Yeah,I'm in love and love hurts di Muchlove9 (/viewuser.php?uid=297080)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1~INTRODUZIONE~ ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 : This is a start of something of beautiful ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: the expected turning point ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Goodbye Italy! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Hi, my name is Chelsie ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Hi, my name is Eleanor ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 :bullying shit ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Bullying shit part 2 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8:Why me? ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Bring me a piece of blue ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: Just give me a reason ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11: What I’ve done? ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12: Let’s get high ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13: I need to talk with someone. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14: I'm sorry. ***
Capitolo 1 *** 1~INTRODUZIONE~ ***
Chelsie era un’adolescente italiana di 17 anni, molto semplice. Viveva in un paesino non molto lontano da Venezia.
Non poteva considerarsi una poveretta senza amiche , no, di amiche ne aveva e anche molte, il problema per lei era avere amici maschi, con loro non riusciva a relazionarsi, non sapeva il motivo ma per lei era difficile anche solo salutare uno di loro.
C’erano molte cose che non le andavano esattamente a genio di se stessa. Il problema principale era il suo corpo. Era una ragazza con problemi di autostima, c’erano giorni in cui non riusciva nemmeno a guardarsi allo specchio senza che una lacrima silenziosa le rigasse le guance. Certo, era anche vero che non aveva esattamente un fisico da modella, erano dei chili di troppo che la facevano sentire inutile. Lo scopo della sua giornata era cercare di essere più invisibile possibile, era sempre silenziosa con le cuffie nelle orecchie, anche a scuola appena ne aveva la possibilità si rintanava nei suoi pensieri, non curandosi di ciò che le stava attorno. Il secondo problema più grande era la sua immensa timidezza e il fatto che bastasse anche un solo abbraccio per farla innamorare di un ragazzo, bastavano semplicemente un paio di attenzioni in più di quanto le donassero le altre persone.
Due persone conoscevano ciò che provava e ciò che pensava: Le sue 2 migliori amiche.
Eleanor era la sua migliore amica dalla prima media, riusciva a capirla perché anche lei aveva più o meno i suoi stessi problemi. Era una ragazza spiritosa sempre in grado di far ridere Chelsie. Aveva dei bellissimi capelli color castano chiaro tendente al dorato. Dei delicati occhi marroni e uno splendido sorriso. La sfotteva sempre, ma era il suo modo di dirle che ci teneva.
Rafaela era la sua migliore amica dalla prima superiore. Chelsie sentì che sarebbero state amiche appena la vide entrare in classe , il secondo giorno di scuola, in ritardo. Era una ragazza albanese, molto carina con i capelli di uno strano colore quasi arancione provocata da un trattamento all’acqua ossigenata fatto in casa un mese prima dell’inizio della scuola. Aveva dei grandi o occhi neri, molto espressivi, che odiava. A Rafaela piacevano molto quelli di Chelsie, azzurri come l’oceano, e francamente anche alla diretta interessata piacevano, era l’unica cosa che le piaceva.
Chelsie era molto attaccata alla musica, era l’unica cosa che la faceva stare bene. La faceva piangere quando ne aveva bisogno o al contrario, la faceva sentire felice. Ascoltava molti generi diversi: Dal pop a rock, dalla musica acustica al rap. Dal teen pop all’ altrenative metal.
Ma c’erano un ragazzo e una band che la facevano stare bene: Ed Sheeran, quel cantautore inglese dai capelli color carota e quegli occhi così limpidi e profondi che la faceva emozionare sempre e comunque. Poi c’erano i Linkin Park, quella band così importante che riesce sempre a tirare fuori da grinta di affrontare la vita da ogni parte del suo corpo. In particolare ammirava Chester Bennington, che dopo tutto quello che ha passato era in grado di vivere felice e se lo meritava.
Eccoci.
Allora, intanto, chiedo subito scusa se non vi è piaciuta*simettelemanidavantiagliocchi* è la prima cosa o per meglio dire obbrobrio che scrivo in questo sito, anzi che scrivo in assoluto LOL Spero almeno che a qualcuno sia piaciuto c.c Continuerò presto, forse sta sera o domani boh
Mi piacerebbe che chi legge questa “cosa’’ scriva una recensioncina *falafaccinadacucciolo*
Un bacio Muchlove9 xx
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Capitolo 2 *** CAPITOLO 1 : This is a start of something of beautiful ***
HOLAA
GENTE!!!!! Come va? Okay,
so che il prologo non c’entra con i One Direction ma in
questo capitolo, forse,
riuscirete già a capire
cosa succede a
Chelsie per farle conoscere quei 5 ragazzi. Anyway, mi scuso se non
l’ho detto
prima ma questa storia (se così si può chiamare)
non descrive i One Direction
come una boy band famosa in tutto il mondo ma bensì come 5
migliori amici,
ovviamente con le loro caratteristiche originali. So che non
sarà il massimo,
ma spero vi piaccia! Muchlove9
xx
CAPITOLO 1 : This is a start of
something of
beautiful
“I
lost
my way
Oh baby this stray heart
Went to another
Can you recover
baby?’’
Quella
mattina Chelsie sì svegliò
con ‘’stray heart’’ dei Green
Day.
Era
particolarmente felice e il
suo intuito diceva che qualcosa di bello stava per succedere, ma il suo
intuito
non era dei migliori così lasciò perdere. Si
siresse in bagno e si fece una
docca veloce. Tornò nella sua semplice cameretta,
aprì l’armadio, prese un paio
di normali e monotoni jeans e una maglia a caso. Era una maglia
bordeaux
decisamente larga per lei ma le piaceva proprio per quello. Era una
giornata
particolarmente fredda per essere nei primi giorni d’aprile,
così decise di
indossare anche una felpa nera anch’essa spropositamene larga
.
‘Yo,
Yo, Yo ecco
Chelsie Killa qui solo per voi popopooo!’
Pensò guardandosi allo
specchio ridendo.
Sì
piastrò leggermente i capelli
e mise un filo di ombretto marroncino e una linea di matita sfumata
leggermente
nella parte finale dell’occhio, applicò un
po’ di mascara sulle ciglia, un po’
di fondotinta chiaro, come la sua pelle ed era pronta.
Afferrò la borsa e si
diresse in cucina.
-Ciao
mamma!- esclamò
-Ciao-
Rispose semplicemente la
madre donandole un piccolo sorriso.
-noto
che sei particolarmente
felice, oggi!- continuò.
-
Sì? Beh, in effetti lo sono.-
Rispose, chiudendo la conversazione. Per poi portare alla bocca la
tazza di thè
fumante che teneva in mano. Si alzò dalla sedia in cui era
seduta e uscendo
dalla porta salutò la madre. Ci volevano una ventina di
minuti circa per lei
arrivare alla fermata del pullman, e un’altra ventina di
minuti ad arrivare a
scuola, sempre se la strada non era trafficata.
Arrivò
a scuola in perfetto
orario. Quelle sei ore passarono velocemente tra una risata, una
chiacchera e
anche qualche nota per i suoi compagni.
Il
pomeriggio, appena uscite da
quella specie di prigione, Chelsie e Rafaela decisero di non tornare a
casa ma
di vagare un po’ per i negozi di quel paesino in cui si
recavano tutte le
mattine per andare a scuola. Dopo aver avvisato i propri genitori, si
recarono
in uno dei tanti bar del centro, consumarono un panino al volo e
iniziarono a
vagare per quelle strade affollate.
-Sono
a casaa!- Urlò per farsi
sentire.
-Ehi,
ciao tesoro- la salutò la
madre seduta sulla poltrona.
Non
ricevendo alcuna risposta
Continuò: -ti sei divertita?-
-Sì
mamma.-
-Bene,
siediti qui. Devo disti
una cosa… Visto che sei sempre disponibile ad aiutare e non
esci mai…-
Chelsie
cercò di controbattere ma
venne fermata dalla madre.
-No.
Lasciami parlare adesso.-
-Okay..-
Rispose la ragazza.
-Io
e tuo padre abbiamo deciso di
farti un regalo.- disse consegnandole una busta ingiallita.
Chelsie
pensò alla solita
cavolata, che erano soliti fare i suoi genitori per dimostrarle che le
volevano
bene, ma che per lei non avevano molto valore. Era una caratteristica
appartenente maggiormente a suo padre chea sua madre, infatti era lui
quello
che le comprava le scarpe e i vestiti che costavano di più,
per cercare di colmare
il vuoto nel loro rapporto creato dalla sua assenza per il lavoro.
Chelsie
si apprestò ad aprire
quella busta.
Gli
occhi iniziarono a pizzicarle
e sussurrò: T- ti voglio bene mamma.
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Capitolo 3 *** Capitolo 2: the expected turning point ***
HEY,
HEY,HEY! Come state gente?
Allora,
I primi capitoli,
e anche una parte di questo erano più per farvi capire che
tipo è Chelsie, da
qui inizierà più o meno la vera e propria storia.
Perdonate eventuali errori
grammaticali in questo, nei precedenti e nei prossimi capitoli. Ho
cercato di
farlo leggermente più lungo degli altri, ma il fatto
è che in word un capitolo
sembra la divina commedia e poi, quando lo carico su EFP viene fuori
una cosa
simile a 10 righe LOL Okay, smetto di annoiarvi con le mie
cazzate… Spero
vi piaccia
Muchlove9
Capitolo 2: the
expected turning
point
Chelsie si
apprestò ad aprire quella busta.
Gli occhi
iniziarono a pizzicarle e sussurrò: T- ti voglio
bene mamma…
Chelsie
afferrò con delicatezza il contenuto della lettera.
Un biglietto di andata
e ritorno per Londra.
-Dio mamma,
non… non so che dire… io…-
Balbettò.
- Guarda meglio
nella busta… è rimasto qualcosa… Devi
leggerla in camera tua però… io non ceno, non mi
sento bene…- Disse sua madre
alzandosi dalla poltrona a fiori in cui era seduta.
“Come
se fosse una novità” Pensò Chelsie
facendo una smorfia.
Sua madre, infatti, aveva dei problemi alle reni, fin da adolescente,
che la
costringevano a prendere almeno una manciata di pastiglie, senza
contare le
dosi giornaliere di cortisone. Tutto questo le indeboliva le difese
immunitarie, le bastava davvero poco per
ammalarsi e, almeno 2 o 3 volte al mese, stava male con
rigurgiti e
febbre alta.
Chelsie se
n’è sempre presa cura come se i ruoli fossero
invertiti. Non ricordava un periodo della sua vita in cui, magari anche
solo
per un giorno non faceva l’adulta prendendosi cura della
madre che a volte
arrivava a piangere dal dolore che provava, sia fisico che emotivo.
Chelsie si
limitava ad abbracciarla e a rassicurarla con dei “guarirai
presto”,
“tranquilla, andrà tutto bene”. Oltre a
questo, mentre la madre stava male,
doveva occuparsi della sorella più piccola, con la
metà dei suoi anni.
Ricordava che la abbracciava e le cantava delle canzoncine stupide
coprendole
le orecchie con le mani per nascondere i versi della madre mentre dava
di
stomaco.
Quando la
ragazza pensava a queste cose, aveva come dei flash
e rivedeva se stessa nelle azioni da lei compiute. Quando succedeva
Chelsie ringraziava
il cielo che tutto
ciò durasse al massimo 3 giorni.
Si
‘’sveglio’’ dalla trance dei
suoi pensieri accorgendosi di
non aver ancora letto la lettera. Corse nella sua camera. Prese la
cuffie e
l’ipod impostando la riproduzione casuale. Il caso
optò per “This” di Ed. Esattamente
la canzone di cui aveva bisogno.
“This
is
start of something beautiful
This
is start
of something new
You
are the
one that make me loose it all
You
are the
start of something new”
Un leggero
sorriso prese forma nelle sue labbra rosee, poi le
sue dita si apprestarono ad aprire quel piccolo foglio,
anch’esso ingiallito
come la busta, piegato a metà.
Venezia,4
marzo 2013
Ciao
piccola.
Sei
curiosa, vero?
Sappi
che abbiamo fatto tutto per vari motivi, ma quello più
importante e questo:
Tu
non fai come abbiamo fatto sia io che tuo padre alla nostra
età.
Tu
non hai mai detto ‘’ vado a casa di questa mia
amica a guardare un
film’’ o altre cavolate, per poi magari andare ed
una festa o in discoteca. Non
ci hai mai mentito in cose del genere. Tu sei quel genere di ragazza
che
racconta tutto ai propri genitori, o quasi. Dico quasi
perché se ci dicessi
tutto avremmo, come minimo, un’ idea del perché
non fai queste cose, come le
ragazze normali. (okay, questo me lo ha fatto scrivere tuo padre, sai
come la
pensa. Lui, con il suo lavoro vede tutti i giorni ragazzi della tua
età che
escono la sera e si divertono e vorrebbe che anche tu fossi
così, eppure,
fatica a lasciarti uscere se gli viene chiesto, e questo mi irrita, a
volte.)
Comunque, abbiamo pensato a questa specie di scambio culturale, per
dare una
“scossa’’ alla tua vita. Domani mattina
ti darò il foglio in cui ci sono
scritte tutte le informazioni del posto dove andrai, l’esatto
giorno del volo
del ritorno ecc. non preoccuparti, in caso lo perdessi
l’agenzia in cui abbiamo
prenotato il tutto ha informato la famiglia che ti ospiterà
le stesse
informazioni del foglio.
Ti
voglio bene.
Mamma
Ps.
Mi ero scordata di
dirti
che durante questi 5 mesi non sarai completamente sola,
verrà pure Eleanor,
considerando che anche lei ha le tue stesse caratteristiche, i suoi
genitori hanno
preso la nostra stessa decisone. Ah, inoltre partirai domani, sul tardo
pomeriggio, il tempo di fare le valigie (il che significa che domani
non andrai
a scuola)
I suoi occhi
erano felici, pur contenendo una punta di
rabbia.
I suoi genitori
erano conviti di sapere tutto di lei, ma non
era esattamente così.
Lei fumava, non
sempre , ma lo faceva.
Lei a volte
beveva, non sempre, ma lo faceva.
Lei, ha litigato
con la sua, al momento, ex migliore amica,
perché ormai era diventata toppo piena di sé.
Lei ha provato a
tagliarsi, ma grazie al buon senso che le
era rimasto o alla paura non è successo.
Loro erano
conviti di conoscerla ma di lei
non sapevano nulla.
“Al
diavolo!” Pensò Chelsie. “è
pur sempre Londra! Fanculo a
quello che pensano!”
Si tolse le
cuffie dalle orecchie e si accasciò sul suo
adorato letto abbracciando il cuscino.
La mattina
dopo…
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Capitolo 4 *** Capitolo 3: Goodbye Italy! ***
Capitolo
3: Goodbye Italy!
“Al
diavolo!” Pensò Chelsie. “è
pur sempre Londra! Fanculo a
quello che pensano!”
Si tolse le
cuffie dalle orecchie e si accasciò sul suo
adorato letto abbracciando il cuscino.
La mattina dopo
la ragazza si svegliò
verso le sei di mattina com’era di consuetudine per lei, fece
una veloce
colazione e iniziò a preparare le valigie.
Qualche ora dopo
Chelsie era ancora
alle prese con i vestiti.
“Buongiorno
amore mioo <3 Come mai
non sei a scuola?” Rafaela le aveva inviato una messaggio.
“ Hola
amore <3 Indovina?” Fu la
risposta di Chelsie.
“Che
è successo?” Le chiese l’amica.
“Vai
in bagno che ti chiamo e ti
racconto!”
“Via
libera, puoi chiamarmi.”
Chelsie si
affrettò a comporre il numero
di Rafaela e le raccontò ogni singola cosa.
-Mio Dio amoree!
Sono così felice per
te! Io invece dovrò sorbirmi ore e ore in questo schifo. Mi
raccomando portami
un souvenir!-
- Certo amore,
me lo ricorderò, mi
mancherai tantissimo tesoro!-
- Sì
anche tu, amore. Mi chiamerai ogni
tanto, vero?-
-Mi sembra
giusto!-
-Beh, ora torno
in classe, ci sentiamo
piccola, ti voglio bene!-
-Pure
io amore. Ah, salutami tutti!-
-Certo.
Love you!-
-Love
you too-
Chelsie chiuse
la chiamata e Rafaela
iniziava a mancarle già.
Si
apprestò a finire le valigie e le
arrivò nuovamente un messaggio, questa volta proveniente da
Eleanor .
“Mon
amour, fra un’ oretta arrivo da
te, e poi, tua
mamma ci porta in aeroporto.
Ah, ci accompagna anche mia madre (: “
“a
dopo bellessa :3”
Eleanor non
tardò ad arrivare con dietro 2 valigie che portò
a fare compagnia alle 2 di
Chelsie, nel bagagliaio della macchina di Marie, la madre di Chelsie.
Le due
ragazze partirono con le proprie madri verso l’aeroporto.
In circa due
ore erano nell’atrio dell’ aeroporto a fare i
check-in, salutando per l’ennesima
volta le loro madri, quasi commosse.
Un’ora
dopo le chiacchere delle due, in sala d’attesa
vennero interrotte dal messaggio registrato che avvertiva che i
passeggeri
diretti a Londra dovevano
avvicinarsi
all’imbarco.
-Mio Dio El,
stiamo per andare a
Londra!-
-Già.-
-Che
c’è?-Chiese Chelsie notando la
poca allegria di Eleanor.
-Credo che certe
persone non conoscano
le parole ‘acqua e sapone’ LOL- Disse guardando il
signore sulla cinquantina, sedutole
affianco per poi scoppiare in una fragorosa risata.
-Preghiamo i
signori passeggeri di
allacciare le cinture, l’aereo è in partenza.- La
voce del pilota uscì dagli auto
parlanti posti sopra i sedili, seguita dal rombo causato dai motori in
accensione.
L’aereo
decollò, per la gioia di
Eleanor e Chelsie.
Le due ragazze
passarono le ore
seguenti a fare foto al paesaggio fuori dal finestrino, ascoltando
musica.
Entrambe stanchissime avevano anche tentato di riposare, senza
successo. Troppa
adrenalina.
Chelsie stava
per addormentarsi quando la
voce del pilota che avvisava che erano giunti a destinazione con
successo interruppe
il sogno che stava per cominciare
nella sua mente.
-Finalmente!-
esclamò Eleanor esultando
poiché non avrebbe più sentito russare il suo
vicino di posto.
Chelsie rise nel
vederla così realmente
sollevata. Le due si affrettarono ad uscire da quell’aereo
che le aveva scortate
nella loro città preferita e sconosciuta.
Passate dal
check-out e nel ritiro
bagagli le due si inoltrarono per le vie di Londra in cerca delle due
case che
le avrebbero ospitate per i seguenti 5 mesi.
Salve-salvino
bellezze!
Come
state? Io bene (: Comunque, che ne pensate di questa… cosa?
Ahaha spero
vi sia piaciuta. A me non convince, ma non trovavo altri modi per fare
andare
ste due poverette a Londra LOL questo è il
meglio che mi è venuto in mente.
Ah,
mi scuso anche per aver aggiornato così in ritardo
è che con l’inizio
della scuola, e domani mi danno la pagella c.c
insomma, dovevo recuperare un sacco di 4 LOL
I
Per
quanto
riguarda il prossimo capitolo, cercherò di aggiornare il
prima possibile.
Una domandina…
Secondo voi, dove manderò ad abitare Chelsie ed Eleanor?
(staranno ognuna in
una casa diversa, ma comunque vicine, quindi ad ognuna un ragazzo
diverso LOL). Se volete,
potete scriverlo nella recensione, ovviamente solo se la volete fare :3
Okey,
adesso la smetto di rompere le scatoline, shiiiaooooo bellesssseeee
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Capitolo 5 *** Capitolo 4: Hi, my name is Chelsie ***
CIAO,
CIAO, CIAO, CIAO,
CIAO, CIAO, CIAO PRINCIPESSA! (?)
Okay,
come state
bellezze? Eccomi a rompervi le scatole con il mio capitolo, questa
volta ho
davvero cercato di farlo più lungo, e dico già
che riguarda maggiormente
Chelsie, il prossimo riguarderà soprattutto Eleanor.
Mi
scuso per ogni eventuale
errore e ovviamente ringrazio tutte quelle che recensiscono,
mettono la
storia tra le seguite, tra le ricordate, tra le preferite e anche chi
la legge
e basta :3
So che dovrei nascondermi ma
vabbè. So anche
che ho continuato in ritardo e mi dispiace, ma boh.. ho avuto tanti
impegni con
la scuola ed il resto, e speravo che mi venisse qualche idea decente,
ma il
fatto è che le idee mi vengono solo se inizio a scrivere LOL
Mi
scuso anche per le parolacce,
se vi danno fastidio non esitate a dirmelo e vi prometto che nei
prossimi
capitoli non ci saranno più.
Okay,
ora vi lascio con
la mia cacchina :3
Muchlove9
Capitolo 4: Hi, my name is Chelsie
Passate
dal check-out e nel
ritiro bagagli le due si inoltrarono per le vie di Londra in cerca
delle due
case che le avrebbero ospitate per i seguenti 5 mesi.
-Ecco,
dovrebbe essere
questa la casa della famiglia che mi ospiterà.-
Affermò Eleanor titubante.
-Cazzo.-Sussurrò
Chelsie,
mandando al diavolo la sua finezza.- Ma è una fottuta
villona!- Esclamò poi,
sgranando spropositamene i suoi occhi blu.
L’amica
annuì, senza
proferire parola.
-E,
poiché la fortuna mi
ha baciato senza lavarsi i denti, sono sicura che io mi
ritroverò in una
catapecchia, con un ubriacone e un cane con le pulci!- Scommise la mora.
-Io
non credo, prova a
girarti un attimo invece di dire cazzate.- Tagliò corto
Eleanor che fissava
incredula la villa alle spalle di Chelsie. -Se sono capace di leggere
un cazzo
di foglio, e io so leggere, abiti qui..-
Continuò sussurrando.
Chelsie
si voltò con
cautela, non una parola usciva dalla sua bocca. Il suo cervello non era
in
grado di concepire una frase davanti a quella confortevole ed imponente
struttura
color panna.
-C-credo
che starò b-bene
qui..- Balbettò ancora stupita.
-Okay…credo
sia ora di
entrare, siamo ferme qui da un po’, e prima una
vecchina di passaggio ci
ha guardate male..- Disse leggermente imbarazzata la bionda.
-Giusto..
Ma.. c-c’è un
piccolo problema.- Comunicò Chelsie.
-Ossia?-
-Ho
troppa scaga.. non
riesco nemmeno a muovermi…-
-Oh
signore! Dai muovi il
culo, idiota!- Disse decisa Eleanor spingendo l’amica fino
alla porta di casa
in cui avrebbe dovuto abitare. –Eccoci. Ora devi solo suonare
il campanello, io
vado nella mia futura casa. Adioss!- Continuò facendo per
andarsene, ma la mano
tremolante di Chelsie la bloccò.
-No,
ti prego…-Balbettò.
-Dai,
su. Ti chiamo
dopo.. okay?-
-O-okay-
Disse,
lasciandole il braccio.
Eleanor
si allontanò lasciandola
sola con la sua stupida paura.
Chelsie
raccolse tutto il
coraggio che aveva in corpo e diresse il suo dito verso il bottoncino
sporgente
del campanello. Il suo tintinnio dolce risuonò fino a fuori
di casa. In quel
momento un solo pensiero rimbombava nella mente della ragazza:
“ Signore… Ti
prego, fa che non ci siano ragazzi, ti prego!”
La
porta si aprì
lentamente, una testa leggermente rasata ne uscì, e un
sorriso dolce e
rassicurante scaldò il cuore della moretta.
“Grazie,
signore per non
aver esaudito il mio desiderio. Adesso per dispetto non
andrò più a messa. Ah
no, quello lo faccio già. Beh troverò un modo per
vendicarmi!” Pensò guardando
il cielo.
-Ciao,
io sono Liam-
Disse il ragazzo, catturando nuovamente la sua attenzione e sprezzando
allegria
da tutti i pori.
-C-ciao
Liam, i-io s-sono
C-Chelsie.- Balbetto insicura.
-T-ti
senti bene?-Chiese
il ragazzo, preoccupato.
-S-sì,
credo..-
-Ooookay-sorrise-
forza
entra..-Continuo afferrando i bagagli e scortando la ragazza fino in
soggiorno.
-Vuoi
qualcosa? Una tazza
di thè…- Chiese cortesemente, fissandola.
-Emh,
sì.. una tazza di
thè sarebbe l’ideale, grazie.- Rispose
cordialmente.
-Bene,
seguimi- Sussurrò
prendendola per mano e scortandola fino alla cucina.
A
quel contatto Chelsie
arrossì, sentiva il calore delle sue mani scaldarle le dita,
il braccio, la
spalla, fino ad arrivare al cuore. Se quel dolce ragazzo avesse
continuato con
tutte quelle attenzioni, se ne sarebbe innamorata, ne era certa.
Si
sedette si una sedia
di legno, anch’essa color crema come le pareti e il tavolo
rotondo davanti a lei.
Osservò
Liam prendere un
pentolino, riempirlo d’acqua e poggiarlo sul fuoco per poi
afferrare due tazze
dalla credenza e appoggiarle sul tavolo prendere anche due bustine di
thè al
limone ad infusione, proprio come piaceva a lei, e lo zucchero. Infine
si
sedette accanto a lei e iniziò a parlarle, aspettando che
l’acqua arrivasse ad ebollizione.
Le
parlava quasi come se
la conoscesse da sempre e non come se avesse scoperto il suo nome
nemmeno 20
minuti prima.
Chelsie
lo ascoltava con
interesse, perdendosi ogni tanto negli occhi di lui, così
diversi dai suoi, non
solo per il colore, ma anche per il calore che emanavano.
Anche
Liam era incantato
da quegli occhi celesti, tinteggiati di un leggero grigio, con qualche,
quasi
impercettibili, pagliuzze d’orate. Lo sguardo della ragazza
era raggiante, ma sotto
sotto si notava l’infelicità che cercava di
nascondere, invano.
L’acqua
finalmente
bolliva, il ragazzo sì alzò dalla sedia su cui
era comodamente seduto, agguantò
una presina e don delicatezza prese il pentolino per il manico e
versò
dell’acqua in entrambe le tazze in cui l’infuso di
thè e lo zucchero
attendevano di essere annaffiati.
Chelsie
era incantata ad
osservare ogni movimento del ragazzo, sembrava quasi aveva paura di
ferire la
tazza, o il pentolino, o qualsiasi cosa che gli stesse intorno. Faceva
tutto
con una delicatezza tale, da sembrare quasi irreale.
I
due ripresero a chiacchierare
sorseggiando il loro thè.
–Allora,
mia madre non è
in casa, e non tornerà prima di una settimana. Sai, lei
è un avvocato e ha
spesso questi viaggi di lavoro…- Le riferì
sorridente.- Mia sorella Sophie,
invece, si è trasferita da un paio di mesi dal suo
fidanzato.
–
Oh
beh, non c’è problema-
Risposa Chelsie, ricambiando il sorriso.
Silenzio.
-Tuo
padre, invece?-
Chiese poi, ingenuamente.
-Beh,
lui.. Ha lasciato
mia madre quando avevo circa 4 anni e, non so più nulla, se
non che si è
rifatto una famiglia, per abbandonare anche quella, per poi trasferirsi
in
Germania e sposarsi con una diciannovenne tedesca.- Disse, facendo
sparire il
suo sorriso per qualche secondo.
“Cazzo!
Stupida, stupida,
stupida!” Si maledisse la ragazza dandosi un lieve colpo
sulla frante con il
palmo della mano.
-Scusa
Liam, i-io..-
tentò di
scusarsi.
–tranquilla,
non fa
nulla, non è colpa tua!- La rassicurò il
ragazzo.
–Comunque
ti ho detto di
mia madre perché ovviamente dovremmo farci da mangiare da
soli, e beh, io sì,
sono capace ma non sono un cuoco eccellente.. ecco…-
Balbettò Liam
–
Beh, se è solo questo
il problema… Io so cucinare e anche abbastanza bene,
spero.
-Ne
sono sicuro, se vuoi
posso farti da giudice! Ma ti avverto, sarò un giudice
severo ed impassibile.-
Disse scoppiando a ridere e trascinando con se anche Chelsie.
Lei
lo sentiva.
Sì
sarebbe stata davvero
bene insieme a Liam.
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Capitolo 6 *** Capitolo 5: Hi, my name is Eleanor ***
Come vi avevo
accennato nel quarto
capitolo questo sarà raccontato dal punto
di
vista di Eleanor. Spero vi piaccia, ci vediamo più
tardi,sotto :D
Capitolo 5: Hi,
my name is Eleanor
-Oh signore!
Dai muovi il culo, idiota!- Disse decisa Eleanor spingendo
l’amica fino alla
porta di casa in cui avrebbe dovuto abitare. –Eccoci. Ora
devi solo suonare il
campanello, io vado nella mia futura casa. Adioss!- Continuò
facendo per
andarsene, ma la mano tremolante di Chelsie la bloccò.
-No, ti
prego…-Balbettò.
-Dai, su. Ti
chiamo dopo.. okay?- Disse, cercando di rassicurarla il più
possibile.
-O-okay-
Disse, lasciandole il braccio.
Eleanor si
allontanò lasciando l’amica sola con la sua
stupida paura.
“Dio,
quella
ragazza ha paura di tutto! Ma le voglio un bene…”
Pensò allontanandosi.
-Okay, ora
devo solo suonare il campanello.” Sussurrò a se
stessa per farsi coraggio.
Anche lei aveva una leggera angoscia, ma era una cosa minima se messa
in
confronto a Chelsie.
Suonò
il
campanello.
-Vado io!-
Si sentì urlare dall’interno. In un batter
d’occhio l’a porta si aprì in modo
secco.
-Ciao! Tu
sei la ragazza italiana, giusto?- Le si presentò davanti un
ragazzo sul metro e
settanta, con un ciuffo di capelli leggermente puntati verso
l’alto di un
castano chiaro, tenuti, probabilmente, con l’aiuto di un
po’ di gel per
capelli. I suoi occhi erano simili a quelli di Chelsie, solo
leggermente più
blu. Il suo sorriso era forse uno dei più bianchi e accesi
che la ragazza
avesse mai visto. Era uno di quei sorrisi che non puoi non
contraccambiare con
gioia, uno di quei sorrisi che scaldano il cuore.
-S-sì
sono
io. Piacere, Eleanor- Disse presentandosi e sporgendo la mano verso il
ragazzo
per farsela stringere.
Il ragazzo
spostò lo sguardo dai suoi occhi marroni alla sua mano, in
attesa di essere stretta.
Eleanor era in imbarazzo, e decise semplicemente di ritrarre la mano.
Lui
riposò lo sguardo su quello di lei, sorrise e
aprì le braccia avvicinandosi. La
abbracciò.
Eleanor
si irrigidì,
non era abituata a ricevere
quel tipo di attenzioni, ma immediatamente sciolse i muscoli e
ricambiò l’abbraccio.
-Io sono
Louis, ma puoi chiamarmi Lou.- Le sussurrò
all’orecchio mentre ancora la
abbracciava.
Il contatto
del suo respiro sul collo della ragazza le provocò i brividi
e Louis
accorgendosene sorrise malizioso, senza sciogliere
l’abbraccio.
-Louis! Hai
intenzione di portarla dentro o vuoi farla ammalare?- Si
sentì urlare da dentro
casa.
-No, mamma!
Ora la accompagno dentro!- Urlò il ragazzo sciogliendo
finalmente l’abbraccio.
Le guance di
Eleanor erano leggermente colorate di un rosa tendente al rosso.
“ Troppe emozioni
in una sola volta. Qui va a finire che schiatto!”
Pensò, mentre seguiva il
ragazzo dagli occhi color oceano dentro casa.
-Oh ciao!-
Esclamò una signora sulla cinquantina presentandosi
dolcemente. – Io sono la
sig.ra Tomlinson.-
-Piacere.
Rispose la ragazza con un grande sorriso stampato sul volto.
E
così si
presentarono le quattro sorelle di Louis, tutte più piccole.
Mancava il
padre, a detta della sig.ra Tomlinson era fuori per lavoro.
-Vieni, ti
faccio vedere la tua stanza, e se vuoi ti aiuto a disfare le valigie-
Si offrì
Louis. Eleanor accettò volentieri, per poi seguirlo su per
le scale.
I due
passarono il pomeriggio a sistemare vestiti e a chiaccherare per
conoscersi
meglio.
Eleanor
aveva senso dell’umorismo e questo a Lou piaceva molto, era
anche dolce. Il
ragazzo era sicuro che sarebbero diventati amici, o almeno lo sperava.
ECCOMIII
Sono di nuovo
qui a rompere le balle ahaha
Allora? Vi
è
piaciuto? Forse non sarà uno dei migliori ma
vabbè. IL fatto è che non avevo un’
idea ben precisa di cosa scrivere, in più l’ho
scritto ascoltando ‘a lalala
long’ di Bob Marley.. ed ero molto scialla ahaha Take it
easyyyy! Okay, prima
che dica altre cazzate vi saluto.
Come al
solito ringrazio chi recensisce, chi mette tra preferite/seguite/da
ricordare.
Vorrei ringraziarvi una ad una ma sono di fretta c.c
Un bacione
Muchlove9
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 :bullying shit ***
Capitolo 6
:bullying shit
Chelsie e Liam erano comodamente
stesi nel divano in
soggiorno a guardare uno stupido talent show.
-Liam…-
sussurrò la mora
-Mhhh?-
-Domani, devo venire per forza con te
a scuola?-
-Eh, sei venuta a Londra apposta!-
-Lo so, ma ho un po’ di
paura…-
-Perché, scusa?-
-Beh, se non dovessi piacere a
nessuno?-
-è impossibile, non credi?
E poi ci sono io!- Sorrise il
ragazzo, abbracciandola.
-Grazie- Sorrise.- Io ho comunque
paura però.
Liam scoppiò in una sonora
risata, trascinando con sé anche
Chelsie.
* Il giorno dopo*
-Chelsieeee!-
Liam cercava di svegliare Chelsie,
invano. – Dai, siamo in ritardo, piccola.-
-Okay, okay,
mi sta alzando.-
I due
ragazzi si prepararono in fretta e si diressero verso scuola, dove nel
cortile,
trovarono anche Eleanor e Louis cha li attendevano.
I due
ragazzi accompagnarono le due italiane dalla preside per farsi
comunicare gli
orari e i corsi.
Eleanor e
Chelsie erano in due classi diverse in tutti i corsi, tranne uno,
inglese.
La prima ora
di chelsie era
chimica.
“
Fantastico! Non la capisco se me la si spiega in italiano, figuriamoci
se me la
si spiega in inglese!” Penso esasperata.
-Allora?- Le
chiese Liam, appena
fuori dall’ ufficio
della preside.
Chelsie gli
consegnò il foglio con stampati gli orari. Liam non fece in
tempo a leggere che
la vicepreside lo rimproverò.
-Payne! In
classe, ora!- Disse con tono autoritario.
-Ma devo
acc…- Cercò di ribattere.
-Niente ma!
Fila in classe, non voglio vederti nel mio ufficio dopo.-
-Sì
signora.- Liam salutò Chelsie e corse in classe,
già con 5 minuti di ritardo.
-Amato! Lo
stesso vale per te! Anche se sei straniera, non significa che puoi
permetterti
ritardi!- Concluse rifugiandosi in una classe, probabilmente insegnava
oltre ad
essere la preside.
La ragazza
fece fatica a trovare la classe esatta, e si trovò davanti
alla professoressa
che le faceva la ramanzina con 30 minuti di ritardo.
-I’m
s-sorry.- Si scusò.
-Okay, ora
presentati ai tuoi compagni e siediti vicino alla signorina Watson.-
Tagliò
corto la professoressa.
-Sono
Chelsie Amato, vengo da Venezia, in Italia e starò a Londra
per ancora 5 mesi.-
Si presento velocemente per sedersi immediatamente negli ultimi banchi.
-Ciao.- La
salutò freddamente una ragazza bionda platino, chiaramente
tinta, con gli occhi
color ghiaccio simili ai suoi. -Ciao-
Rispose Chelsie, cercando di essere o almeno sembrare amichevole.
-Allora
chiariamo una cosa. MI
stai già
antipatica. Io sono il capo, in questa scuola. Se non sei bella come
me, non
conti nulla, e non sperare di essermi amica. IO sono la migliore qui.
Anche i
professori mi vengono dietro come cagnolini quindi… Stai
attenta a non attirare
troppo l’attenzione perché vai a finire male.- La
smontò subito, con tono di
superiorità.
-O-okay-
Balbetto intimorita.
-Ti ho detto
che potevi rispondere?- Chiese la bionda fulminandola con lo sguardo.
-..- Chelsie
non rispose.
-Ecco brava.
Ma hai mai pensato ad una dieta?- Le chiese, ridendo sotto i baffi.
-…
Posso
sapere che ti ho
fatto?- Ribatté
finalmente Chelsie alzando un po’ troppo la voce.
-Come ti
p..- Cominciò la bionda, interrotta dalla professoressa.
-Amato,
Watson iniziate già?-
-Ma
professoressa… Mi disturba!- La accusò la bionda
-è
così
Amato?-Le chiese la professoressa strizzando gli occhi.
-Ma no!-
-Oh, non so
a chi credere, quindi credo che rimarrete entrambe
due ore in più a scuola, finite le
lezioni.-
-Ma
professoressa!-
-No!
Così ho
deciso.-
-Ma non
chiede alla preside?- Chiese la bionda, sapendo che sarebbe riuscita a
comprarla con qualche adulazione.
-No, non mi
sembra il caso, poi da quest’anno sono vicepreside quindi non
ci sono
problemi.-
-D’accordo
professoressa. Con te faccio i conti più tardi, cicciona.-
La avvertì.
A quella
minaccia Chelsie inghiottì la saliva rumorosamente subito
prima del suono della
campanella.
Si diresse
nell’aula di inglese, dove passò le seguenti due
ore, con Eleanor, a cui
ovviamente raccontò l’accaduto.
Ora di
pranzo.
Liam e Louis
le aspettavano fuori
dalla loro aula per
accompagnarle nella mensa.
Come nei
film i tavoli erano divisi a classi sociali. Liam e Louis si diressero
ad un
tavolo occupato da altri
due ragazzi.
-Eleanor,
Chelsie, loro sono Niall e Josh.- Li presentò Louis.
-Ciao!- Le
salutarono i due all’unisono.
-Ciao!-
Risposero le due ragazze sorridendo.
Josh era un
ragazzo moro, con un ciuffo di capelli alzati con il gel, gli occhi
scuri e un fisico
scolpito.
Niall era
leggermente meno muscoloso, biondo con degli occhi perfino migliori dei
suoi,
quasi come uno specchio.
Si sedettero
tutti insieme e parlarono di un po’ tutto, per conoscersi.
Chelsie raccontò
loro della punizione, nessuno poteva accompagnarla, perché
dovevano rimanere
un’ora in più in classe a fare lezione. Si sarebbe
dovuta arrangiare e questo
la inquietava maggiormente. Poi c’era la bionda, Abigail
– a detta dei ragazzi-,
quella ragazza le ricordava molto i sogni che faceva fino a poco tempo
prima,
in cui era perseguitata dai bulli,
che
finivano per ucciderla di botte, nei bagni della scuola. Le vennero i
brividi
solo al pensiero che finisse così realmente.
La
campanella suonò e i ragazzi rintanarono ognuno nella
propria classe. Un’altra
ora di una lezione barbosa di economia passò velocemente.
Eccole. Le
due ore fatidiche, da passare con la bionda e probabilmente altri
bulli.
Girava sola
per i corridoi, e con dieci minuti di ritardo riuscì a
trovare la classe. Non
c’era il professore alla cattedra dove al momento due ragazzi
si baciavano
focosamente. Quattro ragazzi facevano dei graffiti colorati sui muri ed
eccola
lì che la fulminava con lo sguardo, Abigail.
-Hey, cicciociccia!- La
salutò la bionda con quello
che probabilmente doveva essere il suo nuovo soprannome. Lei, guardando
a terra
si sedette sulla prima sedia che trovò ed infilò
gli auricolari.
“When
you feel you’re alone
Cut
off from this cruel world
Your
instincts telling you to run
Listen
to your heart
Those
angel voices
They’ll
sing to you
They’ll
be your guide
back
home”
(Vi
consiglio di ascoltarla http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=KDOkMSf-F14&NR=1 ^^)
La voce di
Chester Bennington iniziò a cullare i suoi pensieri, la
ragazza si accasciò al
banco che aveva difronte con le braccia conserte. Un colpo secco,
proveniente
da vicino a lei, la fece sobbalzare.
-Che fai?
Dormi cicciociccia?- Abigail, con le sue due caprette ammaestrate era
tornata
all’attacco.
-N-no-
-Ecco, anche
perché tu mi hai fatto finire qui, e ora la paghi.-
Chelsie non
rispose, abbassò leggermente la testa, per non incontrare lo
sguardo disgustato
della bionda.
-Rispondimi,
lurida obesa.-
Ecco, gli
occhi che pizzicano, il cuore che batte velocemente e la voglia di
lanciarsi
sotto un treno.
-Allora?
Piangi ora? Awwwwwh-
-Awwwwwh- il
coretto delle caprette addomesticate.
-Abigail.-
Una voce calda e leggermente roca, fermò la bionda dal dire
tutte le cattiverie
che stava per dire.
-Abigail,
lasciala in pace.- Continuò il ragazzo.
-Da quando
ti interessa ciò che faccio alle sfigate?-
-Abigail,
non rompere i coglioni.-
-Non
parlarmi così, tesoro.- Disse lei rivolta al ragazzo per poi
rivolgersi a
Chelsie.- Con te non ho finito lurida sfigata.- Disse girando i tacchi
seguita
dalle sue seguaci, verso l’altro capo della stanza.
-G-grazie-
Balbettò la mora.
-Non
c’è di
che.- Le rispose il ragazzo per poi allontanarsi.
Bonjourrrr!
Allors,
mi scuso tantissimo per aver continuato così tardo, ma.. Hey
è abbastanza lungo
e spero che sia anche decente c.c
( Zayn
ad Harry arriveranno a breve LOL) Fatemi sapere che ne pensate. Come al
solito
ringrazio chi recensisce, chi mette tra preferite/seguite/ricordate e
chi legge
e basta :3 Ehh non
ho altro da dire,
spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto ^^
Sappiate che vi adoro
Muchlove9
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 7: Bullying shit part 2 ***
Capitolo
7: Bullying shit part 2
-Non
parlarmi così, tesoro.- Disse lei rivolta al ragazzo per poi
rivolgersi a Chelsie.- Con te non ho finito lurida sfigata.- Disse
girando i
tacchi seguita dalle sue seguaci, verso l’altro capo della
stanza.
-G-grazie-
Balbettò la mora.
-Non
c’è di che.- Le rispose il ragazzo per poi
allontanarsi.
~POV
OF ELEANOR~
Il
giorno dopo Eleanor si svegliò, reduce da una nottata
insonne.
Il mal di testa le faceva pulsare le tempie. Si sedette sul letto,
passandosi
una mano tra i capelli e fissò lo sguardo sul pavimento.
Sussultò, udendo
qualcuno bussare alla porta.
-Buongiorno,
Eleanor. Tutto bene?-
-Buongiorno,
Louis. Sì, tutto bene e tu?- mentì lei.
-Al
solito. Ti aspetto giù, così poi andiamo a scuola
insieme.-
Il
ragazzo uscì, chiudendosi la porta alle spalle. Eleanor
sbuffò,
mise velocemente i libri nello zaino e poi si vestì
più in fretta che potè. Non
si curò nemmeno di pettinare i capelli e in dieci minuti
raggiunse il ragazzo,
intento a scrivere un sms, seduto sul divano. Louis alzò gli
occhi e si accorse
dello sguardo vuoto di Eleanor. La invitò poi a uscire di
casa, per dirigersi a
scuola e lei lo seguì, ancora frastornata.
-Beh..
che mi racconti di te?- domandò lui, leggermente esitante.
La
ragazza lo fissò, diffidente. Deglutì. Come
avrebbe potuto
raccontargli come era davvero?
-Ehm..
niente di che.- tagliò corto.
Louis
la scrutò e decise di non insistere con le domande.
-Che
materia hai alla prima ora?-
-Geografia,
tu?-
-Matematica.
Beh, ci vediamo al cambio dell’ora, El. – disse
Louis,
rivolgendole un sorriso che ricambiò a fatica.
La
ragazza camminò velocemente nel corridoio della scuola e
raggiunse l’aula. Respirò profondamente prima di
entrare e poi si diresse verso
un banco in ultima fila. Improvvisamente, udì una risata
stridula, che
l’infastidì. Girò lo sguardo, e si
trovò davanti una ragazza bionda di cui
sapeva a malapena il nome; Abigail, le sembrava di ricordare. La
ragazza la
guardò dalla testa ai piedi, terminando la sua
‘esaminazione’ con un ghigno. Si
allontanò da lei non appena la professoressa
entrò in classe. Eleanor si prese
la testa fra le mani e cominciò a pensare. Era stanca di
tutto, dei giudizi,
delle parole inutili; forse aveva solo bisogno di qualcuno che credesse
in lei.
Ma come poteva pretendere tutto questo, se era lei, la prima a non
credere in
se stessa?
~POV
OF CHELSIE~
Così
i giorni passavano, per Eleanor e soprattutto per Chelsie era
sempre più difficile stare tranquille durante le lezioni.
Abigail non smetteva
di offenderle ma quello che faceva preoccupare Chelsie maggiormente era
che
passasse al livello successivo: le botte.
Cosa
avrebbe fatto se avesse iniziato a picchiarla? Beh, cercava
di non pensarci fino a quando le sue paure divennero realtà.
-Ciao
cicciociccia!- Abigail la aspettava davanti la porta della
classe.-Ti sei sfondata di cibo durante il weekend? Sembrerebbe di
sì, sai?-
-A-Abigail,
la-lasciamo stare per- per favore.- Balbettò la mora.
-Non
rivolgerti a me lurida obesa.- Così la bionda spense anche
l’ultima
piccola scintilla di coraggio rimasta a Chelsie.
Eccole.
Di nuovo loro, le sue compagne di vita, le lacrime.
Chelsie si diresse in bagno cercando di non farle uscile in mezzo ai
corridoi.
Si
chiuse in bagno e sì sfogò. Stava per uscire
quando sentì una
risata stridula a lei familiare. Abigail.
-Piangi?-
Chelsie non rispose e così la bionda ossigenata
continuò
la sua tortura. – Esci da quel bagno così che le
mie amiche possano darti un
motivo valido per cui piangere.-
Chelsie
prese un respiro profondo ed uscì, con la testa alta.
-Ma
che brava, credevo che una cicciona codarda come te avrebbe
preferito rimanere chiusa in bagno fino alla fine della sua miserabile
vita.-
Chelsie non aprì bocca.
-Ragazze,
fate quello che dovete fare, io vado a lezione- Detto
questo Abigail uscì dal bagno.
-Allora,
così ti sei Chelsie, giusto?- Disse una ragazza con i
capelli rossi, alta e muscolosa somigliante ad un orangotango.
-E
ora verrai punita.- Disse l’altra più o meno della
stessa
corporatura della rossa. Entrambe si avvicinarono a lei in modo
minaccioso.
Chelsie era spalle al muro. Le due erano ad un palmo di naso da lei.
Chelsie
chiuse gli occhi, consapevole di ciò che stava per
accaderle. I forti colpi non tardarono ad arrivare. Un calcio al
ginocchio
destro la fece cadere a terra e la paura non le permetteva di urlare.
Una
sfilza di calci e pugni colpirono la schiena, lo stomaco, le gambe e le
braccia. La picchiavano ormai da una ventina di minuti e Chelsie
riusciva solo
a sperare che la smettessero o che la uccidessero, le bastava smettere
di
sentire il dolore percorrerle tutto il corpo. Piangeva, piangeva come
non aveva
mai fatto. Poi un colpo sulla nuca le fece sbattere la testa contro la
porta di
un gabinetto o forse era il tubo di un lavandino. La paura
aumentò a tal punto
da non farle quasi provare più dolore, non voleva morire,
almeno non così. Voleva
innamorarsi, ma magari essere ricambiata, voleva fare dei figli, voleva
pronunciare
il “Sì, lo voglio” in un altare decorato
di fiori. Grazie a questi pensieri la
forza si vece spazio nel suo corpo, pieno di lividi.
Cominciò ad urlare, non curante
dei calci ancora più potenti che si scagliavano su di lei,
nella speranza che
qualcuno si accorgesse di ciò che stava succedendo in quel
dannato bagno.
~POV
OF HARRY~
-Professoressa,
posso andare a farmi un giro?- Chiese il riccio,
con un sorrisetto malizioso stampato in faccia.
-Oh,
c-certo Harry- La professoressa di scienze gli cadeva ai
piedi, come tutti.
Harry
non esitò a chiudersi la porta alle spalle e a tirare un
gran sospiro. Non riusciva più a stara lì dentro.
Ogni ragazza non faceva altro
che fissarlo, gli bastava uno schiocco di dita per portarsele subito a
letto.
Anche i ragazzi lo fissavano, alcuni perché erano gay, gli
altri per capire
come avesse tutto questo potere sulle donne. Il fatto era che non lo
sapeva
nemmeno lui, era semplicemente nato così, fine della storia.
Stava
per uscire a prendere una boccata d’aria, quando, passando
davanti al bagno delle ragazze, sentì delle urla seguite da
alcuni ammonimenti.
Per qualche secondo venne preso dal panico. Poi sentì un
urlo più forte degli
altri – Auiutoo!- Poi il silenzio avvolse il corridoio.
Aprì la porta di
scatto, le servette di Abigail ridevano davanti ad una ragazza, stesa a
terra che
sembrava aver perso i sensi.
Stava
per picchiare le due ragazze, ma si limitò a spaventarle
urlando loro qualche minaccia, per
farle
uscire.
Appena
le due uscirono dal bagno si affrettò a soccorrere la
ragazza stesa a terra. I capelli scuri le coprivano il volto, li
spostò
delicatamente e senti come se una lama affilata gli avesse appena
trafitto il
cuore. Era la ragazza che aveva “conosciuto” il
giorno prima durante l’ora di
punizione. La strattonò leggermente per vedere se
rispondeva, non batté ciglio,
così decise di portarla in infermeria.
Spalancò
la porta dell’ infermeria con un colpo secco.
-Oh
Gesù!- L’infermiera sembrava scioccata nel vedere
tutti i
lividi sulle pelle bianca della ragazza. –C- cosa le
è successo?- Chiese con
voce tremante iniziando a medicare le ferite.
-I-io
l’ho t-trovata un b-bagno. D-due r-ragazze-la s-stavano
p-picchiando..- Balbettò il riccio.
-Ragazzo,
per fortuna sei arrivato tu, chissà come sarebbe potuta
andare a finire..-
Harry
non rispose, era concentrato a osservare il viso ovale della
ragazza, la pelle bianca come il latte in cui spiccava un paio di
labbra rosso
ciliegia con un piccolo graffio al labbro inferiore.
-Si
dovrebbe svegliare tra poco, non è una cosa
grave… starà
bene.-
-G-
grazie.- La ringraziò sinceramente Harry.
Ciao
bella gente! I’m here!
Avete
visto che brava? Ho continuato senza tanto ritardo ed è
anche abbastanza lungo! ^^ Dovete ringraziare (forse) la mia migliore
amica,
che mi ha costretto a scriverlo. Mi scuso per gli eventuali errori di
scrittura
e ovviamente ringrazio chi recensisce, chi mette tra
preferite/seguite/ricordate e chi legge e basta :3 Se state
leggendo queste
poche righe vi chiedo gentilmente di dirmi cosa pensate della piega che
sta
prendendo questa storia., magari in una recensioncina.
Un
abbraccio
Muchlove9
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 8:Why me? ***
Capitolo
8:Why me?
-Si dovrebbe svegliare tra poco, non
è una cosa grave… starà
bene.-
-G- grazie.- La ringraziò
sinceramente Harry.
***30 minutes later***
“Ma da quando
‘tra poco’ significa
mezz’ora?’’ Si chiese
Harry mentre aspettava che la ragazza sconosciuta si svegliasse.
Iniziava a
preoccuparsi, il che era strano. Lui NON si preoccupava. Lui se ne
frega di
TUTTO. E poi non la
conosce nemmeno,
potrebbe essere una disadattata, potrebbe essere autistica o cose del
genere
eppure sembrava non importargli, era come incantato de quel viso
pallido e da
quei morbidi capelli scuri.
La fissava da più di
mezz’ ora ormai, e finalmente, si
mosse.
Il respiro iniziava a divenire
irregolare, segno che si
stava svegliando. Aprì
lentamente le
palpebre che rivelarono delle iridi del colore di un limpido cielo
primaverile
.
-Hey, c-come ti senti?- Chiese
imbarazzato. Imbarazzato?
Harold Styles non era MAI imbarazzato.
-D-dove
sono? C-come
ci sono finita qui? C-chi sei tu?- Iniziò con delle domande
a raffica, cercando
di scendere dal letto.
~POV OF CHELSIE~
Chelsie era spaventata, si era
risvegliata in un posto a lei
sconosciuta senza sapere come esserci arrivata. Era sola, con uno
sconosciuto
che la fissava. E se avesse visto tutto? NO. Non doveva aver visto
nulla, non
poteva aver visto. Lo
avrebbe detto a
tutti e lei cercava di tenerlo segreto. Liam e gli altri erano conviti
che
Abigail avesse finito di tormentarla, o almeno così aveva
cercato di far
credere loro.
-Io sono Harry, sei in infermeria e
ti ci ho portata io.- Lo
sconosciuto rispose alle sue domande.
-H-hai visto tutto?-
-Più o meno.-
-Ti prego, non dirlo ad anima viva.-
Lo pregò con le lacrime
agli occhi.
-Ma i-io non posso non dirlo a
nessuno… Insomma, è una cosa
grave.-
-Lo so, ma non voglio che nessuno lo
sappia.-
-Okay- Acconsentì lui,
senza sentire il bisogno di capire il
motivo per il quale la mora volesse tenere tutto per
se, senza farsi aiutare.
-Promesso?- Chiese lei nuovamente.
-Promesso.- Giurò lo
sconosciuto, o meglio Harry, tracciando
una croce immaginaria sul cuore.
-Grazie.-
-Comunque, io ti ho detto il mio
nome, tu invece sei..?-Le
chiese lasciando la domanda in sospeso.
-I-io sono Chelsie.-
-Okay Chelsie, vuoi raccontarmi del
perché ti tormentano?-
Chiese finalmente, trovando il coraggio di affrontare ogni possibile
risposta.
-I-io vorrei saperlo.- Rispose
guardando a terra.
~POV OF HARRY~
-Ragazza, come stai?- Chiese
l’infermiera, entrando nella
stanza.
-Bene e vorrei uscire se non le
dispiace.- Tagliò corto
Chelsie, cercando di essere il più gentile possibile.
-Oh, certo… vai.-
Chelsie uscì velocemente
mormorando un ‘arrivederci’.
-Posso fare qualcosa per te, caro?-
Chiese l’anziana
signora, riferendosi ad Harry che non aveva ancora battuto ciglio.
-Perché non ha chiamato la
preside per farle vedere che è successo
in quel bagno? L’ ha almeno avvertita?-
-Ragazzo, vedi…
è difficile da spiegare.
Il fatto è che un sacco di ragazzi
come lei sono perseguitati dai bulli e non si può fare
nulla, soprattutto se i “
perseguitati”- Disse mimando le virgolette con le dita.- si
rifiutano di essere
aiutati.-
-E perché dovrebbero
rifiutarsi?-
-I motivo sono molti, possono
attribuire la responsabilità
di ciò che accade a se stessi,
possono
essere sensibili, con poca autostima, possono aver paura di peggiorare
le cose.
Vedi, per essere una vittima basta essere grassi, o magri, o alti, o
bassi, magari
si ha un colore di capelli o di pelle considerato diverso,
perché si è
silenziosi, per via degli occhiali, delle orecchie grandi o piccole o a
sventola, per i denti sporgenti, per essere di un’altra
cultura, per indossare
i vestiti ‘sbagliati’, per non voler usare violenza
per difendersi, o per
qualsiasi altra scusa.-
~POV OF CHELSIE~
Uscita dall’ infermeria la
campanella suonò.
Controllò l’ora
nel telefono e si diresse verso la palestra
dove incontrò Eleanor, che
stava per
chiamarla al cellulare.
-Hey, non ti ho vista oggi a
letteratura inglese, dove ti
eri ficcata?-
-Ehm, ero in infermeria.- Per un
secondo le passo per la
mente di raccontarle tutto. Dalle botte agli occhi verdi di Harry.- Non
stavo
molto bene, avevo mal di pancia, credo che stiano per arrivarmi le
mestruazioni.- Mentì.
“ Balle, balle, balle,
balle, balle, sono tutte balle.”
Pensò mentre si dirigeva in spogliatoio con
l’amica.
Entrata in spogliatoio
scoprì che anche Abigail e le sue
caprette ammaestrate avevano educazione fisica quelle stesse due
–strazianti-
ore.
-Fantastico.- Sussurrò
senza farsi sentire.
Le seguenti due ore furono
affiggenti, Chelsie fece di tutto
pur di non far notare i lividi violacei nelle braccia, nelle gambe e
nei
fianchi.
-Bene, potete andare a cambiarvi.-
Annunciò la
professoressa, per la gioia di Eleanor.
-Hey, vado in bagno.- La
avvertì Eleanor dirigendosi verso i
bagni dello spogniatoio.
Chelsie avvertì un
bagliore, come di un flash, mentre sfilava
la felpa, ma non ci diede molto peso.
Eleanor tornò dal bagno e
insieme si diressero in mensa.
Ad aspettarle trovarono Liam e gli
altri.
Chiacchierarono normalmente e Chelsie
non toccò cibo.
La campanella suonò e
tutti si alzarono per dirigersi nelle
rispettive classi. Eleanor e la sua compagnia furono i primi ad uscire.
Il cuore di Chelsie perse un battito.
Si avventò alle pareti.
Erano tappezzate di foto sue in
reggiseno, probabilmente mente si cambiava nell’ora
precedente. Ecco cos’era
quel flash che le era parso di aver visto. Le lacrime scorrevano sulle
sue guance
mentre le risate dei cuoi compagni risuonavano in quelle dannate pareti.
-Non sapevo chele balene ci fossero
anche in Italia!- Trillò
Abigail.
Chelsie tremava, disperata.
Lì, ora, in quel momento
avrebbe voluto morire, magari
fondersi con il cemento. Non le importava come, voleva solo dar fine
alla sua
vita.
Uscì correndo, Eleanor
cercò di seguirla, ma venne fermata
da Liam che capì che doveva rimanere sola.
Uscì nel cortile, vuoto.
Si diresse sotto una tettoia, dove
normalmente acuni ragazzi si rifugiavano per fumarsi qualche canna.
Si sedette a terra, dove
lasciò dar libero sfogo alle
lacrime.
-Hey, perché piangi?-
-T-ti prego, vattene.-Chelsie
alzò il viso e si scontrò con
lo sguardo di un ragazzo moro, con la carnagione scura.
-Sembri devastata, vuoi una
sigaretta?- Chiese.
Chelsie annuì leggermente,
non riusciva nemmeno a parlare,
il suo corpo era preso da delle piccole contrazioni ripetute del
diaframma,
comunemente chiamato singhiozzo.
Lo sconosciuto le porse una sigaretta
e l’accendino.
-Non hai visto le foto appese ai muri
di tutta la scuola
vero?- Chiese poi aspirando dalla sigaretta.
-No, non ho visto nulla.-
-Allora ti conviene andare,
così ti fai quattro risate.-
-Credo rimarrò qui.-
-No,
ti prego. Vai
via- Disse lei, scandendo le parole.
-Ma..-
-Vattene!- Urlò.- Ti
prego.- Continuò, abbassando il tono di
voce.
Il moro se ne andò. -Io
sono Zayn comunque.-
Chelsie rimase immobile a piangere
per circa un ora, fino a
quando Liam la trovò.
HEYYY
Eccomi con
l’ottavo capitolo!
Lo so è
devastante ma boh. Il mio modo di scrivere
è molto malinconico c.c
Spero vi sia
piaciuto e che mi diciate che ne
pensate ^^
Mi scuso per gli
eventuali errori di
scrittura e ovviamente ringrazio chi recensisce, chi mette tra
preferite/seguite/ricordate
e chi legge e basta :3
Boh, non ho altro da
dire LOL Ci sentiamo nel
nono capitolo
Un bacio
Muchlove9
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 9: Bring me a piece of blue ***
Hola,
eccomi con il nono
capitolo, spero vi piaccia. (l’ho scritto ascoltando
“Alice e il blu” di
Annalisa, ho preso spunto da lì LOL) Bene, ci vediamo sotto!
Capitolo 9: Bring me a piece of blue
Chelsie rimase immobile a piangere
per circa un ora, fino a
quando Liam la trovò.
Non uscì di casa per tutta
la settimana seguente. Era
costantemente chiusa in camera senza muovere nemmeno un muscolo, senza
parlare
con nessuno, senza mangiare, una tazza di thè ogni tanto.
Eleanor, Liam e gli
altri erano sempre più preoccupati.
~POV OF LIAM~
-Oh ragazzo mio, esci. Almeno oggi,
so che sei in pensiero
per lei, ma non puoi rimanere chiuso in casa.- Lo ammonì
dolcemente la madre.
-Okay, vado a salutarla.- Il ragazzo si diresse verso
la camera di
Chelsie. Non sì stupì di trovarla stesa sul
letto, a pancia in giù, gli occhi
arrossati fermi in un punto fisso.
-Hey.- La salutò sedendosi
accanto a lei, accarezzandole
dolcemente i capelli.
-L-Liam.- Balbettò.
-Dimmi.- “finalmente, mi
mancava la sua voce.” Pensò.
-Puoi uscire? Sei chiuso in casa da
una settimana per colpa
mia e… n-non mi va.-
-è la stessa cosa che mi
ha detto mia madre, ero venuto a
salutarti. Ci penserà lei a te.-
-Okay- Rispose Chelsie donandogli un
leggero sorriso mentre
Liam la salutava per poi uscire di casa.
~POV OF HARRY~
Aveva saputo ciò che era
successo a scuola, molta gente non
sapeva chi fosse la ragazza delle foto, e chi l’aveva vista
magari non era in
grado di riconoscerla per il viso coperto per metà. Lui no.
Lui l’aveva
riconosciuta subito, e appena il suo cervello metabolizzò
ciò che stava
accadendo iniziò a strappare le foto dal muro. I ricordi
erano ben impressi
nella sua mente il che era strano. Tutto ciò non riguardava
lui eppure si
sentiva coinvolto, quando pensava a Chelsie, a come doveva essersi
sentita,
delle fitte gli stringevano lo stomaco. Venne a sapere che abitava da
Liam
attraverso le voci che giravano per la scuola-, decise così
di andare a casa
sua, dopo tanto tempo. Lui e Liam erano gradi amici, una volta.
***
Suonò il campanello e
venne subito accolto dalla signora
Payne, che salutò cortesemente.
-Harry, hai fatto pace con Liam?
Perché lui non..-Iniziò la
donna.
-No signora, non ho fatto pace con
Liam, sono qui er
Chelsie.-
-Oh, certo, come la conosci?- Chiese
la donna innocentemente.
-è una lunga storia
signora, mi creda.- Tagliò corto il
riccio e poi, con il permesso della signora, si avviò verso
la stanza di
Chelsie.
Aprì lentamente la porta
ed eccola. Dormiva beata, la pelle
bianca, le occhiaie scure le segnavano gli occhi, quegli occhi blu che
tanto
mancavano ad Harry.
Quella ragazza lo stava distruggendo,
stava distruggendo il
suo lato menefreghista e libertino.
Che lo
stesse rendendo
migliore?
Si sedette accanto a lei e le
accarezzò i capelli scuri. Lei
apri lentamente gli occhi ed Harry, alla vista di quel blu
così freddo che però
scaldava comunque il cuore, sentì un brivido percorrergli la
schiena.
-Che ci fai qui?-Chiese
stiracchiandosi, con la bocca ancora
impastata dal sonno.
-Non ti ho vista a scuola
e… sono venuto a trovarti..-
-E come fai a sapere dove abito?-
-Le notizie girano.-
-Louis Tomlinson?-
-Bingo!- Esclamò facendo
buffi gesti con le mani. Chelsie sorrise,
non rideva da troppo tempo ormai.-
Si alzarono entrambi dal letto e si
sedettero sulla panca
posta davanti alla finestra a chiacchierare. Harry cercava di farla
ridere in
tutti i modi possibili, ma era un’impresa persa
già in partenza.
-Comunque Abigail e uno dei suoi
scopa-amici sono stati
sospesi tre settimane per ciò che ti hanno fatto.- Disse
Harry, sperando che Chelsie
gli donasse un sorriso, ma ottenne l’effetto contrario. I suoi occhi blu
iniziarono a lacrimare e il
cuore di Harry perse dei battiti.
~POV OF CHELSIE~
-Comunque Abigail e uno dei suoi
scopa-amici sono stati
sospesi per ciò che ti hanno fatto.- Disse il riccio.
Eccola, la fitta al cuore.
Perché le persone sono così
cattive?
Chiuse gli occhi e si
lasciò andare ad un pianto
liberatorio. Improvvisamente il suo corpo senza forze venne avvolto
dolcemente
da due braccia forti, le sue narici vennero inondate da un dolce
profumo
maschile, un profumo che cercò di respirare al massimo, per
riuscire ad
imprimerlo meglio nei suoi ricordi. Harry iniziò a
accarezzarle dolcemente la
schiena mentre lei gli bagnava la maglia di lacrime.
-Perché le persone sono
così cattive?- Chiese la mora,
staccandosi dal petto di Harry.
-Io… non.. non lo so..-
Disse dopo averci pensato un attimo.
Rimasero per alcuni minuti a perdersi
l’uno negli occhi
dell’altro.
-Dimmi che posso fare.- Le disse il
ragazzo guardandola dritta
negli occhi.
-Guarda nel blu, arriva
lassù e portami un pezzo di blu.-
Rispose la mora, guardando il celo ormai pieno di stelle, sopra di se.
-Questo non posso farlo ma forse
posso rendermi utile in
qualche altro modo.- Harry sorrise dolcemente avvicinandosi lentamente
a
Chelsie. Le accarezzò il viso con la mano destra mentre con
la sinistra le
stringeva la mano.
Il cuore di Chelsie iniziò
a battere come non aveva mai
fatto, sentiva il caldo respiro di Harry sul suo viso, ed era una cosa
incredibilmente piacevole. Entrambi chiusero gli occhi quando i loro
nasi erano
a pochi millimetri di distanza. Una distanza che non tardò a
scomparire, quando
Harry si posò sulle labbra naturalmente rosee della ragazza.
Un bacio dolce ed
estremamente puro legò le loro anime senza farle separare.
Chelise era felice,
ma comunque leggermente perplessa.
~POV OF HARRY~
Harry si staccò
sorridendo, felice di sentire degli elefanti
che ballavano nel suo stomaco, non sentiva delle emozioni
così forti da troppo
tempo. Anche Chelsie sorrideva, ma sembrava dubbiosa.
-Perché?- >Gli
chiese.
-Io, non lo so. Volevo farlo. Sentivo
il bisogno di farlo.-
Rispose sinceramente.
-Non… Non l’hai
fatto solo perché ti facevo pena?-
-No. Assolutamente. Se potessi lo
rifarei altre mille volte,
se non di più.-
-Allora ti do il permesso di farlo.-
Disse Chelsie
avvicinandosi ad Harry per far sì che le loro anime si
unissero nuovamente.
Salve
a tutte!
Che
ne pensate? Fa schifo? Beh , visto? È abbastanza HAPPY
questo capitolo, no? Ho fatto del mio meglio perché non
fosse deprimente…
Mamma
mia, 17 recensioni. Non avete la più pallida idea di
quanto mi senta realizzata **
Mi
scuso per gli eventuali errori di scrittura e ovviamente
ringrazio TANTISSIMO chi recensisce, chi mette tra
preferite/seguite/ricordate
e chi legge e basta :3
Ringrazio
in particolar modo Jenny6969 che
è sempre la prima a leggere e a recensire, e mi fa
sempre scappare un sorriso <3
AGGIORNERò A 3 RECENSIONI. Bene,
non ho altro da dire, ci “vediamo” nel 10 capitolo
–
Mamma mia già il decimo capitolo ^^-
Un
abbraccio
Muchlove9
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 10: Just give me a reason ***
Poi leggete
l’angolo autrice sotto, è importante.
Capitolo 10: Just give me a reason
Lunedì.
Chelsie tornò a scuola dopo una settimana.
Constatò
che senza Abigail non era poi così male, era anche
divertente.
L’unica
pecca era Harry. Dopo quel pomeriggio a casa di Liam
non si era più fatto vedere ne sentire, che si vergognasse
di lei? Chelsie
cercò di non darci peso, voleva
vivere al meglio, per lo meno ora che non c’era Abigail.
Le tre settimane
di libertà passarono velocemente, Liam,
Chelsie, Louis, Eleanor, Josh e Niall erano sempre più uniti.
***
-Lou, staresti
bene insieme ad El!- Osservò Josh.
-Si, okay ora
basta.- Rispose il ragazzo ridendo,
visibilmente imbarazzato mentre Chelsie dava delle gomitate complici a
Josh.
-Potrei dire lo
stesso di voi due, cari miei.- Rispose
Eleanor ottenendo delle occhiatacce dai due.
La campanella
suonò così i ragazzi si recarono nelle
rispettive classi.
-Hey, abbiamo
lezione insieme, ora.- Disse Josh rivolgendosi
a Chelsie.
-Da quando?-
Chiese lei ridendo. Non ricordava di avere
lezioni in comune a Josh.
-Da questa
mattina, ho cambiato dei corsi, non mi andavano
quelli che facevo.-
-Almeno una
buona notizia!- Esclamò la ragazza.
-Perché?
Che succede?-
-Beh, oggi
dovrebbe tornare Abigail.-Disse Chelsie,
guardando il pavimento.
-Hey, non ti
preoccupare. Ti rimarrò attaccato comela puzza
nei facoceri!-
Chelsie
scoppiò a ridere ricordando che la sera prima Josh
era andato a casa sua e avevano guardato il Re leone.
-No, dai, sono
serio. Non ti lascerò da sola, okay?-
-Grazie Jo,
davvero.-
-Sai, non
capisco come fai a crederle.-
-Che intendi
dire?-
-Dico che non
capisco
come fai a credere alle cazzate che ti dicono, insomma tu sei stupenda,
sei
luminosa, sei…- Esitò un attimo, cercando di
trovare la parola giusta.- Sei
semplicemente tu.-
Chelsie
sorrise e insieme si avviarono
in classe.
Le
due ore di chimica passarono
velocemente, come il resto delle ore.
I
ragazzi si ritrovarono tutti in
mensa.
-Scusate
ma Louis?- Chiese Eleanor
stupita di non vederlo.
-Si
è fatto spedire dal preside.-
Rispose Liam scoppiando in una sonora risata.
-Hey,
sono qui.- Salutò Louis poco dopo
sedendosi tra Niall ed Eleanor.
-Hai salutato il
preside da parte mia?- Scherzò Josh.
-No, secondo me
ci finisci entro domani, scusa amico.- Ribatté
Louis ridendo.
Chelsie non
ascoltava, fissava l’enorme portone d’ingresso
alla mensa, consapevole che prima o poi ci sarebbe passata anche
Abigail.
Infatti. Eccola
con i suoi tacchi, i suoi capelli biondi, e
la sua cattiveria.
Nel suo
“covo” però c’era qualcuno il
più. Harry.
Harry le
stringeva la mano sorridendo. Guardò
Chelsie e poi rivolse il suo sguardo
ad Abigail, e la baciò, la baciò
appassionatamente davanti a tutti.
-Scusate, to-
torno subito.- Chelsie con la voce tremolane
si scusò, e corse via. Corse dove nessuno poteva trovarla.
Chiuse gli occhi
e si lasciò trascinare dagli altri quattro sensi
e dalle sue gambe. Si rito vò in un luogo familiare. Era
sotto a quella sotto
specie di tettoia in cui aveva “conosciuto” Zayn.
-Ma tu piangi
sempre?- Chiese un ragazzo ridendo.
-Ciao Zayn.-
Sorrise voltandosi.
-Ciao…-
La salutò lasciando la frase in sospeso.
-Chelsie.-
-Wow. Bel nome
principessa.-
Chelsie
arrossì.
-Allora, vuoi
spiegarmi perché piangi sempre?- Le chiese,
sedendosi su un gradino e porgendole una sigaretta.
-Io credo che la
mia vita faccia schifo.- Rispose dopo
essersi seduta accanto a lui.
-Mhh. Centra un
ragazzo?-
-Magari fosse
solo quello…-
-Bulli?-
-Azzeccato.-
-Quindi, il tuo
problema riguarda i bulli ed un ragazzo?-
-Io direi che il
mio problema riguarda i bulli ed il ragazzo
che nemmeno una settimana fa mi ha baciato, insieme.-
-Okay. No, non
ti seguo, spiegati meglio.-
Chelsie sorrise.
– Allora, Conosci Abigail Watson?-
-Oh
sì. Dire che mi sbavava dietro è poco.-
-Sì,
okay.-
-Conosci Harry
Styles?-
-Sì,
eravamo amici una volta, prima che facesse una grande
cazzata.-
-Beh per farla
brave Harry mi ha baciato nemmeno una
settimana fa, e oggi era attaccato come una cozza ad Abigail, che non
fa altro
che rendermi la vita impossibile facendomi picchiare dalle sue
schiavette.-
-Non darci peso.
Harry è un coglione ed Abigail è una troia
tutto fumo e niente arrosto.-
-Io direi tutta
extension e niente cervello.- Lo
corresse. Scoppiarono entrambi a ridere.
-Sei simpatica,
sai?-
-Anche tu. Ma
come mai non ti vedo mai nei corridoi?-
-Odio gli spazi
pieni di gente. Ti fissano tutti e non
capisci cosa pensano.-
-Ma non
è che per caso siamo gemelli separati alla nascita?-
Chiese stupita di come andasse d’accordo con quel ragazzo
appena conosciuto,
cosa molto rara.
-Beh io non
credo, latticino.- La prese in giro per il colore
pallido della sua pelle.
Chelsie non fece
in tempo a controbattere che la campanella
suonò.
-Beh ci vediamo,
latticino.-
-Ciao anche a
te, nigga.- Lo salutò per poi dirigersi in
classe.
***
I corridoi erano
vuoti.
Chelsie
camminava tranquilla. La sua classe era esattamente
dopo i bagni.
Qualcuno le
prese il braccio e la trascinò nel bagno dei
ragazzi.
Terrore.
“Cos’è
il terrore?
Il
terrore è la forma più estrema della paura, di
intensità ancora maggiore al
panico, dove l'impulso a scappare è talmente elevato da
ricercare una soluzione
immediata: in questo caso l'individuo sceglie di ritirarsi dentro se
stesso. Il
terrore è una vera propria fuga verso l'interno, la
muscolatura si paralizza
nel tentativo di ridurre la sensibilità dell'organismo
nell'agonia finale.
Sì
è proprio il terrore. Non riesco a muovermi. La psicologia è
utile.” Pensò
Cercò
di urlare. Ma qualcuno le tappò la bocca.
-Shh. Sono Harry.
Chelsie si
calmò ma il terrore lasciò il suo posto ad un
enorme
rabbia.
-Che diavolo
vuoi?- Chiese, una volta che Harry lasciò la
presa
-Voglio
solo…-
-Vuoi cosa?
Spiegarmi perché mi hai baciata per poi metterti
con Abigail?-
-Sono stato
costretto a farlo.-
-Sì,
okay. Siate felici.- Disse uscendo e dirigersi in classe.
-Amato, sempre
in ritardo eh?- Chiese la professoressa.
-Mi scusi, non
mi sono sentita bene.- Si scusò, sedendosi
sul prima banco vuoto.
“Fanculo.
La mia vita è una merda.” Pensò.
Ciauuu
bellesssssse <3
Allora,
mi suso per il ritardo ma sul capitolo precedente,
nell’angolo autrice ho detto esplicitamente che non avrei
aggiornato a meno di
tre recensioni. Ne ho avute solo due anche se il capitolo
l’hanno letto 45
persone.
Ovviamente
so che la maggior parte di voi non legge l’angolo
autrice ed è per questo che ho aggiornato comunque. Anche
perché mi sembra
giusto nei confronti di chi ha recensito.
Come
al solito mi scuso per gli eventuali errori di
scrittura e ovviamente ringrazio TANTISSIMO chi recensisce, chi mette
tra
preferite/seguite/ricordate e chi legge e basta (anche se come ho detto
prima
mi piacerebbe che qualcuno in più recensisse) :3
AGGIORNO
A 3
RECENSIONI.
C’è
anche qualcuno che mi ha chiesto di mettere le foto dei
personaggi per immedesimarsi meglio nella storie. Beh ci provo ahaha
(sono
molto impedita, non vi prometto che riuscirete a vederle.)
Chelsie.
Eleanor.
Abigail.
Harry
(non morite ahaha)
Liam.
Niall.
Louis.
Zayn.
Josh.
Okay.
Spero di essere riuscita a metterle. (Dovrei esserci riuscita aghaghagha
^^ )
Ci
vediamo nel prossimo capitolo
Love
everybody (?)
Muchlove9
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 11: What I’ve done? ***
Come al
solito vi prego di leggere l’angolo autrice
sotto. Looove
:3
Capitolo 11: What I’ve done?
~POV
OF HARRY~
Si alzò
pigramente dal letto.
Guardò
l’ora nella sveglia.
“Dannazione,
mancano quindici
minuti al suono della campanella!” Pensò.
Si vestì e
corse a scuola che,
fortunatamente, distava cinque
minuti da casa sua.
“Dev’essere
già suonata, nei
corridoi non si vede nessuno. “
Harry si diresse
nell’aula di
economia, esattamente dopo i bagni.
Li
sorpassò, ma sentì una voce
stridula chiamarlo.
-Ciao Abigail.-
Disse, senza
nemmeno voltarsi. “La sua voce non è del tutto
normale. Secondo me si è rifatta
anche quella.” Pensò cercando dal trattenere le
risate. “Bisogna ammettere però
che le curve non le mancano, e che siano vere o finte, per un uomo,
è sempre un
piacere.” Considerò, voltandosi verso la ragazza.
-Harry, conosci una
certa
Chelsie?-
-Mhh, forse.
Perché?- Chiese
disinteressato.
-Sei a conoscenza
anche delle sue
“sventure”?-
-Può darsi
Abigail, perché?-
-Oh niente.- Ecco una
delle cose
che lo fanno imbestialire.
Si
avvicinò a lei impetuoso, lei
indietreggiò. Era con le spalle al muro.
-Perché?-
Ripeto, scandendo bene
ogni lettera.
-Oh beh.
Perché potresti dare fine
alle sue calamità.-
‘Calamità’? Conosce davvero
così tante parole del vocabolario?
-Che intendi dire?-
Chiese il
ragazzo sbarrando gli occhi.
-Intendo dire che
potrei dire alle
mie “amichette”- Disse facendo il simbolo delle
virgolette con le dita.- di
smettere di darle fastidio.-
-E cosa vorresti in
cambio?-
Chiese il riccio, sapendo che complottava qualcosa.
-Voglio essere la tua
ragazza
Styles.-
-No. Non se ne parla.-
-Oh andiamo, so che
ci tieni a
lei, così le salveresti il culo, e in più la tua
popolarità aumenterebbe, come
la mia d’altronde.-
Ad Harry non serviva
la popolarità,
ma a Chelsie serviva un aiuto, su questo non c’erano dubbi.
-Okay, che devo fare?-
-Devi essere il mio
ragazzo.-
-Okay.-
Stava firmando una
condanna per
una ragazza che nemmeno conosceva. “ Devo essere
impazzito!” Pensò.
Dopo questa
‘discussione’ la
bionda lasciò andare Harry, facendogli promettere di andare
in mensa insieme,
più tardi.
Le ora passarono
veloci. Questa,
forse, era l’unica volta in cui Harry avrebbe voluto rimanere
nell’aula di
biologia per sempre. Sfortunatamente però, il tempo
passò, ed Harry si ritrovò
a braccetto con Abigail all’entrata della mensa.
Ed eccola.
Bellissima.
No, ovviamente non
Abigail,
Chelsie.
Harry la
guardò andarsene dopo
aver ricevuto un’occhiataccia.
-Su Harry, sorridi!
Se siamo
fortunati finiremo in prima pagina nel giornale della scuola, e poi
magari,
posso pensare a farti un regalino.-
Disse mordendosi il labbro.
“tesoro,
forse sei tu a volere un
regalino da me.” Penso Harry, lasciandosi scappare un sorriso
divertito che,
probabilmente Abigail scambiò per un sorriso provocante.
***
-Okay, Har. Stasera
c’è una festa
a casa di Patrick. Dobbiamo andare.- Affermò Abigail
strusciandosi su di lui.
-Dobbiamo andare?-
“non sapevo
fossimo davvero insieme ufficialmente.”
-Sì. Come
una coppia ovvio.-
-Ah giusto.-
-Okay. Vengo io da
te.- Disse
svelta.
-Ma normalmente non
è il
contrario?-
-Sì, ma io
so dove abiti.- Suonava
quasi come una minaccia.
-Ookay.- Disse Harry
andandosene.
-Mi devi il bacio del
saluto Har!-
-Si, te lo do dopo.
Abi. –
Ebbene sì,
è solo l’inizio ed
Harry non ne poteva già più.
Anche se Harry
sperava non
arrivasse mai, l’ora dell’
“appuntamento” non tardò ad arrivare e
con sé portò
Abigail, con addosso un vestito fuxia, senza spalline, lungo fino a
metà
coscia. Lasciava ben poco all’immaginazione.
-Andiamooo!- Disse
entrando in
casa e trascinando Harry per il giubbotto, senza nemmeno presentarsi
alla
madre, o dargli il tempo di respirare.
In poco tempo si
ritrovarono alla
festa.
Alcool, droga e
sesso. Una sanata.
---
Bene,
eccoci.
Allora
mi scuso per non avere aggiornato prima, ma ho una scusa valida:
Avevo
promesso di aggiornare a TRE RECENSIONI, ma ho dovuto aspettare
perché erano
ferme a DUE.
IL
CAPITOLO 10 NON è ARRIVATO A 3 RECENSIONI, QUINDI MI ARRENDO.
Non
vi chiederò le recensioni, tanto non mi cagate ahah
(Ovviamente
vorrei avere il parere di qualcuna cwc )
Ringrazio
di cuore chi ha inserito la storia tra le preferite:
1
- 17Blackk
2
- ELAPAYNE
3
- jamesheart
4
- jastengateau
5
- _spacobotilia_
Ringrazio
di cuore le 3 ragazze che hanno inserito la storia tra le ricordate:
1
- mila96
2
- Monica_
3
- picc
Ringrazio
di cuore chi ha inserito la storia tra le seguite:
1
- chiaretta directioner
2
- Chocolate11
3
- fede_liam
4
- hazza_lover
5
- I am_a_carrot1D
6
- jamesheart
7
- Jenny6969
8
- looppidoo
9
- piciu99
10
- Sameera_Reed
11
- saraTHPMS
12
- stylesflower
13
- _BlackEyes_
14
- _Cactus_E_Canepazzo_
15
- _spacobotilia_
Per
ultime, ma ovviamente non per importanza, ringrazio le 2 ragazze che
hanno
recensito il capitolo precedente:
1-_Cactus_E_Canepazzo_
2-Chocolate11
Ringrazio
di cuore anche tutte le lettrici silenziose, grazie a TUTTE.
Grazie
mille, vi adoro <3
Aggiornerò
al più presto.
Muchlove9
Ps. Vi lascio con
questa gif caruccia di Chelsie (Amy Lee)
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 12: Let’s get high ***
Come al
solito vi prego di leggere l’angolo autrice
sotto. QUESTA VOLTA è IMPORTANTE. Looove :3
Capitolo 12: Let’s get high
~POV OF CHELSIE~
Liam e Louis avevano
trascinato
Eleanor e Chelsie ad una
festa organizzata da un certo Patrick.
-Sento che non
è una buona
idea.- Eleanor avvertì Chelsie,
che la squadrò in malo modo.
-Almeno tu non sei stata
costretta ad
indossare dei
trampoli.- La ammonì scherzosamente l’amica.
Erano vestite entrambe
abbastanza
semplicemente, forse
troppo semplicemente.
-Oh, smettetela di
brontolare e
pensate a divertirvi.- Le
sgridò Louis ridendo.
***
-Ma qui sono tutti in
tiro!-
Esclamò Eleanor dopo essere
stata circondata da ragazze con vestiti eccessivamente corti, odore di
alcool e
fumo mentre la musica a tutto volume le faceva scoppiare la testa.
Chelsie si
limitò ad
annuire guardandosi intorno. Adocchiò
immediatamente il tavolo dei drink.
-Non so tu, ma io voglio
seguire il
consiglio di Louis.-
-Cioè?-
Eleanor
strabuzzò gli occhi osservando Chelsi che si
dirigeva al tavolo degli acolici.
-Voglio divertirmi!-
Eleanor sospirò, arrendendosi e seguendo
l’amica.
Uno, due, tre, quattro
drink
superalcolici.
-Ho bisogno
d’aria.-
Chelsie afferrò una bottiglia di birra,
l’alcolico forse più leggero in quella casa, ed
uscì.
-Oh, Harry!- Una voce
stridula giunse
alle sue orecchie.
“No.
Anche qui.” La
mora sospirò esasperata, pensò pure di scappare
–ancora- e tornare dentro ma il
coraggio, o la piccola sbronza la aiutarono a raggiungere la sua meta.
-Ciao Harry, ciao
Abigail.- Li
salutò passando accanto ai
due ragazzi intenti a pomiciare senza una briciola di pudore davanti
alla porta
d’ingresso. Non ricevette una risposta, solo uno sguardo
dispiaciuto e una vera
e propria fulminata.
“Non
piangerò
questa volta, stronzi.” Pensò mentre portava
la bottiglia di birra alla bocca.
-Zayn?- Una volta in
giardino
notò una chioma mora a lei
familiare.
-Hey!-
-Ma non eri quello che
odiava gli
spazia affollati?- Chiese
la ragazza ridendo, sedendosi affianco a lui.
-Hey, ho una certa
reputazione da
mantenere, io!-
-Giusto, giusto signor
sonotroppofigoperandareallefesteeparteciparcidavvero!-
-Mi prendi in giro, eh?-
-Chi io? No, ti stai
sbagliando!- A
questo punto il moro
prese a farle il solletico.
-Bene, ho trovato il tuo
puto
debole!. Esclamò Zayn ridendo.
-N-no ti prego!-
-Paaaarty haaaardddddd!-
Un ragazzo
in mutande correva verso
di loro.
-Bellaaaaaa-
Lanciò a
Chelsie una cosa.
Poi continuò a correre facendo il
giro della casa.
I due ragazzi si
guardarono ridendo.
-Che ti ha lanciato?-
-Emh, è..-
Chelsie
raccolse l’oggetto da terra.- è una canna!?-
Gurdò Zayn e scoppiò a ridere.
-Non ci credo.- I due
ormai avevano
le lacrime agli occhi.
-Beh, che ci facciamo?-
Chiese Zayn
improvvisamente
smettendo di ridere.
-Boh, fumiamocela.-
Propose
innocentemente Chelsie.
-Fumiamola? Sai
cos’è almeno?-
-Sì,
è Ganja,
Cannabis, Marijuana, Erba, Maria. Come ti
pare…-
-Sei sicura?-
-Cos’è
hai paura
Malik?-
-Io? No, scherzi? Non
sarebbe la
prima volta che…-
-Beh, nemmeno per me.-
-Davvero? Ma sei
piccola!-
-Piccola cosa,
avrò due
anni in meno di te! Now, prestami
l’accendino.- Chelsie taglio corto, convincendo il ragazzo a
prestarle
l’accendino.
La accese con
facilità, un
tiro, due e poi l’oggetto di
“svago” della ragazza passò a Zayn che
incerto aspirò dal piccolo filtro.
In nemmeno mezzora la
canna era
consumata e i due ragazzi
erano sballati.
-Sto morendo di sete.-
Zayn aveva la
gola asciutta,
esattamente come Chelsie.
-Andiamo a prendere da
bere.- Zayn
cercò di alzarsi ma venne
fermato dalla mora che portava ancora con se la bottiglia di birra.
-No, scherzavo,
è finita-
Disse piano, scoppiando in una
sonora risata.
I due pian piano si
alzarono dalla
loro comoda postazione e
si avviarono all’interno della casa, senza smettere di ridere.
A giudicare
dall’odore che
regnava nella casa, altri come Zayn
e Chelsie si erano divertiti.
~POV
OF ELEANOR~
Anche Eleanor si trovava
nella
“zona alcolici”
e, quando Chelsie e Zayn si avvicinarono a
lei, notò che c’ara qualcosa di strano in loro.
-Hey, Chelsie, stai
bene?- Per tutta
risposta la mora rise
di gusto.
-Mai stata meglio.-
Eleanor la
guardò meglio,
e anche con la poca luce presente,
notò i suoi occhi leggermene rossi.
-Che hai fatto?- Ancora
risate, sta
volta anche da parte del
ragazzo moro.
-Aspetta qui. Vado a
chiamare Liam e
Louis.-
La ragazza
iniziò a
cercare i suoi amici in mezzo a quella
casa estremamente affollata.
-Lou!-
-Mh?-
-Louis ho bisogno del
tuo aiuto.-
-Okay!
Aspetta…- Louis le
mise una mano sulla spalla e portò
l’altra alla propria bocca.
-Che
c’è?-
-Portami in bagno,
subito!-
-Cosa?-
Louis iniziò
a correre
verso il bagno, Eleanor lo seguiva.
-Lou! Che succ..- Non
riuscì a finire la frase, che il
ragazzo, seduto a terra iniziò a rimettere.
-Dio, quanto hai
bevuto?- Chiese
preoccupata, cercando di
aiutarlo in qualche modo.
-Mi dispiace.- Si
scusò,
cercando di alzarsi.
-Tranquillo, Lou.-La
ragazza gli
accarezzò dolcemente i
capelli.
-Portami a casa, ti
prego.- La
implorò il ragazzo, pulendosi
la bocca con della carta igienica.
-Okay, dobbiamo trovare
Liam.-
“spero solo che non sia
ubriaco anche lui.”
Eleanor non ci
impiegò
molto a trovare LIam.
-Liam!-
-Hey!-
-Dobbiamo andare a casa.-
-Okay, che è
successo?-
-Liam. Portami a casa,
ora.-
Louis stava decisamente male.
-O-okay. Andiamo a
cercare Chelsie e
ce ne andiamo.-
-Mh, Chelsie
è strafatta.-
-Cosa?-
Eleanor
indicò la mora,
ancora vicino al tavolo degli
alcolici, che rideva insieme a Zayn.
Liam si avviò
verso di
loro a grandi falcate, mentre Eleanor
lo seguiva trascinando Louis dietro di sé.
-L’hai fatta
sballare,
brutto idiota!- Sbraitò contro Zayn
spingendolo contro il muro.
-No! Non centro.- Zayn
cercò di difendersi, scoppiando poi a
ridere ancora sotto l’effetto di quello che aveva fumato poco
prima.
-È colpa mia,
Liam.- Lo difese Chelsie. Altre
risate.
-Okay. A casa. Ora.-
Disse scandendo
bene ogni parola.
Li trascinò
tutti in
macchina, compreso Zayn.
-Amico, posso andare a
casa da solo.-
Sostenne Zayn,
cercando di rimanere serio, senza molto successo.
-Non in queste
condizioni, poi se i
tuoi ti trovano preso
così ti cacciano di casa.-
Liam
accompagnò a casa
prima Eleanor e Louis e dopo avere
aiutato la ragazza a rimettere in sesto Louis si diresse verso casa
insieme a
Zayn e a Chelsie.
-È da molto
che non vengo
qui, vero?-
-Mh. Dormi in camera mia
okay?-
-Okay. Grazie.- Zayn lo
ringraziò mentre lo aiutava a
mettere a letto Chelsie, che si era addormentata in macchina.
-Beh, buonanotte.-
-Grazie Liam.- LO
ringraziò nuovamente, mentre l'altro si dirigeva in salotto.
_________
Ciao
bellissime :3
Che
ne pensate?
Lo
so, è
un capitolo strano, giuro che non farò
drogare più nessuno
( forse ahah). Se vi ha dato fastidio o altro magari parlatemene in una
recensione, o anche per messaggio privato :3
C’è
un po’ di Chayn
(?), visto? No, okay, se trovate un nome migliore per Zayn e Chelsie vi
sarei
grata ahah
C’è
anche un po’ di
begtbtrn6u,
non ho nemmeno idea di come chiamare Eleanor e Louis. HELP
Beh,
grazie di aver letto questo
capitolo splendori, vi
adoro <3
Ringrazio le tre stupende
ragazze che
hanno recensito il
capitolo precedente:
-_Cactus_E_Canepazzo_
-ELAPAYNE
-_spacobotilia_
Scusate
tanto del ritardo e per i
possibili errori di
ortografia :3
Uh,
avrei una domandina: Avete
sentito la canzone di Harry “
Don’t let me go”? Io mi ci sono fissata ♬
☆♬
Bien, vi
lascio con questa gif di Zayn che ride, potreste far
finte che sia strafatto ahaha
Ahaha la
smetto.
Eccola:
Vi adoro
Muchlove9
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13: I need to talk with someone. ***
Capitolo 13: I need to talk with someone.
~POV
OF NIALL~
-Pronto?- Niall
rispose alla
chiamata, subito dopo due squilli esatti.
-Hey bro!- Harry lo
salutò.
-Emh, mamma, ora non
posso
parlare.-
-Cosa? Che diavolo
stai dicendo?-
-Eh, sì
mamma. Sono da Liam.-
-Ah. Andiamo Niall!
Dobbiamo
andare avanti con questa storia ancora tanto?-
-Sì,
mamma.- Niall rispose
stringendo i denti.
-Andiamo,
perché non gli dici che
sei ancora mio amico?-
-Non posso.-
-Perché?
Perché hai paura che ti
facciano scegliere? Andiamo Niall, prima o poi dovrai scegliere.-
-Cosa, mamma?-
-Dovrai scegliere me
o loro.-
Harry doveva aver sempre l’ultima parola, perciò
riattaccò.
Niall
sbuffò, stanco della
situazione.
Come poteva
scegliere ?
Ricordava i bei
momenti in cui
erano ancora tutti amici.
Erano un
po’ come i 3
moschettieri, solo che erano 5 e non erano francesi.
-Niall, che succede?
Problemi a
casa?- La voce di Liam lo destò dai suoi pensieri.
-Eh, sì
devo… devo andare ad
aiutarla a pulire la casa…- Che diamine di scusa era quella?
La prima che gli
era venuta in mente, e forse quella meno plausibile.
-Oh, okay bro. Ci
sentiamo.- Liam
sembrava convinto. Allora non era poi così male come scusa.
Niall lo
salutò e si diresse
velocemente verso la porta d’ingresso sospirando.
Camminò senza sapere dove
andare ma doveva parlare con qualcuno.
Non voleva andare a
casa, ma dove
poteva andare?
Da Harry non poteva
andare,
avrebbe sicuramente frainteso.
Da Liam non poteva
tornare
ovviamente.
Josh era fuori con i
suoi
genitori per il weekend.
Zayn aveva
traslocato, e poi
comunque non lo sentiva da quasi un anno ormai.
Louis. Poteva fargli
una visita.
Louis era sempre disponibile per qualche chiacchiera.
Così si
ritrovò a bussare
alla porta dell’amico, con un nodo
alla gola ed il bisogno di sfogarsi.
Bussò un
paio di volte, nessuno
aprì, così, mentre era procinto ad andarsene la
porta si aprì con uno scatto,
segno che era chiusa a chiave.
-Sì?-
Niall si voltò verso la
fonte di quella dolce voce. Eleanor.
-Hey,
senti…-
-Emh,
Louis non c’è Niall…-
-Owh, sapresti dirmi
dov’è?-
-Doveva sbrigare
delle faccende
con la madre, non so bene di che tipo… Mi dispiace.- Si
scusò cordialmente la
ragazza.
-Puoi farmi un
favore?-
-Di che si tratta?-
-Ho bisogno di
palare con
qualcuno, Eleanor.-
-Okay, solo che devo
badare alle
bambine e…-
-Okay nessun
problema.- Niall era
già pronto ad imboccare
la strada verso
casa ma Eleanor lo fermò.
-No, dai, va
bene… Voglio dire,
non moriranno mica per un’ oretta no?- Il ragazzo
annuì pensieroso. –Okay,
avverto Charlotte e poi usciamo.- Ancora una volta Niall
annuì senza proferire
parola.
-Okay, dove
andiamo?- Domandò
Eleanor sorridendo radiosa.
-Non saprei, ti va
di camminare e
basta?- Chiese Niall sorridendo a sua volta, senza riuscire a
nascondere una
leggere frustrazione.
-Yep.-
I due camminarono,
ma nessuno dei
due parlava.
-Allora…-
Niall cercò di
impostare una conversazione vaga. Eleanor alzò lo sguardo
dalle sue scarpe,
portandolo al viso del ragazzo.- Ti piace Londra?-
-Oh, sì,
molto. Ho sempre voluto
andarci.-
-Come mai?-
-Beh, sai.. I
negozi, le strade,
il posto del guidatore della macchina a destra, i bus rossi, le persone
strane…- Eleanor aveva ovviamente una lunga lista di cose
presenti a Londra che
apprezzava ma venne bloccata dal ragazzo.
-Okay, okay. Ho
capito.- Disse
scoppiando in un’armoniosa risata.
-Sicuro? Potrei
continuare per
quasi un’ora.- Lo avvertì la bionda.
I due ragazzi si
fermarono in una
gelateria artigianale, comprarono due gelati e si sedettero in una
panchina
poco distante dal negozio.
-Allora..- Hai detto
che avevi
bisogno di parlare…-
Eleanor cominciò a
parlare insicura, l’ultima cosa che voleva era mettere
pressione al biondino,
già evidentemente frustrato.
-Sì. Sai
qualcosa di Harry?-
-No, non molto. Solo
che ha
baciato Chelsie e poco dopo ha iniziato a frequentare Abigail.-
-E della nostra
amicizia?-
-Non non so
nulla… Ma puoi
raccontarmi tutto tu, se vuoi.-
-Vedi, eravamo tutti
grandi
amici, fino ad alcuni anni fa.-
-Intendi tu, Liam,
Louis ed
Harry?-
-E Zayn.-
-Chi? Quello che
alla festa di
ieri ha fumato con Chelsie?-
-Cosa? Davvero?-
-Non lo sapevi? A
quanto pare un
tipo in mutande gli ha lanciato una canna e loro ovviamente
l’hanno fumata.-
-Non ci credo.- Il
ragazzo
cominciò a ridere fino ad arrivare quasi alle lacrime. Poi
si riprese.
–Comunque, eravamo tutti amici, grandi amici.-
-E poi?- La ragazza
si avvicinò
interessata.
-Poi, una sera,
siamo andati ad
una festa. Eravamo tutti molto ubriachi ma Zayn più di
tutti.-
Eleanor
annuì come per
convincerlo a continuare. Si aspettava qualcosa come un tradimento e
altre cose
simili.
-Beh in parole
povere Zayn è
quasi andato in coma etilico ed Harry ha preferito starsene con una
ragazzina
che aiutare me , Liam e Louis.-
-E perciò
avete litigato ed ora
non vi parlate più.-
-Esatto.-
-Ma allora
perché Zayn non è più
nel vostro “gruppo”?- Chiese la bionda gesticolando.
-Perché
voleva continuare ad
essere amico sia di Harry che nostro.-
-Ed ha scelto Harry?-
Il ragazzo fece un
cenno
negativo.
-No, non ha voluto
scegliere. Ha
preferito tagliare i rapporti con tutti.-
-Oh.- La ragazza era
dispiaciuta.
Niall teneva molto sia a Zayn che ad Harry, indubbiamente.
-Il peggio
è che ho paura di fare
la stessa fine.-
-Perché?-
-Perché
frequento ancora Harry di
nascosto, ma non posso più reggere questo peso.-
-E cercavi Louis per
dirgli
tutto? Volevi tagliare i rapporti, come ha fatto Zayn?-
-No, Louis sa che
sono ancora
amico di Harry. Il problema maggiore sono Harry e Liam. Vedi, Liam non
sa nulla
di questa storia, ma Harry sì.-
-Quindi?-
-Quindi prima,
mentre ero da
Liam, Harry mi ha chiamato e mi ha detto che devo scegliere. Ma come
diavolo
posso scegliere tra i miei due migliori amici?-
-Facciamo una cosa:
provo a
parlarne con Chelsie e vediamo cosa possiamo fare per farvi
ricongiungere.-
-Sei sicura?-
-Sì,
possiamo tentare. Magari con
Harry sarà più difficile, per la storia di
Abigail, ma possiamo provare con
Zayn.-
-Grazie mille.-
-Non ci sono
problemi Niall.-
Rispose sorridendo. Il ragazzo la abbracciò senza pensarci
un attimo.
-Ti riaccompagno a
casa.-
*****
Eccomi :3
Scusate per il
ritardo ma sono
stata occupata con la scuola e non avevo uno straccio di idea c.c
Beh nel capitolo ho
spiegato il
litigio dei ragazzi J
Se avete dubbi
chiedete pure J
Spero di essere
stata esauriente.
Un grazie alle 5 ragazze che hanno
recensito il capitolo
precedente
Jenny6969
_Cactus_E_Canepazzo_
My five angels_
francipanda
ELAPAYNE
Se vi
va passate qui:
Love has no color.
È
una Os originale, la prima ahaha Mi
piacerebbe che la leggeste :3
A
proposito, ringrazio le 3 ragazze che
l’hanno recensita:
_shewrite_
_Cactus_E_Canepazzo_
francipanda
Grazie
ovviamente anche a chi legge e basta e chi ha inserito la storia tra le
preferite/ricordate.
MI
scusa ancora per il ritardo :3
Per
farmi perdonare vi regalo questa foto :3 (non morite ahah)
|
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Capitolo 15 *** Capitolo 14: I'm sorry. ***
Capitolo
14: I'm sorry.
~POV OF CHELSIE~
Eleanor e
Chelsie discutevano animatamente durante tragitto verso la scuola.
-Aspetta. Mi stai
dicendo che dovrei parlare con Zayn e cercare di convincerlo a tornare
amico di Liam, Louis e Niall?- Chelsie non riusciva a credere a
ciò che l'amica le stava dicendo.
-Sì, non mi
sembra così difficile.- Eleanor le rispose con tono ovvio.
-Ma se non
è più loro amico ci sarà un motivo
valido, no? Loro lo hanno costretto a scegliere, non sei un buon amico
se costringi il tuo migliore amico a sceglere tra te e un altra
persona. Zayn ha fatto bene a tagliare i rapporti con tutti, e per me
dovremmo lasciare le cose come stanno.- Affermò Chelsie
incrociando le braccia.
-No, e sai
perchè? Perchè Niall ci soffre, dobbiamo
assolutamente fare qualcosa.-
-No invece, non
dobbiamo. Siavo venute qui per imparare l'inglese e staccare dalla
solita routine, non per farci malmenare dalla stronza di turno, o
baciare un ragazzo che nemmeno conosciamo, e tanomeno ficcare il naso
in questa faccenda. Sono quasi maggiorenni e vaccinati, sapranno
cavarsela.- Chelsie era convinta di aver ragione e non avrebbe lasciato
perdere come al solito, sta volta.-
-Ti ricordo che sei tu
quella che si è messa nei casini fin da subito, è
solo colpa tua.-
-Cosa? Quindi secondo
te Abigail e il suo gruppo hanno fatto bene a piccchiarmi per
più di un mese?-
-No. Non sto dicendo
questo. Dico solo che con la storia di Harry sei andata a complicare le
cose.- Spiegò Eleanor gesticolando nervosamente.
-Sì,
è colpa mia. Come sempre.- Chelsie chiuse l'armadietto e
velocemente si allontanò dall'amica per rifugiarsi nella
classe di letteratura.
-------
Eccomi.
Chiedo scusa per il
ritaro e so che vi aspettavate un capitolo.
Il problema
è che la storia non mi piace per niente e solo ora mi rendo
conto che avrei dovuto scriverla, finirla e pubblicarla solo allora.
Molto probabilmente mi
odierete. Ho anche pensato di cancellarla ma mi dispiace,
perchè tutto sommato è la mia prima storie e
anche se è orribile, voglio tenerla.
Inoltre il mio amore
per i One Direction non è assolutamente quello di quando ho
iniziato a scrivere. Non li seguo più, mi dispiace. Ma
sappiate che le storie che recensivo continuerò a leggerle.
Ho deciso quindi di
sospendere tutto.
Sono spiacente per il
disguido.
Se però
magari, in un momento di fangirlaggine volessi continuare il capitolo
lo posterò, ma penso sia impossibile.
In
più ho dei problemi con word e mi tocca scrivere
con uno schifo di programma.
Chiedo ancora scusa.
Muchlove9
|
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