E se...

di El3da
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La tempesta ***
Capitolo 2: *** Libera... ***
Capitolo 3: *** Il peso del silenzio ***
Capitolo 4: *** Il peso delle parole ***
Capitolo 5: *** Reagire ***
Capitolo 6: *** Decidere ***
Capitolo 7: *** Unione ***
Capitolo 8: *** Pensieri ***
Capitolo 9: *** Il tradimento ***
Capitolo 10: *** Andare o restare? ***
Capitolo 11: *** Restare ***
Capitolo 12: *** Forti emozioni... ***
Capitolo 13: *** Dov'è Arizona? ***
Capitolo 14: *** Universe and You ***
Capitolo 15: *** La decisione di Arizona ***
Capitolo 16: *** Un nuovo inizio per Callie ***
Capitolo 17: *** Il punto della situazione ***
Capitolo 18: *** Una serata movimentata part. 1 ***
Capitolo 19: *** Una serata movimentata part.2 ***
Capitolo 20: *** Una serata movimentata part.3 ***
Capitolo 21: *** Una serata movimentata part.4 ***
Capitolo 22: *** Una serata movimentata part 5 ***
Capitolo 23: *** Riprovare ***
Capitolo 24: *** Gelosia ***
Capitolo 25: *** Dialogare ***
Capitolo 26: *** Amarsi o dirsi addio ***
Capitolo 27: *** Ricominciare a vivere ***
Capitolo 28: *** Ce la faremo ***
Capitolo 29: *** Amare solo te ***
Capitolo 30: *** Equilibrio instabile ***
Capitolo 31: *** Confrontarsi ***
Capitolo 32: *** I pensieri di Callie ***
Capitolo 33: *** I pensieri di Arizona ***
Capitolo 34: *** Prendo te ***
Capitolo 35: *** La fine e l'inizio ***



Capitolo 1
*** La tempesta ***


Arizona era in piedi davanti a Callie, erano in una stanza buia, fuori c’era una tempesta tremenda ma quella più devastante era in quella stanza. Stavano urlando l’una contro l’altra, piangevano, erano disperate, aveva appena realizzato di essersi perse, l’incidente aereo non aveva portato via solo la gamba, ma anche una parte della loro storia, del loro amore, della loro vita.

Callie era visibilmente scossa, cercava di controllarsi ma le lacrime non la smettevano di bagnarle il viso, Arizona non piangeva più, aveva smesso, il suo orgoglio le impediva di lasciarsi andare alla disperazione e alla rabbia più totale.
Erano sempre state diverse sotto questo aspetto: Callie si lasciava andare alle emozioni, se era arrabbiata urlava, se era triste o disperata piangeva, se era felice se ne andava in giro tutto il giorno con i suoi sorrisi.

Arizona era stata cresciuta per essere un buon marinaio nelle tempeste, doveva mostrarsi forte, cedere il meno possibile alle emozioni negative per non far vedere quanto in realtà fosse fragile.
Anche in quel momento, mentre erano l’una di fronte all’altra, lei era quella che cercava di nascondere il suo dolore, si sentiva morire dentro, il cuore sembrava spezzarsi. Avrebbe voluto scappare da quella stanza, in quel momento l’unica cosa di cui aveva bisogno era che Callie le lasciasse un momento, un momento per metabolizzare ciò era successo.

“Callie…come hai potuto tradirmi? Ti sembra sia questo il modo di affrontare i nostri problemi?”
“E quale sarebbe il modo giusto? Il tuo Arizona? Gli stessi modi che hai adottato per starmi vicina in questi mesi? Oh grazie tante”.
“Io ti sono stata vicina in ogni momento, io ho cercato di fare il possibile, io…”

“ Io …io…sempre IO…Arizona non c’eri tu su quell’aereo, non c’eri tu in quella foresta…tu non hai perso niente in quell’incidente, ma io? Io ho perso una gamba, sono un chirurgo ortopedico e non ho una gamba ed è colpa tua, mi avevi promesso che non me l’avresti fatta amputare”.
“Potevi morire Callie, ho dovuto farlo”.

“Hai dovuto? Tu e le tue decisione autonome del cazzo Arizona. Io ho perso tutto, ho perso il senso della mia vita, tu cosa hai perso? Eh ? Dimmelo!” Callie gridò con tutta la voce che aveva in gola.
“A quanto pare ho perso te”.

E se….
 
 
 
 
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Capitolo 2
*** Libera... ***


Callie aveva dormito due giorni di seguito, era trascorsa una settimana dall’incidente aereo, la sua situazione si era mantenuta abbastanza stabile, poi all’improvviso, un pomeriggio, i suoi valori erano calati, l’infezione alla gamba era peggiorata, l’unico modo per salvarle la vita era amputargli l’arto.

Arizona fu avvisata di corsa da Karev, la situazione era critica, non c’era tempo per pensare: Callie senza gamba o Callie morta? Arizona non ci pensò due volte, bisognava tagliare la gamba.

Quando Callie aprì gli occhi, era da sola nella stanza, iniziò a guardarsi intorno si sentiva spaesata, ci mise qualche minuto per ricordare dove si trovasse e quello che era accaduto la settimana prima. Una volta ristabilito il contatto con la realtà fu invasa da una strana sensazione, sentiva un vuoto, come se una parte di lei non ci fosse più, non riusciva a capirne il motivo, forse le mancava Arizona, sperava di trovarla li al suo risveglio, poi lentamente iniziò ad osservarsi.

Ad un certo punto le mancò il fiato, il cuore le batteva forte, le mani le tremavano e le lacrime iniziarono a farsi strada tra i suoi occhi, lentamente spostò il lenzuolo che le copriva la parte inferiore del corpo e fu in quel momento che si rese conto della terribile realtà: non aveva più la sua gamba.

Callie iniziò ad agitarsi, scuoteva la testa e piangeva, non voleva crederci, era disperata, si fece prendere dal panico, il suo cuore batteva veloce, si sentì male, i macchinari ai quali era collegata iniziarono a suonare e lei andò in arresto.
I primi ad arrivare furono Cristina e Karev, seguiti da Arizona.
“Cosa è sucesso?”
“E’ in arresto…deve essersi svegliata” Cristina stava preparando le piastre per la rianimazione.
Arizona vide che Callie si era scoperta e aveva visto il suo arto amputato.
“Oddio…non me lo perdonerà mai”.
Cristina iniziò i tentativi di rianimazione.
“Libera”.
I primi tre andarono male.
“La stiamo perdendo. Forza”
Arizona in quel momento realizzò che l’aver tagliato la gamba a Callie era come aver amputato la sua vita, Calliope stava morendo e non per l’infezione ma per il dolore e per il vuoto che ora aveva dentro al cuore.
“Libera”.

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Capitolo 3
*** Il peso del silenzio ***


Erano trascorsi diversi mesi da quando Callie era tornata casa, si era chiusa nella sua camera e non dava alcun segno che ne facesse sperare una sua possibile uscita.
Arizona aveva cercato in tutti i modi di starle vicino, ma Callie continuava a rifiutarla, continuava a tenerla lontana a non volere il suo aiuto, le aveva fatto una promessa che non aveva mantenuto, ora la sua vita era totalmente distrutta.
Arizona era fermamente convinta che Callie doveva solo trovare la giusta motivazione per alzarsi da quel letto e rimettere insieme i pezzi, per questo motivo si stava impegnando il più possibile per farle capire che tutto poteva essere come sempre.

Callie non dialogava più, a stento rispondeva alle domande essenziali, l’unica persona che voleva vedere era sua figlia con la quale restava anche ore e ore a ridere e scherzare.
In quei momenti Arizona sentiva che la Callie di sempre, quella che amava e che amava la vita c’era ancora e solo la piccola Sophia riusciva a tirare fuori.

L’approccio con la protesi fu disastroso, non riusciva a trovare quella giusta per il suo arto, l’unico lato positivo è che era finalmente uscita da quella stanza, si rifiutava di uscire di casa e il fisioterapista andava a casa loro ogni giorno, ma era già qualcosa, dopo mesi era un piccolo grande progresso.
Callie trascorreva le sue giornate davanti alla tv, faceva le cose essenziali per la sua persona e per sua figlia, continuava a non parlare, spesso non mangiava e non riservava ad Arizona nemmeno un saluto.
Andarono avanti così per settimane, Arizona si stava così abituando al non essere considerata che a volte dimenticava di non essere da sola in casa; la sera si sedeva sulla poltrona di fronte a Callie e la osservava mentre quest’ultima guardava con sguardo perso la tv.

Dove era finita la sua Callie? La donna combattiva che amava la vita, che sorrideva e ringraziava ogni giorno Dio per essere viva?
Arizona iniziò a imporsi, siccome Callie non  la degnava di una parola ed aveva la vitalità di un morto, decise di prendere in mano la loro vita e di iniziare a fare lei delle scelte per entrambe.
Quella era una tempesta e lei era un buon marinaio nelle tempeste. Così adottò l’atteggiamento duro: la sera le imponeva di mangiare insieme a tavola, si rifiutava di mettere a letto Sophia costringendola ad alzarsi e a provvedere, qualche giorno decideva di non cucinare in modo che Callie dovesse impegnarsi per farlo, soprattutto per la piccola.

Aveva capito che Sophia era il motivo per il quale alla fine trovava la forza di fare tutto questo, così cercò di focalizzare ogni cosa su di lei, Callie però continuava a non parlarle e Arizona ogni giorno faceva dei tentativi, le diceva qualcosa senza ottenere risposta.
Andarono avanti così per altri tre mesi, ormai il loro rapporto non esisteva più: Callie continuava a tenersi tutto dentro e Arizona non riusciva più a sopportare questo atteggiamento.
Così una sera decise che l’unico modo per farla parlare, per farla reagire era toccare nuovamente il suo punto debole: Sophia.
Arizona però fece un grandissimo errore, pur di farla parlare, pur di tirarle fuori qualcosa si mise nuovamente nella posizione della cattiva, di quella crudele.
Cosa ha detto Arizona di così grave da compromettere ulteriormente la sua posizione? Ne sarà valsa la pena? 

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Capitolo 4
*** Il peso delle parole ***


 
Erano in cucina, avevano cenato da poco, ovviamente durante tutto il tempo non si erano dette niente, Callie aveva messo a letto la bambina e si stava sistemando il divano per guardare un po’ di tv. Arizona ruppe il silenzio, chiuse gli occhi, le dava le spalle, non avrebbe mai avuto il coraggio di dire ciò che stava per dire rivolta verso di lei.
“Callie sono mesi che non parli con me, a stento dici qualche parola, non abbiamo più un dialogo, se non inizi a parlare nuovamente, oltre che con la bambina, potrei iniziare a pensare che tu abbia qualche problema psicologico, post traumatico da stress e sarei costretta ad allontanarti da Sophia."
Callie di tutto il discorso seguì attentamente solo l’ultima frase, in meno di un secondo diventò paonazza ed iniziò ad urlare.
“Portarmi via mia figlia? Come ti permetti di farmi una minaccia simile Arizona? Come cazzo ti permetti? Tu che mi hai portato via la gamba costringendomi a vivere una vita da impedita, vorresti portarmi via anche mia figlia? Io ti odio, ti odio con tutte le mie forze Arizona, sei la persona che più detesto su questa terra, ogni volta che ti vedo mi ricordo che se sto così è solo colpa tua”.

Arizona sapeva di essersi data il colpo di grazia da sola ma almeno finalmente vedeva Callie reagire e sfogarsi, tirare fuori le sue emozioni e i suoi pensieri anche se erano di profondo odio verso di lei.

“Callie so di avere molte colpe, so di non aver saputo gestire al meglio la situazione, tu avresti fatto diversamente non ho dubbi, ma io ho agito come farebbe Arizona Robbins, mi conosci…”

“Proprio perché ti conosco, ti dico che ti odio”.

Si guardarono negli occhi, cadde nuovamente il silenzio, un silenzio ancora più pesante di quello degli ultimi mesi.

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Capitolo 5
*** Reagire ***


Callie aveva ripreso a lavorare, si era fatta forza e aveva iniziato a cercare di accettare il fatto di non avere più una gamba, sapeva che sarebbe difficile andare avanti, ogni minima cosa le avrebbe ricordato di avere un problema, in fondo era un chirurgo ortopedico.

Sapeva però che se non avesse reagito, Sophia avrebbe potuto risentirne, Arizona due mesi prima le aveva fatto una dura minacciata, in fondo al suo cuore sapeva che sua moglie l’aveva fatto solo per spronarla e anche se era dura ammetterlo, Arizona aveva ragione, la loro piccola meritava di avere una madre efficiente, una madre amorevole che cercava di reagire alle difficoltà della vita.

Cosa avrebbe pensato Sophia vedendo sua madre buttata su un divano per il resto della propria vita? Non era questo che voleva insegnarle, voleva che sua figlia sapesse reagire nei momenti più duri, che tirasse fuori il coraggio e la forza di lottare.

Per trasmettergli questo, Callie doveva essere la prima a farlo e ci stava provando per amor suo e amore proprio. E Arizona? Callie era troppo arrabbiata per riuscire a perdonarla, inoltre, il suo senso del dovere, la rendeva fastidiosa, era convinta di sapere tutto, di sapere come doveva sentirsi, come doveva reagire, come doveva comportarsi.
Callie però non l’aveva buttata fuori dalla porta di casa, detestava  Arizona ma il suo senso della famiglia la spingeva a tenerla con se, soprattutto per il bene di Sophia.
Da diverso tempo le due dormivano in stanze separate, non parlavano dei loro problemi come coppia, non dicevano niente che potesse far riferimento alla gamba o all’incidente, si limitavano a parlare con la propria figlia e dei loro casi medici, il loro rapporto era diventato strettamente professionale.

Arizona sapeva che Callie stava facendo il possibile per reagire e anche se questo significava sentirsi esclusa lo avrebbe accettato...almeno per ora.

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Capitolo 6
*** Decidere ***


“Callie dimmi come hai potuto farmi una cosa del genere, dimmelo”
La tempesta si era placata da qualche minuto ma in quella stanza sembrava non avere fine.
“Io non lo so, io mi sono lasciata prendere dall’emotività, da quello che provo per te”.
“Cosa provi per me? Dimmelo.”
Arizona stava urlando
“Non so cosa provo Arizona, ma sono sicura di quello che non è:... amore”.
Arizona restò immobile, le lacrime erano scomparse e assunse un’espressione dura.

“Sai Callie ho sempre pensato di essere io quella sbagliata, quella che non sa fare le scelte giuste, quella che si lascia prendere dall’egoismo, che pensa molto di più a se stessa che alla moglie. Sono arrivata a pensare questo perché tu mi hai voluto convincere di questo, ma guardiamo in faccia la realtà: cosa ho fatto io? Ti ho salvato la vita, stavi morendo ed io ti ho salvato la vita. Ti sono stata accanto accettando ogni tua scelta. Mi sono imposta? Abbiamo sempre fatto come dicevo io? A me non sembra. Hai urlato, mi hai odiato. Tu hai deciso che la colpa di tutto è mia. Tu hai deciso di buttarmi fuori dalla nostra camera. Tu hai deciso che non dovevamo più avere un dialogo. Tu hai deciso che io dovevo essere quella cattiva. Tu e solo tu Callie ci hai portate fino a qui. E tu  e solo tu hai tradito la mia fiducia. Riguardati la storia, perché io non ho fatto altro che subire le tue decisioni, la mia unica colpa è di aver preso quella più importante: salvarti. Non ti chiederò mai scusa per questo, non mi devo scusare per aver scelto di farti vivere”.

“Questa la chiami vita?”
“Si lo è”.

Le due si guardarono negli occhi per qualche attimo.
“Ho subito le tue scelte fino ad oggi, ma da questo momento non più. Voglio che tu te ne vada da casa nostra Callie, voglio che tu prenda TUA figlia e te ne vada”.
“Arizona…”

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Capitolo 7
*** Unione ***


“Siamo partite da dieci minuti, si può sapere che vuole Mark?”
“Non lo so…ooh..ah ok questa è brutta..ha scoperto che Lexie sta con Avery e fuori di se..ah”
“Lascialo stare”
“Che diavolo”
“Dai questo è un momento per noi, è solo per noi e la prima cosa che vuoi fare è parlare con Mark io..”
“E va bene ok senti va bene sai che ti dico chi sei tu, adesso, adesso parlo con lui”
“Non ti azzardare a chiamarlo”
“Questa è gelosia Arizona, tu sei gelosa di Mark fattela passare”
“E puoi biasimarmi? Insomma lui ha quasi tutto di te, la donna normale, la cattolica, quella che adora le feste dei bambini, a me tocca solo la donna gay che è appena 20 minuti la notte e ultimamente nemmeno quello perché ti senti troppo grassa per farti toccare”
“Senti cerco di fare del mio meglio per fare in modo che tu sia felice, che Mark sia felice, che la minuscola persona che cresce dentro di me sia felice, non lo so che altro potrei fare onestamente, per favore dimmelo perché lo farò, qualunque cosa ti faccia felice la farò. Ecco ..”

(Comunque si deve sfidare il sistema ogni tanto, scommettere forte)
“Sposami”
“Uhuhu che?”
“Parlo sul serio, ti amo più di qualsiasi cosa ma voglio di più, voglio impegni, voglio le fedi, perciò…sposami”.

( E quando ottieni i risultati che volevi, non c’è sensazione più bella del mondo).

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Capitolo 8
*** Pensieri ***


 
Arizona aveva urlato quelle parole con rabbia ma non le pensava veramente, non avrebbe mai voluto fuori dalla propria vita Callie e sua figlia, sentiva solo il bisogno di sentirsi importante, di sapere di essere riuscita a fare qualcosa di buono, perché negli ultimi mesi sua moglie non aveva fatto altro che farla sentire inutile, sbagliata, colpevole.
Callie non aveva detto niente, dopo quella discussione, dopo quelle urla l’unica cosa da fare era restare in silenzio e aspettare che la tempesta passasse.
Arizona era arrabbiata, lo era per tutti i mesi trascorsi a subire i suoi comportamenti, i suoi umori, i suoi silenzi, le sue urla, le sue parole di disprezzo ed ora anche questo, un tradimento così profondo che Callie non sapeva se Arizona sarebbe mai riuscita a perdonare.
Uscirono da quella stanza, quella sera ancora una volta, come ormai d’abitudine dormivano in letti separati ma nessuno riuscì a prendere sonno: Arizona non credeva a ciò che era avvenuto, non credeva che la sua Callie, quella forte, gioiosa, onesta, corretta, semplicemente stupenda fosse morta il giorno di quell’incidente aereo.
Callie si era resa conto di aver toccato il fondo, il suo odio la stava portando ad affondare sempre di più la sua relazione con Arizona e questo la faceva stare male: odiava Arizona perché Arizona la amava. Odiava Arizona perché non riusciva ad amarla. Odiava Arizona perché non riusciva ad amare se stessa. Odiava Arizona perché odiava la vita e Arizona era sempre stata tutta la sua vita.
Ma quale era stato il tradimento di Callie? Con chi aveva deciso di passare una notte per allontanare il pensiero di Arizona e di tutto il dolore dell’ultimo anno?

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Capitolo 9
*** Il tradimento ***


Arizona non poteva andare a lavoro, era stata sospesa e costretta a restare lontana dai suoi piccoli umani, da mesi stava lavorando ad una nuova ricerca che avrebbe potuto salvare la vita di moltissimi bambini affetti da patologie gravi, si stava impegnando, aveva impiegato tutte le sue energie nel lavoro, solo così riusciva a sentirsi utile, sentiva di contare qualcosa nel mondo, dato che Callie si ostinava a trattarla come l'essere più spregevole della terra.
Si stava preparando un caffè e nell'attesa le ritornò alla mente quella scena: era in sala operatoria con callie, era una delle prime operazione che avevano avuto in comune dopo diverso tempo, la paziente era una ragazza di quindici anni a cui bisognava ricostruire parte del ginocchio destro e riparari alcuni danni all'apparato gastrodigerente causati dall'incidente in modo avuto col suo ragazzo.
Stava andando tutto bene quando all'improvviso la situazione precipitò, la ragazza andò in arresto, Callie improvvisamente ebbe dei crampi fortissimi alla gamba amputata e cadde a terra. In quella situazione un buon medico pensa al paziente, mentre lei si precipitò ad aiutare sua moglie, mentre la ragazza sul tavolo operatorio stava morendo.
Fortunatamente la ripreso in tempo ma subbì diversi danni al cuore e ai reni proprio per colpa della sua esitazione; se qualcuno avesse saputo del suo comportamento, avrebbe rischiato la sospensione e sarebbe stata radiata dall'ordine, inoltre, avrebbe perso la sua ricerca.
Gli assistenti in sala operatoria promisero di non dire una parola, Callie sapeva che sarebbe stato tremendo per sua moglie, così anche lei promise di non dire niente e di limitarsi a confermare che si era trattato di una complicazione imprevista durante l'operazione.
Arizona l'aveva fatta davvero grossa, anche Callie era molto arrabbiata perché non era stata in grado di mettere da parte le emozioni e di fare il proprio dovere, era palese che il suo fosse un problema meno grave della ragazza sul tavolo, ma si può davvero rimproverare una persona che ti ama e che era terrorizzata per te?
La ragazza si riprese, furono eseguite tante altre operazioni per aiutarla, alla fine fu dimessa.
Il Dott. Webber però non era convinto della spiegazione data da Arizona, per questo motivo aveva avviato un indagine interna per scoprire cosa fosse successo in quella sala operatoria.

Erano passate settimane dall'incidente in sala, nessuno aveva detto niente, Arizona ormai era fermamente convinta di poter star tranquilla; poi un pomeriggio Webber comunicò a tutti di avere a disposizione due milioni di dollari da donare ad un reparto, questo accese la concorrenza e tutti iniziarono ad ideare progetti validi per convincere ad avere i soldi.
Una cosa simile era già successa in passato, i soldi erano andati ad Owen, adesso però Arizona aveva bisogno di quei soldi per la sua ricerca, sentiva di essere in vantaggio perché ai piccoli umani nessuno era in grado di resistere, ma non aveva calcolato una cosa: Callie.
Callie si era sempre mostrata competitiva sul lavoro, non guardava in faccia nessuno e a quanto pare nemmeno lei: stava lavorando ad un progetto che l'avrebbe portata a scoprire un modo per dover evitare le amputazioni, una via diversa per affrontare anche le infezioni più critiche e salvare gli arti. Ci teneva particolarmente a questa cosa, soprattutto vista la sua situazione, ma sapeva che Arizona era in netto vantaggio, la sua ricerca era già a buon punto e quei due milioni di dollari l'avrebbero aiutata ad ultimarla, questo avrebbe potuto spingere il capo a scegliere lei.
Per questo motivo, quel pomeriggio, Callie bussò alla porta di Webber, espose il suo progetto e poi:
"Capo, le devo dire una cosa...riguarda la Robbins"
"Ti ascolto Torres..."
Callie prese fiato e disse le parole tutto di un fiato:
"Ricorda l'operazione di quella ragazza? Non sono state complicanze durante l'operazione, la colpa è di Arizona. Io ho avuto un crampo sono caduta a terra, la ragazza era in arresto, Arizona invece di rianimarla si è precipitata ad aiutare me, ha perso secondi preziosi ed ecco perché poi ci sono volute tante altre operazioni per rimediare".
Webber stette in silenzio per diversi secondi poi parlò:
"Torres...ti ringrazio di avermi detto la verità..."
Callie annuì
"Però, umanamente...lasciatelo dire...hai appena fatto una cosa terribile...hai tradito tua moglie...io sarò costretto a sospenderla e a sospendere la sua ricerca che avrebbe potuto aiutare tantissimi bambini..e tutto perché la odi...cosa dirti Torres? Congratulazioni, i due milioni di dollari sono tuoi".
Callie si era appena resa conto di cosa aveva fatto e delle lacrime scescero sul suo viso, stava uscendo dalla porta quando fu interrotta.
"Ah Calliope, chiamami la Robbins...ti consiglio di dirglielo prima tu..."
Callie uscì dall'ufficio, si recò da Arizona che era occupata ad aiutare un bambino.
"Arizona...hai due minuti? Ti devo parlare?"
"Si certo va bene..dimmi "
"Ho avuto i due milioni di dollari..:"
"Ah...ammetto di essere un pò delusa per me, ma sono felicissima per te Callie, davvero"
Arizona le regalò un sorriso supermagico e Callie si sentì uno schifo
Callie non sapeva come dirglielo così senza pensare buttò li le prime parole che gli vennero.
"Ho detto a Webber dell'incidente in sala operatoria...sa che la colpa è tua...ti sta aspettando..."
"Tu cosa hai fatto?"
Arizona alzò la voce
"Arizona non urlare non il caso, non qui..."
"Non urlare? Ti rendi conto di cosa hai fatto?Perché Callie?Per la tua ambizione? Per punirmi? Per cosa?"
"Volevo quei soldi per la mia ricerca, li avrebbe dati a te, lo avrebbe fatto e dio non avrei mai trovato un modo per non dover più tagliare arti alle persone..:"
"La tua gamba..è sempre quello il problema.."

"Si lo è! Ed io non posso più farci niente ma potrei provare ad evitarlo a qualcun'altro, quindi si Arizona la mia gamba, si l'ho fatto, ti ho fatto sospendere per avere i soldi"
"Come hai potuto tradirmi in questo modo? In quella sala ho sbagliato e ne sono cosciente, ma se vai aldilà di ogni errore il mio era un gesto d'amore verso di te, questo cos'è? Un gesto di odio e disprezzo, di ingratitudine, di egoismo, sei sempre stata competetiva ma non credevo fino a questi livelli, non così, non con me...sono tua moglie"
Arizona urlò
"Si lo sei..."
"Come hai potuto tradirmi? Come hai potuto tradirmi in questo modo Callie?"

Arizona corse vie, si chiuse in una stanza, ma fu subito seguita da Callie, fuori era iniziata una vera tempesta, ma probabilmente non era niente in confronto a ciò che sarebbe successo in quella stanza e da quel momento.

Callie aveva tradito Arizona per gli unici motivi per i quali poteva tradirla: ambizione, lavoro, la sua gamba. 

Arizona bevve il suo caffè e guardò fuori la finestra, i suoi pensieri furono interrotti da Callie che rientrò a casa.
"Ciao Arizona..."
Arizona non rispose, adesso era lei a non voler parlare.

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Capitolo 10
*** Andare o restare? ***


Callie dopo aver salutato Arizona sapendo che questa non avrebbe risposto, si recò in cucina, era ora di preparare qualcosa per cena, per tutto il tempo sua moglie continuava a guardare fuori dalla finestra. Cenarono in silenzio come ormai erano solito fare, si scambiarono solo qualche parola inerente alla bontà della cena, poi ognuno si chiuse nella propria stanza.
Arizona continuava a chiedersi come Callie aveva potuto tradirla in quel modo, Callie continuava a chiedersi come Arizona aveva potuto distruggere così la sua vita, il problema più grande ora era solo uno: aveva restituito ad Arizona la sofferenza che le aveva causato tagliandole la gamba e allora perché non si sentiva meglio? Perché le sembrava di aver tradito non solo Arizona ma anche se stessa?
Decise di riprovarci, si alzò, andò nella stanza di Arizona, lei stava seduta su letto con lo sguardo perso nel vuoto, Callie si sedette vicino a lei.
"Dobbiamo parlare"
"Non ho niente da dirti" Arizona guardò dall'altra parte.
"Ascolta, so di essermi comportata male ok? Non so cosa mi è preso, io volevo avere quei soldi"
"Questo l'ho capito e...complimenti, ci sei riuscita contenta?"
"Io volevo ottenerli per..."

"Per cosa Callie? Per trovare un modo miracoloso per riattaccarti la gamba? Mi spiace non puoi"Arizona urlò
"No io non posso ma potrei evitare questa soffernza a qualcun'altro! Qualcun'altro non vedrebbe la sua vita distrutta, non si sentirebbe impotente, non si sentirebbe uno storpio..non perderebbe tutto ciò che ama"
. Callie iniziò a piangere.
"Callie il tuo odio verso di me, la tua rabbia ti ha portato a tradire non solo me ma anche i migliaia di bambini che aspettano che qualcuno faccia qualcosa per loro. Ora tu hai distrutto la mia vita, non ho più un lavoro, non ho una ricerca, non ho la mia famiglia, dimmi cosa mi resta?" Arizona urlò.
"La nostra famiglia è ancora qui".

"No Callie non c'è più, non c'è più da un pezzo, mi sono solo illusa che fosse così...tu non ci sei, noi non esistiamo più, è solo Sofia a tenerci insieme, ho cercato di tirare avanti perchè aveva una vita qui, uno scopo, ora non ho niente..e penso che sia il momento di andare via.."
Callie la guardò stupita.
"Cosa vuoi dire Arizona?"
Arizona guardò altrove, non ce la faceva a reggere lo sguardo di Callie.
"Che non ho più ragione di restare qui a Seattle, io credo che andrò via Callie...".
"Lo stai dicendo davvero?"

Arizona la guardò negli occhi per la prima volta da quando aveva messo piede in quella stanza.
"Si."
 

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Capitolo 11
*** Restare ***


Callie si alzò dal letto e iniziò a camminare per la stanza in modo visibilmente agitato.
"Arizona tu non puoi andare via, non puoi prendere e decidere di distruggere quel che resta della nostra famiglia, hai già distrutto la mia vita ora non ti permetterò di fare anche questo".
"Ed io cosa dovrei fare? Dovrei restare qui a far finta che vada tutto bene? A far finta che la nostra relazione sia vera? Che io e te abbiamo ancora qualcosa in credere, ancora qualcosa..." Arizona si bloccò, fece un respiro profondo. "Callie tu mi ami? Aldilà di ogni cosa, del disastro aereo, della gamba, di questo tradimento...tu mi ami?"
Callie la guardò per un istante, non si aspettava questa domanda.
"Io non lo so Arizona, ma vorrei che restassi per scoprirlo".
"Callie tu hai deciso che io ho avevo sbagliato tutto, tu hai deciso che la mia decisione di tagliarti la gamba per salvarti la vita era sbagliata, che il mio modo di starti vicino era sbagliato, che il mio modo di non starti vicino era sbagliato. Tu hai deciso ogni cosa ed  hai fatto passare me per l'egoista. Adesso per una volta voglio davvero essere egoista, io me ne andrò perché sento che è l'unica cosa che posso fare per ricominciare ad essere felice".
"E alla tua famiglia non pensi?"
"Io ci ho pensato ogni istante, ti sono sempre stata vicina, ho cercato di fare il meglio per te, di subire, di capire, di restare anche quando avrei fatto meglio ad andare, e tu cosa hai fatto? Hai deciso di togliermi tutto, perché io tagliandoti la gamba di avrei tolto tutto. No Callie, io tagliandoti la gamba ti ho dato la possibilità di vedere ancora tua figlia crescere, di poter sorridere, di poter salvare delle vite, di poter continuare a viver eil nostro amore. Io avevo preso questa decisione per evitare che tu perdessi tutto, ed invece tu hai deciso che era tutto perso. E adesso cosa fai? Mi chiedi di restare? Perché?".
"Arizona ti prego, se non vuoi farlo per noi..fallo per Sofia".
"Non esiste più un noi Calliope, è questo il punto".

"Sofia ha perso suo padre, non può perdere anche una delle sue madri...ti prego Arizona". Callie la stava supplicando, aveva gli occhi pieni di lacrime, Arizona in cuor suo sapeva che forse non lo stava facendo solo per loro figlia, forse Calliope aveva davvero bisogno di lei ma non sapeva come gestire la cosa.
Il punto è: Arizona aveva ancora bisogno di Calliope? Arizona la amava ancora dopo tutto quello che era accaduto e dopo quel tradimento?
Ci furono diversi minuti di silenzio, Arizona ogni tanto la guardava mentre si asciugava la lacrime, poi ruppe quella lunga pausa.
"Ok, Callie, va bene. Resterò...per Sofia, ma te lo dico dal più profondo del mio cuore...io in questo momento ti odio, ti odio con tutte le mie forze, non chiedermi di provare a capire, a capirti o di sorridere, tu mi hai tolto tutto ed ora devo trovare un modo per ricominciare. Io non ti sto dicendo che resterò in questa casa, ti sto dicendo che non me ne andrò da Seattle, ma devo trovare la mia strada e questo non vuol dire che sia forzatamente qui con te".
"Arizona...mi dispiace, proverò a parlare col capo e..."

"No Callie, tu non farai assolutamente niente, hai fatto già abbastanza, voglio solo che tu non ti intrometta più nella mia vita. Voglio che da questo momento ognuno prenda la propria strada, saremo delle semplici coinquiline e staremo insieme con Sofia, lei non dovrà risentire di questa cosa. Se troverò qualcosa, se troverò un posto dove andare, io me ne andrò. Non ti sto ponendo delle condizioni, ti sto dicendo quello che faremo.".
Callie non disse niente, si alzò da letto e andò verso la porta.
"Buonanotte Arizona".
"Buonanotte Calliope".

Arizona scoppiò in lacrime.

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Capitolo 12
*** Forti emozioni... ***


Erano diverse settimane che Callie e Arizona vivevano ognuna la propria vita, si limitavano al minimo indispensabile,
non erano niente di più che di due inquiline che si incrociano durante i pasti e si salutano velocemente durante la giornata.
Arizona aveva preso una decisione chiara, voleva andare avanti senza Callie, sentiva che era l'unico modo per stare
di nuovo bene con se stessa e per ricostruire la sua vita completamente distrutta dalle paranoie, dalla vendetta e dalle ambizioni di sua moglie. 
Arizona stava cercando un nuovo lavoro, aveva fatto già due colloqui in due ospedali del paese, aveva iniziato ad uscire spesso, a farsi nuovi amici e a tornare sempre più tardi la sera, cosa che a Callie non era sfuggita.
Callie in tutto questo tempo aveva osservato sua moglie, il suo reagire a modo suo e il ricostruirsi una vita senza di lei, peccato che lei c'era e che continuava a star male per quello che aveva fatto, anche se l'odio e la rabbia verso sua moglie non erano andati via.
Callie una sera vide rientrare Arizona con una ragazza, non disse niente, rimase immobile ad osservarle finché non si accorsero della sua presenza dietro la cucina.
"Oh, ciao Callie, non pensavo fossi a casa"
"Ho anticipato un intervento, così sono rientrata prima questo pomeriggio, Sophia è al nido, tra un po' vado a prenderla".
"Posso andarci anche io, non è un problema".
"No, non ti preoccupare".

Ci furono secondi di silenzio, l'amica di Arizona era rimasta ad ascoltare le due parlare.
"Ma che sbadata, Callie questa è la mia amica Luise"
Luise allungò la mano verso Callie che la strinse con forza.
"Piacere, Calliope Torres...sua..la sua ex moglie".
Nel dire la parola "moglie",
Callie gettò un'occhiataccia a Luise.
"Bene...io ora è meglio che vada.." Si girò verso Arizona. "Puoi darmi quel cd?"
"Oh si certo." Arizona sparì un secondo in camera, prese il cd e lo diede a Luise.
"Grazie".

Guardò per un attimo Callie.
"Allora, io vado, è stato un piacere Callie".
"Anche per me Luise".
Callie tirò fuori un finto sorriso.
Arizona fece uscire Luise e chiuse la porta.
"Si può sapere che ti prende?"
"Cosa?
"Hai fatto scappare la mia amica con i tuoi modi"
"Quali modi Arizona?"
"Ti sei mostrata indisposta, hai usato dei toni pesanti"
"Non me ne sono resa conto Arizona"
Callie mentì.
"Sei pregata di essere più gentile da oggi in poi con le persone che porto qui". Arizona alzò la voce.
"Ok va bene, è chiaro. Stai calma". Callie alzò le braccia in alto in segno di resa.
Arizona la guardò per un attimo, si perse nei suoi occhi, era difficile ammetterlo, ma anche se stava provando in tutti i modi ad andare avanti, avere Callie in casa non l'aiutava, anzi, a vole la sua testa si perdeva tra mille pensieri e sentiva degli impulsi irrefrenabili verso di lei. Perché, doveva ammetterlo, Callie continuava ad essere bellissima e  quando la vedeva, ogni volta che si soffermava per più di 10 secondi su di lei,  smetteva di ragionare, azzerava i  pensieri e l'unica cosa che desiderava con tutte le sue forze era Lei.

All'improvviso Callie ruppe il silenzio che si era creato in quella stanza.
"Oggi una ragazza ci ha provato con me".
"Cosa?"
Arizona sgranò gli occhi.
"Si sai, una specializzanda, Leah.."
"Cosa? Leah?"
Arizona era stupida
"Si, da quando tutti sanno che ci siamo separate, lei ha iniziato ad avvicinarsi a me, ogni giorno mi porta il caffè e ho notato che si fa mettere nei miei interventi sempre più spesso".
"Vuole solo approfittare di te e della tua posizione in ospedale Callie, lei è così, si attacca dove può".
"Non lo so Arizona, oggi mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere..."
"Cosa?"

"Mi ha detto che non gli importa niente se io sia un medico, un chirurgo o la persona più potente del mondo, le interessa il mio essere una persona forte, capace di dare e di amare, di reagire e rialzarsi...non so se sono così.."
Arizona le diede le spalle.
"Ti sei rialzata, sei andata avanti, ti sei ripresa in qualche modo da un problema così grande...sei forte, sai dare tanto e  sai anche amare..."
"Arizona..."
"Ma sei anche una persona debole, che non sa riconoscere i propri limiti e i propri errori, che non sa prendersi le proprie colpe e preferisce distruggere gli altri piuttosto che ammettere di essere umana e capace di sbagliare..."

Callie fece una cosa che Arizona non si aspettava, lentamente le si mise alle spalle, allungò le braccia e l'attirò a se abbracciandola forte. Arizona chiuse gli occhi. 
"Si sono una persona debole...ho delle debolezze...non so perdonare, porto rancore ed odio allo stesso modo in cui so amare, ma la mia debolezza più grande sai qual'è?" Callie le stava sussurando all'orecchio.
"Quale?" Arizona aveva il respiro affannato.
"Tu". Callie le infilò le mani sotto la maglietta e iniziò ad accarezzarla, Arizona la lasciava fare, i pensieri nella testa si stavano spegnendo del tutto, si girò, la guardò, era bellissima. La desiderava.
Si fissarono negli occhi per qualche secondo poi iniziarono a baciarsi con passione, le loro labbra si cercavano, si sfioravano, si mordevano, entrambe avevano spento i pensieri e avevano acceso il desiderio, le pulsioni, il proprio piacere.
Si accarezzavano, si sfioravano, Callie si tolse la maglia mostrando il suo bellissimo reggiseno di pizzo viola, Arizona fece lo stesso, Callie si bloccò.
"Rosso eh? Non ti ho mai visto questo completino..sai che mi piace il rosso"
"Si lo so..." Arizona rispondeva a tratti, le due continuavano a baciarsi e a toccarsi, poi Callie per un attimo riaccese i pensieri e fu la fine.
"Aspetta..." Si ritirò di qualche centimetro.
"A meno che tu non avessi già programmato di fare sesso con me...questo completino era perchè...dovevi fare sesso..."
"Callie io..mi dispiace.."
"Arizona volevi fare sesso con Luise? Il cd era solo una scusa vero?"
"Io non sapevo fossi a casa, così..."

"Così la tua "amichetta" ha trovato un escamotage insospettabile per andare via giusto?"
"Callie cosa vuoi? Io posso fare quello che voglio"
"Ci sei andata già a letto Arizona?"
"Non sono affari tuoi." Arizona si rimise la maglietta.
"No non lo sono, m se avevi intenzione di fare sesso con lei perché non ti sei tirata indietro ora?"
"Perché avevo voglia..."

"Avevi voglia? Arizona anche io avevo voglia...ma è una voglia diversa...tu...sei stata tu a farmela venire...e tu?"
"Io ammetto che ero già predisposta a questa cosa".
"Sai che c'è Arizona? Io ci sto provando a non odiarti, ma tu ti ci metti d'impegno. Ed è vero che sono stata una stronza, ma forse te lo meriti".

"Callie smettila. Ti ricordo che quella che ha deciso di mettere fine al nostro rapporto sei tu, e l'hai deciso quando mi hai escluso, quando mi hai trattato male, quando mi hai tradito, quando hai fatto qualsiasi cosa per ferirmi ed io non ho reagito". Arizona urlava.
"No Arizona, l'hai deciso tu quando mi hai tagliato la gamba"
"Ancora con la gamba? Dovevo salvarti la vita, come avrei vissuto senza di te? Me lo spieghi?"
Arizona piangeva 
Callie restò in silenzio, per la prima volta dall'incidente sentiva nuovamente una fitta al cuore, era dolore, dolore perché Arizona stava soffrendo, perchè era disperata.
"Sai Callie, quando ti ho tagliato la gamba ho pensato disperatamente che non avrei vissuto la mia vita senza di te..come avrei fatto?"
"No Arizona non dirlo..."

Arizona tirò su col naso, si asciugo qualche lacrima.
" Ho sbagliato...se tutto questo è quello che vuol dire vivere con te, forse non dovevo tagliartela quella cavolo di gamba".
Si voltò, uscì dall'appartamento sbattendo la porta.
Callie si gettò a terra e scoppiò in un pianto disperato.

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Capitolo 13
*** Dov'è Arizona? ***


Dopo quella forte litigata, Arizona non era più rientrata a casa, erano passati due giorni e di lei nessuna notizia, non aveva fatto una chiamata ne fatto qualcosa per far capire che stava bene e questo stava facendo impazzire Callie.
Le sembrava strano ammettere che l'unica cosa che voleva in quel momento era sapere che Arizona stava bene e che tornasse a casa, mentre era li ferma, a fissare alcune lastre dell'ennesimo incidente d'auto di qualche paziente, l'unica cosa che si chiedeva e che sperava era che la sua ex moglie facesse ritorno.
Non le importava della gamba, non le importava dell'incidente, non le importava dell'odio e della rabbia, le importava solo di lei.
I pensieri di Callie furono interrotti dall'entrata di Leah.
"Buongiorno dottoressa Torres, come va la giornata? Le ho portato il caffè, il suo preferito".
Callie si girò verso di lei con aria seccata.
"Leah ti ringrazio ma penso che tu debba smetterla di flirtare con me".
"Perchè? Lei è molto attraente e poi è separata, quindi perchè dovrei smetterla?"

"Perchè è vero, odio Arizona per quello che mi ha fatto, provo molta rabbia per lei e vorrei tanto che non avesse mai fatto, ma sai Leah io sono sua moglie, per me il matrimonio è importante, ho dei sani e forti valori e non tradirò mia moglie con te e con nessun'altro finché le cose tra noi non saranno definitive nel bene e nel male. E Sai? Spero siano nel bene. Ci spero ancora, Ci credo ancora a noi due, anche se la odio, anche se guardarla mi fa ricordare che non ho una gamba...ci credo. E sai Leah? Anche io ho le mie colpe e lo so.."
Disse queste parole tutto di un fiato, Leah non disse una sola parola, aveva capito.
"E sai?" Callie la guardò da testa e piedi.
"Non saresti il mio tipo nemmeno se fossi l'utima persona sulla terra".
Callie uscì dalla stanza con un sorriso, aveva detto quelle cose a Leah ma soprattutto a se stessa, ora la domanda era: "Dov'era Arizona?".

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Capitolo 14
*** Universe and You ***


"In un certo senso Mark ha ragione sai? Io non sono niente..cioè..legalmente non sono nessuno, il che è un pò assurdo perchè mi sento tua moglie, mi sento la madre di tuo figlio, potresti...puoi vivere..per me? Ti prego, vivi per me..."

[Tu mi hai chiesto di restare qui e continuare in due questa strada insieme. E la fede devi averla tu, e devi credere che rimango ad un passo da te e che il mio universo sei tu. Si è così lo sai. Tu ascolta il tuo cuore e sentirai tutto il mio amore, credici...te lo proverò. Quell'universo è tuo. Sai che il mio universo è tuo].

"E' molto piccola, però è forte, è 500 grammi di forza, lotta contro tutte le complicanze, ha dei bellissimi capelli neri, Callie, bellissimi...è bellissima. Non può ancora aprire gli occhi ma io lo so, sta cercando te..ok? Lei cerca te."

"Si.Si..si"
"Oh mio Dio..Callie?"
"Si"
"Callie..cosa"
"Si. Ti sposo. Si"

 

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Capitolo 15
*** La decisione di Arizona ***


Calliope stava cercando di restare calma, ma i due giorni di assenza di Arizona erano improvvisamente diventate due settimane, quindici giorni senza dare notizie, senza nemmeno un messaggio per chiedere di Sophia e questo non era da lei, non riusciva a stare lontana dalla sua bambina per troppo tempo. Ogni volta che provava a chiamarla il telefono risultava spento, aveva chiuso i contatti col mondo, ma perché? Dove si trovava in questo momento?
Queste erano le domande che Callie continuava a porsi mentre stava apaticamente davanti alla tv a fare zapping tra i canali, domande che non avrebbe trovato risposta se non da Arizona stessa.
I suoi pensieri furono interrotti dal bussare vicino alla porta di casa, non poteva essere Arizona, lei aveva le chiavi perchè bussare?
Callie si alzò e si avvicinò alla porta.
"Chi è?"
"Sono io Callie aprimi..."
Callie aprì rapidamente la porta, davanti a lei c'era Arizona in tutta la sua bellezza, aveva un nuovo taglio di capelli, se li era fatti lisci e il suo viso splendeva di una luce nuova.
"Scusami ho dimenticato le chiavi..."
"Entra...ma dove sei finita? Sono due settimane che non dai notizie di te, ti sembra il modo di comportarti? Non ci pensi a tua figlia?"
"Si lo so...ma avevo bisogno di staccare la spina, avevo bisogno di allontarnarmi da te e da lei per capirmi e capire cosa voglio fare delle mia vita e della nostra.."
"E sei arrivata ad una conclusione?"
"Si. Quando ci siamo viste l'ultima volta io ti ho detto una cosa terribile, ho affermato che sarebbe stato meglio lasciarti la gamba e farti morire invece che salvarti. Io, l'Arizona che conoscono, non avrebbe mai detto una cosa del genere. Dall'incidente aereo ad oggi siamo cambiate, io sono cambiata, non sono più la persona di un tempo e questo non mi va bene. Ho bisogno di ritrovarmi, di ricominciare a sorridere e a credere nuovamente nella vita e nell'amore e noi due adesso non siamo in grado di sostenere un rapporto."
"Mi stai dicendo che te ne vai sul serio questa volta?"

Arizona la guardò, adesso doveva davvero prendere una decisione, quella definitiva che avrebbe segnato per sempre il loro rapporto,  la loro vita e quella di Sophia.
"Callie...si. Io non riesco ad immaginarmi con te ora, ci ho provato, ma non ci riesco, non vedo perché dovrei, tu mi detesti ed io detesto me stessa per averti permesso di schiacciarmi e di incolparmi ogni giorno per averi salvato la vita, quindi..si io ti sto lasciando definitivamente, è finita."
Callie voleva urlare, voleva piangere e dirle tutto quello che provava e pensava ma non ci riuscì, era pietrificata.
"Ma come promesso non mi allontanerò da nostra figlia. Ora tu dovrai imparare a convinvere col fatto che non siamo più una coppia. Io sono venuta a prendere le mie cose, mi trasferisco..."
"Arizona.."
"Nell'appartamento di Mark...continueremo ad abitare vicine per il bene della piccola, ma da questo momento tu hai la tua vita ed io la mia. Interagiremo solo per lei e per il lavoro.."
"Il lavoro...aspetta..ti hanno ripresa?"
"Si in queste due settimane ho fatto diversi incontri con Webber e il consiglio e alla fine mi hanno ripresa ma sarò sorvegliata per un po'..."
"Arizona sono felice per te.."
"Si certo." Arizona rispose in tono sarcastico.
"Arizona io vorrei dirti delle cose, in queste due settimane ho pensato e..."
"No. Non farlo, non voglio sapere a cosa hai pensato, non voglio perché so che potrebbe farmi cambiare idea e non voglio. Callie io non voglio più stare con te. Non voglio perché quando sto con te mi sento la persona peggiore del mondo...e non lo sono."

Callie non disse altro.
Arizona passò un'ora nel loro appartamento per prendere le proprie cose e portarle di fronte, poi salutò Callie e chiuse la porta, una chiusura che sapeva davvero di definitivo.

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Capitolo 16
*** Un nuovo inizio per Callie ***


Arizona aveva preso una decisione e questa volta sembrava essere davvero definitiva, Callie doveva trovare il modo di accettarla e di andare avanti, la loro storia era ormai qualcosa di superato e la scelta dell'altra era più di una prova.
Si è vero, Callie durante l'assenza di Arizona aveva capito alcune cose, aveva capito che dentro tutto quell'odio e quella rabbia c'era ancora qualcosa di buono, qualcosa che la faceva stare male in sua assenza e la lacerava dentro in sua presenza.
L'amore è un sentimento capace di renderci felici come nient'altro al mondo, ma allo stesso tempo è in grado di uccidertc e di farci provare un dolore profondo.
La cosa difficile per Callie era l'idea di non avere più un rapporto con Arizona ma di doverci comunque convivere sul lavoro e per Sophia, cosa ironica, visto che per mesi e mesi avevano vissuto proprio così e a lei sembrava non pesare.
Ma a volte dobbiamo perdere davvero qualcuno prima di capire quanto lo amiamo, Arizona aveva sopportato di tutto, c'era stata sempre e aveva resistito ad ogni attacco e minaccia da parte sua, questo in fondo le dava la certezza che lei non se ne sarebbe mai andata.
L'aver finalmente reagito ha fatto si che Callie capisse che Arizona non forzatamente le sarebbe rimasta vicino per tutta la vita, così come il perderla le aveva fatto capire che in realtà non voleva perderla.
Aveva perso una parte di lei, la gamba ed era stato doloroso, devastante, un'esperienza indescrivibile, ma ora aveva perso un pezzo del suo cuore e questo era imparagonabile.
Si può vivere senza un arto ma come si può vivere senza la parte mancante di se?
Callie ora era obbligata a scoprirlo.

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Capitolo 17
*** Il punto della situazione ***


Era trascorso un mese e mezzo da quando Arizona si era trasferita nell'appartamento di Mark ed era tornata a lavoro, le cose tra le due non andavano affatto, nel senso che sul lavoro si erano incontrate raramente e per pochi secondi, mentre Sophia passava da un appartamento all'altro senza il reale bisogno delle madri di incontrarsi. Callie stava cercando di ripartire con la propria vita, si era immersa nella sua ricerca in collaborazione con Derek e aveva iniziato a valutare l'idea di provare a frequentare qualcuno, con sua grande sorpresa, la sfuriata e le brutte parole che le aveva riservato in passato non avevano fatto scemare l'interesse di Leah nei suoi confronti e questo l'aveva incuriosita parecchio. Infatti, durante le ultime due settimane, Leah aveva iniziato nuovamente a parlarle ma questa volta con rispetto e senza essere troppo aggressiva, si erano incontrate diverse volte per puro caso al bar dell'ospedale e avevano iniziato a conoscerci un po'. Callie doveva riconoscere che Leah era una specializzanda ambiziosa, disposta a tutto pur di arrivare in alto, ma l'interesse che mostrava sembrava essere sincero e non per secondi fini. Così Callie si era decisa ad invitarla ad uscire un paio di volte, le serate erano state divertenti, la prima l'avevano trascorsa a cena, mentre la seconda prima al cinema e poi al luna park, entrambe si ero concluse con un saluto e un abbraccio. Era chiaro che Callie voleva andarci piano e il fatto che Leah l'avesse silenziosamente capito le piaceva molto. Arizona aveva ripreso il proprio lavoro, aveva superato le prime settimane di reintegro ed ora il consiglio e il capo le stavano meno col fiato sul collo, stava iniziando a sentirsi di nuovo a casa. Si sentiva rinata, aveva davvero bisogno di dare un taglio alla sua vita precedente e ricominciare e lo stava facendo alla grande; da diverso tempo si stava frequentando con Luise, una relazione al momento poco impegnativa ma che in qualche modo la faceva stava bene. Arizona aveva bisogno di una relazione semplice e di una persona con pochi problemi che non le creasse nuovi casini e che non le facesse sentire il peso del mondo addosso come era accaduto con Callie.

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Capitolo 18
*** Una serata movimentata part. 1 ***


Quella sera Callie e Leah avevano deciso di andare nuovamente al luna park, la cosa che faceva star bene Callie era il fatto che Leah sapeva divertirsi come una bambina e sapeva lasciarsi andare, ma soprattutto, era contagiosa.
Si diedero appuntamento all'ingresso alle 21, si salutarono un due baci sulle guance e sorridenti si immerso tra la folla, pronte a divertirsi e a scatenarsi tra giostre, bancarelle e cibi insani.

Arizona non amava particolarmente far casino, preferiva i luoghi tranquilli, questo Luise lo sapeva ma per una volta aveva deciso di fare una richiesta esplicita utilizzando lo sguardo da cucciola bastonata al quale Arizona non sapeva dire di no.

Ed era per questo che adesso si trovava circondata da bambini che correvano ovunque, da persone che rapidamente si spostavano da un posto all'altro e dalle urla dei proprietari dei carretti del cibo che cercavano di attirare l'attenzione verso di se.
"Luise ricordami perchè sono venuta al Luna Park con te, a stento ci sono venuta mezza volta per portare mia figlia".
"Perché mi adori e perché ho usato il mio sguardo disarmante per convincerti".
"Già...ma perché sei voluta venir qui? Sai che non amo il casino".

"Lo so, ma ieri parlando con le mie amiche mi sono ricordata che sono anni che dico di voler ritornare qui e non lo faccio mai, così ho colto il pensiero al balzo per farlo, altrimenti non l'avrei più fatto".
"Sono stata fortunata insomma.."
Arizona usò il suo tono ironico
" Beh..sei con me, questo può compensare il tuo disappunto?" Luise le fece uno sguardo provocatorio e poi le diede un leggero bacio sulle labbra
"Direi si..forse..vedremo". Arizona sorrise.

Callie e Leah si stavano divertendo come matte, non riuscivano a smettere a ridere, per la prima volta si tenevano per mano e camminavano vicine, era stata Callie a prenderle la mano, un gesto spontaneo, semplice al quale Leah aveva risposto con un sorriso.

Stava andando tutto bene, Leah stava raccontando a Callie di un piccolo annedoto di quando era bambina, poi quest'ultima si bloccò di colpo, a pochi metri da loro c'erano Arizona e Luise mano nella mano.
Leah seguì lo sguardo di Callie per capire quale fosse il problema, poi vide la sua ex moglie e capì.

"Callie vuoi che andiamo via? Possiamo cambiare banchetto, possiamo prenderlo da un'altra parte l'hot dog".
"No...so che il tuo preferito è quello, quindi ora andremo...".
Si girò verso Leah e la guardò. " Non voglio più farmi condizionare da niente, sto bene e sono felice di essere qui con te".

Arizona stava osservando il menù dei panini con aria al quanto dubbiosa, non era solita mangiare hot dog, ma Luise l'aveva nuovamente convinta e così ora continuava a fare su e giù con lo sguardo cercando di sceglierne uno. Luise aveva già scelto.
"Dottoressa Robbins, le consiglio quello con la salsa burger è ottimo".
Una voce familiare la fece girare, fu sorpresa di ritrovarsi Leah.
"Salve Marphy, anche tu qui? "
"Si sono in compagnia, ma la mia compagnia sta un attimo al telefono".
"Oh che maleducata, Luise lei è Marp.."
"Leah, direi che fuori l'ospedale possiamo darci del tu non credi?"
"Si hai ragione, Luise lei è Leah"
Le due si strinsero la mano.
"Allora mi dicevi che l'hot dog con la salsa burger è buono?"
"Leah è più di 5 minuti che osserva il menu e non sa cosa prendere..."

"Oh be state sicure che ci metterà almeno altri 15 minuti per prendere una decisione, sul cibo è molto puntigliosa.."
Una voce conosciuta ed un volto ancora più familiare comparve alle spalle di Leah, era Callie che aveva finito di parlare al telefono.
Arizona ne rimase stupida.
"Callie, anche tu qui? Ti ricordi di Luise?"
Callie guardò Luise e le sorrise forzatamente, cosa ricambiata allo stesso modo.
"Si certo, comunque sono con lei". Mise un braccio intorno alle spalle di Leah.
Arizona le guardò, ne rimase al quanto stupita.
"Aaah...bene mi fa piacere, forte..."

Callie percepì un pò di nervosismo in Arizona ma non se ne curò, guardò oltre per leggere gli hot dog sul menu.
"Io direi che prenderò quello con la senape e la maiose" Callie fece un sorriso a Leah.
"Bene, io prendo lo special"
"E' adatto a te..." Callie disse quelle parole senza forzatura, le vennero spontanee, così come le venne spontaneo dargli un bacio sulle labbra e portarla verso la cassa. Leah era felice, quello era il segnale che Callie stava davvero andando avanti.

Arizona aveva assistito alla scena con la coda dell'occhio, faceva finta di continuare a decidere quale hot dog prendere, in realtà aveva visto il bacio e le si era improvvisamente chiuso lo stomaco.
"Arizona non hai ancora deciso?" Luise intanto mangiava il suo hot dog.
"Oh...io...prenderò...si..prenderò uno special".
Arizona si recò alla cassa per pagare.
"Pago il suo e uno special".
"Alla fine mi hai dato ascolto vedo"
"Si Leah proverò lo special.."

Callie non riuscì a non far un piccolo commento prima di prendere Leah per mano e allontanarsi.
"In questo caso lo special...non penso si addica molto...".
 
Arizona aveva colto la punzecchiatura, dato che aveva ascoltato il commento precedente nei confronti di Leah.

La serata era ancora lunga, quante possibilità c'erano di incontrarsi di nuovo? Sarebbe successo qualcosa? Callie e Arizona avranno davvero superato tutto? Callie si lascerà andare definitivamente con Leah? Arizona continuerà a mantenere elevato il suo grado di indifferenza?

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Capitolo 19
*** Una serata movimentata part.2 ***


Dopo quell'incontro, Arizona continuava a pensare a Callie e Leah, non riusciva a credere che avesse scelto di frequentare quella specializzanda, la persona che conosceva non l'avrebbe mai fatto, ma forse Callie non era più la persona che conosceva.
Luise aveva notato l'aria turbata di Arizona che per ben dieci minuti non aveva detto una parola, era chiaramente persa nei suoi pensieri e almeno per quella sera, non voleva sapere quali fossero, erano li per divertirsi e questo in quel momento era l'unica cosa che contava.

Callie aveva baciato Leah, lo aveva fatto senza pensarci, le era uscito così, nei minuti successivi all'incontro con Arizona e Luise, stava iniziando a chiedersi cosa l'avesse spinta ad agire così: quel bacio era davvero dettato dalla voglia di baciare Leah o era un modo per infastidire Arizona? Callie si fermò ad osservare Leah leggere un cartello davanti all'ingresso di una sorta di grande capannone, era molto carina e quel suo fare così spensierato la faceva stare bene, decise di non interrogarsi, decise che non voleva pensare ma solo vivere quei momenti bellissimi e godersi quella persona, forse un giorno sarebbe potuta diventare il suo futuro oppure limitarsi ad essere un piacevole presente, non era importante, quello di cui Callie aveva bisogno era tutto li: tranquillità e felicità.

Leah tutta eccitata spiegò a Callie cosa c'era all'interno di quel capannone: entravano un massimo di 10 persone per sessione, persone che non si conoscevano, venivano divise in due squadre, una blu e una rossa, se si entrava in due ad uno veniva assegnato un colore e all'altro un altro colore, poi ci si armava di pistola laser e di cintura, lo scopo era quello di uccidere gli avversari, la squadra che aveva più persone in vita allo scadere del tempo, vinceva. Il tempo di ogni sessione era mezz'ora.

"Vuoi davvero fare questa cosa?" Callie alzò un sopracciglio e guardò Leah incredula.
"Dai Callie perchè no? Può essere divertente, sarà come stare in un film per mezz'ora"
Callie ci pensò qualche secondo.
"Ma si perché no? Potrebbe essere divertente". 
Leah prese la mano di Callie ed entrarono, ricevettero due colori diversi e l'equipaggiamento,  erano le ultime ad entrare per quella sessione che iniziò proprio con il loro ingresso.
"Attenta, guardati le spalle Callie" Leah le sussurò queste parole seguite da un dolce bacio, prima di sparire nella scenografia.
Il capannone sembrava un labirinto infinito, c'era poca luce, molti alberi e rocce finti, diversi posti dove nascondersi, Callie impugnava la sua pistola e si guardava intorno attentamente, man mano sentiva l'ansia crescere.
"Callie dai è solo un gioco, rilassati non c'è motivo di farsi prendere dall' ansia".
Si diceva queste parole ad alta voce, un pessimo errore perché da un cespuglio uscì un ragazzo che cercò di colpirla ma fortunatamente i suoi riflessi erano buoni, riuscì a schivare il laser e allo stesso tempo a colpirlo.
"Fuori uno". Sorrise. "Ok è divertente...divertiamoci". 

Callie era finita nella squadra rossa, Leah nella blu, strana sorte visto che il rosso era il colore che più amava, stava continuando a camminare quando all'improvviso si ritrovò davanti una ragazza, entrambe stavano per sparare, poi si accorse di far parte della stessa squadra e si scambiarono un sorriso.
"In guardia, stiamo vicendo?" Chiese la ragazza 
"Non lo so, io ne ho colpito uno, tu?" 
"Io due"
"Complimenti, allora vuol dire che ne sono rimasti solo due. Per caso hai eliminato una ragazza alta coi capelli castano/biondi?"
Callie non credeva che Leah si sarebbe fatta eliminare così facilmente ma voleva accertarsene.
"No, una ragazza coi capelli rossi e un ragazzo"
"Bene...allora è rimasta lei e un'altra persona, forse vinciamo". Callie era divertita, era strano far squadra con persone che non si conoscevano e condividere in quei minuti un piccolo momento della propria vita, per poi non rivedersi mai più.

La ragazza si concedò, Callie sapeva che Leah era li intorno e che forse la stava osservando, riprese il cammino nel labirinto.
Leah infatti la stava osservando da qualche minuto e all'improvviso mentre Callie avanzava le si fiondò davanti pronta a sparare, ma una mano afferrò il braccio di Callie che fu trascinata rapidamente fuori dalla traiettoria di Leah.
Callie si ritrovò immersa nel buio, a salvarla era stato sicuramente qualcuno della sua squadra che aveva visto la cintura rossa, fecero qualche metro poi si fermarono dietro ad una parete rocciosa dietro a degli alberi finti, li c'era un po' di luce.
"Arizona?" 
"Callie?"

Le due si guardarono per qualche istante incredule e sorprese.
"Cosa ci fai qui? Arizona tu odi queste cose"
" E tu non le hai mai fatte"
"Si è vero...ok allora siamo entrambe responsabili di questo shock"
Callie continuava a sgranare gli occhi.
"Siamo nella stessa squadra...ho visto da dietro il rosso fluorescente della tua cintura e davanti a te una blu e ti ho salvata..."
"Si mi hai salvata, anche se probabilmente ci sarei riuscita da sola..."
"Un grazie potrebbe essere adatto alla situazione non credi?"

"Shhh..."
Callie si abbassò, Arizona fece lo stesso.
"Stiamo vincendo?Quanti ne restano?" Chiese Arizona.
"Due...una è Leah.."
"E l'altra è Luise...forte..."
"Fantastico direi...
"Callie roteò gli occhi.
"Allora cosa facciamo?" 
"Cosa pensi che dovremmo fare? Trovarle e ucciderle oppure stare nascoste qui finché la sessione non termina, mancano 20 minuti". Callie controllò il suo orologio.
"Io direi che dovremmo ucciderla..." Arizona si lasciò scappare la frase al singolare.
"Ucciderla? Chi?" 
"Volevo dire ucciderle...entrambe..per vincere"
Arizona aveva toppato.
"No si sincera, ti riferivi a Leah vero?"
"Mi sembra ovvio, l'altra è la mia ragazza".
Arizona lo disse con tono stizzito.
"Si fa il caso che l'altra sia la mia ragazza" Callie accentuò molto la fine della frase.
"Così state insieme? E' la tua ragazza quindi?" 
" Si e sto bene, finalmente sto bene. Volevi che ricominciassimo da capo, finalmente l'ho fatto anche io, sono andata avanti e sto bene." Callie disse queste ultime parole con convinzione, ma voleva convincere Arizona o se stessa?
"Se per stare bene il massimo che puoi fare è stare con una specializzanda opportunista come lei..beh contenta tu..." Arizona stava diventando cattiva.
"Come ti permetti? Tu nemmeno la conosci e poi cosa ti riguarda? Chi sei per giudicarmi o per sapere di cosa ho bisogno per stare bene?".
"Hai ragione non mi riguarda, non sono affari miei..."
"Ecco brava, pensa alla tua amichetta piuttosto".
"Nemmeno tu sei carina sai? E' dalla prima volta che hai preso di mira Luise e continui a usare quel tuo tono cattivo e sarcastico quando la nomini o la vedi, smettila".

"Arizona io mi stavo divertendo, sei arrivata tu ed ora stiamo discutendo, erano settimane che non parlavamo, adesso è la prima occasione e cosa facciamo? Litighiamo. E' chiaro che io e te non abbiamo più niente da dirci da tempo ormai e sai una cosa? Quando mi hai chiuso la porta dell'appartamento di Mark in faccia hai fatto bene, in questo modo ho potuto aprirne un'altra per me Arizona, solo per me."
"Tra noi ci sarà sempre rancore, non possiamo non discutere, non possiamo non odiarci, non possiamo ignorarci...."
Arizona disse queste ultime parole come un sussuro, Callie la guardò negli occhi per qualche istante, erano lucidi.
"Io mi ributto nell mischia, mancano 15 minuti e voglio divertirmi..." Callie stava uscendo dal loro nascondiglio poi si voltò verso di lei.
"Ah Arizona fammi un piacere, per assicurarci la vittoria, resta viva...quando vedrò Leah ho intenzione di farmi colpire..."
"Perchè?" Arizona fece una smorfia.
"Per farmi riportare in vita con un bacio...". Callie sparì nuovamente nel buio. Aveva sparato un bel colpo senza bisogno della pistola laser che impugnava.

Arizona era rimasta pietrificata, nel giro di pochi secondi immaginò Callie farsi colpire spontaneamente, lanciare il suo sorriso provocante a Leah che senza pensarci due volte la baciava con passione.
Continuava a dire a se stessa di essere indifferente, continuava a convincersi che non le importava niente, ma in quel momento le mani le tremavano dalla rabbia, voleva uccidere Leah, almeno nel gioco poteva farlo. 
Impugnò la pistola e con sicurezza si rigettò nel buio.
Il gioco era appena iniziato.

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Capitolo 20
*** Una serata movimentata part.3 ***


Arizona era molto concentrata, non aveva intenzione di perdere e ne tanto meno di far vincere Leah, così iniziò a scrutare ogni angolo della sua prospettiva finché da un cespugli non uscì una persona con indosso una cintura blu, non ci pensò due volte a sparare, era Luise.
"Accidenti Arizona che riflessi, brava, mi hai uccisa, non volevi nemmeno partecipare e alla fine hai vinto tu..."
"Ah Luise, mi dispiace non pensavo fossi tu.."

"No beh che c'entra? Stavamo gareggiando no? Io esco, a quanto ho capito siete rimaste in tre, buona fortuna...ci vediamo fuori". Luise uscì e Arizona prese consapevolezza del fatto che in quel perimetro c'erano lei, Callie e Leah, una situazione al quanto scomoda.
Camminò un altro pò fin quando non sentì delle voci, erano Callie e Leah.
"Questo è un pò fuori dal regolamento non credi?" Leah stava abbracciando Callie e le stava dando dei teneri baci sul collo.
"Chi lo verrà a sapere? Io manterrò il segreto e tu...?" Leah le lanciò uno sguardo malizioso che Callie ricambiò.
"Oh puoi giurarci..." Iniziarono a baciarsi prima dolcemente poi con più passione, Arizona asssisteva alla scena senza far niente, il suo corpo tremava, aveva caldo, le sembrava di andare a fuoco.
Ad un certo punto Leah si staccò da Callie e la guardò.
"Allora mancano 5 minuti alla fine del gioco, siamo in tre e siccome non voglio sparare a te...andrò alla ricerca dell'altra persona, finiremo entrambe vincitrici.." Leah sorrise, un sorriso che contaggiò Callie.
"Leah non è necessario, è solo un gioco.."
"Si è vero, ma a me non piace perdere e se non trovo l'altra persona avrò perso". Callie roterò gli occhi.
"Ok va bene, vai...trovala...se ci riesci.." Callie fece un leggero sospiro mentre osservava Leah allontarsi, sapeva che Arizona era brava a nascondersi e che nemmeno lei amava perdere, probabilmente Leah non l'avrebbe trovata e alla fine il gioco si sarebbe concluso con la vittoria della squadra rossa.

Callie si sfiorò le labbra con un dito, era da un sacco di tempo che non sentiva il calore delle labbra di un'altra persona sulle sue, ammetteva che Leah le piaceva molto e che quel bacio le era piaciuto e le aveva suscitato qualcosa, ma allo stesso tempo sapeva che non avrebbe mai provato una passione travolgente per lei, c'era qualcosa in lei di troppo "docile e cuccioloso" che non le faceva scattare gli ormoni fino in fondo.
Arizona aveva assistito a tutta la scena, decise di uscire dal suo nascondiglio, Callie la vedi e ne fu sorpresa.
"Dov'eri? Lo sai che Leah ti sta cercando vero?"
"Si lo so, sono rimasta solo io...per errore ho ucciso la mia fidanzata.."

"Questo è davvero strano.." Callie sorrise, Arizona la stava osservando, aveva lo sguardo fisso su di lei, il suo corpo continuava a tremare anche se non visibilmente, cercava di non farlo vedere ma sentiva che stava per esplodere.
"Tutto bene? Stai male? Mi sembri strana..." 
"No tutto bene...."

Si sentì un suono, il gioco era finito, avevano vinto, ora dovevano solo trovare l'uscita del labirinto e andare fuori, avevano 10 minuti di tempo.

"Finito, abbiamo vinto..evviva" Arizona accennò ad un sorriso.
"Già, Leah non ama perdere, mi toccherà consolarla...."
Arizona strinse i pugni e fece qualche passo verso Callie.
"Direi che è il caso di trovare l'uscita...Leah probabilmente sarà già fuori, forse era più vicina all'uscita rispetto a noi".
Arizona non rispose, continuava a guardarla.
"Arizona? Mi hai capito? Dobbiamo andare?"
Arizona si destò dai suoi pensieri.
"Si scusami, andiamo..."
Iniziarono a ripercorrere il labirinto, per fortuna c'erano le frecce quindi bastava seguirle, l'unico problema è che in alcuni punti le luci erano troppo basse e non si vedeva.

Mentre stavano camminando suonò il cellulare di Callie, era Leah che chiedeva dove fosse.
"Sono nel labirinto, sto per uscire, sto seguendo le frecce, a breve sarò fuori...Si ok, non ti preoccupare ti consolerò io questa sera....va bene te lo concedo, puoi chiedermi tutto quello che vuoi e....ehiiiiii"
Callie si sentì strappare il telefono di meno, Arizona lo aveva preso e lo aveva gettato a terra, in meno di un secondo la spinse contro il muro e iniziò a baciarla, un bacio passionale, carico di desiderio e di eccitazione.
Callie inizialmente rimase sorpresa, poi dopo pochi secondi di esitazione rispose a quel bacio, lasciò che Arizona approfondisse il contatto con la sua lingua, mentre le mani esploravano frettolosamente ogni parte del suo corpo.
Arizona la stava baciando e Callie sentiva una marea di emozioni, le gambe sembravano cederle, il suo cuore batteva a mille, il suo stomaco si contorceva e l'eccitazione stava rapidamente salendo.

Arizona si fermò per un secondo, la guardò negli occhi, poi con un braccio le cinse la vita e l'attirò violentemente a se, iniziò a strusciarsi contro di lei mentre riprese a baciarla con estrema passione.
Non ce l'aveva fatta, quella rabbia altro non era che gelosia, Arizona stava morendo di gelosia dopo aver visto Callie baciare Leah vicino al banco degli hot dog, stava ammettendo a se stessa che l'indifferenza che aveva le aveva mostrato negli ultimi mesi non esisteva, era impossibile resisterle, era impossibile guardare Callie e non desiderarla da morire.
Callie in un momento di lucidità si fermò e spinse leggermente lontano Arizona.
"Aspetta, cosa stiamo facendo?"
Entrambe avevano il respiro affannoso.
"Non lo so, so solo che ti voglio..." Arizona riprese a baciarla.
"No Arizona non possiamo, abbiamo altre persone e noi non facciamo altro che incasinarci..." Le parole di Callie non era in sintonia con i suoi gesti, continuava a ricambiare quei baci ardenti e a toccarle il corpo.
"Noi litighiamo....ci odiamo e non penso sia il cas..."
"Stai zitta Callie....baciami...".

Furono interrotte dal suo del telefono di Callie che stranamente nonostante l'urto non si era rotto, era Leah che chiamava, erano passati 15 minuti.
"Oh cazzo, devo rispondere..." Allontanò Arizona.
"Pronto...Leah no tranquilla sto bene e che..." Non sapeva cosa dire.
"Callie dove sei? Dimmi la verità, sei strana...." 
"Ok la verità è che mi sono sentita male mentre stava tornando, mi sono seduta qualche minuto, stavo per arrivare..non volevo farti preoccupare..è stato solo un giramento di testa, penso il troppo buio".
Mentì. Arizona la guardava ancora con desiderio.

"Oddio sei scema? Dovevi dirmelo, ti vengo a prendere subito.."
"NO. Sto arrivando davvero, tranquilla....ok si mi consoli tu va bene..." Callie
staccò.
"Stasera ti farai consolare da lei eh? Farete sesso di fronte al mio appartamento, nel mio letto?"
"Non è più il tuo letto, non è più il tuo appartamento Arizona".

"Ti farai consolare da lei...?"
"Forse...Arizona non so cosa fosse questo, non so se il tuo è stato un momento di follia.."
"Sono gelosa ok? Io pensavo di essere di ghiaccio, di essere indifferente, poi ti ho visto con lei, ti ho visto baciare un'altra donna per la prima volta e non ce l'ho fatta..."
Callie era stupita, un po' compiaciuta, per Arizona ammettere di essere gelosa era difficile, soprattutto ora che non stavano insieme e che lei aveva sempre affermato la più totale indifferenza.
"Mi dispiace se sei stata male per questo ok? Non l'ho programmato, non ho programmato niente di questi ultimi anni di vita, ora però sto gestendo la mia vita nella maniera che più considero giusta per me, facendo solo scelte che mi possono far stare bene...devo andare...Leah si insospettirà davvero tra poco.."
"Farai l'amore con lei?"
"Arizona smettila"

"Dimmelo..." Si avvicinò e iniziò a baciarla di nuovo, Callie in un primo momento ricambiò poi si staccò bruscamente.
"Basta, non puoi comportarti in questo modo....io non riesco a resisterti, tu sei bella, bella da togliere il fiato Arizona e lo sai, tra di noi c'è sempre stata una passione devastante, profonda, esasperante ma credimi, in questo momento, sono solo i miei ormoni a guidarmi, se ti bacio, se ti tocco è perché sei eccitante e perché tra noi c'è sempre stata questa cosa ma credimi...se per un attimo riuscissi a spegnere tutto questo, non ci sarebbe nient'altro Arizona."
"Lo sai che non ti credo..." Callie non rispose.

"Ora vado, cerchiamo di stare lontane, questa volta ci siamo fermate in tempo, non voglio incasinarmi nuovamente e penso nemmeno tu..."
"no infatti...ma..."

Callie non la fece finire, se ne era andata, Arizona non poteva credere alle sue parole, i suoi baci nascondevano altro e lei lo sapeva, ci sono cose che solo chi ama può sentire e trasmettere e Callie qualcosa glie l'aveva trasmessa.
Arizona avrebbe dovuto passare il resto della serata con l'idea e la possibilità che dall'altra parte del corridoio Callie e Leah si stessero rotolando tra le lenzuola, che quell'insulsa speciliazzanda stava sfiorando le labbra che poco fa lei aveva marchiato.
uanto amava il sapore di Callie, il tempo, la rabbia, l'odio e l'indifferenza le avevano fatto dimenticare tutte le cose che adorava di lei.
Arizona riuscirà a concludere la serata senza creare problemi nell'appartamento di Callie? Cosa farà ora che aveva realizzato di provare ancora attrazzione per la sua ex moglie? Che rapporto poteva essere il loro? Incasinarsi nuovamente o far finta di niente? La seconda sarebbe la migliore e la più semplice ma come la mettiamo con la gelosia? 

Anche Arizona si recò verso l'uscita dove ad attenderla non trovò nessuno, Luise le aveva mandato un messaggio poco prima di incontrare Callie, aveva avuto un emergenza in famiglia ed era dovuta scappare, in qualche modo era meglio così, non avrebbe avuto il coraggio di sostenere lo sguardo dell'altra senza dirle niente dell'accaduto.

Ed ora? Arizona si guardò intorno cercando con lo sguardo Callie senza successo, probabilmente era andata via insieme a Leah, in fondo l'attendeva una serata di relax e probabilmente di sesso, perché restare li?  Decise di andare a casa, avrebbe provato ad ignorare i suoi pensieri e a far finta che dall'altra parte, nella sua ex casa, non ci fosse nessuno, forse illudersi da sola l'avrebbe aiutata a dormire...o forse no.

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Capitolo 21
*** Una serata movimentata part.4 ***


Prima di tornare casa, Arizona era passata a casa di Meredith che si era offerta di tenere Sofia dopo aver saputo che entrambe le mamme avevano qualcosa da fare quella sera, inoltre, Zola amava giocare con lei.
Una volta aver messo a letto Sofia, Arizona iniziò a guardarsi intorno in cerca di qualcosa da fare per tenersi occupata, la verità è che sapeva benissimo che non ci sarebbe stato niente in grado di distrarla dal pensiero che Callie fosse nell'appartamento a fianco con Leah e che forse stavano passando il resto della serata a consolarsi a vicenda.

Arizona scosse il capo come a voler mandare via i cattivi pensieri, poi si sedette sul divano e svogliatamente iniziò a fare zapping tra i canali.
Aveva ripensato alle parole di Callie, entrambe stavano ricominciando da capo, le cose andavano bene, sarebbe stato assurdo incasinarsi nuovamente, per cosa poi? 
Arizona aveva preso questa decisione di chiudere definitivamente con lei, era sicura, convinta di non provare più niente ed invece le era bastavo vederla concretamente con un'altra per esplodere, un mix di sentimenti ed emozioni difficili da comprendere ma devastanti.

I suoi pensieri furono interrotti dalle urla nel corridoio, a quanto pare Calli e Leah stavano litigando, Arizona si avvicinò un po' di più alla porta d'ingresso per sentire.
" Callie vorrei che fossi sincera con me, dimmi la verità...dopo che abbiamo incontrato Arizona sei cambiata...inizialmente sei stata carina con me, poi uscita da quel labirinto mi hai iniziato a trattare con freddezza. Cosa è successo?"
"Ti sbagli Leah non ti sto trattando con freddezza, sono solo stanca e non ho voglia di..."
"Di fare l'amore con me? Non ho mai detto che dobbiamo farlo per forza, vorrei solo avere la certezza che la tua ex moglie sia davvero fuori dal tuo cuore, perché se così non fosse non credo ci sia spazio anche per me..".

Callie la guardò in silenzio.
"Allora? Dammi la certezza che lei è fuori dalla tua vita..."
"Non posso darti la certezza di una cosa che non so e non capisco nemmeno io..."
Callie non riuscì a guardare in faccia Leah.
"Ho capito...sai cosa? Io non penso che le cose tra noi possano funzionare, probabilmente non funzioneranno mai con nessun'altro che non sia Arizona...tu la ami".
"Cosa? Che ne sai tu di quello che provo io?"
"So che quello che vedo e  avverto, forse molte cose che tu non riesci a vedere, ho sperato non fosse così...ma evidentemente mi sbaglio..."
"Leah tu mi piace tantissimo..."
"Non è abbastanza, mi dispiace. Ora è meglio che vada. Ci vediamo al lavoro".

"Buonanotte".

Arizona aveva ascoltato tutta la conversazione, una parte di lei stava esultando perché Callie non era finita tra le lenzuola con quella specializzanda, l'altra era triste perché sentiva Callie piangere fuori la porta e avrebbe voluto fare qualcosa per consolarla, odiava vederla piangere. Si decise ed aprì la porta.
"Callie?"
Calliope aveva gli occhi lucidi e stava singhiozzando.
"Che vuoi?" Disse in tono acido.
"Ho sentito delle urla, poi tu stai piangendo, cosa è successo?" Fece finta di non sapere niente.
"Non sono affari tuoi Arizona" Stava per chiudere la porta, quando Arizona la bloccò con una mano.
"Non trattarmi in questo modo Callie, non me lo merito...non me lo sono mai meritata."
Callie non disse niente, nelle ultime parole di Arizona si sentiva un velo di tristezza e di malinconia, forse era vero, non se le meritava.
"Cosa ne dici di entrare da me 5 min? Ti faccio vedere Sofia, così forse smetti di piangere".
Al solo sentire il nome di sua figlia, Callie sorrise e accettò di entrare.
Dopo aver visto che Sofia stava dormendo beatamente, Callie ritornò in salotto dove Arizona la stava aspettando con due bicchieri di vino rosso.

"Non so quale siano le tue intenzioni Arizona ma non ho intezione di ubriacarmi e poi farmi abusare da te..."
"Non era questa la mia idea....ma ripensadoci.."
Accennò ad un sorriso.
"Beh io vado...ti ringrazio per avermi fatto vedere Sofia, buonanotte"
"No ferma Callie, io penso che dovremmo parlare.."
"Di cosa?"
"Di quello che è successo qualche ora fa, non pensi sia il caso?"

"No Arizona, cosa dovremmo dire? Siamo oneste: tu sei una donna bella e sexy e a quanto pare lo sono anche io, ci siamo sempre desiderate tantissimo fisicamente, c'è una chimica molto forte tra di noi e probabilmente ci sarà per sempre, e poi?"
" Non c'è solo questo tra noi Callie.."
"No hai ragione. Dunque vediamo, io ti odio per avermi tagliato la gamba e a quanto pare tu ti odi per lo stesso motivo..."
"Callie ero arrabbiata da morire quando ho detto che era meglio lasciarti morire..."
"Fammi finire. Io non riesco a guardarti senza non pensare al fatto che tu hai preso la decisione più importante della mia vita fregandotene della promessa che mi avevi fatto. Ogni volta che mi guardi probabilmente penserai al fatto che ti ho soffiato i fondi per la ricerca per i bambini e che ti ho fatto licenziare, senza contare il fatto che secondo te ti ho trattata come se non valessi niente per tutto il periodo post trauma della gamba".
"Dimmi, cosa ci dovrebbe essere oltre questo?"


Arizona non rispose, la stava osservando, Callie era davvero bella, indossava una paio di jeans stretti e una maglia nera attillata che mostrava la sua scollatura e il seno più che generoso, durante tutto il discorso non aveva fatto altro che pensare che tutte quelle parole erano vuote, era come se non la riguardassero più, non esistevano più. Callie però sembrava ancora molto provata e questo era ancora un grande problema.

Adesso c'erano solo due cose che Arizona poteva fare: rispondere alla domanda oppure non dire niente e fare come aveva fatto qualche ora fa: sbatterla contro il muro e baciarla.

Cosa fare? Continuare il discorso cercando di approfondire la questione e forse finire per litigare ancora, oppure, ignorare ogni cosa e lasciarsi andare a quella forte alchimia che le faceva uscire fuori di sè? 

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Capitolo 22
*** Una serata movimentata part 5 ***


Arizona continuava a non rispondere ed una Callie spazientita la stava fissando con uno sguardo al quanto sconcertante, era chiaro che lei non riusciva proprio a mettere una pietra sopra a tutto, non riusciva a parlarle  senza ricordare forzatamente ogni volta tutta la sofferenza e il male che si erano fatte a vicenda.
Così Callie, non ricevendo alcuna risposta, alzò le mani al cielo e uscì dall'appartamento ritornando nel suo, Arizona si destò dai suoi pensieri e dopo essersi resa conto dell'uscita di Callie, corse verso l'altra appartamento, la porta non era ancora chiusa a chiave.
"Callie?"
"Arizona cosa vuoi? Sei rimasta in silenzio a fissarmi senza rispondere, penso che non cia risposta più chiara no?"
"Veramente si..."

Arizona si avvicinò lentamente a Callie, l'attirò a se e le diede un bacio dolce, lento, profondo, niente a che vedere con i baci ardenti di qualche ora fa, non voleva trasmetterle il desiderio ma quell'amore che era ancora presente da qualche parte nel suo cuore.
Callie ricambiò il bacio, il cuore le batteva forte, quando Arizona si staccò per un attimo vide nei suoi occhi la donna che aveva sposato, quella che le era sempre stata vicino e che aveva fatto di tutto per tenerla in vita.
Se Callie si fosse fermata solo a questo forse le cose in quel momento si sarebbero potute sistemare, ma non appena Arizona cercò di dire qualcosa, le ritornarono subito in mente tutti i problemi e la magia finì.

"Callie io credo che ci sia ancora molto tra di noi...io lo so, lo sento..."
"Arizona tu lo sai? Lo senti? Un mese fa io volevo parlare con te, avevo capito delle cose sai? Quando sei sparita per giorni ed io non sapevo niente, sono andata in ansia, non mi importava niente di tutte le cose accadute tra di noi, volevo solo riaverti vicino. Quando sei tornata non hai voluto ascoltarmi, hai preso la tua decisione e mi hai chiuso la porta in faccia, obbligandomi ad andare avanti e a cancellare tutto quello che avrei voluto dirti...e sai? L'ho fatto. Ora quando tu parli io non riesco a vedere oltre ciò che siamo adesso."

"Ci siamo appena baciate ed è stato emozionante, forte, intenso, vuoi dirmi che non significa niente?"
"Non ti nego che ho provato delle cose, non lo posso nascondere, ma..Arizona ho immaginato la mia vita senza di te per troppo tempo ed ora che me ne sono convinta, non ho intenzione di ricominciare tutto da capo, voglio solo che la sofferenza sparisca".
"Callie sono stata una stupida a non farti parlare quello lo so.."
"Tu mi stai perdendo.."
"Cosa?"
"Tu mi stai perdendo come io stavo perdendo te quando sei sparita, ecco perché ora pensi di volermi, di amarmi...per la prima volta mi hai visto con un'altra persona che non sei tu ed hai realizzato che io e te non ci siamo, lo capisco, è stato così anche per me, poi passa credimi, ti passerà e ti resterà dentro solo tanta amarezza e sofferenza che  diventerà malinconia fino a sparire del tutto".

"Callie non è per questo, ok si forse vederti con qualcun'altra mi ha fatto capire delle cose, il pensiero di te e Leah che fate sesso.."
"Io e lei non abbiamo mai fatto sesso..."
"Oh credevo di si..."
"Immagino che tu e Luise invece ci avete dato dentro...tu non sei il tipo che si tira indietro.."
"Cosa vorresti dire?"
Arizona si stava alterando.

"Arizona tu sei sempre stata una donnaiola, ci hai provato con me quando eri fidanzata e hai sempre avuto tante donne intorno, non ti crederei nemmeno se giurassi che non avete fatto niente e comunque non mi interessa..." Callie incrociò le braccia e rimase a fissare Arizona che aveva uno sguardo di ghiaccio.
"E' questo quello che pensi ancora di me dopo tutti questi anni? Dopo che ti ho amata con tutta me stessa, che ti ho sposata, che ho accettato la situazione con Mark, che ti sono stata vicino sempre, dopo che ti ho salvato la vita e che ho subito ogni tuo atteggiamento pur di farti star bene? "
"Le persone non cambiano..."

"Non ci posso credere...sai Callie? Pensavo che in fondo, io e te avessimo ancora una possibilità, che parlando forse avremmo potuto salvare il nostro rapporto, ma a quanto pare non è possibile.."
"No non lo è, non dopo quello che ho fatto.."

Arizona alzò un sopracciglio e guardò Callie stranita.
"Cosa hai fatto?In che senso? Se ti riferisci alla ricerca ormai è andata e.."
"No. Non è questo, è qualcosa di ancora più grosso ed è anche il motivo per il quale io e te non potremmo tornare insieme..."


Cosa avrà fatto Callie di così terribile da porre fine al loro rapporto? Arizona sarà in grado di superare qualsiasi cosa? 

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Capitolo 23
*** Riprovare ***


Arizona stava aspettando con ansia ciò che Callie aveva da dirle, sentiva il cuore in gola e le mani tremarle.
Callie guardò Arizona negli occhi, per un attimo le parve di vederci dentro tutta la sofferenza e il dolore che stava provando in quel momento.
"Io ti ho tradita Arizona..."
"Cosa? Quando?"

"Stavamo ancora insieme ed è stato prima dell'incidente aereo.."
Arizona era incredula, sentì un lieve giramento di testa e per un attimo barcollò, Callie si avvicinò rapidamente e la prese tra le sue braccia, si lasciò andare, chiuse gli occhi.
"Ti prego Callie...dimmi che non è vero..."
Callie la strinse a se, si stava pentendo di quello che aveva cercato  di fare, voleva dare ad Arizona un buon motivo per odiarla definitivamente e mettere fine ad ogni cosa, ma ora mentre la stringeva tra le sue braccia, mentre sentiva il suo tremore, aveva capito quanto Arizona ci tenesse davvero e quanto in fondo, anche lei.
"Non è vero...volevo solo darti un motivo per odiarmi definitivamente..."
"Cosa? Perché?"

"Perchè volevo mettere fine a tutto questo...per evitare di vederti soffrire, per evitare di soffrire ancora..."
"Callie se non vuoi vedermi soffrire allora forse dietro tutta la rabbia e il rancore c'è ancora qualcosa non credi?"

Callie chiuse gli occhi e la strinse più forte a se, rimasero qualche minuto abbracciate senza dire niente, poi Arizona ruppe il silenzio.
"Sofia dorme ma è rimasta dall'altra parte, non vorrei si svegliasse.."
"Cavolo, hai ragione,meglio andare..."

Arizona stava per andare, poi si voltò verso Callie.
"Vuoi venire con me?" Arizona aveva gli occhi lucidi e la stava guardando nel modo più dolce di cui era capace e Callie lo sapeva.
"Si".
Arizona tese la mano a Callie che la prese e insieme andarono nell'altro appartamento, controllarono che la piccola stesse dormendo, poi si fermano in piedi davanti al salotto.
"Callie è tardi, vorresti venire in camera da letto con me?"
"Arizona non..."

"Non fraintendermi, possiamo dormire insieme? Solo questo".
Callie non disse niente, prese la mano di Arizona e la portò in camera da letto, in pochi minuti si prepararono per la notte e si misero nel letto.
"Arizona pensi che in qualche modo ce la potremmo fare?"
"Se lo vogliamo entrambe si...tu lo vuoi?"

Callie non disse niente nuovamente, si voltò per guardarla, era bellissima. Provava ancora rabbia, odio, rancore ma tra questi sentimenti negativi si era fatto strada un sentimento che credeva ormai perso: l'amore. Un po' di amore era uscito fuori quando Arizona si stava sentendo male, lo stesso di quando era scomparsa per giorni. Poteva sembrare poco ma doveva provare, era sua moglie e forse avrebbero dovuto provare davvero a far funzionare le cose.
"Baciami Arizona.."
Non se lo fece ripetere due volte, Arizona le diede un dolce bacio sulle labbra che Callie prolungò per vari minuti prima di staccarsi.
"Si..proviamoci".
Arizona si lasciò scappare per la prima volta un sorriso, ed era stupendo vederla nuovamente sorridere.
"Però Callie te la farò pagare.."
Calliope alzò un sopracciglio, non capì.
"Per cosa?"
"Per aver cercato di distruggere tutto con una bugia.."
"So che non ci avresti creduto.."
"Tu non tradisci le persone che ami, questo lo so e so che è una cosa che non cambierà mai di te, i tuoi valori sono più forti di qualsiasi cosa."

"Adesso non far finta di non esserci cascata per un secondo...ti stavi sentendo male miss iosotuttodeituoivalori".
Scoppiarono a ridere, per la prima volta c'era di nuovo sintonia tra di loro, ma cosa sarebbe successo? Cosa avrebbero fatto con Leah e Luise? Come avrebbero riprovato a ricostruire il loro rapporto? Come avrebbero potuto affrontare tutto il loro passato e la loro sofferenza?
Quella sera Arizona e Calliope non fecero altro che parlare del più e del meno fino ad addormentarsi abbracciate. Cosa sarebber accaduto l'indomani?

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Capitolo 24
*** Gelosia ***


Il mattimo seguente quando Arizona aprì gli occhi si ritrovò sola nel letto, per un attimo pensò di aver sognato tutto ed una espressione triste comparve sul suo viso, a riportarla alla realtà furono le risate di Callie e Sofia che probabilmente stavano preparando la colazione.
Così andò in bagno per farsi una rapida doccia, poi si mise qualcosa di comodo e si diresse in cucina dove le sue due donne stavano mettendo le ultime cose a tavola.

"Ehi buongiorno" Arizona le regalò un enorme sorriso.
"Buongiorno...io e Sofia questa mattina ti abbiamo preparato la colazione, non è vero piccola? Si è impegnata tanto".
"Si? Vieni qui e fatti dare un mega bacino"
. Sofia andò a prendersi il bacio.
Callie portò il latte a tavola, fece un sorriso per la dolcissima scena e si sedette.
"Ed io non lo merito un bacino?". Sorrise maliziosa.
"Oh certo, vieni qui". Arizona si avvicinò a Callie e le due si scambiarono un dolce e rapido bacio.
"Posso mangiare davanti alla tv? Voglio vedere i cartoni". Sofia stava chiedendo una cosa che raramente le sue due mamme concedevano.
"Sofia lo sai che non vogliamo che mangi davanti alla tv, devi stare a tavola con noi a fare colazione". Disse Arizona e Sofia fece uno sguardo triste.
"Ma per questa volta ti diamo il permesso" Disse Callie con un mega sorriso.
"Davvero? Mamma Zona è d'accordo?"
Arizona non potè dire di no, del resto amava vedere sua figlia felice e se in quel momento erano i cartoni animati a farla felice andava bene.
"Si certo, puoi".
"Grazieee".
Sofia diede un bacio a tutte e due le mamme, prese il suo piattino e andò davanti alla tv a godersi i suoi cartoni.
Callie e Arizona iniziarono a mangiare, nessuna delle due proferiva parola, forse speravano entrambe che l'altra prendesse l'iniziativa, cosa che non avvenne subito, passarono dieci minuti.
"Oggi non devi andare a lavoro?" Fu Callie a parlare per prima.
"Uh? No, oggi giornata libera, e tu?"
"Io dovrei andare questa mattina, tra un'ora circa".
"Ah, capisco, quando stacchi?"
"Verso le sei, mi aspetta una lunga giornata insomma, sperando che non ci siano interventi, in quel caso sai che potrei non uscire prima di domani".
"Si lo so. Ovviamente vado io a prendere Sofia dopo. Insomma tu stai rilassata e pensa solo al...lavoro".

Arizona disse questa ultima parola con un tono infastidito, Callie capì che il suo pensiero era andato a Leah.
"Cosa c'è Arizona?"
"Niente pensavo che oggi dovrai avere intorno tutto il giorno Leah e non so, non so le cose tra di voi come stanno".
"Non stanno, nel senso che mi ha chiaramente detto che finché non avrò le idee chiare non vuole niente a che fare con me".

"E tu ora le hai chiare?Cioè voglio dire, sai qualcosa in più?"
Callie assunse un'aria seriosa e fece un profondo respiro.

"Arizona, no. Io non ho le idee chiare per niente, ho solo deciso di provare ad avere un rapporto con te mettendo da parte tutto il resto, cercano di tener lontane le cose negative e vedere cosa c'è ancora di noi che possiamo salvare o se c'è qualcosa che possiamo salvare".
"Credevo che fosse più di questo".

"Arizona ti prego, non iniziamo a litigare subito. Le cose vanno fatte con calma ed io posso prendere decisioni se non ho la minima idea di cosa stiamo facendo e di dove stiamo andando".
"Va bene, certo lo capisco. Io so ciò che voglio e sei tu e Sofia. Voglio questo, svegliarmi la mattina ascoltando le vostre risate, mangiare insieme, stare abbracciate e goderci la pace della nostra casa. Voglio riavere le nostre vecchie vite, di quando eravamo felici, di prima che tutto questo dolore si abbattesse su di noi. Io rivoglio la mia famiglia."
"Arizona io sono contenta di queste parole, davvero. Vorrei poterti dire le stesse cose ma in questo momento io non so cosa voglio e non voglio pormi domande. Vorrei solo poter cercare di vivere le giornate così come vengono e capire insieme che strada prendere.".

Ancora una volta Callie le stava dicendo cosa fare, per l'ennesima volta Arizona si sentiva schiacciata dalle sue richieste e dalla sua prepotenza e questo non le andava più bene.
"Callie lo stai facendo di nuovo, stai imponendo la tua idea, il tuo volere come hai fatto durante tutto il periodo in cui mi hai schiacciata".
"I problemi c'erano prima e ci sono anche adesso, la differenza sta solo nel fatto che questa volta abbiamo deciso di affrontarli, ma questo non vuol dire che alla fine di questo percorso saremo insieme".

"Si questo lo so." Arizona abbassò gli occhi con sguardo triste, Callie guardò l'orologio.
"Accidenti, devo andare si sta facendo tardi, ci vediamo questa sera ok?"
"Si ok". Arizona sembrava delusa dalla conversazione avuta ma soprattutto dal fatto che Callie doveva andare.

Prese le sue cose e la sua borsa, diede un bacino a Sofia, poi si avvicinò ad Arizona che nel frattempo aveva iniziato a sparecchiare la tavola. L'afferrò per un braccio e la fece girare per guardarla negli occhi.
"Non è facile lo so, ma per la prima volta dopo tanto tempo abbiamo parlato senza urlarci contro, vorrà dire qualcosa no?". Arizona annuì. Callie si avvicinò per darle un leggero bacio sulle labbra. "A stasera".

Durante tutto il giorno Callie non aveva fatto altro che ripensare agli ultimi avvenimenti, aveva deciso di tentare qualcosa con Arizona, la sera prima sembrava esserne sicura, ora iniziava già a dubitare che quella fosse una buona idea. La amava? Cercava di ragionarci, ma qualunque cosa pensasse non riusciva proprio a trovare quel sentimento che le faceva battere il cuore non appena entrava nel suo raggio visivo. E Leah? L'aveva evitata per tutto il giorno ma sapeva che non poteva continuare a lungo, così a malincuore decise di affrontarla durante la pausa caffè.
"Ehi, ciao.."
"Ciao..."
Leah usò un tono secco.
"Ok ce l'hai con me e lo capisco, mi dispiace".
"No non ti preoccupare, ho sempre saputo che provavi ancora qualcosa per tua moglie, speravo solo non fosse così.."
"Fantastico, perché io non so cosa provo per lei".
"Callie sei solo incasinata, risolvi i tuoi casini e sicuramente capirai cosa provi per lei, scusami ma adesso devo andare."
Leah si congedò, lasciando Callie persa nei suoi pensieri.

Arizona aveva deciso di passare la giornata a sistemare il suo appartamento, era da un bel pò che non lo faceva, inoltre, sperava tanto che Callie decisse prima o poi di lasciare il loro vecchio appartamento per vivere nel suo che un tempo era di Mark. Era molto più grande, c'era una vista migliore e Sofia poteva vivere circondata dai ricordi di suoi padre, in quell'ambiente lei e Mark avevano trascorso tanto tempo insieme ed era un po' come averlo vicino, a volte lei stessa aveva la sensazione che lui fosse li ad osservarla e a ridere, a prendersi gioco di lei e Callie.
Mark avrebbe sicuramente trovato questa situazione ridicola, lui pensava che fossero anime gemelle e che tutto il resto erano solo piccolezze.
I suoi pensieri furono interrotti dalla porta, qualcuno stava bussando. Erano le sei del pomeriggio, pensò che forse Callie era in anticipo e siccome aveva dimenticato di prendersi le chiavi del suo appartamento, stava bussando. Ma quando aprì la porta si ritrovò Luise che entrò frettolosamente in casa.

"Ciao Arizona...non ti sei più fatta sentire". Luise aveva il tono al quanto irritato.
"Si lo so Luise, scusami...ho avuto da fare".
"Cosa hai avuto da fare? Sapevi che avevo un problema in famiglia e non ti sei degnata nemmeno di chiedermi come stavo".

"Oh cavolo hai ragione, scusami sono pessima". Arizona sembrava davvero in colpa, si era fatta prendere così tanto dalla situazione con Callie di dimenticare che aveva una ragazza, in realtà un ex ragazza, solo che lei ancora non lo sapeva. Come avrebbe dovuto affrontare il discorso?
Decise di iniziare offrendole qualcosa da bere, si informò di cosa fosse accaduto e fu sollevata nel sapere che suo fratello, vittima di un incidente in moto, stava bene.
Stavano parlando tranquillamente, Arizona voleva iniziare il discorso quando sentì nuovamente bussare alla porta, questa volta era Callie.
"Callie scusami ho un problema".
"Che problema?"
Alzò un sopracciglio.
"Luise..." Sussurrò piano per non farsi sentire.
"Oh...capisco e non posso entrare ugualmente?" Callie sembrava al quanto irritata.
"Sarebbe meglio di no, Callie ti chiamo io quando ho finito". Chiuse la porta. Callie restò immobile, non aveva gradito per niente questo comportamento.
"Chi era?"
"Oh...solo...la mia ex...".
Arizona cercò di sembrava vaga, ma non sapeva che dall'altra parte della porta di casa Callie era ancora lì e stava ascoltando tutto.
"Cosa vuole? Iniziare a litigare di nuovo?"
"No Luise non è per questo..."

"Cioè vorrei capire qual'è il suo problema, ti ha trattato malissimo ed è stata una vera ingrata nei tuoi confronti, avrebbe dovuto ringraziarti per avergli salvato la vita e invece ti ha portato solo a vivere gli ultimi anni con sofferenza e dolore. Perdonami ma io proprio non la sopporto, è un egoista".

Le parole di Luise colpirono al cuore Callie, era questo che aveva fatto? Sentirlo dire da un'altra persona che non fosse Arizona faceva un certo effetto. In quel momento realizzò che era stata pessima e che Arizona aveva davvero fatto il possibile per restare, anche quando era andata via.
"Luise non parlare così di lei, non la conosci, non è solo questo.."
"Ti prego Arizona, cerchi sempre di trovare il meglio nelle persone, ma non se lo merita..comunque non voglio parlare della tua ex, parliamo di noi".
Luise si avvicinò pericolosamente al viso di Arizona.
"Se non erro io e te abbiamo un certo conto in sospeso". Luise iniziò a baciare Arizona sul collo.

Callie stava perdendo il controllo, non solo la stronza aveva sparato a zero su di lei, ma adesso stava anche flirtando con sua moglie e Arizona non faceva niente per fermarla. La gelosia stava prendendo il sopravvento.
Decise di non essere delicata, Luise non lo meritava. Aprì la porta dell'appartamento di Arizona, vide Luise troppo vicina a sua moglie e questo la mandò completamente in tilt.
"Ti sembra questo il modo di entrare in casa degli altri?". Luise le urlò contro in modo alterato.
Callie si avvicinò pericolosamente, ora erano una di fronte all'altra, Arizona era in mezzo,  l'ultimo posto dove avrebbe voluto stare in quel momento.
"Fino a prova contrare l'estranea qui sei tu. Io sono sua moglie".
"La sua EX moglie".
Luise precisò.
Callie si voltò verso Arizona.
"Non glie l'hai ancora detto? Cosa stavi aspettando?".
"Io stavo cercando di dirglielo.."
"Dirmi cosa?"
Luise guardò Arizona e gli lanciò un occhiata smarrita.
"Luise, io e Callie vorremo riprovare a riallacciare i rapporti.."
"Cosa? Dopo tutto quello che ti ha fatto?Stai scherzando Arizona?Dimmi che è così". Luise le poggiò le mani sulle braccia, cosa che urtò vistosamente Callie.
"No Luise, davvero..."
"Tu meriti di più, noi stavamo bene, io ti ho sempre trattata con rispetto, cosa che lei non ha fatto...".
"E' vero Luise, lo so ma io non ho mai smesso di provare qualcosa per lei...".
"La ami? Dimmelo."

Arizona guardò per un attimo Callie negli occhi, vide una donna bellissima, una donna che in quel momento stava provando tanta gelosia ma che per il bene di tutti stava cercando di controllare.
"Non lo so."

Questa risposta stranamente ferì Callie che sentì una fitta al cuore, non si aspettava questa insicurezza da Arizona non dopo le cose che le aveva detto, non dopo la sera prima.
"Allora finché non sarai sicura, sappi che io non mi arrenderò, non ti lascerò andare così facilmente."
Luise si voltò verso Callie e la guardò in segno di sfida.
"Tu non meriti Arizona, hai avuto una grande fortuna tra le mani per anni poi hai rovinato tutto perché non hai avuto il coraggio di affrontare i tuoi problemi e il fatto che la vita ha voluto giocarti un brutto scherzo. Sia chiaro mi dispiace per la tua gamba, ma lei non ne aveva colpe. Io non mi arrendo Callie, sono innamorata di lei e non la lascerò andare facilmente come hai fatto tu".

Callie sentì una rabbia tremenda nascerle da tutto il corpo, voleva picchiare Luise, le parole che aveva detto l'avevano urtata profondamente, ma in fondo, forse, voleva picchiare se stessa perché sapeva che quelle parole erano vere.
"Vattene." Callie usò un tono secco, preciso, rabbioso.

Arizona aveva seriamente paura che Callie potesse fare qualcosa di stupido, ma per fortuna Luise e il suo buon senso ebbero la meglio.
"Ci vediamo presto Arizona." Si avvicinò e le diede un bacio sulla labbra.
Callie voleva ucciderla, ma si trattenne, avrebbe sfogato da li a poco. Luise uscì di casa e nell'appartamento cadde il silenzio.

Arizona non sapeva cosa dire, Callie stava ancora cercando di ritrovare l'autocontrollo, da tutta quella situazione aveva appreso una cosa sicura: era gelosa da morire, era gelosa che qualcuno ci provasse con Arizona, che la sfiorasse o baciasse.
Arizona aveva metabolizzato le parole di Luise, alcune delle cose dette erano giuste, in fondo non aveva tutti i torti, inoltre, si sorprese, non pensava di rispondere con un "non lo so" ad una domanda così importante.
"Forse Luise ha ragione sai?" Arizona ruppe il silenzio.
"In che senso"
"Quando dice che non mi meriti..è così.."

Callie sgranò gli occhi, questa non se l'aspettava.
"Arizona cosa stai dicendo? Non mi dire che ti sei fatta convincere da lei?"
"No non mi deve convincere, io so perfettamente che le cose che ha detto sono vere e forse lo sai anche tu".
"Si lo so, ammetto di non averti trattato sempre come avrei dovuto e di essermi scagliata contro di te troppe volte,  quando in realtà tu non hai fatto che salvarmi.."
"Si è vero Callie, forse sentirtelo dire da Luise te l'ha fatto sembrare più vero.."
"E' così".

Callie si avvicinò ad Arizona.
"Hai il suo odore addosso". 
"Mi dispiace..."

L'attirò con forza a se.
"Stavo impazzendo dietro quella porta, sentivo che ti baciava...perché non hai fatto resistenza?" Callie iniziò a sfiorarle il collo con le labbra.
"Volevo cercare di fare un discorso carino ed essere gentile e..." Non riuscì a continuare la frase, Callie le stava baciando il collo, poi il viso e poi le labbra.
"Io credo che l'unico discorso da fare adesso comprende tre cose: io, tu e il letto".
"Oh...sembra un bel discorso".

"Lo è." Callie l'attirò a se con un sol colpo, mise una sua gamba tra quelle di Arizona e continuò a baciarle il collo.
"Callie mi stai facendo impazzire..."
"Lo so...voglio solo riaverti, voglio che la tua pelle abbia il mio odore".
"Callie lo voglio anche io ma sarebbe meglio fermarsi".

"Perché?" Callie continuava a baciarla e Arizona non riusciva più a respirare regolarmente.
"Perché se adesso io e te finiamo a letto, ci confonderemo solo le idee ed è l'ultima cosa che vogliamo giusto?".
"Giusto...".
Callie tolse la maglietta di Arizona.

Arizona a quel punto smise di parlare, entrambe si stavano facendo prendere dalla passione, si toccavano, si accarezzavano, si baciavano, sentivano un profondo desiderio l'una verso l'altra. Stava andando tutto bene fin quando Arizona, presa dall'estasi e in un momento di confusione si lasciò scappare un nome, quello sbagliato: Luise.
Callie si interruppe, guardò Arizona, la sua espressione passò dalla gioia al gustoso, Arizona sembrava spaesata, si era resa conto dell'errore appena commesso, non aveva idea del perché le fosse uscito quel nome, ma sapeva che si era data la zappa sui piedi da sola.

Callie non disse una sola parola, si ricompose, prese le sue cose ed uscì, lasciando Arizona semi vestita e perplessa a fissare la porta di casa.

Perchè Arizona si era fatta scappare il nome di Luise in un momento così importante? Callie come avrebbe reagito adesso? Poteva essere questa la prima prova da superare per il loro "nuovo" percorso insieme?

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Capitolo 25
*** Dialogare ***


Arizona non credeva al grande errore che aveva commesso, durante una situazione così profonda ed intima, aveva fatto il nome di Luise, come era potuto accadere? E perchè lo aveva fatto? Iniziò a pensarci per qualche secondo, poi trovò una risposta: si sentiva in colpa, perchè poco prima lei era andata li a dirle che l'amava e poco dopo stava facendo sesso con la sua ex moglie.

Ma voleva e desiderava Callie, era l'unica donna che le faceva perdere completamente la ragione, Luise non le aveva mai fatto provare questo. Adesso la cosa che più la preoccupava era il fatto che Callie l'aveva fulminata con lo sguardo, si era rivestita e se ne era andata senza dire nemmeno un parola, erano passati pochi minuti ed il dubbio era: andare o non andare da lei per parlare?
Alla fine Arizona decise di andare, si rivestì rapidamente uscì dal suo appartamento ed entrò in quello di Callie, si guardò intorno per qualche secondo, poi la vide, stava in silenzio, fissava fuori la finestra.

Arizona decise di provare a parlare in un modo che aveva ormai abbandonato da diverso tempo: fece qualche passo verso di lei, le si posizionò dietro, la cinse con le braccia, la strinse a sè e posò il mento sulla sulla spalle, Callie non si mosse e nemmeno si oppose.

"Callie, mi dispiace è stata una cosa terribile, io non stavo pensando a lei mentre facevamo l'amore, solo che ad un certo punto una parte di meno si è sentita in colpa perché poco prima aveva detto di amarmi e mi è comunque restata vicino per un po' di tempo da quando ci siamo lasciate. Ti giuro che non provo nient'altro per lei, se non senso di colpa".
Callie rimase ancora in silenzio, il suo sguardo fisso osservava la città dall'alto, per un attimo Arizona assecondò quel silenzio, la strinse più forte e si mise anche lei a guardare il panorama.
Passarono alcuni minuti, Callie finalmente si decise a dire qualcosa.
" Non mi importa se hai nominato Luise, so che lo hai fatto per i sensi di colpa, ti conosco. Non è stato bello però sentire che stavi raggiungendo il piacere e poi associarlo ad un nome diverso dal mio."
"Callie io stavo pensando solo a te, volevo solo te..."
"Stavi, volevi...e adesso? Arizona tu prima hai detto una cosa che mi ha colpito molto, quando Luise ti ha chiesto se mi ami, le hai detto che non lo sai, ma stamattina mi hai detto che eri sicura di ciò che volevi, la tua famiglia, Sofia, io".
"Lo so, Callie anche io ho bisogno di capirmi, ho bisogno di ritrovare un po' di pace e di equilibrio, so che voglio voi, il problema è che non so se posso avervi più".
"Sai Arizona, forse sono così arrabbiata con te e sono così gelosa di Luise, non perchè sono gelosa davvero di lei, ma perché inconsciamente so che lei ha quella parte di te, la parte allegra, spensierata, quella che si è lasciata tutto alle spalle , che non ha subito situazioni sgradevoli e che non ha bisogno di ricostruire niente con lei, quella parte che forse io non riavrò mai più. Siamo sincere, per quanto possiamo provarci, non avremo mai quello che avevamo prima."
"Lo so."
Arizona lasciò il corpo di Callie e si mise al suo fianco, entrambe continuavano a guardare fuori.
"Quindi cosa pensi che dovremmo?"
Callie non rispose. 
"Io penso che dovrem..."
"Dovremmo tornare a vivere insieme".

Arizona rimase spiazzata da questa frase.
"Cosa?Callie fino ad un attimo fa hai detto che non potremmo mai riavere quello che avevamo prima".
"Callie si voltò verso Arizona e per la prima volta dopo tanto tempo si lasciò andare ad un sorriso spontaneo.
"E chi l'ha detto che non potremmo avere di meglio?"
Entrambe sorrisero.
"Allora che dici, Arizona lo facciamo?".
Arizona non rispose, ci pensò un istante.
"Callie posso prendermi tempo per pensarci? Io ho bisogno di stare tranquilla e ragionare".

Callie non se la prese, questa volta decise di fare le cose con calma e di assecondare Arizona, voleva dimostrarle di essere sulla giusta strada del miglioramento.
Quali erano le intenzioni di Arizona? Cosa fare? Callie sembrava intenzionata ad impegnarsi davvero e lei?

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Capitolo 26
*** Amarsi o dirsi addio ***


Arizona se ne era andata, aveva deciso di prendersi del tempo per riflettere davvero su se stessa e su tutta la situazione, Callie in qualche modo aveva fatto un enorme passo avanti, le aveva chiesto di ritornare a vivere insieme e di riprovarci.
Doveva essere felice, doveva sentirsi positiva perché stava accadendo quello che desiderava ed invece un senso di angoscia e tanti dubbi l'assalivano. Per questo motivo decise di fare le valigie e concedersi un fine settimana da sola in modo da poter riflettere su se stessa e su ciò che voleva. Callie aveva capito, non si era opposta, forse quel tempo sarebbe servito anche a lei per chiarirsi e valutare meglio la sua proposta di ricominciare.

Durante l'assenza di Arizona, Callie si era ritrovata più volte a guardarsi intorno, sentiva il vuoto, un vuoto che sapeva solo Arizona poteva colmare. Le parole di Luise ascoltate dietro la porta le avevano fatto aprire gli occhi sui suoi comportamenti e finalmente aveva capito quanto Arizona l'aveva amata nonostante tutto. Dal momento in cui aveva perso la gamba, Callie aveva scaricato tutta la rabbia e l'odio della cosa su Arizona, incolpandola di non aver rispettato la sua promessa, la verità è che lei non poteva farci niente se quell'aereo era caduto, se la gamba era peggiorata e se stava per morire. Arizona aveva agito nell'unico modo possibile e coscienzioso: tagliare la gamba per farla vivere. Callie si ritrovò a pensare alla situazione invertita: "E se fosse stata Arizona a trovarsi al mio posto?Se stava rischiando di morire per via della gamba? Cosa avrei fatto? Arizona viva o Arizona con la sua gamba ma morta?". Facendosi queste domande Callie aveva finalmente capito che Arizona aveva fatto l'unica scelta possibile, la stessa che avrebbe fatto anche lei a parti invertite. Nonostante tutto l'odio e la rabbia che Callie le aveva scaricato addosso, Arizona era rimasta sempre al suo fianco, l'aveva sopportata in tutti i modi, le era stata vicino fino a quando la situazione era degenerata al punto da costringerla ad andare via. Callie si sentiva una stupida, per la prima volta dopo tanto tempo aveva capito i suoi errori ed ora sperava solo che non fosse troppo tardi per riprovarci.

Arizona aveva trascorso il weekend a pensare a tutta la sua storia con Callie, aveva ricordato ogni minimo dettaglio da quando si erano conosciute fino al giorno prima della sua partenza per questa vacanza. Callie le aveva sempre dimostrato amore, si a volte era una persona egoista, ma aveva sempre amato anche questo di lei, la loro storia aveva avuto piccoli alti e bassi, c'erano stati momenti in cui lei stessa aveva dubitato dei suoi sentimenti, la sua partenza per l'Africa ne era un esempio, ma la verità è che non aveva mai avuto dubbi sui sentimenti verso Callie, la sua era solo paura di quell'amore così grande e potente che non aveva mai provato in vista sua. Aveva paura perché credeva di non poterlo gestire, pensava che la loro bolla rosa prima o poi sarebbe esplosa e così è stato.
Dopo l'incidente, Callie era diventata un'altra persona e aveva scagliato ogni sua frustrazione e ogni suo momento di rabbia su di lei, inizialmente ci aveva provato a starle accanto, con tutte le sue forze e il suo amore, ma quando nemmeno questo è servito ha preferito andare via, perché sentiva che si stava annullando, quando presa dalla rabbia aveva gridato: "Forse era meglio che non te la tagliavo quella cavolo di gamba", aveva toccato il fondo, per un secondo aveva ammesso che era meglio se fosse morta e questo non era da lei, non era il suo amore a parlare ma la rabbia, la rabbia di Callie che era diventata così forte da coinvolgere anche lei al punto da non riuscire più a distinguere i suoi sentimenti.
Ed ora, Callie le chiedeva di riprovarci, aveva visto nei suoi occhi una luce nuova, diversa, sembrava che davvero questa volta avesse intezione di metter via ogni cosa e pensare solo al loro rapporto e a ciò che di buono avevano ancora.
Ma ne valeva la pena? Riprovare per cosa? C'era ancora amore tra di loro? Arizona aveva risposto un "non lo so" ad una delle domande più importanti in assoluto: La ami?. Callie continuava a dire di essere confusa e non aveva mai menzionato la parola "amore". 
Allora riprovarci per cosa? Per Sofia?No. La piccola sicuramente preferiva avere due mamme felice separate che due mamme tristi costrette a vivere insieme per amor suo.
Quando stavano nella stessa stanza c'era qualcosa di forte tra di loro , chiunque l'avrebbe percepito, si desideravano, volevano toccarsi, sentirsi vicine, fare l'amore. Amore? Oppure era solo sesso? Due persone possono desiderarsi senza amarsi più? Arizona sapeva che era possibile se si fosse trattata di un'altra persona, ma era Callie e lei era sempre stata speciale, dal primo giorno in cui l'aveva vista era diventata tutta la sua vita.
Allora valeva la pena riprovarci anche se non si sapeva perchè? Potevano iniziare questo percorso insieme che le avrebbe portate ad una decisione finale: stare insieme o dirsi addio per sempre.

Con questi pensieri Arizona fece ritorno a casa, si fermò nel suo appartamento, decise di chiamare Callie solo dopo essersi sistemata, dovevano parlare.
Callie era nervosa, agitata, lei aveva preso una decisione chiara, ma Arizona? Cosa avrebbe fatto? Bussò alla sua porta con queste domande nella testa.
"Ciao".
"Ciao...entra pure".

Arizona le fece strada fino al divano.
"Vuoi qualcosa da bere? Un po' di vino?Magari aiuta". Arizona sorrise nervosamente.
"No grazie sto bene così, direi che è meglio se arriviamo al dunque..".
"Si giusto...chi parla per prima?".

"Lo farò io. Arizona, ho avuto modo di pensare molto ed ho capito molte cose: mi dispiace di averti fatta soffrire, solo ora capisco che ogni cosa che hai fatto, ogni scelta presa era solo per amore. Io mi sono lasciata prendere dalla rabbia e dal dolore, perché non riuscivo a capire chi avesse deciso che avrei dovuto vivere il resto della mia vita così? Ho cercato in te un colpevole, ma tu  mi hai solo salvata. Nessuno potrà mai rispondere alle mie domande, ma mi sono convinta che era destino, forse nella mia storia c'era scritto che doveva essere così. Tu mi sei stata accanto, hai sopportato ogni cosa di me, hai cercato di dimostrarmi il tuo amore che io ho rifiutato, a volte mi chiedevo "Come fa ad amarmi? Sono senza una gamba". Odiava il modo in cui mi amavi, perché io non riuscivo ad amare me stessa. Le parole di Luise mi hanno fatto riflettere, la verità è che da quando è successo tutto questo io non mi sono mai fermata a farlo, se avessi pensato prima a tutta questa storia, a noi e ai miei comportamenti, forse oggi non saremmo a questo punto. Io non provo più rabbia per te, per me o per la vita. Ho finalmente preso coscienza che questa è la mia vita, la devo accettare così com'è e devo tornare a concentrarmi sulle cose belle che ancora può darmi e siete tu e Sofia. Quindi Arizona, io vorrei davvero riprovarci, riprovare a ricostruire il nostro rapporto e a renderlo migliore, penso che potremmo avere una vita stupenda insieme e spero che anche tu la pensi così." Callie disse tutto questo discorso d'un fiato, per tutto il tempo Arizona era rimasta ad ascoltare in silenzio, che si prolungò per vari secondi prima di iniziare a dire qualcosa.

"Questo tempo in cui sono stata via mi aiutata a riflettere. Io ti ho sempre amata Callie, dal primo momento in cui ti ho vista, ho pensato che era la donna della mia vita. Ho provato un amore forte, profondo, smisurato, quell'amore che poche persone provano nella vita, ma io ho avuto questa fortuna. Una fortuna che a volte non ho saputo gestire per paura, ricordi l'Africa? O il mio accusarti di essere poco gay? Solo paura di non riuscire a gestire un amore così grandi, ma non ho mai avuto dubbi su ciò che provavo per te. Nel nostro periodo nero io ho cercato di restarti accanto, nonostante mi rifiutassi, nonostante mi trattassi come un mostro, io trovavo la forza nel mio amore per andare avanti e farci andare avanti. Poi un giorno non ce l'ho fatta più, per questo ho deciso di andare via. Per un secondo ho pensato che forse fosse stato meglio se fossi morta e questo per me è stato toccare il fondo. Sono sparita perché la vera Arizona si era persa, ed avevo bisogno di andare lontano per ritrovarla. Io sono felice che tu oggi hai capito tante cose, meglio tardi che mai no? E si potremmo riprovarci, potremmo avere una nuova vita, andare avanti e restare insieme. Potremmo, ma mi chiedo perché?"

Callie cambiò espressione, i suoi occhi divennero tristi, il cuore le batteva forte, le mani le tremavano.

"Non fraintendermi Callie. Io non ho mai avuto dubbi sul mio amore per te, fino a poco tempo fa. Luise mi ha chiesto se ti amo ed io non ho saputo dare una risposta e questa penso sia stata la risposta più chiara che potessi dare. Per la prima volta mi sono sentita confusa sui sentimenti che provo per te."
"Arizona penso sia normale...siamo state lontane così tanto tempo e..."
"No Callie, io e te non siamo mai state davvero lontane, c'eri tu ci sei sempre stata, anche se ero lontana chilometri, tu c'eri. Mi sono chiesta perché non sei mai uscita dalla mie mente e dal mio cuore se non provo più le stesse cose perte. Ho pensato che forse Sofia mi potesse condizionare in questo ma non è così. So che se adesso ti dicessi di si, se adesso ti dicessi di tornare a vivere insieme e riprovarci, sarebbe solo perché me l'hai chiesto. Io ho cercato di riprovarci tante volte quando eravamo insieme e adesso che finalmente dopo tutto questo tempo tu sei pronta, io non sono pronta. Mi dispiace Callie."


Callie sentì il suo cuore spezzarsi, era sicura che Arizona l'amasse ancora ma che qualcosa le impediva di lasciarsi andare.
"Arizona, ti prego, pensaci bene...."
"Ci ho pensato bene Callie, ho pensato ad ogni cosa, ho pensato a tutta la nostra storia. Io ho sempre fatto il possibile per te, per starti vicino, ti ho dato tutto il mio amore e forse te ne ho dato così tanto da non averne più."

Callie si alzò, era visibilmente scossa, iniziò a piangere, si stava agitando.
"Forse è meglio se adesso vado via..."
Arizona si alzò di scatto e la fermò.
"No Callie non fare così ti prego...". Arizona non si aspettava questa reazione, Callie si stava mostrando fragile, impaurita, agitata, scossa, debole.
"No Arizona, lasciami ti prego, non ce la faccio, non ce la faccio a perderti di nuovo...so di averti persa per causa mia e mi odierò fino alla fine dei secoli per questo...". 

Arizona non ce la faceva a vederla così, sentiva di doverla proteggere, sentì una fitta al cuore, qualcosa la stava spingendo a non far andare via Callie. Sapeva che se Callie fosse uscita da quella porta sarebbe finito tutto, questa volta per sempre e c'era qualcosa dentro di lei che si opponeva, qualcosa che non riusciva a vedere Callie in quello stato e che voleva a tutti i costi prenderela e stringerla a se.

"Non andare via Callie..."
"Non posso. Non posso restare. Ti sto perdendo Arizona. Ti sto perdendo per sempre." Callie si lasciò andare ad un pianto disperato. Arizona non ce la fece più, la prese tra le braccia e insieme si lasciarono andare ad un pianto fragoroso, disperato, tormentato.
"Arizona...io ti amo.." Callie lo urlò tra le lacrime.
"Non farlo Callie. Non dirmelo. Non dirlo così disperatamente. Non dirlo mentre ti stringo tra le braccia. Non dirlo."
"Ti amo Arizona, ti amo da morire".
"Callie..."

Arizona la guardò per un attimo, il cuore le batteva forte, le sembrava quasi che stesse per scoppiare, non provava questa sensazione da troppo tempo.
Si guardarono, le loro labbra erano sempre più vicine, desideravano entrambe quel bacio, un bacio disperato, un bacio che forse in quel momento avrebbe detto più di mille parole.

Si baciarono e per un attimo fu tutto chiaro nel cuore di Arizona, per l'ennesima volta il suo problema era la paura. Aveva paura di lasciarsi andare al suo amore per Callie, perchè non avrebbe sopportato di perderla ancora dopo averla amata alla follia. Si staccarono, Callie iniziò nuovamente a piangere e a tremare, era cosciente di cosa stava perdendo.

"Callie non fare così. Per favore. Cerca di calmarti. Non voglio vederti così."
"Lasciami, se davvero non vuoi vedermi così, lasciami andare."
"Non posso."

"Perché se ora ti lascio andare tu non ci sarai più ed io non posso. Non posso. Callie io...ti amo. Ti amo disperatamente. Ho solo paura, ho avuto solo paura che se mi fossi lasciata andare avrei perso tutto nuovamente. Ma ti sto perdendo per la mia paura e non posso. Ti amo."
Callie non disse nient'altro, la strinse forte, continuarono a piangere, ma questa volta era uno sfogo, stavano lasciando andar via tutte le cose terribili della loro vita e lo stavano facendo insieme. 
"Arizona?"
"Si?"
"Ci vieni a vivere con me?"
"Si, ma voglio anche il mio bel phon".


Entrambe scoppiarono in una risata, ci voleva dopo tutte quelle lacrime versate.
E adesso come sarebbe stata la loro nuova vita insieme? Basta l'amore ad unire due persone? Basta davvero l'amore a superare tutti gli ostacoli? Basta l'amore per essere felici?
Luise che fine aveva fatto? Aveva promesso di combattere per Arizona e questa volta Callie sarebbe stata così controllata?

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Capitolo 27
*** Ricominciare a vivere ***


Arizona era felice, aveva due buste della spesa in mano, si guardava intorno, nel suo appartamento, tutto sembrava avere nuova luce, le cose erano cambiate, si era lasciata il passato alle spalle e questo le dava la forza di riprovare a dare una svolta alla propria vita.

Iniziò a posare la spesa, c'erano delle cose che aveva una disperata urgenza di essere messe in frigo, altre poteva attendere, ma Arizona amava fare le cose per bene così decise si sistemare tutto prima di rilassarsi.

Aveva riordinato il suo appartamento, cambiato diverse cose e optato per un arredamento che la rispecchiasse un po' di più, amava come Mark lo aveva sistemato ma c'erano delle cose che non era da lei, quindi decise di cambiarle senza però affossare il ricordo del padre di sua figlia.

Erano passate settimane da quando finalmente si era decisa a prendere una decisione per se stessa e per la sua relazione, ne sentiva il bisogno, dopo tanta sofferenza era importante iniziare a definire un po' di cose e lei lo stava facendo.

I suoi pensieri furono interrotti dal bussare della porta, andò ad aprire e trovò Callie con una busta in mano.
"Arizona hai dimenticato questa in ascensore".
"Si, sono la solita, grazie per avermela portata Callie.."
"Di niente, vado a prendere Sofia si è già fatto tardi, ci vediamo tra poco.."
"Va bene, non vedo l'ora di vederla.."

Si salutarono con un sorriso, Arizona sistemò anche l'altra busta della spesa, decise di mettere un po' di musica e rilassarsi bevendo un bicchiere di vino.
Sentì nuovamente bussare la porta, questa volta si ritrovò davanti Luise con un sorriso enorme stampato sulle labbra.

"E' permesso? Posso entrare?"
"E me lo chiedi...vieni qui.."

Arizona l'attirò a se e le diede un lunghissimo bacio, poi si chiuse la porta alle spalle.
"Oh ti giuro che uscirei solo per rifarlo un'altra volta.."
"Non ce n'è bisogno...posso continuare.."

"Magari.."
Luise e Arizona si misero sul divano e tra un bicchiere di vino e la musica soft, fecero l'amore, lei si sentiva felice, finalmente aveva ricominciato davvero.
"Sai una cosa?" Arizona ruppe il silenzio mentre nude stavano abbracciate sul divano.
"Dimmi Ari..."

"Sono felice, non ce niente che in questo momento possa rendermi triste e non lo credevo possibile, non dopo tutto quello che ho passato con Callie".
"Davvero? Dimmelo ancora"
"Sono felice Luise, lo sono grazie a te".
"Anche io Arizona...io ti amo"
. Luise sussurrò quelle parole con paura, paura che Arizona potesse scappare, invece la strinse più forte a se.
"Ti amo anche io....".

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Capitolo 28
*** Ce la faremo ***


Callie stava fissando la foto di lei, Arizona e Sofia da diversi minuti, ripensava alle tante difficoltà che avevano dovuto affrontare negli ultimi anni, si erano perse varie volte e non si erano mai davvero ritrovate.
A volte si chiedeva come fosse possibile che due persone che si amavano tanto come loro fossero arrivate al punto da odiarsi disperatamente, la gamba e l'incidente erano dei motivi ma sicuramente alla base c'erano problemi che non erano mai  emersi prima del periodo nero in cui erano finite.

Arizona si sentiva spesso schiacciata da Callie, dalla sua smania di controllare tutto e di imporsi nelle scelte, Callie non sopportava il fatto di doversi sentire sempre in bilico, vedeva Arizona esitare spesso nei momenti più difficili, glie lo leggeva in faccia che avrebbe preferito scappare e così aveva fatto quando volò in Africa. Inoltre, non si sentiva mai abbastanza "gay", sembrava che Arizona avesse sempre dubbi sulle sue preferenze, mentre per Callie era sempre stato tutto chiaro da quando l'aveva vista per la prima volta: l'amava e l'avrebbe amata per tutta la vita, nel bene e nel male.

I pensieri di Callie furono interrotti da Arizona che uscì dalla stanza di Sofia.
"L'ho appena messa a letto, si è addormentata subito, era stanchissima". Arizona sorrise, si avvicinò e le  diede un lieve bacio a fior di labbra.
"Si è scatenata all'asilo". Callie ricambiò il sorriso, poi sospirò.
"Cosa c'è? Qualcosa non va?" Arizona iniziò a ad armeggiare ai fornelli.
"Niente, stavo pensando a tutto quello che abbiamo passato, mi sembra così assurdo...".
Arizona versò un bicchiere di vino e lo porse a Callie.
"Già anche io a volte mi chiedo come sia stato possibile Callie, siamo state separate molto a lungo, non ci credo che stavamo rinunciando a tutto questo...io, tu, Sofia, questi momenti stupendi di tranquillità nella nostra casa".
"E' vero, anche se a volte ho come la sensazione che non sia passato tutto questo tempo, siamo tornate a vivere insieme da un paio di settimane, ci sono momenti in cui ti guardo e mi sembra che non siamo mai state  davvero separate".
"Lo so, inoltre, ammettilo, ti sono mancate le mie cene squisite vero?"
Arizona sorrise, mentre cercava di non bruciare quello che aveva nella padella, Callie diede un'occhiata.
"Ehm sicuramente..". Scoppiarono a ridere, poi Callie si fece seria.
"Arizona.."
"Dimmi..."
"Ami solo me vero? Sei sicura?".
Arizona fece un'espressione di disappunto imbronciato.
"Certo che amo solo te Callie, chi dovrei amare?".
"Voglio solo esserne sicura...ti amo Arizona, vieni qui".
Arizona accolse l'invito di Callie, le si avvicinò e l'abbraccio forte.
"Ce la faremo Callie, avremo una vita felice noi tre insieme".
"Si ce la faremo".

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Capitolo 29
*** Amare solo te ***


Callie quel mattino aveva un intervento che sarebbe durato diverse ore, Arizona doveva solo fare un rapido giro di visite poi sarebbe stata libera, così decise di aspettare Callie che finisse il suo intervento fermandosi nel bar dell'ospedale dove avrebbe passato il tempo ad esaminare e firmare cartelle e ad essere reperibile in caso di emergenze improvvise.

Continuava a guardare l'orologio, erano trascorse circa tre ore dall'inizio dell'intervento, April era passata di li per dirle che Callie ne avrebbe avuto ancora per un altro paio e che poi l'avrebbe raggiunta.
Mentre stava immersa nella lettura di una cartella sentì una voce familiare chiamarla.
"Ciao Arizona".
Quando sollevò gli occhi dalla cartella fu stupita di vedere Luise.
"Cosa ci fai qui Luise? Sono a lavoro".
"Lo so, ma volevo vederti e a quanto pare ultimamente parlare con te è impossibile visto che sei sempre in compagnia di tua moglie".
"Appunto, non dovresti essere qui, sai quanto ti detesta, se ti vedesse ora..."
"Ma lei non c'è e non può vedermi ed io ho bisogno di parlare con te..".
"Cosa c'è?Ti concedo 2 minuti, poi per favor va via".
"Solo due minuti?Arizona io non ti capisco, non capisco davvero come tu possa essere tornata con lei...".
"La amo, fine della questione."
"Si? Come amavi me fino ad un paio di mesi fa?".
"Era diverso, la situazione era diversa, io credevo di poter ricominciare...".

"Si potevi farlo, solo che l'hai fatto con la persona sbagliata. Davvero pensi che tu a Callie starete bene? Dopo tutto quello che è successo? Come fai anche solo a pensare di voler stare con lei dopo che ti ha trattato in un modo terribile, dopo che ti ha fatto perdere te stessa. Quando ti ho conosciuta sembravi un'anima in pena, tormentata, col tempo ti sei ritrovata ed eravamo felici, io non ti conoscevo prima ma so che eri la "solita" Arizona che tutti conoscevano".
"Si lo ero e non ti nego che tu mi hai aiutata tantissimo e..."
"Arizona tu hai detto di amarmi nemmeno due mesi fa, da due settimane stai dicendo che sei ancora innamorata di Callie, penso sia chiaro che stai prendendo in giro qualcuno, ma chi?".

"Luise penso che questo discorso non abbiamo nemmeno senso di esistere.."
"Invece si. Hai detto a tua moglie che fino a due mesi fa hai detto "Ti amo" ad un'altra persona?".
Arizona rimase in silenzio.
"Ecco. Perché non l'hai fatto?"
"Perchè non è necessario, non è importante..."


"Oh no Arizona è importante, perchè io sono innamorata di te e fino a due mesi fa lo eri anche tu di me, me l'hai detto ma soprattutto me l'hai dimostrato, cosa è cambiato? Ami Callie?"
"Si io la amo."
"Mi ami?"

Arizona esitò qualche istante nella risposta.
"Mi sembra ovvio che se amo lei non posso amare te".
"Arizona questa non è una risposta, a quanto pare non sei così sicura dei tuoi sentimenti e sappi che io non ti lascerò andare via così facilmente, io ti amo..". Luise le prese la mano.
"Luise"
Arizona sussurò e si liberò dalla presa.
"No Arizona non puoi fare così, non dirmi che non ti mancano i nostri baci, le nostre risate, il nostro fare l'amore..."
"Io sono felice di nuovo, ho la mia famiglia e sto bene".
"Lo stai dicendo per convincere me o te stessa?"
"Luise io amo Callie, quindi ti prego ora vattene."
Arizona sembrava essersi irritata molto.

Callie aveva finito prima l'intervento, stava cercando Arizona e quando la vide al tavolo con Luise non ci vide più, si avvicinò con aria di sfida.
"Cosa ci fai tu qui? Allora non ti è chiaro che devi lasciar stare la mia famiglia?"
"Ciao Callie, che piacere vederti...".
Luise come sempre aveva il suo tono strafottente.
"Hai sentito cosa ho detto?" Callie aveva alzato la voce attirando qualche sguardo su di se.
"Si ho sentito, ero solo venuta a salutare Arizona e fare due chiacchiere sui bei vecchi tempi".
"Ok ora però penso sia il caso che tu vada Luise".
Arizona era nervosa.
"Oh si certo, io vado però tu promettimi che penserai a ciò che ti ho detto".
"Si certo va bene, vattene ora".

"Ciao Arizona." Salutò Callie con un'occhiataccia che fu ricambiata e sparì alle loro spalle, Callie si sedette al tavolino porgendo ad Arizona il caffè che le aveva portato.

"A cosa dovresti pensare? Dio quanto la detesto."
"A niente, dice un sacco di cavolate lo sai".
Arizona fu vaga e Callie sapeva che quando faceva così in realtà c'era altro sotto.
"Arizona ti conosco, stai evitando il discorso e dato che si tratta della tua ex vorrei sapere cosa succede".
"lo sai lei è un tipo che non si da per vinto...".

"Ti ama, questo lo so, chi è innamorato non si da per vinto, ma alla fine deve capire che tu non provi e non hai provato le stesse cose per lei, quindi non ha speranza a cui aggrapparsi, giusto?".
Arizona sorrise, bevve nervosamente un sorso di caffè e poi rispose.
"Si ,giusto".
Callie sorrise.
"Ok dammi un bacio".
Si scambiarono un dolcissimo bacio.
"Ora andiamo a casa, Sofia sta da Meredith e noi potremmo...".
"Oh..interessante". Arizona sorrise maliziosa.

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Capitolo 30
*** Equilibrio instabile ***


Callie e Arizona in un modo o nell'altro sembravano aver iniziato a ricostruire un nuovo equilibrio nel rapporto, Callie stava più attenta a non schiacciare Arizona e ad ascoltarla di più, mentre Arizona cercava di parlare ed esprimere i suoi sentimenti, affrontando i propri dubbi e le proprie paure.

Ogni giorno dovevano fare i conti con tutti gli errori del passato e quando litigavano non sempre riuscivano ad evitare di rinfacciarsi le cose, solo che questa volta, dopo la tempesta, si sedevano e cercavano di analizzare insieme le parole dette, il più delle volte finivano a letto a fare l'amore, felici di aver espresso ogni piccolo pensiero.

Ormai erano passati due mesi da quando erano ritornate insieme, tutto sembrava filar liscio a parte qualche piccola apparizione di Luise che cercava in tutti i modi di insinuare dubbi ad Arizona, Callie non capiva proprio perché quella ragazza fosse così ostinata. Ok l'amore può tormentarti, ma il fatto che Arizona avesse una moglie e che avesse chiaramento detto tutte le volte di non aver mai provato niente per lei, non riusciva a spiegare la sua ostinazione.

Callie più di una volta si era trattanuta, purtroppo non era mai riuscita ad incontrare Luise senza Arizona e quindi non aveva mai potuto avere un vero confronto con la sua "rivale".
Quella mattina Callie aveva deciso di portare Sofia al parco per farla giocare con gli altri bambini, stava seduta su una panchina ad osservarla, Arizona era al lavoro e non si sarebbe liberata prima di metà pomeriggio, così avevo deciso di passare del tempo con la sua piccola.

Stava assorta nei suoi pensieri quando vide Luise passeggiare con una ragazza a pochi metri da lei, quando si incrociarono furono subito scintille.
"Oh Ciao Luise che piacere vederti anche qui .." Callie usò un tono pungente.
"Lo sai che è lo stesso immenso piacere anche per me..". Luise sorrise, la sua amica si allontanò di qualche metro per rispondere al telefono.
"Non ho voglia di rovinarmi la giornata, quindi vattene..".
"Non ho motivo di parlare con te, Arizona non è qui quindi..".
"Vuoi smetterla? Lo vuoi capire che Arizona non è interessata a te? Te l'ha detto in tutti modi ed io ho cercato di rispettare il fatto che lei non vuole ferirti, fosse stato per me ti avrei già presa a calci, mi stai irritando".
"Sei sicura che non è mai stata interessa a me?"
"Si, me l'ha giurato."

"Allora ti ha detto una bugia. Poche settimane prima che tornasse con te, io e lei stavamo insieme..".
"Questo lo so, ma non era niente di che..."
"Arizona mi ha detto chiaramente che mi amava, che era felice di aver ritrovato il sorriso che la vostra relazione le aveva tolto, facevamo l'amore ogni giorno ed eravamo felici. Per questo non accetto questo cambiamento, non accetto che sia tornata con te, perché prova amore per me, me l'ha detto, me l'ha dimostrato ed io credo che sia tornata con te solo per amore della famiglia. Lei non sa distinguere i suoi sentimenti, amore e famiglia sono due valori sacri per lei, sei sicura che stia con te perché ti ama? Ti aveva detto questa cosa? Ti aveva detto che mi aveva espresso amore?".


Callie restò scioccata dalle sue parole, le sembrava impossibile che Arizona avesse detto e fatto tutte quelle cose, le aveva giurato che non aveva mai dato speranze a Luise, che non aveva detto "Ti amo" a nessun'altra, forse Luise voleva solo farla arrabbiare e metterla contro.

"Non ti credo, Arizona mi ha giurato che non hai mai amato nessun'altra, che non ha mai detto "Ti amo" a nessun'altra oltre me. Non ti credo, me lo stai dicendo per farmi arrabbiare e per metterci contro."
Lui si avvicinò al viso di Callie con un sorrisetto malizioso.
"Sei sicura? Chiediglielo".

Detto questo se ne andò, Callie restò di ghiaccio: quelle parole erano vere? Arizona aveva mentito? Perché? Certo il discorso di Luise avrebbe spiegato i motivi della sua ostinazione ma perché Arizona avrebbe dovuto dirle una bugia?
Come aveva potuto dire Ti amo a Luise se lei era l'unico amore della sua vita? Come aveva potuto dire "Ti amo" ad un'altra due settimane prima di dirlo a lei? Callie era un mix di emozioni che sentiva nascere dentro: gelosia, rabbia, odio, nervosismo.
Ed ora cosa avrebbe fatto Arizona?

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Capitolo 31
*** Confrontarsi ***


Callie aveva atteso con ansia che Arizona finisse di lavorare e rientrasse a casa, la conversazione avuta con Luise l'aveva agitata parecchio, quindi non vedeva l'ora di sentire da sua moglie che quelle erano solo bugie e nient'altro.
Quando Arizona rientrò si rese subito conto che qualcosa non andava, Callie sembrava agitata e questo la mandò in panico, aveva la sensazione che il motivo della sua agitazione potesse essere legato a lei e infatti così fu.
"Ciao Callie, che giornataccia, ho dovuto eseguire un intervento su un bambino di pochi mesi, è forte, penso che ce la farà...a te come è andata la giornata?".
"Ho incontrato Luise...".
Arizona si bloccò, iniziava a capire qualcosa.
"Immagino che l'incontro non sia stato per niente piacevole..."
"Affatto..."
. Callie la guardò dritta negli occhi.
"Arizona...hai detto a Luise che l'amavi?"
"Cosa?"

"Luise mi ha detto che poche settimane prime che io e te tornassimo insieme le hai detto che l'amavi...è vero?".
Arizona sapeva che poteva fare due cose: affrontare la situazione e dira la verità oppure mentire ancora e dare la colpa ad una Luise delusa e amareggiata.
"Si Callie è vero...le ho detto che l'amavo, ecco perché continua a insistere, pensa di avere qualche possibilità...".
"Arizona come hai potuto? Come hai potuto mentirmi? Mi avevi giurato di non averle detto niente, addirittura, mi hai detto che non avevi detto "Ti amo" a nessun'altra..."
Callie era incredula, tratteneva a stento le lacrime e le tremavano le mani, non si aspettava che Arizona mentisse, ma forse quello che le faceva più male era che aveva detto quella parola così importante ad un'altra persona che non fosse lei.
"Io...Callie mi dispiace, io non so perché glie l'ho detto ok? L'ho presa in giro forse, quando stavo con lei cercavo di convincervi che andasse tutto bene, che stessi iniziando una nuova vita ma non era così...mi mancava qualcosa, mi mancavi tu. Io non ho dubbi sui miei sentimenti, Luise ha cercato di insinuarne ma io sto cercando in tutti i modi di farle capire che non mi è mai davvero importato di lei, non l'ho mai amata Callie, sei tu l'unica che amo e che voglio e scusami, ti prego, scusami se ti ho mentito su questa cosa ma avevo paura di come l'avresti presa..".
"Se non era importante, perché non me l'hai detto? Potevi spiegarmi, come hai fatto ora la situazione, mentre hai preferito mentirmi quando tra le tue braccia , quando ero senza difese, te l'ho chiesto. Arizona su quante cose mi hai mentito? Come dovrei fidarmi di te?".
"Callie te lo giuro, non ti ho mentito su nient'altro e non avrei voluto farlo nemmeno su questo...".
"Va bene Arizona, ora scusami ma ho bisogno di stare un po' da sola, devo metabolizzare la cosa e calmarmi e capire cosa voglio fare."
"Callie ti prego, io ti amo, non voglio perderti e so che è lo stesso per te, stiamo ricominciando...".
"Lo so ed io amo te Arizona, ma come posso amarti e starti accanto se non mi fido di te?".

Callie lasciò Arizona in cucina e si chiuse in camera da letto.
Cosa avrebbe fatto ora Callie? La spiegazione di Arizona poteva bastare? 


Ps. Ho deciso di aprire una piccola pagina facebook dedicata alle fanfiction sulle calzona scritte da me. Se volete seguirmi su Facebook cliccate qui.

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Capitolo 32
*** I pensieri di Callie ***


Callie era rimasta chiusa in camera per diverse ore, non aveva cenato, non aveva più rivolto parola ad Arizona, quest'ultima era stata chiamata per un intervento urgente e probabilmente non sarebbe rientrata a casa prima del mattino seguente.
In questo modo Callie aveva avuto il tempo di pensare, di riflettere attentamente sul comportamento di sua moglie: la conosceva, in fondo, anche dopo tutto quello che avevano passato, sapeva che Arizona era una persona buona e di cuore, sapeva che andava spesso in confusione e che la situazione che stava vivendo quando era con Luise le aveva creato tanti dubbi.
Callie credeva alle parole di Arizona, sicuramente non amava Luise, ma non riusciva a concepire il fatto che le avesse mentito, perché farlo? Aveva davvero così paura di lei? 
Callie iniziò a riflettere su se stessa, da quando aveva perso la gamba, da quando la sua vita era totalmente cambiata anche lei era cambiata, spesso non si riconosceva, guardandosi indietro le capitava di vedere cosa aveva lasciato alle spalle, la Callie che conosceva non l'avrebbe mai fatto, non avrebbe mai trattato in quel modo la persona che più ama al mondo, non avrebbe mai fatto soffire in quel modo Arizona, la cui unica colpa era stata quella di amarla troppo e di salvarle la vita.

Adesso poteva scegliere di litigare anche con lei, di decidere di mandarla via ancora, di tenerla lontana ma perché farlo? Arizona aveva sbagliato è vero, ma quanti sbagli aveva fatto lei? La amava e sapeva che Arizona provava le stesse cose, allora cos'era quella vocina che le diceva di scappare? Che le diceva "o scappi ora o non lo farai mai più"?
Se una piccola parte di lei sentiva il bisogno di fuggire, vuol dire che c'era ancora qualcosa di irrisolto che andava assolutamente risolto prima che l'ennesima bomba scoppiasse sul loro rapporto, questa volta uccidendole.


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Capitolo 33
*** I pensieri di Arizona ***


Arizona era stata chiamata per un intervento urgente che l'aveva trattenuta tutta la notte, era molto concentrata sul paziente ma allo stesso tempo si chiedeva cosa stesse facendo Callie e se si era calmata un po'.
Era consapevole di aver sbagliato, doveva dire a Callie la verità, soprattutto quando glie l'aveva chiesto esplicitamente, ma aveva preferito tacere per paura.
Si Callie le metteva paura, aveva paura della sua reazione, aveva paura che poteva essere irruente, che poteva decidere di mandare tutto all'aria e non voleva, non voleva perderla ancora.

Arizona aveva paura della Callie che aveva visto negli ultimi due anni, aveva paura di quello che era diventata, c'erano momenti in cui le sembrava di non conoscerla affatto, la vecchia Calliope sembrava mostrarsi a tratti e questa confondeva moltissima Arizona.
Amava Callie, ne era sicura e stavano iniziando a stare meglio ma c'erano delle cose che andavano affrontate, perché a volte quando erano nella loro casa, una vicina all'altra e si guardavano negli occhi', Arizona sentiva di piccola vocina che le diceva di scappare, di fuggire lontano finché era in tempo.

L'amava e voleva la sua famiglia ma era chiaro che c'erano delle cose in sospeso che non le permettevano di lasciarsi andare completamente con lei, di essere spontanea e sincera anche quando i suoi pensieri non erano dei più rosei.
Arizona non vedeva l'ora di tornare a casa per poter parlare con sua moglie e sapere cosa aveva deciso.


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Capitolo 34
*** Prendo te ***


"Siamo qui oggi per celebrare l'amore, la felicità e la fedeltà e beh secondo me anche un po' di magia. Per unire due straordinarie e meravigliose persone ".
"Io Arizona Robbins prendo te Calliope Torres come mia sposa".

Io ti scelgo, sei la persona con cui voglio vivere la mia vita."

"Ti amo".

"Ti amo".

"Io ora vi dichiaro moglie e moglie".


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Capitolo 35
*** La fine e l'inizio ***


 Arizona era nervosa, continuava ad andare avanti e indietro per l'appartamento, aveva in mano una sigaretta e un accendino, fumava raramente e quello era uno dei momenti in cui non poteva farne a meno.
Quando era tornata, Callie non c'era, inizialmente le era preso il panico, poi si era ricordata che doveva portare Sofia all'asilo e che doveva fare due commissioni, non sarebbe tornata prima delle undici ed invece tornò in anticipo.
Callie aprì la porta di casa con un paio di buste, fu sorpresa di trovare Arizona in piedi, era convinta che dopo la lunga notte in ospedale, sarebbe crollata a letto ed invece era li davanti a lei con in un mano una sigaretta e un accendino.

Sapeva che quello significava solo due cose: si era messa nei guai oppure era nervosa, in quel caso, erano entrambe.
"Ciao..non pensavo di trovarti sveglia...".
"Ciao..ecco io, ho preferito aspettarti...penso che dovremmo parlare..."
Arizona giocava nervosamente con l'accendino, Callie la osservò.
"Immagino che tu sia nervosa Arizona". Posò lo sguardo sugli oggetti che Arizona aveva tra le mani.
"Oh si, beh...penso che dobbiamo parlare...sai dopo ieri.."
"Si lo credo anche io Arizona, perché ho bisogno di chiarezza e di mettere la parola "fine" o "inizio" una volta per tutte".

Callie sistemò rapidamente la spesa, poi si sedettero sul divano nel salotto, per qualche istante nessuna delle due parlò, rimasero ad osservarsi, per un attimo Arizona ebbe gli occhi lucidi, qualche pensiero si stava facendo largo nella sua mente: "Mi sta per lasciare..ancora?".

"Arizona io so che mi hai detto la verità, so che non ami Luise, ma non ho accettato il fatto che mi hai mentito su una cosa così importante, anche quando te l'ho esplicitamente chiesto".
"Lo so...e che avevo paura...di te"
. Arizona disse queste parole quasi sussurandole.
"Paura di me? Perché?"
"Perché ci sono dei momenti in cui non sei la Callie che ho sempre conosciuto, a volte, quando ti guardo mi sembra di rivedere quella che negli ultimi due anni non ha fatto altro che odiarmi e darmi tutte le colpe, quella che reagiva come un urugano ad ogni cosa...ed io ho avuto paura, perché magari potevi reagire in modo eccessivo, scappare via o non so..."

"Arizona, lo so, mi rendo conto e capisco le tue parole, nemmeno io, guardandomi indietro mi riconosco, da diverso tempo ho iniziato ad essere di nuovo me stessa, sto cercando anche di essere migliore per me, per te e per Sofia e non voglio che tu abbia paura di me...".
"Callie io ti amo, in questi due anni in cui le cose sono precipitate io non ho smesso un secondo di amarti, anche quando sembravo confusa, agitata, dubbiosa, impaurita, in cuor mio sapevo che ti amavo esattamente come il primo giorno".


"Ci sono momenti in cui anche io ti guardo e mi chiedo: "Mi ama davvero? Andrà via? E se ha ancora dubbi? Forse è solo una fase, forse se ne pente, forse domani tornerò a casa e non la troverò, questo mi blocca, questo fa si che io a volte mi metta sulla difensiva, forse è in quei momenti che tu vedi la Callie degli ultimi tempi, perchè quella Callie si difendeva con l'aggressività. Ma io vorrei solo sapere se davvero non andrai mai più via, se davvero non hai più dubbi. Quando Luise mi ha detto quelle parole volevo morire, ho creduto di perderti e sono stata felice quando mi hai detto chiaramente che mi ami, anche se mi hai mentito. Io ti amo Arizona...e non posso vivere senza dite...ci ho provato ma non posso".

"Io sono sicura di ciò che provo per te, non ho intezione di scappare, di fuggire, non ho dubbi, non ho incertezze, abbiamo affrontato tutto questo, siamo sopravvisute all'incidente aereo, alla gamba, ai tradimenti, alla rabbia, all'odio e alle bugie. Il nostro amore è forte, il mio amore per te è forte...nemmeno io posso vivere senza di te Calliope Torres".

Si guardorono negli occhi, finalmente si erano parlate, avevano sciolto ogni paura e ogni dubbio, adesso potevano davvero mettere la parola "fine" alla tempesta che le aveva travolte e dare il via al loro vero "nuovo inizio".
L'amore può bastare? Può davvero vincere su tutto? L'amore è più forte delle bugie, delle paure, dei tradimenti, delle disgrazie e persino della morte? Io penso di si, Callie e Arizona, in questa storia ne sono la prova, il loro amore è vero, è quello che tutti vorrebbero trovare nella vita ma che solo pochi hanno la fortuna d'incontrare.

Dopo quel chiarimento, Callie e Arizona continuarono la loro vita insieme, unite, innamorate, dandosi completamente l'una all'altra ogni giorno, felici e soddisfatte di tutto ciò che avevano e dell'immenso amore le univa e che proteggeva la loro bellissima figlia, Sofia. 
Ed ora?
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