I traveled far and wide and finally I found you

di Martina1DHoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Niall Horan ***
Capitolo 2: *** Harry Styles ***
Capitolo 3: *** Liam Payne ***
Capitolo 4: *** Zayn Malik & Louis Tomlinson ***
Capitolo 5: *** Sala Prove ***



Capitolo 1
*** Niall Horan ***


"Always and forever"

Capitolo 1
 

Sentì la porta di casa sbattere violentemente, sobbalzai finendo per ritrovarmi sul freddo pavimento.

Una risata soffocata e una voce che blaterava parole farfugliate a bassa voce.

Ennesima serata al pub, si stava rovinando, lentamente si stava auto-distruggendo portando giù con se tutti quelli che gli erano affianco.

«Niall, devi smetterla» lo rimproverai amorevolmente vedendolo barcollare mentre le sue guance avevano il tipico color scarlatto che assumevano quando arrossiva o quando beveva troppo.

«Cioè ti rendi conto che mi ha lasciato? Dopo due anni, ha un figlio pure lei accidenti» la sua voce si era alzata di un'ottava e iniziai a sentire dei pianti in camera di Tyson.

Lo ritrovai in piedi dentro il suo lettino a guardarmi con i suoi grandi occhioni azzurri lucidi mentre faceva la tipica faccia da cucciolo che aveva imparato dal padre.

Quel bambino era una meraviglia, a differenza di sua madre che intendiamoci era una modella e di bellezza ne aveva molta, solo che era una stronza totale e Niall ne era rimasto abbindolato, lei si era fatta mettere incinta e dopo nove mesi alla nascita di Tyson lei ha preteso una baby-sitter e mio fratello sapendo che cercavo un lavoro mi aveva proposto, mi avevano offerto una stanza e da un anno a questa parte lavoravo come baby-sitter a tempo pieno per Niall e la sua fidanzata Amanda.

Per non dimenticare che alla fine Amanda se ne era andata al compimento del primo anno di Tyson con quasi tutti i soldi di Niall chiedendo al suo avvocato di dare l'affidamento totale a Niall mentre lei se ne andava in America con un brasiliano palestrato.

Tyson parlava pochissimo e poche volte lo si sentiva piangere, con lui bastava dargli da mangiare, coccolarlo e farlo dormire, non serviva molto eppure Amanda lo riteneva un lavoro troppo complicato, tra me e lei non scorreva buon sangue infatti spesso ci scontravamo anche per niente per mia fortuna Niall era sempre dalla mia parte.

La sua prima parola fu "Papa" non vi dico quanti salti di gioia ha fatto Niall e quanti pianti e litigate ho fatto con Amanda solo perchè Tyson mi aveva detto "mama" per prima anzichè a lei, ma cosa pretendeva? Era già tanto se lo prendeva in braccio per far bella figura la domenica quando Bobby veniva a trovarli.

«Tyson non è niente» sussurrai prendendolo in braccio cullandolo un pò aspettando che si addormentasse di nuovo, per mia fortuna in dieci minuti riprese sonno.

«La mia mammina com'è brava» Niall era sullo stipite della porta a sorridermi in pigiama ovvero con solo i boxer addosso e a petto nudo.

«Niall sei ubriaco, vai a letto» nei due mesi che se ne era andata Amanda Niall ci aveva provato parecchie volte con me da ubriaco ma io lo evitavo perchè per quanto volevo negarlo mi piaceva molto ma non volevo approfittare del fatto che era ubriaco.

Mi chiusi alle spalle la porta della camera di Tyson e andai nella mia ritrovandomi Niall dietro.

«Niall vai a letto» ripetei cercando di chiudere la porta ma lui me lo impediva.

«Sai non sono ubriaco, volevo vedere come avresti reagito» sussurrò a pochi centimetri dal mio viso cercando di baciarmi ma io feci un passo indietro.

«Ti diverti a prendermi in giro?»

«Oh andiamo so che mi vuoi» mormorò placcandomi al muro, non mi ero nemmeno resa conto di aver indietreggiato così tanto.

«Niall ti prego torna in camera tua» sussurrai senza voce ormai.

«Altrimenti?»

«Potrei non rispondere delle mie azioni» un sorrisetto si formo sulle sue labbra e mi baciò.

«Bhe allora perchè fermarti?» mi baciò desideroso ma interruppi quel bacio.

«A una condizione Horan» di risposta mugugnò infastidito.

«Tu tornerai nei One Direction»

«Ma sono passati due anni, ho perso i contatti con tutti»

«Io ci sono anche per aiutarti» sussurrai spingendolo fuori dalla porta.

Dopo nemmeno cinque minuti sentì qualcuno aprire la porta.

«Niall vai a dormire» mi si posizionò davanti facendo la sua faccia da cucciolo mormorando un "posso dormire con te?"

«Solo dormire giuro» esclamò poi entrando nel letto e abbracciandomi.

Sorrisi spegnendo la luce, il giorno dopo avrei iniziato le ricerche, avrei fatto di tutto per far ritornarne i One Direction parola di directioner.

 

my space
E' la prima Fanfiction in cui sono veramente intenzionata ad arrivare fino alla fine, la storia è tutta nella mia testa per ora e a seconda se il primo capitolo è di vostro gradimento o meno deciderò se pubblicare il secondo.
Fatemi sapere cosa ne pensate.

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Capitolo 2
*** Harry Styles ***


Visto che il secondo capitolo non vedevo l'ora di pubblicarlo,
buona lettura.

 


Capitolo 2

Ricontrollai la via, non poteva essere, mi ero ritrovata in uno dei peggiori quartiere malfamati della periferia di Londra.

Il palazzo era una catapecchia vera e propria, avrei giurato che mentre salivo le scale a ogni gradino non ne sarei uscita viva.

Tutti giravano tranquillamente per il palazzo alcuni dei quali con pistole oppure altri che sniffavano tranquillamente nelle scale, si sentivano addirittura le sirene delle ambulanze in continuazione.

Alla fine mi fermai all'ultimo piano dove mi accolse il malomodo una donna con al seguito tre bambini che correvano da una parte all'altra.

«Cercavo Harry»

«Qui non c'è nessun Harry» disse burbera guardandomi male.

«Mamma intende Edward» una bambino tirò la gonna della donna tirandola dentro l'appartamento indicandomi una porta.

Bussai incerta e non ricevendo una porta aprì lentamente la porta ritrovandomi in un mare di immondizie e al centro della stanza un letto dove era seduto un uomo con la barba lunga e i capelli ricci che gli arrivavano al sedere.

Per qualche strano motivo i miei occhi divennero lucidi e riuscì a sussurrare soltanto il suo nome, ma che lui evidentemente sentì dato che si voltò verso di me.

«Oddio sei veramente tu?» mi sorrise uno di quei sorrisi tirati, non era cambiato se non per i capelli più lunghi, la barba e al posto dei suoi addominali c'era un pò di pancetta.

Per quanto volessi non dimostrarlo piansi e lo abbracciai, quante notti avevo sognato quel momento? Tante forse troppe eppure in quel momento non riuscivo a pensare altro che ad abbracciarlo.

«Cosa ti serve?» la sua voce era sempre la stessa che sentivo nelle interviste.

«Voglio che tu ritorni nei One Direction» scoppiò a ridermi in faccia ma vedendomi seria mi guardò anche lui serio.

«Non scherzo affatto, posso assicurarti che a costo della mia vita i One Direction ritorneranno» gli porsi la mano come per fare un patto, mi guardò esitante per poi stringermela.

«Per prima cosa si va dal parrucchiere, per quanto mi piacerebbe avere dei capelli lunghissimi e così ricci come i tuoi a te non stanno bene» riuscì solo a scoppiare una risata.

 

«Oddio è da tre anni che non mi vedevo così, ultimamente evitavo lo specchio, però devo ammetterlo sono così sexy» Harry sembrava rinato quando eravamo usciti dal parrucchiere, la solita capigliatura, la sua spigliatezza, il suo viso limpido e quei due smeraldi che si ritrovava per occhi.

Quello era il mio idolo, non che non accettassi cambiamente ma per primo Harry davanti il parrucchiere aveva insistito per ritornare al suo look.

«Ora mi spieghi come ti sei ritrovato in quel posto?» Harry aveva evitato in tutti i modi di sviare il discorso ma ora in auto speravo che nel tragitto fino a casa di Niall avrebbe detto qualcosa.

«Quando quattro anni fa la band si è sciolta ho inziato a spendere tanti soldi in alcolici per dimenticare gli anni passati nei One Direction ma ogni volta ritornavo ai ricordi, ho inziato a farmi qualcosa che nemmeno so io cosa, mi sono ritrovato sul lastrico così da tre anni a questa parte vivevo sepolto vivo in quella camera, ora mi dici chi ti manda?»

«Ora lo vedrai» dissi solo aprendo la porta di casa.

«Ma-ma»iniziò ad urlare Tyson in braccio a Maura e non riuscì a non prenderlo in braccio e coccolarlo era troppo dolce.

«Charlotte ce l'hai fatta a convincerlo?» Niall si era fiondato su di me appena mi aveva visto.

«L'incredibile Styles è qui con voi» Il sorriso di Niall quando vide Harry era qualcosa di indescrivibile, Niall si mise a piangere mentre Harry gli saltò praticamente addosso e lo abbracciò a mò di koala, la scena era esilerante e dolce allo stesso tempo.

Harry dopo aver salutato Maura e Bobby si era avvicinato a me.

«Oh ma che bello che è, è tuo figlio?» il riccio faceva delle faccie stupide per far ridere Tyson e ci riusciva infatti il piccolino non smetteva di ridere.

«No, lui è Tyson il figlio di Niall io sono la babysitter»

«E la sua mamma dov'è?» domandò ingenuamente ma bastò quella frase per far andare via Maura che si congedò velocemente così come Bobby mentre Niall si era incupito.

«E' un argomento tabù questo» gli sussurrai nell'orecchio.

«Niall è ora di portare Tyson a letto ci puoi pensare tu?» fu come risvegliarlo da un mondo parallelo. Gli feci gli occhi dolci e lui acconsentì rubandomi un fugace bacio a stampo.

«Ti piace è?» da quando Harry era così intuitivo?

«Da morire» sospirai affranta girandomi verso di lui.

«Prossimo passo?»

«Liam James Payne» mormorai sapendo cosa mi aspettava a casa Payne appena arrivata.
 

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Capitolo 3
*** Liam Payne ***


«Mamma mi aiuti a prendere papà?» un bambino dai capelli mori che doveva circa tre anni mi si avvicinò indicandomi un uomo girato di spalle.
«Certo piccolo» l'uomo correva piano così che il piccolo potesse prenderlo ma il paesaggio intorno a noi divenne nero, il bambino scomparve così come era comparso e l'uomo si girò rivelando il suo volto.
«Liam» sussurrai scioccata guardandolo.
«Avevi promesso che non mi avresti abbandonato» mi urlò contro poi il buio invase tutto.


«Liam» mi svegliai urlando facendo sobbalzare Harry al mio fianco che giudava e svegliando Niall seduto nel sedile posteriore.
«Tutto bene Charlie?» Niall era visibilmente preoccupato e continuava a fissarmi intensamente mentre io mi limitai ad annuire accogendomi solo allora che eravamo arrivati.
«Qualsiasi cosa si dirà in quella casa rimarrà in quella casa, intesi?» esclamai ricevendo delle occhiate per risposta, erano confusi e li capivo.
"Liam James Payne" lessi il campanello e lentamente suonai il campanello.
«Chiunque tu sia sappi che non lascio interviste, autografi o foto»
«Liam apri»
«C-Charlotte?» se non mi avesse voluto aprire l'avrei ammazzato.
«No Harry Potter» sentì il rumore dell'apertura del cancelletto e aprì lentamente.
Mi voltai verso Niall «Se dopo tutto questo tu non mi vorrai più vedere ti capisco» biasicai varcando la soglia di casa.
«Liam chi è alla porta?» da dietro il ragazzo sbucò una ragazza che io conoscevo bene con solo un asciugamano addosso.
«Non ci credo, Charlotte O'Nell sei tu?» quanto odiavo Rebecca, era sempre la prima a prendermi di mira appena giravano voci su di me a scuola anni prima e non faceva altro che puntare a Liam e da quello che capivo c'era pure riuscita.
«Sei sempre uguale, non ci vediamo da quanto tre anni?»
«Già vedo che stai bene anche tu» sputai acida guardando lei e Liam.
«Tu dovresti l'ultima a essere gelosa» borbottò Liam e non ci vidi più dalla rabbia.
«Non è colpa mia ok? Scusami se ho trascorso questi due anni a Londra ma sai non avevo un soldo con me visto che qualcuno qui si è trovata una ragazza e ha ben pensato di cacciarmi di casa trovandomi per strada in modo così di avere l'affidamento di Nathan e lasciarmi da qualche parte chi sa dove, due fottutissimi anni a pensare ogni volta se avrei rivisto Nate e tu ora mi apri e mi dici che non ne ho il diritto di essere gelosa?»
«Ma chi è Nate?» dalla porta erano apparsi Harry e Niall con in braccio Tyson ancora un pò assonnato.
«Ragazzi» Liam parve risvegliarsi e a Harry non mancò il suo commento pervertito sulla ragazza in asciugamano cosa che mi infastidì di più.
«Papà sai dov'è il film di Toy Sto..» un bambino scese le scale e si bloccò sulle scale guardandomi, i suo occhi si fecero lucidi e subito lo riconobbi, era Nate.
«Mamma» urlò catapultandomisi addosso.
«Il mio Nathan, quanto sei cresciuto» osservai notando i suoi capelli castani e gli occhi castano sempre con quella sfumatura di verde.
«Lo sai che ieri mi è venuto a trovare lo zio?» gli brillavano gli occhi e sapevo che era felice, suo zio era tutto per lui.
«E cosa ti ha fatto vedere Zayn questa volta?» era loro tradizione passare i sabati insieme e ogni volta vedevano un film diverso.
«Toy Story» "tale padre, tale figlio" pensai.
«Tu hai un figlio?» Niall era a dir poco scioccato.
«Il primo anno che la band si era formata sono andata qualche volta nella casa di Zayn a Londra e ho conosciuto Liam.. poi è nato Nate, io avevo solo 16 anni così rimasi a Bradford a finire la scuola crescendo Nate e per i primi due anni io lo tenevo sempre qui nella casa di Liam a Bradford poi lui è tornato e, per quella che Harry continua a mangiare con gli occhi, mi ha lasciato in strada ma ti giuro Niall che tutto il resto è vero non mento» non mi guardava nemmeno in volto e la cosa mi fece stare peggio.
«Quanti anni hai piccolo?» Harry faceva una voce idiota a Nate e alla parola "piccolo" storse il naso
«Non sono piccolo ho cinque anni» Nate gli fece la linguaccia e si mise e guardare Tyson che a sua volta lo guardava.
«Nate che ne dici di venire a Londra con mamma?» Liam mi guardava come se fossi un aliena.
«Tu dove vorresti portarlo? Non funziona così Lottie»
«Non doveva funzionare così anche quattro anni fa ma ora sia qui» gli urlai contro.
Possibile che ogni decisione lui era sempre lì a contestarmela? Ogni cosa che facevo lui doveva saperla, perchè ero sempre io a sbagliare secondo lui.
«E ora o vieni con noi o ti ci porto io a Londra» borbottai telefonando a mio fratello magari almeno lui poteva risollevarmi il morale.

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Capitolo 4
*** Zayn Malik & Louis Tomlinson ***


Zayn Malik & Louis Tomlinson - Capitolo 4


«Qui parla la segreteria telefonica di Zayn Malik, al momento sono occupato, siete pregati di lasciare un messaggio dopo il bip» imprecai parecchie volte mentre con l'aiuto di una forcina, che Harry aveva preso mentre io buttavo fuori di casa quell'antipatica di Rebecca, ad aprire la porta.
«Mamma ma non è infrazione della legge?» sentì dire da Nate.
«No amore, è che lo zio ultimamente perde colpi e esce con tante donne, mamma cerca solo di portarlo con i piedi per terra perchè tu un cuginetto non lo vuoi se non dalla zia Perrie vero?» il bambino annuì e io finalmente riuscì ad aprire la porta feci passare tutti e chiusi lentamente la porta.
Indicai la stanza di Zayn e lasciai Niall e Liam insieme con Tyson e Nate fuori dalla porta mentre io e Harry entrammo nella stanza dove come sospettavo il ragazzo era sotto le coperte abbracciato con una ragazza.
Bastò un semplice sguardo con Harry e mentre io spalancavo la finestra Harry iniziò a cantare o meglio urlare una canzone per svegliarli.
«Ma che cazz?» Zayn sembrava stravolto e ci fissava confuso.
«Fratellone» urlai buttandomi addosso a lui, per fortuna almeno aveva il lenzuolo.
«Chi sono?» la ragazza al fianco del moro era bordò dall'imbarazza e in pochi secondi era corsa a chiudersi nel bagno della stanza uscendone poco dopo vestita correndo via dalla casa potei sentì Liam e Niall ridere dalla porta ormai spalancata.
«Zayn devi aiutarmi a ritrovare Louis» quasi urlai svegliandolo del tutto.


"Louis Tomlinson ex cantante dei One Direction ha deciso di intraprendere la carriera di attore a broadway"
«Ragazzi da quanto tempo non venivo qui» Harry saltellava allegramente per la strada come un canguro e Nate lo seguiva mentre Zayn rincorreva Nate per riprenderlo, era un caos totale.
«E se non ci volesse vedere?» Niall era da più di due ore che si agitava per niente mentre Tyson aveva passato tutto il tempo a giocare con i miei capelli fino a quando due minuti prima si era addormentato sulla mia spalla.
«Ehi Nì, siamo una grande famiglia, guarda» mi avvicinai a lui e gli strinsi la mano indicandogli Zayn, Nate, Harry e pure Liam che si era aggiunto poco prima alla loro corsa.
«Noi tre sembriamo una famiglia sai?» sussurrò stringendomi la mano annunciandomi che eravamo arrivati.
I ragazzi trovando la porta aperta erano già nell'ascensore ad aspettarci e potei quasi giurare di aver visto un velo di tristezza negli occhi di Liam vedendomi arrivare con Niall.
Nessuno dei quattro aveva il coraggio di suonare così toccò a me e mi ritrovai davanti Louis, era uguale identico solo senza ciuffo con un maglione e i pantaloni di due taglie in più.
Persi un battito e dopo aver dato in braccio a Niall Tyson, abbraccia Louis.
«Tre anni a sognare di poterti riabbracciare» mormorai sentendo che ricambiava l'abbraccio.
«Come sei cresciuta Charlotte» mi rispose sciogliendo l'abbraccio e asciugandomi le lacrime.
«Torna» gli dissi solo, riuscì a capire senza chiedere altro e annuì solamente.
Lo abbracciaia ancora e ancora , io e Louis ci eravamo incontrati cinque o sei volte ma nonostante tutto negli anni ci sentivamo spesso, era come un confidente per me.
«Avanti ragazzi prepariamo le valigie a Louis si torna a Londra» urlò Harry.
«Ragazzi vi dispiace se esco a fare una passeggiata con Charlie?» domandò Louis sorridendomi dolcemente.
«No ma almeno portatevi, Tyson e Nate» esclamò Zayn cercando di tener fermo Nate che non voleva saperne.


«Quindi Nate è figlio tuo e di Liam» borbottò Louis guardando Nathan che si arrampicava dappertutto insieme ad altri bambini nel parco mentre Tyson era in braccio a Louis.
«Si» mormorai incerta.
«Quindi ricapitolando, tu sei innamorata di Niall e hai paura che tutto questo complichi la vita di Nate?» in futuro l'avrei visto bene come psicologo se non fosse già un bravissimo cantante e pure un eccellente attore.
«Forse è meglio tornare a casa» disse sbrigativo Louis tenendo per mano Nate incamminandosi verso il suo appartamento.
«Qui parla la segreteria telefonica di Zayn Malik, al momento sono occupato, siete pregati di lasciare un messaggio dopo il bip» imprecai parecchie volte mentre con l'aiuto di una forcina, che Harry aveva preso mentre io buttavo fuori di casa quell'antipatica di Rebecca, ad aprire la porta.
«Mamma ma non è infrazione della legge?» sentì dire da Nate.
«No amore, è che lo zio ultimamente perde colpi e esce con tante donne, mamma cerca solo di portarlo con i piedi per terra perchè tu un cuginetto non lo vuoi se non dalla zia Perrie vero?» il bambino annuì e io finalmente riuscì ad aprire la porta feci passare tutti e chiusi lentamente la porta.
Indicai la stanza di Zayn e lasciai Niall e Liam insieme con Tyson e Nate fuori dalla porta mentre io e Harry entrammo nella stanza dove come sospettavo il ragazzo era sotto le coperte abbracciato con una ragazza.
Bastò un semplice sguardo con Harry e mentre io spalancavo la finestra Harry iniziò a cantare o meglio urlare una canzone per svegliarli.
«Ma che cazz?» Zayn sembrava stravolto e ci fissava confuso.
«Fratellone» urlai buttandomi addosso a lui, per fortuna almeno aveva il lenzuolo.
«Chi sono?» la ragazza al fianco del moro era bordò dall'imbarazza e in pochi secondi era corsa a chiudersi nel bagno della stanza uscendone poco dopo vestita correndo via dalla casa potei sentì Liam e Niall ridere dalla porta ormai spalancata.
«Zayn devi aiutarmi a ritrovare Louis» quasi urlai svegliandolo del tutto.


"Louis Tomlinson ex cantante dei One Direction ha deciso di intraprendere la carriera di attore a broadway"
«Ragazzi da quanto tempo non venivo qui» Harry saltellava allegramente per la strada come un canguro e Nate lo seguiva mentre Zayn rincorreva Nate per riprenderlo, era un caos totale.
«E se non ci volesse vedere?» Niall era da più di due ore che si agitava per niente mentre Tyson aveva passato tutto il tempo a giocare con i miei capelli fino a quando due minuti prima si era addormentato sulla mia spalla.
«Ehi Nì, siamo una grande famiglia, guarda» mi avvicinai a lui e gli strinsi la mano indicandogli Zayn, Nate, Harry e pure Liam che si era aggiunto poco prima alla loro corsa.
«Noi tre sembriamo una famiglia sai?» sussurrò stringendomi la mano annunciandomi che eravamo arrivati.
I ragazzi trovando la porta aperta erano già nell'ascensore ad aspettarci e potei quasi giurare di aver visto un velo di tristezza negli occhi di Liam vedendomi arrivare con Niall.
Nessuno dei quattro aveva il coraggio di suonare così toccò a me e mi ritrovai davanti Louis, era uguale identico solo senza ciuffo con un maglione e i pantaloni di due taglie in più.
Persi un battito e dopo aver dato in braccio a Niall Tyson, abbraccia Louis.
«Tre anni a sognare di poterti riabbracciare» mormorai sentendo che ricambiava l'abbraccio.
«Come sei cresciuta Charlotte» mi rispose sciogliendo l'abbraccio e asciugandomi le lacrime.
«Torna» gli dissi solo, riuscì a capire senza chiedere altro e annuì solamente.
Lo abbracciaia ancora e ancora , io e Louis ci eravamo incontrati cinque o sei volte ma nonostante tutto negli anni ci sentivamo spesso, era come un confidente per me.
«Avanti ragazzi prepariamo le valigie a Louis si torna a Londra» urlò Harry.
«Ragazzi vi dispiace se esco a fare una passeggiata con Charlie?» domandò Louis sorridendomi dolcemente.
«No ma almeno portatevi, Tyson e Nate» esclamò Zayn cercando di tener fermo Nate che non voleva saperne.


«Quindi Nate è figlio tuo e di Liam» borbottò Louis guardando Nathan che si arrampicava dappertutto insieme ad altri bambini nel parco mentre Tyson era in braccio a Louis.
«Si» mormorai incerta.
«Quindi ricapitolando, tu sei innamorata di Niall e hai paura che tutto questo complichi la vita di Nate?» in futuro l'avrei visto bene come psicologo se non fosse già un bravissimo cantante e pure un eccellente attore.
«Forse è meglio tornare a casa» disse sbrigativo Louis tenendo per mano Nate incamminandosi verso il suo appartamento.

 

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Capitolo 5
*** Sala Prove ***


Sala Prove - Capitolo 5


Esattamente tre giorni dopo respirai a pieni polmoni l'aria di Londra, per quanto amassi New York preferivo la mia Inghilterra, io e i ragazzi avevamo deciso di andare ad abitare a casa di Niall grande tanto da ospitarci tutti e da lì erano inziati dei battibecchi continui, quei cinque erano peggio dei bambini piccoli quando si mettevano a litigare.
Louis sapevo quanto per lui la mia "relazione" con Niall non fosse delle più adatte visto che il padre di mio figlio era un suo migliore amico.
Nathan aveva iniziato la scuola materna qui a Londra, e così passavo la mattina con Tyson che mi regalava sorrisi e ogni volta mi chiamava "Mamma" mentre quei cinque si evitavano o bisticciavano fra loro.
L'unico che si sforzava di avere un rapporto civile era Niall che per ora, apparte una discussione sui biscotti con Louis, conviveva pacificamente.
Liam ed io stiamo cercando di sopportarci per il bene di Nathan e quest'ultimo ne fu ben felice.
Quel giorno ci sarebbe stata una prova in uno studio di registrazione che avevamo affittato per quel mese io e Niall sperando che tutti i litigi e le loro incomprensioni sparissero per far tornare al centro dell'attenzione la loro passione, il canto.
Andai a portare Nathan a scuola, appena tornai a casa trovai una confusione mostruosa, Niall mangiava per terra, Liam urlava al telefono, Harry e Louis bisticciavano mentre Zayn si voltò verso di me sconvolto.
Lanciai un urlo che avrebbero potuto sentire benissimo fino in Cina e si voltarono lentamente verso di me impauriti.
«Louis corri al piano di sopra a prendere Tyson, Harry muovi il culo e vai a prendere la macchina, Niall pulisci subito per terra, Liam aiutalo mentre io vado ad aiutare Louis a cambiare Tyson, tra cinque minuti esatti vi voglio tutti fuori davanti alla macchina» loro annuirono per poi scappare a fare quello che gli avevo ordinato mentre in silenzio percorrevo le scale trovando Tyson che giocava con un giochino nella sua stanza da solo.
«Giuro che ammazzo Niall primo o poi, ha lasciato Tyson qui su da solo» borbottai a voce bassa ma non tanto da non farmi sentire da Louis.
«Sentiva le nostre grida da giù e sai che quando va in panico inizia a mangiare, era nervoso per tutto questo, lo sono pure io come gli altri» rispose lui mentre io cercavo di evitarlo mentre infilavo il giubbino a Tyson.


Davanti a noi si ergeva un enorme palazzo, non aspettai che scendessero tutti che ero già alla reception a parlare con Christine, che mi diede le chiavi della sala indicandomi dove si trovava nonostante mi ricordavo esattamente dove fosse, quella sala fu dove li incontrai per la prima volta o meglio dove incontrai quattro quinti di loro e rividi dopo tanto mio fratello.
Non li aspettai nemmeno che corsi ad aprire la sala, era stata risistemata da cima a fondo ma c'er ancora quel piccolo divanetto rosso posizionato proprio davanti al vetro che dava sulla sala di registrazione.
Ad accogliermi ci fu Jeremy, era da sempre stato l'addetto alle strumentazioni, nei due mesi in cui dovetti andare a Londra anni prima mi aveva pure ospitato a casa sua, non l'avrei mai ringraziato abbastanza.
«Dai Liam facci sentire cosa sai fare» lo sfidò Jeremy invitanto il castano dentro la sala, cosa che non si fece ripetere.
Tutti uno dietro l'altro entrarono e iniziarono a cantare Moments, passando subito dopo a Story of my Life.
Sorrisi dolcemente a Tyson che sulle note di More Than This si era addormentato sul divanetto.
«Ragazzi ho una nuova idea» se ne uscì fuori Louis tirando fuori da non so dove un foglio tutto stropicciato e una penna.


Raccolsi le mie cose e dopo aver consegnato Tyson a Maura lancia un'ultima occhiata ai ragazzi che da due ore e passa erano ancora intenti a scrivere quella canzone.
I One Direction erano tornati.
Camminai velocemente verso l'asilo di Nate ringraziando gentilmente la sua insegnante che lo stava tenendo con se per quei miei dieci minuti di ritardo.
Lo portai in un parco vicino a mangiare il gelato, mentre mi gustavo il mio gelato alla fragola mi sentì pichiettare sulla spalla, mi voltai lentamente.
«Chi non muore si rivede» mormorò Steve guardandomi.
Steve Granship era la persona più egoista che io conoscessi al mondo, era tempo idietro uno dei collaboratori della modest, aveva per anni spremuto la fama dei ragazzi fino a quando per colpa soprattuto sua si erano sciolti.
Steve era stato il motivo per cui io spesso litigavo con Zayn, lo stesso motivo per cui Liam passava mesi senza vedere Nate e lo stesso motivo del fatto che io li potessi vedere una volta ogni due anni al massimo.
«Oh chi abbiamo qui? Nate Payne?» si avvicinò al mio piccolino ma io scansai Steve da lui.
«Stai lontano da lui» gli ringiai contro cercando di allontanarlo.
«Lo sai anche tu quanto me che torneranno da me come cagnolini, e allora sarà la tua fine non li vedrai mai più» urlò andandosene, Steve Granship era anche un abile manipolatore quando voleva e sapevo che ci avrebbe messo poco a far tornare i One Direction tra i suoi clienti.
Dovevo avvertire i ragazzi prima che ricadessero nella sua trappola di nuovo.

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