Fatta per due.

di Gedy_m
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Casa nuova, vita nuova. ***
Capitolo 2: *** Stana simpatia per la scuola. ***



Capitolo 1
*** Casa nuova, vita nuova. ***


Casa nuova, vita nuova.

Ed eccomi qui come ogni anno, con la mia valigia rossa regalata dalla zia lo scorso natale, un po' sgualcita ma resistente, davanti al Suv di mio padre; stanca per l'orario (7:14) e pronta per partire ed andare in una nuova città a mia insaputa.
"Sono pronta!" Grido a mio padre ancora in casa e visto che ancora non c'era traccia di lui posai,la valigia dietro ed entrai in macchina, sedendomi nel sedile posteriore a destra.
Dopo un po' di attesa sentro un botto ... papà non passa mai inosservato.
"Sicura di aver preso tutto? Non ho intenzione di fare retro  front  durante il viaggio." Mi chiede papà prima di girare la chiave già inserita.
"Si pà..." Gli rispondo esasperata.
"Va bene, fai attenzione ai progetti, non gli appiattire e non gli sporcare." Mi ricorda papà.
Sì, è molto pignolo per quanto riguarda il lavoro. Fa l'architetto ed è ben richiesto, per questo è costretto a fare molti trasferimenti. E' sulla quarantina ed è single, di solito i padri single sono sexy ehm.. questo è un caso a parte.

 
***

Erano già passate tre ore e la noia si stava facendo sentire.
"Pà puoi accendere la radio?" Gli chiedo mentre sistemavo il risvolto della gamba sinistra.
"Già lo sai che soffro di emicrania!" Esclama.
Vedendo la mala parata decisi di prendere le cuffie e di esaminare meglio l'Iphone 5s, credetemi cosa più complicata al mondo essendo alle prime armi. Dopo questa 'sperimentazione' il mio corpo era debole, la stanchezza era aumentata e poi non addormentarmi iniziai a farmi delle idee riguardanti la nuova città, sulla nuova casa, sulla scuola ed anche sugli amici. Spero di inserirmi bene e be.. anche di trovare qualcuno che mi faccia sentire felice, ma questo si vedrà.

 
***
 
Con nausea e sonnolenza eravamo a destinazione. Era sera e la villa era abbastanza grande: due piani, fornita di garage, giardino e piscina che pultroppo non potrò usare essendo in pieno inverno. Vicino a noi ci sono altre tre ville, spero che ci abitino ragazzi della mia stessa età. 
Ora sono di sopra, in camera visto che non ho fame, stanchissima per il viaggio; rannicchiata nel letto con il mio caldissimo pigiamone e ricoperta completamente dal piumone. 
Dopo qualche minuto le palpebre incominiciano a chiudersi sempre più, fin quando non caddi in un sonno profondo facendo il baffo alla bella addormentata.

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Capitolo 2
*** Stana simpatia per la scuola. ***


Stana simpatia per la scuola.

Drin drin!
Fino alla fine quel telefono lo frantumo in mille pezzi penso mentre mi giro e rivolto nel letto. Con un occhio semi aperto cerco divedere il display del telefono, situato sul comodino; segnava le 6:33 e io ancora ero tra le braccia di Morfeo. Quindi insultando sottovoce mio padre ricomincio a dormire.

 
***
 
"Oh merda!" Esclamo vedendo di nuovo lo schermo che ora segnava le 7:46.
In un balzo mi tiro fuori dal letto e velocemente mi dirigo in bagno. 
Dopo aver terminato di lavarmi i denti entro nella cabina armadio e prendo le prime cose che trovo.
Scendo giù, mangio le fette biscottate con la marmellata preparate da Linda -la nostra cameriera-, prendo la tracolla e scappo di corsa verso il bus. 
Mentre correvo vedo più lontano l'autobus giallo.
"No!" Urlo cercando di raggiungerlo e facendomi notare con la mano sinistra in aria.
Rassegnata e sudata mi fermo nel bel mezzo della strada, quando ad un tratto sento qualcuno che corre alle mie spalle... non riesco neanche a voltarmi che mi passa un ragazzo alla mia destra come flash, sfiorandomi e facendomi muovere i capelli.
Lui si ferma venti passi dopo di me, non era molto alto, biondino con qualche meches, indossava una camicia verde petrolio a quadri grigi, pantaloni grigio tortora e air force one bianche. Vestito bene per i miei gusti e vesto che era girato di spalle l'occhio mi cadde sul suo posteriore niente male.
"Che ore sono?" Mi chiede voltandosi e sorridendomi.
Okay, aveva gli occhi chiari ed un sorriso perfetto.
"Ehm.. Le 8:00."
"Ma era l'ultimo?" Mi chiede avvicinandosi.
"Bho! Non lo so, mi spiace ma io sono nuova da queste parti." Arrossisco sperando che sia per il freddo.

"Nuova arrivata allora eh? Ahah." Mi dice ridacchiando. "Comunque piacere Diego." Continua porgendomi la mano con quel sorriso da ragazzo figo.
"Piacere Giada" Gli rispondo stringendola.
In quel tratto di strada ci conoscemmo un po'... era un anno più grande di me ma ripetente, andavamo alla stessa scuola ed entrambi saremmo stati rimproverati per il ritardo il primo giorno.

 
***
 
"Ma quando la smette di parlare questa?" 
"Ahahah, è solo l'inizio! Svegliami quando c'è cambio." Dice Diego mentre aveva le braccia e il capo completamente sul banco.
"Sisi, sicuro." Bisbiglio mentre inconsciamente il mio sguardo si pone sul suo. Fa tenerezza, quanto è bo..
"Guarini! Stiamo ripetendo l'argomento soprattutto per lei, almeno stia attenta. Continuiamo.." 
"Ehm.. si, mi scusi." Risposi, arrossendo un po' per essere stata colta distratta, mentre quel fannullone se la rideva.
Il tempo passò velocemente perché i professori mi chiedevano il nome e la scuola che frequentavo prima; mi sentivo molto in primo piano e la situazione non mi dispiaceva affatto.
Finalmente suonò la campanella e ritornai a casa, sfortunatamente da sola.
"Linda ma papà? Che fine ha fatto?" Le chiedo mentre ero seduta sul divano del soggiorno e lei spolverava qualche foto.
" Mi ha riferito di dirle che stasera non potrà venire, ora è andato al consiglio lavorativo con i soliti collleghi. Vuole qualcosa da mangiare per stasera?" 
"Si." 
"La chiamo quando è pronto." 
Dopo aver mangiato ed avermi fatto una doccia andai in camera; pronta ad accendere per la prima volta il mio nuovo televisore e guardare non il tipico film romantico ma un thriller pur di uscire dalle righe.

Sentii un fastidioso rumore che mi provoca un leggero solletichio a un fianco.
Esco il telefonino da sotto le coperte e leggo un sms da Diego.
Diego: Notte :)
Sorrido e ricambio volentieri.

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