Niente potrà mai colmare la voglia immensa che ho di te.

di gotlostinyoureyes
(/viewuser.php?uid=540673)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


"Promettimi che niente e nessuno potranno mai separarci."
"No, te lo giuro."
"Promettimi che mi chiamerai su Skype ogni volta che hai tempo."
"Ti chiamerò anche tutti i giorni se sarà possibile."
"Promettimi che farai tantissime foto e che proverai a fare surf."
"Te lo prometto."
"Ti voglio tanto bene. Non dimenticarti di me."
"Mai mi scorderò di te, Sofia."
"Abbracciami."
"Mi mancherai."


"All'anno prossimo, allora."

"A presto.. Sempre che presto sia."

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Guardai ansiosamente l'orologio. Mancavano esattamente cinque minuti alle 
undici, e sapevo che quegli stupidi attimi, data la mia tensione, non sarebbero 
passati mai. Le lancette più lunghe dell'orologio si muovevano faticosamente, e 
io incominciai a mangiucchiarmi le unghie, abitudine che avevo quando ero 
terribilmente nervosa.
"Non mangiarle, Sofia." mi imposi. "Sai che a lui non piace quando lo fai." 
"Stai tranquilla, sono solo cinque minuti, e poi potrai sprofondare di nuovo 
nelle sue braccia."

Guardai il display del cellulare, e trovai un suo messaggio.

Scusa bellissima, ma quel coglione di mio fratello è sempre in ritardo. 
Arrivo fra 10 minuti. Non vedo l'ora di rivederti! xx


Risposi un miserissimo "Fa niente, ti aspetto" anche se in realtà ci ero 
rimasta un po' male. Certo, sapevo che Greg era un ritardatario, e che dieci 
minuti d'attesa al posto di cinque non erano il finimondo, però era da un anno 
che non rivedevo il mio migliore amico, e impazzivo dalla voglia di averlo di 
fronte a me in carne ed ossa, perchè dodici mesi a fare videochiamate Skype non 
colmavano la mia nostalgia per lui. Era tornato la mattina stessa da un 
soggiorno studio dall'Australia, e proprio stasera organizzava una gradissima 
festa per il suo rientro. Aveva invitato tutta la scuola, e come location aveva 
scelto la cascina in campagna dei suoi nonni, che si trovava lontana dal centro 
della città. Penso che avesse scelto quel posto perchè così non avremmo dato 
fastidio a nessuno, e avremmo potuto festeggiare per tutta la notte.

Mi alzai dal letto e camminai verso lo specchio. Riguardai la mia immagine 
rifelssa, per vedere se avevo dimenticato qualcosa.

"Il rossetto!" mi ricordai. 

Corsi in bagno e lo presi, tolsi il cappuccio della confezione e inizai a 
ruotare il tubetto per far si che la punta salisse in superficie. Non feci in 
tempo ad appoggiare il cosmetico sul mio labbro inferiore che il campanello 
suonò. "E' lui!" Pensai.

Non volevo farlo aspettare, perciò richiusi l'oggetto e lo gettai nella 
pochette. L'avrei messo in seguito.

Mi precipitai verso la porta di ingresso, e non esitai ad aprire. Un 
bellissimo ragazzo abbronzato con un sorriso a trentasei denti comparve davanti 
alla mia figura.

"Niall!" sbraitai, e gli saltai addosso.
"Come sono felice di averti qui! Mi sei mancata tantissimo!" rispose lui, 
prendendomi fra le sue braccia scure e possenti.

Mi diede un lungo bacio sulla guancia, e io ricambiai. Sentii il suo 
inconfondibile profumo che mi inebriava le narici, che in quei dodici mesi non 
era assolutamente cambiato: riconoscevo con facilità l'odore di pulito e di 
borotalco che lo distinguevano dagli altri ragazzi che conoscevo.

Lo guardai negli occhi, notando quanto la pelle bronzea faceva risaltare le 
sue iridi azzurre ghiacciate e i suoi capelli biondicci.

"Come sei carina stasera." Mi sussurrò a un orecchio. "Quel vestito ti sta 
benissimo."

Arrossii.

"Anche tu sei lo stesso. Sei cresciuto un sacco." Gli risposi.

Mi guardò insistemente per un paio di minuti, poi si soffermò sul mio petto.
"Sbaglio o ti si sono ingrossate le tette?" disse divertito.
"Sei cresciuto si, ma non di cervello" ribattei scherzosa.
"Sempre la solita burlona, sei.  Ho un regalo per te." 

Le sue mani grandi si diressero verso le tasche posteriori dei suoi jeans, e 
le sue dita estrassero dal tessuto una bustina verde.

"Spero ti piaccia."
"Mi piacerà di certo, è tuo."

Niall non riuscì a contenere una piccola risata.
"Ma come parli? disse sorridendo. "Sei gentile."
"Come faccio a non essere gentile con una delle persone più importanti della 
mia vita che non vedo da un sacco di tempo?"
Mi rispose con un sorriso smagliante, e con il suo indice sinstro mi cacciò 
una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio, mentre con la mano destra mi 
consegnò il regalo.

Slacciai il fiocchetto e aprii la bustina.  Trovai una collanina con un 
ciondolo fatto a pacchetto regalo.

"Tu sei uno dei regali più belli che mi sia capitato, So." Mi sussurrò vicino 
all'orecchio. "E questo regalo ne è la dimostrazione".

Il suo tono di voce e il suo respiro caldo sul mio collo mi fecero 
rabbrividire. Riuscii a balbettare un misero grazie, perchè le sue parole mi 
avevano tolto dalla bocca le giuste frasi che gli avrei voluto dire. Lo 
abbracciai forte, e lui appoggiò la sua testa sulla mia spalla. "Ti voglio 
tanto bene." gli dissi.


Quell'attimo di tenerezza venne interrotto con un grido di Greg che proveniva 
dalla strada.

"Voi due avete ancora intenzione di slinguazzarvi per molto? Muovetevi, devo 
uscire anche io stasera." Sbraitò.

Niall mi prese il polso con delicatezza e mi trascinò fuori dalla porta. "Sai 
com'è, mio fratello. Andiamo. Stasera avremmo tutto il tempo per abbracciarci." 
disse paziente. "Perchè voglio stare per tutta la serata a divertirmi con te." 
Aggiunse in modo malizioso.

Quelle parole provocarono il secondo brivido lungo il mio corpo. "Non vedo 
l'ora." risposi felice.

Lasciai passare avanti la sua figura, per guardalo meglio. Era davvero 
cambiato: aveva acquisito qualche centimetro in altezza, l'apparecchio gli 
aveva reso i denti drittissimi anche se non l'aveva ancora tolto, le sue 
braccia si erano fatte più muscolose e il suo modo di vestire si era fatto più 
adulto, perchè indossava una camicia bianca, indumento che, prima della 
partenza, non avrebbe mai messo. Era diventato quasi un uomo, ancora più bello 
di prima.

Non avevo mai pensato che mio migliore amico fosse un figo pazzesco, ma dopo 
averlo rivisto a un anno di distanza, o meglio, a un anno di mancanza, lo 
pensavo davvero. Era meraviglioso, raggiante, splendente, come il sole 
australiano. Immaginavo che tutte le ragazze che sarebbero state presenti alla 
festa avrebbero pensato la stessa cosa, e mi un pizzico di gelosia mi pervase. 
"Calmati." Pensai. "Ha promesso di stare con te, e lui mantiene sempre le 
promesse." "Questa sera sarai sua."

Riemersi dai miei pensieri quando Niall mi aprii la porta dell'auto del 
fratello, facendomi accomodare.

"Grazie, gentiluomo."
"Questo ed altro per lei, signorina." disse scherzosamente facendomi un 
occhiolino.



 
Ciao a tutti/e!
Io sono Vittoria e questa è la mia prima FF, ho deciso di scrivere esclusivamente su Niall perchè purtroppo girovagando su EFP non ho trovato molte storie scritte in modo serio su di lui.
Spero che la mia scrittura piaccia, e se volete esprimete qualsiasi vostra opinione nello spazio recensioni, rispondo a tutti!

Se volete sapere meglio chi sono mi trovate qui: 
https://twitter.com/hi_nasTyler  :)

Al prossimo capitolo, 
Vittoria

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***



La casa di campagna era a una ventina di minuti dal mio appartamento, e mentre 
la raggiungevamo iniziammo a raccontarci in modo sintetico tutto quello che era 
trascorso durante l'anno in cui Niall non c'era. Lui era stato il primo a 
sapere della mia bocciatura, e forse era stato l'unico a preoccuparsene. 
Ricordo ancora la sua voce attraverso il microfono del cellulare. Ci era 
rimasto. Non voleva credere che, dopo tutti gli anni passati nella stessa 
classe ci saremmo dovuti dividere in modo definitivo, ma lui mi promise 
comunque che mi avrebbe sempre aiutato, perchè conosceva le mie difficoltà e 
perchè avrebbe sempre avuto cura di me.

Cura di me.

Capii da quella telefonata lampo che su di lui potevo contare sempre. Lui 
teneva sempre la suoneria accesa, anche di notte, perchè diceva che avrebbe 
voluto sentirmi ogni giorno, e non gli importava del fusorario, io potevo 
chiamarlo anche quando dormiva. Infatti fu proprio notte quando lo chiamai per 
dirgli quella brutta notizia. E dopo due squilli mi rispose subito. Ho tatuato 
nella mente il suo 'Pronto?!' assonnato, e appena comunicatogli il casino che 
era successo si risvegliò completamente e tirò fuori le migliori parole per 
consolarmi. In quella situazione mi colse di sorpresa, e la mia bocca divenne 
arida come un deserto. Gli sussurrai un poverissimo "Menomale che ci sei tu con 
me" e poi lo salutai velocemente, dato che i miei genitori infuriati mi 
aspettavano in macchina.

Questa era la prima (ed ultima) festa estiva a cui partecipavo, infatti mio 
padre me la concesse solo perchè sapeva quanto mi mancava il mio migliore 
amico.

Fu il turno di Niall. Iniziò a raccontare della sua compagnia di amici, delle 
ragazze, del surf, e di tutte le meravigliose attività che aveva fatto durante 
il soggiorno.    Mentre lo ascoltavo mi rigiravo fra le mani il ciondolo a 
pacchetto, e più lo guardavo più mi sembrava familiare. Dopo un'attenta 
osservazione notai che era di Tiffany, una linea di gioielli di cui avevo 
sempre desiderato qualcosa ma che mai, fino a quel momento, avevo posseduto.

"Niall ma.. Non dovevi."
"Non dovevo cosa?"
"Comprarmelo."
"So che lo volevi. Tu ami Tiffany."
"Certo, e chi non la amerebbe.. Ma hai idea di quanto cavolo costi? Avrai 
speso una fortuna!"
"Il prezzo non importa, So. È un pensiero importante, accettalo così. Un 
pensiero importante per una ragazza importante."

Terzo brivido lungo la schiena.


"Forza, scendete!" Ci interruppe Greg. "Vi ricordo che ho impegni anche io, e 
non vorrei arrivare in ritardo per colpa vostra!"
"Mammia mia fratello, stai calmo, togliamo il disturbo subito." 
Scesi dall'auto velocemente, e ringraziai Greg per il passaggio.   

Notai che già un bel gruppo di ragazzi era arrivato, così aspettai il mio 
principe azzurro dagli occhi color cielo e, insieme, ci incamminammo verso la 
veranda della cascina.
La musica era ancora tranquilla, e un sacco di invitati corsero a salutare 
Niall e approfittarono del volume ancora basso per fare una chiaccherata con 
lui, perciò lo lasciai andare tranquillamente e mi sedetti su un divanetto in 
pelle color avorio, e lo aspettai.  Presi il cellulare per inviare un sms 
all'invitato che avevo perso di vista, quando una mano calda mi toccò una 
spalla.

Era Derek.

Derek Horan.
Il fratello minore di Niall.
Il ragazzo più idiota che avessi mai incontrato.

"Che bello rivederti, Sofia." Mi disse. "Che ci fai qui?"

Secondo te, idiota, che cazzo ci faccio qui?!

"Sono qui per festeggiare la festa di tuo fratello, nel caso non l'avessi 
ancora capito."
"Scusa bella, non sono perspicace come te. Magari eri venuta per vedermi." 
Rispose sogghignando.

Mi alzai e me ne andai velocemente per ricercare Niall, non volevo avere tra i 
piedi quel puttaniere. Era un ragazzo bellissimo, completamente diverso dai 
fratelli: occhi azzurro-grigi, capelli color rame e fisico possentissimo, ma 
completamente idiota. Era interessato a qualsiasi essere dotato di organo 
genitale femminile che potesse fagli un pompino, e ci provava con tutte, me 
compresa. Peccato che io avessi occhi solo per il suo fratellino, che 
fortunatamente mi stava venendo incontro.

"Stai scappando da mio fratello eh?" mi disse ridendo. "Lascialo perdere, è il 
solito sfigato di seconda."
"Andiamo a ballare?" Proposi.
"Certo bella. Ormai devono essere arrivati tutti. Però prima passiamo per il 
bar, ho una sete.."
"Va bene" Risposi sorridendo.
Niall mi prese per mano (abitudine che aveva quando ci trovavamo in luoghi 
affollati) e mi portò al bancone del bar.

"Cosa prendi, So?"
"Il solito."
"Bene." Disse. "Prenderò il solito anche io."
Si avvicinò al barista.
"Tre coca redbull, perfavore!" Urlò, a causa della musica altissima.
"Subito giovanotto." Rispose il barista.

Rimasi sorpresa.
"Per chi è la terza?" Chiesi divertita.
"Per me, sciocchina."
"Ne bevi due?"
"Stasera voglio festeggiare." Mi rispose con un sorriso malizioso.
"Basta che non ti debba tenere in piedi dopo tre drink.."
"Non succederà." Disse facendomi l'occhiolino.
Risposi con una risata.

"Ecco, ragazzo."
Niall ringraziò e mi diede uno del tre bicchieri.

"A noi." Disse, porgendo il suo bicchiere vicino al mio.
"A noi." Risposi, facendo cincin.

Dopo solo dieci minuti, il mio principe dagli occhi azzurri aveva già 
tracannato i suoi due bicchieri, ma era ancora in stato cosciente.

"Andiamo a ballare!" Proposi.
"Subito, piccola." Mi disse, afferrandomi il polso.

Ci precipitammo in pista, e iniziammo a scatenarci.


Notai un sacco di gente che voleva salutare il festeggiato, perciò glielo feci 
notare.

"Vai a salutarli, noi ci ritroveremo dopo, non ti preoccupare." Gli dissi.
"Non prima di essermi bevuto un altro bicchiere!" Esclamò. "Torno subito, So. 
Aspettami."

Dopo essere ritornato dal barman, il mio migliore amico si avviò verso la 
folla di amici che lo attendeva, e lo aspettai.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Passarono venti minuti, e mi resi conto che l'alcool stava dando i suoi frutti. 
Vedevo il mio migliore amico ridere continuamente e saltellare, perciò decisi 
di chiamarlo da me, per divertirmi ancora con lui.

Ma serviva una scusa per farlo venire da me.

Mi ricordai della collana che mi aveva dato.
Richiamai la sua attenzione, chiamandolo, e lui si diresse subito verso di me.
"Me la metti?" Dissi indicandola.
"Subito, amore." Mi rispose.

Ma come parla? E' già brillo?!

"Amore?" Chiesi confusa.
"Perchè, non posso?"
Risposi con una risata.

"Allora, fatti mettere questa collana."
Si diresse dietro di me, e mi si avvicinò alla schiena.
Mi spostò i capelli da un lato, e mi toccò il collo con un dito.

"Ecco." Mi sussurrò vicino all'orecchio. "Ho finito."
Girai la testa all' indietro e ringraziai.
Non si mosse da quella posizione, e rimase dietro di me.

"Come ti sta bene." Mi sussurrò all'orecchio in modo seducente. "Sei ancora 
più meravigliosa, adesso."
Le sue labbra toccarono il mio lobo,e le sue mani si diressero verso i miei 
fianchi.
"Mamma mia questo vestito." Sussurrò di nuovo. "Sarà, ma sei diventata molto 
più bella dall'anno scorso."
Risposi con un grazie, ma non feci in tempo a concluderlo, perchè la sua 
bocca, inaspettatamente, iniziò a baciarmi il collo.

La pelle d'oca prese sopravvento sul mio corpo.
Non mi aveva mai dimostrato tali gesti d'affetto..

"Hai freddo piccola?" Mi domandò, mentre ritornò a posizionarsi di fronte alla 
mia figura.
"Nn.."
"Pensa un po', io invece ho caldissimo.." Disse ancora in modo provocante. 
Si sbottonò la camicia,e presto i suoi addominali si fecero strada tra il 
tessuto bianco.

"Niall ma.. Che stai facendo?"
"Ti piacciono?"
"S-si." Risposi timidamente.
"Puoi toccarli se ti va."
Senza aspettare la mia risposta mi prese l'indice e iniziò a disegnare, con la 
punta del mio dito, il contorno di tutti i pettorali e dei muscoli del basso 
ventre, fino ad avvicinarsi alla "V" dell'inguine.

Ero confusa dei suoi gesti, ma a dirla tutta, non mi dispiacevano affatto. 
Sarà stata colpa dei drink che avevo bevuto precedentemente, ma nonostante 
tutto il mio corpo iniziò a scaldarsi quando sentii la sua grande mano che si 
poggiava sul mio fondoschiena.

"Balliamo, adesso." Mi disse.
"Subito." Risposi.

Ci scatenammo per una buona mezz'ora, e durante quel tempo toccai con il palmo 
della mano tutto quel ben di Dio che il mio migliore amico aveva messo su 
durante il suo anno di assenza. Poi avvolsi le mie braccia attorno al suo 
collo, e mi lasciai trascinare dai suoi movimenti.
Non sapevo cosa mi prendeva, le farfalle nel mio stomaco iniziavano a 
muoversi, Niall era bellissimo e il suo atteggiamento mi faceva venire voglia 
di andargli più vicino, di toccarlo di più, di guardarlo negli occhi..

"Ti prego, So."
Interruppe i nostri movimenti e si fermò, e incominciò ad accarezzarmi gli 
zigomi.
"Che c'è?" Ribattei curiosa.
"Perfavore.."
"Cosa?"
Inizio ad accarezzarmi il viso più dolcemente, e la sua mano si diresse verso 
il mio sedere. 
Lo lasciai fare.

"Ti scongiuro.."
"Dimmi, non avere paura."
"Anche se questo non cambierà niente fra di noi.."
"Questo cosa?"
"Te lo chiedo perfavore.. Adesso, in questo momento, proprio stasera.."
"Cosa?" Dissi leggermente spazientita.
Il suo viso si diresse vicino, forse troppo vicino al mio.
"Baciami."

Rimasi stravolta. Come potevo dirgli di no? Come potevo dire di no a un 
ragazzo simile? Ma d'altra parte lui era mio amico, e qualcosa, sarebbe 
sicuramente cambiato. Io non volevo diventare la sua amica di letto, e non 
volevo che quel bacio fosse l'inizio di un'amicizia per fini non fini a se 
stessi. Lui era tremendamente attraente, non potevo negarlo, ma era meglio 
lasciar perdere. Magari era ubriaco, e se fosse stato più lucido non me 
l'avrebbe mai chiesto, ne ero sicura.

Ci fu un breve silenzio, che venne introdotto dalla voce un po' brilla del 
ragazzo.
"Se non lo farai tu.. Bhe.."
"Non ho detto che ti sto rifiutando, Niall.
Non ne sono sicura. Tu sei mio amico e io non voglio rovinare tutto.."
"Andiamo So. Rovinare? Ci affiaterebbe soltanto. Tu non hai idea di quanto mi 
sia mancato averti per tutto quel tempo, perfavore, cerca di capirlo!"
Sospirai.
"Ma io.."

Non riuscii più a parlare.
La sua mano si spostò veloce verso il mio mento, il suo viso si mosse furtivo 
verso il mio.
"Lasciamelo fare." Mi disse soffiando sulle mie labbra. "Te lo chiedo 
perfavore."

Spostò una ciocca di capelli dietro al mio orecchio sinistro. Mi accarezzò la 
guancia e mi prese il viso fra le mani, premendo leggermente.
Le sue labbra raggiunsero le mie.
Oh Cristo, le sue labbra, le sue labbra morbidissime e perfette, perfette come 
lui.
Il mio stomaco iniziò a farfugliare. Le mie preoccupazioni a svanire.
"Goditi il momento, Sofia."  Si convinse. "Stai baciando il ragazzo più bello 
della serata."

Quel bacio fu lungo, pieno di sentimento.
Le sue mani toccavano il mio corpo, e le mie dita accarezzavano i suoi capelli 
morbidi.
La sua lingua voleva toccare la mia.

"Non qui, Niall." "Non voglio che ci veda nessuno."

In men che non si dica mi prese per mano e mi portò fuori dall'edificio. 
Andammo nel frutteto, per non essere disturbati da nessuno.

Una volta arrivati mi prese i fianchi e face avvicinare i nostri corpi.
Riprese a baciarmi con foga, e percepii le sue mani che si avvicinavano di 
nuovo al mio sedere. Non mi opposi al suo gesto, e colsi l'occasione per 
accarezzargli i muscoli scolpiti del petto, provocando un gemito da parte sua. 
Continuai a toccarlo, ma questa volta con più passione, mentre lui, con il 
continuare dei miei movimenti, mi stringeva più forte il fondoschiena.

"Niall, non ho più fiato."
"No, non staccarti.. Continua, ti prego."

Mi baciò. Mi baciò ancora, ancora e ancora.
Notai i suoi occhi ghiacciati che brillavano al pallore della luna, e durante 
quello che sarebbe stato l'ultimo bacio di quella serata, lui mi sorrise 
teneramente.

"Sappi che credo di essere lucido. Penso che non mi dimenticherò di questa 
serata. Grazie."

Risposi con un sorriso accennato.

Il momento di silenzio che avevamo creato venne interrotto dalla sua voce.

"So."
"Dimmi."
"Questo momento ha placato la mia voglia di te. Per ora."

Per ora.

Non so perchè ma questa notizia mi rese più speranzosa. Tutta la mia 
preoccupazione iniziale scivolò via, e, anche se mi è difficile ammetterlo, non 
mi sarebbe dispiaciuto ricevere un altro bacio come quello.

Ci coricammo sull'erba e guardammo le stelle, fino all'alba.



 
Uno dei momenti clou è arrivato! Spero che la storia inizi a piacervi :)
Non so ancora bene come continuare, spero che durante queste vacanze mi venga un po' di ispirazione, e un immenso grazie per chiunque abbia letto la mia storia!
Buon Santo Stefano,
Vittoria

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Passarono circa quattro giorni dalla festa, e non c'era nessuna novità. Niall e 
io non ci eravamo ancora visti: lui era impegnatissimo con lo studio (doveva 
recuperare molte materie data la sua assenza) e io, al contrario, dovevo andare 
al lavoro. 
Lavoravo in un negozio di giocattoli nel centro città, un lavoro tranquillo e 
che mi fruttava abbastanza per comprarmi tutto quello che mi serviva. Era stata 
la mia famiglia, dopo la mia bocciatura, ad incoraggiarmi per trovare un 
impiego. "Non puoi continuare così, Sofia." Mi dicevano continuamente. "Non hai 
fatto niente per tutto il periodo scolastico, e adesso ti dai da fare."
Io non avevo obiettato, ma mi imposi sulla scelta del mio futuro lavoro 
estivo. Non avevo intenzione di andare in un bar o di andare a pulire i cessi 
di una palestra pubblica, ma la scelta nella mia cittadina era molto limitata. 
In preda a quella mia "esasperazione" chiamai il mio migliore amico, per 
chiedergli una mano. Lui, molto convinto, mi disse per optare per il negozio di 
giocattoli, di proprietà di suo zio. Lo zio mi conosceva già, e non avrebbe 
avuto problemi ad assumermi. E così fu.
Lavoravo quattro giorni alla settimana, per circa sei ore giornaliere. Per i 
miei ovviamente non era abbastanza, ma si dovettero accontentare. Nei giorni 
liberi mi sforzavo di tenermi impegnata studiando e leggendo, ma non bastava, 
perchè nonostante tutto nessuno era capace di dirmi un miserissimo 'brava'.
"Menomale che adesso è tornato Niall." Pensavo.

Il display del mio cellulare si illuminò. Era lui.

-Ehi, oggi è l'ultimo giorno di vacanza. Ti andrebbe di venire da me per le 
quattro? Così magari ne approfittiamo per ripassare un po' di letteratura, dato 
che tu sei brava. xx

Un enorme sorriso si dipinse sulla mia faccia. Risposi subito accettando 
l'invito, ero fuori di me.
Ero curiosa a rivederlo dopo la festa. Volevo vedere se qualcosa era cambiato, 
se era comunque gentile e affettuoso come al solito, e soprattutto, se tirava 
fuori l'agomento bacio.



Arrivai a casa di Niall e suonai il campanello.
Mi aprì Derek.
"Ciao!" Mi disse smagliante. "Sei qui per mio fratello, vero?"
"Esatto."
"Allora muoviti ad entrare, è appena uscito dalla doccia ed è mezzo nudo." 
"Sai, han visto tutti il vostro coming out. Finalmente avete fatto vedere a 
tutta la scuola che stavate insieme sul serio!"
Rimasi allibita. Come aveva potuto vederci?

"No, Derek. Noi non stiamo insieme." Risposi fredda, cercando di nascondere la 
mia preoccupazione.
"Valla a raccontare a qualcun'altro, dai.." Disse sogghignando.
"Fammi entrare." 
"Certo. Il tuo principino è in camera sua."

Entrai in casa a passo veloce, e mi diressi verso la camera del mio 
'principino'.

"Niall, sono io."
"Entra pure!" disse urlando.

Entrai.
Uno splendido ragazzo a petto nudo mi attendeva sul letto. Non poteva fare 
così, cazzo.
Mi corse incontro smagliante e mi schioccò un bacio sulla guancia.

"Scusa per mio fratello.. Sai com'è." mi disse con tono dispiaciuto.
"Fa niente. Mi ha dato solo fastidio quando ha tirato fuori l'argomento del 
b.."

Mi interruppi subito. 
Non potevo dirlo!
Doveva essere lui a parlarne!
D'altronde era LUI ad avermi chiesto se volevo baciarlo.
Perciò non finii di dire la mia frase e stetti zitta.

"Argomento di che cosa?" mi chiese confuso.

Cazzo. Forse se n'era dimenticato. Era ubriaco..
Decisi di restare sul vago.

"Oh niente. Mi ero solo confusa."
Mi rispose con un sorriso comprensivo.
"Iniziamo con la letteratura?" Chiesi, cambiando argomento.
"Certo! Finisco di vestirmi, e poi sono pronto."

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2358075