Baby lips.

di _hellostyles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Trouble seems to find me. ***
Capitolo 2: *** It's my life. ***
Capitolo 3: *** My heart is not a stereo. ***
Capitolo 4: *** Don't want to look at your face, 'cause it's making me sick. ***
Capitolo 5: *** I've got the breath of my last cigarette on my teeth. ***
Capitolo 6: *** Just dance. ***
Capitolo 7: *** Why'd you have to be so cute? It's impossible to ignore you. ***
Capitolo 8: *** Thanks for the memories, even though they weren't so great. ***
Capitolo 9: *** I had to take you and make you mine. ***
Capitolo 10: *** Busy streets, heart skipping beats. ***
Capitolo 11: *** Stuck like glue. ***
Capitolo 12: *** Lazy nights. ***
Capitolo 13: *** Let the rain fall down; I'm coming clean. ***
Capitolo 14: *** Sleep with your tongue tied. ***
Capitolo 15: *** AVVISO ***
Capitolo 16: *** But it gives me thrills to wind you up. ***
Capitolo 17: *** I bet you never thought that I could break you. ***
Capitolo 18: *** Wash them in the bathroom to drink like the band. ***
Capitolo 19: *** You and all your tricks expired. ***
Capitolo 20: *** Just lay it all down; put your face into my neck and let it all out. ***
Capitolo 21: *** DIRETTAMENTE DA KATIE + DOMANDA ***
Capitolo 22: *** DIRETTAMENTE DA KATIE + DOMANDA - PARTE 2 ***



Capitolo 1
*** Trouble seems to find me. ***


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BABY LIPS

Di hellostyles

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TROUBLE SEEMS TO FIND ME


Il dolore alla schiena era diventato più prominente mentre mi incurvavo sempre di più sopra il libro in cui mi ero così assorta. I miei occhi marroni scuri danzavano sopra le pagine ingiallite come un piccolo sussulto sfuggito dalle mie secche labbra. Il fatto che John Proctor fosse così disposto ad essere chiamato puttana Abigail Wiliams mi lasciò perplessa. Eppure rimasi un po’ divertita dalla scelta delle parole.
I miei pensieri presero il sopravvento su di me e iniziai a perdere la concentrazione su “La seduzione del male” di Arthur Miller. Chiusi il libro rivestito in pelle e tornai indietro verso lo scaffale in cui lo avevo trovato, con l’intenzione di sorridere al rugoso bibliotecario e così feci.

"Ti vedo quasi ogni giorno e non ho ancora capito quale sia il tuo nome, tesoro." Il suo accento mi ricordò la professoressa McGranitt di “Harry Potter” e combattei la voglia di ridere. Invece le sorrisi educatamente, e ne ero sicura, goffamente.

"Mi chiamo Scarlett.” La mia voce risultò gracchiante per il semplice fatto che non avevo parlato con nessuno per tutto il giorno. La donna aggrottò la fronte ancora piegata prima di sussurrare.

“Sei Americana?” Timidamente annuì e portai dietro le mie orecchie una ciocca di capelli che mi era caduta davanti agli occhi. Non mi piaceva tutta quell’attenzione su di me, non mi piaceva come pian piano il numero di persone distoglievano gli occhi dai loro libri verso di noi.

“Beh... Io dovrei andare.” Mi grattai il braccio prima di precipitarmi verso il mio tavolo vicino alla finestra striata appena prima delle scale. Mi avvolsi la sciarpa intorno al collo e indossai il cappotto blu navy che mia mamma mi aveva comprato lo scorso natale. La mia borsa a tracolla penzolò sopra la mia spalla e colpì la parte inferiore della mia schiena con un forte tonfo.

Gemetti dal dolore  dolcemente accarezzai la parte dolorante mentre mi incamminavo giù per le scale della biblioteca verso le strade gelide di Oxford, in Inghilterra. Affondai il mio mento nella ruvida lana della mia sciarpa nel tentativo di rendere le mie guancie meno fredde e rosse.

Una folata di vento mi colpì mentre giravo l’angolo che portava al mio appartamento facendomi stringere i denti, ma li rilassai appena sentì delle urla soffocate in lontananza. Uscì il mio mento dal nascondiglio della sciarpa e allungai il collo da sinistra a destra nel tentativo di trovare la fonte del rumore. I piedi si mossero verso il suono e appena ebbi fatto un altro giro urli e strilla perforarono le mie orecchie arrossate.

Ragazze. Centinaia, no migliaia di ragazze erano schierate sulla strada appena prima del mio complesso residenziale. Inarcai le sopracciglia a quella vista. Queste avevano in mano un sacco di poster, personaggi di Toy Story, piccoli leuprecani e, cosa più bizzarra, carote.

C'è un party a cui non sono stata invitata?

Feci un passo avanti lentamente per ritornare indietro non appena un urlo da far gelare il sangue nelle vene e arricciare i capelli sopraffò tutti gli altri, sembrò qualcosa come “sono loro!

Loro chi?
Mentre mi appoggiavo alla costruzione in mattoni che era comodamente situata affianco a me pensai di afferrare il mio iPhone bianco nella borsa volendo documentare questo evento pazzesco per poi poter raccontare la storia, o magari scrivere un tweet.

Ero impegnata a girare per Twitter, controllando alcuni miei vecchi compagni del liceo, i piani di mia cugina, che era una puttanella, per il fine settimana e tenedomi aggiornata sui miei artisti e attori preferiti. Specialmente Ashton Kutcher, ragazzo che amo.
 
Avevo completamente dimenticato la folla di ragazzine lamentose davanti a me finché non mi trovai nel mezzo dell’azione. I miei occhi si spalancarono e afferrai la mia borsa come se fosse un salvagente e io fossi nel bel mezzo dell’oceano circondata da squali affamati. Le urla provenivano da ogni direzione e tutte strillavano lo stesso nome: Harry, Hazza o anche Riccio.

Sussultai quando sentì qualcuno agganciare la parte posteriore della mia scarpa. La mia gamba sinistra divenne traballante e la mia coscienza mi suggeriva che fosse meglio fermarlo ma feci l’impensabile così caddi ancora sulla schiena contro il marciapiede. C’ero però un grosso peso sopra di me. Lo spinsi via dal mio petto rendendo la respirazione non una delle più semplici.

Tenni gli occhi serrate per paura di ciò che avrei potuto vedere: una ragazza con una carota tra i denti con l’apparecchio? Un barbone? La bibliotacaria di poco prima?
 
Ma non appena sentì l’area intorno a me diventare silenziosa dopo un sussulto colletivo aprii gli occhi poco per volta, lentamente si focalizzò su qualcosa molto diverso da una ragazza, un barbone o una bibliotecaria.

Era un dato di fatto, era un ragazzo, o un uomo. Aveva una massa di capelli ricci che ricadevano su entrambi i lati del viso ma anche perfettamente sulla fronte. Le sue labbra rosa brillante erano tirate nel sorriso più bello che avessi mai visto e, infatti, questo era accompagnato da un paio di profonde fossette e spettacolari occhi verdi che rendevano il tutto molto più angelico.

Feci un rumore che non sapevo nemmeno essere umano prima che lui parlasse per me.

Mi dispiace.” La sua voce era lenta, graffiante e famigliare. Come se ci conoscessimo da anni e stessimo letteralmente correndo uno nelle braccia dell’altro"Sono così maldestro, sai?" scoppiò in una risata. Cercai di fare la stessa cosa ma non avevo più aria e questo Dio sopra di me non mi rendeva le cose facili.

"Ti dispiace ... uh-" Mi sembrava che avesse grugnito prima che le sue labbra passaserò da un sorriso a una forma di piccola ‘o’ e saltasse su dal mio petto per aiutarmi ad alzarmi. Mi appoggiai sui gomiti trasalendo sentendo il mio mal di schiena.

“Bene.” Mi lamentai appena lui mi prese la mano e si alzò in piedi, sentì una sensazione di stordimento in un primo momento ma poi tutto sembrò fermarsi. Scansionai subito le ragazze intorno a noi. I loro volti erano tutti uguali: occhi spalancati e mascelle a terra.

"Oh, bene. I-um, io vado ora." Dissi prima di raccogliere il cellulare che mi era scivolato sulla strada. Il ragazzo fece lo stesso. Misi tutta me stessa nel cercare di tenere gli occhi fissi sulla pavimentazione in mattoni sotto i nostri piedi ma potevo chiaramente sentire quegli occhi verde mare che mi fissavano.

“Beh, è stato bello incontrarti.” Il ragazzo afferrò il mio braccio proprio mentre stavo per girarmi e scappare dal gruppo di ragazze pazze che sembrava avessero intenzione di attaccarmi. “Veramente bello.” Mi fece l’occhiolino e sentii un paio o più di farfalle svolazzare nel mio stomaco. Non potei fare a meno di sorridergli ma mi fermai per paura di sembrare un’enorme sciocca.

Il ragazzo mi diede le spalle urlando verso il furgone nero che era appena superato il cerchio delle ragazze. La porta si aprì e lui scattò verso di essa urlando: "Ragazzi! Ho trovato per noi una da dieci!” 

Alcune ragazze mi fissarono per un momento, ma subito la loro attenzione si spostò verso il veicolo in movimento con il ragazzo che si precipitò dentro. Girai i miei occhi e continuai per la mia strada per ritornare a casa come se questa fosse stata una qualunque altra mattina.

Appena arrivai in cima alle scale, tirai fuori il mio cellulare ma quello che vidi non era il mio sfondo con la Tour Eiffel che avevo messo tempo fa, ma una foto sfocata di un ragazzo biondo che sembrava per niente sobrio. Unii le sopracciglia mentre facevo scivolare il pollice per sbloccare lo schermo.

La mia mano schiaffò contro la mia bocca appena realizzai cosa fosse appena realizzai cosa fosse successo: quello non era il mio cellulare.






ANGOLO TRADUTTRICE

Ciao a tutti, sono Giulia.

Nessun elemento di questa storia è di mia invenzione; questa storia è una traduzione.
E' stata scritta da hellostyles e pubblicata sul sito www.onedirectionfanfiction.com 
(x)
(per leggerla sul sito dovete essere registrati perché è vietata ai minori di diciasette anni).




Autorizzazione (x)
Trailer (x)
Missing moments (x),(x),(x),(x),(x)
Le playlists della storia: (x)
Worry about you | Worry about you - Back to december - Green eyes - What you need - Love bug - Nicest thing - Die in your arms  - Cold coffee - Miss you - Goodbye
I could never go on without you, green eyes | Green eyes - R u mine - Kiss me - Is this it - Love lost - Slow - Little talks - Come back home - The knowing - Samson - Stubborn love - Tongue tied - Change your mind - Taking pictures of you - Slow and steady - I know you care
Be good to your daughters |  Daughters - New york girls - I think ur a contra - I hate seagulls - Right girl - Separate rooms - Dog problems - Nobody compares - Bubble toes - Golden girl

CREDITI
Storia di Katie
Traduzioni di Giulia
Banner di the amazing grace
Trailer di harcys
Missing moments rispettivamente di zarletts (x2), lostkittycat, haireystyles, anonymous
Playlists rispettivamente di zarletts, booharry, yours truly
Canzoni rispettivamente di 2AM club, Taylor Swift, Coldplay, The weeknd, Jonas brothers, Kate Nash, Justin Bieber, Ed Sheeran (x2), Ke$ha per la prima playlist.
  Coldplay, The arctic monkeys, Ed Sheeran, The strokes, The temper trap, Grouplove (x2), Of monsters and men (x3), Two door cinema club, The weeknd, Regina Spektor, The lumineers, The killers, The kooks, Ellie Goulding per la seconda playlist.
  John Mayer, Morningwood, Vampire weekend, Kate Nash, The maine, Now now, The format, One Direction, Jack Johnson, Frank Ocean ft. Tyler and The creator per la terza playlist.


 Siete pregati di non pubblicare in giro le mie traduzioni senza permesso.
Io cercherò di pubblicare ogni volta che mi sarà possible.


Spero che questa storia vi appassioni e che lascerete tante recensioni, positive, neutre o negative.
Accetto critiche e consigli per migliorare nella traduzione e ovviamente aspetto vostri pareri per farmi sapere cosa ne pensate.



Per qualsiasi cosa potete scrivermi un messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di rispondere a chiunque.
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L'autrice:
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LE MIE TRADUZIONI
a capitoli                                   Baby lips | Prisoner of my own body | Happily new after | Vulnerability | The blind side 
one-shots                                   Louis | Harry | Liam | My best friend is you | Harry's favourite things about Scar | Balance | Logic | Untitled 
a capitoli, prossimamente   Wanting what's wrong | Daylight - the stars are burning out | At last  
one-shots, prossimamente   When everything dissapears | What goes around comes around | My best friend is you | Niall | Zayn 
in pausa                                    My fake relationship (Justin Bieber) | Crash and burn (Justin Bieber)| Dark NiallDark side - can you love mine? 
in lingua inglese                    He'll only break you

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Capitolo 2
*** It's my life. ***


2 - It's my life.


IT'S MY LIFE


Quel telefono se ne stava sul tavolo vicino a me fissandomi. Mi lanciava ogni sorta di malocchio immaginabile. Mi derideva, ricordandomi che ero un totale imbarazzo per la razza umana.

Come ero potuta essere stata così maldestra? Così stupida? 
Pensavo quando udii il ticchettio delle zampe del  mio catto, Newton,  che colpivano i pavimenti in legno del mio appartamento e lo appoggiai sul grembo. Il suo pelo arancione calmò immediatamente i miei nervi mentre ci passavo le mie dita ossute.

Le luci lampeggianti provenienti dal televisore nella stanza affianco a me catturarono la mia attenzione. I miei occhi si fissarono sulla conduttrice che stava parlando ma il volume era troppo basso perché io riuscissi a capire ciò che la donna ben vestita stesse dicendo. La camera inquadrò una folla di ragazzine urlanti. 

Un attimo. Ciò che vedevo mi pareva fin troppo familiare. I miei occhi si spalancarono quando mi resi conto che quella era la stessa folla di poco prima. Sollevai il corpo paffuto di Newton e scattò dal divano dove ero seduta immediatamente. Alzai il volume sufficientemente per sentire. Le mie sopracciglie si unirono insieme mentre ascoltavo attentamente.

"Molte ragazze sono state  viste e sicuramente sentite da tutti in centro a Oxford oggi, quando la popolare boy band One Direction ha fatto un'apparizione in un programma radiofonico."  Il conduttore parlava mentre dei filmati di cinque ragazzi cominciarono a passarmi sotto gli occhi alla velocità della luce, ma quando le foto di un certo tale dalla testa riccioluta iniziarono a lampeggiare sullo schermo il mio respirò si fermo e mi lasciai cadere sul divano schiacciando Newton e facendolo sibilare e balzare lontano da me.

Questo accadde quando mi colpì.

Quel ragazzo non era solo un qualsiasi imbecille che stava cercando di rimorchiare nel mezzo di una folla urlante di ragazze. Quel ragazzo non era solo un qualsiasi sexy idiota che mi aveva fatta cadere. Quel ragazzo era Harry Styles e quei ragazzi a cui lui urlò erano i One Direction.

La mia mano si scontrò con la fronte con un sonoro schiaffo mentre le mie labbra si dischiudevano. Non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo. Non riuscivo a sbattere le ciglia. Non riuscivo ad ascoltare. Non riuscivo a capire ciò che stava accadendo.

"Come ho potuto essere così ignorante?" Sussurrai tra me e me. "Come ho fatto a non riconoscere quella faccia?" Ingoiai anche se la mia bocca assomigliava ad un deserto tanto era secca. Allungai la mano  e presi il bicchiere d'acqua che si trovava sul tavolino tragugiandone il contenuto, cercando di tenere la mia mente lontana dal pezzo di tecnologia che mi stava tormentando sulla mia destra.

Afferai il telefono che fissai per un minuto buono prima di inarcare le sopracciglia in un attacco di crescente determinazione e premere leggermente il pulsante centrale con il pollice.
Apparve lo stesso ragazzo ubriaco con lo stesso dito medio e feci scivolare il pulsante di sblocco. Rimasi sorpresa che non ci fosse una password; se io fossi stata una popstar avrei impostato un blocco desiderando che il telefono non cadesse in mani sbagliate.

Decine di applicazioni apparverò da entrambi i lati dell' iPhone. Sbattei le palpebre un paio di volte combattendo contro la voglia di passare attraverso tutto su quel dispositivo. Annotai qualche numero, lessi i messaggi di testo, scrissi un blog su del pesante gossip che trovai sul telefono di Harry Styles, la mia presa diventò più forte mentre composi il mio numero di cellulare. Sperando che ce lo avesse lui.

Forse stava facendo la stessa cosa. Fissai il cellulare chiedendomi se dovessi chiamare o aspettare. Mi morsi il labbro con ansia appena sentì il primo squillo. Il mio stomaco si contorse al secondo e il respiro si fermò una volta sentita la risposta di qualcuno sull'altra linea.

"Aspettavo che fossi tu a chiamare, Scarlett." Una voce bassa e accentata riempì le mie orecchie. Aprii la bocca per parlare, ma era troppo scossa dai brividi. Aveva detto il mio nome, non mi ricordavo di averglielo mai detto nel breve tempo che avevamo passato insieme.

"C-come sai il mio nome?" Balbettai al telefono sentendo i palmi delle mani diventare più sudati ogni secondo che passava. Sentii una risatina leggera seguita da una serie di risate. E' stato sicuramente il microfono.

"Ci sono un sacco di cose che si possono scoprire su qualcuno attraverso il loro cellulare." Disse tra una risata e l'altra. "E poi, sono sicuro che sai il mio nome." Girai i miei occhi nocciola al cielo e mi maledissi mentalmente per aver iniziato quel blog sugli scheletri nel suo armadio. 

"Senti, io desidero solo il mio telefono indietro." Dissi, cambiando il mio tono. Non ero interessata a giocare, volevo solo il mio iPhone. Era come se fossi nuda senza di esso.

"Ahi, qualcuno è un po' odioso qui." Scherzò di nuovo, un' altra serie di risate accompagnarono la sua. Serrai la mascella ma prima che potessi scattare di nuovo parlò. "Ascolta piccola Scarlett, abbiamo un' altra intervista alla radio verso le cinque. Fermati fuori dallo studio e ci scambieremo i cellulari." Rilassai la mascella e annuii prima di parlare ancora.

"Va bene, a quale studio devo andare?" Chiesi velocemente.

"Heart Radio. Alle cinque in punto. Non fare tardi, amore." Ignorai il suo commento. "E tra l'altro, ci sono alcune belle immagini di te in un minuscolo bikini. Siamo tutti d'accordo che ti si addice molto." Lui rise e chiuse la chiamata prima che avessi il tempo per rimproverarlo di averlo detto.

Mi lamentai e gettai il telefono sul mucchio di cuscini accanto a me, non preoccupandomi per un secondo che si trattava di quello di Harry Styles e che era in mio possesso. Non avevo intenzione di abbassarmi al suo livello e ficcare il naso fra la sua vita personale. Non ero così. Io non sono quel tipo di ragazza.

Ma lui ha curiosato nella mia, perché io non posso? Pensai subito prima di scuotere la testa con forza, sperando che i pensieri mi scivolassero di dosso come acqua su un cane peloso.

Presi il grande strato di fogli di compiti che avevo appogiato sul mio tavolino da caffè per un po' e decisi di fare un analisi sui  miei problemi tecnologici.
 
Stavo attualmente studiando matematica all'Università di Oxford. 
Avevo vissuto tutta la mia vita in una città al di fuori di Los Angeles, California, fino a quando un giorno mio padre tradì mia madre con una puttanella bionda che stava cercando di ottenere un lavoro di attrice. Come previsto i miei genitori divorziarono e io fui costretta,
da Los Angeles, a vivere a New York con mio padre e la sua ragazza: terribile.

La mia vita fu ribaltata e invece di entrare a far parte di un gruppo sociale di amici nella mia nuova scuola, passavo le notti a studiare e fare progetti per crediti extra.
Quando ero ormai al mio ultimo anno e una delle migliori scuole intorno al laghetto mi aveva mandato un grasso controllore solo per prendere parte al loro programma di matematica, mio padre non mi lasciò nemmeno oppormi a quella scuola. 

Anche se la matematica non era la mia prima vera ambizione.

Iniziai a ballare quando avevo solo tre anni perché era qualcosa che voleva farmi fare mia madre. Per un po' odiai la danza, ero riluttante e non volevo avere niente a che fare con essa. Ma una volta diventata più grande, iniziai a prendere lezioni più difficili e me ne innamorai.

C'erano stati momenti davvero struggenti e mi avevano causato grande dolore, a volte, ma ne era valsa la pena. Era valsa la pena sentire l'adrenalina di una grande prestazione, sentire il pubblico saltare in piedi solo per tifare per te, sentirti bella ed elegante per una volta nella tua vita.

Questo era quello che volevo fare con la mia vita. Questo era quello che avrei potuto fare. Invece, ero seduta in un appartamento di due camere, studiando ciò che la maggior parte delle persone consideravano la peggior materia di tutte, in un paese diverso, l'inferno in ogni intera zona di fuso orario. Con il cellulare di una popstar affianco a me.

Alzai la testa cercando l'orologio che era appeso al muro sopra la mia TV. Gettai i miei libri di dosso appena vidi il tempo: quattro e mezzo. Sarei dovuta partire trenta minuti prima se avessi voluto essere lì in tempo.

Scattai mentre mettevo su un maglione grigio e il cappotto pisello sopra di esso. I miei capelli erano un disastro, così li aggrovigliai in una treccia sciolta e infilai il mio cappello giallo in testa. Afferai la mia borsa e il telefono di Harry e fui presto fuori dalla porta.

Ma mentre mi precipitavo giù per le scale del mio palazzo mi venne in mente qualcosa: perché avrei dovuto fargli il piacere di fargli fare l'intervista in tempo? Perché la mia vita all'improvviso ruotava intorno al suo tutto? Mi fermai in mezzo al passaggio per applicare lentamente il burrocacao. Presi la mia treccia sciatta e con le dita pettinati i capelli poi rimisi il cappello sulla testa fino a quando non si afflosciò perfettamente.

Feci le scale lentamente. Puntavo il dito nei miei stivali ogni volta che facevo un nuovo gradino. Quando finalmente arrivai in strada guardai a destra: la direzione che avrei preso se avessi voluto essere in tempo. 

Ma, conoscevo un modo più lungo attraversando il centro.

Ci vediamo presto, Styles.




ANGOLO TRADUTTRICE

Ciao a tutti.
Eccomi con il secondo capitolo, ci tenevo a dirvi che io faccio il possibile per rendere al meglio la storia in italiano quindi alcune espressioni non sono proprio tradotte letteralmente.

Alla prossima, un bacio. x




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LE MIE TRADUZIONI
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Capitolo 3
*** My heart is not a stereo. ***


My heart is not a stereo.
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Le punte delle mie dita si stavano scongelando mentre erano avvolte intorno alla rossa tazza fumante di caffè che avevo appena ordinato. C'erano  due cose buone del periodo invernale: una era il mio compleanno e l'altra il caffelatte con cacao e menta piperita di Starbucks. Il liquido bollente bruciava nella gola facendomi stizzare gli occhi per il fastidio ma non mi importava più di tanto. Quella bevanda era dannatamente troppo buona per aspettare che si raffreddasse.

Mi sedetti accanto alla porta, appoggiando la borsa turchese sul tavolo e accavallando le gambe fasciate dai jeans. Così avrei fatto una piccola pausa sulla strada per la stazione radio. Sospirai orgogliosa. Amavo l'idea di essere in ritardo: volevo infastidire Harry tanto quanto lui aveva infastidito me.

Nemmeno conosco questo ragazzo e già mi irrita. pensai mentre le mie imprudenti mani scavavano nella borsa per trovare il suo cellulare. Mi fermai, cosa stavo facendo? Prima mi ero detta che non avrei invaso la sua privacy, anche se lui aveva invaso la mia. Misi il telefono leggermente in là sul tavolo guardandolo ogni tanto mentre prendevo frequenti sorsi dalla mia tazza.

Cominciai a dirigermi fuori dal chiassoso chiacchiericcio del bar mentre la musica suonava dolcemente in sottofondo. In quel momento c'era Michael Buble e iniziai a canticchiare insieme alla sua voce tutto il tempo. C'era qualcosa in quell' uomo e la sua musica che mi migliorava lo stato d'animo immediatamente. E non mi dava certo fastidio il fatto che era anche molto attraente.

Il delicato suono del pianoforte venne soffocato e la voce sgradevole del DJ radio sostituì quella di Michael. Alzai gli occhi, sperando che avrebbe parlato molto poco e molto velocemente sarebbe iniziato un altro brano.

Aspettavo con impazienza, battendo le unghie contro il bicchiere di carta fino a quando l'uomo disse qualcosa che fece drizzare le mie orecchie come se fossi stato un cane che aveva appena visto uno scoiattolo.
 
"Abbiamo gli One Direction in studio con noi oggi!" Gridò mentre i miei occhi si spalancavano. Lanciai un acuto strillo e rapidamente mi coprii la bocca nella speranza che la gente non si accorgesse come fossi agitata. Mi guardai intorno nel negozio alla ricerca di un altoparlante per poter essere più vicino al suono e lo trovai vicino al tavolo di fronte a me.

Saltai dalla mia sedia, con il mio caffè e il telefono di Harry in mano, e arrivai all'altra. L'audio non era migliorato molto ma sarebbe dovuto bastare. Sentii tutti i ragazzi che si scambiavano vari ciao e vari altri saluti. Le voci di ognuno suonavano uguali quindi non riuscivo a capire di chi fosse, eccetto l'irlandese: Niall. Ero sicura al 99.9% che fosse quello il suo nome. 

"Allora, cosa ci dite? Cosa avete fatto in questi giorni?" Chiese l'intervistatore aspettando un po' per avere una risposta.
 
"Beh..." Iniziò uno di loro "Siamo stati molto impegnati ultimamente: un sacco di interviste e cose così... Ma stiamo solo cercando di goderci tutto questo il più possibile." Mi morsi l'interno del mio labbro desiderando disperatamente  sapere chi fosse quello che aveva appena parlato.

"Io sono d'accordo con Liam." Sentii seguire le parole accentate di Niall come se avesse sentito i miei pensieri e risposto alla mia domanda. Poi una risata provenire dal DJ.
 
"Harry, sembri un po' distratto." Deglutì e strinsi la presa sul telefono che ormai dovrei già aver scambiato con lui.

"Oh..." rise falsamente.
"Sto solo aspettando qualcuno." Mi guardai attorno per vedere se qualcun altro stava ascoltando ciò che stavano dicendo. Improvvisamente avevo la sensazione che tutti sapessero che io avevo il telefono di Harry Styles. Stavano tutti in silenzio giudicandomi, sorseggiando i loro caffelatte troppo cari. Presi un respiro profondo e ripresi ad ascoltare.

"Sta aspettando una ragazza!" Sentii intervenire un altro compagno di band. Scossi la testa e mi alzai dalla sedia dove ero seduta. Avevo bisogno di uscire. Non potevo ascoltare ancora a lungo.

Perché mi era saltata in mente questa idea? Volevo il mio telefono indietro, e prima lo avrei avuto meglio sarebbe stato. Mi precipitai fuori dal bar e praticamente volai per il resto della strada verso la stazione radio.

Capii che erano lì quando vidi un folla di ragazze urlanti davanti all'ingresso. Alzai gli occhi al cielo. Queste ragazze non hanno niente di meglio da fare che aspettare quei cinque bastardi?
 
Mi preparai prima di spingermi in mezzo a loro, essendo una tipa un po' timida all'inizio, dicendo educatamente: "Scusate." Ma, appena  una ragazza mi spinse indietro iniziò la guerra. Spinsi e sgomitai fino a quando arrivai al cancello che frenava i fans. Mi morsi il labbro inferiore mentre tiravo fuori il telefono di Harry e chiamavo il mio numero, ancora una volta.
 
Squillò solo una volta prima che lui rispondesse, che riuscivo a malapena a sentire a causa di tutte quelle urla assordanti.

"Ascolta, non riesco a sentirti, ma se solo potessi dire a qualcuno di farmi entrare sarebbe fantastico." Gridai al telefono prima di terminare la chiamata sperando che nessuno di questi fans stalker avesse notato che avevo in mano uno dei loro tantp bramati cellulari.

In pochi secondi vidi un uomo muscoloso in un giubbotto giallo evidenziatore camminare verso di me con le mani strette a pugno lungo i fianchi. Gli sorrisi leggermente, sperando che si sarebbe tolto quell' espressione dalla faccia.
 
"Sei Scarlett McVay?" Chiese.

"Sono io." Risposi. Fece un respiro prima di aprire la porta e lasciarmi entrare rapidamente. Sentii le ragazze urlare sempre più forte dietro di me.
 
"Chi è lei?"

"Perché è riuscita ad entrare?"

Venivo spinta con forza verso le porte di vetro della stazione radio e una volta che furono ben chiuse dietro le mie spalle non sentii più gli schiamazzi. Le grida erano diventate silenziose. Rilassai la schiena prima che mi prendessero per il braccio e mi tirarono attraverso un corridoio stretto, dove alla fine c'era una piccola stanza.
 
Era pieno di soffici cuscini di tutti i colori. C'erano tavoli pieni delle ultime riviste e un mini frigo fornito di bibite, acqua e bevande alcoliche. Ma, il mio battito cardiaco costante divenne irregolare quando notai la grande vetrata che dava in studio.
 
I cinque stavano in semicerchio con delle grandi cuffie, che sembravano più paraorecchie, che coprivano le loro orecchie. Si guardavano come se stessero per scoppiare a ridere ma non riuscivo a sentire una parola di quello che stavano dicendo. Supposi che ci fosse una sorta di isolamento acustico nelle pareti.

La guardia di sicurezza continuava a tirarmi verso la porta che conduceva nello studio in cui era in corso l' intervista radiofonica della band. Aggrottai la fronte.
 
"Dove mi sta portando?" Chiesi. La voce uscì spaventata, e in tutta onestà ... Lo ero davvero.
 
"Il signor Styles ha chiesto precisamente che lei deve partecipare all' intervista. "







ANGOLO TRADUTTRICE


Non ho nulla di particolare da scrivere, quindi fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima, un bacio. x



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Capitolo 4
*** Don't want to look at your face, 'cause it's making me sick. ***


4 - Don't want to look at your face, 'cause it's making me sick.
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Premetti la schiena contro la porta dello studio della radio come se fosse cementata. Avrei voluto così disperatamente fondermi nelle pareti della piccola stanza e sparire. Iniziai a far fatica a respiare, come se fossi ancora una volta  schiacciata sotto il peso di Harry Styles, cercai di muovere il mio petto in alto e in basso per pompare aria in tutto il mio corpo.

Il DJ radiofonico agitò la mano rugosa verso di me per farmi avvicinare a lui e ai ragazzi. Chiusi gli occhi prima di fare il primo passo verso di loro. Subito pensai di lanciare il telefono a Harry e scappare via, ma continuai a camminare  verso l'uomo dai capelli grigi.

"Forza, amore." Sorrise mostrando i suoi denti bianchi e la sua risata. Deglutì rumorosamente mentre i miei occhi scansionavano Harry. Stava trattenendo una risata, probabilmente per il fatto che sembravo un cervo impazzito catturato dai fari di una macchina.
 
"Sì, non mordiamo." Sentì dire da una voce rauca e profonda alla mia sinistra. I miei occhi si incontrarono con un paio di marroni di una tonalità che non riescivo nemmeno a descrivere. Sapevo chi era, e sapevo che era attraente. Ma, non avevo mai conosciuto ragazzi che potessero essere ... belli. E quel ragazzo, oh, quel ragazzo, Zayn era così dannatamente bello. Sentivo agli angoli delle mie labbra la fatica mentre loro sorridevano goffamente.*
La sua voce, le sue ciglia, il suo sorriso un po' storto, il suo tutto sembrava calmarmi un po'.

Harry si schiarì la gola facendomi sbattere le ciglia più volte e interrompendomi la trance verso Zayn. Risi nervosamente prima che il Dj parlasse.

"Da quello che ho sentito, tu sei Scarlett." Annui leggermente in risposta. "Bene, è assolutamente un piacere. Io sono Maxwell e sto ospitando questa incantevole ragazza a stare qui con noi, quindi perché non ti stringi tra Zayn e Niall così continuiamo?" Mi strinse la spalla mentre gracchiava una risata grossolana. Mi morsi il labbro inferiore, per punire me stessa per aver aperto bocca.
 
Zayn e Niall mi fecero spazio. Niall mi sorrise e per un attimo mi persi nei suoi occhi blu ghiaccio. Poi lui si rigirò con un' impertinente strizzatina d'occhio. Zayn gettò un braccio intorno a Liam, che stava accanto a lui prima che Maxwell parlasse.
 
"Allora Scarlett, come hai fatto a finire in questa situazione?" Risi leggermente, scuotendo la testa da una parte all'altra prima di rispondere.
 
"Io, uhm..." balbettai. "Io in realtà non credo che i fans vogliano sentir parlare me in una intervista radio sui One Direction."
 
E come se i ragazzi avessero ricevuto un segnale iniziarono ad incitarmi.

Awh, forza!” Sentii dire da Niall alla mia destra.
 
Solo un paio di domande...” Urlò Louis sopra il resto delle battute senza senso del resto dei ragazzi.

"Sarà divertente." Commentò Zayn, con un tono seducente che mi fece davvero calmare. Un sussurro basso che solleticò il mio timpano causando un brivido dalla mia spalla fino al collo e seguito da uno squittio come di una ragazza che aveva appena avuto un follow. 

"Va bene." Sussurrai. "Ma non troppe." Alzai una mano prima di sbottonarmi il cappotto e lanciarlo sulla sedia dietro di me. Mi arruffai i miei capelli ondulati marroni prima di ascoltare attentamente l'increspato accento di Maxwell.

 "Beh, tutti noi possiamo dire che sei americana. Quindi, che diavolo ci fai qui in Inghilterra?" Mi fece la stessa domanda che tutti mi facevano ogni volta che aprivo la mia bocca in un luogo sconosciuto.

"Sto studiando, uh-" Mi fermai, chiedomi se avessi dovuto mentire sulla mia specializzazione. Forse avrei dovuto dire qualcosa di un po' più femminile, come moda o inglese. No... Perché preoccuparsi? "Sto studiando matematica a Oxford al momento."
 
Sentii tutti i ragazzi che cominciarono a ridacchiare senza pietà e rimpiansi la mia decisione di essere stata onesta. Mi misi a ridere con leggerezza, cercando di agire come se pensavo che fosse una cosa divertente.

 "Abbiamo una piccola sfigata qui con noi!" Cantò Louis nel microfono mentre io giravo gli occhi al cielo come se non avessi mai sentito niente di simile prima d'ora. Incrociai le braccia sopra il maglione grigio che indossavo.

"Va bene Scarlett, perchè non ci racconti la cosa più nerd di te, allora?" Tale questione mi era nuova. Non non mi ero mai considerata asociale o secchiona o perdente. Ho sempre pensato a me stessa come ... Indipendente. Ma ora che ci pensavo davvero, forse ero davvero una nerd.

"Beh, sono in grado di risolvere un cubo di Rubik in meno di un minuto e mezzo." Sputai con un sorriso ansioso.

"Non ci crederò finche non lo vedrò!" Gridò Liam assottigliando lo sguardo verso di me. Io feci lo stesso ma sorridendo, facendogli capire che era tutto un divertimento.

Odiavo ammetterlo, ma mi piacevano questi ragazzi. Era sicuramente facile andare d'accordo con loro e sapevano come prendere uno scherzo.
 
"In realtà penso che potremmo averne uno qui, da qualche parte ..." Maxwell cercò qualche traccia mentre guardava intorno alla scrivania e ai vari schermi dei computer fino a quando dal nulla nelle cianfrusaglie trovò un cubo di tanti quadrati di colore diverso. Lo gettò a me che lo presi con entrambe le mani.

"Qualcuno vuole cronometrarmi?" Chiesi guardando i ragazzi in fila.
Louis afferrò il cellulare dalla tasca e a mio parere lo strinse maggiormente... Premette alcuni pulsanti e iniziò il conto alla rovescia.
 
"Tre, due, uno. Vai!" Gridò gettando la mano in aria. Rapidamente, mischia le righe da sinistra a destra poi soprai e sotto. Riuscì a completare il lato blu allineandolo con facilità, e una volta che il lato fu completato il resto venne naturale. Girai l'ultima riga fino a quando ogni colore fu in fila. Feci schioccare il puzzle finito sul tavolo con lo sguardo raggiante di orgoglio sul mio viso.
 
"Fatto." Dissi guardando Louis, aspettando che il mio tempo fosse letto ad alta voce.

"Un minuto e tre secondi." Sbuffò prima di lasciare cadere il telefono e battere le mani forte. "Brava Scarlett!" Girdò mentre i ragazzi appaludivano. Sorrisi e vidi gli occhi verde brillante di Harry, sbattè le palpebre lentamente prima di far correre la sua lingua lungo le sue labbra. Rimasi senza fiato e distolsi lo sguardo, attonita dal contatto visivo appena avuto.

«Beh, qualcosa fuori dal normale!" Disse Maxwell quando finì il battimani. "Come hai imparato a farlo?
 
"Penso che si possa dire che non ho niente da fare." Premetti le labbra una sull'altra sentendo il sapore del burrocacao alla menta piperita che avevo messo precedentemente.

"Hai davvero bisogno di una vita." Sussurrò Harry nel microfono. Aggrottai le mie sopracciglie.
 
"E tu hai realmente bisogno di un taglio di capelli." Sputai verso di lui. Non ero del tutto sicura del perché, ma mi dava fastidio. Sentì Niall ridere incontrollabilmente e mi misi a ridere con lui. Mi accarezzò leggermente la schiena.
 
"Bella questa, Scarlett! Grande." Mossi la testa in segno di ringraziamento e guardai Harry. I suoi occhi che prima erano scintillanti, mi lanciarono un'occhiataccia. Alzai le spalle, mentre dicevo: "Ehi, non sono pazza."
 
"Quindi, davvero... Come hai fatto a finire in questa situazione?" Indicò tutti i ragazzi intorno a me. Mi appoggiai sulla gamba destra e mi avvicinai, mettendomi comoda, a Niall, a cui non sembrava dispiacere.
 
"Perché non fai ad Harry questa domanda, umh?" Abbassai lo sguardo su di lui. Lui parlò con il sorriso che si allargava sulle labbra e mi pentii subito di ciò che avevo detto. Quello era il momento in cui volevo così disperatamente il super potente controllo del tempo. Sarebbe potuto essere di aiuto.

«Beh, sembra che Scarlett sia la nostra fan numero uno." Continuò a tenere il contatto visivo con me per tutto il tempo. "E mentre cercavo di fuggire da lei, gridava: 'Harry ti amo! Lascia che ti tocchi!' " I ragazzi cominciarono a ridere e lei tirò una gomitata nello stomaco a Niall per farlo smettere, lui mormorò qualche scusa continuando a trattenere le risate.
 
"E comunque, lei ha messo le sue mani nella tasca posteriore dei miei pantaloni, cercando di riuscire a toccare bene il mio culo, ma invece che il culo ha afferrato il mio cellulare." La mia mascella inferiore toccava il pavimento e le palpebre sbattevano lentamente. Sapevo che ci sarebbe stata una storia falsa sul nostro incontro, ma non mi aspettavo quel carico di merda di cavallo.
 
"Non puoi essere serio." Mormorai trattenendo il respiro.

"Oh, ma Scarlett... Lo sono." Mi strizzò l'occhio e cominciò a masticare la gomma che aveva in bocca. Tirai fuori il telefono di Harry dalla mia tasca posteriore e lo feci scivolare verso il lato del tavolo dove era lui.
 
"Tieni, lo rivolevi indietro. Eccolo. Dammi il mio e sarò fuori dalla vostra vita." Cominciai ad allontanarmi dal mio posto tra un Niall ridacchiante e uno bellissimo Zayn. Harry afferrò il proprio telefono tra le sue mani.
 
"Non è così facile, amore." Parlò con un tono di voce che non riuscì a capire: Infastidito? Irritato? Seducente?

"Scarlett che he ne dici di finire questa intervista così poi torniamo ai ragazzi?" Maxwell mi fissò prima che crollassi nella poltrona su cui era appoggiato il mio cappotto. Maxwell fece un cenno e iniziò a navigare su Twitter tra le domande che i fans avevano inviato.

Presi a masticare la parte interna della mia guancia, l'unica cosa che mi trattenne dall'attacare letteramente Harry lì e subito.







ANGOLO TRADUTTRICE


Ci sentiamo al prossimo capitolo
, un bacio. x



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Capitolo 5
*** I've got the breath of my last cigarette on my teeth. ***


5
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Dovetti cancellare lo sguardo di disgusto dal mio viso quando i ragazzi iniziaro a cantare una versione a cappella della loro canzone "What Makes You Beautiful". Avevo sentito la canzone un sacco di volte in radio, troppe volte in realtà, ma sentirli cantare dal vivo. Sentire la gamma delle loro voci e come armonizzavano senza riscaldamento così ... In effetti era abbastanza sorprendente.
 
L'intervista finì e subito dopo i ragazzi strinsero la mano a Maxwell mentre usciva dalla stanza uno dietro l'altro.
Raccolsi il mio cappotto e la borsa mentre Maxwell parlava.

"E'  coraggioso quel che hai fatto, signorina Scarlett." Mi sorrise educatamente mentre chinava la testa nella mia direzione. "I giovani ragazzi sono duri, ma impareranno. Fidati di me."Mi lanciò un occhiolino prima di uscire dal suo stesso studio.
 
Sospirai. Mi dispiace Maxwell, ma dubito molto che Harry diventerà mai un adulto maturo. Non c'era niente che volevo maggiormente di riavere il mio telefono e andare a casa. Dimenticare che tutto quel casino fosse successo ancora, immergendomi nella mia normale routine.
 
Mi strinsi nel mio cappotto mentre camminavo fuori dallo studio e vidi i ragazzi in piedi in cerchio che ridevano di qualcosa che qualcuno aveva appena detto. C'erano tutti tranne Zayn, che in qualche modo era scomparso. Decisi di non preoccuparmene e mi diressi dritta verso Harry, che teneva ancora in ostaggio il mio telefono nella tasca posteriore del suo pantalone color kaki che gli si adattava disgustosamente bene.

"Vorrei il mio cellulare indietro." Tenni verso di lui la mia mano con il palmo rivolto in su sperando che lo avrebbe appoggiato lì con cura in modo che poi io potessi correre via. Ma stavo iniziando a scoprire che con Harry non era mai così facile. Lui corrugò la fronte e prese il dispositivo nella tasca posteriore, lo tese davanti a sé. Fece passare lo sguardo velocemente da quello a me e poi il contrario con i suoi occhi smeraldo brillante.
 
"Questo telefono? E' questo quello che vuoi?" Strinse le labbra e roteò gli occhi. Aveva davvero intenzione di giocare a questo gioco con me? O stava, in realtà, chiedendo un pugno nello scroto?
 
"Sì, Harry." Quasi ringhia verso di lui. Sulle sue labbra si formò un sorriso sorprendente che alla vista fece ammorbidire il mio sguardo intollerante. Lo odiavo per questo.
 
"Bene, allora ecco qui." Lui me lo porse. Inalai in previsione, ma un sospiro di rabbia mi uscii mentre Harry mi teneva sempre più in alto il cellulare mentre cercavo di raggiungerlo. Mi sono sempre considerata una tipa alta, ma accanto a Harry sembravo minuscola. Mi lamentai mentre il resto dei ragazzi rideva divertito, saltavo su e giù cercando di strappare il telefono dalla presa irraggiungibile di Harry.
 
Alla fine rinunciai.

"Sei così difficile." Sentii le mie dite rilassate stringersi a pugno quando la rabbia vinse su di me. Harry potè sicuramente avvertire ciò ma, ovviamente, l'ha prese come una possibilità per poter provocarmi ancora di più.
 
"Perché non vai a lamentarti di me al tuo libro di matematica o qualcosa del genere? Sono sicuro che a loro importa realmente quello che hai da dire." Il mio petto aumentato di volume con un soffio ardente esalato bruscamente. Feci perno sui miei piedi e cercai una via di fuga per andar via da quell'orribile ragazzo.
 
C'era una porta di metallo dietro di Louis che mi condusse fuori. Marcia davanti a lui e aprì la porta. Il vento freddo soffiò portando i miei capelli indietro e causando un arrossamento alle mie guance pallide che assunsero automaticamente un colore rosa pallido.
 
Lanciai un grido ad alta voce spaventata dal modo violento con cui la porta venne spalancata. Gettai i pugni in aria in un impeto di rabbia. Harry era marcio. Era un tale spreco di un look incredibilmente bello. Conoscevo a malapena quel ragazzo e tutto ciò che venne fuori dalla sua bocca fece bollire il mio sangue. Tirai su i miei capelli e strinsi gli occhi. Scossi furiosamente la testa.
 
"Va, uh, bene?" Ho sentitoSentii una voce familiare parlare con un tono appena più alto di un sussurro. I miei occhi si spalancarono e le mie mani volarono ai miei fianchi non appena vidi Zayn che si avvicina. Aveva una sigaretta accesa fra le labbra perfettamente rosa che mi fece inalcare  le sopracciglia.

Il fumo era una brutta abitudine, ma in qualche modo lo fece sembrare ... figo. Mi misi a ridere nervosamente prima di rispondere.
 
"Sì, sono... E' solo che il tuo amico Harry è un po' uno stronzo. "Dissi mentre mi strofinavo le mani giunte, desiderando di avere il mio cappotto lì con me. Zayn rise mentre prendeva una boccata dalla sigaretta. Deglutì.
 
"Può essere un po' pesante a volte, ma è un buon compagno. Farebbe qualsiasi cosa per te." Disse mentre le sue labbra sulla parte bianca del bastoncino che aveva tra le labbra. Inclinai la testa a destra.
 
"Scusami, ma fumare non è proprio il meglio per le corde vocali." Dissi facendo cenno verso la sua bocca. La sua bocca perfetta. Lui sorrise e si grattò la nuca, potei vedere i suoi muscoli delineati del braccio attraverso i bottoni della camicia che indossava.
 
"Sì, sto cercando di smettere, ma ..." S'interruppe come feci un passo verso di lui.


"Bene, allora lascia che ti aiuti." Afferai la sigaretta dalla bocca e la spensi a terra, calpenstandola con la pianta del mio piede, la pestai e la piazzai più in profondità nel calcestruzzo fresco. "Ecco." Sorrisi compiaciuta verso di lui, fino a quando non diventammo consapevoli della piccola quantità di spazio presente tra di noi.
 
I suoi occhi viaggiarono dall' essere bloccati ai miei fino alle mie labbra. Ma scattò indietro, guardando alle mie spalle quando la porta si aprì con un forte tonfo. Ci allontanammo subito gli uni dagli altri, quando vedemmo Liam venire verso di noi due.
 
"Sei qui, Zayn. Ti abbiamo cercato ovunque." Mise un braccio intorno al suo amico e mi sorrise. Restituì il sorriso.
 
"Mi dispiace per Harry, Scarlett." Parlò Liam con un po' di pietà nella sua voce. "Non è così di solito." Scosse la testa e guardò Zayn.
 
"Così non è normalmente un po' coglione e un po' sfacciato?" I miei occhi rotearono al pensiero di lui. I due ragazzi davanti a me risero leggermente.
 
"No, no. È solo un po' sfacciato con le ragazze che trova attraenti." Liam mi colpì il braccio scherzosamente facendomi sorridere.


"Così lui trova tutte le donne del mondo attraenti, uh?" Dissi mentre una folata di vento gelido soffiava verso di noi, facendomi stringere le braccia in uno sforzo per tenermi caldo. I ragazzi risero di nuovo. "Beh, credo di dover andare adesso." Dissi cominciando a allontanarmi dal loro due. Gli voltai le spalle e rapidamente fui inondata dal freddo al tocco della porta.
 
"Ehi, aspetta!" Sentì chiamarmi da Zayn. Guardai indietro, tirando i capelli dietro al collo.

"Esci con noi domani sera, giusto?" Continuò mentre si avvicinava a me. Mi accigliai.
 
Ma questi ragazzi non si rendono conto che li ho appena incontrati? Certo, è per essere gentili, ma questo potrebbe portare le cose al livello successivo.
 
"Cosa?" Chiesi ancora sotto shock. Liam sorrise.

"Tu, Scarlett" Lui mi indicò. "Vuoi uscire con noi, One Direction?" Fece un cenno tra lui e Zayn. Risi per il suo tentativo di divertirmi che aveva funzionato.
 
"Beh, non siete occupati con il lavoro? Non voglio essere coinvolta in tutto ciò." Balbettai evitando gli occhi caramello di Zayn. Sapevo che se avessi sbirciato in quegli occhi, sarei stata d'accordo a fare tutto quello che voleva che facessi.
 
"E' la nostra ultima notte a Oxford, vogliamo finire con il botto." Liam rise e strinse la spalla di Zayn. Cercai per più scuse nella mia testa.
 
"Non lo so. Io a malapena vi conosco ragazzi." Mi strinsi nelle spalle e arricciai le dita congelate intorno alla maniglia della porta. Zayn sospirò e involontariamente lo fissai maledicendo me stessa per essermi persa nelle sue iridi infinite.
 
"Beh, esci con noi per conoscerci l'un l'altro." Lui sbattè le ciglia nere e folte nella mia direzione. Le mie labbra si contorsero in un ghigno stupido prima che le mie labbra furono premute insieme, consapevoli del fatto che probabilmente sembravo una pazza.
 
"Va bene." Sussurrai guardando giù verso i miei stivali. Combattei contro un sorriso quando i ragazzi applaudirono.
 
"Fantastico! Manderemo una macchina a prenderti." Alzai un sopracciglio. Mi hanno stalkerato? O stanno semplicemente aspettando che io gli dica il mio indirizzo di casa?
 
"Non avete bisogno di sapere, umh, dove vivo?" Chiesi subito, le mie singole parole suonarono come una sola. Liam buttò la testa all'indietro in una risata profonda. Anche se non era il più vecchio del gruppo sembrava il più maturo.
 
"Ho intenzione di dirti un segreto." Lui abbassò la testa per guardarmi negli occhi. "Se stai cercando qualcuno, è molto più facile da trovare quando sei in una boy band." Lui mi fece l'occhiolino e mi tirò fuori una risata.
 
Non sapevo se esserne divertita o rabbrividire.

"Okay, bene, ci vediamo domani ragazzi." Dissi con uno sforzo enorme, con l'unico scopo di tornarmene a casa. Avevo assolutamente bisogno di andare via da quel posto, con il mio telefono o senza. Zayn e Liam annuirono e mi salutarono con la mano appena aprii la porta per uscire. Le mie membra congelate provarono sollievo nel sentire il calore irradiarsi da ogni direzione.

Niall fu l'unico a rimanere nella stanza. Si sdraiò su un grande pouf verde imbottito mentre sorseggiava una bottiglia d'acqua. Gli sorrisi mentre mi infilai il cappotto allacciando gli spessi bottoni neri.

"Ecco."  Niall tirò fuori il mio iPhone. Ansimai sorpresa e glielo strappai di mano. Alzai lo sguardo su di lui prima di buttargli le braccia al collo e stringerlo forte.

"Grazie, grazie, grazie!" Urlai al suo orecchio prima di lasciargli un grosso bacio sul collo. Lui rise quando, staccatami dal suo abbraccio, baciai lo schermo del mio telefono. "Come hai-" Niall mi interruppe prima che io potessi finire di parlare.

"Harry usa sempre gli stessi trucchi, devi solo indovinarli." Sorrise e io studiai la sua espressione. Mi aveva davvero salvata la vita, gli dovevo tanto.

"Okay, grazie ancora. E' stato bello conoscerti." Lo salutai.

"Anche per me, Scarlett." Lui annuì con la testa pionda nella mia direzione prima che mi dirigessi fuori dalla stanza. Non mi disturbai di chiedere dove fossero andati Harry e Louis. Da quanto si toccava l'un l'altro durante l'intervista... Probabilmente erano andati a fare altro da qualche parte.








ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Volevo pubblicare ieri sera, solo che alla fine mi sono arresa a pubblicare prima "prisoner of my own body" e quindi non ce l'ho fatta.
In questo capitolo c'è Styles che, come al soltio, fa un po' lo stronzetto e un quasi baci fra Zayn e Scarlett.
Che cosa ne pensate? Quale coppia preferite, Harlett o Zarlett?

Ringrazio Melas per avermi aiutato a tradurre le ultime righe del capitolo ieri sera alle dieci e mezzo. Grazie piccola. ♥



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Capitolo 6
*** Just dance. ***


6 - Just dance.
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Poteva succedere solo a me che l'armadio si trasformasse in un deserto privo di vestiti quando avevo realmente bisogno di qualcosa da indossare? Strinsi il nodo alla mia veste bianca e con aria confusa mi misi a cercare qualcosa nel mio armadio. Non uscivo mai così spesso e non ero molto sicura su cosa fosse meglio indossare per un appuntamento del genere.

Avevo due opzioni su come vestirmi: un abito succinto e tacchi alti che alla fine mi avrebbero rotto le caviglie se avessi camminato nel modo sbagliato, o fidarmi della mia dea della moda Emma Watson e rivelare il meno possibile in modo che la gente potesse immaginare di più.

Oh, Emma, sai sempre come salvarmi la giornata.

Mi diressi subito verso il bagno. Spazzolai i miei capelli castani, che sembravano neri da bagnati, fino a che non furono privi di nodi. Dopo averli asciugati usai la piastra per capelli sulle mie onde gonfie, ero diventata il più decente possibile tra quello che avrei potuto permettermi.

Mi lamentai prima di tornare al mio armadio. Alla fine optai per un paio di stretti jeggins neri, una camicetta bianca e una fascia di pizzo nero completamente visibile sotto la camicia. Abbinai il vestito con un paio di stivaletti e una catena d'oro Chanel per cui avevo messo da parte i miei soldi di Natale dello scorso anno.

Scattai di nuovo in bagno e misi un rossetto ciliegia sulle mie labbra riponendolo poi nella mia borsa assieme al mio cellulare e i soldi. Adesso non c'è niente da fare se non aspettare che la macchina misteriosa che Zayn ha detto che stava per venirmi a prendere arrivi.

Mi sedetti sul mio divano in una posizione scomoda, stare seduta con i jeggins risultò essere un'impresa per me. Il mio stomaco cominciò a fare strani rumori e il mio respiro diventare più profondo. Ero stata nervosa per tutto il giorno pensando 'sta sera. Provai a calmarmi da sola facendo le più svariate cose.

Ascoltai Ed Sheeren per circa un'ora, sperando che la sua voce in qualche modo avrebbe soggiogato tutti i sentimenti folli che stavo provando. Contribuì per un po' fino a che inconsapevolmente vidi il suo video musicale "Drunk" e vidi il sorriso affascinante di Harry per una frazione di secondo.

Bevvi circa un litro di tè caldo, ma mi portò solo diverse volte al bagno.

Finii i compiti di trigonometria. E potevo dire che sembravano aver tenuto la mia mente lontana dal pensare per la maggior parte del tempo. I numeri e i problemi erano diventati la mia priorità e non quello che dovevo indossare per una stupida serata in un club con dei ragazzi che conoscevo da meno di ventiquattro ore. Arrivai quasi al punto di diventare triste quando vidi che stavo per finire i compiti che mi erano stati assegnati.

Forse Louis aveva ragione... Sono una nerd.

Il mio telefono vibrò e lo estrassi dai pantaloni. Arricciai il naso in confusione quando vidi il mittente del messaggio.

Zayn Malik: Il nostro autista dovrebbe essere presto al luogo di incontro. J.

Non ricordai di avergli dato il mio numero di telefono. Non ricordai che lui mi avesse dato il suo. Sapevo che erano in una boy band e potevano più o meno scoprire che cosa qualcuno stava facendo in ogni momento della giornata, ma questo rendeva tutto solo più raccapricciante.

Scarlett McVay: Va bene... Domanda: come mai hai il mio numero?

Lo inviai e mi morsi il labbro aspettando la sua risposta.

Zayn Malik: Abbiamo ritenuto molto importante aggiungere tutti i nostri numeri quando Haz ti ha rubato il telefono, haha.

Pensai che "Haz" fosse una specie di soprannome per Harry e subito alzai gli occhi. Mi spinsi via dal divano e cercai di tenermi in equilibrio sui miei tacchi alti. A volte incolpavo me stessa per la mia mancanza di equilibrio che mi costrinse ad abbandonare la danza. Mi avvicinai alla finestra e vidi un grande SUV nero parcheggiare accanto al marciapiede del mio appartamento. Un uomo vestito con un abito elegante al posto di guida saltò fuori dalla macchina e premette il citofono. Sentii il ronzio del campanello dalla mia camera.

Mi affrettai ad andare verso l'apparecchio e tenendo premuto il pulsante rotondo grigio parlai all'uomo.

"Sì, chi è?" Chiesi.

"Sono qui per prendere Scarlett McVay." L'uomo parlava con tono allegro.

"Sarò giù in un minuto." Presi il cappotto e afferrai la borsa dal divano. Aprii la porta che sbattè dietro di me prima di bloccarmi. Presi un respiro profondo e cominciai a camminare giù per le scale.

Incontrai l'uomo che si presentò con il nome di Damian. Era dolce e aveva gli occhi marroni. Parlai con lui per tutta la strada verso la nostra destinazione. Mi chiese come stavo e se ero eccitata per le vacanze. Fu un'esperienza ristoratrice non sentire sempre le solite domande fatte, del tipo: "Lei è americana?", da lui. Ringraziai Damian una moltitudine di volte prima di uscire per entrare nel club "Mesh".

Camminai verso il buttafuori e sentii una fitta allo stomaco. Cosa avrei dovuto dirgli? Mi avrebbe veramente creduto se gli avessi detto che ero lì per incontrare i One Direction? Deglutii rumorosamente prima di sorridere al grande uomo.

"Ciao." Spostai una ciocca di capelli color cioccolato dietro l'orecchio. "Sono qui per questo, um-" Lui mi interruppe prima che potessi continuare a balbettare.

"One Direction? Da questa parte Miss Scarlett." La sua voce era profonda e liscia, come avrebbe dovuto essere. Mi sorrise mentre sganciava la corda di velluto rosso e mi guidava ad una sezione del club affollato bloccata da una fitta cortina nera.

Aspettai che dicesse qualcosa, ma notai che era scomparso. Alzai la mia mano nervosamente per sbirciare nella tenda, ma proprio mentre stavo per farlo gli occhi azzurri di Louis entrarono nel mio campo visivo.

"Scarlett" gridò con entusiasmo prima di baciarmi entrambe le guance. Sorrisi e notai una bruna dalle gambe lunghe, agganciata alle sue spalle. Lei era assolutamente stupenda. Mi sorrise.

"Questa è Eleanor, la mia ragazza." Fece cenno indicandomi la ragazza al sul fianco. Lei agitò le dita verso di me.

"Wow, Lou, è bellissima." Mi sorrise e gettò indietro la testa ridendo. I suoi capelli neri e lisci splendevano per la luce proveniente dalla pista da ballo.

"Oh, già mi piaci!" Disse con il suo accento elegante e si strofinò il braccio. "Stiamo andando a prendere qualcosa da bere, vuoi qualcosa, amore?"

"Certo. Basta che mi porti quello che vuoi, so che hai buon gusto." Sorrisi davanti a lei e Lou andò verso il bar. Con una piccola spinta di fiducia, aprii finalmente la tenda e sentii Zayn chiamare il mio nome. Sorrisi al suono della sua voce.

Sbottonai la giacca e mi voltai per appenderla quando mi trovai faccia a faccia con il diavolo dagli occhi verdi. Anche lui mi sorrise. I tacchi che indossavo mi facevano risultare della sua altezza, in questo modo potevo vedere dritto nei suoi occhi.

"Chi ti ha invitato qui?" Sputò con mancanza di rispetto e prima che potessi parlare Liam lo fece per me.

"Zayn e io l'abbiamo invitata. Pensavamo che si sarebbe potuta divertire per una serata senza dover pensare alla scuola." Lui mi toccò il braccio.

"Le ragazze non indossano abiti un po più rivelatrici durante le loro notti fuori?" I suoi occhi viaggiarono su e giù per il mio corpo. Sbuffai.

"Harry, il mio reggiseno è in bella vista. Questo è abbastanza succinto." Gettai la mia giacca sul divano dietro Harry.

"Oh zitto Hazza, è meravigliosa." Sentii dire da una voce tranquilla appartenente a una ragazza accanto a me. Mi voltai per vedere un'altra bella ragazza, ma questa volta chiuse le sue dita con Liam mentre si chinò a baciargli la fronte. Mi fece un occhiolino.

"Sono Danielle. è bello conoscerti. E tu sei davvero uno schianto, cara." Lei sorrise mostrando i denti perfetti. La ringraziai e le dissi che il vestito nero che indossava era stupendo su di lei, intanto Louis ed Eleanor tornarono con il mio drink.

Gentilmente lo presi e li seguii, quando Eleanor agitò la mano per venire a sedersi con il suo.

"Allora dimmi: come è riuscito Harry a conquistare una ragazza americana?" Gridò cercando di superare la musica che squillava nel club. Mi misi a ridere e scossi la testa, chiedendomi cosa Harry stava dicendo a loro. Stava dicendo che ero interessata a lui? Perché certamente non era così.

"No, io non sono la ragazza di Harry. Io non sono la ragazza di nessuno in realtà." Risi e sorseggiai il mio drink, facendo una smorfia da quanto fosse forte.

"Beh, dal modo in cui ti fissava il culo in quei jeans, sicuramente è interessato a te." Lei ridacchiò e giocò con l'ombrellino di paglia che si trovava nel suo bicchiere. Alzai gli occhi e risi con lei.

Trovai gli occhi di Zayn mentre scansionavo la piccola stanza in cui erano tutti seduti e vidi le sue labbra rosa, che formarono un sorriso che fece scoppiare le mie ovaie e mi fece arrossire ampiamente. Eleanor lo notò.

"Sembra che tu sia interessata al signor Malik." Mi sussurrò all'orecchio. Rimasi senza fiato e in disaccordo con lei ancora una volta.

"Cosa? No. Voglio dire, si è bello, ma no." Scossi la testa mentre lei annuì facendo finta di credermi. Provavo un' attrazione fisica con Zayn. Niente di più, niente di meno.

Il resto della notte passò in fretta, ordinai molte bevande, più erano forti meno diventavo tesa. Cominciai a oscillare avanti e indietro al ritmo di musica house.

Danielle e Eleanor avanzarono dietro di me prima di afferrare le mie mani.

"Penso che voglia ballare!" Danielle gridò e mi trascinarono fuori della sezione VIP verso la pista da ballo stipata. Non mi opposi, soprattutto perché ero un po' ubriaca... Va bene forse ero molto ubriaca perché volevo tirar fuori le mie mosse di ballo con alcune delle ragazze più divertenti che abbia mai incontrato.

Tutti i nostri fianchi ondeggiavano a ritmo e ridacchiai mentre ci urtavamo le une contro le altre e contro le persone che passavano tra di noi. Sentii uno schiaffo giocoso sul mio culo da Eleanor e risi solo più forte facendo la stessa cosa su di lei.

Continuammo così per un po' di tempo fino a quando non sentii un paio di mani afferrare la mia vita. Mani che non erano delicate e giocose come quelle di Danielle o di Eleanor, ma ruvide e grintose.

Non feci nulla, ma rabbrividii.







ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Scusate, chiedo perdono per il ritardo.
Quindi in questo capitolo, si ci da alla pazza gioia!
Comunque la scorsa volta non avete nemmeno risposto alla mia domande. No, in realtà non avete lasciato nemmeno una recensione.. Ma me ne farò una ragione.

Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e postato da me.



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Capitolo 7
*** Why'd you have to be so cute? It's impossible to ignore you. ***


7 - Why'd you have to be so cute? It's impossible to ignore you.
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"Stavi pensando di evitarmi tutta la notte?" Sentii una voce bassa brontolare nel mio orecchio. Il suo respiro era un misto fra nicotina e alcol, ma il suo profumo speziato gli conferiva un odore gradevole mentre afferrava il mio corpo.
 
Il cuore battè forte mentre mi voltavo per incontrare i suoi occhi e la sua pelle olivastra. Sulle sue labbra si formò un sorriso e la sua lingua rosa spuntò dietro i denti bianchi come la neve. Dovetti distogliere lo sguardo, mentre sorridevo. La bellezza di Zayn mi intimidì.
 
"Non sono il miglior ballerino." Raggiunse la mia mano, sentì il suo calore mentre l'avvolgeva intorno alla mia. "Ma guardandoti, sono sicuro che mi puoi insegnare."

Guardai verso il punto dove prima c'erano Eleanor e Danielle che ondeggiavano la testa per la musica, ma se ne erano andate. Probabilmente erano fuori con i loro fidanzati o a ballare da qualche altra parte. Guardai indietro fino al viso ansioso Zayn che sorrise.
 
"Andiamo." Lo tirai per la mano mentre ci insinuavamo verso il centro della pista da ballo. Probabilmente il fatto che mi sentissi un po' alticcia per l'alcool che avevo bevuto aveva aiutato, perché altrimenti non avrei mai accettato di strusciare il culo contro il pacco di Zayn Malik.

Le sue mani serpeggiavano intorno ai miei fianchi mentre lui avvicinava i nostri corpi. Ridacchiai e ruotai i fianchi ad un ritmo più lento rispetto a quello della canzone veloce che sembrava fosse destinata a un video. Il suo respiro caldo soffiava sulla parte posteriore del mio collo producendo un solletico che partiva dal mio orecchio e arrivava fino alle dita dei piedi.

Mi afferrò il polso e mi voltò verso di lui, i nostri petti erano premuti insieme. Non riuscivo a capire se stesse facendo di proposito o se era l'unico modo in cui potevamo adattarci con tutte le persone che travolgevano la pista. I nostri occhi si incontrarono di nuovo per quella che sembrava l'ennesima volta quella sera. L'aveva fatto di nuovo. Aveva usato i suoi occhi subdoli per tracciare il contorno delle mie labbra facendo andare il mio cervello nelle direzioni sbagliate.

"Dovrei andare a casa. E'... è tardi." Mi allontanai da lui, i suoi occhi tornarono ai miei. Sporse il labbro inferiore in segno di protesta. Lo guardai per un po'. Era sleale da parte sua dover solamente passare la lingua sulle sue labbra per farle sembrare una dolce caramella rosa che vorresti disperatamente provare. Battei le palpebre di nuovo tornando alla realtà quando premette entrambe le labbra insieme, aspettando che andassi avanti.
 
"Sono stata bene, davvero." Dissi notando che la sua mano era ancora avvolta intorno al mio polso. Lo strinse stretto prima di parlare.
 
"Ti prego, rimaniamo in contatto, Scarlett." Mi sorrise raggiante mentre toglievo la mia mano dalla sua presa. Ma c'era qualcosa nel modo in cui lo disse, con la voce bassa, lenta e roca. Sembrava che stesse quasi per dire "Per favore, chiamami per una sveltina quando sarò ubriaco a Oxford una notte in futuro."

Lo avrei fatto con piacere per te, Mr. Malik.
 
Schiavai e sgomitai andando a zig-zag e di nuovo fui fuori della massa di persone che ballavano, cominciai a tornare  verso la parte VIP. Ma, mentre correvo sopra sentii una risata sgradevole proveniente da una fastidiosa massa di riccioli. Alzai velocemente gli occhi prima di rallentare il passo cercando di studiare ciò che Harry faceva appoggiato con il lungo busto contro il bancone del bar.
 
Stava chiacchierando con una ragazza bionda, con un' abbronzatura falsa e un top viola dal taglio estremamente basso che sembrava fatto tanto bene come le onde che pendevano dalla sua testa. Non potei fare a meno di fare una smorfia di disgusto mentre guardavo la ragazza. Misi i capelli sopra una spalla e iniziai ad allontanarmi dalla coppia, ma mi fermai quando la mia mente dette alla lucel'idea migliore che abbia mai avuto.

Le mie labbra rosse si contrassero in un sorriso ed ero sicura che un po' assomigliava a quello di Grinch Stole Christmas quando organizzò il suo malvagio piano per rovinare la vacanza dei Whoville. Scattai verso Harry completamente agitata per come stava per finire il mondo e lui era l'unico che non se ne accorgeva.
 
I suoi occhi verdi si spalancarono quando vide le mie braccia afferrare frenetiche la sua spalla. Fece una smorfia quando iniziai una ricerca approfondita nel tessuto della sua giacca.

"Harry!" Gli gridai in un orecchio. "Louis! Il tuo ragazzo Louis, sta soffocando! Ha bisogno di te, il suo unico vero amore, per dargli il bacio della vita!" Dissi agitando le braccia verso il tessuto. Il volto di Harry si addolcì in un primo momento, come se ciò che stava succedendo al suo migliore amico lo aveva messo in pericolo ma poi subito aggrottò le sopracciglia per la rabbia.
 
"Cosa?" Scattò Harry, cercando di agire come se non avesse idea di chi ero o di cosa stavo parlando. Oppure, se parlavo inglese.

Lo scossi e guardai l'insulsa, bionda Oompa Loompa che arricciò il naso arancione in uno stato di confusione. Qualcosa che probabilmente era molto. "Mi dispiace." Puntai la testa verso di lei. "Sai questi uomini gay, sempre più esigenti in merito a chi deve salvare le loro vite!" Dissi prima di tirare Harry per la spalla per farmi seguire.
 
"Presto, Harry! Non puoi permettere che il tuo partner muoia per colpa tua!" Lo spinsi nel denso gruppo dalla sua giacca fino a che non fummo al sicuro nella stanza vuota che un tempo era la casa di tutti i One Direction. Alzai le sopracciglia per la sorpresa di vedere la camera spoglia. Il club non era enorme, non avrei potuto allontanarlo troppo, ma non avevo mai visto nessuno di loro là fuori, oltre... Harry. Harry, che mi stava fissando, mi fulminò.

Sorrisi compiaciuta incrociando le braccia sopra la mia camicetta candita.Sentii uno strano senso di orgoglio per il mio piccolo scherzo e sapevo che se il resto dei ragazzi e delle loro fidanzate avrebbero voluto ridere se fossero stati lì a testimoniare il fiasco.
 
"Pensi di essere divertente, vero?" Ha chiesto arrotolando le maniche del blazer blu navy. Esalai attraverso il mio naso.

"No, no, no. Penso di essere molto divertende." Risi più forte e girai sui talloni dirigendomi verso il divano su cui avevo incautamente gettato il cappotto appena arrivata al club. Harry fece un verso di disgusto dietro di me che mi fece solo ridacchiare maggiormente.

"Esattamente dove credi di andare?"  Disse lentamente, mentre mi apprestavo a prendere il mio cappotto.

"Uh, a casa?" Risposi come se fosse stato scritto sulla mia fronte. Harry si avvicinò scuotendo la testa in modo che alcuni riccioli gli cadessero sugli occhi, ma con un colpo di dita restituì ai capelli la loro forma perfetta.

"Oh, no. Tu non vai da nessuna parte. Me la pagherai per quello." Indicò in direzione del bar dove stava flirtando con la bionda. Sospirai e mi alzai dritta verso di lui. Anche se i suo occhi erano una meraviglia, non mi davano nessuno problema nel ritornare ala realtà, a differenza dell'effetto che avevano su di me le sfere di cioccolato di Zayn.

"Per favore, Harry. Se non altro ti ho fatto un favore." Spostai il mio peso sulla gamba destra. "Era odiosa." Strinsi le labbra per il disgusto ricordando il suo viso, un brivido rapido attraversò il mio corpo. Harry rise e si morse l'interno guancia.

"Tre bicchieri di Patron per ognuno." Disse.
"Per avermi salvata da quella ragazza orribile." I suoi occhi si strinsero prima che il suo famoso ghigno compreso di fossette apparve sul suo volto. E nessuno poteva resistere al suo sorriso.

"Va bene." Mi lamentai cadendo nel grande divano nero. Harry rise e afferrò la bottiglia di cristallo e due bicchierini dal minibar. Si sistemò prima accanto a me e aprì po la bottiglia riempendo ogni piccolo bicchiere fino all'orlo con la bevanda chiara ma forte. Presi il bicchiere.

Avevo bisogno di bere e di farla finita. Così sarei potuta tornare a casa e prepararmi mentalmente per la sbornia che questa notte aveva in serbo per me. Ma non appena le mie labbra toccarano la parte superiore del vetro la mano di Harry lo spinse via. Lo guardai subito male e lui si mise a ridere.

"Ho pensato di renderlo più interessante." Sospirai e posai il bicchiere. C'era sempre un colpo di scena firmato Harry Styles.

"Vai avanti." Spostai il mio vestito di denim lungo la gamba sinistra.

"Prima di ogni sorso, dobbiamo dire qualcosa du di noi per conoscerci l'un l'altro. Okay?" Si chinò in avanti appoggiando le braccia sulle ginocchia. Mi guardò mentre io guardavo i suoi polsi ricoperti da mille braccialetti.

"Perché no?" Sforzai un sorriso nella sua direzione.

"Prima tu, allora." Fece un cenno con i suoi riccioli verso di me e io a malincuore accettai, ancora una volta, riprendendo il bicchiere.

Pensai per un minuto. Cercai nel mio cervello qualcosa di stupido su di me che molto probabilmente si sarebbe dimenticato la mattina dopo. Non volevo dire una frase fatta, ma non volevo entrare nei dettagli della mia vita e di tutte le manie che avevo.

"Sono, emh, non sono mai stata ad un concerto." Accennai col capo prima di buttare giù la bevanda rapidamente, come se fosse uno sciroppo per la tosse. Il liquido scivolò in gola facendomi sentire un leggero bruciore. Presi il limone che Harry aveva portato e lo succhia, il sapore del frutto camuffò il bruciore provocato dall'alcol.

"Sul serio? Non se mai stata a uno spettacolo dal vivo?" Chiese Harry dop essersi ripreso. Alzai le spalle. Non è che non avevo mai avuto la possibilità di andare ma non avevo mai avuto nessuno con cui farlo.

"Credo che sia il tuo turno." Appoggiai la testa sulla mia mano perché avvertì le vertigini. Harry si leccò le labbra prima di prendere il bicchiere, si bloccò anche lui per un minuto e poi iniziò a parlare.

"Ho una paura mortale per le montagne russe." Disse come se pensasse che questi fatti stupidi fossero la priorità nel nostro piccolo gioco. Ma risi comunque per la sua fobia da ragazza.

"Stai scherzando vero?" Ridacchiai. "Montagne russe? Andiamo, Harry."

"Ehi, io conosco un sacco di persone che ne hanno paura." Alzò le mani in difesa dopo aver bevuto il suo drink.

"Sì, le donne incinte e le persone con problemi di cuore." Harry agitò una mano verso di me respingendo le mie osservazione e mi ricoedò che era il mio turno. Con il mio bicchiere in mano dissi la prima cosa che mi passò per la testa.

"Il mio gatto si chiama come Sir Isaac Newton." Gettai la testa indietro e bevvi per la seconda volta, sentì subito gli effetti dato che scoppiai in una risata incontrollata senza saperne il motivo.

"Senti, so che i ragazzi a volta danno soprannomi ai loro cazzi ma le ragazze..." S'interruppe con un sorriso impertinente. Gli diedi uno schiaffo sul braccio. 

"Chiudi il becco, Harry!" Non potei fare a meno di non ridere alla sua battuta. "Sai cosa voglio dire." Lui annuì come se non mi credesse. Afferrò il suo secondo bicchiere e mi guardò prima di dirmi una seconda cosa stupida su di lui.

"Io amo i gatti. E puoi capirla in tutti i modi possibili." Prese il bicchiere, ma questa volta vidi le sue labbra umide arricciarsi attorno al limone. Mi morsi il labbro inferiore mentre lo faceva, prima di scuotere la testa e afferrare il mio ultimo sorso. Il mio ultimo sorso per essere libera di andarmene. *

Non ero del tutto sicura di cosa dire. Mi sembrava di essere a corto di cose un po' innocue/interessanti su di me. Il ronzio in testa divenne sempre più forte e l'idea di raccontare il mio passato a Harry sulla danza diventò sempre più grande anche se non l'avevo mai condiviso con nessuno.

"Ho fatto danza classica per circa sedici anni e mezzo." Sbottai e bevvi il mio ultimo sorso con semplicità, non utilizzando nemmeno il limone come inibotore del liquido forte. Harry mi guardò.

"Allora vuol dire che sei... Flessibile?" Chiese mentre batteva lentamente le ciglia. Mi sorrise. Non ero sicura se fosse il mio tentativo di flirtare spudoratamente con Harry o il fatto che era molto, molto ubriaco che attivò la mia risposta.

"Sì, e ho imparato tutte le posizioni." Dissi con un sorriso timido. Harry sgranò gli occhi e deglutì a fatica.

"Mi - mi vuoi sposare?" Chiese in risposta. Un'altra risata sgradevole uscì dalla mia bocca, bevvi un altro sorso dal suo bicchiere.

"Un altro, Styles. Un altro." Ridacchiai aspettando che parlasse. Aprì la bocca come se non sapesse esattamente cosa dire, ma ben presto la chiuse come se stesse rivalutando la sua risposta. Canticchiai con pazienza.

"So fare un nodo a un gambo di ciliegia con la lingua." Disse, ma invece di prendere in mano il suo bicchiere si voltò verso di me. Lentamente le palpebre cercarono di capire quello che aveva appena detto. Le sue labbra assunsero un aspetto ancora più invitandte di quello che aveva avuto per tutta la notte.

"Non significa che sei un buon baciatore?" Gli chiesi spostando i miei occhi verso le sue labbra rosa. Gli angoli della sua bocca si piegarono in un sorrisetto quando rimasi sbalordita dalla seconda frase che pronunciò.

"Perché non me l'hai detto?" L'indice di Harry si avvolse intorno ad uno dei passanti dei miei jeans tirandomi più vicino a lui. Le sue labbra calde premettero contro le mie in un impeto di passione. Le mie mani immediatamente si agganciarono attorno al suo collo. Le mie dita avanzarono lentamente nella sua testa riccioluta rigirando ogni ricciolo intorno al mio dito e rilasciarlo.

Sentii la sua lingua sfiorare il labbro inferiore e la mia bocca si aprì leggermente, dandogli la minima quantità di ingresso prima di far scivolare la sua lingua all'interno di questa. Potei assaggiare il sapore di limone ancora presente nella sua bocca. Le sue mani premevano contro la mia schiena quando cercai di allontanarmi dalle sue labbra. Aprii gli occhi e vidi le ciglia di Harry che svolazzavano, le sue labbra colorate con il mio rossetto rosso che si piegavano in un broncio.

"Sai di menta piperita." Sussurò sorridendo nel bacio successivo che mi diede. Ridacchiai facendo diventare il bacio innocente in un sensuale bacio passionale. Le mie mani viaggiarono in fondo al suo petto, afferrando i risvolti della giacca blu di Harry. Li tirai verso l'altro, nel tentativo di avvicinarci. Harry cominciò a spostarsi ma io conitnuavo ad avere fame delle sue clade labbra. Presi il suo labbro inferiore tra i denti e lui sorrise tirandosi via dal mio morso. I nostri volti erano a un solo centimetro di distanza, cercò i miei occhi prima di parlare.

"Allora... A casa tua, o la mia?







ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Le cose iniziano a scaldarsi... Quindi alla fine era Zayn e non Harry, mi spiace deludervi così.

* Questo scambio di battutte in italiano non ha senso... Praticamente in inglese per indicare "gatto" Katie ha usato "pussy" che significa anche figa, patata, vagina o come preferite chiamarla.
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Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e postato da me.



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Capitolo 8
*** Thanks for the memories, even though they weren't so great. ***


7 - Why'd you have to be so cute? It's impossible to ignore you.
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Le dita tremanti di Harry lottarono con la piccola chiave elettronica per aprire la porta della sua camera d'albergo. Ma una volta entrati nella suite riccamente decorata, non perse tempo.

Al suono dello sbattere della porta, le sue mani serpeggiarono lungo la mia schiena mentre mi tirava più vicino a sé. Rimasi senza fiato quando le sue labbra bollenti come il fuoco premettero contro le mie. Le nostre lingue si incontrarono e le mie mani scivolarono sotto la sua giacca, spingendola dalle spalle e facendola scivolare giù lungo le sue braccia facendola così raggiungere la striscia dorata di luce che proveniva da sotto la porta.

Cominciai a spogliarmi dei miei stivali con il tacco che mi portavano all'altezza di Harry che ora dominava su di me. Allungai il collo per mantenere il nostro bacio appassionato intatto, ma rinunciai e lui mise le mani sul mio sedere tirandomi su non appena legai le mie gambe attorno alla sua vita. Le sue dita erano avvolte su di me e intorno alle mie cosce mentre mi portava verso la camera da letto.

Le sue labbra erano umide e calde. Sembrava che ogni movimento che compivamo fossero in sincronia. Non potei fare a meno di emettere un gemito strozzato. Le labbra di Harry si piegarono in un sorriso quando il suono vibrò su di lui.

Lui con noncuranza mi gettò sul letto grande dietro di noi. Si fermò per un minuto, cercandomi, i suoi occhi brillavano iridescenti nella stanza scura. Cosa per cui fui abbastanza grata perché aveva nascosto le mie guance ormai arrossite. La sua lingua corse sulle sue labbra prima di passare sulle me, iniziando dal collo.

Lo sentii ansimare sulla mia pelle prima che le sue labbra corressero sull'osso del mio collo. Avvertì la pelle d'oca dove lui era passato con la lingua. I suoi denti mi lasciavano delle leggere macchie lungo il mio collo mentre sentivo le sue mani sbottonarmi i vari bottoni della mia camicetta. Inarcai la schiena sotto al suo tocco quasi implorando di più. La sua mano sinistra scivolò sotto il materiale bianco per slacciarmi il reggiseno.

E fu a quel punto, quando la nebbia di attrazione sessuale e la lussuria offuscarono la mia mente, che capii quanto quello che stavo facendo fosse vile e sbagliato.

Spalancai le palpebre, ma non potei vedere niente nella stanza nero pece. Tutto quello che sentii fu Harry che toccava il mio collo in maniera frenetica e la sua mano stringere il mio seno come se mi stesse facendo qualche esame medico.

Aprii la bocca per parlare, ma ne uscì solo un rumore gracchiante. Deglutii e tentai di esprimermi ancora una volta.

"Stop." Riuscii a dire in un sussurro.

"Stop cosa?" Disse Harry baciandomi il punto sotto il mio lobo dell'orecchio destro. Mi sentii un po' strana, come se lui stesse giocando con un manichino privo di emozioni.

"Smettila." Dissi cercando di muovermi da sotto il suo corpo. Si girò spostando il peso sull'avambraccio. Abbassò lo sguardo su di me, la fronte era corrugata, segno che era confuso. I miei occhi scrutarono il buio intorno a lui, cercando di trovare le parole giuste da dire.

"Questo è sbagliato." Dissi scivolando via dal suo corpo e sedendomi, cercando di stare il più lontano possibile da lui. Lo sentii sbuffare ed emettere una risatina. Trattenni il respiro e riabbottonai la camicia mentre parlava.

"Non sembrava che fosse sbagliato una trentina di secondi fa." Sentii la sua voce proveniente da dietro di me. Saltai giù dal letto, evitandolo come un cattivo odore.

"Io - lo so, ma tu non sei, io non sono ... sobria." Scossi la testa. Harry si spostò verso il bordo del letto guardandomi. "E poi ho lezione domani mattina. Ho bisogno di dormire un po'." Ma prima che potessi fare un passo per allontanarmi, Harry afferrò la mia mano e la portò al viso.

"Allora resta qui." Appoggiò le mie dita sulla sua guancia. "E dormi con me." Sussurrò. Per un breve momento la mia mano cominciò ad accarezzare le sue meravigliose fossette, ma la riportai di nuovo al mio fianco in fretta.

"Non posso." Sussurrai prima di affrettarmi verso la porta afferrando le mie scarpe e la borsa. Non mi preoccupai di faticare a mettere gli stivali ai miei piedi congelati e sbattei la porta uscendo. Strizzai gli occhi alla cruda luce bianca prodotta dalle lampade a soffitto nel corridoio dell'hotel e sbattei le palpebre un paio di volte fino a quando mi abituai alla luce.

Avevo un pizzichio insistente nella parte posteriore della mia gola, quello che provi quando sei così disgustata da qualcosa che vorresti vomitare. Quel qualcosa ero io. Come ho potuto cadere così in basso? Come potevo essere d'accordo con Harry sull'andare al suo hotel con lui? Premetti le labbra con forza, maledicendo me stessa per avere ancora il suo sapore su di me.

Il mio pollice toccò il pulsante per l'ascensore più volte finchè quasi non si ruppe. Mi tirai su i capelli in un impeto di rabbia. Non volevo fare altro che urlare, prendere molte pastiglie di Advil e dormire finchè il ricordo di quella serata non si sarebbe cancellato dalla mia mente. Sentii il rumore del campanello dell'ascensore che fece roteare i miei occhi verso la figura in piedi dietro quelle porte scorrevoli argentate.

"Scarlett?" Il cuore sembrò uscirmi dal petto in pochi millisecondi. "Che cosa ci fai qui?" Mi chiese Zayn mentre usciva dall'ascensore. I suoi occhi rapidamente mi scrutarono fermandosi sul mio petto. Subito abbassai lo sguardo notando che avevo dimenticato di abbottonare alcuni bottoni nella parte superiore della mia camicia, esponendo il mio reggiseno di pizzo al mondo, e in particolare a Zayn Malik.

"Oh, ehm, io-" balbettai freneticamente mentre incrociavo le braccia sul petto. "Harry, era davvero devastato e io, uh, l'ho accompagnato a casa. Giusto per essere sicura che non avrebbe fatto... sai... che non sarebbe morto." Mi morsi il labbro, pregando un qualche potere superiore che avrebbe creduto alla mia bugia. Le labbra di Zayn formarono un sorriso.

"E' davvero un gesto carino da parte tua." Io esalai alla sua risposta, ringraziando in silenzio l'angelo custode che vegliava su di me. Annuii lentamente e guardai le porte dell'ascensore riaprirsi.

"Beh, adesso devo davvero andare." Indicai con il pollice l'ascensore. Zayn sorrise e seguì una bassa risata che fece diventare il mio respiro irregolare così come il mio battito cardiaco.

"Sì, sì. Ci vediamo in giro." Sorrisi e goffamente me ne andai.

Proprio mentre le porte stavano per chiudersi lui le bloccò con il braccio, cogliendomi di sorpresa, e i sensori di movimento le fecero riaprire. Lo guardai con gli occhi spalancati.

"Ascolta." Cominciò, appoggiando la sua mano contro il telaio della porta dell'ascensore. "Mi piacerebbe molto se potessimo uscire qualche volta. Quindi, se sei libera un giorno ... fammi uno squillo."

Presi un respiro profondo e un sorriso da pazza comparve sul mio volto. Non feci niente, solo un piccolo cenno del capo, vedendolo ridacchiare in risposta. Si spostò lentamente dall'ascensore, facendo così chiudere le porte.

"Buonanotte." Disse proprio mentre le porte si incontrarono a metà e l'ascensore scese verso il piano inferiore.

Prima di uscire dall'ascensore, zoppicai, infilai gli stivali neri e abbottonai la camicetta per poi incamminarmi lungo la strada. Feci lunghi passi verso la porta a vetri utilmente aperta da un portiere vestito con una divisa verde scuro. Gli sussurrai un grazie e cominciai a incamminarmi verso casa.

Il mio appartamento non era lontano dal punto in cui i One Direction alloggiavano per il loro soggiorno a Oxford e ne ero abbastanza grata perché era una notte molto fredda. Strinsi le braccia attorno al mio corpo nel tentativo di mantenere il calore, la mia mente pullulò di pensieri sulla notte appena passata.

Sentivo ancora la gola stringere quando pensai a Harry ma mi rilassai un po' quando mi venne in mente il viso dolce di Zayn. Con la sua voce liscia e vellutata mi aveva chiesto di ballare con lui e di tenerci in contatto.

Contatto. Harry. Il rude tocco di Harry. Strinsi gli occhi chiusi, ma quando li riaprii vidi un flash provenire dalla mia destra.

Click click. Sentii da dietro di me e mi voltai in fretta per vedere cosa stava accadendo.

Click click. Sentii di nuovo, questa volta lo vidi proprio di fronte a me, accompagnato da un luminoso flash bianco e un uomo in possesso di una costosa macchina fotografica.

Click click click click. Il suono e i flash erano dappertutto ora. Mi gridava pure. Gridava verso di me, i flash della loro macchina fotografica erano per me.

Perché io però? Io non sono importante. I miei pensieri ricevettero una risposta quando sentii uno degli uomini gridarmi una domanda.

"Dicci. Perché te ne sei andata così presto dopo che Harry Styles ti ha portata al suo hotel, dolcezza?"







ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Mi spiace deludervi ancora ma Scarlett e Harry non concludo nulla.
Poi Scar è infatuata di Zayn... Con Harry è solo attrazione fisica/sessuale, o no?
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Capitolo 9
*** I had to take you and make you mine. ***


9 - I had to take you and make you mine.
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Non feci altro che tenere la bocca chiusa per il resto del tragitto a piedi verso casa mia. Mi coprii il volto con le mani nel momento in cui vidi i paparazzi, sperando che mi avessero preso solo in un paio foto la mia faccia. I flash, le domande e gli uomini ignoranti mi seguirono a casa fino a quando si resero conto che stavo per dare loro qualsiasi risposta.

Fui sollevata quando la porta del mio appartamento sbattè. Il mio petto sbuffò su e giù mentre la mia schiena era spalmata contro la porta. Non ho idea di come le celebrità sopportino i paparazzi ogni giorno. Non riuscii a calmarmi nemmeno per dieci minuti. L'ansia che mi avevano provocato era insopportabile.

Subito cominciai a togliermi gli scomodi vestiti e mi misi una t-shirt più comoda e i pantaloni del pigiama. Il loro calore e la flanella che si attaccavano alle gambe mi rilassò un po'. Mi struccai e mi lavai i denti. Sussultai quando, dal riflesso dello specchio, notai due grandi succhiotti sul lato del collo.

Non volevo ricordarmi di quella notte. Non volevo avere quegli stupidi morsi d'amore sul mio collo, anche se sapevo sarebbero svaniti presto. Sarebbe stato un sem i- permanente promemoria di quanto incredibilmente irresponsabile e stupida ero stata.

Spensi tutte le luci nel mio appartamento e scivolai sotto la mia trapunta avorio. Tirai sopra la mia testa la coperta calda e i miei occhi si chiusero. Mi misi a fissare l'interno delle mie palpebre per un momento, fino a quando il mio coma da alcol si fece sentire e il mondo cominciò a confondersi intorno a me.

Era una di quelle mattine in cui aprire gli occhi è l'ultima cosa sulla tua lista da fare. Era una di quelle mattine in cui sembra che le palpebre siano letteralmente incollate agli occhi. Era una di quelle mattine in cui tutto quello che veramente volevo fare era starmene a letto tutto il giorno.

Ma purtroppo non poteva essere una di quelle mattine.

Tirai di scatto la mia coperta di flanella oltre il bordo del mio letto. Premetti i gomiti contro le mie ginocchia, strofinando i miei occhi nocciola stanchi per un minuto prima di socchiuderli e, infine, aprirli. La luce accecante bianca proveniente dalla finestra vicino al mio letto mi fece cadere mentre stavo lottando per stare in piedi. La parte posteriore della mia testa pulsava e ogni volta il mio cuore batteva nel petto intorpidito, sentivo come se il mio cervello pesante sbattesse avanti e indietro.

Feci la strada verso il bagno, trascinando i piedi nudi sul pavimento di legno freddo. Non mi guardai nemmeno nello specchio, sapendo che se l'avessi fatto mi sarei trasformata in pietra come Medusa. Appena raggiunsi la doccia entrai e girai la maniglia d'acqua impostandola sulla temperatura calda prima di spogliarmi ed immergermi lentamente nel vapore del box.

L'acqua mi scottò la schiena facendomi aprire di scatto gli occhi. Respirai il vapore caldo che fluttuava dal rubinetto e mi insaponai i capelli marroni con il mio shampoo profumato al miele. Le mie unghie mi massaggiarono il cuoio capelluto, alleviando alcuni dei dolori provocati dal mal di testa.

Dopo aver lavato il mio corpo per un buon quarto d'ora, chiusi l'acqua e scossi le braccia e le gambe e i capelli per privarli di eventuali gocce d'acqua. In quel momento assomigliavo molto a un cane peloso. Mi infilai nel mio accappatoio e gettai i capelli in un asciugamano sopra la mia testa.

Nel momento in cui uscii dal bagno mi resi conto che la mia prima lezione della giornata era iniziata da venti minuti. Afferrai freneticamente il primo paio di jeans che trovai con una camicia da rugby extra large. Infilai un paio di stivali caldi e annodai i miei capelli in una treccia spessa sulla spalla, nella speranza di coprire quei maledetti morsi d'amore.

Presi il mio zaino, pieno di miei compiti completati, quaderni vari e materiale scolastico appoggiandolo sopra la mia spalla destra. Presi le chiavi di casa e prima che me ne rendessi conto ero fuori dalla porta per la strada verso l'università.

C'era qualcosa di diverso quando entrai nella sala piena di studenti, come se quando entrai tutti gli studenti arrivati prima di me mi fissassero. Le mie guance immediatamente si colorarono di un rosa brillante. Perché improvvisamente mi stanno guardando tutti? Mi chiesi. Era sicuramente qualcosa di nuovo per me. Il più delle volte, okay ... tutto il tempo, passavo inosservata nella classe. Parlavo con alcune persone qua e là, ma la maggior parte del tempo nessuno si interessava a me.

Misi il mio zaino ai piedi accanto a una ragazza con cui avevo parlato una o due volte. Lei mi mostrò un sorriso e con i suoi occhi azzurri pieni di giudizio scansionò il mio corpo. Un'altra ondata di calore comparì sulle mie guance e scoppiai in un pieno di rossore. Quando tirai fuori il mio quaderno per prendere appunti, lei si schiarì la gola.

"Sei Scarlett ... Vero?" Sollevai un sopracciglio e mi girai verso di lei. Annuii lentamente in risposta.

"Sì, sono io." Risposi insicura.

"La tua faccia è su Sugarscape." I miei occhi si spalancarono. Aggrottai le sopracciglia, confusa.

"Sugar-cosa?" Il mio tono era confuso e lo ero veramente. Come se questa ragazza stesse parlando di qualcosa di incomprensibile e strano per me. Mi spinse il suo cellulare sotto il naso e aprì una pagina web. Il titolo dell'articolo era "Una ragazza misteriosa è stata vista uscire dall'hotel dei One Direction!" Le strappai il telefono dalle mani e le mie dita magre scorsero per il resto di quell' articolo.

Fui abbastanza sicura che le foto erano state scattate la sera prima ed erano state ritoccate ovunque. Mi lamentai leggendo le parole sul piccolo schermo del cellulare:


La ragazza misteriosa, Scarlett, aveva anche preso parte ad un'intervista con i ragazzi. Potrebbe essere l'ultima fiamma di uno di loro? Dovremmo essere preoccupati? Ci state tradendo 1D? 
Diteci cosa ne pensate nei commenti qui sotto!


In quel preciso momento non seppi cosa fare. Non potei trattenere le mie emozioni; non riuscì a capire se ero arrabbiata, terrorizzata, o triste. Spinsi il telefono nelle mani della ragazza prima di seppellire il mio viso tra le mie mani. Strinsi gli occhi chiusi maledicendo me stessa per non essere stata a letto oggi.

"Allora con quale sei andata?" Mi chiese la ragazza frivola. "Liam? Cosa gli farei a quel ragazzo se ne avessi la possibilità ... " Si interruppeguardandomi con disgusto.

"Liam ha una ragazza." I miei occhi si strinsero verso di lei, ma prima che potesse rispondere il nostro professore entrò in classe zoppicando e iniziò la lezione.

Trascorsi tutto il tempo scarabocchiando sui miei fogli senza preoccuparmi che probabilmente avrei perso un'importante lezione sulle teorie di calcolo. Mi dissi che una volta tornata a casa avrei guardato i commenti online. La mia mente non era in vena di stare attenta. Tutto ciò che volevo era riposare e fermare tutti questi rumors sui One Direction.

Il nostro vecchio professore che sembrava una versione magra di Babbo Natale congedò la nostra classe e subito mi diressi verso la porta. Non avevo voglia di parlare con quella ragazza ficcanaso o qualsiasi altre ragazze curiose che avevano visto la mia faccia su quel sito maledetto da Dio.

Camminai fuori dall'edificio con la testa bassa, le mani stringevano le cinghie del mio zaino. La mia testa si alzò quando sentii diverse urla e risatine provenire da alcune ragazze, ma quando sentì la sua voce la mia mascella si serrò.

"Oh, Scarlett!" Mi voltai fino a vedere Harry Styles che dimenava le dita verso di me con la sua aria sfacciata.







ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Questo capitolo è di transizione. Katie voleva farci comprendere ciò che pensa/prova Scarlett e come abbiamo letto, è stata riconosciuta dai paparazzi.
Cosa ne pensate? La storia inizia a prendere un po' una piega diversa.
.
Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e postato da me.



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Capitolo 10
*** Busy streets, heart skipping beats. ***


10 - Busy streets, heart skipping beats.
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Feci un respiro tremante. Contemplai la possibilità di svoltare nella direzione opposta e fuggrie da Harry come se si fosse trasformato in Michael Myers ed avesse intenzione di uccidermi. Ma i miei pesanti, piedi doloranti erano come cementati al marciapiede. Non mi mossi. Non riuscivo a muovermi. Sentì voci che sussurravano il mio nome insieme a quello di Harry mentre lui si avvicinava a me.
 
I miei occhi si serrarono e la mia testa si scosse, mi sforzai di ingoiarmi così che la mia bocca non si sentisse così secca come era.
 
"Non sembri molto felice di vedermi, amore." Rise. Mi lasciai sfuggire un lungo respiro prima di rispondere, la mia voce era appena udibile.
 
"Che ci fai qui?" Mentre parlavo la mia mente fu pervasa da diverse domande. Stavo iniziando a pensare, che dopo l'incontro con i One Direction, loro  mi avessero segretamente messo addosso un qualche tipo di dispositivo di localizzazione... quindi potevano sapere dove mi trovavo in ogni momento. Ma, era solo teoria.
 
Aprii gli occhi lentamente a guardarlo, e il mio respiro aumento. Accidenti a te Styles per indossare un bel cappotto, accidenti a te! E perché i tuoi capelli devono essere sempre così perfetti? Smettila. I suoi occhi si socchiusero mentre sorrideva, fossette e tutto.
 
"Sei stata tu quella che mi ha detto che avevi lezione oggi; è bastata una chiamata alla scuola e ho capito in che edificio eri." Il mio viso si contorse in una smorfia di disgusto, mentre una piccola folla cresceva intorno a noi.

"Sai, potrai anche essere in una boy band, ma tutto questo è semplicemente raccapricciante." Cominciai ad allontanarmi da lui e a scansionare le facce ansiose degli studenti e dei pedoni casuali intorno a noi. Harry seguì il mio sguardo su un gruppo di studenti in cerchio fino a  visualizzare tutti, prima che i suoi occhi si posassero di nuovo nei miei.

"Andiamo." Le sue dita afferrarono il mio polso e lui cominciò a farsi strada tra la folla. Sorprendentemente nessuno ci seguì, ma, guardandoli, tutti avevano una faccia attonita. Fu molto divertente, per non dire altro.
 
Ma il mio divertimentosvanì quando sentì Harry schiarirsi la gola.
 
"Scusa se sono stato un po' rude, ma io-" Alzai la mia voce per contrastare la sua prima che potesse finire la frase.

"Un po' rude? Stai scherzando?" Mi misi a ridere sarcasticamente e incrociai le braccia al petto. "Presentarsi nella mia università e praticamente monopolizzarmi davanti a tutti? Questo è un po' più di rude, Harry." Si leccò le labbra prima di parlare.
 
"Va bene, scelta sbagliata di parole." Lui alzò la mano, annullando il mio tentativo di avviare una discussione con lui. Alzai gli occhi e lasciai che le mie mani ricadessero lungo i fianchi.
 
"Pensavo che voi ragazzi sareste partiti oggi". Sputai.
 
"Lo faremo. Più tardi nel pomeriggio. " Le mani di Harry frugarono nelle tasche del suo cappotto nero, che addosso gli stava decisamente troppo bene. "Volevo solo rivederti prima di tornare ognuno sulla propria strada." Non potei credere alla calma nelle sue parole mentre le pronunciava. Si comportava come se Si comportava come se ieri fosse stato il momento della nostra vita e che lui non era la ragioner per cui tutti mi parevano strani oggi.

"Perché?" Smisi di camminare e mi voltai verso di lui, con la faccia un po' confusa, ma i suoi occhi erano ancora brillanti e affascinanti. "Perché non puoi semplicemente, non so, perché non mi lasci in pace?" Si mise a ridere e io mi lamentai.
 
"Seriamente! Non ti rendi conto che a causa di questo stupido errore la mia vita non sarà mai più normale?" Con le mani spostai la treccia e gli occhi di Harry galleggiarono verso il mio collo mentre la sua risata diventava sempre più forte. Immediatamente, il mio viso diventò rosso quando notai che aveva visto i segni di colore rosso porpora sparsi su tutta la mia clavicola e sul collo. Rimisi i miei capelli al loro posto originario per nascondere le prove della sera precendente.
 
"Sarebbe un errore stupido lasciare quelli sulla tua pelle?" Continuò a ridacchiare mentre allungava la mano dalla tasca per toccare il mio collo. "Sarebbe un errore stupido uscire di casa solo per vederti?" Mise lui in discussione.
 
Piegai le mie dita a pugno lungo i fianchi. Harry Styles era testardo quasi quanto me, lo odiavo. Presi un respiro profondo, preparandomi a urlare con tutto il fiato che avevo nei polmoni, ma mi calmai, facendo sbollire il mio sangue.
 
"Harry." Cominciai. "La scorsa notte... Ero ubriaca, eravamo ubriachi. E non sarebbe mai dovuto accadere. E io e te non potremmo mai essere più di quello che siamo ora..." Lo interruppi cercando di aver trovato un'analogia corretta. "E' come dividere lo zero: impossibile." Il sorriso di Harry a ogni parola che pronunciavo.
 
"Oh, Scarlett, come mi piace quando parli di matematica per me." Serrai la mia mascella al suo ghigno miseramente carino.

 
"Sto andando a casa, Harry. Fammi il favore di non seguirmi anche lì." Iniziai a camminare ma la mano di Harry mi bloccò, ancora una volta. Mi voltò alla velocità della luce.
 
"Non puoi andartene." Disse guardandosi le dita avvolte intorno a me.
 
"E perché no?" Dissi completamente irritata dai suoi imbrogli.
 
"Perché ti ho portato una cosa." La sua presa sul mio polso si allentò mentre io inarcai le mie sopracciglia. Ero un po' spaventata a vedere quello che lui mi aveva portato. Iniziai a rielaborare la sua ultima affermazione, quando vide l'espressione divertita sul mio viso, quando vide l'espressione divertita sul mio viso. 
 
"Ricordi quando mi hai detto che non sei mai stata ad un concerto?" Mi chiese. Annuii lentamente insospettita. Harry lasciò andare il mio polso e portò le mani nella tasca del suo cappotto. Tirò fuori un pezzo di carta rettangolare, un biglietto. Per che cosa però?

"Abbiamo un concerto a Londra tra due settimane, e ho pensato che se non hai nulla da fare avresti potuto voler andare al tuo primo show dal vivo... potresti venire al nostro." Mi porse il biglietto.
 
Rimasi sorpresa. Il modo in cui la sua voce tremò prima di parlare e il modo in cui le sue dita si strinsero al biglietto... Harry era nervoso? Alzai lo sguardo verso di lui, aveva ancora il suo classico sorriso e non potei impedire che gli angoli delle mia labbra si arricciassero verso l'alto. La sua azione era stata dolce ed ero sorpresa che ricordasse che non ero mai stata ad un concerto prima.
 
Presi il biglietto dalle sue mani tremanti e lessi le informazioni su di esso. Ma nella mia mente tornò a galla il gossip che avevo sentito questa mattina. Essere vista in quel concerto sarebbe stato solo come aggiungere benzina sul fuoco del mio rapporto con i ragazzi.
 
"Non lo so, Harry..." Scossi la testa guardando indietro fino ai suoi occhi come un mare in tempesta. I suoi denti sfioravano il suo labbro inferiore.

 
"Prima che tu me lo restituisca o lo strappi, pensaci." Fece una pausa per ridere. "Devo andare e spero di rivederti fra due settimane, Scarlett McVay." I suoi occhi mi guardarono rapidamente su e giù prima che lui sfoderasse un altro sorriso.
 
"I miei morsi d'amore ti si addicono, non nasconderli." Mi prese in giro prima di voltarsi e correre nella direzione opposta. Mi guardò velocemente prima di sparire in mezzo a tutte quelle persone.








ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Finalmente torno a postare!
Come state? Io sono stata invasa dalle verifiche e non ce la facevo più. Spero che a voi sia andata meglio.
Come pensate si stia evolvendo la storia? Fatemi sapere.

Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e postato da me.



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Capitolo 11
*** Stuck like glue. ***


11 - Stuck like glue.
ATTENZIONE: vorrei ricordarvi che ho postato anche quattro flashfic missing moments sulla storia. Mi farebbe piacere che le leggeste e lasciaste una recensione.

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Prima di una serie di sfortunati eventi, avevo una vita priva dei One Direction. Voglio dire, ora sapevo tutto di loro e dove erano ogni volta che accendevo la radio, ma sembrava che loro avessero preso il sopravvento sui media dopo il nostro incontro di una settimana fa circa.

Ogni singola volta che accendevo la televisione i loro volti erano sullo schermo. Spot radiofonici sui loro concerti e altre pubblicità. Ogni volta che andavo al mercato c'erano loro poster in vendita, ovunque. E non potevo nemmeno andare su Twitter senza essere bombardata da migliaia di menzioni che mi chiedevano di loro.

I miei followers aumentarono vertiginosamente dopo che le mie foto uscirono su quella maledetta rivista. Non sono sicura di come queste fan dei One Direction avessero scoperto chi fossi esattamente, ma lo avevano fatto, e non avrebbero smesso. Non mi infastidivo neanche a leggere tutto quello che scrivevano su di me. Arrivai al punto in cui cancellare il mio account era l'unica soluzione possibile.

Sfiorai leggermente i tasti bianchi del mio portatile con le dita, il rumore che emettevano assomigliava a un microscopico cavallo al galoppo. Finalmente riuscii a inserire nella barra di ricerca l'indirizzo del sito e aspettai che la home di Twitter si caricasse. E' così: sto per tornare indietro alla mia vita normale. Pensai e subito passato al setaccio le mie menzioni per l'ultima volta. Ogni tweet era più o meno lo stesso come per gli altri giorni fino a quando uno non attirò la mia attenzione. Battei le palpebre più volte prima di leggerlo lentamente.

@Harryskitty1D: credo di essere l'unica directioners che scippa @scar_mcvay con @zaynmalik #ohwell #iwillgodownwiththisship

Le mie labbra si serrarono. Avevo fatto così tanto per sopprimere i ricordi di quella maledetta notte in cui avevo dimenticato il volto adorabile di Zayn, quando mi chiese se mi sarebbe piaciuto uscire con lui qualche volta. Forse non era lui che stavo cercando di dimenticare... era solo... Non riesco nemmeno a pronunciare il suo maledetto nome. Styles.

Le mie dita si spostarono lentamente verso il mio cellulare, che afferrai in fretta. Sbloccai lo schermo e andai nei miei contatti alla ricerca di Zayn Malik, che non era difficile da trovare dato che era l'ultimo della lista; premetti il pulsante di chiamata e tenni il telefono al mio orecchio.

Sentii uno squillo prima che i miei occhi si spalancarono, sbattei giù il telefono e riattaccai.

"Che cosa sto facendo?" Mormorai prima di cadere giù dalla sedia imbottita su cui ero seduta. Cominciai a camminare intorno al mio piccolo soggiorno. Il fondo delle mie pantofole faceva scricchiolare il pavimento di legno ogni volta che cambiavo direzione.

Morsi il mio labbro inferiore senza pietà. Mi aspettavo veramente che avrebbe ritardato i suoi programmi per trovare del tempo con me? La realtà non gira in questo modo. Scossi la testa e presi il portatile cercando il profilo twitter di Zayn.

La prima cosa che notai è che mi stava seguendo. Mi stava seguendo. Non potei fare a meno di sentire una piccola stella colpirmi. Anche se è solo un ragazzo normale, lui è Zayn Malik degli One Direction e mi segue! Mi spuntò un sorriso e lessi i suoi tweet più recenti, la maggior parte erano risposte ai fan o promozioni per il loro nuovo singolo. Il mio respiro si bloccò quando vidi che aveva appena twittato. Cliccai il tweet per vedere cosa c'era scritto.

@zaynmalik: odio aspettare che qualcuno chiami xx :(

I miei occhi si spalancarono e non avrei potuto prendere il telefono più velocemente.

No, non ero certa che quel tweet fosse su di me. Ma qualunque cosa fosse, mi spinse a ricomporre il numero Zayn e attendere la sua risposta, non volevo riattaccare come avevo fatto prima. Iniziai a camminare intorno al mio divano. Una cosa che faccio sempre quando ho qualcosa per la testa. I miei occhi si chiusero quando sentii smettere di squillare e la voce calda di Zayn rispondere al telefono.

"Pronto?" Affermò. Era tranquillo intorno a lui. Era solo. I miei nervi si calmarono.

"Ciao Zayn." Parlai in modo rapido e senza fiato. "Si, uh, Scarlett." La mia mano batté la fronte pensando a quanto stupido probabilmente suonava. Ovviamente sapeva che ero io, sui telefoni compare chi chiama. Si mise a ridere.

"Sì, come stai Scarlett?" Chiese. La morbidezza della sua voce rese le mie spalle meno tesa. Smisi di essere tesa e sprofondai nel mio divano.

"Sto bene, nulla di nuovo." Risposi. "Tu?"

"Meglio." Disse seguito da un'altra risata. Sorrisi in risposta, ma presto mi fermai sapendo che non poteva vedere la mia reazione. "Come va con la scuola, sei molto impegnata?"

«Beh, gli esami stanno arrivando." Mi strinsi nelle spalle. "Ma adesso c'è una pausa invernale, quindi credo che tutto il duro lavoro ne valga la pena." Strappai i pezzetti di lanugine sul mio divano mentre aspettavo la sua risposta.

"Buono a sapersi." fece una pausa breve. "Sei occupata diciamo... Sabato?" Respirai profondamente e sentii le farfalle svolazzare libere nel mio stomaco, proprio dietro l'ombelico.

"No, beh, io ho una lezione al mattino, ma dopo sono libera tutto il giorno." Balbettai. Sentivo le mie guance diventare calde e rosse. Non era fisicamente vicino a me, ma mi fece comunque arrossire come una pazza.

"Bene, bene, lo so che potrebbe richiedere un po', ma perchè non prendi il treno fino a Londra per venire a trovarmi?" Il tono della sua voce aveva un po' di speranza. Non potei fare a meno di sorridere.

"Sì, certo."

Dopo aver accettato, io e Zayn chiacchierammo per circa venti minuti. Per lo più di cose inutili, ma era bello solo avere qualcuno con cui parlare di queste cose inutili. La conversazione finì su una nota alta, lui diceva che non vedeva l'ora di vedermi.

Buttai il mio cellulare e battei le mani in simbolo di gioia, ma subito mi fermai quando mi resi conto che dovevo apparire come un bambino molto felice di due anni. Mi precipitai al mio computer, che era ormai arrabbiato di essere restato inattivo per tanto tempo. Graffiai il mio dito sul mouse e sorrisi quando vidi che ero ancora sulla pagina Twitter di Zayn.

La aggiornai e cominciai ad applaudire ancora una volta vedendo un nuovo tweet.

@zaynmalik: le cose belle arrivano, per chi sa aspettare xx ;)








ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Passa sempre un'infinita di tempo prima che riesca ad aggiornare, ma... Vi prometto che, se sarete bravi con le recensioni, potrei postare anche domani.
Scusate se non posto spesso, ma la scuola e i vari impegni mi prendono un sacco di tempo.
Ricordatevi che vi voglio bene comunque, un bacio x

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Capitolo 12
*** Lazy nights. ***


12 - Lazy night.
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Era difficile concentrarsi in una classe di matematica teorica. Ma era ancora più difficile concentrarsi in una classe di matematica teorica quando subito dopo dovresti uscire con Zayn Malik. Il mio nervosismo, le mani agitate si agitavano sul mio grembo. Feci del mio meglio per fissare il mio professore. Provai a fare del mio meglio per fissare il mio professore. Era così difficile ascoltare veramente quello che stava dicendo su formule e robe del genere che avevo già imparato a conoscere prima di prendere parte a quella classe, ma la mia mente continuava a vagare in un proprio mondo immaginario. Non riuscivo a smettere di pensare a ciò che avrei detto una volta che avrei visto Zayn, o cosa avrebbe indossato, o se ciò che avrei indossato sarebbe stato troppo o troppo poco. Continuavo a chiedermi se sarebbe stato un po' imbarazzanta tra noi in un primo momento, ma sulla base del flusso della nostra conversazione telefonica di Giovedì, non sarebbe stata imbarazzante per niente.

Il mio professore cominciò a impacchettare le sue cose e le mie orecchie si rianimarono. Posai i gomiti sul mio quaderno aperto, mentre finalmente ascoltavo le sue parole di chiusura.
"La lezione è finita, ma non dimenticate la scadenza del vostro compito entro le sette di questa sera." Scrutò con gli occhi piccoli e luccicanti sopra l'orlo dei suo occhiali rossi. "Sveglia." Si portò la borsa nera sulla spalla e si diresse fuori dalla classe sui talloni usurati.

Sbattei la schiena contro la sedia in un impeto di frustazione. Lasciai andare la testa sulle mie mani. Mormorai parolacce sotto il mio respiro. Come potrei dimenticarmi di quel compito? Ce lo aveva ripetuto senza fine! E la consegna è sta sera, quando ho già dei piani con Zayn Malik. Per l'amor del cielo! Le mie dita strinsero i miei disordinati capelli castani che caddero verso entrambi i lati della mia testa.

"Cosa c'è che non va?" Sentì una voce accentata chiamarmi dalla mia sinistra. Guardai attraverso le mie dita a chi apparteneva. Solcai le sopracciglia spesse in confusione. "Harry Styles non ti ha ancora richiamato?" Il suo tono era beffardo mentre lei alzava gli occhi e si precipitava fuori dalla classe. Espirai fortemente, cercando di scrollarmi di dosso quella ragazza e il suo commento. Mi infilai in fretta le mie cose nella mia larga borsa a tracolla e gettai i miei capelli aggrovigliati in uno chignon disordinato. Corsi fuori dall'aula con la testa bassa e gli occhi puntati sui miei piedi.
 


Il mio pugno chiuso aleggiò sulla porta di Zayn per un momento, ma subito bussai due volte e ritirai la mano di nuovo al mio fianco. Presi un respiro tremante quando sentì la serratura scattare e la porta aprirsi. Zayn sorrise e appoggiò l'avambraccio contro il telaio della porta. Portò l'altro braccio alla bocca prendendo un lento morso della sua mela rossa.
 
"Ciao." Sussurrai. Indossava un maglietta nera con scollo a V e dei jeans. La sua pelle abbronzata appariva ancora più scura contro il contrasto dei colori che indossava. Si spinse indietro dal telaio della porta.
 
"Come stai?" Mi chiese facendomi un cenno per farmi entrare. Annuii e feci un passo vicino a lui. Chiuse la porta dietro di me e mi meravigliai del suo appartamento.
 
Era quello che ti aspettavi dall'abitazione di un ragazzo. Era disordinato, ma non troppo male. Aveva un sacco di dipinti appesi al muro così come gli album gettati in giro, un impianto stereo in soggiorno. Non vorrei nulla che spendere almeno un'ora solo per esplorare questo posto, ma credevo che Zayn non avrebbe approvato. Forse un'altra volta...
 
"Io sto bene." Sorrisi e sistemai la sciarpa intorno al collo. "Che ne dici di te?" Zayn si strinse nelle spalle e masticò un altro pezzo della sua mela.
 
"Tutto okay." Zayn cominciò a camminare nella sua stanza, esitai prima di seguirlo. "La lezione è andata bene?" Mi chiese. Trasalii quando mi ricordai della scadenza. Avevo scritto alcuni appunti nel mio quaderno sul treno, eppure mi mancava ancora una gran parte di esso da scrivere. E la consegna sarebbe stata fra meno di cinque ore. Zayn inarcò un sopracciglio, confuso della mia espressione facciale.
 
"Hai un computer?" Chiesi. Sapevo che la risposta sarebbe stata sì, ma non fa mai male chiedere. Zayn rise leggermente.
 
"Già ... perché?" Lui incrociò le braccia sul petto. I miei occhi indugiavano sui tatuaggi su entrambe le braccia. Avrei preferito tuffarmi in una conversazione sul loro significato piuttosto che nel mio lavoro scolastico.
 
"Beh, io sono una completa idiota e avevo dimenticato che oggi avrei dovuto consegnare un compito." Mi soffermai a scuotere la testa e spingere alcuni dei capelli sciolti che cadevano dal mio chignon dietro le orecchie. "Pensi che potrei usare il tuo computer per finirlo?" Zayn sorrise e annuì prima di scomparire dalla stanza.
 
Tolsi la borsa e la posai sul tavolino prima di sedermi sul divano in pelle nera accanto ad esso. Zayn riapparse con un MacBook argento sotto il braccio.
 
"Ta-da!" Me lo porse. Risi e aprii il computer e puntai diritto a internet per digitare il mio tema, che sarebbe molto probabilmente stati per metà fatti e per metà stronzate. Zayn si sedette accanto a me. Le braccia tese dietro di me mi fecero stringere lo stomaco.
 
"Quindi, se stai studiando la matematica... come fai a scrivere un articolo sui numeri?" Mi chiese. Gli sorrisi.
 
"Beh, è ​​un corso di matematica teorica." Risposi e guardai verso la confusione sul suo viso. Sorrisi di nuovo. "E' come... la storia della matematica e le sue diverse teorie." Zayn annuì e provai a credere che aveva realmente capito di che corso si trattasse.
 
"E su cosa devi scriverlo l'articolo?" Ero un po' sorpresa di quanto fosse assorto nella materia. Ma, molto felice che aveva un interesse per le cose noiose con cui io avevo a che fare tutti i giorni.
 
"Praticamente solo stronzate su diversi matematici e cosa hanno fatto nella loro noiosa vita." Rise e prese il quadernino su cui avevo scritto l'inizio del mio compito in precedenza. Zayn ridacchiò. Aprì il mio blocco note. "Ma ho già scritto quattro pagine sul treno qui. Saranno probabilmente circa cinque pagine e mezzo del computer, il che significa che ho solo circa due pagine da scrivere ancora. "Mi sorrise. Si lasciò sfuggire un'altra risata.
 
"Sei davvero una nerd, vero?" Disse dopo aver riconquistato il suo respiro. Alzai gli occhi e cominciai a digitare sulla tastiera. "Ma va bene..." Cominciò di nuovo Zayn e io fermai la mia battitura per guardarlo. "Ho sempre avuto un debole per le ragazze intelligenti." Sbatté le lunghe ciglia lentamente prima di trasformare le sue labbra rosa in un sorriso. Mi praticamente sciolsi in una pozza ai suoi piedi.
 
Passai l'ora successiva digitando e ascoltato le battute di Zayn. Avevamo molto in comune. Ci piaceva la stessa musica e cibo. Mi disse che mi avrebbe invitato più volte in modo da potermi fare un pollo per cena, visto che eravamo entrambi d'accordo che era il nostro cibo preferito. Finalmente finì il mio articolo e inviai una mail al mio professore nel tempo previsto. Prima che potessi chiudere il computer Zayn me lo strappo via, la punta delle dita al pascolo tra i miei legging che mi coprivano le cosce. Combattei contro un orribile rossore.
 
Aprì twitter e iniziò a scorrere attraverso la sua timeline. Mi guardò, guardando oltre la spalla.
 
"Ti dispiace se ti ho citato in un tweet?" Alzai le spalle. Non è che fossi uno dei loro fans che sarebbe andato a fare qualsiasi cosa. Saranno solo fuori di testa e digiteranno in maiuscolo fino a quando le dita gli si intorpidiranno. E questo è un loro problema, non mio. 


@zaynmalik: sono con la mia unica e sola secchiona @scar_mcvay ! :) x

Alzai gli occhi dal suo Twitter e rapidamente ripescai il mio telefono. Lo spensi così non sarei stata perseguitata con diverse notifiche di menzioni e nuovi followers.
 
"Allor?" Mi spostai sul divano. "Sei eccitata per il concerto di questo fine settimana?" Zayn chiuse il suo computer e lo appoggiò accanto a lui.
 
"Sì, molto eccitata in realtà." Mi passai una mano tra i capelli nerissimi. "Amo i live. E' una corsa assurda." Lui scosse la testa e distolse lo sguardo caramello dal mio. "Dovresti venire."
 
"Beh, ho un biglietto." Sbottai. Gli occhi marroni di Zayn si arriciarono in confusione. Ho davvero bisogno di lavorare sulla capacità di pensare alle frasi prima di vomitarle fuori.
 
"L'hai comprato o cosa?" Sputò, ma sembrava ancora del tutto sbalordito. Aprii la bocca per parlare, ma non ne uscì niente. I miei occhi si strinsero freneticamente mentre pensavo a una scusa.
 
"Harry, uh, me l'ha dato lui in realtà." Cominciai a dire la verità, ma appena mi girai e vidi la faccia di Zayn farsi interrogativa per l'interesse. "Beh, ti ricordi quando l'ho portato a casa quella sera che eravate a Oxford?" Fece un cenno con la testa. "Lui, ehm ... me l'ha mandato. Come una sorta di, grazie, credo." Balbettai e cominciai a tirare la stoffa dei miei leggings.
 
"Quindi ci verrai?" Chiese Zayn. Continuai a guardare le mie mani giunte in grembo. Le mie spalle salivano e scendevano rapidamente.
 
"Non ne sono sicura..." Lo interruppi. Zayn gemette.
 
"Awh, c'mon Scarlett!" Lui sorrise e si alzò dal divano. "Devi venire." Raggiunse il mio polso e mi tirò giù dal divano. Io risi mentre mi imbattevo in lui.
 
"Credo di avere qualcosa per la scuola quella notte." Scossi la testa e guardai verso di lui. Il suo sorriso non si dissolse, solo divvenne più profondo. La struttura dei suoi zigomi e la linea della mascella diventarono prominenti.
 
"Posso sapere che sono scuse." Strizzai i miei occhi e lui sorrise. 
 
"Oh, davvero puoi?" Zayn agitò le sopracciglia prima di trascinarmi in cucina con lui. Mi sedetti su uno degli sgabelli da bancone mentre apriva i suoi pensili alla ricerca di qualcosa da mangiare. Scosse la testa per la quantità scarsa di cibo che aveva e mise la mano nella tasca posteriore dei suoi jeans alla ricerca del suo cellulare.
 
"Ti va una pizza per cena?" Chiese con un sorriso timido.
 
Dopo più conversazioni per evitare il tema del concerto e qualche pezzo di pizza, finì con la testa appoggiata sul petto di Zayn mentre guardavamo le repliche di Friends. Il suo braccio era avvolto intorno al mio fianco e si strinse sul mio avambraccio. Creava spesso piccoli cerchi su di esso con il pollice.
 
Sentivo le palpebre diventare pesanti mentre fissavo lo schermo illuminato. La luce era quasi difficile da guardare. In risposta alla mia stanchezza, mi spinsi via dal corpo di Zayn. Aprì lentamente gli occhi e risi rise quando notai che si era addormentato pure lui.
 
"Penso sia ora che vada. Sembriamo entrambi abbastanza spompati." Zayn sorrise e sospirò leggermente. Si spinse fuori del suo letto e mi seguì alla sua porta. Mi fermai per un attimo e mi voltai a guardarlo.
 
"Io, ehm, sono stata davvero molto bene." Lui annuì e aprì le braccia, aspettando che io lo abbracciassi per salutarlo. Gli infilai le braccia attorno alla vita e lo attirai a me
 
"Mi sono divertito molto anche io." Sussurrò. Sciolsi l'abbraccio. Zayn mi aprì la porta e mi fece un cenno con un viso sciocco. Risi e lo risalutai, saltando fuori dal suo appartamento.
 
Una volta che fui abbastanza lontana, presi il mio telefono e lo accesi di nuovo. Ignorando la mia moltitudine di e-mail andai dritta su Twitter per comporre un nuovo tweet.


@scar_mcvay: Correzione: le belle cose arrivano, per chi sa aspettare.








ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Oddio, un record! Postato tre capitoli in tre giorni (uno dell'altra storia).
Scusatemi se non ho mantenuto la promessa di ieri sera, ma mi sono fatta perdonare o no? c:
Mi raccomando: continuate a farmi sapere cosa ne pensate e diffidate delle copie!
Alla prossima, un bacio x

ps. Ho già tradotto gran parte del prossimo capitolo.



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Capitolo 13
*** Let the rain fall down; I'm coming clean. ***


13 - Let the rain fall down; I’m coming clean.
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Se c'è qualcosa di utile che mio padre mi ha insegnato è quello di avere sempre un ombrello. E quando scesi dal treno e vidi che pioveva, questo consiglio mi venne in aiuto. I miei stivali spruzzavano acqua dalle pozze poco profonde intorno ai miei piedi. Normalmente sarei andata a casa a piedi dalla stazione ma, dal momento che il mio appartamento era piuttosto distante, camminai fino ad un angolo aspettando pazientemente di fermare un taxi.  
 
Non potei fare a meno di ricordare la notte che avevo appena condiviso con Zayn. Era stata anche meglio di come l'avevo pianificata nella mia testa la sera prima. Il fatto che parlare e ridere con lui era così facile mi mise a mio agio. Le sue sottili insinuazioni sul volere continuare i nostri incontri erano anche abbastanza rassicuranti.   
 
Morsi indietro un sorriso mentre alzavo la mano a un taxi in arrivo. Scossi il mio ombrello nero e rapidamente scivolai dentro la macchina mentre schivavo le gocce della pesante pioggia. Dissi al conducente il mio indirizzo e mi sedetti al mio posto, sentendomi a mio agio per la prima volta da un po' di tempo.  
 
Non avevo nulla di cui preoccuparmi. Il mio stressante compito era stato completato e inviato. Non avrei avuto lezione per i seguenti due giorni. Avevo appena imparato a disattivare le notifiche e-mail per le nuove menzioni e seguaci su Twitter durante il viaggio in treno verso casa. E ero appena tornata da una splendida serata con un ragazzo fantastico. A questo punto nulla avrebbe potuto togliermi il piccolo sorriso dalla faccia.  
 
Quando il taxi si fermò consegnai al conducente la tariffa e lentamente aprì lo sportello. Tirai fuori il mio ombrello aprendolo e rifugiandomici sotto. Non sapevo nemmeno perché cercavo di evitare la pioggia, anche con il mio insignificante ombrello mi stavo bagnando. (Nota dell'autore: Mente sporca ... ne ho uno).  
 
Cominciai a correre velocemente su per le scale del mio condominio quando qualcosa attirò la mia attenzione. Qualcosa o forse ... qualcuno? Strizzai gli occhi in direzione di un piccolo pub in fondo alla strada del mio appartamento. Vidi la figura di un uomo, uno che non sembrava minimamente coerente, agitando le braccia e un bicchiere di qualcosa che cercai di indovinare non era sidro di mele. Lui stava urlando qualcosa, ma non riuscivo a capire.  
 
La sua figura diventava più grande mentre si avvicinava.   
 
A quel punto, non ero sicura perché non avevo agganciato la porta e scattata per salvarmi la vita lontana da quel pazzo ubriaco. Continuai a tenere i miei occhi su di lui, cercando di capire il suo volto e le sue parole. Ma le sue parole divennero molto più chiare così come la sua voce familiare. Le mie spalle si tesero come notai i suo riccioli bagnati incollati sulla fronte.
 
"Oi, Scarlett!" Mi chiamo Harry, calciando con le sue Converse rosse in una pozzanghera e avvicinandosi a me. "Sei tu, amore?" La sua voce era impastata. I miei occhi si spalancarono e saltai giù dai gradini di cemento bagnato andando verso di lui. La mia mente era più che confusa. Domande sul perché lui era qui e con chi era sciamarono nella mia mente... Dovetti rapidamente ricordare a me stessa che non me ne sarebbe dovuto importare.  
 
"Che fai qui, Harry?" Gridai verso di lui. Le mostruose gocce di pioggia risuonavano contro ogni edificio e marciapiede rendendolo un ambiente rumoroso. Harry barcollò verso di me, prendendo un gran sorso di alcol nella sua tazza gelida.  
 
"Mi piace il modo in cui dici il mio nome con quel accento americano che hai tu." Lui ridacchiò. "Haaarr-eee." Lui sorrise, bleffandosi della mia voce e prendendo un altro lento sorso di birra. Scossi la testa alla sua immaturità.  
 
"Sul serio, Har-" mi fermai dal dire ancora una volta il suo nome, mentre lui incominciò a schimazzare. "Perché sei qui, a Oxford, in un sabato notte?" Harry si guardò intorno. Il suo volto cambiò drasticamente, come se fosse finalmente consapevole di ciò che lo circondava.  
 
"Non lo so." Tirò su il colletto del maglione nero inzuppato. "Pensi che potresti aiutarmi a capirlo?" Alzai gli occhi nocciola, completamente frustrata con Styles ubriacho. Harry pigramente mi sorrise, le sue fossette affettarono le guance. Gettò indietro la testa mentre sorseggiava rumorosamente l'ultimo goccio della sua bevanda.  
 
"Hai rubato quel bicchiere?" Chiesi. Harry aggrottò le sopracciglia insieme e batté sui lati di condensa della tazza con il suo dito indice.  
 
"Credo di sì!" Lui si mise a ridere. I suoi occhi si socchiusero insieme quanto fosse difficile ridere. Se non che eravamo in piedi sotto la pioggia battente e lui era ubriaco, avrei davvero pensato che fosse una qualità carina su di lui. Ma vedendo la nostra situazione era la cosa più odiosa che potesse fare.  
 
"Beh, vuoi che ti chiami un taxi o qualcosa?" Harry smise di ridere.  
 
"Non vivi qui vicino?" Mi chiese iniziando a camminare verso destra superandomi. Mi incamminai accanto a lui, cercando di tenere il passo con i suoi lunghi passi.  
 
"Sì, vivo in fondo alla strada." Risposi quando finalmente lo raggiunsi. Lo fermai quando quando eravamo di fronte alle scale del mio appartamento "Proprio qui, in realtà." Girai la testa verso l'edificio. Harry guardò la pioggia che cadeva e tornò verso di me.  
 
"Beh Scarlett, hai intenzione di invitarmi su o cosa?" Disse iniziando a salire i primi gradini.   
 
"Uh, non era sulla mia lista di cose da fare." Dissi, iniziando la pesca per le mie chiavi nella mia borsa. Harry si fermò a guardarmi. Le palpebre sbattevano lentamente sugli occhi iniettati di sangue. Non avevo nemmeno notato come fossero rossi, anche i cerchi intorno erano di una tonalità di rosa più scura e un po' gonfi. Come se stesse... piangendo . C'era un po' uno strappo al mio cuore quando vidi gli angoli delle sue labbra cadere in un cipiglio. "Ma... perché non vieni dentro e, uh, ti asciughi." Sussurrai.  
 
Le sue labbra secche si sforzarono di sorridere mentre mi seguiva lungo due rampe di scale e poi nel mio piccolo appartamento. Mi sentii sollevata quando aprì la porta e avevo riordinato un po' in precedenza. Diciamo solo che, non ero sempre la persona più graziosa. Harry si tolse le scarpe vicino alla porta e traballò intorno alla zona da mio piccolo divano prima di cadere su di esso in modo drammatico. Mi feci piccola, sapendo che i suoi vestiti bagnati stavano smorzando il materiale del mio arredamento.  
 
"Ecco." Mi tese una mano. "Vai a cambiarti in bagno e io butto i tuoi vestiti nell'asciugatrice." Harry prese la mano e io lo tirai su.   
 
"Come è premurosa, Miss McVay." Disse in un accento reale. Mi lamentai lasciandomi sfuggire una risatina, ma fui preso in gola quando notai che Harry aveva cominciato a spogliarsi davanti a me. Il suo maglione nero era già in un pasticcio fradicio accanto ai suoi piedi. Lui stava armeggiando con la fibbia della cintura, quando gli gridai di fermarsi.  
 
"Bagno, Harry!" Lo spinsi dalle spalle nude, erano gelide e molto toniche. "Ti ho detto di cambiarti in bagno!" Lo condussi in bagno mentre lui ridacchiò per tutta la strada. Si voltò di scatto, una volta che eravamo là.  
 
"Non negare il fatto che il mio corpo nudo sarebbe piuttosto il trattamento." Lui mi fece l'occhiolino. Mi lasciai sfuggire un rumore di disgusto e gli chiusi la porta in faccia. Deglutii in fretta, non ricevendo l'immagine del suo desiderio, il suo torso scolpito nella mia mente. L'elastico dei suoi boxer Tommy Hilfiger fecero capolino sopra i jeans. Scossi la testa duramente e raccolsi il suo maglione e i suoi jeans, quando li gettò fuori dal bagno.  
 
Cliccai su alcuni pulsanti guardando i vestiti cadere nella piccola asciugatrice che avevo in un angolo nel mio appartamento. Mentre i miei occhi rimasero ipnotizzati dal girare vorticoso saltai dal denim vorticoso, sussultai leggermente quando sentì il basso brontolio di un tuono in lontananza. Sospirai rumorosamente. Avevo sempre odiato i temporali. Non importa quanti anni ho, sapranno sempre spaventare l'inferno vivente fuori di me.  
 
Scorrazzai attraverso il mio soggiorno e verso il mio letto, ma fu molto sgradevole quando vidi il corpo di Harry accoccolato sotto il mio piumone soffice che toccò la vetta. Girai i miei occhi per quella che sembrava la millessima volta quella sera e marcia verso il lato del mio letto con i pugni saldamente appoggiati ai miei fianchi.
 
Tutto quello potei vedere erano i riccioli disordinati di Harry. Erano ancora un po' bagnati, ma solo sulla parte superiore. Mi schiarii la gola e vidi il suo viso arrossato arraffarsi.   
 
"Oh." sussurrai.   
 
Le borse sotto gli acuti occhi verdi erano scivolose. Le sue labbra rosee e gonfie e le guance avevano perso ogni colore. Le sue ciglia nere erano raggrumate e umide.  
 
Avevo appena beccato Harry Styles che stava piangendo.
 
"Harry..." dissi in tono silenzioso. Abbassai il mio corpo così da essere seduta accanto a lui. Si fece più in là. "Harry, cosa c'è che non va?" Costrinse una risata prima di parlare.  
 
"Cosa? Niente, hai un letto comodo." Disse cercando di cambiare argomento. Io battei lentamente le palpebre e premetti le mie labbra con fermezza.  
 
"Sono sicura che non è così comodo da far uscire le lacrime." Io appoggiai la testa sulla mia mano, cercando il suo volto e gli occhi per avere risposte. Non me ne diedero. Erano bianchi, isolati e murati. Si spinse sui gomiti e si strofinò la punta del naso con il pollice e l'indice. Probabilmente a causa del fatto che era stordito o qualcosa del genere.

"Ho incontrato qualcuno" Cominciò e continuò dopo aver visto la confusione nella mia faccia. "ecco perché sono qui a Oxford, ho incontrato qualcuno. Loro volevano parlare."
 
"Indovino che qualcuno è una ragazza. Ma sai... io non giudico." Mi strinsi nelle spalle, tentando di fare un po' di umorismo per alleggerire l'umore di Harry. Lui abbozzò un piccolo sorriso sul lato della bocca, scuotendo la testa.  
 
"Si, Scarlett. Una donna. Un terribile casino." Harry tirò i gomiti fuori da sotto di lui e lasciò che la sua schiena cadesse di peso sul mio letto. Si strofinò le mani contro la sua faccia facendo un rumore come un gemito contro di loro.  
 
"Beh... chi è?" Dissi dopo che il suo gemito finì. Aprì le mani contro il suo viso, nel modo in cui si farebbe se stessero giocando al gioco del cucù con un bambino. "Se a te, ehm, non dispiace rispondere." Graffiai il mio avambraccio goffamente.  
 
"Non ti preoccupare." Si girò quindi il suo corpo era rivolto verso di me. Sospirai e strinsi le labbra.   
 
Harry sembrava avere un sacco di cose nella sua mente e non avevo voglia di fare leva su di lui se non avrebbe voluto parlare. Sembrava come se questa donna l'aveva ferito molto o una volta significava molto per lui. Sembrava effettivamente come se lui avesse dei sentimenti.
 
"Sai di avere delle labbra incredibili." Il suo biascicare ubriaco era tornato.  
 
Cancello quello che ho detto. Non ha sentimenti.  
 
"Scusami?" Cercai di stabilire un contatto visivo con lui, ma notai che stava fissando la mia bocca. Il che mi fece sentire un po' a disagio.  
 
"Le tue labbra. Sono belle, mi piacciono." Lui sorrise e tirò su le coperte che lo circondavano. "E sono incredibilmente morbide." Sentì le mie guance arrossarsi in un secondo. "Come quelle di un bambino. 
 
Risi goffamente alla sua sconclusionatezza.
 
"Scarlett, hai le labbra da bambina." Subito passai una mano sulla bocca, ma presto smisi quando vidi Harry sorridere alla mia azione. Respirai profondamente e cercai di cambiare argomento, ma Harry prese l'iniziativa.  
 
"Quindi io resto qui stasera, allora?" Le sue palpebre pesanti cominciarono a calare. Potrevo dire che era esausto. E lui era ubriaco e stava piangendo per una ragazza. Non riuscivo proprio a cacciarlo a calci e dirgli di perdersi. Io in realtà ho un cuore 
 
"Certo." Sentì me stessa sussurrare. Gli occhi di Harry si chiusero e un sorriso teso si formò sulle labbra rosse. Rotolò sulla schiena. Le sue braccia distese sopra la testa.  
 
"Buona notte, labbra da bambina." Mormorò Harry prima di sprofondare in un sonno profondo.







ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Dopo quasi un mese sono tornata.
Ho avuto un sacco di impegni con la fine della scuola e cose varie, ma... Ora è estate.
LIBERTA' e quindi l'equazione NO SCUOLA = PIU' CAPITOLI è ora valida. :p

Contente? Io si, finalmente posso dormire quanto voglio.
Continuate a farmi sapere cosa ne pensate, più sarete attive con le recensioni più capitoli avrete!

Alla prossima, un bacio. x

ps. correte a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.
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Capitolo 14
*** Sleep with your tongue tied. ***


14 -
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Camminavo intorno al mio appartamento ascoltando i monotoni squilli dall'altra parte del telefono. Ero riuscita a sapere da varie richerche che Harry viveva con Louis e che se non fosse tornato da lui si sarebbe preoccupato così decisi di chiamarlo. Ma, penso che non avessi davvero realizzato quanto tardi o presto fosse, così aspettai che il suo cellulare andasse in segreteria telefonica.
 
"Ciao! Sono Louis, mi dispiace non posso rispondere al telefono. Basta lasciare un messaggio e richiamerò!"
 
"Uh, ciao Louis. Sono Scarlett McVay." Inizia il mio messaggio e silenziosamente chiusi la porta alla asciugatrice. "Volevo solo avvisarti per Harry, lui è qui per stasera. L'ho visto in giro ubriaco e si è addormentato... " Mi ritrassi un po' quando vidi un piccolo lampo fuori dalla mia finestra. "Ha detto che era qui per una ragazza ... Ne sai qualcosa?" Morsicchia il mio labbro inferiore, come se fossi in attesa che qualcuno rispondesse alla mia domanda. "Aspetta, mi dispiace, fingi che non l'abbia chiesto." Scossi la testa e ridacchiai nervosamente al telefono. "Ma, in ogni caso Harry è qui e lui è vivo. Va bene, in ogni caso mi dispiace se questa chiamata ti ha svegliato ... ehm, ciao."
 
Finì il messaggio vocale più imbarazzante che avessi mai fatto e apoggiai il mio telefono sul tavolino di fronte al divano. Lo fissai per un po' fino a quando il corpo paffuto del mio gatto entrò nella mia visuale saltandomi in grembo, strofinò la testa confusa nella mia mano, costringendomi a fargli le coccole. Sospirai e gli grattai la pelliccia, ascoltando il suo fare le fusa delicato. Le vibrazioni erano calmanti sul mio corpo teso a causa degli eventi di quella sera, il temporale e la birra fuori. Guardai il mio letto e il corpo di Harry ancora avvolto nelle mie calde coperte.
 
Un forte sospiro sfuggì alle mie labbra e mi cominciai ad agitarmi nel piegare lo spesso maglione nero di Harry e jeans scuri lavati. Una volta che furono disposti in quadrati perfetti io andai in punta di piedi verso il mio comò vicino al mio letto, facendo del mio meglio per non svegliare Harry dal sonno. Pescai una grande felpa con il cappuccio e lo indossai sopra la camicia a quadri. Sentivo il corpo di Newton, iniziò vagamente a ballare tra le mie caviglie. Quello di solito significava che aveva fame o voleva solo essere tenuto.
 
Mi piegai per raggiungere il suo corpo peloso arancione e lo tenni stretto al pettomentre andavo verso l'armadio che conteneva alcune coperte di cui avrei avuto bisogno. Decisi di lasciare Harry nel mio letto da solo; non volevo avere a che fare con i piedi che si sruciavano o anche rotolare sul suo petto nudo. Quindi, per evitare tutte le interazioni con lui, optai per il piccolo divano nel mio salotto.
 
Newton rapidamente saltò fuori dalla mia stretta e andò sul letto, mentre lo attraversavo. Mi fermai per un attimo, guardando ogni sua mossa. Trotterellò verso la curva che formava lo stomaco di Harry, girò un paio di volte prima di strofinare il suo nasino nella piega e sdraiarsici. Le sue zampe bianche si allungarono e gli occhi verdi si chiusero lentamente. Non ho potei fare a meno di sorridere a quella vista. Un sonnolente, ubriaco Harry Styles accocolato con un gatto. Ero sicura che quell' immagine avrebbe potuto far diventare tutti i fans dei One Direction matti, ma... decisi di essere egoista e tenerla per me.
 
Dopo avermi lavato i denti e la faccia e aver fatto le altre varie attività prima di dormire, mi lasciai cadere sotto la coperta pruriginosa che non era la mia consolatrice. Mi rigirai sul divano bitorzoluto fino a quando finalmente trovai una posizione un po' comoda per riposare. Il mio respiro cominciò a rallentare, le mie palpebre cominciarono a calare e la mia menteiniziò a vagare negli abissi della terra dei sogni.
 

CRACK
 

Un tuono squarciò il cielo facendo irrigidire tutto il mio corpo e uscire un rantolo dalle mie labbra secche. I miei respiridivvenero irregolari e più profondi mentre io stringevo la coperta graffiante e ascoltavo le gocce di pioggia cadere pesanti con tonfo contro il cemento sotto il mio appartamento.
 
"Rilassati, Scarlett." Scossi la testa che ricadde sul divano. "E' solo un po' di temporale." Chiusi gli occhi, cercando di pensare in che modi avrei potuto passare quella notte senza dover stare sveglia. Tolsi uno dei cuscini dietro la testa e me lo strinsi sopra, dal momento che il mio gatto mi aveva abbandonata per Harry mi sarei coccolata con un cuscino quella sera.
Mi concentrai sul respirare per un po' e in realtà cominciai a rilassarmi.
Attraverso il naso, attraverso la bocca. Ripeti.
 
Ancora una volta, potei sentire il mio cuore battere lento e miei respiri yoga diventare costanti e a proprio agio. Allentai la mia presa di morte sul mio amico-cuscino quando tutto il mio corpo cominciò a rilassarsi per la seconda volta quella notte.


BOOM
 
 
"Oh, vaffanculo!" Mormorai mentre mi alzavo dal divano. Mi affrettai verso il mio letto tuffandomi sotto le coperte. Il mio respiro era come se avessi appena corso fino a Londra e poi ritorno e le mie spalle tremavano per la paura che il prossimo colpo di tuono fosse vicino. Sentì Harry muoversi accanto a me.
 
"Scarlett?" La sua voce era profonda e grave e stranamente attraente. Deglutii prima di rispondere, cercando di controllare il suono del mio cuore che batteva fuori delle mie orecchie.
 
"Mi dispiace." Sussurrai, nascosta sotto le coperte soffici. Un po' imbarazzata che stavo per diventare pazza per qualcosa di così stupido come una tempesta.
 
"Che cosa c'è che non va?" Chiese Harry, togliendo le spesse coperte dal mio viso. I suoi riccioli furono gettati di traverso su tutta la testa e gli occhi verdi ancora brillavano nel buio completo del mio appartamento. Battei le palpebre un paio di volte, cercando di non arrivare a perdermi in quelle sfere.
 
"N-niente." Balettai. "I solo, io odio i temporali." Finì mentre Harry ridacchiava. Le sue fossette affondarono nelle sue guance mentre lui mi sorrideva. Non potei fare a meno di sorridergli indietro. C'era qualcosa in quel suo sorriso che era contagioso. Come se non importava ciò che provavi in quel momento, quando vedevi quelle labbra curvarsi verso l'alto non avevi altra scelta che sorridere anche tu.
 
Sentivo il braccio nudo di Harry avanzare lentamente lungo tutta la mia vita e tirarmi più vicino a lui. Resistetti un po' all'inizio, ma quando un lampo di luce illuminò la camera in una frazione di secondo, mi 
praticamente aggrappai al suo petto nudo. Harry rise di nuovo. I polpastrelli delle sue dita non avevano mai graffiato così legggermente lungo il mio bicipite. Premetti il mio orecchio contro il suo petto e sentì i lenti e ritmici battiti del suo cuore. Mi sentivo addormentarmi ascoltando il suo battito lento.
 
"Non c'è bisogno di avere paura, labbra da bambino." Sussurrò Harry proprio mentre mi sentivo addormentarmi nella sua stretta. "Mi appartieni."






ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Voglio fare un patto anche con voi:
io aggiorno velocemente e voi mi fate sapere cosa ne pensate. Ci state?

Ora però vi avverto su una cosa.
Il venti dovrò essere operata e quindi per un paio di giorni non ci sarò, non allarmatevi se un capitolo arriverà dopo o se arriveranno due capitoli insieme prima! (:

Il mio piano era di aggiornare ogni quattro/cinque giorni perché comunque li traduco di volta in volta e ho anche un'altra storia da mandare avanti. Vi può andare bene?

Alla prossima, un bacio. x

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Capitolo 15
*** AVVISO ***





Ciao a tutti ragazzi, come vi ho già detto nel capitolo precedente domani avrò un operazione -niente di grave - e resterò in ospedale fino a sabato mattina, di conseguenza non sarò presente qui su EFP.
Non penso di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo entro 'sta sera ma ci proverò ugualmente, in ogni caso domenica aggiorno.


Scusate per l'imprevisto, alla prossima.
un bacio x




PS. Se volete aggiornamenti, sapere quando pubblico, ecc.. contattatemi su twitter.
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Capitolo 16
*** But it gives me thrills to wind you up. ***


15 - But it gives me thrills to wind you up
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La tempesta che mi aveva fatta tremare ieri sera sembrava fare miracoli al tempo. Era la fine di novembre e prima della forte pioggia e dei tuoni il tempo era pungente e freddo, ma l'acqua sembrò scaldare le cose, creando una giornata quasi primaverile; cosa di cui non mi lamentavo.
 
I miei passi cominciarono a imitare il ritmo allegro della musica di Rihanna che avevo nelle orecchie. Gocce di sudore cominciarono a formarsi sulla mia fronte e la nuca. Non potei fare di meno di cogliere i suoni dei miei respiri affannosi tra le pause della melodia. I miei piedi mi stavano portato in un percorso più lungo del solito, ma non obiettai. Continuai a correre.
 
Ero più che confusa, quando mi sveglia quella mattina. Non ero confusa sul fatto di come ero arrivata nel mio letto con Harry o anche come ero arrivata così vicino a lui. Ero confusa per il fatto che mi ero svegliata lentamente e pigramente. I miei occhi cercarono la parte superiore del suo corpo e i confiori e le fessure dei suoi muscoli. Mi chiedevo come fosse la stella colorata che aveva sotto l'ascella quando il suo corpo era steso tranquillo dormiente. E non potei fare a meno di sorridere quando vidi la sua mascella contrarsi per poi allentarsi mentre un leggero russare sfuggiva dalle sue labbra socchiuse.
 
Credo che fossi confusa sul fatto che fossi innamorata di Harry Styles. Come fossi completamente affascinata dalle più semplici cose che facesse. Come qualcuno così maleducato e meschino potesse essere in realtà così bello.
 
Mi ero finalmente lasciata andare quando strofinai il naso più vicino alla piega della calda pelle del suo collo. Non sapevo cosa fosse, era solo qualcosa innescato nel mio cervello che era esploso improvvisamente, e fui grata per questo. Inconsciamente sapevo quando mi ero spinta troppo in là con Harry. La stessa cosa era accaduta durante la notte che decisi di tornare nella sua camera d'albergo.
 
E per la mancanza di termini migliori, mi sentivo... disguastata. E non tanto per la quantità di sudore che stavo producendo a causa del mio jogging mattutino, ma dal fatto che mi ero aggrappata a due membri dei One Direction in un arco di tempo di dodici ore. Non sono una di quelle che "giocano" con i ragazzi. Non sono una di quelle che fanno davvero qualsiasi cosa con i ragazzi. In realtà, io non mi ricordo nemmeno l'ultima volta che una persona di specie maschile mi ha dato tantaìe attenzioni come stanno facendo Harry e Zayn.
 
E lì la mia mente partiva, impazzendo al pensiero di Zayn. Non c'era nulla di serio tra lui e me e nulla era permanente, ma c'era qualcosa. E non riuscivo a mettere il dito su quel qualcosa, ma era quello che ci aveva fatti incontrare. Forse era il modo in cui mi avrebbe potuto convincere a fare qualsiasi cosa col suono della sua voce o alla vista dei suoi occhi miele-marroni. O forse era solo il modo in cui mi aveva creduto sulla parola... anche se la mia parola non era del tutto vera.
 
Con la mente affollata, feci un giro finale dietro l'angolo verso il mio appartamento. Non avevo preso una decisione su ciò che esattamente stavo per fare, ma credevo che trascorrere un po' di tempo da sola con il mio gatto mi avrebbe aiutato a prenderla.
 
O forse potrei fare solo quello per sempre.
 
Tolsi le cuffie bianche dalle orecchiementre camminavo su per le scale verso il mio appartamento. Sentivo le mie gambe un po' deboli ed ero sicura che il mio viso era arrossato di un attraente colore rosso brillante. Mi leccai le labbra secche e mi voltai per aprire il pomo per il mio appartamento.
 
Harry si sedette sul mio piccolo divano con i piedi appoggiati sul tavolino di fronte ad esso. Non si era ancora preso la briga di mettersi i suoi vestiti così il suo abbigliamento consisteva nei suoi blu navy boxers di Tommy Hilfiger. Newton era seduto sul suo addome facendo le fusa e strofinando la testa contro il petto di Harry, raccogliendo le briciole sul divano della focaccina che stava mangiando. Lui mi guardò pigramente quando mi schiarii la gola.
 
"Ho fatto amicizia con il tuo gatto." Disse con la bocca piena. Oh, mai così affascinanti come Harry Styles al suo meglio. Pensai mentre tendevoo le mie spalle in frustrazione. "Li hai fatti tu questi?" Mi chiese indicando i dolci in mano. Annuì lentamente. "Sono buonissimi. potrei averne un po' per me per portarli a casa dai ragazzi?"
 
"Se tu potessi fare qualcosa per me. Ti ho dato riparo per la notte scorsa." Dissi camminando verso di lui e prendendo Newton dal suo stomaco. Miagolava dal dispiacere ma io lo ignorai e cullai il suo corpo arancione tra le mie braccia. "E tieni giù le tue sporchi mani dal mio gatto."
 
Ciò scaturì una forte risata dalla bocca di Harry. Una che non avevo mai sentito prima, quella che lo indusse a coprirsi la bocca, dopo che lo fece delle risatine soffocate si fecero strada attraverso la sua pelle. Sorrisi alla sua azione, ma subito scossi la testa mentre camminavo verso la cucina per prendere una bottiglia d'acqua. Harry mi seguì.
 
"Sei molto divertente, Scarlett." Disse alle mie spalle. Lasciai Newton giù e aprì il frigo, afferrando una bottiglia di acqua fredda e voltandomi verso di lui mentre giravo il tappo.

Era difficile guardare il corpo mezzo nudo di Harry, ma era ancora più difficile distogliere lo sguardo. Cercai di tenere gli occhi lontani dalla v vicino ai suoi fianchi che portava in un posto che potevo solamente immaginare quando sarei stata sola.
 
"Potrebbe ucciderti metterti qualcosa addosso?" Scossi la testa verso di lui. Harry sbuffò e si voltò verso la camera da letto. Dopo alcuni momenti che sorseggiavo dell' acqua e presi posto a sedermi al tavolino che avevonella mia cucina, Harry arrivò con l'outfit che aveva zuppo sotto la pioggia sul suo corpo ubriaco; questa volta i vestiti erano asciutti e gli si adattavano fin troppo bene.
 
E' quasi tanto commestibile con i vestiti addosso che senza. Mi morsi l'interno della guancia rudemente per punizione alla mia mente che faceva orribili pensieri.
 
"Allora hai avuto una buona giornata con Zayn ieri?" Chiese Harry prendendo il posto di fronte a me al tavolo. Distorta la faccia in un primo momento, poi risolvetti con un sopracciglio alzato e un cenno incerto della testa.
 
"Sì... io... è stato divertente." Faticai a trovare un modo per descrivere la mia notte prima del mio incontro con Harry. Lui rise e incrociò le mani sul tavolo, le sue lunghe dita
(Nota dell'autore: e che dita(?)), giocavano con i braccialetti che aveva sui polsi.
 
"Noi tutti viviamo insiem, sai. I ragazzi e Io. " I suoi occhi incontrarono i miei. Non sapevo di quello e sarebbe stato un po' più bello venire a sapere queste informazioni un po' prima. "E in più, Zayn non sa davvero tenere la bocca chiusa quando ha una ragazza." Scossi la testa al suo commento.
 
"Lui non ha me. Non sono di nessuno." Risposi con uno senso di disgusto nel mio tono. Giocando su questo, Harry rispose:
 
"Io ti ho avuta la scorsa notte." Cercò di combattere con gli angoli della bocca che tiravano in un sorriso, ma cedette e sorrise comunque. "Quando qualcuno aveva paura dello spaventoso temporale." Continuò a prendermi in giro. Posai duramente  la bottiglia d'acqua sul tavolo e incrociai le braccia. Il mio sguardo si concentrò sul bel tempo fuori, sperando di calmare la mia rabbia crescente e impedendomi di tirare un Peeta Mellark, cercando di soffocare Harry dall'altra parte del tavolo. *
 
"Taci." Mormorai sotto il mio respiro, contrassi la mascella in segno di frustrazione. Sentivo Harry ridere finché non si fermò. Noi due eravamo bloccati nelle profondità oscure di un silenzio imbarazzante. Tutto ciò che si poteva sentire erano gli artigli di Newton che graffivano contro il suo posto e qualche macchina occasionale che passava con eccesso di velocità sulla strada.
 
Harry finalmente parlò.
 
"Allora vieni?" Lui fece scattare il foglio bianco appuntato sulla bacheca accanto al tavolo dove eravamo seduti. Alzai gli occhi per vedere che cosa aveva colpito e mi accorsi che era il biglietto che mi aveva dato una settimana fa per lo spettacolo dei One Direction di sabato. Deglutii. Sembrava che ovunque andavo nonpotevo evitare quella domanda.
 
"Non lo so." Alzai le spalle. Harry si sedette sulla sua sedia, incrociò le braccia sul suo maglione nero - sono sicuro che fosse troppo pesante per il caldo clima di quel giorno -, e studiò il mio viso.
Strinse le labbra per un attimo prima di parlare di nuovo.
 
"Se fosse Zayn Malik a chiederti di venire al nostro concerto, sarebbe diversa la tua risposta?" Le mie sopracciglia si inarcarono immediatamente. Non avevo idea di che tipo di impressione aveva. Ero uscita fuori con Zayn un totale di una volta. Anche se eravamo su quella via ci conoscevamo a malapena.
 
"Perché me lo chiedi?" Dissi tirando le maniche della mia felpa con il cappuccio sopra le mie mani.
 
"Perché non mi rispondi?" Ribatté Harry.
 
"Perché non te ne vai?" Ringhiai. Harry alzò le mani in segno di resa e mi sorrise. Si alzò lentamente dalla sedia di fronte a me, tenendo gli occhi fissi sui miei. Sotto questa illuminazione sembravano un po' più blu che verdi, ma feci del mio meglio per non preoccuparmi.
 
"Grazie per avermi permesso di restare." Sputò mentre iniziò a camminare fuori dalla cucina. "Ti suggerirei una doccia per la puzza di sudore." Si girò sui tacchi e camminò fuori senza guardarsi indietro.
 
La porta si chiuse.






ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
Povero, Harry ci è rimasto male.. :(

dai dai dai dai dai fatemi sapere le vostre opinioni, interagite con me!

ps. Non ho rincontrollato per motivi di tempo, l'ho tradotto ora velocissimamente e quindi potrebbero esserci degli errori ortografici.

Peeta Mellark è uno dei personaggi principali di Hunger Games, il figlio del fornaio del distretto dodici. CHIEDO PIETA' SE E' SBAGLIATO, non seguo HG.
Alla prossima, un bacio. x

ps. correte a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.
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Capitolo 17
*** I bet you never thought that I could break you. ***


16 - I bet you never thought that I could break you
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Dopo una serie di urla soffocate nel mio piumone, disposi i miei capelli fradici e arruffati sul cuscino e, infine, il martellare del mio cuore cominciò a rallentare.
 
Harry mi aveva reso così agitato. Mi aveva fatto accaponare la pelle, ribollire il sangue, era l'ape nel mio cappello, era il diavolo in una forma terribilmente attraente, con i capelli più belli di qualsiasi altra donna che avessi mai incontrato. Aveva una lingua tagliente e sapeva esattamente quando usareil suo sorriso disgustosamente affascinante. Era testardo e spietato e assolutamente adorabile.
 
Strinsi il mio piumone finché le mie nocche diventarono bianche, tirandomi le lenzuola pesanti fin sopra la mia testa per nascondermi dal sole pomeridiano che batteva verso la finestra vicina al mio letto. Continuavo a ripetermi che mi sentivo male, che avevo una emicrania o che mi girava la testa. Ma, in tutta onestà, semplicemente non volevo alzarmi dal letto. Avevo paura che se avessi fatto un altro passo falso sarei ruzzolata indietro sul sentiero roccioso che aveva portato Harry Styles o i One Direction nel suo complesso.
 
Quando cominciai ad andare alla deriva verso uno stato di sogno confuso, che non era il sonno di cui avevo così disperatamente bisogno, sentì il mio telefono ronzare vicino a me. Scossi la testa e mi girai verso il comodino dove era posizionato il mio iPhone. Evitando completamente ogni tipo di contatto sociale suonava come un piano di gioco per quella sera.



Il vapore umido mi riempì i polmoni mentre il ritornello di una chitarra della canzone dei One Direction "One Thing" cominciò a suonare alla radio, appena fui fuori dalla mia doccia. Gemetti interiormente, ma continuai a massaggiarmi il cuoio capelluto insaponando con dello shampoo i capelli arruffati. Mentre la canzone continuava a suonare, non potei fare a meno di canticchiare e ondeggiare avanti e indietro ad un ritmo costante. Non passò molto tempo fino a quando andai fuori di testa, danzavo da solista mentre gridavo le parole del testo nella mia bottiglietta di doccia gel al cocco profumato.

Fu quando cominciai ad applaudire con la band che pensai a quanto completamente idiota probabilmente sarei potuta apparire. Smisi di cantare, sbattendo giù la bottiglia e finendo la mia doccia in completo silenzio. La canzone era quasi troppo accattivante per il mio bene. Girai la manopola per chiudere l'acqua e asciugare il mio corpo, l'aria fresca dal mio appartamento mi causò la pelle d'oca che si disperse su tutta la mia pelle. Maledissi il soffio di vento per aver causato dei piccoli brivi alle mie gambe appena rasate dove iniziavano a crescere piccoli peli pungenti. Questo mi fece cominciare a chiedermi, in primo luogo, il perché mi radevo le gambe.

Ero un po' di buonumore, fin da quando mi ero svegliata presto; avevo deciso che quello sarebbe stato uno di quei giorni che sarei apparsa presentabile in classe invece dei miei jeans normali e t-shirt che mi mettevo solitamente perché perdevo la cognizione del tempo o dormivo troppo.
 
Andai con uno dei miei tanti paia di jeans e una camicia abbottonata a maniche corte - poiché il tempo  era ancora piuttosto caldo - e un paio di scarpe basse rosse per rompere la noiosa combinazione di bianco e nero con un po' di colore. Presi dalla mia collezione di borse (alcune persone hanno un' ossesione per le scarpe, io per le borse a mano.) una marrone in cuoio, in cui misi i libri e il vario materiale di cui avrei avuto bisogno per la lezione quel giorno e l'appoggiai sopra la mia spalla.
 
Con i miei naturalmente capelli secchi e la mia normale quantità di make up, andai verso la porta per dirigermi verso l'università a passo lento. Non ero di gran fretta e quindi mi presi il mio tempo, guardando tutto il paesaggio di tardo autunno e facendo un segno di saluto ai miei compagni e agli studenti che stavano andando verso la loro classe. In particolare notai gli uomini e le donne d'affari correre con le loro valigie pesanti strette in pugno. Mi chiedevo che tipo di lavoro facevano e se avevano una sorta di schema politico segreto nelle loro borse.
 
Dopo avere dato un'occhiata a un paio di persone di mezza età in giacca e cravatta, focalizzai la mia attenzione alle numerose edicole lungo le strade. I miei occhi galeggiavano su tutti i tabloid.
 
Non indovinerete mai quello che Kim Kardashian aveva fatto in quella settimana.
 
Oh, ancora una volta Lindsay Lohan in riabilitazione? Shoccata.
 
Harry Styles lascia la casa della sua nuova ragazza? Oh -aspetta un secondo.
 
Mi girai bruscamente e strappai la rivista patinata fuori dallo scaffale. I miei occhi scannerizzarono freneticamente la prima pagina. Saltarono fuori goto di Harry che lasciava il mio appartamento di un paio di giorni fa, con inserti di foto mie dalla notte che avevo lasciato il suo albergo. Dio, sembro così pallida. Pensai di me stessa, ma subito respinsi l'idea perché non era quello il problema prevalente.
 
La stampa pensa che Harry e io stiamo insieme? Mi scusi mentre vomito.
 
"Quanto è?" Chiesi all'uomo dietro gli scaffali dei giornali. Guardò la rivista che piazziai davanti la mia faccia e poi di nuovo me, lui ridacchiò e parlò con un accento che riuscì a malapena a capire.
 
"Se sei in prima pagina, è gratuito." Continuò a ridere mentre io, lamentandomi, filavo via. Cercai il mio telefono che avevo spinto in profondità nella tasca posteriore dei jeans. Avevo bisogno di Harry che con la magia della sua boy band dicesse ai suoi manager di fare scomparire quell' articolo e far finta che non sarebbe mai più successo.
 
L'ultima cosa di cui avevo bisogno erano più fan dei One Direction addosso a me come un cattivo odore o gli sguardi irritati di ragazze gelose durante le mie lezioni. Presi un ritmo frettoloso verso l'edificio dove si svolgeva la mia lezione di calcolo, selezionando il numero di Harry dalla mia rubrica quando arrivai all'interno di quell'edificio fresco. Battei il piede con impazienza mentre aspettavo che rispondesse.
 
"Cosa c'è?" Finalmente Harry rispose dopo diversi squilli, un po' di sollievo si riversò in me.
 
"Hai visto gli ultimi titoli?" Chiesi, con la rivista di fronte a me; assolutamente disgustata.
 
"No, io non presto attenzione ai tabloid." Harry rispose con un tono che non riusci a leggere. Incrociai le braccia prima di rispondere.
 
"E perché?" Lascia che la curiosità avessa la meglio su di me.
 
"Perché la metà delle cose che dicono non accadrà nemmeno fra un milione di anni." La linea si interruppe. Buttai la rivista nel cestino e mi trascinai pesantemente in classe. Quella sola telefonata era la risposta a tutti i miei problemi.
 
Io non ho intenzione di andare a quel concerto.



Caddi indietro sul letto con un sospiro eccessivamente drammatico. Potevo sentire i passi di Newton vicino al mio viso sulla trapunta e mi piegai sul mio stomaco, trovandomi di fronte il suo naso rosa.
 
"Oh, Newt." Gli grattai sotto il mento, guardando i suoi occhi chiusi dal piacere. "Perché le cose non tornano alla normalità?"
 
E in un certo senso, quello era normale: Scarlett sdraiata sul letto a parlare con il suo gatto perché era il suo unico amico normale. Trasalii quando sentii il mio telefono ronzare nella mia tasca posteriore, lentamente lo tirai fuori e, senza guardare il nome sul display del chiamante risposi, alla chiamata.
 
"Pronto?" Il mio tono era triste, come se avessi appena trascorso un'ora singhiozzando.
 
"Scarlett, va tutto bene?" Ho sentito la voce preoccupata di Zayn Malik all'altro capo della chiamata. Mi sedetti sul mio letto velocemente, raddrizzando la camicia e aggiustandomi i capelli come se fosse appena entrato nella stanza.
 
"Sì, sto bene... una meraviglia, in realtà! Tu?" Sorrisi, alzandomi dal mio letto.
 
"Sto bene. Non parliamo da un po', mi manca la mia nerd." Combattei contro un sorriso ebete, mentre sentivo le mie guance arrossire e diventare più calde in un secondo.
 
"Anche tu mi manchi!" Riuscì a ridere fuori, cosa che suonò come una delle iene del Re Leone.
 
"Questo è esattamente il motivo per cui verrai al concerto di domani, ok?" Chiese Zayn, quasi con la speranza in ogni grammo della sua voce. Sospirai, impaurita di come avrebbe reagito quando avrei spento la sua speranza con la mia risposta negativa.
 
"Temo di no." Dissi.
 
"Che cosa?" Zayn fece una breve pausa, "Stai per farmi perdere una scommessa con Styles? Io non perdo mai con Styles." Il mio naso si arricciò in confusione. Una scommessa? Di cosa diavolo sta parlando di una scommessa? E per Harry? Strofinai il ponte del mio naso con il pollice e il dito indice.
 
"Eh?" Sputai fuori completamente esterrefatta. Zayn rise leggermente dall'altra parte.
 
"Harry ha scommesso che non saresti venuta domani." Feci un sorrisetto, covando un malefico piano nel mio cervello.
 
"Non mi dire?" Mi risedetti sul mio letto e poggiai la gamba destra sopra la sinistra. "Beh, se Harry è così convinto che io non ci sarò... io sarò lì."
 
E non vedo l'ora di vedere l'espressione sul suo volto.






ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti.
mhh... Malefica Scarlett!


NB. So che mi state odiando perché sono dieci giorni che non aggiorno e noi abbiamo un patto (che non state rispettando, ma va be) ma con l'operazione non sono riuscita a tradurre il capitolo quindi ho ritardato un po'. Scusatemi.

ps. G R A Z I E per le VENTICINQUEMILA VISITE. Grazie davvero!

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Capitolo 18
*** Wash them in the bathroom to drink like the band. ***


17 - Wash them in the bathroom to drink like the band
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Il tempo era insolitamente afoso, ma si stava rinfrescando. Strinsi la maniglia argentata che mi aprì un mondo di una quantità infinita di vestiti bellissimi; H&M. Non c'era altro posto dove preferivo spendere i miei soldi... eccetto, forse, Forever 21 o Urban Outfitters o Top Shop o Jack Wills. Ma non era quello il punto. Avevo bisogno di un nuovo outfit per il concerto, non importava cosa dicesse il mio armadio stracolmo di vestiti a casa. NE.AVEVO.BISOGNO.

Iniziai a spulciare attraverso le quantità senza fine di vestiti di seta quando sentì il mio cellulare vibrare contro la mia coscia. Sospirai sommessamente e sfilai il dispositivo dalla tasca per spegnerlo. Non era un messaggio che aveva fatto fibrare il mio cellulare, ma una notifica di twitter. Trattenni il respiro, sperando non fosse un'altra fan dei One Direction. Lo lasciai andare quando constatai che non lo era... Era Danielle, la fidanzata di Liam.
Mi morsi le labbra, cercando di non apparire come una stupida che sorride al suo telefono nel bel mezzo di un negozio, riposando il cellualre nella tasca della mia borsa. Non volevo rispondere al suo tweet in caso Harry lo vedesse. Avevo bisogno che lui fosse completamente sorpreso quando mi sarei presentata quella sera. Non vedevo l'ora di ridere a lungo con il resto dei ragazzi e le loro fidanzate, facendo sentire Harry come un perdente.

@Danielle Peazer: Spero di vederti al concerto 'sta sera. @scar_mcvay !! J

Mi morsi le labbra, cercando di non apparire come una stupida che sorride al suo telefono nel bel mezzo di un negozio, riposando il cellualre nella tasca della mia borsa. Non volevo rispondere al suo tweet in caso Harry lo vedesse. Avevo bisogno che lui fosse completamente sorpreso quando mi sarei presentata quella sera. Non vedevo l'ora di ridere a lungo con il resto dei ragazzi e le loro fidanzate, facendo sentire Harry come un perdente.

Era una cosa meschina per me? Ero una britta persona per volerlo sfidare e farlo apparire male? Non lo so, ma il diavoletto nemico dentro me lo sapeva. E non voleva dirmi la ragione.

I miei pensieri furono interrotti quando vidi una sorgente luminosa dal fondo del negozio. Quella luminosità era il più bel vestito che avessi mai visto. Era uno stravagante colore verde limone, ma quello era il motivo per cui ero rimasta sbalordita. Andai dritta verso quel vestito, urtando accidentalmente con i gomiti delle ragazze sulla mia strada. Feci scorrere le mie dita sopra la soffice stoffa notando il dettaglio del collo alto, pensando nella mia testa quanto sarebbe stato bello quel vestito con la giacca bianca che già avevo.

Spulciai in mezzo alle taglie finché non trovai la mia, dirigendomi verso i camerini. Ringraziai le potenti forze al di sopra per aver reso il mio vestito presentabile su di me e lo comprai senza domande. Non potei fare a meno che il sorriso facesse incurvare gli angoli delle mie labbra lungo tutto il percorso fino a casa.



Mi era stato detto ieri da Zayn che un altro autista sarebbe passato a prendermi per portarmi al concerto. Quindi dopo essermi preparata con anticipo e aver avuto una lotta con come erano i miei capelli quel giorno e essermi chiesta se avessi fatto bene a  mettere molto trucco sugli occhi, mi sedetti sul divano con il mio stomaco che faceva capriole a livello olimpionico. I tacchi facevano pressione sul pavimento duro ogni volta che muovevo le mie gambe irrequieta. Stavo mettendo tutta me stessa per non mordermi le mie unghie appena colorate di blu.

Era una specie di tick che avevo. Ero sempre nervosa prima di un'uscita. E non solo grandi eventi come quello: ero nervosa prima di andare a scuola, andare a buttare l'immondizia, anche andare a comprare il latte. Le uniche volte che ricordo di non essere stata ansiosa di andare da alcuna parte erano quando danzavo. Ero più eccitata per quello, mai nervosa. Penso perché era l'unica cosa di cui sono sempre stata sicura. Sapevo esattamente come andava quella specifica routin e quindi facevo tutto il resto numerato. Non c'era spazio per gli errori.

Il cellulare odioso vibrò e gli diedi una veloce occhiata, come se potesse dirmi qualcosa, ma poi ricordai perché era stato creato in primo luogo. Mi spinsi giù dal divano e cliccai il pulsante.

"Si?" Quasi sussurai. Mi schiarì la voce quando una voce familiare mi rispose.

"Sono qui per prendere la signorina McVay." Parlò. Potevo vedere la faccia dell'autista nella mia mente. Lo stesso che mi aveva condotta al club, ma non riuscivo a ricordare il suo nome. Darrel? David? Scossi la stesta borbottai che sarei stata giù in un minuto. Afferrai la mia borsetta corallo e spensi tutte le luci. Lentamente chiusi la porta a chiave, lanciando le chiavi nella borsa e iniziando a scendere le scale.

Damian. Quello era il suo nome. Lo ricordai appena vidi i suoi inconfondibili luminosi occhi marroni. Sorrisi e ringraziai mentre lui mi apriva lo sportello. Mi intrattenne con delle chiacchiere lungo tutta la strada per Londra. Non c'era molto traffico quella sera quindi mi aspettavo che quel viaggio sarebbe durato all'incirca un'ora. Ed ero grata per quello, avevo bisogno di più tempo per prepararmi mentalmente a quella nottata.

"Così sembra che i ragazzi siano interessati a te, no?" Damian mi diede una veloce occhiata dallo specchietto retrovisore. Sorrisi leggermente e abbassai lo sguardo prima di rispondere.

"Così sembra." Scrollai le spalle. "Intendo che loro non smetteranno di invitarmi." Guardai verso Damian che stava ridendo sommessamente al mio commento. Sorrisi anch'io con lui, distogliendo il mio sguardo fisso fuori dal finestrino per guardare per luci delle costruzioni e i cigli della strada sfrecciare dietro di me e dietro la macchina nera.

Posai il mio mento sul pugno e continuai a guardare il paesaggio finché le mie palpebre cominciarono a calare. Non ero sicura di che ora fosse, ma solo in seguito mi resi conto di quanto fossi stanca. Damian tossì quando fummo arrivati e io scossi la testa, svegliandomi dal mio stato di sogni.

"Siamo arrivati Miss McVay." Annuì e aspettai pazientemente che lui facesse il giro per aprirmi la portiera, lo fece in un paio di secondi. Lo ringraziai ancora una volta e ascoltai le sue istruzioni riguardo dove andare per evitare la folla di persone.

 Mi diressi verso la porta posteriore e incontrai due guardi della sicurezza. Gli dissi il mio nome e mi condussero da un'altra guardia di nome Paul. Paul mi scortò poi nel backstage.

Seguì ognuna delle istruzioni di Damian e mi trovai a camminare rapidamente con la mano di Paul leggermente appoggiata sulla mia schiena, guidandomi dove sarei dovuta essere. Potevo sentire il mio cuore iniziare a battere contro il tessuto del mio vestito verde. Quello era il primo concerto a cui andavo e non ero esattamente sicura di cosa avrei dovuto fare dopo.

I ragazzi avevano probabilmente già iniziato a esibirsi perché riuscivo a sentire il suono attutito della loro musica e le gride di migliaia di ragazzine impazzite. Inalai con repiro tremante mentre la musica si faceva sempre più forte, al punto che Paul dovette urlarmi nelle orecchie che quello era l'ultima fermata. Annuì, supplicandolo con i miei occhi color nocciola che stesse accanto a me e mi mostrasse cosa fare in seguito. Ma, se ne andò velocemente e io rimasi da sola. Praticamente sorda e sola.

Notai una piccola rampa di scale e decisi di cogliere l'attimo, camminai lungo la scala, ritrovandomi dietro la tenda a guardare Liam, Louis, Niall, Zayn e Harry danzare lungo il palco e cantare una canzone, che non riconobbi, del loro album.

Fui inondata da una calma insolita. Ero dietro le quinte come se aspettassi il turno di esibirmi, guardando gli abili ballerini prima che sarebbe stato il mio attimo per brillare. Ma, invece, stavo guardando i One Direction e non avevo per niente intenzioni di andare fuori sul palco. Il mio respirò rallentò mentre il mio corpo di rilassava. Ero serena in quel momento.

Catturai gli occhi di Zayn per un momento prima che lui voltasse rapidamente la testa per guardai ancora. Un largo sorriso apparve sulle sue labbra delicate, ricambia con un grosso sorriso a trentadue denti. Lui camminò in direzione di Harry e io mi morsi le labbra, preparando me stessa mentalmente a vedere un sacco di immagini della sua faccia shoccata. Zayn sussurò qualcosa nel suo orecchio e lui fece qualche passo indietro per entrare nella mia visuale.

Ma la sua faccia non era minimamente come me la aspettavo.

Un sorrisetto. Uno stupido, stupido, attraente, ma stupido sorrisetto sulla sua faccia. I suoi occhi mi fecero lentamente una radiografia a partire dai piedi, le mie gambe esposte, il mio vestito, fino ad arrivare ai miei occhi. Si passò la sua paffuta lingua rosa sulle labbra prima di lasciare cadere la sua palpebra destra in un occhiolino. Mi lasciai sfuggire un verso di disgusto, sapendo che lui mi avrebbe sentita e alzai gli occhi al cielo, incorciando le braccia. Harry fece cadere la testa indietro, predendo e continuando a saltellare lungo il palco come se io non fossi mai stata lì.

Mi girai sul posto solo per poter essere faccia a faccia con Danielle e Eleanor. Danielle indossava un vestito dorato che lodava il tono della sua pelle benissimo, mentre Eleanor aveva un paio di jeans scuri che le rendevano le facevano apparire le gambe chilometriche.

Iniziai a sentirmi consapevole della scelta del mio outfit.

"Scarlett!" Danielle urlò mentre mi stringeva in un abbraccio stretto. Eleanor mi abbracciò velocemente prima di lasciarsi andare. Le sorrisi.

"Sei uno schianto, amore." Urlò Eleanor sopra la musica. Potei sentirmi arrossirmi. Anche se il suo complimento era carino, io non riuscivò a crederci quando ero affianco a due delle donne più belle che avessi mai visto.

"Sono così felice che tu sia qui, Andiamo verso il parterre." Danielle mi afferrò velocemente i polsi, spingendomi giù per la piccola quantità di scale e fuori da alcune porte e poi lungo alcuni corridoi, fino a quando non arrivammo ai posti di cui Danielle aveva parlato poco prima.

I miei occhi si spalancarono a causa della meraviglia mentre guardavo i ragazzi esibirsi, su una delle mie canzioni preferite, One Thing, per la folla. Apparivano così inreali lassù. Non apparivano come i ragazzi che avevo incontrato, anche se  non avevo avuto modo di conoscerli molto bene, sembravano reali, persone talentuose con molto da offrire. Sembravano anche abbastanza attraenti con i loro abbiagliamenti. Niall specialmente, riusciva ad indossare quella polo rossa come nessun altro uomo poteva.

Sentì le mani di Danielle e Eleanor battere a ritmo mentre loro saltavano intorno vicine a me. Indugiai e decisi di unirmi a loro. Sapere che a quelle ragazze non importava cosa pensavano le altre ragazze mentre ballavano intorno intontite mi faceva sentire un po' meno insicura nel fare io la stessa cosa.

Noi tre saltavamo e ballavamo e urlavamo parti dei testi delle canzoni fino a quando il concerto finalmente arrivò alla fine. A quel punto avevo molto caldo e non potevo fare a meno di farmi aria con le mie mani e la mia borsa. La mia voce mi avrebbe odiato la mattina seguente per tutte le urla che avevo fatto. I miei piedi avrebbero pulsato per aver saltato con i tacchi per tutta la notte. E se non fossi stata stanca prima del concerto... Avrei assolutamente bevuto fino a quel momento.

Nessun dubbio che non ero andata ad alcun concerto prima di questo. Ti mettevano davvero pressione psicologica addosso. Seguì tranquillamente Danielle e Eleanor dietro le quinte. Aspettammo in una grosso camerino con confortevoli sedie per un po'. Avrei voluto obiettare quando mi dissero che saremmo dovute andare a vedere i ragazzi perché il reclinabile che avevo nella sedia era troppo comodo da lasciare, ma in ogni caso mi alzai e aggiustai il mio vestito e il giacchetto e ravvivai i miei capelli prima di camminare fuori per incontrare la band.

Danielle e Eleanor furono convenzionali con i loro ragazzi baciandoli e abbracciandoli e congratulandosi con loro per il buon lavoro fatto. Niall stringeva una banana e io andai prima da lui, volendo evitare qualunque drama con Zayn e Harry.

"E' stato fantastico! Voi ragazzi siete così grandi!" Dissi enfaticamente. Lui sorrise a trentadue denti.

"Grazie Scar." Buttò la buccia della banana finita nel secchio della spazzatura dietro di lui e mi sorrise di nuovo. "Vieni in hotel per brindare?" Chiese mentre notai Harry e Zayn andare verso la hall per incontrare il resto di noi. Provai a mantenere il contatto visivo con Niall, cosa non difficile perché era così semplice perdersi nel suoi occhi blu.

"Oh, Io -um, non sono sicura." Alzai le spalle e risi nervosamente. Niall girò i suoi occhi e sorrise.

"Dai, avevi detto che mi dovevi qualcosa per averti ridato indietro il cellulare. Vieni con noi." Mi diede una gomitata in un fianco e io lo spinsi via giocosamente. Annuì, concordando con la sua frase.

"Va bene, va bene! Verrò." Risi.

"Sembra come se tu fossi ovunque io sia, Scarlett." Rabbrividì al tono che Harry aveva usato da dietro di me. Niall andò verso Liam mentre io lentamente mi voltai trovandomi faccia a faccia con il diavolo dagli occhi verdi. "Dovrei preoccuparmi che tu mi stia stalkerando?" La mia mascella inferiore sporgeva in disgusto mentre scuotevo la testa.

"Tu mi hai dato i biglietti per questo show, quindi non fingerti sorpreso." Spostai i miei capelli dietro le spalle.

"Non lo sono. E avevo ragione, in ogni caso. Sei venuta perché ti ha invitata Zayn." I suoi occhi restarono bloccati sui miei per un paio di secondi, ma che in quel momento mi sembrarono come minuti, prima che si voltasse verso Louis e Liam e camminasse via.

A quel punto fui grata che Niall mi avesse invitata all' hotel con loro; avevo davvero bisogno di quel drink.








ANGOLO TRADUTTRICE


Ciao a tutti,
ormai so che mi odiate. çç
Sono stata una settimana con internet solo sul cellulare e che andava anche male ma ho il diciottesimo capitolo quasi pronto, quindi, se mi fate felice con un po' di recensioni potrei aggiornare anche fra meno di una settimana!
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Capitolo 19
*** You and all your tricks expired. ***


18 - You and all your tricks expired
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Niall posizionò un altro bicchiere alto di birra ambrata davanti alla mia faccia mentre io non smettevo di muovermi fra lui e Eleanor. Eravamo tutti seduti ad un largo tavolo rotondo verso il retro del bar dell'hotel. L'illuminazione era fioca e una musica soft suonava in sottofondo alla nostra confusionaria conversazione e alle risate. Ero sorpresa di come le persone erano rispettose nei confronti dei ragazzi. Quasi passavano da loro come se fossero solo delle persone ordinarie, cosa che erano, ma loro erano comuni persone in una boy band famosa internazionalmente.

Zayn si sedette di fronte a me. Rimase tranquillo per la maggior parte del tempo; aggiungendosi un po' alla conversazione e ridendo quando Louis o il resto dei ragazzi faceva uno scherzo. Potevo sentire la sua risata sopra quella di tutti, insieme a quella di Niall, ma quella di Zayn era poco più di un sussurro che gradualmente diventava più forte e il sorriso sul suo viso che accompagnava la risata era puro eccitamento; come se fosse genuinamente felice in quel momento.

Ci eravamo rubati molti sguardi l'un l'altro. Lo guardavo attraverso le mie ciglia mentre prendevo piccoli sorsi del mio alcohol. Lui mi fece la linguaccia mentre io arricciai il naso, poi sorrisi e lui mi rispose con un occhiolino sfacciato.

Mi trovai più di una volta a fissarlo. Lui aveva la testa da tutt'altra parte e guardava le persone intorno a lui quando io ebbi l'occasione di immergermi in tutte le sue caratteristiche mozzafiato; Partendo dalla sua pelle olivastra impeccabile che presentava macchie crescenti intorno alle guance e il mente, gli occhi che brillava di una tonalità di marrone chiaro, alle sue labbra rosa rivolte in un broncio. Era ipnotizzante.

Qualcuno si schiari la gola e causò la rottura del mio incanto su Zayn. Scossi la testa e guardai rapidamente il colpevole, non fui sorpresa di vedere i suoi stretti occhi smeraldo che mi fissavano.

"Cosa?" Sbottai, la mia voce velenosa. Questo causò il ritorno sulla terra di Zayn e l'ampliamento dei suoi occhi al mio tono sgradevole. Harry rise, guardando il suo bicchiere di vodka, poi di nuovo me. Scosse la testa con un sorriso di incredulità intonacato sulle sue calde labbra rosate. Girai gli occhi e restituì la mia attenzione alla conversazione intorno a me mentre prendevo un lungo sorso dalla mia pinta di birra.

"Riesci a credere che domani inizi dicembre?" Liam scosse la testa, tirando a se il corpo di Danielle. "Dove diavolo va questo tempo?" Lui rise e lasciò un piccolo bacio sulla testa riccioluta di Danielle. Lei ridacchiò.

"Amo dicembre." Intervenne Louis. Si voltò dando la sua approvazione con il pollice in su.

"Hai proprio ragione, donna! Dicembre è il mese del mio compleanno." Diede una gomitata ad Eleanor come se ancora non lo sapesse. Lei rise e giocosamente colpì il braccio per spostarlo. Sorrisi alla coppia.

"Impossibile, il mio compleanno è a dicembre. La vigilia di Natale, in realtà..." Mi interruppe. E' sia bello che brutto festeggiare il compleanno durante le vacanze; tutti sono felici e ti danno regali extra, ma allo stesso tempo tutti sono completamente stressati a cause della stagione delle vacanze.
La solita faccia allegra di Louis divenne immediatamente seria.

"Il tuo compleanno è il ventiquattro dicembre?" Chiese appoggiando il suo drink sul tavolo con un sonoro tintinnio. Annuì lentamente, non proprio sicura di dove volesse andare a parare. "Taci. Il mio compleanno è il ventiquattro dicembre." Risi vertiginosamente. Non avevo mai incontrato qualcuno che fosse nato come me in un giorno così particolare come la vigilia di natale.

"A maggior ragione dovresti uscire con noi per suo - e tuo - compleanno." Zayn convogliò un piccolo sorriso verso di me. Louis annuì violentemente con la testa in accordo.

"Sì. Inizieremo nell'appartamento mio e di Harry per poi uscire e finire completamente ubriachi." Louis continuò a parlare della notte. Espirai attraverso il mio naso. Il mio piano originale era quello di andare a questo concerto e poi scomparire per sempre, ma sembrava che quei ragazzi non volessero rinunciare. Per la maggior parte del tempo mi era piaciuto uscire con loro. Beh... La maggior parte di loro. Harry si sedette in silenzio mentre io pensavo a come rifiutare quell'invito nella mia testa. Lo guardai velocemente. I suoi occhi non si erano mossi un secondo da me.

"Non lo so." Balbettai, improvvisamente innervosita dal potente sguardo di Harry. Louis si lamentò ad alta voce.

"Dai, che altri piani hai per festeggiare i tuoi... Quanti anni devi compiere?" Sollevò un sopracciglio. Battei le palpebre lentamente, quasi dimenticandomi della mia età.

"Diciannove. E avevo dei piani con il mio gatto. Vi ringrazio molto." Incrociai le braccia appena sentì la risata di Niall alla mia destra. Lo spinsi con il gomito e lui continuò solamente a ridere più forte.

Fu allora che decisi che Niall era il mio preferito.

"Le piace giocare con la sua figa." * La voce di Harry bassa e rauca causò il fermarsi di tutte le conversazioni e un putiferio di risate e le mie guance rosse. Io ridacchiai con il resto di loro, anche se non trovavo la sorta di scherzo di Harry divertente, inviandogli minacce di morte telepaticamente. Lentamente sorseggiò il suo drink prima che il suo sguardo tornasse rivolto a me. Io giocherellavo con il bordo del mio vestito e lasciai cadere i miei capelli cioccolato davanti al viso, bloccando la vista di Harry.

"Ma seriamente," Disse Louis quando la sua risata di spense. "devi venire adesso che so che abbiamo la stessa data di nascita." Sospirai e guardai verso di lui, ancora giocando con la stoffa del mio vestito.

"Penso sarà divertente." Mi strinsi nelle spalle e accettai l'invito. Guardai Zayn che sorrideva raggiante verso me. Gli sorrisi indietro. Sentì Danelle gemere e la guardai appoggiare la guancia sulla sua mano.

"Non sarò in grado di venire." Lei si lamentò e si lasciò sfuggire un sospiro angosciato.

"Perché no?" Chiesi, un po' delusa. Non vedevo l'ora di uscire di più con lei. Ma, ci sarebbe ancora Eleanor, ma probabilmente sarà fuori con Louis a fare solo Dio sa cosa.

"La finale live di X-Factor sarà la vigilia di Natale e io devo ballare." Lei alzò gli occhi mentre le mie orecchie si rianimarono. Ballare? Non sapevo molto di Danielle e sicuramente non sapevo fosse una ballerina.

"Sei una ballerina?" Chiesi, appoggiandomi al tavolo per ascoltare la sua risposta. Lei chinò la testa e lei annuì.

"Sì, è per questo che io e Liam ci siamo incontrati, in raltà." Lo guardò e sorrise. Si poteva dire che si amavano realmente. "Ho anche ballato in video musicali, spettacoli, più o meno tutto quello che è alla mia portata." La guardai in soggezione. Mi era sempre piaciuta Danielle, fin dall'inizio, ma dopo quello pensavo che mi stessi innamorando di lei. Strinse gli occhi verso la mia direzione, continuando a crogiolarsi nella sua gloria. Faceva quello che io avevo sempre desiderato fare. Ballare per la vita.

"Scarlett è una ballerina." La voce di Harry risuonò ancora nelle orecchie. I miei occhi si spalancarono e il mio collo si girò velocemente per guardarlo. Lo odiavo per averlo ricordato. E lo odiavo per i ricordi dei nostri baci disattenti che lui mi restituì la notte che gli dissi che ballavo. Non lo avevo mai detto a nessuno. Non avevo mai voluto dirlo a nessuno. Io non l'avrei mai voluto dirlo a nessuno.

"Davvero?" Chiese Zayn mentre i miei occhi si ammorbidirono guardando il suo volto. "Non me lo hai mai detto." Mi strinsi nelle spalle, sentendomi con le spalle al muro. Niall sospirò alla mia destra. Non volevo fare altro che fuggire con lui e bere pinte di birra fino a che non saremmo riusciti a vedere nulla.

"Non l'ho mai detto a molte persone." Sussurrai, cominciando ancora a giocare con il mio vestito verde.

"Ma lo hai detto ad Harry." Il tono di Zayn era fermo. Alzai lo sguardo verso di lui, incapace di leggere la sua espressione. Fui grata che Danielle parlò ancora, liberandomi dallo scomodo contatto visivo che stavo avendo con Zayn.

"Danza classica? Da quando?" Mi chiese. Ma proprio mentre stavo per aprire bocca, Harry parlò per me.

"Circa sedici anni." Lui sorrise compiaciuto di me. Come fa a ricordarlo? Mi ricordo a malapena niente da quella notta... Oltre al modo in cui è finita. Sentì gli occhi di Zayn su di me ancora una volta, un rossore si fece strada sulle mie guance.

"Sì... Sedici anni." Mormorai a Danielle.

Ormai Louis e Eleanor erano sgattaiolati via nella loro stanza d'hotel e io mi precipitai più vicina a Danielle. Liam sembrava annoiato e le sussurrò all'orecchio. Lei sussurrò qualcosa sulla falsariga di "un minuto".

"Balli ancora?" Mi chiese mentre il resto dei ragazzi iniziarono una propria conversazione. Scossi la testa. "Beh, io sto facendo un master class questa settimana. Perché non vieni? Solo per divertimento." Lei mi sorrise. Il mio cuore svolazzò. Pensare di tornare sulla mie scarpette con la punta che erano ormai nascoste nel mio armadio. Pensai alla corsa di atterraggio dopo un bel tour jete. Pensai alla deliziosa vertigine che hai dopo aver terminato una moltitudine di fouette turns.

"Lo amerei." Risposi. Danielle strillò e cercò il suo cellulare, dicendomi di scrivere il mio numero in modo da potermi chiamare entro quella settimana per tutti i dettagli. Feci molto in fretta e glielo porsi. Mi prese per le spalle in un abbraccio veloce e salutò i ragazzi, correndo poi via mano nella mano con Liam.

"Fortunatamente la mia camera non è vicino alla loro 'sta sera." Disse Niall facendo uscire una risata dalle mie labbra. Mi sorrise. "Starai qui, giusto?" Le sue sopraccigli si sollevarono nella mia direzione. Non avevo nemmeno considerato che ora fosse, e sapevo che probabilmente era molto tardi. Ed ero stufa di inventare scuse sul perché non potessi restare più a lungo con quei ragazzi.

"Certo." Alzai le spalle. Niall gettò il suo abbraccio intorno a me e mi strinse le spalle. Diedi un'occhiata a Zayn che ci sorrise. Non potei fare a meno di chiedermi se avesse fatto lo stesso se fosse stato Harry ad avere il braccio intorno a me.

"Devi andare a dormire con Harry però. Zayn e io stiamo insieme." I miei occhi cercarono freneticamente Niall mentre il mio petto cominciò a salire e scendere a causa dei respiri rapidi. Stavo iniziando a pentirmi di aver ceduto così facilmente. Restare con Harry? Perché continua a succedere? Ho fatto qualcosa di sbagliato che mi ha dato questo orribile karma? Niall cercò di catturare i miei occhi socchiusi prima di parlare.

"Qualcosa non va, Scar?" Mi chiese. Cercai di farei il possibile per deglutire, ma la mia lingua sembrava come se fosse carta vetrata.

"Oh, nulla di brutto." Parlò Harry, prendendo l'ultimo sorso dal suo drink. I suoi occhi non lasciarono mai i miei e le sue labbra si arricciarono in un ghigno subdolo.









ANGOLO TRADUTTRICE

Ciao a tutti,
Ecco il nuovo capitolo, a presto con il prossimo (:
recensite eh!

* Gioco di parole con pussy.


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pps. correte a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.



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ALTRE MIE TRADUZIONI.
Baby lips | Prisoner of my own body | Dark NiallDark side - can you love mine? | Louis one-shots | Liam one-shots | My best friend is you | Harry's favourite things about Scar | Balance | Logic | Untitled (In corso)
The blind side | Wanting what's wrong | Daylight -  the stars are burning out |
At LastWhen everything dissapears | What goes around comes around | My best friend is you | Harry one-shots | Niall one-shots | Zayn one-shots | Logic (prossimamente)
My fake relationship | Crash and burn (in pausa)
He'll only break you (in lingua inglese)

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Capitolo 20
*** Just lay it all down; put your face into my neck and let it all out. ***


19 - Just lay it all down; put your face into my neck and let it all out
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"Aspetta... Quindi tu hai fatto cosa?" Soffocai una risata come risposta a ciò che aveva appena detto Harry.

Quando Niall ci aveva salutati andando fino alla stanza che condivideva con Zayn per ordinare il servizio in camera e dormire, ho avuto l'impressione che io, Zayn e Harry fossimo chiusi in una teca di vetro di imbarazzo. Ma, fui smentita piacevolmente per la maggior parte. Mi precipitai più vicina a Zayn con Harry dalla parte opposta alla mia, loro due iniziarono una normale conversazione con le loro battute da ragazzi mentre io ascoltavo e ridevo insieme a loro. 

Non ero sicura che Zayn fosse totalmente consapevole della stranezza fra Harry e me, o se avesse visto una delle riviste che sosteneva che fossimo una notizia ma cercai di tenere quel pensiero nella parte posteriore della mia mente. Sulla base del modo in cui ha agito verso di noi penso non ne avesse idea. Harry sorrise, i suoi occhi passarono da Zayn a me. "Gli ho rasato le mie iniziali tra i peli delle gambe". Emise un'altra risata facendo segno verso Zayn. "Vai, mostra a Scarlett quello che ho fatto!" Disse, afferrando il bicchiere di alcol, mandando giù il liquido trasparente nel bichierre, poi gettando la testa indietro e finendolo. Non riuscivo nemmeno a ricordare il numero di drink che aveva bevuto, ma era abbastanza alto. 

Zayn scosse la testa e alzò i pantaloni lungo la gamba, sbirciai sotto il tavolo e vidi le lettere 'HS' scavate sciatte tra i peli scuri della gamba e subito mi si strinse lo stomaco in una risata. Non ero ubriaca, ma sentivo un ronzio. E sapevo di non essere completamente sobria, non avrei trovato questo scherzo altrettando divertente.

Quando la nostra risata si spense, mi sentì il braccio di Zayn allungato dietro di me, appoggiato innocentemente sul bordo del cuoio nero della sedia dietro di me. Gli occhi verdi di Harry guardarono intensamente il suo braccio per tutto il tempo stringendosi quando capì che cosa stava facendo Zayn. Lo guardai, alzando un sopraccicglio in risposta. 

"Qualcosa non va, Harry?" Chiese la voce di Zayn. Il suo tono era diverso, come se sapeva che stesse facendo arrabbiare Harry, ma voleva aizzarlo ancora un po'. Harry deglutì e lo guardò, strinse le labbra per formare un sorriso. Sembrava quasi doloroso. 

"Niente affatto." I suoi occhi si volsero verso di me. Il suo sguardo quasi mi costrinse a piangere dal dolore. "Sarò nella stanza. 517." 

"Uh, va bene. Arrivo subito". Mi strinsi nelle spalle. Fece un cenno verso Zayn e monotono ci diede la buonanotte, poi svanì.

Lanciai un lungo respiro attraverso le mie labbra con il broncio. Le dita di Zayn accarezzarono la mia spalla leggermente prima di avvolgere il suo braccio intorno alla parte superiore del mio corpo, tirandomi un po' più vicina a lui. Risi quando il suo sussurro morbido solleticò il mio orecchio.

"Allora, sei una ballerina?" Amoreggiò. La nostra conversazione si trasformo da genite a intima in una manciata di secondi. I nostri visi erano più vicini e il tono sensuale nella voce di Zayn mi fece contorcere lo stomaco.

"Beh, la ero". Sorrisi mentre mi fissava.

"Che cosa ti ha fatto smettere?" Cercai di non mettere a fuoco il modo in cui lui delicatamente trascinava il suo dito formando dei piccoli cerchi sulla mia giacca bianca che coprima le mie spalle ossute. Battei le palpebre lentamente, prima di ripondere.

"Oh, è una storia lunga e noiosa. Sospirai. Onestamente, non ero sicura di volermi aprire fino in fondo con Zayn. Non lì almeno. Stavo per immergermi in molti avvenimenti personali del mio passato che io avrei preferito tacere fino a quando non avessi sentito la necessità di esternarle. Zayn mi sorrise e cambiò rapidamente il soggetto su quanto fosse stato incredibile lo spettacolo. Rise e continuò. Potevo dire che pensasse che stesse per accadere qualcosa.

Zayn e io chiacchierammo senza imbarazzo per più di quanto mi aspettassi. Per lo più riguardò lui, perché non avevo nessuna voglia di tornare su qualsiasi argomento delicato del mio passato. Sia che fosse il mio passato sulla danza, che il mio passato con Harry Styles. Rimasi sorpresa nell'ascoltare la vita di Zayn prima dei One Direction. Come non fosse realmente in sintonia, come avesse trovato difficile credere con una faccia come la sua, e come gli mancasse tutta la fiducia che aveva in quel momento. Stavamo ridendo per un piccolo scherzo che aveva fatto, quando diede un'occhiata al suo grosso orologio in argento che aveva al polso. 

"Merda, è tardi". Ridacchiò e si passò una mano tra i ciuffi neri. Mi morsi il labbro nervosamente quando il suo braccio lasciò la mia spalla. "Probabilmente dovremmo andare a letto". Risi e incrociai una mano in grembo. 

"Sì sì, assolutamente". Parlai con calma. Non sapevo a cosa fosse dovuto quell'improvviso nervosismo, ma cercai di rassicurare me stessa che non avrei dovuto preoccuparmi se Zayn avesse o meno provato finalmente a baciarmi e non del fatto che stavo per andare a dormire al piano di sopra, nella stessa stanza di Harry Styles. Merda, non ho il pigiama. Pensai improvvisamente mentre Zayn usciva dalla sala. Lo seguii.

"Spero che ti sia divertita 'sta sera. Questo è stato il tuo primo concerto, non è vero?" Annuii. Con i tacchi che avevo indossato non ero molto più bassa di Zayn. Non potei fare a meno di ricordare la figura troneggiate anche mentre indossavo i tacchi.

"Sì ed è stato incredibile. Voi ragazza siete stati fantastici". Gli dissi per la ventesima volta quella notta. Lui sorrise e si guardò le scarpe, ma subito mi guardò e portò le sue morbide calde labbra sulla mia guancia prima di stringermi in un abbraccio stretto. Respirai la sua colonia profondamente e sorrisi mentre si allontanava.

"La mia camera è dall'altra parte dell'hotel. Sei capace di trovare la tua?" Mi fece l'occhiolino. Sorrisi e annuì lentamente.

"Sì, credo di poter trovare la mia strada". Risi mentre ci salutammo definitivamente e ci separammo. Sospirai, stringendo la borsa a mano rosa al petto e facendomi strada verso gli ascensori dorati. Schiacciai il pulsante con un'etichetta di una freccia rivolta verso l'alto con il dito indice. Le mie mani strinsero con impazienza la mia  fino a che le porte si aprirono. Premetti il pulsante del quinto piano e aspettai.

Il mio stomaco era agitato. Harry si era già addormentato? Si arrabbierà per averlo svegliato? O diventerà pazzo perché sono stata così tanto fuori con Zayn? O lui è... geloso? Scossi la testa, quando il pensiero mi attraversò la mente. Harry non era geloso. Harry non voleva avere niente a che fare con me. Forse voleva un'altro bacio... Ma nient'altro.

I miei occhi fissavano i numeri delle camere sopra le porte color crema fino a quando vidi i numeri dipinti d'oro 517. Presi un respiro profondo, il petto mi si gonfiò, poi espirai e guardai il petto e le spalle rilassarsi e sgonfiarsi. Portai il mio pugno appallottolato fino alla porta, lo lasciai librarsi per un momento, poi bussai tranquillamente.

Non ci fu risposta. Bussai di nuovo, un po' più forte questa volta.

"Harry?" Chiamai il suo nome dopo aver ricevuto ancora silenzio in risposta. Alzai gli occhi e scavai nella mia borsa, sperando che una telefonata lo avrebbe svegliato in modo da potermi fare finalmente entrare. Cercai il suo numero e portai il dispositivo fino al mio orecchio, battendo il piede contro il tappeto del corridoio mentre aspettavo lui rispondere.

"Non disturbarti". Sentì una voce grave dire dietro di me. Inarcai le sopracciglia e mi voltai per vedere Harry. I suoi folti riccioli erano bagnati come pure il costume che gli coprivano le cosce. Aveva un asciugamano avvolto intorno al collo e delle goccioline di acqua fredda scorrevano lungo il suo torso esposto. I miei occhi vagarono sulla parte superiore del suo corpo a me familiare prima di ritornare velocemente ad un contatto visivo con lui.

"Finalmente". Rilanciai il mio telefono nella borsa e aspettai che aprisse la porta in modo di poter dormire un po'. Battei le palpebre più volte quando stette lì per qualche momento. "Beh? Hai intenzione di aprire la porta o cosa?" Incrociai le braccia. Sorrise leggermente, ma non era un sorriso felice o una smorfia maliziosa. Era un sto-per-chiederti-qualcosa-di-cui-non-voglio-sapere-la-risposta sorriso. Mi preparai.

"Io, emh, non posso farlo in realtà". Parlò e spinse via i suoi riccioli bagnati dagli occhi. 

"E perché, Harry?" Chiesi portando le mie dita indice e pollice verso la base del mio naso, strofinandole contro essa per calmare il mio imminente mal di testa. Harry rise nervosamente. 

"Non ho portato la chiave in piscina con me". Parlò lentamente. Chiusi gli occhi ed espirai bruscamente.

"Perché diavolo sei andato in piscina a quest'ora di notte?" Chiesi con la rabbia crescente nella mia voce.

"Non chiedermelo". Sputò in discussione. "Pensavo che sarei tornato indietro nel momento in cui tu mi avresti lasciato entrare".

"Come facevo a entrare se non ho la chiave?" Gridai in risposta per poi calare il volume della mia voce. Strofinai i miei pugni contro gli occhi e cercai di non ringhiare verso Harry per la frustazione. La sua stupidità mi fece venire voglia di strappare i suoi capelli per poi venderli su e-bay e fare fortuna mentre lui piangeva in un angolo con la sua grande testa calva.  Dio, era un coglione.

Non appena riaprì gli occhi il mio sangue cominciò ad andare in ebollizione, sentendo le risatine soffocate di Harry.

"Non ho per nulla pensato a questo". Si strinse nelle spalle. Gemetti e lasciai scivolare la mia schiena contro la porta, sedendomi e gettando la testa tra le mani facendo cadere i miei capelli arruffati davanti alla mia faccia. Voglio solo andare a casa. Pensai. Perché sono venuta qui, prima di tutto? 

Harry si inginocchiò accanto a me e appoggiò anche lui la schiena contro la porta mentre si sedeva. Ero ancora tentata di strappare ognuno dei suo boccoli color cioccolato.

"Se mi lasci prendere in prestito il telefono, posso chiamare Paul per fargli chiamare la reception". Senza guardare verso di lui, frugai alla ricerca del mio telefono e glielo lanciai addosso. Sospirò e chiamò, parlò con calma alla sua e del resto dei ragazzi guardia del corpo poi mi ripassò il telefono dopo averli spiegato la situazione.

"Crede che sei stupido come penso io?" Parlai finalmente e spinsi i capelli via dal viso. Harry rise.

"Non ne sarei sorpreso". Alzai gli occhi su di lui e continuava a scuotere la testa, cercando di non pensare a ciò che effettivamente stava accadendo. "Paul ha detto che potrebbe volerci un po' dal momento che è così tardi". 

"Ottimo. Impressionante. Sono così felice". Sussurrai sottovoce. Harry sospirò e cominciò a asciugarsi la sua pelle bagnata con l'asciugamano. Feci del mio meglio per non guardarlo in soggezione. Accidenti a te e al tuo pacco da sei, Styles. Pensai mentre Harry faceva il suono di un elicottero con la sua bocca. Mi guardò con occhi socchiusi.

"Beh, cosa facciamo mentre aspettiamo?" Chiese, incrociando le braccia sul petto nudo. Il bicipite si flettè leggermente mentre lo faceva. Deglutii e scossi la testa, rispondendo con il mio solito tono sarcastico.

"Non lo so, Harry. Cosa vuoi fare?" Appoggiai il mento sulla mia mano, guardando verso di lui. Harry girò la testa in fondo al corridoio, poi di nuovo verso me.

"C'è un ripostiglio laggiù". Puntò il pollice nella direzione che aveva appena guardato. "Potremmo andare là per una rapida sveltina". Cominciò a ridacchiare mentre io girai ancora una volta gli occhi. Ma, non potei fare a meno di ridere un po' prima di rispondere.

"Sei disgustoso". Scossi la testa e rivolsi la mia attenzione al mio telefono che stava caricando la timeline di twitter. Scorsi con il pollice attraverso tweets senza senso fino a quando la voce di Harry parlò lentamente.

"Posso farti una domanda?" Mi lasciai cadere il cellulare sul grembo, rivolgendo l'attenzione verso di lui. Odiavo quando la gente mi chiedeva il consenso per farmi delle domande. Me ne hai appena fatta una, cosa ti fa pensare che non puoi farmene una seconda?

"Spara". Risposi 

"Beh... Una volta ho letto una cosa che ho sempre voluto chiedere a Danielle, ma ho pensato che sarebbe stato un po' imbarazzante, così ho deciso di chiederlo a te dal momento che eri una ballerina". Spiegò prima di arrivare al punto. "Se devi fare una performance con un uomo, ti un ballo insieme, è vero che l'uomo e la donna... fanno sesso?" Lanciai fuori una forte risata. Una risata che non facevo da un po'. Una risata che usavo solo quando trovavo le cose assolutamente divertenti. Guardai attraverso gli occhi socchiusi per vedere la faccia di Harry contrarsi in una smorfia d'orrore.

"Stai ridendo perché è vero?" Mi chiese con urgenza. "Oh, Dio... E' vero, non è così?" Lo shock nella sua voce mi costrinse a ridere di più, ma alla fine mi calmai con dei profondi respiri e pizzicotti sulle guance.

"Voglio dire... Se sei un ballerino professionista, ho sentito dire che è comune". Dissi la verità. Ai tempi in cui ballavo, sentivo diverse ragazze parlare delle loro sorelle e zie e altre donne che erano più legati ai loro partner di ballo maschili con cui avevano avuto rapporti sessuali. "Lo fanno per il pubblico, in modo che-" Mi interruppi cercando di trovare le parole giuste. "In modo che possano avere un rapporto maggiore con il corpo dell'altro. In modo che la danza sia più naturale e sensuale". Harry sbatté le palpebre. 

"Allora vuol dire che l'hai fatto?" Risi di nuovo e scossi la testa. 

"No! No, assolutamente. Ero una diciassettenne e ero solita ballare con uomini quasi di dieci anni in più di me. Quello sarebbe contro la legge". Harry sospirò, come se ne fosse sollevato.

"Ma tu hai già avuto rapporti sessuali, non è vero?" Le mie spalle si tesero alla domanda e i miei occhi si spalancarono mentre contemplavo le mie successive parole. Devo mentire? O devo dire la verità? Ma, dire a qualcuno che sono la più grande vergine che abbia mai conosciuto e il ragazzo con cui sono andata più vicino a fare sesso era lui ed era ubriaco è sicuramente strano. 

"Ah, sì". Scelsi di mentire.

"Bene". Harry fissò la parete di fronte a noi. Inarcai un sopracciglio.

"Bene?" Risi. "Che cosa avresti detto se avessi detto il contrario?" Le labbrai di Harry di tirarono in una smorfia mentre mi guardava lentamente.

"Avrei detto che avremmo dovuto cambiare la situazione, questa sera." Deglutii, la mia mente andò veloce per un momento, poi ritornai lucida quando ricordai la mia bugia, che probabilmente avrei rimpianto in seguito.

"Disgustoso". Mi lamentai fuori. Harry continuò a mantenere il sorriso sul suo volto prima di parlare nuovamente.

"Posso farti un'altra domanda?" Sospirai, ancora infastidita per il fatto che avrebbe solo dovuto chiedere quella dannata domanda. Gli feci cenno di andare avanti.

"Beh, in base a come parlavi con Danielle sembra come se amavi per davvero ballare". Sorrisi alla sua piccola osservazione. "Allora, perché non lo fai più?" 

Era la seconda volta che mi facevano quella domanda quella sera. Ma quella volta volevo rispondere. Non sapevo neppure perché, ma qualcosa di Harry mi fece venire voglia di aprirmi. Solo dirgli tutto, Sembrava affidabile. Sembrava che non mi avrebbe giudicato in base al passato o alle mie scelte.

"Vuoi davvero sapere?" Gli chiesi. Le sue labbra rosa fragola di tesero in sorriso calso e annuì. Respirai profondamente prima di cominciare il racconto epico di Scarlett McVay.

"Beh, vivevo in un sobborgo a Los Angeles con la mia mamma e il mio papà. Era una bella cittadina, ma quando avevo circa tre anni mia madre mi iscrisse a un corso di danza. Ho finito per odiarlo". Mi misi a ridere. "Volevo piangere, anzi urlare quando lei mi trascinava in quello studio e mi constringeva ad indossare quei collant rosa sulle gambe. Ma sono cresciuta e ha iniziato a piacermi davvero ballare. Mi iscrissi ad un sacco di corsi: jazz, moderno, tap, ma quello che mi è piaciuto di più è stato classica". Presi un resipiro. "Anche se era una rottura di palle, avevo... avevo solo una strana ossesione". 

"Sei ancora un po' tu". Sussurrò Harry. Alzai gli occhi e continuai.

"Comunque, avevo circa tredici anni quando i miei genitori iniziarono ad avere delle discussioni. E, credo, immagino che non gli ho mai prestato attenzione perché ero così presa dal ballo e dalla scuola. Ma un giorno mia mamma proprio non smetteva di piangere e mi ha detto che la causa era mio padre che aveva una relazione extra-coniugale. Troppo da condividere con una tredicenne". Scossi la testa, ricordando le spalle flosce di mia madre tremanti tra le mie braccia mentre lei singhiozzava nel mio collo a causa dell'orribile errore di mio padre. "E a mio padre non è mai piaciuto che io ballassi, lo considerava una  perdita di tempo. Ma, comunque, i miei genitori hanno finito per separarsi e poi divorziare-"

"Mi dispiace, Scarlett". Mi interruppe Harry. La sua voce era calma, dolce. Scossi la testa.

"Va tutto bene". Mi strinsi nelle spalle. "Ma invece di stare con mia madre... Alla fine, mio padre ha vinto la custodia completa. Ha vinto. Come se fossi un qualche oggetto che loro due stavano comprando all'asta". Il mio volto si trasformò in una smorfia di disgusto. "Allora, mi sono dovuta trasferire dall'altra parte del paese con mio padre e quella donna terribile che ha rovinato il matrimonio dei miei genitori".

"Lei sembra una vera e propria puttana". Aggiunse Harry. Mi misi a ridere in accordo.

"Oh, ma ora che ci penso, un modo per sfidare mio papà e la sua idea che la danza fosse sbagliata per me... Entrai nello studio più vicino al nostro appartamento che riuscì a trovare. E da quel momento in poi ho solo, beh, sono solo migliorata". Ho odiato il suono pieno di me, ma la danza era l'unica cosa in cui sapevo di essere brava. "Così brava, che gli osservatori della 'American School of ballet' mi hanno presa in considerazione, me, per unirmi a loro dopo il diploma delle superiori. E si sa" Aggiunsi alla mia storia. "sono stata una delle più giovani ragazze in quello studio di New York ad ottenere il ruolo principale nello spettacolo di fine anno". Scossi la testa quando la nostalgia mi colpì come un mattone pesante.

"Ma, mentre ballavo così tanto e non avevo amici a causa del nuovo ambiente, studiavo molto e ottenevo davvero buoni voti, perché, beh, non avevo una vita sociale. E i college mi mandavano lettere a destra e a manca per me per frequentarli. Ma non volevo, perché volevo andare alla scuola di danza e diventare famosa e amata in tutto il mondo." Sorrisi mentre parlavo. "Ma" Il mio sorriso svanì rapidamente "Ofxord mi ha mandato una lettera e una borsa di studio pagata e mio padre si rifiutò di ascoltare altro. Così, dopo lo show del mio ultimo anno, sono stata constretta a smettere e trasferirmi in Inghilterra e studiare matematica. Ed ora, eccomi qui, seduta fuori una camera di albergo, perché il membro di una boy band con cui mi sono seduta è così stupido da dimenticare la sua chiave quando è andato in piscina alle quattro del mattino". Lanciai uno sguardo truce ad Harry.

"Beh, fottiti". Mormorò Harry. Espirai attraverso il mio naso.

"Sì, ma qualcosa si può fare, giusto?" Harry sorrise debolmente in risposta. Sospirai e mi tolsi i tacchi costrittivi, dimenando le dita dei piedi quando li tolsi e i miei piedi furono liberi di respirare ancora. "E tu? Hai una storia strappalacrime da raccontare?" Harry rise e si passò una mano tra i capelli, che erano completamente asciutti ormai.

"Non proprio. Anche i miei genitori sono divorziati. Ma il mio patrigno in realtà è un grande uomo. A parte questo... La mia vita è piuttosto noiosa". Risi alla sua risposta.

"Noiosa? Sei in una boy band! Praticamente puoi sentire le mutande delle ragazze toccare il pavimento ogni volta che cammini in una stanza". Cominciai a passarmi le dita fra i miei capelli.

"Ah, ogni ragazza ma una". Lui mi guardò facendomi l'occhiolino. I miei occhi girarono, di nuovo. Ma, il mio commento mi fece pensare di nuovo alla notte in cui si rannicchiò nel mio letto con le lacrime che scorrevano sul suo prezioso faccino. Ha detto che era a Oxford per incontrare una donna... Chi?

"Chi dovevi incontrare a Oxford la notte che sei stato nel mio appartamento?" Sbottai. L'avevo detto che non ero una fan del tergiversare. Harry si voltò lentamente verso di me, la sua bocca era trasformata in una smorfia e velocemente tornò indietro facendo un sorriso pigro.

"Vuoi davvero sapere?" Prese in giro le mie parole. Sorrisi e annuì, deridendo le sue azioni prima che gli spifferassi tutto. Non potei fare a meno se si sentiva come me. Se sentiva che poteva fidarsi di me, in qualche strano modo.

"Caroline Flack". Affermò. Il nome suonava familiare. Ha condotto qualcosa. Ha fatto qualcosa di importante. Non riuscivo a ricordare cosa. "Conduce Xtra-Factor". Harry rispose alle mie domande mentali. "Abbiamo avuto... qualcosa per un po'. Qualcosa di veramente bello, in realtà, ma non so... C'era la differenza d'età e il suo continuo parlare di iniziare una vita insieme". Harry distorse il suo volto mentre parlava. "E io non voglio pensare di avere una famiglia, ho solo diciotto anni e volevo solo una buona scopata con una donna matura. Ma-" Si interruppe. "Credo di aver provato dei sentimenti veri per lei, non sono sicuro se è stato amore, ma, non so, era qualcosa". 

"Quando avete fermato la vostra... relazione?" Faticai a trovare una parola per definire Harry e Caroline. 

"Circa due mesi fa. Mi ha chiamato quella notte e mi ha detto di incontrarci in quel pub, in modo che nessuna telecamera ci avrebbe potuto ronzare intorno. E, non lo so, immagino che che avevo appena iniziato a passare oltre lei e i suoi giochi di mente, ma una volta che l'ho vista e abbiamo iniziato a parlare, quei sentimenti... sono tornati. Ed era una cosa che non sapevo come affrontare". Harry parlava lentamente, gli occhi passavano dai miei al muro di fronte a noi. "Ad essere onesti, probabilmente mi hai salvato dal fare qualcosa di cui mi sarei seriamente pentito quella notte". Rise. 

Sorrisi, sentendo uno strano svolazzare nel mio stomaco. "Bene, sono contenta di averti aiutato". Guardai verso di lui attraverso lo spessore delle mie ciglia. 

Gli angoli della bocca di Harry si tirarono verso l'alto e le sue fossette comparvero su una delle sue guance. Era molto bello, i suo lineamenti molto più virili e affascinanti degli sguardi cesellati ed esotici di Zayn.

"Sono felice, troppo". Gli occhi di Harry passavano dai miei occhi alle mie labbra. La sua lingua passo rapidamente attraverso le sue labbra prima che riuscissi a sentire il suo volto muoversi sempre più vicino. I miei occhi si chiusero quando sentì il suo naso accarezzare il mio, le mie labbra tremanti in attesa quando sentì qualcuno schiarirsi la gola.

Harry e io ci allontanammo velocemente e lui si alzò per salutare l'uomo ben vestito della reception che ci porse una chiave di riserva. Tenni la testa basta mentre Harry ringraziò l'uomo e aprì la porta.




ANGOLO TRADUTTRICE

Ciao a tutti.

Sono tornataaa! fkvkd
Chiedo scusa per essermi presa questa sorta di pausa senza avvisare nessuno.
Mh mh, Harlett o Zarlett?

Per essere aggiornate sugli aggiornamenti seguitemi su twitter o chiedete su ask - ho cambiati i nick di entrambi, sotto ci sono i link esatti.

Al prossimo capitolo. (:
Continuate a recensire!


ps. correte a leggere Balance, Logic, My best friend is you, Harry's favourite things about Scar and Untitled ('missing-moments'). qui.

Un bacio. x


Per qualsiasi cosa potete scrivermi un messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di rispondere a chiunque.
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ALTRE MIE TRADUZIONI.
Baby lips | Prisoner of my own body | Happily new after | Louis one-shots | Liam one-shots | My best friend is you | Harry's favourite things about Scar | Balance | Logic | Untitled  
The blind side | Wanting what's wrong | Daylight -  the stars are burning out | At LastWhen everything dissapears | What goes around comes around | My best friend is you | Harry one-shots | Niall one-shots | Zayn one-shots (prossimamente)
My fake relationship | Crash and burn | Dark NiallDark side - can you love mine? (in pausa)
He'll only break you (in lingua inglese)

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Capitolo 21
*** DIRETTAMENTE DA KATIE + DOMANDA ***


ANNOUNCEMENT 2

DIRETTAMENTE DA KATIE (AUTRICE ORIGINALE)


Ciao amici,
mi dispiace per non aver scritto più nulla, ma ho una buona notizia!
Sto considerando molto l'idea di riscrivere Baby Lips.

Questo solo perché la storia attualmente è ad un punto morto poiché, per essere onesti, non ho assolutamente idea di come cavolo farla finire.
Tutti voi mi continuate a chiedere come finirà, ma, onestamente, non lo so nemmeno io.

In ogni caso, per questa riscrittura...
La storia sarà più o meno la stessa (tranne non realmente), ma Scarlett sarà ancora lei (sto però leggermente cambiando il suo volto e la sua personalità) e Harry sarà un po' diverso. Inoltre, ci saranno molti più personaggi originali aggiunti.

Voglio fare questo lavoro perché adoro Baby Lips perché è la mia prima fanfiction e il mio primo vero amore. Ho tante idee, è così folle!
Ma voglio anche aggiungere che non so quando questo accadrà (e se accadrà). Questa è solo un'idea e questo è solo un post per farvi sapere che io non sono morta e sto ancora scrivendo altro.

Allora... Non sono sicura se eliminerò Baby Lips, ma se posterò la nuova versione probabilmente lo farò (probabilmente manterrò ugualmente l'originale sul mio blog).
Ho solo pensato di farvi sapere cosa sta succedendo/succederà.

Questo post è anche per dirvi che non sto continuando Baby Lips.
Mi dispiace, sono realmente dispiaciuta ma non ho idea di come farla finire...
Sapere solo che lei e Harry vivranno felice e contenti, ok. E la forchetta scappò con il cucchiaio! yay

Così anche per Ghost Writer, sono ancora nel bel mezzo del nuovo capitolo e non ho ancora pensato nemmeno a questo. Ma so come questa finirà e cose del genere yeah!
Quindi questa storia la continuerò lentamente ma per certo.

Il mio obiettivo principale in questo momento è la riscrittura quindi... Sì!
Farò un post per ulteriori aggiornamenti su queste cose.
La mia vita in questo momento è un attimo frenetica con i corsi universitari e la scuola... Ma la pausa autunnale/invernale sta arrivando e questo mi darà tempo per pensare e, se tutto va bene, scrivere.

Spero che stiate tutti bene e vi amo tantissimo e di nuovo mi dispiace un sacco se vi siete arrabbiati per tutte le cose, ma *voce dei Bon Jovi* QUESTA E' LA MIA VITA.





DIRETTAMENTE DA ME
Ciao a tutti

la situazione è questa: Baby Lips è ferma al capitolo trentasei dal quattro aprile.

Fino a pochissimi giorni fa era al 99% sicuro che la storia sarebbe rimasta incompleta.
In ogni caso, non vi ho mai avvisato perché c'erano delle possibilità che Katie andasse avanti e sono solo al capitolo diciannove con la traduzione.

Io continuerò a postarvi la traduzione di questi capitoli perché non mi sembra giusto lasciarvi così, con il nulla.
Ovviamente vi posterò anche la nuova versione una volta che verrà pubblicata.


Ho una DOMANDA da farvi.
Katie sta scrivendo Ghost Writer.
Qualcuno di voi vorrebbe leggerla? Perchè se cosi fosse io inizierei a postarne la traduzione.

Fatemi sapere.



GHOST WRITER

Fare niente era ciò che Teddy Benjamin faceva meglio.
Beh, quello e scrivere canzoni poetiche, profonde e melense che la sua migliore amica di fama internazionale, Audrey Gold, cantava a squarcia gola a tutto il mondo.
Il tutto mentre il mondo intero credeva che fosse Audrey Gold a scrivere quei testi così poetici, profondi e melensi, i quali riguardavano il suo fidanzato di fama internazionale Harry Styles.

Quindi, forse, Teddy Benjamin non se ne stava solo a 'covare le uova', ma questa era ciò che le piaceva pensare facesse.

E, forse, Teddy Benjamin non trascorreva semplicemente il suo tempo libero a scrivere canzoni d'amore inutili su nessuno.
Forse trascorreva il suo tempo a scrivere canzoni inutili circa il fidanzato della sua migliore amica di fama internazionale, Harry Styles.

E, forse, il compagno di band di Harry Styles, Liam Payne, stava silenziosamente cercando di convincere Teddy Benjamin che Harry Styles non dovesse essere l'argomento delle sue inutili canzoni d'amore.

Sì, Teddy Benjamin non si abbatte questa volta.

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LE MIE TRADUZIONI
a capitoli                                   Baby lips | Prisoner of my own body | Happily new after | Vulnerability | The blind side 
one-shots                                   Louis | Harry | Liam | My best friend is you | Harry's favourite things about Scar | Balance | Logic | Untitled 
a capitoli, prossimamente   Wanting what's wrong | Daylight - the stars are burning out | At last  
one-shots, prossimamente   When everything dissapears | What goes around comes around | My best friend is you | Niall | Zayn 
in pausa                                    My fake relationship (Justin Bieber) | Crash and burn (Justin Bieber)| Dark NiallDark side - can you love mine? 
in lingua inglese                    He'll only break you





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Capitolo 22
*** DIRETTAMENTE DA KATIE + DOMANDA - PARTE 2 ***


ANNOUNCEMENT 2

DIRETTAMENTE DA KATIE (AUTRICE ORIGINALE)


Ciao, che si dice?

[...]

Non sto continuando Baby lips e non ho nemmeno iniziato la sua riscrittura poiché è stata trasformata in una nuova ff.

Però, sto continuando Ghost Writer e sono a circa il 75% dell'opera.



DIRETTAMENTE DA ME
Ciao a tutti

    Come avrete capito Katie si è arresa a 'Baby lips'

Ma, perché c'è un ma, ha iniziato una nuova fanfic che ha già iniziato a pubblicare.

Questa è la mia decisione finale riguardo alle pubblicazioni sull'account _hellostyles (questo):
Continuerò a pubblicare i capitoli mancanti di Baby lips questa estate.
Inizierò la pubblicazione di Ghost Writer nel nuovo anno, quindi a breve, e



Ho una (altra) DOMANDA da farvi.
Katie sta scrivendo Misery loves company.
Qualcuno di voi vorrebbe leggerla? Perchè se cosi fosse io inizierei a postarne la traduzione al posto di Baby lips.

Fatemi sapere.



MISERY LOVES COMPANY

Pur essendo un'amante del burrocacao per le labbra, dei pop corn al caramello e girare i suoi occhi, Rose Hawthorne non era facilmente impressionabile.

La sua presenza alla maggior parte degli eventi sociali era accompagnata da diverse grida da parte dei suoi amici che la incitavano ad allegerirsi un po', queste erano note per le risposte con uno scatto della lingua e una scusa per spiegare il motivo che la spingeva a dover lasciare l'evento presto.

Ma quando Rose resta completamente imperturbata dall'apparizione della celebrità Harry Styles ad una particolare festa a cui lei non voleva partecipare, lui non può evitare di intromettersi.

Rose non era abbastanza sicura di quali conseguenze sarebbero scaturite dal fascino che involontariamente avrebbero provocato le mutande di Harry Styles abbassate. Ma perdere la giacca di suo nonno e svegliarsi vedendo Harry mangiare una ciotola di cereali, in mutande, nella sua cucina, era l'ultima cosa che si aspettava.

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LE MIE TRADUZIONI
a capitoli                                   Baby lips | Prisoner of my own body | Happily new after | Vulnerability | The blind side 
one-shots                                   Louis | Harry | Liam | My best friend is you | Harry's favourite things about Scar | Balance | Logic | Untitled 
a capitoli, prossimamente   Wanting what's wrong | Ghost Writer | Misery loves company | Daylight - the stars are burning out | At last  
one-shots, prossimamente   When everything dissapears | What goes around comes around | My best friend is you | Niall | Zayn 
in pausa                                    My fake relationship (Justin Bieber) | Crash and burn (Justin Bieber)| Dark NiallDark side - can you love mine? 
in lingua inglese                    He'll only break you





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