Dopo
mesi ritorno, pronta a prendermi
tutti i vostri insulti e pomodori in faccia lol purtroppo ho avuto un
periodo
non bellissimo che mi ha fatto allontanare dal fandom di OUAT e le
fanfiction
erano l'ultima cosa a cui volevo pensare...mi scuso con tutti voi per i
mesi di
attesa ma veramente, non ero proprio dell'umore adatto per mettermi a
pensare a
OUAT :/ ma ora è tutto passato e direi che la prima cosa che
dovevo fare era
assolutamente darvi l'ultimo capitolo di questa mini-long, ve lo
dovevo. Quindi
senza ulteriori indugi buona lettura, ci vediamo sotto :)
L'ex
regina cattiva (anche se molti sostenevano che lo fosse
ancora) osservava il calderone ribollente di magia, aspettando il
momento
giusto. Doveva scoprire cosa c'era in quello straccio, ciò
che avrebbe potuto
far perdere all'infallibile Rumplestiltskin il controllo dei suoi sensi.
La
pozione diventò di un verde brillante e Regina si
voltò
mentre teneva lo straccio sopra il piccolo calderone. Lo
lasciò cadere al suo
interno e guardò come venne assorbito dal liquido, che
iniziò a gorgogliare per
poi trasformarsi prima in un colore viola acceso e poi in rosso.
Qualche
istante dopo il fumo emanato dalla pentola rivelò l'immagine
di ciò che era sul
panno. Si aspettava qualcosa che non avesse a che fare col materiale di
cui era
composto lo straccio e non si sbagliava.
"Oh
mio..." ansimò appena vide l'immagine.
"Questo è molto interessante..." e rise, la vittoria
imminente.
"Caro Gold, potrai pure non avermi dato il profumo che volevo, ma ora
ne
farò uno per conto mio" sorrise, i denti scintillanti dietro
le labbra
rosso sangue. "E sono sicura che lo amerai..."
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Belle
si svegliò ad un suono molto familiare. Lo conosceva
fin troppo bene, lo aveva sentito sin da quando aveva 19 anni. Si
alzò dal
letto immediatamente e corse verso il suono, dimenticandosi che veniva
da
dentro la camera da letto e non da due corridoi più in
basso, e si schiantò
dritta contro la fonte del rumore. Perse l'equilibrio e cadde di
sedere. Alzò
lo sguardo per guardare chi urlava il suo nome.
Lui
stava guardando verso di lei, i pugni serrati e gli
occhi arrabbiati, un'immagine che aveva visto molte volte. Specialmente
quando
incasinava qualcosa nel castello, come quella volta che aveva
riorganizzato
tutte le sue pozioni per cercare di nascondere il fatto di averne rotta
una.
Belle
sbatté le palpebre verso di lui e sorrise
innocentemente. "Sì, Rumplestiltskin?" chiese con dolcezza,
proprio
come faceva sempre per calmare la sua rabbia.
I
suoi occhi si addolcirono leggermente, ma rimase
arrabbiato. "Guarda che cosa ha fatto!".
Il
suo sorriso aumentò, ancora innocentemente.
"Chi?"
Rimase
impassibile. "La signora Crumplebottom
dall'altra parte della strada...chi pensi chi sia?! Il tuo gatto
ovviamente!"
"Oh,
quindi ora è solo mio?" lo prese in giro
mentre si alzava da terra.
"Sì,
quando fa cose come questa".
Guardò
dove stava puntando e non vide nulla. "Cosa
dovrei vedere?"
"Sei
a due cm da una di esse in questo preciso
momento".
Guardò
di nuovo. "Ancora non vedo niente".
Rumplestiltskin
sospirò e sollevò il tappeto dove si
trovavano col proprio bastone. "Le vedi adesso?"
A
quanto pare Izzy aveva pensato che sarebbe stato bello
portare i propri bisognini secchi fuori dalla lettiera e seppellirli
sotto il
tappeto.
Cercò
di non ridere mentre fissava ogni piccola palla
rotonda. "Lo sai quanto sono dure quando ci passi sopra nel cuore della
notte scalzo? E' come camminare su delle rocce."
"Uhm..."
alzò lo sguardo Belle, cercando di
trattenere le risate.
"Belle..."
cominciò, con un tono di avviso che
avrebbe fatto tremare chiunque. "L'animale ha messo la sua cacca sotto
il
mio preziosissimo tappeto della Dinastia Ming".
Deglutì
cacciando la voglia di piegarsi in due dal ridere.
"Okay, okay. Pulirò tutto." Prese una piccola paletta e dei
guanti
speciali mentre lui scuoteva la testa.
"Qui..."
indicò gli escrementi col bastone, mentre
lei li raccoglieva uno ad uno.
"Chi
avrebbe mai pensato che saremmo finiti così?"
commentò lei con una piccola risata.
"Finiti
come? A pulire la cacca dal pavimento?"
"No...normali
come tutti gli altri". Lo vide
irrigidirsi e sollevò la testa incontrando il suo sguardo. Le piaceva veramente di più quando i
suoi occhi si addolcivano in quel
modo.
Il
sonno arrivò facilmente dopo l'incidente del tappeto.
Belle si svegliò per prima e dopo essersi vestita
velocemente si avvicinò al
corpo addormentato del suo amato. Russava nel cuscino e lei gli
accarezzò i
capelli e lo baciò sulla guancia, facendolo svegliare
gemendo leggermente.
"Sto andando da Granny per la colazione, torno subito"
sussurrò e
ridacchiò per quanto assolutamente adorabile era la mattina.
Il serio Mr. Gold scompariva,
sostituito da un normalissimo e sonnolento uomo spettinato. Lo
baciò di nuovo e
uscì.
La
passeggiata verso il locale fu tranquilla, molti passanti
la salutarono. "Buongiorno Belle" le dicevano, e lei rispondeva con
un gran sorriso. Era felice che Granny aprisse così presto,
adorava i suoi
muffin e sapeva che Rumple amava i suoi cornetti.
Entrò
con un grande sorriso e Ruby la afferrò immediatamente
per il braccio. "Ciao! Come sta il gatto?"
Belle
annuì mentre si spostò su uno sgabello. "Sta
bene, sembra felice" rise "Sai già cosa voglio, giusto?"
"Uova,
salsiccia e formaggio, muffin e un
cornetto" rispose Ruby con un accento francese. "Arrivano
subito" prese l'ordine e tornò al bar. "Allora, come va fra
Gold e
Izzy?"
Belle
si strinse nelle spalle. "Non lo so ancora. E'
stato troppo male per legare veramente con lei".
Ruby
inclinò la testa. "E' ancora malato?"
"Sì,
è davvero strano. Peggiora nei momenti più strani
e mi sento come se mi stesse nascondendo qualcosa. Ieri sera ho trovato
queste
piccole pillole blu nel suo gabinetto..."
Ruby
alzò una mano interrompendola. "Un momento, aspetta.
Piccole pillole blu?"
Belle
annuì.
"Erano
in una bottiglia marcata?"
"No,
era una bottiglia senza etichetta, per questo ho
pensato che fosse strano...Ruby?"
La
ragazza lupo aveva la testa abbassata e si sforzava di
non ridacchiare, fallendo miseramente. "Oh..oh mio Dio...piccole
pillole
blu? Sul serio? Oddio...oddio!"
"Ruby,
cosa c'è di così divertente?"
Era
senza fiato. "Pillole blu!"
"Che
hanno di strano?"
Ruby
riprese fiato con una mano sul petto. "Belle...non
so come dirtelo, ma quelle pillole non sono per il raffreddore..."
"Non
lo sono? E allora per cosa sono?" Ruby
scoppiò nuovamente a ridere e gli occhi azzurri della bella
si aggrottarono.
"RUBY!"
"Okay,
okay" si schiarì la voce. "Quelle
pillole sono per...gli uomini...quando hanno dei problemi in camera da
letto..." Belle si limitò a sbattere le palpebre. "Vedi..."
e
finalmente i suoi occhi si spalancarono. "No...no..."
"Proprio
così."
"Ma...lui
non ha...non ha mai avuto nessun
problema..."
"Ew,
troppe informazioni!" scosse le mani Ruby.
"Scusa.
Ma veramente, non ne ha mai avuti!"
"Forse
perché prende le pillole..."
Belle
abbassò lo sguardo. "Perché non me lo ha
semplicemente detto? Avrei capito..."
"Già,
lui è molto più grande di te" scoppiò
di
nuovo a ridere la ragazza lupo e Belle gli lanciò
un'occhiataccia.
"In...in senso buono?" aggiunse all'ultimo momento.
Belle
sospirò. "Quindi sta facendo finta di avere il
raffreddore per nascondere che ha bisogno di quelle pillole?"
Ruby
smise di ridere. "Aspetta. Fa finta di avere il
raffreddore?"
"Si,
te l'ho detto Ruby".
"Cosa
fa di preciso?"
"Starnutisce
un sacco...ma proprio tanto...e sempre nei
momenti più strani."
Ruby
ci pensò su. "Izzy...è vicino a voi quando
capita?"
Belle
alzò lo sguardo come se qualcuno avesse tirato un filo
invisibile unendo tutti i pezzi. "Oddio...sì...ogni volta
che
succede...lei era vicino a lui. E lui sembra sempre così a
disagio vicino a
lei..non vuole mai toccarla...."
Ruby
annuì. "Bingo".
"Rumple...è
allergico ai gatti?" Belle sospirò.
"Oh, quell'...uomo! Me l'ha
fatta portare a casa senza dirmelo
perché...perché...la volevo..." ogni
rabbia che provava si sciolse, sostituita da un caldo senso di
comprensione.
Ruby
sorrise. "Credo che Granny si sbagliava. Ha
veramente scelto te invece di se stesso."
Belle
sorrise e annuì, lacrime silenziose che cercavano di
scappare dalle sue ciglia. "Devo tornare subito a casa e dirgli che so
tutto. Non può vivere così."
Prese
il cibo. "Grazie, Ruby" e uscì dal locale
scuotendo la testa.
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Si
sentiva caldo e confortato. Era contento e tranquillo.
Era tutto così dolce e accogliente. Si sentiva...prurito. Il
mondo si chiudeva
tutto contro di lui e non riusciva a respirare. Qualcosa lo stava
soffocando.
Spalancò
gli occhi e gli ci volle qualche secondo per
registrare che aveva un gatto in faccia. "Che diavolo?" lo
lanciò
dall'altra parte della stanza ed esclamò con disgusto,
cercando di pulir via il
pelo dal pigiama.
"Tu!
Piccola stronza!"
Lei
per tutta risposta saltò sul bordo del letto e si
sedette, muovendo la coda come suo solito. Lui la sommerse con le
coperte e si
alzò in piedi, afferrando il bastone mentre sentiva il suo
"meow" di
protesta mentre sgusciava da sotto le coperte. "Ti sta bene!"
Si
guardarono a vicenda per un po', lui stringendo i denti e
lei scuotendo la coda. "Non te la faro passar liscia questa volta",
ringhiò. "Se non ti conoscessi bene, direi che lo stavi
facendo apposta.
Era tutto calcolato vero? Sì! Beh...ora scoprirò
cos'hai in mente. Saprò tutto
e...ETCHU'!" grugnì e iniziò a dirigersi verso il
bagno. "Subito dopo
che avrò preso le medicine però".
Dopo
esserci concesso una bella doccia calda, si vestì con
il suo completo migliore e rovistò in tutta casa per trovare
la rovina della
sua esistenza. Quando vide che sembrava non essere da nessuna parte,
sospirò e
recuperò rapidamente un incantesimo contenuto in una
bottiglietta in cantina.
Riempì
un piatto di cibo e lo cosparse con la pozione, lo
mise in terra e aspettò di vedere comparire una familiare
ombra. Non dovette
aspettare molto per vedere correre fuori dal nulla la gatta, che
attaccò il
piatto come se non mangiasse da giorni.
"Sono
contento che sei così entusiasta" commentò
seccamente "E renderà le cose più facili per
entrambi".
Improvvisamente il
gatto venne avvolto da una nuvola di fumo e si trasformò in
un gioco di
carnevale. Il suo corpo era una scatola, decorata con strisce
technicolor e
lucine. Sulla cima della scatola, la sua testa sbucava da un buco.
Invece di
tanti buchi dal quale la sua testa poteva uscire, ve ne era solo uno in
cui era
incastrata...era sempre stato il suo gioco preferito.
"E' ora di
giocare a Colpisci Il Gatto! E UCCIDILO! SBAM!
Si
grattò il naso. "Forse dovrei smetterla con la
magia..."
il
gatto guardò in alto leccandosi i baffi, un bagliore
verde si emanò da tutto il suo corpo e poi scomparve
così come era apparso.
"O
forse no...mi spiego meglio dearie, ti ho appena conferito
la capacità di parlare. Puoi parlarmi adesso."
I
suoi occhi si spalancarono, qualcosa che gli animali non
fanno di solito, ma magari la pozione le aveva conferito anche delle
espressioni. Era un vecchio e semplice incantesimo e funzionava solo su
alcuni
animali. Gli animali con un cervello piccolo non potevano parlare,
avrebbe
potuto usare l'incanto su Pongo quella volta che tutti lo avevano
accusato di
aver ucciso il caro grillo, ma probabilmente Pongo non sarebbe stato
nemmeno in
grado di descrivere quello che aveva visto intelligentemente. La
maggioranza
dei cani avevano un vocabolario limitato.
Ma
i gatti erano intelligenti. Malvagiamente intelligenti
e lui sapeva che questo in particolare
sapeva cosa stava facendo. Era stato un passo azzardato usare la magia
su di lei,
ma forse almeno avrebbe ottenuto qualche risposta.
Si
posizionò davanti a lei e strinse il bastone di fronte a
sé. "Adesso...qual è il
tuo
problema? Perché insisti nel rendere la mia vita miserabile?"
Lei
mosse di nuovo la coda mentre si sedeva, più tranquilla
che mai. "Semplice. Tu sei uno di loro".
Aveva
visto altri animali parlanti prima d'ora, ma nessuno
con tanta precisione nell'usare il vocabolario umano. Anche la sua voce
era
regolare, bassa, quasi seducente si potrebbe dire. Piena di confidenza
e di
disgusto.
"Loro?
Chi sono loro?"
"Un
maschio."
Lui
la guardò a bocca aperta. "Mi prendi in giro. Mi
stai attaccando perché sono un uomo?"
Lei
inclinò la testa. "Sì"
Rumple
si massaggiò una tempia. "Perché? Non ti ho
fatto niente di male."
Izzy
rise, un'altra cosa che gli animali intelligenti
potevano fare sotto il suo incantesimo. "Quindi direi che appendermi in
aria per il collo e rendermi muta erano niente."
"Quello
è stato dopo che tu mi hai attaccato! Me ne
stavo qui nella mia stanza e mi hai devastato per nessun motivo!" Si
interruppe. Stava litigando con un gatto.
Sospirò e si girò per non urlare all'idiozia di
tutto ciò. "Va bene. Tu
odi gli uomini."
Lei
sbuffò. "Siete tutti uguali. Delle vili e violente
creature. Non posso fidarmi di nessuno di voi."
Le
sue parole lo colpirono e lui tornò a guardarla, i suoi
occhi verdi che lo fissavano. Realizzò orribilmente cosa
intendeva e qual era
il problema.
Era stata abusata.
Scosse
la testa da ogni pensiero compassionevole e continuò
la sua missione. "Ti propongo un patto, dearie".
"Un
patto?"
Rumplestiltskin
si appoggiò al bastone. "Sì. Uno
semplice e che darà benefici ad entrambi e a Belle, che mi
sembra di capire ti
piaccia."
Izzy
si scrollò il pelo. "Lei è meravigliosa con me.
E'
una brava persona."
Annuì.
"Sì, lo è...almeno concordiamo su qualcosa".
Fece una pausa mentre lei continuava a guardarlo. "L'offerta
è
semplicemente questa: stai lontana da me e io lo starò da
te. Andremo d'accordo
e ci lasceremo in pace per il bene di Belle. Accetti?"
Il
felino ci pensò su. "Posso accettarlo."
"Abbiamo
bisogno di qualcosa di più concreto e visto
che tu non puoi firmare col tuo nome..." si piegò
porgendogli una mano.
Lei
si avvicinò lentamente a lui, guardandolo costantemente
con occhi pieni di assenza di fiducia. Lentamente e delicatamente
appoggiò il
naso sul palmo della sua mano e si allontanò subito dopo.
"Accetto."
Lui
sorrise raddrizzandosi. "Dovresti sapere che
nessuno rompe un patto con me, se lo farai ne pagherai il prezzo."
"Una
minaccia dopo in nostro bel accordo?"
"Solo
un fatto, dearie. E' così per tutti quelli con
cui faccio dei patti."
"Mi
dispiace per loro."
Gold
sorrise a quelle parole. "Ora che abbiamo
risolto..." il suo telefono proprio in quel momento squillò.
Era Belle e
lui sorrise.
"Tesoro?"
"Rumple,
mi dispiace di non essere ancora lì, ma il
tubo si è rotto di nuovo."
"Capisco,
devo andare al negozio in ogni caso."
"Ma
la nostra colazione..."
"Possiamo
rimandarla a più tardi."
"Oh,
okay...uhm...Rumple...c'è qualcosa di cui vuoi
parlarmi?"
Si
guardò intorno. "Tipo?"
"Tipo...qualcosa di importante?"
Si
chiese cosa potesse intendere. Quando non riuscì a darsi
una risposta ipotizzò che si era solo dimenticato un
anniversario importante e
avrebbe dovuto cercare di scoprire quale più tardi.
"Oh,
lo so. Ti amo."
Lei
ridacchiò. "Ti amo anch'io" sospirò. "Ci vediamo dopo allora".
"Non
vedo l'ora come sempre". Si salutarono e lui
guardò in basso l'animale che minacciava di stare per
vomitare una palla di pelo.
"Quello fallo in giardino. Adesso devo andare. Mi fido che non
distruggerai la mia casa, perché se lo fai sarebbe un modo
per rompere il
nostro patto". La lasciò seduta sul pavimento, la coda che
ancora si
muoveva avanti e indietro.
La
sua vittoria aveva un sapore dolce mentre praticamente
volava verso la sua macchina. Stava per aprirla quando si
bloccò guardandosi
intorno. Al diavolo, se lo meritava dopo tutto quello che aveva passato.
E
scomparve in una nuvola di fumo viola.
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Il
negozio era silenzioso e tranquillo. Nessun oggetto
rotto, nessun demone che correva da una parte all'altra, nessuna
lettiera puzzolente,
solo pace e calma. Le cose non potevano andare meglio.
Finché sarebbe andato
d'accordo con quell'animale, e finché avesse preso le
medicine, Belle non
avrebbe mai potuto scoprire il suo segreto e tutto sarebbe andato per
il verso
giusto. Non riusciva a pensare all'ultima volta che si era sentito
così. Lasciò
andare un lungo sospiro e si incamminò ad aggiustare un
vecchio orologio a
cucù.
La
campanella alla porta suonò e alzò lo sguardo,
tutte le
sue speranze e i suoi sogni che andavano in mille pezzi. "Ovviamente ho
festeggiato troppo presto..." mormorò a se stesso mentre
sbatteva la
porticina dell'orologio che stava riparando.
"Gold"
disse Regina mentre marciava verso il
bancone.
"Regina.
Non credo di essere mai stato così sfortunato
prima d'ora. Perché siete venuta ad oscurare la mia giornata
di nuovo?".
Lei
sorrise, un sorriso
che prometteva terrore. "Oh
niente, volevo solo mostrarti una cosa..."
Gold
alzò un sopracciglio mentre lei tirava fuori una
bottiglietta. Era identica ad una boccetta di profumo qualsiasi solo
che era
chiaramente riempita con una pozione visto l'orribile colore verde
acceso.
"Ho
fatto un profumo".
Gold
ridacchiò. "Oh, davvero? E con cosa? Dubito
fortemente che tu abbia trovato un Olfuriom".
Regina
iniziò a giocare con la boccetta, rigirandosela fra
le dita. "No, non l'ho trovato infatti. Ho fatto un profumo con
qualcosa
di più...potente".
Sorrise, i denti
scintillanti.
Non
ebbe tempo di reagire mentre glielo spruzzava in piena
faccia.
Cadde
all'indietro proprio come quando Ashley Boyd lo aveva
colpito a tradimento, urlando mentre la pozione gli raggiungeva gli
occhi.
Sicuramente
non si aspettava che Regina sarebbe stata così
audace e ora ne avrebbe pagato il prezzo. Tutta
la magia ha un prezzo.
Fu
istantaneo. Proprio come quando odorò il panno, solo
dieci volte peggio, e non poté fare niente se non
contorcersi sul pavimento
mentre i suoi polmoni iniziarono a riempirsi del profumo, iniziando la
tortura.
Regina
guardò la scena con malata soddisfazione mentre il
grande e potente Oscuro veniva sconfitto davanti ai suoi occhi. Chi poteva immaginare che
qualcosa di così
semplice avesse effetti così devastanti?
Rise
mentre lui starnutiva per la quinta volta -o forse era
la sesta- e iniziò il suo discorso.
"Oh,
funziona. Ero preoccupata che non lo avrebbe
fatto. Ti chiederai perché è molto peggio del
solito. Facile: ho modificato il
DNA del pelo del gatto e l'ho intensificato. E' come se venti gatti
stessero
scuotendo il loro pelo dentro il tuo naso. Divertente, vero?"
Lui
cercò disperatamente di respirare e starnutì
ancora.
"Beh,
per me lo è".
"ETCHU'!
Tu... E-E-E-ETCHU'!
Io non... ETCHU'! ce
l'ho... ETCHU'!" e continuò a
starnutire mentre lei rideva di lui.
"Non
ce l'hai? Risparmiamelo, Rumple. So che ce l'hai.
E tutto quello che devi fare è darmelo e io ti
darò l'antidoto".
Lui
rispose con un triste gemito, seguito da un altro
starnuto.
"Giusto,
mi sono scordata di dirtelo. E' una pozione
permanente. Gli effetti non saranno così orribili come ora,
ma sarà comunque
brutto. Ogni cosa ti
farà starnutire.
L'odore di vero profumo, il vento, il polline, qualsiasi
animale, il peperoncino. Sarai più famoso di Eolo
per i
tuoi starnuti!".
"ETCHU'!"
"Tutto
quello che devi fare è darmi ciò che voglio.
Anche
uno sciocco accetterebbe immediatamente".
Gold
rimase a bocca aperta e iniziò a tremare senza
controllo. Il suo corpo voleva starnutire, ma non riusciva a respirare
per
farlo, risultando in una serie di soffocamenti mischiati a tosse. Non
riusciva
a respirare. In tutti i sensi. I suoi polmoni si stavano chiudendo, la
sua gola
si era gonfiata e poteva sentire la sua faccia bruciare come se fosse
in preda
alle fiamme.
Che
idiota! Stava per avere una specie di shock anafilattico
e non c'era niente che poteva fare. Cercò di poggiare le
mani al pavimento per
evocare un qualsiasi tipo di magia, ma Regina pestò la sua
mano e lo rigirò
sulla schiena con il piede.
In
quel momento notò il suo collo e viso rossi e pieni di
lividi bianchi. Indietreggiò shockata.
"G-Gold?"
La
porta si spalancò, rivelando Belle che teneva in braccio
l'intera causa dei mali di Gold. Trattenne il respiro e
lasciò cadere
l'animale, correndo verso di lui.
"Rumple!
Cosa gli hai fatto?!"
Regina
non rispose mentre Belle si accasciava sul suo amore
cercando di aiutarlo, inutilmente.
"Rumple,
cos'hai?! Cosa ti ha fatto?!" lui non
riusciva a rispondere e gli occhi di Belle si riempirono di lacrime
mentre le
guance di lui diventarono viola. "NO!"
Regina
corse verso la porta quando sentì un soffio. Il gatto
era lì, la schiena incurvata mentre le ringhiava. Non
poté nemmeno sbattere gli
occhi che le saltò addosso attaccandola e graffiandola.
Urlò
mentre il gatto
le morse il braccio. La donna lo sbatté a terra con forza e
le lanciò un getto
di magia facendola volare dall'altra parte della stanza.
Belle
non ebbe tempo di reagire a tutto quello perché era
ancora impegnata a cercare di aiutare Rumplestiltskin. "Adesso basta!
Chiamo un'ambulanza!".
"Non
funzionerà, solo l'antidoto può curarlo"
disse Regina alla ragazza piangente sul pavimento.
"Allora
aiutalo! PER FAVORE!"
Regina
la guardò con aria di sufficienza. "Perché
dovrei? Lui non porta altro che miseria"
"Non
è vero!" gemette Belle. "Lui porta
felicità nella mia vita!
E' tutto ciò
che ho! Se lo perdo...non mi rimarrà più
niente..."
Una giovane ragazza
piange sul cadavere del proprio amore in una stalla.
Regina
scosse la testa, gli occhi luccicanti di lacrime.
"No..."
"Per
favore..." gemette Belle. "Cosa
penserebbe Henry? Vuoi che scopra che hai ucciso suo nonno? E sappi che
glielo
dirò! Non si fiderà mai più di te!
Quindi aiutalo. AIUTALO!"
Regina
strinse i denti, tremando di indecisione. "Va
bene!" disse infine tirando fuori un'altra bottiglietta e versandone il
contenuto sopra il corpo tremante di Mr Gold.
Venne
ricoperto da un fumo rosa e smise immediatamente di
contorcersi. Prese un respiro profondo mentre la sua faccia tornava
normale,
nessuna evidenza dell'attacco che aveva distrutto il suo corpo pochi
secondi
prima.
Si
sedette per alcuni secondi, sconvolto, e poi tornò alla
realtà. "TU!" ruggì all'ex Regina, facendo
apparire una palla di
fuoco sulla propria mano e preparandosi a lanciargliela contro, quando
Belle lo
fermò aggrappandosi al suo braccio.
"Rumple,
no! Non ne vale la pena!"
"Hai
visto cosa mi ha fatto?!" urlò mentre lei lo
prendeva per le spalle, la palla di fuoco che scompariva dalla sua mano.
"Sì,
ma se la uccidi giocherai solo il suo gioco
malvagio e il ciclo ricomincerà di nuovo. Ti ha fatto del
male, sì, ma non
voglio che faccia del male al tuo cuore..."
Gold
sospirò e si alzò, Belle che lo aiutava. Prese il
suo
bastone e fissò Regina, l'odio ben visibile nel suo sguardo.
"Fammi di
nuovo una cosa simile e ti ucciderò. Non mi importa. E non
ho mai avuto il tuo dannato fiore!
Adesso dammi la pozione e
sparisci dal mio negozio!"
Regina
sospirò e diede la boccetta di profumo Belle. "E
l'antidoto" aggiunse la ragazza, ricevendolo svogliatamente dal sindaco.
"Volevo
solo...che qualcosa...andasse per il verso
giusto". Non ottenne la compassione di nessun dei due e tirò
su col naso
come la bambina che veramente era e se ne andò via dal
negozio.
Belle
sospirò di sollievo. "Sono felice che tu non
l'abbia uccisa..." lui scosse la testa. Belle alzò la
boccetta contenente il
liquido verde e si ritrasse. "Cos'è questa roba?"
"Qualcosa
di molto pericoloso. Dovrò sistemarla in un
posto sicuro".
Belle
alzò un sopracciglio. "E non avrebbe nulla a che
fare con la tua allergia ai gatti, vero?"
Gold
sbiancò. "Cosa?"
"Lo
so, Rumplestiltskin". Lui la guardò
imbarazzato e si passò una mano fra i capelli, schiarendosi
la voce.
"Lo
abbiamo capito io e Ruby stamattina. Non posso
credere che mi hai fatto tenere Izzy quando tu...oh mio Dio, IZZY!"
Corse
dietro il bancone dove il gatto era stato scaraventato.
"E' qui?" chiese Gold mentre la seguiva.
"Sì,
l'ho portata per riuscire a farti dire finalmente
la verità, l'ho lasciata cadere e lei ha attaccato Regina
e...oddio..." si
fermò trattenendo il respiro, le mani sulla bocca mentre
Rumple si preparò a
cosa avrebbe trovato dietro il bancone.
Il
felino era immobile sul pavimento. Belle si sedette
accanto al suo corpo senza vita, le lacrime che le solcavano il viso.
"Regina l'ha uccisa..."
Gold
si inginocchiò sul suo ginocchio buono, vedendo che il
felino
respirava ancora. "No, è viva". E senza dire nulla
agitò la mano
sopra di lei, un bagliore viola avvolse l'animale. Poco dopo,
aprì gli occhi e
miagolò.
"Ecco
qui, tutto a posto".
Belle
alzò lo sguardo verso di lui mentre altre lacrime le
solcavano il viso. "Non c'era bisogno che lo facessi..."
"Ma
l'ho fatto lo stesso".
Belle
accarezzò il gatto, che sembrava ancora un po'
confuso. Poi si girò verso l'uomo che aveva torturato per
tutti i giorni
passati e strofinò la testa sul suo ginocchio, facendo le
fusa. "Oh,
adesso ti piaccio eh?
"Ovvio
che mi piaci, mi hai salvato la vita"
rispose il gatto.
Sbatté
gli occhi e Belle rimase a bocca aperta, le lacrime
cessarono di cadere per lo shock. "Ha parlato?!"
"Oh,
mi sono dimenticato di annullare l'incantesimo..."
disse Gold senza pensarci. Alzò lo sguardo su Belle e la
vide lanciargli palle
di fuoco immaginare con gli occhi. "L'ho detto ad alta voce, vero?"
Lei
annuì e incrociò le braccia. "Hai lanciato un
incantesimo su Izzy? Per farla parlare? Perché?"
Si
alzò, il gatto che si strusciava ancora contro la sua
gamba. "Era solo un modo per farci andare d'accordo. Non riuscivamo a
sopportarci e abbiamo fatto un patto per il tuo bene..."
Belle
sospirò e abbassò le braccia. "Oh, Rumple...non
ne avevo idea. Non andavate d'accordo?"
"Quella
è colpa mia" si inserì Izzy, saltando sul
bancone per guardarli in faccia. "Ma mi sbagliavo...almeno su di te. Mi
hai salvato anche dopo che sono stata orribile con te. Credo che non
sei poi
così male...per essere un maschio".
Rumple
alzò gli occhi al cielo e Belle ridacchiò.
"Dovresti
sapere che odio avere animali sul mio bancone" la avvertì.
La
gatta ondeggiò la coda. "E tu dovresti sapere che
non mi importa".
"Beh
almeno adesso andiamo d'accordo e non ci saranno
più incomprensioni. Per
esempio, tu
che metti i tuoi bisogni sotto il mio preziosissimo tappeto".
Izzy
scosse la testa. "Oh, quello? L'ho fatto solo per
farti arrabbiare" e saltò giù dal bancone per
esplorare il negozio.
Lui
strinse i pugni con rabbia mentre Belle gli si
avvicinava. "Sei sicuro di volerla tenere sotto l'effetto di
quell'incantesimo? E' strano avere un animale parlante".
La
sua rabbia si calmò al suono della sua voce e si
girò a
guardarla con un sorriso. "Quando mai c'è qualcosa di
normale qui? E in
ogni caso questa è una città incantata, dovremmo
avere almeno un animale
parlante, non credi?"
Belle
gli si avvicinò. "Perché non mi hai detto che eri
allergico ai gatti?"
Lui
sospirò, armeggiando con l'impugnatura del proprio
bastone. "Perché sembrava che la volessi così
tanto. Non potevo dirti di
no quando sapevo..." e si bloccò quando Belle gli
toccò il braccio.
"Ho
sempre sentito che il tuo cuore era il migliore che
avessi mai visto". Il suo intero viso si addolcì a quelle
parole,
"Sono felice di vedere che non mi sbagliavo".
Si
sporse e lentamente premette le labbra sulle sue,
succhiandogli il labbro inferiore guadagnandosi un gemito mentre apriva
la
bocca per accoglierlo in risposta. Scivolarono insieme nella
beatitudine più
tortuosa, le mani di lei che strusciavano sul suo collo per andare a
giocare
coi suoi capelli. Lui la strinse più vicina a sé,
il bastone da tempo
dimenticato sul pavimento.
Si
staccò da lui ansimando, un gigantesco sorriso
soddisfatto sul suo volto mentre poggiava la fronte contro quella di
lui.
"Tu...uhm..."
iniziò Rumple, riprendendo il
respiro, "...hai sempre pensato questo di me? Anche quando ti lanciavo
grembiuli insanguinati da lavare?"
Lei
si lasciò sfuggire una risatina. "Okay, forse non
sempre...ma da quando hai risparmiato quell'Hood sì".
Lui
le rubò un altro bacio, iniziando a scendere con le
labbra sul suo collo. Erano persi nel loro piccolo mondo quando un
suono li
interruppe ancora.
"Eewww..."
si girarono entrambi a guardare Izzy
che li fissava. "Perché voi umani fate quello? E'
disgustoso".
Rumple
sospirò, spostando dal viso di Belle alcune ciocche
di capelli ribelli. "Forse disattiverò l'incantesimo..."
"Dovreste
veramente provare ad odorarvi i sederi
piuttosto".
-Fine-
Ed eccoci qui, finalmente sapete
come
va a finire la storia. Mi dispiace tantissimo per avervi fatto
attendere così
tanto, infatti ho deciso che d'ora in poi pubblicherò storie
solo dopo che le
avrò finite di scrivere (o di tradurre se sono traduzioni).
Ringrazio un'ultima
volta tutti voi che avete solo letto (e siete tantissimi, è
un onore!),
seguito, aggiunto ai preferiti e soprattutto recensito. Se ho deciso di
pubblicare questo capitolo lo stesso dopo mesi e mesi è solo
grazie a voi!
Ringrazio anche tutti quelli che mi hanno scritto in privato chiedendo
quando
avrei aggiornato, mi dispiace avervi fatto attendere così
tanto ma i vostri messaggi
sono serviti a qualcosa :) l'autrice della storia inoltre vi ringrazia
tutti
per le recensioni, che le ho passato, e ovviamente se recensirete
ancora le
passerò anche quelle. Non so se tornerò a
scrivere per i Rumbelle, spero di sì,
ma in ogni caso a presto :)
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