Baby lips. di _hellostyles (/viewuser.php?uid=352754)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Trouble seems to find me. ***
Capitolo 2: *** It's my life. ***
Capitolo 3: *** My heart is not a stereo. ***
Capitolo 4: *** Don't want to look at your face, 'cause it's making me sick. ***
Capitolo 5: *** I've got the breath of my last cigarette on my teeth. ***
Capitolo 6: *** Just dance. ***
Capitolo 7: *** Why'd you have to be so cute? It's impossible to ignore you. ***
Capitolo 8: *** Thanks for the memories, even though they weren't so great. ***
Capitolo 9: *** I had to take you and make you mine. ***
Capitolo 10: *** Busy streets, heart skipping beats. ***
Capitolo 11: *** Stuck like glue. ***
Capitolo 12: *** Lazy nights. ***
Capitolo 13: *** Let the rain fall down; I'm coming clean. ***
Capitolo 14: *** Sleep with your tongue tied. ***
Capitolo 15: *** AVVISO ***
Capitolo 16: *** But it gives me thrills to wind you up. ***
Capitolo 17: *** I bet you never thought that I could break you. ***
Capitolo 18: *** Wash them in the bathroom to drink like the band. ***
Capitolo 19: *** You and all your tricks expired. ***
Capitolo 20: *** Just lay it all down; put your face into my neck and let it all out. ***
Capitolo 21: *** DIRETTAMENTE DA KATIE + DOMANDA ***
Capitolo 22: *** DIRETTAMENTE DA KATIE + DOMANDA - PARTE 2 ***
Capitolo 1 *** Trouble seems to find me. ***
m
BABY
LIPS
Di hellostyles
TROUBLE
SEEMS TO FIND ME
Il
dolore alla schiena era diventato più prominente
mentre mi incurvavo sempre di più sopra il libro in cui mi
ero così assorta. I
miei occhi marroni scuri danzavano sopra le pagine ingiallite come un
piccolo
sussulto sfuggito dalle mie secche labbra. Il fatto che John Proctor
fosse così
disposto ad essere chiamato puttana Abigail Wiliams mi
lasciò perplessa. Eppure
rimasi un po’ divertita dalla scelta delle parole.
I
miei pensieri presero
il sopravvento su di me e iniziai a perdere la concentrazione su
“La seduzione
del male” di Arthur Miller. Chiusi il libro rivestito in
pelle e tornai
indietro verso lo scaffale in cui lo avevo trovato, con
l’intenzione di
sorridere al rugoso bibliotecario e così feci.
"Ti
vedo quasi ogni giorno e non ho ancora capito quale sia il tuo nome,
tesoro." Il suo accento mi ricordò la professoressa
McGranitt di
“Harry Potter” e combattei la voglia di ridere.
Invece le sorrisi educatamente,
e ne ero sicura, goffamente.
"Mi chiamo
Scarlett.”
La mia voce risultò
gracchiante per il semplice fatto che non avevo parlato con nessuno per
tutto
il giorno. La donna aggrottò la fronte ancora piegata prima
di sussurrare.
“Sei
Americana?”
Timidamente annuì e portai
dietro le mie orecchie una ciocca di capelli che mi era caduta davanti
agli
occhi. Non mi piaceva tutta quell’attenzione su di me, non mi
piaceva come pian
piano il numero di persone distoglievano gli occhi dai loro libri verso
di noi.
“Beh... Io
dovrei andare.” Mi grattai il
braccio prima di precipitarmi verso il mio tavolo vicino alla finestra
striata
appena prima delle scale. Mi avvolsi la
sciarpa intorno al collo e indossai il
cappotto blu navy che mia mamma mi aveva comprato lo scorso natale.
La mia
borsa a tracolla penzolò sopra la mia spalla e
colpì la parte inferiore della
mia schiena con un forte tonfo.
Gemetti
dal dolore dolcemente
accarezzai la parte dolorante
mentre mi incamminavo giù per le scale della biblioteca
verso le strade gelide
di Oxford, in Inghilterra. Affondai il mio mento nella ruvida lana
della mia
sciarpa nel tentativo di rendere le mie guancie meno fredde e rosse.
Una
folata di vento mi colpì mentre
giravo l’angolo che portava al mio appartamento facendomi
stringere i denti, ma
li rilassai appena sentì delle urla soffocate in lontananza.
Uscì il mio mento
dal nascondiglio della sciarpa e allungai il collo da sinistra a destra
nel
tentativo di trovare la fonte del rumore. I piedi si mossero verso il
suono e
appena ebbi fatto un altro giro urli e strilla perforarono le mie
orecchie
arrossate.
Ragazze.
Centinaia, no migliaia di ragazze erano
schierate sulla strada appena prima del mio complesso residenziale.
Inarcai le
sopracciglia a quella vista. Queste avevano in mano un sacco di poster,
personaggi di Toy Story, piccoli leuprecani e, cosa più
bizzarra, carote.
C'è
un party a cui non sono stata invitata?
Feci
un passo avanti lentamente per
ritornare indietro non appena un urlo da far gelare il sangue nelle
vene e
arricciare i capelli sopraffò tutti gli altri,
sembrò qualcosa come “sono
loro!”
Loro
chi?
Mentre mi appoggiavo alla costruzione in mattoni che era comodamente
situata
affianco a me pensai di afferrare il mio iPhone bianco nella borsa
volendo
documentare questo evento pazzesco per poi poter raccontare la storia,
o magari
scrivere un tweet.
Ero
impegnata a girare per Twitter,
controllando alcuni miei vecchi compagni del liceo, i piani di mia
cugina, che
era una puttanella, per il fine settimana e tenedomi aggiornata sui
miei artisti
e attori preferiti. Specialmente Ashton Kutcher, ragazzo che amo.
Avevo
completamente dimenticato la folla di
ragazzine lamentose davanti a me finché non mi trovai nel
mezzo dell’azione. I
miei occhi si spalancarono e afferrai la mia borsa come se fosse un
salvagente
e io fossi nel bel mezzo dell’oceano circondata da squali
affamati. Le urla
provenivano da ogni direzione e tutte strillavano lo stesso nome: Harry, Hazza
o anche Riccio.
Sussultai
quando sentì
qualcuno agganciare la parte posteriore della mia scarpa. La mia gamba
sinistra
divenne traballante e la mia coscienza mi suggeriva che fosse meglio
fermarlo
ma feci l’impensabile così caddi ancora sulla
schiena contro il marciapiede.
C’ero però un grosso peso sopra di me. Lo spinsi
via dal mio petto rendendo la
respirazione non una delle più semplici.
Tenni
gli occhi serrate per paura di ciò
che avrei potuto vedere: una ragazza con una carota tra i denti con
l’apparecchio? Un barbone? La bibliotacaria di poco prima?
Ma
non appena sentì l’area intorno a me
diventare silenziosa dopo un sussulto colletivo aprii gli occhi poco
per volta,
lentamente si focalizzò su qualcosa molto diverso da una
ragazza, un barbone o
una bibliotecaria.
Era
un dato di fatto,
era un ragazzo, o un uomo. Aveva una massa di capelli ricci che
ricadevano su
entrambi i lati del viso ma anche perfettamente sulla fronte. Le sue
labbra
rosa brillante erano tirate nel sorriso più bello che avessi
mai visto e,
infatti, questo era accompagnato da un paio di profonde fossette e
spettacolari
occhi verdi che rendevano il tutto molto più angelico.
Feci
un rumore che non
sapevo nemmeno essere umano prima che lui parlasse per me.
“Mi
dispiace.” La sua
voce era lenta, graffiante e famigliare. Come se ci conoscessimo da
anni e
stessimo letteralmente correndo uno nelle braccia dell’altro. "Sono
così maldestro, sai?" scoppiò in una risata.
Cercai di fare la stessa cosa ma non avevo più aria e questo
Dio sopra di me
non mi rendeva le cose facili.
"Ti
dispiace ... uh-" Mi sembrava
che avesse grugnito prima che le sue labbra passaserò da un
sorriso a una forma
di piccola ‘o’ e saltasse su dal mio petto per
aiutarmi ad alzarmi. Mi
appoggiai sui gomiti trasalendo sentendo il mio mal di schiena.
“Bene.”
Mi lamentai
appena lui mi prese la mano e si alzò in piedi,
sentì una sensazione di
stordimento in un primo momento ma poi tutto sembrò
fermarsi. Scansionai subito
le ragazze intorno a noi. I loro volti erano tutti uguali: occhi
spalancati e
mascelle a terra.
"Oh,
bene. I-um, io
vado ora." Dissi prima di raccogliere il cellulare che mi era scivolato
sulla strada. Il ragazzo fece lo stesso. Misi tutta me stessa nel
cercare di
tenere gli occhi fissi sulla pavimentazione in mattoni sotto i nostri
piedi ma
potevo chiaramente sentire quegli occhi verde mare che mi fissavano.
“Beh,
è stato bello
incontrarti.” Il ragazzo afferrò il mio braccio
proprio mentre stavo per
girarmi e scappare dal gruppo di ragazze pazze che sembrava avessero
intenzione
di attaccarmi. “Veramente bello.” Mi fece
l’occhiolino e sentii un paio o più
di farfalle svolazzare nel mio stomaco. Non potei fare a meno di
sorridergli ma
mi fermai per paura di sembrare un’enorme sciocca.
Il
ragazzo mi diede le spalle urlando
verso il furgone nero che era appena superato il cerchio delle ragazze.
La porta
si aprì e lui scattò verso di essa urlando:
"Ragazzi!
Ho trovato per noi
una da dieci!”
Alcune
ragazze mi
fissarono per un momento, ma subito la loro attenzione si
spostò verso il
veicolo in movimento con il ragazzo che si precipitò dentro.
Girai i miei occhi
e continuai per la mia strada per ritornare a casa come se questa fosse
stata
una qualunque altra mattina.
Appena
arrivai in cima
alle scale, tirai fuori il mio cellulare ma quello che vidi non era il
mio
sfondo con la Tour Eiffel che avevo messo tempo fa, ma una foto sfocata
di un
ragazzo biondo che sembrava per niente sobrio. Unii le sopracciglia
mentre
facevo scivolare il pollice per sbloccare lo schermo.
La
mia mano schiaffò contro la mia bocca appena
realizzai cosa fosse appena realizzai cosa fosse successo: quello non
era il
mio cellulare.
ANGOLO
TRADUTTRICE
Ciao
a tutti, sono Giulia.
Nessun
elemento di questa storia
è di mia invenzione; questa storia è una traduzione.
E' stata scritta da hellostyles
e pubblicata sul sito
www.onedirectionfanfiction.com (x)
(per leggerla sul
sito dovete essere registrati perché è vietata ai
minori di diciasette anni).
☣
Autorizzazione (x)
Trailer
(x)
Missing
moments (x),(x),(x),(x),(x)
Le
playlists
della storia: (x)
Worry
about you | Worry
about you - Back to december - Green eyes - What you need - Love bug -
Nicest thing - Die in your arms - Cold coffee - Miss you -
Goodbye
I could
never go on without you, green eyes | Green
eyes - R u mine - Kiss me - Is this it - Love lost - Slow - Little
talks - Come back home - The knowing - Samson - Stubborn love - Tongue
tied - Change your mind - Taking pictures of you - Slow and steady - I
know you care
Be good to your daughters |
Daughters - New york girls - I think ur a contra - I hate
seagulls - Right girl - Separate rooms - Dog problems - Nobody compares
- Bubble toes - Golden girl
CREDITI
Storia
di Katie
Traduzioni di Giulia
Banner
di the amazing grace
Trailer
di harcys
Missing
moments rispettivamente di zarletts
(x2), lostkittycat, haireystyles, anonymous
Playlists
rispettivamente di zarletts,
booharry, yours truly
Canzoni
rispettivamente di 2AM
club, Taylor Swift, Coldplay, The weeknd, Jonas brothers, Kate Nash,
Justin Bieber, Ed Sheeran (x2), Ke$ha per la
prima playlist.
Coldplay, The arctic
monkeys, Ed Sheeran, The strokes, The temper trap, Grouplove (x2), Of monsters and men (x3), Two door cinema club, The
weeknd, Regina Spektor, The lumineers, The killers, The kooks, Ellie
Goulding per la seconda playlist.
John
Mayer, Morningwood, Vampire weekend, Kate Nash, The maine, Now now, The
format, One Direction, Jack Johnson, Frank Ocean ft. Tyler and The
creator per la terza playlist.
Siete pregati di
non pubblicare in giro le mie traduzioni senza permesso.
Io cercherò di pubblicare ogni volta che mi sarà
possible.
Spero
che questa storia vi appassioni e che lascerete tante recensioni,
positive, neutre o negative.
Accetto
critiche e consigli per migliorare nella traduzione e ovviamente
aspetto vostri pareri per farmi sapere cosa ne pensate.
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qualsiasi cosa potete scrivermi un
messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di
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Capitolo 2 *** It's my life. ***
2 - It's my life.
Quel
telefono se ne stava sul tavolo vicino a me fissandomi. Mi lanciava
ogni sorta di malocchio immaginabile. Mi derideva, ricordandomi che ero
un totale imbarazzo per la razza umana.
Come ero potuta essere stata
così maldestra? Così stupida?
Pensavo quando udii il ticchettio delle zampe del mio catto,
Newton, che colpivano i pavimenti in legno del mio
appartamento e
lo appoggiai sul grembo. Il suo pelo arancione calmò
immediatamente i miei nervi mentre ci passavo le mie dita ossute.
Le
luci lampeggianti provenienti dal televisore nella stanza affianco a me
catturarono la mia attenzione. I miei occhi si fissarono sulla
conduttrice
che stava parlando ma il volume era troppo basso perché io
riuscissi a capire ciò che la donna ben vestita stesse
dicendo.
La camera inquadrò una folla di ragazzine urlanti.
Un
attimo. Ciò che vedevo mi pareva fin troppo familiare. I
miei
occhi si spalancarono quando mi resi conto che quella era la stessa
folla di poco prima. Sollevai il corpo paffuto di Newton e
scattò dal divano dove ero seduta immediatamente. Alzai il
volume sufficientemente per sentire. Le mie sopracciglie si unirono
insieme mentre ascoltavo attentamente.
"Molte
ragazze sono state viste e sicuramente sentite da tutti in
centro
a Oxford oggi, quando la popolare boy band One Direction ha
fatto
un'apparizione in un programma radiofonico." Il conduttore
parlava mentre dei filmati di cinque ragazzi cominciarono a passarmi
sotto gli occhi alla velocità della luce, ma quando le foto
di un certo tale dalla testa riccioluta iniziarono a lampeggiare
sullo schermo il mio respirò si fermo e mi lasciai cadere
sul
divano schiacciando Newton e facendolo sibilare e balzare lontano da me.
Questo
accadde quando mi colpì.
Quel
ragazzo non era solo un qualsiasi imbecille che stava cercando di
rimorchiare nel mezzo di una folla urlante di ragazze. Quel ragazzo non
era solo un qualsiasi sexy idiota che mi aveva fatta cadere. Quel
ragazzo era Harry Styles e quei ragazzi a cui lui urlò erano
i
One Direction.
La
mia mano si scontrò con la fronte con un sonoro schiaffo
mentre
le mie labbra si dischiudevano. Non riuscivo a staccare gli occhi dallo
schermo. Non riuscivo a sbattere le ciglia. Non riuscivo ad ascoltare.
Non riuscivo a capire ciò che stava accadendo.
"Come
ho potuto essere così ignorante?" Sussurrai tra me e me. "Come
ho fatto a non riconoscere quella faccia?"
Ingoiai anche se la mia bocca assomigliava ad un deserto tanto
era
secca. Allungai la mano e presi il bicchiere d'acqua che si
trovava sul tavolino tragugiandone il contenuto, cercando di tenere la
mia mente lontana dal pezzo di tecnologia che mi stava tormentando
sulla mia destra.
Afferai
il telefono che fissai per un minuto buono prima di inarcare le
sopracciglia in un attacco di crescente determinazione e
premere leggermente il pulsante centrale con il pollice.
Apparve
lo stesso ragazzo ubriaco con lo stesso dito medio e feci scivolare il
pulsante di sblocco. Rimasi sorpresa che non ci fosse una password; se
io fossi stata una popstar avrei impostato un blocco desiderando che il
telefono non cadesse in mani sbagliate.
Decine
di applicazioni apparverò da entrambi i lati dell'
iPhone. Sbattei le palpebre un paio di volte combattendo
contro la
voglia di passare attraverso tutto su quel dispositivo. Annotai qualche
numero, lessi i messaggi di testo, scrissi un blog su del pesante
gossip che trovai sul telefono di Harry Styles, la mia presa
diventò più forte mentre composi il mio numero di
cellulare. Sperando che ce lo avesse lui.
Forse
stava facendo la stessa cosa. Fissai il cellulare chiedendomi se
dovessi chiamare o aspettare. Mi morsi il labbro con ansia appena
sentì il primo squillo. Il mio stomaco si contorse al
secondo e
il respiro si fermò una volta sentita la risposta
di
qualcuno sull'altra linea.
"Aspettavo
che fossi tu a chiamare, Scarlett."
Una voce bassa e accentata riempì le mie orecchie. Aprii la
bocca per parlare, ma era troppo scossa dai brividi. Aveva
detto il mio nome, non mi ricordavo di averglielo mai detto
nel breve tempo che avevamo passato insieme.
"C-come
sai il mio nome?"
Balbettai al telefono sentendo i palmi delle mani diventare
più sudati ogni secondo che passava. Sentii una
risatina
leggera seguita da una serie di risate. E' stato sicuramente il
microfono.
"Ci
sono un sacco di cose che si possono scoprire su qualcuno attraverso il
loro cellulare." Disse tra una risata e l'altra. "E poi, sono sicuro
che sai il mio nome."
Girai i miei occhi nocciola al cielo e mi maledissi mentalmente per
aver iniziato quel blog sugli scheletri nel suo armadio.
"Senti,
io desidero solo il mio telefono indietro." Dissi, cambiando il mio
tono. Non ero interessata a giocare, volevo solo il mio iPhone. Era
come se fossi nuda senza di esso.
"Ahi,
qualcuno è un po' odioso qui."
Scherzò di nuovo, un' altra serie di risate accompagnarono
la
sua. Serrai la mascella ma prima che potessi scattare di nuovo
parlò. "Ascolta piccola
Scarlett, abbiamo un' altra intervista alla radio verso le cinque.
Fermati fuori dallo studio e ci scambieremo i cellulari." Rilassai la
mascella e annuii prima di parlare ancora.
"Va
bene, a quale studio devo andare?" Chiesi velocemente.
"Heart
Radio. Alle cinque in punto. Non fare tardi, amore." Ignorai
il suo commento. "E tra l'altro, ci sono alcune belle immagini di te in
un minuscolo bikini. Siamo tutti d'accordo che ti si addice molto." Lui
rise e chiuse la chiamata prima che avessi il tempo per rimproverarlo
di averlo detto.
Mi
lamentai e gettai il telefono sul mucchio di cuscini accanto a me, non
preoccupandomi per un secondo che si trattava di quello di Harry
Styles e che era in mio possesso. Non avevo intenzione di
abbassarmi al suo livello e ficcare il naso fra la sua vita personale.
Non ero così. Io
non sono quel tipo di ragazza.
Ma lui ha curiosato nella mia,
perché io non posso?
Pensai subito prima di scuotere la testa con forza, sperando che i
pensieri mi scivolassero di dosso come acqua su un cane peloso.
Presi
il grande strato di fogli di compiti che avevo appogiato sul mio
tavolino da caffè per un po' e decisi di fare un analisi
sui miei problemi tecnologici.
Stavo attualmente studiando matematica all'Università di
Oxford.
Avevo vissuto tutta la mia vita in una città al di fuori di
Los
Angeles, California, fino a quando un giorno mio padre tradì
mia
madre con una puttanella bionda che stava cercando di ottenere un
lavoro di attrice. Come previsto i miei genitori divorziarono e io fui
costretta, da
Los Angeles, a
vivere a New York con mio padre e la sua ragazza: terribile.
La
mia vita fu ribaltata e invece di entrare a far parte di un gruppo
sociale di amici nella mia nuova scuola, passavo le notti a studiare e
fare progetti per crediti extra.
Quando ero ormai al mio ultimo anno e una delle migliori scuole intorno
al laghetto mi aveva mandato un grasso controllore solo per prendere
parte al loro programma di matematica, mio padre non mi
lasciò
nemmeno oppormi a quella scuola.
Anche
se la matematica non era la mia prima vera ambizione.
Iniziai
a ballare quando avevo solo tre anni perché era qualcosa che
voleva farmi fare mia madre. Per un po' odiai la danza, ero
riluttante e non volevo avere niente a che fare con essa. Ma una
volta diventata più grande, iniziai a prendere
lezioni
più difficili e me ne innamorai.
C'erano
stati momenti davvero struggenti e mi avevano causato grande dolore, a
volte, ma ne era valsa la pena. Era valsa la pena sentire l'adrenalina
di una grande prestazione, sentire il pubblico saltare in piedi solo
per tifare per te, sentirti bella ed elegante per una volta nella tua
vita.
Questo
era quello che volevo fare con la mia vita. Questo era quello che avrei
potuto fare. Invece, ero seduta in un appartamento di due camere,
studiando ciò che la maggior parte delle persone
consideravano
la peggior materia di tutte, in un paese diverso, l'inferno in ogni
intera zona di fuso orario. Con
il cellulare di una popstar affianco a me.
Alzai
la testa cercando l'orologio che era appeso al muro sopra la mia TV.
Gettai i miei libri di dosso appena vidi il tempo: quattro e mezzo.
Sarei dovuta partire trenta minuti prima se avessi voluto essere
lì in tempo.
Scattai
mentre mettevo su un maglione grigio e il cappotto pisello sopra di
esso. I miei capelli erano un disastro, così li aggrovigliai
in
una treccia sciolta e infilai il mio cappello giallo in testa. Afferai
la mia borsa e il telefono di Harry e fui presto fuori dalla porta.
Ma
mentre mi precipitavo giù per le scale del mio palazzo mi
venne in mente qualcosa: perché
avrei dovuto fargli il piacere di fargli fare l'intervista in tempo?
Perché la mia vita all'improvviso
ruotava intorno al suo tutto?
Mi fermai in mezzo al passaggio per applicare lentamente il
burrocacao. Presi la mia treccia sciatta e con le dita pettinati i
capelli poi rimisi il cappello sulla testa fino a quando non
si
afflosciò perfettamente.
Feci
le scale lentamente. Puntavo il dito nei miei stivali ogni
volta
che facevo un nuovo gradino. Quando finalmente arrivai in strada
guardai a destra: la direzione che avrei preso se avessi voluto essere
in tempo.
Ma,
conoscevo un modo più lungo attraversando il centro.
Ci
vediamo presto, Styles.
ANGOLO
TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Eccomi con il secondo capitolo, ci tenevo a dirvi che io faccio il
possibile per rendere al meglio la storia in italiano quindi
alcune espressioni non sono proprio tradotte letteralmente.
Alla prossima, un bacio. x
☣
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qualsiasi cosa potete scrivermi un
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LE
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Capitolo 3 *** My heart is not a stereo. ***
My heart is not a stereo.
Le punte
delle mie dita si stavano scongelando mentre erano avvolte intorno alla
rossa tazza fumante di caffè che avevo appena ordinato.
C'erano due cose buone del periodo invernale: una
era il mio
compleanno e l'altra il caffelatte con cacao e menta piperita di
Starbucks. Il liquido bollente bruciava nella gola facendomi stizzare
gli occhi per il fastidio ma non mi importava più di tanto.
Quella bevanda era dannatamente troppo buona per aspettare che si
raffreddasse.
Mi sedetti accanto alla porta, appoggiando la borsa turchese
sul
tavolo e accavallando le gambe fasciate dai jeans. Così
avrei
fatto una piccola pausa sulla strada per la stazione radio. Sospirai
orgogliosa. Amavo l'idea di essere in ritardo: volevo infastidire Harry
tanto quanto lui aveva infastidito me.
Nemmeno conosco questo
ragazzo e già mi irrita. pensai mentre le mie
imprudenti mani scavavano nella borsa per trovare il suo
cellulare. Mi fermai, cosa
stavo facendo?
Prima mi ero detta che non avrei invaso la sua privacy, anche se lui
aveva invaso la mia. Misi il telefono leggermente in là sul
tavolo guardandolo ogni tanto mentre prendevo frequenti sorsi dalla mia
tazza.
Cominciai
a dirigermi fuori dal chiassoso chiacchiericcio del bar mentre la
musica suonava dolcemente in sottofondo. In quel momento c'era Michael
Buble e iniziai a canticchiare insieme alla sua voce tutto il tempo.
C'era qualcosa in quell' uomo e la sua musica che mi migliorava lo
stato d'animo immediatamente. E non mi dava certo fastidio il fatto che
era anche molto attraente.
Il delicato suono del pianoforte venne soffocato e la voce sgradevole
del DJ radio sostituì quella di Michael. Alzai gli occhi,
sperando che avrebbe parlato molto poco e molto velocemente sarebbe
iniziato un altro brano.
Aspettavo con impazienza, battendo le unghie contro il bicchiere di
carta fino a quando l'uomo disse qualcosa che fece drizzare le mie
orecchie come se fossi stato un cane che aveva appena visto uno
scoiattolo.
"Abbiamo gli One
Direction in studio con noi oggi!"
Gridò mentre i miei occhi si spalancavano. Lanciai un acuto
strillo e rapidamente mi coprii la bocca nella speranza che la gente
non si accorgesse come fossi agitata. Mi guardai intorno nel negozio
alla ricerca di un altoparlante per poter essere più vicino
al
suono e lo trovai vicino al tavolo di fronte a me.
Saltai dalla mia sedia, con il mio caffè e il telefono di
Harry
in mano, e arrivai all'altra. L'audio non era migliorato molto ma
sarebbe dovuto bastare. Sentii tutti i ragazzi che si scambiavano vari
ciao e vari altri saluti. Le voci di ognuno suonavano uguali quindi non
riuscivo a capire di chi fosse, eccetto l'irlandese: Niall. Ero sicura
al 99.9% che fosse quello il suo nome.
"Allora, cosa ci dite? Cosa avete
fatto in questi giorni?" Chiese l'intervistatore
aspettando un po' per avere una risposta.
"Beh..."
Iniziò uno di loro "Siamo
stati molto impegnati ultimamente: un sacco di interviste e cose
così... Ma stiamo solo cercando di goderci tutto questo il
più possibile." Mi morsi l'interno del mio
labbro desiderando disperatamente sapere chi fosse quello che
aveva appena parlato.
"Io sono d'accordo con
Liam." Sentii seguire le parole accentate di Niall come se
avesse sentito i miei pensieri e risposto alla mia domanda. Poi una
risata provenire dal DJ.
"Harry, sembri un po'
distratto." Deglutì e strinsi la presa sul
telefono che ormai dovrei già aver scambiato con lui.
"Oh..." rise
falsamente.
"Sto solo aspettando
qualcuno."
Mi guardai attorno per vedere se qualcun altro stava ascoltando
ciò che stavano dicendo. Improvvisamente avevo la sensazione
che
tutti sapessero che io avevo il telefono di Harry Styles. Stavano tutti
in silenzio giudicandomi, sorseggiando i loro caffelatte troppo cari.
Presi un respiro profondo e ripresi ad ascoltare.
"Sta aspettando una
ragazza!"
Sentii intervenire un altro compagno di band. Scossi la testa e mi
alzai dalla sedia dove ero seduta. Avevo bisogno di uscire. Non potevo
ascoltare ancora a lungo.
Perché mi era
saltata in mente questa idea?
Volevo il mio telefono indietro, e prima lo avrei avuto meglio sarebbe
stato. Mi precipitai fuori dal bar e praticamente volai per il resto
della strada verso la stazione radio.
Capii che erano lì quando vidi un folla di ragazze urlanti
davanti all'ingresso. Alzai gli occhi al cielo. Queste ragazze non hanno niente
di meglio da fare che aspettare quei cinque bastardi?
Mi preparai prima di spingermi in mezzo a loro, essendo una tipa un po'
timida all'inizio, dicendo educatamente: "Scusate."
Ma, appena una ragazza mi spinse indietro iniziò
la
guerra. Spinsi e sgomitai fino a quando arrivai al cancello che frenava
i fans. Mi morsi il labbro inferiore mentre tiravo fuori il telefono di
Harry e chiamavo il mio numero, ancora una volta.
Squillò solo una volta prima che lui rispondesse, che
riuscivo a
malapena a sentire a causa di tutte quelle urla assordanti.
"Ascolta, non riesco a
sentirti, ma se solo potessi dire a qualcuno di farmi entrare sarebbe
fantastico."
Gridai al telefono prima di terminare la chiamata sperando che nessuno
di questi fans stalker avesse notato che avevo in mano uno dei
loro tantp bramati cellulari.
In pochi secondi vidi un uomo muscoloso in un giubbotto giallo
evidenziatore camminare verso di me con le mani strette a pugno lungo i
fianchi. Gli sorrisi leggermente, sperando che si sarebbe tolto quell'
espressione dalla faccia.
"Sei Scarlett McVay?"
Chiese.
"Sono io."
Risposi. Fece un
respiro prima di aprire la porta e lasciarmi entrare rapidamente.
Sentii le ragazze urlare sempre più forte dietro di me.
"Chi è lei?"
"Perché
è riuscita ad entrare?"
Venivo
spinta con forza verso le porte di vetro della stazione radio e una
volta che furono ben chiuse dietro le mie spalle non sentii
più
gli schiamazzi. Le grida erano diventate silenziose. Rilassai la
schiena prima che mi prendessero per il braccio e mi tirarono
attraverso un corridoio stretto, dove alla fine c'era una piccola
stanza.
Era pieno di soffici cuscini di tutti i colori. C'erano tavoli pieni
delle ultime riviste e un mini frigo fornito di bibite, acqua e bevande
alcoliche. Ma, il mio battito cardiaco costante divenne irregolare
quando notai la grande vetrata che dava in studio.
I cinque stavano in semicerchio con delle grandi cuffie, che
sembravano più paraorecchie, che coprivano le loro
orecchie. Si guardavano come se stessero per scoppiare a ridere ma non
riuscivo a sentire una parola di quello che stavano dicendo. Supposi
che ci fosse una sorta di isolamento acustico nelle pareti.
La
guardia di sicurezza continuava a tirarmi verso la porta che conduceva
nello studio in cui era in corso l' intervista radiofonica della band.
Aggrottai la fronte.
"Dove mi sta portando?"
Chiesi. La voce uscì spaventata, e in tutta
onestà ... Lo ero davvero.
"Il signor Styles ha
chiesto precisamente che lei deve partecipare all' intervista. "
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Non ho nulla di particolare da scrivere, quindi fatemi sapere cosa ne
pensate.
Alla
prossima, un bacio. x
∞
Per
qualsiasi cosa potete scrivermi un
messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di
rispondere a chiunque.
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Capitolo 4 *** Don't want to look at your face, 'cause it's making me sick. ***
4 - Don't want to look at your face, 'cause it's making
me sick.
∞
Premetti
la schiena contro la porta dello studio della radio come se fosse
cementata. Avrei voluto così disperatamente fondermi nelle
pareti della piccola stanza e sparire. Iniziai a far fatica a respiare,
come se fossi ancora una volta schiacciata sotto il peso di
Harry Styles,
cercai di muovere il mio petto in alto e in basso per pompare aria in
tutto il mio corpo.
Il DJ radiofonico agitò la mano rugosa verso di me per farmi
avvicinare a lui e ai ragazzi. Chiusi gli occhi prima di fare
il
primo
passo verso di loro. Subito pensai di lanciare il telefono a Harry e
scappare via, ma continuai a camminare verso l'uomo dai
capelli grigi.
"Forza, amore."
Sorrise
mostrando i suoi denti bianchi e la sua risata. Deglutì
rumorosamente mentre i miei occhi scansionavano Harry. Stava
trattenendo una risata, probabilmente per il fatto che sembravo un
cervo impazzito catturato dai fari di una macchina.
"Sì, non
mordiamo."
Sentì dire da una voce rauca e profonda alla mia sinistra. I
miei occhi si incontrarono con un paio di marroni di una
tonalità che non riescivo nemmeno a descrivere. Sapevo chi
era,
e sapevo che era attraente. Ma, non avevo mai conosciuto ragazzi che
potessero essere ... belli. E quel ragazzo, oh, quel ragazzo, Zayn era
così
dannatamente bello. Sentivo agli angoli delle mie labbra la fatica
mentre loro sorridevano goffamente.*
La sua voce, le sue ciglia, il suo sorriso un po' storto, il suo tutto
sembrava calmarmi un po'.
Harry
si schiarì la gola facendomi sbattere le ciglia
più volte
e interrompendomi la trance verso Zayn. Risi nervosamente prima che il
Dj parlasse.
"Da quello che ho
sentito, tu sei Scarlett." Annui leggermente in risposta. "Bene,
è assolutamente un piacere. Io sono Maxwell e sto ospitando
questa incantevole ragazza a stare qui con noi, quindi
perché
non ti stringi tra Zayn e Niall così continuiamo?"
Mi strinse la spalla mentre gracchiava una risata grossolana.
Mi
morsi il labbro inferiore, per punire me stessa per aver aperto bocca.
Zayn
e Niall mi fecero spazio. Niall mi sorrise e per un attimo mi persi nei
suoi occhi blu ghiaccio. Poi lui si rigirò con un'
impertinente strizzatina d'occhio. Zayn gettò un braccio
intorno a Liam, che stava accanto a lui prima che Maxwell parlasse.
"Allora Scarlett, come
hai fatto a finire in questa situazione?" Risi
leggermente, scuotendo la testa da una parte all'altra prima di
rispondere.
"Io, uhm..."
balbettai. "Io in
realtà non credo che i fans vogliano sentir parlare me in
una intervista radio sui One Direction."
E come se i ragazzi avessero ricevuto un segnale iniziarono ad
incitarmi.
“Awh, forza!”
Sentii dire da Niall alla mia destra.
“Solo un paio di domande...”
Urlò Louis sopra il resto delle battute senza senso del
resto dei ragazzi.
"Sarà
divertente." Commentò Zayn, con un tono
seducente che
mi fece davvero calmare. Un
sussurro basso che solleticò il mio timpano causando un
brivido
dalla mia spalla fino al collo e seguito da uno squittio come di una
ragazza che aveva
appena avuto un follow.
"Va bene."
Sussurrai. "Ma non troppe."
Alzai una mano prima di sbottonarmi il cappotto e lanciarlo sulla sedia
dietro di me. Mi arruffai i miei capelli ondulati marroni prima di
ascoltare attentamente l'increspato accento di Maxwell.
"Beh, tutti noi
possiamo dire che sei americana. Quindi, che diavolo ci fai qui
in Inghilterra?" Mi fece la stessa domanda che tutti mi
facevano ogni volta che aprivo la mia bocca in un luogo sconosciuto.
"Sto studiando, uh-"
Mi fermai,
chiedomi se avessi dovuto mentire sulla mia specializzazione. Forse
avrei dovuto dire qualcosa di un po' più femminile, come
moda o
inglese. No... Perché preoccuparsi? "Sto studiando matematica a Oxford
al momento."
Sentii tutti i ragazzi che cominciarono a ridacchiare senza
pietà e rimpiansi la mia decisione di essere stata onesta.
Mi
misi a ridere con leggerezza, cercando di agire come se pensavo che
fosse una cosa divertente.
"Abbiamo una piccola sfigata qui
con noi!"
Cantò Louis nel microfono mentre io giravo gli
occhi al
cielo come se non avessi mai sentito niente di simile prima d'ora.
Incrociai le braccia
sopra
il maglione grigio che indossavo.
"Va bene Scarlett,
perchè non ci racconti la cosa più nerd di
te, allora?"
Tale questione mi era nuova. Non non mi ero mai considerata asociale o
secchiona o perdente. Ho sempre pensato a me stessa come
... Indipendente. Ma ora che ci pensavo davvero, forse ero davvero una
nerd.
"Beh, sono in grado di
risolvere un cubo di Rubik in meno di un minuto e mezzo." Sputai con un
sorriso ansioso.
"Non ci
crederò finche non lo vedrò!"
Gridò Liam assottigliando lo sguardo verso di me. Io feci lo
stesso ma sorridendo, facendogli capire che era tutto un divertimento.
Odiavo ammetterlo, ma mi piacevano questi ragazzi. Era sicuramente
facile andare d'accordo con loro e sapevano come prendere uno scherzo.
"In realtà
penso che potremmo averne uno qui, da qualche parte ..."
Maxwell cercò qualche traccia mentre guardava intorno alla
scrivania e ai vari schermi dei computer fino a quando dal nulla nelle
cianfrusaglie trovò un cubo di tanti quadrati di colore
diverso. Lo gettò a me che lo presi con entrambe le mani.
"Qualcuno vuole cronometrarmi?"
Chiesi guardando i ragazzi in fila.
Louis afferrò il cellulare dalla tasca e a mio parere lo
strinse maggiormente... Premette alcuni pulsanti e
iniziò
il conto alla
rovescia.
"Tre, due, uno. Vai!"
Gridò gettando la mano in aria.
Rapidamente, mischia le righe da sinistra a destra poi soprai
e
sotto. Riuscì a completare il lato blu allineandolo
con
facilità, e una
volta che il lato fu completato il resto venne
naturale. Girai l'ultima riga fino a quando ogni colore fu in
fila. Feci schioccare il puzzle finito sul tavolo con lo sguardo
raggiante di orgoglio sul mio viso.
"Fatto."
Dissi guardando Louis, aspettando che il mio tempo fosse letto ad alta
voce.
"Un minuto e tre secondi."
Sbuffò prima di lasciare cadere il telefono e battere le
mani forte. "Brava
Scarlett!"
Girdò mentre i ragazzi appaludivano. Sorrisi e vidi gli
occhi
verde brillante di Harry, sbattè le palpebre lentamente
prima di
far correre la sua lingua lungo le sue labbra. Rimasi senza fiato e
distolsi lo sguardo, attonita dal contatto visivo appena avuto.
«Beh, qualcosa
fuori dal normale!" Disse Maxwell quando finì
il battimani. "Come hai
imparato a farlo?"
"Penso che si possa dire che non
ho niente da fare." Premetti le labbra una sull'altra
sentendo il sapore del burrocacao alla menta piperita che avevo messo
precedentemente.
"Hai davvero bisogno di
una vita." Sussurrò Harry nel microfono.
Aggrottai le mie sopracciglie.
"E tu hai realmente
bisogno di un taglio di capelli."
Sputai verso di lui. Non ero del tutto sicura del perché, ma
mi
dava fastidio. Sentì Niall ridere incontrollabilmente e mi
misi
a ridere con lui. Mi accarezzò leggermente la schiena.
"Bella questa, Scarlett! Grande."
Mossi la testa in segno di ringraziamento e guardai Harry. I suoi occhi
che prima erano scintillanti, mi lanciarono un'occhiataccia. Alzai le
spalle, mentre dicevo: "Ehi,
non sono pazza."
"Quindi, davvero... Come
hai fatto a finire in questa situazione?"
Indicò tutti i ragazzi intorno a me. Mi appoggiai sulla
gamba
destra e mi avvicinai, mettendomi comoda, a Niall, a cui non sembrava
dispiacere.
"Perché non
fai ad Harry questa domanda, umh?"
Abbassai lo sguardo su di lui. Lui parlò con il sorriso che
si
allargava sulle labbra e mi pentii subito di ciò che avevo
detto. Quello era il momento in cui volevo così
disperatamente
il super potente controllo del tempo. Sarebbe potuto essere di aiuto.
«Beh,
sembra che Scarlett sia la nostra fan numero uno."
Continuò a tenere il contatto visivo con me per tutto il
tempo. "E mentre cercavo
di fuggire da lei, gridava: 'Harry ti amo! Lascia che ti tocchi!'
" I ragazzi cominciarono a ridere e lei tirò una gomitata
nello
stomaco a Niall per farlo smettere, lui
mormorò qualche
scusa continuando a trattenere le risate.
"E comunque, lei ha messo
le sue mani
nella tasca posteriore dei miei pantaloni, cercando di riuscire a
toccare bene il mio culo, ma invece che il culo ha afferrato il mio
cellulare." La mia mascella inferiore toccava il pavimento
e le
palpebre sbattevano lentamente. Sapevo che ci sarebbe stata una storia
falsa sul nostro incontro, ma non mi aspettavo quel carico di merda di
cavallo.
"Non puoi essere serio."
Mormorai trattenendo il respiro.
"Oh, ma Scarlett... Lo
sono."
Mi strizzò l'occhio e cominciò a masticare la
gomma che
aveva in bocca. Tirai fuori il telefono di Harry dalla mia tasca
posteriore e lo feci scivolare verso il lato del tavolo dove era lui.
"Tieni, lo rivolevi
indietro. Eccolo. Dammi il mio e sarò fuori dalla vostra
vita."
Cominciai ad allontanarmi dal mio posto tra un Niall ridacchiante e uno
bellissimo Zayn. Harry afferrò il proprio telefono tra le
sue
mani.
"Non è
così facile, amore." Parlò
con un tono di voce che non riuscì a capire: Infastidito?
Irritato? Seducente?
"Scarlett che he ne dici
di finire questa intervista così poi torniamo ai ragazzi?" Maxwell
mi fissò prima che crollassi nella poltrona su cui
era
appoggiato il mio cappotto. Maxwell fece un cenno e iniziò a
navigare su Twitter tra le domande che i fans avevano inviato.
Presi a masticare la parte interna della mia guancia, l'unica cosa che
mi trattenne dall'attacare letteramente Harry lì e subito.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ci sentiamo al prossimo capitolo,
un bacio. x
∞
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Capitolo 5 *** I've got the breath of my last cigarette on my teeth. ***
5
∞
Dovetti
cancellare lo sguardo di disgusto dal mio viso quando i ragazzi
iniziaro a cantare una versione a cappella della loro canzone "What
Makes You Beautiful". Avevo sentito la canzone un sacco di volte in
radio, troppe volte in realtà, ma sentirli cantare dal vivo.
Sentire la gamma delle loro voci e come armonizzavano senza
riscaldamento così ... In effetti era abbastanza
sorprendente.
L'intervista finì e subito dopo i ragazzi strinsero
la mano a Maxwell mentre usciva dalla stanza uno dietro l'altro.
Raccolsi il mio cappotto e la borsa mentre Maxwell parlava.
"E' coraggioso
quel che hai fatto, signorina Scarlett." Mi
sorrise educatamente mentre chinava la testa nella mia direzione. "I giovani ragazzi sono duri, ma
impareranno. Fidati di me."Mi lanciò un
occhiolino prima di uscire dal suo stesso studio.
Sospirai. Mi dispiace
Maxwell, ma dubito molto che Harry diventerà mai un adulto
maturo. Non c'era niente che volevo maggiormente
di riavere il mio telefono e andare a casa. Dimenticare che tutto quel
casino fosse successo ancora, immergendomi nella mia normale routine.
Mi strinsi nel mio cappotto mentre camminavo fuori dallo studio e vidi
i ragazzi in piedi in cerchio che ridevano di qualcosa che qualcuno
aveva appena detto. C'erano tutti tranne Zayn, che in qualche modo era
scomparso. Decisi di non preoccuparmene e mi diressi dritta verso
Harry, che
teneva ancora in ostaggio il mio telefono nella tasca posteriore del
suo
pantalone color kaki che gli si adattava disgustosamente bene.
"Vorrei il mio
cellulare indietro."
Tenni verso di lui la mia mano con il palmo rivolto in su
sperando
che lo avrebbe appoggiato lì con cura in modo che poi io
potessi
correre via. Ma stavo iniziando a scoprire che con Harry non era mai
così facile. Lui corrugò la fronte e prese il
dispositivo
nella tasca posteriore, lo tese davanti a sé. Fece passare
lo
sguardo velocemente da quello a me e poi il contrario con i suoi
occhi smeraldo brillante.
"Questo telefono? E'
questo quello che vuoi?" Strinse le labbra e
roteò gli occhi. Aveva
davvero intenzione di giocare a questo gioco con me? O stava, in
realtà, chiedendo un pugno nello scroto?
"Sì, Harry."
Quasi ringhia verso di lui. Sulle sue labbra si formò un
sorriso sorprendente che alla vista fece ammorbidire il mio sguardo
intollerante. Lo odiavo per questo.
"Bene, allora ecco qui."
Lui me
lo porse. Inalai in previsione, ma un sospiro di rabbia mi uscii mentre
Harry mi teneva sempre più in alto il cellulare mentre
cercavo
di raggiungerlo. Mi sono sempre considerata una tipa alta, ma accanto a
Harry sembravo minuscola. Mi lamentai mentre il resto dei ragazzi
rideva divertito, saltavo su e giù cercando di strappare il
telefono dalla presa irraggiungibile di Harry.
Alla fine rinunciai.
"Sei così
difficile."
Sentii le mie dite rilassate stringersi a pugno quando la rabbia vinse
su di me. Harry potè sicuramente avvertire ciò
ma,
ovviamente, l'ha prese come una possibilità per poter
provocarmi
ancora di più.
"Perché non
vai a lamentarti di
me al tuo libro di matematica o qualcosa del genere? Sono sicuro che a
loro importa realmente quello che hai da dire."
Il mio
petto aumentato di volume con un soffio ardente esalato bruscamente.
Feci perno sui miei piedi e cercai una via di fuga per andar via da
quell'orribile ragazzo.
C'era una porta di metallo dietro di Louis
che mi condusse fuori. Marcia davanti a lui e aprì la porta.
Il
vento freddo soffiò portando i miei capelli indietro e
causando
un arrossamento alle mie guance pallide che assunsero automaticamente
un colore rosa pallido.
Lanciai un grido ad alta voce spaventata dal modo violento con cui la
porta venne spalancata. Gettai i pugni in aria in un impeto di rabbia.
Harry era marcio. Era un tale spreco di un look incredibilmente bello.
Conoscevo a malapena quel ragazzo e tutto ciò che venne
fuori
dalla sua bocca fece bollire il mio sangue. Tirai su i miei capelli e
strinsi gli occhi. Scossi furiosamente la testa.
"Va, uh, bene?" Ho sentitoSentii una voce familiare parlare con un tono
appena più alto di un sussurro. I miei occhi si spalancarono
e
le mie mani volarono ai miei fianchi non appena vidi Zayn che si
avvicina. Aveva una sigaretta accesa fra le labbra
perfettamente
rosa che mi fece inalcare le sopracciglia.
Il
fumo era una brutta abitudine, ma in qualche modo lo fece sembrare ...
figo. Mi misi a ridere nervosamente prima di rispondere.
"Sì, sono...
E' solo che il tuo amico Harry è un po' uno stronzo. "Dissi
mentre mi strofinavo le mani giunte, desiderando di avere il mio
cappotto lì con me. Zayn rise mentre prendeva una boccata
dalla
sigaretta. Deglutì.
"Può essere un
po' pesante a volte, ma è un buon compagno. Farebbe
qualsiasi cosa per te." Disse mentre le sue labbra sulla
parte bianca del bastoncino che aveva tra le labbra. Inclinai
la testa a destra.
"Scusami, ma fumare non
è proprio il meglio per le corde vocali."
Dissi
facendo cenno verso la sua bocca. La sua bocca perfetta. Lui
sorrise e si grattò la nuca, potei vedere i suoi muscoli
delineati del braccio attraverso i bottoni della camicia che indossava.
"Sì, sto
cercando di smettere, ma ..." S'interruppe come feci un
passo verso di lui.
"Bene, allora lascia che
ti aiuti."
Afferai la sigaretta dalla bocca e la spensi a terra, calpenstandola
con la pianta del mio piede, la pestai e la piazzai più in
profondità nel calcestruzzo fresco. "Ecco."
Sorrisi compiaciuta verso di lui, fino a quando non diventammo
consapevoli della piccola quantità di spazio presente tra di
noi.
I suoi occhi viaggiarono dall' essere bloccati ai miei fino alle mie
labbra. Ma scattò indietro, guardando alle mie spalle quando
la
porta si aprì con un forte tonfo. Ci allontanammo subito gli
uni
dagli altri, quando vedemmo Liam venire verso di noi due.
"Sei qui, Zayn. Ti
abbiamo cercato ovunque." Mise un braccio intorno al suo
amico e mi sorrise. Restituì il sorriso.
"Mi dispiace per Harry,
Scarlett." Parlò Liam con un po' di
pietà nella sua voce. "Non
è così di solito." Scosse la testa e
guardò Zayn.
"Così non
è normalmente un po' coglione e un po' sfacciato?"
I miei occhi rotearono al pensiero di lui. I due ragazzi davanti a me
risero leggermente.
"No, no. È
solo un po' sfacciato con le ragazze che trova attraenti."
Liam mi colpì il braccio scherzosamente facendomi sorridere.
"Così lui
trova tutte le donne del mondo attraenti, uh?"
Dissi mentre una folata di vento gelido soffiava verso di noi,
facendomi stringere le braccia in uno sforzo per tenermi caldo. I
ragazzi risero di nuovo. "Beh,
credo di dover andare adesso."
Dissi cominciando a allontanarmi dal loro due. Gli voltai le spalle e
rapidamente fui inondata dal freddo al tocco della porta.
"Ehi, aspetta!"
Sentì chiamarmi da Zayn. Guardai indietro, tirando i capelli
dietro al collo.
"Esci con noi domani
sera, giusto?" Continuò mentre si avvicinava a
me. Mi accigliai.
Ma questi ragazzi non si
rendono conto che li ho appena incontrati? Certo, è per essere
gentili, ma questo potrebbe portare le cose al livello successivo.
"Cosa?"
Chiesi ancora sotto shock. Liam sorrise.
"Tu, Scarlett"
Lui mi indicò. "Vuoi
uscire con noi, One Direction?" Fece un cenno tra lui e
Zayn. Risi per il suo tentativo di divertirmi che aveva funzionato.
"Beh, non siete occupati
con il lavoro? Non voglio essere coinvolta in tutto ciò."
Balbettai evitando gli occhi caramello di Zayn. Sapevo che se avessi
sbirciato in quegli occhi, sarei stata d'accordo a fare tutto quello
che voleva che facessi.
"E' la nostra ultima
notte a Oxford, vogliamo finire con il botto." Liam rise e
strinse la spalla di Zayn. Cercai per più scuse nella mia
testa.
"Non lo so. Io a malapena
vi conosco ragazzi."
Mi strinsi nelle spalle e arricciai le dita congelate intorno alla
maniglia della porta. Zayn sospirò e involontariamente lo
fissai
maledicendo me stessa per essermi persa nelle sue iridi infinite.
"Beh, esci con noi per
conoscerci l'un l'altro."
Lui sbattè le ciglia nere e folte nella mia direzione. Le
mie
labbra si contorsero in un ghigno stupido prima che le mie labbra
furono premute insieme, consapevoli del fatto che probabilmente
sembravo una pazza.
"Va bene."
Sussurrai guardando giù verso i miei stivali. Combattei
contro un sorriso quando i ragazzi applaudirono.
"Fantastico! Manderemo
una macchina a prenderti." Alzai un sopracciglio. Mi hanno stalkerato? O stanno
semplicemente aspettando che io gli dica il mio indirizzo di casa?
"Non avete bisogno di
sapere, umh, dove vivo?"
Chiesi subito, le mie singole parole suonarono come una sola. Liam
buttò la testa all'indietro in una risata profonda. Anche se
non
era il più vecchio del gruppo sembrava il più
maturo.
"Ho intenzione di dirti
un segreto." Lui abbassò la testa per guardarmi
negli occhi. "Se stai
cercando qualcuno, è molto più facile da trovare
quando sei in una boy band." Lui mi fece l'occhiolino e mi
tirò fuori una risata.
Non sapevo se esserne divertita o rabbrividire.
"Okay, bene, ci vediamo
domani ragazzi."
Dissi con uno sforzo enorme, con l'unico scopo di tornarmene a casa.
Avevo assolutamente bisogno di andare via da quel posto, con il mio
telefono o senza. Zayn e Liam annuirono e mi salutarono con la mano
appena aprii la porta per uscire. Le mie membra congelate provarono
sollievo nel sentire il calore irradiarsi da ogni direzione.
Niall fu l'unico a rimanere nella stanza. Si sdraiò su un
grande
pouf verde imbottito mentre sorseggiava una bottiglia d'acqua. Gli
sorrisi mentre mi infilai il cappotto allacciando gli spessi bottoni
neri.
"Ecco."
Niall tirò
fuori il mio iPhone. Ansimai sorpresa e glielo strappai di mano. Alzai
lo sguardo su di lui prima di buttargli le braccia al collo e
stringerlo forte.
"Grazie, grazie, grazie!"
Urlai
al suo orecchio prima di lasciargli un grosso bacio sul collo. Lui rise
quando, staccatami dal suo abbraccio, baciai lo schermo del mio
telefono. "Come hai-"
Niall mi interruppe prima che io potessi finire di parlare.
"Harry usa sempre gli
stessi trucchi, devi solo indovinarli." Sorrise e io
studiai la sua espressione. Mi aveva davvero salvata la vita, gli
dovevo tanto.
"Okay, grazie ancora. E' stato bello conoscerti." Lo salutai.
"Anche per me, Scarlett." Lui annuì con la testa pionda
nella
mia direzione prima che mi dirigessi fuori dalla stanza. Non mi
disturbai di chiedere dove fossero andati Harry e Louis. Da quanto si
toccava l'un l'altro durante l'intervista... Probabilmente erano andati
a fare altro da qualche parte.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Volevo pubblicare ieri sera, solo che alla fine mi sono arresa a
pubblicare prima "prisoner
of my own body" e quindi non ce l'ho fatta.
In questo capitolo c'è Styles che, come al soltio, fa un po'
lo stronzetto e un quasi baci fra Zayn e Scarlett.
Che cosa ne pensate? Quale coppia preferite, Harlett o Zarlett?
Ringrazio Melas per avermi aiutato a tradurre le ultime righe del
capitolo ieri sera alle dieci e mezzo. Grazie piccola. ♥
∞
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Capitolo 6 *** Just dance. ***
6 - Just dance.
∞
Poteva
succedere
solo a me che l'armadio si trasformasse in un deserto privo di vestiti
quando avevo realmente bisogno di qualcosa da indossare? Strinsi il
nodo alla mia veste bianca e con aria confusa mi misi a cercare
qualcosa nel mio armadio.
Non uscivo mai così spesso e non ero molto sicura
su cosa fosse meglio indossare per un appuntamento del genere.
Avevo
due opzioni su come vestirmi: un abito succinto e tacchi alti che alla
fine mi avrebbero rotto le caviglie se avessi camminato nel modo
sbagliato, o fidarmi della mia dea della moda Emma Watson e
rivelare il meno possibile in modo che la gente potesse
immaginare di più.
Oh,
Emma, sai sempre come salvarmi la giornata.
Mi
diressi subito verso il bagno. Spazzolai i miei capelli castani, che
sembravano neri da bagnati, fino a che non furono privi di nodi. Dopo
averli asciugati usai la piastra per capelli sulle mie onde gonfie,
ero diventata il più decente possibile tra quello che avrei
potuto permettermi.
Mi
lamentai prima di tornare al mio armadio. Alla fine optai per un paio
di stretti jeggins neri, una camicetta bianca e una fascia di pizzo
nero completamente visibile sotto la camicia. Abbinai il
vestito con un paio di stivaletti e una catena d'oro Chanel per cui
avevo messo da parte i miei soldi di Natale dello scorso anno.
Scattai
di nuovo in bagno e misi un rossetto ciliegia sulle mie labbra
riponendolo poi nella mia borsa assieme al mio cellulare e i soldi. Adesso non c'è niente
da fare se non aspettare che la
macchina misteriosa che Zayn ha detto che stava per venirmi a prendere
arrivi.
Mi
sedetti sul mio divano in una posizione scomoda, stare seduta con i
jeggins risultò essere un'impresa per me. Il mio stomaco
cominciò a fare strani rumori e il mio respiro diventare
più profondo. Ero stata nervosa per tutto il giorno pensando
'sta sera. Provai a calmarmi da sola facendo le più svariate
cose.
Ascoltai
Ed Sheeren per circa un'ora, sperando che la sua voce in qualche modo
avrebbe soggiogato tutti i sentimenti folli che stavo provando.
Contribuì per un po' fino a che inconsapevolmente vidi il
suo
video musicale "Drunk" e vidi il sorriso affascinante di Harry per una
frazione di secondo.
Bevvi
circa un litro di tè caldo, ma mi portò solo
diverse volte al bagno.
Finii
i compiti di trigonometria. E potevo dire che sembravano aver
tenuto la mia mente lontana dal pensare per la maggior parte del tempo.
I numeri e i problemi erano diventati la mia priorità e non
quello che dovevo indossare per una stupida serata in un club
con dei ragazzi che conoscevo da meno di ventiquattro ore. Arrivai
quasi al
punto di diventare triste quando vidi che stavo per finire i compiti
che
mi erano stati assegnati.
Forse
Louis aveva ragione... Sono una nerd.
Il
mio telefono vibrò e lo estrassi dai pantaloni. Arricciai il
naso in confusione quando vidi il mittente del messaggio.
Zayn Malik: Il nostro autista dovrebbe
essere presto al luogo di incontro. J.
Non
ricordai di avergli dato il mio numero di telefono. Non ricordai che
lui mi avesse dato il suo. Sapevo che erano in una boy band e
potevano
più o meno scoprire che cosa qualcuno stava facendo in ogni
momento della giornata, ma questo rendeva tutto solo più
raccapricciante.
Scarlett McVay: Va bene... Domanda: come mai hai
il mio numero?
Lo
inviai e mi morsi il labbro aspettando la sua risposta.
Zayn Malik: Abbiamo ritenuto molto
importante aggiungere tutti i nostri numeri quando Haz ti ha rubato il
telefono, haha.
Pensai
che "Haz" fosse una specie di soprannome per Harry e subito alzai gli
occhi. Mi spinsi via dal divano e cercai di tenermi in equilibrio sui
miei tacchi alti. A volte incolpavo me stessa per la mia mancanza di
equilibrio che mi costrinse ad abbandonare la danza. Mi avvicinai
alla finestra e vidi un grande SUV nero parcheggiare accanto al
marciapiede del mio appartamento. Un uomo vestito con un abito elegante
al posto di guida saltò fuori dalla macchina e premette il
citofono. Sentii il ronzio del campanello dalla mia camera.
Mi
affrettai ad andare verso l'apparecchio e tenendo premuto il pulsante
rotondo grigio parlai all'uomo.
"Sì, chi è?"
Chiesi.
"Sono qui per prendere Scarlett
McVay." L'uomo parlava con tono allegro.
"Sarò
giù in un minuto." Presi il cappotto e afferrai
la borsa dal
divano. Aprii la porta che sbattè dietro di me prima di
bloccarmi. Presi un respiro profondo e cominciai a camminare
giù
per le scale.
Incontrai
l'uomo che si presentò con il nome di Damian. Era dolce e
aveva gli
occhi marroni. Parlai con lui per tutta la strada verso la nostra
destinazione. Mi chiese come stavo e se ero eccitata per le vacanze. Fu
un'esperienza ristoratrice non sentire sempre le solite domande fatte,
del tipo: "Lei
è americana?", da lui. Ringraziai Damian una
moltitudine di volte prima di uscire per entrare nel club
"Mesh".
Camminai
verso il buttafuori e sentii una fitta allo stomaco. Cosa avrei
dovuto dirgli? Mi avrebbe veramente creduto se gli avessi detto che ero
lì per
incontrare i One Direction? Deglutii rumorosamente prima di sorridere
al grande uomo.
"Ciao."
Spostai una ciocca di capelli color cioccolato dietro l'orecchio. "Sono
qui per questo, um-" Lui mi interruppe prima che potessi
continuare a
balbettare.
"One
Direction? Da questa parte Miss Scarlett." La sua voce era
profonda e
liscia, come avrebbe dovuto essere. Mi sorrise mentre sganciava la
corda di velluto rosso e mi guidava ad una sezione del club
affollato bloccata da una fitta cortina nera.
Aspettai
che dicesse qualcosa, ma notai che era scomparso. Alzai la mia mano
nervosamente per sbirciare nella tenda, ma proprio mentre stavo per
farlo gli occhi azzurri di Louis entrarono nel mio campo visivo.
"Scarlett"
gridò con entusiasmo prima di baciarmi entrambe le guance.
Sorrisi e notai una bruna dalle gambe lunghe, agganciata alle sue
spalle. Lei era assolutamente stupenda. Mi sorrise.
"Questa
è Eleanor, la mia ragazza." Fece cenno
indicandomi la ragazza al
sul fianco. Lei agitò le dita verso di me.
"Wow,
Lou, è bellissima." Mi sorrise e
gettò indietro la testa
ridendo. I suoi capelli neri e lisci splendevano per la luce
proveniente
dalla pista da ballo.
"Oh,
già mi piaci!" Disse con il suo accento
elegante e si
strofinò il braccio. "Stiamo
andando a prendere qualcosa da
bere, vuoi qualcosa, amore?"
"Certo.
Basta che mi porti quello che vuoi, so che hai buon gusto."
Sorrisi
davanti a lei e Lou andò verso il bar. Con una piccola
spinta di
fiducia, aprii finalmente la tenda e sentii Zayn chiamare il mio nome.
Sorrisi al suono della sua voce.
Sbottonai
la giacca e mi voltai per appenderla quando mi trovai faccia a faccia
con il diavolo dagli occhi verdi. Anche lui mi sorrise. I tacchi che
indossavo mi facevano risultare della sua altezza, in questo modo
potevo
vedere dritto nei suoi occhi.
"Chi ti ha invitato qui?"
Sputò con mancanza di rispetto e prima che potessi parlare
Liam lo fece per me.
"Zayn
e io l'abbiamo invitata. Pensavamo che si sarebbe potuta divertire per
una
serata senza dover pensare alla scuola." Lui mi
toccò il
braccio.
"Le
ragazze non indossano abiti un po più rivelatrici durante le
loro notti fuori?" I suoi occhi viaggiarono su e
giù per il mio
corpo. Sbuffai.
"Harry,
il mio reggiseno è in bella vista. Questo è
abbastanza
succinto." Gettai la mia giacca sul divano dietro Harry.
"Oh
zitto Hazza, è meravigliosa." Sentii dire da
una voce tranquilla appartenente a una ragazza accanto a me. Mi voltai
per vedere un'altra bella
ragazza, ma questa volta chiuse le sue dita con Liam mentre si
chinò a baciargli la fronte. Mi fece un occhiolino.
"Sono
Danielle. è bello conoscerti. E tu sei davvero uno schianto,
cara." Lei sorrise mostrando i denti perfetti. La
ringraziai e le dissi
che il vestito nero che indossava era stupendo su di lei, intanto Louis
ed Eleanor tornarono con il mio drink.
Gentilmente
lo presi e li seguii, quando Eleanor agitò la mano per
venire a sedersi con il suo.
"Allora
dimmi: come è riuscito Harry a conquistare una ragazza
americana?" Gridò cercando di superare la
musica che squillava
nel club. Mi misi a ridere e scossi la testa, chiedendomi cosa Harry
stava dicendo a loro. Stava dicendo che ero interessata a lui?
Perché certamente non era così.
"No,
io non sono la ragazza di Harry. Io non sono la ragazza di nessuno in
realtà." Risi e sorseggiai il mio drink,
facendo una smorfia da
quanto fosse forte.
"Beh,
dal modo in cui ti fissava il culo in quei jeans, sicuramente
è
interessato a te." Lei ridacchiò e
giocò con l'ombrellino
di paglia che si trovava nel suo bicchiere. Alzai gli occhi e risi con
lei.
Trovai
gli occhi di Zayn mentre scansionavo la piccola stanza in cui erano
tutti seduti e vidi le sue labbra rosa, che formarono un sorriso che
fece scoppiare le mie ovaie e mi fece arrossire ampiamente. Eleanor lo
notò.
"Sembra
che tu sia interessata al signor Malik." Mi
sussurrò
all'orecchio. Rimasi senza fiato e in disaccordo con lei ancora una
volta.
"Cosa?
No. Voglio dire, si è bello, ma no." Scossi la
testa mentre lei
annuì facendo finta di credermi. Provavo un' attrazione
fisica con Zayn. Niente di più, niente di meno.
Il
resto della notte passò in fretta, ordinai molte bevande,
più erano forti meno diventavo tesa. Cominciai a oscillare
avanti e indietro al ritmo di musica house.
Danielle
e Eleanor avanzarono dietro di me prima di afferrare le mie mani.
"Penso
che voglia ballare!" Danielle gridò e mi
trascinarono fuori
della sezione VIP verso la pista da ballo stipata. Non mi opposi,
soprattutto perché ero un po' ubriaca... Va bene forse ero
molto
ubriaca perché volevo tirar fuori le mie mosse di ballo con
alcune delle ragazze più divertenti che abbia mai incontrato.
Tutti
i nostri fianchi ondeggiavano a ritmo e ridacchiai mentre ci urtavamo
le une contro le altre e contro le persone che passavano tra di noi.
Sentii uno schiaffo giocoso sul mio culo da Eleanor e risi solo
più forte facendo la stessa cosa su di lei.
Continuammo
così per un po' di tempo fino a quando non sentii un paio di
mani
afferrare la mia vita. Mani che non erano delicate e giocose come
quelle di Danielle o di Eleanor, ma ruvide e grintose.
Non
feci nulla, ma rabbrividii.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Scusate, chiedo perdono per il ritardo.
Quindi in questo capitolo, si ci da alla pazza gioia!
Comunque la scorsa volta non avete nemmeno risposto alla mia domande.
No, in realtà non avete lasciato nemmeno una recensione.. Ma
me ne farò una ragione.
Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e
postato da me.
∞
Per
qualsiasi cosa potete scrivermi un
messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di
rispondere a chiunque.
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Capitolo 7 *** Why'd you have to be so cute? It's impossible to ignore you. ***
7 - Why'd you have to be so cute? It's impossible to
ignore you.
∞
"Stavi pensando di evitarmi tutta
la notte?"
Sentii una voce bassa brontolare nel mio orecchio. Il suo respiro era
un misto fra nicotina e alcol, ma il suo profumo speziato gli
conferiva un odore gradevole mentre afferrava il mio corpo.
Il
cuore battè forte mentre mi voltavo per incontrare i suoi
occhi e la sua pelle olivastra. Sulle sue labbra si formò un
sorriso e la sua lingua rosa spuntò dietro i denti
bianchi
come la neve. Dovetti distogliere lo sguardo, mentre sorridevo. La
bellezza di Zayn mi intimidì.
"Non sono il miglior ballerino."
Raggiunse la mia mano, sentì il suo calore mentre
l'avvolgeva intorno alla mia. "Ma
guardandoti, sono sicuro che mi puoi insegnare."
Guardai
verso il punto dove prima c'erano Eleanor e Danielle che
ondeggiavano la testa per la musica, ma se ne erano andate.
Probabilmente erano fuori con i loro fidanzati o a ballare da qualche
altra parte. Guardai indietro fino al viso ansioso Zayn che sorrise.
"Andiamo." Lo tirai
per la mano
mentre ci insinuavamo verso il centro della pista da ballo.
Probabilmente il fatto che mi sentissi un po' alticcia per l'alcool che
avevo bevuto aveva aiutato, perché altrimenti non avrei mai
accettato di strusciare il culo contro il pacco di Zayn Malik.
Le
sue mani serpeggiavano intorno ai miei fianchi mentre lui avvicinava
i nostri corpi. Ridacchiai e ruotai i fianchi ad un ritmo
più
lento rispetto a quello della canzone veloce che sembrava
fosse
destinata a un video. Il suo respiro caldo soffiava sulla parte
posteriore del mio collo producendo un solletico che partiva dal mio
orecchio e arrivava fino alle dita dei piedi.
Mi afferrò il polso e mi voltò verso di lui, i
nostri
petti erano premuti insieme. Non riuscivo a capire se stesse facendo di
proposito o se era l'unico modo in cui potevamo adattarci con tutte le
persone che travolgevano la pista. I
nostri occhi si incontrarono di nuovo per quella che sembrava
l'ennesima volta quella sera. L'aveva fatto di nuovo. Aveva usato i
suoi occhi subdoli per tracciare il contorno delle mie labbra facendo
andare il mio cervello nelle direzioni sbagliate.
"Dovrei andare a casa. E'...
è tardi."
Mi allontanai da lui, i suoi occhi tornarono ai miei. Sporse il labbro
inferiore in segno di protesta. Lo guardai per un po'. Era sleale da
parte sua dover solamente passare la lingua sulle sue labbra per farle
sembrare una dolce caramella rosa che vorresti disperatamente provare.
Battei le palpebre di nuovo tornando alla realtà
quando premette entrambe le labbra insieme, aspettando che
andassi
avanti.
"Sono stata bene, davvero."
Dissi notando che la sua mano era ancora avvolta intorno al mio polso.
Lo strinse stretto prima di parlare.
"Ti prego, rimaniamo in contatto,
Scarlett."
Mi sorrise raggiante mentre toglievo la mia mano dalla sua presa. Ma
c'era qualcosa nel modo in cui lo disse, con la voce bassa, lenta e
roca. Sembrava che stesse quasi per dire "Per favore, chiamami per una
sveltina quando sarò ubriaco a Oxford una notte in futuro."
Lo avrei fatto con piacere per
te, Mr. Malik.
Schiavai
e sgomitai andando a zig-zag e di nuovo fui fuori della massa
di persone che ballavano, cominciai a tornare verso la parte
VIP.
Ma, mentre correvo sopra sentii una risata sgradevole proveniente da
una fastidiosa massa di riccioli. Alzai velocemente gli occhi prima di
rallentare il passo cercando di studiare ciò che Harry
faceva
appoggiato con il lungo busto contro il bancone del bar.
Stava
chiacchierando con una ragazza bionda, con un' abbronzatura falsa
e un top viola dal taglio estremamente basso che sembrava fatto tanto
bene come le onde che pendevano dalla sua testa. Non potei fare a meno
di fare una smorfia di disgusto mentre guardavo la ragazza. Misi i
capelli sopra una spalla e iniziai ad allontanarmi dalla coppia, ma mi
fermai quando la mia mente dette alla lucel'idea migliore che abbia mai
avuto.
Le
mie labbra rosse si contrassero in un sorriso ed ero sicura che un
po' assomigliava a quello di Grinch Stole Christmas quando
organizzò il suo malvagio piano per rovinare la vacanza dei
Whoville. Scattai verso Harry completamente agitata per come stava per
finire il mondo e lui era l'unico che non se ne accorgeva.
I
suoi occhi verdi si spalancarono quando vide le mie braccia afferrare
frenetiche la sua spalla. Fece una smorfia quando iniziai una ricerca
approfondita nel tessuto della sua giacca.
"Harry!" Gli gridai
in un orecchio. "Louis!
Il tuo ragazzo Louis, sta soffocando! Ha bisogno di te, il suo unico
vero amore, per dargli il bacio della vita!"
Dissi agitando le braccia verso il tessuto. Il volto di Harry si
addolcì in un primo momento, come se ciò che
stava
succedendo al suo migliore amico lo aveva messo in pericolo ma poi
subito aggrottò le sopracciglia per la rabbia.
"Cosa?"
Scattò Harry,
cercando di agire come se non avesse idea di chi ero o di cosa stavo
parlando. Oppure, se parlavo inglese.
Lo
scossi e guardai l'insulsa, bionda Oompa Loompa che arricciò
il naso arancione in uno stato di confusione. Qualcosa che
probabilmente era molto. "Mi
dispiace." Puntai la testa verso di lei. "Sai questi uomini gay, sempre
più esigenti in merito a chi deve salvare le loro vite!"
Dissi prima di tirare Harry
per la spalla per
farmi seguire.
"Presto, Harry! Non puoi
permettere che il tuo partner muoia per colpa tua!"
Lo spinsi nel denso gruppo dalla sua giacca fino a che non fummo al
sicuro nella stanza vuota che un tempo era la casa di tutti i One
Direction. Alzai le sopracciglia per la sorpresa di vedere la camera
spoglia. Il club non era enorme, non avrei potuto allontanarlo troppo,
ma non avevo mai visto nessuno di loro là fuori, oltre...
Harry.
Harry, che mi stava fissando, mi fulminò.
Sorrisi
compiaciuta incrociando le braccia sopra la mia camicetta
candita.Sentii uno strano senso di orgoglio per il mio piccolo scherzo
e sapevo che se il resto dei ragazzi e delle loro fidanzate avrebbero
voluto ridere se fossero stati lì a testimoniare il fiasco.
"Pensi di essere divertente, vero?"
Ha chiesto arrotolando le maniche
del blazer blu navy. Esalai attraverso il mio naso.
"No, no, no. Penso di essere molto
divertende." Risi più forte e girai sui talloni
dirigendomi verso il divano su cui avevo incautamente gettato il
cappotto appena arrivata al club. Harry fece un verso di disgusto
dietro di me che mi fece solo ridacchiare maggiormente.
"Esattamente dove credi di andare?"
Disse lentamente, mentre mi apprestavo a prendere il mio
cappotto.
"Uh, a casa?" Risposi
come se fosse stato scritto sulla mia fronte. Harry si
avvicinò scuotendo la testa in modo che alcuni riccioli gli
cadessero sugli occhi, ma con un colpo di dita restituì ai
capelli la loro forma perfetta.
"Oh, no. Tu non vai da nessuna
parte. Me la pagherai per quello." Indicò in
direzione del bar dove stava flirtando con la bionda. Sospirai e mi
alzai dritta verso di lui. Anche se i suo occhi erano una meraviglia,
non mi davano nessuno problema nel ritornare ala realtà, a
differenza dell'effetto che avevano su di me le sfere di cioccolato di
Zayn.
"Per favore, Harry. Se non altro
ti ho fatto un favore." Spostai il mio peso sulla gamba
destra. "Era odiosa."
Strinsi le labbra per il disgusto ricordando il suo viso, un brivido
rapido attraversò il mio corpo. Harry rise e si morse
l'interno guancia.
"Tre bicchieri di Patron per
ognuno." Disse.
"Per avermi salvata da quella
ragazza orribile." I suoi occhi si strinsero prima che il
suo famoso ghigno compreso di fossette apparve sul suo volto. E nessuno
poteva resistere al suo sorriso.
"Va bene." Mi
lamentai cadendo nel grande divano nero. Harry rise e
afferrò la bottiglia di cristallo e due bicchierini dal
minibar. Si sistemò prima accanto a me e aprì po
la bottiglia riempendo ogni piccolo bicchiere fino all'orlo con la
bevanda chiara ma forte. Presi il bicchiere.
Avevo bisogno di bere e di
farla finita. Così sarei potuta tornare a casa e prepararmi
mentalmente per la sbornia che questa notte aveva in serbo per me. Ma
non appena le mie labbra toccarano la parte superiore del vetro la mano
di Harry lo spinse via. Lo guardai subito male e lui si mise a ridere.
"Ho pensato di renderlo
più interessante." Sospirai e posai il
bicchiere. C'era sempre un colpo di scena firmato Harry Styles.
"Vai avanti." Spostai
il mio vestito di denim lungo la gamba sinistra.
"Prima di ogni sorso, dobbiamo
dire qualcosa du di noi per conoscerci l'un l'altro. Okay?"
Si chinò in avanti appoggiando le braccia sulle ginocchia.
Mi guardò mentre io guardavo i suoi polsi ricoperti da mille
braccialetti.
"Perché no?"
Sforzai un sorriso nella sua direzione.
"Prima tu, allora."
Fece un cenno con i suoi riccioli verso di me e io a malincuore
accettai, ancora una volta, riprendendo il bicchiere.
Pensai per un minuto. Cercai
nel mio cervello qualcosa di stupido su di me che molto probabilmente
si sarebbe dimenticato la mattina dopo. Non volevo dire una frase
fatta, ma non volevo entrare nei dettagli della mia vita e di tutte le
manie che avevo.
"Sono, emh, non sono mai stata ad
un concerto." Accennai col capo prima di buttare
giù la bevanda rapidamente, come se fosse uno sciroppo per
la tosse. Il liquido scivolò in gola facendomi sentire un
leggero bruciore. Presi il limone che Harry aveva portato e lo succhia,
il sapore del frutto camuffò il bruciore provocato
dall'alcol.
"Sul serio? Non se mai stata a uno
spettacolo dal vivo?" Chiese Harry dop essersi ripreso.
Alzai le spalle. Non è che non avevo mai avuto la
possibilità di andare ma non avevo mai avuto nessuno con cui
farlo.
"Credo che sia il tuo turno."
Appoggiai la testa sulla mia mano perché avvertì
le vertigini. Harry si leccò le labbra prima di prendere il
bicchiere, si bloccò anche lui per un minuto e poi
iniziò a parlare.
"Ho una paura mortale per le
montagne russe." Disse come se pensasse che questi fatti
stupidi fossero la priorità nel nostro piccolo gioco. Ma
risi comunque per la sua fobia da ragazza.
"Stai scherzando vero?"
Ridacchiai. "Montagne
russe? Andiamo, Harry."
"Ehi, io conosco un sacco di
persone che ne hanno paura." Alzò le mani in
difesa dopo aver bevuto il suo drink.
"Sì, le donne incinte e
le persone con problemi di cuore." Harry agitò
una mano verso di me respingendo le mie osservazione e mi
ricoedò che era il mio turno. Con il mio bicchiere in mano
dissi la prima cosa che mi passò per la testa.
"Il mio gatto si chiama come Sir
Isaac Newton." Gettai la testa indietro e bevvi per la
seconda volta, sentì subito gli effetti dato che scoppiai in
una risata incontrollata senza saperne il motivo.
"Senti, so che i ragazzi a volta
danno soprannomi ai loro cazzi ma le ragazze..."
S'interruppe con un sorriso impertinente. Gli diedi uno schiaffo sul
braccio.
"Chiudi il becco, Harry!"
Non potei fare a meno di non ridere alla sua battuta. "Sai cosa voglio dire."
Lui annuì come se non mi credesse.
Afferrò il suo secondo bicchiere e mi guardò
prima di dirmi una seconda cosa stupida su di lui.
"Io amo i gatti. E puoi capirla in
tutti i modi possibili." Prese il bicchiere, ma questa
volta vidi le sue labbra umide arricciarsi attorno al limone. Mi morsi
il labbro inferiore mentre lo faceva, prima di scuotere la testa e
afferrare il mio ultimo sorso. Il mio ultimo sorso per essere libera di
andarmene. *
Non ero del tutto sicura di
cosa dire. Mi sembrava di essere a corto di cose un po'
innocue/interessanti su di me. Il ronzio in testa divenne sempre
più forte e l'idea di raccontare il mio passato a Harry
sulla danza diventò sempre più grande anche se
non l'avevo mai condiviso con nessuno.
"Ho fatto danza classica per circa
sedici anni e mezzo." Sbottai e bevvi il mio ultimo sorso
con semplicità, non utilizzando nemmeno il limone come
inibotore del liquido forte. Harry mi guardò.
"Allora vuol dire che sei...
Flessibile?" Chiese mentre batteva lentamente le ciglia.
Mi sorrise. Non ero sicura se fosse il mio tentativo di flirtare
spudoratamente con Harry o il fatto che era molto, molto ubriaco che
attivò la mia risposta.
"Sì, e ho imparato
tutte le posizioni." Dissi con un sorriso timido. Harry
sgranò gli occhi e deglutì a fatica.
"Mi - mi vuoi sposare?"
Chiese in risposta. Un'altra risata sgradevole uscì dalla
mia bocca, bevvi un altro sorso dal suo bicchiere.
"Un altro, Styles. Un altro."
Ridacchiai aspettando che parlasse. Aprì la bocca come se
non sapesse esattamente cosa dire, ma ben presto la chiuse come se
stesse rivalutando la sua risposta. Canticchiai con pazienza.
"So fare un nodo a un gambo di
ciliegia con la lingua." Disse, ma invece di prendere in
mano il suo bicchiere si voltò verso di me. Lentamente le
palpebre cercarono di capire quello che aveva appena detto. Le sue
labbra assunsero un aspetto ancora più invitandte di quello
che aveva avuto per tutta la notte.
"Non significa che sei un buon
baciatore?" Gli chiesi spostando i miei occhi verso le sue
labbra rosa. Gli angoli della sua bocca si piegarono in un sorrisetto
quando rimasi sbalordita dalla seconda frase che pronunciò.
"Perché non me l'hai
detto?" L'indice di Harry si avvolse intorno ad uno dei
passanti dei miei jeans tirandomi più vicino a lui. Le sue
labbra calde premettero contro le mie in un impeto di passione. Le mie
mani immediatamente si agganciarono attorno al suo collo. Le mie dita
avanzarono lentamente nella sua testa riccioluta rigirando ogni
ricciolo intorno al mio dito e rilasciarlo.
Sentii la sua lingua sfiorare
il labbro inferiore e la mia bocca si aprì leggermente,
dandogli la minima quantità di ingresso prima di far
scivolare la sua lingua all'interno di questa. Potei assaggiare il
sapore di limone ancora presente nella sua bocca. Le sue mani premevano
contro la mia schiena quando cercai di allontanarmi dalle sue labbra.
Aprii gli occhi e vidi le ciglia di Harry che svolazzavano, le sue
labbra colorate con il mio rossetto rosso che si piegavano in un
broncio.
"Sai di menta piperita."
Sussurò sorridendo nel bacio successivo che mi diede.
Ridacchiai facendo diventare il bacio innocente in un sensuale bacio
passionale. Le mie mani viaggiarono in fondo al suo petto, afferrando i
risvolti della giacca blu di Harry. Li tirai verso l'altro, nel
tentativo di avvicinarci. Harry cominciò a spostarsi ma io
conitnuavo ad avere fame delle sue clade labbra. Presi il suo labbro
inferiore tra i denti e lui sorrise tirandosi via dal mio morso. I
nostri volti erano a un solo centimetro di distanza, cercò i
miei occhi prima di parlare.
"Allora... A casa tua, o la mia?"
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Le cose iniziano a scaldarsi... Quindi alla fine era Zayn e non Harry,
mi spiace deludervi così.
* Questo scambio di battutte in
italiano non ha senso... Praticamente in inglese per indicare "gatto"
Katie ha usato "pussy" che significa anche figa, patata, vagina o come
preferite chiamarla.
.
Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e
postato da me.
∞
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Capitolo 8 *** Thanks for the memories, even though they weren't so great. ***
7 - Why'd you have to be so cute? It's impossible to
ignore you.
∞
Le
dita tremanti di Harry lottarono con la piccola chiave
elettronica per aprire la porta della sua camera d'albergo. Ma una
volta entrati nella suite riccamente decorata, non perse tempo.
Al suono dello sbattere della porta, le sue mani serpeggiarono lungo la
mia schiena mentre mi tirava più vicino a sé.
Rimasi
senza fiato quando le sue labbra bollenti come il fuoco premettero
contro le mie. Le
nostre lingue si incontrarono e le mie mani scivolarono sotto la sua
giacca, spingendola dalle spalle e facendola scivolare giù
lungo
le sue braccia facendola così raggiungere la striscia dorata
di
luce che proveniva da sotto la porta.
Cominciai a spogliarmi dei miei stivali con il tacco che mi portavano
all'altezza di Harry che ora dominava su di me. Allungai il collo per
mantenere il nostro bacio appassionato intatto, ma rinunciai e lui mise
le mani sul mio sedere tirandomi su non appena legai le mie gambe
attorno alla sua vita. Le sue dita erano avvolte su di me e intorno
alle mie cosce mentre mi portava verso la camera da letto.
Le sue labbra erano umide e calde. Sembrava che ogni movimento che
compivamo fossero in sincronia. Non potei fare a meno di
emettere
un gemito strozzato. Le labbra di Harry si piegarono in un sorriso
quando il suono vibrò su di lui.
Lui con noncuranza mi gettò sul letto grande dietro di noi.
Si
fermò per un minuto, cercandomi, i suoi occhi brillavano
iridescenti nella stanza scura. Cosa per cui fui abbastanza grata
perché aveva nascosto le mie guance ormai arrossite. La sua
lingua corse sulle sue labbra prima di passare sulle me, iniziando dal
collo.
Lo sentii ansimare sulla mia pelle prima che le sue labbra
corressero sull'osso del mio collo. Avvertì la pelle d'oca
dove
lui era passato con la lingua. I suoi denti mi lasciavano delle
leggere macchie lungo il mio collo mentre sentivo le sue mani
sbottonarmi i vari bottoni della mia camicetta. Inarcai la schiena
sotto al suo tocco quasi implorando di più. La sua mano
sinistra scivolò sotto il materiale bianco per slacciarmi il
reggiseno.
E fu a quel punto, quando la nebbia di attrazione sessuale e la
lussuria offuscarono la mia mente, che capii quanto quello che stavo
facendo fosse vile e sbagliato.
Spalancai
le palpebre, ma non potei vedere niente nella stanza nero pece. Tutto
quello che sentii fu Harry che toccava il mio collo in maniera
frenetica e la sua mano stringere il mio seno come se mi stesse facendo
qualche esame medico.
Aprii la bocca per parlare, ma ne uscì solo un rumore
gracchiante.
Deglutii e tentai di esprimermi ancora una volta.
"Stop."
Riuscii a dire in un sussurro.
"Stop cosa?"
Disse Harry baciandomi il punto sotto il mio lobo dell'orecchio
destro. Mi sentii un po' strana, come se lui stesse giocando con un
manichino privo di emozioni.
"Smettila."
Dissi cercando di muovermi da sotto il suo corpo. Si
girò spostando il peso sull'avambraccio. Abbassò
lo
sguardo su di me, la fronte era corrugata, segno che era confuso. I
miei occhi scrutarono il buio intorno a lui, cercando di trovare le
parole giuste da dire.
"Questo è
sbagliato." Dissi scivolando via dal suo corpo e
sedendomi, cercando di stare il più lontano possibile da
lui. Lo
sentii sbuffare ed emettere una risatina. Trattenni il respiro e
riabbottonai la camicia mentre parlava.
"Non sembrava che fosse
sbagliato una trentina di secondi fa." Sentii
la sua voce proveniente da dietro di me. Saltai giù dal
letto,
evitandolo come un cattivo odore.
"Io - lo so, ma tu non
sei, io non sono ... sobria." Scossi la testa.
Harry si spostò verso il bordo del letto guardandomi. "E poi ho lezione domani mattina.
Ho bisogno di
dormire un po'." Ma prima che potessi fare un passo per
allontanarmi,
Harry afferrò la mia mano e la portò al viso.
"Allora resta qui."
Appoggiò le mie dita sulla sua guancia. "E dormi
con me." Sussurrò. Per un breve momento la mia
mano
cominciò ad accarezzare le sue meravigliose fossette, ma la
riportai di nuovo al mio fianco in fretta.
"Non posso."
Sussurrai prima di affrettarmi verso la porta afferrando
le mie scarpe e la borsa. Non mi preoccupai di faticare a mettere gli
stivali ai miei piedi congelati e sbattei la porta uscendo. Strizzai
gli occhi alla cruda luce bianca prodotta dalle lampade a soffitto
nel corridoio dell'hotel e sbattei le palpebre un paio di volte fino a
quando mi abituai alla luce.
Avevo un pizzichio insistente nella parte posteriore della mia gola,
quello che provi quando sei così disgustata da qualcosa che
vorresti vomitare. Quel qualcosa ero io. Come ho potuto cadere
così in basso? Come potevo essere d'accordo con Harry
sull'andare al suo hotel con lui? Premetti le labbra con
forza,
maledicendo me stessa per avere ancora il suo sapore su di me.
Il
mio pollice toccò il pulsante per l'ascensore più
volte
finchè quasi non si ruppe. Mi tirai su i capelli in un
impeto di
rabbia. Non volevo fare altro che urlare, prendere molte pastiglie di
Advil e dormire finchè il ricordo di quella
serata non si sarebbe cancellato dalla mia mente. Sentii il rumore del
campanello dell'ascensore che fece roteare i miei occhi verso la
figura in piedi dietro quelle porte scorrevoli argentate.
"Scarlett?"
Il cuore sembrò uscirmi dal petto in pochi millisecondi. "Che cosa
ci fai qui?" Mi chiese Zayn mentre usciva dall'ascensore.
I suoi occhi
rapidamente mi scrutarono fermandosi sul mio petto. Subito abbassai lo
sguardo notando che avevo dimenticato di abbottonare alcuni bottoni
nella parte superiore della mia camicia, esponendo il mio reggiseno di
pizzo al mondo, e in particolare a Zayn Malik.
"Oh, ehm, io-"
balbettai freneticamente mentre incrociavo le braccia sul
petto. "Harry, era
davvero devastato e io, uh, l'ho
accompagnato a casa. Giusto per essere sicura che non avrebbe fatto...
sai... che non sarebbe morto." Mi morsi il labbro,
pregando un qualche
potere superiore che avrebbe creduto alla mia bugia. Le labbra di Zayn
formarono un sorriso.
"E' davvero un gesto
carino da parte tua." Io esalai alla sua risposta,
ringraziando in silenzio l'angelo custode che vegliava su di me. Annuii
lentamente e guardai le porte dell'ascensore riaprirsi.
"Beh, adesso devo davvero
andare." Indicai con il pollice
l'ascensore. Zayn sorrise e seguì una bassa risata che fece
diventare il mio respiro irregolare così come il mio battito
cardiaco.
"Sì,
sì. Ci vediamo in giro." Sorrisi e goffamente
me ne andai.
Proprio mentre le porte stavano per chiudersi lui le bloccò
con
il braccio, cogliendomi di sorpresa, e i sensori di movimento le fecero
riaprire. Lo guardai con gli occhi
spalancati.
"Ascolta."
Cominciò, appoggiando la sua mano contro
il telaio della porta dell'ascensore. "Mi piacerebbe molto se potessimo
uscire qualche volta. Quindi, se sei libera un giorno ... fammi uno
squillo."
Presi un respiro profondo e un sorriso da pazza comparve sul mio
volto. Non feci niente, solo un piccolo cenno del capo, vedendolo
ridacchiare in risposta. Si spostò lentamente
dall'ascensore,
facendo così chiudere le porte.
"Buonanotte."
Disse proprio mentre le porte si incontrarono a metà e
l'ascensore scese verso il piano inferiore.
Prima di uscire dall'ascensore, zoppicai, infilai gli stivali neri e
abbottonai la camicetta per poi incamminarmi lungo la strada. Feci
lunghi passi verso la
porta a vetri utilmente aperta da un portiere vestito con una divisa
verde scuro. Gli sussurrai un grazie e cominciai a incamminarmi verso
casa.
Il mio appartamento non era lontano dal punto in cui i One Direction
alloggiavano per il loro soggiorno a Oxford e ne ero abbastanza grata
perché era una notte molto fredda. Strinsi le
braccia
attorno al mio corpo nel tentativo di mantenere il calore, la mia mente
pullulò di pensieri sulla notte appena passata.
Sentivo ancora la gola stringere quando pensai a Harry ma mi rilassai
un po' quando mi venne in mente il viso dolce di Zayn. Con la sua voce
liscia e vellutata mi aveva chiesto di ballare con lui e di tenerci in
contatto.
Contatto. Harry. Il rude tocco di Harry. Strinsi gli occhi chiusi, ma
quando li riaprii vidi un flash provenire dalla mia destra.
Click click.
Sentii da dietro di me e mi voltai in fretta per vedere cosa stava
accadendo.
Click click.
Sentii di
nuovo, questa volta lo vidi proprio di fronte a me, accompagnato da un
luminoso flash bianco e un uomo in possesso di una
costosa macchina fotografica.
Click click click click. Il suono e i flash erano
dappertutto ora. Mi
gridava pure. Gridava verso di me, i flash della loro macchina
fotografica erano per me.
Perché io
però? Io non
sono importante.
I miei pensieri
ricevettero una risposta quando sentii uno degli uomini gridarmi una
domanda.
"Dicci.
Perché te ne sei andata così presto dopo che
Harry Styles ti ha portata al suo hotel, dolcezza?"
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Mi spiace deludervi ancora ma Scarlett e Harry non concludo nulla.
Poi Scar è infatuata di Zayn... Con Harry è solo
attrazione fisica/sessuale, o no?
.
Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e
postato da me.
∞
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qualsiasi cosa potete scrivermi un
messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di
rispondere a chiunque.
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Capitolo 9 *** I had to take you and make you mine. ***
9 - I had to take you and make you mine.
∞
Non
feci altro che tenere la bocca chiusa per il resto del tragitto a piedi
verso casa mia. Mi coprii il volto con le mani nel momento in cui vidi
i paparazzi, sperando che mi avessero preso solo in un paio
foto
la mia faccia. I flash, le domande e gli uomini ignoranti mi seguirono
a casa fino a quando si resero conto che stavo per dare loro qualsiasi
risposta.
Fui sollevata quando la porta del mio appartamento sbattè.
Il
mio petto sbuffò su e giù mentre la mia
schiena era
spalmata contro la porta. Non
ho idea di come le celebrità sopportino i paparazzi ogni
giorno. Non riuscii a calmarmi nemmeno per dieci minuti.
L'ansia che mi avevano provocato era insopportabile.
Subito cominciai a togliermi gli scomodi vestiti e mi misi
una t-shirt più comoda e i pantaloni del pigiama.
Il loro
calore e la flanella che si attaccavano alle gambe mi
rilassò un
po'. Mi struccai e mi lavai i denti. Sussultai quando, dal riflesso
dello specchio, notai due grandi succhiotti sul lato del collo.
Non volevo ricordarmi di quella notte. Non volevo avere quegli
stupidi morsi d'amore sul mio collo, anche se sapevo sarebbero svaniti
presto. Sarebbe stato un sem i- permanente promemoria di quanto
incredibilmente irresponsabile e stupida ero stata.
Spensi tutte le luci nel mio appartamento e scivolai sotto la mia
trapunta avorio. Tirai sopra la mia testa la coperta calda e i miei
occhi si chiusero. Mi misi a fissare l'interno delle mie palpebre per
un momento, fino a quando il mio coma da alcol si fece sentire e il
mondo cominciò a confondersi intorno a me.
Era
una di quelle mattine in cui aprire gli occhi è l'ultima
cosa
sulla tua lista da fare. Era una di quelle mattine in cui sembra che le
palpebre siano letteralmente incollate agli occhi. Era una di quelle
mattine in cui tutto quello che veramente volevo fare era starmene a
letto tutto il giorno.
Ma purtroppo non poteva essere una di quelle mattine.
Tirai di scatto la mia coperta di flanella oltre il bordo del mio
letto. Premetti i gomiti contro le mie ginocchia, strofinando i miei
occhi nocciola stanchi per un minuto prima di socchiuderli e, infine,
aprirli. La luce accecante bianca proveniente dalla finestra vicino al
mio letto mi fece cadere mentre stavo lottando per stare in piedi. La
parte posteriore della mia testa pulsava e ogni volta il mio cuore
batteva nel petto intorpidito, sentivo come se il mio cervello pesante
sbattesse avanti e indietro.
Feci la strada verso il bagno, trascinando i piedi nudi sul pavimento
di legno freddo. Non mi guardai nemmeno nello specchio, sapendo che se
l'avessi fatto mi sarei trasformata in pietra come Medusa. Appena
raggiunsi la doccia entrai e girai la maniglia d'acqua impostandola
sulla temperatura calda prima di spogliarmi ed immergermi lentamente
nel vapore del box.
L'acqua mi scottò la schiena facendomi aprire di scatto gli
occhi. Respirai il vapore caldo che fluttuava dal rubinetto e mi
insaponai i capelli marroni con il mio shampoo profumato al miele. Le
mie unghie mi massaggiarono il cuoio capelluto, alleviando alcuni dei
dolori provocati dal mal di testa.
Dopo aver lavato il mio corpo per un buon quarto d'ora, chiusi l'acqua
e scossi le braccia e le gambe e i capelli per privarli di eventuali
gocce d'acqua. In quel momento assomigliavo molto a un cane peloso. Mi
infilai nel mio accappatoio e gettai i capelli in un asciugamano sopra
la mia testa.
Nel momento in cui uscii dal bagno mi resi conto che la mia prima
lezione della giornata era iniziata da venti minuti. Afferrai
freneticamente il primo paio di jeans che trovai con una camicia da
rugby extra large. Infilai un paio di stivali caldi e annodai i miei
capelli in una treccia spessa sulla spalla, nella speranza di coprire
quei maledetti morsi d'amore.
Presi il mio zaino, pieno di miei compiti completati, quaderni vari e
materiale scolastico appoggiandolo sopra la mia spalla destra. Presi le
chiavi di casa e prima che me ne rendessi conto ero fuori dalla porta
per la strada verso l'università.
C'era qualcosa di diverso quando entrai nella sala piena di studenti,
come se quando entrai tutti gli studenti arrivati prima di me mi
fissassero. Le mie guance immediatamente si colorarono di un rosa
brillante. Perché
improvvisamente mi stanno guardando tutti?
Mi chiesi. Era sicuramente qualcosa di nuovo per me. Il più
delle volte, okay ... tutto il tempo, passavo inosservata nella classe.
Parlavo con alcune persone qua e là, ma la maggior parte del
tempo nessuno si interessava a me.
Misi il mio zaino ai piedi accanto a una ragazza con cui avevo parlato
una o due volte. Lei mi mostrò un sorriso e con i suoi occhi
azzurri pieni di giudizio scansionò il mio corpo. Un'altra
ondata di calore comparì sulle mie guance e scoppiai in un
pieno
di rossore. Quando tirai fuori il mio quaderno per prendere appunti,
lei si schiarì la gola.
"Sei Scarlett ... Vero?"
Sollevai un sopracciglio e mi girai verso di lei. Annuii lentamente in
risposta.
"Sì, sono io."
Risposi insicura.
"La tua faccia
è su Sugarscape." I miei occhi si spalancarono.
Aggrottai le sopracciglia, confusa.
"Sugar-cosa?"
Il mio tono era
confuso e lo ero veramente. Come se questa ragazza stesse parlando di
qualcosa di incomprensibile e strano per me. Mi spinse il suo cellulare
sotto il naso e aprì una pagina web. Il titolo dell'articolo
era
"Una ragazza
misteriosa è stata vista uscire dall'hotel dei One Direction!"
Le strappai il telefono dalle mani e le mie dita magre scorsero per il
resto di quell' articolo.
Fui abbastanza sicura che le foto erano state scattate la sera prima ed
erano state ritoccate ovunque. Mi lamentai leggendo le parole sul
piccolo schermo del cellulare:
La ragazza misteriosa, Scarlett, aveva anche preso parte ad
un'intervista con i ragazzi. Potrebbe essere l'ultima fiamma di uno di
loro? Dovremmo essere preoccupati? Ci state tradendo 1D?
Diteci cosa ne pensate nei commenti qui sotto!
In quel preciso momento non seppi cosa fare. Non potei trattenere le
mie emozioni; non riuscì a capire se ero arrabbiata,
terrorizzata, o triste. Spinsi il telefono nelle mani della ragazza
prima di seppellire il mio viso tra le mie mani. Strinsi gli occhi
chiusi maledicendo me stessa per non essere stata a letto oggi.
"Allora con quale sei
andata?" Mi chiese la ragazza frivola. "Liam? Cosa gli farei a quel
ragazzo se ne avessi la possibilità ... " Si
interruppeguardandomi con disgusto.
"Liam ha una ragazza."
I miei
occhi si strinsero verso di lei, ma prima che potesse rispondere il
nostro professore entrò in classe zoppicando e
iniziò la
lezione.
Trascorsi tutto il tempo scarabocchiando sui miei fogli senza
preoccuparmi che probabilmente avrei perso un'importante lezione sulle
teorie di calcolo. Mi dissi che una volta tornata a casa avrei guardato
i commenti online. La mia mente non era in vena di stare attenta. Tutto
ciò che volevo era riposare e fermare tutti questi
rumors
sui One Direction.
Il nostro vecchio professore che sembrava una versione magra di Babbo
Natale congedò la nostra classe e subito mi diressi verso la
porta. Non avevo voglia di parlare con quella ragazza ficcanaso o
qualsiasi altre ragazze curiose che avevano visto la mia faccia su quel
sito maledetto da Dio.
Camminai fuori dall'edificio con la testa bassa, le mani stringevano le
cinghie del mio zaino. La mia testa si alzò quando sentii
diverse urla e risatine provenire da alcune ragazze, ma quando
sentì la sua voce la mia mascella si serrò.
"Oh, Scarlett!"
Mi voltai fino a vedere Harry Styles che dimenava le dita verso di me
con la sua aria sfacciata.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Questo capitolo è di transizione. Katie voleva farci
comprendere ciò che pensa/prova Scarlett e come abbiamo
letto, è stata riconosciuta dai paparazzi.
Cosa ne pensate? La storia inizia a prendere un po' una piega diversa.
.
Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e
postato da me.
∞
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Capitolo 10 *** Busy streets, heart skipping beats. ***
10 - Busy streets, heart skipping beats.
∞
Feci
un respiro tremante. Contemplai la possibilità di svoltare
nella
direzione opposta e fuggrie da Harry come se si fosse trasformato in
Michael Myers ed avesse intenzione di uccidermi. Ma i miei pesanti,
piedi doloranti erano come cementati al marciapiede. Non mi mossi.
Non riuscivo a muovermi. Sentì voci che sussurravano il mio
nome
insieme a quello di Harry mentre lui si avvicinava a me.
I miei occhi si serrarono e la mia testa si scosse, mi sforzai di
ingoiarmi così che la mia bocca non si sentisse
così secca come era.
"Non sembri molto felice
di vedermi, amore." Rise. Mi
lasciai sfuggire un lungo respiro prima di rispondere, la mia voce era
appena udibile.
"Che ci fai qui?"
Mentre
parlavo la mia mente fu pervasa da diverse domande. Stavo iniziando a
pensare, che dopo l'incontro con i One Direction, loro mi
avessero segretamente messo addosso un qualche tipo di
dispositivo di localizzazione... quindi potevano sapere dove mi trovavo
in ogni momento. Ma, era solo teoria.
Aprii gli occhi lentamente a guardarlo, e il mio respiro aumento. Accidenti a te Styles per
indossare un bel cappotto, accidenti a
te! E
perché i tuoi capelli devono essere sempre così
perfetti? Smettila. I suoi occhi si socchiusero mentre
sorrideva, fossette e tutto.
"Sei stata tu quella che
mi ha detto
che avevi lezione oggi; è bastata una chiamata alla scuola e
ho
capito in che edificio eri." Il mio viso si contorse in
una smorfia di disgusto, mentre una piccola folla cresceva intorno a
noi.
"Sai, potrai anche essere
in una boy band, ma tutto questo è
semplicemente raccapricciante."
Cominciai ad allontanarmi da lui e
a scansionare le facce ansiose degli studenti e dei pedoni casuali
intorno a noi. Harry seguì il mio sguardo su un gruppo di
studenti in cerchio fino a visualizzare tutti, prima che i
suoi
occhi si posassero di nuovo nei miei.
"Andiamo."
Le sue dita
afferrarono il mio polso e lui cominciò a farsi strada tra
la
folla. Sorprendentemente nessuno ci seguì, ma, guardandoli,
tutti avevano una faccia attonita. Fu molto divertente, per non dire
altro.
Ma il mio divertimentosvanì quando sentì Harry
schiarirsi la gola.
"Scusa se sono stato un
po' rude, ma io-" Alzai la mia voce per contrastare la sua
prima che potesse finire la frase.
"Un po' rude? Stai scherzando?"
Mi misi a ridere sarcasticamente
e incrociai le braccia al petto. "Presentarsi
nella mia
università e praticamente monopolizzarmi davanti a tutti?
Questo è un po' più di rude, Harry."
Si leccò le labbra prima di
parlare.
"Va bene, scelta
sbagliata di parole." Lui alzò la mano,
annullando
il mio tentativo di avviare una discussione con lui. Alzai gli occhi e
lasciai che le mie mani ricadessero lungo i fianchi.
"Pensavo che voi ragazzi
sareste partiti oggi". Sputai.
"Lo faremo.
Più tardi nel pomeriggio. " Le mani di Harry
frugarono nelle tasche del suo cappotto nero, che addosso gli stava
decisamente troppo bene. "Volevo
solo rivederti prima di tornare ognuno sulla propria strada."
Non potei credere alla calma nelle sue parole mentre le pronunciava. Si
comportava come se Si comportava come se ieri fosse stato il momento
della nostra vita e che lui non era la ragioner per cui tutti mi
parevano strani oggi.
"Perché?"
Smisi di camminare e mi voltai verso di lui, con la faccia un po'
confusa, ma i suoi occhi erano ancora brillanti e affascinanti. "Perché non puoi
semplicemente, non so, perché non mi lasci in pace?"
Si mise a ridere e io mi lamentai.
"Seriamente! Non ti rendi
conto che a causa di questo stupido errore la mia vita non
sarà mai più normale?" Con le mani
spostai la treccia e gli occhi di Harry galleggiarono verso
il mio collo mentre la sua risata diventava sempre più
forte.
Immediatamente, il mio viso diventò rosso quando notai che
aveva visto i
segni di colore rosso porpora sparsi su tutta la mia clavicola e sul
collo. Rimisi i miei capelli al loro posto originario per nascondere le
prove della sera precendente.
"Sarebbe un errore
stupido lasciare quelli sulla tua pelle?"
Continuò a ridacchiare mentre allungava la mano dalla tasca
per toccare il mio collo. "Sarebbe
un errore stupido uscire di casa solo per vederti?" Mise
lui in discussione.
Piegai
le mie dita a pugno lungo i fianchi. Harry Styles era testardo quasi
quanto me, lo odiavo. Presi un respiro profondo,
preparandomi a urlare con tutto il fiato che avevo nei polmoni, ma mi
calmai, facendo sbollire il mio sangue.
"Harry."
Cominciai. "La scorsa
notte... Ero ubriaca, eravamo
ubriachi. E non sarebbe mai dovuto accadere. E io e te non potremmo mai
essere più di quello che siamo ora..." Lo
interruppi cercando di aver trovato un'analogia corretta. "E' come dividere lo zero:
impossibile." Il sorriso di Harry a ogni parola che
pronunciavo.
"Oh, Scarlett, come mi
piace quando parli di matematica per me." Serrai la mia
mascella al suo ghigno miseramente carino.
"Sto andando a casa,
Harry. Fammi il favore di non seguirmi anche lì."
Iniziai a camminare ma la mano di Harry mi bloccò, ancora
una volta. Mi voltò alla velocità della luce.
"Non puoi andartene."
Disse guardandosi le dita avvolte intorno a me.
"E perché no?"
Dissi completamente irritata dai suoi imbrogli.
"Perché ti ho
portato una cosa."
La sua presa sul mio polso
si allentò mentre io inarcai le mie sopracciglia. Ero un po'
spaventata a vedere quello che lui mi aveva portato. Iniziai a
rielaborare la sua ultima affermazione, quando vide l'espressione
divertita sul mio viso, quando vide l'espressione divertita sul mio
viso.
"Ricordi quando mi hai
detto che non sei mai stata ad un concerto?"
Mi chiese. Annuii lentamente insospettita. Harry lasciò
andare il mio polso e portò le mani nella tasca del suo
cappotto. Tirò fuori un pezzo di carta rettangolare, un
biglietto. Per che cosa
però?
"Abbiamo un concerto a
Londra tra
due settimane, e ho pensato che se non hai nulla da fare avresti potuto
voler andare al tuo primo show dal vivo... potresti venire al nostro."
Mi porse il biglietto.
Rimasi sorpresa. Il modo in cui la sua voce tremò prima di
parlare e il modo in cui le sue dita si strinsero al biglietto... Harry era nervoso?
Alzai lo sguardo verso di lui, aveva ancora il suo classico sorriso e
non potei impedire che gli angoli delle mia labbra si arricciassero
verso l'alto. La sua azione era stata dolce ed ero sorpresa che
ricordasse che non ero mai stata ad un concerto prima.
Presi il biglietto dalle sue mani tremanti e lessi le
informazioni su di esso. Ma nella mia mente tornò a galla il
gossip che
avevo sentito questa mattina. Essere vista in quel concerto sarebbe
stato solo come aggiungere benzina sul fuoco del mio rapporto con i
ragazzi.
"Non lo so, Harry..."
Scossi la testa guardando indietro fino ai suoi
occhi come un mare in tempesta. I suoi denti sfioravano il suo labbro
inferiore.
"Prima che tu me lo
restituisca o lo strappi, pensaci." Fece una pausa
per ridere. "Devo andare
e spero di rivederti fra due settimane, Scarlett McVay." I
suoi occhi mi guardarono rapidamente su e
giù prima che lui sfoderasse un altro sorriso.
"I miei morsi d'amore ti
si addicono, non nasconderli." Mi prese in
giro prima di voltarsi e correre nella direzione opposta. Mi
guardò velocemente prima di sparire in mezzo a tutte quelle
persone.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Finalmente torno a postare!
Come state? Io sono stata invasa dalle verifiche e non ce la facevo
più. Spero che a voi sia andata meglio.
Come pensate si stia evolvendo la storia? Fatemi sapere.
Questo capitolo è stato tradotto da Megan, controllato e
postato da me.
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Capitolo 11 *** Stuck like glue. ***
11 - Stuck like glue.
ATTENZIONE:
vorrei
ricordarvi che ho postato anche quattro flashfic missing moments sulla
storia. Mi farebbe piacere che le leggeste e lasciaste una recensione.
∞
Prima
di una serie di sfortunati eventi, avevo una vita priva dei One
Direction. Voglio dire, ora sapevo tutto di loro e dove erano ogni
volta che accendevo la radio, ma sembrava che loro avessero preso il
sopravvento sui media dopo il nostro incontro di una settimana fa circa.
Ogni
singola volta che accendevo la televisione i loro volti erano sullo
schermo. Spot radiofonici sui loro concerti e altre
pubblicità.
Ogni volta che andavo al mercato c'erano loro poster in vendita,
ovunque. E non potevo nemmeno andare su Twitter senza essere bombardata
da migliaia di menzioni che mi chiedevano di loro.
I
miei followers aumentarono vertiginosamente dopo che le mie foto
uscirono su quella maledetta rivista. Non sono sicura di come queste
fan dei One Direction avessero scoperto chi fossi esattamente, ma lo
avevano fatto, e non avrebbero smesso. Non mi infastidivo neanche a
leggere tutto quello che scrivevano su di me. Arrivai al punto in cui
cancellare il mio account era l'unica soluzione possibile.
Sfiorai
leggermente i tasti bianchi del mio portatile con le dita, il rumore
che emettevano assomigliava a un microscopico cavallo al galoppo.
Finalmente riuscii a inserire nella barra di ricerca l'indirizzo del
sito e aspettai che la home di Twitter si caricasse. E' così: sto per
tornare indietro alla mia vita normale.
Pensai e subito passato al setaccio le mie menzioni per l'ultima volta.
Ogni tweet era più o meno lo stesso come per gli altri
giorni
fino a quando uno non attirò la mia attenzione. Battei le
palpebre più volte prima di leggerlo lentamente.
@Harryskitty1D: credo di essere l'unica
directioners che scippa @scar_mcvay con @zaynmalik #ohwell
#iwillgodownwiththisship
Le
mie labbra si serrarono. Avevo fatto così tanto per
sopprimere i
ricordi di quella maledetta notte in cui avevo dimenticato il volto
adorabile di Zayn, quando mi chiese se mi sarebbe piaciuto uscire con
lui qualche volta. Forse non era lui che stavo cercando di
dimenticare... era solo... Non riesco nemmeno a pronunciare il suo
maledetto nome. Styles.
Le
mie dita si spostarono lentamente verso il mio cellulare, che afferrai
in fretta. Sbloccai lo schermo e andai nei miei contatti alla ricerca
di Zayn Malik, che non era difficile da trovare dato che era l'ultimo
della lista; premetti il pulsante di chiamata e tenni il telefono al
mio orecchio.
Sentii
uno squillo prima che i miei occhi si spalancarono, sbattei
giù il telefono e riattaccai.
"Che cosa sto facendo?"
Mormorai prima di cadere giù dalla sedia imbottita su cui
ero
seduta. Cominciai a camminare intorno al mio piccolo soggiorno. Il
fondo delle mie pantofole faceva scricchiolare il pavimento di legno
ogni volta che cambiavo direzione.
Morsi
il mio labbro inferiore senza pietà. Mi aspettavo veramente
che
avrebbe ritardato i suoi programmi per trovare del tempo con me? La
realtà non gira in questo modo. Scossi la testa e presi il
portatile cercando il profilo twitter di Zayn.
La
prima cosa che notai è che mi stava seguendo. Mi stava
seguendo.
Non potei fare a meno di sentire una piccola stella colpirmi. Anche se
è solo un ragazzo normale, lui è Zayn Malik degli
One
Direction e mi segue! Mi spuntò un sorriso e lessi i suoi
tweet
più recenti, la maggior parte erano risposte ai fan o
promozioni
per il loro nuovo singolo. Il mio respiro si bloccò quando
vidi
che aveva appena twittato. Cliccai il tweet per vedere cosa c'era
scritto.
@zaynmalik: odio aspettare che qualcuno
chiami xx :(
I
miei occhi si spalancarono e non avrei potuto prendere il telefono
più velocemente.
No,
non ero certa che quel tweet fosse su di me. Ma qualunque cosa fosse,
mi spinse a ricomporre il numero Zayn e attendere la sua risposta, non
volevo riattaccare come avevo fatto prima. Iniziai a camminare intorno
al mio divano. Una cosa che faccio sempre quando ho qualcosa per la
testa. I miei occhi si chiusero quando sentii smettere di squillare e
la voce calda di Zayn rispondere al telefono.
"Pronto?"
Affermò. Era tranquillo intorno a lui. Era solo. I miei
nervi si calmarono.
"Ciao Zayn." Parlai
in modo rapido e senza fiato. "Si,
uh, Scarlett."
La mia mano batté la fronte pensando a quanto stupido
probabilmente suonava. Ovviamente sapeva che ero io, sui telefoni
compare chi chiama. Si mise a ridere.
"Sì, come stai Scarlett?"
Chiese. La morbidezza della sua voce rese le mie spalle meno tesa.
Smisi di essere tesa e sprofondai nel mio divano.
"Sto bene, nulla di nuovo."
Risposi. "Tu?"
"Meglio." Disse
seguito da un'altra risata. Sorrisi in risposta, ma presto mi fermai
sapendo che non poteva vedere la mia reazione. "Come va con la scuola, sei molto
impegnata?"
«Beh, gli esami stanno arrivando."
Mi strinsi nelle spalle. "Ma
adesso c'è una pausa invernale, quindi credo che tutto il
duro lavoro ne valga la pena." Strappai i pezzetti di
lanugine sul mio divano mentre aspettavo la sua risposta.
"Buono a sapersi."
fece una pausa breve. "Sei
occupata diciamo... Sabato?" Respirai profondamente e
sentii le farfalle svolazzare libere nel mio stomaco, proprio dietro
l'ombelico.
"No, beh, io ho una lezione al
mattino, ma dopo sono libera tutto il giorno."
Balbettai. Sentivo le mie guance diventare calde e rosse. Non era
fisicamente vicino a me, ma mi fece comunque arrossire come una pazza.
"Bene, bene, lo so che potrebbe
richiedere un po', ma perchè non prendi il treno fino a
Londra per venire a trovarmi?" Il tono della sua voce
aveva un po' di speranza. Non potei fare a meno di sorridere.
"Sì, certo."
Dopo
aver accettato, io e Zayn chiacchierammo per circa venti minuti. Per lo
più di cose inutili, ma era bello solo avere qualcuno con
cui
parlare di queste cose inutili. La conversazione finì su una
nota alta, lui diceva che non vedeva l'ora di vedermi.
Buttai
il mio cellulare e battei le mani in simbolo di gioia, ma subito mi
fermai quando mi resi
conto che dovevo apparire come un bambino molto felice di due anni. Mi
precipitai al mio computer, che era ormai arrabbiato di essere restato
inattivo per tanto tempo. Graffiai il mio dito sul mouse e sorrisi
quando vidi che ero ancora sulla pagina Twitter di Zayn.
La
aggiornai e cominciai ad applaudire ancora una volta vedendo un nuovo
tweet.
@zaynmalik: le cose belle arrivano, per chi
sa aspettare xx ;)
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Passa sempre un'infinita di tempo prima che riesca ad aggiornare, ma...
Vi prometto che, se sarete bravi con le recensioni, potrei postare
anche domani.
Scusate se non posto spesso, ma la scuola e i vari impegni mi prendono
un sacco di tempo.
Ricordatevi che vi voglio bene comunque, un bacio x
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Capitolo 12 *** Lazy nights. ***
12 - Lazy night.
∞
Era
difficile concentrarsi in una classe di matematica teorica. Ma
era ancora più difficile concentrarsi
in una classe di matematica teorica
quando subito dopo dovresti uscire con Zayn Malik. Il mio nervosismo,
le mani agitate si agitavano sul mio grembo. Feci del mio meglio per
fissare il mio professore. Provai a fare del mio meglio per fissare il
mio professore. Era così difficile ascoltare veramente
quello che stava dicendo su formule e robe del genere che avevo
già imparato a conoscere prima di prendere parte a quella
classe, ma la mia mente continuava a vagare in un proprio mondo
immaginario. Non riuscivo a smettere di pensare a ciò che
avrei detto una volta che avrei visto Zayn, o cosa avrebbe indossato, o
se ciò che avrei indossato sarebbe stato troppo o troppo
poco. Continuavo a chiedermi se sarebbe stato un po' imbarazzanta tra
noi in un primo momento, ma sulla base del flusso della nostra
conversazione telefonica di Giovedì, non sarebbe stata
imbarazzante per niente.
Il mio professore cominciò a impacchettare le sue cose e le
mie orecchie si rianimarono. Posai i gomiti sul mio quaderno aperto,
mentre finalmente ascoltavo le sue parole di chiusura.
"La lezione è
finita, ma non dimenticate la scadenza del vostro compito entro le
sette di questa sera." Scrutò con gli occhi
piccoli e luccicanti sopra l'orlo dei suo occhiali rossi. "Sveglia." Si
portò la borsa nera sulla spalla e si diresse fuori dalla
classe sui talloni usurati.
Sbattei la schiena contro la sedia in un impeto di frustazione. Lasciai
andare la testa sulle mie mani. Mormorai parolacce sotto il mio
respiro. Come potrei
dimenticarmi di quel compito? Ce lo aveva ripetuto senza fine! E la
consegna è sta sera, quando ho già dei piani con
Zayn Malik. Per l'amor del cielo! Le mie dita strinsero i
miei disordinati capelli castani che caddero verso entrambi i lati
della mia testa.
"Cosa c'è che
non va?" Sentì una voce accentata chiamarmi
dalla mia sinistra. Guardai attraverso le mie dita a chi apparteneva.
Solcai le sopracciglia spesse in confusione. "Harry Styles non ti ha ancora
richiamato?" Il suo tono era beffardo mentre lei alzava
gli occhi e si precipitava fuori dalla classe. Espirai fortemente,
cercando di scrollarmi di dosso quella ragazza e il suo commento. Mi
infilai in fretta le mie cose nella mia larga borsa a tracolla e gettai
i miei capelli aggrovigliati in uno chignon disordinato. Corsi fuori
dall'aula con la testa bassa e gli occhi puntati sui miei piedi.
∞
Il mio pugno chiuso aleggiò sulla porta di Zayn per un
momento, ma subito bussai due volte e ritirai la mano di nuovo al mio
fianco. Presi un respiro tremante quando sentì la serratura
scattare e la porta aprirsi. Zayn sorrise e appoggiò
l'avambraccio contro il telaio della porta. Portò l'altro
braccio alla bocca prendendo un lento morso della sua mela rossa.
"Ciao."
Sussurrai. Indossava un maglietta nera con scollo a V e dei jeans. La
sua pelle abbronzata appariva ancora più scura contro il
contrasto dei colori che indossava. Si spinse indietro dal telaio della
porta.
"Come stai?"
Mi chiese facendomi un cenno per farmi entrare. Annuii e feci un passo
vicino a lui. Chiuse la porta dietro di me e mi meravigliai del suo
appartamento.
Era quello che ti aspettavi dall'abitazione di un ragazzo. Era
disordinato, ma non troppo male. Aveva un sacco di dipinti appesi al
muro così come gli album gettati in giro, un impianto stereo
in soggiorno. Non vorrei nulla che spendere almeno un'ora solo per
esplorare questo posto, ma credevo che Zayn non avrebbe
approvato. Forse
un'altra volta...
"Io sto bene."
Sorrisi e sistemai la sciarpa intorno al collo. "Che ne dici di te?"
Zayn si strinse nelle spalle e masticò un altro pezzo della
sua mela.
"Tutto okay."
Zayn cominciò a camminare nella sua stanza, esitai prima di
seguirlo. "La lezione
è andata bene?" Mi chiese. Trasalii quando mi
ricordai della scadenza. Avevo scritto alcuni appunti nel mio quaderno
sul treno, eppure mi mancava ancora una gran parte di esso da scrivere.
E la consegna sarebbe stata fra meno di cinque ore. Zayn
inarcò un sopracciglio, confuso della mia espressione
facciale.
"Hai un computer?"
Chiesi. Sapevo che la risposta sarebbe stata sì, ma non fa
mai male chiedere. Zayn rise leggermente.
"Già ...
perché?" Lui incrociò le braccia sul
petto. I miei occhi indugiavano sui tatuaggi su entrambe le braccia.
Avrei preferito tuffarmi in una conversazione sul loro significato
piuttosto che nel mio lavoro scolastico.
"Beh, io sono una
completa idiota e avevo dimenticato che oggi avrei dovuto consegnare un
compito." Mi soffermai a scuotere la testa e spingere
alcuni dei capelli sciolti che cadevano dal mio chignon dietro le
orecchie. "Pensi che
potrei usare il tuo computer per finirlo?" Zayn sorrise e
annuì prima di scomparire dalla stanza.
Tolsi la borsa e la posai sul tavolino prima di sedermi sul divano in
pelle nera accanto ad esso. Zayn riapparse con un MacBook argento sotto
il braccio.
"Ta-da!" Me
lo porse. Risi e aprii il computer e puntai diritto a internet per
digitare il mio tema, che sarebbe molto probabilmente stati per
metà fatti e per metà stronzate. Zayn si sedette
accanto a me. Le braccia tese dietro di me mi fecero stringere lo
stomaco.
"Quindi, se stai
studiando la matematica... come fai a scrivere un articolo sui numeri?"
Mi chiese. Gli sorrisi.
"Beh, è un
corso di matematica teorica." Risposi e guardai verso la
confusione sul suo viso. Sorrisi di nuovo. "E' come... la storia della
matematica e le sue diverse teorie." Zayn annuì
e provai a credere che aveva realmente capito di che corso si trattasse.
"E su cosa devi scriverlo
l'articolo?" Ero un po' sorpresa di quanto fosse assorto
nella materia. Ma, molto felice che aveva un interesse per le cose
noiose con cui io avevo a che fare tutti i giorni.
"Praticamente solo
stronzate su diversi matematici e cosa hanno fatto nella loro noiosa
vita." Rise e prese il quadernino su cui avevo scritto
l'inizio del mio compito in precedenza. Zayn ridacchiò.
Aprì il mio blocco note. "Ma
ho già scritto quattro pagine sul treno qui. Saranno
probabilmente circa cinque pagine e mezzo del computer, il che
significa che ho solo circa due pagine da scrivere ancora. "Mi
sorrise. Si lasciò sfuggire un'altra risata.
"Sei davvero una nerd,
vero?" Disse dopo aver riconquistato il suo respiro. Alzai
gli occhi e cominciai a digitare sulla tastiera. "Ma va bene..."
Cominciò di nuovo Zayn e io fermai la mia battitura per
guardarlo. "Ho sempre
avuto un debole per le ragazze intelligenti."
Sbatté le lunghe ciglia lentamente prima di trasformare le
sue labbra rosa in un sorriso. Mi praticamente sciolsi in una pozza ai
suoi piedi.
Passai l'ora successiva digitando e ascoltato le battute di Zayn.
Avevamo molto in comune. Ci piaceva la stessa musica e cibo. Mi disse
che mi avrebbe invitato più volte in modo da potermi fare un
pollo per cena, visto che eravamo entrambi d'accordo che era il nostro
cibo preferito. Finalmente finì il mio articolo e inviai una
mail al mio professore nel tempo previsto. Prima che potessi chiudere
il computer Zayn me lo strappo via, la punta delle dita al pascolo tra
i miei legging che mi coprivano le cosce. Combattei contro un
orribile rossore.
Aprì twitter e iniziò a scorrere
attraverso la sua timeline. Mi guardò, guardando oltre la
spalla.
"Ti dispiace se ti ho
citato in un tweet?" Alzai le spalle. Non è che
fossi uno dei loro fans che sarebbe andato a fare qualsiasi
cosa. Saranno solo fuori di testa e digiteranno in maiuscolo fino a
quando le dita gli si intorpidiranno. E questo è un loro
problema, non mio.
@zaynmalik: sono con la mia unica e sola
secchiona @scar_mcvay ! :) x
Alzai
gli occhi dal suo Twitter e rapidamente ripescai il mio telefono. Lo
spensi così non sarei stata perseguitata con diverse
notifiche di menzioni e nuovi followers.
"Allor?" Mi
spostai sul divano. "Sei
eccitata per il concerto di questo fine settimana?" Zayn
chiuse il suo computer e lo appoggiò accanto a lui.
"Sì, molto
eccitata in realtà." Mi passai una mano tra i
capelli nerissimi. "Amo i
live. E' una corsa assurda." Lui scosse la testa e
distolse lo sguardo caramello dal mio. "Dovresti venire."
"Beh, ho un biglietto."
Sbottai. Gli occhi marroni di Zayn si arriciarono in
confusione. Ho
davvero bisogno di lavorare sulla capacità di pensare alle
frasi prima di vomitarle fuori.
"L'hai comprato o cosa?"
Sputò, ma sembrava ancora del tutto sbalordito. Aprii la
bocca per parlare, ma non ne uscì niente. I miei occhi si
strinsero freneticamente mentre pensavo a una scusa.
"Harry, uh, me l'ha dato
lui in realtà." Cominciai a dire la
verità, ma appena mi girai e vidi la faccia di Zayn farsi
interrogativa per l'interesse. "Beh,
ti ricordi quando l'ho portato a casa quella sera che eravate a Oxford?"
Fece un cenno con la testa. "Lui,
ehm ... me l'ha mandato. Come una sorta di, grazie, credo."
Balbettai e cominciai a tirare la stoffa dei miei leggings.
"Quindi ci verrai?"
Chiese Zayn. Continuai a guardare le mie mani giunte in grembo. Le mie
spalle salivano e scendevano rapidamente.
"Non ne sono sicura..."
Lo interruppi. Zayn gemette.
"Awh, c'mon Scarlett!"
Lui sorrise e si alzò dal divano. "Devi venire."
Raggiunse il mio polso e mi tirò giù dal divano.
Io risi mentre mi imbattevo in lui.
"Credo di avere qualcosa
per la scuola quella notte." Scossi la testa e guardai
verso di lui. Il suo sorriso non si dissolse, solo divvenne
più profondo. La struttura dei suoi zigomi e la linea della
mascella diventarono prominenti.
"Posso sapere che sono
scuse." Strizzai i miei occhi e lui sorrise.
"Oh, davvero puoi?"
Zayn agitò le sopracciglia prima di trascinarmi in cucina
con lui. Mi sedetti su uno degli sgabelli da bancone mentre apriva i
suoi pensili alla ricerca di qualcosa da mangiare. Scosse la testa per
la quantità scarsa di cibo che aveva e mise la mano nella
tasca posteriore dei suoi jeans alla ricerca del suo cellulare.
"Ti va una pizza per cena?"
Chiese con un sorriso timido.
Dopo più conversazioni per evitare il tema del
concerto e qualche pezzo di pizza, finì con la testa
appoggiata sul petto di Zayn mentre guardavamo le repliche di Friends.
Il suo braccio era avvolto intorno al mio fianco e si strinse sul mio
avambraccio. Creava spesso piccoli cerchi su di esso con il pollice.
Sentivo le palpebre diventare pesanti mentre fissavo lo schermo
illuminato. La luce era quasi difficile da guardare. In risposta alla
mia stanchezza, mi spinsi via dal corpo di Zayn. Aprì
lentamente gli occhi e risi rise quando notai che si era addormentato
pure lui.
"Penso sia ora che vada.
Sembriamo entrambi abbastanza spompati." Zayn sorrise e
sospirò leggermente. Si spinse fuori del suo letto e mi
seguì alla sua porta. Mi fermai per un attimo e mi voltai a
guardarlo.
"Io, ehm, sono stata
davvero molto bene." Lui annuì e
aprì le braccia, aspettando che io lo abbracciassi per
salutarlo. Gli infilai le braccia attorno alla vita e lo attirai a me
"Mi sono divertito molto
anche io." Sussurrò. Sciolsi l'abbraccio. Zayn
mi aprì la porta e mi fece un cenno con un viso sciocco.
Risi e lo risalutai, saltando fuori dal suo appartamento.
Una volta che fui abbastanza lontana, presi il mio telefono e lo accesi
di nuovo. Ignorando la mia moltitudine di e-mail andai dritta su
Twitter per comporre un nuovo tweet.
@scar_mcvay: Correzione: le belle cose
arrivano, per chi sa aspettare.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Oddio, un record! Postato tre capitoli in tre giorni (uno dell'altra
storia).
Scusatemi se non ho mantenuto la promessa di ieri sera, ma mi sono
fatta perdonare o no? c:
Mi raccomando: continuate a farmi sapere cosa ne pensate e diffidate delle copie!
Alla prossima, un bacio x
ps. Ho già
tradotto gran parte del prossimo capitolo.
∞
Per
qualsiasi cosa potete scrivermi un
messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di
rispondere a chiunque.
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merigraphic
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Capitolo 13 *** Let the rain fall down; I'm coming clean. ***
13 - Let the rain fall down; I’m coming clean.
∞
Se c'è qualcosa di utile che mio padre
mi ha insegnato è quello di avere sempre un ombrello. E
quando scesi dal treno e vidi che pioveva, questo consiglio mi venne in
aiuto. I
miei stivali spruzzavano acqua dalle pozze poco profonde intorno ai
miei piedi. Normalmente sarei andata a casa a piedi dalla stazione ma,
dal momento che il mio appartamento era piuttosto distante,
camminai fino ad un angolo aspettando pazientemente di fermare un
taxi.
Non
potei fare a meno di ricordare la notte che avevo appena condiviso con
Zayn. Era stata
anche meglio di come l'avevo pianificata nella mia testa la sera prima. Il
fatto che parlare e ridere con lui era così facile mi mise a
mio agio. Le
sue sottili insinuazioni sul volere continuare i nostri incontri erano
anche abbastanza rassicuranti.
Morsi
indietro un sorriso mentre alzavo la mano a un taxi in arrivo. Scossi
il mio ombrello nero e rapidamente scivolai dentro la macchina mentre
schivavo le gocce della pesante pioggia. Dissi
al conducente il mio indirizzo e mi sedetti al mio posto, sentendomi a
mio agio per la prima volta da un po' di tempo.
Non
avevo nulla di cui preoccuparmi.
Il mio stressante compito era
stato completato e inviato. Non avrei avuto lezione per i seguenti due
giorni. Avevo
appena imparato a disattivare le notifiche e-mail per le nuove menzioni
e seguaci su Twitter durante il viaggio in treno verso casa. E
ero appena tornata da una splendida serata con un ragazzo fantastico. A
questo punto nulla avrebbe potuto togliermi il piccolo sorriso dalla
faccia.
Quando
il taxi si fermò consegnai al conducente la tariffa e
lentamente aprì lo sportello. Tirai
fuori il mio ombrello aprendolo e rifugiandomici sotto. Non
sapevo nemmeno perché cercavo di evitare la pioggia, anche
con il mio insignificante ombrello mi stavo bagnando. (Nota
dell'autore: Mente sporca ... ne ho uno).
Cominciai
a correre velocemente su per le scale del mio condominio quando
qualcosa attirò la mia attenzione. Qualcosa
o forse ... qualcuno? Strizzai
gli occhi in direzione di un piccolo pub in fondo alla strada del mio
appartamento. Vidi
la figura di un uomo, uno che non sembrava minimamente coerente,
agitando le braccia e un bicchiere di qualcosa che cercai di indovinare
non era sidro di mele. Lui
stava urlando qualcosa, ma non riuscivo a capire.
La
sua figura diventava più grande mentre si avvicinava.
A
quel punto, non ero sicura perché non avevo agganciato la
porta e scattata per salvarmi la vita lontana da quel pazzo
ubriaco. Continuai
a tenere i miei occhi su di lui, cercando di
capire il suo volto e le sue parole. Ma
le sue parole divennero molto più chiare così
come la sua voce familiare. Le mie spalle si tesero come notai i suo
riccioli bagnati incollati sulla fronte.
"Oi, Scarlett!" Mi chiamo
Harry, calciando con le sue Converse rosse in una pozzanghera e
avvicinandosi a me. "Sei tu, amore?" La
sua voce era impastata. I
miei occhi si spalancarono e saltai giù dai gradini di
cemento bagnato andando verso di lui. La
mia mente era più che confusa. Domande
sul perché lui era qui e con chi era sciamarono nella mia
mente... Dovetti rapidamente ricordare a me stessa che non me ne
sarebbe dovuto importare.
"Che fai qui, Harry?"
Gridai verso di lui. Le
mostruose gocce di pioggia risuonavano contro ogni edificio e
marciapiede rendendolo un ambiente rumoroso. Harry
barcollò verso di me, prendendo un gran sorso di alcol nella
sua tazza gelida.
"Mi piace il modo in cui dici il
mio nome con quel accento americano che hai tu." Lui
ridacchiò. "Haaarr-eee." Lui
sorrise, bleffandosi della mia voce e prendendo un altro lento sorso di
birra. Scossi
la testa alla sua immaturità.
"Sul serio, Har-" mi
fermai dal dire ancora una volta il suo nome, mentre lui
incominciò a schimazzare. "Perché sei qui, a
Oxford, in un sabato notte?" Harry si guardò
intorno. Il suo volto cambiò drasticamente, come
se fosse finalmente consapevole di ciò che lo
circondava.
"Non lo so."
Tirò su il colletto del maglione nero inzuppato. "Pensi che potresti aiutarmi a
capirlo?" Alzai gli occhi nocciola, completamente
frustrata con Styles ubriacho. Harry
pigramente mi sorrise, le sue fossette affettarono le guance. Gettò
indietro la testa mentre sorseggiava rumorosamente l'ultimo goccio
della sua bevanda.
"Hai rubato quel bicchiere?"
Chiesi. Harry
aggrottò le sopracciglia insieme e batté sui lati
di condensa della tazza con il suo dito indice.
"Credo di sì!"
Lui si mise a ridere. I
suoi occhi si socchiusero insieme quanto fosse difficile ridere. Se
non che eravamo in piedi sotto la pioggia battente e lui era ubriaco,
avrei davvero pensato che fosse una qualità carina su di lui. Ma
vedendo la nostra situazione era la cosa più odiosa che
potesse fare.
"Beh, vuoi che ti chiami
un taxi o qualcosa?" Harry smise di ridere.
"Non vivi qui vicino?"
Mi chiese iniziando a camminare verso destra superandomi. Mi
incamminai accanto a lui, cercando di tenere il passo con i suoi lunghi
passi.
"Sì, vivo in
fondo alla strada." Risposi quando finalmente lo raggiunsi. Lo
fermai quando quando eravamo di fronte alle scale del mio appartamento "Proprio qui, in realtà."
Girai la testa verso l'edificio. Harry
guardò la pioggia che cadeva e tornò verso di
me.
"Beh Scarlett, hai intenzione di
invitarmi su o cosa?" Disse iniziando a salire i primi
gradini.
"Uh, non era sulla mia lista di
cose da fare." Dissi, iniziando la pesca per le mie chiavi
nella mia borsa. Harry
si fermò a guardarmi. Le
palpebre sbattevano lentamente sugli occhi iniettati di sangue. Non
avevo nemmeno notato come fossero rossi, anche i cerchi intorno erano
di una tonalità di rosa più scura e un po' gonfi. Come
se stesse... piangendo . C'era
un po' uno strappo al mio cuore quando vidi gli angoli delle sue labbra
cadere in un cipiglio. "Ma... perché non vieni
dentro e, uh, ti asciughi." Sussurrai.
Le
sue labbra secche si sforzarono di sorridere mentre mi seguiva lungo
due rampe di scale e poi nel mio piccolo appartamento. Mi
sentii sollevata quando aprì la porta e avevo
riordinato un po' in precedenza. Diciamo
solo che, non ero sempre la persona più graziosa. Harry
si tolse le scarpe vicino alla porta e traballò intorno alla
zona da mio piccolo divano prima di cadere su di esso in modo
drammatico. Mi
feci piccola, sapendo che i suoi vestiti bagnati stavano smorzando il
materiale del mio arredamento.
"Ecco." Mi tese una
mano. "Vai a cambiarti in bagno e io
butto i tuoi vestiti nell'asciugatrice." Harry prese la
mano e io lo tirai su.
"Come è premurosa, Miss
McVay." Disse in un accento reale. Mi
lamentai lasciandomi sfuggire una risatina, ma fui preso in gola quando
notai che Harry aveva cominciato a spogliarsi davanti a me. Il
suo maglione nero era già in un pasticcio fradicio accanto
ai suoi piedi. Lui
stava armeggiando con la fibbia della cintura, quando gli gridai di
fermarsi.
"Bagno, Harry!" Lo
spinsi dalle spalle nude, erano gelide e molto toniche. "Ti ho detto di cambiarti in bagno!"
Lo condussi in bagno mentre lui ridacchiò per tutta la
strada. Si
voltò di scatto, una volta che eravamo
là.
"Non negare il fatto che il mio
corpo nudo sarebbe piuttosto il trattamento." Lui mi fece
l'occhiolino. Mi
lasciai sfuggire un rumore di disgusto e gli chiusi la porta in faccia. Deglutii
in fretta, non ricevendo l'immagine del suo desiderio, il suo torso
scolpito nella mia mente.
L'elastico dei suoi boxer Tommy
Hilfiger fecero capolino sopra i jeans. Scossi
la testa duramente e raccolsi il suo maglione e i suoi jeans, quando li
gettò fuori dal bagno.
Cliccai
su alcuni pulsanti guardando i vestiti cadere nella piccola
asciugatrice che avevo in un angolo nel mio appartamento. Mentre
i miei occhi rimasero ipnotizzati dal girare vorticoso saltai dal denim
vorticoso, sussultai leggermente quando sentì il basso
brontolio di un tuono in lontananza. Sospirai
rumorosamente. Avevo
sempre odiato i temporali.
Non
importa quanti anni ho, sapranno sempre spaventare l'inferno
vivente fuori di me.
Scorrazzai
attraverso il mio soggiorno e verso il mio letto, ma fu molto
sgradevole quando vidi il corpo di Harry accoccolato sotto il mio
piumone soffice che toccò la vetta. Girai
i miei occhi per quella che sembrava la millessima volta quella sera e
marcia verso il lato del mio letto con i pugni saldamente appoggiati ai
miei fianchi.
Tutto
quello potei vedere erano i riccioli disordinati di Harry.
Erano ancora un po' bagnati, ma solo sulla parte superiore. Mi
schiarii la gola e vidi il suo viso arrossato arraffarsi.
"Oh." sussurrai.
Le
borse sotto gli acuti occhi verdi erano scivolose. Le
sue labbra rosee e gonfie e le guance avevano perso ogni colore. Le
sue ciglia nere erano raggrumate e umide.
Avevo
appena beccato Harry Styles che stava piangendo.
"Harry..." dissi in
tono silenzioso. Abbassai
il mio corpo così da essere seduta accanto a lui.
Si fece più in là. "Harry, cosa c'è che
non va?" Costrinse una risata prima di parlare.
"Cosa? Niente, hai un letto comodo."
Disse cercando di cambiare argomento. Io
battei lentamente le palpebre e premetti le mie labbra con
fermezza.
"Sono sicura che non è
così comodo da far uscire le lacrime." Io
appoggiai la testa sulla mia mano, cercando il suo volto e gli occhi
per avere risposte. Non
me ne diedero. Erano bianchi,
isolati e murati. Si
spinse sui gomiti e si strofinò la punta del naso con il
pollice e l'indice. Probabilmente
a causa del fatto che era stordito o qualcosa del genere.
"Ho incontrato qualcuno"
Cominciò e continuò dopo aver visto la confusione
nella mia faccia. "ecco perché sono qui a
Oxford, ho incontrato qualcuno.
Loro
volevano parlare."
"Indovino che qualcuno
è una ragazza. Ma sai... io non giudico."
Mi strinsi nelle spalle, tentando di fare un po' di umorismo per
alleggerire l'umore di Harry. Lui
abbozzò un piccolo sorriso sul lato della bocca, scuotendo
la testa.
"Si, Scarlett. Una donna. Un terribile casino."
Harry tirò i gomiti fuori da sotto di lui e
lasciò che la sua schiena cadesse di peso sul mio letto. Si
strofinò le mani contro la sua faccia facendo un rumore come
un gemito contro di loro.
"Beh... chi è?"
Dissi dopo che il suo gemito finì. Aprì
le mani contro il suo viso, nel modo in cui si farebbe se stessero
giocando al gioco del cucù con un bambino. "Se a te, ehm, non dispiace
rispondere." Graffiai il mio avambraccio
goffamente.
"Non ti preoccupare."
Si girò quindi il suo corpo era rivolto verso di me. Sospirai
e strinsi le labbra.
Harry
sembrava avere un sacco di cose nella sua mente e non avevo voglia di
fare leva su di lui se non avrebbe voluto parlare. Sembrava
come se questa donna l'aveva ferito molto o una volta significava molto
per lui. Sembrava
effettivamente come se lui avesse dei sentimenti.
"Sai di avere delle labbra
incredibili." Il suo biascicare ubriaco era
tornato.
Cancello
quello che ho detto. Non
ha sentimenti.
"Scusami?" Cercai di
stabilire un contatto visivo con lui, ma notai che stava fissando la
mia bocca. Il
che mi fece sentire un po' a disagio.
"Le tue labbra. Sono belle, mi piacciono." Lui
sorrise e tirò su le coperte che lo circondavano. "E sono incredibilmente morbide."
Sentì le mie guance arrossarsi in un secondo. "Come quelle di un bambino."
Risi
goffamente alla sua sconclusionatezza.
"Scarlett, hai le labbra da bambina." Subito passai una
mano sulla bocca, ma presto smisi quando vidi Harry sorridere alla mia
azione. Respirai
profondamente e cercai di cambiare argomento, ma Harry prese
l'iniziativa.
"Quindi io resto qui stasera,
allora?" Le sue palpebre pesanti cominciarono a calare.
Potrevo dire che era esausto. E
lui era ubriaco e stava piangendo per una ragazza. Non
riuscivo proprio a cacciarlo a calci e dirgli di perdersi. Io in realtà ho un
cuore.
"Certo."
Sentì me stessa sussurrare. Gli
occhi di Harry si chiusero e un sorriso teso si formò sulle
labbra rosse. Rotolò
sulla schiena. Le
sue braccia distese sopra la testa.
"Buona notte, labbra da bambina."
Mormorò Harry prima di sprofondare in un sonno profondo.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Dopo quasi un mese sono tornata.
Ho avuto un sacco di impegni con la fine della scuola e cose varie,
ma... Ora è estate.
LIBERTA'
e quindi l'equazione NO
SCUOLA = PIU' CAPITOLI è ora valida. :p
Contente? Io si, finalmente posso dormire quanto voglio.
Continuate a farmi sapere cosa ne pensate, più
sarete attive con le recensioni più capitoli avrete!
Alla
prossima, un bacio. x
ps. correte a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.
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IL MIO BLOG SU TUMBLR CON UN SACCO DI FANFICTION TRADOTTE. (sto aggiornando) qui.
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Capitolo 14 *** Sleep with your tongue tied. ***
14 -
∞
Camminavo
intorno al mio appartamento ascoltando i monotoni squilli dall'altra
parte del telefono. Ero riuscita a sapere da varie richerche che Harry
viveva con Louis e che se non fosse tornato da lui si sarebbe
preoccupato così decisi di chiamarlo. Ma, penso che non
avessi
davvero realizzato quanto tardi o presto fosse, così
aspettai
che il suo cellulare andasse in segreteria telefonica.
"Ciao! Sono Louis, mi
dispiace non posso rispondere al telefono. Basta lasciare un messaggio
e richiamerò!"
"Uh, ciao Louis. Sono
Scarlett McVay." Inizia il mio messaggio e silenziosamente
chiusi la porta alla asciugatrice. "Volevo
solo avvisarti per Harry, lui è qui per stasera. L'ho visto
in giro ubriaco e si è addormentato... " Mi
ritrassi un po' quando vidi un piccolo lampo fuori dalla mia finestra. "Ha detto che era qui per una
ragazza ... Ne sai qualcosa?" Morsicchia il mio labbro
inferiore, come se fossi in attesa che qualcuno rispondesse alla mia
domanda. "Aspetta, mi
dispiace, fingi che non l'abbia chiesto." Scossi la testa
e ridacchiai nervosamente al telefono. "Ma,
in ogni caso Harry è qui e lui è vivo. Va bene,
in ogni
caso mi dispiace se questa chiamata ti ha svegliato ... ehm, ciao."
Finì il messaggio vocale più imbarazzante che
avessi mai
fatto e apoggiai il mio telefono sul tavolino di fronte al divano. Lo
fissai per un po' fino a quando il corpo paffuto del mio gatto
entrò nella mia visuale saltandomi in grembo,
strofinò
la testa confusa nella mia mano, costringendomi a fargli le coccole.
Sospirai e gli grattai la pelliccia, ascoltando il suo fare le fusa
delicato. Le vibrazioni erano calmanti sul mio corpo teso a causa degli
eventi di quella sera, il temporale e la birra fuori. Guardai il mio
letto e il corpo di Harry ancora avvolto nelle mie calde coperte.
Un forte sospiro sfuggì alle mie labbra e mi cominciai ad
agitarmi nel piegare lo spesso maglione nero di Harry e jeans scuri
lavati. Una volta che furono disposti in quadrati
perfetti io andai in punta di piedi verso il mio comò vicino
al
mio
letto, facendo del mio meglio per non svegliare Harry dal sonno. Pescai
una grande felpa con il cappuccio e lo indossai sopra la
camicia a
quadri.
Sentivo il corpo di Newton, iniziò vagamente a
ballare tra
le mie
caviglie. Quello di solito significava che aveva fame o voleva solo
essere tenuto.
Mi piegai per raggiungere il suo corpo peloso arancione e lo tenni
stretto al pettomentre andavo verso l'armadio
che conteneva alcune coperte di cui avrei avuto bisogno. Decisi di
lasciare Harry nel mio letto da solo; non volevo avere a che
fare con i piedi che si sruciavano o anche rotolare sul suo petto nudo.
Quindi, per evitare tutte le interazioni con lui, optai per il piccolo
divano nel mio salotto.
Newton rapidamente saltò fuori dalla mia stretta e
andò sul letto, mentre lo attraversavo. Mi fermai per un
attimo, guardando ogni sua
mossa. Trotterellò verso la curva che formava lo stomaco di
Harry, girò un paio di volte prima di strofinare il suo
nasino nella
piega e sdraiarsici. Le sue zampe bianche si allungarono e gli occhi
verdi si
chiusero lentamente. Non ho potei fare a meno di sorridere a quella
vista. Un sonnolente, ubriaco Harry Styles accocolato con un gatto. Ero
sicura
che quell' immagine avrebbe potuto far diventare tutti i fans dei One
Direction matti, ma... decisi di essere egoista e tenerla per me.
Dopo avermi lavato i denti e la faccia e aver fatto le altre varie
attività prima di dormire, mi lasciai cadere
sotto la coperta pruriginosa che non era la mia consolatrice. Mi
rigirai
sul divano bitorzoluto fino a quando finalmente trovai una
posizione un po' comoda per riposare. Il mio respiro
cominciò a rallentare, le mie palpebre cominciarono a calare
e la
mia menteiniziò a vagare negli abissi della terra dei sogni.
CRACK
Un tuono squarciò il cielo facendo irrigidire tutto il mio
corpo e
uscire un rantolo dalle mie labbra secche. I miei respiridivvenero
irregolari e più profondi mentre io stringevo la coperta
graffiante
e ascoltavo le gocce di pioggia cadere pesanti con tonfo contro il
cemento sotto
il mio appartamento.
"Rilassati, Scarlett."
Scossi la testa che ricadde sul divano. "E' solo un
po' di temporale." Chiusi gli occhi, cercando di
pensare in che modi avrei
potuto passare quella notte senza dover stare sveglia. Tolsi uno dei
cuscini dietro la testa e me lo strinsi sopra, dal momento che il mio
gatto mi aveva abbandonata per Harry mi sarei coccolata con un cuscino
quella sera.
Mi concentrai sul respirare per un po' e in realtà cominciai
a rilassarmi.
Attraverso il naso,
attraverso la bocca. Ripeti.
Ancora una volta, potei sentire il mio cuore battere lento e miei
respiri yoga diventare costanti e a proprio agio. Allentai la mia presa
di morte sul mio amico-cuscino quando tutto il mio corpo
cominciò a rilassarsi per la seconda volta quella notte.
BOOM
"Oh, vaffanculo!"
Mormorai mentre mi alzavo dal divano. Mi
affrettai verso il mio letto tuffandomi sotto le coperte. Il mio
respiro era come se avessi appena corso fino a Londra e poi ritorno e
le mie spalle tremavano per la paura che il prossimo colpo di tuono
fosse vicino. Sentì Harry muoversi accanto a me.
"Scarlett?"
La sua voce era profonda e grave e stranamente attraente.
Deglutii prima di rispondere, cercando di controllare il suono del mio
cuore che batteva fuori delle mie orecchie.
"Mi dispiace."
Sussurrai, nascosta sotto le coperte soffici. Un po' imbarazzata che
stavo per diventare pazza per qualcosa di così
stupido come una tempesta.
"Che cosa c'è
che non va?" Chiese Harry, togliendo le spesse
coperte dal mio viso. I suoi riccioli furono gettati di
traverso su tutta la testa e gli occhi verdi ancora brillavano nel buio
completo del mio appartamento. Battei le palpebre un paio di volte,
cercando di non arrivare a perdermi in quelle sfere.
"N-niente."
Balettai. "I solo, io
odio i temporali."
Finì mentre Harry ridacchiava. Le sue fossette
affondarono nelle sue
guance mentre lui mi sorrideva. Non potei fare a meno di sorridergli
indietro. C'era qualcosa in quel suo sorriso che era contagioso.
Come se non importava ciò che provavi in quel momento,
quando vedevi quelle labbra curvarsi verso l'alto non avevi altra
scelta che sorridere anche tu.
Sentivo il braccio nudo di Harry avanzare lentamente
lungo tutta la mia vita e tirarmi
più vicino a lui. Resistetti un po' all'inizio, ma quando un
lampo di luce illuminò la camera in una frazione di secondo,
mi praticamente aggrappai al suo petto nudo. Harry rise di
nuovo. I polpastrelli delle sue dita non avevano mai graffiato
così legggermente lungo il mio bicipite. Premetti il mio
orecchio contro il suo petto e
sentì i lenti e ritmici battiti del suo cuore. Mi sentivo
addormentarmi ascoltando il suo battito lento.
"Non c'è
bisogno di avere paura, labbra da bambino."
Sussurrò Harry proprio mentre mi sentivo addormentarmi nella
sua
stretta. "Mi appartieni."
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Voglio fare un patto anche con voi: io
aggiorno velocemente e voi mi fate sapere cosa ne pensate.
Ci state?
Ora però vi avverto su una cosa.
Il venti dovrò essere operata e quindi per un paio di giorni
non ci sarò, non allarmatevi se un capitolo
arriverà dopo o se arriveranno due capitoli insieme prima! (:
Il mio piano era di aggiornare ogni
quattro/cinque giorni
perché comunque li traduco di volta in volta e ho anche
un'altra storia da mandare avanti. Vi può andare bene?
Alla
prossima, un bacio. x
ps. correte a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.
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qualsiasi cosa potete scrivermi un
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Le mie traduzioni.
Baby
lips | Prisoner
of my own body | My
fake relationship | Crash
and burn | Louis
one-shots | Liam
one-shots | Harry
one-shots | My
best friend is you | Harry's
favourite things about Scar | Balance
| Logic
| Untitled
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Capitolo 15 *** AVVISO ***
Ciao
a tutti ragazzi, come vi ho già detto nel capitolo
precedente domani avrò un operazione -niente di grave -
e resterò in ospedale fino a sabato mattina, di conseguenza
non sarò presente qui su EFP.
Non penso di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo entro 'sta sera
ma ci
proverò ugualmente, in ogni caso domenica
aggiorno.
Scusate per l'imprevisto, alla prossima.
un bacio x
PS. Se
volete aggiornamenti, sapere quando pubblico, ecc.. contattatemi su twitter.
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Capitolo 16 *** But it gives me thrills to wind you up. ***
15 - But it gives me thrills to wind you up
∞
La
tempesta che mi aveva fatta tremare ieri sera sembrava fare miracoli al
tempo. Era la fine di novembre e prima della forte
pioggia e dei tuoni il tempo era pungente e freddo, ma l'acqua
sembrò
scaldare le cose, creando una giornata quasi primaverile; cosa di cui
non mi lamentavo.
I miei passi cominciarono a imitare il ritmo allegro della musica di
Rihanna che avevo nelle orecchie. Gocce di sudore
cominciarono a formarsi sulla mia fronte e la nuca. Non potei fare di
meno di cogliere i suoni dei miei respiri affannosi tra le pause della
melodia. I miei piedi mi stavano portato in un percorso più
lungo del solito, ma non obiettai. Continuai a correre.
Ero più che confusa, quando mi sveglia quella mattina.
Non ero confusa sul fatto di come ero arrivata nel mio letto con Harry
o anche come ero arrivata così vicino a lui. Ero confusa per
il
fatto che mi ero svegliata lentamente e pigramente. I miei occhi
cercarono la parte superiore del suo corpo e i confiori e le fessure
dei suoi muscoli.
Mi chiedevo come fosse la stella colorata che aveva sotto l'ascella
quando il suo corpo era steso tranquillo dormiente. E non potei fare a
meno di sorridere quando vidi la
sua mascella contrarsi per poi allentarsi mentre un leggero russare
sfuggiva dalle sue labbra socchiuse.
Credo che fossi confusa sul fatto che fossi innamorata di Harry Styles.
Come fossi
completamente affascinata dalle più semplici cose che
facesse. Come qualcuno così maleducato e meschino potesse
essere in realtà così bello.
Mi ero finalmente lasciata andare quando strofinai il naso
più
vicino alla piega della calda pelle del suo collo. Non sapevo
cosa
fosse, era solo qualcosa innescato nel mio cervello che era esploso
improvvisamente, e fui grata per questo. Inconsciamente sapevo quando
mi
ero spinta troppo in là con Harry. La stessa cosa era
accaduta
durante la notte che decisi di tornare nella sua camera d'albergo.
E per la mancanza di termini migliori, mi sentivo... disguastata. E non
tanto
per la quantità di sudore che stavo producendo a causa del
mio jogging
mattutino, ma dal fatto che mi ero aggrappata a due membri dei One
Direction in un arco di tempo di dodici ore. Non sono una di quelle che
"giocano" con i
ragazzi. Non sono una di quelle che fanno davvero qualsiasi cosa con i
ragazzi. In
realtà, io non mi ricordo nemmeno l'ultima volta che una
persona di specie maschile mi ha dato tantaìe attenzioni
come stanno facendo Harry e
Zayn.
E lì la mia mente partiva, impazzendo al pensiero di Zayn.
Non c'era nulla di serio tra lui e me e nulla era permanente, ma c'era
qualcosa. E
non riuscivo a mettere il dito su quel qualcosa, ma era quello che ci
aveva fatti incontrare. Forse era il modo in cui mi avrebbe potuto
convincere a
fare qualsiasi cosa col suono della sua voce o alla vista dei suoi
occhi
miele-marroni. O forse era solo il modo in cui mi aveva creduto sulla
parola... anche se la mia parola non era del tutto
vera.
Con la mente affollata, feci un giro finale dietro l'angolo
verso il mio appartamento. Non avevo preso una decisione su
ciò che esattamente stavo per fare, ma credevo che
trascorrere un po' di
tempo da sola con il mio gatto mi avrebbe aiutato a prenderla.
O forse potrei fare solo
quello per sempre.
Tolsi le cuffie bianche dalle orecchiementre camminavo su per le
scale verso il mio appartamento. Sentivo le mie gambe un po'
deboli ed ero sicura che il mio viso era arrossato di un attraente
colore rosso brillante. Mi leccai le labbra secche e mi voltai per
aprire il pomo per il mio appartamento.
Harry si sedette sul mio piccolo divano con i piedi appoggiati sul
tavolino di fronte ad esso. Non si era ancora preso la briga di
mettersi i suoi vestiti così il suo abbigliamento consisteva
nei suoi
blu navy boxers di Tommy Hilfiger. Newton era seduto sul suo addome
facendo le
fusa e strofinando la testa contro il petto di Harry, raccogliendo le
briciole
sul divano della focaccina che stava mangiando. Lui mi
guardò pigramente quando mi schiarii la gola.
"Ho fatto amicizia con il
tuo gatto."
Disse con la bocca piena. Oh,
mai così affascinanti come Harry Styles al suo meglio.
Pensai mentre tendevoo le mie spalle in
frustrazione. "Li hai
fatti tu questi?"
Mi chiese indicando i dolci in mano. Annuì lentamente.
"Sono buonissimi. potrei
averne un po' per me per portarli a casa dai ragazzi?"
"Se tu potessi fare
qualcosa per me. Ti ho dato riparo per la notte scorsa."
Dissi
camminando verso di lui e prendendo Newton dal suo stomaco.
Miagolava dal dispiacere ma io lo ignorai e cullai il suo corpo
arancione tra le mie braccia. "E
tieni giù le tue sporchi mani dal mio gatto."
Ciò scaturì una forte risata dalla bocca di
Harry. Una
che non avevo mai sentito prima, quella che lo indusse a coprirsi la
bocca, dopo che lo fece delle risatine soffocate si fecero strada
attraverso la sua pelle. Sorrisi alla sua azione, ma subito
scossi la testa mentre camminavo verso la cucina per prendere una
bottiglia d'acqua. Harry mi seguì.
"Sei molto divertente,
Scarlett." Disse alle mie spalle. Lasciai Newton
giù e aprì il
frigo, afferrando una bottiglia di acqua fredda e voltandomi verso di
lui mentre giravo il tappo.
Era difficile guardare il corpo mezzo nudo di Harry, ma era
ancora più difficile distogliere lo sguardo. Cercai di
tenere gli occhi lontani dalla v vicino ai suoi fianchi che portava in
un posto che potevo solamente immaginare quando sarei stata sola.
"Potrebbe ucciderti
metterti qualcosa addosso?"
Scossi la testa verso di lui. Harry sbuffò e si
voltò
verso la camera da letto. Dopo alcuni momenti che sorseggiavo dell'
acqua e
presi posto a sedermi al tavolino che avevonella mia
cucina, Harry arrivò con l'outfit che aveva zuppo sotto
la pioggia sul suo corpo ubriaco; questa volta i
vestiti erano asciutti e gli si adattavano fin troppo bene.
E' quasi tanto
commestibile con i vestiti addosso che senza.
Mi morsi l'interno della guancia rudemente per punizione alla mia mente
che faceva orribili pensieri.
"Allora hai avuto una
buona giornata con Zayn ieri?" Chiese Harry prendendo il
posto di fronte a me al tavolo. Distorta la faccia in un primo
momento, poi risolvetti con un sopracciglio
alzato e un cenno incerto della testa.
"Sì... io...
è stato divertente." Faticai a trovare un modo
per descrivere la mia notte prima del mio
incontro con Harry. Lui rise e incrociò le mani sul tavolo,
le
sue lunghe dita(Nota
dell'autore: e che dita(?)), giocavano con i braccialetti che aveva sui polsi.
"Noi tutti viviamo
insiem, sai. I ragazzi e Io. " I
suoi occhi incontrarono i miei. Non sapevo di quello e
sarebbe stato un po' più bello venire a sapere queste
informazioni un po' prima. "E
in più, Zayn non sa davvero tenere la bocca chiusa quando ha
una ragazza." Scossi la testa al suo commento.
"Lui non ha me. Non sono
di nessuno." Risposi con uno senso di disgusto nel mio
tono. Giocando su questo, Harry rispose:
"Io ti ho avuta la scorsa
notte." Cercò di combattere con gli angoli
della bocca che tiravano in un sorriso, ma cedette e sorrise comunque. "Quando qualcuno aveva paura dello
spaventoso temporale." Continuò a prendermi in
giro. Posai duramente la bottiglia d'acqua sul tavolo e
incrociai le braccia. Il mio sguardo si concentrò sul bel
tempo fuori, sperando di calmare la mia
rabbia crescente e impedendomi di tirare un Peeta Mellark, cercando
di soffocare Harry dall'altra parte del tavolo. *
"Taci."
Mormorai sotto il mio
respiro, contrassi la mascella in segno di frustrazione. Sentivo Harry
ridere finché non si fermò. Noi due eravamo
bloccati nelle
profondità oscure di un silenzio imbarazzante. Tutto
ciò che si poteva
sentire erano gli artigli di Newton che graffivano contro il suo posto
e qualche
macchina occasionale che passava con eccesso di velocità
sulla strada.
Harry finalmente parlò.
"Allora vieni?"
Lui fece
scattare il foglio bianco appuntato sulla bacheca accanto al tavolo
dove eravamo seduti. Alzai gli occhi per vedere che cosa aveva colpito
e mi accorsi che era il biglietto che mi aveva dato una settimana fa
per lo spettacolo dei One Direction di sabato. Deglutii. Sembrava che
ovunque andavo nonpotevo evitare quella domanda.
"Non lo so."
Alzai le spalle.
Harry si sedette sulla sua sedia, incrociò le braccia sul
suo maglione nero - sono sicuro che fosse troppo pesante per
il caldo
clima di quel giorno -, e studiò il mio viso.
Strinse le labbra
per un attimo prima di parlare di nuovo.
"Se fosse Zayn Malik a
chiederti di venire al nostro concerto, sarebbe diversa la tua risposta?"
Le mie sopracciglia si inarcarono immediatamente. Non avevo idea di che
tipo di
impressione aveva. Ero uscita fuori con Zayn un totale di una
volta. Anche se eravamo su quella via ci conoscevamo a
malapena.
"Perché me lo
chiedi?" Dissi tirando le maniche della mia felpa con il
cappuccio sopra le mie mani.
"Perché non mi
rispondi?" Ribatté Harry.
"Perché non te
ne vai?" Ringhiai. Harry alzò le mani in segno
di resa e mi sorrise. Si alzò lentamente dalla sedia di
fronte a me, tenendo gli
occhi fissi sui miei. Sotto questa illuminazione sembravano un po'
più blu che verdi, ma feci del mio meglio per non
preoccuparmi.
"Grazie per avermi
permesso di restare." Sputò mentre
iniziò a camminare fuori dalla cucina. "Ti suggerirei una doccia per la
puzza di sudore." Si girò sui tacchi e
camminò fuori senza guardarsi indietro.
La porta si chiuse.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Povero, Harry ci è rimasto male.. :(
dai dai dai dai dai fatemi sapere le vostre
opinioni, interagite con me!
ps.
Non ho rincontrollato per motivi di tempo, l'ho tradotto ora
velocissimamente e quindi potrebbero esserci degli errori ortografici.
* Peeta Mellark
è uno dei personaggi principali di Hunger Games, il figlio
del fornaio del distretto dodici.
CHIEDO PIETA' SE E' SBAGLIATO, non seguo HG.
Alla
prossima, un bacio. x
ps. correte a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.
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Capitolo 17 *** I bet you never thought that I could break you. ***
16 - I bet you never thought that I could break you
∞
Dopo
una serie di urla soffocate nel mio piumone, disposi i miei capelli
fradici e arruffati sul cuscino e, infine, il martellare del mio cuore
cominciò a rallentare.
Harry
mi aveva reso così agitato. Mi aveva fatto accaponare la
pelle,
ribollire il sangue, era l'ape nel mio cappello, era il diavolo in una
forma terribilmente attraente, con i capelli più belli di
qualsiasi altra donna che avessi mai incontrato. Aveva una lingua
tagliente e sapeva esattamente quando usareil suo sorriso
disgustosamente affascinante. Era testardo e spietato e assolutamente
adorabile.
Strinsi
il mio piumone finché le mie nocche diventarono bianche,
tirandomi le lenzuola pesanti fin sopra la mia testa per nascondermi
dal sole pomeridiano che batteva verso la finestra vicina al mio letto.
Continuavo a ripetermi che mi sentivo male, che avevo una emicrania o
che mi girava la testa. Ma, in tutta onestà, semplicemente
non
volevo alzarmi dal letto. Avevo paura che se avessi fatto un altro
passo falso sarei ruzzolata indietro sul sentiero roccioso che aveva
portato Harry Styles o i One Direction nel suo complesso.
Quando
cominciai ad andare alla deriva verso uno stato di sogno confuso, che
non era il sonno di cui avevo così disperatamente bisogno,
sentì il mio telefono ronzare vicino a me. Scossi la testa e
mi
girai verso il comodino dove era posizionato il mio iPhone. Evitando
completamente ogni tipo di contatto sociale suonava come un piano di
gioco per quella sera.
∞
Il vapore umido mi riempì i polmoni
mentre il ritornello di una chitarra della canzone dei One Direction "One Thing"
cominciò a suonare alla radio, appena fui fuori dalla mia
doccia. Gemetti interiormente, ma continuai a massaggiarmi il cuoio
capelluto insaponando con dello shampoo i capelli arruffati. Mentre la
canzone continuava a suonare, non potei fare a meno di canticchiare
e ondeggiare avanti e indietro ad un ritmo costante. Non
passò
molto tempo fino a quando andai fuori di testa, danzavo da
solista
mentre gridavo le parole del testo nella mia bottiglietta di doccia gel
al cocco
profumato.
Fu
quando cominciai ad applaudire con la band che pensai a
quanto completamente idiota probabilmente sarei potuta apparire. Smisi
di cantare, sbattendo giù la bottiglia e finendo la
mia doccia in completo silenzio. La canzone era quasi troppo
accattivante per il mio bene. Girai la manopola per chiudere l'acqua e
asciugare il mio corpo, l'aria fresca dal
mio appartamento mi causò la pelle d'oca che si disperse su
tutta la mia
pelle. Maledissi il soffio di vento per aver causato dei piccoli brivi
alle mie
gambe appena rasate dove iniziavano a crescere piccoli peli pungenti.
Questo mi fece cominciare a chiedermi, in primo luogo, il
perché
mi radevo le gambe.
Ero un po' di buonumore, fin da
quando mi ero svegliata presto; avevo deciso che quello sarebbe stato
uno di quei giorni che sarei apparsa presentabile in
classe invece dei miei jeans normali e t-shirt che mi mettevo
solitamente
perché perdevo la cognizione del tempo o dormivo troppo.
Andai con uno dei miei tanti paia di jeans e una
camicia abbottonata
a maniche corte - poiché il tempo era ancora
piuttosto caldo - e un paio di scarpe basse rosse per rompere la noiosa
combinazione di bianco e nero con un po' di colore. Presi dalla mia
collezione di borse (alcune persone
hanno un' ossesione per le scarpe, io per le borse a mano.) una marrone
in cuoio, in cui misi i libri e il vario materiale di cui
avrei avuto bisogno per la lezione quel giorno e l'appoggiai sopra la
mia spalla.
Con
i miei naturalmente capelli secchi e la mia normale quantità
di
make up, andai verso la porta per dirigermi verso
l'università
a passo lento. Non ero di gran fretta e quindi mi presi il mio tempo,
guardando
tutto il paesaggio di tardo autunno e facendo un segno di saluto ai
miei compagni e
agli studenti che stavano andando verso la loro classe. In particolare
notai gli uomini e le donne d'affari correre con le loro
valigie pesanti strette in pugno. Mi chiedevo che tipo di lavoro
facevano e se avevano una sorta di schema politico segreto
nelle loro borse.
Dopo avere dato un'occhiata a un paio di persone di
mezza
età in giacca e cravatta, focalizzai la mia attenzione alle
numerose edicole lungo le strade. I miei occhi galeggiavano su tutti i
tabloid.
Non indovinerete mai quello che Kim Kardashian
aveva fatto in quella settimana.
Oh, ancora una volta Lindsay Lohan in
riabilitazione? Shoccata.
Harry Styles lascia la casa della sua nuova
ragazza? Oh -aspetta un
secondo.
Mi
girai bruscamente e strappai la rivista patinata fuori dallo scaffale.
I
miei occhi scannerizzarono freneticamente la prima pagina.
Saltarono fuori goto di
Harry che lasciava il mio appartamento di un paio di giorni fa, con
inserti di foto mie dalla notte che avevo lasciato il suo albergo.
Dio, sembro
così pallida. Pensai di me stessa, ma subito
respinsi
l'idea perché non era quello il problema prevalente.
La stampa pensa che Harry e io stiamo insieme? Mi
scusi mentre vomito.
"Quanto
è?" Chiesi all'uomo dietro gli
scaffali dei giornali.
Guardò la rivista che piazziai davanti la mia faccia e poi
di nuovo me,
lui ridacchiò e parlò con un accento che
riuscì a malapena a
capire.
"Se
sei in prima pagina, è gratuito."
Continuò a ridere mentre io, lamentandomi, filavo via.
Cercai il mio telefono che avevo spinto in
profondità nella tasca posteriore dei jeans. Avevo
bisogno di Harry che con la magia della sua boy band dicesse ai suoi
manager di
fare scomparire quell' articolo e far finta che non sarebbe mai
più successo.
L'ultima
cosa di cui avevo bisogno erano più fan dei One Direction
addosso a me
come un cattivo odore o gli sguardi irritati di ragazze gelose durante
le mie lezioni. Presi un ritmo frettoloso verso l'edificio dove si
svolgeva la mia lezione di calcolo, selezionando il numero di Harry
dalla mia rubrica quando arrivai all'interno di quell'edificio
fresco. Battei il piede con impazienza mentre aspettavo che rispondesse.
"Cosa
c'è?" Finalmente Harry rispose dopo diversi
squilli, un po' di sollievo si riversò in me.
"Hai
visto gli ultimi titoli?" Chiesi, con la rivista di fronte
a me; assolutamente
disgustata.
"No,
io non presto attenzione ai tabloid." Harry rispose con un
tono che non riusci a leggere. Incrociai le braccia prima di rispondere.
"E
perché?" Lascia che la curiosità
avessa la meglio su di me.
"Perché
la metà delle cose che dicono non accadrà nemmeno
fra un milione
di anni." La linea si interruppe. Buttai la rivista nel
cestino e mi trascinai pesantemente in classe. Quella sola telefonata
era la
risposta a tutti i miei problemi.
Io non ho intenzione di andare a quel concerto.
∞
Caddi indietro sul letto con un sospiro
eccessivamente drammatico.
Potevo sentire i passi di Newton vicino al mio viso sulla trapunta e mi
piegai sul mio stomaco, trovandomi di fronte il suo naso rosa.
"Oh,
Newt." Gli grattai sotto il mento, guardando i suoi occhi
chiusi
dal piacere. "Perché le
cose non tornano alla normalità?"
E
in un certo senso, quello era normale: Scarlett sdraiata sul letto a
parlare con il suo gatto perché era il suo unico amico
normale. Trasalii quando sentii il mio telefono ronzare nella mia tasca
posteriore, lentamente lo tirai fuori e, senza guardare il nome sul
display del
chiamante risposi, alla chiamata.
"Pronto?"
Il mio tono era triste, come se avessi appena trascorso un'ora
singhiozzando.
"Scarlett,
va tutto bene?" Ho sentito la voce preoccupata di Zayn
Malik all'altro
capo della chiamata. Mi sedetti sul mio letto velocemente, raddrizzando
la
camicia e aggiustandomi i capelli come se fosse appena entrato nella
stanza.
"Sì,
sto bene... una meraviglia, in realtà! Tu?"
Sorrisi, alzandomi dal mio letto.
"Sto
bene. Non parliamo da un po', mi manca la mia nerd."
Combattei contro un sorriso ebete, mentre sentivo le mie guance
arrossire e diventare più calde in un secondo.
"Anche
tu mi manchi!" Riuscì a ridere fuori, cosa che
suonò come una delle iene del Re Leone.
"Questo
è esattamente il motivo per cui verrai al concerto di
domani, ok?" Chiese Zayn, quasi con la speranza in ogni
grammo della sua voce.
Sospirai, impaurita di come avrebbe reagito quando avrei
spento la sua speranza con la mia risposta negativa.
"Temo
di no." Dissi.
"Che
cosa?" Zayn fece una breve pausa, "Stai per farmi perdere una
scommessa con Styles? Io non perdo mai con Styles." Il mio
naso si
arricciò in confusione. Una
scommessa? Di cosa diavolo sta
parlando di una scommessa? E per Harry? Strofinai il ponte
del mio
naso con il pollice e il dito indice.
"Eh?"
Sputai fuori completamente esterrefatta. Zayn rise leggermente
dall'altra parte.
"Harry
ha scommesso che non saresti venuta domani." Feci un
sorrisetto, covando un malefico piano nel mio cervello.
"Non
mi dire?" Mi risedetti sul mio letto e poggiai la gamba
destra
sopra la sinistra. "Beh,
se Harry è così convinto che io non
ci sarò... io sarò lì."
E non vedo l'ora di vedere l'espressione sul suo
volto.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
mhh... Malefica Scarlett!
NB.
So che mi state odiando perché sono dieci giorni che non
aggiorno e noi abbiamo un patto (che non state rispettando, ma va be)
ma con l'operazione non sono riuscita a tradurre il capitolo quindi ho
ritardato un po'. Scusatemi.
ps. G R A Z I E per le VENTICINQUEMILA
VISITE. Grazie davvero!
pps. correte
a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.
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Capitolo 18 *** Wash them in the bathroom to drink like the band. ***
17 - Wash them in the bathroom to drink like the band
∞
Il
tempo era insolitamente afoso, ma si stava rinfrescando. Strinsi la
maniglia argentata che mi aprì un mondo di una
quantità
infinita di vestiti bellissimi; H&M. Non c'era altro posto dove
preferivo spendere i miei soldi... eccetto, forse,
Forever 21 o Urban Outfitters o Top Shop o Jack Wills. Ma non era
quello il punto. Avevo bisogno di un nuovo outfit per il concerto, non
importava cosa dicesse il mio armadio stracolmo di vestiti a casa.
NE.AVEVO.BISOGNO.
Iniziai a spulciare attraverso le quantità senza fine di
vestiti
di seta quando sentì il mio cellulare vibrare contro la mia
coscia. Sospirai sommessamente e sfilai il dispositivo dalla tasca per
spegnerlo. Non era un messaggio che aveva fatto fibrare il mio
cellulare, ma una notifica di twitter. Trattenni il respiro, sperando
non fosse un'altra fan dei One Direction. Lo lasciai andare quando
constatai che non lo era... Era Danielle, la fidanzata di Liam.Mi
morsi le labbra, cercando di non apparire come una stupida che sorride
al suo telefono nel bel mezzo di un negozio, riposando il cellualre
nella tasca della mia borsa. Non volevo rispondere al suo tweet in caso
Harry lo vedesse. Avevo bisogno che lui fosse completamente sorpreso
quando mi sarei presentata quella sera. Non vedevo l'ora di ridere a
lungo con il resto dei ragazzi e le loro fidanzate, facendo sentire
Harry come un perdente.
@Danielle Peazer: Spero di vederti al concerto
'sta sera. @scar_mcvay !! J
Mi
morsi le labbra, cercando di non apparire come una stupida che sorride
al suo telefono nel bel mezzo di un negozio, riposando il cellualre
nella tasca della mia borsa. Non volevo rispondere al suo tweet in caso
Harry lo vedesse. Avevo bisogno che lui fosse completamente sorpreso
quando mi sarei presentata quella sera. Non vedevo l'ora di ridere a
lungo con il resto dei ragazzi e le loro fidanzate, facendo sentire
Harry come un perdente.
Era
una cosa meschina per me? Ero una britta persona per volerlo sfidare e
farlo apparire male? Non lo so, ma il diavoletto nemico dentro me lo
sapeva. E non voleva dirmi la ragione.
I miei pensieri furono interrotti quando vidi una sorgente luminosa dal
fondo del negozio. Quella luminosità era il più
bel
vestito che avessi mai visto. Era uno stravagante colore verde limone,
ma quello era il motivo per cui ero rimasta sbalordita. Andai dritta
verso quel vestito, urtando accidentalmente con i gomiti delle ragazze
sulla mia strada. Feci scorrere le mie dita sopra la soffice stoffa
notando il dettaglio del collo alto, pensando nella mia testa quanto
sarebbe stato bello quel vestito con la giacca bianca che
già
avevo.
Spulciai in mezzo alle taglie finché non trovai la mia,
dirigendomi verso i camerini. Ringraziai le potenti forze al di sopra
per aver reso il mio vestito presentabile su di me e lo comprai senza
domande. Non potei fare a meno che il sorriso facesse incurvare gli
angoli delle mie labbra lungo tutto il percorso fino a casa.
∞
Mi
era stato detto ieri da Zayn che un altro autista sarebbe passato a
prendermi per portarmi al concerto. Quindi dopo essermi preparata con
anticipo e aver avuto una lotta con come erano i miei capelli quel
giorno e essermi chiesta se avessi fatto bene a mettere molto
trucco sugli occhi, mi sedetti sul divano con il mio stomaco che faceva
capriole a livello olimpionico. I tacchi facevano pressione sul
pavimento duro ogni volta che muovevo le mie gambe irrequieta. Stavo
mettendo tutta me stessa per non mordermi le mie unghie appena colorate
di blu.
Era una specie di tick che avevo. Ero sempre nervosa prima di
un'uscita. E non solo grandi eventi come quello: ero nervosa prima di
andare a scuola, andare a buttare l'immondizia, anche andare a comprare
il latte. Le uniche volte che ricordo di non essere stata ansiosa di
andare da alcuna parte erano quando danzavo. Ero più
eccitata
per quello, mai nervosa. Penso perché era l'unica cosa di
cui
sono sempre stata sicura. Sapevo esattamente come andava quella
specifica routin e quindi facevo tutto il resto numerato. Non c'era
spazio per gli errori.
Il cellulare odioso vibrò e gli diedi una veloce
occhiata,
come se potesse dirmi qualcosa, ma poi ricordai perché era
stato
creato in primo luogo. Mi spinsi giù dal divano e cliccai il
pulsante.
"Si?" Quasi
sussurai. Mi schiarì la voce quando una voce familiare mi
rispose.
"Sono qui per prendere la
signorina McVay." Parlò. Potevo vedere
la faccia dell'autista nella mia mente. Lo stesso che mi aveva condotta
al club, ma non riuscivo a ricordare il suo nome. Darrel? David? Scossi
la stesta borbottai che sarei stata giù in un minuto.
Afferrai
la mia borsetta corallo e spensi tutte le luci. Lentamente chiusi la
porta a chiave, lanciando le chiavi nella borsa e iniziando a scendere
le scale.
Damian. Quello era il suo nome. Lo ricordai appena vidi i suoi
inconfondibili luminosi occhi marroni. Sorrisi e ringraziai mentre lui
mi apriva lo sportello. Mi intrattenne con delle chiacchiere lungo
tutta la strada per Londra. Non c'era molto traffico quella sera quindi
mi aspettavo che quel viaggio sarebbe durato all'incirca un'ora. Ed ero
grata per quello, avevo bisogno di più tempo per prepararmi
mentalmente a quella nottata.
"Così sembra
che i ragazzi siano interessati a te, no?" Damian
mi diede una veloce occhiata dallo specchietto retrovisore. Sorrisi
leggermente e abbassai lo sguardo prima di rispondere.
"Così sembra."
Scrollai le spalle. "Intendo
che loro non smetteranno di invitarmi."
Guardai verso Damian che stava ridendo sommessamente al mio commento.
Sorrisi anch'io con lui, distogliendo il mio sguardo fisso fuori dal
finestrino per guardare per luci delle costruzioni e i cigli della
strada sfrecciare dietro di me e dietro la macchina nera.
Posai il mio mento sul pugno e continuai a guardare il paesaggio
finché le mie palpebre cominciarono a calare. Non ero sicura
di
che ora fosse, ma solo in seguito mi resi conto di quanto fossi stanca.
Damian tossì quando fummo arrivati e io scossi la testa,
svegliandomi dal mio stato di sogni.
"Siamo arrivati Miss
McVay."
Annuì e aspettai pazientemente che lui facesse il giro per
aprirmi la portiera, lo fece in un paio di secondi. Lo ringraziai
ancora una volta e ascoltai le sue istruzioni riguardo dove andare per
evitare la folla di persone.
Mi diressi verso la porta posteriore e incontrai due guardi
della
sicurezza. Gli dissi il mio nome e mi condussero da un'altra guardia di
nome Paul. Paul mi scortò poi nel backstage.
Seguì ognuna delle istruzioni di Damian e mi trovai a
camminare
rapidamente con la mano di Paul leggermente appoggiata sulla mia
schiena, guidandomi dove sarei dovuta essere. Potevo sentire il mio
cuore iniziare a battere contro il tessuto del mio vestito verde.
Quello era il primo concerto a cui andavo e non ero esattamente sicura
di cosa avrei dovuto fare dopo.
I ragazzi avevano probabilmente già iniziato a esibirsi
perché riuscivo a sentire il suono attutito della loro
musica e
le gride di migliaia di ragazzine impazzite. Inalai con repiro tremante
mentre la musica si faceva sempre più forte, al punto che
Paul
dovette urlarmi nelle orecchie che quello era l'ultima fermata.
Annuì, supplicandolo con i miei occhi color nocciola che
stesse
accanto a me e mi mostrasse cosa fare in seguito. Ma, se ne
andò
velocemente e io rimasi da sola. Praticamente sorda e sola.
Notai una piccola rampa di scale e decisi di cogliere l'attimo,
camminai lungo la scala, ritrovandomi dietro la tenda a guardare Liam,
Louis, Niall, Zayn e Harry danzare lungo il palco e cantare una
canzone, che non riconobbi, del loro album.
Fui inondata da una calma insolita. Ero dietro le quinte come se
aspettassi il turno di esibirmi, guardando gli abili ballerini prima
che sarebbe stato il mio attimo per brillare. Ma, invece, stavo
guardando i One Direction e non avevo per niente intenzioni di andare
fuori sul palco. Il mio respirò rallentò mentre
il mio
corpo di rilassava. Ero serena in quel momento.
Catturai gli occhi di Zayn per un momento prima che lui voltasse
rapidamente la testa per guardai ancora. Un largo sorriso apparve sulle
sue labbra delicate, ricambia con un grosso sorriso a trentadue denti.
Lui camminò in direzione di Harry e io mi morsi le labbra,
preparando me stessa mentalmente a vedere un sacco di immagini della
sua faccia shoccata. Zayn sussurò qualcosa nel suo orecchio
e
lui fece qualche passo indietro per entrare nella mia visuale.
Ma la sua faccia non era minimamente come me la aspettavo.
Un sorrisetto. Uno stupido, stupido, attraente, ma stupido sorrisetto
sulla sua faccia. I suoi occhi mi fecero lentamente una radiografia a
partire dai piedi, le mie gambe esposte, il mio vestito, fino ad
arrivare ai miei occhi. Si passò la sua paffuta lingua rosa
sulle labbra prima di lasciare cadere la sua palpebra destra in un
occhiolino. Mi lasciai sfuggire un verso di disgusto, sapendo che lui
mi avrebbe sentita e alzai gli occhi al cielo, incorciando le braccia.
Harry fece cadere la testa indietro, predendo e continuando a
saltellare lungo il palco come se io non fossi mai stata lì.
Mi girai sul posto solo per poter essere faccia a faccia con Danielle e
Eleanor. Danielle indossava un vestito dorato che lodava il tono della
sua pelle benissimo, mentre Eleanor aveva un paio di jeans scuri che le
rendevano le facevano apparire le gambe chilometriche.
Iniziai a sentirmi consapevole della scelta del mio outfit.
"Scarlett!"
Danielle
urlò mentre mi stringeva in un abbraccio stretto. Eleanor mi
abbracciò velocemente prima di lasciarsi andare. Le sorrisi.
"Sei uno schianto, amore."
Urlò Eleanor sopra la musica. Potei sentirmi arrossirmi.
Anche
se il suo complimento era carino, io non riuscivò a crederci
quando ero affianco a due delle donne più belle che avessi
mai
visto.
"Sono così
felice che tu sia qui, Andiamo verso il parterre."
Danielle mi afferrò velocemente i polsi, spingendomi
giù
per la piccola quantità di scale e fuori da alcune porte e
poi
lungo alcuni corridoi, fino a quando non arrivammo ai posti di cui
Danielle aveva parlato poco prima.
I miei occhi si spalancarono a causa della meraviglia mentre guardavo i
ragazzi esibirsi, su una delle mie canzioni preferite, One Thing, per
la folla. Apparivano così inreali lassù. Non
apparivano
come i ragazzi che avevo incontrato, anche se
non
avevo avuto modo di conoscerli molto bene, sembravano reali, persone
talentuose con molto da offrire. Sembravano anche abbastanza
attraenti con i loro abbiagliamenti. Niall specialmente, riusciva ad indossare
quella polo rossa come nessun altro uomo poteva.
Sentì le mani di Danielle e Eleanor battere a ritmo mentre
loro saltavano intorno vicine a me. Indugiai
e decisi di unirmi a loro. Sapere che a quelle ragazze non importava
cosa pensavano le altre ragazze mentre ballavano intorno intontite mi
faceva sentire un po' meno insicura nel fare io la stessa cosa.
Noi tre saltavamo e ballavamo e urlavamo parti dei testi delle canzoni
fino a quando il concerto finalmente arrivò alla fine. A
quel
punto avevo molto caldo e non potevo fare a meno di farmi aria con le
mie mani e la mia borsa.
La mia voce mi avrebbe odiato la mattina seguente per tutte le urla che
avevo fatto. I miei piedi avrebbero pulsato per aver saltato con i
tacchi per
tutta la notte. E se non fossi stata stanca prima del concerto... Avrei
assolutamente bevuto
fino a quel momento.
Nessun dubbio che non ero andata ad alcun concerto
prima di questo. Ti mettevano davvero pressione psicologica
addosso. Seguì tranquillamente Danielle e Eleanor dietro le
quinte. Aspettammo in una grosso camerino con confortevoli sedie per un
po'. Avrei voluto obiettare quando mi dissero che saremmo dovute andare
a vedere i ragazzi perché il reclinabile che avevo nella
sedia
era troppo comodo da lasciare, ma in ogni caso mi alzai e aggiustai il
mio vestito e il giacchetto e ravvivai
i miei capelli prima di camminare fuori per incontrare la band.
Danielle e Eleanor furono convenzionali con i loro ragazzi baciandoli e
abbracciandoli e congratulandosi con loro per il buon lavoro fatto.
Niall stringeva una banana e io andai prima da lui, volendo evitare qualunque
drama con Zayn e Harry.
"E' stato fantastico! Voi
ragazzi siete così grandi!" Dissi enfaticamente.
Lui sorrise a trentadue denti.
"Grazie Scar."
Buttò la buccia della banana finita nel secchio della
spazzatura dietro di lui e mi sorrise di nuovo. "Vieni in hotel per brindare?"
Chiese mentre notai Harry e Zayn andare verso la hall per incontrare il
resto di noi. Provai a mantenere il contatto visivo con Niall, cosa non
difficile perché era così semplice perdersi nel
suoi
occhi blu.
"Oh, Io -um, non sono
sicura." Alzai
le spalle e risi nervosamente. Niall girò i
suoi occhi e sorrise.
"Dai, avevi detto che mi
dovevi qualcosa per averti ridato indietro il cellulare. Vieni con noi."
Mi diede una gomitata in un fianco e io lo spinsi via giocosamente.
Annuì, concordando
con la sua frase.
"Va bene, va bene!
Verrò." Risi.
"Sembra come se
tu fossi ovunque io sia,
Scarlett." Rabbrividì
al tono che Harry aveva usato da dietro di me. Niall andò
verso
Liam mentre io lentamente mi voltai trovandomi faccia a faccia con il
diavolo dagli occhi verdi.
"Dovrei preoccuparmi che tu mi stia
stalkerando?" La mia mascella inferiore sporgeva in
disgusto mentre scuotevo la testa.
"Tu mi hai dato i
biglietti per questo show, quindi non fingerti sorpreso."
Spostai i miei capelli dietro le spalle.
"Non lo sono. E avevo
ragione, in ogni caso. Sei venuta perché ti ha invitata Zayn."
I suoi occhi restarono bloccati sui miei per un paio di secondi, ma che
in quel momento mi sembrarono come minuti, prima che si voltasse verso
Louis e Liam e camminasse via.
A quel punto fui grata che Niall mi avesse invitata all' hotel con
loro; avevo davvero bisogno di quel drink.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti,
ormai so che mi odiate. çç
Sono stata una settimana con internet solo sul cellulare e che andava
anche male ma ho il diciottesimo capitolo quasi pronto, quindi,
se mi fate felice con un po' di recensioni potrei aggiornare anche fra meno di una settimana!
Siete sempre così passivi con le recensioni... :|
ps. per
aggiornamenti vari aggiungetemi
su facebook! qui.
pps. correte
a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.
SEGUITE
IL MIO BLOG SU TUMBLR CON UN SACCO DI FANFICTION TRADOTTE. (sto aggiornando) qui.
∞
Per
qualsiasi cosa potete scrivermi un
messaggio privato o contattarmi su fb e twitter; sarò felice
di
rispondere a chiunque.
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Capitolo 19 *** You and all your tricks expired. ***
18 - You and all your tricks expired
∞
Niall
posizionò un altro bicchiere alto di birra ambrata davanti
alla mia faccia mentre io non smettevo di muovermi
fra lui e Eleanor. Eravamo tutti seduti ad un largo tavolo rotondo verso il
retro del bar dell'hotel. L'illuminazione era fioca
e una musica soft suonava in sottofondo alla nostra confusionaria
conversazione e alle risate. Ero sorpresa di come le persone erano
rispettose nei confronti dei ragazzi. Quasi passavano da loro come se
fossero solo delle persone ordinarie, cosa che erano, ma loro erano
comuni persone in una boy band famosa internazionalmente.
Zayn si sedette di fronte a
me. Rimase tranquillo per la maggior parte del tempo; aggiungendosi
un po' alla conversazione e ridendo quando Louis o il resto dei ragazzi
faceva uno scherzo. Potevo sentire la sua risata sopra quella di tutti,
insieme a quella di Niall, ma quella di Zayn era poco più di
un sussurro
che gradualmente diventava più forte e il sorriso sul suo
viso
che accompagnava la risata era puro eccitamento; come se fosse
genuinamente felice in quel momento.
Ci eravamo rubati molti sguardi l'un l'altro. Lo guardavo attraverso le
mie ciglia mentre
prendevo piccoli sorsi del mio alcohol. Lui mi fece la linguaccia
mentre io arricciai il naso, poi sorrisi e lui mi rispose con un
occhiolino sfacciato.
Mi trovai più di una volta a fissarlo. Lui aveva la testa da
tutt'altra parte e guardava le persone intorno a lui quando io ebbi
l'occasione di immergermi in tutte le sue caratteristiche mozzafiato;
Partendo dalla sua pelle olivastra impeccabile che presentava macchie
crescenti intorno alle guance e il mente, gli occhi che brillava di una
tonalità di marrone chiaro, alle sue labbra rosa rivolte in
un broncio. Era ipnotizzante.
Qualcuno si schiari la gola e causò la rottura del mio
incanto su Zayn. Scossi la testa e guardai rapidamente il colpevole,
non fui sorpresa di vedere i suoi stretti occhi smeraldo che mi
fissavano.
"Cosa?"
Sbottai, la mia voce velenosa. Questo causò il ritorno sulla
terra di Zayn e l'ampliamento dei suoi occhi al mio tono sgradevole.
Harry rise, guardando il suo bicchiere di vodka, poi di nuovo me.
Scosse la testa con un sorriso di incredulità intonacato
sulle sue calde labbra rosate. Girai gli occhi e restituì la
mia attenzione alla conversazione intorno a me mentre prendevo un lungo
sorso dalla mia pinta di birra.
"Riesci a credere che
domani inizi dicembre?" Liam scosse la testa, tirando a se
il corpo di Danielle. "Dove
diavolo va questo tempo?" Lui rise e lasciò un
piccolo bacio sulla testa riccioluta di Danielle. Lei
ridacchiò.
"Amo dicembre."
Intervenne Louis. Si voltò dando la sua approvazione con il
pollice in su.
"Hai proprio ragione,
donna! Dicembre è il mese del mio compleanno."
Diede una gomitata ad Eleanor come se ancora non lo sapesse. Lei rise e
giocosamente colpì il braccio per spostarlo. Sorrisi alla
coppia.
"Impossibile, il mio
compleanno è a dicembre. La vigilia di Natale, in
realtà..." Mi interruppe. E' sia bello che brutto
festeggiare il compleanno durante le vacanze; tutti sono felici e ti
danno regali extra, ma allo stesso tempo tutti sono completamente
stressati a cause della stagione delle vacanze.
La solita faccia
allegra di Louis divenne immediatamente seria.
"Il tuo compleanno
è il ventiquattro dicembre?" Chiese appoggiando
il suo drink sul tavolo con un sonoro tintinnio. Annuì
lentamente, non proprio sicura di dove volesse andare a parare. "Taci. Il mio compleanno
è il ventiquattro dicembre." Risi
vertiginosamente. Non avevo mai incontrato qualcuno che fosse nato come
me in un giorno così particolare come la vigilia di natale.
"A maggior ragione
dovresti uscire con noi per suo - e tuo - compleanno."
Zayn convogliò un piccolo sorriso verso di me. Louis
annuì violentemente con la testa in accordo.
"Sì.
Inizieremo nell'appartamento mio e di Harry per poi uscire e finire
completamente ubriachi." Louis continuò a
parlare della notte. Espirai attraverso il mio naso. Il mio piano
originale era quello di andare a questo concerto e poi scomparire per
sempre, ma sembrava che quei ragazzi non volessero rinunciare. Per la
maggior parte del tempo mi era piaciuto uscire con loro. Beh... La
maggior parte di loro. Harry si sedette in silenzio mentre io pensavo a
come rifiutare quell'invito nella mia testa. Lo guardai velocemente. I
suoi occhi non si erano mossi un secondo da me.
"Non lo so."
Balbettai, improvvisamente innervosita dal potente sguardo di Harry.
Louis si lamentò ad alta voce.
"Dai, che altri piani hai
per festeggiare i tuoi... Quanti anni devi compiere?"
Sollevò un sopracciglio. Battei le palpebre lentamente,
quasi dimenticandomi della mia età.
"Diciannove. E avevo dei
piani con il mio gatto. Vi ringrazio molto." Incrociai le
braccia appena sentì la risata di Niall alla mia destra. Lo
spinsi con il gomito e lui continuò solamente a ridere
più forte.
Fu allora che decisi che Niall era il mio preferito.
"Le piace giocare con la
sua figa." *
La voce di Harry bassa
e rauca causò il fermarsi di tutte le conversazioni e un
putiferio di risate e le mie guance rosse. Io ridacchiai con il resto
di loro, anche se non trovavo la sorta di scherzo di Harry divertente,
inviandogli minacce di morte telepaticamente. Lentamente
sorseggiò il suo drink prima che il suo sguardo tornasse
rivolto a me. Io giocherellavo con il bordo del mio vestito e lasciai
cadere i miei capelli cioccolato davanti al viso, bloccando la vista di
Harry.
"Ma seriamente,"
Disse Louis quando la sua risata di spense. "devi venire adesso che so che
abbiamo la stessa data di nascita." Sospirai e guardai
verso di lui, ancora giocando con la stoffa del mio vestito.
"Penso sarà
divertente." Mi strinsi nelle spalle e accettai l'invito.
Guardai Zayn che sorrideva raggiante verso me. Gli sorrisi indietro.
Sentì Danelle gemere e la guardai appoggiare la guancia
sulla sua mano.
"Non sarò in
grado di venire." Lei si lamentò e si
lasciò sfuggire un sospiro angosciato.
"Perché no?"
Chiesi, un po' delusa. Non vedevo l'ora di uscire di più con
lei. Ma, ci sarebbe ancora Eleanor, ma probabilmente sarà
fuori con Louis a fare solo Dio sa cosa.
"La finale live di
X-Factor sarà la vigilia di Natale e io devo ballare."
Lei alzò gli occhi mentre le mie orecchie si rianimarono.
Ballare? Non sapevo molto di Danielle e sicuramente non sapevo fosse
una ballerina.
"Sei una ballerina?"
Chiesi, appoggiandomi al tavolo per ascoltare la sua risposta. Lei
chinò la testa e lei annuì.
"Sì,
è per questo che io e Liam ci siamo incontrati, in
raltà." Lo guardò e sorrise. Si
poteva dire che si amavano realmente. "Ho anche ballato in video
musicali, spettacoli, più o meno tutto quello che
è alla mia portata." La guardai in soggezione.
Mi era sempre piaciuta Danielle, fin dall'inizio, ma dopo quello
pensavo che mi stessi innamorando di lei. Strinse gli occhi verso la
mia direzione, continuando a crogiolarsi nella sua gloria. Faceva
quello che io avevo sempre desiderato fare. Ballare per la vita.
"Scarlett è
una ballerina." La voce di Harry risuonò ancora
nelle orecchie. I miei occhi si spalancarono e il mio collo si
girò velocemente per guardarlo. Lo odiavo per averlo
ricordato. E lo odiavo per i ricordi dei nostri baci disattenti che lui
mi restituì la notte che gli dissi che ballavo. Non lo avevo
mai detto a nessuno. Non avevo mai voluto dirlo a nessuno. Io non
l'avrei mai voluto dirlo a nessuno.
"Davvero?"
Chiese Zayn mentre i miei occhi si ammorbidirono guardando il suo
volto. "Non me lo hai mai
detto." Mi strinsi nelle spalle, sentendomi con le spalle
al muro. Niall sospirò alla mia destra. Non volevo fare
altro che fuggire con lui e bere pinte di birra fino a che non saremmo
riusciti a vedere nulla.
"Non l'ho mai detto a
molte persone." Sussurrai, cominciando ancora a giocare
con il mio vestito verde.
"Ma lo hai detto ad Harry."
Il tono di Zayn era fermo. Alzai lo sguardo verso di lui, incapace di
leggere la sua espressione. Fui grata che Danielle parlò
ancora, liberandomi dallo scomodo contatto visivo che stavo avendo con
Zayn.
"Danza classica? Da
quando?" Mi chiese. Ma proprio mentre stavo per aprire
bocca, Harry parlò per me.
"Circa sedici anni."
Lui sorrise compiaciuto di me. Come
fa a ricordarlo? Mi ricordo a malapena niente da quella notta... Oltre
al modo in cui è finita. Sentì gli
occhi di Zayn su di me ancora una volta, un rossore si fece strada
sulle mie guance.
"Sì... Sedici
anni." Mormorai a Danielle.
Ormai Louis e Eleanor erano sgattaiolati via nella loro stanza d'hotel
e io mi precipitai più vicina a Danielle. Liam sembrava
annoiato e le sussurrò all'orecchio. Lei sussurrò
qualcosa sulla falsariga di "un
minuto".
"Balli ancora?"
Mi chiese mentre il resto dei ragazzi iniziarono una propria
conversazione. Scossi la testa. "Beh,
io sto facendo un master class questa settimana. Perché non
vieni? Solo per divertimento." Lei mi sorrise. Il mio
cuore svolazzò. Pensare di tornare sulla mie scarpette con
la punta che erano ormai nascoste nel mio armadio. Pensai alla corsa di
atterraggio dopo un bel tour jete. Pensai alla deliziosa vertigine che
hai dopo aver terminato una moltitudine di fouette turns.
"Lo amerei."
Risposi. Danielle strillò e cercò il suo
cellulare, dicendomi di scrivere il mio numero in modo da potermi
chiamare entro quella settimana per tutti i dettagli. Feci molto in
fretta e glielo porsi. Mi prese per le spalle in un abbraccio veloce e
salutò i ragazzi, correndo poi via mano nella mano con Liam.
"Fortunatamente la mia
camera non è vicino alla loro 'sta sera." Disse
Niall facendo uscire una risata dalle mie labbra. Mi sorrise. "Starai qui, giusto?"
Le sue sopraccigli si sollevarono nella mia direzione. Non avevo
nemmeno considerato che ora fosse, e sapevo che probabilmente era molto
tardi. Ed ero stufa di inventare scuse sul perché non
potessi restare più a lungo con quei ragazzi.
"Certo."
Alzai le spalle. Niall gettò il suo abbraccio intorno a me e
mi strinse le spalle. Diedi un'occhiata a Zayn che ci sorrise. Non
potei fare a meno di chiedermi se avesse fatto lo stesso se fosse stato
Harry ad avere il braccio intorno a me.
"Devi andare a dormire
con Harry però. Zayn e io stiamo insieme." I
miei occhi cercarono freneticamente Niall mentre il mio petto
cominciò a salire e scendere a causa dei respiri rapidi.
Stavo iniziando a pentirmi di aver ceduto così facilmente. Restare con Harry?
Perché continua a succedere? Ho fatto qualcosa di sbagliato
che mi ha dato questo orribile karma? Niall
cercò di catturare i miei occhi socchiusi prima di parlare.
"Qualcosa non va, Scar?"
Mi chiese. Cercai di farei il possibile per deglutire, ma la mia lingua
sembrava come se fosse carta vetrata.
"Oh, nulla di brutto."
Parlò Harry, prendendo l'ultimo sorso dal suo drink. I suoi
occhi non lasciarono mai i miei e le sue labbra si arricciarono in un
ghigno subdolo.
∞
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti,
Ecco il nuovo capitolo, a presto con il prossimo (:
recensite eh!
* Gioco
di parole con pussy.
SE NON VI SEGUO
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pps. correte
a leggere i missing-moments. qui. Un altro in arrivo a breve.
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qualsiasi cosa potete scrivermi un
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Capitolo 20 *** Just lay it all down; put your face into my neck and let it all out. ***
19 - Just lay it all down; put your face into my neck
and let it all out
❖
"Aspetta... Quindi tu hai
fatto cosa?" Soffocai una risata come risposta a ciò che
aveva appena detto Harry.
Quando
Niall ci aveva salutati andando fino alla stanza che condivideva con
Zayn per ordinare il servizio in camera e dormire, ho avuto
l'impressione che io, Zayn e Harry fossimo chiusi in una teca di vetro
di imbarazzo. Ma, fui smentita piacevolmente per la maggior parte. Mi
precipitai più vicina a Zayn con Harry dalla parte opposta
alla
mia, loro due iniziarono una normale conversazione con le loro battute
da ragazzi mentre io ascoltavo e ridevo insieme a loro.
Non
ero sicura che Zayn fosse totalmente consapevole della stranezza fra
Harry e me, o se avesse visto una delle riviste che sosteneva che
fossimo una notizia ma cercai di tenere quel pensiero nella parte
posteriore della mia mente. Sulla base del modo in cui ha agito verso
di noi penso non ne avesse idea. Harry sorrise, i suoi occhi passarono
da Zayn a me. "Gli ho rasato le mie iniziali tra i peli delle gambe".
Emise un'altra risata facendo segno verso Zayn. "Vai, mostra a Scarlett
quello che ho fatto!" Disse, afferrando il bicchiere di alcol, mandando
giù il liquido trasparente nel bichierre, poi gettando la
testa
indietro e finendolo. Non riuscivo nemmeno a ricordare il numero di
drink che aveva bevuto, ma era abbastanza alto.
Zayn
scosse la testa e alzò i pantaloni lungo la gamba, sbirciai
sotto il tavolo e vidi le lettere 'HS' scavate sciatte tra i peli scuri
della gamba e subito mi si strinse lo stomaco in una risata. Non ero
ubriaca, ma sentivo un ronzio. E sapevo di non essere
completamente sobria, non avrei trovato questo scherzo altrettando
divertente.
Quando
la nostra risata si spense, mi sentì il braccio di Zayn
allungato dietro di me, appoggiato innocentemente sul bordo del cuoio
nero della sedia dietro di me. Gli occhi verdi di Harry guardarono
intensamente il suo braccio per tutto il tempo stringendosi quando
capì che cosa stava facendo Zayn. Lo guardai, alzando un
sopraccicglio in risposta.
"Qualcosa
non va, Harry?" Chiese la voce di Zayn. Il suo tono era diverso, come
se sapeva che stesse facendo arrabbiare Harry, ma voleva aizzarlo
ancora un po'. Harry deglutì e lo guardò, strinse
le
labbra per formare un sorriso. Sembrava quasi doloroso.
"Niente
affatto." I suoi occhi si volsero verso di me. Il suo sguardo quasi mi
costrinse a piangere dal dolore. "Sarò nella stanza.
517."
"Uh,
va bene. Arrivo subito". Mi strinsi nelle spalle. Fece un cenno verso
Zayn e monotono ci diede la buonanotte, poi svanì.
Lanciai
un lungo respiro attraverso le mie labbra con il broncio. Le dita di
Zayn accarezzarono la mia spalla leggermente prima di avvolgere il suo
braccio intorno alla parte superiore del mio corpo, tirandomi un po'
più vicina a lui. Risi quando il suo sussurro morbido
solleticò il mio orecchio.
"Allora,
sei una ballerina?" Amoreggiò. La nostra conversazione si
trasformo da genite a intima in una manciata di secondi. I nostri visi
erano più vicini e il tono sensuale nella voce di Zayn mi
fece
contorcere lo stomaco.
"Beh, la ero". Sorrisi mentre
mi fissava.
"Che
cosa ti ha fatto smettere?" Cercai di non mettere a fuoco il modo in
cui lui delicatamente trascinava il suo dito formando dei piccoli
cerchi sulla mia giacca bianca che coprima le mie spalle ossute. Battei
le palpebre lentamente, prima di ripondere.
"Oh,
è una storia lunga e noiosa. Sospirai. Onestamente, non ero
sicura di volermi aprire fino in fondo con Zayn. Non lì
almeno. Stavo per immergermi in molti avvenimenti personali del mio
passato che io avrei preferito tacere fino a quando non avessi sentito
la necessità di esternarle. Zayn mi sorrise e
cambiò rapidamente il soggetto su quanto fosse stato
incredibile lo spettacolo. Rise e continuò. Potevo dire che
pensasse che stesse per accadere qualcosa.
Zayn e io chiacchierammo senza
imbarazzo per più di quanto mi aspettassi. Per lo
più riguardò lui, perché non avevo
nessuna voglia di tornare su qualsiasi argomento delicato del mio
passato. Sia che fosse il mio passato sulla danza, che il mio passato
con Harry Styles. Rimasi sorpresa nell'ascoltare la vita di Zayn prima
dei One Direction. Come non fosse realmente in sintonia, come avesse
trovato difficile credere con una faccia come la sua, e come gli
mancasse tutta la fiducia che aveva in quel momento. Stavamo ridendo
per un piccolo scherzo che aveva fatto, quando diede un'occhiata al suo
grosso orologio in argento che aveva al polso.
"Merda, è tardi".
Ridacchiò e si passò una mano tra i ciuffi neri.
Mi morsi il labbro nervosamente quando il suo braccio lasciò
la mia spalla. "Probabilmente dovremmo andare a letto". Risi e
incrociai una mano in grembo.
"Sì sì,
assolutamente". Parlai con calma. Non sapevo a cosa fosse dovuto
quell'improvviso nervosismo, ma cercai di rassicurare me stessa che non
avrei dovuto preoccuparmi se Zayn avesse o meno provato
finalmente a baciarmi e non del fatto che stavo per andare a dormire al
piano di sopra, nella stessa stanza di Harry Styles. Merda, non ho il pigiama.
Pensai improvvisamente mentre Zayn usciva dalla sala. Lo seguii.
"Spero che ti sia divertita
'sta sera. Questo è stato il tuo primo concerto, non
è vero?" Annuii. Con i tacchi che avevo indossato non ero
molto più bassa di Zayn. Non potei fare a meno di ricordare
la figura troneggiate anche mentre indossavo i tacchi.
"Sì ed è
stato incredibile. Voi ragazza siete stati fantastici". Gli dissi per
la ventesima volta quella notta. Lui sorrise e si guardò le
scarpe, ma subito mi guardò e portò le sue
morbide calde labbra sulla mia guancia prima di stringermi in un
abbraccio stretto. Respirai la sua colonia profondamente e sorrisi
mentre si allontanava.
"La mia camera è
dall'altra parte dell'hotel. Sei capace di trovare la tua?" Mi fece
l'occhiolino. Sorrisi e annuì lentamente.
"Sì, credo di poter
trovare la mia strada". Risi mentre ci salutammo definitivamente e ci
separammo. Sospirai, stringendo la borsa a mano rosa al petto e
facendomi strada verso gli ascensori dorati. Schiacciai il pulsante con
un'etichetta di una freccia rivolta verso l'alto con il dito indice. Le
mie mani strinsero con impazienza la mia fino a che le porte
si aprirono. Premetti il pulsante del quinto piano e aspettai.
Il mio stomaco era agitato. Harry si era già
addormentato? Si arrabbierà per averlo svegliato? O
diventerà pazzo perché sono stata così
tanto fuori con Zayn? O lui è... geloso? Scossi
la testa, quando il pensiero mi attraversò la mente. Harry
non era geloso. Harry non voleva avere niente a che fare con me. Forse
voleva un'altro bacio... Ma nient'altro.
I miei occhi fissavano i
numeri delle camere sopra le porte color crema fino a quando vidi i
numeri dipinti d'oro 517. Presi un respiro profondo, il petto mi si
gonfiò, poi espirai e guardai il petto e le spalle
rilassarsi e sgonfiarsi. Portai il mio pugno appallottolato fino alla
porta, lo lasciai librarsi per un momento, poi bussai tranquillamente.
Non ci fu risposta. Bussai di
nuovo, un po' più forte questa volta.
"Harry?" Chiamai il suo nome
dopo aver ricevuto ancora silenzio in risposta. Alzai gli occhi e
scavai nella mia borsa, sperando che una telefonata lo avrebbe
svegliato in modo da potermi fare finalmente entrare. Cercai il suo
numero e portai il dispositivo fino al mio orecchio, battendo il piede
contro il tappeto del corridoio mentre aspettavo lui rispondere.
"Non disturbarti".
Sentì una voce grave dire dietro di me. Inarcai le
sopracciglia e mi voltai per vedere Harry. I suoi folti riccioli erano
bagnati come pure il costume che gli coprivano le cosce. Aveva un
asciugamano avvolto intorno al collo e delle goccioline di acqua fredda
scorrevano lungo il suo torso esposto. I miei occhi vagarono sulla
parte superiore del suo corpo a me familiare prima di ritornare
velocemente ad un contatto visivo con lui.
"Finalmente". Rilanciai il mio
telefono nella borsa e aspettai che aprisse la porta in modo di poter
dormire un po'. Battei le palpebre più volte quando stette
lì per qualche momento. "Beh? Hai intenzione di aprire la
porta o cosa?" Incrociai le braccia. Sorrise leggermente, ma non era un
sorriso felice o una smorfia maliziosa. Era un
sto-per-chiederti-qualcosa-di-cui-non-voglio-sapere-la-risposta
sorriso. Mi preparai.
"Io, emh, non posso farlo in
realtà". Parlò e spinse via i suoi riccioli
bagnati dagli occhi.
"E perché, Harry?"
Chiesi portando le mie dita indice e pollice verso la base del mio
naso, strofinandole contro essa per calmare il mio imminente mal di
testa. Harry rise nervosamente.
"Non ho portato la chiave in
piscina con me". Parlò lentamente. Chiusi gli occhi ed
espirai bruscamente.
"Perché diavolo sei
andato in piscina a quest'ora di notte?" Chiesi con la rabbia crescente
nella mia voce.
"Non chiedermelo".
Sputò in discussione. "Pensavo che sarei tornato indietro
nel momento in cui tu mi avresti lasciato entrare".
"Come facevo a entrare se non
ho la chiave?" Gridai in risposta per poi calare il volume della mia
voce. Strofinai i miei pugni contro gli occhi e cercai di non ringhiare
verso Harry per la frustazione. La sua stupidità mi fece
venire voglia di strappare i suoi capelli per poi venderli su e-bay e
fare fortuna mentre lui piangeva in un angolo con la sua grande testa
calva. Dio,
era un coglione.
Non appena
riaprì gli occhi il mio sangue cominciò ad andare
in ebollizione, sentendo le risatine soffocate di Harry.
"Non ho per nulla pensato a
questo". Si strinse nelle spalle. Gemetti e lasciai scivolare la mia
schiena contro la porta, sedendomi e gettando la testa tra le mani
facendo cadere i miei capelli arruffati davanti alla mia faccia. Voglio solo andare a casa.
Pensai. Perché
sono venuta qui, prima di tutto?
Harry si
inginocchiò accanto a me e appoggiò anche lui la
schiena contro la porta mentre si sedeva. Ero ancora tentata di
strappare ognuno dei suo boccoli color cioccolato.
"Se mi lasci prendere in
prestito il telefono, posso chiamare Paul per fargli chiamare la
reception". Senza guardare verso di lui, frugai alla ricerca del mio
telefono e glielo lanciai addosso. Sospirò e
chiamò, parlò con calma alla sua e del resto dei
ragazzi guardia del corpo poi mi ripassò il telefono dopo
averli spiegato la situazione.
"Crede che sei stupido come
penso io?" Parlai finalmente e spinsi i capelli via dal viso. Harry
rise.
"Non ne sarei sorpreso". Alzai
gli occhi su di lui e continuava a scuotere la testa, cercando di non
pensare a ciò che effettivamente stava accadendo. "Paul ha
detto che potrebbe volerci un po' dal momento che è
così tardi".
"Ottimo. Impressionante. Sono
così felice". Sussurrai sottovoce. Harry sospirò
e cominciò a asciugarsi la sua pelle bagnata con
l'asciugamano. Feci del mio meglio per non guardarlo in soggezione. Accidenti a te e al tuo pacco da
sei, Styles. Pensai mentre Harry faceva il suono di un
elicottero con la sua bocca. Mi guardò con occhi socchiusi.
"Beh, cosa facciamo mentre
aspettiamo?" Chiese, incrociando le braccia sul petto nudo. Il bicipite
si flettè leggermente mentre lo faceva. Deglutii e scossi la
testa, rispondendo con il mio solito tono sarcastico.
"Non lo so, Harry. Cosa vuoi
fare?" Appoggiai il mento sulla mia mano, guardando verso di lui. Harry
girò la testa in fondo al corridoio, poi di nuovo verso me.
"C'è un ripostiglio
laggiù". Puntò il pollice nella direzione che
aveva appena guardato. "Potremmo andare là per una rapida
sveltina". Cominciò a ridacchiare mentre io girai ancora una
volta gli occhi. Ma, non potei fare a meno di ridere un po' prima di
rispondere.
"Sei disgustoso". Scossi la
testa e rivolsi la mia attenzione al mio telefono che stava caricando
la timeline di twitter. Scorsi con il pollice attraverso tweets senza
senso fino a quando la voce di Harry parlò lentamente.
"Posso farti una domanda?" Mi
lasciai cadere il cellulare sul grembo, rivolgendo l'attenzione verso
di lui. Odiavo quando la gente mi chiedeva il consenso per farmi delle
domande. Me ne hai
appena fatta una, cosa ti fa pensare che non puoi farmene una seconda?
"Spara". Risposi
"Beh... Una volta ho letto una
cosa che ho sempre voluto chiedere a Danielle, ma ho pensato che
sarebbe stato un po' imbarazzante, così ho deciso di
chiederlo a te dal momento che eri una ballerina". Spiegò
prima di arrivare al punto. "Se devi fare una performance con un uomo,
ti un ballo insieme, è vero che l'uomo e la donna... fanno
sesso?" Lanciai fuori una forte risata. Una risata che non facevo da un
po'. Una risata che usavo solo quando trovavo le cose assolutamente
divertenti. Guardai attraverso gli occhi socchiusi per vedere la faccia
di Harry contrarsi in una smorfia d'orrore.
"Stai ridendo
perché è vero?" Mi chiese con urgenza. "Oh,
Dio... E' vero, non è così?" Lo shock nella sua
voce mi costrinse a ridere di più, ma alla fine mi calmai
con dei profondi respiri e pizzicotti sulle guance.
"Voglio dire... Se sei un
ballerino professionista, ho sentito dire che è comune".
Dissi la verità. Ai tempi in cui ballavo, sentivo diverse
ragazze parlare delle loro sorelle e zie e altre donne che erano
più legati ai loro partner di ballo maschili con cui avevano
avuto rapporti sessuali. "Lo fanno per il pubblico, in modo che-" Mi
interruppi cercando di trovare le parole giuste. "In modo che possano
avere un rapporto maggiore con il corpo dell'altro. In modo che la
danza sia più naturale e sensuale". Harry sbatté
le palpebre.
"Allora vuol dire che l'hai
fatto?" Risi di nuovo e scossi la testa.
"No! No, assolutamente. Ero
una diciassettenne e ero solita ballare con uomini quasi di dieci anni
in più di me. Quello sarebbe contro la legge". Harry
sospirò, come se ne fosse sollevato.
"Ma tu hai già
avuto rapporti sessuali, non è vero?" Le mie spalle si
tesero alla domanda e i miei occhi si spalancarono mentre contemplavo
le mie successive parole. Devo
mentire? O devo dire la verità? Ma, dire a qualcuno che sono
la più grande vergine che abbia mai conosciuto e il ragazzo
con cui sono andata più vicino a fare sesso era lui ed era
ubriaco è sicuramente strano.
"Ah, sì". Scelsi di
mentire.
"Bene". Harry fissò
la parete di fronte a noi. Inarcai un sopracciglio.
"Bene?" Risi. "Che cosa
avresti detto se avessi detto il contrario?" Le labbrai di Harry di
tirarono in una smorfia mentre mi guardava lentamente.
"Avrei detto che avremmo
dovuto cambiare la situazione, questa sera." Deglutii, la mia mente
andò veloce per un momento, poi ritornai lucida quando
ricordai la mia bugia, che probabilmente avrei rimpianto in seguito.
"Disgustoso". Mi lamentai
fuori. Harry continuò a mantenere il sorriso sul suo volto
prima di parlare nuovamente.
"Posso farti un'altra
domanda?" Sospirai, ancora infastidita per il fatto che avrebbe solo
dovuto chiedere quella dannata domanda. Gli feci cenno di andare avanti.
"Beh, in base a come parlavi
con Danielle sembra come se amavi per davvero ballare". Sorrisi alla
sua piccola osservazione. "Allora, perché non lo fai
più?"
Era la seconda volta che mi
facevano quella domanda quella sera. Ma quella volta volevo rispondere.
Non sapevo neppure perché, ma qualcosa di Harry mi fece
venire voglia di aprirmi. Solo dirgli tutto, Sembrava affidabile.
Sembrava che non mi avrebbe giudicato in base al passato o alle mie
scelte.
"Vuoi davvero sapere?" Gli
chiesi. Le sue labbra rosa fragola di tesero in sorriso calso e
annuì. Respirai profondamente prima di cominciare il
racconto epico di Scarlett McVay.
"Beh, vivevo in un sobborgo a
Los Angeles con la mia mamma e il mio papà. Era una bella
cittadina, ma quando avevo circa tre anni mia madre mi iscrisse a un
corso di danza. Ho finito per odiarlo". Mi misi a ridere. "Volevo
piangere, anzi urlare quando lei mi trascinava in quello studio e mi
constringeva ad indossare quei collant rosa sulle gambe. Ma sono
cresciuta e ha iniziato a piacermi davvero ballare. Mi iscrissi ad un
sacco di corsi: jazz, moderno, tap, ma quello che mi è
piaciuto di più è stato classica". Presi un
resipiro. "Anche se era una rottura di palle, avevo... avevo solo una
strana ossesione".
"Sei ancora un po' tu".
Sussurrò Harry. Alzai gli occhi e continuai.
"Comunque, avevo circa tredici
anni quando i miei genitori iniziarono ad avere delle discussioni. E,
credo, immagino che non gli ho mai prestato attenzione
perché ero così presa dal ballo e dalla scuola.
Ma un giorno mia mamma proprio non smetteva di piangere e mi ha detto
che la causa era mio padre che aveva una relazione extra-coniugale.
Troppo da condividere con una tredicenne". Scossi la testa, ricordando
le spalle flosce di mia madre tremanti tra le mie braccia mentre lei
singhiozzava nel mio collo a causa dell'orribile errore di mio padre.
"E a mio padre non è mai piaciuto che io ballassi, lo
considerava una perdita di tempo. Ma, comunque, i miei
genitori hanno finito per separarsi e poi divorziare-"
"Mi dispiace, Scarlett". Mi
interruppe Harry. La sua voce era calma, dolce. Scossi la testa.
"Va tutto bene". Mi strinsi
nelle spalle. "Ma invece di stare con mia madre... Alla fine, mio padre
ha vinto la custodia completa. Ha vinto. Come se fossi un qualche
oggetto che loro due stavano comprando all'asta". Il mio volto si
trasformò in una smorfia di disgusto. "Allora, mi sono
dovuta trasferire dall'altra parte del paese con mio padre e quella
donna terribile che ha rovinato il matrimonio dei miei genitori".
"Lei sembra una vera e propria
puttana". Aggiunse Harry. Mi misi a ridere in accordo.
"Oh, ma ora che ci penso, un
modo per sfidare mio papà e la sua idea che la danza fosse
sbagliata per me... Entrai nello studio più vicino al nostro
appartamento che riuscì a trovare. E da quel momento in poi
ho solo, beh, sono solo migliorata". Ho odiato il suono pieno di me, ma
la danza era l'unica cosa in cui sapevo di essere brava.
"Così brava, che gli osservatori della 'American School of
ballet' mi hanno presa in considerazione, me, per unirmi a
loro dopo il diploma delle superiori. E si sa" Aggiunsi alla mia
storia. "sono stata una delle più giovani ragazze in quello
studio di New York ad ottenere il ruolo principale nello spettacolo di
fine anno". Scossi la testa quando la nostalgia mi colpì
come un mattone pesante.
"Ma, mentre ballavo
così tanto e non avevo amici a causa del nuovo ambiente,
studiavo molto e ottenevo davvero buoni voti, perché, beh,
non avevo una vita sociale. E i college mi mandavano lettere a destra e
a manca per me per frequentarli. Ma non volevo, perché
volevo andare alla scuola di danza e diventare famosa e amata in tutto
il mondo." Sorrisi mentre parlavo. "Ma" Il mio sorriso svanì
rapidamente "Ofxord mi ha mandato una lettera e una borsa di studio
pagata e mio padre si rifiutò di ascoltare altro.
Così, dopo lo show del mio ultimo anno, sono stata
constretta a smettere e trasferirmi in Inghilterra e studiare
matematica. Ed ora, eccomi qui, seduta fuori una camera di albergo,
perché il membro di una boy band con cui mi sono seduta
è così stupido da dimenticare la sua chiave
quando è andato in piscina alle quattro del mattino".
Lanciai uno sguardo truce ad Harry.
"Beh, fottiti".
Mormorò Harry. Espirai attraverso il mio naso.
"Sì, ma qualcosa si
può fare, giusto?" Harry sorrise debolmente in risposta.
Sospirai e mi tolsi i tacchi costrittivi, dimenando le dita dei piedi
quando li tolsi e i miei piedi furono liberi di respirare ancora. "E
tu? Hai una storia strappalacrime da raccontare?" Harry rise e si
passò una mano tra i capelli, che erano completamente
asciutti ormai.
"Non proprio. Anche i miei
genitori sono divorziati. Ma il mio patrigno in realtà
è un grande uomo. A parte questo... La mia vita è
piuttosto noiosa". Risi alla sua risposta.
"Noiosa? Sei in una boy band!
Praticamente puoi sentire le mutande delle ragazze toccare il pavimento
ogni volta che cammini in una stanza". Cominciai a passarmi le dita fra
i miei capelli.
"Ah, ogni ragazza ma una". Lui
mi guardò facendomi l'occhiolino. I miei occhi girarono, di
nuovo. Ma, il mio commento mi fece pensare di nuovo alla notte in cui
si rannicchiò nel mio letto con le lacrime che scorrevano
sul suo prezioso faccino. Ha detto che era a Oxford per incontrare una
donna... Chi?
"Chi dovevi incontrare a
Oxford la notte che sei stato nel mio appartamento?" Sbottai. L'avevo detto che non ero una
fan del tergiversare. Harry si voltò lentamente
verso di me, la sua bocca era trasformata in una smorfia e velocemente
tornò indietro facendo un sorriso pigro.
"Vuoi davvero sapere?" Prese
in giro le mie parole. Sorrisi e annuì, deridendo le sue
azioni prima che gli spifferassi tutto. Non potei fare a meno se si
sentiva come me. Se sentiva che poteva fidarsi di me, in qualche strano
modo.
"Caroline Flack".
Affermò. Il nome suonava familiare. Ha condotto qualcosa. Ha fatto
qualcosa di importante. Non riuscivo a ricordare cosa.
"Conduce Xtra-Factor". Harry rispose alle mie domande mentali. "Abbiamo
avuto... qualcosa per un po'. Qualcosa di veramente bello, in
realtà, ma non so... C'era la differenza d'età e
il suo continuo parlare di iniziare una vita insieme". Harry distorse
il suo volto mentre parlava. "E io non voglio pensare di avere una
famiglia, ho solo diciotto anni e volevo solo una buona scopata con una
donna matura. Ma-" Si interruppe. "Credo di aver provato dei sentimenti
veri per lei, non sono sicuro se è stato amore, ma, non so,
era qualcosa".
"Quando avete fermato la
vostra... relazione?" Faticai a trovare una parola per definire Harry e
Caroline.
"Circa due mesi fa. Mi ha
chiamato quella notte e mi ha detto di incontrarci in quel pub, in modo
che nessuna telecamera ci avrebbe potuto ronzare intorno. E, non lo so,
immagino che che avevo appena iniziato a passare oltre lei e i suoi
giochi di mente, ma una volta che l'ho vista e abbiamo iniziato a
parlare, quei sentimenti... sono tornati. Ed era una cosa che non
sapevo come affrontare". Harry parlava lentamente, gli occhi passavano
dai miei al muro di fronte a noi. "Ad essere onesti, probabilmente mi
hai salvato dal fare qualcosa di cui mi sarei seriamente pentito quella
notte". Rise.
Sorrisi, sentendo uno strano
svolazzare nel mio stomaco. "Bene, sono contenta di averti aiutato".
Guardai verso di lui attraverso lo spessore delle mie ciglia.
Gli angoli della bocca di
Harry si tirarono verso l'alto e le sue fossette comparvero su una
delle sue guance. Era molto bello, i suo lineamenti molto
più virili e affascinanti degli sguardi cesellati ed esotici
di Zayn.
"Sono felice, troppo". Gli
occhi di Harry passavano dai miei occhi alle mie labbra. La sua lingua
passo rapidamente attraverso le sue labbra prima che riuscissi a
sentire il suo volto muoversi sempre più vicino. I miei
occhi si chiusero quando sentì il suo naso accarezzare il
mio, le mie labbra tremanti in attesa quando sentì qualcuno
schiarirsi la gola.
Harry e io ci allontanammo
velocemente e lui si alzò per salutare l'uomo ben vestito
della reception che ci porse una chiave di riserva. Tenni la testa
basta mentre Harry ringraziò l'uomo e aprì la
porta.
❖
ANGOLO TRADUTTRICE
Ciao a tutti.
Sono tornataaa! fkvkd
Chiedo scusa per essermi presa questa sorta di pausa senza avvisare
nessuno.
Mh mh, Harlett
o Zarlett?
Per
essere aggiornate sugli aggiornamenti seguitemi su twitter o chiedete
su ask - ho cambiati i nick di entrambi,
sotto ci sono i link esatti.
Al prossimo capitolo. (:
Continuate a recensire!
ps.
correte a leggere Balance,
Logic,
My best friend
is you, Harry's
favourite things about Scar and Untitled ('missing-moments'). qui.
Un
bacio. x
❖
|
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Capitolo 21 *** DIRETTAMENTE DA KATIE + DOMANDA ***
ANNOUNCEMENT 2
DIRETTAMENTE
DA KATIE
(AUTRICE ORIGINALE)
Ciao
amici,
mi
dispiace per non aver scritto più nulla, ma ho una buona
notizia!
Sto
considerando molto l'idea di riscrivere Baby Lips.
Questo
solo perché la storia attualmente è ad un punto
morto poiché, per essere onesti, non ho assolutamente idea
di come cavolo farla finire.
Tutti
voi mi continuate a chiedere come finirà, ma, onestamente,
non lo so nemmeno io.
In
ogni caso, per questa riscrittura...
La
storia sarà più o meno la stessa (tranne non
realmente), ma Scarlett sarà ancora lei (sto però
leggermente cambiando il suo volto e la sua personalità) e
Harry sarà un po' diverso. Inoltre, ci saranno molti
più personaggi originali aggiunti.
Voglio
fare questo lavoro perché adoro Baby Lips perché
è la mia prima fanfiction e il mio primo vero amore. Ho
tante idee, è così folle!
Ma
voglio anche aggiungere che non so quando questo accadrà (e
se accadrà). Questa è solo un'idea e questo
è solo un post per farvi sapere che io non sono morta e sto
ancora scrivendo altro.
Allora...
Non sono sicura se eliminerò Baby Lips, ma se
posterò la nuova versione probabilmente lo farò
(probabilmente manterrò ugualmente l'originale sul mio blog).
Ho
solo pensato di farvi sapere cosa sta succedendo/succederà.
Questo
post è anche per dirvi che non sto continuando Baby Lips.
Mi
dispiace, sono realmente dispiaciuta ma non ho idea di come farla
finire...
Sapere
solo che lei e Harry vivranno felice e contenti, ok. E la forchetta
scappò con il cucchiaio! yay
Così
anche per Ghost Writer, sono ancora nel bel mezzo del nuovo capitolo e
non ho ancora pensato nemmeno a questo. Ma so come questa
finirà e cose del genere yeah!
Quindi
questa storia la continuerò lentamente ma per certo.
Il
mio obiettivo principale in questo momento è la riscrittura
quindi... Sì!
Farò
un post per ulteriori aggiornamenti su queste cose.
La
mia vita in questo momento è un attimo frenetica con i corsi
universitari e la scuola... Ma la pausa autunnale/invernale sta
arrivando e questo mi darà tempo per pensare e, se tutto va
bene, scrivere.
Spero
che stiate tutti bene e vi amo tantissimo e di nuovo mi dispiace un
sacco se vi siete arrabbiati per tutte le cose, ma *voce dei Bon Jovi*
QUESTA E' LA MIA VITA.
DIRETTAMENTE
DA ME
Ciao
a tutti
la situazione è questa: Baby Lips è ferma al
capitolo trentasei dal quattro aprile.
Fino a pochissimi giorni fa era al 99% sicuro che la storia sarebbe
rimasta incompleta.
In ogni caso, non vi ho mai avvisato perché c'erano delle
possibilità che Katie andasse avanti e sono solo al capitolo
diciannove con la traduzione.
Io continuerò a postarvi la traduzione di questi capitoli
perché non mi sembra giusto lasciarvi così, con
il nulla.
Ovviamente vi posterò anche la nuova versione una volta che
verrà pubblicata.
Ho una DOMANDA
da farvi.
Katie sta scrivendo Ghost
Writer.
Qualcuno di voi vorrebbe leggerla? Perchè se cosi fosse io
inizierei a postarne la traduzione.
Fatemi sapere.
☣
GHOST
WRITER
Fare
niente era ciò che Teddy Benjamin faceva meglio.
Beh, quello e scrivere canzoni poetiche, profonde e melense che la sua
migliore amica di fama internazionale, Audrey Gold, cantava a squarcia
gola a tutto il mondo.
Il tutto mentre il mondo intero credeva che fosse Audrey Gold a
scrivere quei testi così poetici, profondi e melensi, i
quali riguardavano il suo fidanzato di fama internazionale Harry Styles.
Quindi, forse, Teddy Benjamin non se ne stava solo a 'covare le uova',
ma questa era ciò che le piaceva pensare facesse.
E, forse, Teddy Benjamin non trascorreva semplicemente il suo tempo
libero a scrivere canzoni d'amore inutili su nessuno.
Forse trascorreva il suo tempo a scrivere canzoni inutili circa il
fidanzato della sua migliore amica di fama internazionale, Harry Styles.
E, forse, il compagno di band di Harry Styles, Liam Payne, stava
silenziosamente cercando di convincere Teddy Benjamin che Harry Styles
non dovesse essere l'argomento delle sue inutili canzoni d'amore.
Sì, Teddy Benjamin non si abbatte questa volta.
Banner
fatto da the sexual lioness herself grace
☣
Per
qualsiasi cosa potete scrivermi un
messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di
rispondere a chiunque.
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LE
MIE TRADUZIONI
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Capitolo 22 *** DIRETTAMENTE DA KATIE + DOMANDA - PARTE 2 ***
ANNOUNCEMENT 2
DIRETTAMENTE
DA KATIE
(AUTRICE ORIGINALE)
Ciao,
che si dice?
[...]
Non
sto continuando Baby lips e non ho nemmeno iniziato la sua riscrittura
poiché è stata trasformata in una nuova ff.
Però, sto continuando Ghost Writer e sono a circa il 75%
dell'opera.
DIRETTAMENTE
DA ME
Ciao
a tutti
Come avrete capito Katie si è
arresa a 'Baby lips'
Ma, perché c'è un ma, ha iniziato una nuova
fanfic che ha già iniziato a pubblicare.
Questa è la mia decisione finale
riguardo alle pubblicazioni sull'account _hellostyles (questo):
Continuerò
a pubblicare i capitoli mancanti di Baby lips questa estate.
Inizierò la pubblicazione di Ghost Writer nel nuovo anno,
quindi a breve, e
Ho una (altra)
DOMANDA da farvi.
Katie sta scrivendo Misery
loves company.
Qualcuno di voi vorrebbe leggerla? Perchè se cosi fosse io
inizierei a postarne la traduzione al posto di Baby lips.
Fatemi sapere.
☣
MISERY
LOVES COMPANY
Pur
essendo un'amante del burrocacao per le labbra, dei pop corn al
caramello e girare i suoi occhi, Rose Hawthorne non era facilmente
impressionabile.
La sua presenza alla maggior parte degli eventi sociali era
accompagnata da diverse grida da parte dei suoi amici che la incitavano
ad allegerirsi un po', queste erano note per le risposte con uno scatto
della lingua e una scusa per spiegare il motivo che la spingeva a dover
lasciare l'evento presto.
Ma quando Rose resta completamente imperturbata dall'apparizione della
celebrità Harry Styles ad una particolare festa a cui lei
non voleva partecipare, lui non può evitare di intromettersi.
Rose non era abbastanza sicura di quali conseguenze sarebbero scaturite
dal fascino che involontariamente avrebbero provocato le
mutande di Harry Styles abbassate. Ma perdere la giacca di suo nonno e
svegliarsi vedendo Harry mangiare una ciotola di cereali, in mutande,
nella sua cucina, era l'ultima cosa che si aspettava.
☣
Per
qualsiasi cosa potete scrivermi un
messaggio privato o contattarmi su twitter; sarò felice di
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MIE TRADUZIONI
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