Una vigilia di ricordi

di willow11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** parte 1 ***
Capitolo 2: *** parte 2 ***



Capitolo 1
*** parte 1 ***


ff di natale
buonasera, e buon 23 dicembre,
l'ispirazione aspetta le feste per arrivare.
Questa ff nasce come one-shot ma ho voluta dividerla in due...
spero di pubblicare la seconda parte prima del 31...(ma probabilmente arriverà anche domani)
Quindi questa quinntana consideratela il mio regalo di Natale,
spero vi piaccia.
buona lettura
Chiara

Una vigilia di ricordi
pt1

-Una Mini?-

Quinn lasciò la tendina della piccola finestra accanto alla porta d’ingresso e si girò verso di lei.
-Mi raccomando- cominciò con sguardo inquisitore.
-Ma ha una Mini gialla? Me la sta mettendo su un piatto d’argento… Sai chi ha la Mini gialla?-
-Non cominciare…- l’ammonì Quinn.
-Berry e...- continuò l’ispanica come un fiume in piena.
-Santana!-  la sgridò seria la bionda.

L’ispanica alzò le mani in segno di resa e il campanello cominciò a suonare.
-Ok ok… Mi comporterò bene…- disse infine, intrecciando le dita dietro la schiena.

-Paco, Juno… Scendete?- Urlò Quinn mentre si apprestava ad aprire la porta piena di decorazioni natalizie.
-Vado a chiamarli io- disse velocemente la latina.
-No, tu rimani qui!- l’afferrò Quinn prendendola per un braccio.

La latina sbuffò e la porta si aprì rivelando i due tanto attesi ospiti.


-Buon Natale mamma!- disse la ragazza fuori dalla porta.
-Beth!- Rispose Quinn felice.

La ragazza bionda, dimenticandosi di presentare il suo accompagnatore, si scaraventò tra le braccia di sua madre abbracciandola con forza.

Santana guardò la scena perdendosi in quel momento materno.
Era raro che Beth andasse a trovarle, ma quando succedeva quegli abbracci duravano ore, poi, sentendosi leggermente osservata, si girò verso il ragazzo che se ne stava imbarazzato sull’uscio della porta.
Santana squadrò il ragazzo: viso pulito, occhiali e una camicia a quadri abbottonata fino all’ultimo bottone. Sorrise beffarda e aprì la bocca con l’intenzione di disintegrarlo.

-San…- disse Beth, interrompendo con un abbraccio le intenzioni della mora.
-lo so, lo so che sembra un nerd sfigato… Ma ti prego dagli una possibilità- le sussurrò Beth all’orecchio.
Santana sospirò e l’abbracciò con forza, quella diciassettenne la conosceva meglio di sua moglie.

-Bene- cominciò Beth una volta staccatasi dagli abbracci.
-Mamma, Santana, questo è Jerom… il mio ragazzo- concluse con un sorriso.
-Jerom, entra è un piacere conoscerti- disse Quinn allungando la mano al ragazzo –io sono Quinn… e lei è…-

-Beth…- urlò una bambina interrompendo la presentazione ufficiale.

La bambina con i capelli corvini e i tratti latini si fece spazio tra le madri e salì in braccio a Beth, che era decisamente il doppio di lei.
-Juno ma sei diventata bellissima!-
-Juno?-

Juno, ancora tra le braccia di Beth, si girò verso del ragazzo che aveva osato chiamarla per nome e lo guardò con un’espressione beffarda –non hai visto il film premio oscar alla scenografia…-
-Sceneggiatura …- la corresse Santana come se quel discorso l’avessero provato per ore.
-A si sceneggiatura… nel 2008, e poi candidato come miglior film, miglior attrice, miglior tutto… Eh? Eh? Non l’hai visto?-

Il ragazzo sbiancò di colpo.

-Aspetta ma è quello della ragazzina che rimane incinta a sedici anni?- Chiese poi come se avesse avuto un’illuminazione.
Silenzio.
A quel punto il ragazzo si rese conto della gaffe e diventò paonazzo.

Santana sorrise vittoriosa facendo l’occhiolino a sua figlia.

-Nooooo lo sapevo che dovevo interrompere la partita di Tekken, gli avete fatto lo scherzo senza di me!- piagnucolò un bambino biondo scendendo dal piano superiore del villino a due piani.
-Te l’avevo detto!- Replicò Juno.
Quinn guardò prima Juno e poi Santana con lo stesso sguardo minaccioso, poi si girò verso i suoi ospiti e sorrise –Beh… benvenuti in casa Lopez–Fabray –


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Mentre Santana era impegnata con gli antipasti, Quinn, Beth, Jerom, Paco e Juno, si erano accomodati in sala da pranzo per prepararsi alla cena della vigilia.
-E cosa studi?-
-Sono alla Università di Cinema di Los Angeles, faccio regia…- rispose timidamente lui.
-Davvero?- Chiese incuriosita Quinn mentre versava dell’acqua nel bicchiere di plastica verde di Paco.
-Si- rispose Jerom un po’ impacciato.

-Amore bevila piano che è fredda- raccomandò la donna al bambino distogliendo un attimo lo sguardo dal ragazzo -e hai fatto già dei corti, hai scritto qualcosa?- Continuò interessata.

-Mamma Jerom è un talento nato…- intervenne Beth stringendo la mano al ragazzo per dargli coraggio.

-Ma dai?- s’intromise Santana facendo ingresso nella sala da pranzo con in mano un vassoio pieno di tartine.
Beth  annuì sorridendo.
-Guarda che coincidenza… Immagino tu non sapessi che Beth fosse figlia di Quinn Fabray cofondatrice della Lopez-Fabray production-
Quinn alzò gli occhi al cielo.

-Scusate un attimo- disse il ragazzo alzandosi e avviandosi in bagno.

Beth lanciò uno sguardo rabbioso a Santana e si alzò per raggiungere il suo ragazzo.

Quinn si girò verso Santana –Smettila… E poi Beth non ha neanche il mio cognome…-
-Ma figurati, basta fare una ricerca su internet per scoprire che Beth è figlia tua, e no, non la smetto-
-E anche se fosse?-
-E’ un lecchino approfittatore del cavolo, vuoi che tua figlia stia con un approfittatore?-
-Mamma, Mamma S ha detto cavolo!- le interruppe Paco con lo sguardo inquisitore tipico Fabray.



-Quinn ti adora…- disse la ragazza entrando nel bagno dove il ragazzo si stava lavando le mani.
-Santana mi odia…-
-Non è vero… Vuole solo metterti in difficoltà… Lei è fatta così-
-Pensa che sto con te solo per interesse… Solo perché sei figlia di una famosa produttrice cinematografica e io voglio fare il regista non vuol dire…-

Beth si avvicinò al ragazzo e lo interruppe con un bacio –sei solo stato fortunato…-
-Certo che sono stato fortunato, ti ho incontrata…-

La ragazza arrossì per un attimo.

-Hai gli stessi occhi di Quinn… Adesso capisco da chi li hai presi…-

Beth continuò a guardarlo sognante e Jerom annullò le distanze con un altro bacio, sicuramente meno casto del precedente.

-Non capisco proprio come sia possibile- disse poi staccandosi pensoso -Quinn sembra tanto dolce…-
-E’ perché non la conosci bene- replicò la bionda dandosi una veloce occhiata allo specchio per sistemarsi dei ciuffi ribelli.
-Ma come fanno stare insieme?-
-Perché non glielo chiedi?…- rispose semplicemente la bionda prima di uscire dal bagno.


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Tornato in sala, il ragazzo, sentendosi osservato dalla latina decise di  contrattaccare.

-Devi scusare mia moglie…- Cominciò Quinn prendendo le difese del ragazzo.

Santana sorrise beffarda.

-Ma no, ha ragione, anche io penserei che fossi un approfittatore al vostro posto, se non fosse per Beth…-
-Che vuoi dire?- Chiese Santana.

-Beth è meravigliosa oltre che ad essere bellissima, e adesso capisco da chi ha preso… Senza nulla togliere a Shelby- precisò guardando la ragazza che adesso era diventata paonazza –insomma stare con lei per “interesse” sarebbe un plus visto che è già interessante di suo-

Santana guardò il ragazzo interdetta, visto che si era persa a metà del discorso.

-Penso che quello che hai appena detto sia molto carino, grazie Jerom- disse cortesemente Quinn.
-Non c’è di che…- rispose il ragazzo per poi spostare lo sguardo su Santana.

-Sì?- Chiese l’ispanica.

-Siete una bella coppia, così diverse… Sembrate uscite da un film…-

Santana scoppiò in una fragorosa risata.

-Non siamo poi così diverse…- rise Quinn.
-E’ vero, dovresti vedere mamma quando si arrabbia, pensa che al liceo si schiaffeggiavano a vicenda- intervenne Beth con un sorriso.

-De verdad?- Chiese Juno stupita guardando Santana.

-E chi vinceva?- Chiese Paco ancora più interessato.

-Io- risposero in coro le due donne facendo ridere tutti.

 Jerom, colpito, si fermò per un attimo a pensare, poi guardò le due donne e un’idea gli balenò in testa –se doveste girare un film della vostra storia da dove comincereste?-

Quinn guardò il ragazzo stupita per la domanda.

Anche i bambini sembravano particolarmente incuriositi.

Santana ci pensò su, era decisamente una bella domanda.
Forse l’aveva giudicato un po’ troppo velocemente, poi s girò verso sua moglie che la guardava con la stessa aria  pensierosa.
-Sicuramente da quando Quinn mi ha detto di essere incinta di Beth- decretò Santana.




Il liceo del Mckinley non era mai stato così popolato.
Le matricole di quell’anno erano aumentate in maniera spropositata, e Quinn non si era mai sentita così piccola e fuori posto in tutta la sua vita.

La bionda vagava per i corridoi in cerca di un rifugio.

Nonostante fosse il suo secondo anno, e nonostante fosse già la capo cheerleader, il desiderio di evadere da quel posto e da se stessa stava diventando ogni giorno più forte.

Senza farsi notare s’infilò in bagno, la discussione che aveva appena avuto con Puck, l’aveva abbastanza destabilizzata.

Come poteva sperare quel buono a nulla di diventare il suo ragazzo?

Si guardò allo specchio cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime, lei era Quinn Fabray, e piangere non era un vezzo a cui lasciarsi andare, almeno non al Mckinley.


Sarebbe tornata a casa se solo avesse avuto la macchina, ma lei non aveva ancora la patente.


Lo sciacquone di uno dei bagni la fece ridestare dai suoi pensieri.


-Lo sapevo che eri tu, ho riconosciuto la tua camminata…- disse Santana uscendo dal piccolo bagno.

-Non dovresti essere al glee? La Sylvester ha detto…-
-Lo so che ha detto Sue… Potrei farti la stessa domanda?- replicò l’ispanica mentre si lavava le mani.
-Ho litigato con Finn- mentì la bionda.
-Finalmente… E’ per via di Berry, vero?-
-Una robba del genere- rispose asettica Quinn, continuandosi a guardare allo specchio.

Santana si asciugò le mani e si avviò alla porta fermandosi proprio sull’uscio.


-Q. è tutto ok?- Chiese cambiando tono di voce.


Quinn non se lo fece ripetere due volte –mi porti a casa?-



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Il viaggio fu silenzioso, a Quinn non andava di fare conversazione e Santana era troppo concentrata a cambiare le marce, visto che aveva preso la patente la settimana prima.
Arrivate nel vialetto di casa Fabray, l’ispanica inchiodò di botto.

Doveva ancora perfezionare gli arrivi.


-Santana ma che cazzo!-

-E’ così che mi ringrazi per averti portata a casa?-
-Ma non puoi frenare così!!!-
-Oh ma smettila Fabray, manco fossi incinta-

Silenzio.


Quinn si gelò di botto.


-Che cosa?- Chiese Santana dopo aver realizzato.
Quinn la guardò con gli occhi umidi e uscì dalla macchina correndo verso casa.

Santana la guardò allontanarsi senza sapere bene cosa fare o cosa pensare.





-Come, non ti ha seguita?- Chiese Juno guardando dispiaciuta Quinn che intanto si era alzata per portare via i piatti sporchi.

Quinn guardò Santana e le sorrise –non volevo essere seguita- disse uscendo dalla stanza.

-E’ andata veramente così? cioè un paio di battute e puf...- Chiese stupita Beth mentre Jerom studiava attentamente ogni singolo sguardo che si scambiavano le due donne.

-Tua madre non voleva parlarne, voleva solo che io lo sapessi. Aveva bisogno di guardarmi e di sapere che io sapevo-
-Sembra uno scioglilingua- sorrise Beth.
-Come fai ad esserne così sicura, te l’ha detto lei?- Chiese ingenuamente Jerom.

Quinn rientrò in sala e poggiò le mani sulle spalle di Santana che automaticamente allungò il collo per guardarla.
-Io ho fatto lo stesso un anno dopo- spiegò Santana.
-Amore, se permetti, questa, la racconto io- ridacchiò Quinn.

 


-Ci vediamo domani- sibilò Quinn all’orecchio del ragazzo molto più alto di lei.
Finn sorrise e la baciò sulle labbra.

Quinn vide la macchina del ragazzo allontanarsi e sospirò: era davvero questo quello che voleva?
Si, decisamente.
Finn sarebbe stato un partner perfetto per il prom, e dopo la gravidanza, le serviva un’iniezione di popolarità e Finn era il suo biglietto d’orato per vincere il titolo di prom queen.

Il filo impeccabile dei suoi pensieri fu interrotto dalla vista di una macchina parcheggiata dall’altra parte della strada.


Senza pensarci troppo, recuperò le chiavi di casa e uscì nel vialetto chiudendosi la porta alle spalle.


-Santana?-
L’ispanica con le lacrime agli occhi, alzò lo sguardo e vide la bionda che la guardava da fuori dal finestrino della sua macchina.  
Sbloccò le sicure per permetterle d’entrare.

Quinn ancora confusa sul perché l’ispanica fosse davanti casa sua in lacrime, salì in macchina.
Istintivamente il suo braccio si mosse verso la latina, ma poi si ricordò di quanto questa odiasse il contatto fisico in queste circostanze (non che ce ne fossero state tante) e lo ritrasse.

Dopo diversi minuti di silenzio interrotti solo dai singhiozzi spezzati di Santana, la bionda prese parola.

-Santana, sei incinta?- Chiese con un po’ di terrore.

L’ispanica girò lo sguardo verso l’amica e istintivamente le venne da ridere

-No…-

-Ok… Che è successo allora?- Chiese Quinn che continuava a non capire.


-Pensi che farsi ingravidare sia l’unica tragedia su questo fottuto pianeta?- Replicò sfrontata mentre le lacrime ribelli continuavano a rigarle il viso.

-E’ morto qualcuno?- Domandò la bionda preoccupata.

-No Q…- Urlò, poi ci pensò su -Cazzo no-


Quinn si tranquillizzò per un attimo, adesso però, era ancora più confusa di prima.


-Ok, Santana mi stai facendo innervosire… Cosa cazzo è successo?- Disse alzando il tono di voce.

L’ispanica guardò Quinn e smise finalmente di piangere.
-Ho detto a Brittany che sono innamorata di lei- disse tutto d’un fiato, come se liberarsi di quelle parole fosse la cosa più difficile e dolorosa da fare al mondo.

Quinn sbattè la palpebre un paio di volte letteralmente sconvolta, ma cercò di non darlo a vedere.

-E lei?- Si limitò a chiedere non essendo in grado di fare altre domande.
-Ha detto che mi ama ma che sta con Artie e che ama anche lui eh…-
Santana non finì la frase che ricominciò a piangere e a singhiozzare.
Senza pensare troppo alle conseguenze, Quinn si avvicinò a lei e l’abbracciò con forza.

Con sua grande sorpresa l’ispanica non rifiutò il contatto.


Quinn non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe avuto Santana Lopez tra le sue braccia, così piccola, così vulnerabile.

-Stai tranquilla- disse semplicemente, mentre le mani si muovevano di vita propria sui capelli corvini della ragazza.

Dopo altri dieci minuti di pianti, Quinn aveva la maglia tutta bagnata.

Era veramente in imbarazzo, non sapeva cosa dire o cosa fare, mai si sarebbe aspettata di trovarsi in quella situazione, almeno con Santana.

-Lo so a cosa stai pensando- disse Santana interrompendo nuovamente il silenzio e allontanandosi da lei.

Quinn la guardò confusa.
-Non so se sono lesbica-
-Non pensavo a quello-
-E allora a cosa pensavi?-
Quinn cercò di argomentare senza grossi risultati.

-Mi piace Brittany- ricominciò Santana -quando sto con lei… tutto sparisce, mi fa sentire una persona migliore…-

-Quando dici che stai con lei… intendi….- Cercò di approfondire la bionda.

Santana annuì con gli occhi ancora umidi.


Quinn, evidentemente imbarazzata, respirò profondamente e poi sorrise.

-Beh è meraviglioso… Cioè il fatto che voi due… che lei ti renda una persona migliore, in effetti si vede proprio…-
-Cosa si vede?- Chiese la latina terrorizzata.
-Che state bene insieme…-

Santana per poco non svenne per la paura di essere sulla bocca di tutti.


-Non in quel senso… nel senso… come amiche- spiegò con difficoltà Quinn sperando di averla tranquillizzata.

-Quindi tu non l’avevi capito?-
-No… Cioè forse si… Oddio San non lo so, mi cogli impreparata- disse tutto d’un fiato.
-Figurati io…- Disse l’ispanica scrollando le spalle.
-E come l’hai… insomma… come hai capito di essere innamorata di Britt?-

Santana guardò l’amica senza sapere bene cosa rispondere –penso di averlo sempre saputo… forse la Holliday ci ha aiutate ma…- l’ispanica cambiò repentinamente espressione –adesso lo saprà tutto il Mckinley vero?-


Quinn guardò l’amica e per poco non scoppiò a ridere –a volte sei proprio idiota… Vieni qui- disse poi cercando il suo abbraccio.


La latina si sporse e l’abbraccio con forza.


-Brittany è bionda… Pensi mi debba preoccupare?- Le sussurrò ironica.


-Finiscila Fabray!-



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Capitolo 2
*** parte 2 ***


pt2

-E come l’hai… insomma… come hai capito di essere innamorata di Britt?-
Santana guardò l’amica senza sapere bene cosa rispondere –penso di averlo sempre saputo… forse la Holliday ci ha aiutate ma…- l’ispanica cambiò repentinamente espressione –adesso lo saprà tutto il Mckynley vero?-
Quinn guardò l’amica e per poco non scoppiò a ridere –a volte sei proprio idiota… Vieni qui- disse poi cercando il suo abbraccio.
La latina si sporse e l’abbraccio con forza.
-Brittany è bionda… Pensi mi debba preoccupare?- Le sussurrò ironica.
-Finiscila Fabray!-

Una vigilia di ricordi
pt2


-Ma la Brittany della storia è la zia Britt?- Chiese Juno un po’ confusa.
Quinn annuì serenamente.
Juno, poco convinta della risposta, si girò verso l’ispanica aspettando una conferma.
Santana, che si era spostata sul divano per far addormentare il piccolo Paco, le fece un sorriso.

A quel punto Juno si alzò dal tavolo e raggiunse il mobile del salotto e afferrò il telefono, poi spostò lo sguardo sulla rubrica e cominciò a sfogliarla.

-Che sta facendo?- Chiese Jerom.
-Penso stia cercando il numero di Britt- rispose tranquilla Quinn, come se fosse una scena già vista.
-Scusa ma quanti anni hai detto che ha Juno?- Sussurrò Jerom all’orecchio della propria fidanzata.

-Pronto… Zia Britt…- disse la bambina alla cornetta attirando l’attenzione del ragazzo seduto ancora a tavola.
-Bene zia… Babbo Natale? Zia ho otto anni, ormai sono grande per credere a Babbo Natale- spiegò la bimba, mentre Santana, seduta di fronte a lei, cercava di trattenersi dal ridere per non svegliare Paco.
-Noi siamo a casa, ci sono Beth e Jeronimo…- Spiegò la ragazzina con lo sguardo molto concentrato. Evidentemente Brittany le stava facendo diverse domande.
-Si è carino- disse poi fissando il ragazzo, poi si girò dalla parte opposta –ma a mamma S. non piace- aggiunse con un sussurro.

Santana fece una smorfia compiaciuta.

-Senti zia, ma è vero che da piccole tu e la mamma eravate tipo fidanzate?-
Juno aspettò curiosa la risposta. Intanto Jerom, Beth e Quinn l’avevano raggiunte nel salotto.
-Davvero???- Chiese Juno come se Brittany le avesse rivelato qualcosa di fantastico.
Santana a quel punto s’incuriosì e cominciò a fissare sua figlia che sembrava totalmente rapita dalle parole di Brittany.

-Amore, passami Francisco che lo porto a letto- le sussurrò Quinn.
Santana si alzò dal divano e le passo il bimbo con molta cura, poi tornò a fissare sua figlia che se ne stava in piedi con la cornetta all’orecchio ad ascoltare chissà quali racconti di Brittany.

-Davvero?- Chiese euforica Juno –Ok te la passo-

Santana afferrò il telefono un po’ preoccupata di cosa la sua ex avesse rivelato a sua figlia –Britt ti ricordo che ha otto anni- disse fingendo di essere seria.

Intanto Juno aveva iniziato a saltellare per casa canticchiando “so tutto, so tutto”
-Ma che ne so… Mi hanno convinta con l’inganno… Va bene Britt… Buon Natale anche a te… Si certo che te la saluto… Si anche Jeronimo…- Santana mise giù la cornetta e guardò i due ragazzi seduti sul divano –vi saluta Brittany-

-Ma non doveva iniziare una tournée?- Domandò Beth.
-Tournée?- Chiese Jerom.
-Si, Brittany è una bravissima ballerina professionista…- rispose subito Beth.
-E quindi vi siete lasciate per via del tournée di ballo?- Chiese Jerom sempre più curioso.

-No!- intervenne Juno tutta adrenalinica.
-Si sono lasciate perché quando mamma è andata all’università voleva essere libera di rimorchiare chi voleva…-
Santana sbarrò gli occhi –ti ha detto così?-
-Si… Anche se non so bene cosa vuol dire rimorchiare…-
-Dai San è la verità… Come la giri la giri il motivo è quello…- rise Quinn che era appena tornata in salotto.
-Era una storia a distanza, non volevo che soffrisse… Non capite niente- sbuffò la latina.

-Zia Britt ha detto anche che è stato meglio così, lei stava male senza di te e dice che tu hai avuto il coraggio di fare quello che lei non riusciva a fare… e che quell’anno è cresciuta tanto grazie a te…- spiegò Juno facendo fatica a ricordarsi tutte le parole.
-Ok quindi questa Brittany è il grande amore adolescenziale della tua vita... E nonostante questo continuate a sentirvi? Quinn come fai?-
-E’ la sua migliore amica- disse semplicemente la bionda lasciando il ragazzo di sasso.

A quel punto il campanello suonò e Juno, ancora euforica, fece una corsa per andare ad aprire.

Nel trambusto generale Santana cercò lo sguardo di sua moglie e senza emettere un suono le disse “ti amo”
Quinn sorrise “ti amo anche io”.

-Mamma… è arrivata zia Rachel-
-Buon Natale- disse la donna facendo il suo ingresso in salotto –Beth, ma che ci fai qua? Oddio quanto sei cresciuta!!!!-
-Non può dire lo stesso di te!- s’intromise l’ispanica guadagnandosi un dito medio da parte della diva.

-Rachel, lui è Jerom il mio ragazzo- disse Beth con un filo d’orgoglio.
Rachel si presentò al ragazzo e poi cercò lo sguardo di Quinn come se volesse un commento da lei.
Quinn le fece un ghigno strano, segno che poi ne avrebbero sicuramente riparlato.
A quel punto Rachel si tolse il cappotto e si accomodò sulla poltrona.

-Berry che cavolo ci fai qui?-
-Grazie Santana, anche io sono contenta di vederti…-
-No davvero, non avevi lo spettacolo?- Domandò Quinn trovandosi anche lei spiazzata per la presenza della mora.
-E’ anche lei una ballerina???- Chiese Jerom stupito.
-Anche… ma soprattutto cantante e attrice… Non frequenti tanto i teatri di Broadway… eh?-
Il ragazzo fece “no” con la testa.
-Jeronimo non hai detto che ti serviva una performer per il tuo prossimo corto?- S’intromise Santana.
-L’ho detto?- Chiese dubbioso lui.
-Certo per la versione musicale di Biancaneve… Rachel ti può fare un nano… anzi no, può farteli tutti la sdoppiamo in post produzione…-

Jerom cominciò a ridere capendo la battuta, effettivamente Rachel era tanto bassa.

-Guarda Santana non ti rispondo più…-
-Lasciala perdere… Stasera è presa così, forse perché è natale… Stavi dicendo prima- chiese Quinn.
-Ah si, lo spettacolo… abbiamo finito in orario e Finn è non so in quale festa a Pasadena con Noah e ci metteva una vita a venirmi a prendere-

-Aspetta Finn è quel Finn della storia?-Chiese Jerom.

-Quale storia?- Chiese Rachel confusa.
-Mamma e Santana ci stanno raccontando di come si sono messe insieme…- Disse Beth tutta elettrizzata.
-Davvero???- Chiese Rachel ancora più elettrizzata della bambina.

-No, abbiamo solo raccontato un paio di episodi significativi- spiegò sbrigativa Santana.
-Siete già arrivate alla notte del non matrimonio di Schuester?- Domandò la cantante con entusiasmo.
-Non mi sembra sia il caso- rispose secca Quinn indicando con gli occhi Juno che se ne stava beatamente seduta in braccio a Beth pronta a sentire il resto della storia.
-Il non matrimonio?- Chiese Jerom.

Rachel aprì bocca ma Santana la fulminò con lo sguardo.

-Se state raccontando la vostra storia non potete non raccontare la vostra prima volta?-
-Prima volta di cosa?- Chiese ovviamente Juno.

A quel punto Santana cominciò a guardare Rachel come se avesse uno di quei poteri magici capaci di incenerire la gente con lo sguardo.

-Primo bacio tesoro… Rachel parlava del nostro primo bacio…- Spiegò Quinn salvando in corner la situazione.
-E ve lo siete dati davanti a tutti? Come succede nei film? Zia Rach come è successo? Tanto se aspetto le mamme col cavolo che-
-Juno!- L’ammonì l’ispanica per la parolaccia.
-Tu lo dici sempre!- replicò la figlia.
-Tale madre…- s’intromise Rachel.
-Berry non mi provocare… Juno- disse poi rivolgendosi a sua figlia -si è vero, lo dico sempre, ma ogni volta mamma mi mette in castigo, quindi adesso per punizione vieni qui e in silenzio ascolti il resto della storia-

Juno non poteva credere che sua mamma le stava risparmiando una punizione.
Quinn guardò sua figlia correre tra le braccia di sua moglie e sospirò, era proprio vero, tale madre tale figlia.

-Allora zia mi racconti?-
-Berry mi raccomando…-

Rachel sembrò pensarci su –Ok, ti racconterò la volta che Santana mi ha raccontato di essere andata… cioè di aver “baciato” Quinn- disse mettendo due grosse virgolette davanti alla parola bacio.
-Questa non la conosco neanche io- disse Quinn che intanto si posizionava comodamente sul tappeto appoggiando la schiena alle gambe di Santana.

-Un attimo ho perso il filo- disse Jerom un po’ confuso.

-Figuriamoci… Se vuoi fare questo lavoro non devi mai perdere il filo… Allora Jeronimo, la storia è semplice… Finito il liceo io e Quinn ci siamo perse di vista, poi io mi sono lasciata con Britt e mi sono trasferita a New York da Rachel…- Spiegò Santana.
-Da lei?- Chiese Jerom indicando la diva.
-Si… Sembra che si odiano ma in realtà si vogliono tanto bene…- precisò Beth.

-A ok…- disse il ragazzo un po’ confuso.

-Poi si sono riviste per il giorno del ringraziamento e si sono schiaffeggiate per non so quale stupidaggine- aggiunse ancora Beth.

-Ok… schiaffeggiate- si appuntò mentalmente lui.
-Poi c’è stata questa grande rimpatriata per il non matrimonio del nostro professore del glee club e li…- lasciò intendere Quinn.

A quel punto intervenne Rachel -Poi un paio di mesi dopo, durante una fredda e gelida serata di New York…-

-Berry non mi fido… è meglio che la racconto io- la zittì Santana.




-Hobbit sono tornata!- disse Santana aprendo la grossa porta a scorrimento del loro appartamento di New York.
Non ricevendo una risposta la mora si addentrò nel loft dirigendosi verso la cucina che era oscurata da un grosso tendone.

Avrebbe dovuto capirlo dalla valigia arancio posta accanto all’ingresso, ma appena la vide le si gelò il cuore.


Quinn Fabray era in piedi in cucina e si stava bevendo un bicchiere d’acqua.


-Lo sapevo che vi sareste incrociate!- Disse con entusiasmo Rachel appena vide arrivare la latina.


La mora fece un lieve sorriso alla ragazza posta al centro della cucina che ricambiò a stento.


-Pensa, Quinn è arrivata un paio d’ore dopo che sei andata via tu… Voleva farci una sorpresa ma non sapeva che avevi il compleanno di tua madre- disse Rachel mentre le due ragazze erano rimaste impalate a guardarsi.
-Quinn sei sicura che non puoi partire domani? Tra un po’ arriva Kurt, facciamo una bella cenetta tutti insieme-
-No Rach, devo proprio…- Disse Quinn evidentemente imbarazzata.

La bionda salutò con un caloroso abbraccio la cantante, poi guardò la latina che continuava a rimanere glaciale, e uscì velocemente da casa Hummel-Berry-Lopez.


Santana, leggermente frastornata per la visione inaspettata si lasciò cadere sul divano.


Da quando si erano “baciate” alla festa del non matrimonio di Schuester non si erano più parlate.
Si erano “baciate ripetute volte” in quella stanza d’albergo e anche se la mattina si erano salutate con tranquillità da quel momento non si erano più sentite.


Non che non le fosse piaciuto, ovvio che le era piaciuto, anzi Quinn era stata una meravigliosa scoperta.
Ma la bionda le aveva detto che le donne non erano per lei e che quindi quell’esperimento si sarebbe chiuso.
D’altro canto Santana non era una di quelle tipe che “chiamava per prima”.
Se Quinn non l’aveva chiamata, vuol dire che non avevano nulla da dirsi.


-Cos’era?-

-Come scusa?- rispose Santana che non aveva ben afferrato il senso della domanda di Rachel che adesso se ne stava in piedi con lo sguardo inquisitore davanti a lei.
-Che cos’era quell’abbraccio freddo tra te e Quinn?-
-Niente perché?-
-Avanti Santana vi conosco da una vita… Vi ho visto schiaffeggiarvi e picchiarvi di brutto, ma non vi ho viste mai così…-

Santana si guardò le unghia laccate di nero prestando poca attenzione alle parole di Rachel.


-Quinn è psicopatica… Sei amica sua, dovresti saperlo…-

-A me sembri tu quella psicopatica…-

Santana non rispose.


-Dai Sannie… Siamo coinquiline… Io ti ho detto quando credevo di essere incinta di Finn…-


-Quindi visto che tu mi hai fatto una rivelazione io adesso te ne dovrei fare una mia?- replicò Santana pentendosi all’istante.

-Ah vedi! Allora c’è qualcosa da sapere!!!- disse Rachel esaltata.

A quel punto la cantante si sedette con le gambe incrociate sul divano aspettando l’amica.

La latina la guardò con la coda dell’occhio e sbuffò.
-Ci siamo “baciate”-

Rachel lasciò cadere la mascella.


-Quando?-

-Al non matrimonio di Schuester-
-Pure voi…-
-Berry non voglio sapere i dettagli della tua notte di passione con il tricheco-
-Non ho intenzioni di dirtele… Ma… Come è successo? Cioè Quinn… pensavo fosse etero?-
-Non si direbbe da come “bacia”- replicò Santana con malizia.
-blablabla… Questo non lo voglio sapere…- iniziò a urlare Rachel.

-Tanto non lo ricordo bene… Eravamo ubriache…-

-Ubriache? Dai Santana non mi dire che l’hai fatta ubriacare per poi…-
-Berry stiamo parlando di Quinn Fabray mica di una qualunque, è comunque è stata lei a provarci e ci siamo ubriacate insieme…-
-E?-

Santana notò la sciarpa verde foresta sul divano e la prese.


-E’ stato bello…- rispose sorridendo Santana.





-Non è vero sei arrossita!-

-Ho sorriso- replicò Santana dopo che la Berry aveva messo in discussione la sua versione dei fatti.

-Sei arrossita ammettilo, stai arrossendo pure adesso!- continuò Rachel.
Quinn si girò verso sua moglie e fece una smorfia –ha ragione Rachel-

-Vi odio…- replicò Santana stampandole un bacio sulle labbra.

Rachel sorrise ancora mentre leggeva un sms che le era appena arrivati –giusto in tempo, peccato non potermi trattenere per il gran finale- disse poi alzandosi dal divano.

-Finn vi saluta e vi fa gli auguri di Natale- aggiunse girando il cellulare verso gli altri.
-Ricambia- disse Quinn.
-Beth ci siete a capodanno?- Chiese Rachel prima di andare via.
-No, siamo con Shelby e poi con degli amici di Jerom-

Jerom sorrise ma si sentì osservare da Santana che lo stava minacciando con lo sguardo.

Ma quanto era protettiva quella donna?
-E quando Juno andrà al liceo e ti porterà un fidanzato o una fidanzata che succederà?- Chiese Rachel che aveva notato il cambio d’espressione della latina.
-Juno avrà insegnanti privati e dovrà aspettare di compiere 35 anni prima di uscire con qualcuno- disse seria Santana –ahi!- urlò dopo un pizzicotto di Quinn.

-Bene ragazzi vi lascio in buone mani… A Beth ma la Mini gialla fuori è tua?- Chiese Rachel prima di congedarsi.
-No, è mia!- rispose il ragazzo.
-Ottima scelta- le fece l’occhiolino Rachel.
Santana alzò gli occhi al cielo “sfigati”.




-Bene Jerom, penso che hai abbastanza informazioni per scrivere il film sulla nostra vita!- rise sarcastica Santana.
Juno si girò di scatto verso sua madre, non poteva credere che avevano interrotto il racconto sul più bello.
-Ma lo sai che ore sono?- Chiese con fare minaccioso alla figlia.
-Ma mamma…- replicò Juno.
-Mamma S ha ragione stella, devi andare a dormire…- s’intromise Quinn.
-Ma avevate detto che raccontavate la vostra storia…- protestò ancora la bimba.
-Io non l’ho detto- rispose imbronciata Santana.

-Juno ha ragione!- S’intromise Jerom –a conti fatti avete raccontato un paio di episodi e un primo “bacio” anzi… la rivelazione di primo “bacio”-

-Ma tu da che parte stai?- Lo ammonì con un sorriso Quinn.
-Effettivamente la storia del “bacio” al non matrimonio la sanno tutti…- ridacchiò Beth.
-Se fosse un film a questo punto ci sarebbe il colpo di scena…- disse sicuro Jerom.

-Era la rivelazione del “bacio” il colpo di scena- replicò a tono l’ispanica.

-Mamma colpo di scena è perché vi davate i colpi? Tipo gli schiaffi?- Chiese Juno.
-No stella, colpo di scena è quando succede qualcosa di inaspettato…-
-Dai Q il nostro primo “bacio” è stato abbastanza inaspettato…- intervenne Santana.
-Più inaspettato di quello che è successo dopo?- Chiese Quinn alzando un sopracciglio.




Quinn non poteva credere di aver visto Santana.
Aveva fatto di tutto per non incrociarla, e sapere i suoi spostamenti non era così semplice visto che la latina era famosa per non essere una grande pianificatrice.
Ma voleva andare a New York e se avesse ignorato ancora per molto l’inviti di Rachel, questa si sarebbe fatta qualche domanda.

D’altro canto l’idea di rivedere Santana dopo due mesi di silenzio dalla loro notte a Lima la terrorizzava.
La latina non si era fatta sentire, e lei non aveva intenzione di rompere il silenzio. Ma poi per dirle cosa?

“Sai Santana, credo di amarti”
Se solo quella notte non fosse stata così straordinariamente perfetta.
Quinn voleva bene a Santana, era la sua migliore amica, e non poteva credere di essersi innamorata.

Che poi, si poteva iniziare ad amare qualcuno che si conosceva da una vita solo dopo averlo "baciato"?

Quinn camminava svelta mentre trascinava il suo trolley arancione verso il vagone più lontano.

-Fabray!-
La bionda si girò di botto e perse un battito.

Santana raggiunse la ragazza e prese dalla sua borsa la sciarpa verde.
-L’avevi lasciata sul divano- disse passandole la sciarpa.
Quinn l’afferrò un po’ stupita. La sciarpa era l’ultimo dei suoi pensieri.
-Hai fatto tutta questa strada per riportarmi la sciarpa?- Chiese con un filo di emozione.
-No, dovevo  fare dei giri… E la stazione era di passaggio-
-A bene…- rispose imbarazzata –che fortuna-
Santana sorrise imbarazzata.

-Ok allora io vado- dissero in coro dopo qualche secondo di silenzio.

Quinn arrossì, Santana fece lo stesso senza darlo a vedere.

-E’ meglio che vada, non vorrei che partisse il treno-


-Si pure io… Ho dei giri da fare…-


-Certo, certo-


-Allora fai buon viaggio Quinn-


-Grazie…- rispose impacciata


Le due ragazze si guardarono per un attimo ed evitando il contatto fisico si allontanarono, camminando nelle due direzioni opposte.


Dopo una manciata di secondi entrambe si girarono e tornarono indietro correndo.


Adesso Santana e Quinn si stavano baciando con passione.




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-Dai Q dobbiamo mettere i regali sotto l’albero- piagnucolò la mora cercando di alzarsi dal divano.
La bionda allora si portò a cavalcioni sopra di lei –sei riuscita a far addormentare quel vulcano di tua figlia… Ne abbiamo di tempo prima che si sveglino…-
L’ispanica sorrise maliziosa –è anche tua figlia- le disse divertita, mentre l’altra aveva iniziato a leccarle il lobo.
-Quinn…- si fece scappare in un sospiro contorcendosi.
-Come fai ad essere ancora così maledettamente sexy?-
Santana allora si staccò un attimo –tralascerò “l’ancora” solo perché ho dimenticato l’ultima volta che l’abbiamo fatto e mi stai facendo impazzire… Ma ti prego, mettiamo quei cazzo di regali sotto l’albero e portami in camera-
-Ok…- Disse Quinn ricomponendosi.

La due donne sistemarono i regali sotto l’albero cercando di non fare rumore.

-E questo?- Chiese Santana trovando appoggiato all’arbusto dei fogli di carta.
-L’ha lasciato Beth prima di andare… è il curriculum di Jerom…- Precisò Quinn sperando che l’altra non si innervosisse.

Santana sorrise –Gli deve volere proprio bene…-
-Sono carini dai…-
-Si dai… lui è passabile…- disse a mezza voce Santana inarcando le sopracciglia.
-Sei dolce lo sai?-

Santana la guardò senza capire.

-Con Beth… Sei stata molto protettiva…-
-Sono stati scaltri, si sono fatti raccontare la nostra storia per farmi addolcire…-
Quinn rise divertita –e ci sono riusciti…-
Santana fece per rispondere ma un rumore dal piano di sopra la fece fermare.

-Fai piano che ci sentono le mamme…-

Le due donne si guardarono con sospetto e si nascosero dietro il divano.

I due bambini arrivarono quatti quatti e vedendo l’albero pieno di regali s’illuminarono.
-Lo sapevo che era già passato!- Disse Juno esaltata mentre correva verso i regali
-Ma perché dici che non esiste se poi ci credi?- Chiese Paco seguendola in silenzio.
-Perché così posso chiedere i regali pure alle mamme… Doppie richieste, doppi regali-
Santana, sentendo quelle parole sgranò gli occhi e fece per alzarsi ma Quinn la bloccò e la riportò giù.

Poco dopo le teste delle due donne sbucarono piano dal bracciolo del divano per continuare a sbirciare i propri figli.

Juno era concentrata a studiare i pacchetti, sapeva bene che non avrebbe potuto aprirli fino alla mattina, era una regola della famiglia.
Paco invece era intento a contare il numero di regali con il suo nome scritto sopra.
Né Quinn né Santana si capacitavano di quanto belli fossero i loro bambini, e pur sapendo che non era giusto spiarli, sarebbero rimaste tutte la notte nascoste per vederli così felici.

Quando i due bambini finirono l’ispezione e risalirono in camera, Quinn e Santana uscirono dal loro nascondiglio.

-Hai creato due pesti…- Cominciò Quinn guardando i regali tutti in disordine.
-Sono adorabili…- Ridacchiò Santana stringendosi con forza alla sua compagna.

A quel punto Quinn sbadigliò.
-No no no no no…- cominciò Santana.
-Amore ho sonno…-
-Ti devo ricordare cosa stavi facendo prima sul divano…- replicò Santana.
-Ma ero tutta elettrizzata dai racconti della nostra storia…- Rispose Quinn continuando a sbadigliare -adesso ho un sonno...-

Santana per tutta risposta schiacciò le sue labbra su quelle di Quinn.

-Vuoi che ti ricordi il nostro primo “bacio”- disse con fare suadente mentre la trascinava verso il piano di sopra.
-Ho una leggere amnesia… cos’hai detto che è successo?- rispose vaga la bionda sorridendole sulle labbra.

Santana sorrise e senza aspettare un minuto di più la portò in camera da letto chiudendo a chiave la porta.
Non aveva dubbi, quello sarebbe stato il miglior natale di sempre...




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ci sono riuscita,
prima del 2014....
Che ne pensate?
Io non sono tanto soddisfatta, avevo in mente altro ma poi buh... Quinn e Santana sono strane e fanno tutto da sole...
Spero che vi sia piaciuta comunque.
A presto
Chiara







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