Viaggio a sola andata: Futuro

di Cleopatra Nekomata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: La Bella Addormentata ***
Capitolo 2: *** Era meglio il bacio di un principe, ma anche quello del rospo andava bene! ***
Capitolo 3: *** Conoscenza, consapevolezza... Tristezza ***
Capitolo 4: *** Guarda avanti! ***
Capitolo 5: *** Un nuovo giorno ***
Capitolo 6: *** Sintonia ***
Capitolo 7: *** Quello che rimane e quello che otterrò ***
Capitolo 8: *** La luce dei tuoi occhi è verde smeraldo ***
Capitolo 9: *** Capitolo EXTRA! Il regalo ***



Capitolo 1
*** Prologo: La Bella Addormentata ***


Prologo

Era tutto come sempre, il solito posto calmo, caldo, piatto! Eppure di quel giorno ricordo veramente poco, anche perchè il cloroformio ha il particolare beneficio di annebbiare tutto!

Cosa ci faccio quì?

Che posto è mai questo?

Odio l'odore dell'antisettico, voglio vomitare.

Chi sono questi dottori?

E' tutto così confuso, intorno a me si affolano molte persone, fanno tutti qualcosa che mi riguarda. Mi toccano, mi sollevano, mi parlano, ma è tutto così annebbiato. Ora ho voglia di dormire. Credo che me lo lasceranno fare, anche se non dovrei essere quì...

2185 d.c.

Il comandante Shepard stava cercando di programmare il prossimo salto da un portale all'altro, e mentre era intenta a fare questo sentì una voce dietro le spalle che la chiama. -Comandante l'Uomo Misterioso è in comunicazione nella sala adibita, è urgente.-, Shepard sospirò e lasciò la postazione di fronte alla mappa galattica. Raggiunse il comunicatore privato dell'Uomo Misterioso, non capiva cosa ci potesse essere di così importante da doverla distrarre dalla ricerca dei membri per la sua squadra.

-Buon giorno Shepard, dormito bene? Perchè oggi ho una cosa interessante per le mani. Una bella addormentata la attende!-

Shepard rimase un attimo interdetta, poi cominciò dalla prima domanda che le venne in mente -Una bella addormentata?-

-Mi è giunta voce che un boss malavitoso noto come LaFayatte si sia aggiudicato un fantastico pezzo di "antiquariato" chiamato "La bella addormentata", voci riferiscono che sia una capsula di stasi criogena risalente al periodo pre-coloniale; ho modo di pensare che la capsula abbia viaggiato molto e magari possa fornirci dati necessari, da utilizzare contro i collettori. Sarebbe utile farla controllare al dottor Solus-

-In che modo una capsula pre-coloniale può aiutarci contro la tecnologia più avanzata della galassia?- si permise di dissentire lei.

-I collettori l'hanno avuta tra le mani per un pò, ma poi se ne sono disfatti per non si sà bene quale motivo. La voglio Shepard! Deve esserci dentro qualcuno di geneticamente di valore!-

-Mi stai dicendo che dentro quella capsula c'è un civile ancora vivo?-

-Sapevo che avrei attirato la tua attenzione. Sì, dai dati in mio possesso la capsula è integra e ancora funzionante e l'ospite è viva!-

-Se così fosse l'Alleanza dovrà avere lo stesso diritto in proposito!-

-L'Alleanza non ha le capacità di estrala da quella capsula mantenendola contemporaneamente in vita e non voglio rischiare Shepard! Deve essere importante!-

-Mi servono le coordinate per poter procedere-

-Ci ho già pensato io, Joker stà già procedendo al salto iperluce per Karassa-

-Karassa? Ma non è un planetoide dei sistemi Terminus dimenticato da Dio?-

-Ma con immense strutture private di LaFayatte la sua villa, la sua raffineria privata di Eezo, una struttura condominiale per gli operai per non parlare di un complesso di negozi. Non si fà mancare nulla. Devi andare là e procedere con estrema cautela nessuno ha accesso alla villa, ma sono sicuro che uno Spettro redivivo lo attirerà e cercherà di metterti insieme alla sua collezione!-

-Buono a sapersi!-

-Buona fortuna Shepard!-

Janixe scosse la testa, non la convinceva per nulla e non credeva affatto che un pezzo di antiquariato come quello potesse essere utile, ma voleva comunque provvedere al civile che vi si trovava all'interno. Il diritto alla vita le doveva essere restituito.

Ogni volta che aveva letto sui libri di storia dei milioni di soggetti sperimentali utilizzati per i primi progetti di criostasi, le facevano venire i brividi. Ogni persona che era stata messa dentro quelle primitive capsule, o erano morte di stenti o di freddo, o al loro risveglio erano collassate, i più fortunati erano entrati in coma, morti nel giro di poche ore; ma le loro capsule erano danneggiate o erano state asportate delle componenti. Forse questa era diversa, nella sua squadra erano poi presenti il dottor Mordin Solus e la dottoressa Karin Chakwas che lei riteneva fossero tra i migliori dottori in circolazione. Decise quindi di parlarne con loro prima di procedere al recupero.

I due dottori sembravano febbricitanti quando Shepard si affacciò nell'infermeria.

-Comandante è vero? Una capsula criostatica pre-coloniale ancora intatta?- la dottoressa aveva quasi le palpitazioni dall'emozione -Sarebbe fantastico poter parlare con un nostro connazionale* di quasi 200 anni fa!- il dottor Mordin invece era pensieroso e Janixe lo notò subito -Mordin pensi di poter estrarre quel civile da la dentro?- Mordin le sorrise -Sfida interessante Shepard. Tutti terrestri pre-coloniali dentro capsule così obsolete, sono morti in meno di quarantotto ore. Troppe variabili: spasmi muscolari, vomito, ostruzione di vie respiratorie le cause di morte più comuni in tali pazienti...- Shepard lo fermò, poco prima che lei stessa potesse avere un capogiro -Mordin! Ne sono al corrente, ma stavolta sembrerebbe differente. La capsula è intatta.- La Chakwas sorrise e quasi esterefatta disse tra se "fantastico", Mordin invece rimase sul piano realistico e insitè per fare parte della squadra di recupero.

*(Da intendersi per il senso lato del termine, Connazionale di pianeta.)

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Capitolo 2
*** Era meglio il bacio di un principe, ma anche quello del rospo andava bene! ***


Per Shepard non fu facile arrivare alla capsula, LaFayatte aveva molte guardie del corpo tra cui alcuni di Eclipse, ma quando la vide rimase immobile di fronte a quel pezzo di storia. LaFayatte era impaurito e piangeve come un bambino abbracciando come poteva quello pseudo sarcofago -No! Non me la porterete via! "La bella addormentata", è un pezzo unico! Non l'avrai Shepard!- Janixe era stufa di quell'uomo viscido, lo afferrò per il colletto e lo sollevò da terra -Brutto idiota! Sai che quella persona là dentro è ancora viva? Non hai il diritto di mantenerla in criostasi, deve, ritornare tra noi!- Mordin nel frattempo cercava di interfacciarsi attraverso il factotum, ma si rivelò inutile -Shepard! Abbiamo un problema. Non si interfaccia col factotum. Dobbiamo portarla sulla Normandy! Subito!- il comandante calò il boss mafioso, ma sempre tenendogli il colletto lo avvicinò al vetro della capsula -La vedi? Se morirà sarà solo colpa tua!- lui era in lacrime -Ve lo giuro! La capsula funzionava stamattina, ma dopo un calo energetico la capsula ha cominciato a dare problemi- Mordin esclamò irritatissimo un "idiota" neanche troppo velato; mentre Garrus aveva assunto quell'espressione che Shepard definiva da "mastino" e la stava guardando nella speranza di poterlo giustiziare lì e subito. Shepard invece gli assestò un bel pugno nello stomaco, lo legò ad una delle sue statue e poi lanciò un messaggio alla pattuglia dell'Alleanza più vicina, se ne sarebbero occupati loro dell'arresto.

La corsa alla Normandy diede a Shepard una stretta allo stomaco come poche cose prima di allora, forse la sua decisione su Virmire ne fù la più prossima in linea di tempo. Garrus pensava che il suo comandante stesse per collassare dal nervoso, mentre vedeva Mordin e la Chakwas chiudere la porta dell'infermeria e bloccare le saracinesche. La luce della quarantena si attivò sopra la porta e Shepard quasi crollò. Garrus la tenne per un braccio e la fece sedere sulla prima sedia che ebbe a portata di mano, mentre Gardner le portava velocemente dell'acqua e zucchero. -Mio Dio...- le uscì dalla bocca come un rantolo, Garrus le porse il bicchiere che quasi lei rovesciò -Abbi fiducia Shepard, Mordin e la Chakwas sono i migliori. La salveranno!- Janixe era disperata si mise il volto tra le mani e delle lacrime le cominciarono a solcare il volto stanco, aveva ancora l'armatura sporca di sangue dei soldati, ma non era quello a sconvolgerla, ma tutto il sangue che aveva visto uscire da quel corpo inerte dentro lo pseudo sarcofago, quel colpo di tosse che lasciava intravedere del rosso. Forse era troppo tardi, cercava di dirsi che forse erano arrivati in tempo, ma quel "forse" la faceva imbestialire.

Garrus la scrollò e vide il volto stanco dell'amica -Forse è meglio se vai a riposare, quà non possiamo fare altro- Shepard mosse la testa con un segno di diniego, ma era troppo stanca perchè l'altro la prendesse sul serio, così la sollevò da un braccio e cercò di accompagnarla alla sua cabina.

Era l'ora di cena sulla Normandy, Gardner cercava di tenere alto il morale nella sala, ma il segnale di quarantena lampeggiava ancora sopra la porta dell'infermeria e nessuno sembrava avesse appetito, stavano tutti ad aspettare. Janixe era lì seduta, aveva discusso con Garrus perchè non voleva lasciare il posto, ma alla fine lui ebbe la meglio e la convinse a riposarsi tanto quanto le bastava per non tremare più come una foglia. Nemmeno Tali ricordava di aver visto il suo comandante in quello stato, le si avvicinò -Shepard come stai?- Lei alzò lo sguardo -Scusami Tali, ma proprio non riesco a toglierlo dalla testa... una ragazzina attaccata a dei tubi come un... come un... Dio!- Tali la abbracciò, non poteva dimostrarle col suo volto quanto anche lei stesse male. Poi tutta la sala rimase col fiato sospeso nel vedere la luce spegnersi. Shepard fu la prima a scattare in piedi. La dottoressa Chakwas uscì per prima, il volto stanco, ma sorridente, due parole -E' fatta!- fù allora che la sala esplose in un urlo di gioia e Shepard potè tirare un sospiro di sollievo. -Come stà?- volle subito sapere il comandante. -E' stabile, abbiamo avuto un bel da fare! Tutti quei tubi... le si erano quasi incollati alle vene fragilissime, ha perso un bel pò di sangue ma per un attimo ha ripreso conoscenza! Sono convinta che presto potrebbe alzarsi in piedi.- Mordin uscì allora dall'infermeria e prese dalla dispensa una bottiglia di vino asari, il suo preferito, e se lo trangugiò, poi andò a sedersi. -Consideralo un eufemismo quello di "vene fragili"- Shepard li guardò -Cosa devo dire all'Uomo Misterioso?- La Chakwas guardò Mordin e poi riportò lo sguardo sul comandante -Che è tra noi-.

Passarono un paio di giorni prima che la dottoressa chiamasse d'emergenza Mordin, Shepard dovette assisterli.

-Cosa succede?-

-Dottore mi dia una mano! Si stà svegliando ma è troppo presto!-

-Iniezzione. Subito!-

-Pronta!-

Shepard vide che la ragazza cercava di alzare una mano, la scena le ricordò quando si era svegliata la prima volta dopo la ricostruzione; la prese e la strinse cercando di fare attenzione e le sussurrò di calmarsi, che erano amici. Il diagramma del battito cardiaco era in aumento, ma quando la dottoressa le inniettò il tranquillante subito si ristabilì. Una vocina flebile passava dal respiratore appoggiato sulla bocca di lei -Do..v..e s...ono?- Shepard instintivamente le mise una mano sulla fronte incerottata -Sei al sicuro- le disse con voce ferma e rassicurante, dopo quello la ragazza tornò nel suo sonno profondo.

Mordin sgranò gli occhi -Shepard? Ha parlato?- lei annuì e sorrise. Era con loro!

Shepard se ne andò dall'infermeria seguita da Mordin che prese immediatamente la strada per l'ascensore, ma si bloccò davanti a Joker che si trovava all'interno.

-Scusi doc! Non l'avevo vista- esclamò lui con un tono di rammarico, Mordin gli disse di non preoccuparsi ed entrò in ascensore immerso nei suoi pensieri.

Joker lo aveva guardato bene, era nervosissimo a parere suo, ma preferì lasciar perdere per concentrarsi a fare qualche domanda al comandante.

-Comandante?- la trovò affacciata a uno dei vetri dell'infermeria, pensierosa, ma per lui lasciò correre e gli rispose -Sì, Joker?-

-Ero curioso di vedere la tanto decantata "Bella addormentata", mi sembra messa male!-

-Spero solo sia solo un "sembra" e non un "è"-

-Comandante lei ha fatto tutto quello che le era possibile fare, e i dottori hanno dato tutti loro stessi. Credo che se la "principessa" vorrà svegliarsi e vivere adesso dipenda da lei-

Shepard annuiva, in silenzio. Per lei era difficile vederla come un essere umano normale, l'aveva vista così fragile... eppure Joker aveva ragione, lui stesso era la prova della forza degli esseri umani contro le avversità.

-Grazie Joker, mi serviva proprio-

-Di niente comandante! Parlando d'altro... è carina vista da quì...-

Shepard lo scrutò un attimo, era sorpresa, in effetti non aveva pensato alla ragazza come possibile “bersaglio” da parte dei membri maschili del suo equipaggio, forse avrebbe fatto girare la testa ad alcuni di loro ed era certa che a Joker fosse tra quelli. Sorrise, e poi la guardò.

-Spero possa farsi conoscere, ha un aspetto gradevole non trovi?-

-Ti diverte prendermi in giro, è il tipo mediterraneo che mi fà girare la testa... quanti anni avrà?-

-La sua capsula è del 2013... ma lei dovrebbe avere all'incirca 20 anni, ma Mordin non ne è certo, il DNA sembra avere un problema...- disse Shepard preoccupata.

-Che sorta di problema?- si preoccupò Joker.

-Nemmeno io ho capito bene, ma sembrerebbe che la lunga esposizione agli ioni della capsula l'abbiano modificato... o forse è un primo stadio della formazione degli apparati meninginali che permettono i poteri biotici...-

-Sì insomma tutte cose alte del professore... ma aspetta hai detto 2013?- domandò più stupito che mai Jeff.

Shepard annuì e sembrò che apparisse un sorrisetto beffardo sulle sue labbra.

-E' rimasta là dentro per ben 172 anni terrestri, se sopravviverà avrà dai 190 ai 200 anni di età!-

Joker tirò uno di quei fischi da don Giovanni, e cominciò a ridere.

-Insomma è più vecchia di me, te e la Chakwas messi assiemi!-

-Col pregio di essere ancora giovane e carina!- Si affacciò la dottoressa col una sorriso tranquillo, stampato in faccia.

-Abbastanza grande direi!- quando la dottoressa rideva di gusto voleva dire che tutto stava andando per il meglio e i suoi compagni di conversazione si tranquillizzarono. Rivolsero uno sguardo benevolo all'infortunata al di là del vetro e poi andarono in mensa tutti assieme.

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Capitolo 3
*** Conoscenza, consapevolezza... Tristezza ***


Per Shepard l'attesa era snervante, tre giorni in cui la "Bella Addormentata" non sembrava dare miglioramenti.

Il comandante aveva passato la mattina a scannerizzare un intero sistema solare. Joker la prendeva in giro chiamandola "Mammina" e ogni volta che gli usciva dalla bocca Tali era pronta al comunicatore per dirgli di smetterla; quando all'improvviso la voce della Chakwas interruppe la loro chiaccherata a tre.

-Comandante, presto venga quà!- non ci pensò due volte a correre in direzione dell'ascensore e a precipitarsi in infermeria. Le cose erano due: si era svegliata o era morta.

Quando Shepard senza fiato dall'emozione, più che dalla corsa, si affacciò vide che tutti avevano un sorriso a trentaquattro denti, poi spostando lo sguardo notò, una figurina pallida seduta sel letto, le macchine staccate dai bracci... a quella vista finalmente potè prendere fiato.

Era così incredula! La guardava senza dire una parola, nonostante al comunicatore Joker chiedesse informazioni, lo ignorava perchè non lo sentiva proprio, si rinvenne solo quando dalla bocca della ormai soprannominata "principessa" non uscirono delle parole chiaramente scandite anche se a voce non troppo alta -Chi c'è?- il dottor Mordin le rispose -Il comandante. Venuto per visita giornaliera. Giusto prima di pausa pranzo. Era molto in pensiero per te- la ragazza cercava il suo interlocutore, gli occhi fissi mentre la testa si muoveva, fu allora che Janixe si rese conto che non ci vedeva, la dottoressa fu la prima a parlare delle due -Comandante devo farti rapporto sulle condizioni di Krystal- la comandante si girò spaesata verso l'interlocutrice -La nostra "Bella Addormentata" ha un nome: Krystal Dex, proveniene dalla Terra nata nel 1990 in Italia- continuò lei. Shepard non potè fare a meno di esprimere dei pareri -É un nome insolito... e poi dottoressa, è cieca?- la sua interlocutrice sospirò -Non possiamo fare miracoli Shepard! Anche se crediamo sia un effetto della lunga permanenza nella capsula, lo potremo vedere solo tra qualche giorno se è reversibile- parlava ormai bisbigliando. Krystal era appoggiata a dei cuscini e rimaneva in silenzio, la sua faccia era di quelle persone che sanno ascoltare, forse aveva sentito tutto nonostante stessero bisbigliando; Shepard si congedò dalla dottoressa e si avvicinò alla ragazza -Ciao Krystal, sono il comandante Janixe Shepard come ti senti?- lei inclinò leggermente la testa e poi sorrise, i due dottori e il comandante ne furono sollevati -Eri tu a parlare l'altra volta! Ma non ho capito quello che mi hai detto... ora che ci penso, come faccio a capirti adesso?- Shepard rimase interdetta, poi optò per la sincerità -É un traduttore automatico, i miei dottori te ne hanno dato uno per orecchio così potremo capirci.- la ragazza era adesso confusa -Come è possibile?- la dottoressa Chakwas preferì intervenire -Krystal è meglio affrontare una cosa per volta- lei assunse un'espressione seria e annuì -Ci sono un sacco di cose che non mi quadrano, non capisco perchè non ci vedo, nè dove mi trovo, quanto tempo ho passato dentro quell'affare?- Shepard la interruppe -Non è il momento giusto per parlarne, quando ti sarai ripresa affronteremo la questione, ora pensa a riposare e sopratutto sei tra amici, puoi fidarti di noi.- Shepard prese instintivamente la mano di Krystal e la strinse nella sua. La ragazza sembrò sorpresa poi si distese e avvicinò la destra che subito Shepard strinse, nonostante fosse ferita aveva una bella stretta, da quello il comandante capì che era una brava persona. Pensò che avrebbe fatto il possibile anche per lei. Dopodichè si congedò e andò a parlare con il povero Joker che si era offeso.

-Ora comandante per scusarti me la devi far conoscere!-

-Joker?-

-Bhè? Sono curioso!-

-Non credo. Troppo presto per visite. Sua salute prima di tutto. Tua curiosità legittima ma tutti devono aspettare.- Lo rimbeccò Mordin da dietro Shepard.

-Scusa dottore hai ragione- ormai il tono del pilota era ridotto a un miagolio, il dottore si allontanò per tornare al suo laboratorio, Shepard lo seguì con gli occhi, poi tornò a parlare con Joker -Ci sei rimasto male?- ma non si era resa conto che nel mentre stava facendo versacci al prof. Lei lo guardò con sguardo severo e lui le rispose -Malissimo!- la dottoressa allora gli diede il permesso di affacciarsi prima che la porta si chiudesse ed istintivamente Joker la salutò -Ciao! Sono felice che tu stia bene!- la ragazza aveva alzato la testa e cercava di capire chi fosse stato, allora Karin le si avvicinò e le disse qualcosa, poco dopo Krystal alzò una mano e salutò in direzione dei vetri, sorrise e ringraziò. All'interfono la sua voce sembrò quella di una bambina e Kasumi sorrise dall'altro lato della mensa -Fatto! Hai ripescato una reliquia del passato... Vivente! Sei proprio l'agente dell'impossibile.-

Il giorno seguente Shepard scese a fare colazione, già pregustava un bel caffè quando vide praticamente tutta la ciuma maschile incollata ai vestri dell'infermeria.

-Che diavolo succede?- chiese Janixe perplessa. Tutti i suoi sottoposti si girarono spaventati, ci fù anche chi gridò. Tutti cominciarono a rimuginare e a cercare scuse plausibili, poi da dietro l'angolo apparve Karin -Siete ancora quì? Andatevene e lasciate alla nostra ospite la sua privacy!- susseguirono delle proteste a mezza voce, a Janixe scattò una molla -Se non vi dileguate apro il portellone e vi fiondo fuori... senza tute!- e immediatamente si dileguarono.

-Grazie comandante, lei non li può vedere ma a me mettono un bel pò di nervoso-

-E hai ragione! Se ci sono dei problemi chiamami!-

In quell'istante arrivò Garrus ancora visibilmente assonnato che si preoccupò a vedere il suo comandante così nervosa di prima mattina. Le mise una mano sulla spalla -Via Shepard! Ti stai comportando come una mamma!-

-Sbaglio forse? Non posso preoccuparmi per lei?- il tono di Janixe era calmo e fermo gli occhi verdi di lei, guardarono Garrus con rimprovero e subito il turian cercò di risollevare il discorso.

-Non intendevo questo, ma sei un pò ossessiva... no... scusa non sò come spiegare, io non volevo offendere-

Shepard dal canto suo soppesava le parole dell'amico, si sentiva presa in giro, ma nemmeno lei si sapeva spiegare tutto quell'affetto nei confronti dell'estranea.

-Scusa Garrus è che... - sospirò, lasciando che le spalle le cedessero, scosse la testa -Non sò il perchè, ma temo per lei... forse perchè è ... giovane, eppure più anziana, insomma...-

Garrus la guardò con dolcezza, non era facile notare dolcezza sul volto di un turian, ma gli occhi sanno parlare meglio e con meno rumore.

-Ho capito- fu tutto ciò che le disse. Janixe era sempre più impressionata dai modi del suo, ormai famoso, braccio destro. Sapeva leggerle la mente e a volte la inquietava, ma l'aiutava a stare meglio.

La porta dell'infermeria si aprì, e uscì Krystal un pò confusa.

-Dottoressa? É quì?-

-Oh Krystal, non devi uscire dall'infermeria, devo ancora farti diversi vaccini!-

-Ah sì? E per cosa? E comunque vorrei usufruire del bagno...-

La ragazza cercava con la mano la dottoressa, si sbilanciò in avanti e Garrus fu lì a prenderla, prima che le due donne potessero muoversi in suo soccorso.

-Mi scusi- disse lei con la voce rotta.

-Non preoccuparti, stai bene?- le chiese con calma,

-Garrus per favore allontanati, potresti trasferirle dei batteri a cui non è ancora stata vaccinata!-

Il turian lasciò la ragazza nelle mani della dottoressa, che subito portò la paziente in infermeria.

-Batteri? Dottoressa, sono confusa e tutto questo bisbigliare non fa altro che rendermi nervosa e frustrata; per favore mi dica le cose come stanno!-

La Chakwas aveva spiegato decine di casi spiacevoli ai suoi pazienti nel corso degli anni, aveva imparato a valutare le parole come si valuta l'oro, ma questa volta era diverso. Aveva provato a fare dei discorsi insieme a Shepard per affrontare l'inevitabile con Krystal e non riusciva a trovare le parole giuste. Kelly aveva suggerito un decorso molto lento offrendosi volontaria per la cura, ma la dottoressa sapeva bene che se avesse ripreso a vedere non sarebbe bastato il tempo per spiegare. Shepard non voleva mentirle, preferiva metterla di fronte alla reatà, ma Kelly aveva timore della reazione della paziente.

-Dottoressa!- la incitò Krystal per ottenere una risposta.

-Vedi Krystal... devo farti una lunga chiaccherata...-

-Ho tempo per ascoltare se è quello che intende- la ragazza aveva ritrovato a tatto il suo letto e si era seduta, anche se non vedeva la sua espressione sembrava che rimproverasse il suo medico. Karin si sentì mortificata per la paura che provava.

-Quella capsula dove ti trovavi.... noi, cioè Shepard... no credo sia merito di Kelly, insomma, siamo venuti a scoprire che era un prototipo di capsule per la “stasi criogena”-

La sua giovane interlocutrice spalancò gli occhi e divenne bianca, ancor prima che le dicesse altro. Ma non disse una parola, lasciando l'ingrato compito sulle sue spalle. In quel momento entrò Shepard che le guardò non troppo consapevole di ciò che stava accadendo.

-Quindi, sono servita ad un esperimento?- chiese Krystal sbigottita.

Shepard capì immediatamente cosa stava cercando di fare Karin ed intervenne -Sei stata fortunata!- come un lampo sopraggiunse la domanda che le due donne più temevono e che più credevano lontana.

-In che anno siamo?- il volto di Krystal era cinereo, gli occhi cominciavano ad inumidirsi, le labbra andavano ma le orecchie averebbero accolto la risposta?

Shepard esitò, guardò la dottoressa che era sbiancata. Era la domanda che temevano di sentirsi porre, ma la loro amica era più sveglia di quanto potessero immaginare.

-In che anno siamo?- ripetè a voce leggermente più alta.

Shepard non potè più mantenere il silenzio -Questo è l'anno 2185, sei a bordo della Normandy, un'astronave appartenente a Cerberus. Diciamo che è un organizzazione pro-umani tutt'altro che legale, ma grazie a loro abbiamo potuto recuperti sana e salva....-

La mente di Krystal si era fermata alla data. 2185. Stava provando a fare un conto di quanti anni avesse trascorso in quella specie di bara, ma era troppo scossa per riuscirci, non le venivano le parole, sentiva il comandante che le chiedeva qualcosa e qualcuno che le toccava la spalla. Era così buio. Sentiva solo delle gocce calde che le sendevano giù dalle guance.

Il suo pensiero era corso a tutte le persone che conosceva un tempo. 172 anni. Non c'era più nessuno ad aspettarla: la sua famiglia, i suoi amici, la sua vita.... Erano tutti ingoiati nel buio del passato.

-Voglio stare da sola- le uscì dalla bocca dopo un tempo che era sembrato lunghissimo alle due donne che le si paravano davanti. Sia la dottoressa che il comandante le fecero spazio, Karin le lasciò dei fazzoletti ed entrambe uscirono dall'infermeria.

Gardner che era nella sua cucina le aveva viste, e vedeva ancora la “principessa” che aveva incominciato a piangere e andò a chiedere spiegazioni a Shepard, ma non ne ebbe il cuore quando vide le due così mortificate ed afflitte.

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Capitolo 4
*** Guarda avanti! ***


Forse dentro alla nave non c'era nessun umano più vecchio proprio del cuoco tuttofare, aveva allevato dei figlioli e sapeva bene che ci sono momenti in cui un genitore non può mancare. Così si espose a Karin durante l'ora di pranzo.

-Dottoressa, sò di non essere un medico né tanto meno uno psicologo, ma potrei provare a parlare con la nostra ospite....-

-Non lo sò Gardner....- si espresse Kelly, la dottoressa aveva già provato a parlarle ma la sua paziente rimaneva muta, e a complicare le cose ci si era messo pure il dottor Solus che le aveva fatto una ramanzina per non aver seguito il consiglio di Kelly.

-Se vuoi provare sei libero di farlo, con me non ha parlato per il resto della mattina, quando Shepard ha provato a toccarla lei si è spostata come se fosse ferita.... Io... Non so più che fare-

-Uff mi sembra un quadro piuttosto pessimo, ma voglio fare un tentativo. Sà avevo dei figli adolescenti con vari problemi, magari può aiutare-

-Non è adolescente Gardner!- si risentì la dottoressa mentre l'uomo stava già aprendo la porta dell'infermeria. Portava con sé un vassoio per il pranzo pieno di delizie e mentre entrava cominciò a decantarlo come se fosse la panacea di ogni male.

-Dico bene? Non si può affrontare una battaglia a stomaco vuoto, sopratutto se è emotiva!!- La sua interlocutrice era in ascolto, ma, dagli occhi gonfi e rossi e il respiro leggermente velato, Gardner capì che aveva smesso di piangere quando era entrato nella stanza.

-Non ho molta fame- gli rispose cercando di nascondere la voce rotta dal pianto. Rupert sapeva che non era così, doveva riprendere le forze anche se la sua costituzione era forte. Forse chi l'aveva scelta per la criostasi, aveva fatto una scelta accurata prendendo lei; tuttavia doveva mangiare per riprendersi più velocemente.

-Sai, io mi sentivo perso e impotente quando i Collettori hanno distrutto la mia colonia, tutto ad un tratto non avevo più nulla. Nè una famiglia, né amici e né tantomeno un cordone di salvataggio per tirarmi fuori dalla situazione psicologica in cui ero finito. Poi ho pensato di dover fare qualcosa e mi sono unito a Cerberus per fare la differenza! Ed allora ho capito che la mia vita poteva ancora andare avanti, anche se avevo perso tutto. Potevo comunque ricominciare.-

Krystal voleva piangere, ma si fermò invece a pensare a quelle parole; non era una situazione tanto diversa dalla sua e sapeva anche che se le fosse tornata la vista, avrebbe ricominciato a vivere. In fondo lo aveva già fatto in passato perchè avrebbe dovuto arrendersi proprio ora!? Non ora che sapeva che l'umanità era andata avanti e non era sola nella galassia. Ora che poteva viaggiare fuori da quel Mondo che le andava tanto stretto!

-Sai che hai ragione e che sono una sciocca! Io avevo desiderato tanto sapere se esisteva la vita fuori dal nostro Pianeta, volevo essere libera di andarmene. Questa dovrebbe essere un'occasione, ma... non posso pensare che la mia famiglia mi abbia cercata e la loro disperazione, la loro speranza di vedermi tornare... e il fatto che la morte li abbia portati via prima di sapere la verità... è questo che mi fa rabbia e che...- le lacrime e i singhiozzi non le permettevano di andare avanti, ma Rupert l'abbracciò con l'affetto di un padre. Lei era sconvolta e anche se non poteva vederlo gli aveva mostrato una faccia terrorizzata.

-Scusami! Pensavo ti servisse un'abbraccio, non volevo...-

-Scusa tu, non ho... non ho più l'abitudine di tanto affetto. Non so gestirlo.-

-Non devi scusarti. Sù! Ora mangia! E cerca di farti coraggio, sicuramente i tuoi non avrebbero voluto che ti ammalassi per colpa loro!-

Krystal sorrise, lievemente, con sollievo. -Gardner?- esclamò

-Sì?-

-Grazie, dovrei scusarmi con la dottoressa, non le ho mai rivolto la parola oggi... Neanche un buon giorno-

-Ce l'avevi con lei?-

-No! Non mi ha fatto nulla. Anzi dovrei ringraziare lei e il comandante per essere state sincere con me.-

Gardner annuì e le disse di stare tranquilla che avrebbe messo tutto a posto dicendo loro quelle parole; così facendo uscì dall'infermeria sorridendo in direzione del medico. Inutile dire che la donna ne fu immensamente sollevata.

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Capitolo 5
*** Un nuovo giorno ***


La mattina seguente, Shepard scese al quinto ponte della sua nave. Adesso che la crisi era stata superata, voleva dare un'occhiata alla capsula prelevata giorni prima. Trovò ad aspettarla Tali, evidentemente sovreccitata, mentre smontava in pezzi quella “reliquia” e Gabby con Ken a cercare di fare un elenco dei componenti.

Janixe rimase qualche momento a fissare la scena, la trovava divertente e sentiva i loro commenti a cuor leggero su quell'affare: “Che meraviglia! Tecnologia pre-coloniale terrestre! É così primitiva! Somiglia a quelle che costruivamo prima della creazione dei Geth!” diceva Tali assorta dal suo lavoro, “É veramente così importante per noi? Mi sembra solo un pezzo di ferraglia ... Ed è così obsoleta! Anche se è interessante vederne una ben conservata” prese fiato “Jack! Vuoi venire a vederla?” dal basso della stiva si sentì un “Fottiti” di risposta, al commento, Gabby rise mentre continuava la lista. Dopo che Ken ebbe terminato di ridere constatò “Obsoleta? É da museo Gabby!” continuando a scherzarci su.

Shepard non aveva mai riposto fiducia in quell'arnese, lo aveva fatto per Krystal. Per salvarle la vita.

Decise di avvicinarsi, i tecnici si voltarono subito al suo ingresso e lei diede il buongiorno con fare rilassato, poi chiese -Avete qualche buona notizia per me?-

Tali si alzò da terra, diede una pulita ai guanti sporchi e poi si voltò verso la sua comandante -Shepard, penso che l'Uomo Misterioso abbia preso un granchio stavolta: nella capsula non ci sono segni di manomissione e per quanto riguarda il calo energetico che ha dato il via allo scongelamento, è stato causato da questo pezzo rotto.- porgendolo alla donna di fronte -Ha una strana fattura!-. Prendendolo dalle mani dell'amica, l'osservò per un minuto lunghissimo, cercando di scoprirne i più piccoli segreti; fu allora che alzò lo sguardo verso Tali -Ho paura che invece avesse ragione! Questa non è tecnologia terrestre ed è evidentemente più “giovane” rispetto agli altri componenti- la Quarian si sorprese a quelle parole. Shepard la rassicurò e decise di portarlo a far controllare da Mordin.

Mentre era sovrappensiero, si incontrò/scontrò con Garrus nell'ascensore -Scusami! Ero distratta, tutto okay?- lui le fece capire che andava tutto bene, poi le chiese -E quello?- indicando il pezzo tra le mani del comandante.

-Ho motivo di credere che l'Uomo Misterioso, stavolta ci abbia preso. Si trovava nella capsula criostasica di Krystal e penso non appartenga alla tecnologia terrestre dell'epoca. La trovo alliena persino per quella odierna.- Garrus le chiese se poteva osservarlo e lei acconsentì. Anche se non erano tecnici, entrambi avevano riscontrato che era un oggetto anomalo. Finalmente Garrus si decise a parlare -Penso che tu abbia ragione, lo trovo strano per essere un qualsiasi congegno Turian e Tali che ne pensa?-

-Non lo ha riconosciuto come Quarian e sia Gabby che Ken non ricordano che ci fossero modelli del genere. Lo stavo giusto portando a Mordin, poi deciderò se mandarlo agli scienziati dell'Alleanza, per un confronto con gli archivi.- quando Garrus fece per restituirlo a Shepard le prese la mano -Fa' attenzione a Cerberus, ci vorranno mettere le mani sopra!- Lei era rimasta un attimo confusa da quel gesto, ma subito annuì a quel consiglio con fare serio. Vide l'amico uscire dall'ascensore e si domandò se avesse voluto dirle dell'altro. Forse era preoccupato per non aver ancora individuato il suo ex-amico Sidonis, o forse no. Se fosse stata una donna comune avrebbe visto quel gesto sotto un'altra luce, ma scosse la testa ricordando che Garrus era un Turian e loro non fanno niente di sottinteso. Non ci era rimasta bene, proprio per nulla.

Janixe era al secondo piano da Mordin, che armeggiava con quell'oggetto e cominciò a sparare congetture ed ipotesi a raffica sulla sua natura. Non riconoscendolo lo riconsegnò alla sua comandante; nel mentre, all'intercom risuonò la voce di Kelly.

-Cosa succede?- rispose Shepard

-L'uomo misterioso desidera parlare con lei.-

Shepard prese il componente misterioso e lo portò con sè, nella sala quantica, dove l'aspettava l'artefice di quella bizzarra missione.

Come sempre l'Uomo Misterioso se ne stava seduto, di sfondo la bellissima gigante blu; se non fosse stato per quell'uomo seduto davanti, Shepard avrebbe gradito la vista. Cacciò quell'idea dentro di sé e cominciò a riferirgli della scoperta.

-Siamo nella direzione giusta Shepard! Quella è tecnologia dei Collettori, ci sarà di grande aiuto contro di loro!-

-Io non credo proprio!- gli rispose a tono lei -Ida ha confermato che, questo pezzo è in avaria e porta con se un virus nocivo persino per lei. Non voglio rischiare la vita del mio equipaggio! Credo sia meglio distruggerlo...-

-Questo non ci voleva! Sarebbe stato perfetto per localizzare il loro nascondiglio- l'Uomo Misterioso aveva cominciato a fumare più velocemente e la sua sigaretta stava arrivando al filtro quando parlò ancora.

-D'accordo Shepard, procediamo come avevamo pianificato, continua a cercare membri per il tuo equipaggio, io mi metterò alla ricerca di altri indizi utili.- così dicendo spense il comunicatore, lasciando Shepard sola nella stanza. Voltandosi riflettè sulla bugia che aveva appena detto; non si sentiva in colpa. Aveva ragione Garrus. Non voleva e non doveva farsi coinvolgere negli affari di Cerberus più di così, decise allora di scendere al terzo piano e trovare un contenitore per poter spedire quel pezzo alla base dell'Alleanza.

Janixe notò che la solita schiera di ammiratori era più agitata del solito. Krystal stava infatti scorrazzando libera per i corridoi del piano, felice come non mai.

I suoi occhi sembravano aver subito un leggero miglioramento, questo le permetteva di vedere tenue luci e le avevano dato abbastanza sicurezza da poter iniziare l'esplorazione. Ma il maggiore aiuto glielo stava offrendo IDA, più che l'equipaggio. Ad ogni angolo era pronta ad attivarsi per aiutarla, quasi volesse sostituire un cane guida. Quando riuscì a ritornare in mensa dove Chakwas si era spostata, Krystal le chiese -Karin? Possiamo fare presto nuove vaccinazioni? Così potrò andare anche negli altri livelli!-

La dottoressa rise spensierata a quella richiesta -Cielo! Diventeresti un puntaspilli, dobbiamo procedere per gradi.-

La paziente non si dimostrò tale, sbuffando come una bambina, fù allora che Cakwas le porse una domanda che, con tutto quello che era successo, aveva dimenticato. Shepard rimase vicino all'ascensore ad asoltare.

-Krystal, devo finire di stilare il tuo rapporto medico, potresti dirmi quanti anni avevi nell'anno in cui sei stata “addormentata”?-

Lei, che aveva appena trovato una sedia, si voltò in direzione della voce del medico -Ventitre...- rispose -Avevo dimenticato di dirlo?-

-Penso che se è stato detto, sia passato in secondo piano-

-Quindi ne avrei...- cominciò a fare un conto a mente, ma non le veniva così naturale e la Comandante le venne in aiuto -Una tenera età di 195 anni, da fare invidia alla donna umana più vecchia della galassia!- Krystal riconobbe la voce e rise, poi si chiese tra sé, se esistesse ancora il “Guinnes World Record”, o magari era diventato il “Guinnes Galaxy Record”.

Shepard era felice di vederla così. Poi si mise alla ricerca del contenitore, mentre Karin continuava il suo colloquio. Quando c'erano delle pause tra una risposta e l'altra domanda Krystal continuava a chiedere cose come: “Ma quante specie esistono nella nostra galassia?”, “Come sono fatti i Krogan? Dove vivono?” e ancora “Le Asari sono monosesso? E come fanno a sopravvivere?” e così via.

Janixe per prima era stata curiosa degli “alieni” ai tempi della missione a bordo della prima Normandy, aveva raccolto nel suo Codex molte informazioni, allora decise!

-Krystal prendi fiato. Ti darò il mio Codex con tutte le informazioni che ho raccolto in questo periodo, così ti aggiorni anche sulla storia della Terra e della Galassia. Contenta?-

Krystal spalancò gli occhi e sorrise felicissima ed esclamò -Non vedo l'ora! Poi quando ne saprò abbastanza posso parlare con loro? Mi ha detto la Doc che nell'equipaggio sono presenti!!!- era arrossita dall'eccitazione.

Janixe stava ridendo e le confermò che se avessero avuto tempo e se tutte le sue cure preliminari fossero andate a buon fine, avrebbe potuto conoscerli.

Inutile dire che Krystal era così eccitata dall'idea che mancò poco dal cadere dalla sedia.

Shepard preparò il pacco e quando fu pronta diede il Codex alla ragazza, spiegandole il funzionamento. Da lì per il resto del giorno in sala mensa non sì sentì altro che la voce sintetica del Codex, gli aggiornamenti di IDA e Krystal che saltuariamente interveniva. Ascoltava in maniera attenta e quando qualcuno passava e disturbava la sua “lezione” faceva ripetere al Codex, quasi a far venire la nausea a Gardner che la sorvegliava.

Dopo un po', però il cuoco la vide piangere, mentre ascoltava la parte inerente alla scoperta dei manufatti Prothean su Marte e la Guerra del Primo contatto.

-Ehi? Tutto a posto?- le chiese Gardner preoccupato

-Non è niente... solo emozione! Non puoi capire che cosa significa avere una risposta a qualcosa che hai cercato per tutta la vita... Anche se non è la più rosea.- gli sorrise mentre ascoltavano il resto delle informazioni.

Dopo un paio di ore, la voce sintetica arrivò ai fatti dei due anni precedenti, ma prima di ascoltare ciò, lo fermò. Gardner la guardò per un attimo stranito e subito chiese -Ma come? Ti fermi proprio ora?-

Krystal chiese di spegnerlo e poi alzandosi in piedi decretò -Me lo voglio far raccontare da chi l'ha vissuto!- e così fece. Aspettò l'ora di cena e quando la “vecchia guardia” della Normandy fù riunita, Krystal volle farsi raccontare le gesta di Shepard.

Janixe rimase interdetta -Hai già studiato tutto il Codex?-

Krystal che le sedeva qualche posto più a destra, scosse la testa -No. Ho solo ascoltato la parte della nostra storia, mi dispiaceva però ascoltare la parte che ti riguardava. Così facendo avrei ascoltato una versione realistica e non “ufficiale” dell'accaduto!- la Comandante era rimasta piacevolmente sorpresa e così cominciò a raccontarle i fatti coadiuvata da Garrus, corretta alle volte da Tali e conditi dagli aggettivi di Joker.

Mentre loro parlavano, ad un certo punto Karin li fermò per rivolgersi alla sua paziente, che per la prima volta mangiava con loro a mensa -Va bene aggiornarsi, ma dovresti anche mangiare!- Krystal piegò la testa su un lato con un espressione enigmatica -Doc... ma non mi aveva dato già quella roba endovena?- la dottoressa si adombrò -Non ti basta! Cerca di mandare giù almeno un po' di pasta proteica- indicò un contenitore con un piccolo imbuto simile ai succhi per bambini. La ragazza sospirò mentre lo cercava tastando il vassoio e disse -Sarà anche proteica, ma di gusto proprio non ne ha!- Tali si lasciò sfuggire un 'Keel'ha!' mentre Garrus fece schioccare la mandibola, loro sapevano bene che quelle robe non erano il massimo, avrebbero preferito mangiare la sbobba di Gardner per interi anni piuttosto che sopportare quegli abomini! Per fortuna Shepard aveva rifornito la Normandy di ingredienti di qualità e fare quel paragone ormai non aveva molto senso. Janixe avrebbe voluto dire qualcosa ma prima che fosse in grado di aprire bocca, Joker prese di mano a Krystal il suo “pasto” ed esclamò -Lo provo io!- il pilota se ne versò una bella quantità in bocca, ma subito disgustato divenne blu e a fatica riuscì a deglutire. Per qualche istante ci fu silenzio, dopo che la dottoressa aveva già fatto atto di alzarsi Joker esclamò -Non è così... Urgh... No, no! È pessima!- e Krystal anche se non lo vedeva annuiva in silenzio accanto a lui. Tutta questa pantomima servì, per lo meno a convincere la donna ferrea di fronte a loro che forse quella, non era stata una buona idea e cedette parte del suo pasto alla sua paziente. Con successo la videro mangiare e piano piano, fare amicizia con il loro pilota.

Janixe non potè che sentirsi sollevata, e Garrus notandolo sorrise.

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Capitolo 6
*** Sintonia ***


Sulla Normandy c'era un gran fermento, tutti si preparavano all'atterraggio di Shepard e squadra per una missione, Krystal si sentiva persa. Si era appena svegliata, aveva avuto solo il tempo di vestirsi e di lavarsi il viso che la dottoressa l'aveva presa e condotta all'ascensore.

-Dove mi porti Doc?- chiese lei un po frastornata

-Al ponte superiore, ti lascio con Jeff per un po', ho paura che quando Shepard tornerà avrò un bel da fare e tu non puoi rimanere a contatto con i feriti! Non sia mai che...-

-... Non mi attacchino qualche tipo di febbre o batterio. Ho capito- finì la frase lei

Karin era sempre più felice di vedere i miglioramenti della sua paziente, la vista ancora non era tornata ma le ombre si facevano presenti nel suo campo visivo, ciò significava che quel disturbo era reversibile.

Chakwas ormai arrivata al ponte, accompagnando Krystal fino alla sala pilotaggio provando a spiegarle dov'era, con chi l'avrebbe lasciata e come doveva comportarsi; poi si rivolse a Joker:

-Ho bisogno che tu e IDA teniate d'occhio la nostra amica per un po'-

-CHE?- rispose il pilota esterefatto

-Che c'è? Non è mica una bambina! Basta che tu le faccia compagnia solo per qualche ora!- nel mentre Krystal provò ad allungare la mano, ma subito il pilota la fermò.

-Ehi! Questa strumentazione è delicata fai attenzione! Anzi non allungare le mani da punte parti!- La ragazza si ritrasse come morsa da un serpente e silenziosamente rimase lì dove si trovava. La dottoressa insistette con Joker ancora per qualche minuto, cosicchè alla fine lui cedette e acconsentì di badare a Krystal.

Non era stata aperta bocca per almeno dieci minuti abbondanti e Krystal sentendo solo voci confuse cominciò ad agitarsi, Joker che era abituato alla voce di IDA e basta, sentì che la loro ospite era su di giri e cercò qualcosa da dire.

Non gli veniva in mente niente...

-Emh... come hai dormito?-

-Bene grazie e te?-

-Non c'è male...-

Ancora silenzio, stavolta Joker si sentiva in imbarazzo. L'aveva trattata male d'apprima, senza un reale motivo; la sua cecità le imponeva di toccare tutto ciò che la circondava, ma la sua nave, la sua strumentazione erano delicate. Non voleva...

-Emh... Scusa per prima, io...-

-Non ti devi scusare, sicuramente avrei fatto qualche danno o peggio se tu non mi avessi fermata!-

Joker si voltò verso la ragazza che stava sorridendo. Gli fecero impressione le bende e cerotti ben in vista; dato il suo vestito sbracciato, si intravedevano ancora gli ematomi, forse a causa della pelle chiara e sorrise a sua volta dicendole:

-Tu sì che sei intelligente! Non come i miei copiloti. Magari quando vedrai di nuovo, potrei anche insegnarti qualcosa su come si guida un astronave.-

-Davvero?!- Era quasi saltata in piedi, sorridendo e nascondendo a stento l'emozione.

-Sì! E ti porterò a vedere le galassie più spettacolari!-

Krystal pendeva dalle labbra del pilota, tutto ciò che le stava raccontando: sulla colorazione di alcune nebulose, i pianeti ghiacciati e quant'altro la rendevano febbricitante.

-Non vedo l'ora di guarire. Non riesco più a tenere a freno l'immaginazione, mi ucciderà!- La voce di IDA risuonò nell'abitacolo, riportando Joker concentrato sulla missione.

Le loro voci erano come una culla e Krystal ripiombò in un sonno pieno di sogni, di pianeti lontani e alieni strambissimi.

IDA che aveva finito le analisi per Shepard, si rivolse al pilota -Signor Moreau, la signorina stà dormendo.- Joker si voltò e le rispose, mentre tornava a guardare la plancia di comando -Ok, allora non facciamo chiasso...-

Si sentì allora, un rumore basso e sordo, come di un rombo. D'apprima Joker non capiva ed ebbe paura che qualche strumento fosse fuori uso. Poi il rumore divenne più insistente e dei mugolii arrivarono da dietro le sue spalle. Spaventato si voltò verso l'ospite che, piombata in un sonno profondo si lamentava a causa... della pancia vuota.

Lì per lì Joker ci rise su, ma quando i lamenti della poveretta si fecero così insistenti da far pena, decise di svegliarla.

Niente di più difficile!

Provò molte cose: a far suonare una sveglia, a chiamarla, IDA con il suo altoparlante, ma niente. Disperato e sconsolato aprì l'intercom della nave per cercare la dottoressa Chakwas.

-Doc! Abbiamo un problema! Venga subito in plancia!-

Chakwas seriamente preoccupata, corse su coll'ascensore. Non capitava spesso che Jeff la chiamasse e con urgenza perfino!

Quando arrivò nella cabina di pilotaggio a prua della nave, vide il pilota preoccupato.

-Cosa succede?- intervenne lei ansiosa

-Cosa succede? Non riesco a svegliarla e senti che rumori fa la sua pancia-

Solo allora Chackwas prestò orecchio a quel rumore, basso e fastidioso condito di mugolii di dolore. Era inconfondibile il rumore di una pancia vuota e a quella scena non potè ridere di cuore; sollevata che non si trattasse di nulla di grave.

-Ma cosa ride dottoressa? Krystal non si sveglia e fa pure rumore! Ho provato di tutto, ma niente.-

La donna gli sorrise, poi si avvicinò alla ragazza che aveva cominciato a masticare una colazione invisibile e dolcemente le appoggiò una mano sulla spalla, così facendo la chiamò per nome. Subito si ridestò, come se avesse avuto un pulsante d'accensione.

-Mi ero addormentata?- chiese lei ancora visibilmente assonnata,

-Sì e Jeff non riusciva a svegliarti, per dirti che la tua pancia protesta per la colazione-

Krystal piegò la testa su di un lato con fare stupito, le guancie le si colorarono di rosso cremesi e balbettando cercò di chiedere scusa all'uomo. Joker non voleva che se la prendesse e subito rispose -Non preoccuparti, ma ti proibisco di tornare quì se prima non hai fatto colazione- tutti e tre risero.

Shepard, arrivata allora dal laboratorio di Mordin, non capiva cosa avessero da ridere e quando si affacciò per chiedere risposte, la dottoressa le disse che non era niente di grave e che urgeva una visita in mensa; poco prima di lasciare la stanza però, Krystal si girò e disse a Joker -É una promessa?- lui annuendo gli rispose di sì, la comandante era ancora più spaesata ma Kasumi apparve in un angolo -Cosa ti sei persa Comandante! Devo raccontartelo per forza!-

Karin e la sua paziente però sentirono solo, il povero Joker infuriarsi con la ladra per il suo vizio di spiare, le porte dell'ascensore si chiusero mentre le due all'interno ridevano di gusto.

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Capitolo 7
*** Quello che rimane e quello che otterrò ***


Shepard aveva avuto il suo bel da fare negli ultimi giorni e non aveva potuto stare molto, né con i suoi amici nonché compagni di viaggio, né tanto meno la “piccola” ospite.

Aveva appena finito di stilare dei rapporti che erano durati più del previsto, senza contare quel paio di volte in cui si era addormentata sul computer. Decise di scesendere in mensa ma, essendo mattino presto, tutti dormivano. Con sua sorpresa notò una ragazza immersa nel buio con il codex aperto davanti a sé che le illuminava il volto e con la voce, molto bassa per non disturbare, impartiva la lezione quotidiana. Rimase in ascolto... Stava parlando dei Turian e delle loro fattezze fisiche.

Janixe sapeva bene come erano: forti, valorosi, ligi al dovere e poi il pensiero corse subito a Garrus, come un flash le vennero in mente un sacco di cose che avevano fatto insieme, persino quella volta che aveva cercato di aiutare lui e Tali con il Mako ed immancabilmente aveva combinato un casino dopo l'altro, ma d'altronde lei era un soldato, non sapeva niente d'ingegneria. Quella volta fu gentile e la mandò via, ma ultimemente soffriva un po' quando gli aveva fatto visita e lui era immerso in quelle calibrazioni. Si chiedeva sempre se fossero così necessarie, poi scosse la testa e pensò che se non lo fossero state sicuramente, Garrus non le avrebbe fatte; sapeva che all'amico non piaceva perdere tempo.

Si fece coraggio e si avvicinò a Krystal, che sentendola arrivare alzò il viso in cerca della causa del rumore -Non preoccuparti- sussurrò -Sono io Janixe-

Krystal sorrise -Buon giorno Comandante, come mai già in piedi?-

-Potrei chiederti lo stesso... Sinceramente non ho dormito molto, ero ancora a lavorare per compilare delle scartoffie... Orsù cosa ti porta a studiare il Codex così presto?-

-Ho fatto un sogno... un incubo per la verità... la mia famiglia veniva inghiottita da una massa nera e io non potevo aiutarli, anzi più mi dimenavo e più anche io mi sentivo soffocare... è stato orribile. Allora mi sono alzata e ho ripensato che a cena, Garrus mi diceva che non poteva mangiare le stesse nostre cose e mi ha detto anche che, i Turian e i Quarian a livello molecolare sono diversi da noi... e insomma mi è presa la curiosità!-

Shepard le confermò e si offrì di rimanere con lei per cercare di aiutarla, laddove non avesse capito nella spiegazione. Krystal era felice, le faceva piacere avere un po' di compagnia.

Passarono diversi minuti e quando la voce sintetica si interruppe per lasciare il tempo di decidere la materia successiva, non ricevette alcun ordine. Entrambe le due donne si erano addormentate, una sulla spalla dell'altra.

Dopo qualche tempo, Garrus uscì dalla sua stanza, ancora visibilmente assonnato e deciso ad appropriarsi della doccia, adesso che non c'era nessuno. Rimase basito però, nel vedere sia Janixe che Krystal si erano addormentate di fronte al Codex aperto. Decise così di tornare sui suoi passi; prese una coperta e l'appoggiò sulle spalle delle due, in quel momento Janixe aprì gli occhi e gli bisgliò un “grazie”. Involontariamente il Turian fece un gesto inconsueto: allungò una mano, priva di guanti, verso di lei spostandole i capelli dalla fronte, con gentilezza. Il comandante non si ricordava di aver mai visto la mano nuda di un Turian prima di allora, si sorrisero. Mentre lui si allontanava, la donna sprofondò in un sonno ristoratore.

-Shepard? Comandante?- Janixe aprì gli occhi a fatica, ma si riprese subito, era Krystal che la chiamava, in quanto essedo appoggiata a lei non poteva muoversi senza farla cadere.

-Perdonami Krystal, ma dormivo bene.-

-Il Codex ha il potere di mettere sonno a lungo andare!- le sorrise la ragazza.

Shepard notò poi, che le luci nella sala erano accese e che qualcuno già si stava preparando la colazione. Odore di uova, caffè, latte e quant'altro la investirono. Era ancora stanca ma decise di mangiare qualcosa prima di schiacciare un altro pisolino.

Si toccò la fronte e le tornò in mente ciò che era successo prima, ci pensò un attimo, magari era stato solo un sogno, ma la sensazione! Era difficile da scordare, non poteva esserselo sognato e basta. La sua concentrazione si spostò su Krystal, che stava muovendo una mano davanti a sè.

Stava ripetendo il gesto, ora più veloce, ora più lento.

-Krystal è tutto a posto?- la ragazza spostò il viso nella sua direzione -La vedo! Vedo la mia mano spostarsi!- il sorriso si fece largo sul volto di entrambe.

-È meraviglioso! Chiamo la dottoressa!- Così dicendo si alzò si scatto, e si diresse nell'infermeria.

Nel frattempo, era arrivato Joker a prendersi il caffè, e non potè fare a meno di vedere che l'amica mentre stava gesticolando davanti a sé, incuriosito le si avvicinò.

-Ah! Questo sei tu Joker! Hai una camminata strana...- lui sbiancò, per un attimo pensò che non si era dato nemmeno dato una pettinata, e non era proprio presentabile.

-Tu... mi vedi?!- lei scosse la testa in diniego -Non proprio, ma vedo muoversi delle ombre e alcuni fasci di luce, tipo questo sulla mia testa!- gli indicò la fonte di luce sopra di loro.

-Ma è fantastico! Dov'è la Doc?- lei gli rispose che Shepard era andata a chiamarla. Non passò molto che, la donna chiamata in causa, arrivò tutta trafelata con ancora la vestaglia addosso, in mano la valigetta con i suoi strumenti.

-Buon giorno! Mi ha detto Shepard che ci sono delle belle notizie stamani. Diamo un'occhiata?-

La dottoressa si sedette davanti alla paziente, e con un po di emozione accese la luce e prese delle lenti.

Muoveva il faretto a destra e a sinistra, poi lo allontanava e lo avvicinava agli occhi di lei, mentre Krystal seguiva molti di quei movimenti. Karin spense la lucetta e rimise a posto gli strumenti, poi decretò -Siamo indubbiamente a un punto di svolta, ci sono reazioni dell'iride, alla presenza della luce e del movimento. Non mi sento di dire nulla di più.-

-Ma Doc!- interruppe subito Joker -Ha detto che vedeva le sagome muoversi.-

-Sì, non vuol dire niente?- chiese la ragazza con un leggero sgomento nella voce.

La dottoressa, non aveva intenzione di darle false speranze, ma neanche di abbassarle il morale, sapeva bene che spesso la guarigione andava di pari passo con la buona volontà del paziente.

-Ti voglio tenere sotto controllo, per oggi proveremo con dei colliri, per cercare di accellerare il processo di guarigione.- Krystal, fece un mezzo sorriso, aveva paura di rimanere per sempre in quello stato.

Notando che il morale si era sgonfiato, Shepard cercò di tirare su gli animi -Ok, dopo la cura, devo assolutamente portarti a fare compre! Ho visto l'altro giorno un bel negozio su Ilium! Così vedrai anche le Asari, quelle con la pelle blu!-

-E con i tentacoli al posto dei capelli- aggiunse Joker scherzandoci su.

La ragazza anche se non era convinta, si sforzò di sorridere, ma i suoi occhi lucidi non potevano mentire al gruppo che le stava di fronte. Chakwas però non si pentì di ciò che aveva detto, non sapeva se era un buon segno quello che stava accadendo.

Quel pomeriggio, Shepard volle fare un salto in infermeria, dopo quello che era accaduto la mattina non sapeva come se la fossero passata e lei era troppo stanca per poter fare qualsiasi cosa.

Una volta arrivata al terzo ponte, si trovò davanti all'ascensore Garrus, era incupito.

-Che succede?- chiese lei uscendo

-Sono un po preoccupato per la nostra ospite... Oggi non aveva una bella cera.-

Janixe era sorpresa, non credeva che anche lui stesse provando dell'affetto per Krystal. Ci pensò un'attimo e poi connettè diversi fatti. Li vedeva sempre insieme, lei cercava di capire meglio come fosse la sua razza e lui di capire meglio gli umani.

-Chakwas ha smontato un po' gli animi, quando stamani Krystal diceva di vedere i movimenti della sua mano... Hai per caso visto come vanno le cose?-

Garrus allungò lo sguardo in direzione dell'infermeria -Niente da segnalare-, lei gli sorrise e lui di rimando. Garrus, che era un ottimo osservatore, notò subito la scatola tra le mani di Janixe -Cos'è quella?-

-Questa? Contiene gli effetti personali di Krystal. Le risolleverà il morale sapere che sono stati ritrovati- il Turian annuì e si diresse dentro l'ascensore -Shepard più tardi dovrei parlarti approposito di Sidonis- Janixe annuì -Quando vuoi Garrus.- a quelle parole il Turian si risollevò e la sua comandante lo notò, mentre si chiudevano le porte.

Shepard si avviò finalmente verso l'infermeria, quando le porte si aprirono notò Chakwas a lavoro sul suo terminale, mentre Krystal era sdraiata su quello che era diventaro il suo letto.

-Disturbo?- a quella domanda la dottoressa si voltò nella direzione della sua interlocutrice -Certo che no Comandante. Cosa ci dice di buono?-

Lei fece spallucce -Ho trovato delle cose per te, Krystal.-

La giovane, si mise a sedere leggermente assonnata e senza aprire bocca. Chakwas disse a Janixe di non preoccuparsi, si era svegliata appena qualche minuto prima.

-Allora Krystal, come andiamo?-

-Come vuole che vada Comandante? Non sono propriamente ottimista a questo punto! Vorrei solo... poter tornare alla luce-

Shepard si sedette sul letto, accanto a lei. -Senti, anche se tu non... se i tuoi occhi dovessero rimere così per sempre, non devi preoccuparti. Ci sono persone che hanno ottime prospettive di vita nonostante una vita priva della vista, dell'udito e della parola. La cibernetica è un'ottima soluzione, non ti abbattere. Avrai sempre tutti noi dalla tua parte!-

Krystal sorrise, ma non si sentiva confortata dalla prospettiva di rimere cieca a vita. Lei amava così tanto i colori, le luci, i dettagli; che perdere quella facoltà avrebbe significato perdere tutto.

-Sono venuta qui anche per un'altra cosa. In fondo alla tua capsula abbiamo trovato i tuoi effetti personali. Volevo restituirteli.-

La ragazza sembrò riprendere fiducia, il suo volto si illuminò, alchè Janixe le consegnò la scatolina. Le mani della ragazza aprirono abilmente il cofanetto, vi entrarono e cominciarono a cercare gli oggetti familiari. La prima cosa che tirò fuori fu una collana.

Shepard non ricordava di averne mai vista una di quella foggia, una catenina d'oro che come ciondolo aveva un portafoto ovale, le incisioni ricordavano quelle di una foglia. Le mani della ragazza esitarono un'attimo, quando trovarono l'apertura, lo fece scattare. Si morse un labbro e quasi pianse.

-Shepard, Comandante? Puoi guardare se all'interno c'è una foto?-

La donna con gentilezza nei modi, prese il ciondolo, lo girò verso sé e notò una foto un po consunta, ma tutto sommato in buono stato. Rappresentava due donne, quella sulla sinistra aveva uno sguardo dolcissimo, mentre la seconda era più sensuale nel modo di posare.

-Chi sono queste due donne Krystal?- la ragazza sorrise e una lacrima le scese -Mia madre e sua sorella- Shepard non potè più tenere a freno la lingua.

-Questa signora con lo sguardo dolce è tua madre?- Krystal annuì e le spiegò che entrambe erano passate a miglior vita, quando era ancora giovane ed era per quel motivo che portava le loro foto in quel ciondolo.

Continuò a ruffolare e ritrovò tutti gli averi che portava con sé il giorno della sua ibernazione. Braccialetti, orecchini, anelli, la sua carta d'identità e anche un pacchetto di mentine -Bhè credo che ormai queste non siano più tanto commestibili!- Shepard rise di gusto -Penso che potrò trovartene delle altre, se vuoi...-

-Scherzi? Esitono sempre? Le adoro!- e così passarono un paio d'ore, dove Janixe riuscì a mutare l'umore della paziente e anche quello della Dottoressa.

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Capitolo 8
*** La luce dei tuoi occhi è verde smeraldo ***


Buio. Rumori... Un gesto normale, aprire gli occhi. Quella sensazione di appiccicoso, quei granellini fastidiosi ai bordi degli occhi, che rendono il primo battito di palpebre del giorno pungente. Krystal si stropicciò gli occhi, allontanò quei granellini e poi infastidita dalla luce, si ridestò completamente.

Un soffitto bianco. Il cuscino bianco. La scitta in fondo alla stanza dipinta sulla parete e strani macchinari tutt'intorno.

Krystal si mise a sedere sul letto di scatto; ancora una o due occhiate a destra e poi a sinistra. La porta che dava verso la mensa, chiusa e il dispositivo di apertura in verde.

Si stropicciò nuovamente gli occhi credendolo un sogno. Apparvero nella retina quegli sfarfallii dovuti alla pressione delle dita sull'organo.

Non era un Sogno! Era la Realtà.

Si fiondò giù dal letto e aprì la porta. La mensa ben illuminata era piena di gente, ma lei si guardava attorno. IDA si attivò e le diede il buongiorno. Non ci fu risposta da prima, poi un borbottio.

La dottoressa si staccò dal suo vassoio, pensava che Krystal la stesse cercando, allungò un braccio verso la paziente e quella subito si voltò verso di lei.

-Và tutto bene, sono io.-

Quella sorrise -Sì, Doc. La vedo!-

A quelle parole la donna, rimase stupefatta. Gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta. Krystal sorrise e con le lacrime agli occhi l'abbracciò. Forte, fortissimo. A Karin mancò quasi il respiro, ma poi anche lei ricambiò l'abbraccio.

-Questa è la più bella notizia di oggi! Aspetta che lo sappia Joker!-

Detto fatto, dopo pochi istanti apparve il pilota nella sala, tutti sogghignavano e se la ridevano. Perfino Chakwas rideva, alchè spazientito il poveretto sbottò -Che cosa c'è?-

Krystal gli si avvicinò, la voce era familiare ma l'aspetto completamente diverso da come lo aveva immaginato. Lui la fissò, non capiva. Alla fine lei rise -Sei un barbone Jeff!- e così lo abbracciò, non con la stessa forza di prima, sapeva della sindrome di cui era affetto, ma comunque Joker sentì l'energia e la gioia di quell'abbraccio.

Non gli era passato neanche per l'anticamera del cervello, che la sua amica avesse riacquisito la vista!

Rimase immobile per un istante e ricambiò quel gesto affettuoso, che sapeva bene, Krystal non distribuiva così generosamente.

-Scusa, non lo avevo capito!- lei gli rispose con un bel sorriso, e Joker pensò che in quel momento non c'era niente di più bello.

Tutti ormai stavano ri-presentandosi alla principessa, quando Janixe arrivò al terzo piano. Lì per lì il comandante pensò che fossero ricominciate le orde di ammiratori, ma quando allungò l'orecchio e sentì il tipo di conversazione, decise di avvicinarsi.

-Cosa accade?- tutti si voltarono e sorrisero.

Krystal si alzò in piedi, e si guardarono negli occhi. In un attimo Shepard comprese cosa succedeva. La ragazza non fece in tempo a dire niente che la comandante aveva già fatto un passo avanti, mentre allargava le braccia. Krystal emozionata, le corse incontro, tanto non riusciva a contenere la gioia che si mise a piangere.

Shepard era una donna solitaria, non aveva avuto molte relazioni e né tantomeno dei figli, ma in quell'attimo si sentì al posto di una madre mentre gioisce per la propria creatura.

-Krystal sono felice per te!-

-Oh Comandante! Non so come ringraziarti...- non riusciva più a dire una parola, perchè le si stringevano tutte in gola dal pianto. Janixe le porse un fazzoletto e continuò a sorridere, e anche i suoi compagni ormai si erano avvicinati rimanendo piacavolmente sorpresi dalla novità.

Krystal rimase frastornata nel vedere un'alieno tra i membri dell'equipaggio. Il volto di quella creatura era vagamente simile a quella di un gatto, ma la pelle sembrava riflettere la luce come una lastra ben levigata. Sondando la figura notò le mani a sole tre dita, e le gambe: “storte”, forti e una strana escrescenza che spuntava dal polpaccio. Lo stava guardando a bocca a perta, ma quando si avvicinò, lei fece un passo indietro.

-Ma come hai paura di me?- disse Garrus un po' contrariato, -Garrus?- chiese la ragazza sorpresa, ma dopo l'iniziale timore la situazione si calmò. Per gli umani presenti fu come vedere le reazioni dei primi soldati che incontrarono la specie su Shanxi.

Le labbra di lei si distesero in un gran sorriso, e Garrus inconsapevolmente schioccò le mandibole. Lei allungò la mano verso il Turian.

-È bello poterti vedere Garrus!- lui ricambiò il gesto -Felice che tu stia meglio-

Janixe li stava osservando ed espresse il pensiero che tutti stavano condividendo.

-Se a Shanxi tutte e due le fazioni si fossero comportate come voi, saremmo amici di lunga data!-

In quel momento tutti si trovarono d'accordo.

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Capitolo 9
*** Capitolo EXTRA! Il regalo ***


Joker era seduto alla sua postazione e come di consuetudine stava preparando il vascello all'attraversamento del portale galattico, coadiuvato da IDA. Quando gli venne in mente che Shepard aveva necessità di recarsi in una Nebulosa alquanto spettacolare; aprì l'intercom con l'infermeria -Krys? Ci sei?-

La ragazza sobbalzò, era così concentrara sul codex da non essersi accorta del messaggio in entrata -Sì Jeff ci sono, perchè?-

-Vai da Kasumi, ti devo far vedere una cosa-

Krystal scese dal letto e si diresse nella stanza. Non sapeva cosa avesse in mente l'amico, ma si fidò. La porta si aprì appena avvertì la presenza di Krystal, lasciando vedere la camera di Kasumi. La ladra era stata avvertita del suo arrivo, quindi le aveva offerto un bicchiere di vino e la possibilità di mettersi comoda sul divano, alchè lei accettò entrambi.

Quando ci fu il salto iperluce, alla ragazza venne il solito mal di stomaco, ma quando apparve al di là del vetro la splendida Nebulosa Testa di Cavallo quello sparì miracolosamente, lasciando posto alla beatitudine.

Solo una volta si era fatta scappare di bocca, il desiderio di vederla! E lui, così premuroso, se ne era ricordato.

Krystal lasciò il bicchiere e si avvicinò al vetro, appoggiando le mani ad esso per poter essere ancora più vicina. Vide la sfumatura violacea che si perdeva nella Nebulosa scura, ogni stella scintillava come diamanti incastonati nelle tiare delle regine.

Era bellissimo!

Tanto bello che le sgorgarono delle lacrime di gioia.

Shepard che non poteva perdersi la scena, era rimasta quasi tutto il tempo sull'uscio. Era emozionante vederla così! Nessuno, nemmeno i bambini si stupivano più della galassia. Invece quella ragazza ogni giorno di dimostrava sempre più felice di scoprire, quello che per gli altri era la normalità.

-Jeff?- chiamò Krystal all'intercom -Sì?-

-... Grazie!-

Il pilota dalla sua postazione, sorrise compiaciuto.

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