I Know It's Simple, Ain't It? Everything Has Changed

di _Nightingale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO o PRONTI, PARTENZA, VIA! ***
Capitolo 2: *** TREGUA o UN DURO ALLENAMENTO ***
Capitolo 3: *** IL GRAN GIORNO o PRIMA ROTAZIONE ***
Capitolo 4: *** RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI o DANIELLE ***
Capitolo 5: *** SURPRISE o TU, ZAYN?! ***
Capitolo 6: *** THE ROCKY MOUNTAIN GYMNASTIC CENTRE o RIBELLE ***
Capitolo 7: *** NOSTALGIE o CONFESSIONI ***
Capitolo 8: *** GENTE CHE VA, GENTE CHE VIENE o SUSSURRI NELLA NOTTE ***
Capitolo 9: *** LIMITI CONTRATTUALI o STANOTTE RESTI QUI ***
Capitolo 10: *** IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI o BRUTTE NOTIZIE ***
Capitolo 11: *** AGGIORNAMENTI o UNA FOTO.. PARTICOLARE ***
Capitolo 12: *** UN RITORNO INASPETTATO o STRANE IDEE ***
Capitolo 13: *** GOCCIA DOPO GOCCIA o GOOD TIME (FORSE ANCHE TROPPO) ***
Capitolo 14: *** CINQUE BUONI MOTIVI o SULL'ATTENTI ***
Capitolo 15: *** GIOCARE IN CASA o DARE IL BUON ESEMPIO ***
Capitolo 16: *** BENVENUTI A BOULDER o RITUALI PRE-GARA ***
Capitolo 17: *** ORO E ARGENTO o UNA DELLE TANTE ***
Capitolo 18: *** UNO SCANDALO IN CITTÀ o MENO MALE CHE C'È HAZZA ***
Capitolo 19: *** SCAMBIO DI FAVORI o CONVERSAZIONI COSTRUTTIVE ***
Capitolo 20: *** CLAUSOLE o METTERSI IN GIOCO ***
Capitolo 21: *** SETTE MINUTI E MEZZO o SII TE STESSO ***
Capitolo 22: *** MANO NELLA MANO o PUTTANELLA ***
Capitolo 23: *** SHOPPING o MA IO..! ***
Capitolo 24: *** BATTAGLIA A CUSCINATE o WOW! ***
Capitolo 25: *** RED CARPET o TERZA GUERRA MONDIALE ***
Capitolo 26: *** PER L'AMOR DEL CIELO o SEMAFORO ROSSO ***
Capitolo 27: *** SEX AND THE CITY o VOCI INTRUSIVE ***
Capitolo 28: *** A VOLTE RITORNANO o SBAGLIAVO, RITORNANO SEMPRE ***
Capitolo 29: *** AUTOGRAFI o PATTO COL DIAVOLO ***
Capitolo 30: *** ADDIO o IL TAMIGI PORTA CONSIGLIO ***
Capitolo 31: *** OCCHI GRIGIO CIELO o PENSIERI PROFONDI ***
Capitolo 32: *** UN NUOVO LAVORO o PERDERE LA COGNIZIONE DEL TEMPO ***
Capitolo 33: *** CONTO CONGELATO o BOCCATA D'ARIA ***
Capitolo 34: *** CARCERATO N°0196934 o MINACCE ***
Capitolo 35: *** FEEL THE MUSIC INSIDE o IMPAZIENZA ***
Capitolo 36: *** PRECISE ISTRUZIONI o TI DEVO UN FAVORE ***
Capitolo 37: *** WOLVERHAMPTON o TROPPA FIDUCIA ***
Capitolo 38: *** QUAL BUON VENTO o PER LINDA ***
Capitolo 39: *** UNA SOSIA DI TROPPO o OH CAZZO ***
Capitolo 40: *** CAPITOLO INTROLOGICO o CAPITOLO PSICOSPETTIVO ***
Capitolo 41: *** DICHIARAZIONE DI CORRESPONSABILITÀ o TAGLIA, JACK! ***
Capitolo 42: *** ATTEGGIAMENTO DI SFIDA o UNA NUOVA FAMIGLIA ***
Capitolo 43: *** IMPROVVISARE o CONFESSIONI TIME ***
Capitolo 44: *** TUTTO TROPPO TRANQUILLO o PROPOSTA INDECENTE ***
Capitolo 45: *** WORDLESS o LA NOTTE È GIOVANE ***
Capitolo 46: *** YOLO (YOU ONLY LIVE ONCE) o PIÙ CHE AMICI ***
Capitolo 47: *** QUESTIONE DI STILE o SPACCARE IL CULO A TUTTI ***
Capitolo 48: *** UNEVEN BARS + VAULT + FLOOR EXERCISE o PAURA DI VOLARE ***
Capitolo 49: *** RIMEDIARE AGLI ERRORI o ULTIMA CHIAMATA ***
Capitolo 50: *** SHE’S NOT AFRAID o AFFRONTARE LA REALTÀ ***
Capitolo 51: *** EPILOGO o PERDERE LA BATTAGLIA, VINCERE LA GUERRA ***



Capitolo 1
*** PROLOGO o PRONTI, PARTENZA, VIA! ***


A Silvia ed a tutte quelle persone
che mi hanno ispirata.









"Driiiiiiiiiiiiiiin"

La sveglia suonò interrompendo un dolce sogno che mi vedeva correre su una spiaggia deserta delle Hawaii.
Guardai l'ora, erano le cinque e cinquanta, spensi quel rumore assordante e mi rigirai sul fianco destro, decisa di dormire ancora a lungo.

I primi raggi del sole illuminavano le pareti della stanza e di conseguenza anche le foto e i poster appesi sopra il letto e accanto allo specchio.
Sull'armadio era appiccicato un post-it che stava per staccarsi, accompagnato da molti altri fogli e foglietti che avevano già raggiunto il pavimento.
Sentii delle voci soffuse e dei passi nel corridoio, poi qualcosa (o meglio, qualcuno) mi colpì sulla testa, mi voltai e trovai seduti a gambe incrociate Trevor e Davis, i miei due fratellini.

"La mamma dice che se non ti alzi.."

Mi ero completamente scordata della partenza!
Li gettai lontano dal mio letto e corsi in bagno a prepararmi.
Feci colazione in fretta e furia, presi la borsa e raggiunsi mamma e i gemelli in auto.

"Hai il biglietto? E il passaporto? E il cellulare?"
"Tranquilla ho tutto"

La rassicurai, allacciai la cintura e mi concentrai su una coccinella che camminava sul finestrino.
Quando intravidi l'aeroporto mi salì un nodo alla gola ma cercai di trattenere le lacrime, non volevo mostrarmi fragile.
All'entrata mi attendeva Josh, il mio allenatore.

"Piccola, pronta?"
"Secondo te?!"

Scaricò i bagagli dalla macchina ed entrò, lasciandomi il tempo di salutare da sola la mia famiglia.

"Vi voglio bene"
"Anch'io tesoro"

Abbracciai le piccole pesti che cercarono di sottrarsi alla mia stretta.

"In bocca al lupo"
"Crepi!"

Scappai via prima di iniziare a piangere, sarebbe stata dura affrontare la selezione senza di loro.
Fin da piccola avevo sempre avuto loro a sostenermi, ed ora mi ritrovavo tutta sola in un mondo per me ancora nuovo e misterioso.
Passammo il check-in e due ore abbondanti dopo ci imbarcammo per Londra.
Non ero mai stata in Inghilterra, a dire il vero era la prima volta che volavo, Josh lo sapeva e cercava di tranquillizzarmi, ma a me bastava avere accanto lui per sorridere al mondo.
Mi allenavo con lui da quasi due anni, conosceva i miei punti deboli ed i miei limiti, era il mio migliore amico, con lui mi confidavo giorno e notte, senza paura di essere criticata.
I primi tempi mi sentivo a disagio perché non ero abituata a lavorare con un maschio (che tra l'altro aveva solo due anni in più di me!), ma una volta capito come funzionava ero partita in quarta, esattamente come voleva lui.

Era stato lui ad iscrivermi alla competizione, giocando sulla doppia cittadinanza sperava che riuscissi ad entrare nella nazionale inglese.
Andare ai Mondiali e in seguito alle Olimpiadi era solo un sogno, ma che mi accompagnava da una vita, e a cui mai avrei rinunciato.

Chiaramente a quelle selezioni avrebbero partecipato centinaia di ragazze da tutto il Regno Unito che mi avrebbero snobbata, dopotutto ero solo una delle tante, a fare la differenza era il passaporto del Colorado.

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INIZIAMO!
Eccomi qui con una nuova storia, un nuovo personaggio ed un ambiente ben diverso dal palazzo della principessa Sheila; devo ammetterlo, all'inizio questa trama non mi convinceva, ma ora che l'ho finita devo ammettere che n'è uscito un capolavoro ;)
Spero che vi appassioni come ha appassionato me, ricordate di farmi sapere cosa ne pensate!

_Nightingale

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Capitolo 2
*** TREGUA o UN DURO ALLENAMENTO ***






Quando atterrammo a Londra la pioggia si abbatteva sferzante sulla città, come previsto.
Il volo era durato sei ore ed io ero stanchissima, volevo solo arrivare in hotel e riposare in vista del duro allenamento che mi avrebbe atteso il giorno seguente.

La nostra stanza aveva una fantastica vista sul Big Ben, prima di andare a letto mi soffermai ad ammirare il panorama, il cielo era coperto da grosse nuvole nere messe in movimento da un forte vento freddo.

"Ancora in piedi?"

Josh uscì dal bagno in boxer (di Topolino, sottolineo).

"Non ho sonno"
"Devi dormire per recuperare le forze, domani sarà una lunga giornata, e ti voglio al meglio"
"Lo so"

Si avvicinò, sentivo il suo respiro sul collo, mi abbracciò, non potevo vederlo ma immaginavo stesse sorridendo.

"Cucciola"
"Scemo"
"Ti amo"
"Anch'io"

Lo dicevamo per scherzo, ma non nascondo che ero piuttosto cotta di lui dal primo momento.
Mi prese in braccio e mi distese sul letto dove iniziò a farmi il solletico.

"No no no basta!"

Mi contorcevo dalle risate, cercai di scappare in corridoio ma mi fermò.

"Treguaaaaa"

Ci infilammo sotto le coperte abbracciati e chiacchierammo un po', infine mi addormentai serena.
La mattina a svegliarmi non fu la sveglia sul cellulare, ma il buonissimo aroma di cappuccino che aveva invaso la stanza e che stava stuzzicando il mio dolce nasino.

Aprii gli occhi e vidi Josh seduto sul bordo del letto che si allacciava le scarpe.
Mi baciò la fronte ma io feci finta di dormire per godermi lo spettacolo, poi uscì per andare a correre, supposi.
Sul comodino mi aveva lasciato la colazione ed un indirizzo.

In dieci minuti mi vestii e preparai la borsa con le solite cose (acqua, integratori, bende ed un completo di ricambio) poi mi accertai di avere le chiavi della stanza e mi avventurai per le strade di quella città per me ancora sconosciuta.
Ci misi venticinque minuti in più del previsto, ma alla fine raggiunsi Chaucer's St.
Era un lungo viale umidiccio, forse un vecchio quartiere residenziale del dopoguerra.

"Sheila!"

Una voce mi chiamò dall'interno di uno dei palazzi.
Era un edificio datato, il tetto cadeva a pezzi e le imposte di legno alle finestre sembravano marcire.

"Quindi è qui che mi dovrei allenare?"

Disgustata osservai l'insegna sulla porta che riportava il nome dell'edificio, l'Onix Training Center.
Raggiunsi Josh dentro ed appoggiai la mia roba sugli spalti, lontana da occhi indiscreti.
Conoscevo la procedura, riscaldamento alla sbarra per i muscoli principali poi dritti al sodo, senza tanti indugi: una ginnasta da il meglio di sè nei primi novanta minuti.
Era in corso una lezione di aerobica, quindi dovetti rinunciare al tappeto e fui costretta ad iniziare con la trave.

Quando toccai terra dopo il salto di chiusura il mio allenatore dall'alto del suo metro e ottantaquattro mi disse che era un disastro.
Sapevo che era solo un modo per spronarmi perché il commento era stato seguito da un occhiolino, perciò ripresi fiato e mi fiondai sul trampolino cinque sei sette volte, finchè non lo ritenne "soddisfacente".

A fine giornata avevo collezionato tredici nuove cadute alle parallele e altrettanti blocchi al volteggio.
Ero in crisi, e non riuscivo a capire perché.

"Piccolina, ti devi solo abituare al fuso orario"

Dare la colpa all'orologio sembrò rincuorarmi un po'.

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Capitolo di passaggio, nessun commento!
Che ne pensate per adesso?
Vi ispira?
Fatemi sapere cosa ne pensate ♥

_Nightingale

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Capitolo 3
*** IL GRAN GIORNO o PRIMA ROTAZIONE ***







La selezione si componeva di tre giorni di esami individuali a porte chiuse ed una giornata di gare.
Passai senza problemi il primo turno, ottenni un punteggio nella media, e già con la prima scrematura vennero escluse una ventina di ragazze.
Non avevo ancora affrontato le avversarie e non conoscevo le loro debolezze, ma sapevo che il coach della Nazionale avrebbe prediletto la grazia e l'eleganza alla potenza inespressiva, quindi io giocavo in casa: fortissima al volteggio e alle parallele asimmetriche, dolce ed armoniosa alla trave e al corpo libero.
Josh ne era fin troppo consapevole, sapendo che negli States avrei avuto molte più rivali molto più cariche di me, mi aveva iscritta in UK.

L'ultimo giorno, quello dello scontro diretto, mi svegliai di soprassalto all'alba.
Di tornare a dormire non se ne parlava, mi vestii ed andai a correre.
Londra era bellissima anche se continuavo a preferire la mia piccola Boulder, le vie erano quasi deserte ed i raggi del sole si riflettevano delicatamente sul Tamigi.
Quando tornai, Josh era già in piedi.

"Quale ti metti?"

disse indicando le felpe appese nell'armadio

"Quella blu a destra.. si dai, quella"

La indossai, presi la borsa ed uscimmo.
In metropolitana non aprii bocca, cercavo di visualizzare le coreografie ed i passi, quella era l'unica chance che avevo per gareggiare ai mondiali.
Scendemmo vicino a Piccadilly Circus, dove uno sciame di ragazze camminava verso un edificio poco distante.

"Dev'essere da quella parte"

Le seguimmo e giungemmo a destinazione.
Ero stranamente calma, abbandonai Josh e mi recai in spogliatoio per prepararmi alla meglio.

Ero tutta concentrata nel darmi l'eye-liner quando una ragazza parlò.

"Ah guarda quella, la sfigata americana"

Non le badai e proseguii con l'applicazione del mascara.

"Non ti hanno presa vero? È per questo che sei qui?"

Continuai a tacere e a darmi un velo di blush, ero pallidissima.

"Tornatene da dove sei venuta, qui non c'è posto per te"

Raccolsi le mie cose e me ne andai.
Non avevo paura di lei, semplicemente non volevo abbassarmi al suo livello.
La voce di uno dei giudici attirò la mia attenzione, stava chiamando le atlete a raccolta.
Notai tre ragazze in un angolo, stavano abbracciando una quarta che sembrava essere scoppiata a piangere a dirotto.
Mi avvicinai e le chiesi se andava tutto bene, mi rispose che era solo l'agitazione, e si presentò come Danielle Peazer.
Mi augurò in bocca al lupo per la prima rotazione, avrei aperto alle parallele.

Mi fermai alla magnesia, sentivo in sottofondo i commenti delle altre ragazze; potevo sembrare dozzinale con il body di sottomarca, ma alla fine ciò che contava era il punteggio: stupii tutti con l'arabian in entrata, per poi terminare con i due avvitamenti e mezzo.
Vidi un ragazzo litigare con un biondo sugli spalti, ma poi dovetti tornare in campo quindi non capii se erano chi pensavo io..
Dopo il volteggio ero terza, ma restavano due dei miei attrezzi di punta.
Dopo aver dimostrato la mia flessibilità alla trave (14,769) diedi un'ultima occhiata alle gradinate ma i due erano spariti.

"Sheila Denver, corpo libero"

Salutai la giuria e mi posizionai al centro.
Ero pronta, pronta a vincere.

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Soltanto due considerazioni per questo capitolo:
Sheila inizia a farsi delle "amiche" (Danielle) ma anche delle "nemiche" (quella che scoprirete essere Claire)
Infine, non dimenticate i ragazzi misteriosi sugli spalti, presto torneranno! ;)

Buona Lettura,
_Nightingale

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Capitolo 4
*** RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI o DANIELLE ***





Certo, la mia coreografia di Rihanna non sarà stata alla pari di quelle tratte da arie di famose opere liriche, ma fece la sua figura.
Il punteggio non venne comunicato ma a me importava ben poco, se non quello che ne era conseguito: ero passata! 
Annunciata la fantastica notizia corsi subito da Josh, ero al settimo cielo, non ci potevo credere, ci ero riuscita!

Lo cercai disperatamente nella folla di gente sugli spalti ma non c'era, e neppure nella zona riservata ai coach a bordo campo.
Lo trovai soltanto un'ora e mezza più tardi su una panchina fuori dalla palestra che si sbaciucchiava con una biondina.
Mi sentii male.

Non poteva essere, no, non un'altra, non adesso, andiamo, non poteva comportarsi così.
Quell'intesa che c'era tra di noi, se l'era scordata?
Le lacrime iniziarono a scendere pesanti nonostante cercassi di trattenerle, corsi in spogliatoio, delusa profondamente.

L'ampio salone era pieno di ragazze urlanti, scarpe e felpe ovunque, mi chiusi nel primo bagno libero che trovai ed iniziai a prendere a pugni la parete.

"Ma che cazzo fai?"

Danielle bussò alla porta.

"Dovresti essere felice per aver vinto, esci da lì, subito!"
"Lasciami in pace, per favore"
"No, resto qui con te"

Si piazzò appoggiata al lavandino proprio davanti a me, non potevo vederla, ma immaginavo stesse sbuffando per il mio atteggiamento da bambina.
Quando fui certa che non ci fosse nessun altro, spalancai la porta ed uscii.
Mi guardai allo specchio, il trucco era colato e lo chignon pendeva precariamente sul lato sinistro del viso.

"Non puoi ridurti così per lui"
"Ma tu come..?"
"Ti ho vista, e ho visto lui con la tipetta"
"Pensavo che.."
"Tutte credono di avere un rapporto speciale con il loro allenatore, peccato che per loro non sia la stessa cosa.. uomini"

Mi strappò un sorriso, dopotutto potevo considerarla simpatica.

"E ora fuori a festeggiare!"

Mi prese per mano e mi portò fuori, dove era stato allestito un piccolo rinfresco.

"Vedi quella? Quella con la maglia rossa? Lei è Eleanor"
"La conosci?"
"Sì, da una vita, mentre accanto a lei c'è Martina"

Sembravano ragazze normali, non snob e con la puzza sotto il naso come tutte le altre.

"Ci sei dopo?"
"Dove?"
"Ma come? Al party!"
"Non ero a conoscenza di nessuna festa"
"Ci saranno anche dei VIP, dicono"
"Ma io non sono stata invitata"
"Ci sei su quella lista"
"Sicura?" "Ovvio! L'hanno organizzata per noi!"

Esitai prima di chiederle di andare insieme, mi rispose che lo dava per scontato.
Approfittai del pomeriggio libero per chiamare mamma, incollata alla TV in streaming, e il mio ragazzo.

"Allora?"
"Ce l'ho fatta!"
"Non avevo dubbi piccola mia"
"Ti amo"
"Anch'io, e c'è una sorpresa, ma non te la dico"
"Stronzo"
"Cucciolotta"
"Ruffiano"
"Ehi devo andare, ci sentiamo"
"Bye"

Riattaccai e feci la linguaccia a Josh che si era degnato di tornare in hotel, non gli chiesi nulla della bionda, dopotutto era libero di fare quello che voleva.
Indossai un tubino nero, l'unico abito da sera che avevo portato, raccolsi i capelli una romantica coda di cavallo e osservai il risultato allo specchio molto attentamente.

Sì, poteva andare.

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Eccomi tornata!
Avrei voluto aggiornare prima ma non ho trovato tempo, spero di non aver perso quei pochi lettori che stanno seguendo la fanfiction.
Anyway, avvertimenti per il prossimo capitolo:
Josh, Danielle e le ragazze e il fidanzato di Sheila ;)

_Nightingale

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Capitolo 5
*** SURPRISE o TU, ZAYN?! ***







Alle otto e venti mi feci trovare sotto al Big Ben dove poco dopo mi raggiunsero Danielle, Martina ed Eleanor.
Facemmo le presentazioni e ci incamminammo subito verso la location del party, un locale all'aperto non troppo distante da Trafalgar Square.
C'erano molte più persone di quante avessi immaginato, mi sentivo ridicola conciata così com'ero, ma poi guardandomi attorno capii che quasi tutte erano agghindate come me.
Incrociammo la ragazza che quella mattina mi aveva attaccato, si chiamava Claire, soprannominata molto amichevolmente la Smorfiosa.
Era stretta in un abito di due taglie più piccolo del suo, e pareva (ovviamente) provarci con ogni essere vivente munito di organo genitale maschile.

Verso le dieci ci mettemmo in fila per il dessert, avevo fame, e la mousse sembrava molto invitante.
All'improvviso udimmo delle grida.
Non di paura, no, quel tipo di urla le conoscevo fin troppo bene ma no, non poteva essere..

"Ma che succede?"

Le mie accompagnatrici si guardarono stupite, nessuna capiva, poi un "HARRY EDWARD STYLES!!!!" confermò la mia ipotesi.
Non ci potevo credere, se Harry era lì poteva voler dire solo una cosa.. non feci in tempo a realizzare l'accaduto che Danielle mi tirò per un braccio.

"Sheila Sheila Sheila guarda Niall sta guardando proprio qui! ODDIO CI STA SALUTANDO!!"
"Lo so, lo conosco"

Ricambiai agitando la mano destra.

"Cosa cosa cosa? Conosci Niall Horan?"
"È amico del mio ragazzo"
"Scherzi?!"
"Ti pare?"
"E il tuo suddetto ragazzo chi sarebbe?"

Sorrisi, il cuore aveva iniziato a battere senza sosta.

"Eccolo che arriva, vicino a quel tavolo"

Tutti si voltarono verso di lui.
La camminata molleggiata, i capelli perfettamente in piega, l'orecchino che brillava, la maglia attillata, mi era mancato così tanto.

"TU STAI CON ZAYN JAWAAD MALIK???"

Non ebbe bisogno di risposta, perché lui mi corse incontro e mi baciò, davanti a centinaia di persone.

"Sorpresa!"
"Stupido!"
"Che c'è? Avevo voglia di vederti"
"Anch'io"  

Sentivo lo sguardo della gente su di me, ma non m'importava, stando con lui avevo imparato a farci l'abitudine.

"Non mi avevi mai detto che stavi con LUI"
"Abbella, ti conosco dalle dieci di stamattina"
"Potrei perdonarti solo se.."

Le promisi che le avrei organizzato un incontro con Niall, poi tornò in hotel, mentre io restai da sola ad aspettare che il mio bad boy tornasse da me.

"Eccomi, Josh?"
"È rimasto in camera con una biondina"
"Allora ti riaccompagno io"
"Grazie"

Mi cinse i fianchi come era solito fare.

"Aspetta, ma perché non resti a dormire da me? Devi ancora vedere la casa nuova"
"Domani ho il primo allenamento"
"Daiiii amore"

Fece la faccia da cucciolo, non potei dirgli di no.

Erano secoli che non passavo la notte con lui, sentire la sua pelle sulla mia era una sensazione unica, i suoi capelli sulla schiena mi facevano sussultare, le sue mani su di me erano dolci e delicate.
Era come se lo stessimo facendo per la prima volta.
Mi addormentai abbracciata a lui, i nostri cuori battevano all'unisono e il suo respiro mi cullava come un dolce sogno.

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Sorpresa!
Ve lo aspettavate Zayn?
E questo è solo l'inizio! ;)

Un consiglio: non scordate la promessa di Sheila a Danielle!

_Nightingale

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** THE ROCKY MOUNTAIN GYMNASTIC CENTRE o RIBELLE ***





Quella mattina fu un risveglio molto piacevole.
Aprii gli occhi e vidi Zayn su un fianco che mi fissava, mentre con la mano destra mi accarezzava i capelli.

"Buongiorno principessa"

Sbadigliai e lo salutai mordicchiandogli la punta del naso.

"Mi accompagni tu?"
"Certamente"

Mi vestii davanti a lui, dallo specchio vidi il suo sguardo posarsi sui jeans che stavo infilando, come a dire che era un lavoro inutile metterli.

"Non ci pensare, oggi è il primo giorno"
"Ma ma ma.."

Mi sedetti su di lui e gli arruffai i capelli, odiava quando lo spettinavo, poi mi alzai e lo tirai verso di me.

"Muoviti o faremo tardi!"

Il Rocky Mountain Gymnastic Centre, così si chiamava la palestra dove mi sarei allenata, sembrava essere assediata da paparazzi e giornalisti, abbandonai Zayn ad un paio di isolati di distanza e proseguii sola.
La Rock era gigantesca: due spogliatoi, un lounge bar, 4500 posti a sedere, un ufficio per la direzione, un'ampia vetrata per i clienti del bar, senza contare le 5 travi, i 3 set di parallele e i 4 cavalli per il volteggio.
Trovai subito Eleanor e Danielle che si stavano svestendo.

"Ma come mai tutta questa gente qui fuori?"
"Ma sei stupida o cosa? Non ci sei arrivata?"
"Piano con le offese!" urlò Martina da dentro uno dei bagni.
"Si è diffusa la notizia che qui si alleni la misteriosissima ragazza di Zayn Malik"
"Io"
"Esatto"

Aggrottai le sopracciglia, continuavo a non capire.

"Sheila! Tutti sanno che è fidanzato, ma nessuno sa con chi!"
"E quindi?"
"Ieri sera vi hanno beccati insieme, adesso tutti vogliono scoprire chi sei"

Tentarono inutilmente di farmi capire che sarei stata seguita giorno e notte, ma io ero troppo impegnata ad osservare il nuovo coach per ascoltarle.
Sasha Bielov, quarantadue anni, Romania, doppia medaglia d'oro alle Olimpiadi.
Non si presentò, semplicemente si limitò a consegnare ad ognuna di noi una busta e ad analizzarci molto attentamente mentre eseguivamo la nostra routine.
Ogni tanto rompeva il silenzio con un commento sui piedi non paralleli o sulle ginocchia troppo piegate, ma per la maggior parte del tempo se ne restò zitto a prendere appunti in un piccolo quaderno scarlatto.
Il suo viso non cambiò espressione fino alle sei, quando ci disse di aprire le buste: dentro c'erano delle chiavi, una tessera magnetica ed una specie di librettino.

"Un mazzo apre l'appartamento, siete divise a coppie, l'altro è quello per aprire la palestra per allenamenti extra, il pass vi servirà più avanti"
"E il manuale?"
"Suggerimenti, Peazer, se non li condividi, fatti tuoi, se non li rispetti, sei fuori dalla squadra"
"Regole"

Lessi tutto prestando molta attenzione, per lo più erano sulla preparazione fisica e mentale, ma la numero ottantanove mi risultava poco chiara, e non solo a me.

"Sasha, qui c'è scritto che non ci è permesso avere un ragazzo"
"No, c'è scritto che puoi averlo a patto che non metta a repentaglio la tua carriera"

Mi sentii male, come avrei fatto senza Zayn?

"Chiaramente, signorina Denver, se saprà gestire amore e lavoro buon per lei, ma al primo segno di cedimento, fuori"

Ero ribelle ed anticonformista per natura e quello era solo un avvertimento, allora perché avevo paura?
Decisi di non dire niente a Zayn, si sarebbe sentito in colpa per nulla.
Anzi, lo invitai a darci una mano col trasloco e a restare per cena, a me e Danielle non dispiaceva per niente un po' di compagnia.

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Saaaalve!
Che ne pensate di questa nuova fanfiction?
So che è soltanto l'inizio, ma vorrei sapere cosa ne pensate di questi primi capitoli :)
A questo ho soltanto un commento: Sasha.
Scoprirete quanto la sua figura sia importante, e quanto il suo rapporto con Sheila possa essere teso;
già da qui si capisce che tra i due non c'è molto feeling, data la sua severità.
Ve gusta?

_Nightingale

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Capitolo 7
*** NOSTALGIE o CONFESSIONI ***






Tra il ritorno di Josh negli USA, la nostalgia di casa e la continua messa a dura prova delle mie capacità fisiche vissi i primi due mesi a Londra piuttosto tristemente.
Non avevo detto nulla a Zayn del "divieto" di avere un ragazzo, e per questo mi sentivo erroneamente tremendamente in colpa per volerglielo tenere nascosto, ma non avevo alternative.

Sasha, per aggravare la situazione di depressione in cui mi trovavo, mi tartassava di continuo e, dopo aver passato tre settimane e più ad esercitarmi su Save The World degli Swedish House Mafia, quattro ore prima dell'amichevole contro la Francia aveva avuto il coraggio di pretendere che cambiassi la coreografia con una molto più scialla che non mi si addiceva proprio per niente.
Per carità, non avevo niente contro Ed Sheeran e la sua Lego House, ma non era esattamente ciò che volevo ballare.
Grazie a lui mi classificai terz'ultima al corpo libero e settima alla trave, considerate che erano i miei attrezzi di punta, inutile dire che regredii a riserva: non soltanto il mio posto nella Nazionale era a rischio, ma la mia intera carriera era compromessa.
Passavo le ore in palestra fino a notte fonda, a volte dormivo lì, volevo dimostrare a Sasha che ce l'avrei fatta.

Una sera me ne stavo beata a casa da sola dopo un duro allenamento, stavo uscendo dalla doccia quando suonarono alla porta.
Mi fiondai ad aprire convinta che fosse Zayn venuto a farmi una sorpresa, ma per poco non caddi ai piedi di Niall.

"Salve!"
"Ciao, Danielle?"
"È uscita con Eleanor ma dovrebbe tornare tra poco"
"Mmmmm ok"
"Ma che maleducata! Vieni, entra"

Ero in accappatoio e stavo gelando quindi lo lasciai in salotto e tornai in camera a vestirmi.
Dopo mezz'ora le due dovevano ancora arrivare.

"Vuoi qualcosa?"
"No no, grazie"
"Oddio ma stai male che non hai fame? Non hai mai rifiutato del cibo da parte mia" n

Non rispose, mi sedetti a gambe incrociate in fianco a lui sul divano.

"Niall"
"Lo so come mi chiamo"
"Forza, problemi di cuore?"
"Non solo"

Mi avvicinai ancora di più, lo guardai negli occhi, non avevo mai notato quanto belli e profondi fossero, e lo convinsi a sfogarsi.

"Sheila è tutto un casino, ho litigato con Danielle, i ragazzi vogliono che scriva un nuovo album, sta per scadere il contratto ma non sappiamo se Simon lo rinnoverà.."
"Cosa cosa cosa?"
"Non attiro l'attenzione dei media perché non ho una ragazza famosa, gli altri sono sempre sulle copertine dei giornali, ormai la nostra musica è troppo scontata, cantano sempre Liam ed Harry"
"Se ti può consolare sapere che non sei l'unico a soffrire.. non mi è permesso avere un ragazzo, però non ho il coraggio di lasciare Zayn per la ginnastica, le altre continuano a ripetermi che sbaglio e io.. io"

Una lacrima mi rigò il viso, l'asciugai con una manica.

"Non ne sapevo niente"
"Nessuno lo sa, neanche lui"
"Ma Danielle.."
"È la cocca di Sasha"
"Ecco perché a lei non fa storie, allora"
"Comunque tu meriti di essere famoso tanto quanto gli altri"
"Sei l'unica che lo pensa"
"Senza di te gli 1D non sono gli 1D!"
"Cucciola"

Lo abbracciai per fargli capire quanto importante fosse per me.
Dopo poco sentimmo la chiave girare nella toppa e delle voci.

"Dev'essere lei"

Si spalancò la porta, ma prima di vedere Danielle vedemmo le mani di un ragazzo che la palpavano per bene.
Mi voltai verso Niall, si stava alzando, più che arrabbiato sembrava deluso.
Corse fuori, lei non cercò di spiegargli che stava succedendo, e lui non si accorse (o finse di non aver notato) che a baciarla era stato Liam, nascosto dietro lo stipite della porta.

---------------
 

Molti commenti per primo vero capitolo della storia:
Danielle fa le corna con Liam a Niall, già in crisi per la band!
La stessa Sheila si sente in colpa per non aver detto niente a Zayn, eppure resta dell'idea di tenerlo all'oscuro del divieto di non aver un ragazzo.
Voi che avreste fatto al suo posto?


_Nightingale

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Capitolo 8
*** GENTE CHE VA, GENTE CHE VIENE o SUSSURRI NELLA NOTTE ***







"Ma che diavolo..?"
"Sheila.. io.."

Liam entrò verso di noi.
Fu istintivo accarezzare non molto dolcemente la guancia (per usare un eufemismo) di Danielle.
Ero incazzata nera, come aveva potuto tradire Niall con uno dei suoi migliori amici?
Presi il trench ed uscii fuori di casa, chiamai Zayn e gli raccontai cos'era successo tutto d'un fiato, mi disse che sarebbe andato a cercare Nialler, si sarebbe potuto mettere nei guai.
Non sapendo che fare me ne tornai a casa, i due amanti erano spariti, mi sedetti sul divano col computer e vidi che Louis mi aveva inviato una richiesta per una videochiamata.

"Lou dimmi"
"Che è successo?"
"Io e Niall abbiamo beccato Liam con Dani"
"Uh cazzo!"
"Zayn lo sta cercando"
"Chi? Big Daddy?"
"No, Nialler"
"Aspetta.. è appena tornato Hazza con Payne"
"Fammi parlare con lui, subito"
"Prometti a Tommo che non lo farai piangere"
"Ci proverò, Lou"
"Fallo per Boo Bear"
"Vabbe"
"Allora te lo passo, bye!"

Lo sentii parlare poi sullo schermo apparve il visino pentito di Liam.
Non lo insultai, o per lo meno cercai di non farlo, volevo solo fargli capire quanto male si fosse comportato nei confronti del suo amico; ammise di aver sbagliato, ma non sembrò aver intenzione di chiedergli scusa.

Quella notte Danielle non tornò, ed il giorno dopo saltò l'allenamento.
La chiamai dopo pranzo, le lasciai un messaggio in segreteria ma non si fece risentire, probabilmente si sentiva troppo in colpa.
Due giorni dopo Sasha ci annunciò che aveva rinunciato al posto in squadra e che a sostituirla sarebbe stata una nuova ragazza da Manchester, si chiamava Silvia.
Nonostante vivessimo insieme non mi parlava molto, anzi, quando non eravamo alla Rock se ne stava chiusa in camera, e tanto meno faceva storie le sere in cui Zayn "dormiva" con me, era una ottima coinquilina insomma.
L'unica volta che mi chiamò fu per un'emergenza, e lo era davvero.

Era una giornata piovosa, avevo deciso di fermarmi in palestra per migliorare una nuova uscita che non soddisfaceva totalmente Sasha, mancava poco ai mondiali e la formazione doveva ancora essere confermata.
Ero così immersa nell'esercizio che non sentii squillare il cellulare, me ne accorsi quando Silvia aveva già riattaccato, quindi fui costretta a richiamarla.

"Dimmi, che c'è?"
"Niall.. è venuto qui"
"E?"
"Ti cercava, sembrava in crisi"
"Perché?"
"Non mi ha detto nulla"
"È ancora lì?"
"No, se n'è andato"
"Cazzo"

La ringraziai e presi le mie cose per andare a cercarlo.
Diluviava, ero zuppa, ma non m'importava: non sapevo dove trovarlo, Londra era enorme ed io ero sola.
Camminando nel buio mi ritrovai ad Hyde Park.

"Magari.."

Non so come ci riuscì, ma il mio istinto aveva azzeccato.
Lo trovai su una panchina, la testa tra le mani ed i gomiti poggiati alle ginocchia, i capelli piatti sulla fronte, lo sguardo perso nel vuoto.
Mi avvicinai con calma, non volevo irrompere bruscamente nel suo mondo interiore, mi sedetti accanto a lui, tremava.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e gli sussurrai dolcemente..

"They don't know how special you are"

----------------

1- Danielle se ne va  
2- Arriva una nuova ragazza, Silvia (personaggio liberamente ispirato alla mia migliore amica nonché compagna di banco nonché musa ispiratrice)  
3-
Sheila raggiunge Niall ad Hyde Park

Che sarà successo?

_Nightingale

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Capitolo 9
*** LIMITI CONTRATTUALI o STANOTTE RESTI QUI ***





Non dissi nulla, non gli chiesi cos'era successo, restai lì con lui sotto la pioggia, la notte stava calando su Londra, avevo freddo, i brividi mi correvano lungo la schiena.
Dopo mezz'ora di silenzio assoluto Niall alzò la testa e parlò.

"Sei fradicia, ti ammalerai"
"Non è mica la fine del mondo, mi hai cercata.. ora sono qui"
"Non sapevo con chi parlare, sei stata l'unica a venirmi in mente"
"Allora forza, sfogati! Sono qui per ascoltarti"
"Mi vergogno"
"Non lo devi fare"
"Ero in studio che provavo un paio di canzoni con Boo Bear quando ho sentito Paul parlare con Hazza e Liam"
"E che hanno detto?"
"Che Simon non ci rinnoverà il contratto e che quindi la band si scioglierà"
"Cosa cosa COSA???"
"Ascolta Sheila io e Liam non ci guardiamo più in faccia ed Harold ha solo in mente le donne che non può avere"
"E Louis che dice?"
"Non si lamenta, ma anche lui è stanco del contratto"
"Zayn non mi ha detto nulla"
"E non deve sapere che ti ho raccontato tutto"
"Tranquillo, manterrò il segreto"
"Che poi io mi chiedo perché non possiamo restare uniti ancora un paio d'anni"

Lo disse sottolineando la parola uniti.

"Niall, per quel che ne so io, qui il problema è proprio il contratto che non vi lascia liberi: tu che devi scrivere, Harry che non può avere una ragazza fissa, Liam che deve fare il maturo, Zayn che non può fumare, Louis che non può fare twitcam, andiamo, avete vent'anni appena!"
"Si ma.."

Il vento mosse le fronde degli alberi accanto a noi.

"Adesso vieni con me a casa mia, rubiamo qualcosa di asciutto dal cassetto di Zayn e ci divertiamo un po' con la play, ok?"
"Se proprio devo.."

Dio quanto mi piaceva il suo accento irlandese.

Erano le dieci e quaranta passate e Silvia era già a letto, facemmo piano per non svegliarla, ma appena entrati in casa mi caddero le chiavi che fecero un rumore pazzesco.

"Sheila, sei tu?"
"Si, ho trovato Niall.. stanotte resta qui"
"Resto qui?"
"Il nostro divano è comodissimo"
"Se lo dici tu"

Sorrise e mi chiese dov'erano le cose di Zayn, lo portai in camera e gli porsi una maglietta bianca.

"È tutto quello che ho"
"Andrà benissimo"

Aprii l'armadio alla ricerca di qualcosa per me, ma alle mie spalle non lo sentivo muoversi.

"Oh scusa! Sono abituata a Zayn! Adesso esco"
"Non ti preoccupare, resta pure"

Si tolse la felpa, non aveva la tartaruga, ma era comunque piuttosto sexy..
Ma che stavo dicendo?!

"È troppo chiederti anche un cuscino?"
"No no prendi"

Con la scusa di un bicchier d'acqua lo riaccompagnai in salotto, gli augurai la buonanotte e spensi la luce.
Alle tre mi svegliai di soprassalto, accesi il computer (lo so, sono una PC dipendente) e mi collegai a Skype: a Boulder erano le nove, quindi avevo buone probabilità di trovare online Josh.
Gli confidai tutto, da Danielle e Liam agli strani pensieri su Niall, mi rassicurò dicendomi che era assolutamente normale fare certe considerazioni, volevano dire che gli ormoni funzionavano a dovere.
Quando staccai scesi in cucina, il mio ospite (ovviamente) stava ancora dormendo, sembrava un vero e proprio angioletto.
Lo lasciai riposare fino alle sette poi lo obbligai a liberare il divano ed a tornare a casa Styles per affrontare la questione con gli altri.

Dopotutto, dalla carriera degli One Direction dipendeva anche la mia.

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Salve!
Finalmente si affrontano i temi più delicati dell'intera fanfiction.
Il contratto della band sta per scadere, e Niall ha paura per il destino della band.
Sheila cerca di consolarlo, e con le sua dolci parole ed il suo senso dell'umorismo lo convince a dormirci su.
Ma ora la domanda chiave: che ne sarà degli One Direction? 


_Nightingale

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Capitolo 10
*** IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI o BRUTTE NOTIZIE ***






"Dure le braccia in verticale!"

Sasha continuava a rimproverarmi ed aveva ragione, non ci stavo proprio con la testa.
Dopo aver salutato Niall non avevo fatto altro che pensare a lui, e stavo per pagarne le conseguenze.

"A terra"
"Ma.."
"Quaranta flessioni, forza" 

Tutte si guardarono stupite, non aveva mai interrotto un esercizio, neppure se penoso, ne tantomeno ci aveva mai assegnato una punizione.
Scesi dalle parallele con un tono maldestro, sistemai i capelli e poggiai le mani sul tappeto a fianco della trave, dove facevamo riscaldamento.

"A terra, ho detto"

Con quella frase si placarono anche i rumori di sottofondo, tutti si zittirono, perfino dal bar dove le ragazze del primo corso (non agoniste) stavano facendo pausa.
Immaginavo come stesse godendo Claire al vedermi così umiliata, ma non volendole dare troppe soddisfazioni toccai il pavimento freddo ed iniziai a pompare.
Non una, non due, non quaranta volte, ma settanta, le braccia stavano per cedere ma non m'importava.

"Basta così ragazze, tutte fuori, a domani"

Aspettai un suo cenno per andare in spogliatoio, ma il permesso non arrivò.

"Denver, tu hai grandissime possibilità, ne sono convinto"

Prese fiato poi continuò.

"Ma ti lasci condizionare troppo dagli stimoli esterni, e ti sto parlando da amico, non da coach"

Annuii e lo lasciai terminare il discorsetto.

"Tu rispetto alle altre hai voglia, passione e determinazione, la tecnica non ti manca e la grazie è spontanea, ma non sei totalmente concentrata"
"Sasha.."
"Vedi di trovare un modo per sfogarti, non lasciarti coinvolgere da quello che c'è lì fuori e nulla ti separerà più dalla perfezione"

Perfezione?
Ma era di me che stava parlando?
Io, quella goffa che camminava come un elefante?

"Io ti giuro, non so che ho, io ce la voglio fare, ma mi sento mancare qualcosa dentro"
"Prendi le cuffie e segui il Tamigi, correre aiuta a pensare"

Decisi di seguire il suo consiglio, dopotutto lui lo faceva per il mio bene.
Restai fuori l'intero pomeriggio, poi all'imbrunire tornai a casa dove mi attendeva, inaspettatamente, Zayn.

"Amore, che succede?"
"Se n'è andato"
"Chi?"
"Niall"

Il cuore smise di battere.

"Che intendi?"
"Ha fatto la valigia ed è partito, ci ha lasciato una lettera, dice che ha bisogno di pensare" 

Ma che diavolo avevo fatto?
Che mi era saltato in mente la sera prima?

"E dove è andato?"
"Credo ad Edinburgo da Greg"
"E voi che farete?"
"Non so, il contratto sta per scadere"
"Lo rinnoverete vero?"
"Non darlo così tanto per scontato"

Non potevano sciogliersi, no, non ora che.. un abbraccio di Zayn interruppe il mio flusso di pensieri.
Lo sentivo morire dalla voglia, non mi andava, ma mi piaceva vederlo felice: lasciai che mi prendesse e mi adagiasse teneramente sul letto, lasciai che mi spogliasse e che mi facesse sua.
Non chiusi occhio neppure un attimo quella notte,  sentivo Silvia rigirarsi nel letto, anche lei faticava a prendere sonno.
Me ne restai lì, sotto le coperte tra le braccia di Zayn, mentre la mente vagava per luoghi e tempi alla realtà sconosciuti; una sola domanda mi tormentava,  avevo paura di conoscerne la risposta, la sola idea mi faceva tremare, ne ero terrorizzata.

Perché non riuscivo a smettere di pensare a lui?

------------------

I'm Back!
Capitolo molto uhm questo:
Sasha punisce Sheila ma le dice che è la migliore,
Niall se ne va da Londra abbandonando la band,
 Sheila si ritrova, tra le braccia di Zayn, a pensare a.. chi?
Ditemi voi chi, secondo voi, è l'oggetto dei suoi pensieri xD
Buona lettura bellezze ♥


_Nightingale

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Capitolo 11
*** AGGIORNAMENTI o UNA FOTO.. PARTICOLARE ***







* cinque settimane dopo *

 
"ONE DIRECTION: NESSUN CONTRATTO RINNOVATO"

Ebbene sì.
Zayn ed Harry in diretta mondiale avevano confermato l'imminente scioglimento della band, non dandone però i motivi.
Le fan minacciavano di dare fuoco all'O2 Arena, ma, al contrario di quanto pensassero, i ragazzi avevano reagito piuttosto bene all'improvvisa e totale libertà di cui potevano godere: Harold pensava già ad una carriera da solista, Liam aveva raggiunto la sua famiglia a Wolverhampton, Zayn si era praticamente trasferito da me, Lou aveva iniziato a frequentare Silvia e.. Nialler?

Non si era più fatto sentire.
Avevo avuto molte volte la tentazione di cercarlo, ma continuavo a ripetermi che se n'era andato via, lontano da tutti noi, e che quindi non voleva più che facessimo parte della sua vita.
Louis, invece, si era catapultato in quella della mia coinquilina: uscivano insieme quasi tutte le sere e sembrava essere una cosa seria.

"Ci sei?"
"Sì, arrivo!"

Era uno di quei tanti pomeriggi in cui dovevo accompagnare Silvia a casa Tomlinson, non che mi dispiacesse, me ne stavo seduta al bar a leggere e a godermi un po' di meritato relax.
Sasha aveva deciso di seguirci solo il mattino, lasciandoci libero arbitrio per l'allenamento pomeridiano: inutile dire che, dato il ritorno di Zayn a Bradford, non avevo alternative se non aspettare al bar che i due piccioncini terminassero di piccionciare.
E poi Tommo abitava accanto ad Harrods, una scusa in più per fare shopping.
Quel giorno il sole splendeva alto nel cielo riscaldando l'aria, stavo benissimo in minigonna e canottiera, lasciai la mia amica sottocasa e mi accomodai in caffetteria.
La ragazza delle ordinazioni sapeva già cos'avrei preso, un frappé alla nocciola, perciò me ne restai in silenzio a leggere finché una ragazza non mi batté la spalla.

"Scusa, ci puoi fare una foto?"

Presi il cellulare che mi stava porgendo e scattai, ma solo guardando nell'obbiettivo vidi che accanto a lei c'era Ed Sheeran.
Non lo avevo mai incontrato di persona ma avevo sentito parlare molto di lui dai ragazzi.

"Tieni"
"Grazie mille"

Ed mi osservò, poi, assicurandosi che nessuno lo sentisse, mi sussurrò

"Sbaglio o tu sei la ragazza di Zayn Malik?"
"Potrebbe essere"
"Direi che sei tu solo per le scarpe"

Guardai le mie converse malridotte e finsi di non capire, in realtà c'era scritto il ritornello di una canzone che aveva scritto per gli 1D, ma che non era mai stata pubblicata.

"Sei sola?"
"Sto aspettando un'amica" 
"Che è da Louis scommetto"
"E tu come lo sai?" 

Fece spallucce, ma evidentemente Hazza doveva avergli raccontato qualcosina.
Si sedette al tavolo ed ordinò un caffè, iniziammo a parlare amichevolmente, finché il discorso non cadde inevitabilmente su Niall.

"L'hai più sentito?"
"Nah"
"Sai dove posso trovarlo?"
"Forse a Mullingar da Bobby, ma fai prima a farti dare il numero da Harry"
"Ma ecco vedi non vorrei che gli altri sapessero che lo sto cercando"
"Capisco.. un modo c'è ma.."

Non ebbi altra scelta che portarlo a casa ed accendere il computer, sperando di trovare il bell'irlandese collegato a Skype.

"Sei fantastica, ti devo un favore enorme"
"Basta che non lo dici a Zayn"
"Dirgli cosa?"

Una testa bionda comparve sullo schermo.

------------
 

Okay, i ragazzi si sono sciolti. 
Il che è molto tragico.
Ma in compenso, Silvia fa conquiste (Lou) e Sheila conosce il mitico Ed Sheeran (♥)
Che vorrà da Niall?

_Nightingale

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Capitolo 12
*** UN RITORNO INASPETTATO o STRANE IDEE ***





"NIALL!"

Gridammo all'unisono.
Di certo non ci aspettavamo di trovarlo al primo colpo!

"Allora ragazzi che volete?"
"Ed deve parlarti mooooolto urgentemente"

Li lasciai solo e salii in camera a prepararmi, quella sera sarei dovuta uscire per il compleanno di Martina.
Cercai di tendere l'orecchio per origliare la conversazione ma i due sussurravano e mi risultava difficile anche solo comprendere chi dei due stesse parlando.
Rinunciai e mi chiusi in bagno a truccarmi, avevo indossato un vestitino corto corto nero con una profonda scollatura lungo la schiena e le mie open-toe dorate da 14cm.
Scesi in salotto per recuperare il cellulare che avevo appoggiato sul tavolino, inevitabilmente passai davanti alla webcam e..

"Dove credi di andare tu?"
"Ad una festa?"
"E Zayn?"
"Lo sa, era invitato anche lui"
"Sa anche quanto ti sei tirata?"
"Mmm credo di sì, ma a te che te ne importa? Sei a Dublino!"
"Londra, a dire la verità"

Ed mi guardò stupito, non poteva essere in città!

"Scherzi?"
"Guarda da dove viene il segnale"

Effettivamente la spia lampeggiante segnava London City, UK, Becket St. 9..

"Ma è il mio indirizzo!"

Ed scoppiò a ridere ed io corsi alla finestra, lo trovai lì sotto con l'iPad in mano, il tramonto sullo sfondo metteva ancor più in risalto i capelli biondi.

"Niall, che ci fai qui?!"
"Se mi fai salire ti racconto tutto" 

Aprii il cancello esterno e lo aspettai sulla porta, non so perché ma lo abbracciai subito, lui ricambiò stringendomi dolcemente tra le sue braccia.

"Allora?"
"Sono atterrato stamattina ad Heathrow, ho fatto un salto da Louis e vi ho visti lì al bar così ho deciso di seguirvi"
"Sempre il solito"
"Ma tu non dovevi uscire?"
"Bé sì effettivamente"

Ed si propose per accompagnarmi in macchina, ma dissi che non ce n'era bisogno, mi piaceva camminare.

"Qui avete le chiavi, io ne ho un'altra copia, restate pure quanto volete"

Li salutai e me ne andai.
Non mi preoccupava sapere che probabilmente mi avrebbero svuotato il frigo e che avrebbero passato la serata a "divertirsi" da uomini, speravo solo di trovare l'appartamento intatto.
Alla festa non ebbi neppure il tempo di raccontare a Silvia cos'era successo, o forse neppure glielo volevo dire; dopo mezzanotte lasciai il party e mi incamminai verso casa, una leggera brezza mi scompigliava i capelli e la luna proiettava inquietanti ombre sulle mura dei palazzi.
Sapevo già da tempo che la mia coinquilina avrebbe passato la notte da Lou, era la prima volta che restava da lui, sembravano voler fare il "grande passo"..
Io ci ero andata piuttosto piano con Zayn, avevo un'alta considerazione della mia verginità e non avevo voluto vendermi al primo che passava.  

Il beep dell'ascensore mi distolse dalle speculazioni sulla nuova coppia; aprii la porta delicatamente, la richiusi altrettanto piano e, una volta osservata la situazione, imprecai (mentalmente) contro me stessa per essermi fidata a lasciare la casa in mano a due ventenni.
C'erano decine di lattine di birra sul pavimento, patatine ovunque, la tv accesa ed il divano occupato abusivamente per le lunghe da Ed.
Sul mio letto trovai Niall semi-addormentato, lo coprii con le lenzuola ma lui mi toccò il braccio per bloccarmi.

"Hai voglia di fare un giretto?"

Feci segno di sì con la testa e tornai in salotto a prendere la borsa.
Che diavolo voleva dirmi a quell'ora?

-------------

Credo che la domanda con cui si conclude il capitolo riassuma un po' tutto:
Niall si trova inspiegabilmente a Londra e, a mezzanotte, chiede a Sheila di fare un giretto.
Che diavolo le vuole dire?

_Nightingale

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Capitolo 13
*** GOCCIA DOPO GOCCIA o GOOD TIME (FORSE ANCHE TROPPO) ***









[Piccolo avvertimento: questo è uno dei miei capitoli preferiti, quindi leggetelo attentamente]


"Allora? Cosa ci fai qui a Londra?"
"Sono tornato a prendere le ultime cose e a salutare un po' di gente"
"Te ne vai? Di nuovo?"
"Torno a casa"
"E gli One Direction?"
"Sheila, è finita"
"Mi dispiace così tanto"
"Anche a me, credimi.."

Mi sentivo in colpa, non avrei dovuto chiedere della band, era un argomento troppo triste per il povero Niall.

"E con Zayn? State ancora insieme vero?"
"Sì sì, adesso è a Bradford per l'anniversario dei suoi"
"Sai che mi ricordo ancora di quando ti ha presentata a tutti al concerto a Denver?"
"Avevo così paura, stavamo insieme solo da due mesi"
"Ma vi conoscete da una vita"

Effettivamente ero andata a scuola con lui fino alle medie, poi mi ero dovuta trasferire oltreoceano, ma non avevamo perso i contatti.

"Vuol dire che era destino! E con Danielle? Hai notizie?"
"È stato solo un errore.. dopo quello che mi ha fatto non voglio più saperne di lei"
"Non dire così"

Camminando nella notte giungemmo ad Hyde Park, sulla stessa panchina dove pochi mesi prima Niall mi aveva rivelato delle tensioni interne nella band.
Restammo in silenzio ad osservare il cielo, ma poco dopo iniziammo a sentire delle gocce sulle braccia e sulla testa, prima una, poi un'altra e un'altra ancora.

"Cazzo piove!"
"Quanto distanti siamo da casa?"
"Troppo"

Misi le mani in tasca e sentii il metallo freddo a contatto con i polpastrelli.

"Ho le chiavi della Rock ma non so se.."

Non feci in tempo a terminare la frase che che mi prese per mano ed iniziò a correre verso la palestra.
Ci riparammo sotto una tettoia mentre cercavo di aprire la grande porta a vetri, poi entrammo e ci lasciammo cadere esausti a terra.

"Quindi tu ti alleni qui?"
"Esattamente"
"Sai? Non ho mai visto una ginnasta all'opera"
"Scherzi? Basta chiedere!"
"Sicura?"
"Dammi cinque minuti per cambiarmi"

Nell'armadietto tenevo sempre un cambio, indossai i leggins ed accesi le luci sul palcoscenico, come lo chiamavo io.
Gli spalti erano totalmente al buio creando quindi un effetto spettacolare e allo stesso tempo molto suggestivo, Niall si accomodò sulla panchina a bordo campo ed io feci partire la musica.
Da una settimana stavo lavorando su Good Time degli Owl City in segreto, non lo avevo mostrato neppure a Sasha.
Per tutta la durata dell'esercizio, un minuto e trenta, il mio unico spettatore non mi tolse gli occhi di dosso, mentre eseguii le diagonali lo sentii trattenere il respiro per la paura che non atterrassi in piedi, io ero abituata alla tensione, lui no.

"Ma come fai?!"
"Non lo so, mi viene tutto naturale"
"Sei a dir poco spettacolare"

Arrossii.

"Non esagerare"
"È la verità"

Un fremito mi scosse, che mi stava succedendo?

"Niall forse è meglio che torniamo dai"

Guardai l'orologio appeso al muro, erano quasi le due.
Si avvicinò a me lentamente, centimetro dopo centimetro, lo sentivo sempre più teso, le sue mani mi accarezzarono dolcemente i capelli, le labbra cercarono le mie, si toccarono delicatamente, io chiusi gli occhi, le sue ciglia mi facevano il solletico..

Mi lasciai travolgere da quel bacio pieno di passione, avevo un solo desiderio..

Essere sua.

------------

Ssssalve!
Non so voi, ma io adoro questo capitolo ♥
Forse perchè passano ore seduti su una panchina a parlare, forse perchè il loro rapporto cambia, forse perchè si baciano!
Secondo voi che faranno ora, soli, chiusi alla Rock?
Fatemi sapere che ne pensate (e se anche secondo voi è speciale) ♥


_Nightingale

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Capitolo 14
*** CINQUE BUONI MOTIVI o SULL'ATTENTI ***





Mi svegliai alle prime luci dell'alba, i raggi del sole filtravano attraverso le ampie finestre illuminando l'enorme stanza, dall'esterno non proveniva alcun rumore, segno che Londra stava ancora dormendo.
Anche Niall, coricato accanto a me, era ben lontano dall'essere sveglio.
Disteso sulla schiena, la mano sinistra intrecciata alla mia, l'espressione serena in volto e la bocca socchiusa sulla mia fronte, come nell'atto di baciarmi molto teneramente.
Avevamo entrambi la pelle d'oca, i peli erano ritti sulle braccia nude, ero abituata a quelle di Zayn completamente tatuate.

Gli spostai delicatamente la testa ed andai in spogliatoio, dovevo assolutamente chiamare Silvia, erano le sei mezza, mezz'ora e sarebbero arrivate le prime atlete.

"Dammi cinque buoni motivi per cui dovresti svegliarmi a quest'ora"
"Sono in palestra, c'è Niall nudo sul tappetone, ho tradito Zayn, oggi ci sono le selezioni ma me n'ero completamente scordata, a quanti siamo?"
"Te ne manca uno"
"Sasha sta per arrivare e se ci becca.."
"Ok ok ho capito, sveglia il biondo che al resto ci penso io"

Riattaccai ed iniziai a scuotere Niall che però continuava a dormire, sembrava non esserci verso di destarlo.
Dopo dieci minuti di inutili tentativi aprì gli occhi, sbadigliò e mi chiese che stessi facendo.

"Muoviti, tra poco Sasha sarà qui"
"Sheila.. io.."
"Non è successo niente, ok?"

Annuì tristemente e raccolse gli abiti sparsi sul pavimento, si rivestì e se ne andò senza aggiungere altro.
Dieci minuti dopo Silvia mi raggiunse.

"Allora?"
"Se n'è già andato"
"E?"
"E cosa? Vuoi sapere che è successo? L'abbiamo fatto!"
"Sinceramente Sheila.. sei una testa di cazzo! Che ti è saltato in mente?"
"Non so, te lo giuro, non capisco come abbia potuto farlo.."

Dei passi in avvicinamento mi interruppero, feci segno alla mia amica di continuare più tardi.

"Già qui ragazze?"
"Ehm volevo provare l'uscita alla trave un'ultima volta.."

Rispose prontamente Silvia.

"E tu Sheila?"
"Ero un po' incerta sulla trave.."

Dovetti sembrare molto poco convincente, dato che il coach sussurrò qualcosa come "Non voglio sapere la verità, fingerò di credervi".
Nel frattempo erano arrivate anche le altre ragazze, perciò ci richiamò in riga.

"I giudici tra poco saranno qui, mi raccomando, date tutte il massimo"

Ci augurò in bocca al lupo e lasciò la parola al presidente della commissione.
Una alla volta ci chiamarono dentro, per i Mondiali c'erano sei posti più la riserva, e noi eravamo in dieci, nessuna era al sicuro.
Una volta terminato di esaminare tutte fummo invitate a tornare in palestra.
Sasha teneva in mano la lista con i nomi, i suoi occhi fermi e freddi come il ghiaccio non lasciavano trasparire nulla.

"Jenkins Martina, Austin Anne, Levine Eleanor"

Le tre fecero un passo avanti.

"Leto Silvia, Swan Julie e come riserva Doyle Elizabeth"

Sei.
Ne mancava una, il capitano, sicuramente la potente quanto smorfiosa Claire Collins.
Era finita, non ce l'avevo fatta, non ero riuscita ad entrare nella squadra.

"E all'unanimità la Federazione Olimpica nomina Capitano della Nazionale Britannica di Ginnastica Artistica.. Sheila Denver!"

---------------------

Buongiorno!
Scusate se non ho aggiornato prima ma ero un po' presa dalla terza fanfiction che sto finendo di scrivere, che altro non è che il seguito di questa lol
Comunque, un po' di commenti al capitolo:
Sheila si rende conto di aver sbagliato tutto con Niall,
Fanno le selezioni per i mondiali e la nominano capitano ;)
Chissà quante ne combineranno lei e Silvia in gara!
Scopritelo nei prossimi capitoli xD


_Nightingale

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Capitolo 15
*** GIOCARE IN CASA o DARE IL BUON ESEMPIO ***






Tutte iniziarono a mormorare e a guardarsi stupite, nessuno capiva più niente, nessuno capiva perché quel posto era toccato a me.

"Sheila? Sheila Denver?"

Sasha mi chiamò di nuovo, feci un leggero passo avanti, come se non volessi attirare l'attenzione, ma era troppo tardi: tutti gli occhi erano puntati su di me.

"Dunque, come potete vedere questa è la formazione che rappresenterà il Regno Unito ai prossimi Campionati Mondiali che come ben sapete si terranno negli Stati Uniti"
"Dove di preciso?"
"Al Northland Training Centre di.." "Boulder!" esclamai.

Fantastico, giocavo in casa, in quella palestra ci ero cresciuta, ci avevo trascorso buona parte dei miei diciannove anni di vita: conoscevo ogni singolo centimetro scrostato nell'intonaco ed ogni singola ammaccatura sulla tavola del volteggio.
Lì dentro avevo scoperto me stessa, era diventata la mia seconda casa.

* dieci giorni dopo * 

Io e Silvia non stavamo più nella pelle, ci alzammo di buon'ora nonostante il volo fosse nel tardo pomeriggio.
Avevo chiesto a Zayn di accompagnarci con Louis e Liam alla Rock per un ultimo saluto prima della partenza, perciò ci preparammo in giardino sedute sulla muretta per aspettarli.
Il tempo rifletteva il mio umore: il sole era coperto da grosse nuvole nere che minacciavano tempesta, faceva decisamente freddo, sentivo l'umidità penetrarmi nelle ossa, eppure la divisa della squadra era piuttosto pesante.
Sasha ci aveva permesso di rinnovare l'uniforme, così tutte insieme avevamo concordato per i jeggings, una T-Shirt bianca con la Union Jack stampata ed una felpa blu col cappuccio, il tutto combinato alle blazer rosse per un tocco di originalità.
A detta di Zayn, rispecchiavano il nostro spirito.
Arrivammo al punto di ritrovo leggermente in anticipo, appena scesa dall'auto il coach mi fece segno di avvicinarmi.

"Hai fatto molti progressi Sheila, sono fiero di te"
"Grazie"
"Hai raggiunto gli obiettivi che ti era prefissata, questa la meriti con tutto rispetto"

Mi porse la fascia da capitano, un semplice rettangolo di stoffa rosso e blu.

"Ma.."

Perché doveva esserci sempre un ma?!

"Un buon capitano deve dare un buon esempio alla squadra, perciò.."

Avevo capito che intendeva dire, annuii più volte.

"Ci sono centinaia di ragazze là fuori pronte a prendere il tuo posto"

Mi battè la spalla e se ne andò, lasciandomi sola a pensare.
Sapevo già da tempo che prima o poi avrei dovuto affrontare quella scelta, ma speravo di poterla rimandare il più possibile.
Presi da parte Zayn, la voce mi tremava, gli presi la mano.

"Amore.."
"Dimmi"
"Ti amo"
"Anch'io"
"Promettimi che non cercherai di fermarmi o di farmi cambiare idea, ti supplico"

Lo guardai negli occhi, l'iride era lucida, stava per piangere, come me.

"Zayn.. sto aspettando questo momento da una vita"
"Piccola, io posso aspettare, la ginnastica no"
"Ti ho sempre messo davanti alla mia carriera ma.."
"È giunto il momento di crescere, so che da sola ce la farai"
"No amore io non sono niente senza di te"

Appoggiai la testa al suo petto, era una posizione che mi dava sicurezza e protezione.

"Non è un addio vero?"
"No piccola, è un arrivederci"

Sapevo che avrebbe capito, ne ero certa.

 

Buongiorno! La nostra cara scrittrice è al mare (beata lei),così ha dato il compito a me,Silvia (la vera Silvia!), di pubblicare questo meraviglioso capitolo e quelli seguenti... Spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione... =)

 

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Capitolo 16
*** BENVENUTI A BOULDER o RITUALI PRE-GARA ***






"Ecco, vedete quello là infondo? È il municipio, mentre quella.. quella è la palestra!"

Eravamo in Colorado da soli dieci minuti e già avevo ripreso l'accento americano.

"È tutto così diverso qui, le campagne infinite, le città di villette.."
"Lo so, eppure non rimpiango di essermi trasferita a Londra"
"Forse perché prima vivevi a Bradford, noi non siamo mai state in America, non possiamo sapere come funzioni qui"
"Sarà.."

Tornai a guardare fuori dal finestrino dell'autobus, eravamo a Boulder, eravamo a casa.

"Ragazze, tra cinque minuti saremo in hotel"

Lo ammetto, ero piuttosto agitata all'idea di restare nel mio paese (nonostante la mia famiglia fosse a Nashville per lavoro), qui tutti mi conoscevano, ed io giocavo contro di loro.
Sasha ci aveva già raccomandato di non parlare con i giornalisti ed evitare di uscire da sole per non essere assalite dai paparazzi, riferendosi specialmente a me, ero un capitano straniero.

Sarebbero state le prime otto nazioni nella classifica generale ad ottenere l'accesso alle Olimpiadi, per le squadre escluse l'ultima chance sarebbe stata il Test Event.
Non davamo per scontata la vittoria, però la stessa giuria parlava di noi come le favorite, davanti a Cina, Giappone, Russia e USA.
Arrivammo in hotel che faceva ancora buio, c'erano soltanto pochi curiosi ad attenderci, noi entrammo senza dire niente ed aspettammo nella hall.
Una signorina forse troppo esuberante ci consegnò le chiavi delle stanze e ci accompagnò al piano superiore, per poi congedarsi subito con mille sorrisini e lasciarci sole con Sasha.

"Tredici, Leto, Denver e Levine; undici, Austin e Swan; dieci, Jenkins e Doyle"
"Perfetto"
"Adesso riposate, la palestra sarà tutta per noi dopo pranzo"

Annuimmo e ci chiudemmo nella Suite, arredata con due giganteschi letti matrimoniali ed un maxischermo posto di fronte alla Jacuzzi.
Le mie compagne si infilarono subito sotto le coperte, ma io non avevo sonno, avevo dormito un paio d'ore in aereo.
Presi la felpa e silenziosamente uscii in corridoio.

"Dove credi di andare?"

Sasha stava facendo la guardia davanti alla sua porta.

"Non riesco a prendere sonno"
"Allora non ti dispiacerà compilare queste per me"

Mi consegnò un pacco di carte e mi fece segno di tornare dentro, inutile dire che mi ci addormentai sopra.
Verso le undici mi svegliarono Silvia ed Eleanor, già pronte per il primo allenamento.
Quanto entrai al Northland sentii una morsa allo stomaco, riconobbi alcune delle ex di Josh e i fisioterapisti che tante volte mi avevano rimesso in sesto.
Non salutai nessuno, per la prima volta da quando mi ero trasferita avevo i sensi di colpa, mi imbrattai le mani di magnesia e salii alle parallele, con il solo desiderio di esercitarmi e dare il meglio di me.
Finita la preparazione tecnica il coach insistette per un rituale pre-gara: cibo cinese e manicure, a sua detta era un vero toccasana, ma non ci concesse di restare fuori oltre le dieci, ora in cui ci spedì a letto.
Proposi alle altre di stare sveglie a guardare un film, ma loro obiettarono che dovevano recuperare le forze in vista della gara, perciò le lasciai dormire e mi distesi anch'io sperando di addormentarmi in fretta, ma come al solito il cervello era di tutt'altra idea. 

 
---------------------
Questo capitolo, oh Dio, lasciamo perdere.

_Nightingale

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Capitolo 17
*** ORO E ARGENTO o UNA DELLE TANTE ***








"Ricordate ragazze, siamo qui per vincere, ma soprattutto per divertirci"

Sasha ci guardò negli occhi, sembrava più un dolce e rassicurante fratello maggiore che un severo coach.

"Date il massimo, sostenetevi a vicenda, forza Rock!"

I suoi discorsi d'incoraggiamento non erano mai un granché, ma infondevano in noi una sensazione di sicurezza mista ad euforia.
Ci abbracciò una per una, sussurrando a ciascuna qualcosa nell'orecchio, come un segreto, una parola magica che ci avrebbe rese, a modo nostro, speciali.
Strinsi forte al braccio la fascia da capitano e guardai le squadre avversarie accanto a noi.

"Ce la faremo"

Ne ero fortemente convinta, per il concorso a squadre eravamo già qualificate, ma io e Silvia puntavamo a quello individuale: le presi la mano, avrebbe aperto alla trave, mi posizionai a bordo campo per riportarle i consigli di Sasha, che come allenatore non poteva incitare le sue atlete mentre erano agli attrezzi.
Terminata la seconda rotazione (trave e corpo libero), l'Inghilterra era quarta, abbastanza per passare il turno ma non per vincere una medaglia.
Con mio grande disappunto il coach mi proibì di eseguire l'arabian alle parallele.

"Sheila, se prendi l'asta male siamo fottuti"

Optando per un'entrata più semplice, riuscii a guadagnare un 14.575, che portò la squadra al secondo posto definitivo.

"È fatta!"

Eravamo riuscite a qualificarci per le Olimpiadi, ma ora veniva il bello.
Mentre Anne, Eleanor e Silvia erano riuscite ad entrare in classifica per un solo attrezzo (rispettivamente parallele, volteggio e trave), io ci ero riuscita in tutte e quattro le discipline: ciò che più mi interessava era ottenere una medaglia, indipendentemente da dove.

"Sheila, dammi il tuo iPod, fai Die Young"
"Cosa? Non l'ho mai provata per farla in gara!"
"Non hai possibilità contro la Herzegovna alla trave, devi dare il meglio al corpo libero"

Perché tutti credevano che su quel tappeto potessi fare i miracoli?!
Ad ogni modo, seguii il suo suggerimento e cambiai l'esercizio, con cui (non so come!) vinsi l'oro.

"E tu che rischiavi di restare a casa!"

Alla premiazione piansi, non tanto per la gioia quanto per la consapevolezza che non ci sarebbe stato Zayn a festeggiare con me una volta tornata a casa.
Alla fine di quell'estenuante giornata di gare ci avrebbe atteso una conferenza stampa "da vincitori", perciò mi feci una doccia, raccolsi i capelli, infilai le Blazer e scesi nella hall tra decine di giornalisti.
Presi posto tra Elizabeth ed Anne, rispondendo svogliata con un finto sorriso di circostanza alle domande che mi venivano poste, per la maggior parte sulle formazioni avversarie o sulla mia scelta di competere con il Regno Unito anziché con gli Stati Uniti.

Più o meno a metà intervista vidi avvicinarsi una donna con un microfono.

"Eccone un'altra" mormorai tra me e me, non ci feci molto caso.

Venuto il suo turno si posizionò davanti a me, sembrava morire dalla voglia di parlarmi, per me era soltanto una delle tante.
Si sistemò ben bene gli occhialetti sul naso, mi ricordava Rita Skeeter; si accertò di avere l'attenzione dell'intera stanza e mi chiamò.

"Sheila, raccontaci della fine della storia con Zayn Malik, è forse dovuta al suo recente tradimento con Perrie Edwards?"

Il mondo mi crollò addosso.

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Capitolo 18
*** UNO SCANDALO IN CITTÀ o MENO MALE CHE C'È HAZZA ***






Iniziai a sudare freddo.
Il cuore smise improvvisamente di battere per poi riprendere a velocità tripla.
Respirai lentamente come fanno le donne incinta per cercare di mantenere la calma, nella stanza il tempo sembrava essersi fermato, dopo alcuni secondi che mi sembrarono un'eternità Sasha si alzò in piedi.

"La conferenza è finita"

D'un tratto i giornalisti iniziarono ad urlare e a fare domande, sperando in una mia dichiarazione che per loro sfortuna non arrivò.
Mi alzai di scatto e corsi fuori, incurante dei richiami delle mie compagne, cercavo di non piangere, non volevo versare lacrime per quello che si era rivelato uno stronzo.
Nella mente avevo ancora impressa l'immagine di Zayn con le labbra appiccicate a quelle di Perrie, mi sentivo tradita, tradita e delusa nel profondo.
Al contrario di quanto possiate pensare, me n'ero andata soltanto perché avevo un bisogno immenso di parlare con Josh: da quando ero tornata in patria non avevo avuto tempo di incontrarlo, perciò camminai verso casa sua, a nord.

Mi fermai dopo un paio di chilometri per prendere fiato, erano le undici, i sempre più radi lampioni illuminavano lievemente le strade, ma il buio regnava su Boulder.
Mi avventurai per il quartiere più malfamato della città senza rendermene conto, nonostante fossi sola nella notte la mia unica preoccupazione era raggiungere il mio vecchio allenatore.
Dei ragazzotti ubriachi fuori da un bar commentarono non molto carinamente il mio fondoschiena, uno di loro si alzò e venne verso di me.

"Figa vieni qua che ci divertiamo un po' insieme"

Accelerai il passo, perché diavolo non avevo preso la scorciatoia?

"Dai su, non vorrai restare tutta sola soletta"

Sentivo i suoi passi sempre più veloci dietro di me, iniziai a correre ma poco dopo inciampai nei miei stessi piedi.
L'asfalto mi bruciò le mani, da quella destra iniziò a scorrere sangue, tentai di rialzarmi ma l'assalitore era già su di me.
Non sapevo che fare, provai a scrollarmelo di dosso, i miei sforzi erano vani, la sua imponente stazza mi impediva ogni minimo movimento.
Cacciò le grosse mani sotto la maglietta, ma all'improvviso rotolò di lato urlando per il dolore.

"Forza, è tutto finito"

Dei riccioli invasero il mio campo visivo, guardai verso l'alto e vidi Harry.

"Harold, come diavolo hai fatto a stenderlo?"
"Un po' di palestra, ma adesso andiamo! Non so per quanto l'ho messo fuori gioco"

Lo ringraziai per avermi salvato mentre mi fasciava la mano con il suo fazzoletto di cotone.
Insistette per accompagnarmi in auto al sicuro in albergo, non potei rifiutare; non gli chiesi che ci faceva oltreoceano, erano fatti suoi, anche se morivo dalla curiosità.

Restai in silenzio per un po' poi mi decisi ad aprire bocca.

"Tu lo sapevi vero?"
"Cosa?"
"Di Zayn e Perrie"
"L'ho scoperto per caso"
"Quando è successo?"
"Finché era a Bradford"

Più o meno quando io ero stata con Niall, inconsapevolmente mi ero già vendicata, ma non era abbastanza.

"Sheila mi dispiace così tanto, se posso fare qualcosa.."
"Chi te l'ha detto?"
"Louis"

Lo guardai dallo specchietto retrovisore, lui mi accarezzò la mano e mi lasciò nella hall dell'hotel.
Salii verso la mia stanza, trovai Sasha in corridoio ma non mi fermai, spalancai la porta della tredici e mi diressi verso Silvia, guardandola dritta negli occhi.

"Tu lo sapevi e non me l'hai detto, tu lo sapevi!"

Le mollai uno schiaffo sulla guancia sinistra lasciandole un'impronta rossa, poi presi il cuscino e dissi a Julie che avrei dormito con lei.
Mi faceva schifo la sola idea di passare la notte nella stessa stanza di una traditrice.

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Capitolo 19
*** SCAMBIO DI FAVORI o CONVERSAZIONI COSTRUTTIVE ***





Non rivolsi la parola a Silvia per tutto il viaggio di ritorno.
Aveva tentato più volte di iniziare una conversazione, ma mai le avevo prestato attenzione; appena atterrate ad Heathrow mi limitai a ricordare a tutte le ragazze l'allenamento del giorno dopo, poi presi i bagagli chiamai Ed.

"Bellezza, che c'è?"
"Bellezza? Comunque, sei a Londra o in Scozia?"
"Era un modo carino per salutarti.. uhm, Londra"
"Ti spiacerebbe ricambiare il favore di ospitarmi per una notte? Ho litigato con la mia coinquilina e.."
"Sì sì tranquilla so già tutto"

Allora ero proprio l'unica all'oscuro di quella storia! Lo ringraziai infinitamente e mi diressi verso la metro, dopo dieci minuti giunsi a destinazione.
Casa Sheeran era una bellissima villetta di periferia, con un grandissimo giardino sul davanti: suonai il campanello ed attesi che mi venisse aperta la porta.

"Prego, entra"

Aeva ancora i capelli rossi bagnati, evidentemente era appena uscito dalla doccia.
Mi mostrò la camera degli ospiti e mi disse che stava per uscire con Niall e Liam, invitandomi ad andare con loro.
Non ero passata da casa a depositare le valigie, perciò avevo ancora mezzo armadio con me; indossai dei jeans chiari e delle scarpe col tacco, poi raggiunsi di sotto il padrone di casa.

Con gli altri ci dovevamo incontrare in un locale esclusivo, Ed doveva essere un cliente abituale dato che il buttafuori ci fece entrare subito, con dispetto di moltissime persone in fila accanto a noi.
All'interno seduti al bancone ci aspettavano il bel biondo ed uno spettinato Harry Styles.

"Liam?"
"È partito un'ora fa per Wolverhampton, sua sorella ha avuto un incidente"
"Cavolo!"

Ordinai un drink e mi misi a discutere molto amichevolmente con Harold su una possibile relazione tra lui e Rita Ora, tra le risate e l'alcol il tempo passò piuttosto velocemente.
Prima di andarmene mi decisi a parlare con Niall, ci eravamo evitati dall'inizio della serata, forse per l'imbarazzo dovuto alla notte pre-selezioni.

"Ascolta, riguardo a quel sabato sera.."
"Non l'ho detto a nessuno, puoi stare tranquilla"
"No c'è è che ti ho mandato via così in modo maleducato.. insomma non è che non abbiamo fatto niente!"
"Nessun problema, Sheila"

Sembrava sereno.

"Sicuro? Amici come prima?"
"Certamente"

Mi abbracciò ed un brivido mi scosse dalla testa ai piedi.
Augurò a tutti una dolce buonanotte e se ne andò con Hazza, senza lasciarmi il tempo di aggiungere altro.
Prima di andare a letto Ed bussò alla mia stanza e mise la testa dentro.

"Ti piace vero?"
"Chi?"
'Ma Niall, ovvio!"

Feci finta di non capire.

"Dai su Sheila a me puoi dire tutto"
"Be.. ecco, io.."
"Il modo in cui lo guardi, quegli occhi blu come il mare ti fanno impazzire, ammettilo!"

Sorrisi, aveva colto nel segno.

"Sì ma Zayn.."
"Vi siete lasciati, qual è il problema?"

Forse aveva ragione, forse dovevo soltanto arrendermi ai fatti ed aprire gli occhi.
Mi addormentai (come sempre) immersa nei miei pensieri, mi svegliò Ed portandomi la colazione a letto.

"Sei un ragazzo da sposare, spiegami come fai ad essere ancora single"
"Be, a dire la verità.."
"Lo sapevo che ti piace qualcuna! Lo sapevo!"
"Pff senti è passato il tuo bell'irlandese, mi ha lasciato questo per te"

Presi il foglietto che mi stava porgendo e lo lessi sorseggiando il caffè.

[Paul ti vuole parlare. Passa da me più tardi e dimenticavo, porta anche Sasha.
A dopo Nialler XOXO]


Che diavolo voleva Paul da me?
E soprattutto..

Cosa cavolo centrava Sasha?!

---------------

Sheila's back, bitches!
Ok, seriamente, sono tornata!

Dopo un'estate in cui non mi sono affatto riposata, dopo tre mesi di lavoro senza sosta e senza attimi liberi, ieri ho ricominciato a scrivere quello che sarà il seguito di questa fanfiction. Parlando di questa, però, mi dispiaceva troppo lasciarla qui pubblicata a metà, così ho deciso di continuare ad aggiornare anche se, lo ammetto, mi piacerebbe ricevere più recensioni e più pareri, visto che per scriverla, ad aprile, ci ho messo anima e corpo.

Detto questo vi lascio alla lettura, e ricordate di metterla nelle seguite/preferite/da ricordare, così da leggere subito il prossimo aggiornamento! (Ringrazio di cuore tutti quelli che l'hanno già fatto, siete tantissimi!)

PS: ci vediamo quando comincia la scuola, domani parto! DUBLIN, I'M COMING!

_Nightingale

 

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Capitolo 20
*** CLAUSOLE o METTERSI IN GIOCO ***






Non fu un allenamento troppo stressante, eravamo appena tornate da una competizione internazionale e per lo più svoltasi negli USA, eravamo tutte ancora sfinite.
ttesi da sola al bar deserto che Sasha terminasse la sua lezione con le più piccoline, poi assieme ci incamminammo verso la casa di Niall.
Non ci ero mai entrata, ne tantomeno l'avevo mai vista da fuori, fu un po' difficile ma con l'aiuto di un policeman molto simpatico riuscimmo a trovarla.

"Sheila, signor Bielov"

Harry ci aprì la porta, perché c'era anche lui?
Questa storia iniziava a convincermi sempre meno.

Ci fece accomodare in salotto su degli immacolati divani di pelle bianca, dopo poco ci raggiunsero il manager e il padrone di casa.

"Whiskey?"

Sasha rifiutò educatamente spiegando che era astemio, in realtà da tipico rumeno non accettava drink da estranei.

"Bene, ci siamo tutti"
Paul si interruppe un attimo per tossire, poi riprese.

"Come dovreste sapere, il contratto degli One Direction è scaduto senza essere rinnovato"
E fin qui ci arrivavo anch'io.

Ma Simom Cowell in quel contratto aveva posto molte condizioni per trarne il massimo profitto"

Harry sussurrò qualcosa a Niall che iniziò a girarsi i pollici e mordersi il labbro, gli si leggeva in viso la preoccupazione.
"Alcuni giorni fa la Syco mi ha contattato per segnalarmi una piccola clausola che i ragazzi non sapevano esistesse"
"Appunto" aggiunse il bel biondino, lo guardai con sguardo interrogativo, cercando una risposta nei suoi occhi.

"Ecco il testo: in caso di partecipazione ad eventi benefici o comunque ufficiali successiva allo scioglimento della band verificatasi entro due anni dalla scadenza del contratto, i suddetti membri dovranno.."
"Eh?!"
Non riuscivo a seguire il filo del discorso.

"Sheila, in poche parole, al concerto per il Red Nose Day i ragazzi dovranno avere qualcuno da sfoggiare sul red carpet"
"E quindi?"
"Liam andrà con Danielle"
Allora stavano ancora insieme..

"Louis con Silvia Leto"
Che gioia.

"Zayn con Perrie"
Sospirò, anche lui era uno di quelli che scommettevano sul nostro matrimonio.

"Harry non faticherà a tornare con Taylor"
Mi lasciai scappare un sorriso, non ero a conoscenza di un piano di riconquista.

"Ma Niall, come ben sai, è single convinto, e qui entri in gioco tu!"

Mi puntò l'indice contro.

"Aspetta forse ho capito, dovrei accompagnarlo? Fingere di stare con lui? Prenderlo per mano e baciarlo, magari davanti a Zayn e centinaia di paparazzi?"
"Naturalmente dietro compenso, so che la Federazione Ginnastica non se la passa molto bene" continuò Paul, rivolgendosi a Sasha.
"Pensaci bene, è una buona opportunità"

Rimasi in silenzio, poi il mio allenatore mi salvò da quella situazione imbarazzante dicendo che dovevamo andare perché si era fatto tardi.
Tornai al mio appartamento, Silvia mi aveva lasciato un bigliettino sul frigo, sarebbe rimasta a dormire da Anne.
Niall aveva detto che non dovevo sentirmi obbligata, Harry aveva fatto il mio nome perché di me ci si poteva fidare, se avessi voluto accettare avrei dovuto raggiungerlo alle otto ad una festa privata, erano le sette ed io non sapevo che fare.

Da una parte la voglia di vendetta, dall'altra la paura di perdere me stessa.
Davvero volevo vendere il mio amore?
Fino a che punto ero disposta a mettermi in gioco?
----------------------------------
Eccomiiii! 
Scusate se ci ho messo così tanto, ma si era aggiornato l'editor e ho dovuto riaggiornare il computer per riuscire ad aprirlo ._.
Ad ogni modo, tutto bene la scuola? Io sono già stufa. Ed anche la nostra Sheila lo sarebbe, ma lei ha altro di cui occuparsi, come un contratto in sospeso con Niall!
Che farà secondo voi?
Accetterà?
"Venderà il suo amore"?
E voi che fareste?
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, ci vediamo tra qualche giorno!

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Capitolo 21
*** SETTE MINUTI E MEZZO o SII TE STESSO ***





Mi sedetti sul bordo del letto e rimasi lì, ferma ed impassibile, mentre il tempo scorreva troppo velocemente.
Non me ne era rimasto molto, dovevo fare una scelta, ma ogni volta che imponevo a me stessa di decidere trovavo qualcos'altro a cui pensare.
Guardai l'ora, erano le sette e trenta: facevo ancora in tempo a correre da Niall, se avessi voluto.

Andai in crisi, disperata provai a chiamare Harry ma rispondeva la segreteria, così cercai Sasha, che se la cavò con un "Fai come meglio credi, la vita è tua".
Era quello il punto, la vita era mia e non sapevo che farmene; fin da piccola avevo sempre saputo chiaramente ciò che volevo e come ottenerlo, eppure a vent'anni compiuti mi trovavo in panico per una cavolata.
Presi per l'ultima volta il cellulare, mancavano dieci minuti alle otto.
Mi lasciai cadere all'indietro sul materasso, tamburellai le dita sulle gambe, guardando il soffitto bianco provai a liberare la mente, analizzai razionalmente ogni possibilità, ma non ne venni a capo.

D'un tratto mi alzai ed esplosi.

"Fanculo a tutti!"

Corsi in bagno ad accendere la piastra, mentre aspettavo che si scaldasse abbastanza indossai l'unico abito che mi sembrava adatto, un vestito da cocktail alle ginocchia blu notte con il corpetto tempestato di brillantini, poi mi lisciai i capelli che raccolsi in una coda alta e indossai le mie Jimmy Choo da 13 cm, il tutto in sette minuti e mezzo.
Mi assicurai di avere le chiavi di casa nella pochette argentata che tenevo per le occasioni speciali e salii nel primo taxi che trovai, avendo cura di truccarmi guardando nello specchietto retrovisore, sotto lo sguardo divertito del conducente: mi ricordavo Mr. Bean nell'episodio del dentista, quando si era svegliato in ritardo e si era dovuto preparare in macchina.
Con un leggero ritardo arrivai alla festa, il buttafuori scorse la lista degli invitati per cercare il mio nome e mi lasciò entrare.

Dentro era pieno di gente sconosciuta che chiacchierava amichevolmente sorseggiando champagne, intravidi Niall in disparte con una Demi Lovato esageratamente agghindata, probabilmente pensava di trascorrere l'after-party con lui, peccato che fosse già impegnato.
Con me.
Mi avvicinai di soppiatto da dietro, gli sussurrai nell'orecchio destro "Ci sto" e gli sorrisi molto dolcemente.

"E tu chi saresti per interrompere la nostra conversazione eh?"
"La sua ragazza!"

Non mento se vi dico che le andò di traverso il vino.

"Piacere, Sheila Denver"
Allungai la mano, ma lei non fece lo stesso.
Presi un calice da un vassoio lì accanto, godendomi la mia piccola vittoria, mi era sempre stata antipatica.
Molto timidamente Niall mi prese la mano, la sua era grande quasi il doppio della mia, sembrava decisamente impacciato, gli dissi che doveva soltanto essere sé stesso.

Trascorremmo una piacevolissima serata, conobbi moltissima gente importante, Zayn non si era mai sognato di portarmi con sé in quelle occasioni, che peccato, mi divertivano tantissimo.
Mi riaccompagnò a casa in auto, ma restammo un po' in auto a parlare a motore spento.

"Perché lo fai?"
"Non lo so"
"Sinceramente"
"Non lo so cosa mi abbia convinta.. credimi, non potrei mai mentirti"

Gli stampai un bacio sulla guancia lasciandolo leggermente spiazzato, si pulì il rossetto che le mie labbra avevano lasciato, poi scesi.
Aggiornai Sasha sugli ultimi sviluppi, poi sorridente mi addormentai, serena.
Forse sbagliavo a fingere di stare con lui, forse era una questione di etica, ma forse era anche vero che in quelle tre ore aveva colmato il vuoto che sentivo dentro.

E poi sarebbe servito alla squadra, lo dovevo alla mia Rock. 
-----------------------
Salve gente! 
Eccomi tornata con un nuovo capitolo: che ne pensate?
Sheila accetta di fingere di essere la ragazza di Niall, nonostante i suoi dubbi e le sue paure.
Neppure lei sa cosa sia stata a convincerla, forse un calo di affetto, un bisogno di colmare il vuoto lasciato da Zayn, la solitudine..
Voi avreste fatto lo stesso?

_Nightingale

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Capitolo 22
*** MANO NELLA MANO o PUTTANELLA ***





* alcune settimane dopo*

Uscii dalla Rock con Elizabeth e fui accecata dai raggi del sole.
Era la prima giornata serena dopo quasi una settimana di grigi temporali, Sasha ci aveva lasciate andare un po' prima per godere del bel tempo; da quando Paul aveva versato il primo acconto per il mio "lavoretto" era molto meno severo e qualche volta sorrideva, addirittura!
Come al solito fuori appoggiato alla porta d'ingresso c'era Niall, i Wayfarer neri sul viso ed un nuovo taglio di capelli, mi avvicinai e lo salutai con un bacetto sulla guancia come facevo tutte le volte che passava a prendermi finito l'allenamento.

"Allora? Sei riuscita a fare quel flack?"
"Flick!"
"Siamo lì"
"Si si.. che facciamo? Ho fame"
"Gelato poi parco?"

Ci incamminammo mano nella mano, alcune fan ci fermarono per uno scatto ed un autografo, dopotutto era proprio questo che voleva Simon Cowell.
Scegliemmo una panchina all'ombra di un grande salice, Niall si distese con la testa sulle mie gambe.
Facevamo i romanticoni soltanto in pubblico, appartenevamo a due mondi completamente diversi, lui la musica, io la ginnastica: a malapena ci chiamavamo, alla fin fine i patti erano fingere di stare con lui, non starci veramente.

Parlando del più e del meno riuscì a portare il discorso su Silvia, insisteva nel dirmi che non potevo continuare ad ignorarla.

"Devi perdonarla, Sheila"
"Mi ha tenuto nascosto di Zayn e Perrie!"
"Però era la tua migliore amica"
"E se Zayn avesse saputo che Dan ti faceva le corna con Liam e non te l'avesse detto?"
"Stiamo parlando di te e lei, non cercare di distrarmi"
"Uomini!"
"E poi hai già perso anche Danielle e Zayn, stai attenta"
"Stai forse insinuando che io faccia scappare le persone?!"
"No ma.."

Feci il broncio, lui doveva difendermi.

"Dai piccola non fare l'offesa"

Gli tenni il muso per un po', poi per sdrammatizzare lui esordì con una delle sue stupidissime battute e non potei non ridere.
Tra le risate mi accompagnò a casa, posò teneramente le labbra sulla mia fronte e le fece schioccare, producendo un rumore alquanto imbarazzante.
Decisi di accamparmi sul divano per guardare i video della Herzegovna (c'è sempre qualcosa da imparare dalle avversarie), accesi il computer ed inserii l'usb che mia aveva dato il coach.
Nel bel mezzo di una diagonale di "Giselle" una spia iniziò a lampeggiare, segno che stavo ricevendo una videochiamata.

"LEEYUM! Finalmente!"

Ero entusiasta, non lo sentivo dalla partenza per i Mondiali, avevo proprio voglia di farmi una bella chiacchierata.
Lo guardai meglio, aveva gli occhi stanchi e non sembrava condividere la mia gioia.
Che fosse successo qualcosa a Ruth?

"Tu.. tu che mi parlavi di lealtà e tante belle altre cose, adesso stai con Niall!"
"No Liam aspetta, lascia che ti spieghi"
"Non solo col migliore amico del tuo ex, ma con l'ex della tua migliore amica!"

Alzò la voce.

"Lasciami parlare!"
"Non ho più niente da dire, una troietta immatura, ecco cosa sei"

Lo schermo si tinse di nero prima che riuscissi a rispondergli per le rime.
Come si era permesso?
Come aveva potuto trattarmi così? 
Le lacrime iniziarono a rigarmi le guance, nessuno mi aveva mai definito una puttanella prima di allora.

Eppure dentro ero quasi sollevata, come se fossi stata contenta che qualcuno se ne fosse reso conto, avesse capito quanto male stavo facendo agli altri e a me stessa.
Non potevo continuare a fingere con Niall, al diavolo i soldi, dovevo dirgli la verità.
Per lui poteva essere una questione di contratto, ma per me..

 
---------------------

Bentornate/i!
Oggi ho trovato il tempo di mettermi al computer, così ho deciso di pubblicare uno dei capitoli di passaggio più importanti:
Sheila e Niall continuano a fare gli innamorati, anche se lei inizia a dire i primi segnali di disappointment.
Che ne pensate?
Ha ragione Liam a definirla una "troietta immatura"?

_Nightingale

 

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Capitolo 23
*** SHOPPING o MA IO..! ***






"Piccola, che c'è? Non ci stati con la testa oggi"

Avevo accompagnato Niall in sartoria per scegliere l'abito da indossare alla festa; non gli avevo raccontato della disastrosa videochiamata con Liam, che mi aveva decisamente turbata.
Le sue parole continuavano a rimbombarmi nella mente, "sei solo una troietta!" quella frase mi aveva ferita, e non riuscivo a farmene una ragione.

"Questo? Può andare?"

Lo guardai sistemarsi il farfallino mentre il proprietario gli aggiustava le maniche.

"Sì, non male! Forse però accorcerei un po' i pantaloni"

Il signore mi guardò torvo, come se gli avessi detto che io sapevo fare meglio di lui quel lavoro, in realtà il mio era solamente un appunto.
Fissarono un pomeriggio di prova e ce ne andammo da quel negozio che puzzava di naftalina e sembrava uscito da un film dell'ottocento.

"Dove andiamo per te? Harrod's o Holmes St.?"
"Niall, tu non puoi vedere l'abito prima di quella sera!"
"E perché mai?"
"Chiedilo a chi ha inventato questa tradizione"

Avevo già adocchiato un vestitino molto carino, ma temevo fosse inadatto per l'occasione.
Mi incontrai poco dopo con Martina, la fashionista della squadra, che mi portò in una boutique dove lavorava una sua amica, vicino a Starbucks.
Dalla vetrina ne vidi uno a dir poco fantastico, me ne innamorai subito, non volli neppure vederne altri: senza fare tante storie lo comprai, anche se superava di non poco il budget che mi ero prefissata, ma come ho imparato in seguito, lo stile non bada a spese.

Dopo meno di un'ora eravamo già di ritorno alla Rock per l'allenamento quotidiano, dove ci aspettava un incazzatissimo Sasha.

"Chi è uscito per ultimo ieri? Chi?"

Ci guardammo tutte, non riuscivamo a capire che fosse successo il giorno prima di così importante.

"Chiunque sia stato ha dimenticato di attivare l'allarme così hanno sfondato la porta del bar e hanno portato via l'incasso! Ringraziate il cielo che non siano passati qui in palestra!"

Ma chi diavolo poteva essere stato così stupido?
Io me n'ero andata per prima, avevo un appuntamento con Niall.

"Tirate fuori i pass"
Presi dalla tasca dei jeans la chiave magnetica per porla al coach.

"130993, 130993, 130993, eccolo! Di chi è?"
Alzai la mano, inconsapevole di essermi gettata la zappa sui piedi.

"É stato l'ultimo timbrato, direi che abbiamo un colpevole"
"Ma Sasha, sono stata la prima ad uscire! Non è possibile!"
"Il computer non mente"
"Ma neanch'io!"
"Cresci un po' Sheila, prenditi le tue responsabilità"

Lo guardai nei piccoli occhi grigi, ma non vi trovai conforto.

 "Andate, lasciateci soli"
La sua voce riecheggiò potente nella stanza.

"Non la passerai liscia, dovrò prendere provvedimenti"
"Ma non sono stata io! Te lo giuro!"
"Basta storie!"

Gli occhi divennero lucidi, non aveva senso, qualcuno stava certamente complottando contro di me.

"Non mi resta altra scelta Denver, sei fuori"
"Cosa?!"
"Hai capito bene, svuota il tuo armadietto e non farti più vedere qui dentro"

Scappai fuori, non ci potevo credere!
Sentii ridere Claire dietro di me e capii tutto, era stata lei, quel concentrato di avidità e stronzaggine, aveva pensato bene che fosse un ottimo piano per mettermi fuori gioco.. ma non mi sarei arresa, no, non avrei messo fine alla mia carriera così.

 
------------------
Hey people, I'm BACK!
Non ho avuto molto tempo questa settimana per aggiornare, perciò perdonatemi!
In ogni caso, che ne pensate del capitolo?
Sheila che viene sbattuta fuori?
Credete sia colpa sua?
E l'espulsione non è forse esagerata?

_Nightingale

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Capitolo 24
*** BATTAGLIA A CUSCINATE o WOW! ***





"Cosa?! Ti hanno sbattuta fuori?!"
"Uhm credo proprio di sì"
"Ma non possono! Sei il capitano della nazionale!"
"E che centra? Ci sono ginnaste molto più brave di me in giro"
"Non è vero, sei la migliore"
"Così mi fai arrossire però!"

Aprii la porta ad Eleanor che era venuta a darmi una mano per prepararmi.
Niall era stato in Germania per quasi due settimane con Ed e non aveva avuto neppure il tempo di chiamarmi per la buonanotte.

"Sei così carina tutta rossa"
"Basta dai"
"Quando abbassi lo sguardo per non sembrare compiaciuta poi"
"Niall James Horan ti ho detto di smetterla!"

Sorrisi ad El, mi stava imitando mentre parlavo di lui in spogliatoio dopo gli allenamenti.

"Ok ho capito! Passo per le sei allora"
"Perfetto"

Riattaccai e lanciai un cuscino alla mia amica, che aveva iniziato a fare la mia faccia schifata quando Sasha si complimentava con Silvia.

"Stupida!"
"Vuoi la guerra?!"
"E che guerra sia!"

Mi tirò un peluche e io risposi a cuscinate, colpendola prima sul braccio poi sulla schiena, mentre scappava per rifugiarsi dietro il divano.
Ridevamo a crepapelle, sembravamo delle bambine, il salotto era diventato un campo di battaglia.

"Tregua!"
"Amami, nessuno mi batte"
Avevo anni ed anni di esperienza grazie ai gemelli.

"Il mio cuore appartiene già a qualcun altro, mi spiace"

Finsi di spedirle un bacio con la mano.

"Dai dimmi chi è"
Era da un po' che usciva con un ragazzo misterioso, non voleva rivelare a nessuno la sua identità.

"Scordatelo e adesso muoviti se non vuoi far aspettare il tuo uomo"
Mi arresi, non me lo avrebbe mai presentato.

Arrivò la ragazza della boutique con l'abito stirato, era ancora più spettacolare di come lo ricordassi.
L'occasione richiedeva i collant, era un ballo di quelli che si vedono nei film della Barbie.
Subito Eleanor mi aiutò ad indossare il vestito; strinse quasi fino a togliermi il fiato i lacci che chiudevano il corsetto sulla schiena, sistemò l'orlo inferiore e dopo avermi ammirata mi diede il permesso di specchiarmi.
Guardai attentamente la mia immagine riflessa: il delicato rosa antico enfatizzava ancor più la carnagione dorata, lo scollo a cuore di piccoli diamanti copriva delicatamente il decolletè, l'ampia gonna che arrivava alle caviglie mi abbassava leggermente, ma ci avrebbero pensato i tacchi a farmi guadagnare più di un paio di centimetri; i capelli raccolti in un morbido chignon incorniciavano il viso addolcendolo, mentre il leggero trucco bianco mi ingrandiva gli occhi.
La mia fedele compagna mi porse gli orecchini e la collana con il simbolo del'infinito, avevo gli occhi lucidi, mi sentivo una vera principessa.

 Puntualissimo Niall alle sei si presentò alla porta.
"Tataratà!"

El non la finiva di stuzzicarlo, ma non esagero se dico che restò letteralmente a bocca aperta, non mi aveva mai vista così elegante e signorile, ma neanche lui era da meno, la camicia bianca leggermente sbottonata e il papillon snodato.

"Sei.."
Arrossii, sapevo cosa stava per dirmi.
"WOW!"

Ricambiai il complimento e gli appuntai una rosa rossa sul taschino.
"Ricordati di chiudere la finestra del bagno che è rimasta aperta, accendi l'allarme e.."
"Sheila! Tranquilla! Ci vediamo domani, forza andate!"

Mi fece l'occhiolino e ci spinse fuori, mi stava cacciando da casa mia.
Presi il mio cavaliere biondo con gli occhi azzurri sottobraccio e lo trascinai in ascensore, sorridendo alla serata fantastica che avrei trascorso in sua compagnia.
----------------------
Mi scuso pubblicamente per non aver aggiornato prima: 
questa è stata una settimana terribile, ma vi prometto che d'ora in poi arriverà un capitolo ogni due/tre giorni.
Detto questo, che ne pensate del capitolo?
Non siete contenti che i due piccioncini vadano ad un ballo insieme?

_Nightingale




 

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Capitolo 25
*** RED CARPET o TERZA GUERRA MONDIALE ***





Dopo quaranta minuti raggiungemmo la North Greenwich Arena, l'autista ci lasciò all'inizio del red carpet e proseguì verso il parcheggio: da galantuomo Niall mi aprì la portiera e con sicurezza intrecciò le dita alle mie, come fosse la cosa più naturale al mondo.
Sul tappeto rosso i giornalisti ci fermarono per la tradizionale intervista, mentre i paparazzi ci accecarono con le luci dei flash, ogni scatto valeva centinaia di sterline.
Uno stewart in frac prese i nostri soprabiti e ci indicò il nostro tavolo, "Tesori d'Oriente", apparecchiato per dieci.

Il grande stadio era stato trasformato per l'occasione in una grande sala da ballo, con i candelabri dorati sopra di noi e le decorazioni floreali alle pareti; intravidi Zayn che parlava con Perrie ed una ragazza che non riuscivo ad identificare.

"Oddio, ma è Demi quella?"

Guardai più attentamente verso il mio ex e riconobbi la giovane cantante, forse la sua sarta aveva preso male le misure, lo spacco dell'abito andava ben oltre il limite legale.
Salutò molto vivacemente entrambi e se ne andò, aveva avvistato Robert Pattinson poco distante.
Un signore in smoking (come tutti, quella sera) ci invitò a prendere posto, scoprii con molto dispiacere che gli altri commensali erano Harry, Taylor accompagnata da Ed (!), Emma Watson con l'amico Rupert Grint, Silvia, Louis e la Lovato.
Niente da ridire sui primi cinque, ma gli altri erano piuttosto discutibili, sembrava che il tavolo fosse stato pianificato dal "The Sun".

Decisi fin dall'inizio di ignorare completamente la mia ex compagna di squadra e concentrarmi  nella conversazione con Emma; tutto proseguì bene fino al dessert, quando accadde l'inevitabile.
Per sfuggire alle domande imbarazzanti di Rupert sulla sua relazione con Harold Taylor mi aveva chiesto di accompagnarla in bagno, vi restammo per dieci minuti abbondanti, quando tornammo si erano già aperte le danze.
Dritti davanti a noi stavano ballando un valzer Hazza e Demi: non riuscii a trattenere Tay che corse verso di loro per separarli a forza.

Cercai di calmare entrambe, ma ovviamente iniziai ad offenderla anch'io, accusandola di averci provato spudoratamente col mio ragazzo.
Soltanto con l'intervento dei ragazzi (Zayn compreso) riuscimmo ad evitare lo scoppio della terza guerra mondiale, ma sembrava che le due non avessero voglia di cedere, così obbligammo Harry ad andarsene, dopo poco lo imitammo.
Davanti a casa mia Niall fece un cenno all'autista come per ricordarlo di un accordo stretto in precedenza; sul pianerottolo lo ringraziai per la bellissima serata e lo abbracciai, lui in risposta mi prese per i fianchi e mi avvicinò ancor di più a sé.

Lo baciai improvvisamente, non se lo aspettava, la mia lingua iniziò a scorrere sui denti bianchissimi, la sua cercò la mia.
Indietreggiai lentamente, aprii la porta e lo trascinai dentro con me, richiudendo la porta alle nostre spalle.
------------------
Mi scuso per questo capitolo un po' così così:
è estremamente di passaggio, dato che la serata verrà trattata meglio più avanti, e questo anticipa soltanto quello che succederà quella notte (lol)

_Nightingale

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Capitolo 26
*** PER L'AMOR DEL CIELO o SEMAFORO ROSSO ***








Zayn's POV


"Ma che sta succedendo là?"
"Sembrano Demi Lovato e Sheila, aspetta, c'è anche Hazza!"

Guardai verso il centro della sala, tra la piccola folla che si era formata riconobbi anche Taylor Swift e Niall.
Le urla si facevano sempre più forti, tra le altre risuonava cupa quella della mia ex, conoscendola sarebbe stata disposta a fare a botte pur di prevalere sulle altre.
Ci raggiunsero anche la mia Perrie e Danielle, che ci fecero il punto della situazione.

"Allora, in parole povere, molto riassunto: Demi si è messa a ballare con Harold, la Swift si è incazzata, Sheila pure e adesso Lou e Niall stanno cercando di calmarle"
"Non ce la faranno, quelle non le ferma nessuno!"
"Appunto, Silvia è disperata"
"Forza Liam, andiamo"

Accorremmo da loro, ma la situazione era già sfuggita di mano a chiunque.

"Sheila, Demi, Taylor, state tranquille!"
"Stanne fuori, mi vuole rubare Harry!"
"Non è tuo, vi siete mollati! Adesso è mio, M-I-O!"

Donne, non le capirò mai.

"No piano dolcezze io non sono proprio di nessuno"
"Tu taci"
"SMETTETELA!"

Liam esplose, non lo avevo mai visto così su di giri.

"Taylor, se lui vuole divertirsi con lei lascialo fare, Sheila, adesso state insieme ufficialmente no? Non te lo può più prendere, Demi, quando imparerai che così fai solo la figura della troia? E tu Niall, per l'amor del cielo, portale via prima che si tirino per i capelli!"
Se ne andarono tutti in fretta per evitare uno scandalo, Perrie mi lasciò solo qualche minuto, restai con Hazza che sembrava alquanto divertito per ciò che era successo.

"Fa male, eh?"
"Cosa?"
"Incontrarla con un altro!"
"Con Niall poi.."

Era vero, vederli assieme mi aveva fatto ricordare i bei tempi quando pensavo che tra noi non sarebbe mai finita.

"Però è come si è sentita lei quando ha saputo di Perrie"
"Morirei pur di tornare con lei.. non mi fa paura mollare Perrie, ma affrontare Niall.. ora è sua!"

Avevo fatto la cazzata del secolo e la volevo di nuovo con me, lei c'era sempre stata, da solo mi sentivo perso.

"Fratello, forse dovresti sapere una cosa"
Aggrottai le sopracciglia, cosa poteva esserci di più?

"Dimmi"
"Non stanno insieme veramente"
"Ma se la presenta a tutti come la sua fidanzata seria ed unica al mondo!"
"Solo perché Simon l'ha obbligato, ti ricordi l'infinita lista di asterischi nel contratto?"
"Doveva trovarsi la ragazza per stasera?"

Alzò il pollice ridendo per confermare.
Non ci potevo credere, questo voleva dire che era ancora disponibile..

Delle mani mi coprirono gli occhi, era sicuramente la mia donna, mi trascinò vogliosa in auto dove si dedicò ai miei boxer per stuzzicarmi un po'.
Non l'avevo mai vista così accaldata, fu una notte decisamente di fuoco, si addormentò su di me ma con forza la spinsi via.
Se Harold mi aveva detto che in realtà era tutta una finta, voleva dire che anche lui credeva che avessi ancora delle chance.

Mi vestii in fretta, non avevo molto tempo.
"Cazzo!"
Rovistai dovunque per trovare le chiavi della macchina, si erano infilate magicamente nella tasca dei jeans.
Mi fermai soltanto al primo semaforo rosso, gli altri li superai con le imprecazioni degli altri automobilisti, non rispettai neppure un limite di velocità: dovevo arrivare sotto casa sua prima che fosse troppo tardi.
Parcheggiai nel vialetto, sistemai il ciuffo alla meglio, sbottonai un po' la camicia e salii le scale che portavano al suo appartamento.

L'avrei riconquistata, che lo volesse o no.
-------------------
Hola!
Eccomi tornata con Zayn e il suo POV:
Che ne pensate?
Ha qualche possibilità di riconquistare Sheila? 
Lasciatemi una recensione se vi va,
Baci :*

_Nightingale

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Capitolo 27
*** SEX AND THE CITY o VOCI INTRUSIVE ***




Mi spinse contro la parete, baciandomi con foga e passione; si tolse la giaccia e il papillon, io gettai la pochette sul divano e senza staccarmi da lui iniziai a sbottonare la sua camicia, guidandolo nella mia stanza.
La prima (e unica!) volta che l'avevo fatto con lui era stata su un freddo materasso della Rock, ma questa volta sarebbe stato diverso.
Non c'era solo il vortice del desiderio e del piacere, no: ero cosciente di quello che stavo per fare, e non avevo paura delle conseguenze.

Mi abbracciò da dietro stampandomi dei dolci baci sul collo, piano piano iniziò a slacciarmi l'abito, lasciandolo scivolare a terra; mi osservò compiaciuto, il mio corpo allenato di ginnasta sembrava essere di suo gradimento, sorrise e si spogliò anche lui.
Non mi sentivo per niente a disagio, ero tranquilla.
Mi invitò a sedermi sulle sue gambe e lo accontentai, appoggiando la testa nell'incavo del collo, mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena.

Giocò un po' con il gancetto del reggiseno per poi aprirlo definitivamente; era tutto così strano, Zayn non era mai stato così dolce, ed il suo tocco non era mai stato così delicato.
Mi distese con la testa sul cuscino e si posò sopra di me, sostenendosi con le braccia potenti, i suoi capelli biondi mi facevano il solletico, cercai di nuovo le sue labbra calde ed accoglienti.
In qualche maniera riuscimmo a scambiarci di posizione, era il mio turno: iniziai a scendere verso il basso giocando un po' con l'elastico dei boxer neri prima di scoprire e toccare con mano quella prominente erezione.

"Sheila, non sei obbligata se non vuoi"

Lo guardai in quegli occhi blu profondi come il mare dove mi ero persa ma avevo anche ritrovato me stessa.
"So quello che faccio"
Gli sorrisi e lo baciai delicatamente, non volevo altro.

"Ti prego basta!"

Lo stavo facendo impazzire, mi piaceva giocare con le mie prede.

"Che c'è?"
"Non ti sembra di esagerare adesso? Insomma, intendo.. non mi aspettavo che tu.."

Aveva paura di dire a voce alta che gli era piaciuto il mio lavoretto.
Mi alzai e mi sedetti vicino a lui, mi tirò su di sé facendomi il solletico e stringendomi forte forte.
Sentivo il suo cuore spingere contro la cassa toracica, i battiti coincidevano con i miei; alzai le coperte sopra le nostre teste e mi girai su un fianco per guardarlo e percorrere con l'indice la linea dei pettorali.
Mi addormentai su di lui, la serata non si era svolta come avevo previsto ma mi sentivo comunque soddisfatta ed in pace con me stessa.

Verso le sette presi il cellulare per guardare l'ora, mi ero svegliata di soprassalto, Niall ronfava accanto a me.
Avevo un bisogno immenso di svuotare la vescica così abbandonai temporaneamente le lenzuola per andare in bagno, ma in corridoio udii dei rumori provenienti dal basso.

"Shhhhh!"

Delle voci.
Andai nel panico.
Chi poteva essere?
Silvia non s'era più fatta vedere, iniziai a preoccuparmi, c'era della gente in casa, ladri probabilmente.

Di domenica mattina?
Chissà, magari avevano iniziato a fare gli straordinari.
Mi infilai una maglietta e silenziosamente scesi i quattro gradini che separavano il reparto notte dalla zona giorno.
Sbirciai dal corridoio ma non vidi nessuno, così mi avventurai verso il salotto, stava anche fischiando il bollitore.
Si facevano anche il tè adesso prima di derubare?

Mi avventurai verso la cucina, feci scorrere la porta e..
"MAMMA??!"
----------------------
MI SCUSO PUBBLICAMENTE PER NON AVER AGGIORNATO PRIMA.
Ho avuto problemi in famiglia e solo ora ho trovato il tempo.
Ad ogni modo, è la prima volta che scrivo qualcosa di così piccante, quindi spero sia stato di vostro gradimento!
Aspetto con ansia una recensione,

_Nightingale

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Capitolo 28
*** A VOLTE RITORNANO o SBAGLIAVO, RITORNANO SEMPRE ***





"Mamma?! Che ci fai tu qui?! E come sei entrata?!"
"Saluti così tua madre che non vedi da mesi?"
"Mi sveglio di domenica mattina presto e ti trovo ai fornelli nel mio appartamento a decine di migliaia di chilometri da casa tua, come dovrei reagire?!"
"Calma tesoro, volevo solo farti una sorpresa! Mi ha dato le chiavi Silvia, è così gentile e carina"

Se non ci metteva lo zampino stava male.

"E i gemelli? Li hai lasciati a Boulder?"
"Ma va sono di là sul divano"
"Trevor! Davis!"

Corsi in salotto, se trovavano il computer era finita, mia mamma mi avrebbe rispedita in Colorado col primo volo.

"Sorellona!"
Mi abbracciarono con forza, a malapena riuscii a mantenere l'equilibrio.

"Hai il latte? E il Nesquik? E i cornflakes?"
"Ma io voglio i Cheerios! E la nutella!"

Mi ero dimenticata quanto potessero essere insistenti.
Iniziarono ad aprire tutte le ante ed i cassetti della cucina, facendoli sbattere piuttosto rumorosamente per il gusto di fare un dispetto a me che ripetevo loro di fare piano.

"Sheila, che cazzo stai fac..?!"

Vidi mia madre coprirsi la bocca con la mano e spalancare gli occhi.

"E tu saresti?"
"Niall Horan"

Non so chi fosse più rosso tra me e lui, mi voltai, era in boxer.

"Mi stava più simpatico Zayn"
"Mamma!"
"Un uomo in mutande! Un uomo in mutande! Io sono Trevor"
"Ed io Davis"
"Non è vero, IO sono Davis e tu Zayn!"
"Ma no, io sono Trevor!"

Li guardai disperata, erano un caso patologico.
Niall decisamente in imbarazzo mormorò che andava a rivestirsi, con mio disappunto (mi piaceva a petto nudo con i bei capelli biondi spettinati).

"Apro io! Apro io!"
I gemelli si fiondarono alla porta prima che potessi rendermi conto del campanello che stava suonando.

"Ciao! Lo sai che qui dentro c'è un ragazzo in mutande? Si chiama Ryan"
"Stupido, Niall"
"Ryan"
"Niall"

Arrivai giusto in tempo per vedere la faccia di Zayn delusa scomparire in ascensore.

"Zayn!"
Non ci pensai due volte, lo rincorsi fino a Covent Garden sotto una leggera pioggia, non aveva intenzione di rallentare.

"Zayn aspetta! Ti posso spiegare!"
"Non voglio sentire niente! Doveva essere soltanto un gioco ma evidentemente c'è scappato l'amore"
"E tu come..?"
"Hazza"

Avrei dovuto immaginarlo che non sarebbe stato in grado di mantenere il segreto a lungo.

"Ti prego credimi non abbiamo fatto niente!"
Non ce la facevo più, ero senza fiato; mi fermai e poggiai le mani sulle ginocchia per recuperare le forze.

"Ero venuto per parlare ma a quanto pare non abbiamo più niente da dirci"

Lo presi per un braccio e lo obbligai a guardarmi negli occhi.
"Perché sei tornato da me? Cos'è cambiato?"
"Ho fatto una cazzata Sheila, non sarei mai dovuto andare con Perrie e fare il vigliacco lasciando che mi mollassi convinta che ti amassi ancora"
"La ami?"
"Mi sono innamorato una volta sola nella vita"
"Dimmi, la ami o no?"

Abbassò lo sguardo e con sicurezza affermò "NO!"
"E allora perché l'hai fatto?"
"Perché sono un coglione"
"No, sei solo Zayn Jawaad Malik"

Appoggiai la testa sulla sua spalla.

"Mi sei mancato"
"Anche tu"

Mi alzò il mento con due dita e mi baciò.
---------------------
I'm baaack!
Che dire?
Ricordo che scrivere questo capitolo, a marzo/aprile, è stato una tragedia!
Spero che quindi tutto sommato vi sia piaciuto,
Niall e l'incontro con la madre di Sheila,
i simpaticissimi gemelli,
il ritorno di Zayn..
A questo riguardo, che ne pensate?

_Nightingale

(un grandissimo ringraziamento va a HolaOli per le DUE dico DUE recensioni!)

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Capitolo 29
*** AUTOGRAFI o PATTO COL DIAVOLO ***





"E quindi non sei più nella squadra?"
"Ehm.. no"

Avevo fatto pace con Zayn da soltanto venti minuti e già gli avevo raccontato tutte le mie avventure successe nel tempo che avevo passato senza di lui.

"Ma non puoi arrenderti! Devi fare qualcosa!"

Abbassai lo sguardo, sapevo che aveva ragione, mi stavo lasciando sfuggire l'occasione della mia vita.

"Zayn? Zayn Malik?!"
Una ragazzina di al massimo nove anni si avvicinò a noi molto timidamente.

"Könntest du mir bitte Dieses unterschreiben?"
"Eh?!"
"Credo voglia un autografo"

Mi voltai verso di lei.

"Ja, er schreibt gerade unter"
Presi il foglio e lo porsi al mio (ex?) ragazzo che scrisse il suo nome.

"Danke!"
"Bitte schön"

La guardammo andarsene tutta soddisfatta.

"Berlinese?"
"Monaco, a giudicare dall'accento"
"Non sapevo parlassi tedesco"
"Dimentichi che ho studiato lingue, all'occorrenza posso cimentarmi nello spagnolo"
"Figo!"

Gli pizzicai la guancia e mi alzai dalla panchina dov'eravamo seduti.

"Forza, ho paura a lasciare mamma ed i gemelli da soli nel mio appartamento"
"Sono cresciuti così tanto da quando li ho visti l'ultima volta!"

Era vero, anch'io faticavo a riconoscerli.
A casa li trovai distesi sul divano a guardare la TV, Niall non c'era già più, ma nessuno sapeva dove fosse andato.

"Trev, dov'è la mamma?"
Gli gridai dalla mia stanza.

"Che ne so"
Sempre il solito.

"Hei stanno suonando!"

Di nuovo?
Chi altro poteva essere venuto a sconvolgere la mia domenica?

"SHEILAAAAAAA!"
"Arrivo! Chi c'è?"
"Inizia con la S, finisce con la A e in mezzo ci sta il tipo dei pokémon"

Scesi in salotto.
"Sasha?"
"Che piacere rivederti"

Certo, e io gli credevo anche, dopo che mi aveva sbattuta fuori dalla Rock.

"Che vuoi?!"
"Posso parlarti? In privato?"
"Torno subito"

Uscii sul pianerottolo dove il mio allenatore mi stava aspettando.

"Allora?"
"So che ti ho mandata via in malo modo ma capiscimi, devo sottostare alla Federazione"
"Vai dritto al punto"
"La Nazionale non è niente senza di te, sta andando letteralmente a rotoli! Julie ed Anne non riescono neppure a saltare sulla trave"
"Non tornerò, se è questo che stai per chiedermi"
"No Sheila, le regole sono regole ma tu lì dentro sei l'elemento portante, devi riottenere quel posto"
"E come?"
"Sei pronta a rischiare il tutto per tutto?"
"S-sì" "Il test-event"
"Mi è arrivata la lettera ieri"
"Non importa se non sei nella formazione, la qualificazione te la sei guadagnata tu sola"
"Quindi posso andare?"
"Devi!"
"E come mi allenerò?"
"Con me, alla Rock, di notte, so che sarà dura perché ti massacrerò ma se vuoi raggiungere il tuo obiettivo.."
"Ci metterò anima e corpo"
"Questa è la Sheila Denver che mi piace"

Stavo per fare una pazzia, stavo firmando il mio patto col diavolo, ma d'altronde, cos'avevo da perdere? 

 
----------------------
Holaaaaa!
Premetto che mi sono appena resa conto di quanto sia penoso questo capitolo, ma vabbè, succedono un sacco di cose interessanti!
1- Zayn e Sheila hanno (finalmente ♥) fatto pace
2- Niall è sparito O.o
3- Sasha propone a Sheila di continuare ad allenarsi di nascosto alla Rock
Che ne pensate? Che ve ne pare del ritorno di fiamma?

_Nightingale

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Capitolo 30
*** ADDIO o IL TAMIGI PORTA CONSIGLIO ***






Tornai in casa estremamente contenta, avevo sistemato con Zayn e Sasha mi stava offrendo un'altra possibilità.

"Sono tornataaaaa!"

Dal tavolo della cucina dov'ero seduta vidi entrare mia madre con tre borse della spesa di un supermercato lì vicino.
"Che ci fai con tutta quella roba?!"
"Tesoro, hai la dispensa vuota"
"Non mangio mai a casa, mi fermo con le altre al bar della Rock"
"Ma non puoi nutrirti così poco!"
"Mamma credimi è più che abbastanza"
"A proposito, quando ci porti a visitare la palestra? Scommetto che sei la star lì dentro dopo i mondiali"
"Ascolta.. non sono più nella nazionale"

Scoppiò a ridere a crepapelle.

"Per un attimo ci ero cascata!"
"Mamma, non sto scherzando"

La guardai seria e lei si sedette di fronte a me, appoggiando i gomiti sul freddo legno.

"Meglio così, sarà tutto più semplice"
"Tutto cosa?"
"Sheila, mi hanno licenziata, non posso più mantenerti qui a Londra"
"Ma.."
"Niente storie, tornerai con noi"

Sgranai gli occhi.

"Da qui non mi muovo"
"Ho detto che torni con noi"
"E io che non ci vengo, non puoi impormi una cosa che non voglio fare!"
"La farai eccome"
"Col cavolo!"
"Non osare parlarmi così"
"Io ti parlo come mi pare, ho ventun'anni, faccio quello che voglio"
"Perfetto! Resta pure qui, trovati un lavoro, fatti fare un prestito, non m'importa; ma non azzardarti a chiedermi neppure un centesimo, addio"

Prese la borsa ed il cappotto, poi chiamò i gemelli che mi salutarono con un bacio sulla guancia e se ne andò.
Che diavolo avevo combinato?!
Avevo urlato contro mia madre perdendo tutto il denaro che mi passava ogni mese.
Non c'era possibilità di ottenere una borsa di studio e tantomeno di richiedere un finanziamento, ero morta.

In preda al panico chiamai Niall, lui avrebbe certamente avuto delle parole di conforto per me.

"Biondo?"
"Che vuoi?"
"C'è.. c'è qualcosa che non va?"
"Sai com'è, mi hai lasciato solo in casa tua con tua madre per correre dal tuo ex, come dovrei sentirmi?!"
"Scusa Niall è che.. è stato tutto così improvviso"
"No Sheila no, dopo ieri sera credevo che il rapporto tra noi fosse cambiato, invece tu sei rimasta la stessa bambina di sempre che gioca a fare la grande"
"Ma.."

Riattaccò, lasciandomi ancora più spiazzata di quanto non lo fossi prima.
Decisi di uscire a correre per sfogare la rabbia nonostante la pioggia che cadeva sempre più pesante, il Tamigi era ancora più suggestivo, le acque scure ed agitate che si increspavano contro il Tower Bridge.
Dall'altro capo del ponte qualcuno agitò la mano per salutarmi, ma il vento forte accorciava la mia visuale.
Camminai lentamente verso la figura in movimento, e dai capelli rossi riconobbi la mia salvezza.

"ED!"
"Che sorpresa! Dopo ieri sera temevo di non trovarti più viva"
"Perché?"
"Niall.. la vostra prima notte di fuoco!"

E lui come lo sapeva?

"Proprio per niente credimi, da ieri notte solo brutte notizie"
"Che intendi?"
"Zayn è tornato da me ma perdonandolo ho perso Niall, mia madre ha deciso di abbandonarmi senza fondi qui a Londra, e.."
"Tranquilla, ti posso capire"

Non sembrava molto sorpreso, anzi!

"Vuoi un consiglio?"
"Direi proprio di sì, sei l'ultimo amico che mi è rimasto a parte Harry ad Holmes Chapel"
"In realtà qualcuno ti è rimasto, ma ti rifiuti di considerarlo"
"Ti prego non ricominciare"
"Mi hai chiesto un parere, sapendo benissimo che ti avrei detto"
"Ma.."
"Vai da lei e parlale"

Forse era davvero l'unica cosa che mi restava da fare.
--------------------

Hi!
Innanzitutto vorrei ringraziare di nuovo HolaOli per l'immancabile recensione :)
Poi, ho un sacco di domande per voi su questo capitolo:
1- Sheila taglia i ponti con sua madre: voi che avreste fatto?
2- Niall ha fatto bene ad arrabbiarsi?
3- A chi si riferisce Ed?

_Nightingale

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Capitolo 31
*** OCCHI GRIGIO CIELO o PENSIERI PROFONDI ***





Ma che diavolo stavo facendo?

Inconsciamente camminai fino a casa Tomlinson, le gambe mi avevano guidata lì, ma la testa stava da tutt'altra parte.
Pioveva ancora a dirotto, ero fradicia, la felpa zuppa ed i capelli castani ormai ricci.

"Sheila?!"
Louis mi aprì in accappatoio, era la prima volta che lo vedevo in imbarazzo.

"Tesoro chi è?"
Silvia scese le scale tranquilla, ma appena mi vide fece segno al ragazzo di lasciarci sole.

La guardai nei grandi occhi girgio-azzurri come il cielo di quel pomeriggio e scoppiai a piangere; non una lacrima alla volta, ma di colpo ed improvvisamente.
Lei subito mi strinse tra le piccole braccia per consolarmi, sotto il temporale che stava distruggendo Londra.

"Ti bagnerai tutta"
"Non m'importa, tu sei più importante"
"Se volete restare lì va bene, ma vi conviene entrare da Boo Bear"

Che bravo il nostro Lou, ci aveva già preparato due tazze di tè.
Raccontai brevemente per la seconda volta il ritorno di Zayn, la discussione con mia madre e la delusione di Niall, tralasciando volontariamente la proposta di Sasha.
Non dissero niente, mi lasciarono parlare ininterrottamente mentre mi scaldavo le mani accanto alla stufa, poi iniziarono con le domande.

"E come farai a mantenerti?"
"Non ne ho la più pallida idea, da parte ho qualcosa, ma non basterebbero che per due mesi"
"Non puoi chiedere una mano a Zayn?"
"Neanche per idea"
"E trovarti un lavoro? Che so, la commessa o la cameriera"
"Lou ha ragione, è la soluzione migliore se vuoi restare qui in città"
"Ma a parte la ginnastica, non so fare altro"
"Io non me ne intendo, che so.. non potresti allenare le più piccole?"
"Magari fosse così semplice! Bisogna fare dei corsi e dei tirocini, naturalmente non retribuiti"
"Che palle!"

Restai da loro per cena, ma verso le nove me ne andai.
Giunta nell'appartamento silenzioso mi piazzai al computer per preparare i curriculum, la lista dei contratti era molto lunga perché ero stata con molte società, ma in quanto ad esperienze lavorative, il massimo era aver fatto la baby-sitter ai figli dei miei vicini.
Non avrei mai trovato un impiego, nessuno avrebbe voluto una ginnasta bandita dalla Federazione Nazionale.

Più amareggiata che mai mi distesi nel letto dove meno di ventiquattr'ore prima ero stata con Niall; ripensai a tutta la giornata appena trascorsa, tante belle notizie ma anche tanti addii.
Non ero forte di carattere, non lo sono mai stata, nonostante la grande forza d'animo che dimostravo durante le gare.

Eppure per la prima volta da sempre non mi preoccupava l'idea di dover iniziare una nuova vita: sarei stata da sola, non avrei avuto nessuno a dirmi che andava tutto bene, ma speravo di avere ancora accanto le persone che più credevano in me, e sapevo che con loro a sostenermi ce l'avrei fatta.
Sempre.
Non senza paure, ma con la certezza che se avessi fallito, ci sarebbero state loro a tendermi la mano per rialzarmi.
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Credo che l'ultimo paragrafo esprima perfettamente il messaggio del capitolo, e non solo.
Sheila si ritrova da sola, di nuovo, a dover ricominciare tutto daccapo.
Nion ha una famiglia, non ha un lavoro, non ha molti amici e neppure un punto di riferimento.
Ma, ciò nonostante, qualcosa le è rimasto.
La consapevolezza che, anche se sbaglierà, sarà pronta a rialzarsi e a riaffrontare le avversità.
È proprio questo che mi piace di lei, ed è questo che forse ci lega.
Può sembrare banale, ma Sheila Denver mi ha cambiato la vita.
E vorrei che anche voi dalla lettura ne ricavaste ciò che ho ricavato io:
un esempio di vita.

_Nightingale
 

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Capitolo 32
*** UN NUOVO LAVORO o PERDERE LA COGNIZIONE DEL TEMPO ***




Mi svegliai di malumore e con la schiena a pezzi, avevo dormito poco e malissimo.
Feci una doccia e mi vestii accuratamente, speravo di trovare posto come guida turistica date le mie conoscenze linguistiche.

Ad ora di pranzo avevo già visitato nove agenzie di collocamento ma non vi avevo trovato neppure un annuncio per stagiste; la signorina dell'ultimo ufficio mi aveva consigliato di provare negozio per negozio e bar per bar, a volte i proprietari cercavano personale senza farlo sapere molto in giro.
Avevo camminato tutta la mattina sotto la pioggia, mi diressi da Harrod's per mangiare qualcosa al volo, nel pomeriggio avrei dovuto riprendere la mia ricerca impossibile.
Mangiai un panino piuttosto schifosetto e proseguii alla volta della periferia lontana dal centro storico, dove pregavo di ottenere qualcosa.
Passai davanti alla Rock dove vidi Martina ed Eleanor allenarsi, mi mancavano tantissimo le ore frenetiche lì dentro; mi fermai da Starbucks lì accanto ma richiedevano un minimo di esperienza che io non avevo.

Disperata, mi rifugiai nel bar dove mesi prima avevo incontrato Ed, quanti ricordi di quei tempi, quando stavo ancora felicemente con Zayn e di Niall non avevo notizie.
Mentre attendevo che la cameriera mi portasse il caffè, notai in un vicolo giusto di fronte a me una libreria, a cui però non avevo mai fatto caso.
Mi alzai per pagare e decisi di entrare in quel negozio cupo, che mi ricordava in tutto per tutto quello di Olivander a Diagon Alley in Harry Potter.

"Buongiorno signorina"

Un'anziana signora si destò al tintinnare della campanella sopra la porta di ingresso.

"Salve, ho visto il cartello qui fuori dove richiedete un aiuto-gestore"
"Perfetto, puoi iniziare già domani"
"Non devo fare nulla, nessun concorso, nessun periodo di prova?"
"Sei l'unica che si è presentata, il lavoro è tuo"
"Wow!"

Mi guardai attorno, gli scaffali erano pieni di libri impolverati risalenti ad un'altra epoca ed una flebile luce penetrava dalle finestre alle pareti attraverso delle spesse tende vermiglie.
Un gatto si strusciò contro le gambe delle poltroncine a disposizione dei clienti poi salì sul balcone, distraendomi dalla conversazione.

"Portati qualcosa da fare, qui ci si annoia molto, i visitatori sono vecchi topi di biblioteca"

Ci credevo, sembrava una camera ardente, non mi stupivo se non lo avevo mai visto prima.

"Apriamo alle nove e chiudiamo alle cinque domenica esclusa, la paga è settimanale, 300£"

Alla faccia, erano più di quanto potessi desiderare.
"Perfetto, allora a domani"

Uscii dalla libreria soddisfatta, avevo trovato un'occupazione che mi avrebbe fruttato molto. 
Mentre tornavo a casa chiamai Silvia per darle la buona notizia ed iniziai a prepararmi psicologicamente all'incontro con Sasha.
Riempii per la prima volta dopo settimane la borsa, vi infilai le chiavi dell'appartamento e corsi alla Rock dove il mio allenatore mi stava aspettando da un bel pezzo, a giudicare dall'espressione austera in viso.

"Sei in ritardo"
"Ho perso la cognizione del tempo"
"Un'altra volta e perderai anche il mio sostegno"

Sapevo che senza di lui non ce l'avrei mai fatta, perciò mi rassegnai al peggio.
Accesi la base e mi posizionai al centro della pedana del corpo libero, decisa a mostrargli che con me non stava perdendo tempo.


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Inizierei col ringraziare TUTTE le nuove lettrici che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Siete tantissime!
Detto ciò, l'ennesimo rnigraziamento va a HolaOli :3
Che ne pensate del nuovo capitolo?

_Nightingale

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Capitolo 33
*** CONTO CONGELATO o BOCCATA D'ARIA ***






"Così non andrai da nessuna parte"

Avevo rifatto lo stesso esercizio per diciassette volte, era passata da molto la mezzanotte ed avevo completamente tralasciato gli altri tre attrezzi.

"Lo vuoi quel posto?!"
"Sì!"
"Allora vedi di darti da fare"

Non ce la facevo più, ero distrutta e non mi reggevo più in piedi, non ero più abituata agli infiniti ed estenuanti allenamenti.

"Possiamo fare una pausa?"
"Quando riuscirai a fare un Preziosa decente"

Era una delle figure artistiche che odiavo di più, piegare la schiena all'indietro e tenere la gamba destra con la caviglia ruotando, una cosa impossibile.
Tornai al centro e ripetei tutto da capo, ma a metà della terza diagonale Sasha mi fermò.

"Per stasera può bastare, domani qui alla stessa ora, e così finché non ti riterrò pronta per il test-event"

Lo ringraziai e mi rivestii in fretta, non mi faceva paura camminare da sola di notte, ma gli chiesi comunque un passaggio.
All'una e venti finalmente aprii la porta di casa, mi feci una doccia calda e mi addormentai, vestita, sul divano.



*due mesi dopo*

"Sheila, ti vogliono al telefono!"

Alzai la testa dal romanzo che stavo leggendo, dati i pochi clienti e la stanchezza non soltanto fisica avevo pensato di godermi un po' di meritato relax dedicandomi alla lettura.
Scavalcai i gatti sotto ai miei piedi dove giaceva il catino per il pediluvio (non so se avete presenti i piedi delle ginnaste, quasi al pari delle ballerine classiche in quanto a dolori e massacri) e mi fiondai al bancone, prendendo la cornetta dalle mani della signora Sullivan, che se la stava raccontando allegramente con l'interlocutore.

"Pronto?"
"Ciao Sheila, sono Hazza"
"Chi non muore si rivede! Non ti fai vivo da secoli"
"Ho avuto da fare con Liam, lo sai no che stiamo facendo un nuovo album"
"Sì sì, che mi racconti? Dove ti trovi?"
"Ehm vedi proprio di questo ti volevo parlare, io.. ecco sono alla centrale di polizia"
"Harry che diavolo hai combinato?!"
"Ti spiegherò, ma adesso mi devi fare un favore enorme"
"Dimmi"
"Riesci a pagarmi la cauzione? Mi hanno congelato il conto e non vorrei che questa cosa si sapesse troppo in giro, sei l'unica di cui mi posso fidare ciecamente"

Perché tutti facevano affidamento su di me per le questioni più delicate?

"Di quanto stiamo parlando?"
"Diecimila"

Avevo dei soldi da parte, certo, tra lo stipendio e degli extra avevo un bel gruzzoletto, ma non sarei arrivata a quella somma.

"Harold.. non so se riesco, non credo di averne così tanti"
"Fa lo stesso, tranquilla"
"Se vuoi chiedo a Zayn, mi invento che mi servono per chissà che cosa"
"No no lascia stare, resterò qui in cella"
"Ma.."
"Tutto a posto Sheila, ciao e grazie"

Ma in che cavolo di guai si era cacciato?!
Non potevo lasciarlo lì a marcire al fresco, staccai dal lavoro prima per andare a fargli visita, ma appena fuori dalla libreria incontrai Zayn.

"Stavo per venire a prenderti, lo stilista non c'era ed è saltato tutto"
"Bene"
"Dove stavi andando?"
"Oh, da nessuna parte, volevo solo prendere una boccata d'aria"

Mentire spudoratamente mi riusciva benissimo.

"Stai male?"
"Mi gira un po' la testa, forse è meglio se mi riporti a casa"

Camminammo fino al mio appartamento mano nella mano, come avevamo sempre fatto, mi dava sicurezza sentire le sue dita sfiorare le mie.

"Resta con me"
"Lo sai che non posso piccola, stasera c'è un party"

Da quando aveva accettato di diventare il nuovo volto della Dolce&Gabbana non aveva più tempo per me, che tra il lavoro e gli allenamenti notturni ero sfinita, tanto che mi addormentavo alla cassa.

"Allora a domani"
"A domani"

Lo guardai allontanarsi, se ne stava andando da me.
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Ehi!
Scusate se ho aggiornato in ritardo, ma una ragazza che conosco ha fatto un incidente in auto, ha solo 16 anni, ed è in coma, mentre gli altri sono tutti saliti al Cielo.
Che dire?
Rifugiarmi nella lettura è ormai quello che mi resta, quindi spero abbiate apprezzato anche questo capitolo!

Hope you liked it,
_Nightingale

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Capitolo 34
*** CARCERATO N°0196934 o MINACCE ***







Mi assicurai spiando dalla tenda che Zayn se ne fosse andato, poi presi il cappotto ed uscii di nuovo, inghiottita dalla fredda nebbia che da giorni era scesa su Londra.
La mia meta era dall'altra parte della città, perciò presi la metro e camminai per una decina di minuti, finché non vidi l'imponente edificio della stazione di polizia; all'interno c'erano persone che correvano da un corridoio all'altro, agenti in divisa che urlavano al telefono ed una fila di delinquenti appena messi in manette, non avevo mai visto un luogo più caotico di quello.

Chiesi informazioni all'unica donna che sembrava non essere troppo impegnata per anche solo rivolgermi la parola, mi portò in un grande ufficio dove compilai dei moduli, poi finalmente un giovane ragazzo mi accompagnò nella zona off-limits, dove venivano detenuti gli arrestati in attesa di essere trasferiti in un carcere vero e proprio.

"N°0196934, Harry Edward Styles, hai una visita"

Dalla cella buia si udirono dei rumori, alla luce artificiale prodotta dalle lampade a led faticai a riconoscerlo. Il viso segnato, gli occhi stanchi, lo sguardo assorto; spostò all'indietro i capelli ricci e mi fece uno di quei sorrisetti maliziosi per cui era tanto conosciuto.

"Che ci fai qui?"
"Secondo te?"
"Non cerco la tua compassione"
"Ed io non te la voglio dare"
"Perfetto"
"Harry andiamo, ti hanno arrestato!"
"Lo so"
"Dimmi almeno il perché"
"No"
"Allora posso anche andarmene"
Mi voltai verso la porta dandogli le spalle.

"No Sheila ti prego, non andartene!"

Sorrisi, sapevo che la psicologia inversa non avrebbe fallito.

"Sono entrato in un brutto giro"
"Harold.."
"Va tutto bene, credimi"
"Troverò i soldi, te lo prometto, ti tirerò fuori di qui"
"Sapevo che avrei potuto contare su di te"
"Per te ci sarò sempre"
"Grazie piccola"

Tutti mi chiamavano piccola, era forse il mio visino dolce ad ispirarli?

"Adesso però devo scappare"
"Zayn?"
"No.. Sasha! Dopo il lavoro domani torno, così ti racconto la mia condanna"

Si lasciò scappare una risata.

"Ti voglio bene"
"Anch'io Haz"

Non avrei voluto lasciarlo lì solo, ma il tempo scorreva veloce e non potevo tardare all'allenamento.
Corsi fino alla Rock sotto una leggera pioggiolina, arrivai stremata, e Sasha sembrava non voler avere pietà di me.

"Alle parallele, devi aggiungere uno scambio alla fine per prendere velocità, così riesci a fare il triplo invece del doppio"
"Stai scherzando vero?"
"Se vuoi rientrare nella squadra taci e non rompere, sennò la porta è quella!"

Ero stanca, stanca di dover sottostare alle sue rigide regole.
Mai un complimento, soltanto critiche.

Chi mi obbligava a restare?
A chi dovevo tutta quella fatica?
Nessuno.

Perché lo stavo facendo?
Per piacere personale?
Per vedermi su un podio con una fredda medaglia di metallo al collo?

Fin da piccola non avevo voluto altro, ma forse in vent'anni i miei sogni erano cambiati, e la ginnastica non faceva parte dei miei piani per il futuro.

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Guten Abend!
Eccomi tornata con un nuovissssimo capitolo xD
Che dire?
La prima parte, l'incontro con Harry, è piuttosto scorrevole: non sappiamo perhè sia in prigione, ma possiamo intuire che abbia un gran bisogno di Sheila, perchè non sa con chi confidarsi e a chi chiedere aiuto se non a lei.
Per quanto riguarda la seconda parte, ecco che anche Sheila entra in crisi; non riesce più a sostenere lo sforzo degli allenamenti serali, e scoppia. 
Credo succeda a tutti, ogni tanto, di toccare il limite e voler mollare tutto.
Che farà lei? Si arrenderà?
Fatemi sapere che ne pensate, al prossimo capitolo!

_Nightingale

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Capitolo 35
*** FEEL THE MUSIC INSIDE o IMPAZIENZA ***





"Allora?"
"Sei stronzo, ma nessun altro allenatore mi avrebbe dato una seconda chance"
"Appunto"
"Ma dovresti smetterla di propormi pazzie"
"A dire il vero ce ne sarebbe un'altra"

Lo guardai torvo, che aveva in mente?

"Sheila tu sei un portento, hai imparato a controllarti e a bloccare le emozioni, i progressi che hai fatto sono notevoli, ma non bastano"

Che intendeva?
Che era tutto inutile?

"Devi fare un ultimo piccolo sforzo prima di spiccare il volo: hai già vinto una medaglia al corpo libero, nessuno si stupirebbe se lo facessi di nuovo"
"Giusto, e quindi?"
"Se prendessi l'oro alle parallele o al volteggio non cambierebbe nulla, chiunque ci riuscirebbe"

Effettivamente, per quegli attrezzi una stessa atleta non restava mai campionessa in carica per più di due anni di fila.

"Devi battere la Herzegovna alla trave"
"Lo sai che è pura follia vero?"
"Prova a pensare, se riuscissi a conquistare il podio ti pregherebbero in ginocchio di tornare"

Dopotutto, per quanto fosse un'utopia, la cosa non mi stupiva affatto.

"E come pensi che ci riesca? Un 15 e 500 non si ottiene facilmente"
"Sheila, tu dai il meglio su quel tappeto perché diventi un tutt'uno con la musica, prendi le melodie e le fai tue, esprimi i tuoi sentimenti con le note, poche ginnaste ci riescono"
"Ma cosa centra con la trave?"
"Devi concentrarti a tal punto da sentirla dentro di te, farne parte, deve scorrerti nelle vene, e tu devi trarne energia e potenza, come per le diagonali"

Il suo ragionamento non faceva una grinza, bisognava soltanto metterlo a punto.

"Spiegati meglio per favore"
"Devi avere la canzone nella tua testa come se la stessi ascoltando per conto tuo con l'iPod, eseguire l'esercizio seguendo quel ritmo, raccontare la tua storia"
"Tutto qui? Devo semplicemente canticchiarmi la base?"
"Direi proprio di sì"
"Wow!"

Ma quella sera ero troppo stanca per iniziare una nuova avventura, così convinsi Sasha a lasciarmi tornare a casa.
La mattina seguente mi svegliai carica e nel pieno delle forze, lavorai senza sosta fino alle cinque poi chiusa la libreria corsi alla centrale di polizia da Harry, che mi attendeva impaziente nella sua cella umida.

"Temevo non arrivassi più"
"Avevo da fare, tipo lavorare per pagarti la cauzione"
"Sheila, te l'ho già detto che non devi"
"E io che lo faccio più che volentieri"

Mi chiese come stesse andando in libreria, mi spiegò poi del nuovo album in collaborazione con Liam prodotto dalla Syco, a parer suo avrebbe spopolato una volta uscito.
Parlammo per ore, ma alle otto non ebbi altra scelta che andarmene, Sasha mi aspettava alla Rock.

"Sheila un attimo, un'ultima cosa"

Che diavolo voleva ancora?
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Holaaa!
Ok, lo ammetto, questo capitolo fa un po' schifo:
tralasciando il discordo di Sasha, non avviene proprio un bel niente!
Vorrei però che vi concentraste bene sulle sue parole e sull'influenza che hanno/avrannno sulla nostra Sheila.
Ce la farà? Sentirà la musica dentro?
E soprattutto.. che vorrà Harry?

_Nightingale

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Capitolo 36
*** PRECISE ISTRUZIONI o TI DEVO UN FAVORE ***






Fece segno di avvicinarmi a lui, appoggiai le mani alle sbarre gelide e lo guardai negli occhi.

"Vai da Liam a Wolverhampton, raccontagli cosa mi è successo e fatti dare le chiavi del mio appartamento qui a Londra, entraci, nella libreria del soggiorno nel terzo scaffale c'è Utopia di Thomas Moore, aprilo a tre quarti, è una scatola; dentro c'è un pacchetto con una busta, portalo al Thames' Pub di Brixton, di' che è parte di Haz"

Ci pensai un attimo, la faccenda mi preoccupava sempre di più, ma non potevo abbandonarlo.

"Domani, andrò domani"
"Basta che tu lo faccia, è una questione di vita o di morte"
"Lo farò"
"Grazie infinite"

Lo salutai e me ne andai, presi la metro per Piccadilly e camminai fino alla Rock; le luci erano ancora tutte spente, ed era molto strano, Sasha era sempre più che puntuale e pretendeva che noi atlete facessimo lo stesso.
Mi riparai sotto la tettoia sul retro, faceva freddo ed il buio dominava su Londra, non c'era neanche una stella; a qualche minuto dalla mezzanotte finalmente vidi una figura dall'altro lato della strada, ma faticava a reggersi in piedi, zoppicava e perdeva sangue.

"Sasha!"

Gli corsi incontro e lo aiutai a camminare fino alla porta di'ingresso che subito aprii, per poi trascinarlo nel suo ufficio.
Alla luce vidi i tagli sulle braccia, il naso rotto ed un grande livido all'altezza dello stomaco.

"Sheila.."
"Non parlare, sprechi energie"

In infermeria trovai tutto il necessario per medicarlo, lo fasciai alla meno peggio, lo disinfettai in silenzio, per una volta ero io a "condurre il gioco".

"Mi hanno provocato e sai come sono fatto.."
Non era poi così scontato che uscisse illeso dalle risse, anche lui era umano come tutti noi.
Non potevo portarlo all'ospedale da sola, non senza l'auto, così pensai di chiedere aiuto a Zayn, ma era tardissimo ed ovviamente non rispose.

Presa dal panico iniziai a scorrere la rubrica, ma non sapevo chi cercare, Liam era dai suoi, Harry in carcere, Louis nel mondo dei sogni e Niall chissà dove.
Le mie ex compagne neanche potevo prenderle in considerazione, la maggior parte di loro mi avrebbe mandata a quel paese per averle svegliate; ad un tratto vidi il numero di Paul e mi si illuminarono gli occhi: effettivamente era l'unico uomo responsabile che conoscessi, esitai, ma alla fine lo chiamai.

 "Sheila?! È successo qualcosa a Zayn?!"
"Oddio no! Perché?"
"Chiami l'ex manager del tuo ragazzo nel cuore della notte, cosa dovrei pensare?"
"Lo so ma è un'emergenza"

Gli feci brevemente il punto della situazione e in dieci minuti ci raggiunse, caricò Sasha in auto e lo portò al pronto soccorso.

"Ti devo un favore, Paul"
"Tieni a bada Zayn"

 
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Macccciao!
Questa volta ho aggiornato in fretta, dai ;)
Nonostante il capitolo sia, ahimè, piuttosto breve, possiamo come sempre dividerlo in due parti: la richiesta di Harry e la rissa di Sasha.
Che ve ne pare?
Cosa troverà Sheila a casa di Harry, e come mai è così importante?
Fatemi sapere cosa ne pensate (per favore!) e ci vediamo al prossimo capitolo! ;)

_Nightingale

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Capitolo 37
*** WOLVERHAMPTON o TROPPA FIDUCIA ***








*la mattina seguente*

Mentre viaggiavo verso Wolverhampton chiamai la signora Sullivan per dirle che quel giorno non sarei andata in libreria causa problemi familiari; non avevo avvertito Liam del mio arrivo, speravo di trovarlo in casa, preferibilmente non con Danielle.
Per addolcirlo comprai due brioches in una pasticceria accanto alla stazione poi mi diressi verso l'indirizzo che mi aveva indicato Harry; bussai un paio di volte (erano le nove del mattino!) e dopo poco mi aprì Ruth, con una fetta di crostata alle mele in mano.

"Tu sei..?"
"Sheila, Sheila Denver! C'è Liam?"

Mi squadrò dalla testa ai piedi, chissà quante ragazze si erano presentate lì davanti fingendo di essere amiche del fratello.

"Mi spiace, hai sbagliato famiglia"

Forse Hazza avrebbe dovuto prevedere che sarebbe stato impossibile accedere a casa Payne.

"Ruth, chi è?"
"Un'altra fan che si chiama Sheila, ma tranquillo che se ne sta andando"
"NO! Fermala!"

Si fiondò in giardino in vestaglia, chiamandomi per nome.

"Aspetta, entra"
Sua sorella mi guardò dritta negli occhi piena di odio, probabilmente ero l'unica ragazza che era riuscita ad entrare nella loro cucina.

"Non qui"
Mi portò nella sua stanza al secondo piano, lontano dalle orecchie curiose della sorella.

"Scusa per come ti ho trattata, ma quando ho saputo che ti eri messa con Niall non ci ho più visto"
"Tranquillo, non sono qui per rinfacciarti questo"
"Immaginavo"
"Ti devo parlare di una cosa.."
"Ti ascolto"
"Hanno arrestato Harry, non so perché, non me lo vuole dire, nessuno lo sa e nessuno lo deve sapere"
"Oddio!"
"So che è difficile da credere ma.."
"Ti credo, mi fido di te"

Perché sempre tutta questa fiducia?!

"Mi ha mandata a prendere le chiavi del suo appartamento, devo fare una consegna per lui"
"Ci mancherebbe altro, vado a prenderle"

Scese non so dove lasciandomi sola; osservai l'ambiente spoglio, non avrei mai detto che ci dormisse lui lì: le pareti bianche, un semplice armadio in legno a due ante color noce ed un letto matrimoniale.

"Ecco prendi"
"Grazie infinite e scusa per il disturbo"
"Figurati! Sicura di non volere che venga con te? Da quanto ho capito la faccenda è alquanto sporca"
"Resta pure qui con la tua famiglia, me la caverò"
"E poi hai sempre Zayn"

Sì, ce l'avevo per modo di dire, non stavamo quasi mai insieme, ma era l'amore, spero, a tenerci ancora uniti.

"Certo, se vuoi te lo saluto anche"
"Perfetto!"

Erano le nove e mezza e mi aspettava una giornata terribile, dovevo intrufolarmi in casa di Harold ed avventurarmi per il quartiere più malfamato di Londra.
Non sapevo nemmeno se sarei arrivata viva a sera.



 
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BUONASERA!
Ho approfittato dell'uscita di Diana per passare un po' di tempo al computer ed aggiornare :)
Che ne pensate? (della canzone!)
Sheila (nonostante l'antipatia di Ruth) riesce a parlare con Liam, e ad ottenere le chiavi dell'appartamento di Haz.
Che succederà nel prossimo capitolo?
Riuscirà a trovare ciò che deve trovare?
Restate con me e lo scoprirete! xD

_Nightingale

 

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Capitolo 38
*** QUAL BUON VENTO o PER LINDA ***








Niall's POV


"Aaaaarrivo!"
Mi svegliai con il trillo del campanello, erano le due e mi ero addormentato sul divano per il riposino dopo-pranzo.

"Lou! Silvia! Che piacere!"
Non li vedevo dalla festa di beneficienza a cui ero andato con Sheila, non avevo più sentito nessuno da allora.

"Qual buon vento vi porta in Irlanda?" 
"Abbiamo un problema"
"Un grande problema" aggiunse Louis.

Li invitai ad entrare e ad accomodarsi in soggiorno mentre portavo loro qualcosa da bere; li sentii sussurrarsi qualcosa nelle orecchie, e camminando dietro di loro vidi che Liam li aveva contattati per messaggio dicendo che Sheila era stata da lui.
Non mi mancava particolarmente, o almeno fingevo che fosse così, il tempo che prima passavo con lei ora lo trascorrevo organizzando con Ed il suo prossimo tour, a cui avrei preso parte come chitarrista.

"Spero non sia una questione di cuore, sapete che io in amore non ne azzecco una"
Si lasciarono scappare entrambi una risata, c'era un motivo se nella band ero sempre stato io l'unico single!

"No no, anzi.."
Si presero per mano, iniziai a pensare che stessero per invitarmi al loro matrimonio.

"La sera della raccolta fondi alla O2 Arena.. diciamo che.. ci abbiamo dato dentro"

Non erano stati gli unici!

"E sai quanto sono sfigato io Nialler.."
Abbassai lo sguardo verso la pancia della sua ragazza e notai un leggero rigonfiamento, non ci potevo credere, era incinta!

"Voi due aspettate un.. b-bambino?!"
"Una femminuccia, per la precisione"
"Ma ma ma.."
"Ci serve il tuo aiuto per dirlo a Sasha"
"Vi ucciderà tutti, anzi, ci ucciderà tutti, me compreso!"

Stava per perdere una delle sue ginnaste migliori per il test-event, si sarebbe incazzato nero, minacciando di far abortire la povera Silvia.

"Ma no dai.."
"Ma perché proprio da me? Gli altri sono più esperti in queste cose"
"Sei l'unico che avrebbe capito senza fare storie"

Li guardai negli occhi, erano lucidi.

"Forza, si torna a Londra!"


.. .. .. .. 

 

Sheila's POV


"Porca carota, apriti!"

Con un calcio riuscii a spalancare la porta del grande appartamento, che assomigliava più ad un loft in centro a New York.
Tra le centinaia di libri che Harry aveva non fu semplice trovare Utopia, il terzo scaffale correva lungo l'intera parete.

"Eccoti!"

Lo vidi tra il Canzoniere e le Canterbury Tales; provai ad aprirlo ma le pagine sembravano incollate, poi mi ricordai che dovevo separarle più o meno a tre quarti.
Effettivamente all'interno vi trovai una piccolina scatolina scarlatta con una lettera sigillata a ceralacca; la tentazione di aprirla era forte, alimentata dal desiderio di scoprire in che guai si era cacciato Harry.
Presi il pacchettino e la busta e li infilai nella borsa, notando soltanto in quel momento una piccola intestazione nella grafia di Harold, "Per Linda".

Chi diavolo era questa Linda?!


 
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I'm back, bitches!
Scherzando, ditemi che avete ascoltato Midnight Memories, è assolutamente asdfghjkl ♥
Ad ogni modo, che ve ne pare del capitolo?
In particolare:
- della gravidanza di Silvia
- della decisione di Niall di aiutarli parlando con Sasha
- della lettera che Sheila trova a casa da Harry
Vi posso anticipare che questa Linda avrà un ruolo piuttosto importante.. specialmente nel seguito della Fanfiction!
Ora vi lascio alla lettura, se vi va lasciate una recensione!

_Nightingale
 
 

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Capitolo 39
*** UNA SOSIA DI TROPPO o OH CAZZO ***






Scesi dalla metro alle sette, il sole era già tramontato e la notte stava calando sulla città.
Faceva piuttosto freddo, mi strinsi nel cappotto e mi incamminai verso Brixton; abitavo a Londra da sei mesi (mese più, mese meno) ed avevo sempre evitato quella zona, era un quartiere di delinquenti e spacciatori, non per niente veniva chiamato il Bronx londinese.
Provavo la stessa sensazione di insicurezza di quella notte a Boulder, quando Hazza mi aveva salvata da un assalitore senza caste intenzioni; mantenevo un passo veloce, volevo fare il tutto il più in fretta possibile, per riuscire a prendere l'ultimo bus, quello delle otto, che portava a Piccadilly.

Nel buio intravidi un'insegna lampeggiante, che intuii fosse quella del Thames': ero giunta a destinazione.
Dall'esterno vidi alcuni vecchiotti seduti sui lunghi tavoli di legno con grossi boccali di birra, sembravano brilli, ma non pericolosi, perciò entrai e mi avvicinai al bancone, dove una ragazza (probabilmente l'unica cameriera) mi stava dando le spalle.

"Mi scusi, devo consegnare questo da parte di.."

Si voltò, e restammo entrambe a bocca aperta dallo stupore.
I capelli corvini che arrivano sotto le spalle, il viso dolce, il naso piccolo, gli occhi grandi e azzurri.

Sembravamo l'una la copia dell'altra.

".. Haz"
Lasciai il pacchetto e la lettera sul bancone e corsi fuori dal pub, non capivo, come potevamo assomigliarci così tanto?!
E cosa centrava lei con Harry?!
Avevamo un conto in sospeso, corsi alla centrale di polizia e pretesi di vederlo anche se fuori dall'orario di visite, non mi importava, dovevo far luce su quella storia.

"HARRY EDWARD STYLES CHE DIAVOLO MI STAI NASCONDENDO?!"
"Stai calma Sheila! Che è successo?"
"Che è successo?! Ho visto Linda!"
"Oh cazzo"

Lo guardai attentamente stringendo gli occhi, era visibilmente preoccupato, ma il motivo mi restava sconosciuto.

"L'ho incontrata per caso, l'estate scorsa, a Sheffield, all'inizio ho pensato che fossi tu così l'ho rincorsa per metri, ma mi ha detto che stavo sbagliando persona; la somiglianza tra voi era così impressionante che mi sono messo ad indagare, risalendo ai tuoi genitori biologici"

Non avevo mai detto a nessuno di essere stata adottata, neppure a Zayn o a Josh, come poteva saperlo?

"Nella scatolina c'è una collana di tua madre che ho comprato qualche tempo fa al banco dei pegni a Nottingham, è come quella che indossi tu"

Istintivamente portai la mano al collo per toccare la catenina dorata a cui era appeso il simbolo dell'infinito, l'unico gioiello che indossavo durante le gare, nonostante non fosse permesso.
Il freddo metallo mi fece tornare alla realtà, ma non ero pronta a ciò che stavo per sentire.

"È tua sorella, Sheila"


 
-----------------------
 
COLPO DI SCENA!
Ve lo aspettavate? Io no, quando l'ho scritta xD
Seriamente, Linda ha un'importanza unica in tutta la trama!
Certo, Sheila lo scopre in un modo non decisamente consono, ma vabbè.
Vorrei ringraziare tutti quelli che l'hanno inserita tra le preferite/seguite/ricordate, siete tantissime!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto,

_Nightingale 

PS: avete ascoltato Midnight Memories? Per adesso le mie preferite sono Little White Lies, Strong, Story Of My Life e You & I ♥

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Capitolo 40
*** CAPITOLO INTROLOGICO o CAPITOLO PSICOSPETTIVO ***





Io..

Linda..

Sorelle.
Mi aggrappai alle sbarre della cella in fronte a me per non cadere, avevo sempre temuto potesse arrivare un momento del genere nella mia vita.

"Lei non lo sa e non lo deve sapere, non ne siamo pienamente certi"
"Siamo?!"
"Io e tua madre"
"Ecco perché è venuta qui a Londra! Per portarmi via da lei!"
"Proprio così"
"Ma che senso ha? Non poterla conoscere, intendo"
"Lo farai Sheila, ma non ora, devi pensare al test-event e alle Olimpiadi"

Aveva ragione, l'allenamento!
Me n'ero completamente scordata!



*alcune settimane dopo*

Avevo passato gli ultimi tempi tra la Rock e la libreria, imponendomi di non andare a trovare Harry in carcere e cercando al contrario di passare ogni minuto libero con Zayn.
Avevo bisogno di lui come non mai, alla gara mancava pochissimo e ne voleva la mia intera carriera, la tecnica di Sasha sembrava funzionare, alla trave ero migliorata moltissimo in un lasso di tempo decisamente breve.

Non avevo cercato Linda perché ancora faticavo a credere di avere una sorella, non avevo chiesto spiegazioni a mia madre e non lo avevo raccontato a nessuno, ero ancora troppo sconvolta per la scoperta.
Tra le altre strane notizie, Silvia aveva inspiegabilmente rinunciato al test-event lasciando quindi il posto ad Eleanor (meno brava di lei, lo devo dire), l'intera palestra era ancora all'oscuro dei miei allenamenti notturni, perciò la maggior parte delle atlete e dello staff credevano che avessi mollato e puntavano tutto su di lei, ma si sbagliavano, perché ci stavo mettendo anima e corpo.

Competere qui a Londra mi avrebbe certamente aiutata, con il sostegno della mia vecchia squadra e dei miei numerosi amici, ma mi spaventava ancora l'idea di dover tentare la sorte alla trave, giocandomi lì il tutto per tutto, scommettendo su una teoria mai messa in pratica.
In un'intervista la Herzegovna aveva affermato che se prima era imbattibile, lo sarebbe stata ancora di più, dal momento che aveva reso il suo esercizio ancora più difficile; non che il mio fosse da meno, ma io per lei ero sempre stata una bambina che giocava a fare la ginnasta.
Peccato che non sapesse ancora con chi aveva a che fare.

Perfino Zayn (che non aveva mai mostrato interesse nella mia ginnastica) era arrivato a dire che una minima possibilità ce l'avevo, che sarei potuta tornare capitano della nazionale e che sarei andata alle Olimpiadi, ormai io stessa avevo imparato a credere in me, specialmente con l'aiuto di Ed, che, tra gli ultimi preparativi del tour e gli eventi promozionali, ogni tanto trovava il tempo di farsi una chiacchierata con me.
Mi ero fatta promettere che sarebbe venuto a fare il tifo per me, nonostante il volo per Tokyo, dove sarebbe stato il primo concerto, partisse una manciata di minuti dopo.

 
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HOLA!!
Tutto questo sole mi mette decisamente di buon umore ;)
Anyway, che ne pensate del capitolo?
Vi annuncio che questo é l'inizio della fine.
Eh sì, stiamo per giungere al termine!
Vi prego di restare con me e Sheila fino all'epilogo, per me è veramente importante ♥
Buona lettura,

_Nightingale

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Capitolo 41
*** DICHIARAZIONE DI CORRESPONSABILITÀ o TAGLIA, JACK! ***





“Compili questo, questo e questo qui sotto, poi una firmetta lì in basso nella dichiarazione di corresponsabilità”

La signorina mi porse la penna e tornò a lavorare al computer; la Federazione Ginnastica mi aveva convocata per chiarire la mia iscrizione al test-event dal momento che, non facendo più parte della Nazionale, la mia partecipazione era alquanto discutibile.

“Perfetto, eccoti il pass per entrare ed i moduli per la giuria”
Infilai i fogli nella borsa.

“E per quanto riguarda la divisa? Mi darete quella nuova come quella di Eleanor?”
Fece spallucce, evidentemente la sua preparazione al mio caso era piuttosto limitata, il che significava che mi sarei dovuta arrangiare.

Fuori splendeva un sole che spaccava le pietre, il cielo era limpido e gli uccellini cinguettavano felici sui tetti degli edifici della città.

“Fatto? Tutto a posto?”
Annuii a Zayn che mi prese la mano, conducendomi verso il parcheggio pubblico.

“Dobbiamo per forza andare in macchina? C’è una bellissima giornata”
Lo guardai con gli occhi da cerbiatto, sapevo che non avrebbe resistito, erano la mia tattica vincente da una vita.

“E va bene, niente auto, cammineremo!”

Gli stampai un bacio sulla guancia per ringraziarlo.
Passeggiammo un po’ per il centro storico, fermandoci ogni tanto per una foto o degli autografi, ormai eravamo l’uno più famoso dell’altra; ad un certo punto tra il caos cittadino udii una voce che conoscevo fin troppo bene: l’avrei riconosciuta tra mille, acuta, squillante ed in cerca dello scoop del secolo.

“Ma guarda qui chi abbiamo! Sheila Denver e Zayn Malik! Jack, stai registrando tutto vero?”

Vi presento Sophie Sòftic, la giornalista scandalistica più temuta nell’intero Regno Unito, colei che aveva distrutto la mia autostima confidandomi in mondovisione il tradimento del mio ragazzo con Perrie.

“Allora tesoro, raccontaci, sbaglio o hai liquidato in fretta il povero Niall Horan? E la Edwards, lasciata in modo così maleducato”

Non l’avevo liquidato, se n’era andato lui, lui di sua spontanea volontà, lui mi aveva obbligata a fingere di essere la sua ragazza, lui si era sentito preso in giro, lui mi aveva abbandonata nel momento del bisogno, lui aveva messo fine alla nostra più che amicizia, ma era lui a mancarmi tantissimo..
Era vero, amavo Zayn alla follia, ma nel mio cervello la finestra sul bel biondo era ancora aperta, e non sembrava volersi chiudere.

“Non ho niente da dire, ma forse tu puoi raccontare al tuo pubblico i benefici del lifting alle labbra”
Scoppiai a ridere e proseguii per la mia strada, mentre la sentivo urlare a Jack di tagliare la scena.

E mi stupii a desiderare di poter fare lo stesso con alcune parti della mia vita.


 
-----------------------
HELLO!
Che bello, è sabato pomeriggio ;)
Stasera che fate? Io vado ad una festa u.u
Seriamente, torniamo a noi:
Capitolo piuttosto di passaggio, un preludio a ciò che sta per succedere!
Sheila e Zayn incontrano Sophie, la giornalista, che subito chiede loro di Perrie e Niall.
Che ne pensate? Ha fatto bene la ragazza a risponderle così?

Baci,
_Nightingale

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Capitolo 42
*** ATTEGGIAMENTO DI SFIDA o UNA NUOVA FAMIGLIA ***







“Allora io vado”
“Ci sentiamo stasera” 
“Ti amo piccola”
 “Anch’io, e non sai quanto”

 Salutai Zayn con un bacio sulla punta del naso e lo guardai allontanarsi, aveva un photo-shoot per Vogue. 
Ero sempre stata abituata alla sua fama, ma non riuscivo più a gestire la mia e la sua messe insieme, tra impegni miei e impegni suoi risultava difficile anche solo vedersi dieci minuti dopo pranzo, e quel pomeriggio ne era un tipico esempio. 
Mi incamminai verso la stazione di polizia immersa nei miei pensieri filosofici, l’incontro con la Sòftic mi aveva fatto pensare, convincendomi ad affrontare Harry  una volta per tutte.
Gli agenti della centrale ormai mi conoscevano bene, non mi chiesero chi volevo vedere, mi portarono direttamente alla sua cella fredda ed umida. 

“Che ci fai qui? Mi sembrava di aver capito che sei arrabbiata con me”
"Non l’ho mai detto”
“Il tuo viso parla per te” 
“Pfff” 

Lo guardai sotto la flebile luce, sembrava addirittura invecchiato dall’ultima volta che gli avevo fatto visita, le fossette gli avevano scavato le guance ed i morbidi ricci erano diventati paglia. 

“Ti ripeto la domanda, che ci fai qui?” 
“Volevo parlare” 
“E di cosa?” 
“Linda” 

Fece finta di non aver sentito e si sedette sulla branda, in fronte a me, con atteggiamento di sfida. 

“Ora chi è l’odioso eh?” 

Tanto faticavo a sopportare il suo ego tanto lo consideravo il mio migliore amico.
Attesi una risposta, ma non arrivò. 

“Come vuoi” 
Mi alzai dalla sedia e me ne andai, delusa dal suo comportamento profondamente infantile. 

Mi fermai per firmare il registro presenze, pratica obbligatoria, ed uscendo dalla stanza la vidi lì, sulla porta, i capelli al vento e gli occhi spaesati. 
Cavolo, eravamo veramente due gocce d’acqua! 

“Linda?!”

 Si mosse per andarsene, ma la bloccai.
“Non puoi scappare tutta la vita, devi affrontare la realtà prima o poi” 

Mi guardò attentamente, abbozzando una specie di sorriso. 

“La realtà la affronto già ogni giorno”
“Allora per quale assurdo motivo hai paura di me?” 
“Perché ho paura di diventare invidiosa, tu sei stata adottata, io ho vissuto in orfanotrofio fino a due mesi fa”
“Ma no dai,  poi come sai che sono stata adottata?” 
“Ho sempre saputo di avere una sorella, e poi ho conosciuto quell’Harry..” 
“E ti sei decisa a chiedere spiegazioni” 
“Esatto” 
“Linda, ascolta.. sarò al test-event dopodomani, se ti va fai un salto” 

Ci pensò un attimo, poi inaspettatamente rispose, con tono sicuro, come se sapesse perfettamente di fare la cosa giusta. 

“Sei una ginnasta vero?” 
“Ehm sì, sono andata anche ai mondiali” 
“Lo so, ho letto di te in tutti i giornali” 

Quindi qualcosa di me lo sapeva, era un buon inizio! 

“Poi mi hanno cacciata e adesso devo riprendermi la fascia da capitano” 
“Ce la farai, ne sono certa” 

Fino a dieci minuti prima mi odiava, adesso mi confidava di credere in me? 

“Lo spero” 
“Never say never baby” 
“Justin?” 
“Taylor” 
“Sai che la conosco?” 
“Me la presenti?” 
“A patto che tu entri a far parte della mia vita” 
“Ci sto!” 

Scoppiammo a ridere, insieme, avevo trovato una nuova famiglia, e stavolta non avevo intenzione di perderla.


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I'm back!
Che dolci, finalmente si sono parlate e hanno chiarito ♥
Che ne pensate del capitolo?
Ha fatto bene Sheila a fermare Linda?
E il comportamento di Harry?

_Nightingale

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Capitolo 43
*** IMPROVVISARE o CONFESSIONI TIME ***





Quella sera avrei avuto l’ultimo allenamento con Sasha, mi incamminai verso la Rock ripensando a tutto quello che avevo vissuto lì dentro, dal conoscere Danielle alle selezioni al passare la notte con Niall, le risate ma i tanti pianti, la gioia ma anche la paura.
Una lacrima mi bagnò la guancia, l’asciugai con la manica ed entrai in palestra, dove Sasha mi aspettava (come sempre) nel suo ufficio.

“Non smetterò mai di chiedermi come tu possa essere così sensibile ed affezionata ai ricordi”
“Fa parte di me”
“Ed è ciò che ti rende meravigliosamente speciale”
“Grazie”
“Forza, vai a prepararti”

In realtà ero già pronta, ma ne approfittai per correre in spogliatoio a sciacquarmi il viso, giusto per svegliarmi un po’ fuori.
Raccolsi i capelli in uno chignon un po’ alla cazzo ed iniziai a riscaldarmi alla sbarra, ma il mio allenatore mi fermò; accese lo stereo e dopo tre secondi partì sparata a tutto volume Another World.

“E questa?!”
“Balla Sheila, libera la mente e balla”

Un po’ confusa accennai dei movimenti scoordinati, mi aveva colta alla sprovvista, ma più ascoltavo la canzone più la musica entrava dentro di me guidando fluidamente il mio corpo.

“È questo che intendo, non serve ripetere la stessa routine all’infinito! Sei perfetta anche quando improvvisi”

Perfetta?
Era questo che pensava di me?
Per una ginnasta era un complimento unico nel suo genere.

 “Perché Silvia ha rinunciato? Era l’occasione della sua vita”
“Quando ti dicevo di stare attenta a mescolare amore e lavoro.. è rimasta incinta”
“Oh”

Non so perché, ma la notizia non mi stupiva affatto, come se in qualche modo me lo aspettassi.
Aveva trovato la sua anima gemella, e stavano per coronare il loro sogno d’amore, buon per loro.

“Hanno mandato il biondo a dirmelo”
“Niall?”
“Credo di sì”

Vigliacchi, avevano paura della sua reazione.

“Sai, la mattina delle selezioni per i mondiali, quando la mattina ci hai trovate qui prestissimo.. la notte l’avevo passata con lui”
“Lo so, lo so”
“E come?”
“Le telecamere di sicurezza” 
“Quindi ci hai visti..?”
“No, ho mandato avanti il nastro!”

Sorrisi, non so cosa mi avesse spinto a farlo, ma sentivo un bisogno immenso di confidarmi.

“Dai vai a casa, domani rilassati e stai tranquilla, ci vediamo sabato direttamente là”
Presi le mie cose e me ne andai, avvolta nel buio stellato.

Forse avrei dovuto chiamare Silvia, ma no, non mi andava, nel silenzio del mio appartamento non avevo voglia di assistere a tragedie familiari, di problemi ne avevo già abbastanza di mio.
Per distrarmi mi attaccai al computer, di dormire non se ne parlava, avrei potuto chiamare Josh, ma preferivo lasciarlo fuori dall’intera questione.
Passai in rassegna l’elenco dei contatti online di Skype, chattare sembrava essere la cosa che più volevo al mondo; tra Liam, Taylor e Zayn avevo l’imbarazzo della scelta, ma il puntatore del mouse si fermò su un nome solo.

“No Sheila, non farlo”

Chiusi tutto e me ne andai a letto.

 
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HELLO!
Wow, siamo già al capitolo 43!
Che dire?
Pubblicare mi è piaciuto un sacco, e non vedo l'ora di concludere con voi questo percorso ;)
Per quanto riguarda Sheila, non che le sia successo qualcosa in particolare.. diciamo che in questa parte si sofferma sui ricordi, e sul concetto di perfezione :)
Quale sarà il nome di Skype?
E come procederà la storia?

Lasciatemi una recensione, baci,

_Nightingale

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Capitolo 44
*** TUTTO TROPPO TRANQUILLO o PROPOSTA INDECENTE ***





Il giorno seguente passai in libreria per parlare con la signora Sullivan; nel caso in cui fossi stata riammessa in squadra ne avrei più potuto lavorare per lei, e mi sarebbe dispiaciuto moltissimo.
Mi disse di stare tranquilla e mi regalò alcuni pezzi da collezione come ringraziamento per tutto ciò che avevo fatto per lei; non era un addio, anzi, ma mi rattristavo all’idea che tutta la mia vita dipendesse da quella fottutissima tavola di legno.
Il pomeriggio speravo di uscire con El e Martina come ai vecchi tempi, ma mentre l’ultima aveva rifiutato educatamente inventando impegni dell’ultimo minuto, la prima neppure si era degnata di rispondermi: aveva iniziato a considerarmi una sua rivale.

Di starmene a casa proprio non mi andava, così chiamai Zayn per invitarlo da me, ma lui propose di uscire a cena; alle sette in punto spaccate si presentò alla mia porta con un mazzo di rose, lo conoscevo come le mie tasche, aveva qualcosa in mente, qualcosa di speciale.

“Dove mi porti?”
“Sorpresa”
“Amore?”
“Sì?”
“Sei uno stronzo”

Mi tirò a se baciandomi con passione e trascinandomi verso la sua auto.
Il ristorante non era troppo distante dal mio appartamento, ci era stato riservato un tavolo nascosto da un separé per proteggerci dagli sguardi incuriositi dei clienti che ci fissarono dalla prima portata al dessert, tanto che non vedevo l’ora di andarmene.
Non parlammo molto, era tutto estremamente e stranamente troppo tranquillo, non avevamo mai deciso così sul momento di cenare fuori, tantomeno in un locale così esclusivo, ero sempre più convinta che ci fosse qualcosa sotto.

“Andiamo da me?”

Annuii e lo seguii verso il suo fuoristrada, che in pochi minuti ci portò a destinazione.

“Eccoci”
“Finalmente un po’ di pace”

Si sedette sul divano ed io su di lui, adoravo stare sulle sue gambe, mi faceva sentire sua.
Lo sentii armeggiare con qualcosa nella tasca della giacca, i preservativi li teneva nel cassetto del tavolino di fronte a noi, quindi non aveva in mente una notte di fuoco, e la faccenda mi intrigava sempre più.

“Sheila, mi ami?”
“Certo che sì”

Era vero, ciò che provavo per lui era un sentimento innato ma allo stesso tempo nuovo.

“Ti ho voluta fin dal primo giorno, quando ti ho conosciuta, prima che ti trasferissi negli USA”
“Anch’io amore”
“So che sei agitata per domani, che hai paura, che hai la testa tra le nuvole e che dalla gara dipende la tua intera carriera, ma ce la farai, ne sono certo”
“Incrociamo le dita”
“Ma proprio per questo ho deciso di anticipare tutto a stasera”
“Tutto cosa?”

Si alzò e si mise in piedi davanti a me, sudava freddo.

“Piccola, ieri non sono andato al photo-shoot per Vogue, ma da Cartier”
Mi prese tremante la mano, sembrava essere una questione di vita o di morte, e non capivo perché.

“Zayn, ma che diavolo..?”

Tirò fuori una scatoletta da dietro la schiena, simile a quella che avevo dato a Linda da parte di Harold, iniziai ad ansimare, speravo non stesse per fare ciò che credevo.

“Sheila, mi vuoi sposare?”


 
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“Sheila, mi vuoi sposare?”
E questo chi se l'aspettava?
Spero di avervi sorprese e sconvolte lol
Seriamente, che ne pensate?
Che sia stato forse troppo frettoloso, o imprudente?
Ma ciò che importa di più.. accetterà Sheila disposarlo?

_Nightingale



(Per trovare una cazzo di foto di Zayn ci ho messo un'ora, mi uscivano tutte tranne le sue, e trovarne una senza Perrie è stata un'ardua impresa! We♥It ti odio!)

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Capitolo 45
*** WORDLESS o LA NOTTE È GIOVANE ***







“Sheila, mi vuoi sposare?”


Le sue parole rimbombarono nella mia mente prima che riuscissi a realizzare che stava succedendo.

“Lo so che è presto piccola, ma volevo fare le cose con calma”

Propormi di sposarlo la sera prima del giorno più importante della mia vita era fare le cose con calma?!
Come gli era saltato in mente?!
Stava facendo a gara con Lou per la famiglia improvvisata più alla meglio?!
Mille pensieri e mille domande affollarono la mia testa che smise di funzionare, per la prima volta in tutta la mia vita ero rimasta, completamente, senza parole.

“Zayn, io.. non so, insomma mi sembra tutto così irreale, abbiamo una vita davanti”
“Sheila..”

Me ne andai di corsa, prima che potesse aggiungere altro, indecisa sul da farsi; mi trovavo divisa in due, da una parte avrei voluto tornare da lui ed urlargli che era la cosa che volevo di più al mondo, dall’altra lo avrei preso volentieri a schiaffi, e nonostante fossi distante ormai chilometri dal suo appartamento continuai a correre, per cancellare l’immagine impressa nei ricordi che piano piano stava riaffiorando, lui che baciava Perrie allo stadio di Bradford.
Improvvisamente iniziai a chiedermi come avessi potuto fidarmi di lui dopo il tradimento: appena si era sentito in colpa ero piombata di nuovo tra le sue braccia, ed ora mi ritrovavo con una proposta di matrimonio in sospeso; sapevo che avrebbe cercato di raggiungermi a casa, perciò andai nel luogo che a Londra più mi aveva protetta, Hyde Park.
Era certamente l’ultimo posto dove mi avrebbe cercata e tra i suoi cespugli sarei stata al sicuro, o almeno così pensavo.

Camminai fino ad una panchina sotto le fronde di un salice, l’unica illuminata da un lampione.
Mi presi la testa tra le mani sperando di trovare in fretta una soluzione che non prevedesse l’espatrio o peggio ancora il suicidio; il Big Ben rintoccò la mezzanotte, nove ore e sarebbero iniziate le finali di specialità.
Nel parco regnava il silenzio, interrotto dall’abbaiare dei cani o dai passi di qualche sventurato visitatore: ne vidi arrivare uno, le mani in tasca ed il passo sostenuto, mi guardai attorno e feci finta di niente, avevo ben altro a cui pensare.
Dopo un paio di minuti però mi resi conto di non aver sentito il rumore prodotto dalle suole di gomma sul terreno bagnato poco più avanti, iniziai a spaventarmi, lentamente alzai lo sguardo e lo trovai in piedi davanti a me, che mi osservava divertito.

“Sheila?”

Come conosceva il mio nome?
Lo guardai meglio sotto la debole luce della lampadina a basso consumo, gli occhi blu, i capelli biondi, il viso dolce..

“Niall!”
“Che ci fai qui in piena notte tutta sola?”
“Io.. ehm, Zayn”
“Capisco”
“E tu?”
“È una lunga storia”
“Abbiamo tutta la notte"

 
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BUONASERA!
Che bello, qui ha nevicato ♥
Mentre pattinavo sulla pista ghiacciata mi sembravo Sheila che scappava da Zayn u.u
Che ne pensate del capitolo?
Ve la sareste aspettata una reazione del genere da parte della ragazza?
E Niall? Che credete succederà con lui?
Lasciatemi una recensione, bye!

_Nightingale


UN GRANDISSIMO RINGRAZIAMENTO A HOLAOLI E LONDON_THANKS! SIETE FANTASTICHE RAGAZZE!

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Capitolo 46
*** YOLO (YOU ONLY LIVE ONCE) o PIÙ CHE AMICI ***






"Ed ti ha detto che domani partiamo per il Giappone?"
"Sì, ma mi ha promesso di venire a fare il tifo per me prima"
"Allora ce l'hai fatta.. intendo, provi il tutto per tutto"
"Direi di sì, ma aspetta, perché mi stai parlando? Abbiamo litigato se non ricordi"
"È scientificamente impossibile tenere il muso ad una come te"

Riusciva sempre a farmi arrossire.

"Ma mi devi ancora dire perché sei qui"
"Sono in crisi ed avevo bisogno di pensare, tutto qui! Ora tocca a te"
"Zayn mi ha chiesto di sposarlo"

Si sedette accanto a me guardando dritto avanti oltre l'orizzonte, senza commentare, e questo non mi piaceva proprio per niente.

"Niall?"
"Dimmi"
"Ho tanta paura"

Passò il braccio sulle mie spalle per attirarmi a sé, accarezzandomi i capelli per tranquillizzarmi, sussurrandomi dolci parole.

"Andrà tutto bene piccola"
"Non è vero, farò un disastro e la giuria mi riderà in faccia"
"Guardami, io credo in te"
"Sei l'unico"
"E anche Zayn, altrimenti non ti vorrebbe mettere un anello al dito"
"E se non fosse la cosa giusta? Se mi ritrovassi sposata con un uomo che non fa per me? Se tra vent'anni mi pentissi della mia scelta?"
"La solita pessimista! Non ho mai visto nessuno amarsi come vi amate voi due"
"Spero tu stia scherzando, ci siamo fatti le corna a vicenda"
"Ti ricordi quella sera? È cominciato tutto proprio su questa panchina"
"Ne sei certo?"
"Vedi questa? L'ho fatta io"

Indicò un'incisione nel legno umido.
 YOLO.

"Che vuol dire?"
"You Only Live Once"
"Carpe diem"
"Non volevo lasciarti sfuggire"
"Che intendi?"
"Niente, lascia perdere"

Incrociai il suo sguardo e ricordai come mi ci fossi persa più volte pochi mesi prima, l'ultima la notte del Red Nose Day.

"Come vuoi"
"Blatero cose senza senso stasera, non ci badare"
"Io lo faccio sempre!"

Con la mano mi sfiorò la gamba, bastò un decimo di secondo per farmi avvampare.

"Ti voglio bene"
"Anch'io scemo"
"Forza, ti riaccompagno a casa"

Il tragitto verso Becket St. mi sembrò infinito, ma allo stesso tempo mi stupii di quanto in fretta eravamo giunti sul mio pianerottolo; parlare con Niall mi confortava e mi metteva sempre di buon umore, proprio quello che ci voleva per affrontare al meglio la giornata di gare che mi aspettava.

"Allora buonanotte, e in bocca al lupo"
"Crepi! Buon viaggio, vedrai che Tokyo ti piacerà"
"Mi mancherà Londra"
"Anch'io quando mi sono trasferita all'inizio avevo nostalgia, ora non tornerei a Boulder per tutto l'oro del mondo"
"Io qui tornerei subito, ma per te"

Che diavolo stava dicendo?!

"Gli amici si ritrovano sempre alla fine"
"E gli amici speciali? Quelli di cui non si può fare a meno?"

Immediatamente pensai a Josh, Danielle, Harry, Eleanor e Silvia.

"Quelli si perdono"
"Io non ti voglio perdere però"
"Quindi mi consideri un'amica speciale?"
"Più che speciale Sheila, io credo di.."

Chiusi la porta tra noi prima che terminasse la frase, e nella tranquillità del mio appartamento iniziai a piangere, lasciandomi cadere a terra.
Che diavolo voleva dire con quella frase?




 
-------------------
Già, che diavolo voleva dire con quella frase?
Avete qualche idea?
Stavolta ho deciso di partire diretta con le domande lol
Sheila che parla con Niall.. uhm.. la rivincita delle Neila Shippers! xD
Non so voi, ma a me questa scena ricorda un sacco quella di un film in cui due amici del liceo si ritrovano dopo secoli, e scoprono che nonostante il tempo passato e l'aver preso strade diverse, sono ancora lì, insieme
Non doveva uscire una cosa quasi romantica, ma vabbè, pazienza!
Lasciate una recensione, ci vediamo al prossimo capitolo!

_Nightingale

(Vi piace Harry Potter? Passate da _Fred_ è l'account della mia migliore amica)


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Capitolo 47
*** QUESTIONE DI STILE o SPACCARE IL CULO A TUTTI ***




Mi svegliai con i raggi del sole che illuminavano la mia stanza, i poster appesi alle pareti ed una strana sagoma tridimensionale che frugava nel mio armadio.

“Alla buon’ora!”
“Silvia?! Che diavolo ci fai qui? E come sei entrata?”
“Dimentichi che questa una volta era anche casa mia, bellezza
“Dovrò far cambiare la serratura, me l’hai già fatta sotto il naso due volte”

Sbadigliai ed uscii dalle lenzuola, avevo un’oretta per prepararmi alla meglio.

“Ti ho già fatto la borsa ma non ho messo dentro il body perché ero indecisa tra quello blu e quello rosso con le borchie”
“Butta dentro tutti quelli che trovi in giro, sceglieremo là”
“Okay, in cucina è già pronta la colazione”
“Sarai una mamma fantastica”
“Dici?”

Si accarezzò il pancione che iniziava a diventare evidente, avrei dovuto farci l’abitudine.

“Ti ho portato la mia divisa, ti starà un po’ stretta, ma almeno sarai come Eleanor”
“Silvia non ce n’era bisogno.. metterò quella vecchia”

Indicai la felpa sulla sedia, ma lei fece segno di no con la testa.

“Non avrai intenzione di mettere quella schifezza! Abbiamo comprato questa per te all’Abercrombie”
Mi porse un blazer blu con i profili bianchi di jersey, il tipo di giacca che io non avrei mai scelto.

“Davvero, non dovevate disturbarvi tanto”
“E non pensare di uscire di casa con i pantaloni della tuta e quelle scarpe orrende, ho trovato sepolte nel guardaroba queste bellissime Converse”

Non le indossavo da una vita, ma avrei messo di tutto pur di farla tacere.

“Direi che Martina ti ha istruita bene”
“Oh sì!”

Scoppiamo a ridere ed insieme uscimmo nella Londra mattutina che ancora si doveva destare totalmente.
La metro in una decina di minuti ci portò alla North Greenwich Arena; dall’ultima volta che ci ero stata, alla cena di beneficienza, si era trasformata radicalmente: ventimila posti a sedere per gli spettatori, quattro megatabelloni per i punteggi e degli attrezzi da far invidia a quelli olimpici.

“Forza, vai a prepararti che io ti aspetto qui”
“Ci vediamo tra poco, non perderti eh”

Nello spogliatoio tra ragazze provenienti da ogni parte del mondo e di ogni nazionalità proprio El incrociai, ma lei finse di non vedermi e tornò a raccogliersi i capelli, dandomi le spalle; io, d’altro canto, la ignorai allo stesso modo ed indossai il body “delle occasioni speciali”, bianco e nero con le maniche lunghe e decorato con strass rossi e dorati, mi truccai elegantemente con molta cura e sistemai lo chignon che come sempre pendeva da un lato.

“Sei a dir poco sexy”
“Silvia! Pensa piuttosto a cercare Sasha”
“Eccolo, l’ho visto! Là infondo vicino alla trave”

Lo raggiungemmo a bordo campo e le dissi che poteva pura andare da Lou sugli spalti, da quel momento avrei dovuto fare tutto da sola, e la cosa non mi dispiaceva affatto.

“Sheila, sei pronta?”
“C-credo di sì”
“No piccola, non esistono vie di mezzo nella ginnastica”

Guardai negli occhi il mio allenatore e ricordai come all’inizio ci odiassimo a vicenda, e di come piano piano avessi capito che senza di lui non sarei andata da nessuna parte, perché il suo sostegno era quello che mi serviva per credere in me stessa.

“Sì, sono pronta, pronta a spaccare il culo a tutti”


 
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E noi? Noi siamo pronte? Pronte ad accompagnare Sheila in quest'avventura?
Io sì, e lo sarò sempre, perchè lei è la mia metà ♥
Apparte questo (lo so che si scrive staccato ma mi piace così!) che ne pensate del capitolo?
Vi sareste aspettati il ritorno di Silvia?
Ah sì, l'immagine in alto è più o meno il look che ha preparato per l'amica, questo è quello esatto
http://www.polyvore.com/londons_preolympics_test_event/set?id=106638651#fans
Lasciate una recensione che mi farebbe molto piacere, ora mi dileguo, bye bye!

_Nightingale


[
http://weheartit.com/entry/68021445/in-set/13682688-ff?context_user=sheiladenver immagine che mi piace tantissimo per le due amiche]
PS: probabilmente non aggiornerò prima di sabato/domenica, perchè questo sarà un weekend di proteste e manifestazioni anche nella mia scuola, e sono mezza ammalata :(
 

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Capitolo 48
*** UNEVEN BARS + VAULT + FLOOR EXERCISE o PAURA DI VOLARE ***



 

(cliccate sui nomi delle figure per il link alle immagini)
 

“Uneven bars, United Kingdom, Sheila Denver”

Sorrisi ai giudici e mi diressi verso le parallele; mi sporcai le mani di magnesia e mi assicurai di aver stretto abbastanza le fasce ai polsi, poi mi misi davanti allo staggio inferiore, che mi arrivava a pelo sopra la testa.

“A noi due”

Dopo la classica kippe entrai in un altro mondo, il mio, fatto di rotazioni, salti, scambi ed avvitamenti.
Ero concentrata al massimo, non sentivo neppure il brusio di sottofondo della palestra, riuscivo soltanto a pensare all’uscita, il doppio mortale.
Quando toccai terra tirai un sospiro di sollievo: ce l’avevo fatta (anche se con qualche imprecisione) e il 15 275 che ottenni per me era molto più che sufficiente.

“La gran volta Sheila..”
“Lo so, era troppo lenta ma Sasha, sinceramente, vaffanculo!

Dopo un esercizio quasi perfetto a livello mondiale mi correggeva con il suo solito tono presuntuoso?!

“Ti voglio bene anch’io dolcezza”
Aggiunse qualcosa ma non lo ascoltai, stavo visualizzando nella mente la coreografia al corpo libero che avrei dovuto eseguire poco dopo, per la seconda finale di specialità.
A dire la verità non sapevo neppure su che canzone mi sarei esibita, ne avevo preparato più d’una ma non ero riuscita a scegliere, così avevo lasciato la responsabilità della decisione al mio allenatore, che da bordo campo mi stava facendo l’occhiolino.

“You’re insicure, don’t know what for..”

Fantastico, il mash-up di WMYB e Die Young su Levels (https://www.youtube.com/watch?v=yc1deYVVStc), una più ritmata ed estenuante proprio no.
Nell’istante in cui presi la rincorsa per la prima diagonale vidi Josh sugli spalti, era riuscito a vnire, aveva volato dal Colorado a Londra soltanto per me, dandomi una forza immensa che era quella di cui avevo bisogno; “Like we’re gonna die young” terminai a due centimetri dal bordo bianco del tappeto, avevo scampato per un soffio la penalità.
Ringraziai ed uscii dal campo per raggiungere il mio team e la piccola folla che si era formata lì attorno, composta, tra gli altri, da Taylor, Silvia, Louis, Liam, Danielle, Zayn, Linda, Martina, Anne e Julie.

“Ed?”
“Credo sia rimasto fino a cinque minuti fa, poi è dovuto andare”
“Capisco”
“Dai Sheila siamo tutti con te!”
“Forza che sei a metà”
“Ora tocca la metà più difficile però”
“Ma no dai che tu sei bravissima in tutto”
“Esatto, non ti serve una medaglia per dimostrarlo”
“Come vorrei fosse vero”
“Vault, United Kingdom, Sheila Denver”
“In bocca al lupo babe!”

Feci un cenno con la testa ed iniziai a riscaldarmi per il volteggio, al corpo libero in fianco a me c’era un’italiana con Over Again, non faceva pena, ma avrebbe certamente potuto fare di meglio.
Misi la gamba sinistra avanti pronta a partire al segnale del giudice di gara, ma poi mi bloccai.
Era la parte della canzone in cui cantava Niall, la sua voce era così perfetta, ricordai i bei momenti passati con lui, i suoi abbracci caldi e dolci, la sua pelle morbida ed il suo tocco delicato su di me.

“Credo di..”
Essermi innamorato di te.

Che diavolo ci facevo ancora lì?

 

 

 

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Let's make the most of the night like we're gonna die young!
Ascoltate il mashup vi prego, io lo adorooo!

Tornando a noi (e a Sheila, lol) che ne pensate del capitolo?
Specialmente dell'ultima parte, quando la ragazza si rende conto di cosa le stava per dire Niall la sera prima.
Cosa farà? La darà vinta alle Neila shippers, o sarà troppo tardi?

_Nightingale

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Capitolo 49
*** RIMEDIARE AGLI ERRORI o ULTIMA CHIAMATA ***



Everything Has Changed - Taylor Swift ft. Ed Sheeran, una delle mie canzoni preferite in assoluto ♥




“Sheila! Che cazzo fai?!”

Presi le scarpe e le infilai di fretta.
Avevo completato il primo dei due volteggi che avevo a disposizione, ma poi il cuore aveva avuto la meglio sulla ragione; incurante delle ventiquattromila paia di occhi che mi stavano guardando stupiti misi il blazer ed uscii fuori dallo stadio, salendo sul primo taxi libero che trovai.

Non avevo neanche dieci minuti per andare all’aeroporto prima che l’aereo partisse, ed ancora meno per tornare indietro in tempo per la trave, od avrei perso tutto quello per cui avevo lavorato per mesi.

“Heathrow, il più in fretta possibile”
“Ma tu non sei..?”
“Sì quindi pesta quel pedale se vuoi che gliela sbatta in culo alla Romania”

Colpito dalla mia finezza il pover’uomo corse più che poté portandomi a destinazione in otto minuti, me ne restavano due per trovare Niall e rimediare al più grande errore della mia vita.

“Scusi, per Tokyo?”
“Da quella parte, a destra”

Proseguii nella direzione che la gentile signorina mi aveva indicato guardandomi attorno e cercando un cartello che riportasse il numero 19.
Che coincidenza, il giorno in cui avevo firmato quel dannato contratto.

“Ultima chiamata per il volo HND1477, diretto a Tokyo”
“Cazzo!”

Intravidi il gate e mi fiondai da quella parte, superando la sicurezza che mi guardava divertita, chissà cosa stavano pensando di me.

“Última llamada para el vuelo HND1477, con destinación Tokyo”

L’avevo capito che era l’ultima possibilità che avevo per vederlo, non c’era bisogno che me lo ripetessero ogni cinque secondi.
Ero ormai senza fiato, ma non mi importava, volevo soltanto raggiungerlo e..
E..
.. E non lo sapevo neanch’io.

Il cuore batteva forte contro la cassa toracica, si stava ribellando, di questo passo non ce l’avrei mai fatta.
Giunsi all’imbarco ma non c’era più nessuno in fila, ero arrivata troppo tardi; mi avvicinai all’assistente di volo che stava chiudendo il terminal, chiedendole se il volo fosse già partito: mi indicò un aereo che stava percorrendo la rampa di lancio poco distante da noi, a dividerci solo un vetro spesso dieci centimetri.
La delusione si impadronì di me, per un attimo mi ero convinta di esserci riuscita, ma mi trovavo seduta su una fredda poltroncina di plastica con gli occhi lucidi e le mani tremanti, mi aveva confessato il suo amore ed io non l’avevo capito..
O meglio, mi ero rifiutata di capirlo, abbagliata dal desiderio di una vita con Zayn che però mi stava stretta.

Tra le lacrime mi alzai, dopotutto avevo una gara pre-olimpica da portare a termine, ma un viaggiatore solitario dietro di me catturò la mia attenzione.
Stava fischiettando Small Bump, il che non era da tutti, lo scrutai attentamente e..

Caddi in ginocchio per l’emozione.


 
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You're just a small bump unborn in four months you're brought to life ♥
Perchè le canzoni più belle sono anche le più tristi? (per chi non lo sapesse parla di un aborto)
Vabbè, torniamo a noi!
Io sono ancora ammalata (-.-) ma domani torno a scuola, mmmmmmmmmm :/
Chissà che non mi venga l'ispirazione per concludere il sequel lol
Che ve ne pare del capitolo?
Lo so che è ESTREMAMENTE corto ma non capisco perchè, me lo ricordavo molto più lungo!
Lasciatemi una recensione, se vi va, ci vediamo mercoledì!

_Nightingale



 

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Capitolo 50
*** SHE’S NOT AFRAID o AFFRONTARE LA REALTÀ ***






“ED?! Tu.. qui.. ma l’aereo.. e Niall..!”
“Sheila Sheila respira! Non ci siamo neppure saliti perché il signorino ha dimenticato a casa il passaporto, testone com’è”

Il signorino?
Quindi lui era..

“Vedi di non fartelo più scappare”

D’un tratto due mani mi coprirono gli occhi e tutto si fece buio, le toccai, riconobbi ogni solco ed ogni screzio che il tempo aveva portato su di loro.

“NIALL!”
“Piccola!”

Mi voltai e lo abbracciai con tutta me stessa, anima e corpo, tutto ciò che volevo, tutto ciò di cui avevo bisogno, tutto ciò che di più contava al mondo era lì, tra le mie braccia.

“Sapevo che saresti venuta, ecco perché ho dimenticato i documenti”
“Davvero pensavi che avrei abbandonato il test-event per te?!”
“Ci speravo”

Spinsi il mio naso contro il suo, guardandolo dritto negli occhi, avrei dovuto capire prima che era lui quello giusto per me.

“E sì scusa per ieri sera, ma..”
“Dolcezza, sei solo la prima ed unica ragazza ad aver sbattuto la porta in faccia al grandissimo Niall James Horan”
“Proprio come in She’s Not Afraid”
“Tu sì che hai paura dell’amore!”
“Dici?”

Forse aveva ragione, forse avevo sempre avuto paura di provare dei sentimenti anch’io, con Zayn ero riuscita a superare in parte i miei timori, che però erano rimasti dentro di me.

“Mmmmmm veramente non l’ha mai fatto nessun’altra?”
“Credo proprio di no!”
“Bugiardo”
“Parla Miss-Io-Soltanto-La-Verità-Nient’altro-Che-La-Verità”

Gli mollai un pugno sulla spalla, lui ribatté cogliendomi alla sprovvista prendendomi in braccio.

“Mettimi giù!”
“Non ci penso neanche, chiedimi scusa”
“Scordatelo!”

Fece un paio di passi traballanti.

“E va bene mi arrendo, hai vinto tu!”
“Grazie grazie”
“Non gasarti adesso però”

Sentivo Ed ridere dalle poltroncine, dovevamo essere uno spettacolo piuttosto divertente.

“Ah prima che dimentichi, c’era anche Demi all’O2 Arena e mi ha detto di dirti che per lei t..”
“Sheila, ti amo”

Cercai di terminare la frase ma non mi uscirono le parole di bocca.
Sgranai gli occhi ed incrociai il suo sguardo affranto, mi vidi riflessa nelle sue pupille lucide, perché non riuscivo a reagire?
Perché mi sentivo bloccata e spaventata come se avessi visto un fantasma?
Che diavolo c’era che non andava in me?

Ma no, questa volta no, non me ne sarei andata, non sarei scappata dall’ennesimo innamoramento, avrei trovato il coraggio di affrontare la realtà come avevo detto a Linda, senza nascondermi dietro false maschere, glielo dovevo, lo dovevo a lui che per primo aveva creduto in me.

“Anch’io”

Le labbra gli si curvarono a formare un lieve sorriso che mi riempì il cuore, la fonte della sua felicità ero io, Sheila, con i miei difetti e le mie paranoie, le mie paure e le mie avversioni.
Avvicinai il viso al suo per baciarlo, ma lui mi allontanò delicatamente.

“Non adesso Sheila: hai un podio da conquistare”

Gli feci un occhiolino, era questo il mio Niall.




 
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She's not afraid of all the attention, she's not afraid of running wild, how come she's so afraid of falling in loooooooooooooove! ♥
Non si capisce che amo alla follia questa canzone vero? lol
Che tristezza, siamo già al penultimo capitolo.
E tanto per cambiare, sto per scrivere l'ultimo del sequel, il che vuol dire che sta per giungere il momento di dire DEFINITIVAMENTE addio alla nostra Sheila :(
Ma non vi preoccupate, voi avete ancora un'intera fanfiction da passare con lei ♥
Comunque, che ve ne pare?
Lo so che questa è la rivincita delle Neila shippers che adesso staranno ballando la conga davanti al pc ma vabbè, per stavolta pazienza :)
I ringraziamenti li lascio all'ultimo aggiornamento, ma vorrei concludere questo spazio autrice dicendo un enorme GRAZIE a tutte voi che mi avete accompagnata in questo lunghissimo percorso..
Senza di voi non ce l'avrei fatta, davvero.
Alla prossima!

_Nightingale

(questa è per le Neila!)


 

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Capitolo 51
*** EPILOGO o PERDERE LA BATTAGLIA, VINCERE LA GUERRA ***







“Dimmi che sono ancora in tempo per la trave”
“Muoviti, hanno appena iniziato”

Sasha non mi chiese cosa diavolo mi era saltato in mente, gli avevo già dato tutte le risposte rientrando nell’Arena con la mano stretta a quella di Niall.

“Cosa mi sono persa?”
“Sei seconda al corpo libero, quarta alle parallele per la gran volta corta e terza al volteggio, il primo te l’hanno tenuto buono”
“E le altre?”
“Vedrai dopo, datti una mossa che tra poco tocca a te”

Annuii e mi preparai psicologicamente alla battaglia che mi attendeva sanguinosa dall’altra parte del campo.

“Balance Beam, United Kingdom, Sheila Denver”

Respirai profondamente e mi posizionai dritta davanti al mio demone.
Non ero per niente tranquilla, ma mi bastò sfiorare il legno con i polpastrelli per calmarmi e placare l’inquietudine; con un abile movimento feci la spaccata longitudinale, per poi arrivare ad uno degli estremi dell’attrezzo.

“Forza Sheila, ce la puoi fare”

Mi concentrai al massimo e feci partire nella mia testa la canzone su cui avevo preparato l’esercizio: avevo novanta secondi per mostrare ai giudici che ero un’ottima candidata come prossima regina della trave, dopotutto si trattava soltanto di ripetere la routine su cui mi allenavo tutti i giorni.

“Baby you got me sick”
Doppio flik, salto teso indietro.

“I’m tryin’ to be OK”
Salto raccolto indietro con avvitamento, ejambeé con cambio e salto indietro smezzato.

“You’re giving me an heart attack”
Salto indietro carpiato più doppio salto divaricato.

Il cronometro iniziò a scandire più rumorosamente il tempo, mancavano meno di dieci secondi.

“Getting now over you”
Rincorsa, verticale, rondata e doppio avvitamento e mezzo.
Atterrai a piedi uniti sul tappeto blu tra gli applausi degli spettatori, avevo finito, finalmente era fatta!

Mi inchinai leggermente e tornai dal mio allenatore, ancora incredulo per il grado di difficoltà che avevo magnificamente raggiunto.

“Dai, fai la tua solita critica!”
“Nessuna critica, stavolta Sheila hai raggiunto la tanto cercata Perfezione”

Lo abbracciai ed assieme a lui iniziai a fissare il tabellone, in attesa del punteggio.

“Dai cazzo”
“Ma quanto ci mettono?!”

Per i giudizi solitamente s’impiegava mezzo minuto, ma il mio sembrava dover durare un’eternità.

 La Herzegovna era in testa con 15 784, mi bastava un millesimo per batterla; sullo schermo uscì il mio nome, che dall’ultima posizione salì verso l’alto.

“Non posso guardare, non posso!”

Ad un certo punto si fermò e comparve il numero “15 780“.
Non..
Non ce l’avevo fatta.
Avevo preso quattro millesimi in meno, un leggero sbilanciamento dopo un preziosa.

Su quella fottuta trave non avevo dato abbastanza.
Niall scese dalle tribune e mi prese tra le sue braccia per consolarmi, piangevo a dirotto, avevo perso.
Mi prese il viso tra le mani e mi guardò negli occhi.

 “Piccola, ti amo”

I miei occhi parlarono per me, brillavano di luce nuova: sì, avevo perso la battaglia, ma avrei vinto la guerra.
E lo avrei fatto con Niall al mio fianco.



 
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E' FINITA, E' FINITA :(
Non so voi, ma a me dispiace un sacco!
Ma non vi preoccupate, c'è già il SEQUEL (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2346469&i=1) che vi aspetta ♥
Che aggiungere? A voi i commenti :)

Ringrazio:
AinhoaTosiniGym  
BENNYloveEFP
 bertuccia95  
carpe_diem Marta  
 Cloe__  
Directioner_165998  
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Shot it out   
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 Styles_C   
Thinkdifferent   
Valentinatale   
_LenadAvena_   

Per averla inserita tra le preferite/seguite/ricordate
Un ENORME ringraziamento va a London_Thanks e HolaOli per l'immancabile recensione ad ogni capitolo ♥
E infine grazie proprio a te, che sei rimasto con me e Sheila fino alla fine, e spero tu abbia voglia di restare con noi ancora un bel po'

E per chi me l'ha chiesto, queste siamo io (in centro) , Silvia (a sx) e Linda ;)


Ci vediamo su Litlle White Lies, people!
_Nightingale




 

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