Phoenix Love

di Wounded_Lonely
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Marius- Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Marius - parte 2 ***



Capitolo 1
*** Marius- Parte 1 ***


                                                                                     Non sono la Rowling perciò non ho il copyright di Harry Potter (sfortunatamente) anche la storia non è mia







 
  • I singhiozzi echeggiavano nella foresta come un animale ferito.

    “Dimmi cosa fare?” chiese Hermione disperatamente con Harry sulle sue cosce, le sue lacrime cadendo sul suo viso sporco. Teneva la sua testa così gentilmente, come se si potesse rompere sotto la leggera pressione dei suoi polpastrelli.
    “Hermione, io-” sussurrò Harry prima che un tremolante respiro facesse salire il suo petto e facendouscire una pozza di sangue dalla sua bocca. “Harry!” urlò Hermione; la sua visione sfocata da una cascata senza fine di lacrime nel mentre che guardava la vita sparire lentamente dagli occhi verde vivo di Harry James Potter.
    “Nononono” pianse Hermione quando Harry guardò insù rilasciando un ultimo debole respiro.
    ”No! Stai con me Harry! Devi stare con me! Ti prego! Non andartene... ti prego, ti prego non lasciarmi!” pianse Hermione, la sua testa sul suo petto immobile. Singhiozzi percossero il suo emaciato corpo nel mentre che piangeva lacrime valide per mille anni di dolore. Il tempo si fermò per lei in un momento con solo dolore e dispiacere. Non sapeva quanto era rimasta lì a piangere, senza curarsi degli impietositi occhi pieni di lacrime fissati su di lei.
    Harry era morto, sparito per il resto della sua vita.
    Adesso avrebbe avuto solo ricordi di quando era vivo; non avrebbe mai risentito la sua voce, sentito i suoi occhi su di lei o visto le sue mani sulla sua pelle pallida.
    Comunque, non sarebbe mai stato troppo lontano da lei; avrebbe tormentato le sue memorie ogni giorno della sua vita.
    E questo era sbagliato!
    Harry non sarebbe dovuto morire!
    Non sarebbe dovuto essere un horcroux!
    Cosa stava pensando Silente?
    Come poteva lasciarlo accadere?
    Come aveva potuto indirizzato consapevolmente Harry verso la sua morte?
    Come credeva che loro, che lei, avrebbero potuto riprendersi dalla sua perdita?
    Perché lui era molto di più che Il-Ragazzo-Sopravissuto, molto di più che il Prescelto. Lui era Harry, emozionale,triste e la persona più ottimistica che lei conosceva!
    No, se Silente pensava che spedire Harry verso la sua morte fosse l'unico modo, allora si sbagliava!
    Semplice.
    Ed era compito di Hermione riparare questo orribile sbaglio.
    Harry Potter non morirà questo giorno perché Harry Potter non sarebbe diventato un horcroux.
    Hermione avrebbe fatto in modo di esserne sicura...
    ...O,O...
    Marius Black era un uomo che viveva senza affetto o significato.
    Ad una giovane età imparò della sua insignificanza quando i suoi fratelli maggiori esercitarono la magia e promisero con facilità tutti figli purosangue e lui non poteva.
    L'esperienza di essere all'inizio accettato e coltivato e poi evitato e scacciato dall'albero di famiglia lasciò il povero Marius con poche o niente emozioni. Era vuoto dentro, pieno di odio per se stesso e sogni irrealizzabili.
    Tutto questo perché non poteva praticare la magia e ridotto a essere un essere inferiore ai sanguesporco o i babbani perché almeno loro non erano mai nati con la magia.
    Ma lui si, eppure... lui era un maganò.
    Non dimenticherà mai i volti della famiglia che lo ha scacciato e non si dimenticherà mai il senso di tradimento.
    Comunque lui era ancora un Black e quindi viveva da solo dove la famiglia l'aveva confinato- la parte babbana di Grimmauld Place 12. Non era invitato agli eventi di famiglia e non era lì per vedere la nascita della sua sorella più piccola, Dorea.
    Ma era ancora un Black, almeno di nome. Quindi lo sorprese quando, molti anno dopo, era stato invitato al matrimonio di Dorea e Charlus Potter. Per molto tempo non sapeva se andarci oppure no. Era convinto che fosse un qualche crudele trucco che avrebbe portato solo a qualche brutto gioco. Ci andò comunque
    . Si, per tutto il il dolore e sofferenza la famiglia Black e i loro principi da purosangue lo misero attraverso, lui li desiderava- desiderava il loro splendore magico. Marius era un omo orgoglioso, tanto da non ammetterlo neanche a se stesso.
    Quando arrivò fu scioccato e deluso che non c'era circa nessuno. Non suo Padre o sua Madre ne suo fratello Pollux o sua sorella Cassiopea. C'era un sacco di gente comunque
    . Non riconoscé nessuno di loro ma seppe subito chi era sua sorella anche senza l'aiuto in più del vestito bianco da sposa per indicarlo. Era tutto nei modi di fare. Urlava Black nella sua postura rigida, dal ben mantenuto aspetto e anche se era in stadio avanzato di gravidanza, stava sui tacchi alti e sorrideva come se non avesse un problema al mondo. Quando lo guardò, seppe che l'aveva riconosciuto subito. I loro simili occhi grigi quando si incontrarono nella stanza contenevano lo stesso dolore, la stessa conoscenza e la stessa durezza che solo chi era stato educato dai Black poteva conscere. Parlarono per un po' nel quale Marius venne a conoscenza che sua sorella era considerata una disgrazia per essere rimasta incinta fuori dal matrimonio e scacciata per sposare Charlus Potter che era stato velocemente considerato un traditore del proprio sangue. La ascoltò esprimere un po' di dolore per il fatto che non abbiano potuto avere una bella relazione tra fratelli tra i due ma lui non disse niente semplicemente perché era geloso.
    Bello, anche se Marius pensava di non poter veramente amare o essere vicino ai maghi, faceva troppo male.
    Tutto questo cambiò quando ritornò a casa a Grimmauld Place quella stessa notte.
    Perché una bambina era stata posta all'entrata della sua porta e questo bebè aveva una bacchetta nella sua coperta stretta. E quando la bambina sbatté i suoi bagnati occhi marroni e lo guardò con un tale aperto bisogno che il vecchio e duro Marius si innamorò istantaneamente di lei.
    ...O,O...Cinque anni dopo...
    Albus Silente era un uomo che poteva indiscutibilmente praticare magia potente e dotata. Quando un talento naturale nasceva era una cosa magnifica ma quando viene coltivata e imbrigliato in qualcosa di straordinario, quella era una semplice benedizione. Albus Silente aveva coltivato il suo talento naturale invece di semplicemente lasciarlo a sé stesso e ha preso i benefici di farlo, diventando uno dei più talentuosi maghi del secolo.
    Ma anche Silente stesso dubitava che quello che la bambina davanti a lui stava facendo potesse essere considerato un talento naturale.
    I suoi occhi blu guardavano attentamente dalla cucina di Grimmauld Place una ridente ragazza che giocava nel piccolo giardino del cortile. L'ha guardata per tutto il giorno, venendo alla casa di Marius Black per la sua insistenza che sua figlia, Hermione, era qualcosa di magicamente prodigioso.
    Silente non era veramente interessato all'inizio- certo tutti i bambini magici potevano fare una notevole magia senza bacchetta quando erano piccoli e onestamente aveva pensato che forse il “famoso” magonò stava esagerando sulle sue capacità, essendo non abituato a dimostrazioni di magia.
    Adesso poteva ammettere che si era terribilmente sbagliato.
    Hermione Black era molto più di un prodigio, era più che eccezionale... era qualcosa di introvabile.
    Guardò la bambina continuare a giocare nella luce calante con le lucciole: guardò come disappariva e poi appariva per il piccolo cortile cercando di catturare le piccole creature in un barattolino che continuava a far ingrandire nelle sue piccole mani.
    L'aveva guardata precedentemente durante il giorno quando aveva schiantato senza bacchetta e non verbalmente un coniglietto che era arrivato nel cortile e corso verso di esso, preso e risvegliato.
    E la lista dei suoi prodigi continuavano e continuavano. Silente mentirebbe se dicesse che non desiderava la bambina. Praticare la magia era normale per un bambino ma questa bimba, con incontrollabili ciocche e occhi che notavano tutto, stava facendo rivoluzionava tutto quello che il mondo magico conosceva.
    Praticava la magia come un elfo.
    Uno schiocco delle sue dita e sembrava che fosse capace di fare qualunque cosa uno studente al settimo anno di Hogwarts poteva fare. Questo fece pensare a Silente cosa poteva fare con una bacchetta.
    “La nasconderò Marius” Silente disse senza levare gli occhi di dosso dalla ridente bambina.
    Marius aggrottò le ciglia, fissando l'anziano prima di lui con occhi sfiduciosi.
    “Tu la nasconderai Albus?” Disse Marius freddamente, un'ondata di possessività e grande avarizia lo possedè.
    Lui aveva cresciuto la bambina per 5 anni e sapeva per primo quanto potente lei poteva essere ed era orgoglioso che era stato lui ad essere scelto per crescerla e non lascerebbe nessuno portarla via da lui; non sopo tutto quello che gli era stato levato durante la sua vita.
    Lo sguardo blu di Silente guizzò e si scontrò ,solo per un secondo, con il grigio prima di ritornare a guardare le bambina un'altra volta.
    “Anni fa hai trovato questa straordinaria bambina sulla tua entra di casa, con a malapena una bacchetta e un biglietto e l'hai onorabilmente presa e cresciuta come se fosse tua figlia,” affermò Silente, la sua voce stranamente solenne”e adesso, oggi, mi hai chiesto di venire a vedere la spettacolare magia di tua figlia... e adesso ti devo dire che tua figlia deve essere nascosta. Sarà bramata dall'oscurità e cacciata come un animale se si dovesse sapere di lei. Lo sai, Marius e tu sei troppo vicino a questa oscurità e lei è troppo giovane per capire fin dove arrivano i suoi poteri per poter provare a controllarli davanti agli altri. Sarebbe un grosso rischio tenerla qui.”
    Gli occhi di Silente erano severi e sapienti mentre fissava Marius.
    “La mia 'famiglia' non ha varcato* la mia porta da più di vent'anni! Quindi non provare ad usare qualche subdola scusa con me! E posso proteggere mia figlia, Albus! Ci puoi nascondere da qualche parte fuori dallo stato! Possiamo volare in America o in Australia o ovunque-!”
    “Non servirebbe a niente Marius, a niente.” Interruppe Silente, scuotendo la testa con rimorso.
    Un'ondata di rabbia esplose in Mario che sbatté la mano davanti all'anziano.
    “Non ti lascerò portare mia figlia via da me! Sono venuto da te perché mi fidavo! Ho pensato che saresti stato capace di aiutarci ma vuoi solo il suo potere per te stes-”
    “Voglio tua figlia al sicuro Marius e fuori dalla portata del male che la trasformerà in nient'altro che in una macchina per uccidere. E si, voglio plasmare i suoi poteri con le mie mani-”
    “Visto! Non avrei dovuto fidarmi di te-”
    “Ascoltami vecchio amico; capisco il tuo dolore e la tua sofferenza ma sai bene quanto me che c'è solo un posto dove tua figlia può essere al sicuro ed è Hogwarts... deve essere allenata in modo che non sia una minaccia per se stessa e in modo che possa proteggere la sua mente! È inevitabile che ovunque tu la porta lei verrà cercata dappertutto... Deve venire a Hogwarts ed essere allenata dalle persone che conosci da anni ed di cui ti fidi, Marius. Lo sai..."
    *La versione originale sarebbe "Has darkened my doorsteps" che secondo me ha significato sia di oscurato nel senso di fare ombra che nel senso di oscurare con il male. 

    A/N: Questa è una traduzione. Tra poco pubblicherò la seconda parte del secondo capitolo. Per favore recensite

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Capitolo 2
*** Marius - parte 2 ***


 

… O,o...4 anni dopo...

 

Hermione Black mordicchiava distrattamente il dolce che aveva in mano nel mentre che i suoi occhi andavano avanti e indietro lungo le pagine del libro, Hogwarts: A History. Il fuoco che bruciava nel camino a qualche metro da lei emanava una luce che sapeva di casa nella grande stanza in cui usava leggere il suo libro preferito.

 

Ma durante la sua lettura, qualcosa di subdolo iniziò ad cambiare nella ragazzina. La sua postura, prima rilassata e distesa, iniziò ad irrigidirsi e la sua bocca si torse in una smorfia e le sue sopracciglia si aggrottarono mentre portava le sue piccole gambe sotto di sé. Continuò a leggere, anche se, inconsciamente aveva fatto cadere il suo dolce per stringere il libro con le nocche bianche mentre digrignava i denti e provava a concentrarsi sulle parole davanti a lei ma la sua mente si stava già allontanando, i suoi occhi annebbiati...

 

Gradualmente una luce bianca iniziò a brillare dai suoi occhi e dalla sua bocca, che si aprì per rilasciare un lungo grido, simile a quello di un uccello. I suoi capelli castani iniziarono a fluttuare intorno a lei, quasi cascando dal divano, il libro caduto sul divano... Per favore! Non voglio! fu l'ultimo pensiero di Hermione prima che il posto dove si trovava svanisse...

 

La foresta era buia. Lei era affamata e stanca ma i suoi occhi marroni erano attenti mentre scrutava l'oscurità intorno a lei.

 

Harry, non sono per niente sicura di questa cosa...”

 

Oh, la potresti smettere, per favore! Non abbiamo scelta Hermione!”

 

Ma dovremmo trovare gli horcrux, Ron! Harry,” disse Hermione, stringendo disperatamente il braccio del ragazzo da i capelli neri e gli occhi verdi con entrambe le mani, guardandolo, piena di paura, negli occhi. “questa è una cattiva idea, per favore fidati di me su questo! Penso che questo sua una cosa molta stupida e insensata da fare!”

 

Ron ha ragione però, Hermione. Dobbiamo farlo.” rispose il ragazzo, un guizzo di dolore balenò sul viso della ragazza prima che lasciasse il braccio dell'amico.

 

Ascolterai Ron invece di me, Harry?” sussurrò, avvicinandosi talmente tanto che il loro amico, annoiato e innervosito, non potesse sentire. Occhi verdi, tristi ma determinati, si rifletterono in occhi marroni, rassegnati e feriti.

 

Non starò a vedere persone innocenti essere uccise solo perché è troppo rischioso. La mia vita non vale più della loro anche se sono l'unico che può fermarlo.” rispose, però le prese la mano in mondo confortante prima di lasciarla andare.

 

La ragazza sospirò mentre si girava ma alzò la sua bacchetta e continuò comunque ad andare avanti. Per un po' non successe niente a parte tre adolescenti affamati e sporchi che ogni tanto sobbalzavano quando degli ululati risuonava lontani.

 

Hermione non ci riusciva a credere che si sbagliava nel mentre che continuavano ad andare sempre più avanti così fermò i ragazzi un'ultima volta.

 

Siete entrambi assolutamente sicuri che volete continuare?” chiese severamente vedendo, grazie alla luce della luna, Ron alzare gli occhi al cielo e Harry stringere i denti.

 

Si, Hermione!” disse Ron esasperato mentre Harry annuiva. Hermione sospirò e puntò la bacchetta verso Harry che sbatté gli occhi.

 

Ok, ma allora dovrete lasciarmi mettere degli incantesimi di protezione su entrambi.” disse prima di mormorare complicate parole in latino e disegnare difficili figure nell'aria che crearono un barlume intorno a tutti e tre. Entrambi i ragazzi alzarono gli occhi, stupiti mentre Hermione alzò le spalle e poi iniziò a camminare in cerchio intorno ai ragazzi, mormorando parole e alcune volte fermandosi per puntare la bacchetta verso il terreno.

 

Uh, Hermione cosa stai facendo?” chiese Ron il quale Hermione guardò soltanto e poi continuò a lavorare. Quando finì un cerchio che sembrava di fuoco si innalzò intorno a loro per poi smettere.

 

è un cerchio protettivo per quando ce ne andiamo di qui, in caso non riuscissimo a ritornare alla tenda.” spiegò, guardando preoccupata nella vasta foresta mentre qualcosa ululava più vicina e il vento soffiò minacciosamente nell'altrimenti silenziosa notte.

 

è incredibile!” disse Harry, sorridendo leggermente a Hermione che ricambiò. E poi continuarono, l'aria che sembrava opprimerli dalla paura e dall'ansia.

 

E poi improvvisamente non erano più soli, dato che cinque persone, due terribilmente basse, corsero fuori dalla foresta e verso i tre. Scioccati quando vennero sbalzati lontano da loro, l'incantesimo di protezione di Hermione brillava dopo l'impatto dopo lo scontro con un forte scudo invisibile.

 

Sorpreso ma reagendo velocemente, Harry puntò la bacchetta verso le cinque figure e lanciando un incantesimo non verbale per bloccarli, Hermione e Ron seguendo velocemente.

 

Per favore, fermatevi!” disse una voce debolmente, bloccando i tre mentre fissavo increduli alla figura a terra.

 

Dean!” urlarono al loro amico dalla pelle scura,che li fissò di rimando.

Shhh!” sibilò mentre i suoi occhi osservarono intorno a loro ansiosamente. “State provando a ucciderci?!” disse mentre i tre disfecero i loro incantesimi e aiutarono i tre uomini e due goblin ad alzarsi.

 

Cosa sta succedendo qui? Perché siete qui? Cos'era tutto quell'urlio?” chiesero i tre contemporaneamente mentre gli altri cinque si guardarono intorno nervosamente.

 

Shh, stupidi! Ci sono creature oscure qui nella foresta... oscure oscure creature!” sibilò uno dei goblin, i suoi occhi osservarono tutto nervosamente sopo che un altro ululo risuonò ancora.

 

Che genere di creature oscure?” chiese Hermione nervosamente quando proprio in quel momento un grido così spaventato e acuto riverberò nella notte. Spaventati, guardarono tutti nell'oscurità prima che Harry iniziasse a correre verso il suono.

 

HARRY!” urlò Hermione prima di seguirlo nel buio. Poteva sentire Ron dietro di lei. Continuarono a correre, Hermione poteva a malapena vedere i due piedi davanti a lei anche con la luce della bacchetta.

 

Harry!” urlò, quando la foresta diventò spaventosamente silenziosa con solo il suono del suo respiro affannato e del suo cuore che batteva all'impazzata. La paura non era un emozione ma il bisogno di sapere che Harry stava bene, il bisogno di proteggerlo...

 

Lo poteva correre alla massima velocità davanti a sé mentre correva in una radura. Lo seguì velocemente, Ron dietro di lei. Si bloccò quando arrivò alla piccola radura, i suoi occhi analizzarono la scena in meno di un secondo.

 

C'erano cinque uomini, e qualcosa di lacerato e deformato a qualche passo da loro. Davanti agli uomini stava Harry, bacchetta innalzata, urlando incantesimi con non bloccavano le creature prima di lui.

 

E che Merlino li aiutasse, quelle bestie erano orribili. Esseri gobbi con scaglie nere, lunghe dita affilate e bocca enormi, assomigliavano terribilmente a quelle creature del film Aliens che aveva visto una vita fa con i suoi genitori. Si muovevano silenziose e sembrava che si unissero alla notte completamente, muovendosi velocemente e volando verso il cielo, prendendo delle persone nel processo. Gli urli che risuonavano fuori dal campo visivo delle persone erano assolutamente spaventosi...

 

Hermione agì in un istante, sapeva che cosa fare con quelle creature...

Eximu Lumos Spectrumous!” urlò Hermione puntando la bacchetta verso il cielo. Lentamente, come una piccola lucciola, una luce bianca uscì dalla sua bacchetta e si mosse dalla radura verso sopra le loro teste, si fermò per un momento lì prima di esplodere, illuminando tutto come un piccolo sole.

Il potere che luce emanò si impossessò dei sensi di Hermione per quelle che sembrarono ore, la luce si dissolse e Hermione poté sentire e vedere di nuovo.

 

E vomitò subito.

 

Li prima di lei c'erano almeno dieci di quelle creature malvagie, bruciate e che si contorcevano, le loro disgustosamente lunghe lingue penzolavano dalla bocca. E l'odore era putrido. Bruciava i suoi sensi e le faceva venire le lacrime agli occhi. Mise una mano davanti alla bocca e provò ad allontanarsi, inciampò in una di quelle cose dietro di lei e sentì la presenza di una fila di quelle creature.

 

Tremante e terrorizzata, Hermione provò ad allontanarsi ancora ma erano dappertutto e la puzza le stava facendo girare la testa ed era sicura di essere sul punto di svenire. E poi peggiorò quando vide una delle vittime.

 

La sua pelle era tirata, e secca e sembrava un teschio, i suoi occhi sembrava stessero uscire dalle orbite, con le vene in vista, la bocca aperta in un urlo senza fine. Era orripilante.

 

Hermione si sentiva come se fosse in un incubo... un incubo nella realtà senza fine e solo le dita che le stringevano il braccio erano vere. Il dolore della carne stritolata riportò Hermione indietro prima dell'arrivo ad una zona pericolosa.

 

Hermione, ce ne dobbiamo andare!” la voce di Harry, spaventata e debole , le disse con urgenza. Hermione sbatté le palpebre intontita, come se si stesse svegliando da un sonno profondo, e fissò Harry senza comprendere per un momento prima di registrare la sua espressione addolorata e la situazione in cui erano.

 

Velocemente si rialzò con le gambe tremanti e guardò velocemente Ron che era così pallido nell'oscurità mentre provare a tirare su due uomini che avevano perso coscienza. Andò al suo fianco, provando a non pensare mentre scappavano dalla foresta.

 

Qualche minuto dopo la fatica si mostrò così da far cadere Harry in ginocchio mentre provava a non collassare sotto il peso dell'altro uomo. Stanca, Hermione lo guardò e insieme a Ron lo aiutarono ad alzarsi. Ma si bloccarono quando sentirono il suono...

 

Cos'era?” sussurrò Ron spaventato. Hermione fermò tutto, anche il suo respiro mentre provava a sentire qualche suono. Quando niente avvenne, ritornò da Harry, facendo quasi cadere l'uomo che stavano tenendo mentre sbatteva il palmo della mano contro la testa.

 

Come abbiamo potuto essere così stupidi!” disse Hermione prima di muovere la bacchetta verso i tre, a malapena coscienti, uomini. Li alzò e li tenne per aria mentre Harry e Ron sospiravano per il sollievo.

 

Non ci posso credere che non avevamo pensato a quella possibilità...” disse Harry e Ron annuì.

è per questo che abbiamo Hermione,” disse Ron con un sorriso un po' tremolante verso Hermione che provò a ricambiare. “Anche se è un po' in ritardo può risolvere qualunque problema.”

 

E poi continuarono ad andare avanti, mentre Hermione cercava di non pensare ai suoni minacciosi che provenivano da lontano. Provò a mettere un piede davanti all'altro.

 

Ma poi si scatenò l'inferno...

 

Hermione sentì l'ondata di immagini perseguitare la sua anima mentre le entravano dentro senza pietà. Quando ritornò in sé, si ritrovò per terra con un grosso livido sulla coscia dove doveva aver sbattuto contro il tavolino davanti al divano.

 

Comunque, lo sentì a malapena, il suo corpo stava tremando incontrollatamente, così tanto che i suoi denti battevano, e stava sudando molto. Lacrime continuavano a scendere lungo il suo viso e stava stringendo i denti così forte che le facevano male. Sapeva di essere sul punto di vomitare e riuscì appena a girarsi prima di vomitare sul tappeto.

Però il tremore e il sudore non si fermavano e lei continuò a respirare affannosamente per molto tempo ancora.

 

Fu solo quando il suo corpo realizzò che non aveva più bisogno di recuperare il fiato che lei si rialzò. Con un gesto della sua mano il vomito sparì e usò tutte le sedie, sofà, muri e tavolini per supportarsi mentre andava lentamente verso il bagno dove si rinfrescò la faccia e il collo e provò a respirare e a calmare se stessa.

 

Ma le immagini non la lasciavano mai. Bruciavano dietro i suoi occhi, irremovibili.

 

Sperava di poterle fermare, che le potesse semplicemente obliviare tutte via... sperava di non aver mai visto i tre uomini per cui avevano rischiato la vita essere lacerati e distrutti da manticore, sperava di non aver visto gli occhi bianchi senz'anima dello yeti, mentre mangiava il primo gruppo di cinque persone, tra cui Dean, solo a qualche passo di distanza dal territorio sicuro di Harry e Hermione.

 

La faceva star male sapere che aveva visto, ascoltato e sentito l'odore di quelle cose solo per Disapparire senza neppure un'anima per poter dire di aver salvato*...solo ricordi che li perseguitavano senza sosta. Non poteva lasciare quelle emozioni consumarla, però, e così fece un respiro profondo, concentrò la mente e provò a recuperare la sua compostezza e uscì dal bagno. Andò immediatamente alla finestra, come aveva sempre fatto, per guardare il castello che si vedeva nella distanza con tutta la sua maestosità.

 

Ci volle un po' prima che si risentì stabile e quando accadde fece con facilità il suo obiettivo successivo. Chiamare Silente.

 

Il ritratto di Kendra Silente era cortese, con una tenda rossa che oscurava la maggior parte del dipinto e una piccola sedia di legno vicino ad un muro orribile e una lampada a gas vecchio stile. Hermione si avvicinò e picchiettò delicatamente sul dipinto.

 

“Mrs. Silente.” chiamò Hermione e qualche secondo dopo Kendra apparì. I suoi capelli erano neri e legati sulla testa all'antica in un modo che la faceva apparire severa. Aveva indosso un vestito nero che la copriva completamente e aveva una rifinitura bianca nell'alto girocollo e sulle maniche e sembrava terribilmente caldo da portare indosso. Ma per tutto l'aspetta triste e buoi Kendra era una donna amabile ed era molto gentile verso Hermione; i suoi occhi color nocciola incontrano i marroni con l'amore di una madre e un dolce sorriso le si formò sulle labbra, il quale Hermione ricambiò.

 

“Hermione, cara.” salutò Kendra prima di accigliarsi. “Oh, andrò a chiamare mio figlio immediatamente.” disse prima di affrettarsi, senza aver bisogno di spiegazioni da parte di Hermione.

 

Hermione sospirò e poi si andò a sedere vicino al camino. Non passò molto tempo prima che sentisse dei passi salire le scale subito prima dell'entrata e con un movimento del polso la porta s'aprì e lasciò entrare Silente.

 

“Hermione”disse, la sua faccia seria mentre si avvicinava, “è successo ancora?” non era una domanda, un'occhiata ad Hermione ed era ovvio. Si sedette sul divano, con le sue ricche vesti viola e il cappello a punta non smetteva mai di sembrare fuori luogo in quel rifugio. L'espressione seria era insolita sul viso del solitamente allegro anziano ma era un espressione molto comune a Hermione.

 

“Hai bisogno che convochi Madam Poppy?” chiese con gentilezza, essendo preoccupato, ma Hermione scosse la testa; sapeva che Silente voleva sapere cosa aveva visto.

 

E mentre Hermione pensava a cosa dire, anche lui pensava. I suoi occhi blu- non per la prima volta- studiarono i misteri della ragazzina davanti a lui. Era come nient'altro lui avesse mai visto.

 

Hermione sedeva davanti al fuoco con una stanchezza negli occhi che nessun bambino doveva conoscere. Delle volte era seria e pensierosa con una maturità incredibile e molto oltre i suoi anni. Però, sapeva anche che Hermione era infantile per la sua curiosità riguardo al castello; i suoi ideali sul mondo che lei sapeva, al contrario di molti altri bambini, essere malvagio e oscuro, aveva ancora quella speranza per un mondo perfetto. Alle volte era una bambina senza un problema al mondo; diventava sensibile e pretenziosa. Altre volte era come se fosse una donna di quarant'anni, depressa e perseguitata dagli incubi. Due persone completamente diverse erano intrappolate in Hermione Black.

 

Silente doveva ammettere che aveva pensato che la ragazza fosse posseduta da un'entità diversa, con due anima e un corpo. Era una possibilità che stava ancora valutando, in particolare dopo dei strano segni sulla schiena della ragazza. Comunque, il suo intuito gli diceva di considerare opzioni più ampie, opzioni molto più complicate che una mera possessione.

 

In ogni caso , lei era qualcosa che andava tenuto nascosto, cosa che aveva fatto perfettamente da quando era stata portata alla sua attenzione quattro anni fa. Non si vergognava di averla portata via da Marius e averla nascosta in quella che lui chiamava la stramberga strillante. Era stato un posto utile e lontano dalle orecchie degli studenti e la maggior parte dei docenti, però abbastanza vicino per permettergli di arrivare a qualunque ora e per lei essere di essere ancora protetta dalla magia e incantesimi di protezione di Hogwarts.

 

“Professore,” Hermione iniziò finalmente a parlare, con una voce apatica e gli occhi che fissavano le fiamme del fuoco. “Ho visto morte oggi, morte e creature più oscure della notte. Oscure quanto l'abisso dell'inferno. Hanno massacrato tutti quelli che conoscevo e hanno tratto grande piacere dai nostri tormenti e dolori.”

 

Silente scosse la testa alle sue parole, mentre la sua mente le elaborava il più velocemente possibile. Sapeva che non stava parlando con la Hermione bambina al momento. Hermione si esprimeva con parole da oracolo o profeta e per ciò Silente aveva da tempo imparato ad ascoltare soltanto e non farle domande in questi momenti.

 

“Eri sicuramente con Harry e Ron” disse a cui lei annuì.

 

“Certo.”

 

“E tu ed Harry non siete stati feriti ma avete dovuto vedere quegli eventi crudeli?”

 

“Si”

 

“E qual'era il motivo? Il punto di tutto ciò?”

 

“Stava cacciando tutti quelli con sangue impuro e piedi che scacciavano il fuoco.”

 

“Nati-babbani e gente dell'Ordine?”

 

“Si. Molti scapparono nella foresta ma egli aveva rilasciato orribili bestie quando seppe che gli altri riuscivano a vivere nella foresta senza la magia che li aveva sottratto. Lo fece per far capire che non c'era un posto sicuro per nascondersi e che si sarebbe sofferta una morte terribile per provarci.”

 

“Capisco.” disse Silente con un'aria contemplativa. Una lunga pausa seguì in cui Silente iniziò distrattamente a succhiare una caramella al limone che aveva tirato fuori dalle vesti viola.

 

“Professore mi avete tenuta per abbastanza tempo lontana da Marius... non mi può nascondere qui molto a lungo ancora. Sa perché, l'ho già avvisato dell'arrivo del lupo... cosa farà?” parlò sempre con la stessa voce priva di emozioni.

Silente ebbe solo il tempo di guardare la ragazzina con il suo sguardo che sapeva tutto appena prima che la testa di Hermione cadesse in avanti e lei svenisse.





*Okay, allora in questo punto non ero sicura di cosa la scrittrice avesse intenzione di dire per cui l'ho interpretata a modo mio. Comunque la frase in inglese è così: "It made her sick to know that she had seen, heard and smelled all those things only to apparate away without a single soul to claim they saved..."
Se avete qualche altra idea per favore ditemela.

N/A
Allora, mi scuso per il ritardo e spero che la fine del primo capitolo vi sia piaciuto. Detto questo vorrei comunicare delle cose:

1- Le recensioni mi danno un immenso piacere, sia negative che positive. Naturalmente non posso farmi piacere il 'plot' della storia dato che è così e non ho intenzione di cambiarlo, ma di questo se ne parlerà dopo. Quello che voglio dire è che se trovate che la mia traduzione sia incorretta o che abbia sbagliato a scrivere, per favore, per favore, ditemi DOVE. Ho bisogno di saperlo per poter migliorare. Per il resto recensite pure a gogo'!

2-L'autrice di questa FF, Kaleidoscopewriter, mi ha dato il permesso di modificare la storia se non dovesse piacermi, però ho deciso che se questo dovesse succedere, ma per tipo altri 24/27 capitoli non succederà ve lo garantisco, ho deciso che creerò un 'What If?' di questa FF. Trovo corretto nei vostri confronti e anche della scrittrice lasciare la sua storia com'è. Questa è semplicemente la sua FF in italiano niente di più. 
Se avete qualche idea per delle 'What if?' potete chiedermi di svilupparle.
Spero di essere all'altezza delle vostre aspettative se questo dovesse succedere.


A presto
Wounded_Lonely
 

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