Hurricane Years

di Mana Sputachu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Please to meet you, hope you guess my name ***
Capitolo 2: *** 2. She hates me ***
Capitolo 3: *** 3. The space in between ***
Capitolo 4: *** 4. At the beginning with you ***
Capitolo 5: *** 5. When it's over ***
Capitolo 6: *** 6. What a good boy, what a good girl ***
Capitolo 7: *** 7. Jealousy (Ranma) ***
Capitolo 8: *** 8. Jealousy (Akane) ***
Capitolo 9: *** 9. The pull of one magnet to another magnet ***
Capitolo 10: *** 10. Constant craving ***
Capitolo 11: *** 11. So kiss me ***
Capitolo 12: *** 12. Unpretty ***
Capitolo 13: *** 13. Something there ***
Capitolo 14: *** 14. Story of a girl ***
Capitolo 15: *** 15. Hold tight ***
Capitolo 16: *** 16. In any other world ***
Capitolo 17: *** 17. Losing you ***
Capitolo 18: *** 18. The space in between (reprise) ***
Capitolo 19: *** 19. Dreams ***
Capitolo 20: *** 20. Andante, andante ***



Capitolo 1
*** 1. Please to meet you, hope you guess my name ***




1. Please to meet you, hope you guess my name


Please allow me to introduce myself

I'm a man of wealth and taste

Sympathy for the devil - Rolling Stones



Sposarmi? Io? Ma scherziamo?
Akane fissa la sua ciotola di riso, ma non ha voglia di mangiare; ha lo stomaco chiuso da quando, qualche ora prima, ha scoperto di essere la promessa sposa di un ragazzo che non ha mai visto in vita sua. Suo padre e il suo migliore amico, tale Genma Saotome - un soggetto che te lo raccomando pensa, guardando l’uomo di sbieco, si erano ripromessi anni addietro che i loro figli si sarebbero sposati, unendo così le due scuole di Arti Marziali Indiscriminate.
Ovviamente lei e il suddetto ragazzo non hanno alcuna voce in capitolo, e ora si ritrova legata a quello sbruffone dalla treccia lunga che ha osato vederla nuda!
...beh, ad essere precisi anche lei ha visto nudo lui. Ma non è questo il punto.
Lancia uno sguardo al ragazzo seduto davanti a lei, e che cerca in ogni modo di non guardarla direttamente.
Ranma Saotome...
E dire che la ragazzina dai capelli rossi che aveva conosciuto quella mattina le era stata subito simpatica: una ragazza come lei, con cui parlare e condividere la passione per le arti marziali... cosa chiedere di meglio?
Non potevo certo immaginare che lei fosse in realtà un lui... a che serve il fidanzamento, è già una coppia da solo!
La strana maledizione che affligge il ragazzo è la ciliegina sulla torta a quella mattinata di assurdità. Lancia un’altra occhiataccia al padre, intento a bere in allegria con il degno compare, poi torna a squadrare Ranma.
Certo, non fosse così sbruffone e pieno di sé sarebbe anche carino...
...ma non potrà mai funzionare. Mai.


Per favore, non funzionerà mai!
Divorando il suo pasto quasi senza assaporare il cibo, Ranma continua a rimuginare su quanto successo quella mattina - anzi, ad essere più precisi continua a rimuginare sugli ultimi dieci anni della sua vita.
Prima mio padre mi porta via da casa, a sei anni, perché ha deciso che vuole fare di me un vero uomo. A sei anni. E cosa intenda LUI per vero uomo mi è ancora oscuro.
Mi porta in giro per il Giappone, facendomi cambiare scuola in continuazione e senza avere il tempo di stringere amicizie.
Finiamo poi in Cina, per un “allenamento speciale”, dice lui. Il fatto che avesse scelto come campo d’allenamento delle sorgenti maledette è solo una sfortunata casualità - mica la sua incapacità nel leggere il cinese e il suo rifiutarsi di chiedere alla guida.
E ora mi ritrovo con questa imbarazzante maledizione in cui divento donna bagnandomi con l’acqua fredda. E persino promesso sposo a una ragazza che non ho mai visto in vita mia!
Ranma inspira, cercando di mantenere la calma - e reprimere l’istinto omicida verso il padre, e alza lo sguardo verso la ragazza seduta di fronte a sé, che per sua fortuna sta guardando altrove.
Akane Tendo...
Se non fosse così violenta e isterica, sarebbe persino carina. Era stata l’unica, quella mattina, che aveva cercato di metterlo a suo agio, con quel sorriso sincero e l’eccitazione per avere finalmente un’amica con cui condividere la passione per le arti marziali. Si era persino sentito in colpa all’idea di doverle svelare quel suo piccolo, vergognoso segreto, che di sicuro avrebbe complicato le cose tra di loro... ma l’averlo scoperto in bagno, nudi, era tutta un’altra storia.
Come se l’avessi fatto apposta poi! Poteva evitare di darmi del maniaco... e tirarmi addosso un tavolino...
Quello, doveva ammettere, se l’era cercato: la battuta sull’essere più sexy di lei come donna poteva anche risparmiarsela... ma Akane poteva anche reagire in maniera più umana, senza lanciargli mobili in testa!

A fine pasto i loro sguardi si incontrano, e si scrutano per un lungo momento.
Akane ringhia.
Ranma sbuffa.
Non potrà mai funzionare pensano entrambi.
Mai.






***
E dopo una pausa più o meno forzata (per plottare un progettino, dedicarmi alla RL e le vacanze natalizie, e soprattutto per distrarmi da EFP XD) torno con una nuova raccolta. Era un'idea che avevo già mentre lavoravo a Childhood, e finalmente ha preso forma: una raccolta dedicata a Ranma e Akane negli anni, dal primo incontro a dopo Saffron, anche questa basata sui prompt del 500themes_ita (e forse altri): nello specifico, per questa ho usato il 122. Estraneo misterioso.
Attingerò a piene mani dal manga, perché ci sono tante scene potenzialmente adatte all'introspezione, ma ci metterò tanto di mio. Lo specifico perché ho ricevuto commenti un po' fastidiosi sull'ispirarsi a scene del manga. Quindi se non apprezzate la cosa io avviso fin da subito :)
Spero al solito di non aver peccato di OOC, e che possiate gradire questo primo capitolo; il titolo e la citazione iniziale vengono da Sympathy for the Devil dei Rolling Stones (ma io preferisco questa cover :p), mentre il titolo della raccolta è una canzone di Alice Cooper... che non c'entra nulla come testo, ma mi sembrava un titolo che definiva perfettamente il lasso di tempo che quei due hanno trascorso insieme in casa Tendo :p
Oh, e se avete commenti/insulti/rimostranze/vi va di chiacchierare, questo è il mio profilo FB autrice! Aggiungetemi se vi va, giuro che non mordo... di solito :p
Spero vogliate lasciarmi i vostri pareri :)
Alla prossima!
Mana
PS: Siccome mi annoiavo mi sono fatta anche il bannerino ò_ò non l'avevo mai fatto per una mia storia, fermatemi prima che li piazzi ovunque! Btw, la fanart è mia e la trovate qui. #borntobeaspammer

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Capitolo 2
*** 2. She hates me ***




2. She hates me


She fuckin hates me

Trust, she fuckin’ hates me.

She hates me - Puddle of Mudd


Se lo sguardo potesse uccidere, Ranma Saotome sarebbe morto il giorno in cui ha messo piede in casa Tendo.
O dovrei essere morto almeno un centinaio di volte, pensa.
Queste prime due settimane di convivenza con Akane in casa Tendo sono state un continuo battibeccare, urlare, litigare, insultare. E non dimentichiamo anche tutti gli oggetti che gli ha lanciato contro, i pugni in faccia e i calci negli stinchi. Aveva finito per far conoscenza col dottor Tofu praticamente il giorno dopo il suo arrivo al dojo.
L’unica cosa che al momento apprezza di questa fase di stallo è l’opportunità di poter stringere qualche amicizia a scuola. Le lezioni di per sé lo annoiano parecchio - anche se lo spettacolo giornaliero di Akane che fa fuori tutti i suoi assatanati pretendenti, compreso quel kendoista suonato che si esprime come un poeta d’altri tempi, è assai divertente; ma i suoi compagni di classe sembrano molto alla mano, e spera di avere modo di farsi qualche amico, cosa che negli ultimi anni gli era stata assolutamente impossibile.
Ma c’è un’altra cosa che, in quelle settimane, ha avuto modo di osservare.
Se lasciata nel suo habitat naturale, Akane Tendo riesce persino ad essere simpatica.
Ha constatato come la sua prima impressione fosse la più corretta: Akane è davvero la ragazza più gentile e carina che abbia mai incontrato... con gli altri.
Con i loro compagni di classe ride e scherza, dispensando sorrisi e sguardi gentili.
A lui, invece, riserva solo minacce di morte e occhiatacce che contengono tutti gli insulti che a voce non osa ripetere.
Sospira, chiedendosi ingenuamente cosa abbia fatto per farsi detestare tanto. Certo, alle volte scherza un po’ pesante con lei, dandole del maschiaccio senza sex appeal... ma non c’è mica bisogno di prendersela così, suvvia!
Se non muoio per i mobili che mi lancia in testa creperò per una sua occhiataccia fulminante.
Borbottando torna a scarabocchiare sul suo quaderno, quando alza di nuovo la testa, sentendosi osservato.
Akane lo fissa, probabilmente cercando un modo per attraversagli il cranio da parte a parte con lo sguardo.
Si azzarda a farle una linguaccia, e dopo aver ricevuto un libro in testa da parte dalla ragazza, torna a concentrarsi sui suoi scarabocchi.
Maschiaccio dallo sguardo che uccide, morirò entro breve... pagami almeno il funerale.
Ranma lancia l’ennesima occhiata ad Akane, che per fortuna stavolta non se ne accorge: sta parlando con le sue amiche, e sorride. Sorride solare, come il giorno in cui l’ha conosciuta e ha sorriso a Ranmachan, alla ragazzina che credeva sarebbe diventata sua amica.
Si chiede improvvisamente perché sia così incapace di sorridere così anche al vero Ranma, e nemmeno lui sa perché.



*** ...perché lui, povero, non ci arriva. :p Secondo capitolo di questa raccolta, basato stavolta sul prompt 332. Se lo sguardo potesse uccidere del 500themes_ita. Il titolo e la citazione vengono dall'omonima canzone dei Puddle of Mudd - ma erano adatte giusto quelle due righe :p Vogliate farmi sapere cosa ne pensate :) Alla prossima!
Mana

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Capitolo 3
*** 3. The space in between ***





3. The space in between


Blinding light illuminates the scene

Triying to fill the space in between.

The space in between - How to destroy angels



Mezzo metro.
È la distanza che separa Akane da Ranma nel tragitto da casa a scuola.
O meglio, è la distanza che separa lei dalla ringhiera su cui Ranma cammina - quindi volendo potrebbe aggiungere anche un metro e mezzo circa di altezza a distanziarli.
Akane si chiede come diamine faccia Ranma a camminare in perfetto equilibrio sulla ringhiera come se avesse i piedi per terra: lei non riesce nemmeno ad immaginare come sarebbe provare a salirci su...
Certe volte vorrebbe chiederglielo, cosa si prova a stare lassù. Chiedergli come ci riesce... se magari gli andasse di insegnarlo anche a lei.
Poi però pensa alla possibile reazione di Ranma e si trattiene dal farlo.
Lo immagina già a ridere di fronte alla sua richiesta, commentando che un maschiaccio goffo come lei non riuscirebbe mai a camminare sulla ringhiera, perché non ha abbastanza equilibrio.
Sbuffa, piuttosto seccata dai suoi stessi pensieri.
Nonostante gli inizi burrascosi, Akane ci prova ad essere più gentile con Ranma: a prescindere dal fidanzamento forzato, vorrebbe almeno poter andare d’accordo con lui, visto che vivranno sotto lo stesso tetto per molto, molto tempo. Ma più ci tenta più Ranma sembra prendersi gioco di lei, cercando addirittura di tenerla lontana da sé.
Akane sospira, e si chiede se la distanza tra loro due diminuirà mai, o rimarrà invariata come quella che li separa andando a scuola... se lo spazio nel mezzo è destinato a riempirsi, o ad annullarsi. O se invece rimarrà vuoto, invariato, come quei cinquanta centimetri che la separano dalla ringhiera.


***
Terzo capitolo, stavolta basato sul prompt 450. Lo spazio in mezzo
del 500themes_ita. Quando l'ho letto mi è subito venuta in mente la ringhiera su cui Ranma ama camminare quando va a scuola, non so perché... e da lì il paragone sulla distanza iniziale tra lui e Akane. Titolo e citazione iniziale da The space in between degli How to destroy angels. Vogliate farmi sapere cosa ne pensate (anche qui se volete) :>
Mana (finalmente Sputachu anche qui, tanto per farsi prendere ancor meno sul serio!)


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Capitolo 4
*** 4. At the beginning with you ***




4. At the beginning with you


We were strangers starting out on our journey

Never dreaming what we'd have to go through

Now here we are and I'm suddenly standing

At the beginning with you

At the beginning - Donna Lewis&Richard Marx (Anastasia OST)



“Senti freddo?” “Uh... no, no... sto bene.”
Che sia proprio come dice il Dottor Tofu...?

“Akane è la ragazza più dolce e gentile che conosca, e presto te ne accorgerai anche tu.”

Aggrappato alle spalle di Akane, Ranma rimugina sulla frase del medico.
Fino a quel momento non aveva neanche pensato a inserire “Akane” e “dolce” nella stessa frase... non in una frase che contenesse anche il nome “Ranma”. Con lui Akane è sempre violenta e intrattabile, e tuttavia ora lo sta riportando a casa sulle sue spalle - E sono sicuro che il dottor Tofu mi ha fatto qualcosa alle gambe di proposito! riflette. Se voleva farmi comprendere appieno la presunta dolcezza di Akane poteva trovare un modo meno imbarazzante...
Eppure non riesce a suonare infastidito nemmeno a se stesso, mentre si lascia distrarre dai capelli di Akane che profumano di agrumi e gli solleticano il naso.
In effetti, ammette, se fosse scontrosa come l’apostrofa sempre avrebbe potuto lasciarlo lì per terra finché non gli fosse tornata sensibilità alle gambe. Invece l’aveva bagnato con l’acqua fredda - Tra ragazze è meno imbarazzante? l’aveva punzecchiato - e l’aveva caricato sulla sua schiena.
È una situazione bizzarra, ma non può fare a meno di pensare che è il primo momento che passano insieme, da soli, senza litigare. Per la prima volta i loro mondi si incontrano e condividono insieme quell’istante, in silenzio; Ranma non riesce a fare a meno di chiedersi a cosa stia pensando Akane... magari sta riflettendo su di lui, dicendosi che non glielo fa fare nessuno di aiutare quel pervertito insopportabile; o forse che in fondo non è poi così male come credeva... ma in realtà non ci spera più di tanto - e comunque non ammetterebbe quel pensiero nemmeno a se stesso.
In realtà pensa che forse Akane stia ancora fantasticando sul dottor Tofu, e questo inspiegabilmente gli causa una fitta fastidiosa.
Non riuscendo a trovare una definizione adatta a quella strana sensazione, decide semplicemente di accantonarla, godendosi quel breve momento di tranquillità fra di loro.
Forse il Dottor Tofu ha davvero ragione.


***
Quarto capitolo di HY, basato sul prompt 488. Quando i mondi collidono del 500themes_ita, incentrato su una scena abbastanza significativa del rapporto tra Ranma e Akane - grazie anche allo zampino del Dottor Tofu <3 Rumiko, non ti perdonerò mai per averlo tolto dal cast :< Il titolo e la citazione provengono da At the beginning with you, pezzo facente parte della OST inglese di Anastasia (quella che noi conosciamo così - e che personalmente preferisco, ma il testo inglese era molto più adatto). Spero vi sia piaciuta :> Alla prossima! Mana

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Capitolo 5
*** 5. When it's over ***






5. When it’s over

When it’s over

that’s the time i fall in love again.

When it’s over - Sugar Ray


“Oh, sei davvero carina. Penso che i capelli corti ti donino molto di più.”
Ricordando le parole del Dottor Tofu, Akane osserva distrattamente il suo riflesso nello specchio.
Si sta pian piano abituando al nuovo taglio di capelli, nonostante lo shock iniziale; Kasumi glieli ha pareggiati alla meglio, e ora si ritrova un caschetto che non portava più da quando era bambina.
Da quando ho deciso di farli crescere...
Aveva deciso che i suoi capelli sarebbero diventati anche più lunghi di quelli di Kasumi... perché lei aveva i capelli lunghi e belli. E al Dottor Tofu piaceva Kasumi.
Se avesse avuto anche lei i capelli lunghi, allora forse sarebbe piaciuta anche lei al dottore.
Che bambina stupida.
Solo ora si rende conto, non senza un minimo di vergogna, di aver passato gli ultimi anni della sua vita aggrappata a una speranza tanto infantile quanto futile: in cuor suo era sempre stata consapevole che il Dottor Tofu non aveva occhi che per sua sorella, e tuttavia aveva perseverato in quell’idea, cullandola e lasciando che le allietasse le giornate. Era un amore non ricambiato, il suo, ma era pur sempre il suo primo amore. E in fondo le bastava sognare ad occhi aperti, illudersi che prima o poi il dottore avrebbe smesso di vederla solo come una bambina... come un maschiaccio...
“Akane, perché devi sempre comportarti da maschiaccio? Se non comincerai ad essere più femminile non piacerai più al Dottor Tofu.”
Ripensare a quella frase la innervosisce.
Kasumi, so che l’hai detto con tutte le migliori intenzioni... ma col senno di poi, te la potevi proprio risparmiare.
Sbuffa, continuando a passare le dita tra i capelli. Le fa un po’ strano sentirli così corti, vorrebbe essere ancora arrabbiata con Ranma e Ryoga per l’incidente eppure... non ci riesce. È come se, con quella massa di capelli, avesse perso anche un peso enorme che le opprimeva il petto e il cuore. Magari tutti quei pugni in faccia non se li meritavano.
E poi...
“Quello che intendevo dire è che con i capelli corti mi piaci di più... non che il mio punto di vista sia poi così importante...”
Akane arrossisce ripensando al complimento che Ranma le ha fatto: goffo e imbranato - un po’ come lui, ma sincero... e più significativo di quanto creda.
È stato gentile a cercare di tirarla su, e a modo suo le ha anche chiesto perdono per l’incidente. Forse potrebbe anche scusarsi con lui, per averlo buttato per scherzo nel canale.
Decisamente questo taglio ci voleva: ai capelli, a un passato un po’ opprimente, a un amore non corrisposto. È ora di guardare al futuro e alle cose belle che la attendendono.
Con un sorriso Akane esce dalla stanza e si fionda in palestra, dov’è sicura di trovare Ranma: cercherà di scusarsi per lo scherzetto, e quando lui la provocherà come al solito finiranno per litigare, ma per una volta lei lo farà a cuor leggero e senza rabbia - con ancora le parole di lui che le vorticano inspiegabilmente in testa.

Cercare di convincersi del contrario non serve a nulla, e lo sa.
Ma è più forte di lui: per Ranma, Akane è e deve rimanere un maschiaccio. Non vuole vederla diversamente, eppure...
...con i capelli corti è davvero più carina. E anche quando sorride è carina.
Scuote la testa, cercando di scacciare quei pensieri.
Akane è un maschiaccio, e tale deve rimanere.
E tuttavia il viso sorridente di lei, col nuovo taglio di capelli, non vuol saperne di andarsene via dalla sua mente.




***
God save Google Drive che mi permette di aggiornare anche quando sono fuori casa (va beh che rientro domani, ma ci tenevo ad essere puntuale :p)!
Quinto capitolo per Hurricane Years, dedicato a una scena che credo abbia segnato tutta la mia generazione, quantomeno quella cresciuta con Ranma: il taglio di capelli di Akane!
Mi sono concentrata tanto su di lei ovviamente, lasciando a Ranma poche righe... ma che spero risultino incisive com'era nelle mie intenzioni.
Titolo e citazione vengono da When it's over degli Sugar Ray - chissà se qualcuno la ricorda, oltre me, o sono una vecchia decrepita forever alone, lol; il prompt usato è il 5. Incidente fatale del 500themes_ita.
Per lamentele e insulti (o anche due chiacchiere e basta) al solito mi trovate qui.
Come al solito spero sia stato di vostro gradimento, alla prossima!
 

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Capitolo 6
*** 6. What a good boy, what a good girl ***



6. What a good boy, what a good girl


We’ve got these chains

Hanging round our necks

People want to strangle us with them

Before we take our first breath

Afraid of change

Afraid of staying the same

When temptation calls

We just look away

What a good boy - Barenaked Ladies



Non avevano chiesto loro di trovarsi in questa situazione.

Nascere col proprio destino già scritto, legati l’uno all’altra a causa di una promessa tra i loro padri vecchia come il mondo, non era la vita che desideravano.

“Voi due vi sposerete, erediterete il dojo e continuerete la tradizione della Scuola di Arti Marziali Indiscriminate Tendo-Saotome!”

Se lo sentivano ripetere ogni giorno, con leggerezza quasi fosse una battuta, o ringhiato o urlato o biascicato tra i singhiozzi di un pianto isterico.

Nessuno aveva mai chiesto loro cosa volessero fare delle loro esistenze... se avessero altri desideri per il loro futuro, piani per una vita diversa da quella che i loro assurdi genitori avevano deciso per loro.

Non è questa la vita che voglio.

È un pensiero ricorrente per entrambi, forse l’unica cosa su cui sono realmente d’accordo.

Anche adesso, seduti l’uno di fronte all’altra per la colazione, quella frase attraversa le loro menti durante l’ennesimo monologo di Soun Tendo sul perché loro debbano sposarsi - discorso che sfocia poi in un piagnisteo e una serie di rimproveri senza senso da parte di Genma.

Per un attimo gli sguardi di Ranma e Akane si incontrano, e durante quel breve istante i due sanno di trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda.

Io non voglio questo.

Come ogni mattina la colazione degenera in litigi coi loro padri, urla e insulti tra Ranma e Akane, che poi corrono verso scuola ancora arrabbiati tra di loro, con i due genitori ma soprattutto con loro stessi. Furiosi per non avere abbastanza coraggio di imporre le proprie decisioni e scegliere per se stessi, sciogliendo le catene che si sono ritrovati al collo ancora prima di nascere.
Furiosi perché incapaci di compiere quel gesto con determinazione.

Furiosi perché, forse, la convinzione non è così radicata come vorrebbero far credere a tutti - soprattutto a loro stessi.

Perché nemmeno loro sanno cosa faranno delle loro vite, chi vorranno sposare, chi vorranno essere. A sedici anni vuoi essere tutto e niente, vuoi avere tutti e nessuno, sei un’idea in potenza che smania per diventare qualcosa di grande.

Forse la vera paura di Ranma e Akane è quella piccola cosa indefinita che da qualche tempo ha cominciato a farsi strada dentro di loro: qualcosa di acerbo ancora, ma coriaceo come i loro caratteri.

C’è la paura di capire cosa sia, quel qualcosa; c’è il timore di dire ad alta voce il suo nome ed accettarlo.

Meglio nascondersi. Meglio voltarsi e far finta che non ci sia, come tutte le occasioni perdute in cui avrebbero potuto dire la loro riguardo il matrimonio.

Quando capita quel momento, quando la tentazione di fare chiarezza chiama, loro semplicemente girano la testa e guardano altrove.

***

Non dirò mai più che mi piace essere puntuale nel postare, mi porto sfiga da sola.
Nel caso ci fosse ancora qualcuno qua attorno (soprattutto qualcuno interessato a questa storiella...): mi scuso per essere sparita per due mesi, non era mia intenzione piantare in asso Hurricane! Dopo aver postato il quinto capitolo ho dovuto mettermi sotto con i disegni da portare a Mantova Comics (un incubo di fiera e viaggio!) e non ho avuto tempo di fare altro... e quando sono tornata mi sono ritrovata senza idee per scrivere. O meglio, le idee c'erano ma non uscivano. Come questo capitolo, la cui stesura è stata un parto... e in teoria non doveva nemmeno esistere: è una di quelle cose non programmate, che mi è semplicemente venuto in mente quando ho sentito What a good boy dei Barenaked Ladies (che fa anche da titolo e citazione iniziale). L'ho trovata assolutamente perfetta per Ranma e Akane, e così è nata questa storia, difatti ho seguito molto di più il testo nello scrivere che una parte precisa del manga.
Il prompt usato è il 291. Legato a un giuramento del 500themes_ita.
Per stavolta è tutto, come sempre se volete mi trovate qui!
A presto,

Mana Sputachu

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Capitolo 7
*** 7. Jealousy (Ranma) ***


 



7. Jeaolousy

Gotta hold of my possessive mind

Turned me into a jealous kind

Jealousy - Queen



“Fermati maledetto porco! Vieni qui!”

Le urla belluine di Ranma rimbombano lungo il corridoio di casa Tendo ma non bastano a fermare P-chan, che sembra invece bullarsi della furia cieca del codinato; anzi, è sicuramente così e questo fa innervosire il ragazzo ancora di più. Il porcellino schizza in giardino, pericolosamente vicino al laghetto delle carpe - che Ranma evita per un pelo, per poi fuggire in veranda e via verso la sala da pranzo.

“Piantala di correre e affrontami se sei un vero uomo, dannato maiale!” urla, fermandosi in mezzo al corridoio e preparandosi a lanciargli una ciabatta acchiappata al volo durante la corsa su e giù per la casa; sta per prendere la mira e sferrare il suo attacco, quando qualcuno alle spalle lo afferra per la treccia e lo lancia nel laghetto - vanificando la sua speranza di rimanere asciutto almeno per quel giorno.

“Smettila di picchiare P-Chan, idiota!”

Ranmachan riemerge dall’acqua appena in tempo per vedere Akane coccolare il maialino, che contento si stringe al petto della ragazza - Tra le tette di Akane pensa senza neanche rendersene conto.

“Razza di porco, smettila di palpare Akane o io ti...”

“Tu cosa, Ranma?” “I-io... oh Akane, non puoi lasciare che quel pervertito dorma con te!”

“E perché sarebbe un problema? Si dà il caso che P-Chan è il mio animaletto domestico e può fare quello che vuole!”

“Ma...” “Che c’è, sei forse geloso di un maialino?” Difficile dire se sia la provocazione di Akane ad irritarlo di più, o l’espressione vittoriosa sul musino peloso di P-Chan.

“Chissenefrega se vuole dormire con un maschiaccio, non sono fatti miei!”

“Benissimo!” urla la minore delle Tendo, non prima di aver lanciato in testa a Ranma la ciabatta che quest’ultimo stava per scagliare contro P-Chan.

L’ultima cosa che Ranmachan vede, prima di scivolare privo di sensi dentro il laghetto, è Akane che rientra in casa e la derisione negli occhi del porcellino.



Maledetto porco, ma io lo trasformo in una salsiccia!

Il bagno serale è diventato meno rilassante per Ranma da quando P-Chan si è prepotentemente installato in casa Tendo - in particolare nel letto di Akane. Spesso si chiede cosa lo fermi dal rivelare a quest’ultima la vera natura del suo amato porcellino nero: oh come reagirebbe male se scoprisse che il suo adorabile maialino non è altri che Ryoga...

Eppure non ci riesce.

E ad impedirglielo non è certo una mera questione di cameratismo maschile, o supporto morale per le altrui maledizioni. A fermarlo è proprio Akane. O meglio, la sua possibile reazione di fronte a una simile scoperta.

Kami, apriti cielo...

Ranma non osa nemmeno immaginare cosa potrebbe accadere, anche se qualche ipotesi l’ha azzardata: nel migliore degli scenari Akane li massacrerebbe entrambi di botte per averle nascosto la verità, per poi torturarli - Ryoga per aver approfittato della sua condizione, e Ranma per averlo aiutato a mantenere il segreto.

Stupido Ryoga, ti auguro di finire sul menù di un ristorante cinese.

Mentre formula fantasiose maledizioni ai danni dell’eterno disperso, Ranma si rende conto di avere le mani legate: tanto, in ogni caso e qualunque cosa faccia, Akane penserà sempre male di lui.

Non che mi importi di cosa pensa quel maschiaccio...

No che non gli importa. Perché dovrebbe interessarsi del parere di Akane?

Perché dovrebbe infastidirlo l’idea che P-Chan possa dormire nel letto insieme a lei? Perché dovrebbe ribollire di rabbia ogni volta che Akane si mostra tanto carina e gentile con Ryoga?

Perché dovrebbbe... ammettere di essere geloso?

Quest’ultimo pensiero lo innervosisce a tal punto da costringerlo a cacciare la testa sott’acqua per soffocare un urlo. Sembra che persino il suo cervello si diverta a prendersi gioco di lui, facendo affiorare poco alla volta quei sentimenti che Ranma si sforza di nascondere, ricomponendoli pezzo per pezzo come un puzzle; lui vorrebbe perderli quei pezzi, nasconderli in giro prima che il quadro sia completo e lui costretto ad affrontare la verità nella sua interezza.

Alla fine si decide a uscire dalla vasca, che tanto ormai l’acqua sta diventando tiepida e non vuole certo rischiare di trasformarsi nel bel mezzo della notte. Prima di andare a letto farà una deviazione verso la stanza di Akane, tanto per assicurarsi che tutto vada bene e che quel porco di Ryoga stia tenendo a posto le zampe.

Non che mi interessi. Nè che Akane si meriti tanta cortesia.

Ma dopotutto la camera di Akane è di strada...

***

Come al solito la mia musa è una donnaccia di facili costumi che mi abbandona al momento del bisogno, ma alla fine ce l'ho fatta a scrivere questo capitolo! Incentrato sull'arrivo di P-Chan in casa Tendo (ambientato poco dopo l'episodio in questione) e del conseguente putiferio che scatena tra Akane e Ranma. Guest star: le prime scenate di gelosia del codinato <3 Da qui la scelta obbligata per il titolo: Jealousy, dei miei amati Queen. Basically la canzone della mia vita.
Il prompt usato questa volta è il 19. Verità frammentata del 500themes_ita.
Al solito, se volete fare due chiacchiere o lanciare i pomodori, mi trovate anche qui.
Alla prossima,

Mana Sputachu

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Capitolo 8
*** 8. Jealousy (Akane) ***


8. Jealousy

 

If only you could see

Just what you do to me

Oh jealousy you tripped me up

Jealousy you brought me down

You bring me sorrow, you cause me pain

Jealousy when will you let go?

Jealousy - Queen

 

Di tutte le cose di cui Akane era sempre stata sicura, una era la convinzione che mai sarebbe stata gelosa di un uomo.

Soffrire per loro non ne valeva la pena, era una perdita di tempo.

Aveva sofferto per il Dottor Tofu, è vero, ma di Kasumi non era mai stata gelosa. Non di una gelosia irrefrenabile e incontrollata, di quelle che ti mandano nel panico e ti rendono incapace di ragionare in maniera lucida, ti si insinua dentro e ti scorre nelle vene come un veleno instillandoti dubbi e facendo crollare certezze.

Akane Tendo non avrebbe mai speso un briciolo di energia per essere gelosa di un ragazzo.

 

La gelosia, però, non si preoccupa troppo delle tue decisioni e la prima volta che Akane ne ha un assaggio il sapore è così amaro da farla star male.

Poteva immaginare tutto, ma non di essere gelosa di Ranma.

Io. Gelosa di Ranma Saotome. Per favore!

Continuare a ripeterselo come un mantra non basta a convincere la sua mente, che ripercorre pian piano gli avvenimenti: un’amazzone cinese giunge a Nerima con l’intento di uccidere Ranmachan innamorandosi di Ranma; torna in Cina dopo aver scoperto che il ragazzo per cui ha perso la testa e la ragazza che vuole morta sono la stessa persona... per poi riapparire a Nerima avanzando pretese su Ranma aggrappandosi a misteriose leggi amazzoni riguardo i matrimoni.

Un’altra fidanzata. Più carina di me!

Più ci pensa più cresce in lei la voglia di spaccare qualcosa - la faccia di Ranma per esempio, ma si limita invece ad affondare la testa nel cuscino soffocando un urlo.

Come potrebbe biasimare Ranma se decidesse di abbandonarla per seguire Shan-Pu in Cina? Sarà anche una testa vuota ma è carina, ha un bel fisico... ed è sexy. Soprattutto sa di esserlo e come sfruttarlo a suo vantaggio. E a nulla sono valse le lamentele di Ranma, cercando disperatamente di giustificarsi.

Anche se dice che non è interessato a lei non ha fatto troppi sforzi per scollarsela di dosso!

Fisicamente e mentalmente provata, rotola su un fianco e si accoccola sotto il piumino. In fondo chissenefrega se Ranma preferisce Shan-Pu, si dice.

A me Ranma non interessa, le sue conquiste non sono fatti miei.

Ma il tarlo del dubbio ha cominciato a scavare nella sua mente, mostrandole chiaramente i suoi reali sentimenti. Akane però è testarda, e si rifiuta di guardare la verità dritto in faccia: è confusa, dubbiosa, ferita. Per quanto chiara, quella verità continua a sembrarle una matassa ingarbugliata e caotica, impossibile da sbrogliare. Una parte di lei vorrebbe seguire l’unico filo che pende da quella matassa e provare a seguirlo fino alla fine, per vedere chi c’è all’altro capo... per vedere se è davvero Ranma quello che tiene l’altra estremità; un’altra parte di lei, cocciuta come un mulo e che comanda sulla ragione, si rifiuta di accettare anche solo l’esistenza di quel filo metaforico e dei sentimenti così forti che gli gravitano attorno.

Stupido Ranma...

E anche se è un insulto, l’ultimo pensiero che Akane formula prima di addormentarsi è per lui.

****

 


Capitolo gemello del precedente, che ricalca un po' nelle atmosfere, in alcuni gesti e nel prompt (64. Verità confuse del 500themes_ita) quanto successo nel settimo. Non a caso la canzone usata è la stessa (Jealousy - Queen), differisce solo la citazione scelta. Quanto ho iniziato Hurricane Years ero indecisa se trattare singolarmente le varie pretendenti di Ranma o dedicare un unico capitolo a tutte; alla fine ho deciso di dedicare a tutte un capitolo comune, o davvero la raccolta non finisce più, ma a Shan-Pu ho comunque voluto dedicare un capitolo a parte: per quanto mi riguarda lei è la "bomba" lanciata sul rapporto tra Ranma e Akane, fino ad allora "tranquillo" nel suo essere immutabile. E sì, ci sarebbe prima Kodachi ma... personalmente non l'ho mai considerata una vera "fidanzata". Shan-Pu e Ukyo almeno hanno qualche pretesa da avanzare e a cui aggraparsi, lei ha solo deciso che voleva Ranma. My two cents :p
Detto questo, spero vi sia piaciuto e alla prossima (ho altri capitoli già pronti, quindi per un po' dovrei essere puntuale. Ma meglio usare il condizionale, si sa mai).
Al solito, sapete dove trovarmi (non mordo. Solo lontano dai pasti potrei...).
Mana Sputachu

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Capitolo 9
*** 9. The pull of one magnet to another magnet ***





9. The pull of one magnet to another magnet


And to my heart confusion rose against

The muscles fought so long

(fought so long)

To control against the pull of

One magnet to another magnet

I was married - Tegan and Sara



Non ricordava di essere mai stata così furiosa.

Furiosa, ferita, confusa... e un miscuglio di altre emozioni che preferisce non identificare.

Non posso ancora crederci... stupido, stupido Ranma!

Di tutte le idiozie che quell'imbecille ha combinato, pensa, questa merita di sicuro il premio per la stupidaggine assoluta.

E l'insensibilitá. Quello non sa nemmeno dove stia di casa, la sensibilitá.

Akane può sopportare tutto, sul serio, anche il peggiore degli insulti che quel cavernicolo è capace di rivolgerle. Ma...

...il mio primo bacio! Mi ha RUBATO il mio primo bacio!

La ragazza si ferma di botto per strada e tira un calcio ad un bidone della spazzatura, trattenendo a stento un singulto.

Maledetto idiota, è stato così... umiliante! E miagolava pure!

Sicuramente la situazione non è stata delle più romantiche, e la scoperta dell’assurda fobia di Ranma per i gatti - dagli effetti collaterali assolutamente ridicoli - non ha di certo contribuito a migliorare l’atmosfera.

Akane inspira e cerca di ricacciare indietro le lacrime, rimuginando sulla discussione avuta con Ranma all’ambulatorio del Dottor Tofu; perché di tutto questo, a mandarla su tutte furie è un dettaglio in particolare...

La cosa peggiore è... che quell’idiota non ricorda nemmeno di avermi baciata!

Borbottando, molla un altro calcio all’innocente bidone della spazzatura, immaginandovi su la faccia di Ranma.

Perché il nocciolo della questione è quello, in fondo: Ranma non ricorda di averla baciata. E sembra persino non preoccuparlo più di tanto.

A serbarne il ricordo sarà solo lei.



***

Potevo esimermi dal parlare del loro primo (ed unico) (e RIDICOLO) bacio?
No ok, adoro quella scena... ma credo odierò Rumiko fino alla fine dei miei giorni per non avercene concesso un altro, VERO. *traumi infantili*
A parte i miei rant credo non ci sia molto da dire, se non che a mio parere il motivo per cui Akane era così incavolata era soprattutto questo :p E come darle torto, lol.
Il prompt usato stavolta è il 14. Tocco sconsiderato del 500themes_ita. La canzone è invece I was married di Tegan&Sara (e ringrazio la mia Nyappy per il suggerimento <3).
Come sempre mi trovate qui.

Alla prossima!

Mana Sputachu

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Capitolo 10
*** 10. Constant craving ***





10 - Constant craving


Constant craving

Has always been.

Constant Craving - K. D. Lang




“Fammi indovinare, avete incontrato un gatto tornando da scuola?”

Nabiki ridacchia lanciando uno sguardo ad Akane seduta al tavolo del salotto, a sua volta intenta ad osservare Ranma in preda ai deliri del Nekoken, appollaiato sul ramo di un albero del giardino e occupato ad affilarsi le unghie sulla corteccia.

“Non uno qualsiasi” sbuffa Akane, rigirando il cucchiaino nella tazza di tè, “Shan-Pu!”

“Oh, immagino già la scena: Shan-Pu sbuca dal nulla con la sua bici, salta addosso a Ranma che come al solito cammina con la testa tra le nuvole sulla ringhiera, cadono entrambi nel canale, e quando Ranma si accorge della trasformazione di Shan-Pu dà di matto e inizia a miagolare!”

“Sì le cose sono andate più o meno così, tranne che per il finale” commenta Akane, sorseggiando il suo tè.

“Ovvero?”
“Siamo riusciti a seminare Shan-Pu prima che Ranma perdesse il controllo...”

“Ma...?”

“...ma non ha fatto caso al gatto che gironzolava davanti  l’ambulatorio del dottor Tofu, dov’eravamo andati per chiedergli dell’acqua calda. Era appena tornato maschio quando il gatto gli si è strusciato sulla gamba facendo le fusa...”
Akane sospira sconsolata, mentre la sorella si sbellica dalle risate davanti a lei incurante del leggero fastidio che sta provando.

“Nabiki, non è affatto divertente!”
“Un po’ lo è, ammettilo” risponde quest’ultima, cercando di riprendersi “come riesce a farsi fregare Ranma dalle donne e dai gatti, nessuno...”
“Già...” non può fare a meno di concordare Akane. Ranma sa essere davvero tonto certe volte.

“Piuttosto, perché è ancora in quello stato?”
“Perché non è ancora ora di cena, e senza cibo sarebbe stato un problema farlo scendere da lì” spiega Akane, “e poi non credo mi avrebbe dato retta in ogni caso.”

Nabiki inarca un sopracciglio.

“Su questo ho dei dubbi... da quando si è comportato come un gatto per la prima volta ha sempre dimostrato una spiccata preferenza per te, sorellina.”
Akane sgrana gli occhi e arrossisce di colpo.

“N-non è vero!”
“Ah no? Eppure quel bacio con fusa annesse...”
“Per piacere, non mi va di ripensarci!” tuona Akane, che non ha ancora superato lo shock del suo primo bacio: detesta il modo ridicolo in cui è accaduto... ma soprattutto, odia il fatto che Ranma nemmeno se lo ricordi.

Quell’idiota...

“Beh, al di là del bacio, è te che Ranma ha cercato quando è sceso da quell’albero in cortile, se ricordi: suo padre ha cercato di attirare la sua attenzione in tutti i modi, ma ha fatto le fusa solo a te. Ed è così ogni volta che succede... questo” conclude Nabiki, indicando Ranma che, ancora sul ramo, sta zampando una farfalla che gli svolazza attorno.

La ragazza sa di aver ragione e l’espressione dubbiosa sul volto della sorella ne è la conferma; decide quindi di rincarare la dose.

“Vedi, secondo la mia opinione, quando Ranma è in quello stato agisce solo per istinto... in sostanza, si lascia andare a comportamenti che normalmente non ha per puro orgoglio maschile. Come cercare l’affetto di qualcuno.”
Akane inclina la testa, incuriosita dalla teoria di Nabiki.

“Pensaci bene” prosegue, "Ranma è cresciuto con un padre che non solo gli ha causato un trauma non da poco, ma non gli ha mai spiegato come relazionarsi col prossimo né gli ha dato tutto l’affetto che un bambino meriterebbe. Credi sia un caso che non sappia farsi degli amici, o che non si fidi quasi di nessuno se non di se stesso?”
In effetti...

Akane osserva Nabiki in silenzio; non aveva mai pensato a Ranma in quei termini, ma il ragionamento della sorella non fa una piega. Con un cenno della testa chiede a Nabiki di proseguire.

Quest’ultima sorride, sapendo di aver colto nel segno.

“Quello che intendo dire è che quando si comporta da gatto gli riesce infinitamente più semplice dare e ricevere l’affetto che non ha mai avuto e che ha sempre cercato. Ma ovviamente, in quanto gatto - e in quanto Ranma, non lo cerca da una persona qualunque... ma da quella di cui si fida di più.”
Akane sgrana gli occhi, ma non ha neanche il tempo di ribattere che viene di nuovo zittita da Nabiki.

“Quanto ci scommetti che se lo chiamo io non si muove dall’albero” propone “ma se lo chiami tu scende di corsa?”
“Se lo farà - e ne dubito, senza cibo ad attirarlo, scenderà a prescindere da chi lo chiama!”
“Scommessa?”

Akane rimane in silenzio, non sapendo cosa rispondere; prendendolo come un sì, Nabiki fa la sua mossa.

“Ehi, Ranma! Micio micio micio, vieni qui!”
Ranma smette di cacciare la farfalla e osserva Nabiki, inclinando la testa di lato.

“Su, vieni qui micione!”
“Meow?” miagola curioso, ma senza muoversi di un millimetro.

“Visto?” commenta Nabiki, voltandosi verso la sorella. “Ora prova tu.”
Akane la osserva per qualche secondo, poi decide di accettare la sfida - tanto è sicura che Ranma la ignorerà.

“Ranma, vieni qui!”
“Mrao?”

Ranma si volta di nuovo, stavolta lo sguardo molto più attento di prima. Quando si accorge che è Akane a chiamarlo, salta giù dal ramo e in un balzo le è accanto.

“Cosa ti avevo detto?” cantilena Nabiki, che quasi si pente di non aver scommesso denaro; Akane la ignora, imbambolata com’è a guardare Ranma che le si struscia addosso facendo le fusa. In realtà sapeva anche lei che sarebbe sceso subito al suo richiamo, ma alla luce del discorso fatto da Nabiki la cosa la imbarazza e la manda un po’ nel panico: significa che in fondo Ranma le è davvero affezionato, ma che non riesce ad ammetterlo normalmente - mentre in quelle condizioni glielo dimostra facendo le fusa e obbedendole... e cercando solo da lei quell’affetto che desidera tanto disperatamente ma che non ha mai osato chiedere.

Guardandolo ora, accovacciato sulle sue gambe in attesa di qualche coccola, non riesce a non provare tenerezza, reprimendo l’istinto iniziale di allontanarlo da sé.

“Bene, io ora devo andare, lascio voi due piccioncini a divertirvi! Mi raccomando Ranma, fai il bravo micione!” trilla Nabiki, ottenendo persino un mrao di risposta dal codinato.

Akane non si accorge nemmeno che la sorella è andata via, mentre accarezza i capelli di Ranma; quest’ultimo le si struscia ancora di più sulle gambe, chiedendo altri grattini e miagolando contento.

“Quindi è così? Non hai il coraggio di ammettere che a me ci tieni...?” chiede Akane, più a se stessa che a Ranma; quest’ultimo sussurra un mrrr, quasi a volerle rispondere a modo suo.

La ragazza sorride quasi senza accorgersene: fatica ad ammetterlo, ma in fondo questa nuova consapevolezza la riempie di gioia. E non smette di coccolare Ranma nemmeno quando si accorge che ha smesso di fare le fusa e le si è addormentato con la testa sulle sue gambe - segno che la crisi del Nekoken è passata.

Non sarebbe male se questo lo facessi anche quando non miagoli... sospira. Ma Ranma è troppo testardo e orgoglioso per lasciarsi andare così con lei - non ancora.

Mentre continua ad accarezzargli i capelli, Ranma si accoccola ancora di più sulle sue gambe cercando istintivamente quel gesto affettuoso... e Akane non riesce a trattenere un sorriso.

Magari lo sveglierò tra un po’ pensa.

Tanto per godersi ancora quel momento di tenerezza.

***


Oh, da quanto aspettavo di poter pubblicare questo capitolo!
È uno di quei capitoli scritti di getto, ma così avanti nella timeline che non potevo pubblicare subito... ma finalmente eccolo qui! :>
Il Nekoken è uno di quegli aspetti di Ranma che ho sempre adorato ma che avrei voluto vedere trattato più spesso da Rumiko, oltre alle varie gag in cui Ranma urla in preda al terrore per i gatti. Povero, è un concentrato di maledizioni...
In ogni caso non potevo esimermi dal provare a scriverci, soprattutto per parlare del rapporto tra Ranma e Akane! :> Anche questo capitolo non è riferito a un capitolo specifico, ma fa riferimento a più di uno.
Il titolo viene dalla bellissima Constant craving di K. D. Lang, il cui testo mi ha fatto subito pensare a Ranma, mentre il prompt usato è 227. Fame di affetto del 500themes_ita.
Come al solito mi trovate qui se volete!
Alla prossima!

Mana Sputachu

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Capitolo 11
*** 11. So kiss me ***


11. So kiss me


Oh, kiss me beneath the milky twilight

Lead me out on the moonlit floor

Lift you open hand

Strike up the band, and make the fireflies dance

Silvermoon's sparkling,

So kiss me

Kiss me - Sixpence none the richer



Il primo bacio non è mai come ce lo aspettiamo.

Più brutto, più bello, raramente corrisponde alle nostre aspettative.

Ranma potrebbe tranquillamente scriverci un saggio sull’argomento. Ogni tanto si chiede se almeno uno dei tanti anatemi che ha mentalmente lanciato a Mikado Saenzenin abbia funzionato.

Però non poteva nemmeno immaginare che persino durante la rappresentazione scolastica di Romeo e Giulietta i kami decidessero di prendersi gioco di lui.

Non che ci tenessi a baciare Akane!

No, certo.

Anche se, mentre lo pensa, sfiora la bocca con le dita, ricordando quello strano contatto attraverso il nastro adesivo. Per pochi secondi, seppur con una barriera a separarle, le labbra di Akane sono state sue, ne ha saggiato la forma e la consistenza... e non riesce a non chiedersi come sarebbe stato senza scotch.

Quando Akane gli passa vicino, colto dal panico le urla un “Maschiaccio!” senza motivo, tanto per ripristinare il naturale ordine delle cose.

E pretendere di non aver mai avuto quei pensieri.


Che diamine ha al posto del cervello, quell’idiota...

Akane certe volte non capisce perché Ranma continui ad insultarla. Ha voglia di morire giovane - oltre che portare lei allo sfinimento?

E dire che la faccenda del finto bacio l’aveva messa stranamente di buon umore, persino verso di lui...




***
Tanto fluff per questo capitolo, basato sulla saga della recita di Romeo e Giulietta e il maledetto finto bacio tra Ranma e Akane... nonché un altro dei tiri mancini di Rumiko che non le perdonerò mai. :p
Nient'altro da aggiungere sul capitolo, quindi sbrighiamo la burocrazia: il prompt usato è il 169. Un momento di tenerezza del 500themes_ita, mentre titolo e citazione vengono da Kiss me dei Sixpence None The Richer.
Al solito, se volete far due chiacchiere sapete dove trovarmi :D
Alla prossima!

Mana Sputachu

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Capitolo 12
*** 12. Unpretty ***


12. Unpretty


Never insecure until I met you

Now I'm bein' stupid

Unpretty - TLC


"Non sarebbe il caso di dargli una mano?"

"Perché dovrei? È abbastanza grande per risolvere da solo le sue beghe amorose."

"Ma... è il tuo fidanzato!"

"Per favore, non ricordarmelo!"

Stufa di tutto quel casino Akane aumenta il passo e corre verso casa, lasciando un'esterrefatta Yuka ferma davanti al cancello della scuola.

Non vedo perché debba prendermi il disturbo di cacciare via quelle galline...

Come se Shan-Pu non bastasse, ecco che altre due aspiranti fidanzate hanno deciso di avanzare pretese su Ranma, istituendo una lotta all'ultimo sangue su chi di loro lo sposerá... senza tener conto del volere del ragazzo. O del suo attuale fidanzamento con Akane.

Per quel che m'importa...

Sbuffando, si ferma e si volta di nuovo verso il cancello della scuola, dov'è ancora in corso l'ennesimo agguato ai danni di Ranma.

Ma guardale come si infervorano, usando i trucchetti più sporchi che conoscono...

Dalla sua posizione riesce a vedere perfettamente quella squilibrata di Kodachi Kuno crollare a terra: a quanto pare i suoi mazzi di rose nere paralizzanti le si sono ritorti contro. Akane rabbrividisce: sa il cielo cos'è capace di combinare quella pazza con veleni e anestetici a portata di mano.

E ho sempre ritenuto suo fratello suonato. Kuno è fastidioso ma innocuo, quantomeno.

Ora sono rimaste solo Shan-Pu e Ukyo a contendersi Ranma, berciando su chi cucina meglio o chi delle due è più carina... due cose che sia il codinato sia le altre fidanzate non mancano mai di far notare ad Akane.

Mai abbastanza carina.

Mai abbastanza femmile.

Mai abbastanza aggraziata.

Mai... abbastanza.

Ammetterlo a se stessa le fa persino più male degli insulti stessi: che valenza può avere essere la fidanzata ufficiale se il tuo presunto fidanzato ti considera un maschio mancato?

E ogni giorno tutte  quelle piccole ferite alla fragile autostima di Akane si accumulano fino a diventare un'unica, enorme ferita che non smette di sanguinare.

Nemmeno ti rendi conto di quanto mi fai male, idiota.

Di sicuro rimanere lì ad osservare quel teatrino non può che peggiorarle  l'umore, così l'unica cosa che Akane può fare è pretendere che tutto questo le scivoli addosso e riprendere il tragitto verso casa, lasciandosi indietro un Ranma disperato che le urla di aspettarlo.

Ma di lasciare indietro anche il suo malessere, il suo non essere abbastanza per Ranma... quello proprio non le riesce.



***

Scrivere questo capitolo ha fatto male, sarà che empatizzavo con la povera Akane...
Bisogna dire che lei e Ranma sono sempre stati tremendi, e a voler spezzare una lancia in favore del codinato è stata lei a cominciare con la storia del pervertito (nei primi volumi lo chiama solo così a momenti)... ma lui ha perseverato nell'errore. E se sentirselo dire da lui le fa indubbiamente un male tremendo, non oso immaginare cosa possa significare venir sbeffeggiata da quelle tre arpie. Sì, anche da Ucchan, che a me piace tanto ma quando si definiva la "fidanzata carina" l'avrei presa a spatolate. Sì, sono iperprotettiva con Akane. Ognuno ha i suoi problemi.
Altro da dire: la storia partecipa al solito 500themes_ita con il prompt 237. Sensibilità spezzata; e stavolta bisso, crosspostando su Piscina di prompt con il prompt Ranma 1/2, Akane/Ranma, Never insecure until i met you/Now i'm being stupid (Unpretty -TLC). Che è anche la canzone che fa da titolo alla storia nonchè citazione iniziale, Unpretty delle TLC (pezzone della mia gioventù ormai andata).
Come sempre mi trovate qui :3
Alla prossima!

Mana Sputachu

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Capitolo 13
*** 13. Something there ***


13. Something there


There's something sweet and almost kind

But he was mean and he was coarse and unrefined

But now he's dear and so unsure

I wonder why I didn't see it there before

Something there - Beauty and The Beast soundtrack



“Ma davvero credevi di fregare Nabiki in quel modo?”
“E tu vuoi davvero tirare ancora fuori l’argomento?”
“No, ma voglio capire se credevi davvero che un’idea tanto idiota potesse funzionare!”

“Se continui me ne vado. E mi riprendo le rose!”

“Non provarci!”

"Impediscimelo!"

Akane non ha nemmeno il tempo di replicare che Ranma fa un balzo in avanti di un paio di metri, per poi girarsi e farle una pernacchia; la ragazza sbuffa, ma diversamente dal solito non è arrabbiata, anzi: si limita a raggiungerlo e giocare con lui un tira e molla col mazzo di rose, che finisce inevitabilmente per distruggersi. Akane riesce a salvarne alcune, mentre delle altre rimangono solo alcuni petali svolazzanti: lei e Ranma si guardano per un attimo, spettinati e con ancora alcune foglie del labirinto di siepi tra i capelli. Dopo pochi secondi scoppiano entrambi a ridere.

Mentre Ranma ancora ride, Akane si prende qualche istante per osservarlo con attenzione: quel ragazzo è decisamente... particolare, socialmente inetto, incapace di relazionarsi in maniera normale con gli altri - non è del tutto colpa sua, questo deve concederglielo, sbruffone e sono più le volte in cui riesce a farla imbestialire che quelle in cui le rivolge parole gentili.

Eppure...

Eppure, quando vuole, sa farsi perdonare.

Certo, se non si mettesse in condizioni di dover chiedere il mio perdono sarebbe anche meglio... ma vediamo di non pretendere troppo da lui.

In questo momento sta davvero riuscendo a farle dimenticare quanto successo negli ultimi giorni, in cui Akane avrebbe voluto troncare la loro... beh, qualunque cosa sia il loro rapporto, in cui ha odiato tantissimo lui e Nabiki per averla presa in giro senza nemmeno rendersi conto di averla ferita. Giorni in cui l’ha visto diventare il fidanzato di un’altra - di sua sorella, seppure per poco tempo e solo per uno scherzo meschino architettato da quest’ultima.

E quel “ti amo”, anche se detto per finta e diretto a Nabiki... le ha procurato una strana sensazione: quella che Yuka e Sayuri hanno sempre definito, nei loro discorsi da ragazze, farfalle nello stomaco.

Se solo riuscisse ad essere sempre così... carino...

Quel pensiero, fino a poco tempo prima assolutamente tabù, le nasce spontaneo: quando vuole, Ranma riesce non solo a farsi perdonare, ma sa anche essere gentile.


“Sei carina quando sorridi.”


E per ogni volta che la fa arrabbiare poi si scusa e la fa sorridere dieci volte di più.


“Quello che intendevo dire è che con i capelli corti mi piaci di più... non che il mio punto di vista sia poi così importante...”


Mi chiedo solo perchè tu non possa essere tanto adorabile più spesso, baka...

Akane fa spallucce e raggiunge Ranma: ci sono domande a cui probabilmente non troverà mai risposta.



***
Quello che accade è una grande novitààà!*canta*
Questo capitolo è stato un po' un parto da scrivere, più che altro a livello "tecnico" (sapevo cosa raccontare ma non trovavo le parole giuste), ma in compenso ho trovato abbastanza velocemente la canzone - Something there dalla ost originale de La bella e la bestia. Se quel pezzo non è adattissimo a Ranma... XD
Flash basata sul capitolo "The maze of love and revenge"... quello in cui Ranma diventa fidanzato di Nabiki, insomma. Oh quanto li ho detestati lì, coalizzati contro Akane! La poveretta ha tutte le ragioni dell'universo a lanciare tavoli a destra e a manca... ma mi piace pensare che Ranma sia stato capace di farsi perdonare, dopo.
Altro da dire... la flash come sempre è basata su un prompt del 500themes_ita, il 338. Affetto crescente.
Al solito, se vi va di fare due chiacchiere sapete dove trovarmi!
Alla prossima!

Mana Sputachu

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Capitolo 14
*** 14. Story of a girl ***


14. Story of a girl


And while she looked so sad in photographs,

I absolutely love her,

When she smiles...

Absolutely (story of a girl) - Nine Days



"Urgh..."

Nella solitudine del tetto di casa Tendo, Ranma si lascia scappare un rutto nel disperato tentativo di digerire la cena che Akane gli ha preparato con tanto entusiasmo.

Kami, che male... di questo passo non arriverò vivo ai miei diciassette anni...

Tutta colpa di quei dannati sakura mochi e le cavolate di quel vecchio riguardo la profezia sull’anima gemella.

Solo quella fessa di Akane poteva credere a una tale idiozia!

Certo è che la x nera sulla faccia di Happosai l'hanno vista entrambi, non c'era modo di equivocarla.

E tuttavia...

...devo dire la verità ad Akane, farla incavolare al piú presto, qualunque cosa o finirà per ammazzarmi a suon di cenette di ringraziamento!

Secondo il venditore che ha abbindolato Akane, se l'uomo a cui è destinata avesse mangiato quei sakura mochi sarebbero apparsi dei petali di ciliegio sul suo volto; Ranma però conosce la verità dietro i petali apparsi su di lui e su Ryoga.

Altro che profezia, erano solo i segni degli zoccoli di P-Chan! Dannato maiale...

Però, nonostante tutto, Ranma non è realmente infastidito quanto vorrebbe far credere...


“...ma se sono comparsi così tanti fiori non possiamo separarci!”


Il viso sorridente di Akane gli torna alla mente e arrossisce di colpo, dandosi mentalmente dell'idiota.

Oggi Ranma Saotome ha scoperto di avere un altro punto debole, oltre i gatti: il sorriso di Akane Tendo.

Certo che... era carina...

Perché anche se non vuole ammetterlo apertamente, Ranma è ormai consapevole di quella piacevole debolezza che lo manda in brodo di giuggiole, di quanto adori quel sorriso capace di illuminare una stanza e che gli fa sembrare il mondo un posto un po' più bello in cui vivere.

E in fondo vorrebbe davvero impegnarsi per non farla arrabbiare troppo, e vedere quel sorriso un po’ più spesso.

...magari potrei investire in digestivi, per un po'.



***
Che Ranma abbia un debole per il sorriso di Akane è una cosa di cui sono sempre stata convinta, e il manga lo conferma più di una volta: in uno dei primi capitoli lo ammette apertamente, ma la faccia adorabilmente rimbecillita che ha in questo capitolo è assolutamente impagabile <3 E ammette pure che è carina, più di così... <3
Prima che caschi addormentata sulla scrivania, burocrazia! \o/ La storia è come sempre partecipante al 500themes_ita con il prompt 174. Incantato; la canzone che fa da titolo e citazione è invece Absolutely (Story of a girl) dei Nine Days.
Nient'altro da aggiungere, e al solito se volete fare due chiacchiere sapete dove trovarmi!
Alla prossima!

Mana Sputachu


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Capitolo 15
*** 15. Hold tight ***


15. Hold tight


Hold tight, count to three,

Gotta stay close by me

And hold tight, sing and shout

Just ride my round-about

And hold tight, shut your eyes, girl,

You suit me for size.

Forget the other guys.

You'll never fall each time you call.

Hold tight, hold tight, hold tight.

Hold Tight - Dave Dee Dozy Beaky Mick & Tich





Idiota che non sono altro!

Non fa  che ripeterselo da almeno un’ora, dopo che lei l’ha abbracciato.

Lei.

Akane.

L’ha abbracciato.

Sul serio.

Imbecille!

Non riesce ancora a capacitarsene.

Era tornato illeso (e ancora maledetto, purtroppo) dallo scontro con Herb, aveva combattuto furiosamente lui e i suoi sgherri... ma non era stato capace di ricambiare l’abbraccio di Akane.

Sono un cretino!


“Potevi accogliermi un po’ più dolcemente!”


Una frase detta con noncuranza, come quasi tutte le provocazioni che si scambiavano giornalmente. Akane non aveva risposto, ma era rimasta in silenzio a guardarlo.

E poi se l’era ritrovata tra le braccia, e lo stringeva stretto stretto quasi avesse paura andasse di nuovo via da lei.

Ranma era rimasto imbambolato a guardarla, senza neanche il coraggio di stringerla a sua volta.

Dopo un tempo che a lui era sembrato lunghissimo Akane si era staccata da lui ed era corsa via, voltandosi solo un istante a guardarlo, il visino imbronciato e le guance in fiamme.

Gli ci è voluta tutta la sera per capire e giungere a quella conclusione, ma alla fine ha deciso che in un modo o nell’altro deve - vuole ricambiare l’abbraccio di Akane. Compito non facile quando la tua proverbiale timidezza ti blocca, facendoti perdere mille e più occasioni.

Mentre ancora rimugina, appollaiato sul corrimano della scala - perché pensare seduto normalmente è troppo banale per Ranma, vede Akane rientrare in casa dal dojo e probabilmente dirigersi in bagno: i loro sguardi si incrociano per un attimo, poi la ragazza sbuffa e silenziosamente riprende a camminare.

Ora o mai più!

Ranma balza giù dal corrimano, in pochi passi la raggiunge e la afferra, abbracciandola da dietro. Sussurra un “grazie” appena udibile, poi balza oltre il passamano, atterra su un gradino e corre via verso la sua stanza dove velocemente si chiude la porta alle spalle e vi si appoggia contro.

Inspira profondamente, cercando di riprendere controllo di se stesso.

In realtà sa che è stupido agitarsi così: non è certo la prima volta che abbraccia Akane, l’ha stretta a sé ogni volta che era finita in pericolo. Ma qui non c’è in ballo nessun avversario da cui salvarla, solo la voglia di abbracciarla... perché sì. Perché vorrebbe avere il coraggio di farlo più spesso. Perché le cose tra loro due stanno cambiando e non c’è modo di fermarle.

Esausto da tutto quel pensare Ranma lancia via i suoi vestiti e si raggomitola sotto le coperte del suo futon, borbottando frasi sconnesse sul fatto che per un timido come lui quello è stato un gesto incredibilmente audace.


Non ha idea di cosa sia passato per la mente di Ranma in quel momento, e in fondo non è sicura che sia poi così importante; forse, pensa, stava provando a ricambiare il suo abbraccio di prima - dopo ore, ma meglio tardi che mai.

Non importa.

Akane fa spallucce e procede verso il bagno, ridacchiando.

Stasera probabilmente si addormenterà con un sorrisino soddisfatto sulle labbra, ripensando a quel gesto tanto carino e tanto audace - per uno come Ranma, quantomeno.

Ah, se solo lo facesse più spesso...


***

Il caldo, la noia e l'attesa che la voglia di lavorare seriamente (e magari anche quella di prepararmi il pranzo) mi salti addosso mi portano ad aggiornare più o meno puntualmente la mia amata Hurricane - la cui mole di recensioni che ha raggiunto è una cosa che mi lascia sconvolta: per una abituata a tre-quattro recensioni a una oneshot nel migliore dei casi, quella cifra lì è roba da capogiro. Grazie mille a tutti! A chi ha recensito, l'ha preferita, o anche solo messa nelle seguite: grazie, grazie, grazie!
E spero che anche questo capitolo, basato sulla saga di Herb (che riletta a distanza di anni ha retroscena... inquietanti), vi piaccia!
Burocrazia time: il prompt del 500themes_ita su cui è basato è il 94.Vieni tra le mie braccia, mentre la canzone che lo accompagna è Hold tight dei Dave Dee Dozy Beaky Mick & Tich (colonna sonora di Grindhouse <3).
Come al solito, se vi va, sapete dove trovarmi, o se volete mi trovate anche su Ask.fm. Alla prossima!

Mana Sputachu


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Capitolo 16
*** 16. In any other world ***


16. In any other world


I tried to live alone

But lonely is so lonely, alone

So human as I am

I had to give up my defences

So I smile and try to mean it

To make myself let go

Any other world - Mika



Stupido, potevi anche salutarmi!

Di tutte le cose che credeva sarebbero potute accadere, questa era l’unica a cui Akane non aveva mai pensato... e che l’aveva decisamente spiazzata.

In fondo non cambierà nulla... ci vedremo a scuola e sarà lo stesso. No...?

Lei e Ranma avevano vissuto sotto lo stesso tetto per quasi un anno, e al di là del fidanzamento, Akane dava ormai per scontato che sarebbe rimasto con loro - con lei. Alzarsi al mattino, andare a fare jogging e al ritorno trovarlo sveglio intento ad allenarsi, prima di fare la doccia e la colazione, battibeccare con lei per qualche idiozia e correre a scuola: questa era la routine di Akane, la loro routine, uno dei suoi punti fermi nella vita... e ora le era stata sottratta.

Forse sto esagerando... sta solo andando a vivere con sua madre, dovrei essere contenta per lui!

Akane sapeva di star ingigantendo la cosa più del dovuto, e che tra loro le cose non sarebbero cambiate... eppure aveva la sensazione che non sarebbe stato esattamente così.

Soprattutto, aveva il sentore che neanche Ranma avesse preso bene la notizia.

Se c’era una cosa che il codinato desiderava era proprio rivedere sua madre, ma quando aveva saputo che sarebbe andato a vivere con lei, lasciando casa Tendo... era rimasto in silenzio, con un’espressione strana in volto.

Sembrava... sembrava triste. Forse non voleva andarsene...

Più volte Akane aveva pensato a cosa provasse Ranma nel vivere in una casa che non era sua... e ogni volta era giunta alla stessa conclusione: a Ranma piaceva vivere con loro.

Forse non l’avrebbe mai ammesso apertamente, ma i suoi gesti parlavano per lui: aveva protetto il dojo da ogni nemico o avversario che puntualmente arrivava a Nerima per sfidarlo, aveva riparato i danni ogni volta che una loro discussione o uno sparring con Ryoga si spingeva troppo oltre...  e soprattutto, aveva scelto di rimanere. Perché di una cosa Akane era sicura: se Ranma avesse davvero voluto andare via, scappando da un futuro matrimonio combinato, avrebbe potuto farlo in ogni momento. Non sarebbe stato certo il primo adolescente al mondo a scappare di casa, anzi, al contrario di altri forse sarebbe stato più furbo nel nascondere le proprie tracce. Invece era rimasto lì, si era preso cura di quella casa e... di lei. Di tutti loro.

Già...

Ranma considerava casa Tendo la sua vera casa, e i Tendo erano per lui una famiglia... quella che non aveva mai avuto per colpa di un padre che l’aveva strappato alle braccia della madre quand’era ancora troppo piccolo per capire, quella che gli è mancata per tanti anni facendolo sentire immensamente solo.

Certo, uno come lui non lo avrebbe mai ammesso, perché è questo ciò che accade quando a crescerti è Genma Saotome, convincendoti che un “vero uomo” non lascia trapelare i suoi sentimenti; ma Akane aveva imparato a conoscerlo e guardare oltre le apparenze, e aveva capito che dietro la sfrontatezza e i sorrisi Ranma nascondeva una solitudine incredibile che non riusciva a colmare. Non che la cosa giustificasse certi suoi modi di fare odiosi, come il prenderla sempre in giro... ma le dava una diversa chiave di lettura su di lui, il suo essere incapace di relazionarsi con gli altri in maniera normale, o anche semplicemente riuscire a fare amicizia.

Starai bene? Ti mancherò almeno un po’?


Osservando il panorama dalla finestra della sua camera, Akane si ritrova egoisticamente a pensare che vorrebbe vederlo tornare adesso, rientrare in giardino saltando oltre il muro e magari ritrovarselo appollaiato sul davanzale intento a farle qualche pernacchia delle sue.

È andato via da poche ore e lei ne sente già la mancanza, anche se non lo ammette ad alta voce; mentre si prepara per andare a dormire pensa che domani potrebbe svegliarsi un po’ prima e andare a casa della zia Nodoka, e magari fare la strada verso scuola insieme a Ranma. Come ogni mattina.

Tanto per non perdere anche quel punto fermo nella sua vita.


***


Capitolo di Hurricane a cui tengo particolarmente, dove ho espresso l'idea che mi sono fatta di Ranma nel corso degli anni tramite Akane - che spero qui non sembri una ragazzina totalmente dipendente dal ragazzo che le piace e che non può vivere senza di lui... come le altre fidanzate di Ranma, insomma. Non era il mio intento!
In ogni caso spero vi piaccia! :)
Altro da dire... il prompt usato è il n. 80. Dietro i sorrisi del 500themes_ita, mentre la canzone che fa da apertura è Any other world di Mika: quella strofa mi ha subito fatto pensare a Ranma!
Come al solito, se vi va mi trovate su Facebook e Ask.fm... e da qualche giorno ho aperto un gruppetto per le mie storie e rimanere aggiornati, sempre su fb: lo trovate qui!
Non c'è altro da dire, quindi alla prossima!

Mana Sputachu

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Capitolo 17
*** 17. Losing you ***


17. Losing you


Unprepared to carry on

i can’t see you walk away

Losing you - Dead by April


“Ti affido Akane.”

Con queste parole Ranma aveva lasciato Shinnosuke e la ragazza, per poi correre incontro a Yamata no Orochi.

Se preferisce lui a me non posso farci nulla... ma posso almeno proteggerla un'ultima volta!

E si era gettato tra le fauci della bestia.



"Pensi di startene zitto per tutto il viaggio di ritorno?"

Potrei, perchè no?

Ranma sbuffa e non risponde ad Akane, sistemandosi lo zaino in spalla per l'ennesima volta.

"E va bene, fa come credi."

Ranma continua a rimanere imbronciato e in silenzio, troppo preso a rimuginare tra sé e sé.

Mi hai fatto morire di paura, lo sai sì? Stavolta credevo di averti persa sul serio...

E ovviamente non è solo ad Orochi che si riferisce: averla vista insieme a Shinnosuke ha scatenato non solo la sua gelosia, ma una paura più viscerale e profonda: la paura di non essere abbastanza per Akane... la paura che la ragazza possa trovare qualcuno migliore di lui. Più premuroso, più gentile, che sappia affrontare e ammettere i propri sentimenti senza girarci attorno come una trottola.

Ranma sospira.

Forse potrei... provare ad essere più gentile...

Così rallenta un po' il passo e, con la naturalezza da ciocco di legno che lo contraddistingue, allunga una mano verso Akane; quest'ultima, tutt'altro che stupita dal gesto, stringe a sua volta la mano del ragazzo.

"Sono contenta che possiamo tornare a casa insieme" sussurra, sorridendo "e scusa se ti ho fatto preoccupare."

Ranma arrossisce e si limita ad annuire, sforzandosi al contempo di non cedere alle ginocchia molli causate da quel sorriso per cui ha sempre avuto un debole.

Ne sono contento anche io. E d'ora in poi cercherò di essere più gentile, ok?

Istintivamente stringe più forte la mano di Akane, quasi a volerle trasmettere tutto il suo sollievo.

Sai che... sono felicissimo quando sto con te?

Vorrebbe tanto dirgliele quelle parole, vorrebbe potergliele confessare con disinvoltura senza bloccarsi o aspettare una situazione estrema come quella; vorrebbe fare tante cose Ranma, ma non può o forse non vuole, non l'ha ancora capito. E finchè non avrà fatto chiarezza dentro se stesso quelle parole rimarranno nel cassetto delle cose non dette, in attesa del coraggio di lasciarle uscire e urlarle ai quattro venti.

Il coraggio che Shinnosuke ha avuto.

Si volta verso Akane che gli sorride di nuovo; Ranma arrossisce ma stavolta ricambia il sorriso.

Sono un idiota.




***
Lo sappiamo Ranma, ma ti si vuol bene anche per questo.
Capitolo intenso quello su Ryugenzawa, e che offre tanti spunti, dalla gelosia *evidentissima* di Ranma all'adorabile scena finale (e odio che nell'OAV non siano stati mantenuti i suoi pensieri, sentirli narrati dalla voce di Massimiliano Alto sarebbe stato l'aMMoreh!) ♥
Mi sono permessa di riutilizzare alcune frasi del manga, rielaborandole un po' ma mantenendone il significato generale.
Burocrazia \o/: come sempre la storia partecipa al 500themes_ita con il prompt 265. Meglio che resti non detto; la canzone che lo accompagna è Losing you dei Dead by April (metallo pesante stavolta \o/).
Al solito se volete chiacchierare mi trovate su Ask.fm, su Facebook e il gruppo per le mie fanfiction, dove chiacchierare e ciarlare (se fate richiesta ditemi il vostro nick Efp :>).
Direi che non c'è altro da dire, ma come sempre ringrazio tutti quelli che seguono Hurricane! Grazie!♥
Alla prossima!

Mana Sputachu

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Capitolo 18
*** 18. The space in between (reprise) ***


3. The space in between (reprise)


Blinding light illuminates the scene

Triying to fill the space in between.

The space in between - How to destroy angels




Ci sono cose che non cambiano mai.

Alcune sono piacevoli, certezze immutabili da considerare quasi un punto fermo nella vita.

Altre cambiano all'improvviso senza che si possa impedirlo, e ci lasciano lì a chiederci cosa come e perché.

E poi ci sono quelle cose che cambiano in maniera graduale. Non te ne accorgi subito, ma quando lo capisci è già troppo tardi per fermarle.

Ranma, ad esempio, non ha fatto caso al fatto che cammina sempre meno spesso sulla ringhiera, durante il tragitto da casa a scuola e viceversa. È stata una cosa istintiva, fatta senza pensarci troppo; e se gli si chiedesse la ragione, probabilmente non saprebbe - meglio, non vorrebbe rispondere.

Akane invece l'ha notato eccome, quel cambiamento: poco a poco, ha visto diminuire lo spazio tra loro due in quel percorso - e non solo -, chiedendosi spesso se fosse una scelta intenzionale o una di quelle cose che Ranma fa perché sì. La tentazione di fargli quella domanda è forte, ma teme che il codinato possa come suo solito travisare. Tuttavia la curiosità è tanta e...

"Ranma?"

"Hm?"

"Senti, come... come mai non cammini più sulla ringhiera, ultimamente?"

Il ragazzo inarca un sopracciglio.

"Perché me lo chiedi?"

"Così" dissimula lei, o almeno ci prova "ero curiosa..."

"Ti dà fastidio che ti cammini accanto?"

"Eh? Ma no, che vai dicendo!"

Ma Ranma non risponde, e in un balzo è già sulla ringhiera, borbottando frasi sull'essere poco carina anche quando lui cerca di essere gentile.

Akane lo osserva incredula.

Non può essersi davvero offeso senza motivo!

"Guarda che la mia era solo curiosità!" lo insegue, "Non ho detto che mi dai fastidio!"

Ma Ranma continua a camminare in silenzio, senza nemmeno voltarsi.

"Scendi da lì!"

Niente.

"Va bene, fai quello che ti pare!" ringhia Akane, sussurrando un “idiota” rivolto a Ranma. Alla fine decide di lasciar perdere e riprende a camminare verso casa.

"Perché invece non sali tu qua sopra?"

Eh?

La ragazza si volta, ritrovandosi la mano di Ranma tesa davanti al viso; a giudicare dalla sua espressione decisamente imbarazzata, sta cercando di scusarsi per aver frainteso.

Scusarsi a modo suo, s'intende.

“Allora?”

Akane rimane in silenzio, non sapendo cosa rispondere: per tantissimo tempo si è chiesta cosa provasse Ranma a stare lassù, in un equilibrio perfetto come se camminasse su un marciapiedi, e non a mezzo metro d’altezza su un pezzo di ferro largo pochi centimetri. Tante volte avrebbe voluto chiedergli di insegnarlo anche a lei, per poi rinunciare temendo le solite prese in giro del ragazzo; e ora invece è proprio lui a proporglielo.

“Non credo di esserne capace…” balbetta, mordendosi il labbro. “Non so nemmeno se ho abbastanza equilibrio…”
“Ti tengo io” risponde Ranma, sorridendo. “Non è difficile.”
Poco dopo è sulla ringhiera, le gambe che tremano leggermente alla ricerca di un equilibrio che non sia precario; sente il ferro oscillare lievemente sotto i suoi piedi e quasi rischia di cadere, ma riesce subito a raddrizzarsi . La sensazione è inebriante, e finalmente Akane comincia a capire come debba sentirsi Ranma ogni volta che corre sulla ringhiera, o saltando da un tetto all’altro: libero, senza freni, come se potesse toccare il cielo con un dito.

“Visto? Te la stai cavando bene.”

Akane arrossisce e si lascia sfuggire un risolino.

Ancor più del camminare in equilibrio sulla ringhiera, è la vicinanza di Ranma a mandarla su di giri: sente le sue mani stringerle la vita, il viso vicino al suo mentre le sussurra all’orecchio che è solo questione di allenamento. Ironicamente, in condizioni normali una tale vicinanza tra loro due avrebbe mandato nel panico anche Ranma, ma è così preso dalle sue spiegazioni che sembra non farci caso. Akane pensa distrattamente che diventerà sicuramente un bravo insegnante di arti marziali, mentre continua a godersi quel mix di sensazioni elettrizzanti.

Quando la aiuta a scendere dalla ringhiera per poi riprendere il tragitto verso casa, Akane nota che Ranma non ha smesso di stringerle la mano.

Non sa se sia un gesto istintivo o voluto ma di sicuro quella distanza che li teneva lontani si sta finalmente azzerando.

Anche se, pensa divertita, le guance rosse di Ranma sono assai sospette.


***

Conto alla rovescia per Hurricane, che con questo capitolo è a meno tre dalla sua conclusione!
Storia che è più o meno la continuazione del terzo capitolo: il prompt (450. Lo spazio in mezzo del 500themes_ita), l'idea, il titolo e la canzone (The space in between degli How to destroy angels) sono gli stessi... ma rivisti quasi un anno dopo da quel capitolo, perché le cose cambiano :p
Non ho altro da aggiungere, se non che come sempre ringrazio chiunque abbia recensito/seguito/letto/preferito questa raccolta ♥ Vi ringrazio! ♥
Come sempre, mi trovate su Ask.fm, su Facebook e il gruppo per le mie fanfiction, dove chiacchierare e ciarlare (se fate richiesta ditemi il vostro nick Efp :>).
Alla prossima!

Mana Sputachu

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Capitolo 19
*** 19. Dreams ***


19. Dreams


And now i tell you openly,

you have my heart so don’t hurt me

you’re what i couldn’t find.

A totally amazing mind,

so understanding and so kind,

you’re everything to me.

Dreams - The Cranberries



E quando aveva riaperto gli occhi, Akane lo aveva guardato.

Akane aveva sorriso.

È viva!

L’aveva stretta forte a sé come non aveva mai fatto prima, l’aveva stretta perché aveva paura che se avesse allentato la presa lei avrebbe chiuso gli occhi di nuovo, stavolta per sempre.

L’aveva stretta forte, per non doverla lasciare mai più.


Akane è viva.

È l’unico pensiero che Ranma riesce a formulare mentre i suoi occhi la osservano, seduta poco più in là impegnata a tranquillizzare un preoccupatissimo Ryoga - che ci ha gentilmente interrotti borbotta il codinato tra sé e sé.

Ma non importa perché Akane è lì, ha gli occhi aperti e sorride; la guarda mentre cerca di coprirsi alla meglio con la sua blusa, e non riesce a fare a meno di pensare a quanto sia carina così imbarazzata.

Vorrebbe tanto andare lì ed abbracciarla di nuovo, ma l’eco della battaglia appena conclusa risuona dentro di lui e lo tiene fermo come fosse in catene.

Il monte Hooh è solo un ricordo, ma che non accenna ancora a sbiadire.

Quel giorno la morte li ha sfiorati per davvero e ha quasi preso Akane con sé; Ranma è riuscito a strapparla alle sue grinfie, ma per pura fortuna.

Oggi ho rischiato di perderla davvero.

Akane è lì davanti a lui, eppure quella sensazione continua a scorrergli dentro torcendogli le budella: Akane è quasi morta oggi.

...non quasi. Akane era morta.

Si morde un labbro, quel nodo allo stomaco che non lo molla.

Anche se per pochi istanti, Akane è morta e lui non sa ancora per quale intervento divino gli sia stata restituita: sa solo che non vuole più arrivare a tanto così dal perderla definitivamente.

Non posso.

Poi Akane si volta verso di lui e sorride. Quel sorriso in grado di illuminare una stanza per cui Ranma ha un debole, quello che gli fa battere il cuore all’impazzata.

C’è qualcosa che devo dirti, Akane.

Ma stavolta vuole essere sicuro che lei lo senta.



***

Penultimo capitolo di Hurricane!
Comincio a sentire un po' di tristezza, questa raccolta nata senza pretese mi (vi) ha tenuto compagnia fin da gennaio e di certo non immaginavo di avere tanto seguito! Non mi era mai successo e la cosa mi emoziona non poco... ogni volta che riguardo il numero di recensioni che ha ricevuto mi tremano i baffi dall'emozione! (cit.) Posso solo ringraziarvi uno per uno come sempre, grazie mille! ♥ Mai sono stata così contenta di ritrovare un fandom per me "storico" (Ranma è stato il mio primo manga, comprato più di diciassette anni fa!) ♥
Ma prima di diventare lacrimevole, burocrazia \o/
Prompt come sempre proveniente dal 500themes_ita, il numero 9. Sensazione di perdita, mentre la canzone che lo accompagna è Dreams dei Cranberries. E il capitolo del manga preso in esame, beh... non c'è bisogno di spiegazione, no?
Vi ricordo che se volete fare due chiacchiere mi trovate su Ask.fm, su Facebook e nel gruppo per le mie fanfiction, dove chiacchierare e ciarlare (se fate richiesta ditemi il vostro nick Efp :>).
Ci vediamo per l'ultimo capitolo!

Mana Sputachu

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Capitolo 20
*** 20. Andante, andante ***


20. Andante, andante




I'm your music

(I am your music and I am your song)

I'm your song

(I am your music and I am your song)

Play me time and time again and make me strong

(Play me again 'cause you're making me strong)

Make me sing, make me sound

(You make me sing and you make me...)

Andante, Andante

Tread lightly on my ground

Andante, Andante

Oh please don't let me down

Andante, andante - ABBA



Per quanto assurdo potesse essere, non ci aveva mai riflettuto.

Neanche una volta.

Ranma aveva pensato ad Akane in tanti modi, e non di rado aveva fantasticato su come sarebbe stato baciarla.

Arrossiva al solo pensiero di immaginarla in biancheria intima, o addirittura nuda, per cui anche solo chiedersi come sarebbe stato spingersi oltre con lei era troppo per la sua mente semplice.

Questo, almeno, fino al fallito matrimonio.

Da quel momento le cose avevano preso una piega inaspettata.

Tutto ciò che rimaneva di quella cerimonia finita male era una palestra mezza distrutta, l’acqua della Nan-Nichuan (regalo di nozze del signor Tendo) nello stomaco del vecchio Happosai, e un’orda di spasimanti inferociti che ancora avanzavano pretese su di lui o su Akane. L’atmosfera in casa Tendo era talmente tesa da poterla tagliare con un coltello, in particolare tra i due promessi sposi - che pur di non litigare incanalavano la loro rabbia nella sistemazione della palestra; e fu proprio una di quelle sere in cui si dedicavano alla falegnameria che successe.

Da una stupida battuta si arrivò, come sempre, a un battibecco.

Battibecco che portò a un litigio.

Litigio che portò, inaspettatamente, a un bacio.

Uno vero, profondo, intimo. Nulla a che vedere con l’unico, casto bacio che si erano scambiati durante la prima crisi da Nekoken di Ranma.

E per qualche giorno riparare i danni del dojo fu solo una scusa.

Ma da lì ad andare oltre il passo fu breve.

Ranma aveva accompagnato Akane in camera, avevano battibeccato ancora un po’ e stava per voltarsi e andarsene, quando aveva sentito le mani di lei afferrarlo per le spalle… e baciarlo.

E tirarlo dentro la stanza.


Steso sul futon Ranma si stiracchia, per poi voltarsi a guardare Akane, che ancora sonnecchia accanto a lui.

Ecco, questo è ciò che non è mai riuscito ad immaginare in più di un anno di convivenza sotto lo stesso tetto,  nonostante suo padre e il signor Tendo l’avessero più volte istigato a comportarsi da vero uomo.

Fino a quel momento il sesso era stato, per Ranma, solo qualcosa di cui aveva chiacchierato con Hiroshi e Daisuke, o di cui aveva letto negli assurdi manga hentai che nascondeva nella sua stanza; era una cosa che gli era sempre sembrata lontana nel tempo, concentrato com’era solo sui suoi allenamenti, qualcosa a cui avrebbe pensato dopo il matrimonio - che poi avesse rischiato più volte di sposarsi a soli sedici anni, è un altro discorso.

Sicuramente le occasioni per fare esperienza non gli sono mai mancate: ha ormai perso il conto di tutte le volte in cui ha trovato Shan-Pu nuda in camera sua o nel bagno di casa Tendo con intenzioni assai chiare, per non parlare delle (fortunatamente rare) occasioni in cui Kodachi l'ha immobilizzato con uno dei suoi veleni, nel tentativo di approfittarsi di lui...

Rabbrividisce solo a pensare il nome di quella squilibrata, e non di piacere.

Sbadigliando, abbassa di nuovo lo sguardo su Akane, che ronfa beata avvolta nella sua blusa rossa; non riesce a trattenere un sorriso mentre pensa a come soltanto un anno prima era piombato come un uragano nella vita di quella ragazza violenta e poco femminile, convinto che tra loro due non avrebbe mai potuto funzionare; e invece, senza che se ne accorgesse, Akane Tendo era entrata in punta di piedi nella sua testa e nel suo cuore, riuscendo a poco a poco a farsi spazio e finendo col diventare l'unica cosa che per Ranma avesse mai avuto realmente importanza.

Per lei aveva affrontato ogni tipo di sfida, ogni genere di nemico, guardato in faccia la morte. Aveva fatto tutto per Akane, lei che invece gli aveva sempre dimostrato, con le parole e con i fatti, che non aveva bisogno di lui; Akane poteva cavarsela da sola, e se all'inizio aveva dovuto spesso correre in suo soccorso, col tempo la ragazza gli aveva dato prova di essere capace di farcela con le sue sole forze, in certi casi risolvendo persino i guai in cui il codinato riusciva a cacciarsi.

Akane Tendo non aveva mai avuto bisogno di un uomo al suo fianco, né mai ne aveva cercato uno.

Akane contava su se stessa.

Akane aveva una sua vita, i suoi amici, i suoi hobby. Una vita in cui la presenza di un ragazzo non era mai stata contemplata e in cui Ranma si era ritrovato dentro solo per caso.

Akane poteva fare benissimo a meno di lui.

Ed era questo lato di lei che, in fondo, aveva sempre intrigato Ranma.

Le altre ragazze cadevano letteralmente ai suoi piedi, mentre lei lo aveva sempre (apparentemente) ignorato.

Era stata una sfida, la sua più grande sfida e che era finalmente riuscito a vincere.

“Hmm…”

Un mugolio da sotto le coperte lo distrae dai suoi pensieri, ritrovandosi le braccia della ragazza strette attorno al torace.

Sorridendo, si convince che forse in realtà è Akane la vera vincitrice, essendo riuscita a far cadere tra le sue braccia uno spirito indomito come il suo.

E in fondo, pensa, è bello così.





***

Avevo promesso di aggiornare Hurricane dopo Lucca Comics... e invece ciccia.
Sono imperdonabile, my bad. Ho avuto un crollo dell'ispirazione notevole, unito a una mole di lavori su commissione non indifferente, MA. Finalmente, eccolo qui l'ultimo capitolo, giusto in tempo per Natale.
Consideratelo un mio regalo :3 (insieme alla fanartina fatta al volo, perché volevo concludere degnamente!)
Solita burocrazia: capitolo basato sul prompt 41. Ed è bello del 500themes_ita, e crossposto su Piscina di prompt con il prompt Ranma 1/2, Akane/Ranma, There's a shimmer in your eyes/Like the feeling of a thousand butterflies (Andante, andante - ABBA) (preso taaanto ma taaaanto alla larga). Il titolo e l'intro, si sarà capito, vengono dalla bellissima Andante, andante degli Abba (la cui discografia è promptabile per mezza Nerima, sul serio).
Non ho altro da aggiungere se non che ringrazio chiunque l'abbia letta/recensita/preferita in quasi un anno! E ringrazio tantissimo TigerEyes, che l'ha segnalata per le scelte: non so se ci finirà mai, ma ti ringrazio tanto per il pensiero!
Oh, e non dimentichiamo il socio Subutai Khan, mio beta (sui generis) e braccio destro nella conquista del multiverse (un solo universo non ci basta).
Come sempre potete trovarmi su Ask.fm, su Facebook e il gruppo per le mie fanfiction, dove chiacchierare e ciarlare (se fate richiesta ditemi il vostro nick Efp :>).
Sempre vostra, finché lo vorrete,


Mana Sputachu

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