La futura Illa Gardella

di Kimmy_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 01 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 02 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 03 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 04 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 01 ***


                                                                                              Capitolo 01

Quella notte mi svegliai di soprassalto a causa di un incubo…

Mi guardai in torno. Era tutto come lo avevo lasciato quando ero andata a dormire. Ma sentivo come se... qualcosa fosse diverso…
qualcosa non fosse al suo posto...
Non so esattamente cosa non andasse ma qualcosa c’era. 

Me lo diceva il mio istinto.

Dopo qualche minuto di riflessione, presi una vestaglie e uscii dalla camera con passi felpati; cercando di non svegliare Max, che dormiva beato.
Mi diressi verso la camera di Jen, mia figlia. Quando fui giunta davanti alla porta, sentii dei rumori… 
Entrai nella stanza armata di paletto; ne tenevo sempre uno nella tasca della veste ed in altri luoghi segreti, che solo io e Max conoscevamo.

Da quando era morta Lilith, i vampiri si erano rintanati nell’oscurità dei sobborghi Inglesi.
Sapevo che erano nascosti nell'ombra...troppo impauriti, troppo deboli per affrontarci... ma so che stavano architettando la loro vendetta.
Potevano tramare quanto volevano, ma non avrebbero mai vinto, perché io, Illa Gardella, e Max saremmo sempre stati lì. 
Avremmo difeso gli innocenti, da quelle maledette creature, fino alla fine dei nostri giorni.

Ero pronta a qualsiasi cosa ci fosse nella camera della mia bambina, avrei distrutto chiunque avesse solo pensato di farle del male, perciò, entrai con impeto ma quello che trovai mi stupì.

Jennifer era in piedi e stava prendendo a calci e pugni il suo baule dei giocattoli; aveva solo 5 anni e mezzo ma era sicuramente molto dotata. Aveva ereditato la forza e la grazia di una vera cacciatrice; sapevo che, in futuro, sarebbe stata una fantastica Illa Gardella, se avesse voluto... 
Quando ci pensai mi sorse un dubbio “E se Jen non avesse accettato l’eredità? Cosa avremmo fatto?”.
Al consilium sarebbe servita una nuova guida, dopo la mia morte, perchè era ovvio che non sarei potuta vivere in eterno. 
Però, quando la piccola si girò verso di me, intravidi nei suoi occhi uno scintilla. 

Sì, lei avrebbe accettato.
Quella bambina così minuta e delicata davanti alla nonna, mia madre, riusciva a trasformarsi in una furia della natura, quando aveva bisogno.
Ero certa che sarebbe diventata una potentissima cacciatrice; bastava solo aspettare e darle il giusto addestramento.

-Madre, cosa ci fate qui? Per caso vi ho svegliata? Ne sono rammaricata, mi perdoni.-  disse la bambina correndo con passi veloci e aggraziati verso di me.
-Oh  figlia mia, non mi hai svegliata tu, stai tranquilla. Ma come mai, mia cara, sei ancora sveglia a quest’ora così tarda?-
-Mi sono svegliata perché ho fatto un brutto sogno, e cercando di riaddormentarmi ho sentito alcuni rumori; così ho deciso di prendere dal mio baule un qualcosa con il quale proteggermi. Ho la sensazione che qualcuno stia cercando di entrare in casa madre.-  
-Quando succedono queste cose puoi chiamare Giulietta, la tua cameriera, o noi, i tuoi genitori. No puoi affrontare una cosa del genere da sola, piccola.- risposi con gentilezza.
Questa bambina così piccola voleva proteggersi da sola. Se fosse riuscita ad aprire il baule da sola; sono certa che avrebbe preso qualcosa e si sarebbe precipitata al piano inferiore. Era così istintiva.
Proprio come me. 
-Non volevo disturbare nessuno; credo di essermi sbagliata, sicuramente mi sarò confusa con un rumore che proveniva dalle strade. Me ne dispiaccio. – rispose con tristezza la bambina.

Pochi attimi prima, dal suo corpo sprizzava vita e furia combattiva, invece, ora era tornata ad essere la dolce figlia della Contessa Pesaro.

-Andiamo a vedere insieme cosa succede al piano di sotto. Ho sentito anche io qualche rumore.- dissi prendendo per mano mia figlia.
-Non avvertiamo papà?- 
-No, no. Lasciamolo dormire; è tornato da poco da una ronda.-
-Va bene.-

Quando fummo giunte al piano inferiore, sentimmo che quello strano rumore proveniva dal salotto...


Angolino di Kimmy_chan
Ho amato questa saga: l'evoluzione di Victoria è stato fantastico.Quando sono arrivata alla fine ci sono rimasta male :(
Volevo vedere come sarebbe stato il loro bambino. Per questo ho deciso di scrivere questa storia. Spero di farvi conoscere la mia Jen; la figlia della nostra cacciatrice preferita ;)
Spero di aver reso decente lo stile di scrittura.
So che è un po' corto ma credo che il prossimo capitolo sarà più lungo :3

COSA NE PENSATE? CHE SIANO CRITICHE O COMPLIMENTI DITEMI!
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 02 ***


                                                                                                      Capitolo 02

Piano, piano giungemmo davanti alla porta della stanza, da cui avevamo sentito provenire quei rumori...
Io e Jen, armate di paletto, aprimmo la porta insieme...

Non mi stupii più di tanto quando vidi che di fronte a me c'era Sebastian.

Era seduto tranquillamente sul divano rosso porpora, davanti al caminetto acceso. Il suo volto pallido era illuminato dalla luce del focolare. Era sempre stato bello, ma da quando era diventato un'immortale il suo fascino era aumentato. 
Si può dire che l'immortalità gli doni molto...

-Cosa ti ha portato ad entrare in casa mia in piena notte caro Vioget?- esclami, entrando con passo deciso nella stanza.
-Victoria, da quanto tempo! Questa è casa tua?- disse l'uomo guardandosi in giro e aggiunse -Scusa, non me ne ero accorto...- con tono divertito.
-Non fare il finto tonto, mio caro, so bene che sai che questa è casa mia, e di Maximilian...- 
-Beh... sai, cercavo un riparo dalla pioggia che si stà avvicinando, e mi trovavo qui davanti, quando ho notato che la finestra di questa stanza era leggermente aperta, era troppo invitante questo caminetto acceso, per non approfittarne; fuori fa molto freddo- disse l'uomo strofinando le mani, per poi rivolgerle verso il focolare caldo.
-Oh, ma dai, Sebastian! I vampiri non sentono freddo! Dimmi la verità, e forse non ti butterò fuori a calci!- dissi con tono deciso, ma poi aggiunsi con tono beffardo -oppure... penso che andrò a svegliare Max. E' appena tornato da una ronda, è stanco e penso che sarebbe felicissimo di vederti qui. Fai tu- 
Dopo queste mie parole l'uomo, che durante la nostra conversazione si era sdraiato comodamente sul divano, si mise seduto di colpo, forse ricordava bene, anche dopo tanto tempo, i modi, per così dire, poco cortesi di mio marito nei suoi confronti.
-Ok, Victoria, hai vinto. Non svegliare il tuo scorbutico marito...non serve. Sono qui solo per avvertivi. C'è qualcuno che trama contro di voi- 
-Che novità! C'è sempre qualcuno che trama contro Illa Gardella e il consilium- risposi non curante.
-Ma questa volta è diverso. Loro non puntano a te, Victoria, ma a tua figlia!- disse l'uomo alzandosi e camminando verso me a passo deciso. 
Era convinto delle sue parole.

Jen, che ancora teneva la mia mano, all'udir di quelle parole quasi me la stritolò. 
Ma la piccola si fece coraggio e disse - Signore, cosa ho fatto per far adirare tanto quella gente?-
-Oh, piccola, non è colpa tua, sono quelle persone che sono cattive. E mi chiedo, come si possa essere tanto malvagi con un delicato fiore come te...- esclamò Vioget avvicinandosi, tentò di toccare la guancia della bambina, ma quest'ultima caccio la mano dell'uomo con uno schiaffo.
-La prego, di non toccarmi, Signore.- rispose la bambina.
-Oh, che caratterino che ha la piccola. Tutta sua madre deduco...- 
-Beh, ha preso i tratti migliore dei genitori, mio caro Sebastian- risposi, fiera della mia prole.
-Dicevo... I tutela sono tornati. E il potere che aveva Lilith sui vampiri si è diviso in 2 fazioni. Quella dei Lonchester, d'Italia, e quella dei Muscher, di Russia. Tutti cospirano per rapire la vostra piccola damigella,qui. - esclamò l'ospite indicando, con un elegante gesto, mia figlia.
Dopo qualche secondo di silenzio, il mio ospite, aggiunse, con un pizzico di angoscia nella voce -E aggiungo che ho notato nei vicoli qui vicino molto fermento. Le creature della notte sono in subbuglio.-
-Perchè vogliono lei? Sono io che li contrasto! Io e Max, insieme, cacciamo qualsiasi creatura si ponga sul nostro cammino- risposi decisa.
-Beh, ovvio che siete voi, tu e il tuo maritino siete adulti. Lei- indico, con il dito indice la piccola che tenevo ancora per mano, e aggiunse - è una bambina molto pericolosa per loro. Gira voce che sia molto forte e veloce, pur essendo ancora una bambina. Hanno paura che con il tempo riesca a superare la madre ed il padre messi insieme, e poi se la catturrassero potrebbero chiedere qualsiasi cosa a voi due... L'amate, è vostra figlia. Fareste qualsiasi cosa per salvarla, no?-
-Certo!- esclamai con impeto.

-Vedi? Solo pensare che ti possano portar via la piccola, che è lì accanto a te, ti fa ribollire il sangue...- disse Vioget con un sorriso beffardo sul volto.
-Hai ragione, lo ammetto. Me come hanno saputo della forza di Jennifer? Lei non la mostra mai! Gli è vietato! Può "giocare" alla lotta, pur non essendo un gioco da damigelle, solo contro me o Max- risposi sconcertata.


-Beh, chi lo sa... Ma ormai questa voce è arrivata alle orecchie di ogni singola creatura della notte di tutto il mondo. Per questo, sono venuto ad avvisarvi. Proteggetela. Nascondetela. Se tenete alla sua incolumità dovreste iniziare e pensare dove fuggire-

Sebastian aveva ragione, dovevamo nascondere Jennifer. Era forte, sì, questo non lo mette in dubbio nessuno, ma è ancora una bambina, è inesperta, e non ha avuto ancora un addestramento vero e proprio...
Potevamo andare in Italia... 
No! Ma a cosa pensi Victoria?! E' il primo posto dove ci cercherebbero. Maximillian è di origini Italiane, sarebbe troppo ovvio, e poi c'è il casato di Lonchester.
Ma allora dove potevamo andare?
Ma sì!
In Romania!
La terra di quelle maledette creature notturne! Non se lo aspetterebbero...
Sì, domani mattina preparerò il nostro viaggio, per domani sera saremo già in viaggio, e lontani da qui.
Dobbiamo solo far passare del tempo, così che Jen, possa crescere ed addestrarsi...




Angolino di Kimmy_chan
Ciao ciao :3 Vi è piaciuto questo capitolino?!?! ^_^
SI inizia a muovere un po' il tutto...

Ditemi cosa pensate! Ci tengo molto a questa storia :3
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 03 ***



                                                                                   Capitolo 03

-No! Io non fuggirò! Sono la figlia di Illa Gardella e di un fortissimo cacciatore! Io non fuggirò!- enunciò con ardore la mia giovane figlia.
Sebastian e Victoria, rimasero sbalorditi dalla determinazione che la piccola.
-Non ho intenzione di fuggire, ma voglio allenarmi! Ho aspettato da tempo che il mio allenamento avesse inizio. Madre, mi permetterai di iniziare il mio addestramento oggi stesso?- aggiunse la mia piccola Jen.

-No!- si sentì esclamare dal corridoio.
Ed all'istante si spalancò la porta che avevo socchiuso, in modo che non si notassero le nostre ombre che si muovevano nel salotto, e attraverso essa fece il suo ingresso mio marito.
Aveva indosso il pantalone nero che usava per la caccia, e una camicia, per metà aperta; probabilmente si era addormentato subito dopo la ronda senza neanche cambiarsi.

-Max!- dissi, correndo verso di lui, prima di buttarmi sul suo caldo petto - Vogliono rapire la nostra bambina! Voglio portarcela via! Dobbiamo fare qualcosa!- 

Ero disperata. Non volevo che la mia bambina venisse portata via da quelle creature...
Nessuno poteva toccarla! 
Nessuno poteva strapparla al mio abbraccio!
Lei, era mia figlia, ed io come sua madre dovevo fare di tutto per proteggerla da ogni tipo di pericolo.

-Tranquilla Victoria. Si risolverà tutto per il meglio.- sussurrò al mio orecchio, mio marito, mentre mi stringeva forte tra le sue possenti braccia.
-Oh, Max...- mi avvicinai al suo volto, ma prima che le nostre labbra si potessero toccare, sentii un colpo di tosse, che mi fece tornare alla realtà.

-Oh, sì. Scusate.- dissi imbarazzata, mentre mi allontanavo dal petto di mio marito.
Sentivo le mie guance calde, sicuramente ero diventata pavonazza in faccia.

A quel punto mia figlia si fece avanti -Papà. Capisco che sono ancora piccola, me ne rendo conto, ma sai che sono diversa. Io non sono una semplice bambina, sono figlia di Illa Gardella e di un grandissimo cacciatore, che saresti tu, ma c'è anche dell'altro. Sai che sono sempre stata superiore, intellettualmente, agli altri della mia età; questo non solo perchè ho sangue di cacciatrice nelle vene, ma c'è dell'altro... So che te ne sei reso conto tempo fa. Voglio iniziare il mio addestramento. Anche se, non mi si sono ancora mostrati i sogni, che segnano, che i tempi sono maturi; io so di essere una cacciatrice. E sin d'ora accetto l'eredità.-

Quella piccola mi stupiva sempre più.
Aveva solo poco meno di sei anni. C'era realmente qualcosa di speciale in lei. 
Cosa dovevo fare? Non potevo permettere che si facesse del male. Ma non potevo neanche negare l'evidenza, lei era speciale e se voleva veramente un'addestramento; un'addestramento sarebbe stato quello che avrebbe ottenuto.
-Non...- inizio a dire mio marito, ma io lo interruppi subito - Jennifer, so che sei speciale; ce ne rendiamo conto, non siamo stupidi lo sai bene. Se è un vero allenamento che desideri, un vero allenamento avrai. Da domani mattina si inizia. Per qualche giorno non faremo venire qui la nonna, i primi giorni sono i più duri. Io e tuo padre, saremo i tuoi insegnanti, ma anche gli altri cacciatori del consilium ci daranno una mano. Vero Max?-  chiesi in fine a mio marito.
-Va bene. Ma se dopo un mese non ci sono miglioramenti, annulliamo tutto e andiamo in Romania.- rispose dopo qualche minuto lo slanciato uomo che c'era alla mia destra.

Proprio come avevo pensato io...

-Va bene.- rispose soddisfatta la nostra piccola damigella.

-Voi siete folli!- esclamò Sebastian dirigendosi verso la porta della stanza - Non potete allenare una bambina, che ha meno di sei anni, anche se è vostro figlia, non potete! Sono troppo faticosi gli allenamenti per i cacciatori adolescenti, immaginate per i bambini.-
-Sebastian, sappiamo noi come educare nostra figlia- rispose con freddezza mio marito senza neanche voltarsi per guardare in volto l'uomo che si apprestava ad uscire dalla stanza.
-Bene. Io continuerò a cercare informazioni, se ho qualche novità tornerò a riferirvele.- rispose Vioget, pochi istanti prima di dirigersi verso la porta la porta di casa ed uscire, con passo veloce e deciso. Dopo qualche istante era scomparso nel nulla...
E tutto torno come se quella creatura, non avesse mai messo piede in casa nostra.

-Ora tutti a dormire. Domani sarà una giornata faticosa- dissi dirigendomi verso le scale, che portavano al piano superiore.
Max e Jen mi seguirono. 
Quando tutti furono tra le proprie lenzuola, potei aprire la mia mente a quel vortice di pensieri che continuava a battere contro la porta centrale del mio cranio.

Potevo allenare Jen per insegnarle a difendersi, ma non sarebbe mai stata capace di distruggere quelle forze oscure che cercavano di portarla via da me, da noi...
A quello ci avremmo pensato io e Max.
Non siamo felici quando qualcuno minaccia la nostra famiglia. 
Affatto.



Angolino di Kimmy_chan
Mi spiace di averci messo tanto :/ e poi è anche corto :((( ma cercherò di fare di meglio nei prossimi capitoli ;)
La nostra Jen è speciale.. :3 Chissà perchè...

Che ne pensate?!

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Capitolo 4
*** Capitolo 04 ***



                                                                                                             Capitolo 04

3 anni dopo 

-Auguri, mia cara!- esclami, entrando nella stanza addebita agli allenamenti, a braccia aperte.

Jennifer si stava allenando, come ogni giorno, con Marlen. 

Marlen era stata mandata a chiamare da Max dall'Italia, in passato, si erano conosciuti nel loro luogo di origine e quando abbiamo avuto bisogno di qualcuno che addestrasse, insieme a noi, nostra figlia, mio marito ha pensato subito a lei. 
Era una donna di più o meno quarant'anni, i suoi capelli, color miele, era sempre raccolti in un delicato, ma fermo, chignon, dal quale sfuggivano sempre due ciuffi che cadevano delicatamente sulla fronte, formando un cuore. 
I suoi occhi, erano sempre allerta e trasmettevano quiete e armonia. 
Quando si muoveva, sembrava che una mantide ti stesse danzando dinanzi, era leggiadra e scaltra; pochi in combattimento riuscivano ad eguagliarla. 
Era stata un'ottima scelta, quella di far addestrare la futura Illa Gardella da lei,insieme a noi.

Durante questi anni la nostra famiglia e il Consilium hanno adottato una vita molto monotona, forse è meglio dire, ben schematizzata.
Ogni mattina sveglia alle 7:00, tutti pronti alle 8:00 in salone, dove, insieme alle guardie di turno mandate dal Consilium, mangiavamo un'ottima colazione preparata da Jun, il fratello di Giulietta, figli di Verbena, ancora mia cameriera, e amica, personale.
Alle 9:00 allenamenti, fino a 12:00, quando mia madre, la nonna di Jen, veniva a farci visita, a giorni alterni. 

Mia madre aveva espresso il desiderio, più volte, di voler un secondo nipotino, e, in vari modi, cercavo sempre di evitare di rispondere. Non potevo pensare ad avere un secondogenito solo perchè lei desiderava essere di nuovo nonna, io ero una cacciatrice che tentava di salvare sua figlia e la sua intera stirpe di cacciatori; ma ovviamente questo lei non lo sapeva. 
Melisande, pensava che la sua unica figlia, Victoria Anastasia Gardella Bellissima Grantworth, fosse una dolce donna, ormai sposata da quasi 6 anni con Lord Pesaro, che trascorreva i suoi pomeriggi in chiacchiere e a fare lunghe passeggiate con la sua dolce figlioletta Jennifer; invece, la sua progene, era una cacciatrice di vampiri, e non era una semplice cacciatrice ma lei era Illa Gardella. La capostipite della sua "razza".
 
Il pomeriggio Jen ed io facevamo una passeggiata di un'ora nel parco vicino casa, sempre scortate dalle guardie.
Poi tornavamo ad allenarci e a studiare, insieme agli insegnanti del Consilium.
Ed infine, giunta la sera, dopo cena, trascinavo Max almeno ad una festa alla settimana, per mantenere più o meno viva la nostra vita sociale nell'alta società. E mentre eravamo lì, comunque sempre allerta per dare la caccia a qualche creatura della notte, Jen era a casa protetta dalle guardie e da Marlen.

-Mamma!- disse correndo verso di me, dopo aver evitato un calcio rotante, la mia bambina.
Mi abbassai e aprii le braccia, in modo che lei potesse buttarsi tra loro.

La mia dolce, intelligente, amorevole, scaltra, agile Jennifer...
Amavo mia figlia. 
Ma ancora non comprendevo a pieno come avesse potuto essere nata...diversa. Speciale.
Io e Max passavamo ore, mentre Jen si allenava con Marlen, nella biblioteca del Consilium, tra i libri, a cercare un qualcosa che spiegasse come fosse stato possibile che mia figlia fosse cresciuta... non sappiamo nemmeno noi come spiegarlo... in modo diverso, dalle altre bambine?

-Piccola, Buon compleanno!- dissi stringendola tra le braccia.

Ormai aveva 9 anni. 
Erano passati 9 anni dalla morte di Lilith.
9 anni da quando avevo iniziato a vivere una vita felice, con accanto il mio amato Max. E poi, si era aggiunta alla nostra felicità la nostra amata Jennifer Eustacia Elaisa Gardella Pesaro, futura Illa Gardella, dalle enormi doti.

-Grazie!- rispose, rivolgendomi un dolce e luminoso sorriso, staccandosi dal quel mio caldo abbraccio.
-Oggi, essendo il tuo compleanno, puoi chiedere qualsiasi cosa e l'avrai. Vuoi mangiare lo Strudel di fragole? Oppure la Torta Sacher? Un tacchino alle arance? Vuoi andare a fare compere? Dimmi cosa vuoi fare cara e lo faremo.- dissi alla mia piccola figlia.
-Mmmmh.. giuri? Tutto quello che voglio?- rispose guardandomi sottecchi.
-Giuro!- riposi d'istinto. Ma poi, iniziai subito a pentirmene...

Il viso di Jen s'illuminò all'istante. Nei suoi occhi vidi una scintilla di fiamme. 
Forse avevo sbagliato a dirle che avremmo fatto tutto quello che avesse voluto. Chissà cosa avrebbe tirato fuori quella testolina.
Iniziavo ad aver paura. 
Forse... Ma no! Non era possibili che chiedesse quello... E invece, alla fine, chiese quello.
-Voglio andare a caccia!- chiese entusiasta.
-Cosa?!- esclamò, Marlen, facendosi avanti. 

Era rimasta in disparte fino a quel momento, ma quando aveva udito la frase che aveva pronunciato la sua allieva,  il suo volto era diventato bianco come un panno lavato.

-Non se ne parla.- disse con freddezza Max mentre scendeva dal palco che si trovava al di sopra del livello dove ci trovavamo noi. Da li poteva osservare tranquillamente gli allenamenti senza farsi notare, infatti, neanche io, in un primo momento, non mi ero resa conto della sua presenza.
-Ma mamma ha giurato!- disse Jennifer mettendo il broncio.
Era così carina anche quando faceva i capricci.
La sua pelle bianca e morbida, i suoi capelli neri e ricci ed i suoi occhi verdi-marroni, la rendevano meravigliosa. 
Quando sarebbe stata in età da marito i gentiluomini, nubili, avrebbero fatto a botte tra loro per averla. 

-Infatti non ha riposto tua madre, ma io, tuo padre. Ti vieto categoricamente di fare certe cose senza senso. Rischieresti solamente la vita.- rispose con fermezza Max, incrociando le braccia al petto possente.
-Ed io, la tua maestra. Non sei pronta. Non puoi andare a caccia. Sei troppo piccola.- rispose Marlen, avvicinandosi con mano tesa, per poter dare un buffetto sulla guancia della piccola.
-Ma io sono pronta! Lo avete detto anche voi che sono speciale! Ho avuto i miei sogni pochi giorni fa!- insistette Jen.
-Ed infatti non comprendiamo come mai ti si siano mostrati in una così giovane età.- risposi con tono sommesso.

Non potevo permetterle di andare a caccia. Era troppo piccola. Ma aveva ragione, i sogni le erano giunti pochi prima. 
Cosa dovevamo fare? Non lo sapevo... ma una cosa era certa... Lasciarla andare a caccia, era fuori questione. 

-Ma li ho avuti! E' un mio diritto e dovere! Sono 2 anni che mi alleno! Sono una cacciatrice ormai. Il dovere di ogni cacciare le creature della notte.- replicò.
-Sì, è nostro compito. Ma tu sei piccola e poi non ti sei nemmeno mai trovata di fronte ad una di quelle creature. Per te sarebbe impossibile uscirne viva.- rispose deciso fissando nostra figlia Max.
-Ne siete certo padre?- rispose irritata Jen.
-Sì. Sei troppo piccola.- 
-Bene... se è questa la vostra risposta...- disse Jen, poco prima di saltare, molto più in alto di quanto potessimo io e Max.
Si arrampicò al candelabro che si trovava al di sopra di noi. 
-Scendi immediatamente giù Jennifer!- urlai scattando in piedi. 
La piccola rise e iniziò a dondolare il candelabro... Chissà cosa voleva fare. 
- Jennifer Eustacia Elaisa Gardella Pesaro! Ti ordinò immediatamente di scendere da lì! E' pericoloso!- esclamò con tono duro mio marito.
-Jennifer, per favore, scendi. Parliamone. Troviamo un compromesso. Qui pensiamo tutti quanti sempre e solo al tuo bene. Scendi, cara.- cercò di convincerla Marlen.
Nostra figlia continuò a ridere fino a quando, ad un certo punto mollò la presa, speravo che avesse finalmente deciso di tornare a terra, per parlare, invece, la sua traiettoria era diversa... Si era buttata verso la finestra ampia che illuminava la stanza. Ed in un secondo fu fuori.
Alla luce. 
La piccola cacciatrice si girò un'istante, e prima che potessimo correre da lei, scomparve.




Angolino di Kimmy_chan
So che è un po' corto ma... ora aggiornerò un po' prima visto che siamo in vacanza per un pochino :3
Mi piace molto questo capitoletto :D 
A voi?!?!
Cosa succederà ora?!?!
Idee??


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