Vampires - Anime

di Z13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vita nuova ***
Capitolo 2: *** Primo giorno ***
Capitolo 3: *** Incontro inaspettato ***
Capitolo 4: *** Niente segreti ***
Capitolo 5: *** Un giorno di libertà ***
Capitolo 6: *** E' una promessa ***
Capitolo 7: *** Una sorpresa inaspettata ***



Capitolo 1
*** Vita nuova ***


Città nuova. Casa nuova. E soprattutto,vita nuova.
Mi sono rotta di cambiare città ogni tre o quattro anni. Ma d'altronde,se restassi sempre nello stesso posto,la gente noterebbe quanto sono diversa.
Sono un vampiro. Da più di cinquecento anni. Vago da una città all'altra,senza avere una meta. Senza avere un'obbiettivo.
Perchè è questo che fanno i vampiri: si muovono in clan e si mimetizzano tra gli umani. E una volta che gli umani notano che non invecchiamo di una virgola,ce ne andiamo. Alla ricerca di un posto dove vivere una vita normale. Per sentirci normali. Ma tanto non lo saremmo mai.
-Ehi! A che pensi,Luna?-mi chiede Cam,il mio ragazzo.
Mi giro verso di lui sorridendo e lo bacio-Niente di importante! Stavo solo guardando la città. E' cambiata parecchio dall'ultima volta...-
-Sono passati quasi duecento anni dall'ultima volta che siamo stati qui! Il mondo cambia anche se noi rimaniamo sempre uguali-si intromette Max,alla guida della decappottabile.
Ha centrato il punto. Il dettaglio che da sempre non mi permette di vivere la mia vita immortale. Non cambierò mai. Non invecchierò. Non avrò mai più una vita umana. Mai. E questa cosa mi distrugge.
-Non so voi,ma a me elettrizza il fatto di essere tornata nella mia città natale-dice Roxy,eccitata-Milano! Non è fantastica?-
-Sì,fantastica...-dico,con poca enfasi.
-Oh,tranquilla piccola Luna-dice Max,guardandomi dallo specchietto retrovisore-Prima o poi torneremo anche a Londra-
-Non voglio tornare a Londra!-Sbotto di colpo,forse con troppa asprezza.
-Ehi! Tranquilla! Va bene,niente Londra. Afferrato. Ma prima o poi dovrai dirci cosa è successo lì e come sei diventata un vampiro-dice Max.
Non mi piace pensare al passato. E' solo dolore,lacrime e sangue. E non voglio neanche pensare all'orribile modo in cui sono diventata un vampiro. Non l'ho mai raccontato a nessuno. Rimarrà dentro di me,insieme al senso di colpa.
-Guardate! Ecco la nostra nuova casa!-La voce squillante di Roxy interrompe i miei pensieri.
Giro lo sguardo. La nostra casa è sul giallo chiaro e le rifiniture sono rosse. E' enorme rispetto alla casa che avevamo a New York fino a qualche giorno fa.
-Gli altri quando arriveranno?-chiedo a Cam.
-Dovrebbero essere qui tra...-non riesce a concludere la frase che si sentono i rombi nelle moto del resto del clan. Cinque moto nere percorrono la strada e si fermano proprio davanti a noi.
-Salve gente!-sbotta Meg,togliendosi il casco e lasciando liberi i lunghi capelli biondi-Scusate il ritardo!-
-Ma quale ritardo?! Più puntuali di così si muore!-sbotta Matt.
-Che simpaticone!-ridacchia Max.
-Forza,entriamo. Voglio mettere a posto le mie cose-dice Ashley,scostandosi i capelli ramati dal viso-Chi ha le chiavi?-
-Ce le ho io!-le risponde Britney,avvinghiata come al solito a Steve.
Britney si fa spazio tra di noi e apre la porta della nuova casa.
Entriamo. C'è un grande salone,arredato con un lungo divano nero e qualche poltrona. Al centro un tavolino di vetro. Appese al muro,parecchie fotografie di tutti noi insieme.
Matt si mette a fischiare,colpito dall'enorme salone-E questo è solo il salotto...-
-Wow-fa Meg.
Britney si butta sul divano-E' anche comodo!-
-Andiamo a vedere il resto-propone Steve.
Vicino al salotto c'è un'enorme cucina,tutta in metallo.
A che serve? Beh,prima di tutto se dovesse venire un'umano,comincerebbe ad avere dubbi. E poi nel freezer abbiamo qualche sacca di sangue.
-Adesso che ci penso,dovremmo fare un po' di scorte di sangue. Ne rimane giusto per oggi-dice Ashley.
-Andremo noi ragazzi all'ospedale-interviene Cam-mentre voi riordinerete le cose-
-Perchè date sempre a noi il lavoro sporco?-si lamenta Meg.
-Meg,cara Meg-comincia Max,andando davanti a lei-non ti ricordi cosa è successo settimana scorsa a New York? Il motivo per cui ce ne siamo andati?- Meg rimane zitta,piuttosto imbarazzata-Bene e non vogliamo che si ripeta di nuovo,vero?-Meg scrolla la testa.
E' da poco che Meg non uccide più. E' stata dura per lei: secoli e secoli passati ad uccidere persone innocenti,a volte anche solo per divertimento. Era la vampira più sadica e assetata di sangue che sia mai esistita. Tutti la conoscevano e tutti avevano paura di lei
Ma dopo un po' si è resa conto che non era giusto uccidere per divertimento. Molte persone che ha ucciso avevano famiglia,amici e soprattutto una vita.
Ha cominciato a porsi la fatidica domanda che prima o poi tutti i vampiri si pongono: perchè devo uccidere persone innocenti solo per saziare la mia sete di sangue e per scaricare il mio odio?
Qualche tempo dopo ha incontrato Britney,che la aiuta ad eliminare la sua sete di sangue.
Adesso sa controllarsi se sta con gli umani,ma va ancora fuori di testa se vede del sangue. Motivo per cui non va mai a fare scorte.
Settimana scorsa un'inserviente dell'ospedale si è tagliato un dito con la carta di un giornale. Appena visto il sangue,Meg si è avventata su di lui,succhiandogli via la vita. Molte persone hanno sentito le urla dell'uomo e sono accorse in suo aiuto.
Beh,l'unica cosa che potevamo fare era cancellare la memoria di tutti e seppellire l'uomo il più lontano possibile.
Sono cose che possono succedere,infatti l'abbiamo perdonata. Ma da quel giorno i Cacciatori ci stanno col fiato sul collo e quindi ci siamo dovuti trasferire.
-Andiamo a vedere le stanze?- propongo,visto il silenzio che si è creato.
Proseguiamo il giro. Nella sala da pranzo c'è un lungo tavolo e un lampadario enorme.
Steve e Britney hanno una stanza tutta per loro e lo stesso io e Cam. Ogni camera ha un bagno.
-Ragazzi,che fine ha fatto Nate?- chiede Ashley.
-Si sarà fermato da qualche parte. Adesso lo chiamo- fa Steve.
Nate. Il capo del clan. E' colui che mi ha trovato dopo la mia trasformazione. Nel clan c'erano già Matt,Britney,Steve,Roxy e Zoe,morta poco tempo dopo per colpa dei Cacciatori. Più tardi si sono  uniti anche Ashley e Cam e un anno fa Meg.
-Nate,dove sei finito?- chiede Steve al telefono- Okay,tra quanto sei qui? Dieci minuti? A dopo allora- chiude la chiamata e poi si rivolge a no- E' imbottigliato nel traffico. Sarà qui tra poco-
Salgo le scale ed entro nella mia nuova camera,dove trovo Cam che sistema la sua roba-Ciao bellissima- sussurra lui mentre mi viene incontro. Sorrido e lo abbraccio- E' da stamattina che sei strana. C'è qualcosa che ti preoccupa?-
Sciolgo l'abbraccio e vado a sedermi sul letto- E' tutto questo viaggiare da un posto all'altro...- comincio sospirando- Vorrei rimanere nello stesso posto,almeno per un po' più di tempo-
Mi guarda,con il suo solito sguardo comprensivo- Lo sai che dopo un po' la gente comincia a fare domande. Se qualcuno dovesse scoprire di noi? Tutto il clan sarebbe in grave pericolo-
-Questo lo so. Non metterei mai a rischio le vostre vite per un mio capriccio. Tengo molto a voi-
Si siede vicino a me sul letto e mi abbraccia- Sono contento che tu ne abbia parlato con me-
Lo bacio dolcemente sulle labbra,finchè non sento avvicinarsi qualcuno alla porta. Dal passo leggero e il lieve rumore di tacchi... Direi che è Ashley.
-Ragazzi,è arrivato Nate!- ci urla da dietro la porta.
-Arriviamo!-diciamo in coro io e Cam.
Il ragazzo mi prende per mano e insieme scendiamo le scale.
 
-Le regole sono sempre le stesse- comincia Nate. Ogni volta che ci spostiamo in una nuova città,ripete le regole da rispettare,che sono le stesse da secoli- Primo: bere sangue solo ed esclusivamente nel covo-
-Possiamo evitare di ascoltare sempre le solite cose?-si intromette Matt.
Nate non lo ascolta e va avanti a parlare-Secondo: non utilizzare i propri poteri in presenza di umani- con poteri intende le capacità dei vampiri,ovvero forza,velocità,controllo e lettura dell mente. Ma intende anche poteri personali,che solo alcuni di noi possiede: Ashley è empatica,riesce cioè a percepire le emozioni altrui; Cam riesce a vedere il passato di respiranti e non; io,di tanto in tanto,faccio sogni premonitori. Sono obbligata a raccontare a tutti ciò che sogno.
-Terzo- continua Nate- mai svelare a un respirante la nostra natura- sempre per via dei Cacciatori- E ora pensiamo a ciò che faremo per i prossimi tre anni: io cercherò un posto in ospedale,così sarà più facile procurare sangue per tutti. Ashley?-
-Troverò un posto da psicologa,come l'anno scorso-dice la ragazza,guardandosi le unghie.
-Steve?-continua Nate.
Steve ci pensa su un'attimo e poi parla-Meccanico. E' l'unica cosa che so fare-
-Britney?-
-Lavorerò come cameriera,visto che non posso fare di meglio-
-Roxy?-
-Andrò all'università,purtroppo-dice la ragazza sospirando- e Meg viene con me-
Non ho ancora capito perchè si ostinano a tornare a scuola ogni anno se non ne hanno voglia. Hanno entrambe vent'anni! Potrebbero fare un lavoro che piace ad entrambe.
-Matt?-va avanti Nate.
-Penso che lavorerò con Steve-
-Ok. Cam?-
-Troverò un posto in una libreria-risponde il ragazzo.
-Perfetto. Luna?-
-All'anagrafe ho solo diciassette anni,quindi penso che mi toccherà tornare a scuola. Di nuovo-
La riunione è finita. Bevo una sacca di sangue e vado a letto. Cam mi raggiunge poco dopo.
-Ehi Luna?- mi chiama per vedere se sono sveglia. Mi giro verso di lui-Tutto a posto?-
Non rispondo. Guardo fuori dalla finestra per non incontrare il suo sguardo,per non rispondere a questa domanda così complessa.
-Senti,se hai bisogno di parlare io ci sono. Sono qui per questo-
-Lo so-dico,tornando a guardare quelle pozze blu.
-E' così orribile il modo in cui sei diventata un vampiro?-
Sono stupita. In cinquecento anni nessuno mi aveva fatto una domanda simile. Preferivano sempre che fossi io a tirare fuori il discorso,ma questo ovviamente non è mai successo.
Prendo coraggio e gli rispondo- Non sai quanto-
-Me lo racconterai un giorno?-
Ci penso su un'attimo. Per quanto la mia storia sia triste e dolorosa,lui ha diritto di sapere-Te lo faccio vedere adesso se vuoi-
-Se te la senti...-
Gli tocco la mano e penso intensamente a quel giorno,mentre lacrime di sangue mi scendono lungo il viso. Lui chiude gli occhi e guarda cosa è successo,usando il suo potere personale.
Quando quella successione di immagini finisce,mi abbraccia dolcemente,mentre io sfogo tutto il dolore che in questi secoli non sono mai riuscita a tirare fuori.
Mi addormento tra le sue braccia,coccolata dalle sue carezze.
 
 
ANGOLO SCRITTRICE
Ciao a tutti! Sono Z13.
E come promesso,rieccomi con una nuova storia. Spero che l'inizio vi piaccia.
Mandatemi qualche recensione,così so se vi piace. Come ho sempre detto,critiche o positive non importa. Le critiche mi aiuteranno a migliorare.
Saluti!
Z13

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Capitolo 2
*** Primo giorno ***


Ed eccomi qua,davanti al Cardano. La mia nuova scuola. 
E' enorme,molto più grande delle scuole che ho già frequentato. composta di quattro torri,ma solo due appartengono alla mia scuola.
Cam mi ha accompagnato con la sua moto-Pronta per il primo giorno?-mi chiede,con un sorriso che gli fa brillare gli occhi color oceano.
-E chi lo è mai?-rispondo,ironica.
Mi saluta con un bacio sulla fronte e poi corre via,mischiandosi con il traffico.
Fantastico. A prescindere dal fatto che è marzo e che la scuola è cominciata da un pezzo,direi che la giornata è cominciata male. Molto male.
Entro in classe e tutti mi fissano in modo strano. Sarà per la canottiera corta,i pantaloncini attillati e le calze a rete? O sono sporca di sangue da qualche parte? La seconda ipotesi mi spaventa di più.
La professoressa Minetti mi fa accomodare in fondo,accanto a due ragazze. Una ha capelli lunghi e biondi e gli occhi azzurri,l'altra gli occhi verdi e i capelli neri,un po' più corti. Entrambe mi sorridono mentre prendo posto.
Passo le prime tre ore ad annoiarmi,mentre si susseguono professori di cui,sicuramente,domani non ricorderò nemmeno la faccia.
Arriva finalmente l'intervallo. Se così si può chiamare,visto che dura solo un quarto d'ora e devi esseri in classe in classe prima del suono della campanella altrimenti,nota sul registro. 
Ma che mi importa? Tanto passerò il resto della mia esistenza a passare da una scuola all'altra. E poi,mi sono già fatta bocciare tre volte negli ultimi dieci anni. Una volta in più o una in meno,che differenze fa?
Al suono della campana,le mie nuove compagne di banco si girano verso di me e cominciano a parlarmi.
-Ciao-comincia la bionda-Io sono Melanie e lei è Hilary-indica la ragazza dai capelli neri.
-Ehi-un ragazzo riccio con gli occhiali si avvicina-Da quale scuola vieni?-
-Da una scuola di New York-rispondo.
-Wow! E come mai te ne sei andata?-mi chiede una ragazza dai capelli rossi.
Ed ecco la domanda che mi fanno ogni volta che cambio scuola. Che palle!-Perchè a me e ai ragazzi con cui vivo piace molto viaggiare-mento,per l'ennesima volta.
-Vivi con dei ragazzi? E i tuoi genitori?-mi chiede un'altra ragazza.
Un tuffo al cuore. Odio quando me lo chiedono. Se solo penso a cosa è successo ai miei genitori quasi cinquecento anni fa...
-Okay! Basta con le domande. Vieni con noi-Hilary mi prende per un braccio e mi porta via,insieme a Melanie.
Percorriamo un corridoio e Melanie apre una porta che conduce ad un balconcino.
-Grazie!-dico sospirando. Non sapevo che altro dire.
-Figurati-sbotta Melanie-Fumi?-mi chiede poi,offrendomi una sigaretta.
-Sì! Grazie!-dico sorridendo-Sono mesi che non fumo-
-Come mai?-mi chiede Hilary.
-Il mio ragazzo mi ha beccato e da quel momento mi ha proibito di fumare. Mi controllava,visto che era il bibliotecario della mia vecchia scuola. Ora posso fumare in completa libertà-dico,sorridendo di nuovo.
-Da quanto fumi?-chiede Melanie.
-Dieci anni-rispondo tranquillamente.
-Come?!-sbottano le ragazze all'unisono.
-No,scusate! Mi sono confusa con un mio amico! Saranno due o tre anni,non ricordo-cazzo,ci è mancato poco!
La porta del balconcino si apre ed entra un ragazzo interamente vestito di nero,gli occhi verde scuro e i capelli castani. Ha uno sguardo talmente profondo che non riesco a trovarne la fine.
-Ciao Nick!-dicono le ragazze.
-Ciao. Chi è lei?-
-Lei è Luna. E' arrivata oggi nella nostra classe-risponde Hilary.
-Piacere,Nick-dice il ragazzo.
-Piacere-dico,stringendogli la mano.
-Hai le mani congelate!-sbotta all'improvviso.
-Ehm... Lo so! E' così da quando sono piccola!-spero di averlo convinto.
Continuo a guardare quelle pozze verdi,cercando di trovarne il fondo. Poi mi rendo conto di quello che sto facendo e distolgo lo sguardo. Ma che diavolo mi prende? Non mi comporto così da quando... Da quando mi sono innamorata di Cam... Circa due secoli fa.
-Avete una sigaretta?-chiede Nick.
Hilary gli offre una sigaretta,mentre la porta del balconcino si riapre. Appare Cam e immediatamente butto la sigaretta.
-Ehi,finalmente ti ho trovato-comincia- Quante volte ti ho detto di smettere di fumare? Non ti fa bene!-
-Che fai qui?-mi avvicino per baciarlo.
-C'è un problema a casa. Quando esci?-
Mi giro verso le ragazze,non conoscendo ancora gli orari.
-Oggi usciamo a  mezzogiorno. Tra un'ora-risponde Melanie.
-Tra un'ora corri verso l'entrata. Ti vengo a prendere-dice Cam.
-Che tipo di problema?-gli chiedo.
-Il più grave-
-Di già?-chiedo,stupefatta.
-Sì. E' per quello che ti vengo a prendere-fa per andarsene-Non ti voglio più vedere con una sigaretta in mano-viene verso  di me e mi bacia dolcemente. Chiudo gli occhi e mi godo quel momento,che dura troppo poco-A dopo-dice e saluta tutti con la mano,squadrando un po' Nick.
-Tutto a posto?-chiede Hilary.
-Sì,la casa nuova si è allagata. Abbiamo chiamato l'idraulico e ha detto che sarebbe venuto questo pomeriggio,ma a quanto pare i tubi non hanno retto-spiego.
-Perchè mi ha guardato così male?-chiede Nick,buttando la sigaretta.
-E' un tipo molto geloso. Non gli piace che i ragazzi mi ronzino attorno,soprattutto quelli che non conosce-
Suona la campana e torniamo in classe-E' sexy il tuo ragazzo!-sbotta Melanie.
-Già. E' talmente bello che spesso penso sia solo un sogno-sospiro.
Entriamo in classe,per subirci un'ora di matematica con una prof fin troppo scazzata.
 
Appena suona la campana,saluto le ragazze e mi fiondo all'entrata. Come promesso,Cam è vicino al cancello ad aspettarmi. Mi bacia sulla guancia e mi passa un casco.
-I Cacciatori hanno attaccato Meg e Roxy all'università. Ci avranno seguiti da New York-dice partendo.
-Lì abbiamo rischiato grosso. Mi dispiace,mi sono dilungata troppo a prendere le sacche di sangue-dico.
-Non è colpa tua. Non potevamo sapere che ci sarebbe stata un'imboscata fuori dall'ospedale-
Un mese fa sono andata con i ragazzi a fare scorte di sangue. Ero agitata,perchè era la prima volta e non riuscivo a trovare le sacche. Ci ho messo troppo tempo e fuori dall'ospedale i Cacciatori ci hanno attaccato.
All'inizio non ci sono stati problemi,perchè non ci hanno seguito fino a casa. Ma poi Meg ha ucciso quell'inserviente e ce ne siamo dovuti andare.
Arriviamo a casa in dieci minuti-Ragazze,state bene?-chiedo,appena entrata.
-Sì,stai tranquilla. Siamo riuscite a difenderci-risponde Roxy.
-Dobbiamo parlare-Nate entra nella stanza,lo sguardo serio-Sanno dove abitiamo?-
-No,siamo riuscite a seminarli-risponde Meg.
-D'ora in poi nessuno esce più da solo,mi raccomando. E guardatevi intorno quando uscite. Potrebbero tenderci un'imboscata-
-Mi dispiace,ragazzi-tutti si girano a guardarmi-E' colpa mia se ci hanno trovato. Se non mi fosse attardata tanto a prendere le sacche lo scorso mese...-
-Luna,ti ho già detto che non è colpa tua. E' successo. Adesso dobbiamo solo stare attenti. Ma credimi,non è colpa tua-comincia Cam,abbracciandomi-Non potevamo sapere che erano fuori ad aspettarci-
Mi lascio cullare da quell'abbraccio,facendomi coccolare dalla persona che più amo al mondo.
-La colpa è mia-dice Meg-Quando ho visto il sangue di quell'inserviente ho perso la testa-
-Non è colpa di nessuno,ragazze-dice Nate-può capitare. Ce la caveremo-viene verso di me e mi mette una mano sulla spalla. Poi si rivolge a Cam-Ogni giorno dovrai allenare Luna,in modo che sappia combattere nel caso dovesse esserci qualche attacco mentre è sola-
Cam annuisce.
-Comincerete domani-continua Nate-ora potete tornare alle vostre faccende-
Decido di salire in camera a leggere un po'. Scelgo uno dei miei libri preferiti, "Lo strano caso del dottor Jeckill e il signor Hide".
Mi immergo nella lettura,con la musica a palla nelle orecchie. E' l'unico modo che posso usare per leggere. I vampiri sentono rumori,anche se leggeri,a distanza di chilometri. Se tengo la musica alta riesco a concentrarmi meglio sulla lettura.
Una mano mi tocca la spalla. E' Cam.
Lascio il libro sul letto,mi siedo sopra di lui e intreccio le dita tra i suoi lunghi capelli neri,mentre mi guarda con quegli occhi così profondi,da farmi perdere la testa. E la perdo sul serio.
Mi avvicino a lui per baciarlo,prima con dolcezza e poi in modo più sfrenato e passionale. Lui mi accarezza la schiena con forza e mi sfila la canottiera.
Gli tiro via la maglietta e metto le mani sul suo petto. Con la velocità di vampiro si gira e mi butta sul letto. Mi leva anche pantaloni e calze e io faccio lo stesso con pantaloni e boxer. Infine mi leva slip e reggiseno.
Si butta su di me,baciandomi con passione le labbra,il collo,le orecchie... Una cosa che mi fa andare sul serio fuori di testa.
Dopo passa al seno nudo,baciandolo con dolcezza.
Spesso penso a come sarebbe la vita senza di lui. Probabilmente mi sarei uccisa secoli fa. Ero sul punto di farlo quando ho incontrato Nate.
Era il 1735. Avevo passato centosedici anni ad uccidere persone innocenti nei modi più crudeli possibile. Ero la vampira più sadica e temuta del tempo. Meg avrebbe subito la sua trasformazione circa un secolo dopo.
Avevo deciso di strapparmi il cuore dal petto,ma Nate mi ha fermata,dicendomi che poteva aiutarmi. Abbiamo avuto una storia per quasi un secolo. Poi Cam si è unito al clan e ci siamo lasciati.
Non ci siamo parlati per molto tempo,se non per qualche questione importante. ora,invece,a distanza di duecento anni,lui è il mio migliore amico. Sia Cam che Nate mi danno un motivo per vivere,se così si può dire.
Mi abbandono all'amore di Cam,assaporando questo momento come meglio posso. Adesso sono io sopra di lui e gli bacio il petto.
Quando due vampiri fanno sesso,le loro emozioni sono amplificate e si eccitano facilmente. Per di più,possono farlo per ore intere,senza stancarsi.
Stiamo a letto per ore,senza accorgerci che ormai è notte. Quando finalmente riesco ad addormentarmi,sogno.
Una voce. Una voce familiare. La voce di Nick.
Mi dice di stare attenta. Di scappare,mentre lui tenta di fermare una figura nera con in mano un paletto di frassino.
Mi sveglio di soprassalto quando sento la sveglia suonare.

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Capitolo 3
*** Incontro inaspettato ***


-Ricordatevi ragazzi che lunedì c'è la verifica di matematica-dice la professoressa Lotti. O Motti. Non ricordo il nome. Comunque ciò prima di aprire la porta e fiondarsi in corridoio.
Ma non è questo il punto.
-Verifica di matematica?-sbotto all'improvviso,girandomi verso Melanie per chiederle spiegazioni.
-Scusa!-sbotta lei,mettendosi le mani davanti,come se volessi picchiarla-Mi era passato di mente!-
-Non importa. Tanto siete parecchio indietro,rispetto a quello che facevo nella vecchia scuola-bofonchio.
-Ragazze!-Nick entra  nella nostra classe correndo e viene verso di noi-Non ho molto tempo,ma volevo dirvi che stasera la Contini farà una festa e mi ha chiesto di invitarvi. Vuole conoscere anche quella nuova-
-Quella nuova è qui presente-dico,alzando lo sguardo dal libro che sto leggendo-E ha un nome-
-Scusa-si mette una mano dietro alla testa. Dev'essere un'amante di manga e anime:i personaggi fanno sempre così quando devono scusarsi-Sto solo riportando le sue parole-
-Dio! Quanto mi sta sulle palle quella!-sbotta Hilary.
-E' così terribile?-chiedo.
-Sempre al centro dell'attenzione. Egocentrica. Va a letto con tutti e poi li molla. Noi la chiamiamo post-it-dice Hilary,venendomi vicino-Ho dato l'idea?-
-Direi di sì...-commento,alzando gli occhi al cielo. Le ragazze così non le sopporto proprio. Usare così i ragazzi e poi mollarli. Però sono stupidi anche i ragazzi che ci stanno. Se sapesse che io sto con Cam da circa duecento anni...
-Allora venite?-continua Nick.
-Noi senz'altro-risponde Melanie,guardando Hilary-Le sue feste sono le migliori. Musica a palla,casa enorme e soprattutto tanto bibite alcoliche-
Lo sguardo di Nick si posa su di me-E tu che fai?-mi chiede.
Rimango a pensarci un'attimo. Non posso andarci da sola. Nate non me lo permetterebbe-Al mio ragazzo non piace che vada in giro da sola di notte,soprattutto dopo quello che mi è successo molto tempo fa. Non credo che mi lascerà venire-
-Perchè? Che ti è successo?-chiede Hilary.
Non sarebbe una cosa da dire in giro,me ne vergogno un po'. Ma d'altronde è vero ed è una cosa che può capitare a tutti-Sono stata violentata...-
Mi guardano esterrefatti-Mi dispiace...-fa Hilary-Ma puoi sempre venire col tuo ragazzo. Non penso che la Contini ci rimarrà male. Ma non mollarlo nemmeno per un secondo. Il tuo ragazzo è talmente bello che non passerà inosservato e come ti ho detto,la Contini è un post-it-
-Non è il tipo che ci prova con le altre quando sta con una persona-rispondo-Ma glielo chiederò-
-Bene,ora scappo che è arrivato il mio professore. A più tardi-dice Nick,correndo via.
-Fortuna che oggi è sabato. Dormirò tutto il pomeriggio e poi andrò alla festa.. Sento che ci divertiremo-commenta Hilary,sorridendo.
-Ma la festa dov'è?-chiedo di nuovo.
-A casa della Contini. Una villa fuori Milano. Se ci dici dove abiti,veniamo io e Hilary con le moto e tu e il tuo ragazzo ci seguite. Va bene?-chiede Melanie.
-Allora invio subito un messaggio a Cam-
Mi risponde subito. "Okay. E' un po' che non usciamo insieme,quindi direi che si può fare. A più tardi,bellissima".
-Bellissima!-commenta Hilary-Ma che carino!-
Rido,mentre le scrivo l'indirizzo su un foglio di carta.
Le lezioni passano come al solito a rilento. Mi annoio da morire. L'unica ora in cui mi diverto un po' è quella di inglese. Il professore è davvero simpatico.
Appena esco da scuola,vedo Cam davanti al cancello,in sella alla sua moto nera-Allora ci vediamo stasera-saluto Nick e le ragazze.
-A stasera-dicono in coro.
Vado incontro a Cam e lo bacio,il tutto come se non lo vedessi da anni.
-Devo esserti mancato parecchio-commenta ridendo.
-Tu non sai quanto-rido a mia volta,baciandolo di nuovo.
Salgo sulla moto insieme a lui e partiamo.
"Stavo pensando..."mi dice col pensiero.
"Se pensi significa che pioverà"commento.
"Ma che spiritosa!" ride "No,sul serio,pensavo:e se facessimo qualcosa insieme,prima di andare alla festa?"
"Sì,mi piacerebbe. Che avevi in mente?"
"Andiamo al cinema? E' uscito un horror che non sembra male"
"Okay,mi fido. Andiamo al cinema!"
 
-Sì,il film non era male. Ma non faceva paura-
-Ma se continuavi a stringermi il braccio e ha coprire gli occhi ogni volta che vedevi il fantasma della bambina!-dice ridendo.
-Non è vero!-mi difendo. Lui ride ancora. Adoro la sua risata.
-Ti amo-dice,mentre gli occhi gli brillano.
-Ti amo anche io-dico,avvicinandomi al suo viso-Sempre amato e sempre ti amerò-faccio per baciarlo e lui fa lo stesso,ma poi continuo-E ti saluto!-
Corro verso la moto,ridendo,mentre lui mi insegue.
-Ehi! Non fregarmi con le battute di Pirati dei Caraibi!-sbotta.
Arrivo alla moto e mi fermo. Lui si avvicina e mi cinge i fianchi-Ti amo anche io-dico,mettendogli le braccia intorno al collo.
Mi bacia dolcemente sulle labbra,quando gli suona il telefono-E' Nate-commenta,seccato. Mi lascia andare i fianchi e risponde-Dimmi-fa una pausa-Siamo andati al cinema a vedere un film,ma adesso torniamo-altra pausa-Lo so che devo allenarla,ma è tutta la settimana che andiamo avanti. Volevo che si riposasse un po'-sospira-Adesso torniamo. Ciao-chiude la chiamata-Fine del nostro pomeriggio. Sali-
-Che palle!-dico scocciata,salendo sulla moto-E' sabato! Potrebbe lasciarci libero almeno il fine settimana!-
-Hai ragione. Domani vedo se riesco a portarti da qualche parte-dice,baciandomi la fronte.
La moto parte.
 
Sono le sette. Melanie e Hilary dovrebbero a momenti.
Sono davanti allo specchio e sto finendo di truccarmi,mentre Cam arriva da dietro e mi abbraccia-Sei bellissima-mi sussurra all'orecchio.
-Ma ti sei visto?-gli dico,girandomi verso di lui-Sei il vampiro più bello e più sexy che abbia mai visto. Spesso sento di non...-
Mi mette un dito sulle labbra-Non dire stronzate. Ci meritiamo a vicenda-mi bacia.
Un rumore di tacchi viene da dietro la porta,stavolta più pesante. Dev'essere Britney-Ehi,piccioncini!-urla-Sono arrivati i vostri amici-
-Ora scendiamo-urlo.
Prendo la giacca di pelli,la borsa ed esco dalla stanza,mano nella mano con il mio ragazzo.
Melanie e Hilary sono davanti a casa nostra,in sella alle loro moto. Con loro c'è anche Nick.
-Ciao bella! Se esci così ci sfiguri!-sbotta Melanie.
Non mi sono vestita poi così bene: pantaloncini,collant nere un po' strappate,la mia solita canottiera nera e i miei amatissimi anfibi. Mi guardo i vestiti,imbarazzata.
-Dai,scema! Sto scherzando!-continua la ragazza.
Salgo sulla moto di Cam e partiamo.
In dieci minuti siamo già a casa della Contini. La ragazza,che non ho mai visto,è all'entrata di casa sua,una sontuosa villa sul giallo,su tre piani e tante finestre.
-Melanie!-urla con una vocina talmente stridula che mi fa venire il mal di testa.
-Ciao Laura-saluta Mel,con meno entusiasmo.
-E ci sono anche Nick e Hilary! E tu devi essere quella nuova! Piacere Laura-dice,guardando Cam,come se lo stesse spogliando con gli occhi.
-Luna. E lui è Cam-dico,poi la guardo dritta negli occhi e continuo- il mio ragazzo-sottolineo le ultime due parole,con tono minaccioso.
-Okay,entrate-dice,accennando un sorriso. L'ho spaventata a morte.
Dentro la casa c'è la musica a palla,tanto alta che per parlare bisogna urla. Tutti i mobili sono stati spostati verso i muri e c'è un sacco di spazio.
"Luna! sento Cam che mi chiama con il pensiero " Hai appena usato i tuoi poteri in pubblico"
"Lo so e mi dispiace" dico guardandolo negli occhi,seriamente dispiaciuta.
-Ti amo-sorride e mi bacia sulla fronte.
-Beh,penso che Laura non toccherà mai Cam-commenta Mel.
-Per forza! L'hai terrorizzata!-sbotta Hilary.
-Lo stava spogliando con gli occhi! Che altro avrei dovuto fare?-dico in mia difesa.
-Hai fatto bene-risponde Cam.
-E ora... Diamo inizio alla festa!-urla Hilary,sorridendo.
-Andiamo a ballare-propone Melanie.
Accettiamo la proposta e avanziamo verso il centro della pista. Cam balla con me. Non è un tipo a cui piace ballare,probabilmente lo fa solo perchè ci sono io. E anche per il fatto che siamo circondati da almeno un centinaio di umani e abbiamo l'obbligo di comportarci come loro. E su ciò,ho già detto come la penso.
Ad un certo punto la musica si ferma,lasciando spazio ad una musica strana,che nessuno ha mai sentito. Ha un non so che di... Acuto.
-Luna,dobbiamo uscire da qui-urla Cam. 
-Perchè? Che succede?-chiedo,ma poi lo capisco da sola.
La musica mi entra nelle orecchie e sento un dolore acuto alla testa, Mi copro le orecchie con le mani,cercando di fermare quel dolore.
-Non si sente bene. La porto fuori-spiega Cam,rivolto alle ragazze.
-Veniamo con voi?-chiede Melanie,preoccupata.
-No,ci penso io-continua Cam,mentre comincia ad attraversare la casa,facendosi spazio tra i ragazzi,che ci sbattono addosso.
Finalmente riusciamo ad uscire e il dolore alla testa comincia ad affievolirsi.
-Stai bene?-mi chiede.
-Mi fa male la testa... Ma che cos'era...?-chiedo,ma il dolore è ancora forte.
-Lo usano i cacciatori per trovare i vampiri. Guarda là-indica un gruppo di ragazzi a pochi metri da noi- Sono vampiri. Saranno venuti per mangiare,approfittando della festa-
Il gruppo di vampiri ci vede e viene verso di noi-E' strano incontrare dei vampiri da queste parti-commenta Cam.
-Siamo solo di passaggio-dice una ragazza bionda con gli occhi neri. E' affamata-Ci siamo fermati a fare una scorpacciata prima di ripartire. E voi? Che ci fate qui?-
-Noi ci siamo trasferiti qui più o meno una settimana fa e abbiamo intenzione di rimanere per almeno tre o quattro anni-risponde Cam.
-Oh! I vampiri che fingono di essere umani! Si vede dai vostri occhi. Voi non uccidete-sbotta un ragazzo alto-A quale clan appartenete?-
-A quello di Nate Harris. E voi?-chiede Cam.
-Al mio-un uomo dai capelli lunghi,castani e un po' mossi,si fa spazio tra i vampiri-Marcus Lloyd. Meglio conosciuto come Lord Marcus Lloyd-sorride malignamente-Ciao Luna-
Rimango senza fiato. Non credevo che lo avrei mai rivisto-Tu...-riesco solo a dire.
-Luna,chi è?-chede Cam guardandomi. Non riesco a parlare. La paura mi paralizza-Luna!-
Alla fine prendo coraggio-E'... Il mio creatore-
 
ANGOLO SCRITTRICE
Rieccomi!
Scusate l'attesa,ma questa settimana non ho avuto proprio il tempo di scrivere. Spero che vi stia piacendo la storia. La trama l'ho presa da un sogno che ho fatto l'anno scorso e ho subito cominciato a buttare giù qualcosa.
Aspetto le vostre recensioni.
A presto!
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Capitolo 4
*** Niente segreti ***


Abbasso lo sguardo,incapace di guardare Cam negli occhi. Incapace di parlare.
-Bastardo!- Cam si getta su Marcus Lloyd,ma il lord lo ferma.
-Non ti conviene,sai? Sono molto più vecchio di te-
Cam libera il suo braccio dalla stretta di Lloyd,proprio mentre Hilary,Melanie e Nick ci raggiungono.
-Tutto bene,ragazzi?-chiede Melanie.
-Sì-rispondo,tenendo sempre lo sguardo piantato per terra.
-Chi sono loro?-chiede a sua volta Nick,squadrando il gruppo di vampiri.
-Vecchi amici-commenta Marcus,con un sorriso scherno-Ma ora ce ne andiamo-il vampiro millenario viene verso di me-A presto,tesoro-
Fa per toccarmi il viso,ma Cam non glielo permette-Non la toccare!-dice,minacciandolo.
Marcus sorride di nuovo e poi scompare insieme al suo clan.
-Luna? Stai bene? Sembri sconvolta-dice Hilary.
No. Non sto bene. Non riesco a pensare,a parlare. Appena ho visto il mio creatore,la mia spina dorsale è stata percorsa da un brivido di paura. Il mio corpo era invaso da una tale vergogna...
Adesso sa dove abito. Cosa faccio. Dove vado a scuola. Chi sono i miei amici... Non ho idea di cosa potrebbe fare con queste informazioni.
-E' meglio se la riporto a casa. Deve aver preso freddo-dice Cam,non trovando una balla migliore.
-Certo...-bofonchia Melanie-Allora ci vediamo lunedì-
Annuisco appena,senza neanche guardarla,e salgo sulla moto.
 
Arrivata a casa,salgo le scale a velocità di vampiro e mi chiudo in camera. Mi assicuro che tutti abbiamo sentito la porta sbattere,così sanno che non voglio essere disturbata,infine la chiudo a chiave.
Mi siedo per terra,lentamente,strisciando la schiena sul muro,mentre lacrime rosse mi rigano il viso.
Mi rialzo subito. Come al solito,quando sono nervosa o impaurita,non riesco a stare seduta. Decido quindi di andare a farmi una doccia,sperando che mi si calmino un po' i nervi.
Mi spoglio,rimanendo solo in mutande e reggiseno,e mi dirigo in bagno. Apro l'acqua. Calda o fredda non fa differenza,visto che non sento nulla.
Sento dei passi dietro di me e mi volto seduta stante.
Marcus Lloyd sta proprio davanti a me,appoggiato allo stipite della porta.
-Più passano gli anni e più diventi bella-tremo,sentendo la sua voce,ascoltando le sue parole-Il tuo corpo mi è sempre piaciuto. Curve perfette,seno non troppo grande...-a velocità di vampiro si avvicina a me,cingendomi i fianchi. Rimango pietrificata dalla paura-I tuoi capelli emanano sempre un buon odore-continua,prendendo una ciocca tra le dita-I tuoi occhi,invece,sono la cosa più bella di te. Impenetrabili... Se li guardi,ne rimani ammaliato. Ti rendono una persona enigmatica,piena di segreti-
I miei occhi sono piantati nei suoi,neri come il carbone. Deglutisco- Che cosa vuoi da me?-riesco a chiedere.
Sorride e mi spinge contro il muro. Urlo,finchè lui non mi blocca con lo sguardo-Sei bella come cinquecento anni fa. Sei rimasta la ragazza ingenua che ho conosciuto-
-Dimmi che cosa vuoi-sussurro.
-Niente per ora-dice-ma presto mi servirai-
-Luna!-urla Cam,dal corridoio.
Marcus avvicina le labbra al mio orecchio-Stai tremando-sussurra,mordendomi il lobo dell'orecchio-Ma stai tranquilla. Per il momento ti lascerò in pace. Quando mi servirai,verrò a cercarti. E non perdere tempo a nasconderti. Io ti troverò. Sempre-
Cam bussa alla porta,urlando il mio nome. Vorrei andare ad aprire,ma ho paura anche solo a respirare.
Marcus si avvicina di nuovo a me. Stavolta mi bacia con passione e avidità,mentre mi tocca ovunque.
Mi lascia andare,passa la lingua sulle labbra e sorride-Ci vediamo presto,tesoro-dice allontanandosi e scappando fuori dalla finestra,proprio mentre la porta della camera si spalanca.
Cam,Nate e Steve entrano e corrono verso il bagno. Il mio ragazzo si avvicina e mi abbraccia e io riesco finalmente a sfogare la paura e il mio nervosismo.
-Che cosa è successo?-chiede Nate.
Cam mi stringe forte,accarezzandomi dolcemente la schiena. Io tremo e piango,aggrappata al suo petto.
-Okay,calmati un po'. Quando te la senti,ci dirai cosa è successo-propone Nate. Si avvicina a me e mi mette una mano sulla spalla-Se sei in pericolo tu,lo siamo tutti-
Se ne va con Steve,lasciandomi sola con Cam.
-E' stato qui,vero?-chiede-Quel bastardo è stato qui?-
Annuisco,staccandomi dal suo abbraccio.
-Cosa ti ha detto?-
-Che... Che non devo preoccuparmi. Per il momento non gli servo-rispondo,guardando il pavimento,attraversata dai singhiozzi.
-E a cosa dovresti servirgli?-
-Non lo ha detto-sussurro-Parla tu con gli altri. Puoi raccontargli tutto. Io non me la sento. Ti aspetto qui-
-Certo,ma non chiuderti di nuovo a chiave-mi raccomanda.
-La serratura è rotta-gli ricordo.
-Ah,già... Beh,la ripareremo-rimane in silenzio per qualche secondo,poi continua-Ci vediamo dopo-
Esce socchiudendo la porta. Nemmeno lui sa come trattarmi. Non sa come aiutarmi,come comportarsi.
La situazione è complicata anche per lui,che è la persona più vicina a me.
Dopo secoli che stiamo insieme,ho imparato a conoscerlo: ha paura per me. Vuole proteggermi,ma non sa come farlo.
Marcus è un vampiro molto vecchio e potente,con più di mille anni.
Se solo ripenso a quella notte... Il modo in cui mi stringeva,quando beveva il mio sangue con foga e quando io ho bevuto il suo,mentre lui mi costringeva a farlo.
Rimuovo dalla mente quegli orribili pensieri e decido di ascoltare la conversazione degli altri. Voglio sentire cosa dicono.
I vampiri possono sentire voci o rumori anche a chilometri di distanza. Sarà facile ascoltare una conversazione tenuta al piano di sotto.
-Luna?-chiede Nate.
-Preferisce rimanere in camera. Vi racconterò io cosa sta succedendo-risponde Cam.
-Bene,comincia. Abbiamo diritto tutti di sapere,così riusciremo a proteggerla-sentenzia Nate.
Silenzio. Cam non trova le parole. Molto tempo fa ho bevuto il suo sangue e da quel momento so esattamente cosa prova. Adesso si sente impotente.
-Stasera abbiamo incontrato un clan di vampiri. Bevono sangue umano-comincia Cam.
-Chi è il loro capo?-chiede Matt.
-Marcus Lloyd. Il creatore di Luna-
Silenzio. Ancora silenzio. Mi sale l'ansia,mentre l'ennesima lacrima mi scorre lungo il volto.
-Come è diventata un vampiro? Che cosa le ha fatto di così crudele,tanto da farla soffrire per tutti questi secoli?-chiede Ashley.
-L'ha violentata,prima di trasformarla. E da quel momento lei ha paura di lui-risponde Cam,più serio che mai.
Basta. Non voglio più ascoltare. Se ascoltassi di nuovo quella storia,mi tornerebbero in mente quelle immagini orribili.
Aspetterò che Cam torni,e nel frattempo cercherò di calmarmi.
Non passa molto tempo perchè questo avvenga. Torna in camera venti minuti dopo,cercando di non fare rumore.
Ho avuto il tempo di fare una doccia e poi mi sono messa a letto. Ma non sono riuscita ad addormentarmi.
-Luna? Sei sveglia?-chiede in un sussurro.
-Sì-dico,girandomi verso di lui.
Il vampiro mi raggiunge e si sdraia vicino a me,abbracciandomi.
-Ho parlato con gli altri. Nate stasera penserà a qualcosa,ma domani devi parlarne con lui. Vuole sapere tutto su Lloyd. Qualsiasi cosa può rivelarsi utile-
Annuisco lentamente,guardandolo dritto negli occhi. Il suo sguardo mi trasmette sicurezza. Ogni volta che qualcosa mi preoccupa,guardo i suoi occhi,blu come l'oceano. Ne rimango ammaliata e così mi rilasso. Come se le onde di quell'oceano mi cullassero,e cercassero di farmi rilassare. Ne rimango intrappolata,a volte per ore.
Dagli occhi si può capire molto di una persona. Basta guardare bene,e a fondo,per capire se di quegli occhi ci si può fidare. Se di quegli occhi c'è qualcosa di cui aver paura. Qualcosa che vi si può nascondere all'interno. Nel profondo.
I suoi segreti li conosco tutti,anche i più infimi e crudeli. Di me si fida e non ho alcuna intenzione di tradirlo in qualche modo.
-Ho paura-ammetto. Forse più a me stessa che a lui.
Cam si avvicina,mi bacia sulla fronte e poi mi abbraccia-Lo so- dice piano- Ma io sono qui e ti proteggerò. Sempre-
Queste parole mi confortano un po',ma la paura non passa. Io non ho paura per me,ma per Cam e per tutto il mio clan. Poi ci sono i miei nuovi amici... Sarei disposta a tutto pur di allontanare Marcus Lloyd da loro.
Rimaniamo abbracciati per tutta la notte. Cam lotta contro il sonno,ma alla fine cede e si addormenta. Io rimango sveglia per tutta la notte e fumo in balcone. Se Cam dovesse scoprirlo,non mi importa: so che capirà.
 
Odio la domenica. Sono obbligata a restare a casa per tutto il giorno,visto che da sola non posso uscire. Gli altri? Dormono fino a tardi e a volte non li vedo fino all'ora di cena. Solo Cam e Nate si svegliano abbastanza presto,come me,verso le prime luci dell'alba.
-Luna?-Nate mi chiama,mentre di malavoglia sorseggio un bicchiere di sangue-Usciamo un po'. Ti va?-
Annuisco. Prendo la giacca e lo seguo.
Andiamo in un bar non molto lontano da casa e per tutto il tragitto non mi parla,rimane in silenzio e guarda dritto davanti a sè,la mente in subbuglio da chissà quante domande.
Dal canto mio,guardo a terra i miei piedi che si muovono sulla strada. Il loro movimento è quasi automatico,come se fossi in trance. Credo di sapere cosa sta per dirmi.
Ci sediamo e ordiniamo un paio di brioche e due cappuccini. Anche noi vampiri mangiamo il cibo umano. In fondo sono cose che mangiavamo anche da vivi,quindi non possono nuocerci in alcun modo. Anzi,ne traiamo vantaggio: ci toglie per un po' la sete di sangue,soprattutto la caffeina.
-Sai perchè ti ho chiesto di venire?-comincia Nate.
Guardo il tavolo,mentre la cameriera ci porta due brioche fumanti. Annuisco leggermente.
-Luna,guardami-con una mano mi prende il mento e mi tira su il viso,in modo da poterlo guardarlo negli occhi-So che non ti va di parlarne. So che hai paura. Ma te l'ho già detto ieri sera: dobbiamo saperne di più per riuscire a proteggerti. Inoltre,hai fatto un giuramento secoli fa,ricordi?-annuisco di nuovo-Niente segreti con il resto del clan-
Mi lascia andare il volto,ma continuo a guardarlo negli occhi. Quegli occhi verdi che una volta adoravo tanto.
-Che cosa vuoi sapere?-chiedo qualche secondo dopo,sospirando.
-Tutto ciò che potrebbe rivelarsi utile-
 
 
ANGOLO SCRITTRICE
Ciao a tutti!
Scusate l'attesa,ma questo mese ho avuto un sacco da fare. Spero che la storia vi piaccia,anche se non ho ancora ricevuto una recensione. Beh,io comunque le aspetto e come dico sempre,critiche o positive non importa. Vorrei solo sapere se la storia vi piace oppure no.
A presto!
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Capitolo 5
*** Un giorno di libertà ***


Maledetta sveglia. Sto così bene abbracciata a Cam.
Prendo quell'inutile affare dal suono così fastidioso e lo sbatto contro il muro. Mi avvicino al ragazzo e mi faccio coccolare dal suo abbraccio.
-Che diavolo ti ha fatto quella sveglia?-mi prende in giro,ancora con gli occhi chiusi.
Sbuffo-Mi ha svegliato. Stavo facendo un sogno bellissimo-dico,stringendogli una mano.
-Allora c'ero anch'io-commenta sorridendo.
-In realtà sognavo di mangiarmi un'enorme coppa di gelato-stavolta lo prendo in giro io-Ah,sì,forse c'eri anche tu-
-Che ingrata-bofonchia.
-Sempre e comunque,tesoro-
-Sei di buonumore,oggi-commenta alla fine,alzandosi dal letto.
Mi metto in piedi,anche se di malavoglia,e apro l'armadio-Oggi vado in gita,quindi non faccio nulla-
Il ragazzo si gira di colpo,guardandomi serio-Sei sicura di volerci andare? Lloyd potrebbe seguirti o potrebbero farlo i Cacciatori. Insomma,in caso di difficoltà saresti da sola-
-Stai tranquillo,so come difendermi. E poi sia Marcus che i Cacciatori non si avvicinerebbero mai con mezza scuola intorno-dico cominciando a tirare fuori dei jeans-E vorrei un po' di tempo per me. Ultimamente non posso stare un secondo da sola,perchè Nate ha paura che possa succedermi qualcosa-
Vado verso il bagno,pensando alla fantastica giornata che avrò oggi,quando Cam si piazza davanti a me-Dove vai?-
-A Verona. Visitiamo un po' la città. Tornerò verso le sette-spiego al vampiro.
-Vuoi che venga con te?-
-Assolutamente no!-rispondo,facendomi strada per il bagno-Non rinuncerò a un po' di divertimento. Soprattutto ora che stanno succedendo tutte queste cose. Ti chiedo solo di non dirlo a Nate. Lo sai che non mi farebbe mai andare-
-Ok,farò del mio meglio per non farglielo scoprire. Sarà il nostro piccolo segreto-mi bacia dolcemente sulla guancia.
Mi faccio una doccia veloce e mi vesto.
Scendo in cucina e prendo una sacca di sangue,che bevo seduta al tavolo.
-A che ora finisci oggi?-Nate spunta all'improvviso alle mie spalle,facendomi sobbalzare.
Prendo un lungo respiro per cercare di restare calma-Finisco alle due,ma devo restare a scuola almeno fino alle sette,per via di un'assemblea e di un corso di recupero da fare obbligatoriamente. Quindi farò tardi-
-Non puoi evitarli questi impegni?-
-No,se voglio vivere da normale studentessa. Cosa dico? Non vengo perchè il mio tutore dice che devo stare a casa perchè è pericoloso?-ci pensa su un'attimo e poi annuisce leggermente,come per dire che ho ragione-Non posso proprio saltare questi impegni. Poi può venire Cam a prendermi una volta finito. Non ti preoccupare-concludo sorridendo.
Mi dirigo verso il cestino e butto la sacca vuota. In seguito,prendo al volo la borsa e la giacca e vado verso la porta di casa-A stasera-saluto con la mano. Nate risponde al cenno velocemente,dopodiché scompare in salotto.
Cam mi aspetta già fuori,appoggiato alla sua moto. Mi sorride e io rispondo correndo tra le sue braccia e baciandolo dolcemente sulle labbra.
-Andiamo?-chiede.
Annuisco e salto sulla moto. Mette subito in moto e partiamo. Sento il vento che mi culla i capelli mentre proseguo verso la mia prima giornata di libertà da quando siamo qui. Spero solo che Nate non lo scopra. Sarei in un milione di guai,non tanto perchè starò tutto il giorno da sola,ma più che altro perchè sto infrangendo una delle regole più importanti del clan: niente segreti.
Speri che cerchi di capirmi questa volta. Non è la prima volta che infrango una regola e ogni volta mi punisce in qualche modo. L'ultima volta,quando ancora abitavamo a New York,sono andata a scuola senza fare colazione. Può non sembrare una cosa grave,ma per noi vampiri lo è eccome. Il fatto è che il giorno prima ho avuto una discussione con Cam e ho deciso di fare il cosiddetto "sciopero della fame". Sostanzialmente non mangiavo da un giorno e stavo davvero morendo di fame. Guardavo insistentemente i colli delle persone e alla fine ho ceduto. In bagno ho morso una mia compagna di classe. Stavo quasi per ucciderla quando Cam è arrivato. Le ha dato un po' del suo sangue per guarirla e le ha fatto dimenticare ciò che era successo.
Inutile dire che ero nei guai fino al collo. Sono tornata a casa e mi ha obbligato di bere almeno due sacche di sangue. Come punizione non mi ha fatto andare a scuola per un mese. Non mi faceva più uscire di casa. E lui sa quanto mi piaccia uscire,essere libera.
Arriviamo a scuola e già una piccola massa di studenti si è formata davanti ad essa. Intravedo i miei compagni di classe,quindi saluto Cam con un bacio.
-Cerca di non metterti nei guai e stai sempre in gruppo. Ricordati che posso sentire se c'è qualcosa che non va,quindi verrò subito-mi sussurra all'orecchio.
-Grazie-sorrido e poi lo guardo sfrecciare via e immergersi di nuovo nel traffico.
Raggiungo i miei amici e li saluto con un sorriso.
-Ehi,Luna! Come stai? L'altra sera avevi un'aria così sconvolta-dice Melanie.
-Meglio. Solo non mi aspettavo di rivedere quella persona,tutto qui-rispondo.
-Ciao ragazze!-Nick spunta all'improvviso dietro di me,facendomi sussultare-Tranquilla! Sono solo io-mi sorride. Resto a contemplare quel sorriso abbagliante per un po',finchè non mi sento scuotere una spalla.
-Si? Che c'è?-chiedo,distrattamente.
-Ti ho chiesto chi erano quelle persona dell'altra sera-fa Hilary.
Penso un'attino alla domanda,cercando di formulare una risposta. Ma non so che dire-In realtà conosco solo quello con cui ho parlato. Ma non è una persona importante,quindi lasciate stare-
La professoressa di non so quale materia (anzi,se devo essere sincera,non so nemmeno se una delle nostre) ci richiama. Andiamo verso la metropolitana di Lampugnano e prendiamo il treno per Sesto FS.
-Cosa ti sei portata per pranzo?-chiede una ragazza che non conosco.
Ma certo! Il pranzo! Voglio essere una ragazza normale e mi dimentico il pranzo? Perchè non ci ho pensato?
Mi tiro una sberla sulla testa,così tutti hanno potuto notare quanto sono stupida.
-Cos'hai dimenticato?-mi chiede Nick.
-Il pranzo. Ma quanto sono stupida?-
-Non ti preoccupare,nemmeno io l'ho portato. I professori ci lasciano un'ora per mangiare. Possiamo trovare un bar e prendere un panino. Hai soldi con te,vero?-continua Nick.
Guardo in borsa,in cerca del portafoglio. No! Non è possibile! L'ho dimenticato!
-Mi viene da piangere!-mi metto una mano sulla faccia,che ha un'espressione sia triste che arrabbiata.
Sento Nick ridere,di una risata melodiosa,che ascolto volentieri e che mi fa sorridere-Non preoccuparti. Ti compro qualcosa io e poi mi ridai i soldi-
-Non ce n'è bisogno. Non mangio quasi mai a pranzo-
-Ecco perchè sei così magra. Dovresti mangiare di più,quindi oggi ti offro il pranzo-
-Ciao ragazzi!-uno strillo ci fa sussultare. Ed eccola lì,la Contini,saltellando verso di noi. La sua voce è più stridula del solito.
-Laura! Vieni anche tu a Verona?-chiede Hilary,con un misto di sorpresa e tristezza sul volto.
-Certo! Ho convinto io il preside a farci venire a Verona con voi. Non volevo starmene a scuola mentre i miei cari amici si divertono-
-Potevi farlo eccome,invece-commento,irritata da quella vocina fastidiosa.
Laura,sentendo le mie parole,comincia a squadrarmi-Non sei stata molto carina con me l'altra sera. Mi hai guardato come se volessi farmi il tuo ragazzo!-come se non lo desiderasse sul serio.
-E non è quello che speravi?-
-Certo che no! Io non mi faccio i ragazzi delle altre!-
Mi metto a ridere di gusto,accasciandomi a terra-Okay,certo. Ora che hai detto la tua stronzata puoi benissimo andartene. O almeno tenere chiusa quella boccaccia. La tua voce è alquanto irritante-commento,appena finisco di ridere.
Con una faccia indignata,la ragazza se ne va e io ricomincio a ridere come una pazza,accompagnata dalle risate dei miei tre amici.
La giornata si preannuncia interessante.
 
-Non so come ringraziarti-dico,anche se in realtà il panino nemmeno mi serviva.
-Non ti preoccupare. E' un piacere-dice Nick,sorridendo dolcemente.
Usciamo dal bar della piazza principale di Verona. Tutti i ragazzi sono in giro in cerca di un posto per mangiare,comprese Hilary e Melanie,che hanno trovato un ristorante carino dove i prezzi sono bassi.
Decidiamo di sederci su una panchina e rimaniamo in silenzio,mangiando i nostri panini. Io ne ho preso uno semplice,prosciutto e formaggio. Non ne vado pazza e sono certa che mi rimarrà sullo stomaco.
-Allora...-comincia Nick,rompendo il silenzio-da quanto state insieme tu e Dam?-
-Si chiama Cam-lo correggo-Stiamo insieme da... Due anni-altra bugia. Sto diventando una campionessa ormai.
-Wow! E' parecchio. Di solito le coppie non durano così tanto al liceo. E di quanti anni è più grande di te?-
Probabilmente rimarrebbe sorpreso se gli dicessi che io sono più grande di Cam di almeno un secolo. Ma ovviamente rimarrò zitta- Di cinque anni-tecnicamente è così,perchè io sono morta quando avevo diciassette anni,mentre lui quando ne aveva ventidue.
Rimane zitto per un po',poi commenta-E' una bella differenza d'età-
-Già. All'inizio è stato un po' difficile,ma ormai non diamo più molto peso alla cosa. L'amore tra due persone va oltre la differenza d'età-
-Stai dicendo che se dovessi innamorarmi di una donna di cinquant'anni,allora non ci sarebbe alcun problema?-dice ridendo.
-Beh,quello sarebbe un po' strano,ma se va bene a te,ti do la mia benedizione-rido anche io.
In lontananza il cielo comincia a rannuvolarsi e il sole scompare. La bella giornata di oggi finirà con un bell'acquazzone.
-Ci conviene trovare gli altri-dice,dando un morso al panino-tra un po' dobbiamo andare-
Annuisco,buttando via la carta del panino e cercando in borsa le sigarette.
Camminiamo per la piazza principale,mentre il cielo comincia a brontolare,preannunciando pioggia.
In giro non c'è molta gente. Probabilmente è chiusa in casa o in qualche ristorante per il pranzo. 
-Sul serio-comincia Nick-chi era quel tipo dell'altra sera?-
Mi giro a guardarlo,indecisa su cosa dirgli e se dirgli qualcosa. Sarebbe più facile lasciare la domanda in sospeso,non rispondergli. Ma Nick è un tipo testardo e tornerebbe sull'argomento non appena saremmo soli. Quindi,che fare?
-Un amico di vecchia data,con cui ho avuto qualche problema-semplice e chiaro,più o meno. Forse è abbastanza per fargli capire che non ne voglio parlare. O semplicemente che non voglio parlarne a lui.
-E' la stessa risposta di stamattina-sentenzia.
-Beh,è la verità. Perchè dovrei dirti una balla?-ribatto. Me ne pento all'istante.
-Perchè non dovresti dirmela? E poi io ho solo detto che quello che hai detto stamattina è lo stesso che hai detto adesso,dicendo che non è una balla. Quindi ciò che mi stai dicendo ora è una balla bella e buona-risponde,con aria intelligente.
-La prossima volta ci penserò due volte prima di frequentare Scienze Umane-bofonchio-Comunque è vero. Non è proprio un'amico,ma più un conoscente... Meglio ancora un nemico. Per il resto,non sono tenuta a dirti esattamente cosa è successo tra noi-
Sospiro,tirando fuori il fumo dalla bocca. Spero di essere riuscita a convincerlo.
-Perfetto,allora non te lo chiederò più-
Sembra un po' offeso,ma certo non posso andare da lui e dirgli "Ehi Nick! Hai presente il tipo dell'altra sera? Cinquecento anni fa mi ha stuprato e mi ha trasformato in vampiro! Vuoi una sigaretta?". Direi proprio di no.
Piccole goccioline cominciano a scendere dal cielo. Dobbiamo sbrigarci a trovare gli altri e continuare il giro per la città.
Spero solo che Nate non abbia avuto sospetti su ciò che gli ho detto stamattina.
 
-Il treno 4592,destinazione Milano,è in partenza dal binario 5-avvisa una donna dall'alto parlante della stazione. E dopo una corsa sotto la pioggia per riuscire a prendere il treno,eccomi seduta su una delle poltroncine del treno.
Tutti gli altri ansimano per via della corsa,io invece ridacchio tra me e me,guardando il treno partire.
-Come diavolo fai a non avere il fiatone dopo la corsa che abbiamo fatto? Fumi pure!-sbotta Melanie.
-Sarà l'abitudine o l'esercizio che facevo negli anni scorsi...-Oh,sì. Continua ad arrampicarti sui vetri.
Mi suona il cellulare e rispondo all'istante-Pronto?-
-Ciao,dove sei?-la voce di Cam mi fa sorridere.
-Sono sul treno. E' appena partito. Dovrei metterci mezz'ora o quaranta minuti-
-Ti aspetto in stazione. Da lì dobbiamo correre a casa,prima che Nate desti sospetti-
-Certo. E grazie-comincio in un sussurro-stai già rischiando parecchio per me-
-Non dirlo neanche. Lo sai che farei qualunque cosa per te-
-Ma rischi di essere cacciato dal clan e sarebbe per colpa mia...-
-Non mi importa. Ma non parliamone ora. Goditi il viaggio di ritorno e al resto ci penseremo dopo-
-Va bene. Ti amo-dico,sempre in un sussurro. Ma so che mi ha sentito.
-Ti amo anche io-dice infine e riaggancia.
Guardo fuori dal finestrino. La pioggia batte sul vetro,emanando un suono rilassante e lasciando piccole gocce,che con la velocità del treno si spostano. Come se il vetro fosse un viso e la pioggia le lacrime che lo rigano.
Verona è ormai un ricordo lontano. Non è più tra i miei pensieri,ora penso a ciò che dirò a Nate.
Ma se devo essere sincera,non sono mai stata a Verona,nonostante stia su questa terra da cinquecento anni e abbia visto quasi tutto il mondo. Non è sicuramente tra le città più belle che ho visitato.
-Terra chiama Luna. Luna,sei ancora tra noi?-Hilary irrompe tra i miei pensieri.
-Scusate,stavo pensando-rispondo,tornando a guardare le mie amiche.
Nick cammina verso di noi e si siede accanto a me-Allora,c'è una cattiva e una brutta notizia. Da dove volete che cominci?-chiede.
-Dalla cattiva-rispondiamo all'unisono.
-Giovedì si farà un tema riguardo alla gita e delle domande supplementari su ciò che abbiamo visto e detto-dice sconsolato il ragazzo-La buona notizia,invece è che si dice in giro che ci sarà un'occupazione. I motivi sono scritti sul gruppo della scuola di Facebook-prende il cellulare e legge-I professori ormai ci trattano come asini,il preside non ci ascolta e non ci permette di fare determinate cose,tipo l'autogestione che quest'anno non abbiamo ancora fatto e sarebbe un nostro diritto,o non ci fa più fare assemblee di classe e tante altre cose-distoglie gli occhi dal telefono-Insomma,tutto ciò di cui abbiamo diritto. Domani i rappresentanti di ogni classe dovranno far passare un foglio e tutti coloro che vogliono fare un'occupazione devono firmare-
-Io sono d'accordo. In fondo ci hanno tolto fin troppe cose in questi due anni e mi sembra il minimo-sentenzia Melanie.
-Io non saprei-dico-sono in questa scuola da poco e non mi sono imbattuta in alcun tipo di problema-
-Firma,ti prego-dice Nick guardandomi negli occhi-Di problemi ce ne sono fin troppi e abbiamo bisogno di farci ascoltare e rispettare-
-Allora firmerò-sentenzio alla fine.
-Perfetto. Allora vado ad avvisare gli altri. A dopo,ragazze-Nick sorride e i suoi occhi brillano nella semioscurità del treno.
Le ragazze passano l'intero viaggio a spiegarmi cosa c'è che non va a scuola,dei problemi che hanno avuto e delle incomprensioni con preside e professori. Io ascolto perlopiù in silenzio,intervenendo di tanto in tanto con domande o commenti.
Ma la mia mente è altrove. 
Spero che Nate non scopra ciò che ho fatto oggi. Sono andata a Verona,nonostante sapessi che Nate non mi avrebbe mai fatto andare. Per di più ci sono andata da sola,in mezzo a un sacco di umani,con il rischio di essere seguita dai Cacciatori.
Se lo dovesse scoprire,sarei senz'altro bandita. E probabilmente anche Cam. E ciò non riuscirei mai a perdonarmelo.
 
ANGOLO SCRITTRICE
Ciao a tutti!
Scusate l'attesa,ma tra il solito blocco dello scrittore e la scuola non sono proprio riuscita a completare il capitolo fino a questo momento. Spero come sempre che vi piaccia. Aspetto le vostre recensioni,così mi dite se vi piace.
Per il momento vi saluto.
A presto!
Z13

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Capitolo 6
*** E' una promessa ***


Il viaggio dalla stazione a casa non finisce più. Penso a ciò che potrebbe succedere con Nate,ma le possibilità sono due: o caccia sia me che Cam o ci punisce. Ma,in ogni caso,non permetterei mai che Cam si prenda la colpa. Perchè alla fine è solo colpa mia. Sono stata egoista e non ho pensato alle conseguenze. E ora,chissà cosa succederà.
Cam parcheggia nel vialetto di casa e insieme,mano nella mano,entriamo in casa.
Il modo migliore per non destare sospetti è fare finta di nulla-Ciao!-urliamo insieme-Siamo tornati!-
-Com'è andata la giornata?-dice Nate mentre scende dalle scale. Un sorriso gli illumina il volto. Le cose sono due: o non sospetta nulla oppure fa finta di niente. Non saprei dire,però,quale sia l'alternativa giusta.
Infatti,una parte importante del carattere di Nate è che nasconde sempre bene ciò che pensa,che sa,che prova. E' impenetrabile,cosa che potrebbe rivelarsi un pregio o un difetto a seconda delle situazioni. Al momento lo vedo come un difetto.
-Tutto bene,grazie-rispondiamo di nuovo all'unisono io e Cam,con un tono tra il preoccupato e l'ansioso.
-Ok-è un po' esitante,ma poi continua-Venite,andiamo a mangiare-
Aspetto che Nate si allontani,poi mi rivolgo a Cam-Sembra che non sospetti nulla-
-Sembra-risponde-ma se c'è una cosa che so di Nate,è che è una persona piena di sorprese. Quindi non abbassiamo la guardia-
Annuisco leggermente con la testa. In seguito butto giacca e borsa sul divano.
Con il cuore in gola,mi avvio verso la sala da pranzo,stringendo la mano di Cam.
Ci sono tutti,pronti per mangiare. E ci guardano,seri come non mai,mentre Nate,a capo tavola,comincia a distribuire le sacche di sangue.
Facendo finta di nulla,mi siedo al solito posto,in mezzo ad Ashley e Britney,e Cam fa lo stesso.
-Allora-comincia Nate-come hai passato la giornata,Luna?-la sua voce ha un tono accusatorio.
Un tuffo al cuore:sa tutto. Guardo Cam negli occhi per un secondo,poi mi schiarisco la voce e sorrido,come se nulla fosse-Molto bene, grazie. Ma mi stavo rompendo di stare a scuola-
-Capisco. D'altronde,tu odi la scuola-continua Nate. Si guarda intorno sorridendo-Ragazzi,vorrei condividere con voi la storia di quando Luna è entrata a far parte del clan. Soprattutto la parte del giuramento-
-Penso che non sia necessario. Hanno ascoltato tutti quella storia-cerca di difendermi Cam.
-Insisto-sentenzia infine Nate,guardandolo dritto negli occhi. Prende uno dei suoi diari dalla libreria della sala da pranzo e comincia a leggere.
 
Giugno 1735,Londra,Inghilterra
Diario di Nathaniel Harris
Camminavo per le strade buie di Londra. In giro non c'era quasi più gente,ormai.
Avevo fame. Cercavo disperatamente qualcuno di cui nutrirmi,non tanto da ucciderlo,ma solo per saziare la fame. Poi gli avrei cancellato la memoria.
Mi dispiaceva fare del male alla gente innocente,ma d'altronde che altro potevo fare?
La strada era in discesa e abbastanza pericolosa da percorrere di notte. Ma non mi preoccupavo di ciò. Il mio problema primario era di trovare del cibo.
Invece ho trovato qualcos'altro. Sentivo singhiozzi leggeri,che venivano da lontano. Mi misi a correre giù per la discesa,inseguendo quei singhiozzi che ad ogni passo diventavano più forti.
Arrivato vicino al suono,mi fermai,cercando di capire da dove venisse. Individuata la direzione,mi misi di nuovo a correre e la vidi.
Era una fanciulla di forse sedici anni,i capelli neri,lunghi e sporchi;gli occhi verdi,spenti dalla tristezza che li annebbiava. L'abito,ormai non più bianco,era strappato in vari punti. Era magra,forse troppo,e pallida in volto. Era evidente che non mangiasse da tanto. 
Ma la cosa ancora più evidente era che sapevo cosa fosse. Un vampiro,come me.
-Signorina,state bene?-le chiesi,avvicinandomi a lei.
Le toccai un braccio,ma lei lo ritrasse-Lasciatemi!-urlò e cominciò a grattarsi il petto,all'altezza del cuore.
-Cosa volete fare?!-dissi,cercando di fermarla.
-Sono un mostro! Voglio morire! Non ce la faccio più con questa vita! Ho ucciso così tante persone!-le lacrime rosse crollavano a fiotti ormai,e io non sapevo che dire per fermarle. Per fermare la ragazza da ciò che stava facendo-Ecco! Prendetelo! E uccidetemi!- urlò,lanciandomi un paletto di legno.
-Non siete un mostro e non vi aiuterò mai a morire-dissi,lentamente-Noi due siamo uguali. Posso aiutarvi a controllare la sete di sangue,se volete-
Una luce nei suoi occhi mi disse che credeva alle mie parole,che c'era ancora speranza nel suo cuore.
-E come?-chiese,tra i singhiozzi.
-Ci vorrà un po' di tempo e tanta fatica. Ma vi aiuterò. Vi starò accanto per tutto il percorso-le dissi con dolcezza. Le asciugai le lacrime scarlatte e sorrisi. Lei fece lo stesso e a quel punto l'aiutai ad alzarsi.
 
-Luna Loveless,vuoi tu entrare a far parte del clan?-le chiesi.
Ci trovavamo in mezzo ad un cerchio infuocato; intorno a noi c'erano gli altri ragazzi del clan: la dolce Zoe,con i suoi lunghi capelli biondi; Matt,il più vanitoso; Britney e Steve,la cui attrazione era palese già da tempo,nonostante non si sopportassero; e infine Roxy,che ama il divertimento.
Luna era emozionata,non sapeva cosa fare-Sì,lo voglio-rispose alla fine,con la voce tremante.
-Bene -sorrisi- ora ti elencherò le regole del nostro clan. Regola numero uno: non uccide nessun vampiro appartenente al tuo clan- annuì leggermente- regola numero due: non uccidere umani; regola numero tre: niente segreti con il resto del clan; regola numero quattro: non mettere mai a rischio la vita dei tuoi fratelli; regola numero cinque: non svelare la tua identità,o quella dei tuoi fratelli,a un umano- la guardai dritta negli occhi,dove aleggiava ancora un po' di paura- Giuri di mantenere queste cinque regole?-
-Lo giuro- rispose in un sussurro.
Le passai un pugnale e le dissi di tagliarsi il palmo della mano. Io feci lo stesso e gliela strinsi Le fiamme intorno a noi si spensero,segno che il rituale era finito.
-Da questo momento in poi,Luna Loveless fa parte del clan. Come portate rispetto a me,il vostro capo,porterete rispetto anche a lei,la vostra nuova sorella- conclusi serio -Benvenuta- dissi sorridendole.
Anche lei rispose al sorriso,finalmente con lo sguardo sereno,senza un briciolo di paura.
Mi domando da quanto tempo non si sentisse in famiglia,da quanto tempo non sorridesse in quel modo. Da quanto tempo non fosse veramente felice.
 
15 Aprile 2013,Milano
-Interessante storia- dice Nate,chiudendo il diario con un colpo secco- soprattutto la parte delle regole. Non trovi,Luna?-
Guardo il tavolo,come in trance. Il cuore è un macigno che pesa nel petto. Non so che pensare. Sono un'egoista. Ho pensato solo a me stessa e non agli altri,al rischio che avrebbero potuto correre.
-Sono stato fin troppo indulgente con te,nonostante il tuo passato- Mi guarda negli occhi,serio come non mai- Ho deciso comunque di darti un'ultima possibilità,perchè posso capire il motivo per cui hai reagito così. Abbiamo votato e gli altri sono d'accordo. Spreca questa possibilità e sei fuori dal clan- non trasmette alcuna emozione in queste ultime frasi. Nè dal visto,nè dalla voce.
Annuisco leggermente- Mi dispiace- dico continuando a guardare il tavolo- non ho pensato alle conseguenze-
-Come sempre- sentenzia Steve,con un certo disprezzo nella voce.
-Steve- lo ammonisce Nate,guardandolo con sguardo severo.
Cam lo incenerisce con lo sguardo- Parte della colpa è mia- ammette- dovevo dirle di non farlo. Che avrebbe messo a rischio di tutti noi...-
-Non autocommiserarti,Cam-parla Nate,rassicurandolo- Gli ultimi giorni sono stati difficili per lei e lo stesso vale per te,che le sei stato accanto. Ho deciso che non vi punirò,ma al prossimo passo falso,Luna- alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi,grigi come il mare in tempesta- sei fuori dal clan- conclude.
Annuisco,mi scuso di nuovo e infine comunico a tutti di non aver fame e mi ritiro in camera.
Salgo le scale lentamente,trascinando le gambe che all'improvviso sembrano pesare un quintale. Una volta entrata in camera,comincio a sentire un po' di nausea e i conati di vomito salirmi dallo stomaco. Mi precipito in bagno e butto fuori tutto il mio dolore. E,sì,anche il panino di oggi.
Mi appoggio al muro,scombussolata,e respiro lentamente,cercando di calmarmi. Ogni tanto lo faccio,nonostante non mi serva. Mi aiuta a ritrovare la calma.
Appoggio i gomiti sulle ginocchia,metto le mani sulla fronte e mi tiro indietro i capelli. Chiudo gli occhi,continuando a respirare.
Li riapro qualche minuto dopo. Nate è davanti a me e mi guarda con aria preoccupata.
-Che ti succede,Luna? Prima eri un libro aperto per me,ti capivo sempre. Sapevo cosa provavi- mi accarezza la guancia,scostandomi i capelli dal viso- Ora sei diventata un enigma. Ti rifugi in camera,ascolti sempre la musica a palla. Non parli e mangi appena. Inoltre continui a mettere il clan in difficoltà... Ti prego,dimmi cos'hai. E' dura vederti così. Per tutti-
Prendo la sua mano e la stringo nella mia,per rassicurarlo- Non è niente,sul serio-
Mi alzo da terra e vado in camera. 
-No,non è niente- mi prende per un braccio e mi fa girare verso di lui- Ti conosco,Luna. Anche meglio di quanto ti conosca Cam. Io ti ho aiutato quando non credevi di avere altre speranze. Posso farlo ancora,se vuoi. Io posso aiutarti!- stringe il braccio.
Gli occhi diventano lucidi e una lacrima scarlatta gli riga il viso. Passo la mano libera sulla sua guancia,per asciugarla. Lui si mette in ginocchio e mi abbraccia,all'altezza della vita.
-Ehi-dico,accennando un sorriso- quella a piangere dovrei essere io- accarezzo i suoi lunghi capelli neri. Mi chino anche io e lo guardo negli occhi,prendendo il suo viso tra le mani- Mi dispiace. Non voglio darti così tante preoccupazioni,credimi. Ma va tutto bene...-
-Luna-mi ammonisce.
Mi alzo in piedi e mi allontano un po'. Sospiro e poi parlo-Ogni giorno... Ogni giorno da quando sono diventata un vampiro- faccio una pausa e cerco di reprimere le lacrime che pungono i miei occhi,che cercano di uscire- Vedo sempre le stesse immagini,vedo sempre lo stesso volto... Le sue mani... Mi toccano ovunque-cedo alle lacrime e alla mia disperazione-Le sue labbra...- Mi copro il volto con le mani e sento le braccia forti di Nate stringermi le spalle- Io voglio dimenticare,Nate.-
-Io ti giuro,Luna-comincia serio Nate-ti giuro che gliela farò pagare. E' una promessa-
 
ANGOLO SCRITTRICE
Ciao a tutti!
Scusate l'attesa ma non ho avuto molto tempo per scrivere.
Beh? Che ve ne pare? 
Luna sta sempre peggio. Ha represso le sue emozioni per troppo tempo e ora vengono a galla,malgrado faccia sempre più male.
E questo è già successo secoli fa,quando Luna voleva togliersi la vita. E' stata aiutata da Nate in quell'occasione,ma sarà lo stesso anche stavolta?
Ditemi che ne pensate,mi farebbe molto piacere.
A presto.
Z13

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Capitolo 7
*** Una sorpresa inaspettata ***


Oggi ho chiesto a Cam se mi portava a scuola prima. Volevo stare un po' da sola. Per pensare.
Quindi ora sono davanti a scuola,immersa nei miei pensieri,ad ascoltare un po' di musica. Scelgo Goin' to hell dei The Pretty Reckless,che mi sembra la più adatta al momento.
Mi immergo nelle note rock della canzone,chiudendo gli occhi.
Subito rivedo quelle immagini: Marcus che mi blocca al muro e comincia a toccarmi...
Basta! Riapro gli occhi e torno alla realtà. 
Che diavolo ho fatto per meritarmi questo? Mi sembrava di essere così ubbidiente all'epoca. 
-Ciao-Nick si siede vicino a me. Oggi ha addosso una felpa nera e dei jeans larghi. Le scarpe da tennis nere tra un po' verranno abbandonate a loro stesse.
Faccio un cenno con la mano e mi tolgo una cuffietta.
-Non sei di buonumore oggi. E' successo qualcosa?-
-Nulla di cui ti devi preoccupare. I miei problemi li sistemo da sola-sbotto.
-Scusa! Volevo solo essere gentile!-alza le mani,in segno di difesa.
Sbuffo-Scusami tu. Oggi non è giornata-
-Lo vedo-si avvicina un po'-Senti,so che non ci conosciamo da molto ma puoi fidarti di me. Sul serio-mi guarda con quei suoi occhi verdi che ogni volta mi fanno perdere un battito.
-Ti ringrazio,ma non accetto mai l'aiuto di nessuno. E' segno di debolezza-giro lo sguardo verso il parcheggio,ferma sulla mia posizione.
-A volte bisogna mettere da parte l'orgoglio e accettare il fatto che prima o poi avrai bisogno dell'aiuto di una persona fidata. Te lo dico per esperienza-sentenzia.
-Ti fai spesso aiutare?-chiedo,senza guardarlo.
-Prima ero come te. Non accettavo l'aiuto di nessuno e me ne stavo sempre in disparte. Poi mi sono ficcato in una situazione non molto bella e dopo un po' ho deciso di farmi aiutare. Non è un segno di debolezza. E' semplice umanità-
Penso un secondo alle sue parole. Umanità. Se solo lui potesse capire quanto sia importante per me. E' l'unica cosa che è rimasta dalla mia vita passata. L'unica cosa rimasta da quando sono morta. L'unica cosa che mi rende viva,nonostante il mio cuore non batta più da un pezzo. No,Nick. Tu non sai cos'è l'umanità.
-Quando mi troverò in una situazione critica,valuterò la tua proposta di aiuto. Per il momento non mi serve l'aiuto di nessuno-dico,per concludere il discorso.
Nick fa spallucce,rassegnato. Gira anche lui lo sguardo verso il parcheggio e io mi soffermo a guardarlo. La pelle scura,tipica nel Sud Italia,risplende sotto il sole primaverile. I capelli spettinati sembrano biondi,per via dei giochi di luce del sole.
E gli occhi... Quegli occhi verde scuro... Non so nemmeno descriverli,tanto sono belli. 
Basta,Luna! Smettila di pensare a lui in questo modo! Ricordati che stai con Cam!
Mi tiro indietro i capelli,disperata per via di questi strani pensieri. Che diavolo mi succede? 
Per non pensarci cambio canzone e scelgo qualcosa di più tranquillo,rispetto ai The Pretty Reckless.
-Che musica ascolti?-mi chiede Nick all'improvviso,girandosi a guardarmi.
-Un po' di tutto. Ma sostanzialmente ascolto musica rock-rispondo,cercando le sigarette nella borsa-Tu?-chiedo,sorridendo tra me e me per averle finalmente rinvenute. Uno a zero per me,stupida borsa! Scherzi a parte,a volte penso di avere la borsa di Mary Poppins...
-Stessa cosa- 
Si sente il rombo di un motore. Ci giriamo e vediamo una moto nera sfrecciare verso il parcheggio. Sento come un'attrazione verso l'individuo che la guida. Un legame. Lo seguo con lo sguardo finchè non parcheggia e si toglie il casco. Lì capisco il motivo del legame.
Marcus Lloyd cammina verso di me con un sorriso compiaciuto sul volto.
-Ciao Luna-dice,non appena si è avvicinato a sufficienza.
Lo guardo ma non dico una parola,troppo terrorizzata da lui. E Nick se ne accorge.
-Solitamente si risponde a un saluto-continua Marcus,con un'aria da finto dispiaciuto-In ogni caso,ti avviso già in anticipo:da oggi sarò il tuo nuovo insegnante di storia. Quindi ci divertiremo-sorride di nuovo e se ne va.
Rimango pietrificata dalla paura,nonostante se ne sia andato. Che diavolo è venuto a fare qui?
-Luna,quello era lo stesso tizio della festa o sbaglio?-chiede Nick,guardandomi.
-Sì- sussurro,cercando di riconnettere il cervello.
-E che diavolo è venuto a fare qui?!-sbotta all'improvviso,guardandolo entrare a scuola.
-Credimi-dico,posando lo sguardo su di lui-non ne ho la più pallida idea-
 
L'intervallo è appena finito. E,come ogni martedì,dopo l'intervallo c'è storia. Per due ore intere.
Come riuscirò a subirmi Marcus per due intere ore? Come farò a  guardarlo in faccia?
Parli del diavolo e spuntano le corna. Ecco che entra in classe,con il suo solito fare elegante,la sua andatura leggera e il suo sguardo,che seduce tutta la classe. Tutti tranne me.
Marcus appoggia una cartelletta di pelle sulla cattedra e si gira verso la classe-Buongiorno-dice,sorridendo-Mi chiamo Marcus Lloyd e da oggi sarò il vostro nuovo professore di storia. Purtroppo il professor Neri ha dovuto lasciare il lavoro per problemi personali,ma spero di riuscire a sostituirlo nel modo giusto-
Sì,motivi personali. Come se affondare i denti nel collo sia un motivo personale. Come il fatto di soggiogare il preside per la sua assunzione,nella mia stessa classe,nonostante non abbia mai fatto l'insegnante o studiato per farlo.
-Bene,cominciamo la lezione-si siede alla cattedra,con fare determinato. Cos'ha in mente?
-Scusi,professore,ma non fa l'appello?-chiede Maria,la secchiona della classe,nonché personali lecca culo di tutti i professori.
-Vedo che siete tutti presenti-risponde velocemente-Inoltre avremo tempo di conoscerci durante le lezioni-
Apre il libro di testo e lo sfoglia,guardandolo dall'alto al basso. Dal canto mio,non perdo nemmeno una sua mossa,scrutandolo di sottecchi.
-Bene-dice di nuovo-Il modo migliore,secondo me,per conoscerci bene sono le interrogazioni. Cominciamo con...-allunga uno sguardo al registro-Luna Loveless-
Ma guarda un po'. Non l'avrei mai detto.
-Hai studiato,Luna?-mi sussurra Hilary.
-Ma quello non è il tizio che c'era alla festa?-sbotta Melanie.
-Sì e ancora sì-sussurro. Dal mio sguardo si può percepire chiaramente il mio nervosismo.
Mi chiedo ancora dove voglia andare a parare. Sa che conosco ogni particolare della storia,quindi perchè questa interrogazione?
Mi alzo e vado verso la cattedra-Chieda pure,professore- dico,sottolineando l'ultima parola con rabbia.
-Parlami di Enrico VIII- Marcus sorride malignamente.
Ecco a cosa voleva arrivare.
-Ma,professore,non ne abbiamo ancora parlato. E non è nemmeno nel programma di quest'anno-protesta Melanie.
-Sono certo che la vostra compagna sappia dirmi un bel po' di cose riguardo a quel periodo-
Non so a cosa pensare. Io sono morta esattamente in quel periodo. Il giorno prima che Enrico prendesse il potere.
-Enrico VIII salì al trono nel 1509-deglutisco,mentre mi tornano in mente i miei ricordi più dolorosi-E...-faccio per parlare ancora,ma lui mi interrompe.
-Grazie,è sufficiente. Torna al posto-
Lo guardo sbalordita. Quindi era questo che voleva? Far sì che quei ricordi dolorosi che lui ha causato mi tornassero in mente?
Esco dalla classe sbattendo la porta.
Vado all'entrata e mi accendo una sigaretta. Decido di chiamare Nate e chiedergli se può venire. Lui ha un giorno libero oggi,mentre Cam lavora fino a tardi.
Arriva in meno di due secondi e appoggia una mano sulla mia spalla.
-Non dire a Cam che sto fumando-dico,distrattamente,guardando l'entrata della scuola.
-Non lo farei mai-risponde-che succede?-
Mi giro verso di lui,ma non lo guardo negli occhi. Decido di dirglielo velocemente-Marcus Lloyd è il mio nuovo insegnante di storia-sussurro.
-Che cosa?!-sbotta di colpo,sgranando gli occhi dalla sorpresa e dalla rabbia.
Gli racconto velocemente quello che è successo,della domanda provocatoria che mi ha fatto,del suo suo sguardo su di me.
Finito il racconto,il ragazzo scompare dalla mia visuale. Mi guardo intorno: non è in cortile,non è in strada.
Può essere andato in un posto solo: nella mia classe.
Corro dentro la scuola,percorro il lungo corridoio passando per la sala professori,dove incontro la prof di matematica che mi urla di non correre nei corridoi. Ma non le do' retta. Salgo un'altra rampa di scale e arrivo al secondo piano. La porta della mia classe è aperta e ne escono delle urla.
Entro. Nate ha un dito alzato e sta minacciando Marcus.
-Scusate,possiamo uscire a parlarne?-dico,entrando. Lo ammetto,sono un po' imbarazzata. Non so,però,se esserlo per il fatto che Nate e Marcus parlano,senza specificare,del mio stupro di quattrocento anni fa o per la classe che segue la discussione sbalordita.
Melanie e Hilary vengono verso di me-Che diavolo succede?-sbottano.
-Ok-dico sottovoce-Il professore di storia è colui che mi ha stuprato qualche anno fa. Mentre l'altro è il mio tutore-
-Andiamo fuori. Stiamo creando troppo scompiglio qua dentro-suggerisce Nate.
I due ragazzi escono dalla classe. Marcus,ovviamente,non perde tempo per darmi un'occhiata,divertito.
Faccio un silenzioso perdono alla classe ed esco anch'io,chiudendo la porta alle mie spalle.
-Perchè diavolo sei venuto qui?!-chiede Nate. E' necessario specificare quanto sia arrabbiato?
-Per tenerla d'occhio. Tutto qui-risponde l'altro,con un topo pacato e tranquillo.
-Perchè?-chiedo.
-Perchè voglio vedere se sei pronta per ciò che avverrà-spiega il mio Creatore.
-E cosa dovrebbe accadere?-chiede Nate.
Marcus sorride beffardamente-Non ho intenzione di dirvelo fino a tempo debito. Ora rientro. Ho una classe a cui insegnare-
Detto fatto il professore rientra.
-Mi dispiace,Luna. Per il momento non posso fare niente. Devi tenertelo come professore. Ovviamente ti terremo d'occhio-
-Non importa,Nate. So come gestire la situazione-
Il ragazzo sorride-Ti vengo a prendere appena hai finito-mi saluta con la mano e scompare a velocità di vampiro.
Sospiro e rientro in classe,sotto lo sguardo interrogativo dei miei compagni e quello divertito di Marcus.

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