Ramblings

di piuma_rosaEbianca
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non ho mai ***
Capitolo 2: *** Ritorni ***
Capitolo 3: *** Earl Grey ***



Capitolo 1
*** Non ho mai ***


Non ho mai Scritta(e) a maggior scorso per il 15gen_sherlock, mai finito, mai davvero iniziato. 
Questi sono i miei tre tentativi di flusso di coscienza. Dopo quasi due anni sono riuscita a farci pace, e a decidermi a postarli. 
Niente, spero che non siano troppo insostenibili. Vogliategli bene, vi prego.
~

I tuoi occhi aperti contro il cielo chiaro vuoti e brillanti fredde gemme incastonate nel gioiello del tuo volto porcellana infranta coperta di sangue il tuo polso fermo il tuo respiro fresco svanito l'aria mi sembra troppa senza te che la respiri e la mia vita precipita come mura scosse dal terremoto che è la tua morte incredibile come due ore siano abbastanza per sentire già la tua mancanza acqua nel deserto come due anni siano troppi per continuare a sognarti ogni notte ultima battaglia di una guerra persa e a svegliarsi urlando il tuo nome imprecare contro il destino e alzarsi per affrontare un'altra serie di passi e respiri perché il mio cuore batte ancora e i miei occhi non riescono mai a rimanere chiusi la luce del giorno mi segue dalla mia stanza così diversa invade quel monolocale tanto vuoto e silenzioso non ho mai avuto niente che non fosse tuo mi da la caccia attraverso Londra già sveglia viva piena fremente il bagliore dei neon accompagna la metro affollata neanche un posto per sedersi e la mia gamba destra trema sotto il peso di un vecchio immaginario dolore il cuore si è portato tutto via infrangendosi su quel marciapiede e di nuovo il sole mi accoglie freddo in superficie e mi saluta poi mentre entro nell'ambulatorio gabbia contro i pensieri il sorriso di Sarah brilla e mi ritrovo un po' stordito un paziente dietro l'altro pausa pranzo quasi in silenzio sto iniziando a odiare i neon davvero sto bene grazie non ne voglio parlare no e tornare nel mio studio trattenere le lacrime a stento stringere i pugni e continuare andare avanti fino alle sei e poi andar via la luce del Sole che scivola fra i palazzi quella dei lampioni che torna in vita rischiarando lentamente la sera e l'appartamento vuoto non ho pagato la bolletta di nuovo l'affitto scade domani mi sono scordato di nuovo il latte nessuno mi ricorda mai niente fingo di non trovare motivi ho bisogno di te quando non ci sei non ho mai avuto nessuno che non fossi tu.

~


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Capitolo 2
*** Ritorni ***


~

Quasi ogni notte ti rivedo cadere volare nell'aria grigia umida di questa città che si è fermata che agonizza come me e tu mi dici addio cadi il sangue ovunque e il tuo polso freddo sai che non avrei capito i paramedici le barelle tutta la vita che mi crolla davanti e svegliarsi ogni volta è difficile le pareti sottili l'affitto in ritardo di nuovo il caffè bruciato il tè che ormai marcisce nella sua scatola non lo bevo più il latte è finito di nuovo ma me lo ricorderò quando sarà troppo tardi di nuovo e la metropolitana piena neanche un posto a sedere ho smesso di prendere taxi sai ho ancora un po' di paura le sbarre fredde alcune bagnate pendolari assonnati respiro male a volte penso che mi guardi e che magari ti deludo e sorrido perché immagino la tua voce e le esatte parole e mi manchi mi manchi un sacco nell'ambulatorio affollato lavoro senza pensare a te Sarah sorride in pausa pranzo mi siede vicino e non parla sorride e basta e ricorda quanto me e non ci crede quando dico che sto bene davvero sto superando quello che è successo non è vero Sherlock non è vero che lo sto superando ancora mi manchi ancora mi sveglio urlando il tuo nome ancora ti penso e a volte mi viene da piangere ma poi sento che mi guardi ovunque tu sia adesso e la smetto perché mi sembra perfino di sentirla la tua voce un po' delusa che risuona in quell'appartamento freddo sconosciuto la guerra è un incubo lontano ogni giorno assedio me stesso di aria e vado avanti vivo solo perché ti sento ti aspetto so che mi guardi che ci sei che tornerai non morire urlo ogni volta non morire per me e qualche notte non lo fai e l'aria è più leggera e quasi ti vedo ma mi manchi sempre e mi dispiace tanto e ti aspettò qui come sempre il tè e il latte ci sono torna.

 

Ho cambiato nome paese passato ma mai obbiettivo quello rimane quello rimbomba la vendetta la tua assenza la respiro e mi soffoca un po' ogni volta ogni minuto è uno in più da quando sono morto e uno in meno a quando tornerò in vita per te in casa nostra e me lo immagino il tuo sorriso e i tuoi pugni ti lascerò fare potrai urlare e insultarmi aspetto il tuo abbraccio ogni persona che uccido ogni piano che scopro ogni filo che strappo di quella folle ragnatela che ci ha quasi intrappolati che mi ha portato a buttarmi per salvarti per salvarvi tutti lo sapevi dall'inizio non sono mai riuscito a nascondertelo solo che hai fatto finta di non vedere e grazie perché è stato utile davvero non dovermi togliere la maschera che tanto tu potevi vederci attraverso lo so ora l'ho capito quanto non ho mai capito perché sei rimasto l'unica cosa che mi mancava l'unica tessera del puzzle di te tornando a casa comprerò il latte lo giuro non l'ho mai fatto e il tè quello che mi facevi sempre perché lo so che non lo bevi più e verrò in taxi perché lo riconoscerai e non mi mancherà più niente manca poco ormai manca poco e torno da te ritorno John lo so che non hai creduto a niente tranne che in me tu credi in me e hai rifiutato il mio addio lo so e grazie per questo perché so che sei rimasto che tornerai quando tornerò che mi aspetti anche se quasi non ci credo non ci spero magari sei andato avanti mi hai dimenticato ma no non lo faresti non lo farai come la guerra sono cose che ti segnano lo so anche io mi manca ogni cosa aspettami che torno.

~

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Capitolo 3
*** Earl Grey ***


earl grey

~

La luce blu del display del cellulare e un messaggio che pensava non sarebbe mai arrivato l'aveva mandato in totale confusione ogni cosa crollava ogni scusa ogni protezione tirata su in tre anni cadeva a pezzi nell'insicurezza tremante del nuovo e non riusciva a crederci era riuscito dopo mesi a chiudere ogni porta ogni scatola a oscurare ogni ricordo ad andare avanti ogni giorno respirando un po' meglio vedendo un po' più lontano ricostruendosi pezzo per pezzo in ogni secondo in cui riusciva a non pensare non ricordare finché non era più stato capace di risentire la sua voce rivedere il suo volto rammentare momenti vissuti con lui e si era ritrovato diciotto mesi di buio di vuoto pulsante e doloroso a guardarlo di vortice in cui ricadere dolce promessa di agonia ma si era allontanato da ogni pericolo ed erano tre anni e ora soffocava di nuovo e ogni cosa si riapriva ogni ricordo tornava brillante assordante vivo pronto ad affogarlo di nuovo e solo ora si rendeva conto di quanto ogni sforzo era stato inutile di quanto lui era stato stupido a pensare di poter davvero dimenticare tutto e ricominciare senza più problemi mai più e mentre correva sguardo folle e cuore in gola si accorse che per la prima volta in tre anni la sua mano non tremava nonostante il cielo che gli si sbriciolava sulla schiena e la città intera che gli svaniva intorno in volute di fumo asfissiante e la mente gli ribolliva di nostalgia desiderio paura gioia e forse era una trappola ma quel numero era il suo lo ricordava e poi era ovvio lo sapeva che sarebbe tornato lo sapeva come si sa che la terra gira intorno al sole fremette con un sorriso invaso di una gioia selvaggia. Lo sapeva! Lo sapeva! La porta era aperta e un profumo di Earl Grey quant'era che non lo beveva invadeva le scale e lui correva incontro a una voce familiare come le vecchie ninna nanne delle nonne di cui sono pieni i ricordi d'infanzia e poi una luce bianca sotto la carta da parati che si strappava esplodeva e tutto scompariva.
Si risvegliò ansimante piangendo tremando era solo un sogno era tutto finto erano mesi che non gli succedeva più di sognarlo e ora doveva ricominciare tutto d'accapo il numero della terapista era da qualche parte vicino al telefono quello di Sarah fra le chiamate rapide sul cellulare lo avrebbe preso se solo fosse riuscito a muoversi ma l'ansia lo paralizzava ancora le lacrime non volevano saperne di abbandonare i suoi occhi e il tremito di lasciare le sue membra stanche nonostante il sonno non riusciva davvero a spiegarsi perché dopo tanto doveva ricominciare così poi quel sonno così strano pensava davvero di essersi dimenticato tutto invece in pochi secondi era tornata ogni cosa a riempire la sua mente ogni momento dettaglio frammento era andato a ricostruire quei diciotto mesi che sembravano così lontano e allo stesso tempo vicini da togliergli il respiro e il profumo dell'Earl Grey che pensava davvero di non conoscere più non capiva proprio perché nonostante fosse sveglio quello continuasse a riempirgli le narici e lo squallido monolocale polveroso invaso dalla luce del giorno ora che il cuore s'era calmato e le orecchie riuscivano a sentire il silenzio percepiva dei rumori dalla sua piccola cucina rumori che conosceva e una voce bassa calda dolorosamente familiare ma era uno scherzo era ancora un sogno non poteva essere vero.

Dei passi un sospiro un sorriso mani intorno alla tazza sguardi allibiti respiri spezzati lacrime calde urla represse silenzio.
E Sherlock mormorò:
-Buongiorno John.-.


~
Ho finito! Mi scuso per l'insensato ritardo, dato che la storia era già scritta. Ero così abituata ad essermene dimenticata che mi ero dimenticata di averla postata. Sono un'idiota, lo so.
Ringrazo _CV che ha messo la storia fra le seguite. Spero tu l'abbia seguita fino a qui e che ti sia piaciuta.
Ringrazio anche chi ha letto e basta, pure se non ha dato segni di vita.
Ne approfitto per augurarvi un buon sclero per i sette minuti di panico di stasera e un buona Natale per domani.

Happy season three,
Piuma_

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