Chiamami solo Xenne

di Miciaa
(/viewuser.php?uid=602341)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro con Saruman. ***
Capitolo 2: *** Ho paura di dirlo ma..sto bene. ***
Capitolo 3: *** Così debole..ma così..Invincibile. ***
Capitolo 4: *** Tra pietra, mare, maghi sciroccati e stolti tuttomuscoli. (Parte 1) ***
Capitolo 5: *** Tra pietra, mare, maghi sciroccati e stolti tuttomuscoli. (Parte 2) ***
Capitolo 6: *** Perché mi ha dato quel bacio? ***
Capitolo 7: *** La Compagnia Dell'Anello. ***
Capitolo 8: *** Ricordi. ***
Capitolo 9: *** Probabile fine. ***



Capitolo 1
*** Incontro con Saruman. ***


Ormai era tardo pomeriggio. Xenne se ne stava appollaiata su un ramo di un centenario albero,osservando le magnifiche cascate di GranBurrone.
Sospirò, e fece scivolare la schiena un po' di più sul tronco, mettendosi più comoda. Una gamba le penzolava dal ramo che stiracchiò comodamente.
Prese un ciuffo di capelli e lo fece dondolare un po'. I suoi capelli biondi chiarissimi sembravano quasi bianchi in quel momento. Sbuffò, annoiata.
Ormai erano quasi due anni che viveva a GranBurrone,
e tutte le giornate sembravano uguali, anche se da qualche tempo l'aria lì era un po' scossa.
Aveva origliato qualche pensiero del re Elrond, e da quanto ne aveva capito, stava accadendo qualcosa riguardo Mordor, e..Sauron....e...l'anello.
Chiuse gli occhi affaticati, e pensò se era il caso di parlarne con il re. Arwen era partita qualche giorno prima, cavalcondo di fretta, come se avesse
previsto che qualcosa sarebbe dovuto avvenire. Sicuramente legato all'anello. Sospirò, tornando alla realtà.
Decise di scendere dall'albero, ma poggiando il piede male cadde
con un tonfo a terra. Beh, non se ne stupiva, lei era sempre stata un po' goffa e imbranata, tant'è che a volte si chiedeva come faceva ad essere un elfo,
anche se un elfo speciale,
solitamente creature molto slanciate e con un ottimo equilibrio. Beh, forse era perché lei essendo cresciuta, e sempre vissuta, apparte quei due anni
a GranBurrone, con gli umani, non si sentiva molto elfo nello spirito. Effettivamente apparte i tipici capelli biondi e occhi verdi degli elfi, e le orecchie,
lei non aveva quasi niente che la potesse neanche lontanamente ricondurre a essi. Per un attimo dimenticò di essere seduta a terra, 
e si immerse nei suoi pensieri.
Quando ad un tratto una voce a lei familiare la sorprese. 
-Che fate, rimanete seduta lì?- domando re Elrond sorridendo, porgendole una mano. Lei sembrò per un attimo assente,
ma quando si accorse della figura dell'elfo sobbalzò, arrossendo. -Ehm, no, beh..- disse timidamente. Alla fine prese la sua mano, e si alzò.
Chinò leggermente la testa -Sire..- concluse portando lo sguardo in basso.
Il re prese delicatamente il volto di Xenne e lo alzò, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Cosa c'è che non va, eh?- chiese lui, con aria un po' triste.
-Nulla, sto bene..- accennò un sorriso. Ma una fitta intorno il busto la sorprende, facendole portare le mani intorno. Il viso si contrae in una smorfia di
dolore. -A me pare di no- disse voltandosi leggermente. 
                                  --------
Stavo per dire qualcosa, ma prima che riuscissi ad aprire bocca mi sento venire meno. Strano.
La testa mi gira, e barcollo avanti e indietro. Il re avvolge il braccio sulla  mia spalla, con aria preoccupata.
Dice qualcosa, ma nella confusione che c'è nella mia testa non riesco a sentire.

La vista si offusca.
Calano le tenebre.

Apro gli occhi molto lentamente. Sono distesa a pancia in giù su un pavimento di marmo. E' freddissimo. Non riesco a tenere gli occhi ben aperti,
li sento pesanti. I muscoli indolenziti, le braccia paralizzate. Tento di muovermi, tutto inutile.
Sento dei passi dietro di me, ma non ho la forza di girarmi.
-Bene, Xenne..- Una voce maschile, anziana. Sento i passi farsi più vicini.
-Tu sai perché sei quì..- vedo i piedi giungere davanti i miei occhi. 
Non riesco ad alzare più di tanto lo sguardo, riesco solo a vedere che è vestito di bianco.
Tento di parlare, ma non ci riesco. Ma ora la tensione che avevo intorno al corpo che mi teneva schiacciata contro il pavimento si allenta,
permettendomi di alzare un po' la testa. Riesco a vedere meglio l'uomo, ma non fino al volto.
E' un mago. Si china leggermente, ora riesco a scorgerlo meglio. Ha una folta barva bianca, con qualche ciuffo nero.
Non è un mago buono. ''Non è come Gandalf''' penso.
-conosci Gandalf?!- dice, con aria di stupore, e scoppia in una lunga risata, per poi tornare serio.
Lo conosco molto bene, in realtà. Veniva spesso a GranBurrone, anche se ultimamente non l'avevo visto.
-Non ha accettato di unirsi a Sauron..- Si alza, con aria urtata, parla stringendo i denti, è visibilmente alterato. -Che stupido..nff..pensa di gettare
così un amicizia con me..- stringe i pugni, e le nocche diventano bianche. Mi giro pancia in su, mi sento dolorante.
-S-Sauron?- chiedo, con voce debole e spaventata. Finalmente riesco a dire qualcosa.
-Elrond non ti ha raccontato tutto riguardo la tua razza..Tu non sei un semplice elfo..o mezz'elfo..- sento la sua risata.
Comincio ad avere veramente paura. -Ma cosa dici?- riesco a dire, ma non sono sicura che abbia sentito.
-E' una maledizione la tua- conclude.

Vedo buio di nuovo.
E poi, il suo occhio.
Sauron.


-Xenne..Xenne..?- Posso sentire il piacevole profumo delle lenzuola, mi rilasso, e con lentezza apro gli occhi.
Vedo il volto candido di Arwen sorridere, non sono mai stata più felice di vederla.
-Come stai?- Domanda con delicatezza, posando la mano sulla mia guancia, accarezzandola lentamente.
Sospiro -Bene- dico con aria incerta, abbozzando un sorriso. Eppure nei suoi occhi vedo un briciolo di tristezza..ma non penso che sia rivolta a me.
-Ci hai fatto prendere uno spavento..- Il suo viso prende una piega seria e triste, non è da lei.
-Cosa succede?- dico con voce fievole - qualcosa non va?
Tira un lungo sospiro, si volta e fa qualche passo. -Papà deve parlarti- cambia discorso.
-Non è quello che ti ho chiesto- Dico, quasi irritata.
Lei fa finta di niente, ed esce dalla stanza. In verità mi aveva fatto smuovere i nervi. Odio quando le persone mi ignorano.
Sento aprire la porta. E' Elrond.
-Come ti senti?- chiede, sorridendo e venendo verso di me.
-Cosa sta succedendo?- chiedo alzando la voce.
-Sauron è tornato- Appena pronuncia quel nome mi torna in mente il suo occhio. Faccio un verso, toccandomi le tempie.
-E vuole l'anello- dice con tono molto serio, sedendosi sulla poltrona che c'è accanto il mio letto.
-L'anello?- domando voltandomi verso di lui.
-Ora ha un nuovo portatore..un Hobbit.


Ciao mici:3
Questa è la mia prima ff, beh, non sarà un granche,
ma ci ho provato:3 Fatemi sapere cosa ne pensate,
e ditemi se devo continuare :D
*abbraccio micioso*





 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ho paura di dirlo ma..sto bene. ***



-Un..Hobbit?- fece vagare i suoi occhi nella stanza, con espressione perplessa.
-Esatto..E si trova qui ora- si alzò, e si diresse verso l'unica finestra della stanza.
-Qui?- si girò e rimase seduta sul bordo del letto, senza toccare il pavimento con i piedi nudi.
-Poche ore fa..l'ha portato Arwen-
-E..l'anello..rimarrà qui?-
-No. Non può restare. GranBurrone non ha le forze per combattere due eserciti-
-Due eserciti?-
-So cos'hai visto- il suo tono si fece cupo. -Saruman, così si chiama-
-E chi sarebbe costui?- domandò, guardandolo, nonostante lui stesse ancora guardando fuori la finestra.
-E' il capo dell'ordine a cui appartiene Gandalf- si girò, e si avvicinò al letto della ragazza.
-Mi ha detto qualcosa riguardo lui..Ma non ricordo..Qualcosa che c'entra con Sauron-
-Gandalf è appena arrivato a GranBurrone- con passo svelto si avvicinò alla porta -Mi farò spiegare meglio da lui-
la aprì, ma prima che riuscisse a uscire Xenne lo prese per il polso.
-Mi ha detto che la mia è una maledizione, Elrond- disse quasi col fiatone.
-Avremo modo di parlarne meglio, riposa ora- Esce dalla stanza, chiudendo la porta alle sue spalle.
Il suono forte rimbomba per tutta la stanza, lasciando poi un silenzio tombale.

                              ----------

Mi gira la testa, perché?
Perché mi sento così male?
Perché doveva sempre succedere qualcosa che mi facesse stare male?
Cos'è questa novità della maledizione?
Mi sento a pezzi. Avrei voglia di urlare, di rompere tutto.
Odio tutto questo. Cosa mi ha dato la vita fino ad ora?
Nulla.
E cosa c'è peggio del nulla?
Mi sento così vuota. Così maledettamente vuota.

Come se non bastasse, sento una fitta molto forte alla spalla sinistra.
Cado a terra, senza forze. Cerco di alzarmi. Solo uno sforzo vano.
Non posso svenire di nuovo, no.
Improvvisamente, sento una nuova forza.
Mi alzo. Non sento più alcun tipo di dolore. Mi sento.. ho paura di dirlo ma..
Bene.

Questo è ancora più strano. Mi sento la Xenne di sempre.
Vado verso lo specchio. Vedo i miei occhi verdi brillare.
Mi sento rinata. Ma se fino a un momento prima mi sentivo morire?
Com'è possibile? Bah.
So solo che devo levarmi immediatamente questa camicia da notte orribile.
Io odio le gonne e i vestiti. Oddio, forse sono l'unica donna di questo mondo a dirlo.
-Cosa c'è di meglio di un bellissimo e comodissimo pantalone maschile?!- dico, portandomi il pugno vicino la faccia, rizzado la schiena.
Sorrido come un ebete davanti lo specchio.
Ma come faccio a ridere sempre? Mi stupisco sola.
Comincio a togliermi la camicia, noto qualcosa.
Una piccola macchia grigia scura sulla spalla sinistra, di circa 1 centimetro di diametro.
La tocco, è molto dura.
Ma cos'è? Bo, lo chiederò a Gandalf, lui sa sempre tutto.

Quando sono vestita, lavata e 'acconciata' (si fa per dire, ovviamente)
Prendo la mia spada. La mia adoratissima spada.
La sguaino, con forza. Posso specchiarmici sopra.
Rinfodero quest'ultima, e la sistemo per bene agganciandola alla cintura.
Esco in corridoio. I miei passi sono l'unica cosa che si sente oltre il fruscio delle cascate, che dalle
finestre del corridoio si vedono benissimo.
Svolto un angolo, e mi ritrovo faccia a faccia con Gandalf.
Rimaniamo seri per un attimo, guardandoci profondamente negli occhi.
I suoi occhi azzurri e vispi mi rallegrano e rassicurano, come sempre.
Infine ci abbracciamo calorosamente.
-Tu, mago, devi spiegarmi molte cose- .





Ciao mici:3
Il capitolo è un po' corto, lo so.
Ma l'ho pubblicato prima di quanto credessi.
Nel prossimo capitolo parlerò dell'aspetto di Xenne, e di lei in generale.
Grazie a tutti quelli che recensiscono, e a chi legge e basta.
*abbraccio micioso*


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Così debole..ma così..Invincibile. ***



-Di cosa vorresti parlarmi esattamente?- Disse, unendo le mani dietro la schiena, cominciando a camminare.
-Ho visto Saruman..e..- portò lo sguardo in basso.
-E..?-
-Sauron- disse, in realtà temeva la reazione di Gandalf, ma costui rimase in silenzio.
-Gandalf?- lo riprese la ragazza.
-Dobbiamo riunire un consiglio- fece una pausa -e decidere chi porterà l'anello a Mordor-.
-Portarlo a Mordor?-
-Come sai, l'anello può essere distrutto solo lì-.
Sospirò -Gandalf..C'è qualcosa che dovresti vedere- disse poi, abbassando il tono della voce.
Calò la spallina sinistra, scoprendo quella macchiolina grigia che tanto l'aveva insospettita.
Gandalf cambiò totalmente espressione.
-Cosa è..?- domandò perplessa. L'uomo in fretta e furia la coprì.
-Non è né il posto né il momento per parlarne- Dopo aver pronunciato quella frase, corse via.
-Gandalf?! Dove vai?!- Non trovò risposta, infine vide il mago sparire tra quei lunghi e intricati corridoi.

                    ---------

Ma cos'è preso a tutti? Perché nessuno vuole parlarmi di cio' che mi riguarda?
Devo assolutamente sapere.
'E' una maledizione la tua.'
Quella frase, continua a ritornarmi in mente.
Riprendo a camminare,stringendo i pugni e affondando le unghie nei palmi delle mani.
Sento qualche goccia di sangue scivolarmi lungo la mano, andando infine a macchiare il pavimento.
Non me ne curo. Chiudo gli occhi. Continuo a vedere quel maledetto occhio.
Mi sento così debole...Ma così forte.
Non ho nemmeno il tempo di sentirmi male che dopo qualche secondo mi sento invincibile.
Questa cosa non ha alcun senso. Niente per ora ha senso.
-Xenne?- Mi volto, è solo Arwen. -Stai sanguinando..-
-Non è nulla, tranquilla- Sorrido. Mi accarezza il viso..con quelle sue mani morbide e delicate..Lei riesce
sempre a farmi rilassare. Butto un sospiro, e le prendo la mano, sporcando la sua
pelle candida col mio sangue. -Vieni, andiamo a mangiare qualcosa- Le dico, anche
se non ho proprio voglia di mangiare.

                  ---------

-Non possiamo più tenerle nascosta la verità, Elrond-
-Ho bisogno solo di un altro po' di tem..-
-No, ha capito benissimo che le sta accadendo qualcosa, ho visto con i miei occhi quella macchiolina,
e presto si espanderà! E come se non bastasse Saruman le ha già rivelato parte della verità!-
-Sta calmo, Gandalf..Le riveleremo la verità, ma dobbiamo cercare di essere il più
delicati possibile. Non so come la prenderà- le stelle brillavano nel cielo, illuminando quella bellissima
notte d'estate, e Elrond rimase a fissarle.
-Vedrai- il mago poggiò la mano sulla sua spalla -Non le accadrà nulla-
L'elfo sospirò, abbassando lo sguardo -Lo sai, lei è come una figlia per me..Non ce la faccio
a vederla soffrire- tornò a guardare le stelle -Ho sempre cercato di proteggerla, sin da piccolina.
Le ho insegnato a parlare in elfico, l'ho allenata, anche se lei ha sempre preferito la spada all'arco.
L'ho vista crescere, Gandalf, e non voglio che le accada niente-
-E sarà così-.


                 ----------

Sono passati tre giorni. E ancora nessuno mi ha parlato di questa storia della maledizione.
La macchiolina è leggermente più grande.
Sento una fitta alla spalla, ce mi costringe a portarci la mano sopra.
Solo qualche secondo, e poi sto bene. Ormai erano giorni che mi succedeva.
L'unica cosa positiva era stato l'arrivo di Aragorn, e insieme a lui tre Hobbit.
Sam, Merry, e Pipino. E poi, c'era lui. Frodo. Il nuovo portatore dell'anello.
Ancora non aveva ripreso conoscenza, da quando era stato pugnalato a Colle Vento.
Dopodomani si terrà questo 'consiglio', e sono stati convocati tutti.
Uomini, Nani, Elfi. Beh, Hobbit.

Qualcuno bussa alla porta.
-Avanti- Gandalf e Elrond.
-Pensiamo che sia giunto il momento..Di dirti tutta la verità-.




Ciao mici:33
In realtà non ho parlato molto di Xenne in questo capitolo,
sarà per il prossimo. Buon Capodanno a tutti, e scusate eventuali errori.
Si accettano critiche e consigli.
Che dire, recensite!
*abbraccio micioso*

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Tra pietra, mare, maghi sciroccati e stolti tuttomuscoli. (Parte 1) ***


Cap. 4 Tra pietra, mare, maghi sciroccati e stolti tuttomuscoli Parte 1






Elrond sospirò, non sapendo da dove cominciare.
-Xenne..Ricordi che ti dissi che tua madre e tuo padre morirono in un incendio,vero?-
-Sì..- Non aveva la forza di guardarlo negli occhi, era debolissima ogni qual volta
si toccasse quell'argomento.
-Bene..Non è andata così- il tono della sua voce era calmo e dolce, come quando
si cerca di riferire qualcosa di brutto ad un bambino, cercando di rendere la cosa meno
dolorosa possibile.
-E-e..come è andata?- disse con un filo di voce tremante.
-Bisogna partire dall'inizio..- sembrò viaggiare con la mente, come se riuscisse a
rivivere quei momenti. Non credeva che stava per raccontarle quello che non avrebbe mai voluto farle sapere.
-3000 mila anni fa, nella guerra per la terra di mezzo, nella quale Isildur come sai sconfisse
Sauron, e prese l'anello- si sedette su una poltrona, e portò la mano davanti gli occhi.
-C'era un soldato. Un semplice soldato. Un mezz'elfo. Fece una cosa che non avrebbe
mai dovuto fare. In segno di disprezzo, sputò in faccia a Sauron- Gandalf ascoltava, senza proferire parola.
-Ma quest'ultimo non fu così buono da ucciderlo. Avrebbe dovuto pagare lentamente.
Lo maledì. La più potente delle maledizioni. 
Ma ne maledì solo una parte, quella elfo, così sarebbe stato uno strazio, perché una parte di lui
sarebbe stata male, l'altra no. Quella maledizione
si sarebbe tramandata per sempre, su tutta la sua famiglia-
-E cosa c'entra tutta questa storia con me?!-
-Beh, è un tuo antenato- rispose Gandalf, come se fosse la cosa più ovvia.
-Quindi la maledizione si riperquote su di te- Aggiunse Elrond.
-E..in cosa consiste la maledizione?- disse pianissimo.
Elrond si prese di coraggio. Così, dopo tanti anni, dovette riferirle la verità.
-Lentamente..Come un'agonia..sarebbe diventato una statua di pietra-

                                         -------------
 
Sto cadendo a pezzi.
Non posso credere a quello che mi ha appena detto.
No.
Voglio credere che sia solo un sogno tutto questo, uno stupido scherzo.
Invece è reale.
Così, ecco cos'è quella macchiolina.
Diventerò di pietra.

                                         -----------

Sentì gli occhi offuscarsi, e le lacrime cominciarono a correrle veloci sul viso.
Erano più di due anni che non piangeva.
Elrond la prese e la strinse a se, come un papà fa con la sua bambina, beh, era la sua bambina.
-P-papà..- disse tra un singhiozzo e un altro.
Elrond si stupì. Era da quando aveva undici anni che non lo chiamava più così.
-Giuro sulla mia anima che non permetterò che tu diventi di pietra, lo giuro. Che possa
 il mondo cadermi sulle spalle se non sarà così.-

Aspettarono che si calmasse, e continuarono il discorso.
-C'è un unico modo, Elrond-
-E quale sarebbe?- disse la ragazza, continuando ad asciugarsi le lacrime.
-Dovresti rinunciare alla parte di te maledetta. Ovvero, quello che c'è in te di un elfo-
-Non è così facile come sembra- l'uomo cominciò ad accarezzarsi la barba con aria pensosa,
e poi continuò -Dovresti rinunciare ad una parte della tua anima, e devi rinunciare
proprio alla parte che più pervade su di te. Nelle tue vene scorre quasi unicamente
sangue elfico, è quello che ti da la forza, quello che ti permette di impugnare la spada. 
Rinunciare a tutto quello che sei. Questo rito ti costerà salute e forze. Ma ne vale la pena?-
      
                                       -----------

La morte. La morte non è mai stata una cosa che mi ha spaventata.
Eppure, adesso che so che questo potrebbe essere veramente il mio
destino, ho veramente paura.

-Gandalf- mi alzo in piedi -io voglio vivere- la mia voce è roca, dovuto sicuramente
dal pianto di prima.
-Allora faremo questo rito. Ti avverto, la tua natura elfica non ti lascierà subito.
Ci vorranno alcuni mesi. Questo significa che il processo di pietrificazione andrà avanti,
fino a quando in te non rimarrà neanche una goccia di sangue elfico-
-Anche il tuo aspetto potrebbe cambiare. E ti sentiresti perennemente vuota. 
Perché ti mancherebbe l'anima-
-Io..voglio farlo-
-E' deciso-
-Ma..in cosa consiste questo rito?- chiedo curiosa.
-Vorrei spiegarti, ma non capiresti nulla- quella risposta di Gandalf mi fa sorridere,
e per un momento dimentico invece la sciagura che si sta abbattendo sulla mia vita.
Elrond esce dalla stanza, dopo avermi lasciato una carezza sul viso, come per rassicurarmi.

Vado verso lo specchio, e osservo attentamente quella macchia.
Quella stupida macchia.
Cosa rimarrà di me, quando l'elfo che sono mi abbandonerà?
Cosa mi succederà? E se senza quella parte di me non riuscirò più a vivere?
Ma cosa sta succedendo alla mia vita?
Perché la mia vita sta cadendo a pezzi?
Non basta tutto quello che ho passato da piccola?
A quanto pare no.

Mi butto sul letto.
Non capisco più nulla.
Il tempo passa, e mi accorgo a malapena che Elrond è venuto a prendermi in braccio.
Non voglio svenire.


-Xenne..- Qualcuno mi scuote insistentemente, apro gli occhi.
-Aragorn?! Cosa ci fai in camera mia?!?- mi fermo per osservare la stanza.
-Aspetta, questa non è camera mia! Dove sono?! Che ore sono?!-
-Calma, calma. Mi ha mandato Elrond a svegliarvi. Sono le nove e trenta e siete in camera di Arwen-
Da piccola ricordo bene che a volte venivo a dormire a GranBurrone, e stavo in
camera di Arwen. Eppure, non la riconosco. 
Sento una fitta alla spalla, solo ora mi accorgo di averla fasciata.
-Dov'è Gandalf?! Dov'è quello sciroccato?!- Mi alzo, appena poggio i piedi sul
pavimento freddo rabbrividisco.
-Sono qui- Mi giro, e lo vedo tutto contento a fumacchiare seduto vicino la finestra.
-Io mi congedo- dice Aragorn, e ci lascia soli.
-Cosa mi hai fatto sciroccato di un mago!- in verità mi sono svegliata col buon'umore, nonostante
la sera stessi uno schifo.
-Abbiamo fatto il rito- dice, sputando nuvolette di fumo.
-Ma io non sento nulla di strano- Non capisco.
-L'incantesimo farà effetto poco a poco-
-Sì sì, blablabla- lo prendo per un braccio e lo tiro facendolo alzare.
-Se non ti dispiace esci, così mi vesto e vado a fare colazione, che sto morendo di fame-
Lo spingo fuori e chiudo la porta.




Mici, scusate il capitolo schifosissimissimo, ma non riuscivo
a scrivere nulla di decente, perdonatemi çwç
Siccome la parte della storia della maledizione (scritta malissimo, e non sapevo che inventarmi)
mi aveva fatto venire la depressione, ho deciso di aggiungere qualcosa di un po'
divertente. Questa è la parte 1, quando starete leggendo questa probabilmente avrò
gia caricato la seconda parte. Sarà abbastanza lunga, vi avverto.
Spero che non faccia schifo come questa.
*abbraccio micioso* 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tra pietra, mare, maghi sciroccati e stolti tuttomuscoli. (Parte 2) ***


Tra pietra, Mare, maghi sciroccati e stolti tuttomuscoli Parte 2





Passo davanti lo specchio senza guardarmi, ma con la coda
dell'occhio noto qualcosa di stranissimo.
Il mio occhio sinistro era sempre stato come dotato di luce propria,
di un verde molto più intenso rispetto all'altro.
Limpido. Come lo specchio della mia anima.
Non ci posso credere.
Ora è tutto grigio.
Cosa è successo?!
Mi vesto, ancora scioccata.
Perché né Aragorn né Gandalf me l'hanno fatto notare?

Esco dalla stanza, e raggiungo la sala della colazione.
Vedo i piccoli hobbit Merry e Pipino avvicinarsi.
-Buongiorno Xenne..- dice Pipino.
-Ma..cos'hai fatto all'occhio?-
Sospiro. -Non lo so- 
Qualcuno si avvicina alle mie spalle.
-Avanti hobbit, andate a sedere!- E' Elrond.
-Vieni, siediti accanto a me- mi dice, prendendo la mia mano e facendomi sedere.

-Rimarrà così?- chiedo.
-Sì-.
Vedo che inizia a mangiare.
-Non aspettiamo gli altri?-
-Mangia, sta tranquilla-
Dopo pochi minuti, Elrond si alza.
Non ha nemmeno finito la colazione.
Lo vedo avviarsi per la camera di Frodo.
Che si sia svegliato?
''Sì''. Mi risponde mentalmente.

Sono particolarmente curiosa di conoscerlo.
Poggio il gomito sul tavolo e appoggio la testa sulla
mano. Non faccio caso al fatto che Merry e Pipino stiano litigando
per l'ultima fetta di dolce. Improvvisamente mi manca l'aria.
Comincio a boccheggiare, portandomi la mano sul petto.
Mi sembrava di aver corso per chilometri.
-Ti senti bene?- Merry rimane a fissarmi, dimenticando la fetta di dolce.
-No..- mi alzo e mi trovo il volto schiacciato contro il petto di Aragorn.
-Cos'hai?- con la mano mi alza il mento, e mi guarda dritta negli occhi.
-Ho solo bisogno di prendere un po' d'aria- e con passo veloce esco dalla stanza.
 
-Aria fresca, finalmente- Mi appoggio alla colonna di marmo, e ci scivolo con la schiena,
sedendoimi a terra. Sento dei cavalli.
Sono sicuramente gli ospiti. Avevo completamente dimenticato che domani c'è
il consiglio. Non sopporto di avere gente estranea immezzo ai piedi.

Chiudo gli occhi.
Pietra.
Quella parola mi rimbomba forte nella testa.
Meglio pensare ad altro.
Per esempio, andare a conoscere Frodo.

Mi incammino.
Noto qualcuno camminare un paio di metri avanti a me.
Un uomo alto, dal portamento un po' rude, con i capelli
rossicci. Ma chi è? Che sia..
Il figlio del sovrintendente di Gondor?
Com'è che si chiama..Elrond me l'ha detto..
Bo..Bo..
-Boromir!- Non mi sono nemmeno accorta di averlo pronunciato ad alta voce.
Si gira e si avvicina.
-Come conoscete il mio nome?- si china per arrivare a guardarmi un po' meglio
negli occhi. Credo di esser diventata rossa come un peperone per l'imbarazzo.
-Elrond..Mi ha parlato di voi- abbasso lo sguardo per non guardarlo negli occhi.
-E voi siete...?-
-Ehm, Xenne..-
-Sono lieto di conoscerla, mia signora- mi bacia il dorso della mano e china la testa.
-No, perfavore, chiamatemi solo Xenne..- ritraggo la mano.
-Va bene, Xenne. Ci rivedremo, vero?- torna dritto e mi fa l'occhilino.
-Certo..- dico. Mi passa accanto e mi da una spallata, nella spalla fasciata ovviamente.
Che razza di cascamorto. Non sono in vena di farmi abbordare da nessuno,
tantomeno da energumeni senza cervello.
Beh, che dovevo fare? Quello stolto mi ha fatto distrarre troppo.
Ah, gia.. Ricomincio a camminare, e finalmente giungo alla stanza dello hobbit.
Rimango sull'uscio. Finalmente Gandalf mi nota.
-Oh oh, entra! Frodo, questa è Xenne! Figlia adottiva di re Elrond-
-Molto lieto di conoscerla- mi sorride.
Ma che carino che è, non posso fare a meno di regalargli un bellissimo sorriso.
-Dammi del tu, ti prego! Comunque sono felicissima di averti conosciuto finalmente-
Mi siedo sul bordo del suo letto.
-Come ti senti?-
-Molto meglio..-
-Meglio che ti lasci riposare ora..- Gli lascio un bacio sulla fronte.
-Ah..Xenne?-
-Dimmi- mi giro e gli sorrido.
-Sei bellissima-.

Quell'ultima frase, mi ha lasciata un po' stupita.
Bella io? Sono una ragazza che non si guarda nemmeno allo specchio.
Sempre con i capelli disordinati, con qualche treccia spettinata e fatta male,
bassina, magra, anche se formosa. E adesso pure l'occhio di un altro colore.
Non sono per niente bella.
Rimango tutto il pomeriggio in camera, a riflettere.
Su tutto.
Su di me, sulla mia maledizione, sull'anello, su Frodo, su Elrond.
Qualcuno bussa.
La porta si apre. Arwen.
-Non vieni a cenare?-
-No, non ho fame, tranquilla- continuo a guardare fuori dalla finestra.
-Come vuoi- chiude.

Sono passate circa due ore, voglio uscire un po', a prendere aria.
Apro la porta piano piano, non ho voglia di incontrare nessuno.
Cerco di essere il più silenziosa possibile.

Ah, aria. Non mi sembra vero.
C'è silenzio, l'unica cosa che si sente è il fruscio delle cascate.
Tira un po' di vento, sento freddo.
Aspetta, freddo? Io sono un elfo non dovrei sentire fred..
Ah, gia.
Voglio solo stare un po' sola.
-Una ragazza così bella non dovrebbe stare tutta sola al freddo-
E chi cavolo è ora? Non mi sembra di riconoscere la sua voce..
Ma poi, come si permette di farmi dei complimenti?
Questa sera ne ho per tutti! Ora gli faccio vedere io!
Mi giro, pronta a dargli una delle mie solite risposte acide da
ragazzina viziata, però rimango incollata a i suoi occhi.
Non ho mai visto delle iridi di un colore così bello..
Come il mare.. Sono così limpidi.. Mi sembra ti poter vedere dentro la sua anima..
Rimango imbambolata. Ammaliata da quegli occhi.
Aspetta, ha anche un corpo.
Il vento gli fa volare qualche capello dorato, le belle labbra carnose ma sottili
incurvate in un magnifico sorriso, indossa una camicia azzurra dalla quale si può
intuire un corpo asciutto e muscoloso.
E' un elfo.
Ho passato anche troppo tempo ad analizzarlo.
''Ma che begli occhi che hai..' penso.
''Oh, grazie'' Già, è un elfo!
Può leggermi nella mente, stupida, stupida!
Credo di aver fatto delle faccie buffissime, perché l'elfo è scoppiato in una lunga e sonora risata.
-Non è comune per un elfo avere freddo..- dice, con tono serio.
-Beh, non sono affari tuoi!- incrocio le braccia al petto, e giro la testa da un'altra parte.
-Come vi chiamate?- chiede più gentile.
-Xenne..E voi chi siete? Un elfo molto impiccione direi- vedo con la coda dell'occhio che a quell'ultima
parola gli spunta un sorriso.
-Molto lieto di conoscerla, mia signora. Io sono Legolas Verdefoglia, figlio di Re Thranduil, nonché principe
di Bosco Atro- dice, quasi stupito del fatto che non lo conoscessi.
Quindi mi sono rivolta così sgarbatamente ad un principe? E chi se ne frega!


Ciao mici:33
Ecco la seconda parte, spero che vi sia piaciuta.
Spero che non faccia schifo come la prima cwwc
Che ne dite? Vi è piaciuto il primo incontro tra Legolas (*--*)
e la nostra adorata Csen?
Comunque, come avete passato il capodanno?
Io a casa a guardare LOTR in versione integrale,
con la compagnia di un barattolone di nutella.
Quante domande..
Grazie a quelli che hanno messo la storia tra le seguite o le preferite.
*abbraccio micioso*<3<3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Perché mi ha dato quel bacio? ***


Cap. 6 Perché mi ha dato quel bacio?




-Non penserai mica di stupirmi, pff- si girò dandogli la schiena, e appoggiò le mani sulla ringhiera.
-Non erano queste le mie intenzioni, mi stavo solo presentando- mise la mani sulle spalle della ragazza,
la sinistra era ancora fasciata e le faceva male, soffocò un gemito di dolore, e a quella reazione l'elfo annullò
subito quel contatto. -Perché hai la spalla fasciata?- chiese.
-Te lo ripeto, non sono affari tuoi- alzò la voce -E ora se non ti dispiace me ne vado-
Xenne non lo guardò nemmeno negli occhi, anche se non era veramente arrabbiata, anzi, le piaceva che qualcuno
si preoccupasse di lei. Superò l'elfo e fece per rietrare.
-Conosco questa maledizione-
Cosa? Come faceva a saperlo?
Lei si girò, e rimase pietrificata nel vedere che il principe avesse le bende con cui aveva la spalla fasciata in mano.
-N-non è come pensi..- portò la mano alla spalla sinistra, e sussultò, ma ignorò quel dolore, non voleva
che la vedesse. -Io invece credo di sì- si avvicinò e le sorrise.
Rimase quasi incantata da quel sorriso, appena si sbloccò si girò di spalle.
-Cosa c'è?- le chiese.
-Non dirlo a nessuno, te ne prego-



                             -----------


Nemmeno lo conosco e già sa della maledizione.
E che cazzo.

-Promesso- Gira e si mette davanti a me, si china e mi fa un sorriso.
Certo che è proprio bello però.
-Grazie- Gli lascio un sorriso sincero, e mi incammino verso la mia stanza.
Sento che è rimasto a fissarmi, sono in imbarazzo.

Entro e chiudo la porta.
Che stupida che sono.
Ripenso a quell'elfo, sorrido.
No, aspetta aspetta aspetta aspetta.
Non posso prendermi una cotta per un tizio sbucato dal nulla con cui ho parlato sì e no cinque minuti.
Proprio no.
Però, cacchio.

Mi distendo sul letto, unisco le mani sul ventre e fisso il soffitto.
Cerco di pensare ad altro.
Domani c'è il consiglio, e voglio partecipare anch'io.
So che ci saranno Boromir e quell'elfo, ma poco importa.
Aspetta, come ha detto di chiamarsi?
Oddio, ero così presa a fissarlo che non ho capito!
Oddio, l'ho fissato tutto il tempo come una demente!
Spero vivamente che non se ne sia accorto!
Arrossisco violentemente.

Beh, meglio cercare di ''dormire''.
Essendo una mezz'elfa, non dormo, e non 'dormiveglio' nemmeno.
Cioè, dormo, ma senza sognare.
Che poi, adesso che non sarò più un elfo, non dovrei sognare?
Chissà com'è.
Non ho mai capito che cos'ho della razza umana, perché effettivamente non ho quasi nulla.
A parte il fatto che mi sono sempre sentita più umana che elfo,
e pensandoci bene il mio comportamento, carattere, modi e abitudini, non sono proprio da elfo.
Forse mi sono data la risposta da sola, forse è proprio questo che ho degl'uomini.
Tanto, tra poco tempo di me rimarrà solo quella parte.


                               -----------

Che strana ragazza.
Non si direbbe proprio che sia un elfa.
Però.
Mi sento triste per lei.
Perché una ragazza così giovane deve avere un destino tanto crudele?
Ho ancora tra le mani quelle bende.
Istintivamente le porto al naso e le odoro.
Hanno il suo profumo.
Scoppio a ridere e mi porto la mano tra i capelli.
Che idiota.
Andiamo, in confronto a me è una bambina, e poi non la conosco nemmeno.
Ma guardati, ti sono bastati cinque minuti con una ragazzina e già hai perso la testa per lei.
Chissà se domani ci sarà al consiglio..
-No no no, non mi interessa-
Ma adesso parli pure da solo?
Ma come stai messo?
-Zitto tu! Ma guarda, adesso mi faccio pure prendere ingiro da me stesso!-
Sei pazzo!
-No, tu lo sei!-
-Legolas?-
Mi giro, è Aragorn. Divento come un pomodoro.
-C-cosa c'è?- guardo da tutt'altra parte.
-Ma parli da solo?- ride.
-No è che..-
-Sì,sì, vabbe- 
Che idiota, io lo dico.
Basta! A cuccia!
-Hai conosciuto Xenne?- mi chiede sorridendo.
-Sì, prima- cerco di fare l'indifferente.
-E come ti è sembrata?-
-Un po' acida, forse- ride, ma io mi limito a sorridere.
-Però è una bella ragazza, non credi?-
-Sì..A proposito, cosa ci fai in giro? Eri con Arwen per caso?-
Cambio discorso.
-Sì..-
-Cosa hai intenzione di fare con lei?-
-Ovviamente la lascerò andare per le terre immortali..E poi 
Elrond è stato chiaro: Non la lascerà qui a morire..Comunque io mi ritiro nella mia stanza, a domani-
Mi da una pacca sulla spalla, e se ne va.
Forse è meglio andare a riposare.

                           ----------------

Sbadiglio.
Domani se voglio partecipare a quel consiglio devo svegliarmi presto.
O almeno, spero di svegliarmi presto. 
Effettivamente non ho chiesto a nessuno di farlo..
Sarebbe stato meglio, vabbè.
Non riesco a smettere di pensare a quel dannatissimo elfo!
Maddai, non mi interessa. No no.
Chissà se mi pensa anche lui..
Ma che dico?
Meglio dormire, va.
Buonanotte.

-Xenne, avanti, alzati!- qualcuno mi scuote insistentemente.
Ma è possibile che ci debba sempre essere qualcuno che mi venga a svegliare?!
-Avanti, su!- la voce è quella di Arwen.
-Cosa vuoi?- mi giro a pancia in giù e affondo la faccia nel cuscino.
-Se vuoi andare al consiglio devi alzarti adesso, ormai non manca molto-
Ah già, il consiglio. Che scema.
Mi giro su un fianco e apro gli occhi.
-Ti ho preparato un vestito, su, ti aiuto a indossarlo e a sistemarti- sorride.
Non mi sono ancora svegliata e lei parla già di vestirmi e acconciarmi.
Mi alzo in piedi e mi stiracchio comodamente, sfregando la mano chiusa a pugno sull'occhio.

Vado in bagno a lavarmi, dopodichè Arwen mi porge un vestito, è azzurro pastello con dei ricami
finissimi bianchi. Sa che non amo i vestiti, penso che l'abbia fatto a posta.
-Un vestito?-
-Non fare storie, poi ti starà benissimo, verdai- sorride ampiamente, poi si mette a canticchiare
in elfico. Dev'essere particolarmente felice.
-Come mai sei così felice? Cos'hai combinato con Aragorn stanotte?-
-Nulla, nulla- continua a sorridere metre comincia a sciogliere le 'treccine' che ho nei capelli.
-Non ti credo mica-
-Niente abbiamo parlato!-
-Solo...?-
-Solo! Cosa credi?- mi spazzola i capelli, sciogliendo i numerosi nodi.
-Beh, e che ne so, non mi hai mai raccontato di quando lo fate..-
-Facciamo cosa?- si ferma per guardarmi negli occhi.
-Arwen..Non fare la finta tonta!-
Percepisco per un attimo il suo imbarazzo.
-Oh, beh, perché dovrei venire a raccontarlo a te?- ricomincia a canticchiare.
-Siamo come sorelle!-
-Piuttosto, te non piace nessuno?- Perché cambia sempre discorso?
-No.- Penso sia veramente così..Penso.
-Come dici tu-

Finalmente pronta.
Mi guardo allo specchio.
L'abito mi sta benissimo, ha una scollatura tonda che non mostra troppo, mi fascia bene i fianchi,
e si adatta magnificamente alla mia corporatura. Per fortuna copre la spalla.
I capelli sono liberi, ondulati a causa delle trecce che non scioglievo da giorni.
Mi sento decisamente troppo femminile.
-Tadaaan! Guarda come sei bella?-
-Non sto andando a un matrimonio, forse sono un po' eccessiva..-
Cerco una scusa qualsiasi per levarmi quel vestito.
-No no, vai benissimo. Ora sbrigati e vai a quel consiglio!- Apre la porta e mi spinge fuori.
Comincio a fare qualche passo, ma lei mi ferma.
-Aspetta- mi raggiunge e mi da un bacio abbastanza lungo sulla guancia, il mio cuore perde un battito.
-C-cosa..?-
-Ora va!- mi spinge di nuovo.
Perché mi ha dato quel bacio? Boh.
Poggio la mano sulla guancia.

Mi sento un po' in imbarazzo a farmi vedere così davanti a persone che non conosco.
Sarà che sono io ad avere i complessi.


Ciao mici:3
Allora, il capitolo è una cacca, vabbè.
In questi giorni sono stata in una casa sperduta in campagna
da una parente che non vedo da più di sette anni.
Nemmeno mi ricordavo la faccia, ma questo poco importa.
Insomma ho scritto tre capitoli col portatile..Solo che lì la linea non prendeva.
Quindi, penso che li caricherò tra domani e dopodomani (gli altri due).
Tornando alla storia, non sono riuscita a trovare (o meglio, non ho cercato ìhìhìh)
una foto che si adatti al personaggio di Csen.
Se conoscete qualche personaggio o beccate qualche foto che potrebbe
vagamente assomigliarle vi prego di riferirmelo.
Magari non ve ne frega un ciufolo della storia, e lo capisco bene.
Ciao. *abbraccio micioso*.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La Compagnia Dell'Anello. ***


Cap. 7 La compagnia dell'anello.





Ma Arwen non poteva semplicemente venire a svegliarmi?
Nooo, ovviamente!
Per quanto odi correrre, sopratutto con indosso un abito lungo,
credo proprio che sarò costretta a farlo se voglio arrivare in tempo.
Prendo la gonna tra le mani e comincio a correre, sembro una pazza.
Sembro però, eh.
Come è mio solito fare, inciampo.
Non tocco mai terra però.
Qualcuno mi tiene dalle braccia, anche se non mi ha afferrato con molta delicatezza.
-Certo che sei proprio imbranata, Xenne- non lascia la presa.
-Oh, grazie del complimento Boromir- mi molla finalmente, e con fare molto goffo tento di ricompormi.
-Ma come siete bella stamane-
Ancora che fa il cascamorto!
-Mm..Grazie- comincio a camminare, e lui mi si affianca.
-Stai andando al consiglio?-
-Esatto.-
-E perché?..-
-Scusa, perché non dovrei partecipare?- mi da su i nervi.
-Sei una donna..-
-E con questo? Guarda che so impugnare una spada meglio di te!-
Scoppia a ridere.
-Non credo proprio-
-Ah davvero? Scommettiamo? Prima o poi te lo dimostro!-

Senza rendercene conto siamo arrivati al luogo dove si svolge il consiglio.
Ci sono tante sedie disposte in semicerchio, un tavolino in pietra al centro, e al lato il trono di Elrond.
Non c'è quasi nessuno, e io che credevo di essere in ritardo.
Scorgo Merry nascosto dietro un pilastro di pietra, lì vicino.
Decido di raggiungerlo, e chiedergli come mai è lì.

Appena mi vede mi tira con se nel suo nascondiglio, per non farsi vedere.
-Cosa ci fai qui?- chiedo.
-Shhh!! Ci fai saltare la copertura!- Solo ora noto che c'è anche Pipino con lui, ovviamente.
-Volete origliare per caso?-
-Non ci hanno invitati!- interviene Pipino.
-Ma guardate che non è una specie di festa!-
-E tu invece, perché sei qui?-
-Per partecipare, ovviamente-

Da dietro sento la voce di Elrond, il consiglio sta per cominciare.
-Vabbè, vado!- mi giro e prego che in quel momento nessuno mi noti.

-Xenne- come non detto.
-Cosa c'è?- Aragorn viene verso di me.
Ora mi chiede perché sono qui. Sicuro.
-Come mai indossi un abito?- sorride.
Lui mi conosce da tanto, non si è stupito di vedermi al consiglio, 
perché sa che con la curiosità che ho sarei venuta senza pensarci due volte.
Invece si è stupito di vedermi un po' più femminile.
-Un'idea di quella psicopatica di fidanzata che ti ritrovi-
-Maddai! Stai benissimo! Quasi quasi sembri una ragazza!- ride.
Ma che c'è da ridere? Boh.
-Ma non potevi avere come fidanzata una ragazza normale come me?-
-Beh, forse sei tu a non essere normale-
Come si permette? Ora gliene dico quattro.

Qualcuno gli tocca la spalla, e lo fa voltare.
E' coso, quell'elfo.
Si salutano, poi si voltano verso di me.
-Buongiorno, Xenne- sorride come un deficente.
Credevo che mi sarei sentita in imbarazzo, invece non è così.
Mi sento quasi..a mio agio.
-Buongiorno-
Cavolo! Come si chiama?
Sono una DEFICENTE.
-Se non vi dispiace vado a salutare papà...-
Me ne vado, lasciandoli tutti e due un po' scioccati.

-Buongiorno papà!- Lo abbraccio fortissimo.
Non ricordo l'ultima volta che l'ho chiamato così.
-Buongiorno..- ricambia l'abbraccio.
-Senti...- Abbasso la voce -Come si chiama quell'elfo lì?-
Gli faccio un cenno con la testa verso di lui.
-Legolas- Ah! Già!
-Sapevo che saresti venuta..Quì c'è la tua sedia, avanti, vai a sedere-
La mia sedia è vicina al suo trono, e mi permette di osservare tutti in viso.

Mi siedo e faccio finta di niente, anche se sento gli occhi di tutti addosso.
-Stranieri di remoti paesi, amici di vecchia data. Siete stati riuniti per rispondere alla minaccia di Mordor.
La terra è sull'orlo della distruzione, o vi unirete o crollerete. Ogni razza è obbligata a questo fato, questa sorte drammatica.
Porta qui l'anello, Frodo.-
L'hobbit si alza, e con passo lento e un po' incerto si avvicina e colloca l'anello al centro del tavolino.
Nella stanza si forma un pesante brusio.
Incontro gli occhi di Legolas.
''Wow, siete proprio bella sta mattina''
Ora si ci mette pure lui a fare il cascamorto.
''Perfavore, non mettertici pure tu''
''Pure..io?''
Nel frattempo Boromir si alza, e comincia a farneticare su un sacco di cose.
-Questo è un dono ai nemici di Mordor. Perché non usare l'anello? A lungo mio padre
 Denethor, sovrintendente di Gondor ha tenuto a bada le forze di Mordor.
Grazie al sangue del nostro popolo tutte le vostre terre sono rimaste al sicuro.
Date a Gondor l'arma del nemico, usiamola contro di lui!-
-Non potete servirvene, nussuno di noi può, l'anello risponde solo a Sauron, non ha altri padroni-
-E cosa ne sa un ramingo di questa faccenda?-
''Legolas, zittiscilo ti prego, non lo sopporto..''
Mi fa un cenno col capo, dopodiché si alza:
-Lui non è un semplice ramingo, lui è Aragorn figlio di Arathorn, si deve a lui la vostra alleanza-
-Aragorn? Questo sarebbe l'erede di Isildur?-
-Ed erede al trono di Gondor-
-Havo dad, Legolas-.
''Grazie..''
''Come mai vi fa tutta questa antipatia?''
''E' un idiota''
Lo vedo ridere un po', ma l'elfo accanto a lui gli da una gomitata e lo fa riprendere, torna serio.
Dai, non è tanto antipatico, per essere un principino snob.
-Gondor non ha un re..- finalmente si siede quello stupido.
-Aragorn ha ragione, non possiamo servircene- dice Gandalf.
-Non esiste altra scelta, l'anello deve essere distrutto-
Un nano dalla folta barba rossa e i capelli del medesimo colore si alza.
-Allora cosa aspettiamo?-
Colpisce l'anello con la sua ascia, che si frantuma facendo volare scheggie ovunque.

-L'anello non può essere distrutto qui Gimli figlio di Gloin, qualunque sia l'arte che noi possediamo.
E' stato forgiato tra le fiamme del Monte Fato e solo lì può essere distrutto. Dev'essere
ricondotto nel paese di Mordor, e va rigettato nel baratro infuocato da cui è venuto. Uno di voi deve farlo-
Boromir riprende a parlare, dice che non si entra con facilità a Mordor e blablabla.
Ma non sta mai zitto?
Legolas deve avere notato la mia faccia contrariata.
-Non avete sentito quello che ha detto Re Elrond? L'anello va distrutto!- 
Grazie ai Valar.
-E presumo che credi che sarai tu a farlo!- Si immischia di nuovo quel nano.
E lì si scatena il putiferio.
-Sarò morto prima di vedere l'anello nelle mani di un elfo! Nessuno si fida di un elfo!-
Tutti cominciano a litigare, a urlare, ad insultarsi tra di loro.
Odio la confusione.

Frodo rimane a fissare l'anello qualche secondo, poi si alza.
-Lo porterò io- nessuno lo ascolta.
-Lo porterò io!- 
Cala il silenzio.
Tutti lo guardano.
-Solo che non conosco la strada..-
Gandalf gli si avvicina.
-Ti aiuterò a portare questo fardello Frodo Baggins, finchè dovrai portarlo-
Aragorn si inginocchia davanti a lui.
-Se con la vita o con la morte riuscirò a proteggerti, lo farò. Hai la mia spada-
Cosa faccio?
-E hai il mio arco- mi fa un sorriso e poi si avvicina agli altri.
-E la mia ascia-
Mi unisco anch'io?
''Cosa faccio?'' chiedo a Elrond.
''Segui il tuo istinto, come hai sempre fatto''.
Non ne ho idea. Sarà una missione pericolosa, non solo per Frodo.
Tra poco tempo perderò le forze a causa di quell'incantesimo.
Però sento che per qualche motivo devo andare. 
Ho deciso.
Prendo un respiro e mi alzo.
-In te c'è molto più di quanto credi, Frodo.- Gli accarezzo il viso, come per tranuillizzarlo.
Vedo tutti guardarmi un po' scioccati, ma poco me ne importa.
-A quanto pare reggi il destino di tutti noi, piccoletto. Se questa è la decisione del consiglio, Gondor la seguirà-
Boromir rimane a fissarmi qualche istante, e mi si mette accanto.
-Padron Frodo non si muoverà senza di me!- Sam salta fuori da un cespuglio lì vicino. Non mi ero accorta di lui.
-No certamente, mi sembra impossibile anche quando lui viene convocato ad un consiglio segreto e tu non lo sei-
-Ehi! Veniamo anche noi!- Merry e Pipino saltano fuori dal loro nascondiglio.
-Bene allora è deciso. 10 compagni. Voi sarete la Compagnia Dell'Anello-


                    --------------


Compagnia Dell'Anello.
Quella parola suona ancora strana nella testa di Xenne.
E così, sarebbe partita per un avventura.
Sperduta chissà dove e con chissà chi.
Durante la giornata tenta di non pensarci.
A quella stupida maledizione.
Pietra.
Fredda pietra.
Porta la mano sul punto dove c'è quella macchia, e con il pollice la accarezza.
Da piccola era c0sì ingenua. Ignara di tutto. Inconsapevole e candida.
Elrond aveva fatto così tanto per lei.
E lei per lui nulla.
Questo la faceva sempre sentire così inutile.
La faceva sentire sempre un peso.
Sempre di troppo.
Ma infondo sapeva che suo ''padre'' le voleva bene.
Probabilmente era una delle cose che le ha dato la forza di andare avanti.
Non si è mai sentita importante per nessuno. Nemmeno per se stessa.
E' brutto dire questo, ma è la verità.
Arwen. Ha sempre creduto di provare qualcosa di speciale per essa.
E forse, quel qualcosa lo provava anche lei.

Decise di andare a fare due passi.
Era abbastanza tardi, e GranBurrone era immerso in un silenzio quasi inquietante.
La luce della luna entrava dalle ampie finestre dei corridoi, creando al suolo sfumature chiarissime
che si confondono con il colore del pavimento stesso.
Passò davanti alcune porte, e si soffermò per ascoltare il russare di qualcuno.
Ne restò quasi ammaliata, era tantissimo tempo che non sentiva quel suono.
Scosse la testa e proseguì lungo tutto il corridoio, per poi giungere all'esterno.
Respirò a pieni polmoni l'aria fresca di quella bellissima notte.
Si avvicinò ad un albero, e con le dita percorse gli intarsi della corteccia.
Lei amava tantissimo gli alberi.
Rimase ad ammirare alcune lucciole, ma nulla ormai la stupiva più.
Tranne una cosa.
Un elfo appollaiato su un ramo ad almeno cinque metri da terra.
Gli occhi chiusi, una gamba al petto l'altra che penzolava, braccia conserte e un espressione serena e rilassata.
Probabilmente non si era accorto di lei.
-Legolas..- provò a chiamarlo, per vedere se fosse effettivamente in stato di 'trans'.
Nessuna risposta. Beh, meglio non disturbarlo.
Dopo qualche secondo il silenzio fu spezzato da un 'cosa c'è?' misto a sbadigli.
-Ehm, no, nulla in realtà. Scusa se ti ho disturbato- Sorrise, cercando di sembrare più sana di mente possibile.
-Disturbato? No, tranquilla- disse, mentre si sgranchiva un po'.
-Avanti, sali- Xenne rimase in silenzio, a fissarlo con sguardo assente.
-Cosa c'è? Non sai arrampicarti?- la guardò con aria perplessa, cercando di capire cosa gli fosse preso.
Lei socchiuse le labbra come per dire qualcosa, ma..niente.
-Xenne? Ti senti bene?- prontamente scese dall'albero e le si avvicinò.
Gli occhi della ragazza percosero i lineamenti perfetti dell'Elfo;
La pelle pallida illuminata dalla luna gli faceva sembrare il viso di porcellana,
le iridi blu brillavano sotto i raggi lunari, le labbra delicate chiuse in una linea sottile, la mascella quadrata
dava al viso un espressione fiera e regale. Era così dannatamente perfetto. E.. Bello.
-Effettivamente no, meglio che vada a letto- riuscì a dire alla fine, senza togliergli lo sguardo di dosso.
Girò le spalle e ripercorse tutto il corridoio, tornando in camera sua, e lasciando l'elfo a bocca aperta.
Prima di addormentarsi pensò un po':
Aveva perso la testa.





Ciao mici:33
Sono una deficente, ho cancellato per sbaglio quei due capitoli che avevo scritto twt
Eh vabe'.
Non è un granchè, lo so.
Poi l'ho scritto in ora tarda, ed ero un po' assonnata.
Ho insultato tantissimo Boromir, perdono cwwc
Oltretutto è uno dei miei personaggi preferiti, povero.
Spero di aver trascritto bene i dialoghi e la scena del consiglio, in caso contrario, abbiate pietà di me.
Comunque:3
Apparte che sono arrabbiata perché mia mamma dice che Orlando Bloom gli sa di 'patata lessa'
(andate a chiedere a lei il significato) e dice che è antipatico (ma sta un po' zitta mammina cara!)
qui sotto c'è la foto di Csen...
Non mi ricordo chi è che mi ha consigliato di mettere Targaryen, perché ho cancellato i messaggi e non
mi sono scritta il nome (cancello tutto per ora!), scusami.
C'avevo pensato anch'io, solo che mi sembrava un po' banale come personaggio, ma è perfetta
quindi, 'sti cazzi!:D
Rullo di tamburi... ecco la nostra.. Cseeeen!
Vabe',vabe', so' pazza, lo so.
Vi invito a recensire, perfavore:cc
Che dite, se metto la foto di un micio puccioso recensite?:c
Vabbe', evaporo. Cia'.
*Abbraccio Micioso*



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ricordi. ***


Cap. 8 Ricordi.






-Elrond! Elrond!-
Urlò la bimba correndo in contro all'elfo.
-Cosa c'è?- disse, avvicinandosi.
-Guarda com'è bello questo fiore!- disse piena di gioia, aprendo il palmo della manina.
Lui la prese in braccio e la fece sedere sulle sue ginocchia.
-Sai cos'è ancora più bello?-
-Cosa?- la bimba lo guardò con gli occhioni verdi pieni di curiosità.
-Tu- la piccola calò la testa e rimase a fissare il fiore che aveva in mano.
-Elrond..Posso farti una domanda?- disse, mentre continuava a rigirarsi il fiore tra le mani.
-Tutto quello che vuoi-
-Posso chiamarti papà?- alzò lo sguardo, con espressione un po' triste.
Quella domanda lo lasciò pietrificato.
Era incredibile come quella bimba di soli cinque anni riusciva sempre a lasciarlo senza parole.
Un papà. Beh, lei non ce l'aveva.
In poche parole stava chiedendo a lui di esserlo.
Quindi lei lo vedeva come un papà.
Una figura così importante.
Ma lui sentiva quella bambina come fosse la sua.
Lo stesso sentimento paterno che provava per Arwen.
Eppure guardandole insieme sembravano sorelle, malgrado la differenza di età.
Lui era pazzo di quella bimba, sin da quando la prese in braccio per la prima volta.
La trovò tra le braccia pietrificate della madre, a soli otto mesi di vita.
A quella bimba era stato levato tutto.
Le erano stati portati via i genitori.
In quella terra non aveva nessuno.
Nessuno che si preoccupasse di lei.
Quella bimba, cui il destino era già stato scritto.
Ma appena fu presa in braccio da Elrond tutto cambiò:
Non avrebbe mai permesso che gliela portassero via.
Lui l'amava. E l'aveva capito.
Sin dal primo momento.
-Elrond?- lo riprese la piccola, riportandolo alla realtà.
-Certo che puoi, piccola mia-
La bambina gli gettò le braccia al collo.
-Ti voglio bene, papà-
-Anch'io, bambina mia-.




Ciao micioni miei!
Ho scritto questo minicapitolo, spero vi piaccia.
Spero di non avervi fatto venire il diabete ewe
Il rapporto tra Elrond e Xenne si sta delineando un po'.
Scriverò altri capitoli 'ricordo', sempre con loro due, credo.
L'ho scritto di getto, evidentemente ero in vena di zucchero.
Forse ho esagerato?..
Comunque recensite, perfavore cwc
Vi metto un micio puccioso, ho capito.
*va a cercare tra le innumerevoli foto di gatti nella cartella del desktop*
*abbraccio micioso*


Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Probabile fine. ***


Ciao, mici.
Quello che sto per farvi è un discorso serio.
Non credo che la fic andrà avanti.
Sono successe un paio di cose nella mia vita privata, e ho il morale sotto terra.
Sono iper-demoralizzata.
So che magari non ve ne importa un fico secco di questa merda di fanfiction,
ma mi sembrava poco carino lasciare tutto in asso e sparire.
Per ora lascio in sospeso, ripeto, questa non è una decisione certa.
Ho un paio di cose più importanti di cui occuparmi.
Non sono una persona che lascia le cose così, di solito.
Ringrazio quelle poche persone che mi hanno seguito, che hanno messo la storia tra le preferite.
Grazie a quelli che hanno letto e basta.
L'effetto dello zucchero del capitolo precedente è passato troppo presto.
Probabilmente lascierò qualche recensione ogni tanto, non abbandonerò del tutto efp.
Spero che mi torni la voglia, che dire.
Aggiornerò, forse.
Prima o poi.
Questo non è un addio.
Non voglio abbandonare Xenne, che vive beata nella mia fantasia.
Non voglio farla morire mandando tutto a puttane.
Mi serve solo una pausa.
Mi rendo conto che mi sto contraddicendo da sola, lo so.
Sennò non sarei io, ovvio.
La mia profonda passione per LOTR mi ha portato a tentare di scrivere qualcosa al riguardo, fallendo miseramente.
C'è pure il mio gatto obeso qua accanto che mi guarda con la solita espressione da 'gatto obeso e depresso'.
Manco Orlando Bloom mi rallegra in questo momento, devo stare proprio male, cavolo.
Ho scritto queste righe poco dopo aver pubblicato il capitolo 'ricordi', voi lo starete leggendo un paio di giorni dopo.
Il bello è che avevo detto che avrei scritto altri capitoli ricordo, benchè non avessi voglia, infatti ho scritto un capitolo corto.
Che idiota che sono.
Non so se pubblicherò un ultimo capitolo, ma non avrebbe senso, quindi no.
Non so più che dire, sono andata abbstanza avanti.
Appena mi tornerà il buonumore tenterò di scrivere qualcosa, promesso.
Ciao mici, e ancora grazie.

Micia.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2362325