La chiami storia,ma sembra un labirinto.

di crossroads
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Memories ***
Capitolo 2: *** Buone notizie ***
Capitolo 3: *** Il colonnello ***
Capitolo 4: *** Non possiamo essere ***
Capitolo 5: *** Indecisioni ***
Capitolo 6: *** San Diego-Seattle ***
Capitolo 7: *** 'Day 1 ***
Capitolo 8: *** 'Day 2 ***
Capitolo 9: *** 'Day 3 ***
Capitolo 10: *** Last time ***
Capitolo 11: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 12: *** Imparare a sopravvivere ***
Capitolo 13: *** You&Me ***
Capitolo 14: *** Svolte ***
Capitolo 15: *** Home sweet home ***
Capitolo 16: *** A volte ritornano ***
Capitolo 17: *** Come prima ***
Capitolo 18: *** Rivelazioni ***
Capitolo 19: *** Ma sembra un labirinto ***
Capitolo 20: *** Dolcezze e promesse ***
Capitolo 21: *** Buon Compleanno Amore mio ***
Capitolo 22: *** White wedding ***
Capitolo 23: *** Desidero averne uno con te! ***
Capitolo 24: *** Ogni nuova paura ***
Capitolo 25: *** Risvegli,amore e sogni ***
Capitolo 26: *** I still believe in your eyes ***
Capitolo 27: *** Rivoluzioni ***
Capitolo 28: *** Quando il tuo sguardo arriverà ***
Capitolo 29: *** Sorprese inaspettate ***
Capitolo 30: *** Aria ***
Capitolo 31: *** La fine della storia non la voglio vedere ***



Capitolo 1
*** Memories ***


-“Arizona?Amore sono a casa!”

Esclamai il mio arrivo ad alta voce,come sempre,posai le chiavi sul mobile del salotto e la trovai li a dormire,era sul divano rannicchiata..la guardai e il cuore mi esplose di tenerezza. Le misi una coperta e la lasciai dormire.

Da giovani si è portati a pensare che esiste il destino,ed alcune storie sono destinate ad essere .
Io e Arizona forse lo eravamo,o forse no.

La conobbi durante una vacanza studio in Europa,quello era il penultimo  anno di studi per entrambe.
La sera in cui la vidi per la prima volta mi infiltrai ad un party riservato solo a pochi eletti,in cui ovviamente partecipava Arizona,classica fighetta figlia di papà,mandata in vacanza studio solo per darsi le aree da super donna,mi bastarono poche ore per capire che era una ragazza viziatissima pronta ad ottenere sempre tutto ciò che voleva .Io non ero da meno,certo non ero viziata,ma se mi mettevo in testa una cosa doveva essere quella!E non mi sarei fermata fin quando non l’avrei avuta nelle mie mani.
Ero in cerca di una ragazza,per gioco,per provare qualche nuova sensazione…e quello era il posto perfetto!Lontana da casa,dagli amici,dalla mia famiglia…Arizona mi sembrava la preda adatta,volevo conquistarla vedere cosa si provava e lasciare quella storia lì. Senza seguito. Sarei ritornata come prima…alla mia vita di sempre,ai ragazzi di sempre,avrei proseguito gli studi,trovato un lavoro,un ragazzo e avrei messo su famiglia.

La mattina seguente al party mi diressi verso il college,con l’intenzione di incontrare Arizona e provarci spudoratamente,ma non la trovai,un amico in comune mi disse che era tornata a casa,a Seattle.Io vivevo a San Diego.Non l’avrei più rivista. Continuai la mia vacanza che ormai volgeva al termine,continuai a studiare,ad uscire con gli amici e ad organizzare feste,fino al mio ritorno negli Stati Uniti.

Mentre disfacevo le valige trovai un orecchino,quello che avevo la sera di quella festa,pensai per un attimo ad Arizona,poi squillò il mio telefono,era un sms :

Forse non avrei dovuto cercare il tuo numero,ma credo che io e te stiamo cercando la stessa cosa. PS:carina alla festa! Arizona
 
Chi le aveva dato il mio numero?E perché mi aveva cercata?Quella situazione cominciava a divertirmi,decisi di risponderle e stare al suo gioco,senza mai farle capire però che l’avevo adocchiata ed ero in cerca di una breve relazione,non potevo espormi tanto e soprattutto non potevo rischiare..in fondo non sapevo se a lei piacevano le donne,a me non di certo!
Io a Arizona ci sentimmo telefonicamente per circa 4 mesi,ogni giorno per tutto il giorno!Quello non era più un gioco,certo nessuna delle due ebbe il coraggio di dire che c’era un interesse,un determinato interesse,ma capimmo entrambe che quella relazione non poteva andare avanti.
Lei aveva da poco chiuso una relazione importante con un ragazzo,io continuavo ad uscire con ragazzi di poca importanza…eppure per quanto strana potesse essere quella “relazione” non potevamo fare a meno di sentirci… Sembrava un gioco,una perdita di tempo,ma in realtà sapevamo entrambe che non avremmo resistito più di un giorno senza sentirci!
 
Arizona forse è meglio non sentirci più…è stato bello e divertente,tu mi piaci davvero,e so che io piaccio a te.Volevamo divertirci un po’  e l’abbiamo fatto…ora è meglio se ci lasciamo perdere,se cancelliamo i numeri e non ci sentiamo più!Magari potremmo sentirci di rado,per sapere come stiamo,per scambiarci informazioni su altre vacanze studio. Ma è meglio se questa pseudo relazione la stronchiamo sul nascere. Meglio se la chiudiamo qua e evitiamo di ferire noi e chi ci sta intorno. Quello che c'è stato tra di noi ’estato grandioso averti conosciuta! A presto piccola!
Calliope.

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Capitolo 2
*** Buone notizie ***


Quando le scrissi quel messaggio sapevo che stavo andando prima contro me stessa ,contro i miei desideri,contro i miei sentimenti e poi contro Arizona.
M quella era l’unica scelta che avevo. Quello che provavo per Arizona l’avevo sempre saputo,dalla prima volta che la vidi alla festa.
Ma avrei dovuto mentirle,dirle che per me non era niente,solo un gioco,e avrei dovuto mettere fine a quella storia se non volevo rovinare le nostre vite. In cuor mio sapevo che allontanandola da me l’avrei protetta dal nostro amore,che invece ci avrebbe distrutte,perché ovviamente per le nostre famiglie due ragazze non potevano stare insieme. E io per prima trovai difficoltà ad accettare quell’amore e quell’attrazione nei suoi confronti.

Decidemmo di non sentirci più,ma non passò un giorno che il mio telefono squillò di nuovo. Era lei.

Eravamo due calamite,più provavamo ad allontanarci più tornavamo a sentirci e a volerci.

Decidemmo di sentirci di meno,di provare ad uscire con qualche ragazzo carino,così magari ci saremo dimenticate senza troppo dolore. Ma ogni volta che lei conosceva un ragazzo io provavo a dissuaderla,a dirle che magari quello non era proprio l’ideale..che forse in giro c’era di meglio.. perché in realtà ero gelosa da morire!Sapevo che non potevo impedirle di conoscere altri ragazzi,anzi doveva conoscere altri ragazzi e dimenticarsi di me e di noi,ma sapevo che non era giusto,ero egoista!Non potevamo stare insieme,ma non doveva stare con altri,perché noi non potevamo dichiararci il nostro amore,ma sapevamo che c’era,e spingerci a vicenda a conoscere altri ragazzi era distruttivo! Ma dovevamo comportarci da  amiche,e distruggerci.

Quella storia era un vero e proprio labirinto,che ci avrebbe portate ad un’unica meta,lo sapevamo entrambe ma era difficile accettarlo ed impegnarci per arrivare insieme a quella meta.

Soprattutto perché eravamo le sole a combattere contro il mondo,e forse a 20 anni fa un po’ paura,è più comodo abbandonare un amore,nascondersi per una volta da se stessi che nascondersi al mondo per tutta la vita.
E poi c’era quell’enorme distanza!Ci separavano  ore d’aereo e vederci era impossibile!Sarebbe stata una storia troppo sofferta..Era meglio fingersi amiche,era meglio fingere a noi stesse ma continuare a sentirci,perché non sapevamo stare l’una senza l’altra.
Callie devo parlarti,ho una buona notizia.
Arizona.

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Capitolo 3
*** Il colonnello ***


-Dimmi Arizona!
-Tra tre settimane sarò a San Diego,per un giorno,parto con mio padre per lavoro…ci vedremo,mi guarderai negli occhi e potrai finalmente dirmi che siamo amiche e nient’altro.
 
Quando lessi quel messaggio il cuore mi scoppiò nel petto!L’avrei finalmente rivista!Quell’entusiasmo durò tre secondi,subito dopo la paura di quell’amore tornò a farsi spazio in me,pensai che forse vedendoci di nuovo in un contesto diverso e reale rispetto a quello estivo e da vacanza avremo capito entrambe che più di un’amicizia non poteva esserci.

Arizona era contentissima,non faceva altro che parlarmi di quel viaggio,di quello che avremmo fatto quando sarebbe venuta e avremmo potuto finalmente passare una giornata insieme.

Io l’assecondavo,ma in realtà avevo paura,e un po’ speravo che non venisse,perché non sapevo cosa sarebbe successo dopo,come avremmo reagito.
L’entusiasmo di Arizona,e la mia paura durarono poco.

Dopo pochi giorni da quella “bella” notizia  Arizona mi disse che non sarebbe più potuta venire,il padre fu mandato in un'altra città.
Lei era triste,io ero un po’ sollevata,anche perché la figura del padre mi intimoriva,e non poco.

Ero sollevata perché in quel modo sarei potuta scappare da Arizona,e dall’evidenza del nostro amore.

Quando le confessai le mie paure e il mio sollievo  lei si ritirò in se stessa  e decise di non parlarmi più,forse si sentiva ferita offesa o ingannata da me,che le mostravo l’amore di una fidanzata,ma a parole le continuavo a dire che non era niente per me,eravamo solo amiche e nient’altro.

Il destino sembrava essere dalla mia parte,il padre non poteva più venire a San Diego,forse quello era un segno,io e Arizona non eravamo destinate ad essere,ma proprio mentre riflettevo su quella questione mi arrivò un sms:
-Ho provato a insistere con mio padre,forse riesco a passare un giorno a San Diego.
Arizona
-Bene Arizona,ci rivedremo,così finalmente capirai anche tu che tra di noi non può esserci che amicizia,vedrai,fidati di me.Rideremo su questa storia,e ci sembrerà assurdo credere che tra noi avrebbe potuto esserci una storia!
Callie
Ero abbastanza convinta di quello che dicevo e speravo che entrambe ci rendevamo conto che tra di noi non poteva esserci nulla,ma allo stesso tempo nel mio cuore nutrivo la speranza di piacere ancora ad Arizona  perché senza il suo amore non sarei più riuscita ad andare avanti.
Arizona mi confermo la data del suo arrivo in città,ed io non vedevo l’ora che arrivasse quel giorno,con un misto tra paura ed emozione nel cuore.
-Callie c’è solo un problema,dovrò stare tutto il tempo con mio padre,non mi permette di stare lontana da lui per un giorno intero in una città che non conosco. Ci sono problemi per te?!

-Sì Arizona!E’ chiaro che ci sono problemi,lasciamo perdere. Verrò a salutarti in aeroporto e poi torno a casa,non mi va di passare un giorno intero  con il colonnello! E con IL Colonnello ho detto tutto!

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Capitolo 4
*** Non possiamo essere ***


 
Già era difficile affrontare la nostra situazione,poi avrei dovuto affrontare anche il padre!Il colonnello,che se solo si fosse accorto di uno sguardo di intesa tra me Arizona ci avrebbe ammazzate entrambe,con il suo fucile personale!

Ma che senso aveva tutta quella storia…tutte quelle difficoltà per vederci per stare insieme non facevano altro che rafforzare la mia tesi.Si,forse io e Arizona ci piacevamo da morire,ma non potevamo stare insieme. Io e lei,due donne insieme,era surreale e assurdo sotto certi aspetti. Quello non era il mio sogno,non era quello che volevo.

Arizona mi piaceva da morire,e mettere fine a quella storia…il solo pensiero mi si stringeva la gola e rallentava il battito. Ma dovevo ritornare in me,dovevo lasciarmi quella storia alle spalle e far finta che non era mai esistita.
Decisi comunque di incontrarla,e passare sul fatto che al nostro incontro avrebbe dovuto presenziare il padre per tutto il tempo.
 
Arizona ho deciso di esserci domani,vengo in aeroporto e poi decidiamo insieme che fare.Voglio solo che tu sappia che lo sto facendo solo per farti notare l’evidenza,per farti capire che io e te non possiamo essere che amiche,vedrai il solo pensiero di avere un contatto fisico con me ti farà inorridire,e sono sicura sarà lo stesso per me.  PS: scommettiamo un bacio che a fine giornata abbiamo entrambe capito che non siamo fatte per stare insieme?
 
Eravamo sempre allo stesso punto.La mia mente cercava in tutti i modi di convincersi che quando l’avrei rivista non mi avrebbe sfiorato il pensiero di abbracciarla,accarezzarla o darle un bacio.Con il mio cuore invece..con il mio cuore speravo che il tempo si fermasse a quel giorno,e che il colonnello sparisse per un attimo,ed io potevo finalmente stringerle il viso tra le mani e baciarla.
Era un continuo tormento interiore che mi distruggeva l’anima,era un continuo contrasto tra quello che avrei dovuto provare per lei e per quello che in realtà provavo.
Per trovare una risposta avrei dovuto aspettare la mattina seguente.
 
Mi alzai all’alba,non volevo essere in ritardo,soprattutto per non dare una brutta impressione al colonnello scelsi con cura i vestiti,e allo stesso modo mi pettinai e mi truccai…cercavo di curare ogni dettaglio e ogni particolare,anche se non doveva essere così…insomma..per un’amica non perdo un’ora a truccarmi!

Arrivata in aeroporto ci misi un po’ prima di trovarli..poi finalmente la vidi!

Aveva un jeans stracciato ed aderente, una T-shirt nera e un paio di occhiali scuri tra i capelli..alla sua destra notai poi il padre. Me ne aveva parlato tante volte,ma conoscerlo di presenza era tutt’altra cosa,era simpatico e cordiale,ma incuteva comunque timore.

-“Buongiorno colonnello!Piacere di conoscerla di persona,sono Callie!”

-“Finalmente ci conosciamo Callie. Arizona mi ha parlato tanto di te. Bene,che ne dite di accompagnarmi al comando?”

-“Certamente!”  –risposi con un finto,ma credibile,entusiasmo-

Dopo i convenevoli con il colonnello  salutai finalmente Arizona,noi di San Diego eravamo abituati a salutare con due baci,a differenza di quelli di Seattle, che su questo erano economici,un solo bacio!
Ciò provocò subito imbarazzo a entrambe che dopo appena tre secondi stavamo già per baciarci in bocca!

Superato l’imbarazzo iniziale ci incamminammo verso il comando,scambiavo qualche parola e qualche battutta con il colonnello,Arizona era muta,fredda e scostante…quasi fui contenta delle presenza del colonnello..almeno avevo qualcuno con cui parlare.

Pensai che avevo ragione,vederci avrebbe migliorato le cose,ci avrebbe fatto capire che non eravamo altro che amiche. Arizona quasi sembrava infastidita dalla mia presenza,a differenza mia,che contro ogni previsione,contro quello che speravo,sentivo il cuore uscire fuori dal petto!Le mani fremevano,avrei voluto toccarla baciarla,cercare un qualsiasi tipo di contatto fisico!Ma lei sembrava assente.

Passai l’intera giornata a punzecchiarla e darle fastidio.E flirtavo,spudoratamente!
Come farebbe il capitano della squadra di basket con la bella biondina reginetta del ballo.

-“Callie il tuo accento Latino è troppo forte,quasi non ti capisco quando parli.”

-“Ah non mi capisci?Preferisci che non parlo?Ok,sto zitta.. .”

Glielo dicevo con un’aria da finta seduttrice,come a dire sicura che non vuoi sentirmi parlare,baby?

E lei prontamente mi pregava di parlare,perché le piaceva la mia voce..e non aspettava altro che sentirmi parlare,anche se non mi capiva.
Passammo la giornata da amiche,e pur sapendo che era la cosa giusta un po’ mi dispiaceva,mi dispiaceva sapermi amica ora che dentro me qualcosa cambiava.

Avevo un fuoco dentro,più la guardavo più me ne innamoravo. Innamorarmi di lei era la cosa più sbagliata e difficile,non avrei dovuto..ma ogni volta che i suoi occhi incrociavano i miei mi perdevo ..e non riuscivo più a trovare la via giusta,quella che non mi avrebbe fatta cadere nella tentazione di amarla.
Forse ero ancora in tempo per fermarmi,magari lei aveva capito che tra noi non poteva esserci amore,e mi avrebbe allontanata..e così pian piano avremmo ricominciato tutto da capo,tutto da dove avevamo lasciato.

Finalmente il colonnello ci lasciò sole per un po’ di tempo per poter parlare liberamente.

-“Allora?Come ti è sembrata questa giornata?”

-“Sono stata bene Callie,mi sono divertita con te…e sono stata contenta di averti rivista..finalmente”

-“Si Arizona anche io…ma vorrei parlare di noi..che ne pensi di questa storia?Non è meglio se lasciamo perdere e chiudiamo tutto?Questa relazione ci farà soffrire,è meglio finire ora che siamo ancora in tempo. Io non me la sento di andare avanti,mi dispiace”

-“Callie ti prego non guardarmi con quegli occhi”

-“Arizona…”

-“Il tempo è scaduto Callie..devo ritornare da mio padre”

-“Aspetta Arizona!Tieni…questo è per te,aprilo quando sarai a Seattle però”

Ci scambiammo dei regali e ci salutammo.

La lasciai li,incerta su tutto. Incerta su quello che provava,su quello che provavo… Anzi no,io non ero incerta sui miei sentimenti. Li conoscevo benissimo,era solo stata molto abile a mascherarli.
Io e Arizona non potevamo essere.La nostra relazione era sbagliata,ci separavano tanti kilometri e stare insieme a lei significava abbandonare il resto del mondo.
Era tutto sbagliato.

Questo era quello che mi ripetevo giorno e notte.

Ma mentre tornavo a casa la mia auto segnava 100 km all’ora,correvo,ero felice e non ne capivo il motivo.
I suoi occhi. I suoi occhi li avevo fissi nei miei,mi erano entrati dentro,si erano fusi in me,nei miei pensieri.

Eppure Io e lei non potevamo essere.

Ma la prima cosa che feci quando tornai a casa fu cercare un volo per Seattle,indipendentemente da tutto.

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Capitolo 5
*** Indecisioni ***


Arizona forse è meglio se per un paio di giorni non ci sentiamo. E’ meglio riflettere e prendere una decisione.
Callie

Arizona come sempre aveva assecondato le mie scelte,forse perché già sapeva come sarebbe andata a finire.

In quei giorni lontani riflettei molto,e per quanto la voglia di averla fosse più forte di qualsiasi cosa al mondo, decisi di lasciarla andare e di non sentirci mai più.

Quello che avevo provato durante quella giornata insieme fu troppo forte,conoscendomi sapevo che quella storia sarebbe finita male..ormai lei mi era dentro..o la lasciavo andare o lasciavo tutto quello che avevo. Sapevo che se le avessi detto sì,proviamo a stare insieme avrei fatto pazzie,avrei abbandonato tutto e tutto solo per averla un altro secondo.

Prima di vederla avrei scommesso il mondo che vedendola non avrei avuto nessun istinto…che l’avrei vista solo come una semplice amica,e magari ripensando alla storia di stare insieme sarebbe venuto da ridere a entrambe!

Invece no.

Dal primo momento che i miei occhi incrociarono i suoi mi sentii ardere nel petto,avevo una fiamma che bruciava lenta,e per spegnerla avrei dovuto stingerla forte a me.

“Non è possibile” mi ripetevo “non è possibile che questo stia accadendo” eppure i miei occhi erano fissi sulle sue labbra,scrutavo ogni centimetro della sua pelle e la spogliavo con gli occhi. Me la mangiavo con gli occhi e la baciavo con gli occhi..
A volte quando la guardavo avevo paura..avevo paura che qualche passante potesse accorgersi del modo in cui la guardavo,avevo paura che suo padre potesse capire qualcosa,perché sono sicura,la stavo spogliando con gli occhi! E più la guardavo più sentivo che era mia,più volevo tenerla e prenderle la mano..e più mi guardava più vedevo me nei suoi occhi.

Avevamo passato insieme poche ore,ma io sentivo qualcosa di forte e profondo tra noi. Lo leggevo nel modo che aveva di guardarmi..i suoi occhi passavano nei miei,si scioglievano nei miei e mi attraversavano,si fondevano nella mia anima e nella mia mente.Erano suoi ma li avevo attaccati io sulla mia fronte.
Era così forte quello che avevo provato quella giornata che avevo paura!Quello che ce’era tra noi era qualcosa di grande,più grande di noi,più grande della lontananza che ci separava,più grande dei problemi che avremmo dovuto affrontare,e questo mi spaventava.

Per questo avevo deciso di non sentirla più.
E poi Arizona io credo che ora che mi hai rivista non ti piaccio più..sembravi anche scostante,fredda e soprattutto infastidita dalla mia presenza…

Callie scherzi?Tu mi piaci da morire… ho solo provato a mascherare la voglia di averti,per rispettarti,perché so che non vuoi altro che un amicizia,perché in fondo hai paura…

Si Arizona,io ho paura…tu non ne hai?Come fai a non averne?

Io e te ci vogliamo così tanto…ma non possiamo stare insieme,e lo sappiamo entrambe. Io ti voglio e ti vorrò sempre,perché ormai ti ho impressa nel cuore,ma è troppo difficile da affrontare la nostra situazione..meglio chiuderla qui. Addio Arizona.
Arrivederci Callie,io ci spero in noi due,e ci credo.
 
5 Giorni dopo
Arizona…non posso più stare lontana dai tuoi occhi,sono passati 6 giorni da quando ti ho rivista e i tuoi occhi mi mancano da morire,cazzo!Mi mancano da togliere il fiato,mi mancano che li sogno di notte e li immagino da sveglia,e ogni volta che ripenso a  quel giorno e al modo in cui mi guardavi quando mi dicevi che volevi provarci,che volevi me perdo la testa!Non posso più stare lontana dai tuoi dannatissimi occhi azzurri!Ho bisogno di rivederli o mi scoppierà il cuore!
Ho deciso,vengo da te…posso prenotare l’aereo?
Mi manchi da morire,Callie. 

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Capitolo 6
*** San Diego-Seattle ***


Callie leggere questo tuo messaggio mi ha reso la persona più felice del mondo!Perché anche tu mi manchi da morire,mi manchi da quando sono salita in macchina con mio padre ed ho dovuto salutarti.Mi hai lasciato un vuoto e non riesco a riempirlo… E la mia risposta è si!Ma non posso farmi così male per assecondare sempre i tuoi sbalzi d’umore… Oggi mi vuoi e vuoi venire a Seattle,domani magari ti rendi conto che non sono io ciò che vuoi e decidi ancora una volta di lasciarmi. Vai poi ritorni..io non posso stare in bilico tutta la vita.
Arizona
 
Fidati di me Arizona!

Arizona aveva dannatamente ragione,e mi chiedevo cos’avevo fatto per meritarmi una persona così paziente e comprensiva,così  presa da me che accettava da mesi i miei continui cambiamenti,i miei sbalzi d’umore e soprattutto le mie indecisioni!Forse sapeva che ero completamente impazzita per lei da sempre,dal primo sguardo,e aveva capito che stavo solo mascherando quell’amore per la grande paura che avevo di farla soffrire,della voglia che avevo di proteggerla dai miei continui casini,avevo paura di metterla nella collezione dei miei disastri amorosi,perché anche se sembravo io quella in condizioni di fragilità lei lo era più di me!E io dovevo proteggerla,dovevo proteggerla da me e dal nostro amore,che se fosse nato avrebbe portato solo un mare di problemi nella vita di entrambe. Allontanarci era la scelta migliore,avremmo sofferto per un po’ ma poi sarebbe passato il dolore. Il dolore passa sempre,lascia qualche cicatrice,ma passa. Ma come si fa a fermare due persone che si cercano e si vogliono?Come si allontanano due persone che si amano? E soprattutto come si ferma una come me?Una Callie impazzita,una Callie con la voglia matta di vedere una persona?Avevo troppa voglia di lei..nessuno avrebbe potuto fermarmi!Forse lei mi sopportava perché aveva capito la mia vera essenza..aveva capito che dietro tutto quello che ero,dietro tutte quelle maschere c'era una persona che l'amava profondamente,aveva solo paura..forse...e Arizona voleva rompere quel guscio e entrare dentro me.
 
Ad Arizona avevo detto che sarei andata li senza impegno,che noi non eravamo ancora niente,non eravamo una coppia e probabilmente tra noi non ci sarebbe stato niente…non le feci nessuna promessa,le dissi solo che andavo li perché mi mancavano i suoi occhi. Lei accettò.
 
-Papà…ti ricordi della mia amica Arizona?Quella ragazza che ho conosciuto in Europa durante la vacanza studio?

-Si..abbastanza perché?

-Ehm..senti..io ..allora avevo pensato,cioè lei mi ha chiesto di passare qualche giorno a Seattle..che ne dici?Per te va bene?!

-A Seattle?E cosa c’è da vedere a Seattle?

-Ma dai papà!Lo sai che ho sempre amato Seattle!E il loro accento poi…dai solo un week-end per rilassarmi un po’ in vista dei prossimi esami..allora?

-Si certo puoi andarci…ormai sei grande non posso darti più obblighi e divieti!Voglio solo sapere se il posto in cui dormirai è sicuro e assicurati di prendere la miglior compagnia aerea!

-Grazie papino!Ma tanto ci sarei andata anche se avessi detto di no!Ormai avevo già deciso  – e feci uno dei miei sorrisi a 36 denti per fregarlo -

-Eh appunto Calliope…tanto quando ti metti in testa una cosa...Scommetto che mamma ancora non sa niente vero?

-No…tanto mamma e d’accordo,già lo so! Dai allora vado a prenotare i biglietti!A dopo!E avvisa la mamma!

-Callie!Vai piano con lo scooter!
Mio padre gridava così forte che lo potevo sentire mentre scendevo le scale!

Presi il giubbino al volo e lo indossai mentre scendevo le scale,andavo di fretta,correvo!Nemmeno il tempo di scendere due piani e dovetti tornare di nuovo a casa!Buttai il campanello a terra tanto che bussavo forte!
 
-Callie!Cos’è successo?

-Le chiavi dello scooter,babbo! –risposi senza fiato-

-Sta attenta!E non correre!Seattle non scappa!-
Afferrai le chiavi  e nel giro di trenta secondi ero già sul motorino,misi in moto e attraversai come una iena impazzita tutta la città..finalmente arrivai in agenzia!
-Ciao Santiago!

-Callie…!Allora?La facciamo questa fuga d’amore?!

-Ma dai…quale fuga..lo sai che vado li per studiare!Prenota quel biglietto per Seattle che abbiamo visto ieri!
Ce l’avevo!Finalmente il biglietto per la felicità era nelle mie mani!Ero più serena..e felice!Mancava meno che un mese alla partenza,e ogni giorno vedevo quel biglietto lo aprivo e provavo un senso di gioia immensa!
 
~Arizona non vedo l’ora di rivederti,e coccolarti abbracciarti!Passare finalmente un po’ di giorni insieme,lontane dal colonnello,dai ragazzi del campus..solo io e te!Potremmo parlare,capirci…e magari decidere insieme  che piega dare alla nostra storia…in fondo sto venendo anche per questo…

~Vedrai Callie!Ci divertiremo un mondo!Anch’io non vedo l’ora..sarà bellissimo!Oggi ho anche prenotato la camera al Bed&Breakfast è carinissima!Sono sicura che ti piacerà!

~Arizona..mi basta vederti..non mi importa niente del resto!

Passammo le settimane che ci dividevano a pensare a come sarebbe stato passare qualche giorno insieme,e quelle settimane volarono!
Quando arrivò il momento di partire ero immune dalle emozioni. Non riuscivo a capire cosa provavo,volevo solo vederla e passare 5 stupendi giorni insieme,giorni che sognavamo di trascorrere da mesi! Pensavo che sarei andata li per conoscerla meglio,visitare Seattle e per parlarci da vicino,per decidere insieme che fine mettere alla nostra storia…forse quelli sarebbero stati gli ultimi giorni insieme.

I passeggeri del volo AZ1207 diretti a Seattle  sono pregati di avvicinarsi all’imbarco
 
Una voce annunciò il mio volo,in quel preciso istante mi fu tutto chiaro. Non stavo partendo per conoscerla meglio,per capire che fare con lei,perché “mal che vada ho visto un posto nuovo” stavo partendo,stavo attraversando parte dell’America da sola perché due occhi Azzurri mi avevano rapito il cuore,perché io non aspettavo altro che stare con lei da quella festa!Perché io la amavo già da quel giorno..per lei era nel mio cuore più di quanto potesse immaginare!Perché avevo bisogno di stringerla e sentirla mia…l’avevo fatta penare per tanto tempo,ma credo che quella fosse la dichiarazione più grande che potessi fare!
Con quel gesto speravo di dimostrare ad Arizona che la mia bocca e la mia mente dicono tante cose…ma il mio istinto e il mio cuore fanno sempre il contrario di ciò che la mia ragione pensa…e per quanto potessi dire che andavo li solo per conoscerla meglio e per definire la nostra pseudo amicizia lei con quel gesto poteva capire che quello che dicevo non era per niente vero…
Io stavo per attraversare l’America perché nel mio inconscio,nel mio cuore,io già la amavo da impazzire!
-Arizona io sono in aeroporto dove sei?

- Hey!
Era lì di fronte ad aspettarmi..finalmente la vedevo!
Bellissima!
 

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Capitolo 7
*** 'Day 1 ***


Tra me e Arizona c’era tanta confidenza,ma ogni volta che ci incontravamo c’era sempre un imbarazzo di fondo che rendeva tutto più magico e speciale

-“Vuoi darmi la valigia?E’ pesante!”

-“No Arizona,te la darei in testa la valigia..mi hai fatto girare mezzo aeroporto prima di venire!Dove eri finita?!”

Feci finta di arrabbiarmi con lei ma in realtà avrei voluto abbracciarla e dirle che non vedevo l’ora arrivasse quel momento da sempre,forse da quando ho cominciato a conoscere l’esistenza dell’amore!

-“Ahaha!Non ti arrabbiare Callie!Ero a trovare parcheggio “

E aveva ragione Callie,l’avevo fatta aspettare,ma non sapeva che avevo corso l’intero aeroporto perché dall’ansia non riuscivo a trovare il gate giusto,e le mani mi tremavano..e sudavano!E volevo correrle incontro e baciarla come nei film più belli..ma non potevo.

-“Va bene…ti perdono,ma tranquilla..la porto io la valigia,tu sei troppo minuta..”

-“Io?!Ma andiamo…ho molta più forza di te!Vuoi sfidarmi?”

-No no..ci tengo al tuo corpicino,meglio non sciuparlo!”

Ci incamminammo verso l’auto e poi finalmente verso il Bed&Breakfast.Mi sembrava tutto surreale,la guardavo e non mi sembrava vero…La ragazza che mi aveva fatto attraversare mezza America ora era li di fronte a me!Non potevo ancora crederci!

Arrivammo al Bed&Breakfast una piccola casetta con giardino,in campagna,carina e accogliente..aspettavo quel momento da una vita!Stentavo a crederci..finalmente stavo per vivere 4 giorni con la ragazza che in fondo al mio cuore sapevo di amare!

-“Allora ragazze questa è la casa,fate come se fosse vostra…vi prego e vi raccomando solo una cosa!Non dimenticate la chiave…altrimenti saremo costretti a chiamare il fabbro e sfondare la porta!”

-“Certo che no signora!Stia tranquilla”

I proprietari del bed erano suoi amici,questo ci permise di poter usufruire della casa come più ci piaceva.Arizona infatti era sempre in camera con me.

-“Arizona ti dispiace se faccio una doccia e poi andiamo a pranzo?”

-“Tranquilla…fai pure,ti aspetto qui”

Feci una doccia veloce e quando uscii la trovai sul divano rannicchiata come un piccolo cucciolo,mi venne istintivo andare li e baciarle la fronte,ma proprio mentre mi accingevo a farlo lei apri gli occhi e con la voce ancora impastata reclamò il mio ritardo.

-“E menomale che era una doccia veloce!”Dai andiamo?

-“Si,sono prontissima!E poi hai dormito?Andiamo..io non ho dormito tutta la notte eppure sono qui bella sveglia!Forza..alzati!"

Andammo a pranzo in uno dei posti tipici di Seattle,subito dopo mi porto in girò per visitare alcuni posti importanti di Seattle..poi fermò l’auto e mi chiese cosa fare

-“Vogliamo fare un altro giro?O preferisci tornare a casa e risposare un po’?”

-“Preferisco riposare Ari..”

Seattle era bella..ma sapevamo entrambe che avevamo bisogno di stare un po’ insieme,da sole,lontane da occhi indiscreti per poter finalmente parlare un po’ di noi due e della nostra relazione

Appena arrivammo in camera mi misi a letto e non so come,davvero..non so come dopo pochi minuti lei era distesa di fianco a me..ci guardammo negli occhi e io comincia a carezzarle il braccio,sapevo che ne andava matta,appoggiò la sua testa sul mio braccio e chiuse gli occhi,si era completamente abbandonata a me,si fidava di me,lo vedevo nel modo in cui si lasciava coccolare e contemplare,come un bambino appena nato che si lascia cullare solo dalla sua mamma,che sa che quello è l’unico contatto vero …mi respirava addosso,potevo sentire il calore del suo respiro dolce e lento sulla mia pelle,era inebriante!Era la sensazione più bella del mondo,eravamo finalmente insieme unite,l’una di fianco all’altra,avevamo immaginato discorsi su discorsi,parole su parole..ma nulla poteva significare più di quel momento.Nulla equivaleva all’unione dei nostri corpi,alla mescolande del suo respiro che diventava mio,della mia pelle che diventava sua,le nostre anime si fondevano in un unico corpo.

Era li, con me…respiravamo lo stesso respiro,i suoi capelli tra le mie dita,il suo viso dolce sotto le mie mani,le mie mani che finalmente presero le sue ..le accarezzavo,le incrociavo..un po’ impaurita un po’ imbarazzata..stetti così per alcuni minuti,poi finalmente ebbi il coraggio di stringerle,appena strinsi le mie dita nelle sue lei fece lo stesso!

Come a dirci finalmente ci siamo,finalmente l’abbiamo capito. Stringerci la mano durante quel tepore valeva più di tutto…più delle parole,più del sesso,più dell’amore..quella stretta di mano fu una richiesta..di rimanere così per sempre,di cominciare tutto da li e di non lasciarci mai la mano.Di tenerci sempre,e di sostenerci sempre l’una e l’altra.Avevo solo bisogno di ammetterlo a me stessa..e mi chiedevo come avevo potuto nasconderlo in tutti quei mesi!

-“Oddio Callie!Sono le 20:00!Com’è possibile che quattro ore siano passate cosi in fretta!?”

-“Sarà che siamo state troppo bene” le dissi mentre mi girai e le stampai un bacio sull’angolo della bocca “corro a prepararmi piccola,non voglio far aspettare i tuoi amici..!”

-“Callie..!Non chiuderti altre due ore in bagno però!E non mettere vestiti sexy!E soprattutto scollature!”

-“Tranquilla..esco direttamente in mutande,ok?!” –le gridai dall’altra parte della casa-

Adoravo passare attimi di quotidianità con lei..anche se odiavo quando si chiudeva in bagno per ore a prepararsi..tutto quel tempo lontana da me!Potevo finalmente vedere Callie nei suoi comportamenti e nei suoi modi di fare,vederla girare per casa mentre non trovava i vestiti e dava di matto, vederla mentre si truccava..mentre si sistemava gli abiti in valigia..era finalmente con me,era finalmente mia!E adoravo cingerle la vita e baciarle il collo mentre lei era di fretta perché non voleva assolutamente farsi riconoscere anche a Seattle per il suo ritardo!

-“Eccomi sono pronta”

-E sei bellissima aggiungerei!”

-Sei bella tua Arizona!” e ancora una volta le baciai l’angolo della bocca…un po’ per farla impazzire un po’ per morivo dalla voglia di baciarle le labbra!

Andammo a cena da sole,e fu divertente,ormai eravamo una cosa sola,e adoravo vedere Arizona,la ragazza angelica e perfettina mangiare panini e kebab come un maiale in recinto!Mi divertiva..

Dopo cena passammo la serata con alcuni amici suoi,ed ebbi anche l’opportunità di conoscere un tipo a cui lei piaceva,lo tenevo d’occhio tutto il tempo,volevo fargli capire che Arizona non doveva più guardarla.

Passammo una serata divertente,i suoi amici mi piacevano,ma non riuscivo a starle lontana,ogni scusa era buona per stenderle una mano addosso e toccarla..me la mangiavo con gli occhi,e quando ridevamo ci scambiavamo sguardi complici,come a dirci io e te sappiamo quel che siamo.

-“Sono stata benissimo questa sera…a che ora vieni domani?”
-“Alle 10 va bene?”

-“No Arizona,facciamo le 9 ok?”

-“Perché così presto?”

-“Perché così stiamo un ora in più insieme “

-“Ti adoro Callie…a domani!”

-“Buonanotte!”

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Capitolo 8
*** 'Day 2 ***


'DAY 2

-“Buongiorno!”

-“Hey!!Buongiorno!Sei stata puntuale”

-“Si Callie…tu che ci fai ancora così?Dai…sbrigati!”

-“Si!Sono pronta..solo due minuti!”

-“Ok..guardo un po’ di TV,ma fai presto,oggi voglio farti vedere tante cose di Seattle…e poi voglio portarti a fare colazione!”

Era più forte di me,il ritardo era cronico. Lei nel frattempo si appoggiò sul divano a guardare uno dei tanti stupidi programmi americani.

-“Allora andiamo?Ho finito,dai solo 15 minuti di ritardo..sono accettabili, no?

-“Si,siediti,aspettiamo che finisca America Bake Off e poi usciamo..”

-“Arizona…ma mi hai messo fretta!Dai andiamo..nemmeno ti piace America Bake Off!E poi ho fame..”


-“Vieni…” –glielo dissi con voce bassa ma ferma,e feci cenno con la mano di sedersi di fianco a me,che in realtà ero stesa-

Il modo in cui Arizona me lo disse fece sciogliere in me ogni resistenza,e corsi subito sul divano.Spensi la TV e mi distesi accanto a lei.

-“Almeno mi fai un po’ di spazio?”

Arizona subito accolse la mia richiesta,e mi ritrovai con la testa sotto il suo braccio,a proteggermi,come sempre. Passammo il tempo a coccolarci,baciarci,a tenerci la mano e sussurrarci qualche parola dolce…adoravo stare con lei,mi metteva in pace con il mondo,mi rendeva serena e tranquilla..quando ero con lei ero in un mondo ovattato e protetto,eravamo avvolte da un calore che ci proteggeva dal resto del mondo.

Quando lo stomaco di Arizona cominciò a brontolare era ormai ora di pranzo..e a pensare che dovevamo fare presto per fare colazione!

-“Dai Callie…andiamo?”E ora di pranzo ormai..”

-“Per me possiamo passare il resto dei giorni senza mangiare,senza bere,senza dormire…”

Arizona scoppiò a ridere,mi stampò alcuni  baci e finalmente trovammo il coraggio di uscire dal nostro nido.

-“Cosa vuoi mangiare?”

-“Decidi tu..per me è uguale..”

-“No Callie!Io non scelgo un bel niente,ho già scelto ieri!Oggi tocca a te!”

-“Ok..allora…non mangiamo!”

-“Callie!”

-“Scegli tu…”

-“Mamma…sei insopportabile!”

-“Ti va un panino?”

-“Si mi va…ma non arrabbiarti con me!”

Arizona mi guardò in un modo che non avevo ancora capito cosa significava,se sei un insopportabile bambina,se significava ti adoro da impazzire o semplicemente ti odio e mi infastidisci..qualunque cosa significasse a me piaceva da morire il suo modo di guardarmi!
Dopo pranzo decise di portarmi in un posto,ma non mi disse dove,mi disse solo che avremmo impiegato tanto tempo.

-“Dai Arizona!Ti prego…dimmelo!Lo sai che sono curiosa!

-“No Callie,è una sorpresa!”

-“Per favore!!!Non posso aspettare tanto tempo!”

-“No!E non ripetermelo più..”

-“Ok Arizona,mi stai facendo guerra…ora ti darò il tormento!”

In realtà mi annoiava stare tanto tempo in auto senza far niente…decisi di infastidire Arizona per tutto il tempo.
Cambiavo 10 frequenze radio al secondo,poggiavo i piedi sul cruscotto e abbassavo i finestrini con i piedi e riempivo l’auto di carte di chewingum.

-“Callie!Togli quei piedi!Per favore mi sporchi l’auto!”

-“Ma non che non la sporco!Dai…guarda come sono abile ad abbassare i finestrini con i piedi…e non guardarmi in cagnesco!Lo so..vorresti saperlo fare anche tu!

-“Callie…ti ammazzerò!

-“Ok…allora se non vuoi fastidi mi addormento!”

-“Eh…magari!”

Mi addormentai non per dispetto,ma perché erano tre giorni che dall’emozione non lo facevo..!

Si addormentò,finalmente,e non ero contenta perché mi stava letteralmente rompendo le scatole,ma perché finalmente potei guardarla un po’ dal suo lato migliore,quello sereno e tranquillo,quello in cui perdeva la voglia di fare casini e si lasciava andare,come un bambino.

-“Allora?Siamo arrivate?!

-“Ancora pochi minuti..”

-“Ohh ma è decappottabile?Posso uscire?Ti prego!!!Dai lo faccio sempre!”

-“No Callie è pericoloso..!Ma quanti anni hai?5?

-“Ok..”

-“Va be’ dai..te lo apro,ma solo 5 minuti!”

In realtà non riuscivo a dirle no,stavamo insieme da soli due giorni e avevo già perso ogni resistenza!”

-“Grazie!!” ringraziai con un bacio rumoroso e con tanto di macchia di rossetto sulle labbra”

Le davo fastidio,la punzecchiavo,ma in realtà erano solo gesti d’affetto nascosti,avrei voluto prenderle il viso tra le mani e baciarla ogni secondo,ma non potevo farlo tra la gente,allora le mostravo affetto e attenzioni in quel modo.

-“Arrivate!”

-“Arizona…ma siamo al mare?!A Seattle non c’è il mare!”

-“Lo so…infatti non siamo a Seattle..almeno così non senti la mancanza di casa..”

-“Arizona sei unica…ti adoro,sei fantastica!Sono così contenta di averti incontrata e conosciuta…sei una persona fantastica…!Dai andiamo!”

-“Dove Callie?Sulla sabbia?No non ci vengo..si sporcano le scarpe..!”

-“Ma vieni!Dobbiamo farci una foto!”

Era già quasi inverno,al mare non c’era nessuno,la trascinai con me sulla sabbia ignorando le sue proteste..passammo qualche ora li sedute a parlare..a progettare le prossime vacanze estive,da passare insieme,al mare.E scattammo tante foto per ricorda quel giorno per sempre…quel giorno che aveva il sapore di mare,di sale,di donna,di sole,di amore..che profumava di liberta e spensieratezza..

Tornate a casa ci stendemmo subito a letto,stanche e contente per la giornata trascorsa..e avevamo ancora parte del pomeriggio da trascorrere insieme.
Direi che stava per cominciare uno dei pomeriggi più belli della mia vita.

L’imbarazzo e la paura di sbagliare,di fare qualche passo falso era sempre alle stelle…ma stare insieme ci sembrava la cosa più naturale.Quando eravamo a letto,sotto le coperte,al buio,entravamo in un’altra dimensione,e senza volerlo le nostre mani diventavano invadenti,o meglio reclamavano la voglia di approcciarsi a ciò che gli apparteneva.
Perché noi ci appartenevamo,il suo corpo era il mio,il mio il suo,e non potevamo far a meno di sentirci sotto le nostre mani.
Non potevo non accarezzarle la schiena,il fondoschiena e la pancia..la sua pancia che ormai era mia…e scendere ancora più giù a sentire il suo piacere esplodere per me…a sentirla mia.Eravamo noi,una cosa sola.
Fu di quanto più dolce esiste al mondo,fu sesso gioia amore e tenerezza…fu la felicità di averla finalmente accanto a me,stretta a me,come nel più bello dei sogni.
Non riuscivamo a dire una parole,ma entrambe,guardandoci negli occhi sapevamo che da quel momento niente più era come prima,e niente sarebbe tornato com’era.

Dopo quel momento fatto di coccole e tenerezze litigammo,per una ragione futile e banale,probabilmente per gelosia.Non ci parlavamo più.
Uscimmo di casa arrabbiate e silenziose.

-“Arizona se hai intenzione di non parlare più per il resto della serata riaccompagnami a casa per favore”

Continuava a non rispondermi,decisi che avrei fatto allo stesso modo,ma arrivate alla cassa del fast food mi resi conto che nella mia borsa mancava qualcosa..

-“Arizona ma le chiavi della casa?!Le hai tu vero?”

-“No io non ho niente..”

-“Arizona ma le hai prese tu prima..le hai messe in borsa!”

-“Si ma poi tu le hai riprese!”

-“Brava Arizona..complimenti!Hai lasciato le chiavi dietro la porta!Ora come rientro?Che è notte..il proprietario sicuramente dorme!E poi ieri ce lo aveva raccomandato!”

-“Callie le hai dimenticate tu!Sei uscita tu per ultima”

-“Si ma per colpa tua…perché se tu non fossi uscita arrabbiata,di fretta e in silenzio,io non mi sarei dimenticata le chiavi!E poi era tuo l’impegno di prenderle!Ora ci parli tu con il proprietario!”

Cenammo ancora in silenzio,più arrabbiate di prima se possibile,e quella situazione cominciava a farsi pesante…e aumentava sempre più,soprattutto in auto sulla via del ritorno.

-“Non ti sopporto..”

-“Non mi sopporti Arizona?E pazienza!Domani non venirmi a prendere,tanto è finita..solo altri due giorni!Me ne sto in camera!Non venire più! Anzi lasciami qui,fammi scendere chiamo un taxi!

Le gridai in faccia con tutta la rabbia del mondo…non mi sopportava!Le avrei spaccato la faccia!

Arrivate a casa la situazione divenne comica con il proprietario…aveva una faccia assonnata,probabilmente si era già messo a letto e noi lo avevamo svegliato.

Vedere Arizona che arrancava per inventare qualche scusa credibile sul perché avevamo lasciato le chiavi dentro era divertentissimo,e non potevo fare a meno di ridere a crepapelle alle spalle del povero signore che non riusciva a capire le scuse di Arizona…e sapere il reale motivo per cui le avevamo dimenticate mi faceva ridere ancora di più!Ero piegata in due nel vedere il proprietario che a modo suo ci faceva intendere che dimenticare una chiave può capitare a tutti..e morivo ancora di più dal ridere quando voleva provare ad entrare dalle finestre,ma ovviamente era tutto chiuso,e le tapparelle abbassate,e lui si chiedeva perché fosse tutto chiuso,nemmeno uno spigolo aperto…E Arizona inventava scusa su scusa per non dire che era chiuso perché altrimenti tutti ci avrebbero viste far sesso…

Finalmente arrivò il fabbro,anche lui dovette alzarsi dal letto di notte..e finalmente potemmo entrare a casa.

Una volta dentro scoppiamo a ridere.

-“Ti adoro quando ridi di cuore,Callie.”

Non le risposi,ma con il mio modo di guardarla le fece capire che l’adoravo anche io,e che ero dispiaciuta per la lite e tutto il resto…ma ce lo lasciammo alle spalle,e passammo la serata a ridere alle spalle dei due poveri uomini costretti ad alzarsi di notte perché due ragazze dopo un litigio avevano dimenticato la chiave dietro la porta!

-“Ora devo andare Callie…a domani”

La baciai sulla porta e le augurai una buonanotte.
 
Andai a letto felice.

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Capitolo 9
*** 'Day 3 ***


-“Buongiorno…”

-“Hei… stamattina siamo spinte?”

Appena aprii la porta Arizona mi spinse sul divano,tra di noi si era creata una chimica perfetta,dopo solo una volta già non riuscivamo a stare staccate l’una dall’altra.

Inutile dire che neanche quella mattina facemmo colazione.

-“No Arizona…andiamo,stamattina ho bisogno di caffè..”

-“Tranquilla..ti sveglio io..”

Provai a opporre resistenza,ma le mani di Arizona viaggiavano sui punti più deboli del mio corpo e dovetti arrendermi alle sue direttive.
Passammo parte della mattinata lì,a guardarci e coccolarci,così…per cominciare bene la giornata.Per vivere a pieno quei momenti prima del mio ritorno a San Diego che ci avrebbe allontanate chissà per quanto tempo!

Durante il tragitto in auto come sempre le davo fastidio,le mettevo l’auto sotto sopra e lei si arrabbiava tantissimo,poi mi guardava e rideva sotto i baffi..non le dava poi tanto fastidio.

-“Callie ti prego,ci tengo tantissimo alla mia auto,non ci etra nessuno!Perché tu devi poggiarci i piedi ovunque?”

-“Uffa..ok li tolgo!Contenta ora?” -e mi girai amareggiata dall’altro lato-

-“Poi vedrai,Arizona,quando non sarò più qui come ti mancheranno i mie piedi sul cruscotto..non avrai più questo peso,starai bella, sola e tranquilla…”

-“Non sei un peso..e se stare con te significa avere tutti i giorni i tuoi piedi sul cruscotto allora voglio avere un auto distrutta…Non sei un peso per me,non ripeterlo mai”

Arizona se ne usciva con frasi che ogni volta mi fermavano il cuore nel petto,era silenziosa,non dava fastidio come me,ma ogni tanto diceva cose che mi facevano sciogliere.

Arrivammo a destinazione,un centro commerciale,trascorremmo li parte della mattinata e amai passare il tempo con lei così,a fare cose semplice e quotidiane,che mi permettevano di conoscerla meglio,di vederla in ogni comportamento,di studiare tutti i suoi movimenti i suoi gesti…cercare di decifrarla.

Stava occupando uno spazio nel mio cuore immenso ,più di quanto potesse immaginare.

-“Ti va di passare al fast food di ieri?Ieri abbiamo litigato,non ho assaporato niente di quello che abbiamo mangiato”

La guardai e scoppiai a ridere

-“Si in effetti anche io ieri ho mangiato senza gusto…e quello era anche il mio panino preferito!”

Non riuscivamo a stare tra la gente,i nostri occhi erano infuocati di passione,forse perché era la prima volta che stavamo veramente insieme,o forse perché era l’inizio,e all’inizio si sa si vuole stare sempre abbracciati,attaccati a coccolarsi..e noi non potevamo ancora farlo!

-“Arizona ma perché corri e sei di fretta?”

-“Dai Callie sbrigati!”

-“Ma aspetta un secondo!Sto vedendo questo negozio che mi pia…”

-“Andiamo!!”

Arizona mi tirò dal braccio e mi trascinò verso l’uscita del centro commerciale

-“Ho fame,voglio mangiare ora e andare subito in camera,e stare con te!Ok?Ti è chiaro?”

-“Mi è chiaro…”

Tornammo in auto e ci dirigemmo verso il fast food,cominciai a prendere un tavolo mentre Arizona prendeva le ordinazioni,adoravo guardarla…e poi era dolcissima!Mi trattava da principessa e adoravo vederla così dolce con me

-“Cavolo mancano i tovaglioli..  Dove vai Arizona?”

-“Eccoli”

-“Ma potevo andarci io”

-“Ho già fatto io”

-“Ma vedi che non sono di cristallo…se mi muovo non mi rompo”

A quella mia affermazione mi guardò in un modo,il suo modo,che mi faceva sciogliere,per pochi istanti il sangue mi ribolliva nelle vene e perdevo forza e senso.

Arizona non mangiava,divorava!Era incredibile..una biondina così perfetta mangiava più di un camionista..

-“Questa non la mangi?”

-“No,prendila…”

Ovviamente non se lo fece ripetere due volte,e le McNuggets sparirono dal vassoio,in realtà lo facevo di proposito,perché adoravo vederla divorare cibo come se non ci fosse un domani.

-“Ora devo portarti in un posto,che se non vedi non ti faccio ritornare a San Diego”

-“Dove?Dai questa volta dimmelo!”

-“Andiamo a mangiare il gelato più buono di Seattle”

-“Siii!Il gelato lo adoro..però cavolo mi farai ritornare con 20 kg in più!”

-“Sei bella uguale”

-“Sei di parte”

Quando faceva così avrei voluto riempirle il viso di baci,ma ancora una volta non potevo,allora le riempivo la faccia di buffetti e lei rideva sotto i baffi,non si arrabbiava.

-“Eh…io lo so che questi in realtà sono tutti baci,cara Calliope”

-“Si ma non ti montare troppo la testa ora”

Con Arizona adoravo fare tutto..avremmo potuto passare il tempo ferme,immobili,su un marciapiede a non fare nulla e io avrei ugualmente ritenuto quel tempo e quel luogo preziosi,perché lei rendeva belle tutte le cose,tutto ciò che ci circondava era bello se con me c’era lei a guardarmi,a prendermi in giro,a lanciarmi occhiate infiammate di passione.

-“Arrivate…dai scendi”

-“No mi scoccio di uscire,portamelo qui!”

-“No Callie,tu mi sporchi l’auto di gelato!”

-“No,no!Non sporco niente giuro!”

-“Sei una bambina…adorabile” –le ridevano gli occhi,e le esplose un sorriso dolcissimo sul viso,mi guardo per qualche secondo poi uscì dall’auto-

-“Allora io lo voglio…Arizona?!Dove vai?Ti sto dicendo i miei gusti del gelato!”

-“No tu non decidi niente,so io quali sono i gusti buoni”

Arizona tornò con due gelati più grandi della sua testa

-“Tieni…pistacchio,cioccolata e panna..sono i miei preferiti!”

-“Anche io adoro il pistacchio…ma questo cioccolato non mi piace.Mangiala tu ora!”

-“No Callie non mi entra altra cioccolata”

-“Si che ti entra…vai!Mangiala”

Avrei potuto buttarla la cioccolata ,ma amavo,cavolo quanto amavo vederla mangiare qualcosa di mio,e addentare a grandi morsi il gelato che colava in ogni dove,come se non avesse mai mangiato.

-“Dai ho tolto tutto…ora mangia!”

Mettemmo in moto e scappammo verso casa,per stare ancora insieme,a coccolarci,solo noi due,nel tepore del nostro amore.

Con la scusa della stanchezza,del voler riposare,passavamo ore e ore a letto e a coccolarci accarezzarci,a fare l’amore.

Procedeva tutto alla perfezione finche non incontrammo un  suo amico,probabilmente innamorato di Arizona.

Lei non perse occasione per fare la cretina e farmi imbestialire dalla gelosia,lo toccava,lo abbracciava,lo baciava!Tutto d’avanti ai miei occhi.

La guardavo con ghigni che non promettevano nulla di buono,e appena potevo la riempivo di pizzichi sulle gambe,senza farmi vedere da nessuno…e lei mi guardava come a chiedersi il perché di quei gesti,erano i miei occhi da iena incazzata a risponderle.E lei?Rideva!

Finalmente arrivammo a casa

-“Arizona non toccarmi mai più!Anzi…guardami bene perché non mi rivedrai mai più!”

-“Callie ma che hai?”

-“Che ho?Ma cherzi?Eri avvinghiata a quell’idiota come se fosse il tuo fidanzato!E l’hai anche morso!”

-“Ma scherzavo…non urlare!”

-“Ah scherzavi?Allora ok..puoi farlo…!Non me ne frega niente che scherzavi!Non devi farlo!”

-“Perché no?”

-“Non farmi imbestialire ok Arizona?O ti spacco la faccia”

-“Andiamo Calliope…scherzavo…a me piaci solo tu…”

-“No Arizona…non ti avvicinare”

Ormai era fatta…non avevo più controllo,il suo respiro sul collo,le sue mani sotto la maglia percorrevano la schiena,ed erano già arrivate al mio punto debole

-“Ti odio Arizona” –le dissi,ormai senza forze e senza più controllo nemmeno della mia voce-

-“Mi adori”

Il nostro pomeriggio passò così,tra baci,carezze,coccole ed effusioni…tra amore.

-“Cavolo..ma hanno bussato?!”

-“Si!”

Per un momento nei miei occhi ci fu il panico,per fortuna Arizona prese subito il controllo della situazione,si vestì in fretta,accese le lui ed andò ad aprire.

-“Tu nasconditi in bagno”

Sgattaiolai in bagno mezza nuda,morta dal terrore,e ci rimasi fin quando Arizona non mi diede il via libera!

-“Chi era?!”

-“Il proprietario…non ha capito niente tranquilla..voleva solo darti la colazione per domani…è un rimbambito non ci scoprirà mai”
 
Ritornammo a letto e scoppiammo a ridere per il pericolo appena scampato,passammo altro tempo così,a letto,a scherzare su tutto e tutti…e stare così con lei era di quanto più bello ci fosse al mondo.Ridere di cuore a letto con la persona che si ama…mi apriva l’anima..Arizona faceva uscire la parte migliore di me,quella vera,quella che non aveva paura di amare. Quella che poneva tutte le armi e si lasciava amare,senza paura di doversi difendere come nelle delusioni passate.Con Arizona era diverso,amarla era un obbligo,il suo cuore insisteva,per quando lei lo teneva fermo,il suo cuore si spingeva verso Arizona.
Il telefono che squillava ci ricordò un temuto appuntamento.La cena con i suoi genitori.

-“Callie ti ricordi vero che stasera siamo a cena con i miei!”

-“Si certo…sarò carinissima,vedrai mi adoreranno…o almeno proverò a non farmi odiare!”

-“Tranquilla…sarai bravissima,cerca solo di non dire parolacce e di sopportare i discorsi noiosi di mio padre”

Cercai di mettere in atto tutte le regole e le buone maniere che mia madre mi aveva insegnato.Non poggiare i gomiti sul tavolo,pulirsi sempre la bocca prima di bere,non parlare con il boccone,non  rifiutare nessuna portate e sedersi in maniera composta. O almeno ci provavo…

I suoi genitori in realtà mi stavano simpatici,molto,somigliavano alla mia famiglia e con loro mi sentivo a casa..Bastava solo non pensare al fatto che mi ero portata a letto la figlia,il che era un po’ difficile ogni volta che Arizona mi guardava.

Il padre era simpatico,e la madre dolcissima,parlammo del più e del meno,e vista la loro gentilezza e la loro ospitalità quasi mi sentivo in colpa..Mi avevano accolta con affetto e io li stavo tradendo…stavo amando la loro bambina,che avevano da sempre immaginato in abito bianco con marito e nipotini.
Dopo cena facemmo una passeggiata,comprarono alcune cose da portare alla mia famiglia e mi riaccompagnarono a casa.

-“Papà posso stare un po’ in camera da Callie..la aiuto a sistemarsi le valige”

Il padre fece resistenza,ma dopo un po’ cedette.

-“Grazie Arizona!!!Ti adoro!Sei riuscita a convincerlo!E’ l’ultima sera che passiamo insieme…volevo stare un po’ sola con te”

Il tempo a disposizione era poco,Arizona sarebbe dovuta tornare presto a casa sua.
Mi appoggiai sul suo petto,non volevo nient’altro che sentire il suo cuore

-“Senti come ti batte forte il cuore”

Nessuna delle due ebbe il coraggio di parlare fin quando le mie lacrime ruppero il silenzio

-“No Callie no…no..ti prego non fare così mi distruggi!”

-“Cavolo Arizona..riesco sempre a buttarmi nei casini!Tu mi rendi felice..tanto felice!Eppure dobbiamo stare lontane,lontanissime,e dobbiamo nasconderci da tutto e tutti..Io domani torno a casa e non so questa storia che fine farà!Mi piaci così tanto che vorrei non averti mai incontrata,e forse non sarei dovuta venire qui,non dovevo entrare nella tua vita,perché ora mi piaci di più!E stare lontana da te sarà un inferno!Non so se riuscirò a sopportarlo”
-“No Callie,amore mio,ti prego,non fare così ..non ce la faccio a vederti piangere.Io e te ce la faremo vedrai,però ora asciugati il viso..”

Avrei voluto passare tutta la notte lì,ma mio padre mi chiamava,piuttosto arrabbiato. Callie mi guardava con i suoi occhi grandi e lucidi e mi implorava di dormire li quella notte,ma non potevo,e dirle di no in quel momento mi ammazzava il cuore,me lo frantumava in mille pezzi andati persi in quella camera.La bacia con forza,come a voler raccogliere con la stessa forza tutti i cocci del mio cuore e porgerlo nelle sue mani,dirle che era suo,nonostante la distanza,nonostante  i problemi e le difficoltà che avremmo dovuto affrontare.Io avrei riparato il cuore che lei aveva distrutto con le sue lacrime e glielo avrei regalato.

Mentre mi accompagnava alla porta,Callie,mi baciava,con una forza struggente,con odio,amore,dispiacere,rabbia,si sfogava sulla mia bocca e sul mio corpo,mi ritrovai con le spalle al muro bloccata dalla sua bocca e dalle sue mani che viaggiavano all’impazzata sul mio corpo,senza freni,come a prendersela con me perché mi ero lasciata amare,ed ora avrebbe dovuto lasciarmi sola.

Aprimmo la porta almeno dieci volte per farmi andare via,e ogni volta la richiudevamo per baciarci ancora.

-“Dai ora vai…non voglio farti litigare con tuo padre…”

-“Ok…aspetta!Un altro bacio!

-“Buona notte Arizona,a domani”

Appena Arizona lasciò la camera feci una doccia bollente e mi misi subito al letto,nel nostro letto,nel testimone del nostro amore…in quel letto che non ci avrebbe più riviste.

Mi addormentai tra lacrime e pensieri confusi.Cosa sarebbe stato di noi?Come l’avremmo raccontato ai nostri genitori…e la distanza..la maledettissima distanza!Fu la notte più confusa della mia vita.

Probabilmente mi ero innamorata di lei..e avrei dovuto lascarla li,il mio amore li.

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Capitolo 10
*** Last time ***


Al mio risveglio quella mattina pioveva,il cielo era grigio e la camera fredda.

Durante il mio soggiorno a Seattle stranamente ci fu tanto sole,ma quella mattina,il ticchettio angosciante della pioggia sui vetri venne a darmi il buongiorno.
Spalancai gli occhi e mi resi conto che il mio sogno era finito,quelle erano le ultime ore che passavo insieme a lei .

Rimasi ferma,immobile nel letto per alcuni minuti,in quel letto che odorava ancora di lei,strinsi il suo cuscino per sentire l’odore dei suoi capelli che si era ormai mescolato al sapore delle mie lacrime. Guardavo il soffitto,ero assente e pensavo a ciò che sarebbe successo una volta tornata a casa e il pensiero mi spaventava.

Mi trascinai  verso la doccia,mi vestii distrattamente scegliendo qualche vestito a caso,senza fare attenzione a niente..
Ingannai l’attesa per l’arrivo di Arizona rifacendo la valigia,ci buttai dentro tutti i vestiti,tutti i souvenir con rabbia e rancore,volevo prendermela con qualcuno per quella situazione di merda che si era creata..ma non potevo. Potevo solo prendermela con me stessa per essermi innamorata prima di una ragazza che tra l’altro mi era lontanissima!

“Hey..buongiorno..”

Finalmente arrivai da lei,non avevo dormito tutta la notte,dopo averla lasciata in lacrime avevo solo voglia di rivederla e riabbracciarla e stare con lei..senza lasciarla nemmeno un secondo.

“Hey Arizona..entra”

Ero morta dentro,non riuscivo a provare niente,vagavo per la stanza senza un senso,posavo distrattamente gli ultimi vestiti nel bagaglio fino a chiuderlo..avevo chiuso tutto li.I suoi sorrisi, il suo sguardo,il suo modo di guardarmi,il suo modo di toccarmi,il nostro modo di fare l’amore,le risate a crepapelle,la gelosia,i litigi…stavo chiudendo tutto in quella valigia e me lo stavo portando a casa.
Ci sedemmo per l’ultima volta sul nostro divano,a parlare del più e del meno,nessuna della due aveva il coraggio di accennare la partenza,era troppo doloroso.

“Cavolo…ma dov’è il mio anello?”

Mentre mi teneva le mani e intrecciava le sue con le mie,Arizona, mi sfilò uno dei miei anelli,senza che me ne accorgessi.

“Arizona,ma l’hai preso tu!E da ieri che non lo trovo!Dai ridammelo non mi trovo senza”

“No..è mio ora”

“Ma dai..compratene uno uguale”

“No..voglio questo tuo,e poi guarda,mi sta perfetto!Ne hai due uguali,uno lo tieni tu uno lo tengo io”

“Ok va bene,ma promettimi che non lo toglierai mai”

“Mai”

Il tempo quella mattina stava passando troppo in fretta,dopo avremmo  dovuto affrontare un pranzo domenicale con i suoi genitori e poi diritte in aeroporto.

“Callie però non stare così..stai su per favore!Il nostro non sarà un addio,solo un arrivederci”

“Ok…ci provo”

Le sorrisi,e ci abbracciammo,e mentre lo faceva mi augurò buon viaggio,in un modo che in aeroporto e a pranzo non avremmo potuto fare..Mi strinse a se più forte e mi baciò,con tutta la forza che può avere un bacio di due persone innamorate che sanno dovranno stare lontane per tantissimo tempo.Con il sapore di un ultimo bacio,quello che ti fa staccare dal mondo e ti fa credere che il tempo si sia fermato,quello che quando le labbra sia avvicinano e si schiudono per incontrarsi in una danza di bocche che viaggiano insieme,che non si staccano…che riescono a farti vedere belle tutte le cose del mondo.

“Ti prometto Callie…te lo prometto con tutta me stessa che è solo un arrivederci,presto verrò a San Diego,e ti regalerò le stesse emozioni che tu hai regalato a me.Mi mancherai tantissimo,mi mancherà tutto di te,anche quello che non sopporto,perché Ti Amo così tanto che amo anche quello che di te non sopporto.Ti amo anche quando sei orgogliosa,testarda e dispettosa..ti amo sempre!”
 
La guardai con occhi lucidi e l’unica cosa che riuscii a are fu abbracciarla più forte,e baciarla più e più volte prima di aprire quella porta che ci avrebbe allontanate per un lunghissimo periodo! Mi aveva detto che mi amava,era un ti amo vero?O semplicemente dettato dal dispiacere,dalla situazione?Non lo sapevo…ma anche io l’amavo,tantissimo,più di ogni altra cosa,ma non ebbi il coraggio di dirglielo.

Ci baciammo ancora prima di aprire la porta,piccoli baci frenetici e pieni di amore.Uscimmo e ci dirigemmo verso la sua famiglia,che era già al ristorante.

Passai un pranzo piacevolissimo,i suoi genitori erano sempre molto alla mano e simpatici con me,anche il colonnello!

In quel momento ero distrutta dal dolore,ma allo stesso tempo felice.Avevo li tutto ciò che potevo desiderare,la ragazza della mia vita e la mia famiglia.Peccato che stava tutto per finire.O forse per cominciare?

Contavo le ore,erano le 16:00 alle 19:00 il mio aereo sarebbe partito.Avevo solo tre ore…cos’erano tre ore?Niente..in quelle tre ore mi divoravo Arizona,cercavo di prendere tutto da lei,mi succhiavo il suo amore come se era l’ultima essenza vitale rimasta sulla terra. Entrambe,prima che io partissi, credevamo che quei giorni sarebbero stati gli ultimi passati insieme.Perché il nostro amore era quasi impossibile,per amarci avremmo dovuto allontanarci dalle nostre famiglie,che non avrebbero accettato mai la situazione,avremmo dovuto lasciare le nostre città e tutto quello che avevamo.

Io dopo quei giorni insieme a lei avevo capito solo una cosa.Tutte quelle difficoltà non erano niente se con me c’era lei!Io volevo lei!Nel mio progetto di vita c’era lei,c’era lei in ogni cosa!Non avrei potuto lasciarla per niente al mondo!Lei fu la risposta a tute le mie paure e a tute le mie insicurezze!Non avevo paura più di niente,non temevo più la mia famiglia,ne lei la sua,ci amavamo,e questo sarebbe bastato ad affrontare tutte le difficoltà che ci aspettavano,perché il nostro amore era più grande di qualsiasi altra cosa!

Arrivammo in aeroporto,e mille incidenti ritrardavano il mio check-in !Ed io ne ero felicissima!Sperava in qualche calamità naturale che rinviasse il mio volo.Ma non ce ne furono!
 
Allora ci provammo noi,perdemmo tempo in aeroporto a cercare gli ultimi souvenir .

“Arizona..sbrigati!Dai lo so che lo fai di proposito perché vuoi che perda l’aereo”

In realtà lo volevo anche io!

“No..non ti sopporterei un altro giorno”

Mentre tutti si davano addii strazianti io e lei ci ridavamo su,in realtà avrei voluto baciarla lì,in mezzo a tutta quella gente,come una normale coppia,ma ancora una volta non potei, allora le sussurrai all’orecchio perché non potevo baciarla li come tutti gli altri,e dopo pochi istanti mi ritrovai con le spalle alle porta di un bagno con il suo corpo contro il mio,per un ultimo straziante bacio!

“E’ arrivato il momento Arizona..sono già in ritardo,devo fare il check-in”

Sui nostri occhi calò un velo di tristezza che non riuscirò mai a trovare le parole per descriverlo.

Ci guardammo negli occhi per un ultima volta e non ho mai provato niente di così straziante,c’era silenzio e dolore,e nessuno potrà mai capire quanto avrei voluto che qualcuno mi dicesse che il volo non sarebbe partito!Che l’aereo era guasto o che c’era un diluvio,ed io ero così costretta a passare un’altra notte con lei.

Avevo già lasciato amici e parenti in aeroporto,avevo lasciato città da sogno e ci ero rimasta malissimo…ma lasciare l’altra metà di te in aeroporto è straziante!E come se qualcuno ti strappasse via l’anima lentamente,e tu la puoi vedere la tua anima che si spezza e ti abbandona mentre ti allontani dalla tua persona!

“Come dovremmo comportarci ora,Callie..cosa devo ritenermi?Come devo comportarmi con gli altri ragazzi?”

“Arizona tu da oggi in poi non guarderai più nessuno,perché tu mi ami,e io ti amo…ti amo arizona da impazzire!E io te siamo state insieme,e abbiamo fatto l’amore e mi piaciuto un sacco…quindi questo significa che tu ora non guarderai più nessun ragazzo se non me,perché sei la mia ragazza,e stiamo insieme,ok?”

“Ah…sono la tua ragazza?”

“Si lo sei!Ed io sono molto gelosa,sappilo!”

“Beh Callie..allora diciamo che da domani ti chiudo in una torre,perché nessun’altro può guardarti a parte me”

Provammo a riderci su,ma al momento dei saluti mi sentivo morire dentro,abbracciai Callie con tutta la forza che avevo nel corpo e le sussurrai all’orecchio che era solo per poco tempo,l’avrei raggiunta subito,le promisi che la lontananza non ci avrebbe distrutte.Avrebbe solo reso il nostro rapporto più forte!

“Devo andare…hanno annunciato il volo”

“Si..vai..”

Ci abbracciamo per l’ultima volta e mi avviai verso il check-in.Lei era ancora li ad aspettarmi.Avrei voluto non finisse mai quel controllo,ma finì.
Ripresi le mie cose,mi girai e la trovai ancora lì,con le braccia intrecciate sotto al petto ad aspettarmi.Ci guardammo da lontano come le scene più strazianti dei film e ci salutammo,girai l’angolo e non la vidi più.

Mi sentivo persa,camminavo e piangevo,come una bambina che perde i genitori in un supermercato affollato.Mi sentivo così io,ero persa e confusa tra gente sconosciuta,e non vedevo niente,perché i miei occhi erano appannati dalle lacrime che copiose mi rigavano il viso.E non mi importava nulla della gente che mi guardava stranita,io stavo morendo dentro perché avevo appena lasciato l’amore della mia vita.Ormai era fatto,il sogno era finito,e io stavo per varcare la soglia dell’aereo che mi avrebbe portato alla normalità.Piansi,per tutto il tempo,avrei voluto che quell’aereo crollasse perché forse avrei sofferto meno!Mi chiedevo cosa avrei fatto senza di lei,pensai che infondo la mia vita era sempre stata bella..potevo tornare a prima..ma no,non era più così,troppo amore mi aveva invaso il cuore,il corpo e l’anima.Aevevo conosciuto il vero amore e non potevo più starne senza.Non avrei mai potuto dimenticare la ragazza che mi aveva fatto perdere il senno per raggiungerla dall’altra parte dell’America perché la amavo da impazzire!Era quella felicità che ti fa stare così bene da ucciderti!E mi chiedevo cosa avrebbe fatto ora che non c’ero più io…ero gelosa di chi si sarebbe preso i sorrisi e gli sguardi rivolti a me..potevo solo starci male!Lei era tutto…era il sangue nelle vene,il mio universo,il mio mondo,la verità universale,il mio cielo,l’eternità…come avevo fatto a lasciarla li?Come potevo stare tutto quel tempo senza di lei?

Quando vidi Callie girare l’angolo il mondo mi crollò addosso,non avevo più niente,avevo perso tutto.
Mi sentivo persa e sola,non avevo più certezze non avevo più punti di riferimento,se ne era andata e con se si era portato tutto!Il mio amore,la mia gioia,la mia felicità,i miei sorrisi,mi aveva stracciato il cuore dal petto e lo aveva messo nella sua valigia.
Camminavo come un vagabondo tra i mille passeggeri dell’aeroporto senza trovare una via d’uscita che mi portasse a lei.
Non avevo più niente,vuota,mi aveva svuotato l’anima.Da quel momento avrei aspettato che i giorni mi scorressero addosso fin quando non l’avrei rivista.
Uscii fuori e aspettai che il suo aereo decollasse,se ne era andata,la mia felicità se ne era andata.

Mentre il suo aereo partiva mi passarono alla mente le sue parole “Arizona amore mio,questa non è la fine…questo è l’inizio della nostra bellissima storia d’amore,ti amo amore mio!”

E io amavo lei,da morire!
 
 
*piccola nota,vi prometto che ritornerà la felicità*

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Capitolo 11
*** Ritorno a casa ***


L’avevo lasciata da appena ventiquattro ore e il mio cuore si era già spento.

Arizona mi aveva regalato  un sogno,senza di lei ero persa.

Ero pazza di lei da sempre,ma averla avuta quattro giorni sempre con me,sempre attaccata alla mia pelle mi aveva fatto completamente perdere la testa.Ero innamoratissima di lei.

La mattina seguente al mio ritorno a San Diego mi sentii inutile,spenta e senza speranze.

Il mio amore,il mio unico e vero amore,era lontanissima da me,e io potevo sapere quando l’avrei rivista. E questo mi catapultava in uno stato di inettitudine.
Provai a riprendere la mia vita di sempre,ma senza lei non avevo più niente,e la mia vita bellissima che avevo sempre amato ad un tratto mi sembrava vuota!Mi chiedevo come avevo fatto a vivere tutta la mia vita senza di lei.Era tutto grigio,non c’era più il sole,e sul mio viso sempre sorridente era calato un velo di tristezza. Tutto mi ricordava di lei,il nostro anello,il nostro bracciale,il peluche che mi aveva regalato,i souvenir che avevamo scelto insieme,l’orecchino che aveva perso quando facemmo l’amore e che io il giorno dopo avevo ritrovato dicendole che ormai era mio,gliel’avrei ridato quando l’avrei avuto di nuovo tra le mie braccia.

Mi mancava tutto di lei,mi mancava il suo sguardo,mi mancavano le espressioni sul suo viso che sembravano dirmi ti amo,perché aveva un modo di guardarmi che poteva significare solo quello,le si ingrandivano gli occhi e le labbra accennavano un sorriso…mi mancavano i suoi capelli e mi mancava il modo in cui appoggiava la sua mano sulla mia gamba mentre guidava aspettando che io gliela stringessi,mi mancava quando tra la gente si girava e mi diceva sotto voce non guardarmi così,non guardami con gli occhi che mi sembrano spogliarmi!Mi mancava il calore del suo respiro,mi mancava il modo esperto in cui toccava il mio corpo e mi faceva stare bene.

Con gli amici e i familiari provavo a fingere un sorriso,ma gli amici più vicini sapevano che qualcosa non andava,allora fingevo..davo la colpa alla stanchezza del viaggio,alla tristezza di tornare alla solita vita…ma non appena ero sola piangevo,senza motivo,piangevo come se stessi affrontando una catastrofe  perché quell’amore era troppo complicato,ma allo stesso tempo troppo grande,forte e vero.

Mi trascinavo l’esistenza,chiamavo Arizona quando potevo.E anche sentirla era un problema,dpvevamo riuscire ad incastrare gli orari,e soprattutto potevamo sentirci solo se eravamo sole.

L’unico momento era quando guidavamo,e nessuno sa quanto freddo e quanta pioggia ho preso sul mio scooter quando vagavo per ore per la città solo per parlare a telefono con lei e sentirla più vicina.

Era una disperazione,sentirla e non averla.

E lei stava come me,se non peggio.Perché io ero entrata nella sua vita e in solo quattro giorni l’avevo stravolta.

Callie aveva cambiato tutto,aveva portato armonia nei miei giorni tristi e monotoni.Non ero più io,non ero più quella persona egoista che pensa solo a se stessa..ora dovevo prendermi cura di lei,e renderla felice,farla stare bene.Io che non avevo mai voluto relazioni serie e stabili ora progettavo un futuro con lei,e non mi faceva paura.

Avevo voglia di viverla e vederla così affranta mi spezzava il cuore e mi rovinava l’esistenza,e non potevo stare troppo tempo senza vederla.

Sentirci e non vederci ci rovinava.

-“Arizona non ce la faccio a stare lontana da te,devi venire qui e lo devi fare subito!Non posso vivere senza di te,mi manchi troppo,ho un buco nel cuore e non faccio altro che pensare a noi…o sto con te ora o preferisco non sentirti più fin quando non verrai a San Diego,perché più ti sento più mi manchi..e io non me la sento di continuare questa relazione a distanza..non posso!Non posso pensare che la mia ragazza è lontana da me  e regala i suoi sorrisi ad altri,non posso pensare che tutti possono averti tranne ME!Mi fa stare male e mi distrugge!E sono gelosa!Sono gelosa da buttare il mondo a terra per tutte le volte che esci e non stai con me,ma ci sono altri a farti ridere,a portarti a cena,ad accarezzarti,prenderti in giro..e non io!Io non la reggo questa situazione”

-“Callie mi stai lasciando?”

-“Arizona…”

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Capitolo 12
*** Imparare a sopravvivere ***


Non avevo nessuna intenzione di lasciare Arizona,ma mi sembrava l’unica scelta che avevo.

Sapevo che l’avrei fatta soffrire,ma credevo che avremmo sofferto di più così,distanti l’una dall’altra.Perché quando ti manca la persona che ami ti manca tutto,e non riesci ad andare avanti,o almeno io non ci riuscivo.Mi mancava troppo e preferivo non sentirla che sentirla e sapere che non poteva essere mia,fisicamente mia.Io vivevo per il contatto fisico,e la mia donna doveva avere da me tutte le attenzioni del mondo,doveva avere tutte le sorprese del mondo,solo da me,e tutto questo non potevo farlo,e mi sentivo morire dentro!

Arizona invece era più forte di me,lei sembrava non avere paura della distanza,a lei importava solo sapere che la amavo,e io la amavo,più di qualsiasi altra cosa al mondo.Lei non c’era,ma era con me sempre,in ogni mio pensiero,in tutto quello che facevo lei era presente.E mi chiedevo se era normale pensare ad una persona tutto il giorno,anche quando non si dovrebbe.

Io la amavo,e non l’avrei lasciata,avevo solo bisogno della sua forza,avevo bisogno di sentirle dire che ce l’avremmo fatta,saremo stare di nuovo insieme e non ci saremmo più lasciate,perché il nostro amore era più grande della distanza che ci separava.

-“No che non ti voglio lasciare Arizona…tu sei la mia vita,io e te adesso siamo noi,e tu sei mia,ma mi manchi così tanto…che non lo so se riesco a sopportarlo”

-“Callie…se tu mi ami come ti amo io,io e te,noi,ce la faremo!Ce la faremo a sopportare tutto,te lo prometto!Ti prometto noi due,ti prometto il mio amore e le mie cure,ti prometto una casa e una famiglia.Ti prometto la nostra storia e la nostra vita”

Quasi non mi riconoscevo,io che avevo sempre desiderato una vita di sfarzi,eccessi,auto di lusso,ragazzi da un letto all’altro ora avevo perso la testa e la ragione per una ragazza..Callie mi aveva completamente cambiata.

-“Ok..io lo voglio come lo vuoi tu,ma non sono come te io,io mi perdo..e a volte ho paura,ma tu sei l’unica certezza che ho,e non mi importa se dovrò aspettare ancora,se so che ti ho ti aspetto tutta la vita,ma ti prego fa il possibile per venire qui più presto che puoi!”

Io e Callie decidemmo di provarci,ma la distanza ingigantiva ogni problema,e Callie ne aveva uno grandissimo.Era Gelosa.Era pure vero che mi ero scelta una donna nata nella terra delle passioni e degli amori,una donna latina,gelosa ..troppo gelosa.E si litigava tanto,era gelosa di tutto e tutti,di come mi vestivo,di con chi parlavo,con chi uscivo,chi guardavo..si litigava solo per quello.

Ci sentivamo di giorno in giorno,non c’era momento in cui non ci sentivamo.Ci chiamavamo ogni notte,e nel buoi e nel silenzio trovavamo il coraggio di aprire il nostro cuore alla dolcezza e raccontarci tutto quello che provavamo,e certe notti,nel tepore del sonno mi sembrava di averla vicino,mi sembrava di sentire il suo braccio cingermi la vita,la sua mano intrecciarsi con la mia e i suoi baci dolci e caldi sul mio collo.Ma era solo un’illusione,lei non c’era.
E mi chiedevo ogni giorno se ne valeva la pena,se valeva la pena soffrire così tanto…e si,la risposta era sempre si!

Perché la amavo,Arizona era il mio mondo.Mi bastava sapere che c’era,avremmo solo dovuto capire bene come gestire tutta quella lontananza. E come imparare a tenere tutto nascosto.Perché nessuno poteva sapere niente,nemmeno gli amici più intimi,e dovevamo tenerci tutto dentro,mentre io Arizona l’avrei mostrata al mondo orgogliosa e fiera.Lei,la mia donna,la mia roccia,il mio punto fermo,il mio sorriso,la mia goia..meritava di essere mostrata al mondo.

Di lei amavo tutto,la amavo anche quando mi diceva che la notte non mi avrebbe chiamata perché le avevo raccontato di qualche ragazzo invadente,e invece la sera faceva finta di niente,e al telefono,o durante le videochiamate mi teneva il broncio per qualche minuto,fino a sciogliersi non appena le dicevo qualche parola dolce. E amavo vedere il suo viso accendersi non appena vedeva il mio dall’altro lato dello schermo!Era la mia gioia.

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Capitolo 13
*** You&Me ***


La relazione tra me e Arizona seppur a distanza era favolosa.Stavamo bene insieme,e il mondo,e il mio mondo era bellissimo ora che c’era lei.

Lei mi dava la forza di affrontare tutto,e come due bambini contavamo i giorno che ci tenevano separate.

Facevo di tutto per sentirla per riuscire ad avere qualche ora libera ogni giorno e chiamarla..e parlare..parlare di tutto,di cose inutili,dei nostri progetti,del nostro futuro insieme che non vedevamo l’ora di costruire.

Era difficile,ma potevamo farcela.Dovevamo solo farci forza a vicenda,e aggrapparci alle nostre mani,come quella volta,come la nostra prima volta,e dovevamo farlo sempre,ogni qual volta una delle due si perdeva.

Forse quella distanza rafforzava il nostro amore,ed era bellissimo non riuscire a trovare le parole per farle capire quanto fosse importante,come era bellissimo non poterle dare un pugno in faccia ogni volta che scoprivo qualche ragazzo  o qualche ragazza!

Lei era con me in ogni cosa,e ogni tanto mi rigiravo l’anello attorno al dito,e mi faceva pensare al modo il cui lo aceva lei,al modo in cui in segreto me lo sfilò e lo mise al suo dito,guardavo il suo peluche sul mio comodino,il nostro bracciale,e odoravo il profumo della sua pelle ancora impresso nella mia maglia.
E mi mancava,quanto mi mancava.L’odore della sua bocca,il profumo della sua pelle..quel sapore inconfondibile che ancora mi sentivo nella bocca!Quel sapore e quell’odore che mi inebriavano i sensi e me la facevano sentire mia più che mai.Ecco..quello mi mancava,mi mancava molto.
Certe volte mi mancava così tanto che avrei voluto spaccare il telefono e tirarla fuori di li,stringerla e baciarmela tutta,come amavo fare nei giorni a Seattle.Non la lasciavo un secondo!

-“Arizona…ho scoperto una cosa..”

-“Cosa?”

-“Che se metti il dito sull’antenna del telefono ci teletrasportiamo e io sarò magicamente nel tuo letto!Proviamo?”

-“Ok proviamo” … “ma dove sei?non ti vedo”

-“Niente,non ha funzionato,devo passare dal capo dei maghi per ripararlo”

-“Ahahah ti amo Calliope Torres”


La amavo da morire Callie,era più grande di me,di poco,ma era una bambina.Era grande,responsabile…ma aveva dei modi di fare ingenui e innocenti che mi facevano impazzire,l’avrei amata e protetta da tutto e tutti.Era grande, lo so,ma per me era indifesa.E io volevo prendermi la responsabilità di amarla e curarla,per sempre.Avrebbe avuto me per sempre,in ogni momento in ogni difficoltà io sarei sempre stata lì a sostenerla!
Se eravamo insieme niente ci faceva paura,nemmeno il problema più insormontabile,la nostra famiglia.

Per loro il nostro amore era sbagliato,sporco e peccaminoso.Per noi era la cosa più pulita e bella del mondo,e per viverci avremmo dovuto lasciare le nostre famiglie e scappare via.Dovevamo scappare via da chi inorridiva alla vista di due gay in tv,da una famiglie troppo tradizionali,che avrebbero preferito perdere un figlio che accettarlo per quello che era.Che avrebbero preferito un marito malandato che una donna forte,seria e responsabile e che soprattutto faceva felice  la loro figlia!

-“Cosa faremo Arizona?

-“Callie faremo che andremo via da qui,via da loro,e ci creeremo una vita nostra,una famiglia nostra.Andremo in Europa dove ci siamo conosciute,li nessuno potrà raggiungerci”

-“Tu mi basti Arizona,se ho te sono felice.E non ha paura di niente,voglio affrontare tutto questo insieme a te,perché credo in noi e credo nel nostro amore,e credo che io e te insieme ce la faremo,ce la fare ad arrivare dove vogliamo.Ti regalerò una vita bellissima,fatta di sogni e speranze,ti regalerò fiori e cene ogni sera,ti regalerò tutto il mio amore,il mio affetto e il mio calore,ti regalerò i miei sogni e miei sorrisi,ed ogni mio sguardo sarà solo per te…e ti regalerò una casa,bellissima,e una bambina uguale a te che ti salta al collo ogni volta che torni a casa…ti Amo così tanto che le parole per esprimerti il mio amore non esistono.
E ti prego Arizona,non litighiamo mai più.Non litighiamo più per la  gelosia,non lasiare che vada a letto senza averti dato la buona notte perché era arrabbiata,perché non hai motivo di essere gelosa,io amo solo te,e non voglio nessuno che non sia tu!”

-“Callie avremo tutto ciò che desideri,io e te siamo sempre scappate da ogni tipo di relazione,ma ora che siamo incontrate,in un modo così assurdo,due puntini fermi in due diversi posti del mondo si incontrano e si sentono,la coincidenza le fa riincontrare e innamorare,di un amore così forte che fa paura.Io non credo che sia tutta una coincidenza,io e te siamo destinante ad esere,non vedo l’ora di disegnare il mio cammino con te,siamo solo al primo passo,ma io mi sento già in vetta.
Tu mi rendi così felice…sei la vita mia,e ti amo da morire.Siamo riuscite a conoscerci in un modo impossibile,sentirci,vederci,sfidare le distanze e le paura di un amore omosessuale in un mondo di bigotti,siamo riuscite ad amarci,riusciremo a inventare il nostro sogno. Lavoreremo duro,e appena possibile termineremo gli studi in Europa,e ti porterò in Spagna e ti sposerò,amore mio.”

-“Andremo  via di qui.E’ una promessa”

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Capitolo 14
*** Svolte ***


La nostra relazione andava bene,ma la distanza,si sa,ingrandisce ogni problema,anche uno sguardo diventava un problema,e Callie aveva troppi sguardi addosso.

E a me questa cosa faceva stare male,troppo male,perché tutti potevano avere e vedere la mia ragazza tranne me,era qualcosa che ti fa stare male dentro,ti uccide e ti stanca a lungo andare.Ma io amavo Callie,e lei amava me,e mi amava tantissimo e me lo dimostrava ogni giorno..ci amavamo tantissimo,e noi due insieme sembravamo la coppia più bella del mondo..quando parlavo con lei sentivo che il mondo mi sorrideva,ma per essere pienamente felice avrei dovuto tenerla di nuovo con me,sempre con me,ogni  giorno con me,come i giorni trascorsi insieme a Seattle.
Li eravamo felici,eravamo realmente noi..libere di esprimerci per ciò che eravamo,libere di amarci.
E mi mancava non poterle stringere la mano,guardarla negli occhi,stuzzicarla con piccoli baci.
Dovevo riprendermi la mia felicità,quelle sensazioni che non avevo mai provato prima per nessun’altra persona al mondo.Avevo voglia di prendermela e portarla via con me,mi aveva stravolto l’esistenza,aveva qualcosa,non so cosa che riusciva a tirare fuori il meglio di me,sogni e qualità che nemmeno sapevo di avere,e lei nemmeno sapeva quanto era speciale e importante per me,quando mi stesse cambiando in meglio.
Dovevo solo riprendermela e vivere finalmente la mia vita con lei.
-Callie appena puoi chiamami,devo parlarti.
-“Arizona amore,dimmi!”

-“Callie non prendermi per folle,per favore,ma ci sto pensando e ripensando da giorni…in realtà ci penso da quando ti ho vista per la prima volta.Io voglio portarti via di qui,e credo sia arrivato il momento…insomma ci manca solo la specializzazione,e ormai abbiamo messo abbastanza soldi da parte…Che ne dici di partire?Potremmo trasferirci dall’altra parte del paese senza andare necessariamente in Europa,è abbastanza lontano da tutto e tutti.Ho fatto qualche ricerca e ho trovato vari appartamenti…ti prego Callie dimmi che ci stai!Ai nostri genitori potremmo dire che andiamo li per diventare medici,e in effetti è quello che faremo,troveremo una specializzazione li,e diventeremo i chirurghi migliori del mondo..e…”

-“Arizona…fermati!Sì,sì,sì,sì lo voglio!Non posso più aspettare,abbiamo sudato tanto,e se tu te la senti possiamo fare questo passo.Io ci sto,ci sto da sempre…non vedo l’ora di costruirci la nostra vita insieme,sarà difficile ma ce la faremo,siamo forti io e te,e saremo felici.Ti amo più di tutto quello che esiste al mondo,non vedo l’ora di sentirti mia più che mai!"

Io e Arizona stavamo per metterci in un casino,in qualcosa più grande di noi,ma quella era sempre stata la nostra specialità,il nostro punto di forza.Ce ne inventavamo di tutti i colori pur di vederci e sentirci,e a volte mentire così tanto ci faceva anche dispiacere nei confronti delle nostre famiglie,ma chiunque sia stato innamorato sa come funziona.Quando ami una persona tutto va al secondo posto,l’unica cosa che importa e vederla sentirla e farla felice…si farla felice,perché Arizona mi amava così tanto e io ora dovevo prendermi la responsabilità di renderla felice,e non era un peso..lo facevo con amore.Lei mi aveva cambiata,non ero più la stessa…non cambiavo più un ragazzo ogni settimana,non tornavo più tardi la notte…con lei avevo smesso di cautelarmi il cuore e mi ero buttata appieno nel nostro amore.

Questo forse era il passo più grande della gamba,ma eravamo determinate a farlo…eravamo felici come non mai,passavamo le notti a telefono a progettare la nostra vita insieme,e vedere Arizona così diversa,così cambiata e cresciuta dalla ragazzina incrociata per caso mi faceva stare bene.

Impiegammo mesi prima di convincere le nostre famiglie che andare dall’altra parte del paese era la cosa giusta da fare,erano titubanti all’inizio,ma poi io da vera Callie Torres che ottiene sempre ciò che vuole riuscii a convincerli,ed essendo una ragazza affidabile convinsi anche la famiglia di Arizona.Dicemmo loro che avevamo trovato un ospedale dove poterci specializzare,in realtà non era vero,ma era l’unico modo per scappare.Mentimmo,e questo ci faceva stare molto male..mentire così tanto,dire che saremmo andate dall’altra parte del paese per realizzare i nostri sogni quando andavamo li solo per stare insieme..era brutto tradire così chi ci aveva sempre amate e sostenute,ma certe volte bisogna fare delle scelte,e noi avevamo scelto di amarci… Non vedevo l’ora..all’inizio sarebbe stata dura abituarsi,trovare una casa,un lavoro,e specializzarci,ma se hai la persona che ami al  tuo fianco diventa facile anche alzare il mondo..e noi non aspettavamo altro!

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Capitolo 15
*** Home sweet home ***


Ci trasferimmo sulla costa della Pennsylvania,dissi a Callie che per i primi tempi avremmo dovuto alloggiare in qualche albero,in realtà ero riuscita a trovare un appartamento  in città tramite internet.

Era già arredato in perfetto stile americano,quello stile che piaceva a noi,certo non era il massimo,ma ci bastava,per noi quello era tutto.

Avremmo solo dovuto riempirlo di noi.

-“Arizona ma questo non è un albergo..”

-“Infatti,Callie…è casa nostra”

-“Arizona tu sei completamente pazza!”


Lasciai le valige a terra a finalmente la strinsi forte,e la baciai,li tra la gente,per strada,senza paura senza timore…potevo finalmente mostrare al mondo quanto la amavo.Ero finalmente felice.

-“Dai saliamo,non posso più aspettare,ho visto le foto su internet ma ho voglia di vederlo da vicino”

Arizona aprì la porta e di fronte a me vidi finalmente il mio mondo e la mia vita insieme a lei,ci guardammo e sorridemmo,confuse e felici per quello che ci stava accadendo.

-“Questo è solo l’inizio,amore mio”

Prese dall’euforia andammo subito in un grande store a comprare quante più cose possibili per arredare casa nostra,a modo nostro. Tornate a casa fu bellissimo svuotare le valige e riempire casa nostra con i nostri abiti,i nostri oggetti,i nostri ricordi,era stupendo aprire l’armadio e trovarmi i vestiti di Arizona,andare in bagno e trovare il suo profumo,aprire il frigo e trovarci dentro mezzo supermercato dolci,panini,salse piccanti,salumi,formaggi…Arizona mangiava di tutto.

-“Dove vai Callie?Dobbiamo ancora sistemare questo scatolo!”

-“Fai tu,io preparo la cena”


Lo disse in maniera naturale e spontanea,mentre io per un attimo mi bloccai.Era vero?Era reale?Eravamo veramente insieme a casa nostra,e lei stava veramente preparando qualcosa per me?

Sì,era tutto reale..andai in cucina e la trovai con le mani impastate di qualcosa che non ero riuscita a decifrare,mi nascosi dietro la porta ad ammirarla mentre cercava di mettere insieme alcuni ingredienti dietro al tavolo della cucina,probabilmente stava provando a ringraziarmi con una cenetta romantica.

-“Non credo sia commestibile Callie…”

-“Si invece,questo è il mio piatto forte..vedrai ti stupirò!E tu non sei la cuoca di casa biondina!”

Rimasi in silenzio e lei mi guardò,forse sconcertata.

-“Non ti fidi di me?Voglio solo ringraziarti per quello che stai facendo per noi,insomma questo non è quello che sognavi eppure sei qui,per ora questo è quello che posso darti..”

-“No Callie,no,no!Ti guardo in silenzio perché sei fantastica…”

Glielo dissi sussurrando all’orecchio,mentre con una mano le spostavo una ciocca scura di capelli e con il bacino le facevo pressione per avvicinarla al bancone da cucina

-“Arizona…c’è farina ovunque” mi disse con la voce rotta

-“Non mi importa”

Glielo dissi senza più voce,mentre viaggiavo con la bocca sul suo collo,fino a portarla a sedersi su quel bancone e farla finalmente mia.
 
-“E’ stato un ottimo modo per inaugurare casa nostra,Arizona”

-“Direi di si,ma ora ho una fame pazzesca,che ne dici di ordinare qualcosa?”

Non volevo uscire,non volevo staccarmi da lei nemmeno per un secondo,era tutto perfetto,avevo la felicità nelle mani.
Mangiammo sul divano,e passammo tutto il tempo a ridere e scherzare..eravamo finalmente insieme,io e lei sole e felici più che mai.

-“Arizona..spostati,questa è la mia parte di letto,e dammi un po’ di coperta!”

-“Forse se ti abbraccio stiamo meglio..”


Le cinsi la vita e la strinsi forte a me,io e la mia donna potevamo finalmente stare insieme,cuore contro cuore.
 
Da quel momento la strada sarebbe stata in discesa.
 

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Capitolo 16
*** A volte ritornano ***


 
-“Buongiorno piccolo Koala coccoloso”

Entrai in camera mentre i primi raggi di sole illuminavano il viso di Arizona,evitai di aprire le finestre per non rendere il suo risveglio ancora più traumatico,odiava alzarsi presto al mattino,così decisi di addolcirle la giornata.
Mi alzai molto presto,feci una doccia,misi in ordine tutta la casa e andai alla bakery sotto casa rifornendomi di tutto ciò che Arizona amava.

-“Ehi..sei già sveglia?”

Si rigirò nel letto e con gli occhi socchiusi e la bocca un po’ impastata si lasciò baciare.

-“Si..e qui ci sono cornetti,brioches,donuts,cookies e succhi di frutta…buon primo giorno di lavoro amore!”

Arizona addentò avidamente ogni pietanza posta sul vassoio.Mi sedetti accanto a lei che mi strozzava di cornetti,poi finalmente si alzò e si preparò.
Eravamo emozionate,le cose finalmente giravano per il verso giusto,la convivenza procedeva bene,ed eravamo state così fortunate che avevamo trovato lavoro nello stesso ospedale,era tutto così perfetto!

Avevamo penato per anni per quell’amore difficile e lontano,e ora finalmente eravamo riuscite a trovare il nostro equilibrio.

Callie era dolcissima con me,ed anche molto presa…certo aveva sempre i suoi comportamenti a tratti isterici e lunatici,ma io la amavo anche per quello.
Arrivate in ospedale i colleghi furono subito affabili e cordiali con noi,ci accolsero bene e subito ci diedero istruzioni,ovviamente io e Arizona lavoravamo in due reparti diversi.Io fui assegnata al dottor Owen Hunt,chirurgo d’urgenza,Arizona alla dottoressa Altman un simpaticissimo cardiochirurgo.

Io e Arizona ovviamente non ci incontrammo tutto il giorno,tranne quando la vidi parlare in maniera fitta con un ragazzo,una bel ragazzo,era presa,a tratti sorrideva,poi si animava,quasi arrabbiata e dispiaciuta.E io lo conoscevo,era il suo primo ragazzo,quando ci trasferimmo in Pennsylvania non tenemmo conto che il suo primo amore era nato lì.

Il suo passato mi stava risucchiando e cancellando dalla sua vita,sarebbe tornata con lui,ad essere felice,e mi avrebbe abbandonata per sempre.
Mi sentii come se qualcuno mi avesse gettato un secchio stracolmo di ghiaccio sulla schiena in pieno inverno mentre sei accaldata vicino ad un camino.
Mi sentii tradita,messa da parte,non l’avevo mai vista così presa da qualcuno.
Avrei voluto cancellarla dalla mia vita,avrei voluto non averla mai incontrata e tornare a casa mia,alla mia vita,pensai che tutto quello che avevo fatto per lei ad un tratto non esisteva più,non provavo più niente per lei. Non potevo accettare di vederla così con lui,con la persona che prima di me l’aveva amata e le aveva fatto conoscere l’amore,l’aveva sorpresa,era riuscito ad ottenere il suo amore e la sua fiducia,le sue attenzioni,che si era fatto accettare dalla sua famiglia e poteva dimostrare loro quanto amasse la loro bambina,cose che io non avrei potuto mai fare.
Non potevo sopportare il pensiero di sapere che lui l’aveva vista in ogni modo,esattamente come la vedo io,non potevo sopportare il fatto che qualcun altro conoscesse la mia donna in determinate situazioni intime.Non potevo sopportare che lui l’aveva baciata,accarezzata,amata.coccolata..e che ci avesse fatto l’amore prima di me.

Non riuscivo a sopportarlo.

Ero gelosa,forse eccessivamente gelosa,ma per un momento avrei voluto prenderli a calci entrambi e mandarli lontani da me.

Forse lui mancava ad Arizona,forse a lei mancava quel tipo di amore,le mancavano i pranzi in famiglia,le partite a calcio tra il padre e il suo ragazzo,le uscite con lui, e le notti con lui,le mancavano tutte quelle cose che io per forza non potevo darle,e probabilmente non avrei mai potuto darle,non potevo ridarle i giorni felici con la sua famiglia nella sua città,lui poteva.E questo mi distruggeva l’anima,perché mi sentivo inutile e frustrata perché non potevo darle quello che meritava e che voleva.

E soprattutto perché dentro di me sentivo che lei si sarebbe riavvicinata a lui,ne avrebbe sentito la mancanza,e a pochi passi noi non saremmo più esistite.
 
 
 
Finiti i nostri turni tornammo a casa,e durante tutto il tragitto non spiaccicai una parola,allo stesso tempo Arizona non accennò a parlarmi dell’arrivo del suo ragazzo in ospedale,e questo mi faceva stare più male,perché immaginavo ci  fosse stato qualcosa che Arizona mi nascondeva.

Arrivate a casa feci subito una doccia,e senza cenare andai direttamente a letto a guardare la TV.

-“Andiamo Callie..cos’hai?Hai deciso di non parlarmi più per tutta la vita?Cos’hai ?Che ti ho fatto?”
 
-“Ti sposti per favore?Sto guardando la TV,e sono stanca,voglio dormire”

-“Ti conosco,non sei stanca,dimmi cos’hai,tanto da qui non mi muovo”

-“Andiamo Arizona…sei veramente così ipocrita?C’è bisogno che te lo dico io cosa ho?Ti ho vista oggi,eri con lui,con Eric..ed eri così presa!”

-“Ok..almeno sai di cosa stavamo parlando?”

-“No Arizona,e non lo voglio sapere,e non voglio sentire la tua voce stizzante ne vedere più la tua faccia!Domani mi cerco una stanza,non mi avrai più tra i piedi,viviti la tua vita con lui,torna quello che eri,torna ad essere felice!Ma non cercarmi più!”

Callie si alzò dal letto urlandomi in faccia,rimasi pietrificata non l’avevo mai vista così arrabbiata,ferita e delusa.

-“Calmati per prima cosa,per favore”

-“Io non mi calmo di niente,non voglio più vederti”

-“Ma non sai nemmeno cosa ci siamo detti”

-“Posso immaginarlo!”

-“Callie  per me lui non ha più importanza,non conta niente,non lo amo e non lo voglio,e non mi piace,e con lui non mi sono mai sentita come mi sento con te!Era li e ci parlavo perché mi stava spiegando come funzionano le cose in ospedale,è un infermiere…”

-“Perfetto Arizona…solo questo ci mancava!No davvero…non posso proprio sopportarlo,non sono forte abbastanza,e non sono moderna abbastanza per sopportare la mia ragazza che lavora con il suo ex tutto il giorno,che passa più tempo con lui che con me,e poi andiamo…ti ha vista nuda!No Arizona…lasciamo perdere tutto,non posso sopportarlo!”

-“Ma Callie,almeno senti le mie ragioni!Che colpa o io se l’ho amato prima di te e lui ora è qui?”

-“Ciao Arizona”


Mi rimisi a letto e provai a dormire,il cuore mi esplodeva di rabbia,avrei voluto ucciderli entrambi.In realtà non ce l’avevo con Arizona,lei in effetti non aveva colpe.Ma quella situazione mi faceva stare malissimo,male dentro,da morire.Non riuscivo a spiegarmelo,forse perché ero troppo innamorata e non potevo accettare il fatto di sapere che qualcun altro l’aveva amata…o forse avevo troppo paura di perderla,e sapere che avrebbe lavorato a stretto contatto con chi prima di me l’aveva fatta sua non mi aiutavi di certo.
 

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Capitolo 17
*** Come prima ***


Passai la notte a rigirarmi nel letto,fin quando sentii il rumore della porta dopo esser stata sbattuta da Arizona.

Ci rimasi ancora più male,ma la mandai al diavolo.

Voleva rompere definitivamente con me?L’avremmo fatto!E poi che comportamento immaturo e infantile chiudere la porta e andare via..e dove poi?
Probabilmente in qualche bar a provarci con il primo o la prima che passava.

Era vero,non avevo voluto ascoltarla,ma nemmeno lei sapeva ancora come prendermi nei momenti di rabbia..in realtà nemmeno io lo sapevo,e lei non aveva tutti i torti quando mi dava dell’irragionevole.
Avrebbe potuto semplicemente ignorarmi e mettersi a letto,la rabbia mi sarebbe passata da sola,forse. Invece andò via,e quella che doveva essere solo gelosia si trasformò in qualcosa di più,in un vero e proprio litigio che quella notte fece stare male entrambe.

Quando sentii di nuovo la chiave girarsi nella serratura era ormai notte fonda,Arizona entrò in silenzio e in punta di piedi,andò in bagno e dopo pochi minuti era già a letto.

Si distese e con la mano sotto la testa i chiese se stessi dormendo,mentre io continuavo a darle le spalle.

-“Dormi?”

-“Sì,dormo,e anche se fossi sveglia non ti parlerei”


-“Callie…mi hai stremata”

Arizona mi parlò senza forze,e con gli occhi stanchi,in pochi secondi mi fece crollare il mondo addosso.

Avevo esagerato,in fondo era vero,lei non c’entrava nulla con la presenza del suo ex ragazzo lì,ma a me faceva stare male e non sapevo con chi prendermela.

-“Mi dispiace Arizona,hai ragione,mi dispiace…tu non c’entri nulla,non sono arrabbiata con te ne volevo litigare con te,ma mi fa stare così male…Tu sei così bella,e piaci a molti,e non solo fisicamente…sei bella in tutto quello che fai!Sei forte,carina,simpatica,sai amare,sai mostrare il tuo affetto e sei dolce..tanto dolce!E sei brava sul tuo lavoro e ti dai da fare in tutto ciò che fai,e io ho sempre una paura fottuta che qualcuno possa portarti via da me, una persona come me non ha nessun diritto di avere accanto una donna come te,e questo mi rende insicura e di conseguenza gelosa…mi dispiace se ti ho fatto passare una brutta notte”

-“Se mi avessi fatto parlare ti avrei detto che di lui non mi interessa più niente,se ho te di lui non so che farmene…non c’è proprio paragone e tu devi stare tranquilla perché quello che provo per te non lo provo per nessun altro e non l’ho mai provato per nessun altro!”

-“Ti amo così tanto che a volte perdo la ragione”

-“E io ti amo anche per questo”

-“Scusa ma cosa hai fatto tutto questo tempo?” le chiesi con tono inquisitorio

-“Sono stata giù in auto a giocare con l’iphone”

-“Mi prometti che non andrai più via alla prossima lite?”

-“Te lo prometto,ti ignorerò per farti sfogare la rabbia,ma non ti lascerò mai più sola”
 
-“E tu mi prometti che non litigheremo più per gli altri e per la gelosia?”

-“Mh..ti prometto che posso provarci…”

-“E’ già un buon inizio”


Mi avvicinai ad Arizona,i suoi occhi nei miei e il suo respiro nel mio,abbracciate perse l’una nell’altra,quando stavo con lei il mondo si fermava,non esisteva più nulla…eravamo solo io e lei.Mi perdevo in lei,nel suo odore che mi entrava in testa era dolce ma forte ,amavo perdermi nella morbidezza dei suoi capelli,nel calore della sua pelle,amavo stringere le sue mani affusolate e rigirarmi tra le dita quell’anello che mi rubo qualche anno prima per poi portarmi la mano alla bocca e baciarla.

Per stare bene non avevo bisogno di altro,mi bastava perdermi in lei,abbandonarmi sul suo cuore.

-“Sei mia,e io sono tua”

Me lo disse ad occhi chiusi,forse stava già sognando.

Le accarezzai i capelli e le baciai il viso con tutta la dolcezza del mondo,lei proprio era capace di cacciare da me il meglio!

-“Dormi amore mio” quel piccolo Koala biondo aveva rubato tutto il mio amore

E così quella notte turbolenta stava per avvicinarsi ad un’ alba che nasceva in un oasi di amore.

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Capitolo 18
*** Rivelazioni ***


Dopo una giornata di lavoro lunga e stancante l’unica cosa che volevo fare era stare con Arizona,a causa dei turni diversi,a volte della stanchezza e degli impegni non stavamo insieme da tanto tempo.

Quel Sabato  invece eravamo riuscite ad arrivare a casa ad un orario decente,e soprattutto stavamo tornando insieme.

Lungo il tragitto i nostri sguardi si erano incrociati più volte,e quando Arizona mi guardava il quel modo già sapevo a cosa voleva arrivare…e sapevo che ci avrebbe aspettate un grandioso week-end!

Appena varcammo la soglia di casa non ebbi nemmeno il tempo di poggiare le chiavi sul mobile che Arizona già mi sfilò con forza e determinazione il giubbino,per poi privarmi della maglia,l’adoravo quando mi spogliava con il suo sorriso malizioso,e mi spingeva a fare e farle quello che voleva e le piaceva. Adoravo prendermi cura del suo corpo.

Finimmo sul divano abbracciate e finalmente rilassate le stavo accarezzando i capelli e solleticando il braccio,cosa che Arizona amava da morire.
Era tutto perfetto,finalmente stavamo insieme,io e lei in un momento di tranquillità…fin quando non sentimmo la porta bussare.

-“Che ragazza tenera che ho..hai anche ordinato la cena?”

-“Ehm no Callie…non ho ordinato niente”

“E chi è a quest’ora?”

“Non lo so,vai ad aprire e lo scopriamo..”

“Vacci tu Arizona,sono nuda!”

“E anche io lo sono,Callie!”

“Si ma tu non hai vergogna…e poi metti che è un figo da paura non sei gelosa che vede la tua ragazza nuda?”

“Ok..mi alzo io..come sempre”
disse borbottando a bassa voce”

Si avvolse un telo,credo,sul corpo e andò ad aprire,Arizona in certe cose era molto più disinibita e sveglia di me.
Rimasi nel divano ad aspettarla,ancora avvolta nel tepore delle nostre coperte quando sentii un “sorpresa” alquanto inquietante.

“Oh scusateci forse vi siete appena svegliate,vi state preparando per una festa?”

“No Carlos,non stanno andando ad una festa”


Arizona rimase pietrificata,soprattutto perché dietro ai miei genitori c’erano i suoi!Chiuse di scatto la porta e si girò a guardarmi senza parole,rimanemmo ferme immobili dietro quei muri che ci separavano dal male rappresentato dai nostri genitori.Sapevamo che prima o poi avremmo dovuto affrontare la situazione e venire allo scoperto,ma di certo nessuna delle due si augurava accadesse in quel modo così cruento sia per noi che per loro.
Mio padre ingenuamente pensò che ci stessimo preparando per una festa o qualcosa di simile,come era giusto che facessero due amiche,mia madre capì subito cosa era appena successo e rimase inorridita…i genitori di Arizona invece si limitarono al silenzio e per fortuna dalla mia postazione sul divano non riuscii a catturare i loro sguardi.

Io e Arizona eravamo senza parole,immobili e pietrificate,come se la terra si fosse aperta sotto i nostri piedi e noi senza appigli potevamo solo sprofondare nell’abisso più totale,nel buio più nero.

Ci rivestimmo in fretta e nei nostri occhi c’era solo il terrore,entrambe sapevamo che i nostri rispettivi genitori non  avrebbero accettato la nostra storia.
Quello che era il nostro angolo di pace,armonioso e pieno d’amore venne invaso in pochi minuti dalla paura e dal silenzio.
I nostri genitori invasero letteralmente casa nostra,avevano negli occhi più che rabbia tanto dispiacere.

“Ci avete deluse,e tu Callie…ti abbiamo accolta in casa con tanto affetto e così ci ripaghi?Portandoti a letto nostra figlia?”

Me lo disse con disprezzo,come se fossi stata la persona peggiore del mondo,e in effetti mi sentivo un po’ così..mi sentivo responsabile di tutto il dolore che stavo causando a tutte le persone in quella stanza.Sapevo che un giorno sarebbe arrivato quel momento,ma il mio amore per Arizona era stato quanto più di istintivo c’era al mondo,avrei potuto fermarmi tante volte,quando ero confusa e piena di dubbi avrei potuto lasciarla andare,ma vivere senza di lei mi sembrava la cosa più innaturale del mondo,così ignorai quelle paure e decisi di amarla senza riserve.Quelle paure erano venute a presentarmi il conto,e forse me lo meritavo.

“Le cose si fanno in due papà,l’ho voluto anche io”

Vidi in un attimo il braccio del Colonnello alzarsi violentemente verso il viso di Arizona,che però fu subito bloccato dalla mano della moglie. Credevo che almeno lei ci avrebbe capite e avrebbe provato a far ragionare il marito,invece rimase in silenzio,in disparte senza dire una parole,avevo tradito anche lei.
“Ho perso una figlia” mentre il colonnello si ricompose e cercava di ragionare con Arizona mia madre pronunciò queste parole,mentre mio padre più arrabbiato che mai parlava a senso unico .

“Mamma mi dispiace…è successo…”
Avrei voluto dir loro che io ero innamorata,perdutamente innamorata di Arizona,ma questo forse li avrebbe feriti di più,perché avrebbero capito che era una storia che andava avanti da molto,da sempre.

“Come hai potuto tradirci,Callie?Cosa abbiamo sbagliato?Cosa ti abbiamo fatto mancare?Dimmelo!Dimmi dove abbiamo sbagliato perché io non lo so…hai avuto più del dovuto,ti abbiamo cresciuta con amore,rispetto ed educazione e ti abbiamo dato anche quello che non avevamo!Da quando sei nata la nostra vita l’abbiamo dedicata a te!Alle tue esigenze,ai tuoi sogni alle tue aspirazioni…dove hai buttato tutto quello che abbiamo fatto per te?Come hai potuto farlo?Eravamo orgogliosi di te e ti abbiamo mandata qui dall’altra parte del paese nonostante tu sapessi quanto fosse difficile per noi lasciarti andare..ma l’abbiamo fatto per te!Per realizzare i sogni in cui hai sempre creduto…e ancora oggi veniamo qui per farti una sorpresa e tu?Ti fai ritrovare a letto con lei…sono serviti a questo tutti i nostri sacrifici?”

Me lo disse con un tono schifato,l’avevo fatta arrabbiare molte volte da ragazza e molte volte si era sentita offesa,ma credo che quello fu tra i momenti peggiori della sua vita
Avrei voluto risponderle,ma ogni parola sembra inadatta e indelicata,avrei voluto dirle che ero sempre io,la figlia che avaveno sempre amato e ammirato,la stessa che da bambina le saltava al collo all'uscita della scuola,la stessa che le aveva dato soddifazioni e gioie,ma mia madre aveva ragione..non avrei potuto ribattere.
 
 
Mentre Callie rimase impietrita di fronte alle parole della madre che avevano sempre un ascendente potente nei suoi confronti io come sempre controbattevo ogni singola parola di mio padre,anzi ero quasi contenta di dovermi liberare del peso del colonnello che mi aveva sempre oppresso la vita con le sue regole e le sue imposizioni,e vedere Callie così presa e dispiaciuta,con il  viso a terra mi dava la forza di combattere anche al posto suo.

“Sei la delusione più grande della mia vita..tra tante cose proprio così dovevi ferirmi?”

“Papà non mi interessa più niente di te,di quello che pensi,di quello che ti aspetti da me,delle tue regole…non ho più 20 anni non vivo più a casa tua ne nella tua città. Sono una donna e sono felice e fiera di essere quello che sono,e in parte lo devo a te…io così sto bene e amo Callie più di qualsiasi altra cosa al mondo,lei è quello che ho cercato per tutta la vita e che continuerò a cercare..non mi interessa niente di quello che pensi,perché qui nella mia casa pagata con il nostro lavoro tu non puoi più imporre le tue regole..quindi se ti sta bene quello che sono fa come se questo discorso non fosse mai esistito,altrimenti la porta è quella”


Arizona ci andò giù pesante,forse parlò senza riflettere e forse se ne sarebbe pentita per sempre,ma in quel momento si liberò di un peso che si portava dentro da anni.

Nel preciso instante in cui Arizona finì di parlare il padre si avvicinò all’uscita senza nemmeno guardarla,mentre la madre le accarezzò la mano prima di lasciarla per seguire il marito.Mentre sul viso di Arizona potevo leggere rabbia,rancore,dispiacere,tristezza..ma anche senso di liberazione.
La stanza finì nel silenzio totale,Arizona rimase ferma con le braccia intrecciate vicino al bancone della cucina,in attesa di qualcosa,io ero ancora immobile con la schiena contro la spalla del divano mentre i miei genitori in piedi al centro del salotto stavano per rompere il silenzio
.
“Callie prendi le tue cose,si torna a San Diego”

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Capitolo 19
*** Ma sembra un labirinto ***


Ero in uno stato di stagno,non potevo andare ne avanti ne indietro.

Credevo di essermene liberata invece erano di nuovo qui,ancora una volta ad impormi le loro regole e quello che credevano fosse meglio per me e la mia vita.
Misi in fretta alcuni vestiti in valigia e la trascinai verso il salotto.

“Sono pronta”

Non capivo cosa avrebbero voluto fare questa volta della mia vita,ora che ero a metà tra l’essere una ragazza e una donna.

Non salutai Arizona,lasciai che fosse mio padre a chiudere la porta così da lasciarmela per sempre alle spalle.

“Allora?Cosa avete deciso di fare questa volta della mia vita?Mi avete già trovato un lavoro una casa e un marito?”

“No Callie,stiamo solo cercando di fare quello che è più giusto per te” la voce di mia madre sapeva sempre come darmi fastidio,e un po’ ci ero abituata,eravamo sempre state due caratteri opposti,due universi diversi,ma mio padre..mio padre che aveva sempre appoggiato con il sorriso sulle labbra le mie scelte,anche quelle che gli facevano più male,da lui non mi sarei mai aspettata un “E’ tutto così schifoso…devi tornare a casa con noi,li non ti mancherà niente,sei ancora giovane sei in tempo per recuperare la tua vita e tornare ad essere serena,se questa cosa non verrà fuori forse riuscirai anche a trovare un bravo ragazzo che ti sposerà,e questo sarà solo un errore,una sbandata di gioventù.”

Da lui non me lo sarei aspettata,certo non mi immaginavo i salti di gioia,ma mi aspettavo un minimo di comprensione,o almeno un silenzio!
Invece no,dovevano infierire,e ciò che mi fece più male fu che consideravano tutto come un errore vergogno e schifoso,da dimenticare,da mettere nei ricordi di gioventù,da chiudere in uno scatolone in soffitta e di non cacciarlo mai fuori!

E questo mi  faceva soffrire,perché per me Arizona era tutt’altro..era more vero,puro,incondizionato,sincero…era l’amore che ti fa sentire al centro del mondo,quello che ti rende migliore e fa uscire la parte di più di te.

Mentre io riflettevo seduta sul sedile posteriore dell’auto come se avessi ancora 5 anni i miei genitori continuavano a parlare al posto mio,schifati da quello che ero diventata.

Come se tutto quello che avevo fatto di cui loro andavano orgogliosi si fosse cancellato in un istante,non ero più la figlia desiderata,voluta e cresciuta con amore,non ero più la stessa,per loro,per me invece ero diventata molto di più.

Arrivati a quel punto discutere con i miei genitori era inutile,li conoscevo troppo bene per sapere che ogni parola sarebbe andata contro di me e li avrebbe feriti di più…ma alla mie ferite chi ci avrebbe pensato?

Avrebbero potuto darmi tutto l’amore e l’affetto del mondo,una stabilità lavorativa ed economica,ma il male provocato dall’avermi strappato l’unico amore dalla mia vita non avrebbero potuto rimpiazzarlo con niente. Inoltre se fossi tornata a casa avrei comunque dovuto subire comportamenti non proprio gentili a affabili nei miei confronti.

“Papà fermami qui”

“Hai bisogno di qualcosa?”

“No,non vengo,andate soli in aeroporto”

“Callie non puoi farci questo,hai fatto qualcosa di sbagliato,contro la morale,contro le leggi di Dio,ma puoi sempre purificarti e tornare come prima!”
“Mamma io non ho niente da cui dovermi purificare,il tuo Dio mi ha permesso di incontrare Arizona,e di amarla e proteggerla e rispettarla…da quando sto con lei non ho commesso nessun atto contro la volontà del tuo Dio,purificati tu che non riesci ad accettare tua figlia perché ama”

“Scendi da quest’auto e non tornare mai più,il mio Dio…il mio Dio è anche il tuo,e dovresti rispettarlo,non offenderlo con le tue schifezze!”

“Non voglio nemmeno più risponderti…ma mi dispiace,se un giorno riuscirai ad accettarmi per me sarai sempre mia mamma,e ti perdonerò per il male che mi stai facendo..grazie per tutto quello che mi avete dato”


Me ne andai e in quel momento stavo forse vivendo il momento più doloroso della mia esistenza,stavo per abbandonare tutto per chi mi aveva sempre amata e sostenuta,ma se mi avessero amata realmente mi avrebbero accettata o almeno capita,non mi avrebbero insultata ne umiliata,perché amare non è un crimine. Forse avevano solo bisogno di tempo,e un po’ li capivo…in fondo anche per me e Arizona,ma soprattutto per me,all’inizio non era stato facile accettare la nostra storia,noi per prima non riuscivamo a spiegarci quest’attrazione…forse con il tempo,con molto tempo,anche loro avrebbero capito o almeno mi avrebbero rivolto ancora la parola. O forse stavo solo dando a me stessa un’illusoria  possibilità che un giorno potevo tornare ad essere la loro figlia.

Mi sentivo un po’ morire e un po’ rinascere…rinascere perché dovevo andare a riprendermi Arizona.

PoV Arizona

Ero rimasta sola,non avevo più niente.Non avevo più la mia famiglia,ma soprattutto non avevo più lei.

Erano passate solo poche ore ma già mi mancava da morire,avevo già immaginato come sarebbe stato non svegliarmi con le mie braccia attorno ai suoi fianchi,il non incontrarla per caso a lavoro,a non tornare a casa insieme a lei,o tornare più tardi e trovarli lì ad aspettarmi con la cena già pronta,già mi mancava non vederla a piedi nudi coi capelli bagnati appena uscita dalla doccia girare per casa in cerca di vesti…già mi mancava addormentarmi e sentirla lamentarsi perché mi tiravo tutto il piumone…e mi mancavano i suoi occhi,i suoi capelli lunghi,scompigliati e scuri,mi mancava la sua pelle e l’odore della sua bocca…mi mancava il suo sguardo il suo sorriso..mi mancava il respiro,si erano portati via la vita mia.

“Non potevo lasciarti sola vita mia”

Arizona aveva gli occhi tristi e il volto provato,ma non appena mi vide tutto scomparve e corsi ad abbracciarmi.

“Callie..!Mi sentivo persa..come non mai!Ho creduto che mi lasciavi per sempre,ti prego dimmi che non te ne vai!”

“Non me ne vado Arizona…sto con te,mi appartieni…hai il mio cuore,la mia mente,la mia anima,i miei pensieri…hai preso tutto tu,non posso lasciarti. Arriva un momento in cui devi decidere se vale la pena rischiare tutto…e io credo che valga la pena rischiare per te, per noi e per il nostro futuro.Abbiamo perso l’unico legame importante che avevamo,ora tocca a noi costruircene uno nuovo tutto nostro,saldo forte e indistruttibile,tu sarai la mia nuova famiglia,se lo vuoi. Non credevo accadesse,ma se crearmi una famiglia mia significa perdere quella di origine allora lo farò…costruirò un futuro con te..se tu ci stai”
“Si ci sto Callie,ci sono dentro fino al collo e ti amo…ti amo da impazzire!Noi saremo l’unica famiglia di cui abbiamo bisogno,e staremo sempre insieme.Tu ed io.E se avremo dei figli saremo grandiose,e tu sarai una mamma meravigliosa,ed esisteremo solo noi.Non avremo bisogno di nessun altro,ok?”
“Si Arizona…si per tutta la vita”


Più il nostro percorso diventava difficile più ci spingeva ad affrontare insieme quel labirinto che si intorcigliava senza sosta attorno a noi.

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Capitolo 20
*** Dolcezze e promesse ***


Da quel momento avevamo inconsapevolmente dato il via alla nostra vita insieme.

Non avevamo bisogno di documenti scritti,stavamo già camminando insieme verso la stessa meta.

Abbandonare il nostro passato,i nostri affetti,i nostri amori più grandi era stato per noi un modo per dirci che da quel momento ci saremmo state per sempre,l’una per l’altra.

Lasciarci alle spalle un passato d’amore…e lasciarci per sempre alle spalle la nostra famiglia fu doloroso,ma nella vita si arriva ad un punto in cui bisogna lasciare il porto sicuro e cominciare a navigare nel mare,a volte calmo a volte tempestoso.
Certo noi avevamo rotto ogni legame,ma la voglia di navigare sole era troppa,e avrei preferito attraversare mille giorni con un mare a forza 10 con Arizona che una vita di sole ma senza lei.

Io e Arizona avevamo litigato spesso,ma non eravamo mai state più di mezza giornata separate e in realtà nemmeno riuscivo a pensare a una giornata senza lei.Come sarebbe stata?Lo sapevo…avevo vissuto tanti anni senza lei,e mi piaceva quello che ero e che facevo.Ma ora?Cosa avrei fatto senza di lei?Come sarebbe stata la mia vita se avessi perso lei..lei che mi entrava nei pensieri,nell’anima,in ogni momento della giornata lei era con me,e la vedevo in tutti nel cielo,nel sole,nel vento,nel sorriso di un bambino,nelle cose più belle del mondo,l’aria aveva il suo profumo..E  impressi nei miei occhi c’erano gli occhi suoi,grandi azzurri e belli..l’avevo dentro,mi scorreva nel sangue e mi scoppiava nelle vene,lei era quell’amore che ti scoglie le parole prima ancora che le pronunci,forse perché non esistono parole per spiegare quell’amore.

Era più forte di tutto,più grande dell’universo e non potevo perderla…avrei dovuto legarla per sempre a me. E per farlo avevo bisogno di qualcosa di speciale,ma Arizona non era come me,lei non amava le sorprese e soprattutto non amava le sorprese esagerate,a differenza mia.

Decisi di prendermi mezza giornata libera a lavoro per potermi organizzare al meglio.

-“Arizona amore io torno a casa,per oggi ho finito il mio turno…ci vediamo per cena?”

-“Ok..a dopo Callie”


La lasciai in ospedale,sperando che non ci fossero stati bambini con urgenze proprio quella sera e iniziai la mia opera.
Passi in tutti i negozi per comprare e ordinare ciò di cui avevo bisogno,il tempo era poco,ma sembrava non passare mai,e io non vedevo l’ora che tornasse a casa.
 
-“Callie amore sono a casa”

-“Hey ti ho preparato un bagno caldo,puoi starci quanto vuoi per la cena ci vuole ancora tempo…”

-“Oh grazie a Dio,sono proprio distrutta,mi butto in vasca!”


Mentre Arizona si chiuse in bagno io mi misi all’opera e speravo potesse andare tutto come avevo organizzato.

Corsi in camera e presi il mio abito,lo indossai e cercai di prepararmi alla meglio. Sparsi petali di rose dal bagno al salotto,come ad indicarle un percorso da seguire non appena fosse uscita dal bagno.

Accesi le candele profumate e programmai che lo stereo mandasse la nostra canzone non appena lei usciva dal bagno. Spensi le luci e mi misi lì,in piedi ad aspettarla…sembrava tutto così magico e surreale.

Ero emozionata, le gambe mi tremavano e i brividi percorrevano ogni centimetro della mia pelle!Il tempo sembrava non passare mai,e quel bagno sembrava durare un eternità.

Finalmente la porta si aprì e la vidi uscire,era in tutta con i capelli scompigliati e senza trucco,ma a me sembrava più bella di sempre!

-“Callie ma che succede?!” sentii la sua voce dall’altra parte della casa un po’ sorpresa un po’ spaventata

Le lasciai tra le rose un bigliettino “c’è un percorso, seguilo ”
Raggiungermi non fu difficile,ma disegnare quel percorso,farla camminare sui petali di rose significava tanto per me. Per anni il nostro cammino era stato lungo,tortuoso e a tratti da spavento,avevamo affrontato tanto insieme e spesso ci sembra di ritrovarci in un labirinto senza fine che non ci portava mai alla meta,anzi diventava ad ogni passo più difficile,e invece di avvicinarci ci allontanava e ci faceva perdere.

Ma ora eravamo lì.

-“Che significa tutto questo Callie?”

Mi guardò con gli occhi lucidi e pieni di stupore..e io l’amai più che mai!

La raggiunsi e le presi le mani e la guardai diritta negli occhi,in quegli occhi che mi avevano da sempre fatto perdere la testa.

-“Arizona io..vedi..la nostra storia è sempre stata strana e complicata,ma da sempre,dalla prima volta che ti ho parlato ho sperato che nascesse qualcosa tra noi,anche se credevo fosse sbagliato e impossibile.
Ti parlavo e speravo che tu ti innamorassi di me,nonostante avessi sempre amato gli uomini,nonostante incontrarti era impossibile perché quella distanza era troppo grande per essere superata da due ragazze… eppure quello che ci sembrava impossibile e irrealizzabile inaspettatamente si avverava…e così sei venuta a San Diego,poi io a Seattle e poi pian piano tutto ciò che desideravamo si è delineato e si è realizzato..con la nostra tenacia e soprattutto il nostro amore.Per arrivare dove siamo abbiamo lottato,fatto sacrifici,raccontato bugie e perso le persone che amavamo…solo per stare insieme.Io credo che ne sia valsa la pena,perché ogni volta che ti guardo vedo il mio mondo nei tuoi occhi e il mio futuro sembra roseo,e so che se ci saranno momenti difficile e situazioni scomode non avrò paura perché ho te al mio fianco.Se ho te non ci sarà dolore,non ci sarà sofferenza…ci sarà solo il tuo amore a darmi forza…quindi ti chiedo..”


In quello stesso momento partì la nostra canzone

You know there's no need to hide away 
You know I tell the truth 
We are just the same 
I can feel everything you do 
Hear everything you say 
Even when you're miles away 
Coz I am me, the universe & u wow 



E due bambini e una bambina vestiti di bianco con coroncine di fiori entrarono con la torta che le avevo fatto preparare dove ovviamente avevo fatto scrivere

-“Mi vuoi sposare Arizona?Vuoi diventare mia per sempre?”

-“Sì Callie,sì!Sì tutta la vita!Ti voglio sposare e voglio farti mia per sempre,solo mia, e nessuno più potrà guardarti a parte me!”

Mentre mi ripeteva queste parole mi stringeva forte e mi baciava l’intero viso,gli occhi,le guance,il naso e la bocca bagnandomi la faccia delle sue lacrime che si trasformarono in amore quando i bambini lasciarono la stanza..

Lei aveva fatto tanto per me,ora toccava a me darle tutte le sicurezze del mondo…
Ora non mi restava che organizzare il nostro matrimonio! 

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Capitolo 21
*** Buon Compleanno Amore mio ***


Arizona mi ripeteva quella data da un mese,convinta che l’avrei dimenticata..ma come avrei potuto?La mia ragazza raggiungeva un altro anno,un’altra candelina sulla torta…e questa vola dopo tanti anni,troppi forse,finalmente potevo guardarla spegnere le candeline e vedere nel fuoco  di esse i suoi desideri esprimersi e avverarsi insieme a me.

Ne compiva 28 di anni,ma per me era come un primo compleanno,volevo che tutto fosse fantastico,magico e sorprendente. Quindi feci finta di aver dimenticato la data.

Quella mattina mi alzai come tutti gli altri giorni,mentre lei era eccitata come una bambina che aspetta la prima bicicletta per il suo compleanno,aveva gli occhi luccicanti e un sorriso magico!Ma io la ignoravo,o meglio ignoravo che fosse il suo compleanno..e vederla così mi divertiva tantissimo!
Andammo a lavoro e chiesi a Teddy di aiutarmi,con un giro di voci,ad avvisare gli altri per una festa a sorpresa per Arizona. Teddy ,che adoravo,mi aiutò subito avvertendo della festa Owen,Derek,Meredith,Alex,Mark ed Addison.

Avevo riservato un parte di un locale mondano al centro di Seattle,volevo organizzare tutto a casa nostra,ma l’avrei riservata per un annuncio più intimo.
Il mio piano procedeva bene,fin quando non passai nel reparto di pediatria e dal vetro di una camera vidi Arizona destreggiarsi con un bambino che aveva avuto un’appendicectomia.

-“Auguri Dottoressa Arizona,tu sei la mia dottoressa preferita…io sono fidanzato con July,ma se vuoi possiamo fidanzarci anche io e te,la mamma dice che sono un bravo bambino”

-“Ah Tim sei dolcissimo,sai?Ma non credo che  July sarebbe contenta,ma questo potrebbe essere il nostro segreto”


Mentre Arizona finiva di parlare il bambino cacciò dal cuscino un sacchetto stracolmo di marshmallow a forma di cuori rossi e un portachiavi con la lettera A .
Arizona fu sorpresa..e io rimasi incantata dietro il vetro,stavo per entrare a riempirla di baci e feste,quella scena mi aveva sciolto il cuore.
Ma dovevo resistere! Dovevo resistere al suo sguardo da cane bastonato quando la incontravo in giro.

Finito il mio turno mi assicurai che Teddy alle 21:00 portasse Arizona in quel locale per un’emergenza mentre io sarei stata già lì con gli altri  ad aspettarla.
Alle 21:00 in punto ero già li!Avevo distribuito a tutti palloncini,cappellini e coriandoli da far esplodere non appena Teddy ed Arizona avessero varcato la soglia del locale.

Finalmente mi arrivò un sms di Teddy che mi avvisava essere quasi in arrivo,e poi eccole..la porta si aprì e vidi la meraviglia sul viso di Arizona,sul viso di chi si aspettava di trovare qualcuno ferito e invece trovò me,la sua vita e i suoi amici.

“SORPRESA!!!” gridammo tutti felici sotto i coriandoli e lo scoppiettio dei palloncini e dei fischietti

Corsi ad abbracciarla sotto gli occhi di tutti,finalmente!

Organizzare quella festa non era solo un modo per festeggiare il suo compleanno,ma anche un modo per presentarci finalmente a tutti,ormai loro erano i nostri nuovi amici,la nostra nuova famiglia.

“Allora un brindisi per Arizona,e uno per voi due,ma se cambiate idea,se vi lasciate,io sono sempre disponibile a consolarvi” era la voce di Mark che animava la serata.

“Si…io e Arizona stiamo insieme,e sono felice di poter condividere la mia gioia con voi,sono innamorata,e presto ci sposeremo,è così  perfetta che devo farlo subito,prima che qualcuno possa portarla via da me!”


Teddy ed Addison avevano già capito della nostra relazione,mentre Derek Owen ed Alex avevano vinto 50 dollari per aver scommesso con Meredith,la quale ingenuamente credeva veramente che fossimo amiche!

Tutte quelle persone con noi erano sempre disponibili e affettuose,e io mi sentivo veramente felice,avevo tutto ciò che potevo desiderare!
La festa trascorse come una festa tra liceali,tra alcool,musica,e tante risate. E Arizona era felice.Ma non era finita ancora.

 “Grazie per la festa Callie..mi sorprendi ogni giorno di più”

“Ma non è ancora finito il tuo compleanno,Arizona”


I nostri genitori avevano portato via tutto,tutto quello che ci avevano comprato,ora toccava a noi rifare tutto da capo…e io avevo cominciato a farlo.
Arrivammo sotto casa nostra e..

“Credevi non ti avessi regalato niente?Eccolo…questo è il mio regalo,scusa non c’entra in un pacco”

Era un’auto!Lei le adorava..e poi ne avevamo bisogno per andare a lavoro!La “impacchettai in un fiocco rosso e la posteggiai sotto casa.

“E’ a due posti,così puoi portarci solo me!”

“Callie ti amo!Sei pazza…non posso accettare un regalo del genere!”

“Puoi..puoi accettarlo,questo non è niente se confrontato alla gioia che mi dai…!”


Conoscendo Arizona sapevo già che non saremmo salite a casa fin quando non avrebbe fatto almeno 10 giri nella nuova auto,così poggia un altro pacco in auto.

“Dai facciamoci un giro Callie”

“Ok…”

“Cos’è questo?”

“Un altro regalo,aprilo”

“Callie…biancheria intima nera di pizzo?!”

“Me lo merito un regalo anche io Arizona”


Quando Callie mi parlava con la voce del trasporto non riuscivo a resisterle,si accendeva un fuoco in me e l’unico modo che avevo era spegnerlo insieme a lei!

La baciai subito con passione,prendendola dal collo…

“Non qui Arizona”mi disse con la voce rotta dal piacere.

Uscimmo dall’auto e arrivammo subito a casa,appena entrai trovai una torta,capii che sarebbe servita a qualche giochino ideato da Callie.

Le dissi di aspettarmi solo qualche minuto,volevo ringraziarla per  tutto quello che aveva fatto e stava facendo per me.

Indossai in fretta il suo regalo e la raggiunsi in camera da letto,la trovai intenta a spogliarsi nella penombra della nostra camera…era bellissima,e sexy..tanto sexy!E io avevo troppa voglia di godere del suo corpo.

Mi avvicinai di spalle e le spalmai la panna su un lobo, “ho fame Callie..”le ripetevo mentre assaporavo la panna sul suo corpo…

“Arizona..non farmi più penare!”

Mi tolse la torta dalle mani mi spinse sul letto e comincio ad assaporare ogni parte del mio corpo...e continuò fino a rendermi appagata e serena,ancora una volta persa tra le sue braccia.

"Buon Compleanno amore mio,ti amo da morire...questo è solo il primo..e vorrei fare tanto per te,darti più di quello che ti do,vorrei renderti felice almeno un po' di quanto tu fai felice me.Non smetterò mai di amarti!"

 

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Capitolo 22
*** White wedding ***


“Dai Arizona parlaci tu con Addison e Teddy!Per favore!”

“No Callie!Non insistere e non fare la voce supplichevole” mi disse mentre si pettinava i capelli e si dava un’ultima sistemata prima di cominciare il turno in ospedale"

“Dai…faccio tutto quello che vuoi,ma parlaci tu!”

“No Callie..smettila di fare la bambina!E non girarmi d’avanti ai piedi!”

“Arizona ho detto NO!”


Il mio no era un no secco…e quando dicevo NO non c’era niente che mi avrebbe fatto cambiare idea,ma quella volta ne valeva la pena,così feci un compromesso con Arizona.

Mentre correvo per i corridoi Arizona mi prese per il braccio venendo dalle mie spalle

“Allora Callie facciamo che glielo chiediamo insieme,ok?”

“Ok,va bene..ci sto.Ma cominci a parlare tu!”

“Va bene,ma sei insopportabile!” e nello stesso momento mi strinse il viso accostando le sue labbra alle mie chiudendo quel compromesso con un bacio.
Mentre nel corridoio facevamo le prove fingendoci Teddy ed Addison ce le ritrovammo di fronte e rimanemmo quasi ammutolite.

“Buon giorno ragazze..allora?Quando potremmo vedervi in abito bianco?”

“Ecco Addison…volevamo parlarvi di questo…”


Ci appartammo in una stanza e io ed Arizona un po’ imbarazzate chiedemmo loro se avessero avuto piacere a farci da testimoni
“Sarà solo una formalità per il tribunale…niente abito bianco,niente fiori,niente ricevimento”

“Per me non ci sono problemi,anzi mi farebbe molto piacere essere testimone del vostro amore..essere con voi nel giorno in cui finalmente iniziate un percorso di amore e gioia insieme…dopo tante tribolazioni!”

“Vale lo stesso per me”
affermò Teddy

Addison e Teddy ci erano state particolarmente vicine,sapevano bene il nostro trascorso e si erano affezionate molto a noi,del resto noi a loro!Diventammo molto amiche e spesso ci incontravamo una sera a settimana per raccontarci un po’ di cose. Scegliere loro fu del tutto naturale,ci sembrava la scelta più ovvia.
 
 
*
“Buongiorno principessa…sei pronta per diventare mia moglie?!”

“Arizona!Si si si!Sono prontissima e super emozionata!Non vedo l’ora..non ho chiuso occhio tutta la notte!”

“Andiamo…non cominciamo il matrimonio con una bugia..ti ho sentita russare!”

“Ma smettila!”
la rigirai sul letto e le riempii la faccia di baci

Ci preparammo in maniera sobria e semplice,volevamo solo sposarci e renderci nostre per sempre.

Niente abito bianco,niente damine,niente fiori e case addobbate..solo noi due,due fedi e il nostro amore immenso.

Avevamo solo preparato le promesse che consegnammo a Teddy ed Addison.

Il matrimonio fu velocissimo,una semplice pratica burocratica,ma per noi significava tanto..nello scambio delle fedi io e Arizona avevamo gli occhi che brillavano!E la sentivo mia!Mia più che mai!Sentivo che non potevo stare in nessun posto se non li,sentivo che la mia vita da quel giorno sarebbe stata per semrpe legata alla sua…e mi faceva stare bene!Ero per la prima volta felice!

Avevamo deciso di portare Addison e Teddy a pranzo fuori,ma arrivate all’agriturismo che avevamo scelto trovammo lì tantissimi palloncini rosa che scrivevano in un arco “bride and bride” qualche tavolo addobbato con nastrini bianchi e qualche fiore. Rimanemmo stupite da quello che avevano fatto per noi,e felici per gli amici che avevamo,per la vita che si apriva a noi da quel momento. Avevano organizzato quel piccolo ricevimento come un normale pranzo sapendo che un ricevimento da matrimonio ci avrebbe messo molto in imbarazzo.

Quasi le avevamo dimenticate...ma Teddy ed Addison fecero partire le nostre canzoni e cominciarono a leggere una per volta le nostre promesse.
Arizona,
da oggi sei mia moglie,da oggi ho scelto di farti mia per sempre.Di legarti con il filo dell’amore al mio cuore.
Di esserti sempre vicina e di amarti ogni giorno di più,di rispettarti e sostenerti e non farti mancare mai niente.  E ti prometto che non prenderò il posto dei tuoi sogni,ma ti aiuterò a realizzarli,e gioirò con te.
Da oggi ho voglia di creare un progetto di vita con te,di costruire la mia vita con te,per sempre.
Ho scelto te perché mi capisci,mi  accetti e mi ami per quello che sono. Perché ci sei sempre stata anche quando non c’ero,perché affianco a me non riesco a vedere nessuno se non te,perché sei tu e mi rendi felice,mi fai sentire amata e importante…e non so più com’era la mia vita senza di te!Scelgo te perché sei parte di me,parte di quello che sono e che sarà,perché senza di te mi mancherebbe un pezzo di vita,quello più importante.Ti chiedo scusa per il passato incerto,e ti  prometto che da oggi la mia unica certezza sarò quella di amarti per  tutta la vita.
Sei l’unico amore che vorrei se non ti avessi con me e ringrazierò la vita ogni giorno per averti portata nel mio mondo.
Ti amo.
Tua per sempre,Callie.

 
Callie,
scelgo te come mia sposa perché sei l’unica persona che ha dato vita ai miei giorni spenti.Sei l’unica persona che è stata capace di tirare da me il meglio,di rendermi meno egoista,di pensare al futuro…sei riuscita a tirarmi fuori l’amore che non avevo mai provato e che credevo non avrei mai provato per nessuno.
Sei piombata nella mia vita all’improvviso e amarti è stata la cosa più bella,semplice e naturale che potessi fare.Come avrei potuto non innamorarmi di te?Ti ho amata da sempre,dal primo momento che ti ho vista,da quel momento il mio unico obiettivo era quello di farti innamorare di me,e di portarti qui,a questo punto!
Provo un amore per  te che non mi so spiegare,mi dai speranza,gioia,amore luce..mi dai la vita,e da oggi la vita che mi dai la voglio condividere con te,per sempre!
Ti amo!


 
Leggere quelle promesse a fine giornata ci aveva riempite il cuore e ci aveva messo voglia di stare insieme e sole; fu una giornata bellissima,ma non vedevo l’ora di tornare a casa con mia moglie.

Mentre mi svestivo la voce di Arizona fece eco nella stanza.

“Amore vieni”

La raggiunsi in bagno e la trovai nella vasca ad aspettarmi,era tutto buoi,ci illuminava solo qualche candela.

“Entra,voglio stare con mia moglie”

Mi immersi subito nell’acqua bollente piena di schiuma candida come il nostro amore,alzai i capelli biondi e morbidi di Arizona e cominciai a baciarle la schiena.La adoravo. Girò una mano per accarezzarmi il collo,e le vidi la fede,presi la mano e la baciai.

“Ti sta bene quest’anello amore mio…”

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Capitolo 23
*** Desidero averne uno con te! ***


Alzarmi la mattina e non trovare Arizona nel letto era tra  i risvegli più brutti.

Ma quella mattina aveva il turno in pronto soccorso,mentre io avrei potuto dormire fino ad un orario accettabile e quella giornata potevo solo sperare divederla  di sfuggita in ospedale,ma su questo ero abbastanza fortunata,mi sarebbe andata peggio se avessimo lavorato in due ospedali diversi.
Mi crogiolavo nel letto,prendevo il suo cuscino ne respiravo l’odore e mi convincevo che dopo solo altri 5 minuti mi sarei scrollata di dosso il piumone e mi sarei preparata per il lavoro.

I 5 minuti divennero 10 poi 15 e  quando riaccesi il telefono erano diventati magicamente 30!Quando non c’era Arizona non avevo nessuna voglia di alzarmi,lei sapeva come invogliarmi.

Mi alzai di scatto “cavolo lo faccio sempre” pensai e nella fretta inciampai in un capo intimo di Arizona finito lì durante la notte “la prossima volta che la spoglio lo metto sotto il cuscino il reggiseno se poi devo inciamparci così!” .
Corsi in bagno e lo trovai sotto sopra,immerso dai cosmetici di Arizona,era troppo disordinata e questo mi mandava in bestia!Mi preparai in fretta perché oltre ad andare a lavoro quella mattina dovevo fare i conti con il disordine di Arizona che, come sempre, quando usciva prima di me mi lasciava la casa un disastro..maglie pantaloni trucchi scarpe…tutto sparso sul letto,sul divano,sui pavimenti..e a me toccava ripulire!Di solito la cucina la lasciava in ordine,ma quella mattina aveva messo mano anche li,era tutto sporco e impasticciato,dovetti faticare prima di trovare la moca per prepararmi un caffè,e poi finalmente riuscii a sfilarla dai mille aggeggi da cucina..scostai alcuni aggeggi e trovai un bigliettino
“Buongiorno amore,scusa per il disordine,volevo prepararti la colazione,ma sono un pasticcio lo sai!Buon risveglio!”
 
Allora non era proprio insopportabile come moglie,per quel gesto le avevo perdonato tutto il disordine e anche la cucina infarinata e sporca di uova,cacao,latte e confettini rosa…mi girai e trovai l’oggetto della discordia,dei cupcake malformati,ne avvicinai uno alla bocca un po’ perplessa …non erano proprio da buttare..ma apprezzavo quel gesto,Arizona ce la stava mettendo tutta per essere più dolce e carina con me dopo l’ultimo litigio dovuto alla sua ossessiva gelosia.  
Aveva insinuato che potessi avere avuto un flirt con un uomo conosciuto da Joe una sera in cui lei aveva il turno di notte,al quale Addison che era con me ed era ubriaca fradicia gli aveva dato il mio numero di telefono senza il mio consenso. Quest’uomo aveva cominciato a mandarmi messaggi molto “caldi” io la presi sul gioco e me la presi anche un po’ con Addison,ma Arizona non la vedeva allo stesso modo,e quello che cominciò come un gioco finì in tragedia mettendo a dura prova il nostro matrimonio.
Litigio che durò una settimana,una settimana senza parlarci,fredde come il ghiaccio…e non bastarono le parole di Addison a convincerla che io con quel maiale non c’entravo niente,era solo colpa di una sbronza di Addison!E  ciò che mi faceva rabbia e mi preoccupava era la totale mancanza di fiducia che mi dava!
Mi trattava come se fossi stata una poco di buono e questo mi faceva stare malissimo!Non mi interessava della sua gelosia o della sua arrabbiatura,mi interessava solo che non si fidava di me,e più la convincevo che non c’entrava niente più lei mi ripeteva “non mi fido di te”.E meno mi parlava più ci allontanavamo senza un reale motivo. Dopo vari litigi riuscimmo a ritrovare il nostro equilibrio…si fidava di me,ed io di lei,era solo troppo gelosa e forse il matrimonio ci aveva messe sotto pressione ingrandendo un problema che in realtà un problema non era..

Mi affrettai per andare in ospedale,quella mattina la fortuna era dalla mia parte.

Mi squillò il cerca persone,qualche bambino di Arizona aveva bisogno anche di me.

“Frattura al braccio Callie,tre anni,è solo molto impaurita”

La bambina piangeva e strillava,le controllai subito il braccino,non era messo tanto male,ma i genitori ansiosi non facevano altro che metterle più paura provocandole pianti isterici.

“Ci prenderemo cura della bambina…”

Mentre Arizona tranquillizzava i genitori io provavo a tranquillizzare la bambina

“Allora batuffolino,io sono la dottoressa Callie” le dissi porgendola la mia mano verso la sua piccola e paffuta per provare a instaurare un legame con lei “ora sentirai un po’ di dolore,ma non devi piangere,ci metterò un secondo” feci qualche manovra e poi cominciai a metterle il gesso.

Le diedi dei pennarelli e le dissi che quando avremmo finito avrebbe potuto decorare il gesso come più le piaceva,le misi in ordine i codini scompigliati,le asciugai il visino dalle lacrime e le regalai un leccalecca mentre provavo a distrarla dal fastidio del gesso con alcuni peluche trovati in pediatria fingendomi da orso buono che provava a salvare la principessa dal drago nel bosco incantato.

“Ecco questo è il premio per tutte le bambine buone come te” le dissi porgendole un mega leccalecca colorato

La bambina mi guardò con i suoi occhioni lucidi e si accostò a me per darmi un bacino.

La presi in braccio e la portai fuori dai genitori,convinta di trovarli a parlare con Arizona,che invece era attaccata on loro a guardarci dal vetro della camera.

“Ecco la vostra bambina”

Diedi loro spiegazioni e li lasciai ad Arizona.

“Tsao Callie” la bambina agitava l’altro braccino facendo il gesto di salutarmi mentre le penzolava il lecca lecca tra le mani che ormai le aveva sporcato tutto il visino.

Le diedi un altro bacio e la lasciai andare.


*

A fine giornata mi recai subito a casa,non vedevo l’ora di stare con mia moglie.

Mentre giravo le chiavi nella porta sentii uno strano odore,probabilmente Arizona stava preparando la cena..

“Eccomi”

“Hey amore,sto preparando la cena!” mi rispose Arizona mentre si destreggiava con pentole e mestoli dal banco della cucina

“Beh lo vedo..anche stasera finiremo per ordinare il take away?”

“Callie vorrei parlarti..”

“Oddio Arizona,ti prego non dirmi che vuoi riprendere il discorso di quell’uomo…”

“No…si tratta di noi”

“Oddio cos’è successo?”

“Oggi ti ho vista in pediatria…e..ed eri fantastica”


Callie mi guardò perplessa senza riuscire a capire perché parlavo in quel modo

“Beh si sono fantastica sempre..” le risposi ridendo,ma un po’ perplessa

“Dai non scherzo…ne abbiamo parlato tante volte,sembra un utopia..ma anche tutto questo ci sembrava un’utopia,un sogno irrealizzabile..eppure siamo qui”

“Arizona dimmi…non farmi stare in ansia!”

“Si…dicevo…oggi eri perfetta,spontanea,naturale,dolce,tenera…e ti ho amata più che mai con quella bambina”

“Vuoi farmi trasferire in pediatria?”

“No voglio un figlio con te,Calliope!”

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Capitolo 24
*** Ogni nuova paura ***


“Oddio Arizona speravo me lo chiedessi…ma non credevo ora!Credevo avresti voluto aspettare qualche anno”

“Callie io credo sia arrivato il momento…conviviamo già da un po’ di tempo..siamo riuscite a trovare il nostro equilibrio..ho questo desiderio,è arrivato il momento di costruire una famiglia con te”

“E la luna di miele che dovevamo organizzare?Ci tenevamo tanto”

“Callie avremo tempo per farlo!Sarà un percorso lungo,avremo il tempo di fare tutti i viaggi che vuoi,di uscire tutte le volte che vuoi”

“Arizona io voglio un bambino più di te…facciamolo,ma stammi vicina,perché muoio dalla paura!”

“Ci starò io con te,in ogni momento,devi solo stare tranquilla! A cominciare da adesso,siediti,la cena è quasi pronta”


Cenammo accoccolate  sul divano,anche quella sera il take away..

“Arizona ma se vuoi un bambino devi cominciare a prendere lezioni di cucina”

Arizona scoppiò a ridere e mi stampò un bacio.

“Perché non usciamo?”

“Sì,Callie..domani per il lavoro”

“No,ora,adesso! Dai vestiti,andiamo a bere qualcosa c’è un nuovo locale latino,andiamo a vedere com’è”

“No Callie per favore…sono in tuta!”

“Io anche,dai ci metto tre minuti a prepararmi,vado in bagno, vestiti!Pensa a quante notti in bianco dovrai passare,meglio approfittarne ora!”


Quando Callie mi chiedeva qualcosa non potevo dirle no,provavo a resistere,ma alla fine scioglieva sempre tutte le mie resistenze,così mi alzai,tolsi la mia bellissima e caldissima tuta per indossare un vestitino corto,freddo e stretto!

“Callie vatti a cambiare!”

“Perché?Non ti piace come sto?”


Callie uscì dal bagno con un vestito nero,il più corto,scollato e attillato che aveva,con una scollatura a cuore che le metteva in mostra tutto il decolleté
“Callie ma sei pazza..vuoi uscire così?Andare in un locale latino così?”

“Arizona,è un normale vestito…sei tu che esageri!”

“Ok..devo litigare con tutti stasera?”

“Io non mi cambio,Arizona!”


“Metti questo cappotto e andiamo,prima che cambio idea!”

Arrivate nel locale tutti si muovevano in sinuosi balli caraibici e non appena Callie entrò in sala un uomo dal tipico fisico latino,occhi penetranti,capelli scuri e pelle ambrata.Il tipo ideale per Callie,la trascinò in pista in una bachata fin troppo sensuale..furono i tre minuti più lunghi della mia vita. Vedere la mia donna,mia moglie muoversi in maniera sensuale sul corpo di un'altra persona,di un uomo mi fece imbestialire,e mi face anche pensare che forse io non meritavo una donna così perfetta…forse lei era destinata ad un uomo come quello,che sapeva prenderla,tenerle testa e farla divertire,perché dal modo in cui ballava si vedeva che era quel tipo di uomo. Ma poi che fastidio immenso vedere un altro toccarla al posto mio!Da impazzire,non potevo stare lì a guardarli!
Finito il ballo mi apprestai subito a cercare Arizona,provai al bancone dei drink,in bagno,tornai in pista..ma niente!Era sparita!Che fine aveva fatto?

Presi il mio cappotto e mi recai fuori dal locale,era in auto ad aspettarmi come un idiota.

“Sali torniamo a casa!”

“Arizona ma che ti prende?!Ci stavamo divertendo”

“Tu ti stavi divertendo…non io”

“Vuoi salire o ti lascio qui?”

“Salgo solo perché non so come tornarmene a casa!E non alzare la voce con me!”

“Ti avevo detto di non mettere quel vestito!”


Arizona guidava alzando la voce e gesticolando forte,decisi di lasciarla parlare senza darle importanza,tanto non mi avrebbe ascoltata.
Io parlavo e Callie non mi ascoltava,e questo mi faceva imbestialire…non la sopportavo quando girava la testa dall’altro lato dell’auto,verso il finestrino,e mi lasciava parlare da sola…ok io esageravo,ma lei era bella e quell’uomo dal fisico perfetto mi aveva tolto ogni sicurezza e vederli così affiatati,vedere lei così presa mi aveva fatto ingelosire.

Tornate a casa continuava ad usare lo stesso atteggiamento il che mi aveva scocciata.

“Arizona se non sai divertirti non è colpa mia..”

“Si bello divertirsi con un uomo mentre tua moglie ti guarda”

“Andiamo Arizona non mi interessava niente…volevo solo passare una serata divertente con te,toglierci di dosso la stanchezza del lavoro..ti ho giurato amore,sei mia moglie,sei l’unica persona che voglio avere,l’unica persona con cui voglio stare”

Arizona si avvicinò lentamente e con uno sguardo languido che lasciava poco all’immaginazione e mi disse
“Allora dammi il tuo corpo,appartiene solo a me,giusto?”


“Beh in realtà sarebbe mio…ma comunque…” non feci in tempo a finire la frase che Arizona attacco il suo ventre contro il mio e una presa veloce mi aprì la zip  del vestito e con una sola mano mi sfilò l’intimo

“Si,ma per stasera è solo mio,lasciami fare ciò che voglio”

Ci trascinammo in camera da letto,con fretta e passione…ogni volta era un’emozione nuova,ogni volta sentire il calore del corpo di Arizona sul mio mi provocava nuovi brividi,come se fosse stata la prima volta.

La sua pelle calda e morbida,dall’odore inebriante,le sue labbra umide sui punti più deboli del mio corpo,le sue dita affusolate strette attorno ai miei fianchi e poi a sfiorare la mia femminilità per sentirsi più mia e rendermi più sua.

“Ti amo Callie,e voglio che tu sia solo mia”

Me lo disse con i suoi occhi azzurri,che dopo l’amore le diventavano grandi e lucidi,scioglievano ogni fibra del mio corpo,mi facevano ribollire il sangue e mi perdevo letteralmente in lei..ero persa,non avevo freni,riuscivo ad essere me stessa,a tirare fuori il meglio.

Lei prendeva il mio cuore e lo riscaldava tra le sue mani,modellandolo a suo piacere.

“Sei la donna della mia vita,non ti lascerò mai”

Mi avvicinai al suo corpo nudo e lo strinsi a me,cingendole i fianchi e mettendoci nella nostra posizione per dormire.
 
*
 
Il giorno seguente riuscimmo a ritagliarci pochi minuti per parlare con Addison raggiungendola nel suo studio,avevamo deciso di provarci.

“Ragazze avete bisogno di una visita?”

Arizona introdusse subito il motivo del nostro appuntamento

“No Addison,stiamo bene..vogliamo solo avere un bambino,e ci fidiamo solo del tuo parere”

“Oddio ragazze..diventerò zia?!”
Addison mostro subito il suo entusiasmo alzandosi e correndo ad abbracciarci,era una donna speciale
“Sono sicura che sarai la zia preferità…semmai arriverà”

“Arriverà Callie…perché non dovrebbe?E’ solo un modo diverso quello in cui lo avrete,ma ti assicuro che farò di tutto per renderlo semplice e meraviglioso,sono la numero uno nel mio campo,e poi non vedo l’ora di dare un cuginetto ad Henry!”

Fissammo un appuntamento  con Addison per cominciare subito il nostro percorso.

“Stiamo per costruire la nostra famiglia,Callie”

“Non vedo l’ora Arizona…non aspetto altro da quando ti ho conosciuta,ti amo!”

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Capitolo 25
*** Risvegli,amore e sogni ***


Il nostro lavoro ci obbligava ad avere orari folli e stancanti,il ch era un problema,soprattutto per Arizona che amava dormire.

Alzarsi all’alba era una vera impresa,lo detestava…soprattutto nei giorni freddi e piovosi e il mio compito da moglie era renderle anche il risveglio qualcosa di dolce e positivo.

Dopo tutto stava per nascere un altro giorno,un altro giorno da passare insieme a lei,e non potevo che essere felice per questo.

Puntai la mia sveglia qualche minuto prima della sua,feci fatica anche io ad aprire gli occhi,ma Arizona faceva più fatica di me,non potevo farla alzare sola…
Staccai il mio braccio dai suoi fianchi,distesi le braccia e spensi la sveglia.C’era freddo.L’unico rumore a farmi compagnia era il ticchettio della pioggia sui vetri,e il respiro profondo di Arizona.

Mi girai per guardarla un po’ … era messa come sempre su un lato,con la gamba piegata, e un braccio sotto un  cuscino.I capelli chiari e morbidi un po’ erano sparsi sul cuscino un po’ le  contornavano il viso. Dormiva beata,forse sognava o forse no,ma era serena il petto le si gonfiava ad ogni respiro,e ad ogni suo respiro nel mio cuore c’era un battito d’amore,gioia e tenerezza. Tutta la tenerezza del mondo,me la sentivo esplodere dentro quando il suo respiro si faceva più forte ..mi rasserenava vederla così.,così persa e abbandonata a se stessa,forse era felice anche lei,grazie a me. E io mi sentivo grata al mondo per avermi dato la gioia di dormire e alzarmi ogni giorno con quella meraviglia al mio fianco. Sarei rimasta a guardarla tutto il giorno,ma lei di lì a poco avrebbe dovuto alzarsi e porre fine al suo sogno regalandomi un altro giorno insieme a lei. Non era solo amore,io adoravo Arizona.

Le scostai i capelli dal viso con un tocco leggero,quasi come se avessi avuto paura di poterle togliere quella serenità dal viso,e le accarezzai il viso con le labbra.

Mi alzai e andai in cucina,le preparai il suo Tè preferito,lo versai in una tazza  e tornai in camera nostra,era ancora nella stessa posizione.

Mi rimisi a letto,le scostai ancora un po’ i capelli fino a scoprirle il collo candido e liscio e cominciai a riempirlo di baci.

“Amore…sveglia…” le dissi  a voce bassa mentre  con la bocca mi facevo strada verso le sue labbra e con le mani la stringevo a me,dai fianchi,come piaceva  a lei.

“Hey…è ora?”

“Si…devi alzarti,piccola”

“Non ce la faccio…questo letto è troppo caldo,e le coperte sono troppo morbide..e tu sei fantastica!”

“Buongiorno amore mio”
le dissi porgendole la tazza ancora bollente .

Finalmente si alzò,si accoccolò sotto il mio braccio mentre beveva il suo Tè e mi raccontava cosa avrebbe fatto durante il giorno.
Quando si alzò dal letto per andare a fare una doccia,io mi distesi per godere di un altro po’ di sonno,che a differenza sua avevo il turno di pomeriggio.
Mentre mi distesi sulla sua parte di letto la sentii bisbigliare “ un po’ ti invidio” sorrisi e chiusi gli occhi,rimasi così tra veglia e sonno fin quando lei non venne a baciarmi il viso prima di andarsene a lavoro.

“Buona giornata amore” mi baciò,spense il lumino e andò via.
 
*
Quando la sera finivo il mio turno in ospedale il mio unico pensiero era Arizona.

Anche se avevo avuto la giornata più piena del mondo l’unica cosa che volevo era vedere lei,tornare da lei.

Mentre uscivo dall’ospedale sentivo il freddo pungente sul viso,mi chiudevo il cappotto e stringevo la sciarpa sulla gola,prendevo le chiavi dal casco e mentre la radio mi faceva compagna il rimbombo del motore della moto mi metteva fretta di tornare. Giravo subito la chiave e acceleravo,le canzoni della sera mi facevano compagnia,e per magia tutto quello che era successo durante il giorno non esisteva più. Si resettava la memoria,e tutte le parole delle canzoni,mi facevano pensare a lei.Passava il notiziario alla radio,e sembravo non curante nemmeno delle brutte notizie,se a casa c’era lei non esistevano brutte notizie. I semafori erano troppo lenti quando dovevo tornare a casa,la notte troppo buia e il freddo troppo forte,ma a casa c’era lei…mi avrebbe illuminato la notte e scaldato il cuore. Lei che se solo mi parlava mi rendeva bello il mondo,lei che con una carezza mi scioglieva il cuore,lei che sapeva farmi calmare,farmi sorridere,lei che mi dava coraggio e forza
.
Lei era quel qualcosa che non si sa spiegare e chi ha amato almeno una volta sa cosa intendo.Sa cosa intendo quando parlo di un sorriso che squarcia l’anima e ti mette dentro il cielo.

Ecco io mi sentivo così ogni volta che lei mi sorrideva.

POV ARIZONA

Sentii il rumore dei passi,e poi finalmente il rumore della chiave nella porta,era lei,era tornata.

Finalmente la mia giornata avrebbe avuto senso,avrei potuto stringerla a me,cenare insieme,raccontarci la giornata e uscire,o restare sul divano a guardare la TV, ma quella sera non poteva andare così,tra le mie mani avevo qualcosa che bruciava.

“Amore sono a casa..finalmente fuori si gela” gettai la borsa,le chiavi e il casco sul divano,come d’abitudine,per andarle incontro,ma quella sera lei era ferma,al centro della stanza.

“Callie è arrivata questa…non l’ho aperta ma da ciò che è scritto è chiaro..” mi disse mostrandomi la busta di una lettera.

“Cos’è?” mi avvicinai e presi la lettere, la voce rotta e lo sguardo triste di Arizona leggevano al posto mio

“Sono i corpi di pace,in Botswana

Il mio cuore si riempì di gioia,finalmente ce l’avevo fatta..il mio sogno stava per realizzarsi.Ma ora qualcosa era cambiato.

 

“Non partirai vero?”

 

“Arizona scherzi?! E’ il mio sogno…ci lotto da sempre!E sai che voglio essere un medico di frontiera e questo è solo il primo passo!”

 

“Callie sei impazzita?Ora non sei più sola…non puoi viaggiare e lasciarmi qui sola!”

“Arizona..sei mia moglie,mi hai promesso che non avresti ostacolato i miei sogni,mi avresti aiutata a realizzarli”

“Callie!!!!I tuoi sogni sono dall’altra parte del mondo!”

“M hai sempre saputo che c’erano!”

“Ma credevo che ora fossero cambiati,Callie. Ora non puoi più partire quando ti pare,come quando sei stata in Europa,ora ci siamo noi…Callie stiamo provando ad avere un bambino!”

“Lo avremo”

“Quando?Quando avrai girato tutti i continenti e poi stanca tornerai da me per crearti una stabilità?Io non ci sarò Callie!”

“Forse è meglio se andiamo a letto ora,Arizona,ne riparliamo domani a mente fredda”

 

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Capitolo 26
*** I still believe in your eyes ***


Ci mettemmo a letto,ma nessuna delle due riusciva a dormire
.
Quella sera non eravamo abbracciate,le sue gambe non erano intrecciate nelle mie,il mio respiro non era sul suo collo.

I nostri  corpi erano troppo distanti.

Mi alzai di scatto a notte fonda,presi qualche vestito a caso dall’armadio e le dissi di alzarsi dal letto.

“Alzati Arizona”

“Che vuoi?”

“Dobbiamo parlare,non possiamo stare così…e non voglio che mia moglie vada a letto arrabbiata o dispiaciuta”

“Abbiamo parlato già abbastanza…tra l'altro non è la prima volta che mi lasci dormire con l’amaro in bocca”

“Non abbiamo parlato affatto”
le dissi arrabbiata,mentre provavo a raccogliere i capelli in uno chignon

Andai in cucina afferrai il giubbino,le chiavi e i caschi.

“Alzati usciamo”

“Dove vuoi andare?”

“A fare un giro,io e te,con la moto”

“Con questo freddo?”

“Certo…rinfresca le idee”


Arizona come sempre mi assecondò,si alzò dal letto e non ebbe bisogno di vestirsi,era così arrabbiata che si addormentò in jeans e maglietta,senza parlarmi mi seguì verso la porta del nostro appartamento.

Forse però aveva ragione,faceva troppo, troppo freddo!Ma avevo voglia di uscire e respirare un po’ d’aria,di dare un po’ di ossigeno ai miei pensieri.

Salimmo sulla moto e guidai senza direzioni,per ore forse,perché ci ritrovammo su un litorale.

Scendemmo e poggiammo i due caschi sulla moto,ci sedemmo su una panchina e notai gli occhi persi e confusi di Arizona,le presi le mani,mentre guidavo avevo pensato molto…avevo le idee confuse,non sapevo che scelta prendere…ma quando finalmente guardai Arizona tutte le risposte mi attraversarono senza nemmeno pensarci.

Quando guardavo negli occhi di Arizona tutte le risposte venivano da se,come quella volta…come quando venne a San Diego,e poco prima di andare via mi guardò negli occhi e mi disse che nei miei occhi ci vedeva la voglia di stare con lei,ci vedeva lei,ed io bugiarda come non mai per paura le dissi che non era così…nei miei occhi non c’era niente…ma lei già era dentro di me,ci erano bastati pochi sguardi per renderci eternamente unite..E lei aveva ragione,nei miei occhi c’era già la sua vita…avevo solo paura di ammetterlo a me stessa..e lei con amore,pazienza e tenerezza mi aiutò a capirlo.Mi aiutò a farmi accettare quell’amore verso lei che cresca giorno dopo giorno a dismisura nel mio cuore gonfiandomi il petto.

Ma ora ero una donna,lei aveva fatto tanto per me,era arrivato il mio turno.Non avevo avuto bisogno di rifletterci per mesi,la risposta la sapevo già..la mia vita era con lei,non sarei partita per niente al mondo.Non potevo sostituire la mia donna con un sogno quando il mio sogno era la mia donna e la mia vita con lei!Il mio sogno ora era quello di stare con lei,e cominciare con lei un progetto di vita.
 
“Io ti Amo,più di qualsiasi altra cosa al mondo,Arizona,più della mia vita..e ti adoro!Ti adoro e ti ammiro,Arizona e senza te…ho provato a pensare a cosa sono senza te,ma non so immaginarmelo. Ho sempre pensato che non avrei rinunciato per niente e nessuno ai miei sogni,ma ero una ragazza…e non c’eri tu.Ora sono una donna,e ho te,e ho un progetto di vita con te.Ho lavorato duro,tutta la mia vita, per lavorare in Botswana…ma forse volevo farlo per partire da me,per andare lontana da me stessa perché ero persa e volevo cercarmi dall’altra parte dal mondo. Ora so che l’altra parte del mondo,l’altra parte del mio mondo sei tu!Non ho bisogno di niente se non di te…e restando qui non ammazzo i miei sogni,perché sarò uguale un buon medico,un medico maturo e consapevole,che sa chi è…un medico responsabile che ama sua moglie. La mia reazione è stata dettata dall’istinto,da un sogno da ragazza…I miei sogni sono cambiati da quando ti ho incontrata,da quel momento ho capito che avrei lottato solo per te,per arrivare a dove siamo ora”

“Callie io non voglio importi freni,se tu vuoi partire sentiti libera di farlo,io ti aspetterò”

“Non ho bisogno di partire se il mio mondo ce l’ho qui,tra le mie mani!”

“Sei sicura?”

“Si”


Arizona si fermo per qualche secondo,mi guardò con occhi intensi e profondi,avevo paura che non mi credesse,le strinsi le mani più forte,come feci la prima volta,quando intrecciai con forse le mie dita nelle sue soffocandole in una stretta d’amore,legando per sempre la mia vita alla sua.

“Ti credo Callie…è solo che il tuo istinto mi fa paura..?”

“Lo so,fa paura anche a me,ma al di là delle mie scelte istintive tu devi sapere che per me ci sei sempre tu,che non ti lascerei per niente al mondo..l’ho giurato a me stessa,siamo legate per la vita” le dissi mostrandole la fede.

“Allora non lo disdico l’appuntamento con Addison?”


“Per nessuna ragione al mondo.Non vado da nessuna parte,voglio stare con te,e cominciare un’altra vita con te, ti amo…e non vedo l’ora che sia domani!”
 
*
POV ARIZONA

Il mattino seguente nonostante fossimo stanche,ci alzammo presto,quella mattina non ci avrebbe fermate niente!

“Buon giorno amore mio…sei pronta?” Callie spalancò gli occhi,come una bambina il giorno di Natale ansiosa di aprire i regali,nonostante fosse ancora assonnata “Mi farai impazzire tu…” le riempii la faccia di baci,era dolce,tenera..e con quel pigiama antisesso mi faceva venire voglia di mangiarmela di baci.
Eravamo emozionate,elettriche…non potevamo ancora crederci. Callie aspettava quel momento da sempre,ma a tratti le si spegneva il viso,me ne accorsi mentre si allacciava le scarpe,non andava di fretta come al solito..

“Callie..amore che succede?” sapevo che Callie desiderava un bambino più di me,ma aveva sempre pensato  che un bambino sarebbe nato dall’unione di due corpi,dal calore di due persone che si fondono,che una sera decidono di amarsi di più e di mettere al mondo un bambino. Non se lo immaginava su un lettino,in ospedale,con strumenti freddi.

“Si Amore è tutto ok” Callie mi guardo con gli occhi più dolci del solito,emi sedetti accanto a lei,sul letto,e lei mi poggiò una mano sulla gamba,accarezzandomi “sono solo preoccupata…ma non vedo l’ora,sono unpo' agitata..e in ansia,ma soprattutto emozionata...voglio questo bambino da sempre..e averlo con te mi riempie di gioia,mi salta fuori il cuore dal petto!Ma ho un po' di paura...”

“E’ normale che tu sia preoccupata,amore..ma devi stare tranquilla,Addison è bravissima,lo sai,e poi ci sarò io con te tutto il tempo,non ti lascerò nemmeno un secondo” provai ad essere più confortante che potevo,volevo farle sentire tutto il mio amore e il mio appoggio.

“E se non dovessimo riuscirci?”

“Potrebbe capitare,l’abbiamo messo in conto…se non ci riusciamo ci riproviamo,senza ansie e preoccupazioni,ok?”

“Ok”


Callie tirò un sospiro di sollievo si alzò e ci apprestammo ad uscire.
 
*
 
POV CALLIE
Arrivata nello studio di Addison il mondo mi sembrò roseo,e tutte le paure e le ansie svanirono,ero nel posto giusto, con la persona giusta e stavo per avere un bambino,forse,con la donna che amavo.

Non avevo bisogno di niente se non di quello.

“Allora ragazze…se siete pronte possiamo cominciare..ho proprio voglia di diventare zia…”


Addison fantasticava sul suo futuro nipotino mentre eseguiva il suo lavoro,per farmi stare tranquilla e rilassata,mentre Arizona non mi lasciò la mano nemmeno un minuto!

“Che Henry vuole un cuginetto...”

“O cuginetta,Addison..”

“Arizona…già scegli il sesso?!”


“E’ che gia me la immagino…un fagottino tutto rosa con i capelli neri…”

Addison la interruppe

“Beh in realtà potrebbe somigliare anche a te,tra l’altro non avete dato importanza ai fattori estetici..”

“In realtà Arizona vorrebbe una bambina perché il reparto per femminucce è molto più fornito!Vero Arizona?”


“Andrà bene,ragazze..e se non sarà così ci riproveremo”

Mentre Addison mi sistevama sentivo il tocco leggero della mano di Arizona tra i miei capelli,sapeva che quel gesto mi rilassava da morire,e l'aveva fatto per il tutto il tempo che ero distesa...

Lasciammo Addison per andare nella stanza del medico di guardia,volevamo stare un po’ sole.

Non dovevamo illuderci,ne darci false speranze,ma io già mi sentivo maniacale nei confronti di Callie
.
“Sono felicissima Arizona,contenta di fare tutto questo con te,ti amo da morire!Sono così...emozionata?Non lo so...so solo che vedo l'ora di avere di risultati!”
La bacia dolcemente,fino a quando il suono del cercapersone non ci interruppe.

“E’ un urgenza,devo scappare!”

“Callie…?"

"Sì?"

"Non ti stancare troppo!”


Non era ancora niente,ci stavamo provando,ma nelle nostre menti già si insinuava l’idea di un essere così piccolo che  ci avrebbe riempito le giornate di amore…Lo desideravo a tutti i costi,volevo vedere il ventre di Callie crescere del mio amore. Forse mi illudevo,ma già vedevo la suo camice un po’ più stretto.


Note: dimenticavo sempre di dire che il titolo della FF è preso da una canzone della Nannini,e che spesso i titoli dei capitoli sono presi da canzoni =)

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Capitolo 27
*** Rivoluzioni ***


Ero appena rientrata dal lavoro,aspettavo in ansia, seduta  su  uno sgabello al tavolo della cucina, che Callie uscisse dal bagno sperando che almeno quella volta sarebbe uscita agitando vittoriosa con un mega sorriso lo stick che ci avrebbe cambiato la vita. Ogni volta era la stessa paura…un misto di gioia,tensione,ansia,amore,sogni aspettative…ci provavo un po’ ad immaginarmelo un bambino nostro ma ogni volta che ci provavo Callie apriva quella porta e…

“Niente..nemmeno stavolta” ancora una volta uscivo dal bagno a man bassa,quasi a voler nascondere quel dispiacere di non riuscire a creare una nuova vita dentro me
 
Provare e riprovare era frustante,desideravamo un bambino ma forse era lui che non voleva noi…se era tutto nella norma perché non arrivava?Perché continuare ad immaginarmi un pancia che non sarebbe mai comparsa sotto il mio seno?

“Mi dispiace amore...” la abbracciai forte

“Forse è meglio se non ci proviamo più..forse non è questo il nostro momento..mi sento stanca,e frustrata”

“Hai ragione magari ci fermiamo per ora e riproviamo quando te la senti….”

“Forse è meglio…io lo voglio questo bambino,lo voglio da sempre..perché lui non vuole me?Non vuole noi?!Non lo so…”

“Callie capita a tutti..devi solo stare tranquilla,per ora non pensiamoci più… continuiamo la nostra vita così com’era..a me basti tu per essere felice,e poi vedrai che a tempo debito nostro figlio saprà sorprenderci”

“Ti amo Arizona…sai sempre farmi vedere il lato positivo…e non saprei come fare senza te”

 

*


Dopo qualche settimana dall’ultimo test riprendemmo le nostre vite,fatte di lavoro,amici e qualche serata fuori.

Quella mattina però ero in ginecologia con Addison,una donna incinta all’ottavo mese era caduta dalla vasca e si era fratturata il polso. Vedere quel pancione mi rendeva felice per la donna che lo portava,ma allo stesso  tempo sentivo un po’ di dispiacere per me per noi,ma non dovevo pensarci…Avevo una donna che amavo,un bel lavoro e tanti amici.

 “Callie comunque credo che avete fatto bene a fermarvi,spesso capita che più desideri un figlio più lui si fa aspettare,è quasi una legge della natura…ora rilassatevi entrambe,ritrovate la vostra vita e le vostre abitudini...” mi disse Addison mentre uscivamo dalla stanza della donna e ci avviavamo verso la caffetteria

“Si infatti…stasera  ho preparato una cena romantica per Arizona” le dissi con uno sguardo ammiccante

“Si ma queste sono cose che è meglio se tenete per voi” mi disse Addison ridendo

“Addison  hai qualche pillola?Ho dei dolori fortissimi,non riesco a lavorare oggi…”

“Si certo,dovrei avere qualche pillola all’ ibuprofene in borsa,ma prima voglio controllarti…è dall’ultima volta che…si,insomma hai provato con l’inseminazione che non ti visito,voglio controllare che sia tutto ok”

“Dai Addison sto bene,non ho voglia di altri controlli,li farò solo quando riproverò ad avere un bambino”

“Callie…sono il tuo medico,decido io…avevamo preso appuntamento quasi un mese fa e non sei venuta!”


Arrivammo alla porta del suo studio,e avrei voluto tanto evitare una visita..l’ennesima,ma Addison insisteva e decisi di accontentarla

“Dai Callie…è solo un ecografia”

“Ok ma sbrigati che sto lavorando!Ti avevo solo chiesto una pasticca!” “Hai visto?Lasciami andare ora…” stavo per prendere un fazzoletto per ripulirmi il ventre e tornare al mio lavoro,non ne potevo più delle preoccupazioni di tutti,delle pressioni!Sembrava un affare di stato!Volevo solo stare con mia moglie,senza le ansie di nessuno!Ci bastavano le nostre!

“Callie credo che dovresti chiamare Arizona..”

“Cos’è successo Addison?Cosa ho?Non potrò più avere bambini?”
il sangue si gelò,il cuore non batteva più,mi sentivo la testa vuota e le gambe tremare…  mentre rimasi immobile sul lettino Addison aveva chiamato Arizona con il suo cercapersone,la quale piombò in pochi minuti, o forse secondi ,nello studio di Addison

“Addison che succede?!” la voce spaventata di Arizona rimbombava nella mia mente

“Ragazze aspettate un bambino!” 
          
                           
La testa di Callie sobbalzò dal lettino,accendendo un sorriso sul suo viso 
"Non ci posso credere" si porto le mani alla bocca in segno di stupore sgranando gli occhi e stringendomi la mano

“Addison ma abbiamo fatto test su test risultavano sempre negativi…!”

“Arizona…ve lo devo dire io che bisogna fare anche gli esami del sangue?!E tu Callie…non hai bisogno di nessuna pillola…solo di tranquillità!”

“Non ci posso credere!Avremo un bambino?!” mi abbassai  a baciare la mano di Callie,ero eccitata contenta,mi sentivo di poter alzare il mondo!Con un solo dito!

“Si…!” mentre negli occhi grandi e scuri di Callie si faceva spazio qualche lacrima dolce io le stringevo più forte le mani…
“Le cose belle accadono a chi sa aspettare”

“E’ proprio vero Addison…!Ma il battito?Perché non si sente”

“Beh è ancora troppo presto..però…eccolo..”

Addison girò il monitor e ci presentò il nostro bambino,più che un bambino era ancora una pallina indefinita.

Un puntino minuscolo mi stava crescendo dentro,a breve avrei potuto sentirlo muovere..avrei potuto parlarci..nuotava nel mio ventre e si nutriva del mio amore,del nostro amore. Avrei fatto di tutto da quel momento per quel piccolo puntino,l’avrei amato per sempre,qualunque scelta avesse preso io l’avrei assecondato,era parte di me e non potevo fare altro che amarlo.Respirava al ritmo del  mio respiro,aveva lo stesso battito del mio cuore,era me.Dentro di me si muoveva una nuova vita,fragile, delicata e piccola che però mi dava l’energia e  la forza che in tutta la mia vita non avevo mai provato...Stavo per mettere al mondo una nuova vita,ma in realtà era lei che stava dando vita a me,in un secondo stava cambiando il mio mondo.L’amore più grande era finalmente venuto a cercarmi,ad insinuarsi in silenzio nel mio corpo…finalmente nostro figlio aveva deciso di entrare nelle nostre vite e stravolgerle per sempre.

Guardavo Callie e nei suoi occhi ci vedevo disegnata la mia vita,la donna che amavo stava custodendo il mio bambino…quel bambino che cresceva nell’altra parte del mio corpo,del mio cuore,della mia anima.L’avrei cresciuto con tutto l’amore possibile,sarebbe stato l’unico legame per la vita…quasi me la immaginavo una bambina con cui giocare,da cullare la notte..avrei già voluto comprare un’intera pharmasanitaria e tutti i giochi del mondo.E mi immaginavo Callie,me la immaginavo al ritorno dal lavoro che cullava tra le sue braccia la nostra bambina.E d’improvviso un senso di protezione mi invase..avrei voluto  proteggerla da tutto,anche da noi se necessario,per lei avrei fatto di tutto,avrei sacrificato la mia vita,i miei desideri,non sarei più uscita di notte se litigavo con Callie,e se Callie mi faceva arrabbiare non le avrei urlato in faccia,perché ora dentro di lei si cullava la mia bambina…dovevo proteggerle entrambe da bravo marinaio nelle tempeste…anche se quello era un mare calmissimo.
 
*
 
Quando io tornai dal lavoro Callie era già a casa,aveva preparato una tavola romaticissima,con le luci soffuse e le candele profumate,ma quasi non l’avevo notata,perché appena mi apri la porta mi fiondai sulla sua pancia,ancora troppo piccola per svelare al mondo che li dentro stava crescendo mio figlio
“Aaah…finalmente questa pancia tutta mia!” mi abbassai per baciarmela tutta,mentre Callie alzava gli occhi al cielo per la felicità.Dopo una giornata intera a lavoro non vedevo l’ora di rivederla e di stare un po’ con la sua pancia “già andavo matta per la tua pancia…ora che dentro c’è il mio bambino la amo ancora di più” le dissi mentre mi alzai per baciarle le labbra e stringerla di più a me.

Callie era sempre bella,con le sue curve latine,i suoi occhi penetranti..ma da quando avevo saputo che era incinta la vedevo ancora più bella,i suoi lineamenti erano più morbidi e ai miei occhi era più sexy del solito.

“Ho preparato una cena romantica..”

“Ho un altro tipo di fame ora,Callie” 

“Addison dice che non posso stancarmi…”


“Faccio tutto io,infatti…” la tirai a me facendo scivolare le mie mani sul suo busto fino a fermarmi sui suoi fianchi per stringerli forte,avvicinai il suo bacino al mio,salendo con una mano dal fondoschiena alla schiena per slacciarle il reggiseno e liberarle il petto,chiudendo subito i suoi seni nelle mie mani

“Non ti stai stancando vero..?”

Non ebbe la forza di rispondermi,e questo mi incitò a fare di più..la portai a letto,per amarla,amarle anzi,come si meritavano.Con tutta la dolcezza e la passione del mondo,con la consapevolezza che era li che volevo stare,che non potevo andare in nessun altro posto se non insieme a loro
Quando appagata mi abbracciò stringendomi forte mi disse "Arizona…spero che avrà il tuo sorriso”

La vita mi sorrideva.

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Capitolo 28
*** Quando il tuo sguardo arriverà ***


 “Arizona alzati!”

Nonostante facesse freddo aprii le tende e spalancai la finestra facendo poggiare i forti raggi del sole sul cuscino di Arizona,la quale si alzò il piumone alla testa rigirandosi nel letto,perché il sole non la riscaldava dall’aria gelida che era entrata.

“Callie!Chiudi!Che cavolo…proprio oggi che potevo dormire qualche ora in più”

Le scrollai il piumone di dosso,non poteva dormire proprio quella mattina.
“Ti ricordo che oggi vai a lavoro più tardi perché abbiamo un appuntamento molto importante …Arizona dai non sei curiosa di vederlo e soprattutto sentirlo?"

 "Ma io non vedo l'ora di sentirla la mia bambina!" 

Le dissi mentre mi alzai dal letto poggiandomi sulle ginocchia per tirare Callie a me a baciarle tutta la pancia che ormai non lasciava più spazio all'immaginazione,la baciavo quasi a volerla mangiare tutta!

 "Ah...bella la mia bambina..ma la senti la mamma?Io ti mangio tutta,è tutta mia questa pancia!" 

Le diedi un ultimo bacio mentre con le mani la tenevo stretta,quasi come se avessi avuto paura che potesse andare da qualche parte,per  abbassare poi la maglia aderente di Callie che metteva in risalto la sua pancia rotonda e perfetta. 

"Bambino Arizona...non lo sappiamo ancora,e poi sai che non lo sapremo fin quando non nascerá"

 "Dai Callie...sono troppo curiosa!Non posso aspettare...e poi è il primo figlio,voglio essere pronta..voglio preparare il colore delle pareti della cameretta,comprare la culletta,i biberon,i ciucci,le scarpette...e il seggiolino per l'auto anche!E le copertine!"

 "No...sará una sorpresa!E alzati dai!Non voglio arrivare in ritardo!" 

"Tanto lo so che è femmina" 

"Non bisbigliare che ti sento!"
Le dissi mentre mi allontanavo dalla camera

 "In realtá anche io vorrei che tu fossi femminuccia" sussurrai accarezzando il mio bambino .
Ero troppo orgogliosa di quel pallone che cresceva. 
Arizona era diventata molto premurosa,anche se la gravidanza andava bene e non avevo bisogno di eccessivo riposo,lei non mi faceva alzare un dito,aveva imparato a cucinare e ad essere meno disordinata,mi portava sempre la colazione a letto,anche quando usciva dopo di me si alzava prima per non farmi mai dimenticare di mangiare e soprattutto per dare il buongiorno al suo bambino e riempirmi di baci la pancia,a volte dovevo ricordarle che esistevo anche io...che non ero solo pancia,ero ancora Callie.
Tuttavia le sue attenzioni non mi dispiacevano,a volte facevo la cinica,ma in realtá adoravo vederla persa d'amore per noi,e un po' mi divertiva anche.

 * 

"Oh..ma che bella Callie..non ti vedo da pochi giorni e giá sembra più grande!"

 "Addison sei l'unica che può fare i complimenti a mia moglie lo sai?" 

"A si?" 

"Si..ma solo perchè ti prendi cura di lei..." 

"Ah...che pazienza!"


 Callie si stese sul lettino,ogni volta che alzava la maglia mostrando la pancia sentivo dentro me un brivido che non avevo mai provato...stava custodendo una nuova vita...la mia vita,la mia donna era così speciale che portava in se un piccolo miracolo,tutto nostro!

Mentre Addison stendeva il gel sul mio ventre sentii un emozione fortissima,Arizona come sempre era al mio fianco a tenermi la mano fin quando all'improvviso il suono più bello del mondo riempì la stanza 

"Bum...bum...bum bum"un cuoricino cos' piccolo faceva il rumore di una bomba,facendo esplodere i nostri cuori, la nostre mani si strinsero di più i nostri occhi si incrociarono,le nostre lacrime nascoste inumidirono un bacio dolcissimo.

"E questo è il suo cuoricino..."

 "Caspita...si fa sentire!"

 "Direi che reclama giá il suo posto in famiglia..." 

"Direi proprio di si Addison!" 


Addison ci mostrava tutte le parti del piccolo corpicino che andava a formarsi e non riuscivo a credere che quel piccolo umano cresceva a dismisura nel corpo della mia donna…

“E’ sfacciato,mi mostra già le sue parti initime!”

“Addison ti prego…dimmelo!”

“Callie posso?”

“No Addison…non dirle niente!Aspetteremo”

“Niente Arizona…la mamma ha deciso che non devo dirlo”


Lasciammo lo studio di Addison e ci recammo nei nostri reparti,tutto filava liscio fin quando non andai in pediatria e trovai Arizona che quasi saltellava per tutto il reparto per la felicità…non potevo crederci,Addison gliel’aveva detto!

“Dai Arizona…te lo sei fatta dire?!”

“Siii!Ma non te lo dirò amore,tranquilla!Sarà un segreto tra noi vero? Disse abbassandosi verso la pancia

“E’ femmina,Arizona!Lo si vede nei tuoi occhi!E non provare a nasconderlo!” gli occhi lucidi di arizona la tradirono,non riuscì a nascondere la felicità che provava nel sapere che aspettavamo una bambina,la desiderava troppo!E a tardirla di più era il suo supermagico sorriso...cavolo!Nostra figlia doveva avere quel sorriso!

“Si Callie…dai non prendertela!Non ho saputo resistere!”

“Ok…ma solo perché non vedo l’ora di svaligiare tutti i negozi!”

Nel frattempo passò Derek,che aveva sentito il nostro discorso e non poté  fare a meno di partecipare,mi pso la mano sulla pancia con un tocco veloce

 “Ah congratulazioni!Un’amichetta per zola!Però...una casa tutte donne,ci sarà da divertirsi!”

“Ei ei stranamore giù le mani da mia moglie” Arizona lo intimò di togliere subito le mani dalla sua bambina scostandolo fisicamente e prendendo il suo posto,poggiando le sue mani sulla mia pancia

“Derek scherza..”

“No no sono serissima,è sacra e solo mia,non si tocca,ma per stavolta sei perdonato”


Derek scoppiò a ridere alzando le mani in aria in segno di resa 

“Conosco un negozio per bambine fornitissimo,abbiamo comprato lì tutto l’occorrente per zola,dalla cameretta ai ciucci….”

“E’ delizioso” aggiunse Meredith accostandosi al marito “è tutto rosa,ci sono orsacchiotti,peluches carrozzini,scalda latte… e tanti abitini minuscoli!E le scarpine?Derek ricordi quelle rosa piccolissime che abbiamo comprato a Zola?Erano lunghe quanto un mignolo!”
“Ohh” la voce mia si sciolse con quella di Arizona,che prontamente mi accarezzò il pancione,avremmo voluto scappare dall’ospedale e recarci in quel negozio e comprare anche la commessa!

La nostra bolla rosa venne punta da un ago quando la voce di Cristina Yang ci annunciò un’ emergenza accompagnata da un “siete disgustanti” 


*

Ci stavamo preparando per andare a letto,e come ogni sera Arizona si fermava a parlare sul pancione,quella sera sapeva a chi riferirsi…
“Allora piccolina…già ti amo tantissimo lo sai?” disse appoggiandosi con le testa sulla mia pancia “Già la vedo tutta piccola e tenera che prova a chiamarmi mamma inceppandosi nelle parole,me la immagino con le manine paffute gli occhi grandi..i capelli neri come i tuoi!E poi sono gelosa…non uscirà con i ragazzi ne con le ragazze almeno fino ai 18 anni!”

“Vorrei che somigliasse a te,uguale a te…anche caratterialmente..tu sei quella forte”

“No…voglio che sia il tuo ritratto,con i tuoi capelli,i tuoi occhi e la tua bocca!La pelle scura come la tua,con la stessa risata rumorosa ”
risalì baciandomi le labbra

“Questa pancia tutta mia non va da nessuna parte,e Callie voglio che nessuno la tocchi a parte me!Sono seria” 
Avrei voluto passarci le ore a impazzire su quella pancia,avrei voluto portarmi Callie sempre dietro,non farla uscire mai,per paura che potesse stancarsi,per paura che potesse crearsi qualche crepa in quello scrigno di cristallo che era il suo ventre,e non volevo perdermi nemmeno un secondo della vita che le cresceva dentro!

E poi amavo sentire il contatto del mio viso sulla sua pancia grande e morbida,che mi separava per pochi centimetri da mia figlia,e volevo  che nessuno toccasse la nostra intimità,nessuno doveva toccare quel guscio protettivo che apparteneva solo a noi tre.

“Me la merito una buona notte anche io o lo merita solo la bambina?E’ da un po’ che mi trascuri…”

“Certo che lo meriti amore mio…” le dissi trasalendo con le mani sul suo seno,che cominciava a pronunciarsi,lo chiusi in un palmo,per poi stuzzicarlo con la bocca…fino a scendere con delicatezza e amore lungo i fianchi,prima per accarezzare la mia bambina,poi per soddisfare mia moglie,per farla stare bene,per amarla e assaporarla in pieno,in ogni centimetro della sua pelle,fino a farmi spazio nella sua femminilità,fino a sentirla persa,senza difese forze che mi chiedeva di tenerla tra le mie braccia tutta la notte.
 La volevo così,persa in me e per me,le volevo strette in me le mie donne,per proteggerle per sempre.

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Capitolo 29
*** Sorprese inaspettate ***


Quando in Callie c’era qualcosa che non andava me ne accorgevo in un istante.

Non la conoscevo da sempre,era vero,ma quando una persona ti appartiene riesci a capirla dal primo istante,dal primo momento in cui i tuoi occhi incontrano la magia dei suoi.

E quel giorno Callie era proprio triste..me ne accorgeva dai suoi movimenti,dai suoi modi di fare..con la svogliatezza con cui compiva ogni gesto.E poi a differenza degli altri giorni,a pranzo,non aveva mangiato quasi niente,e i suoi occhi non brillavano.

“Callie mi dici che hai?” le dissi mentre sparecchiavo,dopo aver finito il mio pranzo

“Niente..perchè?” mi rispose mentre rigirava la forchetta nel piatto

“Così…ti vedevo strana”

“No..tranquilla,sto bene”

“Ok..allora cos’è?Oggi non ha fame la mia piccolina?”


Feci finta di credere a ciò che diceva,ma in realtà sapevamo tutte e due che qualcosa non andava,così provai a strapparle un sorriso parlando alla pancia prima di ricominciare con le domande per capire cos’avesse realmente.
 
*
 
Dopo pranzo,come d’abitudine,quando il tempo e i turni in ospedale ci permettevano di stare un po’ insieme ci stendemmo sul divano.

Mi appoggiai sul bracciolo del divano,lasciando che Callie si stendesse tra le mie gambe in modo per permettere alla mie mani di solleticarle braccia e ventre,e fermarmi a tratti a baciarle il viso.Adoravo quel momento…adoravo avere quel contatto fisico con lei,stare alle sue spalle e tenerla stretta a me,tra le mie gambe senza darle via d’uscita dalle mie coccole e le mie attenzioni,passavo quei pochi momenti a farla rilassare più che potevo,a creare un contatto con la bambina quasi come a toccarla e farle sentire tutto il mio amore attraverso la  pelle di Callie .

“Allora…me lo dici cos’hai,amore?” le dissi mentre con le dita le solleticavo i capelli e la nuca,per fermarmi a fine frase a darle un bacio umido sul viso

“Non ho niente..perché ti preoccupi..?” mentre lo diceva mi strinse la mano e la portò alla sua bocca baciandola

“Perché me ne accorgo che stai male,o che qualcosa non va…quindi tanto vale dirmelo subito”

Non era uno dei soliti capricci,non era un malumore dettato dagli ormoni,ne l’arrabbiatura dovuta al disordine,ne la gelosia…era qualcosa di più profondo,me lo sentivo.

Si alzò come a sistemarsi meglio tra le mie gambe e poi cominciò a tirare fuori tutto quello che aveva

“Niente Arizona…è che pensavo a nostra figilia…vorrei che avesse anche i nonni..e invece nemmeno so se i nostri genitori sanno che avremo una bambina,e questa cosa mi fa male da morire,perché è una gioia che vorrei condividere con tutti..e invece siamo sole,no che tu non mi basta!Anzi…tu sei tutto ciò di qui ho bisogno..tu e lei siete…” la sua voce  si spezzò

Sapevo quanto stava soffrendo,e mi faceva male non poter fare nulla per aggiustare quella situazione che le aveva frantumato il cuore

“No,no,no Callie…amore,no!”

Mi sfilai da lei e mi misi sul fianco,lasciando lei nella parte interna del divano,strinsi forte il suo viso nelle mie mani e la bacia,assaporando le sue lacrime,supplicandola di non piangere perché ogni volta mi lacerava il cuore!

“Tu sei fantastica,e noi lo siamo,e nostra figlia sarà una bambina bellissima…capisco che ti fa star male questa cosa,ma non è colpa tua,tu non ci perdi niente!Tu sei una bella persona,e stai costruendo una stupenda famiglia,solida e basata sull’amore,e sul rispetto.Non ci stai perdendo tu Callie,ci stanno perdendo loro a non vedere che grande donna hanno messo al mondo.Non sei tu a non doverti sentire abbastanza,ad essere triste,ma loro!Sono loro che per uno stupido preconcetto basato sull’ignoranza hanno deciso di allontanarsi dall’unico vero amore della loro vita…E poi non è detto..magari con la nascita della bambina cominciano a vedere le cose in maniera diversa”
 
Callie non mi rispose,ma aveva capito il messaggio.Si lasciò andare ancora una volta alle coccole delle mie mani,al calore del mio respiro,e dei miei baci impressi in ogni parte del suo viso e  del suo collo,come una ninna nanna.

Si addormentò cullata dal ritmo dei miei battiti,mentre io non facevo altro che solleticarle la testa,baciarla e accarezzarla.Ero ossessionata da lei e dal suo corpo!Era mia,l’avrei mangiata tutta,non mi sarei staccata mai nemmeno per un attimo!Avrei voluto scambiarmi la pelle con lei,e fonderei nostri cuori,per sempre,rimanere così,a perdermi in lei,a prendermi cura con dolcezza e tenerezza del suo corpo per sempre,ma le lancette dell’orologio mi ricordavano con aria minacciosa che avrei dovuto svegliare la mia donna per farla andare a lavoro.

“Svegliati amore,tra un po’ inizia il turno”
Quando Callie dormiva non lo faceva da  principessa…aveva sempre la bocca aperta,le braccia penzoloni e i capelli scompigliati attaccati sul viso,ma a me piaceva da morire,incuteva tenerezza a non finire!

“Eh…si amore,devi alzarti”

“No..non voglio lavorare!”

“Dai forza…ancora un po' e poi finalmente entrerai in maternità,e io starò più tranquilla...’”

 
Le riempii ancora il viso di baci e mi alzai anche io a prepararle un caffè,anche se non doveva esagerare durante la gravidanza!Ma quel giorno lo meritava.

“Wow..è il mio giorno fortunato!”

“Si ma non esagerare…non prenderne altri a lavoro!”

“No no tranquilla,mammina”


Presi la borsa e mi avviai ad uscire

“Hey dove vai?”

“A lavoro Arizona” disse Callie ridendo di stupore

“Dimentichi qualcosa!”


Le corsi incontro e bloccai subito il ventre tra le mani

“Ciao amore!Ci vediamo stasera,non stancarti troppo con la mamma!” –“E tu non far stancare troppo la mia bambina,ti ricordo che tu la custodisci,e devi averne cura!Sempre!” Le baciai le labbra e la lasciai finalmente andare “Buon lavoro amore,a più tardi”
“A dopo,Arizona”

 
*
 
 
“Amore!!!Sono a casa!”

“Ciao Callie!”


Arizona aveva un’espressione strana,ne capii il motivo in pochi istanti,quando si scostò e dal divano uscì lei
“Guarda un po’ chi è venuta a trovarti”

“Sorellina…contenta di vedermi?!

“Aria!Gioia mia!Cosa ci fai qui?!

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Capitolo 30
*** Aria ***


“Era quella la sorpresa di cui mi parlavi,Arizona?! OMMIODIO!”

Ari a come sempre parlava con un tono di voce alto,ma quella volta forse lo alzò un po’ di più.

Il suo entusiasmo invase la stanza,aveva intravisto la mia pancia. Non ebbi modo di rispondere,di spiegarle,ne di farmi spiegare perché fosse venuta a trovarmi…si schiantò su di me abbracciandomi,sotto i sorrisi di Arizona,felice di vedermi con lei,che sapeva mi era mancata tanto.

“Insomma…Callie!Ti sposi e non mi dici niente,sto per diventare zia e lo scopro all’improvviso!”

Lo diceva a mo’ di scherzo,avrei voluto risponderle,ma il suo modo di parlare come un treno in corsa mi spezzava sempre le parole a metà.

“Lascia perdere tutto!Sono così felice di vederti!Abbracciami più forte!”

La mia sorellina era venuta a trovarmi,ora avevo veramente tutto.

Ci sedemmo sugli sgabelli del bancone della cucina e mentre Arizona preparava una tisana per tutte io ed Aria ci raccontavamo cosa era successo negli ultimi tempi.

“A proposito Aria…mamma e papà sanno che sei qui?”

“Si Callie,e sono anche d’accordo,certo non sono d’accordo con la tua vita,ma non vietano a me di vederti”

Il suo tono si fece serio…aveva solo 20 anni,ed era una casinista,non stava mai a casa,aveva tanti amici ed era sempre stata la preoccupazione dei miei genitori…e la mia anche!I tanti anni di differenza che c’erano tra noi mi avevano portata a proteggerla tantissimo,era la mia bambina,mi preoccupavo per lei,l’andavo a prendere a scuola,alle feste, facevo i  compiti al posto suo,che a differenza mia di scuola non ne voleva sapere e studiavo ogni possibile ragazzo che potesse avvicinarsi a lei,ma in realtà era lei che proteggeva me,era lei quella più grande,quella decisa e sicura,io ero solo responsabile. Era tutta la mia vita,e Dio solo sa quanto mi era costato allontanarmi da lei,lasciarla sola senza il suo punto di riferimento,senza qualcuno con cui giocare la sera prima di andare a letto,l’avevo lasciata senza nemmeno pensarci un attimo,per seguire egoisticamente il mio amore.

“Quindi tu sei d’accordo con la mia scelta?Con Arizona e questo bambino?”

“Si Callie!Ma scherzi?Ha incontrato la persona della tua vita!Che importa se è uomo o donna?L’importante è che vi amate,se non sono venuta prima è perché non volevo creare altre tensioni in casa,ma appena ho avuto la possibilità sono partita..a me non interessa quello che pensano i nostri genitori, io non ho mai smesso per un attimo di essere dalla tua parte!Ci siamo promesse che qualunque cosa fosse accaduta ci saremmo state sempre,l’una per l’altra..e quindi sono qui…e poi..dai!Qui è fantastico,questa casa è bellissima e  Arizona è meravigliosa,mi piace un sacco!E poi…ora c’è anche lui…”


Quando pronunciò “lui” la sua voce di abbassò e si addolcì,mentre una mano scivolò sul mio ventre

“Si…proprio meravigliosa sono!”

“Si Arizona,lo sei!Ti conosco solo da due ore,ma dall’espressione rilassata  e serena di mia sorella posso solo dedurre che sei meravigliosa!”


*
Cenammo insieme,tutte e tre,e in poco tempo mi sentii quasi messa di lato,Arizona e mia sorella andavano d’accordissimo,non facevano altro che parlare,parlare e parlare…e prendermi in giro anche!Per i miei difetti e per le tante goffaggini che facevo da bambina!Però ero contenta di questo feeling che si  era creato tra loro,anche per Arizona,che aveva trovato un altro membro nella sua famiglia,decidemmo,ovviamente di far rimanere Aria a dormire per qualche giorno da noi,prima che tornasse a San Diego,senza sapere che ci saremmo messe un terremoto in casa,anzi io un po’ lo sapevo,ma Arizona no,per questo aveva insistito tanto affinché Aria stesse più giorni con noi.

*

“Non sai in che guaio ci siamo messe,Arizona!”

Le dissi mentre mi spalmavo la crema prima di mettermi a letto,mentre lei era già sotto le coperte

“Perché è simpatica”

“Arizona…si chiude in bagno per ore,parla al telefono e strilla,lascia le sue cose in giro,e lascia sempre le scarpe a terra e ci farà inciampare!”

“Dai Callie..” mi disse Arizona in risate rumorose

“Vedrai,vedrai..”


Sgranai gli occhi e feci una smorfia di disappunto,quasi spaventata con la bocca,e mi infilai finalmente sotto le coperte con Arizona,potevo finalmente sentire l’odore della sua pelle,la morbidezza delle sue mani cingermi i fianchi,potevo finalmente abbandonarmi a mia moglie,le quali mani stavano già percorrendo la mia schiena con l’intenzione di privarmi di ogni pezzo di stoffa che mi ricopriva la pelle,quando all’improvvso fummo interrotte

“Ragazze dove avete lo Shampoo?!”

La porta si spalancò d’impatto,rompendo quel momento di tenerezza e amore con Arizona,che d’istinto ricoprii

“Aria…si bussa alla porta!E’ nel bagno,sotto il mobile a destra!”

Le dissi infastidita

“Ma non lo trovo!ho già visto ovunque”

“Ora vengo io”


Afferrai la maglia del pigiama e l’accompagnai in bagno,al mio ritorno Arizona era già crollata

“Ecco…intendevo questo prima”

Le sussurrai all’orecchio mentre le diedi un tenero bacio sul viso,era così dolce quando dormiva..così tenera,era tutta la mia vita quella donna!
 
*
“Buongiorno dolcezza..che ne dici di riprendere da dove avevamo lasciato ieri sera?”

Le labbra di Arizona si appoggiarono delicatamente all’angolo della mia bocca,lasciandomi un dolcissimo bacio,che ricambiai,si spostò con il busto su di me,stringendomi i fianchi e accelerando i movimenti del suo bacino verso il mio,ma ancora una volta mentre io e mia moglie cercavamo di trovare un attimo tutto nostro Aria venne ad interromperci,questa volta non trovava i cereali. Arizona,ormai stanca, si girò sconfitta dall’altra parte del letto.
La nostra intimità e la nostra quiete non esistevano più,dovevamo rassegnarci all’esuberanza di Aria.

*

Passammo l’intera giornata a lavoro,ed ero seriamente preoccupata per ciò che avrei trovato una volta a casa.

“Hai saputo la novità Teddy?”

“Cosa?”

“E’ arrivata la mini Torres!”

“Cosa!?!Callie ha partorito?”

“No…la sorella!”

“Ah…è un bene,no?”

“Si…è una ragazza splendida,matura,con le idee chiare,ha accettato la nostra situazione e poi tra di noi si sta instaurando un bel rapporto…solo che rompe!Non abbiamo più intimità!Apre le porte,si infila a letto con noi,lascia sempre il bagno occupato,per non parlare del telefono!E lascia residui di cibo sul divano e sulla moquette!E’ un adolescente impazzita sotto certi aspetti!E per di più io e Callie non riusciamo ad avere un attimo nostro da quando è venuta…insomma..mi fa piacere che stia con noi,ma un po’ di rispetto!Callie non è così!E’ l’opposto!”

“Niente sesso,Robbins?”

“Dai Teddy…non scherzarci!”

“Allora,questo è un locale fighissimo!”

Strappò un pezzetto di carta dal suo ricettario e ci scrisse velocemente il nome del locale in questione

“Stasera danno musica live,è una serata per ragazzi dille di andare li,mandale un messaggio..e state tranquille,è un locale di gente perbene!” mi diceva mentre pian piano scompari dal corridoio,allarmata dal suo cercapersone


Ne parlai con Callie e decidemmo di liberarcene per un paio d’ore…in fondo si sarebbe divertita!

*

Tornate a casa,stanche dal lavoro,ci aspettavamo di trovare la casa trasformata in un college per adolescenti prima del ballo di fine anno,invece a nostra sorpresa trovammo tutto in ordine,con la cena già pronta in tavola,accompagnata da un post-it arancione

“Grazie per la sopportazione,a domani sorelline!”

“Lo dicevo Callie che tua sorella non era niente male!”

“In effetti…”


“Ma che dolce..ha preparato i nostri piatti preferiti!”

Arizona rispetto alla situazione con la sua famiglia era molto tranquilla,sapeva che era nel giusto e non le importava ciò che pensavano gli altri,tutta via l’arrivo di mia sorella le fece piacere,perché grazie a lei era potuta entrare nel mio passato,nella mia infanzia,la mia adolescenza,nelle mie vecchie abitudini...avevo in un certo senso sfogliato l’album di famiglia,attraverso le parole di mia sorella,le nostri abitudini e le nostre discussioni,e chissà se quella Callie  le piaceva come le piaceva la Callie che aveva di fronte..

“Finalmente un po’ sole..”

La mano di Arizona si allungò cercando la mia,che subito intrecciò le dita nelle sue

“Già… pensi  che anche con la bambina perderemo la nostra intimità..le nostre abitudini?”

“Beh sì,è ovvio..ma per i primi tre anni non dovremmo occuparci dei giocattoli sparsi in casa”


Sorrise Arizona, e mi prese per mano per condurmi nella nostra camera,la seguii e ci sedemmo a letto,le sue spalle poggiavano  contro il muro,mentre io ero seduta in mezzo alle sue gambe,con la schiena appoggiata al suo petto…Adoravamo stare così,lo adorava soprattutto Arizona,che con le sue mani aveva tutto sotto controllo,me e la sua bambina.

“Speriamo non arrivi proprio ora..”

Il suo respiro mentre mi baciava il collo si faceva affannoso,le sue mani,che prima mi coccolavano con dolcezza e dedizione il pancione, ora percorrevano frenetiche le curve dei miei fianchi,e dei seni,li stringeva come se avesse paura che qualcuno potesse portarglieli via,mentre la mia testa era ormai calata sulle sue spalle,in segno di abbandono nei confronti delle sue mani che si erano fatte spazio in me,senza dar tregua al mio piacere.

Eravamo finalmente insieme,finalmente unite.

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Capitolo 31
*** La fine della storia non la voglio vedere ***


 
Allora Sofia…latte, ghiaccio e…vediamo....che gusti vuoi nel gelato?

Pittacchio mamma,e panna,quello che piace a te –disse Sofia leccandosi le manine sporche di cioccolato  -

Pistacchio amore,con la s

Piscacchio?– pronunciò Sofia con un tono incerto ma con un espressione sicura, mentre continuava a mescolare gli ingredienti per il gelato che avrebbero preparato lei ed Arizona per il suo terzo compleanno.

Si scimmietta mia –disse Arizona mordendo le guance della nostra bambina


Erano passati tre anni dal momento in cui in una fredda notte di inverno avvertii un dolore lancinante al basso ventre

Arizona?!Amore svegliati,credo sia arrivato il momento!

Callie…non mi freghi più,stanotte non esco per soddisfare le tue voglie,e poi mancano ancora tre settimane all’arrivo della bambina!

Dalla mia bocca si liberò un urlo che probabilmente svegliò tutto il vicinato,e in quel momento Arizona si rese conto che non era un capriccio,non era una voglia,stavo letteralmente mettendo al mondo la nostra bambina.

Scattò giù dal letto incerta sul da farsi,come una donna che in vita sua non aveva mai visto ne parti ne bambini,lei che era diventato il chirurgo più importante del Grey’s Hospital.

Riprese fiato,respirò,e mentre io ero ancora stesa a letto in preda al dolore e al panico lei prese per un attimo lucidità,capì cosa stava succedendo e afferrò il telefono

Addison,è il momento Callie sta partorendo,si sono rotte le acque,lei sta bene,ma sono preoccupata,mancavano ancora tre settimane?Che faccio?La porto in ospedale?

Probabilmente Addison le diede tutte le informazioni,e in pochissimo tempo eravamo già in auto in direzione dell’ospedale.

Callie,stai calma!E non urlare ok?Stringi la mia mano,e respira!

Aaaaargh!Non ce la posso  fare Arizona,questa bambina non può uscire dal mio corpo!Non ce la faccio

Ce la fai amore mio,ce la fai…siamo quasi arrivate ,Addison si prenderà cura di voi e tra poche ore finalmente vedremo il viso della nostra piccolina - provavo a rassicurarla poggiando la mia mano sulla sua,carezzandole il pancione che di li a poco non avrebbe più avuto -
 

*
 
Push Callie!Push!

Resisti amore,resisti! - mi lasciavo stringere la mano con tutta la forza che avevo,e vederla soffrire così senza poter fare niente mi faceva solo star male,ma dovevo darle coraggio- ancora un po' vita mia...ancora qualche spinta,sei magnifica!Ancora un po' e la nostra bambina sarà qui!

Vai Callie,ci siamo quasi!Ancora un’altra spinta! 

Addison!Lo stai dicendo da un ora!


La rossa rise

Ed eccola la vostra bambina!Ohh Callie!Che meraviglia!

Oh mio Dio! Ripetemmo all’unisono io e Arizona,con gli occhi lucidi,pieni di lacrime ei sorrisi rotti dalle lacrime

Addison fece tagliare ad Arizona il cordone ombelicale,e subito mise il piccolo batuffolino nelle braccia di Arizona che subito me la avvicinò permettendomi di scoprirle il visino e baciarla dolcemente.In quel momento dimenticai tutto il dolore subito fino al minuto precedente,quel dolore che mi avrebbe fatto spaccare il mondo in due,ora si era trasformato in amore pure,in dedizione e tenerezza per la mia bambina.per il mio cuore,per quella parte di me che mi apparteneva da sempre e per sempre.

Ohh piccolina!Gurda che capelli!

Sono uguali ai tuoi,amore.

Allora piccolina?Come ti chiami'? dissi alzando lo sguardo verso Arizona

Sofia,Callie!Mi piace Sofia!Mi da l’idea di una bambina dolce,simpatica e intelligente…e latina!Con i capelli neri come la sua mamma.

Allora benvenuta Sofia Cheren Robbins Torres!

La stanza profumava di bambino,di quell’inebriante odore di neonato,quello che ti riempie il cuore e ti rasserena l’anima,eravamo li,e non potevamo desiderare di essere altrove.

Li,con mia moglie al mio fianco stanca ma felice,che mi aveva appena donato una bambina,aveva creato una vita,l’aveva messa al mondo e me l’aveva donata,mi stava permettendo di crescere e ed essere parte di un miracolo da lei stessa creato. Ed io mi sentivo così piena!

Non mi ero mai sentita così,pensavo ai primi viaggi da adolescente,pensavo alle prime conquiste ottenute dai miei genitori,alla felicità che provai quando mi laureai, e poi al primo giorno di lavoro…e alla prima volta in cui salvai da sola la vita di un piccolo umano,ma niente,niente poteva essere comparato alla gioia immensa,alla felicità alla pienezza alla serenità,all’amore,al senso di immortalità che provavo mentre cullavo la nostra bambina che di tanto in tanto sbadigliava alzando di poco le sue braccine  facendo sentire la sua presenza.

La sentivo mia,era mia…era mia dal primo momento in cui incontrai Callie e capii che non avrei voluto niente dalla vita se non creare quello che stavo  stringendo tra le mie braccia. Creare con lei un amore che non sarebbe mai finito,creare con lei una famiglia tutta nostra.

In mia figlia vedevo gli anni passati insieme a Calllie,il nostro primo incontro,gli anni passati lontane a causa delle nostre famiglie ,i momenti difficili quando i nostri genitori non ci accettavano…alla nostra storia che sembrava un labirinto senza fine. Ma ci avevamo creduto,creduto fino in fondo,nonostante le cadute,le paure e  le incomprensioni ci eravamo battute per l’unica cosa che contava,per l’unica cosa in cui credevamo.

Io amavo lei,e lei amava me,e niente avrebbe potuto impedirci di stare insieme,eravamo fatte l’una per l’altra e senza Calliope la mia vita non avrebbe avuto senso.
Avevamo dato un senso a quello che eravamo,quando l’amore è per la vita lo devi curare,lo devi crescere e proteggere…e così avevamo fatto noi.

Ed ora sono qui,a preparare il gelato per la festa di compleanno della scimmietta più dolce e viziata del mondo,si viziata,perché mia figlia aveva dato un senso alla mia vita e a quella di Callie..e non potevo non viziare la ragione per cui avevo lottato un’intera vita. Un’ intera vita ad aspettare questo momento..una casa,mia moglie,mia figlia e il mio splendido lavoro…giornate al mare,giornate al parco e  una festa da preparare per rendere felice la mia bambina.

*
 
Arizona…non farla sporcare ha appena messo il vestitino nuovo!

Tranquilla amore! –feci l’occhiolino a Sofia che subito si scrollò di dosso le briciole del cono gelato guardandomi con complicità

Sofiaaa!Vieni,facciamo i codini ai capelli!

No!Voglio fare il gelato!Con mamma Arizona!

Andiamo Sofia non fare capricci..tra un po' arrivano le tue amichette...
 
E arriva il piccola Tuc!

No Arizona,niente Tuc...il primo fidanzato nostra figlia lo avrà a 18 anni


Si certo!Dai Callie lasciala finire il gelato ..abbiamo quasi finito!

Mamma Arizona,potresti stare per una volta dalla mia parte?
- Callie prese di peso Sofia e la portò in bagno facendola uscire tra le sue braccia con due codini all’altezza degli occhi,raccolti da due elastici con la stessa fantasia del vestitino

Guarda che bella la tua scimmietta!

Amore della mamma!Ma sei una bambolina!

In casa era tutto pronto,avevamo pensato ad ogni dettaglio!C’erano festoni.palloncini e giochi gonfiabili ovunque,il nostro salone sembrava essersi trasformato in un parco giochi per i bambini del nido.

Al centro della stanza un mega tavolo lunghissimo con sommerso da confettini colorati, marshmallow,biscottini, cupcakes super colorati e mini tortine ricoperte da pasta di zucchero, e ancora animaletti in cioccolato ,biscotti a forma di stelle,caramelle zuccherate, orsacchiotti di gelatina,gelati,frullati e una macchina per lo zucchero filato,anche quello colorato.

*

Il primo invitato bussò alla porta.

E’ Zola, Sofia!La tua amichetta preferita!

Meredith teneva Zola e io Sofia,le due bambine appena si incontrarono si svincolarono dalle loro mamme per correre verso i giochi e il tavolo dei dolci,parlando nel loro codice che noi chiamavamo ZoFia.

Che festa meravigliosa Callie!

Grazie!Ma dammi un po’ questo orsacchiotto!

Strappai il piccolo Bailey dalle mani di Derek e mi diressi verso Arizona che nel frattempo stava accogliendo gli altri invitati
Ohhh guarda un po’ questo bimbo paffuto!

A sua volta Arizona prese Bailey,e vederla di nuovo con un neonato mi diede un senso di gioia immensa!Assunsi l’espressione che era familiare ad Arizona…lei capiva quando ero veramente felice…I suoi occhi azzurri e luminosi incontrarono i miei.

Si Callie… -mi disse sorridendomi,guardandomi con quello sguardo che era solo mio- lo voglio anche io.
Oddio Arizona…ti amo così tanto!


Ti amo anche io,Callie,come sempre,come il primo giorno ti amo sempre di più..e non voglio mai vedere la fine di questa nostra storia.
 
 
 
 
Le storie impossibili sono le uniche per cui vale la pena lottare
To my great and impossible love,

The end

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