,, Fiore Impuro ,,

di Lilian Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° -Come ti sei ridotta, Bella?- ***
Capitolo 2: *** ''Povero ingenuo, racchiuso nella sua purezza'' ***
Capitolo 3: *** Sorpresa; si esce [parte uno] ***
Capitolo 4: *** Sorpresa; si esce [parte due] ***
Capitolo 5: *** Sorpresa; Si esce! [parte tre] ***
Capitolo 6: *** -Cosa vuoi, Cullen?- ***
Capitolo 7: *** -Tu sei mia, mia per sempre.- ***
Capitolo 8: *** Basterà un anello...? ***
Capitolo 9: *** Il dolore del passato, la passione del presente. ***
Capitolo 10: *** Il sesso ti terrà legato a me? ***



Capitolo 1
*** 1° -Come ti sei ridotta, Bella?- ***


Importante;

 Questo è un mio stravolgimento di New Moon, diciamo. Segue la trama del suddetto libro,

fino al punto in cui Edward lascia Bella. Da lì Bella non ha potuto più sopportare la sua banale vita,

ed è scappata a Chicago dove ha intrapreso una carriera come prostituta.

Lì conosce Charly, Tisy e Luc. Non sarà più conosciuta come Bella, ma come Roxy.

Non è più goffa ed insicura, ma una ragazza –ormai donna- determinata e sicura.

Da agnello, si è trasformata in leonessa. Sono passati quattro anni da quando ha iniziato la sua nuova vita, eppure Bella ha ancora un’aria da diciottenne, nascosta sotto i chili di trucco.

 

,,   Fiore impuro   ,,

 

<< Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.

Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale. >>

 

 

Il cielo era sfiorato dai grattacieli enormi di Chicago, tanto alti da stordire una qualunque persona non abituata ad un simile paesaggio. E, nonostante l’assenza di stelle, il cielo notturno brillava.

Illuminato dalle mille e più luci della città, apparentemente allegre. Un’illusione;

Chicago non era più come ai tempi. Ora, il semplice nome, implicava un’altrettanto facile descrizione;

droga, criminalità e prostituzione. Negli angoli bui regnava una ferocità violenta e spaventosa.

Ero seduta sul muretto di fronte al palazzo, con le gambe accavallate in bella mostra.

Indossavo un top rosso, ardente e striminzito, di una taglia più piccolo della mia che metteva in bella mostra il seno. Le gambe erano fasciate da ghette a rete, per dare un’apparenza provocante.

Il resto del mio abbigliamento era composto da una minigonna nera ed un paio di stivali, anch’essi scuri e con un tacco vertiginoso. Il viso era truccato pesantemente;

 un fard rosa sulle guance solitamente pallide, le labbra tinte da un rossetto scarlatto, gli occhi contornati da un calcato strato di matita nera e le ciglia appesantite da tonnellate di mascara.

Goccioline d’acqua ricadevano sulla mia schiena praticamente scoperta, provenienti dai capelli bagnati e leggermente scompigliati. Masticavo impaziente una gomma da masticare,odiavo attendere i miei clienti.

Quella sera, avrei dovuto esibirmi nelle enormi gabbie, strusciandomi in modo sexy contro il palo centrale ed istigando i clienti a chiedermi una notte di fuoco, ad affittare i miei servigi.

Eppure, la serata era andata in fumo.

Christopher mi aveva noleggiato per un’intera serata –nuovamente-, pagando profumatamente.

Due fari brillarono, illuminando la strada cementata. La sportiva del mio cliente parcheggiò rumorosamente, mentre i vetri si abbassavano. Con passo felino mi avvicinai, piegandomi in avanti ed appoggiando il gomito al vetro ormai completamente abbassato.

Il suo sguardo volò immediatamente ai miei seni, poi distratto da un graffio che gli avevo provocato al braccio con le unghie ben curate. Rise eccitato. Forse, era proprio quello che gli piaceva di me.

Io giocavo con i miei clienti, divertendomi a vederli desiderarmi esasperatamente, fino alla follia, prima di poter saggiare il mio essere, ciò che io gli offrivo in una semplice notte di sesso.

Perché quando mi concedevo, io davo tutto. I miei sentimenti repressi si liberavano,

coinvolgendo selvaggiamente anche gli uomini con cui stavo avendo la relazione.

Mi feci indietro, donando un sorriso falso a Christopher, che scese dalla macchina.

Quando mi raggiunse, afferrai la sua mano, conficcando le unghie delicatamente nella sua carne.

Entrando nel palazzo –di cui l’ingresso era desolato- mi incamminai verso una precisa sala, camminando al suo fianco e sbattendo ‘’accidentalmente’’ il mio fianco al suo,

con leggerezza e sensualità. Spalancai un’enorme portone, ed il caos si presentò alla nostra vista.

La musica ad alto volume era scatenata ed entusiasmante. Sul palco erano situate tre enormi gabbie,

dentro alle quali vi era una prostituta ciascuna. Le riconobbi subito; Charly, Tisy e Luc.

Naturalmente non erano quelli i veri nomi, si chiamavano Charlotte, Tiffany e Luana.

Ma non erano nomi da prostitute, quelli.  Troppo banali. Quindi, ognuna di noi era stata ribattezzata con un soprannome. Il mio, era Roxy. Isabella sapeva troppo di brava ragazza, casta e pura.

Ed io non lo ero, perlomeno non più.

Trascinai il ragazzo viziato verso le scale che ci avrebbero condotto verso le docce;

oggi, non avrei usato le solite camere da letto. Forse più tardi. Per ora, avrei giocato un po’ con lui.

Ragazzi, uomini e vecchi… Nelle mie mani erano tutti giocattoli che potevo rigirare a mio piacere.

Sbattei Christopher al muro ed attaccai le sue labbra in maniera talmente violenta che lo eccitò ulteriormente.

 

***

 

 

Rapidamente mi rivestii, erano le cinque di mattina ed io avevo concluso il mio turno.

Lasciai il ragazzo a dormire beatamente, mentre io andai nella mia stanza. Quella di cui avevamo usufruito infine era la stanza dei clienti; ovvero potevano restarci quanto più gli pareva dopo la nottata, era compresa nel prezzo. Quando spalancai la porta per entrare, trovai Luc e Tisy a chiacchierare allegramente, sedute sui rispettivi letti. Charly invece dormiva beatamente.

Loro tre erano le mie compagne d’avventura, per così dire. Condividevo la stanza con loro da quando ero arrivata, innocente ed inesperta. Mi venne da ridere, a questo pensiero.

M’inserì nella loro conversazione, che però non era molto interessante. Luc voleva acconciarsi i boccoli dorati in una cosa alta disordinata, quella sera. Tisy invece aveva intenzione di raccogliere i capelli neri in due trecce spettinate, che le dessero un’aria da ‘’bambina monella’’. Quando chiesero a me,

optai per dei boccoli ben acconciati. Per Charly era inutile chiedere; gli avrebbe lasciati lisci ed incasinati, come suo solito.

Con svogliatezza andai nel nostro –enorme- bagno, a concedermi una doccia rilassante.

Restai sotto al getto caldo dell’acqua per un’ora buona. Decisi di andare a dormire, raggiungendo Charly nel mondo dei sogni, sperando fossero sereni.

 

 

 

 

Il verde mi circondava, dandomi la sensazione di Claustrofobia.

La pioggia mi  bagnò completamente, inzuppandomi gli abiti fastidiosamente.

Sentii di odiare profondamente quel verde e la pioggia; erano una combinazione orribile, oltretutto.

Ma non fu questo a farmi demoralizzare al punto di accasciarmi a terra, no, fu la voce di Charlie.

La voce di mio padre.

< Bambina, chi ti ha ridotto così?> chiese sconsolato. Mi guardai, non capendo bene cosa intendesse.

Ma poi, tutto mi fu chiaro. Indossavo uno striminzito abito rosa, le solite ghette e degli stivali bianchi.

Il viso truccato come il solito; in modo eccessivo. Non risposti a mio padre, ero rimasta senza parole.

Quando spalancò le braccia, pronto ad accogliermi tra di esse, gli corsi incontro. Eppure, più mi avvicinavo e più lui si allontanava. Inerme cadde a terra, mentre una risata malvagia risuonava nella mia testa. Quella voce era familiare… Ma chi era?

 

 

 

 

 

-Roxy! Svegliati!-. Charly mi osservava preoccupata.

-Cos’è successo?- domandai, tirandomi a sedere. Avevo la fronte imperlata dal sudore.

-Parlavi nel sonno…- mi rispose lei, semplicemente. Eppure questo riportò a galla ricordi di qualche anno fa, esageratamente vecchi. Ed anche il sogno, che avevo momentaneamente dimenticato.

Sbiancai improvvisamente, mentre i fantasmi del passato ritornavano a specchiarsi nel presente.

 

***

Io e le ragazze camminavamo per le strade affollate, vestite quasi normalmente.

Se ci fossimo combinate come al solito, probabilmente, alcune persone non avrebbero avuto altri occhi che per noi. Oppure, ci avrebbero negato l’accesso ai negozi. Così le nostre gambe erano fasciate da casti Jeans ed il nostro seno nascosto da una maglietta comune. Il volto era curato, come al solito,

ma niente in confronto alle nostre ‘’ serate speciali ’’.

-Santo cielo, guarda un po’ quello lì come ti guarda, Roxy! Io con uno così mi rifiuterei di

svolgere il mio, ecco cosa.- mi disse Tisy, scoppiando in una risata. Osservai il ragazzo che m’indicava lei, segnalandolo maleducatamente con il dito. Era piuttosto basso, magro e brufoloso.

Certo, era un orrore, ma non mi sembrava giusto prenderlo in giro per questo.

Il sogno mi aveva leggermente traumatizzato, e ricordai com’ero prima di diventare ciò che ero ora.

Una ragazzina goffa ed imbranata, piuttosto brutta e timida.

‘’ Sto proprio ricordando il passato ’’, mi ritrovai a pensare.

Descrivermi così, di recente, era proprio impossibile. Pareva la barzelletta dell’anno.

 

***

Me ne stavo seduta sul muretto in cui, solitamente, attendevo l’arrivo dei miei clienti.

Eppure, oggi non ce n’erano. Mi sarei dovuta però esibire a Mezzanotte come attrazione principale.

Guardavo la strada con occhi persi, che però divennero increduli poco dopo. La stradina veniva illuminata dalla luce potente dei fari di una macchina. Ma non una qualsiasi; quella era una Volvo argentata. Alquanto familiare, per di più. Il proprietario del veicolo spense il motore, quando si accostò al cipiglio del marciapiede. Con una lentezza infinita scese, ed io lo vidi.

I capelli ramati erano spettinati, acconciati appositamente così con il gel.

Alcuni ricadevano sulla pelle liscia della sua fronte pallida.

 Gli occhi dorati mandavano luccichii favolosi, che potevano incantare e persuadere anche la più cocciuta creatura di questo universo. Il mio cuore perse un battito.

Edward era ormai davanti a me, vestito riccamente ed in nero che risaltava perfettamente con il suo pallori inaudito. La mia mente non poté registrare altri dettagli del suo aspetto fisico;

faticavo addirittura a pensare, in quel momento. S’avvicinò lentamente e con un movimento rapido mi riportò un boccolo –mi ero acconciata nel pomeriggio la pettinatura- ribelle dietro alla fronte.

I suoi occhi mi osservarono, desolati. Indossavo un vestito rosa che lasciava molto poco spazio all’immaginazione, inoltre molto stretto rispetto alla mia taglia.

-Come ti sei ridotta, Bella?-

Il suono della sua voce – che non udivo da molto- era morbido e melodioso,

e questo mi riportò al passato. Ero stupita dalla sua presenza in un tale luogo,

ma non era solo questo a sorprendermi. Mi aveva chiamato Bella. Quanti anni erano che nessuno mi chiamava più così? Le lacrime pungevano agli angoli dei miei occhi, ma io le impedì di scorrere liberamente sul mio volto. Avrebbe rovinato il trucco, e non avrei mai potuto permetterlo.

L’apparenza era tutto per me. L’apparenza era tutto per una prostituta.

-Roxy!- Mi voltai al richiamo ed intravidi Luc. Sospirai. Era il mio turno per salire sul cubo, e per la prima volta –esclusi gli inizi- me ne vergognai.

Edward sarebbe stato lì a guardarmi, probabilmente deluso.

Non ero più la dolce e tenera ragazza che fui.

Lui alzò quasi impercettibilmente le spalle ed entrò nel locale, diretto chissà dove.

Un pensiero doloroso mi attraversò la mente.

‘’Edward se la fa con le puttane! Eppure non con me…’’

Il cuore mi si strinse in una morsa di gelosia e sul mio viso si tinsero rabbia e tristezza.

Non capì cosa fosse, erano anni che il mio cuore non percepiva più quel sentimento chiamato amore.

 

Sì, lo so che ho già un’altra fanfic in corso. Eppure, non ho resistito al pubblicare questa nuova storia.

Come vedete, mi sono sforzata di fare i capitoli molto più lunghi. La trama si delineerà con i capitoli successivi. Con questo vi saluto! ^_^

 

Lo vedete quel dolce link? Sì, vi sta salutando allegramente e chiedendo di cliccarlo.

Dice ‘’Vuoi lasciare una recensione?’’ Accontentatelo, dai. Guardatelo lì, come vi sorride!

 

 

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Capitolo 2
*** ''Povero ingenuo, racchiuso nella sua purezza'' ***


Nuova pagina 1

,,   Fiore impuro   ,,

 

<< Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.                                    

  Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale. >>

 

 

Giungevano dalla sala principale –quella in cui mi sarei esibita- urla ed esclamazioni gioiose,

 accompagnate da risate allegre e rumorose. Le prostitute giravano per i tavoli, servendo da bere

e giocando con i clienti, cercando di guadagnare il loro interesse;

slacciavano i  primi bottoni della loro camicia, accarezzandoli in modo provocante la pelle del petto,

 oppure, li lambivano il collo lentamente, eccitandoli.

Mi chiesi come fece Charly, con la sua voce fine, a farsi udire con tutto quel caos.

Annunciò l’inizio dello spettacolo frettolosamente, e tutte le voci si placarono ulteriormente,

lasciando spazio a sussurrii entusiasti.

 

 

La musica iniziò, scatenata e sensuale risuonava con potenza all’interno di quelle pareti.

Io spalancai con ferocia la porta, che andò a sbattere con vigore contro al muro,

facendo voltare tutti. Con fierezza percorsi il perimetro che mi separava dal mobile bar,

muovendo sensualmente il bacino ed il mio corpo a tempo di musica. Talvolta

mi fermavo a graffiare leggermente qualche cliente, suscitando il loro un piacere perverso.

Quando giunsi a destinazione, feci alzare un cliente seduto su uno sgabello e mi feci aiutare a

salire sull’unico spazio libero dagli alcolici del mobile. Non era previsto uno spogliarello, ma

afferrai un coltello e tagliai la mia maglietta in malo modo. Rimasi in reggiseno.

Con i resti di ciò che era stato il mio capo di abbigliamento iniziai a percorrere lentamente ogni

parte del mio corpo, come se mi stessi asciugando dopo una doccia, con un asciugamano molto piccolo.

Finsi di essermi stufata e con un’espressione imbronciata scaraventai l’indumento lontano da me.

Portai subito le mani alla gonna, che con uno scatto fulmineo feci calare lungo le mie gambe.

Mi liberai di essa come avevo fatto con la maglietta. Partirono fischi d’apprezzamento;

ormai ero rimasta solo in intimo e con gli stivali.

Mi voltai ed afferrai velocemente due bottiglie di Birra enormi, di cui mi rovesciai addosso il contenuto,

provocando il divertimento e la contentezza generale.Mi sedetti accavallando le gambe esattamente nel momento

in cui la musica terminò. Urla, applausi e fischi riempirono velocemente la sala.

 Tutto ciò mi fece sorridere soddisfatta; ero riuscita a svolgere il mio lavoro al meglio,  

nonostante sapessi della presenza di Edward –da qualche parte-.

 

***

Passeggiavo per i tavoli, ricevendo i complimenti dai clienti e  strusciandomi contro ai loro corpi,

cercando di far scaturire in loro il desiderio per qualcosa di più.

-Roxy, tesoro, vieni qui.- Era la voce di Nicolas, il proprietario del locale e, quindi, il mio Capo.

Era seduto al tavolo centrale, il suo preferito. Tutto perfettamente normale.

Fu la compagnia a stupirmi; attorno a lui non c’era il solito numero di prostitute, ma Edward. Cercai di calmarmi;

 

prima, quando ci eravamo incontrati, non era successo nulla. A parte la gelosia e la rabbia che erano scattate in me, certo.

Ignorai i miei pensieri e la mia razionalità dirigendomi verso il tavolo.  Con le mani il Capo mi fece segno di accomodarmi

sulle sue gambe. Io eseguì con velocità, e mi sedetti.

Ravvivai i capelli bagnati all’indietro, facendo in modo che toccassero la sua guancia e lo schizzassero leggermente di birra.

Lui rise e le sue mani si strinsero attorno alla mia vita, mentre appoggiava la sua guancia alla mia. Era rude, pizzicava.

-Sei stata stupenda questa sera,- si complimentò. –dove ti è venuta l’idea della Birra?- aggiunse poi, con fare curioso.

Io sorrisi maliziosa, mentre la mia mano si posizionava poco sopra al suo ginocchio, affondando con delicatezza le unghie.

-Segreti professionali, caro.- risposi, trattenendo un ghigno. Lui invece se lo lasciò sfuggire.

-Sei perfida, piccola. Guarda i clienti, ti desiderano tutti.- mi disse, scherzoso ma veritiero.

Poi il suo viso si tinse della consapevolezza di aver dimenticato qualcosa, qualcuno.

Si voltò, facendo girare anche me. Ora potevo scorgere chiaramente Edward, ch’era a pochi metri da me.

Rimasi stupefatta; il suo viso era uno strano mix di sentimenti negativi.

Era forse così che anche il mio si era tinto, prima, quando lo avevo visto dopo anni?

Si riprese quando incontrò i miei occhi, che io distolsi immediatamente. Stranamente,

mi sentii sporca. Come agli inizi di tutta questa faccenda, quando piangevo la sera,

disperata di aver scelto uno stile di vita simile. Quando mi mancavano i miei genitori,

quando mi mancava lui

Eppure non potevo fare nulla; me ne stavo lì sulle gambe di Nicolas, per di più coperta solamente da mutande e reggiseno.

Nik si accorse del mio disagio, e con un dito mi tirò su la testa.

-Che hai, stella? Imbarazzata, per caso?- sotto al tono divertito, era udibile la preoccupazione e il senso di curiosità;

non mi ero mai comportata così. Ringhiai, mostrando i denti e conficcando le mie unghie nella sua carne con dolorosa forza,

nell’intento di fargli male. Lui sussultò, ma si riprese e mi parlò in tono quasi dolce.

-Ecco, questa è la mia bambola.- disse, sorridendo soddisfatto.  Poi si rivolse ad Edward.

-Edward, ti presento Roxy. Lei è la nostra stella, la migliore qui. Come hai visto prima, naturalmente. Piccola, lui è Edward Cullen.-

 Il mio cuore perse un battito, due, tre… Ci guardammo, unendo dorato e cioccolato in uno sguardo di sentimenti repressi ed altro. Nessuno dei due parlava ed il silenzio ci avvolgeva nella sua morsa poco piacevole.

-Roxy! Ehy, Roxy!- Iniziò a gridare Luc, infondo alla sala, cercando di farsi notare gesticolando. Mi raggiunse.

-Dimmi, Luc.- Notai che ansimava leggermente per la corsa appena compiuta.

-Ti attendono nella stanza sette.- mi annunciò quando trovò il fiato necessario.

-Chi?- chiesi semplicemente. Lanciando uno sguardo ad Edward, potei notare la confusione sul suo volto.

‘’ Povero ingenuo, racchiuso nella sua purezza ’’ pensai.

Nik scoppiò a ridere, distraendomi dai pensieri su Edward.

-Chi vuoi che sia, bambola. Christopher, naturalmente. Quel ragazzo prima o poi ti sfascerà.- mi rispose Nicolas al posto della mia amica. Anche io e Luc ci aggiungemmo alla sua risata.

-Sì, Nik, contaci. Roxy lo stende in una sola nottata, quel moccioso!-

Era la voce di Tisy, aggiuntasi alla conversazione e spuntata da chissà dove.

-Cinquanta che ci mette più di un’ora.- sfidò Nik.

-Ci sto! Io dico che Roxy torna in quaranta minuti nemmeno.- annunciò con sicurezza Tisy.

-Io opto per cinquanta minuti all’incirca.- sorrise sicura Luc. Osservai di soppiatto Edward;

lui era l’unico a non ridere. Anzi, scrutava tutti con un’aria seria e misteriosa. Dai suoi occhi traboccava il disgusto che provava.

Mi trattenni dal sospirare;

infondo per uno come lui –bello, ricco ed intelligente- cosa potevano valere delle puttane?
Mi sorpresi quando il suo sguardo incrociò il mio e le sue labbra s’incurvarono –forse involontariamente- in un sorriso tenero, dolce, innamorato… Non ricordavo neppure l’ultima volta che qualcuno mi aveva rivolto qualcosa di così puro, casto.

Tutti i sorrisi che ricevevo erano unicamente pieni di desiderio; ma desideravano il mio corpo, non me.

Scossi la testa. Cosa stavo dicendo? Questi non erano i pensieri di una prostituta, non erano i miei soliti pensieri.

E poi, Edward mi aveva lasciato, come faceva a rivolgermi un sorriso simile?

Pensai che l’alcol giocasse brutti scherzi. Mi alzai dalle gambe di Nik, dirigendomi verso le scale.

Dietro ai miei passi le risate delle mie amiche, dei clienti… E lo sguardo del vampiro incollato a me.

 

***

 

 

Sgattaiolai furtivamente fuori, abbandonando la stanza in cui il leggero russare di Christopher regnava come rumore sovrano.

Andai a sbattere contro una figura, finendo a gambe all’aria. Si rivelò essere Tisy.

 Lei, ridente, mi prese per mano, scortandomi nella camera che noi quattro condividevamo.

-Quel ragazzo dai capelli bronzei… È bello da mozzare il respiro!- confessò il motivo di tanto entusiasmo e contentezza.

Io mi congelai sul posto. Aveva per caso messo gli occhi su Edward? Non ci volevo credere,

non poteva! Con una spallata la scansai, lasciandola perplessa.

Mi fiondai sul mio letto, immergendo la faccia del candido cuscino bianco. Impedì a me stessa di piangere,

nonostante il mio cuore sanguinasse, provocandomi una sofferenza atroce.

Le braccia di Morfeo mi accolsero, con tutta la mia tristezza.

 

 

Ero circondata dal verde, semplicemente verde. Muschio. Sugli alberi, per terra…

Dappertutto! 

La pioggia insistente mi bagnò, rendendo i vestiti la mia seconda pelle.

Io odiavo tutto quello; il verde e la pioggia! Una combinazione disgustosa.                                                  

Una voce giunse alle mie orecchie, facendomi accasciare al suolo disperatamente.

chiese sconsolata. Era Renée, mia madre.

Mi guardai e compresi. Indossavo un intimo provocante, rosso fuoco. I capelli bagnati, ma non da acqua…era birra.

Quando spalancò le braccia in modo protettivo, pronta ad accogliermi tra di esse, gli corsi incontro.

Eppure, più mi avvicinavo e più lei si allontanava. Inerme caddi a terra, mentre una risata malvagia risuonava nella mia testa. Quella voce era familiare, troppo familiare… Chi diamine era?!

 

Mi svegliai di scatto, spaventata. Le lacrime scorrevano liberamente sul mio volto, innervosendomi.

Per sfogarmi diedi un pugno alla parete, situata alla mia destra.

Dannazione, sempre lo stesso sogno! L’unica cosa che cambiava era il soggetto…

‘’Che cosa può significare?’’ mi domandai.

Un bussare poco udibile mi fece sussultare. Mormorai un ‘’avanti’’ con voce stanca.

Rimasi a bocca aperta. Era una visita decisamente inaspettata…

 

*-* Non ci posso credere *-*

Davvero vi piace? Così tanto da lasciarmi addirittura 23 recensioni?

Non potete immaginare quanto io sia felice… Grazie! Ho deciso di aggiornare una volta a settimana, il Venerdì. Ma solo se la storia continua ad appassionarvi. Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo.

Soprattutto perché se le recensioni calassero da 23 a 3 ci rimarrei malissimo! ç_ç

Ed ora i ringraziamenti ai recensori;

 

Meletta; Sono felicissima del fatto che ti piaccia. Grazie mille.

CassandraLeben; Effettivamente no, non sarebbe stato valido xD Sono contenta che ti piaccia. Baci

_sefiri_; Li scoprirai molto presto, i nuovi Bella ed Edward. Grazie mille. Kiss

Hele91; Grazie infinte, per aver messo la FF nei preferiti. Sono felice che t’intrighi.

AliceCullen93; Sarebbe stato ciò che avrebbe fatto la vecchia Bella, svenire.

Ma come vedi, le è rimasto poco di ciò che era. Ora è lei la leonessa, in un certo senso. Grazie mille.

_Natsuki_; Grazie mille, leggere una recensione come la tua è stato un piacere.

Come vedi, la mia Bella è nettamente più forte della precedente. Anche se, come ho scritto in questo capitolo, agli inizi ha sofferto molto. Sono felice che ti piaccia il mio stile di scrittura.

bells87; Dovresti dire ingenua e goffa com’era. Ormai lei é ‘’Roxy’’ , ingenuità e goffaggine non sono più caratteristiche con cui descriverla. Eppure la vecchia Bella, da qualche parte, c’è ancora.

Grazie mille della recensione.

alice brendon cullen; Come vedi, ho postato. Sono contentissima che ti piaccia. Grazie.

algin91; Grazie, spero continuerai a seguirmi.

10° crystalxx86; Anche a te un enorme grazie.

11° Les; Infiniti ringraziamenti, vedi che non ho postato dopo tanto? ^^

12° PenPen; Scusami PenPen, non era mia intenzione deprimerti. Una flash fic negativa su Edward? Piuttosto difficile, io amo quel vampiro (*ç*). Ma posso provarci. Dimmi precisamente cosa vorresti,

e io faccio un tentativo. Che ne dici di quello che sto tirando fuori da questa?

13° Tatan; Bella è nascosta sotto a chili di trucco ed abiti striminziti. Ma infondo, è ancora lei, in un certo senso.

14° Midnight Dream; Come vedi, ho continuato. Sono felice che la mia trama ti piaccia, sperando che il contenuto soddisfi le tue aspettative.

15° Red Robin; Eddai, poverina, la odi proprio, vero? Comunque io eviterei i Gay per Edward… Se proprio nessuno lo vuole (anche se lo volesse tutto l’universo lo faccio comunque) me lo prendo io. ^_^

Spero che la fanfic non ti deluda troppo. Sono felicissima del fatto che il testo di piaccia. Kiss

16° becky cullen; Stile impeccabile? Non esageriamo xD Grazie infiniti per tutti i tuoi complimenti.

17° pazzerella_92; Grazie mille. Sono felice di averti incuriosita, spero continuerai a seguirmi.

18° Whattina; Cara Whattina, è un onore avere le tue recensioni anche per questa fic.

Descrivere la mia felicità è impossibile. Sono contentissima del fatto che ti affascini, come storia.

La frase sotto al titolo è naturalmente mia, se no avrei messo i diritti ^_^

Effettivamente sono panni troppo striminziti per panni piuttosto inconsueti per Bella, ma non per Roxy. Comunque, come mai dovrebbe essere una minaccia il fatto che continuerai a seguirmi?

Io lo trovo un onore immenso, sottolineo e ripeto ^_^

Grazie non è sufficiente a racchiudere la mia gratitudine. Ma te lo dirò comunque; Grazie, davvero.

Un bacione!

19° _Nefer_,; No dai, povero Baudelaire. XD Ti ringrazio tantissimo Oly, un bacione!

20° redRon; Sono felicissima di trovarti anche in questa storia, Reth! E sono felice che ti piaccia^^

Grazie mille, di tutto. Kissoni!

21° BellaSwan87; Effettivamente è strano sì, ma mi era piaciuta come idea. Sono felice che piaccia anche a te. ^_^ Grazie mille.

22° Mew_Chicca; Anche a me una Bella –Roxy- così piace, perché in questi panni non l’ho mai vista.

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa.

23° sky_eyes_vampire; Ti ringrazio molto, davvero. Ho aggiornato poco dopo la tua recensione, come vedi.

 

 

 

Lo vedete? È sempre lì, quel dolce cucciolo di link. Vi sorride, dolcemente, ansioso.

Sì, aspetta solo voi. Cliccatelo, dai. Ve ne sarà immensamente grato.

Guardatelo lì, com’è contento! Non deludetelo, povero piccino.

 

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Capitolo 3
*** Sorpresa; si esce [parte uno] ***


Nuova pagina 1

 

,,   Fiore impuro   ,,

 

 

<< Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.

Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale. >>

 

Una figura piuttosto bassa si presentò alla mia vista.

Dal viso abbronzato erano in vista innumerevoli brufoli, alcuni coperti dai lunghi capelli biondo

cenere –tenuti su con il gel-, tra cui spiccavano gli occhi d’un verde smeraldo strabiliante.

Il corpo magro fasciato da pantaloni bassi ed una maglietta leggermente larga; tutti e due indumenti bianchi.

Rimasi a bocca aperta; quello era il ragazzo che avevamo incontrato l’altro giorno.

 Esattamente quello che Tisy mi aveva indicato, burlandosi di lui.

Osservandolo bene, notai che il suo lato estetico era un poco migliorato…

‘’cosa non fa un po’ di gel ed una maggiore accuratezza nel vestirsi!’’ fu il mio pensiero.

Attesi di ascoltare la motivazione della sua presenza, ma fu tutto vano;

lui non spicciava parola. Mi guardava imbambolato; pensai fosse imparentato con un pesce palla,

tanto i suoi occhi erano tondi dalla meraviglia.

-Ehm…Sì?- domandai stupidamente cosa volesse.

-Ah… giusto, scusami. Io sono Marcus Fletche, più precisamente il nuovo assistente di Nicolas…

Sai, lui è mio cugino e mi ha posto questa interessante offerta… Come hai capito infatti ho accettato, se no… bhe, se no non sarei qui!-

mi rispose, grattandosi dietro la nuca, imbarazzato. Così non andava per nulla bene; il carattere era da migliorare, decisamente.

-Bene, benvenuto. Ma che vuoi qui, davanti alla porta di camera mia?- chiesi svogliatamente.

-Nik… lui mi ha chiesto di mandare a cercare una certa Roxy, con una certa urgenza.

Sei tu, per caso? Devo ancora imparare tutti i vostri nomi.- Le sue guance si tinsero di un rosso acceso, e ciò mi fece tenerezza, addolcendo la mia malignità nei suoi confronti.

-Sì, sono io. Grazie, vado all’istante.- Sorrisi dolcemente –o almeno, ci provai- e mi precipitai giù dalle scale.

Purtroppo, in preda alla fretta, inciampai in un gradino.

Mi sarei sfracellata al suolo, se non fosse stato per quelle forti e gelide braccia che mi accolsero tra loro al posto del pavimento.

Sollevai leggermente il capo e le mie labbra si ritrovarono a un centimetro da una bocca stupenda e perfetta; meravigliosamente immortale.Fortunatamente, il sangue aveva perso l’abitudine di fluire alle mie guance, ed io non arrossì.

Lui mi poggiò a terra –dato che, per il volo, mi teneva sollevata a qualche centimetro dal suolo- a cui io battei

successivamente i piedi, mettendo il muso. Che figuraccia!

Alle mie spalle giunse una risata cristallina e, voltandomi, scorsi Nik.

Era appoggiato mollemente alla porta del suo ufficio. Lo fulminai con gli occhi.

-Non mi guardare così, bambolina. Speravo che in quattro anni avresti perso la tua goffaggine,

ed invece, guardati qui. Uguale ed identica.- disse ghignando allegramente.

-Certo, proprio la fotocopia dello spettro che ero! Secondo me, tu hai sempre avuto bisogno degli occhiali, caro mio!

 Perché ci vedi che è uno schifo, dannazione!- Ormai ero infervorata, e lo si poteva capire dal mio tono di voce.

 Per risposta, scoppiò –nuovamente- a ridere sonoramente.

-Effettivamente, hai bisogno degli occhiali, Nik. Roxy ha perfettamente ragione; non lo vedi, il bel carattere peperino che si è fatta?

Preso da me, naturalmente. E poi il fisico… Quattro anni fa era una mocciosa. Peccato che questo non sia un mio merito; è della palestra.-

Questa, era la voce di Tisy, che con eleganza scendeva le scale. Un ardente vestito rosso le fasciava il corpo ben modellato, rendendola estremamente attraente.

Come un fulmine a ciel sereno la litigata con lei mi attraversò la mente. Voltai la testa a sufficienza per guardare se Edward la stava guardando, ma i suoi occhi erano incatenati alla mia figura. Per lui, ero peggio di una calamita.

La mia amica si rivolse a me con tono gentile ma preoccupato;

-Roxy, potresti venire un secondo, per favore?-

Le avrei risposto di sì, se non fossi stata interrotta da Nik ancora prima di aprir bocca.

-No, Tisy. No. Roxy viene con me, nel mio ufficio. Le devo parlare velocemente.-

decretò il mio Capo con decisione, per poi aggiungere;

-Ma, intanto, puoi accompagnare Edward nella sala-relax. Che ne dici, Cullen?-

Lui alzò le spalle, esprimendo il suo parere semplicemente con i gesti.

 Con un ultimo sguardo verso la mia testa china, seguì Tisy che, a passo ondeggiante, si dirigeva nella saletta del rilassamento.

 

Io e Nicolas entrammo nel suo ufficio, piccolo ma confortevole.

Io mi sedetti sulla poltroncina rossa, dietro alla scrivania in legno.

Lui si accomodò sulla sua sedia rotabile in pelle nera; quelle che danno tanto la sensazione di essere il Boss, insomma.

 Mi sorrise, ancora allegro per la conversazione avvenuta poco prima. A quanto pare, lui era l’unico ad essersi divertito.

Successivamente, con mia grande sorpresa, nel suo viso si tinsero i colori della serietà.

-Roxy.- Pronunciò il mio nome con aria solenne.

-Cara, hai presente Edward? Sì, Edward Cullen. Il ragazzo dai capelli bronzei.-

Io annuì; credevo di aver perso la parola. Cosa diamine centrava lui, ora?

Che cosa voleva dirmi Nik che coinvolgesse lui e me. In attesa di un chiarimento, trattenei il respiro.

-Bene, molto bene. Bhe, bambola, lui ti ha riservata per domani, dalla mattina alla sera.-

Spalancai la bocca, incredula. Quello non era l’Edward Cullen che conoscevo io, non era possibile.

Lui, l’Edward vero, non avrebbe mai pagato per possedere il mio corpo.

No, no e ancora no! Non ci potevo assolutamente credere.

L’ espressione di palese sorpresa era probabilmente leggibile sul mio volto,

perché Nik si affrettò a dare un diverso significato alle sue parole da quello che io, in modo idiota, avevo inteso.

-Roxy, forse mi sono spiegato male. Lui non vuole del sesso da te, me lo ha spiegato chiaramente.

Desidera portarti fuori; ha pagato una somma esorbitante solamente per questo.

Vai a vestirti ed entro mezz’ora vai da lui, nella saletta.-

Il tono di voce era più allegro di prima, ma la sua non era una richiesta. Era un ordine.

Nicolas, solitamente, non era un tipo severo. Piuttosto giovane e incasinato lo consideravo il mio miglior amico,

 quello di tutte noi che lavoravamo lì. Ma, non era per nulla persona da contraddire. Nessuno lo faceva mai, perché, sotto all’aria scherzosa, si nascondeva una belva.

Nella mia vita a Chicago avevo visto solo una volta il capo arrabbiato.

Un’esperienza terrificante per tutte le persone che hanno assistito alla sua sfuriata.

Era stata Tisy, a farlo incavolare in modo violento; si era rifiutata per una nottata con il fratello di Nicolas,

dicendo di non gradire il suo aspetto esteriore ed offendendolo mortalmente.

A quello che successe poi, tutti rimasero di sasso. Urla, tavoli buttati al suolo e seguiti da vari oggetti.

C’è da dire, a sua difesa, che quello non era la sua serata ideale.

Troppi problemi in una volta sola, forse. Cercai d’impedirmi di ricordare;

non era quello il modo in cui io vedevo Nik, lui non era un barbaro e mai lo sarebbe stato.

 

I miei pensieri volarono all’istante ad Edward. Miseria, dovevo  uscire con lui!

Mi chiesi perché avesse chiesto a Nicolas di me, perché volesse passare un pomeriggio con me.

Forse desiderava parlarmi del passato, forse farmi domande di vario tipo,

 oppure offendermi e ferirmi in modo permanente…

Ispirai e cercai di calmarmi. Troppi perché e troppi forse mi affollavano la mente.

Cercai di scacciare tutto dalla testa e di non pensare a nulla. Non ci riuscii molto bene.

Con passo pesante e preoccupato uscii dall’ufficio di Nik, per avviarmi verso la mia stanza a cambiarmi.

Avrei affrontato una giornata stravolgente e lo sapevo.

Ero pronta? Decisamente no.

 

 

 

 

Ed anche questo capitolo è concluso. Spero che vi piaccia e che non sia noioso.

Tutti hanno sbagliato. Non era Edward; sarebbe stato troppo prevedibile.

Ma, per alleviare la  vostra delusione, ho scritto della volata per le scale.

Il prossimo capitolo sarà pieno di novità. Voi cosa pensate succederà?

 

Ed ora… I ringraziamenti! Santo cielo,grazie! 29 commenti!*-*

Continuate a recensire *-* !

 

kira988; Ti ringrazio molto.

_sefiri_; Infiniti grazie. Un kiss

_Natsuki_; Effettivamente era molto audace come spettacolo, ma ricordati che nulla è mai troppo per Roxy. Quattro anni sono stati sufficenti ad abituarsi a non arrossire e a perdere la timidezza.

Ma Bella, da qualche parte, ancora c’è. Comunque, nemmeno io avrei retto allo sguardo di Edward.

Per quanto riguarda il bussatore misterioso… Come hai visto, non era Edward.

Grazie per i complimenti ^^

BellaSwan87; Sono rimasta spiazzata davanti alla tua recensione. Davvero mi consideri talmente brava? Ho perso tutte le parole di cui ero a conoscenza… Un enorme grazie non è sufficiente.

Un bacione cosmico

pika chan; Sono felice di averti incuriosita, vuol dire che non fa pena come FF. Grazie mille di tutto.

CassandraLeben Hey Kassy! Sono felice che il capitolo ti piaccia! Vedremo se le tue idee sono magari quelle che sono venute a me, ma ne dubito. Le mie sono folli al massimo. Grazie della recensione. Bacioni.

AliceCullen93; Grazie infiniti.

love_fool; Molte grazie. Sono felice che la fanfic ti stia accattivando.

Hele91; Felicissima del fatto che ti piaccia! Grazie.

10°pazzerella_92; Eggià, povero link, hai visto che cuccioletto? Comunque… ehm… credo che tu ti sia sbagliata sull’onnipresente xD Grazie mille della recensione e dei complimenti.

11°Princesseelisil; Scrittrice provetta? Oddio, non esageriamo. Non ho capito una frase della tua recensione ‘’leggo sempre con piacere ciò che scrivi’’ hai letto anche mie altre storie? Non ho visto nessuna recensione, quindi non lo posso sapere xD Grazie dei complimenti ^^

12°PenPen; Grazie mille PenPen. Sulla questione della storia, provvederò. Appena ho cinque minuti di tempo libero, la scrivo!

13°Whattina; Talento nello scrivere? O_o  Santo cielo, non esageriamo. Io mi diletto nello scrivere bozze, che, con mia grande sorpresa, paiono essere apprezzate.  Eppure, ti ringrazio per tutta la stima e la fiducia che riponi in me. Sulla questione di Bella, forse hai ragione. Bella è stata troppo mollacciona; se non lo fosse stata, forse sarebbe davvero divenuta ‘’Roxy’’.

Ti saluto con affetto, kissoni.

14°Jhaa; Pretty Woman è un film, vero? Ne ho già sentito parlare, eppure non ne conosco i dettagli e le varie sfumature. Comunque, sono felice che tu riconosca in Roxy un certo spessore, perché era questa la mia intenzione. Ed anche il fatto che si riconosca un po’ di Bella, in lei. Ed anche che t’ispirino Nicola, Christopher, Tisy, Charly e Luc. Ti ringrazio molto.

15°bells87; Per fortuna, che non ti ho delusa! Di chi dice che sia la voce maligna? Voglio proprio vedere se indovini. Per quanto riguarda la visita a Bella… ci hai azzeccato? Grazie della recensione e dei complimenti.

16°Jayne; Il piccolo link ti è infinitivamente grato. Però hai sbagliato; non è Alice. E nemmeno Edward. XD Ci rileggiamo la settimana prossima! [ps; bellissimo il termine ‘’rileggiamo’’ e non sentiamo]

17°algin91; Mi fai davvero felice, grazie. Un kiss

18°Meletta; Come vedi, ti ho accontentata. Ti ringrazio tantissimo.

19°Mew_Chicca; Non credo di essere caduta nel banale, tu che dici? Grazie infinitivamente. Baci.

20°Yuna Shinoda; Grazie, grazie di cuore.

21°lilyblack90; Attenzione; non ho mai detto che Edward vada a prostitute. Certo, potrebbe essere…

Ma noi vediamo tutto dal punto di vista di Bella, quindi ciò che si legge sono le sue convinzioni!

Un grazie non basta, per la contentezza che mi ha dato la tua recensione. Ma te lo dico comunque; Grazie!!!

22°momob; Addirittura nei preferiti? Santo cielo, grazie!

23°Les; E siamo già a Venerdì. Sei ancora viva, Les? xD Grazie mille.

24°redRon; XD Ora ti vedi comparire Voldemort che vuole un servizio da Roxy/Bella.

Ti ringrazio tantissimo Reth, anche se sai che io credo tu abbia svuotato la riserva segreta di alcolici dei Malandrini…

 Ti voglio un casino di bene è dire troppo poco! ^^

25°Midnight Dream; Grazie, grazie e ancora grazie!

26°sky_eyes_vampire; Molte grazie anche a te ^^ Scusa l’ignoranza… chi é Ginevra? Grazie ancora,Kiss

27°hachicat; Grazie mille, sono contenta che ti piaccia

28°Patience90; Ninny! Grazie ^^ Ma non esageriamo troppo xD Ti voglio bene! Kiss for Ninny cAllen

29°Tay_; Grazie, davvero. Baci.

 

 

Certo, è sempre lui. È un link fedele lui, e vi aspetta sempre sorridendo.

Chiede con occhi da cucciolo di cliccarlo e lasciare un commento.

Non siate maligni ed accontentatelo, non spegnete il suo tenero sorriso!

 

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Capitolo 4
*** Sorpresa; si esce [parte due] ***


Nuova pagina 1

 

,,   Fiore impuro   ,,

 

 

<< Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.

Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale. >>

 

 

Indossai la gonna più lunga che possedevo, ma, nonostante questo, arrivava a malapena sopra il ginocchio.

Era bianca spiccava abbinato al blu scuro della maglietta.

Ricordavo perfettamente cosa pensasse di quel colore; diceva che mi donava,

con la mia carnagione chiara.

Sospirai e m’infilai un paio di scarpette estive, con un tacco piuttosto basso.

Preferivo evitare inconvenienti di equilibro.

Raccolsi i capelli in due ordinati codini, che mi davano un’aria leggermente infantile.

 I lucenti boccoli castani scuri scivolavano morbidamente sulle mie spalle.

Subito dopo essermi vestita e pettinata, passai al trucco del viso;

dell’ombretto blu, la matita nera –calcata, lo ammetto- e un filo di lucidalabbra.

Osservai la mia figura riflessa nello specchio e la ritenei perfetta, cosa che succedeva di rado.

 Ogni singolo giorno scorgevo difetti a cui cercavo di rimediare senza successo sul momento,

ma questa volta non c’era alcun problema, nulla d’imperfetto.

Forse solo l’aria leggermente tesa che s’era dipinta nella mia espressione, accompagnata da un lieve sorriso.

Tutto contrastava sul mio volto, i sentimenti andavano e venivano creando un mix pazzesco a cui io non cercai descrizione,

ritenendolo perfettamente inutile.

Prima di varcare la soglia della stanza –deserta, dato che le ragazze erano assenti- mi spruzzai qualche goccia di profumo,

per abitudine. Ma feci attenzione a quale tipo mettermi;

nulla di pesante, sapevo che Edward non avrebbe gradito una grande alterazione del mio odore naturale.

 Così scelsi qualcosa di leggero; Vaniglia. Non mi domandai neppure perché facessi tanta attenzione a non ferirlo,

a badare a cosa indossassi e cosa no.

Afferrai la borsa al volo, svuotandola sul tavolino.

Preservativi, sigarette e soldi vennero sistemati disordinatamente sul lucido legno.

Afferrai un piccolo borsellino bianco e c’infiali una cinquantina di dollari, nonostante sapessi quanto fosse inutile.

Edward non era cambiato, lo intuivo chiaramente.

E, di conseguenza, non mi avrebbe lasciato spendere un centesimo. Anche vero che non sapevo dove avesse intenzioni di portarmi.

Frettolosamente uscii dalla camera, affrettandomi a raggiungere la saletta e cercando di non mettere

 un piede in fallo mentre scendevo le scale.

Arrivai dinanzi alla porta che -al pensiero di come Tisy avesse potuto intrattenere Edward-spalancai quasi con forza.

 Lo vidi tranquillamente seduto su una poltroncina rossa, mentre la mia amica, qualche metro più in là,

stava incollando delle foto su un cartoncino nero.

Le riconobbi come le nostre e notai pure una scritta sullo sfondo nero che diceva;

 

Alla mia Roxy, alla mia Charly e alla mia Luc. Per essere speciali, uniche ed indimenticabile.

Una dedica totalmente deficiente, ma l’importante è che abbia fatto qualche cosa, no?

 Vi voglio bene, ma lo sapete. Come io so che ne volete a me.

Una per tutte, tutte per una. [Come fregare un motto a qualche demente]

 

Mi vergognai terribilmente di ciò che avevo pensato su Tisy, della spallata dell’altro giorno.

E per un secondo, il mio cuore si dimenticò di Edward e della sua dannata perfezione.

Era colmo di un sentimento differente da ciò che provavo per lui, qualcosa d’intenso e potente… l’amicizia.

Un sorriso enorme mi si dipinse in faccia, spezzando la mia aria tesa.

Le corsi incontro, infischiandomene di tutto e tutti. Con un balzo le fui addosso, stritolandola con la morsa delle mie braccia.

Lei rimase sorpresa, ma poi ricambiò l’abbraccio.

Ma tutto stava andando troppo liscio e noi ci sbilanciammo dal divanetto, cadendo con un tonfo sul duro pavimento.

Scoppiammo a ridere sonoramente, allegre.

Quando decisi di liberarla dalla mia presa, lei portò la sua mano a massaggiarsi il fondoschiena,

emettendo qualche imprecazione scherzosa.

- Prossima volta che intendi fare una volata dai divanetti trascinandomi con te, avvertimi.

Troverò un modo per pararmi il didietro.- scherzò. Per risposta, il tono della mia risata divenne molto più alto.

 Non riuscivo quasi a respirare, in preda alla ridarella.

-Roxy, ricordati di respirare.- Ritornai seria. Quella frase mi portò alla mente degli occhi topazio.

Ovvero, mi ricordò della presenza di Edward. Mi alzai, aiutando Tisy a seguire il mio esempio.

Mentre lei si rigettava poco elegantemente sul divano, io raggiunsi Edward.

Mantenei una leggera distanza da lui, non sapevo cosa fare. Non avevo la minima idea di come comportarmi.

Lo guardai, scrutando il suo volto come alla ricerca di una risposta.

Lui si voltò, distogliendo gli occhi dal giornale che leggeva, per intrecciarli ai miei.

Dorato e cioccolato. Di nuovo. Quello scambio di sguardi fece accelerare leggermente il battito del mio cuore,

provocandomi un poco d’irritazione. Le reazioni erano sempre le stesse,

solamente… più attutite? Scrollai la testa, come a distogliermi da quei pensieri.

Notai la curiosità che gli aleggiava in viso; sicuramente si chiedeva che cosa stessi pensando.

Eppure, non me lo domandò. Sapevo perfettamente cosa stava facendo. Aspettava che io parlassi. Lo accontentai.

-Andiamo, dai.- dissi, con un tono che sfiorava l’arroganza.

-Andiamo.- fu la semplice parola che le sue labbra emisero.

Si alzò con uno slancio elegante, per poi camminare, a passo umano, verso l’uscita. Io silenziosamente lo seguii.

Qualche minuto dopo ci trovammo al di fuori dell’edificio, dove, alla fioca luce del giorno, notai la sua Volvo metallizzata sfavillare. Sospirai e si voltò a guardarmi.

Per lui i miei pensieri erano un’enorme enigma di cui non sarebbe mai venuto a capo, e di questo ne era a conoscenza.

Aprì la portiera del passeggero, invitandomi chiaramente ad entrare. Il suo spirito cavalleresco non era morto, lo sapevo!

Con velocità mi sedetti, appoggiandomi comodamente allo schienale. Lui richiuse la porta con dolcezza,

per poi entrare al posto del guidatore. Mise in modo e partimmo.

Neanche la velocità a cui guidava era cambiata, a quanto pareva.

Sfrecciavamo veloci per le vie della città affollata, ma notai che ogni volta la popolazione andava diminuendo.

Mi stava portando in posto isolato, questo era chiaro. Ma ciò che volevo sapere era…

che cosa avremmo fatto, insomma.

Nell’abitacolo regnava il silenzio, che mi frastornava più di quanto avrebbe fatto un rumore assordante.

Come se lo avesse intuito, accese lo stereo. Mi sorpresi, riconoscendo la Ninna Nanna di Edward.

 La mia Ninna Nanna! Mi si mozzò il respiro, e lui se ne accorse, perché lo vidi sorridere con un’aria quasi soddisfatta.

Non potei trattenere dall’esporre i miei quesiti mentali.

-Perché tutto questo, Edward?- Rabbrividì. Era troppo tempo che non  pronunciavo il suo nome.

 Pensarlo e dirlo era una cosa nettamente differente. Temei che il mio cuore ricominciasse a sanguinare dolorosamente, ma non successe. Perché ormai da quella ferita grondava sangue da tantissimo tempo, da quando era stata aperta.

 Certo, i miei ’’ nuovi ‘’ amici avevano provveduto a ricucirla, ma non ci erano riusciti un granché bene.

Qualche punto malfatto con un ago arrugginito , di cui il filo era molto delicato, possibile da rompersi alla minima tensione.

Ero come una casa inabitabile, dentro.

Con la sua scomparsa era crollato il tetto con tutte le mura, e la mia abitazione era stata sostituita con qualche legno e poca paglia, formando una specie di capanna.

Ma tutto, e ribadisco tutto, era stato infule. Nulla aveva funzionato per ricostruire la casa e ricucire la ferita al mio cuore.

Solo lui, solo Edward, avrebbe potuto farlo.

Ma non c’era stato, per quattro anni non era tornato. Cosa voleva, ora?

Provare a ricucire la ferita o ad allargarla maggiormente? Voleva distruggermi?

Cercai di non far sgorgare le lacrime dai miei occhi, che con insistenza pregavano di uscire.

Non gli avrei dato questa soddisfazione. Mai, ne andava del mio orgoglio.

Non rispose alla mia domanda. Dopo qualche minuto accostò la macchina al cipiglio di un boschetto isolato,

parecchio distante dalla città. Aprì bocca solamente allora.

-Perché, Bella?- Di nuovo quella parola, di nuovo quel nome! Rabbrividì e mi strinsi nelle spalle, come ad infondermi coraggio da sola. Capii cosa intendesse con il ‘’perché’’. Mi chiedeva per quale motivo fossi diventata una sporca puttana, era questo che voleva sapere.

-Nella vita, ci viene proposto un bivio. I cartelloni che m’indicavano le strade, per il mio bivio,

dicevano depressione e prostituzione. Io ho optato per la seconda opzione,

nonostante mi sia capitato di doverli affrontare tutti e due, in un sol colpo. Eppure sono fiera della mia scelta,

ho tirato avanti in ogni modo, Edward. Ci ho provato, perlomeno.

 Non mi sono lasciata andare, abbandonandomi nelle mie sofferenze.

Io ho affrontato la mia debolezza, ed ora, posso sostenere di essere forte.

Di aver combattuto.- sussurrai, talmente piano che ebbi il timore di dover ripetere tutto. Ma lui captò le mie parole.

-Non era certamente questa la strada migliore, Bella. Potevi uscire dalla depressione senza dover occorre a tali mezzi.

Il tempo, sarebbe stato magnanimo, guaritore…-

Preferii non rispondere, non volevo essere offensiva ne rinfacciargli niente.

E così, il silenzio calò nuovamente nella sua macchina piena di ricordi.

Nemmeno le fusa della Volvo a cullarmi in quel tuffo nel passato.

 

Ed ecco un altro capitolo terminato. Vi ringrazio per le recensioni, sono sempre molto gradite.

Mi fate veramente felice, me ed il mio cucciolo di Link. Grazie.

Ed ora, un triste annuncio;

ATTENZIONE; La fanfic non verrà aggiornata fino a Settembre, per vacanze estive.

Buona estate a tutti, noi ci vediamo all’inizio della scuola! ^^

 

Patience90 Hele91 CassandraLeben Princesseelisil

sky_eyes_vampire Pocia PenPen Tay_  alice brendon cullen Midnight Dream

momob  pazzerella_92 clodiina85 _sefiri_, bimbaemo _Nefer_;

Grazie di cuore a tutte voi, scusate se vi rivolgo un solo ringraziamento per tutte, ma ho veramente poco tempo e ‘’grazie ‘’grazie’’ per ognuna sarebbe stato ripetitivo, no? xD

 

bells87; Per i pensieri, bhe… Lo scopriremo fra qualche capitolo! Grazie mille, di tutto!

 

BellaSwan87; Dopo questo capitolo Tisy ti è ancora tanto antipatica?

Infondo, lei è ignara della vecchia storia di Bella, non lo poteva immaginare. E non si sognerebbe mai di rubargli Edward, le vuole troppo bene. Ti ringrazio infinitivamente. Un bacione cosmico.

 

Tatan; Ma che Edward sarebbe se chiedesse sesso invece di un discorso? XD

Ma vedremo, con il proseguimento della storia… Chissà che tu non sia accontentata. Chi lo sa.

Grazie della recensione ^^

 

 

pika chan; No, Tisy non è gelosa. Ti ringrazio infinitivamente per tutte le tue belle parole, mi fanno davvero piacere. Anche che la mia sia una storia che ti appassioni, e che tu la ritenga differente dalle altre, dicendo che è originale. Era mia intenzione. Grazie, davvero. ^^

 

Jayne; Il link ti ringrazia, ed arrossisce per il tuo complimento nei suoi confronti.

Anche io ti ringrazio naturalmente ^^ Comunque, no, non ho scritto altri chappy.

Mi ci vuole una settimana per scriverne uno, figurati due o tre. Per questa fic, non ho la più pallida idea di quanti capitoli scrivere. Ma ho molte idee sulla trama, quindi non credo meno di dieci.

Ci rileggiamo ^^ Kiss

 

Saphira87; Ti ringrazio per la recensione, anche il link ne è molto felice.

Edward avrà certamente più spazio, tranquilla. Un bacione!

 

Matydreamer Grazie mille! Spero continuerai a commentare! Per le tue domande, bhe… continua a seguirmi XD 

 

_Natsuki_, è bello, come libro? ^^

Come vedi, il vampiro casto e puro rimane. Grazie infiniti della recensione, spero che questo capitolo ti sia piaciuto. ^-^

 

lilyblack90; Certo che puoi chiamarla Bella! ^^ Grazie!

 

 

MissBorchietta90; No, il nome di Bella l’ho scelto così a caso, perché mi piaceva xD

La canzone che mi dicevi, l’ascolterò appena possibile. Grazie ^^

 

 

 

 

 

Naturalmente è sempre lì, lui. Ora piange, triste. Tiene le valige in mano, pronto a partire per le vacanze estive.

Vi saluta con la mano libera, mentre i lacrimoni gli colano dagli occhi. ‘’ Recensioni, vi prego’’ è il suo ultimo sussurro,

prima di salire su un’ aereo ed andarsene, malinconico.

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Capitolo 5
*** Sorpresa; Si esce! [parte tre] ***


Nuova pagina 1

 

 

,,   Fiore impuro   ,,

 

 

 << Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.  Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale.>>

 

Mi concessi di osservarlo, di ammirare il suo viso.

Forse i miei occhi erano stati fissi sui suoi tratti troppo a lungo, ma non me ne curai.

Era necessario per me perdermi in tutta la sua perfezione, quella che lui mi aveva negato andandosene.

Voltandosi e distogliendo lo sguardo dal paesaggio circostante, i suoi occhi catturarono i miei.

La tensione e tutti gli altri sentimenti negativi che aleggiavano nella Volvo erano spariti,

portati via da un lieve e benefico soffio di vento.                                                

Inconsapevolmente, ci avvicinammo più di quel che fosse lecito;                                                         

il passato reclamava di tornare a far parte di ciò che ormai era il presente.

  Cercai di trattenermi dall’annusarlo; desideravo ardentemente drogarmi del suo profumo squisito,

nonostante sapessi non fosse la cosa adatta.  Mi accorsi che i nostri nasi si sfioravano teneramente, e che, chissà come,

la mia mano era stretta tra le sue con cura.

Il suo alito fresco invadeva piacevolmente le mie narici, tentandomi dall’unirlo al mio in un bacio.

Le nostre labbra lentamente si andavano in contro, l’une in cerca delle altre.

 

Fu la sirena di un’auto della polizia a farci riprendere coscienza delle nostre azioni.

Sobbalzammo all’usino, colti di sorpresa. Sentii un leggero calore alle guance,

che –constatai osservandomi nello specchietto della macchina- si erano imporporate lievemente.

Con un po’ di fortuna, non se ne sarebbe accorto; si sarebbe potuto scambiare con del Fard,

infondo ne mettevo sempre. Edward, che si era distanziato un poco, tossicchiava imbarazzato.

Mi sorpresi; non era un comportamento che mi sarei aspettata, era allora un poco cambiato anche lui,

con lo scorrere del tempo che teoricamente non avrebbe dovuto subire?                                             

Sarei rimasta di più a fare pensieri filosofici sul  fatto che i vampiri non sentano su di se il passare delle ore,

settimane, mesi o anni che siano, ma un pensiero mi fulminò istantaneamente la mente.                                      

Se non mi amava, come aveva detto, perché era lì, con me, a Chicago?     

Come mai aveva chiesto di parlare con me, quando chi doveva dare spiegazioni era lui?

E per quale motivo, si preoccupava della mia carriera, della mia vita?      

Era un mio diritto chiederglielo, decretai. E avrei ottenuto le risposte a tutti i costi;            

 gli avevo detto ciò che desiderava sapere, ed in quel momento era il mio turno!

-Ora, vorrei rivolgere a te la stessa domanda; Perché?-

Mi guardò stranito ed aggrottò la fronte; ovviamente non capiva.   

–Intendo dire molte cose, con questa sola parola. Vorrei sapere come mai sei qui a Chicago,

per quale motivo ti preoccupi per me e, dato che ci siamo, potresti dirmi perché hai chiesto  

di uscire con me? Poi, tanto per bollare la faccenda come conclusa,

 mi diresti cortesemente se mi ami o no? Scusa la franchezza, ma i tuoi gesti mi danno a intendere di sì,

mentre le tue parole di quattro anni fa chiariscono un gigantesco no.

Capirai che sono confusa. Ora, se non ti dispiace, sarà tua premura schiarire la nebbia della mia mente.-

chiarii con decisione, togliendo qualsiasi accenno di incomprensione dalla sua faccia.

 

Quando pronunciai quelle parole, lo feci con un aria decisa, nonostante dentro mi stessi tormentando.

Non avevo forse esagerato, con lui?La risposta era leggibile sulla sua espressione; sì, avevo esagerato.

Aveva spalancato gli occhi, e la sua bocca era leggermente aperta, nonostante a tempi irregolari la

richiudesse per riaprirla nuovamente. Mi trattenei dal ridere; era una situazione comica vederlo così,  

 ma non era esattamente la situazione più adatta per divertirmi. 

Dopo qualche minuto, si riprese e prese parola.    

 

–Non è essenziale, Bella. L’importante è il fatto che io sia qui e che ti stia parlando.        

E, principalmente, che tu stia bene. Perlomeno spiritualmente, credo.

Ammetto d’aver la mente annebbiata dalla confusione;                                                                             

 i miei occhi non distinguono una sagoma concreta e i miei neuroni non sono in grado di formulare un pensiero coerente.-

 

Si portò le mani alla testa, chinando il capo e stringendo tra le dita i capelli rossicci.

Tutto ciò aveva un che di disperato, che m’inteneriva e mi suggeriva la pessima idea di stringere le mie braccia attorno al suo corpo, consolandolo.                                                                               

Ma invece di tutto ciò, senza farmi commuovere eccessivamente, m’impuntai.                                                                                                                                                                 

–Eh no, caro mio! Io pretendo delle spiegazioni, è mio diritto esigerle! 

Sono stata costretta a sfogarmi in silenzio, ad affogare lacrime e singhiozzi nel cuscino,

 a mentire a quelle che posso definire vere amiche! Ho sofferto troppo per te,  Edward Anthony Masen Cullen!

Quattro anni passati a prostituirmi, a concedermi ad altri di cui, talvolta, neppure conoscevo il nome!

E tutto nel tentativo di dimenticare te, che con le tue ultime parole hai dato fine alla mia vita ed inizio a ciò che io chiamo esistenza vana. Non volevi privarmi della mia anima, vero? Mi dispiace, ma, in una maniera o nell’altra, l’hai fatto comunque!

Sei stata la mia più grande maledizione, eppure, non so come, non mi pento di

 amarti –perlomeno credo che sia questo il sentimento che provo nei tuoi riguardi-,

anche se ho spesso sognato di cancellarti dal mio cuore veramente. Bene, Edward;

io, ora, ho tirato fuori il coraggio ed ho detto tutto. E, immediatamente, lo farai anche tu; nessun ma!                                          

 Il vampiro -l’eroe- infondo sei tu, se non ricordo male.- conclusi con uno strano tono dolce l’ultima frase,

mentre le altre parole gliele avevo ringhiate in faccia senza riguardi.

 

 Mi sentivo libera da un enorme peso, dopo che finalmente gli avevo spiattellato la verità in faccia senza timori.

La grinta accumulata in quegli anni era stata un punto a mio favore;

dovevo ricordare di ringraziare Tisy, per i suoi insegnamenti rigorosi a proposito di come trattare gli

 uomini –ed esseri immortali, da quel che pareva!-.

Mi accorsi solo dopo qualche istante che le lacrime mi stavano colando sulle guance,   

portando con se una striscia nera causata dal mio pesante strato di matita per gli occhi.                     

Fui avvolta da braccia gelide come le foreste di Forks in inverno; le sue!

Cercai inizialmente di divincolarmi, ma mi arresi ben presto all’evidenza di non poter fuggire.

Quando smisi di agitarmi, affondò il volto nell’incavo del mio collo.

Lo tirò nuovamente su e, con le dita da pianista, iniziò a carezzarmi delicatamente i capelli;

si soffermò presto sulla frangetta scalata, su cui c’era un piccolo ciuffo rosso.

Dedicò una particolare attenzione a tutti i tratti che erano cambiati nell’acconciatura;

i capelli più lunghi di quando mi aveva detto Addio -ma comunque tagliati irregolarmente- e le punte viola scuro.

Facendo risalire la mano perfetta fino alla mia faccia, mi sistemò un ciuffo ribelle,

scostandolo dalla mia guancia. Le sue labbra si diressero sul mio orecchio destro.                                                                                                                                                    

 

 –Sei bellissima anche così, tu per me sarai sempre incantevole amore.-                                                    

 Probabilmente si sarebbe aspettato una sfuriata ed un’altra richiesta di chiarimenti,                          

 ma niente di questo capitò.    

                                                                                                                                                          

Sorprendendo me stessa, aggredì le sue labbra in un bacio aggressivo e poco casto.
Non avrei però mai potuto indovinare ciò che successe dopo;

contraccambiò il mio gesto con la stessa intensità e furia.

Questo lo rese più seducente ai miei occhi; molto meglio di un Dio Greco!           

Aggirando l’impossibilità di mettermi comoda, mi sistemai velocemente a cavalcioni sopra di lui,

tirando rapidamente i suoi capelli all’indietro -per liberare il suo stupendo viso da quei disordinati ciuffi ramati-

ed impossessandomi nuovamente della sua bocca. Con le braccia intorno alla mia vita, mi avvicinò maggiormente.

Fui io, la prima a staccarmi da quel nuovo bacio travolgente. Non per respirare, ma per abbracciarlo!                            

Mi accovacciai sul suo petto e piansi, di gioia, di felicità e di quant’altro. Poi risi,  ed in seguito ricominciai a versare lacrime e nuovamente scoppiai in una risata.

Era una situazione assurda, ma non potevo contenere tutti quei sentimenti dentro di me.  

Sperai vivamente che tutto ciò non fosse stato un sogno; ne sarei sicuramente morta!

Incrociai il suo sguardo, che si fece serio. Capì subito cosa volesse dire;

era l’ora di rispondere ai miei quesiti. Ed io, attesi pazientemente che aprisse bocca.

Avevo aspettato anni, un paio di motivi non mi avrebbero danneggiato. O forse sì?

 Sospirando profondamente , mi risistemò al sedile del passeggero ed abbassò gli occhi,                              

con un’aria colpevole che m’inquietò terribilmente.                                                

                                   

–Bella, io sono qui per Federica.- Non compresi e lui lo intuì e si apprestò a chiarire.            

–Sono qui per incontrare un’altra, Bella. Io sono a Chicago per incontrare una donna.-

 

Impallidì e rimasi immobile, mentre all’interno di me si scatenava un’impetuosa tempesta;            

non riuscivo a credere che questa potesse essere la verità.                                                                       

Il mio cuore, che ormai credevo immune ad un altro dolore amoroso, venne trafitto da mille pugnali affilati.

Portai una mano su quello che potevo definire un arto inutile e quasi non lo sentii battere.

Di scatto aprii la portiera e fuggii da quel veicolo e da quel sadico vampiro che, tutte le volte,

non mancava d’infliggermi una sofferenza atroce.

Corsi rapidamente tra gli alberi di quel bosco ai confini di Chicago e, quando mi sentii abbastanza lontano da lui,

mi afflosciai sull’erba e ne strappai parecchi ciuffi.

Le mie mani erano sporche di terriccio ma passai ugualmente le dita sui bordi degli occhi,

cercando di far cessare quelle stupide lacrime che ne solcavano.

Affondai poi le unghie nella mia stessa carne, battendo i pugni debolmente sulle ginocchia.

Poi, semplicemente, svenni.

 

E non mi accorsi di venir sollevata da terra, non percepii il vento scompigliarmi i capelli e non udii i singhiozzi strozzati di Edward, rattristato dal vedermi in un simile stato. 

Ero a conoscenza del mio dolore e dello spazio vuoto che sostituiva il mio cuore.                                      

Solamente quello, e niente d’altro. 

                                                                                                                            Il nulla. 

 

 

 

 

 

 

Ed eccomi qui, Lily è tornata! Dopo che 34 persone hanno risposto al mio avviso,

spero di ricevere altrettante recensioni per questo capitolo xD

In ogni modo, lo so che il capitolo è davvero molto strano, pieno di avvenimenti contrastanti e distruttivi,

ma serve a sottolineare che la vita non è una favola, come poteva apparire all’inizio. Spero vivamente che vi piaccia,

 nonostante vi abbia lasciato con parecchi dubbi riguardanti il finale. I –mezzi- chiarimenti al prossimo capitolo!

 

Ringrazio chi ha risposto all’avviso;

 

_Nefer_,isabell89, Matydreamer, BellaSwan87, redRon, algin91, GreenHair, Railen, Giulls, love_fool, pika chan, BloodyKamelot,sky_eyes_vampire, Yuna Shinoda, Midnight Dream, bimbaemo, MoonlessNight, Princesseelisil, momob, niky_d, ery, clodiina85, lorella, Saphira87, CassandraLeben, alice brendon cullen, bells87, OnlyAShadow, scheggia94, PenPen, sally10989, HopeToSave, AliceCullen93

 

Ed ora chi ha recensito la storia nel frattempo;

 

 

MoonlessNight; Beh, più che incredibile, ho una mente malata e possono uscirne solo idee malsane come questa ^^ Ti ringrazio molte per i complimenti, sono felice del fatto che ti sia gradito il mio stile di scrittura. Kiss

 

 HopeToSave; Molto onorata del fatto che ti piaccia come storia. Grazie. Baci ^^

 

 redRon; Non ho nulla da perdonarti, so che sei molto occupata Reth. Ti ringrazio molto, davvero!        

Ti voglio bene, tua Lily ^^

 BloodyKamelot; Grazie :D

 

 Yuna Shinoda; Buona fortuna per la maturità! Comunque, come vedi, ora d’indifferente c’è molto poco! Eppure, non è che il finale sia stato dei migliori. Spero sia stato di tuo gradimento ^^ Kiss

 

 Tatan; Ti ringrazio molto, sono felice che il mio stile ti piaccia.

 

 Matydreamer; Eccoti accontentata, non l’ho lasciata a metà ^^ Grazie dei complimenti,                        

 mi fai molto piacere! Baci

 

 momob; Puoi smettere di piangere e strillare, sono tornata! ^^ Ti ringrazio per la recensione!

 

 BellaSwan87; No, come vedi, non sono spregevole ed ho aggiornato xD Sono contenta che l’antipatia per Tisy sia sparita, infondo è una persona molto importante per Bella.

Comunque, spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Immagino che tu stia odiando Federica in questo momento, anche non conoscendola. ^^ Fammi sapere il tuo parere! Con affetto, Lily

 

 

bells87; la vecchia Bella spunta in vari momenti della storia, ma anche la sua nuova personalità. Ti ringrazio per la recensione :D

 

GreenHair; Grazie, sono felicissima della tua recensione! I tuoi complimenti sono stupendi, davvero!

 

_sefiri_; Il Link ti ringrazia per la tua preoccupazione nei suoi confronti xD Ti ringrazio moltissimo per la recensione ^^

 

Midnight Dream; Ti ringrazio :D

 

sky_eyes_vampire Grazie ^^

 

lilyblack90; Molte grazie :D Comunque, anche a me piacciono molto le storie in cui si incontrano dopo anni. Dato che ne hai scritta una, mi fornisci il link? La leggerò sicuramente e ti lascerò una recensione ^^

 

_Natsuki_; Con questo aggiornamento ti ho salvato dalla neuro? Non potrei mai sopportare il senso di colpa, se ti rendessi pazza U.U Edward è un poco differente dal solito, in questo capitolo, ma alla fine è riemerso il solito vampiro preoccupato per Bella. Ed anche lei, in pochi momenti, ritorna ad essere quella che era. Ti ringrazio per i complimenti :D

 

CassandraLeben; Niente cuore di pietra, ho aggiornato xD Grazie dei complimenti, Kassy! Un bacione

 

Princesseelisil; Tra le più belle fanfic che tu abbia mai letto? *-* Grazie, grazie, grazie!

 

PenPen; Auguro anche a te delle buone vacanze ^^

 

pika chan; Grazie mille, ogni tuo commento mi fa sorridere. Sei davvero gentile! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto ^^

 

Hele91; Grazie :D

 

Patience90; Al diavolo Settembre, Topy è tornata! Grazie dei complimenti Ninny, davvero! Bacioni, tvttttb

 

Giovy Cullen; Ma che Genius, malata di mente piuttosto xD Ti ringrazio dei complimenti e della recensione mole, mi hanno fatto piacere ^^ Kissoni

 

Wind; Ti ho accontentato, ho postato :D

 

4everWITCH; Accontentata, ho aggiornato. Sono felice di sapere che ti piaccia. Spero vivamente di trovare una tua recensione a questo capitolo, davvero ^^

 

 

Sorride radioso, lui! I suoi occhi brillano di contentezza, e dalle sue labbra piccoli gridolino di eccitazione sono ben udibili.

È veramente felice; gli siete mancati! Le sue manine da link vi salutano allegramente e dopo poco inizia a scatenarsi in un ballo improvvisato, gridando ‘’recensioni, per favore! Recensioni!’’

Non lo deluderete, vero?

 

 

 

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Capitolo 6
*** -Cosa vuoi, Cullen?- ***


Nuova pagina 1

 

,,   Fiore impuro   ,,

  << Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.  Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale.>>

 

 

Qualcosa di bagnato mi rinfrescava la fronte, che sentivo come infuocata.

La testa mi girava vorticosamente, ero accaldata e allo stesso tempo infreddolita;

non riuscivo a trovare pace. Mi dolevano lievemente anche le mani, sicuramente livide.

Ricoperta ovunque di vari graffi mi tirai a sedere lentamente, nonostante tenessi gli occhi chiusi;

 

desideravo restare qualche altro secondo in una mia stupida illusione.

In cui, Edward non era qui per un’altra. Dove mi amava, dove ci amavamo.

Insomma, in un luogo felice, ben lontano dai dolori della crudele vita.

Eppure, nulla di tutto ciò era vero, nessuna realtà.

Solo un ammasso di bugie che cercavo d’imporre alla mia mente per star serena. Inutile.

Con un sospiro profondo aprì gli occhi, sconvolta ancora per ciò che, senza alcun riguardo,

mi era piombato addosso. Fortunatamente, non trovai la sagoma di Edward al mio fianco.

Ma una ancora più rassicurante e gradita; era Charly, che mi scrutava preoccupata.

Tra le sue mani un panno umido, con il quale sicuramente aveva alleviato il mio calore.

Senza alcuna spiegazione, senza la necessità di proferir parola,

 mi buttai letteralmente nella sua stretta dolce e materna.

Non era molto più grande di me, aveva ventisei anni, ma qualcosa in lei mi ricordava Reneé,

colei che aveva sempre asciugato le mie lacrime. Come mi ero aspettata,

Charly non fece domande e si limitò a starmi vicino. Silenziosamente la porta venne aperta,

lasciando entrare Luc e Tisy che si aggiunsero all’abbraccio.

Passò del tempo; quando fosse esattamente, non lo seppi. Ma, quando l’abbraccio fu sciolto,

mi ritrovai a raccontare l’accaduto alle mie amiche. Parlai della mia vita passata,

delle mie sofferenze, di Edward [escludendo il fatto che fosse una creatura leggendaria].

Non mi ero mai confidata con loro, ero sempre stata la più… impaurita, a raccontare i fatti miei,

i tormenti che avevo vissuto. Mi sentii libera,

svuotata da un peso che ormai non potevo più portare. Ed alla fine avvenne questo;

Tisy si sbucciò le nocche a forza di tirar pugni al muro, in preda all’ira provocata dall’affetto

 che provava per me.

Luc, come si addiceva ai suoi teneri diciotto anni, era scoppiata in pianto.

Charly invece di preoccuparsi delle sue emozioni, pensava a me e ad incoraggiarmi a sfogarmi.

 

Furono tre secchi colpi alla porta a distrarci da questa scenetta familiare. Sobbalzai.

Forse sapevo chi potesse essere… Fu Luc, con voce fiebile, a dare il permesso d’accesso.

La testa di Edward sbucò alla nostra vista, facendo scattare Tisy che,

se non fosse stato per la stretta ferrea di Charly, l’avrebbe sicuramente

aggredito –non sapendo che, anche se lui non avesse reagito,

a farsi più male sarebbe stata lei-.

 

-Tisy-, pronunciai il suo nome con voce secca. Suonava come un ordine e, effettivamente, lo era.

 All’istante si tranquillizzò.

-Ragazze, ci lascereste soli?-, domandai, leggermente insicura. Non sembravano molto convinte,

ma mi accontentarono. Edward si fece avanti, accomodandosi su una sedia vicina al mio letto,

su cui stavo seduta a gambe incrociate.

-Cosa vuoi, Cullen?-, sussurrai, gelida. La sua espressione era sbigottita.

Allungò le dita affusolate verso la mia guancia ma io, schifata, mi ritrassi. Poi, esplosi.

 

-Non sono la tua bambolina, dannazione! Wow. Oggi hai proprio deciso di prenderti

gioco di me e della mia sensibilità, giusto? Su, forza; proviamo tutti a distruggere Roxy!

Colpite il suo corpo con delle lame! Chi fa centro nel suo cuore e la uccide ha un

premio speciale, forza! Provate! Bene, Edward; mi hai mentito,

dicendo che mi amavi per poi confidarmi che in realtà stai con un’altra, che mi hai dimenticata.

 Ed ora che vuoi dirmi? Vuoi che partecipi alle vostre nozze? Guarda, se ti fa piacere,

le organizzo io con piacere!

La torta però, al posto di mangiarla, te la spiattello in faccia! Oppure vuoi me in un altro senso?

Se è così, ti accontento subito! Tanto io non ho sentimenti, figuriamoci!-

 

Quando terminai il discorso, portai le mani alla camicia del pigiama

–che mi aveva infilato Charly- e ne sbottonai i primi tre bottoni,

lasciando scoperta una buona parte del mio seno.

Avrei continuato se le sue mani non me lo avessero impedito,

intrappolando le mie in una morsa d’acciaio.A giustificarsi negò con la testa lievemente.

-No, Bella, non è questo ciò che voglio-, chiarì. Aspettai che aggiungesse una più valida motivazione.

 

-Stammi bene a sentire, è necessario che tu comprenda. Hai presente i boia?

Immagina che io, in questi quattro anni sia stato decapitato mille e più volte,

sono quindi stato privato della vita in svariate occasioni.

Ora, se hai provato a focalizzare il pensiero avrai capito quale atroce sofferenza

possa essere stato. Ebbene, non è neppure un millesimo delle pene che ho patito

 in tua assenza. Mi sono sentito vecchio ed inutile, privato della gioventù,

della salute e della voglia di vivere. Abbandonato alla morta senza potervi porre rimedio,

 perché la cura era assente.  Esisteva, ma  non potevo prenderla essendo stato io stesso

 a rifiutarla in precedenza.

Cieco in una foresta vuota, camminando ma a vuoto, esistendo ma senza alcuna ragione.

Avrei forse potuto vedere qualche piccola e flebile luce, se non avessi dovuto affrontare

 quella malattia, se avessi voluto affrontarla! Ma non volevo ed ho vagato inutilmente,

concentrando i pensieri sull’ultima volta che ho veduto una luce,

tanto intesa da esser stata capace di accecare i miei occhi perfettamente sani-.

Rimasi stordita dal suo discorso, allibita.

 

Continuò.

 

-Sei tu la mia luce, sei tu la mia medicina. Tu sei me; qualunque mio tratto si prende

gioco di me nel ricordarti, nel rendermi consapevole del fatto che non sei stata

solo un’illusione! Tu sei esistita, tu sei stata mia! Anzi, tu esisti! Tu sei mia!

Sei tutto per me, la scintilla che alimenta la fiamma del mio amore,

il bastone su cui mi appoggio! Ho la necessità di averti accanto,

e non posso accettare un no come risposta!-

 

Risi isterica. A che cosa credere? Le sue parole erano intrise di una palese sincerità,

di cui era impossibile dubitare.

-E Federica?-

-No, amore, no. Un malinteso, uno stupido malinteso. Tranquillizzati, ti scongiuro.

Tu mi hai domandato che cosa fossi venuto a fare a Chicago, vero? Ed io, ti ho risposto.

Ma tu hai frainteso le mie parole, in realtà, Federica è solo un’organizzatrice di matrimonio

con cui ho comunicato via lettere per l’organizzazione della festa nuziale per Alice.-

-Sono qui per incontrare un’altra, Bella. Io sono a Chicago per incontrare una donna.-

citai le sue parole con un senso di ironia. Lui, in risposta, mi guardò con la

colpevolezza dipinta in viso.

-Un’altra umana… ma hai ragione, le mie erano parole facilmente confondibili.

Sono mortificato, e ti chiedo perdono, di tutto.-

-Perché… Se mi amavi, perché mi hai… abbandonato?- farfugliai confusamente.

-Per proteggerti, ero convinto che andare a spasso con i vampiri per te non fosse…

salutare, ecco. E la reazione di Jasper, al tuo compleanno, mi ha convinto ad agire.

Per uno stupido incidente domestico, tu potresti perdere la vita. Ma, anche standoti lontana,

i problemi vengono a cercarti…- sospirò concludendo la frase. Lo osservai confusa.

-Quali problemi, esattamente?- domandai preoccupata.

-Vittoria. Ti ricordi la compagna di James? La rossa selvaggia?- Senza volerlo tremai.

 Annuì per rispondergli; avevo perso la voce. Lui portò le sue mani alla mia schiena,

muovendole su e giù nel tentativo di calmarmi. In parte ci riuscì,

ma in parte grazie alle parole che vennero;

-Non devi temere, in realtà, l’abbiamo già presa noi. Non rappresenta più una minaccia.

È diventata polvere all’incirca il mese scorso, in un luogo non molto distante da Chicago.

Ho saputo che ti trovavi qui solo la settimana dopo, grazie ad una visione di Alice.

In quattro anni ha avuto poche visioni su di te, ma tutte rassicuranti; stavi bene.

Piccoli istanti in cui uscivi con le tue amiche, che mangiavi o che ti acconciavi i capelli.

Nulla che mi facesse sospettare il tuo attuale mestiere, però.-

 Storsi la bocca in una orrenda smorfia, non molto soddisfatta delle sue ultime parole.

D’accordo che il mio lavoro non fosse della massima correttezza,

ma perlomeno io facevo qualcosa. Decisi di sorvolare, e di riconcentrarmi sulla sua dichiarazione.

-Ovviamente, sai già cosa provo. Te l’ho ripetuto più volte; Ti Amo. Non c’è altro.

Ma, se vogliamo parlare di questi quattro anni… un buco nero, strapieno di soli ricordi.

Mi sei mancato, tanto.- confessai. Forse era avventato oppure troppo bello per essere vero,

ma le nostre labbra si sfiorarono nuovamente in un bacio. A stampo; casto e puro.

Specchio del passato dei pregi che avevo perso, sostituendoli con nuovi ed ancor più difetti.

In realtà, desideravo un contatto un poco più HOT che i semplici baci, ma, per lui, mi sarei potuta accontentare. Ringraziai che non mi potesse leggere nel pensiero;

non avrebbe molto gradito i miei pensieri malsani. Ma non me ne vergognavo perché,

per la prima volta, io desideravo fare l’amore. Non dello sporco sesso fatto per i soldi.

Volevo amare Edward, manifestare i miei sentimenti in un contatto diverso dal solito;

ma, infondo, quel bacetto andava benissimo. Sapeva che lo amavo?

Sì, ed allora era tutto splendidamente perfetto.

 

*-*-*-*-*-*-*

Cosa ne dite, avete perdonato il povero Edward? Era tutto un malinteso, insomma… Comunque, se pensate che ora sia tutto rosa e fiori, vi sbagliate di grosso! ^.^

E poi Victoria, chissà che non abbia riservato delle sorprese anche da morta…

Ed inoltre abbiamo ancora in sospeso i sogni di Bella e quella voce misteriosa!

Ci sentiamo al prossimo capitolo!

 

 

love_fool; Sono felice che non sia troppo banale e che ti sorprenda, come storia ^^

Grazie mille! Kiss

 

momob; Lo odi ancora così tanto? ^^ Poveraccio, se leggesse come lo hai definito gli verrebbe sicuramente un infarto xD Baci

 

_Nefer_ ; Assalto sì, ma non per distruggerlo… *ç*

Oddio, nouuu, la mia cartolinaaa nooo xD

 

curix; riuscirò a fartelo amare, ne sono sicura ^.^ Grazie della recensione!

 

Bastard87; Thanks ^^

 

MoonlessNight; Sei una delle poche che gli dai del cucciolo al posto del bastardo xD

Grazie ^-^

 

Railen; Ed ecco qui i tuoi chiarimenti ^^

Ti ringrazio molto per i complimenti!

 

bimbaemo; Tutto spiegato! :D

Grazie della recensione ^^

 

Saphira87; no, ti prego, nessun infarto!Grazie di tutto! Baci!

 

alice brendon cullen; Grazie mille ^^

 

pika chan; Anche se ormai sarai già partita, buone vacanze! Attenderò il tuo ritorno nel frattempo ^^ Grazie mille della recensione!

 

lilly95lilly; Ti ringrazio! :D

 

Giulls; Danke [Grazie] ^^

Ora tutto è chiarito, e va bene cosi, no? :D Kissotti

 

bells87; Se fosse stato cosi, Edward non l’avrebbe baciata ^^

Grazie mille! Kiss

 

Jhaa; Mi dispiace di averti fatto fare tardi. All’amico collegamento basta si, ed anche a me XD

Grazie! :D

 

3mo_is_love; Settembre è andato a farsi un viaggio e così mi sono detta,

‘’posso sostituirlo con luglio, no?’’ xD Thanks!

 

redRon; Grazie mille Reth, leggere le tue recensioni è sempre un’immenso piacere! ^^

Ti voglio un casino di bene, Lily.

 

_Natsuki_; Tranquilla, il tuo sonno ha la precedenza sulla FF ^.^

Comunque, ciò che hai scritto non è molto esatto, come vedi Federica non è nulla per lui.

Mi sono solo divertita a stuzzicarvi un po’ per non renderla banale!

Ti ringrazio per la recensione, sei sempre molto gentile! :D

 

PenPen; Povero il mio Edward, non possiamo uccidere proprio Jacob, vero? xD

Comunque, come vedi non hai ragione di detestarlo, infondo era tutto uno sbaglio ^^

Grazie, davvero! ^-^

 

BloodyKamelot; Se ti fa piacere la faccio investire da un Bus, ma ormai è inutile xD

 

Midnight Dream; Bella ha preso un granchio, come un po’ tutti ^^

 

Yuna Shinoda; Postato! :D Grazie della recensione :D

 

GIN88; Sono contenta di sapere che gradisci il mio stile di scrittura, spero di non deluderti

con i capitoli a venire. ^^ Grazie mille!

 

CassandraLeben; Eh… il seguito… ormai non vedo l’ora di terminare questa per iniziare l’altra xD

Comunque, vuoi ancora spaccare la faccia a Federica? XD Grazie! Un bacio e il gelato alla mela verde,

Lily

 

HopeToSave; Ti sei smentita? La odi ancora? xD

Ti ringrazio molto per la recensione! Baci ^^

 

Roxyz; A me Roxy come nome piace molto, non sentirti offesa ^^ Per quanto riguarda la fase prostituta... non spoilerizzo ^^ Grazie della recensione!

 

 

Link, sorridendo contento, vi ringrazia e vi prega di renderlo felice nuovamente. Oh, guardate, vi fa l’occhiolino!

Dai, recensite e donate un sorriso a questo piccolo cucciolo di link.

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Capitolo 7
*** -Tu sei mia, mia per sempre.- ***


Nuova pagina 1

  

 

  ,,   Fiore impuro   ,,

  << Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.  Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale.>>

 

 

Un leggero bussare mi fece sussultare, smuovendomi dai miei pensieri su Edward.

Erano passate due settimane da quella specie di riappacificazione,

parlavo con lui di rado ma lo preferivo notevolmente al totale abbandono.

Con mia somma vergogna, nelle serate delle mie piccanti esibizioni, lui era sempre presente.

Seduto al tavolo di Nik mi osservava con sguardo indecifrabile, e mi doleva più di qualsiasi malore.

Ogni sera che sparivo dietro alla porta d’uscita della Sala, accompagnata dall’uomo della

serata –solitamente Christopher-, potevo scorgere una scintilla di frustrazione attraversare

i suoi occhi dorati, che improvvisamente si striavano si pece. Avevo poi saputo che,

negli ultimi quattro giorni, era stata colpa sua se Nicolas aveva trovato di tutto per impedirmi

di gratificare i clienti con la mia compagnia a letto.

Mi faceva servire ai tavoli, oppure lavorare come barista o anche come presentatrice

della serata fino a tardi. Quando scoprì che per ciò Edward aveva pagato

profumatamente –ovvero l’esagerata somma di mille dollari per giorno-

ero andata letteralmente in bestia.  Il Boss mi aveva generosamente offerto i tre quarti

della somma ricavata, ma io avevo dissentito energicamente minacciando di gettare

sia i soldi che Edward nel fuoco.

Per provocarlo, quando anche Chris era seduto al tavolo del Capo, gli offrì il divertimento

di cui era stato privato gratuitamente.

Naturalmente il viso del vampiro si tinse della rabbia più nera, mentre quello del

 giovane viziato s’illuminò d’eccitazione.

E così, il nostro amore si era trasformato in un gioco di vendetta pericoloso per entrambi,

che andava a toccare parti tuttavia dolenti.

Per lui l’impossibilità di proteggermi, per me il non poter sfuggire totalmente alle sue eccessive

 preoccupazione. Il giorno precedente gli avevo urlato contro parole crudeli, quasi irripetibili.

Avevo visto il suo volto preda di un’atroce sofferenza, quasi di altri tempi.

Subito mi ero sentita in colpa, ma non potevo dargliela vinta cosÌ facilmente… ero troppo

orgogliosa per essere la prima a chiedere scusa, nonostante infondo la maggioranza della

colpa in quel momento fosse mia. E quindi, quando sentì quei tre secchi colpi alla porta,

sperai con tutta me stessa che fosse lui, pronto a fare pace. Ma rimasi delusa quando,

dopo aver ricevuto il mio consenso, mi vidi apparire una Charly al quanto raggiante.

Senza proferir parola, mi mostrò la mano sinistra muovendo aggraziatamente le dita,

tra le quali spiccava un anello di fidanzamento.

Era probabilmente di oro bianco, tra le quali spiccava una piccola pietra luminosa…

un diamante forse? Beh, era assolutamente delizioso. Mi alzai di scatto dal letto

e con calore l’abbracciai, mentre lacrime di commozione solcavano i nostri occhi.

-Chi?- sussurrai, cercando di regolare la voce.

-Marcus!-, affermò con un gridolino di contentezza.

La guardai confusa. Non avevo la più pallida idea di chi fosse quel tale Marcus,

sicuramente non lo conoscevo. Lei scosse la testa con aria rassegnata e divertita.

-Oh, Roxy, sempre la solita! Marcus Fletche, cugino ed assistente di Nik!-

Improvvisamente mi ricordai di quel ragazzo insicuro, timido e fuori luogo.

Non era esattamente il compagno che mi sarei immaginata per Charly,

ma possedevano tutti e due animi buoni e si sarebbero trovati bene.

Non si poteva affermare che la mia amica fosse pura,

 ma tra di noi era quella che più aveva mantenuto un lato tenero e generoso che la

 carriera non aveva stroncata. Sorrisi e mi congratulai, seriamente felice per lei.

Ma, per la seconda volta, la voce di qualcuno che domandava il permesso di entrare ci distolse

da ciò che stavamo facendo. Lo riconobbi immediatamente, era Edward.

Mi pietrificai sul posto, mentre Charly gli accordava l’entrata. Ringraziandomi un’altra volta,

si congedò con la scusa di dover annunciare tutto a Nicolas e ci lasciò soli.

Mi accomodai sul letto, accavallando le gambe in modo elegante ma per niente voluto.

Io guardavo da tutt’altra parte, per notare che il suo sguardo si era soffermato anche troppo

sulle mie gambe, lasciate scoperte dal corto vestito blu che indossavo.

Quando mi voltai nella sua direzione, notai che si era seduto sulla sedia della scrivania,

il suo petto appoggiato allo schienale di essa su cui era appoggiato anche il gomito,

per sostenere il peso del viso che era stato afferrato per il mento dalla sua mano.

I capelli rossi sparsi disordinatamente sulla fronte, contrastando con quel colore diafano.

Sospirai, attirando la sua attenzione. In realtà non era ciò che volevo, pensavo solo che

fosse troppo bello per essere vero, ma, infondo, andava bene così.

Mi persi l’ennesima volta in quel pozzo dorato e profondo che erano i suoi occhi di topazio.

Un brivido di piacere m’invase totalmente, e sentii l’impulso di raggiungerlo e gettarmi

tra le sue braccia senza alcun pudore.

Strinsi forte le mani in pugno, affondando le unghie nei palmi, nell’intento di trattenermi

dal compiere tale gesto. La mia mente volò a quel giorno, alla lezione di Biologia in cui

 avevamo visto quel video, quando tutti e due cercavamo di trattenerci dallo sfiorarci,

dall’accarezzarci…

Mi pareva di essere tornata a quattro anni fa,

dove l’errore di Edward non ci aveva ancora devastati.

-Mi lascerai nuovamente?- domandai istintivamente, senza ragionare.

-No.- rispose con voce franca e decisa. Fu lui a colmare la distanza che ci separava,

sedendosi sul letto accanto a me e sollevandomi con una mano per farmi accomodare sulle

sue gambe. Mi accovacciai sul suo petto, adattandomi alla sua figura di marmo.

Le sue braccia mi strinsero protettive; non potevo e non volevo sfuggire da lui.

-Tu sei mia, mia per sempre.- stabilì con un sussurro al mio orecchio,

su cui posavano le sue labbra gelide. Alzando la testa cercai di raggiungerle,

e lui mi facilitò l’impresa avvicinando i nostri visi.

-Sbagliato,- Si sorpresa alle mie parole, ma io non avevo ancora terminato di parlare.

-Sei tu ad essere mio, e di nessun’altro. Nemmeno le organizzatrici di matrimoni ti potranno

 allontanare da me ora, sono stata chiara?-

mi regalò un bacio travolgente, pieno di passione ed infinito amore.

Ma la prima ebbe il sopravvento, tanto che, senza neanche sapere come,

mi ritrovai sdraiata sul letto, con lui sopra di me che faceva attenzione a non pesarmi addosso.

 Lasciandomi il tempo di respirare, passò al mio collo, baciando ogni centimetro di pelle. 

La sua bocca ghiacciata tracciava un percorso incandescente che mi eccitava,

 e potevo sentire la sua premere contro la mia coscia.

 

 

Okay, ero non poco scocciata. Non ci eravamo neppure liberati degli indumenti,

che Claire de Lune si era diffusa nella stanza; ovvero, la suoneria del cellulare di Edward.

Con un movimento fulmineo si tirò a sedere, come a essersi appena reso conto di ciò che stava

 accadendo, di ciò che stava per accadere! Sbuffai seccata, da brava capricciosa quale ero sempre

stata. Lui rispose al cellulare velocemente. Cercai di capire cosa stesse dicendo e con chi parlasse,

 ma le sue labbra tremavano appena, segno evidente che non sarei mai riuscita nel mio intento.

Dopo qualche secondo, lo richiuse con uno schiocco. Rapido come una saetta mi schioccò un

bacio a stampo e si alzò in piedi, dirigendosi verso la porta.

-A proposito, Alice t’invita al suo matrimonio. Anzi, non è corretto esporlo così. Riformulo;

Alice ti obbliga ad andare al suo matrimonio, che si terrà a Seattle. Puoi portare le tue amiche,

se vuoi. Ci vediamo domani mattina alle otto, all’ingresso principale. Ciao, Bella.-

E con quelle parole sparì attraverso la porta, lasciandomi scombussolata ad osservare il punto

 in cui era sparito come una povera ebete.

 

 

Il prossimo capitolo sarà pieno di sorprese… Allacciate le cinture e temete il peggio xD

 

_Natsuki_; Effettivamente sono molto sadica, hai ragione. Ma io credo che molto e differenti colpi di scena rendano la storia più movimentata e un po’ meno banale. Perciò sono stata molto contenta di sapere che il capitolo ti sia seriamente piaciuto. Comunque, ti auguro di trovarle amiche come loro, perché io stessa mi sono affezionata molto ai loro personaggi ^.^

Ti ringrazio, davvero!

 

 Bastard87; Sono contenta di non averti delusa, e spero che anche questo capitolo ti piaccia!

Grazie della recensione!

 

CassandraLeben Tutto ciò che riguarda il gelato alla mela verde tu lo ritieni o tenero o rilassante,

vero Kassy? XD Grazie. Un bacio e una cassa enorme di gelati alla mela verde.

 

Yuna Shinoda; Le tue risposte nei prossimi due capitoli! Grazie, baci ^^

 

Giulls; Grazie, kiss

 

lilly95lilly; Molte grazie, le tue recensioni mi fanno sempre molto piacere!

 

love_fool; Di a tua madre che è tutta colpa mia, se diventi pazza xD Grazie, baci

 

Roxyz; Grazie della recensione ^.^

                                                

bells87; La tua recensione mi ha quasi commosso, davvero. Sono contenta di sapere tutte le belle cose che pensi su questa storia. Grazie! Baci

 

ka chan; Molte grazie! :D

 

GreenHair; Si vede proprio di sì, dai, non è un futuro tanto opaco, no? xD  Kiss

 

chichetta99; Ti ringrazio!

 

PenPen; Come vedi, Alice è già sbucata! Per quanto riguarda quel cane pulcioso di Black, non credo proprio che apparirà, anche perché se succedesse qui non c’è stato il periodo in cui l’ha aiutata e quindi a Bella non fregherebbe molto di lui xD Ti ringrazio ^^

 

BloodyKamelot; Grazie! :D

 

3mo_is_love; Veramente l’adori? Grazie!

 

_SweetlyToxic_; Bella effettivamente no, ma Roxy sì XD Grazie mille!

 

Midnight Dream; Non cantar vittoria, solo per ora potrai dormire tranquilla, ma poi…

Grazie della recensione! :D

 

momob; Grazie per la recensione ^^

 

redRon; Molte grazie Reth, ti voglio bene anche io!

 

_Nefer_; E se non fosse per nessuno dei due, quella mazza? Ma sì, tienila lì da parte, che prima o poi la userai xD Comunque è tipico tuo andare dritta alla parte che t’interessa, made Oly xD

Eddai, non scherzare sulla mia amata cartolinaa ç_ç A proposito, io la tua te la sto per inviare, ma non far caso all’orrenda scrittura, avevo sonno. Anch’io ti voglio bene! ^^

P.S. Mi era mancato il mio soprannome :D

 

HopeToSave; Spero vivamente che non te lo tolgano il computer, ho aggiornato prima apposta perché tu potessi leggere; spero di aver vinto questa battaglia contro il tempo Xd

Baci!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Basterà un anello...? ***


Nuova pagina 1

,, Fiore Impuro ,,

  << Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.  Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale.>>

 

< Una volta il tempo

mi chiese il perché scappavo

dal futuro. Gli risposi

semplicemente

che avevo paura dell’

ignoto... >

Capitolo 8.  Basterà un anello…?

 

Un raggio di luce penetrò dalle tende rosse, posandosi fastidiosamente sulla mia figura.

Borbottai delle imprecazioni presso il sole senza colpa, e tirai le coperte sopra al viso,

in cerca di protezione da quel fastidio. Fredde e protettive braccia mi strinsero,

e mi svegliai accarezzata dalla dolcezza di un bacio.

 

No, non era vero nulla di tutto ciò. Fu il fastidioso rumore della sveglia a farmi schiudere gli occhi, in quella mattinata nuvolosa; non poteva essere altrimenti.

Nell’aria però la tenera certezza che qualcosa era cambiato nella mia insulsa vita.

Avevo ritrovato un pezzetto di quel grande puzzle rinchiuso nel dimenticatoio, e, nonostante la sicurezza di aver perso numerosi pezzi, il mio passato stava rifiorendo,

apparendo molto più roseo di ciò che credevo. Mi rigirai, pronta a riaddormentarmi.

 -Sei in ritardo.- mormorò Charly, con un sorriso di rimprovero sulle labbra piene.

La ignorai, stavo morendo dal sonno.

 -Una Volvo metallizzata è qui sotto ad aspettarti.- aggiunse, per suscitare il mio interesse.

Non ci furono più coperte a nascondere i miei occhi assonnati, perché mi ero alzata di soprassalto ed avevo rivolto lo sguardo al telefonino; 07:47.

Mi lavai, truccai –leggermnte- e pettinai nel minimo tempo possibile, ma ero in ogni modo in ritardo. Dovevo essere all’ingresso principale venti minuti fa, ed ancora mi trovavo con solo l’intimo addosso. Charly si alzò dal suo letto, posando il libro su come essere una brava moglie. Frugò nel suo armadio, e mi porse un vestito bianco; vi erano dipinte sopra varie rose rosse, che perdevano i petali. Era lungo fino al ginocchio ed aveva una scollatura minima; assolutamente adatto ad un simile evento.

-Come farei senza di te?- le chiesi, sorridendole raggiante.

-Probabilmente saresti in cura psichiatrica causata dalla indecisione per i vestiti.- mormorò ridendo. La ringraziai e, prendendo la borsa bianca, corsi fuori dalla stanza, rallentata dai tacchi. Avevo lasciato i capelli sciolti e lisci; grazie ad un trattamento che avevo fatto,

ora non sembravano più una balla di fieno la mattina.  

Quando spalancai la porta –con un urgenza che non avrei mai ammesso- lo trovai appoggiato alla macchina. Edward era lì, vestito con un bellissimo smoking nero, che risaltava la sua carnagione bianca; perfetto era un eufemismo. Alcune ciocche dei capelli ramati si spargevano per la fronte, in maniera spettinata ma magnifica.

Mi si mozzò il respiro, e quasi non me ne resi conto; il mio cuore batteva così rapidamente che metteva a tacere qualsiasi altra situazione. Era un Dio Greco. Non era mai esistita sulla terra una bellezza tanto scioccante, se non forse quella di Rosalie, sua sorella.

 

A distogliermi dalla contemplazione del suo viso furono delle ciocche di biondi riccioli, che incorniciavano un viso fine ed incredibilmente aggraziato. Gli occhi celesti spiccavano sulla carnagione abbronzata, creando un effetto strano, ma incantevole. Era carina –molto-,

ma non era una vampira. Non era quel genere di bellezza; era chiaramente umana.

Mi fece salire la rabbia; pareva una modella, e forse lo era. Nonostante in questi anni, grazie al lavoro, la stima del mio aspetto fisico fosse cresciuta, questo era… troppo!

Un affronto al mio orgoglio... che cedette. Ero cambiata, mi ero imposta di diventare qualcosa di nuovo; eppure non potevo essere totalmente qualcuno differente da… ‘’Bella’’.

Usare quel vecchio nome ormai significava ritornare al passato, ed era per questo che non desideravo venire chiamata così; non sarei mai più tornata Bella, era impossibile.

 

Ripresi coscienza del presente solo quando percepì lo sguardo indagatore di Edward, che sembrava tormentato da qualcosa; sicuramente si stava domandando che cosa stessi pensando in quel momento, come sempre –come mi era diventato facile definire il ‘’sempre’’ senza contare gli anni di operazione. A distrarmi nuovamente dall’ammirazione del vampiro, fu un richiamo, di una voce piuttosto infantile.

-Roxy!- mi chiamò allegramente un ragazzo, che dimostrava una quindicina di anni dai tratti del viso, ma qualcosa mi diceva che fosse maggiorenne. Lo osservai distrattamente; non sapevo chi fosse. Qualcuno di cui mi ero dimenticata? Presa al riconoscimento di quel baby man non notai la smorfia d’irritazione che aveva incurvato le labbra di Edward.

Sventolò la mano  allegramente, correndomi in contro mentre i due uomini ai suoi lati lo osservarono con aria rassegnata. Sembravano anche loro piuttosto giovani, ma non come lui; sicuramente venticinque anni. –Siamo…- un’occhiata assassina da parte dei suoi amici lo zittì per un secondo. –Okay, sono venuto per te. Mi hanno detto che sei simpatica!- gongolò, come se si vantasse di me. Sinceramente non lo capì. Era un mio…ammiratore?

No, sicuramente stavo dicendo delle sciocchezze colossali, ma il suo sguardo sprizzava gioia, come se gli avessi regalato una caramella o se avesse ricevuto un bacio dall’attrice più in voga del momento. Accennai un sorriso, ancora senza comprendere cosa volesse.

-Oh, che bello! Ciao, Roxy. Io sono Tuke!- si presentò sorridendo apertamente. Gli avrei chiesto spiegazioni, se non avessi sentito un ringhio provenire direttamente dal petto di Edward. Era parecchio arrabbiato, ed anche giustamente; mi aspettava da parecchio ormai. Anche gli sbuffi provenienti dalla bionda in macchina mi fecero intuire che aspettavano solo me. Sorrisi colpevole. –Ciao. Devo scappare…Tuke. Se verrai a cercarmi prossimamente, mi troverai.- gli dissi in tono dispiaciuto, ma con una certa malizia.

‘’Edward Edward Edward’’. Sentii la testa che mi avvertiva del pericolo, mentre il suo ringhio saliva di tonalità, ed iniziava ad incuriosire gli sconosciuti.

-Domani ci sarai quindi?- chiese elettrizzato.

-No. Dopodomani ci sarò.- detto ciò, salutandolo con la mano velocemente, salii in macchina –nei sedili posteriori- ed Edward richiuse la portiera che mi aveva tenuta aperta, andando a passo umano al posto del guidatore. Era… geloso? Sì, lo era.

 

 

-Ciao, Bella. Io sono Federica.- cantilenò la civetta bionda, girandosi verso di me.

Mi scocciava venir chiamata così da una persona che non mi conosceva.

Sospirai impercettibilmente e feci un gesto di saluto verso di lei, accennando un sorriso sforzato. Bene, avevo, disgraziatamente, ancora tanto tempo da passare con lei.

In compenso, il suo aspetto non migliorava il carattere da tipica zoccoletta.

Oh… giusto. Era un termine che non mi potevo permettere; mi venne voglia di ridere. Beh, io non avevo un carattere da così sciocca ragazza. Ne tanto meno le mie amiche.

Fare le prostitute era un lavoro, e lo svolgevamo al meglio; per questo dovevamo essere classificate sotto uno stesso genere tutte? Anche se non era una cosa corretta, le cose andavano così, punto e stop. Mi concentrai sul altro.

Nonostante sapevo che non contasse nulla per Edward, mi trovavo insoddisfatta al pensare che fosse lei quella seduta vicino a lui, lei quella per cui era venuto a Chicago ed ancora lei quella maledettamente carina. Che nervi; non potevo farle a pezzi i vestiti, affogarla nell’Atlantico e mandarla in rottamazione? Non potevo proprio.

Ed avrei anche dovuto smettere di farmi stupide domanda a cui rispondere da sola, uno di quei giorni. Come se mi avesse letto nel pensiero mi lanciò un’occhiata che mi trasmise un messaggio simile a ‘’Preferisco le brune.’’

Sorrisi soddisfatta e le ore che passai con quella scassatrice –che riempiva il tempo con futili ed inutile chiacchiere-mi parvero meno lunghe e più piacevoli, confortata com’ero dall’amore di Edward.

 

 

Deglutii e, con timore, aprii la porta.

La maionese –l’avevo soprannominata così-, al mio fianco, non poteva capire.

Non sapeva che per me, aprire quella porta, avrebbe voluto dire spalancare le porte del mio passato doloroso, e doverlo affrontare senza protezioni. Forse non ero in grado di farlo, ma ci avrei tentato in ogni caso; era un mio obbligo.

Ispirando ed espirando, afferrai la maniglia e feci ciò che dovevo fare; prendermi il cuore in mano, accompagnato dal mio coraggio, e spalancarla.

Un angelo basso, dai capelli neri e spettinati, ricoperto di pizzi e merletti bianchi si fiondò ad abbracciarmi con grinta ed eleganza, senza che praticamente l’avessi visto. Istintivamente, senza neanche pensarci, ricambiai, stringendo le braccia sulla sua schiena, in una stretta che incredibilmente desideravo.

Si distaccò dopo pochi secondi, e mi prese le mani -incredibile come riuscissi a guardare quelle invece che i suoi occhi, che tanto mi erano inconsapevolmente mancati- ; un anello di fidanzamento –Di Tiffany ovviamente- brillava infilato in uno dei suoi diti. Le stava alla perfezione, e, dopo averlo osservato, guardai curiosamente Alice, come a rivolgerle una domanda silenziosa che lei non capì.

Mi chiesi se, un anello, bastava a dare la felicità eterna.

Certo, era una cosa assolutamente stupida, ma l’idea mi fece sorridere. Anche lei sorrise,

ma per ben altri motivi; era entusiasta di ritrovarmi, quasi quanto me.

Con stupore, invece di pentirmi, fui felice di essere venuta e di non aver rifiutato.

Affrontare il passato, se ciò portava una tale felicità, non mi era affatto difficile.

 

-Ora questo giorno è perfetto! Oh, grazie Bella. Grazie!- trillò con la sua voce melodiosa, iniziando a piroettare di contentezza per la stanza. –Mi sei mancata.- mormorai quasi impaurita di confessare ad alta voce.

Fu la prima parola che le rivolsi quel giorno, ed i suoi denti si scoprirono per mostrare un sorriso smagliante. Continuò a danzare elegantemente, ridendo felice; era proprio lei. Uscii a prendere una boccata d’aria fuori da quell’edificio bianco, dove si stagliava il giardino addobbato per le nozze. Alice aveva curato ogni singolo dettaglio, supponevo che avesse fatto anche tagliare l’erba con una precisione impeccabile.

Federica sgambettava di qua e di là per gli ultimi dettagli, mentre gli ospiti arrivavano. Non erano molte persone –o almeno non tutte quelle che mi aspettavo da Alice-.

 

-Bella!-

M’immobilizzai. Cazzo! No, neppure quell’imprecazione era adeguata.

Mi ero scordata un piccolo, leggerissimo… un enorme dettaglio.

Ero stata tanto felice di rincontrare la sorella preferita di Edward che non mi era neppure entrato in testa che Alice avrebbe invitato i miei genitori. Certamente Charlie l’adorava e Renée la definiva una ragazza simpatica, ma… non poteva farmi questo.

Quando mi girai incontrai gli occhi di mia madre, che mi osservava entusiasta ma sorpresa; non mi aveva quasi riconosciuta, ed era chiaro. Dietro di lei, Charlie e Phil avevano un espressione sbigottita. Mi sentii irragionevolmente in colpa, per provare simili reazioni. –Mamma- dissi dubbiosa, tanto che sembrava una domanda. –Oh, bimba mia.- esclamò con un gridolino di contentezza, stravolgendomi in una stretta protettiva. Qualcosa di umido le bagnava gli occhi. –Non piangere, mamma. Per favore.-

-…Bells?-

Mi voltai istintivamente verso la voce di mio padre, e gli sorrisi timidamente.

Era sconvolto, letteralmente. Ma gli occhi… era contento. Entusiasta di ritrovare sua figlia.

Quando Renée lasciò la prese, fu il suo turno. Mi strinse goffo, affondando la testa nella mia spalla. Vidi Edward, più in là, che sorrideva radioso. Ero sicura che Charlie gli avesse dato la colpa della mia fuga, se era tornato a Forks. E i pensieri di odio nei suoi confronti che sicuramente nutriva…

Non gliene importava nulla. Era contento per me.

Salutai anche Phil, e vari amici che stentavano a riconoscermi. Il mio nuovo taglio di capelli, di stile e di trucco aveva confuso tutti. Ed anche il carattere.

 

Ero davvero tanto diversa da ciò che ero prima? …Sì, lo ero.

Non occorreva che qualcuno rispondesse ad un ovvietà tale. Tirai un sospiro, e guardai Edward, che m’infondeva coraggio con gli occhi.

 

Il flusso dei miei pensieri s’interruppe quando –dopo che tutti ci fummo accomodati- iniziò la marcia e la sposa iniziò il suo percorso con grazia innata. Jasper, che l’aspettava all’altare decorato di rose bianche, sorrideva radioso.

Era tutto perfetto… tanto che non poteva durare. Alice si paralizzò a metà della sua entrata, e gli occhi si chiusero; stava avendo una visione, e per noi che la conoscevamo era una cosa naturale. Ma in quel momento… Non poteva avere una tale sfortuna, povera Alice. Edward, al mio fianco s’irrigidì. I i suoi occhi e quelli di Alice –tornata alla ‘’normalità’’- si puntarono su di me. Li guardai confusa, ed il mio cellulare mi vibrò in

tasca. Lo presi e me lo portai all’orecchio, tremante per il presagio che la sfortunata quel giorno fossi io. Avevo un brutto presagio.

-Pronto?- mormorai con voce flebile

-Charlie è morta.- m’immobilizzai.

‘’Cazzo. Un anello non bastava.’’ Fu l’unica cosa che riuscii a pensare.

 

 

Grazie. È un bel po’ di tempo –troppo- che non aggiorno, e non ho postato neppure secondo a ciò che diceva l’avviso. Ma ho scritto dal profondo del cuore, per voi.

Ringrazio ognuno dei miei lettori per la recensione; sia chi sta aspettando da un po’ che ai nuovi appassionati-

Scusatemi, scusatemi sul serio. Cercherò di farmi viva più spesso, e di pubblicare nuove Flash.

Spero, la prossima volta, di avere tempo per rispondere a ciascuno individualmente.

Se non vi sento prima, Buon Natale a tutti! Mi siete mancati, e mi è mancato scrivere.

 

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Capitolo 9
*** Il dolore del passato, la passione del presente. ***


Nuova pagina 1

Nota: questo capitolo è incentrato principalmente sul passato di Bella, del suo arrivo a Chicago. Più che i dettagli sulla fuga, ci sono i suoi sentimenti e l’incontro con Charly, alla quale volevo dare una parte un po’ più importante nella storia. Vorrei che capiste perché la sua morte è così importante per Bella. Non siete obbligati a leggerlo tutto naturalmente. Ma controllate le separazioni ‘’ ._._._._._.’’ perché quella sottolineata (._._._._._._.) indica da dove la storia inizia a ritornare al presente, ovvero alla morte di Charlotte.

,, Fiore impuro ,,

<< Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.  Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro. Qualcosa di terribile e surreale.>>

 

 

 

    << A volte fa meno male morire,

piuttosto che saper morto qualcuno che amavi. >>

 

Ricordo chiaramente che soffrivo. Correvo disperatamente per le strade di Chicago, quel giorno. Mi sarebbe piaciuto essere simile a Edward in quel momento; desideravo poter scappare dalla realtà quando mi sarebbe andato, poter correre in eterno senza perdermi nelle fatiche del mio corpo umano. Perché lui era scappato dai miei sentimenti. Avevo sempre riconosciuto di non essere all’altezza di un vampiro. Anzi, di un angelo protettore, che alcune volte riusciva ad infastidirmi come nessun altro con le sue esagerate premure. Sapeva di incredibilmente sdolcinato dire che l’amavo, che fosse la mia vita, nonostante fosse la verità. Ricordavo l’ estate dei miei 14 anni, in cui Phil mi aveva regalato un assurdo libro da ragazzine in cui la protagonista non faceva altro che sventolare il suo presunto amore per il compagno, mentre intanto lo tradiva con il migliore amico. Successivamente, il protagonista maschile si era accordo di come fosse frivola lei, e l’aveva malamente scaricata per poi trasferirsi in un’altra città. Mi sentivo come lei. Così vuota, inutile. Eppure riconoscevo un’ingiustizia nella fine delle nostre due storie. Lei aveva tradito. Io avevo amato con tutte le forze di cui ero capace. E mentre correvo –scappavo- ammettevo a me stessa che avevo l’incondizionato bisogno di seguire Edward nelle sue decisioni anche a distanza; volevo sparire per sempre dalla vita di chi avevo conosciuto.

._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.

 

A Chicago pioveva, ed io non avevo un ombrello. Se ci ripenso ora, non credo di aver neppure pensato di averne bisogno. Sedevo su un marciapiede di asfalto duro e zuppo, e probabilmente piangevo. Non mi sforzavo neppure più di trattenere le lacrime che ogni giorno mi consumavano lo sguardo, e mi toglievano il sonno. I miei pensieri volavano a cose stupide, insensate; piccoli momenti passati con mia madre a fare shopping, o ad aiutarla a cercare le calze. Ricordavo quando mi sedevo sul divano, ed osservavo una partita della squadra con cui giocava Phil. E, frequentemente, i momenti con Edward rimbombavano nella testa pesantemente, cercando di inquietarmi più di quanto già non ero.

 

La gente che passava mi volgeva uno sguardo di rimprovero, mentre osservava i vestiti consumati che portavo addosso, e le mamme trascinavano via per mano i bambini pimpanti verso l’altro lato della strada. Ed allora, io immaginavo che Edward mi tendesse la sua mano fredda e grande, aiutandomi a rialzarmi da quel baratro in cui ero caduta. Ma passavano i secondi ed i minuti, ed io restavo seduta a prendere l’acqua. Con quello sguardo vacuo, e l’aspetto incasinato, dovevo sembrare una persona pericolosa. Non potevo esattamente garantire che non lo fossi in quel periodo. Suppongo che sarei impazzita seriamente, se una voce calda non mi avesse rivolto la parola, e non mi avesse tappata sotto il suo ombrello. –Non credo che quel marciapiede sia particolarmente comodo.- Ora la mano tesa c’era veramente; era solamente molto più piccola, calda e femminile.

Non so perché m’ispirò fiducia, ma, senza esitare, afferrai la mano senza neppure sapere di chi fosse.

._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.

 

Perché una ragazza mi stesse asciugando i capelli mentre ero seduta su uno sgabello in asciugamano, questo non lo capivo. Né tanto meno il motivo per il quale una sconosciuta si preoccupasse della sorte di qualcun altro. Non avevo ancora aperto bocca, ma nonostante ciò lei mi aveva pazientemente aiutato a lavarmi e ad asciugarmi, come si faceva con un bambino piccolo. Sorrise soddisfatta quando poggiò il phon su un ripiano lì vicino, e indicò lo specchio per far in modo che mi guardassi. Avevo gli occhi gonfi e stanchi, ma in cambio i miei capelli ricadevano lisci e profumati sulle spalle. Mi sentivo la testa leggera, e le ero grata per questo. Mi ero trascurata parecchio, ed era un enorme sollievo sapermi pulita. –Vado a cercare qualcosa da farti mettere.- mi spiegò prima di dirigersi verso una cassettiera in legno, da cui estrasse un reggiseno ed un paio di slip bianchi, insieme ad una vestaglia da notte celeste; non erano certamente nuovi, ma erano trattati con la massima cura come se lo fossero. Capivo che fosse una persona responsabile anche senza conoscerla. Mi sorrise e mi porse gli indumenti. –Scusa, ma non ho altro. Hai fame? Posso portarti qualcosa da mangiare.- Alle sue parole, annuì lievemente, e mormorai un flebile grazie. Fui sorpresa di vedere come il suo sorriso s’illuminò per una mia semplice parola. Mi era uscita roca e stentata, ma l’aveva apprezzata. Mi ero convinta che sentirmi parlare non interessasse a nessuno; lo facevo solo per lo stretto necessario, come l’acquisto di un pezzo di pane nero. Non ero più abituata, e non mi riconoscevo. La ragazza corse al piano di sotto, e tornò poco dopo con uova e pancetta. In quel periodo di tempo, che non era esattamente molto, mi ero infilata l’intimo e il pigiama, ed avevo riflettuto su dove mi trovassi. Non era certamente una casa. Da sotto, anche se non avevo visto nulla, proveniva un forte rumore di musica; eravamo passate da un entrata posteriore, ed avevamo salito le scale fino alla stanza che pareva essere della ragazza. Non capivo nulla, nonostante cercassi di sforzarmi al massimo. Eppure, quando tornò, mi concentrai ad osservarla. Aveva dei tratti gentili e maturi, che avevo subito notato. Eppure mi erano sfuggiti i vestiti attillati ed il trucco pesante, che tuttavia le stavano bene. Non le davano l’aria esageratamente volgare che avrebbero dato a qualsiasi altra persona. Eppure il significato era piuttosto chiaro. Una casa di puttane… forse. Mangiai in silenzio il piatto, mentre pensavo ma non giudicavo. Non me la sentivo di accusare una persona così gentile. Poco dopo, la ragazza che si era presentata come Charly mi fece accomodare nel letto, e mi spense le luci. Non resistetti, e crollai addormentata.

._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.

 

Quando mi svegliai, la trovai seduta su una sedia, che sfogliava delle riviste di moda. Non appena, con esitazione, mi tirai a sedere dritta, il suo sguardo si volse subito su di me. Sorrise, e ciò mi fece sentire ancora più spaesata. Mi portò una tazza di cereali senza che neppure glielo chiedessi; mi sentivo come un cane randagio, appena raccolto da strada. Tuttavia non ammettevo ancora di aver bisogno delle cure di quella ragazza premurosa. Mangiai i corn-flakes in silenzio, ma sgraziata come un cinghiale. Quando le porsi la tazza vuota, rise allegramente. –Sono contenta.- mormorò. Non ne capii il significato. Di cosa doveva essere contenta, e per quale motivo? Scrollai leggermente la testa, e decisi che era ora di regredire dallo stato in cui mi ero ridotta. Volevo continuare a parlare con la gente, a parlare con Charly. E così feci. La ringraziai, e mi scusai. Parole biascicate e stanche. Era una ragazza solare e socievole. Iniziammo a parlare, e sentii di essere riuscita a recuperare uno dei tantissimi pezzetti di cuore che avevo perso. Per la prima volta nella mia vita, forse, avevo trovato un amica vera.

 

 

 

._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._

 

 

Edward sedeva accanto a me, in un comodo sedile di prima classe. Mi stringeva la mano, dolcemente. Era fredda, la sua. Troppo. Bastavo io ad essere gelata. Spenta, senza vita. Se quella fosse stata la definizione di ‘’vampiro’’, allora io lo sarei stata. Ero morta anch’io. E mi sentivo disgustosa. Che diritto avevo, io, di riprendermi una vita a cui ero fuggita? E perché lui, non diceva niente? Noi non avevamo chiarito. Che cos’eravamo, in quel preciso momento? Stavamo insieme oppure no? … Poteva lui, stare con me, una prostituta? Alzai lo sguardo verso di lui, confusa.

 

–Bella?- mi chiamò.

Non chiamarmi così. Non me lo merito.

–Bella, cos’hai?-

Bella è un nome troppo puro per essere il mio.

–Bella, amore, che cosa c’è?- Una mano gelida sulla mia guancia.

Non mi toccare. Tu sei più puro di quanto credi. Tu hai ucciso corpi. Io ho ucciso anime.

-Amore?- Lacrime che venivano asciugate. Mani che mi scrollavano leggermente.

Basta, basta. Che cazzo di diritto ne ho, io, di conoscere l’amore?

-Vuoi che chiami l’hostess?- mi domandò, premuroso. Sospirai.

-Sto bene.- mormorai. Non insistesse, ed io voltai il viso verso il finestrino.

Il cielo era sereno, le nuvole candide. Un altro sospiro. Fottuto tempo, così ipocrita.

 

***

Scesi le scale lentamente, strascicando i piedi a terra con pigrizia. Ero a casa. Ritornare nella mia camera, nella nostra camera, in cui solo quella mattina lei mi rimproverava dolcemente… non aveva una spiegazione adeguata, quella sensazione. Perfino Luc e Tisy, silenziose, si erano cambiate elegantemente. Non le avevo mai viste così serie. Potevano, quindi, anche le prostitute avere una dignità, dedussi stupidamente. Non ero vestita di nero. Non andavo al funerale. Vedere delle ceneri (sì, Charly era stata cremata) non m’interessava affatto. Quella che volevo rivedere era lei, cosa che non sarebbe più stata possibile. Invece avrei solo dovuto vedere Marcus Fletche, che le aveva regalato quel bel anello in attesa di qualcosa che ormai non sarebbe avvenuto… probabilmente solo il suo sguardo, riflesso in uno specchio, sarebbe stato più tetro e inanimato del mio.

 

***

 

-Avrei dovuto vestirmi di rosso.- dissi tra me, lanciando uno sguardo al mio vestito senza pensarci realmente. -Beh, il rosso non è il colore del peccato. Il blu, lo è.- disse Edward a sorpresa, distraendomi dai ricordi in cui mi ero immersa. –Il blu?- chiesi spaesata, mentre altre lacrime mi rigavano le guance. Le asciugò rapidamente con il pollice, e mi sembrò che ne avesse assaggiata una ad una velocità che non potevo vedere chiaramente. Annuì. –Il blu. È il colore che più ti dona, e ti rende una maggiore tentazione. Quindi il colore del peccato; un peccato tremendamente attraente.- spiegò. Oh, giusto. Per la prima volta in vita mia, mi era sfuggito che la persona con cui stavo parlando era più angelo che umano. Dovevo essere veramente distrutta. Eravamo seduti da soli, ad un tavolo. Giocherellavo con una coppa di champagne, per brindare in sua memoria. Le mie labbra non l’avevano sfiorato neppure per due secondi, quel liquido. Non avevo voluto vedere le sue ceneri, non avevo partecipato al funerale… ed in quel momento ero lì, al rinfresco.

Mi sentivo come un cartone di latte marcio dentro una bella confezione. Ed il significato di questo esempio, era così chiaro che non c’era bisogno di altre parole.

***

Ridevo, e la mia voce trillante si espandeva nella casa vuota. Il locale oggi era chiuso, e dentro, c’eravamo solamente io e Edward. Tutti erano al rinfresco, ed io ero lì, tra le braccia di un vampiro, ubriaca. Se in quel preciso momento avessi avuto la mente fredda, o anche solo la facoltà di pensare a qualcosa d’intelligente, mi sarei detta ‘’Roxy, fai schifo.’’ Ma io, semplicemente, mi divertivo. Un divertimento isterico, pazzo. Non era l’allegria di una sbornia presa con leggerezza. Avevo cercato di resistere a soffocare il dolore nell’alcool ma, contro la volontà di Edward, non avevo resistito. Ed ora era lì, a tenermi stressa tra le braccia, a guardarmi. La sua espressione mi faceva male, ma non me ne rendevo conto. Era affettuosa. Non mi stava dando della puttana, della stupida, dell’ubriacona… dell’immatura. C’è chi pensa, ed ha sempre pensato, che l’indifferenza faccia più male di qualsiasi altro insulto. Anche io, lo pensavo. Fino a quando non mi sono convinta che sia l’amore, quello sincero, a far male nei momenti peggiori. Perché ciò significa che ci sono delle persone che t’impedirebbero di spararti un proiettile nella nuca, e che ci sono persone che hanno più fiducia in te di quanta tu stessa ne abbia.

Con me tra le braccia, Edward salì le scale a passo umano. Senza sbagliare e senza insicurezze, arrivò fino alla stanza corretta, di cui ne aprì la porta senza difficoltà. Mi trattenne tra il gelo che emanava il suo corpo fino all’ultimo istante, sopportando i miei sproloqui e le mie risatine giulive. Poi, mi posò sul letto, con delicatezza. Mi baciò la guancia, e mi sistemò per bene la prima coperta che trovò. Fece per sedersi sul pavimento, ma lo trattenni per la cravatta elegante, smettendo di ridire. Lo colsi di sorpresa e, con un suo involontario contributo, riuscì a portarlo di peso sopra di me. Riflessi i miei occhi nei suoi, dorati. E pronunciai solo due parole, chiare e decise. Era come se non fossi più ubriaca, tutto d’un tratto. Come se avessi finto per sfogo. E lui lo capì, e prese le mie parole più seriamente di quello che sperassi.

                                             -Edward, scopami.-

 

 

 

 

 

*La testa dell’autrice spunta fuori* non mi prenderete a pomodorate, ne mi sparerete un colpo, vero?^^ Lo so, ci ho messo parecchio tempo. Ed inoltre, questo è il primo aggiornamento del 2009. Ma sono contenta di essere tornata, e spero lo siate anche voi. Mi ha fatto piacere leggere i vostri commenti, e sapere che la sorte di Charly vi sia interessata. Ho già in mente il prossimo capitolo, e non credo che tarderà più di un mese… certo, se c’è ancora qualcuno interessato nell’aggiornamento xD Scusatemi per tutto il tempo che ci ho messo! Ora passo ai saluti individuali, ci vedremo nel prossimo capitolo^^ (nel quale scoprirete se Edward è andato a canestro oppure no xD)

 

Princesseelisil; Spero che tu, come tutte le altre, stia ancora seguendo questa storia.^^ Sì, purtroppo Charly è morta. Tranquilla per l’odio di Federica, tanto non è un personaggio di grande rilevanza. Mi dispiace di aver usato il tuo nome per un personaggio tanto insignificante xD Grazie.

 

Railen; … Stai ancora aspettando con ansia dopo parecchi mesi? xD Io lo spero! E sì, buon Natale e buon anno, buona pasqua ed un sacco di altre festività. Quindi i miei auguri te li faccio in ritardo! :p Grazie di seguirmi.

 

MartinaCullen; Sì, anche io ero stufa del carattere rammollito di Bella. Qui anche si sta un po’ deprimendo, ma tornerà a ruggire presto. Grazie mille!^^

 

Midnight Dream; Chi lo sa chi è stato^^ Si scoprirà nel prossimo capitolo. Grazie!

 

PenPen; La vecchia e cara PenPen! Grazie mille, del commento e di seguirmi sempre.^^

 

Tay_; Sì, la fine è veramente triste. In questo capitolo non particolarmente direi xD Grazie!

 

pika chan; Riesci a indovinare anche cosa succederà nel prossimo capitolo?^^ Comunque hai ragione, chi legge quello che scrivo sa che non faccio mai durare i momenti felici troppo a lungo xD

 

lilly95lilly; Ti piace la Bella gelosa? xD Grazie mille.

 

Giulls; Ciao Giulls! ^^ Spero la tua curiosità sia ancora viva. Grazie mille!^^

 

_Nefer_; Oly! Non mi strozzare, prima o poi ho aggiornato! Ah, sì,Edward in versione cane da guardia è il classico xD Ti voglio bene, e grazie!^^

 

momob; Mistero chi l’ha uccisa!^^ Grazie!

 

eligianlo; Anche se in ritardo (ritardassimo), benvenuta ad EFP! Sono contenta di sapere che tu l’abbai trovata originale, e che inoltre ti sia piaciuta!^^ Grazie!

 

Yuna Shinoda; E che gusto ci sarebbe se avesse una vita tranquilla e felice? xD  Ti ringrazio tanto!^^

 

Patience90; Ninny! Quanto tempo è che non ci sentiamo? *.* Tanto presto alla fine non ho continuato, eh? XD Grazie!^^

 

Vampire93; Non ho aggiornato presto, ma ho aggiornato! Va bene comunque? No? xD Grazie!

 

matrix; Ci sono, ci sono! Ero solo in letargo! E continuerò ad aggiornare! Grazie!^^

 

Bellas; Spero continuerai a seguire, dato che il tuo commento è il più recente per te non dev’essere passato tanto tempo, no? xD Grazie mille dei complimenti. Mi fa sempre piacere sapere che l’impegno e la passione che ci metto permettano una buona lettura!^^

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Il sesso ti terrà legato a me? ***


,, F I O R E    I M P U R O ‘’

Nessuno può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la sua malvagità lo colpisca.

Anche il Fiore, quello più puro e casto, verrà tramutato in altro.

Qualcosa di terribile e surreale.

 

<< Voglio che mi ami. In tutti i modi possibili.
Vuoi biasimarmi solo perché
desidero il tuo corpo? >>

 

Il suo corpo marmoreo era sopra al mio, e per un attimo pensai di star sognando. 
Si teneva delicatamente sui gomiti, per non pesarmi addosso. Era sempre così perfezionista. Anche in sogno doveva esserlo? 
Non sentivo il suo respiro. Non stava respirando. Con un riflesso involontario, i miei tratti si contrassero in un’espressione preoccupata. 

Fino a quando il mio cervello –una remota parte del cervello che ancora era in grado di ragionare- non mi disse che lui poteva non respirare.  ‘’Sarebbe più facile dire che Edward può fare tutto’’ pensai in quel momento. Ma anche se avessi espresso a voce alta questo mio modo di vederlo,  lui avrebbe smentito con modestia, e probabilmente avrebbe detto qualcosa come ‘’per esempio, non posso stare senza di te.’’ Gongolai al pensiero, chiedendomi se non fossi diventata troppo orgogliosa (o vanitosa?) dopo aver scoperto che lui, dopo tutto quel tempo, mi amava ancora. Ma questo non c’entrava assolutamente nulla col mio sogno. Questi erano pensieri della mia irrazionalità nella razionalità. O forse no…? D’accordo, non sapevo neppure come  diavolo definirlo, o che diavolo stessi pensando. Suppongo che in quel momento stessi divagando, affondando nel mare delle mie fantasie. Ma c’era lì la mia ancora di salvezza, che mi riportò al mondo reale (sempre che lo fosse) sollevandomi il mento e inchiodando i nostri sguardi.  Quegli occhi di uno stupendo oro fuso… ringraziai il cielo che fossero di quel colore. Se no, invece della sua donna, quella sera sarei diventata il suo spuntino di mezzanotte. ''Perché me ne preoccupavo tanto, infondo?'' –fu quel che pensai- era un sogno no? 

Tirai la sua cravatta, per avvicinarlo ancora di più a me. Tanto non lo avrei strangolato. Un vampiro non può essere strangolato da un umana con una irrefrenabile voglia di scoparselo, giusto? Giusto.  Ma –perché un ma purtroppo ci deve sempre essere- lui si mordicchiò il labbro, con indecisione. I suoi occhi però erano fermi. –Non posso…- mi alitò con leggerezza in faccia. La sua voce era caramello, zucchero filato, tiramisù… insomma, la sua voce risuonava tanto dolce come ogni schifezza diabetica che ci possa essere in questo mondo. Il significato della frase, quello sì che non era diabetico. Era solo schifezza. Cioè… insomma! No! Nemmeno in sogno potevo scoparmelo in pace?  Eddai! 

Glielo domandai, ad alta voce, senza paura di sembrare sfacciata. Tanto sapevo di esserlo diventata, e pure volgare. –Non stai sognando, Bella.- mormorò. Okay, stava dicendo la verità. Nei miei sogni lui non mi chiamava mai Bella. Alla mia mente non piaceva ricordare il passato, ed aboliva ogni cosa che potesse ricordarmelo. Tutto tranne lui. Perché chi, CHI su questa terra –galassia- non sognerebbe di scoparsi il vampiro più sexy del mondo nell’ufficio al 98esimo piano di un grattacielo di New York?

… 

D’accordo. Forse non in un grattacielo al 98esimo piano, non a New York, e nemmeno nell’ufficio di un perfetto sconosciuto. Ma di scoparselo, quello sì. In quel momento (e sì, lo ammetto, in tanti altri prima di quello) ero accecata dalla voglia di averlo. 

Ma, nonostante tutti i termini volgari che la mia mente stava elaborando, non volevo solo fare sesso. O meglio, certo che lo volevo. Ma lo volevo… come forma di rassicurazione. Ero profondamente convinta che, in questo modo, l’avrei legato a me… Edward era un uomo con una sana morale. Se l’avesse fatto, se ne sarebbe assunto la responsabilità… se non sposandomi (cosa che sinceramente non era nei miei progetti) almeno restandomi accanto. Fino a quando non fossi diventata vecchia. Dopo averlo avuto lontano per quattro lunghissimi anni, ero disposta ad accettarla come possibilità. Lo avevo realizzato da poco. Certo, continuavo a sperare che mi trasformasse, ma non era più la mia priorità. La mia priorità era restare con lui. Non importava secome fidanzata, anche come passatempo andava più che bene. Tuttavia dubitavo che la seconda opzione Edward la gradisse… Insomma. Qualsiasi cosa mi bastava. Volevo solo che lui tornasse a far parte della mia vita. 

– Ti prego… - sussurrai, quasi spaventata. Avevo paura di pregarlo. A dire il vero, era stare con lui mi spaventava. Temevo di tornare quella di un tempo. O forse, nel profondo del mio cuore, lo desideravo ardentemente? Ritornare ad essere normale. -Non posso. Non così. Non ora. – mi rispose, con un tono basso, le sue labbra gelide che mi sfioravano dolcemente l’orecchio. Abbandonai la testa sul cuscino, evitando di guardarlo in faccia. Lo disgustavo tanto? Mi accarezzò una guancia.  – Scusami. – disse, continuando a far scorrere la sua mano sulla mia guancia. Il mio cuore perse un colpo, il mio occhio una lacrima. Di cosa si doveva scusare infondo? Non c’era niente di male nel suo rifiutarmi, era un suo diritto. – Ti prego, Bella, non fare così… sono qui…- Il suo tono era dolce come il miele, ma la sua frase, per quanto ingenua, mi trafisse come un coltello. 

‘’Sono qui…’’ 

Per quanto sarebbe stato lì con me?! E poi… io non ero più la sua Bella… Lo guardai di scatto, gli occhi spalancati, terrorizzata dai pensieri che mi passavano per la mente. Non potevo sopportarlo, non ancora… ! 

–NO!- urlai, sotto shock. Sconvolsi anche lui, perché riuscì a liberarmi dalla sua presa.  Corsi giù dalle scale, attraversai il portone; correvo veloce quanto più potevo. Scappavo. Dai ricordi, dal dolore, da Edward… scappavo da Bella.  ‘’Io non sono più Bella’’, mi ripetei per l’ennesima volta. Tutte quelle cose, quelle emozioni, appartenevano a lei. Edard le apparteneva.
Io ero Roxy. Volevo che Edward appartenesse a me, non a lei. Ma realizzai che era impossibile. Per lui ero la stessa di quei tempo. Il freddo mi pungeva i piedi, che correvano scalzi sul cemento. Ma lo ignorai; sfortunatamente quella sera ignorai tutto ciò che mi circondava. 

Corsi per attraversare la strada buia, ma una luce la illuminò d’un tratto.
Un’auto di un colore che non riuscivo a vedere veniva verso di me, a massima velocità. 
Dentro il veicolo, un uomo incappucciato di nero. Dovevo correre, ma la paura m’immobilizzò. Credevo che succedesse solo nei film. Le povere ragazze idiote che non guardavano la strada ed osservavano il veicolo che gli veniva addosso  per un tempo così lungo che nel frattempo si sarebbero fatte un viaggio a Parigi. Ma non era così. Stavo vivendo la stessa situazione. Se fossi riuscita a muovermi, forse l’avrei evitata… Edward si fiondò su di me, fulmineo, così tanto che non riuscì neppure a vederlo. Ma sapevo che era lui. Me lo sentivo. Cademmo a terra, e il mio cranio andò a sbattere contro il duro cemento. O-oh. Percepivo un nauseante odore di sangue, ed un dolore allucinante. –Edwa…- volevo dirgli ‘’Stammi lontano’’. Per il suo stesso interesse, ma anche per il mio. Tuttavia non era come nelle tipiche scene in cui il moribondo dice le cose che vuole dire e poi muore. No. Io, semplicemente, svenni. Se fossi stata sveglia, probabilmente avrei pensato che in quel periodo svenivo troppo spesso. Ma non ero sveglia, quindi non lo pensai.

 

***


Quando aprii leggermente un occhio, esitante, la luce mi fece male. Lo richiusi di scatto. La testa mi pulsava. Mossi un dito, giusto per fare. Oh, si muoveva senza tanti problemi. Allora erano solamente i miei occhi e la mia testa ad avere qualche problema. Ritentai con la dura impresa di vedere dove mi trovavo. Vidi un soffitto bianco. Di sicuro questo non mi chiariva le idee su dove fossi. Mi concentrai un po’, ed udii una vocefuori dalla porta, anche se non con poca fatica. –sicuri… fino a che non si sveglia… è solo una possibilità…causato da…- non riuscivo a sentire l’intero discorso, così mi arresi. Di sicuro il discorso non meritava la mia attenzione. Improvvisamente, una presenza che non avevo neppure avvertito (o visto, dato che guardavo il soffitto) si alzò in piedi, e si posizionò davanti al mio sguardo. Sussultai, spaventata. Non me l’aspettavo… Stava certamente cercando di farsi guardare, di alleggerirmi il compito di dover girare la testa a guardare dov'era seduto prima. Era bellissimo, ed i suoi occhi mi guardavano preoccupati… neri come la pece, ma certamente affascinanti. –Bella?- chiese, esitante. Inclinai leggermente la testa, per quanto il dolore me lo permettesse, e lo guardai esitante.

–E tu chi sei?-

 Continuai a guardarlo negli occhi, tranquillamente. Mi sembrava che i suoi occhi fossero diventati ancora più neri. 
Mi trasmetteva un'immensa trstezza...

Oh, ma che avevo detto di male?!  

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*Sbuca fuori dal nulla*

Eccoci qui. Questo, è il decimo capitolo di Fiore Impuro. È passato un anno e mezzo, eh?

Ai vecchi lettori (se qualcuno è rimasto) porgo i miei saluti e le mie scuse. Vi ho fatto aspettare tanto, eh? Mi dispiace molto.  Tuttavia, se qualcuno di voi mi chiedesse perché non ho postato in tutto questo tempo, non saprei rispondere. Un po’, è vero, per mancanza di tempo. Ma credo che sforzandomi l’avrei trovato. Quindi non ho giustificazioni. Vi chiedo semplicemente scusa. E, se state leggendo, vuol dire che avete letto anche il capitolo. Vi ringrazio per continuare a seguirmi!  :D

Ai nuovi lettori invece, benvenuti, e piacere di conoscervi!^^ Io sono Lilian, da tutti chiamati Lily. Quell’autrice che ama scrivere, ma che, non si sa mai perché, ad aggiornare ci mette millenni! Spero che la storia vi piaccia. Ce la sto mettendo tutta per scriverla.

Bene, prima di dare una risposta ai vecchi commenti, il ritorno di un vecchio amico!

* Spunta fuori il cucciolo di link *

Vi guarda, con gli occhi pieni di lacrime.

Si è commosso lui. Gli siete mancati.

Non deludete il cucciolo di link. Commentate,

e lo rendete felice!

 

Rieccoci XD  Dopo il ritorno di fiamma del cucciolo di link, qualche informazione sul prossimo aggiornamento. Non posso darvi una data. Scusate se sono così vaga, ma anche l’altra volta ho scritto che postavo in un mese ed è passato più di un anno. Quindi non voglio promettere una cosa che forse non posso mantenere. Tuttavia, credo che non tarderò tanto a postare, se c’è ancora qualcuno che mi dirà di sperare in un continuo. 
Io questa storia la voglio finire, perché me lo sono promessa. E voi? Voi lo volete?

 Rispose alle recensioni alla vechia maniera: 

bicioletta: Grazie (:
Nefer: Oly! Ma quanto ti ho fatto aspettare per questo continuo?! Scusami. ^^ E grazie per avermi sempre sostenuto. Ogni volta che parlo con te, mi ricordo di questa storia e di EFP. Perché è qui che ci siamo conosciute e siamo diventate amiche. Sono contenta che il capitolo 9 ti sia piaciuto. Una grande parte del 10, lo dedico a te. Pensarti fa davvero sempre venire voglia di scrivere, sperando in un tuo commento (:
Midnight Dream: Ero tornata allora, e sono tornata anche adesso! xD Come stai? ^^ Sono felice che ti sia piaciuto. Se quelle due parole ti hanno lasciato di sasso, non oso vedere cosa ti faranno queste!
damaristich: Altro che un mese, un anno alla fine! Scusa se non ho appagato la tua curiosità. Ma, se ancora t’interessa, continua a seguirmi. (:
Bellas: Non ho continuato presto, però ho continuato! XD Grazie!^^
Vagabonda: Su tua richiesta, il cucciolo di link è tornato! E ti strapazza di coccole! Grazie mille dei complimenti e del tuo sostegno :D
ellehlove: Anche aspettare così tanto vale la pena? XD Grazie mille! ^^
Giulls: Ora puoi picchiarmi anche a sangue se vuoi! XD Charly dal paradiso ti ringrazia molto per il tuo dispiacere xD Spero che leggerai questo capitolo ^^ I tuoi commenti mi fanno davvero piacere.
Satyricon: Grazie, davvero! Sono felice che ti piaccia sia la storia che il mio stile. (:
Patience90: Affermata non direi, ma ritardataria assolutamente! XD Grazie per i tuoi incoraggiamenti e i tuoi complimenti. Mi dispiace che abbiamo perso i contatti da un (bel) po’. Farmi una chiacchierata con te farebbe davvero piacere!^^
shadowhuntersNihal: Non hai dovuto aspettare in eterno, eh? XD Direi che, in confronto a un’eternità, un anno è ancora poco xD Grazie tante per le tue parole!^^ Mi tirano davvero su (:
Sognatrice85: Mi rendi davvero felice! Grazie mille! (: L’ispirazione è tornata, e spero che non se ne vada
caramellina20: Non l’hai scoperta troppo tardi! ^^ Anzi, direi che è stato meglio così. Se mi stai ancora seguendo, hai dovuto aspettare meno degli altri. (: Sono contenta di potermi smentire: eccome se continuo! ^^
Edward e Bella: Thank you per l’incoraggiamento! (:  Il tuo commento mi ha regalato un enorme sorriso.
edbell96: Ciao!^^ Direi che tu sei quella che, se segui ancora, hai aspettato di meno XD Tu si che hai aspettato un mese, cioè la data che era prevista! XD grazie per il tuo commento, da quello ho capito che c’è qualcuno che, anche dopo tanto, aspettava ancora. Davvero, grazie! Comunque, come detto sopra, non posso rispondere a questa domanda. Non saprei come farlo. Spero che tu ti accontenti del capitolo come risposta :D

 

Ci tengo anche a ringraziare le 33 persone che mi hanno come autrice preferita

Le 85 persone che hanno aggiunto questa storia ai preferiti

Le 6 che l’hanno tra le storie ricordate

E le 49 che l’hanno messa come da seguire

 

Ma soprattutto…

Chi sta leggendo questo messaggio! Grazie di cuore per il sostegno!

Io scrivo sia per me che per voi. Commentate e continuate a darmi il vostro sostegno per favore!^^


p.s. scusate per l'impaginazione è il meglio che sono riuscita a fare. Sono fuori allenamento xD

 

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