente pericoloso e ne ero inconsapevole. Ero
consapevole anche di un’altre cosa: la mia pazzia.
Mi ritrovai ai bordi del campo di battaglia; e parte Emmett, sam, Carlise e Jasper tutti combattevano in coppia.
Mi chinai per prendere un sasso, l’istinto o quella vocina che
ognuno di noi ha me lo imponeva, poi decisi di salire su un albero, fu
facile: i rami erano ben piazzati.
Inizia ad osservare. Ringhi ruggiti si susseguivano, ma non riuscivo a
seguire nessun combattimento in particolare, troppo veloci.
Di colpo due si fermarono. Sam! Il vampiro con quei suoi occhi neri, e
la capigliatura mora lo stava per uccidere. Dovevo fare qualcosa;
subito. Pensai a Ralf, Emily, e con tutte le mie forze scaglia la
pietra. Lo colpii, sicuramente non lo ferii, ma in cambio ottenei la
sua attenzione. Si girò verso di me e rise soddisfatto.
Bene, ecco, Davide e Golia.
O cazzo! Ora che faccio? Mi voltai e qualcosa di straordinario accadde:
la foresta si muoveva formando un tunnel avente come suolo i rami. Non
ci capivo nulla ma corsi a perdifiato.
Mi seguiva, ne ero certa, ma non dovevo fermarmi. Le foglie mi
tagliarono sopra lo zigomo destro facendomi sanguinare, il sapore
ramato mi disgustò.
-Ciao, bambolina-
I suoi occhi neri mi fissavano bramosi, il corpo perfetto era contenuto
in una camicia nera aperta che lasciava scoperto il petto scultoreo, i
pantaloni larghi erano infilati in degli stivali scuri. I capelli neri
come la pece erano ricci e due baffi incorniciavano la bocca. Era
spagnolo, ne ero sicura, quel acconciatura era cinquecentesca.
-Oh, scusami non mi sono presentato- voleva giocare, vedere la mia
faccia terrorizzata –Josuè, segñorita,
conquistador spagnolo, tenente del Generale Cortez-
Gelo, paura.
-Finalmente ti ho trovato- continuò – sei stata la
più difficile- si avvicinò repentinamente al mio viso e
leccò il sangue che fuoriusciva dalla mia ferita – e la
più buona- rise sadico
-Neanche la prima era così dolce, ma dopotutto la cosa
più desiderata è anche la più succulenta. E poi me
lo avevano detto che quei traditori non ti avrebbero sicuramente messo
su un piatto d’argento-
Dovevo scappare. Notai un’apertura sotto le mie gambe, forse se saltavo sarei sopravvissuta.
-Oh oh……… a quanto pare quel idiota di Enrique non
ha saputo resistere- scansò i capelli e baciò i due
buchini sul collo. Si allontanò per vedermi meglio
–Proprio una bella ragazza- e tracciò nell’aria le
mie forme.
Lo guardai e mi gettai. Caddi su del morbido: foglie.
Ripresi a correre, lui mi affiancava ridendo crudele.
-Cosa pensi di fare novellina? Sfuggirmi?-
Poi le sue urla di terrore, mi voltai. Un albero, anzi le radici lo stavano trascinando verso di loro sotto terra.
Le sue grida soffocate sparirono, provai ad entrare nei suoi pensieri. Nulla. Era morto.
Continuai a precipitarmi nella foresta e la
sentii……… La sentii urlare, gemere, strepitare di
dolore. Voci angeliche levavano parole di sofferenza.
“Questa è la narrazione
di come tutto stesse nello spazio,
tutto nella quiete e nel silenzio;
immobile tutto, e nel silenzio,
mentre era vuota l'immensità del cielo.
Questa è la prima narrazione,
il primo racconto.
Ancora non c'era un uomo,
né un animale, o volatili o pesci,
crostacei, alberi,
pietre, caverne, precipizi,
né erbe né boschi.
Solo il cielo esisteva.
Non c'era nessun indizio di terra,
ma soltanto il mare tranquillo,
e il cielo nella sua totale estensione.
Nulla c'era di raggruppato, che emettesse un suono,
né cosa alcuna che si movesse,
né si agitasse,
né producesse rumore nel cielo”
Arrivai nella radura, sudata, sporca e spaventata. Mi guardai in torno:
la quiete regnava. Pochi focolai accesi, tutti a parlare tra loro. Vidi
Jacob.
Vivo.
Gli corsi incontro, felice come non mai. Era salvo.
Ma ecco un vampiro scagliarsi contro di lui attaccandolo per ucciderlo.
Dalle mia labbra un unico grido
-NO!-
Bene
bene bene, cosa sarà successo a Jacob, ghghgh il prossimo
capitolo, il prossimo capitolo. Mi sono fatta perdonare visto che gli
scorsi erano molto corti! La poesia che si sente per la foresta
è vera, scritta da un autore anonimo azteco nel 1300
circa(almeno così eera scritto).
Spero di avevrvi messo un pò di suspance! E ora GRAZIE!
Caspiterina 87 recensioni! Sono tantissime! Vi giuro che se arrivo a
100 scrivo una storiella comica su ED+EM+Jake+Jasper....un pomeriggio
alla scoperta dei bambini(ed in serie difficoltà, jake e emmet
fin troppo ingenui e un Jasper diabolico muahahaha) ma solo se
raggiungo le 10 U_U.
Adesso ringrazio in primis hitomi e Elisabetta93, che l'hanno aggiunta tra le preferite. E poi....
xElisabetta93: More! Quanti commenti che hai lasciato(te li ho estorti
ma comunque grazie^^) Il migliore è quello dei bambini che
vagano x le rotelle della carrozina di Billy^^. Riguardo alle unghie
ehm......mi scuso ! Riguardo a stress da attesa.. Cazzarola vuoi
aggiornare Legancy of vampires che non vedo l'ora di leggerla(x tutti:
consiglio di andare a dargli una sbirciatina che è veramente ben
scritta)
x_sefiri_:Non sei l?unica a voelrci andare! io sto lavorando mia madre per partire; ma con scarsi risultatiç_ç
XNew_born: Grazie! Grazie per i commenti ti prego di aggiornare le tue ff che le adoro!
xSammy Cullen: Che ne dici dei miei gusti? Si lo sò sono
stramba, ne sono consapevole, spero che sdopo averli sentiti
continuerai comunque a commentare le mie ff!
Xbels87:è da tano che non ti fai sentire! Se ti va di commentare XD
Ora vi lascio in pace dopo avervi annoiato con le mie stupidaggini! Vi prego commentate! Non sentite il richiamo del tasto?????
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Capitolo 19 *** 19 ***
19
Ringraziamente alla fine
19
♥
Le braccia fredde di Carlise provarono a trattenermi.
-No!No!-
Le lacrime cominciarono a scendere copiose e un dolore mai provato
prima invase il mio corpo. Non sentii odio per quel essere, no.
Qualcosa di più forte, inumano. Cosa accadde non lo so ma il
dottore fu scaraventato via ed io ripresi la mia corsa disperate verso
la mia unica ragione di vita.
Il mio incubo, il mio peggior incubo si era avverato.
“No, Jake no!”
L’assassino rideva. Una risata vuota lo sguardo animale luccicava
di gioia. Lo guardai dritto negli occhi, mi sentivo sicura, con un
unico desiderio: ucciderlo nel modo più doloroso. Di colpo la
sua espressione beffarda si trasformò in una smorfia sofferente.
Lo vidi contorcersi su se stesso come se stesse ballando una danza
demoniaca, ed iniziare a prendere fuoco. Dopo pochi attimi di lui
rimase solo poca cenere spazzata via dal vento.
Mi accasciai sul corpo del mio amore gemendo. Tremavo scossa dai
singhiozzi, invocando Dei a me sconosciuti. Chiedevo loro un'unica
cosa: la sua vita.
-Ti prego non andartene- lo sussurrai nel suo orecchio piano –Io muoio se te ne vai, lo sai che io muoio- rantolò.
Lo sentivo andarsene. Il calore si affievoliva, il freddo mai presente su di lui stava vincendo.
-No………no- lo supplicai
Poggiai la mia testa sulla sua ferita vicino al cuore mischiando il mio sangue e le mie lacrime con il suo.
-Amore non lasciarmi, me lo avevi promesso- urlai le ultime parole. Si
trasformò. I lineamenti del suo viso mi addolorarono, non li
avrei più rivisti. Il sorriso, il suo sorriso non sarebbe
più esistito. Gli occhi, così meravigliosamente vivi e
vitali sarebbero stati vuoti e vitrei.
Cercavo un battito, un respiro, ma niente. La scritta Owaka era
infranta. Urlai al cielo disperata chiedendo il perché, ma
questi mi rispose con un tuono.
Si oscurò, divenne color del sangue, la luna, così pallida,si tramutò in una sfera nera inquietante.
Non rimasi ad osservarlo, lui era più importante.
Lo abbracciai, baciai tutto il corpo cercando di svegliarlo da quel
sonno. Solo dopo capii che non ci sarei riuscita. Così mi stesi
sul suo petto ed iniziai a cantare interrotta dal pianto.
- Tambala ola tu je wa i tu…………Tambala ola tu je wa o iti o……-
Un tremito nel suo corpo lo scosse e di colpo aprì gli occhi.
Mi sentii rinascere, no, non era descrivibile come sensazione.
-Jacob……………- lo dissi tremando quasi timorosa della risposta
-Amore-
-Oh Jacob……- mi buttai tra le sue braccia –Ho avuto paura che tu…- le parole mi morirono in gola
-Come potevi dubitare che morissi? Te lo avevo promesso- sorrise, quel
sorriso che fino a poco fa pensavo di non poter rivedere più
-Stupido!-
-Chi? Io?-
-Sì tu! Mi hai quasi ammazzato!- rise. La abbracciai ancora più forte.
-Mi stai facendo male- indicò le costole
-Oh scusa-
Tenendo una mano sulla sua testa lo adagiai sul terreno
-Riposa- sussurrai dolcemente
Chiuse gli occhi abbandonandosi ad un sonno beato, rilassandosi dopo tanto.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
Lo osservavo dormire, la febbre alta lo faceva sudare, aveva raggiunto
i 50 gradi, erano una conseguenza dell’infezione della ferita.
Tre punti erano stati necessari per richiuderla, neanche i suoi poteri
riuscivano a rimarginarla e la cicatrice sarebbe rimasta.
Mi avvicinai e mi sedetti sul letto, gli accarezzai il volto contratto
in un’ espressione di dolore. Gli cambiai la pezza bagnata sulla
fronte.
All’improvviso mi afferrò la mano per trattenermi.
-Laura?-
-Sì Jake-
Aprì gli occhi, ed io gli sorrisi dolce.
-Come stai?-
-Io bene, a parte questa- gli indicai la ferita, ora mi bruciava.
-Gli altri?-
-Sani e salvi, giusto Edward ha un taglio sul braccio-
-Quindi quello messo peggio sono io-
-Esattamente-
Lo baciai leggermente sulla bocca
-Stai meglio?-
-Molto-
-Adesso riposati-
Mi avvicinai verso il bagno dovevo lavarmi la faccia.
L’acqua fredda puliva i ricordi di questa notte. In sole tre ore
avevo rischiato di morire e di veder morire il mio amore, e poi quelle
stranezze nella foresta.
Sollevai lo sguardo e mi specchiai; non ero sola.
-Jasper!-
-Ti ho spaventato?-
-Un po’- ok, a momenti non mi prendeva un infarto
-Devi venire con me-
-Dove?-
-A casa-
-Perché?-
-Ti aspettano-
Quel ragazzo era troppo enigmatico. Lo osservai: i capelli biondi
stravolti cadevano sulla fronte, gli occhi dolci color del miele e quel
viso semplicemente perfetto.
-Ma Jake………-
-Ci siamo noi-
Mi girai di scatto: Quil, Embry, Paul e Sam erano nel corridoio.
Embry si avvicinò a Jacob e gli diede una pacca.
-AIO sta attento!-urlò
-Oh scusa amico- e poi risero tutti
-E secondo voi io ve lo dovrei lasciare?- feci scettica –con un solo colpo l’avete quasi fatto fuori-
-Sapendo che tu non ti saresti fidata- disse Quil –e che comunque
devi andare- continuò Paul–Emily è venuta con noi-
concluse Sam.
-Sentite Qui, Quo e Qua finché non la vedo io non esco-
-Eccola-
Suonò il campanello
-Adesso ti fidi?-
-Ok-
“Rimani integro”
“Ci proverò”
“Terrò il contatto aperto, almeno potrai vedere tutto”
Scesi le scale con Jasper e andai ad aprire alla ragazza.
-Ciao Laura- mi abbracciò- Sam mi ha raccontato tutto, grazie. Vai tranquilla, ci sono io a tenerli d’occhio-
-E Ralf?-
-Sta con la zia-
Sentii il vampiro sbuffare innervosito –Andiamo?-
-Certo-
Mi prese tra le sue braccia ed iniziò a correre.
-Adesso mi puoi dire da chi stiamo andando?-
-Da delle persone che ti cercano-
-Grazie molto esauriente- dissi sarcastica
-Ti sento tesa-
-Ma non avevi detto che con me i tuoi poteri non funzionavano?-
-Sì ma comunque sento il battito del cuore-
Stavamo rallentando, per poi fermarci davanti alla porta di casa Cullen.
-Chi mi cerca?- insistei
Mi guardò titubante, non sapeva che fare, ma alla fine si decise.
-I Volturi-
Siamo agli sgoccioli....ancora 3 capitoli....Iniziamo con i ringraziamenti...
xElisabetta93:Betta lo sò
che mi interrompo sul più bello, anche qua a me pare di aver
lasciato molto aperto il discorso, ma altrimenti che gusto c'è?
(Buhahahauahuah) Cavissima, ci stiamo avvicinando al centone e io styo
iniziando a scrivere!
xSammy Cullen: Senza parole?! UAO! Caspita che effetto che faccio!XD! Ascoltate le canzoni?
x_sefiri_: Allora io organizzo
il viaggio tu la permanenza in Japan?XD Comunque grazie 1000 xc il
commento e ti pare che faccio morire il piccolo Jake?...Ma
daiiiiiiiiiiii
xNew_Born: Ok almeno una cosa
l'avevo azzeccata^^' E sì Lauretta è testarda, anche
molto, nel prossimo capitolo ne combinerà delle belle con Aro
& comp.
xBella4: Oddeo a new lettrice!
Che onore! Mi dispiace che il capitolo ti abbia fatto paura, credo che
forse questo sia peggio però. Mi dispiace che non sopporti Jake,
poverino! Comunque veramente grazie per aver letto la storia e per aver
commentato.
Ringrazio anche tutti quelli che leggono solamente, le letture di ogni capitolo sono altissime!
Ed ora arrivederci al prossimo capitolo.
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Capitolo 20 *** 20 ***
20
Ringraziamenti alla fine
20
♥
-Cosa?!-
I Volturi? Perché erano qui? Cosa volevano da me? Io…Io…
-Ci sono i Volturi- disse risoluto
Oddio
“Jake!” . Non sapevo cosa fare, avevo il battito del cuore
accelerato come non mai; su di loro avevo letto delle cose orrende:
omicidi di massa nascosti con perfezione quasi maniacale.
“Stai calma, ci sono loro a proteggerti”
Guardai Jasper ed istintivamente feci per scappare, ma no, non era la cosa giusta. Così presi fiato ed entrai.
Neanche varcai la soglia che un uomo, o meglio un vampiro dai lunghi capelli corvini si gettò sul mio collo.
Ecco, sarei morta. Sentii dietro di me Edward e Emmett ringhiare, un
suono basso e cupo, aspettai ma niente così aprii gli occhi.
Il suo volto non aveva parole per essere espresso, dai lineamenti duri
e precisi, che definivano la mandibola contratta in un’
espressione adirata, i suoi occhi neri mi fissavano decisi, capii
perché Raffaello dipingesse così bene.
-E’ lei annunciò- aveva una voce suadente, la più
sensuale che avessi mai udito –ha la voglia circolare-
-Marcus non essere così aggressivo, si potrebbe spaventare e ancora non controlla i suoi poteri-
-Aro è lei- ribadì duro. Questo aggettivo lo poteva definire perfettamente.
-L’ho capito amico-
Solo in quel momento notai quattro figure sedute sul divano candido,
tre uomini e una donna, anzi una bambina di massimo dodici anni. Il
viso angelico e puro, destinato a non cambiare nel tempo.
-Aro perché non ce lo avete detto?- Chiese carlise
-Non avreste accettato le conseguenze……come poi si è rivelato-
-Cosa?- chiesi, mi ignorarono.
-Avete ucciso sedici dei migliori guerrieri esistenti al mondo!-
urlò infuriato un uomo, Caius se procedevo per esclusione. Non
pensavo che un anziano potesse essere così bello.
I capelli bianchi scendevano brizzolati legati un un’acconciatura
di altri tempi, il volto così innaturalmente bianco
anch’esso sembrava friabile, delicato.
-L’hanno provata ad uccidere!- questa volta fu Bella a parlare
-Ne andava della nostra sopravvivenza- le rispose
-E’ ancora una ragazza!-
-Ma è nella sua natura, meglio ora che tra qualche anno! Come
credi che siamo riusciti a resistere tutti questi anni? Sopprimendole
da giovani-
-Siete dei mostri!-
-Che parole!- rise Aro, come riusciva in una situazione del genere?
-Non pensavo che esistesse veramente- disse Carlise
-Cosa!?- questa volta alzai la voce
-Ha ragione dovremmo spiegarglielo-
-Vedi cara la tua storia, o meglio quella della tua figura, è
nata nel Messico precolombiano, non sappiamo né chi, né
che cosa ti creò, ma per darti la vita fu necessario sacrificare
i cuori di cento donne e duecento bambini, dopo tutto sei formidabile-
mentre parlava gesticolava ampiamente con le mani.
-Oddio- mi portai una mano davanti alla bacco, rimasta aperta per l’orrore.
-E poi noi saremmo i mostri!- commentò acido Marcus
-Scusate ma io cosa sarei?-
Non li capivo, o non li volevo capire.
“Jacob”
“Ho sentito tutto, falli continuare”
-Come dicevo, si pensa che tu sia nata con l’arrivo di Colombo o
poco prima, in quelle zone i vampiri non esistevano, si conoscevano
attraverso gli scambi commerciali con il nord. Probabilmente dei segni
funesti avranno convinto gli abitanti a prevenire il male proveniente
dall’occidente.
Per gli aztechi, la nascita, la maturità, la morte si seguono
ineluttabilmente nella vita umana; la notte succede al giorno,
l’anno con le stagioni ruota senza fine, dalla primavera
all’estate, dall’autunno all’inverno, i pianeti si
susseguono in eterno nel cielo, e Noi rompevamo questo equilibrio. NOI
esseri eterni, né vivi né morti, senza posizione precisa,
contro natura.
Fu così che allora plasmarono una figura capace di rimettere le
cose nell’ordine naturale la CIVITATEO. Sembra che questa parola
volesse dire padrona, signora, regina. Aveva, ed hai, a disposizione la
natura nelle sue forme più bizzarre, e la possibilità di
piccoli poteri, come quello di entrare nelle menti altrui. Si crede
pure che, ma sempre di supposizioni si parla, con persone
particolarmente fedeli, con un rapporto intenso, quasi inumano,
riusciate a stabilire un contatto spirituale. Strano vero?- sorrise
Ecco perché, ogni tassello si rimetteva automaticamente al suo
posto: il cielo, la foreste, le voci, la corrente, il giardino.
“cavolo saresti una che……”
“Civitateo”
Non ero umana, ma cosa ero?
-Non sei umana, sappilo, un incrocio tra gli dei e i mortali, una sorta
di semidea, vivrai più si un semplice essere umano, ma alla fine
ci sarà anche per te la morte. Per esempio quel Josue ne aveva
uccise cinque-
-Un vero mago- commentò tra se e se Caius
-Quando nascono, cioè quando si decide chi diventa una Civitateo?-
-Solitamente ogni cinquant’anni ne nasce una, e succede in luoghi
in cui la concentrazione di vampiri è alta. Dove hai detto di
essere nata?-
-Non l’ho detto comunque, Roma-
-Oh Caius una tua concittadina!-
Io e l’interpellato ci guardammo in cagnesco.
Non parlai rimasi in silenzio, ero sconvolta. Io un essere mitologico?
Del quale perfino i vampiri ne dubitavano l’esistere?
A cosa ero predestinata? Quale era il mio scopo? Ero sconvolta, persa nel mio rimuginare.
All’improvviso però notai un movimento fulmineo della
bambina, si stava scagliando contro di me, pronta ad uccidere, ancora
una volta attesi la morte, ma questa non arrivò. La piccola non
ci riuscì, Emmett la fermò.
Lei per tutta risposta lo atterrò. Lo vidi contorcersi a terra, tra rantoli di dolore.
-SMETTILA!- urlai
-Altrimenti?- rise angelica
-TI AMMAZZO- le parole mi uscirono senza essere passate per il cervello.
Di colpo cambiò espressione e si ritrovò per terra anche
lei tra le sofferenze più atroci, come quel vampiro nella
radura, io la guardavo dall’alto con espressione
impassibile carica d’odio mentre aiutavo il mio amico ad alzarsi.
La sua corporatura robusta e possente era scossa da dei tremiti, i
capelli ricci e scuri sempre ordinati perfettamente, erano scomposti e
disordinati.
Poi smisi.
-Come hai fatto?- domandò sconvolto Caius
-Onde elettromagnetiche-
Ero piena di rabbia, strinsi i pugni per trattenermi e mi ferii con le
mie stesse unghie. Fuori il vento infuriava violento, le porte della
casa sbattevano rompendo il silenzio calato nella sala. Il bianco del
salone sempre così accogliente, non rincuorava nessuno, anzi
rendeva l’atmosfera surreale; l’antica pendola indicava le
cinque del mattino ed i rintocchi cupi e macabri lo confermarono. Dalle
vetrate potevo vedere che il cielo era nero, coperto da nubi scure,
squarciato dai lampi che si avvicinavano minacciosamente.
“Calmati altrimenti distruggi tutto”
Seguii i suoi consigli. Le correnti cessarono, ma la pioggia no. Continuava a scendere come a ricordarci di essere ancora vivi.
-A quanto pare con te le maniere forti non bastano-
-Non sono facile da sconfiggere- risposi sicura guardandolo dritto negli occhi.
Sentivo i Cullen tirati dalla tensione.
-Ti proponiamo un accordo-
-E perché dovrei accettare? Dopo tutto non avete cercato di uccidermi con l’inganno qualche minuto fa?-
-Non hai altra scelta, se non ti uccideremo oggi lo faremo domani:
abbiamo l’eternità dalla nostra parte, e stai sicura che i
Volturi con sbagliano mai due volte- il suo volto si fece scuro
-Che genere di accordo?-
-Tu non ti intrometterai se noi non uccideremo nei tuoi territori-
Era questo quello che volevo? Una vita da dannata, senza famiglia,
senza amore; perché queste erano le conseguenze di un no.
Dedicarmi ad una caccia spietata. Per che cosa? Loro sarebbero comunque
esistiti.
Lentamente muore……così recitava la poesia. Forse
stavo decidendo la mia morte? Ma che cosa avrebbe comportato decidere
di non morire? Decidere di non rinnegare la mia natura?
Non sapevo, non potevo sapere.
Chi ero io? Laura? O una Civitateo? Chi ero io? Una persona? O una semidea?
Questo dipendeva da me solamente, e nessun altro.
Osservai gli occhi sei presenti, cercavo un segno, sembravo una bambina
che confusa cercavo conforto nei genitori. Che decidere?
Finché non incontrai i suoi: Rosalie. Ci guardammo intensamente
come mai non avevamo mai fatto prima, quel colore dorato perennemente
malinconico aveva deciso.
-Accetto ma……-
-Ma cosa?!- chiese allarmato Aro
-Non dovete varcare i confini di Port Angels, né Forks,
né La Push, mettendo in pericolo i Cullen e o il branco dei
licantropi Quilete-
-Vedi che con le parole si risolve tutto!- trillò felice
“Brava”
“L’ho fatto per te”
Mi sedetti su una poltrona mentre i vampiri italiani si allontanavano,
chiusi gli occhi e rimasi così per un po’, senza pensare
niente in particolare. Mi sentivo una vigliacca, una codarda.
Fu il freddo delle fragili mani di Rose a svegliarmi.
-Stai bene- la sua voce era così bella, sensuale, perfetta.
-Un po’ sconvolta- tentai di sorridere.
Lei si spostò i capelli biondi mossi dietro il collo, mostrando così il suo bel viso.
-Grazie per prima- sussurrò
-Non devi neanche dirlo dopo tutto quello che avete fatto per me-
Mi osservò per un po’.
-Non condannarti chiunque avrebbe fatto la tua scelta-
Non ce la feci, iniziai a piangere. I semidei piangevano? Non lo avevo
mai fatto prima di venire qui, almeno non così tanto. Avevo
sempre odiato quelle ragazza che frignavano per un non nulla.
-Io non so più chi sono-
-Shhh- mi strinse a sé, forse quello che provai fu solo un calore immaginario.
-Ho paura Rose, tanta—
-Ci siamo noi, c’è Jake-
Continuai a singhiozzare, buttando fuori tutta la pressione di quel
assurda serata, finche non venne Esme a tranquillizzarmi. I suoi
capelli chiari, e la sua faccia mi calmavano, il suo tono di voce dolce
rendeva tutto più semplice, e magari fosse stato così.
-Devo ritornare- dissi infine
-Dai vengo con te-
-Edward hai il braccio….-
-Niente di che, già guarito- lo mosse e mostrò il suo sorriso sghembo
-Ok-
Si avvicinò a Bella, e prendendole la faccia tra le mani la baciò leggermente sulle labbra.
-Su andiamo-
Allora che dire....Siamo agli sgoccioli, il prossimo capitolo
sarà tanto x ridere e l'epilogo, forse quello finirà
molto aperto.
La storia della semidea l'ho inventata, ma tutta la filosofia azteca
che cita Aro esiste veramente, anche il nome Civitateo indica un essere
mitologico di questa popolazione.
Adesso passiamo a ringraziare, intanto tutti quelli che leggono
semplicemente la mia storia, e ayakuccia che l'ha aggiunta tra le sue
preferite. Ed ora ringraziamenti personali.
xSammy Cullen:Ciao romanaXD!Sono felice che il capitolo ti sia
piaciuto! Il rpossimo l'ho fatto solo per te unicamente LauraEdward(nn
pensate male!°\°) Per le canzoni fa nulla quando avrai tempo
mi dirai, e sorpresa....il continuo è SICURISSIMO. Ho già
battuto al computer 3 capitoli+prologo e scritto a mano altri 4
capitoli! Il titolo è prntissimissimo, penso che già
lunedì posterò el prologo ^^
xNew_born:"Gesù Bambino Paffuto" oddio quando l'ho letta stavo x
morireXD! Jasperino ti piace..ehehe..scriverò una storiuccia se
mai ne avrò tempo con lui ed i fratelliini hoho, comunque grazie
x i complimenti!
xElisabetta93: Hehe betta, te lo dicevo che mi fermavo proprio
là, dove inizia la suspance! Spero che il capitolo ti piaccia
xYlenia87: Che bel ritorno! Mi sei mancata tantissimo, anche a te il
computer da dei problemi? Io il mio lo odio=_= stuipido catorcio
rimbambito! Grazie mille x i complimenti spero che il capitolo ti sia
piaciuto
Ora vi lascio e spero che vogliate lasciarmi un commentuccio ^^! Alla prossima puntata!
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Capitolo 21 *** 21 ***
21
Ringraziamenti alla fine
21
♥
Mi accompagnò sulla macchina, non vidi quale, io non avrei
riconosciuto la marca di un’auto neanche se l’avessi letta,
era nera e sicuramente molto costosa.
Mise in moto.
-Sei stata coraggiosa-
-Certo- feci sarcastica – puoi anche smettere di commiserarmi-
-Non sto scherzando, con Jane sei stata veramente impavida-
Alzai un sopraciglio scettica
-Allora quello era il suo nome-
Annuì – E l’altro era Felix, sarebbe intervenuto nel
caso di guerra aperta, e se fosse stato così, bhè, dubito
fortemente che ci sarebbe stato un lieto fine-
Mi strinsi in me stessa, e osservai fuori dal finestrino; il sole stava vincendo la luna.
-Devi sbrigarti è quasi l’alba-
-Perché non ci metti qualche nuvoletta?- propose
-Non ne ho voglia-
-Certo per me no!- ridemmo.
-Mi pare logico- e gli feci la linguaccia
-Guarda che bello- spense la macchina
-Ma cosa fai? Devo ritornare a casa da Jake, non posso trattenermi-
-Mi ha chiamato e mi ha chiesto di farti prendere un po’
d’aria, visto che per colpa della sua ferita tu, cocciuta come
se, ti saresti rinchiusa in casa ad accudirlo-
-Ma è da solo-
-Ha una decina di persone attorno, non direi che è proprio solo-
Provai ad entrare nei pensieri di Jacob, stava dormendo e i sogni erano tranquilli.
-Ok-
Stavamo sul ciglio della scogliera, in silenzio, l’unico rumore era il battere ritmico delle onde
-Favoloso-
L’alba sprigionava la sua energia colorando il cielo di rosso,
turchese, violetto. Era la tavolozza del sole, che stava decidendo le
sorti della giornata come un pittore indeciso sceglie i colori per il
suo capolavoro.
-Cosa fate quando vi colpisce il sole?-
-E’ più facile da mostrare che da spiegare-
Uscimmo dalla macchina e il primo raggio lo colpì.
La luce si dissezionò, come se avesse colpito uno specchio: incredibile, brillava.
Velocemente rientrammo nel veicolo e lì non riuscii a trattenermi.
-AHAHAH-
-Perché ridi?- fece confuso
-Ho trovato il tuo soprannome: Edward la lampadina-
Sghignazzai ancore più forte
-Ma che ragazza simpatica- fece lapidario
Rimise in moto
-Anzi, anzi, senti, ancora meglio: Eddy il pannello solare!-
-Ma vedi di andare a …-
-Edduccio non si dicono queste parole!- lo ripresi
-Se penso che fino a poco fa eri disperata!-
-Considerati fortunato sei il mio personal anti depressivo-
Mi guardò male, poi prese a ridere pure lui
-Ok te lo concedo faceva ridere-
Mi ripresi dalla mia posizione fetale e dissi
-Dove stiamo andando?-
-In spiaggia-
-Allora però ci vogliono un po’ di nuvole…-
Non feci neanche in tempo a desiderarlo che ecco una bella patina di nuvolette a coprire il sole.
-Sei fantastica-
Scendemmo dall’auto e ci sdraiammo sulla sabbia. Si mise gli
occhiali da sole, un vecchio modello della Ray Ban rettangolare nero.
-Lo sai che sei ridicolo?-
-Uh? Perché?-
-Non c’è il sole!-
-Dammi la soddisfazione di poterli mettere almeno una volta-
Spostò le mani sotto la nuca, e sulla sua faccia nacque
un’espressione beata. I capelli rossi erano scompigliati dalla
brezza marina.
-Etciù- uffa mi ero presa il raffreddore!
-Ti sei raffreddata?- rise
-Etciù-
-Lo prendo come un sì-
Sentii sulle spalle la sua giacca scamosciata, mi girai e lo vidi a mezze maniche.
-Grazie-
-E di che! Sono un gentiluomo, io-
Ci mettemmo a scrutare l’orizzonte.
Il mio volto ed i miei capelli erano accarezzati dal vento colmo di
salsedine. Inspirai a pieni polmoni, chiusi gli occhi e lasciai vagare
i pensieri sdraiandomi al suo fianco.
-Sai Ed credo di volerti bene- me ne uscii spontanea
-Anche io-
-Sei un buon amico-
-Non credevo mi considerassi tale-
-E perché? Disponibile, gentile, e per me per nulla attraente-
-Anche tu sei una buona amica-
-Certo se aprissi un po’ la mente…-
-Cosa vorresti dire?-
-Non saprei…..la musica- feci vaga
-Tu quella la chiami così?-
-Edward Anthony Masen Cullen ti obbligo ad ascoltare almeno “Anarchy in the U.K.”-
-No!Mai!- si alzò in piedi e iniziò a correre, io lo
seguii con in mano il mio mp3 minacciosamente acceso, logicamente lui
era più veloce.
Ma io...
-HAIA-
-Ahahahah-
Era andato ad infrangersi contro un muro di sabbia che avevo innalzato sul momento.
Sfruttai l’occasione e gli infilai l’auricolare
nell’orecchio. La sua prima faccia fu di disgusto totale, ma
piano, piano sembrò apprezzare la voce di Rotter.
-Come hai detto che si chiamano?- fece lo gnorri.
-Punk, sono i Sex Pistols-
-Mmm…niente male-
-Ci sono riuscita!- iniziai a saltellare battendo le mani come una bambina – Ci sono riuscita!-
Alzò gli occhi al cielo e li fece roteare.
-Ed- mi lasciai cadere affianco a lui –hai visto che bella
storia? Una semidea migliore amica di un vampiro e fidanzata con un
licantropo. Che ne dici se chiamiamo Frankestain accetterebbe la parte
di tuo nonno?-
Rise accasciandosi a terra, poi si riprese lentamente.
-Laura i Volturi hanno lasciato questo per te-
In un lampo scomparve e riapparve con un libro in mano. Lo presi e lo
sfiorai, antico e lavorato con la copertina in cuoio rosso con intarsi
d’oro che disegnavano sul tessuto ghirigori complicati e
finemente lavorati.
-Cosa c’è scritto?-
-Tutto sulle Civitateo-
-Apriamo a caso……-
Le pagine erano ancora più belle. Ogni capolettera era dipinto
minuziosamente con colori sgargianti. I fogli ingialliti dal tempo
erano friabili e delicati, producevano un rumore sinistro, come se si
stessero per rompere.
-Ecco qua: la Civitateo ha la possibilità di leggere nel pensiero-
-Giustappunto, tu ci riesci?-
-Benissimo- dissi solenne
-Cosa?!- quasi si strozzò
-Ed i tuoi sono i migliori-
-Ma… ma… non hai rispetto per la privacy!-
-Senti chi parla!-
-Ma per caso hai visto me… Bella…ecco, bhè…- se avesse potuto sarebbe arrossito
-No- lo rassicurai
Sospirò sollevato.
-Invece tu?- ripresi
-Dici di te e Jacob?-
-Sì-
-Ehm…qualche volta, e senza volerlo-
-SEI CRETINO!?- urlai arrossendo violentemente, le mie guance divamparono
-Posso dire con certezza che ve la cavate molto bene-
-Pervertito- mi alzai indignata
Rise – Non è colpa mia se il tuo ragazzo pensa certe cose in mia presenza! Potrebbe evitarlo-
-Maniaco-
-Ma non avevi detto che mi volevi bene?-
Mi girai e sospirai.
-Ok perdonato-
Mi baciò sulla nuca fraterno.
-Sei il mio fratellone Ed-
-E tu sei la mia sorellina-
-Come è stato svegliarsi trasformato?-
-Come mai questa domanda?-
-Nulla una curiosità-
-Strano, dentro di me amavo ed odiavo Carlise, mi aveva dato una vita
sì, ma una vita da dannato. Posso respirare, ma non sono
obbligato a farlo, sono tante piccole cose che ti fanno sentire male.
Sono un assassino, non lo voglio essere, e mai l’ho voluto, ma
questa è la mia natura, e non sai il dolore che provo per
trattenermi-
-Mi dispiace-
-E perché dovresti? Adesso sono felice, Bella è al mio
fianco, la mia famiglia mi ama e ora ci sei pure tu! La mia amica
alternativa-
-Grazie Eddy-
-Odio quel soprannome-
-Hai ragione le lampadine si chiamano Edy, come quella di Archimede Pitagorico-
-Ribadisco il fatto che sei una simpatica ragazza- fece offeso
-Su, su pannellino solare, che ore sono?-
-Le 9-
-Ritorniamo?-
-Sì-
Non vedevo l’ora di poterlo rivedere, il mio Jake.
Risalimmo in macchina, e lo convinsi a collegare il mio mp3 allo stereo, straordinario si mise a cantare tutto preso.
-Fuck this, Fuck That……-
Lo guardai strano –La mia compagnia ti ha fatto male Cullen-
Rise e riprese a urlare a squarciagola brani del ’76.
-Arrivati a meta, salutami il pulcioso-
-Si chiama Jacob- lo ripresi
-Lo so ma così è più divertente- sorrise
Mi girai ed entrai in casa, salii le scale di corsa e lo vidi in camera.
Era in piedi, mi stava aspettando, il viso ,in dubbio se essere
preoccupato o no, si sciolse in un sorriso quando vide il mio. I denti
bianchi e allineati si mostrarono nella loro perfezione.
-Amore-
Mi lanciai tra le sue braccia che mi presero ferme e lo baciai, nel
bacio più lungo che mai abbia dato. Le labbra combaciarono
perfettamente, e le nostre lingue si incontrarono trepidanti, le mani
vagavano lentamente per i nostri corpi, tracciando ogni minimo
particolare; afferrai i suoi capelli per stringerlo ancora più
forte, lui invece aprì i palmi sulla mia schiena
accarezzandomela dolcemente. Ero tranquilla e serena, quel bacio mi
fece capire che la mia decisione non era così male.
Ci staccammo rimasi con le braccia attaccate al collo cingendoglielo. Ci guardammo negli occhi.
-In eterno- dissi
-In eterno- confermai
Eccoci all'ultimo capitolo, anche se c'è l'epilogo.
Questo cap. lo vorrei dedicare a Sammy grandissima fan di Edward(la
lampadina)e verso il finale a Born,(alla fine Laura è riuscita a
fargli cambiare idea^^=). ora iniziamo a ringraziare per prima Bella4
che l'ha aggiunta tra le sue preferite, poi tutti quelli che leggono
solamente, ed infine, come sempre, i ringraziementi personali.
XSammy Cullen: Anche yu gioisci nel vedere Jane sofferente(bhauahauaha
pure io!) Sì è tipo hercules, solo che nn ha quel mento
orrido!
xBella4: non disperare se la storia finisce lunedì posterò il continuo! Spero che questo ti tiri su il morale!
xnew_born:grazie x commentare sempre(anche se lo scherzo che hai fatto a Evie nn me lo passi liscio povera!ç__ç)
XElisabetta93: eccomi con l'ultimo capitolo, oserei dire che
sarà tra i tuoi preferiti(la semprice presenza di Eddie che ci
ricorda tano il nostrp condizionatore gayç_ç)
E adesso bye bye, vi aspetto all'ultimo aggiornamente, spero commentiate!
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Capitolo 22 *** Epilogo ***
Ringraziamenti
alla fine
EPILOGO
♣
Sfrecciavamo
sulla strada con la mia moto rossa, il suo corpo aderiva perfettamente
al mio; formavamo un’unica persona. Le mani mi stringevano a
se per aggrapparsi.
Il battito accelerato tradiva la sicurezza che emanava la sua stretta.
“Tutto ok?”
“Certo”
Odiava le moto. Lo aveva sempre detto, aggiungendo però,
ogni volta, che non le dispiaceva se invece erano la mia passione.
Diceva che il fatto di avere interessi differenti aiutava ad amarci, e
aveva ragione. Quanti pomeriggi passati insieme ridendo e baciandoci
nel garage: lei suonava io mi avvantaggiavo il lavoro. Poi lei
lentamente si avvicinava incuriosita e mi chiedeva il nome di questo, o
di quel altro pezzo, però dopo qualche minuto si lamentava
della noia della meccanica e finivamo per fare qualcos’altro.
Rallentai appena vidi la scogliera.
Il sole splendeva nel cielo turchese e ovunque era verde.
Scendemmo e mano nella mano ci avvicinammo al bordo del dirupo.
Ci sedemmo sull’erba verde e fresca e rimanemmo in silenzio.
Osservai il suo volto scuro: gli occhi brillavano di
felicità e profondi trasmettevano amore da tutti i pori. I
capelli sciolti vagavano disordinati sospinti dal vento.
Settembre. Erano passati due anni da quella notte e ormai tutto era
come prima. Laura aveva ucciso per necessità due soli
vampiri, ed in ogni occasione preferiva evitare il discorso.
Mi girai e non la vidi più.
-LAURA!-
-Eccomi-
Alzai lo sguardo, stava volteggiando sopra di me divertita.
-Lo sai che questa cosa mi irrita-
-Sì però ogni tanto ci vuole-
Si risedette al mio fianco poggiando la testa sulla mia spalla.
-Wonder woman- la presi in giro
-Cosa?! Scusa tu e gli altri avete i super poteri più
assurdi e li usate appena potete e vi lamentate se riesco a volare
perché so controllare le molecole d’aria-
-Dettagli- feci per sviare
Rise e prese a giocare con il terreno. Faceva nascere dei fiori al
passaggio delle mani, ne plasmava la forma e il colore con il suo
semplice volere.
Spostai l’attenzione sulla spiaggia e notai un particolare
fino ad ora a me sfuggito, il tronco. Il tronco mio e di Bella non
c’era più, sparito, la marea lo aveva portato via,
e in quel momento un brivido mi percosse il corpo.
Una voce si impossessò del mio essere, e un impeto di
istinti mi fece pensare a quel ipotesi: il matrimonio.
Perché no?
Avevamo ventitre anni, lei lavorava in un centro di biologia marina
perché aveva finito prima l’università,
io avrei dato il prossimo mese la tesi, ed avevo già
ricevuto offerte di lavoro da un centro di ricerca meccanica nei
dintorni di Forks.
Dove era il problema?
La paura. Una paura irrazionale di un piccolo monosillabo
“No”. Ma quel simbolo mi aveva fatto capire molte
cose, mi aveva dato il coraggio per fare solo una: chiederglielo.
All’improvviso le presi le mani e la guardai negli occhi,
sentivo le voci di tutto il branco incoraggiarmi, ma le ignorai, dovevo
farcela da solo. Non avevo un anello, un mazzo di fiori, niente; ma
questo non mi spaventava non era tipo da queste smancerie. Presi fiato,
e osservando il suo sguardo incuriosito parlai.
-Laura mi vuoi sposare?-
La sua faccia si illuminò e di colpo il verde si
tramutò in giallo; eravamo circondati da margherite
sbocciate tutte d’un tratto pochi secondi dopo la mia domanda.
Non rispose subito ma con gli occhi lucidi mi abbracciò e
ridendo mi sussurrò dei sì infiniti
nell’orecchio.
In quel istante, appena capii che ci saremmo sposati, la presi tra le
mie braccia e alzandomi la feci volteggiare per aria, ripetendo un
milione di volte -Ti amo-.
La poggiai a terra e lei mi trascinò con se tra il suolo che
sprizzava vitalità. Perfino il sole sembrava splendere
più del dovuto, le onde producevano un suono che poteva
benissimo essere definito allegro, qualunque uccello cantava melodie
gioiose.
Si poggiò sul mio petto e ripete, quasi a confermare la sua
decisione –Sì, sì, lo voglio. Voglio
vivere con te, amare con te, morire con te, gioire, piangere, sognare,
credere con te-
-Anch’io-
Di nuovo il silenzio. La baciavo dolcemente mentre le accarezzavo i
capelli, le braccia come a farle capire che ci sarei stato per sempre.
Ero stato fortunato, l’amavo già da prima che
l’impintiring mi colpisse, e potevo essere sicuro che il
nostro è un amore sincero non dettato da una magia, un
incantesimo.
Fu lei a spezzare la pausa con le più belle parole che abbia
mai sentito pronunciare, e che mai sentirò.
-Ti piacerebbe essere papà?-
-Sì. Perché?-
-Sono incinta-
Sniff sniff
sniffç__________________ç oddio sono
già arrivata alla fine, che malinconia che tristezza! Quando
ho spostao con un clic da "no" a "si" mi sn venute le larime agli
occhi, sniff sniff, sono sicurissima che questa storia mi
mancherà, così ho deciso di fare un seguito,
posterò domani il prologo.
Vorrei ringraziare
tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo viaggio
letterario, commentanto, leggendo e aggiungendo la mia storiella tra i
preferiti. GRAZIE!
E sono....
Sammy Cullen
New_Born
Bella4
Elisabetta93
ylenia87
_sefiri_
soad
lorella
bells87
blinkina
CAMiL92
Les
Vorrei potervi
ringraziare di persona, mi aveta aiutata a continuare, rendendomi
felice ad ogni piccola recensione, dicendomi che la storia vi
appasionava e vi intruigava, ancora grazie 1000!
Ringrazio anche le
14 persone che la hanno aggiunta tra i preferiti:
ayakuccia
2 - Bella4
3 - Calia
4 - CAMiL92
5 - Elisabetta93
6 - fabyd
7 - hitomi
8 - Les
9 - lorella
10 - New_Born
11 - Sammy Cullen
12 - soad
13 - Zenity
14 - _sefiri_
Spero che
vogliate commentare tutti questo ultimo capitlo, come per salutarmi, vi
sarei veramente grata!
Ho scritto per
festeggiare i 100 commenti a questa storia, una storiella cominca
intitolata"eddy come nascono i bambini?",vorrei ringraziare
perciò le 267 persone che l'hanno letta,
becky cullen
2 - crusade
3 - MoonlessNight
4 - New_Born
5 - Red Robin
6 - Yunie the Black
Angel
che l'hanno
aggiunta tra le preferite e
Red Robin
Rowen_Cullen
Roxyz
MoonlessNight
Namida
New_Born
Elisabetta93
solembun
che l'hanno
commentata! Merci!!!!!!!!!!!!!!!!!
Adesso vi lascio
chiedendovi di nuovo un unico piacere, commentate per favore! Ci
vediamo domani con il continuo! Ciao ciao
Continuo: The
Death's Heir
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