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di 8Ashley8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'amicizia eterna ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***



Capitolo 1
*** Un'amicizia eterna ***



                                                                      l


Helena                                                                        Annabel


“Helena,  forza alzati! Sono le sette e venti! Farai tardi!” grida mia madre dal piano sottostante.
“Arrivo, arrivo!”
“Veloce! Annabel è già qua!”
Annabel è la mia migliore amica fin da quando siamo piccole. Ricordo ancora come ci siamo conosciute.
Eravamo in prima elementare e la nostra maestra chiese chi beveva ancora dal biberon e io alzai la mano; poco dopo andai in bagno per bere ma smisi quando vidi gli occhi azzurri di una bambina che mi scrutavano; rimase a fissarmi per qualche secondo con uno sguardo timoroso poi si decise a parlare:
“sai, anch’io bevo ancora dal biberon ma mi vergognavo ad alzare la mano davanti a tutti”.
Da allora siamo sempre state inseparabili; lei, la ragazza biondo chiaro con gli occhi piccoli e azzurri dai lineamenti tedeschi, estroversa e coraggiosa e io, la ragazza bionda scura con gli occhi grandi e color ghiaccio, timida e insicura.
 
Ora, da quando andiamo nella stessa scuola Annabel di tanto in tanto mi passa a prendere con sua madre e andiamo a scuola in macchina.
“Si si ho capito! Due minuti e scendo!”
Sbalzo giù dal letto, indosso un paio di leggings di color nero lucido e un magline lungo rosso bordò, infilo gli anfibi neri, mi trucco con un filo di matita blu e una quantità piuttosto abbondante di mascara in modo da far risaltare le mie lunghe ciglia.
Corro giù per le scale, afferro una brioche al volo e partiamo.
“Oggi ti va di trascorrere del tempo con me Hele?”
“Va bene, è da un po’ che non stiamo più insieme!”
 
La mattinata passò abbastanza lentamente tra due ore di francese, una di diritto e altre due di italiano ma a rincuorarmi era il pensiero che non appena uscita da li sarei stata con Annabel.


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***





Mirko


“toc-toc” busso sulla porta di Annabel e un minuto dopo vedo apparire di fronte a me un ragazzo alto, muscoloso, con i capelli scuri e un po’ arruffati e rimango a fissarlo per qualche secondo poi sento dire:
“ beh Helena? Che hai da guardare? Sono più bello del solito in posa casalinga?”
Mirko?! Sono passati tre mesi dall’ultima volta che lo ho visto ma non me lo ricordavo così bello!
“ cosa? No no è solo che .. non ti ricordavo così .. insomma, è da tanto che non ti vedo ecco tutto!” dico cercando una giustificazione.
“Helena Helena, ti conosco da molto tempo, sei un libro aperto per me!”
“ah si? E con questo cosa vorresti dire?”
Si avvicina al mio orecchio e sussurra:
“Sei rimasta affascinata da me!”
“Hahahahah questa si che è bella! Ti vedo come un fratello! Solo l’idea .. oddio scusa devo andare in bagno!” e così scappo nel reparto notte e mi rifugio in camera di Annabel ma il mio tentativo di fuga non credo abbia funzionato perchè sento una risata maschile avvicinarsi e dire
“Bel tentativo!”
“ci ho provato”
“e così mi vedi come un fratello ..”
“già. Dov’è Annabel?”
“non ricordi? È a danza .. non tornerà prima di un’ora, ma non temere ti farò compagnia io”
Bene. Perfetto. E ora? Torno a casa? No, sarebbero venti minuti a piedi e non ne varrebbe la pena ..
“tranquillo Mirko non serve, credo che andrò a farmi un giro nei dintorni”
“d’accordo, ti accompagno”
Devo ammettere che mi piace stare con Mirko ma non posso e non voglio illudermi, insomma, è il fratello di Annabel! Certe cose non le dovrei nemmeno pensare!
“mi cambio e arrivo”.
Con quest’ultima frese si ritira nella sua camera uscendo due minuti dopo con un giubbotto in pelle marrone, una t-shirt bianca, un paio di jeans e degli anfibi.  Si dirige verso il bagno ma non chiude la porta del tutto così io ne approfitto per guardarlo mentre si mette il gel sui capelli: è bellissimo!
“beccata per la seconda volta in dieci minuti!” dice guardandomi attraverso lo specchio con un ghigno di soddisfazione.
 Cavoli! Sono proprio una frana!
“Dai bellezza andiamo” aggiunge prendendo le chiavi di casa.
Usciti dalla porta di casa una ragazza bionda e alta mi si para davanti e chiede:
“e questa chi è?  L’accordo era di non andare a letto con nessun’altro!”
“ehi! Calmati! L’accordo comprendeva anche non presentarsi sotto casa dell’altro a sua insaputa! È la migliore amica di mia sorella. Io l’accordo l’ho rispettato tu no, mi spiace ma sei troppo pesante per i gusti! Ci si vede in giro” la zittisce Mirko andandosene.
“mi hai lasciata senza parole!” dico non appena abbiamo raggiunto una distanza tale che lei non possa sentirci.
“qualcuno ti ha chiesto qualcosa?”
“no ma non la puoi trattare così!”
“ ti piace tanto fare la moralista non è vero?  Bene! Ma prima di parlare devi sapere come stanno le cose. Io con le ragazze le cose le metto in chiaro fin da subito. La relazione tra me e lei era semplice e puro sesso. Lei lo sapeva. Non è colpa mia se si è fatta coinvolgere. Ora finiamola di parlare della mia vita sentimentale!”
“ e se un ragazzo si comportasse così con tua sorella cosa faresti?”
“che domande, gli spezzerei il collo”
“ecco visto?”
“è naturale che io vorrei prendere a sberle chiunque tratti te e Annablel così!” quindi .. ci tiene a me! Non è vero che per lui non sono nulla come invece vuole far credere!
“e allora perché lo fai tu?! Senti Mirko, io vado, avvisa Annabel che sono passata. Ciao.”
E così lo lascio lì nelle sue assurde convinzioni e mi incammino pensando a quella frase che qualche secondo prima mi aveva fatto gelare il sangue.
È incredibile il suo modo di trattare le ragazze, di evitare di essere coinvolto emotivamente, e ancora più insopportabile è la sua superbia! Insomma si è bello, e come se lo è però non è il solo ragazzo stupendo sulla terra! 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***




Andrea


Finalmente è arrivato il sabato.
Dopo quel giorno non ho più rivisto ne Mirko ne Annabel, la quale è ancora molto arrabbiata con me per non essere rimasta a casa sua ad aspettarla ma d’altronde anche lei poteva ricordarmi che aveva danza nel primo pomeriggio!
Ad ogni modo sono passati tre giorni e alle mie chiamate non risponde così non mi rimane altra scelta che chiamare Mirko e chiedere sue notizie.
Senza pensarci troppo digito il numero sul display del mio cellulare; uno squillo .. due squilli .. tre squilli ..
“pronto sono Mirko” sento una voce affannata dall’altra parte del telefono.
“ehi, sono Helena, avrei bisogno di sapere che dine ha fatto Annabel”
“ma che diamine Hele! Non potevi chiamare in un altro momento?” c-cosa .. o no! Non è possibile! Lo avevo disturbato mentre .. con una delle solite ragazze che .. oh no!
“oddio scusa, non importa, scusa ancora per il disturbo ciao”
“no no! Aspetta, stavo scherzando! Sto solo correndo! Annabel è stata molto impegnata in questi ultimi giorni ma non preoccuparti, dalle un po’ di tempo e vedrai che richiamerà”
“d’accordo grazie, ciao Mirko”
“ciao bellezza.” E così riattacco.
 
“driiin” sento suonare il campanello così vado ad aprire.
“Andrea!” sento il mio cuore fermarsi. Andrea è il mio .. ex ragazzo credo, solo che lui non vuole accettarlo e la cosa si sta rivelando veramente inquietante.
“possiamo parlare?” chiede con una voce dura, spigolosa, al quanto terrificante.
“ecco veramente .. si d’accordo, mi metto la giacca e arrivo”
E ora? Ho paura che alzi le mani con me. Una volta in passato ci aveva provato ma aveva capito e si era fermato in tempo. Da allora l’ho sempre guardato con disprezzo.
Scendo i tre gradini che collegano la porta d’entrata al giardino e lo raggiungo mantenendo sempre una distanza di sicurezza.
“mi dispiace ci ho provato ma non riesco a stare senza di te!” inizia lui
“è finita. Non tornerò sui miei passi”
“non puoi negare tutto ciò che c’è stato tra di noi” sento la sua voce irrigidirsi ulteriormente.
“come’ no! Tra di noi non c’è stato proprio niente!”
“come osi piccola bambina impertinente!” ed ecco che è tornato alla luce il mostro che c’è in lui.
Lo fissai in quegli occhi color nocciola accecati dalla rabbia e un brivido mi percosse il corpo. Mi ero distratta, lui lo sapeva e cosi ne approfittò per tirarmi una sberla in pieno volto e allo stesso tempo un calcio dietro il ginocchio così da farmi cadere a terra.  A quel punto estrasse dalle tasche dei jeans un coltellino svizzero, me lo puntò alla gola e disse
“questo per il tuo tentativo di sbarazzarti di me” e lo premette sul retro della mia spalla abbastanza da provocare una leggera fuoriuscita di sangue.
Mi guardai in torno in cerca di aiuto ma camminando eravamo finiti in un vicolo buio.
“e questo per il modo irrispettoso con cui mi hai risposto!” e questa volta lo premette sul mio polso molto più forte lasciandomi una ferita superficiale ma dolorosa poi fuggì lasciandomi li, seduta sul ciglio della strada inerme.
Bel programma per una sabato pomeriggio!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



La ragazza bionda.

 

“toc-toc” sento bussare alla porta così mi sveglio di scatto.
Mi guardo attorno. Sono in camera mia.
Guardo il polso. Era un sogno o era tutto vero? Era tutto vero.
Sul polso c’è una cicatrice e il mio braccio è pieno di lividi.
Ma come ero finita sul mio letto?
“avanti” rispondo.
“ciao, scusami mi dispiace me la sono presa per niente”
“tranquilla Annabel, sai dirmi che ore sono?”
“le sette di sera, e a questo proposito pensavo che potevamo uscire a cena e poi andare in un locale”
“scusami però non mi sento molto bene. Potresti passarmi in mio telefono? È sulla scrivania vicino a te”
Me lo porge. Lo prendo e vedo un messaggio. Lo apro.

-Questa volta ti ho riportata a casa io. Non succederà di nuovo. Tuo Andrea.-

O mio Dio! Devo essere svenuta alla vista del sangue perché tutto ciò che ricordo è lui che mi ferisce con il coltellino e io che cerco di opporre resistenza. Ecco da dove provengono quei lividi sul mio corpo.
“che c’è Hele?” mi chiede preoccupata Annabel
“nulla, mi cambio e andiamo” rispondo con un finto sorriso.
“andiamo Hele, ci conosciamo da sempre, a me non puoi mentire!”
È proprio vero; lei riesce subito a capire quando c’è qualcosa che non va, quando mento, quando sono felice, quando devo dirle qualcosa ma non trovo le parole! Lei di me sa davvero tutto.
“Dai, dimmi cosa posso indossare di bello! Ti racconterò dopo”.

Sedute in un tavolo di una pizzeria vicino a una vetrata; mi alzo per andare in bagno ma non appena apro la porta della toilette delle ragazze sbatto contro qualcuno e cado a terra. Una ragazza che indossa un paio di scarpe maschili?
“E stai più attento! Tu neanche dovresti entrare nel bagno delle ragazze!”
Poi alzo lo sguardo. È Mirko.
“Dai, dammi una mano che ti aiuto a rialzarti!”
Neanche mi chiede scusa! È proprio sfacciato!
“No, faccio da sola!”
“Comunque sei proprio carina sta sera!”
Indosso un vestito corto di pizzo nero attillato fino sotto il seno, poi si allarga leggermente in una gonna che arriva poco più su delle ginocchia; ai piedi indosso invece un paio di parigine tacco tredici e nonostante questo Mirko è ancora più alto di me, almeno credo perché sono ancora seduta per terra a guardarlo con due occhi minacciosi ma lui non intende ritirare il braccio tuttora teso verso di me per aiutarmi.
Il trucco è tutta opera di Annabel; lei dice che sto meglio con la matita nera perché mi risalta gli occhi ma secondo me non è così, ma poco importa perché per questa sera le ho dato campo libero perciò oltre a quella matita troppo scura, per i miei gusti, ha applicato un rossetto rosso molto vistoso sulle mie labbra carnose.
E va bene! Allungo il braccio verso Mirko il quale mi aiuta ad alzarmi. Lo guardo negli occhi ma il suo sguardo sembra assente e preoccupato al tempo stesso, sta guardando un punto fisso: il mio polso.
O no! Senza pensarci ho allungato il braccio sbagliato, quello dove c’è la ferita provocatami da Andrea.
Sono senza parole, vorrei solo scappare. Nessuno, assolutamente nessuno avrebbe dovuto sapere di questa storia! Me la sarei cavata io da sola!
“Cosa ti sei fatta?”
“Niente io .. scusa Mirko, devo andare”
La sua stretta al polso aumenta.
“Tu non vai da nessuna parte. Chi è stato? È stato lui non è vero?”
Mirko sapeva che avevo una relazione complicata con un ragazzo e sebbene lo ha visto solo qualche volta lo ha inquadrato male fin da subito ma quell’unica volta che ha provato ad avvertirmi non gli ho più parlato per un mese intero perciò da quella volta in poi si è sempre limitato ad origliare le confidenze che facevo a sua sorella: alcune volte capitava che davvero non sapevo cosa fare con Andrea perciò andavo a casa loro e seduta sul lettino di Annabel mi sfogavo e le chiedevo consiglio ma non chiudevamo mai la porta della camera del tutto così scorgevo quasi sempre una figura sicura di non essere vista che ascoltava tutti i nostri discorsi. Sapevo che quella figura era Mirko ma non mi dava fastidio, anzi, mi dava un senso di sicurezza e protezione.
Io sono una persona che tende a tenere il dolore dentro di sé, per cui si, ad Annabel racconto le cose ma non c’è mai tutta la verità all’interno di esse e lei lo sa.
“Non sono affari tuoi.”
“Ok Helena, dopo quella volta io sono sempre stato zitto ma ora basta. Questa storia deve finire qua. Ha superato il limite!”
Mirko aveva un’espressione molto seria e arrabbiata quando dal bagno delle ragazze ne esce una bionda molto carina, la stessa che avevo incontrato fuori della casa di Mirko qualche giorno fa.
Ma sbaglio o aveva detto di non volerla più vedere? Senza volerlo sul mio visto doveva essere disegnata un aria interrogativa perché Mirko con tono tagliente aggiunge:
“Si, lo so. Ho pensato molto a ciò che mi hai detto. In quanto a te quello che ti ho detto io sta sera non è ne un consiglio ne una richiesta. È un obbligo. E non sto scherzando!”
La ragazza gli prende la mano e lo trascina via con lui.
Poi si gira verso di me e mi lascia uno sguardo assassino.
Ma di cosa ha paura? Che glielo porto via? Ma figuriamoci! Primo è il fratello di Annabel e secondo non sono quel tipo di persona; anche se devo dire che in quell’esatto momento una fitta di gelosia mi ha trapassato lo stomaco.
Forse avevo paura che si potesse innamorare di lei visto che a quanto pareva aveva deciso di smettere con le relazioni da una botta e via. Ma infondo non era ciò che volevo?
Rivolgo lo sguardo verso Mirko e la ragazza bionda e in quell’esatto momento si baciano.
Fa male. Non so cosa sia ma fa male.
Sovrappensiero dimentico di andare in bagno e torno al tavolo da Annabel.
“Finalmente, ci hai messo tanto!”
“si lo so scusa”
“allora dai, cos’hai?”
“nulla, davvero”
“sai perché riesco sempre a capire cos’hai? Perché quando sei felice i tuoi occhi luccicano letteralmente e hai un sorriso che nessuno  può toglierti, perché quando sei triste i tuoi occhi non fanno altro che guardare verso il basso pensierosi, perché quando menti mi guardi negli occhi assiduamente per cercare di convincermi che ciò che dici è la verità ma non sai che in realtà prima di mentire le tue pupille si guardano attorno per una frazione di secondo, perché nei giorni in cui sei pensierosa quel ciuffo tanto carino e solitamente liscio che hai davanti è arricciato perché non riesci a smettere di giocarci mentre pensi  ai fatti tuoi e fai ripetere le stesse cose agli altri per un’infinità di volte. Lo vedi? Non puoi ingannarmi! Perciò avanti cos’hai?”
Involontariamente mi giro verso Mirko e abbasso gli occhi.
“Ti piace?” chiede Annabel.
“Cosa? No!”
“Lo vedi Hele? Non fai che mentirmi! Ma perché?? Prima vi ho visti! Lo so che non sei più andata in bagno!”
E ora che faccio?
“Si esatto! Abbiamo avuto una semplice discussione!”
“perché?”
“Vuole che chiudo con Andrea”
“Ma voi due avete già chiuso”
“Sì ma non vuole accettarlo.”
“E cosa pensi di fare?”
“Non lo so. Ora vorrei andare a casa mia. Grazie per la serata”
“Niente discoteca?” mi guarda con la faccia da cucciolo bastonato tentando di intimidirmi. Peccato che questa non è serata.
“Niente discoteca” rispondo impassibile.
A quelle parole mi dirigo verso l’uscita urtando volontariamente la schiena di Mirko.

Cosa ne pensate? Vale la pena continuarla o no questa storia?:)

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Capitolo 5
*** Capitolo 6 ***


                                
                                        
                            Axel                                                                                                     Alice


Ecco. Lunedì mattina. Una nuova giornata. Una nuova settimana.
Penso sul mio banco di scuola facendomi richiamare dall’insegnante di storia nell’esatto istante in cui bussano alla porta.
“Avanti” risponde la professoressa ed entra un bel ragazzo, alto muscoloso e dagli occhi azzurri.
“oh già! Quasi dimenticavo! Tu devi essere il ragazzo nuovo! Bene, ragazzi lui si chiama Axel Scott e si è trasferito qui dall’America ma sua madre è italiana per cui non avrete problemi a capirvi. Prego Axel vai a sederti vicino alla signorina Molinari Helena, quella seduta in seconda fila da sola”.
E in nuovo compagno molto carino che tra qualche istante si siederà affianco a me.
“piacere, Axel”
“piacere, Helena”
Ma la mia compagna di banco è assente solo per oggi! E poi .. mi mette ansia stare seduta vicino a un bel ragazzo come questo. Devo dirlo alla prof!
“scusi professoressa ma la mia vicina di banco tornerà domani”.
A quelle parole tutte le ragazze della classe si voltano a guardarmi come se avessi detto un’assurdità. Forse perché sarebbero volute essere loro al mio posto.
“non preoccuparti Molinari, domani porteremo in classe un altro banco e lo posizioneremo vicino alla signorina Damiano così che la signorina Corradi si potrà sedere lì”
Oh no povera Corradi dovrà sedersi vicino ad Alice, la ragazza più antipatica della classe! La classica bionda che attira a se tutti i ragazzi e non si sa come vista la sua falsità.
Ecco, se Mirko avesse trattato lei con superficialità facendola innamorare per poi lasciarla non mi sarei arrabbiata. Ma a quel pensiero mi viene una fitta allo stomaco. Mirko. Forse davvero mi piace.
“professoressa se Helena ci tiene tanto a stare seduta vicino a Corradi per me non ci sono problemi a sedermi vicino ad Axel!”
Questa era la voce di Alice che naturalmente non ha perso tempo e ha adocchiato Axel fin da quando è entrato.
“non dubito ti faccia piacere ma cerchiamo di rendere il soggiorno di Axel in questa classe una bella esperienza. Il signorino Scott si siederà vicino a Helena. Così ho deciso.”
Ha quelle parole della professoressa tutti si sono messi a ridere, tutti tranne Alice.
“e così non vuoi stare vicino a me” sussurra Axel.
“no, no è solo che..” divento tutta rossa. Ora che gli dico?
“sei mai stata con qualcuno?” ma che domande sono?! Cosa gli interessa!
“no lo chiedo perché sei tutta rossa e si vede che ti senti in soggezione vicino a me” continua lui facendomi diventare ancora più rossa.
“lo prendo come un no”  afferma non ottenendo alcuna risposta da me.
 
Finalmente suona la campanella della ricreazione dopo aver passato due ore a cercare di guardarlo di nascosto.
Eccola Alice che si fionda su Axel il quale però la ignora a mia grande sorpresa e viene verso di me.
Forse è diverso.
“Molinari mi fai fare un giro della scuola?”
“c-certo” rispondo io balbettando.
 
Così abbiamo passato la ricreazione a girare per la scuola sotto gli occhi di invidiosi di tutte le razze ma soprattutto di Alice.
“ciao Helena” dice Annabel venendomi incontro
“ehi, lui è Axel un mio nuovo compagno di classe, e lei è Annabel, la mia migliore amica. Gli stavo facendo vedere la scuola ma credo che abbiamo finito no Axel?”
“certo, grazie mille Helena. Ora vi lascio parlare e vado in cerca della professoressa di questa mattina, ha detto di volermi parlare” e così Axel si allontana.
“carino il ragazzo Hele” dichiara Annabel con un occhiolino.
“An, hai il ragazzo”
“già ma tu no”
“cosa? Io e Axel? Ma figurati!”
“non è che sia perché ti piace qualcun altro?”
“no. Ho appena chiuso con Andra, se questo si può definire chiudere, e non ho voglia di pensare ai ragazzi”
Suona la campanella di fine ricreazione così io e Annabel ci dirigiamo entrambe verso le nostre classi. Io sono in quarta e lei è in quinta perché anche se abbiamo la stessa età prima di andare al turistico io ho frequentato un anno al liceo classico dove sono stata bocciata. A metà anno volevo cambiare scuola ma mio padre non mi ha lasciata per cui per tutta risposta ho chiuso i libri e non ho più studiato.
“Molinari puoi venire un secondo?” mi chiama la professoressa Lombardo, quella di sta mattina nonché la coordinatrice.
“certo, mi dica”
“confido in te per far ambientare Axel. Ho visto che in ricreazione lo hai accompagnato a fare il giro della scuola. Mi fa piacere. Continua così”
“va bene”
E così torno in classe sotto lo sguardo omicida di Alice.
Ora mi aspettano due ore di matematica affianco ad Axel.
Respiro profondamente e vado a sedermi.
Dopo un’ora di esercizi il professore ci concede cinque minuti di pausa così Alice si fionda addosso a Axel e fissano un appuntamento per il pomeriggio del giorno seguente poi Alice torna al suo posto.
Mi sembrava strano che Axel non cedesse alle avance di Alice. Era come tutti gli altri.
Passai l’ultima ora a ignorarlo sentendomi in imbarazzo per il suo sguardo che non smetteva di fissarmi.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Non c’è nulla di più bello che immergersi in una vasca di acqua calda con tanto di idromassaggio in un fredda mattinata di dicembre, ma ahimè! Sono le undici e oggi dobbiamo andare a pranzo dalla nonna quindi non mi rimane che uscire e prepararmi.
“oh finalmente ti degni di vermi a trovare” grida mia nonna venendomi incontro.
“sono sempre piena di impegni nonna lo sai” rispondo io dandole un bacino sulla guancia cercando di giustificarmi.
“allora tesoro mio, cosa mi racconti? Come va con la scuola?”
“bene nonna, va tutto bene”
“e che mi dici di quel ragazzo, come si chiamava? Angelo, Aldo, Alessio ..”
“Andrea nonna, Andrea e no non stiamo più insieme e non voglio domande al riguardo”
“va bene tesoro mio, va bene! Su avanti venite a tavola”
Stare dalla nonna mi piaceva. Quella per me era una seconda casa, ero cresciuta con lei e il nonno; quando ero piccola mamma non faceva in tempo a portarmi all’asilo prima di andare al lavoro così mi portava dai nonni e lì facevo colazione con loro e un ottimo caffelatte allungato preparato dalla mia nonnina e a farci compagnia c’erano anche i loro canarini, grande passione di mio nonno; dopo la nonna mi prendeva per mano mi accompagnava all’asilo a piedi.
Ricordo che ogni giorno era una lotta perché non volevo lasciarla andare via, volevo che restasse con me e gli altri bambini a giocare ma lei mi rassicurava dicendomi che sarebbe tornata a prendermi per pranzo e così fece per otto anni, i primi tre di asilo e gli altri cinque di elementari (anche se in queste ultime ci andavo volentieri e senza scene): per otto lunghi anni mi portava e mi veniva a prendere, mi faceva da mangiare e mi aiutava a studiare finché la mamma non tornava a casa dal lavoro e mi veniva a prendere.
Tra una chiacchera e l’altra avevamo finito di mangiare ed era ora di andare via così abbiamo salutato i nonni e siamo tornati a casa.
Finalmente un po’ di pace.
Preparo una tazza di te caldo e mi siedo sul divano quando arriva mamma con una proposta:
“tesoro che ne dici di andare a trovare Annabel e sua mamma?”
Ormai quello di andare a fare loro visita era un rituale di quasi tutte le domeniche anche se nell’ultimo periodo era stato trascurato parecchio.
“d’accordo, mi metto le scarpe e andiamo.”
 
Arrivate a casa di Annabel le nostre madri si erano sedute in cucina a prendere il tè e chiacchierare delle nostre cose mentre io e Annabel ci siamo rifugiate in salotto a giocare alla play e così passa la domenica tra una risata e l’altra.
“che dici? Vuoi dormire qua?” chiede Annabel
“no non credo sia una buona idea An”
“An?? È da una vita che non mi chiami così! È per via di Mirko non è vero?”
“già” rispondo io a denti stretti.
“ma non devi preoccupartene! Anch’io ci litigo sempre ma restiamo sempre le sue sorelline”.
Già come no, Mirko aveva esplicitamente detto che non era così! E a questo pensiero mi infastidisco.
“ma non ha senso se tanto domani mattina dobbiamo andare a scuola .. dai An, un’altra volta”
 
Annabel non ha più insistito così ora sono distesa sul mio letto ad ascoltare musica con le cuffiette e ho finalmente ho un po’ di tempo per pensare.
Chissà dov’era Mirko .. da un lato speravo di vederlo ma dall’altro meglio così..
Chissà come dev’essere essere la sua ragazza .. Mirko dev’essere uno di quei tipi estremamente protettivi e poi .. lo saprebbero tutti e io e lui saremmo sotto gli occhi di tutti .. d’altronde è comprensibile .. Mirko è uno degli ‘scapoli’ più ambiti della città, insomma diciamocelo, quanti sono i ragazzi che a soli 20 riescono ad avere una propria attività? Certo con l’aiuto e il grande supporto dei suoi genitori visto che sta finendo l’università, però non è una cosa da poco! Beh, a dire la verità è il titolare dell’azienda ma non la gestisce lui però finita l’università lo sarà.
E Andrea? O che faccio con lui? Vorrei riuscire a trovare la forza di parlarne con qualcuno .. Mirko lo sa e mi darà una mano. Lo spero almeno.
E a quel pensiero mi addormento sognando .. beh che discorsi Mirko!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


È martedì pomeriggio e la Corradi oggi a scuola non si è vista e io ho passato tutte le cinque ore a ignorare Axel anche se non ne conosco nemmeno io il motivo .. in fondo lui non mi piace, è carino certo ma finisce la. Eppure forse mi aspettavo qualcosa di più da lui, qualcosa che era svanito nell’esatto momento in cui Alice si era seduta sulle sue gambe per fissare un appuntamento e lui non l’aveva respinta.
Perfetto. Annabel oggi pomeriggio sarebbe uscita con il suo ragazzo, Axel usciva con Alice, Mirko sarà stato insieme a qualche ragazza e mia madre .. mia madre è in ospedale con mio padre per un’ecografia visto che tra meno di sei mesi nascerà la mia sorellina o il fratellino, il sesso ancora non vogliono saperlo ma siamo tutti elettrizzati all’idea. E io? Io a casa ad annoiarmi.
Lo schermo del telefono si illumina così lo prendo tra le mani e vedo un messaggio.
 
“oggi ho voglia di uscire con te piccola”
 
Che nervi che mi da Andrea! Perché non si vuole chiudere la nostra storia alle spalle così da potersi trovare qualcun’altra? Certo che domande! Perché chi può volere affianco a sé un essere così mostruoso che arriva a picchiare la propria ragazza?! Mi guardo il polso e la ferita è ancora la che deve finire di cicatrizzarsi.
 D’altronde che altro posso fare? Devo uscirci per forza e provare a parlargli perché altrimenti si presenterà sotto casa mia e rischierei di preoccupare i miei genitori che vorrei invece tenere fuori da tutta questa storia.
Così decido di dargli appuntamento in un luogo affollato in modo da poter stare tranquilla.
 
“tra un quarto d’ora al parco in centro”.
 
Arrivata al parco mi siedo su una panchina vicino a una fontana e decido di aspettarlo là ma una coppia felice che si tiene per mano attira la mia attenzione.
Si tratta di Axel e Alice. Ma com’è possibile che in due giorni sia già riuscita ad abbindolarlo?
Senza farmi vedere cerco di allontanarmi per sedermi in un’altra panchina più distante da loro ma il mio tentativo fallisce perché Axel mi vede e mi chiama.
“Helena, anche tu da queste parti”
Cavolo se Andrea mi vede parlare con lui non finirà per niente bene! Devo trovare il modo di allontanarmi da qua!
 “certo però scusate non vorrei essere maleducata ma devo assolutamente andare, sto aspettando una persona”
e a queste parole mi giro per dirigermi verso la panchina che avevo adocchiato fin da prima ma sbatto su qualcosa o meglio qualcuno. Andrea. Maledizione non doveva vedermi con loro!
 “Che fai Helena? Quante volte ti ho detto di non parlare ad altri ragazzi? Ti diverti a disobbedire agli ordini non è vero?! Bene, se non lo capisci con le buone lo capirai con le cattive!”
 Mi prende per il polso da lui stesso ferito e stringe applicando sempre più forza su quella presa cercando di trascinarmi via ma qualcuno alle nostre spalle gli fa lo sgambetto così da farlo cadere a terra. Mi volto per vedere chi è stato.
“Axel! Ma che fai? Sei impazzito?”
 Axel sembra ignorarmi e approfittando dello svantaggio di Andrea si pone davanti a lui e gli sfodera un pugno sul viso poi un altro calcio sui genitali ed infine gli colpisce nuovamente e ripetutamente il viso finché Andrea non si arrende.
 “Toccala un’altra volta o osa solamente avvicinarti a lei un’altra volta e dovrai vedertela con me” Dice Axel a denti stretti per poi finirlo con un ultimo calcio in pancia in modo da stenderlo completamente.
“Axel ma che ti è preso?”
“Stai scherzando? No dico, ma sei matta? Hai idea di quello che poteva farti? Il polso è solo l’inizio!”
Mi grida quando avevamo raggiunto una distanza tale da non farci sentire da Andrea.
Il polso? No non può saperlo!
“come scusa?”
“mi credi scemo? Ieri            quando mi sono seduto vicino a te è la prima cosa che ho notato e oggi a ginnastica il polsino che hai messo per coprirlo non è servito a niente! All’inizio credevo ti fossi fatta male da sola ma poi ora ho conosciuto lui e ho visto il modo in cui ti ha afferrata e ti ha parlato perciò ho capito tutto. È semplice Molinari! Basta fare due più due! Non so che relazione ci sia tra voi due ma è meglio che fai finire tutto!”
“come scusa? Chi sei tu per giudicare e per dirmi cosa devo e non devo fare? Neanche mi conosci! Pensa piuttosto a quell’ochetta della tua ragazza che è scappata! Io me la so cavare da sola”
“hai capito! Molinari ti rode che io esco con Alice?”
“cosa? No! Semplicemente ti credevo diverso quando ieri in ricreazione l’hai ignorata! E invece.. invece sei come tutti gli altri! L’unica cosa che ti interessa è quella non è vero? Il sesso! Vergognati!”
“ehi ehi! Ora basta! Tu non mi conosci! E in quanto a questo si hai ragione, per ora ciò che voglio è solo sesso. Ecco perché ho scelto Alice e non te!”
“che vorresti dire con questo? Che sono brutta e nessuno mi vorrebbe?”
“no! Il contrario! In ricreazione ho avuto l’opportunità di conoscerti quel tanto da capire che non vale la pena rovinare tutto con te!” dice avvicinandosi un po’ troppo per i miei gusti: i nostri nasi si stanno toccando e i nostri occhi sono persi gli uni in quelli dell’altro e la sua mano mi aveva afferrato il polso in usa presa forte ma era diversa dalla presa di Andrea. Quella di Axel era una presa dovuta all’essersi lasciato andare alla passione, quella di Andrea invece era dovuta al voler avere tutto sotto controllo, all’ardente desiderio di potere.
“tra me Andrea, il ragazzo che hai appena steso non c’è niente.”
“e con quel ragazzo che ti sta fissando da quando ti ho salutata?”
Solo ora mi rendo conto che dal punto più alto del parco, nella terrazza dov’è presente un gazebo molto romantico dal quale si può vedere tutto il giardino c’è un gruppo di ragazzi che scherzano tranne uno dagli occhi profondi e un aria molto rigida che ha sempre osservato tutta la scena da lassù: Mirko.
I nostri sguardi si incrociano e io smetto di respirare per una frazione di secondo che a me sembra non terminare più.
“è il fratello di Annabel. Ho detto tutto.”
Mi volto per guardarlo ancora ma non c’è più. Guardo nella posizione di Andrea e anche lui è sparito.
Grandioso ce l’avrà a morte con me!
“non dice niente invece” replica Axel.
“pensa a rincorrere Alice e finiscila con queste stupidate”
“in quante lingue te lo devo dire che di lei non me ne frega niente?”
Un’alfa 4c rossa si ferma sul ciglio della strada e tira giù il finestrino.
“Sali in macchina!”
Mirko su un’auto del genere???? Questa si che mi è nuova! Dovranno avergliela imprestata! Anche se i suoi genitori sono abbastanza ricchi, soprattutto da quando è nata la nuova azienda, non penso gli comprerebbero mai un auto del genere!
“sapete che vi dico? Fanculo a tutti e due!” mi giro per incamminarmi verso casa ma vedo che Alice alzarsi da una panchina non molto distante da noi per raggiungere Axel probabilmente e Andrea era magicamente ricomparso e si stava avventando verso di me.
“HO DETTO. SALI. IN. MACCHINA” grida Mirko con un tono di voce al quanto severo e senza staccarmi gli occhi di dosso e io, per evitarmi di cacciarmi nei guai per l’ennesima volta, salgo in macchina ringraziando con un sussurro Axel.




vi prego recensite! mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se avete qualche consiglio da darmi!

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


La sua Alfa parte talmente di corsa che inizialmente mi spavento.
“senti, so che potresti essere arrabbiato ma non credo che prendersela con la macchina sia la soluzione migliore. E poi andiamo! Cos’ho fatto di male?”
Mirko si volta e mi guarda serio senza dire una parola.
“Non c’è bisogno di prendersela fino a questo punto!”
“non c’è bisogno??? Stai scherzando?!” grida frenando di colpo la macchina. Non me n’ero neanche accorta ma mi aveva portato in luogo deserto tra i boschi e se al suo posto ci fosse stato un altro ragazzo mi sarei spaventata ma con lui no, con lui mi sento al sicuro.
“se non ci fosse stato il tuo amico tu cos’avresti fatto?” continua Mirko.
“per tua informazione gli avevo dato appuntamento in centro proprio per questo! E poi se non c’era lui c’eri tu!”
“non puoi pensare che ci sia sempre qualcuno disposto a salvarti! Guardati il polso! Quello ne è l’esempio! E poi non ci posso credere! Gli hai dato appuntamento tu dopo che te lo avevo esplicitamente vietato!”
“ehi ehi ehi! Calmino! Dopo che me lo avevi esplicitamente vietato? Tu chi sei per vietarmelo? Non sei mio padre, non sei mio fratello e non sei il mio ragazzo! ”
“ti piacerebbe però!” insinua Mirko con un ghigno!
“no. Per niente.”
“Annabel non è l’unica a conoscerti e tu ora oltre a morderti il labbro inferiore stai mentendo. Ma non è questo il punto! Ti rendi conto della gravità della situazione?”
“sì”
“perché non lo lasci? Uno che ti tratta così non ti ama!”
“ma possibile che non capisci Mirko?! Io lo ho già lasciato ma è lui che non vuole accettarlo!”
A quelle parole l’espressione di Mirko si fa preoccupata e pensierosa.
“che c’è?” chiedo io a mia volta preoccupata.
“denunciamolo”
“cosa? Sei pazzo? No! Non voglio che i miei genitori vengano a conoscenza di tutta questa storia! Per questo oggi gli ho dato appuntamento al parco. Perché l’ultima volta si è presentato sotto casa mia per poi portarmi in un luogo deserto”
“bene e allora stai alle mie regole.”
“cosa? No! Io ancora non capisco chi ti credi di essere per darmi ordini!”
“d’accordo allora vado a denunciarlo!”
“no aspetta! Va bene!”
“ecco le regole:
non gli rispondi.
Se si presenta sotto casa tua mi chiami.
Non vai in giro per le strade da sola, anzi devi sempre essere accompagnata da un ragazzo abbastanza forte da stenderlo.”
“cosa? E io dove vado a trovarlo un ragazzo che mi faccia da guardia del corpo?”
“quando devi uscire avvisami e ti mando io qualcuno”
“cheeeee? No! Non voglio andare in giro per le strade con uno sconosciuto!”
“d’accordo, Sali in macchina che andiamo a denunciarlo!”
“e va bene. Andrò in girò per le strade con ragazzi che non conosco” Concludo io fredda.
“Vedo che capisci. Sali in macchina che ti riporto a casa”
 
“perché mi hai portata in un posto deserto?” chiedo rompendo l’imbarazzante silenzio che si era creato in macchina.
“potevamo urlare senza problemi. Tranquilla Helena, sai meglio di me che non ti toccherei per nulla al mondo!”
“già .. come va con quella ragazza bionda?” chiedo un po’ timorosa per la risposta.
“sei gelosa?”
“cosa? No! A me piace un altro ragazzo!” mento ma lui non può capirlo perché intento a guidare.
“è quello di oggi?”
“sì”
“sono contento per te. Bene. Tra me e la ragazza bionda va bene. Ora siamo arrivati a casa tua.” Dice accostando la macchina così scendo ringraziandolo e torno a distendermi sul mio letto finché non mi addormento.



recensiteeee!!!! :)

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


 

ecco Axel quando deve chiedere l'appuntamento a Helena.



ed ecco la nostra Helena al momento del risveglio.
ho cambiato interprete lo so. immaginatevi lei ma con gli occhi azzurri.


“buongiorno splendore”
Quella che mi sta svegliando non è la voce della mia mamma! No no! È una voce maschile ma non quella del mio papà! È però una voce che conosco molto bene. Con un po’ di paura apro gli occhi.
“cosa? Mirko? ma che ci fai qui? E a quest’ora poi!”
“ricordi? Non puoi andare in giro per le strade da sola! Così ho pensato di venirti a prendere e portarti la colazione”
No no no e no! Non piò essere vero! Io sono .. appena sveglia e struccata! Istintivamente cerco di coprirmi ma Mirko se ne accorge.
“perché ti preoccupi? Hai paura di apparire brutta ai miei occhi? Non preoccuparti di questo! Sei bellissima lo stesso! Ora però è meglio se mangi e ti cambi perché siamo in ritardo”
 
“grazie Mirko” dico scendendo dalla macchina e non faccio in tempo a fare un passo che un’ altra voce maschile appare alle mie spalle.
“sicura che tra voi due non ci sia niente?”
Mi giro per guardarlo e con il sole appena sorto dietro di lui è ancora più bello. Forse un po’ mi piace ma due ragazzi contemporaneamente è possibile?
“Axel” esclamo sorridente. Non lo so perché ma sono contenta di vederlo.
“come mai tutta questa felicità?”
“sono contenta di vederti”
“credevo fossi arrabbiata con me”
“per cosa? Mi hai semplicemente aiutata”
“senti, sabato sera ti va un appuntamento?”
Ok con questa richiesta mi ha lasciata senza parole. Non che io non voglia solo .. non aveva detto che tutto ciò che gli interessava era divertirsi sotto le lenzuola con Alice?
“se non vuoi non importa, non mi offendo tranquilla” continua Axel e solo ora mi rendo conto che ero rimasta a fissarlo per qualche minuto.
“no è solo che sono un po’ confusa .. ieri avevi detto che ..”
“lo so Helena lo so. Se accetti ne parliamo sabato.”
“va bene! Ci sto!”
E così entriamo in classe.
 
Suona la campanella della ricreazione e Alice si fionda sulle gambe di Axel che la accoglie con un sorrisino così io mi allontano ma sento Alice di una cosa che mi infastidisce molto.
“sai Axel, è proprio vero quello che si dice in giro di te, sei molto bravo sotto le lenzuola”.
Con una faccia schifata non esito ad allontanarmi.
Un altro Mirko, infondo anche lui è conosciuto per le stesse doti di Axel.
Com’è possibile che Axel abbia già fatto conoscere le sue abilità in tutta la scuola? Infondo è qui da solo due giorni! Eppure tutte le ragazze della scuola lo guardano come se fosse un Dio.
“Helena si può sapere che diamine è successo ieri pomeriggio? Mirko mi ha chiamato proibendomi di lasciarti andare in giro da sola per le strade così ci viene a prendere Cristian!”
Cristian è il ragazzo di Annabel. Mi girò e la vedo venirmi incontro
“Sai Annabel, non credo che urlare e farci sentire da tutti sia la cosa migliore! Ieri non è successo niente! È solo tuo fratello che la butta sempre sul tragico!”
“Helena, ti voglio bene e nonostante la sua dura corazza te ne vuole anche Mirko. Stai lontana da Andrea perché te lo chiedo con tutto il mio cuore io se non vuoi farlo perché Mirko te lo ordina”
“no non ci posso credere! Te lo ha detto!”
“sai che ultimamente non ti riconosco più .. mi menti e non mi racconti le cose.. Mirko non mi ha detto nulla che io già non sapevo. Ci vediamo dopo.”
È vero. Mi sto allontanando molto da Annabel ma perché è un periodo difficile e vorrei solo stare da sola ed essere lasciata un po’ in pace! Però lei tutto questo non se lo merita!
 
La settimana è passata molto in fretta e tra poco ci saranno le vacanze di natale così Mirko e Annabel se ne andranno in Piemonte a trovare i propri nonni e io rimarrò a casa da sola.
La Corradi inizialmente si era offesa per l’averla lasciata tra le grinfie di Alice ma poi l’ha messa via e io non sono più uscita di casa fino ad oggi, il giorno dell’appuntamento.
Decido di vestirmi con un abbigliamento abbastanza casual, in fondo Axel è un tipo alla mano.
Sono le 20.00. Sarà qui da un momento all’altro.
Sento il campanello suonare e apro la porta ma quello difronte a me non è Axel.



ora prima di pubblicare il prossimo capitolo vorrei sentire cose ne pensate e cosa vi aspettate che succeda. Vorrei delle recensioni che vadano oltre al mio modo di scrivere e che siano invece all'interno della storia. 
Grazie:)

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***




questo è James.



e questo è Axel all'appuntamento.


È un ragazzo alto, piuttosto carino e dagli occhi azzurri.
Mi sembra di averlo già visto da qualche parte ma non riesco a focalizzare di preciso.
“cerchi qualcuno?”
“piacere James, tu devi essere Helena” si presenta entrando in casa senza attendere un mio invito.
“si, si esatto e tu che vuoi?”
“sono un amico di Mirko e da adesso in poi sarò la tua guardia del corpo. Cavoli, capisco perché Mirko ci tieni a proteggerti! Con quel visino innocente sei molto carina”
“come scusa? La mia guardia del corpo? Eh no ora quel”
“non ti piace l’idea? Piuttosto dimmi, che rapporto hai con Mirko? andate a letto? Perché sei più speciale delle altre?”
“cosa? No! Tra me e Mirko non c’è niente ma se non ti dispiace io ora avrei un impegno!”
“davvero? Mirko non me ne ha parlato .. ha solo detto di portarti a fare un giro”
“ora Mirko se la vede con me!”
Allontanandomi faccio il numero e lo chiamo mentre vedo James che va ad aprire la porta e si presenta ad Axel.
Cavoli! Devo muovermi!
“pronto bellezza, non per metterti in imbarazzo ma questa volta mi hai davvero interrotto in uno di quei momenti”
“sai che c’è? Non me ne frega niente! E sai perché? Perché io ora ho un appuntamento e tu come il solito mi hai rovinato tutto! Hai due minuti per chiamarlo e mandarlo via!”
“non mi hai avvertito”
“e perché dovrei? Ho un appuntamento con un ragazzo abbastanza forte da stendere chiunque alzi le mani con me perciò non sto violando le tue regole!”
“chi?”
“due minuti.” E riattacco.
Raggiungo i due ragazzi in sala che non sembrano andare esattamente d’amore e d’accordo.
“Helena? Andiamo?” chiede Axel che non sembra esattamente a suo agio.
“certo.” Dico facendogli strada ma James ci chiama.
“ehi aspettate un minuto voi due! Io come faccio a sapere che questo ragazzo non ti farà del male?”
Axel lo ignora per evitare di sembrare poco carino nei miei confronti, lo capisco dalla sua espressione tipica di chi vorrebbe fare a botte ma si trattiene per educazione. E io faccio lo stesso.
Axel mi apre la portiera della macchina e poi partiamo mentre sento James che parla al telefono.
“l’ho persa” lo sento dire due secondi prima di partire con Axel.
 
“chi era quel tizio?”
“sinceramente? Non ne ho idea! Un amico di Mirko. non so altro”
“e cosa ci faceva a casa tua?”
“ecco.. per la scena dell’altro giorno ho dovuto diciamo giungere a un accordo con Mirko”
“un accordo di che tipo? Devi andarci a letto?”
“cosa? No assolutamente! Però non mi va di parlarne.. abbiamo un altro argomento da chiarire piuttosto”
“giusto”
“avanti spiega”
“io sono arrivato qui da un mese e frequentavo il liceo scientifico ma non mi piaceva come scuola così ho deciso di cambiare .. ecco perché si sono sparse quelle voci e sì ci sono stato a letto con Alice ma te l’ho detto. Nessun coinvolgimento emotivo”
“e da me cosa vuoi? La stessa cosa? no grazie!”
“no, tu Helena hai qualcosa di diverso e se ti va con te vorrei fare le cose per bene. Vorrei frequentarti e se saremo compatibili si vedrà”
Sbaglio o significa che gli piaccio? No, non sbaglio!
“e il tuo rapporto con Alice?”
“se è ciò che vuoi non ci sarà più nessun rapporto fin da ora”
“lo faresti davvero?”
“si, ora però ho prenotato un posto in un ristorante”
 
Abbiamo passato la sera in quel ristorante a chiacchierare e a ridere  per poi fare una passeggiata nello stesso parco dov’era accaduto tutto il trambusto qualche giorno fa.
Eccoci ora seduti su quel gazebo dove regna una luce romantica a guardare le stelle e a scherzare.
“lo sai che sei proprio bella” dice d’un tratto interrompendo le nostre risate.
“grazie” rispondo imbarazzata.
Il suo viso si sta avvicinando al mio, le sue mani si stanno infilando tra i miei capelli e le sue labbra si appoggiano lievemente alle mie per poi allargarsi e pian piano infilare anche la lingua ed è così che inizia un vero e proprio bacio passionale.
Il mio cuore batte all’impazzata e il suo pure, posso sentirlo perché ho la mano appoggiata al suo muscoloso petto.
Mi sento cedere quando entrambi ci allontaniamo e il bacio finisce.
“Mi piaci Molinari. E molto” sussurra Axel nel mio orecchio dolcemente così io faccio lo stesso.
“Mi piaci Scott. E molto”.
Sì ora ne sono sicura. Axel Scott mi piace. Mi piace molto. E al diavolo Mirko e il suo modo complicato di fare ogni cosa.
Il patto e le sue regole! Ecco anche quelle! Axel non deve saperlo.
 Axel mi riaccompagna a casa e mi accompagna fino al cancello per darmi un piccolo ultimo bacio.
“grazie per la meravigliosa serata. Ne avevo proprio bisogno” sussurro imbarazzata.
“lo so Helena, lo so. E se accetterai di frequentarmi di queste serate ce ne saranno altre”
È vero, non gli avevo ancora dato una risposta ma mi sembrava chiara.
“sì certo che accetto! Ma attento Scott, non mi piacciono i ragazzi bugiardi e non mi piace nemmeno essere tradita”
“hai la mia parola Helena. Non farei mai nulla che ti possa ferire appositamente”
“lo spero Axel, lo spero”
“Buonanotte Helena.” Dice appoggiando con delicatezza le sue labbra sulla mia fronte.
“Buonanotte Axel.”
Sto per entrare in casa ma un ombra di un uomo infondo alla veranda coglie la mia attenzione. Non so se scappare o guardare chi è. Una cosa è certa. La paura dentro di me sta crescendo a dismisura.


chiedo scusa se non ho risposto alle vostre recensioni ma ringrazio chi le ha scritte, mi fa piacere:)
vorrei che le scriveste tutti però:) vorrei sapere davvero cosa ne pensate della storia, vorrei nascesse una specie di dibattito su ciò che accadrà o su come sono caratterialmente i personaggi e sulle loro emozioni. 
vi ringrazio in anticipo sperando che esaudiate questo mio piccolo desiderio. 
ciao:)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


E se è Andrea? O no se è Andrea non so cosa mi farà! Per non parlare di Mirko! Solitamente è un ragazzo sempre calmo e composto che sa come comportarsi in ogni occasione ma quando si arrabbia .. oh si, rimane comunque composto ma fa paura e prende delle decisioni molto dure.
 Se quell’ombra è Andrea Mirko non mi farà più uscire di casa se non con James, sempre se si fida ancora.
Forse Axel è ancora qua. Mi giro ma non c’è. Però magari se lo chiamo ..  oppure posso chiamare Mirko .. no ma è l’una passata e aveva detto di essere con una sua amica .. anche se ha detto di chiamarlo in queste occasioni.
Dai Helena, non ti preoccupare. Se è Andrea sei a casa tua e te la caverai mentre se è James beh non ti succederà niente!
Con le mani che tremano tiro fuori il cellulare e senza far vedere la luce del cellulare all’’ombra digito il numero di Mirko.
Il cellulare dell’uomo misterioso suona.
“Mirko!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” grido arrabbiata come mai.
Ma l’ombra sembra non volersi muovere. Rimane li a braccia incrociate a fissarmi.
E se non è Mirko? e poi perché diamine non mi vuole rispondere al telefono! Maledizione!
Entrare in casa è la soluzione migliore. Ma se poi rompe un vetro ed entra anche lui?
Inserisco le chiavi nella serratura ma quando sto per girarle mi rendo conto che l’ombra è dietro di me.
Mi giro per guardarlo nel volto il quale ora era illuminato dalla lampada posta sopra la porta.
Tiro un sospiro di sollievo.
È Mirko.
“si può sapere che diamine ci fai qui?”
“i tuoi non sono a casa quindi rimango qua con te per questa notte”
“cosa? No te lo scordi”
“tua madre mi ha chiamato chiedendomi questo piccolo favore visto che sei minorenne”
“ancora per poco”
“ancora per molto. Entra che abbiamo molte cose di cui parlare io e te”.
Senza dire una parola entro in casa e non mi preoccupo nemmeno del fatto che i miei genitori questa sera non sarebbero tornati a casa perché avevo altre cose a cui pensare.
“perché sei scappata?” chiede Mirko con un filo di voce. Non sembra arrabbiato. Sembra piuttosto stanco e arreso.
“perché avevo un appuntamento. E tu perché ora mi hai spaventata”
“prova a pensare se io fossi stato Andrea. Volevo vedere come avresti reagito.”
“da quanto tempo eri li fuori?”
“da quando James mi ha detto che ti aveva persa”
“perché?”
“ero preoccupato. Se mi dicevi chi era sarei stato più tranquillo”
“Mirko .. lo so che mi vuoi proteggere anche se non ne capisco il motivo e le tue regole posso anche accettarle ma non se rovinano il rapporto mio e di Axel.”
“lui lo sa?”
“no e non voglio lo sappia. Non ora.”
“ti piace?”
“si”
“cosa ti piace di lui?”
“sai, siete molto simili” concludo per poi andare a dormire.
Non ci posso credere! Lo ho detto!
È vero, Axel mi ricorda molto Mirko ma è la versione più dolce e comprensiva. Spiegare le motivazione del perché mi piace caratterialmente è difficile visto che lo conosco da poco ma c’è attrazione fisica. Questo lo so.
 
“Helena tesoro siamo tornati! Scusaci per ieri sera ma siamo andati a trovare la nonna ed essendo tardi abbiamo preferito restare li a dormire. Spero che Mirko ti abbia fatto compagnia” grida mia madre dal piano sottostante svegliandomi.
La nonna da parte di mio padre abitava in un paesino distante un paio di chilometri rispetto a dov’eravamo noi e andavamo a trovarla di rado.
Mi guardo attorno e vedo Mirko che dorme sul lettino affianco al mio usato solitamente dalle mie amiche quando dormivano da me.
Quando dorme è così bello, dolce e senza quella corazza che si ostina a portare ogni giorno.
Chissà magari un giorno scoprirò cosa lo ha reso così. Ultimamente ci siamo avvicinati molto e mi piace la cosa.
Mi avvicino e gli accarezzo i capelli facendomi sfuggire un sorriso.
“sei così bello quando dormi! Perché ti ostini a voler sembrare quello stronzo senza sentimenti? Perché è sempre tutto così complicato? Se solo non fossi il fratello di Annabel e riusciresti a vedermi in un modo diverso .. no ma che dico? Io ora sto uscendo con Axel e tu con la bionda .. e poi i sentimenti o si provano o non si provano” dico con un sussurro quasi impercettibile.
Mirko improvvisamente spalanca gli occhi e nel suo viso angelico si fa strada un ghigno: eccolo il duro di sempre.
Mi afferra per un braccio e mi tira a se per poi mettersi sopra di me.
“Sei tu a rendere tutto complicato Helena” mi sussurra all’orecchio per poi alzarsi e uscire dalla camera.
Oh no! Ha sentito tutto! Ero convinta che stesse dormendo!
Piena di vergogna mi vesto e vado da basso per fare colazione.
“tesoro oggi a pranzo verranno qui anche Annabel e i suoi genitori visto che tra poco partiranno per il Piemonte così Mirko si Ferma qua questa mattina e ci aiuta a cucinare. Dai mettiti un grembiule e pensa al dolce insieme a Mirko” dice mia madre entusiasta.
Ah grandioso!

il prossimo capitolo è pronto ma se volete che lo pubbligo recensite:) immessdesimatevi nella storia:) 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


“sai Helena che con i capelli bianchi sei ancora più carina” dice Mirko dopo avermi lanciato un po’ di farina addosso.
“ah si? Beh anche tu!” dico facendo la stessa cosa.
E così inizia una vera e propria battaglia di farina quando ad interrompere il tutto è il suono del campanello.
“oh no! Se è mia madre ci ammazza” dico terrorizzata.
Mi guardo attorno e l’intera cucina si era trasformata in u campo di guerra.
Mamma era andata a comprare delle cose per il pranzo e aveva affidato la preparazione degli antipasti, del sugo per la pasta e il dolce a noi due sicura della nostra responsabilità.
Vado ad aprire la porta timorosa della figura che mi sarei trovata davanti da li a qualche secondo.
Apro la porta e rimango paralizzata.
“Axel? C-cosa ci fai qui?” balbetto.
“sono passato a trovarti. A dire la verità vorrei parlarti di una cosa che non mi ha lasciato dormire questa notte”
Guardo verso Mirko che sta osservando tutta la scena serio.
Per una frazione si secondo mi sembra di aver visto una scintilla di gelosia nei suoi occhi ma sicuramente mi sbaglio.
“dimmi pure Axel”
“ieri quando ti ho portato a casa ho visto che c’era quel ragazzo in veranda .. vorrei sapere cosa c’è tra di
voi”
I miei occhi guardano involontariamente Mirko e provo una strana sensazione allo stomaco guardando i suoi occhi. Mirko se ne accorge e improvvisamente i suoi occhi si illuminano.
Axel entra in casa notando che io guardavo in un’altra direzione.
“capisco Helena, è meglio che vada allora” dice Axel uscendo e io sto per scoppiare a piangere così Mirko notando tutto ciò si affretta a dire:
“aspetta! Tra me e lei non c’è niente e mai potrà esserci ma falla soffrire e te la vedrai con me” poi se ne va di sopra per lasciarci parlare in pace.
“perché è qua?”
“oggi vengono a pranzo i suoi genitori e sua sorella così ci sta dando una mano. Vuoi fermarti anche tu?”
“no, non preoccuparti. Ci vediamo a scuola domani” e dandomi un bacio sull’angolo della bocca se ne va.
“Mirko! dobbiamo mettere via tutto questo disastro!” grido e così in venti minuti tutto il disordine era sparito.
Tra me e Mirko regnava il silenzio.
Esausta mi siedo sul divano e una lacrima mi riga il volto.
- Tra me e lei non c’è niente e mai potrà esserci-
- Tra me e lei non c’è niente e mai potrà esserci-
- Tra me e lei non c’è niente e mai potrà esserci-
- Tra me e lei non c’è niente e mai potrà esserci-
O basta così! La stessa frase risuonava nella mia mente da dieci minuti e a rigarmi il viso non era più una lacrima ma un fiume di lacrime. Il mio però era un pianto silenzioso, tipico di chi vuole soffrire in silenzio.
- Sei tu a rendere tutto complicato Helena- ma non poteva essere così perché quella maledetta frase per cui io stavo così male l’aveva detta lui! Lui maledizione non io! Significa che non era tutto poi così semplice infondo!
- ma falla soffrire e te la vedrai con me-
Sei tu Mirko a farmi stare male! Possibile che non lo capisci? Forse in fondo non mi conosci poi così bene.
Mirko si avvicina e mi prende la testa portandomela attorno al suo petto e avvolgerla con le sue braccia.
“non era ciò che volevi? Una relazione con Axel .. ora non sarà più geloso e potrete essere felici insieme”
Inizio a singhiozzare.
Ora Mirko si inginocchia per guardarmi negli occhi.
“Helena, non so come dirtelo .. ehi piccola, guardami” dice dolcemente per poi continuare:
“tu mi piaci e se io e te volessimo potrebbe essere semplice. Io lascio Linzie e tu lasci Axel poi andiamo da Annabel e le diciamo tutto e poi staremo insieme come una coppia qualunque. Oppure io sto con Linzie e tu con Axel continuando a vederci come ci stiamo vedendo ora desiderandoci ogni volta che ci sfioriamo e poi quando non ne possiamo più cediamo”
Dalla mia bocca si apre un timido sorriso.
“ti piace Linzie?”
“Helena mi dispiace ma io sono fatto così e nessuno mi può cambiare. Si ma si tratta solo di quello lo sai. Ora non voglio nessun tipo di legame emotivo. Ecco perché io non ti posso rendere felice ed ecco perché lascio che ti vivi la tua storia con Axel. Ti merita più di quanto non ti merito io.”
A quelle parole si alza e se ne torna in cucina.
 
Il pranzo è stato divertente, se non altro mi sono distratta un po’, e la giornata di domenica è passata in fretta così come la settimana che precedeva le vacanze di Natale e le vacanze stesse.
Il lunedì dopo a scuola Axel mi era venuto incontro sperando in qualcosa di più di un semplice saluto ma gli ho spiegato che finché non sarà qualcosa di ufficiale non voglio che nessuno lo sappia così ho dovuto subirmi Alice che continuava a provarci e lui naturalmente ci stava. Come si dice in questi casi? Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Sebbene Axel faceva valere la sua reputazione da donnaiolo non ebbe più nessun rapporto di quel tipo con nessuna ragazza e così iniziò a spargersi la voce che Axel andava a letto con una ragazza di un’altra scuola visto che su di lui e non si ebbero più notizie al riguardo e intanto io e lui continuavamo a frequentarci dopo la scuola.
Su di lui ho scoperto che il suo colore preferito è il verde e che si è trasferito qui dalla California perché aveva voglia di cambiare vita ma ha promesso che un giorno mi ci porterà.
A mio malincuore odia Tiziano Ferro e ascolta solo ed unicamente musica commerciale, la quale piace ad entrambi.
Odia il calcio e gli piace molto il football che qua in Italia però non si pratica così ha da poco iniziato gli allenamenti di rugby.
Durante le vacanze io e Axel ci siamo quindi avvicinati molto e ormai non sento più la necessità di vedere e sentire Mirko.
Annabel invece mi manca molto e vorrei raccontarle ogni più piccolo dettaglio di me e Axel ma dovrò aspettare che torni.
Andrea non si era fatto più sentire e vedere tranne una volta che lo avevo incrociato mentre andavo a comprare il regalo di Natale per mia madre ma al mio fianco c’era James (ormai diventata la mia guardia del corpo ufficiale) che gli aveva lanciato un’occhiata di sfida così Andrea guardò oltre.
Per il nuovo anno mi ero posta degli obbiettivi come concentrarmi nello studio, dimenticarmi di Mirko, pensare solo e unicamente ad Axel, non trascurare Annabel e perché no, diventare amica di James visto che dovevo trascorrere la maggior parte del tempo con lui.
Ad Axel ero riuscita a tenere segreta la storia delle regole perché quando stavo con lui non c’era la necessità che James fosse presente.
 E in quanto a mia madre mi sono sbagliata. Non mancano meno di cinque mesi bensì meno di due mesi; l’ho scoperto perché un giorno incuriosita dalla grandezza della sua pancia gli ho chiesto quanto mancava.
Quindi ora sto per mettermi insieme ad Axel, Annabel e Mirko stanno per tornare e sto per avere una sorellina o un fratellino!
Finalmente dopo un brutto periodo inizia ad apparire la luce.

Buon anno a tutti e mi raccomando, recensite :)

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


“Helena alzati! Lo so che eri abituata a dormire fino a tardi ma oggi devi tonare a scuola! Axel sarà qui tra qualche minuto!”
Oh no oggi ricomincia la scuola e con Axel di definitivo non c’è ancora niente ma una cosa è certa: non voglio mi veda struccata e spettinata! Così sbalzo giù dal letto e in un batter d’occhio mi preparo poi scendo per fare colazione aspettandolo.
“sai, è un ragazzo carino Axel ma come mai viene a prenderti questa mattina? C’è qualcosa tra di voi?”
Non posso dirle che Mirko non mi lascia andare a scuola da sola così sono costretta a dirle una pparte di verità.
“sì ma niente di definitivo, per il momento ci stiamo solo sentendo”
“beh comunque sia non buttarlo via, mi piace”.
In quel momento suonano alla porta così prendo lo zaino e salgo in macchina con Axel.
“ehi Axel”
“ciao Helena, pronta per tornare a scuola?”
“sì per modo di dire, almeno rivedo Annabel dopo due settimane”
“sono contento per te. Senti Helena io ci ho pensato molto e orami ci frequentiamo da quasi un mese .. forse non è il modo giusto per chiedertelo ma io sono pronto per ufficializzare la cosa. Che ne pensi?”
Devo dire che questa domanda ora non me l’aspettavo ma mi fa piacere perché stavo iniziando a pensare che Axel aveva cambiato idea su di noi.
“va bene Axel, anch’io sono pronta”.
 
Scendiamo dalla sua Alfa GT bianca e tenendoci per mano entriamo in classe sotto gli occhi di tutti.
Una volta in classe lo lascio andare e mi avvicino per parlare con le mie amiche mentre lui parla con alcuni ragazzi della classe.
Guardo nella sua direzione e il suo gruppo sta ridendo e guardandomi mi rivolgono un sorriso insolito.
Stanno parlando di me e Axel e la cosa mi provoca un leggero fastidio.
“allora Helena perché sei entrata a mano con Axel?” chiede la Corradi incuriosita e distogliendomi dai miei pensieri.
“stiamo insieme” rispondo io imbarazzata e per mia fortuna suona la campanella che segna l’inizio delle lezioni così tutti si accomodano ai propri posti e anche Axel è costretto a lasciare il gruppetto di ragazzi con cui era.
La mattinata è passata in fretta e la coordinatrice ci ha cambiati di banco come era solito fare ogni mese così io e Axel ci siamo dovuti separare.
Suonata la campanella della ricreazione cerco di raggiungere Axel ma Alice mi precede così la lascio fare e raggiungo Annabel per salutarla.
Per farmi perdonare della mia assenza le racconto ogni cosa di me e Axel nei minimi dettagli e fisso con lei un appuntamento per sabato sera.
“ehi Helena perché sei scappata?” chiede Axel mentre rientro in classe verso la fine della ricreazione.
“avevi di meglio da fare”
“sei sicura di essere pronta per noi due?”
“e tu?”
Ed ecco che entra la professoressa di francese impedendoci di terminare il discorso ed è meglio così perché dubito sarebbe finita bene.  
 
Durante le ultime due ore ho avuto modo di pensare alla domanda di Axel.
-sei sicura di essere pronta per noi due?-
Certo che lo sono è solo che ho paura che saremo troppo appiccicati stando nella stessa classe e poi ciò che di Axel mi aveva attratta era il suo carattere apparentemente simile a quello di Mirko ma ora Axel era diverso .. era più dolce. Non che la cosa non mi piacesse però in certi momenti mi metteva in imbarazzo come ad esempio quando mi baciava sulla guancia davanti a tutti.
“Helena tesoro non mangi?” chiede mia madre distogliendomi dai miei pensieri.
Siamo tutti quanti a tavola per mangiare e io sto fissando il piatto.
“certo mamma, scusami”
“com’è andata a scuola?”
“bene”
“oggi devi studiare molto?”
“no solo qualche pagina di letteratura. Perché?”
“ti va di accompagnarmi a comprare qualcosa per il bambino? Sai, ormai manca poco”
“certo mamma, mi farebbe molto piacere”.
 
Mi ci voleva un pomeriggio da passare con la mia mamma: ci siamo divertite e io mi sono distratta.
Abbiamo comprato molti oggetti per decorare la camera oltre a pannolini e tre abiti neutri visto che ancora non si conosce il sesso del bambino.
Il telefono suona così mi affretto a rispondere. È Axel.
“Pronto”
“Ciao Helena .. vorrei sapere cosa ti è preso oggi a scuola”
“se ti piace Alice forse non è il caso di metterti con me”
“Alice non mi piace. L’ho respinta.”
“Axel vedi .. preferisco se in classe non stiamo tutto il tempo ad abbracciarci e baciarci”
“La penso come te Helena”
“e vorrei che ognuno di noi due abbia la propria vita a scuola .. è un momento per stare con i nostri amici”
“La penso come te anche su questo Helena.”
“Mi fa piacere. Ci vediamo domani a scuola Axel. E solo un’altra cosa. Non cambiare per me. Sii te stesso. Ti ho scelto per come sei. Buonanotte.”
“Buonanotte Helena.”
E così mi addormento.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Con Axel è stato risolto tutto e con lui ora sono molto felice.
Sebbene la scuola è appena riiniziata sono contenta che sia arrivato sabato così dopo molto tempo posso tornare a divertirmi con Annabel in un locale.
Ora siamo a casa sua pronte per uscire.
Visto che Andrea non si è più fatto vivo James ha accettato di lasciarci andare da sole.
E così andiamo a ballare.
Mirko non lo ho più visto dopo quel pranzo e in fondo meglio così. Suppongo che ora sia all’università per dare degli esami. Il suo vantaggio? È un genio! Ogni anno riesce a prendersi avanti con gli esami e dare quelli dell’anno dopo (ha scelto quell’università proprio perché a differenza di altre gli permetteva di fare ciò) così ora è avanti di quasi un anno.
“Helena il primo giro lo offro io! Cosa vuoi?” chiede Annabel entusiasta.
È una delle ragazze più belle e solari e molte volte penso di non essere degna di essere sua amica.
“uno shottino di vodka”.
“ecco a te tesoro. Lo buttiamo giù insieme al tre! Uno .. due .. e .. tre”
E così lo buttiamo giù tutto di colpo scoppiando in una risata per poi tuffarci in pista da ballo.
“chi è il dj questa sera?” chiedo incuriosita ad Annabel.
“non lo so, guarda, è quello lassù!”
“oh no! Ma quello è .. Andrea!”
“oh rilassati Helena! Tra tutta questa gente non ti noterà neanche! E comunque è bravo”
Si facile per lei dirlo, non sa tutta la storia! Ad ogni modo non importa, decido di lasciar perdere altrimenti se avrei chiamato James non si sarebbe più fidato a lasciarmi uscire da sola e Mirko uguale per non parlare del fatto che non lo vedevo e sentivo da molto tempo.
Ad influenzarmi in questa decisione è stato l’alcool che girava nel mio corpo perché la normale Helena sarebbe voluta fuggire da quel posto e forse avrebbe fatto bene.
Mi avvicino al bar per ordinare qualcos’altro ma una voce maschile mi parla alle spalle.
“posso offrirti da bere?”
Mi giro un po’ timorosa di trovarmi Andrea ma non è lui.
È un ragazzo che non conosco.
“certo, perché no”
“cosa prendi?”
“Jack Daniels”
“sei una ragazza dai gusti forti”
Me lo passa e lo butto giù tutto di colpo.
La testa ora inizia a girarmi e forse dovrei smettere.
Sto per ordinarne un altro ma la stessa voce di prima mi chiama.
“ehi ehi forse dovresti fare basta”
“come?” lui chi è per dirmi cosa fare? Ordino un altro shottino di vodka alla fragola e lo scolo.
“come ti chiami?”
“Helena”
“bene Helena, c’è qualcosa che ti turba?”
Mi scappa una risata isterica involontaria.
“qualcosa che mi turba? Puoi dirlo forte!”
“vuoi parlarne?”
“preferisco ballare”
“va bene, andiamo” dice porgendomi la mano.
Balliamo quasi tutta la sera finché io miei occhi non si posano su una coppia che si sta baciando seduta su una poltroncina vicino al bar.
Questo è troppo.
Lascio il ragazzo misterioso in mezzo alla pista da ballo e io vado a bermi un altro shottino ancora. Mi serve forza per dividere quella coppia. Alice è davvero una stronza! E Axel .. Axel me lo aveva giurato che non mi avrebbe seguita e che non mi avrebbe ferita!
“sai Alice, sapevo che una ragazza facile ma non pensavo saresti mai arrivata a tanto e tu Axel, ho sbagliato io a fidarmi di te! Avrei dovuto saperlo”
Alice si gira e sta  per rispondermi ma la mano del ragazzo dietro di lei le tappa la bocca.
Lo guardo e non è Axel. È Mirko.
“oh no! Questo è ancora peggio!” grido mentre me ne vado.
“Helena fermati!” grida Mirko ma io non mi fermo.
Credevo che fosse all’università e invece .. oh! Quello che ho visto è stato peggio di ogni altra cosa! Non m’importa se si accorge di Andrea o che James non c’è o del ragazzo che ho lasciato in mezzo alla pista da ballo .. non m’importa di nulla .. voglio solo andare a casa mia e piangere! Credevo che vederlo mentre si prendeva gioco di Alice mi sarebbe piaciuto ma invece no! Alice quelle labbra le aveva toccate e io no!
“Helena! Ora basta! Ho detto fermati!”
“Mirko lasciami in pace! Ero venuta per divertirmi lontano da te e invece mi devi sempre rovinare tutto!”
“aspetta, almeno dico a James di accompagnarti a casa .. dove lo hai lasciato?”
Lo ignoro ed esco dal locale in lacrime per poi sedermi su una panchina di un parco li vicino.
“neanche ora non vuoi parlarne?” il ragazzo misterioso è ora affianco a me.
“neanche ora”
“io credo che parlarne con qualcuno ti possa solo aiutare”
“bene .. da dove comincio? Il mio ex manesco è il dj di questa discoteca e se mi ha vista continuerà a perseguitarmi, una zoccola in classe mia continua a provarci col mio ragazzo,  ho appena fatto una figura di merda perché pensavo che si stesse limonando il mio ragazzo e invece si stava limonando un altro ragazzo che mi piace troppo ma tra me e lui non c’è e mai potrà esserci niente, così ha detto lui, e questa cosa mi fa stare ancora peggio perché sebbene io provo a dimenticarlo con tutte le forze non ci riesco.
Ti ringrazio ma ora devo tornare al locale, ho lasciato li la mia migliore amica”
E devo contattare James e dirgli di raggiungermi per il bene di entrambi.
“d’accordo, ti accompagno” dice il ragazzo con un tono dolce.
Arrivata al locale raggiungo Annabel che nota il mio stato d’animo ma non posso dirle niente, deve credere che sono così per aver visto Andrea.
“contatto James e gli dico di venire qua” le grido cercando di superare il volume della musica con la mia voce.
Esco un attimo dal locale e lo chiamo così a distanza di dieci minuti è la.
“vado a salutare Mirko così non gli viene nessun dubbio”
“va bene” rispondo io barcollando.
“hai bevuto?”
“solo un pochino”
“grandioso e ora cosa dico a Mirko?”
“vedrai, non se ne sarà neanche accorto”
James serio mi afferra per il polso e mi attira a lui.
“tu lo sottovaluti Molinari. Mirko ti conosce più di quanto non ti conosci tu” e se ne va.
Ha ragione. Ma tanto vale andare a bere un altro bicchiere di un cocktail questa volta.
Così mentre loro due stanno discutendo io rimango li a bere a due passi da loro.
Perché Mirko se la deve prendere con James se io ora sto bevendo sotto i suoi occhi e lui stesso non se ne accorge?!
Mi giro per guardare nella direzione del dj e gli occhi miei e di Andrea si incrociano.
Ora devo davvero andarmene.
“James è ora di andare”
“cosa? Perché?”
Mentre Mirko si guarda attorno gli indico Andrea così mi prende per la mano e usciamo di li.
“no questa è l’ultima volta che ti lascio da sola Helena! Hai esagerato! Prima bevi fino a questo punto e poi sei nello stesso luogo di Andrea e non mi chiami?”
Oh dai andiamo! Sono ubriaca non sono in vena di prediche!
Bevo quel che resta del cocktail e la testa inizia a girarmi fino a privarmi di ogni forza.
“Ma sei pazzo? L’hai tenuto nello stesso luogo di quel pazzo?”
Non vedo più niente ma riesco a sentire la voce Mirko che grida a James. Poi si ferma e sospira. Deve avermi vista in questo stato.
“ha bevuto anche sotto i tuoi occhi e tu non hai fatto niente perciò non dare tutta la colpa a me!”
 replica James.
“te ne dovevi occupare tu!”
“ah si? Fammi capire .. io devo occuparmi della tua ragazza mentre tu te ne vai in giro a divertirti e a scopare con chi ti pare?”
“non è la mia ragazza.”
“smettila di rifugiarti dietro questa scusa! Sai bene di cosa parlo! E sai che ti dico? Non la meriti!”
Ora è calato il silenzio. Forse credono che io sia svenuta del tutto per fare quei discorsi.
Una voce familiare sta gridando il mio nome da lontano e si avvicina sempre di più.
“tu! Tu sei il ragazzo di quella sera! Cosa ci fai con la mia ragazza tra le braccia? E perché lei è in questo stato? E tu! Stalle lontano!”
Axel. Sono sicura. È la voce di Axel.
“non per mancarti di rispetto ma levati dai piedi” risponde Mirko freddo.
“come scusa?”
“levati dai piedi!”
Sento Axel che sta per tirare un pugno a Mirko il quale lo ferma afferrandogli il polso e stringendolo facendo emettere ad Axel un gemito.
“forse non sai con chi stai parlando ma non ti azzardare più.” Dice Mirko con tono severo ma composto come sempre.
“in quanto a te James portala a casa e mettila a letto. Io penso a mia sorella. Che non si ripeta più o sei fuori.”
Quello di Mirko era un gruppo particolare. Me lo sono sempre immaginata come un insieme di cerchi concentrici dove Mirko è al centro, poi il cerchio a lui più vicino è costituito dagli amici a lui più fedeli e via così.
Tutti vogliono entrare in quel gruppo ma non tutti possono. È questione di fedeltà e chi non è fedele o si ribella a Mirko è fuori. La cosa bella? Le ragazze del gruppo sono trattate con i guanti e vengono protette ad ogni costo.


mi sto impegnando per pubblicare i capitoli il più infretta possibile ma voi recensite:) non vi chiedo la luna:) solo un piccolo favore che non vi costa nulla.:)


LA NOSTRA HELENA VESTITA PER IL LOCALE.


LA NOSTRA ANNABEL VESTITA PER IL LOCALE


MIRKO AL LOCALE

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


“ehi Helena svegliati”
“Annabel? Che cosa ci fai qui?” mi tiro su dal letto e mi accorgo di non essere nella mia stanza.
“ecco, ieri sera hai bevuto un po’ troppo così James e Mirko hanno pensato di portarti qui in modo da non farti vedere in queste condizioni da tua madre” dice Annabel con dolcezza.
“e tu dove hai dormito?”          
“In camera di Mirko e lui in salotto. Dai, vieni di la che ho preparato la colazione”
La testa mi girà ancora dalla sera oltre a farmi un male tremendo. Annabel mi aiuta ad alzarmi e mi accorgo di avere addosso un pigiama.
“Annabel .. chi me lo ha messo?”
“Sono stata io tranquilla. Ho fatto un po’ di fatica ma è una cosa che non avrei mai lasciato fare a Mirko sebbene ci abbia provato”
“oh non sai quanto te ne sono grata!” dico tirando un sospiro di sollievo.
Muovo i primi passi e vado a sbatter contro la porta.
Grandioso! Così si che comincia una bella giornata!
Arrivate in cucina ci sediamo e facciamo colazione.
“allora, chi era quel bel ragazzo con cui ballavi ieri sera?” chiede Annabel esaltata.
“ehi ragazza, frena il tuo entusiasmo! Io sto con Axel! Non so chi era ..”
In fondo è vero .. ci ho ballato e parlato ma non mi ha nemmeno detto il suo nome .. un po’ mi dispiace perché sembrava una brava persona .. mi sarebbe piaciuto averlo come amico .. un ragazzo qualunque ne avrebbe approfittato vedendomi in quelle condizioni invece lui no. Ma poco importa perché non lo rivedrò mai più.
“noi andiamo a pranzo in campagna da mia nonna, vuoi venire con noi Helena?”
“Mirko?”
“non c’è, va da un suo amico?”
“d’accordo, vengo!”
Così lascio un po’ libero James e io passo un po’ di tempo con Annabel.
 
Arrivate in campagna andiamo a fare un giro mentre aspettiamo di mangiare.
“ho proprio bisogno di camminare per tornare un po’ in qua” dico io cercando di iniziare un dirscorso.
“come va con Axel?”
“bene.. tu con Cristian?”
“devo essere sincera con te Helena .. mi piace un altro ragazzo!”
“ah.” 
“non so che fare.. non so come dirlo a Cristian e non so come dichiararmi”
“da quanto tempo vi conoscete?”
“beh ecco .. non è che ci conosciamo proprio .. lo vedo di sfuggita e ci salutiamo appena ma ultimamente mi è capitato di vederlo un po’ più spesso ..”
“e come vi siete conosciuti?”
“ecco beh .. è un amico di Mirko”
“ah capisco .. non credi sia meglio puntare gli occhi su qualcun altro oppure passarci sopra e continuare con Cristian? Infondo non vi conoscete neanche .. lo hai detto tu”
“ma Helena che dici?”
Lo so posso essere sembrata un po’ indiscreta ma conoscendo Mirko e i suoi amici dev’essere uno a cui gli interessa solo di quello come tutti gli altri e non voglio che Annabel ci stia male.
“scusa .. hai ragione .. cosa ti piace di lui?”
“beh molte volte quando sapevo che veniva da noi mi fiondavo ad aprirgli la porta e lo guardavo sbavando mentre entrava in camera di Mirko. Lui e Mirko sono amici da molto tempo e io ho iniziato a corrergli dietro solo quattro anni fa quando ho iniziato a crescere a guardare i ragazzi sotto un’altra luce”
“solo quattro anni fa????” chiedo divertita. È  tantissimo tempo!
“vuoi commentare o mi ascolti?” mi zittisce Annabel per poi continuare.
“quindi stavo dicendo .. mi limitavo a guardarlo da lontano, ad andargli ad aprire la porta e a entrare in camera di Mirko con qualche scusa stupida. Poi crescendo ho iniziato a lasciarlo perdere credendo che era una semplice cotta e mi sono messa con Cristian .. non lo vedevo più spesso come prima un po’ perché tra Cristian e danza ero quasi sempre fuori casa e un po’ perché loro due uscivano più spesso. Ora però, non so perché, lo sto vedendo più spesso e uno di questi giorni ci siamo fermati a parlare e io non mi sentivo affatto a mio agio! Lui lo ha capito e ha cercato invano di farmi stare tranquilla! Non so cosa mi piace di lui, so solo che mi piace. Non può essere una semplice cotta perché i miei sentimenti sarebbero scomparsi e invece non solo non se ne sono mai andati ma sono aumentati!”
Mi rivedo con Mirko … e se anche la mia non è una semplice cotta?
“non è che in questi quattro anni hai continuato a fantasticare su di lui e ciò che ti piace è solo l’idea di voi due insieme o l’idea di com’è lui caratterialmente?”
“può essere, ma voglio scoprirlo una volta per tutte. È inutile continuare a stare con Cristian e pensare cos’ assiduamente a un altro ragazzo”
Su questo ha ragione .. eppure .. io sto facendo lo stesso con Axel? No .. Mirko è stato chiaro. Tra me e lui non c’è e mai potrà esserci niente.
“posso sapere di chi si tratta?”
“ecco.. a tal proposito .. prometti di non arrabbiarti?”
Oh no! Non si tratterà mica di ..
“James” dico con un filo di voce.
“come lo sai?”
“ti conosco.”
“sei arrabbiata?”
“cosa? No! Solo .. stai attenta .. non voglio che ti ferisca”
Devo dire che sono un po’ sollevata perché James è un po’ e dico un po’ diverso dagli altri. L’altra sera mi aveva difesa.
“sei sicura? Io credevo che piacesse anche a te ..”
“Annabel, io sto con Axel”
“oh andiamo! Non prendiamoci in giro! I tuoi meravigliosi occhi azzurri non brillano di quella luce così magica tipica di quando ti piace qualcuno. Forse ti piace ma c’è qualcun altro. Non voglio sapere chi sia. Me lo dirai tu quando sarai pronta ma non mi imbrogli Helena. Ora torniamo che sarà pronto”.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Ed ecco che è arrivato anche il lunedì e ho paura ad affrontare Axel per quanto è successo sabato.
Ho chiesto a James di accompagnarmi a scuola. Ho paura di incontrare Andrea dopo sabato sera e inoltre James ora ha paura di lasciarmi da sola. Sa che Mirko si arrabbierebbe molto con lui.
Arrivata a scuola scendo dalla macchina insieme Annabel e lo ringrazio allontanandomi per lasciarli da soli un momento.
“che ci facevi in macchina con lui?”
Perfetto. È venuto il momento di affrontare Axel.
“mi ha accompagnata a scuola”
“e .. com’è andata sabato?”
Oh ci siamo. La fatidica domanda di cui avevo paura. Ho provato ad immaginarmi a risposta in mille modi di versi senza trovare quella giusta.
“bene”
“sei sicura?”
“si”
“quanto hai bevuto?”
“un po’ troppo forse”
“ah si? E come sei tornata a casa?”
“con James”
“ma sbaglio o avevi detto che non volevi ragazzi quella sera?”
“James è l’eccezione. Ed è solo venuto a prendermi.”
“e di Mirko che mi dici?”
“che dovresti portargli un po’ più di rispetto.” Mi limito a dire per poi allontanarmi soddisfatta della mia risposta.
 
Durante le prime due ore Axel non ha fatto altro che guardarmi male e io ricambiavo invece uno sguardo divertito.
Bussando alla porta ed entra la bidella con tre rose rosse.
Tutte le ragazze della classe le guardano speranzose tranne me. Se Axel me le avrebbe volute regalare me le avrebbe consegnate in un altro modo e inoltre alla vista di esse aveva sbuffato. Non so il motivo, forse non è un metodo di corteggiamento che non approva ..
“sono per la signorina Molinari”.
Il mio cuore si è fermato. La testa mi gira. Guardo Axel che ha uno sguardo molto duro.
Mi alzo per andare a prenderle e curiosa di sapere chi è l’emittente leggo il bigliettino.

 
-Mi dispiace per come mi sono comportato. Mi perdoni piccola?
A.-
 
Ora a tutti i sintomi precedenti sento sprofondare la terra sotto i miei piedi.
Andrea il maniaco è tornato ad importunarmi. Mirko non la prenderò bene ma di sicuro non posso nascoderglielo. Vuole solo proteggermi e sarei una stupida a non dirglielo.
Noto che le ragazze guardano me e Axel alternativamente.
“oh andiamo finitela! Non sono stato io! Vi sembro il tipo?” grida Axel scocciato.
Mi siedo al posto e le lacrime iniziano a rigarmi il volto. Una dietro l’altra.
 
Ecco che suona la campanella della ricreazione ma io non mi muovo. Non ne ho voglia. Preferisco rimanere sedua al mio posto da sola.
“di chi sono?” chiedi Axel severo.
Non ho il coraggio così gli passo il bigliettino.
“oh no! Ci risiamo! Allora non ha capito! Gliela faccio vedere io!”
“no. Lascia stare Axel. Ci sta pensando Mirko.”
“è di questo che tratta il vostro patto?”
“si. Ma non ne voglio parlare.”
“non mi piace il rapporto che avete.”
“ti sembra questo il momento per farmi una scenata di gelosia?”
“ti viene dietro. Ne sono sicuro al 90%.”
“e io allora cosa dovrei dire di Alice che è sempre appiccicata a te?”
“lei non m’interessa”
“neanche a me Mirko. È come se fosse mio fratello e come tale vuole proteggermi. Ecco perché tra me e lui non c’è e mai potrà esserci nulla. Siamo come fratello e sorella.”
E con quelle parole chiudo il discorso così da rimandarlo tra le braccia di Alice.

scusate per la brevità del capitolo ma in questi giorni non mi sento molto bene e di sicuro non sono in vena di scrivere. davvero perdonatemi.

 

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


Ecco che suona la campanella che segna la fine delle lezioni.
E se fuori dalla scuola trovo Andrea? Non mi devo preoccupare. Oggi mi viene a prendere James. Ma se non lo trovo subito? Sì, sarà fuori dal cancello come sempre. E le rose? Le butto, faccio finta che siano di Axel o gli dico la verità? Gli dico la verità. Tanto è James e non c’è bisogno di dirlo a Mirko.
Mentre scendo i gradini della scuola sento la voce di Axel che mi chiama.
“e se è qua fuori scuola?” chiede quasi timoroso.
“non ti preoccupare. Mi viene a prendere James.” Rispondo indisposta aumentando il passo per cercare di seminarlo ma non ci riesco.
A un certo punto però, poco prima di uscire dal cancello si ferma attirando la mia attenzione.
“che succede? Non sei più allenato abbastanza da starmi dietro?”
“chi hai detto che ti viene a prendere?”
“oh ancora? James!”
“però quello che ti sta aspettando non mi sembra James!”
Oh no! I nostri occhi si incrociano. Mirko. sembra infastidito.
Poi me ne rendo conto. Le rose. E ora che faccio?              
“Axel mi devi coprire!”
“ora ti ricordi che esisto?”
“fingi di avermele date tu queste”
“cosa cosa? Così lo fai ingelosire? No.”
“ma cosa dici?! Quando la finirai con queste cavolate? Non è per questo”
“no! Te lo scordi! Vuole solo proteggerti? Bene! O gli dici la verità o gliela dico io!”
“ma sei il mio ragazzo o no? Ci tieni a me o no?”
“Sì, ecco perché non ti copro!”
Sbuffo dal nervoso.
Arrivata da Mirko Axel mi saluta con un bacio che sembra non terminare più sotto lo sguardo furioso di Mirko (sono sicura che l’ha fatto solo per far vedere a Mirko con chi sto e per questo gliene sono grata. Chissà che Mirko capisca) e poi si allontana sussurrando qualcosa a Mirko.
-quelle non gliele ho date io-
L’espressione di Mirko si fa ancora più preoccupata anche se da un lato sembra sollevato.
Forse proprio perché non sono di Axel.
“dammele”
Non provo minimamente ad oppormi. Non servirebbe.
Gliele do. Prende il biglietto e lo legge. Si guarda intorno e lo vede. Entrambi lo vediamo.
Mi prende la mano e ignorando Andrea aspettiamo Annabel. Magari se ne andrà.
“Mirko! quando vuoi che ci rivediamo?” chiede Alice che appare improvvisamente dietro di noi.
“mai” taglia corto Mirko.
“ma come?”
“ho già avuto ciò che volevo ... basta così”
“ma .. io credevo che..”
 
 
 
“se decido di avere una storia seria non mi abbasso a una come te.
Se sapevo che conosci Helena tra di noi non ci sarebbe stato nulla e il mio cuore appartiene a un’altra ragazza. Solo con lei avrò una storia seria quando sarà il momento. Fi ad allora saranno tutte esperienze da una notte e basta. La tua notte la hai avuta. Ora sparisci.”
Chissà perché Mirko ce l’ha a morte con Alice la quale scappa trattenendosi dal piangere. Forse anche lei ha dei sentimenti e Mirko è stato un po’ troppo duro.
“perché l’hai trattata così? Che ti ha fatto?”
“a me? Nulla. Ha fatto abbastanza a te per renderti la vita impossibile e nemmeno se ne pente.”
“come lo sai?”
“sabato tra un drink e un altro raccontava delle varie vicende dove ti prendeva in giro ma senza dire il nome. Solo quando tu sei arrivata da noi mi ha sussurrato –eccola, è lei-”
Noto che Andrea si sta avvicinando così istintivamente stringo la mano di Mirko.
“tranquilla, ci sono io”.
Iniziamo a dirigerci verso la macchina. Fuori della scuola non è rimasto più nessuno e di Annabel non c’è traccia. Sarà andata a fare un giro con suo moroso.
“Lasciala! Lei è mia!” grida Andrea dietro di noi.
“Come scusa?” chiede Mirko irritato.
“hai capito bene!”
“ti darò un informazione. Le persone non sono oggetti e non appartengono a nessuno. E ancora, se alzi le mani con un qualsiasi individuo sei punito ai sensi di legge. Ringrazia se non ti abbiamo ancora denunciato.”
“e tu chi sei?”
“stalle lontano o ti denuncio. Non ti darò altre opportunità”
“tu per lei non sei nulla!”
A quest’affermazione di Andrea Mirko si mette a ridere. Beh .. ha ragione ..
“quello sei tu!”
“a si? Per questo sta con un altro? O forse .. sta con entrambi? Oh in questo caso è una putt**na! Quattro ragazzi diversi .. ci da dentro!”
“andiamo Helena, con certe persone non vale la pensa di parlare.”
Insieme ci dirigiamo verso la macchina ma Andrea cogliendoci di sorpresa, o meglio cogliendomi di sorpresa perché Mirko ha davvero dei riflessi non da poco, mi afferra per il braccio facendomi male. Mirko in tutta risposta lo afferra a sua volta per un braccio stringendolo forte ma senza fare la minima fatica. Andrea se ne accorge e lascia la presa su di me.
Tutto questo è successo così velocemente che mi meraviglio di essere riuscita a vederne i dettagli.
Incredibile! Axel al posto di Mirko si sarebbe girato e gli avrebbe tirato un pugnò, invece Mirko si è mostrato composto e indifferente a quelle parole. L’arma migliore contro ogni individuo. E ha anche così ottenuto la mossa che voleva. Sapeva che Andrea avrebbe reagito con la violenza e così Mirko ha usato a sua volta la forza ma per autodifesa e sempre nel modo più composto possibile. Non si è sforzato o mosso con movimenti bruschi. Ha semplicemente allungato un braccio e stretto con la minima forza ma abbastanza da fare capire ad Andrea che con lui non si scherza e chi è il più forte.
Forse è per questo che Mirko è tanto rispettato. Si è appena guadagnato la mia stima.
Mi sbagliavo. Axel e Mirko non si assomigliano. Mirko è molto meglio. Ha vent’anni e li dimostra.
Eccoci finalmente sulla sua splendida Alfa 4c rossa.
Ho scoperto da Annabel che è davvero un regalo dei suoi genitori ma non ho capito di preciso per che occasione.
“Andrea ha parlato di quattro ragazzi. Chi è il quarto?”
“non sono affari tuoi.”
“chi è il quarto?”
Credo che si riferisse al ragazzo misterioso di sabato sera.
“non sono affari tuoi”
“andiamo Helena .. io, James, Axel e .. non dirmi che metti le corna ad Axel! Non ti facevo quel tipo di ragazza!”
“ma! Mirko! cosa dici! No! Credo che si riferisse a un ragazzo che ho conosciuto sabato sera .. ma non so neanche il suo nome .. ci ho parlato appena ..”
“meglio così. Ora ti riporto a casa e lì resti. Se hai bisogno di qualcosa o di uscire non chiamare James che gli ho dato la giornata libera per uscire con una ragazza. Chiama me!”
“d’accordo”.
 
Una volta a casa pranzo per poi andarmi a fare un bagno caldo. Chissà che fine ha fatto Annabel .. devo dire che sono un po’ preoccupata .. se l’ha presa come ostaggio Andrea? No impossibile .. lo avrebbe detto anziché accettare in un modo così umiliante la sua sconfitta. Forse guardo un po’ troppi film di spionaggio.
Uscita dalla vasca provo a contattarla ma parte la segreteria telefonica. Il numero è irraggiungibile.


cosa ne pensate di James? e di Mirko? secondo voi in cosa si assomigliano? e James invece come vi sembra? e Annabel che fine ha fatto?

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


È martedì mattina e Annabel ieri non sono più riuscita a contattarla.
Ora sono a scuola e molto preoccupata. Non vedo l’ora che arrivi la ricreazione per andare da Annabel e vedere se è ancora viva. Sta mattina non ho avuto l’occasione di vedere Mirko perché sono andata a scuola con Axel e così non ho avuto modo di avere sue notizie. Chissà se Mirko è preoccupato quanto me.
Ecco finalmente la tanto attesa campanella.
Non serve che mi alzo dal banco per andare da lei perché Annabel sta correndo da me con un sorriso smagliante stampato in faccia.
Incredibile. Io qui tutta preoccupa e lei tutta contenta.
“Helena non sai cosa mi è successo!”
“stai scherzando? Ero preoccupatissima! Quanto ti costava avvisarmi?”
“beh è stata una cosa improvvisa .. dai perdonami! Non vedo l’ora di raccontarti!”
“dai racconta”
In fin dei conti a cosa serve essere arrabbiati? Solo a portarsi dietro rancore che fa stare male. Annabel è qua viva e contenta come non l’ho mai vista.
“ecco ieri è venuto James a prendermi un’ora prima e mi ha portata a fare un giro in moto”
“come? E perché?”
“beh ecco l’altro giorno gli ho mandato un messaggio con scritto semplicemente –mi piaci.- . Lui non ha risposto e ci sono stata male ma evidentemente doveva solo chiarire le idee perché poi ieri si è presentato qui e proprio non me l’aspettavo. Mi ha portata in un posto stupendo e mi ha baciata e poi abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme”
Ok beh certo, sono contenta per lei e non sono affatto gelosa ma perché tra lei e James è tutto così semplice e me e Mirko è tutto così complicato? Non ci credo. Ho appena detto me e Mirko. Ho appena valutato quest’idea. L’idea di essere la ragazza di Mirko.
“state insieme?”
“no, non ancora”
“e di Mirko che mi dici?”
“non credo sia una buona idea dirglielo ora”
“perché?”
“insomma .. è uno dei suoi migliori amici .. pensa se a te piacesse Mirko .. sarebbe troppo strano averti per cognata .. insomma sei già la mia sorellina .. non credo che riuscirei ad accettarlo .. siete due persone diverse ma entrambe molto importanti per me e non vorrei per nulla al mondo che il nostro rapporto si rovini”
Che abbia capito? Per non dare nell’occhio faccio spallucce.
“non credo Mirko la veda così”
“non importa. Preferisco andare con calma. Le cose tra me e James non sono del tutto chiare per cui non voglio allarmare nessuno”
“e di Cristian che mi dici?”
“lo ho lasciato. Ora sta per suonare. Torno in classe.”
 
Le ultime due ore volano e all’uscita da scuola trovo sia James che Mirko.
“quale dei due è venuto a prendere te?” chiede Axel alle mie spalle.
La verità? Non ne ho idea.
Non gli rispondo e raggiungo Mirko e James.
“chi dei due mi porta a casa?”
“io” si fa avanti Mirko.
“come mai se c’è James? Gli concedi due giornate liberi di seguito? Sei troppo buono!”
“no. Semplicemente voglio pensarci io a te.”
Guardo James in cerca di qualche conforto e in tutta risposta mi fa l’occhiolino.
Forse è giunto il momento di mettere da parte le divergenze con Mirko e lasciarmi andare.
“d’accordo. Andiamo.” Gli dico facendogli strada.
Impossibile non riconoscere la sua bellissima macchina parcheggiata affianco a quella di Axel.
Salgo cercando di sfuggire ad Axel e fortunatamente ci riesco ma non toglie il fatto che ci ha visto. Proprio come Alice.
“che fai? Questa non è la strada per andare a casa mia.”
“lo so. Non ho detto che ti avrei portata a casa.”
Dopo cinque minuti parcheggia la macchina nello stesso posto dove mi aveva portato quel giorno che c’era stata tutta la litigata con Andrea.
Non mi ero resa conto di quanto fosse bello qua.
Tira fuori una coperta e la posiziona per terra poi accende un piccolo fuocherello e mi porge uno zaino dove c’è un po’ di cibo. Sebbene è Gennaio sarebbe un peccato mangiare in macchina e perdersi questo meraviglioso paesaggio.
Si trova nella strada per andare da sua nonna in campagna ed è abbastanza alto, difatti si ha una vista stupenda della città sottostante che è quella dove abitiamo noi.
“perché tutto questo Mirko?”
“mi piaci.”
“è troppo complicato.”
Si avvicina un po’ troppo per i miei gusti. Il suo viso è a due millimetri dal mio.
Mi guarda dritto negli occhi e con la mano mi accarezza la guancia.
Con un movimento veloce si pone sopra di me facendomi distendere.
Sto perdendo il controllo di me stessa e delle mie azioni.
Mi allarga le gambe ponendo le sue in mezzo.
“cosa provi ora?” chiede sussurrandomi all’orecchio.
Non riesco neanche a rispondere.
“quello che pensavo” continua a sussurrare Mirko al mio orecchio.
“non mi puoi resistere Helena. Proprio come io non posso resistere a te.”
Avvicina la bocca alla mia ma io mi volto.
“sto con Axel” mormoro.
“e io con Linzie”
“ma io non sono quel tipo di ragazza.”
“ssshhhh”.
La sua bocca si pone dolcemente sulla mia proprio come quando una farfalla si posa su un fiore.
Poi inizia una vera e propria danza tra le nostre labbra e le nostre lingue. La farfalla ora sta volando libera.
Ma? A cosa penso? Paragono il nostro bacio a una farfalla? Oh questo è troppo! Sto perdendo completamente il controllo. Anzi, lo ho già perso da un po’.
Voglio continuare questa stupenda danza. Non deve terminare. Sto sbagliano? Non mi interessa. Finalmente sto baciando quelle labbra tanto bramate.

che ne pensate?? ;) scusate se ci sono errori ma a quest'ora non ho voglia di ricontrollarlo :(

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Improvvisamente Mirko si stacca.
No, no, no perché? Perché si è fermato?
Forse Axel non si merita questo ma quando Mirko mi sta vicino non ho il controllo di me stessa.
Però è anche vero che lo desidero e non mi limito solo a ricambiare il bacio.
Sono immobile a guardarlo mentre si allontana da me per poi sedersi al mio fianco.
Se è così bravo a baciare non immagino neanche come sia sotto le lenzuola.
“Cosa c’è Helena?”
“Perché ti sei fermato?”
A questa mia domanda Mirko ride sia in maniera dolce sia come chi sa di essere bravo in quello che fa.
“Per evitare di spingermi oltre Helena. Non ho autocontrollo in questo. Non ce n’è mai stato bisogno di averne.”
“Che vuoi dire?”
Ora ride divertito.
“Mi piace la tua ingenuità” dice Mirko con dolcezza.
Poi mi accorgo di una lieve sporgenza nei suoi jeans.
Cavoli! Ma perché devo fare sempre queste figure?!
“Chi ha detto che bisogna fermarsi?” chiedo io maliziosa mettendomi sopra di lui.
Il suo viso e il suo corpo si irrigidiscono. Sta contraendo i muscoli. Non lo ho mai visto così. Per la prima volta non ha il controllo di se stesso.
“Oh no! Non così Helena”
“E perché no? Guarda .. distesi sul prato in mezzo al nulla in un freddo pomeriggio di gennaio.”
Ride.
“Helena, Helena .. pensi ancora alle favole”
“perché smettere se fanno sognare e rendono felici?”
“Perché non ti gusti più i piccoli momenti di felicità che ti offre la vita reale”
“Ma io sono felice lo stesso”
“Cosa c’è che ti rende triste al punto da farti scappare dalla vita reale per poi farti rifugiare nelle favole?”
“Non lo so. Ma non parliamo di queste cosa deprimenti. Ti prego, continuiamo da dov’eravamo rimasti”
“Non posso Helena. Non riesco più a fermarmi.”
“Non ce n’è bisogno”
“Voglio che ci andiamo piano. Non deve accadere così. Un passo alla volta.”
“Così tutte possono conoscere le due doti tra le lenzuola e io no?”
“Ehi .. guardami Helena .. sai che con coloro si trattava solo di quello. Con te no. Ecco perché quella è una cosa che voglio che arrivi per ultima. Voglio che passi molto tempo dall’ultimo rapporto che ho avuto. E inoltre è una cosa che fatta con il cuore è più bella. Ecco perché tu, a dispetto di loro, conoscerai le mie vere doti in quel momento intimo che sarà solo nostro. Avverrà quando sarai pronta, quando potremmo viverci la nostra storia con serenità così da non sentirci in colpa per aver compiuto quell’atto d’amore magico. Avverrà quando lo vorrai fare per una motivazione valida e non per una come quella che mi hai appena elencato. Tu hai paura di quel momento e vuoi toglierti il peso. Ma non risolvi nulla togliendotelo ora. Io sono qui e ti aspetterò.”
Incredibile come mi consce bene Mirko. Queste parole mi hanno toccata.
“hai ragione. Scusa.”
“dai, è ora di tornare a casa. Entrambi dobbiamo studiare. Andiamo.”
Saliamo in macchina e partiamo.
“Perché hai lasciato Annabel con James?”
“Oh andiamo Helena .. non sono stupido!”
“Ti da fastidio?”
“No. Perché dovrebbe?”
“Annabel non lo sopporterebbe. Me lo ha confidato oggi.”
“Annabel lo accetterà.”
“E se non lo farà?”
“Lo farà.”
Non so come possa esserne così sicuro ma lo spero. Non voglio perdere ne Annabel ne Mirko.
Eccoci sulla via di casa mia ma fuori dal cancello c’è una figura.
Andrea.
Mirko si avvicina con la macchina, abbassa il finestrino e gli porge un DVD.
Estrae dalle tasche dei sui jeans il suo telefono e gli mostra un video.
Non riesco a vederlo ma ne riconosco le voci.
Mirko ha filmato la scena di quando Andrea ha provato a picchiarmi.
Andrea in tutta risposta tira fuori dal giubbotto un mazzo di chiavi per rigare l’auto ma non fa in tempo perché Mirko parte di corsa.
“studi da me.”
 
Arrivati a casa sua mi siedo in cucina e inizio a studiare mentre lui fa lo stesso ma in camera sua.
Sono passate due ore e finalmente ho finito così penso di andare a spiare Mirko.
È da una vita che non vedo più camera sua.
C’è ancora la televisione dove io e Annabel giocavo di nascosto con l’x-box mentre Mirko era fuori casa e poi quando lo veniva a sapere si arrabbiava.
E poi il letto da una piazza e mezza è ancora al centro della stanza con Mirko disteso sopra che legge un libro (di scuola suppongo).
“se vuoi puoi entrare”
Beccata un’altra volta.
Facendomi coraggio entro e mi siedo su una sedia vicino alla scrivania.
Ho sempre visto la camera di Mirko come un luogo proibito.
“A che ora torna Annabel?”
“penso dopo cena” risponde chiudendo il libro.
Si avvicina a me e mette le mani sui poggioli della sedia avvicinando il suo viso al mio.
“No Mirko.”
“Perché?”
“Non possiamo”
“Perché?”
“Linzie”
“Non stiamo esattamente insieme. Facciamo solo quello”
“Ti sembra poco?”
“Senti Helena, oggi ho preso una decisione molto importante. Ho scelto te. Ora devo pensare a lasciarla. Finchè non la lascerò e fino a quando non lo avrò fatto tra me e lei non ci sarà neanche una carezza ho una stretta di mano. Te lo giuro”
“C’è anche Axel.”
“Ti piace?”
“Non lo so”
“Questa è una decisione che devi prendere tu.”
Non so il perché, non sono arrabbiata ma infastidita e voglio tornare a casa mia.
Forse è perché Mirko ha avuto tutte quelle relazione e la cosa mi provoca gelosia.
È sbagliato. Lo so.
“Ora vado” dico con un filo di voce.
“Ti accompagno”
“no. Devi studiare e inoltre voglio stare un po’ sola e fare due passi. Ciao.”
E scappo mentre lui tenta di rincorrermi.
 
Arrivata a casa Andrea è ancora davanti.
Ma non si stufa? Io si!
Non ho le forze per spaventarmi ma tiro fuori il telefono per filmare. Non si sa mai.
“Andrea sparisci”
Mi afferra il polso e non mi oppongo.
“Vuoi giocare? Giochiamo!”
Dice per poi estrarre il suo coltellino che avevo visto già una volta e mi taglia il polso sinistro.
Brucia.
 Mi tira una sberla fortissima e se ne va dicendo:
“Ma le regole le stabilisco io”
Priva di forze entro in casa e provo a fermare il sangue che continua a fuoriuscire ma non ci riesco.
Temo di dover fare i punti.
A casa non c’è nessuno così chiamo mia mamma e le racconto che aprendo il cassetto per prendere una posata non mi ero accorta che c’era un coltello di quelli grandi con la lama rivolta verso l’alto e mi sono tagliata.
Non avrei voluto agitarla ma non avevo altra scelta.
Ed ecco, questa sarà la versione ufficiale per chiunque se ne accorga.
 
Arrivate in  pronto soccorso il medico decide di farmi i punti.
Esco dall’ospedale quando è già tardi con un grande cerotto che protegge i miei undici punti.
Prendo il telefono e vedo quattro chiamate perse da parte di Mirko e due di Axel.
Ripongo il cellulare dentro la tasca del giubbotto e salgo in macchina.
Arrivata a casa salgo in macchina e dormo.
Mirko non deve assolutamente saperlo.
Il medico ha detto che devo tenere i punti per circa otto giorni. Sarà semplice .. in fondo sono rimasta senza vederlo per mesi ..
Se glielo dico si agita e si arrabbia.
Non ce n’è bisogno.
D’ora in poi sarò più attenta e responsabile.


recensite :))))))

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Questa mattina mi ha aiutata mamma a vestirmi perché l’effetto dell’anestesia è svanito e il polso mi fa male.
Arrivata a scola cerco di comportarmi il più normalmente possibile per non dare nell’occhio. Odio stare al centro dell’attenzione. Fortunatamente il polso con i punti è il sinistro così riesco a scrivere.
Finalmente le cinque ore sono finite così indosso il giubbotto scoprendo il cerotto, ma nessuno se ne accorge, e mi dirigo verso l’uscita dove trovo solamente James.
“ehi .. per chi sei qua?”
“per te. Andiamo.”
“ok”
“devi andare da qualche parte oggi?”
“no tranquillo .. sei libero di stare con Annabel”
“se non ti dispiace vorrei stare un po’ con te. Che ne dici di andare a bere una cioccolata calda più tardi?
“va bene”
In fin dei conti è da un po’ che io e James non usciamo più da soli.
“ok ti lascio a casa e passo a riprenderti alle quattro”
“perfetto”.
 
Suona il campanello.
Guardo l’orologio.
Sono le tre, non le quattro.
Non può essere James.
E se è Andrea?
C’è solo un modo per scoprirlo.
Apro la porta.
È Axel.
Tiro un sospiro di sollievo.
“ciao”
“ciao”
“come mai sei qui?”
“vorrei parlarti”
“vieni, entra”
“oggi a scuola ho notato che avevi un cerotto sul braccio”
Mi siedo sul divano e sospiro. Gli spiego la storia vera e propria.
“però per favore Axel, non dirlo a Mirko.. sono stata io stupida ad uscire da sola e non succederà mai più ma ti supplico. Non dirlo a Mirko. Lo prometto. Sarò più responsabile.”
“va bene. Posso farti compagnia? È da un po’ che non stiamo insieme”
“va bene. Ma alle quattro devo uscire con James.”
“va bene. Alle quattro meno un quarto me ne andrò”
E così ci distendiamo sul divano e abbracciati guardiamo la tv.
Mi mancava questo momento.
Axel inizia a baciarmi e ricambio ma poi allunga la sua mano verso il mio seno.
Il respiro inizia a intensificarsi. Non so cosa fare.
“no Axel aspetta”
“che c’è?”
“non voglio”
“ci sentiamo da un mese”
“non me la sento e tantomeno ora”
“perché?”
“tra poco devo andare via ..”
“manca ancora mezz’ora”
“non me la sento”
“non vuoi conoscere le mie doti?”
“sinceramente? No”
“e allora cosa vuoi da me?”
“non venire a letto con te. Almeno per il momento”
“sicura di voler stare con me?”
“hai ragione Axel. Ti credevo diverso. No. Non voglio stare con te.”
“va bene Helena. Bastava dirlo prima.”
E se ne va.
 
Ecco le quattro e James puntualissimo suona il campanello.
Arrivati al bar mi aiuta a togliermi il cappotto e ci sediamo.
“ho sentito che tra te e Mirko ci sono stati dei risvolti”
“si ma ho paura per Annabel”
“non preoccuparti. Sta vivendo la stessa situazione con me. Lo accetterà”
“mi ha detto che non riuscirebbe a sopportarlo”
“lo farà”
“oh andiamo James! Mirko ha detto la stessa cosa ma come fate ad esserne sicuri?”
“sei tu che ti fai troppi problemi”
“ho paura”
“vedrai, bisogna solo aspettare il momento giusto”
“va bene .. dai raccontami di te .. da quanto ti piaceva Annabel?”
“l’ho sempre trovata una bella ragazza ma essendo la sorella di Mirko non mi sono mai spinto oltre e poi stava con Cristian .. quando si è fatta avanti ho capito che tra noi sarebbe potuto nascere qualcosa e che finalmente è cresciuta ed è diventata una ragazza molto bella”
Annabel tra poco compirà diciotto anni.
“capisco”
“tu con Axel?”
“lo ho lasciato”
“Davvero? Mirko non mi ha detto nulla .. quando?”
“prima di venire qua è passato a trovarmi e abbiamo bisticciato così ..”
“siamo amici giusto?”
“si James .. perché?”
“avete mai ..??”
“James!”
“che c’è?”
“sei anche amico di Mirko! e ti conosco da troppo poco!”
Ridendo e scherzando ci siamo bevuti la nostra cioccolata calda.
Io al cioccolato bianco con le nocciole e lui fondente con il peperoncino.
Mi ha tirato il morale.
Mi allunga il cappotto e io a mia volta allungo il braccio per prenderlo scoprendo il cerotto e lui se ne accorge.
“cos’hai fatto al polso?”
Così gli racconto la storia che ho deciso di rendere ufficiale.
“ok e ora vorrei sentire la verità” dice James alla fine del mio racconto.
Gliela racconto. Non mi rimane scelta e inoltre è James.
“Sali in macchina”
“cosa?”
“questa volta ha superato il limite”
“e quindi?”
“mi dispiace Helena, sono costretta a dirlo a Mirko”
Annuisco. Lo so. Non potevo nascondere una cosa di questo tipo e poi James ha litigato più volte con Mirko a causa mia e della mia immaturità. Non voglio che il mio comportamento comprometta il loro rapporto.
Sale in macchina anche James e ci dirigiamo verso casa di Mirko.
James parcheggia la macchina proprio come fanno nei film d’azione e scende suonando insistentemente il campanello di Mirko.
Mirko apre la porta in tenuta casalinga e sembra molto preoccupato. Dalla macchina osservo tutta la scena e noto Linzie, la ragazza di Mirko dietro di lui. Entrambi sono un po’ spettinati ed esausti.
Oh no. Avranno sicuramente fatto altro! E io stupida che mi fidavo di Mirko! Ho anche lasciato Axel! No ma che sto dicendo? Axel lo avrei lasciato in ogni caso .. non siamo fatti l’uno per l’altra.
“cos’è successo? Dov’è?”
Lo sento gridare mentre si dirige verso James.
“sono qua” dico uscendo dall’auto in lacrime e sbattendo la portiera.
“cos’è successo?”
Gli allungo il polso e gli faccio vedere.
“quel bastardo!”
Dice mordendosi il polso dal nervoso.
Non lo ho mai visto così scomposto. Mai. Mai si è fatto guidare dalla rabbia.
Non lo riconosco e mi fa paura.
Avevo previsto una brutta reazione di Mirko ma non fino a questo punto.
Comprendo che i provvedimenti saranno drastici.
“James. Grazie per avermi avvertito. Porta a casa Linzie e avvisa gli altri del gruppo che il limite è stato superato.”
James e Linzie se ne vanno. Rimaniamo io e Mirko da soli. Ho davvero paura.
“si può sapere che ti salta in mente? Perché non mi hai chiamato ieri sera? Perché?! Perché non me l’hai detto prima? Perché?”
Rimango in silenzio e lo guardo. Si sta sfogando. Ne ha bisogno.
“da adesso in poi sai che i ragazzi del gruppo ti terranno d’occhio e non ti succederà nulla. Ma non cambià le cose. Non andrai più in giro da sola ugualmente e tantomeno starai a casa da sola. Devi uscire per prendere la posta? Devi essere accompagnata. Devi andare al supermercato a comprare il latte? Devi essere accompagnata. Ora il tuo punto di riferimento sarà sempre James ma anche un nuovo ragazzo che ti presenterò personalmente nei prossimi giorni e uno che già conosci. Tuo cugino Davide.”
“fa parte del tuo gruppo?”
“si e anche degli amici più stretti.”
“non ti sembra di esagerare?”
“no. Tieni anche questo” e mi porge uno spray al peperoncino.
Proprio come quelli dei film. Non sapevo esistessero davvero.
“solo perché tua madre partorirà tra qualche settimana e non mi sembra il caso di allarmarla perché altrimenti sarei già andato dai carabinieri. Ora ti riporto a casa.”
Arrivati a casa non c’è ancora nessuno così Mirko rimane a farmi compagnia e una volta tranquillizzato mi spiega che io ho sempre fatto parte del gruppo proprio come Annabel ma non c’è mai stato bisogno di avere la propria guardia del corpo fino ad ora. Per quanto riguarda Annabel la dovrà scegliere James quando staranno ufficialmente insieme in quanto il suo ragazzo; mentre per quanto riguarda me l’ha scelta Mirko perché è il capogruppo, perché non sono entrata nella setta in quanto la ragazza di uno di loro ma ne ho semplicemente sempre fatto parte da quando il gruppo si è formato e soprattutto perché è quasi il mio ragazzo, ma questo è un motivo conosciuto solo da pochi.
Arrivata mia madre Mirko la saluta e se ne va.
“ma non è che tra di voi ci sia qualcosa tesoro?”
“Mamma!”
“insomma stai con Axel..”
“lo ho lasciato oggi” e neanche lo ho detto a Mirko e lui non mi ha detto perché era con Linzie. Come ho fatto a dimenticarmene?
“ah .. beh allora mi farebbe piacere se steste insieme tu e Mirko”
“ma è il fratello di Annabel”
“non vuol dire niente. Lo so che siete cresciuti insieme ma tra di voi non c’è un legame di sangue. Annabel vuole bene ad entrambi e pur di vedervi felici lo accetterà”
Anche mia madre sembra esserne convinta ma detto da lei suona molto più rassicurante. Forse perché mi ha dato una buona motivazione o forse perché è semplicemente la mia mamma.
“beh non c’è nulla che deve accettare”
“oh tesoro vi conosco entrambi e so che vi state frequentando. Non so da quanto ma so che è così. So che è da un po’ che andate avanti a tira e molla”
Beh non è del tutto vero quello che ha detto perché a me sembra sia accaduto tutto così in fretta.
“come va con il pancione?”
“manca poco e non so se sono pronta. Mi fa paura”
“mamma lo hai già fatto con me!”
“si diciassette anni fa tesoro! Ormai non ho più l’età!”
“mamma hai solo trentacinque anni!”
È vero mia madre mi ha avuta a solo diciotto anni ed è una cosa che mi ha sempre affascinata. Anche a me piacerebbe essere una ragazza madre ma non avrei mai il coraggio che ha avuto lei di portare a termine la gravidanza sotto le critiche di tutti e tanto meno di educare mio figlio quando sono la prima a dover ancora crescere. Per non parlare del fatto di dover riuscire a terminare la scuola e poi io vorrei fare l’università e laurearmi in psicologia. Certo se dovessi rimanere incinta forse il coraggio lo troverei .. di sicuro non abortirei e non lo darei in adozione quando la mia paura più grande è non poter avere figli!
La cosa più bella dell’avere un figlio così presto? Lo stretto rapporto che si creerà dovuto proprio alla poca differenza di età.
Credo che sia proprio tutto ciò che mamma ha dovuto passare per me e il fatto che mi abbia avuta così presto a legarci tanto.


scusate la lunga attesa:) spero di non deludervi con questo capitolo:)

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Capitolo 21
*** Capitolo 22 ***


Ecco arrivato il 12 febbraio, il giorno del compleanno di Annabel.
Per sua fortuna è capitato proprio di sabato così può fare la festa lo stesso giorno del suo compleanno.
Annabel oggi compie diciotto anni così ho deciso di farle una sorpresa.
Ieri sono andata in una fioreria e ho richiesto di portare nella nostra scuola un mazzo di fiori. I suoi preferiti. Insieme ci ho allegato una lettera dove ho scritto quanto le voglio bene e un discorso filosofico.
Durante la terza ora la bidella entrerà in classe e glieli darà.
Vorrei tanto assistere alla scena ma purtroppo non è possibile.
Ora la scuola è quasi finita e non vedo l’ora di sapere se la mia sorpresa le è piaciuta oppure no.
All’uscita da scuola vedo James ma non ci sono ne Mirko ne Davide.
“ehi, gli altri due?”
“ti portiamo a casa io e Annabel oggi”
“ok”
Eccola. La voce di Annabel che mi sta chiamando. Mi giro e la vedo correre verso di me con il mazzo di fiori in mano.
“sono tuoi quelli?” chiede James teso.
“si non hai nessun rivale tranquillo” gli sussurro io divertita.
“Helena grazie grazie grazie!”
Mi metto a ridere perché mi piace vederla così contenta.
“prego Annabel”
E così mi accompagnano a casa.
“senti Helena, se non glielo dico?”
Chiede Annabel tutto a un tratto.
So a cosa si riferisce.
A lei e James.
Mirko tempo fa mi aveva confidato che avrebbe accettato a cosa senza problemi purchè non gli si fosse tenuta nascosta. Sa che sta sera Annabel e James si sarebbero fatti avanti chiedendogli di ufficializzare la cosa. Se lo aspetta.
“no Annabel. Glielo devi dire. Non ci sono scuse.”
“hai ragione.. ma .. non voglio perderlo”
“non lo perderai. Se lui ti vuole veramente bene lo accetterà solo per vederti felice.”
“va bene .. ti passiamo a prendere verso le tre così poi prepariamo tutto”
“va bene. Grazie del passaggio, a dopo”
Dico per poi scendere dall’auto ed entrare in casa.
Annabel ha deciso di fare la festa nella seconda casa di sua nonna in campagna dove c’ero andata l’ultima volta settimane fa.
Aveva invitato la sua classe e la mia oltre ad altra gente della scuola e agli amici di Mirko.
Gli amici più stretti rimarranno a dormire la.
Mi sono già preparata e ora sono seduta sul divano ad aspettarli.
Suono il campanello e vado ad aprire ma trovo Mirko.
“Mirko?”
“si tesoro?”
“tesoro? Oh no non ci provare!”
“sto scherzando. Sali in macchina che andiamo”
“ma Annabel?”
“è già li con James”
“ah. Ok.”
Prendo le mie cose e salgo in macchina.
Una volta quasi arrivati a casa di sua nonna Mirko prende un’altra strada.
“che fai?” chiedo preoccupata.
Mirko accosta e mentre con una mano si sorregge sul sedile con l’altra mi accarezza il viso e i capelli per poi baciarmi. Oh è così bello! Mirko .. il bacio .. oh entrambi!
All’improvviso si stacca.
“Annabel ci aspetta” sussurro io.
“Annabel e James avranno le loro cose a cui pensare. Piuttosto dimmi, Annabel mi ha detto che ti ha autorizzata a portare il ragazzo che ti piace alla festa ma tu hai rifiutato. Devo essere geloso?
“sì, veramente sì”
“chi è?”
“non te lo dico”
“chi è?”
“non te lo dico”
“va bene. Proviamo così”
Si avvicina e inizia a baciarmi allo stesso modo di prima solo che questa volta scende anche sul collo e sulla spalla destra per poi fermarsi.
“chi è?”
“nessuno” sussurro con quel filo di voce che mi è rimasto.
“davvero? Perché a me sembrava di piacerti mentre ti baciavo”
“andiamo”
“no Helena, con me non funziona.”
“Annabel ci aspetta”
“vuoi farti del male da sola? Lo sai che quando sarai li potrai solo guardarmi da lontano e non potrai toccarmi o parlarmi?”
“si. Ma vale per entrambi la cosa”
“certo ma io ora vorrei stare un po’ qua con te mentre tu hai fretta di andare”
“hai ragione. Voglio andare. Sarà una pena sopportabile.”
“questo lo vedremo” sussurra sul mio orecchio per poi partire.
Due minuti dopo siamo arrivati. Scendo dalla macchina e iniziamo le preparazioni.
 
Ecco le otto e la festa è iniziata. In giardino c’è una grande tavolata dove disposti cibo e bevande tra cui alcolici. Le sedie sono sparse ovunque: alcune sono vuote, altre sono poste una sopra l’altra e in altre ci sono seduti gli invitati.
Molta gente deve ancora venire, tra cui Axel e Alice. Mi chiedo perché Annabel li abbia invitati.
All’interno c’è un grande tavolo sopra il quale ci sono tutti i regali di Annabel tranne il mio.
Insomma, è la mia migliore amica da una vita! Il mio regalo glielo darò quando saremo io e lei da sole.
“Helena”
“James”
“che fai qui da sola?”
Sono seduta ai piedi di un albero un po’ più distante dal resto della gente.
“penso”
“a cosa?”
“guardalo James. È così bello. Gli basta una banale camicia per renderlo un Dio sceso in terra. Guarda come gli risalta le spalle e guarda quei pantaloni come gli risaltano il fondoschiena.  Guardalo mentre parla con i suoi amici e mentre abbraccia sua sorella. In ogni gesto è perfetto. Perché ha scelto me quando potrebbe avere qualunque ragazza lui voglia?”
James ride.
“si vede che non ne parli con Annabel! Mirko ha scelto te perché tu hai qualcosa di speciale che lo ha colpito. Cosa sia però lo devi chiedere a lui.”
“cosa ti piace di Annabel?” chiedo per poi bermi un altro sorso del mio ennesimo long drink.
“è sempre solare e ottimista. È sempre pronta ad aiutare glia altri ed è sincera. E poi naturalmente è molto bella. Ma perché ti isoli in una serata di festa?”
“Mirko ..”
“continua a provocarti?”
“si .. prima in macchina ha detto che sarebbe stata una pena insopportabile per me .. e ha ragione. Ogni cosa che vuole la ottiene”
“è stato ferito in passato.. ha abbassato la guardia e ha ricevuto sempre e solo pugnalate alle spalle. Vuole farti vedere chi comanda”
“ma in una coppia il rapporto dovrebbe essere una cosa alla pari”
“hai ragione ma ogni cosa che fa la fa per te”
“torturarmi in questo modo sarebbe farlo per il mio bene?”
“cosa ti sta facendo?”
“mi guarda, mi sorride e poi si volta ignorandomi. Mi passa affianco, mi sfiora, ci guardiamo e con un ghigno divertito se ne va. Passa dietro di me e schiocca un piccolo bacio, ci guardiamo, mi sorride e con un ghigno se ne va”
“oh no vuole solo divertirsi. Non ti conviene sfidarlo”
“come scusa? Ora vedrà con chi ha a che fare!”
Dico alzandomi pronta alla carica. Ma barcollo e cado.
“Helena sei ubriaca, è meglio se ti siedi”
“no James. Vuole giocare? Giochiamo!”
Mi alzo di nuovo e mi dirigo verso gli invitati ma sbatto contro qualcuno e cado.
“s-scusa” balbetto alzandomi.
“sei ubriaca”
Mi alzo e lo guardo.
“Axel ..”
“dai, vieni. Appoggiati a me. Ti accompagno dentro”
Questa è la serata di Annabel e non devo rovinargliela. Axel e James hanno ragione. Devo sedermi. Mi aggrappo a lui e insieme entriamo.
“quanto hai bevuto?”
“un po’, solo un po’” dico ridendo.
Poi guardo fuori e vedo Alice che ci sta provando con Mirko.
Quanto la odio.
“senti Helena, forse è meglio se ti distendi”
“hai ragione. Accompagnami in camera”
Axel mi prende in braccio e mi porta di sopra.
“so che forse questo non è il momento migliore per parlare ma mi dispiace, non avrei dovuto obbligarti ad andare oltre quel giorno”
“già”
“mi puoi perdonare?”
“cosa? No .. cioè si Axel ma ..” non faccio in tempo a finire la frase che le sue labbra sono sulle mie.
Lo allontano immediatamente spingendolo con tutta la mia forza.
“non sono ubriaca fino a questo punto!” grido per poi accorgermi che Mirko era venuto di sopra.
“Lasciala e vattene” dice Mirko ad Axel con voce decisa e fredda.
“Perché ti devi sempre mettere in mezzo tu?” lo sfida Axel.
“Ho detto lasciala e vattene”
“no”
“va bene”
Mirko prende il telefono e manda un messaggio.
Un minuto dopo sotto lo stipite della porta appaiono tre ragazzi: James, Davide e il ragazzo misterioso.
Il ragazzo misterioso? Cosa diamine .. non lo so cosa ci faccia qui ma lo scoprirò.
“ragazzi, non capisce con le buone che deve stare lontano dalla mia ragazza e smettere di importunarla.”
“la tua ragazza? Sbaglio o tra voi due non c’era e mai potrà esserci niente? Non avevi detto così?” ribatte Axel.
“è un modo di dire. Lei non ti vuole e tu non lo accetti. Da basso se vuoi c’è Alice che continua a provarci con me. Quella te la cedo volentieri ma Helena non ti azzardare a toccarla. James, Davide e Lucas portatelo da basso.”
I tre lo portano da basso senza il bisogno di alzare le mani.
Mirko si avvicina a me e si siede sul letto.
“cosa ti manca Helena?”
“come?”
“hai tutto e ancora senti la necessità di bere.”
“non lo so”
“ehi, Helena, sono io”
“lo so”
“e allora dimmi cosa ti rende infelice. Sono qui per aiutarti.”
“la verità? Non lo so.”
“quanto hai bevuto?”
“quattro bicchieri”
“ok, riesco ancora a tirarti in qua.” Mi prende in braccio e mi porta in bagno.
Mi fa sedere per terra con la schiena appoggiata sul bordo della vasca e poi mi prende dolcemente la testa e me la inclina verso l’interno della vasca, poi afferra la doccia e mi bagna i capelli e il viso con l’acqua gelida.
Sussulto per il freddo.
“tranquilla Helena, è fredda ma è l’unico modo per farti tornare in qua. Non serve l’alcool per divertirsi.”
Quando ha finito mi rialzo e mi guardo allo specchio.
Tutto il trucco è sparito.
“sai, il trucco ti risalta gli occhi azzurri ma così sei bellissima lo stesso” dice Mirko con una voce dolce dietro di me.
Senza rispondere inizio a ritruccarmi e a pettinarmi i capelli bagnati.
Non vale la pena asciugarli così mi siedo sul letto e sospiro. Mirko si avvicina e mi bacia.
Ricambio e ne vorrei di più anche se ho paura. Mirko lo capisce e si ferma.
“no Helena. Non così, non con te mezza ubriaca e non senza che Annabel sappia di noi due. Questa non sei tu Helena e io non son un approfittatore.”
Abbasso lo sguardo imbarazzata.
“Helena, guardami” mi sussurra Mirko.
“ora andiamo da basso e ci divertiamo.”
“va bene Mirko”
Così scendiamo.
 
Arrivata la mezzanotte Annabel apre tutti i regali tranne il mio e poi tutti insieme mangiamo la torta.
La festa finisce verso le quattro del mattino circa.
Sono le quattro e mezza e mentre io, Annabel e altre due sue amiche ci prepariamo per andare a dormire, Mirko, James e altri ragazzi mettono a posto da basso.
“Annabel, è arrivato il momento”
“cosa?”
“hai capito. Vai giù e fallo. Tu e James. Insieme.”
“giusto .. vieni anche tu?”
“volentieri” rispondo mentre la afferro per la mano e arriviamo da basso.
“Mirko, vorrei parlarti” si fa avanti Annabel e tutti i ragazzi sospendono le pulizie per guardarla.
“dimmi sorellina” risponde Mirko distaccato.
Sembra timoroso della domanda.
Annabel deglutisce e James la raggiunge e le stringe l’altra mano.
“mi piace James e è da un po’ che ci stiamo frequentando. Vorrei chiederti se ti sta bene. Ci tengo a entrambi e ..”
Mirko non la lascia finire di parlare e pronuncia quelle parole.
“si. Per me va benissimo”
“cosa? Davvero?”
“si”
Annabel ci lascia le mani e corre ad abbracciarlo.
“grazie fratellone, grazie!”
Mentre io e Mirko ci sorridiamo.
 
Eccoci finalmente un’ora dopo tutti a letto. Le ragazze in una stanza e i ragazzi in un'altra.
Scendo dal letto ed esco in terrazza.
Annabel mi raggiunge.
“che succede Helena?”
“ti devo dare ancora il tuo regalo”
E gli porgo una busta.
La apre e tira fuori due biglietti.
“oh Helena, è il regalo più bello che potessi farmi! Grazie”
“Il lago dei cigni”. Teatro “Alla Scala” di Milano.
Ecco il mio regalo.





cosa ne pensate? su avanti, recensite :) siate originali! ci ho lavorato tutto il pomeriggio;)

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


Sono passate circa due settimane e non ho ancora detto a Mirko di Axel e ora ho paura perché so che si arrabbierà per averglielo tenuto nascosto.
Tra James, mio cugino e Mirko, Andrea non si è più fatto vedere.
Mi rimane ancora un ragazzo che deve proteggermi da conoscere ma Mirko dice che per il momento è sufficiente così.
Questa settimana c’è il compleanno di Annabel e da quello che mi ha anticipato sarà proprio il giorno del suo compleanno che ufficializzerà le cosa con James davanti a Mirko.
Per quanto riguarda Axel non ha fatto altro che ignorarmi e guardarmi male e da quello che so ha ripreso i rapporti con Alice che va però ancora dietro a Mirko.
Tra me e Mirko non è successo nulla di significante. Io sono stata presa dallo studio e lui pure quindi ci siamo visti poco e di sfuggita scambiandoci a malapena qualche parole e qualche bacio. è incredibile come non riesco a smettere di pensare a lui e di come perdo il controllo del mio corpo quando gli sto affianco.
La camera della bambina o del bambino è già pronta e non vedo l’ora che nasca anche se mia madre è terrorizzata.
Ad ogni modo è arrivato il momento di dare la notizia a Mirko. deve sapere che ho lasciato Axel. E io devo sapere perché Linzie era a casa sua.
Chiamo James ma è con Annabel, chiamo Davide, mio cugino, ma è al lavoro.
Prendo la bici e vado da Mirko.
Fortunatamente per strada non ho incontrato nessuno così suono il campanello.
Mirko con i capelli arruffati, una maglia bianca che fa risaltare la sua carnagione olivastra e un paio di pantaloni grigi di tuta che attirano la mia attenzione in un punto particolare è stupendo.
O santo cielo sto per svenire!
Mi piace quando i ragazzi carini indossano i pantaloni di tuta perché in quell’esatto punto tra le gambe fanno intravedere un lievissima sporgenza. Ma su di Mirko .. oh non lo posso paragonare agli altri ragazzi!  Lui sta molto meglio! Inizio a fare qualche fantasia erotica ma solo quando sento la voce di Mirko chiamarmi per la terza volta mi rendo conto di stare guardando quel punto da qualche minuto.
“Helena sveglia! Che ci fai qui?”
Arrossisco di colpo.
“dobbiamo parlare”
“va bene. Quando avrai smesso di fissarmi li sotto”
Arrossisco ancora di più.
“su entra. Ma come sei venuta qui?”
“in bici”
“come?”
“si lo so ma James era con Annabel e Davide era al lavoro .. e non posso più aspettare .. ti devo parlare”
“potevi chiamare me”
“preferivo coglierti di sorpresa .. mi piaci vestito così”
“sì beh lo ho notato”
“Mirko .. devo dirti una cosa da un po’ di giorni solo che inizialmente non ne ho avuto l’occasione e dopo .. prometti che non ti arrabbi perché non te l’ho detto prima”
“che ti ha fatto ancora quel bastardo?”
“no no .. ecco .. ho lasciato Axel”
“cosa???? In queste due settimane ti sono stato lontano perché non volevo compromettere la tua decisone e tu lo lasci e non me lo dici?”
“beh ecco ..”
“quando lo hai lasciato?”
“il pomeriggio che James mi ha portata qui per farti vedere il polso”
“Helena Helena .. cosa devo fare con te?” dice ridendo.
“questo significa che possiamo stare insieme senza problemi” continua Mirko.
“cosa ci faceva Linzie lo stesso pomeriggio qua? Avete ..?”
“oh no! Te l’ho già detto .. da quando ti ho baciata esisti sol tu. L’ho lasciata.”
“uhm .. ok. Però rimane sempre Annabel”
“si. Ma intanto possiamo stare insieme.”
Non ha del tutto torto.
“ora però tornerà Annabel. Cosa vuoi fare?”
“andare a casa.”
“bene. Ti accompagno”
“grazie Mriko”
 
Sono contenta. Finalmente mi sono tolta un peso. 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Un raggio di sole che penetra dalla finestra mi sveglia.
Apro gli occhi e guardo l’ora.
Le nove?! Sul serio?! È prestissimo considerata l’ora a cui sono andata a dormire il giorno precedente ma non riesco più a dormire così silenziosamente mi alzo e scendo da basso.
La porta del soggiorno è aperta così esco per vedere chi altro, come me, è stato talmente folle da alzarsi così presto.
Un ragazzo è seduto di schiena sull’erba a qualche metro più in la da me.
Starà ammirando il paesaggio.
Decido di non disturbarlo e di tornare dentro ma lui si accorge di me.
“Helena”
Mi chiama.
Guardo meglio e mi accorgo che è il ragazzo misterioso.
“Lucas, giusto?” rispondo avvicinandomi.
“giusto”
Mi siedo affianco a lui e noto che non stava ammirando il paesaggio ma stava disegnando.
“oh è solamente uno schizzo” dice imbarazzato vedendo che stavo guardando la sua bozza.
“ma è molto bello”
Sorride e copre il disegno.
“così il ragazzo di cui mi parlavi quella sera, quello che ti piaceva tanto, è Mirko”
“si però .. scusami .. non ero in me quella sera e se avessi saputo che sei uno dei suoi più cari amici non ti avrei detto tutte quelle cose”
“tranquilla non c’è problema .. e a dire il vero non esattamente uno della cerchia più stretta di Mirko.”
“e allora come mai oggi ha chiamato anche te?”
“sto per entrare nel gruppo dei più ristretti .. o almeno lo spero”
“capisco”
“in ogni caso tranquilla, non dirò nulla”
“oh non è questo ciò che mi preoccupa”
“e allora cos’è?”
“è complicato”
“sarei felice di capirlo”
“tu davvero non sai nulla di tutta la storia?”
“no, te l’ho detto, non faccio parte del gruppo ristretto”
“va bene .. Mirko è il fratello di Annabel, la mia migliore amica.”
“e per questo non potrà mai esserci nulla tra voi due”
“sì e no .. c’è già qualcosa tra noi due. Devo solo trovare il coraggio di dirlo ad Annabel e trovare il momento giusto”
“visto? Non era poi così complicato da spiegare”
Mi scappa una risata.
“oh ci sarebbe molto altro! Mi sono limitata all’essenziale!”
“se hai bisogno di parlare conta pure su di me”
“va bene, grazie”
Dico rialzandomi per entrare.
“oh Helena, sei una ragazza molto bella, Mirko è fortunato ad averti e capisco perché cerca di proteggerti in tutti i modi”.
Sorrido imbarazzata ed entro.
“Buongiorno Helena”
Trovo Alice seduta sul tavolo con una tazza di caffè caldo in mano.
“Alice ..”
“dici che sono una ragazza facile ma tu non sei da meno .. insomma, Andrea, Davide, Axel, James, Mirko e ora anche il ragazzo che c’è fuori ..”
“Alice se non sai le cose stai zitta, fai più bella figura”
“vorresti dirmi che non è vero?”
“non devo spiegazioni a te”
“ma dimmi una cosa .. tutti si sono accorti che tra te e Mirko c’è qualcosa ma Annabel ancora no .. come credi che la prenderà se glielo dirò?”
Rimango in silenzio per un po’.
Poi parlo.
“cosa vuoi in cambio?”
“stai lontana da Mirko. Lascialo a me.”
Brutta zoccola! Come osa?!
“Va bene.”
Rispondo e esco di nuovo ma per andare a camminare questa volta.
Povera Alice, è presa così male da arrivare a ricattare le persone pur di avere il ragazzo che lei vuole. Ma non mi importa perché tanto Mirko non la vorrà mai. Ma questo lei non lo capisce.
In ogni caso ho preso la decisione giusta. Annabel si è appena messa insieme a James ufficialmente e non voglio rovinarle tutto .. e tantomeno voglio che scopra i miei sentimenti per Mirko da una serpe come Alice o dirle la verità perché non ho altra scelta.
Starò lontana da Mirko per un po’, tanto sarà lui ad avvicinarsi a me.
Decido di rientrare dopo una ventina di minuti e trovo Davide a fissarmi con aria severa.
“Mirko si è alzato e non ti ha trovata. È andato a cercarti nel bosco preoccupato visto che Lucas ha detto di averti vista andare in quella direzione. Dove sei stata?”
“a fare due passi. Avevo bisogno di pensare.”
“avvisare era troppo faticoso?”
“scusami un attimo ma perché dovete sempre sapere dove sono? Perché non posso mai stare un secondo per conto mio? Basta. Mi sono stufata. Sai che ti dico? Non me ne frega più niente di fare parte di questo gruppo. Non me ne è mai fregato niente. E Mirko non è nessuno per dirmi ciò che posso e non posso fare. Stiamo insieme? No. Posso considerarlo al massimo come un fratello. Nient’altro”.
Finito di gridare mi guardo attorno e noto che mi guardano tutti, compreso Mirko alle mie spalle.
Ma come fa a essere sempre così composto? Si limita a stringere i pugni e guardarmi freddo negli occhi.
Sento una fitta allo stomaco. Il suo sguardo carico di dolore, quel dolore che solo io riesco a vedere, mi annienta completamente. Ma non ho scelta.
Distolgo lo sguardo da lui e salgo in camera per fare la borsa e tornare a casa accompagnata da James.





Mirko nell'ultima parte.



Lucas

Scusatemi infinitamente per avere aggiornato dopo così tanto tempo ma sono davvero presa male con la scuola! Non vi dico quante insufficienze ho! spero che mi perdoniate! 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Lunedi mattina. Quattordici febbraio. L’ennesimo San Valentino da sola.
Tutto per Alice. Oh ma che dico .. tutto per colpa mia che non ho il coraggio di dire tutto ad Annabel!
La mattinata a scuola è passata lentamente mentre cercavo di sfuggire alle avance di Axel ma alla fine si è arreso e mi ha detto che mi augura di essere felice con Mirko.
All’uscita di scuola trovo Davide e James con un mazzo di fiori per Annabel.
Cerco di evitarli e cambiare strada ma Davide mi raggiunge.
“che fai? Puoi evitare gli altri ma non me.”
“si invece”
“ne sei sicura? Posso vederti in qualunque occasione. Sono tuo cugino.”
Ha ragione.
“cosa vuoi?”
“che ti è successo ieri?”
“nulla. Voglio stare sola”
“bene, ora la verità”
“è questa”
“no. Non è questa. Stai evitando il mio sguardo.”
“fai a meno di crederci.”
Gli passo affianco colpendolo alla spalla allontanandomi ma lui mi afferra il polso e mi sbatte contro la ringhiera.
“Da piccoli eravamo inseparabili e ora ti guardo e nemmeno ti riconosco. Hai iniziato a uscire con tutti quelli popolari e ti sei scordato di me. Ora vieni qua e pretendi che io ti dica cosa mi succede. Beh, scordatelo!”
Dico seria guardandolo con disprezzo negli occhi.
La sua presa aumenta. Ma non è una stretta violenta come quella di Andrea. Davide sa che ho ragione. È una stretta tipica di chi soffre e cerca di trattenere la sua impulsività stringendo i pugni. Proprio come Mirko. Nemmeno si sarà resoconto che quello che sta stringendo è il mio polso.
“ehi ehi ragazzi, ora basta. Vi stanno guardando tutti” ci interrompe James.
Davide gira leggermente la testa senza lasciarmi.
“Vai a divertirti con la tua ragazza. A lei ci penso io”
“Davide, le stai facendo male!”
Davide abbassa la testa e istintivamente lascia il polso.
“scusami” sussurra.
“davvero James, vai con Annabel, Helena la porto a casa io”
“va bene. Ciao ragazzi”
E così James si allontana per poi prendere per mano Annabel.
“dai, saliamo in macchina. Ti porto a fare un giro.”
 
Dieci minuti dopo siamo seduti sulla panchina di un parco. Difronte a noi c’è un piccolo campo di basket.
“te lo ricordi questo posto?” chiede Davide a bassa voce.
“si. Come potrei dimenticarmelo?!”
“i nonni ci portavano qua una volta alla settimana a giocare e io e te ci sfidavamo a basket. Avevamo inventato un gioco tutto nostro.”
“è vero .. ogni volta che uno dei due faceva canestro iniziava a rincorrere l’altro finché non lo prendeva e gli faceva il solletico.”
Scoppiamo a ridere ripensando a quei momenti.
“già. Poi tiravamo fuori dalla macchina la coperta e il cestino da pic nic e ci distendevamo a mangiare merendine e bere succhi di frutta”
“E anche qua avevamo inventato un gioco”
“è vero, uno dei due faceva assaggiare all’altro, il quale aveva gli occhi chiusi, qualcosa da mangiare e lui doveva indovinare cos’era”
“si e per chi non indovinava c’era come pena il solletico”
Di nuovo scoppiamo a ridere.
“ricordo che ero negata a giocare a basket ma tu mi hai insegnato a non arrendermi e hai usato tutti i mezzi che avevi per insegnarmelo. È merito tuo se ora riesco ad ottenere quasi tutto ciò che voglio. Mi hai fatto capire che solo con la determinazione e l’impegno si possono ottenere le cose, specialmente quelle importanti. Mi hai insegnato la maggior parte delle cose che so.”
“e tu mi hai insegnato a tenere la testa sulle spalle, perché chi vince davvero è colui che riesce ad avere la padronanza di se stesso nel momento della vittoria; perché la vittoria non è tutto soprattutto se la sconfitta e la perdita che ne conseguono sono più grandi della vittoria stessa; perché è la sconfitta che ci rende più forti e ci insegna a non ricommettere lo stesso errore. Mi hai insegnato la lealtà e ad avere la padronanza di me stesso.”
“già, ricordo quella volta che hai vinto contro di me a basket e preso dall’euforia ti sei messo a correre e a un certo punto ti sei girato verso di me per rinfacciarmelo per l’ennesima volta e così sei andato a sbattere contro il palo che non avevi visto”
Ride per poi ribattere.
“parla quella che credeva che calcio e basket fossero la stessa cosa e per fare canestro calciava la palla con il piede chiedendosi perché non ci riusciva”
Ora sono io a ridere.
“è vero, ho iniziato ad uscire con le persone più popolari ma non mi sono dimenticato di te”
“mi machi Davide”
“anche tu.”
“perché mi hai portata qui?”
“è San Valentino, è troppo deprimente passarlo da soli! Ma ora dimmi, cos’è successo ieri?”
“ecco .. Alice mi ha minacciata .. ha detto che devo lasciare in pace Mirko o dirà tutto ad Annabel”
“oh Helena! Perché non ce l’hai detto? Mirko la farà tacere!”
“No Davide. Per favore. Non dire niente.”
“ma Helena ..”
“no.”
“puoi fidarti di me?”
“Davide ..”
“vuoi davvero perdere Mirko per lei? Lo hai ferito molto ieri.”
“lo so.”
“e allora fidati di me”
“per favore Davide”
“ma allora non ti ho proprio insegnato niente!”
“va bene, ok, mi fido di te.”
“ora andiamo a risolvere questa storia con Mirko”


recensite:)

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Un quarto d’ora dopo siamo sotto casa di Mirko.
Mi faccio coraggio, scendo dall’auto e suono il campanello.
Nessuno viene ad aprire.
Suono un'altra volta.
Ancora nessuno.
Scoraggiata torno in macchina.
“non apre nessuno”
“come? Mirko dovrebbe essere a casa ora”
“non so che dirti .. non c’è. Dai, riportami a casa”
“e ti arrendi così facilmente?”
“Avrà bisogno di stare per conto suo. Proprio come io ho bisogno di stare per conto mio. Quando lo rivedrò gli parlerò.”
“Domani parte per l’università”
Un pugno al cuore. Questo significa che per un mese non lo rivedrò.
Devo ammettere che un parte di me, quella che non riesce a stare senza di lui, quella impulsiva, vorrebbe cercarlo per tutta la città per poi corrergli incontro e dirgli la verità, ma l’altra parte di me, quella razionale, vorrebbe lasciargli lo spazio di cui necessità.
Molte volte l’impulsività si è impadronita di me e non risuccederà questa volta. Non lo permetterò.
Quando l’emotività mi conquista perdo del tutto la ragione e mi dimentico che le persone affianco a me sono persone reali, con dei sentimenti; penso solo a me stessa e al non voler soffrire, e non va bene.
Mirko ha bisogno dei suoi spazi e glieli lascerò. Se non si è fatto trovare a casa è perché probabilmente si aspettava una mia visita e quasi certamente avrà deciso di partire prima per l’università.
E se così fosse ne sarei felice perché saprei con certezza che non è insieme ad Alice.
“meglio così. Alice crederà che ho deciso di lasciarlo perdere definitivamente ma al contempo lei non lo troverà. Ora riportami a casa, e non ti azzardare a dire nulla di ciò che ti ho detto a Mirko. Sono cose nostre.” Rispondo fredda.
 
Una ventina di minuti più tardi sono immersa nella mia vasca da bagno idromassaggio a rilassarmi.
Era da molto che non prendevo un po’ di tempo per me.
I miei pensieri si indirizzano subito all’unica persona a cui potevano essere destinati.
Ripenso a me e Mirko qualche anno fa.
Mai e poi mai avrei creduto che tra me e lui potesse nascere qualcosa.
Insomma, è il fratello di Annabel e mi ha sempre trattata come se fossi anche io la sua sorellina più piccola da proteggere.
E mi piaceva la cosa. Mi faceva sentire al sicuro, protetta.
E ora? Ora innamorandoci l’uno dell’altra abbiamo rovinato tutto.
Ora lui sarà all’università a sta sera andrà a spassarsela in giro per discoteche proprio come faceva prima di stare con me.
Un altro pugno al cuore.
Liberà Helena, ricorda, libertà.
Essere gelosi non servirà a nulla. Lo allontanerai solo da te.
“Helena, c’è una chiamata al telefono per te!” grida mia madre dalla cucina.
“arrivo!”
Esco dalla vasca, prendo il mio asciugamano lilla e lo avvolgo attorno di me, poi faccio un nodo poco sopra del seno per evitare che cada.
Infilo le ciabatte ed esco.
Mamma mi passa la cornetta del telefono e rispondo.
Per un secondo ho sperato di trovare la voce di Mirko ma sapevo che sarebbe stato impossibile.
“pronto” dico timorosa.
“ehi Helena, non sai quante cose ti devo raccontare!! Vieni a cena da me questa sera? Ti prego, ti prego, ti prego!”
Annabel. Certo, chi alto poteva essere?! Ma ora come glielo dico che non ho voglia di incontrare Mirko?
Quella che fosse già partito per l’università era soltanto un ipotesi.
“ecco io veramente ..”
“non ti preoccupare, Mirko non c’è. È già partito”
Un’altra fitta al cuore. Oh, morirò di infarto questa sera! Per un istante ci speravo.
“d’accordo, tra quanto?”
“ora?”
Guardo l’orologio. Cavolo! Il tempo nella vasca da bagno è passato in fretta! Sono già le sei!
“va bene, mi vesto e arrivo”.
 
Busso alla porta e pochi istanti dopo mi apre Annabel saltandomi addosso.
“cos’è tutto questo entusiasmo? Che è successo?”
“dai vieni in camera mia, ti racconto tutto” esclama afferrandomi per il braccio e trascinandomi senza neanche lasciarmi salutare i suoi genitori seduti sul divano a guardare la tv.
“ecco, dopo che James mi è venuto a prendere a scuola mi ha portata alle terme e pensa un po’, ha prenotato una stanzetta con una vasca idromassaggio solo per noi, per avere un po’ più di privacy! Poi abbiamo iniziato a baciarci , ad accarezzarci e a toccarci e beh ecco, siamo finiti per fare l’amore in mezzo alle bollicine dell’idromassaggio! È stato stupendo!”
Rimango un attimo sorpresa per la notizia che proprio non mi aspettavo ma poi mi riprendo.
“sono contenta per te Annabel”
“no ma tu non capisci, era la mia prima volta ed è stata stupenda! Tutti dicono che la maggior parte delle volte è bruttissimo ma invece non lo è stato per me!”
“sì Annabel, capisco”
“dai, sputa il rospo. Cosa ti turba?”
“nulla”
“non è vero. Senti Helena, vorrei scusarmi per ciò che ti ho detto. Da quando sto con James ho cambiato idea.”
Rimango un po’ perplessa.
“scusarti di ciò che hai detto?”
“sì. Ti piace Mirko non è vero?”
Colpita e affondata.
Rimango in silenzio.
“te l’ho detto Helena, ti conosco da una vita. Non mi puoi nascondere nulla. Lo ho sempre saputo, solo non volevo ammetterlo perché ero gelosa del mio fratellone. È una cosa orribile, lo so. Però James mi ha fatto capire cosa significa amare e io non sono nessuno per ostacolarvi. Perciò mi dispiace se ho detto che non riuscirei mai ad accettarlo perché non è così. Non più almeno.”
Sorrido leggermente. Non so se esserne contenta visto che ormai Mirko era lontano da me e lo sarebbe stato per un po’.
“ti ringrazio Annabel”
“ora dimmi, che è successo tra voi due?”
“beh ecco, Alice mi ha minacciata. Ha detto che se io non stavo lontana da Mirko ti avrebbe detto tutto. E io non volevo che venissi a saperlo da lei e tantomeno da me perché costretta.”
Ora è lei a sorridere.
“capisco. E così hai avuto quella sfuriata”
“si ..”
“e che aspetti a contattarlo?”
“oggi sono passata ma non ha aperto la porta. Ma va bene così. Abbiamo entrambi bisogno di staccarci un po’. Forse non è ancora arrivato il momento di stare insieme.”
“ma cosa dici? Sei forse impazzita?”
“no. Insomma andiamo, sì, mi piacciono le cose complicate e odio la normalità e la banalità. Che faccio? Lo chiamo, risolviamo, e poi? Già, ci mettiamo insieme e vissero tutti felici e contenti. No. Assolutamente no.”
“e allora? Aspetti che torni e intanto continuate a frequentare altre persone? A farvi del vale a vicenda?”
“sai Annabel, sembrerà strano ma mi manca il Mirko strafottente, quello che mi lanciava battutine di superiorità ed era talmente sicuro di se che continuava a mettermi alla prova. Era il suo modo di corteggiarmi. Ma ora, ora qualcosa è cambiato.”
“erto che è cambiato qualcosa! Si è aperto a te! Non lo fa mai! Lo sai!”
“sai cos’altro so? Che ora è arrabbiato con me”
“sì, hai ragione. Devi averlo ferito molto per farlo partire prima per l’università senza salutare nessuno. Ma ora devi darti da fare per risolvere”
“e che faccio? Lo raggiungo all'università? Sono due ore e mezza di strada! Come ci vado?”
“sai cosa ti dico? Mi è venuta un’idea geniale!”

ok vi lascio con questa leggera curiosità:) secondo voi come andrà avanti la storia? e cosa ne pensate? recensite se volete il prossimo capitolo :)
 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Ciao :) dalle poche recensioni del capitolo precedente deduco che non vi sia piaciuto, così, ho deciso di scrivere in modo diverso questo capitolo, inserendo qualcosa che mai mi sarei aspettata di elaborare.
rullo di tamburi prego ... il POV di di Mirko :)
spero di avervi fatto una bella sorpresa :) mi aspetto più recensioni per questo capitolo e sono aperta ad ogni critica:) voglio migliorare :)
e mi addolora aver perso colei che ha recensito quasi tutti i miei capitoli! se puoi, torna:)



POV Mirko
 
Le parole di Helena quella sera sono state troppo forti.
Aveva ragione, mi sono intromesso nella sua vita come se nulla fosse e gliel’ho stravolta.
Non è giusto nei suoi confronti.
E poi .. no, questo non sono io!
Con lei mi sono sciolto quasi subito, mi sono mostrato.. e lei che ha fatto? Ciò che mai mi sarei aspettato facesse. Mi ha ferito. E, in un certo senso, si è anche presa gioco di me.
La credevo diversa ma forse mi sbagliavo.
Anzi, sicuramente mi sbagliavo.
E ora devo dimenticarla.
Ecco perché sono partito prima per l’università.
Ho bisogno di stare solo.
Lontano dalla mia famiglia, lontano dai miei amici, lontano dalla mia sorellina e .. lontano da lei.
Sono passate quasi due settimane, ma questo bisogno persiste tutt’ora, e quale modo migliore potrebbe esserci per sfogare la rabbia se non la cosa che mi riesce meglio al mondo? Quando faccio sesso con le ragazze mi dimentico di tutto. Mi dimentico di lei.
In passato, quando ero più piccolo, il mio modo di sfogarmi era fare box, e si, forse funzionava, ma mentre tiravo pugni a quel sacco inanimato tutti i miei problemi tornavano a galla, tutti, quelli del passato e quelli del presente, e così picchiavo ancora più forte il sacco finché non cadevo a terra esausto; poi sono cresciuto e ho conosciuto le donne, le quali sono una fonte di piacere indescrivibile: avvolto dalla passione non penso alle cose della mia vita che non vanno, penso invece a raggiungere l’apice.
Il mio apice, non quello delle ragazze sul mio letto.
Con Helena invece era diverso: sebbene io non abbia mai pensato di spingermi oltre, Dio solo sa quante notti l’ho sognata nuda sul mio letto e io che la portavo all’orgasmo.
Desideravo portarla all’apice.
Per lei, non per me.
Con queste sconosciute invece .. voglio vederle gridare, sì, ma per me.
Per la mia reputazione.
Portare all’orgasmo una ragazza è estremamente difficile ma io ci riesco con ognuna di loro.
Ecco perché sono il sogno di ogni ragazza.
Tranne il suo a quanto pare.
Ma non importa, Helena non mi merita.
Ecco di cosa dovrò convincermi d’ora in avanti.
 
“Mirko, tesoro, quanto ci metti a farti questa doccia?”
La voce di Amelie mi desta dai miei pensieri.
“Arrivo” grido uscendo dalla doccia e legandomi un asciugamano in vita.
La raggiungo in camera dove la trovo seduta sul mio letto avvolta dalle lenzuola che lasciano scoperti solo alcuni frammenti del corpo, tra cui un seno.
“oh mia dolce Amelie, non ne hai abbastanza? Beh meglio così. Sarò felice di accontentarti nuovamente mia piccola francesina”
E così mi fiondo su di lei.
 
Amelie è una ragazza mingherlina, dai capelli biondi e dalla carnagione chiara.
L’ho trovata ieri sera da sola mentre passeggiavo per il parco poco distante dal mio appartamento.
Mi sono avvicinato e abbiamo iniziato a parlare finché non ci siamo baciati.
Amelie ha una storia molto simile alla mia e il suo più grande desiderio è quello di dimenticarsi di colui che l’ha lasciata dopo un anno di fidanzamento.
E chi può biasimarla? Per fidanzarsi all’età di diciott’anni bisogna essere davvero innamorati.
Così l’ho portata nel mio salotto e tra un drink e l’altro siamo finiti a letto insieme.
All’inizio mi sono sentito in colpa per essermi servito di un essere così indifeso ma poi ho realizzato che lo voleva anche lei.
“è solo divertimento giusto? Per dimenticarci dei nostri problemi, no? Non c’è niente di male” mi aveva sussurrato ieri sera dopo due ore di estenuante sesso.
 
Proprio quando entrambi raggiungiamo l’apice una voce attira la mia attenzione.
Una voce poco chiara però.
“Mirko dove sei finito?”
Non capisco se è una voce femminile o maschile.
Non può essere il mio compagno di appartamento, è partito ieri per andare dalla sua famiglia.
“Mirko allora? Vuoi venire fuori?”
Oh no. Ora riconosco la voce.
In fretta indosso i boxer e un paio di jeans per poi uscire dirigendomi in cucina.
“Cosa ci fai tu qui?” sussurro con un tono molto arrabbiato mentre sento la mascella irrigidirsi involontariamente.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


POV Helena
 
“Ho bisogno di parlarti” sussurro intimorita.
Non lo so nemmeno io il motivo del perché sono così apprensiva.
Forse perché il ragazzo che più al mondo desidero è qua difronte a me in boxer e basta, forse perché è la prima volta che lo vedo in boxer e basta o forse, più probabilmente, perché in cuor mio so il motivo per il quale è mezzo nudo davanti a me.
“Helena, senti .. non credo questo sia il momento più adatto”
Eccolo. Il rifiuto che mi aspettavo ma davanti al quale mi ero imposta di non demordere.
“E invece si. Questo momento è perfetto.”
“Come sei venuta qua?”
“Davide, Annabel e James mi hanno accompagnata”
Lo vedo annuire pensieroso.
“Annabel?”
“Sì, hai capito bene. Annabel.”
“E ora dove sono?”
“Sono andati a mangiare una pizza per lasciarci il tempo di parare e .. chiarire”
Eccolo. Fa un giro su se stesso alzando le braccia al cielo e facendosi scappare un sorriso che potrei definire .. amaro. Sospira e mi guarda dritto negli occhi.
“Chiarire è? E cosa ti fa pensare che io voglia chiarire?”
È tornato il Mirko distaccato e stronzo di sempre. Ma chi può biasimarlo? Lo ho rifiutato in un modo così brutale dopo che lui mi ha dato tutto se stesso.
Silenziosa lo guardo.
“Helena .. credo sia davvero finita .. insomma .. se anche volessi chiarire credo che non lo vorresti più tu dopo ciò che ho fatto .. e va bene così. Io sono fatto così.”
“oh andiamo Mirko! -io sono fatto così- .. non ho mai sentito una frase più stupida di questa! Pirandello .. lo conosci? Era uno scrittore il quale diceva che l’uomo indossa una maschera diversa a seconda dei vari contesti in cui vive. Non c’è nulla di più vero. E questo, il tuo essere freddo, distaccato e stronzo non è altro che una maschera che indossi per paura di mostrarti agli altri! Sì, non riesci a fidarti delle persone e hai paura di soffrire! Lo capisco. Ma sono io Mirko!”
Ora ha distolto lo sguardo dal mio per guardare il pavimento. Sospira e incatena i suoi occhi così neri e profondi ai miei. Sono come un pozzo immenso dove, riflesso nell’acqua lugubre, si può vedere tutto il dolore che in questo momento sta provando.
“Sei tu è? E con questo cosa vorresti dire? Perché ti do un’informazione! Proprio perché sei tu, con il tuo comportamento, mi hai ferito più di chiunque altro!”
“Forse non mi conosci bene come dici perché altrimenti avresti guardato più a fondo capendo che un simile comportamento da parte mia non sarebbe mai avvenuto se non per ragioni superiori!”
“ah sì? Ad esempio?”
“Manda via la puttana dalla tua camera e ne parliamo”
Mi guarda impietrito, quasi stupito.
“che c’è?” chiedo con noncuranza.
“come lo sai?”
“oh andiamo Mirko! ti conosco! So come sfoghi il dolore!”
“mi .. mi dispiace”
“non devi fartene una colpa .. una ragazza in più o una in meno ormai non credo faccia la differenza .. e in più sono stata io a creare tutto questo disastro, perciò .. dai su, mandala via e parliamone”
Annuisce e lo vedo dirigersi nel reparto notte per poi tornare subito dopo da me con indosso un paio di pantaloni neri della tuta e una maglia bianca. Dio quanto è bello!
“Mi stupisci sempre di più Helena”
Sospira per poi sedersi sul poggiolo del divano nel quale nel frattempo mi sono seduta io.
Una ragazza molto carina dal biondo dorato fa il suo ingresso in sala intimidita.
Le sorrido dolcemente sapendo che dopotutto lei non ne può niente .. deve invece essere una ragazza che ha sofferto molto e sovrastata dai suoi sentimenti ha agito in questo modo poco dignitoso.
Lo spero almeno, perché una ragazza dal viso così dolce non può essere una delle troiette di Mirko.
Mi guarda spaesata e ricambia il sorriso.
“Amelie, lei è Helena, la mia ragazza; Helena, lei è Amelie”.
La ragazza mingherlina spalanca gli occhi e mi guarda sorpresa ma allo stesso tempo addolorata.
“Oh .. scusami tanto io ..”
“Non preoccuparti” taglio corto io.
“non lo sapevo. Insomma che Mirko avesse ..”
“Davvero, non preoccuparti. Non è colpa tua.”
“sei arrabbiata? Non vorrei aver rovinato ..”
“no. Tu piuttosto .. come stai?”
Sembra essere ancora più stupita di prima. Insomma .. sì ok è comprensibile. Mi sto preoccupando di come sta la ragazza con cui mio moroso mi ha tradita.
Ma il fatto è che credo davvero nella sua innocenza.
Credo davvero che non sapesse che Mirko ha la ragazza e che anzi, a giudicare dal suo sguardo so che si aspettava qualcosa di più da lui come l’inizio di una bella storia d’amore.
“b-bene” balbetta lei.
“ok senti, davvero non ce l’ho con te! So che può sembrare strano ma è complicato da spiegare .. perciò se posso esserti d’aiuto in qualche modo fammelo sapere”
Sembra essersi ripresa e annuisce.
“d’accordo grazie mille allora.”
Mirko nel frattempo si era alzato ed era andato verso la cucina, qualche passo più in là, per preparare una pasta ma senza smettere osservare la scena anche lui ammutolito.
Guardo l’orologio e mi rendo conto di non aver mangiato nulla in effetti.
“Ora Amelie puoi andare, devo parare con la mia ragazza” interviene Mirko con un colpo di tosse.
“certo, vado in camera a prendere le mie cose e me ne vado”.
Due minuti dopo Amelie è tornata per poi essere accompagnata alla porta da Mirko lanciandomi di nascosto un bigliettino.
Me lo infilo in tasca e sospiro.
Sono pronta per dirgli tutta la verità.
“Allora, che è successo?”
“Alice mi ha minacciata di dire tutto ad Annabel e io non volevo che lo venisse a sapere ne da lei ne da me perché costretta per cui ho pensato di stare al suo ricatto per guadagnare tempo”
“e in cosa consisteva?”
“era convinta che lasciandoti perdere lei avrebbe potuto averti per se”
Ecco Mirko che libera una risata al quanto divertita.
“quella zoccola! Le farò pentire di essere nata povera illusa!”
“e vedendo quanto stavo male Annabel ha detto di sapere di noi due da molto tempo e ha anche detto di aver capito che non è giusto mettersi in mezzo a una relazione ..”
Mirko sorride e mi abbraccia.
“te lo avevo detto” esclama infine soddisfatto.
 
Mentre Mirko è disteso sul divano a guardare la tv io mi alzo e vado in bagno dove apro il biglietto che Amelie mi ha lasciato qualche ora prima.
-non so come tu abbia fatto a capirmi con un semplice sguardo ma te ne sono grata. Non ho mai conosciuto una persona come te. Non ti conosco è vero, ma già ti ammiro.
Amelie-
E sotto c’è il suo numero di telefono.
Tiro fuori il mio cellulare e lo salvo in rubrica.
Non credo che sarei mai riuscita ad essere amica di una delle compagne di letto di Mirko ma Amelie mi ha .. catturata, ipnotizzata, stregata, ammaliata!
So solo che qualcosa di formidabile in quella ragazza anche se non so cosa.
Mi sarebbe piaciuto esserle amica ma non posso sopportare l’idea che lei conosca ciò che solo io dovrei conoscere di Mirko.
Sarebbe troppo imbarazzante condividere con lei certi pensieri a riguardo e diventerebbero forse una specie di gara .. non mi sentirei libera di parlarle di tutto e, a mio parere, in un amicizia non bisogna sentirsi vincolati.
-hai qualcosa di magico dentro di te, Amelie. Non lasciare che qualche ragazzo come Mirko ti sfrutti a suo piacimento. Meriti di più.
Helena-
Le rispondo e torno da Mirko ma guardando l’orologio mi rendo conto che è tardi ed è già ora di tornare a casa.
“quando tornerai?” chiedo malinconica a Mirko.
“presto tesoro mio, presto. Sto dando gli ultimi esami”
“va bene .. ciao e .. non fare cazzate”
“non temere. Ciao”
E così ci siamo salutati dopo essermi lasciata dare un leggero bacio sulla fronte da Mirko.




ciao a tutti :) finalmente sono riuscita a scrivere il nuovo capitolo :) cosa ne pensate? avanti, fatevi sentire:) 
che dite? MIrko ha fatto bene a perdonare Helena?
e come vi è sembrata la reazione di Helena? un pò particolare non credete? voi cos'avreste fatto? dite che sia troppo irreale?
e di Amelie cosa ne pensate? vi lascio una foto sotto e ditemi se ve la immaginavate così. anche se so di non averla descritta .. ma qualche idea in testa dovreste esservela fatta comunque .. io l'ho immaginata così fin dall'inizio :)
e della storia nel suo complesso? ormai siamo arrivati quasi alla fine :) 
cosa accadrà secondo voi ora che Helna e Mirko si sono chiariti e ora che Annabel ha accettato la loro storia?
vi ricordo che c'è un Andrea da far sparire (anche se non so come xD) e una sorella (almeno mi sembra sia una femmina .. non lo so ho una confusione tremenda in testa e vi chiedo di perdonarmi! vi spiego, prima di pubblicare un capitolo lo scrivo diverse volte in modi diversi e poi scelgo quello che mi piace di più .. per cui poi mi dimentico molte cose e non posso rileggere sempre tutta la storia .. quindi se faccio errori di questo tipo, vi prego, correggetemi!) da far nascere.
ok ora vi saluto :) ciaoooo :)
 






ve lo immaginate un'espressione di questo tipo nel momento in cui trova Helena difronte a lui? uno sguardo così duro e freddo?!



ed ecco invece Helena quando appare Mirko, conasapevole di ciò che l'avrebbe aspettata ma ugualmente addolorata

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Sono passate già due settimane dall’ultima volta che ho visto Mirko, ovvero quando sono andata a trovarlo.
D’allora ci siamo sentiti poche volte per telefono visto che lui era impegnato con gli esami e io con la scuola.
Annabel l’ho vista pochissimo forse perché io stessa non sono mai uscita di casa .. non perché volessi stare da sola a deprimermi per la mancanza di Mirko ma semplicemente perché ero davvero impegnata con la scuola!
Sento vibrare il telefono così noto che c’è un nuovo messaggio.
-ciao splendore! È da un po’ che non usciamo insieme .. ti va di fare un giro? Axel.-
-assolutamente. A che ora?-
-tra mezz’ora. Passo a prenderti io-
 
“eddai? Non posso provare a tirarti su il morale in nessun modo?”
“no ..”
“ma non puoi continuare a chiuderti in casa deprimendoti! Insomma voglio dire .. tra poco Mirko tornerà e poi se non sbaglio .. non dovrebbe nascere anche la tua sorellina?”
Mi blocco all’istante.
“oh mi Dio! Come ho fatto a dimenticarmene? Ho perso il conto dei mesi e dei giorni!”
Axel inizia a ridere di gusto.
“Perché ridi? Mi sento terribilmente in colpa!”
“Tranquilla, non è successo nulla .. è normale che tu te ne sia dimenticata con tutti i pensieri che hai per la testa!”
“no invece! Non è vero! sono un’egoista!”
Stiamo passeggiando per le strade del centro quando la mia attenzione ricade su un ragazzo seduto su una panchina con, ai suoi piedi, una valigia intento a fissarmi.
Andrea.
Smetto di camminare così Axel preoccupato chiede come sto.
“c’è .. Andrea ..”
Axel inizia a guardarsi intorno cercando di trovarlo ma non ci riesce perché nel frattempo Andrea si è alzato ed è proprio .. dietro di noi.
“posso parlarti? In privato ..” sussurra una voce alle mie spalle.
“certo. Axel, per favore, lasciaci soli per qualche istante”
Lo so, posso sembrare stupida ma il fatto è che non lo ho mai visto così .. distrutto.
Deve esserci qualcosa sotto e io voglio scoprirlo e considerando che vuole parlarmi in privato non sarà difficile .. me lo dirà sicuramente.
Come faccio ad essere sicura che non mi farà niente? Beh se avesse voluto picchiarmi lo avrebbe fatto senza problemi davanti a tutti e inoltre sono sicura che Axel mi terrà d’occhio da lontano.
“quindi? Che succede?” chiedo io una volta rimasti soli.
“mi dispiace .. ecco vedi .. ho fatto delle cose terribili e lo so.. in seguito a un incidente sono stato costretto ad andare da uno psichiatra perché beh, ironia della sorte, neanche lo psicologo bastava! Già .. sono stato considerato pazzo, più precisamente schizofrenico! Perché ammetto tutto ciò? Fa parte della mia cura. Sì insomma, ammettere la mia malattia e scusarmi per le mie azioni .. ora non temere, sto prendendo dei farmaci e mi sto trasferendo .. volevo solo salutarti prima di partire e .. scusami.. davvero”
E così, con quelle parole pronunciate con così tanto rammarico lo vedo allontanarsi mentre io rimango impietrita mentre mille pensieri diversi si fanno strada nella mia mente.
Incredibile ma vero.
Mi fa pena.
O peggio .. Mi dispiace per lui.
“Helena, su sveglia, che ti ha detto per ridurti così?”
Axel .. sì riesco a sentirlo, sì sono sveglia ma no, non riesco a muovermi.
Sono sconvolta.
“è .. schizofrenico” riesco solo a sussurrare prima di svenire.
Ricordo solo che delle braccia mi hanno afferrata prima che cadessi.
Probabilmente quelle di Axel.
 
“come ti è saltato in mente di lasciarla sola con quello?”
“non l’ho lasciata esattamente sola! Continuavo a tenerla d’occhio da lontano!”
Sono distesa in un letto probabilmente e sento due voci maschili discutere.
“cavolo! Uno schizofrenico! L’hai lasciata da sola con uno schizofrenico!”
“ok beh, punto uno non lo sapevo, punto due in fondo non è successo nulla”
Riesco a riconoscere le due voci. Sono Mirko e Axel.
Questo significa che il mio Mirko è tornato!
Apro gli occhi e mi accorgo di essere in camera mia.
“non è colpa sua” sussurro e entrambi si voltano verso di me.
“oh piccola, finalmente ti sei svegliata!”
Mi scappa una risata involontaria.
Piccola, mi ha chiamata piccola.
“già.. e tu sei tornato”
“sì”
Ci guardiamo per qualche secondo interminabile e con quei suoi occhi così neri e profondi puntai sui miei mi sento quasi male.
Lo stomaco mi si sta stringendo e le gambe stanno tremando.
“allora io vado” dice Axel sentendosi di troppo.
“va bene. Ma Axel, che non riaccada più se vuoi ancora uscire con la mia piccola”
Axel annuisce e se ne va.
“come stai?” chiede Mirko preoccupato.
“bene, solo che la notizia è stata talmente sconvolgente ..”
“capisco .. vieni da me a cena questa sera? Ci saranno anche Annabel e James .. i miei vogliono festeggiare il mio ritorno”
“va bene ma .. glielo diremo?”
“si .. ma magari non questa sera .. anche se credo lo abbiano già capito”
“va bene, ora vado a farmi una doccia”
In Mirko si fa strada un sorriso malizioso ma tremendamente attraente.
“vuoi un po’ di compagnia?”
“no grazie! Magari un'altra volta”
E così sparisco in bagno mentre Mirko non mi stacca gli occhi di dosso.


Ok beh .. ciao a tutti :) devo dire che sono rimasta profondamente delusa dal non aver ricevuto recensioni nel capitolo precedente.
Insomma, capisco che siate tutti impegnati ma non credo che recensire richieda molto tempo ..
va beh .. mi aspetto che recensiate questo capitolo anche per quello prima, magari cominciando a rispondere alle mie domande:) 




il nostro adorato Mirko:)



la nostra Helena



Axel

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Ora che le cose con Mirko sono a posto e che Andrea se n’è andato sono finalmente felice.
Seduta sul mio banco di scuola provo a stare attenta alla lezione del mio bizzarro prof di arte ma non ci riesco, sono troppo felice per concentrarmi.
“Angelo, tesoro, che ne dici di scendere dalle nuvole per venire nel nostro mondo?”
La voce ironica del prof coglie la mia attenzione.
Già, lui è il prof pazzo, quello spiritoso che dice un sacco di cavolate.
Ha un aspetto un po’ particolare: non troppo alto ne troppo basso, cicciottello e indossa sempre un completo elegante ma senza cravatta e con la giacchetta aperta.
Gira sempre con la sua agenda marrone sotto il braccio, la quale, gli ricorda tutte le cose che altrimenti lui, grazie alla sua età parecchio avanzata, non ricorderebbe.
È abbastanza anziano e si nota non tanto per le poche rughe che gli ricoprono il volto, ma piuttosto perché non riesce a fare discorsi concreti senza bloccarsi continuamente per poi dimenticare ciò che stava dicendo e a questo punto sbuffare mettendo una mano sugli occhi e trascinandola giù, verso la bocca, mormorando un “non ce la faccio più”.
Mi fa molta tenerezza perché mi ricorda mio nonno ed è infatti il professore coccolato da tutti.
Ha un viso tondo, delle labbra sottili e degli piccolissimi occhi neri dove si può leggere chiaramente la stanchezza che si porta appresso quotidianamente; i capelli, invece, sono pochi e pettinati con il riporto, segno che non vuole rassegnarsi alla vecchiaia, infatti, ripete spesso frasi come “ho solo due anni in più di voi”.
Ha una carattere molto particolare che potrei definire, talvolta, invadente.
Cerca sempre di ficcare il naso negli affari dei suoi alunni e molto spesso cerca di farli accoppiare ignorando le voci che gli dicono: “Ha già il ragazzo”.
Un’altra caratteristica? Da un soprannome quasi a tutti.
Io fortunatamente ancora non ne ho uno.
“scusi prof” sussurro sentendo gli occhi della classe puntati su di me.
“A cosa pensi? Sempre al moroso eh? Guarda che è la!”
Guardo il ragazzo che sta indicando e sbuffo.
“Basta prof, io e Axel ci siamo lasciati!”
“Tu o lui?”
Eccolo. Inizia a impicciarsi con il suo italiano poco corretto.
E poi siamo noi a dover usare i termini tecnici!
“Professore non mi sembra di essere mai venuto a chiederle come va con sua moglie e se ha un’amante”
Interviene Axel zittendolo.
Qualcuno bussa alla porta e poco dopo un ragazzo molto bello entra.
Le ragazze iniziano a lanciarsi delle occhiate e a guardarlo sognanti mentre i ragazzi sbuffano e io, invece, lo guardo sorridendo e fissando i miei occhi color ghiaccio nei suoi color pece.
Quando riesco finalmente a distogliere il mio sguardo dal suo,  lo guardo dalla testa ai piedi.
Indossa una t-shirt bianca che risalta i suoi pettorali così perfetti, le sue spalle larghe e la carnagione olivastra; sopra indossa un giubbotto in finta pelle nero.
Abbasso ancora lo sguardo e noto che indossa un paio di pantaloni di tuta neri con la scritta arancione “Errea” sul lato e ai piedi indossa un paio di Superga.
Il problema è che quelle scarpe le ho solo intraviste perché i miei occhi si sono soffermati in un altro punto.
Dio solo sa quanto adoro i pantaloni della tuta addosso a un ragazzo!
Mettono in evidenzia quella “montagnetta” presente appena sotto la pancia, proprio lì, tra le gambe, lasciandoti un certo desiderio di saltargli addosso soprattutto se il ragazzo è bello e figo come questo!
Mi rendo conto che sia il ragazzo di fronte a me che il prof si sono resi conto di cosa sto guardando, ma la cosa ancor più grave è che non riesco a togliere gli occhi da quello stramaledetto punto.
Perché? Semplice! È estremamente sexy! Specialmente perché quel ragazzo, che mi sta provocando in un modo così innocente mettendo a dura prova i miei ormoni, e lo sa bene, è Mirko.
Proprio così. Il MIO Mirko.
“Chi è venuto a trovarmi! Questo giovanotto, ragazze care, era un mio bravissimo allievo e il leggendario playboy dell’istituto! Allora, vedo che hai già fatto colpo qua dentro”
Esclama il prof divertito sollevando le risate di tutta la classe mentre io arrossisco violentemente.
Non si erano accorti solo il prof e Mirko di cosa stavo guardando, ma tutta la classe!
Mirko incrocia nuovamente i suoi occhi a miei e con un ghigno esclama:
“Che ci devo fare? Ho un certo fascino, è normale che nessuno riesca a resistermi .. Lei stesso prof non riusciva a darmi voti inferiori a otto”
“eh be si, certo! Allora, hai visto qualcuna che ti interessa?”
“Sarebbe inutile dirle che ho la ragazza non è vero?”
Il professore ride divertito ma lo ignora come il suo solito.
“Guarda, forse Alice fa al caso tuo”
“oh prof, io ho già avuto la mia dose. Ora lo lascio alle altre, alle seconde scelte” interviene Alice con quella voce da prendere a sberle.
“Ah si? È vero? La conosci?”
“sì è vero. Ma bisogna chiarire una cosa in proposito. La seconda scelta, se così si può chiamare, Alice, sei tu. E lo sai fin troppo bene.”
La classe scoppia a ridere mentre io mi limito a emanare un sorriso soddisfatto.
“quindi non ti piace?” continua a chiedere il prof cercando di nascondere una sorriso.
“Assolutamente no! Io preferisco quella ragazza dai capelli castani e dagli occhi azzurri che poco fa stava facendo pensieri poco casti sul mio corpo”
Stanno parlando di me giusto? E lo ha detto sul serio? No perché sto per alzarmi per prenderlo a pugni!
Il prof ride per poi impicciarsi per l’ennesima volta.
“per lei dovevi arrivare prima, ora è già impegnata”
Axel si alza e si avvicina a Mirko.
Si salutano amichevolmente battendosi prima la mano a pugno e poi la spalla.
Il saluto del gruppo di Mirko.
Ma da quando sono diventati così amici?
“io esco prof. Non sono in vena di sentirla sparare cavolate e non ho voglia di ricordarle che ci siamo lasciati. Inoltre questo flirt sta durando troppo per i miei gusti”
“ah allora vedi che non ti piace che qualcun altro la guardi!”
“credo sia naturale la cosa. Ma hanno molto più diritto di guardarla gli occhi di Mirko che se non i miei. Ora se non le dispiace ..” e così se ne va mentre sento rimbombare ancora nella mia testa la nota di malinconia presente in quelle parole.
Mi dispiace per Axel. Si vede che è ancora preso e queste cose non lo aiutano di sicuro.
“vuoi raggiungere il signorino Scott fuori Molinari?”
Mi chiede il prof notando il mio sguardo preoccupato.
“si” sussurro ed esco dalla classe incrociando lo sguardo di Mirko.
 
“come va?”
Gli chiedo ansiosa ma lui si limita ad alzare lo sguardo verso di me e a fissarmi.
“senti .. da quando tu e Mirko siete così amici?”
“Non siamo amici .. mi ha chiesto di tenerti sott’occhio mentre era all’università visto che ha capito che non rappresento più un pericolo .. ma se non torni dentro forse cambierà idea”
“Axel .. stai mandando in frantumi la tua reputazione di rubacuori”
“già.”
Non sapendo cosa dire mi alzo per tornare in classe.
“che ne dici di dare un bacino a Mirko così da renderlo contento Molinari?” chiedi il prof appena entrata in classe.
Questo, lo conosco molto bene, è il suo gioco preferito perché spera o di far accoppiare il ragazzo e la ragazza o di far imbarazzare la ragazza.
In tutta risposta mi avvicino a Mirko e mentre sto per dargli un bacio sulla guancia lui gira la testa così le nostre labbra si appoggiano lievemente le une sulle altre.
In tutta risposta gli tiro un pugno sui pettorali  ma probabilmente mi faccio più male io che lui mentre tra la classe si apre un boato e l’espressione del prof è alquanto sorpresa.
Cerco di allontanarmi ma Mirko mi afferra per il poso e mi attira a lui cingendomi la vita.
“ha visto che bella ragazza che mi sono trovato prof?”
Esclama infine mentre il prof però continua a non capirci nulla.
“glielo confermo io stesso che Axel ed Helena si sono lasciati perché la causa sono stato io. Nemmeno lei è riuscita a resistere al mio fascino”
E con questa esclamazione gli arriva uno schiaffo in pieno viso. Leggero naturalmente.
Il prof ora si sta divertendo un mondo. Si capisce dal sorriso malizioso che gli si è aperto in volto.
“Ti sei trovato proprio quella giusta. Con un bel caratterino! Buona fortuna! Non credo sia facile da domare!”
Mirko sogghigna.
“oh beh ma a me piacciono le sfide .. rendono il tutto più interessante”.
Ed ecco che la classe ride così io, arrabbiata per il pessimo scambio di battute, tento di tirargli un altro schiaffo ma lui, più veloce di me, mi afferra nuovamente il polso e continua a parlare con il prof.
“scusi ma devo portargliela via ora. Helena prepara le tue cose che andiamo”
Tento di ribattere ma vengo zittita e mentre preparo le mie cose vedo Mirko che parla con il professore. Probabilmente gli spiegherà il motivo di questa interruzione.
 
“e così cosa mi stavi guardando prima?” chiede Mirko divertito una volta rimasti soli fuori da scuola. Stiamo andando a prendere la macchina ma non vuole dirmi dove mi porta. Dice che è una sorpresa.
Arrossisco imbarazzata così lui mi sbatte contro un muretto senza lasciarmi la possibilità di muovermi.
“guarda che non c’è nulla di strano tesoro! È la natura! E poi .. sono io.. mi fa molto piacere la cosa .. basta che non guardi così ogni ragazzo che incontri”
Vorrei dirgli che no, non lo farei mai perché nessun ragazzo regge il suo confronto ma so che così aumenterei solo la sua autostima già fin troppo alta.
“senti .. non dovevamo andare in qualche posto?”
“già. Dai piccola, muoviamoci!”
Piccola? Suona così bene pronunciato da lui! Saliamo in macchina e partiamo.



ciao :) cosa ne pensate? a me piace molto questo capitolo :) è da un pò di tempo che aspetto di scriverlo :) 
vorrei chiedervi anche un'altra cosa .. vi ricordate se per caso ho inserito i cognomi di Mirko e Annabel? se sì me li potreste dire? grazie mille :) ora godetevi alcune foto:)





                    


 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Mentre siamo in macchina continuo a chiedermi dove mi vuole portare.
Mi guardo attorno in cerca di una possibile risposta ma sono strade che percorro ogni giorno per un motivo o per un altro perciò non riesco ad indovinare la destinazione.
“curiosa?” domanda d’un tratto lui.
“abbastanza”
Ride. È una di quelle risate spontanee e sinceramente divertite dalla situazione.
Mi giro per guardarlo e rimango incantata.
Il sole gli illumina il viso e lui continua a sorridere mentre è intento a guidare.
Vorrei tanto vedere i suoi occhi ma non posso perché indossa un paio di occhiali da sole che gli conferiscono un’aria ancora più misteriosa.
“lo so di essere bello ma se continui a guardarmi rischi di consumarmi”
Sbuffo leggermente divertita a quella penosa battuta.
Non cambierà mai, ma in fondo io non voglio che cambi .. è proprio questo uno degli aspetti di lui che più mi piacciono.
Guardo la strada e noto che siamo nel parcheggio dell’ospedale.
“perché mi porti qui?”
Mi guarda sorridendo ma non risponde.
“aspetta .. non dirmi che .. è nata?”
“manca poco .. dai entriamo!”
Finalmente potrò conoscere la mia sorellina!
Aspetto questo giorno da nove mesi! Non vedo l’ora di cambiarle il pannolino, darle il biberon, portarla fuori sul passeggino, darle da mangiare, insegnarle a parlare e a camminare, guardare i cartoni con lei, portarla al parco a giocare, accompagnarla scuola, aiutarla a studiare e insegnarle tutto sui ragazzi.
Afferro Mirko per la mano e inizio a correre trascinandolo con me mentre lui ride.
“dove stai andando? Bisogna andare di qua!”
Dice all’improvviso trascinandomi nel verso opposto.
Lo seguo impazientemente fino a quando non saliamo in ascensore.
Mirko si avvicina e inizia a lasciarmi una scia di baci che partono dalla spalla destra e salgono fino a terminare sull’angolo della bocca.
“hai mai fatto sesso in ascensore? Ho una voglia matta di strapparti tutti i vestiti di dosso”
“no. No, non lo ho mai fatto in ascensore”
“beh, c’è sempre una prima volta”
“devo ammettere che è una proposta molto allettante ma sono spiacente. Sono costretta a rifiutare”
“a cosa devo questo rifiuto?”
“beh ecco, vedi .. non solo c’è una persona che sono impaziente di conoscere ma non ho intenzione di concedermi a te così facilmente”
“come mai?”
“non sarò una delle tante Mirko.”
La conversazione si è fatta improvvisamente seria.
Mirko sembra infastidito dalle mie parole, come se io per prima non dessi alla nostra storia l’importanza dovuta, come se io per prima lo sottovalutassi e non credessi in lui.
Credo di averlo ferito. Sì insomma, di esserci andata giù pesante, di essere stata troppo diretta.
“Mirko scusa .. io non volevo ..”
“tranquilla, ho capito. Hai ragione.”
“senti .. come ci dobbiamo comportare ora davanti a tutta quella gente?”
“tu come vorresti comportarti?”
“vorrei dirlo ai nostri genitori della nostra storia ma con più calma .. solo che il pensiero di dover stare lì, in un momento di gioia e non poterla condividere con te abbracciandoti mi uccide”
“sai, credo che questa sia la confessione più lunga che esca da quelle labbra così invoglianti”
“dai scemo! Allora?”
“allora .. andiamo di la e io sarò il fratello di Annabel e tu non farai altro che comportarti con me come hai sempre fatto: limitandoti a guardarmi da lontano tenendo le tue fantasie erotiche solo per te”
“non lo ho sempre fatto!”
Ora Mirko è sinceramente divertito dal fatto che non ho negato completamente. Ma d’altronde neanche avrei potuto farlo! Insomma dai, era fin troppo chiaro il modo in cui lo guardavo sta mattina quando è entrato in classe.
“ no, hai ragione. Solo da quando hai smesso con la fase Barbie per iniziare quella dell’adolescenza! E ti ricordo che tu e Annabel siete state molto precoci in questo!”
Nel frattempo, passo dopo passo, siamo arrivati nella sala d’attesa dove trovo i miei nonni, sia quelli paterni che quelli materni, mio zio, il papà di Davide, Davide, la mamma di Annabel e i miei santoli con la loro bambina di dodici anni che appena mi vede mi corre incontro.
“ciao Desy”
“ciao Helena”
“allora, come stai?”
“bene”
“e a scuola come va?”
“bene! Ho quasi tutti ottimi! Lui è il tuo ragazzo? È molto bello!”
Dice indicando Mirko. Ha gli occhi illuminati e conoscendola ha appena scambiato Mirko per un principe azzurro.
“oh no, lui è il fratello della mia migliore amica. Di Annabel, te la ricordi?”
Annabel ha sempre fatto parte della mia vita e così conosce tutti i miei parenti e viceversa. Io e Annabel abbiamo sempre rappresentato un esempio da seguire per Desy perciò la mia era una domanda retorica della quale conoscevo benissimo la risposta e infatti Desy si è limitata ad annuire.
“peccato, sareste stati una bella coppia”
Le sorrido gentilmente e mentre torna da sua madre incateno i miei occhi a quelli di Mirko che sogghigna ancora divertito da quell’affermazione.
Raggiungo Davide e mi siedo affianco a lui appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
“manca poco”
“perché non mi sei venuto a prendere tu?”
“non ho la macchina e preferiva farlo Mirko”
Già. Mirko. Lo cerco nella stanza e lo trovo seduto su una sedia intento a leggere una rivista in una posa terribilmente sexy. Si accorge di me e così sfoggia uno dei suoi sorrisi più maliziosi mandando la mia testa in tilt. Dio quanto è bello!
Per cercare di attenuare quell’inutile torture mi rilasso nell’abbraccio di DAvide, proprio come quando eravamo piccoli e mi addormento.
 
“Tesoro, svegliati”
Apro gli occhi e vedo mio padre che mi sta accarezzando i capelli.
Mi guardo intorno interrogativa e mi rendo conto di essermi addormentata tra le braccia di Davide.
“dai, vieni con me .. hai due minuti per vederle, poi entrano glia altri a salutarle e dopo devono riposare”
Annuisco ancora stordita e lo seguo.
“ciao mamma”
“ciao tesoro”
“come stai?”
“un po’ stanca ma bene. Vieni a vederla.”
Mi avvicino senza farmelo ripetere due volte e dopo aver dato un bacio in fronte a mia madre prendo in braccio la mia sorellina e la ammiro. È bellissima.
Estraggo dallo zaino due pacchetti regali e li porgo a mia madre.
“questi sono da parte mia e di papà. Li portavo sempre con me in quest’ultimo periodo.”
Il regalo della mia sorellina è avvolto in una carta da regalo rosa con un fiocco viola, mentre quello di mia madre  è avvolto in una carta argento con il fiocco rosso.
Mamma scarta prima il suo. È una collanina in oro bianco che ha come ciondolo una bambina stilizzata.
È contenta. Glielo si può leggere in faccia. Si è emozionata al punto di ridere e piangere contemporaneamente.
Io e papà ci avviciniamo e la abbracciamo forte così lei prende il secondo e lo apre.
Per mia sorella lo ho scelto solamente io. È un braccialetto in oro bianco privo di ogni ciondolo perché glieli comprerò io con il passare del tempo. A ogni ricordo importante mio e suo corrisponderà un ciondolo.
Dopo averlo spiegato a mia madre la saluto ed esco dando la possibilità agli altri di salutarla velocemente.
 
“dai, ti accompagno a casa io”
La voce di Mirko appare alle mie spalle così annuisco e lo seguo.
Una volta a casa scendo dall’auto e lo invito ad entrare e lui di certo non rifiuta.
“vuoi qualcosa da bere?”
“si. Un amaro è perfetto grazie”
Lo guardo allibita spalancando gli occhi.
“ti sembriamo forse una famiglia di alcolizzati?”
“no certo che no. Ma .. chi non ha un amaro in casa?”
“noi!”
“va bene .. allora facciamo così: ora vado a casa e mi preparo mentre tu fai lo stesso, poi ti passo a prendere e andiamo a berci qualcosa fuori”
“e se avessi altri impegni?”
“li disdirai perché ti alletta troppo l’idea di passare una sabato sera con me”
“e va bene! A dopo!” affermo dopo aver sbuffato divertita e così Mirko esce di casa soddisfatto.

Mi faccio una doccia rilassante di circa mezz’ora, dopodiché salgo in camera e mi vesto.
Opto per un vestito in pizzo nero con un paio di decolté rosse con qualche borchia dorata disposta a partire dal tacco quattordici per continuare sulla parte bassa della scarpa e terminare sulla punta chiusa.
A queste abbino una pochette rossa e un paio di orecchini dorati.
Finisco di truccarmi e pettinarmi proprio quando il campanello suono così vado ad aprire.
“quanto sei bella” esclama Mirko mentre rimane a fissarmi a bocca aperta.
Credo proprio che questa sera il gioco lo condurrò io!
“grazie” esclamo per poi salire in macchina.
“dove andiamo?” 
“Diablo”
Conosco quel posto. È la discoteca che frequentano tutti i ragazzi della mia scuola.
“come mai? Credevo andassimo in un locale”
“già beh .. ci sei mai stata?”
“si qualche volta”
“c’è una parte che pochi conoscono. È un accesso esclusivo”
“al tuo gruppo?”
“sì, più o meno”.
Una volta arrivati scendo dalla sua alfa e insieme ci dirigiamo verso l’interno.
Vengo travolta da una musica assordante, da ragazzi già ubriachi e da un odore di alcool quasi nauseante.
Seguo Mirko che si ferma ogni due passi per salutare gente che io non ho idea di chi sia.
“ehi dolcezza, che ne dici di venire con me in bagno? Potremmo divertirci!”
Vengo spaventata da una voce alle mie spalle; mi giro per vedere da chi proviene e mi accorgo che è un ragazzo che non ho mai visto prima.
“sparisci”
“e dai!”
“nel caso in cui non te ne sei accorto sono già con qualcuno!”
“ah si davvero? E dov’è il tuo accompagnatore?”
Mi giro ma Mirko non c’è più.
Inizialmente mi arrabbio perché era talmente intento a salutare i suoi amici che non si è nemmeno reso conto di avermi persa, poi però dentro di me si fa spazio la paura.
Inizio a balbettare e così lui, accorgendosi della mia debolezza, mi afferra per un polso e mi trascina con lui fino a quando qualcuno non gli sferra un pugno in pieno viso.
“lei è la mia ragazza. Non ti azzardare più a sfiorarla!”
Gli occhi di quel ragazzo, alla vista di Mirko, sono l’impersonificazione del terrore.
È incredibile come riesca a farsi rispettare con una semplice occhiata.
Mirko mi prende per mano e mi trascina con lui verso una porta, dietro la quale si nascondono delle scale.
Saliamo e arriviamo in un terrazzo.
“grazie tante eh! Quello poteva stuprarmi e tu neanche te ne accorgevi!”
“ma cosa dici? Ti ho solo persa di vista un attimo! Dai smettila di arrabbiarti e goditi la vista”
Mi guardo attorno e noto che nel terrazzo ci sono pochissimi ragazzi, probabilmente del gruppo di Mirko, ed è arredato con qualche divano al cui fianco sono posti dei tavolini; ci sono delle casse che trasmettono la musica che c’è al piano si sotto anche se a volume più basso, probabilmente perché si propaga di più; ci sono anche delle lanterne colorate che emettono una luce lieve e romantica.
Mi avvicino al bordo del terrazzo e mi affaccio.
Si può vedere tutta la città illuminata ed è uno spettacolo stupendo.
Ci sediamo su un divano affianco a noi e guardiamo le stelle.
“vado a prendere qualcosa da bere. Tu cosa vuoi?” chiede Mirko all’improvviso.
“assenzio”
“va bene”
“Mirko? Se arriva qualche altro mal intenzionato?”
“tranquilla. Te l’ho detto, qui possono accedere solo i ragazzi del gruppo .. e in ogni caso anche da basso ci sono dei miei amici .. se non arrivavo io ci sarebbero stati loro .. deve solo spargersi la voce che stai con me e nessuno oserà più toccarti”
Annuisco e così Mirko si allontana per tornare dieci minuti dopo con due bicchieri in mano.
Prendo il mio bicchierino con l’assenzio e lo butto giù sotto lo sguardo severo di Mirko.
“perché lo hai fatto?”
“cosa?” domando da finta ingenua.
Lo so bene che prima di berlo dovevo dargli fuoco con l’accendino ma sta sera voglio bere al punto di diventare brilla.
Tra di noi si diffonde un silenzio per niente imbarazzante. Siamo entrambi immersi nei propri pensieri.
“con quanti ragazzi sei stata?” domanda Mirko con il tono di chi vuole conoscere di più.
“non lo so .. alcune sono storie senza valore ..”
“quanti sono stati quelli importanti?”
“te compreso?”
“si se lo sono”
“quattro”
“come si chiamano e perché sono così importanti?”
“Andrea, che non riuscirò mai a dimenticare per tutto ciò che mi ha fatto passare; Axel, perché mi ha aiutata ad uscire dalla storia con Andrea ed è grazie a lui se dopo tutto credo ancora in me stessa .. Axel mi ha amata davvero ed eravamo talmente legati che siamo rimasti molto amici; poi, beh .. tu, ma i motivi te li dirò un altro giorno .. magari quando mi sentirò più legata a te, e il quarto beh .. viene prima di tutti questi. Si chiama Marco e abbiamo avuto una storia un po’ complicata .. non so neanche se siamo mai stati davvero insieme .. so solo che è il primo di cui mi sono innamorata e di tanto in tanto ci penso ancora a lui .. non lo so perché ci sono ancora così legata ma mi manca”
“e .. come mai è finita?”
“sai, eravamo piccoli .. però non è stata per nostra volontà. Si è dovuto trasferire e abbiamo deciso che fosse meglio chiudere”
“vi sentite ancora?”
“no”
“come mai?”
“sarebbe troppo doloroso. È una promessa che ci siamo fatti quel giorno. Se lui fosse tornato per una visita ai suoi parenti non sarebbe dovuto venire in cerca di me e in oltre abbiamo deciso di non scriverci per evitare di soffrire inutilmente. Questa promessa svanirà il girono in qui tornerà definitivamente qua, se mai succederà. Credevamo che così avremmo potuto dimenticarci l’uno dell’altro.”
“ma non ha funzionato”
“già”
“è con lui che .. è stata la tua prima volta?”
“no. Ci siamo andati vicino ma no. Avevo troppa paura considerando che sarebbe partito”
“e allora con chi è stato?”
“perché ti interessa?”
“sei o no la mia ragazza? Voglio solo sapere con chi altro ti condivido, per modo di dire”
“e chi ti dice che verrò a letto con te?”
“Helena, faccio davvero sul serio con te. Non mi sarei mai messo con la migliore amica di mia sorella altrimenti. Ti ricordi quel giorno che ti ho portata in quel posticino in mezzo al verde isolato dal mondo? Tu avevi voglia di spingerti oltre e io ti ho detto che non volevo fare le cose di nascosto, che prima Annabel avrebbe dovuto sapere di noi due o non sarebbe stato un momento pienamente vissuto. Ora però sei tu a tirarti indietro e vorrei capirne il motivo. Per favore, dimmi con quanti sei stata e chi è stato il primo. E in fretta così che la tortura sia veloce anche se non insolodre”
“tortura?”
“sì. Credi mi piaccia l’idea che qualcun altro al di fuori di me abbia potuto condividere certi momenti con te?!”
“e io allora cosa dovrei dire?”
“non c’era amore. Lo sai bene. Le ho sempre trattate con freddezza appositamente. E poi è servito per guadagnarmi la reputazione e il rispetto che ho ora. Non sai cosa darebbero molte ragazze per essere al tuo posto. In un certo senso lo ho fatto per te. Lo so che può sembrare stupido e contorto. Tu per me sei sempre stata più che una sorella. Da quando hai iniziato a crescere ho capito che saresti diventata una bella ragazza e ho deciso di provarci con te solo quando sarebbe stato il momento giusto. Ovvero quando saremmo stati abbastanza grandi da provarci seriamente. Io ho sempre aspirato ad essere questo tipo di ragazzo e ora che ci sei tu so con certezza di avere il rispetto delle persone e so che le ragazze continueranno a sognarmi e non sai quanto adoro l’idea che possa avermi solo tu”
“ok beh .. devo ammettere che è questo di che te che mi è sempre piaciuto, però .. tutte quelle ragazze con cui sei andato e che hai fatto godere ..”
“si beh ma .. mi sono servite per fare esperienza e poi il meglio lo ho tenuto solo per te. Però ti prego, dimmi, con quanti sei stata?”
Tiro un sospiro di sollievo e mi faccio forza.
“ con .. nessuno”
Mirko è stato colto di sorpresa ma almeno so che è una notizia che lo conforta.
“ti aspetterò Helena. Hai tutto il tempo che ti serve”
Sorrido leggermente e pongo la domanda che tanto mi spaventa.
“tu invece? Con chi è stato la prima volta?”
“sai, molti ragazzi lo fanno da ubriachi .. io no. Peggio. È nato tutto come una scommessa. C’era questa ragazza .. era una drogata e sinceramente non so neanche se è ancora viva. Era solo una prova che mi ero posto. Se sarei riuscita a conquistarla avrei vinto una vespa. Si chiamava Jenna, era più grande di me. Non pensare male, non l’ho costretta a fare niente contro la sua volontà. Io avevo circa quindici anni e lei ne aveva diciassette. Ci siamo fumati un cannone e poi abbiamo scopato. Non mi sono mai innamorato di lei, e nemmeno siamo più andati a letto insieme però ci siamo visti ancora. Mi ero illuso di poterla salvare ma poi quando ho provato a farmi di eroina ho capito che sarebbe stato impossibile. Lei si faceva di eroina già da due anni e il mio corpo, già dopo il primo tentativo, stava iniziando a diventarne dipendente. Fu così che capii che tutto ciò che potevo darle era affetto ma che però io sarei rimasto segnato da quell’esperienza a vita, così me ne andai.”
Mi sarei aspettata tutto da Mirko. Tutto tranne che una storia così intensa.
“dai, andiamo a ballare” esclama Mirko alzandosi in piedi e porgendomi la mano.




Ciao a tutti :) lo so, è passato tanto tempo dall'ultimo capitolo pubblicato ma ho deciso che prima di continuare a pubblicare i capitoli voglio finire la storia sul mio computer. 
In questo capitolo è finalmente nata la sorellina di Helena ma non so ancora come chiamarla e ci sono delle confidenze molto intense tra Mirko ed Helena.
In questo capitolo ho cercato di scrivere al meglio ma so di non esserci riuscita, ecco perchè prima di pubblicare il resto dei capitoli vorrei finire la storia sul mio computer .. ora rileggendo i capitoli vechi vorrei apportare qualche modifica ma ormai è troppo tardi.
Una cosa che sono riuscita a fare però è rendere il capitolo più lungo :)
va beh, grazie a tutte le lettrici che ancora mi seguono (sempre se ne sono rimaste) :)










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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


 Sono passate due settimane da quando mia sorella Carole è arrivata a casa.

Il nome lo ha scelto mia madre perché significa “donna libera” e le piace l’idea che sua figlia sia uno spirito libero, di quelli che non si fanno problemi inutili, di quelli che non vogliono vincoli e allo stesso modo non li danno alle altre persone, di quelli che vivono ogni giornata al massimo, assaporando ogni più piccola cosa.

La prima settimana con Carole in questa casa è stata un inferno.

Pannolini che volavano ovunque, pianti ininterrotti, vestiti sparsi per casa ..

Insomma, io e Mirko, in queste due settimane, ci siamo visti solo a casa sua o passeggiando con un gelato in mano per le strade del centro; ora però, considerando che abbiamo ristabilito il nostro equilibrio, mia madre ha invitato a cena la famiglia di Annabel per festeggiare l’arrivo di Carole.

 

Dopo aver passato un intero pomeriggio ad aiutare mia madre in cucina, riesco a ritirarmi nella mia camera per prepararmi all’arrivo degli ospiti.

Questa sera io e Mirko informeremo le nostre famiglie della nostra relazione.

Non sono ancora convinta che sia una buona idea, insomma, una volta mia madre mi lasciava dormire da Annabel anche se i suoi genitori non c’erano mentre Mirko sì, e allo stesso modo chiedeva a Mirko di fami compagnia per la notte se per caso loro dovevano andare via, perché lo ha sempre visto come un fratello maggiore per me. Ora invece  potrebbe non lasciarmi più fare queste cose.

Tempo fa ho affrontato un discorso simile con i miei genitori e loro mi hanno spiegato che se mi impongono dei divieti con il mio ragazzo non dipendono dalla loro paura che io possa commettere atti impuri con lui perché tanto sanno che se quelle sono le mie intenzioni non potranno di sicuro essere loro a fermarmi, insomma, se voglio fare sesso lo faccio in ogni caso, ma dipendono piuttosto dalla loro paura che io bruci le tappe.

Sono convinti che se io faccio con mio moroso tutte le cose che normalmente si fanno con il proprio ragazzo a un’età più avanzata poi io, arrivata a quell’età, non avrò più cose nuove da affrontare e di cui godere e anzi, vivrò nella monotonia.

Beh, da un lato credo proprio che hanno ragione ma dall’altro credo che in un modo o nell’altro troverò una scappatoia per uscire dalla monotonia.

Mi dirigo verso il bagno e, una volta sotto la doccia, mi rilasso al getto dell’acqua calda sulla mia pelle.

Quando torno in camera avvolta nel mio asciugamano viola trovo un ragazzo di spalle seduto sul mio letto.

Inizialmente penso sia Mirko così mi avvicino e lo abbraccio lasciandogli una scia di baci sul collo ma quando parla mi rendo conto che non è lui.

 “neanche quando stavamo insieme mi riservavi questo trattamento”

“Axel .. cosa ci fai qui?”

“già, Axel, cosa ci fai qui?” chiede la voce di Mirko.

Mi giro per guardarlo e lo trovo sulla soglia della mia camera con le braccia incrociate.

“sono passato a salutare Helena considerando che era da un po’ che non la vedevo”

“e tu Mirko .. da quanto sei lì?” chiedo timorosamente deglutendo.

“abbastanza da vedere tutta la scena”

“credevo fossi tu”

“non so se essere sollevato dal fatto che quei baci dovrebbero essere rivolti a me o rattristito dal fatto che non mi riconosci”

“scusa”

“vado da tua madre che mi ha chiesto di darle una mano” e così Mirko esce dalla mia camera lasciandomi addosso una strana sensazione.

“sono un disastro” esclamo buttandomi sul letto a pancia in su.

Axel ride divertito ma non dice niente.

Si distende al mio fianco e mentre io appoggio la mia testa sul suo petto lui mi abbraccia.

“Axel, posso chiederti una cosa?”

“certo”

“mi hai mai amata veramente?”

“amare è una parola grossa. Sì, ero molto legato a te, e lo sono ancora, ma non credo fino a quel punto. È anche per questo che abbiamo rotto no?”

Annuisco silenziosamente

“come mai questa domanda?”

“ci tengo a te Axel. Non voglio perderti .. noi .. abbiamo un legame così bello .. volevo assicurarmi che non provassi nulla di più nei miei confronti”

“e se anche fosse?”

“non potrei abbracciarti come sto facendo ora”

“perché?”

“non sarei capace di infliggerti una tortura simile e non sarebbe giusto né nei tuoi confronti né in quelli di Mirko”

“giusto”

“allora, che succede?”

“non è esattamente un bel periodo e beh ecco .. ho bisogno della mia migliore amica”

Mi alzo di scatto e lo guardo intensamente negli occhi.

È vero, lo conosco da poco ma abbiamo legato subito e lo ho sempre visto con il sorriso in faccia perciò se ora c’è qualcosa che non va e viene da me in cerca di supporto deve essere qualcosa di grave.

“Axel, di cosa stai parlando?”

“meno ne sai meglio è .. avevo solo bisogno di vederti”

“Axel, per favore”

“sai, credevo di amarti veramente, così quando ci siamo lasciati ho avuto un periodo di depressione, come sai, e per uscirne mi sono fatto procurare delle pasticche da una persona e ora avanza un po’ di soldi da me”

“oh mio dio!”

“tranquilla! Non ne sono dipendente! Appena mi sono reso conto della cazzata che stavo facendo ho smesso”

“perché non lo paghi?”

“non ce li ho quei soldi Helena! E inoltre ha raddoppiato la somma e se non lo pago entro la prossima settimana la triplicherà”

Lo guardo senza parlare.

Non sono arrabbiata e neanche delusa .. solo sorpresa e spaventata.

“visto? Sapevo che non avrei dovuto parlartene!”

“no Axel! Hai fatto bene invece!”

Axel guarda verso la porta e così mi accorgo che Mirko è tornato.

“ora vado, ciao Helena e .. grazie”

Axel mi da un bacio sulla fronte e se ne va.

“pensi di metterti qualcosa addosso o vuoi fare una sfilata in asciugamano per tutto il quartiere?”

“ma che problemi hai?”
“sai com’è, non mi va che il tuo stupendo corpo, a me ancora inaccessibile, sia accessibile ad altri”

“esci di qua e mi vesto”

“ti vergogni di me?”

“si”

“perché?” chiede sorpreso.

“ne hai viste talmente tante che temo di non essere alla tua altezza”

“spero tu stia scherzando”

“no”

“sei incredibile” e con quella battutina superficiale esce ridendo mentre io sbuffo.

Lascio cadere l’asciugamano per terra e apro l’armadio in cerca di qualcosa di adatto da indossare.

Infilo un completino intimo di pizzo verde smeraldo e mentre sono alla ricerca di una maglia la porta della mia camera si apre per la centesima volta nel giro di mezz’ora.

“ah già, dimenticavo, indossa qualcosa di carino per annunciare la nostra relazione! Woooow! Ma .. non credi che sia troppo spinto?”

“esciiii! Subito!”

“oh e dai! Sei bellissima! Perché nasconderti?”

“perché a differenza delle troiette che frequenti tu, io ho una dignità”

“non ti capisco .. io ti faccio un complimento e tu ti arrabbi”

Esausta mi siedo per terra e dopo aver circondato le gambe con le braccia appoggio la testa alle ginocchia.

“dai scusa, non credevo te la prendessi tanto”

“non me la sono presa”

“ah .. beh, in questo caso .. hai proprio un bel culo!”

Mi alzo indignata e senza pensarci due volte gli tiro uno schiaffo sulla guancia sinistra.

“eccola qua l’Helena ribelle che tanto mi attrae!”

Mirko si avvicina e senza darmi il tempo di replicare mi bacia appassionatamente.

La sua lingua è dentro la mia bocca e la sta esplorando in ogni più piccolo dettaglio.

Le sue mani sono sui miei fianchi ma stanno scivolando sempre più giù fino a toccare il mio sedere.

Io mi aggrappo al suo collo mentre lui smette di baciarmi per leccarmi il collo provocandomi dei brividi di piacere in tutto il corpo.

Sento la mi intimità inumidirsi e andare a fuoco nell’esatto momento in cui Mirko mi afferra per il sedere con una presa ferrea per prendermi in braccio e buttarmi sul letto.

Lui mi allarga le gambe e si posiziona sopra di me  reggendosi con i gomiti per non pesarmi e inizia a baciarmi in bocca per poi scendere verso il collo e sempre più in basso fino al seno.

Mi guarda intensamente per qualche millesimo di secondo con uno sguardo che non gli ho mai visto prima.

I suoi occhi brillano di piacere al punto di farmi provare una stretta fortissima allo stomaco.

Si avventa sul mio seno scoprendolo dal reggiseno e baciandolo intensamente mentre preme con una mano sulle mie mutandine provocandomi un gemito che non passa inosservato a nessuno dei due, tanto che Mirko mi guarda con un sorriso soddisfatto che mi fa infuriare.

Toglie la sua mano dalle mie mutandine e si avvicina con il bacino premendo la sua erezione contro la mia intimità cogliendomi di sorpresa per poi alzarsi doppiamente divertito dalla mia espressione.

“eri arrivata a questo punto con quel Marco? Ed era bravo quanto me? Comunque credo sia meglio fermarci qua. Non credo che mentre vieni tu riesca a trattenere il tuo grido di piacere e la casa ora è n po’ troppo affollata. Ci scoprirebbero” esclama prima di uscire definitivamente dalla mia camera.

Mi alzo ancora scossa e prendo dall’armadio un paio di calze, una gonna nera a vita alta e una camicia rosa semitrasparente da rimboccare dentro la gonna attillata.

Una volta vestita infilo un paio di decolté nere e dopo essermi truccata e pettinata scendo da basso.

Si diverte a provocarmi? Beh allora lo farò pure io!

Tutti mi guardano a bocca aperta.

Non perché sono fuoriposto vestita così, anzi, anche Annabel, sua mamma e mia mamma hanno i tacchi, ma piuttosto perché io ho sempre preferito vestirmi in maniera comoda e non di certo come una donna in carriera estremamente sexy.

“così va bene?” sussurro all’orecchio di Mirko che deglutisce rumorosamente.

“perfetto”

Mi allontano da lui per salutare gli altri ospiti e noto con piacere che è venuto anche James, il quale è estremamente divertito dal’espressione di Mirko.

“ciao James, da quanto tempo!”

“ciao Helena, stai benissimo”

“beh, grazie”

 

“allora, sediamoci! Annabel ed Helena sedetevi pure vicine. Tu James siediti vicino ad Annabel e tu Mirko vai pure vicino al tuo amico” afferma mia madre richiamando l’attenzione di tutti i presenti.

“veramente io preferirei sedermi vicino ad Helena” interviene Mirko mentre gli invitati iniziano a guardarsi intorno interrogativi, così lui, in tuta risposta, mi afferra la mano.

“stiamo insieme” dice infine con quella voce che riesce a padronare così bene.

Se fossi stata io al suo posto, avrei detto quella frase balbettando e diventando tutta rossa.

Invece lui no.

Lui è perfettamente calmo, padrone di se stesso.

Le nostri madri si precipitano addosso entusiaste e dopo aver ricevuto qualche complimento ci sediamo a tavola.

Una volta seduti a tavola, quando Mirko mi chiede di passargli la bottiglia di acqua io la faccio appositamente cadere a terra così da dovermi alzare e chinare per prenderla costringendo Mirko a guardare quel fondoschiena che tanto lo eccita.

Mi alzo con un movimento sensuale e con aria innocente gliela porgo beandomi di quel meraviglioso sorriso eccitato che appare sul suo volto.

Volgo lo sguardo al resto dei presenti che stanno continuando a parlare ignari di ciò che è appena accaduto tranne James e Annabel che se la stanno ridendo sotto i baffi.

“attenta signorina, se continui a provocarmi in questo modo non riuscirò a tenere a bada i miei ormoni e ti stuprerò” sussurra Mirko al mio orecchio e io rido soddisfatta di essere riuscita nel mio intento.

 

Il resto del pomeriggio è passato serenamente, tra una chicchera e l’altra.

Finito di mangiare abbiamo scartato i regali di Carole e poi siamo andati tutti quanti a fare un passeggiata per poi mangiare un gelato.

Il grande passo è stato fatto.

Ora io e Mirko possiamo finalmente vivere la nostra storia spensieratamente ed io non potrò più nascondermi dietro la scusa che nessuno è a conoscenza del nostro rapporto.

Ho paura di andarci a letto, è vero.

Mirko ha aspettato fino ad adesso perché non voleva fare le cose di nascosto, ma ora che tutti lo sanno vorrà sicuramente farlo e io ho troppa paura perciò dovrò affrontarlo anche se la cosa mi spaventa ancora di più: ho paura che si stufi di me e che non sia disposto ad aspettarmi oltre avendomi già aspettato abbastanza ed essendo abituato a farlo molto spesso.

 

 

 

     

 

 Mirko geloso

 

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


 “allora, come vanno le cose tra te e Mirko?” chiede Annabel cambiando argomento.
Sono le quattro del pomeriggio e io e lei stiamo passeggiando per il centro.
Abbiamo deciso di vederci perché era da molto tempo che non uscivamo più insieme, così abbiamo deciso di abbandonare per un giorno Mirko e James e di prenderci del tempo per noi.
In fin dei conti la nostra vita non gira intorno a loro; all’inizio stare sempre insieme è comprensibile, è una novità della quale non ci si stufa mai, ma col passare del tempo però diventa pesante.
“bene”
“lo avete già fatto?”
“Annabel!”
“che c’è?”
“no, non lo abbiamo ancora fatto”
“e che aspetti?”
“ehi! Perché dai per scontato che sia colpa mia se io e lui non siamo ancora andati a letto insieme?”
“non sono stupida! Mirko è stato con così tante ragazze che non si fa problemi mentre tu non sei stata con nessuno perciò ..”
“possiamo cambiare argomento?”
“non se ne parla! Di cos’hai paura Helena?”
“oh guarda Annabel! Non è stupenda quella gonna?” dico indicando una gonna in vetrina nel tentativo di distrarla.
“Helena!”
“insomma, non lo so .. è stato con così tante ragazze che ho paura di non essere alla sua altezza”
“lo sa che sarebbe la tua prima volta?”
“sì”
“e allora non ti devi fare problemi!”
“e se non fosse quello giusto?”
“James è un Dio del sesso perciò non oso immaginare come sia a letto il mio fratellone. Anche se non è quello giusto puoi starne certa che la tua prima volta sarà indimenticabile perché godrai come una matta”
“Annabel!”
“è vero!”
“Annabel, forse è meglio tornare indietro”
Mi guardo attorno e mi rendo conto che talmente coinvolte dalla nostra conversazione ci siamo addentrate in una zona solitamente poco frequentata perché ritenuta pericolosa.
Le stradine sono strette e malcurate mentre le case sono delle alte palazzine grigie e anch’esse malcurate.
“ma che dici! Io non ho mai visto niente di strano passando di qua!”
Appena Annabel finisce quella frase delle grida tipiche di chi è arrabbiato colgono la nostra attenzione.
Provengono da una stradina alla nostra destra così mi giro per vedere cosa succede e ciò che vedo mi sconvolge.
Axel è appoggiato al muro e un ragazzo più muscoloso di lui ha una mano sul suo collo come se volesse strozzarlo.
“voglio quei fottutissimi soldi entro domani!” grida il ragazzo muscoloso.
“non li ho Ric, te l’ho detto”
“in tal caso sai cosa ti succederà”
“li avrai per domani” esclamo io facendomi avanti.
“Helena? Ma cosa stai facendo? Sei impazzita?” mi richiama Annabel.
“no. Un amico è in difficoltà e io lo aiuto”
“Helena! Vattene subito!” mi rimprovera Axel mentre Ric ride.
“e tu ragazzina come pensi di procurare i miei soldi?”
“tu non preoccuparti. Lascialo andare e ti garantisco che domani avrai i tuoi soldi.”
“domani alle 15.00 qui. Se non ci sarete il tuo ragazzo farà una brutta fine”
“non è il mio ragazzo”
Ric sposta lo sguardo verso Axel.
“allora sei davvero una testa di cazzo come pensavo. Una figa del genere è pronta ad affrontare me per aiutarti e tu non hai il coraggio di farti avanti! A domani ragazzi” e così Ric se ne va.
“si può sapere che cazzo ti è saltato in mente?” mi grida Axel.
“scusa se ho cercato di aiutarti!”
“quello poteva picchiarti!”
“no! Quelli come lui fanno tanto i duri ma alla fine non lo sono .. avrebbe picchiato te ma non me perché sono una donna”
“sai cosa succederà domani quando non avremmo i soldi?”
“e chi ti dice che non li avremo?”
“dove pensi di procurarli?”
“tu non preoccuparti. Di quanti soldi stiamo parlando?”
“inizialmente erano trecento euro, ora sono diventati novecento”
“ok. Ciao Axel.”
 
Un volta arrivata a casa trovo James e Annabel fuori dal cancello.
“grazie sai? So di poter contare su di te!” dico sarcastica ad Annabel alludendo al fatto che è sparita.
“è venuta in cerca di me. Se Mirko scopre ciò che hai fatto si incazzerà” interviene James.
“e che si arrabbi”
“Helena! Prima Andrea, ora questo! non riesci a stare fuori dai guai? Dobbiamo starti sempre con il fiato sul collo? Mirko si era deciso a fidarsi, a lasciarti più libertà da quando Andrea se n’è andato!”
“Mirko non è il mio padrone! La libertà è un mio diritto!”
“certo! Ma se Mirko scopre questo tu sarai costretta ad andare in giro con la guardia del corpo! E sbaglio o la cosa non ti piaceva? Ora tu lo chiami e gli dici cos’è successo o lo farò io”
“oh beh grazie!”
“Helena! L’ultima volta che ti ho coperto non è andata bene! E inoltre lo faccio per te! Perché ti voglio bene”
“andate al diavolo!”
“sta sera lo vedo e quando Annabel mi ha cercato ero con lui. Gli ho detto che dovevo scappare per un emergenza ma sta sera vorrà sapere di cosa si tratta e ameno che non lo faccia tu prima glielo dirò”
“bene. Diglielo. Poi sai che dovrai seguirmi ovunque vado”
“lo farò volentieri”
E così sbuffando entro in casa sbattendogli la porta in faccia.
 
Sono le otto di sera e sto aspettando che arrivi Mirko infuriato dalla notizia che James dovrebbe avergli dato o che gli darà nel giro di pochi minuti.
I miei genitori sono andati fuori a cena e io sono distesa sul divano a guardare la televisione con un sacchetto di patatine in mano stando attenta a non svegliare la mia sorellina poco distante da me che sono riuscita a far addormentare con molta fatica.
Dopo dieci minuti qualcuno bussa prepotentemente alla porta di casa mia così io apro pronta alla scenata di Mirko.
“ti lascio da sola per cinque minuti e tu che fai? Affronti uno spacciatore! Io non ti voglio proteggere da tutto! Anzi il contrario! Sono il primo che ti accompagna a fare le cose più spericolate in cerca di adrenalina ma affrontare uno spacciatore? Sul serio?”
“Axel era in difficoltà e ho pensato di aiutarlo”
“e perché non hai pensato anche di chiamare me? Sarei corso ad aiutarti!”
“perché non ce n’era bisogno!”
“in che casino si è messo Axel?”
“deve dei soldi a un certo Ric .. novecento euro entro domani”
“novecento?” domanda incredulo.
“si inizialmente erano trecento ma poi con il ritardo nel pagamento ..”
“bene. Ci penso io. Tu ne stai fuori. Intesi?”
Non gli rispondo e guardo il pavimento così Mirko si arrabbia ancora di più.
“intesi?”
“sì, sì intesi”
“bene. Ciao.” Esclama Mirko prima di chiudere la porta alle sue spalle.
 
POV MIRKO
Mi sto recando al luogo dell’appuntamento con Axel, Lucas, Davide e James ma quando vedo lo spacciatore contro il quale si è messa la mia ragazza rimango esterrefatto.
“Axel, credevo che i soldi me li avrebbe portati la tua ragazza”
Ho sentito bene? Ric crede che la mia ragazza stia con Axel? Mi faccio strada e supero i tre ragazzi del gruppo che mi avevano coperto fino ad allora.
“Mirko”
Eccolo. L’effetto che volevo ottenere coprendomi dietro i miei amici.
 Sono sicuro che l’ultima persona che si aspettava di incontrare sono io.
Quando mi sono fatto vedere ha pronunciato il mio nome tremando, proprio come in quei film dove la vittima guarda il suo assassino negli occhi e pronuncia il suo nome rabbrividendo per la consapevolezza che la sua ora sarebbe arrivata da lì a poco; sapendo che sarebbe stato proprio quell’individuo di fronte a lui ad ucciderlo.
“Riccardo”
“qual buon vento?” chiede sarcastico provando a ritrovare la padronanza di se.
“volevi i soldi no?”
“mi aspettavo che li avrebbe portati una ragazzina”
“la ragazzina è la mia ragazza. Tieniti i tuoi soldi e lascia in pace sia lei che Axel”
Dico porgendogli i soldi.
Io e Riccardo da piccoli eravamo amici finché lui non ha preso la strada sbagliata.
C’è stato un periodo in cui anch’io compravo roba da lui ma le regole le ho sempre dettate io.
Non ne conosco il motivo ma Riccardo mi ha sempre rispettato e temuto, ecco perché gli ho consegnato solamente i trecento euro iniziali.
“non sono tutti questi soldi”
“sono sicuro che te li farai bastare”
“voglio il resto dei soldi”
Mi avvicino a Ric con un aria molto severa.
“sono sicuro di no”
“Axel, questa me la pagherai cara” ringhia Ric contro Axel.
“Ric, tu lascerai in pace Axel e la mia ragazza, così come il resto del mio gruppo. La faccenda finisce qua.”
 E detto questo mi volto e me ne vado seguito dai miei amici.
“grazie” sussurra Axel avvicinandosi a me.
“la prossima volta che hai un problema vieni da me e non mettere in mezzo Helena”
“Sì, hai ragione. Comunque ti restituirò tutto, fino all’ultimo centesimo.”
“non ce n’è bisogno. Ragazzi, andiamo al bar, offro io”
 
Una volta seduti al bar ordiniamo tutti una birra e parliamo del più e del meno.
“Allora, Mirko, forse non voglio saperlo davvero ma .. com’è la mia cuginetta a letto?”
Questa domanda mi provoca una sensazione strana che non riuscirei a definire.
“ecco veramente ..”
“no! non ci credo! Non lo avete ancora fatto? Il grande Mirko non riesce a scoparsi sua morosa?”
Chiede Axel divertito.
“ehi tu! Ti ho appena salvato il culo! Stai attento a come parli! E in ogni caso tu per primo non ci sei riuscito! Io voglio solo rispettare i suoi tempi”
“e come ci riesci a resistere per così tanto tempo?” chiede Davide serio
“lo faccio e basta”
“va bene, ora basta discorsi seri. Ci vuole un po’ di divertimento! Laggiù, quelle ragazze, chi vuole mettere alla prova le proprie doti da playboy? Mirko? Vuoi dimostrarci di non aver perso il tuo fascino con le ragazze?”
“con piacere” .
Mi avvicino al tavolo delle ragazze e afferrando una sedia dal tavolo affianco con un movimento sexy mi siedo tra le due amiche, rivolgendo lo schienale della sedia verso il tavolo e appoggiandoci il petto.
Sono due belle ragazze, niente da dire, una bionda con gli occhi castani e una rossa con gli occhi verdi e qualche lentiggine ma nessuno batte Helena.
“posso offrire qualcosa a queste due belle ragazze?”
“certo che sì, due birre bionde, grazie”
Chiamo la cameriera e ordino.
“posso saper i vostri nomi?”
“io sono Giulia, e lei è Nicole” esclama la rossa.
“e cosa fate di bello nella vita?”
Le due amiche si guardano complici e una delle due, la bionda, parla.
“io lavoro come segretaria in un’azienda che sta crescendo sempre di più e ha ottimi potenziali, lei invece lavora in una libreria”
So per certo di aver fatto colpo su Nicole perché ha fatto di tutto per rendere il suo lavoro più interessante di quello dell’amica.
“a me piace molto leggere” esclamo per infastidire Nicole, troppo audace per il mio gusto, e rivolgendo un sorriso a Giulia.
“davvero?” chiede la rossa con un tono a metà tra lo stupito e il contento.
“sì, davvero. Il mio scrittore preferito è Stephen King. Il problema è che ho talmente tanti impegni che raramente trovo del tempo per leggere”
“è un peccato”
“sì, è vero .. e tu Nicole? Dimmi, che tipo di segretaria sei? Una di quelle con un minimo di pudore o una di quelle che si scopa il proprio capo magari anche sposato?”
“beh, sarebbe lui il primo a sbagliare .. e non credo di essere senza pudore solo perché l’idea di scoparmi il mio capo mi attrae. Credo sia umano. Se è un mio bisogno sia fisico che psicologico perché respingerlo?”
“interessante la tua teoria. E il tuo capo che tipo è?”
“in realtà non lo conosco molto bene perché non c’è mai .. anzi non lo ho mai visto ma se lo incontrassi per strada lo riconoscere visto che la sua fama lo precede”
“e il tuo capo verrebbe a letto con te?”
“non lo so .. dimmelo tu capo”
“come scusa?”
“Già .. la grande azienda è la tua e io dovrei essere la tua segretaria .. peccato che non ci sei mai perciò non hai potuto riconoscermi”
“potevi dirmelo fin dall’inizio”
“e perdermi questo divertimento? Oh, certo che no! Allora, dimmi, mi scoperesti?”
Mi avvicino al suo orecchio illudendola ma poi le sussurro una frase che le fa cadere tutta l’autostima.
“non ci penso neanche. Ho la ragazza e non sono quel tipo di persona ma  devo ammettere che se ti avrei conosciuta un po’ di tempo fa ti avrei sbattuta fino allo sfinimento ma solo per godere e per darti la prova di quanto sono bravo a letto. Poi finito mi sarei vestito e me ne sarei andato lasciandoti lì a piangere e licenziandoti. E sai perché? Perché sono fatto così. Non me ne sbatte niente delle ragazze che mi scopo per il puro piacere sessuale e per la mia reputazione da playboy.”
Mi stacco e la guardo negli occhi. Ci è rimasta di sasso.
“ora vi devo lasciare, ma spero di incontrarvi in giro.”
Esclamo infine a voce alta e rivolgendo un occhiolino a Nicole per poi allontanarmi sentendo ancora addosso il suo sguardo insieme a quello di Giulia.
 “che le hai detto?” mi domanda James.
“nulla di importante .. le ho abbassato un po’ la cresta .. ho scoperto che è la mia segretaria. Non posso permetterle di prendersi troppa confidenza”
“tanto tu all’azienda non ci vai quasi mai”
“beh, ora che ho dato tutti gli esami di quest’anno all’università dovrò andarci. Mio padre l’ha creata per me e lui ha già la sua alla quale pensare .. è stato bravo ad aiutarmi finché dovevo pensare all’università ma ora, anche se per poco, devo riassumerne il controllo. Ora scusate ragazzi ma devo lasciarvi. Ho un discorso in sospeso con Helena” e  così dopo averli salutati mi dirigo verso la mia Alfa 4c.
 
Suono al campanello della casa di Helena e mi apre la porta sua madre.
“ciao Mirko, Helena è in camera sua, vai pure”
“grazie”
Salgo le scale di corsa e mi fiondo in camera sua dove la trovo a ballare sul letto mezza nuda.
Scoppio a ridere dalla scena estremamente divertente.
“tu devi finirla di entrare in camera mia senza bussare!”
“e tu allora di scappare”
“scappare io? E da cosa?”
“non lo so, dimmelo tu”
“io non scappo”
“ah no? Bene allora scendi da quel letto e parliamo”
“di cosa?” domanda con un tono agitato scendendo dal letto.
“del perché non vuoi venire a letto con me.” Ora rimane immobile. È bloccata.
“ti senti bene?” chiedo per metterla ancora più in imbarazzo e ci riesco perché diventa tutta rossa e lei, anziché rispondere, prova a scappare.
Ma scappare davvero.
Prova a uscire di corsa dalla camera ma fortunatamente ho dei riflessi pronti e così la afferro da dietro e la stringo a me.
“allora? Ti senti bene?”
“s s si”
“e pensi di rispondere alla mia domanda?”
“no, non ora”
“lo vedi? Scappi”
“non è vero! E non è vero neanche ciò che hai detto poco fa”
“cosa?”
“che io non voglio .. venire a letto  con te”
“quindi .. lo vuoi o no? Sai, non ho capito”
“s s si”
“interessante .. e perché mi respingi allora?”
“ho paura”
“di cosa esattamente?”
“di non essere abbastanza ..”
“brava?”
Lei annuisce imbarazzata.
“facciamo così, io non smetterò di provarci e quando tu non te la sentirai di proseguire nel rapporto mi fermerai. Io ti aspetterò.”
“davvero?”
“sì, certo”
“oh grazie” esclama entusiasta abbracciandomi.
“allora, com’è andato l’incontro con lo spacciatore?” chiede all’improvviso preoccupata distogliendosi dal mio abbraccio.
“era un mio vecchio amico .. gli ho dato solo la somma di denaro che avevano pattuito all’inizio”
“tu eri un amico di quell’ammasso di muscoli?”
Rido al tono buffo della sua domanda ma poi torno serio e rispondo.
“sì, prima che imboccasse la strada sbagliata. Ora vado ad allenarmi in palestra. Ci vediamo piccola” e così dopo averla salutata con un bacio nella fronte me ne vado.








 

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


“ora o alzi il culo da quel letto o te lo faccio alzare io e non credo che i miei metodi ti piacerebbero”
“vattene!”
“conto fino al tre. Uno. Due. Tre. Va bene, lo hai voluto tu”
Lo sento allontanarsi e tornare due minuti dopo.
Lo ignoro e metto la testa sotto il cuscino infastidita dalla luce che penetra nella stanza finché non mi arriva un getto di acqua ghiacciata addosso.
“Davide!!!!! Questo è troppo!”
“io ti ho avvisata!”
Mi alzo e inizio a rincorrerlo per tutta la stanza finché non si ferma e mi guarda.
“wow! Va bene che sono tuo cugino ma sono pur sempre un ragazzo! Non credi sia il caso di indossare un reggiseno?”
Solo ora mi rendo conto di indossare solo un paio di mutandine di pizzo viola e una maglietta bianca trasparente grazie a Davide che me l’ha bagnata e così divento improvvisamente rossa quando la porta si spalanca.
“allora? Sei riuscito a tirarla giù dal letto?” domanda Axel prima di accorgersi delle mie condizioni e subito dopo entrano anche James e Mirko.
“sul serio? Tutti qua? Non poteva venire a svegliarmi Annabel?” chiedo infastidita.
“ok senti piccola, a te forse piace metterti in mostra ma ti garantisco che a me non va l’idea che altri ragazzi ti vedano quasi completamente nuda e soprattutto se consideriamo il fatto che nemmeno io ti ho mai vista così!”
“Mirko! Non è colpa mia se entrate tutti senza bussare!”
“giusto. James, mia sorella non ti basta?”
“basta e avanza!”
“risposta esatta, ma allora mi spieghi perché sei ancora qua?”
“ook .. aspetto giù”
“bravo. E tu Axel la tua occasione l’hai avuta e l’hai sprecata!”
“è la mia migliore amica!”
“sì e io sono Zac Efron! Mi dispiace ma io non me la bevo! Vai a fare compagnia a Jason!”
Axel sbuffa ed esce.
“tu mettiti qualcosa addosso di corsa!”
“e perché a Davide non dici niente?”
“è tuo cugino! Ora veloce che ti stiamo aspettando tutti quanti!”
“per?”
“andare al mare”
Sorrido compiaciuta e inizio a prepararmi.
 
Dopo aver parcheggiato ci dirigiamo in spiaggia dove c’è un venticello leggero che alza leggermente la sabbia.
Adoro andare al mare in questo periodo.
Sulla spiaggia ci sono poche persone e si respira quell’aria che ricorda l’estate che sembra non arrivare più; eppure i giorni sono passati e siamo già a metà maggio.
Estraggo il mio asciugamano dalla borsa e lo distendo sulla spiaggia, poi, dopo essermi tolta la canottiera e i pantaloncini corti mi distendo a pancia in giù e mi rilasso al punto di addormentarmi.
Dopo una mezzoretta abbondante mi risveglio e mi accorgo che i ragazzi sono spariti così chiedo ad Annabel e ad Alessia, la ragazza di mio cugino, dove sono andati.
“sono andati a fare un bagno” risponde Alessia.
“e come mai non siete andate anche voi?”
“preferiamo abbronzarci che se non sbavarci il trucco entrando in acqua” risponde nuovamente Alessia.
Lancio un occhiata interrogativa ad Annabel che mi guarda divertita.
Che senso ha andare al mare e non fare il bagno? Io e Annabel l’abbiamo sempre pensata così.
“non mi butto in mare con un branco di ragazzi pervertiti che fanno continuamente battutine a sfondo sessuale senza una ragazza che mi dia supporto!” mi rassicura Annabel catturando l’attenzione di Alessia.
“Come? Hai intenzione di buttarti in quell’acqua lurida?”
“sì Alessia, esatto.”
“ma .. anche tu Helena?”
“magari più tardi .. per il momento leggo un po’ il mio libro”.
Io e Annabel ci guardiamo ridendo per l’espressione schifata di Alessia.
Prendo il mio libro e inizio a leggere quando delle mani mi cingono la vita e mi alzano prendendomi in braccio e facendomi urlare d’istinto.
“ti piace il mare bellezza?” chiede Axel buttandomici dentro.
“si!” esclamo soddisfatta tappandomi il naso pronta all’impatto con l’acqua.
Quando esco con la testa dall’acqua mi asciugo gli occhi e riaprendoli noto che James, Davide e soprattutto Mirko ci stanno fissando.
“spiacente! Scherzo mal riuscito!” sorrido battendo un pugno sulla spalla di Axel e ignorando i ragazzi.
“mi stupisci ancora Helena! È fortunato Mirko”
“già beh .. lo eri anche tu finché non mi hai lasciata andare”
“già”
Cerco di guardarlo negli occhi ma lui evita il mio sguardo pensieroso.
“pensate di stare li a flirtare ancora per molto o avete intenzione di venire?” urla Mirko distante qualche metro da noi.
“è meglio andare .. comunque devo ammettere che tra il vederti sta mattina con quella maglietta bagnata e il prenderti in braccio poco fa ho notato che hai proprio un bel seno!”
Esclama Axel ridendo, così io in tutta risposta mi fingo offesa e gli tiro un leggero pugno sul braccio.
Gesto che fa innervosire Mirko.
“cuginetta vuoi un consiglio? Se vuoi flirtare con qualcuno evita di farlo davanti al tuo ragazzo” mi sussurra Davide una volta che li abbiamo raggiunti.
“cuginetto vuoi un consiglio? Quella puttanella che chiami morosa dovresti lasciarla!” rispondo io di rimando mentre Davide mi guarda uno sguardo poco amichevole.
“gne gne! Io non entro in quell’acqua così sporca! Scherzate? Mi si cola il trucco! Gne gne gne!” imito Alessia mentre saltello dentro l’acqua da una parte all’altra come se schifata non vedessi l’ora di uscire.
“ah sì? E come la metti se ti affogo in quest’acqua che ti piace tanto?” esclama Davide divertito rincorrendomi mentre io cerco invano di correre per fuggirgli.
Nuoto con tutta la mia forza mentre lui mi segue come un’ombra finchè non sbatto contro Mirko.
“che succede?” domanda fingendosi ignaro di tutto ciò.
“vuole annegarmi!”
“a si? E perché?”
“ha fatto il verso alla mia ragazza” interviene Davide.
“e ci provi spudoratamente con altri ragazzi davanti a me. Credo proprio che dovrei aiutarlo” aggiunge Mirko.
Mi afferrano uno per le braccia e uno per le gambe e dopo avermi dondolata un paio di volte ignorando le mie suppliche mi gettano in acqua.
“lezione imparata?” chiedono in coro.
“si” esclamo sputando un po’ d’acqua e riprendendo fiato.
 
“ehi Helena, scusami se non sono arrivata in tuo aiuto prima ma Alessia non mi lasciava più in pace!” esclama Annabel venendomi incontro.
“e così anche a te non sta simpatica la mia ragazza .. non capisco cosa faccia di male” interviene Davide con un’espressione pensierosa.
“beh ecco, a noi non piace ma non significa che non deve piacere anche a te” lo rassicura Annabel con il suo tono dolce, un tono che io ho sempre invidiato.
“grazie Annabel .. almeno tu mi capisci” le risponde Davide lanciandomi uno sguardo omicida.
“Davide aspetta!” provo a rincorrerlo io.
“cosa c’è? A me non è mai piaciuto Andrea eppure non ti ho mai detto di lasciarlo!”
“sì è vero, però forse se me lo avessi detto non sarebbe successo quello che è successo”
“sei incredibile sai!?! Vado da Alessia” e così Davide esce dall’acqua lasciandomi sola con i miei sensi di colpa.
Ha ragione. Dovrei supportarlo in ogni caso ma non ci riesco.
“dagli un po’ di tempo. Gli passerà ..” sussurra Annabel al mio orecchio abbracciandomi.
“non lo so”
“ehi, sei sempre la sua cuginetta..”
“hai ragione”.
 
È ormai sera inoltrata e dopo aver passato tutto il giorno tra mare e spiaggia siamo in una discoteca del posto.
Davide ancora non mi parla e nemmeno mi guarda, anzi, evita sempre il mio sguardo e io non ce la faccio più.
Sono seduta sullo sgabello del bar del locale mentre la musica commerciale pompa ad alto volume e i miei amici, completamente spensierati, ballano incuranti del mio stato d’animo.
“ehi bellezza, come mai quel musone lungo? Forse questo cocktail potrà aiutarti” una voce alle mie spalle mi fa sorridere.
“grazie Axel”
“dai, vieni con me”.
Axel mi prende per mano e mi porta fuori dalla discoteca, sulla spiaggia e ci sediamo su un muretto in riva al mare.
“gli passerà” sussurra in fine.
“come lo sai?”
“è tuo cugino”
“no .. come lo sai che abbiamo litigato? Non se n’è accorto nessuno”
“vi ho osservati”
“sai, credo di volere un altro cocktail”
“no, io credo che basti così”
“ah davvero? Pensavo volessi farmi ubriacare per poi baciarmi e magari anche portarmi a letto”
“come? Oh no! Non ho bisogno di farti ubriacare per fare questo..”
Axel prende il mio viso tra le sue mani e lo avvicina al suo.
 
POV MIRKO
Non ci credo. L’ha portata in riva al mare e ora sta per baciarla.
Lo ho salvato e ora lui vuole scoparsi la mia ragazza? Oh no! Non esiste! E lei? Lo lascia fare? Non è possibile! È un incubo.
“scusami, non posso. Amo Mirko” sussurra lei alzandosi e voltandosi verso di me mentre io tiro un sospiro di sollievo.
“cosa ci fai qui?” mi domanda addolorata.
“ho visto che non stavi bene e che Axel ti ha trascinata qui fuori .. avevo paura che ..”
“lo baciassi?”
“no. Che lui baciasse te.”
“è vero, ci ha provato e probabilmente lo farà ancora. Ma non è una cattiva persona e non approfitterà mai di me.”
“hai ragione. Ti va di fare una passeggiata in riva al mare?”
“certo. Andiamo”.
Rivolgo uno sguardo severo ad Axel e porto Helena con me.
 
POV HELENA
Mirko mi prende per mano e insieme ci incamminiamo per la spiaggia parlando del più e del meno.
“vieni, ti faccio vedere una cosa” esclama lui entusiasta incominciando a correre e trascinandomi con lui.
“wow! Hai fatto tutto questo per me?” esclamo cinque minuti più tardi.
Siamo in una zona desolata della spiaggia in riva al mare.
Una coperta è stesa sulla spiaggia umida e intorno è pieno di candele accese.
Il cielo è limpido e si possono vedere le stelle e la luna piena.
“già”
“non so se ridere o rimanere affascinata da tutto ciò”
“ehi! Ridere? E perché?” esclama Mirko sorpreso e divertito abbracciandomi da dietro.
“ne tu ne io siamo tipi così romantici .. e sai, non ti ci vedo proprio in queste vesti”
“mmmh .. allora è il caso di toglierle queste vesti non credi?”
Mirko inizia a baciarmi dietro il collo e pian piano si sposta di lato e poi davanti finché non trasferisce la sua lingua sulle mie labbra e da un bacio romantico si trasforma in un bacio passionale.
Sento tutto il suo desiderio mentre le sue mani avide e impazienti toccano tutto il mio corpo.
A un tratto sembra tornare in se e sembra voler dominare questo suo istinto perché smette di baciarmi e stringe i pugni.
“scusami .. mi faccio prendere un po’ troppo la mano e dimentico che per te è la prima volta e forse avresti bisogno di più ..”
“dolcezza? Oh no! Assolutamente no!” rispondo divertita.
“va bene .. in questo caso ti chiedo scusa in anticipo se i miei modi saranno un po’ .. possessivi” esclama con un sorriso malizioso e poi mi bacia con foga slacciandomi uno ad uno i bottoni della mia camicia e togliendosi lentamente la sua t-shirt che fino a qualche secondo fa esaltava alla perfezione tutti i suoi muscoli.
Lo ammiro per qualche secondo mentre lui mi sfila la camicia e finalmente lo sento mio, proprio come ho sempre desiderato.
Lentamente mi fa distendere sulla sabbia spazzando via la coperta precedentemente preparata e si distende sopra di me sostenendosi con i suoi gomiti e senza smettere di baciarmi nemmeno per un secondo.
Mi allarga le gambe e pone le sue in mezzo e mentre il mio desiderio cresce sempre di più gli afferro il collo sospirando e pregandolo mentalmente di mettere fine a questa piacevole tortura ma lui incurante di tutto ciò continua a baciarmi passionalmente sul mio punto debole: il collo.
La sua mano inizialmente appoggiata al mio collo per tenermi ferma in modo possessivo inizia a spostarsi esplorando il mio corpo con foga.
Scende ad accarezzarmi i fianchi per poi risalire sfiorando la mia schiena, che, grazie a questo gesto, è percorsa da una scarica di brividi, poi mi tocca il seno da sopra il reggiseno sempre baciandomi avidamente.
Improvvisamente si siede facendomi sedere sopra di lui e inizia a baciarmi in mezzo al seno mentre le sue mani accarezzano tutta la mia schiena fino ad arrivare al gancio del reggiseno che in meno di un secondo si slaccia.
Ecco, in questo momento, mentre lui mi toglie il reggiseno con una mano, e con l’altra accompagna il mio capezzolo destro alla sua bocca non posso fare altro che gemere ed è in questo momento, che mentre lui mi bacia il seno avverto l’ennesimo sorriso malizioso nelle sue labbra.
Con un movimento delle sue gambe allarga nuovamente le mie e dopo avermi fatta sedere nella giusta angolazione avverto la sua erezione nonostante quegli inutili strati di tessuto che ora desidero così ardentemente togliere.
Mirko sorride nuovamente e mi adagia ancora sulla sabbia mentre lui in qualche secondo si toglie i jeans e dopo avermi guardata intensamente per qualche secondo ricomincia a baciarmi focosamente mentre si distende affianco di me.
“sei sicura di voler continuare? Perché posso ancora fermarmi, anche se con qualche problemino” sussurra Mirko al mio orecchio sogghignando.
“sono sicura” esclamo sicura di me.
A queste parole Mirko mi toglie i pantaloni e baciandomi strofina la sua mano sopra le mie mutandine che nel giro di qualche secondo spariscono e mi ritrovo con la sua mano che esplora la mia intimità e io non posso non gemere.
Improvvisamente mi trovo sotto di Mirko il quale continuando a baciarmi entra dentro di me facendomi gemere.
Sento il suo membro dentro di me muoversi avanti e indietro e sento i suoi sospiri nel mio  orecchio mentre lui con una mano si sorregge e con l’altre mi accarezza la coscia facendomi eccitare sempre di più finché non inizia ad ansimare sempre più velocemente ed ecco che insieme raggiungiamo l’orgasmo.
Si accascia sopra di me baciandomi il collo, ma con dolcezza questa volta, e sussurrandomi all’orecchio una delle sue tante battutine che proprio non riesce a risparmiarsi si distende al mio fianco.
“ecco, ora non hai niente da invidiare alle altre ragazze!”
“molto simpatico, davvero!”
“dai, vieni qui!” sussurra dolcemente, così appoggio la mia testa al suo petto mentre lui mi accoglie tra le sue braccia e ci copre con la coperta che poco prima era stata messa da parte.
“è vero quanto si dice allora?” domanda lui all’improvviso.
“riguardo?”
“sono davvero così bravo sotto le coperte?”
“Sai una cosa? Io raggiungo gli altri!”
Mi alzo e dopo essermi vestita raggiungo gli altri lasciando Mirko a ridere da solo alle sue battute fuori luogo.
“ehi Helena! Dov’eri finita? Ti ho cercata ovunque! Mi sono spaventato” mi rimprovera Davide.
“oh ora hai deciso di rivolgermi la parola?”
“avevi ragione tu”
“riguardo?”
“Alessia. L’ho scoperta mentre baciava un altro.”
“oh. Mi dispiace .. credo”
“tu invece? Sei scappata con Mirko?”
“già”
“sono contento di non essere venuto a cercarti o probabilmente ti avrei trovato con qualche vestito in meno addosso suppongo” esclama Davide divertito.
“sì, esatto. E nessuno a parte me può vederla senza nulla addosso” interviene Mirko ridendo sorprendendoci alle nostre spalle e facendo ridere anche Davide.
“forza, è ora di tornare a casa” afferma infine Mirko.
 
 
Sono passati tre mesi da quel fatidico giorno e le cose non fanno che andare a gonfie vele per tutti quanti.
La mia sorellina sembra che stia crescendo perfettamente; Davide ha trovato un’altra ragazza, Chiara, che io e Annabel questa volta approviamo; tra Annabel e James, beh .. non c’è molto da dire .. si amano sempre molto e ogni giorno che passa sembrano essere sempre più inseparabili; e infine ci siamo io e Mirko, che da quel giorno facciamo l’amore davvero molto spesso e la cosa che più adoro della nostra relazione è che non siamo la tipica coppia noiosa che si limita ad amarsi e coccolarsi .. no, tra di noi brucia una passione vera che cresce sempre di più senza permetterci di chiederci cosa sia la noia.
Oh dimenticavo! Mirko ha ripreso in mano le redini della sua società e sembra che riesca a gestirla alla grande!


ciao a tutti :) scusate se ci ho messo tanto prima di pubblicare questo capitolo ma non riuscivo a decidermi a scriverlo perchè ero consapevole del fatto che sarebbe stato il capitolo più importante di tutta la storia.
Non lo so se questo capitolo vi sia piaciuto ma ho fatto di tutto per scriverlo al meglio ed essendo anche l'ultimo ho voluto scriverlo più lungo.
Sul capitolo vorrei solo dirvi che non era miaintenzione farlo finire cosi, riferendomi proprio alle ultime righe, ma la verità è questa storia, quando ho iniziato a scriverla, significava molto per me perchè rappresentava una specie di filmino mentale presente nella mia mente da diversi anni ed ora, rileggendola, mi sono resa conto che non è venuta fuori come me l'aspettavo.
Ora invece vi dirò due parole sulla storia.
Come ho già detto non è venuta fuori come me l'aspettavo per diversi motivi:
1. Il personaggio di Andrea non era previsto e mi ha mandata abbastanza in confusione
2. non ci ho messo il massimo del mio impegno per scriverla e infatti sono molte di più le parti con i dialoghi che se non quelle descrittive e molte volte non sapevo come uscirne da "esclama" "dice" "sussura" .. insomma credo che questo sia stato l'elemnto che ha rovinato maggiormente la mia storia.
3. non sono riuscita a pubblicare i capitoli con la continuità con cui speravo
4. scrivendo i capitolo con così tanta irregolarità mi dimenticavo cosa scrivevo nei capitoli precedenti e perciò spero di non essermi contraddetta o di non aver lasciato senza conclusione alcune situazioni.
5. a causa di tutte queste motivazione ho smesso di sentire mia questa storia e non sentendola mia non trovavo la giusta ispirazione ed ecco perchè a mio avviso è diventata abbastanza monotona.

Detto questo, vi avviso che più avanti può esserci la possibilità che io ricontrolli la mia storia apportando delle modifiche sperando di non doverla cambiare quasi radicalmente e se inizierò a sentire di nuovo mia questa storia può essere che il finale cambi e io potrò scrivere ciò che avevo immaginato.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e dell'intera storia. Sono curiosa di sentire tutti i vostri pareri.
Ora vorrei ringraziare tutti quanti voi vhe mi avete seguita e avete recensito tutti i miei capitoli. Grazie davvero perchè senza di voi non avrei mai scritto questa storia. ora vi lascio con un pò di foto sulla vita di Helena e Mirko. ciao a tutti :) 





     





 

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