Normal is boring.

di Clarhaz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Personaggi\Luoghi ***
Capitolo 2: *** Un incontro casuale ***
Capitolo 3: *** Panico. ***
Capitolo 4: *** Un bacio innocente. ***



Capitolo 1
*** Personaggi\Luoghi ***


BENVENUTI
Ciao a tutti ho deciso che un capitolo dedicato alle informazioni principali su questa storia sia di grande importanza! Almeno potete capire di chi si parla, chi sono i personaggi principali, le loro caratteristiche, i loro interessi, le località , gli edifici  ecc. Per adesso metto solamente i due protagonisti principali, ma andando avanti con la storia e con l'aumentare di capitoli si scopriranno altri personaggi altrettanto importanti che inserirò qui appena appariranno nei prossimi capitoli, quindi quando non vi ricordate qualcosa, la personalità di qualcuno, il viso, il fisico , i posti tornate qui e troverete tutto aggiornato :)

Clara Fray (Clary):
E' la protagonista principale, è strettamente connessa alla scrittrice di questa storia ( me ^^), ha il mio stesso nome e i miei stessi tratti caratteriali. E' simpatica,testarda, insicura e ha voglia di vivere, di provare cose nuove fare avventure indimenticabili.Fisicamente è la persona che vorrei essere, non troppo alta, una chioma liscia marrone chiara, occhi azzurri e  fisico perfetto. Vi lascio una foto per farvi capire meglio: 


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Harry Styles (Haz) :
E' uno dei protagonisti principali visti fino ad adesso, e è il nostro Harry, quello di sempre. Occhi verdi smeraldo, riccioli castani scuri, muscoloso, alto e con le indimenticabili fossette. Non è la persona perversa descritta in molte storie, o il tipico puttaniere, ma è un ragazzo abbastanza serio da capire cosa vuole nella vita. Beh, certo a volte non è il ragazzo più serio del mondo e si lascia anche trasportare da qualche piacere in più, ma è capibile, ha 19 anni! Ecco qua una delle mie foto preferite:


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La scuola di Clary:

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Capitolo 2
*** Un incontro casuale ***


Siena,28 Giugno 2013 



Stavo camminando per il corso di Siena, come tutti i santi Mercoledì mattina, per andare ai corsi di recupero che mi ero meritata per non aver studiato per tutto l'anno. Uau che persona matura che sono! Beh okay non sono una studentessa modello, ma devo ammettere che ho scelto una scuola niente male, e l'ho presa sottogamba..Non sono affatto soddisfatta del mio "lavoro" di quest'anno, e sembra che anche i miei professori non lo siano, e quindi mi sono beccata una bella pena: scontare i corsi di recupero in pieno Giugno, chiusa dentro un'aula scolastica con i miei compagni, quelli più asini, che tra l'altro odio, perchè ormai ho capito che sono solo opportunisti senza ritegno, e con i professori, che sopporto ancora meno! Bene adesso avrete capito benissimo che sono una testarda senza speranza e eccomi qua a svegliarmi alle 6 e mezza anche in piena estate,prendere le mie inseparabili cuffiette,prendere il treno, andare alla fermata del bus, percorrere tutto il corso di siena con i jeans lunghi ( perché a scuola non sono accettati i pantaloncini, altro punto a suo sfavore) e una maglietta a maniche corte,arrivare infine al bar e prendermi l’unica cosa che mi allevia la giornata : cappuccino. Senza cappuccino non mi metto in moto la mattina, è tipo il carburante per il motorino, oppure il sole per gli uccellini non so, è una vera e propria droga! . Entro nel bar, dove ormai la cameriera mi conosce benissimo, e la saluto "Hei  Judit!" lei guardandomi con un sorriso gentile risponde "Hei Clà! Cappuccino da asporto senza zucchero?" " Azzeccato !" mentre aspetto che il cappuccino sia pronto cerco di mettere dentro il portafogli che tenevo in mano per pagare il conto, ma con scarsi risultati, grazie alla mia infallibile svogliatezza naturalmente non avevo messo a posto il mio zaino e dentro c’erano tutte le cose che ci avevo dimenticato due giorni prima, dai fogli da disegno all’ombrello che tengo sempre anche se di estate non serve. Rinuncio all’impossibile azione suscitando la risata di Judit prendo il cappuccino saluto e mi dirigo alla porta.
Cappuccino in una mano, portafogli nell’altra, azzardo ad aprire la porta con il gomito che era l’unico arto non occupato e scendo lo scalino, chiudo la porta e bum. Lancio un’imprecazione "Ma cosa diavolo?!" il cappuccino mi si era versato nel polso e scottava, il borsello era a terra. "Ma l’educazione dove è finita?! Di solito si guarda dove si va!" sbraitai rivolta alla persona davanti a me. Mi accorsi solo allora di chi avevo davanti. Fu uno shock. Non avrei mai pensato di vederlo così da vicino, non uno come lui. Alto, moro, riccio, occhi verdi e muscoloso. Era lui. Raccolse i suoi occhiali da sole e il mio borsello e me lo porse. "Scusa ma non capisco l’italiano..sai parlare inglese?"Avevo capito benissimo cosa aveva detto ma ero attonita. Lo fissavo, aveva quei suoi capelli bellissimi, i muscoli scolpiti sotto la t-shirt aderente grigia e portava gli occhiali da sole. Se li tolse e mi guardò con quei suoi occhi bellissimi, così profondi da perdercisi dentro, ma avevano un aria tra il divertito e l’interrogativo. Dopo la grande figuretta non sapevo cosa dire, non parlo così bene l’inglese, cioè quando sono da sola e devo cantare canzoni a squarciagola, beh lì il mio inglese diventa ottimo, ma quando mi trovo faccia a faccia con il vero cantante di quelle canzoni che tanto amo, dopo avergli urlato in faccia che era un maleducato, ero senza parole. Tentai con un misero "Ciao, no scusa sono una frana.." Lui sorrise "Il borsello lo devo tenere io o lo rivuoi?" Arrossii. Abbassai lo sguardo sul borsello "Grazie e scusa" lo presi e dopo un attimo di esitazione andai a sedermi al mio solito posto nelle panchine del parco davanti alla scuola ancora senza parole per lo shock.


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Angolo Scrittrice

Ciao! Sono Clara, e sono una nuovissima scrittrice di ff! Come avrete visto non sono molto esperta in questo campo, ma mi ha appassionato sin dalla prima volta che ho letto una fan fiction! In questa storia, ci saranno intrighi, incontri, avventure e amori. Oh l'amour l'amour che bella cosa! Fosse ricambiato sarebbe anche più bella! Naturalmente come avete visto nella trama è ispirata agli One Direction che in poco tempo sono riusciti a rapirmi il cuore. Il personaggio principale, Clary, è ispirato a me caratterialmente, alcuni tratti come la testardaggine e l'essere perennemente indecisa HAHAHA E' ispirato a me non perchè io sia perfetta, TUTTO IL CONTRARIO, ma perchè è una specie di storiafilm mentale che ho sognato qua e là durante questi giorni! Se mi accadesse una cosa del genere......non credo sarei qui a raccontarla AHHAHAAHAH Adesso lascio a voi i commenti, mi piacerebbe che qualcuno lasciasse un piccolo commentino, anche negativo , perchè almeno saprei se devo migliorare o continuare cosi! :) Grazie dell'ascolto, xoxo  

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Capitolo 3
*** Panico. ***


Panico.


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La mia panchina preferita era quella in fondo al parco, che dava sul paesaggio, accanto c’erano le altalene e si vedeva sempre bene il sole, insomma era il posto perfetto per bere un cappuccino e ascoltare musica in pace. Diciamo che è uno dei miei posti preferiti; sta li, come in un mondo a sé, dove non c’è tempo e c’è sempre posto per te. Mi sedetti ed espirai tutta l’aria che avevo nei polmoni, e mi accorsi solo allora che avevo trattenuto il respiro dall’incontro appena avvenuto. Mi sentivo ardere le guance, sentivo il sangue correre all’impazzata verso il cuore, il quale tentava disperatamente di uscirmi dal petto. Non provai nemmeno ad alzarmi per vedere se avevo ancora le gambe al loro posto, perché sapevo benissimo che non mi sarei retta in piedi. Odio questa parte di me stessa. La parte più emotiva, quella che ogni volta che mi sento al centro dell’attenzione di qualcuno inizia a far salire il rossore alle guance, oppure inizia a battere dentro la mia testa come tanti piccoli martelli in contemporanea. Per non parlare poi della voce; quella, appena mi trovo in una situazione imbarazzante oppure inaspettata, gentilmente fa le valigie e va a farsi un viaggetto nei meandri della mia gola insieme a tutto il buonsenso, per tornare solo quando le acque si sono placate e rimuginare su cosa avrei potuto dire e cosa no. Non è affatto facile risolvere i problemi quando si ha un comportamento così, soprattutto perché la vita è fatta di imprevisti e uno deve cogliere le occasioni che gli si mostrano e non si deve nascondere sperando di passare inosservato e purtroppo passare inosservata è proprio il mio forte. Inoltre,a  quanto pare nei momenti in cui la mia “parte emotiva” vuole farsi sentire, come adesso, non faccio altro che cambiare discorso per evitare di affrontare la realtà. Come sto facendo adesso: ho appena incontrato un quinto della mia esistenza, e sono qui a parlarvi di quanto sia codarda. Non dovrei essere felice? O meglio lo sono? Si che sono felice! No aspetta.. non ho né una foto per coronare il momento né un autografo.. ripensandoci meglio non sono molto soddisfatta. Bene adesso , per la prima volta nella mia vita sarò una persona decisa e coraggiosa, prendo lo zaino, bevo il cappuccino tutto d’un sorso e mi presento, tanto per avere un bel ricordo di lui. Cavoli ho sempre sognato questo momento e ora me lo sto facendo scappare, ma che razza di persona sono?! No no. Io adesso vado là. Dopo questo penoso dialogo interno tra me e la mia coscienza, mi convinsi. Bevvi il cappuccino tutto d’un sorso, spensi l’i-pod (che era in play proprio su “stand up”, segno del destino) lo ricacciai in tasca, zaino in spalla e mi diressi verso la porta del bar. Arrivata davanti alla porta del bar vengo fermata da un uomo vestito tutto in nero, con un viso paffutello, alto più o meno 20 centimetri più di me e particolarmente muscoloso :”Da qui non si passa” e con fare alquanto rozzo mi si piazza davanti in tutta la sua stazza. “E scusi, da dove dovrei passare?” “Non da qui.” “Ah seriamente? Io penso che qui ci sia un grosso errore visto che non esiste altra entrata per questo bar!” “Non puo’ entrare in questo bar signorina.” “E perché? “ “Perché c’è una celebrità al suo interno” “Non è colpa mia se questa celebrità è talmente cerebrolesa da scegliere il più piccolo bar della città per fare colazione”. La guardia mi lanciò un’occhiataccia ancora poco convinta dal mio disinteresse, continuò il suo discorso: “potrebbe essere una stalker accanita, potrebbe volerlo uccidere, potrebbe ..” “ NON POTREI VOLER PRENDERE UN CAPPUCCINO IN PACE COME TUTTE LE SANTE MATTINE VISTO CHE TRA POCO MI INIZIANO I CORSI?!” sbottai. A quanto pare fui davvero convincente perché lo sguardo dell’uomo passò da serio a imbarazzato. Gli avevo appena urlato contro come una piccola pazza isterica e non mi aveva ancora picchiato, bel passo avanti. Magari ero stata davvero convincente. Mi guardò e con un cenno del capo mi indicò la porta. Ce l’avevo fatta. Ero veramente fiera di me. Lo ringraziai e aprii la porta. E per la seconda volta sbattei contro un muro di muscoli. Non era possibile, se fosse stato un’altra volta Harry la persona davanti a me mi sarei sotterrata con le mie stesse mani li seduta stante.





Angolo Scrittrice

Ciao! Sono tornata all'attacco con un altro capitolo della mia storia! Ho ricevuto due recensioni davvero costruttive per il primo capitolo, da persone che credo estremamente competenti a riguardo, e ritengo che abbiamo ragione su una cosa: non dovrei sprecarmi col fare una delle solite fanfiction dove lei incontra lui e scatta l'amore, ma dovrei fare ben altro, e questo è proprio ciò che farò! Ho rivoluzionato la storia completamente, sarà divertente, intrigante e SORPRENDENTE. La parola chiave di questa storia diventerà "SORPRESA"! Al prossimo capitolo lettori! :*

 

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Capitolo 4
*** Un bacio innocente. ***


Un innocente bacio.


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“Sorry”.
Era sempre lui, e per di più mi stava trattenendo per un braccio per non farmi cadere. Quanto era imbarazzante. Al solo pensare questa parola le mie guance si tinsero di un rossore acceso, visibile anche da 10 metri di distanza e i martelletti dentro la mia testa si misero in funzione, battendo freneticamente contro le pareti del mio cervello. Mi ricomposi e tentai di attaccare bottone :
“H-Harry, can I take a photo with you?”
Il mio inglese era insicuro quanto me e se ne accorse anche lui. Mi sorpresi quando lui mi guardò con un grande sorriso mimando con la bocca qualcosa come “Sure!” aspettando che prendessi il cellulare o una macchina fotografica. Cavolo. Non ce l’avevo. Avevo il mio cellulare scassato, quello che mi ero meritata per essere stata rimandata, niente macchina fotografica e per di più avevo solo i libri di scuola con me, non avevo nemmeno portato “take me home” dietro, come era ovvio visto che a Siena non succede mai niente di bello, quindi non avevo tenuto certo in considerazione di incontrare uno dei miei idoli. Presi il cellulare, vergognandomi delle sue condizioni, fotocamera praticamente da 2 pixel,schermo un po' ammaccato, modello abbastanza vecchio, e lo sbloccai. Mi ricordai solo allora che il mio sfondo era proprio una sua foto, quella sul set di "best song ever" :una foto divisa in tre parti,quella più a destra ritraeva lui con i capelli disordinati e la camicia sbottonata che guardava qualcuno del set e rideva di gusto, in quella in mezzo c'era sempre lui senza maglietta dall'ombelico in su, che si stava preparando per entrare in scena nei panni di Marcel,con dietro i truccatori e i parrucchieri all'opera,e nell'ultima c'era lui con il suo sorriso sghembo mentre ballava. Mi sovrastò con la testa, era alto circa 20 centimetri più di me e indicò il cellulare :
“Good choice”
era divertito e mentre sorrideva gli erano spuntate quelle magnifiche fossette tanto dolci. E la cosa si stava facendo leggermente imbarazzante, anche solo per il fatto che dietro di me al bancone c’era Judit che se la rideva e l’altra cameriera che mi guardava divertita. Aprii la bocca facendo per rispondere, ma le parole non volevano uscire fuori, cosi non risposi a Harry, non per maleducazione, ma perché non sapevo proprio cosa dire: gli ero piombata addosso due volte, gli avevo detto che non sapevo parlare inglese, lo avevo infamato e ora gli stavo chiedendo anche una foto. Un comportamento un po’ incoerente.. ma di sicuro ero una delle tante fan e non faceva la differenza se sapevo o no la sua lingua, oppure se desideravo incontrarlo più di quanto desiderassi essere una modella super perfetta con tanti soldi. Gli sorrisi di rimando e aprii l’applicazione della fotocamera, ci mettemmo in posa guardandoci dalla fotocamera interna, e appena fui pronta per scattare la foto, avvicinai il dito al pulsante, ma nello stesso momento lui cambiò posa e mi baciò sulla guancia. MI BACIO’ SULLA GUANCIA. Fu un bel problema accorgermi che mi ero fermata a metà strada per scattare la foto, incantata da quel gesto, ma fui felice di sentire le sue labbra sulla mia guancia. Con quel piccolo movimento scatenò un’ondata di profumo dolce e acre allo stesso momento, qualcosa che sapeva di menta ma anche di vaniglia, un profumo veramente buono, che ti entrava dentro e ti lasciava stordita. Scattai la foto, che naturalmente venne mossa perché mi tremava la mano, ma ero felice. Veramente felice. Puo’ sembrare stupido che a una persona serva un “misero bacio sulla guancia” per diventare la ragazza più felice del mondo, ma per me è così. E’ un piccolo gesto, inutile, leggero e spontaneo che ti fa sorridere, che ti fa pensare che forse anche tu vali qualcosa per loro che sono così “grandi”, così lontani. Ti fa sentire più vicina, più accettata per ciò che fai, per tutte le notti passate a piangere al suono delle loro voci, a piangere per la consapevolezza di non poterli vedere dal vivo. Incrociai il suo sguardo e mi accorsi che era divertito dalla mia reazione.
“I have to go now, see you tomorrow”
mi disse salutandomi con la mano. Cosa? Mi aveva appena detto che ci saremmo rivisti domani? Azzardai un :
“What?”
e lui dalla porta mi sorrise e ricambiò con un occhiolino
“ Ciao bela!”
e la richiuse dietro di sé. Totale confusione. Un quinto della mia vita mi aveva detto che il giorno dopo ci saremmo rivisti.. era tipo un appuntamento? Nah impossibile. Mi stava prendendo in giro, era la cosa più ovvia che potessi pensare. Però mi aveva fatto piacere averlo incontrato , e averci parlato. Ma stavo letteralmente impazzendo, ero sicura di aver sentito male. Ci rimuginai un po' sopra per capire quali parole avesse veramente detto e distrattamente guardai l'orologio accorgendomi con tristezza che l'orario di inizio del mio corso era già iniziato.Con un ultimo sospiro presi la mia roba, e mi catapultai in classe perché ero veramente in ritardo.



Angolo Scrittrice
Ciao a tutti! Ecco un'altro mini-capitolo della mia storia :) Spero vi sia piaciuto, se è così lasciate una recensione, mi farebbe davvero tanto tanto piacere! Se non è così, potete lasciarmi una critica, e ne accetterei volentieri, in fondo sono quelle che ci fanno migliorare! Controllando qua e là la mia storia ho notato che ha raggiunto davvero tante visualizzazioni , e ne sono davvero tanto tanto felice! Supportatemi ancora per favore che ne ho tanto bisogno :3 Mi sa che l'ho già detto ma spero tanto che la storia vi piaccia!Ciao amori :*

 

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