Just Give Me a Reason

di AvisRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** in fin di vita... ***
Capitolo 2: *** Making a Swap ***
Capitolo 3: *** Farewell ***
Capitolo 4: *** Hummingbird ***
Capitolo 5: *** Into the wood ***



Capitolo 1
*** in fin di vita... ***


Just Give Me a Reason...

 

 

-Se non mi dai il tuo sangue morirò...
Caroline lo sussurò piano, quasi avesse paura di dirlo più forte. La speranza era poca, ma c'era. Come poteva sapere che in lui era rimasta anche una sola traccia di umanità? Non lo sapeva. Però l'aveva vista, quella luce nei suoi occhi quando le aveva raccontato la sua storia.

-Allora morirai e Tyler avrà imparato la lezione., nel modo peggiore.

Perchè continuava a fare il gradasso, lo sbruffone in questo modo? Perchè?

-Come puoi fargli questo? A sua madre? ….. a me....
nella sua testa vorticava solo una domanda..Perchè?...eppure lei lo sentiva, provava qualcosa per lui, uno strano sentimento..all'inizio aveva pensato fosse pena, poi rancore, ed infine qualcosa di più grande...ma non sapeva neppure lei cosa. Forse non voleva ammetterlo a se stessa.

-Ho mille anni , chiamala noia.
Ma chi voleva fregare? No, lei non ci credeva...

-Io non ti credo.
-Bene, allora è perchè sono totalmente perfido e non posso resistere...
Il modo in cui Klaus l'aveva detto,faceva riflettere una Caroline quasi in fin di vita. Quasi lui volesse proteggerla da se stesso...No, impossibile.

-No, è perchè sei ferito. Il che significa che c'è una parte di te che è umana.
L'aveva davvero detto? Era riuscita a buttare fuori ciò che aveva nel cuore.
Una parte di lui era morta dentro quando aveva visto suo fratello andare a fuoco. Era pur sempre suo fratello. Era sangue del suo stesso sangue, ma sopratutto era famiglia. Si' è vero, Klaus avrebbe potuto trattare meglio i suoi fratelli ..ma non era quello il punto. Klaus aveva reagito, aveva sofferto e poi deciso di sopravvivere. Di cancellare un po' del suo dolore con altro dolore.

-Come puoi pensarlo?
-Perchè l'ho visto. Perchè ...mi sono ritrovata a sperare di poter scordare le cose orribili che hai fatto.

Non era questo Amore? Il perdono... quella fiducia, quel sentimento che ti imprigiona e poi ti libera. Lei voleva perdonarlo... lei sperava che lui capisse. Perchè lei lo capiva...

-Ma non riesci a farlo, vero?

In realtà lei ci aveva pensato, e ripensato... notti insonni. Notti per capire...per schiarire i propri pensieri. Notti dolci, spensierate ma in un certo senso sofferte. Le avevano tolto il sonno. Ma quindi lei ci teneva a lui! La rivelazione arrivò in un attimo. Quasi avesse dovuto affrontare chissà quali mostri per uscirne vincitrice.

-So che sei innamorato di me...e chiunque sia capace di amare può essere salvato...

 

i let you see the parts of me ...ti ho fatto vedere parti di me

that weren't all that pretty... che non sono poi così belle

and with every touch you fixed them...ed a ogni tocco tu le sistemavi

…..I can learn to love again....

 

 

-stai avendo delle allucinazioni...

lo disse con aria rassegnata.

-non lo saprò mai...

Caroline aveva esalato gli ultimi respiri e poi il suo corpo si era fermato. Klaus non aveva avuto il tempo di pensare. Non poteva fare la scelta giusta,una scelta ragionevole..perchè in cuor suo sapeva che non l'avrebbe mai lasciata morire. Lei, era la sua cura. Come potevano dei ragazzi credere che il ridiventare umani portasse la felicità?!? 'come se da un mattino ad un altro io mi dimenticassi tutto il male che ho commesso...sarebbe bello. Ma non avrebbe senso. Non mi renderebbe una persona migliore. No, il ricordo è importante...'

Si morse il polso e rosso sangue cominciò a inondare il candore della sua pelle, ma anche della pelle di Caroline. Lei bevve e si risvegliò di colpo, come se fosse stato tutto un sogno.

Forse Caroline aveva ragione... a Klaus rimaneva un po' di umanità...e lei non l'avrebbe lasciata morire.

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Capitolo 2
*** Making a Swap ***


-Grazie.

Sì, era stupido ringraziare colui che aveva quasi reso la sua vita un inferno. Per tutti i problemi c'era sempre di mezzo Klaus. Era una presenza che non la lasciava...ora che i suoi ibridi non c'erano più, poteva andarsene. La cura non era un motivo abbastanza forte per farlo restare. Invece...era lì seduto vicino a lei in attesa che si riprendesse.

-Prego, Caroline...mi hai fatto pensare. Tu sei qui, vicino a me. Vuoi sapere perchè ho voluto giocare con te?

Lei lo guardava e basta.

-Tyler ha distrutto il mio sogno. Ha distrutto la famiglia che mi ero costruito. E adesso viene da me con la presunzione di uccidermi. Io ho cercato di ferire lui. Tramite te...ma non so come,tu mi hai fermato. Io …

-No, non voglio ascoltarti... chi ti da il diritto di usare le persone? Perchè continui a farmi sentire così impotente? Perchè?...non ce la faccio! Con te ci sono troppe domande a cui non riuscirò mai a trovare una risposta...

E così lui si era alzato, si era allontanato e lei era rimasta immobile, con un espressione ferma in volto. Distesa sul divano in attesa delle forze che non sarebbero mai arrivate. Voleva restare così, in uno stato di semicoscenza...a rimuginare sul passato , su lei stessa ma anche sull'uomo dalle mille maschere. Lei non gli era indifferente. Per Niente.

E non poteva sapere che dall'altra parte della stanza lui la stava pensando.

 

 

 

 

La verità è che, anche quando non ce l'aspettiamo, le persone cambiano. O semplicemente il fatto di fare alcune esperienze o stare vicini a determinate persone ci condiziona molto. Ed alle volte scopriamo lati di noi nascosti. La freddezza, l'indifferenza non ci rende insensibili davanti all'Amore... ed era quello che aveva scoperto Klaus. Lui non era perfetto, aveva ucciso e ammazzato senza un motivo abbastanza valido. A volte per ripicca, altre, per gusto di farlo, altre volte per necessità; ed intorno a se, aveva costruito come un sottile ma resistente strato di nebbia. Invalicabile. Qualcuno era riuscito fare breccia in quel muro di rabbia e delusione.

Ed ora Klaus era lì ad osservare un Tyler assorto e una Caroline ribelle, all'opera. In cerca di quella spada custodita nella sua casa. Li aveva lasciati fare; tanto, lui, in quel momento era imprigionato.

Ma vinse qualcosa dentro di se e così lì aiutò. Tanto cos'aveva da perdere? La cura era una. L'aveva sempre sospettato, ma ora ne aveva la certezza. E si trovò a ripensare a quegli stupidi vampiri che si disperavano a cercare qualcosa di inutile. E gli venne in mente anche le azioni di quel Tyler ,così presuntuoso , così testardo..no, lui non l'avrebbe risparmiato.

-comincia a correre. Perchè appena sarò fuori di qui io ti ucciderò.

-Noooooo! E una Caroline che cadeva a terra in singhiozzi.

Pagherai per ciò che hai fatto!

-non farlo, Klaus. Siete pari. Non c'è bisogno di altro dolore...

-oh si , invece...

-Tyler, vai fuori. Ho bisogno di parlare da sola con Klaus. Ora!

Ci aveva già pensato. Sapeva che era l'unica possibilità. Eppure...No! Doveva farsi coraggio. Tyler se n'era andato, lasciando sbattere dietro di sé la porta.
Un colpo al cuore per Caroline.

-...Per piacere, Klaus. Te lo dico con il cuore in mano. Forse anche disperata...ma lascia libero Tyler. In nome di quella tua umanità rimasta in te. Reclamata da me...
-Caroline. Tu non mi abbindoli così. Cos'è che adesso mi dici tutte queste cose?...dieci minuti fa sembrava tu mi disprezzassi... Tyler se lo merita! lo disse quasi urlando, con quella voce così graffiata dal dolore. Caroline era stordita.
-Ma...ma ...io lo amo. Ti prego.
Gli occhi di Klaus lanciavano fiamme...ma nello stesso tempo il sorriso era cupo. 'Possibile che le mie parole gli avessero scatenato questa reazione? no.. ' -Uccidi me! Lascia in vita lui. Lontano di qui...
-No! Mai!...Tu conti per me...e poi a soffrire saremmo in due..non ci hai pensato, coraggiosa Caroline?
-Allora prendimi con te. Lui lascialo scappare. Che si costruisca una nuova vita. Lontano da me. La vendetta l'avrai comunque. Se è quello che cerchi...
Gli occhi di Caroline lacrimavano. Gocce trasparenti che traboccavano di rimpianto. Ma era l'unica via. Nonostante il fatto che dentro di se si sentiva come un leone. Una forza sovraumana. Alcune decisioni hanno già in se una forza indomabile. Ed ora lei la possedeva...
-mi cogli, impreparato...e va bene... Uno scambio. Così sia. Dagli il tuo addio. Non lo rivedrai mai più.
E così Caroline guardò Klaus negli occhi prima di uscire da quella stanza, ormai diventata piccolissima, e vide un uomo. Non un mostro. Ma solo per pochi secondi. Perchè poi tutto cambio. Lui si mise a ridere. Una risata malefica ,crudele. Che per lei significava tutto, e nello stesso momento, niente.. Caroline se ne andò , uscendo. Senza sbattere quella maledetta porta. Socchiudendola soltanto. Un gesto che fece sorridere Klaus, che finalmente , anche se per poco ,si tolse quella maschera.

 




il mio angolino:)
Ciao a tutti! Klaus e Caroline sono due persone completamente diverse..ma sospetto quasi che si completino..lo vedremo..
intanto vorrei ringraziare tutti..anche solo per aver aperto questa storia;) e grazie anche a chi l'ha recensita..grazie davvero. fa sempre piacere sapere anche cosa ne pensa chi legge:)
vi auguro buonissime feste e a presto **
Tatia

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Capitolo 3
*** Farewell ***


E così era arrivo anche il tempo degli addii. Ma Caroline non poteva rivelare la promessa fatta a Klaus..doveva sperare che Tyler non chiedesse niente. Che accettasse la situazione. Ma un uomo innamorato come può lasciar fuggire il proprio amore senza saperne il perchè?

Non può...

E Caroline ne era consapevole...

-Tyler...

Si voltò a guardarla;ma capì dallo sguardo di lei che non tutto si poteva sistemare...

-...Klaus ha deciso...ti risparmierà la vita...solo se ne inizi una nuova fuori di qui...

-Caroline?!? cos'è quello sguardo triste? Siamo liberi, finalmente!

-Tu, lo sei...io dovrò restare qui a cercare la cura.

' per sempre'...ma non lo disse..

-Fino a quando non l'avremo trovata..e poi ti raggiungerò...ti scriverò. Tu non cercarmi. Ti troverò io.Non ti preoccupare...

-non ti lascio..

-ma è momentaneo! Sarà solo per un po'...e poi, vai..cosa stai aspettando?

-stai scherzando?!? Io vado dove ci sei tu

-dai, non dire cazzate.

-ma è la verità...

-vuoi sapere la verità? ….Ho bisogno di spazio, di tempo per riflettere su di noi.

Le parole erano arrivate lentamente..sì, perchè non erano vere...

- è quel klaus? Lui ti ha cambiata... ti piace? Lo ami quanto ami me?
Ecco una Caroline spiazzata..ora cosa avrebbe detto?..sì, ok, qualche volta si era trovata in sintonia con Klaus, c'era anche dell'attrazione; ma lei non lo conosceva.
Forse non lo voleva neanche conoscere..e poi era innamorata di un altro..proprio di quel ragazzo che le stava di fronte.
Ma sapeva che se avesse detto a Tyler di provar dell'interesse per Klaus , lui l'avrebbe lasciata stare. E magari si sarebbe costruito una nuova vita.
Sì, era la cosa giusta da fare...almeno per il momento.
- Mi piace. E non sapevo come dirtelo. Ma provo qualcosa per lui.
-Caroline, ti rendi conto di cosa stai dicendo?!!? Ha ucciso mia madre. Decine di centinaia di persone...non puoi!
-mi dispiace...
E lo pensava sul serio. Le dispiaceva inventare una bugia così grande. Però doveva...
-Caroline, io non te lo permetto!Io potevo capire tutto, ma lui no. Ti ha stregato. Quel pezzo di merda! Che rabbia!

Tyler stava prendendo tutto quello che gli capitava a tiro e lo buttava con forza addosso alla casa;e lo faceva con cattiveria. Con la stessa rabbia con cui lottava contro se stesso , quando la luna arrivava...

-Tyler, finiscila, ti ho detto che mi dispiace. Ora va , sparisci e non tornare più.

Non glielo aveva detto guardandolo in faccia. Le era impossibile. E così si era girata,gli dava la schiena, e quelle parole così aspre erano uscite dalla sua bocca.

-ah, è così allora?!? Caroline Forbes , che tu e quell'infido essere possiate bruciare all'inferno! Tanto so, che appena me ne sarò andato verrai dritta da me, strisciando..

Caroline ormai si era allontanata , e da lontana sentiva solo una flebile traccia delle parole di Tyler..ma non le importava cosa lui avrebbe pensato di lei. L'unico scopo in tutto quello che aveva fatto era salvarlo. E sperò con tutto il cuore che un giorno lui avrebbe capito. Un giorno.

Klaus non aveva assistito proprio a tutta quella scenata. Era arrivato dopo. Certo, però non poteva permettere che Tyler sfogasse la sua rabbia contro la casa dei Gilbert, ma più di tutto non poteva credere a ciò che aveva sentito. “Caroline bruciare all'inferno?!?!” 'Che non sia mai!' quella ragazza avrebbe meritato le grazie del paradiso, semmai. Così intervenne...

-ragazzo, ma chi ti credi di essere?!?...non hai orecchie forse? Vattene, prima che cambi idea!

-Tu! È tutta colpa tua! Tu l'hai cambiata! ..ed ora fugge da me.

-Tyler, tu non ne sai niente di questa storia. E mai ne saprai, ora vattene..Caroline ha fatto la sua scelta.

Klaus non era imparziale, aveva molto contro quel Tyler, e l'avrebbe volentieri fatto soffrire. Era lui che l'ostacolo per arrivare a Caroline. E ora l'aveva facilmente sormontato, non aveva fatto neanche troppa fatica, anzi, aveva fatto tutto Caroline, con quella sua disperata proposta.

Dopotutto la ragazza non smetteva di stupirlo.

Prendersela con Tyler? Forse ora non era il caso , aveva già sofferto abbastanza il poveretto.

Una sofferenza meritata pensò ghignando Klaus. Più che meritata...

 


Il mio angolino :)
beh, inizio con un Grazie! un Grazie enorme a tutte quelle lettrici che hanno messo questa storia nelle preferite, seguite e ricordate..questo mi ha spronato tantissimo. e leggere delle recensioni così, prima di andare a scuola, migliorano la giornata, davvero.
che dire?!? spero vi sia piaciuto anche questo capitolo..un capitolo di transizione...
un sorriso,
Tatia

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Capitolo 4
*** Hummingbird ***


Tyler, se n'era da molto andato.
Nulla più lo tratteneva in quel posto pieno di insidie. Quante ne aveva affrontate insieme a quel gruppo di ragazzi.
Mistic Falls, sembrava un luogo creato per attirare tutto il potere del mondo. Non c'era un essere sovrannaturale che non avesse valicato quella terra. Questo pensiero mise quasi un sorriso sulla bocca di Tyler.
Era fortunato, lui finalmente poteva andarsene.
Aveva salutato Matt a malincuore, dopotutto lui era stato il suo fidato compagno in molte occasioni. Ma Tyler era uno di quei ragazzi che preferiscono fare le cose da soli. Era sempre stato una testa calda, non ascoltava mai nessuno.
E molte volte si era ritrovato solo.
Ma nel momento più brutto della sua vita; quelle odiose trasformazioni, Caroline era comparsa ad illuminargli la strada, a portargli di nuovo la freschezza a lui rubata. Era stata con lui , anche se quelle trasformazioni avrebbero fatto scappare lo stesso Tyler.
Sì, lui si ritrovava ad avere paura di se stesso alle volte.

Ed ora aveva paura di lei.

Come poteva amare Klaus? Un essere così infido. Se lei amava Klaus , voleva dire che lei era simile a lui. Ecco tutto.

Eppure...

c'era quell'eppure.

Che dubbio amletico..

Però nonostante tutto aveva preferito scappare. Il solo pensiero che lei provasse qualcosa per Klaus gli faceva girare lo stomaco e le viscere. Risvegliava in lui il lupo, il lato più animale.

Comunque non accettava di averla persa. Sapeva che in un qualche modo , se erano destinati a stare insieme si sarebbero ritrovati.
Ma ora era troppo spaventato per affrontare il pensiero di averla persa. Caroline era sua, sua solamente.
E non ci avrebbe messo tanto a capirlo da sola.

Intanto lui aveva pensato di unirsi ad un branco. Settimane prima aveva ricevuto l'invito di Hayley di andarla a trovare, ad aiutare il suo branco nel Bayou, vicino a New Orleans. Ora era il momento di accettare quell'invito. Sperando che non si sarebbe pentito della scelta...

 

 

Caroline era stanca, troppo stanca. E aveva molto da pensare.

Si rifugiò a casa e fece la cosa che le veniva meglio quando era triste, si chiuse in camera e provò il vestito più bello che aveva. Era color panna, elegantissimo. Aveva un chè di principesco, simile ai vestiti che gli aveva regalato Klaus..

' Klaus..di nuovo quel nome. No, doveva pensare ad altro, sennò sarebbe sprofondata in un mare di rimpianti'.

Lisciò le pieghe del vestito , fece si una giravolta. E insoddisfatta ne fece altre 20, fino a quando con il fiatone e le guance arrossate non cadde dolcemente sul letto.
Restò così, per un paio di minuti a contemplare il muro celeste.
Poi si alzò , andò allo specchio , fece un baldanzoso inchino e si mise a ridere, tra se e se. Quel vestito le donava, veramente tanto. Avrebbe dovuto indossarlo per Tyler...

questo pensiero divenne un punto fisso nella sua mente. Fu così che il sorriso scomparse. E si ritrovò nuovamente distesa a letto con i pugni chiusi e le lacrime agli occhi.
Aveva perso Tyler.
Consapevolezza che fece scendere altre gocce trasparenti dai suoi chiari occhi.

No, non doveva piangere. Doveva farsi forza. Questa non era la fine.

Eppure per la mente le passavano mille immagini. Tyler che rideva vicino a lei, che la salvava dalla cella in cui suo padre l'aveva rinchiusa, i suoi baci, che sapevano da ciliegia. Non riusciva a perdonarsi il fatto di averlo lasciato andare.

E si ritrovò a pensare al carnefice di molti dei mali dello stesso Tyler : Klaus.

Quell'uomo.

Non sapeva che pensare, non sapeva come si sarebbe comportata alla sua vista. Voleva odiarlo con tutta se stessa. Era la cosa giusta da fare , portargli rancore.

Era una donna matura e vaccinata, si fa per dire,ma dentro si sentiva una ragazzina piena di paure e insicurezze.

Ma si accettava. Sapeva il suo valore , i suoi punti deboli e le sue forze; e questo le bastava.

Si girò dall'altra parte del letto.

Il trucco nero colato sul cuscino.

'Ce la farò. Resisterò . Questo è momento per fare la cosa giusta. Non sarò da sola, ho sempre i miei amici a sostenermi. Ormai siamo come una famiglia. '

E questo pensiero riuscì a farla sorridere. Quel sorriso si spense quando sopraggiunse il sonno.

Caroline si addormentò senza sapere cosa il giorno dopo le avrebbe riservato.

 

 

Klaus non sapeva come ammazzare il tempo prima che si facesse mattina. Giocare a scacchi da solo? Chiamare qualche ibrido a casa sua per un po di compagnia? Bah..

un bagno caldo? Un libro? ..

ah, ecco..pensò che pitturare gli avrebbe fatto bene. Era una sensazione bellissima prendere un carboncino in mano , tracciare delle linee che pian piano che venivano ripassate acquistavano un nuovo senso. Sì, optò per l'arte.

Si ritrovò in mano un foglio giallastro , che il tempo aveva modificato, sembrava pergamena, quasi. E poi scelse con attenzione una grafite molto fine. Ora non restava che scegliere il soggetto da rappresentare. Non voleva essere banale.

Pensò a un milione di cose che aveva visto e sentito, pensò ai sentimenti del momento.
Mai come prima si era sentito così emozionato, così speranzoso per il futuro.

Era lei.

Lei gli dava speranza. Decise di corrispondere questo sentimento.

'Disegnerò un colibrì' ..

e così si perse tra le linee e contorni, i chiaro-scuri , le ombre fin quando la luce dell'alba si sostituì a quella soffusa della sua camera...

 

 

 

Il mio angolino ;)
piaciuto? io spero con tutto il cuore di sì. Questa storia mi sta entusiasmando, ogni giorno penso a nuove idee. Ecco, se avete qualche pensiero e volete condividerlo, io non aspetto altro! vi saluto, sperando che Klaus e Caroline vi riscaldino un po' in questa fredda giornata.. e a lunedì prossimo!
Tatia
P.S...avete visto la 5*11?....bella, bella*.*

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Capitolo 5
*** Into the wood ***


Si , insomma la mattina era arrivata. E anche più presto del previsto. 'Perchè il tempo passa così velocemente quando non vogliamo?'

Caroline si vestì con la lentezza di una lumaca. Ma in fondo cosa la tratteneva a Mistic Falls?

'No , un attimo' pensò.. Lui ha detto che sono di sua proprietà sì, ma non ha specificato le condizioni e i confini'..
Uun sorriso più che astuto si tracciò sulla bocca di Caroline. Ed una risata fresca le salì alla gola. Forse aveva la soluzione. Poteva scappare!
Sì ,anche se molto probabilmente l'avrebbe trovata. E certo ,non era saggio abbandonare sua madre. Ma sapeva come sarebbe finita.
Lui avrebbe obbligato lei a fare la servetta e questo non le stava per niente bene. E forse Caroline aveva il difetto dell'orgoglio.
Ma come biasimarla...

Uno spirito libero fa fatica ad imprigionarsi di propria spontanea volontà. Anzi non accetta neanche per un secondo di poter perdere quella libertà tanto agognata. E così era per Caroline.

Decise che era meglio non avvertire nessuno. Ma pensò comunque di scrivere una lettera per sua madre. Si precipitò in cucina ed iniziò così ad annotare giù qualche riga..

 

ciao mamma,

non ti allarmare, io ritornerò. Ora, per motivi che non posso rivelarti, devo scappare. Cerca di mantenerti il più lontano da Klaus. Io devo partire e ti prometto che ti chiamerò appena possibile. Ti voglio tanto bene, non sai nemmeno quanto. A presto, perchè spero sia così,

tua Caroline

 

Ecco, ora doveva solo posarla in un punto visibile ma non scontato. Optò per il comodino. Vicino alla pila di libri che stava leggendo sua madre. Ne lesse il titolo del primo , probabilmente il più recente: Anna Karenina.
Ah, così sua madre si dava alla letteratura russa.
Caroline aveva letto molto tempo prima, quel libro. Di certo la fine non era poi così scontata.

Pensò , in quel momento di sentirsi un poco come Anna, fuggiva per amore.
Ma fuggiva con un peso sul cuore. Non voleva lasciare i suoi cari , le persone che amava. Ma quella era la scelta che aveva fatto.
Ora basta pensare, si ricordò, è ora d'agire.
Fece al momento una leggera valigia, con il minimo indispensabile, prese le chiavi della macchina e poi partì.
Un ultimo sguardo alla casa : tutto era tranquillo, un'atmosfera calma, come prima di una tempesta..

Aveva una meta? Probabilmente no. Quello che le interessava era fuggire. Questo era un po' quello che le insegnava la storia di Catherine.

 

Klaus nel frattempo si era stancato di aspettare. Possibile che Caroline ci mettesse così tanto per arrivare.
Che si fosse presa a letto? No, poco probabile. Che fosse andata a lamentarsi della situazione in cui si sera cacciata dai suoi amichetti?
Bah.. e quando fosse entrata, lui,cosa avrebbe detto per ben accoglierla? Ecco questa era la vera domanda!
Klaus girava per casa nervoso come un bambino la notte di Natale. Oramai non credeva più in uno spirito natalizio.
Che storia era mai questa? Quella del Natale.. un mito per addolcire i più stolti , tutto qui. E bisogna ammettere che Klaus poteva definirsi in un qualunque modo, ma stolto era inaccettabile. E la sua storia non si sarebbe mai conclusa come quella del Grinch.
Questo era poco ma sicuro.
'Ma insomma, i minuti passano e lei non è ancora qui! Vorrà dire che veramente è andata a frignare dai suoi amichetti, beh quando tornerà non penso sarò ancora di buon umore.'

 

Intanto le ore passarono ; si fecero le sette e lo sceriffo Forbes rincasò come suo solito.
L'unica differenza era che la casa era vuota. Avvolta in un silenzio impalpabile.
Lo sceriffo controllò ogni stanza ma di Caroline nemmeno l'ombra. Provò al cellulare ma nessuno rispose e così si rassegnò mangiando un piatto di zuppa calda da sola. Quando arrivò il momento di dormire si recò in camera e lì, proprio sopra al libro che stava rileggendo ,c'era una nota scritta con la calligrafia di sua figlia. La prese in mano e iniziò famelicamente a leggere.

Non fu facile per lei comprendere a pieno quello che era stato scritto. Ma comunque lo accettò. Sapeva che appena avesse potuto, caroline si sarebbe messa in contatto con lei. Di questo ne era sicura. Ora sperava solo che Klaus non si facesse vivo.

Più facile a dirsi che a farsi...

 

Caroline stava guidando da ore, non ne poteva più.
Ormai aveva attraversato il West Virginia. Dove sarebbe andata? Chiamare Tyler? Non ancora. E poi non voleva coinvolgerlo il più del necessario.
Se Klaus, nell'ipotesi peggiore, li avesse trovati, sarebbe stato un bel problema. Un bel gran problema.
E poi c'era una parte di Caroline che pensava che lui non avrebbe mosso quasi un dito anche se si fosse accorto che era scappata. D'altra parte lei non era così importante per lui. Semplicemente non pensava di esserlo.
Perchè guardiamo la verità in faccia, avrà pure avuto un bel faccino, una mente molto aperta ma era pronta a scommettere che Klaus prima o dopo si sarebbe stancato di lei.
Quindi giocava di anticipo e se ne andava prima lei via da Mystic Falls. Tutti questi pensieri turbinavano nella testa di Caroline. Ora doveva solo trovare un motel per riposarsi. Qualcosa fuori mano, distante dalla strada, dove nessuno mai l'avrebbe trovata.

Passò alla sua destra un cartello. 'Gabriel's bed and breakfast in the wood'. In un bosco? Interessante..

Il cartello indicava anche che mancava una quindicina di kilometri per arrivarci. Sì, dai poteva essere una buona soluzione per la notte.

Arrivò, percorse velocemente lo spazio che la separava dalla macchina ad un buon letto ed entrò nell'edificio. La prima stanza non era poi così mal arredata; ma quel posto sembrava spoglio, sembrava che non i passasse nessuno da anni e anni. Incurante di tutto ciò, si avvicinò al bancone. Suonò il campanello. Ed ecco che un uomo dalla strana apparenza la raggiunse. Non curato, ecco come si poteva definire. La barba lasciata crescere così come veniva, i capelli crespi lunghi e quella giacca e camicia che sembravano avere molti anni.

Tutto in quel posto sembrava invecchiato, come se appartenesse ad un'altra epoca.

-se mi vuole seguire, signorina, la accompagno alla camera.

Nessun nome, nessun documento, nemmeno una presentazione. Ma Caroline si lasciò condurre..

 

 

 

Il mio angolo:
scusate veramente per il ritardo, ma grazie per la fiducia. qualcuna di voi mi ha scritto affinchè aggiornassi; non pensavo questa storia avesse delle persone pronte a chiederne ancora. ahaha ma di questo sono più che contenta sopratutto perchè in quello che scrivo ci metto una parte di me, com'è giusto che sia. comunque grazie e non abbiate paura di disturbare magari anche con un piccolo commento. sarà più che aprezzato :3
a presto! e questa volta sul serio;)
Tatia

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