The War for Love.

di EffyKira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L’inizio dell’ostilità.Prologo. ***
Capitolo 2: *** Debolezze ***
Capitolo 3: *** Morte e salvezza. ***
Capitolo 4: *** Approfittarsi. ***
Capitolo 5: *** 4 a 2. ***
Capitolo 6: *** Ferire ***
Capitolo 7: *** Contropsicologia. ***



Capitolo 1
*** L’inizio dell’ostilità.Prologo. ***


N.B.:Qui il Grande Sacerdote è ancora Arles,nella serie animata era quello prima di Saga e così ho scritto. Praticamente Saga è ancora solo il cavaliere dei Gemelli.



Era arrivato da pochi giorni al santuario di Atena,Camus dell’Acquario.
Si sentiva strano. Aveva una specie di vuoto nello stomaco,ma lo rendeva felice. In fondo non poteva dire che gli mancava la Siberia. E neanche la Francia. Anche perché non aveva avuto modo di guardare il lato migliore della sua patria. Ma qui non avrebbe fatto lo stesso errore. Nossignore.
Camus era fuori dalla sua casa. Era notte, e stava rivivendo mentalmente il suo arrivo al santuario.
I primi che gli erano stati presentati erano Mu,che presiedeva alla casa dell’Ariete,Aldebaran al Toro e così via. La maggior parte gli erano sembrate persone amichevoli,ma comunque determinate nel loro lavoro di Saints di Atena. Le ultime case non l’avevano proprio soddisfatto.
Prima di tutto c’era stato Death Mask di Cancer con la sua politica di “Chi vince è nella ragione”. Proprio barbarico. Dopodichè c’era stato Shura, ingenuo e presuntuoso. Aphrodite,effeminato e assolutamente fissato con la bellezza. Ma il peggio,era quello che l’aveva fatto innervosire di più,l’aveva prima di tutto squadrato e poi fatto un sorrisetto strano. Milo di Scorpio.
Non sapeva per quale ragione,ma Camus si era innervosito più del dovuto.
I Saint di Atena erano assai strani,ma presto ci avrebbe fatto l’abitudine Camus,o almeno così sperava.
-Che ci fai una sera così fredda fuori dalla tua casa?
-Ti ricordo che io controllo i ghiacci Milo dello Scorpione. Tu,piuttosto dovresti spiegarmi la ragione dalla tua visita.
Freddo e distaccato,sempre senza scomporsi. Camus non si degnò neanche di girarsi. Il compagno si sedette in terra,accanto a lui.
-Ero venuto a ficcanasare nei fatti del nuovo Saint dell’Acquario. Tutto qua.
-Tsk. E io che pensavo che toccasse ad Aphrodite questo compito.
-Non credo che tu sia il suo tipo. E poi a qualcuno toccava farlo. E visto che tutti hanno paura lo faccio io.
-Paura di che?
Milo sorrise,e alzò lo sguardo,verso la luna.
-Della tua freddezza Camus.
-Mi sembra normale.
-Avere paura o essere freddi?
-Entrambi.
Disse Camus,lasciò vagare lo sguardo nel cielo notturno,non mancando di sbirciare il cavaliere dello scorpione. Lo stava guardando con curiosità e stupore assieme.
-La freddezza non deriva dunque dalla paura?
Milo sorrise,l’aveva intuito e l’Acquario se n’era accorto.
-Qui non hai niente di cui aver paura Camus.
Camus per tutta risposta rimase a guardare la luna.
-Sono convinto che voialtri abbiate avuto i vostri allenamenti in un inferno simile,se non del tutto uguale al mio. I ghiacci mi hanno cambiato Milo,e se sono così ormai non posso cambiare. Non si può tornare indietro. Tutto qua. Non ho voglia di parlare del mio passato. E se non ti dispiace starei per rientrare. Quindi ti pregherei di andartene.
Milo si alzo,lentamente e abbassando il capo.
-Se questo è il tuo desiderio Camus…Tornerò giù,nella casa dello Scorpione a pensare a quello che mi hai confidato stanotte.
-Spero che non ne farai parola con nessuno,Milo.
-No,se tu vuoi,no.
Anche il rosso si alzò. Milo iniziò a scendere le scale, sapeva che Camus l’avrebbe richiamato,difatti così fece. E Milo si girò,fermandosi.
-Milo, hai vinto una battaglia. Ma la guerra è appena iniziata.
Detto ciò,il cavaliere dell’acquario si ritirò nella sua casa,e quello dello scorpione scese,fino alla sua, sorridendo al buio. Per essere il loro primo dialogo, poteva ritenersi soddisfatto.
Che stesse diventando narcisista delle sue capacità intuitive?
Milo rise al buio. Ridicolo. Semplicemente ridicolo.
D’altronde Camus dell’acquario lo intrigava, ed era difficile intrigare lo scorpione.
Avrebbe vinto la guerra. Si,l’avrebbe fatto.





Dark Artist: Eccomi! In un’altra fic! Non voglio impegnarmi in troppe ma per questa ho avuto un’ispirazione speciale… Bè,devo dire che sono stanca di tutte quelle fic, seppur belle non fraintendete, dove il povero Milo deve subire i capricci di Camus,e soccombere dinnanzi alla sua freddezza, lo farà certo ma non voglio farlo dolce e ingenuo fin dall’inizio. Mi piacciono i personaggi che si sfidano e poi si amano nel caso non si fosse ancora capito xD.
Recensite! Please ç_ç
Kissoli!

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Capitolo 2
*** Debolezze ***


N.B.:Visto che non mi sembra giusto che ci siano solo i Black Saint solo per i soliti 5 ignoti ho inventato altri Black per i minori(tipo black Unucorn ecc). Non mi sembra una cosa così strana ecco. Ho deciso di inserirli ma visto che nell’originale ci sono solo quelli dei bronzini questi moriranno in uno di questi capitoli.




Milo scendeva la scale pensieroso. Gli era stata affidata una missione. Proprio ora che lui e Camus avevano iniziato a farsi la guerra. Lui e Aioria sarebbero dovuti partire il giorno seguente. In più il vecchio Dohko non dava sue notizie da un po’.
La politica al tempio non aveva molta importanza ora,per il cavaliere d’oro. Avrebbe dovuto fare qualcosa. Come proporre il nuovo arrivato ad andare in missione con lui e Aioria.
Il Grande Sacerdote aveva detto che ci avrebbe pensato su,e lo Scorpione aveva detto:
-Così,potremmo mostrargli come si svolge una missione!
-Penso di sapere come si svolge una missione.
Aveva detto il diretto interessato entrando.
-Perdoni la mia sfrontatezza,Sacerdote. Non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione. Anche io vorrei che mi sia affidata una missione.
- D’accordo allora. Sarete tu e Milo a partire domani. Non c’è bisogno di tre cavalieri d’oro per una missione di così basso livello.
Ed ora eccoli lì. A camminare verso le rispettive case. Camus un po’ più avanti.
- Cos’è che hai in mente Camus?
-Mi sorprende che tu non riesca ad immaginarlo Milo.
Milo sorrise. Camus aveva colto nel segno. Ma forse quella era una tecnica per confonderlo. Sarebbero andati in missione insieme. E Camus non poteva avere scampo.
Intanto il rosso in cuor suo rideva per la prevedibilità del compagno. Appena Aioria era passato per la sua casa gli aveva raccontato della missione affidatagli dal Sacerdote di Atena con Milo,e l’idea di quest’ultimo,che,guarda caso,non era sceso,l’aveva insospettito. In altre parole il francese aveva capito subito le sue intenzioni. E non voleva dargliela vinta un’altra volta.
Aphrodite annoiato da quel via vai li fece passare senza problemi. Non chiedendogli neanche che tipo di missione gli era stata affidata.
Acquario arrivò alla sua casa. E Milo continuò a scendere. Non poteva credere che l’indomani sarebbe partito con quell’uomo,e la cosa lo elettrizzava parecchio.


La missione che gli era stata affidata era semplice. Dovevano scovare un gruppetto di Black Saint. E ucciderli. Nessuno dei due Gold sapeva la loro potenza. I due si misero subito in viaggio.
Arrivati sul posto,entrambi decisero si indossare le rispettive Gold Cloth e dividersi alla ricerca dei Black.
La ricerca fu infruttuosa,in quanto i Gold non potevano sentire il cosmo degli altri,che probabilmente non lo stavano espandendo appunto per non farsi scoprire,e anche loro fecero la stessa cosa.
Giunse la sera,i nostri erano ancora nel bosco,Camus decise che si stava facendo troppo buio per continuare le ricerche,così lui e Milo si accamparono in uno spazio quasi completamente spoglio di alberi. Che però li proteggevano comunque da occhi indiscreti.
Camus,prima che Milo potesse dirgli qualcosa si alzò,cercando un posto dove andarsi a rinfrescare.
Visto che era arrivato da poco non era molto abituato alla pesante armatura d’oro che portava,oltretutto doveva cercare quei tipi. Era stanco e sudato.
Camus trovò finalmente un laghetto dove potersi fare un bel bagno. Così si liberò delle sacre vestigia e si immerse nell’acqua,fredda.
Scorpio lasciato solo si accinse nella ricerca del compagno,era troppo curioso di sapere cosa stesse facendo dato che se n’era andato senza una spiegazione.
Non ci volle molto. Dopo un po’ lo trovò che si rilassava nell’acqua di un laghetto. Rimase stupito. Mai si sarebbe aspettato tale eleganza e sensualità nei movimenti del compagno,che nuotava lentamente sott’acqua,inconsapevole che il suo “nemico” lo stesse guardando in quell’istante.
Camus riemerse,e Milo,senza sapere precisamente il motivo,si nascose dietro un albero non distante da lui. Ma sempre in modo da osservare il rosso.
Questi si guardò un po’ intorno,si tirò indietro la frangia bagnata e si lasciò andare al dolce ondeggiare dell’acqua del laghetto,sdraiandosi.
Milo rabbrividì nello stesso istante in cui il rosso fu colto da un singhiozzo improvviso. Camus si rimise in posizione eretta. Il primo singhiozzo fu accompagnato da almeno un minuto di silenzio,poi fu seguito da un altro,e un altro ancora,finche il rosso non si lasciò andare ad un pianto disperato.
Il biondo stavolta fu sorpreso da un’altra emozione:la tristezza. Perché Camus,il re dei ghiacci, piangeva? Si sentiva intenerito,ma non poteva lo stesso lasciarsi scoprire.
Dopo un po’ lui smise,e si tuffò un’ultima volta nell’acqua cristallina del laghetto.
Scorpio aveva visto abbastanza quindi tornò all’accampamento.
L’Acquario non si fece attendere troppo e tornò anch’egli,con il solito sguardo gelido e sicuro.
Milo gli sembrava molto strano,sembrava turbato da qualcosa.
- Cos’è successo?
- Uh?
Il biondo sembrò riscuotersi da chissà quale genere di sogno,e il rosso,anche se scocciato ripeté la stessa domanda.
- Cos’è successo?
-Niente.
Rispose lui.
-Non sei capace a mentire quando sei turbato vero Milo?
Egli sospirò.
-Ti ho detto niente.
- Fa’ un po’ come vuoi và. Ho fame. Cosa abbiamo di scorte?
Milo prese la sacca che conteneva le scorte.
-Niente.
Disse,osservando il fondo della borsa,come se da un momento all’altro potesse apparire qualche tipo di pietanza.
-Sono sparite tutte le scorte.
Allo Scorpione balenò una consapevolezza non rassicurante:era colpa sua! Se non si fosse allontanato per vedere cosa stava facendo Camus! Ora sarebbero stati lì a mangiare tranquillamente!E le scorte non c’erano più!
-Cosa?Come hanno fatto a sparire?C’eri tu no?
Milo aprì bocca per parlare,ma non emise alcun suono. Non sapeva cosa dire,in compenso però aveva una faccia da cui l’Acquario poteva intuire che no,lui non c’era. Fu colto ancora da rabbia immotivata,anche se in realtà un motivo c’era.
-Stai cercando di dirmi,Scorpio,che tu non eri QUI di guardia alle NOSTRE cose?
Milo chiuse la bocca e scosse il capo.
Camus aveva capito. Aveva capito tutto. Aveva capito perché il cibo era sparito. Aveva capto perché Milo non c’era. Aveva capito perché il cavaliere era tanto turbato.
Chiuse gli occhi,cercando di mantenere la lucidità,di calmarsi. E vi riuscì.
- D’accordo Milo. Ci dovremmo arrangiare. Mangeremo quello che ci capita. Non possiamo farci trovare deboli in caso di battaglia.
Prese fiato.
-Ora,và a cercare da mangiare. Anche solo semplice frutta andrà bene.
Milo si alzò,in silenzio,anche se avrebbe preferito non farlo lui,andò a cercare un po’ di cibo. Lasciando Camus da solo.
Non poteva,anzi,non voleva crederci. L’unica persona che desiderasse non lo vedesse in quello stato era proprio lui. E proprio lui l’aveva visto.
Si sedette. Non riusciva neanche a reggersi in piedi per la rabbia,o qualsiasi sentimento fosse quello.
Milo l’aveva visto piangere.
L’aveva visto disperarsi nel laghetto. Disperarsi per qualcosa che Camus non gli avrebbe mai,mai detto. E non avrebbe detto a nessuno.





Dark Artist:Che dire? Finalmente il secondo capitolo! Li farò tutti cortini a quanto pare,tanto per cambiare ^___^ . Passerò subito ai ringraziamenti:

lily88: Sono contenta ti sia piaciuto il primo capitolo! E grazie dei complimenti dello stile ^__^” spero che questo ti piacerà come il primo anche se questo è molto più contorto @___@ anch’io sono curiosa di leggere quello che scriverò…Anche perché mi sto inventando delle cose su Camus…eh eh! Ma non mi và di anticipare! Al prossimo capitolo! ^O^

EriS_SaN: ^///^ grazie! La frase mi è uscita di getto XD sinceramente non la trovo per niente poetica ç///ç ma se piace a chi legge la fic…Tanto meglio! Anche io amo questa coppia sono troppo Pucci!! X3 Grazie ancora e continua a seguirmi!! Basi!

Rem chan: Grazie amò! ^///^ non ti scrivo nient’altro anche perché parliamo per msn! Basi!!

LeFleurDuMal: *ç* sei uno dei miei idoli TwT me piange dalla contentezza! Sono felice che ti piaccia…Anche se io la trovo un po’…spoglia? Grazie della recensione! A prestissimo! Sauu! Kisses.

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Capitolo 3
*** Morte e salvezza. ***


Milo camminava solo nella foresta. Camus sicuramente aveva intuito tutto.
Che stolto era stato!Allontanarsi per vedere cosa stava facendo,solo per sfizio,e lasciare le scorte senza una guardia. E quei maledetti black Saint le avevano rubate. O magari era stata qualche bestia.
-oh!Un gold Saint,senza armatura e da solo…che la fortuna sia dalla nostra oggi?
-Dove siete?
Chiese Milo,guardandosi attorno,circospetto. Erano sugli alberi,poteva avvertire i loro cosmi. L’avevano circondato,era come un topo in trappola.
-Che domande fa ‘stò qui? Lo sa benissimo dove siamo,cerca di fregarci!Ammazziamolo prima che l’altro Gold si accorga di noi!
-Con calma,black Hydra,con calma.
-Mostratevi!Vigliacchi…
-Tsk,la lealtà nei combattimenti non sarà proprio il nostro forte Milo dello scorpione,ma almeno noi non lasciamo da sole le nostre provviste e non andiamo in giro senza la protezione della nostra armatura!
-Sciocchi!Posso battervi anche senza armatura!
Disse,tra i denti,e stringendo i pugni.
-A si?Prova a bloccare questo allora!
L’Hydra si lanciò all’attacco,saltando da un albero,ma Milo lo schivò abilmente di lato.
-Non riuscirete mai a battermi uno alla volta.
Sorrise sicuro il biondo.
-Bene!Vuol dire che proveremo in due!
Anche Black Bear scese dall’albero,con potenza,facendo tremare leggermente il terreno circostante. Era forte. Ma non quanto lui.
-Dove guardi,Scorpio?
Hydra di nuovo l’attaccava,dal lato,e ancora una volta Milo lo schivò,però Bear lo afferrò,prima per il braccio,lanciandolo in aria,in alto,quando stava per atterrare Bear lo prese,saldamente per la gola.
-Eh,eh,per fortuna che riuscivi a batterci senza armatura è?
Hydra sghignazzò divertito.
-E ora si fa a modo mio.
Anche gli altri black ridevano da sopra gli alberi. Milo non riusciva a vederli. Maledetti sleali,si sarebbe vendicato,si,doveva restituirgli almeno un colpo.
Qualcosa di duro e ferroso entrò nella carne del suo braccio,che fino a quel momento aveva tentato si far forza su quello di bear,senza successo.
-Ah!Abbiamo praticamente vinto!Le zanne del mio cloth contengono un veleno potentissimo,che da questo momento circola nel tuo corpo!Mi dispiace,ma dovrai soffrire un po’ prima di morire!
A questo punto,Milo,nonostante il dolore lacerante al braccio riuscì a far mollare la presa all’altro cavaliere,distruggendone la protezione per i bracci.
Però ansimava,segno che Hydra aveva ragione,il veleno era entrato in circolazione.
Tentò di concentrare il cosmo,e farlo bruciare ma invano,i sensi erano confusi,e la mente annebbiata. Di questo passo sarebbe morto senza neanche aver combattuto.
-Non posso…lasciarmi battere da esseri infidi come voi…non meritate di essere cavalieri!
Disse,barcollando verso di loro.
-Milo!
Una voce familiare,finalmente!Camus era dunque giunto e Milo,nonostante i suoi sforzi era riuscito a far arrivare il suo cosmo fino a lui.
-Come hanno fatto a ridurti così?
Chiese,sarcastico.
-Ti sembra il momento…Camus? Rispose lui,stizzito.
-Va bene…ci penserò io a questi qui.
Milo si allontanò un poco dal campo di battaglia,appoggiandosi stancamente a un albero. Stava morendo,se lo sentiva. Maledetto Hydra! Chiuse gli occhi.
-Aurora Execution!
Una flebile voce era quella per Milo,e ben presto ogni altro suono sparì dalla sua mente.

Aprì gli occhi,era di nuovo sera. Si sentiva le membra stanche,infinitamente stanche,e aveva freddo. Oltretutto la mente era ancora annebbiata,confusa,quindi restò immobile dov’era,cercando però di capire comunque dove fosse,e cosa ci stesse facendo lì.
Uno scoppiettio fastidioso risuonava nelle sue orecchie. Fuoco. Riuscì ad elaborare. C’era qualcosa che si stava cocendo sul fuoco. Che scoppiettava allegro nella notte.
Quindi non era nella casa dello scorpione.
-Dove sono..?
-Milo?Finalmente ti sei ripreso!
-Ripreso…?Che..?
-Il veleno. Hydra ti ha iniettato un veleno,è bastato bloccare la circolazione del sangue con…
-Si,okay,okay,ho capito…mi hai salvato.
-Si ma,sarai debole per un po’.
-Fantastico.
Sospirò lo scorpione. Camus tra se e sé sorrise. Era sotto il suo controllo.
-Come ti senti?
-Stanco,affamato,ho sete e…si,ho freddo. Che ho dottore?
Camus si alzò,avvicinandosi al piccolo fuoco che aveva acceso,per cuocere la capra che aveva catturato quella mattina. Gliene lanciò un pezzo ormai cotto.
Milo tentò di prenderla,senza successo. Anche i riflessi,era meno scattante.
-Ecco,accontentati di questa.
Gli disse Camus lanciandogli la propria maglia e rimanendo a torso nudo.
-Ah…ma…
-No,tranquillo,ho vissuto in Siberia per anni,questo venticello non mi scalfisce nemmeno,piuttosto,e meglio che ti avvicini al fuoco.
Milo annuì. Anche con la maglia di Camus sentiva lo stesso un freddo da gelare le ossa. Che la morte gli avesse lasciato questo ricordo prima di lasciarlo sfuggire da lei?
Con l’aiuto del rosso,si avvicinò al piccolo falò,che effettivamente lo scaldo un poco.
-Camus…Che fine hanno fatto i Black Saint?
-Ho ucciso Hydra e Bear…gli altri sono fuggiti…dovrai fare attenzione e rimetterti in fretta,perché sanno che sei debole ora.
Milo non rispose. Era conscio della mala figura che aveva fatto con il suo avversario. Non era stato neanche in grado di uccidere i Black Saint,di portare a termine una così semplice missione! E come ciliegina sulla torta era stato anche avvelenato,e salvato sempre dall’avversario.
Milo si limitò ad osservare le lingue di fuoco che si alzavano e abbassavano,divorando,affamate il legno. Non si era mai sentito così umiliato in vita sua.
Camus osservava il suo sguardo,un po’ perso forse,nelle fiamme.
Come lo capiva in questo momento. Era umiliante essere salvati in questo modo. Ma aveva dovuto farlo,aveva dovuto strapparlo dalla morte. Era un suo compagno e non poteva lasciarlo morire così,altrimenti il rosso avrebbe vinto per abbandono. E secondo lui era ancora più umiliante.
-Milo.
-Um?
-Andiamo a dormire. E’ tardi. E domai devo cercare altro cibo.
-Dobbiamo.
Lui scosse la testa.
-Sei ancora troppo debole. “…E non so se domattina ti risveglierai”
Pensò tra se e sé. Provava pena per Milo,ma lui non era un medico o un sacerdote. Non era riuscito a estinguere completamente il veleno dal corpo del compagno,e questo lo rendeva triste,quasi quanto lo sguardo vacuo dello stesso Milo.
Ripensava a quando aveva ucciso i due,e si era girato a vedere le condizioni di lui,già con la battuta sarcastica pronta,e si era bloccato,vedendolo lì,a terra,pallido come un cencio e le labbra già quasi violacee. L’aveva raggiunto di corsa,frenetico,e sempre frenetico aveva sentito il battito cardiaco. E ce n’era ancora. Debole ma c’era. Aveva tentato di calmarsi,prendendo ampie boccate d’aria. Non era ora di farsi prendere dal panico. Doveva salvare Milo. Ecco cosa doveva fare.
E l’aveva fatto.
Almeno per il momento le sue condizioni erano migliorate,pian piano aveva ripreso colore,poi,finalmente,dopo due giorni di riposo,o coma,come lo si voglia chiamare,si era svegliato.
Il biondo annuì.
-Va bene. Altro riposo non può che farmi bene.
Disse,alzandosi a fatica.




Dark Artist:E ecco l’attesissimo terzo capitolo! Non è emozionante come il secondo,ma spero sia piaciuto lo stesso! Avevo proprio voglia di continuare a scrivere,e purtroppo in Irlanda non avevo la possibilità (in compenso,in Irlanda mi sono preparata un possibile capitolo della ficcy…uh uh uh! Che però contiene una lemon,avverto!)Passo subito ai ringraziamenti,visto che è tardi e la mia testa reclama riposo!(si,mi sento debole come il Milo di questo chappy XD)Ah! Oltretutto mi scuso se non ho fatto difendere Milo XD ma per l’andamento della storia era giusto così U.U (Poi non sono brava a descrivere quando combattono!)

EriS_SaN: Il primo grazie và a te U.U perchè…bò,stasera mi gira così,okay? XD no,a parte scherzi tu sei una delle lettrici che penso abbia aspettato con più ansia il terzo chap(è così,vero? O.o)…con questo spero di iniziare ad entrare nel “vero” della storia...poi bò,grazie per i complimenti!Sono felice che il secondo ti sia piaciuto!Spero che valga lo stesso anche per questo!Un kiss!

lily88: Si,si,come si dice…”Tutti i nodi vengono al pettine no?E anche il mistere di Camus sarà svelato…uh uh uh…ma come sono scema? XD Mi aspetto di vedere un’altra tua piccola recensione,per questo capitolo è!Ciau!!

Rem chan:Massì,dico io,la mia mogliaH la lascio alla fine!Visto che ho scritto questo chappy mentre non c’eri lo dedico a te,che sei il mio Milo,e che sei in vacanza ç.ç sigh!Bè,presto leggerai anche questo chap…e spero che non ti sia dispiaciuto troppo per Milo…(Anche perché c’è Camus che lo “cura” *__*)Tanto noi ci sentiamo U.U,ma mi sembra giusto dare un kiss anche a te. Ciau amò!

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Capitolo 4
*** Approfittarsi. ***


Respirava,lentamente,ma regolarmente.
Camus lo osservava,osservava in grande petto di Milo alzarsi e abbassarsi.
Quanto avrebbe voluto farsi una dormita anche lui!
Ma doveva vegliare sul compagno,d’altronde si sentiva in colpa per quello che era successo con i Black Saint.
Per fortuna la notte era passata tranquillamente. Era quasi l’alba.
Camus sbadigliò.
-Non sei stato tutta la notte qui a fissarmi,vero?
Il francese fece no con la testa.
-Non ti fissavo,vegliavo.
-Come se ci fosse tutta ‘sta gran differenza.
-Stà zitto. Ora vado a cercare qualcosa da mangiare. Non seguirmi.
Disse sarcastico.
Milo sorrise.
-Va bene.
- Mh.
Disse,si infilò il Gold Cloth e si allontanò,stiracchiandosi.
-Roba da non credere…E’ stato tutto il tempo qui a guardarmi…
Il sorriso si allargò.
Così,il cavaliere di scorpio iniziò la sua giornata,che si preannunciava molto rilassante. Soprattutto perché,con la scusa del braccio che non si muoveva come voleva lui,poteva approfittare di Camus in qualsiasi modo e maniera.
Si alzò pigramente dal suo giaciglio, e fece “colazione” con gli avanzi della sera prima. Pochi però,perché non voleva che Camus se ne accorgesse. Lui non aveva mangiato per niente.

Dopo qualche ora tornò il rosso,con ben due prede e qualche frutto. Un bel bottino. Con gli avanzi della sera prima sarebbero sopravvissuti lì almeno per altri cinque giorni. Considerando che lui mangiava il minimo indispensabile per far rimettere in forze Milo,sarebbero sopravvissuti eccome.
-Wow! Per quanto tempo basterà tutto questo cibo.
-Cinque giorni al massimo.
Rispose,meccanicamente.
-Ah…
Posò la roba,poi guardò il biondo,aggrottando le sopracciglia.
-Hai mangiato qualcosa?
Lo scorpione arrossì,non sembrava un rimprovero,sembrava come se Camus volesse farlo mangiare.
-Si…tu?
-No.
Altra risposta meccanica. Doveva darsi una regolata.
-Come no?La colazione è il pasto più importante della giornata!
-Non faccio mai colazione.
-Perché?
-Affari miei.
Tagliò corto,e si sedette,sospirando.
-Fatti una dormita,Camus.
L’interpellato si girò,e guardò Milo negli occhi. A entrambi parvero ore,giorni…un tempo infinito,invece fu solo per pochi secondi.
Camus si alzò.
-Vado a farmi una dormita.
Sentenziò,con gran sollievo del biondino.
-Se arriva qualche Black Saint svegliami. Non combattere.
Milo sbuffò,ma annuì.
-Bene.
Disse il rosso,e si accomodò su un altro giaciglio. Era da quando Milo era entrato in “coma” che non dormiva,diavolo se era stanco. Aveva paura che ogni istante potesse morire lì,e il suo “salvataggio”fosse stato solo un rallentamento del veleno.
Fortuna che non ci aveva riflettuto neanche quando gli aveva mezzo congelato il braccio e poi ferito,per far uscire il sangue.
Sospirò,e finalmente cadde in un sonno senza sogni.

Milo guardò il corpo rigido del rosso rilassarsi,quindi si era addormentato.
Era stato veloce. Chissà da quant’era che non dormiva…Gli sarebbe dispiaciuto doverlo svegliare. A dire la verità,il biondo si sentiva responsabile della stanchezza del cavaliere d’Acquario (non sa quanto ha ragione xD NdMe). Sospirò,e guardò le foglie degli alberi,che sfrusciavano pigramente a ritmo del vento.
Lanciò un altro guardo al corpo di Camus,dormiente. Si avvicinò.
- Camus?
- Mh?
-Da quant’è che non dormivi?
- Da quando e…(qualcosa di incomprensibile)
-Che?
-Da quando a…(un’altra cosa incomprensibile)
-Non capisco!
-Che diavolo vuoi Milo?
- Io…
-Ci sono Black Saint?
-No!
-E allora lasciami dormire…Non dormo da quando…(di nuovo,qualcosa di incomprensibile)
-D’accordo…me lo dici dopo.
-Se…come no.
Rispose,sempre col tomo mezzo sveglio mezzo addormentato.
Il cavaliere dello scorpione guardò i lunghi capelli dell’altro.
- Camus…
- Mh?
- Ma…Io ti piaccio?
Doveva approfittarne,e poi,indipendentemente dalla risposta si sarebbe divertito.
-See…
-Ah.
- Soprattutto quando…(parole incomprensibili)
-Ma di che parli?
-Hai finito con l’interrogatorio?
-Va bene,ho capito.
-Finalmente…Almeno io ti ho lasciato dormire ieri sera…
Farfugliò.
Ah!Allora aveva ragione!L’aveva guardato tutta la notte!Bene,almeno aveva la consapevolezza che era preoccupato,e non era così freddo come voleva sembrare. Camus si era rovinato con le sue stesse mani,e l’avrebbe scoperto a sue spese.
Milo sorrise.





Dark Artist: Finalmente! Non avevo proprio ispirazione per questo quinto capitolo! Questa fic si sta allungando troppi mi sa,vero?Ok,ok,cercherò di stringere un po’ i tempi xD. Ah…La cosa del salvataggio naturalmente non pensateci troppo…Possibile o meno,è una cosa che mi sono inventata io (e se c’ho preso sono un medico inside xD) quindi non prendetela sul serio xD. Bene,ora passo ai ringraziamenti,che spero di farvi trovare sempre,perché ance io ci tengo (mi fanno sentire potente assai xD).

Rem chan: Non so se leggerai mai questo capitolo ma vabbè…spero che ti piaccia xD. Ci sentiamo Lunedì,la solita oretta ç__ç

EriS_SaN: Riguardo a Camus “oltre la compassione” avevi ragione xD. Era proprio quello che volevo far pensare,brava,hai saputo interpretare bene UwU. Con questo capitolo inizia un po’ la vera storia…cercherò di avere un ritmo un po’ meno lento,e cercherò di aggiornare un po’ meno in ritardo xD se può consolarti.

Whitesary: X//D Grazie. Il chappy non è uscito tanto presto ma…

Ai91: Non ti preoccupare non farò morire nessuno dei due (ferire a morte magari,ma morire no °__° scherzo xD)grazie della rece,al prossimo capitolo ^^.

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Capitolo 5
*** 4 a 2. ***


Camus si mise a sedere,guardandosi intorno. Dov’era Milo?
Si alzò,sbuffando. Che diavolo faceva quell’idiota? Era ferito,e in balia dei nemici…praticamente non poteva combattere,dov’era andato?
Pensò,stiracchiandosi.
-Milo?
Lo chiamò.
-Che c’è?
Il rosso sospirò. Finalmente non aveva fatto nulla di pericoloso o avventato. Era vicino.
-Che diamine stai facendo?
-Ah,niente…avevo visto qualcosa muoversi qui ma…
Camus sbuffò di nuovo.
-Te l’ho detto,il cibo basta e avanza.
Il cavaliere dell’acquario sentì un forte frusciare di foglie e un:-Ah!-Da parte di Milo,poi,un gran rumore,come di qualcosa che cade,allora si avventurò tra i cespugli ove aveva sentito il rumore.
-Milo che diavolo combi…
Non riuscì a finire la frase che si ritrovò di fronte un Milo sorridente che stringeva la coda di un volatile tra le mani.
-Guarda qua!
Aveva uno schizzo del sangue dell’animale sulla guancia.
Camus lo guardò senza una vera espressione del viso.
-Sei sporco.
-Eh?Dove?
Gli indicò il punto,sulla propria guancia. Milo,ovviamente,fece per pulirsi sull’altro lato.
-No,dall’altra parte.
Si strofinò anche l’altra guancia,senza successo però. Camus sorrise,beffardo.
-Sei proprio un’incapace.
Disse,avvicinandosi,e pulendo là dove cera il sangue. Milo fermò la sua mano,e per un attimo i due cavalieri si guardarono negli occhi.
Fu il biondo cavaliere dello scorpione a fare la prima mossa,si avvicinò quel tanto che bastava alle labbra del rosso,esitò un secondo,certo,ma le labbra dei due si toccarono,desiderose,ma comunque messe a freno.
Scorpio nemmeno si accorse che Camus liberava il suo polso dalla presa. Solo quando si allontanò dalle sue labbra si sentì privato della parte che lo completava.
Senza neanche guardarlo in viso,il rosso di allontanò,per tornare all’ “accampamento”.



Incredibile!Si erano baciati! No,non era possibile,non voleva,non poteva crederci!Non aveva saputo resistere alla tentazione…Aveva perso,aveva perso la partita. No,dopotutto non avevano deciso “come” avrebbero dovuto perdere. Era ancora in gioco. Erano 2 pari. Più o meno.
Camus storse il naso,guardando la legna che bruciava pigramente sul piccolo falò.
Aveva sentito passi tra le foglie.
Era Milo.
-Bè?Già finita la caccia?
Chiese,sarcastico. -Mi avevi detto che c’era abbastanza per cinque giorni…
-Era una domanda retorica.
Ribatté,acido il Saint dell’undicesima casa.
Il biondo lo guardò. Non poteva che provare una certa insoddisfazione per quel bacio,e sicuramente anche Camus la provava,e in più c’era anche il suo orgoglio,capiva perché era così arrabbiato.
-Riposato?
- Mh?
Il rosso dovette girarsi a guardare Milo,non aveva capito la domanda.
-Dicevo…Sei riposato? Va meglio?
-Ah…Si,certo.
Disse,e di nuovo volse lo sguardo verso il falò.
Lo Scorpione sospirò,e si sedette accanto a lui.
-Bene…Perché credo che tra poco crollerò…Ho tempi di ripresa abbastanza veloci ma…
Lasciò la frase a metà,mentre guardava Camus,che aveva una strana espressione di riflessione sul viso.
-Capito.
-Già…Senti…La- Facendo il segno delle virgolette- “Guerra” non è ancora finita,no?
- Ovviamente. No.
-Mi chiedo quando finirà allora.
Camus sospirò e mise su una strana espressione triste.
-Se non l’avessimo mai iniziata…
-Eh?
-Niente.
Tagliò corto,affondando il viso tra le ginocchia. Il biondo lo guardò,chiedendosi se stesse per avere un’altra crisi di pianto. Ma così non fu,e il rosso si alzò,fermato sempre dal polso da Milo. Lo guardò,con un’espressione dura.
-Che ti è successo Camus?
-Non so a cosa ti riferisci.
-Cosa ti è successo in Siberia?
Il cavaliere dell’Acquario distolse lo sguardo,rovente.
-Lasciami andare Milo.
- Cos’è successo?
Ripeté.
-Niente!Lasciami!
Cercò di liberarsi,invano,allora anche lo scorpione di alzò.
- Camus,tanto vale dirmelo!Hai perso questa partita in partenza!
-Non è vero,non ho perso!E stai solo perdendo tempo se tenti di tirarmelo fuori in questo modo!E in qualsiasi altro modo!
-Ah si?
Milo si avvicinò pericolosamente,l’espressione più arrabbiata che poteva assumere. Il rosso dentro di se vacillò,ma non cadde.
- Si.
- Bene…Allora troverò un modo per cavartelo fuori,te l’ho detto,hai perso in partenza. E’ dal giorno in cui ci siamo incontrati che cerchi di essermi superiore,ma non mi lascio fregare così facilmente. Non mi avresti mai fatto morire,e mi hai salvato,eri talmente preoccupato che non hai dormito finché non mi sono svegliato,e hai preso provviste sufficienti per me,sempre perché sei preoccupato per me,e non perché sono un tuo compagno…Anche perché,se mi considerassi tale,avresti provveduto anche al tuo,sostentamento. Non ho ragione?
Camus strinse le labbra. Quel Saint aveva messo alla luce tutto,i suoi sentimenti,i suoi piani..tutto,l’aveva smascherato.
-E va bene. Hai vinto. Contento? Lasciami.
Quasi gli ordinò,guardandolo,per quella che pensava essere l’ultima volta,negli occhi. -No. Dimmi se ho ragione o meno.
-Hai ragione si.
Disse,e solo allora lo lasciò andare.
-Siamo 4 a 2 comunque. Per me.
Il rosso si allontanò,per preparare quella che sarebbe stata una cena assai silenziosa.





Dark Artist: Finalmente anche questo capitolo è stato postato…Ora la storia comincia a prendere una vera forma eh?
Scusatemi se in questo capitolo non metto i ringraziamenti,ma ho un mal di schiena e un mal di pancia che non vi dico =.=.Grazie a tutti,comunque.
Un kisu.

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Capitolo 6
*** Ferire ***


Camus si chiedeva cosa diavolo avesse che non andava. O era lui,o era Milo. Era tutto,tutto,sbagliato. Non c’era una cosa che andasse bene. Una sola. Intanto i giorni scorrevano, Tra i tentativi di attaccar bottone di Milo,e le risposte fredde e monosillabiche di Camus. Ed erano già passati 3 giorni da quando il francese aveva portato delle scorte. Milo si riprendeva,assai velocemente.
Lo infastidiva incredibilmente. Ogni tanto,aveva voglia di saltargli alla gola,e sgozzarlo lì,nel bel mezzo della missione. Ma era un tipo controllato Camus,e sapeva trattenersi da certi istinti omicidi…
Intanto dei Black Saint alcuna traccia. Almeno fino a quel momento. Naturalmente,fu il francese a sentirne il cosmo,e dopo aver minacciato il biondo di morte,se l’avesse seguito,era corso alla volta dei Black.
-Ah…Camus dell’acquario!Abbiamo sentito il cosmo del tuo compagno…E’ ancora vivo dunque.
Fece uno di loro,probabilmente Black Unicorn.
-E’ così. E si è ripreso molto bene dallo scontro. Black Unicorn,Black Wolf,se volete attaccarlo mentre sono qui non risponderò più delle mie azioni. La mia missione è uccidervi,non martoriare i vostri cadaveri.
Ribatté,gelido il rosso.
-Oh-Oh,Camus,Camus…E chi ti dice che vogliamo attaccarlo?
-So quanto siete sleali.
Rispose,semplicemente lui.
-Scendete da quegli alberi,o volete che sia io a portarvi giù?Anche se immagino che sia meno piacevole la seconda opzione. Ebbene?
I due Saint non risposero,ma fu il lupo a scendere per primo. Camus alzò il sopracciglio.
-Allora non mi sbagliavo. A quanto pare.
Anche l’unicorno scese,in po’ più in ritardo,la fronte corrugata. Una sottile ruga vi passava in mezzo.
-Ti affronteremo,Camus dell’Acquario,dopo uccideremo il tuo compagno.
Camus quasi sorrise a quell’affermazione. Così anche dei sudici Black Saint avevano il loro orgoglio eh? E fare leva su quello era stata una mossa saggia.
-Vedremo.
Disse solamente,e così iniziò il duello.



Milo sbuffò per la millesima volta in cinque minuti. Non ce la faceva. Non ci riusciva a restare solo lì,senza niente da fare,senza azione,senza Camus…
L’idea che ogni tanto riaffiorava,nella sua mente piano piano assumeva consistenza,piano piano sembrava meno assurda,di quanto in realtà fosse. L’idea era seguire Camus. Di seguirlo,e guardare lo scontro. Anche senza immischiarsi. Sentiva i rumori della battaglia,quasi come se fosse stata lì,davanti a lui,acuita dalla sua irrefrenabile voglia di azione. Magari sarebbe stato anche in grado di riscattarsi…
Probabilmente fu questo a convincerlo ad andare.
Nascose tutte le provviste e corse,verso i rumori.



Camus era in vantaggio, Di poco,ma era in vantaggio. I Black Saint erano incredibilmente forti. Ma naturalmente nulla potevano fare contro di lui. Aveva il fiato corto,ma era messo sicuramente meglio di loro,che avevano,braccia e gambe congelati,in più qualche livido.
Un frusciare tra le foglie lo distrasse.
Unicorn lo colpì,e anche Wolf,quasi in sincronia. Il dolore al braccio destro fu nulla in confronto a quello della gamba. La mano di Unicorn,gli era penetrata nella carne della coscia,in profondità. Il rosso imprecò,e si liberà dalla morsa dei due. Li guardò,stringendo gli occhi.
-Maledizione…
Sibilò,e si chiese mentalmente perche si fosse lasciato distrarre così. Ma ora l’aveva capito,l’aveva capito perfettamente.
-…Ti ucciderò,te l’ho detto. Lo farò.
Bisbigliò alla volta dei cespugli dietro di se,dove si era appostato Milo.
Quasi lo sentì alzare gli occhi al cielo,come dire:”Si,adesso è colpa mia,e ti pare”.
Mantenne la calma,con un grosso sospiro,quindi decise che era ora di farla finita con quei due,una volta per tutte. La gamba gli doleva e stentava a muoversi,probabilmente aveva colpito qualche muscolo,ma,stringendo i denti,riuscì a prendere la posizione dell’Aurora Execution.
-Mi avete stancato.
Sputò ai due,che ora,avevano praticamente perso il loro proverbiale coraggio,ed indietreggiavano.
-M…Ma…
Unicorn non riuscì a concludere la frase,che venne colpito,in pieno petto,dall’aria congelante del francese.
Wolf,indietreggiò oltremodo,fissando il cadavere congelato del compagno e Camus,ancora in posizione.
- Unicorn…Io…No,non colpirmi…Loro mi hanno costretto,io non…
-Ho detto che mi avete stancato.
Ripeté Camus. Wolf tentò di fuggire,urlando,ma fu inutile. L’infallibile colpo del rosso lo colpì alla schiena,e anche lui cadde,senza vita.
Milo esultava ancora dentro di se,quando udì un altro corpo cadere in terra.
-CAMUS!
Urlò,uscendo dai cespugli. Il rosso non era né svenuto,né morto,solamente la sua gamba non aveva saputo resistere al dolore,e aveva ceduto.
-Maledizione.
Disse,verso al ferita,guardandola in cagnesco.
-Stai bene? Che c’è? Riesci ad alzarti?
Il rosso strinse le labbra,e sentì il viso riscaldarsi appena.
- Stò bene. Ma non riesco ad alzarmi. E’…E’ troppo profonda.
Aggiunse,in risposta allo sguardo interrogativo di Milo,che subito divenne ammiccante.
-Ah…Ti devo…aiutare ,quindi?
-Direi.
Le rosse sopracciglia dell’acquario si aggrottarono,lo sguardo era furioso,ma le guance purpuree. Quasi come i capelli.
Milo lo aiutò ad alzarsi,e ,facendosi passare una mano dietro il collo,lo aiutò a camminare,di nuovo verso l’accampamento.
- Eeh,se non fosse per me…
L’altro Saint evidentemente ancora non si era calmato.
-Se non fosse per te non sarei in queste condizioni! Che ti è saltato in mente!?
Scorpio sbuffò,e mise su una specie di broncio.
-Dai,Camus,non puoi lasciarmi all’accampamento senza far niente…Sono un uomo d’azione io…
Lui in tutta risposta fece una smorfia e borbottò qualcosa tipo:”Uomo d’azione…come no. Portati qualcosa da fare la prossima volta,invece di farmi ammazzare…” E qualcos’altro di incomprensibile.



Gli faceva male la ferita. E non poteva fare a meno di agitarsi sul mucchio di paglia che gli faceva da letto. Gli occhi erano ormai abituati al buio,non riusciva a dormire,niente- Ogni piccolo rumore gli sembrava un boato,e scattava sul “Chi va là” e magari era solo un pipistrello solitario che voltava nella notte. La situazione si era ribaltata. Era questo che dava fastidio a Camus. Era semplicemente fastidiosissimo,Milo era quasi ossessionato dall’idea che la ferita si sarebbe infettata,o che sarebbe stata vittima di un’infezione.
Maledetto Unicorn.
Maledetta missione.
Maledetto Grande Sacerdote.
Camus decise che non poteva starsene lì immobile,senza dormire. Così tentò di alzarsi. Si lasciò sfuggire un gemito. Quindi,portò lo sguardo su Milo,che sembrava dormire ancora tranquillamente. Avevano deciso di finirla con i turni di guardia. Anche perché senza Black Saint in giro era del tutto inutile…Ma Camus era convinto che si erano dimenticati di qualcosa…Ma di cosa?
Così si alzò,tra gemiti strozzati,e dolore alla coscia,fino a raggiungere i tronchi dove prima scoppiettava allegro il fuoco. Si sedette lì,ansimando per la fatica.
-Mmm,se me lo chiedevi ti avrei aiutato…
Disse Milo con voce ancora impastata dal sonno,sedendosi accanto a lui. Il rosso lo guardò,trovo.
-Stavi dormendo.
L’altro fece spallucce.
-Non così pesantemente da non sentirti. Come mai sei sveglio?
-Non riuscivo a prendere sonno.
Rispose semplicemente lui,fissando le iridi coloro cioccolato (gnam *ç* NdDarkArtist) sul fuoco ormai spento.
Però il biondo non smise di guardarlo. Non riusciva a smettere.
-Che c’è?
Chiese infine il rosso,con un sospiro,girando il volto verso Milo.
-Niente…E’…Em,ti fa male?
Accennò alla gamba. Camus parve valutare la pericolosità della domanda,decise che era innocua,quindi annui.
-Fa male.
Quindi ritornò a guardare il focolare.
- Camus?
- Mh?
L’interpellato si girò,ma si ritrovò rinchiuso,senza scampo,né voler scappare,tra le labbra di Milo.
Una mano del biondo era incollata sulla sua guancia,gli trasmetteva un senso di calore,e,mentre le lingue s’incontravano,e iniziavano i loro umidi giochi,scese fino alla coscia illesa.
L’acquario aveva diminuito i pensieri a 0,aveva spento il cervello,quasi concentrandosi sulle labbra,e sulla lingua,di Milo. Senza alcun pudore.
Anche la sua mano si mosse,quasi animata di volontà propria sul petto del compagno. Infine,il freddo cavaliere tornò in sé,e staccò Milo dalla sue labbra. Non senza una certa riluttanza naturalmente,e neanche senza una lieve resistenza da parte di Milo.
-No…Basta.
Disse Camus,girando il volto dalla parte opposta,e socchiudendo gli occhi,per non guardare lo scorpione.
-Ma…Perche? Camus?
-Io…Non posso Milo,non si può.
- Camus,non c’è problema per Quello*…
-Non mi riferisco a Quello. Non posso,e basta.
Milo iniziava a scaldarsi. Perché scappava sempre? Perché ogni volta lo illudeva allora? Si lasciava baciare e poi lo respingeva.
-Guardami Camus.
-No…
A quel punto il biondo si alzò,parandosi dinnanzi a lui,e prendendo il mento dell’acquario tra pollice ed indici lo girò verso di sé.
-Ascoltami Camus. Io ho sentito che mi volevi. L’ho sentito. Perché dici che non puoi? Perché?
-Non posso…Dirtelo.
Strinse la presa sul volto del rosso.
-Dimmelo Camus!
-No…
-DIMMELO!
Era stato assalito dalla rabbia.
-Milo…Basta,mi fai male.
Disse infine il francese,e Milo lasciò la presa,con stizza.
-Non voglio dirtelo. Non contro la mia volontà. Non puoi costringermi. Vattene,lasciami solo. Lo scorpione si allontanò dal compagno,frustrato e taciturno. Non voleva costringerlo,ma sapere la motivazione che lo spingeva a non baciarlo,a non essere suo, era…quasi vitale.
Perché no,questo all’inizio poteva solo essere un fatto di attrazione sessuale,ma ora,almeno da parte di Milo,non lo era più. Si era più volte scoperto a guardarlo,più volte,a preoccuparsi più del dovuto,a diventare sempre negativo,lui che,si sapeva dappertutto,era di natura ottimista,di considerarlo alla stregua di un Dio,di voler in qualsiasi modo e maniera soddisfare quei desideri. In cambio,per ora,voleva solo sapere qualcosa su di lui. Concessione che Camus si ostinava a non dare.
Ancora stizzito,arrabbiato e deluso,si rimise a letto,senza riuscire però a prendere sonno. .





*Quello=Si riferisce al Grande Sacerdote,alle regole,non lo so neanch'io insomma.U_U

Dark Artist:Ben 4 pagine di word per questo capitolo xDD. Lo so,lo so,è una miseria. Ma accontentatevi,è questo ciò che mi viene da scrivere adesso…Ennesimo capitolo intermediario,dove succede poco e niente,si pongono le domande già fatte e la storia và avanti mooolto lentamente. Lo so,sono lenta,e aggiorno ogni 2-3 mesi,se non di più,ma purtroppo questa sono io:La signora Incoerenza.

Un grazie và a Eris-San,che commenta prontamente ogni chappy dal primo capitolo fino a questo…E a Ai91,che commenta sempre pure lei…Ma anche a tutti coloro che leggono,senza recensire. Mi basta anche solo la lettura,anche se non saprò mai in quanti l’avete letta o se vi è piaciuta o meno ecc. Bè,ora vi lascio,perché c’è in cantiere un’altra fic e voglio scriverla assolutamente xDD. Un kisu.

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Capitolo 7
*** Contropsicologia. ***


Sapeva che in qualche modo Milo ci sarebbe cascato.
Il biondino era sopra di lui,e gli baciava teneramente il collo.
Gli scappò un sospiro di piacere che il greco non si lasciò sfuggire.
-Ben svegliato eh…
-Milo…
-Oh,questo risveglio non fa piacere al tuo orgoglio,ma al tuo corpo si,immagino.
Camus roteo gli occhi,e sbuffò. Doveva per forza infastidirlo in quel modo quello scorpioncello odioso?
-Non è un gioco questo Milo,è una guerra.
-La stò vincendo io,pare.
Gli rispose lo scorpione con un sorriso,baciandogli il collo. Camus abbozzò un sorriso,tra se e sé.
-Allora ci vuole un premio.
Il cavaliere dell’ottava casa,per un momento credette di dormire ancora,d’altronde perché il freddo re dei ghiacci avrebbe dovuto dirgli così? Milo era,letteralmente,rimasto congelato sul posto,gli occhi azzurri sgranati,sul volto semi-sorridente di Camus,che fissava divertito il cielo.
E poi il rosso si alzò,con un lieve gemito.
-Su,dobbiamo tornare al tempio. Muoviti Milo.
L’interpellato annuì,ma senza muoversi di un centimetro.





L’idea della contro psicologia sembrava funzionare con il biondino. Ma sapeva che lui non era uno stupido e probabilmente avrebbe scoperto presto cosa tramava il francese.
Per ora non importava. Camus si godeva il silenzio e la pace tanto agognata durante il sentiero che i due Saint percorrevano per tornare ad Atene. Si poteva dire che per ora il rosso stava tranquillo,aveva ammutolito Milo,anche se il dolore alla gamba non si spegneva aveva iniziato a prendervi l’abitudine. L’unica cosa che infastidiva quella sua pace mentale era la sensazione di aver dimenticato qualcosa,qualcosa di importante,qualcosa che normalmente non si sarebbe mai scordato.
Mentalmente si rifece tutto l’elenco degli oggetti che si era portato,tutti. Non capiva e non ricordava.
Forse fu il fruscio delle foglie degli alberi che si muovevano,nonostante non vi fosse vento,che glielo fece ricordare,e si fermò di botto,facendo quasi cadere Milo.
-MA CERTO!Milo…Ce ne siamo scordato uno!
-Cos…?Torno indietro e vado a prenderlo…
-Ma và,stolto,ci segue!Un Black Saint!
Le bionde sopracciglia di Milo so aggrottarono.
-Cosa?Com’è possibile? C’erano Black Unicorn,Black Hydra,Black Bear,Black Wolf…
-Il Leone minore,manca il leone minore Milo.
Il biondo strinse le labbra.
-Cosa vuoi che sia un Black da solo…
Non l’avesse mai detto. In un batter d’occhio Camus si ritrovò a terra,dolorante,il Saint nero l’aveva travolto con un balzo,e ora combatteva con Milo. Il biondo era tornato in piene forze,quindi lo riuscì ad uccidere in pochi secondi,dopo la quarta puntura,senza neanche bisogno di Antares.
Non aveva voglia di combattere,aveva troppo pensieri per la testa.
Rimase così,sdraiato finché non sentì la voce di Milo.
-Tutto bene?
-Tutto bene.
Rispose semplicemente lui.
-Avevi ragione,ce l’eravamo completamente dimenticato…
-Si,lo so.
-Visto?Sono riuscito a batterlo senza farmi nemmeno un graffio.
-Bravo.
Si complimentò,arcuando le sopracciglia.
-Quindi Milo sorrise,e si sfilò i contenitori delle cloth (sua e quella di Camus) dalle spalle,inginocchiandosi a terra,”sopra” al francese.
-Anche per questo mi spetta un premio?
-Direi di no.
-E…Se lo volessi lo stesso?
-La risposta sarebbe la stessa.
-Sicuro?
Il biondo si avvicinò al collo di Camus,iniziando a sfiorarlo con le labbra,leggeri baci bollenti sulla sua pelle.
-Sicurissimo.
- Mh,peccato però.
Milo aveva le mani calde. Mani caldissime che s’infilavano sotto la sua maglia,accarezzando la pelle candida e fredda,i muscoli tonici e sodi,la sua schiena,che quasi tentava di rifiutare quel calore così dolce…Si sentiva quasi perso. Non voleva perdere la guerra,ma non voleva neanche sottrarsi al greco. Cosa doveva fare?Si ascoltava ingoiare a vuoto,il calore che scendeva giù,verso l basso ventre…NO!Non doveva succedere,non doveva,non doveva…Continuava a ripeterselo,ma il suo corpo non si muoveva come avrebbe voluto,aveva semplicemente stretto i pugni e girato il capo dall’altra parte.
Aveva troppa paura di sottrarsi a quel contatto.
Milo da parte sua non sembrava così a disagio quanto lui,anzi,sembrava vivesse nel suo elemento,che conoscesse in anticipo ogni mossa del rosso,conoscere ogni parte del suo corpo,come se l’avesse guardato per anni,conoscendone tutti gli angoli,le parti più nascoste,più segrete. Sapeva come amare,e sapeva essere amato. Sapeva di essere amato. O almeno così gli sembrava. E sapeva anche che l’ “orgoglio” di Camus non era altro che paura,paura di essere solamente sfruttato e abbandonato,preso in giro. Ecco perché era così freddo,aveva messo su una maschera di perfezione,che in realtà era piena di crepe.
- Camus,non voglio farti del male.
-Non…Non ti credo Milo.
Il biondo si costrinse a guardarlo. Era sincero,e il greco lo era altrettanto.
-E allora torniamocene ad Atene.
Disse,e si alzò,senza aiutare il francese ferito.




Camus se ne stava semplicemente zitto,e camminava davanti. Le sopracciglia aggrottate,lo sguardo fisso sull’erba.
Milo anche se ne stava semplicemente zitto,e camminava dietro. Il volto inespressivo e gli occhi fissi sulla schiena del compagno.
E camminavano.
Il biondo aveva deciso di andarci piano con Camus. Era l’istinto a fargli scegliere così. Sapeva che,se non fosse andato di fretta il rosso avrebbe avuto un po’ più fiducia in lui,si sarebbe fidato un po’ di più,e chissà.magari avrebbe deciso che farlo con lui non sarebbe stata una scelta malvagia. Perché Milo lo desiderava troppo. Lo bramava troppo. Desiderava vederlo sospirare,gemere sotto le morbide carezze della sua mano,ma sapeva di dover aspettare.
Nel rosso regnavano sentimenti contrastanti,un po’ di delusione,dovuta da cosa non lo sapeva neanche lui,un po’ di contentezza,perché Milo gli aveva detto di non volergli fare del male…Ma ancora dubitava del compagno. Quindi non proferì parola per tutta la scarpinata.
Era sera ormai.
- Camus,accampiamoci qui.
Il francese scosse la testa e indicò una montagna,non troppo lontana:il Tempio.
-Entro mezzanotte saremmo arrivati.
Stavolta fu il biondo a fare di no con la testa.
-Considerando lo stato della tua gamba,e che stiamo andando davvero molto lenti,a mezzanotte non saremmo arrivati neanche alla casa dell’ariete. E non penso che Mu stia spettando appositamente noi.
Il rosso aggrottò le sopracciglia,e un lieve rossore si diffuse sul viso.
-Stai dando la colpa della nostra lentezza alla mia gamba?E per colpa di chi sono in questo stato eh?
Gli disse. Milo si limitò a fissare le iridi azzurre sull’erba. Sapeva che in fondo era a causa sua.
-E accampiamoci và.
Borbottò Camus,iniziando ad accumulare legna e paglia.





Faceva un dannatissimo freddo in quel bosco. Il fioco si era spento da poco,eppure si congelava. Che fosse Camus o meno Milo sarebbe morto assiderato. Quindi avvicinò il proprio cumolo di paglia a quello dell’altro cavaliere.
-Che c’è?
-Fa freddo.
Un po’ impacciato Milo,anche perché non era convinto del fatto che Camus sentisse o meno i freddo. Il rosso,che prima gli dava la schiena si girò,fissando le iridi su di lui.
-E allora?
-Ci sono due soluzioni al problema,credo. Uno,potresti far alzare un pò la temperatura...
Il rosso storse le labbra.
-Controllo i ghiacci non la temperatura,non posso farlo.
-Secondo…Dovremmo dormire stretti.
La luce pallida non illuminava abbastanza da far riconoscere a Milo il rossore che era apparso sulle gote di Camus,che aggrottò le sopracciglia nuovamente,e prima di girarsi dall’altra parte disse:
-E allora crepa assiderato.
Milo sorrise,e lo abbracciò,da dietro,stringendolo a se.
Non se l’aspettava,ma Camus era dannatamente caldo. A parte le sue mani.
-Merci becaoup.
-Si dice “Beacoup”,stupido.
Lo “stupido sorrise e si addormentò,abbracciando quel caldo cavaliere che dominava i ghiacci.





DarkArtist:Eheh,scusate il megaritardo! … Ho scritto questo capitolo tra una pausa e l’altra de “Curiosando i cortili del cuore” visto che lo stò vedendo sul PC…Capitolo corto e non troppo ricco,ma di certo ch’è già una scena un po’ più…Mh,vabbè,lasciamo perdere che è meglio…xDD. Arigatou gosaymasou a tutti quanti per avermi seguita fin qui! Non so per quanto ancora andrà avanti questa fic e nemmeno come…Quindi per ora aspettate impazienti (spero) il prossimo capitolo,e magari farò qualcosa di più decente! Lo so,sono lentissima e scrivo pochissimo,ma che ci posso fareeeee?? TOT…E finito quest’ultimo delirio vi lascio u.u Probabilmente avrete ancora l’amaro in bocca xD. Grazie di cuore a tutti/e.

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